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140.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 10 MAGGIO 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5157

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i motivi che hanno portato al respingimento delle proposte contenute nel documento "Proposte per la tutela, la valorizzazione e il ripristino delle zone ripariali", sottoposto alla Regione Emilia-Romagna in un recente incontro. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

PRIOLO, assessora

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 5144

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la piena operatività dei mobility manager scolastici e il ruolo della Regione nel fornire, d'intesa con i Comuni e l'Ufficio scolastico regionale, un adeguato supporto formativo. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

PRIOLO, assessora

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 5154

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul riconoscimento, in ambito sanitario, della figura professionale del Laureato in Scienze Motorie LM-67 per l'attività fisica delle persone con patologie croniche. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

DONINI, assessore

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 5156

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere in che modo la Giunta intenda attivarsi al fine di permettere a tutti i cittadini emiliano-romagnoli che hanno ricevuto la lettera di avvio del procedimento sanzionatorio da parte dell'Agenzia delle Entrate, per violazione dell'obbligo vaccinale, di comunicare agilmente la propria posizione. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

POMPIGNOLI (Lega)

DONINI, assessore

POMPIGNOLI (Lega)

 

OGGETTO 5158

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla sicurezza dei dati e dei sistemi informatici delle AUSL emiliano-romagnole. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 5155

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda richiedere al Governo e in tutte le sedi istituzionali utili una modifica del Decreto per il reclutamento del personale scolastico attualmente in discussione. A firma del Consigliere: Pelloni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

SALOMONI, assessora

PELLONI (Lega)

 

OGGETTO 5159

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga necessario attivarsi presso le emittenti Rai, Mediaset e PerSidera al fine di chiedere loro di ripristinare la sintonizzazione dei canali in modo che tutti i cittadini possano usufruire dei servizi televisivi. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

SALOMONI, assessora

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 5160

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul concerto del primo maggio tenutosi nel circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Lisei

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

SCHLEIN, Vicepresidente della Giunta

LISEI (FdI)

 

Interrogazione oggetto 5153 (Ritiro)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Commemorazione di Maurizio Cevenini a 10 anni dalla scomparsa

PRESIDENTE (Petitti)

 

Inversione dell’Ordine del giorno

PRESIDENTE (Petitti)

SABATTINI (PD)

 

OGGETTO 4972

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico triennio 2022-2024, aa.ss. 2022/2023, 2023/2024, 2024/2025 ai sensi della L.R. n. 26/2001". (80)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

SALOMONI, assessora

CASTALDINI (FI)

STRAGLIATI (Lega)

BONDAVALLI (BP)

PILLATI (PD)

MARCHETTI Francesca (PD)

 

Inversione dell’ordine del giorno

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 5088

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere in tutte le sedi istituzionali di presenza e influenza regionali il rafforzamento in maniera continuativa e durevole del ruolo delle donne nei processi di pace, a contribuire alla istituzione di una Conferenza permanente europea per la Pace e i Diritti umani e ad istituire un Comitato regionale permanente per la Pace e i Diritti umani. A firma dei Consiglieri: Mori, Costa, Rossi, Pillati, Montalti, Sabattini, Bulbi, Amico, Costi, Gerace, Soncini, Mumolo, Zappaterra, Caliandro, Daffada', Marchetti Francesca, Zamboni, Fabbri, Rontini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MORI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

STRAGLIATI (Lega)

LISEI (FdI)

PICCININI (M5S)

MORI (PD)

 

Richiesta di iscrizione all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Petitti)

SABATTINI (PD)

LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica iscrizione all’ordine del giorno

Comunicazione ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,52

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 140 del 10 maggio 2022.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 27 e 28 aprile 2022.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

Sono approvati

 

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza i consiglieri Amico, Bargi, Mastacchi e Montalti e gli assessori Calvano, Corsini, Lori e Mammi.

Le altre informazioni, prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno, sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 5157

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i motivi che hanno portato al respingimento delle proposte contenute nel documento “Proposte per la tutela, la valorizzazione e il ripristino delle zone ripariali”, sottoposto alla Regione Emilia-Romagna in un recente incontro. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’interrogazione 5157: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per conoscere i motivi che hanno portato al respingimento delle proposte contenute nel documento “Proposte per la tutela, la valorizzazione e il ripristino delle zone ripariali”, sottoposto alla Regione Emilia-Romagna in un recente incontro.

L’interrogazione è a firma della consigliera Gibertoni. Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Cambio postazione, presidente, perché non funziona la mia. Poi, magari, chiedo se si può fare una verifica del funzionamento della postazione.

Buongiorno, assessore. L’immediata riguarda un tema che è fondamentale da anni e, soprattutto, che non trova soluzione da anni, quindi, in realtà, rimonta a una serie di interrogazioni e di temi portati in aula già dalla sottoscritta nella scorsa legislatura, che vengono richiamati in questa immediata. Non si vede, però, neppure in questa legislatura la consapevolezza della necessità, ormai urgente, di un cambio di passo.

Il tema dell’immediata è proprio la richiesta, il più stringente ed emergenziale possibile, di un cambio di passo rispetto alla gestione e al ripristino della vegetazione delle nostre zone ripariali, ricordando che i boschi ripariali, la vegetazione ripariale, i boschi di pianura sono l’unico elemento vero e reale di biodiversità delle pianure che, oltre al rispetto del paesaggio e la tutela dell’ambiente e della biodiversità, sono fondamentali anche per la sicurezza idraulica e che questi tre temi (paesaggio, ambiente, sicurezza idraulica) non sono ovviamente in conflitto tra loro, anzi si rafforzano e si consolidano l’uno con l’altro e, mentre uno viene rafforzato, questo non deve andare a detrimento di un altro.

A questo proposito ho avuto modo di guardare, di considerare una serie di proposte molto ragionevoli, molto illuminate, molto ben articolate e ben preparate da parte di persone che le hanno fatte con una evidente e notevole cognizione di causa rispetto proprio a questo cambio di passo che si chiede alla Regione, perché non c’è più tempo ormai dopo una legislatura come quella precedente in cui non si è data sufficiente attenzione a questo tema, con, purtroppo, ricadute negative su tutte e tre le questioni che abbiamo detto, ossia ricadute negative sul paesaggio, sull’ambiente e anche sulla sicurezza idraulica.

Dato che mi pare che la presentazione della questione sia abbastanza lineare, io chiederei intanto all’assessore di poter esporre e di poter sentire la sua risposta, che poi, eventualmente, commenterò. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Risponde l’assessora Priolo. Prego.

 

PRIOLO, assessora: Parto da una considerazione. Sono d’accordo con la consigliera che sia necessario un cambio di passo, ma per avere anche un cambio dal punto di vista di paradigma, nella considerazione dell’importanza di quello che lei ci sottopone. È vero, non è la prima domanda di attualità. Insieme a lei c’è anche la consigliera Zamboni. Insomma, c’è una grande sensibilità su questo argomento. Questo è verissimo. Però, c’è un fatto diverso rispetto al passato e anche al mandato precedente, che è legata all’approvazione del nuovo Piano di gestione rischio alluvioni, che è stato approvato a dicembre dell’anno scorso, pochi mesi fa.

Perché pongo questo elemento come elemento di attenzione? Perché poi dopo lei mi chiede il perché non ho accolto le proposte che hanno fatto le associazioni ambientaliste. Parto da una considerazione: le associazioni ci stanno chiedendo di disapplicare le linee guida che la Regione ha approvato con delibera di Giunta, che lei conosce molto bene. Sono delle linee guida molto puntuali e molto precise, che hanno lo scopo e il compito non soltanto di essere la base per lo studio dei programmi di gestione dei fiumi, ma anche per poter gestire quella che è considerata la fase transitoria di cui lei parla.

In questa fase transitoria noi abbiamo l’obbligo comunque di lavorare su quelli che sono gli ambiti considerati sensibili dal punto di vista del rischio alluvioni e oggi abbiamo uno strumento che ci consegna una necessità per lavorare sui programmi di gestione, che però non è semplice, e la consigliera lo sa. Noi parliamo di 22.000 chilometri di corsi d’acqua e da questo punto di vista bisogna individuare delle priorità. Le priorità ce le consegne il Piano di gestione rischio alluvioni nell’ambito dei corsi che vengono ritenuti aree a rischio potenziale significativo. Tra questi le dico quali sono i corsi e le aste fluviali su cui andremo a fare degli studi specifici, per poi fare i programmi di gestione, che sono l’aspetto fondamentale.

È forse in quella fase, nel momento in cui noi lavoreremo ai programmi di gestione, che questo confronto, anche con le associazioni, dovrà essere anche più articolato e più proficuo, e quindi non in questa fase di transizione, dove noi comunque siamo obbligati ad intervenire. I fiumi che le dicevo sono Arda, Nure, Enza, Taro, Parma, Secchia, Panaro, Reno e Marecchia. Glieli elenco perché sono quelli sui quali noi dovremo, più che su altri, concentrarci e lavorare in maniera interdisciplinare e multisettoriale, perché non sarà coinvolta soltanto tutta la parte dell’Agenzia per la sicurezza territoriale, ma dovranno essere coinvolti i Parchi, dovrà essere coinvolta ARPAE. Ci vorrà un lavoro molto attento, preciso e puntuale per addivenire a questi programmi su queste aste.

Il Piano di gestione del rischio di alluvioni ci consegna anche un arco temporale per fare questo programma, che è appunto il sessennio di validità del PGRA.

Le do questi elementi, consigliera, per dire che, nelle more di tutto questo, io non mi posso fermare, perché io ho la responsabilità di gestire le fasi emergenziali che noi tutte le volte dobbiamo affrontare. Nell’interrogazione della seduta di aula precedente le ho anche spiegato come, in un attento ascolto anche con gli Enti territoriali, le procedure di concessione intanto siano relative soltanto a dieci chilometri delle singole aste fluviali, quindi parliamo, rispetto ai 22.000 chilometri di cui le parlavo, di una parte veramente poco significativa. Tutto sommato, anche tutti i vincoli che noi poniamo in coerenza con le linee di Giunta regionale ci restituiscono una fotografia molto precisa sul fatto che noi non stiamo incentivando un fenomeno di taglio insensato, con soltanto uno scopo di carattere economico.

Io credo che non sarà l’ultima interrogazione, consigliera, ci rivedremo sempre in aula per discutere anche l’avanzamento di questo lavoro, che però adesso ha una base dalla quale partire e su cui noi ci concentreremo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Prego, consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Assessore, devo dichiarare la mia insoddisfazione rispetto a questa risposta, una risposta che, tra l’altro, non dà conto, secondo me, neanche del buon lavoro svolto da queste associazioni. Quello che loro chiedono non è di tradire le linee guida, ma è di rendere le linee guida cogenti, di applicarle. Questo è il primo tema.

Le associazioni stanno dicendo alla Giunta: “Avete già la normativa. La normativa non la state applicando”. Perché questo è particolarmente grave ed è anche particolarmente irresponsabile? A mio avviso, almeno. Perché il pubblico deve fare il pubblico e non può demandare al privato di fare qualcosa che il privato non sa e non vuole fare. Come ho già cercato di spiegare nella scorsa interrogazione al Sottosegretario, ma magari avrà avuto modo, a posteriori, di sentire l’interrogazione che era rivolta al suo assessorato, il privato ha una ragione sociale molto diversa, ed è ovvio che mirerà a monetizzare. Nel momento in cui è la Regione stessa che gli propone di auto-compensarsi con il taglio della legna, il privato sceglierà la legna più facile da prelevare, la legna più pregiata, la legna che sul mercato può essere più redditizia e rendere più denaro.

Quindi, c’è un tema del pubblico inerte, perlomeno. Questa, in realtà, secondo me, è una definizione che si poteva dare qualche anno fa. Quando passano gli anni, l’inerzia diventa irresponsabilità, diventa responsabilità grave e diventa anche colpa. Abbiamo visto che, dei tre temi che si tengono insieme (paesaggio, ambiente e sicurezza idraulica), tutti e tre sono fondamentali, e di sicuro la sicurezza idraulica fa parte dei tre.

Quindi, taglio indiscriminato. Su questo io appoggio le associazioni quando dicono che la Giunta dovrebbe semplicemente cominciare a far combaciare le dichiarazioni con la realtà. Queste sono parole mie. Però credo siano giuste. Non si può parlare di piantumare milioni di alberi quando si fa campagna elettorale o piantarne qualcuno e poi deforestare i boschi di pianura oppure tagliare a raso gli argini. Perché, poi, quando succede una tragedia, come un’alluvione, si va a vedere e si vede che in certe zone sugli argini non c’era nessun albero. Forse perché, magari, le ruspe dei privati, che non conoscono le essenze, che non distinguono le piante, che tagliano a raso, eccetera, hanno fatto un disastro difficilmente colmabile. Abbiamo visto degli esempi anche nella nostra recentissima storia locale.

Ecco perché arriva da più parti questa voce, e arriva da anni. Perché è la verità. Continuare a negare che sia così dai banchi della Giunta non aiuta né l’ambiente, né il paesaggio e neppure la sicurezza idraulica.

Penso che la base di ogni discussione dovrebbe essere quella di riconoscere che partiamo, qui, dai dati di realtà, che addirittura le associazioni arrivano a dire “meglio la capitozzatura del taglio a raso”, qualcosa che non è amato, non è qualcosa di consigliabile, ma è meglio addirittura che privarsi totalmente della vegetazione. Significa che chi va sugli argini, chi frequenta i boschi di pianura, chi ci tiene proprio al paesaggio, al nostro paesaggio, conosce molto bene questi tagli indiscriminati e sa perfettamente che ogni mese si riverifica un caso, una segnalazione in cui un privato – delle volte, come in questo caso, non si presenta al bando – tendenzialmente può fare scempio di beni pubblici e soprattutto di presìdi di sicurezza.

Credo che queste proposte, ribadisco, ben articolate, ben preparate, che si vede che sono state preparate da persone che conoscono molto bene e ci tengono molto all’argomento e ci tengono molto al concetto di bene pubblico, oltre che di sicurezza del nostro territorio, sicurezza dei cittadini, non dovevano essere rifiutate.

Io penso, assessore, che lei, come minimo, avrebbe dovuto considerarle insieme al suo servizio tecnico e prendersi magari non troppo tempo e poi dare una risposta e darsi anche dei tempi per poter spiegare come mai le linee guida della Regione non vengono applicate.

Sui programmi non ho sentito come mai quelli che dovevano essere inaugurati nel 2016, nel 2022 non ci sono ancora, due anni dopo la legge comunitaria del 2014. Del 2014 è la legge regionale comunitaria. Entro due anni dovevano venir fuori i programmi, che non si sono ancora. Quindi, anche su questo dire “vedremo o faremo” a distanza di sei anni si capisce che…

Lei ha già annunciato che ci sarà un’altra interrogazione. Ovviamente, tengo fede al fatto che la risposta non c’è stata e quindi dovrò per forza farla. Tuttavia, se lei mi avesse dato la risposta, non avrei dovuto fare un’altra interrogazione. Bastava rispondermi oggi e non costringermi a farne un’altra, magari in tempi brevi, perché io non ho avuto risposta né sulla questione nel merito del perché queste proposte sono state ritenute non accettabili quando sono una fatta meglio dell’altra. Si è detto soltanto che le linee guida…

 

PRESIDENTE (Petitti): Le chiedo di concludere. È oltre due minuti fuori.

 

GIBERTONI: Concludo.

Poi c’è il tema del pubblico che si nasconde e delega tutto al privato, e questo è un metodo che in generale vediamo delle volte anche in altri ambiti, ma che purtroppo un pubblico che delega completamente al privato è un ente pubblico, purtroppo, che rischia di sembrare comunque inaffidabile, nel senso che viene meno la sua funzione primaria, quella per la quale i cittadini, peraltro, votano e pagano le tasse.

Esorto a un cambio di passo e riporterò il tema in aula.

 

OGGETTO 5144

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la piena operatività dei mobility manager scolastici e il ruolo della Regione nel fornire, d’intesa con i Comuni e l’Ufficio scolastico regionale, un adeguato supporto formativo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 5144: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la piena operatività dei mobility manager scolastici e il ruolo della Regione nel fornire, d’intesa con i Comuni e l’Ufficio scolastico regionale, un adeguato supporto formativo. L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione nasce a seguito della mia partecipazione alla cerimonia di premiazione delle classi che si sono aggiudicate il primo posto nel corso di un’iniziativa che si chiama “Siamo nati per camminare”, un’iniziativa nata nel 2010, che coinvolge Comuni, scuole, famiglie, bambini e ragazzi dell’Emilia-Romagna, al fine di sensibilizzare il mondo della scuola e le famiglie sui molteplici benefìci derivanti dal privilegiare la mobilità pedonale, ciclistica e sostenibile per andare a scuola e per tornare da scuola. Infatti, l’andare a piedi col famoso “Pedibus” o anche accompagnati dai genitori, o l’andare in bicicletta, in gruppo, tra bambini, tra coetanei, è sicuramente un’occasione di socializzazione tra pari, di possibilità di sentirsi più autonomi dai genitori quando vanno in gruppo coi propri compagni, è anche un chiaro invito all’attività motoria per la salute e aiuta anche a conoscere il territorio. Naturalmente ha anche un effetto benefico sulla riduzione delle emissioni climalteranti che sono legate all’uso dell’auto privata per accompagnare e andare a prendere i bambini a scuola. All’edizione di quest’anno hanno partecipato oltre 1.600 classi.

Questo progetto fa parte di un più ampio progetto che si chiama “Mobilitiamoci”, che è una strategia integrata focalizzata su mobilità sostenibile, qualità dell’aria, educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza attiva, che vuole, appunto, promuovere una consapevolezza critica nei confronti dei comportamenti individuali e sociali che influenzano la salute delle persone e impattano sull’ambiente. Questo progetto, quindi, dà un contributo molto importante anche a fronte della necessità di contrastare i cambiamenti climatici.

La Regione Emilia-Romagna è impegnata su questo fronte. In queste settimane, infatti, stiamo studiando e valutando la proposta di Piano energetico che è stata presentata, ed è chiaro che anche la diffusione dei percorsi e degli spostamenti casa-scuola-casa, se portata a forme di mobilità sostenibile, è un ottimo contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti.

L’interrogazione in particolare mette a fuoco ‒ fatte queste premesse per motivare la ragione di questa interrogazione ‒ la funzione dei mobility manager scolastici. Siamo di fronte, di nuovo, a una figura che può portare un contributo positivo al raggiungimento dell’obiettivo nel mondo scolastico di riduzione delle emissioni climalteranti, ma una figura molto utile, istituita per legge, che rischia di essere disarmata. Questo lo vediamo con i mobility manager d’area, con i mobility manager aziendali. Si istituiscono figure benemerite, che hanno il compito di coordinare gli spostamenti collettivi, orientandoli alla mobilità sostenibile a piedi o ciclabile o anche con l’uso dei mezzi pubblici; poi, però, queste figure non vengono messe in grado di lavorare.

L’articolo 5, comma 6, della legge del 2005 stabilisce che il Ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto approvare, entro 60 giorni dall’entrata in vigore, specifiche linee guida per favorire l’istituzione in tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, nell’ambito della loro autonomia amministrativa e organizzativa, la figura del mobility manager scolastico. Bene. Lo scorso novembre, con sei anni di ritardo, anziché 60 giorni, il Ministro dell’Istruzione ha adottato tali linee guida. È chiaro che questi ritardi possono compromettere il pieno funzionamento e l’efficacia del ruolo del mobility manager scolastico.

A fronte di tutto questo, Europa Verde chiede alla Giunta che cosa intenda fare, d’intesa con i Comuni dell’Emilia-Romagna e l’Ufficio scolastico regionale, per contribuire a rendere pienamente operativi i mobility manager scolastici attraverso il monitoraggio di eventuali criticità e, soprattutto, attraverso un adeguato supporto formativo, che metta in grado una figura, che rischia di essere solo sulla carta, di operare in maniera efficace.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Prego, assessora Priolo.

 

PRIOLO, assessora: Intanto, consigliera, come ha evidenziato lei, c’è stato un salto di grado tra come il progetto negli scorsi anni, da quando è nato, dal 2010, a quest’ultimo anno, abbia avuto un salto di qualità dal punto di vista della partecipazione.

Non è un caso. Questo è dovuto alle misure che la Giunta, in sintonia con l’Assemblea, ha assunto sul piano della qualità dell’area, che ha portato al coinvolgimento di tutti i Comuni della nostra pianura, per le azioni positive da mettere in campo.

Credo che questa sia la premessa giusta per poter poi, dopo, andare a completare quello che il progetto Mobilityamoci 2.0 prevede.

È fondamentale che ci sia una grande adesione da parte delle scuole per poi andare anche a lavorare, insieme all’Ufficio scolastico provinciale, insieme alla collega Salomoni, anche all’aspetto di formazione, perché, come ha detto lei, adesso ci sono le linee guida, c’è una particolarità: la volontarietà del mobility manager ad assumere questo ruolo e questo incarico.

È evidente che bisogna quindi trovare gli strumenti giusti anche per motivare, perché mentre i mobility manager aziendali sono individuati dal datore di lavoro ed è un obbligo all’interno delle aziende con un determinato numero di dipendenti, in questo caso l’approccio è un po’ diverso.

Era fondamentale, quindi, riuscire a coinvolgere più scuole, quindi a motivare anche le famiglie, i Comuni, i territori all’adesione, e ci siamo riusciti triplicando l’adesione degli studenti, andando a 34.000.

Adesso è necessario lavorare a questa fase ulteriore. Noi, come assessorato, insieme ai CEAS, ci proponiamo di essere il soggetto formatore. Quindi, dovremmo lavorare, insieme all’Ufficio scolastico provinciale, per comprendere come anche i corsi che noi possiamo promuovere possono avere dei crediti formativi.

Riteniamo che lo strumento dei crediti formativi possa essere un incentivo anche a quegli insegnanti per seguire questo percorso, perché è evidente che le competenze relative agli spostamenti casa-scuola non sono tipicamente competenze degli insegnanti e dei nostri istituti scolastici.

Il progetto Mobilityamoci 2.0 ha, quindi, lo scopo anche di fornire una banca dati utile allo scopo, perché si baserà anche su una piattaforma attraverso la quale le scuole che aderiranno caricheranno i dati relativi agli spostamenti che gli alunni fanno. Quindi, noi ci proponiamo, e questo è un lavoro che sottoporremo all’attenzione dell’Ufficio scolastico, come soggetto che può dare quegli strumenti utili per avere la formazione adeguata a questo ruolo, ma dovremo lavorare per comprendere come poter accreditare, dal punto di vista formativo, i percorsi che noi proporremo, perché in questo modo diventa un incentivo utile e diventa, secondo noi, anche uno stimolo per avere l’individuazione di questi mobility manager. Nelle more, noi andiamo avanti con “Mobilityamoci 2.0”, perché ha dato veramente ottimi risultati e siamo soddisfatti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Prego, consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessora e mi dichiaro soddisfatto della risposta, perché è un chiaro segnale che le cose si stanno muovendo. Io avevo raccolto, a margine della cerimonia, dei segnali di preoccupazione da parte degli organizzatori, che sono in parte riconducibili ad ARPAE, ma anche alla società Antartide, che si occupa, appunto, di promuovere iniziative nel campo della sostenibilità, perché vedevano questo ritardo nei processi di formazione.

Apprezzo, quindi, nella risposta dell’assessora, e per questo ribadisco di sentirmi soddisfatta, il fatto che si stia pensando alla motivazione di queste figure, che sono figure volontarie, i mobility manager scolastici, nonché all’idea di introdurre dei crediti formativi per incentivarli a partecipare ai corsi di formazione e a farsi carico di questo ruolo. Trovo anche importante che venga istituita una banca dati che permetta di offrire uno strumento analitico in modo da gestire al meglio i percorsi scolastici casa-scuola-casa.

Speriamo, quindi, che finalmente, anche a dispetto dell’enorme ritardo del Ministero dell’istruzione nel dare queste linee guida, si possa veramente arrivare ad una operatività efficace dei mobility manager scolastici perché, ripeto, la diffusione delle scuole sul territorio regionale è il segnale che lì è molto importante agire perché dai comportamenti dei bambini – l’abbiamo visto anche nel caso delle campagne contro il fumo – c’è un rimbalzo positivo sugli adulti, quindi un effetto trascinamento che può portare a comportamenti più sostenibili da parte di tutti. D’altronde, la questione dei cambiamenti climatici ha a che fare sicuramente con il sistema dei trasporti, con il sistema industriale e produttivo, con l’agricoltura, con l’efficienza energetica degli edifici, con la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, ma incrocia quotidianamente anche i nostri comportamenti individuali.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 5154

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul riconoscimento, in ambito sanitario, della figura professionale del Laureato in Scienze Motorie LM-67 per l’attività fisica delle persone con patologie croniche. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 5154: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul riconoscimento, in ambito sanitario, della figura professionale del laureato in Scienze motorie per l’attività fisica delle persone con patologie croniche.

L’interrogazione è a firma della consigliera Pigoni. Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno.

Le patologie croniche per le quali l’esercizio fisico e la sua prescrizione sono elementi rilevanti come terapia o come strumento per il miglioramento dello stato di salute, così come le modalità di valutazione funzionale e di prescrizione dell’esercizio sono già definite da linee guida ed evidenze di letteratura riconosciute a livello internazionale.

L’esercizio fisico è efficace nella prevenzione delle malattie croniche e delle malattie cardiovascolari ed è considerato un’importante modalità terapeutica.

Il Piano regionale della prevenzione 2021-2025, nell’ambito dei suoi obiettivi e indicatori specifici, prevede l’implementazione e la piena funzionalità dei percorsi di attività fisica adattata ed esercizio fisico adattato in tutte le ASL della regione Emilia-Romagna. Nello specifico, la palestra Sicura Plus è quella palestra appartenente alla rete abilitata a somministrare protocolli d’esercizio più complessi, che richiedono adattamenti frequenti del programma di allenamento o sono rivolti a persone a maggior rischio. Oltre a quanto già previsto per le palestre Sicure, la palestra Sicura Plus garantisce di offrire, a condizioni di accesso concordate, corsi tenuti da personale con laurea magistrale in Scienze e tecniche dell’attività motoria preventiva e adattata, che frequenta corsi di aggiornamento periodicamente organizzati dalle ASL e si mantiene in contatto con il locale Centro di Medicina dello Sport. Presso i Centri di Medicina dello Sport è prevista la collaborazione con un laureato in Scienze motorie con funzioni di formazione, consulenza e raccordo con tutte le palestre e le realtà del territorio, che si occupa anche, sotto la supervisione e responsabilità dello specialista in Medicina dello Sport e dell’esercizio fisico, delle attività di valutazione funzionale e di somministrazione previste.

I Centri di Medicina dello Sport si devono caratterizzare per la presenza di adeguate professionalità, in grado di supportare altri servizi aziendali nella promozione dell’esercizio, anche verso categorie difficilmente raggiungibili o a particolare rischio, e nel creare il necessario raccordo tra le articolazioni aziendali e le opportunità presenti nel territorio, compresa la rete delle palestre per la promozione della salute.

La valutazione delle esperienze fin qui condotte ha consentito di riconoscere alcune criticità, in particolare per quanto riguarda la crescita e la valorizzazione della professionalità dei laureati magistrali in Scienze motorie presenti nelle palestre Sicura Plus, condizione essenziale per l’invio precoce dei cittadini con condizioni più complesse alla rete territoriale delle palestre.

Interroghiamo, pertanto, la Giunta regionale per sapere se intende attivarsi, in sinergia con le Istituzioni competenti, affinché sia riconosciuta in ambito sanitario la figura professionale del laureato LM-67 per la promozione dell’attività fisica e della prescrizione dell’esercizio fisico nelle persone con patologie croniche e se possiede informazioni aggiornate in merito al progetto regionale palestre che promuovono salute e palestre che promuovono attività motoria adattata che coinvolge le palestre etiche e sicure e le ASL di riferimento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Pigoni per il tema posto e la costante attenzione su questioni che sono centrali per la riabilitazione e per la prevenzione.

La Regione ritiene strategica la promozione e il sostegno di queste attività, come già definito alcuni anni fa in indirizzi specifici riguardanti le attività per le persone con patologie croniche e il codice etico delle palestre delle associazioni sportive che promuovono salute, in particolare per la prescrizione dell’attività motoria adatta.

Ruolo fondamentale in questo percorso è quello dei servizi di medicina dello sport, dei laureati in scienze motorie e delle associazioni sportive che hanno la possibilità di accreditarsi come associazioni e palestre che promuovono salute.

Questa delibera ha consentito una maggiore diffusione dei percorsi di prescrizione dell’attività e ha promosso, nel 2018, la revisione dei protocolli per l’attività motoria da prescrivere nelle varie tipologie di pazienti coinvolti.

I servizi di medicina dello sport sono il fulcro della valutazione e dell’avvio dei protocolli, determinando, con personale specializzato, l’invio al circuito delle palestre che promuovono salute sul territorio.

Attualmente, a Modena, grazie a procedure amministrative per la stabilizzazione di figure professionali che collaborano con l’ASL, è stato assunto a tempo indeterminato un laureato in scienze motorie presso il servizio di medicina dello sport, garantendo una programmazione efficace lungo il termine delle attività e l’avvio della progettualità per l’approvazione dei nuovi protocolli.

Il lavoro di questa figura, come altre figure del genere, può e deve affiancare, ovviamente, il medico e le professioni sanitarie nell’attività motoria in fase post riabilitativa e per tutte le patologie croniche, creando una sinergia fra i vari professionisti mirata alla restituzione della migliore qualità di salute e di vita del paziente.

In questo senso è sempre più necessario che questa figura sia definita con uno specifico profilo professionale a livello nazionale per facilitarne l’inserimento nel contesto sanitario.

Entro quest’anno, entro il 2022 saranno approvati in Regione Emilia-Romagna due nuovi percorsi per l’attività motoria adatta e altrettanti sono in fase di sperimentazione.

Il Piano regionale della prevenzione, a cui lei faceva riferimento, prevede la realizzazione di percorsi diagnostici terapeutico-assistenziali, che comprendono la prescrizione dell’attività motoria adatta per numerose condizioni patologiche.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore per la risposta puntuale e precisa. Credo che siamo assolutamente sulla strada giusta. Anche negli ultimi anni si è fatto moltissimo a livello di tavoli e di collaborazione con le ASL territoriali per affiancare sempre di più i medici con queste figure che possono essere importantissime per la riabilitazione di persone fragili, come sappiamo.

È molto bene che su Modena ci sia già questo percorso avviato in modo un po’ più importante e speriamo che, anche grazie a un passo avanti che può fare il Governo a livello nazionale, possa sempre di più essere riconosciuta questa figura.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 5156

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere in che modo la Giunta intenda attivarsi al fine di permettere a tutti i cittadini emiliano-romagnoli che hanno ricevuto la lettera di avvio del procedimento sanzionatorio da parte dell’Agenzia delle Entrate, per violazione dell’obbligo vaccinale, di comunicare agilmente la propria posizione. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

PRESIDENTE (Petitti): Continuiamo con l’interrogazione 5156: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere in che modo la Giunta intenda attivarsi al fine di permettere a tutti i cittadini emiliano-romagnoli che hanno ricevuto la lettera di avvio del procedimento sanzionatorio da parte dell’Agenzia delle entrate, per violazione dell’obbligo vaccinale, di comunicare agilmente la propria posizione. L’interrogazione è a firma del consigliere Pompignoli.

Prego, consigliere.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Siamo, come di consueto, alla solita gestione italiana delle cose… Si sente? Dicevo, siamo, come di consueto, nella solita gestione…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ più di silenzio, per favore. Grazie.

 

POMPIGNOLI: …all’italiana delle cose. Vige, come sempre, un principio di colpa della persona che riceve le sanzioni anche erroneamente. Questo lo dico perché succede in molti casi di ricevere delle sanzioni amministrative quando, di fatto, non c’è la possibilità di redigere un documento che ti possa in maniera molto agevole discolpare dalla sanzione amministrativa arrivata per errore. Questo è il caso di tanti cittadini emiliano-romagnoli che si sono visti recapitare la sanzione, per il famoso obbligo vaccinale non rispettato, dei 100 euro. Arrivano queste sanzioni amministrative e per discolparsi occorre fare una procedura immane.

Parliamo di cittadini over cinquanta, quindi ovviamente cittadini che, in molti casi, possono anche non avere la possibilità di utilizzo del computer, di avere uno SPID, di fare duecento telefonate e non ricevere risposta. Di qui arriva questa interrogazione, cercando di capire e comprendere se la Regione Emilia-Romagna, in ragione del controllo incrociato tra Agenzia delle entrate e ASL, possa garantire quantomeno una semplificazione di discolpa rispetto alla sanzione amministrativa che arriva erroneamente all’utente.

Assessore Donini, a lei la risposta. Vedremo quello che mi dirà.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Prego, assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere Pompignoli. Come lei immagino saprà, il decreto legge del 7 gennaio riporta che, in caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale (si parla di “inosservanza”), si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di 100 euro. Lo stesso articolo indica che il Ministero della Salute, avvalendosi dell’Agenzia delle entrate (quindi, sono già due Enti), comunica ai soggetti inadempienti l’avvio del procedimento sanzionatorio e indica ai destinatari il termine perentorio di 10 giorni dalla ricezione per comunicare all’Azienda sanitaria competente del territorio l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dell’obbligo vaccinale. Infine, il comma 5 riporta che l’Azienda sanitaria trasmette all’Agenzia delle entrate, entro 10 giorni, previo eventuale contraddittorio con l’interessato, un’attestazione relativa alla insussistenza dell’obbligo vaccinale o all’impossibilità di adempiervi.

È chiaro che siamo in una situazione che, dal punto di vista formale, come io l’ho letta, è perfetta, nel senso che c’è un fluido passaggio di consegne entro tempi certi, che ovviamente porta, poi, il cittadino a cui venga contestata una sanzione inappropriata a potersi avvalere di strumenti di difesa che il decreto consente.

Certamente, lei fa un richiamo, che io non so, adesso, codificare in che modo, un’ulteriore semplificazione in tal senso. Stiamo parlando di chi è multato e sanzionato ingiustamente, ovviamente. È uno stimolo che credo, insieme, Governo e Pubblica amministrazione debbano cogliere.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, assessore.

Certamente la procedura così letta è molto semplice, ma di fatto ci sono incastri e meccanismi tali per cui l’utente, che poi chiama la propria ASL dicendo “mi è arrivata la sanzione, datemi comunque il documento”, eccetera, non riceve risposta o comunque perde tempo e i 10 giorni sono abbastanza veloci per poter tempestivamente far riconoscere l’errore al Ministero, su questo, ovviamente, dobbiamo lavorare e sensibilizzare sul tema, in modo tale che l’utente, in maniera rapida e veloce possa comunque contestare l’errore che il Ministero o comunque dalla sanzione amministrativa arriva attraverso l’Agenzia delle entrate. Su questo ci proviamo e vediamo di sensibilizzare il tema anche attraverso questi question time. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 5158

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla sicurezza dei dati e dei sistemi informatici delle AUSL emiliano-romagnole. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5158: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla sicurezza dei dati dei sistemi informatici delle AUSL emiliano-romagnole.

L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini. Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore.

Questa domanda riguarda tutto tranne che la sanità. Volevo dirglielo e spero che lei userà la stessa gentilezza che ha utilizzato con la mia collega Pigoni, perché sono rimasta un po’ affascinata da questo tanto ringraziare. È giusto, sacrosanto. Le farò la stessa domanda perché è molto importante e ne va della sicurezza di tutti i cittadini ormai emiliano-romagnoli.

Partiamo dall’interrogazione, sperando appunto nella sua conoscenza informatica. Come lei ben saprà, esiste un antivirus prodotto in Russia che si chiama Kaspersky. È attenzionato da diversi anni, tanto da essere stato messo al bando dall’Amministrazione americana. Non sente questa storia? Tra l’altro, è interessante perché…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, chiedo un po’ di silenzio, per favore. Grazie.

 

CASTALDINI: Questo antivirus è stato messo al bando dall’Amministrazione americana nel 2017. Ne è stato sconsigliato l’uso a livello europeo dal 2018 e il decreto-legge del 21 marzo e la circolare attuativa di aprile ne ordinano la dismissione a livello nazionale.

Mi sono cominciata a interessare al tema da inizio marzo di quest’anno, prima con un accesso agli atti, al quale le strutture regionali hanno risposto che Kaspersky in Regione forniva solo un corso di sicurezza, e poi con un’interrogazione circa un mese fa dove mi è stato detto che la Regione non lo utilizzava e Lepida pian pianino lo stava dismettendo.

Oggi le offro un colpo di scena, evidentemente, anche se è semplice trovare questo colpo di scena perché basta fare le domande giuste nell’articolo 30. Approfondisco ancora e scopro che l’AUSL di Bologna usa Kaspersky su 12.300 pc, 486 server, l’AUSL della Romagna su 9.000 pc, l’AUSL di Modena su tutto il parco pc aziendali e lo usa anche la AUSL di Imola. Su tutte le altre (Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara) ancora non ho avuto la possibilità di avere risposta. 

Io non sono particolarmente conoscitrice dell’ambito informatico, ma chiaramente di fronte al divieto da una parte, per cui una legge che ci dice di non utilizzarla, e dall’altro ho provato a immaginare e capire quali fossero i rischi, perché tutte le volte che si parla di antivirus uno pensa che sia più un complottismo, e invece no, perché l’antivirus è una porta fondamentale ed essenziale per andare a prendere dati molto sensibili.

Non le faccio un’analisi, anche se andrebbe fatta, di qual è l’azienda russa e che cosa fa, Kaspersky, e soprattutto che cosa controlla oggi in Russia, in particolare – è giusto citarlo – sempre dalla stessa Kaspersky sono protetti i siti di TASS e Russia Today, che sono le due maggiori fonti di propaganda e di censura di quello che accade, e tante altre cose che, onestamente, se fossi al Governo, mi preoccuperebbero. Parlo, naturalmente, del Governo di questa Regione, della Regione Emilia-Romagna.

Che cosa potrebbe succedere? Potenzialmente di tutto, soprattutto un attacco che cripta tutti i dati, quindi un inevitabile fermo di settimane o mesi. È fantasia? No. L’abbiamo visto per la campagna vaccinale nel Lazio e, più vicino, nelle Unione Terre di Pianura. I dati possono essere presi, venduti e distribuiti nel dark web. Immaginate i malintenzionati che possono accedere ai nostri dati personali, mail, patologie, cellulari, dati bancari, prossimi appuntamenti, patologie che sono riservate e che possono essere fonte di ricatti anche personali. Ma io credo che in questo momento, dove noi continuiamo a dire che saremo sicuramente la Data Valley dell’Emilia-Romagna, il Tecnopolo, il supercomputer Leonardo, il Centro Meteo, immaginare di partire con queste condizioni non mi sembra il massimo.

La mia domanda – e non è una battuta, io credo che sia molto difficile dismettere l’antivirus Kaspersky in ventiquattr’ore –, quindi, è la seguente: io chiedo se l’utilizzo di tali prodotti, soprattutto senza che le strutture centrali regionali ne siano consapevoli, così come mi è stato risposto la prima volta, possano mettere in pericolo il funzionamento delle Aziende sanitarie o i dati dei privati cittadini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Castaldini, con molto affetto. Evidentemente hanno sentito di antivirus e hanno pensato alla sanità giustamente. Io la ringrazio, però, perché la tematica è tutt’altro che banale, e di questa tematica si stanno occupando i nostri esperti informatici da diverse settimane. Per la verità, coinvolge più assessorati. Per cui, posso tranquillamente, assieme a quanto indicato dall’assessorato della collega Salomoni, rispondere anche io in quest’aula. Riveste la massima importanza per la sicurezza dei dati di pazienti e utenti del servizio sanitario.

In merito alle segnalazioni riguardanti l’utilizzo del programma in questione, in alcune Aziende sanitarie le scelte fatte negli ultimi anni, negli anni scorsi, rimandavano ad un accordo quadro nazionale, come spesso avviene in sede CONSIP, che ha fatto propendere per questa scelta molti Enti e diverse Istituzioni.

I decreti degli ultimi mesi hanno, però, imposto un cambio di rotta, per le ovvie ragioni che lei ricordava, che è necessario, in merito a programmi che possono rappresentare un potenziale rischio per la sicurezza nazionale, sostenendo per gli Enti coinvolti la necessità di dismettere quei dispositivi e considerati critici i passaggi da altre piattaforme. Quindi, una situazione che è stata aggredita in modo abbastanza multilaterale.

Si tratta di un’operazione presidiata e in corso, che necessita, ovviamente, di tempi tecnici non immediati. Dopo il decreto, infatti, il sistema pubblico si è mosso di conseguenza. Nell’attesa della conclusione di tutti i passaggi, è mantenuta una costante attenzione alle possibili criticità per tutelare i dati dei nostri cittadini. Al momento, questo è bene ricordarlo, non si registrano blocchi al sistema che possono aver messo a rischio la sicurezza del funzionamento. Però Lepida ha già effettuato un’istruttoria, che praticamente ha già prodotto o sta producendo un risultato, che è a disposizione delle Aziende sanitarie per tutti i passaggi in atto di sostituzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Da marzo faccio presente questa vicenda, perché i dati sono, purtroppo, nel tempo moderno, i più preziosi, soprattutto in tempi di guerra.

Vorrei far notare anche che forse l’istruttoria Lepida... Spero che possa essere messa nero su bianco e comunicata alle ASL. Il punto è che ancora alcuni sottolineano di non aver avuto questa comunicazione. In tutti i computer c’è ancora l’iconcina dove si può vedere l’antivirus Kaspersky. Bene. Io lo so benissimo. Soprattutto in queste occasioni, si dice che non è ancora accaduto niente. Se accadrà qualcosa e ci sarà un accesso ai dati, saranno, vi assicuro, spese e rogne più grandi per la Regione Emilia-Romagna.

Spero di non dover dire “ve l’avevo detto”. Lo spero e spero che i tempi siano molto veloci. Secondo me, questo è un tema che va dibattuto in Commissione, perché è evidente che sulla sicurezza dei dati ci giochiamo anche il futuro e lo sviluppo della Regione Emilia-Romagna. Siamo i primi, sempre, o almeno viene sempre narrato questo, se dobbiamo diventare la Data Valley cerchiamo di farlo e di cominciare bene questa partita. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 5155

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda richiedere al Governo e in tutte le sedi istituzionali utili una modifica del Decreto per il reclutamento del personale scolastico attualmente in discussione. A firma del Consigliere: Pelloni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5155: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda richiedere al Governo e in tutte le sedi istituzionali utili una modifica del decreto per il reclutamento del personale scolastico attualmente in discussione. L’interrogazione è a firma del consigliere Pelloni.

Prego, consigliere.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Tema attualissimo, perché di ora in ora le parti sociali e il Governo sono impegnati su questo tema. Credo che anche Regione Emilia-Romagna possa fare la propria parte.

È attualmente in corso in sede parlamentare la discussione del decreto per il reclutamento del personale scolastico, che il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, punta ad approvare in via definitiva entro il mese di giugno.

Considerato che una delle principali criticità del decreto, segnalata dalle parti sociali e rappresentanti politici, è il rischio reale che i precari della scuola con 36 o più mesi di insegnamento debbano ora lavorare un anno part-time per ottenere l’abilitazione, perché nel decreto non c’è una specifica, ci sono i percorsi, ma è stato dimenticato un percorso specifico per chi ha 36 mesi o più di insegnamento. Quindi, delle due, l’una: o noi abbiamo avuto insegnanti, seppur precari, che a scuola non ci devono stare oppure se hanno già avuto un’esperienza consolidata per questi sarebbe importante prevedere, appunto, non lo stesso percorso per chi sta entrando nel mondo della scuola come insegnante, ma un suo percorso specifico.

Come dicevo, nel decreto Bianchi sono totalmente assenti i correttivi alla legge n. 73 del 2001, che impone una inefficace, ma economica, e sottolineo economica, selezione concorsuale, con quiz a crocette, modalità che ha portato nel corso degli ultimi concorsi abilitanti, anche in Emilia-Romagna, ad una percentuale di promossi che in alcuni casi non ha superato il 20 per cento dei partecipanti.

Rileviamo che il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, ha fino ad ora ignorato la richiesta pervenutagli dalle organizzazioni sindacali e da più forze politiche di ripristinare i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (PAS) cosicché il personale precario della scuola non venga penalizzato, considerando, inoltre, che i PAS riducono i costi dei concorsi abilitanti, peraltro non in linea con le normative europee, che prevedono corsi formativi e alleggeriscono le procedure delle prove per i docenti della scuola secondaria, divenute quasi ingestibili per l’elevato numero di iscritti.

Si interroga, quindi, la Giunta regionale per sapere se intenda richiedere al Governo e in tutte le sedi istituzionali utili una modifica del decreto per il reclutamento del personale scolastico attualmente in discussione, che prevede il ripristino dei percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (PAS) non penalizzanti per il personale precario e la totale eliminazione delle selezioni concorsuali con quiz a crocette. Specifico, per non avere dubbi, che nelle selezioni concorsuali c’è anche la prova preselettiva, quindi con l’eliminazione dei test a risposta chiusa sia nella fase preconcorsuale che concorsuale.

Aggiungo solo, perché rispetto a quando abbiamo scritto questo testo ci sono state delle evoluzioni anche dell’ultimo minuto, delle ultime ore, che intanto ieri si è tenuto un incontro che è andato male, quindi già i sindacati lamentavano che si è approvato un decreto senza il confronto con le parti sociali. Ieri vi è stato un confronto, ma non è stato fruttuoso, tant’è vero che è stato indetto uno sciopero generale da tutte le sigle sindacali per il 30 maggio. Ma andando ulteriormente nello specifico rispetto a un emendamento che è passato, proprio recentissimo, che mi pare si chiami “emendamento Rampi”, che riguarda solo le scuole d’infanzia e la primaria. Quindi, sembra che l’eliminazione totale dei test a crocetta sia stata adottata, nell’ultima Commissione al Senato, solo per quanto riguarda infanzia e primaria, invece è rimasta scoperta la parte della secondaria.

Ad ogni modo, visto che, come ormai è tecnica legislativa consolidata, quando c’è un decreto di questo Governo o di questa legislatura, con un Governo di larghe intese o di grande coalizione... Oggi c’è ancora la possibilità di incidere su questa riforma, soprattutto in Commissione, quindi sentendo le parti politiche. Ed è per questo che è opportuno un intervento della Regione, perché veramente potrebbe fare da parte, in qualche modo, mediatrice, concorrere alla formazione di quegli emendamenti o di quei maxiemendamenti, che certamente potrebbero modificare in meglio il decreto. È veramente, in questo caso, opportuno l’intervento anche della Regione Emilia-Romagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Prego, assessora Salomoni.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere. Come lei ha sottolineato, il decreto legge n. 36, pubblicato il 30 aprile, deve essere convertito in legge entro il 30 giugno. Quindi, in realtà, siamo in fase di conversione e ‒ come lei ha giustamente detto ‒ è il momento per agire, non necessariamente direttamente, interpellando il Governo, ma operando a livello parlamentare.

In particolare, il testo è stato assegnato alle Commissioni riunite I e VII del Senato, cioè Affari costituzionali e Istruzione, che hanno previsto un ciclo di audizioni degli Enti e dei soggetti interessati al provvedimento. Faccio notare che tra questi sono incluse, ovviamente, anche le parti sociali. Quindi, ci sarà comunque occasione, anche per i sindacati che lei ha citato, di esprimere le eventuali richieste di modifica o di integrazione del decreto.

Non solo. Nell’esame delle Commissioni parlamentari per la terza settimana di questo mese è prevista l’audizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e per oggi pomeriggio è stata convocata la Commissione Istruzione, università e ricerca, per la prima volta, per affrontare il tema del decreto n. 36/2022, proprio in vista dell’audizione parlamentare.

Noi abbiamo intenzione di ragionare, in questa sede, per proporre integrazioni e miglioramenti, cercando, però, di arrivare a una posizione unitaria e unanime delle Regioni, che sarebbe certamente una leva di influenza più forte di quella che può esprimere una singola Regione, indipendentemente dalla robustezza, dalla forza della singola Regione. Soprattutto perché la Conferenza esprime chiaramente un bisogno che interpreta sia le esigenze del nord che del sud, sia quelle di una parte politica che dell’altra. Quindi, presenta, di solito, in Parlamento delle soluzioni molto equilibrate.

Il nostro primo passo è certamente quello, oggi pomeriggio, di cercare di concordare con le altre Regioni una posizione che preveda integrazioni, miglioramenti da proporre alla Commissione del Senato, innanzitutto, nella sede di audizione che è già prevista.

Rispetto all’Assemblea regionale, penso che potrebbe essere opportuno un aggiornamento non necessariamente dell’Assemblea, non magari attraverso le Commissioni, in modo da poter rendere conto del procedere di questi step istituzionali.

La Giunta risponde in qualche modo alla sua richiesta dicendo che il percorso maestro, per il momento, è quello di trovare un accordo nelle Regioni e proporlo al Parlamento già condiviso con la Conferenza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni.

Prego, consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Sono soddisfatto sull’iter, nel senso che l’iter è uno dei migliori: un confronto, portarlo nelle sedi opportune e addivenire a una proposta condivisa. È chiaro che come esponente politico mi piacerebbe anche, in qualche modo, nel mio piccolo, poter incidere e quindi magari in Commissione scuola regionale poter magari anche, all’interno di questa Assemblea, trovare principi o proposte condivise che poi appunto la Giunta e l’Esecutivo possa portare su quei tavoli per trovare una condivisione e una proposta di modifica per arrivare al meglio.

Ripeto alcune cose che ho detto. A mio avviso, dobbiamo riuscire a condividere un sistema di reclutamento efficace, se vogliamo anche economico, ma efficace, che non lasci delle classi scoperte, che possa trovare soddisfazione per chi è già da tanti anni precario e quindi che possa avere un percorso abilitante o di stabilizzazione semplificato. Certamente, a mio avviso è opportuno, visto che è scaduto il contratto, ci vorrebbe anche un adeguamento salariale, visto l’aumento e l’inflazione che in questo momento c’è e che oggi non trova soddisfazione. Quindi, più personale, più preparato, personale adeguato per i servizi che bisogna erogare, ben preparato e certamente anche ben remunerato in qualche modo perché possa lavorare con soddisfazione e anche ben motivato. Grazie della risposta. Spero, come ho detto, di trovare anche soddisfazione e di arrivare a una proposta, come Assemblea, condivisa, che aiuti e faciliti l’incontro tra le parti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 5159

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga necessario attivarsi presso le emittenti Rai, Mediaset e Persidera al fine di chiedere loro di ripristinare la sintonizzazione dei canali in modo che tutti i cittadini possano usufruire dei servizi televisivi. A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5159: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta ritenga necessario attivarsi presso le emittenti Rai e Mediaset al fine di chiedere loro di ripristinare la sintonizzazione dei canali in modo che tutti i cittadini possano usufruire dei servizi televisivi.

L’interrogazione è a firma del consigliere Taruffi. Prego, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Come sappiamo, l’Italia, a partire da ottobre 2021, ha avviato il percorso di transizione al nuovo digitale terrestre a seguito del recepimento della direttiva UE per liberare spazio sulla banda 700 MHz delle telecomunicazioni in favore della rete 5G. Quindi, è in corso di svolgimento il cosiddetto processo di “refarming” della banda 700 MHz, ovvero la rimodulazione delle frequenze di trasmissione dei contenuti televisivi da parte dei broadcaster per lasciare spazio alla rete 5G entro luglio 2022. Secondo il Piano nazionale, la Regione Emilia-Romagna, insieme a Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ne è interessata da gennaio 2022 e il primo switch delle frequenze si è concretizzato nel mese di marzo.

Il problema qual è? È che questo processo ha lasciato scoperte molte zone interne della regione, molte aree interne, in cui, di fatto, per i cittadini è impossibile sintonizzarsi sui canali televisivi, in particolare quelli del gruppo Mediaset, ma non solo, e in particolar modo il problema è presente nei comuni con meno di 5.000 abitanti, quindi piccoli comuni delle aree montane.

Il problema si è presentato anche sull’Appennino bolognese, dove il ripetitore installato sul monte Piella, che copre i territori e i comuni di Alto Reno Terme, Gaggio, Vergato, Castel di Casio, ma anche nella parte del versante toscano Sambuca Pistoiese. In molte aree e in molte frazioni di questi comuni non sono più visibili o, comunque, sono visibili con grande difficoltà i canali Mediaset, alcuni della Rai e alcuni anche di altre emittenti che si appoggiano al distributore Persidera.

Ebbene, siccome si tratta di interventi che devono svolgere soggetti privati, noi chiediamo e dobbiamo chiedere di completare il lavoro per non lasciare scoperti territori e soprattutto cittadini, che si vedono negato un elementare diritto di accesso alla visione dei servizi televisivi. Tra l’altro, sul territorio si stanno muovendo ‒ parlo dell’Appennino bolognese ‒ non solo le Amministrazioni locali, ma anche i cittadini, con raccolte firme, cercando di segnalare il problema nel modo in cui è loro possibile.

Chiedo, quindi, alla Giunta se non ritenga necessario attivarsi presso questi soggetti privati, affinché essi possano produrre il risultato che ci auguriamo, cioè la risoluzione di un problema che, all’alba del 2023, pare abbastanza imbarazzante, per alcuni aspetti. Visto che parliamo spesso delle aree interne, dei collegamenti, delle infrastrutture materiali e immateriali, della necessità del potenziamento di queste infrastrutture, doverci trovare a discutere di questo pare quanto mai, per certi aspetti, come dicevo, imbarazzante.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessora Salomoni. Prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere. In riferimento a tutta la tematica dello switch off del digitale terrestre, la Giunta regionale ha incaricato Lepida di seguire tutte le azioni. Lepida ha operato in stretto contatto con il Co.Re.Com., lavorando verso tre componenti: la RAI, le emittenti private a livello nazionale e le emittenti locali. Sulla RAI sono stati effettuati da Lepida diversi incontri per verificare le coperture, sia prima che dopo lo switch off, costruendo un meccanismo di analisi puntuale. Non risultano ad oggi situazioni di grave scopertura, ma, laddove risultino, esiste un meccanismo rodato per risolvere il prima possibile il problema. Laddove i problemi erano preesistenti, sono stati dati degli ausili per il mantenimento dei sistemi di ripetizione locale che erano gestiti dai Comuni, secondo l’articolo 27 del decreto legislativo n. 208/2021.

Sulle emittenti private nazionali è stata verificata una buona copertura, non sono state segnalate grosse criticità, a parte alcune storiche già note. Nel caso, di nuovo, la raccolta delle segnalazioni e l’attivazione di Lepida nei confronti dei grandi player è immediata.

Sul tema delle emittenti locali, queste non sono più assegnatarie dirette delle frequenze per trasmettere in proprio, ma sono, invece, ospitate da un soggetto terzo che ha funzioni di trasporto, ossia EI Towers. Questo soggetto ha l’obbligo di copertura del 90 per cento della popolazione. Sul nostro territorio ha raggiunto, ad oggi, quasi il 94 per cento. È chiaro che, rispetto alle tematiche della montagna e dei territori marginali, questo discorso lascia delle criticità aperte. Di conseguenza, stiamo andando a verificare tutte le aree critiche rispetto alla copertura, facendo una serie di incontri con le emittenti locali. Al termine di una ricognizione puntuale che è in corso, si potranno determinare eventuali misure di supporto che potrebbero vedere impegnata anche la Giunta nel sostenere direttamente alcune cose.

Non siamo ancora nella fase in cui possiamo stimare complessivamente il problema, ma stiamo continuando a raccogliere sul territorio le criticità. È stato rilevato in alcuni casi che le problematiche sono riconducibili alle antenne dei cittadini, che devono essere orientate correttamente, avere configurazione di filtraggio coerenti con la nuova pianificazione. Per evitare che – in alcuni casi il problema era questo – si trasformasse in un disagio dei cittadini, sono stati fatti degli incontri con l’associazione degli antennisti che sono stati sensibilizzati e formati per cercare di definire un meccanismo di intervento.

Infine, per dare massima trasparenza e notizie a operatori e aziende, c’è un sito apposito che è www.tvdigitaler.it, che manteniamo sempre aggiornato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessora Salomoni, però mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni. Ovviamente ho segnalato il problema che so riguardare diverse aree della nostra Regione, come peraltro lo stesso riferimento, come si può evincere dallo stesso riferimento a cui lei ha fatto riferimento. Le segnalo, però, per quanto riguarda l’area dell’Appennino bolognese, le frazioni di diversi Comuni da Alto Reno Terme a Castel di Casio, Gaggio Montano, Vergato il problema non dipende, proprio perché gli antennisti hanno fatto il loro lavoro fino in fondo, non dipende da problemi di posizionamento dell’antenna, dipende dal fatto che il ripetitore, come dicevo, in questo caso ti dà una copertura, cioè quello del Monte Piella. Su quel ripetitore non sono stati approntati gli interventi necessari. Infatti, il problema non riguarda le reti RAI, ma riguarda per lo più emittenti nazionali ovviamente di valenza nazionale quali in particolar modo Mediaset e quelli che si appoggiano al distributore Persidera. Credo che visto e considerato che ormai siamo a maggio, quindi un paio di mesi dopo il primo switch off, il persistere di questi problemi necessiti di un intervento e anche di un richiamo diretto da parte della Regione, altrimenti noi corriamo il rischio di discutere… Lo voglio dire con chiarezza: spesso e volentieri discutiamo del potenziamento di infrastrutture materiali, strade, ferrovie e tutti i problemi che conosciamo, discutiamo del processo di digitalizzazione, che è altrettanto fondamentale per le imprese, per le famiglie, per chi vive, lavora e studia in quei territori, e poi ci ritroviamo che esistono aree in cui non prende il telefono, in cui non si vedono i canali televisivi nazionali, il che ovviamente produce un corto circuito, che io credo noi non possiamo archiviare come elemento statistico. Del resto, come giustamente lei ha detto, il 90 per cento del territorio sarà anche coperto, se però il 10 per cento di problemi si concentra nell’80 per cento del territorio montano abbiamo un problema, che è catalogabile esattamente in quei elementi che vanno a determinare il divario tra centro e periferia. E su questo io credo che noi dobbiamo intervenire con determinazione. Lo dico, ovviamente, a me stesso per primo e poi a tutti quanti noi, perché altrimenti corriamo il rischio di spendere parole importanti su temi come quelli del potenziamento delle infrastrutture, che spesso e volentieri discutiamo in quest’aula, e poi la realtà concreta è che, come dicevo prima, non prende il telefonino e non si vedono in televisione i canali nazionali.

Occorre mettere mano anche a questo e farlo con assoluta determinazione, quindi invito di nuovo a prendere contatti diretti anche con questi grandi player, perché troppo spesso ci siamo trovati a doverci fronteggiare con soggetti privati che in determinate aree, che loro considerano fallimento di mercato, intervengono ogni tanto, non sempre e a tempo residuo. Siccome questo vale per i gestori delle reti telefoniche, ma vale anche per tanti altri soggetti, non vorrei che questo fosse il principio con cui i grandi player si approcciano alle aree interne, perché altrimenti abbiamo un problema serio e grave, che dobbiamo contrastare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 5160

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul concerto del primo maggio tenutosi nel circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Lisei

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul concerto del 1° maggio tenutosi nel circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia. L’interrogazione è a firma del consigliere Lisei.

Prego, consigliere.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Presidente e assessore, credo che a tutto ci sia un limite. Fratelli d’Italia non è di certo per la censura di nulla. Anzi, siamo favorevoli a qualsiasi forma d’arte. Ma le forme d’arte devono avere un limite, e i fatti accaduti, di cui l’opinione pubblica ha preso conoscenza, rispetto all’esibizione di una band, che, di fatto, a tutti gli effetti inneggiava alle Brigate Rosse... È inutile, forse, che io ripercorra anche in che modo inneggiasse alle Brigate Rosse. Se dovessi citare i pezzi di questa band, le frasi pronunciate all’interno dei propri testi, le modalità con cui si sono esibiti, mettendo sul palco la bandiera delle Brigate Rosse, probabilmente farei un torto alle vittime delle Brigate Rosse e alle vittime dei terrorismi, di cui, peraltro, ieri è stata la giornata nazionale.

Sono fatti gravissimi, che ci hanno visto coinvolti anche come Regione, perché un pezzo di questa band è stato prodotto proprio qua, a pochi passi. Sono fatti gravissimi perché non possono essere ascritti a semplice ricerca, probabilmente, di notorietà; non possono essere ascritti, come ha provato a fare qualcuno per giustificarsi, a una volontà di ribellione o di esprimere un dissenso. Non possono essere ascritti a questo proprio perché qualche giorno fa il figlio del carabiniere Giovanni D’Alfonso, Bruno D’Alfonso, proprio perché si è ribellato, a Pescara, a questi ignobili testi, è stato raggiunto da minacce nella propria abitazione, a dimostrazione della pericolosità intrinseca all’interno di quei testi, a dimostrazione della pericolosità che questi messaggi e la diffusione di questi messaggi comporta.

Su questo ho apprezzato le parole del presidente Bonaccini, di condanna rispetto a questi fatti, ma è chiaro ed evidente che non possiamo fermarci alla semplice condanna. Non si possono combattere questi fenomeni con un semplice post su Facebook.

Bene, quindi, che la magistratura abbia avviato delle indagini, anche per individuarli. Questi soggetti suonano incappucciati, quindi non si conosce neanche la loro identità. Bene, quindi, che la magistratura abbia avviato le indagini. Male, però, se le Istituzioni si fermano a dire “è sbagliato, condanniamo, basta”. Perché è male? Perché le Istituzioni sono state coinvolte in questi fatti, sono parte offesa di questi fatti: sono parte offesa nel momento in cui la band viene qua sotto e sono parte offesa, a maggior ragione, nel momento in cui la band suona in luoghi pubblici, in contesti associativi che godono o hanno goduto di contributi pubblici, perché il palcoscenico qualcuno gliel’ha dato a questa band e in particolare a Reggio un Circolo Arci che riceveva e ha ricevuto dei finanziamenti pubblici dal Comune di Reggio Emilia.

Per carità, in passato, chissà quali somme… In ogni caso chi riceve contributi pubblici ha una responsabilità anche di fronte al pubblico e anche a Bologna, perché questa band ha suonato in un immobile del Comune di Bologna, concesso a un’associazione; associazione che ha concesso il palco, il palcoscenico e il proscenio ben sapendo che cosa suonava questa band, ben sapendo quali erano i contenuti dei messaggi. E allora, noi non possiamo fermarci semplicemente a dire “condanniamo” e poi finirà tutto a tarallucci e vino. Le Istituzioni devono porre un blocco rispetto a questa attività. Questo non è un cartellino giallo. Questa è roba da cartellino rosso, e sul rosso se ne potrebbe discutere. Quindi, io spero, mi chiedo e chiedo all’interno, ovviamente, dell’immediata se e come la Regione intenda intervenire, facendosi promotore del messaggio che è insito anche all’interno della giornata del 9 maggio, celebrata da tutte le Istituzioni civili, comprese le parole importanti espresse dal presidente Mattarella, dalla presidente Casellati, dal presidente Fico, e quindi attivarsi affinché cessi qualsiasi collaborazione istituzionale con i soggetti che hanno dato spazio a questa band. Ricordo che sono soggetti che sono anche pubblicizzati, perché l’Arci Tunnel è pubblicizzato all’interno dei siti di Reggio Welcome e anche della Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde la vicepresidente Schlein. Prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.

Gentile consigliere, bisogna innanzitutto chiarire che non sussiste alcun rapporto di collaborazione istituzionale tra la Regione Emilia-Romagna e il Circolo Arci Tunnel. Il nostro rapporto nel triennio 2021-2023 è con Arci Emilia-Romagna.

Quest’ultima è capofila di un progetto di rete “SunER” che vede coinvolti numerosi comitati territoriali Arci, tra questi quello di Reggio Emilia, che a sua volta ha coinvolto tre live club, tra i quali questo circolo Tunnel, su attività di spettacolo; attività di spettacolo, è bene precisare, che si sono già concluse con un’unica data che coinvolgeva quel Circolo e che non ha nulla a che vedere con quella oggetto dell’attività ispettiva in corso.

Non un solo euro della Regione Emilia-Romagna, pertanto, è andato, direttamente o indirettamente, a sostegno dell’iniziativa oggetto della contestazione, né esiste più in generale una qualche forma di collaborazione in essere tra la RER e il circolo. Dunque, l’immagine e l’Istituzione della Regione Emilia-Romagna in qualsivoglia modo non può essere messa in relazione a quello spettacolo e a quella programmazione più generale del circolo Tunnel.

Infine, la Regione Emilia-Romagna ha concesso contributi di ristoro, così come a moltissime attività economiche e professionali, anche a numerosissime associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato, tra cui anche circoli Arci del nostro territorio, tra gli anni 2020 e 2021, contributi connessi al fermo delle attività causa pandemia da Covid-19 e che, pertanto, prescindono dalla valutazione di contenuti progettuali o di specifiche attività. Anche tali contributi, risalenti appunto a più di un anno fa, non possono essere ricondotti anche solo indirettamente all’attività del circolo Tunnel, oggetto di questa interrogazione. Non ci sono naturalmente né patrocini in essere, non ci risulta che ve ne siano stati nemmeno a valere dagli ultimi sei anni, né contributi concessi a sostegno di attività da revocare. Nessuna autorizzazione – ci teniamo a sottolinearlo – è stata concessa per le immagini visionate in alcuni video che riportano le Torri della Regione.

La nostra condanna delle immagini e dei video di quanto accaduto non potrebbe essere più ferma. Ci attendiamo, questo sì, a prescindere dal sostegno economico della Regione, che mai vi è stato per le attività contestate, che sia il circolo stesso a riparare al danno prodotto, nonché l’Arci regionale e quella di Reggio Emilia, come peraltro hanno già dichiarato, a porre in essere tutti i provvedimenti del caso per tutelare la propria immagine. Va ricordato, naturalmente, non solo la propria immagine, ma anche l’attività della loro rete e il rispetto che si deve, come veniva sottolineato, soprattutto in giorni come questi e con una ricorrenza importante come quella di ieri, ai caduti per mano di terroristi.

Va ricordato che la Regione Emilia-Romagna è da sempre in prima linea sulla lotta al terrorismo, sulla tutela delle vittime e dei loro familiari e nella conservazione della memoria del Novecento, su cui, come sapete, abbiamo anche provveduto a dotarci di uno strumento legislativo ad hoc.

La Regione, infine, si riserva in ogni caso di tutelarsi in ogni modo e in ogni sede opportuna rispetto all’attività ospitata dal circolo in questa specifica circostanza e da questo gruppo musicale P38.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Assessore, non ha aggiunto nulla, se non mettere nero su bianco quello che sapevamo già, cioè che non c’era un’attività diretta da parte della Regione Emilia-Romagna. Ma la Regione Emilia-Romagna ha anche una responsabilità, che è quella di evitare che fatti del genere si verifichino nuovamente. Credo che la Regione Emilia-Romagna, proprio perché è parte lesa in questa vicenda, abbia una responsabilità di guida e conduzione anche dei soggetti, come Arci, che godono, ricevono e hanno delle convenzioni con la Regione Emilia-Romagna. E di questo si deve fare tutore.

Mi sarei aspettato, assessore, una condanna più forte, anche da parte sua, nei confronti di questa espressione musicale. Sono sicuro che, probabilmente, nella foga e nei tempi ristretti della discussione non sia riuscito a farlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

 

Interrogazione oggetto 5153 (Ritiro)

 

PRESIDENTE (Petitti): L’interrogazione della consigliera Piccinini è stata ritirata.

Abbiamo concluso, quindi, con le interrogazioni.

 

Commemorazione di Maurizio Cevenini a 10 anni dalla scomparsa

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi e colleghe, prima dell’inizio dei lavori della seduta odierna, come condiviso con i Capigruppo, vorrei invitarvi a un momento di raccoglimento nel ricordo di Maurizio Cevenini. A 10 anni dalla sua scomparsa, a 10 anni da quel terribile 8 maggio, che ha portato Cevenini via dalla sua famiglia, dai cittadini e dalle cittadine e da tutti noi, come Assemblea legislativa lo ricordiamo. Lo ricordiamo per la gentilezza, per la presenza garbata, la correttezza, per quelle virtù alte che ha sempre dimostrato nella sua vita dedicata a quella che Maurizio aveva chiamato “la bella politica”.

La bella politica. Non c’è senso più alto di quelle parole, caro Maurizio, che dovranno sempre ispirare il modo di essere dell’Assemblea legislativa e della sua politica dedicata alla gente. Ascoltare, trovare risposte, sorridere ed emozionarsi. Non si tratta di personalizzazione della politica, ma di umanizzazione della politica.

Questa profonda umanità che Maurizio Cevenini ha profuso nel suo essere uomo delle Istituzioni e per le Istituzioni lo ha reso una persona profondamente apprezzata e amata, non solo dalle colleghe e dai colleghi che hanno avuto l’onore di lavorare con lui, ma anche dalle cittadine e dai cittadini.

Sono tantissime le manifestazioni e le iniziative di commemorazione nel ricordo di Maurizio Cevenini, a testimonianza dell’affetto, della vicinanza, della gratitudine per il suo essere stato un rappresentante dell’identità di questo territorio.

Il senso civico e istituzionale, l’ottica inclusiva, anche nel modo di interpretare lo sport, la passione, l’entusiasmo, la speranza. Questo è il patrimonio di valori che Maurizio Cevenini ha donato a tutta la comunità, a tutta la gente che lo ama. Il CEV c’è. Nei nostri cuori, nei nostri pensieri, nelle nostre azioni e nel suo ricordo ci stringiamo alla sua famiglia a cui l’Assemblea legislativa esprime vicinanza e cordoglio.

Grazie a tutti.

 

(Applausi)

 

Inversione dell’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, è pervenuta una proposta di inversione dell’ordine dei lavori da parte del consigliere Sabattini per trattare il seguente oggetto nella seduta pomeridiana. La proposta è la 4801, proposta di iniziativa della Giunta recante il Piano regionale di attuazione del Programma nazionale per la garanzia di occupabilità dei lavoratori. Chiedo un intervento a favore, se c’è.

Prego, consigliere Sabattini.

 

SABATTINI: Molto velocemente. Grazie, presidente.

È una richiesta per la discussione del provvedimento GOL, anche per permettere all’assessore Colla di poter essere in aula durante la nostra discussione. Questa è la motivazione che riporto all’aula per lo spostamento nella discussione pomeridiana del punto in oggetto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ci sono interventi contro?

Non abbiamo interventi contro. A questo punto, nominiamo gli scrutatori: consigliera Maletti, consigliera Marchetti Francesca e consigliere Montevecchi.

A questo punto, votiamo l’inversione per alzata di mano. Prego.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

OGGETTO 4972

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico triennio 2022-2024, aa.ss. 2022/2023, 2023/2024, 2024/2025 ai sensi della L.R. n. 26/2001”. (80)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto procediamo con il seguente oggetto: proposta d’iniziativa della Giunta “Indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico triennio 2022-2024”. Ricordo che la Commissione cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità ha espresso parere favorevole nella seduta del 5 maggio 2022, con la seguente votazione: 26 voti a favore, nessun contrario, 16 astenuti.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Apriamo la discussione generale sul provvedimento. Assessora Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente.

Cercherò di essere molto breve. Come i consiglieri hanno avuto modo di notare, credo, gli indirizzi sono accompagnati da un resoconto dei risultati dello scorso triennio. Lo scopo di questa informativa è quello di aggiornare l’Assemblea rispetto all’applicazione di una norma regionale che non prevede la clausola valutativa.

Riporto velocissimamente alcuni dati che vengono da questo documento informativo. Nel triennio sono stati investiti 11,3 milioni di euro in diritto allo studio scolastico, assegnati a oltre 45.000 studenti beneficiari di borse di studio e 117.000 beneficiari di contributi libri. Il diritto allo studio scolastico ha risposto, come da indirizzi approvati per il triennio precedente, al 100 per cento dei richiedenti. Dai dati emerge sostanzialmente – riporto quest’ultimo numero perché è significativo rispetto agli indirizzi che ci diamo per i prossimi tre anni – un aumento del numero dei beneficiari del 125 per cento per quanto riguarda le borse e dell’80 per cento per quanto riguarda i libri di testo.

Lascio l’analisi di tutti i dati ulteriori al documento informativo che è stato consegnato e passo all’analisi degli indirizzi per il prossimo triennio, esprimendo intanto dei princìpi generali di questi indirizzi.

Il primo è garantire parità di trattamento e uniformità nei criteri di concessione dei benefìci a livello territoriale e regionale. Il secondo è mantenere l’universalità dell’accesso ai benefìci per tutti gli aventi diritto, quindi continuare ad erogare il 100 per cento dei benefìci, prevedendo, quindi, che siano riconosciuti questi benefìci a tutti gli studenti idonei. Il terzo è valorizzare un uso integrato delle risorse disponibili. Dalla relazione emerge che, negli ultimi due anni, è stato fatto un uso integrato di risorse nazionali e regionali in modo da garantire una programmazione unitaria di interventi complementari e ampliare la platea dei beneficiari. L’ultimo, infine, è promuovere la semplificazione e la riduzione dei tempi dei procedimenti di concessione dei benefìci.

A fronte di questi, che sono princìpi generali a livello applicativo, ci prendiamo una serie di impegni specifici, che vi riporto.

Intanto, riguardo alle borse di studio regionali, ci impegniamo a garantire che tutti gli aventi diritto, quindi di nuovo il 100 per cento dei beneficiari, abbiano diritto all’accesso al beneficio, ma anche a consolidare gli importi, in modo tale che il prevedibile ulteriore aumento del numero dei beneficiari non si trasformi in una riduzione dell’importo del beneficio.

Quindi, non solo asseriamo, come nella precedente programmazione, che daremo i benefici al 100 per cento dei beneficiari, ma anche che il valore degli importi non sarà ridotto per il triennio a venire.

Lo stesso vale sui libri di testo. In questo caso, si tratta di un contributo nazionale su cui noi definiamo delle politiche di riparto, però ci impegniamo, anche qui, a integrare con risorse regionali, in modo tale che se il numero dei beneficiari aumenterà, come è prevedibile, considerate le statistiche dell’ultimo triennio, l’importo del singolo contributo non cali, facendo leva su un’eventuale integrazione ‒ questi sono numeri che ci passa il Ministero, quindi rimaniamo nell’ipotetico ‒ con risorse regionali.

Negli impegni specifici, c’è l’impegno a destinare risorse, pari almeno a 2 milioni, per il trasporto scolastico e ad attivare procedimenti coordinati e coerenti, in modo tale che si riescano a ridurre il più possibile i tempi di riscossione da parte dei beneficiari delle borse e dei buoni libro.

Si tratta, in alcuni casi, di procedimenti che prevedono un coinvolgimento del Nazionale. Noi possiamo cercare di garantire che questo flusso di denaro arrivi ai destinatari il più rapidamente possibile.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni.

Altri in dibattito generale? Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie.

Siamo di fronte a un atto di indirizzo molto importante per quanto riguarda la formazione dei ragazzi, del diritto allo studio, e ci stiamo chiedendo in che modo questa Regione intenda spendere fondi statali e fondi FSE+ sul tema del diritto allo studio.

Ho già fatto un intervento abbastanza accorato. Non lo ripeterò in aula, ma cercherò di sottolineare altri aspetti. Il momento storico con la nuova programmazione 2021-2027, con l’aggiunta del PNRR, ci chiede di ritornare a porci delle domande politiche. Abbiamo le risorse adeguate per guardare ai bisogni e rispondere, per essere innovativi e creativi. Io credo che la domanda che oggi ci dobbiamo porre come consiglieri regionali, anche rispetto a tutto quello che abbiamo vissuto durante la pandemia, sia che cosa intendiamo fare e che cosa intendiamo, nel 2022, per diritto allo studio.

Questo documento, come ho già avuto modo di segnalare in Commissione, ripropone misure giustissime. Misure che, molte volte, in svariati anni e poi, a seconda dei contributi che sono stati dati, sono state ripetute, ma che ormai devono diventare strutturali. Tutte le volte, ci si ritrova a discutere del trasporto scolastico, dei libri di testo, di sostegno all’handicap per le scuole statali – e ricordo sempre che in questo documento, soprattutto sulla disabilità viene riferito il dato delle scuole statali, non anche di quelle paritarie –: io credo che non sia solo questo il diritto allo studio. Queste misure cioè io le darei per assodate. Vorrei immaginare, dopo i frutti purtroppo sicuramente non buoni che ci sono stati durante la pandemia, che non solo questo sia il diritto allo studio, o meglio, non appena questo.

Secondo me diritto allo studio significa inclusione e libertà di scelta. Questo vale sia per i fragili, sia per chi può ambire a percorsi di eccellenza. Deve esserci la possibilità per ogni famiglia, per ogni bambino o ragazzo di poter scegliere il percorso migliore, il più adatto per valorizzare le competenze, per valorizzare le eccellenze, per formarsi adeguatamente. Per questo io credo che compito della politica sia essere un faro, poter sostenere questa necessità e anche questa voglia, questo desiderio.

Riguardo in particolare alla disabilità, nel passaggio in Commissione c’è stata un’apertura bipartisan per iniziare un lavoro serio per porre sul tavolo tutte le necessità che ci sono. Trascorsi ormai due anni, io credo che questo sia il momento politico più adatto, e sollecito la Giunta e i colleghi consiglieri affinché questi buoni propositi si traducano in fatti concreti, in tempi brevi, prima del prossimo anno scolastico.

Altrimenti, sarebbe difficile poter programmare e immaginare soluzioni per famiglie che necessitano di un sostegno. Nell’ambito degli accordi di programma, in particolare, è previsto che i Comuni sostengano e rendano disponibili gli interventi diretti ad assicurare l’accesso e la frequenza al sistema scolastico e formativo attraverso la fornitura di servizi di trasporto speciale di materiale didattico e strumentale. Questa la ritengo anch’io una misura fondamentale, ma che deve essere resa strutturale e non più particolarmente discussa dalla politica, se non per aumentare i fondi.

Un secondo punto riguarda poi il personale aggiuntivo previsto dai requisiti di legge, destinato a favorire e a sviluppare l’autonomia e la capacità di comunicazione. Chiedo che questo principio, già espressamente citato, diventi semplicemente universale, cioè destinato a tutti i disabili e non solo ad una parte.

Date queste linee-guida, che lasciano aperte tante possibilità di azione, chiedo di poter aprire un’interlocuzione per capire insieme la strada da intraprendere, per poter prima di tutto contare e quantificare i vari bisogni e poi agire.

C’è bisogno di una mappatura nuova; c’è bisogno di capire, a seconda dei territori, a seconda delle esigenze, a seconda delle scuole che sono all’interno di determinati territori, quali sono le nuove necessità.

La Regione Emilia-Romagna ha voluto dialogare a lungo con i giovani, con i loro programmi. Io penso che partire dalle esigenze che sono maturate, soprattutto dopo il periodo della pandemia, sia fondamentale per non sbagliare mira e per dare la possibilità a tutti di parlare veramente di diritto allo studio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Salomoni e la presidente della V Commissione, Francesca Marchetti, in quanto l’argomento è già stato ampiamente trattato in Commissione. Ho apprezzato la disponibilità sia da parte dell’assessore, che da parte del presidente rispetto alle richieste che sono pervenute dall’opposizione, in particolare da parte della sottoscritta, in rappresentanza del Gruppo Lega per quanto concerne un focus specifico dedicato al tema dell’inclusione scolastica dei minori diversamente abili, nello specifico per quanto concerne un aumento delle neuro-diagnosi di disabilità degli studenti.

Ho ammesso di essere andata anche un po’ oltre rispetto al punto in oggetto che comunque prevede, quando si parla di diritto allo studio, si diceva prima, l’inclusione degli alunni diversamente abili. Si parla prevalentemente, nel punto in oggetto, del trasporto scolastico, ma è evidente che quando si parla di disabilità e di fragilità, le esigenze di questi studenti sono ben altre, quindi richiedono un’attenzione a 360 gradi.

Ripeto: apprezzo la disponibilità e ritengo che questo sia un tema fondamentale. Quando si parla di inclusione scolastica, è evidente che le risorse che devono essere messe a disposizione debbano essere risorse cospicue, ingenti, in quanto le necessità e le richieste, ad oggi, soprattutto dopo una fase emergenziale così severa come quella che abbiamo vissuto, richiedono veramente tanto impegno.

Io ho posto quindi in modo particolare l’attenzione rispetto alla necessità di investimenti per quanto concerne il pagamento delle ore di assistenza scolastica nelle scuole per gli alunni diversamente abili. Questo è un tema che porto all’attenzione dell’Assemblea e che, come dicevo prima, tratteremo poi in Commissione, ed è una tematica che sta creando diversi disagi e diverse problematiche alle scuole, agli studenti stessi e alle famiglie.

Penso gli assistenti alla persona, ma anche agli assistenti alla comunicazione per minori sordi, minori diversamente abili sordi che necessitano di un supporto costante durante la didattica ordinaria.

Per cui, è una tematica che mi sono sentita di trattare. Ripeto, ho apprezzato la disponibilità all’ascolto, oltre alla convocazione di una Commissione ad hoc anche per trovare soluzioni concrete. Ovviamente, non è solo una problematica che riguarda la Regione Emilia-Romagna come Istituzione, è coinvolto anche il Ministero dell’istruzione in quanto vi sono diverse problematiche anche per quanto concerne la carenza di ore di insegnanti di sostegno per gli alunni diversamente abili. Però, ritengo che una Regione come la nostra, che comunque vanta una tradizione importante in termini di politiche dedicate all’infanzia, ai giovani, alla disabilità, ritengo che un impegno da parte della Giunta in questa direzione sia assolutamente molto importante.

Ringrazio per la disponibilità. Questo è un tema che quando si parla di diritto allo studio ritengo che sia imprescindibile e fondamentale.

Bene che, come diceva l’assessore, rispetto al diritto allo studio, siano state confermate le cifre messe a disposizione negli anni precedenti per quanto riguarda il trasporto scolastico, borse di studio rivolte agli studenti e quant’altro.

Mi permetto di porre l’accento su un’altra tematica a me molto cara, che riguarda la dispersione scolastica. Sono stati realizzati tanti progetti perché abbiamo visto che durante la pandemia, purtroppo, il tasso di dispersione scolastica anche nella nostra Regione è aumentato. Ad oggi i dati sono fortunatamente in miglioramento, in quanto gli alunni non devono più usufruire della DAD, quindi il ritorno a scuola in presenza sicuramente ha migliorato i dati relativi alla dispersione scolastica, però non bisogna abbassare la guardia, perché la dispersione scolastica era, purtroppo, presente anche prima della pandemia. È una problematica che colpisce sicuramente i minori che vivono in condizioni di fragilità economica o con situazioni familiari problematiche, però ritengo che su questa problematica non si debba abbassare la guardia, per cui se si parla di indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico e anche sulla dispersione scolastica bisogna continuare ad investire e a mettere in campo risorse e progettualità che consentano di recuperare i giovani che sono in obbligo scolastico e supportare loro e, di conseguenza, le loro famiglie nella conclusione di un percorso scolastico che, poi, gli consenta di diventare alunni sicuramente responsabili, che possono accedere al mondo del lavoro.

Ripeto, le tematiche su cui abbiamo voluto concentrarci sono quelle della disabilità e della dispersione scolastica. Confidiamo in un confronto costruttivo, come quello che, peraltro, è avvenuto in Commissione, e che non si fermi qui, ma che prosegua nel tempo. Questa è una tematica molto, ma molto importante, parliamo di diritto allo studio, parliamo, quindi, dei giovani, che rappresentano il nostro futuro, quindi l’attenzione non è mai abbastanza. Per cui, riteniamo che un confronto anche con le opposizioni possa essere costruttivo e proficuo per trovare sempre nuove risposte che vadano nella direzione di un giusto sostegno sia agli studenti e alle loro famiglie, sia soprattutto al mondo della scuola, a dirigenti scolastici e docenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente. Grazie, naturalmente, all’assessora Salomoni.

Questo è un atto di natura amministrativa, però credo che il suo valore e il suo portato abbiano un profilo politico e sostanziale. È un atto che riguarda il diritto allo studio scolastico e, dunque, l’istruzione, che da sempre, insieme alla tutela della salute, è un tratto distintivo dell’impegno dei vari livelli istituzionali della nostra Regione. Ne dà conferma anche il Patto per il lavoro e per il clima che è stato sottoscritto a dicembre 2020. Di fatti, lo ripetiamo più volte, è il documento di riferimento, d’altronde, dell’attuale mandato regionale e definisce come primo obiettivo strategico fare dell’Emilia-Romagna una regione della conoscenza e dei saperi, che investe in educazione, istruzione, formazione, ricerca e cultura.

Allora, dopo oltre due anni di pandemia, con gli effetti che ha determinato sul piano sociale e del lavoro, nonché anche – abbiamo affrontato più volte questo tema – su quello dei percorsi di educazione, istruzione e apprendimento, il perseguimento di questa finalità assume ancora più rilevanza, se è possibile, poiché la quotidianità si è fatta ancora più selettiva e i saperi oggi possono fare la differenza. Tra l’altro, ne parleremo ampiamente nel pomeriggio.

Ecco perché gli indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico sono qualcosa in più di un atto amministrativo. Sostengono la realizzazione del diritto di ogni persona ad accedere a tutti i gradi del sistema scolastico e formativo.

Considero, allora, prioritario il mantenimento del principio universalistico nell’accesso ai benefici per coloro che ne hanno diritto, prevedendo che siano assicurati a tutti gli studenti idonei, in rapporto, naturalmente, alle risorse di cui possiamo disporre, ovvero nessun ricorso a graduatorie, bensì benefici quantificati in base al numero degli aventi titolo. Si tratta di una scelta che pone al centro l’eguaglianza di tutti. È una scelta che va condivisa convintamente, che noi condividiamo. Analoga opinione esprimiamo su un piano ancora più generale, in relazione alla garanzia di identico trattamento e uniformità di concessione dei benefici sul territorio regionale, dunque da Piacenza a Rimini, senza distinzione di sorta, coinvolgendo tutti i territori, affinché i ragazzi e le ragazze abbiano analoghe opportunità.

A sommare, poi, integrando le risorse regionali e nazionali, lo scopo di perseguire un’unica programmazione in grado di rendere più ampio il novero dei destinatari e della tipologia degli interventi rafforza la portata delle azioni individuate, cioè provare anche a trovare le opportunità e a metterle insieme. Ed essendo il loro campo, andando dalle borse di studio al contributo sui libri di testo, si parla di trasporto scolastico e si parla ‒ questo è particolarmente importante ‒ dei servizi di inclusione scolastica degli alunni con disabilità, questo campo è piuttosto vasto, dunque la scelta dell’ottica della sinergia, anche funzionale, tra fonti di finanziamento non può che risultare, a mio parere, anche una strada possibile, ma soprattutto una strada che dobbiamo provare a percorrere.

Da ultimo, una parte prevalentemente amministrativa, anche se, effettivamente, può produrre effetti di beneficio sostanziale a favore delle famiglie. Bene la volontà di semplificare e ridurre i tempi dei procedimenti di concessione di benefici e degli oneri a carico dei destinatari. Sono obiettivi che vengono invocati da tempo. Questo raggiungimento sarebbe in grado di produrre effetti in termini di efficienza, rapidità e sostanza, naturalmente quanto mai necessari, soprattutto in un tempo complesso come quello che stiamo vivendo.

Complessivamente, dunque, bene la proposta che ci apprestiamo a discutere e a votare, tenendo anche conto del fatto che ad essa corrisponderanno risorse finanziarie, confermate rispetto alla programmazione triennale precedente.

Un impegno quindi che continua, e per certi versi si rafforza anche con la sottolineatura degli impegni che ci siamo presi in Commissione competente, quindi un lavoro che sicuramente continuerà coinvolgendo anche quest’aula.

Grazie.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Consigliera Pillati, prego.

 

PILLATI: Grazie, presidente.

Voglio ringraziare l’assessora Salomoni per la presentazione, oltre che per la predisposizione di questo atto. Un atto, come è stato sottolineato, che ha un grande valore, poiché contribuisce, insieme ad altri, a definire quel complesso di strumenti, risorse e azioni che ci permettono di raggiungere il primo degli obiettivi strategici assunti nel Patto per il lavoro e per il clima, che è quello di fare dell’Emilia-Romagna una regione della conoscenza e dei saperi che investe in educazione, istruzione, formazione, ricerca e cultura.

Il diritto all’istruzione universale inclusivo rappresenta infatti da sempre la base del nostro modello di sviluppo. Serve dunque rafforzare il sistema educativo e formativo, che deve essere in grado di contrastare la dispersione scolastica; garantire a tutte le persone, nessuna esclusa, l’opportunità di innalzare le proprie conoscenze e competenze.

Una delle componenti, non l’unica certamente, delle politiche per il successo formativo e per il contrasto alla dispersione scolastica è l’investimento sul diritto allo studio, che deve essere sostenuto per ridurre le differenze, contrastare quegli ostacoli di natura economica e sociale che impediscono alle persone in condizioni di svantaggio di avere pari possibilità e pari opportunità.

Per questo è importante sostenere, anche dal punto di vista economico, le famiglie, proprio attraverso la concessione di quegli incentivi e benefici che nell’atto che stiamo discutendo, sono previsti.

Tengo particolarmente a ringraziare l’assessore e la struttura per aver voluto accompagnare la presentazione degli indirizzi di programmazione sul diritto allo studio scolastico nel prossimo triennio, con un’analisi approfondita di quanto è stato realizzato, in attuazione degli indirizzi dello scorso triennio, per capire se e come le azioni messe in campo sono state in grado di realizzare quegli obiettivi stabiliti in un contesto che è mutato, di fragilità economiche crescenti, ma anche per supportare in modo consapevole la discussione che deve portare ad approvare gli indirizzi per il prossimo triennio.

È certamente apprezzabile che per i benefici alle famiglie, dunque per misure quali borse di studio e contributi per i libri di testo, si riconfermi l’obiettivo di parità di trattamento e uniformità nei criteri di concessione dei benefici su tutto il territorio regionale, così come il principio dell’universalità dell’accesso ai benefici per gli aventi diritto.

C’è però un elemento che emerge dai dati, che è stato richiamato: e cioè se, una volta fissate le risorse complessive, l’entità del beneficio per i singoli viene definita, o dipende in gran parte dal numero degli aventi diritto, visto che l’andamento crescente dei beneficiari, anche certamente per effetto delle maggiori difficoltà economiche delle famiglie a seguito della pandemia, rischia di determinare una riduzione eccessiva dell’importo delle borse.

Davvero quindi è estremamente positivo che si sia scelto di conservare il principio di universalità, ma di consolidare, anche intervenendo con un incremento di risorse, l’importo garantito nei tre anni precedenti. Si rischierebbe, altrimenti, di difendere un principio, quello dell’universalità, rendendo le misure che ne conseguono, però, prive di efficacia.

Nel corso del triennio 2019-2021, per qualificare e rafforzare il sistema generale del diritto allo studio, si è valorizzato l’uso integrato e complementare delle risorse, destinando le risorse ministeriali che si sono rese disponibili a favore di una più ampia platea di beneficiari per concedere, a integrazione delle borse di studio regionali, ulteriori benefici agli studenti frequentanti l’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado.

Credo che sia molto positivo proseguire in questa direzione, proprio per garantire una programmazione unitaria, di interventi complementari, che permettano ancora di ampliare il più possibile la platea dei beneficiari e la gamma degli interventi.

Non mi soffermo, lo hanno già fatto le colleghe che sono intervenute prima, sul tema del trasporto scolastico. Desidero, invece, intervenire anch’io su un tema che mi sta molto a cuore, che riguarda l’inclusione degli alunni con disabilità.

Ho ascoltato con molta attenzione gli interventi delle colleghe, sia oggi che in Commissione consiliare, durante la discussione di questo atto.

Come ho avuto modo di dire anche in altre occasioni in cui ci siamo ritrovati a discutere, a dibattere su questo tema, c’è, e ne sono profondamente convinta, un problema ampio che non riguarda solo un segmento di scuole, che riguarda il diritto di tutti gli alunni con disabilità che devono trovare nelle scuole statali, così come nelle scuole paritarie, ciò di cui hanno bisogno, e cioè strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle proprie potenzialità.

È un diritto che sappiamo, quello dell’inclusione scolastica, che l’insieme delle norme attribuisce non solo alla responsabilità della scuola, ma alla responsabilità di diverse Istituzioni. Già a partire dalla legge 104 e poi nelle successive norme che regolano il tema dell’inclusione si è stabilito che deve essere un lavoro di rete, che coinvolge diversi soggetti istituzionali, a realizzare questo diritto.

La scuola, ma anche gli Enti locali, come è stato richiamato, hanno una grande responsabilità. Tutte le Istituzioni si sono dovute trovare in questi ultimi anni a fronteggiare le difficoltà generate da un aumento del numero di alunni con disabilità, ma anche una complessità particolare delle situazioni che stanno dietro a questi numeri.

Anch’io ho accolto con grande favore, e ringrazio per questo la presidente Francesca Marchetti, la proposta di sviluppare un focus particolare per approfondire il tema e per capire in che modo possa continuare e proseguire un’azione di impegno della Regione in questo senso. Però, io non sono molto d’accordo quando sento dire che è necessario fare un lavoro serio, perché in questa Regione sul tema dell’inclusione scolastica il lavoro serio viene fatto da tempo. Vorrei rammentare, a questo proposito, anche quello che l’atto che stiamo discutendo e che ci accingiamo ad approvare riporta in merito a dei risultati importanti, che sono certamente ascrivibili all’impegno della Giunta, ma mi permetto di dire anche dell’Assemblea legislativa, che poco più di un anno fa ha approvato un ordine del giorno che, proprio in riferimento alle analisi sviluppate da quel tavolo interistituzionale istituito proprio presso l’Assessorato all’istruzione, in esito, dicevo, a quelle analisi che hanno messo in evidenza il grandissimo impegno degli Enti locali di questa regione e le difficoltà a conservare quella omogeneità di trattamento quando l’impegno economico sia esclusivamente legato ai bilanci dei Comuni, dicevo, in quella risoluzione abbiamo esortato la Giunta a proseguire quell’azione di impegno a livello nazionale per chiedere che le risorse statali a sostegno proprio di quell’azione universale, e non parziale, svolta dagli Enti locali per favorire l’inclusione scolastica potesse diventare strutturale in riferimento agli interventi già previsti e potesse estendersi anche all’inclusione scolastica degli alunni di quegli ordini e gradi di scuola che fino a quel momento non erano stati ricompresi.

La notizia, che è riportata nell’atto e che conosciamo da tempo, è che la legge di bilancio ha previsto, a partire dal 2022, un ulteriore fondo, che aggiunge ai 100 milioni di euro destinati all’inclusione scolastica per le scuole secondarie di secondo grado un analogo ammontare di risorse anche per l’inclusione scolastica degli altri ordini e gradi di scuola, oltre a prevedere un impegno importante che, a partire dal 2022, ogni anno, prevede che siano rese disponibili agli Enti locali risorse crescenti per il trasporto scolastico. Proprio in ragione di questo importante risultato, voglio ringraziare la Giunta per l’azione che, all’interno della Conferenza Stato-Regioni, ha portato avanti in questa direzione e per aver voluto riconfermare anche quel lavoro di analisi sul tema dell’inclusione scolastica, attraverso un organismo, che è un tavolo interistituzionale, che credo possa aiutare, supportare anche il nostro lavoro, come componenti dell’Assemblea legislativa, per capire come, insieme, possiamo lavorare per migliorare l’inclusione scolastica di questa fascia così importante della nostra comunità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pillati.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Alcune considerazioni, perché credo che l’atto sia già stato ampiamente illustrato dall’assessore, che anch’io ringrazio. In particolare un ringraziamento anche alla dottoressa Bergamini e alla dottoressa Berti, che nei lavori della Commissione sono state presenti e hanno accompagnato la presentazione e questa discussione.

Voglio richiamare tre questioni fondamentali sull’atto che stiamo approvando e l’impatto significativo che questo ha, partendo dai numeri e dai dati che la relazione introduttiva ci mette di fronte. Il diritto allo studio ‒ lo vedremo anche oggi, poi, nell’atto successivo, nel primo pomeriggio ‒ lo vedo strettamente collegato a una strategia che questa Regione considera fondamentale, con un riferimento a un sistema, quello della nostra Regione, che ha dimensioni e rilevanza sociale estremamente significative.

Credo che questo sia il primo dato che dobbiamo riconoscere. Quando parliamo di un sistema composto da 534 Istituzioni statali, 968 Istituzioni paritarie, quindi ancora più numerose, sappiamo che la maggior parte riguardano le scuole dell’infanzia. Ma abbiamo un sistema che, dietro questi numeri, accoglie persone, alunni, 544.675, ed è un range di operatività di questo documento di programmazione, a mio avviso, di straordinaria importanza, perché si occupa della popolazione scolastica e dei cittadini del futuro. Ecco quindi un atto che ha potenzialmente un livello di impatto sulla popolazione, come dicevo, estremamente rilevante. Viene fuori infatti con grande rilevanza, credo, come ci sia in questo atto un filo conduttore fondamentale, che è il tema dell’integrazione e dell’inclusione.

Circa 20.000 bambini e ragazzi disabili hanno bisogni educativi speciali e anche di accompagnamento speciale. Tra questi c’è grande presenza, specchio della nostra società, di ragazzi di origine straniera. Non ci sfugga, nel dato della nostra popolazione scolastica, come la nostra sia la Regione che ha il più alto livello di scolarità raggiunto dai ragazzi stranieri.

Credo che questo sia importante perché ci dà l’idea di come la strategia di questa Regione sia un diritto allo studio che non intende lasciare indietro nessuno e che integra il più possibile, con delle misure che creano opportunità per tutti, in modo che le persone che potranno lavorare potranno dare un contributo di competenza, di lavoro, di studio alla nostra società regionale.

Questo è già stato detto grazie alla grande rete di collaborazione con gli enti locali, che sono altri elementi fondamentali, credo, di questo sistema che compone la relazione e anche l’atto che oggi andremo ad approvare.

Non torno sui contributi e il sostegno alle famiglie, fondamentale. Abbiamo visto come è stata ampliata la fascia: penso ai libri scolastici, e sappiamo anche che vanno a intervenire naturalmente nella secondaria. Sappiamo che sono gratuiti nel primo ciclo, ma sappiamo anche, viene riportato nella relazione, che impatto ha questo sulle famiglie, quindi anche una possibilità in più che si dà alle famiglie, poi, di impiegare le risorse anche in altro.

Io credo che accanto all’universalità che è già stata citata, di fondo rimangano però due grandi valori su cui spendo alcuni minuti, su due grandi temi e due grandi obiettivi che a me piace sottolineare, e che sono importanti per il futuro della nostra comunità regionale. Uno è già stato citato, e lo voglio riprendere dalla collega Stragliati, ed è il tema della dispersione scolastica. Il diritto allo studio è uno degli strumenti fondamentali – ma non è l’unico – per lottare contro la dispersione, contro l’abbandono, e per incrementare i livelli di successo formativo e scolastico.

Credo quindi che il numero di ragazzi che arrivano quantomeno a un titolo di secondaria superiore, che oggi a livello europeo è veramente il minimo per cominciare un percorso anche per un progetto di vita, sia una questione molto importante.

È poi anche fondamentale, il diritto allo studio, perché la nostra società possa avere giovani veramente qualificati in numero più alto possibile. Io vedo in questo documento una vera scommessa che avremo nei prossimi anni. Dobbiamo riuscire a fornire competenze e a contrastare ulteriormente la dispersione scolastica. Sappiamo come la nostra Regione su questo abbia fatto un grande lavoro, ma credo che tutto ciò sarà utile per contrastare quel crescente gap competitivo che sul lungo periodo può rappresentare, soprattutto all’indomani della pandemia e all’interno della complessità determinata anche dalla guerra, grosse difficoltà nel sistema sociale e produttivo. L’altro tema e l’altro valore è quello dell’orientamento. Non possiamo permetterci, lo vedremo bene in GOL, di lasciare che molti ragazzi abbandonino, o anche conseguano un successo formativo su orientamenti scolastici che poi difficilmente li sosterranno nelle loro scelte di vita.

Fermo restando che ognuno ha il diritto di scegliere, è fondamentale, io credo, aiutare i ragazzi e le loro famiglie in una scelta consapevole. Anche questo è un capitolo fondamentale del diritto allo studio ma, oserei dire, di tutte le politiche e delle strategie che rendono l’orientamento uno degli esempi più importanti e anche per rendere effettivo il diritto allo studio quando porta alla piena realizzazione delle attese di un ragazzo nel contesto sociale ed economico in cui si trova.

Ecco perché questo documento è particolarmente importante, non solo per sbrigare qualche numero e programmare quell’integrazione di risorse, anche cospicue, ma davvero, per dare un’istruzione che garantisca un futuro nella nostra regione.

In tutto questo ci sta quella discussione che abbiamo raccolto – ringrazio i due vicepresidenti, Bondavalli e Liverani, e tutti i colleghi – e condiviso anche nell’Ufficio di Presidenza, che è il tema dell’inclusione e della disabilità.

Io credo, e concordo con la collega Pillati, nel lavoro serio che questa Regione ha sempre fatto, ma c’è una complessità tale che non può ridursi solo ai confini della nostra Regione su questa discussione. Noi possiamo, certo, fare da traino, continuare e completare quel percorso che abbiamo iniziato, quel lavoro in Commissione rispetto a una discussione che abbraccia l’inclusione, dall’inclusione scolastica all’inclusione lavorativa, ma che necessita anche, io credo, di uno studio dell’evoluzione di quello che sta accadendo nella nostra Regione rispetto a quegli elementi che richiamava anche la collega Stragliati, che ringrazio, anche insieme ad altri, sempre per i toni costruttivi quando ci approcciamo a questo tema.

Anche la Giunta, nelle sedi opportune, venivano ricordate delle risoluzioni o a un lavoro comune che è stato fatto insieme agli Enti locali, da tempo tutti richiedono la necessità di ulteriori risorse. Aggiungo che credo che il contributo che, insieme ai colleghi, potremmo dare, non è solo un tema di risorse che sono naturalmente fondamentali, ma anche come vogliamo disegnare la nuova inclusione dei ragazzi con sempre più diagnosi, ma anche con bisogni educativi speciali. Lo testimoniano i dati che più volte abbiamo analizzato anche nei lavori di Commissione, affinché la scuola rimanga quel luogo in grado di accogliere tutti, ognuno con le proprie peculiarità e li guidi in quel successo formativo che dicevamo prima, perché rappresentano appunto il nostro futuro.

Su questo abbiamo già avuto modo di dire che la Commissione vuole essere protagonista e credo che sarà utile condividere insieme anche il percorso e il focus da adottare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto. Qualcuno vuole intervenire in dichiarazione di voto? Io non ho nessuno in dichiarazione di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione, sempre per alzata di mano, la proposta d’iniziativa della Giunta recante “Indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico nel triennio 2022-2024”.

Dichiaro aperta la votazione per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La deliberazione oggetto 4972, con votazione per alzata di mano, è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Inversione dell’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Petitti): È pervenuta una richiesta di inversione dell’ordine dei lavori, a firma delle consigliere Mori e Stragliati, per trattare prioritariamente il seguente oggetto: risoluzione 5088, per impegnare la Giunta a sostenere in tutte le sedi istituzionali di presenza e influenza regionali il rafforzamento in maniera continuativa e durevole del ruolo delle donne nei processi di pace, a contribuire all’istituzione di una Conferenza permanente europea per la pace e i diritti umani e ad istituire un Comitato regionale permanente per la pace e i diritti umani. La risoluzione è a firma della consigliera Mori ed altri.

Chiedo un intervento a favore, se c’è. Un intervento contro.

A questo punto mettiamo in votazione la richiesta di inversione, per alzata di mano. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

OGGETTO 5088

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere in tutte le sedi istituzionali di presenza e influenza regionali il rafforzamento in maniera continuativa e durevole del ruolo delle donne nei processi di pace, a contribuire alla istituzione di una Conferenza permanente europea per la Pace e i Diritti umani e ad istituire un Comitato regionale permanente per la Pace e i Diritti umani. A firma dei Consiglieri: Mori, Costa, Rossi, Pillati, Montalti, Sabattini, Bulbi, Amico, Costi, Gerace, Soncini, Mumolo, Zappaterra, Caliandro, Daffadà, Marchetti Francesca, Zamboni, Fabbri, Rontini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto procediamo con il dibattito generale sulla risoluzione 5088.

Chi si iscrive a parlare? Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Il rispetto della dignità della persona umana, il principio di universalità e indivisibilità dei diritti umani, i princìpi di uguaglianza e solidarietà, la lotta contro l’esclusione sociale e le discriminazioni, i princìpi di parità, democrazia e stato di diritto, il rispetto della Carta delle Nazioni unite, la promozione della pace e del benessere di tutti i popoli, tutto ciò costituisce il fondamento dell’azione sovranazionale e internazionale dell’Unione europea, così come sancito in particolare dagli articoli 2, 3 e 21 del Trattato sull’Unione europea.

Nata dalle macerie di un conflitto mondiale, questa è l’Europa che tutti noi stiamo contribuendo, passo dopo passo, a costruire ogni giorno e dell’Europa che si è compattata a difesa del diritto internazionale e dei diritti umani all’indomani dell’invasione russa in Ucraina.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consiglieri, chiedo un po’ di silenzio, perché è veramente difficile, sennò, ascoltare gli interventi.

Prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Questa è l’Europa che, nell’ambito del partenariato strategico dell’Unione europea e dell’ONU sulle operazioni di pace e la gestione delle crisi, ha ribadito il sostegno dell’Unione e dei suoi Stati all’ordine multilaterale globale, fondato su regole che pongono al centro le Nazioni unite.

La risoluzione che andiamo a discutere non ha tante pretese, se non di fare la nostra parte. Non entra, come è ovvio, nel merito delle ragioni della guerra, purtroppo ancora in corso. Piuttosto, prende atto di questa tragedia assumendo il punto di vista delle donne, ossia di coloro che ne subiscono gli effetti più devastanti e, al tempo stesso, danno prova di resilienza e coraggio. Troviamo questo punto di vista nelle incessanti notizie di massacri di civili, di stupri e altre atrocità commesse su donne, bambini e persone inermi. Troviamo questo sguardo tra gli ormai 5 milioni di profughi ucraini, di cui, come è noto, la stragrande maggioranza sono donne e minori, e nella straordinaria accoglienza delle Comunità europee, tra cui fa la sua parte fino in fondo l’Emilia-Romagna. Troviamo questo punto di vista nei contributi femminili qualificati, che innervano le attuali mobilitazioni per la pace, nelle tante associazioni, reti informali di donne italiane, europee, russe e ucraine, che elaborano vie di uscita e di supporto concreto alle sorelle che stanno perdendo libertà, diritti, integrità e ogni speranza. Così come tra le operatrici della cooperazione internazionale, delle ONG umanitarie, impegnate anche ai confini e ovunque ci sia bisogno.

Troviamo la sofferenza e il coraggio femminile anche tra le madri russe, lasciate senza informazioni sui loro figli dispersi, nelle voci dissonanti a regime, tra chi viene imprigionato perché manifesta contro l’invasione e i massacri, nell’informazione indipendente censurata, in gesti come quello della giornalista Marina Ovsyannikova, che oggi rischia fino a 15 anni di carcere.

Prendiamo atto e vediamo come donne che, nonostante l’innegabile urgenza di un “cessate il fuoco”, i tavoli di negoziato sono stati sinora poco più che interlocuzioni e l’uso dei buoni uffici, invocato dall’ONU, è infruttuoso, perché prevale comunque la logica del dominio e della sopraffazione.

Al settantaseiesimo giorno di guerra, dunque, non possiamo ignorare che le opinioni pubbliche, ma anche le cittadine e i cittadini europei, italiani stanno invocando un cambio di paradigma e direzione per uno stop delle barbarie, verso un processo di pace che instauri uno scenario duraturo di sicurezza.

Questo è il senso di una risoluzione, di un impegno che, nel solco delle competenze proprie di questa Regione, che derivano dall’articolo 117 della Costituzione, può rafforzare le riflessioni intorno alle possibili azioni di pacificazione, a fronte di scenari resi sempre più oscuri e minacciosi da questa guerra.

Solo alcuni numeri. Dal 30 luglio 2020 al 30 luglio 2021, infatti, il nostro pianeta ha vissuto quasi 100.000 situazioni di conflitti, tra sommosse, scontri armati, violenze contro civili, attentati sanguinosi. Si contano 59 guerre in corso sul nostro pianeta e l’88,5 per cento della popolazione è in condizione di restrizione delle libertà.

La nostra risoluzione vuole richiamare in particolare l’esperienza e le competenze delle donne nei processi di pace e risoluzione dei conflitti, quale tassello da recuperare e rilanciare con forza per una prospettiva di stabilità.

L’Agenda ONU Women Peace and Security è una grande quanto sinora misconosciuta opportunità da cogliere. Prende avvio con la risoluzione 1325, approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza dell’ONU il 31 ottobre 2000, la prima a menzionare l’impatto devastante della guerra sulle donne e il loro contributo nella risoluzione dei conflitti e per una pace durevole,  riconoscendo che le donne, le ragazze e i fanciulli sono i più colpiti dalle conseguenze di un conflitto armato e che le donne svolgono un ruolo imprescindibile nella prevenzione e risoluzione dei conflitti, nonché nelle attività di ricostruzione della pace, risoluzione che, nella sostanza, invita gli Stati membri ad assicurare una maggiore partecipazione delle donne a tutti i livelli e fasi decisionali.

L’Agenda ONU Women Peace and Security si è arricchita e dettagliata negli anni attraverso deliberazioni che hanno focalizzato il dramma delle violenze sessuali e degli stupri di guerra, riconoscendo il nesso tra sicurezza internazionale e violenza sessuale, in quanto quest’ultima, quando utilizzata come tattica di guerra, può solo esacerbare i conflitti armati ed impedire il ripristino della pace e della sicurezza internazionale.

L’ultima risoluzione, la 2493 del 2019 rilancia il ruolo delle donne quale peace builders, quindi costruttrici di pace, chiedendo agli Stati membri di creare sistemi sicuri e abilitanti per la società civile, compresa la comunità formale e informale delle donne leader e donne promotrici della pace, affinché svolgano il proprio lavoro in modo indipendente, senza indebite interferenze, anche in situazioni di conflitto armato, e per far fronte a minacce, molestie e violenze e incitamento all’odio contro di loro.

Il quarto Piano di azione Nazionale dell’Italia su donne, pace e sicurezza 2020-2024 rappresenta l’impegno attuativo di applicazione a tutti i livelli di questi indirizzi. Tutto ciò non è solo carta, per quanto autorevole.

Il Report del Segretario generale dell’ONU Women Peace and Security, pubblicato a vent’anni esatti dalla risoluzione 1325, assieme ai tanti studi molto documentati, dimostra inequivocabilmente quanto la partecipazione delle donne in negoziati di pace aumenti la sostenibilità e la qualità dei processi.

L’analisi di 882 accordi raggiunti in 42 conflitti armati attivi nel periodo tra il 1989 e il 2011 evidenzia che le intese che vedono donne tra i firmatari sono decisamente più durature, più implementate e forieri di riforme positive. Tra i 98 accordi di pace raggiunti tra il 2000 e il 2016 sono quelli ottenuti con il coinvolgimento delle donne ad aver costruito società più eque nel post conflitto.

Casi di studi e statistiche presenti sul sito di Council on Foreign Relations attestano che la partecipazione della società civile, in particolare di organizzazioni femminili, diminuisce del 64 per cento le possibilità che un accordo di pace fallisca e ne aumenta del 35 per cento la durata.

Nonostante tali evidenze, le presenze attorno ai tavoli negoziali del mondo restano quasi esclusivamente maschili. Ecco perché è così importante ribaltare questi numeri, cambiare sostanzialmente paradigma dando un proprio contributo, un contributo che in qualche modo contrasti questa inevitabile deriva. Significa rivitalizzare il concetto stesso di democrazia e praticare la democrazia che c’è a partire da noi, perché all’escalation delle armi, delle minacce e dell’aggressività tra le potenze si deve fare qualcosa, si può sempre fare qualcosa.

Facciamolo prima di tutto dando voce alla diplomazia civile, di cui non si parla, quella messa in campo dalla società, dalle cittadine e i cittadini, dalle associazioni, dalle Regioni, dalle comunità locali, ovvero da chi ogni giorno costruisce l’Europa applicando i valori condivisi, primo fra tutti la pace, che si coniuga al rispetto dei diritti umani.

In questo senso sono grata che l’associazione Orlando abbia avviato questa discussione di approfondimento sul protagonismo femminile per contrastare i conflitti e per questo, sulla base di questo protagonismo consapevole, la nostra Regione agisce, agisce per quanto ovviamente possibile, nei limiti delle proprie competenze.

Per questo proponiamo l’istituzione di una Conferenza permanente europea per la pace e i diritti umani al di là e oltre l’attuale conflitto che ci angoscia, affinché le relazioni informali fra i popoli diventino patrimonio comunitario per un loro impiego costante, continuo e strutturato, che vada oltre, ovviamente, la guerra in Ucraina.

In Emilia-Romagna, anche per consolidare nella giusta dimensione il valore universale, l’impegno dell’accoglienza di sostegno all’umanità ferita e oppressa, proponiamo di istituire un Comitato regionale per la pace e per i diritti umani, che contribuisca a sensibilizzare la comunità regionale, a rafforzare il dialogo tra le persone, a conoscere l’esperienza del terzo settore, le iniziative, le buone prassi per la promozione e la tutela dei diritti quale strumento di prevenzione dei conflitti armati, perché sappiamo che la pace può durare solo dove i diritti umani sono rispettati.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Altri in dibattito generale sulla risoluzione? Io non ho altri in dibattito generale.

È tutto in diretta, per questo abbiamo preso qualche secondo. La richiesta della consigliera Piccinini è quella di abbinare alla risoluzione Mori la sua risoluzione, la risoluzione 4988, che è già iscritta all’ordine del giorno delle risoluzioni, che tratta, appunto, un tema legato al tema Ucraina.

Scusatemi, chiedo solo due minuti di sospensione, veramente pochi minuti, perché è arrivata un’altra richiesta di abbinamento. Quindi, per una valutazione tecnica, concedetemi cinque minuti.

Grazie.

 

(La seduta sospesa alle ore 12,19 è ripresa alle ore 12,29)

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene, colleghi. Io riprenderei il dibattito.

Abbiamo voluto dedicare qualche minuto all’approfondimento di queste richieste di abbinamento, che però valutiamo, appunto, diverse nel merito, nei contenuti rispetto alla risoluzione che ci è stata proposta e che stiamo discutendo, a prima firmataria Mori.

Quindi, a questo punto, procediamo con il dibattito sulla risoluzione 5088, a prima firma Mori. Chiedo se qualcuno vuole intervenire.

Io non ho altre richieste di intervento su questa risoluzione.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Annuncio intanto ovviamente il voto favorevole a questa risoluzione, della quale, appunto, sono anch’io firmataria. Devo dire che anch’io ho partecipato all’incontro che ha citato la consigliera Mori, che si è svolto presso l’Associazione Orlando, ed è stato un contesto veramente diverso dal mainstream della discussione che era in corso sulla guerra in Ucraina, perché in quell’occasione ho sentito veramente risuonare, come obiettivo principale, quello della negoziazione, quello della ricerca di una fuoriuscita dal conflitto che mettesse fine a questo scontro.

È molto importante essersi richiamati alla risoluzione 1325, che è quella che intende promuovere il ruolo delle donne nell’ambito…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, chiedo un po’ di silenzio, per cortesia. Grazie.

 

ZAMBONI: …nell’ambito delle trattative e dei negoziati, a sostegno di una risoluzione pacifica e negoziale dei conflitti.

La risoluzione riporta i numeri tragici del numero di conflitti armati che sono in corso in questi mesi. L’attenzione, da un certo punto infodemica, dei media, come già è successo per il Covid, ha concentrato il focus solo su quanto sta avvenendo in Ucraina, questo non per sminuire la violenza di quello scontro e anche l’insostenibilità delle motivazioni che hanno spinto la Federazione Russa, diciamo pure il presidente Putin ha dichiarare quella sorta di operazione speciale, perché neanche è consentito in Russia di chiamarla guerra, quale essa è.

Questa aggressione, quindi, che non ha alcun motivo a livello di diritto internazionale, tanto meno dal punto di vista del rispetto della vita, ma anche dei soldati russi, soldati russi ai quali viene negato un funerale, soldati russi che quindi sono anche loro strappati alle loro famiglie per andare a combattere su un territorio che non è il loro… Quindi, questo appello che è venuto anche dall’incontro con l’associazione Orlando di trovare, invece, soluzioni negoziali, soluzioni negoziali che adesso riguardano l’Ucraina, ma, come dicevo, sono in corso conflitti in tutto il mondo.

Sappiamo che l’Afghanistan è ormai fuori controllo. Ci sono stati di recente anche degli scontri, non certo una guerra, ma come si ripetono ad ogni ramadan a Gerusalemme, sulla spianata delle moschee, dove pure vediamo una popolazione, quella palestinese, a cui vengono conculcati i propri diritti all’esistenza. Infatti ormai vivono in una sorta di non dichiarato regime di apartheid. Quindi il mondo è pervaso da scontri.

La risoluzione 1325 vuole dare alle donne quel ruolo che hanno già dimostrato in contesti precedenti di saper svolgere in maniera innovativa rispetto allo strumento dello scontro ideologico, dello scontro per lo scontro che caratterizza, invece, negoziati dove la loro mancanza sicuramente non porta risultati. Sono dati anche controllabili dal punto di vista dei numeri. Quindi, non si tratta di fare dell’ideologia sulla capacità delle donne di svolgere questo ruolo, ma si tratta oggi di rivendicare questa possibilità, nell’interesse delle popolazioni che sono travolte da scontri armati e nell’interesse, quindi, di un ritorno a regime di convivenza pacifica.

Da questo punto di vista avevo presentato anche una risoluzione, che spero possa essere discussa, se non in questa occasione, a breve, dove impegnavo la Giunta a favorire tutte le occasioni di ripresa del dialogo tra la comunità russa e la comunità ucraina. Penso che, data l’alta presenza di donne ucraine anche nel nostro contesto regionale, noi sappiamo che a queste donne vengono affidate persone a noi care che non sono più autosufficienti, questa forte presenza possa essere un canale per riaprire un dialogo, perché dopo la guerra e lo scontro armato bisognerà ritornare a una convivenza pacifica.

Non posso, quindi, che associarmi alle ragioni espresse da questa motivazione, del resto Europa Verde è una forza che non si vergogna di definirsi pacifista e che vede nel dialogo negoziale e culturale tra comunità l’unica via di uscita agli scontri armati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto sulla risoluzione 5088? Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Ringrazio la collega Mori, con la quale ho un buon rapporto di collaborazione in particolare in Commissione Parità e anche un rapporto molto diretto e sincero. Lei sa che siamo qui a rappresentare sensibilità diverse, per certi aspetti andiamo veramente d’accordo, ma su altri facciamo un pochino più fatica.

Devo dire che la mission della risoluzione, visto che parla di pace, e sappiamo benissimo che stiamo attraversando un momento di guerra molto difficile che interessa l’Europa, è sicuramente lodevole. Facciamo più fatica ad accettare un focus così specifico sulle donne perché, quando si parla di pace, ritengo non vi debba essere una netta distinzione tra uomini e donne. Tutti dovrebbero – uso il condizionale, perché purtroppo non è così – davvero lavorare per la pace. Devo dire che ci mette un po’ in difficoltà l’accento così specifico sul genere femminile. Sicuramente donne e minori vivono una condizione difficile, ma fortunatamente vi sono anche tante donne che dimostrano forza e resilienza anche durante una situazione di guerra.

Mi preme evidenziare che, rispetto al passato, la leadership femminile, fortunatamente, è maggiormente valorizzata anche per quanto riguarda il ricoprire posizioni apicali in ambito politico. Non dimentichiamo che il presidente della Commissione europea ‒ Ursula von der Leyen ‒ è una donna. Quindi, fortunatamente, dicevo, rispetto al passato la situazione è decisamente migliorata. Vediamo che tante donne davvero arrivano a ricoprire posizioni apicali e ruoli strategici molto importanti.

Per cui, riteniamo eccessivo, in questa risoluzione, davvero, il focus che viene fatto rispetto alla necessità di un maggiore coinvolgimento delle donne per quanto riguarda il perseguimento della pace. Se continuiamo in questa direzione, ritengo che a breve sarà necessario istituire le quote blu o le quote azzurre. Se continuiamo a proporre atti dedicati alle donne, davvero rischiamo di ghettizzare eccessivamente e sminuire il genere maschile.

Ritengo che generalizzazioni così eccessive, tramite procedimenti inferenziali, non giovino a nessuno. Ripeto: tutti dobbiamo lavorare per la pace. Quindi, pur condividendo la mission, perché, comunque, quando si parla di pace in un momento di guerra... Una guerra che sta avendo, purtroppo, forti ripercussioni, sia in termini di vittime sia in termini di impatto negativo sulla nostra economia. Riteniamo che votare favorevolmente una risoluzione di questo tipo vada contro quelle che sono le sensibilità del nostro movimento. Per cui, annuncio che il Gruppo Lega esprimerà un voto di astensione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Ovviamente, sul tema del coinvolgimento delle donne in tutti i processi, con noi sfondate una porta aperta, in quanto siamo l’unico partito con una presidente donna, che, tra l’altro, è anche leader dei Conservatori europei. Quindi, dell’importanza e della capacità delle donne di poter sedere e contribuire in tutti gli scenari, in tutti i processi amministrativi e di vita politica e quindi, a maggior ragione, nei processi di pace, ne siamo assolutamente consapevoli. Come siamo altrettanto consapevoli e ci siamo sempre espressi in maniera contraria rispetto a qualsiasi forma di quote rosa, proprio perché riteniamo che le donne non siano dei panda da tutelare, ma che per loro ci sia la necessità di raggiungere e sedere anche ai tavoli di pace, quando e qualora ne abbiano le capacità, le qualità e possano fornire un contributo utile ai fini della risoluzione del conflitto, non tanto perché qualcuno dice che a priori sono meglio rispetto agli uomini… E dico anche, molto sommessamente, che è anche discriminatorio nei confronti di altri generi, visto che spesso si parla di generi. Chi dice che la popolazione LGBTQ magari non sia ancora più brava delle donne nella risoluzione dei conflitti? Invece, questo ordine del giorno, questa risoluzione parte dall’assunto che le donne sono più brave di tutti. Siccome noi non lo condividiamo questo assunto, non perché le donne non siano brave, ma perché ogni individuo porta una propria competenza e una propria capacità nei luoghi istituzionali nei quali siede, partire da un assunto che noi reputiamo non corretto, porta a delle conclusioni non corrette.

Siamo assolutamente consapevoli, come Fratelli d’Italia, che purtroppo per tutta l’Europa, e purtroppo anche per il mondo, il processo di pace sia molto carente e che forse a quei tavoli di pace qualche integrazione sarebbe necessaria, visti gli scarsi risultati che sta ottenendo. Devo essere sincero, non mi pare che oggi molti interlocutori internazionali si stiano dimostrando particolarmente sensibili nelle proprie dichiarazioni per cercare di contribuire ad arrivare a quel processo di pace.

Ad ogni buon conto, proprio perché in questa risoluzione sono insite una serie di generalizzazioni ed assunti che non condividiamo, seppur contiene anche tante parole condivisibili, tanti richiami condivisibili, in particolar modo mi riferisco al raggiungimento della pace, noi non pensiamo che, purtroppo, il dispositivo di questa risoluzione possa davvero contribuire fattivamente al raggiungimento della pace.

Siamo altrettanto consapevoli che le donne all’interno delle Istituzioni, perché non è che le donne non ci sono all’interno delle Istituzioni… La presidente della Commissione europea, von der Leyen, mi pare che stia guidando uno dei ruoli più importanti e più prestigiosi della Comunità europea. Mi asterrò da esprimere giudizi su come lo stia facendo ma, ad ogni buon conto, crediamo che la partecipazione delle donne ai tavoli e a qualsiasi ruolo politico della vita politica debba avvenire per il merito e per le loro capacità e non tanto per una “quota rosa” predeterminata.

Crediamo che neanche le “quote rosa per la pace”, mi sembra che sia questo un po’ l’intento, che è un po’ la mission della collega Mori, possa essere utile alla risoluzione del conflitto. Per questo voteremo contro questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Pur apprezzando l’intenzione della collega Mori, che è sempre attiva, e questo glielo riconosco, sul tema delle donne, devo dire che mi dispiace per la discussione che stiamo facendo, forse limitata a un segmento diciamo così, quando noi dovremmo riflettere in maniera molto più complessiva su una guerra che ci riguarda da vicino sia come persone, ma anche come Istituzioni e come persone espressione di queste Istituzioni.

Quindi, io credo che forse provare a condividere prima con tutti una discussione prima di arrivare in aula e mettere avanti un testo, magari lasciandone indietro altri che potevano ampliare e contribuire positivamente alla discussione, sia stato un errore.

Lo dico perché io credo che oggi dovremmo interrogarci non solo sul ruolo che le donne hanno e possono avere nei processi di pace, e finalmente parliamo in quest’aula anche di pace, ma anche del ruolo della società civile, del ruolo dei pacifisti, che spesso vengono additati come persone pro-Russia o pro-Putin, del ruolo che il Parlamento deve pretendere di avere, e noi questo, come Movimento 5 Stelle, l’abbiamo chiesto in maniera molto chiara, del ruolo che anche il premier del Governo ha, di quale ruolo noi giochiamo come Paese all’interno anche dell’Unione europea, degli equilibri. Cioè una discussione vera, fatta su molteplici aspetti che riguardano questo conflitto. Quindi, trattare l’argomento “donne-guerra” mi sembra, francamente, davvero molto limitante.

A questo proposito, avevo depositato anche una risoluzione, che è all’ordine del giorno, che mi auguro discuteremo se non oggi, comunque domani, che riguarda le spese militari e il ruolo, come dicevo prima, che questo Paese vuole giocare. Tra l’altro, leggevo anche poco fa delle dichiarazioni dell’assessore Donini, che diceva: “Quei soldi spendiamoli per la sanità”. Io sono assolutamente d’accordo, fermo restando che noi non siamo un Paese isolato, ma ragioniamo all’interno di un contesto più complessivo, che è quello dell’Unione europea. Credo che, da questo punto di vista, sia bene parlare tutti quanti la stessa voce e non dividerci.

Ritengo, però, utile non interrogarci sul ruolo che determinati e specifici settori possono avere all’interno di questo dibattito. Davvero la discussione va fatta in maniera molto più complessiva, perché, come dicevo, ci riguarda da vicino. Noi abbiamo chiesto, anche in Parlamento, di poter affrontare questo tema, per capire anche i rapporti che il nostro Paese ha nei confronti degli Stati Uniti, quale approccio e quale atteggiamento vogliamo tenere nei confronti di questa guerra.

Sono questioni ‒ io credo ‒ essenziali, che anche noi, come rappresentanti delle Istituzioni, dobbiamo saper affrontare; affrontare parlando davvero un linguaggio di pace, chiedendo a gran voce la risoluzione di questo conflitto in maniera diplomatica. Purtroppo, l’impressione che si ha è che siamo troppo trainati dalle logiche degli Stati Uniti. Forse, come dicevo prima, è bene, invece, imporre un dialogo di pace e, come si dice spesso, una escalation diplomatica. Questo credo debba essere il nostro obiettivo. Ma tutti quanti lo dobbiamo fare insieme. Non esistono solo le donne che si battono per la pace. Dovrebbe esistere un’intera società che deve andare in questa direzione.

Spero che ci sia l’occasione, anche domani, di fare un dibattito più complessivo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Altri in dichiarazioni di voto? Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente. Grazie alle colleghe e ai colleghi intervenuti.

Credo di poter raccogliere l’ispirazione della collega Piccinini, quella di approfondire tutti gli aspetti della complessità che ci portano e ci consegnano gli scenari di guerra, cercando di tracciare degli approfondimenti competenti e mirati, tant’è che la stessa collega, legittimamente e giustamente, rispetto alle proprie sensibilità, ha depositato una risoluzione proprio per approfondire il tema specifico: le armi e le percentuali delle spese dello Stato a ciò dedicate.

Perché dico questo? Perché a volte le discussioni generaliste su princìpi più o meno assoluti (pace, guerra, libertà, uguaglianza) ci vedono sufficientemente tutti abbastanza convergenti, perché i principi assoluti portano ad una posizione di solito convergente.

Spesso, però, questi principi assoluti si nutrono di scenari molto complessi e articolati, che abbisognano di essere analizzati, approfonditi, anche semplicemente per essere consapevoli dei dati.

Ovviamente, ciò che io ho cercato, che abbiamo cercato di portare all’attenzione dell’aula non è… Magari! Se bastassero le quote rosa per ottenere e realizzare la pace io verrei qui a proporle. In realtà, purtroppo, non bastano neppure quelle. Però, ecco, mi sembrava, ci sembrava e sembra a un sostanziale pezzo del terzo settore che si impegna su questi temi che la risoluzione ONU 1325, quindi una risoluzione che ha ottenuto un’approvazione all’unanimità del Consiglio di sicurezza, potesse essere un’occasione per approfondire dei dati di verità, cioè di quanto potrebbe essere il contributo femminile, al di là, ovviamente, dei ruoli di competenza in prima linea, che già sono comunque pochi e poco determinanti in questo scenario. In generale, è un approccio, un approccio alla diplomazia civile, un approccio al coinvolgimento delle costruttrici di pace, che non vuole essere una ghettizzazione, ma vuole essere la consapevolezza che, trovandoci in questa situazione, in cui si perpetrano delle soluzioni di conflitto e di guerra per risolvere delle controversie, forse il cambio di paradigma passa anche attraverso un nuovo e diverso protagonismo nell’affrontare le problematiche e le complessità che, ovviamente, affrontiamo.

Come diceva la collega Stragliati, che ringrazio, le sensibilità sono diverse. Quindi, legittimamente tutte le posizioni sono assolutamente comprese. Ecco, credo che però per chi pratica, promuove, tentando di farlo nel modo più serio possibile, il tema delle politiche di parità, di genere, di uguaglianza sostanziale, di cui la Regione è titolare ex articolo 117 della Costituzione, anche questi elementi di specificità non sono di ghettizzazione o di segregazione, ma sono di valorizzazione di un genere fortemente segregato.

Questo è un elemento politico che ci ha fatto, come Regione, scegliere da che parte stare. Noi stiamo dalla parte della pace e stiamo dalla parte delle donne. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione la risoluzione 5088, a prima firma Mori.

Per alzata di mano. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 5088, con votazione per alzata di mano, è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Richiesta di iscrizione all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso è pervenuta una richiesta di iscrizione e inversione da parte del consigliere Lisei dell’ordine del giorno, per quanto riguarda il trattamento della risoluzione 5165.

La risoluzione chiede di esprimere una condanna su quanto accaduto il 1° maggio presso il Circolo Arci di Reggio-Emilia, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri.

Chiedo un intervento a favore di questa richiesta e un intervento contro, se c’è.

Partiamo con l’intervento a favore.

Non ho interventi a favore.

Interventi contro? Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

L’intervento contrario all’atto ovviamente non è nel modo più assoluto un intervento che non sta in linea con quello che prima diceva la vicepresidente.

Prima la Giunta ha risposto a un’interrogazione di attualità che conferma, e lo confermiamo convintamente senza nessun dubbio, la fermissima condanna a quello che è avvenuto. È chiaro che la richiesta di ulteriore iscrizione di un ordine del giorno, che, come condanna, ovviamente, condividiamo, presentato stamattina, va un po’ contro due elementi che come regola di gestione dell’aula anche la Conferenza dei Capigruppo si è data, che da una parte riguarda la necessità di cercare di rispettare comunque l’ordine delle risoluzioni calendarizzate, fermo restando che l’avvenimento è avvenuto ben prima della Conferenza dei Capigruppo avvenuta per la predisposizione dei lavori di quest’aula. Anche grazie all’interrogazione del collega, abbiamo avuto modo già stamattina di ribadire la ferma condanna.

Alla luce di tutto questo, la calendarizzazione di questa risoluzione può andare tranquillamente anche alla prossima aula, che magari ci consentirà, con il tempo dovuto, di valutare l’opportunità anche di trovare un testo, non solo di condanna, ma anche di prospettiva, che ci rappresenti tutti.

È questa la motivazione del nostro voto contrario all’iscrizione, fermo restando nessun tipo di dubbi sulla fortissima condanna degli avvenimenti precedentemente descritti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Mi dispiace. Mi dispiace perché si perde una grande occasione. La prima, di dare un segnale a distanza di un giorno dalla giornata del 9 maggio, che è la Giornata in memoria delle vittime del terrorismo. L’Assemblea perde l’occasione, oggi, di dare un importante segnale, soprattutto su un tema così importante. È vero che il fatto si è verificato prima, ma sono di questi giorni gli ulteriori dettagli sulle modalità con cui si sono realizzate, dove si sono realizzate, che le Procure hanno iniziato delle indagini. Quindi, è un fatto che è avvenuto dopo la Capigruppo, che si è sviluppato, giornalisticamente parlando e con i dettagli così drammatici che abbiamo visto, dopo la Capigruppo, compresa la minaccia pesante che ha subìto il figlio del carabiniere ucciso dalle Brigate Rosse.

Oggi avevamo l’occasione di dare un segnale importante all’interno di quest’aula. Volendo, come è stato fatto anche in altre occasioni, si poteva anche cercare e trovare un testo condiviso, ma era questo il giorno, era questo il momento, era questa l’ora di dare un segnale di disapprovazione forte nei confronti dei fatti che sono accaduti e che, purtroppo, hanno riguardato la Regione, e l’hanno riguardata come persona offesa, come parte lesa, visto che qua, a distanza di pochi metri, questi soggetti hanno inneggiato alle Brigate Rosse.

Questa era l’occasione di discuterne in aula e di dare finalmente un segnale forte e non dei tentennamenti, delle giustificazioni amministrative e burocratesi per spostare la discussione di un ordine del giorno perché i tempi, le forme e le modalità sono importanti, con cui reagiscono le Istituzioni. Non c’è dubbio e non ho dubbi, perché davvero sarebbe preoccupante il contrario, che la maggioranza sia contraria e condanni quegli episodi. D’altro canto, ne ha parlato per voce del presidente Bonaccini, ma questo ordine del giorno non impegnava la Giunta in alcun modo.

Il question time è un’interlocuzione che hanno i Gruppi con la Giunta. Le risoluzioni sono un atto, una presa di posizione dell’Assemblea legislativa, tanto è vero che questo ordine del giorno non impegnava in alcun modo la Giunta. È per questo che sono due temi completamente scollegati, perché un conto è discuterne con la Giunta, un conto è che l’Assemblea legislativa, con la sua potestà legislativa e con la sua autodeterminazione, affermi un principio, anzi due princìpi importanti che sono contenuti in questi ordini del giorno. L’Assemblea legislativa condannava con i fatti e l’Assemblea legislativa esprimeva solidarietà per tutte le vittime di violenza del terrorismo. Questo sarebbe stato significativo proprio perché ieri, il 9 maggio, era quella giornata. Questo Gruppo tira fuori ancora le vicende di Aldo Moro, che è morto proprio il 9 maggio. I tempi, le date e gli orari sono importanti. Ricordiamocelo. Non che questa discussione la faremo tra una settimana, due settimane, tre settimane, la prossima aula, tre mesi. Bisogna che ci assumiamo la responsabilità anche di dare dei segnali forti. Oggi siamo venuti meno a questo segnale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto, passiamo alla votazione, per alzata di mano, rispetto alla richiesta di iscrizione e di inversione della risoluzione.

Favorevoli?

 

(interruzione: “Chiedo la votazione per voto elettronico”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Per voto elettronico. Okay.

Favorevoli alla richiesta di iscrizione? Solo iscrizione.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Consigliere Bulbi? Va bene, aggiungiamo il suo voto contrario e aggiungiamo il voto della Castaldini, se appunto non era già stato registrato. Favorevole.

Consigliere Gerace, contrario anche lei?

 

Contrari 22

Favorevoli 17

Astenuti 1

 

È respinta.

 

Colleghi, sono le ore 13,02. Ci vediamo alle ore 14,30, alla ripresa dei lavori.

 

La seduta ha termine alle ore 13,02

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Michele BARCAIUOLO, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE; Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, OCCHI Emiliano; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

Hanno comunicato di non partecipare alla seduta gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Barbara LORI, Alessio MAMMI e i consiglieri Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini.

 

Votazione elettronica

 

Iscrizione all’ordine del giorno

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 17

BARCAIUOLO Michele; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LISEI Marco; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo.

 

Contrari:22

BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARASCONI Katia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia.

 

Astenuti:1

PICCININI Silvia

 

Presenti non votanti:1

PETITTI Emma

 

Assenti: 9

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BONACCINI Stefano; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; MASTACCHI Marco; MONTALTI Lia; PARUOLO Giuseppe, ZAPPATERRA Marcella.

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

5121 - Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: "Sostituzione del Presidente da parte del vicepresidente in caso di cessazione anticipata degli organi - Modifiche agli articoli 32, 43, comma 1, lettera b), e 69, comma 1, lettera a), della legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 (Statuto della Regione Emilia-Romagna)". (29 04 22). A firma dei Consiglieri: Rancan, Pigoni, Castaldini, Zappaterra, Barcaiuolo, Zamboni, Taruffi, Mastacchi

 

5122 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 4 dicembre 2007, n. 23 (Costituzione e funzionamento della Consulta di garanzia statutaria) e alla legge regionale 23 luglio 2014, n. 21 (Norme per l'elezione dell'Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta regionale)". (29 04 22). A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Zappaterra, Castaldini, Rancan, Mastacchi, Taruffi, Zamboni, Pigoni

 

5141 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2021". (Delibera di Giunta n. 664 del 28 04 22)

 

5142 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla Legge regionale 23 dicembre 2004, n. 29 (Norme generali sull'organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale). Modifiche alla Legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 (Sviluppo regionale della Società dell'Informazione)". (04 05 22). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Facci, Catellani, Occhi, Rainieri, Liverani, Delmonte, Bergamini, Rancan, Bargi, Pompignoli, Montevecchi

 

5145 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni in favore delle persone affette da fibromialgia". (05 05 22). A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

 

5150 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Modifiche alla legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell'informazione)". (Delibera di Giunta n. 681 del 04 05 22)

 

5161 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2022. Altri interventi di adeguamento normativo". (Delibera di Giunta n. 687 del 04 05 22)

 

E’ stato presentato il seguente progetto di regolamento:

 

5123 - Modifica al Regolamento interno dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna (deliberazione dell'assemblea legislativa 28 novembre 2007, n. 143). A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Pigoni, Zamboni, Taruffi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

5118 - Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali provvedimenti siano stati adottati per superare le criticità emerse nel rilascio delle concessioni demaniali di aree destinate all'acquacoltura nella Sacca di Goro/Comacchio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5119 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni necessarie per riconoscere agevolazioni sui costi per la fruizione del trasporto pubblico locale a favore delle persone con epilessia, inidonee alla guida di veicoli a motore a causa della loro condizione patologica, indipendentemente dal loro grado di invalidità. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Caliandro

 

5124 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla costituzione di "Pancreas Unit" in Centri specializzati per la diagnosi e la cura delle neoplasie al pancreas per migliorare gli esiti di cura dei pazienti e l'utilizzo delle risorse regionali. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Pelloni, Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini

 

5127 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla programmazione degli interventi di manutenzione riparia alla luce dell'esito dell'Avviso di procedura per l'assegnazione in concessione di aree del demanio idrico per il taglio della vegetazione su entrambe le sponde del Torrente Idice, nei comuni di San Lazzaro e Castenaso. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5128 - Interrogazione a risposta scritta in merito al completamento dei lavori della Cassa di Espansione del Fiume Panaro-laghetti di Sant'Anna. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5129 - Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato d'avanzamento nei diversi Comuni e Unioni di Comuni assegnatari delle risorse di cui alle DGR 1427 e 1428 del 2021 del processo per l'approvazione delle graduatorie relative ai contributi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5132 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da porre in essere per attuare un'effettiva differenziazione del trattamento degli spazi verdi, evitando in particolare sfalci indifferenziati, al fine di tutelare le api e gli altri insetti impollinatori. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5134 - Interrogazione a risposta scritta per verificare l'effettivo rispetto, da parte degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) di Reggio Emilia, del Calendario Venatorio Regionale. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

5135 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione abbia aderito o intenda aderire all'Osservatorio salute e benessere nei luoghi di lavoro per le persone affette da fibromialgia, al fine di modulare le mansioni dei dipendenti in relazione ai bisogni di salute e cura. A firma del Consigliere: Lisei

 

5136 - Interrogazione a risposta orale in Commissione per sapere il parere della Giunta Regionale circa il futuro della Sale LAN e Sale eSport, anche a seguito delle chiusure operate recentemente da parte dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. A firma del Consigliere: Delmonte

 

5138 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'azzeramento per le piccole e medie imprese delle commissioni per i pagamenti elettronici inferiori ai 50 Euro. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5139 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto dei vincoli architettonici per la salvaguardia dei siti storici tutelati dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e il posizionamento di una stazione radio base di telefonia mobile nel territorio del Comune di Coriano (RN). A firma dei Consiglieri: Rossi, Piccinini

 

5143 - Interrogazione a risposta scritta per sapere, in attesa del Decreto governativo di recepimento degli aggiornamenti normativi sugli autovelox, se la Regione intenda attivarsi, nelle sedi opportune, al fine di valutare la sostituzione degli autovelox presenti oggi sul territorio regionale con altre forme di dissuasori della velocità. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

5144 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la piena operatività dei mobility manager scolastici e il ruolo della Regione nel fornire, d'intesa con i Comuni e l'Ufficio scolastico regionale, un adeguato supporto formativo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5149 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta abbia in progetto di partecipare ad analisi per la ricerca del sottosuolo adatto all'estrazione di gas in zona Spilamberto (Mo) e di pervenire così ad un maggior efficientamento estrattivo ed energetico. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5151 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per favorire la ripresa delle attività della salina di Comacchio (FE), sia per la produzione di sale che per l'attività turistica ed escursionistica. A firma del Consigliere: Lisei

 

5153 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla promozione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) da parte della Regione. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5154 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul riconoscimento, in ambito sanitario, della figura professionale del Laureato in Scienze Motorie LM-67 per l'attività fisica delle persone con patologie croniche. A firma della Consigliera: Pigoni

 

5155 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda richiedere al Governo e in tutte le sedi istituzionali utili una modifica del Decreto per il reclutamento del personale scolastico attualmente in discussione. A firma del Consigliere: Pelloni

 

5156 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere in che modo la Giunta intenda attivarsi al fine di permettere a tutti i cittadini emiliano-romagnoli che hanno ricevuto la lettera di avvio del procedimento sanzionatorio da parte dell'Agenzia delle Entrate, per violazione dell'obbligo vaccinale, di comunicare agilmente la propria posizione. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

5157 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i motivi che hanno portato al respingimento delle proposte contenute nel documento "Proposte per la tutela, la valorizzazione e il ripristino delle zone ripariali", sottoposto alla Regione Emilia-Romagna in un recente incontro. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5158 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla sicurezza dei dati e dei sistemi informatici delle AUSL emiliano-romagnole. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5159 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga necessario attivarsi presso le emittenti Rai, Mediaset e PerSidera al fine di chiedere loro di ripristinare la sintonizzazione dei canali in modo che tutti i cittadini possano usufruire dei servizi televisivi. A firma del Consigliere: Taruffi

 

5160 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul concerto del primo maggio tenutosi nel circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Lisei

 

RISOLUZIONI

 

5120 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sollecitare il Parlamento a legiferare, per superare la regola dell'automatismo del cognome paterno, nel solco del principio di eguaglianza e quale elemento dell'identità personale del figlio o della figlia, secondo i dettami della Corte costituzionale. (28 04 22). A firma dei Consiglieri: Mumolo, Amico, Mori, Gerace, Caliandro, Pillati, Zamboni

 

5125 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, in accordo con gli enti locali, interventi diretti a verificare con ANAS le misure necessarie per temperare l'impatto sul comparto agricolo della realizzazione della variante alla Statale 16, fra Bellaria-Rimini Nord e Misano Adriatico. (29 04 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5126 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare con i Comuni interessati e la Provincia di Parma l'opportunità di redigere il Progetto di fattibilità tecnico-economica della ciclovia "Ti-Bre Dolce" e ad individuare le risorse aggiuntive per portarne a termine la realizzazione e promuoverne la conoscenza con le altre ciclovie turistiche regionali di rilevanza nazionale dell'Emilia-Romagna. (02 05 22). A firma della Consigliera: Zamboni

 

5133 - Risoluzione per impegnare la Giunta a illuminare di viola un monumento o una delle sedi della Regione Emilia-Romagna in occasione della giornata Mondiale della Fibromialgia; a promuovere una campagna di sensibilizzazione sulla fibromialgia; a istituire uno sportello informativo gratuito dedicato alle persone affette da tale patologia e alle loro famiglie. (03 05 22). A firma dei Consiglieri: Catellani, Pelloni, Bergamini, Stragliati, Marchetti Daniele, Delmonte

 

5137 - Risoluzione per impegnare la Giunta affinché attivi un confronto con il Ministero dei Beni Culturali, l'Istituto dei Beni Culturali dell'Emilia-Romagna e il Comune di Imola, al fine di valutare la fattibilità e rintracciare gli eventuali fondi necessari a riportare in esposizione la mappa di Leonardo da Vinci nella città di Imola. (04 05 22). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

5140 - Risoluzione per impegnare la Giunta a intensificare le azioni per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo e a sollecitare il Governo e i Ministeri competenti a dare piena attuazione alla Legge nazionale 71 del 2017. (04 05 22). A firma dei Consiglieri: Pillati, Bulbi, Costa, Mori, Zappaterra, Rossi, Rontini, Caliandro, Costi, Mumolo, Gerace, Montalti, Marchetti Francesca, Sabattini, Soncini

 

5146 - Risoluzione proposta dal Presidente Pompignoli, su mandato della I Commissione, recante: "Sessione Europea 2022. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell'Unione Europea". (05 05 22)

 

5147 - Risoluzione per impegnare la Giunta a intervenire con ISMEA per sollecitare un aggiornamento delle tabelle, per l'individuazione dell'unità di costo standard per trattori e mietitrebbie finanziate dalla misura 4 del PSR, considerati anche i rincari che attualmente pesano nel settore delle macchine agricole. (05 05 22). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5148 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere al Governo forme di compensazione da destinare al Comune di Ravenna, in considerazione del progetto di attivazione di una piattaforma di stoccaggio e rigassificazione galleggiante al largo di Ravenna. (05 05 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5152 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere, quale criterio di assegnazione di contributi e/o patrocinio nell'ambito dell'attività di sostegno alle realtà associative in campo sociale e culturale, l'espresso rifiuto di qualsiasi adesione, anche indiretta, a comportamenti, propri o di terzi, inneggianti e incitanti alla violenza e all'odio sociale e politico. (06 05 22). A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni, Catellani, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Montevecchi, Occhi, Bergamini, Pompignoli, Liverani, Delmonte, Bargi, Rancan

 

INTERPELLANZA

 

5131 - Interpellanza relativa alla Convenzione tra il Comune di Montecreto (MO) e la ditta K7 per la costruzione e gestione di una centralina idroelettrica in località Pian della Valle. A firma del Consigliere: Pelloni

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

4670 - Interrogazione a risposta scritta in merito al cosiddetto Ddl Concorrenza con particolare riguardo alle parti nelle quali può presentare ingiustificate criticità per gli Enti Locali alla scelta della gestione di servizi in house. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4671 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di attuazione nel comune di Zola Predosa (BO) del progetto "Mettiamo radici per il futuro", finalizzato alla distribuzione gratuita di piante provenienti dai vivai forestali regionali. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4675 - Interrogazione a risposta scritta in merito ad una sentenza del Tribunale di Bologna relativa all'applicabilità del massimale di assistiti dei Medici di Medicina Generale. A firma del Consigliere: Lisei

 

4677 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di chiusura del periodo di isolamento, con particolare riferimento alle comunicazioni inviate dall'AUSL di Imola ai propri assistiti. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

4681 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire il ripristino del treno Frecciarossa 9303 Milano-Roma e per incrementare i collegamenti ferroviari ad Alta Velocità dei capoluoghi emiliani, in particolare Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4686 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire il ripristino delle corse di alcuni treni dell'Alta Velocità lungo la tratta Milano-Bologna. A firma del Consigliere: Occhi

 

4696 - Interrogazione a risposta scritta riguardo la comunicazione del Direttore dell'Ausl di Piacenza ai sindaci sul calo dei fondi del Pnrr destinati al territorio piacentino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4700 - Interrogazione a risposta scritta riguardo la soppressione operata da Trenitalia della fermata a Piacenza di due treni Frecciabianca. A firma del Consigliere: Rancan

 

4703 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di realizzare il collegamento alla rete acquedottistica delle utenze sparse presenti sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4708 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato di attuazione delle verifiche sull'attuale utilizzo del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA) con il coinvolgimento degli Uffici di Piano e dei Comitati dei 38 distretti sociosanitari. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini, Facci

 

4713 - Interrogazione a risposta scritta sulla distinzione tra i pazienti che vengono ricoverati negli ospedali per una patologia covid dipendente e quelli che accedono per altre patologie e sulla base del tampone d'ingresso risultano positivi al virus ma senza manifestare i relativi sintomi e complicazioni. A firma dei consiglieri Montevecchi, Pelloni, Bergamini, Stragliati, Marchetti Daniele, Facci

 

4714 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla recente proroga della Convenzione inerente la gestione del Servizio Mortuario tra l'Azienda Sanitaria Locale e i comuni del circondario Imolese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

4722 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere chiarimenti sulle decisioni adottate dall'Assessorato regionale alle Politiche per la Salute in merito allo screening anti-Covid dei sanitari e alla gestione delle liste d'attesa. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4724 - Interrogazione a risposta scritta in merito a una presunta violazione delle norme di deontologia professionale da parte di un medico di medicina generale attivo presso il comune di San Prospero (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4727 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla valorizzazione dei luoghi e delle opere di Carlo Rambaldi, artista italiano vincitore di tre premi Oscar. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4729 - Interrogazione a risposta scritta in merito al servizio di trasporto scolastico, con particolare riguardo ai disguidi riscontrati nei comuni di Casalgrande, Castellarano, Rubiera e Scandiano. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4731 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai recenti motivi di dissidio all'interno dell'Assessorato alle Politiche per la Salute e alla gestione delle liste d'attesa nel Sistema Sanitario Regionale, con particolare riguardo alle misure da adottare per recuperare i ritardi accumulati in seguito alla pandemia nell'erogazione delle prestazioni sanitarie. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4735 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata applicazione da parte della Regione Emilia-Romagna della L. 130/2001, in merito all'obbligo di prelievo di materiale biologico prima di procedere alla cremazione della salma, con particolare riguardo all'eventuale esigenza di eseguire indagini nei casi di decessi per sospetto Covid-19. A firma del Consigliere: Lisei

 

4743 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione dell'allacciamento alla rete idrica della Val di Zena (BO), in particolare sollecitando il comune di Pianoro a convocare incontri informativi con i residenti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4745 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla mancata trasmissione da parte della Regione Emilia-Romagna di alcuni dati richiesti dal Ministero per la Transizione ecologica per l'elaborazione del Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI). A firma della Consigliera: Piccinini

 

4748 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'attuale situazione delle oasi feline presenti sul territorio regionale, con particolare riguardo al loro adeguamento ai requisiti previsti dalla delibera di Giunta del 16 settembre 2013, n. 1302. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4750 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda, al pari delle altre Regioni italiane, garantire la distribuzione del farmaco "Baqsimi" spray nasale, indicato per il trattamento dell'ipoglicemia severa, in convenzionata, ovvero tramite le farmacie aperte al pubblico, al fine di agevolare i pazienti diabetici. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Pelloni, Bergamini, Marchetti Daniele

 

4756 - Interrogazione a risposta scritta per sapere come si intenda agire per dare risposta ai pazienti affetti da malattie rare che richiedono l'attivazione di servizi assistenziali domiciliari per la somministrazione dei farmaci e delle terapie. A firma della Consigliera: Rontini

 

4778 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla sospensione dell'attività medico ginecologica presso l'ospedale di Borgotaro (PR). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4781 - Interrogazione a risposta scritta sulle azioni da mettere in campo per contrastare la problematica dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), svolgere un'adeguata prevenzione e garantire sistemi di cura precoci ed efficaci. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4804 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative si intendano proporre relativamente al risparmio energetico. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4806 - Interrogazione a risposta scritta sul Piano di controllo della volpe (Vulpes vulpes) nel territorio della Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4824 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai piani regionali di accoglienza dei civili ucraini in fuga dalla guerra. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4836 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di una graduale eliminazione dei passaggi a livello sia sulla rete ferroviaria regionale che nazionale e alla situazione delle opere previste da RFI di sostituzione dei passaggi a livello esistenti sul territorio regionale e in particolare nel territorio della città metropolitana di Bologna. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Gerace, Caliandro, Pillati, Rontini

 

4852 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda adottare al fine di rendere i propri edifici efficienti dal punto di vista energetico. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4870 - Interrogazione a risposta scritta sulla caccia alla Marzaiola, rara specie di volatile, da monitorare in quanto a rischio di estinzione. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4871 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia stato predisposto un piano di pulizia dei fondali, nonché di disboscamento dagli alberi che occupano l'alveo e gli argini dei fiumi, in particolare per il fiume Lamone. A firma del Consigliere: Liverani

 

4874 - Interrogazione a risposta scritta sulla eccessiva proliferazione di daini nella Pineta di Classe (RA). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4887 - Interrogazione a risposta scritta circa l'esecuzione delle verifiche sulla situazione delle acque del Canale Galasso, all'altezza di strada Molino di Baganzola nel Comune di Parma. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

4890 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se siano in corso studi e censimenti sui due nuclei di popolazioni di daino (Dama Dama) di Lido di Classe (RA) e Lido di Volano (FE). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4891 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere il giudizio della Giunta in merito al testo di proposta di legge, adottato dalla Commissione permanente "Agricoltura" della Camera dei Deputati, di modifica della L. 157/1992 in materia di istituzione di istituti regionali per la fauna selvatica e di contenimento dei danni da questa provocati. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4976 - Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di utilizzare treni ad idrogeno sulla linea ferroviaria Faentina e alla effettiva sostenibilità economica del progetto. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4980 - Interrogazione a risposta scritta per valutare la possibilità, di concerto con il gestore Seta spa, di adottare una deroga al regolamento di trasporto pubblico locale per esonerare i disabili visivi dall'obbligo di convalida degli abbonamenti annuali/mensili. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4981 - Interrogazione a risposta scritta in merito al potenziamento dell'asset ferroviario e del trasporto su ferro e sulla realizzazione della strada Cispadana extraurbana. A firma del Consigliere: Mastacchi

4985 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le valutazioni della Regione circa il risultato emerso dal monitoraggio Indire 2021 sui corsi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) emiliano-romagnoli. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4989 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per procedere a celeri interventi di recupero e manutenzione di alcune aree dell'autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di Imola, nell'imminenza del Gran Premio di Formula Uno dell'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

4994 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla ripartizione dei fondi stanziati per gli interventi previsti sul tratto emiliano romagnolo della linea ferroviaria Bologna – Lecce. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5010 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda allineare il numero dei mediatori linguistici e interculturali alle crescenti esigenze legate all'arrivo dei profughi ucraini, anche nell'ottica di una programmazione per i prossimi mesi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5012 - Interrogazione a risposta scritta sull'inserimento dell'area dell'azienda Orbit di Vigarano Mainarda (Fe) nel Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022_2027, per una bonifica totale del sito in oggetto. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5016 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori di manutenzione e recupero del Ponte di Olina, nel comune di Pavullo nel Frignano (MO) e all'opportunità di costruire un ponte mobile (c.d "tipo bailey") per agevolare il passaggio dei residenti, fino alla riapertura della struttura. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5025 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'avviso pubblico di Arpae per l'assegnazione di una concessione di occupazione di area demaniale per taglio della vegetazione riparia lungo il Torrente Lavino tra i comuni di Zola Predosa e Bologna. A firma della Consigliera: Zamboni

 

In data 28 aprile 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport e Legalità”, alla interrogazione oggetto n. 4955:

 

4955 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'opportunità di valutare l'adozione di misure legali al fine di tutelare i diritti e gli interessi dei lavoratori in un caso nel quale si ipotizza l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

 

In data 4 maggio 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Bilancio Affari generali ed istituzionali”, alla interrogazione oggetto n. 4826:

 

4826 - Interrogazione a risposta orale in commissione per verificare se nel rapporto di locazione passiva degli immobili di viale Aldo Moro 32, 34, 36 e 38, a Bologna, sia stato osservato il principio della corretta gestione delle risorse pubbliche e, in particolare, se siano stati rispettati gli obiettivi e le finalità della L.R. 1/2014. A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni

 

In data 5 maggio 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport e Legalità”, alla interrogazione oggetto n. 4851:

 

4851 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito all'Ares (Anagrafe regionale edilizia scolastica) e all'assenza dei dati sulla sicurezza previsti dal D.Lvo 81/2008. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Pompignoli, Pelloni, Rainieri, Rancan, Delmonte

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Politiche economiche”, nella seduta del 26 aprile 2022, ha esaminato la petizione in oggetto:

 

4139 - Petizione popolare in materia di caccia nelle zone limitrofe al Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di parziale ammissibilità n. 53 del 28 10 21) formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 22/04/2022 al 05/05/2022

 

DPGR n. 64 del 29/04/2022

Modifica composizione Nucleo Regionale Conti Pubblici Territoriali dell’Emilia-Romagna, costituito con proprio Decreto n. 1/2009 e successivamente modificato con i Decreti n. 203/2010, n. 211/2016, n. 48/2018 e n.33/2019

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 8 prot. NP/2022/1022 del 09/05/2022)

 

LA PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Petitti

Bergamini

 

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