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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 8106

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Oggetto:
Testo presentato:
8106 - Interpellanza circa questioni e problematiche riguardanti l’incendio di un capannone HERA, contenente rifiuti, avvenuto Modena e le azioni da porre in essere per tutelare la popolazione dall’inquinamento dallo stesso causato. A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

INTERPELLANZA

 

 

premesso che

 

  • con stupore si apprende che, tra tutti gli inquinanti analizzati dopo l’incendio avvenuto in via Caruso domenica scorsa all’interno di un capannone di Hera per lo smaltimento di rifiuti ingombranti, «solo le diossine/furani, nelle prime 18 ore dall’incendio, hanno fatto registrare nel sito di via Buozzi a Modena concentrazioni superiori ai valori di riferimento e a quelli medi mensili riscontrati normalmente nell’area urbana di Modena»;
  • a diramare tale informazione è Arpae, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. «Considerata la breve durata del fenomeno, per gli esperti del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl è improbabile che si possano verificare effetti nocivi sulla salute delle persone – dice sempre Arpae in una nota–. Ampiamente sotto i limiti di riferimento, e in tutti i punti di campionamento: formaldeide, acetaldeide, acroleina, butirraldeide, IPA e benzo-a-pirene»;
  • per quanto riguarda invece le diossine/furani, nel primo campionamento della durata di 18 ore circa, effettuato nelle ore successive all’inizio dell’incendio, è stata misurata una concentrazione pari a 511 fg/m3 (femtogrammi per metro cubo), superiore ai valori di riferimento (40-300 fg/m3) e ai valori medi mensili riscontrati normalmente nell’area urbana di Modena;
  • le diossine, nel loro insieme, sono molecole molto varie appartenenti agli inquinanti organici persistenti, sostanze chimiche molto resistenti alla decomposizione che hanno proprietà estremamente tossiche e cancerogene sia per gli esseri umani che animali;

 

rilevato che

 

  • in termini più tecnici, le diossine sono molecole poco volatili (per il loro elevato peso molecolare), poco solubili in acqua e molto, invece, nei grassi e nei tessuti viventi, dove tendono ad accumularsi. Proprio per questa ultima caratteristica, un’esposizione prolungata anche a bassi livelli di diossina potrebbe avere effetti nocivi (tanto che la convenzione di Stoccolma chiede ai Paesi aderenti di adottare mirate strategie per eliminare, o quantomeno diminuire, le fonti di diossine);
  • la diossina è considerata un killer silenzioso, inserito nell'elenco delle sostanze cancerogene per l'uomo da parte dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro;
  • in tutta questa vicenda è mancata una ordinanza a tutela della pubblica incolumità che desse indicazioni e dettami utili a tutelare i cittadini in modo che potessero adottare accorgimenti per diminuire l’esposizione e per limitare le attività intorno all’area colpita dall’incendio, in attesa di rilievi tecnici più dettagliati ed accurati, è mancato un provvedimento che prendesse coscienza dell’esigenza di tutelare la salute pubblica, tenuto conto che la colonna di fumo ha coinvolto aree abitate oltre ad attività agricole ed in altri settori;
  • è vero che in casi del genere bisogna evitare l’allarmismo, altrimenti si rischia di non informare correttamente; detto ciò non si può non riflettere sui dati diffusi da Arpae infatti quelli rilevati sembra che siano risultati in linea con i valori dell’aria del periodo invernale, ovvero il periodo di massimo inquinamento: in sintesi è come se ci confermassero che l’aria che respiriamo tutto l’anno ha le stesse concentrazioni di veleni, di quella inalata in questi giorni a causa del rogo;
  • sembra che Apae abbia voluto dire che la qualità dell’aria respirata fino a ieri è la stessa di quella che respiriamo quando non ci sono eventi dannosi eccezionali, come quello verificatosi;
  • alla luce dei tanti incendi che si verificano all’interno delle aree di stoccaggio e trattamento rifiuti è necessario avviare immediatamente monitoraggi programmati su tutte le attività di gestione dei rifiuti, cominciando da quelli che ospitano rifiuti speciali, intervenendo senza fare sconti nei confronti di chi non è a norma, è necessario dare immediata applicazione a tutte le norme che regolamentano la materia in modo rigoroso;

 

INTERPELLA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

  • se non ritenga opportuno assumere ogni utile iniziativa, per quanto di competenza, per garantire la massima tutela della salute dei cittadini delle aree interessate dall’inquinamento scaturente dal rogo in oggetto;
  • se non ritenga opportuno sollecitare e sostenere gli enti locali della nostra Regione, in particolare quelli che ospitano sedi di aziende di trattamento rifiuti speciali, ad assumere iniziative volte a pianificare monitoraggi programmati su tutte le attività di gestione dei rifiuti, cominciando da quelli che ospitano rifiuti speciali, intervenendo senza fare sconti nei confronti di chi non è a norma, dando immediata applicazione a tutte le norme che regolamentano la materia in modo rigoroso;
  • se non ritengano opportuno intraprendere studi sugli effetti degli incendi e sull’inquinamento atmosferico in genere, con sistemi biologici quali i cosiddetti bioindicatori di specie animale, particolarmente sensibili a cambiamenti apportati da fattori inquinanti all’ecosistema. I bioindicatori sono vere e proprie sentinelle ambientali che affiancano i monitoraggi chimico-fisici e possono fornire dati aggiuntivi di fondamentale importanza sugli inquinanti nell’aria;
  • le ragioni per le quali non è stata emanata dall’autorità competente una ordinanza volta a tutelare la pubblica incolumità che desse indicazioni e dettami utili a tutelare i cittadini e per limitare le attività intorno all’area colpita dall’incendio, in attesa di rilievi tecnici più dettagliati ed accurati, ossia un provvedimento che prendesse coscienza dell’esigenza di tutelare la salute pubblica, tenuto conto che la colonna di fumo e lo sprigionamento di sostanze pericolose ha coinvolto aree densamente abitate oltre ad attività agricole e produttive, e che quelle stesse sostanze inquinanti entrano e contaminano la catena alimentare;
  • i dati dei monitoraggi realtivi ai PCB (policlorobifenili) e come mai non siano presenti nelle comunicazioni pubbliche di ARPAE.
  • se sono previste attività per indennizzi e risarcimenti per i disagi ed eventuali danni causati a ai cittadini ed aziende dei territori interessati dall’inquinamento originato dal rogo.

 

 

La Consigliere

Gibertoni Giulia

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