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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 6985

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Oggetto:
Testo presentato:
6985 - Interpellanza circa l’avvio di interventi in collaborazione con i gestori dell’acqua, mirati ad utilizzare sistemi alternativi alla clorazione dell’acqua, quale l’ozonizzazione, e al rinnovo della rete di distribuzione dell’acqua potabile. A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

Interpellanza a risposta orale in Aula

 

visti

 

  • l’oggetto assembleare n. 6342 recante “Risoluzione sulla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (rifusione) – COM (2017) 753 final del 1 febbraio 2018. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona. (Approvata dalla I Commissione assembleare Bilancio, Affari generali ed istituzionali in data 4 aprile 2018)” con cui si sceglieva di partecipare, già in fase ascendente, al processo decisionale dell’Unione europea;
  • la Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (rifusione) COM (2017) 753 final del 1° febbraio 2018;

 

premesso che

 

  • la proposta di direttiva, sopra citata, partiva dalla constatazione che la precedente direttiva 98/83/CE del Consiglio concernente sempre la qualità delle acque destinate al consumo umano, cioè l’atto legislativo appositamente concepito per proteggere le persone dagli effetti negativi derivanti dal consumo di acqua contaminata, garantendo che l’acqua destinata al consumo umano fosse salubre e pulita, era, in generale, attuata correttamente negli Stati membri, ma i parametri utilizzati per monitorare la qualità nel punto di consumo risalivano a più di 20 anni fa;
  • in particolare, la Commissione nella propria proposta, relativamente all’aggiornamento e alla revisione dell’elenco dei parametri con l’inclusione di nuovi, ha ritenuto giustificato stabilire un valore limite più rigoroso, rispetto alla relazione dell’OMS che suggeriva di aggiungere tra i parametri il clorato e la clorite (sostanze che sono prevalentemente sottoprodotti della disinfezione dell’acqua mediante ipoclorito), ossia 0,25 mg/l, nonché, aggiungere limiti per i composti perfluorati e per gli interferenti endocrini, sostanze queste entrambe di particolare pericolosità;
  • nella Risoluzione approvata dalla Commissione I “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” dell’Assemblea Legislativa, sopra citata, per quanto attiene il merito della proposta di direttiva, si osservava tra l’altro che: “La proposta di direttiva, all’articolo 9, prevede l’abrogazione dell’istituto delle deroghe individuate dall’attuale direttiva 98/38/CE. In caso di inosservanza dei valori di parametro previsti dalla presente proposta, quindi, gli Stati membri dovranno applicare gli strumenti previsti dal nuovo articolo 12 (Provvedimenti correttivi e limitazioni d’uso). La proposta di direttiva prevede, inoltre, l’introduzione di un certo numero di nuovi parametri, rispetto ai quali, al momento, non si hanno ancora informazioni precise (soprattutto in merito alla loro presenza nelle acque fornite) e per la rilevazione dei quali le metodiche analitiche, talvolta, risultano ancora non consolidate o di difficile applicazione. Pur condividendo la necessità di superare lo strumento della deroga in quanto tale, si segnala tuttavia che, relativamente ai nuovi parametri, sarà necessario un congruo periodo di tempo per l’effettuazione delle rilevazioni e l’adozione delle necessarie misure e interventi che consentano il rispetto dei limiti introdotti. Si suggerisce, a tal fine, di lasciare allo Stato membro, limitatamente ai nuovi parametri, laddove non si ravvisi un rischio per la salute umana e non si possa garantire un approvvigionamento idrico alternativo, la possibilità di prevedere anche proroghe mirate, sostenute da idonei “piani di intervento”. Le tempistiche di attuazione di tali piani, coerenti con la valutazione effettuata, dovranno consentire ai gestori di mettere in campo gli interventi necessari per rientrare nei valori di parametro fissati dalla direttiva in tempi celeri e certi.”;

 

considerato che

 

  • i costi e gli effetti della proposta sarebbero per la maggior parte a carico dei gestori dell’acqua, mentre i consumatori vedrebbero lievitare solo marginalmente le loro bollette e gli interventi hanno una certa complessità e durata nel tempo, come riconosce la stessa risoluzione n. 6342: “Pur condividendo la necessità di superare lo strumento della deroga in quanto tale, si segnala tuttavia che, relativamente ai nuovi parametri, sarà necessario un congruo periodo di tempo per l’effettuazione delle rilevazioni e l’adozione delle necessarie misure e interventi che consentano il rispetto dei limiti introdotti”;
  • considerato che i gestori dell’acqua non sarebbero pregiudizialmente contrari ad investimenti per rinnovare e modernizzare gli impianti di trattamento dell’acqua potabile e che esistono già esperienze consolidate, come l'impianto di potabilizzazione Val di Setta, che serve ogni giorno circa 650.000 cittadini, dove si utilizza una fase di ozonizzazione dell’acqua in cui l'elevatissimo potere ossidante dell'ozono svolge una rapida ed efficace azione contro i microrganismi eventualmente presenti, con il vantaggio, rispetto ad altri reagenti a base di cloro, di abbattere molte tipologie di inquinanti producendo minori residui ed in cui l’ulteriore trattamento di disinfezione mediante iniezione di biossido di cloro, ha il solo scopo di preservarla da possibili contaminazioni microbiologiche nella successiva fase di distribuzione, cioè tradotto serve solo per sopperire alle eventuali pessime condizioni della rete di distribuzione;

 

Interpella la Giunta regionale e l’assessore competente

per sapere:

 

  1. se non ritenga utile e doveroso nei confronti dei cittadini, utilizzatori finali dell’acqua potabile, avviare sin da ora interventi, in collaborazione con i gestori dell’acqua, mirati ad utilizzare sistemi alternativi alla clorazione dell’acqua, quale l’ozonizzazione e procedendo al rinnovo della rete di distribuzione, alternativa senz’altro più salutare rispetto all’immissione nelle reti di sostanze atte appunto a sopperire alla vetustà e cattivo stato di manutenzione, e ciò secondo un piano di risanamento condiviso con i cittadini che indichi tempi e priorità.

 

 

Il Consigliere

(Giulia Gibertoni)

 

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