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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 811

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Oggetto:
Testo presentato:
811 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a raggiungere l'obiettivo minimo di raccolta differenziata di rifiuti pari al 65% entro il 2012, ricercando anche strategie alternative alla costruzione, inprovincia di Parma, dell'inceneritore di Uguzzolo (documento in data 01 12 10).

Testo:

                             RISOLUZIONE
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna:
Premesso che:
Ø La normativa italiana prevede che entro il 2012 sia raggiunto
come minimo il 65% di raccolta differenziata dei rifiuti solidi
urbani, andando poi ad incrementare tale percentuale negli anni a
seguire.
Ø La gerarchia UE delle opzioni di gestione dei RU, recentemente
confermate e consolidate dalla Nuova Direttiva Quadro 2008/98
prevedono al primo posto riduzione, riciclo, riutilizzo, recupero e
solo come ultime opzioni: smaltimento in discarica ed incenerimento,
anche se con recupero energetico.
Ø La Regione Emilia Romagna è già dotata di 8 impianti
d'incenerimento, uno dei località ubicato in località Cavazzoli (RE)
in chiusura entro il 2012-13 come indicato dalle linee guida del
PPGR della Provincia di Reggio Emilia.
Ø La Regione Emilia Romagna sta predisponendo un piano di area
vasta di gestione dei rifiuti per ottimizzare costi e strategie
industriali.
Ø La Direttiva UE sulle Discariche 99/31 chiede di ottemperare
da subito all'obbligo del pretrattamento del rifiuto urbano residuo.
Valutato che:
Ø Il recupero energetico da RU puo' essere realizzato
utilizzando procedure meccanico-biologiche e garantendo rese
energetiche migliori e minori impatti ambientali.
Ø ll pretrattamento del RU residuo richiede di predisporre
impianti dedicati di realizzazione più veloce ed economicamente più
vantaggiosi rispetto agli impianti d'incenerimento, come gli
impianti di trattamento meccanico-biologico.
Ø Gli impianti di trattamento meccanico-biologico, a fronte di
alte percentuali di raccolta differenziata di qualità presentano il
vantaggio di poter evolvere con estrema flessibilità in moderni
impianti di compostaggio.
Ø Gli stessi impianti di trattamento meccanico-biologico possono
essere corredati da linee di recupero diretto di materiali sulle
frazioni di sopravaglio (es. mediante estrusione o recupero diretto
di materiali di vario tipo con selezioni ottiche, densimetriche e di
altro tipo), aumentando il recupero di materia complessivo come
prevede la gerarchia UE dei Rifiuti.
Considerato che:
Ø La capacità di smaltimento degli impianti d'incenerimento
attualmente in funzione in Emilia-Romagna, permetterebbe a fronte di
una strategia di riduzione e di raccolta differenziata elevata e di
qualità, di evitare la costruzione di nuovi impianti e la graduale
chiusura di discariche ed impianti d'incenerimento già in funzione,
a partire da quelli di meno recente attivazione-costruzione.
Ø Il piano provinciale della gestione rifiuti della Provincia di
Parma che prevede la realizzazione di un nuovo inceneritore della
capacità di smaltimento di 130.000 tonnellate l'anno in località
Uguzzolo, è strutturato prevedendo una raccolta differenziata su
base provinciale del 56%, inferiore cioè al limite minimo di legge
del 65% entro il 2012.
Ø Il piano provinciale della gestione rifiuti della Provincia di
Parma, prevede la combustione di 20.000 tonnellate annue di fanghi
di depurazione.
Ø In merito al trattamento dei fanghi di depurazione, le linee
guida dell'Unione Europea in materia, privilegiano il trattamento a
freddo ed il suo riutilizzo in altre forme evitandone la
combustione. Questa linea, che privilegia in particolare il recupero
agronomico rispetto alla combustione, è presente nella direttiva
86/278-CE e nei progetti della sua revisione attualmente in corso e
nella Strategia europea per la protezione dei suoli.
Ø La combustione dei fanghi di depurazione, che verrebbe a
mancare seguendo le suddette linee guida europee, secondo quanto
emerge dal piano finanziario presentato da Iren S.p.a., risulta
indispensabile per garantire la sostenibilità economica
dell'impianto d'incenerimento, in quanto permetterebbe l'erogazione
d'incentivi pubblici, i cosiddetti certificati verdi , pari quasi a
6 milioni di euro l'anno.
Ø Secondo i dati forniti da Iren S.p.a., i costi relativi alla
costruzione dell'impianto d'incenerimento in località Uguzzolo, sono
lievitati senza accettabili motivazioni. Da una prima stima del
2008, pari a 132 milioni di euro, si è passati ad una stima nel 2009
di 315 milioni di cui, 250 milioni di euro per la costruzione
dell'inceneritore e 65 milioni di euro per la rete di
teleriscaldamento.
Ø Agli elevatissimi costi di costruzione sopracitati,
ammortizzati con tariffe a carico di cittadini ed imprese ed
incentivi pubblici sempre a carico dei contribuenti, si aggiungono i
costi del danno sociale e sanitario derivante dall'incenerimento dei
rifiuti che, secondo lo studio Enviromental impacts and costs of
solid waste: a comparison of landfill and inceneration , realizzato
nel 2008 dalla Ecole des Mines di Parigi, variano da 4 a 21 euro a
tonnellata bruciata, mentre quelli per il materiale residuo non
trattato inviato a discarica sono da 10 euro a 13 euro per
tonnellata smaltita.
Ø Come hanno evidenziato decine di imprenditori di Parma, che
hanno aderito ad un appello pubblico, la costruzione
dell'inceneritore progettato da Iren S.p.a., procurerà seri danni
ambientali oltre che d'immagine ed economici alla cosiddetta Food
Valley . A farne le spese, oltre ai prodotti agroalimentari di
qualità, pensiamo in particolare al Parmigiano-Reggiano e al
Prosciutto di Parma, sarà anche la società Barilla S.p.a., che ha i
propri stabilimenti di produzione a poche centinaia di metri dal
progettato impianto d'incenerimento.
Ø Contro la realizzazione di questo impianto,si sono mobilitati
in provincia di Parma migliaia di cittadini e diversi appelli sono
stati lanciati da medici e loro organizzazioni, come ad esempio
l'Ordine dei Medici,Isde-Medici per l'Ambiente, che hanno anche
organizzato serate d'informazione ed approfondimento.
Ø Se fossero rispettati gli obiettivi minimi di legge di
raccolta differenziata al 65% entro il 2012 in provincia di Parma e
venissero applicate tutte le più moderne tecnologie di trattamento a
freddo e recupero-riciclo dei rifiuti urbani e speciali (trattamento
meccanico-biologico finalizzato alla
biostabilizzazione,compostaggio, recupero con estrusione in centri
riciclo in primis, di tutti i materiali plastici/cartacei,
trattamenti a freddo dei fanghi di depurazione), rimarrebbe da
smaltire una quantità di rifiuti stabilizzati, pari a 26/30 mila
tonnellate annue. Tale quantità residua non garantirebbe la
sostenibilità economica della costruzione dell'impianto
d'incenerimento di Uguzzolo.
Valutato altresì che:
Ø In data 10 settembre 2007 l'Ordine dei Medici e dei Chirurgi
dell'Emilia Romagna, avvalendosi del principio di precauzione, ha
chiesto una moratoria sulla costruzione di nuovi impianti
d'incenerimento nella Regione Emilia Romagna che è una delle zone
piu' inquinate d'Europa e del Mondo e che quindi non può permettersi
emissioni aggiuntive a quelle già esistenti.
Ø I primi risultati dello studio Moniter, promosso dalla Regione
Emilia Romagna in collaborazione con Arpa e non ancora concluso,
hanno evidenziato come nelle vicinanze d'impianti d'incenerimento si
sia registrato un incremento di nascite premature, confermando
precedenti studi.
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna impegna la Giunta a:
Ø Mettere in campo iniziative affinchè sia raggiunto in
provincia di Parma come in ogni Provincia dell'Emilia-Romagna
l'obiettivo minimo di raccolta differenziata del 65% entro il 2012,
promuovendo e finanziando i progetti di raccolta differenziata
domiciliare privilegiando quelli con tariffazione puntuale per
cittadini ed imprese.
Ø Chiedere alla Provincia di Parma di studiare una strategia di
uscita dal progetto di costruzione dell'inceneritore di Uguzzolo,
mettendo in campo politiche ambientali già sperimentate con successo
in altri Comuni e prevedendo tutte le tecnologie necessarie per
realizzare in un ciclo integrato che preveda: impianti di
compostaggio, digestione anaerobica, trattamento e depurazione
fanghi in ossidazione a freddo, trattamento meccanico biologico
finalizzato alla biostabilizzazione, centri riciclo con recupero
tramite estrusione di scarti plastici-cartacei-imballaggi prima non
riciclabili, evitando in questo modo l'incenerimento o invio a
discarica anche di questa frazione secca che in precedenza diventava
cosiddetto combustibile da rifiuto-cdr e che oggi, grazie ad
innovazioni tecnologiche, puo' trasformarsi in materiale per
l'edilizia o l'industria plastica.
Ø Sospendere, in attesa della risposta da parte della Provincia
di Parma alla sopracitata richiesta, ogni iter autorizzativo di
competenza regionale inerente l'impianto d'incenerimento di Uguzzolo
(Parma).
Bologna, 30 novembre 2010
Il Consigliere
(Giovanni Favia)
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