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206.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 19 APRILE 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6720

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'aggiornamento del Decreto Flussi per aumentare le quote di assegnazione, per la nostra regione, di lavoratori stagionali dei settori agricolo e alberghiero turistico nell'imminenza della stagione estiva. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Rontini, Daffadà

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PIGONI (BP)

COLLA, assessore

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 6725

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'intenzione di HERA SpA di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio (BO), attualmente utilizzato per effettuare i servizi di raccolta rifiuti dei comuni limitrofi. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

MASTACCHI (RCPER)

COLLA, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 6728

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto sia l'interlocuzione con il Governo relativamente al decreto interministeriale sull'individuazione delle aree idonee all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al decreto attuativo sulle comunità energetiche. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

AMICO (ERCEP)

COLLA, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 6722

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto è il confronto con il Governo per il Contratto di Programma di Anas e se include tutte le previsioni di maggior criticità della nostra regione con le conseguenti risorse finanziarie. A firma dei Consiglieri: Costi, Mori, Costa, Paruolo, Zappaterra, Montalti, Bulbi, Sabattini, Caliandro, Pillati, Rontini, Gerace, Daffadà

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

COSTI (PD)

CORSINI, assessore

COSTI (PD)

 

OGGETTO 6711

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito a un possibile depotenziamento del reparto di Ortopedia dell'Ospedale Franchini di Montecchio (RE). A firma del Consigliere: Cuoghi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

CUOGHI (FdI)

DONINI, assessore

CUOGHI (FdI)

 

OGGETTO 6732

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per far fronte alle criticità gestionali dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, con particolare riguardo alla carenza di personale. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PICCININI (M5S)

DONINI, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6729

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere le valutazioni della Giunta su un questionario proposto agli studenti del Liceo scientifico di Viserba. A firma del Consigliere: Montevecchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

MONTEVECCHI (Lega)

SALOMONI, assessora

MONTEVECCHI (Lega)

 

OGGETTO 6715

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici del settore turistico e all'opportunità di istituire, nell'ambito del Patto per il Lavoro e il Clima della Regione Emilia-Romagna, un tavolo permanente di confronto sul settore del turismo. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

COLLA, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETO 6731

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'applicazione dello stato di emergenza per l'eccezionale afflusso di migranti. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

CASTALDINI (FI)

TARUFFI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETO 6733

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito a una possibile revisione dei criteri di assegnazione degli alloggi ERP, con particolare riguardo al criterio della residenzialità storica.A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Daniele (Lega)

LORI, assessora

MARCHETTI Daniele (Lega)

 

Saluto agli studenti dell’Università di Bologna

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 6724

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per estendere il riconoscimento degli indennizzi anche alle imprese del settore della pesca e dell'acquacoltura colpite dagli eventi meteorologici eccezionali verificatisi tra il 22 novembre e il 5 dicembre 2022, in provincia di Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra, Bulbi, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

FABBRI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

FABBRI (PD)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Rinvio in Commissione delle risoluzioni oggetti 6552 e 6647

PRESIDENTE (Rainieri)

CASTALDINI (FI)

GERACE (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Sui processi verbali nn. 200 – 201 – 202 – 203 – 204 – 205

PRESIDENTE (Rainieri)

FACCI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (Lega)

FACCI (Lega)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

FACCI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,00

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 206 del giorno 19 aprile 2023.

Sono computati come presenti ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini e il consigliere Bessi, assenti per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza la presidente Petitti, la vicepresidente della Giunta Priolo, l’assessore Mammi e il consigliere Delmonte.

Il consigliere Sabattini ha informato che si collega da remoto a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Zamboni): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 6720

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all’aggiornamento del Decreto Flussi per aumentare le quote di assegnazione, per la nostra regione, di lavoratori stagionali dei settori agricolo e alberghiero turistico nell’imminenza della stagione estiva. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Rontini, Daffadà

 

PRESIDENTE (Zamboni): Partiamo dalla seconda interrogazione, oggetto 6720: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito all’aggiornamento del Decreto Flussi per aumentare le quote di assegnazione, per la nostra regione, di lavoratori stagionali dei settori agricolo e alberghiero turistico nell’imminenza della stagione estiva.

Aspettiamo che la collega Pigoni riesca a collegarsi.

Consigliera Pigoni ha la parola per illustrare l’interrogazione.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Premesso che con il cosiddetto “Decreto Flussi”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 gennaio 2023, sono state fissate le quote dei lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia per lavorare in una quota massima di ingressi pari ad 82.705 unità, 44.000 delle quali riservate agli ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo, turistico, alberghiero; considerando che, per quanto riguarda la regione Emilia-Romagna, le quote di assegnazione previste per motivi di lavoro subordinato stagionale in questi settori sono pari a 557, per le quali il datore di lavoro presenti richiesta di nulla osta, e 1.537 le cui istanze di nulla osta siano presentate da organizzazioni professionali dei datori di lavoro di CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle cooperative, il click day dello scorso 27 marzo per raccogliere le domande di ingresso di stranieri da parte dei datori di lavoro si è chiuso con un overbooking per 82.000 posti disponibili. Sono arrivate infatti 240.000 domande per l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, come ampiamente pronosticato alla vigilia si è andati oltre alle quote previste dal Decreto Flussi con richieste triple, tra le quali l’Emilia-Romagna con oltre 11.000 rispetto alle quote concesse.

Inoltre, il Decreto Flussi approvato introduce un nuovo step alla procedura di concessione dei nullaosta, ossia la preventiva verifica di lavoratori disponibili in Italia per l’attività offerta dal datore di lavoro. Tuttavia, pur non essendo la verifica necessaria per i lavoratori stagionali, le quote di assegnazioni di lavoratori stagionali risultano inspiegabilmente maggiori proprio nelle Regioni nelle quali vi è il più alto numero di percettori di Reddito di cittadinanza.

Nell’imminenza della stagione della raccolta e della stagione turistica estiva, essendo in presenza in Emilia-Romagna di una domanda di lavoro e di cittadinanza che ha una sia dimensione quantitativa, sia una qualitativa, che non trova effettiva risposta nella mera e temporanea apertura dei flussi migratori prevista dal Decreto Flussi, gli imprenditori e le associazioni di categoria dei settori agricolo e alberghiero-turistico segnalano che il numero delle quote assegnate alla nostra Regione per i lavoratori stagionali è notevolmente insufficiente a colmare il fabbisogno di manodopera necessario, con il rischio inoltre di favorire la pratica del lavoro nero, del caporalato e dello sfruttamento delle persone in clandestinità.

Si interroga la Giunta regionale per sapere se intenda attivarsi presso il Governo e le Istituzioni competenti affinché, nel più breve tempo possibile, venga previsto un aggiornamento del Decreto Flussi, orientato verso un aumento delle quote di assegnazione per la nostra Regione di lavoratori stagionali dei settori agricolo e alberghiero-turistico, nonché alle reali esigenze segnalate dal sistema. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Colla per la risposta.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera. Risulta assolutamente evidente come le quote previsto dal cosiddetto Decreto Flussi, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26/1/2023, pari a poco meno di 83.000 lavoratori stranieri, di cui 44.000 destinati al lavoro stagionale in agricoltura e nel turismo alberghiero soprattutto, siano assolutamente inadeguate per dare risposte alle esigenze delle imprese nel nostro Paese e nella nostra Regione.

Vi do un dato a consuntivo della nostra Regione per avere l’idea della dimensione. Nel settore agroindustria, servizi, edilizia, turismo, questi quattro settori hanno nel 2022 circa 1.000.000 di occupati e dentro a quel milione di occupati ci sono 200.000 stagionali strutturali, che hanno bisogno di avere una risposta. Quindi do a voi il calcolo matematico, 2000 le quote, 200.000 il bisogno, quindi siamo dentro a un’esigenza che non può essere discussa nell’emergenza, ma deve essere un’idea strutturale nel tempo, per evitare anche, ovviamente, una gestione che crea problemi alle nostre comunità, ma che crea problemi soprattutto ai bisogni del lavoro, ai bisogni anche di chi vuole stare nella legalità.

Al Click Day del 29 marzo sono state oltre 250.000 le richieste, più del triplo di quote previste dal decreto. Il Click Day sono solo le richieste per lavoro non stagionale, perché quello stagionale non è Click Day, quindi stiamo parlando di richieste di lavoro subordinato, a tempo determinato e indeterminato ma non stagionale. Quindi, a queste vanno aggiunte le richieste stagionali di cui stiamo facendo un censimento per capire la dimensione, ma vi ho già dato il tratto come sopra.

Il numero dei decreti flussi sono assolutamente distanti dalle domande del mondo produttivo a tal punto da pregiudicare sia le fasi di raccolta e lavorazione dei prodotti agricoli, sia la stagione turistica, entrambe ormai in fase di avvio.

Si pone quindi in maniera evidente una grande questione politica ed economica per il Governo del nostro Paese. Occorre cioè una nuova chiave di lettura: a nulla serve agitare lo spettro dell’immigrazione confinandolo in una disfunzione ancorata al tema della sicurezza.

Occorre invece una nuova capacità di analisi e di governo dei processi in grado di rispondere ai bisogni del Paese, coinvolgendo il sistema del Paese, coinvolgendo la rappresentanza del Paese. Non mancano certo gli esempi in Europa: Germania, o fuori dall’Europa, Canada, sul tema della governance di questi fenomeni.

La mancata risposta alle reali esigenze occupazionali attraverso una revisione delle quote previste produrrà inevitabilmente lavoro nero, caporalato, con evidenti conseguenze sul piano della legalità, della sicurezza dei luoghi di lavoro e nelle comunità locali, lasciando queste persone nella clandestinità, e ovviamente, nella disperazione. Invece, che sia non stagionale, oppure stagionale, tu hai la tracciabilità del soggetto, ma soprattutto se fai la stagionalità, hai la possibilità di prendere la NASPI, quindi avere quel minimo vitale che ti permette di stare nei nostri territori e di fare l’operazione ponte rispetto alla prossima stagionalità.

D’altra parte, le proposte non mancano da parte delle organizzazioni sindacali, delle associazioni delle imprese, oltre alla valutazione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, del CNEL. Nelle politiche migratorie, anche nella regolazione degli ingressi, non bisognerebbe parlare di immigrazione generale, ma di categorie specifiche. In Italia la legge prevede una ventina di diverse tipologie di permessi di soggiorno. La distensione delle causali per l’ingresso e il soggiorno dovrebbe essere una regola di base. Lo stesso Decreto Flussi del 2019 individuava gruppi specifici di beneficiari (fonte CNEL).

Anche per la nostra regione la stagione estiva è a forte rischio. I 1.537 lavoratori, citati anche dalla consigliera, stagionali assegnati sono assolutamente insufficienti. Per questo, assieme ai colleghi assessori Corsini e Mammi abbiamo scritto ai Ministri Urso, Calderone, Lollobrigida e Santanchè per rappresentare con determinazione la richiesta di aggiornare il Decreto Flussi, adeguandolo alle reali necessità, come peraltro segnalato dal sistema imprenditoriale attraverso le associazioni di categoria e da Unioncamere regionali, riconfermando come sempre la nostra disponibilità al confronto.

Allo stesso tempo, il presidente Bonaccini ha convocato nella giornata di oggi i firmatari del Patto per il lavoro e per il clima per condividere a quel tavolo l’analisi, le prospettive e le proposte relative alle esigenze che ci sono state manifestate sia dal sistema dell’impresa, tutto, sia dalle organizzazioni sindacali, ma anche dagli enti locali, essendo anche loro coinvolti per i bisogni ovviamente territoriali che anche loro hanno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Pigoni per la replica.

 

PIGONI: Ringrazio l’assessore per la sua puntuale risposta. È una situazione certamente preoccupante per la nostra regione. Sono molto soddisfatta di come gli assessori hanno scelto di muoversi chiedendo questo ulteriore confronto al Governo e anche della notizia di questo tavolo, dell’incontro con gli stakeholder del Patto per il lavoro e per il clima che farà il presidente Bonaccini oggi.

Trovo anch’io, oltre che insufficienti le persone che arriveranno e verranno appunto messe al lavoro, ma insufficienti per sostenere le problematiche di questi settori, che nei prossimi mesi estivi si vedranno costretti purtroppo ad agire diversamente se non ci saranno modifiche. Quindi, in questa situazione molto preoccupante, è una parte soltanto di questa mala gestione che il Governo sta attuando per quello che riguarda l’immigrazione.

Grazie.

 

OGGETTO 6725

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all’intenzione di HERA SpA di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio (BO), attualmente utilizzato per effettuare i servizi di raccolta rifiuti dei comuni limitrofi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula oggetto 6725, in merito all’intenzione di HERA Spa di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio, attualmente utilizzato per effettuare i servizi di raccolta rifiuti dei Comuni limitrofi.

L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi, che ha la parola per l’illustrazione.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

HERA, in occasione della cessione di azienda da parte dei Comuni soci di COSEA, sottoscrisse un preciso accordo, impegnandosi infatti a mantenere il livello dell’occupazione sul territorio, anche con l’applicazione della clausola sociale per la tutela dei lavoratori delle imprese subappaltatrici affidatarie ed in particolare a tutelare e mantenere i presìdi territoriali, le sedi territoriali con la finalità di migliorare i servizi.

Negli anni fra il 2020 e il 2021 sono state migliorate le 14 stazioni ecologiche di HERA nell’Appennino emiliano e sono state coinvolte progressivamente in un programma di rinnovo concordato con le Amministrazioni comunali. Sono state infatti migliorate e fatta la manutenzione degli spazi, per renderle più agevoli per i cittadini di quei territori.

Recentemente HERA ha manifestato l’intenzione di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio, cantiere attualmente utilizzato come sede per effettuare i servizi di raccolta rifiuti nei Comuni del bacino del Setta. Qualora la chiusura fosse confermata, verrebbero disattesi gli accordi sottoscritti in precedenza con le organizzazioni sindacali e i Comuni.

Le organizzazioni sindacali hanno già provveduto a chiedere un incontro urgente con i rappresentanti dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e della Città Metropolitana per verificare la situazione e, nel caso, per scongiurare questa ipotesi. Infatti, l’eventuale assenza di presìdi territoriali nella Valle del Setta pregiudicherebbe pesantemente, in prospettiva, l’occupazione sul territorio e determinerebbe un rilevante aumento del rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori coinvolti, un maggiore impatto ambientale e molto probabilmente un peggioramento della qualità dei servizi su questo territorio.

Il rischio, infatti, è che tutto venga centrato nella Valle del Reno, in località Marano di Gaggio Montano, dove da recenti notizie di stampa si apprende che è nato il nuovo polo dei servizi del gruppo HERA, sede unica del territorio della montagna, quale primo, grande risultato del più ampio riassetto logistico di tutte le sedi, che il gruppo intende realizzare al fine di razionalizzare le attività delle sedi operative.

La popolazione e i lavoratori di quei territori temono che, come in altri settori quali ad esempio i servizi sanitari, per questa riorganizzazione HERA penalizzi in particolare i lavoratori e i servizi di quelle zone.

Immaginiamo un lavoratore che oggi parte da Rioveggio, che domani si troverebbe a dover valicare la montagna per andare a recuperare il mezzo operativo nella Valle del Reno, per poi tornare con il mezzo, in molti casi mezzo pesante, nella Valle del Setta per svolgere le sue attività, per poi tornare nuovamente la sera, a fine turno, a depositare il mezzo nella Valle del Reno e tornare nuovamente a casa con il mezzo proprio. Cosa significherebbe questo per l’ambiente e per il lavoratore? Quali rischi si corrono anche dal punto di vista del rischio professionale, perché viaggiare in strada sappiamo che in molti casi, anche con la brutta stagione, diventa molto rischioso.

Si interroga quindi la Giunta per sapere se è a conoscenza della manifestata intenzione di HERA di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio e, nel caso, se intende attivarsi e con quali iniziative affinché venga garantita la continuità delle funzioni attualmente gestite, al fine di valorizzare tutte le lavoratrici e i lavoratori, le loro professionalità e il mantenimento dell’occupazione sul territorio, con l’obiettivo di migliorare i servizi offerti alla cittadinanza, il contenimento delle tariffe e tutelare i presìdi territoriali dell’Appennino, soprattutto in questo momento particolare e complesso, in cui è in corso la delicata transizione delle modalità di raccolta previste per approdare alla tariffa puntuale, con un’attenzione massima ad evitare disagi e disservizi per la cittadinanza della montagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Colla per la risposta.

 

COLLA, assessore: Grazie.

Ringrazio il consigliere. Attualmente, presso la sede logistica di Rioveggio sono in attività sei autisti e un coordinatore, tutti ex dipendenti COSEA, oggi integrati all’interno del gruppo HERA.

In previsione della chiusura della discarica per i rifiuti urbani e speciali di Ca’ dei Ladri, sita in Comune di Gaggio Montano, HERA prevede di attuare ottimizzazioni logistiche dei tragitti, delle raccolte e dei conferimenti dei rifiuti urbani che dovranno avvenire presso l’impianto di termovalorizzazione di via Frullo (Granarolo, Emilia). In particolare, entro la fine del 2023 il nuovo assetto logistico della raccolta e del conferimento dei rifiuti a servizio delle aree appenniniche interessate dall’interrogazione assembleare prevede l’operatività dei mezzi dalla sede di Gaggio Montano e il conferimento all’impianto di via Frullo.

Quest’azione è determinata dal fatto che l’attuale sede logistica di Rioveggio diventerebbe ampiamente inefficiente nel giro di raccolta e conferimento con partenza da Rioveggio, raccolta sul territorio montano, conferimento quindi al Frullo, infine, rientro a Rioveggio.

Il progetto prevede che la raccolta venga gestita in orario diurno presso i diversi territori sopracitati, con personale localizzato presso la sede di Marano di Gaggio Montano. Il conferimento verso l’impianto di smaltimento del Frullo avverrà in orario serale e notturno. Per tale motivo l’operazione prevede il potenziamento delle risorse dedicate al servizio del territorio ed operanti presso la sede di Marano di Gaggio Montano.

Ci risulta che HERA abbia avviato un confronto sindacale per la ricollocazione del personale potenzialmente interessato dall’ipotizzata chiusura della sede logistica di Rioveggio. Coerentemente con le tutele previste dai vigenti accordi sindacali, l’assicurazione ai dipendenti di incentivi economici legati alla maggiore distanza che i lavoratori dovranno percorrere rispetto alle proprie abitazioni e al contempo la possibilità, da parte dei dipendenti stessi, di optare tra la sede logistica di Marano di Gaggio Montano o eventualmente la sede di via Frullo a Granarolo.

Le politiche di gestione dei rifiuti sono oggetto di confronto in ambito ATERSIR tra i sindaci e il soggetto gestore. La tutela contrattuale dei lavoratori è oggetto di confronto tra le organizzazioni sindacali e HERA Spa. Come sopra richiamato, naturalmente nel rispetto delle rappresentanze, seguiremo gli sviluppi del confronto.

Si evidenzia infine che, anche dal punto di vista normativo, è previsto che il gestore mantenga piena autonomia gestionale ai fini regolatori del contratto vigente, nel rispetto degli obiettivi fissati dallo stesso. Comunque, terremo monitorata l’evoluzione del loro autonomo confronto in sede sindacale e imprenditoriale per agevolare soluzioni e accordi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Mastacchi per la replica.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore, per la risposta, che naturalmente mi trova assolutamente insoddisfatto, perché in effetti, nella risposta che sicuramente HERA le ha confezionato da darmi, si trovano tutte le conferme di quelli che erano i miei timori e le mie paure, cioè il fatto di togliere un presidio territoriale mettendo in condizione i lavoratori di quel territorio di doversi spostare, dando loro due alternative che sono comunque entrambe molto scomode, perché una prevede di valicare una montagna e fare la partenza del lavoro dalla valle vicina; l’altra è quella addirittura di dover attraversare, di scendere a valle e attraversare tutta la città di Bologna per arrivare al Frullo. Sono comunque due proposte che sono assolutamente logisticamente sconvenienti per entrambi i casi, appunto.

La cosa più grave che io ritengo che sia contenuta in questa risposta è il fatto che viene completamente disatteso, appunto, quell’accordo che era stato sottoscritto in occasione della cessione delle quote della società, trattativa della quale io stesso ho fatto parte e che vedeva questa situazione del mantenimento dei presidi territoriali come punto centrale.

Quindi oggi, a pochissimi anni di distanza, credo che siano solo tre anni e mezzo o quattro anni, si vede disattendere un accordo che era un po’ il fulcro di tutta la trattativa che fu fatta a quel tempo. Per cui anticipo già che ci saranno altre attività. Non so ancora quali però, per quanto mi riguarda, cercherò di coinvolgere il territorio, i sindaci, eccetera, perché, se c’è ancora una possibilità perché questo non avvenga, sarà mia cura che venga percorsa. Grazie.

 

OGGETTO 6728

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto sia l’interlocuzione con il Governo relativamente al decreto interministeriale sull’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al decreto attuativo sulle comunità energetiche. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula oggetto 6728, per sapere a che punto sia l’interlocuzione con il Governo relativamente al decreto interministeriale sull’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al decreto attuativo sulle comunità energetiche.

La illustra il consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

La normativa statale in materia di energia rinnovabile recentemente entrata in vigore, in particolare il decreto legislativo n. 199 del 2021, che è poi, a sua volta, l’attuazione della direttiva comunitaria n. 2018 del 2001 del Parlamento e del Consiglio europeo, con le sue successive modifiche, ha modificato il quadro normativo di settore senza trovare ancora completa attuazione.

La normativa, nel prevedere un nuovo sistema di localizzazione degli impianti fotovoltaici sul territorio nazionale, demanda l’individuazione in via generale delle zone...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, consigliere, se la interrompo.

Chiedo a tutti di abbassare il tono della voce nei vari conciliaboli, per non impedire al consigliere di svolgere il suo intervento. Grazie.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Demanda l’individuazione in via generale delle zone reputate idonee e non idonee all’installazione di impianti a uno o più decreti interministeriali, da approvare previa intesa in Conferenza Unificata.

La normativa demanda inoltre alle Regioni la successiva individuazione delle aree idonee, conformemente ai princìpi e ai criteri stabiliti dei suddetti decreti e intese, ma allo stesso tempo individua in via diretta e transitoria alcuni ambiti idonei ai fini dell’installazione di impianti fotovoltaici, fino all’adozione dei suddetti decreti e intese.

Inoltre, le comunità energetiche rinnovabili, che sono state oggetto anche di una legge regionale innovativa e particolarmente propositiva, sono associazioni di cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole e medie imprese, che decidono di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare, consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale, per sostenere le quali la Regione Emilia-Romagna ha approvato la legge regionale n. 5 del 2002.

Il Ministro dell’ambiente e sicurezza energetica ha recentemente annunciato che l’Italia arriverà a costruire fino a 20.000 comunità energetiche, ma per farlo è necessario approvare il decreto attuativo atteso da tempo, che possa sbloccare i fondi specifici che sono previsti dal PNRR. Si tratta di oltre 2 miliardi di euro, indicati alla voce “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo” nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, con il quale si intende fornire sostegno alle Comunità energetiche, in particolare ai Comuni con meno di 5.000 abitanti.

I suddetti decreti però non sono stati ancora approvati, e questo determina una grave incertezza nel quadro giuridico di riferimento per gli operatori del settore e per le pubbliche amministrazioni competenti, a curare la formazione dei titoli amministrativi necessari all’installazione e all’esercizio degli impianti. In pratica, mancano ancora diverse indicazioni, sia per quanto riguarda il tema delle aree idonee, di cui sarà oggetto anche una discussione in Commissione, e in questa Assemblea, così come mancano i decreti attuativi per le Comunità energetiche. Questo ovviamente rallenta decisamente la possibilità di introdurre e di accompagnare la trasformazione di produzione energetica da fonti rinnovabili che abbiamo sancito all’interno del nostro piano energetico regionale, e che di conseguenza rallenta anche la sostenibilità di tutto quanto l’impianto che dobbiamo conseguire, mentre ci si attarda su altre tipologie di decreto.

A questo punto, chiediamo alla Giunta a che punto sia giunta l’interlocuzione con il Governo relativamente al decreto interministeriale sull’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al decreto attuativo sulle Comunità energetiche.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Colla per la risposta.

 

COLLA, assessore: Grazie, consigliere, che mi permette anche di consegnare a tutti noi e a tutti voi il punto, la fotografia della situazione su un atto così importante.

In merito alla richiesta del consigliere all’interlocuzione regionale con il Governo relativamente all’approvazione del decreto interministeriale sull’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al decreto attuativo sulle Comunità energetiche, si evidenzia quanto segue: in merito al primo punto del decreto legislativo n. 199/2021 prevede che lo Stato debba definire princìpi e criteri omogenei per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili aventi una potenza complessiva almeno pari a quella individuata come necessaria dal Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili.

Tale individuazione deve essere effettuata con uno o più decreti interministeriali assunti di concerto tra il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero della cultura e il Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare delle foreste.

Il decreto, visti gli importanti risvolti sui territori regionali necessita per la sua approvazione dell’intesa in sede di Conferenza Unificata.

La norma richiamata prevedeva un termine per l’approvazione dei decreti fissato in 180 giorni all’entrata del decreto legislativo n. 199/2021, avvenuta il 15 dicembre 2021. Pertanto i decreti avrebbero dovuto essere approvati entro la metà del mese di maggio 2022. Tale termine non è stato rispettato e, nelle more dell’approvazione dei criteri, nel mese di luglio 2022 sono stati tenute, nell’ambito del coordinamento energia delle Regioni, delle riunioni coi tecnici ministeriali funzionali alla definizione dei criteri per la localizzazione degli impianti a fonte rinnovabile.

Dal luglio 2022, stante anche l’avvicendamento governativo avvenuto nell’autunno scorso, sono state inoltrate richieste al Ministro, anche attraverso il coordinamento energia delle Regioni, al fine di riprendere l’interlocuzione su questo importantissimo tema, anche in funzione dell’espressione dell’intesa in sede di Conferenza unificata. Ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro, se non dichiarazioni del Ministro, da cui si evince che questa è una delle sue priorità.

In base a quanto disposto dall’articolo 20 del decreto legislativo, le Regioni dovranno individuare le aree idonee con propria legge entro 180 giorni decorrenti dall’approvazione dei decreti sopra richiamati. Fino all’approvazione dei criteri, le Regioni non possono intervenire individuando aree idonee, come da ripetute espressioni giurisdizionali. Occorre però ricordare che, nelle more della definizione dei criteri sopramenzionati, lo Stato è intervenuto più volte ampliando la casistica delle aree idonee, contenuta nell’articolo 8 del decreto, focalizzando l’attenzione su impianti fotovoltaici e eolici, come da indicazione del PNIEC.

Tale individuazione impatta anche con le regole localizzative relativamente agli impianti fotovoltaici che la Regione si era data con la delibera dell’Assemblea legislativa n. 28/2010. Conseguentemente la Giunta con la delibera n. 214 del 2023 ha provveduto ad aggiornare i criteri che orientano i soggetti pubblici e privati, come da richiesta anche del sistema delle associazioni e organizzazioni sindacali, per una corretta localizzazione degli impianti fotovoltaici di cui alla delibera assembleare n. 28/2010.

Alla luce della normativa statale appena richiamata e con l’obiettivo di promuovere un celere sviluppo di questi sistemi di produzione energetica, ha ampliato i criteri di aree idonee. La delibera n. 214/2023 è una proposta all’Assemblea legislativa. Pertanto, nell’iter di approvazione potrà essere modificata ed accogliere suggerimenti che verranno anche dai consiglieri. Essa inoltre è stata prevista proprio nelle more dell’emanazione del decreto nazionale relativo alle aree idonee. È evidente che la nostra decisione è nelle more di una decisione che deve arrivare a livello nazionale.

In merito al secondo punto, relativo al decreto di incentivazione delle comunità energetiche, evidenzio che il Ministero ha avviato un confronto con le Regioni in merito all’attuazione della misura del PNRR M2C2.1, Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabili, investimento 1.2, promozione rinnovabili per comunità energetiche e l’autoconsumo all’inizio del 2022, che prevede incentivazioni per le comunità energetiche e le forme di autoconsumo collettivo, da realizzare nei Comuni con meno di 5.000 abitanti.

Successivamente è stata avviata una consultazione pubblica cui la Regione ha partecipato, ci risulta che il Ministero abbia mandato alla Commissione europea il testo contenente i nuovi incentivi sia per le comunità da realizzare in attuazione del PNRR, sia per le altre. Ad oggi, il testo inviato in Commissione non è stato consegnato formalmente alle Regioni, nonostante una richiesta formulata anche attraverso il coordinamento energia.

Ricordo che la Regione, nelle more dell’emanazione dei decreti e incentivi nazionali in attuazione della legge regionale n. 5/2022, Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili, degli auto-consumatori di energie rinnovabili che agiscono qualitativamente anche al fine di far sì che i nostri territori siano pronti ad accedere incentivi nazionali, una volta definito e approvato un bando per la costituzione delle nuove CER.

Il bando si è chiuso il 9 marzo scorso ed ha avuto un enorme successo. Sono infatti arrivate 141 candidature, esaurendo le risorse a disposizione.

La Regione, inoltre, al fine di stimolare gli Enti territoriali ad effettuare il censimento delle superfici per localizzazioni di impianti a servizio delle comunità energetiche rinnovabili, previsto dall’articolo 3 della legge n. 5/2022, ha provveduto ad inviare un questionario per rilevamento degli Enti interessati. Per ora hanno risposto 107 Comuni (comunque tanti) e 4 Province.

In sintesi, c’è un vuoto decisionale del Governo in merito a un provvedimento indispensabile per raggiungere gli obiettivi di rinnovabili che ci siamo dati tutti a tutti i livelli, obiettivi che, se non vengono definiti con la decisione del Governo, rischiano di mettere in difficoltà anche tutto il sistema degli investimenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Amico per la replica.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Sono ovviamente soddisfatto della risposta, molto meno dei contenuti, perché emerge come su due punti decisivi per la trasformazione energetica del nostro Paese siamo latitanti non tanto come Regione, ma come Stato, in merito alla definizione delle aree idonee e in merito ai decreti attuativi per le comunità energetiche, quindi, sostanzialmente, nonostante siano passati più di cento giorni dall’insediamento del Governo, su materie di questo tipo non è stata applicata la stessa urgenza che abbiamo visto applicare, per esempio, con la decretazione circa la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Questo ci fa dire come e quanto, rispetto agli obiettivi di transizione energetica che dobbiamo affrontare non solo come Emilia-Romagna ma come Paese tutto, la disattenzione e l’incapacità di incidere seriamente su queste materie ancora oggi è piuttosto evidente.

Ringrazio quindi l’assessore per la risposta puntuale; chiedo anche la forma scritta da tenere agli atti. Seguiremo con attenzione il percorso di attuazione della nostra delibera che sarà in discussione nelle prossime settimane all’interno della Commissione, ma soprattutto rileviamo come il bando istitutivo delle Comunità energetiche abbia raccolto un interesse molto superiore rispetto alle aspettative, quindi ci dice, al pari di altri provvedimenti, che la società emiliano-romagnola è pronta a cogliere il punto della transizione.

È ovvio che questo rischia di essere vanificato da una inadempienza governativa, che risulta evidentemente palese dalle parole che oggi ha riportato l’assessore.

Grazie.

 

OGGETTO 6722

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto è il confronto con il Governo per il Contratto di Programma di Anas e se include tutte le previsioni di maggior criticità della nostra regione con le conseguenti risorse finanziarie. A firma dei Consiglieri: Costi, Mori, Costa, Paruolo, Zappaterra, Montalti, Bulbi, Sabattini, Caliandro, Pillati, Rontini, Gerace, Daffadà

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula, oggetto 6722, per sapere a che punto è il confronto con il Governo per il contratto di programma di Anas e se include tutte le previsioni di maggior criticità della nostra regione con le conseguenti risorse finanziarie.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Costi, Mori, Costa, Paruolo, Zappaterra, Montalti, Bulbi, Sabattini, Caliandro, Pillati.

La illustra la consigliera Palma Costi.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione nasce perché come consiglieri veniamo spesso sollecitati su strade, o tratti di strade che necessitano di manutenzioni anche importanti, oppure di nuovi tratti, varianti o pezzi nuovi e sono spesso delle arterie fondamentali.

Io vengo sollecitata sul mio territorio, che è Modena, però i colleghi vengono sollecitati rispetto ad opere stradali importanti nei loro territori. Ogniqualvolta interloquiamo per capire come sono i lavori, scopriamo che sono strade statali e che sono strade la cui gestione è stata affidata ad Anas.

In Emilia-Romagna Anas gestisce una rete stradale ed autostradale molto importante, perché sono 1.200 chilometri. Sono tratti fondamentali perché c’è il raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi, i tratti regionali della via Emilia, la SS568 di Crevalcore, la SS16 Adriatica, la E45 della Romagna, la SS12 dell’Abetone e del Brennero, la SS309 della Romea e altre che chiaramente non ho citato.

Ad Anas compete anche l’attività di manutenzione, adeguamento e monitoraggio di queste infrastrutture. Allora, ogni volta ci viene giustamente detto che questi interventi infrastrutturali da parte di Anas sono possibili solo all’interno della cornice del contratto di programma, che è lo strumento che assegna le risorse pubbliche all’azienda, appunto, per realizzare queste opere.

Queste opere di cui parliamo attendono da molto tempo di essere oggetto di investimenti. Nel 2021 sappiamo che il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha avviato una prima consultazione delle Regioni per definire le nuove opere da finanziare, ma non abbiamo conoscenza di come questo confronto sta proseguendo. Sappiamo che il Ministero ha proposto al CIPESS, che è il Comitato interministeriale per la programmazione, degli addendum per il 2021 e 2022 per il contratto di programma, ma anche su questo non abbiamo chiaramente notizie.

Sappiamo però con certezza che nel 2023 a favore di Anas, a livello nazionale, lo stanziamento è di 2 miliardi e 250 milioni di euro, che riteniamo probabilmente non sufficienti per rispondere alle esigenze di manutenzione e anche di nuove opere per tratti stradali fondamentali. Vorrei ricordare che questi tratti stradali sono importantissimi per una regione come la nostra fortemente industrializzata, con un’agricoltura ricchissima, un terziario forte e un turismo particolarmente importante, oltre al fatto che noi siamo una regione che è trasversale, come dice sempre il presidente della Regione. Quindi siamo l’asse di attraversamento tra il nord e il sud.

Siamo anche un po’ preoccupati perché noi stiamo sentendo a livello nazionale questo dibattito importante sul tema delle grandi opere, ma non vorremmo che tutto si fermasse rispetto alle grandi opere, perché riteniamo che la parte di strade oggi esistenti necessitino di interventi assolutamente obbligatori e necessari anche perché in un futuro possano poi funzionare anche queste grandi opere.

Proprio per questo motivo, siamo ad interrogare la Giunta per sapere a che punto sia il confronto con il Governo sul contratto di programma di Anas e anche se includa tutte le previsioni di maggior criticità della nostra Regione, chiaramente con le conseguenti risorse finanziarie, perché l’elenco dei progetti va bene, però è necessario anche sapere se il Governo preveda di soddisfare queste richieste, che per noi sono fondamentali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Corsini.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie anche alla consigliera Palma Costi, perché la sua interrogazione mi consente di fare il punto delle interlocuzioni in atto con il Governo, che stanno naturalmente procedendo da diverso tempo.

Proprio in relazione alla richiesta di conoscere a che punto sia il confronto con il Governo per il contratto di programma di Anas e se includa tutte le previsioni di maggiore criticità della nostra Regione, naturalmente con le conseguenti coperture finanziarie, parto dall’incontro dell’ottobre 2021 con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, che ha avviato appunto nell’ottobre del 2021 tutte le attività finalizzate alla predisposizione del nuovo contratto di programma Anas 2021-2025, chiedendo alle Regioni di esplicitare gli interventi ricompresi nella rete in gestione Anas, considerati prioritari e previsti negli obiettivi di pianificazione territoriale, cioè nel PRIT della Regione Emilia-Romagna.

La Regione, dopo l’incontro di ottobre 2021, ha pertanto segnalato le priorità strategiche infrastrutturali al Ministero, inviando la proposta di un cospicuo numero di interventi ritenuti prioritari, da ricomprendere nella programmazione quinquennale Anas.

Già da un primo confronto con il MIMS (quindi eravamo ancora nella relazione con il precedente Governo) sulle nuove opere da inserire nella programmazione è emersa la richiesta di un forte contenimento degli interventi da parte della Regione Emilia-Romagna, richiesta che naturalmente ci ha fatto il Ministero, con l’individuazione di stringenti priorità. La ricognizione non ha avuto ulteriore seguito, poi naturalmente ci sono stati la caduta del Governo Draghi, le elezioni politiche, l’insediamento del nuovo Governo e recentemente, a marzo 2023, con il Governo Meloni il nuovo Ministero delle infrastrutture ha avviato una ulteriore fase di ricognizione dei fabbisogni dell’intero territorio nazionale relativamente alle opere infrastrutturali, stradali e ferroviarie di interesse nazionale per poter procedere alle necessarie programmazioni e ai contratti di programma.

La Regione ha quindi predisposto ed inviato le schede relative alle esigenze territoriali rilevate, aggiungendo al precedente elenco, quello dell’ottobre 2021, ulteriori interventi ritenuti strategici, che riguardano sia importanti lavori di ammodernamento e riqualificazione in sede che nuove opere, per un totale di 26 interventi del costo complessivo di oltre 2,9 miliardi, costo che non tiene conto dell’aggiornamento dei costi a seguito del caro materiali per gli interventi di cui è disponibile un progetto più datato.

Voglio far presente che a seguito di un preliminare incontro svolto presso la struttura ministeriale, si è constatata nuovamente l’inadeguatezza delle risorse statali per far fronte alle necessità del territorio regionale: sono i 2 miliardi e rotti che citava la consigliera Palma Costi, che sono inseriti nella Finanziaria, dati in gestione ad Anas per completare una serie di opere, fra cui alcune anche in Emilia-Romagna, ma che sono naturalmente largamente insufficienti rispetto al fabbisogno del nuovo contratto di programma.

Attualmente, il Ministero sta svolgendo le opportune attività di individuazione delle priorità sull’intero territorio nazionale, sulla base appunto della ricognizione fatta con le diverse Regioni ai fini della futura programmazione.

Noi siamo in attesa di una nuova chiamata del Ministero, dopo quella del marzo del 2023, per avere intanto la certezza e la quantificazione delle risorse assegnate all’Emilia-Romagna, e poi, naturalmente, definire le priorità rispetto ai 26 interventi che abbiamo inserito nell’elenco. Naturalmente la Regione continuerà a perseverare come finora ha fatto nel sostenere le proposte presentate, che concorrono nel perseguire importanti obiettivi strategici definiti nel Piano regionale integrato dei trasporti e attesi, come veniva ricordato, da lungo tempo, da parte dei territori.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Corsini perché ha dato il quadro della situazione, di come siamo messi. Sono chiaramente soddisfatta di apprendere che si è riaperta l’interlocuzione con il Ministero, proprio per affrontare il tema delle opere necessarie da inserire nel contratto di programma e che la Regione, come al solito, abbia prontamente inviato le richieste, anche se sappiamo benissimo che, proprio per il tipo di viabilità che noi abbiamo in questa regione, le richieste sono particolarmente alte.

È chiaro che quello che io auspico è che il Governo, assieme alle Regioni, decida velocemente, che ANAS possa procedere quanto prima soprattutto ad alcune opere di manutenzione che ormai sono assolutamente indispensabili per il tema della sicurezza, non per altro motivo, e soprattutto che, visto che il programma era 2021-2025, ormai tre anni li abbiamo passati, si possa effettivamente prevedere un adeguamento delle risorse tale da poter soddisfare la maggioranza o tutte le richieste che sono state fatte dalla nostra Regione.

Quindi io credo che sia molto importante continuare questo confronto. Da parte nostra, come Gruppo, possiamo assicurare che seguiremo con molta, molta attenzione, perché questo è un elemento dirimente anche rispetto allo sviluppo di questo nostro territorio.

Quindi, grazie, assessore. Grazie alla Giunta per il lavoro che sta facendo.

 

OGGETTO 6711

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito a un possibile depotenziamento del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Franchini di Montecchio (RE). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula, oggetto 6711, in merito a un possibile depotenziamento del reparto di ortopedia dell’ospedale Franchini di Montecchio, in provincia di Reggio Emilia.

L’interrogazione è a firma del consigliere Cuoghi, che ha la parola per illustrarla.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Parliamo dell’ospedale di Montecchio di Reggio Emilia. È notizia di pochi giorni fa, della settimana scorsa per l’esattezza, che sono stati sospesi gli interventi in degenza per il reparto ortopedia e vengono effettuati solamente quelli in day hospital. Questo ha creato molta preoccupazione, ovviamente, tra gli utenti e tra la cittadinanza servita da questo ospedale per due ragioni, fondamentalmente.

Una è perché, ogni volta che viene tolto un servizio, ovviamente i cittadini devono spostarsi, devono percorrere altre strade, magari poi anche colloquiare con persone che non avevano seguito dall’inizio quello che è stato il loro percorso diagnostico e di cura. Ma desta molta preoccupazione anche la risposta che è arrivata dalla direttrice dell’USL di un discorso di specializzazione, per cui si è detto che, poiché quella struttura non era specializzata, serviva in qualche modo per una riorganizzazione interna spostarla verso altri ospedali, altre strutture. Ovviamente pensare che un ospedale che ha operato fino al giorno prima anche con interventi in degenza e non solo in day hospital, quindi sicuramente di maggiore gravità, non fosse specializzato desta sicuramente preoccupazione.

Pertanto ci interessa sapere se questa riorganizzazione, come è stata chiamata, sia una cosa temporanea per aggiustare alcuni aspetti, quindi poi si riprenderà - speriamo a breve - a fare gli interventi anche per i ricoverati in degenza, o se invece si vada verso un depotenziamento anche di questo ospedale, come abbiamo visto per altri reparti di altri ospedali nella Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini, che ha la parola.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere Cuoghi. Si tratta di comprendere le ragioni di una scelta di organizzazione che, per quello che ci riguarda, non rappresenta minimamente un depotenziamento, ma semmai la garanzia di una prospettiva di qualificazione ulteriore della rete complessiva reggiana per quello che riguarda la tipologia che lei richiamava.

 Peraltro, è giusto notare che la struttura di Ortopedia dell’ospedale di Montecchio sin dal 2021 è stata formalmente unita a quella di Guastalla, in un’ottica di integrazione di rete che coinvolge diverse strutture in Regione. Sempre più dobbiamo infatti abituarci a considerare come un ospedale non sia un’isoletta autoreferenziale, ma sia parte di una rete dentro la quale trovare una sua collocazione, una sua vocazione, una sua capacità attrattiva, una sua specializzazione.

Lo scopo, infatti, è quello di accrescerne le competenze in ambiti specifici e puntuali senza depotenziare le attività, identificando i centri hub e le sedi spoke per le principali patologie, qualificando e specializzando maggiormente le strutture e rendendole più attrattive per i professionisti che ci lavorano e ci lavoreranno, e ovviamente adeguate per i cittadini.

Nello specifico, la struttura complessa di ortopedia di Guastalla/Montecchio/Correggio (quindi, è all’unica struttura) opera su tutte le tre sedi, quindi sono anche i professionisti che ruotano, concertando la casistica che prevede la degenza ordinaria nell’ospedale di Guastalla, quindi si concentra lì, e gli interventi in regime ambulatoriale, ma anche di chirurgia veloce, quindi di day surgery in quelli di Montecchio e Correggio.

L’ospedale di Montecchio è ora il punto di riferimento provinciale, per tutta la provincia di Reggio Emilia, per il trattamento delle patologie del pavimento pelvico maschile e femminile, per gli interventi proctologici. L’ospedale di Correggio è il punto di riferimento provinciale, quindi, per tutta la provincia, per i trattamenti riabilitativi intensivi e per pazienti con problemi neurologici, motori e respiratori, attività che sono qualificanti e di alto livello, e che permettono alle strutture di risultare attrattive anche per pazienti residenti in altre province: infatti, se si va a vedere i dati di mobilità attiva di quella zona, lo ritrova.

Il modello organizzativo descritto, quindi, è unanimemente riconosciuto come quello di riferimento per valorizzare le competenze dei singoli ospedali, la loro specificità, attraverso la concentrazione della casistica, quindi, significa anche meno complicanze, più efficienza, offrendo ai pazienti le risposte chirurgiche ed assistenziali più adeguate in base alla loro patologia.

L’integrazione in rete tra gli ospedali della provincia di Reggio Emilia quindi era già previsto, peraltro, nel piano attuativo locale del 2019 (poi col Covid è in parte slittato) e si sviluppa grazie al confronto con tutti i territori e alla mobilità dei professionisti coinvolti nell’ambito dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali delle singole patologie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Cuoghi per la replica.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, per la risposta. La specializzazione è un po’ il frutto dell’eccellenza, nel senso che noi possiamo parlare di specializzazione quando vediamo che tra tanti reparti che operano nello stesso settore, uno emerge e probabilmente riesce a risolvere casi e situazioni più complicate, non quando affidiamo a un unico reparto quel lavoro, e spegniamo o chiudiamo tutto quello che ci sta intorno. Questa è una unicità che però ci porta non all’eccellenza che la specializzazione dovrebbe avere.

Questo è supportato anche da un fatto: voi dite che questo sistema sia attrattivo per il personale e per i professionisti.

In realtà, questo sortisce esattamente l’effetto contrario, cioè quello di un professionista che si avvicina e che vuole lavorare in Emilia-Romagna non ha, non vede un suo percorso di carriera davanti, perché sa che prima o poi magari il reparto in cui lavora verrà chiuso a discapito di un altro. Questa è anche infatti una ragione per cui, quando si fanno i concorsi, non si riescono a trovare i medici, gli infermieri, il personale poi chi viene a lavorare nelle nostre strutture sanitarie.

Questo pertanto lo riteniamo un vero e proprio depotenziamento, che vi invitiamo a rivedere, che vi invitiamo a valutare. Visto che speriamo, prima o poi, di parlare nuovamente anche della sanità in questa regione e di come riorganizzare la sanità in questa regione, metteremo in discussione anche questo. Per il momento non siamo certo soddisfatti. Grazie.

 

OGGETTO 6732

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per far fronte alle criticità gestionali dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, con particolare riguardo alla carenza di personale. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula, oggetto 6732, in merito alle misure da adottare per far fronte alle criticità gestionali dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, con particolare riguardo alla carenza di personale.

L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini, che ha la parola per l’illustrazione.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Assessore, non le dico niente di nuovo se le dico, appunto, che la sanità regionale è in forte difficoltà. Non mancano di ricordarcelo i cittadini, ma sempre più spesso anche il personale delle strutture ospedaliere della nostra regione.

Proprio questa mattina viene lanciato l’ennesimo grido di allarme e questa volta proviene da una riconosciuta eccellenza della nostra sanità, ampiamente apprezzata a livello internazionale. Parlo dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, una struttura ospedaliera e di ricerca a elevatissima specializzazione negli ambiti dell’ortopedia e della traumatologia.

Ecco, in questi minuti in cui parliamo sta avendo luogo uno sciopero indetto dalla CGIL, ma le criticità sono state evidenziate nel tempo un po’ da tutte le rappresentanze dei lavoratori. Oggi, però, io credo che siamo vicini al punto di non ritorno. Pur costituendo un’indubbia eccellenza della nostra sanità, lo IOR si confronta con importanti criticità, in parte comuni a tutto il Servizio sanitario, ma in parte aggravate da specificità dell’istituto.

Manca il personale tecnico che gestisca i cartellini dei dipendenti, con errori (così ci dicono) anche nelle buste paga. Sul rischio radiologico ha destato molte perplessità il modello deciso, pur se non ancora operativo, che eliminerebbe l’indennità e i giorni di riposo integrativi per gli infermieri. Ci sono poi quei temi di cui sentiamo parlare ormai da più di un anno, che accomunano tutte le nostre strutture sul territorio regionale: manca il personale, c’è il blocco del turnover, quindi aumentano i carichi di lavoro ancora, dopo due anni di pandemia che per il personale sanitario sono stati devastanti, la difficoltà di smaltire le lunghe liste di attesa, che significa prestazioni non erogate e nel complesso significa spingere lentamente le persone a rivolgersi al privato.

Se poi ci aggiungiamo la scelta di questo Governo di voltare le spalle alle Regioni nella copertura dei costi Covid e nell’aumento dei costi energetici, capiamo bene il pericolo che il nostro Sistema sanitario regionale sta correndo. Si presenta quindi oggi con forza l’esigenza ineludibile di difendere concretamente la sanità pubblica dal rischio di una progressiva riduzione e marginalizzazione. Lo dico sia lato Governo, ma lo dico anche per le competenze che ha la nostra Regione.

Da qui nasce la mia interrogazione a risposta immediata, volta a capire come la Regione intenda far fronte alle criticità gestionali dell’Istituto Ortopedico Rizzoli che stanno emergendo anche questa mattina. In questo quadro chiedo anche quali siano le implicazioni con l’annunciato piano di riordino regionale dei servizi di emergenza e urgenza, e le condizioni per superare e risolvere l’attuale stato di difficoltà.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Donini per la risposta.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Piccinini. Lei ha posto nel suo question time temi anche molto rilevanti sul piano più generale, che meriterebbero ben altri tempi a disposizione per la risposta.

Le voglio però dire innanzitutto che per noi ogni iniziativa che assumono le organizzazioni sindacali ovviamente di mobilitazione e di vertenza, per quanto anche circoscritta a uno specifico presidio ospedaliero, a un Istituto come il Rizzoli, è motivo di confronto e riflessione positiva, un dialogo che va sempre mantenuto, sostenuto, incoraggiato e che credo che anche in queste ore si possa ulteriormente perfezionare fra la Direzione generale e le organizzazioni sindacali.

Ovviamente per quello che riguarda il caso in oggetto noi partiamo da un’interlocuzione con la Direzione generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, che precisa che non si ravvisa la generalizzata situazione di difficoltà che lei ha rappresentato e che è oggetto della manifestazione sindacale. Non si registrano infatti carenze strutturali del personale sanitario Rizzoli, né per quanto riguarda il personale anche della ricerca.

Per quest’ultimo poi sono state anche recentemente messe in campo numerose iniziative, tra le quali il reclutamento del personale attraverso un piano di acquisizione tuttora in corso, con il pieno utilizzo delle risorse assegnate, gli incrementi di fascia, il riconoscimento di sistemi di premialità. Per quanto riguarda il personale amministrativo, sono in atto percorsi di riorganizzazione interna ed esterna, tesi a superare alcune difficoltà che sono emerse e che forse sono quelle a cui lei faceva riferimento.

A tal proposito, è in fase di sviluppo una collaborazione con Lepida per migliorare l’accesso ai servizi e ai percorsi di accettazione negli ambulatori e per il ricovero, e sono state avviate procedure di mobilità interna per il potenziamento degli organici dedicati alla rilevazione delle presenze.

Quanto poi al tema del rischio radiologico, si tratta di un adempimento di legge che il Rizzoli sta introducendo attraverso continue interlocuzioni con le parti sindacali. Il percorso che porterà alla nuova regolamentazione è in corso, non è ancora del tutto definito. Il documento non è ancora stato definito né deliberato, quindi è oggetto di confronto.

L’obiettivo rimane quello del continuo confronto con le parti sociali per mantenere il ruolo del Rizzoli a carattere scientifico, pubblico e di eccellenza del Servizio sanitario nazionale.

Lo ricordava lei, lo dico anch’io: l’Istituto Ortopedico Rizzoli è un centro di innovazione internazionale, stabilmente al primo posto in Italia, tra i primi in Europa, e al quinto posto al mondo per la graduatoria dei migliori ospedali al mondo per l’ortopedia. È stato il primo e tuttora unico IRCCS pubblico per la disciplina di ortopedia e traumatologia dal 1981. L’anno scorso, nel 2022, ha effettuato 17.158 ricoveri, con un aumento addirittura del 7 per cento dei ricoveri chirurgici del 2019, quindi ha una produzione maggiore del pre-Covid-

È interessante sapere che il 46 per cento dei ricoveri riguarda pazienti extra regione, e oltre il 2 per cento di provenienza internazionale: per cui, uno su due non è cittadino dell’Emilia-Romagna. Il Rizzoli è un patrimonio della sanità nazionale e internazionale.

Rispetto al 2019 sono aumentati anche del 20 per cento le prestazioni specialistiche ambulatoriali; i finanziamenti raccolti per la ricerca hanno superato 4 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 2 milioni di euro raccolti tra bandi del Ministero della Salute nel 2021.

Nel 2020, e mi avvio a chiudere, al Rizzoli è stato assegnato il coordinamento anche di tutta la rete traumatologica metropolitana di Bologna, al fine di rimodellarne l’assetto organizzativo in collaborazione con le altre aziende di Area metropolitana, ed è quindi sede hub per sette linee di servizio della disciplina ortopedica.

Riguardo invece all’altro tema che lei poneva sulle possibili implicazioni per l’Istituto ortopedico Rizzoli riguardo all’annunciato piano di riordino regionale dei servizi di emergenza-urgenza, le evidenzio che i pronti soccorsi specialistici non saranno oggetto di alcuna riorganizzazione. Quindi non rientrano nella discussione che stiamo facendo in queste settimane.

Su tutto quello che lei ha detto sulla disattenzione del Governo e sulla scarsa centralità che la sanità nazionale e le istanze delle Regioni hanno nei confronti di questo Governo sono molto d’accordo con lei, tant’è che tutte le Regioni stanno ulteriormente intensificando le iniziative di interlocuzione con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia, affinché le nostre ragioni vengano prese in considerazione e si dia alle Regioni una prospettiva di rilancio e sviluppo della sanità pubblica universalistica.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Piccinini per la replica.

 

PICCININI: Ringrazio l’assessore, però se oggi si è arrivati ad uno sciopero, che per quella struttura è uno sciopero straordinario, penso che delle ragioni ci siano. Io voglio sperare che si tratti di difficoltà di dialogo con la dirigenza che possano essere in qualche modo superate, dopodiché c’è un tema. C’è il tema, appunto, specifico dell’Istituto Rizzoli e, come dicevo, mi auguro ci si possa in qualche modo confrontare nel merito per risolvere le criticità che questa mattina vengono evidenziate.

Dall’altra parte si ricordava giustamente che c’è un tema più ampio di mancate risorse, che ci porta… Di mancata copertura dei costi Covid e delle spese energetiche di cui parliamo da tanto tempo, che purtroppo ci porta verso lo scivolamento verso una sanità di tipo privato. Ci sono responsabilità certamente nazionali e io sono stata una delle prime a dire in Commissione facciamo una battaglia comune di tutte le forze politiche presenti in questa Assemblea, perché serve dare dei segnali forti davanti a questo tipo di scenario che si sta prospettando, che non è solo uno scenario, perché purtroppo è un fenomeno più che tangibile.

Lo dico anche in relazione (qui esco un po’ dal tema specifico del question time) a delle notizie che continuiamo a leggere ogni giorno rispetto a scelte che stanno venendo avanti anche nella nostra Regione. Penso alle Case della salute costruite in partenariato con prestazioni erogate dal privato, penso di recente all’inaugurazione che è stata fatta dell’ospedale di comunità dentro una casa clinica privata nel ravennate, seppure soluzione temporanea.

Leggo con preoccupazione, assessore, le dichiarazioni del direttore generale Carradori, che si dice favorevole a che i servizi siano prodotti dai privati, e qui io le faccio un appello da questo punto di vista: le chiedo di fermare questo tipo di progettualità e, quando discuteremo della revisione del sistema di emergenza urgenza che riguarda i nostri ospedali, le chiedo anche di aprire una discussione insieme a tutte le forze politiche anche su questo.

È evidente infatti che, se da una parte mancano le risorse da parte del Governo nazionale, la Regione deve fare delle scelte, e io non vorrei che questo tipo di scelte portasse proprio ad essere messi nelle condizioni di dovere appoggiarci sempre di più al privato. È una prospettiva che io voglio scongiurare e da parte mia, come ho detto un anno fa, ribadisco ancora oggi tutta la disponibilità a fare una battaglia insieme affinché il Governo riconosca le risorse necessarie a questa Regione, per non dover fare tagli che vanno contro i cittadini e fare scelte che sono, dal mio punto di vista, controproducenti, ma che magari invece corrispondono a una prospettiva di privatizzazione fortemente voluta da questo Governo. Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6729

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere le valutazioni della Giunta su un questionario proposto agli studenti del Liceo scientifico di Viserba. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interrogazione oggetto 6729, per conoscere le valutazioni della Giunta su un questionario proposto dagli studenti del Liceo scientifico di Viserba, a firma del consigliere Montevecchi.

In questo documento sono contenuti i dati riservati ai sensi della normativa sulla privacy.

Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Grazie, presidente.

Premesso che al Liceo scientifico Serpieri di Viserba, a Rimini, sono stati attaccati alle porte di tutte le aule scolastiche anche degli alunni minorenni dei QRcode che riconducono ad un questionario di un insegnante per la sua tesi di laurea in psicologia, il questionario si trova anche sul sito del Liceo tra le comunicazioni dedicate agli studenti, precisamente si tratta del comunicato n. 506 del 28 marzo 2023.

Considerato che il suddetto questionario dichiara in premessa che l’esplorazione è rivolta agli studenti del Serpieri dai tredici ai vent’anni, salvo poi, nella domanda iniziale, chiedere se si è maggiorenni; a chi dichiara “no” non viene consentito di accedere alle domande; a chi dichiara “sì” viene consentito di andare avanti ma senza alcun tipo di controllo anagrafico.

Considerato, inoltre che, come riportato anche dalla stampa locale, dal comitato delle mamme e dei papà “Rete per la scuola”, il suddetto questionario – riporto testualmente –  “introduce lo studente in un crescendo di assurdità, a partire dalla dichiarazione del genere, per cui compare un’’opzione x’ ben poco spiegabile scientificamente, frequenza e fine del guardare i video pornografici quali sostanze liquide escono dagli organi sessuali, domande sulle fantasie erotiche e sul desiderio sessuale, per poi entrare ancor più nell’intimo, chiedendo la propria percezione nell’atto sessuale, sui gusti sessuali, eccetera. Da cornice al tutto, domande formulate eliminando il genere con l’uso dell’asterisco come lettera finale”.

Il comitato “Rete per la scuola” ha chiesto al dirigente scolastico e al collegio docenti del Serpieri che venga tolto immediatamente il QR code da tutte le porte delle aule e che l’educatrice cancelli le risposte ricevute.

Ritenuto che alle famiglie, come è stato ampiamente testimoniato e documentato sulla stampa locale non era stata chiesta alcuna autorizzazione, né erano state messe minimamente al corrente dell’affissione del QR code di questo questionario nelle aule scolastiche dei loro figli; ritenuto inoltre che il dirigente scolastico davanti alle proteste di genitori ha addirittura difeso il questionario, affermando – riporto anche qui testualmente – “non credo proprio che un’iniziativa del genere possa disturbare i ragazzi e le famiglie; sinceramente, non comprendo queste polemiche e non condivido il tentativo di censura”, sostituendosi di fatto al giudizio che invece spetta alle famiglie.

Rilevato che ci troviamo davanti ad una preoccupante e pericolosa violazione della libertà educativa delle famiglie, messa mai come oggi in seria discussione da episodi di questo genere, poiché in questo caso, ricordo, è stato pesantemente violato il principio del consenso informato.

La nota del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 20.11.2018 afferma che “la partecipazione a tutte le attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio, ivi inclusi gli ampliamenti dell’offerta formativa di cui all’articolo 9 del DPR n. 275/1999, è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni”.

Rilevato, inoltre, che temi delicati come quelli che riguardano la sessualità spettano ai genitori o, eventualmente, a chi riceve la loro delega. Inoltre, certe tematiche affrontate in modo ideologico tra teoria gender, il genere opzione X, asterischi e quant’altro non dovrebbero proprio entrare nelle scuole.

Interrogo la Giunta per sapere se l’assessore alla scuola, Paola Salomoni, ritiene grave quanto accaduto, ovvero questa violazione del consenso informato, e se, in sinergia con l’Ufficio scolastico regionale, intende fare luce sulla vicenda e valutare eventuali provvedimenti in merito.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere. In riferimento a questo quesito non posso che ridire quello che in aula abbiamo in qualche modo già detto molte volte, cioè che non è competenza regionale valutare le scelte adottate dalle autonomie né è nella nostra facoltà prendere alcun provvedimento.

In data 13 aprile, in seguito all’assegnazione di un’interrogazione che aveva un testo all’incirca identico a questo, un’interrogazione a risposta scritta, per essere precisi, oggetto 6696, noi abbiamo immediatamente inoltrato all’Ufficio scolastico regionale, che invece ha competenza, una richiesta di contributo e di verifica. Ieri, vista l’esistenza del QT, quindi dell’urgenza, appena assegnato il question time, abbiamo sollecitato l’Ufficio scolastico per chiedere se avessero informazioni tali e aggiornamenti che potessero dare un corpo alla risposta ai punti che lei ha presentato. Loro ci hanno risposto che la vicenda è senz’altro meritevole di approfondimento, ma che gli esiti di questo approfondimento ci saranno comunicati appena questo sarà possibile, auspicabilmente nell’ambito dei tempi della richiesta scritta che abbiamo appena citato, quindi dell’oggetto 6696.

A questo punto, non posso che dire che, appena questo testo sarà disponibile, appena l’Ufficio scolastico avrà completato questa analisi e ci darà un riscontro, io, attraverso la risposta all’oggetto che abbiamo citato, le farò avere le informazioni con la massima velocità, senza perdere un minuto. Non possiamo fare altro, se non prendere atto che si tratta di una procedura dell’Ufficio scolastico e del Ministero, che hanno dei tempi, giustamente, anche secondo me, legati alla complessità dell’evento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Grazie, presidente.

Ringrazio perlomeno in parte l’assessore Salomoni per essersi messo in contatto, appunto, con l’Ufficio scolastico regionale. Quindi sono soddisfatto in merito al fatto che ha preso in considerazione il caso l’Ufficio scolastico regionale, però non posso ritenermi soddisfatto quando l’assessore, per spostare e lanciare la palla in tribuna, dice non è di competenza regionale, perché qui la domanda è molto chiara.

Davanti a una palese violazione del consenso informato e quindi della libertà educativa delle famiglie, si chiede all’assessore competente, l’assessore alla scuola, se ritiene grave quanto accaduto. Se l’assessore alla scuola non è in grado, davanti a questo fatto grave, dove si parla di studenti minorenni, dove si parla di famiglie che non sono state informate, dove si parla di un palese indottrinamento tra diseducazione sessuale, gender, asterischi e quant’altro, se non si riesce a essere in grado di dire ciò che è accaduto è grave; se la regione non si schiera a difesa della libertà educativa della famiglia, ecco dovrò comunicare a queste famiglie che evidentemente non troveranno nell’assessore alla scuola un loro alleato, ma evidentemente qualcuno che se ne lava le mani da questo punto di vista.

Quindi non posso, da quel punto di vista, ritenermi soddisfatto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6715

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici del settore turistico e all’opportunità di istituire, nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima della Regione Emilia-Romagna, un tavolo permanente di confronto sul settore del turismo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’interrogazione oggetto 6715, in merito alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici del settore turistico e all’opportunità di istituire, nell’ambito del Patto per il lavoro e il clima della Regione Emilia-Romagna, un tavolo permanente di confronto sul settore del turismo, a firma della consigliera Zamboni.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione Europa Verde riporta in quest’aula il tema del boom del turismo, che è sicuramente un segnale positivo, non solo per il Paese, per la nostra regione, ma i dubbi e l’allarme lanciato dal sindacato CGIL sul pericolo che le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici del settore possano addirittura peggiorare, essendo già di qualità piuttosto bassa.

I dati sul boom del turismo sono molto chiari. Per il 2023 si prospetta che per il turismo in Italia ci saranno oltre 442 milioni di presenze, con una crescita del 12,2 per cento rispetto al 2022. Sono in crescita anche le stime che riguardano l’Emilia-Romagna, con 42,8 milioni di presenze, quindi un più 12,2 per cento e un più 7,4 per cento, pari a 11.400.000 arrivi da altri Paesi.

Nel weekend di Pasqua le due “capitali” (chiamiamole così) del turismo regionale, Rimini e Riccione, hanno segnato un sold-out, che fa ovviamente ben sperare dal punto di vista del rilancio di questa attività.

C’è però un grosso punto interrogativo, invece, per quanto riguarda la qualità del lavoro dei lavoratori di questo settore. Qui l’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dalla FILCAMS CGIL dell’Emilia-Romagna, che ha rilevato come i lavoratori e le lavoratrici rischino di vedere peggiorare la già bassa qualità del lavoro. Durissime le parole di Paolo Montalti, il Segretario generale FILCAMS regionale, che ha dichiarato che “manca una doverosa e necessaria riflessione politica, che scongiuri il rischio che il settore, già con più alta incidenza di lavoro irregolare di evasione fiscale, diventi una giungla, dove prosperino pochissimi sulle spalle di un esercito di lavoratori sottopagati e spremuti come limoni”.

È ormai assodato il fatto che la carenza di manodopera non è dovuta a Reddito di cittadinanza, ma a paghe basse e contratti precari, quando ci sono questi contratti, perché, come ha rilevato un’ispezione che è stata fatta sul finire della stagione estiva dello scorso anno, si sono riscontrate delle situazioni di lavoro nero all’insaputa dei lavoratori.

È del 15 aprile 2023 un articolo in cui si descrive una situazione che è stata rilevata dall’Ispettorato del lavoro dell’INPS di Rimini, in seguito a un’attività ispettiva avviata appunto sul finire della stagione scorsa. Questo ha permesso di evidenziare che in un albergo di Bellaria Igea Marina una società con sede legale a Roma somministrava personale in assenza di autorizzazione da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Alla fine è emerso che c’erano 35 lavoratori, compreso quanto evidenziato in un altro albergo, che venivano impiegati illecitamente. Di questi, 27 risultavano completamente in nero. Cosa vuol dire “usati illecitamente”? Che il datore di lavoro non rispettava gli orari di lavoro, e le retribuzioni corrisposte nei mesi di luglio agosto non sono state effettuate con mezzi di pagamento tracciabili. Quindi, sono naturalmente elementi di grave inquietudine. A questo poi si aggiunga il fatto che mancano i lavoratori, e già in apertura di seduta è stato toccato il tema dei flussi migratori insufficienti per far fronte alle esigenze.

Comunque, c’è evidentemente una carenza di controlli, e questo settore a così forte impatto di lavoro stagionale rischia veramente di essere in balia dell’antisindacalità.

Per questo, ricordato che il Patto per il lavoro e il clima della Regione Emilia-Romagna, fondato sulla qualità delle relazioni tra Istituzioni, rappresentanze economiche e sociali, è volto a generare lavoro di qualità e a contrastare le disuguaglianze, con questa interrogazione Europa Verde chiede alla Giunta se non ritenga opportuno istituire a breve, nell’ambito del Patto per il lavoro e il clima della Regione Emilia-Romagna, un tavolo permanente di confronto sul settore del turismo, coinvolgendo tutti gli stakeholder, in modo da raccogliere l’allarme lanciato da Filcams CGIL e scongiurare il rischio che i lavoratori del settore vedano peggiorare le condizioni di lavoro.

A questo punto aggiungo che la Regione si faccia promotrice di un’intensificazione dei controlli ispettivi per andare a rilevare il più possibile tutte queste situazioni di irregolarità, comprese forme di caporalato che già purtroppo abbiamo rilevato nell’agricoltura, e anche su questo era intervenuta Europa Verde per chiedere un impegno della Giunta per contribuire a combattere il fenomeno del caporalato in agricoltura. Anche nel settore del turismo, a così alto impatto economico per la nostra regione, bisogna assolutamente fare luce, tracciare queste situazioni di legalità e contribuire a eliminarle.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Colla, prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera. I dati da lei richiamati nell’interrogazione rappresentano in modo evidente quanto sia rilevante, in termini economici ed occupazionali, il settore del turismo per il nostro Paese e, nello specifico, per la nostra Regione.

Stiamo parlando di un 15 per cento del Prodotto interno lordo della nostra Regione, quindi un asset strategico. Siamo in presenza di profondi cambiamenti, a partire dall’esigenza delle persone che frequentano le qualità turistiche della nostra regione. Vengono manifestate nuove tendenze. Non più un turismo che si ferma per lunghi periodi in una località, ma un turismo più desideroso di apprezzare e conoscere l’offerta culturale, le città d’arte, la nostra enogastronomia, le bellezze naturali, le nostre ciclovie, il nostro Appennino, oltre che, naturalmente, la nostra meravigliosa Riviera.

Un processo di grande trasformazione, quindi, di natura culturale, sociale e anche ambientale. Questo cambiamento non può affermarsi se non ci sarà la qualità anche del lavoro.

L’uscita dalla gravissima situazione pandemica ha reso ancora più evidente queste dinamiche. Inoltre, le nuove sfide europee mirate al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’impronta ecologica e degli obiettivi del Green Deal europeo, in particolare la neutralità climatica entro il 2050, spingono il settore del turismo a orientarsi verso la transizione digitale verde, la sostenibilità socio-economica e ambientale, la creazione di posti di lavoro di qualità, il perfezionamento e la formazione professionale e il sostegno alle PMI. Una nuova reputazione del sistema. Orientamenti confermati a livello comunitario nel percorso di transizione nell’Agenda europea per il turismo 2030 e a livello nazionale nel PNRR e nel Piano strategico del turismo 2023-2024.

Abbiamo già una sede di confronto strategico, il Clust-ER Emilia-Romagna, da poco costituito, un fatto di novità, che, tra l’altro, riprende la decisione dell’S3. Le nostre filiere strategiche, una delle filiere strategiche che ha portato alla costituzione del Clust-ER è quella del turismo. Si pone l’obiettivo di promuovere, attraverso il confronto e modelli partecipativi, un ecosistema turistico innovativo e integrato tra università, scuole, enti pubblici di ricerca, operatori turistici, imprese, istituzioni e, ovviamente, parti sociali. Tra gli obiettivi del Clust-ER regionale turismo, ovviamente coordinato dall’assessore Corsini, questo Assessorato è di supporto e chiamato rispetto ai temi qui proposti, ci sono la qualificazione delle strutture dell’offerta turistica e il rilancio di un nuovo turismo orientato alla funzione sostenibile delle specificità identitarie del territorio, capace di mettere in rete le eccellenze culturali, archeologiche e paesaggistiche, favorendo lo sviluppo di strutture turistiche ecosostenibili e a impatto zero, sostenendo l’innovazione digitale dell’offerta e della commercializzazione dei prodotti tipici della regione, ma anche progetti di qualificazione del lavoro. Tutto questo si collega in modo stretto alla qualità del lavoro, alla sicurezza nei luoghi di lavoro, al rispetto delle normative contrattuali firmate dalle organizzazioni confederali, ai necessari percorsi formativi.

Inoltre, come lei saprà, assieme ai colleghi assessori Mammi e Corsini nei giorni scorsi abbiamo formalmente inviato ai Ministri competenti una lettera per rappresentare l’inadeguata previsione contenuta nel decreto flussi, chiedendone la revisione e la modifica, come peraltro richiesto anche dalle associazioni imprenditoriali, dalle organizzazioni sindacali e Unioncamere, per evitare il rischio reale di una grave carenza di lavoratori e lavoratrici e un’esplosione del lavoro nero irregolare, lasciando quelle persone clandestine e disperate nei territori.

Confermo in ogni caso la disponibilità, a fronte di una richiesta delle associazioni imprenditoriali, nostra e delle organizzazioni sindacali ad affrontare il tema al tavolo del Patto per il lavoro e per il clima. Confermo inoltre che abbiamo evidenziato ai nostri servizi ispettivi come priorità i settori del turismo, ai fini di affermare legalità e dignità, ma anche concorrenza leale. Grazie.

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliera Zamboni, lei avrebbe abbondantemente finito il tempo, ma le do trenta secondi per la replica.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore Colla. Ovviamente la replica non può che esprimere soddisfazione sia per avere, appunto, creato questo Clust-ER regionale turismo, che deve anche occuparsi degli aspetti di sostenibilità ambientale, sia per aver confermato, peraltro già detto in questa sede questa mattina, che proprio oggi si riunirà il tavolo tematico, appunto, sul turismo nell’ambito del Patto lavoro-clima.

Benissimo la lettera ai Ministri per sottolineare i pericoli legati alla carenza di lavoratori per inadeguatezza dei flussi approvati. Esprimo anche particolare soddisfazione anche per la risposta positiva in merito all’intensificazione dei servizi ispettivi, perché sono d’accordo che questi servizi ispettivi tutelano i lavoratori, ma tutelano anche gli operatori onesti che seguono le regole sindacali, e quindi ci vogliono. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6731

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all’applicazione dello stato di emergenza per l’eccezionale afflusso di migranti. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’interrogazione oggetto 6731, in merito all’applicazione dello stato di emergenza per l’eccezionale afflusso di migranti, a firma della consigliera Castaldini. Prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Caro assessore Taruffi, sono contenta di trovarmi qui, davanti a lei, perché, nonostante le diverse posizioni in quest’aula, le riconosco una certa onestà intellettuale.

Le chiedo di aiutarmi a comprendere e a capire bene quello che sta accadendo ora che anche lei ha un ruolo importante di caratura nazionale. Andiamo con ordine.

Dal 1° gennaio 2023 i profughi arrivati in Emilia-Romagna, sia da sbarchi che da tratte via terra, sono già 2.813, con una media di 800 arrivi al mese. Le offro anche il dato statistico per provenienza: il 23,3 per cento dei profughi proviene dalla Costa d’Avorio, a seguire il 14,6 per cento dal Pakistan, il 10,8 per cento della Guinea e il 7,6 per cento dalla Tunisia, per citarne alcuni.

Si stima che, se si dovesse continuare a tenere questo ritmo, si raggiungerebbe tranquillamente a livello nazionale i 300-400.000 arrivi, doppiando il 2016. Questa è una prima notizia importante. I numeri sono da emergenza, è evidente, perché -ripeto – 2.813 arrivi in Emilia-Romagna dal 1° gennaio.

La delibera del Consiglio dei Ministri dell’11 aprile 2023 ha dichiarato sull’intero territorio nazionale, per 6 mesi dalla data di deliberazione, lo stato di emergenza, in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti, per rispondere alla situazione di grande difficoltà derivante dalla saturazione del sistema d’accoglienza nazionale, gestito dal Ministero dell’Interno.

Con la citata delibera è stato posto a carico del Fondo per le emergenze nazionali un primo stanziamento straordinario pari a 5 milioni di euro.

Perché lo stato di emergenza? Perché, per rispondere in maniera ordinata ai flussi straordinari, la gestione della prima accoglienza va enormemente semplificata, come lei sa bene. Chiariamo che non stiamo parlando di SAI, cioè dell’accoglienza integrata di progetti finanziati dal Ministero dell’Interno, questi non vengono toccati e di questi non si possono modificare i costi.

Cosa è successo storicamente? Me lo sono chiesto anche per la mia storia e sono andata indietro nel passato, quindi le faccio una parte di storia sull’immigrazione. Andiamo al 2011, importante: fu il Governo Berlusconi a dichiarare lo stato di emergenza per consentire un efficace contrasto all’imponente afflusso dei cittadini extracomunitari nel territorio nazionale, siamo in piena emergenza profughi Nordafrica, lei se lo ricorderà. Situazione ancora più complessa, legata al conflitto del territorio libico. Presidente della Regione era allora Vasco Errani, lei lo sa bene, che “esprime enorme soddisfazione per questa mossa del Governo”. Basta riprendere la dichiarazione dell’epoca: “l’Emilia-Romagna, la nostra accogliente Regione, in attesa dei primi 500 migranti – dice Errani – decide addirittura di anticipare un milione di euro per l’accoglienza dei profughi, che per tutta la durata dell’emergenza furono 3.700”, attenzione, 3.700.

Arriviamo al 2016, importante, siamo di fronte al famoso picco: 180.000 arrivi e il Pd è al Governo con il Ministro dell’interno Minniti, me lo ricordo bene. Il PD si rifiutò allora di dichiarare lo stato di emergenza perché politicamente non si può mai dire, per il PD, che c’è un’emergenza immigrazione. Cosa accadde – se lo ricordano tutti –? Che tutti gli oneri ricaddero sui Prefetti. I Prefetti si trovarono impotenti di fronte al bisogno, alle persone accampate nelle stazioni. Non potendo utilizzare strumenti straordinari, sono stati costretti a forzare le procedure ordinarie per velocizzare i tempi, facendo ricorso, per esempio, alla trattativa privata senza un’adeguata copertura normativa. Quei Prefetti ancora oggi, a sette anni di distanza, sono chiamati a rispondere di fronte ai tribunali ordinari e alla Corte dei conti.

Costringere dei funzionari dello Stato a stressare le procedure ordinarie che, in vista dell’intensità dei flussi sono efficaci, solo per propaganda politica, io lo ritengo molto grave.

Poi, arriviamo ad oggi, 2022 emergenza Ucraina, dove tutti furono sollevati e grati al Governo Draghi di aver dichiarato lo stato di emergenza per poter rispondere prontamente all’arrivo dei profughi. Vorrei farle una serie di domande, ma mi riservo il tempo per poter rispondere; però io mi chiedo: che cosa ci raccontano questi fatti? È una disputa ideologica, questa, da parte del Governo, come ci ha detto il presidente Bonaccini? O piuttosto, una strumentalizzazione del tema di parte di questa amministrazione? Qual è il discrimine di questa emergenza? Perché opporsi al Commissario? Stiamo veramente pensando alle 800 persone al mese che stanno arrivando nella nostra regione? E soprattutto, guardando Mare Nostrum, guardando al 2011, qual è la differenza che contraddistingue questa emergenza vera e propria?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Taruffi, prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio davvero la consigliera Castaldini, perché ci dà modo, ancorché in pochi minuti, di fare chiarezza su un punto. Parto dalla domanda che ha fatto lei e rispondo semplicemente che la differenza che intercorre tra quanto avvenuto tra l’11 e il 15 aprile di quest’anno e le emergenze che lei ha ricordato è una, e molto semplice: nessuno da parte del Governo ci ha contattato per discutere alcunché. Noi stiamo chiedendo al Governo della Repubblica, almeno da dicembre, da quando siamo stati oggetto del primo sbarco, il 31 dicembre, di migranti, un confronto nelle sedi preposte, che sono la Conferenza delle Regioni, a cui partecipo io personalmente, e ho reiterato la richiesta in più occasioni, l’ultima delle quali ieri, per chiedere al Ministro dell’interno di confrontarsi con le Regioni su questo problema a cui tutti, con spirito di leale collaborazione, dobbiamo dare risposte.

La differenza tra il 2011... Non ho nessun problema politico. Nel 2011 il Governo era Berlusconi. Il confronto con il presidente di questa Regione Vasco Errani ci fu e fu molto profondo. Nel 2014, quando fu dichiarato lo stato di emergenza e al Governo c’era Renzi, il confronto ci fu. Nel 2022 con il Governo Draghi il confronto, prima di arrivare ad ogni scelta, c’è stato. Non oso pensare cosa sarebbe successo durante la pandemia se i Governi che si sono succeduti in quel periodo avessero adottato le stesse modalità con le quali si sta comportando questo Governo. La totale assenza di confronto con le Istituzioni. Totale. L’11 aprile il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza con una delibera. L’11 aprile. Il 14, in via telematica, ci è stato chiesto di esprimere il parere, quindi di rilasciare l’intesa, per via telematica, chiedendoci di esprimere l’intesa stessa nel corso della giornata o al massimo alle 10 del giorno dopo, cioè il sabato.

Queste sono le modalità con le quali il Governo della Repubblica si confronta con pezzi dello Stato, quali siamo noi.

Dopodiché, nel merito, quel provvedimento è sbagliato perché fa esattamente il contrario di quello che lei chiede nell’interrogazione. Lei chiede perché questa Regione abdica al suo ruolo storico di protagonista dell’accoglienza. È esattamente il contrario. Noi siamo la Regione che sta ospitando 11.118 migranti. Siamo secondi, in termini assoluti, solo alla Lombardia, che ne ospita 13.000, con la differenza che in Lombardia ci stanno 10 milioni di persone e in Emilia-Romagna 4. Quindi, in termini assoluti, siamo la Regione, in termini percentuali, che sta garantendo la maggiore accoglienza a livello nazionale. Che il Governo della Repubblica abbia deciso di sottrarsi al confronto con la Regione che sta garantendo il maggior numero di accoglienze in Italia è semplicemente uno scandalo istituzionale. Dopodiché, nel merito, come abbiamo detto, ci sono rilievi e concludo. Ci sono rilievi che ci hanno fatto dire no a quel provvedimento, ma noi non diciamo no all’accoglienza. Anzi, facciamo, faremo, continueremo a fare la nostra parte.

L’ho ricordato in aula il 28 febbraio durante l’informativa, dove io dissi, per primo in quest’aula, ci sarà un problema di sbarchi, ci sarà un problema di migranti, e furono altri in quest’aula a dirvi che non c’era nessun problema, come pure hanno detto i Ministri e la Presidente del Consiglio in tutti questi mesi. Poi, di colpo, a un certo punto, scoppia e c’è l’emergenza.

Siamo passati da una Presidente del Consiglio che in campagna elettorale richiamava i blocchi navali a una realtà in cui ovviamente non solo non ci sono più i blocchi navali, ma si bypassano i confronti istituzionali con le Regioni per gestire un problema di primaria importanza. Così non esiste la leale collaborazione, così si mettono in difficoltà le Regioni, i Comuni e i prefetti. Per questo motivo noi abbiamo detto no, ma non abbiamo detto no, ripeto, a prescindere. Abbiamo detto no su questi dati di fatto, oggettivi e incontrovertibili.

La Regione Emilia-Romagna farà sempre la propria parte con spirito di leale collaborazione, a condizione che tutti rispettino questa leale collaborazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliera Castaldini, a lei la replica.

 

CASTALDINI: Io sono contenta perché finalmente abbiamo scoperto il punto, cioè noi non abbiamo chiesto lo stato di emergenza, che ci dava la possibilità di fare un’accoglienza più veloce e anche fondi che sono necessari per fare un’accoglienza adeguata, perché Bonaccini si è offeso. Mi spiace.

Io credo che su un tema così importante come l’immigrazione, che è tema esclusivo dello Stato, come ben si sa, è evidente che forse un passo in più bisogna farlo. Io comprendo che oggi state raccontando di una incapacità di dialogo, ma qui ci sono temi forse un po’ più centrali del vostro dialogo mal riuscito con il Governo. Qua c’è la possibilità di far lavorare i prefetti in maniera efficace, di accogliere e di fare integrazione, tema che voi avete sempre sostenuto essere il centro, il pilastro anche di chi in questo momento era ex vicepresidente e oggi è all’opposizione.

È evidente che vi servono quelle risorse e quegli strumenti. Quindi, io credo, ho inteso che, nel momento in cui voi verrete chiamati, sarete anche portati a cambiare idea, ma lo spero per la regione Emilia-Romagna. Lo spero per il modo con cui voi ci avete abituati a vedere le cose.

Rimango molto perplessa dalla risposta.

Grazie, presidente. Grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6733

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito a una possibile revisione dei criteri di assegnazione degli alloggi ERP, con particolare riguardo al criterio della residenzialità storica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interrogazione oggetto 6733, in merito a una possibile revisione dei criteri di assegnazione degli alloggi ERP, con particolare riguardo al criterio della residenzialità storica, a firma del consigliere Marchetti Daniele.

La parola al consigliere Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Possiamo dire senza alcun problema che abbiamo di fatto stanato la maggioranza per quanto riguarda le sue reali intenzioni nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico, in particolar modo per quanto riguarda gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, perché nemmeno a farlo apposta circa un mese fa come Lega abbiamo presentato un progetto di legge che intende innalzare gli anni di residenzialità storica necessari per accedere alle cosiddette “case popolari”, portandoli da 3 a 5, come avviene già in altre realtà regionali come il Veneto e la Lombardia.

Guarda caso, nemmeno a farlo apposta, pochi giorni fa il consigliere Mumolo, ovviamente a nome della maggioranza, ha presentato una sua proposta che va nella direzione esattamente opposta, una proposta che intende eliminare tutti quei paletti a livello di regolamenti comunali, ma si parla anche, da quel che ho capito, di eventuali, possibili revisioni normative a livello regionale.

Quindi noi, preso atto di questa posizione espressa e tenuta dai gruppi di maggioranza, chiediamo oggi alla Giunta regionale se ne condivida i contenuti e se sia disposta addirittura ad andare a disconoscere quelle piccole azioni che siamo riusciti a mettere in campo dopo un lungo confronto nella passata legislatura, che portarono ad esempio ai tre anni di residenzialità storica.

Mi riserverò poi in fase di replica di fare alcune considerazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Lori, prego.

 

LORI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie al consigliere Marchetti per la sollecitazione ad intervenire su questo tema, che riguarda l’accesso all’edilizia residenziale pubblica, che è certamente un tema di grandissimo interesse, su cui peraltro la Giunta è impegnata a sostegno dei Comuni e delle ACER, per agevolare al massimo la fruizione di questa parte di patrimonio tanto prezioso, che ha bisogno certamente di investimenti anche nella costruzione di una progettualità di prospettiva, che oggi vede in realtà uno scenario anche nella dimensione nazionale, che non riscontra questo tipo di bisogno.

La residenza, per venire al tema specifico che è stato sollecitato, o la sede dell’attività lavorativa, come è noto, è uno dei requisiti previsti dall’articolo 15 della legge regionale n. 24 del 2001, che riguarda l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Questo requisito è specificato e definito nella delibera di Assemblea legislativa che veniva anche richiamata dal consigliere Marchetti, approvata nel 2015. Mi riferisco alla delibera n. 15, che ha stabilito che può chiedere l’assegnazione il richiedente che soddisfi entrambe le condizioni che riguardano la residenza anagrafica, o l’attività lavorativa stabile ed esclusiva, o principale nell’ambito territoriale regionale da almeno tre anni; la residenza anagrafica, o l’attività lavorativa esclusiva o principale nel Comune presso il quale si presenta la domanda, o nel Comune, o in uno dei Comuni in cui si riferisce il bando di concorso.

Questa previsione trova la propria motivazione nella finalità di considerare una platea dei richiedenti che dimostrano un legame con il territorio regionale, derivante dalla residenza o dallo svolgimento dell’attività lavorativa in Regione da almeno tre anni, dovendo affrontare un contesto sociale in cui il fabbisogno di alloggi di edilizia residenziale pubblica è in molti Comuni superiore a quello degli alloggi disponibili.

A questo proposito, va sottolineato anche come in precedenza la disciplina risalente alla delibera del Consiglio regionale del 2012, la n. 327 non dettagliava in alcun modo il requisito della residenza e attività lavorativa introdotto invece nel 2015.

In merito al tema specifico, è utile ricordare come la Corte costituzionale abbia censurato più volte leggi regionali tese ad un irragionevole inasprimento del requisito della residenza. È un fatto significativo, come nel 2014 la sentenza n. 168 legata e riferita alla legge regionale della Val d’Aosta, approvata nel 2013, in cui si richiedeva la residenza nella regione da almeno otto anni, anche non consecutivi, fra i requisiti per l’accesso all’ERP.

Ancora, nel gennaio 2020, la legge regionale 16/2016 della Regione Lombardia stabiliva il vincolo della residenza per almeno cinque anni nel periodo immediatamente precedente alla data di presentazione della domanda. Quindi, anche la Regione Lombardia che veniva richiamata ha avuto ed è stata oggetto di questo pronunciamento della Corte costituzionale.

Ancora, più di recente, nel 2021, la legge regionale n. 34/2019 della Regione Abruzzo, che introduce, come meccanismo premiale e non come requisito per l’accesso, l’anzianità di residenza nei Comuni della stessa Regione Abruzzo.

In tutti questi casi, la Corte rileva l’irragionevole discriminazione nei confronti di chi proviene da fuori regione o una sperequazione del peso dato all’anzianità di residenza rispetto alle altre condizioni maggiormente correlate alla situazione di bisogno, quali il reddito, il disagio abitativo, la numerosità dei componenti il nucleo familiare.

In particolare, poi, un altro passaggio di sicuro interesse, rispetto alla normativa della Lombardia, che stabiliva un requisito di residenza di almeno cinque anni nel periodo immediatamente precedente la data di presentazione della domanda di accesso agli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, la Corte riconosce all’Edilizia residenziale pubblica il ruolo di assicurare il concreto soddisfacimento del bisogno primario all’abitazione, riconducendola, così, nell’ambito dei servizi sociali, per i quali deve sussistere un collegamento tra finalità del servizio da erogare e caratteristiche soggettive richieste ai suoi beneficiari, e tale collegamento deve essere adeguato. Questa è la sottolineatura di questo pronunciamento di censura fatto di recente dalla Corte. Il requisito della residenza ultra-quinquennale si risolve, così, in una soglia rigida, che porta a negare l’accesso all’ERP, a prescindere da qualunque situazione di bisogno o di disagio del richiedente, e ciò è incompatibile con il concetto stesso di servizio sociale come servizio destinato prioritariamente ai soggetti economicamente deboli.

Per le considerazioni e gli approfondimenti che sono stati esposti, spero in modo esaustivo, non riteniamo, quindi, di dover intervenire né tantomeno di smantellare, come richiesto nel question time che è stato presentato, l’impianto normativo, che, nella definizione del criterio di residenza triennale a partire dal 2015, ha trovato, pare, ma procediamo con una verifica puntuale dell’applicazione sui territori, anche attraverso, naturalmente, gli specifici Regolamenti di questa condizione... Ad oggi ci risulta, comunque, che ci sia un equilibrio tra la disponibilità di ERP, certamente insufficiente rispetto alla domanda, e la domanda di un servizio che, a tutti gli effetti, sempre di più va riconosciuto come un servizio sociale essenziale. Naturalmente, questo interviene sui meccanismi che devono assicurare la parità di trattamento e di non discriminazione tra tutti i richiedenti.

Quindi, non riteniamo di dover intervenire sulla normativa. Se dovessimo decidere di farlo, sarà solo a seguito di una puntuale analisi delle condizioni di applicazione delle norme che sono attualmente vigenti e, naturalmente, questa condizione troverà un confronto in seno agli organismi che sono deputati a farlo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, Presidente.

Io sinceramente non so se interpretare questa risposta come modo di allontanare la discussione e il problema, o come una spaccatura interna alla maggioranza.

Perché se ci troviamo di fronte ad una proposta di risoluzione dei Gruppi di maggioranza che chiedono di rivedere, monitorare certamente i Regolamenti dei vari Comuni ma anche di valutare modifiche normative, e oggi ci sentiamo dire che attualmente, pur riconoscendo che verrà fatta una verifica, eccetera, non si ritiene attualmente di rivedere le normative vigenti, mi domando per quale motivo uscite sulla stampa, sulle agenzie stampa, con dei vostri atti presentati qui in Regione per chiedere tutt’altra cosa.

Ci troviamo di fronte ad un atto estremamente ideologico, a questo punto, che voi cercate di sbandierare in qua e in là giusto per accontentare la nuova guida del Partito Democratico, ovvero la Segretaria Schlein, che ha avviato questo nuovo corso e voi date dimostrazione, come maggioranza, di essere disposti innanzitutto a calare completamente le braghe andando anche a disconoscere tutto il lavoro che è stato fatto nella passata legislatura. Perché io mi ricordo il confronto che c’è stato fino ad oggi per quanto riguarda la residenzialità storica, che già all’epoca, come Lega, chiedevamo cinque anni ed eravamo arrivati ai tre anni che vennero poi inseriti nel Testo Unico per la gestione dell’edilizia residenziale pubblica.

Quindi, prendiamo atto della risposta dell’assessore Lori, ribadendo che la vostra è una posizione, ripeto, ideologica. Anche perché se andiamo a guardare i dati che comunque ci sono stati illustrati anche recentemente con la clausola valutativa per le politiche di integrazione dei cittadini stranieri, avremo la dimostrazione che i cittadini stranieri rappresentano il 12,8 per cento della popolazione totale della Regione Emilia-Romagna e nel 38 per cento dei casi quella stessa fetta di popolazione accede alle case popolari.

Questi sono dati vostri, della Regione Emilia-Romagna che ci sono stati illustrati nella Commissione competente e che vanno di fatto a smentire questa necessità denunciata da parte dei Gruppi di maggioranza che intendono lanciare questa proposta per rimuovere tutti quei paletti comunali e normativi regionali che attualmente andrebbero a discriminare, a vostro avviso, i cittadini stranieri.

I dati dicono tutt’altro. Le emergenze sociali a livello territoriale ci dicono che in realtà ci sono tante nuove povertà che interessano anche i cittadini storici della nostra regione, che magari si sono trovati in difficoltà, soprattutto in seguito alla pandemia, alla questione del caro energia, alla crisi del lavoro. Sono tutte questioni che dobbiamo tenere in considerazione, mettendo da parte queste battaglie ideologiche che non portano ad alcuno risultato utile alla nostra cittadinanza.

Anzi, rincaro la dose dicendo che, oltre a un aumento degli anni per la residenzialità storica, sarebbe necessario anche imporre, è anche questo oggetto di una nostra proposta che andrà avanti in parallelo al progetto di legge che ho ricordato prima, una proposta che intende attuare, tramite quei protocolli che già esistono tra Guardia di Finanza, ANCI e ACER per quanto riguarda l’impossidenza delle proprietà immobiliari all’estero, di prevedere dei controlli più stringenti sfruttando i canali previsti dal DPR n. 445 del 2000 per chiedere la certificazione da parte degli stessi richiedenti presso i propri Paesi d’origine, ovviamente legalmente tradotto. Quindi, non farlo in fase di presentazione di domanda, ma farlo poi successivamente in fase di controllo, perché questo credo sia un atto di equità sociale, che dobbiamo nei confronti dei cittadini emiliano-romagnoli, che hanno contribuito da più anni al benessere del nostro territorio, alla realizzazione e al mantenimento del patrimonio immobiliare pubblico.

 

Saluto agli studenti dell’Università di Bologna

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

In attesa del sottosegretario Baruffi, volevo salutare e ringraziare per essere qua presenti gli studenti dell’Università di Bologna con laurea magistrale in comunicazione giornalistica, pubblica e di impresa. Grazie per essere qua con noi oggi.

 

OGGETTO 6724

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per estendere il riconoscimento degli indennizzi anche alle imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura colpite dagli eventi meteorologici eccezionali verificatisi tra il 22 novembre e il 5 dicembre 2022, in provincia di Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra, Bulbi, Rontini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori con l’ultima interrogazione, oggetto 6724, per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per estendere il riconoscimento degli indennizzi anche alle imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura colpite dagli eventi meteorologici eccezionali verificatisi tra il 22 novembre e il 5 dicembre 2022 in provincia di Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna, a firma dei consiglieri Fabbri, Zappaterra, Bulbi, a cui risponderà il sottosegretario Baruffi.

Consigliere Fabbri, prego.

FABBRI: Grazie, presidente.

Per l’appunto, questa interrogazione verte sul tema degli indennizzi e dei recenti avvisi che sono stati pubblicati, che fanno seguito a queste ondate meteorologiche straordinarie che hanno colpito la costa durante i mesi di novembre e dicembre scorso, su cui la Regione, attraverso la propria agenzia, si è mossa bene e anche con rapidità. Ora siamo nella fase successiva, e vado alla lettura del testo dell’interrogazione.

“Premesso che lo scorso 2 febbraio il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per gli eventi meteo eccezionali che si sono verificati dal 22 novembre al 5 dicembre 2022 nei territori dei Comuni di Comacchio, Goro, Codigoro, in provincia di Ferrara, e di Cesenatico, Gatteo e Savignano sul Rubicone in provincia di Forlì-Cesena e di Ravenna, che sono stati assegnati oltre 16.173.000 euro per gli interventi più urgenti, necessari per affrontare l’emergenza, per l’assistenza alla popolazione e per i primi rimborsi ai cittadini che hanno riscontrato danni, in particolare alle abitazioni, nella misura massima di 5.000 euro, e delle attività produttive fino a 20.000 euro. Le modalità di utilizzo delle risorse sono fissate dall’ordinanza del Capo del Dipartimento nazionale di Protezione Civile del successivo 15 febbraio.

Rilevato che la direttiva recante “Disposizioni per la determinazione e la concessione delle prime misure di immediato sostegno a favore delle attività economiche e produttive”, allegato 2, all’articolo 3, lettera q) riporta tra i danni esclusi i fabbricati e i beni che alla data dell’evento calamitoso risultavano destinati all’esercizio di attività nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, di cui all’allegato 1 del trattato, o nel settore della pesca e dell’acquacoltura.

Considerato che la Regione, in occasione degli eventi di cui sopra, si è mossa tempestivamente non solo in fase emergenziale, ma anche per produrre al Governo tutta la documentazione necessaria per far riconoscere lo stato di emergenza. Considerato altresì che diverse imbarcazioni dedicate alla pesca, nonché vivai dedicati all’acquacoltura hanno subito danneggiamenti e pertanto non si comprendono le ragioni per le quali tali imprese siano escluse, interrogo la Giunta per sapere quali azioni intenda intraprendere per estendere il riconoscimento degli indennizzi anche alle imprese della pesca che sono state colpite da queste mareggiate.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Come ricordato dal consigliere interrogante, lo scorso 2 febbraio il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per gli eventi meteo eccezionali che si sono verificati dal 22 novembre al 5 dicembre 2022 nei territori di Comacchio, Goro, Codigoro, in provincia di Ferrara, ma anche nei Comuni di Cesenatico, Gatteo, Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena e in quella di Ravenna.

Come richiamato sempre nell’interrogazione, sono stati assegnati oltre 16.173.000 euro per gli interventi più urgenti, necessari ad affrontare l’emergenza per l’assistenza alla popolazione, i primi rimborsi ai cittadini che hanno riscontrato danni, in particolare alle abitazioni, esattamente nella misura di 5.000 euro, e alle attività produttive, fino ai 20.000, per interventi urgenti anche sulla parte pubblica.

Qui siamo nell’impianto ormai consolidato di come si interviene in prima istanza con delibera del Consiglio dei Ministri. Le modalità di utilizzo delle risorse sono fissate dall’ordinanza del Capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile del successivo 15 febbraio.

Questo intervento, come i precedenti, non prevede il ristoro dei danni ai settori dell’agricoltura, zootecnia e della pesca, cui invece è destinato un canale di finanziamento autonomo, indipendente rispetto ai fondi di Protezione civile riservati a privati e imprese.

La Regione Emilia-Romagna, pertanto, è in attesa, come di consueto, di ricevere la stima dei danni a carico delle imprese della pesca che sono state colpite dalle mareggiate, e quindi, una volta riscontrato questo materiale, l’assessorato all’agricoltura, che si occupa anche di pesca, manderà una richiesta al Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare, che ha anche la delega alla pesca, per i relativi indennizzi, chiedendo l’attivazione del fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura ai sensi del decreto legislativo n. 154 del 2004, che è istituito presso il Ministero.

Quindi, come di consueto, si dividono i due canali: l’intervento di Protezione civile con le caratteristiche che ho ricordato, che erano indicate anche all’interno dell’interrogazione; fatta la ricognizione dei danni, si apre l’interlocuzione con il Ministero, a valere sul fondo specifico che è istituito. Noi riteniamo naturalmente che da questo punto di vista ci siano le condizioni per poter procedere. Siamo quindi in un solco di attività consolidata e daremo puntuale riscontro anche ai consiglieri interroganti rispetto all’esito, che noi confidiamo sia un buon esito, rispetto a questa iniziativa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie. Mi ritengo soddisfatto della risposta del sottosegretario, anche se mi preme fare alcune brevi considerazioni in sede proprio di espressione di soddisfazione. Prendiamo atto che da sempre ci sono canali separati tra le attività produttive generali e quelle legate all’agricoltura e alla pesca.

È ovvio che i danneggiamenti che hanno avuto queste diverse attività produttive comunque hanno pari dignità. Quindi, il fatto che non siano allineate anche le scadenze è ovvio che è un motivo di giusta recriminazione da parte delle imprese.

Quello che auspico è che anche il Governo, a seguito di questa ricognizione che deve essere assolutamente veloce, spedita, riconosca e trovi capienza in quel fondo che spesso e volentieri in passato invece è risultato incapiente.

Quindi, mi auguro che anche l’impegno da parte del Governo sia massimo per riconoscere i giusti indennizzi anche alle imprese della pesca e dell’acquacoltura che, al pari di quelle che operano sulla costa, dagli stabilimenti balneari ai ristoranti, alle civili abitazioni, hanno subìto danneggiamenti gravissimi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Abbiamo finito la parte delle interrogazioni.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan, sull’ordine dei lavori? Prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Io chiederei la convocazione di una Capigruppo, perché avrei un paio di questioni da discutere prima dell’inizio dei lavori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zappaterra, lei vuole intervenire? Prego.

 

ZAPPATERRA: Non abbiamo problemi a riconvocare la Capigruppo. Era per capire se è sul PD, sul progetto di legge del Tour de France o sugli atti di indirizzo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Sull’ordine dei lavori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Vedo che non c’è la contrarietà della presidente del Gruppo del PD. Non ho nessun altro intervento contro.

Ci convochiamo in Sala A con i Capigruppo immediatamente. Grazie.

Sospendo l’aula in attesa della Capigruppo.

 

(La seduta sospesa alle ore 12.05 è ripresa alle ore 12.52)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

 

Rinvio in Commissione delle risoluzioni oggetti 6552 e 6647

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa. Colleghi, un attimo di attenzione.

Come in accordo dalla Capigruppo, mettiamo in votazione la richiesta della consigliera Castaldini e del consigliere Gerace di rinvio in Commissione delle risoluzioni oggetto 6552 e oggetto 6647.

Consigliera Castaldini, lei è d’accordo sul rinvio della sua risoluzione in Commissione?

 

(interruzione della consigliera Castaldini)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego, le do la parola. Se lei me la chiede. Prego.

 

CASTALDINI: Dopo questa Capigruppo, poi parlerà anche il collega Gerace, noi desideriamo provare a fare un percorso che vada nella direzione di comprendere i dati, i numeri e anche avere i bilanci che, poi, verranno inviati a Roma il 30 aprile. Oggi abbiamo appreso il fatto che il 3 maggio ci sarà una Commissione Sanità con a tema esattamente questo. Quindi, abbiamo ritenuto, ho ritenuto, anche insieme ai colleghi del Centrodestra, ma anche con la possibilità di guardare a un ipotetico contenuto comune anche con i colleghi della maggioranza, di rinviare la mia risoluzione in Commissione. Anche perché cominceremo un percorso molto lungo sulla sanità.

Questo è l’intendimento. Chiaramente, da qui a breve abbiamo avuto la garanzia di discutere di un tema così importante alla presenza dell’assessore. Ho fatto questa proposta, insieme ai miei colleghi e anche alla maggioranza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Gerace, prego.

 

GERACE: Grazie, presidente.

Anch’io concordo con la consigliera Castaldini, che ringrazio per la sensibilità che ha dimostrato nel presentare questa risoluzione, che ritiriamo per poi discuterla in Commissione. Sicuramente ci sono gli elementi per poter fare una risoluzione congiunta, anche perché, alla luce della Commissione del 3 maggio, secondo me potremmo apportare quelli che sono gli elementi che in comune accordo avevamo deciso di portare avanti rispetto a questa soluzione, ricordando sempre che la sanità pubblica è la sanità che l’Emilia-Romagna vuole, una sanità fatta di rispetto dei diritti dei cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei.

Se quindi non ci sono interventi ulteriori, nomino Molinari, Daffadà e Liverani scrutatori e metto in votazione la richiesta di rinvio in Commissione delle risoluzioni oggetto 6552 e oggetto 6647.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvata.

 

Perfetto. Le due risoluzioni sono rinviate in Commissione.

 

Sui processi verbali nn. 200 - 201 - 202 - 203 - 204 - 205

 

PRESIDENTE (Rainieri): Hanno giustificato la propria assenza la presidente Petitti, il consigliere Delmonte, la vicepresidente della Giunta Priolo e l’assessore Mammi.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 28 marzo e del 4 e 5 aprile 2023 nn. 200, 201, 202, 203, 204 e 205.

Se non vi sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

Consigliere Facci, su cosa interviene?

 

FACCI: Sui verbali, ai sensi dell’articolo 67, comma 4, del Regolamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sull’ordine dei lavori. Prego.

 

FACCI: Credo di avere tre minuti da Regolamento.

Volevo intervenire rispetto al processo verbale della seduta pomeridiana del 5 aprile 2023, in particolare sulla votazione dell’oggetto 6554.

Ritengo che il verbale non sia corretto nella parte in cui, almeno nella sintesi del verbale che ci è stata consegnata ed è stata inviata a tutti i consiglieri, risulta approvata la risoluzione oggetto 6554. C’era già stata una discussione in quella sede circa le modalità di computo dei consiglieri presenti. A nostro avviso, il numero legale non era sufficiente. Nonostante questo è stata dichiarata da parte della presidente l’approvazione.

Questa questione, che è una questione di interpretazione del Regolamento, è stata oggetto ed è oggetto di una richiesta da parte dei commissari di minoranza, della Giunta per il Regolamento, di convocazione. Ovviamente, la presidente dell’Assemblea è la presidente anche della Giunta per il Regolamento, cui spetta la convocazione. Anzi, approfitto di questo intervento per sollecitare la Presidenza a indire questa convocazione di Giunta. L’interpretazione del Regolamento, a nostro avviso, è già chiara, ma evidentemente si è creato un problema interpretativo in alcuni. Quindi, bisogna sicuramente fare chiarezza sul punto.

A nostro avviso, l’interpretazione del Regolamento non è stata corretta. A nostro avviso, quella risoluzione non doveva essere approvata. Pertanto, chiediamo che sia rettificata... La richiesta che faccio, quindi, ai sensi dell’articolo 67, comma quarto, è di correggere il processo verbale nel senso che ho indicato: errata approvazione dell’oggetto 6554, in quanto il numero legale necessario per l’approvazione non vi era. Quindi, vi è stata una errata interpretazione e applicazione del Regolamento da parte della Presidenza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zappaterra, sempre sull’ordine dei lavori?

 

ZAPPATERRA: Assolutamente sì.

L’obiezione...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ho chiesto che... Eventualmente vuole rettificare. Quindi, prima di dire che non può parlare, devo capire cosa vuol dire.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Però dobbiamo lasciare la possibilità di parlare, perché devo provare a capire cosa mi dice.

 

ZAPPATERRA: A questo punto, se riapriamo il tema verbali, aggiungerei un’eccezione al verbale rispetto al fatto che la conduzione della presidente è stata perfetta da tutti i punti di vista, salvo la mancata censura nei confronti di alcuni consiglieri, che a mio parere non hanno avuto un comportamento adeguato alla sede istituzionale nella quale ci troviamo, quindi se vogliamo ridiscutere tutto il normale, lo ridiscutiamo tutto, compresa la mia richiesta all’Ufficio di Presidenza, altrimenti chiedo di inserire anche questo pezzo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Intanto non possiamo inserire quello che lei ha chiesto, perché non fa parte del verbale che è stato dato per buono dalla presidente di quel momento, la collega Silvia Zamboni.

Non possiamo accogliere nemmeno la richiesta del collega Facci, perché è stato dato per buono il verbale dalla presidente, quindi per lo stesso motivo: la presidente Zamboni, che era la presidente in quel momento, ha dichiarato che la votazione è legittima, quindi il verbale, non potendo discostarsi da quello che è successo in Aula, non si può chiedere una rettifica a una cosa che è stata verbalizzata in questo modo.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Torniamo a discutere quindi sul Regolamento, perché, a mio avviso, l’articolo 67, comma quarto è molto chiaro. Pertanto chiedo che sia convocata la Giunta per il Regolamento (posso farne richiesta in quanto componente) per interpretare correttamente questo articolo 67, comma quarto, che prevede la possibilità per ogni consigliere di contestare il processo verbale con le modalità, per cui c’è un voto, eccetera, eccetera...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci.

 

FACCI: Se l’interpretazione è questa, io chiedo che sia convocata la Giunta per il Regolamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Voglio in questo senso rassicurarla, perché è già pervenuta da parte del Gruppo della Lega la richiesta di convocazione e ne abbiamo discusso in Ufficio di Presidenza la settimana scorsa, per cui la convocazione deve essere fatta dalla presidente Petitti, comunque giovedì scorso in Ufficio di Presidenza si è dato atto di questa richiesta, è stata formalizzata la richiesta.

Consigliere Rancan, sull’ordine dei lavori?

 

RANCAN: Sì. Scusi, presidente, sull’ordine dei lavori. Anzi, no. Richiamo al Regolamento.

Chiedo perché, se noi leggiamo insieme l’articolo 67, comma 4... Leggiamolo insieme: “In apertura di seduta il presidente interpella i presenti per sapere se vi sono osservazioni sul processo verbale”. Se non vi sono osservazioni, okay. “Se vi sono osservazioni, il presidente, dopo aver concesso la parola, per non più di tre minuti, esclusivamente ai consiglieri che chiedono rettifiche” in questo caso il consigliere Facci “sottopone ad approvazione per alzata di mano, ma senza dichiarazione di voto, il processo verbale in esame”.

Quindi, bisogna votare il verbale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Presidente Rancan, il problema della rettifica è che noi dovremmo rettificare un qualcosa che è stato “bollinato”, passatemi il termine, dalla presidente di quel momento, cioè la Zamboni, la quale dice che è approvato l’oggetto in discussione. Quindi, non possiamo rettificare un voto o una dichiarazione della presidente che è stata già definita, è stata già registrata nel verbale.

La parola al consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie.

Volevo solo precisare che quando io, prima, ho chiesto che fosse convocata la Giunta per il Regolamento non mi riferivo più all’interpretazione dell’articolo che riguarda la presenza, il modo di votazione, richiesta che è già stata fatta per vie interne, ma a quello che oggi lei sta interpretando, cioè il fatto che non si può votare su questa richiesta, che ho fatto ai sensi dell’articolo 67, comma quarto. In tal caso, facendo la richiesta immediatamente in questo senso, la convocazione deve essere immediata.

Visto che mi pare ci siano tutti i commissari componenti la Giunta per il Regolamento, la convocazione, in questo caso, per interpretare l’articolo 67, comma 4, la cui interpretazione, a mio avviso, è in contrasto con quello che lei sta dicendo, chiedo che sia fatta questa convocazione urgente, immediata, subito.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io prima le ho detto che era già stata convocata. Nulla toglie di poter mettere all’ordine del giorno di quella convocazione anche la richiesta che lei ha appena fatto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ho detto che nella convocazione, che è già stata fatta per una richiesta che lei ha fatto, verrà aggiunta... A meno che non vogliate chiedere la convocazione di un’ulteriore Commissione, ma all’interno...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfetto. Io le sto dicendo che, visto che una è già stata convocata, si può discutere di due argomenti nella stessa convocazione. Se lei ritiene di volerne convocare due, benissimo, ne convochiamo due, non è un problema, però la convocazione viene fatta dalla presidente Emma Petitti, che è la presidente della Commissione, quindi io posso semplicemente mettere a verbale la richiesta della convocazione, non c’è la presidente, non posso convocarla.

La parola al consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie.

Vorrei solo sommessamente far osservare che la Giunta per il Regolamento è presieduta dal presidente dell’Assemblea, se il presidente dell’Assemblea non c’è, come in questo caso, esistono i presidenti facenti funzione, non so se sia sempre lei o la consigliera Zamboni, però se il presidente non c’è, c’è il vice.

Pertanto la possibilità di convocarla adesso...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci, le chiedo scusa, non avevo capito che lei volesse convocarla in questo momento.

A questo punto benissimo...

 

FACCI: Presidente, credevo di essere stato chiaro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Le chiedo scusa, a volte anch’io non comprendo esattamente quelle che sono le richieste, visti i modi.

A questo punto, visto che chiede la convocazione urgente in questo momento, sospendiamo l’aula, visto che sono già le ore 13,05, e convoco la Giunta per il Regolamento, come è già stato fatto altre volte.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Una cosa che può sicuramente essere utile alla discussione nella Giunta per il Regolamento che verrà convocata adesso: chiedo oltretutto anche l’interpretazione del fatto e di capire cosa non ha funzionato.

Se infatti il motivo ostativo per la messa in votazione di questo processo verbale è il fatto che la presidente abbia già avallato il verbale della seduta precedente, vi è un vizio di forma, c’è un problema, perché il Regolamento parla di un’approvazione qui, quindi vuol dire che qualcuno ha certificato qualcosa prima dell’effettiva approvazione da parte dell’aula. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfetto.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Io vorrei una precisazione. Siccome l’articolo, al comma 2, cita testualmente che la Giunta per il Regolamento è presieduta dal presidente dell’Assemblea, vorrei capire se è proprio il presidente dell’Assemblea, Emma Petitti, o se può essere sostituito dai vicepresidenti. Qualche dubbio...

 

(interruzione)

 

ZAPPATERRA: Qualche dubbio ce l’ho.

Così come ho un dubbio che, non essendo i membri della Giunta per il Regolamento medici reperibili H24, possano essere convocati con urgenza senza neanche un preavviso di mezz’ora. Mi perdoni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Mi permetto. Per corroborare quanto dicevo. Articolo 9, Regolamento Giunta per il regolamento assembleare, comma 1: “Spetta alla Giunta per il Regolamento il parere su questioni interpretative del Regolamento ad essa sottoposte dal presidente dell’Assemblea, anche su richiesta di un singolo consigliere, nel corso della seduta”. Quindi, va da sé che il momento in cui sorgono le questioni interpretative è il momento in cui le questioni interpretative debbono essere risolte.

Per questo il discorso che a volte il preavviso non può esserci, perché occorre la contestualità della soluzione nel momento in cui la questione viene sollevata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Vorrei suggerire al collega Facci, dell’articolo 9, di leggere anche il comma 2.

In secondo luogo, le chiedo, presidente, chi ha deciso di andare oltre l’orario di chiusura, di sospensione dell’aula, oltre al fatto che si convoca ad libitum, senza preavviso, la Giunta per il Regolamento. Stiamo accumulando problemi su problemi...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lei non ha sentito le mie parole. Ho detto che l’aula è sospesa e che convocavo, come è già stato fatto un’altra volta da un vicepresidente, ad horas la Giunta per il Regolamento.

Invito i colleghi componenti della Giunta, quindi Palma Costi, Igor Taruffi, Stefania Bondavalli, Michele Facci, Maura Catellani e Cuoghi, a riunirci nella Sala al settimo piano, dell’Ufficio di Presidenza. Grazie. Immediatamente.

 

La seduta ha termine alle ore 13,09

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI e il consigliere Gianni BESSI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Alessio MAMMI, Irene PRIOLO e i consiglieri Gabriele DELMONTE, Emma PETITTI.

 

Comunicazioni prescritte dall’art.68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

6679 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Autorizzazione alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'Associazione "Hydrogen Europe"". (Delibera di Giunta n. 522 del 03 04 23)

 

6684 -  Progetto di legge d'iniziativa consiglieri recante: ""Allontanamento zero": interventi a sostegno della genitorialità e per la prevenzione degli allontanamenti". (05 04 23) A firma dei Consiglieri: Facci, Pompignoli, Rancan, Bergamini, Catellani, Pelloni, Occhi, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Stragliati, Montevecchi, Liverani, Delmonte

 

6692 -  Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: "Allontanamenti zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti". (06 04 23) A firma dei Consiglieri: Cuoghi, Tagliaferri, Evangelisti

 

6707 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Modifiche alla legge regionale 18 giugno 2004, n. 13 (Adesione della Regione Emilia-Romagna alla Fondazione Italia-Cina)". (Delibera di Giunta n. 546 del 12 04 23)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6693 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia prevista una vigilanza da parte della Regione o di Atersir sul costo del sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta. A firma del Consigliere: Bargi

 

6694 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla carenza del personale ATA all'interno degli istituti scolastici della regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla situazione di Bologna e della sua provincia. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6695 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di predisporre un piano di bonifica, smaltimento e rimozione dell'amianto dagli edifici sia pubblici che privati. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6696 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un questionario recentemente proposto agli studenti di un liceo di Viserba (Rimini). A firma del Consigliere: Montevecchi

 

6697 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda mettere in atto per supportare gli agricoltori colpiti dalle grandinate e dalle gelate primaverili. A firma del Consigliere: Liverani

 

6698 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere come la Giunta intenda tutelare gli infermieri del sistema di emergenza-urgenza, a cui saranno assegnate maggiori responsabilità a seguito del riordino della sanità emiliano-romagnola. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Facci, Bergamini

 

6700 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda richiedere al Governo di inserire la Pet Therapy nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e prendere in esame la possibilità di utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6701 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'introduzione della nuova figura di "Agente Sociale" presso il Comando della Polizia Locale di Parma. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6702 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla disattivazione del portale Monitorem di Arpae Emilia-Romagna, un servizio di informazione online ai cittadini sulle autorizzazioni rilasciate alle aziende soggette a Valutazione di Impatto Ambientale o ad Autorizzazione Integrata Ambientale, con i relativi dati di monitoraggio, le comunicazioni di incidenti e le manutenzioni prescritte. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6704 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato di avanzamento e alla tempistica di realizzazione degli interventi previsti, e a ora eventualmente non eseguiti, dall'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna, per garantire una connettività adeguata nel territorio della montagna reggiana. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

6705 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sulla frana che lo scorso 1° marzo ha coinvolto la strada provinciale "Fondo Valle Savena", all'altezza delle Gole di Scascoli, nel territorio di Loiano. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6706 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative la Giunta abbia adottato per contrastare il fenomeno delle "cooperative spurie" o "fittizie", alla luce dell'approvazione, nel 2019, della risoluzione oggetto n. 9141. A firma del Consigliere: Bargi

 

6708 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per evitare disservizi lungo la linea ferroviaria Porrettana, nel periodo in cui, in un suo tratto, saranno svolti lavori di manutenzione. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6711 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito a un possibile depotenziamento del reparto di Ortopedia dell'Ospedale Franchini di Montecchio (RE). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6712 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad alcuni avvisi per incarichi dirigenziali e di consulenza recentemente pubblicati dall'AUSL di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6713 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Regione intenda introdurre al fine di contrastare lo sfruttamento del lavoro nel comparto delle consegne a domicilio nelle città dell'Emilia-Romagna e per applicare il contratto collettivo della logistica ai lavoratori coinvolti. A firma del Consigliere: Amico

 

6715 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici del settore turistico e all'opportunità di istituire, nell'ambito del Patto per il Lavoro e il Clima della Regione Emilia-Romagna, un tavolo permanente di confronto sul settore del turismo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6716 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere a quando risale l'ultimo intervento di dragaggio del Po e dei suoi affluenti sul territorio emiliano-romagnolo e se la Giunta intenda realizzare una manutenzione sistemica dell'alveo del Po, ai fini di un'efficace prevenzione del rischio idraulico. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pompignoli, Rainieri, Facci, Catellani, Delmonte, Occhi, Pelloni

 

6717 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad una inchiesta giornalistica relativa all'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), recentemente trasmessa in televisione. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Montevecchi, Liverani

 

6719 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai sostegni economici al settore della pesca e dell'acquacoltura della Sacca di Goro, a seguito degli eventi climatici calamitosi verificatisi tra il 22 novembre e il 5 dicembre 2022. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6720 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'aggiornamento del Decreto Flussi per aumentare le quote di assegnazione, per la nostra regione, di lavoratori stagionali dei settori agricolo e alberghiero turistico nell'imminenza della stagione estiva. A firma della Consigliera: Pigoni

 

6721 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al Piano regionale quinquennale di controllo dei corvidi. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6722 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto è il confronto con il Governo per il Contratto di Programma di Anas e se include tutte le previsioni di maggior criticità della nostra regione con le conseguenti risorse finanziarie. A firma dei Consiglieri: Costi, Mori, Costa, Paruolo, Zappaterra, Montalti, Bulbi, Sabattini

 

6724 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per estendere il riconoscimento degli indennizzi anche alle imprese del settore della pesca e dell'acquacoltura colpite dagli eventi meteorologici eccezionali verificatisi tra il 22 novembre e il 5 dicembre 2022, in provincia di Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra, Bulbi

 

6725 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'intenzione di HERA SpA di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio (BO), attualmente utilizzato per effettuare i servizi di raccolta rifiuti dei comuni limitrofi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6727 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla riorganizzazione dei Pronto soccorso della regione e al mancato adeguamento del numero degli operatori sanitari. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6728 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto sia l'interlocuzione con il Governo relativamente al decreto interministeriale sull'individuazione delle aree idonee all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al decreto attuativo sulle comunità energetiche. A firma del Consigliere: Amico

 

6729 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere le valutazioni della Giunta su un questionario proposto agli studenti del Liceo scientifico di Viserba. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

6730 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire la tutela della colonia di esemplari di riccio europeo (Erinaceus europaeus), presente nei terreni del comparto Ghilana di Faenza (RA). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6731 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'applicazione dello stato di emergenza per l'eccezionale afflusso di migranti. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6732 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per far fronte alle criticità gestionali dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, con particolare riguardo alla carenza di personale. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6733 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito a una possibile revisione dei criteri di assegnazione degli alloggi ERP, con particolare riguardo al criterio della residenzialità storica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

RISOLUZIONI

 

6699 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere al Governo di inserire la Pet Therapy nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e a prendere in esame la possibilità di utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA. (11 04 23) A firma della Consigliera: Piccinini

 

6703 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo e le Istituzioni competenti, per favorire il ripristino del Piano Impresa 4.0, utilizzando parte dei fondi del PNRR per il potenziamento del credito di imposta per gli investimenti nonché per la riattivazione del credito "formazione 4.0". (12 04 23) A firma della Consigliera: Pigoni

 

6718 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare se vi siano sul territorio regionale regolamenti comunali che contengano criteri discriminatori nell'assegnazione degli alloggi ERP e ad elaborare le modifiche normative necessarie a contrastare il fenomeno. (14 04 23) A firma dei Consiglieri: Mumolo, Mori, Costi, Zappaterra

 

6723 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a recepire quanto espresso dalla Commissione Affari Sociali in Parlamento, circa la ridefinizione degli standard per il mantenimento e l'attività dei punti nascita, con particolare riferimento alla posizione geografica degli stessi. (17 04 23) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Marchetti Daniele, Catellani, Bergamini, Rainieri, Facci, Occhi, Pelloni, Bargi

 

6726 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a rafforzare il monitoraggio dello stato di salute psichico dei detenuti e a potenziare il sostegno psicologico agli agenti di polizia penitenziaria, al fine di garantire un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro all'interno degli istituti di pena. (17 04 23) A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi

 

INTERPELLANZE

 

6709 -  Interpellanza per conoscere le ragioni della mancata conoscenza da parte della Regione e degli organismi da essa dipendenti di dati e statistiche riguardanti i minori allontanati dalla propria famiglia di origine. A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Rancan, Stragliati, Marchetti Daniele

 

6710 -  Interpellanza per sapere se e per quale motivo la costruzione delle case della comunità sia a rischio. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6714 -  Interpellanza relativa ai pareri espressi dalla Regione Emilia-Romagna sui progetti di parchi eolici che insistono sulle aree dei crinali appenninici. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

6228 -  Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi finalizzati a consentire la prosecuzione e la qualificazione delle iniziative sociali, ludiche e formative svolte dal Nerd Park di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6241 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla carenza di personale qualificato nei servizi socio-sanitari ed educativi e agli interventi da porre in essere per farvi fronte, con particolare riguardo alla situazione di Piacenza e della sua provincia. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6293 -  Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di somministrazione delle terapie farmacologiche in alcune strutture accreditate dell'Area Metropolitana Bolognese e la possibile erogazione di un incentivo COVID al personale impegnato nelle strutture private con contratto di cooperazione sociale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Pompignoli, Stragliati, Pelloni, Facci

 

6343 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle ricadute del piano "Bologna Città 30", che prevede l'abbassamento generalizzato dei limiti di velocità a 30 km orari in ambito urbano, sul trasporto pubblico locale dell'area metropolitana bolognese. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6347 -  Interrogazione a risposta scritta sulla formazione relativa all'utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche da parte del personale dipendente o convenzionato del sistema sanitario regionale, con priorità ai professionisti che operano nella rete delle cure palliative e nella rete per la terapia del dolore. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Mori, Zappaterra, Pillati, Costa, Costi, Caliandro, Gerace

 

6349 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto di insediamento di un nuovo centro commerciale nella frazione di Lavino di Mezzo, nel comune di Anzola dell'Emilia (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

 

6354 -  Interrogazione a risposta scritta circa le criticità relative al rinnovo annuale dei contratti in libera professione di parte del personale del settore sanitario regionale e le ripercussioni sul diritto dell'utenza alla continuità terapeutica. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

6358 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla salvaguardia del nucleo di pavoni (Pavo cristatus) presente nell'abitato di Punta Marina Terme (RA). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6369 -  Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio sulle misure di contenimento della Peste Suina Africana PSA e in merito a un possibile aumento dei casi. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Bargi, Rainieri, Montevecchi, Rancan, Delmonte, Catellani, Facci, Liverani

 

6371 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione della linea ferroviaria Ferrara-Porto Garibaldi–Lidi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6390 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla conversione ecologica dei Consorzi di Bonifica e alla partecipazione dei cittadini-contribuenti alla loro governance. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6391 -  Interrogazione a risposta scritta circa le tempistiche previste per il rimborso, alle famiglie beneficiarie, dei bonus erogati dalla Regione per la frequenza ai centri estivi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6395 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a segnalazioni di malfunzionamenti delle caselle di Posta Elettronica Certificata (PEC) che l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha attivato in convenzione con Poste Italiane. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6399 -  Interrogazione a risposta scritta sul mancato rinnovo della convenzione per i biglietti integrati TEP e Trenitalia-TPER sulla linea Parma-Suzzara. A firma del Consigliere: Rainieri

 

6401 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla esternalizzazione di servizi medici nelle Aziende Sanitarie Locali emiliano-romagnole. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6403 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per ampliare servizi e orari dell'ufficio postale del comune di Montecreto (MO), nonché per garantire la riapertura del suo sportello bancario. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6422 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla richiesta di riconoscimento al Valore Militare per i caduti della frazione di Minozzo del Comune di Villa Minozzo (RE), vittime dell'eccidio nazi-fascista perpetrato tra il 30 luglio e il 1° agosto 1944. A firma dei Consiglieri: Soncini, Amico, Mori, Costa, Bondavalli

 

6425 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se è intenzione della Giunta regionale procedere nella realizzazione dell'Ausl unica metropolitana di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6437 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quanti medici laureati all'estero lavorano nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6472 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'erogazione di contributi regionali alle Unioni di comuni, al fine di rafforzarne le capacità organizzative e gestionali. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6475 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi necessari per garantire la tutela del benessere dei pavoni di Punta Marina (RA), in particolare trovando una sistemazione consona alle loro caratteristiche etologiche e che consenta la loro permanenza in natura. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6477 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli investimenti previsti per la realizzazione della "Casa di Comunità" di Cento (FE)". A firma del Consigliere: Bergamini

 

6483 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la situazione degli interventi di mitigazione acustica da parte di Società Autostrade sul tratto della A1 Direttissima (Variante di Valico) nel territorio dei comuni di San Benedetto Val di Sambro e Castiglione dei Pepoli. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Caliandro

 

6484 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivarsi affinché coloro che risiedono nelle aree di Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro e Monzuno possano usufruire di una tariffazione integrata e agevolata per treno e bus, finché permangono i disagi legati ai cantieri stradali attivi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6485 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla decisione della Regione Emilia-Romagna di anticipare al 2023 l'acquisizione del complesso di via dei Mille, a Bologna, soprattutto alla luce delle eventuali ricadute sul progetto di ristrutturazione degli uffici di Procura e Tribunale per i Minorenni. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6495 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda avviare un confronto con l'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna, per capire l'entità della problematica degli esuberi delle iscrizioni scolastiche sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Amico, Marchetti Francesca, Caliandro, Sabattini, Daffada', Pillati, Bulbi, Rossi, Piccinini, Gerace

 

6498 -  Interrogazione a risposta scritta circa le azioni che è possibile attivare per sollecitare il Ministero dell'Istruzione e del merito a condannare i fatti accaduti davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze lo scorso 18 febbraio e a promuovere percorsi di educazione civica e alla cittadinanza attiva. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Bulbi, Caliandro, Mori, Daffada', Sabattini, Rossi, Fabbri, Gerace, Mumolo

 

6500 -  Interrogazione a risposta scritta sulla nomina di un Dirigente di Unità operativa complessa nell'Ausl Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6539 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda procedere all'istituzione di un Tavolo Tecnico in tema di malattie rare. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6547 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno un intervento che possa permettere ai reparti di Medicina d'Urgenza di svolgere in maniera efficace le proprie mansioni, consentendo l'accesso ai ricoveri nei reparti di Medicina Interna anche dopo le 20.00, al fine di abbattere il numero di pazienti in attesa negli open space dei Pronto Soccorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6553 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'adozione di azioni di contrasto all'inquinamento acustico causato dai treni della linea direttissima Bologna-Firenze. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6560 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato dell'arte del percorso di certificazione delle competenze e dell'insieme delle conoscenze e capacità riguardanti le attività specifiche dei caregiver. A firma dei Consiglieri: Costi, Maletti, Pillati, Costa, Rontini, Sabattini, Caliandro, Daffada', Bulbi, Paruolo, Soncini, Mumolo, Gerace, Rossi

 

6565 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a una gara per l'affidamento del servizio di gestione della sterilizzazione dei dispositivi medici presso l'AOSP Universitaria di Bologna Policlinico Sant'Orsola-Malpighi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6566 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a una nomina di direttore della struttura complessa presso l'Ausl Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6580 -  Interrogazione a risposta scritta per avere una mappatura degli ambulatori di Medicina Generale e di Pediatria che presentano barriere architettoniche. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6582 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto di revisione organizzativa del servizio infermieristico domiciliare con estensione della pronta disponibilità notturna, avviato dall'Ausl Romagna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Liverani, Montevecchi

 

6587 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a una possibile chiusura del reparto Covid Intensive Care del Policlinico Sant'Orsola di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6613 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'inserimento del Comune di Campogalliano nell'elenco dei comuni ad economia prevalentemente turistica e delle città d'arte della Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6614 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi manutentivi sulla Linea ferroviaria Bologna-Pistoia, denominata anche Porrettana. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6669 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'eventuale scorrimento delle graduatorie attualmente vigenti per l'assunzione a tempo indeterminato di OSS nelle strutture del Servizio Sanitario Regionale. A firma della Consigliera: Piccinini

 

In data 3 aprile 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la Salute e Politiche sociali”, alle interrogazioni oggetti nn. 6327, 6335, 6360, 6378, 6518:

 

6327 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la proposta recentemente avanzata dal sindaco di Bologna di costituire un'unica azienda sanitaria a livello metropolitano. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6335 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la proposta di unione delle aziende sanitarie della Città Metropolitana di Bologna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6360 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere le risultanze degli Stati Generali della Sanità della Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6378 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa i provvedimenti da adottare per garantire la continuità dell'attività ambulatoriale del reparto di Ginecologia dell'Ospedale di Porretta Terme, in vista del prossimo pensionamento di uno dei due medici addetti, e la riapertura del suo punto nascita. A firma del Consigliere: Facci

 

6518 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul rispetto delle normative sul benessere animale e sulle pratiche di allevamento avicolo in uso presso gli stabilimenti presenti sul territorio regionale mostrati nell'inchiesta del programma televisivo Report e sul nuovo mega allevamento di polli previsto in località Cavallara di Maiolo (Rimini). A firma della Consigliera: Zamboni

 

In data 11 aprile 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche Economiche”, alla interrogazione oggetto n. 6585:

 

6585 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla revoca dei contributi regionali alla società Silk-Faw Automotive Group Italy s.r.l. A firma della Consigliera: Castaldini

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 29/03/2023 al 13/04/2023

 

DPGR n. 35 del 03/04/2023

Modifica della composizione della Conferenza regionale dei Comuni aventi sede universitaria, istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 243/07, ai sensi della L.R. n. 15/07 e ss.mm.ii.

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 7 prot. NP/2023/700 del 18/04/2023)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Zamboni

Bergamini – Mo ntalti

 

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