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14.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 23 GIUGNO 2020

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 926

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i contributi per l’acquisto di automezzi privati elettrici analogamente a quanto previsto da altre regioni ed enti locali del bacino padano. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

PRIOLO, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 933

Interrogazione d'attualità a risposta immediata circa le attività di controllo ambientale sui lavori compiuti dal Consorzio di Bonifica di Piacenza sul fiume Trebbia in corrispondenza della derivazione del Rio Villaro. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

PRIOLO, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 927

Interrogazione d'attualità a risposta immediata circa la realizzazione di un impianto eolico davanti alla costa romagnola. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARCAIUOLO (FdI)

COLLA, assessore

BARCAIUOLO (FdI)

 

 

OGGETTO 928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche per la salute pubblica derivanti dall'installazione degli impianti di telefonia mobile con tecnologia 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

DONINI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 929

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le iniziative a tutela dei lavoratori dello spettacolo e attività culturali. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

FELICORI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 930

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il ritardo nella sperimentazione del plasma iperimmune per il virus COVID-19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Facci, Montevecchi, Occhi, Stragliati, Pelloni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

DONINI, assessore

RANCAN (Lega)

 

OGGETTO 931

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche attinenti l'apertura dei centri estivi per bambini e ragazzi. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 932

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa il sostegno al sistema fieristico regionale. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

COLLA, assessore

FACCI (Lega)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

 

OGGETTO 636

Proposta recante: "Approvazione del rendiconto dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2019". (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 31 del 14 05 20) (17)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

TARASCONI (PD)

 

OGGETTO 500

Proposta recante: "Programma regionale di ‘orientamento dei consumi e l'educazione alimentare 2020-2022’". (Delibera di Giunta n. 425 del 04 05 20) (18)

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

CASTALDINI (FI)

TAGLIAFERRI (FdI)

DELMONTE (Lega)

SONCINI (PD)

ZAMBONI (EV)

RAINIERI (Lega)

PIGONI (BP)

PICCININI (M5S)

MAMMI, assessore

 

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,56

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 14 del giorno 23 giugno 2020.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 9 giugno 2020, sedute nn. 12 e 13.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo subito con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CALIANDRO Stefano
  9. CASTALDINI Valentina
  10. CATELLANI Maura
  11. COSTA Andrea
  12. COSTI Palma
  13. DAFFADÀ Matteo
  14. FABBRI Marco
  15. FACCI Michele
  16. FELICORI Mauro
  17. GIBERTONI Giulia
  18. IOTTI Massimo
  19. LISEI Marco
  20. LIVERANI Andrea
  21. MALETTI Francesca
  22. MARCHETTI Daniele
  23. MARCHETTI Francesca
  24. MASTACCHI Marco
  25. MONTALTI Lia
  26. MONTEVECCHI Matteo
  27. MORI Roberta
  28. MUMOLO Antonio
  29. OCCHI Emiliano
  30. PARUOLO Giuseppe
  31. PELLONI Simone
  32. PETITTI Emma
  33. PICCININI Silvia
  34. PIGONI Giulia
  35. PILLATI Marilena
  36. POMPIGNOLI Massimiliano
  37. RANCAN Matteo
  38. RONTINI Manuela
  39. ROSSI Nadia
  40. SABATTINI Luca
  41. SONCINI Ottavia
  42. STRAGLIATI Valentina
  43. TAGLIAFERRI Giancarlo
  44. TARASCONI Katia
  45. TARUFFI Igor
  46. ZAMBONI Silvia
  47. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono presenti 47 consiglieri.

Per la Giunta è presente il sottosegretario Baruffi, tutti collegati gli assessori Calvano, Colla, Corsini, Donini, Lori, Priolo, Salomoni, Schlein. È assente, per motivi istituzionali, in questo momento l’assessore Mammi.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo la seduta con le interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 926

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i contributi per l’acquisto di automezzi privati elettrici analogamente a quanto previsto da altre regioni ed enti locali del bacino padano. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Prima interrogazione oggetto 926: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa i contributi per l’acquisto di automezzi privati elettrici analogamente a quanto previsto da altre Regioni ed Enti locali del bacino padano, a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Oggi portiamo in quest’aula un tema che è emerso con forza nel dibattito pubblico proprio a seguito delle misure di lockdown dovute al Coronavirus ed è il tema della qualità dell’aria che si respira nel bacino padano e, quindi, anche nella nostra regione, le misure da adottare e che questa Regione ancora non ha adottato e quanto sia urgente intervenire.

Che in questa regione si respiri aria tossica e nociva ormai lo sanno tutti. Questo non è dovuto solamente alle condizioni orografiche del nostro territorio o meteorologiche non ci serviva un ulteriore studio per saperlo, ma oggi questo viene certificato anche dallo studio LIFE PrepAIR a cui partecipa, come capofila, la Regione Emilia-Romagna.

È uno studio – lo voglio ricordare - che non è indipendente, a cui partecipano le regioni del bacino padano e le agenzie per l’ambiente delle regioni; analizza i dati di marzo e quindi lo prendiamo per quello che è. Però, emergono dei dati molto chiari, ovvero che durante il periodo di lockdown abbiamo avuto una diminuzione delle sostanze che concorrono a peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo, per esempio il benzene; il particolato è diminuito in media del 14 per cento, un calo non così consistente perché dall’altra parte c’è stato un aumento dei consumi del riscaldamento. Diminuiscono, invece, in maniera molto consistente gli ossidi di azoto, arriviamo a meno 40 per cento.

Questo che cosa dimostra? E adesso lo certifichiamo anche come Regione, anche se, ripeto, non ci serviva uno studio per saperlo: certifica che l’impatto dell’attività umana è evidente; certifica che esiste una relazione tra alcune sorgenti e il peggioramento della nostra area; certifica che le misure messe in campo dalla Regione evidentemente prima dell’emergenza non sono efficaci e sono del tutto insufficienti; certifica che ci sono margini per fare meglio, si deve fare meglio, si può fare meglio e si devono, a mio avviso, superare anche misure spot come il blocco del traffico.

Serve, naturalmente, un approccio integrato, nel senso che sono diverse le fonti inquinanti che impattano sulla qualità dell’aria: pensiamo al traffico (e su questo vogliamo intervenire), al riscaldamento domestico, l’industria, la produzione di energia, l’agricoltura, gli allevamenti.

Questa mattina è emerso anche un altro dato, da uno studio fatto dall’Università di Bologna, che certifica la correlazione, e si parla di correlazione spaventosa, tra le polveri sottili e la diffusione del Covid. Oggi, finalmente, viene certificato.

Ricordo che l’assessore Priolo aveva censurato lo studio del SIMA, della società di medicina per l’ambiente, perché lo riteneva uno studio ancora non completo, non certificato. Oggi questa certezza finalmente ce l’abbiamo. Sono studi, questi sì, indipendenti.

Serve, quindi, intervenire subito. Serve intervenire su più fronti. In questo senso, il Governo si sta già muovendo. Lo sapete tutti: c’è una misura, a mio avviso rivoluzionaria, che è il superbonus, che va a riqualificare gli edifici privati e gli impianti di riscaldamento. Interveniamo, sempre a livello nazionale, sulla micro-mobilità e proprio recentemente si sta parlando di rifinanziare l’ecobonus per l’acquisto di auto a basse emissioni.

Di fronte a tutto questo, è chiaro che anche la Regione deve fare la propria parte. Ci sono misure che non sono complicate e possono essere messe in campo subito. Basta la volontà politica. Per esempio, se pensiamo al dato della diminuzione degli ossidi di azoto correlati alla circolazione di vetture a motore endotermico, quindi inquinanti, è chiaro che serve un grande piano di riconversione del parco auto. Quindi, chiediamo alla Regione se è intenzionata, e quando, a rendere disponibili contributi per l’acquisto di automezzi privati elettrici, analogamente a quanto stanno facendo altre Regioni, che hanno messo in campo misure del tutto similari a quelle del Governo. Ricordo che, purtroppo, ad oggi le autovetture elettriche hanno un costo ancora sostenuto ed è particolarmente importante intervenire, anche come Regione, affinché gli incentivi permettano alle fasce di popolazione che in questo momento non possono accedere all’acquisto di auto meno impattanti a livello di inquinamento di poterle acquistare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Priolo. Prego, assessora.

 

PRIOLO, assessore: Partirei da una considerazione più di carattere politico, visto che la consigliera Piccinini cita questo studio che ha riportato oggi e il fatto che sia uno studio indipendente, facendo automaticamente pensare che gli studi che la Regione Emilia-Romagna fa all’interno del PrepAIR, così come le altre Regioni, siano studi dipendenti o quantomeno politicizzati. Permettetemi di dire che chi conduce gli studi sono strutture tecniche e non sono strutture di partito, politiche. Per cui, il lavoro che stanno facendo è un lavoro scientifico, comprovato con dati statistici che sono rilevati da delle centraline, quindi non dal personale in quanto tale. Quindi, la scientificità e la veridicità di quello che lo studio riporta sono non soltanto comprovate, ma vorrei ricordare che la nostra ARPAE in questo momento è punto di eccellenza e di riferimento anche degli studi che conduce l’Istituto superiore di sanità. Questo per ricondurre all’oggettività del lavoro che in questo momento stiamo conducendo a livello di bacino padano. E parto da lì per dire che ho fatto un incontro, proprio venerdì, con i colleghi e in quell’occasione ci siamo focalizzati anche sul tema delle risorse, su come ripartire alla luce dei dati che il lockdown ci ha riconsegnato, e sono dati in realtà molto interessanti perché le caratteristiche orografiche e meteorologiche di cui la consigliera parla sono molto rilevanti per il nostro bacino, perché da questo punto di vista è evidente che le azioni che dobbiamo mettere in campo non riguardano solamente il traffico o il blocco del traffico.

Con le Regioni abbiamo condiviso la necessità di fare in modo – lo prevede il programma di mandato del presidente, lo avete sentito o l’avete letto – di intervenire su un’azione che sia più strutturale, quindi un’azione che non sia rivolta soltanto ai veicoli e, quindi, alla sostituzione dei veicoli endotermici, che in questo momento sono quelli più inquinanti.

Rispetto alle risorse e rispetto a quello che fanno le Regioni, abbiamo condiviso insieme di agire nei confronti del Ministero dell’ambiente perché le risorse dell’ambito PrepAIR , ricordo che ci sono 490 milioni che la normativa nazionale prevede a favore del bacino padano, devono essere dal Ministero dell’ambiente trasferite alle Regioni.

Per quanto riguarda l’annualità corrente, ancora non sono state trasferite e noi chiediamo che ci vengano trasferite anche per le prossime annualità. Parliamo di una cifra che è intorno agli 8 milioni all’anno, perché si parla di 40 milioni all’anno, fino al 2024. Queste risorse non sono indifferenti rispetto alle politiche che possiamo mettere in campo e le strategie da attuare. È ovvio che ne abbiamo già fatte di strategie: abbiamo messo 5 milioni di euro nel mandato precedente proprio per favorire la sostituzione di veicoli e ne hanno usufruito 1.400 cittadini, di cui soltanto 57 ne hanno usufruito per quanto riguarda la sostituzione del veicolo con un veicolo elettrico.

La riflessione reale, vera che noi dobbiamo fare e che, secondo me, dobbiamo fare anche all’interno della Commissione competente è quella di individuare le strategie migliori che possano apportare il beneficio più importante rispetto alle risorse che noi mettiamo in campo. Del resto, se a fronte di 5 milioni di euro che davano un beneficio per l’acquisto di veicoli soltanto 57 cittadini hanno acquistato il veicolo elettrico, probabilmente dobbiamo fare in modo che le nostre azioni vadano anche nei confronti della mobilità sostenibile e non soltanto nella sostituzione del veicolo. Questo insieme di pacchetto va discusso e va portato avanti. Non è una scelta banale, quella che dobbiamo fare.

Banalmente 4,5 milioni di alberi ci consentono di eliminare 25.000 veicoli; 5 milioni sono andati a favore di 1.400 cittadini. Questo per dire come le misure vanno viste nella loro complessità. Noi non possiamo soltanto pensare di dare benefici, non escludendoli, ovviamente, per la sostituzione dei veicoli, perché a fronte di tante risorse si deve capire se la ricaduta è positiva o meno.

Esattamente come sta facendo il Governo, anche l’Emilia-Romagna ha messo risorse in questo mandato di 3,3 milioni per quanto riguarda il BacktoWork. E probabilmente è una misura che porterà un beneficio maggiore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore Priolo, la invito a concludere.

 

PRIOLO, assessore: Concludo dicendo che le risorse non ci sono ancora arrivate. Appena arriveranno porterò la riflessione all’interno della Commissione e, insieme, condivideremo le strategie sulle quali agire nella maniera più efficace possibile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliera Piccinini, le rimane un minuto.

 

PICCININI: Sì. Non sono assolutamente soddisfatta della risposta. È un prendere tempo quando si potrebbe agire subito. Gli incentivi li abbiamo messi nello scorso mandato e il presidente Bonaccini aveva detto che li avrebbe riproposti.

Faccio presente che la Lombardia ne ha stanziati di consistenti e sono stati esauriti in pochi mesi. Il Comune di Milano arriva fino a 9.600 euro per un’auto elettrica e quindi se c’è la volontà politica le cose si fanno.

Sono dispiaciuta del fatto che in questa Regione, che avrebbe grande necessità di agire, certo, su più fronti, ma anche su questo, e qui si può agire sul fronte della sostituzione del parco mezzi e si può agire subito, purtroppo non lo si voglia fare.

Aggiungo, brevemente, visto che l’assessore ha voluto in qualche modo polemizzare rispetto allo studio fatto dalla Regione, che rendo noto che questo studio LIFE PrepAIR è stato elaborato anche in collaborazione con i responsabili dell’Ufficio Tutela ambiente, che sono poi coloro i quali elaborano anche i piani, quindi gli strumenti di pianificazione che dovrebbero in qualche modo affrontare i problemi di cui questa regione soffre in termini di qualità dell’aria. Non parliamo di studi indipendenti, perché non è così.

Purtroppo, prendo atto che, dal punto di vista ambientale, ancora della svolta green se ne parla solo a parole, ma non nei fatti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 933

Interrogazione d’attualità a risposta immediata circa le attività di controllo ambientale sui lavori compiuti dal Consorzio di Bonifica di Piacenza sul fiume Trebbia in corrispondenza della derivazione del Rio Villaro A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): È stata fatta richiesta di trattare precedentemente l’interrogazione 933, per impegni istituzionali dell’assessore: Interrogazione d’attualità a risposta immediata circa le attività di controllo ambientale sui lavori compiuti dal Consorzio di bonifica di Piacenza sul fiume Trebbia in corrispondenza della derivazione del Rio Villaro, a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

L’ambito in cui ci troviamo è quello del Parco regionale fluviale del Trebbia, che tutela una trentina di chilometri del corso d’acqua omonimo da Rivergaro sino alla confluenza nel Po. All’interno di questo parco incidono due siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale. A monte della zona di protezione speciale denominata “Basso Trebbia”, ma sempre all’interno del perimetro del parco, è situata nel territorio del Comune di Rivergaro la derivazione irrigua del Rio Villaro, ed è su questo che si incentra l’interrogazione. Perché? Perché le attività di movimentazione di ghiaia per facilitare questa derivazione irrigua vanno a ledere, secondo ripetute denunce di associazioni ambientaliste, a cominciare da Legambiente, l’integrità della fauna ittica e, in genere, dell’ambiente fluviale. Tanto più che una valutazione di incidenza ambientale, datata 20 febbraio 2020, recita: “Si ritiene che le opere provvisionali di derivazione in località Sant’Agata possono determinare incidenze negative significative sulle specie di fauna ittica di interesse comunitario” presenti in questa zona di protezione speciale.

In base a queste considerazioni, il dispositivo che autorizza queste derivazioni della valutazione di incidenza ambientale determina prescrizioni specifiche: per le opere provvisionali di derivazione a favore del Rio Villaro non potranno essere eseguiti lavori di modificazione morfologica del corso d’acqua, se non quelli strettamente necessari in prossimità del Rio Villaro.

La faccio breve. Ci sono delle prescrizioni che dettano delle condizioni limitative di queste operazioni. In realtà, queste prescrizioni ‒ a detta delle associazioni ambientaliste, che fanno una sorta di monitoraggio di quello che avviene in questa zona ‒ non sono state rispettate. Questo anche perché il sistema dei controlli ambientali ha risentito delle criticità dovute all’incompiuta riforma delle Province e risulta essere oggi particolarmente lacunoso. Le polizie provinciali oggi non riescono ad assolvere appieno alle proprie funzioni, in particolare rispetto alla vigilanza ambientale, ittica e venatoria, competenze trasferite alla Regione che, però, le ha riassegnate in parte in convenzione alle Province.

Raccogliendo queste denunce, che sono state pubblicate anche sulla stampa locale, ovviamente in provincia di Piacenza, chiedo all’assessore Priolo, quindi alla Giunta, se sia a conoscenza della situazione denunciata da Legambiente relativa alla derivazione del Rio Villano nel comune di Rivergaro, se e come intenda intervenire per porre fine a queste irregolarità che ledono l’integrità del parco, infine se intenda mettere in campo forze preposte all’accertamento di eventuali danni ambientali di rilevanza penale.

Aggiungo che il Consorzio di bonifica è l’autore di questi interventi, le multe, quando vengono comminate, sono di entità economica assolutamente irrisoria, per cui non si riesce ad arrivare a capo di questa serie di lavori che incidono sull’integrità ambientale perché i controlli non sono tali da accertare il danno ambientale, che ovviamente come danno ambientale prevedrebbe penali superiori alle irrisorie multe che si possono comminare, quando vengono comminate.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde l’assessora Priolo. Prego, assessore.

 

PRIOLO, assessore: Intanto ringrazio la consigliera perché mi ha consentito di entrare ancora più approfonditamente all’interno di quest’argomento, un argomento complesso dal punto di vista delle competenze.

Ovviamente la Regione è a conoscenza di quanto lei ci ha scritto, perché Legambiente ha mandato la lettera non soltanto, ovviamente, al Parco del Trebbia, ma l’ha mandata anche ai nostri uffici regionali. La competenza in questo caso è mista, perché sono tre gli Enti che agiscono nel controllo di quelle che sono le prescrizioni da lei citate. Allora, per verificare che le prescrizioni vengano adempiute e che, quindi, non ci siano delle irregolarità nell’utilizzo delle acque che vengono fatte all’interno del corso per quanto riguarda, in questo caso, l’uso irriguo sono tre le autorità preposte: una è quella del Parco del Trebbia, ovviamente all’interno del quale noi ci troviamo, che è il soggetto competente per la VINCA; l’altro soggetto competente è AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) che è il soggetto competente nel rilascio dell’autorizzazione per la movimentazione del materiale in alveo; poi c’è chi effettua i controlli e che, quindi, verifica che non ci siano stati dei problemi dal punto di vista ambientale.

I controlli vengono effettuati da SAC, quindi da ARPAE, e da questo punto di vista i controlli riguardano il deflusso minimo vitale. È già previsto un calendario di controlli, ma il calendario di controlli può essere effettuato soltanto quando ci sono condizioni di siccità. Questo è quello che prevede la normativa ed è come ci si comporta in questo ambito. Ovviamente, gli uffici, come capita in tutte le occasioni, si sono attivati e stanno facendo le verifiche. Al termine delle verifiche, se ci dovessero essere dei problemi, da questo punto di vista, si interverrà, ma oggi non abbiamo ancora tutta la documentazione che possa accertare che ci siano state delle irregolarità. Lo dico perché capisco la preoccupazione di Legambiente e ce ne facciamo carico. Tutte le autorità sono attivate in tal senso. Se ci dovessero essere delle competenze e delle funzioni di polizia da attivare, successive ai controlli, a questo punto verranno attivati anche i Carabinieri forestali.

Attualmente, la situazione è sotto controllo. Sarà mia premura informare la consigliera su come questo calendario andrà avanti. Le attività sono state autorizzate. Per cui, è ovvio che il Consorzio si deve attenere alle prescrizioni che sono state fornite a marzo del 2020.

Consigliera, teniamoci in contatto. Sarò io stessa a fornirle le informazioni qualora le preoccupazioni che lei ci ha portato dovessero essere veritiere. Noi auspichiamo che, invece, le caratteristiche rispetto al deflusso minimo vitale e al mantenimento delle caratteristiche ecosistemiche sia nella norma perché questo ci consente di essere tutti più tranquilli.

Sono tre le autorità che stanno verificando quanto Legambiente ci ha presentato, perché non soltanto lo ha fatto Legambiente, ma perché ci sono i controlli che, dal punto di vista routinario, vengono mandati avanti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Consigliera Zamboni, le restano due minuti. Prego.

 

ZAMBONI: Ringrazio l’assessore per questa risposta. Innanzitutto, mi conforta sapere che la Regione è consapevole della situazione e che la situazione è monitorata.

Spero che ovviamente dai controlli non risultino violazioni delle prescrizioni che erano state date. Temo, però, che non sia così e quindi mi auguro che anche il sistema di monitoraggio garantisca, in futuro, un maggiore controllo della situazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 927

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la realizzazione di un impianto eolico davanti alla costa romagnola. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

PRESIDENTE (Petitti): Interrogazione 927: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la realizzazione di un impianto eolico davanti alla costa romagnola, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Prego, consigliere.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

L’interrogazione nasce per sapere e chiedere qual è la posizione della Regione rispetto a un progetto di impianto eolico previsto sulla costa della Provincia di Rimini.

C’è una vecchia delibera della Giunta regionale, di quasi tre lustri or sono, che inizia a dare il via a questo tipo di progetto, progetto che, personalmente, non posso condividere, perché l’impatto paesaggistico sarebbe un impatto devastante. Parliamo della costruzione di 59 aerogeneratori infissi per 35 metri sotto il livello del mare e che si ergono fino a quasi 150 metri sopra il livello del mare, quindi per una misura complessiva di quasi 200 metri, due piattaforme marine in acciaio di oltre 40 metri di diametro a soltanto 5 miglia dalla costa.

In questo intervento ci sarà una risoluzione già depositata sullo stesso tema per approfondire meglio anche se il discorso dell’eolico ha una sua validità o che tipo di validità ha. In questa sede mi permetto solo di ricordare che diversi studi fatti in Colorado, in Texas e nella stessa Irlanda, che tanto ha investito su questo tipo di energia, hanno dato sicuramente risultati molto al di sotto di quelle che erano le aspettative. Un dato su tutti: il solo costo energetico della costruzione di un impianto di questo tipo supera di oltre il 10 per cento tutta l’energia che verrà prodotta nell’intera vita di un impianto di questo tipo. È chiaro che, da questo punto di vista, già dei dubbi rimangono.

Però qui il discorso è diverso. Al netto ‒ da quello che mi risulta ‒ del fatto che manca ancora una valutazione d’impatto ambientale per questo tipo di progetto, io voglio riflettere e far riflettere sulla collocazione geografica di questo tipo di progetto. Evidentemente, una realizzazione così impattante ‒ per usare, ahimè, locuzioni anglofoni che di solito non mi appartengono ‒ va completamente a modificare lo skyline o lo sealine di tutta la costa, con un notevole danno d’immagine.

Inoltre, e spero che anche su questo l’assessore possa darmi risposta, tutti i Comuni sui quali questo tipo di opera di fatto insisterà, da un punto di vista visivo, da un punto di vista uditivo, non sono mai stati coinvolti. La maggior parte dei Comuni sono altamente contrari, così come sono contrarie tutte le associazioni di categoria che, in un modo o nell’altro, sono coinvolte nel mercato turistico, mercato che evidentemente per la Provincia di Rimini ha un impatto fortemente impattante sull’economia di quel tipo della Provincia.

Chiedo, con questa interrogazione, se la Regione intenda valutare di poter bloccare, visto che siamo ancora in tempo, la realizzazione di questo progetto e se la valutazione non solo dei costi benefici, perché qua non si tratta solo di guardare costi e benefici, ma bisogna guardare anche oltre, quindi costi, benefici, impatto sul territorio e impatto paesaggistico, con tutte le conseguenze negative che una realizzazione di questo tipo potrà avere, siano state valutate.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Barcaiuolo.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore. Aspettiamo qualche secondo perché è collegato. Lo vediamo. C’è un problema tecnico con il collegamento. Chiedo qualche secondo di pazienza.

 

COLLA, assessore: Mi sentite adesso?

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso sì. Grazie.

Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Ringrazio la presidente.

Intanto una premessa: la Regione si rapporterà con tutte le Istituzioni coinvolte per valutare l’impatto, coinvolgerà anche le forze economiche e sociali e, ovviamente, anche questa Assemblea. Quindi, un problema intanto di garanzia e di metodo volevo consegnare.

Secondo: niente è stato deciso, e parliamo di un iter non di mesi, ma di anni; abbiamo tutto il tempo di agire e di formulare le nostre valutazioni. Tra l’altro, considerato che passerà molto tempo, stiamo parlando di imprese che decidono di fare investimenti, per quanto mi riguarda è anche corretto dire dei “sì” e dei “no”, e non dei “nì”, quindi arrivare al più presto anche a prendere delle decisioni.

Secondo: la nostra priorità oggi è salvaguardare il turismo. Qualsiasi cosa fosse contraria non ci sarà nessuna forzatura da parte nostra. Tutto quanto possa scalfire tale priorità sarebbe un problema sia per il terreno ambientale, la bellezza, anche per le popolazioni di quell’area.

Terzo: la Regione non deve fare nessuna intesa, voglio chiarirlo, in quanto la competenza è del Ministero dei trasporti, del MiSE e del Ministero dell’ambiente, in quanto stiamo parlando di aree demaniali. Ovviamente, quando avremo elementi noi saremo coinvolti nella valutazione di impatto ambientale e lì daremo il nostro parere. In forma preventiva faremo questo coinvolgimento che vi ho detto.

Penso così, adesso, ad una valutazione senza elementi progettuali: mi sembra un’operazione molto impattante, molto problematica. Detto questo, non è una decisione dell’assessore Colla, ma come ho detto della Regione. Ad oggi, la prima valutazione che deve esser fatte è quella della Capitaneria di porto, in quanto è concessione demaniale.

Dopo la Capitaneria di porto c’è la valutazione d’impatto ambientale e lì noi siamo coinvolti per dare un parere, ma anche la VIA è una decisione statale. Quindi, è ovvio che la discussione politica e istituzionale avrà la sua valenza. Per quanto ci riguarda, il terreno è di andare verso un’operazione di tenuta ambientale, anche con nuove innovazioni. Noi siamo molto attenti, ad esempio, al moto marino, a operazioni anche offshore molto più avanzate.

Rispetto al consigliere, nei mari del nord stanno facendo investimenti offshore di grandi dimensioni, soltanto che li fanno galleggianti a distanza dalla riva, che non si vedono nemmeno. Quindi, proviamo a guardare le grandi tecnologie e capire, anche insieme, dal punto di vista tecnico-scientifico e per quanto ci riguarda alcuni investimenti innovativi stanno già arrivando come ieri, ad esempio, l’operazione di cattura del CO2. Sarà il più grande hub del mondo, che verrà fatto a Ravenna.

Se parliamo di innovazione per l’ambiente siamo sulla strada giusta, come l’elettrico, l’idrogeno, il riciclo, il riuso. Siamo coerenti all’operazione PNIEC che abbiamo consegnato in Europa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Per la replica, consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, della risposta, che, però, non può soddisfarmi minimamente, perché a un atto di quasi quindici anni fa della Regione sentire ancora oggi rispondere che vedremo, valuteremo, eccetera, quando il 4 luglio scade il termine in cui gli interessati possono mandare osservazioni rispetto alla richiesta di concessione che la società Energia Wind 2020 Srl ha fatto e ha depositato presso la Capitaneria di porto, è chiaro che mi lascia un po’ perplesso.

Così come mi lascia un po’ perplesso lo scarico di competenza che lei ha cercato di fare rispetto al discorso: sì, stiamo parlando di un terreno demaniale, ma l’articolo 17 della Costituzione sulle competenze regionali è abbastanza chiaro e credo che questo tipo di intervento ci rientri completamente, nella peggiore delle ipotesi come materia concorrente. Io volevo citare un romagnolo di Sant’Arcangelo, Tonino Guerra, che diceva: “Abbiamo bisogno di nutrirci di infinito e l’infinito di tutti noi è il mare”. È chiaro che questo “infinito” rischia di essere messo duramente a sistema rispetto a una scelta di questo tipo.

Così come mi lascia perplesso il discorso in cui l’assessore dice che verranno coinvolti tutti gli enti territoriali. Per ora così non è stato, a quasi quindici anni dalla prima delibera di Giunta. Mi chiedo quando, a pochi giorni dalla scadenza delle osservazioni rispetto alle richieste di concessione. È chiaro che qualcosa di più bisogna fare. Libertà assoluta di questa Giunta di prendere una posizione e non di cercare, in maniera pilatesca, di lavarsi le mani. Perché questo ho intuito.

Voglio essere molto chiaro. Chi vi parla non è uno che pensa che non bisogna fare infrastrutture, che non bisogna guardare al futuro. Difficilmente mi sentirete dire “no, questa cosa non va fatta qui, ma va fatta da un’altra parte”, perché è chiaro che, da questo punto di vista, non si riuscirà mai a costruire nulla e non si potrà mai cercare veramente di costruire il futuro. Non voglio parlare dei problemi che questo impianto potrebbe avere sulle interferenze dei flussi migratori degli uccelli. Non voglio parlare dell’inquinamento acustico che, proprio grazie al vento, arriverà fino a riva. Mi interessa poco parlare, anche oggi, dello smaltimento del carbonio di cui sono fatte le pale eoliche, per il quale ancora non c’è alcun tipo di soluzione. Da questo punto di vista, il focus centrale è che il paesaggio e la bellezza non sono elementi accessori in un luogo turistico, ma ne sono l’essenza. Questo tipo di scelta, qualora dovesse andare avanti, andrebbe a minare questo tipo di essenza, con dei danni devastanti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche per la salute pubblica derivanti dall’installazione degli impianti di telefonia mobile con tecnologia 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 928: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le problematiche per la salute pubblica derivanti dall’installazione degli impianti di telefonia mobile con tecnologia 5G, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore.

Torniamo sul tema del 5G perché mi preme particolarmente risollevare alcune questioni che riguardano l’attitudine e l’approccio a cui secondo me una Regione come l’Emilia-Romagna, ma in generale una Regione è chiamata quando si apre un dibattito o si dovrebbe aprire o perlomeno si aprono delle fratture di dubbi, di volontà di avere certezze da parte di una vasta parte, ritengo, dei cittadini. Allora, vien da dire: un piccolo Comune che non ha le strumentazioni, a volte non ha le risorse umane per poter delle volte costruirsi un percorso autonomo, deve affidarsi a quello che gli viene detto dall’alto forse quasi sempre? La Regione Emilia-Romagna ha tutte le possibilità, secondo me, per entrare oppure per avviare – questo sarebbe lodevole – questo dibattito con una posizione propria, che potrebbe anche fare scuola, se fosse stata elaborata. Quindi, parto dal presupposto che, secondo me, ci sono le risorse, ci sono le competenze e ci sarebbe anche il dovere morale, scientifico ed etico di avviare questo dibattito, al di fuori, con le persone che chiedono chiarezza e certezze scientifiche, e anche all’interno di questa Assemblea elettiva. Perché dico che attendono certezze scientifiche? Perché solo queste si vogliono, nient’altro. Non ci sono illazioni di nessun tipo, ma c’è la volontà di dire: lasciamo che la scienza faccia il suo percorso prima di intervenire con percorsi dettati dalla politica, che sono in questo caso senza ritorno.

Lei, assessore, nello scorso question time ha parlato di un approccio cautelativo adottato dall’Italia, quindi nel senso di Paese, a livello nazionale, però è vero che noi abbiamo un’Istituzione che è molto prestigiosa e che in questo momento si sta distinguendo a livello internazionale per le competenze e le ricerche proprio sul tema del 5G, che è l’Istituto Ramazzini, diretto dalla dottoressa Belpoggi, che proprio di recente… Le ricerche non sono terminate, ma ne sta conducendo anche per gli organismi europei, quindi vanno anche oltre, ovviamente, i nostri territori. Però, sono qui, quindi sono Istituzioni che, secondo me, andrebbero ascoltate. Io per questo chiederò anche che ci sia un’audizione in Commissione in modo che ci si possa confrontare con serenità. Stiamo parlando, comunque, di persone che sono sempre rimaste nel merito dei dati e sono state anche interlocutrici dell’industria, intelligente molto spesso, quindi sollecitando l’industria a raccogliere la sfida del progresso bilanciando i costi ambientali e sanitari.

Il tema è, quindi, quello dei 50 volt/metro. Io qui adesso sarò sintetica. Mi esprimo in volt perché vedo che anche il sito di ARPAE si esprime in volt. A me un po’ stupisce, perché ARPAE queste cose dovrebbe saperle molto meglio di me, sicuramente le sa molto meglio di me, quindi decide, nel sito che io ho visto, di utilizzare solo i volt, quindi il campo elettrico, ma ci sarebbe anche il campo magnetico di cui rendere conto. Ma, visto che tutti parlano di volt/metro, mi va bene parlare di volt/metro, secondo me però i dati dovrebbero essere completati sul sito aggiungendo la determinazione anche del campo magnetico, quindi esprimendosi in watt.

Chiedo, quindi, che la Regione porti una sua posizione maturata rispetto alle risorse che ha, alle competenze che sicuramente ha e anche al contatto con la società civile che sta fuori e che sta fuori anche materialmente questa mattina. Ci sono dei comitati che sono qui presenti nella piazzetta davanti all’Assemblea legislativa.

Dove non c’è nessuna certezza, ossia per quanto riguarda le onde millimetriche, chiedo al Governo di valutare una moratoria. Ci si fermi perché la scienza possa fare il suo corso, con i tempi che ci vogliono. Dove, invece, si è visto, dalle ricerche più all’avanguardia che abbiamo oggi, che a mio avviso sono quelli dell’Istituto Ramazzini, ma non soltanto a mio avviso se gli organismi europei si muovono in interlocuzione con questo istituto, ossia il campo fino a 3.600 MHz, chiedo che lì si assuma il limite dei 6 volt/metro – e mi fermo ai volt perché diciamo che per convenzione parliamo solo in volt - misurati nei sei minuti diurni, quindi non dei 6 volt/metro nella media delle ventiquattro  ore, come riportato dal sito di ARPAE.

ARPAE dice – non lo dice ARPAE, lo dice ovviamente la normativa adottata anche a livello nazionale – che 6 volt/metro ci sono, ma misurati nella media delle ventiquattro ore, 20 volt/metro se misurati nei sei minuti diurni.

Ovviamente, è tutto da vedere come si intersecano i campi elettromagnetici. Io credo che 6 volt/metro sia un ottimo punto di partenza se si si misurano però nei sei minuti diurni.

A lei la risposta, assessore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Penso che la consigliera Gibertoni abbia già in qualche modo intuito quale possa essere la mia risposta, visto che lo ha già anticipato riferendosi ovviamente ai dati di ARPAE, però, per quello che mi riguarda, io sono assolutamente d’accordo. Non sta a me deciderlo, ovviamente, però riterrei assolutamente opportuno che si possa anche esprimere nella Commissione una serie di audizioni che possano approfondire tecnicamente la cosa. Ho compreso la posizione dell’Istituto Ramazzini.

Come già comunicato nel precedente question-time, in merito alla tecnologia 5G il nostro Paese ha adottato un approccio cautelativo e segue con attenzione il dibattito in corso riguardo un tema di sanità pubblica di primaria importanza. Nessuno vuole sottovalutare assolutamente questo aspetto.

La normativa italiana regolamenta l’esposizione ai campi elettromagnetici da radiofrequenze con un approccio di precauzione finalizzato alla protezione della popolazione. Il rispetto di un limite di esposizione non deve essere superato affinché la salute pubblica sia tutelata da effetti acuti e a lungo termine.

Esiste una differenza tra i limiti di esposizione – qui andiamo più sul tecnico – che prevede un valore medio su sei minuti e il valore di attenzione la cui misura è mediata su un arco temporale più lungo, pari a ventiquattro ore.

Questa previsione riflette la diversa funzione di due parametri. Il limite dell’esposizione è finalizzato alla protezione da effetti acuti a breve termine, mentre il valore di attenzione ha lo scopo di tutelare in riferimento a esposizioni di lungo periodo.

La norma italiana è più cautelativa per quanto riguarda gli effetti acuti, in quanto dispone di un valore limite inferiore a quello stabilito dalla raccomandazione europea. Essendo questo valore soglia da non superare, presuppone che al di sotto di questo valore non si verifichino effetti acuti sulla salute. Il limite stabilito dalla normativa italiana è anche inferiore al valore di esposizione utilizzato dall’Istituto Ramazzini nel suo studio.

La logica di precauzione della normativa italiana è confermata non solo per il limite di esposizione inferiore a quello degli altri Paesi, ma lo è anche per il suo obiettivo di tutela dell’esposizione a lungo termine, dal momento che la norma introduce le nozioni di valore di attenzione e obiettivo di qualità, non presenti nella raccomandazione europea. Questi ultimi due valori sono stabiliti come esposizione media sulle ventiquattro ore proprio per confermare la finalità di tutela da esposizioni prolungate.

Per quanto riguarda, invece, i possibili picchi di esposizione, che comunque devono essere per legge inferiori ai 40 volt per metro, ci sono attenzioni specifiche che concorrono a rassicurare in merito a questa possibile situazione. Ogni installazione di stazione radio base è soggetta alla valutazione preliminare di ARPAE, che tiene conto della variabilità del segnale sulle ventiquattro  ore indicata dal gestore e, in caso di mancanza di questo dato, procede a valutare l’impianto come se funzionasse sempre alla massima potenza, quindi con una presunzione in tal senso, e tenendo conto del contributo di tutte le strutture coinvolte, valutando l’esposizione alla popolazione.

L’ARPAE effettua, inoltre, delle campagne di monitoraggio i cui esiti sono consultabili online e indicano che i valori massimi medi e su sei minuti di campo elettrico misurati in continuo in prossimità di impianti, stazioni radio base sono nel 96,9 per cento dei casi inferiori a 6 volt per metro e nel restante 3,1 per cento dei casi inferiori ai 10 volt per metro.

Sulla base di tali dati, indipendentemente dal limite dei 40 volt per metro previsto dalla normativa italiana, la realtà misurata evidenzia un valore di esposizione molto inferiore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Non so quanti minuti ho ancora.

 

PRESIDENTE (Petitti): Un minuto.

 

GIBERTONI: Un minuto. Mi sembrava di più. Va bene.

Grazie, assessore. In un momento in cui addirittura ci sono dei piani nazionali, per fortuna non ancora definitivi, che chiedono di opporsi alla volontà dei cittadini, quindi cancellare l’opponibilità locale, io lo trovo un qualcosa degno del fatto che noi continuiamo a scandalizzarci di questo e lo combattiamo. Continuo a pensare che i nostri valori non sono così distanti per le onde, quelle che sono potenzialmente più rischiose, le millimetriche, dai valori dei 50 volt/metro, sempre restando a parlare in volt, perché stando sempre al sito di ARPAE sono riportate due modalità di misurazione leggermente diversa sui 26 Gigahertz, quindi lo sapranno poi loro spiegarci. Però, come ho riportato, mentre possiamo dire 20 volt contro i 36 per i 700 MHz, 40 contro i 61 per i 3.6 Giga, per i 26 Gigahertz credo che siamo già allineati, o quasi, con la massima soglia europea, quella della raccomandazione del Consiglio europeo. Questo ci avvicina pericolosamente ai 50 volt/metro che l’Istituto Ramazzini segnala come statisticamente rilevante per cancerogenicità. Senza contare ovviamente altri tipi di patologie. L’Istituto Ramazzini analizza la cancerogenesi, ma ovviamente, anche perché non è elettrosensibile, ci sono comunque questioni rilevanti che riguardano altre malattie.

A questo punto io concludo, aspettandomi che possiamo avviare un dibattito in Commissione, come lei, assessore, ha detto. Dichiaro la mia insoddisfazione in questo momento, ma vorrei che poi si avviasse il dibattito, perché lì magari potremmo ottenere maggiori dettagli e anche una posizione della Regione forse più consapevole, meno sdraiata soltanto su quello che viene calato dall’alto, sia esso norma nazionale o sovranazionale. Ricordo che la cultura dello sviluppo sostenibile si fonda sulla consapevolezza che ci sono costi sociali, ambientali e sanitari, per cui occorre conoscere i costi, e questo deve fare la politica, ed elaborare ed esplorare i costi, e questo è compito della scienza. Ma se alla scienza noi non diamo la possibilità, allora anche quella industria intelligente che vogliamo incentivare in questa regione tra qualche anno avrà delle difficoltà, perché è quell’industria che noi dobbiamo aiutare a garantire innovazione abbattendo i costi sociali, ambientali e sanitari, attraverso regole chiare, attraverso processi trasparenti. È una sfida. Del resto, il progresso è una sfida. E io credo che noi dobbiamo intraprendere questa sfida con coraggio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 929

Interrogazione di attualità a risposta immediata In Aula circa le iniziative a tutela dei lavoratori dello spettacolo e attività culturali. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

 

PRESIDENTE (Petitti): Interrogazione 929: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le iniziative a tutela dei lavoratori dello spettacolo e delle attività culturali, a firma dei consiglieri Amico e Taruffi.

Prego, consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Lo scorso sabato in Piazza Maggiore i sindacati SLC CGIL hanno manifestato per denunciare le gravi difficoltà in cui versano tutti i lavoratori dello spettacolo e sempre la scorsa domenica 21 giugno era la festa della musica, che è stata celebrata come festa senza musica da diversi musicisti e lavoratori, non solo in Emilia-Romagna, ma in tutta Italia.

Secondo i dati dell’Osservatorio dello spettacolo della Regione, sono 10.842 gli addetti in regione per quanto riguarda l’anno 2018, mancano ancora i dati aggiornati del 2019. Questi hanno sviluppato, nel corso dell’anno 2018, 378.127 spettacoli che hanno coinvolto oltre 32.645 milioni di spettatori e hanno sviluppato, da un punto di vista economico, oltre 790 milioni di euro come volume d’affari.

Lo spettacolo, in generale, e comunque tutta quanta la cultura, non è solo intrattenimento, non ci appassiona e semplicemente ci diverte, ma è chiaramente anche un indice di carattere economico, nonché di sviluppo culturale, di curiosità per la persona, per la persona anche nella sua individualità, e di crescita ed emancipazione personale.

Il comparto dello spettacolo, in particolare, è composto da una situazione molto frammentata caratterizzata da contratti di intermittenza, caratterizzata da stagionalità di impiego, che spesso e volentieri coinvolge persone che sono prive di tutti quanti gli ammortizzatori sociali classici. Sono spesso privi di NASPI, hanno la difficoltà, in questa fase di Covid, anche a reperire quelle risorse che sono state stanziate dal Governo nell’ordine dei 600 euro.

In più, molte delle imprese di spettacolo e quindi delle compagnie teatrali o altro stanno attendendo con ansia gli anticipi legati al Fondo unico dello spettacolo che il Ministero per i beni culturali e turismo si era impegnato a liquidare celermente, ma che a oggi non sono ancora pervenuti.

La Regione Emilia-Romagna ha fatto un gran lavoro sicuramente nell’anticipare quelle che erano le sue competenze per quanto riguarda la legge n. 13 legata allo spettacolo. Tuttavia, il perdurare di questa situazione, che ha pur visto dal 15 giugno la possibilità di riattivare attività di spettacolo, ancora oggi non vede una crescita dell’afflusso del pubblico e quindi dei consumi anche dal punto di vista dello spettacolo e fa permanere i lavoratori dello spettacolo in una situazione particolarmente critica.

La Regione ha sicuramente anche fatto bene a promuovere manifestazioni online, però ci rendiamo conto che le manifestazioni online spesso si basano sui termini della gratuità, che non coinvolge direttamente, da un punto di vista della paga e dell’impegno, la paga oraria per quanto riguarda i lavoratori, degli elementi di carattere economico.

Questa interrogazione vuole portare un focus sul tema dei lavoratori dello spettacolo e chiedere se, sostanzialmente, la Regione ha intenzione, nei rapporti con il Governo, di sollecitare il Ministero dei beni culturali ad accelerare i procedimenti di liquidazione del Fondo unico dello spettacolo e gli altri fondi che sono stati stanziati in epoca Covid, se ha intenzione di aprire un tavolo di confronto con i sindacati per cercare di capire come accompagnare i lavoratori in questa situazione molto critica, ma soprattutto, per la sua caratteristica anche di capacità di elaborazione, avviare un percorso per promuovere uno studio e sollecitare, quindi, anche il Governo per porre in essere una normativa giuslavoristica per quanto riguarda il comparto dello spettacolo, che ha bisogno urgente di essere rivista.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Risponde l’assessore Felicori. Prego, assessore.

 

FELICORI, assessore: Buongiorno a tutti. Buongiorno, presidente. Buongiorno a tutti i consiglieri.

Ringrazio i consiglieri Amico e Taruffi che mi offrono l’opportunità di riassumere le cose fatte e anche di fare mente locale sulle cose che restano da fare. Dobbiamo dire che fin dal primo decreto nazionale la Regione Emilia-Romagna ha messo in luce la criticità di lavoratori atipici, soprattutto intermittenti, figure piuttosto diffuse in ambito culturale, chiarendo che questi lavoratori non avrebbero goduto né della Cassa integrazione né dei contributi, pur insufficienti, per i lavoratori autonomi.

Questa nostra posizione è stata, poi, adottata dal Coordinamento nazionale degli assessori alla cultura regionale, che ha assunto la stessa posizione, chiedendo al Governo provvedimenti che coprissero quest’area. La Conferenza delle Regioni, come tale, ha avanzato al Governo questa stessa richiesta, a cui non è stata finora data risposta, ma l’abbiamo più volte ribadita. Dà fiducia il fatto che il sottosegretario al lavoro ha assunto un impegno proprio per i lavoratori intermittenti e che il ministro Franceschini ha di recente dichiarato che nessun lavoratore della cultura sarà trascurato.

La Regione Emilia-Romagna ha, poi, attivamente contribuito alla riapertura in sicurezza dei luoghi della cultura, sia elaborando propri protocolli sia partecipando all’elaborazione dei protocolli nazionali per il tramite della Conferenza Stato-Regioni. In questi mesi, l’assessorato alla cultura ha mantenuto rapporti continui di informazione e consultazione sia con le organizzazioni datoriali sia con quelle sindacali sia con i Comuni della Regione, offrendosi come partner e consulente per le problematiche aziendali e del lavoro. Il metodo delle informazioni e della concertazione continuerà nell’esercizio dei nostri provvedimenti.

La Regione Emilia-Romagna non solo non ha tagliato un euro dalle spese per la cultura previste per il 2020, nonostante gli enormi maggiori costi sanitari. Anzi, ha stanziato un milione di euro per provvedimenti a favore della ripresa dell’attività artistica, con i quali abbiamo dato luogo al programma “Vivalissima”, che è in corso, al bando per il finanziamento di dodici progetti di compagnie che non godono del sostegno del FUS, già aperto con questo bando, a un incremento del finanziamento alla Film Commission per la produzione audiovisiva a supporto della ripresa dei set cinematografici, che è in atto, ma che sarà ancor più visibile con il bando di luglio, a un finanziamento straordinario per le imprese creative impegnate in innovazioni post Covid, il bando è di prossima pubblicazione, e all’attivazione di un nuovo programma, che è allo studio, di arricchimento delle collezioni d’arte della regione.

L’Assessorato alla cultura ha poi provveduto a rimodulare tutti i bandi di finanziamento per renderli più flessibili e, perciò, capaci di aiutare le realtà culturali a superare l’emergenza, incoraggiandole in particolare alla conversione digitale degli eventi, per renderli possibili nonostante i vincoli e la fruizione. Abbiamo accelerato o in alcuni casi almeno mantenuto i tempi delle decisioni e delle liquidazioni.

In questo caso dei lavoratori atipici, come in tanti altri casi, l’epidemia ha reso evidente un’anomalia che c’era da prima e dobbiamo provvedere a mettere riparo. Se la flessibilità è spesso nella natura del lavoro artistico, è pur vero che tale flessibilità deve essere ben pagata e posta al riparo delle situazioni negative. Le Regioni hanno più volte richiesto di completare la riforma avviata con la legge n. 175/2017 “Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia”, grazie a cui il Governo era stato delegato ad approvare entro…

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore Felicori, la invito a chiudere.

 

FELICORI, assessore: Ho chiuso. Ma le domande erano molto generali.

Era stato delegato ad approvare entro diciotto mesi il riordino della legislazione, che comprendeva anche le forme contrattuali, anche le tutele previdenziali di tutti gli operatori dello spettacolo. Purtroppo il percorso avviato è stato interrotto dalla scadenza dei termini, ma può essere e deve essere ripreso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Amico, le restano tre minuti. Prego

 

AMICO: Grazie, presidente. Grazie, assessore.

Mi dichiaro soddisfatto della risposta. Chiedo, però, che l’impegno da parte della Regione a riprendere il lavoro determinato dalla legge del 2017, che si è interrotta nell’iter parlamentare e poi quindi nella costruzione di quelle forme di tutela per i lavoratori dello spettacolo, sia preso con maggiore forza e vigore, in quanto anche la Regione Emilia-Romagna è una delle Regioni con maggiore attrattività dal punto di vista dello spettacolo e coinvolge i lavoratori in questo senso; lavoratori che hanno forte qualifica professionale, che quindi qualificano il lavoro all’interno della nostra regione.

Nel momento in cui noi facciamo dei ragionamenti sulla qualità lavorativa degli abitanti della regione Emilia-Romagna io credo che quello dello spettacolo debba essere qualcosa che sia distintivo per quanto riguarda il nostro territorio.

Porterò il mio invito magari anche all’interno della Commissione Cultura per una ulteriore sollecitazione, per prendere poi dopo provvedimenti sia da un punto di vista politico generale, sia dal punto di vista dell’adozione di misure specifiche da prendere come Regione in accompagnamento alla tutela dei lavoratori dello spettacolo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 930

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il ritardo nella sperimentazione del plasma iperimmune per il virus COVID-19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Facci, Montevecchi, Occhi, Stragliati, Pelloni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 930: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa il ritardo nella sperimentazione del plasma iperimmune per i virus Covid-19, a firma dei consiglieri Rancan e altri.

Passo la parola al consigliere Rancan. Prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Intervengo molto brevemente, anche perché ormai la questione è abbastanza conosciuta a livello locale, a livello territoriale, ma anche a livello nazionale.

Sulla sperimentazione della terapia con il plasma iperimmune, che è stata creata o comunque è iniziata in Lombardia presso l’ospedale di Mantova e Pavia, sappiamo bene che ci sono state anche tante discussioni, sappiamo bene che ci sono state anche delle audizioni in Commissione. Peccato che la nostra audizione non sia andata a buon fine. Noi avevamo chiesto, ovviamente, la possibilità di audire il dottor De Donno, perché è lui il pioniere di questo protocollo, che è stato poi richiesto anche oltre oceano per quanto riguarda la sperimentazione della terapia con il plasma iperimmune, ma questo non ci è stato consentito.

Ovviamente, l’interrogazione di oggi verte sul fatto che ancora noi non vediamo concretezza per quanto riguarda la sperimentazione della terapia con plasma iperimmune. Non vediamo concretezza noi, non vedono concretezza i cittadini, ma soprattutto c’è un problema di merito, perché abbiamo tanti cittadini della nostra regione che in questo momento si recano in Lombardia per donare il plasma. Quindi, obiettivamente, c’è qualcosa che non sta andando come noi pensiamo che dovrebbe andare.

Chiedo alla Giunta come mai c’è questo ritardo nella sperimentazione della terapia. Ci è stato comunicato che si è in attesa di questo protocollo per cercare di capire gli effetti (come, quando, dove, eccetera), però vorremmo sapere in modo definitivo quando si ha intenzione di partire, ma soprattutto perché fino ad oggi non si è partiti in modo spedito.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Chissà se stavolta riusciamo a comprenderci.

È necessario evidenziare in premessa il forte impegno della nostra Regione per sviluppare dei progetti di ricerca per contrastare l’infezione da Covid-19. Cinque protocolli di ricerca nazionali sui trenta finora approvati sono coordinati dall’Emilia-Romagna, che è anche impegnata nella ricerca che riguarda la terapia con il plasma iperimmune.

Il Centro regionale sangue e l’Agenzia sanitaria e sociale regionale, d’intesa con il Servizio Assistenza Ospedaliera di questo assessorato, hanno predisposto un protocollo di studio denominato “Raccolta di plasma iperimmune” da soggetti risultati positivi agli anticorpi SARS COV2, studio di fattibilità promosso dal Centro regionale sangue, Regione Emilia-Romagna. Tutte le aziende sanitarie regionali hanno aderito al progetto. La necessità di coordinare e monitorare il percorso di attuazione dello studio per tutte le aziende sul territorio regionale ha portato alla realizzazione di un percorso organizzativo comune e condiviso, per garantire ai pazienti candidati alla terapia un trattamento efficace e soprattutto sicuro.

Si sono, infatti, già costituite a livello delle singole aziende e con atto formale delle Direzioni sanitarie le cosiddette “plasma Covid unit”, formate da professionisti rappresentativi delle unità cliniche e del servizio trasfusionale aderenti al protocollo. Il protocollo di studio è già stato, inoltre, sottoposto ad approvazione formale da parte del Comitato nazionale sangue e dei Comitati etici e di area vasta perché venga successivamente utilizzato da tutti i servizi di Immunoematologia e Medicina trasfusionale della Regione Emilia-Romagna. Questi, consigliere, sono passi, sono atti ufficiali.

Sono state identificate come “arruolabili” per lo studio due popolazioni distinte: i pazienti che hanno sviluppato recentissime infezioni da SARS COV2 precedentemente ospedalizzati o in quarantena fiduciaria nel domicilio e ora guariti; i donatori periodici volontari di plasma, che hanno contratto l’infezione da Covid-19 in forma asintomatica o paucisintomatica, arruolati tra tutta la popolazione di donatori che si presentano periodicamente a chiamata. Tali popolazioni saranno coinvolte non appena il protocollo sarà approvato dal livello nazionale, verosimilmente entro la fine del mese di luglio. È stato identificato un unico laboratorio regionale di riferimento per l’esecuzione del test di ricerca degli anticorpi specifici neutralizzanti anti-SARS-COV-2, collocato presso l’Unità operativa di microbiologia di Cesena-Pievesestina. È previsto che le unità di plasma immune raccolte siano stoccate, in accordo con i requisiti di tracciabilità e sicurezza stabili della vigente normativa trasfusionale, presso le sedi dei centri di lavorazione e qualificazione biologica di area vasta.

È opportuno sottolineare che, a livello regionale, il percorso di realizzazione dello studio di fattibilità promosso dal Centro regionale sangue Regione Emilia-Romagna si è concretizzato grazie alla forte sinergia con le federazioni e associazioni dei donatori di sangue, le quali sostengono e promuovono le azioni necessarie per accrescere una maggiore coscienza trasfusionale anche attraverso lo sviluppo di progetti innovativi, come quello rappresentato dallo studio regionale.

I donatori emiliano-romagnoli sono stati informati da federazioni e associazioni della prossima implementazione dello studio di fattibilità regionale relativo alla raccolta di plasma iperimmune e della sua prossima partenza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, assessore, per avermi dato ragione nei fatti, però, perché di fatti adesso ha parlato di prossima implementazione, ha detto che i donatori saranno coinvolti, quindi il protocollo ad oggi si sta strutturando, ma non è ancora definitivo, quindi ancora non si sta raccogliendo plasma iperimmune. Quindi, ad oggi quello che noi speravamo, e cioè che si potesse partire nel più breve tempo possibile e il prima possibile, anche, a dire la verità, quando è iniziato il dibattito su questa terapia circa un mese fa, penso, forse anche di più, avevamo chiesto subito di implementare una banca del plasma, che ovviamente è qualcosa di necessario e importante, però da fare con estrema celerità, e in questo momento non si sta facendo, e questo a me spiace. Spiace molto perché ribadisco ci sono dei soggetti, dei cittadini emiliano-romagnoli, l’ultimo che io conosco e che è andato anche alla ribalta della cronaca, questo ragazzo Gabriele di Piacenza, che ha chiamato per poter donare il plasma e gli è stato risposto “no, grazie, siamo a posto così”. Quindi, è dovuto andare in Lombardia. Questo è pressoché assurdo.

Ma questo soprattutto perché noi stiamo perdendo un’occasione importante. Perché dobbiamo far sì che i nostri cittadini emiliano-romagnoli debbano recarsi in Lombardia quando potremmo noi sfruttare questo bellissimo gesto che viene fatto da parte loro come la donazione del plasma? Noi crediamo che serva più celerità, e siamo in estremo ritardo. Chiediamo alla Giunta di impegnarsi ancora per continuare ed implementare la terapia a sperimentazione concreta della terapia con plasma iperimmune, perché non possiamo permetterci – si parla tanto di seconda ondata – di arrivare impreparati su questo punto se dovesse esserci una nuova ondata.

Ovviamente, noi siamo pronti a collaborare su questo tema, però vogliamo risposte. Non vogliamo che dopo tempo ci si venga a dire: stiamo, implementeremo, faremo, eccetera, perché altrimenti poi rimaniamo concretamente indietro.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rancan.

 

OGGETTO 931

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche attinenti l’apertura dei centri estivi per bambini e ragazzi. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Interrogazione 931: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le problematiche attinenti l’apertura dei centri estivi per bambini e ragazzi, a firma della consigliera Castaldini. Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore.

Ho scelto di fare questa interrogazione perché, secondo me, è il tempo di affrontare un po’ quello che è accaduto nei vari comuni e provare a dare una mano ai comuni che in questo momento, a mio modestissimo parere, sono in difficoltà.

Parlo dei comuni perché noi abbiamo offerto delle linee guida importanti che, però, evidentemente trovano degli ostacoli.

Assessore, le dico questo perché questa mappatura, cioè come è andata fino ad oggi l’apertura dei centri estivi, ci aiuta a non fare gli stessi errori sugli asili che, a breve, apriranno in molte città emiliano-romagnole, dove spero lei farà un appello a tutte le maestre comunali degli asili nido nel ritorno al lavoro, perché ritengo che siano le prime a voler rivedere in tutta sicurezza i bambini che hanno lasciato ben quattro mesi fa.

Su questo lei mi avrà sempre al suo fianco, cioè nella possibilità di rivedere le maestre che, appunto, possano ritornare almeno a luglio a lavorare con i propri bambini.

Bene, al netto di questo, ho guardato con grande attenzione il riparto che l’ANCI ha fatto per aiutare i gestori che hanno deciso di aprire i centri estivi.

Assessore, non le saranno sfuggiti alcuni dati molto particolari. Le faccio un esempio, uno su tutti, poi dopo casomai ci troveremo in Commissione a leggere meglio questi dati. Faccia conto che Catania, che all’attivo ‒ è un dato del 2016 perché non sono stata brava a guardare nei meandri del sito del Comune di Catania ‒ ha 12 asili nido, le faccio un esempio, ha attivato gli stessi posti per i centri estivi rispetto a una città di Bologna, che di asili nido ne ha 62. Questo dato ci racconta una storia. Questa storia la riassumerei nella mancanza di comunicazione e anche di indicazioni chiare che la Regione, a mio modesto parere, dovrebbe dare ai Comuni.

Questo perché? Assessore, e se vuole questo elenco lo condivido volentieri con lei, io ho preso la briga di chiamare tutti i Comuni. Ho fatto una domanda semplice, ovvero quando si sono chiusi i bandi di riferimento per i gestori. Guardi, ad oggi nessun bando è ancora aperto, cioè nessun Comune può accreditare nuovi gestori che lei, assessore Schlein, con le sue linee guida, le assicuro, molto semplificate rispetto al passato, ha fatto. Per cui, ad oggi, noi ci ritroviamo in molte situazioni con vecchi gestori nidi.

Le faccio un appello. Oggi il problema è, da una parte, che le famiglie chiedono più centri estivi; dall’altra, bisogna riaprire i bandi dei centri estivi legati alle famiglie, soprattutto alle famiglie meno abbienti, perché purtroppo alcuni Comuni diffusi su tutta la regione quei bandi li hanno già chiusi. Per cui, nuovi gestori non possono gestire i centri estivi. Lei aveva semplificato quel meccanismo dando solamente... Per accreditarsi il famoso “allegato 2”, cosa che ritengo sacrosanta. Ma i Comuni non hanno accolto in buona parte questa sua indicazione. È per questo che le chiedo oggi qual è l’intenzione della Regione Emilia-Romagna e soprattutto se c’è intenzione di fare una direttiva. Altrimenti, da una parte, nuovi gestori, nuova linfa fondamentale per dare un servizio alle famiglie non ci saranno, perché i bandi sono chiusi e, dall’altra, le famiglie, soprattutto quelle sotto i 28.000, a cui voi dedicate il voucher di conciliazione, non possono più chiederlo.

Assessore, le faccio un appello di ragionevolezza. Basta una direttiva, basta un’indicazione chiara dalla Regione, basta una comunicazione più capillare, perché sono certa che Bologna non ha proprio gli stessi servizi educativi di Catania, o almeno ha sempre raccontato di brillare. Ecco. Mi aiuti a dimostrare questo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde la vicepresidente Schlein. Prego, vicepresidente.

 

SCHLEIN, vicepresidente: Grazie, presidente. Grazie, consigliera.

Avendo raccolto sia dagli Enti locali sia dalle famiglie un grande apprezzamento per il nostro progetto di conciliazione sui centri estivi già l’anno scorso e avendo ormai consolidato anche le procedure per la raccolta dei gestori e delle richieste delle famiglie si era proceduto già nel novembre scorso ad approvare il progetto anche per il 2020, anticipando i tempi rispetto alle due precedenti annualità proprio per permettere ai Comuni una più agile programmazione e gestione delle risorse, dei 6 milioni che la Regione ha messo a disposizione per le famiglie in difficoltà. L’emergenza sanitaria, come sapete, l’ha reso impossibile fino ad aprile, quando abbiamo avviato i nostri tavoli di confronto, e se ne sono tenuti molti con i rappresentanti di ANCI e dei Comuni capoluogo, oltre che naturalmente di tante altre realtà e dei coordinamenti pedagogici territoriali, che ci hanno aiutato a fare da raccordo con tutti i territori.

Molti territori avevano già attivato, pur in questa fase di incertezza, nei mesi di aprile e maggio, la raccolta dei gestori che volessero aderire in caso si fosse proceduto a un’eventuale riapertura, che poi effettivamente è avvenuta, come sapete, e a fronte dell’approvazione del DPCM 17 maggio 2020 abbiamo potuto individuare anche le modalità e i tempi certi per l’avvio dei centri estivi e, conseguentemente, per i nuovi requisiti individuati è stata temporaneamente sospesa la direttiva regionale sui centri estivi, però sono intervenute le modifiche sia di quella direttiva nell’ambito del protocollo regionale approvato con ordinanza del presidente sia della delibera regionale sulla misura di conciliazione.

Quello che vorrei dire è che, naturalmente, noi siamo a disposizione e tutti i nostri servizi le assicuro sono settimane che rispondono costantemente per facilitare il lavoro sia sul lato degli Enti locali sia sui gestori su come mettere in campo queste risposte importanti per i bambini e le famiglie. Naturalmente, hanno avuto sia le due ordinanze con i protocolli allegati, sia le modifiche della direttiva, e il nostro rapporto con loro rimane costante. Per garantire il più tempestivo avvio, i Comuni hanno deciso, a seconda delle proprie modalità organizzative, dove riaprire, invece, il bando sia sul lato dei gestori che sul lato delle famiglie, perché le ricordo, consigliera, che sono cambiati anche i criteri per accedere a questi voucher estivi in senso estensivo per ricomprendere anche famiglie che oggi abbiano un genitore in cassa integrazione oppure in mobilità. Di tutti questi cambiamenti, però, abbiamo avvertito costantemente i Comuni nell’ambito di questi incontri, dei tavoli di cui abbiamo spesso parlato, con i nostri settanta interlocutori sui centri estivi.

Se ha delle segnalazioni su casi specifici, naturalmente rimaniamo a disposizione per contribuire ulteriormente, ma la mole di lavoro è stata tanta che credo che qualsiasi Comune che si sia rivolto a noi per dei chiarimenti in queste settimane l’ha già ottenuto o lo sta ottenendo mentre parliamo.

Mi dispiace, anzi, che abbia rifatto, ma ne sono felice, anche lei il lavoro che abbiamo fatto noi con i servizi. La prossima volta non abbia remore a rivolgersi direttamente a noi, che possiamo anche condividere i nostri riscontri per capire dove possiamo facilitare ulteriormente il lavoro difficile dei comuni nella riorganizzazione di un servizio essenziale. Anche oggi ho avuto le foto dei primi centri estivi per bambini 0-3 ed è comunque un piacere vedere i sorrisi di questi bambini che, con tutte le difficoltà organizzative e le modalità di sicurezza, stanno finalmente ricominciando a giocare insieme.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Schlein.

Consigliera Castaldini, le resta un minuto, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, assessore.

Ho il brutto vizio di voler sempre provare con i miei occhi e le mie orecchie, perché mi hanno insegnato che la politica si fa così, per cui continuerò a farla così. Però, la ringrazio per la collaborazione.

Ho la sensazione che non si sia colto lo spirito di questa domanda. Per cui, non mi ritengo soddisfatta, perché capisco, le assicuro, il buon lavoro che è stato fatto da parte della Regione e la volontà di cercare di semplificare. Solo che io do la notizia che la maggioranza di comuni di questa Regione sono dello stesso colore di questa Giunta e io mi trovo sistematicamente a dover convincere, se non a supplicare, dei Sindaci a fare semplicemente una cosa: riaprire i bandi per le famiglie e per i bambini.

Io non credo che questo sia un atto di rivoluzione politica, assolutamente. Di cose rivoluzionarie ne ho in mente altre, ben altre e forse più significative.

Questa è una lotta di giustizia, anche di giustizia sociale. Per cui, assessore Schlein, visto che io so che lei è particolarmente sensibile a questa seconda parte, non alla rivoluzione, ma alla giustizia sociale, le chiedo una mano in questa mia battaglia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 932

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa il sostegno al sistema fieristico regionale. A firma del Consigliere: Facci

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, la 932: Interrogazione a risposta immediata in aula circa il sostegno al sistema fieristico regionale, a firma del consigliere Facci.

Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie.

Mi rivolgo alla Giunta, al presidente, ovviamente all’assessore. Abbiamo un settore in grave crisi da epidemia Coronavirus. È il settore fieristico.

L’Emilia-Romagna può vantare il primato di essere il secondo mercato fieristico italiano, secondo solo alla Lombardia, dove viene ospitato, tra Lombardia ed Emilia-Romagna, il 60 per cento delle manifestazioni internazionali.

I dati ultimi ci restituiscono un 2018 in Emilia-Romagna con circa 2,6 milioni di visitatori e circa 90 manifestazioni, un anno sicuramente di estrema importanza, ma abbiamo quest’anno registrato uno dei dati che sono a dir poco drammatici. La Fiera di Bologna rinvia al 2021 importanti eventi come Cosmoprof ed EIMA, oltre Expo sanità, Bologna Children’s Book Fair, Liberamente, eccetera; CERSAIE e Sana Restart saranno spostati in autunno; Parma rinvia al 2021 Cibus; Mercante in fiera spostato in autunno; la Fiera Campionaria di Modena in autunno; Rimini Wellness a fine agosto; Tecnargilla al 2021; Piacenza Expo e tutte le manifestazioni sportive rinviate al 2021. E lo stesso le altre fiere della Romagna.

Abbiamo un settore in assoluta difficoltà. Perdite ingenti. La Fiera di Bologna, che aveva registrato un 2019 con quasi 200 milioni di fatturato, più 14 per cento rispetto al 2018, più 55 per cento rispetto al 2017, se tutto andrà bene chiuderà il 2019 ‒ se tutto andrà bene ‒ con circa 150 milioni in meno di ricavi rispetto ai 200.

A fronte di questa situazione assolutamente drammatica, sappiamo che il presidente Bonaccini insieme ai presidenti Zaia e Fontana, ha chiesto al Governo uno stanziamento eccezionale di circa 800 milioni di euro. Naturalmente c’è tutto il sistema, i lavoratori, l’indotto. Si è tornati a parlare, a proposito di nuove strategie, anche di Polo unico regionale fieristico.

Questa è un po’ la situazione dettata dall’emergenza. Noi, però, nel programma di mandato che è stato presentato dal presidente Bonaccini poche settimane fa, due settimane fa, sulla Fiera di Bologna troviamo poche righe. Obiettivamente si parla come se non vi fosse stato nulla. Si parla di necessità di internazionalizzare il sistema fieristico, costruzione di piattaforme anche digitali, pieno coinvolgimento delle filiere produttive regionali, ma non abbiamo, obiettivamente, la rassicurazione che effettivamente il problema sia stato colto nella sua drammaticità. E torno a usare per la terza volta questo termine.

L’interrogazione chiede, sostanzialmente, quale sia in generale lo stato dell’arte, ma soprattutto quali siano i tempi di intervento, quale risposta vi sia pervenuta dal Governo sul supporto economico richiesto, quali siano le garanzie di effettiva ripresa delle attività espositive anche in relazione al Polo unico regionale, che da parte della Regione sembra voler essere una volta per tutte messo in piedi, con l’asse Parma-Rimini-Bologna che dovrebbe essere l’asse centrale di questo polo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Eccomi, mi sentite? Bene.

Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere Facci.

Intanto condivido che il 2020 è stato un anno orribile per le fiere, con bilanci tra il 60 e il 70 per cento in meno, quindi stiamo già operando su una tastiera di interventi, che però mi fanno dire di una reazione di grande qualità del nostro sistema fiere che sta progettando, quasi fosse una rinascita nel 2021, un potenziamento.

Stiamo parlando dell’Italia, il secondo sistema fieristico europeo e il quarto a livello mondiale. Non dimentichiamo che per fatturato in questa regione siamo i primi in Italia, più grandi anche della Lombardia. Lì ci siamo mossi con una tastiera di interventi, a partire da un coinvolgimento, ovviamente, del Governo, perché il sistema delle fiere dell’Emilia-Romagna non è solo un fatto dell’Emilia-Romagna, è un fatto di sistema Paese. Abbiamo coinvolto, tra l’altro con una lettera, con i tre presidenti di Regione, Zaia, Fontana e Bonaccini, il coinvolgimento del Ministro degli affari esteri, del Ministro dell’economia Gualtieri, del Ministro dello sviluppo e i vertici di Cassa depositi e prestiti, un fatto molto importante. Nel frattempo, che cosa abbiamo chiesto ai soggetti coinvolti, che hanno dato piena disponibilità a un fatto molto importante? Il primo, un piano straordinario di promozione internazionale. Sarà realizzata ad agosto una campagna internazionale di promozione del nuovo calendario fieristico, a partire dal pezzo dell’autunno 2020 e tutto il 2021 delle fiere con qualifica internazionale, sia per operazioni fisiche che digitali. Quindi, teniamo insieme i due pezzi, a partire dal calendario curato anche in Conferenza delle Regioni dalla Regione Emilia-Romagna. Secondo: abbiamo chiesto un sostegno alla liquidità delle società organizzatrici a partire dalla filiera. Non dimentichiamo anche la filiera. Ci sono tanti artigiani, piccole imprese e abbiamo bisogno che quella liquidità sia in grado di essere gestita. Alcune società stanno già utilizzando il fondo di garanzia. Terzo: un intervento strategico di Cassa depositi e prestiti a sostegno della ricapitalizzazione dei quartieri fieristici.

Siamo in continuo contatto con tutti i presidenti di Bologna, Parma, Rimini, Piacenza e quindi siamo in continua discussione per progettare il 2021, l’autunno. Come stiamo operando? Intanto mettendo in garanzia la riapertura di tutti i quartieri fieristici; garantendo tutti i contributi previsti; facendo un’operazione di sostegno agli investimenti, perché tutte le fiere avevano programmati anche investimenti infrastrutturali; dando un grande supporto di digitalizzazione agli eventi fieristici; riprendendo l’attività internazionale con un bando straordinario ad hoc che faremo uscire. Questo è l’asse della discussione.

Per quanto ci riguarda, c’è un gruppo di lavoro, Emilia-Romagna e Lepida, per fare un’operazione di piattaforma tecnologica che vada a supporto. Utilizzeremo anche Emilia-Romagna Go Digital, perché ormai la tecnologia per stare nelle filiere internazionali diventa fondamentale. Dall’altra parte stiamo già discutendo con il MAECI per tutta l’operazione ICE che è stata fatta nel Patto per l’export, firmato anche dal presidente Bonaccini.

Con una nostra ordinanza abbiamo deciso di aprire le fiere dal 14 luglio, proprio per dare certezza agli operatori, per dare certezza della riapertura. Il 14 luglio 2020, quindi, le fiere riaprono.

Dall’altra parte abbiamo i migliori protocolli internazionali di sanità, perché faremo anche un vademecum che verrà messo a disposizione di tutti gli operatori, anche dei soggetti che arrivano dall’estero, non solo dentro la fiera, ma anche per la mobilità che si muove verso la fiera. Stiamo discutendo i protocolli di sicurezza, presentandoli anche agli operatori internazionali.

Da settembre l’attività partirà nella massima sicurezza, e qui il punto: il coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti, per quanto ci riguarda, è un coinvolgimento strategico, perché vuol dire fare sistema nel Paese con le fiere. Le fiere sono un moltiplicatore eccezionale dei nostri distretti delle filiere produttive. E lì con Cassa depositi e prestiti ci siamo presi l’impegno, il Governo ha reso disponibile Cassa depositi e prestiti a presentare un progetto. Poi il mix può essere per la ricapitalizzazione per via patrimoniale, per via azionaria, per via anche di strumenti finanziari, lo vedremo, ma stiamo parlando di un soggetto che è in grado di darci le spalle per riprendere e stare nelle filiere internazionali.

Domani c’è l’assemblea dei soci della Fiera di Bologna. Vi do, ancor prima dell’assemblea, il fatto che lì presenteremo una lista unitaria Regione, Comune e Camera di Commercio. Pensiamo che vada data continuità al buon lavoro fatto negli anni precedenti e vada dato mandato, così come è stato fatto a Rimini, anche dell’iniziare ad avere il mandato preciso per fare l’unificazione del sistema fiere in questa Regione. Noi ci dobbiamo muovere con atti formali. Quando si parla di Cassa depositi e prestiti e ministeri abbiamo bisogno anche di atti formali. Mi sembra che stiamo andando nella giusta direzione.

Ho finito. Pensiamo che per le fiere, avendo riaperto gli aeroporti e i confini, il 2021 sarà una grande operazione di novità rispetto anche alla progettazione in atto. Non dimentichiamoci che dietro le fiere, ovviamente, c’è turismo, c’è convegnistica, che food, c’è cultura, ci sono eventi, territorio, pacchetti proposte, ma c’è tanto lavoro, tante piccole imprese, tante competenze. La ripartenza delle fiere per noi è la ripartenza di un’idea di sistema di tenuta anche della nostra Regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Ringrazio l’assessore.

Naturalmente condivido l’osservazione sull’importanza strategica del sistema fieristico, l’avevo sottinteso nella domanda, certamente di tutta la filiera. Va da sé che intorno al sistema fiera c’è tutto un insieme di realtà produttive che soffrono egualmente come conseguenza della sofferenza del sistema fieristico nel suo complesso.

Dobbiamo fare per l’ennesima volta un atto di fede. Si parla di garanzie, di richieste. Chiedevo anche a che punto erano le risposte del ministero, le risposte del Governo. Ci dobbiamo accontentare di una promessa che vedrà nel prossimo autunno, stando alle parole dell’assessore, un primo segnale di ripartenza e poi, come dice l’assessore, l’anno della ripartenza sarà effettivamente il 2021. Facciamo un atto di fede, e facciamo un atto di fede, però, non senza evidenziare come sia un po’ in ritardo, perché che i protocolli di sicurezza siano ancora in itinere, visto che si parla del 14 luglio, ci sembra obiettivamente abbastanza tardivo.

Faccio un’ultima sottolineatura. Benissimo, finalmente la Regione fa chiarezza sul discorso del Polo unico regionale, non facciamo sperequazioni sui territori. Che l’unificazione, se unificazione va fatta, dell’intero sistema fieristico non lasci indietro alcuni territori, alcune realtà fieristiche che sono egualmente importanti specie, appunto, per tutto il volano a livello economico che possono rappresentare. Quindi, è importante che vi sia equità anche da questo punto di vista.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): Prima di passare agli oggetti all’ordine del giorno, do la parola al consigliere Rainieri sull’ordine dei lavori. Prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Ne abbiamo parlato in Ufficio di Presidenza e nella capigruppo della settimana scorsa: oggi si è verificato ancora qualche problema di connessione con gli assessori e con la Giunta, quindi chiedo se non sia il caso di riparlarne in Ufficio di Presidenza, in virtù anche dei nuovi documenti che sono pervenuti e di cui abbiamo parlato anche nella capigruppo della volta scorsa, ma chiedo che almeno gli assessori durante il question time o durante i loro interventi siano presenti in aula. Anche questa mattina si è visto che alcuni collegamenti non sono andati in modo perfetto, per cui credo che almeno nel dibattito che riguardano alcuni argomenti e, quindi, gli interessati assessori siano presenti in aula, con la turnazione o con l’eventuale possibilità dei prossimi Consigli diversi da quelli che abbiamo fatto fino ad ora.

Faccio, quindi, la proposta all’Ufficio di Presidenza di valutare, giovedì, la presenza costante della Giunta, con gli assessori interessati agli argomenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Ovviamente la Presidenza terrà conto di quanto detto.

 

OGGETTO 636

Proposta recante: “Approvazione del rendiconto dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2019”. (Delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 31 del 14 05 20) (17) (Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 636: Proposta recante “Approvazione del rendiconto dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2019”.

La Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 3 giugno, con la seguente votazione: 47 voti a favore, nessun contrario, 1 astenuto.

Abbiamo allegato, ovviamente, anche il parere del Collegio dei revisori dei conti.

Passo la parola alla consigliera Katia Tarasconi. Prego, consigliera.

 

TARASCONI: Grazie, presidente.

Il rendiconto 2019 è stato redatto secondo i nuovi princìpi della riforma contabile previsti per gli enti territoriali. L’articolo 2 del decreto legislativo n. 118/2011 prevede per gli enti in contabilità finanziaria l’adozione di un sistema contabile integrato al fine della rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale.

Al presente rendiconto sono allegati, pertanto, gli schemi dello stato patrimoniale, del conto economico e dei costi per missioni in affiancamento alla contabilità finanziaria.

Con l’applicazione della contabilità economico-patrimoniale sono rilevati i costi e gli oneri, i ricavi e proventi derivanti dalle transazioni poste in essere dall’Amministrazione.

Con il Rendiconto 2019 sono recepite le risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2019, approvato con la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 19 del 2 aprile 2020 e successiva rettifica, che permettono la determinazione del risultato di amministrazione sia in termini finanziari (avanzo e disavanzo), sia in termini economici (risultato di esercizio positivo o negativo). Con l’approvazione del rendiconto si provvede ad approvare il conto del tesoriere.

La gestione del bilancio e le successive variazioni.

Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2019, approvato con la deliberazione assembleare n. 182/2018, prevedeva un totale stanziato di 22.647.270,52. Nell’esercizio 2019 sono state utilizzate, in via anticipata, le quote vincolate del risultato di amministrazione presunto, per l’importo pari ad euro 768.046,14. Di conseguenza, l’Ufficio di Presidenza, con la deliberazione n. 4 del 24 gennaio 2019, ha approvato, entro i termini di legge, l’aggiornamento del risultato di amministrazione presunto al 31.12.2018, come disposto dal comma 9 dell’articolo 42 del decreto legislativo n. 118 del 2011. Con l’assestamento di bilancio è stata applicata la restante quota del risultato di amministrazione dopo le operazioni di accertamento e verifica del rendiconto del 2018. Nel corso dell’esercizio finanziario 2019 sono intervenute le seguenti variazioni al bilancio di previsione. La prima: con la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 24 dell’11 aprile 2019 si è apportata la variazione ai Fondi pluriennali vincolati in seguito al riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31.12.2018, per un totale complessivo di 1.050.464,68. Con deliberazione assembleare n. 213 del 24 luglio 2019, relativa all’assestamento di bilancio, per una variazione netta in aumento di 4.647.379,17, a seguito della redistribuzione dell’avanzo di amministrazione accertato, in sede di approvazione del rendiconto per il 2018 in 5.355.195,31, di cui 2.682.494,81 quale avanzo libero, 899.130,68 quale avanzo vincolato e 1.773.569,82 quale quota accantonata. Terza: con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 51 del 12 settembre 2019 è stata apportata la variazione al bilancio per 2.000 euro in seguito all’assegnazione di una sovvenzione dell’Unione Europea destinata al Centro Europe Direct.

Gestione delle entrate. Parte entrata.

La parte entrata del bilancio dell’Assemblea legislativa è costituita sostanzialmente da trasferimenti da parte di Amministrazioni pubbliche, come di seguito elencato: dalla Giunta regionale per il funzionamento dell’Assemblea, dall’Agcom per l’esercizio delle funzioni delegate al Co.Re.Com., dall’Unione Europea per il finanziamento delle attività svolte al Centro Europe Direct, per un totale complessivo di 17.457.124,38. La residua quota di 135.506,32 è costituita dalle entrate extratributarie per interessi attivi, rimborsi di personale dell’Assemblea legislativa in comando presso altre Amministrazioni ed altri rimborsi diversi.

Parte spesa.

Riguardo all’andamento della spesa si evidenziano le riduzioni derivanti dall’applicazione della riduzione della spesa per assegni vitalizi, attuata con la legge regionale n. 7/2017, e la costante attenzione al monitoraggio delle spese soggette alle limitazioni, di cui alla legge n. 122/2010, in materia di consulenze, rappresentanza, relazioni pubbliche e pubblicità. In particolare, anche per il 2019 si segnala il costante impegno al monitoraggio della spesa corrente, che ha consentito ancora la riduzione dell’incidenza del funzionamento dell’Assemblea sul bilancio della Giunta regionale. Nonostante ciò, si evidenzia la scelta dell’Assemblea di realizzare importanti investimenti riguardanti la sostituzione degli ascensori, oltre alla sostituzione dell’attuale porta d’accesso alla sede regionale con una porta girevole automatica e due porte per uscite di emergenza. Le spese del personale dell’Assemblea legislativa, a decorrere dall’anno 2015, sono allocate sul bilancio della Giunta regionale nel Programma 1 “Organi istituzionali”, all’interno della Missione 1 “Servizi istituzionali, generali e di gestione”, la spesa a consuntivo per l’esercizio 2019 ammonta a euro 11.632.950,80, mentre le collaborazioni coordinate e continuative e le consulenze sono gestite direttamente dall’Assemblea.

Riduzione dei costi della politica.

Nel 2019 si è continuato con il contenimento della spesa per gli assegni e i vitalizi introdotto, come dicevo prima, dalla legge regionale n. 7/2017, i cui effetti hanno trovato applicazione dal mese di giugno 2017. Con la citata legge regionale si è provveduto all’ amento dell’età per il conseguimento dell’assegno vitalizio, precedentemente previsto al compimento del sessantesimo anno di età, che è stata innalzata all’età per diritto alla pensione di vecchiaia valevole per la generalità dei lavoratori dipendenti, alla riduzione percentuale degli assegni vitalizi in essere, compresi gli assegni di reversibilità, sulla base dell’ammontare dell’assegno stesso, per un periodo di trentasei mesi dall’entrata in vigore della legge in oggetto, al divieto di cumulo con analoghi assegni previsti per gli eletti alla carica di parlamentare europeo, parlamentare della Repubblica italiana, di consigliere di altra Regione, alla sospensione del medesimo assegno qualora il titolare dell’assegno sia eletto al Parlamento europeo, al Parlamento nazionale, a componente del Governo nazionale, della Commissione europea, ad altro Consiglio o Giunta regionale, a Sindaco o a componente di una Giunta comunale. In dettaglio, l’applicazione della legge regionale n. 7/2017 ha comportato, per il periodo gennaio-novembre 2019, una riduzione della spesa per euro 758.260,58, di cui 3.682,95 per l’ amento dell’età per il conseguimento dell’assegno di cui si parlava prima, 198.154,62 per l’applicazione della riduzione temporanea degli assegni vitalizi in essere di cui al secondo alinea precedente e di 556.423,01 per l’applicazione del divieto di cumulo di cui al terzo alinea precedente. Il 2019 ha visto l’entrata in vigore della legge regionale n. 4 del 30 maggio 2019 “Rideterminazione dei vitalizi in attuazione della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021)” e il conseguente riordino della disciplina in coerenza con l’abrogazione dell’istituto con la quale, a seguito dell’intesa sancita in sede di Conferenza Stato-Regioni del 3 aprile 2019, sono state stabilite le norme per la rideterminazione dei vitalizi in essere.

In particolare, la legge ha stabilito che la rideterminazione fosse effettuata sulla base del calcolo contributivo, ottenuto moltiplicando il montante contributivo individuale per il coefficiente di trasformazione di cui alla tabella allegata all’intesa che è stata firmata recante i coefficienti di trasformazione per anno di decorrenza, relativi all’età anagrafica del titolare dell’assegno vitalizio alla data della sua decorrenza.

La legge ha introdotto, inoltre, delle clausole di salvaguardia volte a tutelare gli assegni che sarebbero stati eccessivamente penalizzati dal sistema di calcolo contributivo e nello stesso tempo a determinare un risparmio di spesa.

La rideterminazione dei vitalizi è, di fatto, entrata in vigore a decorrere dal mese di dicembre 2019 per effetto dell’articolo 15, comma 2, il quale prevede che la rideterminazione degli assegni vitalizi, nonché le norme di cui al Capo II, decorrono nei loro effetti entro il primo giorno del sesto mese successivo all’entrata in vigore della legge stessa.

L’entrata in vigore della legge ha determinato, per effetto dell’abolizione del divieto di cumulo introdotto dalla legge regionale n. 7/2017, il ripristino di venti assegni vitalizi, di cui tredici diretti e sette di reversibilità, per una spesa mensile di euro 43.960,03.

I Gruppi assembleari dell’Assemblea legislativa sin dal 2015, con l’introduzione della legge regionale n. 1/2015, dispongono esclusivamente di un budget per il personale di ogni Gruppo assembleare fissato dall’Ufficio di Presidenza sulla base del parametro di riferimento definito dal comma 4 del citato articolo 20 da utilizzarsi nelle varie forme di acquisizione di personale a tempo determinato o per l’attivazione di contratti di collaborazione coordinata e continuativa o di prestazione professionale.

Lo stesso criterio, pure in assenza di un obbligo di legge, è stato adottato per le strutture monocratiche con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 3/2015.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Tarasconi, la invito a concludere. Il tempo è terminato.

 

TARASCONI: Va bene. Faccio velocissimo.

Le spese per il personale a tempo determinato sono contenute nelle spese dell’Assemblea legislativa allocate sul bilancio della Giunta.

Dico la cosa più importante. Quanto tempo ho ancora?

 

(interruzione)

 

TARASCONI: Ho finito. Mi spiace, perché ci sono cose che era giusto e corretto dire.

La parte che ritengo più interessante riguarda il costo di questa Assemblea legislativa per cittadino della regione Emilia-Romagna. Negli anni è sempre diminuito, stando molto attenti a quelle che erano le spese, e ad oggi siamo arrivati ad un costo annuo per cittadino di 6,31 euro per tutta l’Assemblea.

Mi spiace perché avrei voluto entrare più nel merito, ma il tempo mi è sfuggito.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Discussione generale. Chi si prenota a parlare?

Dichiarazioni di voto? Consigliera Tarasconi, prego.

 

TARASCONI: Ovviamente, dichiaro il voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non ci sono altre dichiarazioni di voto.

Passiamo alla votazione del provvedimento.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Diamo lettura del voto.

In aula: 14 favorevoli, 1 contrario.

 

1. AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2. BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3. BARGI Stefano, favorevole; 4. BERGAMINI Fabio, favorevole; 5. BESSI Gianni, favorevole; 6. BONACCINI Stefano, favorevole; 7. BONDAVALLI Stefania, favorevole; 8. BULBI Massimo, favorevole; 9. CALIANDRO Stefano, favorevole; 10. CASTALDINI Valentina, favorevole; 11. CATELLANI Maura, favorevole; 12. COSTA Andrea, favorevole; 13. COSTI Palma, favorevole; 14. DAFFADÀ Matteo, favorevole; 15. FABBRI Marco, favorevole; 16. FACCI Michele, favorevole; 17. FELICORI Mauro, favorevole; 18. IOTTI Massimo, favorevole; 19. LISEI Marco, favorevole; 20. LIVERANI Andrea, favorevole; 21. MALETTI Francesca, favorevole; 22. MARCHETTI Daniele, favorevole; 23. MARCHETTI Francesca, favorevole; 24. MASTACCHI Marco, favorevole; 25. MONTALTI Lia, favorevole; 26. MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 27. MORI Roberta, favorevole; 28. MUMOLO Antonio, favorevole; 29. OCCHI Emiliano, favorevole; 30. PARUOLO Giuseppe, favorevole; 31. PELLONI Simone, favorevole; 32. PICCININI Silvia, contraria; 33. PIGONI Giulia, favorevole; 34. PILLATI Marilena, favorevole; 35. POMPIGNOLI Massimiliano, favorevole; 36. RAINIERI Fabio, favorevole; 37. RANCAN Matteo, favorevole; 38. RONTINI Manuela, favorevole; 39. ROSSI Nadia, favorevole; 40. SABATTINI Luca, favorevole; 41. SONCINI Ottavia, favorevole; 42. STRAGLIATI Valentina, favorevole; 43. TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 44. TARASCONI Katia, favorevole; 45. TARUFFI Igor, favorevole; 46. ZAMBONI Silvia, favorevole; 47. ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 46

Contrari 1

 

È approvato.

 

OGGETTO 500

Proposta recante: “Programma regionale di ‘orientamento dei consumi e l’educazione alimentare 2020-2022’”. (Delibera di Giunta n. 425 del 04 05 20) (18)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 500: proposta recante il Programma regionale di orientamento dei consumi e l’educazione alimentare 2020-2022.

La Commissione Politiche economiche ha espresso parere favorevole nella seduta dell’8 giugno con la seguente votazione: 28 voti a favore, nessun contrario e 11 astenuti.

Apriamo la discussione sul provvedimento.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Mi si permetta una battuta in apertura per trasferirvi un leggero imbarazzo personale ad intervenire su un tema su cui la sottoscritta ha ancora tanto da imparare e ancor più da praticare, ma lo faccio volentieri perché l’approfondimento che abbiamo fatto nella II Commissione assembleare che presiedo mi ha permesso di toccare con mano l’esperienza e il lavoro che negli anni scorsi la Regione Emilia-Romagna ha attivato per promuovere l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, mettendo a punto un modello efficace e consolidato di intervento.

È un lavoro che naturalmente ha puntato molto sull’ambito scolastico, dal momento che la scuola è certamente l’ambito privilegiato di intervento, ma che ha investito anche su tante iniziative di coinvolgimento largo della cittadinanza. È un lavoro partito fin dagli anni Duemila grazie alla disponibilità di risorse dedicate nell’ambito di programmi nazionali e all’ulteriore impulso dato, poi, con la legge regionale n. 29/2002. Nell’ultimo periodo di programmazione, che è ben rendicontato nel documento che abbiamo approfondito in Commissione, il triennio 2017-2019, ci si è concentrati su iniziative capaci di tenere insieme costi contenuti con la possibilità di raggiungere larghe fasce di pubblico. Penso, ad esempio, a Fattorie aperte o alla Giornata dell’alimentazione in fattoria, manifestazioni molto richieste dagli utenti, che costituiscono un’annuale occasione di incontro con gli agricoltori, iniziative per cui abbiamo messo a disposizione fondi del nostro Piano di sviluppo rurale 2014-2020, anche allo scopo di valorizzare e tenere vive tradizioni e mestieri del nostro territorio, che sono parte del patrimonio storico, culturale e rurale dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo sia di consolidare le produzioni agroalimentari di qualità certificata ‒ ce lo diciamo più volte, ce lo siamo ripetuti più volte, siamo i primi per il numero di DOP e IGP in regione ‒ ma anche di tutelare la biodiversità, che è un patrimonio di questa terra.

Si è promosso l’utilizzo di prodotti biologici nella ristorazione collettiva pubblica, in particolare nelle mense scolastiche; il consumo di alimenti promotori di salute, come frutta, verdura e latte nelle scuole primarie, in sinergia con i programmi europei dedicati; si è promosso il modello della dieta mediterranea, riconosciuto universalmente come salutare; si è lavorato nelle scuole secondarie, con i ragazzi più grandi, per prevenire e contrastare lo spreco alimentare.

Il programma 2020-2022, che oggi portiamo in approvazione e alla discussione di quest’aula, pone particolare attenzione alla conoscenza dell’agricoltura e dei prodotti agroalimentari del territorio, delle loro tecniche produttive, dei princìpi di sostenibilità e della prevenzione dello spreco alimentare, al fine di promuovere consumi consapevoli e responsabili, lasciando al piano della prevenzione il compito di delineare gli obiettivi di salute e le azioni da realizzare per promuovere una corretta nutrizione, prevenire il sovrappeso e promuovere stili di vita salutari.

Del resto, non è un caso che, nella scorsa legislatura, proprio sulla prevenzione della salute, un tema che è tornato di stretta attualità anche a seguito dell’emergenza Coronavirus, si sia trovata l’unanimità di tutte le forze politiche su una legge di iniziativa consiliare, che abbiamo il dovere di implementare e di attuare. Mi piace pensare che questo programma sia un tassello di quella strategia che abbiamo iniziato a delineare assieme.

Il programma assegna poi grande importanza al contatto con il mondo agricolo, con il sistema agroalimentare locale. I progetti nelle scuole in sinergia e in collaborazione con le istituzioni scolastiche propongono, infatti, una metodologia che integra la didattica tradizionale con la pedagogia attiva, utilizzando laboratori esperienziali e sensoriali, visite in loco ad aziende del territorio, l’utilizzo del gioco nella didattica, tutte attività che hanno l’obiettivo di coinvolgere direttamente gli studenti, rendendoli protagonisti delle proprie scelte e delle proprie azioni e, quindi, maggiormente consapevoli delle ricadute ambientali, economiche e sociali, che dobbiamo tenere assieme, e dei propri comportamenti nel momento in cui fanno un atto molto comune nella quotidianità, cioè consumare cibo.

Dal punto di vista dei contenuti, il programma parte proprio dal presupposto che la qualità del cibo non possa più prescindere dalla sostenibilità del sistema che produce. È questo il passo avanti che oggi compiamo, è la linea rossa che innerva questo programma, ed è quindi importante che le attività indirizzate a promuovere una maggiore consapevolezza della popolazione rispetto alla propria alimentazione siano accompagnate da un percorso di conoscenza delle tecniche di produzione, delle tecniche di trasformazione dei prodotti agroalimentari, quindi seguendo tutto il percorso dal campo alla tavola, e delle implicazioni ambientali, di quelle etiche, di quelle sociali insite nella produzione e nel consumo alimentare quotidiano. È quello che facciamo con questo programma, mettendo questi obiettivi nero su bianco; un programma che si rivolge a tutte le fasce di età, dai più piccoli agli adulti, coinvolgendo anche, ad esempio, i nonni, le associazioni dei genitori, ma anche le associazioni di promozione sociale, l’associazionismo ambientale, i cuochi, i blogger, quei programmi che sono tanto seguiti anche nelle nostre case, nelle nostre famiglie, affinché tutti possano avere un ruolo importante nel promuovere una nuova consapevolezza sul cibo, che è un obiettivo che ci diamo come Regione Emilia-Romagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo la parola alla consigliera Castaldini. Prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato tutto con molta attenzione sia in Commissione che in questa relazione, e ringrazio per l’ironia la collega che apprezzo sempre molto.

Credo sia giusto fare una riflessione approfondita su un tema così importante come quello del cibo, soprattutto il cibo rivolto ai ragazzi.

Abbiamo già in Commissione espresso una perplessità e questo è il motivo dell’astensione rispetto a un documento che noi riteniamo importante. Lo riteniamo molto importante se fosse in tempi normali, così come raccontato in questa lunga relazione, perché è come se questo documento si scordasse di un piccolo particolare, ovvero che abbiamo vissuto quello che abbiamo vissuto.

So che è una programmazione triennale, ma ci sarebbe piaciuto immaginare uno sforzo in più nello scrivere un documento come questo. In primo luogo, spiegare bene che cosa è accaduto e quali sono stati gli aspetti negativi che abbiamo vissuto durante il Coronavirus è fondamentale.

Vi faccio un esempio: il consumo dell’alcol durante la quarantena e durante il Covid è aumentato del 180 per cento. Il consumo di zuccheri o di cibi non sicuramente legati a un ambito della salute è aumentato in maniera esponenziale, e questo chiaramente è andato a influenzare moltissimo soprattutto quelle categorie che non hanno più avuto un luogo di riferimento, come la mensa scolastica, come tanti altri luoghi che potevano portare ragazzi o anche bambini ad alimentarsi almeno una volta al giorno in maniera corretta.

È per quello che noi riteniamo che su questo documento ci dovesse essere un supplemento di indagine o almeno un’indicazione di una situazione molto critica che abbiamo vissuto e di una volontà di provare a rimettere in pista un percorso, che non è semplice oggi da rimettere in pista. Il nostro plauso sicuramente va alle fattorie didattiche, che chiaramente, come tutto il resto del mondo produttivo, fanno fatica a ricominciare un’attività. Il nostro plauso va sicuramente a chi parla di un tema fondamentale, che è quello del non sprecare cibo. E su questo noi avremmo voluto anche citare chi in questi momenti di emergenza ha avuto un ruolo fondamentale, come il Banco alimentare e come tanti altri che da tempo, circa vent’anni, al di là dell’emergenza Coronavirus, stanno provando a ri-immaginare come utilizzare sia lo spreco, ma anche cibi, che poi donano alle varie famiglie. Iniziative come questa all’interno della scuola sono iniziative fondamentali.

Altro aspetto, che ripeterò fino alla noia, sono i dati statistici, cioè a chi ci siamo rivolti e a chi ci rivolgeremo. Questo aspetto è fondamentale. Come voi avrete visto, ad esempio sullo spreco alimentare, il progetto ha interessato diciotto classi appartenenti a dieci istituti di scuola secondaria della Regione. Della Regione. Non stiamo parlando di un piccolo Comune. Stiamo parlando della Regione Emilia-Romagna, che potrebbe, attraverso i propri mezzi di comunicazione... Ha all’interno, per esempio, una TV, che potrebbe immaginare uno spazio legato al cibo e alle tante realtà positive. Anche qui, io mi aspettavo uno sforzo in più, cioè un lavoro serio sulla comunicazione, una comunicazione rivolta ai giovani. Non neghiamoci che oggi il grande tema, che dovremo affrontare sempre di più, è quello dei disturbi alimentari, soprattutto perché in Emilia-Romagna ci sono alcuni poli di eccellenza, alcune realtà a cui noi potremmo tranquillamente guardare per ripensare in che modo alimentarsi e qual è il tipo di lavoro che possiamo fare all’interno delle scuole.

Come voi ben sapete, i disturbi alimentari oggi, purtroppo, cominciano già in fase preadolescenziale, addirittura negli istituti, nelle scuole medie, e non più esclusivamente nelle scuole superiori, e coinvolgono sia maschi che femmine. Anche su questo ci saremmo aspettati un lavoro un po’ più approfondito e la possibilità di aprire un percorso. Abbiamo tre anni di tempo per poterlo fare.

Io chiaramente ritorno a quel voto, a quel voto di astensione, perché tante cose potevano essere aggiunte. È sicuramente una base molto interessante sulla quale lavorare, ma su questo tema abbiamo sicuramente le competenze, i numeri, le tante eccellenze all’interno dell’Emilia-Romagna che ci raccontano un mondo tutto diverso rispetto all’alimentazione. Faccio presente che oggi è già un fatto quasi eccezionale che la famiglia si ritrovi a mangiare almeno a cena, perché di solito il nucleo familiare si ritrova non attorno a un tavolo, ma davanti alla televisione. Ecco, se vogliamo parlare seriamente di alimentazione, possiamo cominciare a farlo, però facciamolo seriamente, diamoci i dati per poterlo fare e diamoci una visione. Altrimenti, è difficile sostenere un piano triennale senza pensare al passato, senza pensare a quello che abbiamo vissuto e senza pensare agli aspetti sicuramente impegnativi che andremo a vivere in futuro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo la parola al consigliere Tagliaferri. Prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Dopo il simpatico outing della collega Rontini, dichiaro che io, invece, sono riuscito, molto a fatica, negli ultimi tre o quattro mesi a effettuare quella perdita di peso qualitativa che è obbligatoria anche per stare dietro al cambiamento di look del nostro presidente. Ho in previsione anche di scrivere un libro.

Detto questo, torniamo ovviamente al seminato e alle cose serie. Qualcuno ha detto che noi siamo ciò che mangiamo, ed è pur vero. L’approvazione del Programma alimentare in forza della legge n. 29/2002, ha dunque l’ambizione di promuovere un consumo alimentare consapevole, a beneficio innanzitutto della salute personale, ovviamente, attenzione che si coniuga con il contenimento dei costi della sanità pubblica.

Fondamentale è la conoscenza della produzione agroalimentare del territorio in una nazione, come la nostra, che possiede la più grande biodiversità di prodotti del mondo. Questo va sempre sottolineato. Questo programma, dunque, dovrebbe essere dettato dalla consapevolezza che il nostro mondo rurale annovera produzioni di eccellenza che non hanno eguali al mondo.

Ciò che dobbiamo, allora, chiederci, anche in questo contesto, è questo: facciamo abbastanza per la loro tutela? O nell’ambito delle dinamiche comunitarie cediamo troppo spesso alle imposizioni di prodotti ben più scadenti dei nostri, con la conseguenza poi di dover mandare al macero o vendere a prezzi stracciati all’industria le nostre eccellenze? Possiamo davvero promuovere un consumo alimentare consapevole se sugli scaffali dei nostri supermercati o botteghe troviamo un sempre maggior numero di prodotti di importazione da Paesi che certamente non hanno la stessa attenzione dei nostri agricoltori verso la salubrità dei prodotti stessi, considerando che proprio in premessa del documento che ci apprestiamo a votare la qualità del cibo non può prescindere dalla sostenibilità del sistema che lo produce e da un percorso di conoscenza delle tecniche di produzione della trasformazione dei prodotti agroalimentari e delle implicazioni ambientali insite nella produzione. Quindi, va benissimo promuovere una cultura agricola di eccellenza nel nostro mondo rurale, che sappiamo comporta dei costi importanti per le nostre aziende, a patto che poi tutti questi sacrifici non siano vanificati da accordi penalizzanti e anche in qualche modo frustranti.

Un’ultima considerazione la vorrei fare alla luce della fase post Coronavirus che stiamo attraversando. Sappiamo che la situazione economica del nostro Paese, che già non brillava prima, dopo il Covid-19 si è ulteriormente aggravata con un debito pubblico in costante crescita. Quasi una famiglia su due in Italia ha ridotto la spesa alimentare e una su tre non ha pagato le bollette, anche questo non va dimenticato.

La spesa alimentare fa registrare un balzo del 19 per cento nel mese di marzo, con una punta del 23 per cento per i supermercati. Gli italiani in quarantena mangiano di più? Sicuramente acquistano più cibo, aumenta soprattutto il consumo di carne (più 29 per cento), di uova (più 26 per cento) e di ortaggi (più 24); cresce più lentamente, invece, l’acquisto di frutta (più 14 per cento) e i consumi di vino e spumante (più 6 per cento), comunque in rialzo.

In parte, l’aumento è dovuto alla paura di trovare gli scaffali vuoti. Secondo Coldiretti, quasi quattro italiani su dieci hanno accumulato scorte in dispensa per questo motivo. A spostare i consumi verso i supermercati ha contribuito, come sottolinea la Confederazione nazionale coltivatori diretti, la chiusura forzata di bar, trattorie e ristoranti.

Come ricorda Confcommercio, il settore dei bar e dei ristoranti rimane tra i più colpiti in Italia. Sono previste perdite del 68 per cento rispetto a marzo dello scorso anno, incluse anche le consegne a domicilio che hanno permesso ad alcuni ristoranti di rimanere aperti, anche se a capacità ridotta.

Sono perdite drammatiche, che fanno prevedere una contrazione del PIL del 6,1 per cento per il solo mese di aprile.

Nel complesso, secondo Confcommercio, nel primo trimestre il prodotto interno lordo è stimato ridursi del 3,4 per cento rispetto al trimestre precedente.

Va benissimo, dunque, promuovere il modello di dieta mediterranea, il consumo di frutta e verdura e altri prodotti che si coniugano con la salute e le diete ideali, a prevenzione delle principali patologie cardiovascolari, ma sappiamo anche che un’alimentazione sana ha dei costi. Sappiamo che una delle principali cause dell’obesità è proprio l’alimentazione spazzatura, assunta principalmente proprio perché costa poco. Purtroppo, con la crisi economica che stiamo attraversando e che ci aspetta nei prossimi mesi, sarà sempre più difficile per tanti far quadrare i bilanci familiari con i prodotti di eccellenza. Occorrono, dunque, dinamiche di mercato diverse, perché non è possibile buttare al macero prodotti sani, negandoli così a chi non ha sufficienti possibilità economiche per poterseli permettere.

Occorre operare in altro modo da quanto fatto sino ad oggi nel contesto comunitario, poiché certe imposizioni che toccano anche la salute pubblica non sono più accettabili, proprio perché vanno a incidere anche sui nostri interventi a livello regionale, come questo Programma di orientamento ai consumi e all’educazione alimentare.

In linea di principio, quindi, il programma in oggetto sarebbe anche condivisibile, ma sarebbe ipocrita farlo senza denunciare questi problemi che sono a monte.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri interventi? Prego, consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Come già annunciato durante la Commissione in cui abbiamo discusso di questo tema, come Lega ci aspettavamo qualcosa di più. Di fatto, questo programma è un rinnovo di quello che era già il Programma triennale precedente, non abbiamo nessuna concreta novità. Abbiamo avuto un report positivo dato dagli uffici, però su questo non abbiamo avuto nessuna evoluzione. Quindi, se qualcosa funziona, cerchiamo di migliorarla magari cercando di portare nei prossimi tre anni un qualcosa che si adatti di più ai nostri tempi, magari anche contingentandola all’emergenza che stiamo vivendo, ai consumi che sono cambiati e a quello che l’educazione alimentare deve portare nelle nostre scuole e nel nostro territorio. Invece no, assistiamo di fatto al rinnovo di un programma, che sicuramente ha nei suoi princìpi base dei princìpi che noi condividiamo e che, quindi, non ci sentiamo di bocciare, che però porta poca attenzione, secondo noi, alle tradizioni, alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, alla grande cucina emiliana e romagnola (più emiliana, direi, scusatemi sono emiliano, quindi un po’ di buon campanilismo). In realtà, credo che la nostra dieta di tutta la nostra regione e le nostre ricette debbano essere valorizzate dalla Regione. Più volte abbiamo proposto anche dei marchi ad hoc, perché crediamo che non possa passare semplicemente dall’educazione alla dieta mediterranea. Oggi siamo portatori di una cucina che ci invidiano in tutto il mondo. Credo che non valorizzarla all’interno delle nostre scuole, all’interno dei nostri percorsi educativi sarebbe un errore, che per i prossimi tre anni, almeno stando a questo programma, continueremo a fare.

Per questo motivo noi ci asterremo, ma solo per questo. Noi avevamo fatto un piccolo appunto su dei link non corretti all’interno della relazione, che portavano a percorsi web non funzionanti e che, invece, sarebbe stato giusto ripristinare perché erano una vetrina per alcune di queste iniziative lodevoli. Mi sono sentito con gli uffici e gli uffici si sono impegnati a risolvere questo problema. Non so se nella delibera effettivamente verrà rettificato, ma il sito sicuramente verrà ripristinato, se già non è stato fatto. Quindi, siamo contenti di aver contribuito a questa piccola miglioria.

Detto questo, ripeto, nei princìpi fondamentali di questo programma, così come in quello precedente, siamo assolutamente concordi. Non concordiamo nella mancata valorizzazione dei prodotti locali, ma soprattutto nella mancata iniziativa ulteriore che si poteva avere per i prossimi tre anni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Soncini, prego. Non so se si era iscritta. Sì. Prego, consigliera.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

Vorrei ricordare il percorso che ha coinvolto i consiglieri nella scorsa legislatura che ha portato all’approvazione all’unanimità della legge sulla prevenzione, legge che si incentra sulla prevenzione primaria, ma in generale sulla promozione della salute come benessere della persona e delle comunità.

È un tema di cui si parla sempre molto, ma la misura tra la quantità delle parole e la quantità dei fatti è sfavorevole, spesso, dal lato dei fatti. Invece, come Regione, nella scorsa legislatura abbiamo lavorato. Lo diceva in precedenza la collega Rontini. Devo dire che, anche dal punto di vista sanitario, la spesa in genere è largamente preponderante dal lato della cura, invece in questa legge ci sono dei finanziamenti dal lato della cura in genere piuttosto che dal lato della prevenzione, nonostante l’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, e tutta una serie di realtà ci richiamino all’importanza della prevenzione, soprattutto di fronte al processo di invecchiamento della popolazione. Quindi, stili di vita sani, una prevenzione oggi consente davvero di avere meno bisogno di cura domani, di vivere più a lungo e di vivere più a lungo in salute. Quindi, un invecchiamento sano e attivo.

È indubbio che, quindi, vi potrebbe essere un costo sociale della mancata prevenzione, ed è per questo che è importante prevenire quelle che sono le malattie cardiovascolari, tutta una serie di patologie, il campo della prevenzione è molto ampio, e allora il fatto che la Regione Emilia-Romagna sia stata la prima in Italia a dotarsi di una legge, una legge finanziata con risorse aggiuntive rispetto a quelle già impegnate dalla Regione sulle politiche della prevenzione, penso che sia un fatto importante, da ricordare anche nell’ambito di quello che approviamo oggi, cioè la prevenzione primaria, la prevenzione della salute, che in qualche modo non è che mancassero, perché esistono politiche di prevenzione, se ne fanno in diverse Regioni italiane, esiste un Piano nazionale della prevenzione e un Piano regionale, ma qui appunto si fa tutta una legge organica. Questo significa sottolineare il fatto che vi è una volontà della politica di avere questo elemento come elemento fondamentale e normato.

Per fare prevenzione bisogna mettere insieme tante politiche diverse perché, quando parliamo di salute, tutte le politiche devono essere dentro la politica per la salute, e a maggior ragione questo lo diciamo dopo il Covid-19. Si fa salute non solo nella sanità, ma anche con gli stili di vita, da un’alimentazione corretta alla pratica sportiva, al movimento, no all’abuso di alcol e di fumo, sì all’attenzione all’ambiente, alle campagne di educazione scolastica, passando dalla scuola e dallo sport. Quindi, è anche un concetto di attenzione e di assistenza che passa dal paziente alla comunità. Io credo che nelle linee di mandato, di cui abbiamo discusso, ci sia questo aspetto che tiene insieme la salute, perché a noi sta a cuore il benessere delle persone e delle comunità nel senso più ampio del termine. Quindi, politiche fatte a più mani.

È un aspetto rilevante il fatto che in quella legge si prevedano tavoli per lavorare insieme e quanto sia importante avere dei luoghi di lavoro, luoghi di trasporto, luoghi di vita quotidiana in cui ci sia questa attenzione anche alla salute negli ambienti di vita quotidiana. Questo può avere effetti davvero positivi sull’ambiente, sull’aria che si respira.

Dobbiamo superare la separazione tra ambiti di studio e anche di lavoro diversi nell’ambito della salute e della tutela dell’ambiente, ma è importante lavorare insieme, è importante che non ci siano separazioni troppo forti tra le azioni che si fanno. Appunto, questo aspetto della legge di non voler medicalizzare il tema della prevenzione, ma evitare, anzi, una vecchiaia medicalizzata attraverso una valorizzazione anche di tutte le realtà sociali che si richiamavano prima nell’intervento della collega che ha presentato il programma, tutte le realtà sociali che nel territorio su questo lavorano, che non sono solo i medici ovviamente, ma sono anche il mondo dello sport, della scuola, dell’associazionismo, anche dell’associazionismo degli anziani, attraverso obiettivi, campagne di sensibilizzazione e, ovviamente, un’azione culturale, che è la prima cosa da operare.

Le tematiche sono diverse. Già nel testo c’è questo aspetto sottolineato prima del contrasto all’obesità infantile, all’educazione alimentare. Quindi, gli elementi di connessione sono importanti. Ovviamente, mi preme dire quanto è fondamentale, a questo punto, anche tenere monitorata e valutata questa legge, anche alla luce di quello che è accaduto in questi mesi, alla luce del fatto che non dobbiamo abbassare la guardia, non la dobbiamo abbassare sulla prevenzione intesa come stili di vita, ma anche sulla prevenzione intesa come prevenzione vaccinale, sul quale abbiamo sempre detto che la vaccinazione obbligatoria, le vaccinazioni raccomandate, in questo caso, anche in questo tempo particolare, la vaccinazione antinfluenzale è fondamentale.

Il Coronavirus ci ha ricordato che la salute e il benessere umano includono e richiedono il prendersi cura dell’ambiente. Lo abbiamo detto in più occasioni. Quindi, gli aspetti importanti della trasformazione di un quadro epidemiologico e dei bisogni delle persone e delle famiglie che ci fanno dire che c’è l’allungamento della vita, quindi c’è un bisogno di stili di vita adeguati, un bisogno di prevenire le patologie croniche e criticità che sono da affrontare con grande attenzione e impegno, attraverso una visione strategica e un coordinamento anche nazionale su questo, una direzione che ci consenta di rafforzare una via che si è iniziato a percorrere e che la Regione ha sempre avuto a cuore attraverso una implementazione e un’attenzione ai servizi del territorio, alle cure domiciliari. Questo diventa importantissimo ancora di più adesso, come è importantissimo, ovviamente, tenere a mente che salute e attenzione all’ambiente sono strettamente collegate. Quindi, la necessità di prendere sul serio gli studi di ambito biologico, biomedico, biosociale, che da tempo indicano i rischi insiti in uno stravolgimento degli equilibri naturali nel pianeta, per quanto riguarda gli animali e l’uomo.

Quindi, il tema di mettere in rete tutte quelle scelte locali che fanno conoscere le buone pratiche di proposte ecosostenibili, promuovere progetti sul territorio, è un tema assolutamente importante, come l’attenzione, sulla quale continuiamo a fare passi in avanti, a un investimento sulla mobilità pubblica sostenibile, sul trasporto pubblico e l’attenzione ai pendolari dà l’idea di una dimensione, un’attenzione al tema della salute e del benessere della popolazione a 360 gradi, che deve riguardare tutte le politiche proprio per avere la salute come priorità per quanto riguarda noi, i nostri figli, le nostre famiglie e le persone anziane.

Quindi, bene questo piano, bene il percorso che è iniziato, che ovviamente deve continuare anche alla luce di quello che è accaduto in questi mesi.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Proseguiamo con il dibattito. Si è iscritta a parlare la consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Molto velocemente e in sintesi, anch’io sottolineo un elemento che ha appena portato alla discussione la consigliera Soncini, ossia questo stretto legame tra l’educazione alimentare e la prevenzione primaria, prevenzione primaria che è diversa dalla diagnosi precoce. La diagnosi precoce è importantissima, perché ti fa sapere per tempo che sei ammalato, ma l’importante è non ammalarsi. Quindi, l’educazione a stili corretti di alimentazione è sicuramente importante, e lo è non solo in ottica di prevenzione sanitaria primaria, ma anche di prevenzione ambientale. Si è parlato di mense biologiche, quindi è chiaro che la coltivazione biologica è quella che impatta di meno sull’ambiente e impatta di meno anche sui cambiamenti climatici.

Si è parlato di obesità infantile. È chiaro che per affrontare questo problema, che purtroppo si sta diffondendo nel nostro Paese, era una caratteristica degli Stati Uniti soprattutto, ma sta diventando un fenomeno frequente, diffuso anche tra i nostri ragazzi, bambini, adolescenti, e questo è sicuramente legato a una cattiva alimentazione, ma anche al mancato svolgimento di attività fisica. Quindi, l’educazione alimentare da questo punto di vista dovrebbe andare insieme, in un’ottica sempre di prevenzione sanitaria, all’educazione all’attività fisica, un’attività fisica corretta.

Nell’insieme, quindi, troviamo legami tra gli alimenti, la salute e la salute dell’ambiente. Il modo in cui produciamo gli alimenti di cui ci nutriamo è anche legato a come impattiamo sull’ambiente. Vorrei ricordare che entra in campo anche il consumo di suolo. Perché? Perché la perdita di suolo coltivabile o di suolo dedicato, per esempio, alle coltivazioni di foraggio per alimentare gli animali che alleviamo in Italia, ha portato a una perdita di un quarto di prodotti di produzione locale. Vuol dire che in Italia c’è un 25 per cento di persone che si nutre con alimenti importati. Non siamo più autonomi, non siamo più autosufficienti per la produzione alimentare, questo proprio perché con il consumo di suolo impermeabilizzato, realizzando strutture, sia infrastrutture per i trasporti sia costruzioni residenziali e quant’altro, capannoni industriali, ci siamo mangiati un 25 per cento del territorio, che una volta era coltivabile.

E vengo a questo documento. Perché lo condivido? Perché i pilastri su cui si basa sono mense bio, alimentazione biologica inserita nelle scuole. Ha ragione il consigliere ‒ almeno dal mio punto di vista ‒ Tagliaferri quando sottolinea che spesso l’alimentazione scorretta è dovuta sicuramente alla mancanza di elementi di conoscenza, ma può essere legata benissimo anche a una questione economica. Gli alimenti di un certo tipo costano di più di altri. È per questo che è centrale l’esperienza delle mense biologiche, che vede l’Emilia-Romagna, anche nell’acquisire fondi messi a disposizione dal ministero dell’agricoltura a questo scopo, in testa. Questa esperienza delle mense biologiche è nata a Cesena proprio dall’intuizione di un pediatra, che ha pensato che quello doveva essere il luogo dove i bambini potessero fare almeno un pasto al giorno corretto. E lo ha basato sugli alimenti biologici e sull’educazione, un’altra accoppiata che, secondo me, manca, se ho letto bene, nel documento. Io non ho partecipato ai lavori della Commissione perché saltò il collegamento. Anche secondo me è un elemento, sempre educativo, ossia invogliare le persone a consumi stagionali e il più possibile prodotti nelle vicinanze di dove si consumano. Più è vicina la produzione, meno conservanti ci sono.

La stagionalità ci garantisce prodotti che non arrivano qua in aereo, che è un’altra questione che impatta sui cambiamenti climatici. Che bisogno abbiamo di mangiare le fragole a Natale che arrivano dal Cile o dall’Argentina? Aspettiamo qualche mese e ci mangiamo le nostre. Sono d’accordo con chi ha già sottolineato l’importanza delle produzioni locali. Quindi, stagionalità e produzione locale, secondo me, andrebbero aggiunte nei piani di educazione alimentare che passano nelle scuole e che passano attraverso le mense biologiche.

Importante è l’altro pilastro che è evidenziato in questo documento: la dieta mediterranea, dieta mediterranea che invita a un consumo limitato di carne a favore di proteine vegetali. Poi, l’ultimo tassello: la lotta allo spreco alimentare. È bene che nelle mense scolastiche si introducano metodologie di fornitura dei pasti che educhino i bambini a prendere quello che gli serve, quindi non a prendere di tutto per poi lasciarlo nel piatto, ma educarli proprio anche alla porzionalità – parola orrenda –, comunque a porzioni giuste. Quindi, il pilastro della scuola è fondamentale sia per insegnare sia per mettere a disposizione almeno in un pasto al giorno gli alimenti più corretti e magari quelli che non tutte le famiglie si possono permettere.

Dal punto di vista della questione economica, è importante che la Regione sostenga tutte quelle iniziative, tipo il Banco Alimentare ed altre, che sono presenti in Regione, perché sono quelle che garantiscono cibi alle persone che non hanno abbastanza risorse economiche per fare la spesa. Questa epidemia Covid ci ha dimostrato che chi è fragile di fronte a fenomeni estremi come questo è ancora più fragile, quindi dobbiamo uscirne anche in questa chiave di rimuovere il più possibile le debolezze, le fragilità sociali ed economiche nella popolazione della nostra regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Questo oggetto è un oggetto sicuramente importante, che ha – e lo si vede – sviluppato anche un certo dibattito. All’interno del documento giustamente si fa riferimento al sostegno alle visite nelle fattorie didattiche, ma credo che manchi una parte fondamentale, che è quella dei musei del cibo, perché qui non se ne fa riferimento. Credo, invece, che per la cultura che si vuole come impronta dare a questo documento vada inserito e vada tenuto presente. Quindi, mi auguro che l’assessore Mammi ne tenga conto, perché credo che sia una parte importante della cultura rurale del nostro territorio.

Va, inoltre, sottolineato che in Europa la strategia europea della Farm to Fork, così come è stata presentata un mesetto fa circa a Bruxelles, è penalizzante, molto penalizzante, fortemente penalizzante, direi, per il nostro territorio e per i prodotti che riguardano la dieta mediterranea e soprattutto l’agroalimentare emiliano-romagnolo.

Chiedo all’assessore e chiedo anche alla Giunta di rivedere, eventualmente, anche all’interno di questo documento, alcuni punti che sono, secondo noi, fondamentali per non riproporre, come diceva il collega Delmonte, un documento pari-pari che abbiamo già avuto modo di votare in quest’aula.

Si è parlato di produzioni tipiche biologiche e alimenti stagionali. Siamo tutti d’accordo. Credo che sia bene utilizzare quanto più possibile quello che viene prodotto a chilometro zero, semmai si possa fare. Gli alimenti stagionali credo vadano incentivati. Noi dovremmo iniziare a mangiare ‒ in questo sono d’accordo con la consigliera Zamboni ‒ i prodotti della stagione e non cercare di mangiare (lei faceva questo esempio) le fragole a Natale. Come sappiamo, non è esattamente quello il periodo di maturazione.

C’è, però, un problemino che va valutato. Va bene parlare di alimentazione corretta nei bambini, sicuramente è una strada da percorrere nelle scuole, che rappresentano la prima fase di educazione non solo per la cultura, ma anche per l’alimentazione, però dobbiamo anche cercare di rispettare le categorie che lavorano nel settore. Quando in alcuni casi si sentono, da parte di alcuni consiglieri che sono presenti in quest’aula e che fanno parte della maggioranza, interrogazioni dove si sostiene che ci potrebbero essere delle illegalità nel lavoro fatto dai Consorzi per la tutela delle acque e dei corsi d’acqua, cercando di far passare il messaggio che si sta trattenendo dell’acqua in modo non corretto, bisogna fare un po’ di valutazioni. Se noi in Emilia-Romagna non avessimo sufficientemente acqua, come succede in alcuni periodi dell’anno e come noi abbiamo più volte denunciato chiedendo a questa Giunta di iniziare a pensare a degli invasi e non soltanto a delle casse di espansione, che hanno un utilizzo limitato a un determinato periodo dell’anno e a determinate situazioni, credo che molti di quei discorsi che sono stati fatti adesso a tutela dei prodotti del territorio e a tutela dei nostri bambini che vanno a scuola staremmo qui a parlare di altro, perché quando non si conosce esattamente quello che succede nelle campagne prima di parlare bisognerebbe informarsi bene.

Oggi abbiamo un grosso problema. Nel momento in cui ho sentito parlare alcune forze politiche che sostengono la maggioranza, non oggi, ma in altre occasioni, si chiede di cambiare la produzione di prodotti di colture perché utilizzano troppa acqua, vuol dire che siamo veramente alla follia. Se noi pensiamo che qualcuno ha sostenuto che bisogna togliere la produzione di erba medica perché è una coltura che ha bisogno di acqua, probabilmente chi l’ha fatta non conosce a cosa serve l’erba medica. L’erba medica serve per alimentare gli animali, le vacche più precisamente, che servono per produrre il Parmigiano Reggiano. Quindi, se qualcuno pensasse di togliere l’erba medica, vuol dire che non produciamo più Parmigiano, perché è l’elemento simbolo, che fa parte della produzione del Parmigiano Reggiano e va utilizzato in determinati modi. Quindi, se togliamo l’erba medica non facciamo più Parmigiano. Qualcuno sostiene di togliere addirittura il pomodoro. Vuol dire che l’oro rosso che viene prodotto tra le province di Piacenza e Parma principalmente, che è il vanto a livello mondiale delle industrie di trasformazione e dei territori dell’Emilia-Romagna, vuol dire che forse o stiamo raccontandoci delle bugie chiedendo all’aula di votare questi documenti o lo stiamo facendo semplicemente per far notizia sui giornali.

Delle due l’una: o rivediamo tutto il sistema di aiuto agli agricoltori e agli allevatori, o altrimenti questi documenti servono solo per fare l’annuncio sul giornale, poi però il giorno successivo nessuno più se ne ricorderà. E chi sarà a farne le spese sono i nostri figli, i nostri produttori, le nostre produzioni agricole e, quindi, i cittadini soprattutto dell’Emilia-Romagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

[...] l’educazione alimentare è sicuramente interessante da tanti punti di vista. Mi piace sottolineare, nello specifico, soprattutto [...] educativo anche all’interno del percorso scolastico in termini di cura della propria persona, consapevolezza collettiva di ciò che costituisce il nostro cibo, non solo sul fronte qualitativo, ma anche della sostenibilità delle filiere produttive. attenzione alla selezione di un’alimentazione sana anche nei piccoli. In ultima istanza, ne faccio ovviamente un fattore di qualità della vita e anche di salute pubblica. Sicuramente mi trovo in sintonia con le linee di orientamento dei consumi, di educazione alimentare che la Giunta sottopone oggi alla valutazione di questa Assemblea per il triennio 2020-2022.

Il secondo aspetto che trovo particolarmente saggio, anche in un territorio dove l’opulenza gastronomica è un tratto caratteristico, è la grande attenzione alla prevenzione dello spreco alimentare, quasi inevitabile per la natura stessa di alcuni cibi particolarmente deperibili, che però istituzioni e soggetti privati possono sicuramente contenere.

Un altro aspetto che mi piace sottolineare, anche pensando al nostro territorio collinare e di montagna, è la [...] della cultura [...] e delle tradizioni locali, sia in termini di patrimonio storico sia di opportunità occupazionale e attrazione turistica. Già negli anni passati, a mio avviso, la Regione Emilia-Romagna ha effettivamente avviato un modello virtuoso di azioni e di interventi in questa materia. Si è, giustamente, ritenuto che la scuola fosse il luogo privilegiato per attuare queste politiche, senza dimenticare l’iniziativa e il coinvolgimento della cittadinanza intera, con l’esempio molto positivo delle Fattorie aperte e della Giornata dell’alimentazione in fattoria.

Molto positivo è il numero delle imprese agricole aderenti a Fattorie aperte, sempre crescente nel corso degli anni, così come [...] ormai consolidato, ma che potrebbe essere ampliato ancora di più. Trovo che con un’adeguata comunicazione e promozione potrebbe essere un’iniziativa sinergica [...] anche da fuori regione, che possa attirare quella fascia di cittadini interessati a entrare in contatto diretto con gli agricoltori e con i prodotti agricoli della nostra terra, attenti al rispetto della natura e a una sana alimentazione.

Anche l’esperienza delle fattorie didattiche ritengo sia da sviluppare quale modalità efficace sul fronte informativo e educativo per diffondere il patrimonio storico e culturale del mondo agricolo, a cominciare dai nostri prodotti tipici e tradizionali, così come le produzioni agroalimentari di qualità certificata e della biodiversità. Non dimentichiamo, inoltre, che il sostegno delle attività agricole, anche attraverso questo tipo di progetti, può essere un incentivo importante del cambio generazionale del mondo agricolo e del coinvolgimento in termini occupazionali dei giovani in agricoltura.

Altri obiettivi condivisibili sono il maggior utilizzo di prodotti biologici nella ristorazione collettiva pubblica, a cominciare dall’attuazione del decreto mense biologiche, il consumo di alimenti come frutta, verdura e latte nelle scuole primarie e la promozione della dieta mediterranea. Oltre alla scuola, apprezzo il coinvolgimento in qualità di educazione alimentare anche di figure quali genitori e […], i professionisti del settore, le associazioni di promozione sociale e culturale, social e blogger, che grazie alla popolarità acquisita in rete hanno sicuramente molto potere persuasivo.

I nostri ragazzi, e non solo loro, possono modificare alcuni comportamenti alimentari, stili di vita e abitudini anche grazie al contributo della Regione e di iniziative come quelle in programma nel prossimo triennio. Ne abbiamo avuto prova […] nel recente passato e credo che sarà possibile ottenere risultati ancora maggiori insistendo nel sostegno e nell’approvazione convinta di tutti questi progetti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Sarò molto sintetica. Quando si parla di educazione alimentare, è chiaro che si parla anche di sostenibilità e biodiversità, che contrastano evidentemente con alcuni metodi, penso per esempio all’agricoltura intensiva, agli allevamenti intensivi, all’uso dei pesticidi. Leggendo questo documento, c’è davvero un aspetto che ritengo mancante, e non me ne voglia il collega Rainieri perché so che questa è la sua attività, però manca davvero un’attenzione e un passaggio all’eccessivo consumo di carne rossa, che ha effetti negativi sia sull’ambiente che sulla salute.

Sappiamo che l’industria di carne e gli allevamenti intensivi sono i principali responsabili delle emissioni di gas a effetto serra, considerato che producono il 14 per cento delle emissioni a livello globale, allora davvero in questo programma, su cui evidentemente non voteremo contro, ma ci asterremo, mancano interventi per stimolare il cambiamento delle nostre scelte alimentari che possano davvero e in modo concreto, al di là di tante parole, incidere effettivamente sulla salute e sull’ambiente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

A questo punto passo la parola all’assessore Mammi per le repliche e le conclusioni al dibattito. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente. Grazie alla consigliera Rontini e a tutti i consiglieri che sono intervenuti e che hanno portato dei contributi molto interessanti, che naturalmente terrò in considerazione nei prossimi mesi e nel prossimo triennio, nel periodo nel quale noi dovremo dare concretezza e attuazione a questo programma, che ovviamente è un programma generale, che fissa degli obiettivi. Mi fa piacere aver ascoltato una generale condivisione rispetto agli obiettivi strategici che il programma pone e che fa parte del Piano regionale della prevenzione, che naturalmente si occupa degli aspetti nutrizionali e anche della promozione di sani stili di vita.

Noi siamo la terra di Pellegrino Artusi, siamo la terra di questo scrittore conosciuto in tutto il mondo, che per noi è un orgoglio, che ha scritto La scienza in cucina e l’arte del mangiare bene, facendoci capire molto tempo fa quanto fosse importante il nesso cibo e salute e come potessimo mangiare bene da tutti i punti di vista, dal punto di vista nutritivo, dal punto di vista del gusto, seguendo alcune regole di base, come quella della territorialità, della stagionalità, del ridurre lo spreco alimentare. Credo che questo programma sia un po’ nel solco di questo modo di pensare, di questo lavoro, anche culturale, che Pellegrino Artusi ha messo in campo e che ci onora.

È un programma che ha un approccio generale rispetto al tema dell’orientamento dei consumi e dell’educazione alimentare, cioè che noi dobbiamo fare cultura, dobbiamo fare educazione, dobbiamo informare, dobbiamo rendere le persone, tutte, in particolar modo le studentesse e gli studenti della nostra regione, i più giovani, ma anche gli adulti, consapevoli del modo in cui vengono fatti i prodotti agroalimentari del nostro territorio, far comprendere che la qualità del cibo è fortemente connessa, naturalmente, con il sistema che lo produce. Dobbiamo, insomma, sostenere sempre di più l’incrocio tra la terra e la tavola. Noi abbiamo anche dei centri culturali, io li definisco così, dove questo avviene quotidianamente, che sono le nostre fattorie didattiche e gli agriturismi. Diventano centri culturali, non solo luoghi di villeggiatura, di intrattenimento, dove si mangia bene, dove si sta bene, che io spero, soprattutto nei prossimi mesi, siano frequentati tanto dai nostri concittadini emiliano-romagnoli (e non solo, anche da cittadini stranieri), proprio perché in queste strutture si realizza questo incontro tra la terra e la tavola.

È una grande opportunità, ovviamente anche economica. Più noi riduciamo la filiera portando sui mercati direttamente i produttori, e riusciamo anche a far ottenere loro una giusta remunerazione per la loro fatica, per il lavoro... Credo che questa sia una delle grandi questioni che abbiamo davanti, cioè quella di entrare dentro le filiere per fare in modo che tutte le componenti siano adeguatamente remunerate per quello che fanno, a partire dagli agricoltori e dagli allevatori, che devono essere riconosciuti per quello che fanno. E poi dobbiamo, naturalmente, sostenere il nostro sistema agrituristico e le nostre fattorie didattiche. Vi comunico questa decisione che abbiamo già preso, la comunico all’Assemblea: li sosterremo materialmente con un contributo che li aiuti ad affrontare l’adeguamento alle norme anti-Covid, un contributo diretto agli agriturismi e alle fattorie didattiche. Comunque, abbiamo visto che, nel periodo del lockdown, gli agriturismi hanno lavorato bene anche rispetto alle consegne a domicilio, quindi abbiamo deciso ieri, in Giunta, di modificare la legge regionale sugli agriturismo per consentire loro la vendita a domicilio tutto l’anno, sempre, non solo quando accadono emergenze come quelle che abbiamo vissuto nei mesi scorsi.

Io credo che il programma di cui oggi abbiamo parlato a maggior ragione abbia un valore dopo questi mesi determinanti, condizionati dal Coronavirus: abbiamo compreso perfettamente il valore del cibo e della salute, cioè fattori indispensabili per la vita di ciascuno e delle nostre comunità, e abbiamo compreso come stiano insieme alimentazione e salute. Naturalmente questo principio lo dobbiamo tenere ben presente anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni quando saremo chiamati a prendere decisioni importanti, anche su come noi redistribuiremo le risorse pubbliche, e non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale e a livello comunitario. Se riteniamo che cibo e salute siano due pilastri sui quali si fonda la nostra esistenza la nostra convivenza, dovrà esserci uno sforzo altrettanto adeguato sul piano delle risorse e degli strumenti che mettiamo in campo per tutelare la salute e per avere cibo buono, di qualità e sicuro per tutti, in Italia, nella nostra regione e anche in Europa.

Gli obiettivi del progetto li avete già richiamati e sono molto chiari: promuovere la conoscenza dell’agricoltura, valorizzare il territorio meraviglioso nel quale noi viviamo, la cultura rurale e le tradizioni locali. Nei prossimi mesi sono convinto che ci sarà una frequentazione anche maggiore dei nostri territori, penso al nostro meraviglioso Appennino, da parte degli emiliano-romagnoli. È una grande occasione anche per fidelizzare parte di queste persone che li visiteranno, che andranno lì a percorrere i sentieri, si fermeranno negli agriturismi o anche nei ristoranti e nelle altre attività ricettive della nostra zona. Questa è una grande possibilità che si apre davanti a noi e che dobbiamo saper cogliere. Come sistema degli agriturismi e delle fattorie didattiche ci stiamo, naturalmente, già lavorando.

Dobbiamo, inoltre, promuovere consumi consapevoli, fare in modo che le persone sappiano da dove provengono i prodotti agroalimentari, come sono fatti, e ne conoscano le caratteristiche, e contrastare quello che è un grosso problema, in particolar modo dell’Occidente, ma non solo, anche dei Paesi in forte sviluppo, che è quello dello spreco alimentare. Si calcola che circa il 30 per cento del cibo che viene prodotto viene sprecato. Noi abbiamo molti progetti, e li abbiamo in forte collaborazione con il no-profit, il sistema del no-profit, che voglio ringraziare, proprio di recupero del cibo per fare in modo che non venga sprecato e venga anche dato a persone che, magari, ne hanno bisogno.

Poi c’è il grande tema del promuovere il consumo di alimenti che sono promotori di salute, il nostro modello di dieta mediterranea. Come sapete c’è anche un grande progetto europeo, molto formativo, che impegna i territori a promuovere il consumo di frutta e di latte nelle scuole. Noi questo lo continueremo a portare avanti. Tra l’altro, abbraccia due comparti strategici del nostro territorio, che sono quello della frutticoltura, ma anche quello zootecnico.

Il quarto obiettivo è importantissimo: il sostegno della diffusione del biologico nelle scuole. Noi siamo la Regione che ha il più alto numero di ettari coltivati a biologico integrato. Ci siamo posti l’obiettivo di superare il 25 per cento. Questo richiederà un grande sforzo, sia per le nostre imprese che per quanto riguarda il nostro ente, richiederà risorse. È stata una scelta strategica, che riteniamo molto importante, per le tante ragioni che sono state richiamate. Questi obiettivi non si raggiungono, naturalmente, senza risorse. Sapete che sul progetto in sé metteremo circa 40.000 euro all’anno, in particolar modo sul tema dello spreco e delle fattorie. Metteremo 200.000 euro di azioni per la promozione del bio. Metteremo milioni di euro, come abbiamo fatto nel 2019... Abbiamo messo in campo 5 milioni di euro proprio per abbassare il costo del cibo bio che viene consumato nelle nostre scuole. Quest’anno abbiamo già erogato 3,5 milioni. Queste risorse vanno ai Comuni, con le quali possono abbassare i costi del cibo biologico che viene consumato, per le ragioni che anche diversi di voi oggi hanno richiamato. Abbiamo la necessità di fare in modo che il cibo di qualità e sicuro sia accessibile a tutti, anche dal punto di vista economico.

Poi metteremo altre risorse del PSR. In passato abbiamo dato un contributo per 330.000 euro. Insomma, l’impegno della Regione su questi ambiti ci sarà e sarà sempre più forte. Siamo consapevoli che i prossimi anni, anche a seguito del Covid, crescerà ‒ io credo ‒ l’attenzione verso la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti. Quindi, si apre anche per il nostro territorio un grande spazio, perché siamo la regione che ha il più alto numero di prodotti DOP e IGP. La valorizzazione di questi prodotti noi la faremo ovviamente, perché li conosciamo, sappiamo che sono prodotti buoni, sicuri e di qualità. Vorrei anche ricordare che la Regione Emilia-Romagna è tra le regioni che più fa controlli nell’ambito del biologico, più attenta rispetto al biologico, quindi siamo consapevoli di questa ricchezza, di questo patrimonio enogastronomico fatto di DOP e IGP, che non è solo un patrimonio economico, ma è anche un patrimonio sociale e culturale.

Io credo che anche a livello europeo ci debba essere un forte impegno per la valorizzazione delle distintività dei prodotti locali. Faremo questo perché siamo anche consapevoli che crescerà questa attesa sulla sicurezza e sulla qualità alimentare, ma nello stesso tempo le difficoltà economiche e sociali potrebbero condizionare la dieta, i consumi alimentari, le possibilità di spesa delle famiglie, e quindi aumentare fenomeni che già oggi conosciamo, come sono stati richiamati, quelli dei disturbi alimentari, ma anche di consumi scorretti e non appropriati per la salute.

Serve, quindi, un grande sforzo, il massimo impegno in termini di progettualità, di idee e anche di risorse, e noi non faremo venire meno il nostro impegno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono le ore 13, per cui riprenderei alle ore 14,30 con le dichiarazioni di voto e il successivo voto del provvedimento.

Dichiaro chiusa la seduta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,01

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

 

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

898 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Attribuzione al Difensore civico regionale del ruolo di Garante per il diritto alla salute ai sensi della legge 8 marzo 2017, n. 24 (Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie)”. (18 06 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

903 - Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: “Disciplina per l’accesso alle spiagge da parte degli animali d’affezione”. (18 06 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

824 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'ospedale di Scandiano. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

825 - Interrogazione a risposta scritta inerente la riattivazione dei percorsi di assistenza domiciliare per i minori affetti da ASD e circa la possibilità, per le persone affette da autismo, di recupero delle ore di prestazioni previste dal Pria e non godute a causa dell’emergenza sanitaria da Covid19. A firma dei Consiglieri: Rontini, Montalti, Caliandro, Soncini, Mori, Fabbri

826 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla ciclovia Mordano - Castel del Rio. A firma del Consigliere: Daniele Marchetti

827 - Interrogazione a risposta scritta circa i fondi destinati alla digitalizzazione delle scuole della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Lisei

828 - Interrogazione a risposta scritta circa l’assegnazione di lavori necessari a seguito del sisma 2012 relativi alla Fiera di Ferrara. A firma dei Consiglieri: Bargi, Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini

829 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stanziamento di fondi regionali per il contrasto del “rischio usura”. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

830 - Interrogazione a risposta scritta relativa allo stato del settore chimico estrattivo c.d. "oil & gas" ed alle iniziative da intraprendere. A firma della Consigliera: Piccinini

831 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assegnazione dei lavori necessari a seguito del sisma 2012 relativi alla Fiera di Ferrara e circa il sistema di monitoraggio Sfinge. A firma della Consigliera: Piccinini

832 - Interrogazione a risposta scritta relativa al trattamento economico da parte dell'Inps dei lavoratori coinvolti dalla chiusura delle c.d. zone rosse. A firma della Consigliera: Piccinini

833 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure dirette ad individuare soluzioni occupazionali per i lavoratori coinvolti nel licenziamento collettivo Sa.Re.. A firma della Consigliera: Piccinini

835 - Interrogazione a risposta scritta sul progetto di discarica di Medolla. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

836 - Interrogazione a risposta scritta sulla istanza di avvio del procedimento unico di valutazione di impatto ambientale (VIA) al progetto di revisione della capacità della discarica di Castel Maggiore in provincia di Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

838 - Interrogazione a risposta scritta su assegnazione ad AIPO di funzioni in materia di mobilità ciclistica. A firma della Consigliera: Gibertoni

839 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di adozione di una delibera di Giunta regionale per l’individuazione dei soggetti destinatari delle risorse, nonché dei criteri di attuazione delle finalità della L.R. n.15/2012 “Norme in materia di tributi regionali” con riguardo all’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

840 - Interrogazione a risposta scritta circa il focolaio Covid-19 insorto nel reparto di nefrologia del Policlinico Sant’Orsola Malpighi. A firma del Consigliere: Lisei

841 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa l’applicazione ai Comuni montani della tariffa idrica agevolata prevista dalla L.R. n.25/1999 “Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e disciplina delle forme di cooperazione tra gli enti locali per l'organizzazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani”. A firma del Consigliere: Pompignoli

842 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di fruizione del servizio di trasporto delle biciclette sui convogli FER. A firma del Consigliere: Tagliaferri

844 - Interrogazione a risposta scritta circa la tecnologia 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

845 - Interrogazione a risposta scritta circa la ripresa post emergenza Covid -19 delle attività aventi ad oggetto gioco e scommesse. A firma della Consigliera: Piccinini

846 - Interrogazione a risposta scritta l’attivazione dello Psicologo delle cure primarie. A firma della Consigliera: Gibertoni

847 - Interrogazione a risposta scritta circa il traffico di cuccioli di cane e gatto dall’est Europa. A firma della Consigliera: Gibertoni

848 - Interrogazione a risposta scritta circa il mutamento di destinazione dell'area agricola “Farnesiana 6” per la costruzione del nuovo ospedale a Piacenza. A firma della Consigliera: Gibertoni

849 - Interrogazione a risposta scritta circa il sostegno della Provincia di Piacenza, al fine di ottenere i fondi necessari per realizzare quarantasette progetti di assoluta priorità e strategici per il territorio e la ripresa economica. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

850 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza fissa di un medico presso Il Pronto Soccorso Sanitario Aeroportuale (PSSA) dell’Aeroporto “G. Marconi” di Bologna anche a seguito della risoluzione n. 5707 approvata il 26/11/2018. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

851 - Interrogazione a risposta scritta circa la funzionalità del numero verde di Lepida per la richiesta di servizi digitali on line, in particolare SPID. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Occhi, Pompignoli, Catellani

852 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibile chiusura del Poliambulatorio di Via Marconi nel Comune di Castenaso in Provincia di Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

853 - Interrogazione a risposta scritta circa la estensione del riconoscimento economico, annunciato dal Presidente della Regione per il personale del servizio sanitario regionale pubblico ivi compresi i medici di medicina generale, al personale delle strutture sanitarie private. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Rainieri, Catellani, Facci, Liverani, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Bergamini

854 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l’eliminazione della soglia limite di combustione dei rifiuti speciali da parte dell’inceneritore di Modena. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi

855 - Interrogazione a risposta scritta circa nuove possibili agevolazioni ed esenzioni a favore di disabili e loro familiari in relazione al trasporto privato motorizzato. A firma del Consigliere: Tagliaferri

856 - Interrogazione a risposta scritta circa il Deposito di Modena della società Trenitalia/Tper. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni

858 - Interrogazione a risposta scritta circa i servizi di Pronto Soccorso in provincia di Piacenza. A firma della Consigliera: Gibertoni

859 - Interrogazione a risposta scritta circa il piano complessivo di riapertura dei poliambulatori nel territorio della Città metropolitana di Bologna e circa eventuali modifiche dei servizi erogati dalle strutture già presenti nell’unione di Comuni Terre di Pianura. A firma della Consigliera: Piccinini

860 - Interrogazione a risposta scritta circa il Passante autostradale di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

861 - Interrogazione a risposta scritta circa l’eventuale revisione del calendario venatorio. A firma della Consigliera: Piccinini

862 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione dei punti nascita nell'appennino. A firma del Consigliere: Mastacchi

863 - Interrogazione a risposta scritta circa la caccia ai palmipedi/anatidi lungo il bacino del fiume Po nei casi in cui il territorio risulta del tutto o in parte coperto di neve. A firma del Consigliere: Rancan

864 - Interrogazione a risposta scritta circa le distanze di rispetto ai fini venatori relativamente all’argine maestro del fiume Po in Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

866 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela di specie protette dell’avifauna, con riguardo in particolare al fratino. A firma della Consigliera: Piccinini

867 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibile inclusione dell’Autostrada Cispadana fra le opere prioritarie in mancanza dell’annunciata “analisi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’intero progetto”. A firma della Consigliera: Piccinini

868 - Interrogazione a risposta scritta circa il sostegno a case di riposo e strutture affini, anche con riguardo a misure di sostegno al pagamento delle rette per la permanenza nelle strutture per i meno abbienti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

869 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa quanti percettori di reddito di cittadinanza siano attualmente impiegati in agricoltura e lavori nei campi dell’Emilia-Romagna, così come da dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Catellani, Facci, Bergamini, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Bargi, Montevecchi, Pompignoli, Rancan, Liverani, Rainieri, Delmonte

870 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa le iniziative che si intendono intraprendere per il rilancio del settore automotive. A firma del Consigliere: Pelloni

871 - Interrogazione a risposta scritta circa visite assistite ai minori in regime di affidamento, attività formativa presso il Centro Studi Hansel e Gretel, contributi regionali erogati a CISMAI, al Centro Studi Hansel e Gretel e al centro La Cura. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

872 - Interrogazione a risposta scritta circa residenza per anziani senza autorizzazione a Castelfranco Emilia. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

874 - Interrogazione a risposta scritta lo stato dell’area tutelata della foce del Bevano in provincia di Ravenna. A firma della Consigliera: Gibertoni

875 - Interrogazione a risposta scritta circa le disdette degli abbonamenti Trenitalia. A firma della Consigliera: Gibertoni

876 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi delle liste di attesa per visite, esami, ricoveri ed interventi chirurgici, circa interventi diretti al recupero delle prestazioni rinviate a causa dalla sospensione dell’attività derivante dell’emergenza Covid-19 nonchè circa le attività libero professionali (intramoenia). A firma della Consigliera: Gibertoni

877 - Interrogazione a risposta scritta circa l’avvio della sperimentazione dell’utilizzo di plasma iperimmune. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Liverani, Rainieri, Bergamini, Delmonte, Pompignoli, Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Catellani, Montevecchi, Facci

878 - Interrogazione a risposta scritta circa l’esenzione dal pagamento per l’anno 2020 del canone speciale RAI per attività produttive connesse a turismo e ristorazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

879 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di presidi sanitari nei centri commerciali di grande estensione e lontani dai presidi ospedalieri o sanitari. A firma del Consigliere: Lisei

880 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla eventuale erogazione di fondi regionali per la ripresa delle attività dei centri diurni dopo la sospensione derivante dell’emergenza Covid-19. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

882 - Interrogazione a risposta scritta in merito all’affidamento a Tracce srl dell’attività di supporto alla gestione dei profili social istituzionali della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

883 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi per la copia delle cartelle cliniche. A firma della Consigliera: Gibertoni

884 - Interrogazione a risposta scritta circa il nuovo ospedale di Piacenza ed i presidi territoriali del servizio sanitario regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

887 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi di parcheggio per gli autisti di ambulanze che prestano servizio in via Papini in Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

888 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibile strategia regionale in tema di aeroporti con particolare riguardo agli scali di Rimini e Forlì e la loro connessione con la rete ferroviaria e stradale. A firma della Consigliera: Piccinini

890 - Interrogazione a risposta scritta circa l’iter di prenotazione per le visite neuroradiologiche. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei

892 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibile riduzione delle prestazioni erogate dal Poliambulatorio di via San Donato in Granarolo dell’Emilia (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

893 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino del livello dei servizi, attivi prima della sospensione derivante dell’emergenza Covid-19, presso l’Ospedale di Comunità di Bobbio. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

894 - Interrogazione a risposta circa le prestazioni specialistiche e gli interventi rinviati a seguito della sospensione determinata dall’emergenza da Covid-19, suddivisi per singole Aziende USL, i piani per far fronte al pregresso. A firma della Consigliera: Piccinini

896 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di richiedere, anche a seguito di confronti con la Regione Lombardia, un chiaro intervento ministeriale al fine di garantire condizioni di sicurezza dei ponti di collegamento fra la riva emiliana e quella lombarda del Po. A firma della Consigliera: Piccinini

897 - Interrogazione a risposta orale in commissione sull'impegno di effettuare diecimila tamponi giornalieri e sulla strategia operativa con la quale la Giunta regionale intende affrontare una possibile recrudescenza del virus nei mesi autunnali. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Montevecchi, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Facci, Bargi, Bergamini, Delmonte, Catellani, Rainieri, Rancan, Liverani, Pompignoli

899 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità del trasporto gratuito delle biciclette sulle tratte ferroviarie del territorio regionale e sugli autobus del TPL. A firma del Consigliere: Gibertoni

900 - Interrogazione a risposta scritta circa l'intervento di manutenzione straordinaria della vegetazione all'interno della cassa di espansione dell'Enza da parte di AIPO. A firma della Consigliera: Gibertoni

901 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico locale con l’aggiunta di corse e vetture, per garantire il giusto distanziamento e, allo stesso tempo, il rispetto degli orari. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Pelloni, Bargi, Delmonte, Bergamini, Catellani, Facci, Rainieri, Rancan, Liverani, Pompignoli

902 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative che la Regione intende intraprendere alla luce della recente sentenza sui contratti in derivati. A firma dei Consiglieri: Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Occhi, Pelloni, Delmonte, Facci, Montevecchi, Rainieri, Rancan, Liverani, Pompignoli, Bergamini

905 - Interrogazione a risposta scritta circa i punti di primo intervento (PPI) di Fiorenzuola e Castel San Giovanni nel territorio dell’AUSL di Piacenza. A firma della Consigliera: Piccinini

906 - Interrogazione a risposta scritta circa la fuoriuscita di acqua ferruginosa dai terminali dell'Ospedale di Baggiovara. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

908 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento della sanità territoriale con particolare riguardo alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA). A firma della Consigliera: Gibertoni

911 - Interrogazione a risposta scritta circa l’installazione di fronte alla costa riminese di 59 pale eolica e le criticità conseguenti sotto il profilo paesaggistico e turistico. A firma del Consigliere: Montevecchi

912 - Interrogazione a risposta scritta circa le prove di iniezione in sovrapressione stoccaggio di gas naturale di San Potito e Cotignola (Ravenna). A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

913 - Interrogazione a risposta scritta circa i piani di gestione forestale, con particolare riguardo ai tagli arborei concessi nell’area del Monte Capra. A firma della Consigliera: Piccinini

914 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative volte ad abbreviare le liste di attesa per visite mediche e prestazioni specialistiche in provincia di Modena. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni

915 - Interrogazione a risposta scritta circa la correttezza delle procedure di concessione di finanziamenti elargiti ad un'azienda agricola. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

916 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se si ritenga di ricalcolare i premi al personale sanitario e sociosanitario, tenendo conto del diverso grado del rischio di contagio. A firma della Consigliera: Gibertoni

917 - Interrogazione a risposta scritta circa la riapertura dei CUP pubblici della Città Metropolitana di Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

918 - Interrogazione a risposta scritta su utilizzo arco come strumento di caccia ATC BO1. A firma del Consigliere: Lisei

920 - Interrogazione a risposta scritta per sapere a quanto ammontino per gli anni 2018, 2019 e 2020 i ticket sanitari non riscossi nella provincia di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

921 - Interrogazione a risposta scritta sulla riduzione della spesa farmaceutica regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

922 - Interrogazione a risposta scritta sul Piano di controllo della volpe (Vulpes vulpes) nel territorio della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Gibertoni

923 - Interrogazione a risposta scritta sul divieto dei giochi di società come misura di prevenzione dei contagi da COVID-19. A firma della Consigliera: Gibertoni

924 - Interrogazione a risposta scritta sull'intervento di rigenerazione urbana dell'ex caserma Mazzoni, nel comune di Bologna. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

925 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di un impianto di cogenerazione per la valorizzazione del biogas da discarica a Finale Emilia. A firma del Consigliere: Gibertoni

926 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i contributi per l’acquisto di automezzi privati elettrici analogamente a quanto previsto da altre regioni ed enti locali del bacino padano. A firma della Consigliera: Piccinini

927 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la realizzazione di un impianto eolico davanti alla costa romagnola. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

928 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche per la salute pubblica derivanti dall'installazione degli impianti di telefonia mobile con tecnologia 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

929 - Interrogazione di attualità a risposta immediata In Aula circa le iniziative a tutela dei lavoratori dello spettacolo e attività culturali. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

930 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il ritardo nella sperimentazione del plasma iperimmune per il virus COVID-19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Facci, Montevecchi, Occhi, Stragliati, Pelloni

931 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche attinenti l'apertura dei centri estivi per bambini e ragazzi. A firma della Consigliera: Castaldini

932 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa il sostegno al sistema fieristico regionale. A firma del Consigliere: Facci

933 - Interrogazione d'attualità a risposta immediata circa le attività di controllo ambientale sui lavori compiuti dal Consorzio di Bonifica di Piacenza sul fiume Trebbia in corrispondenza della derivazione del Rio Villaro A firma della Consigliera: Zamboni

 

INTERPELLANZA

 

837 - Interpellanza sull'eventuale riconoscimento giuridico dei cosiddetti santuari degli animali. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

RISOLUZIONI

 

823 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prendere in considerazione una revisione della soglia ISEE per l’accesso all’assegno di studio, portandola a 30.000 euro, in maniera da intercettare le famiglie che hanno visto crollare il proprio reddito nel 2020, ma che negli anni precedenti (fotografati dall’ISEE) avevano un reddito più elevato. (10 06 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

834 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ad attivarsi presso il Governo, presso il Parlamento della Repubblica Italiana e presso la Conferenza Stato – Regioni per richiedere che venga consentito anche ai Comuni con almeno cinquantamila abitanti o alle Unioni di Comuni con almeno cinquantamila abitanti, che abbiano trasferito le funzioni di Polizia Locale in capo all’Unione, la sperimentazione e la successiva eventuale adozione, di armi comuni ad impulso elettrico da parte degli agenti di pubblica sicurezza della Polizia Locale. (11 06 20) A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi, Marchetti Daniele, Occhi, Delmonte, Stragliati, Catellani, Rancan, Liverani, Montevecchi, Bergamini, Pompignoli, Facci, Rainieri

843 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo della salvaguardia del settore dell’automotive mediante incentivi per l'acquisto (o il noleggio a lungo termine) di automobili a motore termico (gpl, metano, benzina o diesel) euro 6, siano esse nuove, usate o a km 0 e l'estensione dell'ecobonus al fine di sostenere l’occupazione, tutelare l’ambiente e assicurare un progresso socio-economico dell’Emilia-Romagna e dell’Italia. (12 06 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

857 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi affinché, non appena sarà disposta la riapertura delle attività didattiche nelle scuole, sia garantito sin dal primo giorno di scuola l’affiancamento di insegnanti di sostegno in ausilio di tutti gli studenti che ne abbiano la necessità. (15 06 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

865 - Risoluzione per impegnare il Presidente della Regione Emilia-Romagna e la Giunta regionale ad attivare un Punto di Primo Intervento dotato di tutti i servizi sanitari necessari anche a Farini (Piacenza). (16 06 20) A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

881 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a valutare concretamente l'adozione delle iniziative di competenza per garantire l'assistenza domiciliare sia ai disabili con almeno il 70 per cento di disabilità sia ai soggetti che abbiano compiuto l'80esimo anno di età. (17 06 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

885 - Risoluzione circa il Protocollo d’Intesa finalizzato allo studio di un progetto preliminare per lo sfruttamento delle aree marine antistanti la costa della Provincia di Rimini per la produzione di energia eolica. (17 06 20) A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Tagliaferri, Lisei, Castaldini, Montevecchi

886 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a mettere in campo ogni iniziativa utile e, comunque, ad attivarsi presso il Governo nazionale per chiedere l’esenzione del pagamento, almeno per la corrente annualità 2020, del canone speciale RAI per le attività economiche colpite dalla crisi economica conseguente all’emergenza epidemiologica da COVID-19. (17 06 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

889 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a valutare di disporre l’esenzione, dal costo connesso alla richiesta di copia di cartelle cliniche o di altra documentazione similare, per le categorie di soggetti che, a vario titolo, già beneficiano delle esenzioni dal ticket. (18 06 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

891 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi prontamente con il Governo affinché, in sede di Conferenza Stato-Regioni o in qualsiasi altra sede ritenuta idonea, siano previste forme di compensazione idonee per i Comuni per il ristoro dei mancati incassi derivanti dalla sospensione dei tributi locali, nonché per l’adozione di un intervento normativo che consenta ai Comuni di accertare l’IMU per competenza, anziché per cassa, vista la grande incertezza rispetto agli incassi e il rischio di compromettere l’equilibrio dei bilanci degli enti. (18 06 20) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Costa, Montalti, Costi, Zappaterra, Pillati, Bulbi, Tarasconi, Mori, Sabattini, Daffadà, Caliandro

895 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere, in tutte le sedi opportune, la proposta di una ulteriore sanatoria e azzeramento dei canoni di mercato e la revisione del canone delle concessioni demaniali con finalità turistico ricreative. (18 06 20) A firma dei Consiglieri: Rossi, Mori, Daffadà, Fabbri, Sabattini, Bulbi, Costa

904 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna a sollecitare il Governo Italiano e, per il suo tramite o attraverso il Comitato delle Regioni, l’Unione Europea a manifestare la propria contrarietà al cosiddetto Piano di pace del Presidente degli USA Donald Trump e ad ogni eventuale annessione di territori palestinesi occupati da parte di Israele; ad attivarsi per far assumere a Israele le proprie responsabilità, in quanto paese occupante, per il trattamento della popolazione palestinese secondo il Diritto Internazionale contro  ogni ulteriore violazione. (18 06 20) A firma della Consigliera: Zamboni

909 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a proporre una modalità di screening volontario, mediante procedura esente da ticket, per gli insegnanti, gli educatori e il personale dei servizi scolastici e della scuola e ad attivarsi al fine di predisporre ed ampliare la campagna di vaccinazione antinfluenzale anche ai bambini ed ai ragazzi. (18 06 20) A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Pigoni

910 - Risoluzione per impegnare la Giunta a diramare una nota sull'applicazione della normativa regionale sui Centri estivi. (18 06 20) A firma della Consigliera: Castaldini

919 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire a livello normativo per adeguare il supporto assistenziale ed economico a coloro che devono sottoporsi ad intervento presso Centri Trapianti situati fuori dal territorio regionale. (19 06 20) A firma del Consigliere: Lisei

 

PETIZIONE

 

873 - Petizione popolare sulla richiesta di introduzione dei requisiti di accesso ai contratti di formazione specialistica finanziati dalle AUSL e dalla Regione Emilia-Romagna. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 38 dell'11 06 20)

 

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

174 - Interrogazione a risposta scritta per aumentare le misure di prevenzione e protezione dal covid-19 per gli operatori della raccolta differenziata dei rifiuti. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Montevecchi, Occhi, Marchetti Daniele, Facci, Stragliati, Pompignoli, Rancan, Liverani, Bargi, Pelloni, Delmonte, Bergamini, Catellani

193 - Interrogazione a risposta scritta in merito al possibile sostegno alle persone con disabilità grave e alle loro famiglie, specie a fronte delle difficoltà causate dalla chiusura dei centri diurni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

203 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda varare delle linee guida per la gestione del servizio educativo domiciliare, al fine di tutelare la sicurezza di utenti e operatori. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

234 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda escludere dalla vendita gli immobili del patrimonio regionale e delle Aziende Sanitarie Locali sia per ospitare nuove funzioni sanitarie e socio–sanitarie, sia per rispondere ad esigenze connesse a situazioni emergenziali quali l’epidemia in corso e le fasi di quarantena. A firma del Consigliere: Tagliaferri

376 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure che è possibile adottare per sostenere il settore dei pubblici esercizi, bar, ristoranti, pizzerie, catene di ristorazione, catering, discoteche, pasticcerie, stabilimenti balneari, in profonda crisi a seguito dell'emergenza Covid-19. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

378 - Interrogazione a risposta scritta sulla modalità di recupero dei sacchetti della raccolta differenziata da parte di Iren ambiente, per la provincia di Parma, nel periodo di emergenza da Covid-19. A firma del Consigliere: Rainieri

382 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni a sostegno delle APS e delle manifestazioni fieristiche cancellate a causa dell’emergenza Covid-19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Montevecchi, Liverani, Bergamini, Rainieri, Pompignoli, Bargi, Delmonte, Catellani, Pelloni, Facci

409 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di ridurre l'impatto degli allevamenti intensivi di suini, bovini e avicoli che stanno determinando conseguenze pesantissime sull’ambiente, sugli ecosistemi e la salute umana e da ultimo con ipotesi che attribuiscono loro un ruolo anche nella diffusione del contagio da Covid-19. A firma della Consigliera: Gibertoni

448 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle tematiche della scuola e dei centri estivi. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Occhi, Liverani, Catellani, Marchetti Daniele, Stragliati, Facci, Bergamini, Bargi, Pelloni, Pompignoli, Rainieri, Rancan, Delmonte

501 - Interrogazione a risposta scritta per sapere come e se la Giunta intenda provvedere al reperimento dei vaccini antinfluenzali, valutando l’ipotesi di una vaccinazione di massa e la relativa organizzazione nei territori. A firma dei Consiglieri: Soncini, Tarasconi, Costa, Pillati, Fabbri, Caliandro, Bulbi, Daffadà, Rontini

520 - Interrogazione a risposta scritta circa segnalazioni dalle quali emergerebbe che all’interno dei mezzi di trasporto pubblici di Modena e provincia non venga effettuata un’adeguata sanificazione, in particolare per quanto concerne il posto guida. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

531 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda aumentare gli incentivi previsti dal “Bando Montagna 2020”, estendendoli anche ai comuni di Gemmano, Mondaino, Saludecio, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo-Montecolombo. A firma del Consigliere: Montevecchi

534 - Interrogazione a risposta scritta sulla gestione dei rifiuti portuali. A firma del Consigliere: Fabbri

536 - Interrogazione a risposta scritta circa la promozione di condizioni di sicurezza del trasporto pubblico locale, nel rispetto dell'ambiente e della qualità dell'aria. A firma del Consigliere: Tagliaferri

546 - Interrogazione a risposta scritta circa il bando per l'acquisto o la ristrutturazione prima casa nei comuni appenninici e per sapere quali altri interventi strutturali si intendano adottare per il ripopolamento della montagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

555 - Interrogazione a risposta scritta sulla presenza di avifauna nidificante, lungo tutta la zona costiera del territorio regionale, fuori dai tradizionali ambiti in cui la presenza umana la confinava negli anni scorsi. A firma della Consigliera: Gibertoni

556 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di comprendere in tempi celeri eventuali effetti associati all'epidemia di Covid19, quali l'inquinamento atmosferico. A firma della Consigliera: Gibertoni

559 - Interrogazione a risposta scritta circa i disservizi registrati nel servizio di TPL gestito da SETA, nonostante il servizio ridotto per l'emergenza Coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

584 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono i tempi, vista l’imminenza della data del 18 maggio, previsti per la pubblicazione delle linee guida con specifico riferimento ai mercati. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Lisei, Barcaiuolo

586 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda estendere il “protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo” a tutte le associazioni religiose, riconosciute, presenti nella Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

602 - Interrogazione a risposta scritta circa la verifica dell'applicazione da parte di Tper delle disposizioni di sicurezza disposte per la Fase 2 dell'emergenza Covid-19. A firma della Consigliera: Piccinini

645 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda prendere in esame forme di sostegno al settore del trasporto ferroviario regionale, a partire da FER, gestore dell’infrastruttura, come misure dirette a garantire sia la valorizzazione del patrimonio regionale sia una reale e tempestiva scelta in favore della mobilità sostenibile. A firma della Consigliera: Piccinini

655 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di destinare specifiche risorse alla categoria dei tassisti al fine di salvaguardare uno dei settori più fortemente colpiti dalla crisi economica innescata dall’emergenza coronavirus, anche in virtù dell’importante servizio pubblico offerto alla collettività. A firma del Consigliere: Lisei

689 - Interrogazione a risposta scritta circa l'intenzione di posticipare la data di inizio saldi al 1 agosto 2020, valutando l’ipotesi di limitare la durata dei saldi a trenta giorni anziché sessanta. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Tagliaferri, Lisei

722 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione da parte di Hera, per motivi di sicurezza collegati all'emergenza sanitaria, di alcuni servizi relativi alla gestione dei rifiuti. A firma del Consigliere: Lisei

 

In data 10 giugno 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 547 e 653:

547 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa i meccanismi premiali del bando “Montagna 2020” e l’aumento dei fondi disponibili per le finalità del bando per poter permettere l’accoglimento di un maggior numero di domande. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 653 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'eventuale rifinanziamento del bando rigenerazione urbana 2018 per consentire ai comuni rimasti esclusi di ottenere fondi destinati alla realizzazione o riqualificazione di opere pubbliche o di pubblica utilità come scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi e spazi pubblici. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Rancan, Stragliati, Occhi, Liverani, Marchetti Daniele, Facci, Delmonte, Montevecchi, Catellani, Pompignoli, Bargi, Bergamini, Rainieri

 

In data 16 giugno 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e Politiche sociali”, all’interrogazione oggetto n. 729:

 

729 - Interrogazione a risposta orale in Commissione sull'uso dell'idrossiclorochina in Emilia-Romagna come terapia per i malati Covid-19. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Catellani, Bargi, Bergamini, Rancan, Liverani, Montevecchi, Rainieri, Delmonte, Pompignoli

 

 

In data 18 giugno 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità”, all’interrogazione oggetto n. 765:

 

765 - Interrogazione a risposta orale in Commissione, in merito all'imminente riapertura dei centri estivi. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Occhi, Rancan, Facci, Pelloni, Marchetti Daniele, Catellani, Rainieri, Montevecchi, Liverani, Bargi, Bergamini, Delmonte, Pompignoli

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 05/06/2020 al 18/06/2020

 

DPGR n. 102 del 11/06/2020

Designazione di un componente del consiglio di amministrazione della fondazione "Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della shoah"

 

DPGR n. 107 del 12/06/2020

Dichiarazione di decadenza della sig.ra Manuela Sangiorgi da componente del Consiglio delle Autonomie locali e nomina, in sostituzione, del dottor Nicola Izzo, ai sensi dell'art. 5, comma 1, della L.R. n. 13/2009 e succ. mod.

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 6 prot. NP/2020/1506 del 22/06/2020)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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