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R I S O L U Z I O N E

L’Assemblea legislativa

premesso che

• anche in Emilia-Romagna, come in numerose altre regioni, si registrano criticità per la copertura delle professioni sanitarie nei territori montani;
• lo stesso assessorato alla Salute, meno di un anno fa segnalava che in alcune zone "le carenze si susseguono nel tempo” non solo per il personale dipendente e assegnato a strutture, ma anche per i professionisti “perché i medici che hanno scelto o che potrebbero scegliere una determinata zona decidono di soprassedere e non aprire lo studio";
• le ragioni che determinano una generalizzata minore propensione da parte di medici, infermieri e degli operatori della sanità allo svolgimento della propria attività in montagna sono da ricondurre sia alle condizioni di oggettivo disagio e di maggiore rischio nell’esercizio della professione;
• il tema della mobilità costituisce un indubbio ostacolo anche a fronte dell’indisponibilità di servizi di trasporto rapidi e incompatibili con orari articolati anche con turni notturni o con termine nelle ore serali;
• le stesse condizioni di esercizio dell’attività nelle strutture ospedaliere montane presenta complessità alla luce del numero più ridotto di casi, essendo poco popolate le aree di riferimento, e della maggiore difficoltà a reperire in loco competenze specialistiche, ordinariamente concentrate nelle strutture a valle;
• questo stato di cose rischia di creare reali discriminazioni nell’esercizio del diritto alla salute per chi vive nelle aree interne della regione (larga parte dell’Appennino e il basso ferrarese) e contribuisce, in misura rilevante, a rendere meno appetibili questi territori;
• il contrasto del declino delle aree montane ed interne e la prospettiva del rilancio richiedono uno sforzo specifico per favorire la presenza di personale sanitario;

impegna la Giunta regionale:

• a prendere in esame, anche a partire dal prossimo bilancio regionale risorse dirette a sostenere la scelta di operatori sanitari verso le aree interne e montane;
• a valutare misure di incentivazione economica per il personale sanitario che decida di operare nelle stesse aree;