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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 85

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Oggetto:
Testo presentato:
85 - Interpellanza circa le azioni da attuare per perseguire l'obiettivo di uniformare gli oneri dei servizi fitosanitari gravanti sugli agricoltori. A firma del Consigliere: Foti

Testo:

INTERPELLANZA

ex articolo 115 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna

 

Per sapere, premesso che:

 

con Decreto Ministero dell'Agricoltura e Foreste del 9 aprile 1951 venne istituito il Consorzio fitosanitario obbligatorio di Parma, la durata del quale venne prorogata - a tempo indeterminato - con Decreto del Ministero dell'Agricoltura e Foreste del 13 dicembre 1955;

 

con Decreto Ministero dell'Agricoltura e Foreste del 21 Gennaio 1956 il Consorzio provinciale per la viticoltura e frutticoltura di Piacenza venne trasformato in Consorzio fitosanitario obbligatorio di Piacenza;

 

con Decreto del Ministero dell'Agricoltura e Foreste del 22.11.1962 il Consorzio frutticoltori di Reggio Emilia venne trasformato in Consorzio fitosanitario obbligatorio di Reggio Emilia;

 

con Decreto del Ministero dell'Agricoltura e Foreste del 12/12/1964 il Centro per l'incremento della ortofrutticultura modenese venne trasformato in Consorzio fitosanitario obbligatorio di Modena;

 

detti Consorzi, istituiti ai sensi dell'articolo 11, lettera b), della Legge 19 giugno 1931, n. 987, al fine di potenziare le lotte fitosanitarie a carattere obbligatorio in atto nel territorio Nord-Occidentale della Regione Emilia-Romagna, sono classificati quali Enti pubblici non economici, dipendenti dalla Regione Emilia-Romagna, per effetto del D.P.R. n.616/1997;

 

con Legge 22 maggio 1996, n. 16, la Regione Emilia-Romagna ha disposto la riorganizzazione dei Consorzi fitosanitari provinciali, così modificando le Leggi Regionali 28 luglio1982, n. 34, e 7 febbraio 1992, n. 7;

 

la predetta legge 16/1996 risulta successivamente modificata dalle norme introdotte dalle Leggi Regionali 6 agosto 1996, n. 27; 26 novembre 2001, n. 43, e 24 giugno 2002, n. 13;

 

da ultimo, la materia che qui interessa, risulta disciplinata dalla Legge Regionale 15 luglio 2011, n. 9;

 

nel corso del dibattito tenutosi in Assemblea Legislativa il 12 Luglio 2011, durante l'esame dell'approvazione della predetta legge, è emersa con chiarezza l'anomala situazione che si verifica in Emilia-Romagna atteso che i consorzi fitosanitari risultano istituiti soltanto in quattro Province dell’Emilia, mentre non risultano istituiti a Bologna, a Ferrara e in tutta la Romagna;

 

a Bologna, infatti, venne istituito - a suo tempo – un Osservatorio, successivamente trasformato in servizio fitosanitario regionale, con sedi decentrate a Ferrara, Ravenna e Cesena;

 

occorre evidenziare che i Consorzi fitosanitari obbligatori pretendono un contributo consortile dagli agricoltori, in ragione del reddito dominicale delle aziende agricole, di solito compreso tra i 14 e i 50 euro. Mediamente l'entrata dei contributi consortili è pari a circa 400.000 euro annui per ciascun consorzio, ai quali si aggiunge il contributo della Regione cumulativo per i detti consorzi, pari a circa 300 mila euro;

 

l'attività svolta dai predetti Consorzi fitosanitari obbligatori e quella svolta dal servizio fitosanitario regionale evidenziano una diversità di condizioni, per quanto riguarda la materia, sul territorio regionale;

 

al riguardo, giova ricordare che - proprio nel corso del summenzionato dibattito in sede di Assemblea Legislativa - sia il relatore del provvedimento di legge, sia il Presidente della II Commissione, ebbero a proporre "un ulteriore momento di approfondimento sulla possibilità di uniformare la situazione in tutta la Regione e in tutte le Province" avanzando la proposta "di un’udienza conoscitiva della Commissione con tutte le associazioni agricole per poter discutere la possibilità di creare condizioni omogenee in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna";

 

se l'ipotizzata udienza conoscitiva si è effettivamente svolta e quali ne sono state le conclusioni;

 

se, in ogni caso, la Giunta Regionale - atteso che dall'approvazione della Legge Regionale 9/2011 sono passati quasi quattro anni - intende o meno perseguire l'obiettivo di un'effettiva uniformità degli oneri dei servizi fitosanitari (indipendentemente dal soggetto giuridico che li rende) che gravano sugli agricoltori dell'Emilia-Romagna.

 

Tommaso Foti

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