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171.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 31 GENNAIO 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Comunicazione sul nuovo presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 5891

Delibera: «Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo ai sensi della L.R. n. 20 del 2004, art. 12. Priorità e strategie di intervento per il triennio 2018-2020.» (Proposta della Giunta regionale del 28 dicembre 2017, n. 2185) (134)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MEZZETTI, assessore

RAVAIOLI (PD)

CALIANDRO (PD)

TARUFFI (SI)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 5790

Delibera: «Ratifica, ai sensi dell’art. 13, comma 2, dello Statuto, del Protocollo operativo concernente la collaborazione sanitaria e socio-sanitaria, tecnico-scientifica, amministrativa e la fornitura di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. (Richiesta del Presidente della Giunta di cui al prot. AL/2017/65118 del 13/12/2017)» (135)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 5943

Delibera: «L.R. n. 24 dell’8 agosto 2001 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) Programma regionale denominato "Una casa alle giovani coppie ed altri nuclei familiari”.» (Proposta della Giunta regionale in data 8 gennaio 2018, n. 13) (136)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5943/1 oggetto 6065 - Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

SABATTINI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

IOTTI (PD)

SASSI (M5S)

CALVANO (PD)

CALIANDRO (PD)

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 4797

Risoluzione per impegnare la Giunta a favorire la stabilizzazione, attraverso bandi di concorso, della parte del personale ormai entrato di fatto in pianta organica delle amministrazioni site nel cratere del sisma, ad intervenire per evitare ostacoli nel rinnovo dei relativi contratti in scadenza al 30 giugno 2017 e per facilitare i passaggi e gli iter burocratici per garantire i contratti attivi. A firma dei Consiglieri: Alleva, Taruffi, Torri, Prodi

(Ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 5497

Risoluzione in merito alla filiera della carne e del latte biologico, in particolare sulla necessità di un chiarimento interpretativo riguardante l’art. 18 del Regolamento CE n. 889/2008, al fine di scongiurare danni economici alle aziende agricole biologiche. A firma dei Consiglieri: Lori, Serri, Rontini, Zoffoli, Molinari, Caliandro, Rainieri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

LORI (PD)

POLI (PD)

 

OGGETTO 3989

Risoluzione per impegnare la Giunta a procedere a una verifica, in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti e le rappresentanze interessate, per accertare se il calo dei posti letto nelle strutture sanitarie regionali abbia effettivamente messo in crisi anche il sistema del pronto soccorso, ed a valutare il ripristino dei posti letto tagliati individuando i reparti maggiormente critici e mettendo così fine alla pratica dei "posti letto aggiuntivi", potenziando di conseguenza anche la dotazione di personale. A firma del Consigliere: Bignami

(Ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 5477

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere anche per il 2017 e il 2018 la medesima disposizione prevista con la Legge Regionale 29 dicembre 2015 n. 23, esentando dal pagamento della tassa automobilistica dovuta per il primo periodo fisso e per le due annualità successive i proprietari di autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, o gasolio-elettrica, o con alimentazione benzina-idrogeno, prevedendo inoltre, per coloro che abbiano già provveduto al pagamento della tassa per l'anno 2017, anche il rimborso della stessa. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Rinvio)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

CARDINALI (PD)

 

OGGETTO 5562

Risoluzione per impegnare la Giunta a operare per la sospensione della realizzazione dell'autostrada Cispadana, prevedendo la destinazione, a partire dalle leggi di Bilancio per il 2018, delle risorse già programmate a questo fine al ripristino o all'eventuale nuova costruzione di ponti inagibili sul Po, al monitoraggio puntuale dei ponti stradali in regione e al potenziamento del collegamento ferroviario fra l'asse adriatico e quello centrale. A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Sensoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

CAMPEDELLI (PD)

SASSI (M5S)

PETTAZZONI (LN)

GIBERTONI (M5S)

IOTTI (PD)

CAMPEDELLI (PD)

PETTAZZONI (LN)

SASSI (M5S)

 

OGGETTO 6014

Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi portavoce presso il Governo ed il Parlamento, anche tramite la Conferenza delle Regioni, al fine di apportare modifiche al testo del Decreto legislativo in materia di foreste in corso di esame, con particolare riferimento all’equiparazione delle cooperative forestali alle imprese agricole. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SI)

CARDINALI (PD)

 

OGGETTO 6068

Comunicazione della Giunta, ai sensi dell’articolo 76, comma 1, secondo periodo, del Regolamento interno, in materia di gestione delle acque pubbliche

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

GAZZOLO, assessore

PICCININI (M5S)

IOTTI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 6057

Mozione di censura nei confronti dell'Assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali, ai sensi dell'art. 111, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani, Foti, Gibertoni, Rancan, Pompignoli, Liverani, Marchetti Daniele

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

BONACCINI, presidente della Giunta

PICCININI (M5S)

SABATTINI (PD)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 5387

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire sul Governo e, in particolare modo, nei confronti del Ministro di Giustizia affinché, anche mediante provvedimenti di natura legislativa, sia disposto un piano di nuove assunzioni di agenti di Polizia Penitenziaria così da colmare le forti lacune presenti nelle piante organiche del Corpo. A firma del Consigliere: Foti

(Ritiro)

 

OGGETTO 6061

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere azioni per migliorare le condizioni della vita carceraria dei detenuti e di coloro che garantiscono la sicurezza e l’esecuzione della pena, a proseguire l’impegno istituzionale in progetti volti al reinserimento sociale del detenuto, nonché a sollecitare nelle sedi opportune una riflessione sul sovraffollamento delle carceri. A firma dei Consiglieri: Foti, Molinari, Boschini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ALLEVA (Altra ER)

PRESIDENTE (Rainieri)

MOLINARI (PD)

RANCAN (LN)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

MOLINARI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

MOLINARI (PD)

 

OGGETTO 5123

Risoluzione per chiedere alla Giunta di dare seguito alla volontà del consiglio comunale di Finale Emilia che, con delibera n. 137 del 06/10/2016, ha espresso il proprio parere contrario al progetto di ampliamento della discarica, in coerenza coi principi affermati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti in vigore. A firma del Consigliere: Alleva

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ALLEVA (Altra ER)

SABATTINI (PD)

SASSI (M5S)

GAZZOLO, assessore

 

Ancora sull’oggetto 6061

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 4899

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di libera circolazione delle persone all'interno dell'Unione Europea, ad agire in tutte le sedi opportune affinché la proposta del "Global Pass" di accesso all'"Interrail" per i neo diciottenni di ogni paese europeo divenga una realtà, dando un forte segnale di integrazione e rafforzando così la cittadinanza europea, partendo dai giovani e dal viaggiare in un'Europa aperta e libera. A firma dei Consiglieri: Montalti, Marchetti Francesca, Calvano, Rontini, Zoffoli, Tarasconi, Pruccoli, Caliandro, Rossi Nadia

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MONTALTI (PD)

RANCAN (LN)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 5497

Votazione per appello nominale 6057

Emendamento oggetto 6014

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,20

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centosettantunesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini e il consigliere Boschini.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente dell’Assemblea Saliera, i consiglieri Aimi, Torri, Sensoli, Soncini, Zappaterra, Foti, gli assessori Caselli, Gualmini, Petitti e Venturi.

 

Comunicazione del nuovo presidente del gruppo Movimento 5 Stelle

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico che l’Ufficio di Presidenza ha preso atto della designazione del nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle, Silvia Piccinini, che dal primo febbraio 2018 subentra alla consigliera Raffaella Sensoli.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Rainieri): Vi leggo la lettera del Presidente Bonaccini alla Presidente Saliera in merito al protocollo di ieri: «Abbiamo preso atto della richiesta dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, provvederemo ai sensi dell’articolo 76 del Regolamento ad una puntuale informativa in Assemblea, non appena terminati gli approfondimenti necessari da parte degli uffici preposti».

 

OGGETTO 5891

Delibera: «Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo ai sensi della L.R. n. 20 del 2004, art. 12. Priorità e strategie di intervento per il triennio 2018-2020.» (Proposta della Giunta regionale del 28 dicembre 2017, n. 2185) (134)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Iniziamo i nostri lavori con l’atto amministrativo oggetto 5891. La Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità ha espresso parere favorevole con modificazioni nella seduta del 18 gennaio 2018 con la seguente votazione: 27 voti a favore, nessun contrario e 11 astenuti.

È aperta la discussione generale.

La parola all’assessore Mezzetti.

 

MEZZETTI, assessore: Grazie, presidente. Consiglieri, solo per illustrarvi le linee fondamentali del Piano triennale. Come tutti sapete, approvammo la legge all’ultima Assemblea utile nel 2014, prima che si sciogliesse anticipatamente l’Assemblea regionale e quindi abbiamo potuto svolgere il Piano triennale 2015-2017, che è stato una fase sperimentale dal momento che i primi bandi appunto sono stati a partire dalla metà del 2015.

Nonostante fosse una fase di avvio e sperimentale, la Regione Emilia-Romagna fu la prima Regione in Italia a istituire l’istituto della Film Commission, ma è stata una delle ultime ad adottare una legge specifica sul settore cinema.

Voglio ricordare in premessa, perché è importante, che è stata la prima legge che abbiamo scritto e approvato con la firma di quattro Assessorati: l’Assessorato alla cultura, l’Assessorato alle attività produttive, l’Assessorato alla formazione e alla scuola e l’Assessorato al turismo, proprio perché, a differenza delle altre leggi regionali, abbiamo voluto adottare uno strumento che non si limitasse a costituire un fondo per l’attrattività delle produzioni cinematografiche nel nostro territorio, ma che invece valorizzasse e promuovesse l’intera filiera produttiva del cinema. Quindi dalla formazione degli addetti al settore, fino allo start-up di nuove imprese del settore, al consolidamento di quelle esistenti che, voglio ricordare, erano circa 800 per 3.800 addetti all’inizio di questo nostro percorso, la produzione, la distribuzione e l’internazionalizzazione del prodotto.

In questi primi tre anni noi possiamo oggi dire che abbiamo un risultato molto incoraggiante e molto soddisfacente, oltre anche alle nostre aspettative. Qualche giornalista giorni fa mi ricordava che effettivamente io avevo detto che nella fase di avvio sarebbe stato per noi soddisfacente un risultato per cui un euro investito ne avesse prodotti due sul territorio di ricaduta economica. Ad oggi possiamo dire che un euro investito dalla Regione sulle produzioni cinematografiche ha prodotto una ricaduta sul territorio di quasi quattro euro, per l’esattezza sulle produzioni cinematografiche abbiamo investito poco più di 4 milioni di euro per progetti che complessivamente rappresentavano un costo di 39,5 milioni con una ricaduta netta economica sul territorio di 15,5 milioni circa, quindi siamo intorno appunto al rapporto uno a quattro.

Abbiamo approvato, nel corso di questi tre anni, 93 progetti: 74 sulle produzioni e 19 su progetti di sviluppo e, nell’ultimo anno, abbiamo anche registrato notevoli risultati dal punto di vista della affermazione di alcune delle produzioni sostenute dalla Regione Emilia-Romagna perché si sono affermati in festival internazionali come Locarno, Cannes, Venezia, Toronto e altri festival di carattere internazionale.

Quindi un risultato soddisfacente per quello che ci riguarda e che ci incoraggia appunto all’approccio al nuovo triennale tanto più perché, nel frattempo, è finalmente intervenuta una legge nazionale sul settore che, in qualche modo, è stata aiutata da quello che era il modello della nostra legge, la legge 220 approvata nel 2016 che finalmente istituisce un fondo permanente e stabile al cinema di una quota minima di 400 milioni all’anno, con criteri e requisiti anche nuovi e diversi da quello che era nel passato l’intervento dello Stato in questo settore.

Quindi noi continueremo in questa direzione, che è una direzione che ha valorizzato molto il tema della promozione della cultura cinematografia attraverso il sostegno a festival e rassegne, in particolare i festival e le rassegne sono aumentate anche in termini di numero nell’ultimo anno. Se nel 2016 noi abbiamo avuto 19 festival e 6 rassegne cinematografiche, nel 2017 abbiamo registrato e sostenuto 18 festival e 14 rassegne, quindi sono più che raddoppiate le rassegne nel nostro territorio per una quota complessiva in tre anni di 2 milioni e 200 mila euro.

Ovviamente questi sono anche fatti, eventi, occasioni e opportunità che promuovono il territorio perché il nostro sostegno alle produzioni va molto nella direzione anche della valorizzazione e della promozione del territorio, attraverso le opere e le produzioni cinematografiche, ma anche attraverso gli appuntamenti di festival e rassegne, che abbiamo registrato avere avuto un forte aumento anche di presenza di pubblico, proveniente da fuori Regione e da fuori Italia negli ultimi anni nella nostra Regione.

Quindi noi, dicevo, approcciamo adesso il nuovo Piano triennale forti di questa esperienza ma, evidentemente, così come facemmo tre anni fa, lo abbiamo fatto attraverso un percorso partecipato da tutti gli attori del sistema, tutte le organizzazioni, le produzioni, che hanno partecipato e anche quelle che non hanno partecipato, che hanno concorso tre anni fa alla stesura della legge insieme a noi e quest’anno alla revisione e alla valutazione di quello che è stato il percorso di questi tre anni; per capire elementi di criticità, di problematicità o elementi di forza su cui in qualche modo puntare di più e introdurre eventualmente i correttivi, laddove fosse necessario.

Per questo, in sintesi e per chiudere, noi ci siamo concentrati sul consolidamento di quello che evidentemente ha funzionato al meglio e sul perfezionamento di alcuni passaggi, in particolare, il rafforzamento del carattere appunto di promozione e valorizzazione del territorio per i festival, quindi anche con la richiesta di requisiti maggiori dal punto di vista della capacità di creare sistemi di rete sulla Regione e di avere un carattere regionale, se non nazionale, dei festival. In particolare noi ne sosteniamo tre, attraverso convenzioni, che sono festival ormai affermati a livello nazionale e internazionale che sono il festival del Cinema Ritrovato a Bologna, curato dalla Cineteca con la quale abbiamo una convenzione specifica che lo valorizza in termini di soggetto qualificato a livello nazionale e internazionale per la conservazione, la tutela e la valorizzazione delle opere storiche cinematografiche ed audiovisive, il Biografilm Festival a Bologna e il Future Film Festival sul cinema di animazione e 3D e poi tutto il resto delle rassegne.

Per quanto riguarda le produzioni cinematografiche, noi abbiamo avuto fino ad oggi un bando per le produzioni di case di produzione della nostra Regione specificamente rivolto a loro e un bando di carattere nazionale e internazionale. Quest’ultimo non era in realtà un bando, ma era un sistema sportello, aperto dall’inizio dell’anno e che durava tutto l’anno. Abbiamo visto che questo creava qualche scompenso perché sostanzialmente il criterio è che chi prima arriva prende le risorse e, se ci sono buone opere nel corso dell’anno, rischiano di non trovare più le risorse disponibili, quindi abbiamo invertito la rotta e faremo due bandi, uno in primavera e uno in autunno, che consentiranno la selezione in due fasi diverse nel corso dell’anno. Mentre manterremo il bando per le produzioni regionali, il bando per il festival e le rassegne e il bando per i progetti di sviluppo e su quest’ultimo introduciamo l’altra novità: l’ultimo anno abbiamo investito su progetti di sviluppo che consentivamo l’accesso ad un tetto massimo di 7 mila euro a progetto, ora lo portiamo a 15 mila euro, quindi lo raddoppiamo sostanzialmente, rafforzando la possibilità di sviluppare progetti cinematografici e questo va soprattutto nella direzione anche delle produzioni più giovani, che hanno bisogno appunto di un sostegno per poter sviluppare i loro progetti perché non hanno case di produzione robuste alle spalle che consentano questo.

Abbiamo superato e supereremo in questo Piano triennale la suddivisione percentuale per generi, come ci è stato suggerito e segnalato proprio dai soggetti interessati e introduciamo il criterio di contribuire con risorse che non superino mai il 75 per cento delle risorse disponibili per un unico genere di quelli che si svolgono.

In ultimo, il rafforzamento della Film Commission, il rafforzamento non solo dal punto di vista della struttura, ma soprattutto del ruolo della Film Commission che viene, tra l’altro, ulteriormente rafforzato e riconosciuto dalla nuova legge nazionale, n. 220/2016  (come dicevo) e dal decreto attuativo che riconosce alla Film Commission un ruolo determinante sul piano dell’affiancamento, del sostegno e dell’accompagnamento, non solo alle produzioni e a tutti coloro che sono interessati a conoscere eventualmente location disponibili per le produzioni del nostro territorio, ma anche alle pubbliche amministrazioni e agli enti locali per il lavoro di valorizzazione e di promozione del nostro territorio.

A fianco a questo sforzo, noi abbiamo compiuto e manterremo lo sforzo al sostegno delle sale cinematografiche, in particolare delle sale d’essai, delle monosale e delle sale dei piccoli centri. Noi fino ad oggi abbiamo sostenuto, attraverso un protocollo d’intesa, le 144 sale dell’AGIS e le 30 sale circa della Acec, nella nostra Regione Emilia-Romagna, con grande soddisfazione da parte loro e anche da parte di quei comuni e di quegli enti locali che hanno queste monosale nel nostro territorio e che le vedono valorizzate.

C’è poi tutto un altro aspetto, che rimane in vita e in vigore, che è l’impegno da parte dell’assessore Bianchi della formazione per quello che riguarda la formazione di addetti del settore, a vantaggio delle produzioni che anche da fuori vengono nella nostra Regione e possono fruire di specialità presenti nel nostro territorio, senza doverle attingere fuori dal nostro territorio, quindi creando un circuito virtuoso che crea occupazione e impresa e abbiamo investito in questi tre anni circa 3,3 milioni in progetti che sono andati in questa direzione. In ultimo, voglio ricordare, quando prima ho detto: «il sostegno alle sale cinematografiche, ai circuiti», ovvero il fatto che, grazie al contributo derivante dall’Assessorato alle attività produttive, che con tre bandi successivi ha investito circa 5,5 milioni per la digitalizzazione delle sale cinematografiche, abbiamo potuto esaudire quasi al 100 per cento le domande delle sale cinematografiche nella nostra Regione che rappresentano complessivamente 432 schermi e ha consentito alla nostra Regione Emilia-Romagna di essere la Regione che ha il maggior numero di sale e di schermi che sono stati digitalizzati e quindi si sono messi in regola con le norme di legge, in questo modo salvaguardando le sale.

E forse è anche per questo che noi, come Regione Emilia-Romagna, siamo la Regione leader da questo punto di vista che, con poco meno di dieci schermi ogni 100 mila abitanti, si conferma, tra le Regioni europee, quella a più forte offerta di cinema, ben al di sopra del dato nazionale che, nel 2016, registra la presenza di 6,5 schermi ogni 100 mila abitanti, quindi tre e mezzo in meno di noi e superiamo persino un paese all’avanguardia come la Francia che ha 9 schermi per 100 mila abitanti.

Quindi credo che sia un risultato importante, che si è visto anche nella crescita dello sbigliettamento nei cinema nell’ultimo anno che ha segnato un’inversione di tendenza importante e significativa perché è tornato a crescere il volume degli affari nelle sale cinematografiche nella nostra Regione, rilanciando finalmente anche questo settore.

Insomma, noi possiamo dirci, da questo punto di vista, sufficientemente soddisfatti dei risultati raggiunti e, come vi dicevo, le correzioni che abbiamo introdotto nel nuovo Piano triennale vanno nella direzione di quello che erano anche le richieste che ci venivano dallo stesso settore interessato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Mezzetti.

La parola alla consigliera Ravaioli.

 

RAVAIOLI: Grazie, presidente. Solo per qualche brevissima considerazione, che rimarca elementi già toccati nell’ampia illustrazione dell’assessore, a cominciare dal dato complessivo, che emerge dalla relazione relativa all’andamento di questi primi tre anni di sperimentazione delle misure attuative della legge 20/2014 in materia di cinema e di audiovisivo. Un dato secondo il quale appunto ad un euro investito corrispondono quasi quattro euro di ricaduta sul territorio, quindi un dato che ci consente davvero di ribadire quanto la Regione Emilia-Romagna abbia colto nel segno, scegliendo di puntare con convinzione su questo settore che certamente costituisce un pilastro fondamentale del sistema culturale, un pilastro fondamentale per la crescita civile delle nostre comunità, ma anche un elemento centrale di quell’industria culturale e creativa riconosciuta come ambito produttivo determinante all’interno della strategia regionale di specializzazione intelligente.

Molti sono i numeri, che potremo citare a livello esemplificativo, in aggiunta a quanto già detto, per dare ulteriormente conto dello sforzo realizzato dalla Regione e dai buoni risultati che il primo Piano triennale ha visto concretizzarsi, oltre 15 milioni stanziati a sostegno dell’attività di produzione cinematografica per 93 opere appartenenti ai vari generi e collocabili sul mercato nazionale o internazionale. Più di 2 milioni di euro stanziati a vantaggio di festival e rassegne, 3 milioni di risorse del programma operativo del Fondo Sociale Europeo per 94 percorsi attivati e rivolti ad oltre 1.300 destinatari proprio con l’obiettivo di concorrere alla crescita delle competenze per favorire l’occupazione qualificata nell’industria dell’audiovisivo e, infine, merita certamente di essere rimarcato anche il processo di digitalizzazione che ha interessato, grazie appunto ai contributi regionali, oltre il 90 per cento delle sale cinematografiche del nostro territorio.

Insomma, siamo di fronte a cifre che ci permettono di tracciare un bilancio largamente positivo, in virtù del quale appunto il Piano triennale del 2018-2020 che oggi l’Aula si appresta ad approvare si muove in un’ottica di sostanziale continuità rispetto a quelli che sono gli obiettivi di fondo. In primis, sicuramente la promozione della cultura cinematografica e audiovisiva attraverso l’erogazione di finanziamenti a festival, a rassegne, a progetti formativi di rilievo, che abbiano come finalità prioritaria la circolazione delle opere, comprese quelle inedite, indipendenti, appartenenti a cinematografie meno conosciute o quelle restaurate del patrimonio cinematografico nazionale e internazionale e, soprattutto, all’aumento di spettatori con un’attenzione particolare alle giovani generazioni in favore delle quali occorre sostenere in maniera crescente (questo è uno degli obiettivi importanti che ci si pone con il nuovo Piano) percorsi di alfabetizzazione anche in rete con le istituzioni scolastiche. E poi delle fasce a maggior rischio di marginalità, dai cittadini di origine straniera, agli abitanti delle periferie, delle zone meno densamente popolate a cui occorre garantire il diritto alla fruizione del prodotto audiovisivo, considerato come bene culturale nelle sue molteplici accezioni.

Centrali sotto questo profilo continuano ad essere le azioni di supporto alle sale cinematografiche, quali poli di attrazione multidisciplinare, luoghi di aggregazione e di pubblico interesse, specie se appunto facciamo riferimento a quelle sale che sono collocate nei centri storici e nelle aree deboli sotto il profilo dell’offerta culturale e poi i percorsi volti alla ricerca, alla raccolta, alla catalogazione, alla conservazione e al restauro del patrimonio filmico e audiovisivo regionale e, a questo proposito, va menzionato il ruolo della Fondazione Cineteca di Bologna che, anche grazie all’apposita convenzione sottoscritta con la Regione, potrà concretizzare un numero sempre maggiore di attività in rete con i territori.

Prosegue l’attivazione di politiche integrate con gli altri Assessorati, in particolare con gli Assessorati alle attività produttive e alla formazione e prosegue il sostegno alla qualificazione delle differenti professionalità di questo settore: l’accompagnamento alla crescita delle competenze manageriali e gestionali, il supporto alla formazione di un vero e proprio distretto dell’industria, del cinema e dell’audiovisivo sul nostro territorio in un’ottica di innovazione, di competitività internazionale, che abbia come punti cruciali l’affiancamento alle start-up, la messa in rete di servizi di consulenza, i progetti di ricerca e di potenziamento tecnologico in questo settore.

Naturalmente il cuore del nuovo programma resta la produzione cinematografica che la Regione promuove e incentiva attraverso l’apposito fondo con l’obiettivo di accrescere e valorizzare l’intera filiera produttiva dell’audiovisivo, agendo prioritariamente proprio su quegli aspetti deficitari, quali la difficoltà di distribuzione, che colpisce ovviamente anche i prodotti di eccellenza e il problematico accesso dei giovani creativi al mondo del lavoro. Gli interventi si rivolgono ad imprese con sede in Emilia-Romagna, ma anche a realtà nazionali e comunitarie in grado di presentare proposte che apportino elementi di crescita sul territorio, rafforzino la professionalizzazione degli operatori regionali e sviluppino la vocazione internazionale delle opere.

Su questo terreno, sempre più determinante sarà quindi la funzione della Film Commission, cui è affidato il ruolo di attirare produzioni, attraverso servizi di semplificazione logistica e organizzativa, di creazione di reti con le imprese, anche in attuazione dello strumento del tax credit e, soprattutto, attraverso un’azione sempre più incisiva ed efficace di promozione delle risorse professionali della Regione e dell’enorme ed eterogenea possibilità offerta dal nostro territorio, dal nostro patrimonio. Una promozione realizzata all’interno di mirate strategie di marketing in collaborazione con gli enti locali, con le università, con gli Assessorati regionali al turismo e alla cultura, con APT Servizi e con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna.

Chiudo con una sottolineatura e un apprezzamento rispetto alla trasparenza con cui è stata condotta l’analisi dell’andamento del primo Piano triennale, propedeutica evidentemente a delineare anche le future prospettive, che abbiamo cercato di illustrare, una analisi che, anche grazie all’azione della cabina di regia, appositamente istituita e alle indicazioni e alle segnalazioni dei territori e di operatori, ha messo in evidenza non solo i punti di forza ma anche le difficoltà riscontrate in questa prima sperimentazione, come è normale che accada quando appunto si avvia una sperimentazione, una tra tutte: la troppo rigida ripartizione tra i generi nell’erogazione dei contenuti che ha causato svariate criticità nello corso triennio e che sarà oggetto di modifica nella futura programmazione, naturalmente nel rispetto e nella tutela dei vari generi. Credo si tratti dell’ennesimo segnale della serietà e del rigore con cui la Regione sta operando non solo su questo versante specifico del cinema e dell’audiovisivo, ma completamente sul versante culturale che, coerentemente con quanto annunciato, ha visto triplicare le risorse a disposizione nella convinzione, suffragata ormai da cifre inequivocabili, che con la cultura si possa mangiare, si possa creare lavoro e, soprattutto, si possa crescere come comunità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Ravaioli.

Chiedo all’assessore se vuole eventualmente replicare. No.

Passiamo alle dichiarazioni di voto.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie, Presidente. Vedo passare un po’ sottotono un provvedimento che invece ha una grande importanza per questo territorio e che mi sembra valga la pena di valorizzare adeguatamente. Il provvedimento, che è stato illustrato meritoriamente dall’assessore, riguarda un prodotto che racconta la storia di queste terre e racconta il modo in cui pensiamo di fare cultura e rilanciare il nostro territorio. Si dimostra ciò che nella vulgata collettiva ancora fatica ad affermarsi come concetto: con la cultura si mangia. Sì, creando impresa, creando un network tra la cultura e il turismo, rilasciando il nostro distretto industriale, siamo nelle condizioni di dare la possibilità di moltiplicare gli investimenti che, come Regione, facciamo. Lo facciamo per promuovere i giovani autori, i giovani registi, lo facciamo per promuovere le iniziative culturali di riapertura di importanti centri, penso ai consiglieri riminesi che hanno vissuto in questi giorni un’esperienza importante, quella legata a Fellini, che rappresenta la storia del cinema in questa Regione. La quantità di utenti è aumentata e ci ha fatto arrivare al terzo posto in Italia come numero di spettatori. Non è un dato banale, come non è un dato banale il fatto che l’Emilia-Romagna Film Commission, abbia agito con tanti positivi risultati per dare la possibilità di valorizzare i nostri borghi, le nostre città, le nostre terre per arricchire la nostra storia e anche la capacità di capitalizzare interesse.

Avere ristrutturato le sale cinematografiche, avere dato la possibilità a dei giovani registi emergenti di fare cortometraggi o lungometraggi, avere sostenuto le imprese che si occupano di cinema, dato loro la possibilità di digitalizzare le proprie strutture è una grande occasione di rilancio del prodotto interno lordo di questa Regione. Quindi abbiamo saputo fare, attraverso questo provvedimento, quello che deve fare una buona amministrazione: tutelare i territori, sviluppare l’industria e rilanciare il turismo.

Questa è la nostra, a mio giudizio, migliore carta d’identità per presentarci in un mercato complesso come quello cinematografico.

Penso, quindi, che vada guardato con grande interesse questo provvedimento e mi rendo conto che dovrebbe avere, a mio giudizio, una attenzione maggiore perché è nell’interesse di tutti il fatto che questa Regione risulti più bella, più ricca e più appetibile. E mi auguro che, al di là dei silenzi di questa mattina, ci sia la consapevolezza in tutti quanti noi che dovremo remare dalla stessa parte, cioè dalla parte dell’Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io colgo l’occasione per sottolineare, come hanno fatto anche altri colleghi però voglio farlo anche io con forza, gli interventi di cui stiamo discutendo, che fanno parte del nostro programma regionale e sono interventi che hanno, oltre che un valore culturale chiaramente significativo e importante, una ricaduta dal punto di vista occupazionale, dal punto di vista di una filiera fondamentale per la nostra Regione che crea posti di lavoro perché, siccome qui spesso ci accapigliamo discutendo di quali soluzioni sia opportuno assumere per rilanciare l’economia, per rilanciare il territorio, per creare posti di lavoro, io penso che quello che stiamo facendo anche oggi con l’adozione di questo programma vada esattamente in questa direzione.

Lo hanno detto altri prima di me, dispiace prendere atto come in certi momenti, quando è opportuno, doveroso e significativo confrontarsi su temi concreti e reali, al di là del periodo che è quello (come sappiamo bene) della campagna elettorale, di fatto metà Aula sia vuota, sia deserta. Dispiace perché, quando si discute di questi temi, si discute di temi che hanno a che fare con ricadute importanti per il territorio da un punto di vista occupazionale, ecco che allora sarebbe utile e importante provare a confrontarsi anche riconoscendo alcuni risultati e alcune iniziative, che sono state assunte e che hanno dato risultati concreti e che daranno risultati concreti.

Siccome spesso ci confrontiamo su quali siano le iniziative da assumere per tutelare, per rilanciare i territori, anche periferici della nostra Regione, io vi posso assicurare che tenere aperto un cinema in un territorio periferico, in un territorio di montagna, aiutare un cinema, una struttura cinematografica a rilanciarsi, a riqualificarsi, a poter affrontare le sfide del mercato e quindi tenere aperto un cinema in un territorio di montagna non è solo un’operazione culturale che fa bene a quella società, a quella comunità, ma anche una ricaduta sociale molto importante perché è anche attraverso il mantenimento di servizi e di offerte come queste che le comunità possono mantenersi vive e possono continuare a radicarsi in quei territori.

Non sottovalutiamo questi aspetti perché, nel momento in cui interveniamo per esempio, come abbiamo fatto per aiutare gli esercizi commerciali dei piccoli centri, lo facciamo con una logica che è quella di dire: «Evitiamo lo spopolamento», considerate che, quando discutiamo di queste cose e mettiamo in campo iniziative, come questa, stiamo facendo anche opere di questo tipo.

Ecco allora che è giusto riconoscere il lavoro, che è stato fatto, e noi esprimiamo apprezzamento e sostegno per il lavoro svolto dall’Assessorato e dall’assessore Mezzetti e ovviamente il nostro voto è un voto di convinto sostegno a questo programma.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Molto brevemente e schematicamente, intanto faccio notare al consigliere Taruffi che metà dell’Aula è vuota, è la sua metà che è vuota perché noi siamo più di metà come Lega, noi siamo cinque e la sua metà purtroppo è due e il 50 per cento manca e quindi non so cosa dire.

Detto questo, a questo programma abbiamo discusso tanto, anche in commissione con l’assessore e il nostro voto sarà un voto di astensione perché crediamo che il cinema vada valorizzato e debba continuare ad essere valorizzato, soprattutto i cinema e le imprenditorie a livello territoriale e speriamo che vi sia sempre più incentivazione a quelle che sono le iniziative giovanili, under 35, per quelle che sono le attività di cinema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto. Passiamo alla votazione per alzata di mano. Nomino scrutatori i consiglieri Marchetti Francesca, Rossi Nadia e Sassi.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 5891.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La delibera oggetto 5891 è approvata.

 

OGGETTO 5790

Delibera: «Ratifica, ai sensi dell’art. 13, comma 2, dello Statuto, del Protocollo operativo concernente la collaborazione sanitaria e socio-sanitaria, tecnico-scientifica, amministrativa e la fornitura di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. (Richiesta del Presidente della Giunta di cui al prot. AL/2017/65118 del 13/12/2017)» (135)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 23 gennaio 2018 con la seguente votazione: 29 voti a favore, nessun contrario e 13 astenuti.

È aperta la discussione. Non ci sono interventi in discussione generale.

La Giunta non ha intenzione di intervenire.

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Nessun intervento in dichiarazione di voto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 5790.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La delibera oggetto 5790 è approvata.

 

OGGETTO 5943

Delibera: «L.R. n. 24 dell’8 agosto 2001 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) Programma regionale denominato "Una casa alle giovani coppie ed altri nuclei familiari”.» (Proposta della Giunta regionale in data 8 gennaio 2018, n. 13) (136)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5943/1 oggetto 6065 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla proposta 5943, proposta recante: «L.R. n. 24/2001 e s.m.i. (Programma regionale denominato "Una casa alle giovani coppie ed altri nuclei familiari”)».

La Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 25 gennaio 2018 con la seguente votazione: 24 voti a favore, nessun contrario e 3 astenuti.

Su tale oggetto insiste un ordine del giorno, il 5943/1 (oggetto 6065) a firma dei consiglieri Sensoli, Gilbertoni, Sassi e Bertani.

La discussione generale è congiunta, sia sul provvedimento, sia sull’ordine del giorno.

La parola al consigliere Sabattini.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. Nell’intervento cercherò anche di illustrare il provvedimento, che portiamo in votazione oggi, il programma per l’acquisto e la riproposizione di un bando, di un progetto già avviato nel 2009 che ha portato grandi risultati che è appunto definito il bando delle giovani coppie, una riproposizione di un programma, come dicevo, avviato nel 2009 che ha portato la possibilità a 2.166 famiglie di poter acquisire la loro prima abitazione con un contributo regionale.

Questo programma ripercorre alcuni di quelli che erano stati i punti dei vecchi programmi, introducendo anche, secondo me, importanti novità. Un programma, riprendendo un po’ la teoria dei giochi, che permette a tutti gli attori coinvolti di portare un beneficio alle loro condizioni: da una parte la possibilità di acquisire un’abitazione per giovani coppie che abbiano un membro sotto i quarant’anni e oltre ad incentivare, ad incrementare il diritto all’abitare, ad acquistare una abitazione, permette credo anche di aiutare la politica verso un’autonomia anche della coppia e delle nuove coppie; dall’altra parte un aiuto anche a un settore che è quello dell’edilizia, sicuramente il settore più colpito dalla crisi economica. Perché dico questo? Perché la possibilità, che sarà prevista, di mettere a bando e di candidare alcuni appartamenti, alcuni edifici già costruiti e quindi andare anche ad erodere quella quantità importante di invenduto, che esiste anche nella nostra Regione, mettere appunto a disponibilità per chi avrà i requisiti di poter partecipare a questa call, a questo bando, appartamenti di valore complessivo da 250 a 300 mila euro che va a rispondere alla possibilità di erodere un po’ quell’invenduto e, con questo programma, va ad incentivare interventi di recupero complessivo di alcuni edifici.

Infatti, in questo programma, oltre alla linea classica, che era appunto quella che prima illustravo, vi è la possibilità di un incentivo ulteriore, fino a 35 mila euro per alloggi, per quelli che sono appartamenti, che vengono messi all’interno di questo programma e vengono candidati per partecipare e per essere scelti dalle giovani coppie, appartamenti frutto di recuperi edilizi proprio anche in una logica di coerenza rispetto al dibattito che abbiamo fatto alla fine dell’anno scorso durante la legge per la riduzione del consumo di suolo.

Quindi una coerenza complessiva che si vede in questo provvedimento e quindi in questa novità ulteriore, che vedrà sicuramente la parte più innovativa affiancata ad un provvedimento che ha una sua storicità e ha dato questi risultati importanti.

Ciò che andiamo a votare oggi è il recinto, il contorno con il quale poi la Giunta predisporrà il bando entro l’anno in corso.

Altro elemento importante di novità è l’introduzione non soltanto dell’acquisto, quindi il contributo per l’acquisto della nuova abitazione, ma anche la possibilità di stipulare contratti per un acquisto differito che permetterà appunto alle giovani coppie, quelle meno bancabili, di fare un percorso di affitto a canone concordato per un periodo di tempo per poi procedere, dopo un tot numero di anni, all’acquisto definitivo.

Dicevo coerenza in tutte le politiche messe in campo dalla Regione anche su un altro punto che è quello che riguarda i soggetti destinatari, oltre alle giovani coppie, come dicevo prima, sono introdotti anche destinatari di questo bando anche quelle famiglie, che perdono il diritto a stare all’interno dell’edilizia popolare e, proprio nella logica che ci siamo detti più volte che quella dell’edilizia popolare deve essere un servizio temporaneo, con questo bando andiamo a rispondere, al di là della giovane età, proprio a chi esce da una fase di difficoltà, una risposta con le politiche abitative di cui parlavo prima per andare verso un percorso di autonomia.

Io credo che questo programma oggi, mi auguro, possa avere un voto favorevole da tutta l’Aula proprio in virtù (su questo chiudo) del fatto che, quando si riescono a mettere insieme tutti questi elementi e tutti gli attori permettono di fare un passo in avanti e quindi creare valore per tutti, credo siano i provvedimenti migliori che un’istituzione possa mettere in campo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

La parola al consigliere Daniele Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Due considerazioni velocissime, ribadendo un po’ anche quello che è stato detto dai miei colleghi in commissione. Favorire l’accesso alla prima casa alle giovani coppie, ai nuclei monoparentali, come potrebbe per esempio un genitore divorziato, rappresenta certamente un obiettivo condivisibile, specialmente se l’intenzione è anche quella di andare ad utilizzare il patrimonio immobiliare esistente, l’invenduto per intenderci, se l’andiamo poi, a maggior ragione, a riqualificare.

In fin dei conti è giusto cercare di garantire un futuro ai nostri giovani perché la casa comunque rappresenta un pilastro nella vita di tutti i cittadini e purtroppo oggi molti ragazzi, intenzionati magari a mettere su famiglia, per le condizioni economiche attuali, in molti casi non possono appunto permettersi di compiere un passo simile.

La mancanza di lavoro e la precarietà del mondo del lavoro non danno ovviamente le garanzie necessarie ai nostri giovani per costruirsi un futuro solido e all’interno di questo programma si tocca un altro aspetto a noi caro per esempio quello dei genitori separati, in particolar modo noi ci riferiamo ai padri separati che è una categoria che spesso viene dimenticata ma che vive tantissime difficoltà. E quindi è evidente a tutti che un intervento in aiuto di queste categorie è ed era assolutamente necessario, poi è chiaro che bisognerà poi vedere come sarà applicato questo programma, ma questo è un aspetto che ovviamente potremo valutare in futuro, quando poi la Giunta emanerà anche gli atti successivi, previsti dalla presente delibera.

Come Lega Nord però, così come abbiamo già fatto in commissione, non possiamo tacere su una serie di aspetti, su un aspetto in particolare, cioè sul fatto che non troviamo alcun riferimento alla cittadinanza o alla residenza in Regione Emilia-Romagna, un aspetto un po’ (lasciatemi dire) in controtendenza rispetto ad altri strumenti, possiamo vedere l’accesso agli alloggi ERP o al reddito di solidarietà dove comunque avete previsto un minimo di requisito legato agli anni di residenza nella nostra Regione. In fin dei conti questa è una battaglia storica della Lega Nord che, in parte, seppur in maniera minima, ha portato ad una piccola vostra apertura, ma per noi rimane comunque un principio fondamentale che però in questo programma sparisce completamente. È chiaro, dunque, che non c’è una strategia ben precisa negli strumenti, che possono rientrare nei pacchetti del welfare e questo, a nostro avviso, è un problema perché comunque ci dovrebbe essere una linea comune che detta dei principi base da applicare a tutti gli strumenti. Comunque, come dicevo all’inizio, di base il principio è condivisibile, pur essendoci appunto degli aspetti che non ci convincono del tutto. Quindi, per queste ragioni, noi ci asterremo, ma, come siamo abituati a fare, manterremo alta poi l’attenzione in fase di applicazione di questo programma.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

La parola al consigliere Iotti.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Non aggiungo molto all’intervento del collega Sabattini. Sicuramente questo è stato uno degli interventi di maggiore successo e graditi anche agli operatori e a tutti i giovani acquirenti, alle giovani coppie che, nell’accesso alla casa, avevano un beneficio non da poco.

In Commissione abbiamo già ampiamente discusso, credo sia utile anche ampliare le possibilità di linee di intervento, solleciterei la Giunta, in fase di bando, anche a considerare le reali possibilità poi di erogare i finanziamenti proprio perché in questo momento la programmazione non permette certo, nei tempi ristretti della attivazione entro l’anno, di poter fare conti di fronte a interventi di recupero o di riqualificazione che richiedono tempi autorizzativi più lunghi.

Al di là di questo, intendo dire che è assolutamente positiva la riproposizione del programma, denominato appunto «una casa alle giovani coppie» perché i risultati sono stati assolutamente positivi.

In merito all’ordine del giorno, presentato durante la discussione, quindi pochi minuti fa, da parte del gruppo Movimento 5 Stelle, io invito ad osservare e a leggere quella che è la legge 24 regionale che prevede già fondi e investimenti a sostegno della casa, per quello che è l’accesso alla prima casa e per tutto quello che è quel pacchetto di azioni, che agevola appunto l’accesso, sono molti gli strumenti e già a livello nazionale sono soprattutto di natura fiscale e quindi credo che questo sia l’unico elemento su cui andare, anche perché la contrattazione di un mutuo è tra parti ed è di natura privatistica e certamente non è possibile entrare nel merito di una contrattazione di questo tipo. Quello di prestare garanzie mi lascia qualche perplessità proprio perché in questi anni nel settore delle garanzie prestate a chi ha sottoscritto mutui certamente ci sono state situazioni positive ma altre non altrettanto positive, per non dire negative.

Quindi da questo punto di vista l’ordine del giorno non trova condivisione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente. Io sarò molto breve. Ovviamente, quando si tratta di dare un aiuto alle giovani coppie o comunque chi è in difficoltà, anche riprendendo l’intervento del collega Marchetti, anche ai padri separati che conosco anche io e conosco le difficoltà, perché no? Io pongo l’attenzione su un aspetto particolare che in quest’Aula è già stato dibattuto in passato, anche dal sottoscritto, che è quello del discorso della edilizia invenduta. Attenzione alla proprietà. È stato stilato in Regione Emilia-Romagna il Testo Unico per la Legalità, vediamo di non caderci proprio noi nel cercare di dare questi incentivi, quindi nei bandi vediamo di specificare bene la possibilità di fare controlli su di chi sia la proprietà dell’invenduto perché è notorio da notizie stampa e atti giudiziari che molto invenduto, se non è già di proprietà pubblica, può nascondere insidie dal punto di vista di chi sia la reale proprietà.

Quindi farei particolare attenzione a questo aspetto, oltre al resto, che è assolutamente meritorio affinché non ci distraiamo al momento opportuno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

La parola al consigliere Calvano.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Il collega Sabattini ha ben descritto la ratio e l’impostazione di questo programma. Mi permetto solo due considerazioni. La prima è che questo programma sta all’interno di un disegno, che la Giunta e questa Regione stanno cercando di mettere in campo e che trova in questo passaggio, ma ancor prima nella legge urbanistica, un suo elemento chiave.

Ci siamo dati come obiettivo di lavorare in maniera importante sul tema della riqualificazione urbana e della rigenerazione urbana, così come di ridurre al minimo il consumo di suolo. Un intervento di questo genere sta dentro quella cornice, che non è solo una cornice di carattere urbanistico e paesaggistico, ma è una cornice anche di carattere sociale. Sociale perché ha come obiettivo quello di garantire il più ampio accesso al diritto alla casa, un diritto sacrosanto e sul quale c’è un impegno molto forte di questa Regione, attraverso un numero importante di iniziative, sta dentro una cornice anche di carattere economico che è quella collegata alla necessità di rilanciare un settore che ha ancora un ruolo importante nella nostra economia, non solo nell’economia emiliano-romagnola, ma nell’economia italiana, e di farlo cercando di mettere in campo un nuovo paradigma.

Se il paradigma precedente poteva essere un paradigma che determinava anche un investimento importante su nuove costruzioni e quindi su ulteriore consumo di suolo, il nuovo paradigma prevede che sia questo un settore che si connoti maggiormente sul versante della riqualificazione.

Questo programma va in quella direzione, ovviamente sarà nostro dovere fare sì che possa ottenere il massimo del finanziamento possibile questa azione affinché poi possa avere ricadute nel giro di poco tempo sui diversi territori e sul comparto più in generale. Mi pare una misura apprezzata anche da parte di quest’Aula, noto comunque la volontà di mettere alcuni distinguo, dispiace, ne prendiamo atto, ma se saranno i voti del Partito Democratico a consentire di portare avanti questo tipo di programma, non sarà per noi che un elemento di orgoglio e di differenza rispetto agli altri gruppi e agli altri partiti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Calvano.

Non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie, Presidente. Solo per dire che questo è un provvedimento, a mio giudizio, di grande interesse perché si propone di dare un alloggio alle giovani coppie. Si propone, in buona sostanza, di dare una mano, di dare un contributo, di dare la possibilità di potere acquistare un alloggio a chi è più in difficoltà in questo momento nella nostra Regione.

È vero, infatti, che i provvedimenti di sostegno alle diverse difficoltà economiche, che le giovani generazioni attraversano, siano una delle priorità con le quali questa Amministrazione si sta muovendo perché pone al centro del proprio intervento la tutela delle fasce più deboli. Pensiamo che con questo provvedimento si dia la possibilità di dare una più certa programmazione, rispetto ai propri stili di vita, alle coppie etero e omo, ai single, che hanno sostanzialmente raggiunto quella posizione in seguito alla separazione, in seguito alla vedovanza, in seguito a un lutto e che hanno a proprio carico dei congiunti. Si tratta di un provvedimento equo, si tratta di un provvedimento lungimirante che cerca di non lasciare sole le persone, indipendentemente dalle loro scelte di vita o quelle che la vita ha scelto fossero le loro condizioni.

Sono quindi molto convinto che il segnale, che diamo con questa legge, con questo provvedimento che viene rinvigorito, sia un segnale molto di sinistra, sia un segnale di grande qualificazione del patrimonio del nostro territorio, sia un segnale che tiene insieme riqualificazione e prospettive di vita. Sia un segnale di buon welfare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano l’ordine del giorno 5943/1 (oggetto 6065), a firma dei consiglieri Sensoli, Gibertoni, Sassi e Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 5943/1 (oggetto 6065) è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 5943.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La delibera oggetto 5943 è approvata.

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prima di passare agli atti di indirizzo, è pervenuta la richiesta di iscrizione di un nuovo argomento da parte della consigliera Piccinini, l’oggetto 6057: «Mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione Civile e politiche ambientali».

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Brevemente, riprendiamo quello che avevamo già chiesto ieri, però oggettivamente la richiesta era semplicemente per potere abbinare la nostra mozione con l’informativa dell’assessore, che però a questo punto io non so quando giungerà, quindi la richiesta è quella di abbinarli sostanzialmente. A livello pratico, mi rimetto al vostro giudizio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, le è già stata data ampia delucidazione del fatto che l’abbinamento non si possa fare. Se lei vuole, può chiedere l’iscrizione e uno a favore e uno contro lo mettiamo ai voti; se dovesse venire accolto, andremo a fare questo atto, se dovesse essere respinto, fine. Dopodiché c’è stata la disponibilità da parte del presidente della Giunta a fare intervenire l’assessore con l’informativa, che ho letto ad inizio seduta, non appena l’assessore sarà pronta a farlo.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Intervengo per mozione d’ordine, presidente. Poiché vorremmo accogliere la richiesta, fatta dalla consigliera Piccinini, come è già stato fatto dal presidente Bonaccini, attenderei che fossero in Aula per poter gestire al meglio questa situazione. Così attendiamo, appunto, che arrivino il presidente e l’assessore e verifichiamo quali possano essere le condizioni migliori, se possibile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Caliandro, però sono due cose diverse. Lei ha parlato dell’informativa e questa l’abbiamo già resa pubblica. La consigliera Piccinini chiede l’iscrizione di un nuovo argomento che è appunto la mozione di censura.

 

PICCININI: Chiedo se è possibile rimandare la votazione dell’inserimento dell’oggetto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Assolutamente sì, era già stato fatto così. L’importante è capirci.

 

OGGETTO 4797

Risoluzione per impegnare la Giunta a favorire la stabilizzazione, attraverso bandi di concorso, della parte del personale ormai entrato di fatto in pianta organica delle amministrazioni site nel cratere del sisma, ad intervenire per evitare ostacoli nel rinnovo dei relativi contratti in scadenza al 30 giugno 2017 e per facilitare i passaggi e gli iter burocratici per garantire i contratti attivi. A firma dei Consiglieri: Alleva, Taruffi, Torri, Prodi

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 4797 è stata ritirata dal primo firmatario, consigliere Alleva.

 

OGGETTO 5497

Risoluzione in merito alla filiera della carne e del latte biologico, in particolare sulla necessità di un chiarimento interpretativo riguardante l’art. 18 del Regolamento CE n. 889/2008, al fine di scongiurare danni economici alle aziende agricole biologiche. A firma dei Consiglieri: Lori, Serri, Rontini, Zoffoli, Molinari, Caliandro, Rainieri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo agli atti di indirizzo, oggetto 5497: risoluzione in merito alla filiera della carne e del latte biologico, in particolare sulla necessità di un chiarimento interpretativo riguardante l’art. 18 del Regolamento CE n. 889/2008, al fine di scongiurare danni economici alle aziende agricole biologiche. A firma dei Consiglieri: Lori, Serri, Rontini, Zoffoli, Molinari, Caliandro.

È aperta la discussione generale.

La parola alla consigliera Lori.

 

LORI: Grazie, presidente. Una breve illustrazione perché questa risoluzione tratta di una problematica abbastanza specifica che riguarda in particolare la filiera biologica legata alla carne e, ancor di più, alla produzione di latte bovino e con riferimento specifico alle filiere più pregiate per quanto riguarda il nostro territorio delle produzioni DOP.

Per noi, come è noto, è un settore molto importante che, tra l’altro, ha visto anche negli ultimi anni una crescita molto consistente, parliamo dei dati che fanno riferimento al 2015 e al 2016, che hanno visto un incremento sull’allevamento dei bovini da carne biologica di oltre 1.700 capi, facendo riferimento alla consistenza e dei bovini da latte per oltre 4.500 capi. I dati, tra l’altro che saranno pubblicati entro la fine di febbraio, ci dicono per il 2017 di ulteriori incrementi significativi che indicativamente si aggirano intorno al 10 per cento, quindi parliamo di filiere importanti, assolutamente tutt’altro che marginali, che tra l’altro spesso riguardano allevamenti situati in territori più disagiati, come quelli montani e quindi da qui anche la necessità di porre un’attenzione particolare nel cercare di risolvere questo problema.

Entro nel cuore del problema, che riguarda la modalità con cui vengono gestiti questi bovini, in particolare faccio riferimento a quelli da latte, ma il problema riguarda anche quelli da carne, perché una norma, e l’interpretazione di questa, che riguarda il benessere animale, oggi pare preoccupare non poco, soprattutto chi segue queste aziende sotto il profilo della certificazione, quindi veterinari e tecnici, rispetto alla possibilità di cauterizzare gli abbozzi corneali.

A seguito di una serie di pronunciamenti, che fanno riferimento all’articolo 18 del Regolamento CE 889/2008, la decornazione non è praticabile in modo sistematico sugli animali allevati con agricoltura biologica. Alcune di queste operazioni possono essere, tuttavia, autorizzate caso per caso dall’autorità competente per motivi di sicurezza o al fine di migliorare la salute e il benessere o l’igiene degli animali, ma non è prevista la sistematicità di questi interventi.

Il decreto del MIPAF del 27 novembre 2009, n. 18354, all’articolo 4, ha chiarito che le pratiche di cui al paragrafo dell’articolo 18 del Regolamento comunitario sono consentite solo a seguito di un parere del medico veterinario, quindi dell’autorità sanitaria competente per territorio.

Le operazioni di decornazione quindi possono essere autorizzate dai servizi veterinari naturalmente, solo per le ragioni espresse dalla normativa e in ragione di una valutazione fatta caso per caso e all’interno degli allevamenti. Questo tipo di impostazione, di fatto, potrebbe determinare una sostanziale disomogeneità nel trattamento dei capi allevati all’interno delle stalle e questo naturalmente potrebbe essere, ed è, fonte di preoccupazione perché potrebbe causare problematiche all’interno dell’allevamento sia da un punto di vista della sicurezza dei lavoratori, sia da un punto di vista proprio della convivenza di animali con e senza corna all’interno appunto degli stessi spazi.

Tra l’altro, in determinate situazioni dal punto di vista proprio dei sistemi di stabulazione, che vengono adottati, la presenza delle corna potrebbe anche creare problemi nella alimentazione dei bovini. Ecco, detto questo, riteniamo che sia davvero particolarmente importante che ci sia un’attenzione che va nella direzione di risolvere questo tipo di problema che comincia a presentarsi, ahimè, anche sul nostro territorio e l’obiettivo qual è? Con questa risoluzione si chiede alla Giunta di attivarsi in tutte le sedi più opportune per chiedere un intervento al Governo, in particolare al Ministro della Salute, in modo da addivenire a un chiarimento di tipo interpretativo che specifichi meglio che questa dicitura «caso per caso» non debba essere riferita ad ogni singolo animale, ma per gruppi omogenei di animali, all’interno delle varie tipologie, a volte anche differenti, di allevamento che si possono appunto incontrare sia nella filiera dei bovini da carne e soprattutto in quella dei bovini da latte per noi così importante.

Tengo a precisare che il numero di allevamenti, oltre alla consistenza che ho citato prima e facendo proprio riferimento al tema dei bovini da latte, che sono più presenti dal punto di vista della consistenza complessiva nella nostra regione, ecco, questi allevamenti di bovini da latte biologico si concentrano nelle province di Parma, Modena, un po’ a Piacenza e spesso coincidono con le zone di produzione prioritariamente nelle aree appenniniche di latte per la produzione del Parmigiano Reggiano, un po’ quello che dicevo all’inizio, salvaguardare, per l’importanza della produzione e anche per l’importanza di agevolare una presenza significativa di queste aziende anche nei territori montani, questo tipo di problematica.

Ultima cosa, accennavo prima, questa grande preoccupazione ci arriva dal mondo dei professionisti, veterinari e tecnici che seguono i percorsi di certificazione delle aziende, ma sono arrivati, tra l’altro anche a qualche collega, che ha fatto un’interrogazione, Manuela Rontini, su questo tema, anche da parte delle associazioni di categoria perché è una questione nota ormai da qualche tempo, ma che purtroppo, vista la complessità anche nel trovare un dialogo positivo nei confronti dell’Unione Europea, si sta protraendo.

Va detto che nel periodo in cui questo tipo di problematica è diventato pubblico, c’è stato già un interessamento da parte dell’Assessorato, dell’Assessorato agricoltura e anche dell’Assessorato sanità, tuttavia, ad oggi non risulta ancora pervenuta alcuna indicazione rispetto alle azioni concrete che si potranno mettere in atto proprio per arrivare ad un’interpretazione che sia utile a risolvere il problema. Quindi la risoluzione non è del tutto superata, sappiamo che i nostri Assessorati si sono comunque attivati per cercare di farsi carico di questo problema. Credo che l’attenzione su questa situazione debba comunque essere tenuta molto alta per le ragioni che appunto dicevo prima. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Lori.

Consigliera Lori, aggiungo la firma alla risoluzione.

Ci sono altri interventi in discussione generale? No. Passiamo alle dichiarazioni di voto.

Devo nominare qualche scrutatore, che non è più in Aula, Rossi Nadia, Paruolo e Daniele Marchetti.

La parola al consigliere Poli.

 

POLI: Chiedo il voto elettronico, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Poli.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 5497, a firma dei consiglieri Lori, Serri, Rontini, Zoffoli, Molinari, Caliandro e Rainieri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

30

Assenti

 

20

Votanti

 

30

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

1

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5497 è approvata.

 

OGGETTO 3989

Risoluzione per impegnare la Giunta a procedere a una verifica, in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti e le rappresentanze interessate, per accertare se il calo dei posti letto nelle strutture sanitarie regionali abbia effettivamente messo in crisi anche il sistema del pronto soccorso, ed a valutare il ripristino dei posti letto tagliati individuando i reparti maggiormente critici e mettendo così fine alla pratica dei "posti letto aggiuntivi", potenziando di conseguenza anche la dotazione di personale. A firma del Consigliere: Bignami

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3989 è stata ritirata dal firmatario, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 5477

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere anche per il 2017 e il 2018 la medesima disposizione prevista con la Legge Regionale 29 dicembre 2015 n. 23, esentando dal pagamento della tassa automobilistica dovuta per il primo periodo fisso e per le due annualità successive i proprietari di autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, o gasolio-elettrica, o con alimentazione benzina-idrogeno, prevedendo inoltre, per coloro che abbiano già provveduto al pagamento della tassa per l'anno 2017, anche il rimborso della stessa. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 5477: risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere anche per il 2017 e il 2018 la medesima disposizione prevista con la Legge Regionale 29 dicembre 2015 n. 23, esentando dal pagamento della tassa automobilistica dovuta per il primo periodo fisso e per le due annualità successive i proprietari di autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, o gasolio-elettrica, o con alimentazione benzina-idrogeno, prevedendo inoltre, per coloro che abbiano già provveduto al pagamento della tassa per l'anno 2017, anche il rimborso della stessa. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli.

La discussione generale è aperta.

La parola al consigliere Rancan.

 

RANCAN: Presidente, scusi, solamente per chiedere se fosse possibile mantenere aperta la discussione generale sul punto e rimandare la discussione alla prossima seduta perché stiamo cercando di lavorare insieme per cercare di costruire qualcosa di completo sul punto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Quindi sospendiamo la risoluzione, come richiesto dal consigliere Rancan. Mi serve un intervento a favore e uno contro.

La parola al consigliere Cardinali.

 

CARDINALI: Concordo con la richiesta del consigliere Rancan proprio perché è un tema che condividiamo e che quindi cerchiamo di risolvere per poter dare una risoluzione ad alcuni interrogativi posti, quindi siamo favorevoli allo spostamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Cardinali.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di sospensiva formulata dal consigliere Rancan.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La richiesta di sospensiva è accolta.

 

OGGETTO 5562

Risoluzione per impegnare la Giunta a operare per la sospensione della realizzazione dell'autostrada Cispadana, prevedendo la destinazione, a partire dalle leggi di Bilancio per il 2018, delle risorse già programmate a questo fine al ripristino o all'eventuale nuova costruzione di ponti inagibili sul Po, al monitoraggio puntuale dei ponti stradali in regione e al potenziamento del collegamento ferroviario fra l'asse adriatico e quello centrale. A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Sensoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Oggetto 5562: risoluzione per impegnare la Giunta a operare per la sospensione della realizzazione dell'autostrada Cispadana, prevedendo la destinazione, a partire dalle leggi di Bilancio per il 2018, delle risorse già programmate a questo fine al ripristino o all'eventuale nuova costruzione di ponti inagibili sul Po, al monitoraggio puntuale dei ponti stradali in regione e al potenziamento del collegamento ferroviario fra l'asse adriatico e quello centrale. A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Sensoli.

È aperta la discussione generale.

La parola al consigliere Campedelli.

 

CAMPEDELLI: Grazie, presidente. Ho letto la risoluzione e credo che sia sbagliato mettere in contrapposizione investimenti importanti per la nostra Regione e per il nostro territorio. Credo che sia legittimo preoccuparsi dello stato di salute dei ponti sul Po, dei collegamenti ferroviari, ma allo stesso tempo credo che sia importante anche il tema della realizzazione dell’autostrada Cispadana, attesa dai territori della bassa modenese, e non solo, già da molto tempo.

Per quanto riguarda la situazione dei ponti sul fiume Po, la richiesta contenuta nella risoluzione credo sia già superata dai fatti, infatti, la Conferenza delle Regioni ha già destinato 35 milioni di euro, messi a disposizione dal Governo, e più precisamente dal Ministero delle Infrastrutture per ristrutturare e mettere in sicurezza i ponti sul Po. Di questi, oltre 23 milioni sono per quattro ponti che si trovano in Emilia-Romagna e parliamo del ponte di Colorno - Casalmaggiore, Parma, Cremona - circa 6 milioni di euro, ponte Verdi - Parma, Cremona - circa 6 milioni di euro, ponte Dosolo Guastalla – Mantova, Reggio – più di 3,7 milioni di euro, ponte Castelvetro Piacentino, oltre 7,5 milioni di euro. Negli ultimi due casi, tra l’altro, ci sarà un impegno diretto anche della Regione. I lavori inizieranno entro dodici mesi, questo è quello che è uscito lunedì scorso anche sul sito della Regione e sono interventi su ponti che sono strategici per i collegamenti tra le Regioni e avranno, credo, ricadute anche importanti sul lavoro delle imprese e sulla vita delle comunità.

Devo dire che c’è stata una collaborazione molto efficace per raggiungere questo risultato con il Governo e le altre Regioni interessate. Sul tema delle ferrovie, che viene trattato nella risoluzione, non dico tanto nel senso che il potenziamento del trasporto ferroviario è uno degli impegni che abbiamo e che ci siamo presi, lo spostamento del traffico stradale sulla ferrovia è uno degli obiettivi principali della nostra Regione, ma nel caso che viene trattato nella risoluzione si tratta di piccoli spostamenti, una cinquantina di chilometri viene quantificato questo tipo di traffico denominato traffico di corto raggio, difficilmente potrebbe essere trasferito su ferrovia.

Ma arriviamo all’ultimo punto, il tema della costruzione dell’autostrada Cispadana, vorrei ricordare che questo obiettivo è stato inserito anche nel Patto per il lavoro sottoscritto nel 2015 e vorrei citare proprio ciò che viene scritto nel Patto per il lavoro. «L’obiettivo di mandato di creare un vero e proprio sistema metropolitano regionale ci impegna in un investimento per la Legislatura di quasi 7 miliardi di euro per le ferrovie regionali e nazionali, la mobilità urbana, anche finalizzato al rinnovo del parco mezzi, le infrastrutture varie, le infrastrutture autostradali, tra cui la Cispadana». La Cispadana, quindi, rientra in uno degli obiettivi della Giunta e di questa maggioranza, un progetto, questo, a cui si sta lavorando concretamente da sei anni, ma pensato già da decenni per rispondere appunto all’esigenza di sviluppo del nostro territorio regionale, ma anche del territorio modenese. Autostrada, tra l’altro, che insieme al collegamento Campogalliano – Sassuolo, permetterà di collegare i vari distretti industriali della provincia di Modena pensiamo al distretto ceramico, al distretto meccanico, al tessile, al distretto del biomedicale con il porto di Ravenna, ma anche con il Nordest e con il nord Europa.

Questo, tra l’altro, potrebbe consentire anche un ulteriore alleggerimento dello snodo viario di Bologna perché oggi chi va verso il nordest nel territorio modenese è quasi obbligato a passare dallo snodo viario di Bologna e sappiamo quanto il nodo viario di Bologna sia intasato.

Chiaramente questa è un’infrastruttura importante, che può servire appunto ad aumentare la competitività delle imprese di un territorio tra l’altro colpito dal sisma del 2012 e sappiamo quali erano i timori. I timori, che avevamo, erano che le imprese biomedicali se ne andassero dalla zona di Mirandola, vorrei ricordare che il distretto biomedicale di Mirandola è il più importante distretto italiano e un importante distretto a livello mondiale. Distretto che non è collegato da strade principali di comunicazione. Avevamo paura che le imprese se ne andassero, ma grazie alla celerità della ricostruzione per le imprese, ma soprattutto anche grazie ai progetti che c’erano in campo rispetto al tema della viabilità e dei collegamenti stradali, questo non è avvenuto, anzi, il presidente Bonaccini, in uno degli ultimi interventi fatti in Aula, diceva che, se prima del terremoto l’area del terremoto rappresentava il 2 per cento del prodotto interno lordo nazionale, oggi arriva al 2,6, significa che le imprese hanno investito e hanno creduto a questo sviluppo del territorio.

E quindi, per queste ragioni, la Regione ha sostenuto e finanziato l’opera con oltre 179 milioni di euro. Il progetto ha già avuto la valutazione di impatto ambientale e ha tenuto conto, tra l’altro, dei temi della qualità dell’aria e dell’ecosistema, il piano dell’aria, che è stato approvato qui in Regione, contiene già nei propri scenari futuri la realizzazione della Cispadana.

Oggi rimaniamo in attesa di un ulteriore adeguamento del progetto definitivo e rispettoso delle prescrizioni della valutazione di impatto ambientale e a ulteriori valutazioni sulla proposta di piano economico finanziario dell’opera. Quindi diciamo che siamo a buon punto. Una rinuncia a questo progetto, tra l’altro, oggi significherebbe comunque dovere pagare pesanti penali all’impresa che si è aggiudicata la gara del project financing. Adesso non voglio entrare qui sui dati finanziari, ma sarebbe ben più di quanto stanziato oggi dalla Regione Emilia-Romagna come contributo per la realizzazione dell’opera. Quindi credo che la risoluzione debba essere respinta per queste motivazioni e soprattutto perché, ribadisco, il progetto tiene conto sia dal punto di vista ambientale sia finanziario costi e benefici e soprattutto è molto attento ai temi ambientali e comunque di sviluppo sostenibile e quindi credo che, andando in questo senso, noi non possiamo approvare una risoluzione come quella presentata.

Un ultimo punto, capisco che ci sia una discussione molto accesa sul territorio, che si sta sviluppando proprio in questi mesi, probabilmente perché siamo in una fase di passaggio importante, ho sentito parlare ancora di limitazioni nella costruzione dell’opera, noi dobbiamo ragionare, se vogliamo mantenere gli accordi presi nel Patto per il lavoro e soprattutto vogliamo mantenere ciò che abbiamo detto nel territorio della bassa modenese, dobbiamo continuare e procedere con questo progetto che tenderà a migliorare la situazione nel territorio regionale, ma anche dei singoli territori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Campedelli.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente. Spero di averla scritta bene, ma si capisce già dalla premessa dell’ordine del giorno, che non parliamo di rinuncia, ma di sospensione, già il termine implica una totale diversità di approccio. Io sorvolo sul fatto su quale sia la nostra posizione rispetto alla Cispadana, alla bretella Campogalliano – Sassuolo che ormai abbiamo detto in ogni dove, non è questo il punto in questo momento. Noi chiediamo che la Regione Emilia-Romagna possa essere collegata alla Regione Lombardia, che sono motori economici del paese, senza pensare che poi i ponti crollino sotto le ruote dei camion, che trasportano le merci delle aziende che fanno valore sia sul nostro territorio, ma in modo più ampio a livello nazionale, visto che si parlava di PIL nazionale legato al nostro territorio.

Questa per noi è una priorità che, nel mutato scenario delle condizioni dei ponti di cui alla risoluzione, deve mettere in considerazione la possibilità di sospendere un’opera in questo preciso momento non prioritaria a nostro avviso e veicolare quello stanziamento dove la priorità è reale e concreta ed esiste.

Ora, io capisco che, quando si fanno i patti poi si debbono mantenere, patti che tra l’altro non sono stati concertati con altri soggetti politici di quest’Aula, ma sono stati semplicemente presentati, ma se la Giunta scrive in un patto che vuole fare una cosa, non è che poi noi dobbiamo essere ovviamente concordi su tutto. Si chiama diversità di visione politica, diversità di vedute. Cispadana, come già detto, non è tra le nostre priorità, ma non solo, perché conosciamo anche le alternative possibili e maggiormente sostenibili.

Visto che parliamo di un’opera che noi critichiamo, vorrei capire con che modalità è stata data la priorità o si è resa un’opera come questa così strategica quando dal punto di vista regionale non si ha contezza della reale mobilità di questo territorio. E non lo dico io, lo dice l’Assessorato perché i dati, che vengono utilizzati per la pianificazione e quindi legati al PRIT, sono inconsistenti e non completi, però riusciamo a definire cosa sia prioritario come opera riguardo alla mobilità. Ma questo è un inciso, non riguarda esattamente questa risoluzione, che chiede altro, chiede appunto una sospensione di quello stanziamento per poterlo dirottare laddove la priorità è sicuramente alta ed è evidente, non è una valutazione politica, hanno chiuso un ponte e gli altri non sono messi meglio.

Poi sorvolo sul discorso della sostenibilità ambientale perché evidentemente qualcuno non ha guardato gli ultimi dati dell’inquinamento anche nel modenese, ma tant’è, ognuno valuta in base ai propri parametri e alla propria convenienza anche politica. Io penso che i territori, che sono colpiti da quel tipo di disagio, che è concreto, reale ed è oggi, debbano avere una risposta che ad oggi, con uno stanziamento previsto per quell’intervento che, se va bene, gli permetterà di puntellare il ponte, non certo di costruirne uno nuovo né di risolvere completamente ristrutturando completamente quello vecchio, ammesso e non concesso che quello vecchio sia logico ristrutturarlo, credo che qui ci voglia, sì, un’azione di coraggio e, quando si fanno azioni in politica, mi è stato insegnato che bisogna “sporcarsi” le mani, anche scontentando qualcuno, bene, questo è il momento di fare quella scelta a nostro avviso, che è una scelta che non c’entra nulla con i terremotati, con il sisma, con PIL, c’entra con la necessità concreta, immediata e sentita dei territori, che a gran voce lo chiedono; non il Movimento 5 Stelle, chi lavora su quei territori, pendolari, aziende e studenti, chi va anche per cure tra la Regione Emilia-Romagna e la Lombardia e usava quel ponte e ora ha serie difficoltà, tralasciando il discorso ferroviario in quella tratta perché è bene non parlarne perché altrimenti c’è da vergognarsi, credo che il tipo di intervento, che stiamo chiedendo, non sia una cosa folle, non sia un’utopia, ma sia assolutamente aderente con quelle che sono le necessità del territorio e non una visione politica nostra. Certamente credo che la sostenibilità di un’autostrada rispetto all’inquinamento che abbiamo in questa regione, checché si dica che la Giunta vuole fare la cura del ferro, ma intanto investe in cemento, questo la dice un po’ lunga su quello che è la differenza tra le esigenze dei territori e la visione politica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

La parola al consigliere Pettazzoni.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Credo non sia un caso che una risoluzione di questo tipo sia presentata in questo particolare momento storico, dacché siamo in campagna elettorale e, anche se il consigliere Sassi nel corso del suo intervento non l’ha detto, questo è sicuramente un tema caro al Movimento 5 Stelle, la non prosecuzione alla realizzazione dell’autostrada Cispadana.

Nel corso dei vari incontri, che ci sono stati sui territori, l’alternativa proposta dal Movimento 5 Stelle è stata non il nulla, ma una strada a scorrimento veloce, quindi praticamente sostituire una strada a tre corsie con una strada a due corsie. Quindi concettualmente cambiare una strada con un’altra strada, cioè non volere un tipo di strada, ma volerne un’altra.

Per questo motivo ritengo che non sia la cura ad una malattia, che affligge l’ambiente, ridurre di una corsia una strada, ma se ci fosse stata una visione, mettiamola così, più realistica, avrei trovato molto più saggio dire: «Non facciamo la Cispadana in cambio di nulla», invece si chiede una strada in cambio di un’altra strada, seppure leggermente più piccola. Il tema posto, però, in questa risoluzione è importante perché ponti, ferrovie, anche la recente cronaca ci racconta di episodi gravissimi, ponti che crollano, treni che deragliano, purtroppo a causa di incurie o a causa di mancate manutenzioni, e quindi (e mi ricollego un po’ a un’interrogazione fatta ieri dal collega Rancan sul piacentino) si intende sempre più spesso intervenire sulle situazioni in un contesto emergenziale in luogo ad un contesto di programmazione, cioè non vi è un capillare e costante investimento su quello che vi è in essere sul nostro territorio, ma tendenzialmente si tende a reagire a fronte di una disgrazia o a fronte di una catastrofe.

Purtroppo è questa la mentalità che dobbiamo cambiare anche negli amministratori di questa Regione e di questo paese, ovvero non solo di rincorrere il problema, ma anche di affrontare i problemi, cioè la situazione delle nostre infrastrutture, delle nostre strade, delle nostre ferrovie, dei nostri ponti, deve necessariamente avere un costante monitoraggio sul territorio h24 ore, 365 giorni all’anno perché lo diceva bene il consigliere Sassi: la preoccupazione di chi percorre quelle strade o di chi sale su quei treni è tanta, è tanta. E solo una programmazione, una manutenzione costante possono garantire, nei limiti ovviamente dell’imprevedibile, un corretto svolgimento delle loro prerogative. Quindi su questo non transigiamo: le manutenzioni, i controlli devono essere costanti e ci auguriamo di vedere nella programmazione generale di questa Regione davvero una svolta rispetto ad interventi costanti su tutte queste infrastrutture e non di trattare sempre il problema in emergenza.

Leggevo il dispositivo di questa risoluzione e credo che non sia corretto sospendere gli investimenti che sono destinati alla Cispadana, per andare a ovviare ai problemi che sono elencati nelle premesse. Credo che dovrebbero essere reperiti comunque e, ripeto quello che ho detto prima, investimenti costanti e costantemente presenti sui bilanci regionali e anche dello Stato.

Riguardo a se questa risoluzione fosse approvata, è vero, ci sono risorse importanti, quasi 180 milioni di euro stanziati dalla Regione per questa strada, ma questa strada è un collegamento importante, lo diceva bene il consigliere Campedelli prima, su un territorio, non su tutta la regione Emilia-Romagna, quindi, per assurdo, mi verrebbe da dire che, se quegli investimenti, quei 180 milioni non dovessero essere destinati alla Cispadana, mi augurerei che fossero reinvestiti su un territorio che manca davvero di reti stradali e di infrastrutture. Abbiamo un territorio che va aiutato, se vogliamo anche dare un rilancio, lo diceva bene il collega prima, all’economia e che trova un grosso handicap appunto nella situazione stradale e ferroviaria, che non è all’altezza della situazione.

Anche il presidente Bonaccini credo non sia esente da colpe in questo momento perché alla Conferenza Stato – Regioni non è ancora stato in grado di ottenere finanziamenti e di ottenere una programmazione rispetto ai ponti, alla rete stradale e ferroviaria. Pertanto, come dicevo prima, credo serva davvero uno sforzo importante e costante e questa risoluzione non credo vada nella direzione giusta per risolvere il problema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

La parola alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. La questione della Cispadana, che affrontiamo ormai da qualche anno, è stato anche uno dei temi che hanno distinto le nostre campagne elettorali: candidati presidenti, che avevano portato avanti un deciso no alla Cispadana contro altri che, invece, erano a favore da subito e che hanno continuato ad essere a favore anche quando però (e questa cosa mi lascia diverse perplessità) sono emerse delle questioni che rimettevano in gioco sia il discorso della partecipazione da parte dei territori e dei cittadini sia, come è stato detto, di quello che è un oggettivo danno sotto il profilo ambientale della qualità dell’aria che fa pensare a una necessità di rivedere il progetto, di rivalutarlo alla luce di qualcosa che potrebbe essere diventato inutile, una infrastruttura superflua, un’infrastruttura inutile negli anni.

L’ultima questione emersa, come sappiamo, è quella della petizione europea, il mese scorso la commissione per le petizioni dell’Unione Europea si riunisce e invia una lettera esplicita all’Assessorato al territorio che esprime, direi con grande preoccupazione, le perplessità che erano già di tutti noi e che trovano forma anche in una lettera inviata dalla commissione: «Gentile assessore, con la presente la informo che i membri della commissione per le petizioni del Parlamento Europeo hanno esaminato e discusso le petizioni in oggetto e hanno risolto di tenere aperte queste petizioni». Per quale motivo le hanno tenute aperte? Perché sono emerse delle incongruenze nel fondamento stesso di questa infrastruttura, il rischio di possibili violazioni delle direttive sulla qualità dell’aria, nonché della direttiva 9243 sull’habitat lo rendono effettivamente un progetto che potrebbe essere un progetto che preoccupa.

In particolare le preoccupazioni condivise riguardano la mancanza di una valutazione complessiva degli effetti cumulativi dell’opera, le perplessità espresse sulla coerenza della procedura di VIA, recentemente conclusasi con un decreto del Ministero dell’Ambiente che, pur dichiarando la compatibilità ambientale del progetto, l’ha assortito con oltre 200 prescrizioni. E poi ci sono gli allarmi sulla qualità dell’aria, è notizia di questi giorni che all’Italia, tra i più paesi più inquinati d’Europa, agli amministratori e ai ministri viene richiesto per la prima volta che si presenti un piano serio, che si presenti un piano che convinca anche a livello europeo del fatto che si sta facendo qualcosa per invertire la rotta e per invertire i rischi di impatto sanitario.

«Per quanto concerne (prosegue la lettera all’assessore Donini) gli allarmi sulla qualità dell’aria, sollevati dai firmatari, essi non sembrano ingiustificati, se è vero che l’Italia è già al centro di due procedure di infrazione, la prima avviata nel luglio 2014, che riguarda la cattiva applicazione della direttiva relativa alla qualità dell’aria ambiente, il superamento dei valori limite di PM10», questioni che abbiamo già sollevato diverse volte in commissione, anche quando si parlava proprio per il Piano energetico del ruolo dei diesel nelle PM10, il 90 per cento delle PM10 che provengono effettivamente dai motori diesel, «la seconda avviata nel maggio 2015, riguarda l’applicazione sempre della direttiva con riferimento all’obbligo di rispettare i livelli di biossido di azoto». La preoccupazione mi sembra che ci venga ormai messa per iscritto letteralmente anche a livello internazionale e conclude questa lettera, che quindi avverte che la preoccupazione va ben oltre la Regione Emilia-Romagna: «Mi risulta (dice la presidente della commissione per le petizioni) che l’opera in questione non risponderebbe più alla richiesta di mobilità sul territorio della popolazione interessata», cioè c’era una situazione che probabilmente è molto cambiata rispetto a quando il progetto della Cispadana ha cominciato a vedere la luce, il progetto non è mai stato rivisto, non è mai stato modificato, si è sempre andati avanti senza allargare la partecipazione e senza prendere atto delle modifiche rispetto alla richiesta di mobilità, mentre, invece, resta e si accresce il pericolo di danni permanenti alle specie faunistiche presenti e, più in generale, di alterazione degli ecosistemi protetti, etc..

Conclusione della lettera: «Per questo motivo la prego di intervenire affinché si possa scongiurare il prodursi degli effetti sopra enunciati con danni irreversibili sull’ambiente e sui cittadini». Io credo che sarebbe importante, a prescindere dal fatto che già sono state fatte comunicazioni rispetto al non accoglimento credo di questa lettera, però non lo so se, invece, come sarebbe giusto che fosse, è in corso di più attenta lettura, che in commissione l’assessore Donini e magari anche l’assessore Gazzolo ci informino di quali sono state le loro riflessioni eventualmente scaturite dalla lettura di questa lettera della presidente della commissione per le petizioni, se ritengano che la lettera sia stata mandata soltanto perché non c’era altro da fare o se effettivamente siano state valutate con attenzione quelle che sono le osservazioni dei cittadini, costretti ad inviarle tramite petizione a livello europeo perché qui non hanno mai trovato un’accoglienza, degna di questo nome.

Quindi chiedo pubblicamente, poi lo faremo anche magari anche con una richiesta scritta, che si possa affrontare la questione di questa petizione seriamente in commissione e ci si dica per quale motivo quello che viene oggi derubricato a inutili preoccupazioni da parte di forze politiche, schierate in modo irragionevole contro un’infrastruttura che rilancerà le magnifiche sorti progressive del territorio, per quale motivo le stesse si rilanciano a livello europeo, tornano qua e trovano la stessa mancanza di accoglienza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola al consigliere Iotti.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Questa risoluzione poteva portare un titolo: «Stavolta è andata male», stavolta è andata male perché la risoluzione, presentata in data 9 novembre 2017, stava proprio in quel periodo di polemiche, l’annunciato sbarco di tale Luigi Di Maio nelle zone interessate dai ponti, è andata male perché, dopo una settimana, un emendamento al decreto fiscale in discussione alla Camera, devo dire per la prima volta dopo tantissimi anni, e questi riguardano anche Governi che si sono succeduti a guida centrodestra, nessuno aveva mai destinato nulla in maniera definita per i manufatti che attraversano il fiume Po. 35 milioni non sono poca roba, grazie all’intervento dei parlamentari del centrosinistra del nostro territorio, del sottosegretario Pizzetti, risorse che, combinate con quello che le Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna hanno annunciato, credo che siano decisive per intervenire a fare che? Si può fare polemica sulle manutenzioni finché si vuole, gli studi tecnici hanno determinato una questione direi molto chiara e comprensibile, sono manufatti, come tantissimi in questo paese, che stanno raggiungendo il fine vita, il fine del proprio ciclo di vita.

Si può mantenere tutto, ma alla fine... e gli interventi necessari lo dicono in maniera chiara, non occorre semplicemente manutenzione, ma occorre mettere mano a tecnologie e a manufatti che sono stati realizzati e progettati in un momento e a condizioni molto differenti. Quindi è andata male. Il 30 novembre poi viene approvato definitivamente e l’operazione politica salta.

Al di là delle polemiche, di chi ne ha dette di tutti i colori, c’è stato chi invece si è dato da fare per cercare di risolvere e le risorse adesso ci sono e si può intervenire. Si valuterà nei tempi e nei modi se questo prolungamento del ciclo di vita potrà durare quanto, non escludo che sia necessario arrivare anche a un nuovo ponte, ma, ripeto, non sono un tecnico e interrompiamo qua la discussione sotto questo punto di vista.

Voglio solo precisare una cosa: l’infrastruttura Cispadana riguarda principalmente il tratto modenese, lo sappiamo, ma tra le opere compensative connesse c’è anche il collegamento con il tratto di Cispadana, attualmente già realizzato fino a Brescello, che collegherebbe il tratto di Parma fino almeno al casello autostradale di Parma. È un’opera che va realizzata, è un’opera minore, non autostradale, però voglio dire che in questi giorni dove possiamo dirle tutte, ma la qualità dell’aria non è determinata solo da una nuova infrastruttura, i mezzi attualmente in circolazione ci sono e, se non fanno la Cispadana, percorrono altre strade, questa è la situazione, ma i cittadini nei territori, che sono interessati principalmente, la bassa parmense e reggiana della difficoltà di dovere attraversare il Po, in questi giorni chiedevano fortemente un’infrastruttura che possa essere ad utilizzo di un territorio che andava in questo momento, ringrazio il collega Sassi che se ne va gesticolando ma forse non gli fa piacere quanto viene detto, il problema vero è che esiste un territorio dove, senza il completamento di un’infrastruttura essenziale, noi siamo nella difficoltà e dove molti Comuni in questi giorni sono in una situazione ingestibile, altro che qualità dell’aria e PM10. Ora, noi possiamo fare tutte le valutazioni, abbiamo approvato una legge, il percorso per la riduzione del consumo di suolo è definito, siamo l’unica Regione ad averlo fatto in questi termini, però siamo coscienti del fatto che non si possa interrompere tutto quello che è un processo esistente già e che in futuro, e non lo scrivono siti internet improbabili, la richiesta di mobilità non solo resterà tale ma aumenterà, semmai possiamo operare in mezzi meno inquinanti, arriveremo alle auto elettriche o altri strumenti e infrastrutture meno impattanti, sicuramente sì, ma il futuro richiede che le persone si possano muovere e muovere maggiormente perché oggi cambia il lavoro, cambiano tutte le forme per cui si vive in un territorio. Quindi, da questo punto di vista, l’idea che si possano mettere le mani nel cassetto, prendere i soldi e andarli a spendere al cinema o a comprarsi qualche dolce credo che sia lontana dall’idea vera che si possa avere di amministrare un territorio con serietà e con tutte quelle che possono essere realmente le condizioni. Quindi questa è una mozione che mescola trasporti, merci, ponti, adesso abbiamo sentito le questioni legate all’autorizzazione di un’infrastruttura come la Cispadana, che ha avuto il suo esito, ha avuto un’approvazione ministeriale, noi chiediamo di proseguire in questa strada, cercando comunque di limitare e di rendere nei territori tutte le condizioni per lavorare e per cercare di vivere meglio.

Queste sono le condizioni possibili, i ponti sul Po sono finanziati grazie all’impegno del Governo e grazie all’impegno di chi non con le polemiche ma con i fatti ha cercato di risolvere un problema che, nel più breve tempo possibile, tecnicamente rispettando quelli che sono i vincoli, si potrà risolvere al più presto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliere Campedelli, lei ha terminato il tempo in discussione generale, però, se vuole intervenire in dichiarazione di voto, ha altri cinque minuti e può farlo.

Non ci sono ulteriori interventi in discussione generale, quindi passiamo alle dichiarazioni di voto.

La parola al consigliere Campedelli.

 

CAMPEDELLI: Grazie, presidente. Semplicemente per rimarcare una cosa, si sa che siamo in campagna elettorale perché altrimenti non si spiegherebbe diversamente la cosa. Il collega Sassi nel suo intervento dice: «Campedelli ha parlato di Cispadana, qui principalmente la questione sono i ponti sul Po». Se fosse così, la risoluzione è superata perché lunedì scorso la Conferenza Stato – Regioni ha stanziato questi 35 milioni di cui più di 23 per la Regione Emilia-Romagna. Bastava andare a vedere sul sito internet della Regione e se non si crede alle fonti della Regione, basta guardare le notizie ANSA, e se davvero fosse questo il tema perché si dice: «I ponti non possono crollare al passaggio delle persone», come è giusto, la risoluzione sarebbe da votare. Ma essendo prioritaria questa cosa, le risorse sono già stanziate e i lavori, dicevo prima, nel mio intervento, inizieranno entro i dodici mesi. Quindi questo argomento è risolto e la risoluzione è inutile.

Poi sulla Cispadana si dice: «Noi chiediamo solamente la sospensione, quindi non la cancellazione», la sospensione del percorso e si parla di patti non concertati con il territorio, il Patto per il lavoro mi sembra sia concertato con tutto il territorio regionale, con gli enti locali, con le associazioni d’impresa, con tutti. Quindi credo che più concertato di così diventi complesso da pensare.

Poi c’è l’intervento della collega Gibertoni che parla solo di Cispadana, quindi teoricamente, secondo quello che ha detto il collega Sassi, sarebbe fuori tema.

Ribadisco quello che ho già detto sul tema della Cispadana come un progetto importante, ho detto precedentemente che si stanno aspettando ulteriori adeguamenti rispetto alle prescrizioni arrivate dalle valutazioni di impatto ambientale, c’è stata, rispetto alla commissione delle petizioni dell’Unione Europea, una prima risposta dell’assessore Donini e dell’assessore Gazzolo già pubblicamente, poi successivamente risponderanno alle prescrizioni arrivate.

Ma ribadisco l’importanza di questa infrastruttura per il territorio regionale, gran parte di questo investimento è sulla provincia di Modena, ho spiegato prima quali sono le valenze e credo che su questo non si debba arretrare. Tant’è che ci sono anche sul territorio a volte contraddizioni, ad esempio, chi ha presentato questa petizione all’Unione Europea dice: no all’autostrada Cispadana, sì a strada larga, poi va a firmare le richieste di opere compensative per l’autostrada Cispadana, quindi dobbiamo intenderci e dobbiamo cercare di capire quali sono realmente i problemi.

Per le motivazioni che ho detto prima nel mio intervento e per ciò che ho rilevato dagli interventi dei miei colleghi, credo che questa risoluzione non sia assolutamente votabile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Campedelli.

La parola al consigliere Pettazzoni.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Anche da parte mia rilevo le curiosità e le perplessità, che ha appena mostrato il consigliere Campedelli. È una risoluzione che suona un po’ di cavallo di Troia dove, dietro le mentite spoglie dell’ambiente, dei ponti, delle ferrovie, si cela un grosso argomento di campagna elettorale come la Cispadana, quindi credo che si poteva fare di meglio, almeno dal punto di vista strategico per il Movimento 5 Stelle, se avesse voluto davvero parlare in maniera seria della gestione della Cispadana.

Solo un inciso rispetto a quello che diceva la collega Gibertoni, che cita dati sicuramente reali sul discorso dell’inquinamento, ma sembra che quelle auto, che inquinano, quelle PM10 e tutti i dati, che ha citato, siano di nuova realizzazione, cioè sembra quasi che quelle auto vengano da Marte perché prima non c’erano. In realtà i mezzi, che circolano sul nostro territorio, sono sempre gli stessi, poi ovviamente si concentrano in una strada unica, però pensate anche per esempio ai vari Comuni, che si vedono svuotati attraverso la realizzazione di una strada così importante, di traffico nei centri abitati, di traffico su strade che non sono idonee a sopportarlo e anche del rischio che un coagulo, soprattutto di mezzi pesanti, sui comuni e sui centri cittadini diminuirebbe, se fossero appunto veicolati su una strada nuova, quindi sulla Cispadana.

Ricordo anche ai colleghi che prossimamente sarà in discussione anche il PRIT, quindi probabilmente, se ci sono richieste particolari di nuove realizzazioni, etc., etc., credo che quello potrebbe essere il momento giusto per andare a richiedere la costruzione di nuovi ponti o di altre opere infrastrutturali strategiche. Ripeto, per i motivi che ho premesso nel primo intervento e aggiunti in questo, il nostro voto sarà contrario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente. Ovviamente la mia dichiarazione di voto è che noi saremo favorevoli a questa risoluzione, lo dico giusto così. Sono state stanziate risorse, sì, anche io leggo le notizie ANSA, sembra strano ma riesco a fare anche quello. Il discorso è, quando si parla di 35 milioni, non si parla di 35 milioni sul ponte chiuso, ma sugli interventi di tutti i ponti. Quello che abbiamo visto, anche da notizie stampa, che si parla di 6 – 8 milioni, il consigliere Campedelli ha letto delle cifre sul ponte di Colorno, che vuol dire che ci compriamo quattro puntelli e gli diamo una mano di bianco perché sicuramente non parliamo di una reale e concreta messa in sicurezza stabile, anche solo in previsione di avere il tempo di pensare ad un progetto di un eventuale nuovo ponte. Quindi stiamo parlando, sì, di risorse e ci battiamo anche il petto perché altri l’hanno fatto, ma che si possa dire risolto, no, non ci credo.

Rimarcava il consigliere Campedelli che abbiamo chiesto la sospensione e non l’annullamento, come dire che saremo comunque d’accordo sulla Cispadana, non è così, la sospensione, perché noi non vogliamo fare, come dice qualcuno, risoluzioni di bandiera perché siamo in campagna elettorale o sospendiamo i lavori d’Aula e di commissione per il periodo elettorale o i lavori dovranno andare avanti, poi dopo fare polemiche, prendendo come scusa la campagna elettorale, siete liberissimi di farlo.

La sospensione in funzione dell’urgenza che si è causata dalla chiusura del ponte e della situazione degli altri ponti, quello è il punto. Il Patto del lavoro non è stato concertato con le forze politiche di questa Assemblea, ho specificato, era distratto il consigliere Campedelli quando l’ho detto. La manutenzione, che è stata assolutamente non dico inesistente perché non posso nemmeno dirlo, ma certamente i fatti parlano chiaro, cioè il livello di incuria a cui è arrivato quel ponte dipende dalla colpevolezza di qualcuno che non ha fatto quello che doveva fare perché, se doveva essere un cittadino a dare l’allarme, qualcuno non ha controllato quello che doveva.

La risoluzione non ha la pretesa di creare una soluzione definitiva, è un’azione nella direzione secondo noi giusta verso quello che è un’esigenza reale, concreta ed emergenziale del territorio. Quando portiamo avanti queste cose, anche in maniera un po’ forte come richiesta, lo posso comprendere dal punto di vista, non facciamo polemiche vuote o allarmismi, cerchiamo di informare e di portare l’attenzione su un tema che riteniamo di assoluta emergenza, non si tratta di essere superficiali o di fare polemiche. Si tratta di prendere una decisione politica per poi trovare tecnicamente il modo per attuarla, ma questa è una visione che evidentemente è solo mia.

Temo, collega Pettazzoni, che quando arriveremo a lavorare sul PRIT, arriveremo a cose già fatte, come è successo anche per altri ambiti, come il sistema sanitario regionale, dove tutto quanto a pezzi e bocconi (si dice dalle mie parti), un po’ a macchia di leopardo le cose saranno fatte un po’ sull’emergenza, un po’ su quelle che sono le esigenze dei singoli territori e non di un sistema integrato e strutturato della Regione, quando arriverà il PRIT, prenderemo atto e sarà votato così come qualcuno avrà deciso, quindi concertazione zero, esattamente come per il Patto per il lavoro.

Io sono ancora in attesa, e chiudo, di avere una risposta su quali basi questa Regione stabilisce, questa Giunta stabilisce quali sono le opere di assoluta priorità, con quali dati se, per stessa ammissione dell’Assessorato, quelli usati per la pianificazione di questa Regione sono incompleti e inconsistenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Non ci sono più interventi in dichiarazione di voto.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5562, a firma dei consiglieri Sassi, Bertani e Sensoli.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5562 è respinta.

 

OGGETTO 6014

Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi portavoce presso il Governo ed il Parlamento, anche tramite la Conferenza delle Regioni, al fine di apportare modifiche al testo del Decreto legislativo in materia di foreste in corso di esame, con particolare riferimento all’equiparazione delle cooperative forestali alle imprese agricole. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Oggetto 6014, Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi portavoce presso il Governo ed il Parlamento, anche tramite la Conferenza delle Regioni, al fine di apportare modifiche al testo del Decreto legislativo in materia di foreste in corso di esame, con particolare riferimento all’equiparazione delle cooperative forestali alle imprese agricole. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi.

È stata presentata una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Taruffi e Cardinali.

È aperta la discussione generale.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Sulla risoluzione, il Consiglio dei ministri il primo dicembre ha approvato il testo unico forestale nel quale nello schema di decreto venivano sostanzialmente equiparati gli imprenditori agricoli di consorzi e delle cooperative che operano nel settore della selvicoltura in via esclusiva, nell’interesse di terzi.

Come hanno approvato le Commissioni di ambiente di Camera e Senato e quindi rafforzando quella iniziativa, così spiego anche velocemente l’emendamento che va esattamente in questa direzione, cioè l’emendamento che abbiamo presentato io e il collega Cardinali nel dispositivo finale che richiama l’approvazione da parte delle Commissioni agricoltura di Camera e Senato, che hanno ripristinato la dicitura “in via prevalente e non esclusiva”, ecco, chiediamo appunto con questa risoluzione che anche la nostra Regione, quindi il presidente, che è il presidente della Conferenza Stato-Regioni, sostenga questa modifica affinché il Governo possa recepirla in tempi rapidi perché riteniamo che sia utile per le nostre realtà cooperative, in particolar modo del territorio degli Appennini che ovviamente da queste modifiche rischierebbero di essere penalizzati.

In tempi insolitamente molto rapidi e mantenendo anche fede a quanto avevo detto, abbiamo concluso l’illustrazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ne prendiamo atto con grande soddisfazione.

La parola al consigliere Cardinali.

 

CARDINALI: Grazie, presidente. Altrettanto rapidamente volevo dire la motivazione per cui, avendo presentato insieme anche l’emendamento, voteremo a favore visto che è un tema di interesse per tutti i territori dove esistono cooperative forestali, ma è anche un tema di interesse perché, come ha già fatto la Commissione agricoltura di Camera e Senato, viene ristabilito il termine “prevalente”, proprio perché da sempre queste cooperative hanno nel loro DNA e nel loro ruolo che svolgono questo tipo di competenza.

Quindi per questo motivo voteremo a favore dell’emendamento, voteremo a favore della risoluzione proprio per fare lo sprint finale visto il lavoro che le due Commissioni agricoltura Senato e Camera hanno già fatto anche da parte governativa, grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Cardinali.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Non essendoci nessuno in dichiarazione di voto, passiamo alle votazioni.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Taruffi e Cardinali.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6014, a firma dei consiglieri Torri, Taruffi e Prodi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6014 è approvata.

 

OGGETTO 6068

Comunicazione della Giunta, ai sensi dell’articolo 76, comma 1, secondo periodo, del Regolamento interno, in materia di gestione delle acque pubbliche

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Come da accordi, passiamo alla comunicazione dell’assessore Gazzolo a cui do la parola.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Consiglieri e consigliere, la gestione del demanio idrico è al centro delle polemiche di questi giorni e ancor più è al centro di un annoso dibattito politico. Non si tratta, dunque, di un tema nuovo, è noto e peraltro si è da ultimo affrontato e discusso anche nell’audizione alla Commissione regionale ambiente e territorio del 26 gennaio 2016, quando è stata presentata la situazione della complessiva gestione e si sono evidenziati tutti gli aspetti di criticità.

Al momento posso fornire informazioni generali in quanto i contenuti dell’indagine e le responsabilità chiamate in causa, oggi all’esame della Corte dei Conti, non sono stati trasmessi alla Regione. Del resto, e ci tengo a sottolinearlo, senza nessuna reticenza, ne abbiamo dato informazione pubblica lunedì scorso con un comunicato, a conclusione della cosiddetta operazione “Acqua cheta”.

Per fare chiarezza sulle questioni relative alla gestione tecnica e amministrativa del demanio idrico, nota da anni ai Ministeri competenti e alla Conferenza delle Regioni in quanto comune a tutto il territorio nazionale, e all’attenzione nel tempo delle diverse Giunte regionali, occorre partire dal trasferimento della funzione da parte dello Stato. Preciso che al demanio idrico appartengono le risorse idriche superficiali e sotterranee, fiumi, laghi, torrenti, sorgenti, che sono state tutte dichiarate pubbliche ai sensi della legge 36/94, la cosiddetta Legge Galli e le aree pertinenziali dei corsi d’acqua, quali argini, golene e zone limitrofe con funzioni idrauliche. Il trasferimento delle funzioni delle competenze dallo Stato alle Regioni è avvenuto nel 2001, ha avuto una lunga gestazione, che si è protratta per anni, impedendo un esercizio regolare ed efficiente nonché la stessa materiale disponibilità delle varie posizioni dei titolari delle concessioni, in precedenza gestite dagli organi e dagli uffici statali.

Come è noto, la Regione ha in atto ormai da diversi anni un intenso programma di gestione del demanio idrico con la finalità di recuperare la situazione pregressa. La presa in carico della gestione ha comportato, in assenza di chiari riferimenti nazionali, l’emanazione di numerosissime disposizioni, la progettazione di una banca dati dedicata e la formazione del personale sul tema. Va ricordato che la gestione del demanio idrico non può essere confrontata con altre pratiche di riscossione dei canoni o dei tributi, alle spalle c’è un’istruttoria tecnica da compiere e verifiche sul posto in quanto tutte le derivazioni o le occupazioni necessitano di una verifica e valutazione per quello che riguarda gli impatti ambientali e di sicurezza idraulica, oltre alla coerenza rispetto agli strumenti di pianificazione e programmazione per la gestione integrata a livello di bacino idrografico.

Nel procedimento del rilascio delle concessioni intervengono, inoltre, pareri di diverse autorità preposte alle tutele e tali verifiche, valutazioni ambientali e idrauliche sono state da sempre considerate prioritarie dalla Regione al fine di garantire la qualità e la disponibilità della risorsa idrica e ovviamente l’incolumità delle nostre comunità. Nonostante ciò, a fronte di una quantificazione effettuata dallo Stato con DPCM del 22 dicembre 2000 per 22.633.000.000 lire pari agli attuali 11.714.791,84 euro di entrate che la Regione Emilia-Romagna avrebbe dovuto introitare dal demanio idrico, decurtati dal trasferimento alla Regione dal bilancio dello Stato, la Regione negli ultimi cinque anni ha incassato mediamente 15,4 milioni di euro all’anno e, già a partire dai primi anni, ha sempre garantito introiti ben superiori a quanto lo Stato aveva stabilito.

Con specifico riferimento alle sole 165 grandi derivazioni idriche, probabile oggetto dell’indagine contabile, si può fare riferimento ad un montante complessivo di entrate da canoni riscossi pari a circa 95 milioni di euro, nel periodo 2001-2017. Questa situazione delineata è l’esito di un’attività amministrativa che si è intensificata a partire dall’anno 2012 con la legge regionale n. 3/2012 e in particolare con l’articolo 37 che prevede, al fine di conseguire una gestione più omogenea ed efficace dei procedimenti di concessione relativi al demanio idrico, la possibilità di avocare alla gestione centralizzata alcuni pacchetti di pratiche, dando mandato alla Giunta regionale di individuare, in base alle tipologie d’uso, alle soglie dimensionali o alle criticità presentate, cito letteralmente chiaramente il testo della legge, quelli da attribuire alla competenza della struttura centrale di settore.

Con deliberazione della Giunta regionale 1251/2012 viene di conseguenza accentrato in capo alla Direzione generale ambiente e difesa del suolo della Regione tutto il settore relativo alle concessioni di grandi derivazioni d’acqua pubblica, classificate in quattro tipologie: idroelettriche, per uso irriguo, idropotabili e usi industriali od altri usi. Con la deliberazione del 2012 la Giunta quindi prende atto della grave situazione di arretrato esistente ed individua anche un piano di attività finalizzato allo smaltimento progressivo di tutte le pratiche giacenti. In particolare, nel 2013 è stato costituito un gruppo di lavoro per gestire le grandi derivazioni, il gruppo ha svolto un notevole lavoro di sistemazione delle pratiche, con richiesta di arretrati e rilascio di titoli concessori, riuscendo a portare a normalità la situazione.

Tale gruppo ha operato sino al passaggio delle competenze di gestione del demanio ad ARPAE, previsto con la legge regionale 13/2015, passaggio effettivamente avvenuto in data primo maggio 2016. Per recuperare definitivamente l’arretrato, anche in previsione del trasferimento della competenza di gestione amministrativa del demanio ad ARPAE, e dunque per mettere l’ente subentrante in condizione di organizzare la nuova funzione nel rispetto dei tempi procedimentali stabiliti dalla normativa, la Regione ha elaborato già dal 2015 un ulteriore progetto speciale, approvato con delibera di Giunta 1927/2015, attualmente in corso e su cui sta operando una task-force di circa trenta unità di personale tecnico, con l’obiettivo di raggiungere la messa a regime definitiva della gestione del demanio.

Per assicurare lo svolgimento delle funzioni e le conseguenti attività sono state distaccate ad ARPAE 49 unità di personale del demanio, appartenenti agli ex servizi tecnici di bacino e trasferita sempre ad ARPAE la realizzazione del progetto demanio idrico, sempre con la delibera di Giunta regionale 1927/2015, per la conclusione dei procedimenti pendenti e la definitiva messa a regime dell’attività in un congruo periodo di tempo.

Il piano di recupero, avviato nel corso della gestione regionale, con la creazione del già citato nucleo dedicato al rilascio dei titoli abilitativi che riguardavano le grandi derivazioni, è proseguito in ARPAE attraverso una strutturazione dell’attività, volta ad agevolare l’accesso alle informazioni degli utenti: semplificazione, omogeneizzazione dei procedimenti, diminuzione dei tempi di risposta, incremento dei titoli rilasciati. In particolare, sono state avviate le seguenti azioni: sviluppo di strumenti informativi per la valutazione tecnica e la gestione informatica delle pratiche a supporto del rilascio delle concessioni, attivazione del punto informativo demanio, novembre 2016, che fornisce indicazioni in materia del demanio idrico, semplificazione della modulistica per la presentazione di istanze relative al demanio idrico, realizzazione di linee guida per l’omogeneizzazione e l’efficientamento dei procedimenti a scala regionale.

ARPAE svolge anche attività di controllo e cura i procedimenti sanzionatori connessi alle violazioni in materia di uso e occupazione del demanio idrico. Ad oggi sono state emesse circa duecento ordinanze di ingiunzione e relativamente alla gestione del pregresso, che fa sempre riferimento alla delibera di Giunta regionale 1927/2015, alla data del dicembre 2017, sono stati conclusi 406 procedimenti e 1.079 pratiche sono in fase di istruttoria, in attesa dei pareri di legge per poter essere concluse con introiti ad oggi di circa 2 milioni di euro.

In merito alla gestione delle pratiche correnti, i procedimenti sono regolarmente gestiti appunto dalle strutture territoriali di ARPAE.

In conclusione, vi ho fatto un po’ il quadro perché credo che sia il quadro discusso anche in commissione che correttamente credo debba appartenere all’intera Aula, io mi sento di fare alcune valutazioni di sintesi. La prima, la questione dei canoni era nota e affrontata, complessa e non risolta, ma in corso. L’ho detto, questo ho detto in più occasioni e l’abbiamo ribadito, senza fare spallucce, nelle risposte alle numerose interrogazioni e in audizioni in commissione a gennaio 2016.

Un altro aspetto, io penso estremamente significativo, è che il conferimento delle Regioni della delega sul demanio idrico ha coinciso con la dichiarazione di pubblicità delle acque e quindi, a fronte del trasferimento di sole nove unità di personale, dimensionate sulle 166 pratiche trasferite dallo Stato, la Regione si è trovata a dovere gestire circa 80 mila pratiche. È chiara la difficoltà organizzativa che ne è derivata e altrettanto però è chiaro che la Regione si è attivata da subito, come dimostrano (ed è per questo la ragione delle mie ovviamente dichiarazioni) le cifre degli incassi che ho fornito. Non c’è volontà in questo dato di cantar vittoria, va però detto che, già dal 2003, la Regione non ha usufruito delle compensazioni nazionali, che erano state stabilite per tre anni esattamente al non raggiungimento delle soglie, che erano state fissate nel trasferimento delle funzioni dallo Stato. Lo dico perché non c’è da cantar vittoria, ma è un dato che dimostra che non c’è stata inerzia, ma, anzi, pronta assunzione di responsabilità.

Questa Giunta, poi, nel trasferimento della gestione del demanio, ha inteso dare un impulso ulteriore alla soluzione del problema, anche attraverso l’acquisizione del personale dedicato. La Giunta, io credo, sia dunque impegnata a dare organicità in modo consapevole e responsabile di un problema complesso e generale.

Voglio, infine, esprimere, perché è doveroso farlo e mi piace farlo in questa sede, un apprezzamento per la collaborazione che ARPAE ha garantito alla Guardia di Finanza e, inoltre, una volta conosciute le conclusioni delle indagini, è evidente che mi assumo l’impegno, come avrei comunque fatto, ma lo ribadisco anche in questa sede, a tornare in Aula e relazionare nel pieno rispetto delle istituzioni e nella piena trasparenza che ci ha sempre guidati e che ho provato ovviamente a raccontare oggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Semplicemente in questo momento per chiedere l’inversione della mozione sostanzialmente di censura, di poterla abbinare appunto alla informativa perché le responsabilità politiche, secondo noi, sussistono, quindi la nostra mozione la ritengo ancora valida. Ci sono state date delle informazioni che in realtà noi conoscevamo ampiamente e addirittura sono stati rivendicati dei risultati per noi inesistenti, quindi chiedo la possibilità di invertire l’ordine e di poter sostanzialmente votare la mozione di censura.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Chiedo se qualcuno vuole intervenire sull’informativa dell’assessore.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Solo come ordine dei lavori, io leggo una mozione di censura, ma la richiesta di iscrizione di un nuovo argomento recita “mozione di sfiducia”, il Regolamento per quello che riguarda i singoli assessori prevede la censura, non la sfiducia. Non so se è un errore, non so se è tale, chiedo chiarimenti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

La richiesta è stata fatta in modo corretto con “mozione di censura”, poi c’è stato un errore nella trascrizione, mi prendo la responsabilità, ho letto male io nel fare l’illustrazione della richiesta di iscrizione del nuovo argomento. Quindi stiamo parlando di “censura”.

Uno a favore e uno contro alla richiesta dell’iscrizione del nuovo argomento che è appunto la censura nei confronti dell’assessore.

La parola al consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Intervengo a favore della richiesta di iscrizione del nuovo argomento all’ordine del giorno anche perché noi siamo tra i firmatari, insieme ad altri gruppi, della mozione di censura, e crediamo che sia doveroso discutere oggi questo argomento perché in itinere e adeguatamente messo in approvazione dell’Aula oggi, per concludere meglio anche la discussione sul punto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Un intervento contro? Nessun intervento.

Passiamo quindi alla votazione della richiesta di iscrizione di nuovo argomento.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione all’ordine del giorno dell’oggetto 6057.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La richiesta di iscrizione è respinta.

 

(interruzioni)

 

L’astensione è come votare contro, da sempre, questo argomento l’abbiamo già affrontato in un’altra seduta.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Per una serie di motivazioni politiche, che gradirei esporre nell’intervento successivo, noi non siamo contrari all’iscrizione e quindi chiedo che il voto, espresso dal gruppo del Partito Democratico, sia un voto di non partecipazione e non di astensione perché la volontà era quella che venisse iscritta, ma non ne capiamo le ragioni. Rimaniamo in Aula e non usciamo. Non partecipiamo al voto ma siamo in Aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Quindi è approvata l’iscrizione all’ordine del giorno.

Quindi adesso dobbiamo votare, come da richiesta, l’inversione dell’ordine del giorno. Quindi uno a favore e uno contro. Non ci sono interventi né a favore né contro. Quindi mettiamo in votazione l’inversione dell’ordine del giorno.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine del giorno.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il gruppo del PD non partecipa al voto.

La richiesta di inversione dell’ordine del giorno è accolta.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Non vorrei che venisse tutto annullato. Forse non ha nominato gli scrutatori, Presidente.

Ci sono?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Gli scrutatori sono quelli che abbiamo nominato e che abbiamo sostituito anche in funzione del fatto che qualcuno si era assentato. La ringrazio per la precisazione, presidente.

Se vuole, glieli riconfermo: Rossi Nadia, Paruolo e Marchetti Daniele, abbiamo sostituito Francesca Marchetti, perché si era assentata per problemi personali.

Andiamo avanti con i lavori.

 

OGGETTO 6057

Mozione di censura nei confronti dell'Assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali, ai sensi dell'art. 111, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani, Foti, Gibertoni, Rancan, Pompignoli, Liverani, Marchetti Daniele

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Avendo appunto accolto la richiesta di iscrizione e la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori, passiamo quindi all’oggetto 6057: mozione di censura nei confronti dell'Assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali, ai sensi dell'art. 111, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani, Foti, Gibertoni, Rancan, Pompignoli, Liverani, Marchetti Daniele.

La discussione è aperta.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Come dicevo prima, abbiamo ritenuto di ritenere valida oggi la mozione di censura nei confronti dell’assessore Gazzolo proprio perché dalla informativa, data poc’anzi, secondo noi sussistono responsabilità politiche che anche in questa sede l’assessore non si è voluta, a nostro avviso, assumere, rivendicando anche risultati che per noi sono inesistenti.

Ringrazio comunque l’assessore per l’informativa, devo dire purtroppo però concessa a seguito dell’avvertimento, in caso contrario, di dover convocare un’Assemblea straordinaria. Devo dire che su questa questione noi eravamo già intervenuti, come anche detto dall’assessore, però ribadisco che l’audizione in commissione è stata chiesta appositamente dal Movimento 5 Stelle. Quindi non è stato un gesto spontaneo dell’assessore o del Partito Democratico, è stata una richiesta del Movimento 5 Stelle.

Vi avevamo avvertito più volte delle criticità rispetto a questa questione e alle criticità portate in luce dall’indagine della Guardia di Finanza sulla cattiva gestione delle risorse idriche in questa Regione, che paiono essere l’assenza di concessioni, un uso di acqua diverso da quello assentito, sembra si parli di usi in favore di privati dell’acqua d’uso industriale con concessione solamente per l’irriguo, quindi con canoni inferiori rispetto a quelli dovuti. Si parla poi di criticità stratificate nel corso degli anni a cui nessuno ha fatto fronte per superarle, crediti mai richiesti, caduti in prescrizione.

La nostra mozione di sfiducia fa seguito a tutto questo perché ci sono responsabilità politiche che noi avevamo evidenziato già dal 2015. Devo dire che è evidente che qualcuno, secondo noi, ha semplicemente dormito sugli allori perché, se dal 2001 e dal 2014 nessuno si è premurato di chiedere i canoni per esempio al Consorzio Emiliano Romagnolo, significa che è certo che qualcuno abbia dormito.

Io non so se per dolo o quale altra sia la motivazione, possiamo parlare di sciatteria? Probabilmente secondo noi sì, sciatteria che però non è degna di una Regione come la nostra. Possiamo parlare di sottovalutazione? Anche questa è un’ipotesi, sta di fatto però che i canoni non sono stati richiesti, parlo di un’interrogazione che abbiamo fatto ovviamente, alla quale abbiamo ricevuto anche risposta ed è intervenuta la prescrizione, con una risposta abbastanza sconcertante in cui si dice: «La nota della direzione generale del marzo 2015 che richiedeva il pagamento dei canoni arretrati nella misura dovuta dal 2001 è stata formulata nella consapevolezza che parte di quelle somme erano suscettibili di essere oggetto di eccezione di prescrizione». Cioè voi non avete chiesto i canoni, dopo tredici anni ci venite a dire: «Li abbiamo chiesti, sì, però lo sapevamo che il concessore poteva avanzare la richiesta di prescrizione ai sensi del Codice Civile». Perché parlo di responsabilità anche politiche? Perché a capo della Direzione generale ambiente c’era il dottor Bortone, che vedo anche qua presente, una figura di nomina politica, che adesso giustamente è andato a gestire la stessa cosa all’interno di ARPA, all’interno di quella riorganizzazione della macchina regionale in cui qualcuno ci raccontava, il presidente qui presente, di avere dimezzato i direttori generali e che, invece, sicuramente qualcuno di loro è stato piazzato altrove.

Non solo, dopo la nostra interrogazione, è stata emanata la delibera che ha messo in piedi il progetto demanio idrico per cui abbiamo tanto discusso anche in commissione in seguito ad un emendamento presentato in sede di bilancio, mai però spiegato all’interno di quel procedimento, pertanto noi abbiamo dovuto chiedere una commissione ad hoc, nel tentativo appunto, questo progetto di demanio idrico, di recuperare l’arretrato. Anche in quella sede avevamo fatto presente che questo progetto, che questo tentativo di recuperare il pregresso era secondo noi irrealizzabile, avete calcolato una media di sette ore per persona per lo svolgimento delle pratiche quando, chiedete a chiunque dei servizi tecnici di bacino, e vi dirà che sette ore sono un ammontare non sufficiente per chiudere una pratica, perché? Perché ci vogliono pareri, ci vogliono anche atti richiesti ad enti esterni.

Quindi, quello che riscontriamo sicuramente non so se è sciatteria, se è sottovalutazione, comunque quello che rimane di fatto è che ai cittadini viene chiesto con puntualità di pagare le bollette, qui, grazie appunto a queste distrazioni, non so neanche io come definirle, nei confronti di grandi altri soggetti, evidentemente, sono intervenuti altri meccanismi.

Noi, per parte nostra, abbiamo in tempi non sospetti e a seguito di precisa richiesta, fornito tutti i documenti utili alla Guardia di Finanza a fare luce su questa vicenda, quindi immagino che l’assessore sarà contenta visto che il plauso della collaborazione ad ARPA è arrivato, immagino che si rallegri anche del nostro operato. Certo è che quelli che oggi ci accusano di essere incompetenti, oggi hanno dimostrato tutta la loro competenza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto la parola il presidente della Giunta Bonaccini.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Un conto è la battaglia politica, la campagna elettorale, bisogna però anche, consigliera, distinguere le istituzioni, noi non siamo il Partito Democratico qui, eh. Noi non siamo il Partito Democratico da questa parte, noi siamo l’istituzione che guida la Regione Emilia-Romagna, la Giunta regionale. Glielo dico perché bisognerebbe conoscere le istituzioni e la loro distinzione, perché dove governa il Movimento 5 Stelle io non intendo che la Sindaca o il Sindaco di tal Comune sia il Movimento 5 Stelle, è il Sindaco o la Sindaca di quel Comune, questo dovrebbe essere l’ABC per chi ricopre incarichi istituzionali o di rappresentanza istituzionale. Quindi voi avete fatto bene a chiedere questo intervento, non è che se chiedevate il Consiglio regionale, noi tremassimo dalla paura di venire in Aula a discutere, l’assessore Gazzolo le ha fornito delle risposte, possono piacere, possono non piacere, segnalo che c’è un’indagine in corso.

Bisogna avere rispetto anche di chi fa le indagini e di chi eventualmente è indagato, c’è qualcuno che ha ricevuto avvisi di garanzia? Allora io penso che su questa vicenda, che è una vicenda annosa, lunga, si discuterà, si andrà nel merito, consiglierei di non insinuare su singoli dirigenti di questa Regione perché, se si ha altre idee e dubbi, ci si rivolge ad altra istituzione, se lei ritiene che non abbiamo dimezzato i direttori generali, lo dica pubblicamente, così rideremo tutti insieme, erano dieci e sono diventati cinque.

Dopodiché chi dirige un’agenzia avrà un nome e cognome, che sia donna o uomo, ma le direzioni generali sono state dimezzate. Per finire, una cosa che mi sta a cuore. Ora, si può fare battaglia politica, vedo che chiedete le dimissioni dell’assessore Gazzolo, ormai sarà la ventesima volta (quattro o cinque volte), lei chiese le mie dimissioni o di ritirarmi dalle primarie quando fui indagato per 4 mila euro spesi in due anni, senza ricevere mai alcun avviso di garanzia perché dopo quindici giorni io venni archiviato da chi indagava su di me e io non mi permisi mai di usare una parola men che meno rispettosa sulla Magistratura. Siccome lei, come me, giustamente, fa della coerenza la sua cifra dell’impegno in politica, immagino di vedere la richiesta di dimissioni di tutti i Sindaci del Movimento 5 Stelle che hanno ricevuto non l’avviso di fine indagine, ma gli avvisi di garanzia perché, se chiese le dimissioni perché era soltanto e semplicemente indagato, immagino che lei chiederà molto di più per coloro che hanno ricevuto avvisi di garanzia.

Siccome io non lo chiederei mai perché, per quanto mi riguarda, per chiedere le dimissioni di qualcuno ci vuole qualcosa in più che la battaglia e la disputa politica e io sono garantista fino in fondo, consiglierei a lei, ma a tutti noi, a partire da me, di provare ogni tanto ad uscire dalla disputa delle campagne elettorali perché ci sta anche un dibattito profondo e rispettoso, tant’è che secondo me è stata giusta e doverosa questa comunicazione in Aula su vostra richiesta, vostra richiesta giusta e doverosa. Però sarebbe utile che, quando si invoca la coerenza, la coerenza la si esprimesse tutti quanti insieme perché ci sono cose che possono essere discusse, ma c’è una cosa che per me non ha prezzo, che è la dignità mia, delle persone di questa Giunta e anche dei dirigenti di questa Regione, se si vuole intaccare quella dignità, va bene, lo si dica, poi discutiamo però allora di altro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, presidente della Giunta Bonaccini.

Ha chiesto la parola ancora la consigliera Piccinini, ricordo che il Regolamento prevede l’intervento di un consigliere per gruppo per non più di quindici minuti. La consigliera Piccinini ha ancora tre minuti, può intervenire anche la Giunta, come ha fatto il presidente o l’assessore interessato.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Sarò molto più breve dei tre minuti che mi rimangono, solamente per puntualizzare una cosa. Io ho parlato di responsabilità politiche, non ho parlato né di indagati né di rinviati a giudizio. La mozione di censura è stata fatta, secondo me, per quelle che sono delle responsabilità politiche dietro a tutta questa vicenda perché, come ho già detto, su questa questione noi siamo intervenuti in tempi non sospetti e abbiamo evidenziato delle criticità, che secondo noi andavano risolte. Sono state poste in campo delle soluzioni che secondo noi non sono adeguate. Ripeto, c’è stata a mio avviso una sottovalutazione del problema che ha portato evidentemente alla conclusione di questa indagine che quantifica in 8 milioni di euro i mancati introiti da parte della Regione, cioè non sono io a dirlo. Ripeto, la mozione di censura è stata fatta per quelle che io ritengo essere delle responsabilità politiche, non perché l’assessore è indagato, non perché è rinviato a giudizio, ma perché secondo me c’è stata una sottovalutazione del problema alla luce delle segnalazioni, che abbiamo fatto, in più sedi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

La parola al consigliere Sabattini.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. Ci terrei a sottolineare come fare richieste di audizione o di discussioni sia sicuramente più semplice che risolvere qualsiasi problema, primo tema. Ancora di più, quando si fanno discussioni senza avere letto neanche gli atti perché ancora non sono disponibili. Cioè, noi oggi stiamo facendo una discussione su un comunicato stampa dove sono state indicate alcune cifre, e adesso qui mi metto la giacca del commercialista, senza leggere gli atti è complicato anche riuscire ad entrare nel merito, sempre che ci sia veramente la volontà di entrare nel merito. E questo credo che sia un po’ il primo punto. Ogni tanto, adesso permettetemi, il tentativo di cercare di arrivare prima, cioè la fretta (adesso non vorrei fare battute poco positive) però rischia di fare perdere anche il valore della discussione che si fa e credo che questo sia un caso.

L’altra cosa, che ci terrei a sottolineare, è che, quando ci sono problemi complessi, soprattutto (e l’abbiamo discusso anche quando abbiamo parlato del riordino delle funzioni, nei passaggi comunque riorganizzativi) quando questo riguarda i livelli superiori e temi così complessi, se non si ha contezza anche di qual è il perimetro, anche normativo nel quale ci si muove, fare contestazioni di mancati pagamenti, qui lo ridico sempre da professionista, diventa estremamente complicato.

Altra cosa, lei prima, consigliera, ha sottolineato come prontamente dal 2015 avete segnalato la necessità di porci attenzione, come abbiamo fatto anche la commissione, che ricordava prima l’assessore, ricordo che, se il problema fosse dal 2015, la prescrizione non sarebbe assolutamente intervenuta. Il problema è ben risalente nel tempo, è come dare un carico politico importante, sicuramente anche, faccio un parallelismo, pensiamo a quello che è successo sugli affitti di alcuni edifici storici importanti, per esempio nella Capitale, che non sono mai stati riscossi nel tempo e si mette a carico di chi ha la responsabilità oggi di guidare quel tipo di istituzione di non avere messo in un tempo assolutamente breve in campo tutte le fattispecie.

Altra cosa, che secondo me è opportuno sottolineare, che va nella direzione opposta da quella sollevata dalla consigliera, è proprio la scelta anche pratica, cosa che avviene spesso anche all’interno dei comuni per chi ha veramente nelle proprie corde, nella propria politica la volontà di fare una lotta puntuale all’evasione e al recupero di quello che non è stato versato, la costituzione delle task-force che credo che, come chi ha fatto l’amministratore o chi ha avuto la possibilità di occuparsi di questi temi, i comuni che fanno una lotta più serrata all’evasione, penso soprattutto ai tributi locali, molto spesso fanno progetti puntuali per recuperare appunto l’inevaso e ritarare, soprattutto per quello che riguarda le pratiche che riguardano anche il catasto, la definizione e la perimetrazione di quello che è la base imponibile. E proprio anche in quella direzione le due task-force, sia quella del 2013 sia quella del 2015, vanno assolutamente in quella direzione. Sapete, tendo a stare abbastanza lontano dalla stretta polemica politica, però credo che ci stiano tutte quante anche, anche nel dibattito tra di noi, figuratevi in un’Aula che comunque ha una rappresentanza politica, queste cose possono essere poste anche nella maniera più dura di confronto, però credo che sia opportuno sempre stare all’interno di quei confini, come diceva giustamente il presidente, che rappresentano anche quello che noi siamo chiamati a fare qui. Dall’altra parte penso che non ci si possa spogliare soltanto perché oggi non si è maggioranza di governo, anche per l’incarico che noi abbiamo e l’importanza dell’incarico che noi abbiamo, mettersi soltanto sul muretto del fiume indicando le cose che non funzionano, cercando anche di fare perché credo che sia anche questo che ci viene richiesto, provare anche a portare qualche proposta. Io di proposte non ne ho sentite anche perché credo che più di quello che si sta facendo, anche l’investimento ulteriore nelle risorse, 49 persone in più trasferite proprio dedicate a questo, credo che sia un po’ difficile riuscire a indicare una manovra più forte di questa, sempre che, uno, si abbia veramente la voglia di provare a risolvere la questione e, due, e questa è la sottolineatura che faccio, se poi si prova a buttare in mezzo la polemica politica sulle direzioni generali.

Uno, le cose non si fanno da sole, due, non si fanno senza professionisti affermati. Non si può portare in un tavolo di discussione il problema... è tutto un problema di costi della macchina e dall’altra parte si chiede che questa macchina faccia i cento all’ora su qualunque tema e in qualunque maniera, ci vuole una fase di coerenza. Se la coerenza non possiamo averla in campagna elettorale, perché ognuno farà i suoi annunci, credo che come rappresentanti di quest’Aula abbiamo il dovere di tentare di tenere nel merito dei temi che affrontiamo, cercando anche di mantenere, uno, il rispetto delle persone che si assumono delle responsabilità dal punto di vista tecnico e pratico che hanno (questa è una valutazione che ho potuto misurare personalmente) grande competenza e grande qualità come il dottor Bortone, dall’altra parte non facciamo macello anche di provvedimenti di programmazione, come quella che è stata la riorganizzazione della macchina comunale che non è una questione della quantità delle direzioni, ma è come noi rispondiamo in maniera più puntuale a tutti i temi e a tutte le sollecitazioni che ci vengono dal territorio, dai nostri comuni e dai nostri cittadini e dalle nostre imprese.

Io credo che il passaggio, che abbiamo fatto oggi, non sia ovviamente risolutivo e apprezzo anche la sottolineatura fatta dall’assessore nella propria informativa. Non è un tema assolutamente chiuso, ci sono ancora tanti step da fare e invito, se lo ritenete, anche almeno a riprendere, nel caso dovesse essercene la necessità, la discussione del tema, almeno sapendo che cosa viene contestato e come finirà questa partita. Però cerchiamo di non buttare un tema così sensibile in pasto ad una campagna elettorale perché non è rispettoso nei nostri confronti e credo neanche nel lavoro che fa la Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

Ricordo che la consigliera Piccinini, che ha chiesto la parola, ha un minuto. Poi, se ci sono altri interventi, io naturalmente devo sospendere l’Aula perché non ci sarebbe il tempo tecnico per fare gli interventi. Se invece ci sono disposizioni diverse e non ci sono altri interventi, potremmo passare alla votazione per appello nominale.

Consigliera Piccinini, un minuto, prego.

 

PICCININI: Sarò brevissima, a dimostrazione del fatto che non interveniamo perché c’è la campagna elettorale è il fatto che noi ci siamo espressi, siamo intervenuti più volte contro lo smembramento delle funzioni dei servizi tecnici di bacino, in tempi non sospetti. Mentre la soluzione, che avete proposto voi, è quella di mettere a capo di ARPA, che oggi ha le stesse funzioni una persona che secondo noi non ha adempiuto a risolvere questa criticità.

In ultimo, concludo con questa considerazione: io non so perché il consigliere Sabattini parla di cifre evase, qui non c’entra nessuna cifra evasa, qui si parla di cifre non richieste. Se vuole, consigliere, le do la risposta alla nostra interrogazione sul Canale Emiliano Romagnolo e vedrà che non stiamo dicendo bugie e non si tratta di cifre evase, si tratta di cifre non richieste dalla Regione la quale ha la competenza di dare anche le autorizzazioni sull’utilizzo delle risorse idriche, quindi la responsabilità è tutta in capo a questo Ente. Non c’è nessuno che ha evaso qualcosa, vorrei che fosse chiaro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Non ci sono più interventi. Passiamo alla votazione per appello nominale.

Chiedo gentilmente agli scrutatori Rossi Nadia, Paruolo e Daniele Marchetti di avvicinarsi al tavolo.

Chiedo quindi al consigliere-segretario Rancan di iniziare la chiama. Chiedo ai consiglieri di alzarsi e di rispondere.

 

Il consigliere-segretario Rancan effettua l’appello dei consiglieri che così si esprimono:

 

AIMI Enrico

(assente)

ALLEVA Piergiovanni

favorevole

BAGNARI Mirco

contrario

BARGI Stefano

(assente)

BERTANI Andrea

favorevole

BESSI Gianni

contrario

BIGNAMI Galeazzo

(assente)

BONACCINI Stefano

contrario

BOSCHINI Giuseppe

(assente)

CALIANDRO Stefano

contrario

CALVANO Paolo

contrario

CAMPEDELLI Enrico

contrario

CARDINALI Alessandro

contrario

DELMONTE Gabriele

favorevole

FABBRI Alan

favorevole

FOTI Tommaso

(assente)

GIBERTONI Giulia

favorevole

IOTTI Massimo

contrario

LIVERANI Andrea

favorevole

LORI Barbara

contraria

MARCHETTI Daniele

favorevole

MARCHETTI Francesca

contraria

MOLINARI Gian Luigi

contrario

MONTALTI Lia

contraria

MORI Roberta

contraria

MUMOLO Antonio

contrario

PARUOLO Giuseppe

contrario

PETTAZZONI Marco

favorevole

PICCININI Silvia

favorevole

POLI Roberto

contrario

POMPIGNOLI Massimiliano

(assente)

PRODI Silvia

(assente)

PRUCCOLI Giorgio

contrario

RAINIERI Fabio

non partecipo al voto

RANCAN Matteo

favorevole

RAVAIOLI Valentina

contrario

RONTINI Manuela

contrario

ROSSI Andrea

contrario

ROSSI Nadia

contrario

SABATTINI Luca

contrario

SALIERA Simonetta

(assente)

SASSI Gian Luca

favorevole

SENSOLI Raffaella

(assente)

SERRI Luciana

contraria

SONCINI Ottavia

(assente)

TARASCONI Katia

contraria

TARUFFI Igor

(assente)

TORRI Yuri

(assente)

ZAPPATERRA Marcella

(assente)

ZOFFOLI Paolo

contrario

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Nelle more dello scrutinio volevo chiedere se fosse possibile andare ad oltranza sulla votazione delle risoluzioni, se il consigliere Alleva e la consigliera Montalti fossero d’accordo, in modo tale da finire i lavori in mattinata senza riprendere nel pomeriggio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Fate una mini riunione dei Capigruppo veloce e poi lo facciamo.

Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

11

Contrari

 

25

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): La mozione di censura, oggetto 6057, è respinta.

Sospendo la seduta per due minuti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 13,13, è ripresa alle ore 13,17)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

 

OGGETTO 5387

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire sul Governo e, in particolare modo, nei confronti del Ministro di Giustizia affinché, anche mediante provvedimenti di natura legislativa, sia disposto un piano di nuove assunzioni di agenti di Polizia Penitenziaria così da colmare le forti lacune presenti nelle piante organiche del Corpo. A firma del Consigliere: Foti

(Ritiro)

 

OGGETTO 6061

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere azioni per migliorare le condizioni della vita carceraria dei detenuti e di coloro che garantiscono la sicurezza e l’esecuzione della pena, a proseguire l’impegno istituzionale in progetti volti al reinserimento sociale del detenuto, nonché a sollecitare nelle sedi opportune una riflessione sul sovraffollamento delle carceri. A firma dei Consiglieri: Foti, Molinari, Boschini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori con la risoluzione oggetto 5387, risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire sul Governo e, in particolare modo, nei confronti del Ministro di Giustizia affinché, anche mediante provvedimenti di natura legislativa, sia disposto un piano di nuove assunzioni di agenti di Polizia Penitenziaria così da colmare le forti lacune presenti nelle piante organiche del Corpo, a firma del Consigliere Foti, che è stata ritirata e a cui è stata abbinata, invece, in Aula questa mattina la risoluzione oggetto 6061, risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere azioni per migliorare le condizioni della vita carceraria dei detenuti e di coloro che garantiscono la sicurezza e l’esecuzione della pena, a proseguire l’impegno istituzionale in progetti volti al reinserimento sociale del detenuto, nonché a sollecitare nelle sedi opportune una riflessione sul sovraffollamento delle carceri. A firma dei Consiglieri: Foti, Molinari, Boschini.

Discussione generale.

La parola al consigliere Alleva.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Il punto della discarica...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Alleva, siamo fuori argomento. Quella di cui parla lei è la prossima. Qui stiamo parlando della 6061, presentata questa mattina dal consigliere Molinari, in abbinamento a quella del consigliere Foti (ritirata) che era la 5387. È stata distribuita questa mattina.

La parola al consigliere Molinari.

 

MOLINARI: Grazie, presidente. Il tema del sovraffollamento delle carceri, anche delle condizioni degli operatori della Polizia penitenziaria, che lavora all’interno delle carceri, penso che sia un tema traversale e, pertanto, abbiamo anche raccolto la sollecitazione del collega Foti, sottolineando anche, all’interno di questa nuova risoluzione rispetto a quella ritirata, proprio ovviamente la necessità di procedere, quindi di sollecitare il Governo per quanto riguarda una politica di nuove assunzioni, ma anche un sollecito per quanto riguarda tutte quelle che possono essere le pratiche messe in atto per intervenire su un problema enorme, legato appunto al sovraffollamento, quindi all’enorme presenza di cittadini extracomunitari che, nel momento in cui è avvenuta la condanna definitiva, possano (e qui si sta già lavorando con il Governo, ma noi chiediamo una sollecitazione per questo provvedimento) favorire il trasferimento presso i paesi di origine, anche in applicazione del trattato di Strasburgo.

Quindi, con questa risoluzione noi andiamo a sposare, a cercare di sollecitare un tema, che non va sottovalutato e, per questo motivo, quindi voteremo a favore della risoluzione stessa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

La parola al consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Io sono colto un po’ impreparato nel senso che la risoluzione del collega Foti era leggermente diversa dalla risoluzione presentata dal Partito Democratico, però nella confusione delle presentazioni io non ho potuto tempo di leggere bene quella nuova.

È stata presentata adesso e a me servirebbe tempo per guardarla un attimo, se è possibile rinviare la discussione perché obiettivamente devo guardarla un attimo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Vuole rinviarla a data successiva o dopo le altre due, che abbiamo da discutere?

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Se si potesse rinviare a data successiva, per me sarebbe meglio, in base a come poi si vogliono svolgere i lavori oggi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Uno a favore e uno contro alla richiesta di sospensiva del consigliere Rancan.

La parola al consigliere Molinari.

 

MOLINARI: È solo una questione di forma e di equilibrio, cioè il primo sottoscrittore è il consigliere Foti, quindi per noi la discussione può anche andare bene se sarà approfondita, però se possiamo sentirlo adesso, se eventualmente è possibile verificare con il consigliere Foti di portarla in coda oggi?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Non abbiamo la telepatia per contattare da qui il consigliere Foti, qualcuno deve chiamare eventualmente. Facciamo una cosa, la sospendiamo un attimo e andiamo avanti con le altre due, intanto che qualcuno cerca il consigliere Foti e concordate che cosa fare.

 

OGGETTO 5123

Risoluzione per chiedere alla Giunta di dare seguito alla volontà del consiglio comunale di Finale Emilia che, con delibera n. 137 del 06/10/2016, ha espresso il proprio parere contrario al progetto di ampliamento della discarica, in coerenza coi principi affermati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti in vigore. A firma del Consigliere: Alleva

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 5123, risoluzione per chiedere alla Giunta di dare seguito alla volontà del Consiglio comunale di Finale Emilia che, con delibera n. 137 del 06/10/2016, ha espresso il proprio parere contrario al progetto di ampliamento della discarica, in coerenza coi principi affermati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti in vigore. A firma del Consigliere: Alleva.

La discussione generale è aperta.

La parola al consigliere Alleva.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. È una risoluzione evidente nel suo problema, qui non si tratta soltanto del comune di Finale Emilia, che è uno dei tanti, le situazioni si possono ripetere, ma di una coerenza da parte dello stesso ente Regione, quando abbiamo approvato la legge 16, il Piano dei rifiuti, si è detto che bisognava andare alla eliminazione delle discariche, invece ora siamo nel senso contrario, diceva Seneca: «Vedo le cose migliori, le predico però seguo le peggiori» ed è quello che sta accadendo. Questa questione è rimbalzata tra varie sedi, attualmente non è risolta perché è al Consiglio dei Ministri proprio perché ci sono evidentemente delle forti tensioni sociali, anche tra comuni, come spesso accade, tra il comune che sentirà il peso dell’allargamento notevole di questa discarica, che ha già dato molti problemi tra l’altro, e gli altri comuni che avranno dei benefici economici da questo.

Io penso che sia un’occasione per la Giunta di essere conseguente con se stessa e di fare di tutto perché sia realizzata la volontà espressa e i problemi espressi dal comune di Finale Emilia, ma più in generale, direi proprio per una propria coerenza interna, di programma, altrimenti si dovrebbe dire che effettivamente si predica bene, ma poi purtroppo si razzola male.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

La parola al consigliere Sabattini.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. Su questa risoluzione, presentata dal consigliere Alleva, a dire la verità, se le motivazioni fossero solo ed esclusivamente quelle della coerenza, proprio per gli atti di programmazione che abbiamo fatto, di cui abbiamo fatto una lunghissima discussione, che riguarda il Piano dei rifiuti, voi sapete bene tutti che la discarica di Finale è inserita all’interno delle discariche di piano già previste e quindi, anche per coerenza, non ci sarebbe neanche la necessità di fare un minimo di discussione, cioè per coerenza bisognerebbe assolutamente autorizzare la stessa proprio per le stesse ragioni che il consigliere Alleva sollevava prima.

Ci terrei, però, a fare una sottolineatura sul caso specifico, quindi andando prettamente nel merito: la discarica, di cui stiamo parlando, è una discarica molto risalente nel tempo, cioè i problemi di quella discarica sono molto risalenti nel tempo. È una discarica senza fondo, adesso non ricordo quand’è l’inizio dei conferimenti, già in post mortem da diversi anni, è un problema che negli ultimi anni ha portato ingentissime somme che direttamente il comune di Finale ha dovuto stanziare proprio per i grossi problemi di percolato che quella discarica aveva avuto. Il progetto di ampliamento della discarica, giusto una piccolissima puntualizzazione, è quello di andare a svuotare quella discarica senza fondo, rifondare quel tipo di discarica e andare a riconferire nella discarica con tutti i crismi, come prima descrivevo, i nuovi rifiuti.

Questo è il progetto, cioè il progetto è fatto per risolvere un problema ambientale di percolato. Questo non vuol dire nel modo più assoluto che non sia confermata la strategia e la programmazione fatta dalla Regione Emilia-Romagna di un superamento complessivo delle discariche, tant’è vero che quella è una delle discariche di piano e, alla stessa maniera, il progetto specifico di quel tipo di ampliamento va proprio nella direzione che il consigliere Alleva sollevava prima di rispetto ambientale e di risoluzione di un problema estremamente grave che vi è in quella discarica. Non è solo una questione di scontro istituzionale tra i vari comuni di quel tipo di territorio perché, se la riducessimo soltanto così, non diremmo il vero. Tant’è, come dicevo prima, che i grossi quantitativi di percolato che vi sono stati, soprattutto nelle stagioni maggiormente piovose, hanno portato, se non ricordo male anche nelle legislature scorse, a un costo in carico al comune di oltre 250 mila euro all’anno.

Intanto focalizziamo qual è il problema. Per seguire quello che è scritto nella risoluzione quindi sposiamo la posizione del comune di Finale, beh, diciamo solo la definizione «sposiamo la posizione del comune di Finale» vorrebbe poi anche dire non sposare i pareri dati da tutti quegli altri istituti, parliamo dell’A.S.L., dell’ARPA, quindi più che prendere una posizione come Regione sulle questioni sanitarie, mi rifarei a quelli che sono gli enti che su queste tematiche esprimono pareri ben più competenti di quello che può fare una discussione politica e mi permetto di poter dire anche una presa di posizione di un comune che, con tutte le proprie competenze, probabilmente sul tema sanitario forse si mette come priorità un po’ sotto rispetto agli enti che danno appunto i pareri su queste tematiche.

Questa non è una procedura già complessivamente chiusa, come sollevava giustamente il consigliere Alleva, io credo che la Regione Emilia-Romagna debba allinearsi con quello che è il parere complessivo della Conferenza di pianificazione, non sposando soltanto i problemi territoriali del comune di Finale da una parte, ma dall’altra tenendo ferma (e su questo ci tengo e chiudo) comunque una programmazione che riconfermi il superamento sempre di più di quelli che sono gli impianti a maggiore inquinamento, che sono appunto le discariche e confermi a quello che è ad oggi la discarica di piano che è appunto la discarica che si trova ubicata nel comune di Finale.

Quindi, proprio per tutte queste ragioni e anche perché l’iter non è ancora chiuso, il nostro voto sarà contrario.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente. Prendo atto che il Partito Democratico era distratto durante la pianificazione del Piano rifiuti e non si era accorto che la discarica di Finale era ambientalmente sostenibile, tanto da metterla nel Piano. Vabbè, capita di essere distratti.

Prendo anche atto che, quando si parla di riqualificazione ambientale di una discarica, si è obbligati, secondo il Partito Democratico, a parlare di ampliamento. Per me le due cose non sono sinonimi e quindi non sono neanche compatibili tra loro obbligatoriamente.

Poi parlare del fatto che non si possa politicamente prendere un atto in quella direzione rispettando la volontà non di un consigliere di minoranza e di un comune in giro per la Regione, ma di una Giunta comunale... stiamo parlando di una decisione presa dagli amministratori di quel comune. Io ho sentito l’intervento del consigliere Sabattini, che è partito dalla parte ambientale per arrivare al rispetto delle istituzioni, ha usato questo termine “complessivamente”, giustamente, che “complessivamente” fanno delle valutazioni di tipo ambientale, ma qui l’ambiente c’entra in modo relativo perché la risoluzione verte sul fatto dell’ampliamento.

È ovvio che, se una discarica era ambientalmente dannosa, intanto non andava messa nel Piano rifiuti o quantomeno si prevedeva già una sistemazione senza necessità di ampliamento. Altrimenti non si parla di superamento delle discariche perché, se diciamo che ci saranno meno discariche numericamente, ma le espandiamo tutte come quella di Imola, alla fine andiamo a compensare quelle che abbiamo chiuso o ci andiamo vicino? Adesso non voglio fare la guerra dei numeri o delle tonnellate, ma certamente la linea è abbastanza chiara. Le supereremo, poi, quando ci sarà tempo e quando avremo voglia, le supereremo. Nel frattempo si dice che inquinano e quindi facciamo interventi ambientali, ma mentre siamo lì che lavoriamo, magari la allarghiamo un pochino così la sfruttiamo al meglio. Poi è chiaro che un intervento ambientale va fatto, se ci sono problemi di percolato che può andare nelle falde acquifere, che inquina il territorio, ci mancherebbe altro.

Io una soluzione l’avrei, che però va pianificata, lo dico prima che qualcuno mi dica che sono un demagogo o un populista, va pianificata nel tempo: sarebbe chiuderla. Toglierla dal Piano e la si chiude, si trovano altre soluzioni. Quando ci vorremo sedere a un tavolo serenamente e senza un piano preconfezionato dalla Giunta, calato dall’alto, su cui si può realmente concertare una pianificazione, allora faremo delle proposte serie, sensate e nel merito.

La storia del Piano la sapete come è andata, come ci siamo comportati, non lo sto a ripetere perché tanto è inutile, però prendo atto che, uno, il Partito Democratico non sapeva che quella discarica era ambientalmente insostenibile tanto da metterla nel piano, due, che quando si parla di qualificazione ambientale, ovviamente secondo il Partito Democratico si parla anche di ampliamento. Le supereremo le discariche poi, quando ci sarà qualcun altro a gestire questa Regione, forse.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

La parola all’assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Ho ascoltato con attenzione gli interventi e mi sembrava opportuno fare due precisazioni anche alla luce del dibattito che è in corso. Intanto, mi fa piacere che il consigliere Alleva abbia sottolineato il valore della legge 16/2015, è vero, siamo la prima Regione in Italia che si è data una legge che è molto ambiziosa, che guarda allo sviluppo del futuro, ovviamente guardando alla sostenibilità.

C’è una parte, però, che abbiamo conseguentemente valutato, subito dopo la legge 16, è come tradurre gli obiettivi nel Piano regionale dei rifiuti, approvato nel maggio del 2016, nel frattempo è venuto avanti il pacchetto europeo sull’economia circolare, quindi in questo momento esiste una direttiva europea che noi siamo andati in anticipazione che, come sapete, richiama gli Stati membri ad arrivare al 10 per cento di smaltimento in discarica al 2030. Noi con il Piano regionale dei rifiuti abbiamo scelto, essendo oggi al 9, quindi oggi, anno 2018, al 9 per cento, comunque teniamo l’anno 2016 perché la discussione l’abbiamo fatta sul Piano regionale dei rifiuti, al 9 per cento, quindi al di sotto di quello che l’Europa chiede al 2030 e ci siamo posti con il Piano regionale dei rifiuti un obiettivo: di arrivare al 5 al 2020, non abbiamo mai detto azzerare perché nel ciclo integrato dei rifiuti e nello smaltimento servono ancora alcuni impianti di questa natura, seppur nella piramide europea della gerarchia dei rifiuti sono all’ultimo posto. Però è chiaro che non è sufficiente solo la termovalorizzazione che viene appena prima dello smaltimento in discarica, lo dico perché ci tenevo a precisare che non abbiamo scritto zero. Nel Piano regionale dei rifiuti, poi non entro nel dibattito se bisogna chiudere tutti gli inceneritori o dove li mettiamo o se dobbiamo fare tutti i TMB, cosa facciamo di ciò che residua a valle perché questo è l’altro grande tema, noi ci siamo assunti il tema di chiudere il ciclo e si è già visto purtroppo con quella situazione, che io non ho ancora capito fino in fondo, della gestione dei rifiuti dalla Capitale. Si è visto questo argomento, si è trattato.

Ci tenevo solo a dire questo, nel Piano regionale dei rifiuti, quando l’abbiamo approvato in quest’Aula, abbiamo individuato queste discariche, i siti dalle pianificazioni provinciali, sono state individuate e poi votate. Io penso e sono convinta, adesso sto attendendo le risultanze della Conferenza di Servizi, perché ho letto i giornali come voi, attendo di avere le risultanze, ma sono convinta che, se non ci saranno problemi di natura ambientale, di natura idraulica, di natura sanitaria, io penso, qui lo dico, vale per tutte le discariche del Piano regionale dei rifiuti, penso che sia giusto andare avanti perché anche la valutazione che era stata fatta sulla discarica di Finale ai tempi, sull’introduzione all’interno del Piano regionale dei rifiuti deve essere ed è sottoposta chiaramente a valutazione di impatto ambientale, ma nasceva esattamente dalle ragioni che ha ben espresso il consigliere Sabattini.

Quindi la Regione è chiaro che, se ha una pianificazione, la porta avanti. Le ragioni per cui non possa portarla avanti devono derivare però da motivazioni oggettive e non ovviamente solo da volontà che cambiano nel tempo perché le pianificazioni ovviamente ci sono, le amministrazioni si ascoltano però è chiaro che questa è secondo me la corretta attività che deve essere fatta di amministrazione. Si va avanti, certi della sostenibilità delle scelte.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Gazzolo.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5123, a firma del consigliere Alleva.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5123 è respinta.

 

Ancora sull’oggetto 6061

 

PRESIDENTE (Rainieri): Torniamo alla risoluzione oggetto 6061, dopo l’accordo avvenuto tra il consigliere Rancan e il consigliere Molinari.

Il consigliere Rancan chiede la parola, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Intanto ringrazio la Presidenza per questa gentile concessione di avere qualche minuto per poter sviscerare meglio i contenuti della risoluzione, mi permetto di segnalare due cose riguardo a questa risoluzione. Le carceri in questo frangente hanno sicuramente un problema di sovraffollamento, io ho visitato personalmente il carcere di Piacenza perché, come è ben noto, i consiglieri regionali hanno la facoltà di visitare le carceri, e ciò che viene sicuramente rilevato è questo grandissimo sovraffollamento che hanno le nostre carceri emiliano-romagnole.

Quello che mi premeva anche mettere all’attenzione dell’Assemblea è che vi sono delle disposizioni, siccome leggo all’interno della risoluzione “condizioni della vita carceraria e dei detenuti”, vi sono delle condizioni per le quali i detenuti possono girare liberamente nelle sezioni del carcere, e questo può anche essere un problema, sia per i detenuti stessi sia per chi deve fare anche sicurezza perché, vedete, all’interno del carcere purtroppo molte volte vi sono anche atti di bullismo tra detenuti e poi questo fa sì che anche chi deve esercitare la sicurezza sia messo assolutamente in difficoltà.

Quindi sicuramente vi è un problema di sovraffollamento, però io punterei maggiormente l’accento su quello che è il problema della assunzione di nuovi agenti di Polizia penitenziaria. Gli agenti di Polizia penitenziaria sono un corpo che tutti i giorni mettono a rischio comunque la loro incolumità come tutte le altre Forze di Polizia e le Forze dell’Ordine e, secondo la nostra posizione, deve essere assolutamente considerato e deve essere assolutamente messo in sicurezza. Vi è una carenza importante, anche in Emilia-Romagna sul corpo di Polizia penitenziaria, ed è per questo che, condividendo in gran parte quello che viene detto nella risoluzione, soprattutto nella parte relativa soprattutto alla sicurezza degli agenti di Polizia penitenziaria e la continua assunzione di agenti di Polizia penitenziaria, voteremo favorevolmente alla risoluzione, presentata dal collega Foti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Anche io ho avuto occasione di visitare un carcere, ovviamente quello della mia zona, che è quello di Forlì, e anche qui le problematiche che si riscontrano sono sicuramente il sovraffollamento, il personale numericamente non adeguato, che quindi poi lamenta anche difficoltà nella gestione, ma anche rischi di burnout nel vivere queste situazioni e la poca possibilità che viene offerta ai detenuti per l’attività di recupero perché, quando parliamo del problema delle carceri, subito ci vengono in mente due temi: uno è quello della certezza della pena, quindi spesso quello che i cittadini vivono come insicurezza sulla loro pelle è dovuto alla mancanza di certezza della pena perché spesso chi delinque magari viene individuato, viene arrestato, ma poi non arriva neanche al carcere e l’altro aspetto, invece, che è quello più specifico di cui parliamo oggi è la certezza del recupero perché la carcerazione, oltre alla finalità di tenere isolato chi ha commesso un crimine in modo che non lo commetta più, ha anche da Costituzione un’altra finalità che è quella del recupero, cioè chi finisce in carcere, quando ha finito di pagare la sua pena, dovrebbe ritornare nella società e dovrebbe essere ritornato “un cittadino normale” e non qualcuno che, invece, magari dalla piccola criminalità ha fatto una specie di laurea in criminalità ed esce ancora più delinquente di prima. Quindi uno degli aspetti importanti del carcere sarebbe la finalità del recupero e qui qualcosa nella risoluzione viene accennato e secondo me questo sarebbe uno degli aspetti che, come Regione, oltre ovviamente a chiedere al Governo maggiori forze per la Polizia penitenziaria, potremmo sostenere maggiormente perché, tra l’altro, nell’impegna si dice: «A proseguire l’impegno della Regione nei progetti che favoriscono il reinserimento sociale del detenuto». La Regione aveva già qualche anno fa sostenuto un progetto che si chiamava “Progetto Acero”, che prevedeva alcune comunità che permettevano l’esecuzione penale esterna di alcuni detenuti proprio per tentare di migliorare la percentuale e il successo di recupero tanto che si parla di alcune percentuali di chi fa esperienza di carcere, dove non ci sono attività, dove non è ben gestita la fase di recupero, c’è una recidiva fino all’80 per cento, chi è stato in carcere, nell’80 per cento dei casi, quando esce, delinque di nuovo. Chi fa percorsi adeguati, tipo questi, che erano sostenuti dal Progetto Acero e parlo della comunità educante dei carcerati Papa Giovanni XXIII, l’Ovile di Reggio e un’altra di Ferrara, in questi casi la recidiva scende anche fino al 20 per cento. Quindi un costo minore per tutta la società.

Ecco, quello che chiedo è che la Regione sostenga anche questa esperienza. Infatti, io insieme alla mia collega Sensoli, siccome siamo della zona di Forlì, Cesena, Rimini, abbiamo avuto occasione di visitare una di queste strutture e queste strutture effettivamente, se ben gestite, se sostenute, danno, almeno a noi che l’abbiamo visitata, questa impressione di avere un’effettività sul recupero tanto che questi percorsi sono così impegnativi che noi ascoltavamo alcuni operatori e alcuni carcerati in esecuzione esterna che ci dicevano che qualcuno di quelli che hanno tentato questo tipo di percorso, dopo un po’ ha chiesto di ritornare in carcere perché quelle esperienze sono troppo difficili, cioè la scelta del recupero e di intraprendere una strada di recupero è una scelta impegnativa e difficile.

Quindi io penso che come Regione dovremmo sostenerle. Tra l’altro ne avevamo già parlato anche con la presidenza della commissione parità, io invito a visitare una di queste strutture perché poi magari ci facciamo un’idea di come potremo continuare a sostenere queste iniziative, come Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Nessun intervento in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6061, a firma dei consiglieri Foti, Molinari e Boschini.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6061 è approvata.

 

OGGETTO 4899

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di libera circolazione delle persone all'interno dell'Unione Europea, ad agire in tutte le sedi opportune affinché la proposta del "Global Pass" di accesso all'"Interrail" per i neo diciottenni di ogni paese europeo divenga una realtà, dando un forte segnale di integrazione e rafforzando così la cittadinanza europea, partendo dai giovani e dal viaggiare in un'Europa aperta e libera. A firma dei Consiglieri: Montalti, Marchetti Francesca, Calvano, Rontini, Zoffoli, Tarasconi, Pruccoli, Caliandro, Rossi Nadia

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Oggetto 4899, risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di libera circolazione delle persone all'interno dell'Unione Europea, ad agire in tutte le sedi opportune affinché la proposta del "Global Pass" di accesso all'"Interrail" per i neo diciottenni di ogni paese europeo divenga una realtà, dando un forte segnale di integrazione e rafforzando così la cittadinanza europea, partendo dai giovani e dal viaggiare in un'Europa aperta e libera. A firma dei Consiglieri: Montalti, Marchetti Francesca, Calvano, Rontini, Zoffoli, Tarasconi, Pruccoli, Caliandro, Rossi Nadia.

La discussione generale è aperta.

La parola alla consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Grazie, presidente. Questa risoluzione nasce da un’idea, che è stata portata avanti da molti giovani e molte associazioni di giovani in giro per l’Europa, ovvero quella di promuovere l’interrail gratuito o sovvenzionato o comunque scontato con un global pass applicabile per un mese nell’anno di compimento dei diciotto anni. L’intento è un intento evidente perché la libertà di muoversi all’interno del territorio europeo, tra i paesi dell’Unione Europea, è l’essenza stessa dell’integrazione europea, è una delle più grandi conquiste che l’Unione Europea ha portato con la possibilità appunto di varcare i confini tra i vari Paesi Europei senza utilizzare il passaporto.

È una libertà importante di cui però non sempre i nostri giovani sono consapevoli perché tanti di loro sono nati quando già di fatto esisteva questa possibilità, quindi già quando il passaporto non era più necessario per muoversi anche tra i Paesi Europei confinanti.

Più di tre milioni di giovani hanno in questi anni partecipato al programma Erasmus, in realtà sono tanti di più i giovani che hanno beneficiato dei programmi di mobilità giovanile. Qui si tratta di sostenere una proposta, che è una proposta più leggera, perché parliamo appunto di un pass di un mese e parliamo soprattutto di un’esperienza di viaggio, più che di studio o di volontariato, però, proprio per questo, con una possibilità di aprirlo a tutti i neodiciottenni, ci possiamo rivolgere a quello che è un pubblico più ampio, permettendo di fare un’esperienza di mobilità all’estero, accessibile a tutti.

Torno un attimo sul tema della integrazione dell’esperienza del viaggio come elemento importante, soprattutto dal punto di vista della conoscenza di altre culture e della conoscenza di altre lingue e della possibilità di lavorare anche su una visione più vicina e culturalmente aperta a quello che è la realtà del diverso, a quelle che sono appunto realtà culturali diverse e quindi non solo un’esperienza formativa ma anche un’esperienza che valorizza quelli che possono essere i valori della tolleranza e dell’integrazione. Un viaggio con il treno, che è una modalità di muoversi anche slow e ambientalmente sostenibile, penso che noi, che crediamo nel tema della cittadinanza europea, dobbiamo cercare anche di mettere in campo degli strumenti che devono essere strumenti il più possibile vicini a una platea larga, soprattutto di ragazzi, dando loro la possibilità di vivere delle esperienze che sono esperienze belle perché, viaggiando, ti metti in gioco e quindi potere avere un’opportunità in più di viaggio nell’anno in cui si compiono i diciotto anni può essere sicuramente anche uno stimolo a guardare alla propria vita e anche a cercare un proprio percorso. Quindi questa proposta al suo interno ha davvero tante possibilità e tanti valori che guardano non solo a una dimensione collettiva ma anche all’esperienza del singolo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Montalti.

La parola al consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Ho letto e ho ascoltato con attenzione l’intervento della consigliera Montalti. Per quanto riguarda l’interrail io credo che possa essere ed è tuttora sicuramente un’occasione importante che viene data ai nostri giovani perché chiunque, anche magari non proprio giovanissimo, può utilizzare questo interrail per girare in Europa e varie volte, anche attualmente, già i giovani utilizzano questa misura per poter viaggiare tranquillamente anche senza dovere utilizzare la macchina, quindi magari anche più in sicurezza rispetto a quelle che sono varie altre misure che potrebbero essere utilizzate.

Accolgo, devo dire, favorevolmente questa risoluzione, nel senso che tutte le misure, che possono essere utili per fare sì che i nostri giovani vengano premiati, valorizzati ed aiutati a conoscere il nostro paese e gli altri paesi, soprattutto quelli che possono essere più frequentati a livello europeo, sono sicuramente delle misure buone e ottimali che possono essere utilizzate per aiutare i giovani a spostarsi, quindi essendo più tranquilli, spendendo anche qualcosina meno e quindi favorendo anche un turismo e una cultura che certe volte qualche giovane magari lascia un po’ andare. Quindi l’interrail può essere sicuramente una misura che può aiutare tanti giovani a potersi muovere, come questa misura, che viene proposta, di dare dopo dodici mesi dal compimento del diciottesimo anno di età un biglietto interrail agevolato della durata di trenta giorni credo che possa essere una buona misura.

Spero che, approvando questa risoluzione, quindi anticipo già che il nostro voto sarà un voto favorevole, ci si impegni poi seriamente in quello che è l’ottenimento della misura e che non sia solamente una promessa lasciata al tempo che trova. Comunque noi siamo presenti su questa partita e cerchiamo di lavorare affinché i nostri giovani possano effettivamente avere delle buone opportunità per viaggiare in sicurezza, spendendo qualcosina meno e divertendosi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4899, a firma dei consiglieri Montalti, Marchetti Francesca, Calvano, Rontini, Zoffoli, Tarasconi, Pruccoli, Caliandro e Rossi Nadia.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 4899 è approvata.

È così finita la nostra seduta.

Buongiorno a tutti.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,56

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’art. 65, comma 2 del Regolamento interno il consigliere Giuseppe BOSCHINI.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI, l’assessore Emma PETITTI, la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA e i consiglieri Enrico AIMI, Stefano BARGI, Tommaso FOTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI e Yuri TORRI.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 5497 “Risoluzione in merito alla filiera della carne e del latte biologico, in particolare sulla necessità di un chiarimento interpretativo riguardante l’art. 18 del Regolamento CE n. 889/2008, al fine di scongiurare danni economici alle aziende agricole biologiche. A firma dei Consiglieri: Lori, Serri, Rontini, Zoffoli, Molinari, Caliandro, Rainieri”

 

Presenti: 30

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 1

Silvia PICCININI.

 

Assenti: 20

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione per appello nominale

 

OGGETTO 6057 “Mozione di censura nei confronti dell'Assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali, ai sensi dell'art. 111, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani, Foti, Gibertoni, Rancan, Pompignoli, Liverani, Marchetti Daniele”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votante: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Tommaso FOTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Emendamento

 

OGGETTO 6014 “Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi portavoce presso il Governo ed il Parlamento, anche tramite la Conferenza delle Regioni, al fine di apportare modifiche al testo del Decreto legislativo in materia di foreste in corso di esame, con particolare riferimento all’equiparazione delle cooperative forestali alle imprese agricole. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Taruffi e Cardinali:

«Nel dispositivo finale dopo la parola “modificare” aggiungere le parole: “come già approvato dalle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato che hanno ripristinato la dicitura “in via prevalente””.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

6050 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il progetto di Autostrada Regionale Cispadana. A firma della Consigliera: Gibertoni

6051 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare infiltrazioni mafiose nel territorio regionale, con particolare riferimento alla costituzione di parte civile nel procedimento conseguente all'operazione "Stige". A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi

6055 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per portare i test della Formula 1 all'Autodromo internazionale "Enzo e Dino Ferrari" di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6056 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la riscossione dei canoni irrigui. A firma del Consigliere: Foti

6058 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti fumi e odori sgradevoli provenienti da un'azienda sita a Borgo Val di Taro (PR). A firma della Consigliera: Gibertoni

6060 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per limitare i disagi per gli utenti della linea ferroviaria “Direttissima” che collega Bologna a Firenze, che sarà sottoposta ad importanti lavori. A firma del Consigliere: Bignami

6064 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) di rifiuti di Imola. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli

6066 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per chiarire disposizioni riguardanti il benessere animale, con particolare riferimento all'uso di catene o altri strumenti di contenzione nei confronti dei cani. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni

 

Mozione

 

6057 - Mozione di censura nei confronti dell'Assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali, ai sensi dell'art. 111, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. (30 01 18) A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani, Foti, Gibertoni, Rancan, Pompignoli, Liverani, Marchetti Daniele

 

Risoluzioni

 

6052 - Risoluzione per impegnare la Giunta a dar corso all’”Accordo sul Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici” sancito nella conferenza Stato-Regioni, a inserire la competenza relativa all’organizzazione della polizia provinciale fra le materie oggetto di confronto nell’ambito del negoziato con il Governo riguardante le ulteriori forme di autonomia di cui all’articolo 116 della Costituzione, nonché ad avviare il percorso di riforma della legge regionale n. 24 del 2003. (30 01 18) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi

6053 - Risoluzione per impegnare la Giunta a operare affinché la Regione assicuri la pubblicazione sul sito istituzionale dei provvedimenti per i quali non sussistano divieti e che sono stati adottati in data antecedente a quelle a partire dalle quali tali atti risultano disponibili, nonché a operare affinché siano pubblicati i provvedimenti assunti dagli organi di indirizzo politico e dalla dirigenza delle società in house e affinché vengano promossi standard di trasparenza anche nelle società partecipate. (30 01 18) A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani

6054 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento e il Governo per la modifica della legge n. 161 del 2017 al fine di introdurre la possibilità di creare strutture articolate sul territorio nazionale dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, ad avviare un confronto per definire un protocollo per un più efficace riutilizzo dei beni confiscati nel territorio emiliano-romagnolo, nonché a valorizzare il protocollo d’intesa promosso dal Tribunale ordinario di Bologna per la realizzazione di un tavolo tecnico istituzionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati. (30 01 18) A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Sassi

6061 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere azioni per migliorare le condizioni della vita carceraria dei detenuti e di coloro che garantiscono la sicurezza e l’esecuzione della pena, a proseguire l’impegno istituzionale in progetti volti al reinserimento sociale del detenuto, nonché a sollecitare nelle sedi opportune una riflessione sul sovraffollamento delle carceri. (31 01 18) A firma dei Consiglieri: Foti, Molinari, Boschini

6062 - Risoluzione per impegnare la Giunta, in riferimento alle carni provenienti dall’attività venatoria e dall’attività di controllo della popolazione delle specie selvatiche, a porre in essere azioni nei confronti del Governo in tema di pericolosità delle munizioni monolitiche e di utilizzo di quelle in piombo, specificando la commerciabilità delle carni abbattute con pallottole costituite da tale metallo, accertando inoltre i rischi connessi al loro uso. (31 01 18) A firma dei Consiglieri: Molinari, Cardinali, Poli, Iotti, Caliandro, Sabattini, Marchetti Francesca, Pruccoli, Bagnari, Zoffoli, Rontini, Lori, Campedelli, Montalti, Serri, Tarasconi, Zappaterra, Rossi Nadia, Calvano, Bessi, Boschini

6067 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per impedire l'ulteriore diffusione dell'etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, non consentirla dove è già utilizzata nell'Unione Europea e nei Paesi che con essa hanno e avranno intensi rapporti commerciali regolamentati, promuovendo invece l'utilizzo obbligatorio di sistemi di etichettatura che diano corrette informazioni nutrizionali e indichino l'origine dei principali ingredienti utilizzati (31 01 18). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi

(Comunicazione n. 60 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2018/248 del 01/02/2018)

 

 

IL PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Rainieri

Rancan

 

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