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SEDUTA DI MARTEDÌ 23 FEBBRAIO 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2409

Interpellanza circa l’impiego di operatori positivi al Covid-19 nei CRA. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARCAIUOLO (FdI)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

BARCAIUOLO (FdI)

 

Solidarietà all’onorevole Giorgia Meloni

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 2313

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “ADER - Agenda digitale dell’Emilia-Romagna 2020- 2025: Data Valley Bene Comune” ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 11/2004. (38)

(Continuazione discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

MONTALTI (PD)

AMICO (ERCEP)

DELMONTE (Lega)

POMPIGNOLI (Lega)

ZAMBONI (EV)

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 2443

Risoluzione per impegnare la Giunta a fornire tamponi nasali rapidi per autodiagnosi di contagio da Covid-19 agli studenti e al personale della scuola. A firma dei Consiglieri: Castaldini, Lisei, Barcaiuolo, Pompignoli, Rancan

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

TAGLIAFERRI (FdI)

PILLATI (PD)

CASTALDINI (FI)

BONDAVALLI (BP)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

RANCAN (Lega)

CASTALDINI (FI)

ZAMBONI (EV)

BARCAIUOLO (FdI)

 

OGGETTO 2131

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivare un tavolo di confronto permanente con le altre istituzioni interessate del territorio regionale, per valutare le migliori e più adatte iniziative mirate al sostegno del Terzo settore. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Costi, Mori, Montalti, Paruolo, Maletti, Caliandro, Tarasconi, Pillati, Amico, Taruffi, Pigoni, Daffadà, Sabattini, Bondavalli, Costa, Rossi, Mumolo, Bulbi, Marchetti Francesca, Soncini, Fabbri, Zamboni, Rontini

(Discussione e approvazione)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAPPATERRA (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

AMICO (ERCEP)

PIGONI (BP)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2313 - 2443 - 2131

Emendamenti oggetti 2313 - 2443

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,51

 

PRESIDENTE (Petitti): Buon pomeriggio.

Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 57 del giorno 23 febbraio 2021.

Hanno giustificato la propria assenza i consiglieri Iotti e Piccinini, le assessore Lori e Priolo e l’assessore Corsini.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CALIANDRO Stefano
  9. CASTALDINI Valentina
  10. CATELLANI Maura
  11. COSTA Andrea
  12. COSTI Palma
  13. DAFFADÀ Matteo
  14. DELMONTE Gabriele
  15. FABBRI Marco
  16. FACCI Michele
  17. FELICORI Mauro
  18. GIBERTONI Giulia
  19. LIVERANI Andrea
  20. MALETTI Francesca
  21. MARCHETTI Daniele
  22. MARCHETTI Francesca
  23. MASTACCHI Marco
  24. MONTALTI Lia
  25. MONTEVECCHI Matteo
  26. MORI Roberta
  27. MUMOLO Antonio
  28. OCCHI Emiliano
  29. PARUOLO Giuseppe
  30. PELLONI Simone
  31. PETITTI Emma
  32. PIGONI Giulia
  33. PILLATI Marilena
  34. POMPIGNOLI Massimiliano
  35. RAINIERI Fabio
  36. RANCAN Matteo
  37. RONTINI Manuela
  38. ROSSI Nadia
  39. SABATTINI Luca
  40. SONCINI Ottavia
  41. STRAGLIATI Valentina
  42. TAGLIAFERRI Giancarlo
  43. TARASCONI Katia
  44. TARUFFI Igor
  45. ZAMBONI Silvia
  46. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Con 46 presenti, riprendiamo i nostri lavori.

 

Svolgimento di interpellanza

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo con lo svolgimento delle interpellanze. Ne abbiamo una sola.

 

OGGETTO 2409

Interpellanza circa l’impiego di operatori positivi al Covid-19 nei CRA. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

PRESIDENTE (Petitti): Interpellanza circa l’impiego di operatori positivi al Covid-19 nei CRA, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Prego, consigliere.

 

BARCAIUOLO: Grazie, signor Presidente.

Questa è un’interpellanza depositata il 14 gennaio di quest’anno, il 2021, e prende spunto da un articolo di stampa che mi ha lasciato perplesso, ovvero il fatto che venivano riportate delle affermazioni del Comitato Libro Verde, che è un comitato che riunisce i familiari, gli operatori e le strutture per anziani, che denunciava come in alcune CRA modenesi anche il personale risultato positivo al Coronavirus, oltre a quello che si troverebbe in isolamento fiduciario in attesa dell’esito del tampone sarebbero stati costretti a lavorare.

È chiaro che al netto della situazione, che è inutile riprendere nuovamente in quest’aula, degli ad oggi 245.000 contagi e di oltre 10.000 decessi per Covid avvenuti nella nostra Regione dall’inizio della pandemia, che ha avuto il culmine proprio nelle CRA all’interno del quale, di fatto, i decessi rappresentano un terzo del totale, addirittura un ospite su quattro delle CRA, probabilmente adesso è anche maggiore, visti i dati e il tempo trascorso dal deposito dell’interpellanza, sono stati positivi al Covid.

L’interpellanza chiede se la Regione è a conoscenza, ovviamente, di questa dichiarazione del Comitato Libro Verde, se ritenga che ci siano delle responsabilità qualora questo tipo di indicazione corrispondesse al vero in capo all’assessore alla sanità o al Comune di Modena e se non si creda inadeguato l’utilizzo di personale positivo all’interno delle CRA; se c’è stato qualche provvedimento e come si è reagito rispetto a quella che è una vera denuncia. Qualora non fosse vera - me lo auguro, credo e spero – è evidente che la Regione non può neanche stare ferma semplicemente a smentire, perché è ovvio che rispetto alle dichiarazioni di questo tipo credo che qualora non fossero condivise e non fossero ritenute vere dalla Regione la Regione non solo si dovrebbe limitare a smentire, ma dovrebbe difendere la propria onorabilità nelle sedi opportune. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde la vicepresidente Schlein. Prego, vicepresidente.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie mille, presidente.

Sono a sostituire l’assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini, che mi ha fornito puntualmente la risposta all’interpellanza numero 2409 del consigliere Barcaiuolo.

L’articolo apparso sulla stampa, a cui fa riferimento, il 14 gennaio, secondo cui la circolazione nelle strutture per anziani di Modena e provincia sarebbe da attribuire alla presenza di operatori positivi a cui verrebbe richiesto di rientrare in servizio senza eseguire il tampone di controllo è una affermazione priva di fondamento e lesiva dell’immagine e del ruolo degli enti coinvolti.

Le direttive nazionali, regionali ed aziendali in materia di contenimento e gestione dell’emergenza sono costantemente condivise con i soggetti gestori pubblici e privati delle strutture.

La Regione, anche per tramite delle aziende sanitarie, impartisce le misure di sorveglianza e prevenzione del contagio per tutelare il più possibile gli ospiti e il personale. Le procedure riguardo l’isolamento dei soggetti positivi sono estremamente chiare e dettagliate e devono essere rispettate dai gestori delle residenze per anziani, che sono e rimangono responsabili della salute e della sicurezza delle operatrici e degli operatori.

Esiste, infatti, una precisa responsabilità datoriale in capo ai soggetti gestori pubblici e privati che consiste nel verificare la corretta applicazione delle misure di prevenzione e il corretto utilizzo dei Dispositivi di protezione individuale da parte di tutte le operatrici e tutti gli operatori. Qualora durante sopralluoghi nelle strutture le aziende rilevino inadempienze nei comportamenti e nell’applicazione delle misure di prevenzione previste devono darne evidenza ai gestori, informando il sindaco territorialmente competente circa lo stato della situazione e le azioni correttive da intraprendere. Le stesse aziende vigilano, quindi, sull’effettiva esecuzione di quanto prescritto e, in caso di inerzia, provvedono a segnalare il caso alla Conferenza territoriale sociosanitaria.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Schlein.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Ringrazio anche l’assessore sostituto che ha risposto all’interpellanza. Io mi compiaccio del contenuto della risposta, ma se così è manca un pezzo. Lei ha giustamente ‒ giustamente rispetto ai dati che avete ‒ detto che queste dichiarazioni non sono vere. Nel momento in cui queste dichiarazioni vere non sono è evidente che c’è una lesione rispetto anche all’ente Regione e rispetto a tutti gli enti coinvolti. Nel momento in cui a mezzo stampa si va a ledere l’immagine di qualcosa c’è una sola strada, a questo punto, ovvero quella di agire giudizialmente rispetto all’accertamento della verità.

Io mi auguro che Regione Emilia-Romagna, a questo punto, faccia valere le proprie ragioni. Ed è evidente che anche il sottoscritto ne ha interesse. Sennò c’è qualcosa che manca. È un tavolo a cui mancherebbe una gamba.

Prendo atto della risposta. Non ho, ovviamente, ad oggi non solo nessun titolo, ma neanche nessun argomento per controbattere rispetto alla veridicità della risposta. Quindi, faccio atto di fede, ovviamente, rispetto a quello che mi è stato detto. È altresì vero che confermo che verificherò se Regione Emilia-Romagna, con un altro atto, ha deciso di tutelare la propria onorabilità visto che, come giustamente ha detto lei, nel caso in cui la ricostruzione del Comitato Libro Verde non è veritiera, è lesiva della reputazione della Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

Solidarietà all’onorevole Giorgia Meloni

 

PRESIDENTE (Petitti): Prima di riprendere i nostri lavori, consiglieri e consigliere, permettetemi una breve riflessione, che è anche il frutto di un confronto che ho avuto con l’Ufficio di Presidenza, sentiti i Capigruppo, perché vorrei unirmi a nome di tutta l’Assemblea, unendoci anche a quelle che sono stati i diversi attestati di solidarietà, in modo particolare voglio unirmi al presidente Mattarella, che ha espresso solidarietà all’onorevole Giorgia Meloni per gli insulti ricevuti da un professore dell’Università di Siena. Violenza, odio e istigazione all’odio, in ogni forma, non devono mai essere usati come strumenti del confronto e della politica, soprattutto quando a proferirli sono coloro che dovrebbero educare al rispetto ed essere di esempio.

La gravità di questo episodio si aggiunge a tanti altri episodi in cui molte donne esposte, impegnate in politica, sono state oggetto di offese inqualificabili di impronta sessista e che sono segno di una cultura che, con comportamenti misogini, alimenta l’odio contro le donne.

Permettetemi anche di ricordare, a tale proposito, le donne vittime di femminicidio, che pesano sulla coscienza del nostro Paese e di tutte le nazioni. Io credo che questo dovremmo ricordarlo sempre, ricordarlo tutti e tutte, ricordarlo anche nell’imminenza dell’8 marzo, che vogliamo riempire di impegno e sostanza, perché questa Assemblea, all’unanimità, ha approvato risoluzioni e leggi a sostegno delle donne vittime di violenza. Ricordiamo che la violenza non ha colore e tollerarla significa esserne complice.

Grazie a tutti.

 

OGGETTO 2313

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “ADER - Agenda digitale dell’Emilia-Romagna 2020- 2025: Data Valley Bene Comune” ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 11/2004. (38)

(Continuazione discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori con l’atto amministrativo 2313, riguardante l’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna, con i vari interventi già prenotati.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Aggiungo alcune brevi considerazioni rispetto a un percorso sul quale ci siamo confrontati anche in Commissione e sul quale esprimiamo sostanzialmente un giudizio positivo. L’occasione, però, è anche per fare una riflessione a tutto tondo, più generale, su un tema sulla cui strategicità si è già detto e che riguarda ovviamente il futuro del nostro territorio regionale e non solo, ma in questo momento di questo ci occupiamo.

Nella valutazione complessiva, posto che appunto, come detto, comunque si stanno facendo passi avanti positivi, che cogliamo con favore, volevo porre l’accento anche su un aspetto. Non stupirò con effetti speciali diciamo così e tornerò su alcuni degli elementi sui quali anche negli anni scorsi ho insistito e abbiamo indugiato più volte, che riguarda la copertura anche nelle aree periferiche delle aree interne del nostro territorio regionale che, come sappiamo, risentono di problemi di connettività piuttosto significativi, non solo dal punto di vista dell’infrastrutturazione digitale, ma alle volte anche dal punto di vista della telefonia mobile, quando non anche fissa.

L’occasione è semplicemente per porre l’attenzione, ancora una volta, sulla necessità di portare avanti i lavori in modo da poter garantire anche ai territori, alle imprese, alle famiglie, ai cittadini che vivono sui territori dell’Appennino e della nostra Regione di poter avere le stesse possibilità, gli stessi diritti anche in termini di capacità e possibilità di connessione. Sappiamo l’infrastrutturazione digitale immateriale quanto sia fondamentale per ogni attività della nostra società. La pandemia, se mai ce ne fosse stato bisogno, ce lo ha dimostrato ancora una volta, una volta di più e purtroppo anche per responsabilità, soprattutto per responsabilità che non competono alla Regione, competono al gestore a livello generale, siamo un po’ in ritardo, abbiamo qualche ritardo, qualche affanno c’è nel completamento del percorso. Credo che da questo punto di vista sia bene dirsi le cose come stanno, anche in modo chiaro tra di noi, proprio per non nascondere, al netto di un lavoro complessivamente positivo, per non nascondere anche le ombre e i problemi che ci sono.

D’altra parte su questo tema, sulla necessità dei collegamenti spesso ci soffermiamo a discutere delle infrastrutture materiali e spesso interveniamo in quest’aula da questi banchi sulle ferrovie, sui collegamenti su ferro, sui collegamenti stradali, eccetera, però sappiamo bene che, ovviamente, quando parliamo di collegamenti nel XXI secolo parliamo anche, e soprattutto, di quelli digitali. Da questo punto di vista, il lavoro che abbiamo davanti è ancora molto.

Ci tenevo a fare questo rapido passaggio su alcuni punti, sul punto centrale, che ritengo quello meno soddisfacente della proposta di cui oggi discutiamo, perché come sempre ‒ ripeto ‒ il contrasto alle diseguaglianze si fa anche e soprattutto dando a tutti la possibilità di accedere ai servizi allo stesso modo, anche e soprattutto ‒ mi viene da dire ‒ a quei territori che per ragioni morfologiche, per ragioni geografiche, per ragioni strutturali hanno deficit e hanno condizioni più difficoltose, anche dal punto di vista dei collegamenti.

Su questo tasto continueremo a insistere e ci auguriamo che a breve si possa dare una svolta a una situazione che ad oggi qualche ritardo di troppo lo registra.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

L’Emilia-Romagna, con la nuova Agenda digitale, Data Valley-Bene Comune, rinnova e rilancia la sfida alla transizione digitale, con l’obiettivo di accompagnare la comunità regionale in una trasformazione che attraversa l’economia e la società.

Come ha sottolineato in Commissione l’assessora Salomoni, che ringrazio per il lavoro approfondito fatto sull’Agenda digitale e per la disponibilità, la grande disponibilità al confronto con tutta l’Assemblea, in questa pandemia il digitale si è dimostrato un valido strumento di resilienza, ma ha anche evidenziato le varie forme del divario digitale, che dobbiamo rapidamente affrontare e colmare. Proprio per questo l’Agenda digitale ha una dimensione trasversale e affronta la trasformazione digitale dell’Emilia-Romagna da più punti di vista, con un approccio del bene comune e, dunque, del coinvolgimento di tutta la comunità.

Gli obiettivi sono stati detti, sono chiari: la digitalizzazione dei pubblici servizi e della Pubblica amministrazione; rafforzamento e completamento della rete; datizzazione della società; sviluppo delle competenze digitali rivolto a tutte le età; un’attenzione dedicata al rapporto donne-digitale nella sua dimensione culturale, educativa e di opportunità occupazionale e di carriera.

Dobbiamo collocarci, come Regione, al centro delle nuove politiche europee dedicate allo sviluppo digitale. È un impegno strategico per la ripartenza e per il futuro del sistema socioeconomico emiliano-romagnolo, che va perseguito con tutte le nostre energie.

In questa fase in cui il tema della ripresa è centrale per tutti i territori risulta fondamentale per l’Europa e, quindi, per l’Emilia-Romagna dare un forte sviluppo alla transizione digitale attraverso lo sviluppo di tecnologie, infrastrutture, reti e competenze digitali. Oggi, infatti, l’economia digitale è trainata – lo diceva anche prima il collega Sabattini – da Stati Uniti e Cina, che rappresentano da soli il 75 per cento di tutti i brevetti relativi alle tecnologie blockchain, il 50 per cento della spesa globale per l’Internet of Things e oltre il 75 per cento del mercato mondiale per il cloud computing pubblico. Stati Uniti e Cina detengono anche il 90 per cento del valore di capitalizzazione di mercato delle settanta maggiori piattaforme digitali del mondo, a fronte di una quota del 4 per cento in Europa. Basta citare sette grandi piattaforme che hanno a che fare anche con la vita nostra quotidiana, Microsoft, Apple, Amazon, Google, Facebook, Alibaba. Queste sette piattaforme rappresentano i due terzi del valore totale del mercato mondiale.

Secondo la Banca europea degli investimenti – questa è un’analisi che è confermata dai dati ISTAT per l’Italia – perdura il ritardo delle imprese europee nell’utilizzo di nuove tecnologie, vi è ancora una rilevante differenza tra le imprese dell’Unione europea e quelle, per esempio, degli Stati Uniti nell’adozione di strumenti come stampa 3D, robotica avanzata, automazione di routine e contenuti digitali. I dati ci dicono che alla digitalizzazione si accompagnano maggiore produttività ed efficienza dei processi produttivi, più valore e miglior posizionamento nel mercato.

Ma le imprese europee e quelle emiliano-romagnole scontano la presenza di barriere, quali la dimensione delle aziende, piccola, la frammentazione del mercato, oltre alle caratteristiche di un sistema finanziario che non sostiene con strumenti adeguati questo tipo di investimenti.

Proprio alla luce di queste riflessioni, una delle sei priorità politiche nel programma di mandato 2019-2024 della Commissione europea è un’Europa pronta per l’era digitale. Lo spazio in cui la strategia europea per il digitale si propone di intervenire è ampio e riguarda in maniera trasversale tutti gli ambiti dell’economia e della società. Ma non solo, coinvolge un contesto che, per sua natura, è in continua evoluzione dal punto di vista tecnologico delle applicazioni. Ciò significa che la politica e le Istituzioni per poter davvero realizzare la transizione digitale devono correre e avere uno sguardo ampio e lungo, saper vedere il futuro e anticipare le criticità. Ed è proprio qui che si inserisce la nostra Agenda digitale regionale, con il suo focus sulla pubblica amministrazione emiliano-romagnola, sull’economia e le imprese regionali, sulla scelta di investire in ricerca, innovazione e in conoscenza, andando a rilanciare le politiche e gli investimenti ed è anche qui che entrano in campo il PNRR e i fondi europei 2021-2027; strumenti cardine per concretizzare le politiche.

Europa digitale è l’obiettivo che attraversa in maniera trasversale tutta la nuova programmazione 2021-2027. Questo significa che tutti i nuovi programmi europei avranno misure dedicate al tema o richiederanno anche senza misure specifiche un’attenzione nei progetti finanziati e negli investimenti sostenuti, rispetto per esempio all’empowerment di competenze digitali o all’utilizzo di tecnologie digitali.

Questo significa anche che nella nostra programmazione regionale avremo la possibilità di tradurre gli obiettivi e le azioni presenti nell’Agenda digitale, nelle misure finanziate. Tutti i programmi operativi regionali potranno e dovranno concorrere alla realizzazione dell’Agenda digitale, ma la nostra strategia regionale potrà contare anche su altri strumenti di programmazione, come il programma Digital Europe, che ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare le piccole e medie imprese alla transizione digitale, anche coinvolgendole con i settori tecnologicamente più avanzati. Ancora ci sono altri programmi europei, come il Connecting Europe, Horizon Europe, InvestEU, Creative Europe. Qui la sfida che ci si pone davanti è di aumentare ancora di più la capacità della comunità emiliano-romagnola di accedere ai fondi europei a gestione diretta e soprattutto di rafforzare il gioco di squadra per far sì che anche le piccole e medie imprese o le start-up possano accedere a questa opportunità magari all’interno di partenariati promossi dall’università o dai centri di ricerca della rete regionale. In questo scenario è evidente, come sottolineava anche l’assessora Salomoni, che le opportunità più consistenti per realizzare il futuro digitale dell’Emilia-Romagna passano attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Secondo gli indirizzi della Commissione europea il nostro Recovery Plan nazionale dovrà includere su 209 miliardi previsti un livello minimo del 20 per cento di spesa dedicata al digitale. Se verrà confermata questa impostazione dal Governo Draghi, il Recovery Plan italiano investirà nell’innovazione del sistema produttivo, in tecnologie all’avanguardia e 4.0, ricerca, sviluppo e innovazione, cybersecurity, nonché nell’ammodernamento e nel completamento delle reti, nel 5G, nella modernizzazione fondamentale della Pubblica amministrazione, e investendo nei settori che più caratterizzano il nostro Paese e anche la nostra Regione, il turismo e la cultura.

La nostra Agenda digitale, con i suoi obiettivi e le azioni indicate si colloca perfettamente all’interno di questo quadro, quindi può cogliere perfettamente le opportunità del PNRR. Allora oggi, da questa Assemblea, dobbiamo dare un segnale forte, unitario di sostegno alla nostra Agenda digitale e ribadire ancora una volta che il Recovery Plan deve avere territori e regioni protagonisti, e Recovery Plan insieme.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Continuiamo con gli interventi.

Consigliere Amico.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Allora, noi abbiamo il consigliere Amico, il consigliere Delmonte, il consigliere Pompignoli, la consigliera Zamboni e la consigliera Castaldini. Io al momento sono a questi. Il consigliere Amico non lo vedo, valutiamo se è un problema di collegamento, sennò magari… Ecco. Prego, consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente. Molto velocemente perché molto è stato…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere, scusi, se riesce ad alzare un po’ il volume, perché la sentiamo bassa.

 

AMICO: Così va meglio?

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene, grazie.

 

AMICO: Grazie, presidente. Molto brevemente perché molti degli interventi che mi hanno preceduto hanno ripreso diversi temi importanti legati all’Agenda digitale, che chiaramente ha a che fare con un tema di infrastrutturazione e accesso per quanto riguarda i dati e le connettività, che sono stati richiamati più volte. Però io volevo sottolineare in particolare alcuni aspetti che credo siano altrettanto importanti quanto le infrastrutture, ovvero la gestione dei dati e l’utilizzo che di questi dati potremmo andare a fare.

Ora, all’interno del documento che stiamo discutendo, è evidenziato in maniera particolare ciò che riguarda tutta la parte della componente femminile, quindi la possibilità di accompagnare, oltre che l’infrastrutturazione, anche percorsi che diano spazio e creino opportunità di lavoro per le donne, anche all’interno dell’ambito delle materie tecnico-scientifiche, e conseguentemente qualificare, non solo attraverso la connettività, ma anche attraverso la formazione, la possibilità delle donne di affacciarsi a questo mondo, che in questo momento prevalentemente interessa il mondo maschile, che quindi manca di uno sguardo che sia completo per la trasformazione che andiamo ad affrontare. Questo è ripercorso all’interno dell’Agenda digitale, così come è ripercorso, credo io, ed è altrettanto positivo, il tema di utilizzare la struttura e le informazioni che attraverso la Data Valley Bene Comune andremo a raccogliere per quanto riguarda la riduzione delle disuguaglianze, a partire dalle persone maggiormente fragili.

Credo che i passi avanti fatti in maniera decisa nel corso dell’ultimo anno relativamente al Fascicolo sanitario elettronico abbiano bisogno di essere accompagnati e ulteriormente incrementati anche su altri servizi che sono propri delle Amministrazioni locali. Quindi, io penso a una necessità di integrare il Fascicolo sanitario elettronico con quelle che possono essere le informazioni relative agli aspetti sociosanitari, proprio perché nell’atto della semplificazione che vogliamo portare nei confronti dei cittadini possano trovare una serie di risposte, una serie di intrecci di opportunità e servizi che altrimenti verrebbero a mancare.

La fragilità delle persone, disabili ma anche anziani o anche ragazzi, spesso e volentieri, in carico ai servizi sociali, porta con sé anche degli elementi di fragilità sanitaria, quindi credo che questa integrazione debba essere portata avanti. Mi sembra che complessivamente l’impianto dell’Agenda digitale possa permettere una decisa accelerazione in questa direzione e credo che i nostri sforzi, da un punto di vista dello scambio delle informazioni, così come della uniformità di quelle che possono essere le raccolte di dati, debbano essere fatti proprio per completare una digitalizzazione della nostra Regione che porti a una crescita di opportunità complessive, sia sotto il profilo lavorativo, per quello che dicevo prima, per quanto riguarda il mercato del lavoro anche in ambito femminile, sia dal punto di vista dei servizi, per come sto descrivendo adesso la parte legata ai servizi sociali. Spesso e volentieri le persone si trovano a dover fare diversi passaggi all’interno dei vari uffici, che magari non intrecciano tutte queste informazioni. Penso che se oltre al tema di garantire la connettività, riusciremo anche ad attrezzare gli uffici in questo senso, faremo un ottimo lavoro e una sollevazione di gravami operativi per quanto riguarda persone e famiglie.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Passo ora la parola al consigliere Delmonte. Prego, consigliere.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

In Commissione abbiamo già espresso quella che era la nostra linea, della Lega, su queste linee guida, le chiamo così. Nel senso che alla fine sono un po’ quelle che dettano la linea che terrà la Regione nel comparto del digitale per i prossimi quattro anni, nel caso specifico, essendo cominciata nel 2020 quest’Agenda.

Non abbiamo evitato di esprimere le nostre critiche. Obiettivamente, si parla di un documento che resta su un livello molto alto, nel senso che non entra nel dettaglio di applicazione di quelli che sono i princìpi in esso contenuti. Abbiamo evidenziato come sia critica, a nostro parere, la situazione attuale. Partiamo da un presupposto. La Regione Emilia-Romagna, dal punto di vista del digitale, pur difendendosi nell’ambito nazionale, non è sicuramente un’eccellenza ad oggi. Lo vediamo nella situazione sia delle infrastrutture che dei dati. Se parliamo di Data Valley, oggi non lo siamo. Ci poniamo l’obiettivo, okay, di diventarlo. Ma oggi, se andiamo a vedere come sono trattati i dati nella Regione Emilia-Romagna, la situazione è pressoché critica. Sono disorganizzati, disgregati, inaccessibili e assolutamente concessi in forma discrezionale da parte di qualcuno, su richiesta.

Gli obiettivi che si dà questo piano sono quelli di creare infrastrutture, creare competenze e diritto di accesso. Questi sono i tre cardini su cui si fonda l’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna. Sono tre temi, tre obiettivi che ci trovano assolutamente concordi. Lo abbiamo detto fin da subito. Non siamo assolutamente contrari alla logica e agli obiettivi che si pone quest’Agenda.

Le infrastrutture, ad esempio, però, hanno delle criticità. Noi oggi parliamo di infrastrutture, ci diamo degli obiettivi, ma dobbiamo essere perfettamente consapevoli che questi obiettivi non possono essere raggiunti se la Regione Emilia-Romagna non si fa portavoce presso gli enti privati. Sappiamo che noi possiamo portare la fibra in tutti gli ospedali, in tutti i municipi, in tutte le scuole. Non abbiamo ancora completato quest’opera, però nel caso lo facessimo sappiamo perfettamente che anche così non avremmo garantito un diritto di accesso e l’accessibilità al dato, alle informazioni e alla rete a tutti i cittadini e a tutte le imprese, perché questo lo si fa solo ed esclusivamente, per questioni prettamente economiche, attraverso delle reti private, che possono essere quelle dei gestori telefonici o dei gestori web. Su questo, ovviamente, noi non abbiamo possibilità di incidere, se non con delle forzature o dei compromessi, positivamente parlando, politici. Insomma, la Regione Emilia-Romagna deve farsi carico di forzare o cercare di coinvolgere al meglio queste strutture private perché facciano i collegamenti finali. Per collegamenti finali intendo quelli che arrivano dalla dorsale, dalle nostre linee che portiamo nei comuni, nei municipi, fino a tutte le abitazioni e a tutte le aziende. Noi non possiamo farci carico di questo, Lepida non può farsi carico di questo, però dobbiamo fare in modo che questo avvenga.

Aggiungo un’altra cosa. Due termini di connessione differenti sono quelli dei gestori telefonici e quelli del pubblico. La Regione deve incentivare quelli del pubblico, ad esempio con il Wi-Fi, dove può. Leggo che nel progetto c’è quello, ad esempio, di tutta la costa romagnola, come ci sono alcuni centri cittadini. Del resto, il Wi-Fi è un diritto di accesso libero a tutti, ovviamente controllato, con tutte le privacy e le policy, il controllo degli accessi. Però come si dice in gergo, questo è un punto d’accesso one-to-many, ossia noi lo emettiamo e molti accedono, che è molto diverso dal one-to-one, invece, che tutti quanti paghiamo. Attenzione, dare libertà di accesso alle informazioni tramite i gestori privati e i contratti privati è troppo comodo. Certo, è essenziale, nel senso che noi dobbiamo fare in modo che la copertura del segnale telefonico, fisso in primis, poi ovviamente anche quello mobile, deve arrivare in tutta la nostra regione, comprese le zone appenniniche. Però, attenzione, perché dobbiamo anche fare i conti con il fatto che non tutti possono permettersi un contratto telefonico. Dobbiamo valutarlo questo. Un contratto telefonico a ognuno di noi, che possa essere quello dell’ADSL di casa o di un contratto sul telefono, ha un costo che noi magari diamo per scontato, ma a cui non tutti possono accedere. E su questo credo che la Regione debba fare ancora molto.

Sui dati. Dicevo prima che oggi i dati sono in una forma disorganizzata, ma evitiamo di parlare dello stato attuale, parliamo degli obiettivi che si dà questa agenda. I dati devono essere utilizzati e utilizzabili, cioè in forma chiara, e mi sembra carente l’aspetto in cui si dice che questi dati devono essere utili a tutti e intellegibili da tutti. Noi dobbiamo permettere al cittadino, all’ultimo dei cittadini (chiamiamolo così), quello che magari sui dati ha meno dimestichezza, di poter accedere a un dato, capirlo e trarre da questo le informazioni che gli possono essere utili. Questo lo possiamo fare noi direttamente come Regione, in alcuni casi, penso a quelli che sono i dati regionali, quindi quelli che sono i dati dell’attività della Regione, ma dobbiamo anche fare in modo che possano essere eventualmente utilizzati da servizi terzi, in modo che questi possano renderli leggibili per chiunque.

Devono essere trasparenti e accessibili per tutti, cosa che ad oggi non è. Pensiamo anche a un sistema di raccolta dei dati. Non dobbiamo essere solo noi a emettere dati, dobbiamo raccoglierli da tutti gli enti locali, ma soprattutto, perché no, anche dalle imprese che magari producono dei dati pubblici o perlomeno di interesse pubblico e questi debbono essere messi all’interno della banca dati regionale.

Un altro punto su cui ci siamo soffermati, che riguardava in particolare l’ambito delle competenze, è quello dell’ecosistema attuale.

Siamo stati molto critici sulla rete attuale di coworking tecnopoli, di distribuzione di competenze, corsi di formazione. Crediamo siano completamente scollati dalla realtà ad oggi e spesso questi spazi sono in mano a poche persone, pochi enti, che li detengono quasi come dei caveau, però sono completamente inaccessibili per chi ne ha reali necessità. Pensiamo, ad esempio, come giustamente hanno le università, hanno degli spazi a disposizione magari nei tecnopoli e nei coworking, a volte sono inutilizzati, ma rimangono lì completamente inutilizzati, perché, di fatto, sono ormai di competenza universitaria e quindi una semplice start-up di ragazzi che vuole partire e cercare uno spazio non può accedervi anche se c’è un ufficio completamente vuoto. Bisogna cercare di aprire le porte ed era un punto in cui abbiamo fatto poi effettivamente un emendamento.

Così come la distribuzione di competenze di risorse, quelle poche che ci sono, o di garanzie sui crediti, come purtroppo a volte si tende a fare più facilmente, devono andare in un’ottica di fiducia nei giovani, perché dobbiamo crederci, finanziarli, ma soprattutto attrezzarli nel primo caso, cioè molto spesso i ragazzi quando partono con un’idea in Regione Emilia-Romagna fanno fatica a trovare un supporto reale, concreto, per poter trasformare questa idea in un qualcosa di applicabile. Lo vediamo in tutti gli ambiti, da quello tecnico-scientifico fino a quello digitale. Credo che la Regione Emilia-Romagna su questo debba fare veramente molto.

Passo velocemente a illustrare qualche emendamento di quelli che abbiamo presentato e poi il consigliere Pompignoli dopo di me ne presenterà un altro in particolare. Noi crediamo che tutto quello che abbiamo detto come spazi, competenze e supporto alle start-up e ai giovani debba essere fatto in modo gratuito e se non gratuito per lo meno nel modo più accessibile per chiunque possa farlo. Ovviamente, non possiamo pensare che debba essere gratuito per tutti. Chi ha delle possibilità… perché l’abbiamo visto, alcune start-up magari crescono molto velocemente o imprese crescono molto velocemente e tendono a fagocitare tutti gli spazi che sono gratuiti nelle città. Questo no. Un’azienda che ha la possibilità di pagare deve pagare; chi non ha la possibilità di pagare deve però trovare spazio. Questo è parte di un emendamento.

Dobbiamo investire nelle nuove tecnologie. Per quanto mi è stato detto, questo Piano aveva il compito di non specificare tecnologie per non darci dei vincoli, diciamo così, per essere possibilisti su qualunque opportunità si potesse concretizzare o prevedere nel futuro delle infrastrutture, della tecnologia e del digitale. Noi, però, crediamo anche che ci siano delle tecnologie che sono attualissime, però nel loro essere attuali sono molto lungimiranti. Una di queste, ad esempio, è la blockchain che noi abbiamo citato e abbiamo cercato di prevedere all’interno del Piano, perché molte Regioni, molti enti pubblici la stanno sfruttando ed è quella tecnologia che permette di fatto di rendere il dato certo, certificato, pubblico e trasparente. Se parliamo di dati, non possiamo prescindere da questi valori.

Sull’utilizzo dei dati, chiediamo che la Regione, per tutte le sue opere, per tutte le sue azioni, anche di finanziamento, ad esempio nelle infrastrutture, le renda pubblicamente disponibili. È un lavoro impegnativo, lo sappiamo, ne ho parlato anche con l’assessore Salomoni. Sicuramente c’è da lavorarci molto, perché prevede un legame tra tutti gli Assessorati a competenze digitali. Però crediamo che se la Regione interviene in un posto, interviene con degli investimenti, ecco, questi debbano essere resi pubblici e debba essere chiaro a tutti cosa la Regione sta facendo.

Concludo dicendo semplicemente che noi dalla Commissione siamo usciti con un voto negativo, così evito anche la dichiarazione di voto dopo, presidente. Siamo usciti con un voto negativo perché le nostre proposte non avevano trovato accoglimento, proposte che tendevano a concretizzare quelle che erano delle idee che noi ritenevamo fondamentalmente giuste. Dopo un confronto, di cui ringrazio, con l’assessore Paola Salomoni e con i consiglieri di maggioranza, in particolare il consigliere Sabattini, siamo arrivati a una stesura di sette emendamenti, di cui uno già approvato in Commissione, che troveranno oggi accoglimento in quest’aula, almeno a parole, quindi vedremo. Se così sarà, come annunciato, il nostro voto per questo Piano e questa Agenda digitale sarà favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego. 

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Vede, prove di governo! È una delle prime volte, insomma, che parlo con un emendamento quasi accolto, almeno a detta del consigliere Sabattini. Spero che questa collaborazione resti e rimanga, anche a dispetto del consigliere Taruffi, in questa legislatura, anche perché abbiamo dato prova di costruire degli emendamenti tali da poter accrescere il documento che andiamo ad approvare oggi.

Non mi dilungo tanto nelle argomentazioni, anche perché il consigliere Delmonte ha sicuramente spiegato qual è la posizione della Lega su questo documento. Mi limito semplicemente a far notare che l’emendamento che ho proposto a mia prima firma, cioè quello di avviare un percorso di digitalizzazione della Pubblica amministrazione, in particolar modo chiedevo nella prima stesura degli archivi che riguardano l’urbanistica, archivi catastali, era un emendamento che avevo già proposto, ma eravamo in una fase antecedente a questa nuova alleanza di Governo, nella legge sul Superbonus, ed era stato bocciato. Oggi, invece, con enorme sorpresa, ma evidentemente qualcosa è accaduto, questo emendamento viene approvato. Ringrazio, ovviamente, la maggioranza...

Non me lo bocciate. Ormai ho fatto dichiarazioni altamente avanzate rispetto a quelle che sono le dichiarazioni di intenti. Però il consigliere Sabattini si è spinto talmente oltre che non credo che oggi ci siano particolari sorprese.

Credo che questo sia un emendamento fondamentale per quei Comuni, per quelle Unioni di Comuni, per quelle Province che hanno ancora tutto il cartaceo negli archivi. Questo deve essere uno degli obiettivi su cui in questa legislatura si deve puntare, cioè digitalizzare tutto quello che è all’interno della Pubblica amministrazione, per velocità, per snellezza, per sburocratizzazione, per tutta una serie di motivazioni che, ovviamente, sono in sé nell’emendamento.

Mi taccio, presidente. Ringrazio ancora la maggioranza di aver approvato questi emendamenti.

La dichiarazione di voto l’ha già fatta il consigliere Delmonte. Da questo punto di vista, noi siamo favorevoli al provvedimento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Intervengo brevemente perché già in Commissione avevo espresso parere favorevole al lavoro condotto dall’assessora Salomoni. Il piano di digitalizzazione, ovviamente, è uno dei pilastri di questa nuova legislatura, di questo nuovo mandato, ed è uno strumento che, anche attraverso la pandemia, ha dimostrato tutta la sua strategicità. Pensiamo solo alla possibilità di disporre del Fascicolo sanitario digitale, che ha permesso di non dover frequentare per forza gli ambulatori medici, già carichi di altre persone, con il rischio anche di aumentare la diffusione del virus. Quindi, bisogna continuare su questa strada. Come Europa Verde, abbiamo sempre guardato allo strumento digitale come a uno strumento che facilita e promuove la trasparenza nel rapporto tra Regione e Amministrazioni pubbliche e cittadini. Il fatto, per esempio, di passare da una priorità dei bandi digitalizzati alla assoluta preferenza, quindi non più come un’opzione, ma come un obbligo, di usare bandi e, quindi, fare anche contratti digitalizzati ovviamente consente ai cittadini la possibilità di controllare in prima persona ciò che avviene nelle Amministrazioni pubbliche.

È evidente che in una situazione di disagio sociale, di differenze, non solo di localizzazione e di residenza nella regione, quindi tra zone già servite dalle connessioni e zone non ancora servite, la digitalizzazione può portare a incrementare queste differenze, anziché a superarle. Penso soprattutto alle zone di montagna, alle aree interne, che avrebbero, invece, bisogno di disporre di una connessione garantita per ridurre questo disagio che hanno nell’essere periferici. Ed è uno strumento che può anche promuovere professioni e luoghi di lavoro decentrati rispetto ai centri urbani, che sono le inevitabili calamite di tutte le attività professionali e lavorative, questo anche incrementando gli spostamenti che spesso vengono fatti con mezzi di trasporto che incrementano l’inquinamento.

Rispetto alle possibilità di sviluppo ulteriore dello smart working, io direi che la Regione Emilia-Romagna è tra quelle che hanno già fatto molto, è arrivata a percentuali molto alte di possibilità di concedere lo smart working, perché c’è la possibilità di essere connessi. Si può fare ancora di più. Io non appartengo, comunque, culturalmente a chi ritiene che lo smart working, così come non lo è nella didattica scolastica, sia la soluzione di tutti i mali. Secondo me, gli elementi di socializzazione vanno salvaguardati, perché sono spazi non solo che rendono più umane le nostre attività, ma sono anche spazi di scambio.

Per questo, rispetto all’Agenda digitale, dove si parla di promuovere il coworking nei centri urbani, già in Commissione ho sottolineato il fatto che sarebbe utile non guardare solo al centro urbano, che già dispone di maggiori opportunità, ma guardare anche a quelle zone un po’ più disagiate dove gli spazi di coworking potrebbero accelerare invece la condivisione e quindi mettere a frutto, a sistema, le competenze che sono, data la località, la localizzazione, minori rispetto a un centro urbano dove, appunto, ce ne sono in abbondanza.

L’invito era a studiare lo sviluppo di forme di coworking non necessariamente in zone urbanizzate, che appunto già godono di vari benefici da questo punto di vista.

Rispetto all’agenda digitale un’osservazione non positiva la faccio, e l’avevo già fatta in Commissione, e riguarda i dati che sono aggiornati al momento al 2019. Se pensiamo al boom che c’è stato di iscrizioni al fascicolo sanitario elettronico, nel 2015 c’erano poco meno di 115.000 iscritti, nel 2019 eravamo già a quasi 772.000, immaginiamo che nel 2020 ci sia stato un boom ulteriore. Questi sono dati che sarebbe interessante vedere aggiornati e che ci devono dare anche il senso della direzione da intraprendere perché appunto scelte come quelle del fascicolo sanitario elettronico non siano un’opzione, ma diventino lo standard. Per farlo, bisogna mettere però tutti nelle condizioni di potere disporre della connessione, degli strumenti per connettersi e del know-how per farlo. Quindi, è chiaro che ci sarà per forza ancora un periodo di convivenza tra il sistema cartaceo e il sistema elettronico. Però, abbiamo già assaggiato, per esempio, il fatto che anche le ricette rosse siano state digitalizzate e quindi si possa accedere direttamente alla farmacia. Questo è un grande sollievo.

In generale, sui processi di digitalizzazione noi vediamo che stanno pervadendo in modo molto consistente il mondo del commercio. Il commercio elettronico dà l’impressione a chi se ne serve non solo di accedere a prezzi più vantaggiosi alle stesse merci che trova in commercio sotto casa, ma dà l’idea della dematerializzazione. In realtà, questa spinta allo sviluppo del commercio elettronico va vista anche nel suo aspetto culturale di ricaduta economica e sociale, perché, dal punto di vista ambientale e urbanistico richiede la creazione in continuazione di depositi di logistica, che poi vanno alimentati col trasporto delle merci da portare e poi col trasporto delle merci da consegnare a domicilio. Ma poi sono un fattore di impoverimento della struttura commerciale, della struttura dei negozi di prossimità, quindi un elemento di impoverimento di una categoria economica e anche dei nostri centri urbani. Dove c’è una vetrina illuminata, dico io, c’è più sicurezza che se la vetrina è spenta e siamo nel buio.

Anche la digitalizzazione, secondo me, non va idolatrata. Nel settore della Pubblica amministrazione, in funzione della trasparenza, della comunicazione e di un accesso facilitato ai servizi, naturalmente è la soluzione cardine. Lo è nella condivisione, per esempio, di banche dati importanti, e penso alla sanità. In altri settori, può invece portare a degli squilibri che è bene guardare. In questi la Regione, dal punto di vista dell’e-commerce, non ha ruolo; ce lo ha, invece, dal punto di vista della logistica che è richiesta dall’e-commerce. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente. Noi oggi affrontiamo un tema importantissimo. Faccio presente che, per quanto riguarda l’Agenda digitale, parliamo di uno dei pilastri della programmazione europea. Il 20 per cento almeno del Recovery Plan è dedicato all’Agenda digitale.

Facciamo una premessa importante, ovvero quanto in quel 20 per cento c’è l’Emilia-Romagna, cioè quanto spazio occupiamo in quel 20 per cento. Moltissime risorse sono legate alla nostra capacità di innovare. Io credo che, in realtà, su certi temi e certi ambiti non solo lo spazio sarà da qui a cinque anni, ma da qui a vent’anni, tuttavia proviamo a individuare appunto qual è il nostro ruolo in quel 20 per cento, perché è la prima domanda che politicamente ci si deve porre.

La seconda domanda che mi pongo è uno dei motivi per cui Forza Italia si asterrà rispetto a un documento sicuramente ambizioso, ma che pone grandi questioni. La prima grande questione: la tutela dell’utente, cioè la tutela legale di chi si approccia a un mondo così complesso. Come voi ben sapete, l’Europa ha stilato un documento, Digital Services Act, dove all’interno viene sottolineato esattamente questo aspetto, che deve andare di pari passo, cioè di fianco all’innovazione ci deve essere la tutela assoluta di chi questi strumenti li utilizza, anche la tutela legale di chi utilizza questi strumenti. Qui la politica sì che ha un ruolo fondamentale, di provare a innovare, ma anche a fare un controllo serio rispetto a chi utilizza questi nuovi servizi.

L’altro è un aspetto di sano realismo. Mentre noi scriviamo un documento così importante, che andrà a cambiare il volto dell’Italia, dell’Europa, dell’Emilia-Romagna, ci troviamo di fronte a situazioni ancora di enorme complessità. Ci siamo trovati ad affrontare smart working e didattica a distanza sapendo benissimo quali sono i nostri limiti e qual è la nostra capacità di affrontare in tempi brevi quei limiti. Quando io sottolineavo, già a settembre, alcune grandi criticità sulla didattica a distanza, il problema mi sembra sia stato alquanto derubricato, anzi sminuito in certi termini. Ma ancora oggi ci troviamo a dover affrontare problemi che poi, di fatto, negano l’accesso all’istruzione, l’accesso alla possibilità di fare quello che si deve fare, ossia lavorare e studiare.

Un altro punto fondamentale riguarda gli investimenti per la digitalizzazione nelle piccole e medie imprese. Io credo che questa sia la vera sfida che ci troviamo di fronte. Le piccole e medie imprese ci chiedono con forza, da sempre, se si vanno a incontrare, a visitare gli imprenditori, un’accelerata rispetto a sistemi innovativi all’interno della propria azienda per crescere, per fare investimenti, per dare la possibilità a chi lavora dentro queste aziende di avere uno sbocco più decisivo sul mercato. Ecco, io credo che sia importantissimo soprattutto in questo ambito aiutare gli imprenditori, offrire figure che sappiano implementare la digitalizzazione. Abbiamo un’università storica, l’Università di Bologna, abbiamo una facoltà di ingegneria che sicuramente potrebbe utilizzare professionisti per dare alle imprese questa possibilità, potremmo fare un incrocio straordinario di risorse date per far entrare personale all’altezza all’interno delle aziende. Forse quel personale potrebbe anche entrare come collaborazione, come lavoro, come giovani ingegneri, che aiutano a far crescere l’azienda e poi rimangono in quell’azienda. Immaginate che network interessante, che rete interessante potrebbe essere questa.

Poi toccherei un punto fondamentale, che è quello di tutto l’ambito spaziale. Noi abbiamo dei distretti molto interessanti all’interno dell’Emilia-Romagna, distretti che sostanzialmente non hanno una rete e non sono ancora un distretto vero e proprio. Ecco, il tema dell’Agenda digitale potrebbe aiutarci a far crescere un vero e proprio distretto dello spazio. L’Europa sta mettendo grandissimi finanziamenti su questo nel prossimo ventennio. Già la Lombardia e il Piemonte hanno usufruito moltissimo di queste possibilità, io credo che avere un occhio di riguardo rispetto alle eccellenze che abbiamo in questo ambito sia fondamentale, anche perché tutti quei satelliti andranno a cambiare sistematicamente il nostro futuro, la gestione del verde e dell’agricoltura, la gestione della sicurezza, la gestione di tantissimi altri ambiti, che già si stanno immaginando in Europa e che potrebbero essere per noi risorse fondamentali da investire sul territorio.

Non voglio aggiungere altro, sennonché il modello emiliano-romagnolo credo possa essere messo in sicurezza da un’Agenda digitale forte, da un programma forte, che tuteli, come dicevo prima, il consumatore finale. Non sia l’Agenda digitale a dettare le regole del futuro dell’Emilia-Romagna, delle imprese e delle persone che lavorano, ma che sia il contrario. Ecco, in questo modo questo strumento potrebbe essere utile. Se, però, non c’è un’attenzione rispetto al secondo punto, io credo che rischi di essere qualcosa che mangi il modello emiliano-romagnolo, non ne tenga conto e non riesca poi a svilupparlo fino in fondo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Io non ho altri iscritti a parlare. Mi confermate che non ce ne sono in dibattito generale? Bene.

A questo punto passerei alla discussione generale sugli emendamenti. Qualcuno vuole intervenire? Non ho nessuno neanche in discussione generale sugli emendamenti.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti e provvedimento. Qualcuno in dichiarazione di voto? Io non ho nessuno in dichiarazione di voto.

A questo punto passiamo alle votazioni.

Partiamo dalle votazioni agli emendamenti.

Partiamo dall’emendamento 1, a firma del consigliere Delmonte.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento 2, a firma dei consiglieri Pompignoli e Delmonte.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento numero 5 a firma del consigliere Delmonte.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 3 sempre a firma del consigliere Delmonte.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 4 sempre a firma del consigliere Delmonte.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Abbiamo concluso la votazione degli emendamenti.

Adesso passiamo alla votazione del provvedimento.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 37

Astenuti 4

Contrari 0

 

È approvato.

 

Il provvedimento è approvato.

 

OGGETTO 2443

Risoluzione per impegnare la Giunta a fornire tamponi nasali rapidi per autodiagnosi di contagio da Covid-19 agli studenti e al personale della scuola. A firma dei Consiglieri: Castaldini, Lisei, Barcaiuolo, Pompignoli, Rancan

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 2443: risoluzione che impegna la Giunta a fornire tamponi nasali rapidi per autodiagnosi di contagio da Covid-19 agli studenti e al personale della scuola, a firma dei consiglieri Castaldini, Lisei, Barcaiuolo, Pompignoli, Rancan.

Ricordo che su questo oggetto risultano otto proposte di emendamento, a firma della consigliera Castaldini.

Apriamo il dibattito generale. Prego, consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Proverò a fare un lavoro politico, profondamente politico. Cercherò di ridire, di raccontare questa risoluzione facendo presente in che momento ci troviamo oggi. È un momento molto critico, che abbiamo sotto i nostri occhi, ovvero la scuola sta vivendo un contraccolpo grave, moltissime classi, dalle materne fino alle superiori, stanno andando in quarantena. L’ASL è profondamente in affanno non solo a Bologna, ma in tante altre città. Questa risoluzione è stata depositata la scorsa Assemblea legislativa, quando, in realtà, la scuola aveva ripreso al 50 per cento, quando ancora non si prospettava una variante così impegnativa da gestire.

Ho provato a fare una proposta legata esclusivamente a dati scientifici e a disponibilità che esistono già nella nostra Regione, nella Regione Emilia-Romagna. Ho tentato di fare un percorso che portasse al realismo, alla visione di quello che stava accadendo anche la valutazione scientifica, cioè tutti i professionisti che lavorano in Regione Emilia-Romagna ci dicono che è fondamentale prevedere i vaccini per quella tipologia, e questo è stato fatto anche come richiesta da parte di Forza Italia; vaccini che stanno faticando ad arrivare e quindi anche a proporre alla categoria degli insegnanti, ma l’altra gamba per evitare la diffusione del virus è quella della prevenzione, dello screening.

Oggi mi trovo a discutere in aula, facendo un po’ fatica, presidente, a parlare…

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo un po’ di silenzio, perché è veramente difficile ascoltare. Grazie.

 

CASTALDINI: Grazie. C’era un po’ di discussione, scusate, non volevo… non avevo visto il presidente. Non avevo visto che era seduto lì, pensavo fosse la Lega. C’è anche Fratelli d’Italia in mezzo, non solo la Lega. Noi siamo riusciti ad allargare la coalizione, ci abbiamo messo dentro anche Fratelli d’Italia.

Bene. Allora, continuerei. Guardando il dato attuale, io ho provato a fare un passo in più. Come ben sapete, oggi, così come riferito dal sito della Regione Emilia-Romagna legato all’ambito sanitario, esistono dei nuovi tamponi, tamponi salivari, che danno la possibilità di avere un’attendibilità del 97 per cento e sono tamponi semplicissimi da utilizzare. Allora, questa proposta cerca di contenere una situazione – attenzione, lo dico alla maggioranza – esclusivamente in un ambito che va nelle scuole superiori, chiaramente con possibilità di essere esteso. Il tampone salivare permette di non appesantire il mondo medico, ma di usufruire del medico competente che ogni scuola ha già, e l’idea, che non viene da un partito ma dalla valutazione insieme ai medici, è di provare a fare uno screening all’interno delle scuole, non fuori dalle scuole, previa autorizzazione chiaramente dei genitori, ogni quindici giorni. Questo – io credo – è il momento di provare ad affrontare una situazione che ci preoccupa tutti in maniera profonda, senza distinzione fra minoranza e maggioranza. Noi questi tamponi li abbiamo già. La nostra Regione su questo è stata veloce. Abbiamo già la possibilità di utilizzarli.

Scusate, se uno si reca in farmacia può fare il tampone. Risposta giusta. La maggioranza, la prima volta che ho presentato questo, ha esattamente posto questo come problema o come questione da affrontare. Dico un numero: oggi si sono recate in farmacia 115.000 persone, cioè ci sono tamponi che non vengono utilizzati, in un momento come questo. Allora, io ho provato con i miei emendamenti a sollecitare la possibilità di entrare nelle scuole. Si vada nelle scuole, soprattutto per i ragazzi che hanno un’età, che evidentemente danno la possibilità di dar loro fiducia, e si prova ogni quindici giorni a testarli, fino alla fine dell’anno scolastico. Questo perché? Perché in questo modo il contagio non entra nelle scuole. Perché in questo modo noi sappiamo benissimo da subito, senza dover aspettare le comunicazioni dell’ASL, chi deve andare a casa, chi deve isolarsi. Diamo la possibilità agli insegnanti di essere in sicurezza. Se un tempo la scuola era sicura, oggi, per colpa di un virus che si è modificato, per colpa sicuramente di vaccini che non arrivano, questo virus è molto più violento, è entrato nelle scuole e le ha rese insicure.

Altra parte. Così dopo non interverrò due volte. Gli emendamenti che ho proposto sono emendamenti che, in realtà, arrivano da discussioni con la maggioranza, da sollecitazioni. Come voi avete visto, ho tolto la possibilità di utilizzare il tampone, quello classico, quello che noi siamo abituati a vedere, con un tampone salivare molto meno invasivo, con molta meno capacità, meno esigenza di essere controllato. L’altra cosa che ho sottolineato è che, ad esempio, nel Comune di Pesaro un sindaco, che sicuramente non appartiene al mio partito, ma un sindaco vivace, che ha una tradizione di proposte che a volte mi trovano a favore, ha cominciato proprio una sperimentazione su questo, cioè di entrare nelle scuole.

Io non voglio ribadire molti concetti che ho detto nella scorsa Assemblea legislativa. Dico, però, che questa proposta, che è una proposta semplice, ma profondamente politica, che coinvolge sicuramente e ha necessità dei tecnici e di un impegno e di una fatica, però oggi, esattamente in questo momento, esattamente in queste ore, è l’unica proposta possibile.

Guardate, non lo nego. Ho provato con tutte le forze a parlare con l’assessore alla sanità. Ho cercato di convincerlo della bontà di questa intuizione, anzi di questo dialogo avuto con chi fa questo mestiere. Ho provato a convincerlo perché credo veramente nella bontà di questa proposta. Credo non sia una proposta che pecchi da qualche parte di superficialità, di non attenzione al dato scientifico. In virtù di questo, credo che almeno provare a sperimentare il tampone all’interno delle scuole – il massimo sarebbe anche i vaccini all’interno delle scuole –, provare almeno una forma di sperimentazione credo che sia molto interessante, credo che ci dia la possibilità di essere i primi. Il presidente Bonaccini ci tiene spesso a essere il primo, sarebbe bello che fosse il primo su una proposta dell’opposizione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente e colleghi, votiamo convintamente la risoluzione presentata dal centrodestra, per gli stessi motivi per cui abbiamo votato, nel corso dell’ultima Assemblea di tre settimane fa, una similare risoluzione della collega Castaldini che impegnava la Giunta a promuovere i test rapidi nelle scuole.

In sintesi, serve sicurezza, serve una mappatura certosina dei cittadini, un tracciamento vero, e non come quello dell’app Immuni, che si è rivelato per quello che tutti sapevano sarebbe stato, un flop, un fallimento, figlio solo della propaganda.

Dobbiamo vivere in sicurezza, e quale miglior modo che promuovere in tutte le sedi possibili dei test rapidi veloci. Condivido appieno il contenuto della risoluzione, ma voglio qui sottolineare come a fianco dei test si debba anche formare ancora di più tutti gli operatori sanitari, in primo luogo i farmacisti, per gestire il Coronavirus. Non basta individuare il virus, bisogna sapere come intervenire perché, ricordiamocelo sempre, parliamo di persone.

In tutta la vicenda Coronavirus c’è un aspetto che è stato sottovalutato, ma vista la drammaticità della situazione non poteva essere diversamente, quello psicologico. C’è una frase che mi avete sentito dire già più volte, ma che non riesco né voglio togliere dalla testa: il Coronavirus è come un terremoto, solo che nei terremoti vengono giù le case, con il Covid sono venute giù le persone. L’ha detto, durante un’audizione in Commissione Cultura, il direttore scolastico regionale Stefano Versari. Vi faccio una proposta: facciamo che quelle parole siano la stella polare di tutta la nostra azione politica quando parliamo della pandemia.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Qualcuno vuole intervenire? Prego, consigliera Pillati.

 

PILLATI: Grazie.

Conosco da tempo la consigliera Castaldini e, anche se spesso abbiamo avuto e abbiamo opinioni differenti, abbiamo anche però l’abitudine di confrontarci sul merito delle questioni, soprattutto quando le questioni attengono ad ambiti che ci stanno molto a cuore, come quello che riguarda la scuola, ma anche la salute. È sul merito della sua proposta che mi voglio concentrare per sviluppare il mio ragionamento, partendo però dal contesto. Questa Regione, lo sappiamo, ha a cuore la sua scuola e ha messo in campo ogni sforzo non solo per la ripartenza a settembre, ma perché dopo la sospensione della didattica in presenza nella scuola superiore fosse possibile una ripartenza sicura. Ha lavorato con le Prefetture per un Piano condiviso con le scuole, gli enti locali e le aziende di trasporto pubblico locale, e lo ha fatto con la collaborazione e il dialogo da un lato e il rispetto delle competenze e delle prerogative delle scuole dall’altro.

La scuola emiliano-romagnola dal canto suo ha saputo riorganizzare spazi, attività, applicare in modo rigoroso tutte le indicazioni per la sicurezza date dalle disposizioni normative a tutti i livelli istituzionali. I dirigenti scolastici, i docenti, tutto il personale della scuola ha fatto e sta facendo un lavoro straordinario pur tra mille difficoltà per assicurare un servizio sicuro e, come sempre, di qualità, ma le scuole, lo sappiamo bene, non sono isole e su di esse, sulla loro quotidianità incide quello che accade nella comunità di cui sono parte.

L’aumento dei contagi che stiamo registrando nuovamente in questi giorni e che ci preoccupa è un problema anche per la scuola. La Regione sa bene che una stretta relazione tra la scuola e la sanità è molto importante per garantire la sicurezza di tutta la comunità scolastica, ma allo stesso tempo per controllare la diffusione del contagio, come la consigliera Castaldini ha sottolineato molto precisamente. Per questo, attraverso le aziende USL, ha garantito e garantisce alle scuole la massima collaborazione.

Per questo, non appena ha avuto la disponibilità dei tamponi rapidi, ha dato l’opportunità, come già appunto la consigliera richiamava, non solo agli studenti, ma anche ai loro familiari e a tutto il personale scolastico, gratuitamente, di effettuare tamponi prima con cadenze mensili e dal 1° febbraio due volte al mese. È una scelta giusta, importante, che riguarda, lo voglio ricordare, tutti gli studenti, non solo quelli della scuola superiore e che, unitamente alle altre misure di tracciamento adottate, può contribuire a prevenire e a ridurre la diffusione del contagio. Non mi convince – lo voglio dire – la proposta di fornire tamponi nasali o salivari, come dagli emendamenti si evince, per autodiagnosi a tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e al personale. Non mi convince, non perché, come del resto temo, l’esecuzione di un test in autodiagnosi, cioè fuori dal sistema di tracciabilità dei sistemi informativi regionali, in Italia mi risulta non sia ancora permessa; ma non è questo il punto. Non mi convince perché questa soluzione semplice, suggestiva, a mio parere non fa i conti con la complessità quotidiana delle nostre scuole.

La consigliera Castaldini usa spesso il riferimento alla vita vera. Ecco, a mio parere questa soluzione non tiene conto di qual è la vita vera di istituti scolastici frequentati da oltre 1500 ragazzi. Prima ancora di verificare se sia possibile, senza l’assistenza di un operatore sanitario, l’autosomministrazione dei tamponi da parte di minori non accompagnati dai genitori, ma prima ancora di valutare se l’autosomministrazione all’interno di una classe possa configurare oppure no una violazione della privacy, mi chiedo e vi chiedo: perché, se siamo così convinti dell’importanza della scuola, abbiamo così poca considerazione di ciò che ogni giorno è chiamata a fare? Anche io parlo con persone di scuola, mi capita spesso, e vi posso garantire che alla scuola è già stato chiesto tanto in questo anno scolastico. E la risposta è stata davvero straordinaria. Ma la sfida di rimettere in discussione continuamente schemi collaudati, modalità di funzionamento sta pesando sulle condizioni di vita e di lavoro all’interno delle comunità scolastiche.

In una situazione già di per sé difficile e complessa, carica di tensione all’interno delle scuole per il perdurare di questa pandemia, ci rendiamo conto di cosa vorrebbe dire assegnare alla scuola, ai suoi insegnanti, la responsabilità di organizzare con periodicità costante un’attività di screening all’interno delle aule scolastiche? Pensate che a Imola l’azienda USL ha realizzato una campagna sperimentale di screening in un solo istituto superiore, ritenuto un campione rappresentativo della popolazione in quella fascia di età. In questo istituto, che ha circa 1500 ragazzi, il personale sanitario che ha realizzato questa sperimentazione – sottolineo il personale sanitario – ha impiegato dieci intere giornate per organizzare lo screening ai ragazzi e al personale scolastico, ovviamente sempre su base volontaria, rispettando i protocolli di sicurezza e quelli relativi alla privacy. Noi vorremmo fosse la scuola a organizzare lo screening autonomamente? Credetemi: la scuola chiede di fare la scuola e semmai di avere un rapporto sempre più stretto con la sanità pubblica nella gestione di ogni situazione di criticità che si manifesti, ma non di sostituirsi ad essa.

Per questo incentiviamo le comunità scolastiche e le famiglie a sfruttare l’opportunità dei tamponi rapidi gratuiti per fare prevenzione e contenere, così, la diffusione del contagio. Anche perché, ci tengo a sottolinearlo, ormai è del tutto evidente che con le varianti del virus la diffusione dei contagi è presente in tutti gli ordini di scuola. Dunque, concentrarci solo sulla scuola superiore è, in un certo senso, estremamente riduttivo.

Da ultimo, una riflessione sui ragazzi, che nella risoluzione della consigliera Castaldini sono richiamati come protagonisti di questa possibile soluzione. Noi adulti abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei nostri ragazzi, dei loro diritti e del loro benessere, ma lasciamo dire a loro cosa sentono e come vivono questo tempo confuso e incerto, che siano loro a scegliere come essere protagonisti responsabili. Il dibattito, a volte anche piuttosto acceso, che si è sviluppato tra i ragazzi nelle scuole, le tante diverse forme di mobilitazione di cui sono stati protagonisti, mi fa pensare che forse non si sentono affatto veicoli di contagio e che quello che chiedono non è di condividere con i propri compagni un tampone rapido, ma una scuola che continui ad essere quello spazio di vita e di relazione che li accompagna nel loro percorso di crescita e che li aiuti a sentirsi protagonisti del loro futuro.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pillati.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Mi rimane un minuto, più il tempo degli emendamenti. Vero?

 

PRESIDENTE (Petitti): Esatto. Dopo c’è il dibattito sulle proposte di emendamento.

 

CASTALDINI: Allora rinuncio al mio intervento. Intervengo dopo sugli emendamenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Solo per dire alcune cose rispetto alla risoluzione di cui stiamo discutendo, trovandomi anche molto d’accordo con l’intervento che mi ha preceduto.

Parto dicendo che la Regione Emilia-Romagna continua a investire molto, da un lato nella prevenzione e, dall’altro, nella campagna di vaccinazione anti Covid-19. Voglio ricordare – lo si diceva anche questa mattina – che un recente e ulteriore passaggio significativo è stato rappresentato dall’accordo con le organizzazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale, che così potranno fornire un aiuto importante nell’esecuzione del programma regionale di somministrazione vaccinale.

La battaglia al Covid, però, passa ancora doverosamente, come detto, da un’altra direttrice importante, quella della prevenzione e del tracciamento dei contagi, a maggior ragione nella stretta attualità, con la preoccupazione che cresce per la diffusione delle varianti.

Venendo all’oggetto della risoluzione, la Giunta ha compiuto numerosi sforzi al riguardo, introducendo in particolare proprio per il personale scolastico e gli studenti la possibilità di effettuare gratuitamente il test rapido in farmacia. Ricordiamo che in una prima fase questo test si poteva svolgere ogni trenta giorni, poi agli inizi di febbraio la possibilità è di eseguirlo gratuitamente ogni due settimane. Ecco, si è fatto il possibile per consentire ai nostri ragazzi di sedere sui banchi in sicurezza.

La risoluzione pone l’accento sull’importanza della scuola in presenza per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, un aspetto, questo, che ci trova tutti d’accordo e sul quale la Regione Emilia-Romagna si è sempre esposta riconoscendone il valore, investendo energie e risorse anche nel trasporto pubblico locale, collaborando attivamente con Enti locali e Direzione scolastica regionale. Nello specifico, però, si chiede alla Giunta di fornire tamponi nasali o salivari, come viene poi precisato negli emendamenti, rapidi per autodiagnosi a tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nonché agli studenti degli ITS, al personale docente, al personale amministrativo e a quello di supporto per effettuare almeno un test in autodiagnosi ogni quattordici giorni. Per quanto mi attiene, credo che la strada giusta sia quella che ha intrapreso la Regione Emilia-Romagna, e cioè garantire uno screening da effettuarsi in farmacia, sotto stretto controllo di un operatore competente.

Io penso che non siamo oggi nelle condizioni di chiedere uno sforzo ulteriore al mondo della scuola, in particolare sull’assunzione di responsabilità che, in questo caso, non competono agli insegnanti. La scuola, nell’anno ormai trascorso di pandemia, ha dovuto cambiare molto di sé stessa, in un certo senso ha stravolto sé stessa. Insegnanti e dirigenti scolastici hanno compiuto un lavoro straordinario per i nostri studenti, un lavoro che continua incessantemente, evidentemente non con poche difficoltà. Non spetta al mondo della scuola, a mio parere, farsi carico di un’ulteriore incombenza come questa, tanto più quando è possibile, proprio ogni 14 giorni, come chiede la risoluzione, effettuare il tampone rapido gratuitamente in farmacia. Su questo magari bisognerebbe invece insistere, bisognerebbe concentrare anche la nostra attività, bisognerebbe forse sensibilizzare ulteriormente e sottolineare il fatto che questo test, questo screening si può già da settimane effettuare in farmacia.

Per queste ragioni, la lista del presidente Bonaccini esprime, lo anticipo già, presidente, un parere contrario rispetto alla risoluzione in oggetto. Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Ci sono altri interventi? Collega Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Capisco la passione della consigliera Castaldini per tutte le tematiche che riguardano i giovani, la capisco e la condivido. Capisco anche la necessità di tenere sotto controllo la pandemia, di dare ai giovani la possibilità di frequentare le scuole in sicurezza, però, francamente, lo strumento che è proposto con questa risoluzione mi trova fin dalla prima versione contraria per un motivo molto semplice. Stiamo parlando di controlli su possibili intercettazioni di virus. Io non la affiderei mai a dei giovani una responsabilità simile, e non credo neanche che sia possibile fare dei test di questo genere senza un operatore sanitario presente.

Stamattina io ho fatto il test prima di venire, ho rifatto il tampone rapido in una farmacia e il modo come si è svolto questo tampone rapido non era una roba da gestire in una scuola, prova ne sia che la dottoressa che me l’ha fatto mi ha fatto uscire, cioè ha registrato tutti i miei dati, si è fatta pagare, sono uscita dalla farmacia, e attraverso uno sportellino di un centimetro per un centimetro, io all’esterno, mi ha passato il tampone nasale. Io l’ho messo nel naso, io all’esterno del vetro, gliel’ho ripassato, ma questa signora aveva la visiera, i guanti. Ma ci rendiamo conto di cosa stiamo proponendo di fare nelle scuole?

Se la consigliera Castaldini pensa di poter trasferire all’interno delle scuole dei controlli fatti così mi sembra il miracolo di San Gennaro. Comunque, rimango contraria ad addossare a degli adolescenti la responsabilità di fare dei controlli, perché se poi si trovano il tampone positivo cosa fanno? Telefonano alla mamma? Ragazzi, secondo me è una situazione esplosiva che non va messa in mano e scaricata sulle spalle dei giovani.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Io sinceramente fatico… Non volevo intervenire, quindi mi scusino i colleghi. Non volevo intervenire, però io penso seriamente che qualsiasi misura, soprattutto se con buonsenso, come quella proposta da questa risoluzione, si metta in atto per poter limitare il pericolo e i contagi e per l’eventuale mappatura all’interno delle scuole, penso che sia qualcosa di importante e fondamentale. E parlo con cognizione di causa, perché mia madre fa l’insegnante.

Sappiamo bene cosa succede all’interno delle scuole: ovviamente vi sono degli assembramenti, ma per forza, all’interno delle classi, anche se comunque queste sono considerate, in certi ambienti e in certi gradi, come delle bolle che dovrebbero rimanere separate una dall’altra. Però sentirmi dire che non è necessario, soprattutto perché per fare un tampone o altro all’interno delle scuole bisognerebbe avere la visiera, la mascherina… Ma lo sapete che tutti i giorni insegnanti e alunni non hanno visiera, non hanno tutte le protezioni che si usano in ospedale, hanno semplicemente la mascherina? Io mi chiedo dove viva la consigliera Zamboni, perché forse nelle scuole non c’è mai stata, forse non sa cosa succede, forse non sa com’è l’ambiente. Per non parlare, poi, al di là di quella che è la risoluzione, di ciò che succede all’interno degli asili e delle scuole dell’infanzia, perché sappiamo bene che i bambini più piccoli – poi non è il caso di questa risoluzione, ripeto – hanno esigenze diverse rispetto agli alunni delle scuole medie e delle scuole superiori, esigenze che sicuramente prevedono un contatto maggiore con l’insegnante.

Prima di parlare bisognerebbe conoscere le cose, perché allora significa che, secondo lei, bisognerebbe chiudere le scuole. Se per lei il problema è avere il contatto tra le persone che si dovrebbero fare il tampone oppure continuare a […] le persone allora per lei le scuole andrebbero chiuse.

 

(Interruzione della consigliera Zamboni)

 

RANCAN: Cosa? Evitare…? Non ho capito.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Vorrei ricordare ai colleghi che non è un dialogo tra di voi.

 

RANCAN: Va bene, presidente, però prendo atto del fatto che la consigliera Zamboni non sa di cosa parla.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Se non ci sono altri interventi, passiamo al dibattito generale sugli emendamenti. Ricordo che sono otto.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Ringrazio per la grande attenzione e per la capacità di leggere nel profondo questa mia proposta. Io non conosco così bene le scuole. Forse no. Però ho in mente degli occhi. Ho in mente delle facce. Due tipi di occhi. I primi sono quelli dei ragazzi, che non ce la fanno più a stare a casa. Non ce la fanno più. In queste settimane si è aggiunto un altro tipo di occhi, quelli della paura, quelli di chi aveva nella classe persone positive, che sono tornate a casa chiedendo a noi genitori che cosa facciamo. La ASL non comunica nulla. Scusate. Mi riferisco a chi oggi è in maggioranza. Scusate, avete sentito la risposta dell’assessore Donini? Oggi, stamattina, a me. La risposta diceva che la ASL ha perso il controllo della situazione, che non arrivano le lettere, che ci sono famiglie che hanno positivi nella scuola il 12 e che il 22 arriva la lettera per fare tre giorni di quarantena. Questa è la realtà che io amo, quella che piace a me, quella che dà gli schiaffi in faccia e fa cambiare idea. Fa cambiare idea.

Scusate, ma ci siete andati in farmacia? Consigliera Zamboni, se l’è fatto lei quel tampone. Le assicuro che ci sono certi sedicenni che sono molto più avanti di me. Sa perché sono più avanti di me? Perché ogni scuola, ogni plesso scolastico ha un medico competente di riferimento, dal primo giorno di Covid. Dal primo giorno di Covid.

Vi prego: non utilizzate con me quel modo tipicamente politico, della politica che non mi piace, che non faccio, che è quello di sminuire, di mettere il dubbio che questa non sia una proposta all’altezza. È all’altezza di tutti. È all’altezza di una Regione seria, che ha la testa alta. E no. Anche la retorica “non appesantiamo le scuole”, perché noi abbiamo fatto tutto per le scuole. Vi ricordo che oggi le scuole in Emilia-Romagna sono aperte per un ricorso al TAR e non, come dovrebbe essere, per una visione politica. Per un ricorso al TAR. Non scordiamoci la storia. Io me la ricordo tutta, perché mi ricordo quegli occhi. Me li ricordo ogni giorno che mi alzo al mattino e guardo mio figlio in faccia, e non ho il coraggio di dire che non trovo soluzioni. No. Scrivo una risoluzione perché per lui e per tutti è giusto così. È giusto così! Allora, voi potete raccontarvi tutto, potete usare tutte le parole che da vent’anni in politica sento, tutta la demagogia, tutta la retorica ma, scusate, non sminuite. Scusate, non sminuite. In questo istante, rispetto a quello che ho sentito, sono andato a chiedere ai riferimenti di Imola che hanno fatto quella sperimentazione, che io ho guardato con grande interesse, quanto ci hanno messo: tempo tre giorni. La ASL dieci e non mette in quarantena la gente. Questa è la realtà. È triste, ma è la realtà.

Scusate, mi spiegate come è possibile che questa sperimentazione avvenga da parte di un sindaco del PD di Pesaro che fa, da due settimane, i tamponi in quelle scuole. Perché lui sì e noi no? Perché il PD lì sì e noi no? Perché l’ho presentata io? Ve la regalo. È una risoluzione che vi regalo. La firmate voi, la presentate voi, la cambiate come volete, ma almeno la possibilità, l’apertura di sperimentare questa cosa perché no? Non che male c’è, ma che bene c’è a continuare di fronte a una realtà così, a fare come abbiamo sempre fatto? A non cambiare direzione? A dire che la scuola è troppo carica? Di cosa? Di che cosa, di assenza? Di professori che vogliono tornare a lavorare? Di alunni che vogliono stare in classe? La scuola è piena di assenza, di muri vuoti. Io voglio tornare al 100 per cento e questa è una proposta che può andare in quella direzione.

Allora, vi prego, dite che non siete d’accordo, proponete un’alternativa. Proponete la farmacia? Proponiamo la farmacia. Ma che il mondo sappia che, di fronte a una proposta come questa, anche solo da prendere in considerazione, l’alternativa sono 200.000 tamponi rispetto a due milioni di persone che potevano tranquillamente essere tamponate. Questa è l’alternativa. Bene, non è la mia politica, è la vostra.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale sugli emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto sulla proposta e sugli emendamenti.

Prego, consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Scusi, presidente, volevo solo intervenire su questi ultimi toni, che ho trovato abbastanza sgradevoli, innanzitutto il consigliere che si permette di dire che un altro consigliere non sa di che cosa parla. Io sono figlia di insegnante e sorella di insegnante, quindi forse qualche idea di scuola almeno di traverso l’ho avuta. Ma non mi permetterei mai di dire a un collega che non sa di che cosa parla, direi che la pensa in modo diverso, ma non che non sa di che cosa parla, soprattutto se questo collega non so che tipo di tradizione familiare ha. Non mi riferisco alla consigliera Castaldini. Io penso che si possa accettare la differenza di opinioni senza per questo ritenere che chi è contrario a una determinata soluzione a) se ne frega dei giovani, b) se ne frega che le scuole siano frequentabili con sicurezza. Stiamo parlando di affrontare le cose in modo diverso, ma assumere che uno che la pensa diversamente lo fa perché se ne infischia è francamente un modo scorretto di recepire opinioni diverse. Questo ci tengo a sottolinearlo per la correttezza dei rapporti qua dentro, perché se cominciamo a degenerare negli insulti, francamente, non mi sembra un tono adatto a un’Assemblea legislativa. Poi uno sceglie il tono che vuole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Barcaiuolo, sulle dichiarazioni di voto congiunte, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

È chiaro che il voto di Fratelli d’Italia è pleonastico dire che sarà favorevole, anche perché siamo firmatari di questo ordine del giorno che abbiamo condiviso sia nella sua formulazione originale, sia nell’edizione di fatto edulcorata che il primo firmatario, il consigliere Castaldini, ha cercato di modificare con gli emendamenti.

Cercherò di non offendere nessuno, però onestamente, da un lato resto basito rispetto al fatto che non si voglia prendere in considerazione quella che credo che sia ontologicamente una proposta di buonsenso, una proposta che, tra l’altro, va a cercare di sfruttare quelle risorse che già ci sono, che a seguito degli emendamenti formulati dalla prima firmataria mette comunque alternative a questo, rispetto a un mondo, quello della scuola, in cui il fallimento della precedente gestione del ministro Azzolina si sta, però, propagando anche con il successore, il ministro finto tecnico e chiaro esponente del PD, per avere diciamo un jolly in più per giocare rispetto al Ministero, quindi, care consigliere, non sono tre i ministri uomini del PD, ma sono quattro, cerchiamo di ricordarlo anche da questo punto di vista, è chiaro che, consigliere Castaldini, una battuta me la permetta: non credo che questo Governo stia cambiando direzione in base alle scuole, nonostante alcune lodevoli eccezioni non lontane da qui. Ha citato il consigliere Castaldini il sindaco di Pesaro di centrosinistra, io cito il modello Marche, il modello Francesco Acquaroli, che sulle scuole ha investito milioni e milioni di euro, sia per i termoscanner all’ingresso, che noi ci siamo premurati di mettere all’ingresso di questo Palazzo, ma che non abbiamo mai voluto considerare di poter investire rispetto a un altro tipo di tecnologia che avrebbe potuto sicuramente aumentare il livello di allarme e diagnostico come i termoscanner nelle scuole, così come le sanificazioni che evidentemente la Regione ha deciso in maniera legittima, ma che contesto, di non attuare.

È chiaro che quello che viene chiesto nell’ordine del giorno e nella sua parte dispositiva, perché alla fine noi votiamo questo… Noi non votiamo né il gradimento del proponente né il gradimento del primo firmatario, tantomeno del partito politico o del Gruppo assembleare che rappresenta, ma votiamo di fatto il dispositivo, che è quella parte della risoluzione che va a impegnare la Giunta, l’organo esecutivo di questo Ente a fare o non fare qualcosa.

Bene, anche rispetto agli interventi dei consiglieri di questa maggioranza, che hanno dichiarato e anticipato il voto contrario rispetto a quella che, ripeto, è una proposta di assoluto buonsenso, rispetto a un mondo che, come tanti altri, non da un punto di vista economico ma – ha ragione, consigliera Castaldini – da un punto di vista sociologico, da un punto di vista educativo, da un punto di vista di rete sociale è completamente in ginocchio nell’assordante silenzio delle Istituzioni, su questo credo che questa proposta era per poter fare un piccolo passo avanti per cercare di rendere più sicuro (non sicuro al cento per cento, perché evidentemente questo non potrà esserlo fintanto che la pandemia sarà in corso) il mondo dei nostri studenti, il mondo degli studenti medi superiori, che ovviamente non riguarda solo loro, ma riguarda gli insegnanti che non a caso giustamente sono stati inseriti in via prioritaria rispetto all’ordine di vaccinazione.

È evidente, quindi, e concludo, che il voto di Fratelli d’Italia sarà favorevole alla risoluzione. Sarebbe stato favorevole, consigliera Castaldini, anche alla sua prima formulazione. Noi non abbiamo chiesto gli emendamenti; probabilmente la sensibilità della consigliera Castaldini di mediare a qualsiasi costo ha portato a fare questi emendamenti. Noi crediamo, e il riferimento è anche al Governo nazionale, che mediare a qualsiasi costo non porti da nessuna parte e siamo convinti che anche in questo un’alternativa vera si possa costruire sicuramente in maniera differente, in vera discontinuità rispetto a come è stato gestito il mondo della scuola finora.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto.

Metto in votazione l’emendamento numero 1 a firma Castaldini.

La votazione è aperta

La votazione è chiusa.

 

Votanti 40

Favorevoli 15

Contrari 25

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 1 è respinto.

Emendamento n. 2, sempre a firma Castaldini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 15

Contrari 25

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 2 è respinto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 3, a firma Castaldini.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 15

Contrari 25

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 3 è respinto.

Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 4.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 15

Contrari 26

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 4 è respinto.

Emendamento n. 5.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 15

Contrari 25

 

È respinto.

 

Passiamo alla votazione dell’emendamento numero 6.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 14

Contrari 26

 

È respinto.

 

Passiamo alla votazione dell’emendamento numero 7.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 15

Contrari 25

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 7 è respinto.

Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 8.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 40

Favorevoli 14

Contrari 25

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 8 è respinto.

Passiamo ora alla votazione della risoluzione 2443, a firma Castaldini, Lisei, Barcaiuolo, Pompignoli, Rancan.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 15

Contrari 25

Astenuti 0

 

È respinta.

 

La risoluzione è respinta.

 

OGGETTO 2131

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivare un tavolo di confronto permanente con le altre istituzioni interessate del territorio regionale, per valutare le migliori e più adatte iniziative mirate al sostegno del Terzo settore. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Costi, Mori, Montalti, Paruolo, Maletti, Caliandro, Tarasconi, Pillati, Amico, Taruffi, Pigoni, Daffadà, Sabattini, Bondavalli, Costa, Rossi, Mumolo, Bulbi, Marchetti Francesca, Soncini, Fabbri, Zamboni, Rontini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla risoluzione 2131.

Ha chiesto la parola il consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Solamente per chiedere, se è possibile, cinque minuti di sospensione, perché è in arrivo una risoluzione da abbinare, del consigliere Marchetti. Se è possibile, chiederei cinque minuti di sospensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Sospendiamo l’aula per cinque minuti.

Consigliera Zappaterra, prego.

Voglio ricordare che fino alla discussione generale della risoluzione si possono abbinare altre risoluzioni.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lui ha chiesto. Mi ha chiesto la parola adesso la collega Zappaterra e gliel’ho data. Prima non me l’ha chiesta nessuno.

Consigliere Taruffi, forse non sono il migliore, però so ancora come si gestisce l’aula.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Ho due domande: se quella che aspettiamo è in abbinamento a quella che andiamo a discutere e per cosa sospendiamo. Qualche elemento di chiarezza in più…

 

PRESIDENTE (Rainieri): È risolto, perché la richiesta di abbinamento è alla risoluzione n. 2693 della consigliera Zamboni. Quindi, sulla sua risoluzione, la 2131, non ci sono abbinamenti. Siamo in discussione generale sulla risoluzione della presidente Zappaterra, Costi, Mori, Montalti, Paruolo, Maletti, Caliandro, Tarasconi, Pillati, Amico, Taruffi, Pigoni, Daffadà, Sabattini, Bondavalli, Costa, Rossi, Mumolo, Bulbi, Marchetti Francesca, Soncini, Fabbri, Zamboni, Rontini che impegna la Giunta ad attivare un tavolo di confronto permanente con altre Istituzioni interessate del territorio regionale e a valutare le migliori e più adatte iniziative mirate al sostegno del Terzo settore.

Discussione generale.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Presidente, è una risoluzione depositata a dicembre che speravo a questo punto, a febbraio, avesse potuto essere dichiarata superata. Ho deciso di lasciarla in discussione perché purtroppo il problema in gran parte non è risolto.

Si potrebbero valutare degli emendamenti di aggiornamento, ma la sostanza, in particolare quello che riguarda l’impegno alla Giunta, è assolutamente ancora attuale.

Non credo di aver bisogno di prendere molto tempo in quest’aula per evidenziare quanto questa Regione, a partire dagli atti di programmazione, le delibere, piuttosto che gli atti di indirizzo abbia anche nella sua identità sempre ritenuto assolutamente importante il terzo settore, il mondo dell’associazionismo, del volontariato, espresso attraverso cooperative sociali, associazioni di promozione sociale o organizzazioni di volontariato.

Sappiamo anche tutti perfettamente che questo è un mondo che durante la fase Covid, già nel 2020, ma tuttora, ha contribuito fattivamente a contrastare il contagio mettendo a disposizione tutte le risorse che aveva a disposizione, sia in termini economici sia in termini di forza di volontariato, occupandosi delle esigenze dei meno abbienti, dei soggetti più fragili, offrendo grande supporto alle Istituzioni locali, sia in modo diretto che indiretto, nell’affrontare la pandemia.

Dall’analisi svolta addirittura nell’aprile del 2020, nel Coordinamento regionale degli enti gestori dei centri di servizio per il volontariato della nostra Regione, che aveva ad oggetto, con quella discussione, la ricognizione e la rilevazione delle attività degli enti del Terzo Settore di questa Regione sull’emergenza Coronavirus, a quel tavolo parteciparono 1.400 enti ed emersero dati non confortanti per il settore. Non voglio rileggere tutti i numeri, però ben 567 enti hanno cessato le proprie attività a causa dell’impossibilità di rispettare i decreti anti-Covid, mentre altri 160 enti hanno cessato la propria attività per mancanza di dispositivi di protezione o mancanza di volontari. Gli enti che hanno continuato la loro attività nel periodo Covid sono 616, e 116 di essi hanno riscontrato come principali problematiche la carenza dei dispositivi medici, di risorse economiche per coprire nuove spese e la mancanza di beni di prima necessità. Ciò vuol dire che, indebolito il Terzo Settore a causa della pandemia e dei decreti anti-Covid, una buona fetta della nostra popolazione e della nostra comunità ha continuato a soffrire.

Sappiamo tutti perfettamente che la maggior parte delle attività svolte concretamente dagli enti del Terzo Settore consiste nell’attività di consegna di beni di prima necessità, consegna di farmaci, spesa a soggetti fragili, spesso in collaborazione con i Comuni, la distribuzione di cibo alla Caritas piuttosto che la gestione degli Empori solidali, l’ascolto telefonico e il supporto psicologico, il volontariato presso la Protezione civile, il trasporto sociale e così via. Poi ci sono gli enti che gestiscono i dormitori per persone in difficoltà, i Centri antiviolenza, tema quanto mai attuale. Altri 180 enti si sviluppano su competenze trasversali a tutte quelle che ho citato.

La Regione non ha mai fatto mancare il suo sostegno, neanche durante la fase della pandemia. Ricordo il bando di luglio 2020, che ha accolto 675 richieste di enti e associazioni non profit in tutta la regione, incrementando l’investimento iniziale di 2,5 milioni di euro di ulteriori 716.000 euro, arrivando a una risposta che cuba circa 3 milioni di euro, per un riconoscimento a ogni ente abbastanza significativo per continuare l’attività, anche se certamente non risolutivo.

L’importo è stato suddiviso per province. Sappiamo anche tutti che le risorse provengono dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in base all’accordo di programma sottoscritto anche con la nostra Regione per favorire la realizzazione di interventi particolarmente innovativi da parte del terzo settore, che è una realtà che certamente in Emilia-Romagna comprende più di 3.000 organizzazioni di volontariato e più di 4.000 associazioni di promozione sociale. Sappiamo tutti perfettamente che è uscito di recente l’ultimo bando che va nella stessa direzione di quello di luglio a sostegno. Quindi, la Regione indubbiamente sta facendo tutto quello che è il suo potere.

Riteniamo che un ulteriore passaggio sia necessario farlo in particolare per l’attivazione di un tavolo di confronto permanente che dia continuità ai ragionamenti in questa fase di pandemia e che possa coinvolgere anche altre istituzioni interessate del territorio regionale. In particolare, il riferimento che facciamo qui, per i rapporti che abbiamo avuto e per le informazioni ricevute, è l’ANCI Emilia-Romagna, quindi l’associazione di rappresentanza dei Comuni, tavolo che abbia l’obiettivo di valutare nell’ambito delle azioni regionali percorribili quali siano le migliori e le più adatte iniziative mirate a sostegno di questo che rimane per noi un settore strategico. Possono essere le iniziative più diverse, dalla sospensione dei canoni delle locazioni degli immobili di proprietà regionale alla revoca immediata sino alla fine dell’emergenza di eventuali azioni di messa in mora attivate a marzo 2020, per elencarne alcune. Ma il tavolo potrebbe veramente essere utile per immaginare le iniziative più adatte.

In ultimo, l’impegno verso la Giunta è proprio quello di introdurre tutte le iniziative anche di sensibilizzazione, perché c’è un tema anche culturale, per tutte le necessarie modifiche a livello nazionale delle misure legate alle attività ricreative e culturali delle associazioni di promozione sociale. Sappiamo tutti perfettamente che nel nostro territorio sono moltissimi i circoli ricreativi che svolgono anche attività di somministrazione, che non hanno mai riaperto dalla prima chiusura. Non voglio entrare nel merito. Sappiamo tutti perfettamente che vengono trattati diversamente dagli esercizi commerciali ed è giusto che siano trattati diversamente. Segnalo, però, che in un territorio ampio come la regione Emilia-Romagna, con molte zone periferiche, che sono anche le zone più disagiate, nella situazione di pandemia ci sono piccole frazioni dove abitano poche persone che, dopo la chiusura del circolo ricreativo, non hanno la possibilità di prendere un caffè se non a 16 chilometri di distanza o di avere gli altri servizi che prima i circoli svolgevano.

È chiaro che le norme anti-Covid devono valere per tutti. So che c’è un emendamento all’attenzione del Governo, che dovrebbe essere stato giudicato ammissibile, che riguarda proprio la riapertura dei circoli ricreativi. L’appello alla Giunta è proprio per fare in modo che nell’interlocuzione con il Governo ci sia una presa in carico seria di questo problema, che è un problema del terzo settore, ma che in molte situazioni di periferia si traduce anche in un problema concreto per i cittadini già fragili e con pochi servizi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente. Colleghi, nel merito condivido appieno il contenuto della risoluzione a prima firma della collega Marcella Zappaterra. Il terzo settore, l’associazionismo e il volontariato sono il nerbo delle nostre comunità. Pensiamo tutti la stessa cosa: senza circoli, senza momenti di associazionismo sportivo saremmo tutti più poveri. Dunque, bene, si proceda a trovare le risorse, si individuino le modalità per indennizzare quelle realtà che lo Stato ha costretto a chiudere. Lo chiedevo ieri quando c’era il Governo Conte e lo chiedo oggi che c’è il Governo Draghi. Servono attenzione e regole chiare, regole chiare soprattutto per la parte più fragile del nostro territorio, gli Appennini e le aree interne in primo luogo.

Nel merito i motivi sono gli stessi che ci spingono a chiedere risorse per i ristori, per le imprese, i bar, i ristoranti, gli impianti sciistici e il loro indotto, le palestre e le piscine. Sono talmente convinto della bontà di questa risoluzione che sono pronto a dare a ognuno la tessera onoraria di Fratelli d’Italia, partito di opposizione in Regione e in Parlamento, a tutti i firmatari e le firmatarie della risoluzione.

Non so se vi è chiaro, il fatto che tutta la maggioranza, con le firme dei capigruppo di tutte le forze di maggioranza, inviti la Giunta a risolvere un problema vuol dire che su quel tema la Giunta è quantomeno in ritardo o addirittura ha fallito. Signore e signori del PD, della lista del Presidente, dei Verdi della sinistra o si è in maggioranza o si è all’opposizione.

Oggi voi presentate un ordine del giorno che è una censura alla vostra Giunta. Dite chiaramente che in un anno di Coronavirus la Giunta non ha risolto un tema importante come quello del terzo settore. Voto convintamente la vostra risoluzione, perché votandola è come se votassimo una mozione di censura proposta dalla maggioranza stessa verso la Giunta. Vi chiedo solo di essere coerenti: una volta approvata la risoluzione, chiedete alla Giunta un cambio di passo, anche di uomini magari, sarebbe un bel segnale di coerenza. Noi siamo coerenti, i cittadini lo sanno, per questo cresce il sostegno e la simpatia del corpo elettorale verso il partito che ho l’onore di rappresentare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Mi dispiace dover declinare l’invito del consigliere Tagliaferri, ma non ho intenzione di accogliere la sua tessera, anche perché questa risoluzione non vuole assolutamente ragionare in termini critici rispetto a ciò che ha condotto la Giunta fin qui, nel senso che lo abbiamo ascoltato ripetutamente nelle varie Commissioni che si sono succedute nelle settimane e nei mesi scorsi, ma l’attuale Giunta ha sostenuto l’intero mondo del terzo settore attraverso alcune misure che ricordava prima la consigliera Zappaterra, ma anche altre.

L’importo complessivo delle risorse messe a disposizione da parte della Regione nei confronti del terzo settore ammonta a circa 9 milioni di euro, 2 legati ai bandi dei ristori per le organizzazioni di volontariato e di promozione sociale, a cui si aggiungono il sostegno agli empori solidali, a cui si aggiunge il bando sulla progettazione distrettuale, di altri 1,2 milioni di euro.

Credo che quindi la Giunta regionale abbia fatto molto, abbia fatto anche molto in anticipo rispetto a quelle che sono le definizioni che a livello governativo si sono andate delineando nel corso dei mesi per quanto riguarda questo segmento, questa attività di terzo settore. L’ha fatto anche anticipando quelle che dovevano essere delle modalità messe in campo dal Governo, ovvero quella della istituzione di un fondo di garanzia per l’accesso al credito dei soggetti del terzo settore, già all’altezza di maggio-giugno di questo anno; dato che all’interno della discussione all’interno del Parlamento sulle Milleproroghe viene proprio ieri respinto l’emendamento che doveva prorogare la possibilità di accesso al credito per i soggetti del terzo settore per quanto riguarda i fondi governativi, la Regione Emilia-Romagna invece in questo momento amplia la possibilità e le modalità attraverso cui i soggetti di terzo settore possono accedere al credito per ricostruire e darsi una prospettiva nel momento in cui sarà possibile ritrovarsi anche in sicurezza.

Le azioni che la Regione ha svolto nel corso di questi mesi sono quelle legate appunto ai ristori, alla progettualità e ai sostegni, diretti, e indiretti, come questo, una Regione che da anni ha istituito un luogo come la Conferenza regionale del terzo settore, all’interno del quale le rappresentanze si trovano costantemente, oggi con la vicepresidente Schlein, così come chi presiede quella Conferenza, che naturalmente ha un osservatorio del terzo settore fatto di promozione sociale e volontariato, che sono i soggetti attualmente maggiormente in sofferenza sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista motivazionale. D’altronde, è chiaro che, così come altre situazioni, penso a quelli della cultura, però nello specifico quelli del volontariato e della promozione sociale da lunghi mesi sono impossibilitati a svolgere alcuna attività e iniziativa. Questo ha un riflesso molto negativo rispetto non solo alla coesione sociale del territorio e le risposte che questi luoghi e queste attività possono dare nei confronti dei cittadini, ma ha un riflesso negativo, su cui c’è molta preoccupazione, rispetto all’attivazione civica delle persone, le quali non possono trovare oggi, in questa stasi, in questo tempo sospeso, uno spazio presso cui esercitare la propria azione. Quindi, c’è una preoccupazione da parte del mondo del terzo settore rispetto al reclutamento di nuovi volontari, l’ingaggio nei confronti anche delle giovani generazioni, che nel momento più critico e duro della pandemia, quello del lockdown di marzo, si sono in una qualche maniera affacciati. Ricordo anche che circa 10.000 persone si sono messe al servizio della cittadinanza per la consegna dei pasti, la consegna dei medicinali, finanche alla semplice telefonata di conforto per coloro che erano costretti a rimanere chiusi in casa.

Ma questo perdurare di situazione rischia di compromettere seriamente la ripartenza di questi luoghi, di cui avremo strettamente bisogno nel momento in cui la campagna vaccinale procederà, nel momento in cui la morsa stringente della pandemia allenterà la sua stretta, per poter ricostruire e ricominciare a relazionarsi.

Oggi abbiamo visto come le varie attività culturali, ricreative e sociali siano sospese, come oggi siano soggette a un discrimine sostanziale rispetto alle attività di carattere commerciale, ovvero esiste per le medesime attività un ragionamento di un certo tipo relativamente ai bar e ai ristoranti, mentre comunque vengono cancellate le possibilità anche semplicemente di organizzare anche solo per via di asporto la possibilità di autofinanziamento di questi soggetti.

Gli interventi che la Regione ha fatto, soprattutto l’ultimo bando, su cui abbiamo insistito perché si accelerasse dato il perdurare di questa situazione, credo che portino un’importante boccata d’ossigeno a questi soggetti. Non basterà. Avremo bisogno nuovamente di loro proprio per ricostruire la socialità sui territori. Avremo bisogno di quelle che sono le reti associative capaci anche di re-istillare una capacità progettuale che altrimenti, appunto, strangolati nella morsa dell’inazione questi soggetti rischieranno di non potersi affacciare.

I dati che vengono riportati all’interno della risoluzione depositata nel mese di dicembre probabilmente si sono ulteriormente aggravati nel corso di questi mesi. L’invito, nel chiedere l’approvazione a questa risoluzione, non è tanto quello di iscriversi a Fratelli d’Italia, ma effettivamente a sostenere il terzo settore, quello capillarmente presente sul territorio, quello capace di dare delle risposte alle solitudini grandi o piccole che siano, quello capace di attivare una partecipazione civica da parte delle persone per questi motivi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Non possiamo che rilevare quanto sia stato prezioso e decisivo il ruolo del terzo settore nel fronteggiare i limiti e tutti i problemi sociali determinati dalla pandemia, soprattutto nei confronti dei soggetti più fragili e bisognosi. Dobbiamo, quindi, dire grazie a tante associazioni e a tanti volontari che si sono spesi in prima persona per supportare le Istituzioni e fornire servizi materiali, ma anche psicologici a tanti cittadini e a tante famiglie.

Dobbiamo anche ricordare come in moltissimi, però, non sono purtroppo riusciti, per varie ragioni, a proseguire la propria attività. Sempre nel difficile periodo Covid in centinaia hanno comunque dovuto affrontare problemi di carenza di dispositivi medici e di risorse economiche. Insomma, è una situazione di estrema difficoltà alla quale la Regione, a mio avviso, giustamente, ha cercato di far fronte con un extra investimento di 716.000 euro, che si sono aggiunti ai 2,5 milioni già stanziati. Solo nella provincia di Modena sono stati oltre 530.000 gli euro assegnati al terzo settore.

Credo, quindi, che sia necessario ora consolidare questo rapporto virtuoso, aumentare il nostro sostegno e la collaborazione con tutti questi enti. Ecco perché ho sottoscritto volentieri questa risoluzione che impegna la Giunta ad attivare un tavolo di confronto permanente, che comprenda anche il contributo dei Comuni per valutare insieme le migliori iniziative per supportare questo settore così strategico, chiamato in questi mesi a un impegno davvero straordinario, di cui ci sarà ancora tanto bisogno. Gli aiuti in questa fase potrebbero riguardare davvero molti aspetti, tutti da sondare e definire nel dettaglio, a cominciare, per esempio, dall’attivazione di un Fondo di rotazione dedicato alle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro regionale, modificando, dove necessario, le condizioni di accesso alle esigenze contingenti.

Come si diceva prima, però, questo rischia di non bastare. Siamo, infatti, a richiedere con forza che nel momento in cui sarà possibile riaprire gradualmente bar e ristoranti lo stesso possa avvenire anche per i circoli ricreativi e culturali che fanno somministrazione di cibo e bevande ai soci. Penso ai tanti circoli ACLI, ANSPI, ARCI e tanti altri che in molti dei nostri territori sono linfa vitale, in paesi piccoli, in piccole frazioni, in piccoli Comuni, e che oggi vivono questa discriminazione e sono chiusi da mesi.

I dati ci dicono che il rischio è che nemmeno la metà possa riaprire. Luoghi che non sono aziende. Si parla, infatti, di volontariato, come tutti quanti sappiamo. Ma non per questo non ci sono costi da affrontare. Chiediamo, quindi, che la nostra Regione si faccia sentire forte e chiaro perché il Governo nazionale decida con i prossimi provvedimenti di superare questa discriminazione.

Concludo con un sorriso amichevole al consigliere Tagliaferri, che ci ha chiesto di prendere la tessera di Fratelli d’Italia. No, per un semplice motivo. E spero che la sua fosse soltanto una battuta, non tanto quella della tessera, ma il fatto che l’interesse sia soltanto quello di Fratelli d’Italia. Questa narrazione per cui quando si chiede di fare ancora di più allora si debba essere all’opposizione io non la condivido. Non è la politica che abbiamo sempre portato avanti. Se chiediamo alla nostra Regione, che comunque è una Regione di eccellenze sotto tanti aspetti, di alzare ulteriormente l’asticella lo facciamo sempre nell’interesse dei nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Pigoni.

Non ho altri interventi in discussione generale. Nessuno si è prenotato.

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Cinque minuti per Gruppo.

Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.

Mettiamo, quindi, in votazione la risoluzione 2131, a prima firma Zappaterra.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 36

Favorevoli 36

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione 2131 è accolta.

Si concludono così i lavori della Assemblea pomeridiana. Riprenderanno domani mattina alle ore 9.30.

Grazie e buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,26

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Massimo IOTTI, Silvia Piccinini e gli assessori Andrea CORSINI, Barbara LORI, Irene PRIOLO.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2313

Proposta d'iniziativa Giunta recante: “ADER - Agenda digitale dell'Emilia-Romagna 2020-2025: Data Valley Bene Comune” ai sensi dell'art. 6 della legge regionale n. 11/2004.

 

Titolo:2313 - votazione em. 1 (a firma cons. Delmonte)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Marchetti Francesca; ; Rainieri Fabio

 

Non votanti


Petitti Emma

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Felicori Mauro; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Rancan Matteo; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Titolo:2313 - votazione em. 2 (a firma cons. Pompignoli e Delmonte)

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 44

Non votanti: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio;

 

Non votanti


Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Felicori Mauro; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Rancan Matteo

 

 

 

Titolo:2313 - votazione em. 5 (a firma cons. Delmonte)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio

 

Non votanti


Petitti Emma

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Felicori Mauro; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:2313 - votazione em. 3 (a firma cons. Delmonte)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 42

Non votanti: 2

Assenti: 6

 

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio


Non votanti


Bargi Stefano; Petitti Emma

 

Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Rancan Matteo

 

 

Titolo:2313 - votazione em. 4 (a firma cons. Delmonte)

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 44

Non votanti: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli/i


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio

 

Non votanti


Petitti Emma

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Rancan Matteo

 

 

Titolo:2313 - votazione proposta

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 39

Astenuti: 4

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi  Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio


Astenuti


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Gibertoni Giulia; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti


Petitti Emma

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 2443

Risoluzione per impegnare la Giunta a fornire tamponi nasali rapidi per autodiagnosi di contagio da Covid-19 agli studenti e al personale della scuola. A firma dei Consiglieri: Castaldini, Lisei, Barcaiuolo, Pompignoli, Rancan

 

Titolo:2443 - votazione em. 1 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Sabattini Luca

 

 

Titolo:2443 - votazione em. 2 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio;

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Sabattini Luca

 

 

Titolo:2443 - votazione em. 3 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio;

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Sabattini Luca

 

 

Titolo:2443 - votazione em. 4 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;  Tarasconi  Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


nessuno

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano;

 

 

Titolo:2443 - votazione em. 5 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela

 

 

Titolo:2443 - votazione em. 6 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;  Tarasconi  Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano;

 

 

Titolo:2443 - votazione em. 7 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Sabattini Luca

 

 

Titolo:2443 - votazione em. 8 (a firma cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 26

Non votanti: 2

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Rontini Manuela

 

Non votanti


Mastacchi Marco; Rainieri Fabio;

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano;

 

 

Titolo:2443 - votazione risoluzione (tamponi nasali rapidi per autodiagnosi contagio Covid-19 a studenti e personale scolastico)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 26

Non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Rontini Manuela

 

Non votanti


Bergamini Fabio; Rainieri Fabio;

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano;

 

 

Titolo:2131- votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 37

Favorevoli/Si: 36

Non votanti: 1

Assenti: 13

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Taruffi Igor

 

 

Emendamenti

 

OGGETTO 2313

Proposta d'iniziativa Giunta recante: “ADER - Agenda digitale dell'Emilia-Romagna 2020-2025: Data Valley Bene Comune” ai sensi dell'art. 6 della legge regionale n. 11/2004. (38)

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Delmonte

«Nella sezione denominata "SFIDE" alla sfida "1. Dati per una intelligenza diffusa a disposizione del territorio", dopo le parole "(di impatto) finali dell'utilizzo dei dati. ", è aggiunto il seguente testo:

"In relazione ai servizi che verranno realizzati saranno favoriti modelli di implementazione e sostenibilità che favoriscono soluzioni che non prevedono costi in capo agli utenti".»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Pompignoli e Delmonte

«Nella sezione denominata "SFIDE" alla sfida “3. Trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione”, dopo "trasformazione digitale anche delle Unioni di Comuni." è aggiunto il seguente testo:

“Si procederà all'incremento e consolidamento di azioni finalizzate alla conservazione digitale per il progressivo superamento degli archivi cartacei della Pubblica Amministrazione.”»

(Approvato)

 

Emendamento 3 a firma del consigliere Delmonte

«Nella sezione denominata "SFIDE" alla sfida “5. Servizi pubblici digitali centrati sull'utente, integrati, aumentati, semplici e sicuri”, dopo le parole "digital humanities (biblioteche, musei, cinema, musica, ecc.).", è aggiunto il seguente passo:

"Prendendo spunto da casi di successo nazionali e internazionali, nel rispetto delle linee guida europee e della normativa nazionale, si favorirà lo sviluppo e sperimentazione di progetti che utilizzino le tecnologie emergenti (come la blockchain)."»

(Approvato)

 

Emendamento 4 a firma del consigliere Delmonte

«Nella sezione denominata "SFIDE" alla sfida "7. Da contesti marginali a comunità digitali" dopo le parole “e di fruizione di didattica a distanza (co-schooling) anche come supporto alla residenzialità nei territori.”, sono aggiunte le seguenti parole:

“Tali interventi avranno particolare attenzione e favoriranno le startup innovative giovanili e in generale la fascia di popolazione più giovane al fine di garantire il loro accesso a strutture e l'utilizzo di servizi.”»

(Approvato)

 

Emendamento 5 a firma del consigliere Delmonte

«Nella sezione denominata "SFIDE" alla sfida "3. Trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione", dopo la dicitura "su dati concreti, verificati e aperti (accountability e trasparenza)" è inserito il seguente testo: "che si focalizzino progressivamente sugli ambiti di maggiore interesse per i cittadini (sicurezza del territorio, mobilità, trasporti, ecc.).”»

(Approvato)

 

 

OGGETTO 2443

Risoluzione per impegnare la Giunta a fornire tamponi nasali rapidi per autodiagnosi di contagio da Covid-19 agli studenti e al personale della scuola. A firma dei Consiglieri: Castaldini, Lisei, Barcaiuolo, Pompignoli, Rancan

 

Emendamento 1 a firma della consigliera Castaldini

«Nell’oggetto la frase "Tamponi nasali autosomministrati nelle scuole secondarie di secondo grado" è sostituita dalla seguente: "Tamponi nasali autosomministrati o test salivari nelle scuole secondarie di secondo grado"»

(Respinto)

 

Emendamento 2 a firma della consigliera Castaldini

«Nel “Constatato che” il punto “la Regione Emilia-Romagna ha comprato nel mese di dicembre 2020 due milioni di autotest” è soppresso.»

(Respinto)

 

Emendamento 3 a firma della consigliera Castaldini

«Nel “Constatato che” la frase “ad oggi, a quasi un mese dall’inizio della campagna di screening in farmacia sono stati effettuati 98.076 tamponi nasali rapidi, quindi a magazzino sono ancora disponibili oltre 1.900.000 tamponi per autodiagnosi” è sostituita dalla seguente: “in oltre un mese di attività di screening all’interno delle farmacie sono 12.932 gli studenti nella fascia 14-18 anni che si sono sottoposti al test”.»

(Respinto)

 

Emendamento 4 a firma della consigliera Castaldini

«Nel “Rilevato che”, all’interno del quarto punto, la frase “oltre al costo del test, fornito dalla Regione,” è soppressa.»

(Respinto)

 

Emendamento 5 a firma della consigliera Castaldini

«Nel “Considerato che” dopo il periodo “rispetto allo screening in farmacia, l’effettuazione dell’autotest” è aggiunto il seguente: “o del test salivare”.»

(Respinto)

 

Emendamento 6 a firma della consigliera Castaldini

«Come ultimo punto del “Considerato che” è aggiunto il seguente: “- presso il Comune di Pesaro, ad esempio, è in corso una sperimentazione avviata dall’Amministrazione comunale con il supporto della Protezione Civile e del distaccamento della Croce Rossa per effettuare, dal 28 gennaio, lo screening sistematico degli studenti e degli operatori scolastici;”.»

(Respinto)

 

Emendamento 7 a firma della consigliera Castaldini

«Dopo il “Considerato che” è aggiunto il paragrafo “Evidenziato che” e i seguenti punti:

- all'interno della pagina "Tipologie di test del portale Salute del sito della Regione Emilia-Romagna è specificato che "Sono poi disponibili test che utilizzano come campione da analizzare la saliva, il cui prelievo risulta più semplice e meno invasivo rispetto al tampone naso-faringeo, e pertanto potenzialmente utili per screening di grandi numeri di persone";

- nella circolare del Ministero della Salute del 15/02/2021 avente ad oggetto "Aggiornamento sull'uso dei test antigenici e molecolari per la rilevazione di SARS-CoV-2" è specificato: "Alcuni test antigenici di laboratorio sono validati anche sulla saliva, [...] pertanto, la facilità di prelievo li rende facilmente utilizzabili anche per lo screening di ampi numeri di campioni in contesti per i quali i tempi di ottenimento dei risultati sono compatibili con la processazione in laboratorio, come per le comunità scolastiche a basso rischio.".»

(Respinto)

 

Emendamento 8 a firma della consigliera Castaldini

«Nel primo punto dell’Impegna la Giunta” dopo il periodo “a fornire tamponi nasali rapidi per autodiagnosi di contagio da Covid-19” è aggiunto il seguente: “o test salivari”.»

(Respinto)

 

 

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti – Rainieri

Bergamini – Montalti

 

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