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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 7997

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad istituire "Comunità Alloggio Sociale per Anziani autosufficienti" offrendo residenzialità di tipo sociale, in grado di garantire tutela e protezione abitativa a persone anziane, di età superiore a 65 anni, fragili e vulnerabili socialmente, autosufficienti, o con una parziale compromissione nelle attività strumentali della vita quotidiana o nella vita di relazione assicurando servizi alberghieri e sociali interni alla struttura, integrando tali strutture con i normali servizi sociali, sociosanitari e sanitari, di comunità, determinando un modello organizzativo che la Regione Emilia-Romagna può realizzare su tutto il territorio regionale, per la realizzazione delle "Comunità Alloggio Sociale per Anziani autosufficienti" (CASAER) con gestione pubblica, garantendo un’accoglienza fino a 12 ospiti ciascuna. (22 02 19) A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

Risoluzione

 

premesso che

 

  • si susseguono da tempo le notizie di casi di maltrattamenti, abbandono e abusi che si consumano nelle case famiglie, che invece di rappresentare una soluzione per la residenzialità di anziani, rappresentano in alcuni casi una soluzione per incassare somme rilevanti senza dare servizi adeguati agli ospiti;
  • tale strutture avendo “finalità prettamente abitative”, come le definisce la Regione, devono solo informare il Comune quando vengono attivate, non sono soggette a controlli sistematici e non devono garantire standard prestabiliti per quando riguarda l’assistenza;

 

rilevato che

 

  • negli ultimi decenni si è assistito ad un progressivo allungamento della speranza di vita con conseguente aumento della popolazione con più di 65 anni;
  • questa ampia fascia di popolazione esprime bisogni assistenziali differenziati e complessi che richiedono la necessità che i servizi sociali, assistenziali, sanitari e sociosanitari si colleghino ed integrino tra di loro per fornire risposte articolate e differenziate, adeguate alle esigenze di ciascun anziano;
  • è sempre più evidente che la “risposta” a questi bisogni così articolati non possa più essere rappresentata da una unica soluzione, ma occorre diversificarla in rapporto alle esigenze della persona e delle famiglie;
  • oggi l’obiettivo principale da perseguire consiste invece nello sviluppare il più possibile i servizi territoriali rivolti agli anziani, per rafforzarne l’autonomia individuale allo scopo di prevenire la non autosufficienza mantenendo quanto più possibile la persona nel proprio contesto familiare nella propria casa o in soluzioni abitative quali il co-housing (tipologia abitativa che prevede un complesso di abitazioni private che condividono spazi comuni), oppure presso Case Famiglia che assicurino un’assistenza qualificata;

 

rilevato inoltre che

 

  • la Casa-famiglia è una piccola struttura/comunità di tipo familiare (che può accogliere fino a sei ospiti), con funzioni di accoglienza e bassa intensità assistenziale, bassa e media complessità organizzativa, destinata ad accogliere utenza priva del necessario supporto familiare, o per la quale la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con il progetto individuale;
  • Regione e ANCI Emilia-Romagna hanno elaborato specifici “Indirizzi regionali per i regolamenti locali sulle Case Famiglia”, con la collaborazione e la condivisione di Organizzazioni sindacali - con le quali è stato sottoscritto uno specifico Accordo - Associazioni di pazienti e famigliari, esperti dei Comuni e delle Aziende Usl, Comitati Consultivi Misti. Il documento è a disposizione dei Comuni e delle Ausl per supportarli nello svolgimento di un’attività di fondamentale importanza per il welfare delle comunità locali, attraverso la definizione di regole omogenee e chiare per tutti;
  • le linee di indirizzo, oltre a prevedere gli opportuni controlli a tutela della sicurezza degli ospiti, promuovono le strutture più meritevoli, tramite specifici elenchi comunali che danno visibilità a quelle Case Famiglia che possiedono elementi migliorativi per la qualità della vita e dell’assistenza degli ospiti, inerenti molteplici aspetti: il comfort abitativo, la qualità e la varietà di attività promosse, i servizi aggiuntivi forniti, il livello di qualificazione e aggiornamento del personale, la partecipazione del volontariato e dei familiari;
  • al fine di promuovere un servizio di qualità, un recente intervento legislativo dell’Assemblea Legislativa Regionale (art 36. LR. N. 11/2018) ha aggiornato la disciplina di settore, prevedendo:

-          che siano verificati i requisiti di moralità dei soggetti gestori delle Case-famiglia esplicitati dalla legge, quale presupposto per l’esercizio dell’attività. (divieto di avvio di attività di gestione di Case Famiglia, appartamenti protetti e gruppi appartamento per anziani e disabili per i soggetti che siano stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza; che abbiano riportato una condanna con sentenza passata in giudicato per delitto non colposo, per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni; che abbiano riportato una condanna con sentenza passata in giudicato a pena detentiva per  uno dei delitti di cui al libro II, titolo V, VI, IX, XI, XII, XIII del codice penale; oppure che siano stati sottoposti a una delle misure di prevenzione di cui al Codice delle leggi antimafia);

-          la centralità della “Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)” alle amministrazioni comunali competenti per le verifiche e per l’esercizio dei controlli.

 

  • le innovazioni introdotte dalla Regione, per le limitate competenze in questo settore, sembrano non aver prodotto i risultati attesi;

 

Evidenziato che, la Regione in collaborazioni con gli enti locali, potrebbe strutturare delle "Comunità Alloggio Sociale per Anziani autosufficienti'' offrendo residenzialità di tipo sociale, in grado di garantire tutela e protezione abitativa a persone anziane, di età superiore a 65 anni, fragili e vulnerabili socialmente, autosufficienti, o con una parziale compromissione nelle attività strumentali della vita quotidiana o nella vita di relazione, assicurando servizi alberghieri e sociali interni alla struttura, integrando tali strutture con i normali servizi sociali, sociosanitari e sanitari, di comunità, determinando un modello organizzativo che la Regione Emilia-Romagna può realizzare su tutto il territorio regionale, per la realizzazione delle "Comunità Alloggio Sociale per Anziani autosufficienti" (CASAER), con gestione pubblica, in cui possono essere accolte in forma temporanea o a tempo indeterminato, compatibilmente con le loro richieste, capacità e autonomie persone anziane autosufficienti, garantendo un'accoglienza, caratterizzata da un piccolo numero di ospiti, fino a 12 ospiti, a prevalente impostazione domestica, familiare e abitativa, in cui valorizzare la libera espressione delle autonomie, favorendo la socialità, l'arricchimento delle relazioni e operando per promuoverne salute e benessere.

 

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

 

  • a valutare, per superare le criticità esistenti per le case famiglia, l'istituzione in collaborazione con gli enti locali, delle "Comunità Alloggio Sociale per Anziani autosufficienti" offrendo residenzialità di tipo sociale, in grado di garantire tutela e protezione abitativa a persone anziane, di età superiore a 65 anni, fragili e vulnerabili socialmente, autosufficienti, o con una parziale compromissione nelle attività strumentali della vita quotidiana o nella vita di relazione, assicurando servizi alberghieri e sociali interni alla struttura, integrando tali strutture con i normali servizi sociali, sociosanitari e sanitari, di comunità, determinando un modello organizzativo che la Regione Emilia-Romagna può realizzare su tutto il territorio regionale, per la realizzazione delle "Comunità Alloggio Sociale per Anziani autosufficienti" (CASAER), con gestione pubblica, in cui possono essere accolte in forma temporanea o a tempo indeterminato, compatibilmente con le loro richieste, capacità e autonomie persone anziane autosufficienti, garantendo un'accoglienza, caratterizzata da un piccolo numero di ospiti, fino a 12 ospiti, a prevalente impostazione domestica, familiare e abitativa, in cui valorizzare la libera espressione delle autonomie, favorendo la socialità, l'arricchimento delle relazioni e operando per promuoverne salute e benessere.

 

 

La Consigliera

(Giulia Gibertoni)

 

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