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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 703

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Oggetto:
Testo presentato:
703 - Mozione proposta dai consiglieri Sconciaforni, Donini, Meo, Naldi, Defranceschi e Favia per promuovere lo studio di soluzioni alternative al progetto del nuovo casello di Castelvetro piacentino e raccordo autostradale con la SS 10 Padana inferiore (documento in data 03 11 10).

Testo:

                               MOZIONE
PREMESSO CHE
è in corso di discussione in Conferenza dei servizi, presso il
Ministero delle Infrastrutture, il progetto del Nuovo casello di
Castelvetro piacentino, raccordo autostradale con la SS 10 Padana
Inferiore e completamento della bretella autostradale tra ss 10 e SS
234 , denominato Terzo Ponte , giunto alla terza versione
definitiva;detto progetto ricade in gran parte sul territorio della
Regione Emilia Romagna e solo in minima parte sul suolo lombardo;
l'infrastruttura ha due obiettivi prioritari: il collegamento tra la
A21 e il porto e la zona industriale di Cremona, evitando
l'attraversamento dei mezzi pesanti dall'abitato di Castelvetro
Piacentino, e il collegamento tra le due regioni;
il progetto determina la sottrazione di 300 ettari di suolo pregiato
e la frammentazione di 1.000 ettari di habitat di riproduzione
faunistica, tra cui l'impatto su tre zone protette dall'Unione
Europea Rete Natura 2000 (SIC e ZPS), in una delle aree a maggior
concentrazione di biodiversità della regione; l'Unione Europea ha
nominato il 2010 come anno della biodiversità , riconoscendo che
essa è il capitale naturale del Pianeta, una componente a tutti gli
effetti dello sviluppo sostenibile alla base della prosperità
economica, del benessere sociale e della qualità della vita.
OSSERVATO CHE
non sono state prese in considerazione dal progetto soluzioni
alternative, meno impattanti e meno costose, presentate nel corso
degli anni da vari urbanisti, anche consulenti degli enti locali
interessati dall'opera (es.: il recente dossier, firmato da venti
docenti universitari: Castelvetro Piacentino - Cremona: quale
attraversamento del Po?, contributo interdisciplinare sul raccordo
autostradale denominato Terzo ponte , settembre 2010, scaricabile
dal sito www.terzoponte.com); le stime di traffico veicolare del
progetto al 2033, pur utilizzando una metodologia consolidata, si
basano su analisi di flussi di traffico tra il 2001 e il 2006 nelle
principali autostrade, prevedendo tassi continui di crescita, e non
tenendo conto in alcun modo della congiuntura che, dal 2008, ha
determinato sulla sola A21, una riduzione del 7,5% del traffico
pesante (fonte: Centropadane SpA), trend tuttora in corso; i
principali e più accreditati studi di settore (es: Unione
petrolifera: Previsioni di domanda. energetica e petrolifera
italiana 2009-2020 ) prevedono una riduzione e successiva
stabilizzazione nel medio-lungo periodo del traffico veicolare,
anche considerando la probabile ripresa delle attività economiche e
commerciali.
EVIDENZIATO CHE
la Regione Emilia Romagna ha presentato il 25/05/09 (Delibera di
Giunta GPG/2009/821) un articolato parere sulla compatibilità
ambientale dell'infrastruttura non recepito dal Decreto del
Ministero dell'Ambiente del 26/06/09 ; la medesima delibera, pur con
parere positivo, sottolinea che lo Studio d'Incidenza sul sistema
integrato dei siti di Rete Natura 2000 interessati dal progetto, pur
risultando adeguato per la comprensione della ricadute dell'opera,
fornisce parziale risposta ai rilievi contenuti nella richiesta di
integrazioni formulata dalla regione Emilia Romagna con lettera
n.63977 del 6 marzo 2008; in particolare, si segnala che nelle
integrazioni presentate non è stata valutata, tra le alternative,
l'ipotesi della Bretella Spinadesco-Casello autostradale Cremona
(denominata nel SIA gronda nord ) che, ad un primo esame, appariva
meno impattante , meno costosa, senza nuovi ponti sul Po e
sfruttando parzialmente la viabilità esistente (punto 6.2, pagg.35 e
36);
l'Associazione Industriali di Cremona, nel proprio documento
strategico sul futuro dell'area (24/05/10), non inserisce il Terzo
ponte tra le infrastrutture necessarie , bensì altre, che pure
hanno una valenza strategica nel sistema trasportistico nell'Italia
settentrionale (ampiamento Paullese, CR-MN, Ti.Bre.).
RICORDATO CHE
le normative europea e nazionale sulla Valutazione di Impatto
Ambientale e sulla Valutazione di Incidenza delle aree protette,
prevedono la possibilità di procedere con la realizzazione di
un'infrastruttura solo nel caso in cui, a fronte di documentati e
aggiornati studi, venga dimostrata in modo inequivocabile e
inoppugnabile l'assenza di alternative progettuali;
il progetto in questione, per obiettivi, impatti, dimensioni e
costi, rappresenta a detta degli stessi enti istituzionali coinvolti
una delle più importanti infrastrutture regionali di questi anni.
SI CHIEDE CHE
la Regione solleciti la società Autostrade Centropadane SpA alla
redazione di uno studio argomentato sulle alternative
all'infrastruttura, in particolare quella della gronda nord , come
già richiesto nel proprio parere alla VIA ministeriale e non onorato
dalla società stessa; la Regione approfondisca maggiormente il nodo
dell'impatto ambientale, la sostenibilità sociale ed economica e gli
aspetti di pianificazione territoriale dell'infrastruttura,
utilizzando però dati e studi aggiornati, a differenza di quanto
avvenuto con l'attuale progetto; la Regione vincoli il proprio
parere positivo rispetto all'approvazione definitiva dell'opera solo
a seguito del recepimento nel progetto di tutte le richieste,
valutazioni e prescrizioni contenute nel proprio parere alla VIA
ministeriale e, in ogni caso, alle ulteriori valutazioni che
dovessero scaturire da un approfondimento necessario dell'impatto
ambientale e della sostenibilità dell'opera.
Sconciaforni, Donini, Meo, Naldi, Defranceschi e Favia
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