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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 8772

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Oggetto:
Testo presentato:
8772 - Interpellanza in merito alla realizzazione dell’impianto di produzione di ammendante compostato misto e biometano, impianto sito nell’area dell’ex Kermar, comune di Concordia sulla Secchia. A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

Interpellanza a risposta orale in Aula

 

 

Visti

 

  • l’Avviso pubblico in cui ARPAE, per conto dell’autorità competente Regione Emilia-Romagna – Servizio “Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale”, ai sensi dell’art. 15 della legge regionale n. 4 del 2018, avvisava che, in data 29 giugno 2018, la società BIO BIMAT Srl aveva presentato, alla Regione stessa, istanza di Provvedimento autorizzatorio unico regionale comprensivo di VIA per il progetto denominato “Impianto integrato anaerobico/aerobico di recupero rifiuti urbani e speciali non pericolosi per la produzione di biometano e ammendante compostato misto/biostabilizzato, da realizzare in via delle Mondine, presso l’area industriale ex Kermar, proponente BIO BIMAT Srl con sede legale in Strada degli Schiocchi n. 6 41124 Modena e localizzato in Comune di Concordia sulla Secchia, nella Provincia di Modena”;
  • la richiesta di integrazioni, del 3 dicembre 2018, con cui ARPAE comunicava, in merito al suddetto procedimento che la Conferenza di Servizi riteneva necessario che la documentazione tecnica presentata fosse integrata con ulteriori 84 elementi e tra questi: “si chiede di fornire indicazioni dettagliate sull’origine dei rifiuti con cui si intende alimentare l’impianto, fornendo anche copie degli appositi contratti di durata minima pluriennale, nonché indicazioni dettagliate sugli utilizzatori finali dell’ammendante compostato misto e/o destinatari delle eventuali partite non conformi da gestire come biostabilizzato”; “i sottoprodotti che si intendono ingressare all’impianto: tipologie, quantitativi, tempi, metodologie e individuazione aree di stoccaggio”; “le necessarie informazioni circa la raccolta, eventuale stoccaggio e/o riutilizzo del percolato derivante dalla fase di biossidazione accelerata”; “A pagina 10 dell’Allegato 9 della documentazione riferita all’A.I.A. è presente la tabella 2.5 che descrive i “Principali dati caratteristici dell’impianto”. Alla voce FORSU in ingresso è apposto un asterisco che rimanda ad una nota a calce della stessa tabella: (*) include eventuali Rifiuti Speciali; si richiede di specificare a quale tipologia di “Rifiuti Speciali” ci si riferisca o se si tratti di un refuso di stampa.”; “Deve essere presentata una relazione tecnica che descriva anche con fotografie, mappe o altro: tipologia e dimensioni dei carri bombolai, loro caratteristiche tecniche di sicurezza, specifica normativa di riferimento, precauzioni e vincoli di trasporto; frequenza e orari dei trasporti; durata della fase di caricamento e operatori impiegati; destinazione finale, percorsi di avvicinamento e allontanamento dall’impianto; statistiche di incidentalità di carri bombolai (in Italia e in Europa) e conseguenze degli stessi.”; “Devono essere descritte nel dettaglio le azioni da intraprendere, per provvedere alla sicurezza del sito nel caso di impedimento di trasporto del biometano con carri bombolai per più giorni (possibile ad esempio nel caso di alluvione del fiume Secchia: si studino le conseguenze sui trasporti dell’alluvione del 2013 del vicino comune di Bastiglia).”; “Deve essere presentato il piano delle emergenze ambientali individuando le misure da attuarsi per prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze ed i possibili effetti sulla salute dell’uomo e sull’ambiente in caso di incidente, incendio o rilascio accidentale di sostanze”; “Per quanto attiene la fase di esercizio in riferimento alle nuove emissioni puntuali, non viene quantificato il loro contributo emissivo, sulla base dei limiti che si intendono richiedere in autorizzazione e devono pertanto essere valutati i carichi emissivi e simulata la dispersione”; “Per quanto attiene la fase di esercizio in riferimento alle nuove emissioni puntuali, non viene quantificato il loro contributo emissivo, sulla base dei limiti che si intendono richiedere in autorizzazione e devono pertanto essere valutati i carichi emissivi e simulata la dispersione”; “Al fine di ridurre il numero di emissioni, nell’ambito della valutazione delle possibili alternative progettuali, deve essere valutata la possibilità di effettuare un maggiore recupero delle arie a maggior contenuto odorigeno (come ad esempio quelle derivanti dalla sezione di ricevimento e pretrattamento della FORSU e/o degli sfiati dei serbatoi di stoccaggio/pastorizzazione) allo scopo di ridurre al minimo l’utilizzo di aria esterna. A tal fine deve essere descritto dettagliatamente il sistema di aspirazione/ricircolo/insufflazione dell’aria, riportando in una tabella riassuntiva per ogni locale/area il calcolo dei volumi in funzione del numero di ricambi/ora previsti, il numero di ventilatori di aspirazione e insufflazione previsti, la portata dei singoli ventilatori e quanti si prevede funzionino contemporaneamente, da dove vengono aspirate le aria esauste e dove vengono insufflate”; “Deve essere presentato lo studio di ricaduta odorigena redatto secondo i criteri stabiliti dalla Delibera di Giunta Regionale della Regione Lombardia del 15 febbraio 2012 - n. IX/3018 “Determinazioni generali in merito alla caratterizzazione delle emissioni gassose in atmosfera derivanti da attività a forte impatto odorigeno Considerata la tipologia dell’attività in questione e il contesto in cui andrà ad inserirsi tale attività, caratterizzato anche dalla possibile futura realizzazione di ulteriori stabilimenti produttivi con potenziale elevato carico odorigeno, deve essere presentata una valutazione della ricaduta odorigena, effettuata con adeguato modello matematico, che rappresenti un periodo temporale di almeno 12 mesi e considerare tutti i possibili input emissivi, ad esempio lo stoccaggio dei prodotti usati quale materiale strutturante/assorbente per la produzione del compost (verde, sfalci, ramaglie, legno, etc.), il compost in via di maturazione (durante la fase “aerobica”), i capannoni di stoccaggio e maturazione del digestato, biofiltro, ecc.”; “Deve essere presentato un adeguato piano di controllo contro la proliferazione di insetti molesti, nel quale siano illustrati: numero degli interventi di prevenzione e di disinfestazione, locali o zone oggetto di trattamento, periodo di trattamenti, prodotti utilizzati, dosi e documenti riguardante loro acquisto, presenza di apposito registro che deve essere custodito presso l’attività a disposizione del personale di vigilanza e controllo”; “Vista la peculiare vicinanza dell’area con i centri residenziali limitrofi, nell’ambito della valutazione delle possibili alternative progettuali, deve essere valutata la possibilità di ampliare la barriera a verde sui tre lati esterni dell’impianto (sud, ovest e nord), prevedendo, ad esempio, la presenza di uno o più filari di essenze vegetali (piante ad alto fusto), possibilmente sempreverdi, con altezza di primo impianto significativa, e che una volta giunti allo stadio adulto abbiano una altezza minima di 10 metri. Il progetto deve presentare anche una ipotesi di salvaguardia della porzione di bosco attualmente presente e non interessata dai lavori di costruzione dell’impianto”;
  • la nota, dell’8 gennaio 2019, con cui ARPAE, in merito alla procedura in oggetto ed alla relativa richiesta di integrazioni inviata con prot. n. 25120 del 3 dicembre 2018, in risposta alla richiesta di proroga che la ditta proponente aveva presentato, in data 20 dicembre 2018, concedeva la proroga richiesta di 180 giorni dei termini fissati per la presentazione della documentazione integrativa, ovvero fino al giorno 1° luglio 2019, risultando quindi sospesi i termini del procedimento, che sarebbero ripresi a decorrere dal momento della presentazione della documentazione;
  • le suddette integrazioni trasmesse da Bio Bimat s.r.l., in data 28 giugno 2019, alla Regione Emilia-Romagna;
  • l’atto di sindacato ispettivo oggetto 7287 recante “Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti il trattamento dei rifiuti, con particolare riferimento alla situazione esistente nel territorio modenese e nel comune di Concordia sulla Secchia. A firma della Consigliera: Gibertoni” e la relativa risposta dell’Assessore regionale alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna, fornita nella seduta di mercoledì 28 novembre 2018, in cui in particolare si affermava “… dobbiamo dire che oggi il biometano rappresenta la risposta più concreta ed efficace in riferimento alla frazione organica e al verde, che in Emilia-Romagna vale più di 700 mila tonnellate annue (differenziamo tanto), e al 2020, in virtù dell’aumento previsto della differenziata, si prevedono 390 mila tonnellate di umido e 420 mila di verde. Il biometano produce zero emissioni di CO2, massimizza il recupero di materia, aiuta la mobilità sostenibile, può promuovere sinergie con le attività agricole. Chi ama l’ambiente non può non tenere conto di tutto questo. Entro nel merito della richiesta … I due impianti di recente inaugurati (Sant’Agata Bolognese e Massa Finalese) nascono esattamente in quest’ottica innovativa. Relativamente ai quesiti posti dall’interpellante su dimensione dell’impianto ipotizzato a Concordia sulla Secchia, su approfondimenti tecnici, mitigazioni ambientali, eventuale istruttoria pubblica, approvazione o meno del progetto, come è noto, è il procedimento di VIA che, tramite la Conferenza dei servizi cui partecipano tutti gli enti coinvolti dal progetto, per norma di legge è chiamata ad approfondire e a decidere nel merito. La domanda presentata dalla ditta è di VIA volontaria, poiché la tipologia di impianto non prevede per legge nazionale, e conseguentemente regionale, la sottoposizione a VIA ma a screening, appartenendo alla categoria B250 (impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi con capacità complessiva superiore a dieci tonnellate/giorno). La tipologia di impianto proposto rientra fra quelle incentivate da norme europee e nazionali in quanto realizzano recupero di materia di rifiuti, contribuendo all’attuazione dell’economia circolare, spesso citata anche dal suo gruppo consiliare come soluzione ottimale per evitare in futuro discariche e inceneritori. In ogni caso la Regione non ha potere di pianificazione su queste tipologie di impianti, riteniamo comunque che anch’essa debba essere commisurata alle esigenze di gestione della frazione organica prodotta nel territorio regionale, ponendo particolare attenzione alla corretta allocazione degli impianti per evitarne la concentrazione. Si concorda quindi con i Comuni che hanno avvertito questo rischio di eccessiva concentrazione degli impianti e si sono espressi pubblicamente con alcuni ordini del giorno, sollecitando una disposizione legislativa che deve essere necessariamente di rango nazionale.”;

 

premesso che

 

  • il progetto riguarderebbe la realizzazione di un impianto di produzione, situato nell’area dell’ex Kermar, di ammendante compostato misto e biometano mediante la tecnologia della digestione anaerobica in combinazione con la stabilizzazione aerobica a partire dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani, la biomassa conferita all’impianto sarebbe di circa 80.000 tonnellate annue di frazione organica del rifiuto solido urbano (c.d. FORSU) e 20.000 tonnellate annue di sfalci e potature (c.d. verde), nello specifico la matrice organica sarebbe avviata ai digestori dai quali si otterrebbe biogas successivamente purificato a biometano, (fase di upgrading) per l’immissione nella rete del gas naturale e il digestato solido sarebbe utilizzato, successivamente, nella miscela per la preparazione dell’ammendante compostato misto in associazione con sfalci e potature;
  • le Amministrazioni comunali di Concordia sulla Secchia e San Possidonio hanno recentemente informato i cittadini che il 7 agosto 2019 ARPAE avrebbe pubblicato un nuovo avviso al pubblico sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert) in merito al progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano proposto dall’azienda Bio Biomat e che tale pubblicazione “si rende necessaria in quanto Bio Bimat, conseguentemente alle 84 integrazioni progettuali inviate come richiesto da Arpae, ha avanzato anche richiesta di variante urbanistica del piano, pertanto, dalla data di pubblicazione dell’avviso, avrà nuovamente inizio l’iter di valutazione del progetto presso la Conferenza dei servizi, dalla data di pubblicazione dell’avviso (prevista per il 7 agosto 2019) i cittadini hanno 60 giorni di tempo per presentare ad Arpae le proprie osservazioni”;

 

considerato che

 

  • le Amministrazioni comunali interessate facendo proprie le forti preoccupazioni manifestate dai cittadini per le possibili conseguenze del progetto per quanto riguarda l’impatto ambientale, sanitario, paesaggistico nonché quello sulla viabilità, si sono mostrate fortemente contrarie alla realizzazione di questo impianto impegnandosi a ribadire detto parere negativo in ogni passaggio e in ogni sede, tra cui anche quella della Conferenza dei Servizi, mentre a favore del progetto si sono espresse poche ed isolate voci;

 

evidenziato che

 

  • oltre all’impianto che si vorrebbe realizzare nel Comune di Concordia sulla Secchia, sono già autorizzati o in fase di autorizzazione, sul territorio regionale, altri impianti che possono, già da soli, arrivare a saturare, nel medio periodo, la quantità di materia prima differenziata sia in termini di umido (FORSU) che di legno cellulosici (verde), talché è facile prevedere l’importazione da fuori regione di tali rifiuti;
  • come già fatto rilevare innumerevoli volte i presunti benefici ambientali, che giustificherebbero gli incentivi forniti a questi impianti o comunque la loro presunta patina ecologica, vanno irrimediabilmente a confliggere con l’esigenza industriale di aumentarne a dismisura la taglia costringendo così i materiali in ingresso e uscita a percorsi su camion, questi certamente altamente inquinanti, sempre più lunghi, inoltre, per una agricoltura di qualità sarebbero ben più utili compost di alta qualità anziché dell’ammendante compostato misto, inoltre, destinando umido di qualità e ben differenziato a questi impianti si toglie la materia prima ai produttori di compost di qualità.

 

Interpella la Giunta regionale e l’assessore competente

per sapere:

 

  1. se non ritenga, ad oggi e vista la compattezza a livello locale con cui è stato respinto il progetto, di rivedere la propria posizione, manifestata nella seduta di mercoledì 28 novembre 2018 in occasione della risposta all’interpellanza oggetto 7287, sostanzialmente di favore, rispetto alla realizzazione dell’impianto, evitando di nascondersi dietro presunte modifiche legislative di incerto venire.

 

 

Il Consigliere

(Giulia Gibertoni)

 

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