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237.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 26 MARZO 2019

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 8156

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti la partecipazione della Regione Emilia-Romagna a Banca Etica, e l’utilizzo delle relative risorse. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

MARCHETTI Daniele (LN)

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 8168

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo spiaggiamento di migliaia di cefali verificatosi tra Rimini, Riccione, Cattolica e Misano. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

BERTANI (M5S)

GAZZOLO, assessore

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 8169

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tempistica di avvio dei lavori per la realizzazione della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo.               A firma del Consigliere: Galli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

GALLI (FI)

DONINI, assessore

GALLI (FI)

 

OGGETTO 8170

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’eventuale necessità di monitorare l’impatto acustico su tutti gli edifici prospicienti le opere dell’infrastruttura di collegamento tra Aeroporto di Bologna e Stazione, denominata People Mover. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

TARUFFI (SI)

DONINI, assessore

TARUFFI (SI)

 

OGGETTO 8171

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all’aumento di morti per overdose da eroina in Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Prodi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

PRODI (Gruppo Misto)

VENTURI, assessore

PRODI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 8160

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa il finanziamento delle opere di compensazione tese alla fruibilità turistica di Isola Serafini, ed i relativi impegni assunti dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

TAGLIAFERRI (FdI)

GAZZOLO, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 8071

Progetto di regolamento: «Modifiche al Regolamento regionale n. 1 del 30 maggio 2014 (Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione)» (198)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 8036

Ratifica, ai sensi dell'art. 13, comma 2, dello Statuto, del Protocollo di Intesa di collaborazione interregionale tra la Regione Emilia-Romagna (Repubblica Italiana) e la Regione Nuova Aquitania (Repubblica Francese) in materia di cooperazione e rafforzamento istituzionale, educazione e gioventù, istruzione superiore e ricerca, economia innovativa, agricoltura e agroalimentare, cultura e cittadinanza, sviluppo e solidarietà internazionale. (Richiesta del Presidente della Giunta regionale in data 27 02 19). (199)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

IOTTI (PD)

TORRI (SI)

 

OGGETTO 7814

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le confessioni religiose previste come destinatarie dell’8 per mille, cioè quelle che hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, siano le uniche destinatarie della quota di proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Tagliaferri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

RANCAN (LN)

TAGLIAFERRI (FdI)

IOTTI (PD)

PICCININI (M5S)

RANCAN (LN)

IOTTI (PD)

PICCININI (M5S)

RANCAN (LN)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 7824

Risoluzione per esprimere la ferma condanna nei confronti di quanti diffondono odio e atteggiamenti omofobici, in particolare a mezzo stampa, e per manifestare adesione alla scelta del Preside del Liceo Scientifico di Ravenna. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione)

 

OGGETTO 8174

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere nelle sedi opportune la richiesta di revoca di ogni forma di patrocinio istituzionale al World Congress of Families, a sviluppare e rafforzare le politiche antidiscriminatorie della Regione Emilia-Romagna, nonché a promuovere forme di collaborazione con gli Ordini professionali per un rafforzamento della formazione permanente dedicata al contrasto di linguaggio ed espressioni di odio. A firma dei Consiglieri: Mori, Caliandro, Mumolo, Sabattini, Rossi, Prodi, Torri, Bessi, Ravaioli, Zoffoli, Lori, Marchetti Francesca, Benati, Taruffi, Campedelli, Serri

(Presentazione e discussione)

PRESIDENTE (Soncini)

PICCININI (M5S)

PARUOLO (PD)

GALLI (FI)

RONTINI (PD)

SASSI (Gruppo Misto)

BOSCHINI (PD)

POMPIGNOLI (LN)

TAGLIAFERRI (FdI)

FACCI (Gruppo Misto)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 8071 - 7814

Emendamenti oggetto 7814

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

La seduta ha inizio alle ore 10

 

PRESIDENTE (Soncini): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 237 del giorno 26 marzo 2019.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 12 marzo 2019, numero 235 e 236.

Se non vi sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Soncini): Ha comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini.

Sono assenti la presidente Saliera e i consiglieri Bargi, Calvano, Mori, Sensoli, Zappaterra e gli assessori Bianchi, Caselli, Costi, Gualmini, Mezzetti e Petitti.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate ai consiglieri e quindi le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Soncini): Iniziamo i nostri lavori, come sempre, con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 8156

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti la partecipazione della Regione Emilia-Romagna a Banca Etica, e l’utilizzo delle relative risorse. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri

 

PRESIDENTE (Soncini): Oggetto 8156: interrogazione a risposta immediata in aula circa questioni riguardanti la partecipazione della Regione Emilia-Romagna a Banca Etica, e l’utilizzo delle relative risorse, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele e Rainieri.

Risponderà per la Giunta il sottosegretario Manghi.

Do la parola al consigliere Marchetti Daniele per illustrare l’interrogazione. Prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Il caso della nave Mare Jonio, che ha intercettato recentemente 49 immigrati clandestini portandoli forzatamente in un porto italiano, ha riacceso, di fatto, i riflettori sul fenomeno dell’immigrazione clandestina; un fenomeno fortemente contrastato dal Governo nazionale, in particolar modo dalla Lega e dal ministro dell’interno, Matteo Salvini.

Perché ho portato questo tema qui oggi in Assemblea con questo question-time? Perché abbiamo appreso che il progetto che coinvolgeva la nave Mare Jonio ha beneficiato di un finanziamento ottenuto da Banca Etica, soggetto partecipato dalla Regione Emilia-Romagna.

Visto che sui fatti oggi è in corso un’indagine e che la nave è posta sotto sequestro, ci domandiamo come intenda agire la Regione Emilia-Romagna per tutelare anche la sua immagine in quanto socio di Banca Etica, che ricordo ha finanziato l’acquisto della nave e l’avvio della sua operazione.

Visto che quasi certamente la risposta, salvo sorprese, non mi soddisferà, lascio la parola alla Giunta. Dopodiché, conserverò i minuti rimanenti per la replica.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

La parola al sottosegretario Manghi, per la risposta.

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Marchetti.

Con la legge regionale n. 26/1997 (partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla società cooperativa a responsabilità limitata verso la Banca Etica, Società Cooperativa ARL) questa Regione è stata autorizzata a partecipare alla Società Cooperativa a responsabilità limitata verso la Banca Etica, Società Cooperativa ARL, ora Banca Etica SCPA, al fine di assicurare la funzione sociale dell’iniziativa economica pubblica e privata, anche tramite il sostegno al volontariato e alla cooperazione sociale.

La Regione detiene una quota di partecipazione pari allo 0,0751 per cento, dato al 31.12.2018, quota minima intesa quale testimonianza di partecipazione al capitale sociale di Banca Etica. La Giunta regionale, nell’ambito della revisione straordinaria delle partecipazioni, aveva inizialmente stabilito di dismettere le quote di proprietà. Più recentemente, con la propria delibera n. 1475/2018, la Giunta ha valutato di mantenere la partecipazione in essere in considerazione di quanto previsto dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 175/2016 vigente a seguito delle modifiche introdotte dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, che nella sua attuale formulazione prevede, al comma 9-ter, che è fatta salva la possibilità per le Amministrazioni pubbliche di acquisire o mantenere partecipazioni comunque non superiori all’uno per cento del capitale sociale in società bancarie, di finanza etica e sostenibile, come definite dall’articolo 111-bis del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, senza ulteriori oneri finanziari rispetto a quelli derivanti dalla partecipazione medesima.

Oltre a tale previsione normativa, la Giunta ha valutato di mantenere la partecipazione in Banca Etica SCPA, anche alla luce dell’atto di indirizzo n. 6219, collegato all’oggetto 5518, progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante razionalizzazione delle società in house della Regione Emilia-Romagna, approvato all’unanimità dei votanti nella seduta del 13 marzo 2018, con il quale l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha impegnato la Giunta a rivalutare la decisione assunta con la delibera n. 1419/2017, al fine di non dismettere la partecipazione della Regione in Banca Etica.

Con la delibera n. 1475/2019, la Giunta ha valutato che il progetto Banca Etica è nato per veicolare il risparmio verso il sostegno finanziario e iniziative rivolte a progetti di cooperazione sociale e internazionale, progetti culturali e di tutela ambientale, interventi di microcredito e microfinanza. Le finalità di Banca Etica sono coerenti con i princìpi e le attività istituzionali di questa Regione, in particolare con i princìpi dello Statuto regionale, Titolo I, articoli 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 9, e Titolo VI, Capo II, articolo 64, comma 1, rubricato “Enti, aziende, società e associazioni dello Statuto regionale”.

Banca Etica sostiene prevalentemente il no profit, l’associazionismo e la cooperazione, e finanzia realtà che generano un impatto sociale e ambientale positivo nel territorio e nella comunità, comprese attività imprenditoriali responsabili.

L’esperienza di Banca Etica si basa sul principio che il credito è un’opportunità da concedere a chiunque abbia un potenziale per restituire il prestito, a prescindere dai patrimoni in dotazione, purché l’utilizzo del denaro sia destinato a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente.

Nello specifico, per quanto attiene al progetto “Mediterranea Saving Humans” per l’acquisto della nave Mare Jonio, risulta che il finanziamento erogato dalla banca…

 

PRESIDENTE (Soncini): Sottosegretario, le chiedo di avviarsi alla conclusione.

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Pochi secondi.

È pari a 465.000 euro. Tale finanziamento è stato concesso da Banca Etica seguendo il processo definito nella propria politica del credito, che prevede un’istruttoria che, insieme alla sostenibilità economica, considera gli impatti socioambientali del progetto da finanziare a supportare il crowd funding per raccogliere circa 700.000 euro, svolgendo attività di tutoraggio per tutti gli aspetti economici in osservanza di tutte le norme e le prassi di prudenza.

L’approvazione del finanziamento del progetto “Mediterranea” è stata deliberata, in coerenza con il processo del credito, dal comitato esecutivo della banca, a ciò delegato dal consiglio di amministrazione, organo sociale, come noto, eletto direttamente dai soci.

Alla luce di tutte le norme di diritto bancario e di diritto penale, la banca che ha erogato un finanziamento nel rispetto di tali normative non diventa responsabile per gli eventuali illeciti imputati a chi ha ricevuto il finanziamento. Ne consegue pertanto che, qualora in futuro venissero accertati illeciti da parte delle autorità giudiziarie nelle procedure che hanno portato lo scorso 18 marzo al salvataggio di 49 naufraghi al largo della Libia, questo non comporterebbe alcuna conseguenza per Banca Etica e, quindi, per gli enti soci, ivi compresa questa Regione.

Quindi, per finire, non si ravvisa al momento la volontà di rivalutare da parte di questa Regione la partecipazione alla società Banca Etica Scpa, che ha agito nel rispetto delle disposizioni di legge vigenti e delle previsioni dello Statuto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Al consigliere Marchetti la parola per la replica.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Come previsto, non sono assolutamente soddisfatto della risposta che mi è stata data. Anche perché per avere tutte le informazioni che hanno preso la maggior parte del tempo della risposta potevo anche andare sul sito internet di Banca Etica per acquisirle.

Detto ciò, è chiaro che il manifesto di Banca Etica si propone di favorire la produzione e distribuzione della ricchezza, di promuovere la cooperazione, il volontariato e così via, come ha ricordato giustamente in fase di risposta. Però, credo che da qui ad atti, ad azioni che possono favorire l’immigrazione clandestina ci sia una bella differenza.

Io mi aspettavo una presa di distanza da parte della regione Emilia-Romagna, un’istituzione che non si può permettere di nascondere la testa sotto la sabbia di fronte a un fatto di questo tipo, perché in corso c’è un’indagine: la nave è posta sotto sequestro, e non possiamo limitarci a dire che il finanziamento è stato concesso, che vedremo, che valuteremo dopo ma che comunque non ci saranno conseguenze. Le conseguenze ci devono essere, eccome, perché la regione Emilia-Romagna non può sottovalutare questi fatti. Ciò che è accaduto è gravissimo, a nostro avviso, perché l’azione portata avanti dalla nave Mare Jonio è stata di prendere forzatamente 49 immigrati clandestini, portandoli in un porto italiano, come ho ricordato prima, durante la mia esposizione. E credo che questo sia un fatto assolutamente grave.

Io ritengo che i cittadini emiliani e romagnoli, a questo punto, a differenza vostra, mi vien da dire, pretendano di vedere investiti i propri soldi in maniera differente, e non certamente in azioni che possono appunto favorire l’immigrazione clandestina.

Io mi aspettavo non dico chissà che presa di posizione dura e contraria da questa regione – l’ho premesso, non sono così ingenuo –; però, perlomeno un altolà, una presa d’atto, una presa di distanza più netta, decisa. Invece, oggi, abbiamo sentito soltanto parole, la descrizione di un quadro già ben preciso, perché ribadisco, tutto quello che è stato detto lo potevo recuperare autonomamente sul sito. So che era già stata valutata comunque un’uscita della regione Emilia- Romagna da Banca Etica. Però sta di fatto che quel che è accaduto pochi giorni fa è gravissimo. Quindi, non è possibile che la regione Emilia-Romagna non prenda in considerazione un’uscita da questo soggetto. Ribadisco: il volontariato, la cooperazione internazionale sono ben altra cosa rispetto a quel che è accaduto pochi giorni fa.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 8168

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo spiaggiamento di migliaia di cefali verificatosi tra Rimini, Riccione, Cattolica e Misano. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

 

PRESIDENTE (Soncini): Oggetto 8168: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa lo spiaggiamento di migliaia di cefali verificatosi tra Rimini, Riccione, Cattolica e Misano, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani. Risponderà per la Giunta l’assessore Gazzolo.

Parla, per illustrare l’interrogazione, il consigliere Bertani. Prego, la parola al consigliere Bertani. Grazie.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Abbiamo letto dalla stampa, lo abbiamo anche visto, che lungo il litorale fra Rimini, Riccione, Cattolica e Misano c’è stato uno spiaggiamento di migliaia di cefali. La Struttura Oceanografica Daphne ha informato che c’è stata una possibile fioritura microalgale, nessun allarme particolare, anche se poi, a causa del mare mosso, il battello Daphne non è uscito e quindi non ha fatto le analisi delle acque.

Qualcuno fa l’ipotesi che fossero state pescate quantità molto rilevanti di cefali che poi siano stati ributtati in mare. Da quello che abbiamo potuto appurare non ci risulta siano stati fatti poi campionamenti in acqua o addirittura sui cefali, perché quello che ci preme è che poi molte persone sono andate in spiaggia a raccoglierli anche per fini alimentari. Un esame delle acque, un esame dei campioni di pesce avrebbe potuto comunque fornire informazioni ai cittadini sulla sicurezza o meno di queste operazioni. Chiedo all’assessore se in questi casi, anche perché non è il primo caso – in casi in cui ci sono stati abbassamenti delle temperature molto repentini, si sono avuti altri spiaggiamenti – ci sono delle procedure che vengono seguite, se sono stati fatti dei campionamenti e se i cittadini sono stati informati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

La parola all’assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere e consiglieri, non ho ricevuto segnalazioni dirette dai sindaci, ma rassicuro il consigliere Bertani confermando che tutte le procedure sono state seguite, sia quelle ambientali che quelle sanitarie e che non si sono ravvisate criticità sulla qualità delle acque.

La Struttura oceanografica di ARPAE, Daphne, ha effettuato il monitoraggio del tratto marino da Goro a Cattolica, dalla costa fino al confine delle acque territoriali, tra il 4 e il 5 marzo e dal 22 al 25, prima e dopo, cioè lo spiaggiamento di cefali che ha interessato un tratto di costa tra Rimini e Cattolica nella sola giornata del 20 marzo. Le rilevazioni effettuate non hanno fatto emergere alcuna criticità e condizioni fisico-chimiche e biologiche nella norma tali da caratterizzare l’area monitorata in una buona condizione ambientale, concentrazioni di ossigeno disciolto sia in superficie che sul fondo buone, temperatura nei range stagionali. Inoltre, come diceva il consigliere, è giusto ricordare che nelle giornate dal 18 al 21 marzo 2019 il mare è stato molto mosso, con forte vento nord-nord-est.

In sintesi, normalmente, quando avvengono fenomeni di inquinamento dell’acqua, gli organismi spiaggiati sono composti da diverse specie. In questo caso specifico, è spiaggiata solo una specie di cefalo. ARPAE si è subito attivata e si è sentita con le autorità preposte per coordinare le attività da effettuare. La raccolta di campioni di pesce è stata effettuata dalla Capitaneria di porto di Rimini, in stretto coordinamento con l’azienda sanitaria, e si sono attivate tutte le azioni previste dagli specifici protocolli in materia. Il servizio veterinario dell’azienda sanitaria locale di Rimini effettua, di norma, in collaborazione con la Capitaneria, campionamenti dei pesci interessati dalla moria nell’ambito delle sue competenze clinico-ispettive.

Ulteriori accertamenti si sono tenuti anche presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale. Gli esiti saranno disponibili a breve e saranno resi pubblici, all’insegna della massima trasparenza.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Ringrazio l’assessore.

Quello che ci interessa è che in questi casi i protocolli di attivazione siano chiari. Effettivamente, le analisi 4-5 marzo e 25 marzo sono un po’ distanti dall’evento in sé e forse non ci permettono di capire fino in fondo che cosa è stato. Se fossero stati abbandonati in mare sarebbe particolarmente grave. Quindi, anche su questo sarebbe importante capire. L’altra cosa importante sono le analisi del servizio veterinario dell’ASL, che speriamo vengano emesse al più presto, perché è corretto informare anche i cittadini per sapere quali rischi si corrono facendo attività di questo genere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 8169

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tempistica di avvio dei lavori per la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma del consigliere: Galli

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo, ora, all’oggetto 8169: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la tempistica di avvio dei lavori per la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma del consigliere Galli.

Risponderà per la Giunta l’assessore Donini.

Do la parola al consigliere Galli per illustrare la sua interrogazione. Prego, consigliere.

 

GALLI: Dall’interrogazione del collega sugli animali spiaggiati passiamo a un’altra opera spiaggiata da troppi anni.

Proprio nella giornata di ieri ci siamo trovati con l’assessore Donini nella sede della Provincia di Modena per parlare delle opere infrastrutturali con il PRIT, i cui lavori erano in corso di avviamento o di completamento. L’elenco che ha fatto l’assessore Donini e il presidente della Provincia di Modena era lunghissimo: sembrava che stessimo parlando di una terra abbandonata, senza opere, in cui nessuna infrastruttura è stata messa in opera negli ultimi trent’anni. È un elenco lunghissimo, assessore. Ieri, lei e i suoi colleghi avete fatto un elenco talmente lungo che mi è sembrato di non essere parte di una regione economicamente più importante d’Italia o probabilmente d’Europa. Ebbene, in quell’elenco lunghissimo una delle opere di cui si è parlato è stata proprio il collegamento fra Campogalliano e Sassuolo. Non è un collegamento casuale, è un’opera importante, che da più di trent’anni occupa i giornali.

In Consiglio comunale, a Modena, credo di aver sentito parlare di quest’opera e del suo sblocco, negli ultimi quindici anni, almeno dieci volte. A cadenza periodica, una volta all’anno, una volta ogni due anni, il sindaco di Modena presentava quest’opera come imminente, come pronta a partire.

Siamo arrivati a un’infinità di Governi locali, regionali e nazionali che si sono succeduti e i motivi per cui quest’opera non è mai stata messa in opera, a mio avviso, sono misteriosi. A meno che tra i motivi misteriosi non riconosciamo una malavoglia da parte di una componente importante del PD o prima dei DS o prima ancora del PCI contro quest’opera, perché la minoranza Eco-Dem all’interno della sinistra modenese aveva una preponderanza molto forte.

Oggi con un nuovo Governo si è dovuto assistere a una rissa su questa infrastruttura fra chi la voleva e chi non la voleva. Sembra che, dopo un’analisi costi-benefici… Peraltro, questo è un termine che trovo ridicolo, perché su certe opere si parla di scelte strategiche, dove non si può prendere un’opera e tirarla per la giacchetta da una parte o dall’altra a seconda delle proprie convenienze, altrimenti si arriva a quella situazione farsesca, come quella capitata con la TAV, dove lo stesso tecnico, a seconda di chi commissionava il lavoro, dava un responso positivo o un responso negativo. Succede quando non si hanno le idee chiare.

Questo collegamento Campogalliano-Sassuolo è prioritario per la nostra provincia, al pari di altre opere, al pari della Cispadana, al pari di tutte quelle opere infrastrutturali di cui chiunque viva a Modena, o attraversi le strade di Modena, non può non lamentare la mancanza. Chi fa la strada Vignolese, chi fa la via Emilia, chi fa la Canaletto: tutte le strade della provincia di Modena sembrano abbandonate da duecento anni, da quando sono state costruite.

Oggi, sentendo parlare di quest’opera come se fosse una scoperta uscita dal cilindro, onestamente, assessore, per la sua competenza, credo che qualche cosa dovrebbe avere da dirla. Dire che finalmente possiamo partire, dopo trent’anni che voi avreste potuto con comodo far partire quest’opera, diventa un po’ ridicolo. È un’opera che richiede, tutto sommato, una serie di opere non particolarmente brigose: sono circa 20 chilometri, 15 chilometri e 400 metri per il collegamento vero e proprio, 3,5 chilometri per collegare la tangenziale di Modena. È un’opera importantissima il collegamento alla tangenziale, perché non solo servirebbe a portare con più rapidità merci e persone sull’autostrada, ma soprattutto alleggerirebbe la via Emilia e lo snodo di Marsaglia, che oggi è assolutamente congestionato.

Un altro chilometro e mezzo di strade per collegare la tangenziale di Rubiera, che a oggi credo che sia ancora nel libro dei sogni. Tutta una serie di opere che richiedono per noi, per la nostra realtà modenese ed emiliana un intervento urgentissimo.

Quando la settimana scorsa abbiamo assistito a questa presa di posizione da parte del Governo, positiva, lo sblocco di quest’opera, io ho letto sui giornali quello che lei ha avuto occasione di dire su questo sblocco. Ho avuto occasione di sentirlo in più occasioni, anche nella giornata di ieri. Ma oggi vorrei una risposta chiara, perché su questa serie di azioni che vanno intraprese ci sono dei punti deboli. Il collegamento con l’asse reggiano è ancora mancante. Mi dicono che mancano ancora, addirittura, dei passaggi di messa in opera sulle strade reggiane, manca ancora la tangenziale, è ancora da fare, e in parte, mi dicono, è ancora da progettare. Mancano dei passaggi fondamentali che mi fanno dubitare che quest’opera riuscirà a rispettare la scadenza temporale che voi vi siete dati.

Avete dichiarato in più occasioni che in quattro anni quest’opera sarebbe stata completata, due anni per il primo lotto, altri due anni per il completamento definitivo. Io personalmente dubito che verranno rispettate queste scadenze. E vorrei che questa risposta a quest’interrogazione nostra urgente fosse non solo chiara, ma in grado di mantenere lo scadenzario temporale che vi siete dati.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Galli.

La parola all’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Galli.

La devo però richiamare, consigliere Galli, al fatto che quando si formulano dei question-time solitamente lo si fa per chiedere informazioni o per chiedere conto di determinate scelte.

Bisognerebbe citare anche bene i fatti, perché lei ieri è stato presente a una riunione dove c’erano tante opere elencate semplicemente perché era la riunione del Piano dei trasporti dell’Emilia-Romagna.

Il PRIT contiene la programmazione di tutto ciò che si deve fare nei prossimi trent’anni. Bisogna non sbagliare numero quando si telefona a qualcuno.

L’altra cosa su cui vorrei informarla è che quest’opera, la Campogalliano-Sassuolo, che effettivamente ha un ritardo enorme sul territorio, è una concessione statale, non è una concessione regionale.

Noi l’abbiamo assunta come nostra priorità, ma è lo Stato che l’ha messa a gara e, ovviamente, chi ha vinto la gara è obbligato nei confronti dello Stato a realizzare quell’opera.

In questi 20-30 anni si sono succeduti vari Governi, di destra, di centrodestra, di sinistra, di centrosinistra. È probabilmente un’anomalia italiana il fatto che anche quando si vogliono fare le opere poi, alla fine, il tempo è molto lungo nella realizzazione.

Dovrebbe ammettere che, invece, questa Amministrazione, dal primo giorno del suo insediamento, si è attivata forse come non mai, anche in confronto a chi quell’opera non la voleva e l’aveva messa in discussione, per cercare di seguire pedissequamente, atto per atto, scrivania per scrivania, firma per firma, tutti gli adempimenti burocratico-amministrativi, giuridico-istituzionali che poi hanno consentito di avere oggi quest’opera cantierata.

L’intervento aveva il suo progetto esecutivo redatto dalla società Auto CS, che è stato depositato a metà novembre e aveva nel tempo di metà febbraio il tempo in cui il Governo avesse dovuto validare il progetto, il tempo della validazione.

Il Governo cosa ha fatto? Essendo composto inevitabilmente da forze politiche che quell’opera non la volevano e non la vogliono e che esercitano la responsabilità del Governo sulle infrastrutture, perché voi non è che potete dividervi tra poliziotti buoni e poliziotti cattivi, il Governo ha bloccato la Campogalliano-Sassuolo per alcune settimane, sottraendola a quello che era l’iter di validazione del progetto esecutivo e facendo, parallelamente, uno studio costi-benefici, che noi abbiamo criticato, ma che il Governo ha fatto perché riteneva che quell’opera non dovesse essere realizzata in modo automatico, ma dovesse essere considerata per le valutazioni, anche critiche, che il Governo muoveva su quell’opera.

Dopodiché, il Governo ha stabilito che la valutazione costi-benefici è risultata positiva. Quindi, adesso non ci sono più ostacoli. Adesso è compito, anzi è obbligo della Società Auto CS, una volta che il Governo abbia validato tecnicamente il progetto esecutivo, noi ci aspettiamo che lo faccia nel giro di un mese...

 

PRESIDENTE (Soncini): Mi dispiace interromperla. Le chiedo di avviarsi alla conclusione.

 

DONINI, assessore: Ho finito, presidente.

Nel giro di un mese deve validarla. Dopo non ci saranno più ostacoli al cantiere, che immaginiamo avvenga entro l’estate.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

Consigliere Galli, per la replica.

Non la sentiamo. Un attimo.

Chiedo di dare la parola al consigliere Galli.

 

GALLI: La risposta dell’assessore, essendo stata data a braccio, non è stata esaustiva dal punto di vista dei numeri e della risposta tecnica. Do per lette le risposte che ho letto nei giorni scorsi, dopo aver presentato l’interrogazione, sui giornali. Quindi, le risposte sui numeri le ritengo corrette.

Non ritengo, invece, corretto che l’assessore dica “la nostra Amministrazione ha fatto molto in questi cinque anni”. Se anche fosse vero che la vostra Amministrazione ha spinto come non mai – come ha detto lei – su quest’opera e su altre opere, c’è un principio sacrosanto, che è quello della continuità amministrativa. Non è che voi potete, a seconda della convenienza, dire “noi amministriamo questa Regione da quarant’anni. Noi amministriamo questo territorio da settant’anni”, e poi, a seconda della convenienza, dire “siamo arrivati ieri, siamo arrivati ieri l’altro, siamo arrivati cinque anni fa”. Sì, è vero, in questi cinque anni avete fatto molto di più di quelli che vi hanno preceduto, ma la responsabilità politica resta in capo a questa Amministrazione.

La storia del poliziotto buono e del poliziotto cattivo nei confronti della maggioranza che governa questo Paese certamente è vera. È un gioco delle parti. Ci sono i Cinque Stelle che sono contro quest’opera, che si dovranno – usando un eufemismo – ingoiare; dall’altra parte, c’è la Lega che fa il poliziotto buono. La stessa cosa, però, vale per la vostra Amministrazione: voi fate il poliziotto buono, ma prima di voi ci sono stati i poliziotti cattivi, che eravate sempre voi. Voi non potete aver dimenticato che avete amministrato Comune, Provincia, Regione…

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, chiedo anche a lei di avviarsi alla conclusione.

 

GALLI: …e Stato nazionale per tutti questi anni.

Io voglio prendere per buone le scadenze che lei ha dato, voglio prendere per buono che le opere infrastrutturali che mancano - parlo soprattutto del lato reggiano all’interno del Comune di Rubiera - sono assolutamente inesistenti, ed è molto grave. Conto che quest’opera venga rapidamente e celermente finita. Poi spero anche che tutte le altre opere che voi avete elencato come se foste arrivati ieri siate in grado di portarle avanti e di finirle, almeno in questi pochi mesi che vi restano ancora per amministrare.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

 

OGGETTO 8170

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’eventuale necessità di monitorare l’impatto acustico su tutti gli edifici prospicienti le opere dell’infrastruttura di collegamento tra Aeroporto di Bologna e Stazione, denominata People Mover. A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Soncini): Siamo all’oggetto 8170: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’eventuale necessità di monitorare l’impatto acustico su tutti gli edifici prospicienti le opere dell’infrastruttura di collegamento tra Aeroporto di Bologna e Stazione, denominata People Mover. A firma del consigliere Taruffi.

Risponderà per la Giunta l’assessore Donini.

Prego, consigliere Taruffi, a lei la parola.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

La nostra interrogazione muove dalla necessità di approfondire un aspetto particolare che riguarda la riduzione del People Mover, sul quale pure abbiamo avuto pareri discordanti, sul quale abbiamo espresso sempre le nostre perplessità rispetto all’utilità finale complessiva di quell’opera.

In particolar modo, però, in questa interrogazione ci preme sottolineare un aspetto inerente ai lavori di esecuzione e messa in opera di questa infrastruttura segnatamente rispetto alla valutazione di impatto acustico della componente trasportistica.

Prima durante l’esecuzione dei lavori, poi nei test iniziali per verificare la regolarità del funzionamento dell’infrastruttura, è emerso con chiarezza che i livelli acustici di quella infrastruttura non sono quelli che erano stati inizialmente previsti. Anzi, peggio ancora, è emerso che la valutazione acustica non è stata realizzata nelle aree più prospicienti le abitazioni e i condomìni, che sono praticamente attaccati all’infrastruttura. In particolar modo, per quanto riguarda le vie Bertalia, Carracci, Zanardi, Terracini e altre, i cui residenti si sono costituiti in Comitato Vivere bene in Bertalia, segnalando prima nella fase di realizzazione dell’opera, e adesso durante la fase appunto di verifica del funzionamento dell’infrastruttura, questo problema.

Tant’è che in una lettera del Capo dipartimento dei lavori pubblici, mobilità e patrimonio del Comune di Bologna del 5 febbraio scorso, si afferma che – leggo testualmente – “la previsione del rumore del sistema veicolo trave è stata effettuata sulla base di simulazioni teoriche in quanto come noto si tratta di un sistema innovativo. Tale consapevolezza ha portato, in sede di valutazione di impatto ambientale, durante la conferenza dei servizi, e successivamente, in fase di approvazione del progetto esecutivo, all’imposizione di una serie di prescrizioni e monitoraggi tutt’oggi in essere”.

Ora, in considerazione del fatto che questa regione ha comunque partecipato con un finanziamento di 27 milioni, a favore del Comune di Bologna, all’opera, siamo a chiedere se non si ritenga necessario effettuare un monitoraggio dell’impatto acustico su tutti gli edifici prospicienti l’opera, allo scopo di realizzarvi le barriere acustiche necessarie e ripristinare le condizioni minime di qualità di vita e di riposo per gli abitanti del comparto, ciò prima di autorizzare la messa in esercizio del people mover.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

La parola all’assessore Donini per la risposta.

 

DONINI, assessore: Non sforerò perché leggo.

La risposta la formulo io, anziché la collega Gazzolo, per il fatto che partecipo al Collegio di vigilanza del people mover. Ovviamente il Comune, che ha la responsabilità della gestione di quel collegio, ha fornito queste indicazioni.

La previsione del rumore del people mover è stata effettuata sulla base di simulazioni teoriche, in quanto, come noto, si tratta di un sistema innovativo. Tale consapevolezza ha portato in sede di VIA, e successivamente in sede di approvazione del progetto esecutivo, l’imposizione di una serie di prescrizioni e monitoraggi tutt’oggi in essere.

Detti monitoraggi prevedono una fase più attiva, da un punto di vista delle verifiche sull’effettiva rumorosità del sistema, nel periodo di test-collaudo pre-esercizio, dove si avrà un riscontro reale dell’impatto che il sistema avrà in esercizio, appunto. Le misurazioni e i monitoraggi previsti in sede di VIA hanno lo scopo di appurare l’effettivo impatto acustico, e sono finalizzati alla definizione delle eventuali barriere anche acustiche necessarie.

In considerazione delle segnalazioni dei cittadini che denunciano una rumorosità superiore alle aspettative, il Comune di Bologna si è attivato anche attraverso il coinvolgimento di ARPAE e ASL per una revisione del Piano di monitoraggio, attualmente in fase di verifica, affinché ci sia un’anticipazione delle misurazioni che consentiranno, nell’ipotesi di sforamento dei limiti, la progettazione e la realizzazione delle barriere in tempo utile all’avvio dell’esercizio.

Per quanto riguarda i ricettori bersagli acustici del Piano di monitoraggio ambientale sono stati determinati diversi recettori, alcuni volutamente indeterminati, da individuarsi nel nuovo complesso Lazzaretto.

In considerazione del ritardo nell’avanzamento dell’urbanizzazione al Lazzaretto, si sta valutando la localizzazione di tre centraline in edifici esistenti prospicienti all’infrastruttura nell’area in questione per avere dati più reali.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore. Ha recuperato anche i tempi della risposta precedente.

Do la parola per la replica al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Prendiamo atto della risposta. Segnalo che in quel quartiere i residenti di quell’area hanno dovuto, per anni, affrontare anche il problema delle rotte aeree, per intenderci, perché ovviamente lì c’è l’aeroporto, perché altrimenti il People Mover sarebbe da un’altra parte. Lì c’è anche l’aeroporto. Quel comitato, quei cittadini in quel quartiere, lo ribadisco, hanno dovuto per anni combattere per cercare di limitare in qualche modo i passaggi, quantomeno l’orario di partenza e di atterraggio dei vari aerei e delle varie rotte dei vari aerei. Oggi, quando pensavano di aver in qualche modo quantomeno mitigato quella situazione, si trovano a doverne fronteggiare un’altra che dal punto di vista, e lo voglio sottolineare, dell’impatto giornaliero è molto rilevante perché, ovviamente, stiamo parlando di un esercizio che andrebbe dalle 5 di mattina fino a mezzanotte, in pratica tutto il giorno e anche parte della notte.

Chiaramente questa situazione sarebbe difficilmente tollerabile in assenza di strutture atte a limitare l’impatto acustico tra cui le barriere acustiche necessarie.

Tutto questo rimane abbastanza sorprendente che in qualche modo venga fatto ex post e non prima e che si debba correre ai ripari cercando di rimediare a problemi che potevano essere preventivamente e evidentemente affrontati in un altro modo, innanzitutto misurando e mettendo i bersagli acustici laddove esistono gli edifici, i condomini. Altrimenti a chi si crea il disagio, se non ai cittadini che vivono nei condomini? Questo rimane un punto un po’ oscuro di tutta la vicenda.

Ribadisco: ci auguriamo che possano essere trovate soluzioni che mitighino questo problema, perché quello, tra l’altro, è un quartiere che, anche dal punto di vista dell’inquinamento acustico, e non solo, è particolarmente esposto.

Ovviamente, torneremo sulla vicenda quanto prima per verificare le parole che l’assessore Donini, per conto dell’assessore Gazzolo, ha riferito e per verificarne l’attuabilità, consapevole – e concludo – che il procedimento è in capo al Comune di Bologna.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 8171

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all’aumento di morti per overdose da eroina in Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Prodi

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8171: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito all’aumento di morti per overdose da eroina in Emilia-Romagna, a firma della consigliera Prodi.

Risponderà per la Giunta l’assessore Venturi.

Do la parola alla consigliera Prodi.

 

PRODI: Grazie, presidente.

Questa mia interrogazione vuole mettere l’accento sulle morti per overdose, in particolare overdose da eroina, che stanno avendo un’importanza enorme per la nostra regione.

Ricordo che i morti per eroina nell’ultimo anno sono stati ventuno, di cui quindici nella sola città di Bologna. L’Emilia-Romagna, la nostra regione, ha un primato in questo senso rispetto alle altre regioni italiane.

È un problema gravissimo. Ci sono studi che rendono conto del ritorno di questa droga dagli effetti devastanti, soprattutto tra i giovanissimi, nella fascia 15-19 anni. Inoltre, secondo l’Osservatorio europeo delle droghe, sarebbero 205.000 le persone in Italia che hanno fatto uso di eroina. Sono cifre elevatissime.

C’è anche un allarme di un tossicologo del SerT di Bologna che parla di una realtà dove il mercato è diffusissimo, si possono trovare droghe quali l’eroina a prezzi bassissimi e non c’è più – dice – una risposta politica che sappia saldare i quattro assi di risposta: prevenzione, repressione, cura e riduzione del danno. Se sulla repressione si sta facendo qualcosa, però non è nelle competenze della Regione, invece prevenzione, cura e riduzione del danno sono esattamente le linee politiche su cui si può agire.

Ricordo che la riduzione del danno è stata inclusa nei LEA, senza che, però, si sia adeguato il sistema di interventi rispetto a questa necessità. Ricordo anche che c’è stata un’interrogazione di recente presso il Comune di Bologna e nella risposta dell’assessore, una risposta molto articolata, che comunque fa trapelare una conoscenza, ovviamente, del fenomeno, viene detto che ci sono come unità di strada 6 operatori per 125 ore settimanali. Ecco, già da questa risposta forse si può dedurre qual è il tema da affrontare.

Chiedo, quindi, alla Giunta quale sia al momento lo studio dei dati delle casistiche dell’emergenza dei decessi di overdose nella nostra regione, in particolare di eroina, quali misure urgenti si vogliano intraprendere e soprattutto quali azioni strutturali e di rete, perché non può che essere una risposta di rete, con gli Enti locali si intendano mettere in campo per affrontare questa emergenza di questa droga che non lascia scampo. Grazie.

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera.

Nel dare la parola all’assessore Venturi, vi chiedo di fare silenzio in aula. Grazie.

Assessore Venturi, prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera che mi dà l’occasione di parlare, anche se solo per tre minuti, di un tema che sta diventando assolutamente rilevante e riemerge da un passato in cui in realtà avevamo sconfitto questa piaga o, almeno, non ne sentivamo più parlare, perché per fortuna gli anticorpi erano diventati molto elevati da parte dei cittadini, delle famiglie, della politica e anche delle forze dell’ordine. Confermo che i dati che sono stati citati sono quelli della consigliera. Vado a leggere la risposta e alla fine darò anche qualche rassicurazione rispetto ai temi che ha sollevato.

La Regione attua politiche in materia di prevenzione, contrasto e cura delle diverse forme di dipendenza, che sono ricomprese nelle azioni del Piano sociale e sanitario 2017-2019 e nel programma regionale “Dipendenze patologiche 2017-2019”. Quest’ultimo, per le persone con dipendenza da sostanze stupefacenti, oltre a ribadire quanto già previsto in tema di prevenzione e riduzione del danno e dei rischi correlati all’uso, orienta la predisposizione di percorsi differenziati a seconda della popolazione, a seconda della tipologia di dipendenza, a seconda del consumo di sostanze tra gli adolescenti, con un lavoro anche sulla famiglia, e soprattutto in collaborazione con le istituzioni e i servizi del territorio, in particolare con l’azione nelle scuole, negli spazi giovani, nel servizio sociale per i minori e nei servizi agli enti locali.

Sulla base dei dati sulla mortalità per overdose certificati dal Registro regionale di mortalità, nel 2017 in Emilia-Romagna si sono verificati 17 decessi per overdose, 22 nel 2016, 24 nel 2015. Ma da dati più aggiornati, che saranno disponibili nel secondo semestre di quest’anno, la tendenza in ogni caso registrata nei primi mesi del 2017 evidenzia un aumento dei decessi, in particolare nella città di Bologna. I dati bolognesi sono oggetto di preoccupazione, tant’è che è stata rafforzata l’attività di vigilanza e di prevenzione dell’overdose e della mortalità correlata.

Negli anni, il mercato dell’eroina è cambiato. La riduzione dei prezzi e l’aumento del principio attivo sono strettamente legati al record di produzione di papavero da oppio, in particolare in Afghanistan. L’offerta è pertanto inevitabilmente aumentata, e con essa la ripresa delle morti per overdose, in particolare tra i consumatori più vulnerabili. La comparsa di oppiacei sintetici molto potenti, in particolare si tratta di fentanili, ha ulteriormente aumentato i rischi per la salute pubblica, poiché tali sostanze si trovano spesso mescolate con l’eroina, ed anche in quantità minime sono in grado di causare avvelenamenti potenzialmente mortali.

Negli Stati Uniti i derivati del fentanyl sono diventati le sostanze più associate alla mortalità per overdose. In Europa il problema è più contenuto, ma è possibile che una parte di decessi, nei casi non mortali, siano associabili a derivati del fentanyl.

Le indicazioni per il miglioramento del sistema di intervento regionale derivano dall’analisi dei dati epidemiologici e dall’approfondimento delle tematiche emergenti all’interno dei gruppi di lavoro composti da esperti, anche accademici, e operatori del settore, provenienti sia dai servizi pubblici che dal terzo settore. Mi consenta, presidente, comunque, in tre minuti che dare una risposta su questi temi è praticamente impossibile.

Io chiedo all’Assemblea di […] da eroina, in tre minuti, è davvero impossibile, non si può ridurre…

 

PRESIDENTE (Soncini): Assessore, è un tema ricorrente, lo sappiamo.

Le ricordo solo questo: intanto sarò flessibile, come lo sono stata con altri assessori, e le ricordo che può lasciare comunque la risposta.

 

VENTURI, assessore: La ringrazio.

 

PRESIDENTE (Soncini): Prego.

 

VENTURI, assessore: Allo scopo di perseguire la riduzione del rischio di overdose e della mortalità, questa regione ha attivato diversi interventi finalizzati alla riduzione della vulnerabilità, unità di strada, servizi a bassa soglia d’accesso, responsabilizzazione e drop-in dei consumatori. Poi, interventi finalizzati alla riduzione dei rischi e alla riduzione della mortalità, soccorso immediato e disponibilità di naloxone.

In Italia l’adulterazione dell’eroina da strada con oppioidi sintetici è difficile da studiare a causa della legislazione che non consente l’analisi on-site delle sostanze. Tuttavia, nel rispetto della legge abbiamo promosso un progetto sperimentale che si chiama “Prevenzione della mortalità correlata all’assunzione di eroina adulterata con derivati del fentanyl” che è un progetto di ricerca, un intervento di tutela della salute e coinvolgimento attivo dei consumatori.

I dati raccolti consentiranno di attivare la sorveglianza sanitaria qualora venga riscontrata la presenza di adulteranti nocivi alla salute.

Questo progetto costituisce un’importante azione di promozione della salute tra i consumatori. Assicuro anche l’interrogante che già da quest’anno potenzieremo gli interventi in questo versante con ulteriori stanziamenti regionali anche sul versante delle comunità e sul versante di chi lavora concretamente, oltre agli enti locali, anche chi si occupa delle unità di strada. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola alla consigliera Prodi per la replica.

 

PRODI: Ringrazio molto l’assessore per la risposta e per i dati che restituiscono una preoccupazione condivisa per questo tema, che è enorme ed urgente. Forse, proprio per rendere tutti più coscienti di questo dramma e per poter sviluppare i temi, avrebbe senso anche fare una Commissione dedicata su questo tema, probabilmente audendo anche gli operatori e gli esperti.

Ripeto, il tema è drammatico. Per chi come me ha visto una generazione bruciarsi nell’eroina, il pensiero che possa tornare questo tipo di fenomeno è un allarme che bisogna lanciare nel modo più aperto e drammatico.

Chiedo una Commissione dedicata proprio per condividere anche le politiche che vengono fatte e il fatto che ci siano ulteriori stanziamenti è molto positivo, come avevamo chiesto anche in un emendamento alla legge sulla prevenzione per supportare le unità di strada e il loro lavoro. Poi, chiedo anche una campagna di informazione, la più aperta possibile, a tutte le fasce, perché, come sappiamo, l’uso di droga è intergenerazionale, interculturale, intersociale e può colpire fasce che non vengono magari raggiunte da canali istituzionali, come la scuola eccetera, però forse una campagna a tutto tondo per allarmare su questo rischio andrebbe fatta.

Ringrazio e auspico che vengano compiute queste azioni successive. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Prodi.

 

OGGETTO 8160

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa il finanziamento delle opere di compensazione tese alla fruibilità turistica di Isola Serafini, ed i relativi impegni assunti dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8160: interrogazione a risposta immediata in aula circa il finanziamento delle opere di compensazione tese alla fruibilità turistica di Isola Serafini ed i relativi impegni assunti dalla Regione Emilia-Romagna, a firma del consigliere Tagliaferri.

Risponderà per la Giunta l’assessore Gazzolo.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente e assessori, tutti conosciamo la vicenda dell’Isola Serafini, quindi è inutile dilungarsi in superflue spiegazioni. Nel lontano 1998, con l’approvazione della legge n. 413, che prevedeva lo stanziamento di 40 miliardi di lire a partire dal 2000 per finanziare opere che consentissero la navigabilità del Po, inizia questa lunga querelle.

Gli anni di ritardo con i quali si è arrivati a realizzare un nuovo sbarramento ad Isola Serafini, poiché quello precedente non permetteva il transito delle navi di quinta classe, le cosiddette “chiatte” per il trasporto merci, evidenziano la scarsa volontà politica nei confronti dell’obiettivo di sbloccare il sistema idroviario padano-veneto e la mancata comprensione dell’importanza strategica e logistica di questo impianto per lo sviluppo della navigazione fluviale del grande fiume e dell’economia di questa parte di territorio ad essa collegato.

Domani Iveta Radicova, coordinatrice del Corridoio del Mediterraneo dell’Unione europea, sarà ospite di AIPO, presso la conca di Isola Serafini, per verificare lo stato di avanzamento del progetto di miglioramento del sistema idroviario del nord Italia cofinanziato dall’UE tramite gli incentivi per la navigazione interna destinati dalla legge di bilancio europea a sostegno di quello che, ad oggi, si dimostra il miglior mezzo di trasporto sostenibile delle merci.

Immagino che l’ex Primo ministro slovacco sarà felice di constatare come ad un anno dall’inaugurazione in pompa magna dell’opera, costata 47 milioni di euro, con un contributo del 20 per cento messo proprio dall’Unione europea, manchino ancora alcune opere di compensazione atte a mettere in sicurezza il sito, come gli alaggi per le imbarcazioni dei vigili del fuoco, nonché la viabilità di accesso, che consentirebbe la fruizione turistica del sito.

I 600.000 euro del ribasso d’asta rimasti ad AIPO si sono, infatti, rivelati insufficienti per garantire il completamento delle opere di compensazione necessarie al sito, in particolare per l’adeguamento del secondo tratto stradale d’accesso. Nel corso degli incontri con il Comune di Monticelli e AIPO, così come evidenziato dalla stampa locale, la Regione si era detta pronta a mettere a disposizione 500.000 euro dal proprio bilancio per provvedere al completamento di tali opere. Dopo un anno, però, la situazione relativa alle opere di compensazione non è cambiata.

Al momento dell’inaugurazione, così come riportato anche dai locali mezzi di informazione, era stato detto che il primo tratto della viabilità arginale che da San Nazzaro conduce a Isola Serafini sarebbe stato consegnato entro il 2018, mentre l’intero tracciato doveva essere completato entro la primavera-estate 2019, come peraltro confermato in atti da AIPO. Ad oggi, nulla risulta essere stato fatto.

Per il momento la Giunta regionale, anziché stanziare quanto promesso, si è limitata a intitolare la nuova conca di navigazione di Isola Serafini a Pier Luigi Filippi, compianto presidente di Piacenza Turismi. In aggiunta, quasi a confermare lo stato di abbandono, la maggior parte degli alberi messi a dimora in quello che sarebbe dovuto essere il nuovo palco conca è morta, probabilmente per mancanza di acqua. In questo modo, complice anche l’inerzia della Regione, la conca di Isola Serafini rischia di trasformarsi in una risorsa inutilizzata a fini turistici, nell’ennesima occasione mancata per il territorio, questo nonostante tutta la buona volontà delle Amministrazioni locali che, fra mille difficoltà, stanno cercando di dar vita a progetti naturalistici e turistici in zona, anche grazie alla creazione di un protocollo d’intesa tra più Comuni.

In mancanza di atti concreti da parte della Regione, sono quindi in questa sede a richiedere ufficialmente alla Giunta se e con quali tempistiche la Regione Emilia-Romagna intenda onorare gli impegni assunti pubblicamente circa il finanziamento delle opere di compensazione tese alla fruibilità turistica di Isola Serafini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Tagliaferri.

La parola all’assessore Gazzolo. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente e consigliere Tagliaferri.

Rispondo con piacere all’interrogazione sulla conca di Isola Serafini, riportando quanto affermato dal direttore AIPO Luigi Mille, in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco di Monticelli d’Ongina Gimmi Distante, con cui ho avuto occasioni di confronto, condividendo la rilevanza che l’opera riveste per il territorio piacentino e più complessivamente per l’intera nostra regione. Lo stesso giorno ho contattato il sindaco, confermandogli lo stanziamento regionale di 500.000 euro.

Nel merito, AIPO conferma che a seguito dei lavori di realizzazione della conca, ultimati il 15 marzo 2018 – l’inaugurazione è avvenuta il 23 marzo 2018 – sono state avviate le procedure per l’emissione del certificato di collaudo statico, concluso con esito positivo il 13 giugno 2018. Un passaggio necessario per la presa in consegna anticipata dell’opera, al fine di consentire il suo utilizzo già nell’estate scorsa, in pendenza del collaudo tecnico-amministrativo programmato in estate.

Contestualmente, in accordo con regione e Comune, sono state attivate le iniziative per il rifacimento-adeguamento della viabilità che corre lungo l’argine del Po verso la frazione di San Nazaro. La viabilità arginale, consegnata al Comune nel mese di dicembre 2017, è stata infatti oggetto di contestazione da parte dell’amministrazione municipale, per il rapido degrado del manto stradale.

In base agli accordi sopra richiamati, si sono avviate le procedure per definire e approvare una perizia di variante. Ne è seguito un confronto con l’impresa appaltatrice, avviato nel mese di maggio 2018, che si è protratto per tutta l’estate e si è concluso con l’approvazione della perizia il 30 ottobre 2018.

Per evitare rischi quasi certi di non corretta esecuzione, in particolare per la messa in opera del misto cementato e i conglomerati bituminosi, le opere sono state rimandate alla stagione primaverile, d’intesa con il sindaco. Allo stesso modo si è concordato di suddividerle in due stralci: il primo, di 750 metri, pari alla metà del percorso, partirà entro la fine del mese (il cantiere avrà una durata di 40 giorni); il secondo, per i rimanenti 750 metri, è in corso di progettazione e sarà realizzato una volta accertate le economie dell’appalto.

I risparmi di spesa sono stimati, come lei diceva, in circa 600.000 euro, e saranno programmati dopo aver eseguito il collaudo finale previsto in estate, come prima richiamavo.

Sempre le economie finanzieranno le altre opere di compensazione, tra cui l’adeguamento degli attracchi per navi turistiche e la realizzazione di due scivoli di accesso al fiume e di una ciclabile. Per tali realizzazioni, si conferma anche lo stanziamento regionale di 500.000 euro. AIPO potrà richiederlo appena ultimate le attività di progettazione dei lavori, che saranno affidate a professionisti esterni nel mese di aprile.

Da ultimo, tengo a condividere un’osservazione importante. Da quando, nel 2015, sono stata nominata dal presidente Bonaccini nel Comitato istituzionale di AIPO, in rappresentanza della regione Emilia-Romagna ho sollecitato, d’intesa con i colleghi di Lombardia, Veneto e Piemonte, una riorganizzazione dell’Agenzia per perseguire livelli crescenti di efficacia, efficienza e rapidità del suo operato.

Con la nomina del nuovo direttore quel progetto di ristrutturazione ha iniziato a prendere corpo e nei prossimi mesi riguarderà anche il settore della navigazione, con l’incremento del personale per rendere più celere lo svolgimento delle procedure e l’attuazione dei progetti.

Si tratterà di un ulteriore tassello per rispondere in modo sempre più adeguato alle richieste degli amministratori locali e dei territori.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola al consigliere Tagliaferri per la replica.

 

TAGLIAFERRI: Mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta. Prendo atto che occorre comunque cercare di far fronte a questi anni di ritardo, a tutti gli inconvenienti dovuti agli anni di ritardo e quindi mi auguro che tutte le procedure vengano svolte nel minor tempo possibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Abbiamo terminato le interrogazioni a risposta immediata. Procediamo con l’ordine del giorno.

 

OGGETTO 8071

Progetto di regolamento: “Modifiche al Regolamento regionale n. 1 del 30 maggio 2014 (Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione)”. (198)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Oggetto 8071: Progetto di regolamento: “Modifiche al Regolamento regionale n. 1 del 30 maggio 2014 (Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti, delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione)”.

Il testo n. 1 del 2019 è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali nella seduta del 19 marzo 2019 con il seguente titolo: “Modifiche al Regolamento regionale 30 maggio 2019, n. 1 (Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione)”.

Vi ricordo che il progetto di regolamento è composto da due articoli.

Apro il procedimento di discussione con la discussione generale sul provvedimento. Venti minuti per ciascun consigliere, vi ricordo.

Non ho iscritti ad intervenire in discussione generale sul provvedimento.

Se non ci sono iscritti a intervenire e non ci sono interventi da parte della Giunta, a questo punto nomino gli scrutatori: consigliera Lori, consigliere Sabattini e consigliere Daniele Marchetti.

Non avendo iscritti a intervenire, passiamo all’esame dell’articolato.

Siamo all’articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazione di voto.

Metto in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazione di voto.

Metto in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Dichiarazioni di voto finali sul provvedimento. Cinque minuti per Gruppo.

Non avendo dichiarazioni di voto finali, metto in votazione il progetto di Regolamento, oggetto 8071, che si vota con il dispositivo elettronico.

Si può votare.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è terminata.

 

Presenti 34

Favorevoli 27

Contrari 0

Astenuti 7

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, agli atti amministrativi.

 

OGGETTO 8036

Ratifica, ai sensi dell’art. 13, comma 2, dello Statuto, del Protocollo di Intesa di collaborazione interregionale tra la Regione Emilia-Romagna (Repubblica Italiana) e la Regione Nuova Aquitania (Repubblica Francese) in materia di cooperazione e rafforzamento istituzionale, educazione e gioventù, istruzione superiore e ricerca, economia innovativa, agricoltura e agroalimentare, cultura e cittadinanza, sviluppo e solidarietà internazionale. (Richiesta del Presidente della Giunta regionale in data 27 02 19) (199)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Oggetto 8036: ratifica, ai sensi dell’articolo 13, comma 2, dello Statuto, del Protocollo d’intesa di collaborazione interregionale tra la Regione Emilia-Romagna (Repubblica Italiana) e la Regione Nuova Aquitania (Repubblica Francese) in materia di cooperazione e rafforzamento istituzionale, educazione e gioventù, istruzione superiore e ricerca, economia innovativa, agricoltura e agroalimentare, cultura e cittadinanza, sviluppo e solidarietà internazionale. (Richiesta del Presidente della Giunta regionale in data 27 02 19).

La Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 19 marzo 2019. Vi ricordo la votazione: 34 voti a favore, nessun contrario e 5 astenuti.

Apro il procedimento di discussione, con la discussione generale sul provvedimento. Sono dieci minuti per ciascun consigliere.

Consigliere Iotti Massimo, prego.

 

IOTTI: Grazie, presidente.

Come ha richiamato poco fa, la proposta in discussione è stata affrontata nella I Commissione, nel corso della quale era stata evidenziata la richiesta di avere ulteriori chiarimenti in particolare sull’attività pregressa, che aveva portato in precedenza alla stesura di questo protocollo d’intesa, scaduto nel 2015. Ricordo anche che il 1 gennaio 2016 la stessa Regione Aquitania, nell’ambito dello Stato francese, aveva avuto una trasformazione, un’incorporazione, quindi era diventata Nuova Aquitania, quindi un soggetto diverso, molto più grande del precedente incorporando altre regioni.

Da questo punto di vista è stata fornita un’ampia documentazione, che naturalmente non richiamo, aggiungo solo piacevolmente ricevuta, perché ha ridato risposta appieno a quelle che erano state delle richieste. All’interno di questa attività, che già dal 2009 va avanti, abbiamo potuto vedere come diversi soggetti anche non istituzionali sono stati coinvolti, tra cui il Conservatorio di Bologna, il Festival di filosofia di Modena, il Teatro “Bonci” di Cesena, le Università di Bologna, Ferrara e Parma, così come gli scambi in ambito formativo tra studenti in ambito di accoglienza, gli stessi giovani, nell’agricoltura e nella cultura. Non mi dilungo, dico solo che, in particolare, l’utilità al fine di rispondere a bandi anche europei di azioni di partenariato, quindi di accordi tra Regioni per la presentazione di progetti, si è rivelata particolarmente utile, tanto che nel frattempo, o comunque in questi anni, diversi progetti sono stati portati avanti e approvati.

Da questo punto di vista, quindi, io credo che sia quantomeno opportuno proseguire questo rapporto. È una regione importante, è una regione che ha anche delle similitudini a livello agroalimentare. Ricordo che in Aquitania c’è Bordeaux, che è una città di grande interesse. Le relazioni con la nostra regione in tanti anni sono state basate su rapporti di varia natura, soprattutto culturale.

Da questo punto di vista, quindi, io credo si possa assolutamente sostenere l’iniziativa della Giunta dando un voto positivo alla ratifica di un protocollo che ci potrà portare, anche nei prossimi anni, degli effetti positivi, sempre, come detto, in relazione a tutte le iniziative di partenariato che portano a relazioni con regioni importanti, e quindi a significativi risultati, a beneficio delle associazioni e di tutti gli operatori, culturali, ma anche imprenditoriali, della nostra regione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Ci sono altri in discussione generale sul provvedimento? Se non ci sono altri in discussione generale sul provvedimento e se non ci sono interventi della Giunta, apro la dichiarazione di voto congiunta sul provvedimento. Sono cinque minuti per Gruppo, come sempre.

Consigliere Yuri Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente.

Vorrei motivare il voto favorevole della sinistra all’accordo in discussione. Pensiamo sia una buona iniziativa quella di andare a stipulare questo accordo nei termini in cui è prevista la collaborazione tra le due regioni, nuova Aquitania ed Emilia-Romagna. Pensiamo, in generale, come abbiamo detto anche in altre occasioni, che sia una buona modalità quella di tessere rapporti tra la nostra regione e regioni di altri Stati, per uno scambio di conoscenze e soprattutto per una continuità di lavoro, che porta a crescere il tessuto produttivo e culturale nostro, come quello della regione partner.

Da questo punto di vista penso che i termini dell’accordo siano particolarmente appropriati, a fronte del lavoro che è già stato svolto, in collaborazione fra le due regioni, e a fronte delle prospettive che si aprono. Mi soffermerei in particolare sull’aspetto che riguarda i giovani e i riferimenti espliciti che vengono fatti anche al tema della democrazia partecipativa e ai meccanismi di amministrazione. Da questo punto di vista, penso possa essere uno scambio proficuo quello previsto da questo trattato, ma credo centrale sia l’aspetto delle attività produttive, in particolare per quanto riguarda l’innovazione industriale, dal momento che la nostra Regione può esprimere sicuramente importanti contenuti e il nostro partner, al contempo, presenta settori molto evoluti sia dal punto di vista dell’industria sia dal punto di vista dell’innovazione.

Ancora di più penso centrale sia la collaborazione per quanto riguarda l’agroalimentare. La nostra Regione e la Nuova Aquitania sono ai vertici per quanto riguarda la presenza di prodotti tipici e riconosciuti, marchiati DOP e IGP. Da questo punto di vista, visto lo scenario internazionale che si va delineando, una collaborazione tra Regioni per una tutela della agricoltura sostenibile e delle tipicità diventa fondamentale tanto più in un contesto europeo in cui la politica agricola comune viene messa in discussione dalle incertezze riguardanti l’uscita della Gran Bretagna che non si sa ancora che caratteristiche prenda e che può aprire scenari incerti.

Da qui, e lo abbiamo detto anche in altre occasioni, la necessità per le Regioni di diventare protagoniste per quanto riguarda le loro capacità e i loro poteri nel tutelare le tipicità locali in quanto, rispetto a uno scenario europeo complesso, sono forse l’Istituzione che resta più vicina ai comuni e quindi ai territori.

È importante a questo punto muoversi in quest’ambito a tutela di questa realtà e farlo con partner che hanno realtà simili alle nostre. Venivano richiamate la città di Bordeaux e di conseguenza la viticoltura. Si possono richiamare le ostriche.

Aggiungo, in conclusione, nel sostenere questo accordo e confermare quindi il voto favorevole, un aspetto, una riflessione che non è trattata nell’accordo, ma che può riguardare il settore giovanile. Vista la nuova attività che la Regione sta portando avanti sullo sport e in particolare sul ciclismo, vista la vocazione anche di alcune zone della Nuova Aquitania rispetto a questo sport, potrebbe essere un elemento comune da sviluppare nell’ambito dello scambio soprattutto riguardo alle politiche giovanili. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Torri.

Ci sono altri in dichiarazioni di voto? Non avendo altre dichiarazioni di voto, controllo che ci siano gli scrutatori: il consigliere Sabattini, sostituisco la consigliera Lori con la consigliera Ravaioli. Quindi, consigliera Ravaioli, consigliere Sabattini e consigliere Liverani.

Mettiamo in votazione, per alzata di mano, il provvedimento oggetto 8036.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(La delibera oggetto 8036 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Passiamo, ora, agli atti di indirizzo.

 

OGGETTO 7814

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le confessioni religiose previste come destinatarie dell’8 per mille, cioè quelle che hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, siano le uniche destinatarie della quota di proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Tagliaferri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Oggetto 7814: risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le confessioni religiose previste come destinatarie dell’8 per mille, cioè quelle che hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, siano le uniche destinatarie della quota di proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria, a firma dei consiglieri Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Tagliaferri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli.

Vi ricordo che su questo documento insiste una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Tagliaferri e Rancan.

Apro il procedimento di discussione con la discussione generale sul provvedimento. Dieci minuti per consigliere. Chi si iscrive?

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente. Questa risoluzione va ad incidere su un atto che abbiamo approvato a breve, quello che va a toccare tutte le discipline della gestione dei costi di costruzione, per cercare di capire e per dare un indirizzo chiaro alle Amministrazioni comunali e agli enti locali sulla destinazione della quota del 7 per cento, che poi il Comune può variare, per quanto riguarda la destinazione degli oneri di urbanizzazione alle confessioni religiose.

Qui non viene detto tanto di particolare e tanto di politico, ma nei fatti si parla di una misura di buonsenso, ossia che solamente le confessioni religiose previste come destinatarie dell’8 per mille, quindi, fondamentalmente, che hanno stipulato intese con lo Stato, possano essere destinatarie di questa quota di oneri di urbanizzazione. Questo serve per dare una regola, per dire che solamente quelle confessioni religiose che sono effettivamente riconosciute, quindi fanno parte di un indotto dello Stato italiano, possono essere destinatarie di quello, per evitare che ci siano confusioni strane, confusioni particolari, che possono, poi, sfociare in erogazione di fondi, certe volte anche in modo erroneo, a quelle che sono confessioni religiose un po’ particolari e un po’ originali. Quindi, questa è la proposta di questa risoluzione.

Mi fermo qui, perché è una questione molto chiara, che spero possa trovare la massima condivisione. Ringrazio, oltretutto, il consigliere Tagliaferri per aver specificato e migliorato il dispositivo con l’aggiunta di determinate confessioni religiose.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rancan.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente e colleghi, come ben sapete, la Costituzione italiana riconosce il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e praticarne il culto, e vieta limitazioni normative nei confronti degli enti ecclesiastici, che possono organizzarsi secondo propri statuti.

I rapporti fra lo Stato italiano e le confessioni religiose sono curati dal Ministero dell’interno, che, attraverso il riconoscimento della personalità giuridica degli enti ecclesiastici, la stipula di intese e la vigilanza, assicura il rispetto delle garanzie costituzionali.

L’articolo 7 della Costituzione riconosce lo Stato e la Chiesa cattolica come Enti indipendenti e sovrani e costituzionalizza i Patti Lateranensi, il Trattato e il Concordato del 1929, rivisti con l’accordo di revisione del 18 febbraio 1984, stabilendo la natura pattizia dei rapporti tra Repubblica italiana e confessione cattolica, la quale fa capo a un ordinamento giuridico autonomo, lo Stato della Città del Vaticano.

Tutte le confessioni religiose hanno la facoltà di organizzarsi secondo propri statuti, nel rispetto dell’ordinamento nazionale. I rapporti tra Stato e confessioni religiose non cattoliche o acattoliche (che dir si voglia) secondo l’articolo 8 della Costituzione sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Ad oggi, le confessioni che hanno stipulato intese con lo Stato sono dodici e precisamente nell’ordine temporale Tavola Valdese, Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Comunità ebraiche italiane, Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa meridionale, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, Chiesa apostolica in Italia, Unione buddista italiana, Unione induista italiana, Sanatana Dharma Samgha, Istituto buddista italiano Soka Gakkai.

A tal fine, ho presentato anche un piccolo emendamento al dispositivo dell’atto per completare l’elenco e ricomprendere anche i mormoni, che, pur avendo in essere un’intesa con lo Stato, non richiedono l’8 per mille, pur prevedendo le provvidenze sui luoghi di culto.

I rapporti con le confessioni che non abbiano stipulato intese sono, invece, regolati in via generale dalla legge n. 1159/1929 e dal suo regolamento di attuazione, il regio decreto 28 febbraio 1930, n. 289.

Si tratta di normative datate, ma sicuramente ben fatte, se più volte la Corte costituzionale ne ha richiamato la conformità all’ordinamento repubblicano attraverso numerose sentenze. Le confessioni religiose non cattoliche possono quindi chiedere il riconoscimento della personalità giuridica alla Prefettura della provincia nella quale hanno sede le loro istituzioni, allegando alla richiesta il proprio statuto. Requisiti essenziali sono la conformità all’ordinamento giuridico italiano delle norme organizzative e delle finalità statutarie, considerate di interesse pubblico.

Il ministero, poi, ha il compito di vigilare sulle attività e sul possesso dei requisiti da parte delle confessioni religiose riconosciute. In caso di irregolarità, sono possibili ispezioni e, nei casi più gravi, la sospensione degli organi dell’ente con la nomina di un commissario governativo. Allo stato, 34 enti di culto diversi da quello cattolico sono dotati di personalità giuridica, ai sensi della legge 1159/1929.

Come da un lato la decisione se chiedere o meno riconoscimento allo Stato di personalità giuridica al proprio culto è decisione dei rappresentanti del culto stesso, dall’altro lato è chiaro che il pubblico, soprattutto quando interviene erogando risorse, lo fa nei confronti di quei culti che formalizzando i propri rapporti con lo Stato hanno anche accettato una vigilanza dello Stato stesso, attraverso il ministero dell’interno, non certamente sul credo professato, ma in ordine ai conti ed al patrimonio dell’ente morale.

I culti a-cattolici vanno assumendo sempre maggior rilievo, in stretta correlazione con l’aumento dei flussi migratori, che comportano il proliferare di nuove religiosità. In conseguenza dell’aumentato pluralismo religioso, sono sempre di più le associazioni che chiedono il riconoscimento della personalità giuridica quali enti di culto, anche se la personalità giuridica non costituisce un requisito necessario ai fini dell’espressione del culto in forma associata.

Nel settore dei culti a-cattolici, altra attività di rilievo è quella relativa all’approvazione della nomina dei ministri di culto degli enti che non appartengono a confessioni che hanno stipulato intese con lo Stato.

L’approvazione governativa non è diretta ad attribuire rilevanza giuridica alla nomina del ministro di culto, ma solo a consentire allo stesso di compiere atti produttivi di effetti giuridici come il conferimento dell’efficacia civile al matrimonio religioso. All’interno del sistema giuridico italiano vi è un’oggettiva difficoltà nella relazione tra lo Stato e l’Islam, in quanto quest’ultimo non si costituisce come una chiesa, tantomeno come una gerarchia costituita a partire da una guida spirituale unica. Al pari di altre confessioni, esso è, per sua natura, congregazionalista, articolato cioè in comunità locali che si autogovernano e che si danno forme proprie di organizzazione.

L’unità confessionale, pertanto, non è data dall’organizzazione centralizzata, ma dal comune riferimento al testo sacro, il Corano, e ad alcuni dogmi e pratiche fondamentali.

Non sono mancati i tentativi da parte di singole associazioni musulmane di accedere a tale istituto. Tuttavia, nessuna delle aggregazioni di musulmani è riuscita ad avere una capacità rappresentativa abbastanza vasta.

Se da un lato il problema del rappresentante istituzionale dei musulmani rimane ancora una questione aperta e controversa, che ha complicato l’iter in vista di un’intesa, d’altro canto non è stato aperto l’iter per richiedere da parte di congregazioni musulmane il riconoscimento giuridico ex lege quale ente morale.

Ciò detto è chiaro che i soggetti religiosi beneficiari di elargizione sono tali proprio perché con lo Stato hanno stipulato intese o perché, ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 1159/1929, essi sono soggetti alle leggi civili concernenti l’autorizzazione governativa per gli acquisti o per l’alienazione dei beni dei corpi morali.

Allo stesso modo, su di essi, in virtù del medesimo articolo, lo Stato, tramite il Ministero dell’interno, esercita attività di vigilanza.

È quindi su questi presupposti che ho aderito, con estremo piacere, a questa risoluzione, tesa, così come ritengo corretto, a limitare alla Chiesa cattolica e alle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato intese l’elargizione da parte dei Comuni del 7 per cento dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria previsti dalla delibera del Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna n. 186 del 20 dicembre 2018 e sono fin d’ora a dichiarare che voterò convintamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Grazie, presidente.

Il testo di questa risoluzione, al di là di come viene titolato, non riguarda, se vogliamo essere rigorosi, un tema di riconoscimento delle confessioni religiose. Attiene, se non altro, invece, a una pratica relativa all’organizzazione e alla gestione degli oneri di urbanizzazione.

Ricordo che il 20 dicembre 2018, quindi non molto tempo fa, abbiamo approvato in quest’Aula una deliberazione che dettava indirizzi e indicazioni di procedure per l’applicazione degli oneri.

Do lettura del testo, quindi senza interpretazione: “Una quota pari al 7 per cento - ci fu una discussione anche su questo e sul contenuto - è  destinata dai Comuni agli enti esponenziali delle confessioni religiose individuate in considerazione della consistenza, dell’incidenza sociale delle stesse, quindi tenendo conto della diversa natura e consistenza delle confessioni, mediante rimborso (non elargizione) delle spese documentate relative ad interventi non per acquisizione di aree, ma di riuso e rigenerazione urbana, ai sensi della legge regionale n. 24, che interessano edifici di culto riconosciuti come tali e le relative pertinenze, con particolare riferimento agli edifici tutelati ai sensi del decreto legislativo del 2004 e agli edifici di particolare interesse storico-architettonico o culturale e testimoniale”.

Ricordo che quando abbiamo affrontato questa discussione venne richiamato, in maniera piuttosto chiara, che il testo messo in approvazione derivava da una serie di indicazioni giurisprudenziali, di interpretazioni e di sentenze. Questo testo comprendeva tutta una serie di valutazioni.

Da dove si parte? Il tema non è un tema che riguarda o che vuole entrare nel merito della natura delle confessioni religiose. Tutto il tema parte dalla famosa legge ponte n. 765/67 (qualcuno se la può ricordare) dove veniva introdotto un concetto molto chiaro – lo leggo anche in questo caso – dove, per legge, dovevano essere considerati limiti inderogabili di densità edilizia altezza e distanza, riconoscendo tra questi spazi pubblici o riservati ad attività collettive a verde pubblico e parcheggi. Questa legge dava indicazioni nell’applicazione dei Piani urbanistici del riconoscimento doveroso della natura degli spazi pubblici, rimandando ad un decreto. Il decreto è il famoso n. 1444, che tuttora detta elementi e parametri urbanistici da applicare. All’articolo 3 dice esplicitamente che tra gli spazi pubblici e le attività collettive venivano indicate attrezzature di interesse comune, tra queste quelle religiose (ed è il caso), culturali, sociali, assistenziali, sanitarie e amministrative. Cosa si diceva nel 68? Gli spazi a livello urbanistico, quindi riconosciuti come tali, sono di interesse comune. Questo andava a riconoscere il fatto che per tutte le attività da parte dei cittadini di natura culturale, sociale, amministrativo, pubblici servizi, e che anche il fattore religioso era un elemento di interesse comune e di relazione, e proprio per questo doveva essere riconosciuto proprio come attrezzatura di interesse comune (allora si diceva due metri quadrati di aree per il complesso dell’intervento comunale) proprio per dare l’idea che le strutture religiose avevano piena valenza di interesse comune.

Da questo ne derivava il fatto che, essendo le strutture culturali, sociali, assistenziali e sanitarie direttamente costruite dal pubblico, quelle religiose dovevano essere sostenute in quanto non prettamente di iniziativa comunale pubblica, ma quanto di iniziativa delle confessioni religiose.

Questo è quello che sta dietro, non certamente guerre di religione o altro.

Cosa dire in aggiunta? Chiedo scusa, presidente, ma io non riesco a sentire nulla.

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Soncini): Ho già chiesto ai consiglieri di fare silenzio, per cui mi ripeto.

 

IOTTI: Il 24 marzo 2016 è stata emessa una sentenza della Corte costituzionale, la n. 63, che dichiara illegittima una norma della Regione Lombardia che, di fatto, richiamava esattamente quello che è richiamato nel testo di risoluzione che è stato proposto. La sentenza, che non è lontana nel tempo (2016), affermava in maniera piuttosto chiara (anche qui ne do lettura precisa) quanto segue: “Il legislatore - in questo caso, quindi, anche quello regionale - non può operare discriminazioni fra confessioni religiose in base alla sola circostanza che esse abbiano o non abbiano regolato i loro rapporti con lo Stato tramite accordi o intese - richiama sentenze precedenti del 2002 e del 1993 - né la condizione minoritaria di alcune confessioni può essere addotta come giustificazione di minor livello di protezione”. Aggiunge inoltre: “La libertà di aprire luoghi di culto è posta sotto la protezione dell’articolo 19 della Costituzione e il suo esercizio non può, dunque, essere condizionato a una previa regolazione pattizia ai sensi dell’articolo 7 e 8, terzo comma, della Costituzione. Ne consegue che, nell’assunzione di decisioni circa l’allocazione di contributi e di spazi a una determinata confessione religiosa, semmai si potrà tener conto negli interessi pubblici in gioco dell’entità della presenza sul territorio”. Ed è quello che abbiamo fatto, come detto, nella nostra deliberazione, ma solo in termini di questo genere.

Sulla base di questa ricostruzione, la Corte ha dichiarato quindi illegittima la decisione della regione Lombardia. Quindi, ripetendo, il legislatore regionale non può mai perseguire finalità che esorbitino dai compiti della regione, ad esempio dettando discipline che ostacolino o compromettano la libertà di religione. Questo era un po’ il richiamo. In tempi “sospetti”, è stata depositata successivamente questa risoluzione, perché nell’ambito di quel contesto ne avevamo anche discusso in maniera piena. Da questo punto di vista, io credo che ci si possa riferire al fatto che quanto proposto con la sentenza della Corte costituzionale, che qualcuno potrà ritenere forse superata, tuttora nel Regolamento repubblicano in Italia ha ancora valore pieno, è stata in maniera chiara eliminata una norma della regione Lombardia.

Nel 1993 una stessa sentenza della Corte costituzionale richiamava come princìpi fondamentali per la sua espressione, il principio di libertà e di uguaglianza. Nel caso in esame va garantito non tanto in raffronto alle situazioni delle diverse confessioni e religioni, quanto in riferimento al medesimo diritto di tutti gli appartenenti alle diverse fedi o confessioni religiose di fruire delle eventuali facilitazioni proposte. Questo, indipendentemente, quindi, dal fatto che abbiano o meno sottoscritto un accordo con lo Stato, che a tutti gli effetti può dare come effetto reale quello del riconoscimento degli atti civili.

Da questo punto di vista, senza alcuna polemica, il testo che abbiamo approvato credo sia pienamente confacente con il quadro giurisprudenziale e legislativo, e riconosce il principio che non ci possano essere differenze di questa natura. Dopodiché, io vorrei anche fare un po’ presente quanto realmente accade. Il 7 per cento, per come l’abbiamo scritto, in considerazione della consistenza dell’incidenza sociale delle stesse, richiama in quasi tutti i nostri Comuni… Io non ne sono a conoscenza, ho provato anche a vedere quali altri enti religiosi non cattolici sono stati oggetto di questo rimborso di spese documentate, anche perché deve essere effettuato su edifici esistenti di particolare interesse storico, architettonico o culturale e testimoniale. Dopodiché, ripeto, il 7 per cento viene riconosciuto come tale e io credo che quanto abbiamo approvato sia confacente con quello che si deve fare e quello che si deve riconoscere e soprattutto non contrasta con le espressioni della Corte costituzionale.

Il testo della risoluzione presentata e mi permetto di dire in particolare anche quello che riguarda il provvedimento…

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Iotti, le chiedo di avviarsi alla conclusione.

 

IOTTI: Ho finito.

Credo che sia inapplicabile, perché impegnare il presidente verso gli enti locali… Non capisco cosa potrebbe fare il presidente impegnandosi non so bene in che modo direttamente con i vari sindaci.

Credo che la risoluzione vada rigettata.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Siamo in discussione generale.

Do la parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ci troviamo oggi a rifare in parte una discussione che avevamo già affrontato. Su questo tema credo che in qualche modo questa risoluzione non c’entri esattamente l’obiettivo e il dispositivo sia in qualche modo mal posto, perché ancora oggi si continua a parlare di un 7 per cento destinato alla Chiesa cattolica e alle confessioni religiose, che è un contributo che non è più attuale e forse neanche legittimo. In generale, è un contributo controverso già di per sé per i privilegi di cui ha goduto la Chiesa in questi anni, alla luce anche della sentenza della Corte di giustizia europea di qualche mese fa sull’ICI dovuta e mai riscossa. All’interno di quella delibera che abbiamo approvato qualche mese fa, ancora oggi si dice che la quota deve essere pari al 7 per cento. Non è così. Non c’è nessun obbligo di predeterminarlo a livello regionale. Il tema non è a chi va questo contributo, il tema è se darlo o meno. È questo il punto.

Non solo, all’interno di questa delibera che abbiamo votato mi sembra a luglio, se non erro, avete addirittura peggiorato il testo. Non avete intanto inserito un vincolo di destinazione. Per cui, se io destino risorse per ristrutturare un centro anziani, questo centro anziani può, dopo tot anni, diventare un albergo. Queste sono sempre risorse pubbliche. All’interno di questa delibera voi dite che possono essere destinate queste risorse ad opere parrocchiali, addirittura con scopo di lucro, purché svolte da soggetti senza fine di lucro. Per cui, se io ristrutturo un bar all’interno di una parrocchia posso usufruire di queste risorse, penalizzando, magari, il bar di fianco di un privato, che a queste risorse non può accedere. Quindi, è anche lesivo della concorrenza.

Ripeto quello che avevo già detto l’altra volta. C’è un bellissimo parere, fatto dal responsabile del servizio degli affari generali e giuridici di questa Regione, che ci dice in maniera molto chiara che questo contributo non ha oggi più senso di esistere. Vi cito solo un passaggio. Questa delibera in parte ve l’ho già letta anche l’altra volta, quindi se foste stati interessati sareste andati a guardarla. Un passaggio riassume quello che vi sto dicendo, cioè quello in cui si dice: “Tale vincolo di destinazione – quindi, quello alla chiesa e alle altre confessioni religiose – introdotto con le disposizioni del punto 2.1 non risulta trovare effettivi fondamenti nella legislazione dello Stato e della nostra Regione, né rispetto all’epoca della loro approvazione né oggigiorno”, invece voi l’avete predeterminato, tant’è che il consigliere Iotti continuava a citare questo 7 per cento. Un Comune può anche decidere di destinare lo zero per cento, invece voi continuate a far passare il messaggio che il Comune debba destinare per forza un 7 per cento. Non è così. Ripeto: c’è un parere giuridico di questa Regione che lo dice in maniera chiara, che voi avete voluto ignorare totalmente.

Il tema non è a chi darlo, ma se darlo o no. Questo parere è molto chiaro. Questa risoluzione, secondo noi, manca totalmente l’obiettivo. Quindi, il Movimento 5 Stelle non parteciperà al voto, proprio perché non affronta il tema vero di questo contributo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Consigliere Rancan, ha la parola.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Per una brevissima replica al consigliere Iotti, partendo dal fondo. Parto dal fondo dicendo che l’ultima considerazione che ha fatto non l’ho ben compresa, quando dice: “Il presidente impegna verso gli enti locali”. Fondamentalmente, è quello che fa la direttiva sui costi di costruzione che è stato fatto, cioè stabilisce delle norme che poi vanno direttamente a imputarsi e a imprimersi sugli Enti locali. Quindi, fondamentalmente questa è una cosa diretta e che già viene fatta. Quindi, fondamentalmente è una questione diversa da quella che veniva detta precedentemente.

Mi rifaccio sempre a quello che diceva il consigliere Iotti per riprendere le parole anche del consigliere Tagliaferri: nei fatti che cosa si vuole fare? Si vuol dire: attenzione, Amministrazioni comunali, attenzione, Regione Emilia-Romagna, cerchiamo di destinare il 7 per cento dei proventi degli oneri di urbanizzazione solamente a quelle confessioni religiose che hanno stipulato intese con lo Stato italiano oppure che hanno un riconoscimento giuridico da parte dello Stato italiano. D’altronde, queste confessioni religiose che sono riconosciute, quindi alcune di queste sono destinatarie anche dell’8 per mille, fanno sì che lo Stato, quindi attraverso anche il Ministero dell’interno, possa avere su di loro un controllo, anche per quanto riguarda lo statuto, la conformità dell’attività e tutto quanto ne segue, che deve essere di cardine delle religioni, che è cardine poi fondamentalmente dello Stato italiano.

Facendo così, insomma, si rischia di dare dei fondi… È vero che c’è la proporzionalità per quanto riguarda l’incidenza sul territorio, ma nel caso in cui ci fosse una crescita esponenziale di determinate confessioni religiose non riconosciute si potrebbe avere il paradosso, un paradosso incredibile, dove magari delle religioni che non sono riconosciute dallo Stato italiano e che non hanno all’interno del loro statuto dei requisiti ben specifici possano accedere addirittura a contributi statali, comunali e regionali in base agli oneri di urbanizzazione.

Io non voglio arrivare nella situazione per cui a un certo punto potremmo dare dei soldi a Scientology o ai Pastafariani, queste persone che alla fine hanno religioni che sono allucinanti, quindi anche le religioni più strane che sono presenti nel nostro Paese e nel mondo, perché si è deciso di non attuare un controllo su chi sono i destinatari del 7 per cento dei proventi degli oneri di urbanizzazione. Quindi, attenzione, questo potrebbe essere un problema.

Mi spiace che fondamentalmente si voglia bocciare questa risoluzione, perché è una risoluzione di buonsenso, che avrebbe dato controllo e anche sicurezza sulla destinazione dei fondi che vengono dati dai Comuni attraverso gli oneri di urbanizzazione. Purtroppo non viene fatto questo, perché si preferisce il liberismo totale. In questo modo si creeranno dei paradossi. Attenzione perché ci potrà essere la probabilità davvero elevata che si possano creare dei paradossi e questo a noi non va assolutamente bene.

Quindi, a prescindere da tutto noi voteremo convintamente la nostra risoluzione. Ringrazio i Gruppi che voteranno la nostra risoluzione, che verrà bocciata dal Partito democratico, però noi crediamo in una regione che possa arrivare a delle regole, crediamo in una regione che possa avere delle certezze e soprattutto delle conclusioni di giustizia nei confronti di quelle religioni che si impegnano nei confronti dello Stato italiano ad avere una regolarità giuridica, una regolarità anche legale, e che dicono tranquillamente: controllatemi, non c’è nessun problema.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rancan.

Siamo sempre in discussione generale sul documento. Ci sono altri iscritti? Se non ci sono altri iscritti in discussione generale, apro la discussione generale sull’emendamento a firma dei consiglieri Tagliaferri e Rancan. Se non ci sono interventi in discussione generale sull’emendamento, apro la dichiarazione di voto congiunta su risoluzione ed emendamento.

Consigliere Iotti Massimo, prego.

 

IOTTI: Grazie, presidente.

Senza alcuna polemica, consigliera Piccinini, io ho citato il 7 per cento solo nella lettura di un atto deliberativo approvato dall’aula, non ho continuamente ripetuto, forse non era attenta. Ma oggi non era questo il tema. Oggi il tema, io sto nel merito della risoluzione, era non mettere in discussione quello, ma limitare ad alcune confessioni religiose la possibilità di accedere. Allo stesso modo, senza alcuna polemica, lo dico al collega Rancan, ho detto che ritengo il dispositivo anch’io mal formulato, perché non è possibile che l’aula possa impegnare il presidente ad attivarsi affinché solamente alcune confessioni religiose, destinatarie dell’8 per mille, ma questo è solo un riferimento, possano accedere a questi contributi. Ho detto in maniera chiara che esiste una sentenza della Corte costituzionale che ha riconosciuto l’illegittimità di una delibera analoga della Regione Lombardia. Non mi sento nelle condizioni di impegnare il presidente ad attivarsi contro una sentenza della Corte costituzionale. È per questo che credo che sia mal formulato. Ma è mal formulato anche perché fa riferimento, come ho letto nel testo della delibera, ad acquisizioni di aree e alla cessione gratuita (anche questa credo totalmente illegittima) per realizzare edifici di culto, cosa che è totalmente esclusa, e l’ho letto in maniera chiara, dal provvedimento deliberativo approvato nel dicembre 2018 per il quale, ribadisco, che è vero che il 7 per cento non è obbligatorio, ma è quello che abbiamo deciso e approvato in quest’aula. Credo che legittimamente si possa indicare un parametro. È stata una scelta fatta dall’aula, che ha ricevuto un voto di maggioranza.

Ripeto, senza nessuna polemica, che in ballo c’è il riconoscimento di un testo che abbiamo e che non si può certamente cambiare con una risoluzione, che riprende l’apparato giurisprudenziale, lo applica e lo inserisce in una scelta che, ricordo, è del 7 per cento degli oneri di urbanizzazione secondaria, scelta che è presente da tantissimi decenni in questa Regione.

Il nostro sarà un voto contrario sia alla risoluzione sia all’emendamento su cui non entro nel merito perché non è di contenuto, ma è una semplice precisazione di un’elencazione ai fini di quello che era il testo della risoluzione.

Parere contrario sull’emendamento e voto contrario all’emendamento e alla risoluzione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Solo per precisare che nella delibera c’è proprio scritto “una quota pari al 7 per cento”, quota pari al 7 per cento che non ha, però, nessun fondamento giuridico.

Non lo dico io, lo dice – lo ribadisco – un parere della Regione Emilia-Romagna dove si dice che questa destinazione non trova fondamenti nella legislazione dello Stato, tanto meno nella legislazione regionale. È una quota illegittima. Ribadisco, per noi quelle sono risorse che dovrebbero essere destinate per finalità pubbliche e collettive; risorse che in questo modo vengono tolte ai cittadini.

Questa risoluzione per noi è mal posta, perché alla base c’è il ragionamento per cui si debba decidere a chi devono andare. Secondo noi, devono andare ai cittadini, stante quanto scritto in delibera, sulla base del fatto che non c’è nessuna legislazione che ci impone di destinare quella quota alle confessioni religiose.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Velocissimo. Ovviamente, voto favorevole all’emendamento e alla risoluzione.

Rilevo che, ancora una volta, in questa Regione c’è chi vuole delle regole e chi, invece, le regole non le vuole. Fondamentalmente, per qualcuno si possono dare soldi a pioggia a tutti, mentre per qualcun altro, cioè per la Lega e per chi voterà questa risoluzione, bisogna avere delle regole certe e dare un imprinting che possa essere quello della trasparenza a chi vanno i fondi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Non ci sono altri iscritti in dichiarazione di voto congiunta su risoluzione ed emendamento.

Il consigliere Rancan chiede di parlare.

 

RANCAN: Chiedo il voto elettronico sull’emendamento e sull’atto amministrativo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Va bene.

Controllo la presenza degli scrutatori. Consigliera Ravaioli e consigliere Liverani. Sostituisco il consigliere Sabattini con il consigliere Poli. Poli, Ravaioli e Liverani.

Mi sembra scontato il consenso a mettere in votazione, naturalmente, l’emendamento.

Metto in votazione l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Tagliaferri e Rancan, con voto elettronico.

Potete votare.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 33

Favorevoli 7

Contrari 23

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Metto in votazione, sempre mediante dispositivo elettronico, la risoluzione a firma dei consiglieri Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Tagliaferri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli.

Apro il voto.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 32

Favorevoli 7

Contrari 22

Astenuti 0

 

È respinta.

 

OGGETTO 7824

Risoluzione per esprimere la ferma condanna nei confronti di quanti diffondono odio e atteggiamenti omofobici, in particolare a mezzo stampa, e per manifestare adesione alla scelta del Preside del Liceo Scientifico di Ravenna. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione)

 

OGGETTO 8174

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere nelle sedi opportune la richiesta di revoca di ogni forma di patrocinio istituzionale al World Congress of Families, a sviluppare e rafforzare le politiche antidiscriminatorie della Regione Emilia-Romagna, nonché a promuovere forme di collaborazione con gli ordini professionali per un rafforzamento della formazione permanente dedicata al contrasto di linguaggio ed espressioni di odio. A firma dei Consiglieri: Mori, Caliandro, Mumolo, Sabattini, Rossi, Prodi, Torri, Bessi, Ravaioli, Zoffoli, Lori, Francesca Marchetti, Benati, Taruffi, Campedelli, Serri

(Presentazione e discussione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo ora alle prossime risoluzioni.

Oggetto 7824: risoluzione per esprimere la ferma condanna nei confronti di quanti diffondono odio e atteggiamenti omofobici, in particolare a mezzo stampa, e per manifestare adesione alla scelta del Preside del Liceo Scientifico di Ravenna. È a firma della consigliera Piccinini.

A questo oggetto è stato abbinato in aula l’oggetto 8174: risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere nelle sedi opportune la richiesta di revoca di ogni forma di patrocinio istituzionale al World Congress of Families, a sviluppare e rafforzare le politiche antidiscriminatorie della Regione Emilia-Romagna, nonché a promuovere forme di collaborazione con gli ordini professionali per un rafforzamento della formazione permanente dedicata al contrasto di linguaggio ed espressioni di odio. È e a firma dei consiglieri Mori, Caliandro, Mumolo, Sabattini, Rossi, Prodi, Torri, Bessi, Ravaioli, Zoffoli, Lori, Francesca Marchetti, Benati, Taruffi, Campedelli, Serri.

Apro il procedimento di discussione di questi due atti di indirizzo, come vi ho detto, abbinati. Discussione generale congiunta delle risoluzioni: dieci minuti per ciascun consigliere.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Un paio di mesi fa ha avuto ampia rilevanza la notizia del preside del liceo scientifico di Ravenna, che ha deciso di non cancellare una scritta dal contenuto omofobo, riferita alla sua persona.

La decisione del preside è stata motivata dall’intenzione di lasciare sul muro della scuola, posto su una via pubblica, la scritta come pietra d’inciampo. Le pietre d’inciampo, ricordiamolo, sono il frutto di un’azione promossa da un artista tedesco per ricordare in modo diffuso le vittime delle deportazioni naziste nei campi di sterminio: piccoli monumenti costituiti da blocchetti di pietra posti nei pressi delle abitazioni dei deportati.

L’espressione “pietre d’inciampo” proviene dalla Bibbia ed anche dal Nuovo Testamento, e sebbene siano direttamente collegate alla tragedia dell’Olocausto degli ebrei, ricordano le vittime del nazismo, tutte. Su queste pietre purtroppo si continua ad inciampare come dimostra, e non è un caso isolato, l’apertura di un quotidiano di carattere nazionale, che apriva la propria prima pagina con un titolo dal contenuto omofobo, mettendo in relazione stime sull’andamento del PIL e una presunta diffusione del numero delle persone omosessuali, aggiungendo nell’occhiello “c’è poco da stare allegri”.

Non si tratta purtroppo, come dicevo, di un caso isolato, ma di un atteggiamento ingiustificabile che deve essere stigmatizzato senza se e senza ma. È in questo contesto che ho avanzato e abbiamo avanzato, come Movimento 5 Stelle, ancora a maggio del 2018, una proposta di legge regionale che prevede misure contro l’omotransnegatività, anche sulla scia di quanto fatto da altre regioni.

Oggi, con questa risoluzione, chiediamo che questa Assemblea esprima, senza se e senza ma, il proprio apprezzamento per la decisione del preside ravennate, e che con altrettanta decisione si condanni il titolo del quotidiano in questione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Piccinini.

Non ho iscritti in discussione generale congiunta.

Consigliere Paruolo Giuseppe, prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

La sollecitazione della collega Piccinini si inserisce nella citazione di un paio di episodi dal contenuto sicuramente da condannare. Credo, però, che sia opportuna una riflessione, come tenta di fare l’ordine del giorno che alcuni colleghi del mio partito hanno firmato e sottoposto, allegato all’ordine del giorno in questione, una riflessione un po’ più ampia, una riflessione sul fatto che rischiamo di trovarci in una situazione in cui si sta diffondendo, sta tornando a diffondersi un clima di profonda intolleranza e di aggressione violenta, a volte anche preventiva, rispetto alle persone, alle opinioni, a chi non la pensa come noi.

Ci sono alcuni passaggi di questo ordine del giorno in cui mi riconosco molto, nel senso che per esempio dice a un certo punto “nonostante le premesse giuridiche di contesto che rafforzerebbero in linea teorica una maggiore attenzione alla promozione di un eloquio rispettoso della diversità delle minoranze semplicemente dell’altro da noi, cioè delle altrui opinioni, assistiamo quotidianamente allo sdoganamento, da parte di soggetti vari, che qui vengono elencati (testate giornalistiche, leader politici, blog di tendenza, social media e leoni da tastiera), di registri espressivi sessisti, omofobi, razzisti, violenti in senso lato che alimentano le discriminazioni fra i cittadini”. L’intolleranza si sta diffondendo si sta diffondendo e non è a senso unico.

Se vogliamo essere onesti, dobbiamo riconoscere che episodi di intolleranza ci sono da vari punti di vista. Alcuni sono gli esempi di stampo omofobico che ha richiamato la collega Piccinini, a cui potremmo aggiungere altri esempi di questo genere, altri sono esempi di tipo diverso.

Per esempio, mi fa piacere che venga ricordata anche la campagna di stigmatizzazione dei medici obiettori in quanto cattolici. Voglio ricordare, e credo che qui ci si riferisca alla recente campagna promossa dall’UAAR che, sotto il titolo “Testa o croce”, sostanzialmente chiede alle persone di diffidare dei medici cattolici in quanto sarebbero ritenuti non degni di rappresentare scientificamente la categoria; una campagna profondamente discriminatoria, profondamente intollerante e che merita di essere stigmatizzata allo stesso modo con cui doverosamente stigmatizziamo le campagne di discriminazione, di stampo omofobico o, appunto, che vanno a limitare o a discutere le idee o gli orientamenti sessuali e la razza. Viene ricordato in questo stesso documento l’episodio in cui un bimbo nero è stato umiliato dall’insegnante in una scuola, e così via. Insomma, siamo pieni, purtroppo, di esempi di questa violenza, e dovremmo davvero farci delle domande da questo punto di vista e fare una riflessione a tutto tondo. Non può essere solo una riflessione in cui noi vediamo nei comportamenti degli altri l’intolleranza e non riusciamo a leggerla quando l’intolleranza, invece, viene magari da una parte politica a noi vicina.

Ognuno di noi è segnato dall’esperienza che ha avuto. Ricordo quando andavo al liceo. Era un periodo ancora di forti contrapposizioni politiche. Ho dovuto sovente cercare di spiegare a delle persone, che ritenevano doveroso picchiare qualcuno in quanto fascista, che in realtà il pestare una persona, cioè fare violenza fisica, voleva dire condividere metodi che in quel momento si stigmatizzavano. Quanti casi ho conosciuto personalmente di ragazzi che sono finiti in mezzo a delle risse di tipo politico senza avere idee politiche e che hanno maturato, magari, delle convinzioni politiche in ragione del fatto di essere stati picchiati dagli uni o dagli altri. Ovviamente, il discorso era del tutto simmetrico, perché poteva capitare anche il contrario.

In quella stagione politica, negli anni attorno al ‘77, vi è stato un passaggio importante e anche una maturazione culturale, quella di riuscire a far comprendere che il valore, come l’antifascismo, lo si difendeva non soltanto proclamandolo, ma anche sviluppando una metodologia che si distaccasse dai metodi di quelli che venivano considerati come “avversari” e a cui, invece, scadendo sullo stesso piano, ci si finisce per omologare.

Allo stesso modo, oggi dobbiamo combattere il tema delle fake news oppure dell’uso e dell’abuso di quello che viene definito, con un termine inglese, straw man argument: uno attribuisce all’avversario politico frasi che non ha detto, concetti che deformano il pensiero dell’avversario per poterlo attaccare. Purtroppo, da questo punto di vista, assistiamo costantemente a episodi di questo tipo da parte di tutti. Sarebbe bene che ognuno iniziasse a mettere in evidenza quelli che vengono dalla propria parte, se vogliamo pensare di fare un passo avanti. Sennò, ognuno interverrà sostanzialmente cercando di individuare soltanto gli esempi che vengono da altri, quindi noi, se ci mettiamo a cercare solo gli esempi di intolleranza che vengono dai ministri leghisti al Governo, piuttosto che le fake news che arrivano dai Cinque Stelle, sicuramente individuiamo dei punti di sofferenza veri. O facciamo lo sforzo di capire anche quando arrivano da figure o persone o parti politiche a noi più vicine, oppure rischiamo davvero di essere visti da chi ci ascolta come delle persone che fanno discorsi a senso unico e che giustificano l’intolleranza quando viene da parti vicine a sé, quindi chiudono un occhio quando viene da parti vicine, invece accendono i riflettori quando viene da parti lontane.

In questo senso faccio sommessamente presente, anche rispetto all’ormai stra-noto congresso che si terrà a Verona nei prossimi giorni, che è possibile una posizione, che per esempio è la mia, di dire serenamente che quel congresso non mi rappresenta, ma non per questo io parteciperò a manifestazioni o a contromanifestazioni, che tendono sostanzialmente a fare il processo alle intenzioni, togliendo il diritto di parola. Ci sono persone che possono serenamente parlare e dire delle cose, su cui io non sono d’accordo e su cui io rivendico il fatto di poter dire che il tema della famiglia è un tema importante, ma su cui dobbiamo riuscire a dare delle risposte più forti e più credibili di quelle che la destra legittimamente può provare a proporre, ma su cui non siamo d’accordo.

Se provassimo a recuperare questa serenità, invece di scivolare in un livello di contrapposizione, elevando la temperatura e provando a far diventare il tutto uno scontro di civiltà, io credo che faremmo un servizio ai cittadini e all’accrescimento di una maturità rispetto a queste cose. Ci deve poter essere un confronto di opinioni nel quale si possano dire, serenamente e pacatamente, le ragioni della contrarietà, senza che sia necessario, per dimostrare la contrarietà, stracciarsi le vesti oppure pompare su delle notizie che in qualche modo deformano le opinioni delle persone che vogliamo contraddire o addirittura che si basano su fake news.

In questo senso un esame di coscienza credo che dovrebbe essere fatto da tutti e a tutto tondo, e dovremmo davvero fare una riflessione profonda, perché la chiave, e concludo, è proprio quella di non limitarsi a vedere le pagliuzze, o le travi, negli occhi degli altri, ma provare anche, serenamente e con attenzione, a cercare di fare un esame di coscienza, e chiedere a ognuno di noi se in ogni cosa che fa, in ogni opinione che esprime, ci mette il rispetto delle altre persone e il rispetto delle altrui opinioni, che possono essere diverse, oppure se basta un sospiro per vedere da parte degli hater da tastiera, arrivare sui social e stigmatizzare, come è stato fatto anche in queste ore, a danno di persone del tutto incolpevoli e inconsapevoli, che non citerò per rispetto delle persone, ma che sono state fatte oggetto, sulla base di una presunzione, di una caccia a chi non la pensa come lui, e di insulti, anche in questa occasione, anche su temi che sono afferenti alle cose di cui stiamo parlando.

Chiediamoci davvero, in ogni campagna che vediamo, se c’è il germe dell’intolleranza, e se lo vediamo, condanniamolo, come giustamente occorre fare sia quando le campagne vanno in una certa direzione, ripeto, per esempio, nel caso degli insulti omofobi, oppure nel caso delle questioni che qui vengono raccontate…

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Paruolo, le chiedo di avviarsi alla conclusione.

 

PARUOLO: Sto concludendo.

Anche quelle, appunto, suggerite dalla consigliera Piccinini, ma che sono presenti, di segno diverso, in questo caso, per esempio, con un pregiudizio di tipo religioso, nella già citata campagna dello UAAR contro i medici cattolici, che meriterebbe di essere condannata – merita di essere condannata – con la stessa analoga fermezza.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Paruolo.

Ho iscritto, in discussione generale congiunta, il consigliere Galli.

Vi ricordo, penso sia arrivata, che è stata depositata ai consiglieri una proposta di emendamento a firma della consigliera Piccinini, che insiste sull’oggetto 8174. È pervenuta alla Presidenza da pochi minuti. Grazie.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Sarò stato distratto, forse, perché all’intervento del collega Paruolo sono stato, credevo, attento, ma così non sarà stato. Non ho sentito infatti una parola sull’oggetto di cui stiamo parlando. Le parole “congresso delle famiglie”, che credo fosse l’argomento di cui stavamo parlando, non le ho sentite. Non ho sentito una parola su questo tema: sì, no, forse. È la sponsorizzazione, il patrocinio…

 

(interruzione)

 

Sono abbinate, ma io questo termine non l’ho sentito.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Non è un dibattito tra di voi. Chiedo al consigliere Galli di procedere nel suo intervento.

 

GALLI: Mi scusi, non è abbinato con la risoluzione presentata dai colleghi del PD?

 

PRESIDENTE (Soncini): Stiamo discutendo l’oggetto 7824, abbinato all’oggetto 8174. Sull’oggetto 8174 insiste una proposta di emendamento a firma della consigliera Piccinini.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Siccome gli oggetti sono abbinati e il collega Paruolo ha usato tutto il suo tempo a parlare di questo tema, credo che dire di cosa stava parlando nell’oggetto collegato ci poteva stare liberamente, ma si vede che per lui e per altri suoi colleghi della stessa area politica è un argomento che è meglio non toccare, non affrontare.

Siccome io, invece, sono abituato a dire bianco, se è bianco, a dire pane, se è pane, o nero, se è nero, usare le parole giuste con gli argomenti giusti…

 

(interruzione)

 

Ogni colore ha una risposta e ogni risposta deve essere molto chiara. Per chi è cristiano, per chi è cattolico, forse è bene ricordare quel passaggio del Vangelo che dice che uno deve essere il sale della terra altrimenti è meglio che venga perduto. Forse andrebbe ricordato al collega Paruolo e agli altri colleghi che non hanno neanche avuto il coraggio di firmare questa risoluzione.

Si parla di espressioni di odio, di linguaggio di odio quando, in realtà, si parla, come avete fatto con l’omotransnegatività, di cose potenziali. Si parla di una sponsorizzazione e di un patrocinio concesso a una manifestazione internazionale che avverrà la prossima settimana a Verona, una manifestazione che si richiama a valori che devono essere condivisi da tutti: la famiglia, il proseguire un percorso di costruzione di una nazione che si voglia riconoscere come tale.

In tutte queste parole che avete scritto non c’è un riferimento chiaro a quello che, invece, voi volete. C’è un riferimento indistinto a una decina di casi che non c’entrano nulla con il congresso di Verona. Vengono messi in un pot-pourri ideologico il disconoscimento di un esperimento didattico, degli articoli di titoli sul giornale, la questione di riaprire i porti, tutti argomenti che servono solamente a mettere tutte insieme in un calderone delle cose che, invece, sono assolutamente distinte.

Voi chiedete che il Governo non dia riconoscimento, non partecipi, non dia un proprio appoggio, anche solo morale, quando qui a Bologna, proprio qui a Bologna, negli anni scorsi avete fatto di tutto, compreso sponsorizzazioni economiche, sponsorizzazioni onerose ad iniziative che erano profondamente offensive nei confronti di quella grande maggioranza del popolo italiano che si riconosce tuttora nel cristianesimo.

Quattro anni fa, nel 2015, avete concesso una sponsorizzazione, ripetuta negli anni, a un circolo di Bologna, un circolo omosessuale, che ha coperto con volantini e manifesti l’intera città con espressioni assolutamente irriverenti nei confronti della religione della maggioranza degli italiani. Non avete avuto nessuno scrupolo, in quel momento, a dire “questo è un linguaggio di odio”. Non avete nessuno scrupolo a dire “questo è un linguaggio che non deve essere seguito, questo è un linguaggio che va condannato”. Nulla.

Non si parla di reati d’odio potenziali. Sono successi. Non avete speso una parola contro quei reati. Oggi a quel convegno di Verona voi alzate un muro, costruite un documento che non sta in piedi, cui l’intero centrodestra voterà contro, un documento che è un distillato di odio che certamente questa Assemblea poteva risparmiarsi.

I colleghi che non hanno voluto firmare questo documento immagino abbiano avuto un dibattito interno al Gruppo e anche loro personale. Non credo che il collega Boschini possa votare questo documento o possa assentarsi dall’aula. Credo che quando avremo il voto elettronico su questo documento qualcuno dovrà porsi delle domande, ma non nei confronti del proprio elettorato. Nei confronti della propria coscienza, ammesso che ce l’abbia.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliera Rontini, ha la parola.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Il collega Galli, secondo me, era distratto. Torno per un attimo all’oggetto 7824. Cito testualmente: “Risoluzione per esprimere la ferma condanna nei confronti di quanti diffondono odio e atteggiamenti omofobici, in particolare a mezzo stampa, e per manifestare adesione alla scelta del preside del liceo scientifico di Ravenna”. Lo faccio perché penso sia importante dare lettura anche in quest’aula, nel ringraziare Gianluca Dradi per il gesto che ha fatto, di quanto aveva scritto su Facebook. Poche parole, ma ricche di significato: “Ciò che offende – ha scritto – non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio liceo l’abbia pensata come un’offesa. Non la farò cancellare. Resti lì come pietra d’inciampo per l’intelligenza umana”. Non nella mia scuola e non in tutte le scuole della regione Emilia-Romagna, penso che dovremmo dire e dovremmo impegnarci a fare.

Ad uno dei quotidiani che nei giorni seguenti lo aveva intervistato, il preside aveva risposto: “In un primo momento la mia reazione è stata semplicemente un’alzata di spalle. Poi, però, ha prevalso l’idea di cogliere l’occasione per un piccolo gesto educativo nei confronti del presunto autore. A me non importa chi sia stato. Mi piacerebbe che fra qualche tempo l’autore ripassando davanti a quel muro possa ravvedersi e vergognarsi di aver pensato che quell’epiteto fosse un’offesa”.

Io voglio dire grazie al preside Dradi per aver testimoniato con i fatti quello che è il ruolo educativo della scuola, dei suoi dirigenti, di un suo dirigente, degli insegnanti. Il bullismo omofobo - ce ne rendiamo conto ogni giorno - è davvero una piaga che colpisce con sempre più frequenza gli adolescenti, in quella che è un’età difficile per loro, una fase complicata della loro vita, una fase in evoluzione, spesso di fragilità. Quindi, l’appello che faccio a quest’aula, ai colleghi del Partito Democratico e agli altri colleghi delle altre forze politiche qui sedute è di impegnarci tutti insieme per contrastare davvero nei fatti i gesti e i comportamenti di bullismo e di omofobia, di farlo non solo a parole, ma di farlo con i fatti e con gli strumenti che abbiamo a disposizione, ma di non strumentalizzare in un modo o nell’altro, per fare bagarre politica, nessuno di questi atteggiamenti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rontini.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Io stranamente (lo dico come una battuta) oggi mi trovo d’accordo con la consigliera Rontini. Ma lo dico anche con una certa soddisfazione, perché il tema merita che venga sostenuto e venga denunciato forte e chiaro.

Trovo assurdo che, oggi, siamo ancora qui a dover parlare di questi atteggiamenti. Sarà perché sono cresciuto in un quartiere dove certe persone erano di casa, quindi non ne faccio una differenza, per me non hanno differenza rispetto ad altri, trovo questi atteggiamenti assolutamente fuori dal mondo, fuori da ogni logica di buonsenso, di vivere comune, di vivere con rispetto di tutti.

Il sostegno a questo tipo di risoluzione, quindi, per me è assolutamente automatico. Poi, capisco che non per tutti sia così, e questo dispiace: vuol dire che il lavoro da fare è ancora tanto per fare della nostra società una società aperta e civile.

Detto questo, anch’io ringrazio il preside che ha fatto il gesto di non cancellare quella cosa, perché l’idea di una pietra d’inciampo è un tema veramente forte, e credo che vada magari anche imitata. Certe cose scomode che fanno anche male, infatti, a volte è bene conoscerle e non nasconderle, perché in questo modo ci fanno riflettere, e questo è importante. Un po’ come quelle cose che riguardano tante altre vicende, anche oscure, del nostro Paese, che vanno sempre raccontate, soprattutto alle nuove generazioni, perché non possono avere gli strumenti per non ripetere errori fatti in passato. Questo è fondamentale, altrimenti non si va avanti, non si riesce ad andare avanti. Il mio intervento sarà brevissimo. Voglio chiudere con una semplice riflessione, visto che la risoluzione stessa nel titolo lo cita: il fatto che bisogna osteggiare ogni atteggiamento omofobo di questo tipo, anche a mezzo stampa. Ora, perché si possa contrastare a mezzo stampa, ci vuole una stampa più attenta. Perché una notizia diventi tale, cioè, qualcuno la deve pubblicare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

La parola al consigliere Boschini Giuseppe. Prego.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente.

Naturalmente, il tema che stiamo discutendo è di grande interesse, e anche il fatto che si stiano sommando più interventi, dimostra che è un tema molto importante. In realtà noi stiamo affrontando qualcosa che vale un po’ di più di una polemica politica occasionale, magari usata strumentalmente per accusare di linguaggi d’odio chi magari su un tema non la pensa come noi, che sia l’immigrazione, che sia il tema dei diritti della persona, dei diritti individuali e sociali.

Stiamo affrontando un tema fondamentale della democrazia, che si colloca in uno snodo non semplice, quello dell’incontro fra due diritti, due blocchi di diritti fondamentali: il diritto alla libertà di opinione ed espressione da un lato; e dall’altro, però, il diritto, altrettanto importante, alla tutela della dignità della persona, quindi i suoi elementi costitutivi, a prescindere da quelle che sono le sue scelte personali in materia religiosa, in materia culturale, in materia di comportamenti sessuali, eccetera. È proprio il fatto che ci collochiamo allo snodo di due diritti che rende il tema interessante e oggetto di discussione, perché, se non fosse così, credo che il dibattito non ci sarebbe. Io non ho dubbi sul fatto che quando si incontra un diritto individuale come quello di libertà di espressione, a fronte di un altro diritto individuale, che però ha una grande valenza sociale, cioè quello della difesa di gruppi fragili, deboli, il diritto sociale può tendere a prevalere sul diritto individuale. È una mia convinzione. Non sarei una persona di sinistra se non avessi questa convinzione, questa visione del collettivo rispetto all’individuale, sennò sarei un radicale liberale, che è un’altra cultura.

Tuttavia, mi è chiaro che il tema si pone e quindi sono stati importanti, a mio avviso, gli sforzi che sono stati fatti in questi anni per cercare di dare una definizione corretta di che cos’è l’hate speech, il linguaggio d’odio, in particolare nel dibattito pubblico e nel dibattito politico per poterlo stigmatizzare.

Ho partecipato anch’io ad alcuni di questi dibattiti, per esempio in sede del Consiglio d’Europa dove mi capita di poter rappresentare questa Regione, e devo dire che sono stati dibattiti molto interessanti perché è importante tirare il confine giusto in maniera che il linguaggio d’odio possa essere chiaramente individuato e possa, quindi, anche essere chiaramente condannato laddove si manifesta.

Se tutto è linguaggio d’odio, nulla è linguaggio d’odio. Per cui, bisogna davvero definirlo bene. Il dibattito che dobbiamo fare oggi deve essere preciso in questo senso.

Da questo punto di vista oggi stiamo mescolando un po’ troppe cose, secondo me. Allora, bisogna essere più precisi per poter essere veramente ficcanti.

Se lo trasformiamo in un’arena, non facciamo un buon servizio alla democrazia. Io, per esempio, credo che sia di grande interesse la definizione che è stata fatta attraverso la risoluzione n. 913 del 28 novembre 2008 a livello europeo, dove è chiaro che ciò che noi dobbiamo focalizzare è l’istigazione pubblica alla violenza o all’odio nei confronti di un gruppo di persone o di un membro di questo gruppo definito in riferimento alle caratteristiche della persona (razza, colore, religione, ascendenza, origine nazionale o etnica e potremmo aggiungere un lunghissimo elenco, orientamento sessuale, eccetera) perché il riferimento all’istigazione pubblica, alla violenza o all’odio nei confronti di una persona in quanto membro di una categoria è l’elemento saliente del linguaggio d’odio, ed è l’elemento che noi dobbiamo andare a focalizzare chiaramente, senza fare oggi confusioni nel dibattito.

Questo vuol dire che io non posso dire ad una persona “vattene a casa tua” o “puoi morire in mare”, in quanto membro di una categoria e in quanto uomo singolo membro di quella categoria, cioè generalizzando con un discorso che è di incitamento pubblico alla violenza o all’odio del gruppo di persone in quanto persone e in quanto gruppo caratterizzato da quegli elementi. Questo per me è l’elemento saliente.

Se la definiamo così, ci accorgiamo che tutti noi corriamo il rischio di fare, a volte, questi errori, qualcuno più di altri. Tocca dire che molto spesso assistiamo, soprattutto nel dibattito nazionale politico, all’uso di questi hate speech, che sono evidentemente condannati e individuati in maniera molto chiara.

Ho cercato di argomentare perché per me questo è un elemento fondamentale. Mi ha fatto dispiacere, per esempio, vedere che ancora nello scorso gennaio, proprio due mesi fa, a gennaio 2019, nell’ambito di una discussione presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, quindi non dove siamo rappresentati noi, ma dove vanno i parlamentari, nell’ambito di una risoluzione che trattava anche questo tema del linguaggio d’odio, in particolare nel nostro Paese, in Italia, non siamo riusciti – parlo soprattutto ai colleghi della Lega – ad avere una posizione comune. Evidentemente qualcuno si sente tirato in ballo – non so perché; non credo perché abbia la coda di paglia – e si oppone all’approvazione di convenzioni europee sui linguaggi d’odio che, invece, sarebbero estremamente importanti, torno a dirlo, per tutti.

Ecco perché, secondo me, non dobbiamo fare confusione. Per esempio, condivido quanto ha già detto il collega Paruolo, e lo ribadisco. Invito il collega Galli a stare attento, perché faccio un passaggio sul tema e poi lui dopo mi dice che non ne ho parlato. Per esempio, sul tema del congresso di Verona io sento di condividere veramente nulla di ciò che probabilmente verrà detto nei prossimi giorni a quel congresso. So per certo che in passato quell’organizzazione, che tra l’altro non ha niente a che vedere con il cattolicesimo italiano complessivamente inteso, ma è espressione prevalentemente di cristianità americane, integraliste eccetera, ha anche i suoi terminali italiani, naturalmente, ma sicuramente esprime una forma di cristianesimo da cui mi sento, personalmente, davvero molto lontano, quindi non la equivocherei identificandola con tutto il mondo, perché non è così, non ho difficoltà a dire che per me è fondamentale ascoltare che cosa verrà detto e se in quei luoghi si farà ciò che abbiamo detto, cioè un’istigazione alla violenza contro dei gruppi o all’odio contro dei gruppi in quanto tali. Lì io riconoscerò la presenza degli hate speech.

Molto diverso se verrà fatta un’argomentazione, che io non condivido assolutamente, un’argomentazione criticabilissima, magari assurda, ma basata su argomenti di tipo razionale o filosofico. In quel caso, dobbiamo stare attenti a non mescolare le cose.

Questo ho tenuto a dirlo, anche per manifestare la mia perplessità sul fatto che abbiamo mescolato, secondo me, nel dibattito di oggi cose un pochino diverse.

Sono completamente d’accordo sui messaggi di sostegno al preside di Ravenna. Li ha dati bene la collega Rontini e li condivido molto. Penso che abbia dato un esempio a tutti, a partire da chi usa il linguaggio d’odio, e quella frase su quel muro era sicuramente un linguaggio d’odio, perché incitava alla stigmatizzazione di un gruppo in quanto gruppo. Bisogna dare la lezione, che è la lezione della democrazia, che è quella che tiene insieme, sì, la libertà di parola e di espressione, ma che tiene insieme il diritto sociale dei gruppi e delle persone a essere quello che sono.

Questa non è soltanto sinistra (per me lo è) ma è anche riconoscimento dei diritti fondamentali scritti nella nostra Costituzione. Oggi noi parliamo di questo. Se ci dividiamo sui linguaggi d’odio, non ci dividiamo fra destra e sinistra, ma fra qualcuno che difende la Costituzione e qualcuno che ha deciso che non ci si vuole riconoscere. Non facciamolo. Non facciamolo. È un invito in particolare ai colleghi della destra (attenzione, perché la cosa che avete fatto nel Consiglio d’Europa è grave): non bisogna rompere il fronte democratico di tutte le forze democratiche su questi temi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Boschini.

Do la parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Solo alcune osservazioni su quelle che sono le risoluzioni abbinate. Intanto mi rivolgo un po’ ai consiglieri del PD, che forse un po’ di confusione hanno creato loro su quello che è effettivamente l’obiettivo su cui si vuole puntare con queste risoluzioni. Hanno messo dentro un po’ di tutto.

È ovvio che la discussione si incentra sulla risoluzione a firma della consigliera Piccinini e penso che la risposta migliore l’abbia data il preside, alla quale noi non abbiamo tanto altro da aggiungere, in virtù del fatto che già su questo argomento ci si è apprestati a dare dei giudizi, delle affermazioni e delle deduzioni.

È ovvio che più alimentiamo anche in seno al Consiglio regionale risoluzioni dove si parla di odio, dove si parla di qualsiasi tipo di linguaggi omofobi o quant’altro, più siamo noi stessi ad alimentare certi ragionamenti, più siamo noi stessi a riprendere delle frasi, sulle quali poi effettivamente si può creare questo tipo di confusione mediatica.

Altro ragionamento è la discussione che si va a porre sulla risoluzione a firma del Partito Democratico. Intanto alcune questioni preliminari, come in gergo processuale si dice. Non è presente la prima firmataria di questa risoluzione, il motivo di questo dobbiamo chiedercelo. Ma non sono presenti neanche altre firme autorevoli del Partito democratico di questa risoluzione, che hanno poi ben argomentato le loro osservazioni, prendendo un po’ le distanze da questa risoluzione; anzi, non tanto prendendo le distanze, ma non parlandone neppure.

L’oggetto della risoluzione del Partito democratico, però, deve essere valutato. È chiaro che noi diamo un impegno alla Giunta, e l’impegno alla Giunta è quello di sostenere nelle sedi opportune la richiesta di revoca di ogni forma di patrocinio istituzionale al World Congress of Family, nonché a stigmatizzare la partecipazione di esponenti del Governo al medesimo evento. Si dice, in questa risoluzione: “membri del Governo italiano che si distinguano per tesi misogine, omofobe e liberticide nei confronti delle donne”.

Io non ricordo tesi misogine, omofobe o liberticide di membri del Governo italiano: se me le volete raccontare, me le dite. Se tesi omofobe, liberticide e misogine sono quelle che sostengono un concetto di famiglia formato da un padre e da una madre, io stesso sono omofobo, liberticida e misogino. Questo è un concetto che non è nuovo nel movimento della Lega, nel rispetto della famiglia tradizionale. È un concetto che noi riteniamo che debba essere portato avanti in tutte le sedi. Poi, stigmatizziamo frasi e concetti d’odio, ma questo è un altro concetto, è un’altra situazione.

Noi oggi discutiamo di una risoluzione che va contro quello che è il Congresso Mondiale sulla Famiglia. Non è una stigmatizzazione di concetti d’odio. Ora, bisogna che siate chiari voi stessi nelle dichiarazioni che fate, perché un conto è stigmatizzare concetti d’odio, un conto è andare contro quelli che sono i concetti della famiglia. Se questo è, cerchiamo di capire, vogliamo capire da parte vostra che cosa ne pensate, ma credo, sulla base di quelli che sono stati gli interventi formulati fino adesso, che su questo tema non vogliate prendere poi una netta e chiara posizione. Quindi, è evidente che stiamo parlando di risoluzioni che affrontano temi diversi. Si potrebbero suddividere in vari temi, ma quella abbinata del Partito Democratico è fondamentalmente non votabile. Non si può pensare di dare ai membri del Governo italiano, e su questo ovviamente ne risponderete in tutte le sedi, di misogini, omofobi e liberticidi nei confronti delle donne. Questa è una risoluzione pubblica della quale, appunto, risponderete in ogni sede.

 

PRESIDENTE (Soncini): Do la parola al consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Da parte mia, nulla da aggiungere alle dichiarazioni del preside e nulla da aggiungere a quanto citato nella risoluzione della consigliera Piccinini. Quanto, invece, alla risoluzione del PD, vorrei osservare che le vostre non sono politiche antidiscriminatorie, ma che ad ogni piè sospinto discriminano al contrario prima l’eterosessualità e poi anche la famiglia.

Fortunatamente c’è chi se ne accorge e ad ogni competizione elettorale ve lo ricorda. Io a Verona ci sarò e sono fiero di andarci perché quella difesa della famiglia è una battaglia di civiltà contro la barbarie relativista che vi ostinate a rappresentare.

Ovviamente, il mio voto sarà fermamente e convintamente contrario alla risoluzione del PD e chiedo fin d’ora il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie. Ci sarà, quindi, il voto elettronico, non ho capito, però, se su entrambe le risoluzioni.

 

TAGLIAFERRI: Su entrambe.

 

PRESIDENTE (Soncini): Su entrambe. Sulle risoluzioni, quindi. Va bene.

Consigliere Facci, a lei la parola.

 

FACCI: Grazie.

Volevo anch’io intervenire su questa risoluzione a prima firma Mori, del PD, e poi a seguire direi di tutta la maggioranza di quest’aula, perché la trovo abbastanza singolare prima ancora che inopportuna.

È singolare perché fa tutta una premessa, un cappello introduttivo sulla libertà di espressione, che deve essere garantita, su forme di discriminazione, tutti i richiami alla Convenzione europea o alla Carta dei diritti fondamentali. Non sto ad ammorbarvi, visto che si tratta di una buona pagina condita di richiami importanti ai princìpi fondamentali della Costituzione e alle regole della corretta convivenza civile.

Per arrivare, poi, a chiedere che cosa? Alla fine dobbiamo andare al dispositivo, alla richiesta che viene evidenziata, l’impegno alla Giunta: “la revoca di ogni forma di patrocinio istituzionale al World Congress of Families, nonché a stigmatizzare la partecipazione di esponenti del Governo al medesimo evento”, quindi una richiesta assolutamente in contrasto con le premesse.

Se la libertà di espressione deve essere garantita, deve essere garantita a tutti. Già qui c’è una contraddizione in termini che, in realtà, tradisce il reale pensiero del PD, quantomeno del PD, qui in Emilia-Romagna, e alleati vari, cioè che la libertà di espressione vale fin quando è la propria, fin quando non contrasta con le proprie posizioni. Quindi, naturalmente, si cade nell’atteggiamento liberticida o quantomeno del non accettare il diverso da sé, l’accusa che viene rivolta a questi banchi. Già questo fa sorridere. Quantomeno limitiamoci a sorridere.

Trovo abbastanza imbarazzante tutto il periodo dove si parla dei giornali, degli episodi, delle scritte, di Collovati. Abbiamo messo dentro di tutto. Questa è una grande macedonia per arrivare a contestare il congresso di Verona. Come ha ricordato il collega Pompignoli, quello che trovo assolutamente imbarazzante è che si facciano accuse precise, ai limiti della diffamazione, senza ovviamente fare nomi e cognomi. Io avrei voluto che voi in questa risoluzione aveste indicato chi sono i relatori che portano avanti tesi misogine, omofobe e liberticide nei confronti delle donne. Se voi aveste avuto il coraggio di indicarlo, avreste quantomeno completato il vostro pensiero, che qui oggi mi trovo a contestare e, ovviamente, a non condividere. Ma avreste dovuto inserirlo. Quello, sì, che sarebbe stato diffamatorio. Non lo avete indicato intanto perché non esistono relatori che portano avanti queste tesi, quindi di fatto perché avreste tradito la vostra assoluta infondatezza nella contestazione.

Vedete, io vorrei che la smettessimo di prenderci in giro e dicessimo le cose come devono essere dette, e cioè che questa Amministrazione regionale, sostenuta da questa maggioranza, vuole portare avanti, in nome di una libertà di espressione, di un divieto di rifiuto dell’altro da sé e dell’amore per il prossimo, delle categorie minoritarie (in senso numerico del termine) di soggetti a cui questa Amministrazione evidentemente ha promesso qualcosa e da cui evidentemente questa Amministrazione riceve qualcosa, quantomeno in termini di consensi elettorali - non so quanto potranno insistere -, e naturalmente nell’ambito di questo rapporto do ut des con queste realtà c’è una tutela che deve essere garantita.

Io spero si veda bene dalla telecamera: quando si tengono manifestazioni come queste, Gender Bender, che prende 100.000 euro dalla Regione Emilia-Romagna per dieci giorni di festival (chiamiamolo festival, e questo è il Gender Bender di qualche anno fa), quando si vedono queste espressioni, queste fotografie di questa festa patrocinata con i soldi pubblici, 100.000 euro all’anno per dieci giorni, io non vedo strapparsi le vesti da parte dei consiglieri del PD a dire che queste sono espressioni che vanno a violare la libertà religiosa di chi non la pensa in questo modo. Badate, queste sono fotografie e atteggiamenti apertamente e volutamente blasfemi. Io non sono uno che su queste cose sia particolarmente ortodosso, ma di fronte a queste si indignerebbe anche un non credente.

Quello che voglio chiedere allora è: che cosa volete fare con questa risoluzione? È la conseguenza del progetto di legge contro la omotransnegatività che oggi sta occupando in maniera anche abbastanza veemente la discussione del Partito democratico? È un modo per mettere una pezza rispetto al problema che oggi voi avete al vostro interno su quella legge? Sappiamo questo iter cosa sta portando, abbiamo già dei termini che sono usciti dal progetto originario, perché chiaramente c’è una discussione interna. Io dico che se questo è il vostro obiettivo, sarebbe stato molto più onesto intellettualmente, da parte vostra, dichiararlo in modo più chiaro, senza accusare Tizio, Caio e Sempronio di portare avanti tesi liberticide, misogine, o addirittura omofobe, e appunto, atte a diffondere una cultura di odio e discriminazione.

Io dico che chi diffonde odio e discriminazione siete voi, perché discriminate chi non la pensa come voi, in nome di una difesa di realtà, lo ribadisco, minoritarie in termini numerici, che sicuramente devono avere, come è giusto che abbiano, tutti i diritti che ha chiunque abiti su questa terra, ma che non devono avere corsie preferenziali.

Il fatto che ci sia un congresso a Verona che ribadisce tesi che a voi non vanno bene non deve essere il motivo per andare a impegnare un’aula importante come questa, a perdere una o due ore, il tempo che metteremo per una risoluzione, in cui addirittura volete che siano censurati gli esponenti del Governo che andranno a Verona a sostenere le proprie legittime posizioni perché non le condividete.

Vi dovete vergognare di impegnare un’aula come questa su una risoluzione del genere. Vi dovete vergognare! È una vergogna che siamo qua, a discutere di questo. Mi meraviglio di chi l’ha firmata, perché penso che molti di voi si siano in buonafede, ma non è questo il modo per portare avanti discussioni che evidentemente al vostro interno vi stanno impegnando molto, ma non è questo il sistema. La libertà, se c’è, deve esserci per tutti, non per chi pare a voi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Do la parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Oggi è il 26 marzo e tre giorni fa qualcuno di quest’aula scriveva su Facebook, qualcuno che siede in quest’aula, messaggi del tipo “Le radici non gelano, 100 anni, avanti tutta”.

Per chi non lo dovesse ricordare o non dovesse saperlo, il 23 marzo del 1919 è stato uno dei giorni più sciagurati della storia d’Italia, perché Benito Mussolini fondò i Fasci di combattimento. Quindi, se c’è qualcuno che si deve vergognare in quest’aula è chi qualche giorno fa, come il consigliere Facci, ha scritto su Facebook “Le radici non gelano, 100 anni, avanti tutta”. Mettiamo i puntini sulle i.

 

VOCE: È la storia.

 

TARUFFI: È la storia, ma siccome con la storia bisogna fare conti, se lei non ha fatto i conti con quello che ha fatto e ha prodotto il fascismo in Italia, è un problema suo, non è un problema di tutti noi.

Lei non capisce esattamente qual è il punto in questione anche nel ragionamento che lei ha esposto, perché il fatto che un’aula democraticamente eletta, come questa, esprima un punto di vista e una presa di posizione netta nei confronti del Governo della Repubblica, che forse sfuggirà a qualcuno, ma il Governo della Repubblica è il Governo di tutti, non è il Governo della maggioranza, anche se capisco che, per chi non ha fatto i conti con la storia, l’idea che la maggioranza possa disporre a proprio piacimento, calpestando e in qualche modo eliminando chi non la pensa come la maggioranza o addirittura prevedendo che le minoranze non abbiano diritto di parola e di tutela è una congiunzione che ha, ovviamente, una coerenza interna al proprio ragionamento.

Lei, consigliere Facci, ha illustrato ripetutamente, come se fosse un punto decisivo, il fatto che le famiglie, diciamo così, non tradizionali a cui quest’aula, tra l’altro anche lasciando intendere che esistono dei rapporti non ben chiari con pezzi e mondi, cosa che fate abbastanza spesso voi della destra, perché in questo Paese si continua a parlare di centrodestra, ma io vorrei che incominciassimo a dire che in questo Paese esiste la destra, non esiste il centrodestra. Esiste la destra. Dalla destra emiliano-romagnola, nelle sue varie sfumature e articolazioni, dai sovranisti ai leghisti, ai forzisti, spesso e volentieri da quella parte dell’aula arrivano insinuazioni che si ripetono sempre rispetto al fatto che questa Amministrazione avrebbe rapporti non meglio precisati, scambi do ut des, rapporti con associazioni. Sarebbe ora – l’ho già detto più volte – che qualcuno procedesse anche in altre sedi, se siete così convinti che esistano questi rapporti. Altrimenti è un abbaiare continuo. Anzi, direi un ragliare continuo, per essere più precisi.

Per stare sul merito delle risoluzioni, non voglio disperdermi, il fatto che in Italia esista il 40 per cento di famiglie che non rispettano il canone, che non possono essere assoggettate al canone tradizionale “uomo, donna, figli”, per intenderci, è un dato di fatto. Non è una discussione. È un dato di fatto. Come pure – purtroppo, dico io – è un dato di fatto che esistano più e più dichiarazioni che arrivano dalla parte della destra italiana (ne leggerò alcune) che testimoniano non so se una forma di espressione d’odio, sicuramente un’intolleranza che fa riflettere, posto che, ovviamente, voi della destra italiana difendete così tanto la famiglia tradizionale che non vi peritate, almeno i leader nazionali non si peritano di avere due o tre famiglie tradizionali ciascuno da difendere. È talmente tanto il desiderio di sostenere e difendere la famiglia tradizionale che è meglio averne due o tre, più vari altri soggetti. Bisogna difendere, ovviamente, la famiglia tradizionale.

A parte queste divagazioni, io starei sul merito delle risoluzioni. Noi condividiamo appieno la risoluzione che ha proposto la consigliera Piccinini, alla quale è stata abbinata una risoluzione della quale siamo tra i firmatari. Siamo tra i firmatari senza nulla di cui vergognarci. Forse a vergognarsi dovrebbero essere quelli che si fanno rappresentare e, ahinoi, purtroppo, in questo momento rappresentano tutto il Paese e sono al Governo dell’Italia, che magari in anni passati hanno definito… Non so se per voi definire l’ex presidente della Camera, onorevole Boldrini, “bambola gonfiabile”, lo ha fatto oggi il ministro Salvini, sia un’offesa o non sia un’offesa, sia un linguaggio d’odio o non sia un linguaggio d’odio. Non lo so. Non so se ciò che afferma il consigliere comunale della Lega Zelger, che dichiara che i gay sono una sciagura, sia un’offesa o non sia un’offesa. Non so se la seguente espressione “se avessi un figlio omosessuale, lo butterei nella caldaia”, detta da Giovanni De Paoli, consigliere regionale della Liguria, 2016, il quale poi smentisce in un’intervista e dice “non ho detto questo”, sia un’offesa o non sia un’offesa. Però ovviamente “quando mi fermano - lo dice lui - per la strada e mi dicono ‘bravo, consigliere, avanti così, siamo in tanti che la pensiamo come lei’”, come lo vogliamo chiamare questo tipo di atteggiamento, forse culturale? Peraltro, tutto questo è facilmente rintracciabile digitando su un qualunque motore di ricerca “frasi della Lega contro omosessuali”. Io non ho la Spectre e non faccio parte di nessuna organizzazione, purtroppo o per fortuna, che ha particolari canali di indagine sul territorio, ma sta di fatto che, facendo una semplice ricerca su un qualunque motore di ricerca, questo è quello che appare.

In politica bisogna avere anche un minimo di coerenza. Quindi, se succede che domenica scorsa, ad esempio, proprio il giorno in cui si è tenuta a Torino una partita di calcio femminile con 40.000 spettatori, Juventus-Fiorentina, in quello stesso giorno un telecronista (chiamiamolo così) di un’emittente televisiva di Agropoli nel commentare la presenza di una donna guardalinee si esprime nei termini che abbiamo sentito, con quegli epiteti, con quelle affermazioni, e tal Vessicchio (così si chiama) si fa fotografare - guarda caso, sono sempre coincidenze - ovviamente con una bella bandiera della Lega, con su scritto “Salvini Premier”, saranno pur tutte coincidenze, però io non penso - ed è per questo che noi siamo qui - che sia una coincidenza se i ministri della Lega andranno a quella manifestazione che si terrà il 29, 30 e 31 marzo a Verona a rappresentare, ovviamente, tutto questo. Non è un caso.

Noi dovremmo dire, e concludo in quanto non ho più tempo, che se volessimo presentare proposte concrete di sostegno alla famiglia dovremmo, ad esempio, occuparci di una cosa della quale non sento mai parlare, mai, perché la famiglia si fonda sul fatto che i contraenti di quel rapporto abbiano la possibilità di mantenere eventualmente la propria condizione e, quindi, anche di fare figli e portare avanti il proprio progetto di vita, che si chiama lavoro stabile, si chiama servizi sociali che esistono, per fortuna, nella nostra regione, ma non così tanto dalle altre parti, allora bisognerebbe stanziare fondi per gli asili-nido, per i servizi alla persona, per i servizi per la maternità. Bisognerebbe occuparsi di questo, ma di questo non si occupa quasi mai nessuno, anzi, quando qualcuno parla di tutele nel mondo del lavoro, sembra quasi che stia dicendo: questa sì che è una blasfemia.

Se volessimo essere coerenti ci dovremmo occupare di questo, perché è su questo che si fondano i progetti di vita. Progetti di vita che ovviamente devono accompagnare la libertà di ciascuno. E nella libertà di ciascuno c’è la possibilità, in un mondo civile, di scegliere, secondo le proprie inclinazioni sessuali, senza dover dar conto, senza dover essere discriminato, senza dover subire o sentire che la società, se fai una certa scelta ti osteggia anziché accompagnarti. Questo è quello di cui ci dovremmo occupare.

A Verona, tutto questo viene dagli organizzatori, che non è che sono nati ieri. Pillon, cioè, non è che non lo conosciamo e non sappiamo quali progetti di legge ad esempio propone, o qual è la storia di quella vicenda. Concludo. È chiaro che nel momento in cui il Governo della Repubblica, cioè il Governo di tutti patrocina quel tipo di iniziative che ha questo sottofondo e quel sottofondo culturale, credo sia sano, giusto e democratico dire no, perché esistono dei no, lo sappiamo, e lo abbiamo dimostrato anche nel dicembre del 2016. Sono no che equivalgono al sì, equivalgono a una visione positiva del Paese.

In quel caso, dal nostro punto di vista abbiamo espresso un’opposizione a un progetto che avrebbe manomesso la Costituzione. Oggi noi diciamo no a quel tipo di impostazione che è lesiva non tanto di chi va a difendere quella visione del mondo, ma è lesiva di chi in quel mondo non si ritrova. Ecco allora che forse è il caso non di vergognarsi nel proporre, ma di vergognarsi di dire e rivendicare alcune paternità storiche.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Sono le 13,01 quindi riprendiamo i lavori nel pomeriggio.

La discussione generale resta aperta, anche perché vedo iscritta la consigliera Prodi. Vi ricordo che è arrivato un altro emendamento, sempre a firma della consigliera Piccinini, che dovrebbe essere stato distribuito, quindi siamo a due emendamenti, al momento, sull’oggetto 8174.

Grazie. Ci vediamo alle ore 14. Ci saranno, all’inizio, tre interpellanze.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,01

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI, gli assessori Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Palma COSTI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA e i consiglieri Stefano BARGI, Paolo CALVANO, Roberta MORI, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 8071 “Progetto di regolamento: «Modifiche al Regolamento regionale n. 1 del 30 maggio 2014 (Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, delle aziende sanitarie, degli enti e delle agenzie regionali e degli enti vigilati dalla Regione)»” (198)

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 7

Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Roberta MORI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 7814 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le confessioni religiose previste come destinatarie dell’8 per mille, cioè quelle che hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, siano le uniche destinatarie della quota di proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Tagliaferri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Votazione emendamento 1, a firma dei consiglieri Tagliaferri e Rancan

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 7

Michele FACCI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 4

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Manuela RONTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione risoluzione oggetto 7814

 

Presenti: 33

 

Favorevoli: 7

Michele FACCI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Contrari: 22

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 4

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 17

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 7814 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le confessioni religiose previste come destinatarie dell’8 per mille, cioè quelle che hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, siano le uniche destinatarie della quota di proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Tagliaferri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Tagliaferri e Rancan

«Nel dispositivo, le parole “(chiesa Cattolica, Chiesa Evangelica Luterana, Unione delle Comunità ebraiche, Sacra arcidiocesi ortodossa, Chiesa Apostolica, Unione cristiana Evangelica Battista, Unione Buddista, Unione induista)” sono così modificate “(Chiesa Cattolica, Tavola Valdese, Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI), Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa meridionale, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Chiesa Apostolica in Italia, Unione Buddista Italiana, Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Samgha, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai), nonché la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni,”»

(Respinto)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

8118 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Istituzione del Reddito energetico regionale". (13 03 19) A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sensoli

8124 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione”. (Delibera di Giunta n. 367 del 11 03 19)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

8119 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti gli infermieri ed i conducenti operanti a bordo delle ambulanze. A firma della Consigliera: Piccinini

8120 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti riguardanti questioni relative alla gestione dell'impianto di recupero di rifiuti in cui è avvenuto un incendio, sito a Modena in Via Caruso. A firma della Consigliera: Gibertoni

8121 - Interrogazione a risposta scritta circa la costituzione della società "Acqua ingegneria". A firma del Consigliere: Bertani

8123 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante le famiglie straniere che accederanno, nel territorio regionale, al reddito di cittadinanza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8125 - Interrogazione a risposta scritta circa atti e procedure riguardanti la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8126 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l’Istituto Rizzoli di Bologna e la relativa valorizzazione. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8127 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti il blocco dell’indicizzazione delle pensioni. A firma del Consigliere: Galli

8128 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare la Stazione Mediopadana dell’Alta Velocità e connetterla con il centro di Reggio-Emilia e con l’area vasta circostante. A firma del Consigliere: Galli

8129 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare al più presto la linea ferroviaria Reggio-Ciano, danneggiata presso un sottopassaggio sito a Cavriago. A firma del Consigliere: Delmonte

8130 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare i lavoratori operanti nella sanità privata, e favorire il rinnovo del relativo contratto collettivo nazionale di lavoro. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini, Zoffoli

8131 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’inaugurazione, a Fidenza, di nuovi locali per il Punto di accoglienza ed il Servizio di distribuzione farmaci. A firma del Consigliere: Rainieri

8132 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa le azioni da porre in essere per valorizzare la presenza sul territorio del Centro ENEA del Brasimone. A firma del Consigliere: Facci

8133 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza durante eventi che si volgono presso la Fiera di Bologna, con particolare riferimento alla presenza di gruppi organizzati di malviventi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8134 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti, presso l’Istituto Rizzoli di Bologna, lo svolgimento delle assemblee dei lavoratori e la relativa regolamentazione. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8135 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire, nelle Case della Salute, la continuità assistenziale dopo le ore 20.00 e la tutela delle categorie più deboli, quali i bambini e gli anziani. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8137 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'abbattimento di barriere architettoniche presso i chiostri di San Pietro, a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Galli

8138 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure di selezione del personale presso una struttura sanitaria operante a Sassuolo. A firma del Consigliere: Galli

8141 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare e garantire l’autonomia dell’AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8143 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la realizzazione della “bretella” di collegamento tra la Valle del Setta e la Valle del Reno. A firma del Consigliere: Facci

8145 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici presenti negli appalti di logistica, pulizia e riallestimento dei punti vendita di un marchio di abbigliamento ed accessori del Gruppo spagnolo INDITEX. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Taruffi

8146 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori dell’impresa che, a Fossatone di Medicina, procedono alla stampa di un quotidiano nazionale in regime di monocommittenza. A firma dei Consiglieri: Bertani, Piccinini

8147 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le criticità relative al personale infermieristico nel reparto di Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Sant’Anna di Cona. A firma del Consigliere: Galli

8148 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino, a seguito di una frana, della circolazione sulla Strada Statale n. 64 “Porrettana” tra Pavana e Ponte della Venturina. A firma del Consigliere: Taruffi

8149 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attuazione dell’art. 17 della L.R. 19/2018 in materia di tutela dei prodotti alimentari, con particolare riferimento alla valorizzazione del servizio veterinario. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8150 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti, a Modena, la bonifica dell’area “Ex AMCM”. A firma del Consigliere: Bargi

8151 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare e migliorare la segnaletica ed i percorsi destinati a persone disabili o non vedenti, con particolare riferimento alla zona ove ha sede la Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Sassi

8152 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la regolarità dei servizi di assistenza ai degenti, con particolare riferimento alla presenza di badanti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8153 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un centro culturale islamico, sito a Fabbrico (RE). A firma del Consigliere: Galli

8155 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ridurre l’utilizzazione di prodotti realizzati con plastica monouso. A firma del Consigliere: Sassi

8156 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti la partecipazione della Regione Emilia-Romagna a Banca Etica, e l’utilizzo delle relative risorse. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri

8157 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attribuzione di un codice verde ad una paziente affetta da “sospetta appendicopatia acuta”, e le azioni da porre in essere a tutela dei soggetti che si rivolgono ai Pronto Soccorso. A firma del Consigliere: Galli

8160 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa il finanziamento delle opere di compensazione tese alla fruibilità turistica di Isola Serafini, ed i relativi impegni assunti dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8161 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le problematiche riguardanti i ritardi nella corresponsione dei rimborsi destinati ai pazienti dializzati, con particolare riferimento alla situazione riguardante l’ospedale di Cona. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8162 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di selezione ed assunzione degli autisti, con particolare riferimento al trasporto pubblico ed alla tutela dei soggetti che ne usufruiscono. A firma del Consigliere: Galli

8163 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure, in materia di mobilità e trasporti, riguardanti il TRC, con particolare riferimento alla situazione esistente a Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

8165 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi presso il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale che rischiano di non essere realizzati per carenza di risorse. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini

8167 - Interrogazione a risposta scritta circa l’aumento dei canoni per le concessioni di derivazione di acqua pubblica destinate ad uso irrigazione agricola. A firma del Consigliere: Rainieri

8168 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo spiaggiamento di migliaia di cefali verificatosi tra Rimini, Riccione, Cattolica e Misano. A firma della Consigliera: Sensoli

8169 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tempistica di avvio dei lavori per la realizzazione della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma del Consigliere: Galli

8170 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’eventuale necessità di monitorare l’impatto acustico su tutti gli edifici prospicienti le opere dell’infrastruttura di collegamento tra Aeroporto di Bologna e Stazione, denominata People Mover. A firma del Consigliere: Taruffi

8171 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all’aumento di morti per overdose da eroina in Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Prodi

 

Interpellanza

 

8164 - Interpellanza in merito allo sblocco di concorsi e procedure di stabilizzazione nella sanità. A firma della Consigliera: Sensoli

 

Risoluzioni

 

8122 - Risoluzione per impegnare il Presidente della Giunta ad attivarsi con il massimo impegno e la massima sollecitudine per estendere la Consultazione Popolare, riguardante la TAV, proposta in Piemonte dal Presidente Chiamparino a tutte le Regioni italiane, a partire dall'Emilia-Romagna. (13 03 19) A firma del Consigliere: Galli

8136 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire i lavori di studio e programmazione del Gruppo tecnico di lavoro sulla Fibromialgia e, in caso di risultati positivi sull'efficacia dell'agopuntura nel trattamento dei sintomi della fibromialgia rilevati dallo studio randomizzato controllato (ACUMILAGIC), a prevedere l'agopuntura tra i trattamenti la cui erogabilità è a carico del Fondo sanitario regionale attraverso l'aggiornamento della DGR 741/2014. (18 03 19) A firma dei Consiglieri: Calvano, Caliandro, Boschini, Marchetti Francesca, Montalti, Taruffi, Zoffoli, Rossi, Torri, Cardinali, Rontini, Poli, Zappaterra, Campedelli, Piccinini, Molinari, Mumolo, Benati, Iotti, Bessi, Lori, Ravaioli, Serri, Bagnari, Tarasconi, Paruolo

8139 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di assicurare la concreta attuabilità della scelta, da parte del defunto, che abbia manifestato, in vita, la volontà della dispersione delle proprie ceneri per mezzo della “BIO URNA”, costruita in modo da risultare biodegradabile, adoperandosi affinché i Comuni del territorio regionale, nel rispetto della vigente normativa, individuino e rendano disponibili aree pubbliche per tali finalità. (18 03 19) A firma del Consigliere: Sassi

8142 - Risoluzione per impegnare il Presidente della Giunta a promuovere un ricorso presso la Corte Costituzionale finalizzato a sollevare eccezione di conflitto di attribuzione in relazione all’art.11 ter del decreto legge 14 dicembre 2018 n. 135, denominato “no triv” che, coordinato con la legge di conversione 11 febbraio 2019, n.12 recante: "Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione", parrebbe interessare ampi settori di competenza regionale ai sensi del titolo quinto della Costituzione. (20 03 19) A firma del Consigliere: Galli

8144 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere solidarietà a Nasrin Sotoudeh, avvocatessa iraniana per i diritti umani, stigmatizzando la condanna a 38 anni di carcere e 148 frustate che le è stata imposta, intervenendo inoltre presso il Governo perché si attivi, anche in sede di Unione Europea e di organismi internazionali, per spingere il Governo iraniano a rispettare i diritti umani e sospendere detta sentenza. (20 03 19) A firma dei Consiglieri: Mumolo, Sabattini, Calvano, Zappaterra, Rontini, Ravaioli, Mori, Serri, Iotti, Cardinali, Zoffoli, Lori

8154 - Risoluzione per impegnare la Giunta di attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni portando all'attenzione la questione degli insegnanti di terza fascia, affinché in prospettiva le procedure per il reclutamento del personale docente tengano nella dovuta considerazione la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari della scuola, in ossequio alla direttiva europea 1999/1970/CE e alle reali esigenze del sistema istruzione e l’accesso a un concorso riservato, in parallelo all'attuazione di concorsi ordinari selettivi, riservato ai docenti che abbiano maturato tre anni di servizio. (21 03 19) A firma dei Consiglieri: Prodi, Torri, Lori, Taruffi, Bessi, Rontini, Mumolo, Zoffoli

8158 - Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre uno studio di fattibilità per l'ammodernamento della Strada statale n.64, con particolare riferimento alla realizzazione di varianti che evitino l'attraversamento dei centri abitati di Vergato e Marzabotto, e per il raddoppio dei binari della ferrovia Porrettana nel tratto Bologna-Marzabotto. (21 03 19) A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

8159 - Risoluzione per invitare la Giunta a dare seguito alle determinazioni assunte dalla Città metropolitana di Bologna, rispetto alla necessità di realizzazione della "bretella" di collegamento tra la Valle del Reno e la Valle del Setta, anche mediante l'inserimento di tale opera nel nuovo PRIT 2025 (Piano integrato dei Trasporti) in via di approvazione. (21 03 19) A firma del Consigliere: Facci

8166 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo, confrontandosi con ANCI e le Associazioni regionali dei disabili, un progetto che consenta ai cittadini con disabilità di muoversi senza problemi in tutta la regione, anche all’interno delle zone a traffico limitato, e ad attivarsi presso la Conferenza Stato-Regioni per estendere tale progetto a tutto il territorio nazionale. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Rossi, Caliandro, Molinari, Rontini, Benati, Campedelli, Iotti, Paruolo, Sabattini, Tarasconi, Serri, Ravaioli, Zoffoli

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

7734 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare molestie e violenze, specie a sfondo sessuale, nei confronti delle donne, con particolare riferimento a quelle che operano in strutture sanitarie. A firma della Consigliera: Gibertoni

7737 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare la cittadinanza del Comune di Borgo Val di Taro da emissioni odorigene. A firma della Consigliera: Gibertoni

7738 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare il ripetersi, a seguito della chiusura dei punti nascita, di parti nelle autoambulanze, con particolare riferimento alla situazione esistente a Pavullo, Castelnovo Monti, Borgotaro e Porretta Terme. A firma della Consigliera: Gibertoni

7741 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare il ripetersi di aggressioni nei confronti del personale sanitario, con particolare riferimento alla situazione esistente a Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7748 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare il mancato rispetto dei tempi di attesa riguardanti le prestazioni di ricovero, specialistica e diagnostica del Servizio Sanitario Regionale. A firma del Consigliere: Rancan

7752 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere al fine di riaprire al traffico il ponte di Malalbergo sul fiume Reno. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7756 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e questioni riguardanti i trattamenti relativi alla procreazione medicalmente assistita (PMA) in ambito regionale. A firma del Consigliere: Pettazzoni

7758 - Interrogazione a risposta scritta questioni e procedure riguardanti analisi e rilevamenti effettuati, a Borgo Val di Taro, in merito ad emissioni odorigene. A firma del Consigliere: Rainieri

7768 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l’edilizia sanitaria, con particolare riferimento alla situazione esistente a Piacenza. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

7771 - Interrogazione a risposta scritta circa una richiesta di collaborazione fra l’Agenzia sanitaria e sociale della Regione e l’Istituto Ortopedico Rizzoli e l’utilizzo del fondo destinato a tale collaborazione. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7775 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto degli orari di riposo dei volontari che prestano servizio sulle ambulanze in regione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7779 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche inerenti la realizzazione del nuovo Ospedale della città di Piacenza. A firma del Consigliere: Galli

7782 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di erogazione dei presidi per l’incontinenza nell’ambito dei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, ai cittadini non autosufficienti. A firma del Consigliere: Galli

7784 - Interrogazione a risposta scritta circa l’impiego dell’additivo conservante lisozima nella produzione del Grana Padano DOP. A firma della Consigliera: Gibertoni

7785 - Interrogazione a risposta scritta circa la carenza di posti letto negli ospedali della regione, in particolare a Piacenza, in concomitanza con l’emergenza “influenza”. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7812 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di una maestosa quercia in località Castellina, nel comune di Premilcuore. A firma della Consigliera: Rontini

7819 - Interrogazione a risposta scritta circa la contabilizzazione di strumenti finanziari “derivati” nel bilancio regionale. A firma del Consigliere: Galli

7820 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative necessarie a debellare l’invasione di roditori nelle campagne del Cesenate. A firma del Consigliere: Facci

7825 - Interrogazione a risposta scritta circa i disservizi lamentati presso il Nosocomio di San Giovanni in provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7827 - Interrogazione a risposta scritta circa la profilassi praticata in un caso di meningite verificatosi nell’Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

7828 - Interrogazione a risposta scritta circa le segnalazioni di principi di incendio all’interno dell’Ospedale Sant’Anna di Cona. A firma del Consigliere: Galli

7834 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione dell’Ospedale di Cento (FE), vista la riduzione dei posti letto in diversi reparti quali chirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia, medicina e lungodegenza. A firma del Consigliere: Pettazzoni

7840 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se esista una strategia sanitaria coordinata tra Ausl di Ferrara e Regione per evitare le difficoltà di gestione dovute ai periodici picchi di accessi e ricoveri presso l’ospedale di Cona. A firma del Consigliere: Fabbri

7861 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere la situazione di grave carenza degli organici della Centrale dei Vigili del Fuoco di Ravenna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7884 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l’affidamento dell’appalto relativo alla redazione del Piano Urbanistico Generale dei Comuni delle Terre d’Argine. A firma del Consigliere: Galli

7885 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la visita di esponenti politici effettuata presso gli uffici destinati a prossima sede della Questura di Rimini. A firma dei Consiglieri: Rossi, Pruccoli, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari

7894 - Interrogazione a risposta scritta circa l'innalzamento del limite delle serate utilizzabili per i locali che svolgono attività musicali all'aperto. A firma della Consigliera: Zappaterra

7901 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere la grave situazione di carenza di organico dei Vigili del Fuoco di Ravenna. A firma del Consigliere: Bagnari

7902 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione di ore di lezione sulle decisioni governative in tema di accoglienza di migranti, con particolare riferimento alla situazione relativa ad un liceo di Bologna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7907 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un incontro col Presidente della Regione che si terrà, in data 8 febbraio 2019, a Pievelago (MO). A firma del Consigliere: Galli

7909 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le problematiche ed i disagi che affliggono l’utenza della linea ferroviaria pontremolese, con particolare riferimento alla tutela dei pendolari che la utilizzano. A firma del Consigliere: Rainieri

7924 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per semplificare le procedure e le normative volte ad assicurare funzionalità e operatività ai centri ove si svolge l’attività di pilates. A firma dei Consiglieri: Prodi, Ravaioli, Taruffi, Torri

7946 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per assicurare il servizio di trasporto extraurbano nella tratta Parma-Fidenza-San Donato Milanese e tutelare i pendolari che la utilizzano. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri

7948 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per facilitare le associazioni del terzo settore e le organizzazioni di volontariato che svolgono manifestazioni ed iniziative pubbliche, con particolare riferimento alla piattaforma SuapPER. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Poli

7956 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la delocalizzazione dell'azienda Frama Action di Novi di Modena e per tutelare i lavoratori della stessa. A firma del Consigliere: Alleva

7967 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i livelli occupazionali e garantire il rispetto del piano industriale relativi all’azienda Demm di Alto Reno Terme. A firma del Consigliere: Galli

7990 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa e le procedure riguardanti le concessioni in materia di commercio al dettaglio su aree pubbliche. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7995 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire, a Parma, l’attività della polizia locale volta al contrasto del traffico ed alla vendita di stupefacenti, anche tramite arresti e sequestri. A firma del Consigliere: Rainieri

8001 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante l’azienda Sirti s.p.a, e la tutela dei lavoratori della stessa. A firma del Consigliere: Taruffi

8079 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni attuare per tutelare i lavoratori dell’azienda ITA ceramiche, con stabilimenti siti a Fiorano Modenese ed a Salvaterra. A firma del Consigliere: Torri

 

In data 11 marzo 2019 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e Politiche sociali”, alla interrogazione oggetto n. 7984

 

7984 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l’accertamento di maltrattamenti in danno di ospiti anziani e non autosufficienti presso una Casa Famiglia con sede nel Comune di San Benedetto Val di Sambro, ed i controlli, la normativa e le azioni da attuare per evitare il ripetersi di tali situazioni. A firma del Consigliere: Facci

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Politiche per la salute e Politiche sociali”, nella seduta del 19 marzo 2019, ha esaminato la petizione oggetto n. 7170:

 

7170 - Petizione popolare in ordine alla tematica concernente la donazione di sangue. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 92 del 18 09 18)

 

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa la nomina effettuata dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 08/03/2019 al 21/03/2019

 

DPGR n. 25 del 12/03/2019

Designazione del rappresentante della Regione nel Comitato permanente di indirizzo e coordinamento dei soci di Lepida s.c.p.a

(Comunicazioni n. 81 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2019/740 del 25/03/2019)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Soncini

Rancan - Torri

 

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