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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 6894

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Oggetto:
Testo presentato:
6894 - Interpellanza circa le azioni da attuare per riportare il primato della sanità pubblica su quella privata, contrastando la privatizzazione del sistema sanitario regionale, anche attraverso nomine dei ruoli apicali che privilegino la competenza e l’esperienza. A firma della Consigliera: Piccinini

Testo:

INTEPELLANZA

 

 

premesso che

 

Questo è il risultato da quando la politica ha invaso il campo nelle scelte dei primari, dei direttori sanitari dei direttori generali. Basta scegliere in base alla vicinanza politica più che in base alla competenza e la strada verso il privato si spiana da sola”;

  • quanto riportato sopra è l’ultimo periodo di una recente video inchiesta condotta dalla giornalista Milena Gabanelli dal titolo “Sanità, come la politica manda i pazienti dal pubblico al privato”;
  • la frase sembra riferita proprio al sistema sanitario della nostra regione, tenuto conto che la giornalista, prima di tale affermazione, riporta degli avvenimenti verificatesi di recente che mostrano questo andamento anomalo che favorisce la sanità privata;
  • nell’articolo correlato al video si afferma: “per capire cosa sta succedendo guardiamo dentro una regione modello, l’Emilia Romagna, e l’ospedale che più d’ogni altro intreccia la sua storia con lo sviluppo dell’ortopedia in Italia, fino a diventare di fama mondiale: il Rizzoli di Bologna. Oggi quello che funziona si chiude. L’attività chirurgica crolla. I tempi di attesa aumentano. I medici di fama se ne vanno”;
  • sempre nell’articolo si riportano i numeri della crisi dell’Istituto suddetto e le immagini dimostrative:
  • ricoveri: nel 2015 -2%; nel 2016 -8%,nel 2017 -10% dei ricoveri. Il triplo sia rispetto agli altri pubblici di Bologna (-2,7%) sia rispetto agli altri ospedali dell’Emilia (-2,9%);

interventi chirurgici: nel 2017 -403 rispetto al 2016;

    

  • come se non bastasse tutto ciò, nell’articolo si riportano i dati sulle liste di attesa e si evidenzia che “Crolla l’attività, ma i tempi di attesa si allungano. In un documento riservato del 4 giugno 2018 si ammette: «La tempestività dei nostri interventi di protesi d’anca è nettamente peggiorata, siamo scesi al 65% erogato in 180 giorni». Vuol dire che solo 6 operazioni chirurgiche su 10 vengono garantite entro 6 mesi”.
  • questo dato è in netto contrasto con quanto la Regione Emilia-Romagna trionfalisticamente afferma periodicamente in risposte alle nostre interrogazioni, aventi ad oggetto il tema delle liste di attesa, infatti, sembra che i dati reali rispetto a quelli comunicati non corrispondano, ancora una volta si ha il sospetto che vi sia un’attività di promozione politica che si basa sulla manipolazione dei dati per dimostrare una tendenza positiva che non esiste nella realtà, come ben dimostra il documento riservato riprodotto nell’articolo:

    

    

 

rilevato inoltre che

 

  • l’andamento anomalo, di cui parla la giornalista nel suo articolo è ben dimostrato:

-          dall’ulteriore analisi che viene effettuata nell’articolo sul caso della chirurgia della mano che è stata smantellata presso l’Istituto, nonostante le tante sollecitazioni e richieste dei pazienti, infatti, sul tema con una comunicazione pubblica, a marzo 2016, chiesi alla Regione di fermare la chiusura dell’ambulatorio della Chirurgia della mano del Rizzoli, per evitare che si abbandonassero al loro destino più di 200 pazienti solo a Bologna, persone queste che furono costrette a rivolgersi altrove, per effettuare un intervento, con tempi di attesa biblici, tanto che per sopperire a tale situazione in molti hanno preferito pagare di tasca propria;

-          dalla interferenza continua della politica sull’attività dell’Istituto ortopedico Rizzoli, come dimostra anche il fatto che in poco tempo il governatore Stefano Bonaccini, ha nominato, dapprima quale Direttore generale il dott. Francesco Ripa di Meana, che tre settimane dopo incarica, in condivisione con l’assessore o forse su imposizione dello stesso, il direttore sanitario Luca Bianciardi, subito dopo il dott. Francesco Ripa di Meana viene sostituito con il dott. Mario Cavalli, che da tempo segue la carriera dello stesso assessore Venturi (insieme nella sanità modenese ed insieme approdano nella sanità bolognese), di recente, ancora una volta, si procede ad un ulteriore cambio viene sostituito direttore sanitario dott. Luca Bianciardi in favore, sembra, della dott.ssa Maurizia Rolli, proveniente dall’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino;

-          da quanto riportato nell’articolo in riferimento all’ospedale Bellaria di Bologna, “diventato uno dei migliori ospedali neurologici italiani grazie al professor Fabio Calbucci e alla sua équipe. Anche lui, raggiunta l’età della pensione, non viene trattenuto nel pubblico a divulgare la sua conoscenza, ma immediatamente accolto dal gruppo privato Villa Maria, che oggi attrae pazienti neurologici da tutta Italia. Il suo aiuto, nonostante i meriti acquisiti sul campo, non viene valorizzato. La politica fa altre scelte e Antonio Fioravanti cambia ospedale: da agosto sarà primario a Cremona. Faceva 300 interventi l’anno, ma non risulta sia stato sostituito. Oggi il Bellaria sta perdendo il 20% dei ricoveri”;

  • ciò che per gli autori dell’articolo, i cui punti salienti sono sopra riportato, viene identificato come “perdita di posti letto” sembra che per la sanità pubblica regionale sia un obbiettivo ben preciso, perseguito con la conseguente riduzione delle spese di bilancio connesse e funzionale al trasferimento di utenza sul privato ma con un notevole aggravio di spesa per l’utenza.

 

Interroga la Giunta regionale

e l’assessore regionale competente per sapere

 

  • quale giudizio diano in merito a quanto sopra esposto e se non ritengano opportuno rivedere il proprio intendimento, riportando il primato della sanità pubblica su quella privata, ed evitando di portare avanti la privatizzazione strisciante del sistema sanitario pubblico regionale;
  • se non ritengano opportuno evitare che vi siano intromissioni di carattere politico sull’organizzazione della sanità regionale in riferimento alle nomine dei ruoli apicali della dirigenza delle strutture ospedaliere e dell’AUSL, in modo che si privilegi la competenza e l’esperienza, rispetto alla vicinanza politica.

 

 

La Consigliera

(Silvia Piccinini)

 

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