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51.
SEDUTA DI GIOVED Ì 23 NOVEMBRE 2006
( ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE VILLANI
INDI DEL VICEPRESIDENTE ZANCA
INDICE
Comunicazioni
PRESIDENTE( Villani)
Comunicazione ai sensi dell'art. 8, comma 1, della L.R. n. 1/2005
PRESIDENTE ( Villani)
Interrogazioni oggetti 1856 - 1857 - 1860 - 1861 - 1862 - 1863 - 1864 - 1866 - 1867 - 1868 - 1869 - 1870 - 1871 - 1872 - 1873 - 1874 - 1875 - 1876 - 1878 - 1879 - 1880 - 1881 - 1882 - 1883 - 1884 - 1885 - 1886 - 1889 - 1891 - 1892 - 1893 - 1894 - 1896 - 1897 - 1898 - 1900 - 1901 - 1902 - 1904 - 1905 - 1906 - 1907 - 1908 - 1911 - 1912 - 1913 - 1914 - 1915 - 1916 - 1917 - 1918 - 1919 - 1921 - 1922 - 1923 - 1924 - 1926 - 1927 - 1928 - 1932 - 1933 - 1935 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - 1943 - 1944 - 1945 - 1946 - 1947 - 1948 - 1949 - 1950 - 1951 - 1952 - 1953 - 1954 - 1955 - 1956 - 1961 - 1962 - 1964 - 1965 - 1970 - 1971 - 1972 - 1973 - 1975 - 1976 - 1977 - 1978 - 1981 - 1983 - 1984 - 1986 - 1987(da 1314 a 1409)
(Annuncio)
Risoluzioni oggetti 1858 - 1936 - 1941 - 1942 - 1957 - 1966 - 1967 - 1979 - 1982 (da 209 a 217)
(Annuncio)
Interpellanze oggetti 1865 - 1877 - 1887 - 1888 - 1899 - 1903 - 1909 - 1910 - 1929 - 1968 - 1985 (da 96 a 106)
(Annuncio)
Risposte scritte ad interrogazioni oggetti 513 - 878 - 929 - 931 - 982 - 983 - 1084 - 1196 - 1237 - 1253 - 1290 - 1306 - 1313 - 1377 - 1401 - 1439 - 1455 - 1462 - 1467 - 1470 - 1490 - 1498 - 1515 - 1516 - 1519 - 1520 - 1521 - 1532 - 1555 - 1556 - 1590 - 1621 - 1678 - 1688 - 1699 - 1713 - 1714 - 1720 - 1738 - 1761 - 1768 - 1806 - 1828 - 1836 (365 - 632 - 661 - 662 - 694 - 695 - 765 - 848 - 882 - 895 - 924 - 937 - 940 - 987 - 1003 - 1028 - 1039 - 1043 - 1045 - 1047 - 1059 - 1065 - 1078 - 1079 - 1082 - 1083 - 1084 - 1091 - 1105 - 1106 - 1124 - 1149 - 1197 - 1204 - 1213 - 1220 - 1221 - 1227 - 1239 - 1252 - 1257 - 1281 - 1298 - 1301)
(Annuncio)
Interrogazioni oggetti 1798 - 1867 - 1879 - 1891 (1279 - 1322 - 1333 - 1342)
(La Giunta non intende rispondere)
PRESIDENTE ( Villani)
Interpellanzaoggetto 747 (36)
(Svolgimento)
PRESIDENTE ( Villani)
BARTOLINI (AN)
DELBONO, vicepresidente della Giunta
Interpellanza oggetto 748(37)
(Svolgimento)
PRESIDENTE ( Villani)
BARTOLINI (AN)
DELBONO, vicepresidente della Giunta
Interrogazione oggetto 1160(821)
(Svolgimento)
PRESIDENTE ( Villani)
DELBONO, vicepresidente della Giunta
MASELLA (PRC)
OGGETTO 1511
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: « Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2005 » (28)
(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e approvazione)
PRESIDENTE ( Villani)
BERETTA, relatore di maggioranza
NERVEGNA, relatore di minoranza
SALOMONI (FI)
VARANI (FI)
LOMBARDI (FI)
BARTOLINI (AN)
MANFREDINI (Lega Nord)
RIVI (Uniti nell'Ulivo - DS)
NANNI (Italia dei Valori)
FILIPPI (FI)
DELBONO, vicepresidente della Giunta
DRAGOTTO (FI)
OGGETTO 974
Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Renzi: « Sospensione del rilascio delle autorizzazioni alle grandi strutture di vendita per tre anni, fino al 1 gennaio 2009 »
(Relazione, discussione e reiezione)
(Ordine del giorno oggetto 974/1 “Non passaggio all'esame degli articoli” - Presentazione, dichiarazione di voto e approvazione) (42)
PRESIDENTE ( Villani)
RENZI, relatore
LUCCHI (Uniti nell'Ulivo - DS)
Inversione dell'ordine dei lavori
PIVA (Uniti nell'Ulivo - DL Margherita)
PRESIDENTE ( Villani)
OGGETTO 1930
Delibera : « Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto, sullo schema di Regolamento “Disciplina dei compensi e dei rimborsi spettanti al Presidente, ai componenti ed agli invitati della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo”. » (89)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE ( Villani)
NERVEGNA (FI)
TAGLIANI (Uniti nell'Ulivo - DL Margherita)
OGGETTO 1920
Delibera : « Approvazione del Piano Forestale Regionale 2007-2013. » (90)
(Discussione)
PRESIDENTE ( Villani)
FRANCESCONI (FI)
MUZZARELLI (Uniti nell'Ulivo - DS)
LOMBARDI (FI)
PRESIDENTE ( Zanca)
ZANICHELLI, assessore
GUERRA (Verdi)
MAZZA (Uniti nell'Ulivo - DS)
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Interrogazioni, risoluzioni e interpellanze annunciate
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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE VILLANI
La seduta ha inizio alle ore 9,35
PRESIDENTE ( Villani ): Dichiaro aperta la cinquantunesima seduta della VIII legislatura dell'Assemblea legislativa e nomino scrutatori i consiglieri Filippi, Garbi e Piva.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute
- straordinaria del 23 ottobre 2006 (n. 48)
- antimeridiana del 24 ottobre 2006 (n. 49)
- pomeridiana del 24 ottobre 2006 (n. 50)
inviati ai consiglieri unitamente all'avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s'intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE ( Villani ): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna la presidente dell'Assemblea legislativa, Donini, il presidente della Giunta regionale, Errani, gli assessori Bissoni, Bruschini, Pasi, Peri e Rabboni ed il consigliere Parma.
Comunicazioni
PRESIDENTE ( Villani ): Comunicazione prescritta dall'art. 42 del Regolamento interno.
Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
1859- Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Zanca, Mezzetti, Guerra, Masella, Nanni, Mazza e Bortolazzi recante: Armonizzazione della legislazione regionale sui diritti dei cittadini (26 10 06).
1890- Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Masella, Bortolazzi, Guerra e Zanca recante: Norme per contrastare e prevenire il fenomeno mobbing e lo stress psico-sociale sui luoghi di lavoro (02 11 06).
1925- Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Masella, Bortolazzi, Zanca e Nanni recante: Norme di attuazione della parità di trattamento e del divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale (09 11 06).
1931- Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Ercolini, Borghi e Salsi recante: Norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere (13 11 06).
1934- Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Zanca, Villani, Richetti, Aimi, Rivi e Corradi recante: Costituzione e funzionamento della Consulta di Garanzia statutaria (13 11 06).
1958- Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: Disposizioni in materia tributaria (delibera di Giunta n. 1578 del 15 11 06).
1959- Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2007 e del Bilancio pluriennale 2007-2009 (delibera di Giunta n. 1579 del 15 11 06).
1960- Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2007 e del Bilancio pluriennale 2007-2009 (delibera di Giunta n. 1580 del 15 11 06).
1969- Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Nanni recante: Modifica della L.R. n. 24 del 1994 in materia di nomine di competenza regionale (Limitatamente al titolo I) (20 11 06).
1974- Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: Disposizioni in materia di distribuzione commerciale (delibera di Giunta n. 1590 del 15 11 06).
Comunicazione ai sensi dell'art. 8, comma 1, della L.R. n. 1/2005
PRESIDENTE ( Villani ): Il Presidente della Giunta regionale, ai sensi di quanto previsto dall'art. 8, comma 1, della L.R. 7 febbraio 2005, n. 1 recante "Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile" ha comunicato che, con proprio decreto n. 237 del 3 novembre 2006, è stato dichiarato di rilievo regionale l'eccezionale evento atmosferico che ha interessato nei giorni dal 14 al 17 settembre 2006 alcuni comuni delle Province di Forlì-Cesena e Parma.
Annuncio di interrogazioni, di risoluzioni, di interpellanze
e di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE ( Villani ): Comunico che sono pervenuti i sottonotati documenti:
1856- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la macellazione autorizzata e quella clandestina praticate secondo il rito islamico. (1314)
1857- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, circa la procedura di disoccupazione speciale lunga per 772 lavoratori dei cantieri dell'alta velocità Firenze - Bologna. (1315)
1858- Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per verificare le importazioni in Emilia-Romagna di latte proveniente da paesi extra CEE (documento in data 26 10 06). (209)
1860- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa i controlli svolti da parte del Comune di S. Lazzaro (BO) sui redditi dei beneficiari di mutui agevolati. (1316)
1861- Interrogazione del consigliere Francesconi, a risposta scritta, circa le cause degli incidenti verificatisi in Valtidone su pullman di linea dell'Azienda pubblica di trasporti "Tempi S.p.A.". (1317)
1862- Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il caso verificatosi nel febbraio 2006 ad una ragazza reggiana e segnalato al Tribunale del Malato. (1318)
1863- Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa la violazione di una prescrizione regionale relativa al numero di strisce reattive per i dosaggi di glicemia, glicosuria e chetonuria, verificatasi nel distretto sanitario di Fidenza (PR). (1319)
1864- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'ammissione della Cooperativa Aliante di Modena alla gara per la gestione del canile intercomunale. (1320)
1865- Interpellanza del consigliere Nervegna circa le previsioni del programma triennale dei lavori pubblici del Comune di Cesena (FC) riguardanti le opere di bonifica dell'area già adibita a discarica in Rio Eremo. (96)
1866- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa gli interventi regionali di riassetto idrogeologico e i tagli di fondi per la difesa e gestione del territorio previsti dalla finanziaria 2007. (1321)
1867- Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa la chiusura della sede distaccata di Rimini della Commissione Tributaria regionale. (1322)
1868- Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, circa l'inserimento degli impianti di stoccaggio di metano fra le attività produttive con emissioni in atmosfera presenti nei Piani di Risanamento della Qualità dell'aria delle Province. (1323)
1869- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa le motivazioni del mancato rinnovo di convenzione da parte dell'ASL per un certo numero di posti per la RSA della zona Medicina-Imola. (1324)
1870- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la vendita del liceo magistrale Carlo Sigonio di Modena e il conseguente trasferimento in altra sede. (1325)
1871- Interrogazione del consigliere Parma, a risposta scritta, circa la data e l'Ente che ha svolto i controlli sui redditi dei beneficiari e sulle superfici degli alloggi per il finanziamento pubblico alla Cooperativa Edilcasa. (1326)
1872- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, circa il ruolo delle Commissioni per l'emersione del lavoro irregolare in riferimento all'impiego di lavoratori immigrati in cooperative emiliano-romagnole. (1327)
1873- Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, circa l'elevata presenza di alcuni stranieri nelle scuole della provincia di Modena. (1328)
1874- Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa iniziative da adottare riguardo lo spaccio e l'utilizzo di sostanze stupefacenti nel territorio regionale. (1329)
1875- Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa interventi prioritari di risistemazione del tratto della S.S. 67 compreso tra Forlì e Firenze. (1330)
1876- Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, in ordine alle risultanze delle indagini sui conti della gestione dell'ospedale Cervesi di Cattolica (RN) tra il 1998 e il 2003. (1331)
1877- Interpellanza del consigliere Nervegna circa l'intenzione di trasferire la sede dell'Agenzia delle Poste italiane dal centro storico del comune di Mercato Saraceno (FC) al nuovo centro commerciale. (97)
1878- Interrogazione del consigliere Lucchi, a risposta scritta, circa le modalità che saranno seguite nell'istruttoria delle istanze di concessione preferenziale di acque pubbliche per uso irriguo. (1332)
1879- Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, circa la rassegna stampa contenente articoli comparsi su periodici e quotidiani locali che riguardano l'attività svolta all'interno del Consiglio del Comune di Modena negli anni 2005-2006. (1333)
1880- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa le valutazioni in merito all'accordo con i medici di medicina generale che prevede incentivi per la riduzione nelle prescrizioni di determinati farmaci. (1334)
1881- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa l'eventuale finanziamento della manifestazione bolognese Gender Bender ed inoltre per conoscere quali iniziative non siano state finanziate nell'ultimo anno in Emilia-Romagna. (1335)
1882- Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa i finanziamenti eventualmente concessi al festival Gender Bender organizzato dal Cassero di Bologna. (1336)
1883- Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, in ordine al ridimensionamento delle unioni intercomunali e delle comunità montane previsto dalla legge finanziaria per l'anno 2007. (1337)
1884- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa eventuali forme di sostegno e promozione, da parte della Regione Emilia-Romagna, della manifestazione Gender Bender organizzata a Bologna. (1338)
1885- Interrogazione del consigliere Francesconi, a risposta scritta, circa le novità introdotte dal nuovo orario ferroviario regionale entrato in vigore il 17 settembre 2006 ed inoltre sull'ipotesi di ripristino dei treni interregionali durante le fasce orarie di maggior utenza. (1339)
1886- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, in ordine alla decisione di eliminare la fermata di servizio all'Ospedale S. Orsola - Malpighi dal progetto di potenziamento e interramento della linea ferroviaria Bologna - Porto Maggiore. (1340)
1887- Interpellanza del consigliere Nervegna circa l'inadeguatezza e la pericolosità della S.S. 16 Adriatica con particolare riguardo al tratto all'interno dell'abitato Fosso Ghiaia in comune di Ravenna. (98)
1888- Interpellanza del consigliere Nervegna circa le richieste di informazioni telefoniche rivolte a Hera. (99)
1889- Interrogazione dei consiglieri Parma, Manfredini e Corradi, a risposta scritta, circa il trattamento dei fanghi dei depuratori Enia-Agac in riferimento al loro spargimento nei territori di Brescello, Boretto e Poviglio (RE). (1341)
1891- Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, in merito all'informazione sull'attività dell'Assemblea legislativa regionale riportata da pubblicazioni riguardanti comuni romagnoli, ed ai relativi costi. (1342)
1892- Interrogazione del consigliere Francesconi, a risposta scritta, in merito al concerto celebrativo dei dieci anni di attività della TV araba Al Jazira, previsto per mercoledì 1 novembre, presso il Teatro Municipale di Piacenza. (1343)
1893- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la previsione di incremento del bollo relativo alla proprietà dei veicoli, ed i conseguenti effetti nella regione Emilia-Romagna. (1344)
1894- Interrogazione dei consiglieri Montanari e Manca, a risposta scritta, in merito alla tutela del settore saccarifero e bieticolo in Emilia-Romagna, e dei relativi lavoratori. (1345)
1896- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, circa la funzionalità ed il potenziamento della linea ferroviaria Porrettana. (1346)
1897- Interrogazione del consigliere Tagliani, a risposta orale in Aula, in merito alla possibilità di non adesione, da parte di una Amministrazione comunale, alla Consulta Provinciale per l'Immigrazione. (1347)
1898- Interrogazione del consigliere Tagliani, a risposta orale in Aula, in merito alla tutela dei lavoratori del settore saccarifero, con particolare riferimento allo stabilimento di Pontelagoscuro (FE). (1348)
1899- Interpellanza del consigliere Nanni in merito agli effetti occupazionali e sul territorio di Casalecchio di Reno (BO) , della fusione di istituti di credito. (100)
1900- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa la presenza di amianto in impianti idrici. (1349)
1901- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, in merito alla chiusura della residenza assistita (RSA) sita a Medicina (BO). (1350)
1902- Interrogazione del consigliere Parma, a risposta scritta, in merito alla presenza di presidi sanitari nei comuni e nei territori siti in zone montane. (1351)
1903- Interpellanza del consigliere Filippi circa interventi per rendere funzionali le direttive comunitarie in materia di nitrati. (101)
1904- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i disagi causati ai pendolari dal sovraffollamento dei treni nelle tratte Piacenza - Bologna e Verona - Bologna. (1352)
1905- Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa l'attuazione dell'art. 116 della Costituzione per l'applicazione del federalismo fiscale. (1353)
1906- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa l'ipotesi di chiusura dell'Istituto Beretta sito in via XXI Aprile a Bologna, con il trasferimento della struttura all'interno dell'Ospedale Maggiore. (1354)
1907- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la spesa per l'attivazione e la gestione del Centro servizi distrettuale per stranieri di Mirandola (MO). (1355)
1908- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'utilizzo da parte di un Comune di lavoratori precari (Co.Co.Co.) nel servizio scuola. (1356)
1909- Interpellanza del consigliere Nervegna circa la possibilità di attivare anche per i direttori generali della Regione, la risoluzione consensuale di lavoro riservata ai dirigenti regionali. (102)
1910- Interpellanza del consigliere Filippi circa la demolizione di un edificio storico in località Calcinara nel comune di Castelnovo ne' Monti (RE). (103)
1911- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa l'adeguamento normativo della struttura di proprietà della Regione sito in viale Aldo Moro, 30. (1357)
1912- Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, in ordine al rispetto delle prescrizioni emanate in sede di approvazione del progetto preliminare della Bretella autostradale Campogalliano - Sassuolo e inoltre sulla realizzazione della valutazione d'incidenza del progetto stesso. (1358)
1913- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa gli episodi di furti e rapine registrati nell'area di Concordia (MO) e sugli stanziamenti regionali per interventi a sostegno della popolazione nomade. (1359)
1914- Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la gestione dei servizi erogati dal Dipartimento di Salute mentale di Cesena e sulla sicurezza degli alloggi del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura. (1360)
1915- Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, circa la possibilità di rendere disponibili un maggior numero di carrozze nel caso di treni sovraffollati.(1361)
1916- Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa il reperimento di alcuni farmaci salvavita solo nella farmacia dell'Ospedale di Vaio (PR) per i pazienti affetti da diabete. (1362)
1917- Interrogazione del consigliere Parma, a risposta scritta, circa interventi di sostegno ai pendolari finalizzati a far rispettare da Trenitalia gli orari di viaggio. (1363)
1918- Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la compilazione dell'elenco dei beni culturali presenti nel comune di Castelnovo ne' Monti (RE). (1364)
1919- Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa l'importo di spesa delle prestazioni di idrochinesiterapia erogate dalla struttura Sport Medicine Center di Forlì. (1365)
1921- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, in merito allo spostamento del monumento ai Caduti della Guerra 1915-1918, sito in piazza Matteotti a Imola (BO), ed ai relativi procedimenti. (1366)
1922- Interrogazione dei consiglieri Leoni e Varani, a risposta scritta, in merito alla linea ferroviaria Vignola - Bologna, ed in particolare all'utilizzazione di locomotori diesel. (1367)
1923- Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, in merito alla salvaguardia, presso le scuole di ogni ordine e grado, dei momenti di ricordanza afferenti alle festività del SS. Natale 2006. (1368)
1924- Interrogazione dei consiglieri Bartolini, Aimi, Renzi e Vecchi, a risposta scritta, in ordine alle celebrazioni regionali relative all'istituzione, per il 9 novembre, del "Giorno della Libertà", previsto dalla L. 15 04 05, n. 61. (1369)
1926- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, in merito alle pratiche illecite di appalto di manodopera, specie in relazione alla tutela della sicurezza e della qualità del lavoro. (1370)
1927- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, in merito alle azioni da porre in essere per il mantenimento dell'attività produttiva dello stabilimento dell'azienda Del Monte Food Italia di S. Felice sul Panaro (MO). (1371)
1928- Interrogazione del consigliere Monari, a risposta scritta, in merito al collegamento ferroviario, previsto in un accordo territoriale, relativo all'Ospedale S. Orsola-Malpighi di Bologna. (1372)
1929- Interpellanza del consigliere Nervegna in merito ad atti deliberativi assunti dalla Giunta regionale in materia di contributi riguardanti soggetti pubblici e privati operanti nel settore dello spettacolo. (104)
1932- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la nomina del nuovo Direttore generale dell'Azienda USL di Modena. (1373)
1933- Interrogazione del consigliere Richetti, a risposta scritta, circa i nubifragi che, in data 7 ottobre 2005, hanno provocato danni nel territorio modenese e le connesse procedure di risarcimento e di concessione di contributi. (1374)
1935- Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, in merito a fatti riguardanti il Pronto Soccorso di Mirandola (MO). (1375)
1936- Risoluzione proposta dai consiglieri Parma, Manfredini e Corradi circa la rete ferroviaria, ed i connessi servizi, riguardanti la costa romagnola (documento in data 13 11 06). (210)
1937- Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa lo smaltimento dei rifiuti, specie non pericolosi, con particolare riferimento alle province romagnole. (1376)
1938- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, in merito al dissesto idrogeologico riguardante la località Posseggio, nel comune di Fontanelice (BO). (1377)
1939- Interrogazione della consigliera Bortolazzi, a risposta scritta, in merito alla tutela dei lavoratori della Ditta Bartolini di Monzuno (BO). (1378)
1940- Interrogazione della consigliera Bortolazzi, a risposta scritta, in merito alla tutela dei lavoratori, anche tramite riconversione professionale e reinserimento, dello stabilimento Del Monte Food sito a San Felice sul Panaro (MO). (1379)
1941- Risoluzione proposta dalla consigliera Bortolazzi circa la crisi del settore saccarifero regionale e la tutela dei relativi dipendenti, con particolare riferimento allo zuccherificio di Pontelagoscuro (FE) (documento in data 14 11 06).(211)
1942- Risoluzione proposta dalla consigliera Bortolazzi circa la tutela dei lavoratori del pastificio Corticella di Bologna (documento in data 14 11 06). (212)
1943- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa episodi di violenza avvenuti a Modena, in data 11 novembre 2006, in occasione di commemorazioni riguardanti la strage di Nassiriya. (1380)
1944- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, in merito alla predisposizione del regolamento di contabilità delle nuove ASP (Aziende pubbliche di servizi alla persona). (1381)
1945- Interrogazione del consigliere Francesconi, a risposta scritta, circa l'attivazione, ed il relativo cablaggio, della connessione internet a banda larga ADSL delle frazioni site nel territorio piacentino. (1382)
1946- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa la costruzione e la demolizione di un sottopassaggio, connesso al raddoppio della linea ferroviaria Bologna-Verona nel territorio del comune di Crevalcore (BO). (1383)
1947- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, in merito al settore saccarifero regionale ed alla tutela dei relativi lavoratori, con particolare riferimento alla situazione degli zuccherifici siti a S. Pietro in Casale (BO) e a Pontelagoscuro (FE). (1384)
1948- Interrogazione dei consiglieri Bartolini, Vecchi e Aimi, a risposta scritta, in merito al Parco regionale della Vena del Gesso ed ai provvedimenti di tabellazione dei relativi confini. (1385)
1949- Interrogazione del consigliere Nanni, a risposta orale in Aula, in merito alla situazione dell'industria saccarifera regionale ed alla riconversione dei relativi impianti. (1386)
1950- Interrogazione del consigliere Parma, a risposta scritta, circa la bonifica di siti in cui è stato, a Lugagnano (PC), rinvenuto amianto. (1387)
1951- Interrogazione del consigliere Salomoni, a risposta scritta, in merito alla demolizione di muri di sostegno nella strada provinciale 324, che congiunge Gaggio Montano (BO) a Lizzano in Belvedere (BO). (1388)
1952- Interrogazione dei consiglieri Bartolini, Aimi, Renzi e Vecchi, a risposta scritta, circa la programmazione, da parte della Regione Emilia-Romagna, di iniziative celebrative del Giorno della Libertà. (1389)
1953- Interrogazione del consigliere Francesconi, a risposta scritta, in merito ai parcheggi riguardanti la Stazione ferroviaria di Piacenza. (1390)
1954- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito all'iniziativa La Pace in marcia, prevista per i giorni dal 13 al 26 novembre 2006, a Pavullo e Serramazzoni (MO). (1391)
1955- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, in merito al contratto integrativo aziendale riguardante i lavoratori dell'ASL di Bologna, ed alla relativa intesa. (1392)
1956- Interrogazione del consigliere Zanca, a risposta scritta, in merito alla normativa riguardante aree ed immobili assoggettati a vincoli derivanti dalla programmazione comunale, con particolare riferimento ai casi di decadenza degli stessi. (1393)
1957- Risoluzione proposta dai consiglieri Filippi, Villani, Dragotto, Lombardi, Nervegna, Salomoni e Varani per il ripristino della legalità nell'area ove è situata la sede della Regione Emilia-Romagna (documento in data 15 11 06). (213)
1961- Interrogazione dei consiglieri Salomoni, Vecchi e Noè, a risposta scritta, in merito al circuito, sito in Imola (BO), destinato allo svolgimento di gare automobilistiche tra le quali il Gran Premio di San Marino. (1394)
1962- Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, in merito all'inquinamento atmosferico, anche da polveri PM10, ed alle azioni da porre in essere per contrastarlo. (1395)
1964- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito al decreto ministeriale che innalza il quantitativo massimo di cannabis detenibile per uso personale. (1396)
1965- Interrogazione del consigliere Nanni, a risposta orale in Aula, circa le azioni da intraprendere per aumentare la trasparenza, l'equilibrio e l'equità nel settore del credito al consumo. (1397)
1966- Risoluzione proposta dai consiglieri Bartolini, Aimi, Renzi e Vecchi per lo svolgimento di una iniziativa volta a ricordare il Giorno della Libertà 2006 e per l'individuazione della data del 9 novembre per le future celebrazioni della ricorrenza (documento in data 17 11 06). (214)
1967- Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per la riduzione della dimensione complessiva della manovra finanziaria statale (documento in data 20 11 06). (215)
1968- Interpellanza del consigliere Filippi circa gli investimenti relativi alle maggiori entrate previste nella finanziaria regionale e la conseguente tassazione, con particolare riferimento al settore della cooperazione. (105)
1970- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa la ristrutturazione del Reparto di Diagnosi e Cura per la salute mentale del S. Orsola - Malpighi di Bologna. (1398)
1971- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa il parere negativo deliberato dal Comune di Dozza (BO) in merito alla depubblicizzazione dell'IPAB Toschi Cerchiari. (1399)
1972- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'attivazione di controlli e verifiche relative alla presenza del batterio "Ralstonia solanacearum" in prodotti ortofrutticoli importati dalla Turchia. (1400)
1973- Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa una guida, citata in un articolo nel sito della Regione Emilia-Romagna, sul tema dei venditori ambulanti privi di licenza. (1401)
1975- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, in merito alle carenze dell'organico del Corpo Forestale dello Stato in Emilia-Romagna. (1402)
1976- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito alla diffusione, sul territorio regionale, del fenomeno del bullismo, ed alle azioni da porre in essere per affrontarlo e prevenirlo. (1403)
1977- Interrogazione del consigliere Lucchi, a risposta scritta, circa le aree minerarie cesenati e l'istituzione di un Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia-Romagna. (1404)
1978- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa episodi riguardanti furti di casse per i tickets sanitari. (1405)
1979- Risoluzione proposta dai consiglieri Villani, Dragotto, Lombardi, Nervegna, Varani, Filippi, Salomoni, Francesconi e Leoni per la condanna di episodi avvenuti durante la manifestazione svoltasi a Roma, in data 18 11 06, per il riconoscimento dei compiti affidati alle Forze Armate italiane e per onorare i civili e i militari deceduti nello svolgimento di missioni internazionali (documento in data 22 11 06). (216)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
513- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, sugli aumenti di tariffe per il trasporto pubblico extraurbano gestito dall'ATCM di Modena. (365)
878- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, sulle misure da attuare per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali della strada provinciale in località Ramiola nel comune di Medesano (PR). (632)
929- Interrogazione del consigliere Parma, a risposta scritta, circa l'applicazione della legge 354/1998 sul "Piano triennale per la soppressione di passaggi a livello sulle linee ferroviarie dello Stato". (661)
931- Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, sui criteri e le modalità di erogazione di contributi alle Organizzazioni di Produttori e alle Organizzazioni Interprofessionali del settore agro-alimentare. (662)
982- Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, circa il ruolo svolto dalla ditta Dreyfus Italia S. p. A. di Ravenna nella vicenda del grano contaminato sbarcato a Bari e su eventuali finanziamenti regionali da questa ricevuti per la rintracciabilità dei prodotti agricoli. (694)
983- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, sulla strategia regionale contro la crisi dell'agricoltura e la perdita di terreni agricoli produttivi. (695)
1084- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, in merito alla possibilità, per alcune categorie di disabili, di poter usufruire di cure odontoiatriche a carico del Servizio Sanitario regionale. (765)
1196- Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, in merito ai tempi di esame del progetto della metropolitana leggera da costruire a Parma. (848)
1237- Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, in merito ai dati ambientali ed all'istituzione di uno specifico Osservatorio relativo ai cantieri per l'Alta Velocità ferroviaria di Via Carracci, Via San Donato e San Ruffillo a Bologna. (882)
1253- Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, in merito alla L.R. n. 29/2002 "Norme per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva" ed alla sua applicazione. (895)
1290- Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, sulla maxioperazione del Corpo Forestale dello Stato che ha fatto emergere, nel settore zootecnico, truffe per 4,5 milioni di Euro. (924)
1306- Interrogazione del consigliere Salomoni, a risposta scritta, per sapere se la Regione abbia in qualche modo contribuito alla visita che una delegazione indiana avrebbe effettuato in tutto il territorio regionale, per promuovere i propri vini. (937)
1313- Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il trasferimento dei pazienti con patologie psichiatriche ospitati presso l'Hotel Bisanzio di Cervia (RA) ad altra struttura. (940)
1377- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito all'esistenza di cliniche abusive a Mirandola (MO) ed a Reggio Emilia ed all'effettuazione, presso le stesse, di aborti clandestini. (987)
1401- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, per avere informazioni sulle campagne lattiere 2003/2004, 2004/2005 e 2005/2006. (1003)
1439- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, in merito alla regolamentazione del Palio di Ferrara. (1028)
1455- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, in merito al mantenimento, nel territorio romagnolo, delle lavorazioni riguardanti il kiwi ed alle conseguenti azioni da porre in essere. (1039)
1462- Interrogazione del consigliere Nanni, a risposta scritta, in merito ad interventi volti ad assicurare l'attività di controllo della qualità delle acque potabili destinate alla popolazione ferrarese. (1043)
1467- Interrogazione del consigliere Dragotto, a risposta scritta, in merito ai provvedimenti autorizzatori riguardanti l'ammodernamento dell'impianto idrico di Conca di Pontelagoscuro in provincia di Ferrara. (1045)
1470- Interrogazione della consigliera Ercolini, a risposta scritta, in merito alla realizzazione delle infrastrutture viarie per il triennio 2003 - 2005 e per il triennio 2006 - 2008. (1047)
1490- Interrogazione del consigliere Dragotto, a risposta scritta, circa l'elenco e il costo dei servizi logistici di cui si farà carico la Regione per lo svolgimento dello street rave parade a Bologna. (1059)
1498- Interrogazione del consigliere Francesconi, a risposta scritta, circa il quantitativo ed il prezzo dei carburanti agricoli. (1065)
1515- Interrogazione dei consiglieri Pironi, Lucchi e Fiammenghi, a risposta scritta, sulla rivalutazione dei canoni demaniali per la concessione d'uso che produrrebbe una diretta incidenza sui costi del prodotto turistico della nostra Riviera. (1078)
1516- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, sugli aumenti della "tariffa rifiuti" applicata alle attività commerciali ed artigianali a Cesena. (1079)
1519- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, in merito alla realizzazione, a Bellaria (RN), del progetto Darsena ed alla edificazione di alloggi da parte della Società Portur S.p.A.. (1082)
1520- Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, in merito all'applicazione, da parte di AUSL ed Enti locali dell'Emilia-Romagna, della deliberazione regionale n. 474 del 2001, riguardante adulti disabili, portatori di handicap ed anziani non autosufficienti. (1083)
1521- Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il decesso di una studentessa sedicenne, avvenuto presso l'Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. (1084)
1532- Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, in merito alla "Riserva naturale orientata Parma Morta", sita nel comune di Mezzani (PR), ed alla utilizzazione dei relativi finanziamenti regionali. (1091)
1555- Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, in merito all'esecuzione di lavori riguardanti la Riserva naturale orientata Parma Morta, gestita dal Comune di Mezzani (PR). (1105)
1556- Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, in merito ad agevolazioni per i piccoli laboratori di analisi nel settore alimentare. (1106)
1590- Interrogazione della consigliera Bortolazzi, a risposta scritta, in merito alle azioni da porre in essere circa gli incidenti ed i decessi sul lavoro, alla relativa normativa, con particolare riferimento anche ai cantieri ferroviari. (1124)
1621- Interrogazione del consigliere Nanni, a risposta scritta, in merito alle problematiche derivanti dall'ingente numero di scarcerazioni conseguenti all'applicazione del provvedimento di indulto da parte del Governo. (1149)
1678- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, in merito a questioni relative ai buoni mensa destinati ai dipendenti dell'ASL di Bologna. (1197)
1688- Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, in merito ai tempi entro i quali vengono dimessi i pazienti ricoverati presso strutture pubbliche, specie nel caso di interventi di rilevante entità. (1204)
1699- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, in merito al rifiuto dell'incarico, relativo all'anno scolastico in corso, da parte di insegnanti supplenti. (1213)
1713- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa la mancata proroga ministeriale, secondo notizie di stampa, relative alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. (1220)
1714- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa la situazione in Emilia-Romagna degli istituti che accolgono orfani, rispetto alla scadenza del 31 dicembre in cui dovrebbero "terminare". (1221)
1720- Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, circa le iniziative conseguenti alla dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 26, comma 4, della L.R. n. 23/2004. (1227)
1738- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i fondi regionali relativi ai risarcimenti riguardanti spese per interventi, realizzati a proprie spese dai cittadini per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati. (1239)
1761- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa le difficoltà, secondo notizie di stampa, in cui versa l'Accademia Pianistica di Imola (BO). (1252)
1768- Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, sul futuro dell'Accademia Pianistica Internazionale Incontri che si trova a Imola (BO). (1257)
1806- Interrogazione del consigliere Borghi, a risposta scritta, in merito all'uso di munizioni atossiche nell'ambito della caccia nelle zone umide. (1281)
1828- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa le ragioni della mancata nomina del rappresentante della Regione Emilia-Romagna nel Consiglio di Amministrazione della S.A.B.. (1298)
1836- Interrogazione dei consiglieri Leoni e Filippi, a risposta scritta, in ordine all'iniziativa delle scuole elementari di Castellarano e Casalgrande (RE) di effettuare lezioni di lingua e cultura araba al posto delle ore di religione e di educazione fisica. (1301)
Interrogazioni oggetti 1798 - 1867 - 1879 - 1891 (1279 - 1322 - 1333 - 1342) (La Giunta non intende rispondere)
PRESIDENTE ( Villani ): La Giunta regionale, ai sensi dell'art. 92, comma 6, del Regolamento interno, non intende rispondere alle interrogazioni oggetti nn.:
1798- Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito ad incarichi affidati dalle Amministrazioni Comunali e Provinciali di Modena, ed all'art. 76 della proposta di legge finanziaria statale relativa al 2007.
1867- Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa la chiusura della sede distaccata di Rimini della Commissione Tributaria regionale.
1879- Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, circa la rassegna stampa contenente articoli comparsi su periodici e quotidiani locali che riguardano l'attività svolta all'interno del Consiglio del Comune di Modena negli anni 2005-2006.
1891- Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, in merito all'informazione sull'attività dell'Assemblea legislativa regionale riportata da pubblicazioni riguardanti comuni romagnoli, ed ai relativi costi.
Svolgimento di interpellanze e di interrogazione
PRESIDENTE ( Villani ): Iniziamo i lavori di questa seduta prendendo in esame il seguente oggetto:
747- Interpellanza dei consiglieri Bignami, Aimi, Bartolini e Renzi circa l'affidamento dell'incarico di consulenza effettuato con determinazione del Direttore generale Attività Produttive, Commercio, Turismo dell'8 novembre 2005 n. 12726. (36)
Ha la parola il consigliere Bartolini per illustrare l'interpellanza.
BARTOLINI: Intanto premetto che questa è un'interpellanza presentata ancora un anno fa, il 10 novembre 2005, dal compianto collega Marcello Bignami. Con rammarico lo dico, ma questa ormai sembra la prassi per certe interpellanze; vedersi la risposta un anno dopo non fa onore a quest'aula.
È un'interpellanza riguardante un incarico di consulenza che è stato affidato nel 2005 per andare ad analizzare una situazione interna alla struttura riferita ad un periodo precedente al 2003. Quello che ci stupisce è che ancora una volta questa amministrazione, questa Regione fa affidamento a consulenze esterne per incarichi, che a nostro parere avrebbe potuto svolgere personale interno ben qualificato, del quale sappiamo dispone questa Regione. Un incarico per un compenso lordo addirittura di 100 mila euro; una consulenza destinata a svolgersi in un periodo che addirittura era inferiore ai 7 mesi.
Peraltro abbiamo anche posto un interrogativo per sapere se l'avv. Franco Fiorenza, individuato nell'affidamento della consulenza, aveva qualche rapporto di parentela diretta con il responsabile del Servizio patrimonio provveditorato, ora responsabile dell'Agenzia regionale per l'acquisto di beni e servizi.
Quindi, su questi cardini abbiamo presentato questa interpellanza, per la quale ci aspettiamo una risposta possibilmente in futuro dal vicepresidente.
È un invito che gli faccio a risponderci, soprattutto perché siamo stati richiamati alla riunione dei capigruppo a fare interrogazioni specifiche in merito alle competenze di questa Regione. Capisco che intervenendo su aspetti che non riguardano la Regione sia difficile per la Regione stessa dare delle risposte, e quando si fanno delle interrogazioni che riguardano la propria struttura, mi rendo conto che può essere anche imbarazzante, visto che riguarda forme di potenziale parentela con alti dirigenti, però aspettare francamente un anno per ottenere una risposta del genere, che si poteva dare in due ore, non credo che faccia onore veramente a quest'aula.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Bartolini.
Ha ora la parola il vicepresidente Delbono per la risposta.
DELBONO, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.
Mi rammarico anch'io con il consigliere Bartolini per il ritardo. Mi adopererò con la Giunta affinché i tempi di attesa siano significativamente ridotti.
In riferimento a questa interpellanza vorrei ricordare che la delibera di Giunta regionale che programma il fabbisogno di massima per il conferimento dell’incarico di cui all’oggetto e che autorizza il Direttore Generale all’adozione del provvedimento di conferimento è la n. 1350 dell'1 agosto 2005.
Ricordo al collega che ormai da qualche anno, due volte l'anno, grossomodo all'inizio e poi verso la metà, in corrispondenza dei due grandi atti di bilancio, il previsionale e l'assestamento, la Giunta, attraverso poi il suo comitato dei Direttori Generali, formula il fabbisogno di massima complessiva in materia di incarichi, come peraltro io due volte l'anno documento in prima commissione. Questo, in riferimento alla delibera madre, quella che poi genera e autorizza i singoli direttori agli affidamenti, tra i quali quello di cui parliamo oggi. Ovviamente, ho poi una risposta anche scritta per gli elementi che sto illustrando.
Dicevo del provvedimento n. 1350/2005, ove sono distinti i vari punti e sono enucleati gli obiettivi e le motivazioni, nonché i capitoli di bilancio e le relative risorse, per l'incarico in esame, rispettivamente pari a: 35.000 euro sul cap. 2100; 55.000 euro sul cap. 25518; 10.000 euro sul cap. 23500, per la realizzazione di un’assistenza giuridico-legale alla direzione generale in materia di demanio marittimo, di un'analisi della normativa in materia di pesca, anche con riguardo all’attuazione e all’adeguamento della legislazione regionale alla normativa comunitaria, e per l’analisi delle problematiche connesse al sostegno alle imprese in forma aggregata e all’aggiornamento sull’evoluzione normativa in materia di aiuti de minimis.
Da tempo, e in tutto l'Ente, la programmazione degli incarichi professionali è articolata oltre che sul cap. 2100, che afferisce alla presidenza, anche sui capitoli di settore.
In particolare si segnala che l’atto è stato firmato per la regolarità amministrativa in data 11.8.2005, visto di controllo in data 06.09.2005 e adottato in data 08.09.2005, pubblicato sul BUR del 12.10.2005.
Il riferimento nell’atto alle leggi e ai decreti anteriori al 2003 (e cioè alla legge costituzionale n. 3/2001 che modifica il testo costituzionale; alla legge regionale n. 9 del 2002 recante “Disciplina delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e zona di mare territoriale”, nonché alla delibera di Giunta n. 2510 del 2003 recante “Direttive per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e di zone del mare territoriale” ai sensi dell’art. 3 comma 1 della legge regionale 9/2002; alla legge statale 135/2001, legge-quadro recante “Riforma della legislazione nazionale sul turismo”; alla deliberazione del “Programma triennale per le attività produttive 2003-2005”, con particolare riferimento alla misura 5.2 azione D “Sostegno ad iniziative aggregate e strutturate, rappresentative di filiera, di promozione, penetrazione commerciale e cooperazione industriale”) vale esclusivamente ad inquadrare l’ambito delle funzioni legislative ed amministrative attribuite alla competenza regionale e l’ambito di attuazione della programmazione regionale in materia di attività di internazionalizzazione delle imprese e non rappresenta una tempistica alla quale fare risalire un presunto ritardo nelle iniziative della Regione Emilia-Romagna.
In quel contesto l’attività di consulenza e assistenza giuridico-legale attiene ai seguenti punti: redazione di pareri in ordine a casi particolari, a supporto di contenziosi e a criticità emerse nell’esercizio delle predette funzioni; ad aggiornamento sull’evoluzione della giurisprudenza nazionale e comunitaria in materia di aiuti alle imprese; ad assistenza nella predisposizione di uno o più disegni di legge in materia di pesca marittima e di acquacoltura in ragione della competenza legislativa esclusiva attribuita dalla Costituzione alla Regione; consulenza sui progetti di internazionalizzazione delle imprese.
La suddetta consulenza si affianca alle iniziative ordinarie dell’Amministrazione regionale facilmente rilevabili dall’attività della Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo e nello specifico dei Servizi: “Turismo e Qualità Aree Turistiche”, “Economia Ittica Regionale” e “Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese”.
L’incarico, valutata la necessaria competenza ed esperienza in materia di diritto della navigazione e del commercio internazionale, è attribuito allo “Studio legale Zunarelli ed associati” e prevede un particolare impegno nelle persone del prof. avv. Massimo Campailla e degli avv. Silvia Santi e Franco Fiorenza che esercitano la propria attività nell’ambito dello studio legale stesso.
Nel contratto di incarico è altresì specificamente previsto che la consulenza ed assistenza venga espletata ed assicurata con cadenza almeno settimanale, nonché con intervento di altri collaboratori dello studio, in numero variabile, in relazione alle esigenze e salvo una maggiore presenza.
L’incarico di consulenza, quindi, è stato motivato esclusivamente dalla valutazione degli elementi di capacità, professionalità ed esperienza presenti nei curricula acquisiti, come risulta dalla documentazione amministrativa relativa all’affidamento dell'incarico.
La presunta parentela di uno degli esperti coinvolti non è quindi rilevabile dalla documentazione in quanto elemento assolutamente irrilevante ai fini dell’incarico in questione.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, vicepresidente Delbono.
Ha ora la parola il consigliere Bartolini per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
BARTOLINI: Ringrazio l'assessore per la spiegazione che ci ha dato, anche se non siamo affatto soddisfatti.
Intanto non ci ha confermato se la parentela è presunta o è esistente, perché lui continua a parlare di presunta, a questo punto continuiamo ad avere dei dubbi sul fatto che lo sia o meno, che ci sia o meno una linea diretta di parentela, che non è, secondo noi, da non tenere abbastanza in considerazione, anche perché l'incarico è un incarico oneroso per questa Regione.
Non mettiamo in dubbio la preparazione professionale di chi ha assunto l'incarico, ma non crediamo che per un'analisi in materia di pesca marittima, di demanio marittimo, di sostegno alle imprese, di acquacoltura non vi siano le figure professionali all'interno di una struttura come quella della Regione con adeguata competenza ed esperienza.
Credo che continuando ad insistere su questa strada delle consulenze, che noi - permetteteci - chiamiamo consulenze d'oro, affidate peraltro sempre a persone legate, bene o male, soltanto o a una certa area politica, o comunque anche a componenti già presenti all'interno della struttura, non faccia onore, né aiuti a valorizzare adeguatamente il personale che abbiamo all'interno della struttura stessa, ma soprattutto in un momento di tagli ai costi, così come spesso il Governo Prodi annuncia, e in un momento in cui ci appresteremo ad una finanziaria che vedrà la nostra Regione aumentare l'IRPEF e l'IRAP alle imprese dopo alcuni anni in cui, grazie al governo di centrodestra, questo era stato bloccato, io credo che prima di tagliare, di continuare a mettere le mani nelle tasche dei contribuenti bisognerebbe iniziare a tagliare queste tante consulenze d'oro che rappresentano veramente quelli che voi raccontate come costi necessari, che invece noi definiamo spesso sprechi, perché abbiamo le figure professionali per svolgere in maniera più adeguata, o comunque adeguata questo genere di servizi.
PRESIDENTE ( Villani ) :Grazie, consigliere Bartolini.
Prendiamo ora in esame il seguente oggetto:
748- Interpellanza dei consiglieri Bignami, Aimi, Bartolini e Renzi in ordine alla consulenza esterna affidata con delibera di Giunta n. 769 del 23 maggio 2005. (37)
Ha la parola il consigliere Bartolini per illustrare l'interpellanza.
BARTOLINI: Brevemente, perché è sulla falsariga della precedente.
Anche in questo caso viene affidato un incarico esternamente, peraltro (leggiamo testualmente) “per un monitoraggio delle più importanti decisioni in sede governativa”, quindi un incarico su Roma, per monitorare quello che fa il Governo, quindi per dare un supporto all'attività del servizio rapporti con il Governo centrale, nonostante sappiamo benissimo che a Roma vi è un ufficio di rappresentanza della Regione Emilia-Romagna nel quale lavorano funzionari e dirigenti della Regione.
Anche in questo caso si vede che i figli di chi lavora in Regione probabilmente, sempre che ci sia una conferma di tale collegamento, saranno sicuramente i più bravi di tutti, anche in questo caso c'è un rapporto di parentela diretta con un alto dirigente di questa Regione.
Chiediamo spiegazioni, eventualmente una conferma; una conferma che non sia soltanto presunta, come è stato detto prima, ma una conferma se c'è una parentela o meno.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Bartolini.
Ha ora la parola il vicepresidente Delbono per la risposta.
DELBONO , vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.
Se posso tornare indietro, per aumentare il grado di soddisfazione del nostro consigliere, quella presunta era anche effettiva, nel senso che non è un caso di omonimia.
Con l’avvio della nuova legislatura il Presidente della Giunta, con il decreto di nomina della stessa Giunta, ha contestualmente proceduto ad attribuire direttamente alla sua competenza, sua nel senso di sé medesimo, la materia inerente ai rapporti Regione - Stato e riforma federalista.
Tale attribuzione, unitamente alla necessità di rafforzare, in conseguenza del ruolo delle Regioni nel contesto nazionale, il raccordo tra l’amministrazione regionale e le istanze di collegamento con le altre Regioni e con le strutture del Governo centrale, ha comportato necessariamente una revisione degli ambiti di competenza e quindi un riordino dell’articolazione complessiva del Gabinetto della Presidenza.
Ciò si è tradotto operativamente in una migliore e più precisa focalizzazione delle competenze del Servizio di Roma, che presidia le relazioni con il Governo centrale e le funzioni di rappresentanza.
L’obiettivo era di sviluppare ed accrescere, attraverso un riassetto del Servizio di Roma, l’attività di raccordo del Gabinetto del Presidente con le Direzioni Generali della Regione, nonché di informazione e trasmissione dei materiali inerenti alle attività delle varie Conferenze, del Governo e del Parlamento e le rendicontazioni delle varie fasi istruttorie.
Peraltro, proprio nell’ambito dei compiti istituzionali svolti dal Gabinetto del Presidente, con particolare riguardo alle Conferenze interistituzionali e alle riforme costituzionali, il Servizio di Roma è chiamato a sviluppare azioni mirate a consentire lo svolgimento da parte della regione di un ruolo attivo e partecipe nell’ambito dell’attuale processo di riforma e il raggiungimento, quindi, degli obiettivi finalizzati alla creazione di una nuova regione e all’evoluzione del ruolo di governo della stessa.
In tale contesto si inserisce e trova la sua motivazione il ricorso all’incarico in oggetto, finalizzato, per l’appunto, a supportare il Servizio di Roma, la cui organizzazione del lavoro è stata impostata in modo da rispondere in termini di efficienza e di efficacia agli obiettivi posti, attraverso anche una nuova e più funzionale articolazione delle competenze assegnate al personale della struttura.
Nel rimodulare il nuovo assetto organizzativo si è dovuto, fra l’altro, anche tenere conto sia del fatto che con l’inizio della legislatura un’unità di personale dirigenziale, assegnata nel corso della precedente legislatura al Servizio stesso, è ritornata alla sede originaria di lavoro del Cinsedo, sia della previsione di prossima cessazione, a fine anno, di un’ulteriore unità di personale, sempre di ruolo dirigenziale.
Da qui, dunque, l’esigenza del ricorso ad un incarico di collaborazione coordinata e continuativa in oggetto mirato, per l’appunto, a supportare la struttura amministrativa del Servizio di Roma nello sviluppo di un’attività specifica, quale quella legata all’attuazione del progetto di elevata qualità, in corso di realizzazione, “Gestione del flusso documentale della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Unificata”; progetto rientrante nel più complessivo programma di attività del Gabinetto della Presidenza per il 2005 e finalizzato alla riorganizzazione della Conferenza delle Regioni.
La dott.ssa Jaia Pasquini, indipendentemente dal legame di parentela (figlia) con il Direttore Generale Risorse Finanziarie e Strumentali della Regione, legame che peraltro non incide, com'è noto, sulla legittimità dell’atto di conferimento dell’incarico in oggetto, possiede quella qualificata competenza, come si evince dal curriculum, atta a soddisfare l’esigenza di supporto in oggetto.
PRESIDENTE ( Villani ) : Grazie, vicepresidente Delbono.
Ha ora la parola il consigliere Bartolini per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
BARTOLINI: Noi non contestiamo la formale legittimità dell'atto: è nelle competenze, nella facoltà della Regione affidare incarichi e quindi il vicepresidente ci dice “formalmente abbiamo agito in maniera legittima”. Noi non contestiamo nel merito questo, contestiamo l'inopportunità della Regione intanto di assegnare consulenze esterne per competenze che, ripeto, anche in questo caso potevano essere svolte da personale interno; contestiamo l'inopportunità di affidarsi all'esterno per i costi che queste consulenze comportano, e contestiamo la doppia inopportunità di affidare incarichi esterni di consulenza a persone che hanno legami di parentela diretta che, per carità, è legittima, sono atti sicuramente legittimi, ma a nostro parere inopportuni per una questione anche di trasparenza esterna da offrire, da garantire a tutti i cittadini che potevano ambire eventualmente a incarichi del genere, che possono leggere in questo genere d'incarichi una sorta di corsia preferenziale.
Ripeto, sono scelte legittime da parte della Giunta, ma sono scelte a nostro parere inopportune.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Bartolini.
Passiamo ora al seguente oggetto:
1160- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, sulla vicenda dell'immigrato marocchino oggetto di percosse da parte di due carabinieri il 19 febbraio 2006 a Sassuolo (MO). (821)
Ha ora la parola il vicepresidente Delbono per la risposta.
DELBONO , vicepresidente della Giunta :L'episodio cui fa riferimento l'interrogazione non può che suscitare grave preoccupazione e richiede sicuramente anche una riflessione più complessiva.
La Giunta è consapevole da tempo che le profonde trasformazioni in atto nel territorio regionale stanno creando in alcune zone - e il sassuolese è tra esse - un accumulo di contraddizioni e tensioni.
Sono situazioni che, per essere governate, richiedono nello stesso tempo interventi immediati per evitare l’acutizzarsi dei conflitti, e la messa a punto di strategie di lungo periodo per avviare almeno la parziale soluzione dei problemi che le generano.
Questo è infatti il tratto di fondo delle iniziative promosse dal Comune di Sassuolo, anche con il sostegno della Regione e della Provincia di Modena, e formalizzate nel protocollo d'intesa per "La qualità della città e la sicurezza urbana del Quartiere Braida di Sassuolo" e nell’accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna e Comune di Sassuolo per "Azioni di miglioramento della sicurezza nel Comune di Sassuolo", sottoscritti entrambi il 3 aprile 2006.
Episodi come quello ricordato nell’interrogazione, che la Giunta non può che condannare, al di là delle responsabilità individuali in corso di accertamento da parte della magistratura e sulle quali si auspica che venga fatta piena luce, producono comunque una lacerazione nella comunità locale che rischia di rendere ulteriormente difficile gestire il percorso di una realtà, già di per sé molto complessa, verso un approdo positivo.
Proprio per questo la Giunta ha valutato positivamente la rapidità con cui l’Arma dei Carabinieri ha destinato ad altro incarico i militari coinvolti nell’episodio. In questo modo l’Arma ha contribuito a respingere i tentativi di strumentalizzare l’episodio ed ha contribuito a restituire una certa serenità alla comunità locale, migranti compresi.
Occorre dunque riprendere con ancora maggiore determinazione la strada già individuata e perseguita anche con gli strumenti e gli accordi prima ricordati e momentaneamente interrotta dal grave episodio prima ricordato.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, vicepresidente Delbono.
Ha ora la parola il consigliere Masella per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
MASELLA: Mi ritengo parzialmente soddisfatto della risposta dell'assessore e della Giunta.
L'episodio, al di là della vicenda, del brutale pestaggio dell'immigrato marocchino a Sassuolo, che abbiamo visto su un video in tutt'Italia, è emblematico della grave situazione che si è creata nella nostra regione e nel nostro Paese.
Le imprese dell'Emilia-Romagna richiedono sempre più manodopera immigrata, a basso costo, per i lavori che gli italiani non vogliono più fare. Per esempio, a Sassuolo, nella nostra regione, la maggioranza degli operai che lavorano nei forni ceramici che producono le piastrelle che esportiamo in tutto il mondo, e che quindi producono la ricchezza dei proprietari delle ceramiche del nostro territorio, sono lavoratori immigrati, la stragrande maggioranza, che lavorano in media per 12 ore al giorno e che in media guadagnano sui mille euro al mese, quindi supersfruttati.
È ovvio che questo afflusso di manodopera immigrata genera problemi di integrazione e di convivenza.
Non si può pensare di risolvere questi problemi con la logica dello sfruttamento sul lavoro, repressione e ordine pubblico fuori dal lavoro, perché se no così faremo la fine della Francia con i problemi che ha avuto.
Le istituzioni pubbliche, come la Regione Emilia-Romagna o il Comune di Sassuolo, devono investire le energie, le intelligenze, le risorse nell'integrazione sociale e culturale, affinché il flusso migratorio sia un arricchimento non solo produttivo, economico, ma anche culturale della nostra società.
A questo scopo dovrà intervenire la prossima finanziaria regionale che discuteremo nel prossimo Consiglio, allo scopo di potenziare l'intervento della Regione per l'integrazione sociale e culturale della nostra società con gli immigrati.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Masella.
OGGETTO 1511
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2005»(28) (Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e approvazione)
PRESIDENTE ( Villani ): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali.
È relatore di maggioranza il consigliere Beretta; è relatore di minoranza il consigliere Nervegna.
Ricordo che il contingentamento del tempo a disposizione per i nostri lavori è di 3 ore.
Do ora la parola al relatore di maggioranza, consigliere Beretta.
Le ricordo che il tempo a sua disposizione è di 20 minuti.
BERETTA , relatore di maggioranza : L’esame del rendiconto 2005 della Regione Emilia-Romagna non è solo un obbligo istituzionale previsto dall’art. 68 dello Statuto, ma costituisce un importante strumento di verifica ed analisi della gestione complessiva delle risorse generali a garanzia e tutela dell’equilibrio economico-finanziario sia per quanto riguarda gli aspetti di legalità e regolarità contabili, sia per quanto riguarda il raffronto tra obiettivi indicati nella programmazione di bilancio e risultati ottenuti nel rendiconto.
Ed è su quest’ultimo aspetto che si sofferma la presente relazione.
Il Conto consultivo illustra la risultanza dell’esercizio 2005 e consente di verificare il grado di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa rispetto alla proposta programmatica formulata con il corrispondente Bilancio di previsione, sia in termini finanziari sia in termini patrimoniali.
Le previsioni definitive esposte nel rendiconto hanno risentito di un quadro normativo e legislativo nazionale fortemente instabile, per cui le allocazioni di bilancio hanno richiesto il perseguimento della coerenza sia in riferimento agli obiettivi da perseguire, sia rispetto alla rispondenza alle attuali e effettive contabilità finanziarie.
La Regione, pertanto, consapevole del difficile contesto operativo derivante sia dall'andamento delle entrate proprie, sia dalla situazione nazionale che internazionale, ha volto il proprio impegno alla salvaguardia dei livelli essenziali dei servizi da erogare alla comunità regionale.
A tal fine si è proceduto ad un'accurata revisione e razionalizzazione delle spese correnti autonome allo scopo di ottimizzare l'utilizzo delle stesse disponibili al sostegno degli interventi operativi di settore.
Gli stanziamenti dei capitoli di spesa sono stati determinati in base alle esigenze funzionali e agli obiettivi concretamente perseguibili, tenendo conto delle funzioni dei servizi istituzionali, e precludendo ogni quantificazione basata sul mero calcolo della spesa storica incrementale.
Particolare attenzione è stata rivolta alle politiche del sociale, al sostegno delle famiglie, alla tutela e alla salvaguardia delle risorse ambientali, all'innovazione, alla mobilità e allo sviluppo del territorio.
Anche nell'esercizio 2005...
PRESIDENTE ( Villani ) : Colleghi, per cortesia, non disturbate la relazione del collega Beretta.
BERETTA : ... non è stato introdotto nessun aumento della pressione fiscale e nessun onere aggiuntivo a carico dei cittadini per il finanziamento della sanità emiliano-romagnola, mentre è stata rafforzata la disponibilità di risorse per interventi a favore del welfare e si è mantenuto comunque un elevato impegno per gli investimenti nei settori strategici.
Il bilancio di previsione dell'esercizio 2005, approvato con legge regionale il 23 dicembre 2004, era stato predisposto a legislazione vigente, e di conseguenza in corso di gestione, con la manovra di assestamento, è stato aggiornato nelle sue poste contabili di entrata e di spesa in base alle disposizioni recanti dalla legge finanziaria dello Stato per il 2005.
In particolare, sono stati effettuati i necessari interventi finanziari per il settore sanitario volti a garantire l'equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario regionale.
Il bilancio dell'esercizio 2005 è stato costruito sulla base delle previsioni iniziali e dalle variazioni intervenute nell'anno che complessivamente hanno determinato appunto le previsioni definitive.
Il provvedimento di variazione più significativo è stato quello dell'assestamento, con il quale si è provveduto al recepimento delle chiusure effettive dei conti dell'esercizio precedente e di conseguenza all'applicazione dell'avanzo di amministrazione, ma è servito anche a svolgere una funzione ricognitiva della gestione del bilancio e ad operare quelle rettifiche e quelle integrazioni alle previsioni delle entrate e delle spese, con riferimento sia alla competenza, sia alla cassa.
Rettifiche che sono rese necessarie ed indispensabili al fine di meglio aderire alle esigenze emerse nel corso dei primi mesi di gestione, con la quantificazione finanziaria delle politiche da perseguire, in relazione anche ai mutamenti del quadro delle risorse disponibili.
Sul versante delle entrate, con l'assestamento si è provveduto alla loro integrazione o modificazioni, scaturite dalla rideterminazione del loro andamento sia con riferimento alle entrate proprie, sia quelle derivanti da assegnazioni statali a destinazione vincolata e al conseguente adeguamento delle loro allocazioni di spesa, alla programmazione finanziaria degli interventi della Comunità Europea, nonché alla copertura di oneri improcrastinabili e urgenti derivanti da interventi prioritari.
I restanti provvedimenti di variazione concernono soprattutto nuove maggiori spese che trovano la necessaria copertura finanziaria in appositi fondi di bilancio o in assegnazioni statali o comunitarie a destinazione specifica.
Al fine di fornire una lettura più efficace degli esiti gestionali, viene esaminata distintamente la gestione delle entrate e delle spese.
Essendo a disposizione delle colleghe consigliere e consiglieri la relazione scritta, mi limito ad alcune sottolineature essenziali.
Gli aspetti di maggiore rilievo sul rendiconto sono, a mio parere, 4 punti: rispetto del patto di stabilità, la copertura del fabbisogno con le entrate proprie, il contenimento dell'indebitamento e l'elevato margine di incertezza e/o di ritardo delle erogazioni statali.
In primo luogo si segnala il rispetto delle regole del patto di stabilità relativo all'anno 2005.
La legge finanziaria del 2005 stabiliva per il complesso delle spese correnti e in conto capitale che non superasse l’ammontare complessivo degli impegni e dei pagamenti dell'esercizio 2003, aumentati del 4,8%.
Gli ottimi risultati ottenuti per il 2005 evidenziano il virtuoso governo della spesa regionale che ha assicurato al Paese, per quanto di competenza, il pieno raggiungimento degli obiettivi comunitari.
Altro aspetto di notevole rilevanza, messo peraltro in evidenza anche dalla Corte dei Conti centrale, è il superamento della media nazionale circa il grado di copertura del fabbisogno tramite entrate proprie, sia in termini di stanziamento (la media regionale è del 60,6%, la media nazionale è del 51,8%), sia per quanto riguarda gli impegni (la media regionale è dell'87%, la media nazionale è del 51,8%).
La deliberazione della Corte dei Conti della sezione regionale del controllo per l'Emilia-Romagna ha inoltre evidenziato anche la diminuzione della spesa del personale - 1,7% in meno rispetto al 2004 - e la diminuzione di 3 punti percentuali della spesa per interessi rispetto al 2004.
Positiva è stata anche la valutazione di solvibilità di cui gode la nostra Regione e per le società di rating, la Standard & Poor's, che ha dato la valutazione di “A+1”, e Moody's, che ha dato la valutazione “Aa2”.
Questa è un'ottima valutazione formulata da entrambe le società, che ha confermato come la Regione Emilia-Romagna abbia un'elevata affidabilità in termini finanziari ed una ben più che solida solidità economica.
Come si accennava prima, gli oneri di indebitamento risultano ampiamente al di sotto del limite previsto. Nel nostro bilancio incide dell'8,6% delle entrate tributarie non vincolate della Regione, a fronte del tetto previsto del 25%.
Considerando la popolazione residente nella regione al 31 dicembre 2005, l'indebitamento complessivo pro capite al termine dell'esercizio risulta di 278 euro, di cui 1,5 per mutui propri della Regione, 0,15 per altri mutui, e 277 riferiti ai mutui per la copertura dei disavanzi della sanità.
Come si è già ricordato, la spesa per interessi rappresenta un andamento positivo in termini di incidenza percentuale sugli oneri per mutui, essendo diminuita del 3%.
Fra gli andamenti della spesa si registra, come ricordato precedentemente, una diminuzione delle spese per il personale dell'1,7, e quindi facendo riferimento al dato dell'ufficio statistico regionale, che dà una popolazione residente al 1° gennaio 2006 di 4.187.544 abitanti, sempre citando il referto della Corte dei Conti delle sezioni regionali, il rapporto tra personale e abitanti è di un dipendente ogni 1.379 abitanti.
L'esercizio finanziario 2005 si è chiuso con un avanzo netto di 4 milioni. Adesso risulta interamente costituito da fondi a destinazione vincolata.
Ma il punto veramente critico riguarda il persistere di un elevato margine di incertezza nelle previsioni, a seguito delle reiterate modifiche al sistema di finanziamento regionale approntato in sede di manovra nazionale da parte dello Stato, ed è inoltre sempre più consistente lo slittamento temporale delle erogazioni spettanti al comparto regionale, con conseguente sofferenza in termini di liquidità di cassa.
In chiusura dell'esercizio 2005, i residui attivi da riportare ammontano a 10.038 milioni di euro e gli importi più significativi riguardano appunto l'IRAP per 6.700 euro; l'addizionale IRPEF, per 1.200 milioni; la compartecipazione regionale all'IVA per 642 milioni; trasferimenti dallo Stato per 200 milioni e trasferimenti in conto capitale dello Stato per altri 663 milioni.
Concludendo, le risultanze del rendiconto evidenziano la coerenza con la proposta programmatica formulata con il bilancio di previsione, rispetto del patto di stabilità, l'ampio margine di rispetto del limite di indebitamento e l'aumento del grado di copertura del fabbisogno attraverso le entrate proprie.
Infine, s'intende sottolineare che il quadro di solidità economico-finanziaria del rendiconto 2005 non è solo il frutto del rispetto doveroso alle normative statali, ma come dimostrano gli ampi margini di rispetto degli indici prima indicati - patto di stabilità, l'indebitamento e la copertura delle proprie entrate - fanno dire che non si può parlare di un bilancio diretto dalla finanziaria statale. Si tratta invece di un'assunzione di responsabilità, di misure strutturali di contenimento della spesa corrente, al fine di aumentare le risorse per le politiche attive essenzialmente concentrate nella riforma del welfare e per gli investimenti a sostegno dello sviluppo.
C'è dunque un legame stretto tra il rigore dimostrato nella gestione del bilancio 2005 e le nuove finanziarie regionali, che saremo chiamati a giudicare, che sono improntate allo sviluppo e all'aumento delle risorse ad esso destinate.
PRESIDENTE ( Villani ) : Grazie, consigliere Beretta.
Ha ora la parola il relatore di minoranza, consigliere Nervegna.
Anche lei, consigliere, ha 20 minuti a disposizione per la sua relazione.
NERVEGNA , relatore di minoranza : Grazie, presidente. Mi richiami se dovessi superare il tempo. Le cose da dire sarebbero tante, soprattutto in funzione del dibattito che è in corso in questo momento in relazione alla finanziaria del 2007.
E venendo alla relazione sul rendiconto consuntivo credo che, come è già stato detto dal relatore, rappresenti un momento importante e costituisca un’occasione per la verifica delle politiche e degli impegni dell’amministrazione.
Occasione anche per pesare la qualità della spesa nel settore dei servizi prestati e per verificare se essi raggiungono l’obiettivo di migliorare la qualità della vita per i cittadini.
Il bilancio consuntivo non è solo il documento contabile delle entrate e delle uscite o della situazione patrimoniale, ma è anche uno strumento di politica economica e distributiva del reddito prodotto annualmente. Èuna sintesi delle scelte di politica economico-finanziaria e in esso sono rappresentati gli impegni che la Giunta regionale ha raggiunto.
In questo documento sono contenute le politiche dei servizi erogati e il sostegno agli indirizzi per lo sviluppo. Azioni dell’amministrazione che sono centrali per il territorio e per il rilancio dello sviluppo produttivo.
Quest’anno, come i precedenti, la discussione del documento avviene dopo aver conosciuto il referto della sezione regionale della Corte dei Conti illustrato in commissione.
Il bilancio di esercizio 2005 si è chiuso con un avanzo netto di amministrazione di oltre 4 miliardi di euro (circa 8.000 miliardi di vecchie lire) di cui oltre 1 miliardo e 806 milioni di euro per mutui non accesi nell’esercizio che prendiamo in considerazione.
È stato impegnato il 71,3% delle risorse. Tra le risorse stanziate (12 miliardi e 236 milioni di euro) se togliamo il previsto per la sanità (7 miliardi e 312 milioni di euro) sul rimanente le risorse impegnate rappresentano appena il 49% di quanto stanziato.
La sanità, poi, rappresenta il 72,1% del totale delle risorse impegnate, mentre negli stanziamenti rappresentava il 59% di quelle previste. Questo dato, quindi, è solo virtuale, poiché molte di quelle risorse, come abbiamo visto, non sono state impegnate; molte risorse non impegnate, poi, sono rappresentate da mutui non accesi (oltre un miliardo e 806 milioni d’euro).
Sempre sulla sanità, se andiamo a vedere qual è il rapporto fra le spese correnti impegnate e il totale generale delle spese correnti, esso è addirittura di quasi l'82%.
Il quadro delle entrate nell’ultimo triennio 2003-2004-2005 lascia intravedere, pur avendo questa Regione evitato di introdurre nuove tasse o addizionali, una buona situazione che rende ingiustificate le continue rimostranze, verso il passato governo centrale, che abbiamo sentito da parte della maggioranza nel corso della passata legislatura nazionale.
Le entrate accertate sono state nel 2004 di 13 mld e 624 mln d’euro e nel 2005 di 15 mld e 333 milioni d’euro. Un aumento tra il 2005 e il 2004 del 12,54%.
Lo stesso vale per le spese impegnate complessive annue che hanno visto un incremento dal 2005 al 2004 dell’11,20%.
Èquindi ancora difficile non sostenere che la continua lagnanza e preoccupazione per quegli ipotetici tagli, applicati dalle varie finanziarie di Berlusconi, non fossero solo strumentali ad un’azione politica e mediatica contro il centrodestra di fronte all'attuale proposta di finanziaria 2007, che non possiamo sottrarci di affrontare anche in questa sede, perché nella prospettiva della discussione del bilancio regionale 2007, attualmente all’esame del Parlamento, credo che adesso siano veramente giustificate le rimostranze verso il Governo centrale.
Il quadro generale si fa sicuramente più complicato del passato.
Le azioni dei governi Berlusconi erano tutte incentrate a limitare i tetti di spesa e a bloccare ogni tentativo d’aumento delle tasse. Adesso il Governo Prodi, che ha un approccio culturale e politico alla finanza pubblica diametralmente opposto, taglia i trasferimenti e lascia mano libera, in nome di un ipotetico federalismo, a qualsivoglia aumento di tasse o inserimento di nuove gabelle.
La sinistra ha fatto in passato una battaglia sui condoni. Ricordo anche in quest'aula gli interventi dei colleghi di maggioranza. È stato inserito in finanziaria uno scandaloso condono sul lavoro nero, con tutti i problemi sociali legati a questo problema, i problemi della sicurezza sui luoghi di lavoro e sicurezza sociale.
Ritengo si stia impostando una politica fiscale assolutamente sbagliata, come lo è stata dal 1996 al 2001, una politica che ha generato un'evasione record, troppo grossa perché sia affrontata soltanto con mezzi di polizia.
Certamente i controlli aiutano ma non sono sufficienti. Bisogna chiedere a chi non paga le tasse di pagarle, innanzi tutto abbassando le aliquote.
Certo, bisogna ammettere che l’esecutivo guidato (scusate l’eufemismo) da Romano Prodi ha fatto di tutto per scontentare ogni parte della società italiana.
Non hanno giovato a questa maggioranza le idee o le proposte sull’immigrazione, che hanno finito per alimentare, a torto o a ragione, timori e senso d’insicurezza e aumentare l’arrivo di clandestini.
L’attuale manovra finanziaria sta scontentando tutti, ha contraddetto le promesse elettorali e mostrato il vero volto, arrogante e comunista, della minoranza che, nel governo, tiene in ostaggio la maggioranza.
Ed è proprio la scarsa serietà della Finanziaria che ha causato il declassamento del rating del nostro Paese. Parlo della questione del rating, assessore, perché in passato ricordo che lei ci disse che di fronte ad un rating negativo nazionale era difficile che la Regione potesse avere un rating positivo. Quindi ci aspettiamo, in questo caso, anche per la Regione Emilia-Romagna, un futuro meno roseo rispetto alle valutazioni di livello internazionale.
Il declassamento, come ha commentato Moritz Kraemer, il responsabile del rating sovrano della Repubblica d'Italia, è conseguenza dell'inadeguata risposta del nuovo governo alle sfide strutturali di natura economica e di bilancio del Paese.
Di fatto, si legge nel documento di Standard & Poor's, è improbabile che il bilancio 2007 possa chiudersi con un deficit sotto il tre per cento del Prodotto interno lordo (Pil), perché alcune delle misure avanzate potrebbero rivelarsi ottimistiche, in particolare il previsto successo nella lotta all'evasione e i risparmi che potranno essere generati con una maggiore efficienza dell'amministrazione pubblica.
Ovviamente, di fronte a queste valutazioni negative, il premier ha tentato di giustificarsi scaricando le responsabilità sul precedente governo, una giustificazione inadeguata anche perché Fitch ha fatto riferimento anche ad una situazione sui conti già critica da qualche anno; ha però rilevato come ora il Governo italiano potesse fare di più sul versante dei risparmi.
E non è finita. Le banche della City guardano all'Italia con crescente allarme. Il Daily Telegraph ricordava che le banche della City stanno perdendo la pazienza con l'Italia. La maggior parte di esse starebbe valutando vendite sui bond italiani. Le banche - continuava il Daily Telegraph - calcolano che lo spread tra i bond decennali italiani e tedeschi possa balzare velocemente da 26 punti base a 40, il che potrebbe causare un nuovo buco nel bilancio italiano e scatenare un circolo improduttivo.
La manovra Prodiana causerà una riduzione dei consumi delle famiglie italiane, per le minori risorse a disposizione e per l’effetto psicologico che una pressione fiscale elevata genera sulla propensione a spendere dei consumatori. Il calo della domanda interna finirà per avere un effetto depressivo sull’economia, alimentando, in tal modo, il circolo improduttivo, perciò più deficit fa aumentare le tasse e l’ipertassazione, a sua volta, incrementa il deficit.
Non avendo voluto incidere sulla spesa, poi, non stimola la lotta agli sprechi, ai privilegi, alle rendite di posizione che comodamente albergano nella Pubblica Amministrazione ad ogni livello. Èanzi ipotizzabile che la maggioranza dei comuni, delle province e delle regioni, sotto l’ombrello di un governo amico, poi come sta avvenendo, e comprensivo, sempre pronto ad aprire i cordoni della borsa (soprattutto quelli dei contribuenti), sperperi e privilegi subiranno un incremento.
E si badi bene, queste cose non sono state dette dai Berluscones, ma dal Governatore della Banca d’Italia e dalla Corte dei Conti, due istituzioni le cui critiche al governo di centrodestra erano tenute in gran conto ed enfatizzate dall’allora opposizione di sinistra.
Di fronte a questo quadro ovviamente le regioni stanno affilando i coltelli per preparare un succulento pranzo a base di irpef, ticket, ecc..
Abbiamo letto della decisione della Regione di aumentare l'addizionale IRPEF, dallo 0,2 allo 0,5%.
Idem stanno facendo comuni e province, che vogliono partecipare anch’essi al desco delle imposizioni che sommate contribuiranno a mantenere il livello degli emiliano-romagnoli in vetta alla classifica degli italiani più tartassati.
Le regioni intendono modificare il limite dell’indebitamento dal 20 al 25%, nonostante i limiti imposti non siano mai stati raggiunti (citavo prima i mancati investimenti).
Senza parlare della compartecipazione regionale sull’accisa sul gasolio per autotrazione, a compensazione del minor gettito derivante dall’accisa sulla benzina. Quindi gli italiani riducono il consumo di benzina come da tutti auspicato, quindi meno inquinamento e meno traffico, lo Stato invece di premiare risponde con salassi impositivi.
Le regioni, compresa la nostra, chiedono più soldi, ma perché non si inizia seriamente una politica di limitazione degli sprechi e razionalizzazione delle spese?
Le Aziende sanitarie continuano a caricarsi di debiti. Su un totale di 1.155 milioni di euro di mutui, l’importo relativo alla sola sanità ammonta a 1.150 milioni di euro.
Vedi il problema dei trasporti: fa acqua da tutte le parti.
La gestione delle aziende regionali dal 2004 al 2006 vede un rosso progressivo che va dai meno 21 milioni di euro del 2004 ai meno 26 milioni di euro del 2006. La proiezione fatta per il triennio 2007-2009 che indica il fabbisogno tendenziale prevede un aggravio della situazione gestionale che andrebbe dai meno 40 milioni di euro del 2007 agli oltre 50 del 2009. Tutto questo a fronte del sempre e continuo minore utilizzo dei mezzi pubblici per un trasporto pubblico locale inefficiente e non competitivo. Su questo piuttosto che ragionare su come invogliare i cittadini ad utilizzare di più i mezzi pubblici, l’unica cosa che fanno le regioni è chiedere più soldi allo Stato e prevedere aumenti delle tariffe dei biglietti.
Il nostro giudizio sulla gestione regionale è fortemente critico. Ci sono questioni che continuano ad essere trascurate.
I numeri, le circostanze ci testimoniano un costante squilibrio, per esempio, fra la Romagna e l'Emilia in questo territorio.
Sul sistema aeroportuale regionale si sta tentando di recuperare una situazione di degrado. Da anni la Regione prometteva uno sviluppo ordinato, che non credo possa vedersi solo partecipando ai consigli di amministrazione delle società.
Intanto, sul turismo proseguiamo con la perdita di competitività. Le prime mareggiate autunnali hanno poi causato la perdita di interi arenili, fenomeno che si aggrava di anno in anno e non credo che le pezze messe siano risolutive.
Sono anni che si segnala l'attenzione verso i fenomeni di bradisismo e innalzamento del livello del mare, ma anche sull'estrazione di gas metano nell'area che fronteggia la costa romagnola.
La Regione Veneto ha chiesto e ottenuto dalla Magistratura il blocco delle estrazioni ritenute disastri ambientali. Da noi nessun ente locale si è mosso. Mi rendo conto quanto sia importante per la nostra economia l'estrazione del metano, ma di fronte alle conseguenze ambientali per il nostro territorio l'economia credo passi in seconda linea.
Altra questione: la riduzione della produzione di zucchero imposta dall'Europa. La conseguenza è stata quella di avere in regione tre soli impianti. Una ripartizione regionale equa avrebbe richiesto due impianti in Emilia e uno in Romagna, invece, come al solito, non si è tenuto conto della vocazione bieticola del territorio romagnolo, della presenza degli stabilimenti. Gli stabilimenti sono stati chiusi e i dipendenti licenziati con la promessa di una riassunzione in caso di ipotetica riconversione industriale, che ancora non vedono una prospettiva.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Nervegna.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Salomoni. Ne ha facoltà.
Le ricordo, consigliere, che complessivamente il gruppo a cui lei appartiene ha a disposizione 17 minuti.
Prego, consigliere Salomoni.
SALOMONI: Grazie, presidente.
Brevemente, voglio toccare tre aspetti. Il primo è di carattere generale. Siamo a fine novembre, il rendiconto consuntivo del 2005 ci viene presentato oggi. Questo strumento serve a capire se per l'anno di riferimento di cui si parla ci sono dati e anomalie utili. In questo caso l'analisi è utile per correggere l'anno precedente. Il 2006 era l'anno precedente e ormai siamo alla fine. Cosa voglio dire? Voglio dire che il nostro sistema amministrativo manca di una riforma strutturale, perché questi dati sono dati accademici, non servono, perdono di efficacia per valutare modifiche eventuali, per migliorare il sistema.
Questo vale per il rendiconto; dopo abbiamo il piano 2006 sul sociale e siamo alla fine del 2006. Più tardi abbiamo una riunione della commissione per i fondi, l'accordo quadro sulla legge della montagna, parliamo di fondi per l'annualità 2005-2006 e siamo alla fine del 2006. Questo è un sistema sul quale se chi ha responsabilità amministrative come voi non mette mano, cerca di non mettere mano e modificare in modo strutturale anche com'è organizzato da un punto di vista amministrativo, rischiamo solo di fare della carta e i dati che produciamo quando arrivano sono vecchi e non ci servono.
L'altra considerazione, e mi avvio a terminare, è sul discorso degli investimenti: spesa corrente e spese d'investimenti. Sono 6 anni, da quando sono qui, che tutti gli anni, in modo sistematico, non cambia niente, assessore. Cioè, la Regione non ha capacità di spesa.
La differenza fra gli stanziamenti dei vari settori e l'impegno della spesa è una cosa preoccupante, perché se è vero che la parte di spesa degli investimenti è quella che crea sviluppo e ricchezza, significa che siamo fermi al palo.
Tre dati. Politica della casa: è stato impegnato solo il 15, neanche il 16% delle risorse messe a disposizione. L'ambiente: il 21%. I trasporti e la mobilità: sappiamo tutti come siamo messi, il 29%. Il turismo il 29%, l'agricoltura il 39%. La stessa sanità, che assorbe oltre, come diceva il mio collega, il 70% delle risorse del bilancio, siamo al 63%.
Lei mi dirà, assessore, che è una spesa non diretta, ma molte di queste risorse vengono delegate in termini di effettiva spesa al sistema degli enti locali; io le rispondo che ancora una volta c'è necessità di una riforma strutturale di tutto il sistema, altrimenti non si va da nessuna parte.
Mi fermo qui. Sono due considerazioni di carattere generale che ancora una volta qui rimarco ed escono da questi dati che ci vengono esposti in modo molto tardivo.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Salomoni.
Ha chiesto di parlare il consigliere Varani. Ne ha facoltà.
VARANI: Il mio sarà, presidente, un intervento brevissimo, per lasciare spazio eventualmente ad altri colleghi o a capigruppo per esplicitare le ragioni del voto.
A me interessava segnalare un particolare, che già in qualche modo è rimbalzato tra le righe degli interventi dei colleghi sia Nervegna che Salomoni, però che è un dato molto rilevante, sottaciuto, ed è forse il dato che più spiega la scarsa capacità di manovra d'investimento che ha questa Regione, ed è l'indebitamento per i disavanzi della sanità.
Noi abbiamo una tassa occulta che ci porteremo appresso per molti anni, che da molti anni paghiamo, che riguarda i mutui contratti per il disavanzo pregresso della sanità.
È difficile, è impossibile nella storia istituzionale di un governo regionale o statale fare un punto zero, perché c'è tutta una storia. E c'è una storia di contraddizioni, perché noi sappiamo bene, anche se evocarla oggi suona demodé, che questa Regione è stata la principale causa di espansione del servizio sanitario regionale e con tale modalità la principale causa del deficit sanitario nazionale. Dieci, undici anni fa era responsabile del 30-40% del deficit sanitario regionale e nazionale. Si continua a pagarla questa questione.
Quello che è fastidioso è che chi allora ha provocato il sovradimensionamento dell'apparato statale, nel caso sanitario, oggi ci faccia la morale e ci faccia le scelte di dimagrimento del sistema statale: vedi Turco, vedi finanziaria, vedi quant'altro, gli stessi che sono la causa del sovradimensionamento.
Noi oggi abbiamo qui, e ce lo dà il rendiconto, l'informazione che il 99,58% del totale mutui è vincolato a pagare la sanità, il pregresso della sanità. Questo è un forte moloc che limita i margini di manovra.
Potremo ancora continuare a dire che forse c'è una crisi congiunturale del sistema del finanziamento del sistema sanitario; noi crediamo invece che sia strutturale, cioè non è solo colpa di Roma, di Tremonti prima e oggi casomai di Padoa-Schioppa, che continuano a sottodimensionare il finanziamento che dovrebbero all'Emilia-Romagna, perché tutte le regioni poi sostengono la stessa cosa. Il sistema sanitario è di fronte ad una crisi strutturale, cioè questo modello, fortemente dirigistico, fortemente bindiano, fortemente centralista-programmatorio non sta in piedi, è poco sussidiario, ci vuole un'iniezione di sussidiarietà.
Questo è il problema strategico che questa Regione non vuole affrontare nei confronti del tema sanitario che, ripeto, è decisivo perché (ce lo siamo detti poco fa) incide sul bilancio regionale per i mutui abbiamo visto in maniera mastodontica, e quindi su una tassa occulta che è 277 euro pro capite per molti anni a venire, e in più limita tutto il resto del bilancio nelle misure che dicevamo.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Varani.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente.
Pensavo anch'io che la discussione fosse un po' più articolata, quindi mi proponevo d'intervenire successivamente, ma visto che mi pare che ci sia un certo disinteresse di fronte a questo importante documento mi determino a dire due parole, visto che il collega Nervegna è stato già ampiamente esaustivo rispetto alla nostra posizione su questo provvedimento del governo della Regione.
A me premeva evidenziare solamente alcuni aspetti. Uno, quello che è già stato citato, ma lo voglio ricordare, è relativo al fatto che questi documenti postumi, cioè che arrivano quando ormai le cose sono già in qualche modo sedimentate, scoprono anche alcune bugie dette durante il percorso, e cioè quella relativa alla riduzione dei trasferimenti operati dal Governo Berlusconi e quella relativa alle minori spese a cui le regioni sarebbero state assoggettate.
I dati ricordati, cioè un incremento delle entrate fra il 2004 e il 2005 del 12,54% in aumento, e il conseguente aumento delle spese dell'11,20%, dimostrano, almeno come tendenza, poi l'assessore ci spiegherà nei particolari questi meccanismi, che la tendenza non è certamente quella che si è venduta in tutti questi anni, cioè di una riduzione drastica dei trasferimenti.
Forse qualche cosa di peggio ci dovremo aspettare in futuro, fra l'altro, anche qui, con una certa capacità di cambiare la realtà, perché mentre il governo precedente ha previsto minori trasferimenti, indicando anche i settori dove andare a risparmiare, il governo attuale riduce molto di più i trasferimenti, ma lascia libero sfogo alla tassazione a livello locale, con l'evidente risultato che per i cittadini probabilmente lo Stato risparmierà, le regioni e gli enti locali meno, e i cittadini pagheranno certamente molto di più.
Poi mi premeva anche sottolineare un altro aspetto, che in questi anni si è detto che facendo seguito ad una previsione del Governo Berlusconi, cioè quella relativa al fatto che non si potessero finanziare iniziative private con l'accensione di mutui, e questo è stato qui enfatizzato, come dire non si vuole andare incontro alle esigenze dei privati, ma questa era una operazione che non escludeva che la Regione potesse intervenire con mezzi propri rispetto a queste attività, era solo una questione di mutui. E da allora il fatto che noi siamo ampiamente occupati, come capacità di mutuo, da quel famoso mutuo della sanità, certamente non ci ha agevolato, rispetto alla possibilità di avere mezzi propri regionali, per andare incontro ad esigenze legittime degli operatori privati.
Un ultimo accenno lo volevo fare nei confronti del turismo. Anche qui il collega Nervegna ha toccato i punti fondamentali. A me premeva ricordare una questione, anche per rivedere un po' la politica di sostegno che questa Regione deve pensare di fare nei confronti del turismo.
Noi ci siamo sempre beati, dico noi come istituzione Regione, dei risultati relativi alle presenze in questo campo, senza andare ad indagare adeguatamente se queste presenze erano frutto di riduzione dei prezzi praticati, od era effettivamente un incremento di capacità attrattiva del nostro territorio.
Oggi mi pare che emerga sempre di più che questo deriva più dalla prima ipotesi, cioè da una riduzione dei prezzi che non agevola evidentemente le imprese di questo settore.
Quindi, qui c'è un problema che ci dovremo porre, e che i dati anche provenienti da questo rendiconto illustrano, sulla effettiva necessità e capacità d'intervento della Regione in questo settore.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bartolini. Ne ha facoltà.
BARTOLINI: La ringrazio, presidente.
Ci troviamo oggi a discutere un bilancio consuntivo, che nel tempo ha assunto un'importanza fondamentale, anche se devo ammettere che non è il massimo intervenire per approfondire e analizzare entrate e uscite di un periodo che risale, se vogliamo, anche a quasi due anni fa e non c'è dubbio che, rispetto al consuntivo, la discussione sul bilancio preventivo appassioni molto di più rispetto a questo.
In quest'ultimo, infatti, si analizzeranno le linee strategiche dell'anno che verrà, ci saranno in discussione gli aumenti delle imposte, come l'addizionale IRPEF e IRAP, che il presidente Errani ha già annunciato alla stampa, alla faccia di chi in campagna elettorale giurava e spergiurava che non avrebbero aumentato le tasse e che al massimo eventuali aumenti avrebbero riguardato soltanto i possessori di un panfilo, come il partito di Masella continua a far credere ai cittadini che oggi sono giustamente indignati nei confronti del Governo Prodi!
Il bilancio consuntivo, che può sembrare un atto puramente tecnico, nel tempo ha assunto una caratteristica propria. Ci dovrebbe permettere, alla fine dell'esercizio finanziario, di leggere se gli obiettivi sono stati davvero realizzati, oppure no, e tutto questo attraverso dei numeri, che dovrebbero sostanzialmente essere oggettivi e non soggettivi.
Il bilancio consuntivo poi ha assunto, soprattutto negli ultimi anni, un'importanza fondamentale; è divenuto la base per il rispetto del patto di stabilità di due anni dopo, per cui è chiaro che come si sviluppa la spesa nell'anno 2005 avrà molta influenza sul bilancio preventivo che andremo a fare per il 2007.
Questo è un concetto ovviamente che deve valere per tutti, sia per le amministrazioni amministrate dal centrodestra, sia per quelle del centrosinistra. E non è un rilievo che facciamo in particolare a questa amministrazione, però forse dobbiamo tenere più in considerazione la natura della spesa quando facciamo i bilanci, perché questa ha sempre di più un impatto fondamentale sul bilancio che si farà dopo.
Quindi una buona classificazione della spesa, un'importanza fondamentale per gli anni successivi, e quindi prima di annunciare tanti aumenti di tasse, come fa il presidente Errani, sarebbe meglio annunciare tanti tagli alla spesa pubblica, a partire, per stare anche in coerenza e soprattutto consequenziali a quello che si diceva all'inizio della seduta, quando abbiamo discusso le due interpellanze, dalle consulenze affidate a parenti di alti dirigenti della Regione. Quindi bisognerebbe iniziare a tagliare dalla spesa pubblica, a partire dalle tante consulenze d'oro, peraltro, come dicevamo, affidate spesso a persone note, o persone che “casualmente” - lo dico volutamente tra virgolette questo casualmente - appartengono sempre alla stessa sfera politica.
Questi, a nostro avviso, dovrebbero essere i bilanci consuntivi, mentre da tempo immemorabile è divenuta prassi consolidata quella che prevede la predisposizione dei bilanci di previsione largamente flessibili per quanto riguarda le entrate e le uscite, rimandando poi al provvedimento di variazione la vera stesura del bilancio di previsione. E questo è avvenuto puntualmente anche per il bilancio dell'esercizio 2005, predisposto a fine 2004, con la conseguente variazione nel luglio 2005 e il rendiconto consuntivo che oggi siamo chiamati a votare.
Quindi, si parte sempre con un bilancio, poi, cammin facendo, con la variazione di luglio lo si modifica, quindi diventa anche più difficile fare un paragone, un confronto.
Se esaminiamo le previsioni iniziali di entrate e le variazioni intervenute, siamo ad un 7,47% in più della previsione iniziale, in particolare al titolo I e al titolo II. Questi numeri ci dimostrano che il documento di previsione è puramente indicativo e svuotato di ogni serio contenuto revisionale.
Il bilancio di esercizio 2005 si è chiuso con un avanzo netto di amministrazione di oltre 4 mila miliardi di vecchie lire, di cui 1 miliardo e 806 milioni di euro per mutui non accesi nell'esercizio che prendiamo in considerazione, a dimostrazione che la capacità previsionale di programmazione della Regione è ferma al palo.
La sanità rappresenta il 72,1% del totale delle risorse impegnate, mentre negli stanziamenti rappresentava il 59% di quelle previste. Questo dato poi non è neppure totalmente reale, poiché molte di quelle risorse, come abbiamo visto, non sono state impegnate e quindi, visto che una buona parte di queste sono rappresentate da mutui non accesi, oltre 1 miliardo e 806 milioni di euro, i numeri ci dicono che è stato impegnato il 71,3% delle risorse. Se da tali risorse stanziate, 12 miliardi e 236 milioni di euro, togliamo quanto è previsto per la sanità, 7 miliardi e 312, sul rimanente, che sono 4 miliardi e 924 milioni di euro, le risorse impegnate rappresentano appena il 49% di quanto stanziato. A ulteriore dimostrazione della modesta capacità esecutiva della Giunta.
Come dicevo in premessa è quindi evidente a tutti che questo bilancio consuntivo ha due facce della stessa medaglia: previsione e rendiconto consuntivo completamente sconosciute l'una all'altra in quanto non vi è alcuna affinità perché il confronto reale, come dicevo, non è tra il bilancio di previsione e il rendiconto, ma tra quest'ultimo e la variazione che di fatto diventa il vero bilancio di previsione. Tutto questo perché vi è la costante, voluta sottostima delle entrate e delle spese.
Passando poi a verificare le risorse dello Stato, quello governato dal centrodestra fino alla primavera scorsa, quindi anche nell'anno in esame, non possiamo non notare che, contrariamente ai gratuiti attacchi fatti a prescindere nell'ultima campagna elettorale e comunque durante tutti i cinque anni di Governo, c'è stato un aumento delle risorse che lo Stato ha trasferito verso la Regione, senza l'introduzione di nuove tasse o di addizionali e questo oggi ce lo dicono i numeri: un aumento di risorse tra il 2004 e il 2005 del 12,54%. Se i numeri sono numeri questa è la vera realtà, il resto è stata e, cosa ancor più grave, continua ad essere, soltanto pura propaganda.
Oggi la realtà anche nel nostro territorio è, a nostro avviso, preoccupante. La recessione di buona parte delle industrie emiliano-romagnole nella nostra regione non sarà certamente aiutata con gli annunciati aumenti dell'Irap, annunciati dicevo da parte del presidente Errani, che non solo indeboliranno ulteriormente le nostre imprese, rendendole meno competitive, ma creeranno di conseguenza un aumento dei prezzi delle tariffe in bolletta da parte delle società di energia e di gas che saranno sempre - per voce del presidente Errani - quelle maggiormente colpite. Di conseguenza, calando il potere di acquisto di tutti, non si aiuterà certamente l'economia a ripartire.
Ma sbaglio o ci avevate detto che i cittadini non arrivavano alla fine del mese e quindi bisognava aiutarli? Se questo è il metodo, mi sa che non arriveranno neppure al 10 di ciascun mese, mentre gli ormai possessori del panfilo che avevano l'aliquota Irpef al 43% continueranno a mantenerla inalterata. Alla faccia, mi spiace che non sia in aula, di una Finanziaria che Rifondazione comunista, e comunque non solo loro, continua in maniera imperterrita a definire "equa e solidale"!
La manovra economica finanziaria annunciata dal presidente Errani, infatti, è una pericolosa deriva verso una pressione fiscale che metterà gli emiliano-romagnoli, tutti, nonché le proprie imprese, in una condizione svantaggiata e di handicap rispetto agli altri cittadini di regioni contigue, che hanno già annunciato, contrariamente alla nostra, che non introdurranno alcuna addizionale.
Gli aumenti automatici delle addizionali Irpef e Irap previsti dalla Finanziaria Prodi, ma non obbligatori, quindi è forse sbagliato dire "aumenti automatici", ma gli aumenti dell'Irpef e dell'Irap previsti dalla Finanziaria che non erano obbligatori, che non sono obbligatori, servono a far fronte alle fallimentari politiche della nostra Regione in particolare nel campo della sanità. Si delinea una situazione di spremitura a cascata per i contribuenti della Regione Emilia-Romagna, visto che anche la quasi totalità dei comuni della Regione ha annunciato di aumentare l'addizionale Irpef che il Governo di centrodestra intelligentemente aveva bloccato per non venir meno a quegli impegni assunti con i propri elettori, contrariamente a quanto invece sta facendo qualcun altro, una cascata ai danni del sistema-regione, dove l'economia risentirà pesantemente di questa pressante leva fiscale.
L'Irap, con un'aliquota che crescerà di un punto, colpirà ben 6.753 imprese, in particolare quelle aziende che producono e distribuiscono energia elettrica e gas. Lo dicevo prima e lo ribadisco, tutto questo comporterà - è ovvio - pesanti ricadute sulle bollette a carico delle famiglie, ma questa per voi continua a rimanere una manovra "equa e solidale".
Avete ingiustamente imputato al Governo di centrodestra per cinque anni tagli tali che non avrebbero consentito di garantire i minimi servizi ai cittadini, con un allarmismo che non aveva precedenti, sembrava che gli enti locali non avessero neppure più i soldi per comprare le biro. Lo dicevate sapendo di mentire.
Dicevate che venivano tagliati i trasferimenti per il settore della sanità, della solidarietà sociale, verso le regioni; venivano annunciate delle catastrofi ogni anno. I numeri oggi ci dicono il contrario. E oggi siamo veramente curiosi di vedere nella Finanziaria del Governo Prodi quale sarà la vostra sensibilità per il sociale. Potrei già entrare nel merito, ma visto che la...
PRESIDENTE ( Villani ): Consigliere, le ricordo che lei ha ancora a disposizione due minuti, complessivamente, per il suo gruppo.
BARTOLINI: Sto concludendo, presidente.
Dicevo che oggi siamo veramente curiosi di vedere nella Finanziaria del Governo Prodi quale sarà la vostra sensibilità per il sociale. Potrei già entrare nel merito, ma visto che la cambiate ogni cinque minuti, viene cambiata ogni cinque minuti, sarà meglio aspettare quella definitiva per poterci poi tutti esprimere.
Come dicevo, e concludo, all'inizio dell'intervento, i numeri sono numeri, sono quei numeri che oggi, purtroppo in ritardo, sconfessano tante tesi strumentali che voi, utilizzando maldestramente il vostro ruolo istituzionale contro il Governo di centrodestra, avete per cinque anni strumentalmente avanzato.
Èquindi anche per questi motivi che il voto di Alleanza nazionale non potrà che essere contrario, non soltanto quindi sul metodo, ma soprattutto nei contenuti del rendiconto consuntivo 2005.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Bartolini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Signor presidente, sulla proposta di rendiconto che, purtroppo per tutti noi, bisogna proprio dirlo, a partire dal prossimo anno si trasformerà in un consuntivo ancora peggiore di questo perché avrà come riferimento la legge finanziaria del Governo Prodi, i cittadini emiliani e romagnoli ed io con loro abbiamo inevitabilmente la certezza di prossimi aumenti della pressione fiscale regionale, insieme a pesanti tagli nei trasferimenti statali perché è l'unico falso modello federalista che sa attuare il momentaneo Governo.
E già che ci sono vorrei sapere dall'assessore regionale alla Sanità che cosa ne pensa del cosiddetto fondo sanitario transitorio istituito dall'attuale Finanziaria che, a spese delle regioni del nord, permetterà alle catastrofiche Lazio e Campania, governate dal centrosinistra, di ripianare i propri disavanzi. Meno male che, in un'intervista sul Corriere della Sera, il viceministro Visco ha detto che sarebbe giusto far fallire gli enti locali in bancarotta.
Comunque sia, gli italiani rimpiangeranno il progetto di devolution che impediva che l'imposizione di tributi a livello locale, sommandosi a quella statale, andasse poi ad aggravare il carico fiscale complessivo pro capite. E invece proprio la possibilità di applicare nuovi cervellotici tributi o d'incrementare quelli già esistenti farà evidenziare sempre più, nei prossimi consuntivi, la difficoltà dell'Amministrazione regionale di fare accertamenti e riscossioni adeguate rispetto alle previsioni e nulla invece si apporterà di nuovo quanto alla capacità di ricevere da Roma le proprie quote di gettito erariale in tempi decenti.
Ho fatto questa doverosa premessa per far capire quanto pagherà caro Pantalone col nuovo Governo, ma anche per anticipare alcuni aspetti del rendiconto 2005 da valutare insieme al documento della Corte dei Conti.
Nella relazione, ad esempio, nella parte dedicata al quadro generale di riferimento nella costruzione del bilancio, cioè subito nelle prime pagine, contesto il fatto di avere proceduto, testuali parole della Giunta, ad una "accurata revisione e razionalizzazione delle spese correnti", quando proprio la Magistratura contabile ci dice, per contro, che le spese per il personale dirigenziale hanno avuto decrementi inferiori rispetto a quelli avuti per il restante personale funzionario-impiegatizio. Come al solito siamo alla vendita del fumo, dato che resta il pesantissimo assurdo della presenza in ruolo di un dirigente ogni 13 unità di personale.
Quanto alla particolare attenzione rivolta alle politiche del sociale, di cui si parla poco, sarebbe interessante scoprire l'incidenza del faraonico programma per l'integrazione degli extracomunitari, anche per smentire la volontà di ottimizzare le risorse disponibili. Insomma se questo è l'inizio della relazione, per me non è condivisibile.
Noto poi nel Capitolo 2 - Gestione delle entrate - che si accenna in modo profetico al problema dell'incertezza dell'ammontare complessivo delle entrate: qui il caos diventerà maggiore quando, con il permesso di istituire fantomatiche tasse di scopo o con il riconoscimento di nuove addizionali da parte del Governo, si dovrà fare assegnamento sui conti aleatori dei risultati anti-evasione del ministro Visco. Tutto questo per voler dire, da parte mia, che la Giunta Errani è ben lontana da un approccio realistico al problema fiscale. Ribadisco in questa sede che bene fanno Lombardia e Veneto ad ipotizzare la richiesta di Statuti speciali stile Trentino o Friuli.
Attenendomi ad un discorso tecnico, nel Capitolo 2.1 - Gestione dei residui attivi - certo per la Lega Nord non si porrebbe il problema di ben 6 milioni di euro di contributi comunitari che dovrebbe incassare per l'assai demagogico e contraddittorio programma contro le "discriminazioni e disuguaglianze in relazione al mercato del lavoro", vero calderone di cui ricordiamo qualche esemplare come il bando in favore dei transessuali e dei disoccupati.
Nel consuntivo non trovo cenni sullo stato specifico di alcune entrate quali i canoni regionali da far pagare ai privati per le concessioni su beni demaniali. So che a metà di quest'anno la Regione ha clamorosamente prorogato i termini di pagamento dei cosiddetti canoni idrici per approfondimenti tecnici da parte dei competenti servizi provinciali di bacino, anche per evitare contenziosi.
Colgo l'occasione per chiedere: a che punto stiamo? E quando si potrà contare su introiti equi?
C'è poco da rallegrarsi passando invece in rassegna i residui finali allorché si scopre che quasi il 30% di questi è relativo a somme da riscuotere risalenti ancora al biennio 2002/2003: per me è la triste riprova dei guasti perduranti della finanza derivata. Alla faccia di quell'autentica autonomia finanziaria che permette solo alle Regioni a Statuto speciale di disporre di quanto necessario in tempi, modi ed entità adeguate. Ma quanto ancora ai residui, in generale, a me piacerebbe comunque avere riscontri con altre regioni del nord, auspico sia possibile nei prossimi consuntivi.
In merito ai residui passivi e, in particolare, all'entità dei divari tra stanziamenti ed impegni, vero indice dell'efficienza amministrativa regionale, mentre nel capitolo 3.2 - Gestione spese di competenza - si autocelebra "una buona capacità operativa", nei raffronti successivi della relazione veniamo a conoscenza del fatto che in svariati settori si è ben lontani dall'aver trasformato almeno il 60% dei fondi stanziati in impegni. Addirittura in ambiti sociali, così cari alla cultura di sinistra, ossia la tutela ambientale e la casa, non si arriva nemmeno al 30%. Mi si diano spiegazioni convincenti perché l'impressione è quella di un ente fortemente disomogeneo a livello di interventi. Non vorrei che il dinamismo operativo fosse, innanzi tutto, riservato al nomadismo, agli stranieri ed all'associazionismo solidarista e terzomondista.
Comunque più avanti, con apposita illustrazione tabellare, abbiamo modo di vedere che l'efficienza quanto a capacità d'impegno funzionariale nella Regione è declinante quantomeno dal 2003. Ad ogni modo, laddove si lamenta il ritardo dei trasferimenti statali in termini di Irap ed addizionali, mi auguro che la Giunta Errani sappia ora farsi valere presso il nostro conterraneo Capo di Governo, anche se ho il sospetto che in passato abbia fatto comodo tenere un assai basso profilo in sede rivendicativa di Conferenza Stato-Regioni per riservare i propri ardori contro il centrodestra nelle piazze vuote di paese o nelle interviste televisive.
Riguardo inoltre agli aspetti patrimoniali, relativamente alla politica di costante incremento dei beni immobili di cui sfugge la logica, di nuovo la Corte dei Conti ammonisce circa l'impiego degli immobili non strumentali che permangono insufficientemente redditizi. Noi ricordiamo bene che l'assessore Delbono promise lo scorso anno un'inversione di rotta, ma vi sono ancora terreni e fabbricati inutilizzati stimati oltre i 10 milioni di euro che producono un reddito zero.
Peccato ad ogni modo che, in svariate pagine della sua relazione, la Sezione regionale della Corte dei Conti si sia prodotta in lodi sperticate nei confronti della produzione legislativa regionale; sono stati espressi dei giudizi politici che non si attengono per niente al mandato dell'organo contabile. Non vorrei che col nuovo Governo qualcuno avesse deciso di non disturbare il manovratore.
A questo punto, comunque sia, per le ragioni esposte e coerentemente con il voto negativo espresso a suo tempo dal mio Movimento in sede di bilancio preventivo, esprimo fin da ora, a nome del gruppo, il voto contrario a questo consuntivo.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Rivi. Ne ha facoltà.
RIVI: Signor presidente, devo dire che ho ascoltato con un po' di sorpresa l'intervento del relatore di minoranza, il presidente Nervegna, persona che conosco da tempo, molto attenta, competente e puntuale, dicevo, con un po' di sorpresa perché più che del conto consuntivo della Regione del 2005, sul quale siamo chiamati a votare oggi, ci ha parlato molto della Finanziaria nazionale 2007, in questo seguito poi anche da altri colleghi del centrodestra. Capisco che fosse difficile confrontarsi coi numeri, coi dati oggettivi che aveva riportato il collega Beretta, come relatore di maggioranza, e che stanno a testimoniare della positiva e buona gestione che ha fatto questa Regione dei suoi conti, del suo bilancio nell'anno 2005, dati che sono stati poi anche confermati dalla Corte dei Conti nel suo rapporto annuale, così come veniva ricordato.
Innanzi tutto, penso che sia doveroso tornare su quei numeri, su quei dati per consentire a tutti di capire, per consentire di valutare meglio, colleghi, quello di cui stiamo discutendo e che siamo chiamati a votare oggi, e sono dati estremamente importanti quelli relativi alla gestione della Regione Emilia-Romagna 2005. Penso, per esempio, al fatto di avere ampiamente rispettato il patto di stabilità che era stato fissato dal Governo Berlusconi, dando la possibilità alle Regioni di aumentare solamente del 4,8% la spesa, rispetto al 2003.
Così come abbiamo ampiamente rispettato i vincoli di indebitamento. Voi sapete che per legge le Regioni non possono indebitarsi più del 25% nei primi tre titoli delle entrate, e la Regione Emilia-Romagna ha rispettato il limite dell'8%, un terzo della capacità d'indebitamento possibile, quindi con una gestione molto virtuosa.
Penso, per esempio, ai dati sulla capacità d'impegno e di pagamento, che sono cresciuti nel loro complesso nel corso del 2005, rispetto agli anni precedenti. Penso ancora alle spese di personale che si sono contratte, sono state contenute da una oculata gestione della nostra Regione e si sono ridotte, rispetto al 2004, quasi del 2%. Noi oggi abbiamo un dipendente ogni 1.400 abitanti, uno dei rapporti più virtuosi a livello nazionale anche nei confronti con le altre Regioni.
Penso alla spesa per gli interessi che nel corso del 2005, come ricordava il collega Beretta, si è ridotta del 3%, rispetto all'anno precedente. O penso ancora alla crescita del patrimonio netto che la nostra Regione ha registrato nel corso dell'esercizio, arrivando a 827 milioni e crescendo di oltre 300 milioni rispetto all'anno precedente.
E da ultimo, ma non meno importante, voglio sottolineare anche la capacità virtuosa della nostra Regione che ha portato la quota di bilancio, finanziata direttamente con mezzi propri, all'85,6%, crescendo quasi un paio di punti rispetto all'anno precedente.
Sono dati oggettivi, sono numeri oggettivi quelli che richiedeva il collega Bartolini, che erano presenti nella relazione del collega Beretta ed erano presenti nei documenti che ci sono stati presentati. Non vaghi discorsi, quindi, non dichiarazioni di proposito, ma numeri oggettivi che stanno lì ad indicare la buona qualità dell'amministrazione di questa Regione. D'altra parte, le agenzie internazionali come Moody's, come Standard & Poor's hanno confermato il giudizio positivo sulla nostra capacità di gestione, consentendoci anche di ridurre gli interessi pagati sui mutui che abbiamo contratto con le banche, e questo penso che sia un'ulteriore dimostrazione della capacità oggettiva di un governo.
Certo, c'è un avanzo di amministrazione significativo di oltre 4 miliardi di euro per il 2005, ma è un avanzo di amministrazione che, per grandissima parte, è dovuto alle mancanze del Governo di centrodestra che guidava il Paese in quegli anni. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che è stato il Governo di centrodestra ad inaugurare - con la politica di Tremonti - la cattiva abitudine di ritardare i versamenti dovuti alle Regioni e agli Enti locali di diversi mesi, a volte addirittura di anni, determinando a carico delle Regioni dei crediti nei confronti dello Stato spaventosi. Pensate che solo la Regione Emilia-Romagna vanta nei confronti dello Stato italiano più di 2 miliardi di euro di crediti, cioè soldi accordati, convenuti, sui quali è stato raggiunto un accordo, che devono essere trasferiti alla nostra Regione, ma che durante la gestione del Governo Berlusconi venivano trasferiti, proprio per una scelta politica di cassa fatta dal ministro Tremonti, con mesi e mesi, a volte addirittura con anni di ritardo rispetto alle scadenze dovute.
Questi sono i numeri oggettivi coi quali siamo chiamati a misurarci e coi quali penso possiamo esprimere un giudizio assolutamente favorevole sulla gestione di questo anno. E non sono convinto, ritornando all'inizio del mio intervento, che anche questo continuo riferimento alla politica nazionale sia così favorevole per i colleghi del centrodestra: paragonare il Governo Berlusconi al Governo Prodi non penso che porti così bene.
Lo dico a proposito della sanità che alcuni colleghi, come Varani, hanno citato. Perché? Perché noi veniamo da cinque anni di Governo di centrodestra in cui il fondo sanitario nazionale, che è il capitolo più significativo dal quale attingono le Regioni in quanto la spesa sanitaria equivale più o meno a due terzi del bilancio delle nostre Regioni, dunque, il fondo sanitario nazionale in questi cinque anni che abbiamo alle spalle è stato sistematicamente sottofinanziato rispetto alle esigenze non solo delle Regioni, ma prima di tutto del nostro sistema sanitario e, quindi, dei cittadini, rispetto alla domanda di salute che i nostri cittadini avanzavano.
Ebbene, anche questa tradizione è stata completamente invertita dal nuovo Governo. Sono passati pochi mesi dall'insediamento del ministro per la Salute, Livia Turco, e dall'insediamento del Gabinetto Prodi, però il patto per la salute che è stato stipulato proprio nelle settimane scorse tra il Governo e le Regioni segna una significativa inversione di tendenza. Per il 2007, infatti, ci saranno 7 miliardi di euro in più sul fondo sanitario nazionale rispetto a quanto aveva stanziato il Governo Berlusconi nell'anno precedente. È una crescita molto, molto significativa, un'inversione di rotta che segna davvero la possibilità per le Regioni d'impostare una politica della salute importante e nuova.
Non solo, ma il Governo Prodi ha dovuto anche far fronte al mancato finanziamento del 2006, di cui è responsabile appunto il Governo di centrodestra uscente, e ha quindi deciso d'incrementare di un ulteriore miliardo di euro il fondo sanitario del 2006, quello dell'esercizio in cui ci troviamo, per far fronte appunto al mancato, al ridotto, al contenuto finanziamento del fondo sanitario nazionale. Era importante richiamare questa cosa perché, ripeto, anche nel confronto nazionale non c'è questo vantaggio a favore del centrodestra.
Aggiungo - e chiudo - che, nonostante questo, la Regione Emilia-Romagna ha sempre saputo mantenere, soprattutto sulla sanità, visto che è questo che hanno citato diversi colleghi, grandi risultati di qualità. Lo dimostra l'indice di soddisfazione dei nostri cittadini, lo dimostra il fatto che più di 100 mila persone vengono ogni anno a curarsi nella nostra regione da altre parti d'Italia, e lo fanno perché qui trovano una risposta di qualità, una risposta adeguata alla loro domanda di salute, e tutto questo la nostra Regione l'ha saputo mantenere in questi anni, lasciando invariata la pressione fiscale.
Molti colleghi si sono cimentati nel citare le previsioni di quello che succederà con il nuovo bilancio, io voglio ricordare un dato oggettivo, però, che è sotto gli occhi di tutti: la Regione Emilia-Romagna non ha aumentato la propria pressione fiscale nei confronti dei cittadini sostanzialmente dal 1999; anzi, nel 2000 abbiamo deciso di ridurre quella pressione fiscale perché abbiamo eliminato il superbollo, la tassa aggiuntiva sul bollo che avevamo messo. Quindi, se prendiamo il lasso di tempo che corre da allora ad oggi, vediamo che in questi anni non solo la pressione fiscale non è aumentata in questa regione, ma è calata, è calata di circa 40 milioni di euro.
Quindi, nonostante questo, essere riusciti a mantenere, ripeto, una sanità, un sistema socio-sanitario così di qualità e così elevato penso che sia uno di quei risultati importanti che anche con questo conto consuntivo viene messo in evidenza.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Rivi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nanni. Ne ha facoltà.
NANNI: Signor presidente, ringrazio il collega Rivi per avere riportato il dibattito sull'oggetto all'ordine del giorno e non sul bilancio 2007, che peraltro non conosciamo e che sicuramente solo a Finanziaria approvata potrà trovare una sua definizione concreta: il caso Bologna di questi giorni insegna.
Ecco, restando all'oggetto del dibattito, di quello che stiamo dibattendo, il rendiconto generale, oltre che un obbligo statutario, consente di valutare soprattutto l'azione amministrativa svolta dalla Regione. È sicuramente un po' tardi per farlo, siamo ormai alla fine dell'esercizio 2006, ma sappiamo che questi ritardi, almeno in massima parte, non dipendono sicuramente dalla Giunta, che comunque non posso non invitare per l'anno prossimo - per quanto è possibile - a fare prima. L'anno scorso ne discutemmo in ottobre, però, ripeto, so benissimo che sono anche ritardi dovuti alla Corte dei Conti.
Ecco, venendo invece all'oggetto dell'intervento, vorrei affermare che non possiamo nasconderci il difficile contesto nel quale la Giunta si è dovuta muovere nell'anno che prendiamo in esame, vuoi per la difficile situazione finanziaria, di cui parlava prima il collega Rivi relativamente ai finanziamenti mancanti del Governo centrale, ed anche per la situazione internazionale e, soprattutto, anche per la difficile ed oggettiva problematica derivante dall'andamento delle entrate. Fintanto però, a mio giudizio, che sulla finanza locale non ci sarà chiarezza sull'ammontare complessivo delle entrate, e ciò non può non avvenire senza un forte confronto e dibattito col Governo centrale, ci troveremo sempre in una situazione ove programmare sarà una vera impresa.
I risultati conseguiti però sono positivi, secondo me, anzi, ampiamente positivi sul fronte degli impegni, sul fronte dei pagamenti, si sono raggiunti gli obiettivi comunitari. C'è anche il rilievo positivo che non dobbiamo assolutamente trascurare e minimizzare, cioè il rilievo positivo della Corte dei Conti; c'è una positiva riduzione, anche se in misura non elevata, del costo del personale, una diminuzione dell'1,7%; è diminuita la spesa per interessi del 3%; abbiamo l'indebitamento pro capite più basso rispetto alle altre regioni e questo si è avuto pur non avendo incrementato di un euro la pressione fiscale.
Non è ovviamente però tutto oro quello che luccica. La situazione della sanità, pur essendo rispettato il patto di stabilità, richiede una politica finanziaria molto rigorosa, la quale però, qui lo voglio ribadire, non deve avvenire a scapito della salute in tutte le sue accezioni e a scapito, soprattutto, delle categorie più deboli. Ci vuole più attenzione sull'organizzazione e più impegno sulla motivazione del personale.
Infine, anche se c'è un debito pro capite, cioè il debito rapportato alla popolazione che a mio avviso non può, anche se è basso, mai fare piacere, che in massima parte sappiamo benissimo è dovuto alla sanità, lo stesso è significativamente più basso rispetto a quello che grava sugli stessi cittadini emiliano-romagnoli per il disavanzo dello Stato.
Ecco perché è con convinzione che do un giudizio favorevole su questa Finanziaria che troverà anche un voto da parte mia favorevole e questa è anche una dichiarazione, da parte mia, di voto.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Nanni.
Ha chiesto di parlare il consigliere Filippi. Ne ha facoltà.
Le ricordo che il gruppo a cui lei appartiene dispone ancora, complessivamente, di otto minuti.
FILIPPI: Signor presidente, intervengo velocemente per ricordare all'aula e ai cittadini che ci ascoltano che il rendiconto che stiamo discutendo non ci entusiasma, anzi è un rendiconto che ci preoccupa. A dire il vero, noi non ci aspettavamo molto di più da una Regione governata da oltre trent'anni dal centrosinistra. La Regione Emilia-Romagna è l'unica del nord che approva a testa bassa e annuisce a tutte le modifiche della Finanziaria del Governo nazionale di Roma.
Una Regione che si esprime in modo quantomeno discutibile e al limite della querela per falsità di comunicazione sociale. Assessore Delbono, dal titolo di questa pagina stampata da Ermes, quindi dal sito della Regione, leggendo le sue parole per quanto riguarda la Finanziaria regionale si può fare un sunto "ma, cavoli, questa è una grande Regione, ha solo tre priorità: la Regione pensa alla non autosufficienza, pensa alla salute e pensa allo sviluppo". Cioè, a sentirvi parlare ci si preoccupa e viene da dire "ma questi qui sono dei santi, sono i poverelli di Assisi che sono tornati a rinascere e tirano avanti questa Regione".
Invece dietro a queste belle parole che voi dite spesso abbiamo l'accetta fiscale, abbiamo delle tasse, non abbiamo tagli, abbiamo oneri sui cittadini e abbiamo oneri sulle imprese. Mi sembra di ricordare che lei, assessore, preveda nel bilancio - che approveremo fra qualche settimana - circa, anzi, oltre 200 milioni di nuove entrate, si aumenterà l'addizionale regionale, verrà aumentata a tutti, specialmente ai cittadini più poveri, saranno quelli che alla fine subiranno i maggiori oneri di queste tasse, anche se so che sono rapportate alla denuncia dei redditi, perché poi aumentando l'Irap specialmente sulle aziende energetiche alla fine si andrà a gravare sulla bolletta del metano e, quindi, si andrà a gravare su tutte le tasche dei cittadini, come si andrà a gravare con l'aumento dell'Ici che voi state sponsorizzando a livello nazionale, ma si sa benissimo che i soldi verranno incamerati dalle varie amministrazioni del centrosinistra.
Ecco, io vorrei solo dire che non è vero quanto ha detto il collega Rivi riguardo alla sanità. Non è vero che il Governo Berlusconi non si era preoccupato della salute e del sociale, ma è vero che il Governo Berlusconi, l'unico Governo della storia della Repubblica del nostro Paese, in cinque anni ha raddoppiato gli stanziamenti a favore della sanità e del sociale.
È vero invece che c'è un'incapacità della Regione Emilia-Romagna, c'è un'incapacità della nostra Regione nella sanità e nel sociale. Lo dicevano bene i colleghi della minoranza che mi hanno preceduto, lo dicevano bene loro: siamo pieni di debiti, abbiamo contratto mutui trentennali, mutui ad interessi elevatissimi che graveranno sulle spalle non solo dei nostri figli, ma addirittura dei nostri nipoti. Questo per nascondere i vostri debiti, per nascondere le continue spese che questa Regione fa, lasciando un disastro per coloro che poi dovranno governare dopo di voi.
Mentre invece non ho letto, e questo mi spiace, nessun aumento di imposte per le cooperative. Io chiedo se questa Regione continua soltanto ad aggravare, a picchiare la scure fiscale su un gruppo di imprese, sugli artigiani, sui commercianti, sui professionisti, e continua a lasciare indenni soltanto le cooperative.
Io la ringrazio assessore, il mio tempo è terminato, però vorrei che questa Regione facesse pagare le tasse a tutti, specialmente a quelle cooperative che hanno denunce e giri di affari che superano le centinaia di milioni di euro.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Filippi.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare in sede di discussione generale, do la parola al vicepresidente Delbono per la conclusione del dibattito.
DELBONO , vicepresidente della Giunta: Signor presidente, ringrazio tutti i consiglieri che sono intervenuti per l'interesse che hanno manifestato nei confronti del rendiconto.
Ci sono circa due o tre questioni che hanno attirato la mia attenzione e ce n'è una in particolare sulla quale mi preme sollecitare, insomma, faccio un appello dato che ho sentito almeno tre consiglieri - e, segnatamente, Salomoni, Lombardi e Bartolini - parlare di "ritardo" nella discussione di questo documento. Devo dire che sono abbastanza sconcertato, cioè questa sferzante critica la dovete rivolgere a qualcun altro: la Giunta ha licenziato il progetto di legge il 3 luglio, 140 giorni fa, c'erano 140 giorni per guardare questi documenti se serviva; oppure, se era così fremente il desiderio di venire in aula dovevate chiederlo nelle sedi competenti.
È difficile richiedere alla Giunta o rimproverare la Giunta di arrivare solo a metà novembre, anzi a fine novembre per questo documento. Quindi, tutte le informazioni erano disponibili come in tutte le altre Regioni, anzi prima di quanto avviene di solito, dal 3 luglio. E io penso che abbia fatto bene invece il presidente Nervegna ad accoppiare la discussione in commissione aspettando i tempi, che non decide la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna, del referto della Corte dei Conti. Credo ci debba essere una qualche proporzione fra la critica e la fondatezza della critica stessa.
Così come un secondo punto che ha attirato molta attenzione riguarda, dico questo al consigliere Bartolini ma anche ad altri che hanno occupato molto del loro tempo nel loro intervento, la Finanziaria nazionale che non è all'esame oggi e il bilancio previsionale 2007 della Regione. Avremo occasione, mi auguro, per discuterne, però anche qua vorrei sgombrare il campo da alcune affermazioni che trovano una qualche corrispondenza tra perentorietà e fuorvianza, cioè dire "prendete esempio da altre Regioni perché loro hanno già annunciato che non aumentano le tasse". Consigliere Bartolini, sa perché? Perché l'hanno già fatto nel 2002, quindi non le aumentano perché non possono più; se lei va a vedere in Piemonte, in Lombardia e in Veneto, solo per citare quelle confinanti, approfittando dell'ultima finestra, per usare un gergo pensionistico, nel 2002 hanno aumentato le tasse in misura maggiore di quella che la Giunta regionale propone per il 2007 e quindi è ovvio che non le aumentano più, nel senso che lo hanno già fatto cinque anni fa. Quindi, non veniamo a...
BARTOLINI: Nelle Marche non mi risulta!
DELBONO: Nelle Marche l'hanno fatto nel 2002 anche loro. Abbia pazienza, non prenda per buona quella dichiarazioncina ridicola de “il Sole 24 Ore” che dice "questa Regione s'impegna a non aumentarle": per forza è già allo 0,5 e quello è il limite superiore, vivaddio! Quindi, suggerirei, ripeto, una qualche corrispondenza tra la perentorietà e la base conoscitiva sulla quale queste affermazioni vengono basate.
Detto questo, un tema ricorrente, spesso, è quello sulla capacità d'impegno in materia di investimenti. Un tema più volte discusso, è un problema per tutti, però è un problema di tutte le Regioni e attiene ancora una volta al fatto che la maggior parte degli investimenti finanziati da questa Regione non sono realizzati da questa Regione, sono allocati nei modi che le leggi consentono a un sistema che evidentemente è complesso e che attiene alla pubblica amministrazione. È un problema per tutti, non è un problema né della destra, né della sinistra, è un problema per tutti, perché tutti i bilanci regionali dimostrano questa discrasia tra lo stanziamento e l'impegno in particolare in materia sanitaria. Quindi, questo attiene evidentemente a una filiera che trova, soprattutto nelle fasi finali (penso alle gare, agli appalti, ai lavori pubblici, eccetera), una resistenza, una modalità e poi a sua volta quando si entra addirittura nella giustizia amministrativa, via ricorsi e quant'altro, dei colli di bottiglia che sono un problema per tutti. Quindi, non sto dicendo che noi ne siamo esenti, dico che dovrebbe riguardarci tutti a partire dalla legislazione nazionale sulle modalità d'impiego delle risorse in conto capitale della pubblica amministrazione. Credo sia un problema davvero, come dire?, che dovrebbe appassionarci, quindi non sto difendendo dei numeri che anche noi non riteniamo non soddisfacenti, però è un dato costante di tutta la pubblica amministrazione, in particolare di quella intermedia, cioè regionale e provinciale.
Sanità. Allora, intanto anche qui un po' di chiarezza, in particolare sull'indebitamento sanitario dove il dato che abbiamo messo correttamente nella relazione ha attirato tanta attenzione. È vero che la stragrande maggioranza, il 99% del debito di questa nostra Regione ha origine dal ripiano dei disavanzi sanitari. Ma questo da un bel po' di tempo, non è un dato del 2005, nel senso che questa Regione il debito lo ha costantemente ridotto negli ultimi cinque anni per un motivo molto semplice: che l'ultimo mutuo acceso è del 2002 per ripianare i disavanzi della sanità fino al 2002, perché poi con il nuovo 119 della Costituzione non è più possibile utilizzare lo strumento dell'indebitamento per ripianare i disavanzi di parte corrente. Quindi, non c'è nulla di specifico nel 2005, non solo, credo che ci dovrebbe essere apprezzamento del fatto che il debito sta calando, non sta aumentando, al 31 dicembre 2005 il debito della Regione era più basso che al 31 dicembre 2004. Quindi, sinceramente non capisco di cosa stiamo parlando. Poi se uno vuole fare una discussione generale sulla sanità è cosa ben diversa dai dati parte del documento di cui stiamo parlando.
Ho sentito anche critiche ingenerose nei confronti della capacità previsionale di questa Regione, mi riferisco ancora al consigliere Bartolini che ha detto che “con l'assestamento noi facciamo il bilancio e non con il bilancio previsionale". Ma di che cosa sta parlando? Ma in assestamento non abbiamo mai fatto una manovra superiore al 2% del bilancio totale, il 98% viene sistemato nel bilancio previsionale. Se lei va a vedere l'assestamento degli ultimi tre o quattro anni e lo va a quantificare e a rapportare alla dimensione del bilancio previsionale stiamo parlando dell'1,50-2%. Ma come si fa a sostenere che facciamo il bilancio in agosto quando la manovra è dell'1,50%? Anche qui suggerisco una corrispondenza tra perentorietà e fondatezza, perché capisco che magari la presenza delle telecamere possa avere alzato il tono degli aggettivi, però i numeri rimangono quelli.
"Capacità di previsione ferma al palo". Ma di cosa stiamo parlando? Capacità di previsione della Regione, avendo, come ha detto giustamente il consigliere Manfredini, la Regione una finanza molto derivata, le correzioni che noi apportiamo nell'assestamento sono normalmente rettifiche di dati che ci vengono dalla Finanziaria statale.
Così come, e anche lo abbiamo chiarito mi auguro abbondantemente in commissione, ma colgo l'occasione dell'aula per riprenderlo, concentrarsi e accanirsi su questi 4 miliardi di euro di avanzo. Ma lo sappiamo benissimo dov'è la genesi: la genesi deriva dalla mancata regolarizzazione contabile per il 90% di Iva che è un tributo statale, di Irpef che è una compartecipazione statale e di Irap che è regionale, ma con le addizionali bloccate non aveva margine di manovra per la Regione e che viene gestita e riscossa dallo Stato. Quindi, come si fa ad inferire dalla dimensione dell'avanzo una capacità previsionale della Regione. E questo non è un problema di Governo di centrodestra o di centrosinistra, è semplicemente il fatto che la struttura del Titolo I delle entrate regionali è una struttura ancora fortemente derivata dal Titolo I del bilancio dello Stato. Quindi, lo dico non tanto per orgoglio di Giunta, lo dico per rispetto delle molte persone serie che lavorano in questa Regione sul bilancio e nei settori sulle previsioni e sulla programmazione economica, perché altrimenti rischiamo di non colpire esattamente il bersaglio. Il bersaglio deve essere un altro: un rapporto più limpido e più tempestivo nei rapporti tra finanza statale e finanza di altri enti.
Aggiungo, si è detto, l'ha detto anche il presidente Nervegna, lo hanno detto anche in altri interventi, che in questi anni, nonostante le nostre lagnanze o litanie, se ricordo bene, i trasferimenti dallo Stato sono mediamente aumentati. Vorrei segnalare due aspetti fondamentali, senza i quali un commento non può essere completo: primo, la maggior parte di questi trasferimenti attiene al fondo sanitario, su cui - lo dico al consigliere Rivi - non è raddoppiato il fondo sanitario nei cinque anni del Governo precedente, è aumentato in modo significativo, ma non è raddoppiato.
RIVI: Non l'ho detto io!
VOCI: È stato Filippi.
DELBONO: Sì, Filippi, scusami.
(brusio in aula)
PRESIDENTE ( Villani ): Colleghi, per cortesia.
DELBONO: Il consigliere Filippi ha parlato di raddoppio. Se va a vedere il fondo sanitario nazionale del 2006 e lo confronta con quello del 2001, dato che mi pare si stia concentrando su quel periodo, noterà che non è raddoppiato.
Ma a parte quello, molte delle nostre critiche in questi anni, soprattutto sul fondo sanitario, attengono non tanto alla competenza, su cui riconosciamo c'è stato un incremento importante, quanto al fatto della "cassa". Quei 4 miliardi di avanzo da mancata regolarizzazione contabile riguardano soprattutto il fatto che solo in materia sanitaria i crediti che questa Regione, nei confronti dello Stato, ha maturato sfiora ormai il miliardo e mezzo di euro, e com'è noto i fornitori non si pagano con la competenza, si pagano con la cassa. Questa è stata da anni, e il presidente Nervegna lo sa bene perché in commissione ne abbiamo parlato più volte, una delle principali fonti di critica.
I trasferimenti delle materie Bassanini sono arrivati regolarmente in ritardo. Tanto per intenderci: le materie Bassanini di competenza 2006 ci sono state notificate in questi giorni. Quindi, è del tutto evidente che nel 2006 sarà difficile impegnare quelle risorse che ci vengono accreditate di cassa nei prossimi giorni, trattandosi di materie che noi a nostra volta abbiamo trasferito alle Province e che, quindi, dobbiamo poi ripartire su base loro. Questa è stata la critica principale, non tanto sulla competenza, e non è avvenuta solo sulla sanità che è la parte più importante del nostro bilancio, ma anche su altre materie, penso alle Bassanini che evidentemente hanno un impatto di qualche rilievo.
Credo anche che sia corretto, perché è stato suggerito più volte, fare i confronti con le altre Regioni. Bene, facciamolo, facciamolo con riferimento ai pareri della Corte dei Conti nazionale quando fa i confronti tra le performance tra Regioni; invito anche il presidente Nervegna che diceva sostanzialmente "è merito del Governo Berlusconi se voi in questi quattro o cinque anni avete fatto una figura decente con i vostri bilanci". E com'è che le altre Regioni però, nello stesso periodo, già nel 2002 hanno fatto operazioni fiscali complessive per alcuni miliardi di euro? Forse non sono tutte uguali. Com'è che la scorsa estate sei Regioni italiane hanno dovuto aumentare automaticamente le leve tributarie per i disavanzi sanitari? Quindi, credo sia ingeneroso attribuire, diciamo, a un merito generale nazionale delle ricadute poi uniformi, perché non sono state uniformi su tutto il territorio.
Vorrei tranquillizzare anche il consigliere Manfredini per quanto riguarda la Corte dei Conti che si è pronunciata nei confronti del bilancio regionale quest'anno come negli altri anni quando il Governo nazionale non era quello di quest'anno.
Sempre in materia di sanità, mi riferisco qui al consigliere Varani che diceva "il nostro debito sanitario genera una tassa occulta nei confronti dei cittadini". Certo, la presenza di debito significa spalmare su più anni e quindi su più generazioni l'onere. Premesso che il debito ce l'hanno anche altre Regioni, la differenza è che molte altre Regioni, quasi tutte, oltre alle tasse occulte, hanno introdotto le tasse esplicite, come dicevo prima, addizionale Irpef e non solo, addizionale sul bollo auto, Irap, in molti casi sono state introdotte già dal 2002-2003. Quindi, se qui c'è una tassa occulta, altrove c'è una tassa occulta e una tassa esplicita.
Così come credo sia assolutamente sbagliato il discorso che fa il consigliere Varani sul peso del sistema sanitario nazionale nei confronti del PIL, perché basterebbe fare un confronto con altri Paesi, sia con o senza il sistema sanitario nazionale, per vedere che la quota dal prodotto interno lordo assorbita dal sistema sanitario nazionale è abbondantemente sotto la media di quel dato a livello europeo, per non parlare poi di altri Paesi extraeuropei.
Concludo ricordando al consigliere Filippi, che ci suggeriva una diversa impostazione per il 2007 in materia di Irap, ma ripeto avremo occasione di parlarne, che le imprese interessate dall'addizionale Irap sono meno del 2% del totale. Quindi, non abbiamo risparmiato solo le cooperative, ma abbiamo risparmiato il 98% abbondante dei soggetti imponibili di Irap.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, assessore Delbono.
Passiamo ora all'esame dell'articolato.
Art. 1.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 2.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 3.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 4.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 5.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 6.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 7.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 8.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 9.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 10.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 11.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 11.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Prendiamo in esame l'art. 12.
Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 12.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ): Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge, oggetto 1511.
Ha chiesto di parlare il consigliere Dragotto. Ne ha facoltà.
Le ricordo che ha quattro minuti a disposizione.
DRAGOTTO: Intervengo brevemente su una materia assolutamente complicata e, come cercherò di dimostrare, dove vale forse più che in ogni altro caso il detto che tutto è relativo, nel senso che mai come su una materia di bilancio, sul confronto e sui numeri, seppur può apparire paradossale, nel nostro Paese si confrontano sempre e comunque scuole di pensiero che dallo stesso numero, dalle stesse somme e dagli stessi risultati, algebricamente intesi o meno, vedono esattamente risultati opposti. Ciò è capitato oggi in quest'aula, capita comunemente in tutte le aule dove si discute di numeri, e sta capitando in questi giorni anche in Parlamento.
È tutto relativo perché solo, fino a prova contraria, dallo scarno rendiconto che è assolutamente confacente a quello previsto dalla norma, rispetto al quale però noi ci confrontiamo, è evidente che è tanto valida la posizione sostenuta dall'assessore pochi minuti fa, in cui dice che quei 4 miliardi di avanzo sono in realtà mancati impegni, sì, però che derivano da una situazione che è correlata ad un meccanismo automatico di trasferimento delle risorse dallo Stato alle Regioni, per cui per questioni che derivano dall'equilibrio non è possibile impegnare le cifre prima per il patto di stabilità. Né è altrettanto vero che da una lettura assolutamente attenta e rigorosa del significato in contabilità della parola "avanzo" e in un'accezione che porta la contabilità ai temi della politica "avanzo di bilancio all'interno di un bilancio pubblico" significa avere svolto in maniera non completa e sicuramente non conforme agli interessi pubblici il proprio dovere di amministratore pubblico. Infatti, gestendo un bilancio che è composto da entrate che derivano da tassazione, sia essa derivante dalla parte generale o da parte che è accessoria, addizionale di matrice regionale, provinciale o comunale, come dir si voglia, quando un amministratore porta un bilancio in Assemblea per la sua approvazione dove c'è la voce "avanzo" significa che da una parte sono state previste delle spese e, dall'altra parte, vuol dire che sono state prelevate in sede di previsione risorse che potessero consentire la copertura di quelle spese. Quando queste spese e questi denari non vengono impegnati e quindi spesi vuol dire solo ed esclusivamente una cosa: che si è prelevato più di quello che si doveva.
È tutto relativo perché il consigliere Rivi ha iniziato il suo intervento dicendo che non era giusto parlare di interventi della Finanziaria 2007 e ha concluso il suo intervento parlando di Finanziaria 2007.
È tutto relativo perché il rating che le agenzie di rating internazionali ci danno è certamente positivo in un contesto dove i rating delle pubbliche amministrazioni sono alquanto deludenti. Però se confrontiamo il rating di "A+" con un rating che è il massimo dei rating dati che è "AAA" è evidente a tutti che non è che possiamo passare la nostra vita a gongolarci di un rating che, tutto sommato, è il meno peggio possibile, non è che sia un buon rating, e l'affidabilità delle nostre pubbliche amministrazioni e quindi dei bilanci che presentiamo non è assolutamente un'affidabilità assoluta, ma è un'affidabilità assolutamente relativa.
Quindi, per chiudere brevemente questa dichiarazione di voto che, come hanno argomentato i miei colleghi prima, è assolutamente contraria, volevo sottolineare due cose. Da una parte, ci preoccupa il sistema dell'autotrasporto regionale, dove, a fronte di una voragine a seguito della manovra che è stata fatta e di questo tentativo di riassetto di dare un corpo e un'anima al sistema di autotrasporto regionale, verifichiamo, da un lato, l'apertura di una voragine finanziaria, perché non è stato posto fine, non è stato realizzato l'equilibrio finanziario delle gestioni. Dall'altra parte, registriamo la disaffezione degli utenti, nel senso che i nostri utenti, i nostri concittadini emiliano-romagnoli sempre meno usano quel sistema di autotrasporto. Inoltre, lo ricordava il consigliere Nervegna, c'è la crisi del comparto saccarifero, è argomento di questi giorni, e di tutto l'indotto produttivo, di produzione lorda vendibile agricola, che ruota intorno alla produzione...
PRESIDENTE ( Villani ): Consigliere Dragotto, sta terminando il tempo a sua disposizione.
DRAGOTTO: Concludo, presidente.
Dunque, un sistema che necessita di un sostegno da parte della Regione. Non ho assolutamente la balzana idea che la Regione possa risolvere da sola il problema dell'agricoltura, in particolar modo del comparto bieticolo regionale, però ritengo che la Regione debba fare la propria parte a fianco delle istituzioni nazionali per risolvere un tema che è particolarmente importante per il nostro territorio regionale.
Molte parole sono state spese...
È tutto relativo, mi sono dimenticato un'altra cosa, assessore, c'è anche la questione del debito e del carico di debito che noi lasciamo ai nostri concittadini e ai nostri eredi. È ovvio che ci sarà qualcun altro che sta peggio di noi, ma noi siamo qua a parlare della nostra situazione, non di quella degli altri. E il fatto che ci sia qualcuno che sta peggio o meglio o come noi non è un fatto che di per se stesso fonda una ragionevole posizione rispetto all'argomento. Accendere mutui per coprire un debito è inequivocabilmente e oggettivamente riportare su altri un debito realizzato dalle generazioni precedenti.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Dragotto.
Se nessun altro consigliere chiede d'intervenire per dichiarazione di voto, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, oggetto 1511, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Assenti
8
Favorevoli
29
Contrari
11
Astenuti
--
Nulli
2
PRESIDENTE ( Villani ): Proclamo approvata la legge riguardante "Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2005".
OGGETTO 974
Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Renzi: « Sospensione del rilascio delle autorizzazioni alle grandi strutture di vendita per tre anni, fino al 1 gennaio 2009 » (Relazione, discussione e reiezione)
(Ordine del giorno oggetto 974/1 "Non passaggio all'esame degli articoli" - Presentazione, dichiarazione di voto e approvazione)(42)
PRESIDENTE ( Villani ): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Politiche economiche con parere contrario.
Il relatore, consigliere Renzi, ha fatto riserva di chiedere l'autorizzazione alla relazione orale. Occorre il voto favorevole dei 2/3 dei consiglieri presenti.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di relazione orale.
(L'autorizzazione è accolta all'unanimità)
PRESIDENTE ( Villani ): La parola al consigliere Renzi, per svolgere la relazione.
RENZI , relatore: Signor presidente, con questa proposta di legge noi vogliamo porre all'attenzione dell'Assemblea legislativa l'opportunità di una sospensione del rilascio delle autorizzazioni alle grandi strutture di vendita per tre anni, fino al primo gennaio 2009.
Premesso che nella Regione Emilia-Romagna, nell'intervallo tra il 1997 e 2003, il numero degli Ipermercati insediati è passato da 16 a 34, raggiungendo la superficie di vendita di 209.130 metri quadri, e che dal 2003 in avanti sono state autorizzate le aperture di grandi strutture di vendita a Carpi di 19.149 metri quadri, a Forlimpopoli di 7 mila metri quadri, a Piacenza di 5 mila metri quadri, a Savignano sul Rubicone di 13.378 metri quadri, a Forlì di 14 mila metri quadri, a Ravenna e Faenza di 30 mila metri quadri, a Rimini due strutture per un totale di circa 33 mila metri quadri (diventate 42 mila metri quadri), e sempre a Rimini, attualmente, è in esame la trasformazione di una galleria commerciale di vicinato da 2.500 metri quadri a 18 mila metri quadri di superficie di vendita all'interno della "Colonia marina Murri", e l'apertura di Ikea di 35 mila metri quadri.
Considerato che le vendite totali - alimentare e non - per la grande distribuzione sono incrementate da 6.392 milioni di euro del 2001 a 7.132 milioni di euro del 2004, con un aumento di circa l'11,6% in 4 anni, mentre le vendite della piccola e media distribuzione sono diminuite da 14.663 milioni di euro del 2001 a 13.924 milioni di euro del 2004, con una contrazione di circa il 5% in 4 anni (questi sono dati che abbiamo preso come fonte dal ministero delle Attività produttive), ebbene, di fronte a questi dati, crediamo sia giunto il momento - ecco il motivo di questa proposta di legge - di verificare attentamente le condizioni del tessuto economico sociale nelle nostre province e di monitorare l'impatto di questa importante diffusione della grande distribuzione nei confronti della piccola e media distribuzione.
Ecco perché si ritiene sia opportuno applicare una moratoria per le autorizzazioni alla grande struttura di vendita di almeno tre anni, affinché ci sia la possibilità di analizzare gli effetti degli sviluppi della catena distributiva di questi ultimi anni, in concomitanza con l'applicazione della legge regionale sul commercio al dettaglio n. 14 del 1999 e avere elementi più precisi per la programmazione economica dei prossimi anni.
Nello specifico il progetto di legge è costituito da un unico articolo di due commi che prevede: nel comma 1, la sospensione del rilascio delle autorizzazioni per l'apertura, il trasferimento di sede, l'ampliamento di superficie e di tipologia distributiva per le grandi strutture di vendita. Dato che ogni provincia dell'Emilia-Romagna può vantare un'ampia offerta della grande distribuzione (Ipermercati, grandi magazzini e centri commerciali) in tutta la regione, con i permessi concessi nel 2005, la superficie di vendita destinata a tali strutture supera i 300 mila metri quadri.
Nel comma 2 del progetto di legge sono indicati i motivi della sospensione, in quanto si ritiene sia opportuno avere la possibilità di analizzare gli effetti di questo sviluppo della grande distribuzione, in modo da monitorare con precisione che non si arrivi a un disequilibrio tra le diverse tipologie dell'offerta distributiva nel commercio al dettaglio a sede fissa, che non ci siano ripercussioni negative nella produzione artigianale locale, di valutare l'impatto urbanistico e sulla viabilità del territorio e che non ci sia un impoverimento nell'offerta dei servizi e nella qualità della vita dei residenti, soprattutto per quanto riguarda le famiglie e gli anziani.
Ecco perché, sulla base di queste considerazioni, noi chiediamo che sia sospesa fino al primo gennaio 2009 per l'apertura di esercizi della grande distribuzione. A sostegno di questa richiesta del progetto di legge noi vogliamo qui richiamare quelle che sono state anche le considerazioni dei responsabili delle categorie interessate a questo settore.
E qui voglio richiamare le dichiarazioni del presidente regionale di Confesercenti, Sergio Ferrari, che testualmente ha ribadito che è importante per riequilibrare la situazione economica delle attività commerciali bloccare la grande distribuzione per qualche anno; oltre alle altre considerazioni svolte sempre dall'altro presidente regionale di Confcommercio Pietro Biondi, il quale fa presente, appunto, che è importante verificare proprio quale sia lo stato di equilibrio e di salute del tessuto economico delle piccole e medie imprese e l'impatto sulla viabilità, sulla qualità della vita e sull'ambiente legato all'insediamento di queste grandi strutture.
Per ultimo voglio richiamare una considerazione che è già stata posta all'attenzione del settore in altri paesi, soprattutto in Francia, che è stata un po' l'anticipatrice per quanto riguarda il mercato della grande distribuzione, ci si è accorti poi dei problemi che la grande distribuzione ha creato per quanto riguarda la difficoltà di erogare servizi soprattutto nei piccoli centri francesi. Cioè si è appurato che la grande distribuzione, di fatto, ha impoverito la rete distributiva al piccolo dettaglio creando non poche difficoltà agli utenti. Addirittura il Governo francese ha cercato di rimediare a questa situazione con un'apposita legge, la cosiddetta legge del perdono, che prevedeva addirittura il finanziamento ai commercianti da parte dello Stato francese per la riapertura dei cosiddetti negozi di vicinato e questa misura poi ha dovuto fare i conti con le normative dell'Unione Europea che ha considerato questo tipo di interventi non compatibili, appunto, con la normativa europea in quanto considerati aiuti di Stato.
Questo per fare presente come poi sia importante fare un esame della situazione, una riflessione che certo non va contro a quella che è la libertà d'impresa, il cosiddetto liberismo economico invocato da qualcuno che appositamente fa riferimento in questo caso alla legge 114 del '98, la cosiddetta legge Bersani. Non è che si vuole in questo modo bloccare l'attività del mercato, si tratta solo di cogliere l'opportunità di fare una valutazione di quelle che sono le conseguenze degli insediamenti della grande distribuzione sul territorio regionale.
Questo è il significato della nostra proposta di legge che cerca di fare presente quelle che sono state le ricadute conseguenti all'apertura di questi grandi centri, che soprattutto oggi hanno degli impatti non solo per quanto riguarda i centri storici che non hanno in termini di infrastrutture quelle possibilità di accessibilità, di parcheggi di cui invece usufruiscono i grandi centri commerciali. Però non è solo un problema di impatto con i centri storici, è un problema anche che riguarda la catena dei cosiddetti negozi di vicinato. Noi vediamo, infatti, che soprattutto nei piccoli centri, nelle frazioni, c'è una spinta alla chiusura di queste attività che non sono in grado di competere con quelle che sono le logiche di mercato della grande distribuzione.
Per questo abbiamo ritenuto opportuno presentare questa proposta di legge.
PRESIDENTE ( Villani ) : Grazie, consigliere Renzi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lucchi. Ne ha facoltà.
LUCCHI: Il progetto di legge del consigliere Renzi pone un problema importante e la sintesi, mi permetto di farla, del ragionamento proposto da Renzi è come tutelare la rete commerciale regionale e come favorire un virtuoso posizionamento della rete commerciale nelle città, nei centri storici, nelle periferie, nei paesi della nostra regione.
Èuna riflessione che riguarda una parte importante della nostra struttura economica e sociale regionale poiché è evidente a tutti come la rete commerciale sia significativa anche per la tutela sociale dei territori. Penso in particolare ai centri storici e alle periferie. Èaltrettanto evidente come in questo ambito abbia un ruolo la grande distribuzione organizzata, che ha assunto dimensioni superiori rispetto al passato in Emilia-Romagna, così come nel resto d'Italia, d'Europa e del mondo, ed è altrettanto evidente come il tema vada affrontato nella sua complessità, nella sua interezza. Però, un confronto che semplicemente ponesse in contrapposizione le tipologie dimensionali, a mio parere sarebbe sbagliato, soprattutto sarebbe inadeguato rispetto alla situazione attuale della rete commerciale della nostra regione.
Provo per questo a proporre due temi di riflessione e una serie di dati. La prima riflessione è supportata da dati: da due anni a questa parte è ripreso il trend di crescita delle attività di vicinato, quelle che normalmente definiamo “i negozi” collocati nelle nostre città. In buona parte della regione è partita una valorizzazione dei centri storici e non solo, in realtà il processo di valorizzazione riguarda la gran parte delle aree commerciali cittadine. La legge 41, riformata tra l'altro da questa Assemblea legislativa alla fine del 2005 con l'introduzione della tipologia dei “centri commerciali naturali”, ha prodotto in questo senso nel corso degli anni, ed in particolare in questa ultima fase, una profonda evoluzione dell'attenzione rispetto alla rete commerciale. Non è quindi un caso che ci sia stata grande attenzione da parte delle amministrazioni comunali e delle associazioni di categoria, oltre che dei singoli commercianti e delle loro forme associate, rispetto al bando della legge 41, attivato nel settembre di quest'anno, che ha messo in moto finanziamenti possibili per 5 milioni di euro.
In sostanza, nella nostra regione si è ripreso ad investire sui centri storici, sulla loro ragione e quindi sul loro essere centri commerciali naturali. Lo stesso si è fatto su molte realtà commerciali anche periferiche delle nostre città.
In generale, quindi, mi pare di poter dire, perché lo dimostrano i dati, ma perché lo affermano le stesse associazioni di categoria della nostra regione, che quella dell'Emilia-Romagna è una rete commerciale che tiene, che si è valorizzata e che ha ripreso a crescere. Questo è un dato importante perché invece inverte il trend degli anni precedenti.
Che cosa è successo nel frattempo alla grande distribuzione organizzata? Intanto si è avviato un processo di forte competitività interna. Volessi ridurlo ad un termine solo inizierei a parlare di “cannibalismo”. Le realtà della grande distribuzione organizzata che hanno aperto nella nostra regione nel corso degli ultimi anni, in realtà hanno prodotto un processo di concorrenza tra loro stesse, oltre e più che rispetto alla rete commerciale tradizionale, tanto che l'impatto sulla rete commerciale tradizionale si è molto ridotto. Lo dimostrano alcune indagini recentemente svolte dalle stesse associazioni di categorie. D'altra parte non va neppure dimenticato come all'interno delle strutture di grande distribuzione commerciale esistano gallerie commerciali nelle quali spesso sono collocati imprenditori del territorio, dei territori di appartenenza, che in questo caso hanno attività che spesso si sommano ed integrano con quelle stesse tradizionali collocate nelle periferie o nei centri storici. Quindi la stessa grande distribuzione, oltre a subire un processo di cannibalismo interno, allo stesso tempo, in parte, si è integrata con la rete commerciale tradizionale.
Ciò detto, credo non vada neppure dimenticato come il processo in base al quale si è programmata la presenza della grande distribuzione commerciale in questa regione parta proprio da una scelta di programmazione che tiene conto di fattori numerici e quantitativi. Non così in altre regioni che, invece, avendo scelto un processo e una programmazione fatta semplicemente per quote, hanno prodotto una presenza della grande distribuzione organizzata assolutamente ridondante rispetto alla nostra: penso a quella della Lombardia che è un terzo in più rispetto a quella dell'Emilia-Romagna o a quella del Veneto, che è addirittura la metà in più di quella dell'Emilia-Romagna, solo per rimanere a regioni vicine alla nostra.
Credo, quindi, che confrontandosi con questa situazione di tenuta della rete commerciale tradizionale e di riassestamento, di forte competitività interna alla grande distribuzione organizzata, vada esaminata la situazione della rete commerciale della nostra regione, senza generare allarmismi, senza essere particolarmente allarmati, ma essendo attenti. Per questo apprezzo lo spirito della proposta di legge del consigliere Renzi. Dobbiamo però tenere conto anche di quello che è successo in altre regioni nelle quali si sono prodotti provvedimenti legislativi assolutamente simili a quelli che Renzi propone, penso in particolare al Piemonte. Esperienze analoghe di blocco “tout court” della grande distribuzione organizzata hanno prodotto immediatamente risultati opposti rispetto a quelli che si vogliono ottenere e che lo stesso consigliere Renzi vuole ottenere, hanno cioè causato un'accelerazione delle richieste di autorizzazioni (penso al Piemonte: 100 richieste di autorizzazione e 60 autorizzazioni effettivamente concesse dalla Regione) che hanno quindi prodotto un incremento della presenza della rete commerciale organizzata attorno alla grande distribuzione e che, quindi, hanno portato ad un'accelerazione dei processi di squilibrio, mettendo, in quel caso sì, in difficoltà la rete commerciale tradizionale.
Per questo credo che il progetto di legge, pur partendo da presupposti condivisibili, attiverebbe un processo di disequilibrio all'interno della rete commerciale che invece è esattamente l'obiettivo opposto rispetto a quello che ci si pone. Per questo credo vada compreso lo spirito con il quale il consigliere Renzi ha avanzato la proposta, ma, allo stesso tempo, vada messo in risalto come lo strumento correrebbe il rischio di produrre rigidità negative in particolare per la rete commerciale tradizionale ed è questa la ragione per la quale il nostro gruppo esprimerà un parere negativo al momento del voto.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Lucchi.
Non ho altri iscritti a parlare.
Vi comunico che il consigliere Zoffoli ha presentato l'ordine del giorno, oggetto 974/1, per il non passaggio all'esame degli articoli.
Dichiarazioni di voto sull'ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare il consigliere Renzi. Ne ha facoltà.
RENZI: Colgo l'opportunità della dichiarazione di voto per ribadire alcune cose, alla luce anche dell'intervento del collega Lucchi. Il collega Lucchi, con molta onestà intellettuale, afferma che dinanzi all'espansione della grande distribuzione di fatto la piccola distribuzione tiene. Già questa è un'affermazione che dimostra la problematicità, le difficoltà del settore del commercio al dettaglio. Vorrei confutare prima questa affermazione: non è che tiene il settore della piccola e media distribuzione, come ho riportato nella mia relazione che riprende i dati come fonti del ministero delle Attività produttive, noi oggi vediamo che dal 2001 al 2004 c'è stata una contrazione delle vendite di circa il 5%, mentre c'è stata un'espansione delle vendite della grande distribuzione di circa il 12%. Ecco, questi sono dati, penso, inoppugnabili, sono dati del ministero delle Attività produttive, non sono dati che abbiamo elaborato personalmente e soggettivamente, cioè li abbiamo ripresi come fonte attendibile.
Quindi, penso che questo sia il dato da cui dobbiamo partire: una flessione che, diciamo la verità, avvertiamo tutti. Poi, accompagnata a questa riflessione sul calo e sulle difficoltà del commercio al dettaglio, noi dobbiamo tenere presente quali sono le superfici che hanno avuto già le autorizzazioni per essere aperte e che ci portano, ripeto, le superfici di vendita della grande distribuzione da 209.000 a circa 300.000, cioè raggiungiamo un incremento delle superfici di vendita della grande distribuzione ancora di circa 90.000 metri quadri, un terzo sul nostro territorio regionale. Quindi, alla luce di quella che sarà oggi la prossima apertura di questi centri, di queste nuove superfici, se oggi fa fatica già a tenere coi dati esistenti, pensiamo quale sarà il futuro.
Poi un'altra valutazione che volevo fare e che è la ragione di questa proposta di legge: noi sappiamo benissimo che oggi i grandi centri commerciali hanno delle infrastrutture in termini di accessibilità, di parcheggi, che non sono le stesse a disposizione dei centri storici che, per la massima parte, sono inaccessibili, e tanto meno può essere invocata la legge 41/97 che prevede degli interventi che sono minimali per quanto riguarda la ristrutturazione delle attività commerciali. Riguardano interventi che possono essere la riqualificazione delle attività commerciali di via, ma qui il problema è di dimensioni completamente diverse. Oggi noi sappiamo le difficoltà di accessibilità ai centri storici, non si possono paragonare questi aspetti, diciamo di tipo problematico in termini infrastrutturali, rispetto a quelle che sono le offerte e le possibilità della grande distribuzione. Anche le stesse modalità di gestione dei grandi centri commerciali sono diverse da quelle di un piccolo centro commerciale. Un grande centro commerciale oggi ha una politica commerciale centralizzata in un'unica direzione, capace di fare grandi campagne commerciali, grandi campagne di promozione, di disporre non solo quindi di economie di scala, ma veramente anche di allettare sul piano proprio della promozione gli stessi centri, cosa che invece noi vediamo oggi è estremamente difficoltosa per quanto riguarda i centri storici, tant'è che al riguardo noi abbiamo presentato un'altra proposta di legge che prevede la gestione coordinata dei centri urbani, proprio per fare fronte a quella che è la competizione diciamo su piani diversi, non dico competizione sleale, ma di fatto una competizione estremamente difficoltosa da parte delle piccole attività dei centri storici rispetto ai grandi centri commerciali.
Quindi, su queste cose, su questo tipo di valutazioni penso che i dati oggettivi sono a disposizione di tutti e quando ho richiamato anche le dichiarazioni dei responsabili di categoria del settore mi sembra che sia emblematico. Cioè questo discorso della grande distribuzione riguarda associazioni di diversa collocazione diciamo politica o di ispirazione politica, quindi è un problema oggettivo che riguarda l'intero settore commerciale. Dirò di più: c'è poi anche l'aspetto, che noi registriamo, della difficoltà per molti utenti, soprattutto residenti nei centri storici, e mi riferisco in particolare agli anziani, o nelle piccole frazioni vicine ai centri storici, che si vedono privare di quei servizi rappresentati dai negozi di vicinato che rendono veramente estremamente difficoltosa anche poi la loro presenza nei centri storici e nelle piccole frazioni.
Alla luce di queste...
PRESIDENTE ( Villani ): Consigliere, le ricordo che ha già superato il tempo a sua disposizione.
RENZI: Ho terminato.
Alla luce di queste considerazioni sostengo e ripropongo la validità del nostro progetto di legge.
PRESIDENTE ( Villani ): Se nessun altro consigliere chiede di parlare per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'oggetto 974/1, ordine del giorno di non passaggio all'esame degli articoli, a firma del consigliere Zoffoli.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE ( Villani ) :Con l'approvazione dell'ordine del giorno di non passaggio all'esame degli articoli il progetto di legge s'intende respinto.
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE ( Villani ): Ha chiesto di parlare il consigliere Piva. Ne ha facoltà.
PIVA: Signor presidente, chiedo di posticipare l'esame dell'oggetto 1895, visto che l'assessore Dapporto è impegnata.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Piva.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'inversione dell'ordine dei lavori, formulata dal consigliere Piva.
(È accolta all'unanimità)
OGGETTO 1930
Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto, sullo schema di Regolamento "Disciplina dei compensi e dei rimborsi spettanti al Presidente, ai componenti ed agli invitati della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo".» (89) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE ( Villani ): La Commissione Politiche per la salute e Politiche sociali ha espresso parere favorevole circa la conformità dello schema di regolamento in oggetto, nella seduta del 15 novembre 2006.
Se nessun consigliere chiede di parlare in sede di discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nervegna. Ne ha facoltà.
NERVEGNA: Solamente per richiamare l'attenzione sul parere che aveva dato la Commissione per le Politiche per la salute, che subordinava il parere favorevole alla ratifica di questo provvedimento, alla questione relativa ai compensi spettanti ai consiglieri regionali eletti all'interno della consulta. Non ho avuto in merito a questa segnalazione la conferma che quanto chiedeva la Commissione Politiche per la salute poi sia compreso nel provvedimento.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Nervegna.
Ha chiesto di parlare il consigliere Tagliani. Ne ha facoltà.
TAGLIANI: Prendo atto che non c'è un assessore per la risposta, ma da informazioni che abbiamo assunto dopo l'emissione del parere la verifica è positiva, nel senso che il richiamo alle norme, corretto secondo le indicazioni che sono pervenute dalla richiesta della Commissione che presiedo, ha incontrato il favore della Giunta per cui non c'è quel rischio di raddoppio delle indennità o di sovrapposizione di indennità che la Commissione aveva paventato. Quindi, effettivamente, da quello che risulta al sottoscritto, l'indicazione normativa viene incontro alla richiesta della Commissione.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Tagliani.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare per dichiarazione di voto, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 1930.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Villani ): L'Assemblea approva.
OGGETTO 1920
Delibera: «Approvazione del Piano Forestale Regionale 2007-2013.» (90) (Discussione)
PRESIDENTE ( Villani ): La Commissione Territorio Ambiente Mobilità ha licenziato l'oggetto apportando modifiche al testo della Giunta nella seduta del 16 novembre 2006, con la seguente votazione: favorevoli 27; contrari nessuno; astenuti nessuno.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di parlare il consigliere Francesconi. Ne ha facoltà.
FRANCESCONI: La ringrazio, presidente.
In merito all'ordine di lavori noto come sia stata presentata una massa considerevole di emendamenti a firma del presidente della commissione, per cui riterrei che, alla luce proprio degli emendamenti presentati, il piano tornasse in commissione per l'esame degli emendamenti, perché mi sembra praticamente...
PRESIDENTE ( Villani ) :Allora chiede una sospensiva. È diversa la cosa, scusi, consigliere.
FRANCESCONI: La ringrazio, presidente, per la precisazione.
Chiedo la sospensiva.
PRESIDENTE ( Villani ): Lei ha chiesto la sospensiva dell'oggetto.
Ricordo che su questa richiesta possono intervenire solo due consiglieri, uno a favore e uno contro.
Ha chiesto di parlare il consigliere Muzzarelli. Ne ha facoltà.
MUZZARELLI: Vorrei intervenire per dire che stiamo lavorando sulla base delle indicazioni che abbiamo assunto in commissione, nel senso che noi abbiamo verificato il provvedimento, avevamo chiesto all'assessorato di fare un approfondimento sul tema di un eventuale emendamento da porre in aula rispetto al tema dei finanziamenti, cosa che è stata predisposta e quindi, in coerenza con quel provvedimento ed ovviamente nella libertà che i consiglieri hanno di presentare emendamenti in aula, si ritiene opportuno proseguire l'iter visto che non mi pare che esistano problemi sull'impianto. Almeno, siccome questa discussione sul piano è iniziata nel mese di settembre e dal mese di settembre ad oggi abbiamo fatto più sedute, più momenti di verifica rispetto a questo impianto, nel merito dell'impianto non abbiamo avuto osservazioni da nessuno e quindi gli unici impegni che abbiamo verificato erano di chiedere che questo provvedimento venisse definito prima della discussione anche del piano di sviluppo rurale proprio perché gli indirizzi che noi assumiamo oggi sono indirizzi che servono per dare una qualità ulteriore al territorio boschivo e all'implementazione del territorio boschivo della nostra regione.
PRESIDENTE ( Villani ): Grazie, consigliere Muzzarelli.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Il mio intervento, ovviamente, è per sostenere la richiesta del collega Francesconi perché da un lato, ovviamente, avevamo notato che gli emendamenti proposti sono praticamente cinque, quindi non sarebbero così sconvolgenti rispetto alla realtà presentata in commissione, anche se sono emendamenti comunque di una certa natura, ma la cosa che più ci aveva spinto a proporre la richiesta fatta dal collega Francesconi era la proposizione di un allegato nuovo, cioè dell'allegato 8, che fra l'altro racconta di una analisi del settore forestale e il mercato delle risorse sul territorio regionale, che richiederebbe, a nostro avviso, qualche approfondimento.
Prendere oggi un allegato così corposo e considerarlo come parte integrante senza avere avuto nessuna possibilità di leggerlo almeno, perché chiaramente nessuno può leggere una cosa del genere in questo momento, ci sembra una giustificazione sufficiente per chiedere un nuovo passaggio in commissione di questi emendamenti.
Quindi sostengo la richiesta formulata dal collega Francesconi.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZANCA
PRESIDENTE ( Zanca ): Grazie, consigliere Lombardi.
Prego il consigliere Vecchi di sostituire il consigliere Filippi nelle funzioni di scrutatore.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di sospensiva dell'oggetto 1920, formulata dal consigliere Francesconi.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE ( Zanca ): Proseguiamo quindi con l'esame dell'oggetto 1920.
La parola all'assessore Zanichelli per l'illustrazione dell'argomento.
ZANICHELLI , assessore: Il piano forestale regionale 2007-2013 costituisce l'insieme delle strategie, degli obiettivi e delle azioni operative che la Regione intende perseguire e promuovere nei prossimi anni in questa materia.
Poche altre politiche territoriali ed ambientali come quelle forestali producono effetti così marcati sia sul piano locale che su quello globale. Basti pensare, ad esempio, al contributo che le foreste, se ben conservate e ben gestite, possono dare all'immagazzinamento della CO² e quindi agli sforzi che la comunità internazionale sta compiendo per combattere i cambiamenti climatici in atto. Sforzi molto difficili per chi, come me, ha partecipato di recente alla Conferenza COP 12, cioè alla conferenza che approvò l'accordo di Kyoto e che quest'anno ha avuto, come poche volte, un carattere molto transitorio nonostante i forti impegni dell'Unione Europea e del Governo italiano.
Dicevo, prima considerazione l'importanza delle foreste e delle zone boscate per l'immagazzinamento della CO² e per l'impegno a combattere i cambiamenti climatici.
Il piano è stato predisposto sulla base di una legge - il decreto legislativo 224 del 2001 - e sulla base di linee guida di programmazione forestale che sono state emanate congiuntamente dal ministero delle Politiche agricole e forestali ed alimentari e dal ministero dell'Ambiente, della tutela del territorio e del mare attraverso un decreto del 15 giugno del 2005.
Il piano forestale risponde anche all'esigenza di fornire alla Commissione europea il quadro programmatico entro il quale la nostra Regione intende proiettare le misure e le azioni riferite al comparto forestale che saranno contenute nel nuovo piano regionale di sviluppo rurale 2007-2013, che a breve verrà proposto all'attenzione dell'Assemblea legislativa e successivamente alla Commissione europea. Non a caso noi portiamo quest'oggi alla discussione il documento, dopo un'ampia consultazione che si è svolta sul territorio regionale e dopo un'ampia illustrazione nelle settimane scorse anche nella stessa commissione Ambiente: proprio perché, essendo e dovendo essere propedeutico, è importante approvarlo prima della discussione e dell'approvazione dello stesso piano di sviluppo rurale. Per queste ragioni si è cercato di rendere coerenti gli indirizzi strategici e gli obiettivi generali di piano forestale con lo specifico piano di azione per le foreste che l'Unione Europea ha predisposto nel corso del corrente anno.
La superficie forestale regionale ha un'entità cospicua, circa il 27% dell'intero territorio regionale, sull'ordine di 550.000 ettari ed è collocata per lo più nelle zone montane e di crinale. Essa è costituita soprattutto da boschi poveri, che per la maggior parte non hanno ancora raggiunto un elevato grado di diversità e di maturità forestale a causa del fatto che nel tempo hanno spesso subito uno sfruttamento troppo intenso. Solo negli ultimi decenni si è invertita questa tendenza grazie ad interventi forestali pubblici tesi al miglioramento qualitativo dei boschi ed ai grandi investimenti operati dalla Regione, a partire dalla seconda metà degli anni '70, attraverso l'azione svolta in particolare dall'Azienda regionale delle foreste.
La maggior parte del nostro sistema boschivo è concentrata, come dicevo, nella fascia del crinale appenninico e dell'alta collina, mentre una quota abbastanza bassa, sull'ordine del 5%, è presente nella fascia territoriale della pianura che nei secoli ha subito, a partire dal millesimo, un progressivo processo di deforestazione.
La visione strategica che è alla base del piano punta dunque a promuovere lo sviluppo sostenibile ed in particolare, in sintonia con gli obiettivi del sesto programma d'azione ambientale approvato dall'Unione Europea in materia ambientale, punta ad arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010.
Il piano forestale regionale è dunque mirato a rendere più efficiente e competitivo l'utilizzo boschivo da parte degli operatori del settore, ma soprattutto punta a mantenere ed arricchire il patrimonio naturale dell'Emilia-Romagna in funzione di alcuni obiettivi strategici che vengono definiti nel documento: assicurare la tenuta idrogeologica del territorio e la regolazione del ciclo idrologico; tutelare la biodiversità e contribuire ad arrestare i cambiamenti climatici; valorizzare le varie funzioni produttive del bosco per conferire maggiore efficienza al settore forestale e fornire anche occasioni di lavoro e di reddito alle aziende agricole e forestali insediate nel territorio montano; favorire la gestione multifunzionale dei boschi attraverso servizi e prodotti che possono fornire alla collettività (ricreativi, turistici, ambientali); promuovere l'utilizzo della biomassa forestale, attraverso la realizzazione di piccoli impianti di produzione energetica di scala locale.
Questi ed altri obiettivi descritti adeguatamente all'interno del documento di piano dovranno essere attuati ed articolati nel territorio regionale in maniera differenziata, tenendo conto delle diverse problematiche ambientali, sociali, economiche che caratterizzano l'alta e la media montagna rispetto alla bassa montagna, alla collina ed infine rispetto alla stessa pianura.
Per questa ragione le strategie di intervento sono state dettagliate sulla base di queste tre fasce morfo-altimetriche, che in parte coincidono con quelle del piano territoriale e paesistico regionale ed in parte, molto limitatamente, se ne discostano.
Lungo queste direttrici di lavoro che sono state elencate in precedenza due sono gli assi d'azione che dovranno essere sviluppati con maggiore determinazione ed impegno data la complessità e la difficoltà realizzativa che li caratterizzano. Il primo asse d'azione è quello teso ad accrescere la superficie boscata della nostra pianura, con l'obiettivo di arrestare la progressiva frammentazione dei residui lembi di natura ancora presenti per favorire il miglioramento della qualità dell'aria, del paesaggio e in definitiva per avviare la costruzione della cosiddetta rete ecologica che l'Unione Europea ci spinge da tempo a promuovere attraverso l'attuazione completa della direttiva Habitat.
Il secondo asse prioritario del futuro impegno regionale in questo campo è rappresentato dallo sforzo per riuscire a dare prima un prezzo e poi fare pagare i servizi che le foreste svolgono verso l'intera collettività regionale. Servizi che saranno sempre più preziosi ed indispensabili, perché sono sempre più rare le risorse naturali intatte come l'acqua e l'aria pulita. In questo senso un passo avanti lungo questa direzione la Regione lo sta compiendo con l'applicazione del nuovo metodo per il calcolo della tariffa idrica, di cui abbiamo avuto modo di discutere nelle passate settimane, all'interno del quale, per la prima volta, si prevede che una parte dell'introito, tra il 2 e il 5 per mille, debba venire utilizzato per finanziare interventi volti a migliorare la qualità dei boschi appenninici e con essa la loro capacità di immagazzinare l'acqua rallentando il deflusso verso valle.
Nel lavoro svolto per la predisposizione del piano e che ha coinvolto a fondo i rappresentanti delle Province, delle Comunità montane, dei Comuni e dei parchi, si è ricercato anche il massimo di integrazione possibile tra i suoi obiettivi generali e quelli contenuti in altri strumenti di pianificazione e di programmazione regionale, quali il piano territoriale e paesistico, la legge regionale per la montagna, la recente legge sul sistema delle aree protette e dei siti di rete “Natura 2000”. In modo particolare è stato stabilito un forte rapporto sinergico con i contenuti in corso di predisposizione del nuovo piano regionale di sviluppo rurale, al cui interno figureranno anche delle specifiche misure forestali grazie alle quali alcune delle azioni previste nel presente piano avranno la possibilità di essere attuate e finanziate.
La natura di questo atto è dunque essenzialmente quella di un piano che definisce indirizzi, strategie e linee d'azione per una rinnovata e moderna politica forestale regionale in grado di guardare alle nuove funzioni prettamente ambientali che il patrimonio boschivo sarà sempre di più chiamato a svolgere senza tuttavia rinunciare a quelle più tradizionali, legate anche alla produzione materiale da lavoro, di biomasse a fini energetici, con quelle caratteristiche di cui dicevo.
Essenziale - sto arrivando alla conclusione - sarà pertanto la capacità della Regione di riuscire a far sì che le sue linee d'azione attraversino ed informino tutte le altre politiche territoriali ed ambientali, ma importante sarà che la sua attuazione si sviluppi anche attraverso i seguenti strumenti di programmazione regionale: il piano regionale di sviluppo rurale 2007-2013, che andrà in Assemblea nelle prossime settimane; i programmi annuali che la Regione predispone ai sensi della propria legge regionale, che è la legge 30 del 1981; gli accordi previsti dalla legge regionale per la montagna; il programma triennale per il sistema delle aree protette e dei siti di rete “Natura 2000”; i programmi regionali annuali per la prevenzione degli incendi boschivi e quelli per la manutenzione del demanio forestale e regionale; i programmi e gli accordi tra ATO e Province per l'utilizzo di una parte degli introiti derivanti dalla tariffa idrica.
Siamo consapevoli che, come sempre di fronte ad atti di pianificazione pubblica, anche il successo o meno di questo piano dipenderà in buona misura dalla capacità che avrà la Regione di stimolare insieme agli enti delegati (Comunità montane e Province), il coinvolgimento e l'intervento degli imprenditori privati, dei consorzi, a cominciare dagli agricoltori e dagli operatori forestali, per rendere vantaggiosi, attraverso incentivi e regole adeguate, gli investimenti in questo settore.
La Regione cercherà, dentro al quadro complesso delle prospettive finanziarie e alla discussione sulla crisi finanziaria che attraversa la spesa pubblica nel nostro paese e che colpisce i vari livelli, di dare comunque una solida copertura a questo tipo di intervento per le caratteristiche che questo ha. Abbiamo voluto assecondare la richiesta della commissione di avere una quantificazione più puntuale, che fa parte poi dell'emendamento presentato dal presidente della commissione consigliere Muzzarelli, in cui viene definito un insieme di risorse sull'ordine di 110 milioni di euro nel periodo 2007-2013 che derivano in buona parte dal piano di sviluppo rurale, in parte provengono dalla tariffa idrica, in parte provengono da risorse regionali dirette nel campo della forestazione, in parte possono provenire da altri fondi, come i piani di azione ambientale, che comunque si dedicano in particolare a sostenere l'attività dei siti rete “Natura 2000”, Sic e ZPS e contribuiscono indirettamente alla politica forestale di cui stiamo parlando.
Penso che abbiamo fatto un lavoro importante, in cui l'Assemblea ha svolto una funzione significativa. Abbiamo portato avanti un discorso di coinvolgimento dei livelli locali. Abbiamo poi dovuto accelerare i tempi per potere esercitare una funzione di indirizzo e di presenza rispetto ad uno strumento, il piano di sviluppo rurale, che sarà, ripeto, oggetto della nostra discussione nelle prossime settimane.
PRESIDENTE ( Zanca ): Grazie, assessore Zanichelli.
Ha chiesto di parlare la consigliera Guerra. Ne ha facoltà.
GUERRA: Io avevo assistito anche alla presentazione di questo lavoro, che allora era ancora abbozzato, presso l'assessorato all'Agricoltura e quindi lo conoscevo. Devo dire che è un lavoro veramente ottimo, ben fatto, c'è un'analisi approfondita e ci sono delle scelte molto chiare, però devo avanzare alcune perplessità che non riguardano l'assessore Zanichelli, ma riguardano la volontà di questa Giunta per quello che riguarda il tema energetico.
Il lavoro dell'assessorato all'Ambiente è un lavoro chiaro, c'è una scelta chiara e precisa per quello che riguarda lo sviluppo dei nostri boschi e la sua utilizzazione. Questo lavoro però viene prima del PER e prima del piano di sviluppo rurale, e troverà compimento all'interno del PER e all'interno del piano di sviluppo rurale. Quindi, momentaneamente resta un bel documento, un'ottima analisi, devo dire anche qualcosa di più perché la scelta per quello che riguarda il tema delle biomasse in questo documento c'è: si parla chiaramente di possibilità di utilizzare biomasse legnose per impianti di modeste dimensioni e, anzi, c'è anche qualche cosa di più, perché laddove si parla di progetti che hanno preso in considerazione la possibilità di utilizzare le produzioni forestali per impianti di medie dimensioni sono giudicate da questo documento caratterizzate da grossolana sovrastima delle reali potenzialità produttive dei boschi. Grossolana sovrastima delle reali potenzialità produttive dei boschi e si sconsiglia di utilizzare questa nuova tipologia di produzione di energia per quello che riguarda gli impianti urbani. La diffusione delle biomasse per il riscaldamento in ambiente urbano, al contrario, risulta sconsigliabile sia per problemi di approvvigionamento e stoccaggio, sia a causa dei livelli di emissione, eccetera.
Allora, questo piano mi convince perché fa delle scelte ben precise, quello che non mi convince, devo dirlo “apertis verbis”, è la reale volontà di andare o non andare in quella direzione, perché mentre così diciamo in questo piano, diversamente si sta facendo sul territorio, perché a Conselice e a Russi viene avanti altro. Altro rispetto a quello che in questo piano dichiariamo e alcuni emendamenti che sono stati presentati in commissione non li condivido, non mi convincono. Non hanno il coraggio di dire apertamente qualcosa di diverso rispetto a quello che l'assessore Zanichelli ha messo in questo piano, però, visto che non abbiamo l'anello al naso, vanno in altra direzione, perché l'assessore Zanichelli nel suo piano ha fatto una scelta anche di zone da rimboschire e ha fatto una scelta che non riguardava la montagna e la collina. In montagna e in collina sta scritto nel piano che non è prioritario aumentare le superfici boscate, che invece sono già piuttosto aumentate negli ultimi cinquanta anni, ma piuttosto ne va migliorata la funzionalità ecologica, come ad esempio il mantenimento, i lavori di ripristino, l'attenzione agli incendi boschivi. Nel piano si dice questo, ma gli emendamenti approvati in commissione, proprio dove si parla di collina e bassa montagna, quindi le zone che l'assessore Zanichelli ha escluso per i rimboschimenti, prevedono di realizzare in queste aree maggiormente vocate l'arboricoltura da legno per la produzione di biomasse o finalizzate alla costituzione di boschi permanenti, eccetera. Come dire mai di no ad un bosco, ma la scelta portata avanti in commissione diverge da quella portata avanti in Giunta. Diverge perché in Giunta la montagna e la collina sono state escluse, questo emendamento di commissione glielo riporta prepotentemente.
Allora, io non sono convinta, io attenderò di vedere le scelte vere, concrete, quelle in cui si parla anche di soldi, che sono quelle del piano di sviluppo rurale, che sono quelle del piano energetico regionale. Lì, finalmente, la Giunta regionale dovrà dire che cosa intende per sviluppo energetico, perché, vedete, utilizzare biomasse da riscaldamento è una cosa, utilizzare biomasse per fare energia elettrica significa fare una scelta che dal punto di vista dell'equilibrio è una scelta dissennata, perché significa produrre un'energia di alto contenuto tecnologico, qual è quella elettrica, che poi in gran parte sarà utilizzata per riprodurre calore, mentre è il calore che in prima battuta deve essere utilizzato. In primo luogo deve essere ridotto lo spreco di calore delle nostre case.
Una battuta che riguarda un altro tema, soltanto per riderci un attimo, visto che questo piano ha avuto consultazioni più con associazioni agricole venatorie che non con associazioni ambientaliste: sarebbe bene che l'assessorato regionale prendesse l'abitudine di chiamare alle consultazioni anche le associazioni ambientaliste e non solo quelle prettamente economiche che non possono avere una visione di largo respiro come invece questo piano vuole avere. Qui si parla di riduzione della CO², l'assessore Zanichelli, che è reduce da un importante appuntamento internazionale, sa bene che cosa vuol dire cambiamento del clima, sa bene quali sono gli effetti che il cambiamento del clima produrrà, ma le associazioni strettamente economiche molto spesso hanno una visione più ristretta.
Allora, così, per una battuta, si parla di valorizzare i prodotti dei boschi, tra i quali anche quelli dell'attività venatoria, e va benissimo. Ma, vorrei dire, visto che si tratta di inserire il tema dell'aumento dei capi da abbattere “in qualsiasi contesto possibile e immaginabile” e si tratta di valorizzare questi prodotti, io vorrei richiamare un comunicato della Provincia di Modena in cui finalmente si riconosce che questi famosi cinghiali, che gli ambientalisti tutelerebbero a scapito delle coltivazioni agricole, delle coltivazioni arboree e quant'altro, sono in realtà il frutto di dissennate immissioni - di dissennate immissioni – di animali che non hanno più nessun legame con l'origine di quella specie - leggo qualche passaggio, è il parere del Dipartimento della sanità pubblica, non di un gruppo di Verdi...
Termino subito.
PRESIDENTE ( Zanca ) :No, solo per dirle che ha superato già i cinque minuti e quindi la invito a concludere il suo intervento.
GUERRA: Termino immediatamente.
Quindi rileva - il Dipartimento di sanità pubblica - che sono stati trovati cinghiali che presentavano tratti diversi dalla specie autoctona, in qualche caso avevano la cicatrice derivante da targhette identificative inserite negli allevamenti. Quindi, finalmente, una nota chiara e precisa di un Dipartimento di sanità pubblica chiarisce che questi animali sono in surplus non perché c'è qualcuno che li difende, ma perché c'è qualcuno che dissennatamente li alleva, li immette per poterli poi successivamente cacciare, e magari poi per fare delle salsicce di cinghiale “Doc” che di “Doc”, come ben vedete, nulla hanno.
PRESIDENTE ( Zanca ): Grazie, consigliera Guerra.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mazza. Ne ha facoltà.
MAZZA: Volevo anch'io intervenire brevemente su questo ordine del giorno che credo sia molto rilevante. Io volevo solo sottolineare alcune questioni partendo, ovviamente, da un giudizio positivo che ho già dato in commissione sul piano stesso e certamente io parto da un'ottica che forse non è la maggioritaria, diciamo, nell'approccio a questo tema, ma io la ritengo fondamentale, cioè quella che considera i boschi come un patrimonio fondamentale per la nostra comunità per la capacità, ovviamente, di essere l'habitat per la biodiversità e per la sua tutela, per essere un grande polmone della nostra economia e per il valore paesaggistico che ha la foresta e che hanno i boschi per la nostra realtà, oltre al valore estetico che credo sia indiscutibile.
Quello che emerge, diciamo, nella nostra discussione è sempre la settorialità con cui si ragiona, per cui questo va bene qui, poi tra un po' discutiamo che va in un'altra cosa e si ribalta comunque l'approccio. Ora vorrei ricordare che un rapporto Ervet recente ha evidenziato che l'Emilia-Romagna va bene in economia ma va male in ambiente, nel senso che siamo ai primi posti nelle graduatorie internazionali sui problemi diciamo del reddito pro capite, sulle statistiche relative alla qualità della vita intese in termini economicistici, ovviamente, mentre invece occupiamo gli ultimi posti per quanto riguarda le questioni ambientali, in particolare per l'inquinamento atmosferico e per un trasporto essenzialmente su gomma.
Ora, i boschi sono un punto importante perché, ovviamente, sono una fonte di riduzione della presenza in atmosfera di CO², di anidride carbonica, e di conseguenza ci aiuterebbero a tenere bassa la sua presenza e quindi anche a rispettare meglio i limiti di Kyoto che, come ricordo, vorrei dirlo ancora una volta, l'Emilia-Romagna non rispetta, come non li rispetta tutto il nostro paese.
Quindi, io penso che il rimboschimento, la tenuta dei boschi sia fondamentale, appunto, per la nostra vita, oltre che per la nostra economia, anche se non sembra che questo sia così scontato. Allora io in questo senso vorrei ricordare a quest'aula che solo pochi giorni fa abbiamo votato le modifiche all'art. 10 del piano paesistico regionale che colpiscono il sistema forestale della nostra regione, nel senso che viene rotto il sistema unitario di sua tutela, sono permessi attraversamenti con tecnologie e infrastrutture, sono permesse collocazioni in siti diciamo a scelta dei privati, perché la legislazione così oggi è (per mettere antenne telefoniche, pali eolici e via discorrendo), e noi stiamo, come Regione, a guardare. Allora, io credo che non si possa discutere un piano paesistico, cioè un piano forestale e parlare delle foreste stando a guardare quello che succede.
Noi abbiamo approvato in quest'aula un ordine del giorno, lo ricordo perché ho paura che non sarà rispettato, che prevedeva che entro il 12 dicembre di quest'anno la Giunta presentasse un atto con il quale venivano individuate le zone da tutelare in modo assoluto, le zone da tutelare parzialmente e le zone in cui le immissioni di queste infrastrutture sono libere, salvo la VIA, e avevamo votato un ordine del giorno proprio per sottolineare la tutela delle foreste e dei boschi come fatto prioritario. Ora, al momento io, come membro della commissione, non ho ricevuto nessun documento che va in quella direzione, non so se qualcuno ci sta lavorando, vorrei però ricordare alla Presidenza dell'Assemblea e alla Giunta che questo è un impegno assunto dall'Assemblea che impegna la Giunta ad attuarlo entro una data precisa, quindi non vorrei che si creassero situazioni spiacevoli.
L'altra questione che volevo sottolineare per quanto mi riguarda è il problema dell'assetto idrogeologico. Io volevo dire che condivido pienamente la cosa che Zanichelli ha detto, cioè che nella definizione delle tariffe dell'ATO, cioè sull'uso delle acque, ci sia una quota da ristornare alla montagna per la tutela del sistema idrogeologico e per l'imbrigliamento o comunque per l'uso, diciamo, dell'acqua che lì via via si produce. Credo che questo sia importantissimo perché la città non può vivere senza la montagna, non può vivere senza l'aria pulita che viene da là, non può vivere senza infilare l'acqua, ovviamente, nei giusti fossi e così via. L'unica cosa che consiglierei attentamente è di non cadere in una logica industrialista, per cui l'acqua si regimenta con cementificazione, come si vede purtroppo fare. Bisogna invece usare tecnologie appropriate per evitare questo usando tecnologie naturalistiche che esistono, che sono note ai più che si occupano di questi problemi, ma che non si capisce perché non diventano l'elemento fondante di una strategia.
Sulla questione delle biomasse nel settore energia anch'io volevo sottolineare l'importanza di questo ruolo evidenziando però due cose. La prima, che bisogna evitare anche qui di mettere in moto una catena e una filiera economica per cui ci sono le biomasse e quindi arrivano i soldi e quindi bisogna per forza fare delle strutture per funzionare. Noi dobbiamo rovesciare la questione, partire da progetti locali di utilizzo dell'energia e fare delle comunità locali di autoproduzione dell'energia in riferimento a quella del vento, delle acque e delle biomasse, per riuscire a dare a quelle comunità la possibilità di avere energia a bassissimo costo, liberandosi anche delle reti nazionali, e avere una autoproduzione locale. In questo progetto sì che allora si può pensare di fare delle strategie innovative, ma se noi cadiamo nella logica industrialista per cui là ci va la società “xy” a fare, diciamo così, il produttore di energia, lì ci va la società “y” che fa la forestazione, la gente sta a guardare perché i filoni diciamo di valori che sono sul suo territorio li usano altri, francamente non facciamo nessun passo avanti e non cambiamo proprio l'approccio alla questione energetica. Quindi, in questo senso io sono abbastanza convinto che bisogna concertare questi interventi con altri, per esempio bisogna creare - ho finito, grazie...
PRESIDENTE ( Zanca ): Consigliere, ha già ampiamente superato il tempo a sua disposizione.
MAZZA: Ha ragione. Ho finito.
La questione che volevo dire è questa. Noi abbiamo bisogno di costruire una domanda, ora, mi hanno detto gli uffici, mi hanno informato che con le risorse che sono destinate per filoni non si può fare quello che io proporrei, cioè di finanziare il cambio delle centraline private o condominiali da gasolio a possibilità di energia da biomasse, cioè quindi finanziare il cambiamento di queste caldaie, perché così si crea il mercato. Io non posso dare soldi ad un ente pubblico che fa una centrale che brucia il legno per fare riscaldamento da distribuire quando, come dire, non intervengo sulle famiglie, sulle comunità locali perché cambino il loro modo di riscaldarsi. Sono soldi buttati via, come abbiamo già fatto in più occasioni, quindi bisogna secondo me cambiare proprio questo approccio e allora intrecciandosi con il piano energetico bisogna intervenire in questo senso.
Credo anch'io - e ho terminato davvero - che non sia accettabile l'idea che si producono dei gran boschi per poi tagliare la legna e portare la legna lontano. La legna va usata in sito, i boschi devono essere finalizzati all'uso in sito della legna, perché il trasporto della legna è contraddittorio all'obiettivo che ci si pone, perché c'è un forte inquinamento per il trasporto che annulla ogni valenza positiva che è data dal rimboschimento, per cui credo che debba essere con nettezza costruito questo.
Prendo atto che ci sono qui le quote finanziarie che avevo chiesto in commissione, ovviamente non sono in grado di entrare nel merito, ma che già ci siano vuole dire che la critica che avevo fatto in commissione, che mancavano, era giusta e corretta, poi nel merito avrò, spero di avere il tempo un giorno per discuterne.
PRESIDENTE ( Zanca ): Grazie, consigliere Mazza.
Ha chiesto di parlare il consigliere Francesconi. Ne ha facoltà.
FRANCESCONI: Il piano è oggettivamente dettagliato e mirante a trovare i punti di maggiore criticità del settore forestale, offrendo però al contempo alcuni elementi di dubbio che emergono proprio da una lettura accurata del piano e delle proposte contenute nel medesimo. Infatti, il piano stesso appare perlopiù come una mera enunciazione di principi, senza indicazioni e soluzioni pratiche che possano risolvere i problemi enunciati. Contiene spunti contrastanti: ad esempio, si vuole incentivare la coltura dei boschi, ma poi al contempo vengono posti forti vincoli alla lavorazione; si vuole promuovere il turismo, ma si mettono vincoli ai visitatori; si riconosce che la caccia è utile, finalmente, per limitare l'eccessiva presenza degli ungulati, ma poi vi sono fortissimi vincoli agli abbattimenti. Incidentalmente voglio informare la collega Guerra che in realtà, per quanto attiene all'immissione di selvaggina ipotizzata dalla medesima prima relativamente agli ungulati, probabilmente avviene per tutta la selvaggina sul territorio regionale, che probabilmente non esisterebbe se non vi fossero delle immissioni.
Poi, per quanto attiene alla montagna alta e media, si mira a promuovere forme di associazionismo tra i proprietari, ma è la solita deformazione da cooperativa, in realtà esistono già diverse forme di associazionismo e di collaborazione, ma favorire altri strumenti di associazionismo è difficile da immaginare, anche per lo spopolamento delle aziende di montagna.
Vi è la pretesa di pianificare gli interventi anche in termini infrastrutturali, ma ciò cozza con quanto si dice nel piano medesimo in seguito sulle aziende di montagna, ossia che sono di piccola entità e gestite perlopiù da persone anziane. Ne consegue che interventi di ampio respiro sono impensabili.
Si parla di rivalutare la filiera del legno, ma si evita di dire la cosa più importante: come utilizzare il legno di scarsa qualità e come invece inserire nel circuito commerciale quello di alta qualità, spesso e volentieri spiazzato dai legnami esteri importati a più basso costo.
Formazione dei gestori e del personale addetto agli interventi. Il proposito è buono ma si scontra con la realtà dei fatti, anche qui in particolare con le difficoltà di convincere le persone a cambiare il proprio modo di lavorare, che deriva da esperienze tradizionali e consolidate, ed oggettivamente inadatte molte volte a frequentare corsi di formazione anche se non è mai troppo tardi, però non si tiene conto delle tradizioni e dei consolidamenti di culture che sono oggettivamente presenti.
Non si tiene nemmeno conto del problema fondamentale della montagna, e cioè lo spopolamento e il relativo abbandono dei boschi, in virtù di una visione bucolica e ottimistica delle cose, ma è un fattore che rischia di invalidare qualsiasi previsione e scelta politica, anche perché in futuro vi saranno sempre più boschi lasciati incolti.
Per la collina e la bassa montagna si parla di valorizzare la castanicoltura, ma ciò non basta, noto. Innanzi tutto sarebbe necessario far sì che vi sia sempre chi coltiva le castagne, quando sappiamo che sempre così non è, e in secondo luogo comunque va recuperata tutta la filiera, dall'albero al prodotto semilavorato e lavorato (farina, castagne, castagne secche, prodotti alimentari, eccetera) e favorirne l'ingresso nei circuiti commerciali poiché il vero problema è che non vi è sbocco per questi prodotti, spesso e volentieri superati dalla concorrenza di altre regioni - cito, ad esempio, il Piemonte - o, peggio ancora, superati dalla concorrenza estera.
Non si parla assolutamente invece di valorizzare le filiere relative agli altri prodotti del sottobosco: penso ai funghi, ai tartufi, ai piccoli frutti e a quant'altro. Si vuole favorire l'esecuzione di piccoli interventi idraulici a basso impatto ambientale, però non si dice né chi li deve fare, né cosa - non da poco - con quali risorse, giacché gli interventi sono costosi, tanto più se debbono essere utilizzati, come è presumibile, criteri di ingegneria naturalistica.
Per la pianura l'obiettivo proposto della diffusione dell'arboricoltura è utopico: malgrado il basso costo delle colture tradizionali industriali, quale agricoltore in Emilia-Romagna rinuncerebbe a suolo coltivabile per farne un bosco di incerta destinazione e connotazione economica? Invece di puntare genericamente all'ampliamento dei boschi (penso a questa tendenza, che anche qui definisco utopica, di ritornare al Medioevo, quando la storia ci dice che la Pianura padana, compresa l'Emilia-Romagna, era coperta da boschi di querce o qualcosa del genere), può sembrare attendibile, che ne so, per fornire un utile nascondiglio a Prodi e al suo Governo dopo l'approvazione della finanziaria inseguito magari dagli italiani e anche dagli emiliano-romagnoli. Ma altro non vedo se non questa ipotesi così utopica.
Favorire l'arboricoltura in pianura è difficile da immaginare, immaginiamo poi se si deve sostenere, come dice il piano, quella di medio e lungo periodo.
Voglio parlare anch'io degli impianti di biomasse. Il piano individua in questa via la soluzione a tutti i problemi di sviluppo della montagna, ma non è ben chiaro se questa sia una trovata estemporanea o davvero una linea guida per lo sviluppo futuro. La totale incertezza traspare anche tra le righe dello stesso testo, laddove la produzione di energia da biomasse è auspicata, ma ha ricadute ambientali sconosciute, è sconsigliata per gli impianti di grandi dimensioni, e cioè quelli per oltre 20 mega watt, ma sarebbe invece adatta per impianti a carattere domestico o frazionale da un mega watt, ma anche di questi sono incerti i costi di funzionamento e ancor più le ricadute ambientali, calcolando poi che vi potrebbe essere il rischio che per la scarsità di materiale combustibile o per la qualità del nostro legno, che potrebbe non essere adatto alla produzione energetica, le centrali a biomasse si potrebbero in via ipotetica trasformare anche in inceneritori.
Infine, dato il minor costo, potrebbe verificarsi...
PRESIDENTE ( Zanca ): Consigliere Francesconi, il tempo a sua disposizione è concluso.
FRANCESCONI: Termino subito, presidente.
Infine, dato il minor costo, potrebbe verificarsi che le aziende arboricole invece di vendere le biomasse vendano l'energia, aumentando la possibilità che si crei un forte interesse economico per il legname che esula e prescinde dalle stesse finalità del piano così com'è presentato.
PRESIDENTE ( Zanca ): Grazie, consigliere Francesconi.
Annuncio di interrogazioni, di risoluzione e di interpellanza
PRESIDENTE ( Zanca ): A norma dell'art. 43 del Regolamento interno, comunico che nel corso della seduta sono pervenuti alla Presidenza i seguenti documenti, contrassegnati dai numeri d'oggetto che li precedono:
1981- Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa l'accorpamento del reparto di Ginecologia dell'Ospedale S. Orsola (BO) con il servizio di Chirurgia ginecologica Maggiore (BO) a causa dei lavori di ristrutturazione del reparto ginecologico del S. Orsola. (1406)
1982- Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per interrompere e vietare la sperimentazione su animali vivi per il test della pirogenicità provocata dalle endotossine gram-negative e promuovere l'utilizzo dei nuovi test approvati dal Comitato Consultivo Scientifico Europeo (ESAC) nel marzo 2006. (217)
1983- Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, sui dati che emergono dalla relazione semestrale, presentata dal Garante per i detenuti del Comune di Bologna, sulla situazione nel carcere della Dozza. (1407)
1984- Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, sulla risposta fornita all'interrogazione presentata dallo stesso consigliere in data 11 ottobre 2005, con numero d'oggetto 581, dall'assessorato alla Sicurezza territoriale e Difesa del Suolo e della Costa (prot. n. 1446/AMB/ASA/06), nella quale non risulta che i cittadini di Modena che hanno subito allagamenti siano stati risarciti. (1408)
1985- Interpellanza del consigliere Nervegna circa gli annunciati finanziamenti che la Regione Toscana stanzierebbe per la Ferrovia transappenninica che collega Firenze con Ravenna, via Faenza. (106)
1986- Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa l'installazione di un segnale luminoso (impianto semaforico) nel comune di Vezzano sul Crostolo in provincia di Reggio Emilia. (1410)
1987- Interrogazione del consigliere Richetti, a risposta scritta, circa il ritrovamento, da parte del dipartimento di sanità pubblica dell'AUSL di Modena, di cinghiali recanti anomalie rispetto alla specie autoctona. (1409)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 13
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Villani - Zanca
Aimi - Richetti
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