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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 7242

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi tempestivamente per inserire nei futuri bandi di accesso alle scuole di specializzazione talune restrizioni, come ad esempio l’obbligo di residenza per uno specifico arco temporale e/o l’obbligo di esercitazione della professione medica all’interno della regione successivamente al conseguimento della seconda laurea, come già sancito da molte altre Regioni italiane, allo scopo di favorire l’inserimento lavorativo dei propri cittadini e/o il mantenimento dei medici specialisti all’interno del territorio regionale. (02 10 18) A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

Testo:

R I S O L U Z I O N E

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna

 

Premesso che:

 

  • Come si evince dalla risposta all’interrogazione n. 6832, la Regione Emilia – Romagna ha finanziato per l’Anno Accademico 2017/2018 100 ulteriori contratti di formazione specialistica rispetto ai 635 statali assegnati agli Atenei regionali e che, attualmente, i bandi per l’ammissione alle scuole di specialità sono gestiti con bando e graduatoria nazionale (contrariamente a quanto avveniva fino all’Anno Accademico 2015/2016).
  • Al momento, l’unico presupposto necessario per l’istituzione dei contratti regionali aggiuntivi è che vengano attribuiti agli Atenei in modo coerente rispetto alla programmazione regionale dei propri fabbisogni formativi e professionali e che l’eventuale trasferimento di medici specializzandi presso gli Atenei che usufruiscono o usufruiranno di contratti aggiuntivi a finanziamento regionale venga sempre subordinato al nulla osta regionale, per trasferimenti sia all’interno sia all’esterno del territorio regionale.

 

Considerato che:

 

  • Per l’Anno Accademico 2017/2018 non sono stati imposti altri requisiti per la fruizione dei contratti regionali aggiuntivi. 

 

Valutato che:

 

  • Contrariamente a quanto accade in Emilia - Romagna, molte altre Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Piemonte, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia, le Province Autonome di Trento e Bolzano e la Repubblica di San Marino) hanno, invece, introdotto altri requisiti, come, ad esempio, il requisito della residenza all’interno del territorio regionale in uno specifico arco temporale oppure l’obbligo di esercitare la professione medica all’interno della regione successivamente al conseguimento della seconda laurea.
  • I requisiti introdotti dalle altre Regioni sono finalizzati a favorire l’occupazione dei propri residenti e/o sostengono le ragioni del proprio investimento.
  • La mancanza di restrizioni ai futuri candidati medici da parte della Regione Emilia – Romagna apre la possibilità d’accesso a qualunque cittadino in possesso di una laurea in Medicina e Chirurgia e che, tale condizione, pone in svantaggio i candidati emiliano - romagnoli, che si trovano a competere con un maggior numero di candidati in riferimento alla quota regionale.

 

Ritenuto che:

 

  • La risposta della Giunta Regionale non risulta essere completa ed esaustiva in quanto (riprendendo i quattro punti citati come profili di illegittimità dalla Giunta nella risposta all’interrogazione n. 6832):
  1. Il diritto a raggiungere i gradi più alti degli studi ai più capaci e meritevoli viene meno considerando che ogni Regione ha implementato delle restrizioni tranne l’Emilia - Romagna. Grazie ai posti regionali, studenti con punteggi molto più bassi hanno ottenuto posti nelle specialità desiderate a scapito di molti altri medici emiliani e romagnoli più meritevoli, che si sono ritrovati a dover spartire i loro 100 posti con tutti gli altri medici italiani. Questo diritto, quindi, sarebbe veramente garantito solo nel caso in cui nessuna Regione ponesse dei limiti.
  2. La richiesta, da parte di molte Regioni, ai medici specializzati finanziati dalle stesse, di restare sul territorio non è un diritto violato ma lascia la possibilità di scelta.
  3. Non risulta possibile la presenza di candidati pari merito. Il punteggio della prova è composto da una votazione risultante dalla prova stessa a cui si aggiungono alcuni punti dati dalla carriera accademica. A parità di punteggio totale, ottiene posizione prevalente in graduatoria il candidato che ha ottenuto il maggior punteggio durante la prova; in caso di ulteriore parità prevale il candidato con minore età anagrafica, succede quello con la media dei voti degli esami più alta ed, infine, il voto di laurea più alto.
  4. Né le borse regionali, né le borse statali devono dare accesso ai posti del SSN. Nessuna Regione che ha posto come vincolo il lavoro in Regione negli anni successivi alla specializzazione ha offerto o promesso contratti ai medici. 

 

Preso atto che:

 

  • Si ritiene innegabile che introdurre talune restrizioni gioverebbe anche alla Regione Emilia - Romagna. Questo, in quanto, considerata la penuria di medici specialisti, si porrebbero le basi per garantire al proprio investimento una rendita futura, favorendo l’inserimento lavorativo dei propri residenti e/o il mantenimento entro i confini regionali dei medici a conclusione del ciclo di studi della scuola di specializzazione. Alla Regione non serviranno medici che al termine della borsa di studio decideranno di lavorare fuori dal territorio nazionale.
  • Questa situazione crea un reale svantaggio per i medici emiliani e romagnoli oltre che penalizzazione di natura economica.

 

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA E LA GIUNTA REGIONALE,

 

Ad attivarsi tempestivamente per inserire nei futuri bandi di accesso alle scuole di specializzazione talune restrizioni (come ad esempio l’obbligo di residenza da uno specifico arco temporale e/o l’obbligo di esercitazione della professione medica all’interno della regione successivamente al conseguimento della seconda laurea), come già sancito da molte altre Regioni italiane, allo scopo di favorire l’inserimento lavorativo dei propri cittadini e/o il mantenimento dei medici specialisti all’interno del territorio regionale.

 

 

I Consiglieri

Rancan Matteo

Fabbri Alan

Rainieri Fabio

Delmonte Gabriele

Bargi Stefano

Marchetti Daniele

Pettazzoni Marco

Liverani Andrea

Pompignoli Massimiliano

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