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125.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 21 MARZO 2017

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Interpellanze oggetti 3787 e 3902

(Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 3923

Interpellanza circa le azioni poste in essere dai gestori dei servizi di distribuzione dell'energia elettrica, e dalla Protezione Civile, per evitare che le relative reti continuino ad essere esposte ai gravi disservizi che si sono verificati, sul territorio regionale, a causa degli eventi atmosferici del febbraio 2015. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

GAZZOLO, assessore

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 3987

Interpellanza circa i contenuti e le procedure riguardanti il rinnovo della concessione relativa all'uso idroelettrico dell'acqua proveniente dall'invaso del Brugneto. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

GAZZOLO, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 4242

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di regolamento di attuazione, ai sensi dell'art. 8 Legge Regionale n. 24/2016 (Misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito).» (113)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4242/1 oggetto 4334 - Presentazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 4242/2 oggetto 4335 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Daniele (LN)

CALIANDRO (PD)

GIBERTONI (M5S)

FOTI (FdI)

GUALMINI, vicepresidente della Giunta

MARCHETTI Daniele (LN)

MARCHETTI Daniele (LN)

BESSI (PD)

 

OGGETTO 4138

Delibera: «Programma di iniziative per la partecipazione 2017 (L.R. 3/2010).» (Proposta della Giunta regionale in data 17 febbraio 2017, n. 179) (114)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 4138/1/2 oggetti 4332 e 4333 - Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

TORRI, relatore

BARGI (LN)

PICCININI (M5S)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

POLI (PD)

SASSI (M5S)

SENSOLI (M5S)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

TORRI (SI)

SENSOLI (M5S)

IOTTI (PD)

TORRI (SI)

PETITTI, assessore

BERTANI (M5S)

IOTTI (PD)

 

OGGETTO 2700

Risoluzione per impegnare la Giunta, nell'ambito del processo di partecipazione e delle facoltà di consultazione e confronto preventivo con le categorie della società civile, a richiedere un parere preventivo di merito non vincolante al Consiglio dell'Ordine dei Medici del Capoluogo della Regione, in merito agli atti propri e sulle proposte all'Assemblea di atti legislativi o amministrativi ritenuti rilevanti per l'impatto sugli investimenti in sanità o incidenti sull'organizzazione dell'attività sanitaria o sull'esercizio della professione medica. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BIGNAMI (FI)

ZOFFOLI (PD)

BIGNAMI (FI)

ZOFFOLI (PD)

BIGNAMI (FI)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 4089

Risoluzione per esprimere la ferma condanna per le offese rivolte, durante una manifestazione svoltasi a Reggio Emilia in ricordo dei Martiri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

CAMPEDELLI (PD)

AIMI (FI)

TARUFFI (SI)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 4126

Risoluzione per impegnare la Giunta ad accogliere quanto segnalato dalle persone impegnate nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nel prossimo Piano Operativo Annuale, riconoscendone il prezioso impegno svolto ed in virtù delle nuove competenze assegnate a seguito dello scioglimento del Corpo Forestale dello Stato. A firma del Consigliere: Alleva

(Rinvio)

 

OGGETTO 4205

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare i competenti Ministeri ad attuare i processi di assegnazione di personale, mezzi, apparecchiature e risorse al corpo dei Vigili del Fuoco, nonché a procedere alla stipula della convenzione per lo svolgimento delle attività di contrasto attivo degli incendi boschivi. A firma della Consigliera: Piccinini

(Rinvio)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 2147

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché il Governo si attivi per acquisire le risorse messe a disposizione dalle istituzioni comunitarie in materia di educazione alimentare, sostenendola ulteriormente quale strumento per la promozione di stili di vita sani. A firma dei Consiglieri: Bessi, Campedelli, Zoffoli, Soncini, Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Bagnari, Serri, Paruolo, Montalti, Caliandro, Rontini, Tarasconi, Molinari

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BESSI (PD)

BERTANI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 4334 - 4335 - 4242 - 4138 - 4332 - 4333 - 2700 - 4089 - 2147

Emendamenti oggetti 4335 - 4138

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 15,25

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centoventicinquesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Alleva, Cardinali e Soncini e gli assessori Mezzetti e Venturi.

 

Interpellanze oggetti 3787 e 3902

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interpellanze.

Vengono rinviate le interpellanze oggetti 3787 e 3902.

 

Svolgimento di interpellanze

 

OGGETTO 3923

Interpellanza circa le azioni poste in essere dai gestori dei servizi di distribuzione dell’energia elettrica, e dalla Protezione Civile, per evitare che le relative reti continuino ad essere esposte ai gravi disservizi che si sono verificati, sul territorio regionale, a causa degli eventi atmosferici del febbraio 2015. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo con l’interpellanza 3923, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi: interpellanza circa le azioni poste in essere dai gestori dei servizi di distribuzione dell’energia elettrica, e dalla Protezione civile, per evitare che le relative reti continuino ad essere esposte ai gravi disservizi che si sono verificati, sul territorio regionale, a causa degli eventi atmosferici del febbraio 2015.

Do la parola al consigliere Bertani.

Risponderà l’assessore Gazzolo. Prego consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Questa interpellanza è nata quando ci sono giunte le tragiche notizie provenienti dal centro-sud, che dopo il terremoto si è ritrovato ad affrontare anche precipitazioni nevose importanti ed eventi molto simili a quelli che sono successi da noi nel febbraio 2015, quindi interruzioni e distacchi della corrente elettrica per diversi giorni, per migliaia di persone, mancanza di informazioni, il tutto dovuto, pare, allo stesso tipo di neve che si era mostrata da noi nel periodo di febbraio 2015. A seguito di quegli eventi, ricordo bene, fu una delle nostre prime Commissioni molto partecipata e molto sentita, ci fu una Commissione in cui si valutò quello che era successo.

A seguito di quella Commissione si uscì con la promessa di Terna, di Enel, della Regione Emilia-Romagna e della Protezione civile di uscire da quell’evento con un Piano che avrebbe permesso il non accadere più di questi eventi, quindi un Piano integrato di manutenzione delle reti e del verde, proprio perché non si verificassero più quei tipi di eventi e un Piano anche di coordinamento e di informazione dei Comuni e dei cittadini. A questo punto ci chiediamo se qualcosa è stato fatto, perché quest’inverno è passato, fortunatamente senza da noi eventi particolarmente gravi, il prossimo inverno speriamo che passi e se arrivano fenomeni importanti noi siamo pronti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Do la parola all’assessore Gazzolo, che ha otto minuti.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere Bertani, già nel marzo del 2015 la Regione Emilia-Romagna, d’intesa con Enti locali, Enel e associazioni dei consumatori, ha attivato un tavolo istituzionale sul maltempo di inizio febbraio, con l’obiettivo di dare risposta ai problemi emersi durante l’emergenza. Tra questi vi è la definizione di modalità di intervento e comunicazione più efficaci ed efficienti in caso di calamità, specie con i gestori dei servizi essenziali e la manutenzione delle reti e dei boschi, anche con soluzioni innovative.

Ringrazio il consigliere Bertani che, con l’interpellanza presentata, mi dà l’occasione di presentare i frutti del grande impegno messo in campo, ma spesso rimasto sottotraccia perché non fa notizia. Come definito dal tavolo istituzionale, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha sottoscritto protocolli operativi con IRETI, già IREN ed Enel. Sta per firmare con Hera e ha in corso un confronto con ATERSIR (specifica Autorità di vigilanza) per accrescere le forme di collaborazione. Gli enti gestori hanno messo in campo azioni di manutenzione e controllo delle reti del verde, di verifica del grado di obsolescenza delle linee, potenziamento dei Piani di emergenza e per una migliore gestione anche informativa del rapporto con gli Enti locali e con i cittadini.

Per ogni ente riassumo le azioni.

Terna. Premetto che, in seguito agli eventi del febbraio 2015, la stessa Autorità per l’energia avviò un’approfondita indagine conoscitiva sulla qualità del servizio reso dagli operatori elettrici coinvolti per evidenziare l’articolazione dell’organizzazione interna preposta alla gestione dell’emergenza, la corretta consistenza di uomini, mezzi e procedure attivate per il pronto intervento e il ripristino del servizio, nonché l’effettiva esecuzione delle attività di manutenzione degli impianti.

L’indagine non rileva anomalie o criticità della condotta di Terna ed evidenzia come l’impatto delle interruzioni sulle reti di alta tensione sia stato meno esteso rispetto a quello sulle reti di bassa e media tensione (vedasi l’apposita delibera AEEG). Alla manutenzione ordinaria svolta negli ultimi due anni, Terna ha unito la sostituzione dei conduttori esistenti in rame con altri in alluminio e acciaio e quelli con sfibrature, la sostituzione di sostegni, l’installazione di dispositivi anti rotazionali per ridurre il rischio di formazione di manicotti di ghiaccio, l’acquisto di elicotteri per il supporto alle attività di esercizio e manutenzione, di ispezione visiva e termo-visiva della rete per il proprio intervento, l’attivazione del sistema WOLF, software che analizza le previsioni orarie per evidenziare le condizioni capaci di favorire le precipitazioni di neve umida e valutare il rischio nella formazione dei manicotti di ghiaccio (sistema, fra l’altro, sviluppato con RSE, Ricerca sul sistema energetico), dotazione di tablet, smartphone e telefoni satellitari per le squadre operative, rinnovo del parco auto di fuoristrada e mezzi speciali, collaborazione con le principali università italiane e istituti di ricerca.

Oltre a questi interventi, continua ad essere effettuato il taglio potatura di piante interferenti con i conduttori delle linee e la ripulitura dei sentieri lungo i tracciati delle linee ad alta tensione per garantire la sicurezza e quindi la continuità del servizio elettrico.

Terna opera secondo linee guida, procedure e istruzioni operative interne, finalizzate alla prevenzione e alla gestione dei rischi.

Per la gestione del sistema elettrico sono stati aggiornati i documenti organizzativi per la gestione di fenomeni meteo severi con procedure di gestione delle emergenze, che introducono uno specifico stato di attenzione in previsione di eventi di particolare intensità, implica l’attivazione di maggiore personale, mezzi e di procedure operative adeguate. Prevede, inoltre, una attenzione particolare da dedicare alla gestione costante dei contatti con le Istituzioni locali e di Protezione civile.

Enel spa. Tra il 2015 e il 2016 Enel ha investito oltre 9 milioni di euro per l’aumento della resilienza su 200 chilometri di rete di media tensione della regione. A questa attività si sono unite quelle di manutenzione sulle linee elettriche per le quali nello stesso biennio si sono investiti 28,5 milioni di euro, dei quali 6,9 per il taglio delle piante nelle fasce di rispetto delle linee. Sempre nel 2015 è stata poi introdotta, a livello nazionale, una nuova modalità di ispezione con elicottero che, con l’impiego di strumentazioni laser, consente la rilevazione dell’avvicinamento delle piante alle linee elettriche, con una misurazione esatta della distanza evitando gli errori di valutazione possibili con la sola ispezione visiva.

Il Piano di emergenza di Enel è stato oggetto di tre revisioni dal febbraio 2015: la prima nel luglio 2015, la seconda nel gennaio 2016 e la terza nel gennaio 2017. Tra gli elementi di novità si evidenzia l’utilizzo dei codici colore in linea con quelli adottati nel sistema di allertamento di Protezione civile, l’istituzione di incontri periodici con la Regione e con le Prefetture per migliorare il coordinamento in caso di eventi emergenziali, l’attivazione di un numero unico nazionale di contatto con le Prefetture e la fornitura a ciascun sindaco di un contatto telefonico dedicato da utilizzare per aggiornamento in tempo reale sull’evoluzione del servizio elettrico in caso di calamità.

È stata potenziata l’infrastruttura hardware e software dei call center del numero verde 803500 per meglio sostenere il flusso di richiesta di informazioni della clientela, prendendo a riferimento i volumi di chiamate del febbraio 2015. Nei casi di traffico più intenso si prevede il ricorso a un service esterno per accrescere il numero degli operatori disponibili. Oltre a questo canale telefonico si è attivata la app Guasti Enel Distribuzione e un servizio sms per potenziare dei canali di comunicazione verso i clienti.

IRETI. Le attività che IRETI ha posto in essere come azioni preventive per limitare i potenziali disservizi in caso di emergenza rientrano in un quadro generale del miglioramento continuo della qualità del servizio. In particolare, si è puntato sulla diminuzione della durata delle interruzioni attraverso l’automazione degli impianti e la creazione di nuovi punti di contro-alimentazione, del numero di clienti interessati dalle interruzioni con la posa di nuove cabine dorsali e la conseguente riequilibratura dei carichi della consistenza dei clienti serviti da ciascuna di esse, del tasso di guasto con cicli di controllo ispezione impianti e l’intensificazione dei Piani di manutenzione preventiva, della sensibilità ai fenomeni atmosferici grazie alla sostituzione di linee aeree con linee in cavo e alla intensificazione dei programmi di mitigazione delle interferenze con la vegetazione.

In seguito agli eventi di febbraio 2015, si sono, inoltre, attuate ispezioni a tappeto di tutta la consistenza della rete di media tensione per l’aggiornamento dei database sui siti con l’interferenza con la vegetazione.

Si è ridefinito e potenziato il programma di taglio piante, si è proseguito negli interventi del Piano di rimozione delle linee aeree a bassa tensione in città, sostituite con linee in cavo e del Piano di telecomando delle cabine con l’installazione di dispositivi di rilevazione di guasto.

Un apposito manuale operativo di allertamento in caso di interruzione dei servizi essenziali è stato sottoscritto con la Prefettura di Parma.

Con l’Agenzia regionale dell’Emilia-Romagna è stata siglata una convenzione per la fornitura, in comodato d’uso, di alcune apparecchiature strategiche, come gruppi elettrogeni e motopompe, la collaborazione nell’organizzazione e gestione di esercitazioni, la condivisione dei dati dei sistemi di monitoraggio e la costituzione di un comitato tecnico per seguire gli aspetti legati all’attuazione degli interventi in caso di calamità.

Hera. Hera effettua, con frequenza annuale, la manutenzione del verde circostante le linee, che consiste nel taglio dei rami interferenti la fascia di rispetto oggetto di servitù, in collaborazione con i proprietari dei terreni e delle piante. Svolge, inoltre, costantemente, le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per garantire l’efficienza delle infrastrutture nei Comuni gestiti a cui, nel 2015 e 2016, ha destinato complessivamente oltre 25 milioni di euro.

A questi interventi si devono aggiungere quelli di sviluppo tecnologico che negli ultimi sette anni hanno portato al totale rinnovamento del sistema di telecontrollo, con l’installazione di interruttori telecomandabili presso più di 450 cabine di distribuzione per isolare più rapidamente un guasto senza necessitare dell’intervento fisico degli operatori. Solo negli ultimi due anni sono stati investiti oltre 7 milioni.

Tra le soluzioni innovative nella gestione del servizio si segnalano l’installazione di tecnologie innovative per la ricerca e l’eliminazione automatica del guasto, la realizzazione del progetto pilota smart grid Pavullo per l’automazione dell’esecuzione delle manovre di isolamento del guasto, senza necessità di intervento degli operatori della sala telecontrollo, nonché la video-ispezione delle linee elettriche aeree…

 

PRESIDENTE (Saliera): Assessore Gazzolo, ha superato di oltre un minuto il suo tempo.

 

GAZZOLO: …con l’utilizzo di droni o dell’elicottero.

Quello descritto è il quadro complessivo, purtroppo solo sintetico, delle azioni messe in campo in seguito all’emergenza del febbraio 2015. Quindi, in conclusione, insieme ai danni e alle criticità, ogni emergenza ci lascia anche insegnamenti preziosi sulle scelte da intraprendere per rendere il nostro sistema di Protezione civile capace di affrontare, con crescente efficacia ed efficienza, le calamità naturali.

Anche gli eventi del 2015 hanno messo in luce il valore aggiunto dell’Emilia-Romagna, cioè la capacità di fare sinergia per rendere le nostre comunità sempre più resilienti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Bertani. Ha sei minuti.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore per tutti i dati che ci ha fornito, proprio perché effettivamente, anche secondo noi, sono rimasti sottotraccia. Facendo un po’ di ricerche sugli atti che sono stati emessi non abbiamo trovato quasi nulla. Quindi, è importante che queste attività vengano riconosciute e siamo contenti anche di aver fatto un po’ – chiediamo che lo faccia anche l’assessore – il fiato sul collo, nel senso che quando si prendono degli impegni è bene, periodicamente, che questi vengano verificati anche perché poi, se mi riferisco a Terna Enel, tutte le attività elencate fatte in Emilia-Romagna mi fanno un po’ temere perché l’Abruzzo non è poi così lontano da casa nostra.

Quindi, se le hanno fatte da noi, forse in Abruzzo non le hanno fatte o se le hanno fatte da noi può darsi che ancora sia un inizio, ma non sia tutto. L’invito che faccio è quello di mantenere l’attenzione alta, come, ad esempio, verificherò se effettivamente ai sindaci sono stati forniti questi nuovi numeri.

L’altra cosa che chiedo e suggerisco all’assessore, anche nel tempo, eventualmente, è di valutare e di fare esercitazioni di Protezione civile riguardo a questi argomenti, quindi simulare un guasto esteso o dei guasti estesi per vedere effettivamente se siamo pronti a reagire. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

 

OGGETTO 3987

Interpellanza circa i contenuti e le procedure riguardanti il rinnovo della concessione relativa all’uso idroelettrico dell’acqua proveniente dall’invaso del Brugneto. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3987: interpellanza circa i contenuti e le procedure riguardanti il rinnovo della concessione relativa all’uso idroelettrico dell’acqua proveniente dall’invaso del Brugneto, a firma del consigliere Foti, che ha la parola, ma rinuncia all’illustrazione.

Risponde l’assessore Gazzolo, a cui do subito la parola. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Riprendo quanto affermato in quest’Aula in risposta al consigliere Foti in occasione dell’ultima seduta dell’Assemblea legislativa.

Nel 2013 le Regioni Emilia-Romagna e Liguria con Mediterranea delle Acque spa hanno sottoscritto il protocollo per i rilasci aggiuntivi del Brugneto, con cui sono state definite le modalità di una sperimentazione triennale volta a soddisfare eventuali situazioni di criticità estive, causate dalla carenza di disponibilità di acqua per l’uso irriguo nel piacentino salvaguardando, comunque, la necessità idropotabili dei comuni costieri del territorio ligure. Questo ha consentito un rilascio aggiuntivo per tre anni di 1,5 milioni di metri cubi, oltre ai 2,5 milioni stabiliti nel disciplinare di concessione suppletivo del 21 febbraio 1987 avvenuto non a insindacabile discrezione – mi perdonerà il consigliere se lo riprendo, perché era stato già oggetto del precedente question time – del gestore genovese, ma su segnalazione dei Consorzi di bonifica e successiva richiesta della Regione Emilia-Romagna.

L’intesa del 2013 è stata sottoscritta dalla Regione Liguria a guida centrosinistra e confermata nel 2016, nel quarto anno, dal nuovo presidente Toti della Regione Liguria, tra l’altro con l’aggiunta, a 1,5 milioni di metri cubi, di altri 800.000 metri cubi, nelle more della stesura di un nuovo accordo dando conto della volontà di superare i confini interregionali e regionali e di un importante lavoro comune.

Il protocollo ha realizzato una sperimentazione triennale per la definizione congiunta delle modalità di gestione sostenibile della risorsa idrica. Per attuarla ci si è avvalsi di tre modelli, che hanno tenuto conto sia dei processi idrogeologici e idraulici sia dei fabbisogni idropotabili e irrigui. Lo scopo era quello di delineare strategie di tutela e valorizzazione dell’intera asta fluviale del Trebbia, ottimizzando gli usi della risorsa per la qualità dell’ecosistema fluviale, le attività agricole produttive e turistico-ricreative.

Il lavoro è stato condotto attraverso un tavolo tecnico, che ha visto coinvolti, oltre ai firmatari del protocollo, anche la Provincia di Genova e il Comune di Genova. Le analisi sono state approfondite ed hanno portato alla condivisione dei dati di disponibilità e di utilizzo della risorsa idrica, al fine di definire scenari di sfruttamento, tenuto conto in particolare delle esigenze ambientali, delle necessità idropotabili liguri, dei rilasci al comparto irriguo già previsti dal disciplinare concessorio e delle ulteriori esigenze irrigue del piacentino in condizioni di scarsità idrica, nonché dello sfruttamento idroelettrico in essere.

Il confronto tecnico ha evidenziato come la possibilità di disporre di ulteriori rilasci dipenda dalle condizioni meteo climatiche e dal volume invasato dal Brugneto ad inizio stagione irrigua. La gestione della risorsa idrica è stata anche uno dei tre temi posti al centro del processo partecipato del contratto di fiume del Trebbia avviato nella primavera del 2014, con l’obiettivo di trovare un compromesso tra usi concorrenti dell’acqua del fiume, in particolare uso irriguo, idropotabile ed elettrico, nel rispetto degli obiettivi di qualità. Se ne discuterà il prossimo 31 marzo in occasione della prima riunione del tavolo di negoziazione, prima riunione tecnica, in cui siederanno rappresentanti dei diversi portatori di interesse.

Il fine è quello di rielaborare, dal punto di vista tecnico, le proposte emerse negli incontri già svolti sul territorio per produrre un programma di azioni concrete da mettere in campo. Fondamentali saranno anche gli esiti del dialogo in corso con la Regione Liguria. Le nostre richieste sono sul tavolo da tempo e sono chiare. Riguardano sia il rilascio aggiuntivo per l’irriguo che necessariamente la revisione delle concessioni per l’idroelettrico. La Regione c’è, come c’è stata in passato, e stiamo facendo con convinzione la nostra parte.

Piacenza è una realtà importante ed essenziale della comunità regionale e per questo mi fa piacere, con questa ulteriore interrogazione, che l’obiettivo da raggiungere sia condiviso dalla Giunta e dai consiglieri, anche richiamato nella stessa risoluzione votata in quest’Aula.

Per questo è mia intenzione convocare a breve a Piacenza un tavolo a cui inviterò tutti i consiglieri regionali del territorio insieme ai parlamentari, al Consorzio di bonifica e alle associazioni di categoria agricole con i Comuni senza distinzione di bandiera, per un obiettivo che è fondamentale per le nostre comunità. Al momento il dialogo con la Regione Liguria è aperto.

Ritengo, però, che una piena azione condivisa aiuti a rappresentare con convinzione e fermezza l’esigenza di Piacenza e della valle; un’azione attenta nell’ascolto delle richieste portate dalla Liguria per raggiungere un’intesa capace di soddisfare entrambe le parti; un’intesa che porti alla stesura di un accordo interregionale preliminare al rinnovo della concessione riguardante l’uso elettrico, nonché di un accordo permanente integrato sull’utilizzo dell’invaso del Brugneto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti, che ha otto minuti.

 

FOTI: Presidente, a me dispiace di aver costretto l’assessore Gazzolo a ridare una risposta che, in parte, mi aveva già dato, ma è solo un problema tecnico. Avendo fatto un question time non mi sono ricordato di ritirare l’interpellanza, che poi è stata iscritta all’ordine del giorno.

Colgo l’occasione della cortese e dettagliata risposta per dire che, soprattutto la parte finale della stessa, perché le prime parti le avevamo già esaminate, mi sembra particolarmente positiva. Se l’assessore Gazzolo convoca un po’ tutte le rappresentanze istituzionali della provincia di Piacenza, anche perché ognuno si assuma poi le proprie responsabilità, non certo per fare una guerra a Genova, perché qui il problema non è fare le guerre, il problema possibilmente è trovare, io penso, delle modalità di azione che contemperino tutti gli interessi in campo.

Mi permetto di dire, assessore Gazzolo, che lei ha ricevuto – anche noi l’abbiamo ricevuta – una nota recentemente dal Consorzio di bonifica che metteva un altro tema sul piatto, ovvero quello di modificare il sistema di calcolo del deflusso minimo vitale.

Io non penso che questa sia argomentazione da poter portare a un incontro istituzionale, anche perché, mi pare sufficientemente complesso l’argomento e debbo dire che nonostante l’invito a nozze del Consorzio di bonifica a volermi rimandare sui banchi del liceo non ci sono tornato, perché francamente ormai ho perso memoria di alcune cose, anche sotto il profilo della risoluzione delle equazioni proposte. Tuttavia, se accanto a questo, lei ritiene che vi possa essere spazio – questo è tema regionale – anche per una diversa o più favorevole (se è diversa, ma non serve a niente, tanto vale lasciare quello che si ha) interpretazione o modalità di calcolo del deflusso minimo vitale, sappia già in partenza che io sono pienamente d’accordo perché la cosa che interessa tutti è che possibilmente la valle possa avere l’acqua che le spetta e al tempo stesso che anche gli agricoltori possano trarre dalle varie prese che ci sono lungo il corso del fiume quel minimo necessario e indispensabile per poter adeguatamente curare il settore agricolo soprattutto potendo dare quell’acqua che, spesso e volentieri, lei meglio di me sa che manca.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 4242

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di regolamento di attuazione, ai sensi dell’art. 8 Legge Regionale n. 24/2016 (Misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito).» (113)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 4242/1 oggetto 4334 - Presentazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 4242/2 oggetto 4335 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo procedere con l’oggetto 4242. Con l’apertura della discussione generale si è conclusa la seduta della mattina.

In discussione generale ha chiesto la parola il consigliere Taruffi. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Oggi abbiamo all’esame l’ultimo atto di un percorso che abbiamo voluto e abbiamo sostenuto con convinzione, perché oggi, di fatto, l’ultimo atto dà seguito alla legge “Misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito” e quindi all’introduzione di quello che abbiamo definito il reddito di solidarietà, che comunque è una forma di reddito minimo per questa Regione.

Noi siamo molto soddisfatti del percorso che abbiamo svolto. Ovviamente, come abbiamo detto all’atto dell’approvazione della legge, ma qui voglio ribadirlo, siamo di fronte a un atto innovativo che dovrà essere sperimentato per vedere nella concretezza della realtà quelle che saranno le eventuali modifiche che dovremo apportare. Quello di oggi è un passaggio importante.

La celerità con la quale anche il Regolamento ci è stato sottoposto, perché comunque è un atto approvato e deliberato dalla Giunta, testimonia la volontà di partire, la volontà di concludere questo percorso che, lo ricordo, abbiamo avviato nell’aprile del 2015 quando in quest’Aula presentammo un ordine del giorno che portava la mia firma e quella del Capogruppo del PD Stefano Caliandro, in cui chiedevamo alla Giunta di stanziare le risorse e impegnavamo l’Assemblea a fare la legge entro il 2016, legge che abbiamo poi depositato – voglio ricordarlo perché credo sia giusto – a luglio dello scorso anno per essere poi approvata a dicembre, solo tre mesi fa.

Dopodiché il Regolamento attuativo, che è quello del quale oggi ci occupiamo, pone il punto finale dell’iter amministrativo. Con l’approvazione di quest’atto, finalmente, i cittadini della nostra regione, che hanno un reddito inferiore o uguale a 3.000 euro ISEE, potranno recarsi presso gli uffici e i servizi sociali dei Comuni di residenza e avviare la pratica per entrare nel percorso che abbiamo definito con questo Regolamento.

Ribadisco che per la nostra Regione è un passo importante, è un passo concreto, perché spesso ci siamo misurati anche con varie discussioni in Aula e in Commissione sulla necessità di dare risposte in termini di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito. Oggi lo facciamo con un atto concreto. Sappiamo che i parametri che abbiamo inserito sono parametri che potranno essere anche modificati, ma quello che abbiamo sottolineato, sottolineiamo e rivendichiamo ancora oggi è il principio che sta dietro questa legge, i principi che stanno dietro questa legge e che trovano applicazione anche nel Regolamento che oggi esaminiamo.

Ribadisco, con tutte le cautele del caso, la soddisfazione che abbiamo e che credo tutti quanti possiamo rivendicare; una soddisfazione importante perché abbiamo segnato un pezzo credo innovativo nella legislazione della nostra Regione dando una risposta concreta, e questo lo voglio ribadire, alle persone più in difficoltà che hanno subito di più la crisi in questi anni; una crisi che ha colpito duramente anche la nostra regione.

Ricordo che i nuclei familiari che vivono al di sotto della soglia ISEE che abbiamo stabilito sono comunque circa 45.000. Parliamo di un numero molto significativo di persone.

Ho sentito qualcuno ribadire, nelle dichiarazioni alla stampa, che questo è un provvedimento fatto solo per alcuni cittadini e non per altri. Io, invece, voglio ricordare che qui stiamo dando l’approvazione finale a un atto che ha, tra le caratteristiche fondamentali, quella dell’universalità. Noi ci rivolgiamo a tutti i cittadini della nostra regione che si trovano in condizioni di difficoltà. Come abbiamo detto all’approvazione della legge, le risorse che abbiamo destinato non sono infinite, ma d’altra parte il principio di lealtà non può non guidarci e quindi abbiamo fatto uno sforzo importante nello stanziare 35 milioni, a cui si aggiungono i 37 sul sostegno di inclusione attiva del Governo. Quindi, è un pacchetto di 72 milioni che va a finanziare un percorso che crediamo essere un pezzo di una risposta concreta alle necessità dei cittadini. Ci tenevo a dire anche oggi che abbiamo questo schema di Regolamento con le cifre più specifiche e l’ammontare mensile della misura economica. Ci tenevo a sottolinearlo perché forse un po’ ingenerosamente ho sentito dire in questi mesi e in queste settimane che avevamo stanziato quasi una mancia, qualche spicciolo. Io, invece, invito tutti i consiglieri di quest’Aula a ragionare sul fatto che di questi tempi stanziare 35 milioni, quindi aprire un capitolo nuovo di spesa senza aggiungere o aumentare la pressione fiscale, senza tagliare i servizi, ma riorganizzando le spese della Regione è stato un intervento molto importante.

Voglio ringraziare anche i tecnici dell’assessorato che si sono prodotti in questi mesi e che si sono applicati su un testo innovativo. Voglio ringraziarli tutti anche perché senza il confronto con loro e il lavoro ovviamente noi non saremmo qui oggi.

In ultimo, visto che ne abbiamo parlato spesso, il lavoro di chi concretamente tutti i giorni fornisce a noi gli strumenti per poter prendere le decisioni vada riconosciuto che vada loro espresso un sincero ringraziamento. L’ho fatto oggi perché questo è il momento finale di questo lungo percorso che in questi due anni ci ha visti, in vario modo, impegnati.

A loro va un sentito ringraziamento.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Prima di proseguire con la discussione generale, ricordo che all’oggetto 4242 sono abbinati due ordini del giorno, uno a firma della consigliera Gibertoni e uno a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni e Bertani.

Continuiamo con la discussione generale.

Ha chiesto la parola il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Credo sia doveroso dire due parole sul cosiddetto reddito di solidarietà, anche perché è un tema che ha tenuto banco per diverso tempo qui in Assemblea. Oggi, come è stato ricordato prima, siamo all’ultimo passaggio, ovvero quello di dare il parere definitivo al Regolamento attuativo di questo strumento che, sentendo voi, almeno sulla carta, dovrebbe aiutare i cittadini ad affrontare la crisi economica, che, purtroppo, colpisce ancora troppa gente qui nella nostra regione. Uso il condizionale “dovrebbe aiutare i nostri cittadini” perché, a nostro avviso, ci troviamo di fronte ad uno strumento che, in realtà, non fa nulla di tutto questo. Infatti, mi fa un po’ sorridere quando sento parlare di strumento concreto per contrastare la povertà nella nostra regione.

Noi, come Lega Nord, non ci siamo mai sottratti al dibattito. L’abbiamo dimostrato fin dalle prime sedute di Commissione, quando depositammo alcuni emendamenti chiari, che facevano capire quale fosse la posizione della Lega Nord. Innanzitutto, a nostro avviso, gli aiuti economici che noi andiamo a dare in questo caso dovrebbero andare con precedenza ai nostri cittadini, a quei cittadini che versano le tasse sul nostro territorio da più tempo. Avete inserito un paletto di due anni di residenzialità storica, ma sinceramente non sono sufficienti, tant’è che noi avevamo presentato un emendamento per alzarlo a cinque. Dico che non sono sufficienti perché se andiamo a vedere gli altri criteri per accedere a questo strumento e a questo reddito di solidarietà, ci accorgiamo che in realtà è molto limitativo nei confronti dei nostri cittadini perché diciamo che per accedere a questo aiuto bisogna avere un reddito massimo ISEE di 3.000 euro annui. Già questo è un paletto che va ad escludere una buona fetta di cittadini, comunque in difficoltà, perché se uno ha 3.500 euro di ISEE annui non è che se la passi benissimo. Inoltre, per avere i 400 euro, i titoloni che si erano letti i primi tempi, i 400 euro al mese alle persone in difficoltà residenti nella nostra regione bisognerebbe avere cinque membri del nucleo familiare. Dove trovate nuclei familiari di emiliani e romagnoli con cinque membri e 3.000 euro di ISEE massimo annuo? Ce ne saranno sicuramente, però in larga parte, con questi criteri, il rischio è quello di andare ad aiutare prevalentemente i cittadini stranieri residenti qui nella nostra regione. Lo dico con assoluta tranquillità, tanto poi tra un anno ci incontreremo e faremo i conti con i dati alla mano, perché comunque è uno strumento che andrà monitorato. Vedremo poi chi aveva ragione oppure no. Noi l’abbiamo detto fin dal principio: così com’è, questo strumento non servirà assolutamente a nulla, perché poi se andiamo a vedere, per fare un esempio, nel caso in cui un nostro cittadino magari che vive solo e che comunque vive sotto una soglia di povertà estrema, che cosa andremo a dare a questo cittadino? Al massimo 80 euro al mese. Magari al nostro emiliano, al nostro romagnolo che vive solo sotto la soglia di povertà gli arriveranno 80 euro al mese che verranno erogati poi bimestralmente. Quindi, a questa persona ogni due mesi arriveranno 160 euro, nel frattempo magari può anche non mangiare. Tanto cosa gli costa? Aspetterà un po’.

Se questa è la vostra idea di azione concreta per contrastare la povertà, a nostro avviso, siete completamente fuori strada. L’abbiamo detto fin dal principio, perché quei 35 milioni che, come Regione, abbiamo messo a bilancio per sostenere questo strumento potevano essere, a questo punto, spesi in altra maniera, senza dare quegli 80 euro magari al nostro cittadino in difficoltà che sinceramente è meglio che niente, ma che comunque non lo aiuterà a risollevarsi e a riuscire a condurre una vita dignitosa.

Come Lega Nord ribadiamo la nostra posizione contraria a questo strumento. Ricordo ancora una volta che noi non abbiamo escluso alcun dialogo, abbiamo sempre dimostrato di essere propositivi, tant’è che quando abbiamo chiesto di innalzare gli anni minimi di residenza a cinque anni avevamo anche fatto delle altre proposte come quella di alzare l’ISEE annuo, cosa che si sarebbe bilanciata con la residenzialità storica che andavamo a proporre noi, così, anche dal punto di vista economico, sarebbe stato sostenibile e avremmo dato una mano in precedenza alla nostra gente.

Nulla di tutto questo è stato accettato. Non fu accettata nemmeno la nostra richiesta per escludere per sempre quei cittadini che provano a fare i furbi. Saranno esclusi soltanto per alcuni mesi, dopodiché potranno riprovare ad accedere a questo strumento, quando noi abbiamo detto fin dal principio che se uno fa il furbo sulla pelle dei più deboli dovrebbe essere escluso per sempre.

Visto che nulla di tutto questo è stato accettato, ribadiamo il nostro voto contrario e vedremo poi tra un anno, con i primi dati alla mano, come questo strumento avrà risolto la povertà nella nostra regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto la parola il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Oggi vediamo concludersi un percorso assai importante per la storia democratica di questa Regione e per la storia del welfare di questa Regione. Potremmo forse dire che la primavera comincia oggi. La primavera degli ultimi, la primavera delle persone che in Emilia-Romagna vedono riconosciuto il loro ruolo sociale e che vedono una Regione in pista per cercare di dare attuazione a quello che è il primo dettato della Costituzione, ovvero il rispetto della dignità delle persone e la possibilità di dare una chance.

Ho ascoltato con grande interesse il dibattito che si è sviluppato nel corso del tempo su questo tema e credo che vada dato atto all’assessore Gualmini e al collega Taruffi di aver dimostrato un’attenzione e una sensibilità rispetto a questo tema che segnano un tratto distintivo di questa maggioranza e di questa Giunta.

Mi riferisco al tentativo forte, in cui abbiamo creduto tutti, di creare inclusione sociale e di dare una seconda chance a chi è rimasto indietro. Non è una cosa banale, non è una cosa che unisce. Esiste un particolare primato, in cui le persone tendono a confrontarsi, che è quello di alzare sempre di più l’asticella.

Il pragmatismo ci ha portato a dire che era opportuno stabilire una norma che potesse essere realmente fatta. Era opportuno anche dare un segnale intorno al quale lo stesso Governo ha cominciato a riflettere sulla modifica del SIA, che prende spunto dai nostri interventi regionali. Noi non abbiamo inserito, né nel Regolamento né nella legge, criteri di accesso. Abbiamo ascoltato quello che i nostri sindaci ci hanno chiesto, ossia di evitare la creazione di un imbuto di accesso a questi fondi.

Questo Regolamento – per questo mi è gradito il ruolo svolto dalla vicepresidente Gualmini – ha visto nella sua fase attuativa una grande collaborazione con le organizzazioni sindacali di rappresentanza del mondo delle povertà. Non è stato partorito in vitro, ma è stato gestito. Ha avuto una gestazione politica e una gestazione sociale, che credo sia il punto più forte di questa discussione.

Sentire ancora oggi discutere in maniera greve dell’età, sentir discutere del tempo di residenza credo sia uno strumento che allontana dal nostro obiettivo. Lo dico con tutta la schiettezza che si deve in questi casi: la solidarietà non ha colore della pelle. La solidarietà e l’inclusione sociale fanno di questa nazione un punto di forza per lo sviluppo dei prossimi anni. Intorno ai temi della povertà si aprono discussioni molto più profonde, banalizzate da una politica che non ha il coraggio di guardare negli occhi i problemi, ma che tende a nascondersi dietro le paure dei cittadini. Noi questo non lo abbiamo fatto, pur avendo al nostro interno una dialettica molto serrata su questo tema.

Abbiamo pensato che la misura proattiva fosse lo strumento con il quale poter costruire una società moderna e una società più equa.

Per questo motivo, il reddito di solidarietà viene guardato e apprezzato anche oltre questa Regione e credo che per i prossimi anni possa rappresentare un’occasione di riflessione su un moderno sistema di welfare, quello che potremmo chiamare “welfare 3.0”, quello che creerà misure proattive e di integrazione forte nei cittadini a impegnarsi per migliorare questa società.

Senza nessuna retorica, noi dobbiamo dirci la verità. Abbiamo segnato il primo passo di una lunga marcia.

L’esercito di poveri rispetto ai quali colgo l’indifferenza di alcuni è, invece, un monito politico per molti. Lo è per il Partito Democratico e, ne sono sicuro, lo è anche per i partiti alla sinistra del Partito Democratico.

Avrei auspicato, nel corso del tempo, una responsabilità maggiore su questo tema. Avremmo offerto una migliore immagine delle ragioni del nostro impegno politico. Purtroppo, abbiamo ceduto alla speculazione politica e non al rilancio della solidarietà.

Credo, per quelli che sono stati gli appuntamenti a cui ho partecipato, e vi assicuro che sono stati numerosi, che un grande segnale sia passato. La nostra diversità è passata ed è passata anche la sensibilità con la quale l’Emilia-Romagna ha mostrato attenzione a questo tema.

Saranno dodici mesi importanti quelli che ci separano dal prossimo tagliando di questa normativa. Vigileremo, controlleremo, ma avremo la coscienza a posto di non aver lasciato indietro nessuno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Quanto diciamo oggi non è una novità. È una posizione che abbiamo ripetuto durante la discussione della legge n. 24 e in Commissione quando si è presentato il Regolamento attuativo. In fin dei conti, non si tratta di una lotta per chi prima ha portato il tema in Regione, ma certamente non ci si può rimproverare di non essere stati costruttivi, dato che addirittura il tema noi lo abbiamo portato con un progetto di legge e non con una dichiarazione pubblica o con dei buoni intenti campati per aria.

Da quel progetto di legge qualcosa ci sembra sia stato colto nel corso della discussione in Commissione, non so con quanto coraggio. In ogni caso, ci siamo trovati, alla fine, dinanzi alla declinazione di un progetto di legge che – questo lo abbiamo ribadito – ci delude. Da un lato, si parla di proposta concreta e dall’altro la concretezza la vedremo da qui in poi. Se è concreta, siamo i primi ad esserne felici. Adesso finisce il momento dei proclami e comincia il vero banco di prova. Ce lo auguriamo nel miglior interesse di tutti i cittadini che hanno bisogno di questo sussidio. Lo definisco “sussidio” perché tra i punti deboli, che ancora ci sono, certamente c’è quello di tendere verso un assistenzialismo che, in mancanza di politiche attive di reinserimento nel mondo del lavoro, resterà praticato per un periodo troppo breve e, oggettivamente, con fondi troppo esigui.

Era stato detto dal presidente Bonaccini, durante la discussione in Aula della legge n. 24, che non si era voluto “scassare” il bilancio – cito – e infatti il bilancio non si è messo in discussione per nulla. Avremmo preferito, invece, che, se priorità doveva essere per la Giunta dare una risposta concreta – come è stato detto stamattina – a quelle nuove e gravi emergenze che ci circondano e si fanno più gravi ogni giorno, la risposta concreta, invece, deve trovare il coraggio anche di rimettere in discussione il bilancio regionale.

Ci auguriamo che sia una primavera degli ultimi. È presto, purtroppo, per poterlo dire.

Auspichiamo che non si riveli, nel giro di poco tempo, per quegli ultimi l’inverno del loro scontento, quindi del nostro scontento e della nostra più profonda insoddisfazione per aver portato il tema in questa Regione e per averlo visto, poi, maltrattato e declinato al ribasso. Quali sono i punti di debolezza che ancora troviamo e che vedremo adesso concretizzati con il Regolamento attuativo? La breve durata dell’intervento, soprattutto se orientato all’inclusione di persone fragili e di persone con delle vulnerabilità. È chiaro che ragioni di sostenibilità finanziaria possono spiegare questa scelta, ma forse avremmo potuto utilizzare anche i fondi europei, in questo senso, oltre a sintetizzare in un’unica misura, come avevamo proposto, più rivoli che, singolarmente, non sono una risposta accettabile per tutti quei cittadini che si trovano in situazioni di difficoltà evidente. C’è poi la breve durata che non si coniuga con la legge da poco approvata sui fragili e vulnerabili, che ad oggi non è ancora pienamente operativa perché non sono ancora pienamente operativi e attivi gli strumenti e gli organismi promossi da questa legge. Se un’azione formativa che si rispetti difficilmente può essere realizzata in così breve tempo, visto che ci sono anche di mezzo tutti quei tempi che devono consentire di arrivare alla formazione, questi tempi certamente dovranno tener conto anche del fatto che, probabilmente, i risultati e – speriamo – le prime ricadute positive si vedranno molto in là.

Devono passare i dodici mesi e poi c’è un intervallo. A volte sono prorogabili. Resta, comunque, un periodo limitato. È emerso anche in Commissione il fatto che non possiamo dare per scontato il prolungamento di ulteriori dodici mesi. Ci è stato risposto in Commissione che, a quel punto, si valuterà il tutto una volta finito il periodo di un anno e il dovuto periodo di pausa, il dovuto intervallo. Se ci saranno i fondi, si prolungherà, sennò, si resterà soltanto con un’annualità attiva. Questo, purtroppo, denota certamente un carattere sperimentale che, forse, avremmo voluto più evidenziato in legge e che quasi rimandasse a una rivisitazione obbligatoria di questa legge, che noi chiediamo oggi con un ordine del giorno, ma non è stato evidenziato.

Resta una misura, presa pesantemente dal SIA e applicata a livello regionale che, forse, non valorizza – questo lo abbiamo evidenziato anche alla presenza dell’assessore – a sufficienza il ruolo dei Comuni, che magari avrebbero potuto integrare, con proposte o con propri fondi, dove disponibili, la stessa misura e farli convogliare in un’unica misura e non essere visti come semplici esecutori di una misura regionale.

Per quanto riguarda il ruolo dei vari attori coinvolti, direttamente o potenzialmente, nella misura, quindi enti locali, centri per l’impiego, servizi sociosanitari e privato sociale, il confronto poteva essere maggiore, ma soprattutto, forse, si potrà ancora chiarire meglio il loro ruolo in modo da dare a tutti quanti la possibilità di un apporto maggiore, sempre nell’ottica di un carattere di sperimentalità.

Resta che le persone non escono dalla soglia di povertà con questa misura, mentre questo per noi rappresentava il primo obiettivo politico e la prima ricaduta concreta, che avrebbe effettivamente consentito di celebrare la primavera degli ultimi, che noi, invece, troviamo ancora da provare nei prossimi mesi.

Manca ancora una più chiara strutturazione di quei rapporti tra questa nuova misura regionale e le misure preesistenti in Regione e ancora in vigore a livello sia regionale che comunale, nonché – e questo lo chiediamo oggi con un ordine del giorno – un’apertura maggiore attraverso il cofinanziamento dei fondi europei. Anche per quanto riguarda l’esiguità del contributo, lo abbiamo detto, circa 80 euro, che in una famiglia con un componente è di 400 euro, nella sua formulazione più ampia, che prevede un numero di cinque componenti, anche questo aspetto, ovviamente, rappresenta una criticità tale da emergere facilmente a un primo sguardo.

Quali accorgimenti possono essere adottati per rendere effettiva ed efficace l’integrazione tra servizi e strumenti che debbono, effettivamente, contrastare la povertà, con un provvedimento così irrisorio, è difficile per noi dirlo ora. Speriamo di essere piacevolmente sorpresi, anche se ci sembra davvero complesso a fronte di tutti gli strumenti di accompagnamento all’inserimento lavorativo che, a mio avviso, difficilmente si concludono in dodici mesi. In dodici mesi difficilmente si riesce, anche volendoli attuare, a formare qualcuno che è rimasto al di fuori del mondo del lavoro per poter offrire un accompagnamento concreto, con quel piccolo sussidio che lo ha accompagnato per dodici mesi, senza però la certezza di poterlo riattivare dopo l’intervallo.

Tutto questo ci sembra molto fragile e vulnerabile in questo progetto di legge. Ci auguriamo che, invece, acquisisca peso e rilevanza all’interno del bilancio regionale, acquisisca il giusto peso e la giusta priorità. Solo allora potrà diventare, pian piano, con un maggiore ascolto anche delle minoranze, un provvedimento di cui andare fieri.

Per il momento, accogliamo l’impegno da parte – ci pare di aver capito – di Sinistra italiana di approvare almeno l’ordine del giorno con cui noi chiediamo che si inseriscano misure attive di politiche del lavoro integrate con l’attuazione delle misure regionali di contrasto alla povertà e anche con l’impiego di fondi, non soltanto nazionali e regionali, ma anche comunitari. In virtù di questo impegno, il nostro voto sarà di astensione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ricordo che siamo ancora in discussione generale.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signor presidente, non ho toni entusiasti come il collega Caliandro. Non so se sia un momento epico, storico o quant’altro. Io mi limito a fare due considerazioni. La prima è che, francamente, questo provvedimento, che tra l’altro sta diventando di moda anche in altri territori, costa tanto e servirà a ben poco. Dico che costa tanto e servirà a ben poco perché, se si va a leggere il sistema premiale, non risolve il problema delle famiglie, quando avrebbe potuto costituire occasione di lavoro per migliaia e migliaia di persone. Questa è la differenza tra le attività di intrapresa e le attività di resa. C’è chi si arrende alla crisi, quindi pensa che l’unico modo per uscire dalla crisi sia elargire quelle che, anche in modo eufemistico, potremmo arrivare a chiamare “mance” e chi, invece, pensa che l’economia si debba rimettere in marcia, che è cosa abbastanza differente.

Andiamo a vedere quanto costa questo provvedimento e quanto potrebbe costare questo provvedimento nei prossimi cinque anni. Parliamo di un investimento regionale di circa 160-180 milioni di euro, a cui si aggiungono altre pari cifre da parte dello Stato. Individuando gli investimenti che si potrebbero realizzare e che potrebbero costituire un volano per l’economia e per le persone che intendono o hanno voglia di lavorare, ci si renderebbe conto che la cosa è del tutto differente.

Seconda valutazione. Veramente questo è un provvedimento che aiuta chi è rimasto indietro? Io penso di no. Aiuta soprattutto chi è arrivato per ultimo, che è cosa diversa da chi è rimasto indietro. Chi è arrivato per ultimo fa il capolista degli ultimi. Questa è la verità di questo provvedimento: prevalentemente, per la struttura che è stata data allo stesso, andrà nella direzione di favorire coloro i quali neanche in passato hanno mai contribuito alle finanze dello Stato. Può essere che oggi ci siano tantissime famiglie italiane in condizioni di disagio, ma sono in condizioni di disagio per quello che è avvenuto nel ciclo economico italiano, non perché prima fossero un corpo estraneo del ciclo economico italiano.

Qui, invece, se è possibile, possiamo anche premiare ulteriormente chi fa concorrenza sleale ai danni del cittadino italiano, vendendo, magari senza autorizzazione alcuna, paccottiglia a iosa e risultando nominalmente una persona che può accedere ai benefici di questo Regolamento.

Quindi, qui non c’è da dire “prima gli italiani”. Il risultato sarà “prima tutti e poi gli italiani”. Prima tutti gli altri e poi gli italiani. Se fosse un provvedimento, tra l’altro, fondato su princìpi anche di promozione sociale, io lo capirei. Quando la gente pensa che basti il disagio e la condizione di disagio per avere di che provvedere a se stesso e ai propri cari, difficilmente è incentivata a trovare soluzioni alternative.

Cosa si poteva fare, invece, per i tanti in condizione di disagio? Le stesse cifre girate sul fondo per l’affitto avrebbero risolto molti più problemi a molte famiglie italiane. Gli stessi fondi girati per quanto riguardava le bollette e le utenze avrebbero rappresentato molto di più una misura equa rispetto a questi. Io sono stato critico quando è stata presentata la proposta di legge. Sono sicuramente molto più critico nel vedere il Regolamento attuativo. È evidente che quella di oggi è una operazione che non va nel senso della sussidiarietà, ma va nel senso dell’assistenzialismo, e dell’assistenzialismo peggiore. Non dico la carità, perché quella, come è noto, essendo anonima, non può avere il timbro della Regione Emilia-Romagna né dei Gruppi proponenti di questa legge. Quando si vuole fare carità, non si fanno né i comunicati stampa né le conferenze stampa. Si mette mano al portafoglio.

Ecco le ragioni per le quali il Gruppo Fratelli d’Italia voterà contro il provvedimento in esame. Sono abbastanza convinto che, quando ci porterete i risultati di questa iniziativa e potremo contrapporvi che cosa si sarebbe potuto fare con gli stessi soldi e quali risultati si sarebbero potuti ottenere se si fossero adoperati questi soldi per supportare il sistema economico regionale, ne sono certo, la bilancia tenderà dalla nostra parte.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Se non ci sono più iscritti in discussione generale, do la parola alla vicepresidente della Giunta Gualmini. Prego.

 

GUALMINI, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.

Anch’io colgo l’occasione, al termine di un lavoro molto lungo e articolato, per ringraziare in primo luogo i consiglieri di maggioranza, in particolare Stefano Caliandro e Igor Taruffi, che hanno curato dall’inizio alla fine, come relatori, questo provvedimento. Ringrazio anche le opposizioni perché, obiettivamente, è stato svolto un lavoro, anche nelle critiche che sono state fatte, comunque di grande discussione.

Spiace sentire che la capacità di elaborazione delle forze di opposizioni rimane ferma al fatto che questa sia una mancia solo ed esclusivamente per stranieri. Mi aspetterei, anche a fronte della qualità dei nostri consiglieri, dei ragionamenti un po’ più articolati.

Al di là di questo, ribadisco il senso di questa operazione che, probabilmente, guardando con un occhio esterno questa legislatura, costituirà uno dei marchi, una delle direzioni su cui abbiamo maggiormente lavorato. Non c’è dubbio che, guardando all’intera legislatura, grazie anche alle forze politiche, non solo di maggioranza, che hanno fatto della lotta e del contrasto alla povertà una delle loro bandiere, questo rimarrà uno degli obiettivi che da oggi segnerà, non dico la storia, ma la direzione strategica di questa Regione.

Dopo quasi un anno e mezzo di riflessione, rivendico il tempo per portare stime serie e prudenti. Abbiamo coinvolto delle università o, meglio, giovani studiosi con delle borse di studio, in verità. Abbiamo prima studiato la fattibilità di questo provvedimento con grande competenza e professionalità, non da parte mia, ma da parte di esperti, e poi lo abbiamo fattivamente lanciato. Ritengo che le cose non si facciano in quattro e quattr’otto, con superficialità.

Noi ci inseriamo, di fatto, volutamente nella famiglia dei redditi di inclusione. Abbiamo voluto riprendere la storia di quei redditi di inserimento che vanno a specifiche categorie di destinatari, in questo caso, che si trovano al di sotto di una soglia di reddito. È una storia iniziata nel nostro Paese da almeno vent’anni e che vede, tra l’altro, un’attuazione importante anche nella recente legge delega sulla povertà, che sta camminando celermente nelle due Camere del nostro Parlamento e che prevede, di fatto, che uno strumento chiamato “reddito di inclusione” diventi un livello essenziale delle prestazioni. Questa direzione, in realtà, era una scelta obbligata, di fatto, da parte dei Comuni e delle Regioni. Noi siamo partiti un po’ prima e questo ci consentirà di gestirla meglio, probabilmente, sul piano organizzativo.

Abbiamo anche scelto deliberatamente di costruire un reddito di inclusione perché in tutte le società liberali, anche nelle meno stataliste, esiste dappertutto una compensazione di ultima istanza ai fallimenti del mercato. A noi piace il mercato. Il bilancio di questa Regione, di 12,5 miliardi, sicuramente dedica tantissime risorse agli investimenti, allo sviluppo e alla crescita. Sappiamo benissimo che senza lavoro e senza sviluppo non si va da nessuna parte, ma proprio in quelle società che più apprezzano la competizione, la concorrenza, la libera iniziativa, un pezzo di risorse pubbliche va ad offrire un cuscinetto di ultima istanza a chi, magari, in certi periodi della vita, non ce la fa.

Dopodiché, abbiamo ragionato anche sul concetto di sperimentalità. Io questo lo rivendico. Siamo partiti con prudenza, in primo luogo perché ogni strumento nuovo deve essere sostenibile. 35 milioni da risorse proprie regionali, ricavate da risparmi interni, non sono, in realtà, una cifra esigua, come ben sapete. In secondo luogo, la ragione di prudenza sta nel fatto che i nostri Comuni devono saper gestire questa sfida. Quindi, già interagire con 20.000-30.000 nuclei familiari in tutta l’Emilia-Romagna non sarà una cosetta da poco. Lo avete detto voi: la sfida inizia adesso. È vero. Quindi, cerchiamo di gestirla al meglio.

Non abbiamo voluto fare un reddito di cittadinanza, andare in questa direzione, perché riteniamo che qui, sì, ci sia il rischio di dipendenza da assistenzialismo, di dipendenza da sussidi statali. Non vorremmo dare dei soldi – come diceva John Rawls – anche ai surfisti della baia di Malibu, che probabilmente non ne hanno bisogno. Quindi, stiamo nel piccolo, nel circoscritto, però affrontiamo in maniera gestibile quel segmento della popolazione, diamo risposte a quel segmento della popolazione che più di altri ha pagato il prezzo della crisi.

Stiamo, poi, lavorando ad un protocollo che metta insieme tutti i soggetti che si occuperanno del progetto di attivazione. Condivido con molti di voi la preoccupazione sulla parte seconda di questo provvedimento, quindi non tanto sull’erogazione della carta acquisti, quanto sulla riattivazione del beneficiario. Non è detto che non si esca dal circuito della povertà. Non sarei così negativa ancora prima di partire. Stiamo mettendo in piedi una serie di accordi anche con il mondo imprenditoriale, con il mondo della formazione. Lo sforzo è proprio quello, invece, di mettere in pratica questa clausola di condizionalità, che peraltro è obbligatoria nel nostro diritto del lavoro. In teoria, dal 2001 non si possono più erogare sussidi di denaro pubblico senza una qualche condizione in cambio, quindi senza il rispetto di clausole e requisiti ben precisi, come quello di reinserirsi nel mercato del lavoro.

Oggi presentiamo il Regolamento. Lo avete visto. Si compone di 11 articoli, quindi è piuttosto snello, e punta molto all’attenzione sul coordinamento delle misure. È vero che dovremo lavorare di più per sanare la frammentazione e i mille rivoli del nostro welfare. Qui si dice che i Comuni lavoreranno solamente con un unico modulo, cioè con procedimenti amministrativi uniformi, semplici, sui diversi strumenti che vanno incontro alla vulnerabilità, che sono tre: la legge n. 14, il sostegno per l’inclusione attiva e il reddito di solidarietà. Si dice anche che, qualora venissero a scomparire le risorse nazionali, comunque questo strumento resterebbe in piedi.

Ribadisco la mia volontà a cambiare, a modificare i requisiti, le condizioni dopo la prima verifica che potremo fare sull’implementazione di questo strumento, sia dal punto di vista della residenza storica che, sperabilmente, delle risorse, però bisogna partire, a mio parere, con molta testa, con tutta la testa sulle spalle. Ci proviamo e vediamo come va. D’altro canto, se non inventiamo mai delle nuove misure, sperabilmente sensate, non cambieremo mai nulla. Quindi, anche questa nostra Regione rimarrebbe un po’ cristallizzata sempre sulle stesse soluzioni preconfezionate.

Mi auguro che da oggi inizi davvero una storia nuova per questa Regione e che dia risposte, secondo me, molto concrete, perché non c’è nulla di più concreto dello sportello di un Comune che organizza colloqui con una famiglia, con un anziano solo o con le varie tipologie dei nostri cittadini. Non vedo nulla di più concreto di questo. Mi auguro che questa concretezza e l’efficacia di questo strumento vengano confermate da qui a un anno, quando ne valuteremo gli effetti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, vicepresidente Gualmini.

Comunico che sono pervenute altre due proposte di emendamento a firma del consigliere Taruffi, che credo siano state distribuite, che insistono sull’oggetto 4242.

Passiamo, quindi, alle dichiarazioni di voto congiunte sugli ordini del giorno, gli emendamenti e l’atto amministrativo.

Consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Ho chiesto la parola per ribadire il nostro voto contrario e per fare qualche precisazione su alcune cose che ho sentito dire oggi durante il dibattito. Mi riferisco specialmente alle parole pronunciate dal Capogruppo del Partito Democratico, Caliandro.

Innanzitutto, non c’è alcuna strumentalizzazione da parte nostra su questo tema, tant’è che – come ho detto prima e come abbiamo dimostrato durante l’iter di questo strumento – abbiamo presentato alcune proposte, che ovviamente non erano allineate con quello che stavate proponendo voi, ma questo sta nel gioco delle parti. Però non abbiamo mai dato dimostrazione di disinteresse e non ci siamo mai sottratti al dibattito.

Inoltre, non credo che se ne stia facendo una questione di colore della pelle. Parlare di anni di contribuzione non è un atto razzista, ma è un atto di giustizia sociale. Chi paga da più tempo le tasse sul nostro territorio, a nostro avviso, ha il diritto di accedere con precedenza ai servizi e agli aiuti che noi eroghiamo come Istituzione.

Detto questo, giusto per mettere un po’ i puntini sulle “i”, perché tante volte qui mi sembra che si prenda il largo con gli interventi che vengono fatti, ci sono anche due ordini del giorno abbinati, entrambi del Movimento 5 Stelle. Nel primo si avanza una critica al fatto che il paletto economico per accedere a questo strumento è troppo basso, questione che condividiamo, però non si fa cenno in alcun modo alla residenzialità storica, cosa che, a nostro avviso, andrebbe aumentata rispetto a quella attualmente inserita nella legge. Quindi, non è accoglibile, almeno da parte nostra, questo ordine del giorno. Il secondo ordine del giorno, sempre del Movimento 5 Stelle, non avanza alcuna critica nei confronti dell’impianto della legge e segue un po’ la traccia di quello che abbiamo già approvato.

Per cui, annuncio che, come Lega Nord, voteremo contro il Regolamento e anche contro i due ordini del giorno abbinati e presentati dal Movimento 5 Stelle.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ci sono altri iscritti in dichiarazione di voto? Nessun iscritto in dichiarazione di voto.

Nomino, quindi, scrutatori i consiglieri Sassi, Prodi e Marchetti Francesca.

Consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Chiedo la votazione elettronica su tutto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 4242/1 (oggetto 4334), a firma della consigliera Gibertoni, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

5

Contrari

 

36

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4242/1 (oggetto 4334) è respinto.

Procediamo, quindi, alla votazione dell’emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi, non prima di chiedere l’assenso al consigliere Sassi. Grazie.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

32

Contrari

 

11

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 2, a firma del consigliere Taruffi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

31

Contrari

 

10

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 2 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 4242/2 (oggetto 4335), a firma dei consiglieri Sassi, Gibertoni e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

31

Contrari

 

11

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4242/2 (oggetto 4335) è approvato.

Consigliere Bessi, prego.

 

BESSI: Non ho votato. Ho schiacciato male e volevo confermare il mio voto favorevole.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bessi.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione del partito di deliberazione, oggetto 4242, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

28

Contrari

 

11

Astenuti

 

4

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 4138

Delibera: «Programma di iniziative per la partecipazione 2017 (L.R. 3/2010).» (Proposta della Giunta regionale in data 17 febbraio 2017, n. 179) (114)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 4138/1/2 oggetti 4332 e 4333 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, quindi, alla sessione per la partecipazione dell’anno 2017, con la proposta 4138 recante “Programma di iniziative per la partecipazione 2017. Legge regionale n. 3/2010. Delibera di Giunta n. 179 del 17 febbraio 2017”.

La Commissione “Bilancio, Affari generali e istituzionali” ha espresso parere favorevole nella seduta del 14 marzo 2017 con la seguente votazione: 28 voti a favore, nessun contrario e 8 astenuti, apportando modifiche al testo.

Il relatore della Commissione, consigliere Yuri Torri, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Ricordo che su questo oggetto sono pervenute due proposte di emendamento, una a firma della consigliera Piccinini e una della consigliera Sensoli, e due ordini del giorno, uno a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini, Sensoli e Sassi e uno a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Piccinini e Sassi.

È aperta la discussione generale sul provvedimento.

La parola al relatore, consigliere Yuri Torri. Prego.

 

TORRI, relatore: Grazie, presidente.

Illustro l’atto amministrativo che ci accingiamo a votare, che, di fatto, apre la sessione della partecipazione e propone il programma delle iniziative della Giunta per il 2017 sul tema della partecipazione. Di fatto, si tratta della proposta per avviare il bando, un bando che ormai, da quando è stata approvata la legge n. 3/2010, si è via via consolidato e ha visto un aumento delle adesioni ai progetti presentati. Approda in Aula, oggi, a seguito della discussione in Commissione, come veniva ricordato dal presidente, che ha visto, oltre all’illustrazione dell’atto, anche l’illustrazione della clausola valutativa della legge n. 3.

Arriva, tra l’altro, in un momento particolare per la vita e l’attività di questa legge, dal momento che nella stessa clausola valutativa viene previsto un percorso di revisione della legge, una particolarità dovuta innanzitutto alla materia che la legge disciplina, quindi la partecipazione. Questo percorso avrà luogo quest’anno. Di conseguenza, oltre a valutare il bando e, in parte, a rendere conto dei risultati della clausola valutativa, come illustrato in Commissione, la seduta di oggi serve anche per avviare e mettere a parte anche l’Assemblea di questo processo.

Per quanto riguarda il bando, la prima cosa che mi preme sottolineare – quindi, le prime attività legate alla partecipazione del 2017 – è il fatto che quest’anno si parta a marzo, quindi con un sensibile anticipo rispetto allo scorso anno, accogliendo così le sollecitazioni emerse dall’Assemblea legislativa, in particolare dal Gruppo del Movimento 5 Stelle, e fornendo agli enti locali, principalmente, e a quanti vorranno partecipare al bando maggiore tempo per poter lavorare, programmare le loro iniziative e accedere.

Dall’altro lato, considerata la particolarità che avranno le attività della partecipazione quest’anno, riferite anche alla revisione della legge, è da sottolineare la continuità che viene posta sulle attività previste per quest’anno, dando un’impostazione molto simile a quella dell’anno passato, insistendo soprattutto su ambiente, sviluppo sostenibile, welfare, coesione sociale e assetti istituzionali. Questo, di nuovo, per dare maggiore comodità a quanti vorranno accedere al bando.

Un altro aspetto riferito alle premialità previste, che penso sia importante sottolineare, riguarda il riferimento particolare che viene dato ai piccoli Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti o alle loro Unioni. Un altro aspetto sicuramente importante riguarda l’aumento delle risorse previste per questa legge rispetto allo scorso anno.

Per quanto riguarda, poi, una visione più complessiva, oltre il bando, vengono richiamate nell’atto e verranno implementate anche quest’anno altre attività legate alla partecipazione che la Regione Emilia-Romagna, sia per quanto riguarda gli uffici della Giunta sia per quanto riguarda gli uffici dell’Assemblea, già svolge e sulle quali occorrerà dare maggiore organicità, oltre che una incisività sempre maggiore, come è stato richiamato anche con la relazione della clausola valutativa.

Il quadro complessivo che la clausola valutativa ci ha dato, un quadro delineato in base ai riscontri che sono arrivati alla Giunta e all’Assemblea, interpellando quanti hanno avuto modo di lavorare con la legge n. 3, è fondamentalmente positivo, con un aumento nel numero dei progetti sia proposti che finanziati e con un giudizio positivo per quanti hanno lavorato su questa legge sia riguardo all’incisività dei processi che sono stati, di fatto, sostenuti sia riguardo alla possibilità di avere accesso ai finanziamenti. Giustamente, la clausola valutativa, la relazione che è stata fatta ha posto all’attenzione dei consiglieri della I Commissione anche aspetti su cui occorre lavorare, sia di merito che di metodo, in particolare per quanto riguarda una maggiore conoscenza e un ampliamento dell’utilizzo della legge n. 3, della partecipazione, e per quanto riguarda un maggiore accesso non limitato soltanto agli enti locali, ma anche ai singoli cittadini.

Da questo punto di vista, gli enti locali, sia per come è strutturata la legge sia per la legislazione che l’ordinamento italiano ha, restano i soggetti principali dei bandi della Regione. Il tentativo di allargare ai cittadini e di rendere questi progetti più aperti possibile è stato fatto d’accordo con l’ANCI, firmando anche un protocollo d’intesa che ha dato i primi frutti positivi negli ultimi anni. Sulla necessità di operare in questo ambito si è concordato in Commissione, direi in tutti gli interventi, anche con accenti diversi, fondamentalmente concordando sulla necessità di informare maggiormente e rendere ancora più conosciuta la legge n. 3, in maniera da favorirne l’accessibilità.

Un aspetto importante che tiene assieme molte delle sollecitazioni uscite dalla I Commissione, introdotto dal consigliere Sabattini, penso vada richiamato anche in questa sede come elemento su cui lavorare, da qui in avanti, in quel percorso di revisione. Mi riferisco alla possibilità di fornire, come Regione, un sostegno anche nella formazione per chi, negli enti locali, si occupa di partecipazione e presenta progetti. Se il quadro presenta luci nella stragrande maggioranza dei casi, ci sono anche aspetti da migliorare nella qualità dei progetti presentati. Questo potrebbe essere un elemento d’aiuto.

Queste considerazioni, come dicevo all’inizio, vanno fatte, in questo momento, nell’ottica di avviare anche un percorso di revisione, come previsto dalla clausola valutativa della legge n. 3, che avrà come durata i prossimi mesi e nel quale saranno coinvolti progressivamente, con azioni specifiche, certamente i consiglieri regionali, ma anche altri soggetti esterni alla Regione e alle Istituzioni, nel senso che cercheremo di dare accessibilità – in parte lo stiamo già facendo con gli strumenti informatici – anche ai singoli cittadini, organizzando anche iniziative pubbliche di scambio di esperienze, come è già stato fatto sul finire dello scorso anno.

In questo percorso, chiaramente, occorrerà tenere presenti tutte le sollecitazioni che arriveranno sia dall’esterno che dall’interno. Mi riferisco anche agli ordini del giorno presentati oggi dal Movimento 5 Stelle, che sicuramente danno indicazioni importanti e positive sulle quali lavorare e sulle quali è difficile esprimere un voto già oggi. La votazione, come ho avuto modo di dire anche al collega Bertani prima, sarà dovuta principalmente al momento, ma sui due ordini del giorno non sarà negativa per chiudere una porta, ma perché, proprio per la complessità di questi ordini del giorno, diventa difficile affrontare tutti questi temi in una sola votazione. Il tutto, quindi, avviene nell’ottica di iniziare un confronto più serrato, punto su punto, in maniera da realizzare gli spunti che ci vengono dati.

Gli emendamenti proposti riteniamo siano accoglibili, anche perché tendono ad esplicitare linee di azione e aspetti che, di fatto, sono già richiamati in generale negli ambiti di azione, proprio per dare un segnale di coinvolgimento nel lavoro che viene fatto in particolare su questo atto e che, da qui in avanti, cercheremo di fare nella revisione della legge n. 3. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Ha chiesto la parola il consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Intervengo solo per ribadire quanto già espresso in Commissione su due aspetti di questo programma per la partecipazione. Il primo riguarda principalmente i numeri, quindi prenderei in esame la clausola valutativa della legge n. 3 sulla partecipazione del 2010, prima citata dal collega Torri, che prende in esame in particolare gli ultimi tre anni.

C’è un dato che ci lascia un attimino perplessi: su poco più di 380 progetti depositati dai Comuni per quanto riguarda la partecipazione cittadina, di cui vengono ritenuti dall’organo di valutazione qualitativamente validi (quindi, proposte inerenti ai bandi per partecipazione) il 90 per cento, quindi poco più di 340 progetti, abbiamo visto che la percentuale di quelli realmente finanziati dalla Regione oscilla tra il 25 e il 30 per cento nel corso dei tre anni, toccando il picco del 74 per cento di non finanziati nel 2014. Di fronte a un dato del genere, verrebbe da dire che o siamo di fronte a un flop, perché la Regione prima ha riconosciuto un tema sul quale poter fare meritevoli investimenti pubblici, ma in realtà non ha stanziato sufficienti risorse, oppure la Regione non ha ritenuto che i progetti fossero, in realtà, da finanziare. In entrambi i casi, evidentemente, qualcosa non ha funzionato. Questa, sicuramente, è un’analisi – dai numeri che ci vengono forniti – difficilmente opinabile sul pregresso, al di là della grande partecipazione. 380 progetti sicuramente possono essere tanti, ma se, in realtà, trova realizzazione o comunque supporto dalla Regione solamente una parte molto più esigua siamo di fronte a qualcosa che non funziona.

Una questione, invece, ben diversa riguarda la partecipazione. Nessuno mette in dubbio, credo, l’importanza di coinvolgere anche i cittadini nelle scelte dell’Amministrazione pubblica. Quando si parla di partecipazione, però, dovremmo intenderci bene su quello che vuol dire partecipare alle scelte dell’Amministrazione pubblica. A nostro avviso, se un gruppo di cittadini viene coinvolto nelle scelte di un’Amministrazione (mi viene da pensare, banalmente, alla viabilità di un quartiere; credo sia l’esempio più logico e, forse, dove capita più spesso che l’Amministrazione debba convincere i cittadini o, viceversa, di recepire le osservazioni dei cittadini), se si decide di coinvolgere questo gruppo di cittadini – dicevo – in un percorso partecipativo deve esserci uno scambio di informazioni che deve avere un esito in cui venga presa una posizione che tenga conto anche del giudizio dei cittadini. Questa è la problematica fondamentale della partecipazione.

Se noi ci limitiamo a fare mera informazione dicendo come cambia, da questo in momento in poi, la viabilità, spieghiamo il perché e li convinciamo ad accettare questa nostra proposta, non la chiamerei “partecipazione”. Sono informative. Credo che tutti gli enti comunali le possano fare senza bisogno di sostegno da parte della Regione. Altrimenti, stiamo spendendo soldi per qualcosa che non corrisponde al principio che vorremmo finanziare.

Esistono varie forme di partecipazione, anche con strumenti più moderni. Nel nord Europa vediamo piattaforme digitali in cui i cittadini possono a loro volta fare proposte, come una sorta di Consiglio comunale – chiamiamolo così – allargato, in cui possono auto-votare tra loro le proposte. Quelle più interessanti vengono poste all’attenzione dell’Amministrazione comunale o del Consiglio comunale stesso, là dove magari c’è più partecipazione e più interesse da parte della cittadinanza, fino ai questionari, come è avvenuto per progetti realmente avvenuti, poi compilati dal cittadino, dai quali si prende spunto per capire la loro posizione.

Sarebbe fondamentale, a nostro avviso, andare in questa direzione, ma utilizzando leve che ci consentano di dire: “Caro Comune, tu il contributo regionale lo prendi se alla fine del percorso dai risposta alla valutazione del cittadino”. Magari in più tranche. In questo caso, trattandosi di meri contributi economici, l’ultima potrebbe essere data al termine del percorso, dopo l’accoglimento, da parte dell’Amministrazione, della valutazione del cittadino. Potrebbe essere una soluzione. Progetti come quelli relativi alle piattaforme digitali possono essere tranquillamente finanziati. Non credo abbiano costi così vasti e così impensabili. In Commissione era stato detto di non limitare e di non sparpagliare troppo il contributo, altrimenti arrivano veramente poche risorse. Giustamente, e su questo siamo d’accordo, c’è un interesse particolare per quelli che sono i Comuni più piccoli di periferia, per i quali viene fornito un contributo maggiore.

Questi progetti credo non richiedano spese enormi. I Comuni più grandi, come i capoluoghi, possono già, probabilmente, dal bilancio tirare fuori le risorse necessarie. Per i più piccoli c’è bisogno di un contributo maggiore, ma le piattaforme digitali restano. Non sono progetti una tantum, ma rimangono fissi. Non costano tanto e li possiamo utilizzare più spesso.

Interventi puntuali – come l’esempio della viabilità che facevo prima – magari chiederebbero più bandi durante lo stesso esercizio. Se devo aspettare un anno per poter presentare un progetto singolo, che ha un inizio e una fine, ma che mi consente di interfacciare realmente l’Amministrazione comunale con il quartiere o con il comitato cittadino, magari sarebbe bene approfittarne.

Queste sono le nostre sollecitazioni: più bandi regionali, forme di contributo che tengano conto dell’esito finale del percorso partecipativo e, magari, prevedere un sostegno maggiore per progetti a lungo termine come, ad esempio, le piattaforme digitali. Questo giusto per sollecitare quello che per noi è il punto della questione. Se noi ci limitiamo a parlare di partecipazione quando un cittadino viene alla riunione di quartiere dove diciamo le cose come stanno, evidentemente non stiamo azzeccando il nocciolo della questione. Anche se abbiamo risultati numerici come quelli che abbiamo visto, di fatto, siamo anche di fronte a quello che possiamo definire un fallimento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Il programma che andiamo a votare oggi ricalca, sostanzialmente, il programma precedente. Quindi, non ci sono grosse novità, se non due proposte del Movimento 5 Stelle, che sono state recepite, la prima delle quali chiede l’estensione del tempo di apertura del bando. Ricordo, infatti, che l’ultimo è stato indetto a ridosso delle vacanze estive e tenuto aperto trenta giorni, non dando così la possibilità alle Amministrazioni pubbliche di partecipare effettivamente. Quindi, è bene che siano stati prolungati i tempi, in modo da consentire alle Amministrazioni locali una partecipazione vera e non di facciata, concedendo quindi tempi congrui a tutti per elaborare i progetti. E questo è un dato positivo. Non neghiamo, però, che ci sarebbe piaciuto che anche per il bando precedente fosse stato approvato il nostro emendamento, che anche in quell’occasione chiedeva di posticipare e di prolungare i termini per poter permettere a tutti di partecipare. Invece, la nostra seconda proposta che è stata recepita chiede di inserire all’interno della programmazione anche i bilanci, cosicché a partire da domani saranno oggetto di percorsi condivisi con i cittadini.

Mi preme, tuttavia, sottolineare che riscontriamo due criticità in questo documento. In primo luogo, a un certo punto si parla di un processo di partecipazione che verrà attuato all’interno di questo ente per la redazione di una carta dei valori della Regione. Ebbene, avete promosso la legge regionale n. 13/2015 in materia di riorganizzazione dell’intero Ente regionale senza chiedere il parere di nessuno di quei funzionari che questa Regione la vivono tutti i giorni, programmando tra l’altro riunioni monodirezionali con il presidente nelle quali non avete concesso ai dipendenti della Regione nemmeno la possibilità di porre domande. Immagino la gioia di questi dipendenti nel vedersi adesso chiedere di partecipare alla redazione di un manifesto di belle parole. Anche in questo caso si poteva manifestare una maggiore attenzione.

Analogamente, per quanto riguarda i processi partecipati, si scrive sostanzialmente che la partecipazione può essere un modo per sostenere la resilienza, definendo e costruendo assieme alle comunità le modalità per raggiungere uno sviluppo sostenibile. Noi siamo assolutamente d’accordo, però rileviamo che alle parole spesso non corrispondono i fatti. Ricordo infatti che, anche oggi, a Sant’Agata Bolognese verrà costruito uno dei più grandi impianti di biometano a livello nazionale e nessuno, a conferenza di servizi già conclusa, sa nulla. Ebbene, anche qui cerchiamo di far corrispondere alle parole i fatti.

Desidero, inoltre, rimarcare che la Regione Toscana ha previsto obblighi molto più stringenti in materia di partecipazione rispetto alla nostra Regione. Per esempio, a fronte di opere con cifre superiori a 50 milioni di euro, il percorso partecipato è obbligatorio. Quindi, opere come il TRC, il People Mover, la Sassuolo-Campogalliano e la Cispadana sarebbero state in questa Regione oggetto di percorsi partecipati. E queste saranno proposte che intenderemo presentare anche in sede di revisione della legge n. 3, che ho visto che è stata inserita anche questa nel programma, ed è un bene perché più e più volte abbiamo sottolineato le diverse criticità presenti in questa legge.

È una legge che - lo ribadiamo anche in questa occasione - ha fallito nel suo scopo, una legge che, oltre che inapplicata, è anche inefficace, come dimostrato dai numeri esigui che la caratterizzano. Nel 2015 di settantatré progetti presentati ne sono stati certificati sessantaquattro e finanziati appena diciassette. Un numero veramente risibile. A ciò si aggiunga che i restanti progetti certificati non si sa che fine facciano, a fronte di un dispendio di energie, soldi e risorse da parte dei Comuni che partecipano a questi bandi e che poi si vedono progetti certificati, ma non attuabili, a fronte delle poche risorse che questa Regione investe nei percorsi partecipativi. E questa è la seconda criticità rispetto a questa legge, perché se vogliamo che la partecipazione funzioni bisogna anche investire risorse, ma purtroppo questo non avviene.

Ci tengo, infine, a rimarcare un aspetto, che ho anche ribadito in Commissione. Se questa legge non la rendiamo vincolante, se non incentiviamo questi percorsi partecipati e non facciamo in modo che le Amministrazioni recepiscano le istanze dei cittadini, essa finisce per diventare un disincentivo. Questo è il punto nodale e intorno ad esso dobbiamo ragionare per basare la revisione di questa legge. È il punto fondamentale. Tant’è che nella Regione Toscana - non voglio risultare ripetitiva, ma loro sono certamente più virtuosi di noi rispetto a questo - a ogni istanza presentata dai cittadini si fornisce la motivazione del recepimento, del recepimento parziale o del mancato recepimento, esattamente come avviene con le osservazioni, per esempio, presentate agli atti di pianificazione. Ebbene, anche questa proposta si potrebbe portare avanti in sede di revisione della legge n. 3, che ci pare il fondamento su cui basare questo provvedimento e, di conseguenza, i percorsi partecipati. D’altronde, se non si dà riscontro al cittadino che partecipa e si attiva in prima persona, se non gli si dà una risposta rispetto al percorso partecipato che egli mette in piedi, questa legge finisce per essere un vero e proprio disincentivo.

Chiediamo, in definitiva, un’assunzione di responsabilità pubblica, che manca in questa legge, e che si dia seguito ai princìpi enunciati incrementando i fondi, dal momento che soltanto il 20-30 per cento dei progetti viene finanziato, mentre tutto il resto rimane lì e nessuno sa che fine faccia. Parliamo di progetti certificati. Pertanto, a fronte dello sforzo delle Amministrazioni pubbliche, si dovrebbe dare un seguito, ed è un peccato che non lo si faccia. Questo è un tema che sentiamo particolarmente e seguiremo molto da vicino l’iter di revisione di questa legge.

Con l’emendamento a prima firma mia, siccome viene citato il progetto partecipativo relativo alla pianificazione della tutela delle acque, allo stesso modo, dato che è possibile fare anche partecipazione sugli atti di pianificazione, chiediamo che venga fatta sui dati di pianificazione sanitaria, dal momento che sono scelte che ricadono sui cittadini e che hanno a che fare con la salute dei cittadini stessi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, chiedo al relatore se vuole replicare. In discussione generale ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Si è prenotato in zona Cesarini. Prego consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Desidero presentare i due ordini del giorno che abbiamo presentato. Il primo riprende in parte quello che diceva adesso la mia collega, vale a dire che la legge, così come penso ce ne stiamo accorgendo tutti, presenta grossi limiti.

A cosa serve una legge sulla partecipazione? Io penso che serva a combattere anche quel diffuso malessere democratico, del quale penso vi siate accorti un po’ tutti, cioè la distanza che sussiste fra le Istituzioni e i cittadini e l’inevitabile riduzione della partecipazione alle consultazioni elettorali e referendarie, sia a livello regionale, che a livello locale, distanza che credo emerga con maggiore evidenza nei comuni. E questo distacco è dovuto anche al fatto che il cittadino comincia a non fidarsi più dell’Istituzione. Lo vediamo, ad esempio, nella questione relativa alle vaccinazioni, dove stiamo adottando un metodo coercitivo piuttosto che partecipativo e informativo, atteggiamento che penso darà vita purtroppo a uno scontro, che favorirà ulteriormente un allontanamento dei cittadini dalla partecipazione e un abbassamento del livello di fiducia nei confronti delle Istituzioni. Lo vediamo, ad esempio, in occasione di procedure afferenti agli impatti ambientali. In questi giorni nel Cesenate è particolarmente caldo il tema delle valutazioni di impatto ambientale relativamente alla concessione di ricerca di idrocarburi, dove ci si è accorti all’improvviso che nel 2013 c’è stata una procedura di VIA e c’è stata una conferenza di servizi, ma i cittadini non ne sapevano nulla. Ovviamente, gli atti sono stati pubblicati negli albi, però non è mai partita una richiesta di coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini. E oggi le Istituzioni si ritrovano l’astio e la rabbia dei cittadini che lamentano di non contare più nulla. Badate, la partecipazione attiva e fattiva dei cittadini va stimolata, perché sennò o non li consultiamo o se li consultiamo non li ascoltiamo.

Nel nostro primo ordine del giorno, pertanto, chiediamo di rivedere la norma attualmente vigente, dimodoché durante le grandi opere si apra un dibattito pubblico, nelle valutazioni di impatto ambientale si coinvolgano i cittadini, in occasione di un evento partecipativo si tenga conto di quello che i cittadini chiedono, oppure se lo si accoglie parzialmente o non se ne tiene proprio conto lo si motivi.

D’altronde, nella nostra legge i processi partecipativi sono solo quelli che nascono all’interno dell’Ente pubblico. Si potrebbe immaginare - e noi lo auspichiamo - che i processi partecipativi partano anche dai cittadini. Poi magari devono rientrare nell’alveo del rapporto con gli enti pubblici, ma si potrebbe far sì che partano direttamente dai cittadini.

Il secondo ordine del giorno riguarda la democrazia elettronica. Come Movimento, nasciamo proprio sull’onda della scelta dell’utilizzo degli strumenti elettronici. Vi ricordo la piattaforma Rousseau, tramite la quale chi è iscritto può presentare proposte di legge, oppure può discutere insieme le proposte di legge. Ad esempio, le proposte di legge che presentiamo qui in Regione le sottoponiamo contemporaneamente alla discussione e alle proposte dei cittadini. Peraltro, proprio in questi giorni il Parlamento europeo ha discusso una proposta volta a regolare e rafforzare gli strumenti di democrazia elettronica, proposta poi approvata da un ampio spettro di partiti, più o meno tutti quelli che sono rappresentati all’interno di questa Assemblea legislativa.

Tutto questo, d’altronde, si collega con alcuni progetti che stiamo portando avanti in Regione, quale il sostegno alla banda ultralarga e, quindi, l’accesso agli strumenti elettronici, elemento assolutamente importante, o con altri che sono già in essere, quale il progetto “Io Partecipo”, strumento che purtroppo, come tutte le altre cose che stiamo portando avanti in materia di partecipazione, zoppica ancora un po’. Ad esempio, io sono iscritto al progetto “Io Partecipo” per quanto riguarda il dibattito sull’economia circolare e, da quando partecipo a questo forum, ho potuto notare che è apparso un solo intervento al riguardo, al quale peraltro non ha risposto nessuno, e che è stato fatto un sondaggio al quale hanno partecipato appena venticinque persone. Eppure, il tema dell’economia circolare in questo momento è un tema importantissimo nella nostra regione. Quindi, ciò sta semplicemente a significare che in questi strumenti c’è qualcosa che non funziona. Non so se non funziona perché non lo promuoviamo bene o perché non è ben conosciuto, però è certo che su questo dobbiamo compiere uno sforzo più importante. Quindi, chiedo che la Regione focalizzi la sua attenzione su questo aspetto.

Rammento, inoltre, che la Regione ha prodotto alcuni applicativi e soluzioni software per gli Enti locali. Penso, ad esempio, a Rilfedeur, un sistema nato per i Comuni per aiutarli a raccogliere segnalazioni sul degrado urbano. È un prodotto realizzato dalla Regione Emilia-Romagna e distribuito presso gli Enti locali perché lo utilizzino. Ebbene, la stessa cosa potremmo fare per quanto riguarda gli strumenti di democrazia elettronica: sviluppare o trovare buone pratiche da preparare come Regione Emilia-Romagna e da mettere a disposizione degli Enti pubblici e degli Enti locali, proprio perché anche a livello di Comune si sviluppi la possibilità di fare sondaggi o votazioni on-line e consentire ai cittadini di presentare proposte ai Comuni, collegate ad esempio al bilancio partecipato o ad altre iniziative. Io penso che questo sia uno sviluppo che noi possiamo favorire contemporaneamente agli indirizzi che si stanno sviluppando anche a livello di Unione europea. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Boschini, prego.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente.

Il collega Torri ha già esaurientemente illustrato il contenuto dell’atto, ragion per cui, stimolato dalle osservazioni formulate dal collega Bertani, mi limito brevemente a sviluppare un ragionamento, che per la verità abbiamo già fatto tante volte in quest’Aula, sulle tematiche della partecipazione e sul rapporto fra democrazia rappresentativa, democrazia partecipativa e democrazia diretta, che in fondo è il tema che la democrazia elettronica ci sta evocando.

Indubbiamente, questi sono temi di grande importanza, perché sappiamo che nel toccare questi temi stiamo mettendo mano al DNA di quella forma di democrazia, che è la democrazia rappresentativa, che ci ha accompagnato nel bene e nel male - penso più nel bene, sinceramente - in questi decenni, e quando si tocca il DNA di una forma di governo così importante come la democrazia dobbiamo tutti sapere che le riflessioni devono essere particolarmente ponderate, attente e misurate.

Non voglio tornare adesso su questi temi, dal momento che abbiamo avuto più occasioni per parlarne, quindi vista anche l’ora non voglio tediare i colleghi, però consentitemi di fare una riflessione al riguardo. Io non penso che noi dobbiamo individuare nella partecipazione più o meno efficace l’unico fattore per cui i cittadini - e sicuramente spesso è così - si allontanano o si sentono lontani dalle Istituzioni. Certo, la partecipazione è un fattore che può facilitare la vita democratica e una maggiore sinergia tra cittadini e Istituzioni, però - lo dico anche al collega Bertani, che mi sembrava su questo fosse molto tranchant - penso che oggi le Istituzioni sono sentite lontane per due altri motivi, forse anche più grandi: la capacità di dare risposte e il problema della credibilità della classe dirigente.

La capacità di dare risposte è, secondo me, fondamentale. Siamo di fronte a fenomeni enormi, come la disoccupazione, la crisi e via elencando (non sto a farla lunga, tanto ci siamo già capiti). Non penso che la sfiducia verso le Istituzioni derivi soltanto dalla quota di partecipazione che queste consentono. Ho l’impressione che derivi in gran parte dalla quota di risposte che esse danno ai problemi della vita quotidiana dei cittadini, siano questi il lavoro, la sicurezza, eccetera.

Analogamente, il problema della credibilità della classe dirigente è assolutamente tangibile. Non sempre in Italia essa ha dato - sono io il primo a riconoscerlo - grande prova di sé. Certo, è sempre sbagliato fare di tutta l’erba un fascio e generalizzare, ma credo che questo atteggiamento abbia allontanato, e di molto, i cittadini.

Insomma, la partecipazione individuiamola come un’ulteriore ingrediente, però non mi sembra la panacea in grado di risolvere tutti i problemi esistenti nel rapporto fra le Istituzioni del nostro Paese e, più in generale, le Istituzioni democratiche occidentali e le loro basi elettorali. Non a caso, anche nelle campagne elettorali di questi mesi in Francia, in America e in Germania non mi sembra che il tema della partecipazione sia individuato come il fulcro su cui si gioca il rapporto fra democrazia e cittadini. Avverto, invece, che questo fulcro si gioca sulla capacità di risposta delle Istituzioni ai problemi della gente.

Badate, dico questo non per sminuire assolutamente il tema che stiamo affrontando, che rimane un tema importante, ma importante per che cosa? Io credo soprattutto per la qualità delle decisioni. Ritengo che il motivo per cui, come ci sottolineava nel suo intervento introduttivo all’atto il consigliere relatore Torri, è importante che la Regione continui a finanziare, e lo faccia sempre meglio, sia che le iniziative di partecipazione hanno soprattutto questo target, cioè inserire i cittadini nei percorsi decisionali in quanto la loro presenza è un fattore di qualità. Lo è nella loro sensibilità dei problemi, lo è nella loro capacità di portare un’idea aggiuntiva, lo è nella loro capacità di portare una pluralità anche di visioni, a volte contraddittorie, a cui non potremo magari rispondere proprio perché sono a volte una escludente con l’altra, ma che comunque portano una ricchezza di dibattito. Ecco, questo secondo me è il punto della democrazia partecipativa, che non deve sostituire quella rappresentativa. Essa non può emendare da sola tanti problemi che affliggono le nostre Istituzioni e la nostra politica, che spesso sono problemi costituzionali e strutturali, ma può dare più qualità alle nostre decisioni.

Penso, pertanto, che questo piano vado salutato positivamente, proprio perché dà ricchezza di finanziamenti a tutta una serie di temi, che ci è stato ricordato non riguardano solo la legge n. 3, ma una serie molto lunga di altri atti in materia di pianificazione ambientale, Enti locali, gestione dei fiumi, protezione civile e via dicendo, tutti piani e programmi che la Regione comunque realizza con modalità partecipative e che va a mettere a disposizione di una partecipazione anche di tipo elettronico e on-line.

Da questo punto di vista i due emendamenti - svolgo così anche la funzione di dichiarazione di voto - che proponete all’atto per noi vanno bene, nel senso che estendono gli ambiti a cui si può applicare la partecipazione. Quindi, gli emendamenti che i colleghi del Movimento 5 Stelle propongono alla programmazione per la partecipazione al 2017 a noi vanno bene. Viceversa, nutriamo forti perplessità, il che ci porta a non poterli sostenere in alcun modo, nei confronti dei due ordini del giorno che su questo oggetto sono stati presentati sempre dai colleghi del Movimento 5 Stelle.

Innanzitutto, per quanto riguarda l’ordine del giorno inerente alla revisione anche futura della legge n. 3, io non riesco a capire questa insistenza sull’importanza di finanziare e sostenere processi partecipativi anche senza l’adesione di soggetti pubblici ed Enti locali, anche su progetti che vedono l’iniziativa dei cittadini in assenza di adesione da parte dell’Ente pubblico. Per l’amor del cielo, non è che l’Ente pubblico sia una garanzia di qualcosa. Tuttavia, a me pare che la partecipazione si esprima proprio in questo, laddove c’è un atto che il Comune propone, che il Consiglio comunale ha in qualche modo intravisto, anche per proposta dei cittadini, e su quell’atto ci si confronta. Altrimenti, la partecipazione diventa semplicemente una riunione fra mondi associativi, fra realtà di un territorio che si mettono intorno a un tavolo e parlano. Però, io non credo che questa sia in senso stretto partecipazione.

Davvero non riesco a cogliere la necessità che l’ordine del giorno riporta a più riprese, come se fosse un elemento virtuoso che la partecipazione in qualche modo sia migliore quando sta fuori dai piedi l’Istituzione. Ecco, sinceramente questa visione negativa dell’Istituzione che va espunta perché la partecipazione sia più vera non riesco ad assecondarla. Anzi, io credo che la partecipazione si esprima al meglio proprio lì - e lo diceva in fondo lo stesso consigliere - dove crea un’opportunità di stretta collaborazione fra i cittadini e la Pubblica Amministrazione.

Per quanto riguarda, invece, il tema della piattaforma per il voto elettronico, che è ripreso sia dal sesto punto del primo ordine del giorno, sia in maniera più diretta e quasi esclusiva dall’altro ordine del giorno, mi preme sottolineare che sulle proprietà salvifiche della votazione e della democrazia elettronica nutro forti perplessità, perché vi scorgo anche molte opacità. Non c’è dubbio che anche questa sia una forma molto snella, che consente già oggi e consentirà domani ai cittadini di essere maggiormente integrati nei processi decisionali. E questo è un bene. Lo scriviamo a lettere cubitali: ogni volta che i cittadini partecipano di più è un bene. Però, chi se la sente di dire oggi che, dietro a una votazione che si effettua su delle piattaforme, c’è la totale trasparenza? Di chi sono queste piattaforme? Chi le controlla? Chi è in grado di certificare la trasparenza delle procedure che vi sono alle spalle? Rammento che Bloomberg, quando era sindaco di New York, ha utilizzato in maniera massiccia i sondaggi su Facebook, ma chi è in grado di garantire che gli algoritmi di Facebook non siano autodeterminanti rispetto ad alcuni risultati? Sappiamo tutti che, quando si lancia un certo tema, un certo hashtag, questo è autoalimentante, anche in base alle relazioni che quel sistema di piattaforma, ad esempio, alimenta. Certo, forse Facebook non è la piattaforma più indipendente possibile. Ma, allora, quali sono le piattaforme indipendenti su cui si può fare un’ampia partecipazione? E non dimentichiamo che tanta parte della nostra popolazione è ancora attraversata dal digital divide. Quindi, inevitabilmente le consultazioni elettroniche vanno a centrare alcuni target di popolazione, ma per esempio escludono maggiormente la popolazione anziana. Anche questi sono temi che vanno affrontati, come dite giustamente nell’ordine del giorno, con il maggiore investimento formativo. Ma è un tema molto importante anche questo, da non sottovalutare. Ma poi c’è anche il tema della trasparenza: chi le gestisce queste piattaforme? Ecco, credo che questo sia un tema grandissimo.

Visto che anche voi vi state confrontando in questi giorni, io consiglierei meno entusiasmo. Non mi riferisco, naturalmente, al consigliere Bertani, che credo davvero sia - glielo riconosco - in termini di onestà intellettuale favorevole a questi processi. Però, se dico Cassimatis ci siamo già capiti. Possiamo sostenere che il voto elettronico è la panacea di tutto, però poi lo vediamo quanto è difficile per tutti, a casa di tutti, anche a casa di chi culturalmente ha fatto di questo una bandiera. Io non voglio infierire su questo in alcun modo, però non accetto neanche che mi si facciano lezioni, quando poi una forza politica dice: io vado al voto elettronico, però poi se il voto elettronico non mi va bene, fidatevi di me, ci penso io a decidere la cosa giusta.

Allora, prima di aprire questa voragine…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Boschini…

 

BOSCHINI: Ho finito, presidente. La ringrazio.

Dicevo, prima di aprire questa voragine a favore della democrazia elettronica, esploriamo veramente i problemi di trasparenza e vediamo se davvero questi strumenti possono essere un plus per la democrazia e non una problematica aggiuntiva di mancanza di trasparenza, come purtroppo credo in Italia ancora sia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Boschini.

Consigliere Poli, prego.

 

POLI: Grazie, presidente.

In verità, mi ero ripromesso di vivere una serena giornata di partecipazione democratica, e lo è stata, ma l’intervento del collega Bertani mi ha sollecitato a esprimere due considerazioni brevissime, che naturalmente esulano dal merito dei provvedimenti, dal momento che sia il collega Torri che il collega Boschini nei loro interventi hanno chiaramente illustrato le nostre valutazioni.

In questa discussione sono entrate due questioni che meritano di essere riprese, se non altro per riaffermare la posizione del Partito Democratico su queste due questioni.

La prima riguarda il tema dei vaccini. Io penso che sia necessario fare grande attenzione a fiancheggiare ciò che si basa non su valutazioni scientifiche, ma su reazioni…

 

(interruzione del consigliere Bertani)

 

Consigliere Bertani, lei può allargare le braccia quanto vuole…

 

(interruzione del consigliere Bertani)

 

No, l’ha allargato lei il tema. Io le vengo dietro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Bertani, lasci fare l’intervento al collega.

 

POLI: Apprezzo la sua gestualità evangelica, però abbia la pazienza di non tirare il sasso e nascondere la mano, pensando che i colleghi qui seduti non se ne accorgano perché intenti a giocare a briscola. Io qui ascolto e non sono abituato a giocare a briscola. Casomai lo faccio al bar, anche se preferisco il beccaccino.

Voi state facendo sulla questione vaccini una campagna che chiamarla partecipazione può essere quantomeno opinabile, perché partecipate a fianco di valutazioni che sono sconnesse dal merito scientifico.

La seconda questione che ci viene appuntata riguarda il tema della partecipazione. Scusate, ma francamente mi sono stancato di sentire lezioni sulla partecipazione democratica, sull’impegno dei cittadini, sulla chiusura, sugli strumenti. D’altronde, voi come avete scelto il candidato a sindaco di Monza? E cosa è successo a Genova? Collega Bertani e colleghi del Movimento 5 Stelle, io non sono abituato in politica a seguire il pifferaio, come avviene nella favola: lui suona il piffero e tutti lo seguono fin dentro al burrone. Quindi, prima di dare lezioni agli altri sulla partecipazione, interrogatevi sugli strumenti della vostra partecipazione, perché francamente tutto si può migliorare, tutto si può fare meglio, tutto va verificato, tutto va puntualmente analizzato rispetto agli effetti dei provvedimenti che noi assumiamo, e questa è una responsabilità che abbiamo prima di tutto noi della maggioranza, ma anche voi della minoranza.

Devo dirle, francamente, collega Bertani, che sentire ormai in tutte le sedute imputare a qualcun altro la responsabilità di difetti di partecipazione democratica, quando dalla vostra parte non viene certo un esempio luminoso della stessa partecipazione, dal punto di vista politico mi ha alquanto stufato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Poli.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Con questo mio breve intervento voglio riportare il sunto di un ragionamento che abbiamo fatto sabato scorso in occasione di un incontro pubblico che abbiamo tenuto a Rimini proprio sul tema della partecipazione. Si è ragionato tra persone comuni, niente di istituzionale, si è fatto un discorso molto aperto e molto tranquillo e si è riflettuto proprio sul valore della partecipazione intesa a livello pratico. Ragionavamo sull’attivismo dei cittadini, sull’importanza di renderli propositivi verso le Istituzioni, su come poter intervenire per favorirlo, su come poter acquisire competenze e su come poterle mettere in rete. Insomma, abbiamo fatto questi ragionamenti, com’è giusto che sia.

Ebbene, il mio intervento voleva soffermarsi esclusivamente su questo aspetto. Poi, però, ho sentito alcuni interventi dei colleghi e sono stato stimolato a fare la mia parte dal punto di vista della partecipazione.

Io ho qualche competenza anche informatica - non pretendo di essere un esperto e, comunque, non credo che ne esistano di veri - e mi permetto di dire che il nostro ordine del giorno non intende escludere forzatamente le Pubbliche Amministrazioni o gli Enti pubblici dalla partecipazione spontanea dei cittadini, perché pensiamo che siano brutti, sporchi e cattivi. Non è detto questo. Propone semplicemente di creare le condizioni affinché la partecipazione sia supportata anche quando spontanea e non quando stimolata dalle Pubbliche Amministrazioni. Solo quello. Non credo che ci sia scritto che noi vogliamo escludere in assoluto le Pubbliche Amministrazioni.

Inoltre, con riferimento al voto elettronico, è ovvio che le criticità esistono. D’altronde, nell’informatica la sicurezza assoluta non esiste. Non esiste. Però, ricordo al collega Boschini che noi un ente per la certificazione dell’identità digitale già l’abbiamo in Regione e la usiamo per collegarci alla rete WispER. Quindi, un’esperienza diretta, fattiva, concreta e già funzionante esiste. C’è un’identità digitale regionale. Poi c’è anche quella nazionale, che è SPIP, che però ha qualche problemino di gestione. Ancora devono calibrarlo. Non hanno l’esperienza che noi abbiamo già maturato in Regione Emilia-Romagna, che volendo potremmo anche trasferire a livello nazionale. Potrebbe essere utile.

Sulle piattaforme non mi dilungo molto, anche perché ce ne sono mille. Anch’io ne ho testate parecchie. Hanno tutte pregi e difetti. Non esiste qualcosa di perfetto. Però, come ricordava il mio collega, la Regione Emilia-Romagna ha portato a termine un progetto davvero interessante, che tra l’altro io uso mediante applicazione sul telefono, ed è Rilfedeur, che non è uno strumento di partecipazione dal punto di vista amministrativo, ma gestisce e raccoglie le segnalazioni da parte dei cittadini sulle criticità dei propri territori. È una cosa buona: l’ho usata anch’io. Ma è la modalità con cui lo fa: la multicanalità, per esempio. Non è necessario essere informatici. Uno può anche fare una telefonata o andare allo sportello. Comunque, l’applicazione di per sé raccoglie tutte le segnalazioni, da qualunque parte vengano e con qualunque mezzo venga fatto. Quindi, anche chi non è avvezzo all’informatica può sfruttarla e fare in modo che vi sia una gestione organizzata delle segnalazioni. Trovo questo strumento molto valido.

Chi gestisce le piattaforme? Ricordo, sempre al consigliere Boschini, che non da molto siamo passati a Office 365 e la nostra posta elettronica che prima era dentro la Regione adesso è su un server Microsoft. Quindi, basta trovare l’interlocutore adatto. Non credo che sia questo. Poi, come dicevo prima, la sicurezza non è assoluta nell’informatica. Bisogna sempre stare all’erta e lavorarci.

Genova e Cassimatis. A parte il fatto che quello che è successo è perfettamente aderente al regolamento, ma non sto qui a spiegarlo. Se avete letto il regolamento, potete tranquillamente anche dire che non va bene. Ciò che, invece, vorrei ricordare al consigliere Boschini lo racchiudo semplicemente in una parola: Bob. Questo è sufficiente.

Altre questioni non intendo affrontarne, anche perché non voglio entrare in polemiche ancora più assurde. Aggiungo soltanto che, quando si parla di partecipazione, fare delle segnalazioni su ciò che riteniamo una criticità non è voler insegnare nulla a nessuno, è solo dare un apporto costruttivo a qualcosa che abbiamo rilevato. Poi, se questo atteggiamento uno lo assimila alla volontà di fare una lezioncina, allora forse ci siamo capiti male. Però, se noi non siamo credibili nell’avanzare proposte per migliorare un sistema di partecipazione, a mio avviso il PD non è credibile su molti altri argomenti, visto il loro passato.

Detto questo - e qui chiudo la parte di stimolo e torno all’intervento originale che desideravo svolgere - il problema della partecipazione, al di là delle identità e delle piattaforme, è un problema primario, ed è quello che è emerso proprio dai ragionamenti che abbiamo fatto, come dicevo prima, in quell’incontro di sabato scorso. Cioè, quanto peso un’Amministrazione pubblica che ascolta i cittadini intende riversare e su quanto i cittadini gli danno. Che valore gli si dà? È ovvio che la legislazione prevede già che chi è eletto ha il potere di voto, di decidere, eccetera. In termini di voler far partecipare i cittadini, non vuol dire andare extra legem e quindi extra regolamenti o quant’altro, ma semplicemente mettere nella partecipazione e nell’ascolto dei cittadini la volontà di riversargli un valore concreto e, quindi, dargli quel peso, che poi potrà sfociare in azioni anche a livello amministrativo, laddove siano necessarie e siano identificate come utili.

Questo era il mio intervento originale, che chiudo qua. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Consigliera Sensoli, prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Intervengo perché mi vedo costretta a puntualizzare e rispondere al consigliere Poli, perché è bene ascoltare, ma bisognerebbe anche capire quello che l’altro dice. Nessuno ha mai negato - parlo piano e una volta per tutte - la validità delle vaccinazioni. Siamo contrari al metodo che ha utilizzato questa Giunta, imponendo un obbligo che esclude dei bambini dagli asili nido della nostra regione. Io più chiara di così non riesco a essere.

Non vogliamo parlare alla pancia della gente e dei genitori. Non l’avremmo voluto usare oggi in questa discussione in quanto non c’entra niente. Probabilmente, si cavalca l’onda della rassegna stampa di oggi, e anche lì i nostri consiglieri comunali a Bologna non hanno assolutamente negato la validità dei vaccini. Si vuole semplicemente ascoltare dei cittadini che la pensano in maniera diversa e li si vuole convincere della validità delle vaccinazioni. Ma non costringendoli, bensì convincendoli. Qui, invece, in una seduta in cui si deve parlare di partecipazione, siamo costretti a parlare di una legge che esclude e non include.

Visto che parliamo di metodo scientifico, vi leggo una parte dell’ultimo report decennale sul monitoraggio della sospensione dell’obbligo vaccinale, che vi invito a leggere per intero, stilato dalla Regione Veneto. Ebbene, all’inizio trovo queste testuali parole: “Quest’ultimo rapporto, a differenza dei precedenti, ha ampliato l’analisi dei dati di copertura a tutta la corte dei soggetti nati (residenti e domiciliati) in regione dal 1998, primo anno di sospensione dell’obbligo vaccinale, al 2017. La corte ampia ammonta a 858.394 unità per l’analisi di copertura del vaccino antipoliomielitico, nelle corti da zero a diciotto anni 780.917 […]”. Ve lo potete leggere, è pubblico. Comunque, nelle premesse ribadisce che i dati confermano che la quota di popolazione vaccinata continua a crescere nel tempo, anche oltre le canoniche soglie di rilevazione a ventiquattro e trentasei mesi. Questo conferma che il convincimento, l’informazione, la chiarezza, la trasparenza e il dialogo con i cittadini pagano, non la costrizione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signor presidente, per tornare un po’ all’argomento, io mi permetto di fare soltanto due riflessioni. Già in Commissione ho detto come la penso in ordine alla partecipazione organizzata: personalmente non ci credo. Penso che la partecipazione, soprattutto in momenti come questi, dove le alternative per l’opinione pubblica anche serali sono molteplici, sia soltanto quella che è indotta dalla buona politica o dai dibattiti che vale la pena di fare. Molta partecipazione è fatta soltanto di un parlarsi addosso, sempre e comunque tra gli stessi, con partecipazioni che molto spesso riescono a essere anche inferiori al numero delle previsioni dei progetti finanziati. Infatti, se andate a vedere, vi sono anche progetti finanziati che hanno un numero di partecipanti decisamente inferiore a quello che era stato inizialmente ipotizzato.

Le soluzioni sono varie. Qui, ad esempio, si pensa di favorire la presentazione di un numero di progetti da parte dei Comuni diminuendo il contributo regionale, che al massimo può essere di 20.000 euro, e si propone di abbassarlo. Personalmente, ritengo che, se si vogliono creare degli strumenti di partecipazione, sarebbe opportuno evitare di istituzionalizzarli. Quando sono partiti i famosi consigli di quartiere, poi diventati per legge consigli di circoscrizione, i consigli di quartiere erano pieni di consiglieri che andavano gratuitamente e di persone che andavano spontaneamente per dibattere dei problemi della zona. Quando è diventato un piccolo consiglio comunale, mignon, con persone che arrivavano con la ventiquattrore, quasi fossero arrivati a essere dei manager, si è dato lo stipendio ai presidenti di quartiere, in cinque anni la partecipazione è iniziata a scemare ed è diventato solo uno strumento per parlarsi tra piccoli politici in attesa di essere promossi al consiglio comunale.

Mi permetto, allora, di dire che, se uno vuole partecipare e se vi sono argomenti di partecipazione, li provoca, li suscita e la politica risponde. La buona politica, a volte, può anche essere strumento di partecipazione. Mi rendo conto che è sempre più difficile riempire le sale, ma quando ci sono dibattiti e temi che interessano all’opinione pubblica effettivamente c’è partecipazione. Tuttavia, è evidente che non possiamo limitarci a fare della partecipazione istituzionalizzata una bandiera semplicemente per dire: abbiamo ottenuto finalmente - pensate - cinquanta riunioni di comitati che si sono pronunciati sul PSC. Poi vai a vedere il verbale di una provincia sul PSC e ti rendi conto che in cinquanta riunioni la media più alta in termini di partecipazione è di sette persone. Secondo voi, quella è partecipazione? Ve lo dico sinceramente.

Oggi ci sono, tra l’altro, anche forme di partecipazione diverse, con risposte anche in tempo reale. Quindi, diventa anche più difficile tenere la partecipazione tradizionale rispetto a una partecipazione che tradizionale non lo è più. Però, se si sostiene che, quando c’è una partecipazione di questo tipo, c’è più democrazia, vi dico che si stanno soltanto enunciando cose utili per un dibattito tra di noi, perché al di fuori di quest’Aula state tranquilli che nessuno riconoscerà che la pletora di dibattiti favorisce la democrazia. Del resto, c’è la democrazia, poi c’è la videocrazia, poi c’è la webcrazia: vi rendete conto quante forme di “crazia” esistono in alternativa alla cosiddetta democrazia tradizionale? Ecco, ve ne siete resi conto.

Dico sinceramente che, se anche questi soldi non vengono impegnati, state tranquilli che nel nome della partecipazione non verrà nessuno sotto la Regione a fare un corteo per reclamare 10.000 euro di finanziamento per portare avanti qualcuno di questi progetti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Consigliere Bertani, prego. Ha ancora quattro minuti a disposizione.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intanto colgo con soddisfazione che il mio intervento in zona Cesarini ha suscitato un po’ di dibattito, e secondo me su questo particolare tema il dibattito non è mai abbastanza.

Vorrei innanzitutto dire al consigliere Boschini, con il quale ci siamo già confrontati in Commissione sulle differenze fra democrazia rappresentativa, democrazia diretta e democrazia partecipativa, che non credo che questo dibattito si esaurisca qui, oggi. Il mio auspicio è che, quando andremo a parlare della legge sulla partecipazione, potremo sviluppare e affrontare questi concetti in maniera più approfondita.

Sapevo, ovviamente, che oggi presentando il mio ordine del giorno sulla democrazia elettronica avrei alzato la palla a qualche abile schiacciatore, che vedo che, ovviamente, ha approfittato per schiacciare la palla. Tuttavia, il mio obiettivo era quello di trattare un tema che, secondo me, è importante. E ringrazio che mi sia stata riconosciuta l’onestà intellettuale per il fatto che io a questi argomenti credo veramente.

Vorrei, comunque, invitare il consigliere Boschini e i colleghi del PD a confrontarsi anche con i loro colleghi europei, che mi sembra stiano sostenendo quel documento nelle Commissioni europee, anche se ancora non è arrivato al Parlamento europeo. Peraltro, è stato ritenuto interessante da tanti Gruppi.

Un altro aspetto, che ha citato brevemente a mo’ di battuta il collega Sassi, è che anche il Partito Democratico sta riflettendo su questi aspetti, tant’è che si è parlato di una nuova piattaforma che si chiamerà Bob. Ebbene, spero che quella piattaforma funzioni, spero che quella piattaforma abbia criteri di sicurezza. Anche qui, qualcuno rifletta su chi la gestirà, con tessere vere o tessere false, non lo so. Comunque, spero che anche quella piattaforma funzioni, perché ogni attività che porta verso la partecipazione, che sia elettronica o meno, è benvenuta. D’altronde, il nostro obiettivo non è quello di strutturarci come partito, ma di portare un cambiamento alla partecipazione dei cittadini, dal momento che i cittadini si sono disaffezionati. Del resto, il Movimento 5 Stelle è nato per un semplice motivo: la politica a un certo punto ha cominciato a fare schifo a troppe persone. A quel punto, fortunatamente, alcuni cittadini si sono attivati e hanno cercato di arginare quell’onda di rabbia, di impegnarsi in politica rispondendo direttamente ai cittadini anche tramite strumenti di democrazia elettronica e di coinvolgere i cittadini all’interno delle Istituzioni. Penso che questo obiettivo non sia deprecabile, al di là dei difetti di crescita e di immaturità che ancora possiamo avere.

Noi, quindi, oggi vogliamo essere propositivi, nonostante voi continuiate a darci degli incapaci - va bene, fatelo pure -, e intendiamo proporvi un percorso e degli strumenti. Poi vedete voi se volete utilizzarli. Tuttavia, a me sembra che, un po’ alla volta, cominciate a capirli anche voi, non so se per scimmiottare e dirottare un po’ di voti o perché ci credete. Io spero che ci crediate e che il percorso si avvii seriamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Non avendo più nessun iscritto in discussione generale, darei la parola al consigliere relatore Torri.

 

TORRI: Grazie.

Intendo replicare compiendo uno sforzo sul tema oggetto della discussione e in particolare apprezzando molti degli interventi che sono stati fatti, perché hanno portato alla luce in realtà temi che erano stati toccati in Commissione, ma che devono essere affrontati in questa sede, però anche apprezzando il lavoro che è stato svolto e che si è tradotto negli interventi che abbiamo ascoltato e nei documenti che oggi sono alla nostra attenzione, che siamo in condizione di accogliere, ma nell’ottica di avviare, a seguito di sollecitazioni che, al di là di tutto, hanno una concretezza rilevante, un percorso e un confronto utili anche alla revisione della legge n. 3.

In primo luogo, con riferimento alla questione della democrazia elettronica, al netto di tutto è una questione che ha conseguenze molto concrete, che sono difficili da affrontare votando soltanto un ordine del giorno, ma che necessitano di un lavoro più approfondito, proprio perché, nel momento in cui si assumono degli impegni, poi vengano concretamente realizzati.

Diversa, invece, è la questione per quanto riguarda l’ordine del giorno. Esso presenta più punti, alcuni dei quali già vengono attuati in parte e che comunque si possono rendere più incisivi magari lavorando sugli atti amministrativi che seguono la legge, altri invece, e sono quelli che mettono in discussione il ruolo e il rapporto tra legge regionale ed Enti locali, tema toccato da tutti gli interventi, che necessitano di un ulteriore approfondimento anche dal punto di vista dei rapporti tra le varie Istituzioni e dell’armonizzazione nel rispetto delle autonomie reciproche, in particolare quelle dei Comuni. Certamente, questi sono approfondimenti che è difficile fare in una sola seduta, ma è anche vero che vanno fatti proprio per avere più chiaro il percorso che ci si presenta davanti.

Questi sono gli aspetti principali che è giusto cogliere da questo dibattito, al di là di quelle che saranno le votazioni sugli ordini del giorno, alla luce di un tema fondamentale, richiamato dal collega Foti in chiusura e dal collega Bargi in apertura, che è quello della qualità della partecipazione, tema che era alla base di una scelta specifica che è stata operata nel momento di approvare la legge n. 3 per darle un taglio particolarmente concreto e preciso, dal quale poi discende un modello di valutazione dei progetti di sostegno graduale, che va dalla certificazione all’effettivo finanziamento, proprio per cercare di favorire la concretezza dei progetti effettivamente finanziati, e con un taglio che è differente, chiaramente, dalla legge della Regione Toscana e da altre esperienze simili che in Italia o si cerca di avviare, o sono già state avviate.

È un taglio, appunto, che si è scelto di dare, che è oggetto di valutazione in una fase come questa, per cui ben vengano tutte le sollecitazioni, fermo restando che nostro convincimento è che la legge sia positiva e che il programma di azione proposto per quest’anno resti molto positivo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Passiamo quindi al dibattito generale sugli emendamenti, che sono due, uno a firma della consigliera Piccinini, l’altro a firma della consigliera Sensoli. Cinque minuti per ogni consigliere.

Consigliera Sensoli, prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Illustro brevemente il mio, che chiede che la Regione intervenga anche per quanto riguarda la legge sulle microaree per Rom e Sinti. Purtroppo, lo stiamo vivendo in questo momento nel Comune di Rimini, l’argomento ha sollevato chiaramente un dibattito acceso, all’interno della cittadinanza, purtroppo anche con diverse strumentalizzazioni politiche, a proposito del parlare alla pancia delle persone e non alla testa.

Secondo noi, il Comune di Rimini e la sua Amministrazione sono stati nel grave difetto di non aver creato fin dall’inizio un percorso partecipato, soprattutto con quei cittadini che saranno interessati, poi, appunto, dalla costituzione di queste microaree, sempre che si sappia quali siano. Ma questo è un altro argomento, perché l’Amministrazione di Rimini ha fatto diversa confusione nelle sue delibere. Riteniamo, quindi, affinché non si ripeta quello che sta succedendo in questi giorni a Rimini, che la Regione debba intervenire aiutando le Amministrazioni comunali a creare percorsi partecipativi anche per quanto riguarda questa legge.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Presidente, solo un chiarimento. Io ho seguito tutti i lavori e ho sentito che si parlava di partecipazione. Questo testo sui Rom non lo trovo, non so cosa c’entri. Chiedo intanto il voto elettronico dell’emendamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Confermo il voto favorevole della maggioranza sui due emendamenti, compreso quello che fa riferimento alla legge regionale n. 11 del 2015, penso quello chiamato in causa dalla consigliera Sensoli.

Sono, come dicevo in apertura, argomenti già riconducibili alle tematiche previste dall’atto, così come congegnato. In questo modo vengono semplicemente rese più esplicite, ma non modificano l’impatto della norma. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Non avendo più nessun iscritto in discussione generale, prima di passare alle dichiarazioni di voto, ha chiesto di parlare la Giunta, con l’assessore Petitti. Prego.

 

PETITTI, assessore: Solo un paio di considerazioni, alla base del dibattito di oggi, e anche dell’approfondimento che abbiamo già fatto in Commissione, per rammentare – è stato ricordato dai relatori e da diversi consiglieri – che questo sulla partecipazione è sicuramente un anno speciale.

Come sappiamo, si avviano i lavori di revisione di questa legge, e anche alla luce di queste ragioni la Giunta ha voluto non rimettere in discussione l’impianto stesso della legge, però portando due novità che secondo noi hanno un significato importante. Il primo aspetto, anche questo veniva riconosciuto dagli interventi dei consiglieri, riguarda il fatto di aver anticipato il bando a marzo per dare la possibilità ai Comuni di partecipare in tempi ragionevoli, in primavera, rispetto alle loro proposte; e poi aver aumentato il budget a disposizione.

È evidente, per le richieste che noi abbiamo nella nostra Regione, che le risorse non sono mai abbastanza, però io credo che quello che stiamo facendo sia uno sforzo importante. Voglio poi sottolineare un altro elemento, per noi fondamentale, rispetto alla programmazione e anche ai criteri con cui andiamo a costruire il bando, cioè la grande trasversalità di temi e di politiche che riguardano questa Regione.

Lo dico perché rispetto agli ambiti di intervento, lo abbiamo visto con il bando del 2016 che riguarda i temi del territorio, dell’ambiente, del welfare e della coesione sociale, anche alla luce di quelle che sono state delle scelte strategiche che si sono realizzate in questa Regione, ma anche rispetto a tutti i temi legati ai bilanci partecipativi e ai processi, soprattutto delle Unioni dei Comuni, che voi ricordate, in questi tre anni hanno visto modifiche e rivisitazioni, e anche alla luce di quello che è stato il programma di riordino territoriale sperimentale che abbiamo messo in campo, l’interesse è notevole.

Voglio però ricordare anche un altro aspetto. Voi sapete che questo programma della partecipazione legato alla clausola valutativa è stato supportato da una relazione. Sono solo tre le Regioni – tra l’altro il Piemonte ha fatto una propria legge solo nel 2016, quindi siamo noi e la Toscana il riferimento di un processo a cui noi crediamo fortemente – che ci consegnano, dicevo, attraverso la relazione, due aspetti fondamentali. Nel dibattito che faremo in autunno, perché il ruolo dell’Assemblea sulla nuova legge della partecipazione sarà un ruolo fondamentale, quindi l’apporto dei vari Gruppi politici dovrà essere determinante, sono due gli aspetti fondamentali. L’analisi quantitativa ci dimostra che ci sono alcune Province della nostra Regione dove questi processi, legati proprio all’integrazione e al ruolo attivo dei Comuni, sono meno presenti rispetto al lavoro di questi anni.

Io credo che è proprio con una comunicazione mirata in questi territori che noi dovremmo andare ad intervenire. Questo è stato uno dei punti che è emerso in modo molto chiaro…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Assessore, le chiedo scusa: colleghi, per favore, un po’ di rispetto per l’assessore che sta parlando. Grazie.

 

PETITTI: L’altro aspetto, dicevo, è invece di tipo qualitativo. Io credo che debba essere al centro della nostra riflessione, e anche oggi è emerso da alcuni interventi: riguarda il tema della verifica della qualità di questi stessi progetti, perché non è solo un tema di quantità, di numero di progetti che noi dobbiamo e vogliamo ovviamente contribuire a realizzare, ma una radicata cultura della partecipazione che deve essere all’altezza della sfida di questa fase storica.

Su questo serve lavorare, noi lo vogliamo fare ovviamente con tutti gli strumenti a disposizione. Voglio anche ricordare che a questi questionari hanno comunque partecipato quasi 1.200 cittadini, quindi c’è stata comunque una partecipazione anche di coloro che sono stati parte attiva di questi progetti che hanno deciso poi di contribuire anche a valutarli effettivamente.

Su questo tema di una cultura reale, della partecipazione all’altezza della sfida che stiamo mettendo in campo, io credo che il lavoro che faremo con la sessione autunnale e anche prendendo in considerazione alcune esperienze europee, da questo punto di vista determinanti, perché a livello nazionale, se ci siamo noi e la Toscana come riferimento, ebbene, io credo che a livello europeo possiamo, soprattutto su quelli che sono dei progetti, in questo senso, del nord Europa, che sulla partecipazione hanno anche investito molto, prendere a riferimento queste esperienze e metterle al centro di una nuova riflessione.

Questo quindi sarà un anno per noi determinante per la revisione di questa legge, ma che comunque ci consegna un patrimonio di esperienza su cui dobbiamo continuare ad investire e su cui gli stessi territori ci dicono che è giusto continuare su questa strada.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Petitti.

Passiamo quindi alle dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti, gli ordini del giorno e sul provvedimento.

Non ci sono interventi in dichiarazione di voto. Passiamo quindi alle votazioni per alzata di mano degli emendamenti.

Emendamento 1. Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Sull’ordine dei lavori, perché mi sembrava che su un emendamento fosse stato richiesto il voto elettronico dal consigliere Iotti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Iotti, lei aveva chiesto su tutti gli emendamenti, o su…

 

BERTANI: Io comunque lo chiederei sui due ordini del giorno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sui due ordini del giorno…

 

BERTANI: Io lo chiedo solo sugli ordini del giorno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Okay.

Consigliere Iotti, lei l’aveva chiesta per tutti e due gli emendamenti?

 

IOTTI: Su tutto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Su tutto, anche sul provvedimento.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

30

Contrari

 

--

Astenuti

 

9

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

30

Contrari

 

9

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 2 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 4138/1 (oggetto 4332), a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini, Sensoli e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

4

Contrari

 

28

Astenuti

 

8

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4138/1 (oggetto 4332) è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 4138/2 (oggetto 4333), a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Piccinini, e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

4

Contrari

 

27

Astenuti

 

9

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 4138/2 (oggetto 4333) è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione del partito di deliberazione, oggetto 4138, con l’uso del dispositivo elettronico.

Chiedo ai colleghi di non abbandonare l’Aula, perché esaurito il provvedimento, si prosegue con le risoluzioni.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

27

Contrari

 

--

Astenuti

 

13

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 2700

Risoluzione per impegnare la Giunta, nell’ambito del processo di partecipazione e delle facoltà di consultazione e confronto preventivo con le categorie della società civile, a richiedere un parere preventivo di merito non vincolante al Consiglio dell’Ordine dei Medici del Capoluogo della Regione, in merito agli atti propri e sulle proposte all’Assemblea di atti legislativi o amministrativi ritenuti rilevanti per l’impatto sugli investimenti in sanità o incidenti sull’organizzazione dell’attività sanitaria o sull’esercizio della professione medica. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’atto d’indirizzo 2700, risoluzione per impegnare la Giunta, nell’ambito del processo di partecipazione e delle facoltà di consultazione e confronto preventivo con le categorie della società civile, a richiedere un parere preventivo di merito non vincolante al Consiglio dell’Ordine dei Medici del Capoluogo della Regione, in merito agli atti propri e sulle proposte all’Assemblea di atti legislativi o amministrativi ritenuti rilevanti per l’impatto sugli investimenti in sanità o incidenti sull’organizzazione dell’attività sanitaria o sull’esercizio della professione medica, a firma del consigliere Bignami.

È aperta la discussione generale.

Consigliere Bignami, prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Banalmente, visto che abbiamo parlato del provvedimento in ordine alla partecipazione, si tratta del tentativo di dare immediata e pratica attuazione a quanto appena votato, ovvero alla possibilità che su quelle materie dove vi è un effettivo punto di caduta in materia sanitaria, quindi inerente l’attività delle competenze dell’Ordine medici, si possa attivare una forma di parere, non vincolante, da parte dell’Ordine stesso, sui provvedimenti in questione. Questo anche al fine di evitare magari delle bagarre e delle diverse opinioni, che è ciò a cui stiamo assistendo in questo periodo, su temi credo rilevanti, visto che stanno anche producendo e riverberando effetti nell’ambito organizzativo del nostro sistema sanitario.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

La parola al consigliere Zoffoli.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente.

Sembra quasi un caso del destino. Questa risoluzione, che è stata rinviata più volte, viene discussa oggi, dopo un ampio dibattito sul programma di iniziativa per la partecipazione. Per la verità, come ha già detto il consigliere Bignami, questa risoluzione è un inno alla partecipazione. Parte naturalmente dal “premesso che”, “dato atto che”, “considerato che”, “rilevato che”. È tutto molto condivisibile, molto formalmente impostato alla partecipazione da parte di chi ha ruolo e funzione nella sanità per poter dare pareri importanti. Ma il nocciolo della risoluzione è: “impegna la Giunta a richiedere un parere preventivo di merito al Consiglio dell’Ordine dei Medici del capoluogo della Regione”.

Io credo che questa risoluzione meritasse un finale diverso, un finale più pieno, più realmente partecipativo. Qui mi pare, invece, che ci sia la volontà di ascoltare solo uno dei tanti e dei diversi ordini professionali e solo una Provincia rispetto alla Regione.

Per questo motivo, se l’impostazione poteva essere buona, il finale non va bene, per cui voteremo contro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Zoffoli.

Consigliere Bignami. Ha nove minuti, prego.

 

BIGNAMI: Esistono gli emendamenti, sono disposto ad accoglierli, se ce ne sono di intelligenti, questo è un altro paio di maniche. Però, se ce ne sono, volentieri.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Ricordo che non sono pervenuti emendamenti, fino a questo momento, rispetto alla risoluzione in discussione.

Consigliere Zoffoli, prego.

 

ZOFFOLI: Io credo che a questo punto votiamo contro. Se poi vogliamo discutere o costruire assieme una risoluzione che parta veramente dalla partecipazione, sono disponibile a ragionarci.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Zoffoli.

Consigliere Bignami, prego.

 

BIGNAMI: Se le faccio scarne, son troppo scarne, se le faccio piene, sono troppo piene, se le faccio un po’ e un po’, sono troppo “un po’ e un po’”. Va bene, facciamo le cose partecipate, facciamo la partecipazione sulla partecipazione per far partecipare gli Ordini dei medici partecipato: facciamolo. Intanto, votate contro questa, perché è un punto di inizio per il dibattito e la discussione. Poi, ben volentieri: la mia porta è sempre aperta per discutere di tutto con tutti, quindi, se ci sarà da coinvolgere tutti gli Ordini dei medici, ben volentieri.

Perché il Comune capoluogo di Regione e non altri? Perché mi consta, ma magari è un errore, che nel sistema ordinistico il Capoluogo di Regione attragga delle competenze di riferimento regionale anche rispetto alle competenze regionali. Ovvero: non esiste un presidente dell’Ordine dei medici regionali, ma magari sbaglio, essendo tale funzione attratta dal Capoluogo di Regione.

Non avrei voluto che se chiedevo il parere di tutte e nove gli Ordini, qualcuno mi fosse venuto a dire che sono troppi. Avevo quindi cercato di asciugare l’ambito delle acquisizioni di parere. Se però vogliamo farlo su nove, facciamolo pure. Basta che poi non mi si dica che sono troppi. La polemica va bene, ma se non c’è abuso di buonafede.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Non essendoci iscritti in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione.

Consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Solo per chiedere la votazione elettronica.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio, consigliere Daniele Marchetti.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2700, a firma del consigliere Bignami, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

33

Assenti

 

17

Votanti

 

32

Favorevoli

 

7

Contrari

 

21

Astenuti

 

4

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 2700 è respinta.

 

OGGETTO 4089

Risoluzione per esprimere la ferma condanna per le offese rivolte, durante una manifestazione svoltasi a Reggio Emilia in ricordo dei Martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione 4089 per la ferma condanna per le offese rivolte, durante una manifestazione svoltasi a Reggio Emilia in ricordo dei Martiri delle Foibe, a firma del consigliere Foti.

Consigliere Bignami, prego.

 

BIGNAMI: In realtà intervenivo su mozione perché non ho visto accendersi il tasto della mia votazione. Annuncio quindi il voto a favore, ovviamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Verifichiamo e nel caso viene messo agli atti in riferimento alla votazione precedente (ogg. 2700)

Dichiaro nuovamente aperta la discussione generale sulla risoluzione oggetto 4089, a firma del consigliere Foti.

Prego, consigliere Foti.

 

FOTI: Signor presidente, è successo un fatto secondo me grave, sia sotto il profilo politico, ma anche per la questione del rispetto dei martiri delle Foibe.

Nel corso di una manifestazione tenutasi a Reggio Emilia, è stato detto che le Foibe sono un falso storico e che non furono un olocausto italiano. Ora, indipendentemente da come si possa rapportare ognuno di noi rispetto ai temi della storia, io penso che quella delle Foibe sia stata una delle tante tragedie italiane che mi pare stupido negare nel momento in cui il Parlamento italiano, seppure non inserendolo come giorno festivo, ha introdotto un giorno specifico che è il Giorno del ricordo, proprio per non far dimenticare a nessuno quanto accadde sul confine orientale.

Molto semplicemente, questa risoluzione vuole però riaffermare, da parte dell’Assemblea legislativa, la propria condanna per le affermazioni che sono state rese in quella sede, e che, direi, si commentano da sole. Quando si vogliono negare una verità e una tragedia storica, prima ancora che la storia si offende la propria intelligenza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Consigliere Campedelli, prego.

 

CAMPEDELLI: Grazie, signor presidente.

Noi non possiamo che condividere questa risoluzione, quando ci chiede di esprimere la nostra ferma condanna a offese rivolte alla memoria dei martiri delle Foibe. Il Gruppo consigliare di cui faccio parte, e lo stesso Partito democratico, ha sempre espresso ferma condanna nei confronti delle uccisioni e delle violenze contro i nostri connazionali nel dopoguerra.

Il tema delle Foibe, di ciò che è successo nel confine orientale, è parte della storia del nostro Paese. Vorrei ricordare le posizioni nette che sono state espresse anni fa anche dal presidente emerito, Giorgio Napolitano, proprio nella Giornata del ricordo.

Dalle notizie stampa raccolte, rispetto a ciò che è successo nelle manifestazioni e contromanifestazioni che si sono tenute a Reggio Emilia in occasione della Giornata del ricordo, non sono emerse dichiarazioni o affermazioni tese a negare gli infoibamenti, però non abbiamo nemmeno nessuna ragione per smentire quanto riferito dal consigliere Foti. E comunque, la richiesta politica di condanna verso chiunque offenda la memoria delle vittime delle Foibe ci vede in sintonia, come già dicevo.

Del resto, la legge che il consigliere ha ricordato e che ha richiamato nella sua risoluzione, nasce con il Governo Berlusconi, ma nasce anche con il sostegno e il contributo dei parlamentari del centrosinistra. Siccome il consigliere Foti non si è espresso su questo, l’unico punto che credo non si possa condividere è la richiesta di intervenire alle autorità e alla magistratura, con un ordine del giorno politico.

In primo luogo perché in Italia esiste l’obbligatorietà dell’azione penale, nel caso che la magistratura riscontri dei reati. E poi, soprattutto, non è compito della politica chiedere ai magistrati di intervenire.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, consigliere Campedelli: nella seconda stesura che è stata inviata a tutti in posta elettronica il secondo punto è già stato…

 

CAMPEDELLI: Lo avevamo in effetti richiesto al proponente, ma non ho fatto in tempo a scaricare l’ultima versione per accertarmene. Bene allora.

Detto questo, vorrei solamente prendermi qualche minuto per esprimere la mia opinione rispetto alla complessa vicenda del confine orientale. Per me, per il territorio da cui provengo, questa vicenda ha rappresentato molto.

Io vengo da Carpi dove si trova il campo di concentramento di Fossoli, che rappresenta proprio un pezzo significativo della storia complessa del Novecento. Nel campo di Fossoli come noto furono concentrati e poi deportati verso campi di sterminio - da parte di fascisti e nazisti - dissidenti, oppositori politici, ebrei e minoranze. Ma il campo di Fossoli, nel dopoguerra, ha accolto anche i profughi giuliano dalmati che hanno dovuto abbandonare terre già italiane per sfuggire alle persecuzioni dei comunisti jugoslavi.

La vicenda complessa degli esuli fiumani, istriani e dalmati, dunque, ci riguardò direttamente, perché a Carpi sono arrivati appunto numerosi profughi, ospitati a Fossoli all’indomani del trattato di pace.

Per questo a Carpi sono state avviate diverse riflessioni, grazie anche al contributo di importanti attori sociali, come la Fondazione Campo Fossoli, e soprattutto grazie al supporto e allo stimolo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e del Comitato provinciale di Modena. È stato un lavoro importante, che ha consentito di dare strumenti ulteriori per conoscere la storia dei profughi e delle vicissitudini di molte famiglie che sono state strappate dalla loro terra e si sono insediate al Campo di Fossoli, divenuto così Villaggio San Marco.

Da notare che su circa 5.000 persone che sono arrivate in quel periodo in Emilia-Romagna, più di 400 erano a Carpi. Credo che molte cose siano state fatte, ma che ci sia bisogno davvero di approfondire ulteriormente. La legge sulla Giornata del ricordo ha consentito di sviluppare ulteriormente gli studi su ciò che è avvenuto.

Io credo che oggi si debba continuare a studiare quel periodo. La storia ci consegna un percorso abbastanza travagliato e complesso, che ha visto inizialmente l’occupazione feroce di quelle terre, da parte dell’Italia fascista, e la condanna di quel periodo deve essere ferma e senza appello, così come lo deve essere parimenti per gli atti e gli assassinii che sono stati compiuti in seguito, dai partigiani titini nei confronti delle popolazioni di origine italiana là presenti: persone e famiglie intere, sterminate appunto nella tragedia delle Foibe.

Credo che tutto questo ci deve far comprendere quanto siano importanti la pace, la libertà e la democrazia, e quanto ognuno di noi debba impegnarsi per difendere quei valori, senza mai dare nulla per scontato, con la consapevolezza che la cultura e la conoscenza siano strumenti importanti per contrastare qualsiasi possibile rinascita di esperienze totalitarie in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi momento storico.

Lo dico proprio qui perché noi, poco più di un anno fa, abbiamo approvato, in quest’aula, la legge regionale sulla memoria del Novecento, che è una legge importante per raccogliere tutte quelle memorie e approfondire in maniera puntuale la storia del secolo scorso e sostenere chi opera per trasmettere quella memoria e quella storia ai più giovani.

Come abbiamo detto, il Novecento è stato un secolo denso di accadimenti tragici, ma anche di grandi trasformazioni positive.

Credo che proprio il campo di Fossoli abbia una storia esemplare: da luogo di concentramento e deportazione a luogo di chi ospitò i profughi giuliano-dalmati. Possiamo affermare che il Campo di Fossoli è un luogo simbolo del Novecento anche perché ha visto sulla propria terra accavallarsi tante delle contraddizioni che hanno caratterizzato il Novecento. Credo, quindi, che sia importante il lavoro di ricerca e di studio che è stato svolto e quello che sarà svolto, grazie appunto anche alla legge sulla memoria del Novecento della Regione e grazie all’istituzione di momenti di riflessione come la Giornata del ricordo da parte dello Stato italiano.

Chiudo, perché sono stato anche troppo lungo, ma vorrei dire che tante persone che forse non conoscevano la storia degli esuli istriani e giuliano dalmati, oppure non avevano toccato con mano questo particolare pezzo di storia, possono aver mostrato disinteresse e guardato anche con superficialità e approssimazione alla vicenda dei profughi del dopoguerra, e forse mostrarono una certa freddezza. Dipendeva anche da dove si abitava, perché un conto era essere in Friuli Venezia Giulia, un conto essere in Emilia-Romagna. Anche per questo è ancora più doveroso studiare, fare memoria e riflettere su quella tragedia, sulla violenza che ha colpito tante persone e che ha visto tanti lutti e sofferenze.

Per quanto di mia conoscenza, vorrei solo ricordare come quella comunità di persone che sono venute da lontano, abbia saputo integrarsi qui, nei nostri territori, in Emilia-Romagna, e partecipare insieme agli altri cittadini allo sviluppo di tutto il territorio. L’impegno che ancora oggi dobbiamo sentire è quello di fare tesoro di quella memoria storica, di impegnarci nel tramandarla alle giovani generazioni e a tutti quelli che per questioni anagrafiche non hanno vissuto i tristi momenti della guerra.

La storia, come si è già detto, non si può cambiare. La si può, e si deve, però studiare. Bisogna imparare da essa, onde evitare che errori accaduti nel passato possano ripetersi. Fare memoria quindi, studiare gli avvenimenti storici può senz’altro aiutarci a meglio comprendere il dramma di tanti nostri connazionali, il dramma che hanno vissuto e che hanno anche subìto nella storia recente. Per cui, valutando questa risoluzione in base a questo approccio, al di là del singolo episodio citato della manifestazione di Reggio Emilia, ma ritenendo appunto la risoluzione un’occasione di riflessione su quegli eventi, non possiamo che votare a favore.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Campedelli.

Ha chiesto la parola il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente.

Intervengo molto rapidamente per annunciare il voto favorevole, e mi pare anche abbastanza ovvio, su un tema così delicato ed un ringraziamento innanzitutto al consigliere Foti per aver fatto approdare in Aula questo fatto esecrabile.

Per tanti anni la storia delle Foibe e ciò che è avvenuto in quelle terre giuliano-dalmate era stato addirittura nascosto dai libri di storia. Questo è un episodio terribile, lo ha ricordato anche Campedelli, che voglio al contempo ringraziare per il suo intervento, soprattutto per la parte finale, per il ricordo dell’impegno che deve esserci in quest’Aula, nel rispetto della verità, della libertà e della democrazia.

Un intervento che è sicuramente sul solco di una tradizione italiana nazionale. La storia è maestra di vita, non possiamo cancellarla così, con troppa facilità. Ecco perché fanno male questi episodi ed ecco perché io credo che l’Aula questa sera possa all’unanimità votare questa risoluzione.

È questione anche di onestà intellettuale, di sensibilità, di amore, ripeto, per la verità delle cose. Noi come Gruppo ci siamo interrogati, anche nel passato, più volte, sul perché troppo spesso non veniva inserita nei libri di storia questa tragedia tutta italiana. E ci siamo dati anche delle risposte.

Però oggi, o meglio ancora, l’altro ieri, quando si è votato alla Camera – e bisogna ricordarlo, non solamente perché nonostante il Governo abbia un determinato colore politico, il centrosinistra ha votato lealmente a favore dell’istituzione di questa giornata – credo sia l’occasione perché tutti insieme si possa dare un voto unanime su questa risoluzione.

Al ringraziamento all’amico Foti, quindi, ripeto, e voglio concludere, aggiungo quello al consigliere Campedelli per l’impegno che in tutti questi anni, lo voglio riconoscere, ha avuto nel ricordare l’attività fatta dalla Fondazione Fossoli, e tutto quello che è successo prima della fine della guerra, la tragedia dell’Olocausto, e poi, dopo la guerra, questo centro San Marco, dove venivano ospitati gli esuli, coloro che erano rimasti dopo quella tragedia.

Le parole che ha usato per la prima volta in Aula Campedelli quest’oggi credo che siano estremamente importanti, quando ha definito quella tragedia commessa dai partigiani comunisti. Questo è secondo me un aspetto estremamente importante del suo intervento. Vi furono partigiani assolutamente in buonafede, dell’una e dell’altra parte, bianchi, rossi, eccetera; ma ve ne furono anche che commisero atti inenarrabili.

Io quindi credo davvero, se vogliamo arrivare ad una riconciliazione, che ci siano tutti i presupposti e davvero le condizioni per poter avviare un percorso culturale nel nome della verità, con quella sensibilità che io credo appartenga ad ognuno di noi, nel nome della verità, della libertà e della democrazia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Della storia non bisogna avere paura, e bisogna conoscerla integralmente. Bisogna senza dubbio riconoscere la tragedia che è successa agli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia dopo la fine della guerra e la tragedia delle Foibe, che per troppi anni è stata taciuta, nel nostro Paese.

È chiaro che bisogna, però, allo stesso tempo, conoscere e riconoscere anche quello che è successo in quei territori nel ventennio precedente la Seconda guerra mondiale, quindi l’occupazione italiana, l’italianizzazione imposta per forza alle popolazioni di lingua slovena e croata e alle altre popolazioni presenti in quel territorio, e denunciare con la stessa forza, esattamente identica, le efferatezze compiute da italiani, anche da membri dell’esercito, nei vent’anni che hanno preceduto la fine della guerra.

Allo stesso modo occorre denunciare con la stessa identica forza quello che è successo invece dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la tragedia che ha riguardato tanti italiani che sono stati spesso vittime di azioni efferate, solo per il fatto di essere italiani.

Credo che la denuncia debba essere equanime. Come ho detto, della storia non bisogna avere paura, bisogna conoscerla e riconoscerla integralmente.

La stessa sensibilità che chiediamo, lo stesso atteggiamento che vorremmo vedere quando invece vengono messi in discussione altri pezzi della nostra storia, della storia nazionale. Qualcuno oggi qui ha parlato della necessità della riconciliazione. Ecco che allora, semmai fosse necessario, sottolineiamo ancora una volta che bisogna avere la stessa sensibilità e lo stesso atteggiamento, critico anche verso chi nega altri pezzi della storia e altri misfatti compiuti in Italia in quel periodo da italiani contro italiani, magari per opposte ragioni, visto che molto spesso in piazza vediamo persone che vanno a rivendicare un passato che invece va non dimenticato ma denunciato per quello che è stato. La stessa sensibilità vorremmo che alcuni consiglieri in quest’Aula la manifestassero quando magari chi va in piazza nega le efferatezze compiute durante il periodo fascista anche nel nostro Paese.

Detto questo, quando qualcuno mette in discussione la storia, noi siamo per condannare fermamente, sia quando a farlo sono persone di un’estrazione, che quando a farlo sono persone di altra estrazione politica. Per cui, da parte nostra, la condanna dei gesti che sono stati qui denunciati, non ci pone problema esprimere condanna di quello che è successo, e soprattutto riconoscere quello che la tragedia delle Foibe è stata.

Abbiamo apprezzato anche la disponibilità a togliere l’ultima parte dell’ordine del giorno, che effettivamente era forse un po’ fuori luogo e che avrebbe introdotto elementi che era giusto non introdurre.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alla dichiarazione di voto.

Consigliere Daniele Marchetti, grazie: sappiamo già la sua richiesta di voto elettronico, immagino.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 4089, seconda stesura, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Votanti

 

35

Favorevoli

 

32

Contrari

 

--

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 4089 è approvata.

 

OGGETTO 4126

Risoluzione per impegnare la Giunta ad accogliere quanto segnalato dalle persone impegnate nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nel prossimo Piano Operativo Annuale, riconoscendone il prezioso impegno svolto ed in virtù delle nuove competenze assegnate a seguito dello scioglimento del Corpo Forestale dello Stato. A firma del Consigliere: Alleva

(Rinvio)

 

OGGETTO 4205

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare i competenti Ministeri ad attuare i processi di assegnazione di personale, mezzi, apparecchiature e risorse al corpo dei Vigili del Fuoco, nonché a procedere alla stipula della convenzione per lo svolgimento delle attività di contrasto attivo degli incendi boschivi. A firma della Consigliera: Piccinini

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo quindi alla risoluzione 4126 per impegnare la Giunta ad accogliere quanto segnalato dalle persone impegnate nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nel prossimo Piano Operativo Annuale, riconoscendone il prezioso impegno svolto ed in virtù delle nuove competenze assegnate a seguito dello scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, a firma del consigliere Alleva e alla risoluzione 4205 per impegnare la Giunta a sollecitare i competenti Ministeri ad attuare i processi di assegnazione di personale, mezzi, apparecchiature e risorse al corpo dei Vigili del Fuoco, nonché a procedere alla stipula della convenzione per lo svolgimento delle attività di contrasto attivo degli incendi boschivi, a firma della consigliera Piccinini.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Naturalmente intervengo in merito alla risoluzione 4205, che riguarda…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, scusi.

Il consigliere Caliandro ha chiesto d’intervenire sull’ordine dei lavori.

 

CALIANDRO: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego.

 

CALIANDRO: Era cosa nota, lo sapeva anche la consigliera Piccinini e lo avevo annunciato anche alla Presidenza, non essendo presente il primo firmatario, il consigliere Alleva, che giudico fortemente inopportuno procedere su un argomento iscritto all’ordine del giorno a sua firma.

Sarebbe una violazione dei diritti della minoranza e del primo estensore trattarlo adesso, quindi chiedo il rinvio, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, vuol fare l’intervento o interviene sull’ordine dei lavori?

 

PICCININI: Sull’ordine dei lavori. Ovviamente non è colpa mia se il consigliere Alleva non è in Aula. Credo di poter comunque procedere con la trattazione esclusivamente della mia risoluzione. È chiaro che io non posso parlare per il consigliere Alleva, però siamo qui, non capisco perché non si possa trattare la mia risoluzione in assenza del presentatore di quell’altra.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Voi sapete che quando si chiede il rinvio, ci sono un intervento a favore e uno contro. Mi sembra di aver capito che la consigliera Piccinini sia intervenuta contro. Quindi, il consigliere Caliandro? Sull’ordine dei lavori, prego.

Un intervento a favore e uno contro, quindi. Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: La bontà dell’intervento a favore, e qui ribadisco la posizione del Gruppo del Partito democratico, è legata al fatto che il nostro Regolamento ci impone questa modalità, e non è una scelta arbitraria, come pure la consigliera Piccinini vuol fare del Regolamento, quella per cui un provvedimento collegato ad uno principale, avrebbe il potere di una sua autonomia di trattazione. Per questo ribadiamo l’applicazione del Regolamento e la nostra volontà.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Mi dispiace che il Partito democratico voglia scappare da questo argomento. La decisione spetta all’Aula, quindi se l’Aula vuole procedere, si procede, non è questione di Regolamento. Se si ha la volontà politica di trattare questo argomento, si tratta, altrimenti fate come penso vogliate fare, ovvero evitare di trattare l’argomento, perché di questo si tratta.

Io credo che sia un argomento che è sul tavolo, la questione del ricollocamento degli ex Forestali nei Vigili del Fuoco. È un argomento che va affrontato, invece il Partito democratico vuole scappare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Le risoluzioni sono, pertanto, rinviate.

 

OGGETTO 2147

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché il Governo si attivi per acquisire le risorse messe a disposizione dalle istituzioni comunitarie in materia di educazione alimentare, sostenendola ulteriormente quale strumento per la promozione di stili di vita sani. A firma dei Consiglieri: Bessi, Campedelli, Zoffoli, Soncini, Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Bagnari, Serri, Paruolo, Montalti, Caliandro, Rontini, Tarasconi, Molinari

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 2147 per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché il Governo si attivi per acquisire le risorse messe a disposizione dalle istituzioni comunitarie in materia di educazione alimentare, sostenendola ulteriormente quale strumento per la promozione di stili di vita sani, a firma dei consiglieri Bessi, Campedelli, Zoffoli, Soncini, Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Bagnari, Serri, Paruolo, Montalti, Caliandro, Rontini, Tarasconi e Molinari.

È aperta la discussione generale.

Consigliere Bessi, prego.

 

BESSI: Grazie, presidente, scusi un lapsus freudiano per accelerare i lavori.

Parto dalla fine, dalla richiesta dell’impegno alla Giunta di agire in tutte le sedi più opportune perché il Governo si attivi per intercettare le risorse messe a disposizione dalle istituzioni comunitarie, agire presso il Governo perché siano destinate in maniera maggiormente determinata risorse all’educazione alimentare, quale strumento per la promozione di stili di vita sani.

Questo per continuare, alla luce delle esperienze di questa Regione, maturate negli anni passati, dove si è passati da una fase di attività basate su un approccio molto ampio di queste problematiche, superando la fase informativa, per passare ad interventi di carattere formativo, in grado cioè di favorire la crescita culturale della cittadinanza ed orientarla verso modalità di consumo e ambientali consapevoli. Questo anche per favorire quella profilassi alimentare che credo che incida sia sulla prevenzione sanitaria, sia in termini di salute, sia anche in termini di risparmi nella spesa sanitaria.

Concludo, visto che il Consiglio dell’Unione europea ha raggiunto un accordo di massima sulla proposta di regolamento relativo al nuovo schema per la distribuzione di frutta e latte nelle scuole primarie, con la dotazione finanziaria complessiva, a livello comunitario, di 250 milioni di euro annui. Questo è già un po’ di tempo che è sul piatto. Credo che dovremo fare uno sforzo tutti perché si vada verso questa direzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bessi.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per dire che in generale, quando si parla di prevenzione ed educazione alimentare, siamo concordi, e il tema è molto interessante. Però farei attenzione, perché nelle premesse, nel considerato, alcune cose, purtroppo non funzionano così tanto. Per esempio, il servizio informativo Sportelli mense bio. Avevamo già fatto rilevare che purtroppo era venuto a mancare.

Quanto ai progetti riguardo a Tutta frutta Merenda con Gusto e Frutta snack, sui quali siamo molto favorevoli, proprio in questi giorni purtroppo c’è stata un po’ di polemica in alcune scuole, in alcune mense, perché probabilmente non erano stati ben presentati.

Gli stili di vita sani e la promozione alimentare sono importanti. Volevo far notare, però, che per quanto riguarda la promozione di stili di vita alimentari corretti, come Regione siamo ancora un po’ indietro. La legge regionale del 2002 e quello che riguarda la ristorazione collettiva sono ancora legati a modelli e ricerche scientifiche non aggiornate ad oggi. Quando si parla di dieta mediterranea, in realtà si fa riferimento ad una dieta mediterranea “moderna”. Rispetto agli studi scientifici più recenti non si parla dell’eccesso di consumo di carni rosse, del rischio cancerogeno associato all’elevato consumo di insaccati e di carne rosse, quindi abbinato al ragionamento che facciamo oggi, sicuramente in parte lo farà il gruppo prevenzione che so che è attivo.

Bisogna aggiornare sicuramente i riferimenti che come Regione stiamo tenendo, perché la vera dieta mediterranea non è purtroppo quella che è indicata nelle linee guida e attuate già da troppo tempo in Regione Emilia-Romagna, andrebbero aggiornate, riguardo ai consumi di cereali, cereali integrali, legumi, ridurre i consumi di carne e aumentare il consumo di frutta e verdura.

Proprio per questo, in questa risoluzione si parla di strumenti per aumentare il consumo di frutta e verdura. Su questo quindi noi siamo d’accordo, e per questo voteremo a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliere Daniele Marchetti, presumo lei chieda la votazione elettronica.

 

MARCHETTI Daniele: Esatto, presidente. La ringrazio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

La accontentiamo subito.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2147, a firma dei consiglieri Bessi, Campedelli, Zoffoli, Soncini, Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Bagnari, Serri, Paruolo, Montalti, Caliandro, Rontini, Tarasconi, Molinari, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

30

Assenti

 

20

Votanti

 

29

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 2147 è approvata.

Sono così conclusi i lavori.

Avendo esaurito l’ordine del giorno, alle ore 18,52 chiudiamo i lavori dell’Assemblea.

Grazie e buonasera a tutti.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,52

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Massimo MEZZETTI e Sergio VENTURI e i consiglieri Piergiovanni ALLEVA, Alessandro CARDINALI e Ottavia SONCINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 4334 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 4242 Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: "Schema di regolamento di attuazione ai sensi dell'art. 8 Legge Regionale n. 24/2016 - Attuazione del reddito di solidarietà - Regione Emilia-Romagna". A firma della Consigliera: Gibertoni”

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Gian Luigi MOLINARI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 4335 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 4242 Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: "Schema di regolamento di attuazione ai sensi dell'art. 8 Legge Regionale n. 24/2016 - Attuazione del reddito di solidarietà - Regione Emilia-Romagna". A firma dei Consiglieri: Sassi, Gibertoni, Bertani”

 

Votazione emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 32

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 11

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 2, a firma del consigliere Taruffi

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 31

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 10

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione ordine del giorno oggetto 4335

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 32

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 11

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 4242 “Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di regolamento di attuazione, ai sensi dell'art. 8 Legge Regionale n. 24/2016 (Misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito).” (113)

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 11

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Astenuti: 4

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 4138 “Delibera: «Programma di iniziative per la partecipazione 2017 (L.R. 3/2010)”.» (Proposta della Giunta regionale in data 17 febbraio 2017, n. 179)” (114)

 

Votazione emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

Votazione delibera oggetto 4138

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 4332 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 4138 Proposta recante: "Programma di iniziative per la partecipazione 2017 (L.R. 3/2010)". A firma dei Consiglieri: Bertani, Piccinini, Sensoli, Sassi”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 4

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 28

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 4333 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 4138 Proposta recante: "Programma di iniziative per la partecipazione 2017 (L.R. 3/2010)". A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Piccinini, Sassi”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 4

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 27

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 2700 “Risoluzione per impegnare la Giunta, nell'ambito del processo di partecipazione e delle facoltà di consultazione e confronto preventivo con le categorie della società civile, a richiedere un parere preventivo di merito non vincolante al Consiglio dell'Ordine dei Medici del Capoluogo della Regione, in merito agli atti propri e sulle proposte all'Assemblea di atti legislativi o amministrativi ritenuti rilevanti per l'impatto sugli investimenti in sanità o incidenti sull'organizzazione dell'attività sanitaria o sull'esercizio della professione medica. A firma del Consigliere: Bignami”

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 8

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Contrari: 21

Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 4

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Giuseppe PARUOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 4089 “Risoluzione per esprimere la ferma condanna per le offese rivolte, durante una manifestazione svoltasi a Reggio Emilia in ricordo dei Martiri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, alla memoria degli stessi”. A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 32

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Barbara LORI, Giuseppe PARUOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 2147 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché il Governo si attivi per acquisire le risorse messe a disposizione dalle istituzioni comunitarie in materia di educazione alimentare, sostenendola ulteriormente quale strumento per la promozione di stili di vita sani. A firma dei Consiglieri: Bessi, Campedelli, Zoffoli, Soncini, Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Bagnari, Serri, Paruolo, Montalti, Caliandro, Rontini, Tarasconi, Molinari”

 

Presenti: 30

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 20

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 4335 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 4242 Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: "Schema di regolamento di attuazione ai sensi dell'art. 8 Legge Regionale n. 24/2016 - Attuazione del reddito di solidarietà - Regione Emilia-Romagna". A firma dei Consiglieri: Sassi, Gibertoni, Bertani”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi:

«Nel dispositivo finale dopo le parole “alla realizzazione” sono eliminate le parole “di un piano”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Taruffi:

«Nel dispositivo finale, la parola “integrato” viene sostituita da “integrate”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 4138 “Proposta recante: “Programma di iniziative per la partecipazione 2017 (L.R. 3/2010)”. (Delibera di Giunta n. 179 del 17 02 2017)” (114)

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini:

«Nella sezione “Bando 2017 per l’erogazione dei contributi regionali a sostegno dei processi partecipativi (art. 6, l.r. n. 3/2010)”, dopo il primo alinea della voce “Tematiche specifiche”, è aggiunto il testo seguente:

“- progetti connessi alla pianificazione sanitaria e alle sue implementazioni territoriali;”»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli:

Nella sezione “Bando 2017 per l’erogazione dei contributi regionali a sostegno dei processi partecipativi (art. 6, l.r. n. 3/2010)”, al termine del primo alinea della voce “Tematiche specifiche”, è aggiunto il testo seguente:

“- progetti connessi all’attuazione della legge regionale n. 11 del 2015;”»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

4324 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per giungere ad una equilibrata distribuzione dei migranti sul territorio regionale, con particolare riferimento alle problematiche esistenti nella frazione di Tabiano Bagni e nella provincia di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

4325 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte alla carenza di medici di famiglia e di medici di condotta. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

4326 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione della legislazione regionale riguardante la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina, con particolare riferimento ai progetti in corso ed ai relativi Comitati Provinciali. A firma della Consigliera: Piccinini

4328 - Interrogazione a risposta scritta circa la reale dotazione di mezzi di soccorso avanzati rispetto agli standard previsti e le qualifiche professionali del relativo personale. A firma del Consigliere: Bignami

4329 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'adeguatezza, la dotazione ed il personale sanitario relativi ai mezzi di soccorso avanzati operanti nel territorio regionale. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

Risoluzione

 

4327 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare provvedimenti finalizzati ad assicurare controlli di sicurezza in tutti gli edifici istituzionali regionali - ivi comprese le strutture sanitarie e le scuole - vietando l’occultazione del volto dei soggetti che vi accedono, nonché a promuovere la riconoscibilità del volto delle persone che si trovano in un luogo pubblico o aperto al pubblico. (20 03 17) A firma dei Consiglieri: Aimi, Bignami

(Comunicazione n. 45 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2017/723 del 22/03/2017)

 

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera

Rancan - Torri

 

 

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