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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 918

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Oggetto:
Testo presentato:
918 - Risoluzione proposta dal consigliere Defranceschi per invitare la Giunta ad esprimere la propria contrarietà, in materia di produzione di uova, ad ogni proposta di modifica o di integrazione al D. Lgs 267/2003, con particolare riferimento all'apparato sanzionatorio previsto all'art. 7 (documento in data 14 01 11).

Testo:

                             RISOLUZIONE
Il sottoscritto consigliere
Premesso che
$ Sono vigenti le Direttiva 1999/74/CE e 2002/04/CE, relative al
benessere delle galline ovaiole allevate in gabbia;
$ Il D.Lgs 267/2003 Attuazione delle direttive 1999/74/CE e
2002/4/CE, per la protezione delle galline ovaiole e la
registrazione dei relativi stabilimenti di allevamento prevede che
alla data del 1 gennaio 2012 l'allevamento in gabbia sia effettuato
in gabbie modificate e che le gabbie non modificate in uso fino
al 31 dicembre 2011 non potranno più essere utilizzate;
$ Secondo la direttiva europea dal gennaio 2003 è vietata la
costruzione e la messa in funzione di allevamenti con il sistema
delle gabbie di batteria;
$ In data 27 ottobre 2010 si è tenuto un incontro interregionale
(Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto) a Bologna, nel quale
i rappresentanti degli allevatori e dei trasformatori della filiera
hanno riferito di alcune proposte avanzate ai Ministeri Agricoltura
e Salute relative all'attivazione di un programma di adeguamento
progressivo degli allevamenti;
$ in data 11 novembre 2010 la Commissione delle politiche
agricole ha condiviso la proposta di costituire un gruppo di lavoro
ad hoc con il compito di approfondire le problematiche inerenti
l'adeguamento degli allevamenti alla normativa citata, al fine di
individuare le possibili soluzioni da sottoporre alla valutazione
della Commissione Politiche Agricole e che tale approfondimento è
stato dato in carico alle Regioni Lombardia, Piemonte,
Emilia-Romagna e Veneto;
Dato atto che
$ Gli allevamenti avicoli hanno avuto ben oltre 12 anni di tempo
per adeguare le proprie infrastrutture;
$ Più volte gli allevatori di galline ovaiole hanno dichiarato
di voler puntare al rinvio della scadenza del 2012;
$ Posticipare il bando delle gabbie di batteria per le galline
ovaiole fissato per il 1 gennaio 2012, comporterebbe certamente da
parte della Commissione Europea l'apertura di una procedura
d'infrazione nei confronti dell'Italia;
$ Qualora venissero erogati fondi pubblici in violazione della
normativa UE in oggetto, si correrebbe il rischio di provocare
numerosi ricorsi alla Corte dei Conti;
$ I sistemi alternativi d'allevamento non in gabbia, come quelli
all'aperto e biologici o a terra, sono cresciuti in maniera
esponenziale negli ultimi 10 anni, garantendo anche maggiore reddito
agli allevatori, elevati standard igienico-sanitari e garanzie per
il consumatore;
$ La Germania produce il 40% di uova da sistemi non in gabbia,
l'Inghilterra il 48%, l'Olanda ben il 55% e l'Austria addirittura il
77%, sintomo che il mercato si sta indirizzando verso l'acquisto di
uova da galline non in gabbia;
$ Il 76% dei cittadini europei considera l'allevamento in gabbia
'molto negativo' per le condizioni di vita delle galline ovaiole
(Eurobarometro 2005);
$ Secondo il Rapporto socio-economico della Commissione Europea,
produrre 12 uova da galline allevate in batteria costa 0.66 Euro, 0.82
Euro per produrre 12 uova di galline allevate a terra e 0,98 Euro per
produrre 12 uova di galline allevate all'aperto. Quindi un uovo di
gallina allevata a terra costa solo 1,3 centesimi di euro in più, e
un uovo all'aperto solo 2,6 centesimi di euro in più, rispetto ad
uno di batteria;
$ Il consumo medio pro-capite di uova nei Paesi della UE è pari
a 220 uova per anno, incluso il consumo di uova in prodotti
trasformati, quindi per il consumatore finale il costo del passaggio
al consumo di uova allevate a terra sarebbe di 5,5 centesimi di euro
per settimana e di 11 centesimi di euro a settimana per il consumo
di uova allevate all'aperto;
Considerato che
$ Attualmente si stima che solo il 15% circa degli allevamenti
italiani abbia portato a termine le modifiche previste;
$ I Paesi Scandinavi, la Germania, il Regno Unito e l'Olanda
hanno già portato a termine le modifiche strutturali previste;
$ E' indispensabile tutelare i tanti produttori, italiani e
europei, che, nel corso degli ultimi dieci anni, hanno sostenuto
ingenti investimenti per adeguare i loro sistemi produttori alla
normativa UE;
$ Un ritardo nell'applicazione della norma risulterebbe
discriminatorio per le numerose aziende nazionali ed europee che
hanno già scelto di riconvertire le gabbie di batteria a sistemi
alternativi e si stanno impegnando ad osservare la normativa, un
ulteriore stimolo a non cambiare il discusso sistema di allevamento
in gabbia per coloro che finora non si sono adoperati, e un
implicito stimolo alla violazione delle leggi senza il rischio di
incorrere in sanzioni;
$ Secondo l'indagine Eurobarometro della Commissione UE il 25%
dei cittadini sarebbe disposto a sostenere un aumento dei prezzi
delle uova del 5%, il 21% di loro è disposto a sostenere un aumento
dei prezzi delle uova del 10% e l'11% accetterebbe un aumento dei
prezzi delle uova del 25%, se tale spesa permettesse tuttavia di
garantire un migliore benessere agli animali e un miglioramento
delle loro condizioni di vita;
il Consiglio invita la Giunta a:
$ Esprimere la propria contrarietà a ogni ipotesi di modifiche
e/o integrazioni al D.lgs 267/2003 con particolare riferimento
all'apparato sanzionatorio previsto all'art. 7;
$ Adoperarsi presso le Associazioni di categoria per consentire
una corretta ed uniforme applicazione della normativa, senza nessun
tipo di sostegno economico;
$ Adoperarsi per snellire e facilitare gli iter autorizzativi,
indispensabili per attuare le variazioni strutturali degli
allevamenti.
Il Consigliere
(Andrea Defranceschi)
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