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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 3923

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Oggetto:
Testo presentato:
3923 - Interpellanza circa le azioni poste in essere dai gestori dei servizi di distribuzione dell'energia elettrica, e della Protezione Civile, per evitare che le relative reti continuino ad essere esposte ai gravi disservizi che si sono verificati, sul territorio regionale, a causa degli eventi atmosferici del febbraio 2015. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi

Testo:

Interpellanza a risposta orale in Aula

 

premesso che

 

  • sono sotto gli occhi di tutti le tragiche notizie provenienti dal Centro-sud, martoriato da sequenze sismiche interminabili e con precipitazioni nevose importanti, seguite da distacchi di corrente elettrica per lunghi periodi (ormai diversi giorni) e per decine di migliaia di persone (74 i comuni interessati, per un totale di 50 mila utenze che servono circa 200 mila persone) ed in misura minore anche distacchi per le utenze dell’acqua, nonché, a cascata, problemi su strade e reti di riscaldamento;
  • questa emergenza neve non ha toccato finora il territorio regionale, fatta salva una parte della Romagna che ha subito abbondanti nevicate;
  • sono passati quasi due anni da quando l’Emilia-Romagna è stata colpita da un’ondata di maltempo straordinaria (per alcune sue caratteristiche ma non per quantità, intensità e periodo), infatti tra il 6 e il 7 febbraio 2015 le precipitazioni nevose sono state straordinarie, non tanto appunto per la quantità di neve caduta, quanto per la sua composizione, particolarmente umida (alto peso specifico) e quindi pesante, con la conseguenza che oltre 210 mila emiliano-romagnoli sono rimasti al buio, al freddo e spesso senz’acqua, anche per diversi giorni, con rilevanti danni economici;
  • quegli eventi condussero ad una “Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2015: dichiarazione dello stato di emergenza per le eccezionali avversità atmosferiche nella Regione Emilia-Romagna nei giorni dal 4 al 7 febbraio 2015” ed a una successiva Ordinanza del Capo della Protezione Civile (n. 232, del 30 marzo 2015, “Primi interventi urgenti in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito l'Emilia-Romagna dal 4 al 7 febbraio 2015”);
  • nel periodo dal 4 al 7 febbraio 2015 sul territorio regionale, in particolare sulle linee di trasmissione della corrente elettrica di Terna, si sarebbero formati i cosiddetti manicotti di ghiaccio, che si creano in presenza di neve bagnata, a detta dei gestori del servizio, di dimensioni superiori ai livelli sulla cui base vengono progettati detti manicotti, questi fenomeni particolari, noti in ambito internazionale anche come fenomeni di icing, avrebbero appesantito i conduttori di energia creando dei contatti, che successivamente hanno fatto scattare i meccanismi di distacco delle linee;
  • l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico nella propria “Relazione conclusiva sulle interruzioni del servizio elettrico occorse nei giorni 6 febbraio 2015 e seguenti in Emilia Romagna e Lombardia” che costituisce l’atto conclusivo dell’indagine conoscitiva avviata dall’Autorità, in considerazione del fatto che “per numerosità di utenti interessati dai disservizi e vastità del territorio colpito dalle eccezionali precipitazioni nevose, non si riscontravano precedenti analoghi negli ultimi dieci anni, nonché a seguito di segnalazioni e richieste di incontri ricevute da parte di istituzioni regionali, provinciali ed enti locali che hanno manifestato preoccupazione per l’impatto, anche sociale, delle interruzioni, per lo stato della rete e per la scarsa efficacia delle procedure di comunicazione e relazione con le istituzioni pubbliche manifestatasi in occasione delle interruzioni” fa rilevare come “si sono registrate azioni delle imprese distributrici non pienamente conformi ai propri piani di emergenza e altre incongruenze”, in particolare: “incompleta dichiarazione dello “stato di emergenza” da parte di Enel Distribuzione (Emilia-Romagna) e mancata dichiarazione dello “stato di crisi” da parte di Enel Distribuzione (Emilia-Romagna e Lombardia)” ed inoltre si rilevavano ulteriori incongruenze relative ai seguenti aspetti: “indisponibilità di informazioni sul numero di utenti disalimentati e sui tempi previsti di ripristino da parte di Enel Distribuzione (Emilia Romagna) e incompletezza del piano di Enel Distribuzione (Emilia Romagna) con particolare riferimento all’attività di monitoraggio delle interruzioni”;
  • come elemento finale della suddetta indagine conoscitiva, l’Autorità individuava i seguenti aspetti principali per futuri miglioramenti (sia nell’ambito d’azione dell’Autorità, sia nella responsabilità di altri soggetti): “miglioramento dei piani di emergenza alla luce della loro applicazione; importanza dei rapporti tra le imprese distributrici e le istituzioni; miglioramento della resilienza del sistema di trasmissione e di distribuzione e sviluppo di ulteriori meccanismi incentivanti della riduzione di vulnerabilità della rete di trasmissione; aggiornamento della regolazione delle interruzioni prolungate, in particolare riguardo agli standard di durata delle interruzioni a tutela del consumatore e miglioramento dei processi autorizzativi e dell’accettazione degli sviluppi della rete;
  • già all’indomani del così detto nevone del 2012 (in cui effettivamente la quantità di precipitazioni nevose fu di una certa straordinarietà quanto a quantità), nell’ambito della “Indagine conoscitiva sulla strategia energetica nazionale” nella Audizione di rappresentanti di Enel distribuzione presso la 10° Commissione permanente “Industria, commercio e turismo” del Senato della Repubblica, il 20 marzo 2012, il direttore divisione infrastrutture e reti di Enel S.p.A così si esprimeva: “Una delle principali cause di guasto e di black out invernale, in caso dell’emergenza neve, è quella da noi definita “neve collante” (fenomeno che i francesi chiamano neige collante e gli americani sticky snow), che è una specie di killer delle reti elettriche. In particolari condizioni atmosferiche, quando le nuvole si trovano a una temperatura maggiore di meno 15 gradi e la neve scende al suolo con una temperatura pari a circa 0 gradi centigradi, la neve ha una condizione chimico fisica policristallina. In queste condizioni la neve aderisce sul conduttore elettrico e si forma un «manicotto» che può avere anche uno spessore di 20-30 centimetri. Naturalmente, questo può causare dei forti pesi sulla rete, con una trazione meccanica molto forte e, in condizioni di vento e di maltempo, ciò provoca un disservizio sulla rete. E’ un fenomeno molto noto alle Ferrovie dello Stato che, anche in questo caso, hanno vissuto notevoli disagi dovuti a questo manicotto di neve”, parole queste che dimostrano come, come benché il fenomeno fosse ben noto e conosciuto, ciò non avrebbe impedito, solo tre anni dopo, nel febbraio 2015, il verificarsi nella nostra regione dei disagi e delle situazioni di vera emergenza sopra esposti;

 

considerato che

 

  • il 16 febbraio 2015 si è svolta in Commissione III “Territorio, Ambiente, Mobilità” una Audizione in merito alla gestione dell’emergenza connessa agli eventi metereologici del 5 e 6 Febbraio 2015 con l’intervento di rappresentanti, anche tecnici, tra gli altri di TERNA, ENEL ed IREN, focalizzata in particolare sul tema dei distacchi di energia elettrica;
  • aprendo questa seduta, l'assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo, aveva ribadito la necessità di una manutenzione funzionale delle reti elettriche presenti nel territorio regionale, potenziando l’efficienza delle strutture, anche con l’ausilio di nuove tecnologie e, inoltre, come fosse fondamentale lavorare sulle procedure attuate dalla Protezione civile nella fase emergenziale, prevedendo sistemi che rendano maggiormente fruibili le informazioni sull’evolversi della situazione da parte delle amministrazioni locali e dei cittadini affermando, in particolare, “La Giunta regionale si rende disponibile per un lavoro integrato, orientato a evitare questo tipo di disservizi”;
  • ovviamente gli interventi assolutamente prioritari devono essere rivolti alla tutela dell’incolumità delle persone ma, esaurita questa priorità, è necessario svolgere un’opera di prevenzione più accurata possibile, essendo questa l’unica arma veramente efficace contro le così dette catastrofi naturali;

 

evidenziato che

 

  • l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo, all’indomani degli eventi del 2015 dichiarò: “gli eventi eccezionali ormai stanno diventando sempre più ordinari, serve un nuovo piano integrato di manutenzione delle reti e del verde affinché quanto successo non si verifichi più”;
  • il sindaco di Vergato, consigliere delegato della Città Metropolitana di Bologna con la delega a Sviluppo economico, Turismo, Politiche del lavoro e Politiche per l’Appennino bolognese dichiarò: “la manutenzione non è stata adeguata e ciò chiama direttamente in causa i gestori, non possiamo girarci intorno, dovremo definire per il futuro un impegno preciso con queste aziende, un piano puntuale che preveda controlli e verifiche”;

 

Interpella la Giunta regionale e l’assessore competente

per sapere:

 

  1. quali azioni siano state intraprese dai gestori dei servizi, in particolare, Terna, Enel, e dalla Regione Emilia-Romagna, in quanto autorità di Protezione Civile, perché quanto accaduto nel 2015 non abbia a ripetersi, nello specifico quali azioni siano state svolte sulla manutenzione delle linee elettriche, sulla conoscenza del grado di obsolescenza delle linee e su controlli e verifiche, sul potenziamento dei piani di emergenza, sulla migliore gestione, anche informativa, di dette emergenze, specialmente nel rapporto con gli enti locali e con i cittadini, sul miglioramento della resilienza del sistema di trasmissione e di distribuzione e lo sviluppo di ulteriori meccanismi incentivanti della riduzione di vulnerabilità della rete di trasmissione ed, infine, se come auspicato due anni fa dall'assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo, sia stato realizzato, o almeno siano state poste le premesse per realizzare, “un nuovo piano integrato di manutenzione delle reti e del verde affinché quanto successo non si verifichi più”.

 

I Consiglieri

Andrea Bertani

Gian Luca Sassi

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