Espandi Indice

214

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 6 GIUGNO 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6931

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito agli interventi che la Regione intende finanziare direttamente per le popolazioni danneggiate a seguito degli eventi alluvionali occorsi nel mese di maggio 2023 in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Liverani, Stragliati, Pelloni, Occhi, Marchetti Daniele, Bargi, Pompignoli, Facci, Catellani, Rainieri, Bergamini, Rancan, Delmonte, Montevecchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LIVERANI (Lega)

CALVANO, assessore

LIVERANI (Lega)

 

OGGETTO 6933

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito allo stato di avanzamento della Cassa di Espansione del Navile – Savena Abbandonato, a Bentivoglio (BO). A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 6934

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla fuoriuscita di gasolio dal sottosuolo, verificatasi sul piazzale Sandro Pertini di Goro (FE). A firma della Consigliera: Evangelisti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

EVANGELISTI (FdI)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 6936

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai lavori di ripristino della viabilità nel territorio montano modenese e sul progetto idrico integrato nel comune di Pavullo nel Frignano. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 6928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione intenda aggiornare il portale SOLE con tre nuovi estratti di olio di cannabis a fini terapeutici, rendendoli fruibili per i pazienti che ne necessitano. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

DONINI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 6927

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al mancato avvio dei lavori per la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e all'opportunità di abbandonare il progetto a favore del potenziamento del trasporto ferroviario merci e passeggeri. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

BARUFFI, sottosegretario

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 6929

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intende valutare proroghe o sospensione dei termini di bandi e procedure a evidenza pubblica in relazione all'esigenza dei soggetti, potenziali beneficiari, danneggiati dagli eventi alluvionali di accedere alle opportunità. A firma dei Consiglieri: Mori, Costa, Sabattini, Pillati, Costi, Rontini, Marchetti Francesca, Gerace, Rossi, Bulbi, Montalti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MORI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

MORI (PD)

 

OGGETTO 6932

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di procedere in tempi stretti a erogare misure di sostegno alle imprese agricole delle zone alluvionate. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

MAMMI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 6930

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla situazione in cui versa la viabilità nel comune di Monterenzio (BO), con particolare riguardo alla Sp7 Strada Provinciale Valle dell'Idice, interrotta da una doppia frana. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

TARUFFI, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6926

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali posizioni abbia espresso il Ministro dell'Istruzione rispetto alle obiezioni delle Regioni sulla proposta di dimensionamento scolastico presentata, con particolare riferimento alle conseguenze di un eventuale mancato accordo in sede di Conferenza unificata. A firma delle Consigliere: Marchetti Francesca, Rontini, Pillati

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Francesca (PD)

SALOMONI, assessora

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 6935

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla necessità di trovare soluzioni strutturali per garantire l'offerta formativa dei corsi serali in provincia di Parma per le scuole secondarie di secondo grado per l'anno scolastico 2023-2024 e i successivi. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

SALOMONI, assessora

RAINIERI (Lega)

 

Saluto del consigliere Gianni Bessi

PRESIDENTE (Petitti)

BESSI (PD)

 

OGGETTO 6887

Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Gianni Bessi. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, della signora Mirella Dalfiume. (126)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 5987

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e dei rifiuti e norme di organizzazione delle funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali dell'ambiente. Abrogazione della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 23 (Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi pubblici locali dell'ambiente)", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 4 dell'11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 7 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 5988

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Norme per la transizione energetica ad energie rinnovabili, la riduzione dei consumi energetici, l'azzeramento delle emissioni climalteranti e l'autonomia energetica regionale e dei territori", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 6 dell'11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 8 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 5989

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Disposizioni per la riduzione dell'impronta ecologica e modifica della legge regionale 5 ottobre 2015, n. 16 (Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 3 del 7 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 9 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 5990

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Norme per l'arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 5 dell'11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 10 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 2852

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e situazioni assimilabili". A firma dei Consiglieri: Facci, Bergamini, Delmonte, Pompignoli, Catellani, Occhi, Pelloni, Rainieri, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi, Montevecchi, Liverani, Rancan

(Relazione della Commissione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 2852/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” – Presentazione, dichiarazione di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI, relatore della Commissione

CUOGHI (FdI)

PILLATI (PD)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 4346

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Interventi per sostenere l'attivazione di sportelli pubblici di ascolto per il sovraindebitamento. Modifiche alla legge regionale 29 novembre 2019, n.28 (Misure regionali per la prevenzione, il contrasto e la soluzione dei fenomeni di sovraindebitamento)". A firma del Consigliere: Mastacchi

(Relazione della Commissione)

(Ordine del giorno 4346/1 “non passaggio all’esame degli articoli” – Presentazione)

(Risoluzione oggetto 6923 – abbinata)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI, relatore della Commissione

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Ordine del giorno 2852/1 “non passaggio all’esame degli articoli”

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,52

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 214 del giorno 6 giugno 2023.

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Ha giustificato la propria assenza l’assessore Corsini.

Le altre informazioni, prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno, sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 6931

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito agli interventi che la Regione intende finanziare direttamente per le popolazioni danneggiate a seguito degli eventi alluvionali occorsi nel mese di maggio 2023 in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Liverani, Stragliati, Pelloni, Occhi, Marchetti Daniele, Bargi, Pompignoli, Facci, Catellani, Rainieri, Bergamini, Rancan, Delmonte, Montevecchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’oggetto 6931: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito agli interventi che la Regione intende finanziare direttamente per le popolazioni danneggiate a seguito degli eventi alluvionali occorsi nel mese di maggio 2023 in Emilia-Romagna.

L’interrogazione è a firma del consigliere Liverani e altri.

Prego, consigliere Liverani.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore Calvano. Io mi aspetto da lei e dalla Giunta una risposta concreta. I cittadini faentini e romagnoli hanno subìto qualcosa di impressionante. Quindi, dalla Giunta regionale si aspettano qualcosa di veramente concreto.

Come è dolorosamente noto, nel mese di maggio i nostri territori hanno pagato un prezzo altissimo a causa di fenomeni meteo di elevata intensità, culminati negli eventi alluvionali, che a partire dal 1° maggio e poi dal 16 maggio hanno martoriato la nostra Romagna e l’Emilia. Sono state interessate a più riprese e diversi livelli di intensità zone della Provincia di Reggio, di Modena, di Bologna, di Ferrara, di Forlì-Cesena e di Ravenna. In particolare la Romagna ha subìto e sta ancora soffrendo per la particolare veemenza dell’esondazione di corsi d’acqua, dello smottamento di versanti per gli allagamenti, per le frane.

Vi è stata una copiosa perdita di vite umane, numerose evacuazioni e sfollamenti, nonché gravi danneggiamenti alla rete viaria, agli edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica e alla rete dei servizi essenziali, alle attività economiche, al sistema produttivo e al settore agricolo.

I danni patiti dalle popolazioni e dalla comunità, anche economiche, colpite così duramente, purtroppo continueranno a dispiegare i propri effetti ben oltre i giorni attuali.

La stessa vicepresidente Priolo, lo scorso 9 maggio, in quest’aula descriveva questi accadimenti con segnali apocalittici: 350 milioni di metri cubi d’acqua caduti, 23 fiumi esondati, 1.000 frane, 100 Comuni coinvolti, 63 cantieri sui corsi d’acqua, chiuse tutte le rotte. Non sto a dilungarmi sulla parte normativa dell’interrogazione, che riporta la cronistoria dei decreti e delle ordinanze di Protezione civile e delle delibere di maggior interesse che sono intervenuti dal 3 maggio sino al decreto legge del 1° giugno, che contengono gli interventi disposti dal Ministero, dalla Protezione civile, dal capo dipartimento di Protezione civile, dal Consiglio dei ministri, dal presidente della Repubblica.

Una considerazione sulla risoluzione a mia prima firma, sulla quale l’Assemblea unanime ha impegnato la Giunta lo scorso 9 maggio sugli eventi alluvionali occorsi il 1° maggio: ad assumere in maniera celere tutti i provvedimenti necessari al fine di indennizzare i cittadini e le imprese danneggiati dall’eccezionale evento atmosferico dell’alluvione dei giorni scorsi, evitando lungaggini burocratiche; a predisporre un Piano di attuazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per la messa in sicurezza degli alvei fluviali, dando periodicamente comunicazioni alla competente Commissione circa le criticità e gli interventi messi in atto.

Il question time odierno trae origine dagli eventi che hanno devastato le nostre terre e dagli interventi che la Regione intende finanziare con proprie risorse. A tal fine, vi leggo il dispositivo: “Interroga il presidente della Giunta regionale per sapere relativamente alle risorse proprie che la Regione Emilia-Romagna intende mettere a disposizione delle popolazioni danneggiate dagli eventi alluvionali occorsi a partire dal 1° e dal 16 maggio e quali siano gli interventi che intende finanziare”. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Liverani.

Risponde l’assessore Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere. Attraverso una serie di apposite ordinanze a valere sui fondi messi a disposizione dal Dipartimento di Protezione civile, ad oggi sono stati previsti e sono in corso interventi di somma urgenza, l’erogazione di contributi per l’autonoma sistemazione e i rimborsi alle famiglie per 5.000 euro (la famiglia danneggiata).

Come Regione contribuiamo a tale operazione prevedendo un primo stanziamento di 8 milioni di euro da erogare alla Protezione civile, che verranno utilizzati per le anticipazioni di una parte di interventi di somma urgenza, consentendo così di liberare, in attesa di apposito decreto, 8 milioni di euro di fondi del Dipartimento per i contributi di autonoma sistemazione e i rimborsi alle famiglie. Abbiamo scelto questa strada per essere più rapidi e spediti nelle nostre azioni, già disponendo di tale importo e non dovendo attendere in tal modo le tempistiche legate all’assestamento e/o ad apposita legge di spesa.

In tal modo, abbiamo dato una risposta celere alle esigenze della popolazione su autonoma sistemazione e rimborsi, il tutto in raccordo costante con il Dipartimento nazionale di Protezione civile.

Rimaniamo ora in attesa del decreto sulla ricostruzione, che auspichiamo arrivi in tempi rapidi, e che consenta di dare adeguate risposte a cittadini, imprese e comunità locali così fortemente e drammaticamente colpite dai fatti alluvionali del maggio scorso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, assessore.

Io sono parzialmente soddisfatto. La Regione, secondo me, doveva fare di più, soprattutto in prevenzione. Spero vivamente che non siano solo questi i soldi che arrivano dalla Regione, che ne arrivino di più, e soprattutto – soprattutto – che una strage del genere, secondo il mio punto di vista, ma anche secondo la Lega, si poteva ampiamente evitare.

La mancata pulizia dei fiumi questa cosa l’ha aumentata in modo gravoso. Spero vivamente, perché io mi farò parte col Governo di cercare di fare arrivare più risorse possibili, che una volta che la Romagna e l’Emilia ritornano ad essere quelle che erano, chiedo alla Regione, dato che la competenza è regionale, di ripulire e di sistemare tutti i fiumi. Questa cosa non è stata mai fatta da cinquant’anni a questa parte.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6933

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito allo stato di avanzamento della Cassa di Espansione del Navile – Savena Abbandonato, a Bentivoglio (BO). A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo, adesso, con l’oggetto 6933: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito allo stato di avanzamento della Cassa di Espansione del Navile a Bentivoglio, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Grazie, vicepresidente, per la sua presenza e la sua risposta.

A seguito delle tante alluvioni che si sono verificate negli ultimi decenni, abbiamo imparato a conoscere un termine che pare rappresentare una delle tante soluzioni per evitare esondazioni imponenti. Mi riferisco alle Casse di Espansione. Si tratta di grandi opere idrauliche che vengono realizzate per ridurre la portata durante le piene di un corso d’acqua, tramite lo stoccaggio temporaneo di parte del volume dell’onda di piena.

A seguito dell’alluvione del maggio scorso, abbiamo scoperto che dovevano essere realizzati 24 nuovi invasi, ma gran parte di questi è ancora al palo, in un certo senso, o comunque vede problematiche imponenti.

Tra le tante storie che si potrebbero raccontare, ce n’è una che mi ha colpito e merita un approfondimento. Mi riferisco alla Cassa di Espansione del nodo idraulico Navile-Savena Abbandonato, nel Comune di Bentivoglio, opera attesa da decenni e sollecitata a più riprese dalle Amministrazioni di Centrosinistra. Perché dico questo? Perché quando un’Amministrazione guidata da un sindaco sollecita la Regione, sempre guidata dalla stessa Giunta, dello stesso colore politico ‒ tra virgolette; è un termine che non mi piace particolarmente ‒ è evidente che ci deve essere stata una difficoltà, un’adempienza o anche un rischio, che si intravede. Bene. I lavori propedeutici sono iniziati nel 2007, mentre la prima fase della Cassa di Espansione è stata collaudata il 17.10.2018. Da allora ogni anno la Regione ha rinviato la fornitura delle apparecchiature elettromeccaniche e delle pompe per la regimentazione delle acque nella Cassa fino al 2021.

Io ho alcune domande. In particolare, vorrei che venisse definitivamente sbrogliata una matassa, cioè quella relativa ai dislivelli che fisicamente non permettono l’ingresso delle acque e capire se questa è una cosa vera o non lo è, perché è importante. Mi chiedo anche perché manchino, di fatto, due stralci, quindi vorrei chiederle i motivi di tali ritardi. Vorrei anche chiarimenti sull’effettivo utilizzo di questa Cassa di Espansione.

Grazie.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Risponde la vicepresidente Priolo. Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: La ringrazio, perché finalmente iniziamo a dare risposte su queste Casse, una alla volta. Avremo tante aule e in ogni aula ci dedicheremo ad una Cassa di espansione. Quella del Navile che lei ha citato ha un volume d’invaso di 1.100.000 metri cubi. Non è una delle Casse più grandi. Le più grandi sono sul Secchia e sul Panaro, ma abbiamo volumi di 20 milioni di metri cubi.

In realtà, l’invaso, sia nell’evento del 2 e del 3 che nell’evento successivo, ha invasato e ha funzionato. Ha invasato, in entrambi i casi, più di 600.000 metri cubi di acqua. Come ha invasato? Esattamente come abbiamo fatto per il Canale emiliano-romagnolo, che ha invertito il normale funzionamento, invece di invasare dall’opera di presa, che è il manufatto che manca e che lei cita, ha invasato dall’opera di scarico, quindi ha funzionato al contrario, ha invasato e i livelli idrometrici che voi potrete riscontrare anche dal sito dell’Emilia-Romagna e di ARPAE dimostrano il funzionamento della Cassa e la diminuzione del livello. Quindi, la Cassa ha comunque espletato la sua funzione.

Lei mi chiede se, dal punto di vista tecnico, questi dislivelli, che ha citato dal punto di vista della realizzazione, sono realistici e hanno determinato una caratteristica di non funzionamento. Quindi, le leggo testualmente che preciso che “i dislivelli previsti nel progetto di Cassa di laminazione delle piene del Navile per i canali e le aree di invaso sono esattamente quelli realizzati, così come le quote arginali perimetrali della Cassa di espansione di contenimento delle acque di invaso”.

Dal punto di vista delle arginature, il manufatto è adeguato. Manca, come le dicevo, l’opera di presa. Non è che manca l’opera di presa perché noi non vogliamo realizzare l’opera di presa. Il progetto è stato depositato in ReNDiS, come prevede la normativa. Voi sapete che l’articolo 72 del Codice prevede che il Ministero dell’ambiente finanzi le opere strutturali della difesa del suolo e questa è un’opera strutturale. Quindi, nel 2022 (siamo nel 2023) abbiamo depositato il progetto per il finanziamento dell’opera di presa, finanziamento di 8,3 milioni di euro.

Quest’anno noi riceveremo 13 milioni di euro dal Ministero dell’ambiente, come ho più volte sottolineato. In ReNDiS sono presenti in questo momento opere per 280 milioni di euro. Le chiedo, da dove partiamo? Da Cassa Navile, da Cassa Trebbo, dalle opere arginali sul Po? Noi ogni anno ci facciamo questo interrogativo perché i finanziamenti non sono all’altezza delle opere infrastrutturali. È più prioritaria questa o è più prioritario il Po? Questo è il dilemma che noi tutte le volte abbiamo quando dobbiamo affrontare opere strutturali che sono necessarie. Cassa Trebbo è necessaria? Sì. Vale 70 milioni di euro.

Noi andiamo avanti. Se ce la finanziano, facciamo l’opera di presa. Però, da questo punto di vista il dilemma tutti gli anni è il medesimo, ma non ci fermeremo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: […] tantissimo l’idea che uno alla volta facciamo chiarezza, però la facciamo davvero, perché c’è come un’aria strana, per cui ogni domanda posta sull’alluvione in maniera garbata. a volte per capire, per comprendere, sembra quasi uno sgarbo.

Eh no. Non è così. Per cui, in realtà, queste cose non è che le andiamo a cercare perché siamo bramosi di mettere in difficoltà la nostra terra, la nostra gente, le nostre imprese: quelle sono cose nostre come vostre, cioè, sono quello che noi viviamo, vediamo, uguale a voi, non c’è differenza.

Allora, partiamo dall’inizio. Ho preso un piccolo pezzo, perché dico: scusate, c’è una stranezza. Certo, i metri cubi che lei descriveva sono quelli, ne usiamo 600 invece che mille: è niente? È una goccia nel mare, non va bene? Non lo devo trattare? Non lo tratto, va bene, mettiamo da parte. Aspettiamo la prossima volta, che parleremo di un altro invaso che forse, sicuramente faremo. Faccio notare, e lo dico dall’inizio, che abbiamo perso tutti i progetti PNRR, TR50, TR100, che sono l’importanza e l’imponenza di cui lei racconta.

Non abbiamo neanche toccato la palla, lì, non li abbiamo neanche visti. Allora, in virtù di questo, io vi chiedo perché ci abbiamo messo tre anni a prendere delle pompe uscite/entrata: “perché ci abbiamo messo tre anni?”, domando.

A questa cosa non è stata data risposta. Facciamo che non parliamo più di invasi, così siamo tranquilli, tranquilli e sereni, e non parliamo più di invasi. Lascio questa palla a un altro collega, che evidentemente, in maniera più elegante, più ordinata e più composta di me, parla di cose per me fondamentali, perché sono l’attualità, perché sono quello che noi siamo chiamati a vivere.

La prossima volta facciamo così, così facciamo chiarezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6934

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla fuoriuscita di gasolio dal sottosuolo, verificatasi sul piazzale Sandro Pertini di Goro (FE). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6934: interrogazione di attualità a risposta immediate in aula in merito alla fuoriuscita di gasolio dal sottosuolo verificatasi sul piazzale Sandro Pertini di Goro, a firma della consigliera Evangelisti.

Prego, consigliera.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

L’interrogazione per cui chiediamo risposta all’assessore Priolo riguarda una situazione nel Comune di Goro, siamo nella zona portuale. C’è un piazzale denominato Sandro Pertini, che si trova antistante un bar storico.

Da circa ottobre 2022 si protrae in quella zona una situazione drammatica e anomala: c’è una fuoriuscita di gasolio dal sottosuolo. Pare, ma non ne siamo certi, che il problema abbia avuto origine dalla bonifica di un vecchio distributore di carburante per banche. C’è cattivo odore prodotto da queste pozze, soprattutto quando la temperatura, come in alcuni giorni, si sta alzando. C’è preoccupazione per la salute dei cittadini e anche per la possibilità di un eventuale rischio di disastro ambientale.

Il piazzale è già stato oggetto di numerosi interventi di bonifica. Nel mese di ottobre 2022 sono state effettuate ulteriori perforazioni, che hanno fatto uscire altro liquido, sembra gasolio, presumibilmente da cisterne poste nel sottosuolo. Nel piazzale si trovano pozzanghere. Siamo stati sui luoghi quindici giorni fa. Davvero il piazzale è impraticabile.

Gli Enti locali e territoriali e le Autorità competenti sono state investite di questa situazione. Si sono succeduti interventi. È intervenuto il Comune di Goro, la Protezione civile, i Vigili del fuoco, ARPAE, anche la ditta che ha eseguito i lavori di ripristino della piazza, però non c’è stato miglioramento alcuno.

Il Comune di Goro nei mesi scorsi ha provveduto alla chiusura di alcuni piezometri e di punti di iniezione in prossimità dell’area interessata, dai quali fuoriusciva il maggior numero di liquido, al fine di limitare i danni e ha richiesto anche una tomografia elettrica. Nonostante tutti questi interventi, compresa anche una gettata di asfalto per risolvere momentaneamente il problema, l’allestimento di passerelle di fortuna, in cartone e in legno, o teli di plastica, che sono ancora presenti, la situazione non ha trovato soluzione.

I cittadini, non solo il gestore del bar antistante, ma i cittadini che abitano nelle immediate vicinanze, quindi sopra il bar, di fianco, ma anche nei paesi limitrofi, si sono mobilitati, preoccupati. Con l’intento di spronare le Autorità competenti, hanno indetto anche una petizione per risolvere a breve il problema.

La situazione descritta, ovviamente, produce disagi di diverso tipo. Anche il Consorzio dei pescatori di Goro ha in programma verifiche con metodi autonomi. Noi riteniamo, però, che sia necessario e doveroso l’intervento delle Autorità preposte. Quindi, interroghiamo, chiediamo alla Giunta se intenda opportuno intervenire nel più breve tempo possibile rispetto a questa situazione del piazzale e ne chiediamo la risoluzione, accertando, magari, anche eventuali responsabilità.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Vicepresidente Priolo, prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Consigliera, l’area in questione fa parte di una area più vasta sulla quale, come lei sa, insiste dal 2010 una procedura di bonifica ai sensi della quarta parte del Titolo V del decreto del Testo unico dell’ambiente ed è a carico del Consorzio Pescatori di Goro  relativa alla presenza, come ha sottolineato, di una contaminazione delle matrici terreno e acqua di falda, dovuta a due gruppi di cisterne interrate utilizzate in passato per il rifornimento di carburante per natanti e posizionate alcune decine di metri a nord rispetto all’area del piazzale Pertini.

Quest’ultima era interessata al passaggio delle condotte che trasportavano il carburante dalle suddette cisterne agli erogatori posti sulla banchina. Tali condotte, nel corso del procedimento, sono state svuotate dai residui di carburante e inertizzate.

Durante il 2011 è stato approvato il Piano della caratterizzazione dalla provincia di Ferrara e sull’area è stata attivata una messa in sicurezza di emergenza consistente nell’aspirazione del prodotto libero che si accumulava all’interno dei piezometri realizzati sia in prossimità delle cisterne e sia sul piazzale in questione.

Tra il 2014 e il 2021 sono stati approvati l’analisi di rischio sito specifica e il progetto operativo di bonifica suddiviso in alcune fasi temporali distinte che hanno coinvolto inizialmente le aree delle cisterne interrate, per poi proseguire, nel mese di gennaio 2023, come da progetto approvato, e l’attività di bonifica in corrispondenza del piazzale Pertini.

A partire dal mese di novembre 2022, in conseguenza di alcune mareggiate che noi conosciamo, eccezionali, si è manifestata una situazione anomala di fuoriuscita di acqua mista a gasolio da fratture e tagli nell’asfalto in corrispondenza dell’area est dello stesso piazzale Pertini antistante l’edificio in cui è situato il bar del porto.

Il Comune di Goro, per far fronte al problema, ha commissionato un’indagine di tomografia elettrica eseguita sulla banchina del porto al fine di valutare la tenuta della stessa, i cui risultati sono stati trasmessi a questa Agenzia, ovvero all’agenzia ARPAE, nel corso del corrente anno.

Dagli stessi risultava e si evinceva che le opere di diaframmatura mediante palancole in cemento non svolgevano in maniera adeguata la funzione di barriera idraulica, permettendo alle acque marine di infiltrarsi nel sottosuolo e giungere subaffioranti e affioranti nelle aree circostanti al porto stesso, compreso il piazzale in questione.

Nel mese di marzo lo stesso Comune ha realizzato l’intervento di messa in sicurezza d’urgenza del piazzale Pertini, che è consistito nel posizionamento di una rete drenante per la raccolta delle acque subaffioranti contenente idrocarburi con copertura impermeabile in asfalto.

Oltre alla gestione ordinaria del procedimento di bonifica, da dicembre 2022, ARPAE, Amministrazione comunale, Consorzio dei pescatori di Goro e progettisti incaricati hanno attivato operazioni di gestione specifica della problematica sia istruttoria che di campo.

Nella prima metà di aprile si è tenuta una conferenza di servizi che si è conclusa con la richiesta del Consorzio Pescatori di Goro di effettuare un’ulteriore verifica con metodi geofisici dell’eventuale presenza di cisterne interrate, o condotte nell’area antistante l’edificio del bar. Contestualmente, il Comune di Goro stimava un possibile importo per la manutenzione straordinaria della banchina, avanzando una richiesta di contributo alla Regione Emilia-Romagna, la quale concedeva, con deliberazione di Giunta n. 37 del 12.4.2023 un finanziamento pari a 800.000 euro per interventi urgenti per l’eliminazione dei sifonamenti presenti nel muro perimetrale del porto di Goro a difesa dell’abitato, funzionale all’esecuzione di un primo intervento tampone di posa in opera di palancole sulla banchina, come anche richiesto dalla conferenza di servizi di aprile.

Si evidenzia che il fenomeno in questione non sono stati causati dall’intervento di bonifica, il quale, al contrario, ha nel contempo estratto una consistente quantità di carburante presente sul sito. Gli episodi di risalita delle acque sono stati generati dal sifonamento che le dicevo nella banchina, in combinazione con gli altri livelli piezometrici e di marea, da risolversi con gli interventi strutturali della banchina stessa e prescindendo dalle operazioni di carattere ambientale che dovranno invece occuparsi di intrecciare, intercettare i residui di carburante nel sottosuolo trasportati dagli eventi di risalita.

Le Autorità competenti, come può vedere da questo quadro, sono pienamente attivate per la risoluzione della problematica già a partire dal periodo di origine della stessa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, assessore.

Non sono soddisfatta della risposta, semplicemente perché, come ha detto lei, è dal 2010 che si sta cercando di affrontare il problema.

È vero che sono diversi gli enti interessati, però è vero anche che alla luce dei fatti, il problema, anziché essere risolto mi pare sia aumentato. Certo, la mareggiata nel 2022 c’è stata e ha comportato danni non solo in questo sito, ma anche in altri, però probabilmente ha posto alla luce un problema che era già evidente, e che quantomeno era latente.

Quindi, la preoccupazione c’è, anche dal punto di vista ambientale, perché è evidente che questi liquidi ci sono. C’è preoccupazione perché comunque, al di là degli enti interessati, ci sono persone che lavorano e vivono lì attorno. Le assicuro e vi assicuro che le esalazioni, ma anche la situazione, ictu oculi, andando sul posto non è sicuramente confortante.

Mi pare che l’unica notizia confortante sia l’erogazione del contributo da parte della Regione Emilia-Romagna, avvenuta circa un mese fa, di cui prendiamo atto e auspichiamo possa contribuire a risolvere celermente il problema.

Invitiamo, ma ci pare che la direzione sia questa, anche l’assessorato, a monitorare proprio nell’interesse anche di chi lì vive e abita e anche nel tentativo di scongiurare un eventuale danno ambientale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

 

OGGETTO 6936

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai lavori di ripristino della viabilità nel territorio montano modenese e sul progetto idrico integrato nel comune di Pavullo nel Frignano. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo all’oggetto 6936: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito ai lavori di ripristino della viabilità nel territorio montano modenese sul progetto idrico integrato nel comune di Pavullo nel Frignano, a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

I danni del maltempo nell’Appennino modenese sono stimati in 8 milioni di euro, relativamente ai 72 fronti aperti sul territorio, fonte anche di importanti problemi alla viabilità. La stima dei danni non è definitiva, a causa di possibili nuove frane nel terreno ancora in movimento e, di conseguenza, dell’aprirsi di nuovi fronti.

A queste stime occorre, poi, sommare il danno che i Comuni modenesi hanno subìto alle infrastrutture, al patrimonio edilizio, oltre a quello dei privati. A Pavullo nel Frignano l’esondazione del Cogorno ha evidenziato che il Progetto idrico integrato di Pavullo, mediante vasche di laminazione, per una capienza sufficiente a evitare altri allagamenti su Via Marchiani, vasche di prima pioggia necessarie per evitare sversamenti di materiale inquinato nel Cogorno e l’eventuale sollevazione degli scarichi di Gaiato, è imprescindibile se si vogliono evitare altre esondazioni del tratto tombato del rio Cogorno e di altri futuri allagamenti.

A causa del quadro venutosi a creare a causa del maltempo, si sono riscontrati disagi su importanti arterie, come la Strada provinciale 324 Montecreto, la Strada provinciale 3 Via Giardini alla Fontanina, la 19 a Prignano, e responsabilità anche sulla provinciale 28 a Palagano, sulla 33 a Frassineti, sulla provinciale 31 in località Camatta, sulla provinciale 27 a Montese, sulla Fondovalle Panaro provinciale 4, sulla provinciale 25 a Zocca, sulla 21 nella zona di San Dalmazio e sulla 18 Puianello, sulla provinciale 20 a Montegibbio e sulla 486 a Montefiorino.

Da circa un anno e mezzo l’Amministrazione comunale di Pavullo nel Frignano ha richiesto formalmente la progettazione e la realizzazione di un sistema di laminazione a Monte di Pavullo, non da ultimo nelle riunioni congiunte tenutesi a dicembre 2022 e a febbraio 2023 con i tecnici di Hera e di ATERSIR.

Occorre intervenire con urgenza e rapidamente per ottenere risorse e garanzie per dare copertura ai primi interventi di ripristino che la Provincia di Modena e i Comuni modenesi stanno già effettuando, onde evitare il rischio del collasso dei collegamenti stradali sul territorio montano modenese e definire, parallelamente, il Progetto idrico integrato nel Comune di Pavullo nel Frignano.

Ho chiesto, quindi, alla Giunta di sapere se intende attivarsi affinché il Governo in tempi brevi preveda risorse urgenti e necessarie per la realizzazione dei lavori di ripristino che la Provincia di Modena e i Comuni modenesi stanno già effettuando e se intende definire il progetto idrico integrato di Pavullo nel Frignano, al fine di consentire lo svolgimento della vita e dell’attività quotidiana ai cittadini e alle imprese del territorio montano modenese. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Vicepresidente Priolo, prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Consigliera, come anche lei ha detto, il quadro dei dissesti da lei richiamato, relativo al territorio modenese, fa parte di uno scenario ovviamente ben più ampio, che, come noto, ha coinvolto gran parte del settore centro orientale della Regione per le emergenze idrauliche, ma anche per le frane verificatesi a seguito dei recenti eventi alluvionali.

Il quadro più aggiornato disponibile che le voglio dare in questa occasione della situazione dei dissesti di versante conta al momento 936 frane principali, molte delle quali hanno interferito con la viabilità di tutti i livelli, dalle strade statali a quelle vicinali, causando danni e interruzioni.

Il presidente Bonaccini, in qualità di Commissario delegato, ai sensi dell’articolo 1 dell’ordinanza n. 992 del 2023, ha attivato la ricognizione dei fabbisogni relativi alle spese e ai danni al patrimonio pubblico in conseguenza delle avverse condizioni meteorologiche che, a partire da inizio maggio, hanno colpito il territorio delle sette Province dell’Emilia-Romagna. Tale ricognizione consentirà di stimare dettagliatamente, quindi, oltre le cifre da lei dette, le misure economiche necessarie per il superamento dell’emergenza e dei fabbisogni per gli interventi più urgenti di emergenza e di prima messa in sicurezza dei territori colpiti, sostenuti da diversi soggetti attuatori, nonché dei costi di ripristino dei danneggiamenti al patrimonio pubblico, comprese le infrastrutture viarie.

Per quanto attiene al servizio idrico integrato, nel programma operativo interventi ATERSIR 2020-2023, revisione straordinaria delle annualità 2022 e 2023, approvato il 20 giugno 2022, sono presenti degli interventi previsti in Comune di Pavullo nel Frignano, due, che lei ha anche citato, funzionali anche alla risoluzione delle problematiche evidenziate nei giorni scorsi.

Il primo intervento riguarda l’eliminazione delle acque parassite, il risanamento del Canale Cogorno e un secondo intervento per la realizzazione della vasca di laminazione afferente allo scolo, sempre del Cogorno.

In particolare, il primo intervento ha come obiettivo la separazione funzionale tra condotte fognarie e reticolo idrico del torrente. Di tale intervento il primo stralcio è già stato terminato nel 2022.

Nel corso delle attività è emersa l’esigenza di rivalutare le modalità di realizzazione dei successivi stralci che implicavano una riduzione non compensata della sezione del canale. Il secondo intervento ha come obiettivo l’incremento del livello di sicurezza idraulica del torrente stesso.

Al fine di definire il progetto idrico integrato già nel corso del 2022 e nei primi mesi del 2023 si sono svolti diversi momenti di confronto e approfondimento sul tema, a cui hanno partecipato il Comune di Polinago, il Comune di Pavullo, ATERSIR, Hera e l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

È in corso la predisposizione di una convenzione, quindi, tra il Comune di Pavullo, il Comune di Polinago, il Comune di Prignano, ATERSIR e Agenzia della Protezione civile, che ha come scopo quello di definire i reciproci rapporti al fine di predisporre lo studio per la realizzazione a monte dell’abitato di Pavullo di un progetto atto a laminare una quantità sufficiente di acqua e ad evitare rischi di allagamento; di predisporre lo studio per la realizzazione a valle dell’abitato di Pavullo di un sistema di vasche di prima pioggia necessarie per evitare lo sversamento del torrente di acque con depurate; infine, per effettuare il conferimento al depuratore di Pavullo degli scarichi di acque reflue della zona Gaiato, Pianelli, Piantacroce e Renno.

La progettazione a livello più complessivo sta andando avanti attraverso anche questa convenzione. Vedremo quali finanziamenti potranno arrivare magari per velocizzare questo procedimento, perché fa parte di quella che noi riteniamo debba essere la ricostruzione a seguito anche di questi fenomeni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore, la vicepresidente per la puntuale risposta della quale mi ritengo soddisfatta, e anche per l’aggiornamento rispetto a quello che dicevo, cioè ovviamente ancora si muove, quindi non possiamo sapere, purtroppo, la fine effettiva di questi danni subìti e anche la stima reale, attualmente, di questi danni, sia per il pubblico che per il privato.

Mi fa molto piacere che ci sia questa convenzione in studio e in lavorazione con i Comuni interessati, con Hera e con ATERSIR, e credo che dovremmo continuare ad approfondire sempre di più, perché, come ci siamo detti anche durante le ultime aule e nelle ultime occasioni, dobbiamo fare di tutto perché la prevenzione diventi la norma, come abbiamo fatto anche in modo molto serio negli ultimi anni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione intenda aggiornare il portale SOLE con tre nuovi estratti di olio di cannabis a fini terapeutici, rendendoli fruibili per i pazienti che ne necessitano. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo ora all’oggetto 6928: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Regione intenda aggiornare il portale SOLE con tre nuovi estratti di olio di cannabis ai fini terapeutici, rendendoli fruibili per i pazienti che ne necessitano.

L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Torniamo nuovamente su questo punto che abbiamo toccato in diverse altre sedute, che ha a che fare con una condizione endemica, per quanto riguarda l’approvvigionamento della cannabis terapeutica da parte del Sistema sanitario nazionale.

Da diversi anni, anche con una legge regionale, noi abbiamo codificato come, quando e perché la cannabis terapeutica possa essere somministrata ai pazienti. Nello stesso tempo, al di là di questa codifica, l’approvvigionamento definito a livello nazionale del materiale, del farmaco è senz’altro e senza dubbio sempre inferiore a quella che è la domanda e a quella che è la necessità dei pazienti. Nonostante noi si sia, come Italia, anche arrivati a istituire uno stabilimento di coltivazione nei pressi di Firenze, quando, però, questo continua a produrre una quantità decisamente inferiore rispetto al fabbisogno e sicuramente decisamente inferiore rispetto a quanto sarebbe in grado di produrre.

Questo comporta che, ovviamente, gli stessi pazienti siano a volte anche costretti a rivolgersi a mercati ‒ diciamo così ‒ illeciti, mentre avrebbero tutto quanto il diritto di accedere a questi.

In Emilia-Romagna, che si tratti di prescrizione a pagamento o sia a carico del sistema sanitario regionale, il ricorso alla cannabis terapeutica non può essere usato come strumento di primo presidio nell’affrontare una patologia, ma esclusivamente in supporto a trattamenti standard, quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati o hanno provocato effetti secondari non tollerabili, che necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali.

In Emilia-Romagna la cannabis è rimborsata e prescritta anche tramite il portale SOLE, che permette al medico curante di scegliere il tipo di varietà di cannabis e la forma farmaceutica (per esempio, cartine o oli). Per quanto riguarda gli oli estratti, essi sono sempre stati preparati dal farmacista partendo dal fiore, effettuando un’estrazione in farmacia, realizzando l’estratto olio di cannabis. Da fine dicembre 2021 il ministero ha approvato il primo estratto API, semilavorato, ossia l’estratto di cannabis 15 per cento THC Farmalabor, che il farmacista deve diluire per ottenere la concentrazione richiesta dal medico.

In risposta a un mio precedente question time del 24 maggio 2022, l’assessore Donini confermò che è in corso nella nostra Regione la modifica della scheda elettronica prescrittiva, che potrà consentire al medico prescrittore, nel descrivere le modalità di allestimento del preparato medicale finale, di indicare l’impiego dell’estratto di cannabis 15 per cento THC. Oggi risultano disponibili in commercio tre nuovi estratti di semi industriali di cannabis medica che possono essere e vengono prescritti dai medici per i pazienti che necessitano di olio di cannabis. Lo scopo è quello di risparmiare le infiorescenze, che sono quelle di cui la scarsità abbiamo detto prima, per evitare che si sviluppino carenze di cannabis come quelle registrate negli ultimi anni.

Inoltre, essendo possibile il loro utilizzo come tali, senza bisogno di diluirli, sono molto pratici per i farmacisti e per gli stessi pazienti. Gli estratti in questione vengono prodotti dall’azienda Tilray e sono un estratto di cannabis... Sono tre tipologie, che elenco nell’atto. Ad oggi, tali estratti prescritti sono solo a carico del cittadino e non possono essere rimborsati come estratti galenici realizzati dal farmacista o l’estratto al 15 per cento THC che sono presenti sul portale SOLE.

In questo senso chiediamo alla Giunta e all’assessore se si intenda aggiornare il portale SOLE con i tre nuovi estratti sopraindicati, rendendoli selezionabili e quindi fruibili, con l’obiettivo di garantire l’accesso al farmaco per i pazienti che necessitano di olio di cannabis a fini terapeutici.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere Amico per questa opportunità che ha dato all’aula rispetto anche alla ricostruzione che ha fatto di tutti i provvedimenti adottati in questo senso e anche per la interrogazione che ci ha rivolto, che mi consente di confermarle, consigliere Amico, che gli estratti da lei citati sono stati inclusi nel portale SOLE rendendoli, quindi, selezionabili e fruibili con l’obiettivo di garantire l’accesso al farmaco, tema molto importante, per i pazienti che ne abbiano necessità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Amico, prego.

AMICO: Grazie, presidente.

Ovviamente, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell’assessore Donini, che dimostra come, anche nelle condizioni, diciamo così, complessivamente magari difficili che attraversiamo sotto il profilo del sistema sanitario, ma anche per altri aspetti, l’attenzione alla cura dei pazienti, soprattutto per coloro che fanno uso di questi preparati, sia al centro dell’attività anche di aggiornamento costante e che ci si predisponga rispetto a delle carenze che sono state riscontrate nel corso degli anni a far sì che questi prodotti non siano carenti, come magari può accadere in altre situazioni. È chiaro che questo va a favore, ovviamente, dei pazienti che possono usufruire di questi farmaci, che hanno molte controindicazioni in meno rispetto ad altri oppiacei o altro, e che quindi rendono la loro vita più agevole e semplice, magari anche in termini di benessere qualitativamente migliore, così come la pronta risposta del sistema sanitario regionale dà anche questa opportunità e costruisce condizioni di questo tipo.

Sarebbe interessante, e poi magari avremo modo anche in altre sedi di provare ad approfondire ulteriormente, capire quante e quali sono le farmacie che sono nelle condizioni di poter preparare e predisporre questi farmaci, quanti e come l’andamento dei pazienti... Di solito annualmente viene riportato in Commissione un andamento dei numeri complessivi della Regione Emilia-Romagna per tenere monitorato il punto e per favorire questo tipo di medicina.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6927

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al mancato avvio dei lavori per la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e all'opportunità di abbandonare il progetto a favore del potenziamento del trasporto ferroviario merci e passeggeri. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 6927: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito al mancato avvio dei lavori per la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e all’opportunità di abbandonare il progetto a favore del potenziamento del trasporto ferroviario merci e passeggeri.

L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione riporta l’attenzione sulla bretella autostradale tra Campogalliano e Sassuolo, un intervento che prevede una spesa, però stimata al 2014, di 514 milioni di euro a carico del Governo e della società concessionaria Auto Cispadana Spa.

Il progetto del raccordo, che risale a trent’anni fa, mira a collegare il distretto ceramico attorno a Sassuolo con l’autostrada A22 del Brennero, nella sua intersecazione con l’A1 a Campogalliano, quindi è orientata a servire il traffico merci diretto verso il nord Europa.

La progettazione preliminare risale al 2005, mentre il progetto esecutivo è del 2020. Siamo di fronte al progetto esecutivo al 2020, con partenza dei primi espropri, tra l’altro in pieno lockdown, quindi con difficoltà anche per i cittadini interessati a far fronte a questa evenienza. E poi improvvisamente, proprio a seguito di una richiesta di sospensione dei lavori avanzata dalla stessa società concessionaria dell’opera, il cantiere non si apre.

Questo è quindi un fatto di enorme rilevanza, anche perché si tratta di un’opera che verdi e ambientalisti contestano da sempre. Infatti, il 27 maggio scorso i rappresentanti del Comitato “No- bretella, sì, mobilità sostenibile” hanno indotto un incontro pubblico a Formigine per fare il punto sul progetto della bretella, che hanno definito “inutile, dannoso, costoso, obsoleto e limitante”, facendo però delle controproposte che vanno nella direzione di potenziare il trasporto merci su ferro.

Tra l’altro, questo accoglierebbe anche le nuove modalità di trasporto che da anni si perseguono al di là del nostro confine. Quindi, dovrebbero essere un incentivo anche queste a coordinare il nostro trasporto merci con quanto avviene all’estero.

Ricordo, poi, tra l’altro, che il tracciato della bretella attraversa la zona speciale di conservazione Colombarone e che andrebbe ad occupare un’area indispensabile allo sviluppo dell’importante terminal ferroviario di Cittanova-Marzaglia, finendo per compromettere gli spazi destinati alla logistica.

Alla luce di tutto questo, Europa Verde chiede alla Giunta quali sono le motivazioni all’origine dello stop dei lavori richiesto dalla stessa società concessionaria e se, anche cogliendo l’opportunità di questa richiesta, non sia il caso di rivedere quest’opera, scegliendo soluzioni davvero ambientalmente sostenibili, come il trasporto di merci su ferro.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In relazione all’interrogazione in oggetto, in realtà la Giunta non è a conoscenza di alcuna richiesta da parte di AutoCS Spa di bloccare la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, di cui è concessionaria. Così come non è a conoscenza dell’approvazione da parte del ministero delle infrastrutture, in qualità di concedente dell’opera, lo ricordo sempre, di una richiesta di sospensione avanzata dalla società stessa.

Risulta, invece, che sia tuttora in corso la procedura di riequilibrio del Piano economico-finanziario dell’opera, avviata su istanza della società nei confronti del concedente, procedura nell’ambito della quale, come è noto, la Regione non ha alcun coinvolgimento. La situazione societaria di AutoCS Spa, il cui socio di maggioranza è la società Autobrennero, lega, tuttavia, la realizzazione di questa nuova infrastruttura al rinnovo della concessione di A22, che risulta ancora pendente, essendo stata avanzata dalla stessa Autobrennero una proposta di partenariato pubblico-privato, che è tuttora in corso di affidamento, secondo il pur complesso iter normativamente previsto.

È stata dichiarata la pubblica utilità, ma, naturalmente, occorre una procedura di evidenza pubblica.

La Regione, comunque, continua a seguire con attenzione l’evoluzione di questa infrastruttura, ancora progetto, perché continua a ritenere la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo un’opera funzionale allo sviluppo economico del territorio, confermandone la necessità e l’importanza, come del resto fatto di recente con il PRIT 2025. Questa infrastruttura, infatti, è utile alla riqualificazione dell’offerta viaria a servizio del Comprensorio delle Ceramiche e porta ad una sostanziale desaturazione delle viabilità ordinarie e limitrofe, spostando soprattutto la componente dei veicoli pesanti dalla viabilità ordinaria alla viabilità di tipo autostradale, e consentirà un più efficiente collegamento con i centri logistici dell’area attuali di previsione.

Essa collegherà efficacemente la direttrice autostradale del Brennero, il distretto produttivo ceramico, l’area della via Emilia e lo scalo merci di Marzaglia e permetterà al distretto ceramico di rimanere al passo con i competitor mondiali collegandolo al resto d’Europa ed anche allo scalo di Marzaglia trasformando il sistema di logistica del territorio in maniera rapida e scorrevole.

In relazione agli impatti del tracciato di progetto sulla zona speciale di conservazione, appartenenti alla Rete Natura 2000, occorre rimarcare, ancora una volta, che l’opera è stata sottoposta a valutazione di impatto ambientale, che ha affrontato, fra gli altri, anche questo impatto e che l’esito è stato positivo con prescrizioni che debbono essere naturalmente soddisfatte dalla realizzazione della stessa.

Riguardo al fatto che il tracciato di progetto andrebbe ad occupare un’area destinata allo sviluppo dell’importante terminal ferroviario di Cittanova Marzaglia, la Regione si è già fatta promotrice, presso il Ministero e la concessionaria, insieme naturalmente agli Enti locali coinvolti, dell’esigenza di avviare al più presto una correzione progettuale al fine di evitare di compromettere gli spazi destinati alla logistica ed il potenziamento dello scambio intermodale ferro-gomma.

Infine, con riferimento agli interventi ferroviari per il potenziamento dei collegamenti con il bacino delle ceramiche, si rimarca che la Regione continua a sostenere, come indicato nel PRIT 2025, l’importanza del collegamento ferroviario dedicato ai traffici merci tra il nuovo scalo di Marzaglia e quello di Dinazzano, essenziale per un’integrazione operativa e funzionale dei due scali per liberare l’attuale linea Reggio Emilia-Sassuolo dai traffici merci a favore di quello dei passeggeri. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Ringrazio il sottosegretario per la risposta, che non chiarisce il fatto di questo stop all’apertura dei cantieri, anche se ammette che è in corso un esame per riequilibrare la parte finanziaria.

La concessione, quindi, apprendiamo, non è stata ancora rinnovata. Resta naturalmente una totale divergenza di vedute tra Europa Verde e la Giunta su questo progetto, ma non è una vicenda recente. È una vicenda nota. Europa Verde continua a pensare che la prevalenza debba essere data al traffico delle merci su rotaia, come fanno Austria e Svizzera, quei due Paesi ai quali noi vogliamo collegarci attraverso questa bretella autostradale, che poi è collegata alla A22.

Apprendo quindi con soddisfazione il fatto che sia in corso la richiesta per una correzione progettuale che tuteli la possibilità di realizzare il deposito di Marzaglia, e che la Regione crede ancora nel collegamento ferroviario Marzaglia-Dinazzano.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6929

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intende valutare proroghe o sospensione dei termini di bandi e procedure a evidenza pubblica in relazione all'esigenza dei soggetti, potenziali beneficiari, danneggiati dagli eventi alluvionali di accedere alle opportunità. A firma dei Consiglieri: Mori, Costa, Sabattini, Pillati, Costi, Rontini, Marchetti Francesca, Gerace, Rossi, Bulbi, Montalti

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo adesso con l’oggetto 6929: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intende valutare proroghe o sospensione dei termini di bandi e procedure a evidenza pubblica in relazione all’esigenza dei soggetti potenziali beneficiari danneggiati dagli eventi alluvionali, di accedere alle opportunità. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Mori e altri.

Prego, consigliera Mori.

 

MORI: Grazie, presidente.

Tra le conseguenze dei catastrofici eventi alluvionali che da inizio maggio hanno colpito la nostra regione, in particolare la Romagna, ci è stata segnalata la difficoltà per Comuni, Terzo settore, piccole e medie imprese presenti nei territori martoriati di portare avanti celermente, entro le scadenze previste, i loro progetti candidati a bando pubblico per contributi e finanziamenti in corso. Ciò a causa di danneggiamenti, diretti o a disagi indiretti che hanno subìto, in particolare le persone impegnate di queste organizzazioni di riferimento.

Al momento sono diversi i bandi o i canali di finanziamento della Regione Emilia-Romagna aperti, che hanno scadenza tra giugno e luglio, cui i vari soggetti suindicati hanno fatto regolare domanda; oppure, si accingevano a partecipare presentando le relative domande, proprio nei giorni dell’alluvione.

Le preoccupazioni di non fare in tempo a rispettare i termini delle procedure di evidenza pubblica che abbiamo rilevato sono, com’è ovvio, amplificate dalle sofferenze già subìte e dal timore di perdere queste ulteriori risorse in una situazione di emergenza inedita, che sta trovando ora le prime risposte e i ristori economici, e la vicinanza concreta delle istituzioni tutte, in particolare della nostra Regione.

Parliamo di fondi ingenti nel complesso, e comprendenti risorse comunitarie, ora più che mai strategiche per l’intero territorio regionale, in particolare, per le aree più colpite dagli eventi alluvionali.

Parliamo quindi di opportunità che vanno preservate e garantite. Chiediamo dunque alla Giunta di valutare per quali bandi, avvisi, e più in generale procedure di evidenza pubblica sia possibile concedere proroghe o sospensione dei termini, perché pensiamo che una tale iniziativa, già presa, ad esempio, con la proroga del bando sulla cooperazione internazionale 2023, consentirebbe di mantenere facoltà di partecipazione ai contributi economici essenziali per la ripartenza presente e futura di tante realtà sociali e territoriali colpite, nel solco, ovviamente, della vicinanza fattiva e concreta che la Regione ha svolto fin dai primi istanti.

È fondamentale, quindi, continuare a fare la nostra parte anche sotto questo punto di vista.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio anche la consigliera interrogante perché mette l’attenzione della Giunta e dell’Assemblea su una questione estremamente delicata e complessa, per la quale non esistono soluzioni generali predeterminate e che funzionino a prescindere.

In particolare, segnalo che la Giunta nelle scorse settimane ha già approvato proroghe dei termini per la presentazione delle domande in risposta a diversi bandi aperti. Tra questo, come citato dalla consigliera, il bando della cooperazione internazionale, quello per la promozione e il sostegno della cittadinanza europea, sempre relativo al 2023, quello per la concessione di contributi a favore di Unioni di Comuni per incarichi di esperto in change management e trasformazione digitale, quello per i contributi per il PRT 2021-2023, nell’annualità 2023.

Allo stesso modo, sempre con DGR, nelle more dell’approvazione del decreto legge del Governo, per fronteggiare l’emergenza, sono state approvate diverse proroghe procedimentali per interventi nel settore agricolo e agroalimentare nei territori interessati dagli eventi eccezionali dal 1° maggio 2023.

Ciò premesso, a seguito dell’approvazione del decreto legge del 1° giugno 2023, il n. 61, “Interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023” (questo è in parola il titolo), in merito ai diversi bandi e avvisi pubblici si applica quanto previsto dall’articolo 4 “Misure urgenti in materia di sospensione dei procedimenti e termini amministrativi di Pubblica amministrazione”, che prevede per il periodo dal 1° maggio 2023 al 31 agosto 2023 nei confronti dei soggetti che alla data del 1° maggio avevano la residenza, il domicilio, ovvero la sede legale o la sede operativa nei territori indicati nell’allegato 1 del decreto legge, prevede che per questi siano sospesi tutti i termini ordinatori, perentori, propedeutici, endoprocedimentali, finali ed esecutivi relativi a procedimenti amministrativi comunque denominati pendenti alla data del 1° maggio 2023 o iniziati successivamente a tale data.

Il modo un po’ lambiccato e pedestre con cui ho citato questo dà il senso che il Governo ha inteso sospendere qualsivoglia misura in essere o in fase di avvio.

L’applicazione di tale comma, positivo di per sé nello spirito che va, credo, nella direzione auspicata dalla consigliera interrogante, dagli Enti locali che si sono rivolti nell’immediatezza a noi, e dai ragionamenti condivisi anche all’interno del patto, tuttavia, introducendo in maniera generalizzata la sospensione di tutti i termini procedimentali, rischia di ritardare l’erogazione dei contributi destinati proprio ai soggetti colpiti dagli eventi in questione e, al tempo stesso, di compromettere il rispetto delle scadenze previste dall’Unione europea per l’erogazione dei fondi dell’esercizio finanziario 2023 esponendo l’Amministrazione regionale al disimpegno automatico e dunque alla perdita di risorse, come peraltro sottolineato dalla consigliera interrogante, risorse ora più che mai strategiche per l’intero territorio regionale e in particolare, sottolineo, per le aree più colpite dagli eventi alluvionali. Penso al tema delle imprese, penso al tema delle imprese agricole, penso al tema naturalmente anche delle comunità locali, delle infrastrutture sociali, dei servizi.

A tal proposito, per le procedure relative alla programmazione dei fondi europei 2027, chiederemo al Governo di prevedere, attraverso un nuovo decreto, un emendamento al DL n. 61/23 che ho richiamato nella fase di conversione, che sia mantenuta in capo alla Regione la possibilità di non applicare le sospensioni, ovvero di ridurre la durata e di adottare ogni disposizione amministrativa utile ad evitare il sottoutilizzo di risorse comunitarie al fine di tutelare gli interessi di tutti i potenziali beneficiari dei fondi, con una particolare attenzione che andrà dedicata alle aree colpite.

Per quanto riguarda, in particolare, sussidi e contributi del settore agricolo e agroalimentare, proprio al fine di non mettere a rischio l’erogazione di finanziamenti già ottenuti dalle imprese, è stato comunque convenuto di riportare nei moduli di segnalazione dei danni subiti anche la richiesta da parte delle imprese che ne avessero necessità di applicazione della causa di forza maggiore ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento UE n. 640/2014 che si applica alla programmazione 2014-2022, con i due anni di fase transitoria.

Per quanto riguarda, invece, la programmazione FESR FSE+ 2021-2027, nei mesi di giugno e luglio non sono previste scadenze di bandi rivolti ad Enti locali e imprese.

Pertanto, eventuali modifiche rispetto al calendario dei bandi già emanato potranno essere concordate con le Amministrazioni coinvolte dall’emergenza e con le rappresentanze economiche e sociali. Bisognerebbe che provassimo a costruire insieme il miglior rapporto costi-benefici di un’attivazione e di una sospensione.

In ogni caso, anche per istruire questo punto, il 27 e il 28 giugno prossimi è prevista un’informativa sui temi dell’emergenza nell’ambito dei Comitati di sorveglianza dei programmi FESR FSE+ 2021-2027. Quindi, proviamo a ricercare il massimo coinvolgimento, e di questo naturalmente potremmo dare conto anche all’Assemblea. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Ringrazio il sottosegretario Baruffi per l’articolata risposta, che rende il senso di un impegno da parte della Regione di un approccio non sommario alle questioni di cercare di declinare le soluzioni migliori rispetto alla complessità che sta affrontando.

La nostra interrogazione sollecitava proprio questo: il far sì di avere un approccio analitico che avesse principalmente a cuore la sostenibilità di eventuali proroghe, ma anche i timori, quindi la garanzia dell’opportunità che questi bandi costituiscono, soprattutto per i territori alluvionati, ovviamente, i soggetti coinvolti. Questa risposta mi soddisfa.

L’impegno ad articolare una discussione e una condivisione rispetto all’ipotesi eventuale di proroga ci rassicurano rispetto all’esito, il più favorevole possibile, per i soggetti e per i territori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6932

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di procedere in tempi stretti a erogare misure di sostegno alle imprese agricole delle zone alluvionate. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo adesso con l’oggetto 6932: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la necessità di procedere in tempi stretti a erogare misure di sostegno alle imprese agricole delle zone alluvionate.

L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Gli eventi alluvionali che hanno colpito la nostra regione nel mese di maggio, oltre al tessuto sociale, rischiano di mettere in forte difficoltà anche il tessuto economico, in particolare quello del settore agricolo ed agroalimentare, che è sicuramente di tutti il più colpito, una delle principali ricchezze della nostra regione, che rischia di essere compromessa a causa di questa devastante calamità.

Il 42 per cento della superficie agricola utilizzata è stata colpita, e sono oltre 21.000 le aziende agricole del territorio coinvolte; il 29 per cento è presente in Comuni coinvolti dall’alluvione, senza contare le aziende presenti nei territori colpiti da frane (in montagna, per esempio).

Una prima stima quantifica in 1,5 miliardi le perdite di produttività futura per via di piante, animali, danni ai mezzi, attrezzature e scorte senza considerare l’indotto dell’agroindustria.

Il ripristino degli impianti richiederà importantissimi investimenti e parecchi anni prima di poter tornare in piena produzione.

Nei giorni scorsi, proprio mentre la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen era in visita nel territorio per rendersi conto di persona della situazione, ha cominciato a circolare la notizia, nell’ambito del mondo agricolo, poi confermata al tavolo tecnico dei CAA Liberi Professionisti delle associazioni agricole, che Bruxelles non intendeva derogare alle rigide regole che...

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ più di silenzio in aula, per cortesia.

Prego.

 

MASTACCHI: Che Bruxelles, appunto, non intendeva derogare alle rigide regole che il Regolamento prevede per chi non porta a termine le coltivazioni oggetto di finanziamenti derivanti da domande di trascinamento dei vecchi impegni PSR 2014-2022. Unica agevolazione: la non applicazione delle sanzioni per il mancato rispetto degli impegni. Quindi, al danno si aggiunge la beffa. Gli agricoltori, oltre ad aver perso il raccolto dell’anno, in molti casi anche gli impianti e le attrezzature, si vedranno revocati anche i finanziamenti del PSR. Io mi chiedo se questa sia una cosa possibile.

Tra l’altro, per usufruire di questa agevolazione, se così vogliamo chiamarla, gli agricoltori dovranno fornire documentazione comprovante e circostanziata entro quindici giorni lavorativi dalla data in cui il beneficiario sia in condizione di farlo. Quindi, immaginiamo lo stato d’animo degli agricoltori in questo periodo, che si vedono anche caricati di questo adempimento per dimostrare qualcosa che è sotto gli occhi di tutti, addirittura anche dal punto di vista mediatico, come sappiamo bene.

Quindi, mi chiedo, non è sufficiente rientrare in un’area devastata dall’alluvione, che è sotto gli occhi di tutti, per poter rientrare in questa agevolazione? Sempre ammesso che vogliamo chiamarla tale. Riteniamo sia davvero corretto revocare gli aiuti in una situazione di estrema emergenza come questa?

Tutto ciò promesso, le domande che faccio alla Giunta sono se tutto questo corrisponde al vero e se, e eventualmente come, la Regione intende attivarsi con il Governo e con la Commissione a livello nazionale ed europeo per far comprendere loro la caratteristica di eccezionalità e vastità di questo evento e la necessità di procedere in tempi stretti ad erogare misure di sostegno alle imprese agricole delle zone alluvionate, aziende che già rischiano di chiudere le proprie attività, mettendo in crisi il tessuto socio-economico legato all’agricoltura e all’agroalimentare dell’Emilia-Romagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere Mastacchi. Ho scritto personalmente al ministro i giorni successivi all’alluvione proprio per metterlo al corrente di una prima ricognizione dei danni e delle necessità che la Regione ha ravvisato come primarie per le imprese agricole colpite dalle disastrose alluvioni, dalle frane, dal dissesto idrogeologico dei giorni scorsi.

Naturalmente ho riportato quanto mi è stato anche segnalato dalle varie associazioni agricole che sono presenti nella Consulta agricola regionale. La lettera l’ho scritta il 23 maggio scorso. Ho cercato di restituire al ministro Lollobrigida il primo punto della grave situazione registrata a seguito degli avvenimenti estremi avvenuti il 2 maggio e a seguire in maniera ancora più catastrofica il 16 maggio, in particolar modo nelle cinque province colpite.

Come ormai è noto, l’agricoltura è il settore economico più colpito, più devastato.

L’Emilia-Romagna è una regione a fortissima vocazione agroalimentare. È la seconda voce di export regionale dopo la meccanica. Molti prodotti primari di lavorazione agroalimentare provengono dal nostro territorio e parte di questa ricchezza rischia di essere compromessa da questa catastrofe, dalla quale dobbiamo rialzarci tutti insieme.

Ho chiesto, quindi, al ministro interventi nazionali e anche europei, che però devono arrivare velocemente, proprio perché abbiamo avuto un colpo gravissimo alle nostre produzioni agricole e quindi abbiamo bisogno di procedure rapide, veloci e anche, ovviamente, di risorse adeguate per poter risarcire e poi per poter ricostruire tutto al 100 per cento e anche ripartire.

Le principali emergenze individuate fin da subito sono i terreni completamente sradicati e franati, siti alluvionati, l’asfissia che l’alluvione ha determinato nei vigneti e nei frutteti, gli allevamenti allagati, danneggiamenti anche irreversibili alle infrastrutture viarie, vicinali e poderali, rottura degli impianti di irrigazione, danni idrogeologici e spondali.

Ho evidenziato che la gravità degli eventi occorsi implica la classificazione di calamità naturale tale da presupporre un’adeguata intensità di aiuto commisurata a quanto previsto dagli aiuti di Stato fino al 100 per cento del danno.

La Regione, pertanto, chiede per il comparto agricolo e agroalimentare un provvedimento legislativo speciale che disponga di finanziamenti basati su contributi a fondo perduto per i territori e per le imprese colpite e che individui i migliori metodi, i migliori strumenti di indennizzo per le imprese sia per rapidità che per efficacia.

Ho inoltre aggiunto che riservano risorse adeguate per il ripristino dei mezzi, per le attrezzature, per le strutture e contributi per le mancate e/o perdite di produzione o di capi allevati.

Secondo le prime proiezioni, gli indennizzi, attraverso gli strumenti ordinari, sarebbero del tutto inadeguati, perché coprirebbero solo una piccola percentuale di danno. Inoltre, i provvedimenti devono riguardare tutte le tipologie aziendali, sia quelle agricole, che agroalimentari, sia quelle private, che quelle cooperative, piccole, grandi, medie.

Ho condiviso la richiesta delle parti sociali di attivazione degli ammortizzatori per i lavoratori agricoli, per l’azzeramento dei contributi per l’anno in corso, la richiesta di deroga fiscali per redditi e versamenti IVA, la sospensione delle rate dei mutui in scadenza, e la sospensione dei contenziosi, provvedimenti già previsti nel primo decreto che il Governo ha proprio approvato qualche giorno fa, pubblicato di recente.

Ho inoltre ha sottolineato che serve un adeguamento del quadro degli adempimenti amministrativi per consentire deroghe e proroghe aderenti all’emergenza, come anche lei richiama nell’interrogazione.

Infine, in riferimento alla riunione che la Regione ha tenuto con i CAA nella giornata di giovedì 1° giugno, sono state illustrate le modalità di raccolta delle segnalazioni dei danni subìti dalle imprese agricole a seguito degli eventi alluvionali.

Nella segnalazione è stato altresì convenuto di riportare la richiesta di applicazione della causa di forza maggiore ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento UE/640 del 2014, che si applica alla programmazione 14-22.

La Regione, quindi, è fortemente consapevole del disagio in cui si opera nelle zone alluvionate o colpite da frane, e proprio per questo in modo semplice e non oneroso, si è attivata per consentire alle imprese di non mettere a rischio i finanziamenti già ottenuti nelle more di un’eventuale modifica del Regolamento UE/640 del 2014, che noi non possiamo naturalmente modificare. Possiamo chiedere di modificarlo, ma noi, nelle more di questo Regolamento, ci siamo già attivati per salvaguardare i finanziamenti che le imprese si aspettavano e che devono essere naturalmente riconosciuti.

Questo è un provvedimento che abbiamo già assunto. Grazie.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore, della risposta.

Sono parzialmente soddisfatto, nel senso che il lungo elenco di attività che lei ha messo in campo sicuramente va a coprire, se raggiunto l’obiettivo, quasi certamente tutti i bisogni degli agricoltori. Rispetto al tema invece specifico dell’interrogazione che ho presentato, credo sia importante far trasparire veramente questa emergenza, che è legata ai tempi di comunicazione e alla quantificazione dei danni in tempi così brevi.

Io credo che un agricoltore che ha ancora il fango nella stalla, nel fienile, negli impianti, nei campi in questi giorni non possa pensare di dover fare delle segnalazioni, di attivarsi per espletare delle procedure burocratiche per dimostrare qualcosa che nella realtà è sotto gli occhi di tutti.

Credo che su questo punto specifico ci debba essere un impegno forte della Regione per far percepire quanto sia grave questa situazione e anche, per quanto possibile, chiaramente legato tutto al tema delle normative internazionali alle quali siamo soggetti, a far sì che il primo aiuto che gli agricoltori possano ricevere sia quello di non perdere il contributo. Paradossalmente, il fatto che un agricoltore che ha fatto tutto il lavoro, il suo dovere si veda portar via il raccolto… Parallelamente, in questo momento, l’unica agevolazione che vede è quella di non essere sanzionato. Ma perdere il contributo credo sia veramente una cosa paradossale.

Assessore, io so che lei è sensibile a queste cose. Le chiedo davvero un forte impegno su questi due punti, che credo siano fondamentali, per dare un primo segnale a queste persone che sono, anche dal punto di vista emotivo, veramente molto colpite.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

 

OGGETTO 6930

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla situazione in cui versa la viabilità nel comune di Monterenzio (BO), con particolare riguardo alla Sp7 Strada Provinciale Valle dell’Idice, interrotta da una doppia frana. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 6930: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulla situazione in cui versa la viabilità nel Comune di Monterenzio, con particolare riguardo alla Superstrada provinciale Valle dell’Idice, interrotta da una doppia frana, a firma della consigliera Piccinini.

Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Torniamo, naturalmente, a parlare di alluvione, di un’emergenza che, purtroppo, sembra essere senza fine. Ancora in queste ore sta causando danni a Forlì, a Faenza, a causa di un sistema fognario che, purtroppo, è saturo di fango. Problemi che non sono solamente di tipo idraulico, ma anche di tipo franoso.

Peraltro, alla data del 2 giugno si contavano 936 frane principali, di cui 120 in Provincia di Bologna. Come è noto, uno dei Comuni del bolognese più colpiti dall’alluvione è proprio il Comune di Monterenzio, che ha visto il verificarsi di esondazioni diffuse e l’attivazione di frane e smottamenti che hanno provocato danni a edifici, a infrastrutture e un dissesto diffuso e generalizzato su tutto il territorio.

Particolarmente problematica è la situazione in cui versa la SP7, la Strada provinciale della Valle dell’Idice, interrotta da una doppia frana che ha diviso il paese in due e che isola, nei fatti, alcune località che non possono usufruire di una viabilità alternativa o difficilmente possono usufruire di una viabilità alternativa, separando, così, le frazioni di Fiumetto e Savazza, ma anche Monghidoro e Loiano, dal centro e tra la pianura, penso a Ozzano e a San Lazzaro in particolare, e l’Appennino. Si è creata una frattura fra queste località. Chiaramente, non può un guado provvisorio sostituire la viabilità ordinaria. Quindi, c’è un’urgenza di intervenire ripristinando la viabilità in tempi rapidi.

L’ipotesi che è circolata in questi giorni sarebbe quella di realizzare un ponte Culvert o un ponte Bailey, ma i giorni passano e ancora certezze purtroppo non ce ne sono.

Assessore, la interrogo per sapere quale soluzione progettuale verrà prevista per risolvere i citati problemi di viabilità della SP7 e se conosca i tempi di realizzazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Piccinini per l’interrogazione in oggetto che, come è stato ricordato, riguarda la Strada Provinciale 7 Idice.

Nel confronto con la Città metropolitana, titolare dell’infrastruttura, abbiamo fatto un po’ il punto. Il Comune di Monterenzio è tra i più colpiti, così come sappiamo, purtroppo, tanti Comuni dell’Appennino bolognese e non solo, da queste lunghe settimane che stanno flagellando con il maltempo la nostra regione.

In particolar modo, stando appunto all’oggetto dell’interrogazione, la frana che ha interessato la Strada Provinciale 7 Idice, una larga parte del tracciato, in particolare, ha reso impossibile il transito dal chilometro 17.2 Monterenzio al chilometro 19 località Savazza, come veniva ricordato.

La Città metropolitana ha preso atto che le frane che hanno causato maggiore danno hanno preso origine sia da valle, per l’erosione del fiume Idice, che costeggia la Provinciale e che ne ha asportato tratti importanti, sia da monte, ancora più in alto della sovrastante strada comunale Monterenzio-Chiesa, e ha reso estremamente vasto e complesso il quadro territoriale su cui intervenire. Sta verificando due ipotesi di fattibilità di somma urgenza.

Le ipotesi permetterebbero il ripristino parziale della Strada Provinciale, inevitabilmente limitato ad una sola corsia da percorrere a senso unico alternato, probabilmente fino al termine dei lavori di ripristino definitivo, so la realizzazione di un breve bypass tra le scuole, i campi da calcio, le piscine di Monterenzio, con la costruzione di un ponte metallico temporaneo o permanente sul fiume Idice, eventualmente a supporto della Strada Provinciale riaperta durante le fasi maggiormente invasive dei lavori.

Ovviamente, questo intervento, che per questo come per gli altri interventi al momento si dispone solo del finanziamento, non si dispone di un finanziamento diverso da quello della somma urgenza, quindi su questo come sul resto, che sappiamo essere interventi con somme limitate. Su questo come su altri interventi, abbiamo bisogno solo di affrontare il tema dell’emergenza, ma della ricostruzione, che è il grande tema che investirà tutto l’Appennino, non solo quello più colpito della Romagna ma anche il Bolognese, e per certi aspetti, il modenese, il Reggiano e perfino il Parmense, perché tutta la dorsale che ha subìto frane e smottamenti con strade interrotte, parzialmente interrotte o completamente devastate.

Anche su questo tema quindi a maggior ragione nell’approcciarsi al tema della ricostruzione, abbiamo quanto prima necessità di capire quali saranno le scelte che verranno fatte dal Governo, sia in termini di scelta del Commissario che di dotazione economica, perché per ricostruire le strade dell’Appennino, per ricostruire le infrastrutture, la viabilità dell’Appennino, avremo bisogno davvero di ingenti risorse. Ce n’è ancora da quantificare, ma parliamo di cifre che stanno probabilmente sopra il miliardo di euro, complessivamente, forse anche di più, perché sono un centinaio le strade interrotte, come sappiamo, tra comunali, provinciali e statali. Quindi, abbiamo bisogno, su questo, come su altri punti, di avere un quadro chiaro nel più breve tempo possibile dal Governo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

È chiaro che oggi siamo ancora nell’ambito delle ipotesi, quindi il mio appello è a fare in fretta. Approfitto quindi anche per chiedere la sua disponibilità a visitare questo territorio e le criticità che esistono su queste aree, che sono preoccupanti.

L’appello, ovviamente, è anche al Governo, giustamente, come si diceva prima, per fare in fretta per quanto riguarda la nomina del Commissario. Questa Regione, e questo territorio in particolare, non può più aspettare.

Credo sia utile anche, ed è un discorso che si inserisce nell’ambito della ricostruzione, ragionare su che uso abbiamo fatto del nostro territorio e che cosa vogliamo farne ora.

Ricordo anche che è in previsione di ricostruire una scuola media con i fondi del PNRR, in questo Comune esattamente dov’è ora, quindi, in un’area potenzialmente alluvionabile, quindi anche una riflessione su questo andrebbe fatta.

Aggiungo anche che ricostruire tutto come prima è un’affermazione che dovrebbe essere bandita dal linguaggio della politica. Dopodiché, stiamo parlando di un territorio, quello delle aree montane, già fragile in condizioni ordinarie, e che oggi ha bisogno di un supporto straordinario in tempi rapidi.

Quindi, torno a ribadire, la mia sollecitazione va in questo senso. Ovviamente la Regione, in questo caso specifico, non ha competenze dirette. Quindi, il mio appello è a tutti i livelli istituzionali affinché anche la Regione si faccia carico di portare questo appello alle altre Istituzioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6926

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali posizioni abbia espresso il Ministro dell’Istruzione rispetto alle obiezioni delle Regioni sulla proposta di dimensionamento scolastico presentata, con particolare riferimento alle conseguenze di un eventuale mancato accordo in sede di Conferenza unificata. A firma delle Consigliere: Marchetti Francesca, Rontini, Pillati

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 6926: interrogazione di attualità a risposta immediate in aula per sapere quali posizioni abbia espresso il ministro dell’istruzione rispetto alle obiezioni delle Regioni sulla proposta di dimensionamento scolastico presentata, con particolare riferimento alle conseguenze di un eventuale mancato accordo in sede di Conferenza Unificata.

L’interrogazione è a firma della consigliera Marchetti Francesca e altri.

Prego, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Torniamo in quest’aula a parlare di riforma del dimensionamento scolastico. Ricordiamo che fu approvata con la legge del 29 dicembre 2022. Era proprio all’interno del bilancio di previsione per lo Stato, per l’anno finanziario 2023, e per il bilancio pluriennale triennio 2023-2025.

Proprio in quella legge si individuavano i criteri per l’assegnazione dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi sulla base della popolazione scolastica regionale, la cui applicazione decorrerebbe dall’anno scolastico 2024-2025.

Sappiamo che per l’attuazione della norma era prevista l’adozione entro il 31 maggio dell’anno solare precedente all’anno scolastico di riferimento di un decreto del ministro dell’istruzione nel merito, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, previo un accordo in sede di Conferenza Unificata, proprio per determinare i criteri per la definizione del contingente organico, dei dirigenti scolastici e dei DSGA, proprio nella distribuzione tra le Regioni. Nel caso in cui non si fosse raggiunto un accordo in Conferenza Unificata entro il 31 maggio, era chiaro che lo Stato avrebbe potuto esercitare il proprio potere sostitutivo nella distribuzione degli organici tra le Regioni, fissando unilateralmente i criteri. Questo sappiamo che è anche all’interno di un’azione che la Regione ha intrapreso proprio facendo ricorso alla Corte costituzionale contro le parti della legge che, in particolare all’articolo 1, prevedevano un dimensionamento della rete scolastica, e che questo avrebbe un impatto sui territori, in particolare in Emilia-Romagna, dove il dimensionamento della rete, se realizzato appunto nei termini tratteggiati da decreto, creerebbe forti penalizzazioni, in particolare, ricordiamo per le aree interne appenniniche che anche in questa particolare fase storica sarebbe molto grave.

Ricordo che, secondo quanto previsto dal Governo, in Emilia-Romagna il taglio previsto sarà di quindici posizioni di dirigenti scolastici e di SGA solo nel primo anno di applicazione. Questo comporterebbe la necessità di riorganizzare la rete scolastica accorpando Istituzioni che già hanno una media di più di 1.000 studenti per autonomia, con punte di quasi 1.200 studenti di media nelle scuole superiori di secondo grado. Questo oggi ricordiamo che rischierebbe di produrre accorpamenti e riduzione del numero delle autonomie, specialmente nelle aree interne, come dicevo, periferiche e dei Comuni montani, e che oltre a ledere sicuramente il diritto all’istruzione creerebbero anche un impoverimento, uno spopolamento di quelle zone, se non fossimo più in grado di fornire dei servizi efficienti.

Ricordo anche come questo provvedimento strida con l’obiettivo del Piano nazionale di riforma e resilienza e quello di contrastare la dispersione scolastica e quindi di andare anche in controtendenza rispetto a determinare una diminuzione delle disuguaglianze scolastiche proprio offrendo e ampliando i servizi.

È ovvio che anche questa Regione ci sta a partecipare al dibattito, come credo abbia già fatto. C’è la necessità, a fronte di un calo demografico, di fare una riflessione su quelle che sono le risposte che anche le Istituzioni devono mettere in campo, ma credo che ridurre il dibattito solo a un dimensionamento sia molto limitante.

Infatti, la X Commissione della Conferenza delle Regioni, che si è riunita il 24 maggio 2023, se non erro, ha espresso proprio il parere rispetto allo schema del decreto del ministro dell’istruzione.

Questo decreto ricordo che ha ricevuto parere contrario delle Regioni Campania, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna, Toscana. Proprio in data 25 maggio si è riunita la Conferenza Unificata, che ha sancito il mancato accordo con la Giunta delle precedenti Regioni e della Regione Abruzzo, UPI e ANCI.

Tutte queste premesse, presidente, per interrogare la Giunta regionale e sapere quali posizioni abbia espresso il ministro dell’istruzione rispetto alle obiezioni delle Regioni su una proposta di dimensionamento presentata, con particolare riferimento alle conseguenze di un eventuale mancato accordo in sede di Conferenza unificata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Assessora Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera. Ringrazio perché il question time ci consente di fare il punto della situazione su un tema che sta molto a cuore alla Giunta e che, come ha giustamente ricordato, è oggetto anche di un ricorso alla Corte costituzionale, rispetto al quale abbiamo verificato, ma non siamo in grado in questo momento di avere aggiornamenti rispetto ai tempi che la procedura avrà.

Come lei ha detto, in data 23 maggio il Ministro dell’Istruzione e del merito ha incontrato le Regioni per la prima volta in sede politica, erano avvenuti alcuni incontri tecnici, per in qualche modo presentarci il riparto delle autonomie scolastiche sulle Regioni, quello derivante dal decreto, dalla legge che lei ha citato.

In sede politica sono stati presentati dei dati previsionali sulla decrescita della popolazione studentesca. Questi dati per l’Emilia-Romagna vedono un calo di circa 32.000 studenti sull’arco dei tre anni, quattro anni che sono misurati, e si passa da 536.292, che sono quelli del prossimo anno scolastico, che, come sappiamo, sono già arruolati, sono già studenti iscritti, quindi non è un dato questo di tipo previsionale, a dei dati, invece, previsti per gli anni successivi che ci vedono scendere prima a 521.181 fino ai 504.670 previsti per l’anno scolastico 2026-2027.

Perché le leggo questi numeri? Perché in realtà, quando si va a far coincidere questo, che è la popolazione scolastica prevista… Mi permetto di dire che la previsione è basata in parte su dati Istat, in parte su dei correttivi che non sono stati particolarmente spiegati e chiariti alle Regioni; però, al di là della qualità del dato, quando andiamo a dividere questi numeri per il numero delle autonomie, scopriamo che per il 2024-2025, avremo 519 autonomie a fronte di un numero di studenti che porta complessivamente il numero di studenti per autonomia sopra i 1.000, per l’esattezza 1.004, un numero che è al di fuori del range che la stessa legge di bilancio, che ha costruito tutto l’impianto, prevede. Ovviamente siamo gli unici in Italia che presentano dei parametri di questo tipo. Tutti gli altri sono, invece, più vicini ai parametri medi individuati, che sono effettivamente tra i 900 e i 1.000.

Ovviamente, oltre a una chiara sottolineatura politica sul fatto che questo è un disinvestimento complessivo sulla scuola, che vede il Paese perdere addirittura complessivamente 535 autonomie scolastiche, quindi, al di là dell’impatto sulla nostra regione, ha un impatto sulle politiche della scuola del tutto evidente, oltre ad esprimere un’opinione contraria rispetto a questo aspetto generale di qualità della scuola pubblica, abbiamo anche evidenziato come questi numeri non tornassero assolutamente e mettessero l’Emilia-Romagna di nuovo a confronto con una realtà di efficientamento molto più rigida, molto più restrittiva di quella che viene posta alle altre Regioni.

Questa nostra obiezione è stata archiviata, nel senso che non è stata presa in considerazione, insieme a noi, come lei giustamente ha ricordato, si sono espresse la Campania, la Puglia, la Sardegna e la Toscana, e successivamente in Unificata si sono aggiunti a noi ANCI, UPI, quindi la rappresentanza dei Comuni e delle Province, e la Regione Abruzzo, che non si era espressa invece nella riunione in presenza del ministro.

Questo insieme di Regioni fa capire che, rispetto a questa tematica, il parere negativo non è di colore, perché ci sono Regioni di destra e di sinistra, non è territoriale, perché ci sono Regioni del centro, del sud e del nord, ma, nonostante questo, il ministro ha preso atto del mancato accordo e ha comunicato che, trattandosi di un provvedimento in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede una scadenza al 31 marzo, procederà comunque ad emanare il provvedimento, esercitando il potere sostitutivo che lei ha citato.

Noi come Regione continueremo ad essere contrari all’impianto, ancor più oggi, in considerazione del fatto che stiamo affrontando un’emergenza, che rende ancora più complesso e difficile, in alcune zone della Regione, mettere mano alla struttura del sistema scolastico. Ovviamente, facciamo questa azione con tutte le armi a nostra disposizione, confidando anche nel ricorso alla Corte Costituzionale, altrettanto ovviamente siamo a disposizione per aggiornarvi ogni volta che è possibile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, assessora, mi ritengo soddisfatta del quadro che ci ha fatto, molto allarmante, molto preoccupante rispetto alle decisioni ‒ mi pare unilateralmente ‒ prese dal Governo rispetto a una Regione per la quale credo potesse essere utile almeno una riflessione politica se derogare, per evitare di penalizzare ulteriormente il nostro territorio alle prese con la gestione dell’emergenza, ma mi pare di capire che ci sia stata una chiusura.

Credo sarà utile vedere come si completerà la questione relativa al ricorso che lei ha citato e tenere monitorati e aggiornati anche l’Assemblea e i lavori della Commissione, perché credo che, in particolare quando si parla di zone montane e di tagli sul piano dell’istruzione, ci debba essere una battaglia politica che non ci può far rimanere in panchina, in particolare in questo momento storico.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

 

OGGETTO 6935

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla necessità di trovare soluzioni strutturali per garantire l’offerta formativa dei corsi serali in provincia di Parma per le scuole secondarie di secondo grado per l’anno scolastico 2023-2024 e i successivi. A firma del Consigliere: Rainieri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla necessità di trovare soluzioni strutturali per garantire l’offerta formativa dei corsi serali in provincia di Parma per le scuole secondarie di secondo grado per l’anno scolastico 2023-2024 e per i successivi, a firma del consigliere Rainieri.

Prego.

RAINIERI: Grazie, presidente.

Assessore, buongiorno. Siamo qui per una cosa che ciclicamente ritorna. Stiamo parlando dei corsi serali per le scuole secondarie di secondo grado. Lo abbiamo fatto nel 2021-2022 e nel 2022-2023. Tutte le volte si è trovata una soluzione in extremis per cercare di chiudere il ciclo.

Siamo, ora, nell’annata 2023-2024 e ancora una volta ci sono dubbi sulla possibilità di ripristinare il secondo ciclo, quindi delle classi terze e quarte, e addirittura di ripristinare quello del primo ciclo, le prime e le seconde. In passato si sono autofinanziati dagli istituti scolastici interessati per cercare di fare questo tipo di corso. Con più interrogazioni, sia da parte mia che di altri colleghi, l’argomento è stato trattato. Tutte le volte si cerca di trovare una soluzione strutturale, chiediamo una soluzione strutturale per questo tipo di corsi, invece siamo sempre in balia una volta dell’utilizzo dei fondi Covid e un’altra volta dell’autofinanziamento.

Adesso mi aspetto un’altra risposta a metà, che non sarà soddisfacente per chi si mette in gioco per avere una cultura, un accrescimento culturale, sempre più importante in questa fase della vita, in questi anni, e che non ha mai la certezza, sia da parte degli istituti, quindi dei professori, che si impegnano in questa situazione, sia da parte di coloro che vorrebbero aderire e non hanno altro modo per farlo, per avere una cultura personale più ampia.

Quindi, siamo a chiedere a questa Giunta, a lei, se l’anno scolastico 23-24 sarà ancora finanziato, e se lo farete ancora con un sistema emergenziale; oppure, se si riuscisse una volta per tutte a trovare una soluzione strutturale per questo tipo di istruzione che sono in grado di dare una grossa mano alle persone che non possono frequentare corsi in modo normale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Assessora Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere. Come giustamente sottolinea lei, consigliere, questo tema ritorna. Io tengo a ribadire l’incipit di tutti i miei interventi, per questa Regione, per questa Giunta, ma io credo per tutto il tessuto sociale di questa regione.

Credo che quello che sto dicendo io, che poi riflette quello che dice lei, è che c’è proprio un’istanza, un’esigenza delle persone che vivono in questa regione, non solo della Giunta: è quello che il diritto allo studio anche per gli adulti sia centrale, che abbia un focus in tutte le politiche della Regione, così come la formazione degli adulti, e che debba essere un diritto di tutti portare a compimento i propri percorsi e sviluppare i propri talenti.

Sul fatto che siamo tutti d’accordo su questo, mi sento di iniziare il mio intervento, per poi cercare di andare nel vivo del tema. Come lei ha sottolineato, giustamente, in questi anni, anche attraverso il supporto dell’Ufficio scolastico regionale, ma anche delle stesse autonomie, si è sempre trovata una soluzione complessiva, che ha consentito ai corsi serali di essere uno strumento a disposizione. Questa operazione è stata fatta con vari strumenti. Ne ha citate alcune lei: uno disponibile, anche in tempi non emergenziali, è il cosiddetto organico di fatto, cioè quell’organico che viene aggiunto alla bisogna, in qualche modo, per completare la struttura del sistema scolastico in termini di docenza, ma in altri casi si sono usati i fondi delle scuole piuttosto che il famoso organico Covid.

Anche quest’anno si integrerà in qualche modo perché, com’è nelle mie quotidiane frequentazioni con l’ingegner Versari, che è il Responsabile dell’Ufficio scolastico regionale, che come potete immaginare, in questo periodo relativa prevalentemente all’emergenza, ma ci consentono anche di approfondire altri temi, proprio oggi abbiamo ribadito come sia indispensabile coprire l’organico, trovare l’organico, le risorse organiche necessarie a coprire tutti i corsi serali, non solo quelli di Parma ma in generale tutti quelli della regione.

Ciò detto, lei giustamente richiede una soluzione robusta che permetta a me e a lei di non rifare questo stesso dibattito l’anno prossimo. La soluzione robusta è quella di avere il cosiddetto organico di diritto, cioè un organico stabile che viene fornito dal Ministero dell’Istruzione. Come lei sa, non è competenza della Regione l’organico scolastico, ma è competenza del Ministero, che riversa le proprie risorse sugli Uffici scolastici regionali che le distribuiscono.

Ora, qual è la situazione della nostra regione la cerco di esprimere brevemente. Il Ministero ci ha dato quest’anno un docente in meno dall’anno scorso, sostenendo che sono calati gli studenti e che questo consente di avere meno risorse, di lavorare con meno risorse. In realtà, in Emilia-Romagna continuano a crescere gli studenti delle superiori, che invece usano tanti docenti, e calano le classi in montagna, che però si fatica a chiudere, come lei ben sa. Quindi, questo impianto organico risulta altamente insufficiente rispetto alle esigenze della regione.

Questo fenomeno che lei vede è uno dei tanti fenomeni che mostrano come l’organico sia insufficiente. Quindi, quello che farò io come azione strutturale, mi permetto di dire che l’ho fatta anche negli anni scorsi, quando i Ministri avevano altri colori, sarà quello di chiedere per l’Emilia-Romagna un organico di diritto, che ci consenta di far funzionare il sistema della scuola in maniera più efficace.

Ci hanno ridotto la struttura scolastica nel tempo a seguito di vari fenomeni, a fronte di una crescita continua dei nostri studenti, che solo ora comincia a vedere un calo, mettendo l’Ufficio scolastico, che è il distributore delle risorse, in una condizione tale per cui vengono protetti gli anni di obbligo, perché la scuola dell’obbligo siamo obbligati a fornirla, e spesso, nonostante questo sia deprecabile e assolutamente al di fuori delle politiche della Regione, vengono messi in seconda linea i corsi serali, con la garanzia però che questa seconda linea in qualche modo la recuperiamo anche con uno sforzo del territorio e comunque con uno sforzo del sistema scolastico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore. La cosa mi conforta fino a metà, perché quando lei dice, all’inizio del suo intervento, che risolveremo la questione in qualche modo non mi lascia ben sperare sul fatto che troveremo una soluzione strutturale.

Questo tipo di scuola è una scuola importante e fondamentale, come lei ha ricordato, non solo per la provincia di Parma, ma oggi la provincia di Parma è quella che ha più problematiche, anche perché altrimenti questi studenti di Parma dovrebbero muoversi sulle province vicine, Piacenza e Reggio Emilia.

Capisco quindi che lei oggi voglia approvare a scaricare sul Governo, ma, come ho detto all’inizio del mio intervento, ci stiamo ripetendo le stesse cose dal lontano 2020, quindi non era di sicuro colpa del ministro attuale, come anche lei ha ricordato, ma è una situazione che evidentemente la Regione Emilia-Romagna non vuole spingere a sufficienza per risolvere definitivamente.

In qualche modo mi rincuora il fatto che lei abbia detto che si troveranno le soluzioni per finanziare anche questa annata, non sono molto tranquillo sul fatto che ci sia una volontà di questa Giunta di portare definitivamente a dire la parola fine in modo positivo a questo tipo di vicenda, quindi ho la vaga sensazione che tra circa un anno ci rivedremo in questa condizione, con i miei soliti dubbi e mi auguro con risposte diverse sia da parte sua che della Giunta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

 

Saluto del consigliere Gianni Bessi

 

PRESIDENTE (Petitti): Prima di passare all’oggetto 6887, io passo la parola al consigliere Bessi per un brevissimo intervento e saluto. Prego.

 

BESSI: Momento chiaramente di emozione con cui volevo salutarvi, Presidente e colleghi, ho pensato a diverse cose in questo periodo, avevo preparato anche un intervento di 40 cartelle, ma vado un po’ a braccio.

La traccia che vi vorrei presentare è molto semplice, sono alcuni sentimenti che ho ripercorso, alcuni consuntivi, alcuni aneddoti di questi otto anni, dei lavori svolti, delle battaglie politiche, alcune vinte, alcune perse, ma sempre con lo spirito di combattere, di confrontarci. Quello che voglio esprimere è solo una gratitudine profonda a chi mi ha dato la possibilità di vivere questa esperienza, gratitudine profonda di un’esperienza non solo politica, ma anche culturale, umana e a volte anche di carattere quotidiano con l’Istituzione Regione.

Quindi, il primo ringraziamento è proprio all’Istituzione della Regione Emilia-Romagna, a tutti voi, a tutti i colleghi presenti, futuri e passati. Sicuramente qualcuno me ne dimenticherò. Chiaramente a tutta la struttura, all’Istituzione ‒ quello che ho detto ‒ intendendo non solo le persone che ne fanno parte, ma proprio l’Ente. E poi al Partito Democratico, non per ultimo, perché mi ha dato la possibilità di essere candidato, di essere eletto al Partito Democratico non solo nazionale, ma anche e soprattutto quello di Ravenna, che mi ha dato la possibilità di condividere, sostenendomi, questo tipo di esperienza.

Spero di essere stato all’altezza del compito. Dall’altra parte, però, non è una promessa, ma sicuramente un appunto che vi lascio, non vi libererete di me, perché in qualche modo torneremo in altre vesti a confrontarci.

Grazie di nuovo.

 

(applausi)

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bessi. Ricambiamo, da parte di tutta l’aula, di tutta l’Assemblea, di tutti i colleghi, la stima, l’affetto e le auguriamo, ovviamente, un “in bocca al lupo” e buon lavoro per i nuovi impegni.

 

OGGETTO 6887

Presa d’atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Gianni Bessi. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, della signora Mirella Dalfiume. (126)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 6887, oggetto che riguarda la presa d’atto delle dimissioni da consigliere regionale del signor Gianni Bessi e la proclamazione dell’elezione a consigliera regionale dell’Emilia-Romagna per surrogazione della signora Mirella Dalfiume.

Il consigliere Gianni Bessi, con nota n. 13158, in data 25 maggio 2023 ha presentato formali dimissioni dall’Assemblea legislativa, di cui do lettura: “Gentilissima presidente, con la presente sono a rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere regionale della Regione Emilia-Romagna. Cogliendo l’occasione per ringraziare lei e tutte le colleghe e i colleghi, porgo cordiali saluti”.

È doveroso procedere, ora, alla proclamazione del consigliere subentrante. Pertanto, richiamo alcune delle disposizioni contenute nell’articolo 14, comma 1, della legge regionale 23 luglio 2014, la n. 21.

Se in corso di legislatura, per qualunque causa, anche sopravvenuta, si rende vacante un seggio dell’Assemblea legislativa, questo è attribuito al candidato che, nella graduatoria delle cifre individuali della medesima lista cui il seggio era stato assegnato, segue immediatamente l’ultimo eletto.

Do atto che dal verbale dell’Ufficio centrale presso il Tribunale di Ravenna, relativo all’elezione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna anno 2020, risulta primo dei candidati non eletto nella lista 10 di quella circoscrizione avente il contrassegno Partito Democratico, e per la quale fu eletto il consigliere Gianni Bessi, la signora Mirella Dalfiume.

Invito l’Assemblea, quindi, a prendere atto delle dimissioni del consigliere Bessi e della relativa surroga.

Nomino scrutatori la consigliera Pillati, il consigliere Gerace, la consigliera Catellani.

Procediamo poi con voto palese, per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(All’unanimità dei presenti, l’Assemblea prende atto delle dimissioni da Consigliere regionale rassegnate dal signor Gianni Bessi e della relativa surroga)

 

Proclamo dunque consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, in sostituzione del dimissionario consigliere Gianni Bessi, la signora Mirella Dalfiume, che invito ad entrare in aula e a prendere posto tra gli altri consiglieri.

 

(La consigliera Mirella Dalfiume entra in Aula)

 

Rammento anche che l’articolo 17, secondo comma della legge regionale 17 febbraio del ‘68 n. 108, così dispone: “Nessuna elezione può essere convalidata prima che siano trascorsi 15 giorni dalla data della proclamazione”, e rammento che i consiglieri regionali divengono titolari dei diritti, dei doveri e delle prerogative inerenti la loro funzione, secondo le leggi e lo Statuto regionale.

Benvenuta alla nuova consigliera regionale, Mirella Dalfiume.

 

OGGETTO 5987

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e dei rifiuti e norme di organizzazione delle funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali dell’ambiente. Abrogazione della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 23 (Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi pubblici locali dell’ambiente)”, ai sensi dell’art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 4 dell’11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 7 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo adesso con gli adempimenti statutari e con l’oggetto 5987: progetto di legge d’iniziativa popolare recante “Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e dei rifiuti e norme di organizzazione delle funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali dell’ambiente. Abrogazione della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 23 ai sensi dell’articolo 9, comma 7 della legge regionale n. 34 del 1999 e successive modificazioni.

Questo progetto di legge d’iniziativa popolare, iscritto e assegnato alla Commissione Bilancio, affari generali e istituzionali in data 18 novembre 2022, è tuttora all’esame della Commissione, ma è comunque iscritto al primo punto all’ordine del giorno in base all’articolo 18, comma 5 dello Statuto regionale, che stabilisce che, trascorsi sei mesi dalla presentazione di un progetto di legge popolare senza che l’Assemblea si sia pronunciata, lo stesso è al primo punto dell’ordine del giorno della prima seduta utile. L’Assemblea decide nel merito entro i successivi 12 mesi.

I primi sei mesi sono scaduti, pertanto il PdL prosegue il suo iter di esame nella I Commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, così come concordato nella Conferenza dei presidenti di Gruppo.

 

OGGETTO 5988

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: “Norme per la transizione energetica ad energie rinnovabili, la riduzione dei consumi energetici, l’azzeramento delle emissioni climalteranti e l’autonomia energetica regionale e dei territori”, ai sensi dell’art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 6 dell’11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 8 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora procediamo con l’oggetto 5988, che riguarda il progetto di legge d’iniziativa popolare recante le norme per la transizione energetica ad energie rinnovabili, la riduzione dei consumi energetici, l’azzeramento delle emissioni climalteranti e l’autonomia energetica regionale e dei territori”, ai sensi dell’articolo 9, comma 7 della legge regionale n. 34 del 1999 e le successive modificazioni.

Questo progetto di legge d’iniziativa popolare è iscritto e assegnato alla Commissione Politiche economiche in data 18 novembre 2022 ed è tuttora all’esame della Commissione, ma è comunque iscritto al primo punto dell’ordine del giorno in base all’articolo 18, comma 5, dello Statuto regionale, che stabilisce che, trascorsi sei mesi dalla presentazione di un progetto di legge popolare senza che l’Assemblea si sia pronunciata, lo stesso è posto al primo punto dell’ordine del giorno della prima seduta utile. L’Assemblea decide nel merito entro i successivi 12 mesi.

I primi sei mesi sono scaduti il 18 maggio 2023, pertanto il PdL prosegue il suo iter di esame nella II Commissione Politiche economiche, così come concordato nella Conferenza dei presidenti di Gruppo.

 

OGGETTO 5989

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: “Disposizioni per la riduzione dell’impronta ecologica e modifica della legge regionale 5 ottobre 2015, n. 16 (Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)”, ai sensi dell’art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 3 del 7 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 9 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti): Oggetto 5989, progetto di legge d’iniziativa popolare recante le disposizioni per la riduzione dell’impronta ecologica e modifica della legge regionale 5 ottobre 2015, n. 16.

Questo progetto di legge di iniziativa popolare è scritto e assegnato alla Commissione Territorio, ambiente, mobilità in data 18 novembre 2022 ed è tuttora all’esame della Commissione. È comunque iscritto al primo punto all’ordine del giorno in base all’articolo 18, comma 5 dello Statuto regionale, che stabilisce che, trascorsi sei mesi dalla presentazione di un progetto di legge popolare senza che l’Assemblea si sia pronunciata, lo stesso è posto al primo punto dell’ordine del giorno della prima seduta utile, quindi l’Assemblea decide nel merito entro i successivi 12 mesi.

I primi sei mesi sono scaduti il 18 maggio 2023, pertanto il PdL prosegue il suo iter di esame nella III Commissione, Territorio, ambiente, mobilità, così come concordato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.

 

OGGETTO 5990

Progetto di legge di iniziativa popolare recante: “Norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati”, ai sensi dell’art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 5 dell’11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 10 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Oggetto 5990: progetto di legge di iniziativa popolare recante “Norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati”, ai sensi dell’art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni.

Questo progetto di legge d’iniziativa popolare, iscritto e assegnato alla Commissione Territorio, ambiente, mobilità in data 18 novembre 2022 è tuttora all’esame della Commissione, ma è comunque iscritto al primo punto dell’ordine del giorno, in base all’articolo 18, comma 5, dello Statuto regionale, che stabilisce che, trascorsi 6 mesi dalla presentazione di un progetto di legge popolare senza che l’Assemblea si sia pronunciata, lo stesso è posto al primo punto dell’ordine del giorno della prima seduta utile.

L’Assemblea decide nel merito entro i successivi 12 mesi. I primi 6 mesi sono scaduti il 18 maggio scorso, pertanto il PdL prosegue il suo iter di esame nella III Commissione, Territorio, ambiente, mobilità, come concordato nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

 

OGGETTO 2852

Progetto di legge d’iniziativa dei Consiglieri recante: “Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e situazioni assimilabili”. (08 03 21) A firma dei Consiglieri: Facci, Bergamini, Delmonte, Pompignoli, Catellani, Occhi, Pelloni, Rainieri, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi, Montevecchi, Liverani, Rancan

(Relazione della Commissione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 2852/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” – Presentazione, dichiarazione di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Terminati i primi quattro oggetti, passiamo adesso all’oggetto 2852: Progetto di legge d’iniziativa dei Consiglieri recante: “Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e situazioni assimilabili”.

Questo progetto di legge è a firma dei consiglieri Facci, Bergamini, Delmonte, Pompignoli, Catellani, Occhi, Pelloni, Rainieri, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi, Montevecchi, Liverani, Rancan.

Questo testo è stato licenziato dalla Commissione Politiche per la salute e politiche sociali nella seduta del 22 maggio 2023 con parere contrario, è un progetto di legge è composto da tre articoli.

Il relatore della Commissione, il consigliere Facci Michele, ha preannunciato di svolgere relazione orale ed è pervenuta anche una proposta di ordine del giorno di non passaggio all’esame dell’articolato a firma della consigliera Soncini.

Ora passiamo alla discussione sul progetto di legge e passo la parola per la relazione al relatore della Commissione, consigliere Facci. Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Credo che questa discussione che oggi noi andremo a fare, al di là della richiesta di non passaggio all’esame dell’articolato, sia comunque meritevole di interesse. Meritevole d’interesse su due aspetti: un aspetto procedurale e un aspetto di merito. Per l’aspetto procedurale, lo abbiamo anche rimarcato durante la Commissione, va evidenziato come ci siano delle modalità di procedura che la maggioranza adotta a seconda della situazione, a seconda di chi propone progetti di legge. In un caso come questo, e poi verosimilmente saranno le medesime considerazioni che farà chi mi seguirà nel progetto di legge successivo, immagino, ci è stata di fatto negata da parte della Presidenza della Commissione di riferimento, a maggioranza, quindi senza l’unanimità, quindi senza il parere dei componenti dell’opposizione, ci è stata negata ‒ dicevo ‒ la possibilità di ascoltare i portatori di interesse. Ritengo che questo fatto sia grave. Sia grave perché, evidentemente, da parte della maggioranza c’è la volontà di non discutere certi argomenti, quando questi argomenti sono in un qualche modo ostili, sono sgraditi, sono ritenuti non meritevoli di approfondimento.

Quindi, di fatto, si viene meno a quella che è una funzione delle nostre Commissioni, che è quella di ascoltare, di favorire la partecipazione, di favorire il confronto con le parti sociali. Perché? Perché la maggioranza, appunto, non voleva che questo confronto avvenisse. Questa è una procedura che debbo a malincuore stigmatizzare, perché lo trovo anche molto grave dal punto di vista della coerenza. Arriveremo, dopo, nel merito, a parlare di coerenza.

Il merito è molto semplice, se vogliamo. Si tratta di dare piena attuazione a quelle che sono le normative nazionali, così come, in questo caso, alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, che riguardano il diritto che hanno i figli di avere un rapporto equilibrato, allineato con entrambi i propri genitori.

Abbiamo una normativa, appunto, europea. Abbiamo una normativa nazionale. Abbiamo anche una serie di interventi a vari livelli. Posso ricordare, ad esempio, la circolare del MIUR del 2015, ma evidentemente ci sono ancora delle falle in questo sistema, perché non sempre le comunicazioni inerenti ai figli che riguardano gli aspetti più vari della vita sociale vengono indirizzate a entrambi i genitori, quindi, impedendo loro di dare piena attuazione a quel cosiddetto principio della bigenitorialità, che la legge… La legge n. 54 del 2006, Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento, ha voluto in qualche modo introdurre.

Infatti, abbiamo moltissime amministrazioni comunali che hanno ritenuto doveroso, in un qualche modo, provare a sopperire a questa carenza, introducendo appunto un registro per in un qualche modo permettere che queste informazioni relative ai figli minori venissero, per quanto riguarda ovviamente le competenze di un’Amministrazione comunale, potessero essere indirizzate a entrambi i genitori.

Il progetto di legge in questione, quindi quello a mia prima firma e poi a firma dei colleghi, vuole fondamentalmente dare seguito a questo tipo di impostazione, per garantire al minore il diritto a un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, in tutti i casi in cui vi sono quei cosiddetti fenomeni di crisi coniugale, che sia un divorzio che sia una separazione che sia la cessazione degli effetti civili. Sono casi in cui, appunto, vi sono problemi di questo tipo.

Quindi, l’articolo più importante, centrale… Son tre articoli, però quello più importante è l’articolo 2, le comunicazioni di competenza regionale. Noi siamo in questa sede a parlare di quella che è la competenza della Regione, quindi sostanzialmente questo progetto di legge cosa vuole fare? Vuole riconoscere e ribadire un principio: che le comunicazioni che riguardano i figli minori che sono di competenza delle Regioni, ovvero Enti e aziende del sistema regionale, siano indirizzate a entrambi i genitori.

È evidente quindi che, per dare piena attuazione a questo principio, naturalmente è poi la Regione a valutare le forme più opportune e più idonee perché questo possa essere concretamente applicato. Prevede anche il comma 3 dell’articolo 2 la possibilità di attivare protocolli d’intesa con le Istituzioni scolastiche e anche con gli Enti locali relativamente alle comunicazioni di competenza.

In questo modo si vogliono mettere i genitori nel pieno equilibrio in termini di gestione (passatemi il termine) dei propri figli, e naturalmente i figli di avere i genitori che in qualche modo sono sullo stesso piano come destinatari di comunicazioni e informazioni da parte della Pubblica Amministrazione. Ci sembra una normativa da introdurre non solo di assoluto buonsenso, ma una normativa necessaria per andare a tamponare quelle falle che vi sono in un sistema sicuramente molto articolato e molto complesso, che vede anche molti attori, molti soggetti necessariamente in campo, e tante volte sfuggono questi riferimenti, quindi è necessario intervenire.

Come ho detto prima, i portatori di interesse avrebbero potuto dare un contributo, le associazioni che a vario titolo hanno a che fare con figli che si trovano in condizioni di disagio, ma anche la Garante dei diritti dei minori e dell’infanzia avrebbe potuto naturalmente portare un proprio contributo, quindi la maggioranza ha scelto la strada non del non dialogo, ma del non ascolto, del non confronto. Quindi, necessariamente, del non dialogo.

Quando prima ho parlato di assenza di coerenza da parte della maggioranza, oltre che, a mio avviso, anche di un grave utilizzo dei mezzi istituzionali per, in qualche modo, impedire questo dialogo... E sarebbe il fatto che l’Ufficio di Presidenza della Commissione di riferimento ha impedito, a maggioranza della propria composizione, questo tipo di confronto, tra l’altro dopo che per un anno era stata promessa la calendarizzazione, quindi addirittura anche con la presa in giro di questo tipo di situazione.

Quello che voglio dire era, parlando di coerenza... Siccome la maggioranza in quest’aula è formata dal Partito Democratico, non è formata da altri, proprio il Partito Democratico, nella città in cui ci troviamo, cioè a Bologna, nel 2017, non troppo tempo fa, ma certamente è importante, dopo che la legge n. 54 è stata adottata, è stata promulgata e dopo, anche, se vogliamo, la stessa circolare del MIUR del 2015, il Partito Democratico nella città di Bologna... Prima firma di questo ordine del giorno i consiglieri sono Angiuli, Fattori, Campaniello e Zanetti. Poi, se volete, vi leggo i presenti che votarono. Fece approvare un ordine del giorno all’aula del Consiglio comunale in cui si invitavano sindaco e Giunta a prendere misure a favore della bigenitorialità, con l’istituzione di un apposito registro e predisposizione di un relativo Regolamento comunale.

Importanti, oltre alla parte finale, sono le motivazioni. Perché sono le motivazioni che la consigliera Pillati, che allora era anche vicesindaco, mi ha fondamentalmente contestato in sede di Commissione per giustificare il dietrofront o, comunque, questa posizione di rigidità del Partito Democratico.

Il Consiglio comunale di Bologna in quest’ordine del giorno richiamava la Convenzione sui diritti per l’infanzia, approvato dalle Nazioni Unite nel 1989 (non la sto a leggere per sintesi), ma soprattutto richiamava la legge n. 54/2006, che sancisce il diritto del bambino e il suo preminente interesse, introduce il principio della bigenitorialità come diritto soggettivo del bambino affinché entrambi i genitori siano responsabili, elimina la asimmetria tra genitori prima giuridicamente prevista, sancendo la centralità del minore e il suo superiore interesse, prevede che con l’affido condiviso i genitori, in quanto tali, conservino le proprie responsabilità esercitando entrambi la potestà sui figli.

Visto l’articolo 337-ter del Codice civile, il quale recita che il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi, conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i propri parenti di ciascun ramo genitoriale; valutato che il diritto dei figli a fruire del rapporto educativo ed affettivo di entrambi i genitori, con i quali intrattenere rapporti equilibrati e continuativi e dai quali essere accudito nella sua quotidianità, si configura, per effetto dei sopra ricordati principi della Costituzione e le prescrizioni del Codice civile, come soggettivo, permanente e indispensabile, legato alla sua persona a prescindere dai rapporti tra genitore e genitore.

Preso atto che la legge n. 54/2006 sull’affido condiviso rimane tuttora decisamente carente sul piano dell’attuazione, come emerge da un recente osservatorio di dati ISTAT e dalla valutazione contenute nella circolare MIUR n. 5336 del 2015; considerato che il Comune di Bologna, attraverso una serie di servizi e attività presenti sul territorio, quali la consulenza alla coppia, la consulenza genitoriale, la mediazione familiare, opera affinché il principio di bigenitorialità sia elemento fondante nelle pratiche di sostegno alla famiglia anche nei momenti di maggiore criticità; visto che l’Amministrazione comunale promuove diverse tematiche di interesse sociale; visto che il sostegno al principio della bigenitorialità è meritevole di sfociare in iniziative concrete da parte del Comune; tenuto conto che la creazione e l’aggiornamento del registro consentirà a chiunque lavori con i minori, nell’esercizio delle professioni socio-sanitarie e delle professioni scolastiche, prestazioni sanitarie, consenso medico-pediatrico, firma pagella, iscrizione scolastica, gestione eventi religiosi, centri estivi, a inviare ad ambedue i genitori copie delle suddette comunicazioni; quindi, sulla base delle considerazioni di cui sopra, con l’istituzione del registro comunale della bigenitorialità l’Amministrazione comunale intende recepire e fare propri i principi già parte di normative internazionali e nazionali, sottolineando in modo particolare che è dovere dei genitori educare, prendersi cura della prole in egual misura, vada riconosciuto e agevolato il più possibile il diritto di entrambi di partecipare e conoscere di tutte le vicende che interessano la vita e l’educazione dei figli.

Visto eccetera, eccetera, eccetera. Ritenuto opportuno impegnare l’Amministrazione comunale... Quindi, impegna il sindaco. Parte finale. Risparmio il resto. Per le motivazioni espresse, ad istituire, come tra l’altro già fatto in altre città italiane, un Registro per la bigenitorialità, con successivo Regolamento.

Di fatto, è quello che chiediamo noi con il nostro PDL. La differenza è che lo indirizziamo alla Regione, lo trasformiamo in una legge regionale, in cui fondamentalmente chiediamo che ci sia la Regione, per le comunicazioni di propria competenza e degli Enti e aziende di sistema regionale indirizzate a entrambi i genitori.

Medesimo principio, ovviamente due soggetti diversi perché hanno due livelli di competenze differenti, ma non mi si venga a dire che la legge nazionale già prevede tutto e che questa norma che noi andremmo ad applicare è inutile, perché è quello che lei, consigliera Pillati, ha detto in Commissione, che è inutile, perché c’è già la legge, ma delle due l’una, o voi nel 2017 pensavate ad altro o forse è successo qualcosa in questi anni, tanto che addirittura vi rifiutate di incontrare i portatori di interesse, le associazioni, le persone che vivono quotidianamente il dramma di non avere questo allineamento, questo equilibrio che la legge vorrebbe invece garantire (a proposito di coerenza).

Credo quindi che questo progetto di legge sia un progetto meritevole di essere adottato, è ovvio che i numeri parlano chiaro, sarei un illuso se oggi pensassi che dopo questa mia relazione possa esserci un cambio di passo, però che oggi voi siete incoerenti, che siete in qualche modo prevaricatori anche dei diritti delle persone, non tanto nostri, perché la dialettica maggioranza/minoranza la conosciamo, saremmo degli illusi, ma, avendo anche impedito il confronto con le parti sociali, con i portatori di interessi, con le associazioni con tutti coloro che avrebbero potuto portare un contributo, avete mostrato arroganza, arroganza, arroganza,  e oggi ve lo dico in faccia chiaramente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso alla discussione generale su questo progetto di legge.

Chi si iscrive a parlare? Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Questo progetto di legge, come ci è stato bene illustrato dal relatore, il consigliere Facci, punta a una piena e consapevole bigenitorialità in un caso specifico, che è quello... O, comunque, in un raggruppamento di casi, quando i genitori sono separati o in situazioni assimilabili. Chiede, in questo caso, di fornire le informazioni per quello che riguarda le competenze e le attività regionali a entrambi i genitori, in modo che entrambi i genitori siano informati relativamente a quello che riguarda il proprio figlio o la propria figlia.

Le informazioni sono una cosa molto importante per svolgere qualsiasi tipo di lavoro e qualsiasi tipo di mansione, quindi anche nel ruolo del genitore, che è sicuramente uno dei mestieri più difficili, che nessuno insegna a fare pienamente. Non ci sono corsi scolastici o di laurea o manuali che possono insegnare in tutte le situazioni. Fare il genitore senza avere nemmeno le informazioni significa, sostanzialmente, non farlo. Ma se noi impediamo a uno dei due genitori di svolgere pienamente il proprio ruolo, evidentemente stiamo andando in contrasto con quel concetto di bigenitorialità che, invece, vorremmo in qualche modo perseguire e completare in maniera piena.

In Commissione avevo anche sottolineato il fatto che questi aspetti non riguardano solamente le coppie o le ex coppie, o comunque le coppie di genitori separati o non più conviventi o comunque le situazioni assimilabili a queste che abbiamo enunciato, ma che riguarda in generale proprio la piena responsabilità e la piena conoscenza e competenza che ogni genitore deve avere nei confronti del proprio figlio. Tant’è che abbiamo anche pensato di presentare un emendamento in tal senso, per ampliare quella che poteva essere la portata di questa legge. Ci siamo, però, purtroppo, scontrati contro un muro di gomma, che sinceramente non ci saremmo aspettati. Un muro che ha portato a rimandare la discussione di questo progetto di legge per oltre due anni. Questa, infatti, è una proposta del 2021. Un muro che, come veniva ricordato poco fa, ha portato a non ascoltare quelli che sono i portatori di interesse. Quindi, non ha portato ad un ampliamento di quelle che sono le nostre singole vedute. Non ha portato a una maggiore conoscenza del problema, raccontato proprio da coloro che lo vivono quotidianamente, ma ha portato la maggioranza di questa Assemblea, prima in Commissione e oggi in aula, a dire che questo è un argomento di cui non si doveva parlare. Quindi, non si sono ascoltati i portatori di interesse. È stato bocciato il testo e ora arriva anche un ordine del giorno per non votare proprio questo progetto.

Ora, è chiaro che in ogni consesso c’è una maggioranza e c’è un’opposizione. C’è una maggioranza che normalmente ha la maggioranza dei voti, infatti si chiama così. C’è una opposizione che, invece, ha la minoranza dei voti, per cui è normale che la maggioranza, che le idee della maggioranza alla fine abbiano democraticamente, in qualche modo, anche il sopravvento rispetto a quelle della minoranza.

Io credo che non sia normale, però, che una maggioranza scelga di non parlare di una cosa. Non è normale, nel senso che non è proprio democratico questo. Comunque della cosa bisogna parlarne. Bisogna votare. Prendersi anche eventualmente la responsabilità di votare contro, come d’altronde è stato fatto in Commissione. Lo si deve fare anche in aula, perché chiunque è qui rappresenta una fetta del proprio elettorato, una fetta dei cittadini e deve, credo, anche rendere conto a questi e andare a dire, andare a spiegare perché ha dato un voto a favore, perché ha dato un voto contro, perché ha dato un voto di astensione.

Ecco, allora, il togliersi da questo imbarazzo, in un certo senso, il togliersi dal sostenere una linea che però poi, alla fine, evidentemente, non si vuole sostenere fino in fondo, quindi il togliersi da una presa di responsabilità, che invece ci sarebbe con il voto. Quest’aula, ci pare di capire che, almeno a maggioranza, non voglia farlo.

Noi invece riteniamo che questo sia un argomento non solo utile, non solo che può coinvolgere e aiutare molto le famiglie, non solo che può andare verso una piena bigenitorialità e una piena coscienza e responsabilità di entrambi i genitori nei confronti di quella che è l’educazione o comunque la cura dei propri figli, ma che sia anche questo veramente un aspetto che, da un punto di vista democratico, da un punto di vista dell’impegno che ci siamo presi venendo in quest’aula, dovremmo portare avanti tutti quanti, ciascuno con le proprie idee, ma senza rinunciare a quello che la responsabilità del voto ci chiede. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Altri in dibattito generale? Consigliera Pillati, prego.

 

PILLATI: Grazie, presidente.

Il progetto di legge di cui stiamo discutendo è vero, ha a che fare con un principio di grande rilevanza, in base al quale un minore ha diritto a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, di ricevere educazione e cura da ciascuno di essi, anche in caso di separazione o divorzio.

Lo stesso principio sancisce anche che entrambi i genitori hanno pari responsabilità verso di essi e dovere di provvedere ai loro bisogni.

Questo principio, la cosiddetta bigenitorialità, come è stato ricordato dal consigliere Facci, è presente nella Convenzione sui diritti del fanciullo dell’ONU, che è diventata legge nel nostro Paese nel 1991, ma nel nostro Paese questo principio ha trovato la sua piena affermazione giuridica con la legge n. 54 del 2006, che riconosce questo principio attraverso l’affido condiviso.

L’affidamento esclusivo ad uno solo dei genitori costituisce invece un’ipotesi residuale, nel caso in cui, ad un’attenta valutazione del caso concreto, si ritenga pregiudizievole per il minore l’affidamento condiviso, ma questa valutazione spetta all’autorità giudiziaria.

Nella relazione che accompagna il progetto di legge si esplicita che questo intervento normativo si pone in linea con lo spirito dell’articolo 1 della legge n. 54 del 2006, e si chiarisce che la finalità di questo intervento è quella di disciplinare la gestione delle comunicazioni che riguardano la salute, l’istruzione e di carattere amministrativo relative ai figli minori, al fine di garantire che entrambi i genitori siano allineati contemporaneamente sugli eventi della vita del figlio. Nella sua relazione orale il consigliere Facci lo ha esplicitato quando ha detto che con questo PDL si tratta di dare piena attuazione a una legge nazionale, addirittura alla Convenzione ONU. Quindi, in qualche modo, si tratta di una sorta di attuazione regionale del principio di bigenitorialità, ovviamente in riferimento al solo aspetto delle comunicazioni.

Rispetto a questo PDL, anche in occasione della discussione in Commissione, abbiamo già messo in evidenza alcune perplessità circa l’utilità di un testo normativo regionale che si ponga proprio questo obiettivo, cioè di dare piena attuazione a una legge nazionale. Intanto, la prima cosa che voglio richiamare è che la disciplina relativa alla bigenitorialità è cogente nel nostro ordinamento e l’obbligo alla comunicazione a entrambi i genitori di atti e procedimenti relativi ai figli minori è previsto dalla legislazione vigente, precisamente dagli articoli 7 e 8 della legge n. 241/1990 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, in quanto i genitori sono senza alcun dubbio interessati al procedimento.

Quindi, in assenza di decisioni diverse da parte dell’Autorità giudiziaria, quello che il PDL vuole introdurre trova diretta e immediata applicazione, senza necessità di una disciplina regionale attuativa e di dettaglio.

Un altro aspetto che mi preme sottolineare, analizzando l’articolo 2, quello che Facci ha definito l’articolo centrale del testo di legge, quello relativo alle comunicazioni di competenza regionale, è che si fa riferimento alle comunicazioni di competenza della Regione e degli Enti e aziende del sistema regionale. Nello stesso articolo, però, al comma 3, viene esplicitato quello che è lo strumento con cui la Regione dovrebbe intervenire al di fuori delle proprie competenze, che è quello dei protocolli d’intesa con le istituzioni scolastiche e gli Enti locali. Quindi, in realtà, qui stiamo parlando di qualche cosa che esula dalle competenze dirette della Regione. Protocolli d’intesa nei confronti di ogni istituzione scolastica o nei confronti di ogni Comune? Perché si tratta di istituzioni autonome.

Facci ha citato prima un ordine del giorno approvato dalla maggioranza in Comune a Bologna. Parliamo di un’Istituzione differente dall’Istituzione nella quale noi stiamo discutendo di un testo di legge. Quindi, il Comune ha una sua autonomia e ha la necessità, in quanto istituzione pubblica, di ottemperare a quanto previsto dalle norme nazionali, esattamente come la Regione, che non ha ovviamente una competenza diretta nel far rispettare norme di rango nazionali.

Quindi, le comunicazioni rispetto alle quali la Regione ha una competenza diretta rispetto ai minori sono quelle relative alla salute e già oggi, rispetto alle informazioni rilasciate dalle aziende sanitarie con riferimento ai trattamenti sanitari, entrambi i genitori devono prestare il consenso informato, posto che le decisioni di maggiore interesse per i figli, tra cui quelle riguardanti la salute, devono essere assunte di comune accordo dai genitori. In caso di contrasto, la decisione è rimessa al giudice.

Per i genitori assistiti nella regione Emilia-Romagna è possibile associare il fascicolo sanitario dei figli minori in modo indipendente e in contemporanea tra i due genitori. Quindi, ogni genitore può associare il fascicolo sanitario del proprio figlio senza che l’altro genitore debba rilasciare alcuna autorizzazione. Ovviamente, l’unico vincolo è che i genitori debbano essere entrambi assistiti in regione. I casi che potrebbero essere attualmente non coperti sono quelli di genitori separati, in cui uno dei due non sia residente in Emilia-Romagna, ma si stanno definendo a livello nazionale ulteriori regole per la gestione della delega e dei consensi in questo caso.

Invece, con riferimento alle comunicazioni delle istituzioni scolastiche, quelle che il progetto di legge che voi proponete vorrebbe regolare con protocolli di intesa, lo ha citato correttamente, è del 2015 una delle prime circolari ministeriali che dà indicazioni operative precise per la concreta attuazione in ambito scolastico della legge n. 54 del 2006, proprio a seguito di numerose segnalazioni riguardo alla mancata ottemperanza del dettato normativo.

L’obiettivo è quello di favorire e garantire l’esercizio del diritto-dovere di entrambi i genitori di vigilare sull’istruzione e sull’educazione dei figli, nonché di accedere alla documentazione scolastica e alle informazioni relative alle attività scolastiche ed extra scolastiche previste dal POG.

Tra le azioni amministrative per favorire la piena attuazione del principio di bigenitorialità, vi è, per esempio, l’inoltro da parte degli uffici di segreteria delle Istituzioni di ogni ordine e grado di tutte le comunicazioni didattiche, disciplinari e di qualunque altra natura anche al genitore separato o divorziato non convivente, l’attribuzione della password, laddove la scuola si è dotata di strumenti informatici di comunicazione scuola-famiglia per l’accesso al registro elettronico e l’utilizzo di altre forme di informazione veloce e immediata ad entrambi i genitori, così come la richiesta della firma di ambedue i genitori in calce ai principali documenti, qualora non siano in uso tecnologie elettroniche, ma ancora moduli cartacei.

Nessuno vuole mettere in discussione il principio della bigenitorialità, così come nessuno vuole negare la possibilità che vi possano essere problemi nell’attuazione di quello che le norme prevedono, ed è lodevole l’intento di porsi il problema di come tutelare al meglio i minori, rendendo questo principio un principio effettivo, ma bisogna farlo nei ruoli e nelle responsabilità che a ciascuno competono, quindi noi non riteniamo che una legge regionale possa regolare la comunicazione da parte di uffici pubblici che non hanno una responsabilità diretta della Regione.

Riteniamo che la Regione debba, come le altre Istituzioni, provvedere a rispettare le norme, compresa quella che recepisce il principio di bigenitorialità, dunque dare piena attuazione a quello che non solo la Convenzione ONU, ma anche la legislazione italiana prevedono.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pillati.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale.

A questo punto, chiedo al relatore se vuole replicare. Prego.

 

FACCI: Grazie.

Una breve replica, perché quest’ultimo intervento, capisco le difficoltà, merita comunque una serie di precisazioni. Non mi ha spiegato, la consigliera Pillati, ad esempio, come mai quella che era una carenza nel 2017 oggi, in realtà, non lo è più. La circolare MIUR, io prima l’ho citata e lei stessa l’ha citata, la circolare del 2015, così come ha citato la legge n. 54/2006... La carenza attuativa di entrambe ‒ una normativa nazionale e una circolare ministeriale ‒ era uno dei motivi per i quali allora si decise di intervenire con l’ordine del giorno che ho letto prima e non sto a rileggere.

Comprendo le difficoltà che oggi ha la maggioranza nel dover, in qualche modo, giustificare un cambio di impostazione. Se lodevole è l’iniziativa, se questa iniziativa è lodevole, come lei ha definito, di in qualche modo riportare al centro la questione della bigenitorialità, allora si è conseguenti. E per quella che è la nostra competenza... Sembra che noi stiamo approvando un qualcosa contra legem. Vorrei ricordare che altre Regioni hanno approvato lo stesso testo di legge. Non è stato impugnato da nessun organo dello Stato. È evidente che questa norma è una norma fondata giuridicamente e proceduralmente corretta.

È un discorso di merito. È un discorso che, naturalmente, nel momento in cui si va a rafforzare un principio e a renderlo più presente, più forte, si introduce un argomento politico, nel senso, ovviamente, lato del termine.

Qui c’è da parte della maggioranza la volontà di non parlarne. Apprezzo anche lei, consigliera Pillati, a cui hanno dato la croce di dover giustificare, sostanzialmente, questo atteggiamento, ripeto, arrogante da parte della Commissione I e, naturalmente, a cascata, anche quello che sarà il voto della maggioranza, perché il confronto con le parti interessate, le parti sociali, ripeto, anche la stessa Garante dei diritti d’infanzia avrebbe potuto specificare meglio proprio quelle questioni che lei ha evidenziato come, invece, fatti che non comportano alcun tipo di problema in sede di attuazione pratica.

Non è neanche corretto quello che lei dice nel momento in cui richiama l’articolo 3 e prende il comma… L’articolo 2 e prende il comma 4 come unico riferimento. Il comma 3 dell’articolo 2 è sostanzialmente un ulteriore passaggio con cui si va a esplicare questo principio. Non è l’unico. L’aspetto centrale è il comma 1 dell’articolo 2, comunicazioni da parte della Regione, quali esse siano, nonché enti e aziende del sistema regionale.

Ognuno lo fa a proprio livello ed è naturale che la Regione non lo può fare se non con una normativa di questo tipo. Limitata alle proprie competenze? Benissimo. Sicuramente non sarà onnicomprensiva, ma rientra nelle nostre prerogative. Il fatto che non si voglia, e concludo perché altro dire non ce n’è, neanche discutere, come è stato ricordato dai colleghi che mi hanno preceduto prima da questi banchi, che non si voglia neanche discutere e aprire un confronto è un atto vergognoso di arroganza. Lo ripeto, vergognoso di arroganza.

Voi che siete i paladini, che volete essere, che dite di essere i paladini della partecipazione, dell’ascolto, del confronto, facciamo i bilanci partecipati a ogni livello, su un argomento come questo, che riguarda i minori, non avete neanche avuto il coraggio di affrontare i diretti interessati. È vergognoso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Dunque, prima di passare alle dichiarazioni di voto, chiedo se qualcuno per la Giunta interviene, altrimenti dichiarazioni di voto sull’ordine del giorno di non passaggio all’esame dell’articolato.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Manco le dichiarazioni di voto.

È vero, è una norma prevista dal nostro Statuto il non passaggio all’articolato, quindi dove ci sono norme si rispettano, però credo che il non passaggio all’articolato confermi quell’arroganza, quella prevaricazione, quella volontà di non ascoltare i diretti interessati, che non siamo noi.

Noi non siamo i diretti interessati, noi siamo in qualche modo destinatari delle varie doglianze, critiche, osservazioni, sollecitazioni che ci vengono dalla società civile, non siamo noi i diretti interessati, ma noi ritenevamo e riteniamo che questo progetto di legge meritasse neanche una maggior considerazione, ma un miglior trattamento, meritasse rispetto.

Lo ha ricordato correttamente il collega Cuoghi, due anni in Commissione per sentirsi dire alla fine “non ascoltiamo nessuno, ci dispiace, è inutile”. Questo è un atteggiamento vergognoso, lo ribadisco, e il fatto che ci si voglia avvalere dell’articolo 92 conferma l’atteggiamento prevaricatore e arrogante di questa maggioranza.

Capisco le difficoltà politiche, figuriamoci in un momento come questo, in cui il PD perde pezzi dappertutto, quindi lo capisco, a volte voler cercare di tenere con l’Attak dei cocci che non si riesce a tenere insieme, però ‒ ripeto ‒ la prevaricazione non la fate a noi, siamo abituati, abbiamo le spalle robuste, la state facendo nei confronti di coloro che non avete voluto ascoltare, che ovviamente ascolteranno questa discussione, sapranno come è andata questa discussione, ma la prevaricazione la state facendo nei loro confronti anche con questo ricorso all’articolo 92.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto, metto in votazione l’ordine del giorno per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 2852/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” è approvato per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 4346

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: “Interventi per sostenere l’attivazione di sportelli pubblici di ascolto per il sovraindebitamento. Modifiche alla legge regionale 29 novembre 2019, n.28 (Misure regionali per la prevenzione, il contrasto e la soluzione dei fenomeni di sovraindebitamento)”. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Relazione della Commissione)

(Ordine del giorno 4346/1 “non passaggio all’esame degli articoli” – Presentazione)

(Risoluzione oggetto 6923 – abbinata)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 4346: progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante gli interventi per sostenere l’attivazione di sportelli pubblici di ascolto per il sovraindebitamento, modifiche alla legge regionale 29 novembre 2019, n. 28, progetto di legge a firma del consigliere Mastacchi.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità nella seduta del 25 maggio con parere contrario.

Il progetto di legge è composto da 5 articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Mastacchi Marco, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

È pervenuta una proposta di ordine del giorno di non passaggio all’esame dell’articolato, a firma della consigliera Francesca Marchetti.

Al presente progetto di legge è stato abbinato anche il presente oggetto, risoluzione 6923, che impegna la Giunta ad assumere iniziative per un’adeguata divulgazione delle misure atte a prevenire e contrastare gli squilibri economici che causano situazioni di sovraindebitamento o insolvenza, sempre a firma del consigliere Mastacchi.

A questo punto apriamo la discussione. Passo la parola alla relazione del relatore della Commissione, consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Rispetto al tema della partecipazione, che è stato ampiamente trattato anche dal collega Facci, che mi ha preceduto nel precedente punto, mi riservo di dire qualcosa alla fine. Adesso, però, nonostante l’approccio pragmatico di taglio netto, senza neanche avere la possibilità di poter discutere nel merito degli articoli ci tenevo, ci tengo comunque a fare una illustrazione della legge, perché credo sia opportuno che rimanga agli atti dei lavori di quest’aula.

La presente proposta di legge sarebbe intervenuta a questo punto – nella relazione è scritto “interviene”, ma a questo punto mi vedo costretto a dire “sarebbe intervenuta” – nel percorso già tracciato dalla legge regionale 29 novembre 2019, n. 28, a titolo “Misure regionali per la prevenzione, il contrasto e la soluzione dei fenomeni di sovraindebitamento”, con l’obiettivo di estendere e rafforzare le misure già previste dalla vigente legge, dirette a prevenire, contrastare e definire la crisi da sovraindebitamento.

Il sovraindebitamento, ancor più oggi con la diffusione pandemica e dopo gli eventi atmosferici degli scorsi giorni, è uno dei fenomeni socialmente più attuali e rilevanti che configura l’accumulo di debiti in eccesso rispetto alla capacità di reddito. Si ricorda che proprio in tale ambito il legislatore nazionale è intervenuto nel 2012 con la legge n. 3 “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento”, la cosiddetta legge “salva suicidi”, che ha introdotto nel nostro ordinamento la procedura per la composizione della crisi da sovraindebitamento, con l’obiettivo di favorire l’accordo tra soggetti debitori e creditori nelle situazioni non riconducibili alle procedure concorsuali vigenti.

Tale legge non richiede, infatti, particolari qualifiche per l’ammissione alla procedura e pertanto vi può accedere qualunque persona fisica o giuridica non assoggettabile alle ordinarie procedure fallimentari, quindi consumatori, lavoratori autonomi, imprenditori e imprenditori agricoli, piccoli imprenditori, enti no profit, start-up innovative. Per condizioni da sovraindebitamento si intende una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina una rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni ovvero la definitiva incapacità di adempiere regolarmente.

Con il successivo decreto n. 202/2014 è stato istituito e regolamentato il registro degli organismi deputati alla gestione della crisi da sovraindebitamento, appunto, i cosiddetti organismi di composizione della crisi, previsti dall’articolo 15 della legge n. 3/2012. Per lo svolgimento delle procedure previste, appunto, dalla legge, gli OCC rivestono un ruolo essenziale.

Gli enti pubblici possono costituire organismi di conciliazione della crisi con adeguate garanzie di indipendenza, professionalità e gli stessi sono iscritti in un apposito registro tenuto presso il Ministero di Giustizia. Ai loro componenti non spetta alcun compenso o rimborso spese o indennità a qualsiasi titolo. Gli organismi di conciliazione costituiti presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ai sensi della legge n. 580/1993, il segretariato sociale costituito ai sensi della legge n. 328/2000, gli ordini professionali degli avvocati, dei commercialisti e degli esperti contabili e dei notai sono iscritti di diritto, a semplice domanda, nel registro sopra richiamato.

Importanti modifiche alla legge n. 3/2012 sono poi state apportata nel corso del contesto emergenziale causato dalla pandemia con il decreto Ristori, convertito in legge n. 176 del 2020, allo scopo di agevolare il gruppo… Di agevolare, chiedo scusa, le procedure in questione da parte dei numerosi soggetti che fino a quel momento ne erano stati esclusi.

Ad esempio, è stata modificata la nozione di consumatore prevista dalla legge, proprio al fine di allargare la platea dei soggetti che possano richiedere l’avvio delle procedure per il sovraindebitamento. È stata introdotta una specifica procedura di sovraindebitamento familiare a favore dei componenti di una stessa famiglia. A certe condizioni è stata prevista la possibilità, anche per il debitore incapiente, di poter accedere all’esdebitazione solo per una volta.

Gli obiettivi del progetto di legge… Interessa dunque soggetti molto diversi tra di loro, dal privato consumatore al piccolo imprenditore, e ha introdotto diverse procedure che rendono particolarmente complicato per la persona sovraindebitata, non esperta e pressata dai creditori, scegliere il percorso giusto da intraprendere.

Il presente progetto di legge, come anticipato, intervenendo in modifica alla legge del 2019 n. 28 e prendendo atto delle molteplici difficoltà, sia di natura operativa che psicologica, che i soggetti sovraindebitati si trovano ad affrontare, si prefigge innanzitutto all’articolo 2 l’obiettivo di incentivare i Comuni e gli altri enti locali ad istituire, nei rispettivi territori, degli sportelli pubblici di ascolto, che offrano gratuitamente, attraverso personale competente e qualificato, attività di consulenza e informazioni ai soggetti in difficoltà per aiutarli ad inquadrare correttamente la situazione di ciascuno, individuare la documentazione necessaria da presentare, agevolando l’accesso nel modo più adeguato ai servizi resi dagli OCC stessi, secondo quanto previsto dalla legge n. 3/2012.

Il soggetto sovraindebitato in genere non è, infatti, in grado da solo di ricostruire tutto il percorso delle scelte economiche e finanziarie che lo hanno condotto alla situazione di sovraindebitamento né di trovarne le vie d’uscita.

Nell’ambito dell’attività informativa svolta dagli sportelli di ascolto, rientra anche la divulgazione delle misure previste dalla normativa nazionale vigente, in prevenzione del fenomeno dell’usura. A tal riguardo si ricorda che, con l’intento di aiutare i soggetti a rischio usura con l’impossibilità di accedere al credito regolare, è stato istituito l’articolo 15 della legge n. 108/1996, Disposizioni in materia di usura, il fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, la cui dotazione è ulteriormente integrata con 10 milioni di euro proprio nell’anno 2021.

Gli sportelli pubblici di ascolto, una volta, aggiungo eventualmente, attivati, potrebbero fornire agli utenti anche un sostegno psicologico. A tal fine, il progetto di legge promuove e sostiene altresì lo svolgimento di specifici corsi di formazione ed aggiornamento per il personale addetto, affinché possano fornire alle persone sovraindebitate un’adeguata consulenza sia sul piano tecnico che psicologico.

Infine, le ulteriori modifiche che il progetto di legge apporta alla legge regionale 2019 sono principalmente dirette a, all’articolo 2, promuovere un maggiore coinvolgimento degli ordini professionali nell’attivazione da parte degli enti locali degli sportelli pubblici di ascolto per il sovraindebitamento; all’articolo 3, impegnare la Giunta ad assumere iniziative per un’adeguata divulgazione agli Enti locali delle diverse misure previste dal progetto stesso, per prevenire e contrastare la crisi, con particolare riferimento a quelle relative all’attivazione presso gli Enti locali stessi pubblici di ascolto.

Articolo 4, “ad aggiornare ed integrare la clausola valutativa, prevista dall’articolo 5 della legge n. 28/2019, alla luce di una nuova previsione, relativa all’attivazione presso gli Enti locali degli Sportelli pubblici di ascolto per il sovraindebitamento”.

L’articolo 5, da ultimo, contiene la norma finanziaria.

Questo progetto di legge arriva in aula a valle di una, secondo me, importante e ritenevo anche costruttiva attività fatta nei mesi scorsi, tant’è che il progetto è stato scritto dagli uffici legislativi della Regione su nostra richiesta, quindi c’è stato un lavoro di équipe anche da parte delle Istituzioni regionali, e anche a valle di una consultazione con le parti più calate dentro questo mondo, che sono gli Ordini professionali e le associazioni che si occupano di questo.

Per fare questo, è stata fatta anche un’attività convegnistica, che ha avuto un grande successo perché abbiamo avuto oltre 100 partecipanti come Regione, durante la quale è stato possibile affrontare tutte le problematiche che dal 2019, dopo l’approvazione della legge regionale, ad oggi erano state riscontrate da tutte le parti, da tutti i portatori di interesse, che effettivamente hanno riscontrato che era necessario non buttare la legge e approvarne una nuova, come sembra che io abbia voluto fare, ma fare alcuni piccoli ritocchi, che avrebbero consentito dalla legge stessa di essere più efficace rispetto a quanto sia stata in passato.

Anch’io sono rimasto un po’ meravigliato, come ho detto prima, del fatto che non sia stato possibile ascoltare le parti e i portatori di interesse, in particolare gli Ordini professionali, quindi i commercialisti e gli avvocati che di questo si occupano tutti i giorni, con i quali ho avuto la possibilità, durante i 10 anni in cui ho fatto il Sindaco nel mio Comune, di collaborare per portare a termine un numero cospicuo di pratiche.

È proprio durante questa attività pratica che io ho fatto sul campo che mi sono reso conto di quanto fosse necessario mettere in campo nuove norme che agevolassero questo tipo di attività, che ho condiviso con loro. Fra l’altro, a valle del rifiuto dell’audizione in Commissione, sono arrivate due relazioni, una di AssoAdvisor e una a firma congiunta – non ho avuto ancora tempo perché è arrivata questa mattina – sia dei commercialisti che degli avvocati, che ribadiscono che il progetto è un progetto buono, che merita di essere portato avanti.

Devo dire che un pochino sono dispiaciuto perché, anche mettendo in campo tutte quelle attività di collaborazione e di dialogo, alla fine il trattamento che si riserva a un progetto di legge presentato dall’opposizione, in questo caso dal mio Gruppo, è comunque lo stesso. Quindi, il teatrino della politica, dove chi ha il muscolo più grosso lo mette in campo, mi dispiace, ma mi ha un pochino deluso.

Adesso aspetto di avere qualche informazione in più rispetto al dibattito che sarà “messo in campo” nei prossimi minuti, per poi implementare il mio intervento prima della votazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Ho iscritta a parlare la consigliera Piccinini. Ricordo che ogni consigliere in dibattito generale ha venti minuti, sono le ore 12,48, per cui, se lei è d’accordo, chiuderei ora la seduta del mattino, per riprendere i nostri lavori alle ore 14,30.

Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,48

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME; Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Ordine del giorno

 

Ordine del giorno 2852/1 per il non passaggio all’esame degli articoli del progetto di legge d’iniziativa dei Consiglieri Facci e altri recante: "Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e situazioni assimilabili". A firma della consigliera Soncini

 

«L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Visto il progetto di legge di cui all’oggetto;

 

Considerato il parere contrario espresso in sede referente dalla Commissione assembleare "Politiche per la salute e politiche sociali";

 

Ritenuto di condividere le argomentazioni che hanno portato al parere contrario della Commissione assembleare;

 

Ai sensi dell’art. 92 del Regolamento

 

delibera

 

il non passaggio all’esame degli articoli.»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’art.68 del Regolamento interno

 

È stato presentato il seguente progetto di legge:

 

6903 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2023. Altri interventi di adeguamento normativo". (Delibera di Giunta n. 860 del 29 05 23)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6883 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto dell'AUSL di Reggio Emilia di accorpare il servizio di automedica dei comuni di Montecchio e Scandiano. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6884 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione del "progetto Artlegno", in località Idice di San Lazzaro (BO), con particolare riguardo al fatto che l'area interessata è stata oggetto di evacuazione durante gli eventi calamitosi dei giorni scorsi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6885 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'assenza del reparto di ostetricia presso l'Ospedale Sant' Anna di Casatenovo Monti (RE), in riferimento anche al decesso di un neonato, avvenuto nelle scorse settimane. A firma del Consigliere: Evangelisti

 

6886 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla prossima chiusura della "Articolazione di Salute Mentale", comunemente chiamata ROP, della Casa Circondariale di Piacenza. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

6888 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia l'ipotesi di rimodulazione del servizio di automediche sul territorio provinciale di Ferrara. A firma del Consigliere: Bergamini

 

6889 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere le determinazioni della Giunta a seguito di un avviso pubblico per medico ginecologo presso l'Ospedale di Porretta Terme (BO). A firma del Consigliere: Facci

 

6890 -  Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta quali azioni intenda attuare per scongiurare la sospensione del servizio del punto nascite dell'Ospedale Civile della SS. Annunziata di Cento (FE). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6893 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda rifinanziare l'attuale bando per la sostituzione di impianti di riscaldamento civile a biomassa e predisporne uno nuovo per il 2024. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Occhi, Facci, Pelloni, Delmonte, Rainieri, Pompignoli

 

6894 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'ipotesi di potenziamento dell'Ospedale dei Bambini di Parma, attraverso la strutturazione al suo interno di un Pronto soccorso pediatrico pienamente operativo h24, tutti i giorni. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

6895 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di verificare la presenza di eventuali difficoltà nel reparto Radiologia dell'Ospedale di Parma. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6896 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno restituire alla specie Storno (Sturnus vulgaris) lo status di specie protetta, in particolare di fronte a un andamento calante dei danni all'agricoltura. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6897 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'ampliamento di un allevamento avicolo in località Voltana del comune di Lugo (RA), considerando che la zona è stata allagata in conseguenza degli eventi alluvionali del maggio 2023. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6898 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione di un ambiente ad utilizzo misto aula/mensa, presso la scuola primaria De Amicis dell'Istituto Comprensivo di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6899 -  Interrogazione a risposta scritta sulla realizzazione di interventi manutentivi volti alla rimozione della vegetazione cresciuta nel letto del fiume Sillaro, a Sesto Imolese, all'altezza della zona fra Via Chiesa di Sesto e Via San Salvatore. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6900 -  Interrogazione a risposta scritta circa il rinvio, a causa dell'allerta meteo, delle visite medico-legali a pazienti portatori di handicap, che necessitano del certificato per il rinnovo del contrassegno auto per l'accesso e la sosta nei posti riservati. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6901 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla soppressione del mezzo aggiuntivo ILS "Imola 42" (Ambulanza con Infermiere ed Autista Soccorritore) dedicato all'emergenza e a disposizione della Centrale Operativa di Area Vasta Emilia Centro dell'Azienda USL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6904 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla recente chiusura del servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) di Verghereto (FC). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6906 -  Interrogazione a risposta scritta circa i criteri per la copertura di incarichi vacanti di medici di medicina generale presso le Aziende USL della Regione Emilia-Romagna, con particolare riguardo all'applicazione della disciplina, valevole fino al dicembre 2024, che attribuisce la priorità ai medici chirurghi abilitati all'esercizio professionale entro il 31 dicembre 1994. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6907 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere su quali strade, tra quelle danneggiate dagli eventi meteorologici che hanno colpito la nostra Regione, sarà impiegato l'Esercito Italiano per il ripristino della viabilità. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci, Occhi, Pompignoli, Pelloni, Delmonte, Rainieri

 

6909 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quale sia la posizione della Regione Emilia-Romagna sulla proposta di Piano Territoriale del Parco della Vena del Gesso Romagnola, con particolare riferimento all'assenza di indicazioni precise sulla cessazione dell'attività estrattiva nella cava di Monte Tondo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6911 -  Interrogazione a risposta scritta circa i criteri di assegnazione dei contributi regionali alle famiglie per l'abbattimento delle rette di frequenza dei centri estivi. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6912 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se è intenzione della Giunta intervenire per salvaguardare il servizio H24 della Pubblica Assistenza di Sasso Marconi (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6913 -  Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi necessari per la gestione degli scarichi urbani a Pavullo (MO), programmati per il 2023, vista la situazione di difficoltà a seguito degli eventi alluvionali dei giorni scorsi. A firma del Consigliere: Bargi

 

6914 -  Interrogazione a risposta scritta circa il servizio di Pubblica Assistenza di Sasso Marconi e Marzabotto. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6915 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a una fuoriuscita di acqua contente idrocarburi, verificatasi nel comune di Goro, in una zona adiacente alle opere di difesa idraulica e alla banchina nord del porto. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6916 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sulla realizzazione della Cassa di espansione a servizio del canale Navile, nel comune di Bentivoglio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6917 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato di digitalizzazione della documentazione inerente il fascicolo sanitario elettronico (FSE) in Emilia-Romagna, con particolare riguardo alla documentazione proveniente dalla struttura del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6919 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per far fronte al problema della criminalità nelle zone adiacenti alla stazione ferroviaria di Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi

 

6921 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di includere alcune frazioni del comune di Pianoro, colpite dalle alluvioni del mese di maggio 2023, tra le aree in stato di emergenza. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6922 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere l'esatta quantificazione dei danni, a seguito del cedimento della sponda del canale navigabile in zona Cavallara di San Giovanni di Ostellato (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

6925 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai criteri e ai requisiti per il rilascio dell'autorizzazione all'apertura di nuove scuole e di nuovi corsi per ottici. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6926 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali posizioni abbia espresso il Ministro dell'Istruzione rispetto alle obiezioni delle Regioni sulla proposta di dimensionamento scolastico presentata, con particolare riferimento alle conseguenze di un eventuale mancato accordo in sede di Conferenza unificata. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

6927 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al mancato avvio dei lavori per la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e all'opportunità di abbandonare il progetto a favore del potenziamento del trasporto ferroviario merci e passeggeri. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6928 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula, per sapere se la Regione intenda aggiornare il portale SOLE con tre nuovi estratti di olio di cannabis a fini terapeutici, rendendoli fruibili per i pazienti che ne necessitano. A firma del Consigliere: Amico

 

6929 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intende valutare proroghe o sospensione dei termini di bandi e procedure a evidenza pubblica in relazione all'esigenza dei soggetti, potenziali beneficiari, danneggiati dagli eventi alluvionali di accedere alle opportunità. A firma dei Consiglieri: Mori, Costa, Sabattini, Pillati, Costi

 

6930 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla situazione in cui versa la viabilità nel comune di Monterenzio (BO), con particolare riguardo alla Sp7 Strada Provinciale Valle dell'Idice, interrotta da una doppia frana. A firma del Consigliere: Piccinini

 

6931 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito agli interventi che la Regione intende finanziare direttamente per le popolazioni danneggiate a seguito degli eventi alluvionali occorsi nel mese di maggio 2023 in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Liverani, Stragliati, Pelloni, Occhi, Marchetti Daniele, Bargi, Pompignoli, Facci, Catellani, Rainieri, Bergamini, Rancan, Delmonte, Montevecchi

 

6932 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di procedere in tempi stretti a erogare misure di sostegno alle imprese agricole delle zone alluvionate. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6933 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito allo stato di avanzamento della Cassa di Espansione del Navile – Savena Abbandonato, a Bentivoglio (BO). A firma della Consigliera: Castaldini

 

6934 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla fuoriuscita di gasolio dal sottosuolo, verificatasi sul piazzale Sandro Pertini di Goro (FE). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6935 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla necessità di trovare soluzioni strutturali per garantire l'offerta formativa dei corsi serali in provincia di Parma per le scuole secondarie di secondo grado per l'anno scolastico 2023-2024 e i successivi. A firma del Consigliere: Rainieri

 

6936 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai lavori di ripristino della viabilità nel territorio montano modenese e sul progetto idrico integrato nel comune di Pavullo nel Frignano. A firma della Consigliera: Pigoni

 

INTERPELLANZA

 

6902 -  Interpellanza sullo stato di attuazione della Direttiva europea 2007/60/CE, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Pompignoli, Pelloni, Delmonte, Rainieri

 

RISOLUZIONI

 

6905 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare tutti i possibili percorsi di livello nazionale per permettere agli enti locali di adeguarsi al raggiungimento degli standard per il riconoscimento dello status di corpo di polizia locale, in particolare richiedendo al Governo l'adozione delle misure più idonee per rimuovere gli ostacoli oggi esistenti all'assunzione di personale di polizia locale per gli enti locali, anche non virtuosi, e per le Unioni di Comuni. (30 05 23) A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Rontini, Daffada', Montalti, Mori, Caliandro, Pillati, Sabattini

 

6908 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a fornire gratuitamente prodotti antilarvali da utilizzare in acque stagnanti, al fine da ridurre la diffusione della zanzara tigre sul territorio regionale. (30 05 23) A firma della Consigliera: Castaldini

 

6918 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le preparazioni galeniche allestite dalle farmacie per supplire alla carenza di farmaci possano essere rimborsate integralmente dal Servizio sanitario regionale. (31 05 23). A firma dei Consiglieri: Cuoghi, Tagliaferri

 

6920 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere, all'interno del contratto di programma con ANAS e in accordo con gli Enti Locali interessati, la realizzazione di un'opera infrastrutturale che dalla "Variante di Rivalta", in corso di realizzazione, si colleghi direttamente alla già esistente "Variante di Puianello". (31 05 23) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

6923 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad assumere iniziative per un'adeguata divulgazione delle misure atte a prevenire e contrastare gli squilibri economici che causano situazioni di sovraindebitamento o insolvenza. (01 06 23) A firma del Consigliere: Mastacchi

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

6595 -  Interrogazione a risposta scritta sul censimento dei parchi giochi per bambini disabili e sui nuovi progetti cofinanziati dalla Regione. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6597 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai lavori di ricostruzione del ponte di Barberino (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6620 -  Interrogazione a risposta scritta in ordine alla quantificazione dei danni determinati nella nostra regione da lupi ad animali da allevamento e i casi di aggressione ad animali d'affezione e sulle azioni che è possibile adottare per la convivenza fra il lupo e gli ambienti antropizzati. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6626 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di una sospensione generalizzata dell'attività venatoria e di pesca nelle acque interne, a fronte del prolungato periodo di siccità, al fine di garantire la conservazione della fauna selvatica regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6632 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta è a conoscenza degli scioperi organizzati dai sindacati della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari su tutto il territorio regionale. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6633 -  Interrogazione a risposta scritta sulle risorse regionali e statali - annualità 2023 - destinate alle attività amministrativo-contabili relative al PNRR per ciascuna Unione. A firma dei Consiglieri: Catellani, Pompignoli

 

6644 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a presunti ritardi nella redazione dei progetti legati al PNRR. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6646 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'associazione Enoteca Regionale Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6657 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle criticità strutturali che interessano il plesso scolastico Albertazzi-Pizzigotti di Castel San Pietro Terme (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6677 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla presenza e alla distribuzione attuale della specie Sciacallo dorato (Canis aureus) nel territorio della regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6683 -  Interrogazione a risposta scritta circa le procedure urbanistiche seguite nel Comune di Ravarino (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6704 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato di avanzamento e alla tempistica di realizzazione degli interventi previsti, e a ora eventualmente non eseguiti, dall'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna, per garantire una connettività adeguata nel territorio della montagna reggiana. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

6745 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'opportunità di liquidare al personale del comparto, che collabora con il personale medico alla stesura delle certificazioni degli infortuni, gli incentivi INAIL dal 2019 a maggio 2022. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6764 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'annunciata chiusura del colorificio J Colors di Finale Emilia (MO) e alle misure da adottare al fine di tutelare i lavoratori impiegati presso l'azienda. A firma della Consigliera: Costi

 

6779 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quanti siano attualmente i lavoratori del settore vigilanza privata e servizi fiduciari che lavorano nelle sedi della Regione Emilia-Romagna e con quali livelli retributivi e se la Regione intenda attivarsi affinché le retribuzioni di chi lavora negli appalti dell'ente rispondano ai principi dell'articolo 36 della Costituzione. A firma del Consigliere: Amico

 

In data 26 maggio 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche economiche”, alla interrogazione oggetto n. 6763:

 

6763 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali iniziative sono previste per sostenere i comuni nella realizzazione dei progetti del PNRR, al fine di garantire ulteriori opportunità di sviluppo e una maggiore resilienza del territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Costi, Daffada', Sabattini, Mori, Zappaterra, Caliandro, Costa, Gerace, Pillati, Rontini, Bulbi

 

In data 31 maggio 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 6702, 6705, 6789:

 

6702 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla disattivazione del portale Monitorem di Arpae Emilia-Romagna, un servizio di informazione online ai cittadini sulle autorizzazioni rilasciate alle aziende soggette a Valutazione di Impatto Ambientale o ad Autorizzazione Integrata Ambientale, con i relativi dati di monitoraggio, le comunicazioni di incidenti e le manutenzioni prescritte. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6705 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sulla frana che lo scorso 1° marzo ha coinvolto la strada provinciale "Fondo Valle Savena", all'altezza delle Gole di Scascoli, nel territorio di Loiano. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6789 -  Interrogazione a risposta orale in commissione riguardo le misure da adottare per accelerare il termine dei lavori di manutenzione sulla strada "Ferrara-mare", per evitare che la presenza di cantieri possa ostacolare il transito in sicurezza sia agli utenti residenti che ai turisti. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

In data 31 maggio 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”, alla interrogazione oggetto n. 6796:

 

6796 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla situazione finanziaria del comune di San Pietro in Casale (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 10 prot. NP/2023/718 del 05/06/2023)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini – Montalti

 

Espandi Indice