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16.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 24 GIUGNO 2020

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI


La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 349

Risoluzione sulla ripartenza post emergenza sanitaria in Emilia-Romagna: rilancio della sanità pubblica e del sistema socio economico all’insegna della sostenibilità ambientale, del contrasto ai cambiamenti climatici, della green economy, dell’impiego delle fonti di energia rinnovabili e della mobilità sostenibile. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 364

Risoluzione per impegnare la Giunta a definire misure per incentivare l’utilizzo dei mezzi ambientalmente sostenibili quali le biciclette e tutti i veicoli elettrici; potenziare e riqualificare le piste ciclabili; assicurare sicurezza e affidabilità ai mezzi del trasporto pubblico. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 451

Risoluzione a sostegno di un pacchetto di misure per la promozione della mobilità ciclistica come una delle modalità strategiche di trasporto nella cosiddetta fase 2 dell'epidemia Covid 19 e anche successivamente. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 452

Risoluzione sul rilancio dell’attività del mobility manager regionale; promozione di azioni e progetti a supporto della mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro del personale aziendale e negli spostamenti casa-scuola sull'intero territorio regionale; realizzazione di un nuovo Piano della mobilità aziendale regionale nelle varie fasi dell'emergenza coronavirus. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

MARCHETTI Daniele (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

COSTA (PD)

BARCAIUOLO (FdI)

ZAMBONI (EV)

PICCININI (M5S)

LISEI (FdI)

COSTA (PD)

FACCI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 327

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere l’estensione del bonus per il servizio prestato in questa emergenza a tutti gli autisti soccorritori del nostro sistema sanitario regionale che operano attraverso forme di convenzione. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 431

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare la possibilità di estendere il riconoscimento economico previsto per gli operatori della sanità anche a tutti gli operatori sociali e sanitari occupati nei servizi per anziani e nei servizi disabili al tempo del Covid, con particolare riferimento alle CRA, eventualmente attraverso adeguate fonti di finanziamento. A firma dei Consiglieri: Maletti, Costi, Bondavalli, Pigoni, Soncini, Tarasconi, Montalti, Rossi, Pillati, Zamboni, Fabbri, Costa, Caliandro, Rontini, Amico, Bulbi, Taruffi, Zappaterra, Sabattini, Daffadà

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

MALETTI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

AMICO (ERCEP)

MARCHETTI Daniele (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

TARUFFI (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

BARCAIUOLO (FdI)

PICCININI (M5S)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,00

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno a tutti e tutte.

Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 16 del giorno 24 giugno 2020.

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Procediamo con l’appello nominale.

 

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

1.      AMICO Federico Alessandro

2.      BARCAIUOLO Michele

3.      BARGI Stefano

4.      BERGAMINI Fabio

5.      BESSI Gianni

6.      BONDAVALLI Stefania

7.      BULBI Massimo

8.      CALIANDRO Stefano

9.      CASTALDINI Valentina

10.  CATELLANI Maura

11.  COSTA Andrea

12.  COSTI Palma

13.  DAFFADÀ Matteo

14.  DELMONTE Gabriele

15.  FABBRI Marco

16.  FACCI Michele

17.  FELICORI Mauro

18.  GIBERTONI Giulia

19.  IOTTI Massimo

20.  LISEI Marco

21.  LIVERANI Andrea

22.  MALETTI Francesca

23.  MARCHETTI Daniele

24.  MARCHETTI Francesca

25.  MASTACCHI Marco

26.  MONTALTI Lia

27.  MONTEVECCHI Matteo

28.  MORI Roberta

29.  MUMOLO Antonio

30.  OCCHI Emiliano

31.  PARUOLO Giuseppe

32.  PELLONI Simone

33.  PETITTI Emma

34.  PICCININI Silvia

35.  PIGONI Giulia

36.  PILLATI Marilena

37.  POMPIGNOLI Massimiliano

38.  RANCAN Matteo

39.  RONTINI Manuela

40.  ROSSI Nadia

41.  SABATTINI Luca

42.  SONCINI Ottavia

43.  STRAGLIATI Valentina

44.  TAGLIAFERRI Giancarlo

45.  TARASCONI Katia

46.  TARUFFI Igor

47.  ZAPPATERRA Marcella

 

Con 47 presenti, apriamo la seduta.

 

OGGETTO 349

Risoluzione sulla ripartenza post emergenza sanitaria in Emilia-Romagna: rilancio della sanità pubblica e del sistema socio economico all’insegna della sostenibilità ambientale, del contrasto ai cambiamenti climatici, della green economy, dell’impiego delle fonti di energia rinnovabili e della mobilità sostenibile. (21 04 20) A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 364

Risoluzione per impegnare la Giunta a definire misure per incentivare l’utilizzo dei mezzi ambientalmente sostenibili quali le biciclette e tutti i veicoli elettrici; potenziare e riqualificare le piste ciclabili; assicurare sicurezza e affidabilità ai mezzi del trasporto pubblico. (22 04 20) A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 451

Risoluzione a sostegno di un pacchetto di misure per la promozione della mobilità ciclistica come una delle modalità strategiche di trasporto nella cosiddetta fase 2 dell’epidemia Covid 19 e anche successivamente. (29 04 20) A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 452

Risoluzione sul rilancio dell’attività del mobility manager regionale; promozione di azioni e progetti a supporto della mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro del personale aziendale e negli spostamenti casa-scuola sull’intero territorio regionale; realizzazione di un nuovo Piano della mobilità aziendale regionale nelle varie fasi dell’emergenza coronavirus. (29 04 20) A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori dalla seduta pomeridiana di ieri e dal dibattito generale congiunto sulle risoluzioni che ricordo essere la risoluzione 349, a firma dei consiglieri Zamboni, Taruffi, Amico, e a questa abbiamo abbinato la risoluzione 364, a firma della consigliera Piccinini; la risoluzione 451, a firma dei consiglieri Zamboni, Taruffi e Amico; la risoluzione 452.

Riprendiamo dal dibattito di ieri che abbiamo lasciato alle 18. Io avevo un intervento. Chiedo se il consigliere Facci, perché alle 18 c’era lui prenotato, vuole intervenire oppure chiedo a chi voglia intervenire di prenotarsi. Prego.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie.

Questo pacchetto di risoluzioni, legate alla questione dei cambiamenti climatici, alla sostenibilità ambientale, offre lo spunto per una riflessione un po’ più ampia, che ci dà sicuramente l’opportunità di fare alcuni approfondimenti.

È arrivata la consigliera Zamboni, alla quale farò anche delle proposte. Parto da queste risoluzioni che mi trovano certamente concorde per quanto riguarda la sensibilità necessaria che dobbiamo tutti noi avere rispetto alle tematiche ambientali. Non condivido quando diventano, ovviamente, delle campagne mediatiche unilaterali, indirizzate a non vedere altro che l’uso della bicicletta come strumento di locomozione per l’umanità.

Affrontiamole un attimo per gradi. La 349, che è la risoluzione di partenza, sicuramente è una risoluzione assolutamente condivisibile. È condivisibile laddove, soprattutto, conclude, dove si vuole rivendicare il sistema sanitario pubblico come strategico per la nostra sanità. Il rafforzamento della medicina del territorio, delle cure a domicilio. Finalmente, purtroppo dico, dopo una tragedia quale quella del Coronavirus, abbiamo il centrosinistra che riscopre l’importanza dei presìdi sanitari sui territori. Lotte che il centrodestra ha fatto per anni per il mantenimento dei servizi sanitari sui territori. Ci voleva il Coronavirus ‒ dico “purtroppo” ‒ a far capire al centrosinistra quanto siano importanti i presìdi sanitari sui territori. Quindi, certamente ci trovate d’accordo nel rivendicare questo tipo di importanza a questo tipo di presìdi. Così come le attività di prevenzione per la cura della malattia, la diagnosi precoce. Ci mettiamo dentro tutto. Siamo assolutamente d’accordo e diciamo “benvenuto” al centrosinistra che riscopre l’importanza dei presìdi sui territori, anche quelli più lontani.

Naturalmente, la battaglia ai contrasti climatici è un problema universale, sul quale tutti quanti ci dobbiamo confrontare. Ci troverete sempre concordi sui temi della sostenibilità ambientale, ma non facciamo, come in alcune di queste risoluzioni si fa, e in diversi passaggi anche di questa risoluzione 349 si fa, una crociata contro i mezzi privati. Non la facciamo, perché il mezzo privato di locomozione a volte è una esigenza, è indispensabile. Quindi, benissimo incentivare il trasporto pubblico. Chissà se mai questa Regione vedrà completata quest’area metropolitana e, nello specifico, vedrà completato il servizio ferroviario metropolitano. Chissà se mai i trasporti pubblici raggiungeranno gli standard di qualità e anche di quantità che i territori richiedono. Penso ai territori della montagna, penso ai territori della periferia, dove gli spostamenti casa-lavoro sono statisticamente i più importanti, casa-lavoro e, ovviamente, casa-studio, ma l’attenzione a questi territori sappiamo quanto sia stata deficitaria, quindi sicuramente una risoluzione che vuole ricordare l’importanza del trasporto pubblico non può non trovarci d’accordo. Ma non deve essere, ripeto, l’alibi per dimenticare l’importanza del mezzo privato, perché vi sia fondamentalmente una crociata contro l’utilizzo dei mezzi privati, e che non sia l’alibi per il venir meno di finanziamenti e di supporti economici anche a infrastrutture che agevolino il trasporto privato. Sappiamo perfettamente che vi sono importanti fette di questo territorio regionale che hanno ancora difficoltà nelle comunicazioni, le più basilari. Quindi, benissimo costruire ciclovie, benissimo costruire piste ciclabili, ma dobbiamo ritenere che oggi, comunque, la priorità è garantire il lavoro, gli spostamenti casa-lavoro, gli spostamenti casa-studio, che, vivaddio, necessitano di strutture e infrastrutture tradizionali.

Consigliera Zamboni, quando lei richiama la dichiarazione secondo la quale la nostra salute dipende per il 20 per cento dalla predisposizione genetica e l’80 per cento da fattori ambientali, mi trova perfettamente d’accordo. Spero che, allora, quando noi porteremo in quest’aula risoluzioni o, comunque, argomenti per contrastare la diffusione di strutture e infrastrutture in fibrocemento di amianto, immagino che ci troveremo completamente d’accordo. Penso, per esempio, alle centinaia di chilometri che ci sono ancora di infrastrutture e di acquedotto gestito da multinazionali, da multiutility, chiedo scusa, il lapsus non è voluto, ma ci azzecca perché sono multiutility che si comportano a tutti gli effetti come delle multinazionali, su questo territorio nello specifico abbiamo Hera, quante volte abbiamo chiesto a Hera di sostituire le tubature che sono ancora in fibrocemento di amianto e sappiamo quante volte ci è stato risposto di no. Quindi, è una battaglia sulla quale, visto che parliamo di salute, e la salute ovviamente passa sotto tanti aspetti, parliamo appunto di ambiente, immagino che ci troveremo perfettamente allineati. Non voglio dilungarmi oltre. Sicuramente bocceremo la risoluzione 451, perché ci sono dei passaggi obiettivamente imbarazzanti.

Ribadisco, condividiamo l’esigenza di sostenere una mobilità diversa, una mobilità sostenibile, una mobilità in qualche modo rispettosa dell’ambiente, ma questo è un manifesto a dir poco unico (uso il termine “unico”) per far sì che la bicicletta sostituisca, di fatto, l’automobile.

Lei capisce che se la bicicletta volentieri può sostituire l’automobile in certi contesti, non la può sostituire in assoluto.

Le ferie non si fanno in bicicletta. Chi viaggia per turismo spesso e volentieri, a meno che appunto non sia un appassionato di cicloturismo, sposta la famiglia in macchina, non in bicicletta.

Questo manifesto a favore della bicicletta in ogni contesto ci sembra obiettivamente fuori dalla realtà, così come fuori dalla realtà mi sembra la previsione, la richiesta di incentivi alle aziende che si doteranno di strumenti per censire e monitorare le modalità di spostamento dei loro dipendenti. Addirittura un “Grande Fratello” che deve in qualche modo controllare se i propri dipendenti si spostano in bicicletta o in monopattino piuttosto che in automobile.

Ci sembra un controllo sulla libertà delle persone alquanto invasivo, così come il riconoscimento di incentivi a chi cambia l’auto con la bicicletta.

Siamo qua che facciamo fatica a ottenere risorse perché si possa passare dall’auto tradizionale all’auto con alimentazione ovviamente ibrida, alimentazione anche elettrica, non ci sono più gli incentivi, la Regione li dava e non li dà più, per chi passa, per esempio, a un misto benzina-GPL. Non c’è più perché non ci sono risorse.

Secondo lei noi dovremmo oggi dare degli incentivi per chi passa dall’auto alla bicicletta. Non vengono dati incentivi per chi passa dall’auto normale a un’auto ibrida con alimentazione a GPL e gli devono essere dati per la bicicletta.

Capisce che siamo un attimo fuori un po’ dagli schemi. Questa sicuramente non vedrà il nostro voto favorevole.

Siamo favorevoli alla risoluzione della collega Piccinini, perché sostanzialmente, genericamente, lancia un appello affinché si possa sostenere la mobilità elettrica, si possano meglio dotare i territori di punti di ricarica. La risoluzione 452 può trovare, fondamentalmente, un voto sostanzialmente di benevola astensione, diciamo così, per il fatto che comunque, in generale, si vuole incentivare l’attenzione verso la mobilità sostenibile.

Quindi, la tematica della mobilità sostenibile ‒ e concludo ‒ è una tematica che sicuramente ci trova in accordo. Ci trova in disaccordo quando, in nome della mobilità sostenibile, si vuole sostanzialmente cancellare, come se non esistessero, come se non fossero mai esistiti e come se non fossero più necessari, gli investimenti sulla mobilità privata, sulle infrastrutture, che ancora mancano e che i territori ancora richiedono. Sono quelli tradizionali. Sono le strade sterrate, sono le strade normali, sono le autostrade, sono le tangenziali, sono le varianti ai centri storici. Sono investimenti importanti a supporto della mobilità privata tradizionale.

Sostanzialmente, questo pacchetto di risoluzioni su questo tema ci induce a questa riflessione. Ripeto, va da sé che l’ambiente è nelle nostre corde, ma non deve diventare un manifesto fazioso e, in qualche modo, un manifesto che non legge la realtà come oggi, invece, secondo noi, dovrebbe essere letta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Altri che vogliono intervenire in dibattito generale? Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

La risoluzione che abbiamo sottoscritto volentieri, dalla quale muove tutta questa discussione con altre risoluzioni abbinate, prende spunto da una cosa semplice che si chiama “realtà”. Nella realtà noi abbiamo visto che quello che è avvenuto in questi mesi drammatici che abbiamo alle spalle è stato un modo di portare ad evidenza una serie di problemi che sono ed erano presenti, ovviamente, anche prima della pandemia e che in questi mesi sono esplosi. Sono esplosi perché la possibilità/necessità di assicurare una connessione o un collegamento a tutti i territori, adesso parliamo della nostra regione, ma potremmo parlare dell’Italia, quindi la digitalizzazione del territorio e delle infrastrutture digitali, è emersa con tutta la forza possibile, la necessità di puntare a un modello di produzione e di sviluppo che preveda minori spostamenti di persone e di merci è emersa con tutta la violenza del caso purtroppo, la necessità di immaginare un sistema sanitario universalistico che sia in grado di garantire le stesse prestazioni sanitarie dalla Val d’Aosta alla Sicilia è emersa con tutta la forza del caso. Quindi, tenendo insieme questi aspetti e questi elementi, è ben difficile trovare aspetti su cui non concordare rispetto alla risoluzione che abbiamo sottoscritto.

Il consigliere Facci parlava con un ardito artificio – glielo concediamo – del lavoro svolto dal centrodestra per la difesa dei presìdi territoriali sul territorio, dei presìdi sanitari territoriali. Va bene tutto, non starò qui a ricordare chi governava nel 2010 quando fu stabilito ad esempio – giusto per parlare di un aspetto – lo standard attraverso il quale dovessero essere chiusi i punti nascita al di sotto dei 500 parti l’anno, non starò a dire che al Governo c’era Berlusconi, non starò a dire che il ministro della salute era Baldazzi, non starò a dire che i decreti attuativi di riferimento sono tutti marcati dal Governo di centrodestra, non starò a dire che la Lega era al Governo e, ovviamente, aveva una parte importante in quel Governo, non starò a dirlo perché correrei il rischio di essere retorico in quest’aula e non vorrei offendere l’intelligenza di nessuno, perché tutti sappiamo come stanno le cose. Non starò a ricordare tutti i punti nascita che sono stati chiusi, ad esempio, in altre Regioni che non sono guidate dalla maggioranza che guida questa Regione, ad esempio. Non starò a ricordare l’imbarazzante silenzio del vicepresidente del Consiglio, che per quattordici mesi si è occupato, ahinoi, di tutto in questo Paese tra l’1 giugno 2018 e il 20 agosto 2019, giorno che credo potremmo anche promuovere come giorno importante per la storia della nostra Repubblica, ecco non starò a ricordare l’imbarazzante silenzio di quel vicepresidente del Consiglio che si è occupato di tutto, ha messo bocca su tutto, tranne che su un aspetto: la modifica di quel dispositivo di legge che ha portato alla chiusura dei punti nascita. Non starò a ricordare tutto ciò, perché correrei il rischio di mancare di rispetto all’intelligenza e alla conoscenza storica dei componenti di quest’aula.

Mi basta ricordare quello che abbiamo fatto in questa Regione, quello che stiamo facendo in questa Regione anche da questo punto di vista. Mi basta ricordare che anche nel dibattito tra di noi se mi citate un ospedale, parlo ad esempio della provincia di Bologna, dell’area metropolitana, del territorio del quale il collega Facci si occupa spesso, se mi si fa il nome di una struttura ospedaliera chiusa io sono grato. Però, fatelo, perché altrimenti si corre il rischio di avere un dibattito sterile.

Mi sono soffermato su questa parte, perché la ritengo importante all’interno del dispositivo di questa risoluzione, molto significativa, perché tiene insieme i due aspetti fondamentali sui quali, credo, l’impegno di questa Amministrazione regionale, sicuramente di questa maggioranza dovrà caratterizzarsi nei prossimi anni, cioè difesa della sanità pubblica, rilancio della sanità pubblica, contrasto alle diseguaglianze territoriali e sociali e transizione ecologica.

Sono aspetti che non possono essere divisi, sono interconnessi, profondamente interconnessi. Credo che la capacità della Regione Emilia-Romagna, perché di questo noi parliamo, ma a qualunque livello di governo, dal più piccolo dei comuni al più grande dei Paesi e delle organizzazioni, come ad esempio l’Unione europea, la validità e l’efficacia delle Istituzioni democratiche si misurerà nei prossimi anni nella capacità di tenere insieme lotta alle disuguaglianze e transizione ecologica. È su queste sfide che saremo in grado o non saremo in grado di corrispondere alle importanti questioni che la realtà, come dicevo all’inizio, ci pone.

Capisco anche la necessità, alle volte strumentale, di banalizzare le risoluzioni o le proposte che vengono da parte di altri Gruppi. Fa parte del gioco e qui nessuno si scandalizza, nessuno di noi è alle prime armi. Però, un conto è strumentalizzare, un conto è stravolgere, perché nelle risoluzioni che sono state abbinate a questa, che è la principale, nessuno sta imponendo, diciamo così, di trasformare la complessità del sistema di mobilità di una città, ad esempio, di un’area metropolitana come quella di Bologna, in una specie di parco giochi dove si gira solo in bicicletta, questo non lo pensa e non lo dice nessuno. Altra cosa è, invece, immaginare una città, una città metropolitana importante come Bologna, magari nel futuro, tra venti o trent’anni, così come stanno facendo altre grandi città europee, perché questo credo sia l’ambito nel quale dobbiamo provare a tenere la nostra discussione, in cui, ad esempio, il servizio pubblico, che non è la bicicletta, assicura una capacità di spostamento “da” e “per” tutto il territorio metropolitano, tale per cui ‒ perché no? ‒ la bicicletta può diventare l’elemento interconnesso, anche in questo caso, con il trasporto pubblico, con il trasporto garantito dal pubblico, che consente ‒ questo sì ‒ di lasciare la macchina a casa e di immaginare che gran parte degli spostamenti possa essere fatta non utilizzando il mezzo privato, che nessuno demonizza, ma che sappiamo essere, insieme ad altri elementi, uno dei più importanti, una delle cause principali di inquinamento.

Non sfuggirà a nessuno, perché viviamo nella realtà, lo dico ancora una volta, che la Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa. E l’inquinamento ha come cause fondanti, ovviamente, le modalità di produzione, le modalità di spostamento e le abitazioni. Queste sono le cause fondamentali della produzione di inquinamento. Penso che sia nostra responsabilità provare a indicare soluzioni su tutti e tre i livelli, cioè su come si produce, su come ci si sposta e su come e dove si abita, per ridurre l’inquinamento.

Non sta a me, perché non ho l’attitudine alla tuttologia, materia che lascio volentieri ad altri, però, nel momento in cui qualcuno dovesse andare a dimostrare, cosa che deve ancora essere fatta, la sovrapposizione tra le cartine che indicano la diffusione dell’epidemia, le aree più colpite, le province più colpite dall’epidemia e la cartina che racconta la diffusione e le aree più inquinate, ad esempio del nord Italia, sarebbe davvero inquietante. Probabilmente ‒ ripeto ‒ spetterà agli scienziati, spetterà agli specialisti dimostrare, studiare, verificare e acclarare l’eventuale connessione, però i due elementi sono veramente molto preoccupanti. Faremmo, io credo, un errore colossale, noi, a non tenere sempre in mente nelle nostre discussioni questi due aspetti.

Allora, e concludo, la risoluzione e il pacchetto ad essa collegato che richiama la necessità di potenziare i servizi sanitari pubblici, che richiama la necessità di investire sui servizi sanitari pubblici, che richiama la necessità di investire su diversi modelli di spostamento di persone e di merci privilegiando il mezzo pubblico e favorendo anche la mobilità attraverso la bicicletta e che immagina e pensa a investimenti che riguardino anche la possibilità di creare lavoro in modo differente, perché noi abbiamo bisogno di questo, abbiamo bisogno di lavoro, ma abbiamo bisogno di un lavoro diverso da quello tradizionale, dobbiamo immaginare un mondo diverso da quello che abbiamo alle spalle, ecco credo che una risoluzione di questo tipo non possa che essere non solo accolta, ma sostenuta dalla stragrande maggioranza di quest’aula, perché parla e racconta esattamente quella che è la sfida che ci pone la realtà, e di fronte alla realtà, come diceva qualcuno, le parole lasciano il tempo che trovano, perché i fatti hanno la testa più dura delle parole.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

Altri? Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Visto che questa è una risoluzione abbastanza trasversale come tematiche affrontate, sono stato un po’ stimolato dall’intervento del consigliere Taruffi, che ha fatto una sua difesa dell’operato dell’attuale Giunta e della passata Amministrazione regionale soprattutto per quanto riguarda la sanità a livello territoriale, perché tra gli impegni contenuti in questa risoluzione si dice di ridare una centralità a quella sanità pubblica territoriale che – lasciatemi dire – è stata incredibilmente depotenziata negli ultimi cinque anni da chi governa la Regione Emilia-Romagna, da chi governa oggi la Regione Emilia-Romagna e da chi governava nella scorsa legislatura la nostra Regione.

Il consigliere Taruffi sembra un po’ un avvocato d’ufficio per quanto riguarda tutto quel che è stato fatto in ambito sanitario, il disastro che è stato compiuto a livello territoriale, lo smantellamento che è stato previsto e attuato a livello territoriale, perché vi ricordo che la riorganizzazione ospedaliera che ha portato a un depotenziamento mai visto prima a livello territoriale è stata avviata nel 2015 con un decreto ministeriale che arrivava dal vostro Governo e che, a cascata, è sceso sul nostro territorio, una riorganizzazione che ha portato a un taglio di 815 posti letto su tutto il territorio regionale, che si andava ad aggiungere ad altri tagli lineari effettuati sulla sanità e che, di conseguenza, ha portato anche a dei depotenziamenti di strutture ospedaliere, sono diventate magari Case della salute, ospedali di comunità, comunque tutte strutture che non garantivano più i servizi che davano e garantivano precedentemente. Quindi, mi stupisce un po’ sentire il consigliere Taruffi, che dovrebbe avere una certa sensibilità soprattutto per la sua provenienza, per la sua area, l’Appennino appunto, che è stata proprio una di quelle aree maggiormente colpite da questa riorganizzazione, tant’è che mi ricordo di aver partecipato a degli incontri, a suo tempo, incontri pubblici, dove, un po’ in maniera trasversale, si difendeva la sanità pubblica a livello territoriale, soprattutto per quanto riguarda le aree più periferiche, salvo poi che quando ci siamo trovati in quest’aula a votare la riorganizzazione della rete ospedaliera qualcuno, come noi, votò contro, altri invece, come il consigliere Taruffi, avallò completamente quell’operazione. Quindi, è davvero singolare la sua posizione oggi. Mi verrebbe da dire, un po’ come battuta, che sembra quasi che il consigliere Taruffi sia diventato il nuovo commissario straordinario alla sanità della Regione Emilia-Romagna.

L’assessore Donini, dopo essere stato silurato in un primo momento con un commissario straordinario, l’ex assessore Sergio Venturi, oggi evidentemente è commissariato dal consigliere Taruffi, che è diventato, di fatto, un commissario straordinario alla sanità, tant’è che si permette anche di uscire sulla stampa dicendo che siete già pronti ad aprire il punto nascita di Porretta Terme mi pare all’inizio del prossimo anno o comunque in tempi brevissimi, testimoniando che la Regione comunque poteva fare qualcosa per salvare questi punti nascita.

A questo punto attenderemo ulteriori indicazioni dal consigliere Taruffi, nuovo commissario alla sanità, per capire quali saranno appunto le linee della Regione Emilia-Romagna per quest’ambito. Ne prendiamo atto. Speravo di avere una comunicazione da parte del presidente Bonaccini per questa nuova nomina. Lo apprendiamo oggi e vedremo in futuro cosa farete per quanto riguarda la sanità e cosa intendete fare per ridare spazio e peso alla sanità pubblica territoriale che voi avete depotenziato negli ultimi cinque anni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Consigliere Taruffi, lei ha terminato il tempo, però vuole intervenire per fatto personale. Ha tre minuti, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ringrazio per la benevolenza il consigliere Marchetti. So che vuole sottolineare la mia attitudine storica alla figura del commissario del popolo, ma il commissario lo lasciamo alla storia.

Parliamo d’attualità. Intanto, due correzioni importanti. La prima: consigliere Marchetti, quando si rivolge genericamente a questa parte dell’aula stia un pochino più attento. Nel 2015, quando dice “vostro Governo”, dice male, nel senso che non era il mio Governo. Ero all’opposizione, politicamente, di quel Governo. Quindi, non si capisce di cosa stia parlando. Punto primo.

Punto secondo. Sulla riorganizzazione ospedaliera dice bene. Ci siamo trovati in più occasioni a discutere pubblicamente. Io ho espresso pubblicamente in questa sede i miei rilievi, le mie obiezioni. Le segnalo anche, per correttezza, che se torniamo insieme a Loiano, giusto per dirne una, dove eravamo, vedrà che il clima è diverso, perché le cose che chiedevano ‒ ad esempio, in quell’Assemblea in cui intervenimmo insieme c’era anche l’onorevole Bignami ‒ sono state accolte. Se noi oggi tornassimo in quel cinema, le persone che eventualmente tornassero lì...

 

(interruzione)

 

TARUFFI: Sì, perché se andiamo a vedere anche i risultati elettorali forse qualche consonanza tra le cose dette e quello che è successo c’è.

In ultimo, giusto per correttezza, proprio perché in quel piano c’erano delle cose che non condividevo, in quest’aula io non ho espresso un voto a favore di quel piano. Anche lì, quando si fa una ricostruzione, vado a vedere sugli atti...

 

(interruzione del consigliere Marchetti Daniele)

 

TARUFFI: L’astensione. Consigliere Marchetti, l’astensione tecnicamente in quest’aula è come un voto contrario, perché è un voto in meno. Stiamo sul punto.

Al di là delle parti tecniche, dei tecnicismi d’aula, c’è un dato politico. Siccome lì, in quel piano, c’erano cose che non mi convincevano, non ho espresso un voto favorevole. Ma da allora a oggi molte cose sono cambiate. Le segnalo, per inciso, e concludo, che il ministro della salute, Roberto Speranza, un ministro della Repubblica, quindi una figura ‒ dal mio punto di vista e penso per tutti ‒ autorevole, non si è limitato ad auspicare modifiche a quel decreto a cui lei faceva riferimento, ma le ha introdotte. Ragione per cui in questa Regione stiamo dicendo, non da oggi, ma da alcuni mesi, cioè da quando il ministro si è presentato in un’occasione pubblica non dicendo, come capita spesso, “farò”, ma dicendo “abbiamo fatto”, coerentemente, la Regione Emilia-Romagna, così come ha sempre fatto a partire dal 2017 in poi, quando in quest’aula, le ricordo, consigliere Marchetti, votammo una risoluzione all’unanimità, primo firmatario l’allora consigliere regionale Torri, che chiedeva esattamente alla Regione di chiedere al Governo le deroghe per i punti nascita. Ricordo ancora una volta che su quella richiesta, su cui ci esprimemmo collegialmente in modo unitario, il Governo, non l’attuale, ma quello di allora...

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Taruffi...

 

TARUFFI: Concludo.

Concesse quattro deroghe e ne negò tre. Oggi sono cambiate le condizioni, tali per cui apriremo, come è stato detto, anche gli altri punti nascita.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri interventi? Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Buongiorno, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.

Io vorrei che noi cogliessimo l’afflato alto e nobile delle risoluzioni che sono oggetto di questo dibattito e che provassimo ad agire una discussione di pari livello, provando a superare, di fronte alle tematiche che sono poste con queste risoluzioni, un dibattito non frutto del classico gioco delle parti, che ci può stare in altri contesti, in altri momenti, ma più alto e nobile. Davvero non è più il tempo del dibattito tra radicalismo e conservatorismo. Non è tra visione e pragmatismo lo scontro. Non è nemmeno più il tempo della contrapposizione tra interessi o rivendicazioni di bandiera, di piccole battaglie particolari. Perché non è più quel tempo? Perché se c’è un tema attorno al quale finalmente si può definire un nuovo patto di comunità è la salvaguardia del pianeta. È una questione esistenziale nel senso più letterale del termine, e cioè che da essa discende la sopravvivenza o meno del genere umano, né più né meno. Emergenza sanitaria, emergenza economica ed emergenza ambientale non sono temi da affrontare separatamente, non ci concedono di stabilire di cosa occuparci prima e cosa rimandare al dopo. Sono, invece, evidenti le interconnessioni, ed è per quello che stanno insieme nel complesso articolato delle risoluzioni che stiamo trattando adesso. Sono evidenti le interconnessioni tra emergenza sanitaria, emergenza economica ed emergenza ambientale.

Del resto, l’azione politica di questa Regione, agita direttamente o sostenendo – poi ci arriverò dicendo come – le azioni di molti Enti locali e di importanti filiere produttive, tanto industriali quanto agricole, è testimonianza di quanta consapevolezza ci sia sull’incidenza dell’una con le altre, una consapevolezza che oggi finalmente – finalmente, dico – è diventata patrimonio comune di ampie porzioni della popolazione e che può spingere le Istituzioni, a partire da questa, ad avere ancora più slancio nella proposta di cambiamenti strategici.

È una sfida storica, colleghi, ma estremamente affascinante, quella della costruzione di un nuovo paradigma sociale, riuscendo a portarsi tutti dietro. È per questo che non ha senso il dibattito nella contrapposizione tra interessi particolari: portarsi tutti dietro, riuscendo a far sentire tutti e ciascuno motori del processo. È una sfida storica, ma estremamente affascinante definire un nuovo orizzonte verso il quale si procede affrontando e vincendo le emergenze che stanno minando le nostre esistenze, come la pandemia ci ha dimostrato.

Sarà per deformazione professionale, per il percorso storico che mi ha portato a essere qui oggi, giornalista prima e amministratore di un Comune medio-piccolo, quindi ho particolare attenzione alle parole – analizzare le parole per rintracciare i cambiamenti di pensiero. Fino a qualche anno fa si parlava di cambiamenti climatici. Oggi, invece, si usano termini come climate emergency, crisis o breakdown. Fino a qualche tempo fa si sentiva dire “scettici sul clima” oggi si usa il termine “negazionisti”. La percepite anche voi la differenza.

L’espressione “cambiamenti climatici” suonava passiva e gentile, mentre oggi sempre più organizzazioni, a partire dall’ONU, stanno cambiando terminologia, adottando un linguaggio più forte per descrivere la situazione. Sono parole non mie, ma di Katharine Viner, direttore del quotidiano The Guardian.

Nuove saranno le parole che dovranno accompagnarci nella scrittura di un capitolo diverso della storia dell’umanità. Quel lessico che sarà Epifania, appunto, a mio modo di vedere, della diversità del pensiero rispetto a quello che ci ha condotti dove siamo ora. “Pensiamo a queste settimane, e questi mesi, all’angoscia che ha corroso ogni ambito della nostra vita, ai lutti, alla sofferenza, all’inquietudine per le difficoltà economiche che via via si sono manifestate nella loro enorme portata. Spiazzati dall’incedere repentino e tragico della pandemia siamo rimasti inizialmente storditi. Poi è iniziato a farsi spazio, accanto alla lotta per resistere al virus, nelle nostre abitazioni, nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori medici, tra i corridoi delle case di riposo, il pensiero di come ripartire, di come trovare una trama nuova.

L’aggressione del virus è un segnale forte per tutti. Dobbiamo cambiare il modo di pensare. Ci atterrisce perché ci colpisce direttamente come umani dimenticando intanto tanti altri problemi gravi. Noi, però, siamo solo una delle componenti di una natura vulnerata nel magnifico pianeta che ci ospita. Quanto era meraviglioso sostare immobile nella cupola della stazione guardando la terra che ruotava lenta e cogliere le sensazioni che ne scaturivano dai colori e dalla bellezza di un ambiente dalle mille espressioni.

Tornavo lassù dopo sei anni, ma affacciandomi di nuovo al nostro belvedere cosmico scorgevo con amarezza quanto la splendida bellezza, che ancora, nonostante tutto, riesce a manifestarsi fosse stata violentata e deturpata nel breve tempo trascorso.

Ero colpito dalle distrazioni degli incendi come quelli devastanti in Australia, dall’estendersi dell’aridità dei suoli, dalla riduzione dei ghiacciai. Trasmettevo dall’orbita fotografie per dimostrare come le cose fossero cambiate rapidamente nel breve arco di sei anni, nella speranza di fornire stimolo e consapevolezza a chi amministra i nostri Paesi”.

Sono le parole di Luca Parmitano, il primo astronauta italiano che ha guidato una missione spaziale. È una sollecitazione la sua, che qui abbiamo colto da tempo.

Sulla strada della transizione verso stili di vita più compatibili con la difesa del pianeta, di una transizione verso modelli produttivi più sostenibili, vogliamo compiere passi ancora più spediti. Lo abbiamo scritto nelle linee di mandato.

Nelle settimane che hanno preceduto la discussione in quest’aula, la presentazione e poi la votazione delle linee di mandato, che sono state riscritte, ciascuno di noi ha dato il proprio contributo sulla scorta del tempo prossimo passato ad affrontare la pandemia.

Non è un caso che una delle intelligenze della cui collaborazione questa Regione si è avvalsa sia quella di Enrico Giovannini, che nel suo L’utopia sostenibile spiegava come gli esperti impegnati a misurare i limiti del pianeta avessero già notato come la frequenza con cui si verificano gli eventi estremi fosse un segnale che ci si stia avvicinando alle soglie oltre le quali l’intero sistema diviene instabile. Lo stesso vale per i fenomeni economici e sociali. Ecco perché tutto si tiene insieme. Le instabilità economiche possono tradursi in instabilità sociali, politiche e istituzionali, generando un effetto domino inarrestabile. Però, in quel titolo, in quella utopia sostenibile, qui si è iniziato a lavorare credendoci non da oggi e nemmeno da ieri, ma da diverso tempo a questa parte, e lo dimostra il fatto che la Regione Emilia-Romagna si è già attivata con una serie di piani di settore, quali il Piano area integrale regionale, il Piano energetico regionale, il Piano regionale integrato dei trasporti, la strategia unitaria di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici, passibili di ulteriori modifiche, sicuramente, per migliorarne l’efficacia.

Non sto a fare l’elenco degli atti che sostanziano quello che ho appena raccontato. Vado oltre. Mi limito a raccontare di come, oltre agli atti propri di questa Regione, che raccontano del percorso fatto, ci sia quello che richiamavo prima, cioè il sostegno alle Amministrazioni locali ‒ e chi vi parla ha fatto il sindaco fino a un paio di mesi fa ‒ attuato da questa Regione, che ha saputo fare da anello di congiunzione tra le Istituzioni continentali e i nostri Municipi per l’attuazione dei percorsi utili a conseguire gli obiettivi del cosiddetto “Patto dei sindaci”, per la trasformazione a livello locale dei consumi e la riduzione progressiva dell’inquinamento.

Tanta strada percorsa, insomma, ma è in forza di questa storia e della consapevolezza che l’ha corroborata che avvertiamo l’urgenza della sfida che abbiamo di fronte, che è, appunto, una sfida ‒ mi sia consentito ‒ di slancio umanistico, cioè coniugare questi interventi a difesa dell’ambiente con la costruzione di una nuova cultura immanente, quella ‒ lo spiego ‒ che si genera nella relazione tra le persone e che attribuisce alle Istituzioni il compito di creare il contesto favorevole al raggiungimento di un nuovo orizzonte condiviso. Condiviso. È una sfida per tutte le donne e tutti gli uomini del nostro tempo. È una sfida per la nostra Regione, per l’Italia e per l’Europa.

Quando si è rotto il sogno europeo? Lo hanno chiesto tempo fa a Romano Prodi. Si è incominciato a spezzare nel 2003 con la guerra in Iraq. Lì è incominciata la diffidenza delle opinioni pubbliche verso un’Europa divisa e incapace di essere presente nei grandi temi. Crediamo non sia un caso che il primo atto ufficiale, invece, della nuova presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sia stata la presentazione al Parlamento europeo del Green New Deal europeo, un pacchetto di proposte legislative, strumenti finanziari e piani, articolato in 50 punti destinati a portare il nostro continente entro il 2030 all’abbattimento del 50 per cento delle emissioni di CO2, investendo in tecnologie rispettose dell’ambiente, sostegno all’industria nei processi di innovazione orientati all’efficienza energetica e alla riduzione dell’impatto ambientale nei processi produttivi, introdurre forme di trasporto privato e pubblico meno impattanti.

Mi avvio a concludere, perché credo che ho quasi esaurito il tempo.

È su questa strada così alta e nobile che si può definire il sogno di un’Europa della speranza. A noi spetta il compito di tenere insieme il micro con il macro, proprio come fatto anche nella gestione di questa pandemia, in cui va riconosciuta alla Regione la cifra della partecipazione e del confronto, una disponibilità al dialogo con i territori che si è già manifestata anche in queste settimane, di analisi con i diversi Assessorati fatta con sguardo strabico, da un lato al presidio del quotidiano, dall’altro già proiettati verso il domani, con l’impegno di forzare ancora di più un servizio sanitario integrato forte ed efficace, che si innerva su una solida struttura pubblica, fatta di reti ospedaliere e di medicina del territorio e che sa relazionarsi in maniera complementare con quella privata, con la reattività nel porre immediatamente l’attenzione sul riavvio degli investimenti sulle infrastrutture per la mobilità sostenibile e su quelle idriche.

Abbiamo alle spalle mesi di straordinaria difficoltà, abbiamo di fronte anni di straordinarie opportunità: facciamo sì che l’unica traccia che lasceremo sul pianeta non sia quella dell’inquinamento, ma piuttosto quella di coloro i quali hanno definito un nuovo equilibrio tra tutti gli esseri viventi, a partire dal nostro, dentro quest’aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Poche parole perché, secondo me, è un dibattito che poteva essere alto, invece si sta un pochino riempiendo di ipocrisia, perché le tematiche ambientali sono, sì, importanti, ma proprio per il loro essere importanti dovrebbero, secondo me, essere viste un pochino più dall’alto. Tanto ci riempiamo la bocca e scriviamo documenti di cose anche potenzialmente condivisibili, perdendo però un pochino il punto di vista. D’altronde, quando sento parlare di stringere un pochino alcuni parametri sull’inquinamento industriale, quando vedo le campagne contro la plastica in mare eccetera, sommessamente ricordo che l’Europa complessivamente inquina i mari del nostro pianeta per lo 0,28 per cento, a cui possiamo aggiungere lo 0,95 per cento dell’America centrale e settentrionale, tutto il resto, quindi siamo sul 96-97 per cento, proviene da altri continenti.

Allora, o noi cerchiamo di fare una battaglia con la forza della politica, e quando parlo della forza politica parlo anche dei piani commerciali, perché diventa abbastanza semplice aprire, giustamente, rotte commerciali con altri continenti, con coloro i quali fanno concorrenza, di fatto sleale, nei confronti magari delle nostre imprese perché hanno regole assolutamente differenti che permettono, oltre a tutto il discorso del pagamento della manodopera, ma anche dei suoi costi fissi, ovviamente di essere più concorrenziali. Credo che se si vuole fare un ragionamento serio sulla sacrosanta difesa dell’ambiente, tutte queste valutazioni devono essere fatte non le ho sentite in aula e non ho, ahimè, visto nessuno nei documenti.

È chiaro che uno dei riferimenti a cui mi sto rivolgendo in modo particolare è la Cina, che su inquinamento di tutti i tipi è di gran lunga medaglia d’oro incontrastata e con percentuali rispetto a quelle dell’intera Europa o dell’intero mondo occidentale che oggettivamente non sono certamente paragonabili, così come sul discorso del riscaldamento globale, climatico.

Bene, stiamo attenti ad alcune cose. Ricordiamoci, però, che il nostro mondo, la nostra terra, il nostro pianeta ha vissuto delle glaciazioni, delle “sglaciazioni”. Non tutto dipende esclusivamente dall’attività dell’uomo. Abbiamo, nel corso degli ultimi sei-sette secoli visto aumenti enormi di temperatura, poi rientrati, perché ovviamente dipendono da movimenti globali del nostro pianeta.

Attenzione a cercare di fare, anche da questo punto di vista, di tutta un’erba un fascio, così come su molte iniziative anche sul discorso dell’elettrico per quanto riguarda la mobilità individuale, le automobili.

Benissimo l’implementazione dell’elettrico. Qualcuno poi mi spiegherà come le batterie al litio verranno smaltite, domanda a cui nessuno ancora oggi sa dare una risposta. È chiaro che le cose vanno messe tutte a sistema. Serve un equilibrio che in larga parte dei documenti presentati oggi, invece, onestamente, non ravviso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Barcaiuolo.

Ci sono altri che vogliono intervenire nel dibattito generale congiunto su tutte le risoluzioni?

Passiamo, allora, al dibattito generale sulle proposte di emendamento.

Prego, consigliere Costa.

 

COSTA: Grazie, presidente.

Semplicemente per dire che, rispetto all’oggetto 364, la risoluzione a firma della consigliera Piccinini, alla quale annuncio il voto favorevole del Gruppo del Partito democratico, abbiamo accompagnato una proposta di emendamento a firma del presidente della Commissione III, Stefano Caliandro, della vicepresidente Nadia Rossi, della capogruppo Zappaterra e mia, che semplicemente recita: “Implementare la rete delle colonnine elettriche presenti sul nostro territorio regionale”.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sulle proposte di emendamento. Ricordo che ogni Gruppo ha a disposizione cinque minuti. Prego.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Annuncio voto favorevole, come potete immaginare, non solo alle risoluzioni che ho presentato, ma anche a quella della consigliera Piccinini.

Concludo gli interventi precedenti ringraziando i consiglieri di maggioranza per la condivisione, direi di spessore come elaborazione. Ho sentito, però, parole di sostegno anche in alcuni passaggi da parte della minoranza. Su alcune critiche che hanno fatto, mi permetto di dissentire sulla definizione di manifesto ideologico, perché se c’è una cosa che non mi appartiene è un atteggiamento ideologico. Io cerco sempre di informarmi e di ragionare sui fatti. Ho la presunzione di essermi formata all’ambientalismo scientifico, appunto, non a quello ideologico.

Nelle due risoluzioni, sulle quali sono stata più veloce ieri nella presentazione, ossia quella a sostegno della mobilità ciclistica e del mobility management, non si demonizza l’auto. Si parla della necessità, anzi, di rinforzare il trasporto pubblico locale, quindi sono d’accordo con il consigliere Facci, sulla voce “servizio ferroviario metropolitano”, per la quale ho presentato anche interrogazioni perché ritengo sia un progetto, e ne ho parlato anche all’assessore Corsini, che deve trovare finalmente un suo completamento. Si parla di TPL, si parla di biciclette, anche in funzione della situazione post Covid, quindi la necessità di dare delle alternative individuali negli spostamenti casa-lavoro per evitare che la gente ricominci a usare l’auto per paura degli assembramenti sui mezzi pubblici.

È ovvio che è una soluzione che riguarda la mobilità urbana. Per quella extraurbana non pretendiamo che arrivino in bicicletta da Cesena o da Cesenatico. Poteva farlo Pantani. Ma questo non è quello che io pretendo con questa risoluzione, né la maggioranza la vede così. Anzi, qui può essere utile incrementare, come sollecita anche il consigliere Tagliaferri in un’interrogazione che ha presentato, la combinazione dell’uso del treno con la bicicletta. Quindi, è questo il quadro in cui vanno viste quelle risoluzioni.

Così come parlare di incentivi alle imprese che si dotino di strumenti di monitoraggio del modo di spostamento dei dipendenti non ha niente a che fare con il “Grande Fratello”, ma ha a che fare con una roba che si chiama mobility management, che tra l’altro vede la Regione avere un proprio mobility manager. È una modalità di pianificazione della mobilità, degli spostamenti casa-lavoro di imprese pubbliche e private che risale a un decreto del ministro Ronchi. Quindi, è un’altra questione. Non c’entra il “Grande Fratello”, ma c’entra una legge che, peraltro, la Regione Emilia-Romagna ha attuato dotandosi di un mobility manager. Siccome ci sono anche i mobility management di area, quindi la pianificazione territoriale, quello che io chiedo in entrambe le risoluzioni, che si accompagnano a quella principale, è appunto di rimettere in pista questo strumento.

La Regione aveva già fatto un’indagine per capire come si spostano i suoi dipendenti, magari andrebbe riattualizzata vedendo come si spostavano prima dell’emergenza Covid e come lo fanno adesso, per vedere come la reazione all’emergenza, sia in fase di emergenza piena che in fase di ripartenza, abbia pesato. Tutto qui. Si tratta di strumenti trasparenti per la pianificazione degli spostamenti, niente di più.

Ricordo anche che, siccome queste risoluzioni sono state depositate due mesi fa – vado a concludere, perché mi sembra che stia per scadere il mio tempo –, nel frattempo sono stati messi in campo dei provvedimenti che vanno in questa direzione. Quindi, rispetto alla risoluzione principale, come ho detto ieri, la Giunta ha presentato le linee di mandato che già vedono lo sforzo di mettere insieme politiche di rilancio economico con politiche di contrasto all’emergenza climatica e all’emergenza ambientale. Rispetto, invece, allo specifico della mobilità ciclistica o delle forme di mobilità sostenibile, ricordo che c’è stato un provvedimento della Giunta che si chiama “Bike to Work”, che ha già previsto e 3.300.000 euro a sostegno della mobilità ciclistica e che il 20 giugno dal Governo ci sono stati assegnati più di 11.500 milioni di euro per promuovere la mobilità sostenibile dell’Emilia-Romagna.

Quindi, rispetto alle risoluzioni che ho presentato, insieme ai consiglieri Taruffi e Amico, alla Giunta chiedo di stanziare ulteriori risorse, convocare le associazioni che afferiscono a questo tipo di sostegno alla mobilità e quindi coinvolgere anche i Comuni sotto i 50.000 abitanti, che non fanno parte del Piano PAIR, che sono quelli che hanno avuto i primi sostegni.

Grazie per l’attenzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Collega Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Io voterò sicuramente le risoluzioni della collega Zamponi, perché mi sembrano molto puntuali e in parte riprendono anche iniziative proposta dal Movimento 5 Stelle.

Penso all’allargamento ai Comuni per l’incentivo delle biciclette elettriche e monopattini elettrici. Per quanto è stato detto penso dal collega Facci, non me ne voglia, o dalla destra in generale, quando si dice “siamo a favore in alcuni passaggi dell’ambiente, però” o “siamo a favore, ma” mi sembra un modo un po’ ipocrita di dire che, in realtà, non c’è assolutamente interesse a fare qualche progresso e in senso ambientale.

Vorrei fare una puntualizzazione per quanto riguarda le auto elettriche, perché è anche ora di smetterla nel continuare a dire che l’unico problema delle auto elettriche sono le batterie.

Le batterie intanto dopo dieci anni conservano ancora il 75 per cento della loro efficacia e poi possono essere utilizzate come accumulatori per i pannelli fotovoltaici delle abitazioni private. Prima di demonizzare un mezzo che, in realtà, è il futuro io ci penserei bene a fare certe dichiarazioni. Anzi, proprio in questi giorni sono usciti degli studi, ne parlavamo anche ieri, rispetto alla correlazione tra il Covid e l’inquinamento soprattutto nella nostra regione.

Sono studi indipendenti, ma anche studi fatti dalla Regione stessa che ha certificato il fatto che durante il lockdown siano diminuiti del 40 per cento gli ossidi di azoto. Questo significa che c’è un impatto, un’attività umana che incide e concorre a peggiorare la qualità della nostra aria.

Credo sia giunto il momento di iniziare a fare qualcosa e non demonizzare o criticare sempre chi propone di fare qualche passo avanti, che dovrebbe essere più di qualche passo perché, se questa pandemia ci ha insegnato qualcosa, dovrebbe dirci che dobbiamo correre, dobbiamo fare qualcosa oggi, smetterla di parlarci addosso e iniziare a fare qualcosa di concreto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Noi sull’ambiente vogliamo rimanere distanti dall’approccio ideologico, strumentale e, a volte, emotivo e schizofrenico che spesso viene portato all’interno anche delle Istituzioni, nella consapevolezza che le fonti di inquinamento sono molteplici e sono non attribuibili a un singolo elemento, ma a più elementi. Questo ce lo dice la stessa ARPAE. Come nella produzione di inquinamento concorre spesso il riscaldamento domestico a legna piuttosto che il traffico merci piuttosto che fattori ambientali e territoriali legati anche a fenomeni atmosferici, che è un po’ quello che, purtroppo, accade anche spesso per la nostra regione, come è stato evidenziato anche dal CNR, dal contributo sui fattori inquinanti del trasporto delle polveri dall’Est europeo. Cerchiamo, quindi, di avere un approccio che non sia focalizzato a demonizzare soltanto alcuni dei fattori inquinanti, ma che ragioni prevalentemente da un punto di vista non soltanto green, ma anche economy.

Se oggi ci troviamo con dei livelli di inquinamento ancora, di fatto, immutati è proprio perché le politiche adottate sino ad ora si sono rilevate altamente inefficaci. Le politiche adottate sino ad ora sono state quelle, fondamentalmente, per primo, di demonizzare il traffico e la mobilità privata, senza tenere in alcuna considerazione le necessità degli individui negli spostamenti, senza tenere in alcuna considerazione la necessità di favorire in maniera significativa e importante un ricambio del parco mezzi ed incentivare il ricambio, ma fondamentalmente indirizzate a cercare forzosamente di costringere le persone ad abbandonare l’autovettura per scegliere altri mezzi di trasporto. Questo vale in particolare su tutto quello che riguarda, ad esempio, il sostegno alla realizzazione di piste ciclabili, spesso realizzate in luoghi del tutto inidonei, spesso realizzate in luoghi nei quali poi l’inquinamento è aumentato perché le auto si sono trovate incolonnate, politiche che non hanno tenuto in considerazione la vita reale e comune.

Sugli ordini del giorno che sono stati presentati, proprio perché non abbiamo un approccio ideologico, ci asterremo sulle risoluzioni nn. 452 e 349, presentate da Europa Verde. Ci piace, però, evidenziare che alle parole debbono seguire anche i fatti e le politiche di questa Amministrazione devono cercare di favorire la riduzione degli spostamenti, magari cercando di offrire servizi ai cittadini che siano di prossimità, cosa che, invece, non è stata fatta. Qualcuno in aula ha ricordato i servizi sanitari che hanno costretto e costringono tuttora i cittadini a importanti spostamenti sul territorio, perché magari per eseguire una prestazione sanitaria occorre fare cinquanta o cento chilometri, proprio perché manca un servizio di prossimità. Spesso purtroppo è accaduto – se vogliamo fare un altro esempio – che in alcuni processi di fusione alcuni servizi al cittadino sono stati soppressi nei Comuni e, quindi, nell’immediata prossimità negli ex Comuni perché sono stati accentrati nel Comune più distante, il che ha costretto i cittadini a ulteriori spostamenti. Quindi, ci deve essere conformità e linearità negli atti che l’Amministrazione presenta.

Voteremo contro alla risoluzione n. 451, che invece, a nostro avviso, ha un approccio ideologico, prevedendo addirittura il collasso della mobilità nelle città italiane. Anche qua diciamo le cose come stanno: utilizzare l’emergenza e utilizzare soltanto alcuni dati dell’emergenza in modo ipocrita per portare avanti delle campagne che erano precedenti è assolutamente un approccio che noi non condividiamo. Delle due condividiamo l’approccio dell’assessore Priolo, che ha detto: c’è una task force che analizzerà e sta analizzando i dati. Aspettiamo quei dati e facciamo un ragionamento.

Oggi, invece, si utilizzano già, in modo pretestuoso, alcune vulgata popolari, come quella secondo cui l’inquinamento abbia favorito la diffusione del virus, ancora non dimostrate scientificamente, come la possibilità che tutto il mondo sia collassato perché nessuno prende più il mezzo pubblico, cosa che non mi pare ad oggi si sia ancora realizzato. Se vogliamo dirla tutta e vogliamo guardare i dati, purtroppo, alcuni fattori di inquinamento, nonostante il lockdown sono stati molto elevati, comunque, e quindi su questo credo che bisognerebbe fare un ragionamento. Crediamo che questo approccio, quello della risoluzione 364, non sia un approccio corretto. Così come non è - anche sull’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle ci asterremo – un approccio corretto quello di voler, a prescindere, potenziare tempestivamente le piste ciclabili senza invece realizzare, come crediamo noi, piste ciclabili che siano innanzitutto sicure, e noi lo vediamo spesso in alcuni territori che vengono realizzate piste ciclabili per dire che bisogna realizzare piste ciclabili…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Lisei…

 

LISEI: Vengono fatte due strisce per terra e si dice che si è fatta una pista ciclabile. Quindi, potenziarle a prescindere, senza una logica, senza un criterio, senza degli studi, secondo noi, è sbagliato.

Per questo ci asterremo alla risoluzione 364.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazi

Ci sono altri per dichiarazione di voto? Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente. Saluto anche il presidente Bonaccini.

Noi voteremo favorevolmente, come Gruppo del Partito Democratico, alle risoluzioni 349, 364, come emendata su proposta del nostro Gruppo, 451 e 452.

Voteremo favorevolmente perché sono in linea con la storia di questa Istituzione, con i passi già compiuti. Sono in linea con la visione dei nostri territori per come ho provato a raccontarla prima in quella catena e collaborazione istituzionale che dall’Europa arriva fino all’ultimo Municipio di queste latitudini. Sono in linea con le proposte che abbiamo parzialmente integrato dopo l’epidemia dentro alle linee di mandato che il presidente Bonaccini ha presentato qualche settimana fa in quest’aula.

Ci offrono l’occasione di svolgere al meglio un ruolo, che è appunto quello storico, per come ho provato a raccontarlo prima, e cioè tenere unite le nostre comunità evitando ogni contrapposizione di fronte a cambiamenti strategici radicali, ma assolutamente ineludibili.

Noi voteremo a favore anche perché non c’è assolutamente quel sapore ideologico che rischierebbe di invalidare il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati dentro le linee di mandato, che stanno, invece, dentro lo spirito di queste risoluzioni pienamente, ma c’è uno slancio ideale ‒ questo sì ‒ assolutamente alto, che si tende a coniugare con un sano pragmatismo, che è cifra stilistica degli amministratori che a queste latitudini si sono avvicendati e che anche noi pienamente, sono convinto, possiamo rappresentare.

A me spiace che di fronte a delle risoluzioni di questo genere ci sia l’avallo in quello che è lo slancio, l’idealità, ma poi si dica “non le votiamo perché può darsi che poi non facciate esattamente quello che c’è scritto”. C’è un modo semplicissimo: le si vota insieme e poi verifichiamo insieme, cammin facendo, se il raggiungimento degli obiettivi è conseguente agli orizzonti che ci siamo prefissati con queste risoluzioni. Altrimenti, mi sembra di tornare ai tempi del mio Consiglio comunale, quando l’opposizione mi diceva: “No, ma il bilancio è tutto a posto. Siamo d’accordo su tutto, però non lo possiamo votare, perché siamo l’opposizione”. No. Se facessimo tutti quel ragionamento le cose non andrebbero avanti.

C’è qualcosa da migliorare, c’è qualcosa da aggiungere, c’è qualcosa rispetto al quale si è titubanti, che alle parole seguano i fatti. Intanto votiamole, così ci assumiamo l’impegno e ciascuno di noi diventa controllore degli altri.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Evidentemente quest’ultimo intervento testimonia che da parte della maggioranza non c’è stata alcuna comprensione dell’atteggiamento e delle motivazioni che ci portano a non condividere il merito di questi provvedimenti. Lo ribadisco per l’ennesima volta. Pensavo di averlo chiarito anche con i colleghi. Il tema non è essere contrari a una necessità di migliorare l’ambiente, di sostenere la mobilità sostenibile ‒ scusate il gioco di parole ‒ in maniera più puntuale, in maniera più precisa, ma si tratta di non determinare delle sperequazioni a livello di azioni che i territori si aspettano.

Queste risoluzioni, che guardano unilateralmente e unicamente all’uso, sostanzialmente, di mezzi alternativi all’automobile, non tengono conto di quelle che sono le esigenze delle categorie amplissime di privati, di lavoratori, di studenti che hanno la necessità del mezzo privato per poter lavorare, andare a scuola e svolgere regolarmente la propria attività, la propria quotidianità. Questa è la critica che noi facciamo, non il fatto che in questo noi sostanzialmente diciamo che volete fare un castello di promesse e non le manterrete. No. Noi diciamo che queste promesse, che vedremo se verranno realizzate o meno, lo dovrete decidere voi, queste promesse, queste richieste, perché sono ovviamente richieste che si fanno alla Giunta, non tengono conto, a nostro avviso, di quelle che sono le altrettanto importanti, a nostro avviso più importanti, esigenze che i territori oggi esprimono.

Il collegamento delle infrastrutture. Lei, consigliera Zamboni, ha parlato del servizio ferroviario metropolitano: perfetto! Io ne sento parlare da più di vent’anni, da quando eravamo in Provincia e si parlava di completare il servizio ferroviario metropolitano nell’area metropolitana bolognese, allora provinciale bolognese. Benissimo. Quando si parlò di collegare l’aeroporto, asset strategico di questa realtà, anziché completare il servizio ferroviario metropolitano, quei pochi chilometri, che avrebbe determinato una spesa tutto sommato contenuta, qualcuno si è inventato il “People Mover”. Bene, i costi sociali sono lì, abbiamo speso denari su denari e il “People Mover” è ancora al palo. Converrà con me che quell’opera è stata un’opera mal pensata da chi allora ci ha amministrato, e non eravamo noi, non era chi oggi siede da queste parti.

Quindi, se vogliamo fare un’operazione di sostenibilità ambientale e di azioni concrete sul territorio, se partiamo da lontano, ne troviamo tante. Se vogliamo parlare di ambiente, e oggi si parla di mobilità sostenibile, dovremmo anche fare una valutazione, per esempio, su tutta la critica, su tutta la crociata che viene fatta contro il mondo dell’agricoltura soprattutto a livello europeo, dove non si tiene conto delle eccellenze che vi sono, dei prodotti di origine protetta, che sono un nostro vanto, sono una nostra bandiera. Oggi c’è una crociata in nome dell’ambientalismo europeo che porta a penalizzare anche quelle. Dovremmo sempre guardare il merito delle situazioni e non avere un approccio che lei dice che è scientifico, ma che per me è a volte ideologico. Non ce l’ho ovviamente con lei. Le riconosco la buona fede e la bontà delle sue azioni, ci mancherebbe altro. Ma indubbiamente tante volte questi atti sembrano un manifesto assolutamente ideologico, assolutamente non condivisibile.

Visto che parlo per dichiarazione di voto, annuncio che ci asterremo sulla 349, voteremo l’emendamento a prima firma Caliandro alla risoluzione 364, ci asterremo sulla risoluzione 364, voteremo contro la risoluzione 451 e ci asterremo sulla risoluzione 452.

Chiudo su questo aspetto: se vogliamo parlare di ambiente e vogliamo affrontarlo in maniera seria, da queste parti ci sarà sempre la porta aperta, ma se l’approccio è un approccio, ripeto, settario, unilaterale, monotematico si fa fatica anche a condividere delle parti di atti che possono sicuramente avere una loro valenza e una loro importanza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Mi sia consentita una battuta. Quando affrontiamo questo tema, le politiche ambientali e la necessità di interventi per modificare l’attuale condizione anche rispetto all’inquinamento, quindi trasporti, modalità di trasporto di persone e di merci, necessità di investire sul trasporto pubblico, di trovare mezzi alternativi a quello privato, tutte le volte io sento dire “Siamo d’accordo, però”.

È un po’ come quando qualcuno mi dice “Io non sono razzista, ma sono loro che…” oppure “Io sono per i diritti civili, ma solo che loro…”. Allo stesso modo, tutte le volte che discutiamo di questo tema io sento dire “Siamo d’accordo, però questo no”. Prima dicevo che le fonti di inquinamento, le fonti principali di inquinamento (ce ne sono diverse) sono il modello di produzione, il modello di spostamento di persone e di merci e le modalità attraverso il come costruiamo, il come abitiamo, il dove abitiamo. Quindi, abitazioni, trasporto e produzione, sistema produttivo. Queste sono le principali cause di inquinamento in una regione, la Pianura Padana, che – insieme ad altri condividiamo ovviamente il problema – è tra le più inquinate d’Europa. Credo che tutto quello che può essere e deve essere fatto per invertire questo trend è un’esigenza che ci pone, come dicevo prima, la realtà.

Il consigliere Facci nel suo intervento ha detto: “Voi incentrate il vostro agire, le vostre proposizioni, in questo caso la risoluzione, in modo settario o comunque unilaterale, mentre esistono anche le esigenze di quelli che devono utilizzare i mezzi privati per spostarsi” eccetera. Ecco, il punto è esattamente questo. Noi dovremmo lavorare per produrre soluzioni affinché chi è costretto a ricorrere al mezzo privato sia il minor numero di persone possibili. Dovremmo costruire un meccanismo integrato di offerta pubblica che consenta a chi deve spostarsi per ragioni di lavoro o di studio di poterlo fare senza utilizzare il mezzo privato. Punto. Questo è l’obiettivo. Non stiamo dicendo “vi puniamo perché vi spostate con il mezzo privato”. Stiamo provando a dire: ragioniamo e chiediamo che si ragioni su soluzioni trasportistiche, di viabilità, di mobilità che consentano ai cittadini, che ovviamente devono lavorare e devono studiare, quindi si devono muovere, di poterlo fare senza utilizzare il mezzo privato.

Allo stesso modo, per la filiera produttiva, che ha delle esigenze oggettive, ovviamente, che non sono discutibili, di trasporto di merci e di mezzi, possiamo provare a immaginare soluzioni che consentano anche alla filiera produttiva di spostare una parte almeno delle proprie necessità sui trasporti forniti, ad esempio, in questo caso, dal ferro. Questo stiamo dicendo. Non c’è una volontà punitiva. C’è semplicemente l’idea che, forse, e lo dico in modo eufemistico, qualcosa lo dobbiamo cambiare.

Anch’io sono d’accordo: alcune delle scelte infrastrutturali di questo territorio, di questa regione e, in generale, del nostro Paese sono state più che discutibili. Però siamo all’oggi e il tema è: come immaginiamo che sia la nostra regione tra vent’anni? Come immaginiamo che debba essere il sistema trasportistico regionale e nazionale tra vent’anni? Questo è il tema. Per non ritrovarci qui, qualcun altro al posto nostro, tra vent’anni, a dire: “Quelli che c’erano vent’anni fa non hanno immaginato le soluzioni giuste”. Questo è lo sforzo che noi chiediamo. Semplicemente su questo, come ho detto all’inizio, quindi sulla necessità di impegnarsi sul tema del contrasto alle disuguaglianze, che sono anche territoriali, e sulla transizione ecologica. Sono due aspetti che stanno insieme, sono interconnessi e devono assolutamente caratterizzare questa legislatura. Non a caso abbiamo discusso qualche giorno fa sulle linee programmatiche e abbiamo parlato del Patto per il lavoro e per il clima, perché sappiamo che sono due tasselli fondamentali che devono essere tenuti insieme. Lavoro e clima. Come si produce e come ci si muove al tempo del ventunesimo secolo, con le sfide che il ventunesimo secolo ci pone.

È inutile pensare ‒ e concludo ‒ di continuare a reiterare modelli di sviluppo e di produzione di trasporto che ci hanno portato dove siamo, cioè in un mondo in cui ormai i limiti ambientali li abbiamo abbondantemente superati. Questa non è più una discussione del se, è una discussione del come si affronta questo problema.

Il nostro voto, quindi, sarà favorevole alle risoluzioni 349 e 364, così come emendata dalla firma del consigliere Caliandro, 451 e 452.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Altri per dichiarazione di voto? Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Credo francamente che in queste risoluzioni presentate non ci sia una demonizzazione del mezzo privato, ed è il motivo per cui noi voteremo tutte queste risoluzioni che sono in questo momento in discussione.

Sapete che personalmente sono anche favorevole ad alcune infrastrutture importanti per la nostra regione che riguardano proprio i mezzi privati e che riguardano anche da vicino tutte le attività produttive del nostro territorio. Penso, però, che contemporaneamente sia importante mantenere alta l’attenzione e investire sempre di più su una mobilità alternativa. Questo è il motivo del nostro voto a favore.

È inutile che ci nascondiamo dietro un dito: sappiamo, ad esempio, per quello che riguarda i trasporti scolastici, che tantissimi genitori porterebbero i propri ragazzi in auto direttamente sui banchi di scuola, se potessero, e questa è una cosa su cui dobbiamo cominciare a mettere la testa e a lavorare noi come Assemblea legislativa. È chiaro che, per far sì che questo tipo di mobilità venga utilizzato, deve essere funzionante e funzionale. Credo che tutte queste risoluzioni vadano in quest’ottica, quindi come Lista Bonaccini Presidente voteremo favorevolmente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

A questo punto partiamo con le votazioni, votazioni palesi.

Adesso partiamo con la votazione della risoluzione 349, a firma dei consiglieri Zamboni, Taruffi e Amico.

Dichiaro aperta la votazione.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non è emendamento. Come ho detto, è la risoluzione 349.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Dove compare “emendamento”? Ah, emendamento 1. Non so. Non c’è il voto di quell’emendamento. Siamo a quella prima, alla 349. Dopo abbiamo l’emendamento alla successiva risoluzione. Dopo questo voto votiamo l’emendamento. È successivo, un voto successivo.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 9 favorevoli, 7 astenuti.

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, astenuto; 3 BARGI Stefano, astenuto; 4 BERGAMINI Fabio, astenuto; 5 BONACCINI Stefano, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, astenuta; 10 CATELLANI Maura, astenuta; 11 COSTA Andrea, favorevole; 12 COSTI Palma, favorevole; 13 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 14 FABBRI Marco, favorevole; 15 FACCI Michele, astenuto; 16 FELICORI Mauro, favorevole; 17 LISEI Marco, astenuto; 18 MALETTI Francesca, favorevole; 19 MARCHETTI Daniele, astenuto; 20 MASTACCHI Marco, astenuto; 21 MONTALTI Lia, favorevole; 22 MONTEVECCHI Matteo, astenuto; 23 MORI Roberta, favorevole; 24 MUMOLO Antonio, favorevole; 25 PELLONI Simone, astenuto; 26 PICCININI Silvia, favorevole; 27 PIGONI Giulia, favorevole; 28 PILLATI Marilena, favorevole; 29 POMPIGNOLI Massimiliano, astenuto; 30 RAINIERI Fabio, astenuto; 31 RANCAN Matteo, astenuto; 32 RONTINI Manuela, favorevole; 33 ROSSI Nadia, favorevole; 34 SONCINI Ottavia, favorevole; 35 STRAGLIATI Valentina, astenuta; 36 TAGLIAFERRI Giancarlo, astenuto; 37 TARUFFI Igor, favorevole; 38 ZAMBONI Silvia, favorevole; 39 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 23

Astenuti 16

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 349 è approvata, con voto palese, in modalità telematica,

a maggioranza dei presenti)

 

Passiamo all’emendamento n. 1 a firma del consigliere Caliandro. Per Regolamento, ci vuole il previo assenso della prima firmataria della risoluzione, quindi della consigliera, al voto, che immagino ci sarà.

Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Do il mio assenso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Votiamo l’emendamento 1 alla risoluzione 364 a firma della consigliera Piccinini, emendamento a firma del consigliere Caliandro ed altri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 19 favorevoli.

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BARGI Stefano, favorevole; 4 BERGAMINI Fabio, favorevole; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONACCINI Stefano, favorevole; 7 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 8 BULBI Massimo, favorevole; 9 CALIANDRO Stefano, favorevole; 10 CASTALDINI Valentina, favorevole; 11 CATELLANI Maura, favorevole; 12 COSTA Andrea, favorevole; 13 COSTI Palma, favorevole; 14 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 15 DELMONTE Gabriele, favorevole; 16 FABBRI Marco, favorevole; 17 FACCI Michele, favorevole; 18 FELICORI Mauro, favorevole; 19 IOTTI Massimo, favorevole; 20 LISEI Marco, favorevole; 21 MALETTI Francesca, favorevole; 22 MARCHETTI Daniele, favorevole; 23 MARCHETTI Francesca, favorevole; 24 MASTACCHI Marco, favorevole; 25 MONTALTI Lia, favorevole; 26 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 27 MORI Roberta, favorevole; 28 MUMOLO Antonio, favorevole; 29 OCCHI Emiliano, favorevole; 30 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 31 PELLONI Simone, favorevole; 32 PICCININI Silvia, favorevole; 33 PIGONI Giulia, favorevole; 34 PILLATI Marilena, favorevole; 35 POMPIGNOLI Massimiliano, favorevole; 36 RAINIERI Fabio, favorevole; 37 RANCAN Matteo, favorevole; 38 RONTINI Manuela, favorevole; 39 ROSSI Nadia, favorevole; 40 SONCINI Ottavia, favorevole; 41 STRAGLIATI Valentina, favorevole; 42 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 43 TARASCONI Katia, favorevole; 44 TARUFFI Igor, favorevole; 45 ZAMBONI Silvia, favorevole; 46 ZAPPATERRA Marcella, favorevole;

 

Mi sembra chiaro che l’emendamento è approvato.

 

(L’emendamento 1 è approvato, con voto palese, in modalità telematica,

all’unanimità dei votanti)

 

 

Prima di passare al voto della risoluzione, ha chiesto la parola la consigliera Rontini.

Prego, consigliera, sull’ordine dei lavori.

 

RONTINI: Presidente, si […] chiedere […] meglio nella chat […] quest’ultima votazione […] oggi neanche […]. Credo che questo […] come hanno voluto fare […].

 

PRESIDENTE (Petitti): La sentiamo male.

 

RONTINI: […] stiamo votando.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Allora, provo a dire io perché abbiamo sentito a tratti. Sostanzialmente, prima di ogni votazione, scriviamo in maniera puntuale l’oggetto della votazione, perché a volte i consiglieri non riescono a leggerlo per tempo nella chat. Ringrazio per il supporto tecnico.

Consigliera Marchetti, anche lei ha chiesto la parola per l’ordine dei lavori?

 

MARCHETTI Francesca: Presidente, era per il voto della risoluzione precedente. Non era registrato il mio voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Benissimo. Grazie a lei.

Adesso apriamo il voto alla risoluzione 364, a firma della consigliera Piccinini. Prego.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 9 favorevoli, 8 astenuti.

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, astenuto; 3 BARGI Stefano, astenuto; 4 BERGAMINI Fabio, astenuto; 5 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 6 BULBI Massimo, favorevole; 7 CALIANDRO Stefano, favorevole; 8 CATELLANI Maura, astenuta; 9 COSTA Andrea, favorevole; 10 COSTI Palma, favorevole; 11 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 12 DELMONTE Gabriele, astenuto; 13 FABBRI Marco, favorevole; 14 FACCI Michele, astenuto; 15 FELICORI Mauro, favorevole; 16 IOTTI Massimo, favorevole; 17 LISEI Marco, astenuto; 18 LIVERANI Andrea, astenuto; 19 MALETTI Francesca, favorevole; 20 MARCHETTI Daniele, astenuto; 21 MARCHETTI Francesca, favorevole; 22 MASTACCHI Marco, astenuto; 23 MONTALTI Lia, favorevole; 24 MONTEVECCHI Matteo, astenuto; 25 MORI Roberta, favorevole; 26 MUMOLO Antonio, favorevole; 27 OCCHI Emiliano, astenuto; 28 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 29 PELLONI Simone, astenuto; 30 PICCININI Silvia, favorevole; 31 PIGONI Giulia, favorevole; 32 PILLATI Marilena, favorevole; 33 POMPIGNOLI Massimiliano, astenuto; 34 RAINIERI Fabio, astenuto; 35 RANCAN Matteo, astenuto; 36 RONTINI Manuela, favorevole; 37 ROSSI Nadia, favorevole; 38 SONCINI Ottavia, favorevole; 39 STRAGLIATI Valentina, astenuta; 40 TAGLIAFERRI Giancarlo, astenuto; 41 TARASCONI Katia, favorevole; 42 TARUFFI Igor, favorevole; 43 ZAMBONI Silvia, favorevole; 44 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 26

Astenuti 18

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 364 è approvata, con voto palese, in modalità telematica,

a maggioranza dei presenti)

 

Ora passiamo al voto della risoluzione 451 a firma dei consiglieri Zamboni, Taruffi e Amico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 9 favorevoli, 8 contrari.

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, contrario; 3 BARGI Stefano, contrario; 4 BERGAMINI Fabio, contrario; 5 BONACCINI Stefano, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, contraria; 10 CATELLANI Maura, contraria; 11 COSTA Andrea, favorevole; 12 COSTI Palma, favorevole; 13 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 14 DELMONTE Gabriele, contrario; 15 FABBRI Marco, favorevole; 16 FACCI Michele, contrario; 17 FELICORI Mauro, favorevole; 18 MALETTI Francesca, favorevole; 19 MARCHETTI Daniele, contrario; 20 MARCHETTI Francesca, favorevole; 21 MASTACCHI Marco, contrario; 22 MONTALTI Lia, favorevole; 23 MONTEVECCHI Matteo, contrario; 24 MORI Roberta, favorevole; 25 MUMOLO Antonio, favorevole; 26 OCCHI Emiliano, contrario; 27 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 28 PELLONI Simone, contrario; 29 PICCININI Silvia, favorevole; 30 PIGONI Giulia, favorevole; 31 POMPIGNOLI Massimiliano, contrario; 32 RAINIERI Fabio, contrario; 33 RANCAN Matteo, contrario; 34 RONTINI Manuela, favorevole; 35 ROSSI Nadia, favorevole; 36 SONCINI Ottavia, favorevole; 37 STRAGLIATI Valentina, contraria; 38 TAGLIAFERRI Giancarlo, contrario; 39 TARASCONI Katia, favorevole; 40 TARUFFI Igor, favorevole; 41 ZAMBONI Silvia, favorevole; 42 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 26

Contrari 18

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 451 è approvata, con voto palese, in modalità telematica,

a maggioranza dei presenti)

 

Passiamo al voto della risoluzione 452, a firma dei consiglieri Zamboni, Taruffi, Amico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 9 favorevoli, 7 astenuti.

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, astenuto;3 BARGI Stefano, astenuto; 4 BERGAMINI Fabio, astenuto; 5 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 6 BULBI Massimo, favorevole; 7 CALIANDRO Stefano, favorevole; 8 CASTALDINI Valentina, astenuta; 9 CATELLANI Maura, astenuta; 10 COSTA Andrea, favorevole; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 DELMONTE Gabriele, astenuto;14 FABBRI Marco, favorevole; 15 FELICORI Mauro, favorevole; 16 MALETTI Francesca, favorevole; 17 MARCHETTI Daniele, astenuto; 18 MARCHETTI Francesca, favorevole; 19 MASTACCHI Marco, astenuto; 20 MONTALTI Lia, favorevole; 21 MONTEVECCHI Matteo, astenuto; 22 MORI Roberta, favorevole; 23 MUMOLO Antonio, favorevole; 24 OCCHI Emiliano, astenuto; 25 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 26 PELLONI Simone, astenuto; 27 PICCININI Silvia, favorevole; 28 PIGONI Giulia, favorevole; 29 PILLATI Marilena, favorevole; 30 POMPIGNOLI Massimiliano, astenuto; 31 RAINIERI Fabio, astenuto; 32 RANCAN Matteo, astenuto; 33 RONTINI Manuela, favorevole; 34 ROSSI Nadia, favorevole; 35 SONCINI Ottavia, favorevole; 36 STRAGLIATI Valentina, astenuta; 37 TAGLIAFERRI Giancarlo, astenuto; 38 TARASCONI Katia, favorevole; 39 TARUFFI Igor, favorevole; 40 ZAMBONI Silvia, favorevole; 41 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 25

Astenuti 16

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 452 è approvata, con voto palese, in modalità telematica,

a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 327

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere l’estensione del bonus per il servizio prestato in questa emergenza a tutti gli autisti soccorritori del nostro sistema sanitario regionale che operano attraverso forme di convenzione. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 431

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare la possibilità di estendere il riconoscimento economico previsto per gli operatori della sanità anche a tutti gli operatori sociali e sanitari occupati nei servizi per anziani e nei servizi disabili al tempo del Covid, con particolare riferimento alle Cra, eventualmente attraverso adeguate fonti di finanziamento. A firma dei Consiglieri: Maletti, Costi, Bondavalli, Pigoni, Soncini, Tarasconi, Montalti, Rossi, Pillati, Zamboni, Fabbri, Costa, Caliandro, Rontini, Amico, Bulbi, Taruffi, Zappaterra, Sabattini, Daffadà

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora proseguiamo con i lavori con la risoluzione 327: Risoluzione che impegna la Giunta a prevedere l’estensione del bonus per il servizio prestato in questa emergenza a tutti gli autisti soccorritori del nostro sistema sanitario regionale che operano attraverso forme di convenzione. La risoluzione è a firma della consigliera Piccinini.

Su questa insiste una proposta di emendamento, sempre a firma della consigliera Piccinini.

A questo documento, a questa risoluzione, si abbina un’altra risoluzione, la risoluzione 431, che impegna la Giunta a valutare la possibilità di estendere il riconoscimento economico previsto per gli operatori della sanità anche a tutti gli operatori sociali e sanitari occupati nei servizi per anziani, nei servizi disabili al tempo del Covid, con particolare riferimento alle CRA eventualmente attraverso adeguate fonti di finanziamento.

Questa risoluzione è a firma dei consiglieri Maletti ed altri. Su questo documento insistono due proposte di emendamento, una è a firma della consigliera Maletti e una è a firma del consigliere Daniele Marchetti.

A questo punto apriamo il dibattito generale. Ricordo che è un dibattito congiunto su tutte le risoluzioni e che ogni consigliere può intervenire per un tempo massimo di dieci minuti.

Passo la parola alla consigliera Piccinini. Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione è ormai datata. È del 16 aprile, di due mesi fa. Le nostre richieste sono state recepite e quindi è segno che erano richieste giuste ed eque.

Durante questa pandemia abbiamo spesso elogiato il grande sforzo messo in campo dai nostri operatori sanitari, a cui è stato riconosciuto questo bonus di 1.000 euro. Questa risoluzione, però, pone l’attenzione su un altro soggetto che ha operato sempre con grande senso di responsabilità ed esponendosi al rischio, che sono i nostri autisti soccorritori, anche loro in prima linea durante l’emergenza. Se n’è parlato forse troppo poco rispetto all’impegno che hanno messo durante questa pandemia. In particolare, mi riferisco agli autisti soccorritori che operano attraverso forme di convenzione, a cui non veniva riconosciuto questo bonus. L’intenzione, quindi, era quella di non creare dei lavoratori di serie A e di serie B, ma che questo riconoscimento fosse dato a una comunità intera impegnata a gestire questa situazione di emergenza con grande professionalità. Quindi, l’intento era, appunto, di riconoscere anche ai nostri autisti soccorritori che operano pure in convenzione al pari degli autisti soccorritori dipendenti dal servizio sanitario il riconoscimento per il grande lavoro e il grande impegno messo durante questa pandemia.

Preciso, tra l’altro, che questa è una figura che ancora oggi non è adeguatamente riconosciuta sotto il profilo professionale e formativo, quindi a maggior ragione era necessario intervenire per dare merito di quanto fatto durante questa emergenza. E su questo auspico che si possa aprire un dibattito, come già sta avvenendo in qualche modo a livello nazionale, sul riconoscimento professionale di questa figura.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto la parola la consigliera Maletti. Prego, consigliera.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Le strutture sociosanitarie per anziani e diversamente abili di tipo residenziale sono state la situazione più critica rispetto […] del Covid, da un lato perché è una situazione […] le persone non riescono a tenere le distanze che ci hanno permesso di evitare le contaminazioni, dall’altro perché gli ospiti sono persone fragili, già con patologie e soprattutto non autosufficienti.

Da subito sono stati vietati gli accessi a parenti e volontari, il che da un lato ha limitato in modo significativo il contagio, dall’altro ha creato situazioni per le quali molti ospiti sono anche regrediti non vedendo le figure di riferimento […] il personale si è comunque attrezzato con videochiamate che hanno permesso agli ospiti di continuare a tenere rapporti, seppur difficili, con i parenti. […] di attività di animazione per valorizzare le capacità residue e l’attività di rianimazione, che tante volte sono state fatte dai volontari. Tra l’altro, in un contesto di carenza di personale, anche senza ausili, senza DPI all’inizio.

Con tanto impegno il personale si è sobbarcato turni di lavoro intensi data la scarsità, mettendo a rischio la propria salute e anche quella dei famigliari.

Il problema della carenza di personale è stato trasversale in tutte le case di residenza, tra l’altro gestite da soggetti diversi. Infatti, in Emilia-Romagna abbiamo delle CRA gestite […], le ASP, appaltate, quelle gestite da cooperative, quelle gestite da soggetti privati con il […], gestite da fondazioni, gestite da parrocchie e gestite anche da enti religiosi.

La Regione è intervenuta sbloccando corsi di formazione professionale per operatori sociosanitari, permettendo esami online, ma permettendo anche alle ASP di poter avere trasferito del personale direttamente dalle aziende sanitarie. Per cui, sono state fatte tutto un insieme anche di scelte per aiutare le strutture.

Il modello emiliano-romagnolo di accreditamento, che fissa in 75 posti il massimo di capienza per ogni autorizzazione al funzionamento, si è dimostrato migliore rispetto a quello di altre regioni appunto che definiscono dei numeri molto più ingenti di persone. Tra l’altro, è stata vincente anche la divisione in nuclei, cioè con spazi, ospiti e personale definiti. Questo ha permesso che anche nelle strutture dove ci sono stati degli eventi di Covid si è riusciti in diverse strutture a limitarlo agli ospiti nello stesso nucleo, a 25 ospiti e non alle strutture intere. Rispetto al modello delle CRA, come ha detto anche il commissario Venturi, occorre fare una seria riflessione, perché, ripeto, questo modello si è dimostrato vincente, però occorre rispetto al futuro rivedere alcune dinamiche anche per dare risposte al numero di anziani che, purtroppo, sono non autosufficienti e che aumentano.

In molte strutture il personale ha fatto turni doppi, tripli e in alcune gli operatori in un unico nucleo vivevano in struttura con turni settimanali, bisettimanali o anche mensili. Questo ha permesso anche di limitare tantissimo il contagio, come diversi operatori che avevano paura o di infettare gli ospiti o di infettare la propria famiglia sono stati costretti ad alloggiare in strutture alberghiere per evitare di andare a casa Nonostante tutto questo, nelle CRA c’è stato un numero alto di decessi e molto personale è stato colpito, ha preso il Covid, anche operatori giovani, come a Modena, […].

Per queste motivazioni, noi chiediamo di impegnare la Giunta a valutare la possibilità di estendere il riconoscimento economico previsto per gli operatori della sanità anche a tutti gli operatori sociali e sanitari che si sono occupati dei servizi per anziani e disabili. Inoltre, nell’emendamento lo ampliamo anche ai servizi di soccorso e di trasporto sanitario con ambulanza al tempo del Covid, con particolare riferimento all’età, eventualmente attraverso adeguate fonti di finanziamento. Anche perché, come ho detto prima, siccome ci sono diversi soggetti gestori, anche qui la Regione deve valutare come poter fare anche per erogare i diversi contributi. Del resto, quando sono soggetti che fanno parte del sistema pubblico, come i Comuni e le ASL, è un discorso, ci sono soggetti con i quali ci sono dei rapporti […] e bisogna valutare.

A metà aprile è stato fatto anche dalla Regione un nuovo documento che fornisce ulteriori indicazioni operative ai soggetti gestori, come i tamponi per le diagnosi tempestive dei casi positivi, ma anche tutto un insieme di azioni coordinate anche a livello distrettuale. Da qualche giorno c’è anche la possibilità di far entrare i famigliari e i volontari nelle CRA. Questo sta aprendo un dibattito anche nelle CRA stesse e negli stessi operatori e coordinatori perché, mentre da un lato c’è la voglia di far entrare i volontari e i familiari anche per valorizzare le attenzioni e le capacità residue degli ospiti, dall’altro permane ancora tanta paura.

Credo che questo sarebbe un segnale anche di valorizzazione di un personale che ci ha dato l’anima, sicuramente non tutti, però grazie a loro i nostri anziani e le persone non autosufficienti hanno potuto vivere questi mesi, che sono stati difficili per tutti, anche per noi, ma molto più difficili per una persona che è allettata, per una persona che è molto fragile rispetto a delle patologie […].

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo ora la parola al consigliere Tagliaferri. Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Buongiorno, presidente.

Le riflessioni in merito al nostro sistema sanitario impongono innanzitutto una domanda molto specifica: cosa abbiamo imparato da questa emergenza? La situazione emergenziale che è appena trascorsa ci ha senza dubbio sottolineato, certo, tantissimi atti di eroismo, tantissime situazioni che vedono protagonisti in positivo in particolare i nostri operatori del sistema sanitario, ma hanno anche evidenziato e sottolineato fortemente le diverse criticità del sistema sanitario regionale nel suo complesso.

Ritengo per questo che sia fondamentale partire dall’analisi di queste criticità in senso costruttivo al fine di garantire una miglior risposta ad eventuali, e Dio non voglia, ovviamente, situazioni di ritorno nei prossimi mesi.

Un primo problema che ritengo debba essere affrontato è la carenza di organico, che caratterizza il sistema sanitario emiliano-romagnolo che durante la fase emergenziale si è evidenziato ancora di più.

Ciò ritengo sia dovuto principalmente a due fattori: il blocco del turnover e la mancata pianificazione nazionale del finanziamento delle borse di studio per specializzandi in medicina.

Ancora bisogna sottolineare come la riforma del sistema ospedaliero e delle cure territoriali non abbia, a mio giudizio, dato i risultati attesi. Non c’è stata una presa in carico reale delle persone positive con sintomi, con monitoraggi costanti, ma ci si è affidati alle segnalazioni dei contagiati, che spesso, a seguito del senso di abbandono, si sono rivolti agli ospedali invocando il ricovero.

Inoltre, tra questi soggetti ci sono stati numerosi casi arrivati all’ospedale in situazioni critiche, che necessitavano di ricovero già da giorni e che, come nel caso di alcune persone che ho conosciuto personalmente, purtroppo, hanno pagato poi molto duramente questi ritardi e queste assenze.

È importante inoltre la tematica dell’aggiornamento dei piani regionali e nazionali per arginare il rischio di pandemia. Dal 2005 l’OMS ha chiesto a tutti gli Stati di mettere a punto un piano pandemico e di mantenerlo sempre aggiornato in ottemperanza alle linee guida concordate.

Il piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale è stato approvato il 9 febbraio 2006 dalla Conferenza permanente per i rapporti fra Stato, Regioni e Province autonome e ha tracciato le linee generali per l’identificazione e il controllo di un’eventuale pandemia influenzale, con l’obiettivo di limitarne l’impatto sulla popolazione.

Questo piano nazionale è stato punto di riferimento per i singoli piani operativi regionali, ovviamente, prevedendo azioni condivise e coordinate tra Stato e Regioni, precisando che le azioni sanitarie a livello territoriale sono garantite dalle Regioni fornendo le istruzioni per la creazione dei piani pandemici regionali, ossia gli strumenti necessari per la concretizzazione degli indirizzi nazionali. L’Emilia-Romagna ha recepito l’accordo del 9 febbraio 2006 in sede di Conferenza permanente per i rapporti fra Stato, Regioni e Province autonome per approvare il Piano regionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale, nonché per istituire il Gruppo regionale pandemia influenzale.

L’emergenza appena trascorsa ci dimostra sia l’inadeguatezza degli strumenti di pianificazione regionali e nazionali esistenti, ma anche la necessità di una loro modifica e anche l’urgenza di misure comuni a livello comunitario.

Da ultimo, ma non per importanza, va sottolineata la grave situazione che si è creata nel periodo tra febbraio e aprile 2020 nelle strutture residenziali per anziani in Emilia-Romagna. Molto risalto è stato dato a livello nazionale, come si vede da tutte le esplicitazioni dei media, a ciò che avveniva nella vicina Lombardia, mentre su quello che avveniva in Emilia-Romagna è calato un inquietante silenzio.

Vale la pena ricordare che il dato peggiore purtroppo a livello nazionale relativo ai decessi nelle case di riposo è proprio quello emiliano-romagnolo. Infatti, uno studio dimostra come il 57,7 per cento del totale dei decessi nelle case di riposo ha interessato residenti contagiati da Covid, davanti alla Lombardia, che si ferma al 53,4 per cento. Questo è davvero un triste primato, che si aggiunge a quello relativo alla provincia di Piacenza, che si attesta, ahimè, come provincia più colpita in rapporto alla popolazione residente.

Evidentemente le misure adottate, sia quelle più tempestive, come la sospensione delle visite e il distanziamento degli ospiti, sia quelle adottate solo in un secondo momento, quale la chiusura totale delle strutture, non sono state sempre efficaci. A ciò si deve aggiungere la totale mancanza di dispositivi di protezione individuale per gli operatori delle residenze per anziani. Ovviamente, non è successo in tutte queste strutture, ma in tante è avvenuto.

La nostra Regione, e l’Italia intera, non può permettersi di farsi cogliere nuovamente impreparata ad affrontare eventuali nuove situazioni critiche. Tanti sforzi sono stati fatti sicuramente dalle Istituzioni, ma soprattutto dal mondo della produzione, dalle categorie economiche, spesso anche per sopperire a lacune lasciate dal Governo nazionale. Questi sforzi non siano vanificati e la Giunta lavori sulle criticità emerse con umiltà nella gestione delle emergenze per costruire un sistema di difesa efficace nel tutelare in primis l’incolumità degli emiliano-romagnoli e il tessuto economico e produttivo della nostra amata regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Passo ora la parola al consigliere Amico. Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Intervengo nel dibattito su queste due risoluzioni in forma congiunta perché credo che colgano il punto del concorso del personale sociosanitario rispetto al fronteggiamento dell’epidemia che abbiamo non del tutto alle spalle, ma che possiamo osservare in questo momento con più serenità e cercando di porre ulteriori rimedi per evitare di piombare all’interno di quella situazione.

Se complessivamente, nel corso dei mesi dell’emergenza, sicuramente, il personale sanitario, quello ospedaliero, infermieristico, è stato quello maggiormente coinvolto, quello che ha ottenuto anche gli onori maggiori della cronaca, perché sicuramente in prima linea per quanto riguarda il fronteggiamento dell’epidemia, altrettanto deve essere considerato il personale impegnato nelle varie funzioni sociosanitarie che sono anche un tratto distintivo di questa Regione; personale che non ha mai fatto mancare la propria disponibilità, il proprio impegno nell’accudire, accompagnare e sostenere le persone residenti all’interno dei vari centri residenziali, ma che, nello stesso tempo, è sempre stato a disposizione dell’accompagnamento per quanto riguarda non solo il residenziale, ma anche il semiresidenziale, portando sollievo alle famiglie con persone non autosufficienti, fossero esse disabili, fossero esse anziane.

Quindi, queste due risoluzioni, per quanto riguarda sia la parte del trasporto, ma soprattutto per quanto riguarda gli operatori sociosanitari, vanno nella direzione di riconoscere a questo personale, che spesso e volentieri viene trascurato e non valorizzato quanto dovrebbe, un ruolo fondamentale per quanto riguarda i servizi alla persona. Nel corso di questi mesi abbiamo letto nei vari DPCM i servizi alla persona spesso accompagnati a quelli dei servizi più legati ai parrucchieri, ma per l’Emilia-Romagna credo che i servizi alla persona siano quelli di sostegno sociosanitario alle persone maggiormente fragili. Questo personale, gli operatori sociosanitari, che intervengono, come diceva giustamente la consigliera Maletti, a diverso regime, quindi sia pubblico che privatistico, ma soprattutto nel privato sociale, sono comunque persone che hanno un’intenzione nello svolgere il loro lavoro che non è solo ed esclusivamente un semplice impiego quotidiano, ma è un’intenzione motivata nello stare nel sociale, quindi credo che risoluzioni in questa direzione siano più che opportune, anche nel riconoscere quanto questi hanno svolto nel corso di questi mesi.

È chiaro che anche l’intero sistema di accreditamento per quanto riguarda i servizi integrati ha bisogno di una revisione o manutenzione ulteriore per migliorare ulteriormente. Credo che un riconoscimento economico agli operatori sia importante trovare il modo per poterlo fare, che credo vada anche nella direzione di quello che anche in altri momenti abbiamo provato a sottolineare, e cioè come il lavoro nel sociale debba trovare anche una qualificazione non solo professionale, non solo economica, ma anche di valorizzazione ideale e culturale più profonda e più sottolineata anche da parte della Regione. Per questo, penso che, al di là della misura che si riuscirà a prendere per i vari soggetti, questa riflessione ci debba accompagnare anche nella prosecuzione del lavoro che viene fatto all’interno del Patto per il lavoro, riconoscendo non solo al sistema sanitario, ma al sistema complessivo del sociosanitario una qualificazione maggiore per il prossimo periodo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Ora passo la parola al consigliere Marchetti. Prego, consigliere.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Le due risoluzioni prendono spunto un po’ da un’azione che abbiamo visto portare avanti, cioè quella del cosiddetto bonus destinato a medici, infermieri e operatori sociosanitari delle Aziende sanitarie della nostra regione, che hanno affrontato in prima linea l’emergenza causata dal Covid-19, un bonus che doveva essere di 1.000 euro mediamente a testa e che abbiamo visto poi essere più basso perché stiamo parlando di circa 600 euro mediamente ad operatore sanitario. Abbiamo letto, comunque, qualche reclamo da parte delle organizzazioni sindacali, che, però, in teoria, dovrebbero aver sottoscritto i vari accordi a livello aziendale. Comunque, come Lega stiamo cercando di approfondire tutti questi diversi aspetti.

Detto ciò, andando oltre, riconosciamo comunque l’importanza di dover riconoscere un bonus dal punto di vista economico anche alle figure che vengono riportate nei due documenti in discussione.

So che sono stati presentati degli emendamenti, quindi verranno modificate entrambe le risoluzioni. Per quanto riguarda quella presentata dal Movimento 5 Stelle si parla principalmente degli autisti soccorritori, che operano attraverso forme di convenzione. È un punto che abbiamo affrontato anche noi come Lega non moltissimo tempo fa, perché riteniamo comunque importante tenere al centro del dibattito anche queste figure che, in parallelo agli operatori sanitari delle nostre aziende regionali, le ASL, hanno comunque dato il loro importante contributo nell’affrontare l’emergenza da Covid-19.

Al tempo stesso, è vero, anche gli operatori sociosanitari che hanno lavorato e che lavorano tuttora all’interno delle strutture sociosanitarie dedicate ai disabili, agli anziani hanno sicuramente sopportato un peso enorme sulle loro spalle viste le difficoltà che comunque ci sono state, difficoltà e criticità che ci sono state sul nostro territorio, perché, purtroppo, ahimè, non siamo sicuramente un’isola felice. Il Covid-19 ha travolto tutte le realtà regionali e anche i nostri servizi sociosanitari sono stati travolti da questa emergenza.

Abbiamo puntualmente presentato diversi atti ispettivi su ogni situazione che veniva denunciata da parenti o organizzazioni sindacali che lamentavano alcune criticità all’interno delle strutture sociosanitarie della nostra regione.

L’abbiamo fatto non tanto per portare avanti una critica fine a sé stessa, ma proprio perché vogliamo capire nel dettaglio che cosa può essere andato storto in queste realtà e in futuro far sì che tutto ciò non riaccada. Infatti, quando si parla di una riflessione da fare sulle strutture sociosanitarie, non possiamo che essere d’accordo, soprattutto se consideriamo che, quando nella scorsa legislatura parlammo di rivedere i criteri di accreditamento delle strutture sanitarie, noi avevamo proprio detto che sarebbe stato necessario anche rivedere i criteri di accreditamento delle strutture sociosanitarie, richiesta che all’epoca venne respinta dalla maggioranza. Comunque, oggi prendiamo atto che c’è questa disponibilità a rivedere l’intero sistema e crediamo che sia assolutamente necessario perché abbiamo visto che, comunque, è un sistema che presenta delle falle da correggere.

Tornando suoi documenti, mi sembra che ci siano delle sfumature tra quello presentato dal Movimento 5 Stelle e quello presentato dal Partito Democratico che con gli emendamenti che sono stati presentati vanno un po’ di pari passo. Tuttavia, in quello del Movimento 5 Stelle si dice chiaramente di prevedere un aiuto, un bonus agli autisti soccorritori, che operano attraverso forme di convenzione, e se non sbaglio c’è un emendamento che parla degli operatori sociosanitari delle strutture dedicate ad anziani e disabili. Invece, nella risoluzione del Partito Democratico, alla quale abbiamo presentato un emendamento, si dice di valutare la possibilità di estendere il riconoscimento a queste figure. Noi abbiamo presentato un emendamento per chiedere di prevedere un’estensione di questo contributo, perché da parte della maggioranza ci aspetteremmo un minimo di decisione in più. È chiaro che la Giunta dopo farà le sue valutazioni per capire in che modo si potrebbe estendere questo bonus a tutte queste categorie che vengono elencate nei documenti in discussione, ma dal momento in cui la maggioranza dai banchi dell’Assemblea propone di estendere questo aiuto, lo annuncia per mezzo stampa e poi si limita a dire di valutare credo che, se i numeri ci sono in quest’aula per dire che bisogna andare in quella direzione, la maggioranza a guida Partito Democratico dovrebbe comunque presentare delle richieste più decise per andare incontro alle esigenze di queste categorie, che, ripeto, hanno sopportato sulle loro spalle un peso enorme e che richiedono un giusto riconoscimento. Non solo lo chiedono, ma è giusto riconoscerlo. E noi come Istituzione dovremmo farlo. Quindi, mi sembra paradossale che la maggioranza si limiti a dire da mesi di valutare di andare in questa direzione.

Mi auguro che il nostro emendamento possa essere accolto. Dopodiché, sarà la Giunta a fare le sue valutazioni e ad individuare un sistema per seguire l’indirizzo che l’Assemblea vuole dare. Però, se la maggioranza all’interno di questo Consiglio vuole andare in quella direzione, cioè riconoscere un bonus a queste figure, dia un indirizzo chiaro e concreto, senza nascondersi dietro a un vago “valutare”.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Io non ho altri iscritti a parlare.

Passiamo al dibattito generale sulle proposte di emendamento. C’è qualcuno che vuole intervenire?

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sulle proposte di emendamento. Ricordo che ogni Gruppo ha cinque minuti di tempo.

Se non si iscrive nessuno a parlare, passiamo alle votazioni.

Prego, collega Marchetti Daniele.

 

MARCHETTI Daniele: Stavo attendendo se c’era eventualmente una dichiarazione di voto da parte della maggioranza, visto che il nostro voto sulla risoluzione del Partito Democratico è condizionato dall’accoglimento o meno del nostro emendamento.

Per quanto riguarda la risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle la voteremo convintamente, perché dice chiaramente di prevedere un aiuto a queste categorie, anche per quanto riguarda l’emendamento presentato su quell’oggetto. Però, per quanto riguarda il documento a firma Partito Democratico volevamo capire se c’era la disponibilità di accogliere la nostra proposta di modifica o meno, perché altrimenti ci asterremo sul documento se il nostro emendamento non venisse accolto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, consigliere Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Intervengo per anticipare il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico alle risoluzioni che sono appena state presentate, alla 327 e alla 431. Non credo di aver bisogno di motivare a lungo. Il dibattito è già stato molto chiaro ed esaustivo.

In questa fase di Covid, gli autisti soccorritori e il personale delle CRA hanno svolto un ruolo fondamentale e importante nella gestione dell’emergenza sanitaria, quindi è giusto riconoscere le loro figure e valorizzarle, come peraltro questa Regione ha già fatto nella decisione della Giunta sui medici di famiglia e gli operatori sanitari.

Per quanto riguarda l’emendamento della Lega, noi siamo per accoglierlo. È un accoglimento che deve essere – lo dico in modo molto chiaro – un accoglimento dal punto di vista politico, nella piena convinzione che il percorso vada condiviso e che il riconoscimento ci debba essere. Qui dobbiamo essere, però, molto chiari nel dire che noi accogliamo l’emendamento perché sappiamo che conta il messaggio politico, nella consapevolezza da parte di tutti, però, che il valutare implica un meccanismo diretto di erogazione di risorse verso gli operatori che non sta nella realtà dei fatti. Dobbiamo essere tutti consapevoli che ci deve essere un percorso che va costruito, che deve essere condiviso tra la Regione e i gestori, che passa attraverso le convenzioni. Quindi, accogliamo l’emendamento con convinzione politica, nella consapevolezza che non sarà un percorso brevissimo, non partirà da domani, non lo potremo monitorare tra tre giorni, perché è un pezzo di impegno quello che prendiamo qui che impegna solo una delle due parti in causa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Prego, consigliere Taruffi. C’è un problema nel passare la parola, un problema tecnico. Recuperiamo subito. Provi, consigliere, a spostarsi se è un problema tecnico del suo microfono. Provi ad accendere il microfono vicino alla collega Piccinini, verso la sinistra.

 

TARUFFI: Grazie.

Recupererò dicendo solo il voto favorevole del Gruppo Emilia-Romagna Coraggiosa sia alla risoluzione 327, a firma Piccinini, che ovviamente alla 431, di cui siamo cofirmatari, a prima firma Meletti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto, grazie.

Passiamo quindi alle votazioni. Consigliera Piccinini, scusi, prego.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È la vicinanza del collega Taruffi che è pericolosa per i microfoni.

Consigliere Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Anch’io annuncio il voto favorevole sia alla risoluzione 327 che alla 431, che anche io ho sottoscritto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Vuole riprovare, consigliera Piccinini? Niente, rinuncia.

Adesso partiamo con le votazioni.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

Come avrete capito, abbiamo un problema con il sistema e alcuni microfoni non stanno funzionando. Riproviamo, consigliere Barcaiuolo.

Non funziona il sistema. Siccome mi dicono che abbiamo un problema con il sistema anche elettronico e non riusciamo neanche a votare, sospendiamo per dieci minuti la seduta in attesa di risolvere il problema.

Grazie.

 

(La seduta sospesa alle ore 12,23 è ripresa alle ore 12,39)

 

PRESIDENTE (Petitti): Invito i consiglieri a prendere il proprio posto.

Consigliere Barcaiuolo, lei era prenotato a parlare. Prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Per dichiarazione di voto e per annunciare il voto favorevole di Fratelli d’Italia alle risoluzioni e agli emendamenti allegati, anche perché, nel momento in cui il presidente Bonaccini dichiarò nel pieno dell’emergenza questo bonus per gli operatori sanitari, probabilmente dopo è mancato il costrutto per far sì che tutti coloro i quali veramente nel periodo di emergenza hanno lavorato ad alto tasso di rischio all’interno di tutto un mondo vario, quello della sanità, è chiaro che probabilmente in parte queste riduzioni vanno a coprire alcune deficienze che, invece, si erano sviluppate con il provvedimento originario.

Sommessamente dico “neanche tutte” perché resta il problema degli interinali, interinali operatori della sanità che a tutt’oggi vengono esclusi da questo bonus.

Credo che probabilmente ci ritroveremo in futuro a discutere di altre piccole categorie, sempre collegate alla vicenda sanitaria che sono o vengono escluse.

Intanto, con le risoluzioni di oggi iniziamo ad allargare ad autisti di ambulanze convenzionate, allarghiamo agli operatori delle CRA. Tutte cose positive e giuste rispetto ovviamente all’idea originaria, condivisibile, ma incompleta, e quindi pertanto ribadisco il voto favorevole di Fratelli d’Italia a tutti i provvedimenti e agli emendamenti collegati.

Credo, però, che non sia ancora complessivamente sufficiente e che ci sia ancora qualche altro buco da riempire.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Solo per annunciare il voto favorevole del Movimento 5 Stelle ovviamente alla nostra risoluzione e anche a quella del Partito Democratico perché sostanzialmente chiediamo le medesime cose, con una sollecitazione alla Giunta a fare in fretta perché da quanto so per gli autisti soccorritori il bonus dovrebbe chiudersi e dovrebbero riceverlo entro agosto, quindi con la speranza che queste previsioni siano confermate e che si proceda celermente anche per gli OSS.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera. Le è rimasto il microfono aperto. Grazie, consigliere Barcaiuolo.

Io non ho altri iscritti a parlare per dichiarazione di voto.

Iniziamo le votazioni.

Partiamo dall’emendamento a firma della consigliera Piccinini, che insiste sulla risoluzione 327.

Apro la votazione sull’emendamento. Prego. Ricordo che stiamo votando l’emendamento alla risoluzione. È scritto “risoluzione”, ma in realtà abbiamo aperto per l’emendamento 1 alla risoluzione 327.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 18 favorevoli.

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BERGAMINI Fabio, favorevole; 4 BESSI Gianni, favorevole; 5 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 6 BULBI Massimo, favorevole; 7 CALIANDRO Stefano, favorevole;  8 CASTALDINI Valentina, favorevole; 9 CATELLANI Maura, favorevole; 10 COSTA Andrea, favorevole; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 FABBRI Marco, favorevole; 14 FACCI Michele, favorevole; 15 IOTTI Massimo, favorevole; 16 MALETTI Francesca, favorevole; 17 MARCHETTI Daniele, favorevole; 18 MASTACCHI Marco, favorevole; 19 MONTALTI Lia, favorevole; 20 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 21 MORI Roberta, favorevole;  22 MUMOLO Antonio, favorevole; 23 OCCHI Emiliano, favorevole  24 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 25 PELLONI Simone, favorevole; 26 PICCININI Silvia, favorevole; 27 PIGONI Giulia, favorevole; 28 PILLATI Marilena, favorevole; 29 RAINIERI Fabio, favorevole; 30 RANCAN Matteo, favorevole; 31 RONTINI Manuela, favorevole;  32 ROSSI Nadia, favorevole; 33 SABATTINI Luca, favorevole; 34 SONCINI Ottavia, favorevole;  35 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 36 TARASCONI Katia, favorevole; 37 ZAMBONI Silvia, favorevole; 38 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 38

 

È approvato.

 

Passiamo alla votazione della risoluzione 327, a firma della consigliera Piccinini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Adesso abbiamo votato la risoluzione 327, con 19 voti in aula.

 

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BERGAMINI Fabio, favorevole; 4 BESSI Gianni, favorevole; 5 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 6 BULBI Massimo, favorevole; 7 CALIANDRO Stefano, favorevole; 8 CASTALDINI Valentina, favorevole; 9 CATELLANI Maura, favorevole; 10 COSTA Andrea, favorevole; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 FACCI Michele, favorevole; 14 IOTTI Massimo, favorevole;  15 MALETTI Francesca, favorevole; 16 MARCHETTI Daniele, favorevole; 17 MASTACCHI Marco, favorevole; 18 MONTALTI Lia, favorevole; 19 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 20 MORI Roberta, favorevole; 21 MUMOLO Antonio, favorevole; 22 OCCHI Emiliano, favorevole  23 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 24 PELLONI Simone, favorevole; 25 PICCININI Silvia, favorevole; 26 PIGONI Giulia, favorevole; 27 PILLATI Marilena, favorevole; 28 RAINIERI Fabio, favorevole; 29 RANCAN Matteo, favorevole; 30 RONTINI Manuela, favorevole;  31 ROSSI Nadia, favorevole; 32 SABATTINI Luca, favorevole; 33 SONCINI Ottavia, favorevole; 34 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 35 TARASCONI Katia, favorevole; 36 TARUFFI Igor, favorevole; 37 ZAMBONI Silvia, favorevole; 38 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): La collega Rontini chiede di precisare le indicazioni di voto, come era stato già detto prima, perché sennò non sono chiare. Quindi, vi chiedo di scrivere bene prima, quando io apro il voto, che cosa stiamo votando.

 

Favorevoli 38

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 327 è approvata, con voto palese, in modalità telematica,

all’unanimità dei votanti)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla votazione relativa alla risoluzione 431. Prima di votare la risoluzione, abbiamo due emendamenti. La risoluzione è a firma della consigliera Maletti ed altri, un emendamento è a firma della consigliera Maletti, un altro è a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Chiedo, quindi, alla consigliera Maletti la possibilità di accogliere l’emendamento del consigliere Marchetti, se dà l’assenso. Prego, consigliera Maletti. Intervenga la consigliera Maletti o qualcuno del Gruppo. Consigliera Soncini, prego.

 

SONCINI: Presidente, do l’assenso a metterlo in votazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Partiamo con le votazioni dei due emendamenti.

Votiamo l’emendamento della consigliera Maletti.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto sull’emendamento 1 che insiste sulla risoluzione 431:

In aula: 19 favorevoli.

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BERGAMINI Fabio, favorevole; 4 BESSI Gianni, favorevole; 5 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 6 BULBI Massimo, favorevole; 7 CALIANDRO Stefano, favorevole; 8 CASTALDINI Valentina, favorevole; 9 CATELLANI Maura, favorevole; 10 COSTA Andrea, favorevole; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 FABBRI Marco, favorevole; 14 FACCI Michele, favorevole; 15 IOTTI Massimo, favorevole; 16 MALETTI Francesca, favorevole; 17 MARCHETTI Daniele, favorevole; 18 MARCHETTI Francesca, favorevole; 19 MASTACCHI Marco, favorevole; 20 MONTALTI Lia, favorevole; 21 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 22 MORI Roberta, favorevole; 23 MUMOLO Antonio, favorevole; 24 OCCHI Emiliano, favorevole; 25 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 26 PELLONI Simone, favorevole; 27 PICCININI Silvia, favorevole; 28 PIGONI Giulia, favorevole; 29 PILLATI Marilena, favorevole; 30 RAINIERI Fabio, favorevole; 31 RANCAN Matteo, favorevole; 32 RONTINI Manuela, favorevole; 33 ROSSI Nadia, favorevole; 34 SABATTINI Luca, favorevole; 35 SONCINI Ottavia, favorevole; 36 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 37 TARASCONI Katia, favorevole; 38 TARUFFI Igor, favorevole; 39 ZAMBONI Silvia, favorevole; 40 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

Ora votiamo il secondo emendamento a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 18 favorevoli, 1 astenuto.

Do lettura del voto sull’emendamento 2:

 

1 AMICO Federico Alessandro, astenuto; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BERGAMINI Fabio, favorevole; 4 BESSI Gianni, favorevole; 5 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 6 BULBI Massimo, favorevole; 7 CALIANDRO Stefano, favorevole; 8 CASTALDINI Valentina, favorevole; 9 CATELLANI Maura, favorevole; 10 COSTA Andrea, favorevole; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 FABBRI Marco, favorevole; 14 FACCI Michele, favorevole; 15 IOTTI Massimo, favorevole; 16 MALETTI Francesca, favorevole; 17 MARCHETTI Daniele, favorevole; 18 MARCHETTI Francesca, favorevole; 19 MASTACCHI Marco, favorevole; 20 MONTALTI Lia, favorevole; 21 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 22 MORI Roberta, favorevole; 23 MUMOLO Antonio, favorevole; 24 OCCHI Emiliano, favorevole; 25 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 26 PELLONI Simone, favorevole; 27 PICCININI Silvia, favorevole; 28 PIGONI Giulia, favorevole; 29 PILLATI Marilena, favorevole; 30 RAINIERI Fabio, favorevole; 31 RANCAN Matteo, favorevole; 32 RONTINI Manuela, favorevole; 33 ROSSI Nadia, favorevole; 34 SABATTINI Luca, favorevole; 35 SONCINI Ottavia, favorevole; 36 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 37 TARASCONI Katia, favorevole; 38 TARUFFI Igor, astenuto; 39 ZAMBONI Silvia, favorevole; 40 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 38

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Passiamo alla votazione della risoluzione 431 a firma di vari consiglieri, prima firmataria consigliera Maletti.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

In aula: 18 favorevoli.

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BERGAMINI Fabio, favorevole; 4 BESSI Gianni, favorevole; 5 BULBI Massimo, favorevole; 6 CALIANDRO Stefano, favorevole; 7 CASTALDINI Valentina, favorevole; 8 CATELLANI Maura, favorevole; 9 COSTA Andrea, favorevole; 10 COSTI Palma, favorevole; 11 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 12 FABBRI Marco, favorevole; 13 FACCI Michele, favorevole; 14 IOTTI Massimo, favorevole; 15 MALETTI Francesca, favorevole; 16 MARCHETTI Daniele, favorevole; 17 MARCHETTI Francesca, favorevole; 18 MONTALTI Lia, favorevole; 19 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 20 MORI Roberta, favorevole; 21 MUMOLO Antonio, favorevole; 22 OCCHI Emiliano, favorevole; 23 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 24 PELLONI Simone, favorevole; 25 PICCININI Silvia, favorevole; 26 PIGONI Giulia, favorevole; 27 PILLATI Marilena, favorevole; 28 RAINIERI Fabio, favorevole; 29 RANCAN Matteo, favorevole; 30 RONTINI Manuela, favorevole; 31 ROSSI Nadia, favorevole; 32 SONCINI Ottavia, favorevole; 33 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 34 TARASCONI Katia, favorevole; 35 TARUFFI Igor, favorevole; 36 ZAMBONI Silvia, favorevole; 37 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 431 è approvata, con voto palese, in modalità telematica,

all’unanimità dei votanti)

 

 

Sono le ore 12,57. Io chiuderei qui la seduta di questa mattina.

Ci ritroviamo alle 14,30 per la ripresa dei lavori.

Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,57

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Irene PRIOLO.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 364 - Risoluzione per impegnare la Giunta a definire misure per incentivare l’utilizzo dei mezzi ambientalmente sostenibili quali le biciclette e tutti i veicoli elettrici; potenziare e riqualificare le piste ciclabili; assicurare sicurezza e affidabilità ai mezzi del trasporto pubblico. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Caliandro, Costa, Rossi, Zappaterra:

«Alla fine dell’“Impegna la Giunta a” “è aggiunto il seguente punto: “implementare la rete delle colonnine elettriche presenti sul nostro territorio regionale.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 327 Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere l’estensione del bonus per il servizio prestato in questa emergenza a tutti gli autisti soccorritori del nostro sistema sanitario regionale che operano attraverso forme di convenzione. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Emendamento 1, a firma della Consigliera: Piccinini:

«Dopo la sezione introdotta da “impegna la Giunta regionale” è aggiunto il testo seguente:

“considerato inoltre che nella gestione di questa emergenza stanno svolgendo un ruolo decisivo anche gli Operatori Socio-Sanitari (OSS) impegnati con professionalità e spirito di servizio nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e convenzionate con il sistema sanitario regionale.

Impegna altresì la Giunta regionale a ricercare, anche attraverso i necessari confronti sindacali, e valorizzando gli istituti giuridici disponibili, le modalità opportune per l’estensione del bonus di 1000 euro (di media) anche agli Operatori Socio-Sanitari (OSS) impegnati nelle strutture socio-sanitarie socio-assistenziali gestite direttamente da Enti pubblici o da privati accreditati (o convenzionati).»

(Approvato)

 

OGGETTO 431 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare la possibilità di estendere il riconoscimento economico previsto per gli operatori della sanità anche a tutti gli operatori sociali e sanitari occupati nei servizi per anziani e nei servizi disabili al tempo del Covid, con particolare riferimento alle CRA, eventualmente attraverso adeguate fonti di finanziamento. A firma dei Consiglieri: Maletti, Costi, Bondavalli, Pigoni, Soncini, Tarasconi, Montalti, Rossi, Pillati, Zamboni, Fabbri, Costa, Caliandro, Rontini, Amico, Bulbi, Taruffi, Zappaterra, Sabattini, Daffadà

 

Emendamento 1, a firma della Consigliera Maletti

«Nell’”impegna la Giunta” dopo le parole: “nei servizi per disabili” sono inserite le seguenti: “e nei servizi di soccorso e di trasporto sanitario con ambulanza”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del Consigliere Daniele Marchetti:

«Al dispositivo finale dopo “Impegna la Giunta” viene sostituita la parola “valutare” con la parola “prevedere”.»

(Approvato)

 

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

 

 

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