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55.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 1809

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere in ogni scuola del territorio regionale momenti di studio e sensibilizzazione sul tema delle Foibe; a invitare ogni amministrazione comunale ad organizzare attività aperte all’intera cittadinanza per la Giornata del Ricordo; a illuminare il palazzo della Regione con luci tricolori nella notte tra il 9 e il 10 febbraio di ogni anno. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri

(Ritiro)

OGGETTO 2169

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere iniziative ufficiali a ricordo di Norma Cossetto, Medaglia d’oro al merito civile. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Rancan, Catellani, Gibertoni

(Continuazione discussione e reiezione)

OGGETTO 2584

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nell'impegno a sostegno della ricerca storica del Novecento; ad illuminare, in condivisione con l'Ufficio di Presidenza, il Palazzo della Regione in occasione delle ricorrenze riconosciute dalla Repubblica italiana; a rendere visibili fin dal prossimo 10 febbraio 2021 le celebrazioni del giorno del ricordo nelle modalità individuate dalla Giunta regionale.  A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Zappaterra, Pigoni, Zamboni

(Presentazione, dichiarazione di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

BARCAIUOLO (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

BARCAIUOLO (FdI)

FACCI (Lega)

PIGONI (BP)

TARUFFI (ERCEP)

PILLATI (PD)

ZAMBONI (EV)

PICCININI (M5S)

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 2535

Risoluzione per impegnare la Giunta all’adozione di misure a sostegno del settore Moda. A firma dei Consiglieri: Rossi, Bulbi, Daffadà, Costi, Pigoni, Costa, Maletti, Pillati, Soncini, Mori, Rontini, Montalti, Zappaterra, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Fabbri, Amico, Taruffi, Caliandro, Marchetti Francesca, Bondavalli, Zamboni

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

ROSSI (PD)

CATELLANI (Lega)

AMICO (ERCEP)

BONDAVALLI (BP)

BULBI (PD)

COSTI (PD)

MONTALTI (PD)

ZAMBONI (EV)

LIVERANI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2169 - 2584 - 2535

Comunicazioni ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,45

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 55 del 3 febbraio 2021.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali. Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Corsini, Donini e Lori.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CALIANDRO Stefano
  9. CATELLANI Maura
  10. COSTA Andrea
  11. COSTI Palma
  12. DAFFADÀ Matteo
  13. DELMONTE Gabriele
  14. FABBRI Marco
  15. FACCI Michele
  16. GIBERTONI Giulia
  17. IOTTI Massimo
  18. LIVERANI Andrea
  19. MALETTI Francesca
  20. MARCHETTI Daniele
  21. MARCHETTI Francesca
  22. MASTACCHI Marco
  23. MONTALTI Lia
  24. MONTEVECCHI Matteo
  25. MORI Roberta
  26. MUMOLO Antonio
  27. OCCHI Emiliano
  28. PARUOLO Giuseppe
  29. PELLONI Simone
  30. PETITTI Emma
  31. PICCININI Silvia
  32. PIGONI Giulia
  33. PILLATI Marilena
  34. POMPIGNOLI Massimiliano
  35. RANCAN Matteo
  36. RONTINI Manuela
  37. ROSSI Nadia
  38. SABATTINI Luca
  39. SONCINI Ottavia
  40. STRAGLIATI Valentina
  41. TAGLIAFERRI Giancarlo
  42. TARASCONI Katia
  43. TARUFFI Igor
  44. ZAMBONI Silvia
  45. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Con 45 presenti riprendiamo i nostri lavori dalla seduta antimeridiana al seguente oggetto, relativo alle due risoluzioni su cui si è lavorato come Assemblea.

 

OGGETTO 1809

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere in ogni scuola del territorio regionale momenti di studio e sensibilizzazione sul tema delle Foibe; a invitare ogni amministrazione comunale ad organizzare attività aperte all’intera cittadinanza per la Giornata del Ricordo; a illuminare il palazzo della Regione con luci tricolori nella notte tra il 9 e il 10 febbraio di ogni anno. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri

(Ritiro)

OGGETTO 2169

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere iniziative ufficiali a ricordo di Norma Cossetto, Medaglia d’oro al merito civile. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Rancan, Catellani, Gibertoni

(Continuazione discussione e reiezione)

OGGETTO 2584

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nell'impegno a sostegno della ricerca storica del Novecento; ad illuminare, in condivisione con l'Ufficio di Presidenza, il Palazzo della Regione in occasione delle ricorrenze riconosciute dalla Repubblica italiana; a rendere visibili fin dal prossimo 10 febbraio 2021 le celebrazioni del giorno del ricordo nelle modalità individuate dalla Giunta regionale.  A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Zappaterra, Pigoni, Zamboni

(Presentazione, dichiarazione di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È pervenuta una nuova risoluzione, che sostituisce la 1809 e la 2169, la risoluzione è la 2584 e a questo punto su questo nuovo documento apro le dichiarazioni di voto.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Per l’aspetto tecnico e regolamentare è chiaro che, essendo una nuova risoluzione, credo che formalmente si apra comunque il dibattito generale e poi credo che ci sia un accordo complessivo per arrivare a un voto unanime o comunque a larga maggioranza, ma formalmente comunque noi depositiamo adesso una nuova risoluzione, contestualmente dò la mia disponibilità e ritiro la risoluzione 1809 rispetto al documento che è stato depositato, però credo che, qualora qualcuno voglia intervenire in dibattito generale, visto che c’è un nuovo documento che viene distribuito ora, ne abbia assolutamente tutto il diritto.

 

PRESIDENTE (Petitti): In realtà, diciamo che noi abbiamo già allungato i tempi rispetto alla costruzione della risoluzione unitaria, perché lo abbiamo fatto in dichiarazione di voto.

Adesso possiamo anche in dichiarazione di voto lasciare tutto il tempo per l’illustrazione di questa risoluzione, ma questo è il Regolamento, quindi abbiamo deciso di andare a costruire una nuova risoluzione in maniera congiunta in dichiarazione di voto, il tempo, come sappiamo bene, lo abbiamo preso durante la pausa, quindi adesso siamo alla dichiarazione di voto su questa nuova risoluzione e diamo a tutti la possibilità di intervenire nei tempi a disposizione.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Intervengo sull’ordine dei lavori, presidente. Di fatto, noi abbiamo un nuovo testo, che ci viene presentato in questo momento, e che nessuno, almeno per quanto riguarda il nostro Gruppo, conosceva. Va benissimo che venga sostituito, però secondo me si pongono due questioni.

La prima questione è che, appunto, è un nuovo testo, quindi di fatto quantomeno devono essere resettati i termini degli interventi. Se poi vogliamo che i termini degli interventi siano resettati solo per le dichiarazioni di voto, possiamo trovare anche questo tipo di soluzione condivisa. Le dichiarazioni di voto, nel momento in cui è stato sospeso, erano terminate per tutti. Si doveva votare. Quindi, nessuno, teoricamente, oggi dovrebbe più parlare.

C’è un nuovo testo. Io non dico che debba essere aperta la discussione generale, ma quantomeno le dichiarazioni di voto su un testo nuovo, a mio avviso, devono essere riammesse. Come dichiarazione di voto. Quando lei ha sospeso originariamente...

 

PRESIDENTE (Petitti): Io ho detto questo: dichiarazioni di voto...

 

FACCI: Perfetto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Aperte a tutti i Gruppi. Non “dibattito”, ma “dichiarazioni di voto”. Quello è chiaro.

 

FACCI: Sì. È una cosa nuova, però, intendo dire. Non è che sia così, perché le dichiarazioni di voto erano già terminate. Quindi, stiamo trovando noi, adesso, un modo condiviso per, in qualche modo, accompagnare quella soluzione che è stata oggi presentata.

Pongo un’altra questione. Immagino, ma vorrei da lei una conferma in questo, che, essendo la risoluzione sostituita ex novo, quindi ce n’è un’altra (non so se porta lo stesso numero, però ce n’è un’altra), e a quella era abbinata la risoluzione 2169, a mia prima firma, mi conferma che, naturalmente, la risoluzione 2169 rimane abbinata a quella che oggi è stata cambiata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Se non la ritira, rimane abbinata. Certo.

 

FACCI: No. Io non ritiro nulla.

Quindi, di fatto, noi avremo due voti su due risoluzioni. Chiedo conferma di questo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Brevemente, sempre sull’ordine dei lavori. Anche noi condividiamo che non sia possibile una forzatura eccessiva e riaprire il dibattito generale, però comprendiamo la difficoltà nel deposito di una nuova risoluzione a proseguire facendo finta di niente. Quindi, siamo per ripartire dalle dichiarazioni di voto, con i tempi delle dichiarazioni di voto aperti a tutti i Gruppi e siamo ben consapevoli che rimangono a questo punto due risoluzioni abbinate da votare separatamente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Quindi, come ha confermato il consigliere Facci, non la ritira e rimangono queste due risoluzioni, la nuova depositata, la n. 2584, e quella abbinata, la n. 2169 a firma Facci ed altri.

A questo punto, riprendiamo dalle dichiarazioni di voto.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Credo che alla fine il documento depositato, che sostituisce il precedente, sia la sintesi di un compromesso e come tale è chiaro che evidentemente su alcuni aspetti può essere al ribasso, ma credo che la focalizzazione, soprattutto nella parte dispositiva del documento, ovvero di continuare e aumentare il coinvolgimento delle scuole rispetto a una ricorrenza così importante com’era quella del 10 febbraio, e in più la vicenda anche visiva che rende anche la nostra Istituzione, ovvero la Regione in modo visibile attraverso la vicenda delle luci tricolori che tante Istituzioni usano in determinati momenti, anche allargato, come è stato chiesto alla maggioranza, da me compreso, e condiviso alle altre solennità civili credo che possa essere un punto di equilibrio che possa far sì che il 10 febbraio, così come altre date, vengano celebrate con la dignità che meritano. C’è alla fine l’ultima parte del dispositivo rendendoci conto di eventuali complicazioni rispetto all’attuazione piena della mozione anche per motivi tecnici, visto che manca solamente una settimana alla data del 10 febbraio e far sì che comunque la Giunta sia già impegnata a rendere visibile, in maniera plastica, con qualsiasi tipo di stratagemma, qualora, cosa che personalmente non mi auguro, non fosse possibile arrivare fin da subito alla realizzazione piena della mozione per far sì che già il 10 febbraio 2021 chi dovesse passare di fronte alla Regione si rendesse conto che è il giorno in cui si ricordano i martiri delle Foibe e dell’esodo istiano-giuliano-fiumano-dalmata.

È evidente che visto che siamo in dichiarazione di voto io condivido integralmente anche la mozione a prima firma Facci, che va più su un episodio specifico, ovvero quella che è la figura di Norma Cossetto anche rispetto ad alcuni incidenti che ci sono stati nella nostra Regione su quella figura.

Ricordo che Norma Cossetto è una Medaglia d’oro al valor civile e come tale merita rispetto e merita tutti gli onori del caso. Mi auguro che incidenti come sono accaduti nel Comune di Reggio Emilia non si verifichino assolutamente più e credo che questa mozione sarebbe altresì da approvare all’unanimità in quest’aula per mandare un segnale chiaro rispetto a qualche rigurgito revisionista che sul tema non può assolutamente trovare spazio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Sulla risoluzione che è stata presentata a seguito dell’incontro fra le varie forze politiche, sicuramente è una risoluzione che noi condividiamo, seppure edulcorata da una serie di prese di posizione a mio avviso necessarie e importanti, ma capiamo l’imbarazzo che ha questa maggioranza nell’affrontare certi temi che toccano anche episodi di responsabilità politica certamente non di oggi ma del passato neanche troppo recente, quindi capiamo anche certe scelte di fondo.

Non capiamo il tentativo di volere in qualche modo ignorare il fatto grave che si è verificato nel Comune di Reggio Emilia, perché a Reggio Emilia siamo arrivati addirittura al paradosso istituzionale, cioè una Commissione toponomastica che di fatto ha bloccato un voto liberamente espresso da un’aula consiliare, quindi fatto che anche da un punto di vista amministrativo evidenzia una serie di problemi forse, più che di democrazia, di rispetto delle regole di quella realtà, ma quello sarà un problema dei consiglieri comunali di Reggio Emilia.

Io pongo la questione del fatto che vi siano ancora nel 2021 persone anche autorevoli che intendano disconoscere alcuni crimini commessi in quel periodo, perché la vicenda di Norma Cossetto è una vicenda che dovrebbe far accapponare la pelle a chiunque abbia un minimo di coscienza, quindi negare che quello sia stato un crimine e mettere in discussione la genuinità e la innocenza di quella ragazza è un fatto che grida vendetta a chiunque. E allora, che vi siano stati rappresentanti a vario titolo le Istituzioni che l’abbiano messo in discussione è una cosa preoccupante. Ma che vi sia da parte di quest’aula una ignoranza, nel senso di voler ignorare questo aspetto, di voler ignorare un dramma, di voler anche ignorare che questa ragazza ha ricevuto ‒ come ha ricordato correttamente il collega Barcaiuolo ‒ una delle massime onorificenze di questo Stato, il fatto che si voglia bypassare questa vicenda, questo aspetto, negando di fatto questa risoluzione, che vuole mettere al centro l’episodio di Reggio Emilia come punto di partenza... Ma il punto di arrivo è un altro. Il punto di arrivo è di utilizzare la nostra normativa, i nostri intendimenti, che abbiamo trasposto nelle varie normative regionali, nelle varie direttive, anche nei finanziamenti che vengono regolarmente ogni anno approvati tramite la legge regionale n. 3/2016, chiediamo che vi sia al centro (al centro, non da parte; non sotto il tappeto, ma al centro) di iniziative di ricordo, sia della legge nazionale, che ricorda il 10 febbraio, sia la legge regionale del 2016, vi sia al centro ‒ dicevo ‒ il dramma che ha subìto la giovane Norma Cossetto.

Il fatto che si voglia bypassare questo, magari dicendo che, in realtà, la risoluzione che è stata condivisa comprende tutto, perché sarà questa la giustificazione, lo so già, lo intuisco, è un modo, a mio avviso debole, puerile, per certi aspetti anche vigliacco, di nascondere un problema. Il 10 febbraio ‒ non sfuggirà a chi è in quest’aula ‒ regolarmente si tengono dibattiti e convegni negazionisti. Ancora oggi, nel 2021, nel 2020. In questi anni.

Se da parte di quest’aula non vi è un segnale chiaro in tal senso, credo che verremmo meno anche al nostro dovere di dare risposte di verità a quello che è successo tragicamente da ambo le parti, da tutte le parti, ma in questo caso mettiamo al centro una vicenda particolare, in quegli anni, che nessuno, naturalmente, vuole che ritornino.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Non ho altri in dichiarazione di voto.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Solo per esprimere soddisfazione per essere arrivati ad un testo condiviso. Ci tengo, a nome di tutto il Gruppo del presidente Bonaccini, a ringraziare per la disponibilità il consigliere Barcaiuolo, perché sicuramente è stata una scelta, quella di voler arrivare appunto a condividere per quella che è una commemorazione importante secondo tutti noi. Quindi, credo che proprio in quest’ottica sia stato un gesto importante quello di decidere nella sospensione dell’aula di arrivare a un testo tutti insieme. Ringrazio chi ci ha lavorato, tutti i colleghi che hanno sottoscritto questa nuova risoluzione.

Per quello che ci riguarda, ovviamente, voteremo a favore di questa e confermiamo invece il voto contrario sulla risoluzione della Lega.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri per dichiarazione di voto? Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Quando discutiamo di questi temi dovremmo, come sempre, partire da un precetto, che è molto semplice, molto chiaro: non si può e non si deve avere paura della storia, e quindi bisogna conoscerla, approfondirla senza paura, senza reticenze e nominare le cose per quelle che sono state. Quindi, da questa parte dell’aula, ovviamente parlo a nome del Gruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa, nessun imbarazzo di nessun tipo, ci mancherebbe altro, a nominare e a denunciare per quelli che sono stati i crimini commessi nel confine orientale nel periodo degli anni Quaranta, anni anche successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Non abbiamo nessun imbarazzo, e ci mancherebbe altro, a nominare, a dare un nome e un cognome a chi ha commesso quei crimini, il regime comunista del generale Tito, le forze titine, comunisti titini. Non abbiamo nessun imbarazzo, perché noi non abbiamo paura della storia. Non abbiamo nessun imbarazzo a dire che è stato vergognoso il silenzio che è calato su quei fatti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, anche per la collocazione geografica di quel territorio, indubbiamente per le relazioni complicate e articolate internazionali in cui era inserita l’Italia, coinvolta direttamente sul passaggio del confine con i regimi comunisti, e anche per la presenza in Italia del più importante e del più forte Partito Comunista d’occidente, che evidentemente su quei temi per troppi anni è stato reticente.

Quella che è stata la tragedia degli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia è un dato di fatto inoppugnabile, che nessuno dotato di una minima onestà intellettuale può mettere in discussione.

Noi non abbiamo nessun imbarazzo e quindi voteremo la risoluzione, perché non c’è problema a discutere quella che è stata la storia. Allo stesso modo, però, come noi non abbiamo alcun imbarazzo a dare nomi e cognomi, pur venendo da una storia politica che ha un preciso e importante riferimento culturale e politico in quelli che sono stati quota parte responsabili quantomeno del silenzio che è calato su quei fatti, vorremmo allo stesso modo che tutte le forze politiche che siedono in Parlamento non avessero alcun imbarazzo a dire che in quei territori quelle vicende sono state precedute da terribili crimini commessi dal Fascismo italiano.

Noi non abbiamo alcun problema a dire che oggi dobbiamo celebrare e ricordare, e il consigliere Facci ricorderà (faccio una piccola digressione personale) che dieci anni fa o forse qualche anno in più eravamo nel Consiglio comunale di Porretta Terme, io facevo l’assessore alla cultura, il consigliere Facci il Capogruppo di opposizione, perché alcune cose cambiano, altre fortunatamente no, e quindi insieme decidemmo di intitolare come Amministrazione comunale un piazzale ai Martiri delle Foibe, e a Porretta c’è, nel Comune di Alto Reno Terme c’è.

Lo abbiamo fatto dieci anni fa senza nessun problema, su proposta del consigliere Facci, accolta dall’allora maggioranza di Centrosinistra, facemmo anche dei convegni e il consigliere Facci ricorderà che io aprivo quei convegni, perché non abbiamo paura della storia. Mi piacerebbe un giorno che dall’altra parte si facessero convegni per dire quanti crimini ha commesso il Fascismo italiano in quei territori, quanto sono state terribili le persecuzioni a cui sono stati sottoposti i croati, gli sloveni e chi abitava in quei territori, e potessimo dare una lettura finalmente laica della storia e condivisa, dicendo e nominando le colpe, le responsabilità, facendo un passo avanti, liberandoci dai mostri del passato per guardare al futuro.

Da parte nostra nessun imbarazzo, perché non abbiamo paura della storia e non si deve avere paura della storia. Mi piacerebbe un giorno poter vivere in un Paese in cui tutte le forze politiche che siedono in Parlamento non abbiano timori a dire quello che è stato il fascismo, quello che ha prodotto, così come noi non abbiamo timore a dire le responsabilità che su quel versante ha avuto anche il partito del quale ci onoriamo di essere apparentati e che in Italia crediamo abbia avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della democrazia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Pillati, prego.

 

PILLATI: Grazie, presidente.

Al consigliere Facci voglio dire che nemmeno il Gruppo del Partito Democratico ha nessun imbarazzo ad affrontare alcun tema che riguardi la storia del nostro Paese, la storia del Novecento. Nessuna paura della storia. Il consigliere Facci sa bene che, anche personalmente, ho avuto occasioni nel mio precedente ruolo di prendere posizioni precise anche rispetto a episodi che sono stati richiamati questa mattina e che riguardano la mia città, una città che in alcuni momenti non ha saputo esprimere quella tradizione di accoglienza che le è propria. Davvero, nessun imbarazzo.

Anche nel mio intervento di questa mattina ho sottolineato l’importanza della conoscenza e dell’approfondimento di quella che è stata la storia del nostro Paese, soprattutto una conoscenza e un approfondimento che venga rivolto alle giovani generazioni.

Però un aspetto importante che ho cercato di sottolineare, e che nel testo condiviso viene accolto, è anche di affermare che qui non siamo all’anno zero e riconoscere quello che questa Regione ha fatto, in particolare attraverso una legge, quella sulla Memoria del Novecento.

Dunque, non abbiamo davvero bisogno di prendere lezioni su questo. Dobbiamo, anzi, come nella risoluzione viene sottolineato, continuare un impegno e un lavoro che ha contraddistinto davvero questa Amministrazione regionale.

Per questo motivo, siamo a favore del testo condiviso e voteremo contro, invece, la risoluzione presentata dalla Lega.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Intervengo brevemente perché mi ero già espressa prima dell’interruzione nelle dichiarazioni di voto sui precedenti ordini del giorno.

Confermo che anche da parte di Europa Verde e dei Verdi italiani non c’è certo la paura a discutere di questi temi. I Verdi non sono negazionisti né su quanto è accaduto nei lager nazisti, né su quanto è avvenuto in quelli staliniani, né sulle efferatezze del fascismo italiano, e lo stesso vale naturalmente per il dramma delle Foibe.

Mi fa piacere che si sia arrivati alla risoluzione condivisa. Era quello che avevo auspicato nell’intervento precedente. Penso che alla base di tutto ci debba essere l’onestà intellettuale di guardare a trecentosessanta gradi gli orrori del Novecento, non farne una visione di parte, come se ci fossero orrori che sono meno orrori di altri e viceversa.

Penso che una mozione condivisa su questo tema qualifichi questa Assemblea legislativa e sia il punto di partenza giusto per affrontare in maniera non partitica una serie di tragedie che hanno reso il Novecento uno dei secoli più sanguinosi della storia del nostro continente.

Confermo il voto favorevole alla mozione congiunta. Sull’altra, come avevo precisato prima, facevo fatica ad astenermi, nel senso che voterò contro perché non conosco bene quella vicenda. Ho sentito punti di vista troppo diversi e quindi mi impegno a documentarmi meglio per avere un’opinione fondata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Comincio dicendo che ho apprezzato la disponibilità del collega Barcaiuolo di non forzare un voto che, secondo me, non aveva senso. Bene il lavoro che è stato fatto in queste ore, perché le vittime delle foibe sono vittime e basta, sono vittime che non hanno colore politico, e io credo che anche la discussione che abbiamo fatto adesso stia a dimostrare proprio questo.

Sono vittime di un pezzo tragico della storia del nostro Paese, che noi abbiamo il dovere di non dimenticare, quindi come Movimento 5 Stelle voteremo la risoluzione condivisa e voteremo invece contro la risoluzione della Lega.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione le due risoluzioni.

Partiamo dalla risoluzione 2169, a prima firma Facci.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Contrari 25

Favorevoli 13

 

È respinta.

 

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie.

Se può aggiungere il mio voto a favore, che non sono riuscito a votare dal telefono, grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Passiamo adesso alla votazione della risoluzione 2584, a firma Barcaiuolo, Zappaterra, Pigoni e Zamboni.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 40

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

Passiamo alla risoluzione 2535: risoluzione che impegna...

Mi scusi, consigliere Facci. Prego.

 

FACCI: Ho sempre problemi con il voto elettronico. Se aggiunge il mio voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Consigliera Tarasconi, forse per il medesimo motivo. Prego.

Oggi abbiamo un po’ di problemini. Va bene. Lo recuperiamo.

 

OGGETTO 2535

Risoluzione per impegnare la Giunta all’adozione di misure a sostegno del settore Moda. A firma dei Consiglieri: Rossi, Bulbi, Daffadà, Costi, Pigoni, Costa, Maletti, Pillati, Soncini, Mori, Rontini, Montalti, Zappaterra, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Fabbri, Amico, Taruffi, Caliandro, Marchetti Francesca, Bondavalli, Zamboni

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 2535: risoluzione che impegna la Giunta all’adozione di misure a sostegno del settore moda, a firma della consigliera Rossi e altri.

Dibattito generale. Si deve loggare.

Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Il settore moda è in crisi a livello nazionale. Tutta la filiera è in sofferenza. L’artigianato, la manodopera, l’industria tessile e quella conciaria, il commercio: servizi che in Emilia-Romagna, dove abbiamo una vera e propria Fashion Valley, significano economia, sviluppo e lavoro.

È questa, di fatto, l’urgenza rappresentata dalla risoluzione che ho promosso. Guardando i numeri sul piano nazionale, la stima di Confindustria è di un calo medio del fatturato pari al 27,5 per cento nel terzo trimestre del 2020, con picchi del 32 per cento delle concerie.

Secondo le stime aggiornate, la contrazione del fatturato complessivo per il 2020 si attesta attorno al 29,7 per cento, contro il 32,5 previsto a luglio per una perdita totale stimata in 29 miliardi di euro.

Allo stesso modo, la raccolta ordini nel terzo trimestre segna un meno 24,7 per cento contro un 37,3 registrato nell’arco di tempo tra aprile e giugno. Per quanto riguarda l’export, nei primi sette mesi dell’anno ha ceduto il 26,4 per cento contro il 14 per cento del settore manifatturiero nel suo complesso.

Per i terzisti della moda il secondo trimestre del 2020 è stato il più difficile. Si è registrato un calo del fatturato di oltre il 35 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 ed il settore ha chiuso il 2020 con una perdita del 20-25 per cento. È questa, di fatto, l’urgenza rappresentata dalla risoluzione che ho promosso, perché guardando appunto questi numeri, sulla contrazione che riguardano in linea generale il fatturato, le produzioni e gli ordini, pesa in particolar modo il forte calo dell’export e delle vendite al dettaglio. In particolare, quindi, sono in crisi le nostre realtà fatte proprio di micro, piccole e medie imprese che, tra l’altro, occupano prevalentemente donne.

Mi riferisco, ad esempio, ai distretti di San Giovanni in Marignano, di San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone, eccellenti realtà emiliano-romagnole nel settore della moda, calzaturiero e accessori, insieme anche al settore delle cerimonie, ad esempio, che tra l’altro, insieme alle aziende del modenese, in particolare nel territorio carpigiano, sviluppano il prezioso comparto della nostra Regione.

I nostri distretti sono identificati come aree di rilevanza nazionale per le specializzazioni produttive caratterizzate dalla presenza di brand prestigiosi, con produzioni di lusso e di alta qualità, intorno alle quali si è costruita una rete di fornitori e di terzisti con elevatissime, con eccellenti competenze artigianali anche di archivi.

Oggi tutto ciò che possiamo far rientrare nel made in Italy ha bisogno di essere sostenuto a più livelli, ma la sensazione generale è che le varie misure economiche introdotte a sostegno dei diversi settori produttivi non dedichino la dovuta attenzione al comparto, mentre a nostro avviso sarebbe necessario individuare delle misure ad hoc che tengano conto proprio del fatto che la moda è un settore ad alta intensità di manodopera e che ha una situazione tutta sua anche in termini di produzione e di fatturato, con una netta (ricordo e sottolineo, perché è una tematica importante, più volte dibattuta in quest’aula, sulla quale ci siamo impegnati)  prevalenza della componente femminile.

Penso che la ripresa del settore non possa prescindere da un’azione congiunta dei diversi livelli istituzionali, che sappia dare risposte ai problemi legati all’incentivazione del commercio internazionale, alla difesa del made in Italy, al rafforzamento della Fashion Valley emiliano-romagnola, alla fiscalità delle imprese, alla detassazione dei brevetti a supporto della ricerca e dell’innovazione, nonché alle misure volte a sostenere specificatamente la componente femminile dell’occupazione nel settore.

È per questo che abbiamo proposto questa risoluzione alla Giunta, perché credo che alcuni di questi punti possano essere utili a rivitalizzare il settore nel breve e medio periodo, ragionando di fatto a 360 gradi rispetto al sistema moda, garantendo la ripresa dell’export ed il mantenimento dei posti di lavoro, utilizzando bene anche le risorse del Next Generation EU.

Pensiamo alla facilitazione dell’accesso al credito per far fronte alla crisi di liquidità delle imprese, al sostegno ad investimenti in innovazione e sostenibilità con finanziamenti a fondo perduto, agli sgravi fiscali e contributivi a fronte dei progetti di aggregazione a reti di piccole e medie imprese, al sostegno della filiera, incentivando accordi e il mantenimento della subfornitura locale, al sostegno delle imprese per l’accesso a nuovi mercati, alla defiscalizzazione per le aziende che riportino la produzione e la subfornitura sul territorio, al finanziamento di interventi per la formazione di lavoratori e imprenditori per lo sviluppo di nuove competenze e maggiore flessibilità e mobilità interaziendali. Sono queste alcune delle azioni che si potrebbero intraprendere a vantaggio del made in Italy.

È arrivato anche il momento di incoraggiare e sostenere la conversione del settore verso un nuovo modello di green fashion, che prevede il passaggio da un’economia basata sulla linearità del ciclo materiale produttivo/rifiuto a un’economia a ciclo chiuso, che minimizzi le risorse impiegate per la produzione e massimizzi l’utilizzo del prodotto e il recupero di materiali secondo i principi dell’economia circolare.

In generale dobbiamo aumentare le azioni di supporto e promozione del sistema moda, anche valutando la possibilità di utilizzare il contratto d’area quale strumento utile al rilancio del settore, nello spirito del Patto per il lavoro e per il clima appena sottoscritto dalla nostra Regione insieme a tutti gli stakeholder. Penso sarebbe utile anche convocare un tavolo regionale di crisi per la moda, in cui, alla presenza delle associazioni imprenditoriali, sindacali e istituzionali, siano valutate misure ad hoc per salvaguardare l’occupazione e consentire al settore di ripartire il prima possibile.

Mi focalizzo un attimo su dei dati che mi hanno colpito in modo particolare, che riguardano il mio territorio, che normalmente viene riconosciuto come un territorio dedito più al sistema turistico. Nella Provincia di Rimini la moda rappresenta l’8 per cento di quello regionale, con 460 imprese manifatturiere e 320 imprese artigiane. Gli addetti complessivi del settore sono circa 4.000, pari all’8 per cento degli addetti del settore in Emilia-Romagna. Il 68 per cento è rappresentato da manodopera femminile, con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. Per il 72 per cento queste dipendenti, queste lavoratrici hanno contratti a tempo determinato, con un orario settimanale di lavoro compreso tra le 31 e le 40 ore. In questi ultimi anni il settore della moda nella Provincia di Rimini è cresciuto del 3 per cento, in controtendenza rispetto ai dati delle altre Province, confermando la sua dinamicità, anche con forte crescita dell’export, che è pari al 7 per cento, con un valore economico del commercio con l’estero di 700 milioni di euro, corrispondenti al 37 per cento dei prodotti delle attività manifatturiere esportate in Provincia.

In tendenza con il dato nazionale dall’inizio dell’emergenza Covid, il 99 per cento delle imprese ha usufruito degli ammortizzatori sociali, che hanno interessato oltre l’80 per cento degli addetti. La ripartenza sta procedendo molto a rilento, con un continuo utilizzo di ammortizzatori.

Ho voluto fare un focus finale rispetto alla mia Provincia, la Provincia di Rimini, per dare l’idea di che cosa significhi un settore come quello soltanto in un territorio come il nostro. Se ci aggiungiamo, ovviamente, tutti i vari territori che ci sono, e che sono territori importanti, come quello del calzaturiero, posizionato nel cesenate, tra Savignano e San Mauro, così come quello carpigiano e tutto l’indotto, credo sia arrivato il momento di mettere in campo veramente degli strumenti necessari e di confrontarsi con gli addetti ai lavori per fare in modo che sia questa Regione sia il Governo nazionale tengano bene in mente che le misure che sono state poste finora in termini di ristori per le aziende non hanno aiutato il settore moda che, come dicevo prima, ha una ciclicità completamente diversa rispetto a tutto il resto del manifatturiero.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ringrazio la collega Rossi, perché ha portato un tema importante, delicato. Noi abbiamo guardato i dati di Confindustria Moda, che collimano perfettamente con quello che è il racconto della risoluzione.

Abbiamo anche guardato i dati diffusi dall’Osservatorio statistico dell’INPS per l’utilizzo e l’impiego delle varie casse integrazioni e questo è un settore evidentemente in grandissima crisi, proprio perché, come diceva la collega, ha una stagionalità e poi ha un indotto incredibile.

Quella che chiamiamo Fashion Valley si estende effettivamente in tutta l’Emilia-Romagna e mi fa piacere che si sia parlato anche della provincia di Modena e anche della provincia chiaramente di Reggio Emilia.

Se io valutassi l’anima della risoluzione sarebbe un voto a favore in maniera assolutamente spassionata, perché trovo anima e trovo che per la prima volta, noi ne abbiamo parlato, ma effettivamente non ho visto, non abbiamo visto sforzi neanche economici proprio per questo comparto, in tutto il periodo dell’anno 2020. Quindi, arriviamo al 2021 e parliamo ora di una situazione che è critica e che purtroppo tale si manterrà anche nel futuro perché è un settore che, giocoforza, risente della socialità, risente della modifica dello stile di vita delle persone. Quindi, è anche un comparto che dovrà essere aiutato forse a modificare la modalità di produzione e anche quello che si produce, quello che si propone alla collettività.

La cosa che dispiace di più è vedere che c’è principalmente un “sollecitiamo il Governo a” e che non ci sia un impegno economico diretto della Regione, anche se quanto ha detto poc’anzi la collega è anche rivolto in questo senso anche a misure che possono sostenere direttamente anche dalla Regione il comparto.

Prima di esprimere il voto, sono sicura che il dibattito sarà ampio ancora, mi interesserebbe capire come si intende declinare il contratto d’area, che è uno strumento tecnico che interessa moltissimo gli imprenditori. Vorrei capire se si pensa di declinarlo area per area, se si pensa di identificare dei settori, evocarlo ai settori, cioè come si pensa di utilizzare questo strumento, che è uno strumento importante e anche utile.

Altri due passaggi. Su green fashion, condivido. È un tipo di moda che andrà ad abbracciare soprattutto la moda per i bambini. Quindi, ben venga anche il sostegno al green fashion.

Per quanto riguarda invece questi tavoli di lavoro, concordo che ci debbano essere e confido anche che gli esiti di questi tavoli vengano portati in quest’aula e chiaramente condivisi anche con chi è all’opposizione e magari ai tavoli non può direttamente sedere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Montalti. Allora, andiamo avanti.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Una sottolineatura relativa a questa risoluzione, che abbiamo anche sottoscritto come Emilia-Romagna Coraggiosa, per ricondurla a quanto è emerso anche a mezzo stampa dai dati riportati dall’Istat lo scorso lunedì relativamente al tasso di occupazione femminile.

È chiaro che il comparto della moda, che è un elemento centrale per lo sviluppo del territorio emiliano-romagnolo sia per quanto riguarda la parte del riminese, ma non solo, complessivamente per quanto riguarda il territorio emiliano-romagnolo impiega un numero di addetti di genere femminile molto rilevante e conseguentemente gli sforzi che vengono individuati nella risoluzione a prima firma della consigliera Rossi credo vadano anche nella direzione di costruire una serie di politiche attive, che nel prossimo futuro possano permettere a quella parte più esposta che, come è stato rilevato dall’Istat proprio recentemente, per cui, su 101.000 posti di lavoro inattivi, 99.000, quindi la stragrande maggioranza, quasi la totalità è di genere femminile, e credo che questo vada anche nella direzione di costruire delle politiche attive per contrastare questo fenomeno.

Sappiamo che la pandemia ha piegato buona parte dell’economia italiana e anche emiliano-romagnola, interventi di questo tipo, che vogliono anche orientare i fondi della Comunità europea allo sviluppo produttivo con un’attenzione alla sostenibilità certo, ma che soprattutto possano aiutare a ridurre quella forbice che così grandemente si è manifestata nello scorso mese di dicembre e che rischiamo di vedere ulteriormente allargarsi nei prossimi mesi, che vedono da qui a breve il termine del blocco dei licenziamenti, da qui a breve altre problematiche che economicamente impatteranno sul territorio italiano e, conseguentemente, anche su quello emiliano-romagnolo.

Per cui, abbiamo volentieri sottoscritto questa risoluzione e crediamo che vada proprio nella direzione di costruire delle politiche organiche per non solo lo sviluppo economico in quanto tale, ma per uno sviluppo economico che tenga conto anche di una serie di questioni sociali, sostenibili e altro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio in particolare la collega Nadia Rossi proprio per aver portato in quest’aula un tema così importante, una risoluzione che la lista del presidente Bonaccini ha sottoscritto. Il settore della moda, oggetto della presente risoluzione, sta oggettivamente soffrendo gli effetti della pandemia.

Siccome sono stati richiamati diversi dati, vorrei richiamare altri dati forniti dalla Camera di Commercio che, in particolare, riguardano il territorio di Reggio Emilia, dal quale provengo. 48 le attività del comparto tra Capoluogo e Provincia che, secondo questi dati, hanno chiuso i battenti nel corso del 2020. Un fatturato sceso, in alcuni casi, in percentuali davvero importanti. Si parla del 70-80 per cento in alcuni casi, ma comunque mai meno del 30 per cento.

Penso che questi siano numeri che davvero parlano da soli per un territorio che, soltanto nella Provincia di Reggio Emilia, conta circa 2.000 dipendenti. Deriva da qui, pur nella consapevolezza delle molteplici sofferenze e conseguenti necessità da affrontare in questa fase indubbiamente storica, la motivazione proprio di apporre la nostra firma su una iniziativa che ha innanzitutto, penso, l’obiettivo di stimolare l’attenzione su un ambito imprenditoriale distintivo di questa regione e, al contempo, anche di chiedere un’attivazione, a vario livello, a partire da quello governativo, per generare interventi di sostegno che possano davvero essere significativi.

Lo ritengo doveroso anche per alcuni tratti identitari che questo settore di imprenditoria porta con sé. Ad esempio la creatività, il raffinato standing anche di utilizzo di tecnologie che questo settore è in grado oggi di esprimere, per proseguire con l’importante ‒ è stato ricordato ‒ caratterizzazione femminile degli addetti ai lavori che lo accompagna. Questo è un elemento molto significativo in senso assoluto e non solo in riferimento alla situazione che ormai da un anno ci siamo trovati, purtroppo, ad affrontare.

Poi, non voglio neanche dimenticare la natura commerciale di vicinato, che non pochi esercizi recano con sé, insieme ai molteplici valori che ne derivano anche dal punto di vista prettamente sociale. Chiudo dicendo che c’è un tratto che penso avvalori questo comparto, quello relativo alla natura del modello green fashion. L’opzione di un’economia basata sulla linearità del ciclo materiale prodotto rifiuto a ciclo chiuso, che minimizzi le risorse impiegate per la produzione e massimizzi l’utilizzo del prodotto e recupero dei materiali, secondo i principi propri dell’economia circolare, ha il carattere penso di virtuosità sia nella definizione, ma soprattutto nella sostanza.

Grazie davvero alla collega, ma soprattutto all’impegno che, se questa risoluzione troverà la maggioranza, la Giunta prenderà proprio per provare a dare risposte concrete a un settore che è in enorme sofferenza da un po’ di mesi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Bulbi, prego.

 

BULBI: Grazie.

Questo settore – è stato già detto da chi mi ha preceduto - così come tutto il manifatturiero rischia di uscire da questa pandemia in una situazione che lascia a tutt’oggi incertezza proprio sul loro futuro. Questo può significare due scenari: la messa a rischio di uno dei fiori all’occhiello della nostra economia a livello internazionale, che è il made in Italy, e anche l’incognita che quando verrà tolto il divieto di licenziamenti migliaia di lavoratori perdano il posto di lavoro.

Rimanendo nel settore moda, penso che il settore calzaturiero sia uno di quei settori che avendo un importante impatto sul mercato internazionale si trovi ancor di più a dover far fronte alle conseguenze di questa crisi.

Per questi motivi penso sia opportuno ribadire due cose. La prima, che per favorire la ripresa del comparto calzaturiero e moda la Regione debba potenziare la collaborazione anche con i tavoli locali e fra questi il tavolo del distretto di San Mauro Pascoli per la valutazione e l’individuazione di dispositivi più corretti e veloci da adottare per il rilancio del settore, come ad esempio il contratto d’area inserito opportunamente nella parte della risoluzione in cui impegna la Giunta; contratti d’area che devono fare riferimento ad un settore specifico e comunque ben localizzato ad un territorio.

Penso che la seconda debba essere quella di evitare che i tavoli siano solo un ulteriore elemento sì importante, ma limitato ad affrontare il problema senza dare risposte ai temi che toccano principalmente il settore per il suo rilancio.

È opportuno, quindi, che tutti i livelli istituzionali diano risposte concrete, condividendo di dedicare al settore una parte delle risorse dei fondi europei 2021-2027. Per questo penso sia necessario declinare o meglio specificare quale deve essere l’impegno che si chiede al Governo, per dare risposte ai problemi che stanno toccando le imprese del settore, magari, se fosse possibile, anche capire se ci sono delle risorse regionali da dedicare a questo settore.

Temi quale la facilitazione dell’accesso al credito per far fronte alla crisi di liquidità delle imprese, sostegno a investimenti in innovazione e sostenibilità con finanziamenti a fondo perduto, defiscalizzazione per le aziende che riportano la produzione e la subfornitura sul territorio, sostegno alla filiera incentivando accordi e il mantenimento della subfornitura locale, sostegno alle imprese per l’accesso a nuovi mercati, all’incentivazione del commercio internazionale, finanziamento di interventi per la formazione di lavoratori e imprenditori, per lo sviluppo di nuove competenze o favorire la flessibilità o la mobilità interaziendale, alla fiscalità delle imprese e alla detassazione dei brevetti a supporto della ricerca e dell’innovazione, agli sgravi fiscali e contributivi a fronte di progetti di aggregazione in reti di piccole e medie imprese, infine a misure volte a sostenere specificatamente la componente femminile dell’occupazione del settore.

Dare risposte a questi temi significa due cose, sostenere il settore e difendere il made in Italy.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche Nadia Rossi, ma ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti, perché il tema del settore tessile, moda, calzaturiera, chiamiamolo del fashion e di tutta la bigiotteria è un settore molto complesso e, come diceva prima la collega Catellani, è un settore che si sviluppa con caratteristiche diverse, ma in modo importante da Piacenza fino a Rimini o da Rimini a Piacenza.

Questo è stato un settore sul quale nei cinque anni precedenti abbiamo lavorato tantissimo, per il semplice motivo che è sempre stato il secondo o il terzo da qualche anno per export. Lo si diceva prima. È un settore con un’occupazione ancora molto importante, perché è ad alta intensità di manodopera. È un settore, però, che ‒ come sappiamo ‒ da parecchi anni è in profonda trasformazione. Io vengo dall’area di Carpi, o comunque sono di quelle zone lì. Sappiamo benissimo cosa ha significato negli ultimi trent’anni la trasformazione di questo settore.

Nonostante, chiaramente, i cambiamenti che ci sono stati in questi anni, nei decenni, questo settore è rimasto comunque con una caratteristica fondamentale e rappresenta ‒ come si diceva prima ‒ una parte importante del fashion mondiale, sia per i marchi, ma anche perché vorrei ricordare che noi siamo la terra con importanti archivi, dove grandi case di moda comunque vengono ad attingere per le produzioni stilistiche che vengono presentate a livello mondiale e che, in parte, vengono prodotte anche da noi, ma in parte vengono prodotte in altre aree.

È un comparto fondamentale anche per un altro aspetto. Questo è uno dei comparti che per primi ha posto il tema della salute, della qualità dei prodotti, della pericolosità di certi prodotti che comunque venivano da altre parti del mondo, sia che parliamo di calzaturificio sia che parliamo di tessile, di abbigliamento. È un settore composto, però, e questo lo dobbiamo sapere, da grandi imprese, che sono i grandi marchi, da piccole imprese, che hanno cercato e stanno cercando di avere un proprio prodotto, e poi abbiamo una filiera che, probabilmente, è la parte più delicata e in sofferenza... È tutto in sofferenza con il Covid. Condivido le cose che ho sottoscritto.

Però abbiamo, chiaramente, un pezzo di piccole e piccolissime imprese, anche in questo caso con una forte presenza femminile, che chiaramente in questo momento soffrono più di altre.

Condivido le cose che hanno detto tutti i colleghi, quindi non le ripeto, però faccio due riflessioni. Credo sia importante che la Regione riprenda il filo per quanto riguarda tutto il tema del fashion. Ha bisogno di attenzione. Per me i tavoli sono tavoli operativi, non sono mai tavoli dove si costruiscono chiacchiere. Si devono costruire conoscenze, condivisioni con i territori, condivisioni con le parti sociali e condivisioni anche con gli imprenditori. Sono tavoli dove occorre anche mettere al centro quello che i territori oggi stanno facendo, e parto da Carpi.

Il Comune di Carpi ha presentato in questi giorni il progetto Carpi, che è un’analisi molto attenta, fatta oltretutto da alcune persone anche molto importanti, il professor Mosconi è uno dei nostri economisti più importanti, che ha rimesso al centro un’analisi importante di quello che oggi c’è a Carpi nel settore della moda, così come penso che da altre parti stiano facendo altrettanti lavori di approfondimento.

Credo che questi lavori debbano essere analizzati e valutati attentamente assieme alla Regione e da lì attivare tutte quelle azioni immediate o di prospettiva che sono assolutamente necessarie, dalle azioni che sono necessarie sul credito alle azioni che sono necessarie per sostenere i processi di innovazione. Abbiamo lavorato tantissimo con le associazioni di categoria nella passata legislatura per il credito di imposta per l’innovazione stilistica che, se vi ricordate, era stata esclusa. È stata rimessa, ma probabilmente va ripensata anche questa.

In questo momento abbiamo bisogno di capire quali sono i tasti che vanno assolutamente toccati, sui quali mettere risorse ed impegno sapendo, però, che abbiamo anche bisogno probabilmente di ricostruire un patto tra i territori e le grandi imprese, perché le filiere del valore ricomprendano sempre di più in modo corretto la quantità di piccole imprese che sono poi quelle di subfornitura che oggi soffrono maggiormente, che hanno nelle capacità professionali, nella qualità del lavoro, che certamente costa di più che andare a fare certe operazioni da altre parti, ma che oggi in una economia che si sta trasformando, dove forse anche le relazioni tra imprese andranno rivalutate e riviste, anche sulla base della qualità del lavoro del rispetto dei diritti dei lavoratori.

Credo che questo debba essere uno degli altri grandi impegni che dobbiamo avere il coraggio di mettere sul tavolo con le associazioni di categoria, con le organizzazioni sindacali, con i Comuni.

Certo, in questo momento noi abbiamo bisogno di continuare a spingere sui temi che avete perfettamente detto. C’è il tema della formazione. Le imprese sono comunità di persone. Noi abbiamo bisogno di aiutare gli imprenditori, abbiamo bisogno di aiutare gli imprenditori e abbiamo bisogno di aiutare i lavoratori per affrontare questo processo di cambiamento.

Abbiamo bisogno però di puntare molto l’attenzione anche rispetto alle capacità di innovazione e di ricerca che ci sono in questi settori, io vorrei ricordare che sui tessuti, ma non solo sui tessuti per quanto riguarda la moda, il tessile abbigliamento, ma sto pensando anche a tutto il comparto del calzaturiero, sono stati fatti dei passi avanti straordinari anche proprio nell’ottica del green, della sostenibilità, aprendo anche nuovi mercati.

Vorrei ricordare che il distretto di San Mauro Pascoli si è posto il tema delle scarpe per i vegani, che devono avere determinate caratteristiche, e c’è un mondo dall’altra parte, quindi ha ragione il collega Bulbi a dire che abbiamo bisogno di sostenere processi di internazionalizzazione anche rispetto a mercati nuovi, perché noi siamo in grado di costruire e sostenere anche dei prodotti nuovi.

Credo che possiamo anche in questo momento contare certamente su una Giunta che su questi aspetti ha costruito il programma di governo, che ha messo e dovrà mettere delle risorse probabilmente anche maggiori rispetto a questo settore, che ha delle caratteristiche diverse, che ha un tema di occupazione femminile, quindi abbiamo bisogno di essere profondamente coerenti rispetto alle cose che rileviamo, però mi piace citare uno degli elementi che in questa analisi che è stata fatta su Carpi, che è davvero un lavoro fatto molto bene, molto puntuale e preciso, certo si riconoscono tutti gli elementi di difficoltà, quindi le perdite del fatturato e quant’altro, però l’80 per cento degli intervistati o comunque del campione, che sono imprenditori, ha detto di voler andare avanti, continuare a fare impresa, scommettere sui nostri territori, scommettere sulla capacità di questo territorio regionale di continuare a mantenere una produzione di altissimo livello sia per la nostra Regione che per l’Italia intera.

Questa per noi è una risoluzione importante e noi ci aspettiamo chiaramente che questa risoluzione abbia una conseguenza operativa anche in tempi molto brevi, perché, come dicevano prima, questo è un settore probabilmente più sofferente rispetto ad altri.

Grazie mille.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Montalti, prego.

Abbiamo un problema con il collegamento. Proviamo. Prego, consigliera.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Intanto colgo in maniera molto...

 

PRESIDENTE (Petitti): Proviamo ad alzare un po’ il volume, consigliera. La sentiamo bassa.

 

MONTALTI: Mi sentite adesso?

 

PRESIDENTE (Petitti): Ancora un po’ più alto.

 

MONTALTI: È al massimo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non so se ha le cuffie. Altrimenti chiedo alla regia se riusciamo ad alzare un po’ il volume.

 

MONTALTI: Vengo di sotto. Faccio prima, forse.

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso si sente, però. Provi adesso. Prego.

 

MONTALTI: Intanto ringrazio la consigliera Rossi che ha portato il tema in Assemblea. Colgo in maniera molto positiva quelli che sono gli interventi fatti dai colleghi, perché mi pare che ci sia un ampio intento di lavoro comune e anche grande consapevolezza rispetto ai passi che si devono fare.

Io ho voluto cogliere l’occasione di questa riflessione sul comparto moda per portare la voce del mio territorio, un territorio in cui è presente il distretto della scarpa del Rubicone, che anche il collega Bulbi ha citato, un distretto che conta 250 imprese attive e quasi 4.000 comparti. Un’imprenditoria diffusa composta in modo preponderante da imprese della subfornitura. Ed è proprio per questo che vorrei mettere l’accento e dare voce alle micro, piccole e medie imprese che fanno parte non solo nel Rubicone, ma in tutta la filiera della moda emiliano-romagnola, che con la loro professionalità e la loro competenza concorrono a rendere i prodotti realizzati nel Rubicone e in Emilia-Romagna unici e conosciuti in tutto il mondo.

Ci sono quattro temi che credo siano centrali per affrontare la crisi, proprio sostenendo le piccole e medie imprese, quindi garantire un futuro ai distretti locali. Il tema della liquidità, quello della formazione on the job, il costo del lavoro e anche il tema della legalità. Prima di tutto, sappiamo bene che nel breve periodo alle imprese serve ossigeno. La filiera della moda – è stato già detto – è stata colpita in maniera fortissima e ha avuto, quindi, una grande perdita di fatturato nel 2020, senza aver riconosciuti adeguati ristori nazionali.

Ora è dunque tempo che vengano messi in campo strumenti per sostenere queste imprese. Abbiamo da un lato il rischio oggettivo che le aziende, soprattutto quelle piccole, non riescano a superare la crisi e allo stesso tempo in questo rischio c’è la possibilità che non si riescano a mantenere i posti di lavoro, andando anche a disperdere un grande patrimonio di professionalità, unico per competenza ed esperienza.

Vanno messe in campo misure concrete per sostenere la liquidità delle piccole e medie imprese, mobilitando il sistema bancario, facendo funzionare davvero i meccanismi con cui lo Stato offre garanzie e prevedendo più sostegno e premialità per le imprese che sono disposte ad impegnarsi, e lo stanno già facendo, nel percorso di salvaguardia dei posti di lavoro.

Dobbiamo anche già riflettere in prospettiva, come sarà la ripartenza, gli investimenti che saranno necessari per rilanciare i distretti e la filiera. Pensando ad una sinergia tra imprese, sistema bancario e garanzie che lo Stato può mettere in campo, servono prestiti a tasso zero da restituire con una scadenza di lungo periodo. La riduzione drastica di fatturato del 2020 ha, come anticipato, ingessato la liquidità e spesso le piccole e medie imprese, che oggi si rivolgono al sistema bancario, riescono a strappare prestiti a 18-24 mesi, ma possiamo ben capire che in questa fase di crisi serve un respiro più lungo per ripartire.

Vanno ovviamente anche messi in campo e rapidamente finanziamenti a fondo perduto per permettere alle imprese di utilizzare questa fase che inevitabilmente è anche di minor lavoro, in modo da poter investire sull’occupazione di qualità attraverso l’aggiornamento e la formazione dei lavoratori.

Sappiamo, infatti, che competenze e professionalità potranno essere la chiave di una rinnovata competitività nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

Nel lungo periodo dobbiamo impegnarci a mettere sempre di più in evidenza il valore della filiera produttiva – questo è un elemento centrale – delle competenze e di quanto sia strategico fare per sostenere il manifatturiero. È una scelta che la nostra Regione ha già fatto in passato, puntando sulla Fashion Valley, scelta che oggi va rafforzata anche attraverso la nuova programmazione dei fondi europei dove dobbiamo mettere a sistema misure strutturali a sostegno dei comparti della moda.

Devono essere previste politiche industriali utili a salvaguardare la filiera, a rilanciarla, anche prevedendo percorsi formativi per la trasmissione e il rinnovamento delle competenze, se vogliamo mantenere questa qualità locale.

La filiera va intesa come vero e proprio polo produttivo e quindi si deve investire (su questo concordo con i colleghi che sono intervenuti) su contratti d’area, che guardino all’evoluzione della manifattura anche in chiave sostenibile.

Il programma Next Generation EU pone come necessaria allo sviluppo economico delle piccole e medie imprese la sussistenza delle giuste condizioni, che consentano agli imprenditori di trasformare le idee in prodotti e soluzioni, per poter prosperare e crescere.

Si pone l’obiettivo di fare leva sul principio della dignità al lavoro come elemento inequivocabile per imporre standard mondiali ed europei che siano il traino di una vera trasformazione industriale, per generare una crescita competitiva, green, digitale, evoluta e duratura. Non a caso, l’obiettivo 8 di Next Generation EU recita: “promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena occupazione e il lavoro dignitoso per tutti”.

Questo principio va calato in filiera. Lavoro dignitoso per tutti significa impegnarsi (qui le istituzioni possono avere un ruolo importante) affinché non diventi prassi l’esternalizzazione delle commesse, senza verificare il rispetto dei diritti e delle regole di chi svolgerà il lavoro. Queste pratiche infatti minano la coesione sociale nel territorio e generano impoverimento e insostenibilità economica verso coloro che rispettano le regole del fare impresa.

Condizioni di sostenibilità e di legalità e reciprocità nei rapporti di fornitura sono gli ingredienti della catena del valore, così come la trasparenza, la riconoscibilità, il blockchain, su cui dobbiamo puntare sempre di più per permettere al fashion emiliano-romagnolo di rilanciarsi e continuare ad essere conosciuto e scelto nel mondo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Non ho altri iscritti a parlare.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto. Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Tranquilla, Marcella, sarò velocissima.

Ci tenevo a fare la dichiarazione di voto, perché ho sottoscritto questa risoluzione, di cui ho apprezzato moltissimo l’impianto di dati e la...

 

(interruzione)

 

ZAMBONI: Non siete abituati a questo modo diretto di fare.

Riprendo. È una risoluzione che presenta un quadro molto dettagliato, quindi costruito con grande attenzione, con grande precisione. Quindi, l’ho sottoscritto con totale adesione.

Si ricordava che è un settore produttivo ad alto tasso di femminilizzazione. Proprio di recente abbiamo visto dai dati ISTAT come il Covid abbia colpito in maniera più dura l’occupazione femminile. Basti pensare che, dei 110.000 posti di lavoro persi a dicembre, 99.000 riguardavano donne. È sicuramente un settore colpito dal Covid dove sicuramente si registrerà in modo particolare una moria di posti di lavoro occupati da donne.

L’altro punto interessante di questa risoluzione è sicuramente il passaggio ‒ non può non esserlo per Europa Verde ‒ sul green fashion, quindi anche su questa intenzione di sostenere processi produttivi che favoriscano il recupero dei tessuti, che tra l’altro sta diventando una pratica non solo per la moda di terzo livello, ma anche per l’alta moda. Spesso è collegata anche ad iniziative di cooperative sociali. Lo fanno nelle carceri. È un settore sicuramente di alto interesse, sia dal punto di vista ‒ ripeto ‒ del riciclo dei materiali, ma anche della attivazione di posti di lavoro per fasce svantaggiate della popolazione e, contemporaneamente, anche per l’alta moda. Il recupero di tessuti oggi non è necessariamente una roba da arlecchini, da Cenerentola, ma può trovare uno spazio adeguato anche nell’alta moda.

Infine, l’ultimo tema che volevo toccare è quello della delocalizzazione. Io mi diverto, quando compro qualcosa, a guardare l’etichetta per capire dove è stato prodotto. Ammetto anche di avere una certa allergia per l’import da un determinato Paese, che oggi non nominerò. Però vedere che grandi marchi, anche della nostra regione, come Max Mara, producono in Albania per il mercato cinese (così c’è scritto: Made in Albania for China’s market) ti fa capire che anche nell’alta moda, da noi, o, diciamo, nella moda di fascia alta, se non proprio nell’alta moda, come può essere Max Mara, che è un prêt-à-porter, c’è questa fortissima tendenza a delocalizzare. Questo è un fattore di grande impoverimento. Non importa che sia io a sottolinearlo. È chiaramente intuitivo.

Per cui, mi domandavo se nel prevedere delle risorse a sostegno di questo settore non si possa fare una differenziazione incentivante: chi produce in Emilia-Romagna e non chi delocalizza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Faccio mie le parole della collega Catellani per gli interventi dei colleghi: “Ringrazio per gli interventi dei colleghi che vanno verso la volontà di un reale impegno”. Ed è verso questa concretezza sperata che vigileremo.

Il Gruppo Lega vota in modo favorevole.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Io non ho altre dichiarazioni di voto.

A questo punto, metto in votazione la risoluzione 2535, a prima firma Rossi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 33

 

È approvata.

 

Abbiamo esaurito tutti gli argomenti iscritti all’ordine del giorno.

Prego, consigliere Mastacchi. Per il voto, immagino. Perfetto. Voto favorevole. Perfetto.

Abbiamo esaurito tutti gli argomenti iscritti all’ordine del giorno.

A questo punto, dichiaro chiusa la seduta pomeridiana.

Alla prossima.

 

La seduta ha termine alle ore 16,16

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADA’, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Paolo CALVANO, Paola SALOMONI.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Barbara LORI.

È assente per motivi istituzionali ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2169

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere iniziative ufficiali a ricordo di Norma Cossetto, Medaglia d'oro al merito civile. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Rancan, Catellani, Gibertoni

 

Titolo: 2169 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:25

Non votanti: 2

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Facci Michele

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Sabattini Luca; Petitti Emma;


 

Assenti

Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo


 

Oggetto 2584

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nell'impegno a sostegno della ricerca storica del Novecento; ad illuminare, in condivisione con l'Ufficio di Presidenza, il Palazzo della Regione in occasione delle ricorrenze riconosciute dalla Repubblica italiana; a rendere visibili fin dal prossimo 10 febbraio 2021 le celebrazioni del giorno del ricordo nelle modalità individuate dalla Giunta regionale. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Zappaterra, Pigoni, Zamboni

 

Titolo: 2584 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:42

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Facci Michele; Tarasconi Katia

 

Non votanti: 1

Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Felicori Mauro; Lisei Marco; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo;

 

OGGETTO 2535

Risoluzione per impegnare la Giunta all’adozione di misure a sostegno del settore Moda.

A firma dei Consiglieri: Rossi, Bulbi, Daffada', Costi, Pigoni, Costa, Maletti, Pillati, Soncini, Mori, Rontini, Montalti, Zappaterra, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Fabbri, Amico, Taruffi, Caliandro, Marchetti Francesca, Bondavalli, Zamboni, Marchetti Francesca, Bondavalli, Zamboni

 

Titolo: 2535 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto:36

Favorevoli/Si:35

Non votanti: 1

Assenti: 14

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Mastacchi Marco; Pelloni Simone;

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Occhi Emiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia

 

COMUNICAZIONE PRESCRITTA DALL’ARTICOLO 69

DEL REGOLAMENTO INTERNO

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

2567 - Interrogazione a risposta scritta circa infiltrazioni d’acqua alle scuole Focherini di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2568 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa interventi a sostegno di circoli, associazioni culturali e ricreative, di promozione sociale e sportive esclusi dai c.d. ristori. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

2569 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il monitoraggio dell’impatto che il Covid-19 ha avuto sul lavoro femminile in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Mori, Amico, Pigoni, Costi, Maletti, Zappaterra, Caliandro

 

2571 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di utilizzo delle dosi giornaliere scongelate e diluite di vaccino anti Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2572 - Interrogazione a risposta scritta circa l’inserimento delle persone diabetiche tra i cittadini da sottoporre prioritariamente alla vaccinazione anti Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2576 - Interrogazione a risposta scritta sullo stato di avanzamento lavori del Data Center Innovation Hub (Modena). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2577 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure per fronteggiare la difficile situazione presente nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Cona e il processo di integrazione tra le due Aziende sanitarie del territorio ferrarese. A firma del Consigliere: Bergamini

 

2578 - Interrogazione a risposta scritta circa le giornate di apertura degli uffici postali nel comune di Montecreto e nella frazione di Acquaria (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2581 - Interrogazione a risposta scritta circa le situazioni di degrado e spaccio in zona Piazza Europa e Ex Officine Reggiane a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2582 - Interrogazione a risposta scritta circa gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine durante il sit - in davanti alla sede piacentina dell'azienda FedEx - TNT. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

2583 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il procedimento autorizzativo del comune di Caorso relativo a un parco logistico. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

 

2585 - Interrogazione a risposta scritta circa la somministrazione del vaccino Covid a non aventi diritto e le azioni specifiche da mettere in campo per evitare abusi. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2586 - Interrogazione a risposta scritta circa la formazione dei cani da assistenza per le persone diversamente abili. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

 

INTERPELLANZA

 

2570 - Interpellanza in merito agli eventi sportivi, fra i quali rientra anche la danza, divenuti di rilievo nazionale con l’entrata in vigore dei DPCM relativi alla pandemia da Covid-19 e all’adozione di un codice di comportamento diretto all’applicazione delle disposizioni rivolte a contenere il rischio di contagio. A firma della Consigliera: Piccinini

 

RISOLUZIONI

 

2573 - Risoluzione per impegnare la Giunta a introdurre, per quanto riguarda le commissioni AUSL, protocolli per estendere la visita in presenza per il riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità, sordità civili, di disabilità e di handicap. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Montalti, Maletti, Stragliati

 

2579 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per sollecitare il Governo affinché gli incentivi fiscali del superbonus 110% previsto dal “decreto rilancio” (art. 119 del D.L. 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 77/2020) vengano estesi anche alle strutture ricettive permettendo di beneficiare anche delle risorse del “Recovery Found” dedicate alla rigenerazione urbana. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Rainieri, Bargi, Catellani, Bergamini, Liverani, Occhi, Pelloni, Rancan, Montevecchi, Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Delmonte

 

2580 - Risoluzione per impegnare la Giunta a emendare la relazione 2019 sulle interruzioni volontarie di gravidanza in Emilia-Romagna e a redigere le prossime relazioni con criteri oggettivi, analoghi a quelli della Relazione ministeriale. (02 02 21). A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

 

2584 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nell'impegno a sostegno della ricerca storica del Novecento; ad illuminare, in condivisione con l'Ufficio di Presidenza, il Palazzo della Regione in occasione delle ricorrenze riconosciute dalla Repubblica italiana; a rendere visibili fin dal prossimo 10 febbraio 2021 le celebrazioni del giorno del ricordo nelle modalità individuate dalla Giunta regionale. (03 02 21). A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Zappaterra, Pigoni, Zamboni

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 2 prot. NP/2021/382 del 04/02/2021)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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