Testo:
RISOLUZIONE
L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
- le disposizioni contenute nell’ordinanza n. 20 dell’8 maggio 2015 hanno introdotto novità significative alle modalità di intervento dirette a sostenere l’accesso a soluzioni temporanee da parte dei nuclei sfollati a seguito dei sismi del 20 e del 29 maggio, a fronte dell’inagibilità della precedente abitazione e dell’impegno a documentare il rientro nell’abitazione al termine dei lavori di ripristino;
- tali disposizioni hanno istituito due strumenti di radicale modifica, a partire dal 1° luglio 2015, il Contributo per l’autonoma sistemazione (CAS), sostituendolo con il Contributo per il canone di locazione (CCL) riconosciuto a coloro che attualmente hanno una sistemazione temporanea onerosa e con il contributo per il disagio abitativo temporaneo, vale a dire, un contributo forfetario per quanti, alla data del sisma non sostenevano oneri per la sistemazione abitativa e attualmente sono temporaneamente sistemati a titolo gratuito;
- i criteri di calcolo del nuovo CCL, diversi da quelli utilizzati precedentemente per individuare il valore del CAS, secondo quanto previsto dalle Ordinanze 64 e 149 del 2013, determinerebbero riduzioni anche sensibili dell’importo erogato finora;
Considerato che
- l’Ordinanza 20 del 2013 produrrebbe effetti molto rilevanti e negativi per i cittadini impegnatisi al rientro nelle case rese inagibili dal sisma e tuttora costretti a soluzioni abitative temporanee: in altri termini: stesse case, nuovi criteri di calcolo, contributo pubblico ridotto;
- l’ordinanza, pur di grande incidenza sulla vita dei cittadini coinvolti dallo sgombero, è stata assunta senza alcun confronto con loro, come immediatamente rimarcato da più parti;
- le organizzazioni sindacali hanno espresso fortissime perplessità rispetto alle soluzioni adottate con la citata ordinanza n. 20 del 2015;
- diverse associazioni di cittadini hanno lamentato l’assenza di confronti diretti in merito alle nuove decisioni che colpiscono nuclei e persone per le quali gli esiti, attesi, della ricostruzione non sono ancora una realtà;
- già nei giorni successivi all’adozione dell’ordinanza sono state presentate interrogazioni a risposta scritta da parte del gruppi regionali del M5S nell’Assemblea legislativa regionale, per richiedere alla Giunta le motivazioni della scelta e se si intendesse rivederne sia i contenuti sia il metodo di adozione, privo di confronto con cittadini, territori, associazioni;
- l’11 giugno è stata presentata alla Presidente (appartenente alla maggioranza) della Commissione III Territorio, Ambiente, Mobilità, la richiesta di audizione di una delegazione delle associazioni interessate, a partire dal “Comitato Sisma 12”, chiedendo una contestuale relazione dell’Assessore regionale ad “Attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma” in merito allo stato d’attuazione dei provvedimenti per la ricostruzione e, in essi dell’ordinanza commissariale n. 20 dell’8 maggio 2015;
- all’interrogazione ed alla richiesta di audizione non è ancora stata risposta;
Premesso inoltre che
- da notizie di stampa si apprende che sarebbe allo studio del Commissario Bonaccini e della Giunta una modifica dell’ordinanza 20/2015 che conterrebbe elementi diretti a ridurre gli effetti fortemente negativi del provvedimento approvato dal Commissario stesso solo cinquanta giorni fa;
Valutato che
- che – qualora venissero confermati da nuovi atti amministrativi le notizie relative al dietro front della Giunta – il tempo e l’impegno dedicato ad ottenere il cambiamento di posizione e la doverosa attenzione ai cittadini e territorio avrebbe potuto essere speso più proficuamente in altre attività dirette al ripristino delle condizioni di normalità nelle aree interessate dal sisma;
- i cittadini che hanno percepito finora i CAS, poi sostituiti dall’ordinanza 20/012 dai ridimensionati CCL non hanno l’obiettivo di ricevere contributi o qualsivoglia altra forma di sostegno temporaneo, ma, piuttosto, di rientrare il più rapidamente possibile nelle proprie abitazioni, condizione fondamentale ed insostituibile del ritorno alla normalità;
- che quest’ultimo obiettivo è spesso ostacolato da vincoli amministrativi e burocratici segnalati dalla stessa Struttura commissariale, così che a tre anni dal sisma solo il 20% delle unità immobiliari interessate dal processo di ricostruzione hanno concluso i lavori;
- che agli stessi cittadini dovrebbero essere evitate ulteriori improprie preoccupazioni, connesse in primo luogo all’assenza di ascolto ed attenzione da parte della Giunta;
Impegna la Giunta
- a garantire modalità di confronto con i cittadini tali da promuoverne la partecipazione diretta al processo di formazione delle decisioni relative alla ricostruzione post-sisma;
- ad azioni di ascolto e confronto costante e diretto con la cittadinanza delle località colpite dagli eventi sismici;
- apportare opportune modifiche ai provvedimenti inerenti la gestione delle agevolazioni per le autonome sistemazioni solo a seguito del confronto con i soggetti interessati, abrogando l’ordinanza n. 20 del 2015 e lasciando in essere il quadro antecedente degli istituti di assistenza, fino all’adozione di soluzioni scaturite da un autentico confronto;
- ad adoperarsi affinché la Struttura commissariale presenti, assicurando adeguate forme di confronto, provvedimenti, immediatamente applicabili, tali da superare i vincoli amministrativi che hanno finora rallentato il processo di ricostruzione.
Il Consigliere
Giulia Gibertoni