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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 8822

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a rafforzare, alla luce di quanto emerso dall'inchiesta "Angeli e Demoni", il lavoro di prevenzione e sostegno alle situazioni di fragilità delle famiglie con l'attivazione di servizi competenti; ad assicurare risorse finanziarie e di personale al fine di garantire la presenza di un adeguato numero di professionisti a cui assicurare formazione continua, specializzazione e supervisione professionale; ad avviare un'attività d'informazione pubblica su principi, obiettivi, strumenti e attività posti in essere a favore delle famiglie e dei minori; a rendere omogenei su tutto il territorio regionale i servizi dedicati agli affidi dei minori, dotandoli di personale con contratti a tempo indeterminato. (04 09 19) A firma del Consigliere: Sassi

Testo:

Risoluzione

 

 

premesso che

 

  • il fenomeno dell'allontanamento forzato di bambini/e e ragazzi/e dal proprio nucleo familiare, alla luce dell’indagine “Angeli e Demoni”, si è rilevato particolarmente critico in alcuni ambiti territoriali della Regione;
  • l’indagine sembra dimostrare che l’obiettivo prioritario degli Enti Locali e dei sevizi territoriali, interessati dall’indagine, non fosse quello di prevenire gli allontanamenti di minori dalle proprie famiglie, ed inoltre, non vi erano attività di recupero della capacità genitoriale della famiglia di origine nonché la rimozione delle cause che avrebbero impedito l'esercizio della sua funzione educativa e di cura, al fine di garantire il rientro del minore in famiglia, in tempi il più possibile brevi e nel rispetto del principio di continuità dei rapporti familiari/parentali;
  • sembra, in particolare, che non fossero operative attività per consentire una comprensione delle ragioni dei provvedimenti di allontanamento dei minori dalle famiglie e una possibile crescita e recupero delle risorse interne al nucleo familiare;
  • gli allontanamenti, sarebbero stati eseguiti senza alcuna considerazione per le persone coinvolte e, in generale, senza una adeguata informazione dei soggetti coinvolti, e ricerca delle modalità più opportune per l’esecuzione del provvedimento, mancando qualsiasi attenzione per l'esigenza di ridurre quanto più possibile il trauma che il minore ed i suoi familiari avrebbero potuto riportare;

 

considerato che

 

  • il lavoro di prevenzione e di sostegno alle situazioni di fragilità delle famiglie e delle coppie richiederebbe l’attivazione di servizi competenti all’ascolto dei bisogni e alla prevenzione dei conflitti, di tutoraggio sociale, di educativa familiare e di mediazione familiare;
  • se è vero che alcune volte è il malessere stesso della famiglia a produrre il problema per il bambino, è altrettanto vero che nella famiglia possono essere presenti potenzialità che se sostenute ed aiutate, di certo potrebbero permettere di affrontare, ed anche superare, quel malessere all’origine dell’intervento dei Servizi sociali;
  • nell’organizzazione dei Servizi Sociali è necessario prevedere la presenza di profili professionali che si occupino con competenze specifiche di famiglie e minori, con un impegno complessivo di lavoro che renda possibile l'affiancamento delle famiglie in difficoltà, in una logica di prevenzione e di rimozione degli ostacoli, favorendo e programmando attività e progetti mirati all'integrazione sociosanitaria;
  • gli Enti Locali e le Regioni debbono assicurare risorse finanziarie e di personale al fine di garantire la presenza, nei servizi alla persona, di un adeguato numero di professionisti e a questi ultimi assicurare formazione continua, specializzazione e supervisione professionale;
  • è particolarmente importante che, al fine di una efficace e continuativa attività di supporto ai bambini ed alle famiglie, i professionisti siano stabilmente impiegati nel settore;
  • è importante prevedere iniziative rivolte ai mezzi di informazione per far conoscere i principi, gli obiettivi, gli strumenti e le attività posti in essere dalle istituzioni a favore delle famiglie e dei minori, infatti, un’informazione scorretta ed i processi di denigrazione che ne deriverebbero verso i servizi sociali, sanitari e la stessa magistratura, finirebbero per ledere i diritti e le opportunità proprio delle persone e delle famiglie in difficoltà e il senso di diffidenza che ne deriverebbe rischia di ostacolare percorsi di orientamento e di sostegno;

 

rilevato che

 

  • uno dei concetti cardine della legge n. 328 del 2000 è quello della sussidiarietà, cui andrebbe restituito il significato originario: reale e concreto concorso nel creare il sistema di risposte ai bisogni del cittadino, e non mera delega di un soggetto all’altro come spesso, purtroppo, è avvenuto;
  • la normativa vigente stabilisce la competenza in materia di Assistenza sociale in capo agli Enti Locali, dando agli stessi la possibilità di dotarsi di una struttura per l’esercizio di tali competenze, sulla base di accordi con le Aziende Usl, di accordi fra Comuni, di deleghe etc.., sul territorio regionale, ma anche a livello nazionale, l’organizzazione dei Servizi è molto eterogenea e il riferimento costante è la figura professionale dell’Assistente Sociale.

 

Impegna la Giunta regionale ed in particolare il Presidente della giunta regionale in qualità di soggetto assegnatario delle deleghe in materia di Politiche sociali

 

  • a rafforzare a livello regionale e locale il lavoro di prevenzione e di sostegno alle situazioni di fragilità delle famiglie e delle coppie con l’attivazione di servizi competenti all'ascolto dei bisogni e alla prevenzione dei conflitti, di tutoraggio sociale, di educativa familiare e di mediazione familiare che seppur presenti oggi sono quasi totalmente impossibilitati a svolgere queste attività per mancanza di risorse finanziarie e personale qualificato stabile interno ai servizi pubblici, affinché nell'organizzazione dei Servizi Sociali vi sia la presenza di profili professionali che si occupino con competenze specifiche di famiglie e minori, con un impegno complessivo di lavoro che renda possibile l'affiancamento delle famiglie in difficoltà, in una logica di prevenzione e di rimozione degli ostacoli, favorendo e programmando attività e progetti mirati all'integrazione sociosanitaria, che oggi in questo settore sembrano essere solo riportati nei documenti di programmazione della Regione, ma che non trovano reale applicazione nella realtà nei territori;
  • ad assicurare risorse finanziarie e di personale al fine di garantire la presenza, nei servizi alla persona, di un adeguato numero di professionisti a cui assicurare formazione continua, specializzazione e supervisione professionale, affinché si abbia un efficace e continuativa attività di supporto ai bambini ed alle famiglie e che detti professionisti siano stabilmente impiegati nel settore;
  • ad avviare un’attività d’informazione pubblica per far conoscere i principi, gli obiettivi, gli strumenti e le attività posti in essere dalle istituzioni a favore delle famiglie e dei minori, tenuto conto che un’informazione scorretta ed i processi di denigrazione che ne derivano verso i servizi sociali, sanitari e la magistratura, finiscono per ledere i diritti e le opportunità proprio delle persone e delle famiglie in difficoltà, infatti, il senso di diffidenza che ne deriva rischia di ostacolare percorsi di orientamento e di sostegno;
  • a rendere omogenei su tutto il territorio regionale i servizi dedicati agli affidi dei minori, ed attivarsi per munirli di personale con contratti a tempo indeterminato per evitare che si verifichino casi come quelli di Bibbiano, con assistenti sociali che per paura di non vedersi rinnovato il contratto a termine non rilevavano le storture in essere nel servizio sociale di quel territorio.

 

 

Il Consigliere

(Gian Luca Sassi)

 

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