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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 7951

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Oggetto:
Testo presentato:
7951 - Interpellanza circa l’avversione della cittadinanza di Finale Emilia nei confronti dell’ampliamento della relativa discarica. A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

Interpellanza a risposta orale in Aula

 

premesso che

 

  • l’Assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna ha dichiarato, in più occasioni, in merito al progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia, di essere pronta al confronto, in particolare, a fine gennaio 2019, ha dichiarato che “siamo convinti che i buoni risultati per i territori si raggiungano attraverso il confronto e il dialogo, elementi per noi imprescindibili, e non con la contrapposizione o le strumentalizzazioni. Per questo invito di nuovo l’amministrazione comunale e il Sindaco di Finale Emilia, … a presentare proposte”;
  • il sindaco di Finale Emilia e i cittadini dell’Osservatorio civico hanno dichiarato che l’eventuale delibera regionale, che di fatto autorizzerà la nuova maxi discarica di Finale Emilia, sarà oggetto di ricorso;
  • tutti i gruppi consiliari comunali di Finale Emilia hanno condiviso una mozione, discussa nel consiglio comunale che chiede alla Giunta regionale di non recepire con delibera l’esito della Conferenza dei Servizi che ha autorizzato il progetto di ampliamento della discarica, in caso contrario, con la stessa mozione, si dava mandato al sindaco di ricorrere alle vie legali al fine di far valere la contrarietà alla discarica già espressa dal Consiglio comunale di Finale Emilia, un passaggio, questo, importante e che segna una unitarietà di intenti della comunità locale e dei suoi rappresentanti eletti e che supera le logiche di appartenenza politica, rappresentando in pieno la volontà dei cittadini del territorio interessato, che dovrebbero essere i veri decisori delle sorti del proprio territorio;
  • l’eventuale delibera regionale suddetta, qualora sarà adotta costituirà un forte elemento di divaricazione tra il volere del territorio le decisioni della politica regionale, costituendo in questo modo una imposizione calata dall’alto dei palazzi regionali che, ancora una volta, saranno visti dalla popolazione locale come luoghi lontani portatori di decisioni ingiuste e estranee al volere popolare, rappresentando quasi una sorte di punizione della stessa comunità locale di Finale Emilia;
  • le obiezioni avanzate finora sono state giudicate infondate solo ed unicamente dalla Regione e dai suoi enti e non anche dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell’Ambiente, e cioè dal Governo in carica, che non ha formalizzato il via libera sull’ampliamento della discarica di Finale, ma ha semplicemente ritenuto inammissibile l’istanza di rimessione della proposta formulata dall’amministrazione regionale che era l’amministrazione procedente;
  • allo stato dei fatti la Regione non ha alcun vincolo e nessuna imposizione che la costringa ad imporre l’emanazione della suddetta deliberazione di riconoscimento dell’ampliamento della discarica, anzi potrebbe, senza alcuna conseguenza, accogliere le legittime obiezioni provenienti dal territorio e dalle istituzioni legittimamente rappresentative dello stesso territorio;

 

rilevato che

 

  • sono state ampiamente dimostrate le criticità idrauliche del sito oggetto dell’ampliamento, peraltro documentate in maniera inequivocabile in un recentissimo studio dell’Università di Parma (progetto RESILIENCE), che dimostra che in caso di rottura disastrosa degli argini di Panaro, Secchia o Po quel territorio sarebbe inondato con parecchi metri di acqua dando così origine ad una vera e propria catastrofe ambientale;
  • la sussistenza del pericolo idrogeologico è riconosciuta anche dalla competente Autorità di Bacino, tramite il parere trasmesso alla Conferenza dei Servizi, e che, a tal proposito, ha imposto al soggetto proponente una ulteriore misura di mitigazione del danno, oltre a quella già individuata in fase di progetto (argine di tre metri di altezza), consistente nella redazione di un piano per la gestione dell’emergenza in coordinamento con i piani comunali e provinciali di Protezione Civile;
  • la zona interessata all’ampliamento della discarica o meglio della costruzione di una vera e propria nuova discarica, da quanto emerge dai volumi, è di prossimità all’epicentro del sisma del maggio 2012, in una zona con faglie storicamente attive;
  • qualsiasi rappresentante delle istituzioni legittimamente eletto, qualsiasi istituzione pubblica, dovrebbe sempre anteporre a tutte le questioni, qualsiasi fosse la natura a cui esse siano riferite, la tutela del territorio e dei suoi abitanti e non assumere decisioni che ledono territorio, ambiente e salute dei cittadini.

 

INTERPELLA LA GIUNTA REGIONALE E L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE

 

  • se non ritengano opportuno riconoscere la volontà della popolazione locale, di avversione nei confronti dell’ampliamento della discarica di Finale-Emilia, annullando, di conseguenza, ogni atto relativo a tale procedimento, rimettendo alla volontà delle popolazioni interessate le determinazioni in merito a tale scelta di ampliamento della discarica o di conservazione dello stato dei luoghi, eventualmente rilevando tale volontà attraverso un referendum locale delle popolazioni dei comuni interessati, finanziandone i relativi costi, riconciliando così le istituzioni regionali con le comunità locali interessate dal progetto.

 

 

Il Consigliere

(Giulia Gibertoni)

 

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