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SEDUTA DI MERCOLEDÌ 7 GIUGNO 2023

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6612

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il confronto in sede di Conferenza delle Regioni e direttamente con il Governo affinché siano completati gli atti al fine della ripartizione e dello stanziamento immediato dei Fondi FSC. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Costi, Rontini, Rossi, Costa, Sabattini, Daffadà, Caliandro, Pillati, Soncini, Bulbi, Mori, Gerace, Bondavalli, Amico

(Continuazione discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

RONTINI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

BARGI (Lega)

ZAMBONI (EV)

AMICO (ERCEP)

RONTINI (PD)

BARGI (Lega)

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 6656

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere sia con incentivi che con semplificazioni normative, la produzione, da parte di aziende del territorio regionale, di biocarburanti a basso impatto di CO2 e in generale di bioliquidi. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Pelloni, Pompignoli, Delmonte

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

OCCHI (Lega)

COSTI (PD)

OCCHI (Lega)

COSTI (PD)

 

OGGETTO 6660

Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un'interlocuzione con il Governo per mettere ordine e normare il settore del gioco d'azzardo in Italia, superando l'attuale gestione straordinaria, in deroga e proroga, delle concessioni in essere. A firma dei Consiglieri: Amico, Piccinini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

PRESIDENTE (Zamboni)

PRESIDENTE (Petitti)

POMPIGNOLI (Lega)

MONTALTI (PD)

FACCI (Lega)

MALETTI (PD)

AMICO (ERCEP)

FACCI (Lega)

MALETTI (PD)

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 6621

Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire nel PAIR 2030 una specifica deroga per tutte le famiglie che accompagnano in auto i figli nel tragitto casa-scuola. A firma della Consigliera: Castaldini

(Ritiro)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 6608

Risoluzione in materia di riconoscimento della filiazione dei bambini e delle bambine di coppie omogenitoriali. A firma della Consigliera: Piccinini

(Ritiro)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

CASTALDINI (FI)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6650

Risoluzione relativa alla realizzazione della variante "Ravegnana bis", al fine di creare un collegamento più compatibile, in termini di sostenibilità economica e ambientale, tra le città di Ravenna e Forlì. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

CALIANDRO (PD)

RAINIERI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 6658

Risoluzione per esprimere forte preoccupazione per il conflitto in Ucraina, in particolare per l'annunciato impiego di proiettili all'uranio impoverito, e per impegnare la Giunta a trasmettere la risoluzione alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato e al Governo italiano. A firma della Consigliera: Zamboni

(Rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

RAINIERI (Lega)

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 5580

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere progetti che tutelino l'ambiente e l'ecosistema e al contempo il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale, limitando la proliferazione del granchio reale blu (Callinectes Sapidus) e delle altre specie aliene nel Mar Adriatico e sulle coste emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Rossi, Montalti, Bulbi, Zappaterra, Rontini

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

ROSSI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

RONTINI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

LIVERANI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetti 6612 - 6656

Comunicazione prescritta dall’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,51

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 217 del giorno 7 giugno 2023.

I consiglieri Gerace e Soncini hanno comunicato che si collegheranno da remoto, a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

 

OGGETTO 6612

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il confronto in sede di Conferenza delle Regioni e direttamente con il Governo affinché siano completati gli atti al fine della ripartizione e dello stanziamento immediato dei Fondi FSC. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Costi, Rontini, Rossi, Costa, Sabattini, Daffadà, Caliandro, Pillati, Soncini, Bulbi, Mori, Gerace, Bondavalli, Amico

(Continuazione discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo, adesso, i nostri lavori dall’oggetto 6612: risoluzione che impegna la Giunta a continuare il confronto in sede di Conferenza delle Regioni e direttamente con il Governo affinché siano completati gli atti al fine della ripartizione e dello stanziamento immediato dei fondi FSC.

La risoluzione è a firma della consigliera Zappaterra e altri.

La discussione generale è stata aperta nella seduta pomeridiana del 23 maggio. Ricordo chi era iscritto a parlare nella seduta del 23 maggio. Il primo è il consigliere Amico. Poi avevamo iscritti a parlare Sabattini e Costa.

Passo la parola al consigliere Amico. Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Avevamo iniziato, ormai due settimane fa, la discussione su questa risoluzione. Nonostante siano passati diversi giorni, rimane, credo, di attualità. Rimane di attualità e si inserisce in un discorso anche più ampio relativo alle relazioni che permangono, chiaramente, tra la Regione e il Governo.

Noi stiamo discutendo di dare corso e corpo a degli strumenti di programmazione che solitamente la Regione esercita e che al momento sono bloccati, anche in una condizione di emergenza particolare, come quella che abbiamo vissuto nelle settimane scorse successiva all’alluvione.

Vorrei ricordare ancora una volta che, per quanto riguarda i fondi strutturali, compresi i Fondi di sviluppo e coesione, nel settennio 2014-2020 il 98 per cento di questi fondi dalla Regione Emilia-Romagna sono stati impiegati. Si tratta, conseguentemente, di una serie di risorse che sappiamo mettere a frutto molto bene sul nostro territorio. Ci sono sicuramente i Fondi di sviluppo e coesione, ci sono i due programmi che abbiamo discusso in aula e che abbiamo approvato, quello legato al FESR e quello legato all’FSE+, c’è il programma del Piano di sviluppo rurale. Sono risorse ingenti che consentono di intervenire sui territori, su diversi ambiti, argomenti e strutturazioni, e ritardare ulteriormente l’accordo di partenariato tra il Governo e la Regione relativo ai Fondi di sviluppo e coesione, credo che sia un ritardo abbastanza immotivato, poiché l’interlocuzione col Governo era già in essere antecedentemente.

Dall’insediamento di questo Governo sono trascorsi diversi mesi. Noi, anche nel momento stesso in cui abbiamo programmato i fondi strutturali dei piani operativi approvati, avevamo imputato ai fondi di sviluppo e coesione una serie di interventi, avevamo rimandato ai fondi di sviluppo e coesione una serie di interventi strutturali che avevano a che fare col territorio, con la manutenzione del territorio e lo sviluppo del tessuto urbano, ma penso anche agli investimenti per quanto riguarda il patrimonio culturale, visto che nel FSE e nel FESR non ne avevamo previsti, proprio in attesa dell’approdo al Fondo di sviluppo e coesione.

Questo ritardo ci danneggia. Soprattutto, la preoccupazione è quella per la quale abbiamo letto diverse volte sui giornali, o una tensione in essere, quanto e come il Governo tenda ad accentrare le decisioni di impiego di questi fondi, cosa che credo essere assolutamente negativa per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, visto che quel 98 per cento di impiego di fondi del settennio precedente è lì a confermare come questi possono essere impegnati.

Né mi sembra che possa essere ascrivibile, questo ritardo, ormai, al tempo necessario all’insediamento del Governo attualmente in carica. Spesso e volentieri hanno sentito da parte degli altri banchi che diamo il tempo, facciamo insediare, facciamo lavorare, e sono passati diversi mesi: ormai, sono sei di questo anno, più altri 3 dell’anno precedente, e non mi pare che rispetto ad altri interventi che il Governo ha ritenuto essere urgenti, ma che avevano un impatto nell’immediato poco stringente, ci si sia attardati. Penso al decreto dei rave, penso al decreto sul riavvio della cantierizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, penso a tutto quanto il dibattito che nella fase di crisi energetica dell’incremento dei costi del carburante quelle settimane in cui ci siamo accapigliati nel cercare di capire se erano gli speculatori, se erano i distributori, chi doveva affiggere i cartelli per rendere edotti i consumatori di quanto costava il carburante. Penso anche a tutti gli elementi che hanno portato alla revisione del Reddito di cittadinanza così come del Super bonus.

Il Governo in carica è quindi assolutamente capace di programmare, definire, tracciare degli orizzonti anche molto impellenti, fatto salvo che quando si tratta di entrare nella relazione bilaterale con la Conferenza Stato-Regioni e arrivare a un accordo sull’impiego di fondi essenziali per lo sviluppo dei territori, su cui noi abbiamo puntato diverse volte per quanto riguarda la viabilità per quanto riguarda gli impianti sportivi e la manutenzione dei beni culturali, lo vediamo attardarsi.

Credo quindi che questa risoluzione colga nel segno nello stimolare la prosecuzione dell’interlocuzione con il Governo, che non va sicuramente interrotta, che anzi deve incalzare, anche perché nel prossimo futuro non avremo solo a che fare con i fondi di sviluppo e coesione, che derivano dall’Europa. Penso a quello che abbiamo trattato in particolar modo nell’approfondimento della sessione europea e penso al Piano d’azione dell’economia sociale, che la Commissione europea sta mettendo a punto e che comporterà risorse per lo sviluppo dell’economia sociale sui nostri territori. Sappiamo come l’economia sociale sia un tratto distintivo dell’Emilia-Romagna, le sirene ci dicono che c’è la tentazione di accentrare a livello governativo la gestione di questi fondi, ma credo che non faccia bene all’impiego degli stessi fondi.

Lo stiamo vedendo in questi giorni anche relativamente all’impiego delle risorse che derivano dal PNRR, le difficoltà, gli emendamenti presentati in aula che rimuovono il controllo contestuale della Corte dei conti, probabilmente per snellire, fatto salvo che nel precedente Governo la stessa maggioranza che oggi governa in Italia chiedeva invece un rafforzamento della Corte dei conti nel controllo dei conti del Governo.

Al di là delle modalità con cui si affrontano le questioni operative del PNRR, nel caso specifico dei fondi di sviluppo e coesione questo ritardo credo che non sia assolutamente giustificato, e questa risoluzione intende sollecitare quelle interlocuzioni che si stanno avendo ad esempio con il Ministro Fitto in queste settimane, che però ancora oggi non trovano alcun esito positivo pratico, mettendo ovviamente in serie difficoltà anche l’azione di programmazione della Regione Emilia-Romagna, la quale dovrà avere a che fare sicuramente con l’emergenza alluvione, ma nello stesso tempo non può, credo io, permettersi di ritardare su altri fronti, che possono, invece, essere messi a disposizione proprio dai Fondi di sviluppo e coesione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Non so se vuole prima dar seguito alla lista degli interventi prenotati già dalla seduta scorsa, che lei aveva letto. Lo chiedo perché non è mia intenzione superare i colleghi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sabattini non è in aula.

Chiedo se Costa conferma quella richiesta, altrimenti io non ne avevo altri.

Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Volevo aggiungere anch’io alcune considerazioni rispetto a questa risoluzione che ho sottoscritto insieme alla collega Zappaterra, che la volta scorsa in aula l’ha illustrata, alla collega Palma Costi e ad altri.

Questa risoluzione, come ribadito anche poco fa dal collega Amico, si occupa dell’FSC. Questo acronimo sta per “Fondo per lo sviluppo e la coesione”. Ma dietro questo acronimo, se andiamo con la mente alla scorsa legislatura, ci sono tantissimi interventi che sono stati resi possibili in quasi tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna. I colleghi che erano in quest’aula, anche nello scorso mandato, ricorderanno, infatti, che grazie a quegli FSC, per un totale di 35 milioni di euro, abbiamo finanziato a più riprese il bando per l’impiantistica sportiva. 120 progetti, da Piacenza a Rimini, per riqualificare, rendere più belle, rendere più sicure, rendere migliori dal punto di vista energetico e, quindi, infine, un luogo migliore dove poter far fare attività motoria e sportiva ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze tantissimi impianti, palestre, piscine, che hanno reso migliori le nostre città. Sempre con quegli FSC, perché abbiamo attinto anche da lì, abbiamo finanziato, alla fine del 2018, la prima graduatoria con cui abbiamo sostenuto gli interventi di rigenerazione urbana, 112 progetti con cui abbiamo cercato di rendere migliori la qualità, la vivibilità delle nostre città e delle nostre comunità.

Potrei andare a leggere uno per uno, i Comuni che ne hanno beneficiato, le città che con delle progettazioni di qualità sono riuscite ad ottenere quelle risorse, ed è il motivo per cui alcune settimane fa, a marzo, con questa risoluzione, anche alla luce dell’importante lavoro che questa Regione aveva fatto subito per mettere a terra l’altra parte dei fondi strutturali (FSE, FESR, il complemento del PSR) abbiamo cercato di porre l’attenzione su risorse che possono, sono, sono state strategiche per il futuro dell’Emilia-Romagna.

Nelle settimane scorse, la scorsa settimana anche la stampa ne ha dato notizia: c’è stato l’ennesimo incontro tra la Giunta di questa Regione, i colleghi di altre Regioni, il Governo, il ministro Fitto, in particolare, per cercare di chiudere quella programmazione con l’auspicio che possa essere tempestivamente messa a disposizione degli emiliano-romagnoli.

Anche, a maggior ragione dopo quello che è successo con le due alluvioni che hanno colpito il territorio dell’Emilia-Romagna, noi siamo pronti ad approvare una programmazione che veda la concertazione di tutte le Regioni, che veda la concertazione con il Governo nazionale.

C’è grande urgenza di quelle risorse, c’era urgenza di quelle risorse per migliorare e qualificare le nostre città in tempi di pace. C’è ancora di più oggi, quindi auspichiamo che su questo testo ci possa essere larga condivisione, perché penso che sia interesse di tutti e di tutte ottenere quelle risorse in tempi davvero rapidi, ed è il motivo per cui chiediamo a due mesi e mezzo dal deposito di questo atto di accelerare e rendere disponibili quelle risorse che sono sempre state strategiche in questo territorio e che oggi possono esserlo ancora di più per non interrompere, come abbiamo scritto nel primo punto del deliberato, il percorso virtuoso che in questa Regione si è innescato da tempo, che ci ha visto con tempestività programmare le risorse del FESR, dell’FSE, del PSR, mettere a disposizione di tutti gli stakeholder e quindi di tutti i cittadini una programmazione che aggiorniamo ogni quattro mesi, perché i territori e le comunità sappiano quali bandi arriveranno in tempi brevi e possano programmarsi con progettualità di qualità per andare ad attrarre quelle risorse.

Auspichiamo che anche il Governo faccia la sua parte, trovi la quadra con il consesso delle Regioni e metta a disposizione dei cittadini dell’Emilia-Romagna quelle risorse che oggi possono essere ancora più strategiche per il miglioramento di questo territorio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

La risoluzione proposta dalla collega Zappaterra si può inserire nel lungo elenco del “tutto colpa della Meloni”, dimenticandoci che il Governo attualmente votato dal Parlamento è in carica da otto mesi, quindi è ridicolo chiedergli conto degli errori dei suoi predecessori, soprattutto se consideriamo che nei precedenti Governi il PD era sempre nelle stanze che contavano, anche se non aveva vinto le elezioni (questo è risaputo). Comunque, coraggio, collega Zappaterra, lei all’evidenza intende iscriversi ad un vero e proprio Partito nel Partito di politici o personalità parapolitiche, che cercano di marcare la propria presenza con la propria sdegnosa e sdegnata assenza, se non con vere e proprie fake news.

Tra i primi iscriviamo senz’altro Fabio Fazio e Lucia Annunziata, che non volevano sporcarsi le loro candide vesti con quei loschi figuri dei fascisti del nuovo millennio, o forse solo perché sapevano che con la nuova veste del servizio pubblico certi assurdi compensi, diretti o indiretti, non sarebbero più stati tollerati, mentre tra i propagatori di notizie false sui social vi sono senz’altro Roberto Saviano e Michela Murgia, che urlano all’apologia di fascismo dei nostri reparti armati di élite nella sfilata per la Festa della Repubblica, perché non conoscono, non studiano e non sanno la storia delle Forze armate della Repubblica, dimostrando colpevole ignoranza e menefreghismo per il tributo di sangue dei nostri militari alla causa della Repubblica.

La presidente Zappaterra è persona troppo seria e stimata per non sapere che i ritardi sui fondi europei sono un problema antico di questa Italia, che nemmeno i due Governi di Bruxelles, Monti e Draghi hanno risolto. Anzi, il Governo Draghi è stato un fallimento totale e ha lasciato macerie che il Governo attuale sta risolvendo. Anzi, lo stesso uomo degli euro apparati (Draghi) in diverse occasioni ha tirato le orecchie alla guida europea, sia nel Consiglio europeo che nell’Europarlamento. Una inefficienza solare che si è sommata ai tanti, troppi scandali di una classe dirigente, quella dei Socialisti e Democratici europei, che sta zavorrando in maniera insopportabile un continente europeo che sta seguendo l’esempio italiano e sta premiando con sempre maggior frequenza i partiti della cosiddetta Destra solo perché propongono soluzioni di buonsenso, avendo innanzitutto a cuore i destini dei popoli europei e non delle minuscole classi di radical chic, tanto chiassosi per quanto irrilevanti.

Che questo ritratto rappresenti la verità fattuale delle cose è testimoniato anche da due uomini, non certo di Destra, come Sabino Cassese e Luciano Violante, che stanno collaborando nell’interesse della Patria con questo Governo, proprio per evitare che l’arroganza di qualche potere fuori controllo in Patria o all’estero scippi gli italiani dei fondi del PNRR e, più in generale, delle risorse che ci spettano di diritto dall’Unione Europea. Cassese e Violante sarebbero di colpo diventati due pericolosi estremisti di Destra? No. Sono delle persone che ragionano con la loro testa, capiscono quando ci sono gli interessi della patria in gioco e agiscono di conseguenza. Forse anche in questa Assemblea avreste molto da imparare da questi esempi, sempre che anche con queste persone non esercitiate l’istituto, caro ai comunisti di ogni era e latitudine, della damnatio memoriae, un esercizio dove il PD è maestro indiscusso solo ed unicamente per sostanziare la sua evidente nullità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Ho letto con attenzione la risoluzione in oggetto. Devo dire che, rispetto agli interventi che ho sentito oggi, ma anche l’altra volta, trovo una certa incoerenza. Sembra che dietro questa risoluzione si celi la possibilità di dare all’Emilia-Romagna delle risorse fondamentali, altrimenti andiamo allo scatafascio.

Andiamo a leggere che cosa ci porta votare questa risoluzione. Perché, poi, come ci insegnano tutte le volte i colleghi di maggioranza, la Pubblica amministrazione si muove per atti. Quindi, alla fine, noi votiamo un qualcosa che dà un impegno all’Amministrazione regionale. Credo che questa risoluzione... Anzi, mi pare abbastanza evidente che è così. La risoluzione contiene due parti di impegno: una parte, se vogliamo, è quella pragmatica, che va indirizzata alla Giunta regionale; una parte, un po’ surrettizia, in realtà, ha uno scopo politico, quello in qualche modo di voler attaccare oggi il Governo, o meglio, una parte del Governo – a sembra ancora più specifico – su alcune battaglie politiche.

Ora, la parte pragmatica dell’impegno di questa risoluzione è un impegno alla Giunta a continuare qualcosa che sta già facendo. Quindi, di fatto, la risoluzione non contiene al suo interno nessun tipo di indirizzo, perché sta impegnando la Giunta a fare quello che del resto anche il presidente Bonaccini durante l’ultima informativa sull’alluvione, diceva: saremo – se non sbaglio, disse “il prossimo lunedì”, non so se si riferiva allo scorso o a quello appena trascorso – a dialogare con la Conferenza Stato-Regioni per provare a mettere a terra, a fare in modo che il Governo ci lasci mettere a terra queste risorse.

Quindi è un qualcosa che già di fatto la Giunta sta facendo. Peraltro, a onor del vero e per riallacciarmi in parte all’apertura dell’intervento del collega Tagliaferri, su questo aspetto già ci si era mossi in passato. Ricordo quando la Lega presentò un ordine del giorno, io non vorrei sbagliare, ma se non sbaglio era collegato al bilancio di previsione 2022, quindi siamo a dicembre 2021, quando la Lega chiedeva di estendere – o addirittura forse il 2020, non mi ricordo, era sul bando, RU21, quindi immagino fosse quello –, di rifinanziare quel bando, il bando Rigenerazione Urbana 21, che era già stato rifinanziato, ma c’erano ancora un sacco di domande inevase, per andare incontro alle amministrazioni comunali, che non dovessero ripresentare progetti, visto che già c’erano, scorrere la graduatoria.

Ci fu il voto, favorevole, tra l’altro, della parte di maggioranza dell’aula, con la disponibilità della Giunta, purché il Governo, che allora non era quello attuale, si impegnasse a rendere disponibili le anticipazioni sull’FSC, ad anticipare risorse FSC.

Quindi, il problema, visto che in questa risoluzione si dice che è un problema degli ultimi mesi, c’è anche un passaggio che lo dice, in realtà non è così. È un problema evidentemente che ci si porta avanti da più tempo, sicuramente farraginoso, il Governo centrale, su questo possiamo aprire varie tematiche, e adesso ci arriviamo, ma è un tema che difficilmente si può addossare esclusivamente agli ultimi mesi. Quindi, già c’è un altro errore, a mio avviso, all’interno di questa risoluzione. L’altro obiettivo che si pone la risoluzione, dicevo, che è surrettizio, ma mica tanto, è quello di voler paragonare il fatto di non lasciar gestire alle Regioni i fondi FSC a una sorta di incoerenza rispetto alla visione politica autonomista.

Quando sento dire questo, penso che rispetto all’autonomia, qui non si sono frequentate neanche le elementari dell’autonomia, nel senso che un fondo europeo è per sua definizione, l’antitesi estrema dell’autonomia. Quando si parla di autonomia ci vogliono due “R”: risorse e responsabilità.

Se tu non decidi come impieghi i soldi e non hai soldi per poterli spendere, vuol dire che tu non stai facendo autonomia, tu stai facendo quello che è il bellissimo vincolo esterno, quando ai cittadini non piace quello che faccio, me lo chiede l’Europa, quando faccio le cose bene sono un attimo smistatore di fondi, ed è quello che qui si è sempre fatto, non è la prima volta che lo facciamo.

L’idea di associare il tema dell’autonomia, soprattutto in una Regione che produce un residuo fiscale come l’Emilia-Romagna, la seconda pro capite in Italia (i dati variano anche in base ai periodi, abbiamo avuto la crisi che dal 2009 in poi ha visto abbassarsi i valori), che sicuramente dà un grosso contributo a questo Paese, che a sua volta dà un contributo all’Unione europea, perché siamo un contribuente netto, e di queste risorse, quindi, ne vediamo meno di quelle che trasferiamo, per cui mi verrebbe da dire che, se ce le teniamo, potremmo gestirle, fare tutti i bandi che vogliamo, andare incontro alle Amministrazioni, ci sarebbe tutto un canale da aprire al riguardo, ma di sicuro è inassociabile il tema dell’autonomia a quello dei fondi, perché è il contrario: dare risorse ad altri per farci dire come spenderle vuol dire che intanto evidentemente ci piace così perché non abbiamo la responsabilità di Governo, quindi sbolognamo la responsabilità di Governo, dall’altra le risorse vanno incontro ad incagli burocratici.

Perché oggi il Governo ritarda? Personalmente non lo so, ma mi viene da pensare una cosa: i fondi FSC sono talmente autonomisti che noi mettiamo più soldi, che tornano indietro, ma vanno l’80 per cento al sud, sono talmente autonomisti che noi prendiamo qualche briciola (fondamentale, per carità, ma qualche briciolina), perché avrebbe uno scopo ben preciso, quello di riallineare e cercare di ridurre le differenze tra le aree più sviluppate con più crescita e quelle più svantaggiate.

Fino a qualche mese fa si diceva “Italia maglia nera in Europa nello spendere i soldi”, soprattutto le Regioni del sud non riescono a metterle giù, tra i vari fondi c’era anche l’FSC, e non vorrei (è una mia ipotesi, mi metto anche io tra quelli che non sanno e provo a ipotizzare) che il Governo stesse dicendo “vediamo un attimo”, perché vedo che i governatori del Sud scalciano però poi non li spendono, “non è che se li pianifichiamo da qua riuscite a metterle giù, perché altrimenti non ce la fate”, ed è un elemento che finora non è emerso, ma un elemento che in questo Paese c’è, una difficoltà di diverse realtà.

Non è il nostro caso, per carità, so anch’io che, se la Regione Emilia-Romagna potesse utilizzare queste risorse, sicuramente riuscirebbe a impiegare, anche perché ha un tessuto che evidentemente è in grado di assorbirle, ma dovremmo interrogarci se un fondo di questo tipo possa servire veramente a risollevare un territorio, perché dove c’è un sostrato privato che è in grado di assorbire le risorse, le ditte che fanno i cantieri e via discorrendo, si riescono a mettere a terra. Dove non c’è, guarda caso, si fa fatica. E poi tornano indietro i soldi, si perdono anni, poi i governatori del nord dicono “se li davate a noi li spendevamo”. Nascono anche queste polemiche, il che dimostra come questo elemento ancor di più sia scollegato completamente dal concetto di autonomia.

Ecco perché, di fronte alla risoluzione, che dal punto di vista pratico non porta niente di nuovo... Mi dice che impegna la Giunta a continuare qualcosa che sta già facendo. Può essere anche un dibattito sicuramente interessante. Gli altri governatori del nord la vedono allo stesso modo, per carità. Però contiene in sé una polemica politica forte e, secondo me, anche completamente sbarellata rispetto alla realtà delle cose. Diventa molto difficile poter proseguire a sostenere un’iniziativa di questo tipo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dibattito generale?

Innanzitutto, è arrivato un emendamento a firma Zamboni.

Se non ci sono altri in discussione generale, aspettiamo che venga distribuito per poi intervenire sull’emendamento.

Chiedo se in dibattito generale, in discussione generale qualcun altro vuole intervenire.

Intanto, distribuiamo l’emendamento a firma Zamboni.

Lei, consigliera Zamboni, immagino voglia intervenire sull’emendamento, vero?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Dibattito generale. Prego, allora, consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Europa Verde sostiene questa risoluzione, ne riconosce il contenuto. Condividiamo anche il fatto che venga rilevata una sorta di distopia tra essere fautori dell’autonomia regionale e poi, però, accentrare il governo delle risorse. Anche per noi c’è questo iato, ma evidentemente dentro al Governo non la pensano tutti allo stesso modo. Ci sono forze autonomiste, ci sono forze centraliste. Questo forse genera una parte del problema.

Rispetto alla risoluzione, con questo emendamento, accogliendo in parte anche le osservazioni del consigliere Bargi, ho ritenuto opportuno, d’intesa con la prima firmataria della risoluzione, aggiungere un punto nell’impegno, ossia, che venga trasmessa questa risoluzione ai ministeri e alle Commissioni di Camera e Senato competenti e alla Conferenza Stato-Regioni, proprio perché va in automatico il fatto che la Giunta continui a dialogare col Governo per sciogliere questo problema, ma è giusto che Commissioni parlamentari, ministeri e Conferenza Stato-Regioni sappiano che in questa azione la Giunta trova il supporto dell’Assemblea legislativa, appunto preoccupata dai ritardi nell’attribuzione di risorse.

Noi sappiamo che la Regione Emilia-Romagna è una regione virtuosissima, lo riconosce anche la minoranza, nell’investire i fondi. Va da sé che siamo in una fase particolare di richiesta e di bisogni di risorse da investire. Già ci scontriamo con questo venir meno di 500 milioni, che inizialmente dovranno far parte della cifra complessiva assegnata alla Regione per l’emergenza alluvione. Quindi, sono già due fonti di risorse, in questo momento quanto mai utili, importanti e necessarie che vengono meno. Quindi, spero che ci sia la comprensione da parte di tutta l’Assemblea che questa risoluzione va nella direzione giusta di garantire l’agibilità di risorse che oggi ci servono più che mai.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Dibattito generale sull’emendamento.

Qualcuno vuole intervenire? Io non ho nessuno in dibattito generale sull’emendamento.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Dichiarazioni di voto congiunte su risoluzioni e su emendamento.

Chi si prenota per parlare in dichiarazione di voto? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Noi voteremo favorevole sia all’emendamento che alla risoluzione per le motivazioni sopra espresse. Del resto, anche prima, negli interventi della minoranza non mi sembra di aver colto, al di là di alcune questioni di carattere procedurale su quanto effettivamente già la Regione sta conducendo nell’interlocuzione per sbloccare i fondi FSC, ci sia stata una presa d’atto, se non un tentativo di rincorrere e giocare a rimpiattino, quindi rimandare e tra le responsabilità non prendersi anche la responsabilità di unire gli sforzi perché questa delibera (perché basterebbe una delibera, come riportato all’interno della risoluzione) possa essere approvata.

 Ci sono – ripeto ‒ alcuni provvedimenti semplici, già ricostruiti, la risoluzione di marzo, sono passati altri tre mesi, che ci dicono come questo tragitto non sia stato esclusivamente incagliato da questo Governo, ma anche precedentemente. Oggi, però, che questo Governo è legittimamente in carica e ha la facoltà di poter deliberare in merito, questo non accade, mentre - ribadisco ancora una volta - le delibere e i provvedimenti assunti dal Governo attualmente in carica hanno avuto carattere d’urgenza per molte altre cose che, dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, non avevano altrettanta urgenza, e ancora oggi (lo ricordava poco fa la consigliera Zamboni) rispetto ai fondi di emergenza alluvione annunciati ci troviamo di nuovo di fronte a ritardi nella nomina del Commissario, e, a decreto in mano, a risorse inferiori rispetto a quelle annunciate.

Ritengo quindi che la risoluzione, essendo in continuità a quello che stavamo facendo prima e che continueremo a fare oggi e domani come Regione, per ottenere lo sblocco di queste risorse che hanno a che fare con il benessere delle nostre comunità anche territoriale, sebbene da concertarsi per quanto riguarda le linee programmatiche con il Governo, ma che hanno delle ricadute dirette sul territorio, credo che non ci sia motivo, se non per partigianeria politica di non votarla.

Si tratta di sbloccare una serie di risorse che servono ai nostri territori, con le quali, negli anni passati, la Regione Emilia-Romagna è riuscita a intervenire ‒ ripeto ‒ sulla viabilità, sulla rigenerazione urbana, sugli impianti sportivi, sul patrimonio culturale della Regione, e non si capisce perché questo non possa avvenire in forma celere oggi che abbiamo bisogno di poter contrastare una serie di elementi che hanno fiaccato anche l’economia emiliano-romagnola. Penso a quello che è stato per quanto riguarda la pandemia, penso ai rincari energetici, penso oggi all’alluvione. Queste risorse che sono disponibili e che vengono restituite all’Europa... Non capisco ancora perché non possiamo unirci nello sforzo di chiedere al Governo oggi in carica, quindi, di nuovo, l’ho detto anche stamattina in merito al tema sanitario, allo Stato e alla Repubblica di poter mettere nelle condizioni gli organi di governo locali per poter amministrare queste risorse.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dichiarazione di voto congiunta? Io non ho nessuno in dichiarazione di voto.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Noi, naturalmente, voteremo a favore sia dell’emendamento che della risoluzione.

Mi si permetta, però, una considerazione finale, che non so se derivi dal fatto che noi siamo sbarellati, come ci ha definiti il collega Bargi, per il tramite del documento, o da cosa derivi. Però c’è una cosa a cui spero di dare risposta prima della fine della legislatura. Un dubbio che mi attanaglia, che non mi riesco a spiegare. È chiaro che noi siamo, qui in aula, arrivati... Ci siamo candidati in liste diverse, a sostegno di presidenti di Regioni diverse. Su alcuni temi abbiamo proprio delle diversità e su tante altre cose abbiamo cercato in tanti anni di lavorare insieme, trovando la sintesi più alta possibile anche in quest’aula. C’è una cosa, però, che mi pare ci differenzi in maniera netta. Mi piacerebbe, lo dico davvero dal cuore, capire dai colleghi l’approccio diverso che hanno e che stanno dimostrando di avere. Penso alle discussioni che abbiamo fatto diversi mesi fa, che ci porteremo dietro, sulla sanità. Penso alle discussioni nelle settimane scorse sull’alluvione. Anche queste, ahimè, ce le porteremo dietro. Penso, nel piccolo, anche un po’ alla discussione che abbiamo fatto poco fa in aula sul tema dei Fondi per lo sviluppo e la coesione.

Io trovo, mi si permetta di dirla così, che loro abbiano una sorta di timidezza nel chiedere ai Governi, al Governo, che ahimè le elezioni democratiche hanno assegnato a Fratelli d’Italia, alla Lega, a Forza Italia, noi avremmo auspicato certamente un esito diverso, le risorse per questa Regione, ma soprattutto per gli emiliani e i romagnoli.

Come diceva anche qualcuno dei consiglieri, ci siamo stati tanto anche noi del PD al Governo, sia in Governi guidati da noi, sia come parte di Governi tecnici. Quando conoscevo i ministri, i sottosegretari, non sono mai stata timida nell’invitarli a venire nel territorio, e a chiedergli di capire quali fossero le esigenze di questa Regione, delle comunità, delle città che amministriamo, tutte, indipendentemente dal colore politico da cui sono governate.

Ricordo, ne cito uno per tutti, che invitai l’allora ministro Franceschini a capire qual era un bene culturale che aveva a cuore tutta la nostra comunità e gli chiesi di mettere in campo le risorse per finanziarlo. Non riesco a capire, spero da qui alla fine della legislatura di trovare una spiegazione, perché i colleghi che avrebbero più possibilità di accesso, come democraticamente gli è stato riconosciuto, con gli organi di Governo, a partire dalla Presidente del Consiglio, a scendere a ministeri e sottosegretari perché non uniscano le voci, al netto di polemica. Qui nessuno ha citato la Presidente del Consiglio, richiamata dall’intervento dai colleghi Tagliaferri e altri per chiedere risorse. Guardate, l’ho detto anche l’altra volta, durante la discussione sull’alluvione: non sono per il Presidente, non sono per la Giunta, ma sono per cercare di migliorare, far crescere e sviluppare le nostre città.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Brevemente.

Pensavo di essere stato molto chiaro nella mia illustrazione, nel senso che “sbarellato”, non è ovviamente riferito alle persone e ai colleghi della maggioranza, ma è riferito a delle idee che evidentemente sono un po’ disallineate.

Ma quando uno tratta il tema dell’autonomia a fasi alterne, quando gli fa comodo per provare a bruciare l’effetto politico del referendum del nord, di Lombardia e Veneto, e poi se la dimentica quando è il momento, invece, di alzare un po’ la bandiera, ovviamente posso capire che ci siano delle difficoltà a comprendere la materia, però non mi si può dire in una risoluzione, che mi pare di capire volesse essere quasi bipartisan, dove c’è dentro di fatto un attacco politico al tema dell’autonomia, per come è portata avanti oggi dalla Lega (dal resto, il presidente Bonaccini è stato chiaro rispetto a questo), di cercare il nostro sostegno, perché è impossibile in questo modo.

Se uno avesse detto “sarebbe bello che la Regione Emilia-Romagna avesse questi fondi” e stop, poteva essere un tema sul quale si poteva trovare una certa coesione, fermo restando – ripeto – che, rispetto a questa timidezza che viene detta, non mi sembra che i colleghi anche sul tema dell’alluvione, in particolare i colleghi della Romagna abbiano taciuto anche rispetto all’impegno che deve esserci da parte del Governo. Ne abbiamo parlato anche la volta scorsa, non c’è alcuna timidezza, se c’è da portare a casa risorse.

Io penso anche al mio Comune, quando c’era il Governo Draghi e la Lega era al Governo, malgrado io avessi una posizione completamente diversa dal mio Partito, ma fa lo stesso, siamo andati a bussare e anche a livello territoriale per delle infrastrutture abbiamo portato a casa i soldi. Sto aspettando quelli della Regione, dopo aver fatto una risoluzione (votata anche da voi, vi ringrazio) su tematiche precise che non sto ad evocare in questo caso, sto ancora aspettando quei soldi, così chiuderemo il cerchio appena arrivano anche quelli (come vedete, ci sono ritardi a tutti i livelli istituzionali, anche quando siamo d’accordo, però purtroppo è così, io aspetto questi soldi qui e chiudo l’infrastruttura), quindi vedete che non è che non andiamo a bussare, facciamo i timidi, ci mancherebbe altro. Io però prima ho parlato per 10 minuti per cercare di spiegare l’incoerenza che c’è su uno strumento, un fondo europeo, e una tematica, quella dell’autonomia delle risorse, che sono due cose completamente diverse.

Dopodiché siamo d’accordo tutti che a livello pratico oggi è così, se lo Stato si muove a darli e la Regione riesce ad impegnarli, su questo possiamo anche trovare un accordo, ma questa risoluzione - permettetemi di dirlo - oltre il collega Tagliaferri, che è intervenuto prima ed è stato abbastanza netto nel definire le sue posizioni, è evidente che include in sé un attacco a questo Governo, laddove le problematiche nascevano già da prima e ne discutevamo insieme qualche anno fa, però c’era meno mordacità, quindi forse la timidezza allora la vedevo io (forse la timidezza varia con il variare del tempo, ci sarà il cambiamento della timidezza, oltre a quello climatico).

È evidente che c’è dentro questo attacco malcelato, c’è dentro questa polemica politica sul tema autonomia, non è una risoluzione che vuole cercare l’unità d’intenti della Regione Emilia-Romagna nel cercare di far accelerare.

Noi, in realtà, avevamo anche chiesto chiarimenti o sollecitazioni, ci mancherebbe altro, la vediamo allo stesso modo su questo punto di vista, però è evidente che c’è qualcosa di incagliato, io ho provato a dare un’interpretazione, posso anche capire che ci sia qualche incaglio, perché ad altre latitudini qualche problema c’è.

Il nostro voto sarà contrario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Anche il Gruppo Fratelli d’Italia voterà contro questa risoluzione. Mi riporto alle motivazioni già ben esplicitate dal collega Tagliaferri e dai colleghi di opposizione. Tengo a precisare che da parte di questi banchi non vi è assolutamente timidezza. Siamo soliti interloquire con il Governo e con i rappresentanti della maggioranza a Roma, che spesso sono sul territorio, magari per problemi che stanno a cuore a questo Gruppo e agli altri Gruppi politici che lo compongono e stanno meno a cuore a questa maggioranza.

La presenza è attestata sui territori dell’alluvione, ma la presenza dei parlamentari o anche dei ministri è dimostrata e attestata anche per altre tematiche. Quindi, nessun tipo di timidezza. Certamente non riteniamo di dover chiarire la posizione del nostro presidente del Consiglio e nemmeno la posizione del ministro Fitto, che in materia sta interloquendo singolarmente, Regione per Regione.

Anche noi ravvisiamo una certa strumentalità in questa risoluzione, una finalità politica. Il voto sarà contrario.

Un’altra rassicurazione: non vi sono nemmeno spaccature all’interno della maggioranza, né in quest’aula né nella maggioranza di Governo, anche sul tema dell’autonomia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione prima l’emendamento.

Nominiamo scrutatori la consigliera Bondavalli, il consigliere Mumolo e il consigliere Pelloni.

Mettiamo in votazione l’emendamento.

Chiedo l’assenso alla consigliera Zappaterra, che ce lo dà.

Mettiamo in votazione l’emendamento.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Votazione, invece, della risoluzione 6612, a prima firma Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 6612 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 6656

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere sia con incentivi che con semplificazioni normative, la produzione, da parte di aziende del territorio regionale, di biocarburanti a basso impatto di CO2 e in generale di bioliquidi. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Pelloni, Pompignoli, Delmonte

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 6656: risoluzione che impegna la Giunta a sostenere sia con incentivi che con semplificazioni normative la produzione da parte di aziende del territorio regionale di biocarburanti a basso impatto di CO2 e in generale di bioliquidi.

La risoluzione è a prima firma Occhi.

Su questo argomento insistono nove proposte di emendamento: sette a firma dei consiglieri Costi e altri e due a firma dei consiglieri Costi, Amico e Bulbi.

A questo punto, partiamo con la discussione generale congiunta.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione è ormai abbastanza stagionata: nasceva dalla necessità di permettere anche ai nostri biocarburanti… I biocarburanti sono una parte di quelli che sono considerati tutti bioliquidi, quindi si parte da quella che è la filiera dei bioliquidi, possono essere anche questi importanti per la transizione energetica. Dicevamo stamattina che insieme all’idrogeno ci sono tante altre tecnologie più o meno mature che vengono utilizzate e possono essere utilizzate a scopi energetici. Quindi, abbiamo gli olii vegetali puri, abbiamo il biometano, di cui abbiamo parlato diverse volte e abbiamo i biocarburanti.

Abbiamo visto come nelle ultime decisioni dell’Unione europea, i nostri biocarburanti sono stati trattati in maniera diversa rispetto agli e-fuels. Sono due tipi di carburanti abbastanza diversi: i biocarburanti su cui ci sono diverse sperimentazioni nel nostro Paese hanno una provenienza da materiali di risulta, sono biocarburanti di seconda generazione.

Gli e-fuels, invece, sono carburanti del tutto sintetici, sui quali ci sono diverse sperimentazioni, per esempio, in Germania. Noi riteniamo che ci sia stata una disparità di trattamento, poi il Governo è intervenuto anche per cercare di portare anche l’interesse della nostra filiera dei biocarburanti. La questione principale è se i biocarburanti e gli e-fuels, quale dei due, o quale più dei due abbia una vera emissione netta minore di CO2.

Quindi, i nostri biocarburanti non sono stati considerati alla stregua degli e-fuel, anche se sono in una fase un po’ più avanzata rispetto agli e-fuel, nel senso che quelli sono carburanti di origine sintetica, che hanno necessità di grandi quantità di acqua e comunque anche questi hanno poi un impatto a livello energetico.

Ho osservato anche che nel nostro Paese esiste già una filiera abbastanza avanzata, ci sono diverse evidenze di possibilità di produzione di biocarburante, quindi all’interno della grande famiglia di bioliquidi noi vogliamo impegnare la Giunta regionale a sostenere in modo deciso, con incentivi e con semplificazioni normative e procedimentali, la produzione da parte delle aziende del territorio regionale di biocarburante a basso impatto di CO2 e, in generale, di bioliquidi.

 Questo è quindi un impegno più generale ad andare incontro al nostro Piano energetico regionale. Il secondo impegno, più specifico, è quello invece di sostenere e supportare le future azioni del Governo, al fine dell’inserimento di biocarburanti tra i CO2 neutral e-fuel previsti dal considerando 11 del Regolamento sulle emissioni per le auto nuove, immatricolate dal 2035.

Sapete bene che il 2035 è stato preso come deadline per la fine del motore classico endotermico, quindi la possibilità di utilizzare carburanti alternativi potrebbe dare nuovo spazio al proseguimento della vita del motore endotermico, con tutte le conseguenze sulle nostre filiere economiche, perché sappiamo benissimo quanto la nostra economia manifatturiera si basi sull’automotive, forse non più direttamente con la produzione diretta di autoveicoli, ma con la produzione di componenti al servizio degli autoveicoli e anche del motore di tipo tradizionale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Altri in dibattito generale? Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Come diceva il collega Occhi, questa risoluzione è stata iscritta già parecchio tempo fa, sulla quale si era comunque sviluppato un dialogo e la possibilità anche di ragionare in un’ottica emendativa per poter condividere un risultato finale, che possa essere quello di sostegno di tutto il tema dei biocarburanti.

Anche noi siamo perfettamente consapevoli. Del resto, lo stesso Piano triennale attuativo del Piano energetico ha inserito i biocarburanti all’interno delle produzioni che sono necessarie per la parte di transizione green. È certamente molto importante per noi, perché abbiamo un sistema imprenditoriale e industriale particolarmente importante, perché comunque abbiamo tutto il tema dei motori. La risoluzione, quindi, propone un tema molto, molto corretto.

Quello che noi riteniamo, però, che debba essere, da un lato, specificato e, dall’altro lato, anche corretto o modificato sono alcune parti che riteniamo fondamentali. In primo luogo, una buona parte degli emendamenti riguardano che cosa intendiamo con biocarburanti o, comunque, bioliquidi. È chiaro che per avere una transizione green che sia corretta e anche coerente con tutti gli altri atti che abbiamo fatto e che in parte abbiamo condiviso poi in questa aula, bisogna che parliamo di quei biocarburanti o bioliquidi avanzati, cioè quelli che non derivano dalla destinazione di interi settori agricoli a produzioni per biocarburanti dedicati all’utilizzo in sostituzione di benzina, diesel o quant’altro.

Questo è un tema particolarmente importante. Sappiamo che questo è un tema attenzionato anche a livello, chiaramente, internazionale. In una Regione come la nostra e anche in un Paese come il nostro è importante che non si sottraggano dei terreni importanti per produrre dei carburanti, che sono certamente sostenibili dal punto di vista delle emissioni, però, poi, creano problemi da un’altra parte, perché si sottrae terreno all’alimentazione umana o anche animale, perché abbiamo anche allevamenti e quant’altro.

Per cui, buona parte dei nostri emendamenti chiedono di aggiungere la parola “avanzati”, perché per “avanzati” si intende quei biocarburanti bioliquidi che derivano da produzioni di scarto, o comunque non da produzioni pregiate, cioè da territori agricoli pregiati per la creazione di questi carburanti.

L’altro tema che noi riteniamo importante è un tema che deve essere anche attenzionato anche rispetto a quello che stanno svolgendo, soprattutto nella nostra Regione, le industrie che si occupano di auto, di moto o di motori. Quello che certamente ha diritto di essere inserito all’interno delle normative europee, tutta la parte dei biocarburanti avanzati eviteremmo di compararli in positivo o in negativo rispetto ai carburanti sintetici.

Credo che i problemi ci siano, su quelli sintetici, e forse ci sono ancora anche sui biocarburanti avanzati, per cui uno degli emendamenti è quello proprio di togliere questa comparazione, perché riteniamo che anche nella nostra regione le imprese stiano comunque sviluppando e portando avanti progetti e attività d’impresa, anche rispetto alle e-fuels, quindi non semplicemente rispetto ai biocarburanti.

Credo, come abbiamo sempre cercato di fare col nostro piano energetico, che sia importante che noi non escludiamo tutte quelle possibilità che vanno nell’ottica proprio di concepire una transizione ecologica vera, quindi sostenibile da tutti i punti di vista.

L’altro tema, oltretutto a sostegno del fatto che i biocarburanti avanzati possano rappresentare un elemento importante è che la Commissione europea comunque ha ritenuto che questi possano essere già oggi utilizzati per quanto riguarda tutti i mezzi di trasporto pesante, quindi tutta quella parte che oggi difficilmente potrebbe essere elettrificata. Il problema quindi è quello che noi si riesca a inserire questa parte per quanto riguarda le automobili e i veicoli commerciali.

Per quanto riguarda invece gli ultimi due emendamenti, relativi all’impegnato, noi proponiamo di sostenere, sempre nel rispetto delle norme che oggi ci sono, la produzione da parte delle aziende del nostro territorio regionale dei biocarburanti a basso impatto di CO2, quindi noi siamo d’accordo su questa parte.

Del resto, fa parte del nostro Piano triennale attuativo per quanto riguarda il Piano energetico. Noi avevamo già depositato questo emendamento, ma nel frattempo si è svolto in Giappone il G7 per quanto riguarda Clima, energia e ambiente, in quel G7 c’è stata un’apertura importante rispetto al tema dei biocarburanti e c’è stata anche una disponibilità a riaprire questa parte per quanto riguarda tutti i mezzi, al punto tale che lo stesso Ministro, in occasione del G7, ha dichiarato che è fondamentale far ripartire il dialogo tra i Paesi europei, portando dei dati scientifici che possano aiutare a trovare le soluzioni migliori, soluzioni che possano sostituire benzina e diesel con biocarburanti avanzati e risolvere il tema di poter continuare anche con una parte di produzione di motori, che sono quelli dell’industria italiana.

Per questo motivo noi abbiamo chiesto , visto che siamo una Regione che sui biocarburanti sta lavorando da parecchio tempo e vorrei ricordare che su alcuni temi (sto pensando al tema del biometano da scarti) ha già avuto esperienze molto importanti, di attivare un confronto con il Governo, per individuare le migliori metodologie e tecnologie di controllo delle emissioni dovute all’uso dei biocarburanti e dei biocombustibili avanzati, al fine di superare queste norme che oggi a livello europeo sono ostative per la fase di transizione green che è stata delineata dall’Europa, che in fondo è quello che ha detto il ministro nel momento in cui si è aperta questa possibilità a livello del G7.

È un tema che mi auguro potremo riprendere successivamente. Fatte queste modifiche (ci auguriamo che questa operazione possa andare in porto quanto prima) sarà necessario anche capire quali sono le regole che a livello nazionale occorre assolutamente rivedere, perché i biocarburanti avanzati possano poi essere utilizzati effettivamente all’interno del trasporto sia pesante, ma anche automobilistico.

Con questi emendamenti, che il collega Occhi aveva accolto, noi siamo per votare a favore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Altri in dibattito generale? Io non ho nessuno in dibattito generale.

A questo punto, passiamo al dibattito generale sugli emendamenti, che ricordo essere nove: sette a prima firma Costi e altri due a firma Costi, Amico e Bulbi.

Io non ho nessuno in dibattito generale sugli emendamenti.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione e emendamenti.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Molto brevemente. Il tema degli emendamenti è stato spiegato dalla consigliera Costi, che ringrazio.

È giusto parlare di biocarburanti avanzati. Quello che importa è sicuramente una collaborazione con il nostro Governo e con tutte le aziende che in questo momento si stanno occupando di questa importante filiera, che è una delle tante filiere... Di una questione di riuso della materia. Si sta tanto dibattendo in questo periodo sul riuso della materia. Secondo me, ci sono tante eccellenze sul nostro territorio che devono essere spinte il più possibile a lavorare. E, insieme anche al nostro Governo, cercare di migliorare sempre di più questi prodotti rendendoli veramente avanzati e poi poter essere sponsorizzati anche a livello europeo, per continuare a utilizzare il più possibile i motori ‒ noi, il nostro Paese e anche l’Emilia-Romagna, siamo la Motor Valley ‒ e continuare a produrre importanti pezzi di ricambio e formazione di questi motori.

Per questo motivo, dopo aver già accolto gli emendamenti, voteremo a favore degli emendamenti e, ovviamente, anche della risoluzione così emendata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Semplicemente per ringraziare il collega Occhi, perché credo che sia stata un’operazione intelligente di raccordo, perché credo che tutti abbiamo l’interesse a mantenere la nostra Regione ai primi posti rispetto alla produzione industriale, soprattutto alla produzione industriale sostenibile.

Questo riguarda sia una parte dei nostri processi produttivi manifatturieri, sia anche tutta la parte energetica, che appunto si incrociano. Per cui, come ho dichiarato anche prima il nostro voto sarà favorevole agli emendamenti e favorevole anche alla risoluzione nel suo complesso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Altri in dichiarazione di voto? Non ci sono altri in dichiarazione di voto.

Quindi, mettiamo in votazione gli emendamenti.

Partiamo dall’emendamento n. 1, a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 2, a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 3, sempre a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 5, sempre a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 6, a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 7, a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 8, a prima firma Costi

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ultimo emendamento, l’emendamento n. 9, a prima firma Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora mettiamo in votazione la risoluzione 6656, a prima firma Occhi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione oggetto 6656 è approvata all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6660

Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un’interlocuzione con il Governo per mettere ordine e normare il settore del gioco d’azzardo in Italia, superando l’attuale gestione straordinaria, in deroga e proroga, delle concessioni in essere. A firma del Consigliere: Amico, Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati alla risoluzione 6660: risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un’interlocuzione con il Governo per mettere ordine e normare il settore del gioco d’azzardo in Italia, superando l’attuale gestione straordinaria, in deroga e proroga, delle concessioni in essere.

La risoluzione è a firma Amico.

Apriamo il dibattito generale.

Passo la parola al consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Questa risoluzione nasce da una sollecitazione che riceviamo e abbiamo accolto volentieri da una campagna che da diversi anni viene promossa da diverse organizzazioni, associazioni, organizzazioni sindacali, che si chiama “Mettiamoci in gioco” e intende affrontare un tema che credo sia una piaga grave sul territorio italiano e non solo emiliano-romagnolo, circa il fenomeno del gioco d’azzardo, che molte ripercussioni negative rappresenta.

Il gioco d’azzardo in Italia ha assunto dimensioni considerevoli, con numeri in continua espansione, diretta conseguenza di un’offerta d’azzardo smisurata. Circa 12 milioni di punti di gioco attivi, di cui più di 1,3 milioni aperti da giovani nella fascia d’età 18-25 anni nel solo 2021, 42 tipologie di lotterie istantanee Gratta e vinci e 24 tipologie di Gratta e vinci online, con 68 Gratta e vinci venduti al secondo, 321.136 apparecchi in esercizio tra slot machine e videolottery, meglio conosciute con l’acronimo di VLT, secondo i dati del febbraio 21, 4.226 differenti tipologie di scommesse, 5 tipologie di giochi numerici a totalizzatore, 8.972 siti di scommesse inibiti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, secondo i dati del novembre 2020, e due tipologie di bingo. Nel 2020 i numeri delle giocate online sono cresciuti del 750 per cento rispetto al 2013. Infatti, le transazioni registrate sono state 10 miliardi, ovvero 27,4 milioni al giorno, quasi 1,2 milioni all’ora, 2.530 al minuto, 317 al secondo. Tutto questo con le sale chiuse per un arco temporale importante causa pandemia.

Dal 2011 al 2021 sono stati giocati 1,03 trilioni di euro, ovvero 1.035 miliardi di euro. Una cifra impressionante, sottratta all’economia dei territori e delle famiglie.

Il volume del gioco d’azzardo è in aumento. Nel 2022 l’Agenzia delle dogane e dei monopoli lo ha stimato pari al 30 per cento, non solo tra gli adulti, ma anche tra i minori. L’aumento del gioco a distanza ha permesso a quest’ultimo di superare il gioco fisico e il gioco online risulta ancora più pericoloso del gioco fisico, in quanto più facilmente accessibile per i minorenni attraverso i vari dispositivi.

L’intero comparto del gioco d’azzardo in Italia vive ormai da anni su proroghe e deroghe delle concessioni in essere. La normativa relativa all’azzardo è estremamente complessa, di difficile comprensione anche per gli addetti ai lavori e sempre più frequentemente viene modificata e/o integrata attraverso l’inserimento di emendamenti a provvedimenti sottoposti al voto di fiducia del Parlamento (decreti aiuti, decreti milleproroghe, eccetera), che nulla c’entrano con il tema dell’azzardo.

Il volume economico del gioco d’azzardo in Italia risulta essere il primo in Europa e, se parametrato agli stipendi medi italiani, risulta primo al mondo per spesa in azzardo. Oltre alla pericolosità dal punto di vista dell’addiction, della dipendenza, l’altro importante fattore da considerare riguarda la possibilità di utilizzo del gioco d’azzardo per il riciclo di denaro da parte del crimine organizzato. La Commissione nazionale antimafia ha recentemente dichiarato che gli introiti da gioco d’azzardo hanno superato quelli derivanti dal traffico di stupefacenti, diventando, così, la prima voce di entrata per le mafie italiane.

In Italia sono state autorizzate tipologie di gioco che non hanno senso di esistere dal punto di vista delle entrate erariali per lo Stato, mentre sono alquanto appetibili per le mafie come strumento di riciclaggio del denaro. La sicurezza dei territori viene messa in pericolo dalle infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco lecito e l’aumento del gioco a distanza contro il gioco fisico, iniziato con il 2020 e proseguito in seguito, consente una maggiore infiltrazione delle organizzazioni mafiose e una maggiore apertura al gioco illegale.

Il benessere delle famiglie, lo abbiamo misurato con i vari centri aperti anche sul territorio regionale, viene minato da eccessive risorse utilizzate dai giocatori a scapito delle spese della famiglia per la salute, per i mutui con ricorso a indebitamento. Abbiamo parlato lungamente in questi giorni anche di sovraindebitamento, e a volte questo avviene anche attraverso il ricorso al gioco d’azzardo, in alcuni casi ricorrendo all’usura, e conseguenti liti, separazioni e divorzi.

L’Agenzia delle dogane e dei monopoli a partire dall’anno 2020 nel Libro Blu pubblica solo i dati aggregati al gioco d’azzardo, per effetto dell’applicazione dell’articolo 1, comma 728 della legge 27 dicembre 2019 n. 160 che non permette la divulgazione sui dati relativi all’azzardo, dunque, nei fatti, Regioni, Comuni e associazioni di cittadini non hanno più il libero accesso ai dati sul gioco d’azzardo, né alla possibilità di utilizzarli a fini istituzionali di formazione, sensibilizzazione e informazione.

La Regione Emilia-Romagna si è dotata, nel corso del tempo di regolamenti anche urbanistici, per quanto riguarda la limitazione della dislocazione dei luoghi deputati al gioco d’azzardo. Questi regolamenti urbanistici spesso e volentieri sono stati impugnati dalle ditte perché con ricorso al TAR non hanno avuto efficacia.

Per questo motivo, gli impegni che noi riportiamo all’interno di questa risoluzione sono relativi alla legiferazione di carattere nazionale, non sono sicuramente riportabili a livello regionale, sapendo che quelle limitazioni e quell’accesso ai dati è dovuto a dispositivi di carattere nazionale, prevalentemente. Quindi, di nuovo rinnovo ancora la riflessione che ho già avviato nei provvedimenti che abbiamo discusso anche anzitempo.

Si tratta di parlare con lo Stato, si tratta di parlare con la Repubblica per ottenere quei dati, per ottenere quella legiferazione. Quindi chiediamo di avviare un’interlocuzione col Governo per mettere ordine nel comparto del gioco d’azzardo d’Italia, superare l’attuale regime straordinario basato su proroghe e deroghe delle concessioni in essere, e soprattutto operare una scelta, date le ripercussioni che ho provato a illustrare prima come negative dal punto di vista economico e dal punto di vista della coesione sociale, vietando i giochi a maggiore pericolosità di dipendenza. Infine, rendere disponibili questi dati, che oggi, attraverso una serie di emendamenti sono stati resi inaccessibili, per avere un quadro preciso di tutti i territori di questo fenomeno, sapendo che questo tipo di impegni non è solo la Regione Emilia-Romagna che va a prenderli, ma sono impegni che sono stati votati anche in diversi consessi comunali, i quali, per quanto riguarda l’istituzione di sportelli, attività legate ai servizi sociali e di welfare di contrasto alla dipendenza da gioco raccolgono l’impatto maggiore.

Sui territori, quindi, sono i servizi sociali che cercano di ricucire quelle fratture, quelle lacerazioni che il gioco d’azzardo troppo spesso genera e che potenzialmente potrà andare a generare ancora di più, sia per quanto riguarda il tema della criminalità organizzata, quindi delle infiltrazioni, ma soprattutto anche per quelli che sono i riflessi da un punto di vista sociale per le famiglie e le persone che entrano all’interno di questa spirale, che con difficoltà possono uscirne e che con molta difficoltà, utilizzando fin troppo le proprie risorse, si addestrano a utilizzare, con un’attenzione particolare alla popolazione minore, che attraverso le vincite ai giochi online ha maggiore possibilità di accesso e quindi maggiore pericolosità e maggiore rischio, soprattutto dopo che abbiamo vissuto i due anni di pandemia, quando molto è stato trasferito online.

Grazie.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Il consigliere Amico per l’ennesima volta ci dà l’occasione di poter parlare di questo argomento dibattuto già dal 2017, quando uscì la famosa delibera della Regione Emilia-Romagna, con la quale si imponeva una limitazione, il cosiddetto “distanziometro” delle sale slot rispetto ai luoghi sensibili.

 Già nel 2017, noi contestammo questo provvedimento, in ragione del fatto che non si era tenuto conto di una serie di fattori per noi importanti, primo fra tutti ovviamente il sistema occupazionale. Questa delibera ha di fatto sconvolto un intero settore nella Regione Emilia-Romagna, provocando chiusure indiscriminate di tutte le sale slot e, ovviamente, anche disoccupazione rispetto a tutti gli interventi che erano stati effettuati.

Questo perché la Regione Emilia-Romagna, come al solito, volendo ergersi a prima della classe, ha per prima iniziato a regolamentare una materia che oggi il consigliere Amico dice, giustamente, che deve essere regolamentata dal punto di vista nazionale, che era quello che noi sostenevamo già nel 2017. Quello che abbiamo contestato nel 2017 era quello che il consigliere Amico dice oggi, cioè che, chiudendo le sale slot, non si sarebbe evitato il proliferare di scommesse illecite. Anzi, sarebbero aumentate in ragione del fatto che la gente, ovviamente, andava a giocare in siti virtuali piuttosto che in un controllo fatto all’interno delle stesse sale slot, che noi avevamo chiesto in via anticipata.

Quindi, mi lascia particolarmente sorpreso il fatto che tutto ciò che noi contestavamo a monte, nel 2017, viene oggi ripreso dal consigliere Amico. Io non so come potrà il Partito Democratico affrontare queste risoluzioni. Non so se il consigliere Amico volesse mettere in difficoltà lo stesso Partito Democratico. Di fatto, quello che lui dice è quello che noi avevamo sempre sostenuto. Cioè, dal 2020 l’aumento del gioco a distanza ha permesso... “A distanza” vuol dire anche il ragionamento fatto proprio sulle scommesse virtuali. Dove si dice che il gioco online risulta ancora più pericoloso del gioco fisico, in quanto più facilmente accessibile anche ai minorenni. Giusto. È corretto. E noi lo abbiamo sostenuto.

Quando noi avevamo detto, nel 2017: aspettate, non andiamo a regolare oggi un qualcosa che, invece, deve essere regolato a livello nazionale, perché la Regione Emilia-Romagna vuole iniziare a fare un percorso che ha messo in crisi e in ginocchio un intero settore. Questo lo ha fatto. Ha messo in crisi e in ginocchio, ovviamente, un intero settore, e su questo, nonostante Bonaccini avesse, proprio a cavallo della elezione, del secondo mandato, del 2020... Ricordo benissimo l’interlocuzione avvenuta qua fuori a gennaio del 2020, dicendo: sì, noi cambieremo questa norma. E poi, una volta eletto, lo ha messo a tutti quelli che, invece, erano fuori e sostenevano questo ragionamento insieme al governatore dell’Emilia-Romagna. In realtà, tutto ciò non è avvenuto. Anzi, si è dato input a tutti i Comuni della Regione Emilia-Romagna di bastonare. Cioè tutti i Comuni sono stati allertati dalla Regione dicendo: dovete applicare la norma. Ricorsi al TAR effettuati, ne parlava anche il consigliere Amico, alcuni anche di fatto sospesi con provvedimenti dal Tribunale amministrativo.

Oggi arriviamo a dover dire con una risoluzione che occorre una norma nazionale. Peraltro, norma nazionale, se non vado errato, che era stata annunciata dall’ex ministro, onorevole Di Maio, che aveva declinato su questo argomento un punto fermo, dicendo: Regioni fermatevi, faremo una norma nazionale.

È chiaro che oggi, come succede un po’ in tutte le vostre risoluzioni, si chiede al Governo, perché oggi governa il Centrodestra, ma questo lo abbiamo sempre ripetuto, di intervenire. Non si sa per quale motivo il Governo di sinistra non sia intervenuto in questi anni, però si chiede oggi al Governo di intervenire, di fare una norma unica, che uniformi un po’ il panorama italiano.

Abbiamo infatti Regioni con le quali il distanziometro è ridotto rispetto a quello della Regione… Cioè, la Regione Emilia-Romagna è quella più penalizzata. Altre Regioni che sono intervenute successivamente, in attesa di una norma nazionale, hanno lasciato ampio spazio alle sale slot e a chi aveva investito in quel periodo in sale, di organizzarsi, perché con la Regione Emilia-Romagna da un giorno all’altro si è deciso di chiuderle tutte, senza né arte, né parte, quindi senza alcun tipo di preavviso. Altre Regioni invece hanno deciso di aspettare e capire per poter riuscire a organizzare quantomeno anche la ricostruzione in altre zone delle stesse sale slot.

Quindi, quanto scritto all’interno di questa risoluzione per la maggior parte è condivisibile, perché è quello che noi abbiamo sempre sostenuto dal 2017 ad oggi. Però fa un po’ sorridere il fatto che ci viene presentata questa risoluzione proprio dopo sei anni di discussioni in aula. Noi abbiamo fatto emendamenti, ricordo anch’io il consigliere Facci, su questo argomento, emendamenti che sono sempre stati ovviamente bocciati dalla maggioranza, ma che andavano nella stessa direzione di questa risoluzione che oggi ci ritroviamo qua.

Bene, io vorrei capire anche adesso dal Partito Democratico, che interverrà, auspico e spero, comprendere le motivazioni per le quali dirà che questa risoluzione è assolutamente centrata e la voterà in maniera compatta.

Aspetto, ovviamente, qualche discussione da parte della maggioranza, mi tengo quei 2 minuti e 25 per intervenire poi successivamente in replica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Io penso che sia importante, quando si affrontano temi come questi, partire da quelli che sono i dati.

 È vero che in questa Assemblea, nella scorsa legislatura, abbiamo lavorato tanto sul tema del contrasto al gioco d’azzardo, ma l’abbiamo fatto a fronte di uno scenario preoccupante, sul quale le Istituzioni non potevano rimanere senza agire.

Parto dai dati pubblicati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli nel loro Libro blu, che è il report annuale che contiene i risultati rispetto ai loro settori di intervento.

Il Libro blu dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ci dice che non è vero che i giocatori sono prevalentemente sulle piattaforme online e che quindi non serve a nulla agire sui punti fisici, ma vorrei far sapere al consigliere Pompignoli che tra i luoghi prescelti per giocare il 50,4 per cento sono bar tabacchi, seguiti da case giochi e sale scommesse per quasi il 26 per cento, e solo un 15 per cento attraverso le piattaforme.

I giochi d’azzardo più diffusi sono le videolottery e le slot machine, c’è stato un calo negli ultimi anni fortunatamente rispetto ai consumi dei giochi d’azzardo (lo dice l’Agenzia delle dogane), sostanzialmente attribuibile alla chiusura dei luoghi deputati al gioco fisico, e non solo al lavoro fatto dalle Regioni che hanno voluto prendersi questo impegno e mettere in campo degli strumenti concreti, ma anche a tutto il lavoro fatto dai Comuni in merito ai distanziamenti e agli orari di apertura dei punti gioco.

Purtroppo l’Emilia-Romagna... Ed è per questo che ci siamo presi in carico il problema, perché a livello nazionale per anni tanti Governi non hanno mai voluto affrontare veramente appieno, l’Emilia-Romagna continua a registrare un’alta raccolta da rete fisica tra le più cospicue a livello nazionale. Quindi, nonostante il grande lavoro fatto e nonostante il fatto che siamo riusciti anche a ridurre i punti gioco, ancora abbiamo una media di euro persi ad abitante pari a 810 euro per ogni maggiorenne residente in Emilia-Romagna, contro i 779 euro della media nazionale.

Quindi, il problema in Emilia-Romagna continua a essere un problema anche più alto rispetto al livello nazionale. Questo, lo ripeto, nonostante il fatto che, grazie agli strumenti legislativi messi in campo e grazie al lavoro dei Comuni, siamo riusciti a diminuire questa presenza fisica e questa accessibilità e prossimità del gioco d’azzardo.

La proposta del consigliere Amico va assolutamente nella direzione che in questi anni noi abbiamo portato avanti, quindi un lavoro di presidio importante, una messa in campo di tutti gli strumenti normativi che la Regione poteva attuare, così come i Comuni potevano attuare, ma sappiamo bene che senza una legge quadro nazionale ‒ questo noi l’abbiamo sempre detto, non ci siamo mai nascosti ‒ non è possibile affrontare in maniera radicale il problema, che è un problema grande. È un problema grande. Noi abbiamo ‒ vi dico i dati nazionali ‒ nel 2021 ben 31.000 persone che sono state assistite dai servizi, dai SerT per problemi collegati al gioco d’azzardo. 31.000 persone in Emilia-Romagna. È un numero altissimo. Tra l’altro, anche con un’alta percentuale di giovani che, purtroppo, sono coinvolti e interessati da questo problema.

Il problema è enorme, anche perché sappiamo che dietro al gioco d’azzardo si nascondono spesso anche tante altre dinamiche che riguardano l’indebitamento delle famiglie, che riguardano persone che veramente vanno in crisi, che riguardano anche gettiti di denaro che vengono persi in questa dinamica. E non mi dilungo ad affrontare quella che è la complessità di situazioni, che non possiamo riassumere in pochi minuti. Però vorrei mettere in luce, su un percorso, una proposta importante che è stata fatta proprio poche settimane fa dal senatore Stefano Vaccari, ovvero quella di mettere in campo una Commissione a livello nazionale che finalmente metta nero su bianco la situazione reale di un problema che troppo spesso è stata affrontata con superficialità, e purtroppo l’intervento del collega denota superficialità rispetto a questo problema, una Commissione che dovrebbe indagare sulle condizioni complessive del settore del gioco pubblico, a partire dal sistema delle concessioni, sull’efficacia della disciplina pubblica in relazione alla tutela dei soggetti più deboli, al contrasto alla diffusione del disturbo da gioco d’azzardo, alla gestione delle concessioni, nonché alla tutela della correttezza dell’offerta di gioco e del rispetto della concorrenza tra gli operatori; una Commissione che dovrebbe indagare sulle dimensioni del gettito erariale e la dimensione complessiva del comparto; e poi, una Commissione che vigili sull’efficacia del sistema di regolazione e di controllo, con particolare riferimento al contrasto del gioco illecito e illegale e alle connessioni con altre attività illegali, come il riciclaggio di denaro, l’usura e anche capire l’efficacia dell’azione pubblica di prevenzione, cura e sostegno per i soggetti affetti da dipendenza patologica.

In tutto questo, io penso che sia importante davvero oggi, come Assemblea legislativa, sostenere la proposta del presidente Amico, perché solo continuando a tenere alta l’attenzione a presidiare il tema possiamo dare un segnale importante, sapendo che o si fa un passaggio nazionale, quindi o finalmente a livello nazionale il Governo decide di prendersi in carico quella che è una vera e propria piaga della società; oppure, ancora una volta, dovremo noi prenderci in carico sulle spalle come Regioni e come enti locali, il problema con gli strumenti che abbiamo, che purtroppo sono limitati per affrontare in maniera piena questa questione. Tra noi non abbiamo paura di farlo, lo abbiamo dimostrato. Abbiamo affrontato tutti i passaggi difficili, le polemiche, e veramente momenti in cui tanti mondi cercavano di impedirci di stare vicino ai nostri cittadini e di legiferare su un tema che è un tema assolutamente fondamentale da affrontare e da guardare in faccia.

Quindi, grazie al collega Amico, che ha portato in Assemblea questa proposta, che noi sosteniamo pienamente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Altri in dibattito generale? Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Non vorrei ripetere le stesse osservazioni che ha fatto il collega Pompignoli, però direi che anche dopo quest’ultimo intervento due parole vanno dette.

Credo infatti che nelle parole della collega Montalti stia l’essenza di quello che è stato l’atteggiamento, il comportamento tenuto dalla Regione Emilia-Romagna fin dai tempi dell’approvazione e delle successive modifiche della legge regionale n. 5, cioè il tentativo ‒ in qualche modo sgraziato e negativo per quelle che sono state le conseguenze ‒ di fare, come al solito, i primi della classe e voler anticipare una legislazione nazionale sicuramente disordinata, sicuramente mancante, di cui con la risoluzione che oggi stiamo discutendo si vuole sollecitare la riorganizzazione.

Già ai tempi evidenziavamo come occorresse una legislazione organica e soprattutto coerente con quelli che sono stati i provvedimenti amministrativi dei tempi, nel momento in cui Questure ed Enti locali concedevano autorizzazioni ad attività di impresa a realizzare punti di raccolta del gioco lecito. Vorrei infatti sottolineare che, quando si parla di queste realtà, si parla di gioco lecito, cioè di attività soggette al controllo della Prefettura e della Questura, la sacca di illiceità e malaffare è altrove, è altro, ma nella demagogia che dicevo prima si è cercato di fare un tutt’uno, confondendo le acque.

Anche perché, come ci conferma la stessa clausola valutativa della legge regionale n. 5, che abbiamo approfondito pochi mesi fa, le lotterie nazionali, i Gratta e vinci piuttosto che i vari concorsi e quiz nazionali (Totocalcio, Gratta e vinci), sono quelle che hanno ancora la percentuale di più alta diffusione all’interno delle famiglie.

Quindi, è una cosa che la nostra legge regionale non ha in alcun modo intaccato. Anzi, e questo lo dice il libro blu che è stato diffuso a novembre del 2022 sul report dell’Agenzia delle dogane e monopoli rispetto al 2021, c’è stato un aumento... L’inversa proporzione: calava il gioco fisico e aumentava il gioco online. Tanto che il gioco online è andato nel 2021 a superare, in termini di valori assoluti, in termini di milioni di euro, quelli di due anni prima del gioco fisico. Cioè si è spostato il tema, con la differenza che il gioco online non lo controlli, perché spesso e volentieri il gioco online, con un sistema di scatole, di software, di soggetti che gestiscono dall’altra parte del mondo... Ci sono una serie di meccanismi che alimentano il cosiddetto malaffare, la criminalità organizzata, che spopola e sguazza rispetto a questo.

Con l’aggravante che noi qua abbiamo espulso 5.000 lavoratori, in termini anche di indotto, e li abbiamo anche presi in giro. Il presidente Bonaccini prima di tutto, quando qua, alla vigilia delle elezioni del 2020, per cercare di cogliere il loro consenso elettorale, li rassicurò sul fatto che sarebbe intervenuto per modificare quella che era la stortura. La stortura principale era la retroattività della legge che è andata a colpire, sostanzialmente, tutte le attività già in essere. Famiglie, piccoli imprenditori. Non pensate che ci fossero le multinazionali del crimine dietro quelle strutture. C’erano persone che avevano pensato di mettere in piedi un’attività lecita, con i controlli di Prefettura, della pubblica sicurezza, alla quale si erano sottoposti, che hanno pagato oneri. Poi si è arrivati a fare i primi della classe e abbiamo, tra l’altro con le maglie strette del distanziometro... Oltre al fatto che 500 metri è una misura che mi risulta sia rimasta solo in Emilia-Romagna, ma, al netto di quello, sono i criteri di applicazione. È tutto luogo sensibile. Tanto che a Bologna oggi, faccio per dire, non sposti nulla di un metro.

Però il tema, fondamentalmente, è che le osservazioni che questa risoluzione, o meglio, le richieste finali sono sicuramente condivisibili nel momento in cui si chiede un riordino, ma partono dal peccato originale che abbiamo commesso qua. Il peccato originale commesso qua è che abbiamo allontanato il gioco fisico, il gioco controllabile in favore del gioco non fisico, online, non controllabile.

Questo è stato l’errore di quella legge che continua a permanere. Non parlerò neanche dell’assurdità del ticket redemption, perché addirittura in quel contesto si è espulsa la potestà della famiglia di poter controllare i figli minori, prevedendo una serie di divieti assurdi. Si è arrivati cioè in nome di questo voler a tutti i costi ergersi a fare i primi della classe, ripeto, a conseguenze negative, a delle storture che oggi con questa legge in un qualche modo si rivelano, casca l’asino, caro consigliere Amico.

Nel momento in cui si dice infatti che la sicurezza dei territori viene messa in pericolo dalle infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco lecito, è proprio qua: voi avete impedito che il gioco lecito fosse controllato dalla pubblica sicurezza, dalle autorità che avevano gli strumenti per controllarlo, e oggi si è in qualche modo permesso che alla fine tutto questo scappasse da questo tipo di potenziali controlli.

Anche perché “diversamente argomentato”, vorrebbe dire ammettere che noi non avevamo la possibilità di controllare come pubblica amministrazione quello che accadeva. Io non voglio pensare che la Regione Emilia-Romagna sia paragonabile ad altre realtà, non dico dove e non dico quali, dove il gioco o dove certe situazioni sfuggono ai controlli. Io non voglio arrivare a dire questo. Io penso che la nostra Regione, gli anticorpi li abbia. Abbiamo visto ovviamente un po’ di situazioni verso l’ovest di dove ci troviamo adesso, dove magari forse un po’ la mano è scappata. Però, di base quella è l’eccezione.

Penso che come regola di base, la nostra Regione abbia gli anticorpi, che la pubblica amministrazione abbia gli anticorpi per impedire i fenomeni di criminalità.

Il fatto che si dica che alla fine, fondamentalmente questo viene messo in pericolo, e in qualche modo gioco lecito sarebbe stato, sotto questo tipo di potenziale pericolo, vuol dire allora non credere nella nostra efficienza o nell’efficienza di chi era deputato al controllo, quindi si è arrivati appunto a fare di tutta l’erba un fascio e ad impedire che si potesse svolgere legittimamente questa attività, attività che è stata colpita, ma non ha impedito gli effetti negativi che a parole si voleva impedire, perché ho detto che si è spostato solo l’asse dal gioco fisico al gioco online, con l’aumento esponenziale di queste problematiche di infiltrazioni, di malaffare e di fenomeni che sfuggono.

La questione legata alla ludopatia, che esiste e che va combattuta, non si combatte chiudendo una sala, si combatte se c’è, a livello complessivo e coordinato fra i vari livelli, un insieme di tutele, un insieme di regole, una coerenza nei comportamenti, una coerenza nelle azioni, cosa che è mancata, in questa Regione è completamente mancata, si è andati in ordine sparso, in maniera sregolata, si sono mandati a casa dei lavoratori onesti, non si è colpita la criminalità organizzata con la legge regionale, e non si è eliminato il problema.

Oggi chiediamo pure al Governo che intervenga, ma questo è un fallimento di quello che abbiamo fatto come Regione, e forse è il caso di tornare... lo vedremo alla prossima clausola valutativa, arriva tra poco, perché l’ultima è di novembre 2020, andremo a vedere la clausola valutativa a novembre 2023, a tre anni dall’ultima, qual è lo stato dell’arte in questa Regione, se la ludopatia sia aumentata o diminuita, se questa legge così severa abbia determinato l’abbattimento della ludopatia, se abbia eliminato i fenomeni criminali nel gioco, è una scommessa, vediamo alla fine quali saranno i risultati.

La sua risoluzione, alla quale posso aderire nella parte finale, non la posso condividere, perché le premesse sono assolutamente errate e di fatto in contrasto con quelli che sono stati, fin dal momento della legge regionale n. 5 del 2013 e successive modificazioni, i comportamenti anche di questa Giunta regionale. Quindi, non può certamente essere da noi condivisa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Come sappiamo, la Regione Emilia-Romagna, con la legge regionale n. 5/2013, ha introdotto le norme per il contrasto alla prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate, modificata con la legge n. 8/2018.

Con la delibera di Giunta n. 831/2017 sono state indicate le modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse e la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito.

Sia la legge che la delibera sono state attualizzate con modifiche successive, ma queste due restano le basi legislative su cui si muovono le politiche della Regione.

La legge prevede l’adozione di un Piano triennale per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico. L’ultimo Piano approvato è quello 2022-2024, del quale parlerò dopo. La Regione esercita, come previsto dalla legge regionale n. 5, le funzioni di Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo, per monitorare gli effetti in tutti gli ambiti, al fine di essere l’organo di coordinamento tra gli attori coinvolti, anche riguardo al Piano regionale sul gioco d’azzardo patologico.

La legge regionale all’articolo 6 prevede la distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili, che sono: istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Inoltre, viene lasciata ai Comuni la libertà di individuare altri luoghi sensibili ai quali applicare queste disposizioni.

Dopo l’approvazione della delibera n. 831/2017, numerosi sono stati i ricorsi presentati da titolari di esercizi commerciali ai TAR e al Consiglio di Stato contro questi regolamenti predisposti dai diversi Comuni e dalle norme regionali. Nelle ordinanze del TAR dell’Emilia-Romagna, sia la n. 73 che la n. 142 del 2018, i ricorsi sono stati rigettati, in quanto le disposizioni degli Enti locali sono predisposte con l’obiettivo di tutela del fondamentale interesse pubblico alla salvaguardia della sicurezza e sanità collettiva.

Anche l’ordinanza del Consiglio di Stato, la n. 3117 del 2018 conferma questo orientamento. Con la legge regionale 5 del 2013 viene poi introdotto il marchio “Slot Free Emilia-Romagna”, che viene rilasciato agli esercizi che scelgono di non installare nel proprio locale le apparecchiature per il gioco d’azzardo. Questo costituirà un titolo preferenziale per avere agevolazioni, incentivi finanziari e contributi regionali sia dalla Regione che dai singoli enti locali.

Per quanto riguarda, ad esempio, Modena, la mappatura dei luoghi sensibili è stata fatta subito nel 2017, grazie a questi provvedimenti sono state chiuse diverse sale slot, e si è passati da 29 nel 2016 alle attuali 8.

Il piano di prevenzione e contrasto 2022-2024 si pone in continuità con le programmazioni precedenti attraverso l’implementazione di nuove strategie di azione, dei quali i principali filoni di innovazione sono l’approccio basato sull’evidenza, cioè l’obiettivo primario, quello di identificare i trattamenti maggiormente efficaci per le diverse tipologie di persone, appunto pazienti, da queste patologie.

La prevenzione, azioni mirate sui target giovani e long caregiver, sugli anziani, con una particolare attenzione anche al genere femminile, ma anche una governance multilivello e il rafforzamento dell’approccio di rete.

Azioni a prevalenza regionali sono le funzioni dell’Osservatorio, cioè attività epidemiologica, campagna di comunicazione, formazione, sistema di monitoraggio e valutazione. Mentre, le azioni esercitate dalle aziende USL e residenze sanitarie sono il potenziamento delle attività con i familiari, la realizzazione di PDTA, o programma sul gioco d’azzardo, realizzazione di percorsi formativi, potenziamento di interventi preventivi sul gioco online, ampliamento della rete sociosanitaria in tema di gioco d’azzardo con definizione chiara dei percorsi e delle procedure.

Per quanto riguarda la formazione, si ritiene importante agire su più livelli. La formazione per gli esercenti, cioè ogni territorio valuterà le modalità e l’opportunità di erogare questo tipo di formazione; la formazione dei professionisti in base alle specificità dei bisogni locali e azione di formazione, basate sull’evidenza.

Poi: formazione delle realtà presenti nei territori, che vuol dire le scuole, le forze dell’ordine, gli enti del terzo settore, sindacati, associazioni di categoria e altri soggetti della società civile.

In Emilia-Romagna, dei 328 Comuni della Regione hanno risposto al questionario 225. Di questi, 239 hanno provveduto alla mappatura dei luoghi sensibili dislocati sul territorio e 213 hanno predisposto un censimento delle attività con gioco d’azzardo, ricadenti nel vincolo della distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili.

Si contano nella nostra Regione 189 provvedimenti di chiusura delle attività commerciali, emanati in 55 Comuni, in particolare 50 a Bologna, 28 a Parma, 25 a Ravenna, 19 a Modena, 18 a Reggio Emilia, 16 a Forlì-Cesena, 13 a Piacenza, 12 a Rimini, 8 a Ferrara.

In 63 comuni sono state applicate ordinanze di restrizione degli orari di apertura delle attività di gioco d’azzardo. In particolare, nella provincia di Ravenna tale limitazione ha riguardato il 64,7 per cento dei Comuni.

Rispetto a un ambito più sanitario, il gioco d’azzardo patologico è una malattia che si può curare. Prima viene diagnosticato il problema, più alte sono le possibilità di liberarsi da questa dipendenza. L’accesso al Servizio Dipendenze patologiche è gratuito e diretto. non si paga alcun ticket, né occorre la richiesta del medico di famiglia.

 È garantito, se richiesto, il pieno rispetto dell’anonimato, e i professionisti del Servizio Dipendenze patologiche sono tenuti in ogni caso alla riservatezza, e la presa in carico della persona con dipendenza da gioco d’azzardo è prevalentemente di tipo psicologico, con trattamenti individuali e di gruppo.

Come emerge dal rapporto sull’azzardo, nella Regione Emilia-Romagna nell’anno 2020, se il 65 per cento dei rispondenti si riteneva abbastanza o molto informato riguardo all’accesso dei servizi sanitari, il livello di informazione cala notevolmente quando si tratta di servizi sanitari specifici per le dipendenze patologiche, e su questo occorre lavorare molto.

Nel 2021 sono state complessivamente oltre 31.000 le persone assistite dai servizi per le dipendenze patologiche, dalle aziende USL della Regione Emilia-Romagna esattamente 31.207. Di queste, 1.139 per problemi collegati al gioco d’azzardo, cioè il 3,7 per cento del totale degli assistiti.

La maggioranza degli assistiti è di genere maschile (80 per cento) e di cittadinanza italiana (91 per cento), la fascia di età più rappresentata, indipendentemente dal genere, è quella compresa tra i 41 e i 60 anni, seguita dagli ultra settantacinquenni, che costituiscono il 16,4 per cento delle persone in carico ai servizi.

In Emilia-Romagna è presente anche una residenza per i giocatori patologici, la residenza Pluto dell’associazione Onlus Centro sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia, nata dalla collaborazione tra Azzardo Point e Regione Emilia-Romagna. Nel 2011 è stata avviata la sperimentazione. Avendo dato risultati positivi, è diventata soggetto vigente dal 1° luglio 2013 nella sede di Festà, in Provincia di Modena, e ha sei posti disponibili.

Una ricerca fatta a Modena, la seconda, fatta dalle associazioni ARCI, ACLI e Federconsumatori, ci dice che nel 2022 sono stati spesi nella nostra Provincia 1,5 miliardi in gioco. Non sono dati da poco.

Che cosa ci porta a dire tutto questo? Da un lato, che è un fenomeno da tenere in grande considerazione. Dall’altro, come è stato detto, e per questo ringrazio anche il consigliere Amico per questa risoluzione, ma anche l’onorevole Vaccari, che ha presentato alla Camera una proposta di legge, occorre veramente una legge quadro nazionale rispetto alla regolamentazione e al contrasto del gioco d’azzardo. Dall’altro, occorre anche avere un insieme di dati che oggi, a differenza di ieri, non sono in possesso perché sono secretati.

Per fare veramente un’azione di contrasto di queste cose che portano a una patologia, soprattutto in questo periodo, che abbiamo molta più incertezza di ieri, dopo il Covid, ma anche dopo tutto un insieme di contesti sociali che sono mutati... Non è che l’aumento di un gioco d’azzardo è determinato solo da una legge. C’è tutto un insieme di altri fattori. Su questo occorre veramente partire dalla trasparenza, dagli strumenti nazionali per poter essere più efficaci.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Maletti.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

È pochissimo il tempo che mi rimane. Volevo proporre anche, visto che, al di là delle valutazioni sulla legge regionale, ci sono una serie di questioni che la minoranza dice di dover condividere rispetto a un ordinamento nazionale, posto che anche nelle premesse non si fa riferimento alla legislazione regionale, bensì si dà una disamina del fenomeno, e posto che se già all’atto della discussione in aula nelle legislature precedenti la stessa Lega ha detto di condividere la necessità di un approdo a una legislazione, a un quadro di certezza nazionale, e invito anche a riconsiderare la decisione del voto contrario, o perlomeno di ragionare da parte loro per parti separate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto siamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione a firma Amico. Qualcuno vuole intervenire?

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Dichiarazione di voto, anche alla luce della richiesta che viene fatta dal collega Amico.

Io credo che sia il mio intervento, sia l’intervento del collega Pompignoli abbiano chiaramente indicato come la contrarietà nella parte delle premesse, di fatto ci impedisca di aderire all’impianto complessivo di questa risoluzione, pur condividendo il fatto che occorra un ordine nella materia. Perché ci impedisce? Ci impedisce, e non ripeto, ovviamente, né il mio intervento di prima, né quello del collega Pompignoli, perché di fatto su questa materia i primi a fare confusione siete stati voi.

Siete stati voi, nel momento in cui avete adottato una legge regionale che ha creato il problema, che ha ampliato il problema. I numeri che ha detto anche la collega Maletti, certo sono importanti, sono preoccupanti. Però dovremmo capire come si formano questi numeri, come si formano questi valori. Nel momento in cui è un ente certificato terzo quale appunto l’Agenzia delle dogane e monopoli a dirci che nell’arco dei tre anni, e ci ferma naturalmente al 2021 il valore del gioco online, a distanza cosiddetto, supera enormemente quello fisico, significa che i provvedimenti, a partire dal nostro, che hanno in qualche modo evitato il gioco fisico, lo hanno ostacolato, addirittura, lo hanno impedito, non hanno eliminato il problema. Quindi, forse c’è stato un errore a monte nel volere ergersi a primari legislatori prima ancora di una legislazione di ordine complessivo a livello nazionale. Questo è quello che ho chiamato (ovviamente prendetelo con beneficio d’inventario) il “peccato originale” che c’è in quest’aula rispetto a questa materia, si è andati a colpire delle attività che erano controllati e controllabili, andando a favorire di fatto attività che non si controllano più e che alimentano il problema che si vorrebbe combattere, cioè la ludopatia, con la differenza che si va ad ingrossare le maglie e le sacche della criminalità organizzata o chi si cela dietro questi fenomeni di malaffare.

Questo effetto espulsivo, per cui espelliamo i lavoratori e gli imprenditori sotto casa per combattere la ludopatia, non ha eliminato il problema, con l’aggravante che avete messo in difficoltà economica grave anche molti soggetti che hanno fatto un legittimo investimento.

Alla fine, dire “siccome voi condividete il fatto che questa materia vada riordinata, in fin dei conti votate questa risoluzione” non è l’appello corretto. L’appello sarebbe corretto se vi fosse la consapevolezza che la nostra legge regionale va rivista, se vi fosse la consapevolezza che la nostra legge regionale ha prodotto delle distorsioni, ma mi pare dagli interventi della collega Montalti e della collega Maletti che questo tipo di consapevolezza non vi sia, anzi si è detto che noi abbiamo la legge migliore, dobbiamo renderla ancora più severa.

I numeri sono altri, i numeri ci stanno dicendo che non è servito, se non a togliere un legittimo posto di lavoro a persone che l’avevano in qualche modo pensato, organizzato, previsto, persone che hanno avuto le autorizzazioni dai Comuni, le autorizzazioni di Questura di pubblica sicurezza e si sono viste arrivare una legge retroattiva. Questo è stato l’effetto che abbiamo prodotto, non abbiamo combattuto la ludopatia, i numeri sono quelli, abbiamo diminuito il numero del gioco in presenza e aumentato il numero del gioco online, lo dice la stessa clausola valutativa, oltre al fatto che i Gratta e vinci e tutta la materia legata alle lotterie... parliamo sempre di gioco lecito, perché la legge regionale è andata a colpire il gioco lecito e ha favorito l’illecito, ha favorito quello che non si controlla.

Allora, se questa risoluzione contenesse questa presa d’atto, noi potremmo anche dire: caspita, si è già fatto un passo avanti. Ma siccome non lo contempla, non possiamo condividerla, consigliere Amico. Possiamo apprezzare, alla fine, il tentativo di voler andare a parlarne, di cercare di coinvolgere un livello superiore, ma dobbiamo fare prima un esame di coscienza nostra. Cosa che qui non c’è.

Quindi, il voto è contrario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altre dichiarazioni di voto sulla risoluzione Amico? Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Il tema del gioco d’azzardo è sicuramente un ambito che richiede molti più approfondimenti, sia rispetto a quello online, ma anche a quello più visibile.

Io qui ho alcuni dati che riguardano la Provincia di Modena. Anche questi fanno riflettere molto. A Modena, ad esempio, si registrano alcune anomalie rispetto ai dati regionali e anche nazionali. La prima è che nella Provincia non è ancora avvenuto il sorpasso del gioco online sul gioco fisico. Questo è un segnale dell’esistenza di una vastissima rete di luoghi dove è possibile giocare fisicamente. La seconda anomalia riguarda il capoluogo, cioè il Comune di Modena, che, insieme al Comune di Reggio Emilia, sono le due uniche città dell’Emilia-Romagna dove la media del giocato online è inferiore, anche se di poco, alla media provinciale. Questo dato, unito alle stime sul giocato da un punto di vista fisico, è il segnale dell’esistenza nella nostra Provincia di due realtà, due Comuni dove, invece, si gioca molto di più: Carpi e soprattutto Sassuolo. Sassuolo, in particolare, con un dato che la pone al di sopra dei 1.700 euro di giocato online pro capite, rispetto ad una classe di età che va dai 18 ai 74 anni.

È perché ci sono più risorse economiche? È perché ci sono più luoghi? Non lo so. Quello che so è che per quanto riguarda il gioco online siamo ancora impreparati. Il gioco online è sicuramente aumentato quando, durante la pandemia, non si poteva uscire di casa. Ma adesso si può uscire di casa. Nessun controllo sociale, nessuna norma che può all’apparenza limitare l’online. Un’area di giocatori e giocatrici che cresce acquistando la parte più giovane, cioè i nativi digitali.

Anche a Modena l’online non sostituisce il gioco fisico, ma lo affianca, con tanti giocatori attivi su entrambi i canali.

All’opposto dell’online, ad esempio a Modena, c’è il gioco più visibile, ma che nessuno vede nelle sue reali dimensioni, cioè il Gratta e vinci.

Sono 614 i luoghi in provincia dove sono venduti, mentre il giocato cresce del 45 per cento rispetto all’anno 2020. Sono 297 gli euro investiti pro-capite corrispondenti a 60 grattini, cifre che vanno moltiplicate almeno per dieci, se si tiene conto soltanto dei giocatori effettivi, che spesso non hanno contezza delle cifre investite nel gioco, che più di ogni altro rende felice il banco dopo il Superenalotto.

Quante persone all’inizio del mese o alla fine del mese, quando vanno a prendere la pensione, vanno nei bar, nei locali per prendere un gratta e vinci, sperando di vincere qualcosa, o anche solo per solitudine? Su queste cose noi dobbiamo riflettere, e dobbiamo riflettere perché questo succede nei piccoli Comuni come nei grandi Comuni.

Credo allora, e ribadisco che una legge nazionale che faccia un punto quadro su questo, ma soprattutto avere dei dati oggettivi reali dei quali noi oggi non siamo in reale possesso ci può aiutare per fare tutto un insieme di strategie e di politiche non solo repressive, ma soprattutto preventive. Per questo, noi voteremo a favore di questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Velocissimamente: ovviamente, il nostro voto sarà favorevole per riprendere due considerazioni fatte dai colleghi. Uno: l’interrogativo posto anche dal consigliere Facci su come si formano i numeri, ovviamente trova risposta nel momento stesso in cui a questi due numeri noi possiamo avere accesso. In questo momento non ci è dato perché segretati, nella risoluzione si parla di avere accesso ai dati.

Rispetto alla parte dell’espulsione dell’illecito dal lecito dal punto di vista del gioco d’azzardo io ritengo, ma qua ce lo insegnano sostanzialmente un po’ tutti, che la persecuzione dell’illecito e soprattutto della criminalità organizzata sta sicuramente in capo alla polizia giudiziaria, che non è amministrazione di carattere regionale, quindi, qualora si dovesse verificare quel fenomeno di traslazione della parte lecita alla parte illecita, ovviamente i controlli e gli interventi di carattere repressivo stanno in capo alla polizia giudiziaria. La Regione, così come i Comuni da un punto di vista urbanistico delle distanze e delle distanze dai luoghi preposti al gioco fanno la loro parte, ma hanno degli strumenti di controllo e repressione ovviamente circoscritti a quelle che sono le loro prerogative.

Conseguentemente io non penso che, nel momento stesso in cui nell’impegno chiediamo la trasparenza dei dati, chiediamo di terminare il regime straordinario, chiediamo di mettere al centro la salute delle persone per quanto riguarda la valutazione, anche alla luce di quello che i colleghi hanno riportato sulla proposta di legge dell’onorevole Vaccari, sulla necessità di leggere queste cose, non credo che questa risoluzione significhi per forza l’abiura di un dibattito che, a quanto ho appreso oggi poiché non ero ai lavori d’aula nella legislatura precedente, è stato controverso e anche acceso all’interno di questi banchi.

Non si tratta di abiurare o di confermare quanto fatto dalla Regione Emilia-Romagna, si tratta di fare un passo avanti rispetto alla salute dei cittadini e delle cittadine e all’interruzione di percorsi che conducono all’usura e al sovra indebitamento, ad una trasparenza che è assolutamente necessaria rispetto a un fenomeno che di nuovo comporta - questo sì, sicuramente - delle spese aggiuntive per quanto riguarda il nostro sistema sociosanitario, che comporta una preoccupazione piuttosto estesa sia sul fenomeno online che sul fenomeno offline. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione la risoluzione 6660, a firma Amico e Piccinini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(la risoluzione oggetto 6660 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 6621

Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire nel PAIR 2030 una specifica deroga per tutte le famiglie che accompagnano in auto i figli nel tragitto casa-scuola. A firma della Consigliera: Castaldini

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso alla risoluzione 6621: risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire nel PAIR 2030 una specifica deroga per tutte le famiglie che accompagnano in auto i figli nel tragitto casa-scuola.

La risoluzione è a firma della consigliera Castaldini.

Apriamo il dibattito generale. Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Ho trattato questo tema in Commissione e in realtà proprio in queste ore mi è tornata alla mente la disponibilità che c’è stata da parte della maggioranza di trovare un accordo e anche provare a guardare le varie deroghe che ci sono, per cui ritiro e riporto in Commissione questa risoluzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Se può ripeterlo. In ogni caso, la consigliera Castaldini ha detto che la ritira e la riporta in Commissione, perché c’è stata la disponibilità da parte della maggioranza. Giusto?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Consigliere Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Presidente, non perché non ci sia la disponibilità. La disponibilità da parte della maggioranza c’è sempre. Se la consigliera vuole portarla in Commissione, è legittimo. Non c’era un accordo.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. È stato chiarito. È una scelta della consigliera, della proponente.

 

OGGETTO 6608

Risoluzione in materia di riconoscimento della filiazione dei bambini e delle bambine di coppie omogenitoriali. A firma della Consigliera: Piccinini

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo, adesso, all’oggetto 6608: risoluzione in materia di riconoscimento della filiazione dei bambini e delle bambine di coppie omogenitoriali, a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: È un argomento abbastanza complesso. Chiedo anch’io di mandarla in Commissione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Rinvio in Commissione. Giusto?

Il rinvio in Commissione va votato. La consigliera Castaldini lo ha ritirato.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Rinviate in Commissione tutte e due.

 

(interruzione)

 

CASTALDINI: Lo ritiro, senza il problema della votazione. Ci mancherebbe. Non voglio appesantire l’aula. Sono certa che durante il PAIR questa risoluzione o, comunque, un ordine del giorno simile può essere ripresentato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. La consigliera Castaldini uguale alla consigliera Piccinini. Uguale. Ha detto ugualmente che la ritira. Sì.

 

OGGETTO 6650

Risoluzione relativa alla realizzazione della variante “Ravegnana bis”, al fine di creare un collegamento più compatibile, in termini di sostenibilità economica e ambientale, tra le città di Ravenna e Forlì. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, siamo all’oggetto 6650: risoluzione relativa alla realizzazione della variante “Ravegnana bis” al fine di creare un collegamento più compatibile, in termini di sostenibilità economica e ambientale, tra le città di Ravenna e Forlì.

La risoluzione è a firma del consigliere Mastacchi.

Apriamo la discussione generale. Prego, consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Presidente, visto che pare vada di moda ritirare le risoluzioni o rinviarle in Commissione, lo faccio anch’io, visto che...

 

PRESIDENTE (Petitti): Quale delle due?

 

MASTACCHI: È già la seconda volta che mi capita di aprire la discussione su un argomento a fine giornata, riaprirlo e quindi svilire un pochino anche la discussione.

Chiedo anch’io il rinvio in Commissione della mia risoluzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Le colleghe l’hanno ritirata.

Il rinvio in Commissione prevede il voto dell’aula, l’espressione dell’aula al riguardo.

 

MASTACCHI: Io chiedo il rinvio in Commissione, per cui chiedo di votare rispetto a questa mia richiesta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Quindi, a questo punto, sulla richiesta del consigliere Mastacchi, un voto a favore e uno contro. Intervento? Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Sono d’accordo, capisco peraltro che la Commissione accoglie volentieri tante discussioni, però forse è il caso che in Ufficio di Presidenza si filtrino meglio anche gli argomenti delle risoluzioni che poi vengono portate in aula. Si potevano iscrivere direttamente in Commissione, alcune risoluzioni, invece di fare il passaggio e appesantire i lavori dell’aula solo sulle risoluzioni.

Quindi, benissimo affrontare questi argomenti in Commissione, però anche l’UP faccia più filtro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Volevo rispondere al consigliere Caliandro, che l’UP semplicemente fare un ordine dei lavori.

Se poi il consigliere, a sua discrezione, ritira, rinvia o chiede di discutere la risoluzione, noi non possiamo sapere all’UP che cosa vogliono fare i colleghi che presentano una risoluzione. Quando poi la settimana dopo viene fatta l’aula rispetto all’ordine dei lavori che viene fatto in Capigruppo, in UP, di solito una settimana prima, non siamo ancora veggenti per sapere che la Piccinini, la Castaldini e altri hanno deciso di ritirare o di rinviare in Commissione la risoluzione.

Quindi, magari, qualcuno si studi meglio il Regolamento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zappaterra, prego.

ZAPPATERRA: Presidente, noi possiamo decidere di raccogliere la sollecitazione del collega Mastacchi e dargli una mano votando per il rinvio in Commissione, perché di questo si tratta.

Se il collega decide di andare in Commissione e dobbiamo votarlo, perché vada in Commissione servono i nostri voti, ma non è su questo che ci impicchiamo. Però ricordo le discussioni in Capigruppo, più che in Ufficio di Presidenza. Il collega Mastacchi è quello che più spesso ci chiede di agevolare i percorsi di risoluzione.

La sua l’abbiamo abbinata oggi al PDL sul sovraindebitamento, perché la richiesta iniziale era di infilarla, travisando un po’ la programmazione.

Anche lì abbiamo detto “abbinala”, anche se c’entrava fino a un certo punto, al PdL sul sovraindebitamento, ma abbiamo cercato di andare incontro alla sua richiesta abbinandola, proprio per non creare un precedente problematico che mettesse in discussione la programmazione.

Tutto ciò detto, non può essere un problema per chi arriva a discutere l’ultima risoluzione della giornata in un quarto d’ora, la collega Rossi piuttosto che la collega Zamboni, cioè a chi tocca lo fa, non è che nell’ultimo quarto d’ora decidiamo che sospendiamo l’attività, oppure sospendiamo, se siamo d’accordo, ma non può essere che chi ha l’ultima risoluzione della giornata sceglie di non discuterla o di discuterla in un contesto a favore di giornali o più propizio.

Lo dico perché altrimenti nell’ultimo quarto d’ora decidiamo di non fare più niente...

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, appunto, rinnovo quindi la richiesta al consigliere Mastacchi, chiede di rinviarla in Commissione, quindi a questo punto chiedo che l’aula si esprima.

 

MASTACCHI: Ribadisco, visto che manca un quarto d’ora, prima erano venti minuti, adesso un quarto d’ora...

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, però prima vi erano le 17,05, io non chiudo l’aula alle 17,05, mi sembra evidente, ragazzi...

 

MASTACCHI: Ribadisco la richiesta di trasferirla in Commissione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

A questo punto manca la consigliera Stragliati, scrutatori Bondavalli, Mumolo e Stragliati, intervento a favore e intervento contro, se ci sono, altrimenti chiedo all’aula di esprimersi rispetto alla richiesta del consigliere Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

OGGETTO 6658

Risoluzione per esprimere forte preoccupazione per il conflitto in Ucraina, in particolare per l’annunciato impiego di proiettili all’uranio impoverito, e per impegnare la Giunta a trasmettere la risoluzione alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato e al Governo italiano. A firma della Consigliera: Zamboni

(Rinvio in Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Oggetto 6658: risoluzione che impegna la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento ad adoperarsi in tutte le sedi opportune affinché il Governo inglese receda dalle decisioni di inviare a Kiev proiettili che contengano uranio impoverito, a firma della consigliera Zamboni.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Se la questione delle coppie monogenitoriali e il riconoscimento dei figli è un argomento complesso, non è che la guerra in Ucraina con tutto quello che c’è di novità... Alluvione, spedizione del Cardinale Zuppi. È chiaro che questa risoluzione è stata depositata a marzo, quando il tema d’attualità era l’invio dei proiettili all’uranio impoverito da parte della Gran Bretagna a Kiev. Da allora si sono mosse delle questioni molto grosse, che credo debbano rientrare in questo dibattito.

Alle ore 17,16 liquidare un dibattito come quello sulla guerra in Ucraina con i vari aspetti che comprende non mi sembra opportuno.

Per cui, rinuncio alla trattazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): O la ritira, consigliera Zamboni, o chiede di spostarla in Commissione. Questo tema della rinuncia... Anche perché noi possiamo aprire il dibattito e poi non lo chiudiamo, come abbiamo fatto in tante altre occasioni in cui alle 17 abbiamo iniziato il dibattito su una risoluzione e poi, per cause di tempo, abbiamo interrotto.

Quindi, la scelta è o ritirarla o ‒ come ha fatto il consigliere Mastacchi ‒ il rinvio in Commissione.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Lo ha già anticipato lei. Volevo semplicemente ricordare ai colleghi che il fatto che siano le ore 17,17 in questo momento non preclude nulla sulla discussione di una risoluzione. Anche perché si inizierebbe il dibattito e alla prossima aula sarebbe la prima risoluzione che viene discussa.

Per cui, se la presidente, in questo caso la proponente della risoluzione, chiede di ritirarla o di rinviarla, non si è capito bene... Lei ha detto di ridiscuterla. Quindi, non ha detto né se la ritira né se la rinvia in Commissione. Potremmo aprire il dibattito e, visto che ci sono dieci minuti, potrebbe fare la presentazione. Eventualmente, proseguirà nella prossima aula.

Altrimenti ci dica se la vuole ritirare o rinviare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zamboni, noi possiamo, come abbiamo fatto... Oggi abbiamo ripreso risoluzioni che avevamo affrontato il 23 maggio, se non sbaglio.

Prego.

 

ZAMBONI: Aggiungo un altro particolare. Da parte di un consigliere della minoranza è stata avanzata l’idea di portare anche lui un atto su questo tema. In questo caso, però, la cosa può avvenire solo se c’è il rinvio in Commissione. Quindi, rinvio in Commissione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Quindi, come per la proposta di Mastacchi, colleghi, un intervento a favore e uno contro, se ci sono.

Altrimenti, votiamo la proposta della consigliera Zamboni di portare la risoluzione in Commissione con l’impegno anche di consiglieri di minoranza a trovare una sintesi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

OGGETTO 5580

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere progetti che tutelino l’ambiente e l’ecosistema e al contempo il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale, limitando la proliferazione del granchio reale blu (Callinectes Sapidus) e delle altre specie aliene nel Mar Adriatico e sulle coste emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Rossi, Montalti, Bulbi, Zappaterra, Rontini

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Oggetto 5580: risoluzione che impegna la Giunta a promuovere progetti che tutelino l’ambiente e l’ecosistema e al contempo il sistema socioeconomico imprenditoriale locale, limitando la proliferazione del granchio reale blu e delle altre specie aliene nel mare Adriatico, sulle coste emiliano-romagnole, a firma dei consiglieri Rossi, Montalti, Bulbi, Zappaterra, Rontini.

Su questo argomento insiste una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Apriamo il dibattito generale. Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Io invece accetto volentieri di presentare questa risoluzione anche perché, come altre che abbiamo discusso in quest’aula, inizia ad essere piuttosto datata.

Il tema è invece piuttosto persistente. Quindi, visto che abbiamo…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consiglieri, abbiamo dieci minuti. Proviamo ad avere un po’ di pazienza. Prego.

 

ROSSI: Visto che abbiamo questi dieci minuti, che cercherò in qualche modo di utilizzare anche per una breve presentazione, avviso anche che depositerò degli emendamenti.

Non so se anche altri colleghi di altre forze politiche avranno degli emendamenti da fare, però, considerato che poi non abbiamo tempo per discuterli tutti quanti, sicuramente durante la prossima aula, quando si riaprirà la discussione, potremo approfondire.

Emendamenti, quelli che presenterò, che non stravolgeranno ovviamente il senso della risoluzione, men che meno gli impegni, però l’aggiornano un pochettino.

Questa risoluzione l’ho presentata proprio perché avendo anche dei confronti sul territorio con le cooperative dei pescatori, ma anche con i soggetti interessati, tutta la filiera della pesca, così anche come giovani startupper sono focalizzati in questo momento sulla questione del “granchio blu”, una specie cosiddetta aliena, originaria dell’Oceano Atlantico occidentale, che già negli anni Cinquanta in Italia è apparso e si è diffuso nel Mediterraneo, complici ovviamente i cambiamenti climatici e il surriscaldamento dei mari negli ultimi anni questo granchio si è adattato agli habitat in prossimità di lagune e anche agli estuari del Mare Adriatico, arrivando più di recente anche nelle acque emiliano-romagnole e in particolare, in maniera piuttosto invasiva, nell’area a nord di Goro.

Qual è il problema? Il problema è che, in assenza di predatori marini a contrastarlo, la sua diffusione sta impattando sull’intero ecosistema del nostro mare, alterando, tra l’altro, e anche minacciando alcune specie autoctone come le cozze, come le seppie, come anche altre tipologie di pesci, dei quali, tra l’altro, il granchio blu è particolarmente vorace.

Inoltre, da qualche tempo i pescatori mi stanno segnalando anche l’aumento significativo di altre specie alloctone, come ad esempio i Morici o la Rapana, situazione che nel suo insieme può danneggiare tutta l’attività dei piccoli pescatori locali, che sono, come sappiamo e come abbiamo già discusso in quest’aula più volte, in difficoltà come settore pesca, ma anche per quanto riguarda anche tutta la filiera connessa, a causa della pandemia che abbiamo da poco superato e delle conseguenze del rincaro del gasolio e, per ultimo, anche di alcune scelte che la Commissione europea potrebbe intraprendere.

C’è però un aspetto positivo in tutto questo: il granchio blu è anche molto buono, quindi, per far fronte a quella che potrebbe diventare un’emergenza sulle coste dell’Emilia-Romagna, si stanno attivando molti progetti innovativi che coinvolgano giovani start-up, industrie alimentari, ristoratori, società cooperative del settore pesca, che vogliono pescare, lavorare, utilizzare anche attraverso la cucina e la ristorazione queste particolari specie aliene, quindi sarebbe il caso di “fare di necessità virtù”, come si dice.

Serve quindi aumentare la domanda e sviluppare un commercio di questo prodotto, per combatterne la proliferazione dannosa, e per poterlo fare un passaggio importante è quello di inserire il granchio blu tra le specie esotiche invasive di rilevanza per l’Unione europea, una decisione che al momento risulta anche al vaglio della Commissione europea e del Commissario europeo della pesca, ma per questo motivo noi chiediamo un impegno anche alla Regione Emilia-Romagna innanzitutto per sollecitarne il riconoscimento a livello comunitario.

Parallelamente, serve anche un’azione di informazione e sensibilizzazione sull’esistenza di queste specie, anche mettendo in rete le società cooperative, le imprese della pesca e tutti i possibili soggetti coinvolti nella filiera della pesca e della lavorazione e del riutilizzo culinario del pescato. Quindi, promuovere accordi tra coloro che abbiano come obiettivo lo sviluppo di progetti con finalità positive per l’ambiente e anche l’ecosistema e, al contempo, per la tutela del sistema socioeconomico imprenditoriale locale, che attraverso una calmierizzazione dei prezzi del prodotto è la chiave per ottenere il miglior risultato possibile per tutti.

Penso che la Regione possa fare, anzi credo proprio che debba fare la sua parte. Quindi, il motivo per cui ho deciso di presentare questa risoluzione è questo. Come ho anticipato, depositerò degli emendamenti che andranno ad aggiornarla. Se anche i colleghi degli altri Gruppi hanno necessità di intervenire con degli emendamenti, la discussione ora è aperta e poi, quando ci sarà il tempo per poterla approfondire e discutere, credo nella prossima aula, la concluderemo, in modo, spero, fattivo e collaborativo, proprio per dare un segnale concreto da parte di tutti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rossi.

È iscritto a parlare il consigliere Pompignoli. Immagino che non sia per l’intervento su questa risoluzione. Sono le ore 17,26. Lei ha i suoi dieci minuti…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Oppure utilizza il tempo che ha, se è un intervento breve. Prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Ritengo questa risoluzione molto importante. Credo ci siano comunque da sviluppare determinati argomenti e vorrei vedere anche gli emendamenti che la consigliera Rossi vuole presentare. Tanto che io chiedo se si possono riunire i Capigruppo per allungare l’aula oggi e almeno discutere questa risoluzione. L’importanza, il tema, soprattutto con l’avanzare dell’estate... Credo che la proliferazione di questi animali alieni sia oggi importante da trattare. Credo sia opportuno, a questo punto, chiedere se si può proseguire l’aula, almeno per trattare questa risoluzione.

Anche perché ci sarà da discutere abbastanza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate, la convocazione dell’aula è fino alle ore 17,30. C’è una proposta di un consigliere. Chiedo se c’è una richiesta unanime da parte dei Gruppi. Altrimenti, come abbiamo fatto per tutte le aule, alle ore 17,30-17,35... Se, poi, c’è una richiesta unanime, io non ho problemi, mi attengo all’aula. Però chiedo se la richiesta del consigliere Pompignoli è unanime rispetto al tema.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: A titolo personale, dico che è avvilente l’atteggiamento che le minoranze hanno tenuto nelle ultime sedute d’aula, con queste proposte che sono al limite del surreale.

Per quel che mi riguarda, posso restare qui anche fino a mezzanotte. Sono, penso, l’unica consigliera che è sempre stata presente, però prima interviene il consigliere Mastacchi a dire che ritira, poi come se non vi abbiamo visto…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Per favore, non alziamo….

 

(interruzione del consigliere Rainieri)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Ranieri, non alziamo i toni della voce. Ha dato il suo…

 

(interruzione del consigliere Rainieri)

 

PRESIDENTE (Petitti): Stiamo parlando.

La consigliera Rontini si è espressa, ha dato un suo parere. Dopo le passo la parola…

 

(interruzione del consigliere Rainieri)

 

PRESIDENTE (Petitti): Mi scusi, mi scusi, non ha ancora la parola, sta parlando la consigliera Rontini, dopo parlerà lei. Per favore, non parliamoci sopra, non serve a niente.

Consigliera Rontini, concluda l’intervento, prego.

 

RONTINI: Il comportamento tenuto nelle ultime sedute, prevaricando mentre le colleghe del Partito Democratico parlavano, interrompendo, questo dispiace che venga anche dal vicepresidente dell’aula.

Io ho detto: intervengo a titolo personale e dico la mia amarezza per un atteggiamento, perché penso che con questa modalità non rendiamo onore a quest’aula e soprattutto ai cittadini elettori che ci hanno mandato qui. Poi, come sempre, mi rimetto a quelle che saranno le decisioni della Presidenza dell’Assemblea legislativa e alla Conferenza dei Capigruppo.

Però vi volevo comunicare la mia amarezza, perché penso che dell’onore di quest’aula tutti siamo responsabili per parte propria.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Io sono per proseguire con i lavori d’aula. Chiedo di proseguire anche con la votazione della mia risoluzione, perché è ferma da un po’.

Chiedo di votare di proseguire i lavori d’aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Benissimo, benissimo.

Ci sono delle regole, scusate. Perfetto.

Il Gruppo della Lega, mi sembra di capire, chiede questa cosa. Poi ci sono i Capigruppo di tutta l’Assemblea. Mi sembra di poter cogliere che da due consiglieri della Lega sia arrivata questa richiesta di proseguire quasi ad oltranza sulle risoluzioni.

Adesso sentiamo anche il parere degli altri Capigruppo per decidere, perché sono le ore 17,30.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Prendo atto intanto che il Capogruppo della Lega e il Capogruppo di Fratelli d’Italia non sono più qui neanche a fare questa discussione, ma neanche uno di Forza Italia, a proposito dell’atteggiamento dei Gruppi di minoranza rispetto alla discussione degli atti di indirizzo... poi ognuno legittimamente può avere i suoi impegni, però francamente lezioni da chi strumentalmente pone la questione in questo modo oggi non ne accettiamo.

Ciò detto, per quanto ci riguarda, visto che la risoluzione della collega Nadia Rossi è qui da un anno, il granchio blu era un’emergenza l’anno scorso, lo sarà anche quest’anno, probabilmente lo sarà ancora per un terzo, certamente non lo risolveremo con la risoluzione, che pure è una presa di posizione legittima.

Considerato che l’altra volta io ho illustrato la risoluzione sugli FSC, credo importanti quanto il granchio blu, e l’abbiamo chiusa facendo la discussione oggi, io credo che davvero dal punto di vista del principio noi dobbiamo abituarci a rispettare la programmazione che facciamo. È prevista la chiusura dell’aula alle ore 17,30, quando ci sono atti da votare inderogabili possiamo anche fare altre scelte, tutti d’accordo, ma il Gruppo del Partito Democratico non ritiene di aderire a questa strumentalizzazione, quando sento il collega Liverani che pretende addirittura di votare su questo, se poteva esserci un po’ di disponibilità, viene anche meno.

Chiudiamo la risoluzione, sarà la prima della prossima aula, sarà il 20, drammaticamente granchio blu sarà lì il 20 e sarà lì ancora fino a settembre e ottobre, e credo che dovremmo rispettarci davvero di più in una fase come questa.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto mi sembra chiaro che non c’è la disponibilità della maggioranza ad accogliere...

 

(interruzione)

PRESIDENTE (Petitti): Ragazzi, scusate, però, io chiedo che ci si rispetti quando si parla in quest’aula, tutti possono esprimere il proprio parere, però ci si deve rispettare e ascoltarsi, è il minimo.

Non c’è (mi sembra evidente) la disponibilità del Gruppo del Partito Democratico e della maggioranza ad accogliere questa proposta, a questo punto sono le 17,33 e io chiudo l’aula, come previsto dalla convocazione.

Riprendiamo dal dibattito su questa risoluzione, che è stata presentata dalla proponente, consigliera Rossi.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono le ore 17,33, non c’è la disponibilità.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non si urla in aula.

La seduta è chiusa. Non c’è la disponibilità del Gruppo del Partito Democratico. Ha parlato la Capogruppo.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro chiusa l’Assemblea.

 

La seduta ha termine alle ore 17,33

 

ALLEGATO

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI; Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME; Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Barbara LORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI.

 

Emendamenti

OGGETTO 6612

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il confronto in sede di Conferenza delle Regioni e direttamente con il Governo affinché siano completati gli atti al fine della ripartizione e dello stanziamento immediato dei Fondi FSC. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Costi, Rontini, Rossi, Costa, Sabattini, Daffadà, Caliandro, Pillati, Soncini, Bulbi, Mori, Gerace, Bondavalli, Amico

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Zamboni Silvia

Nell'impegno alla Giunta è aggiunto il seguente punto:

"- a trasmettere la risoluzione ai ministeri e alle commissioni di Camera e Senato competenti in materia e alla Conferenza Stato-Regioni".

(Approvato)

 

OGGETTO 6656

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere sia con incentivi che con semplificazioni normative, la produzione, da parte di aziende del territorio regionale, di biocarburanti a basso impatto di CO2 e in generale di bioliquidi. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Pelloni, Pompignoli, Delmonte

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi, Bessi

«Nel terzo punto del "Premesso che", dopo la parola: "bioliquidi"

è aggiunta la seguente parola: "avanzati"»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi, Bessi

«Al terzo punto del "Considerato che" dopo la parola: "biocarburanti"

è inserita la parola: "avanzati"»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi, Bessi

«Nell'"Osservato che" dopo le parole: "produzione di biocarburanti"

è inserita la parola: "avanzati"»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi, Bessi

«Nell'"Osservato che" dopo le parole: "e di Trecate sul biocarburante"

è inserita la parola: "avanzato"»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi, Bessi

«I tre punti del "Considerato inoltre che" sono sostituiti dal seguente:

"già oggi i biocarburanti avanzati sono inclusi tra gli e-fuels per navi, aerei e mezzi di trasporto pesanti dove più difficile è l'elettrificazione, mentre sono esclusi per l'utilizzo in automobili e veicoli commerciali."»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi, Bessi

«Nel "Ritenuto che" dopo le parole: "in generale i bioliquidi"

è aggiunta la seguente: "avanzati"»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Costi, Bulbi, Bessi

«Il seguente periodo:

"La decisione del Consiglio Europeo costituisca una pesante discriminazione verso un'intera filiera produttiva;"

è sostituito dal seguente:

"Vista la decisione del Consiglio Europeo in materia di biocarburanti avanzati"»

(Approvato)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Costi, Amico, Bulbi, Bessi

«Il primo punto dell'Impegna la Giunta regionale è sostituito dal seguente:

"A sostenere, nel rispetto delle norme vigenti, la produzione, da parte di aziende del territorio regionale, di biocarburanti a basso impatto di C02 e in generale di bioliquidi avanzati, coma da PTA del piano energetico"»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Costi, Amico, Bulbi, Bessi

«Il secondo punto dell'Impegna la Giunta regionale è sostituito dal seguente:

"Ad attivare un confronto con il Governo al fine di individuare le migliori metodologie e tecnologie di controllo delle emissioni dovute all'uso dei biocarburanti avanzati al fine di superare le attuali norme ostative al loro utilizzo nella fase di transizione green delineato dall'Europa.".»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6937 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla presenza di pescatori di frodo nell'area protetta della Pialassa della Baiona (RA) e sull'opportunità di verificare i danni arrecati all'habitat e alla biodiversità di questo importante ambiente lagunare incluso nel perimetro del Parco regionale del Delta del Po. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6938 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda attuare per ridurre gli attuali tempi d'attesa per visite, esami e interventi oculistici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6939 - Interrogazione a risposta scritta relativa ai tempi di attesa per effettuare le visite mediche per il riconoscimento della condizione di invalido civile, con particolare riguardo alla situazione dell'AUSL di Piacenza. A              firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6940 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla procedura per l'attribuzione di un incarico di direzione di struttura complessa del presidio ospedaliero di Rimini. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6941 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali interventi di realizzazione di casse di espansione per la laminazione delle piene siano stati previsti nel territorio della provincia di Piacenza dopo l'esondazione del 2015 e quanti di questi siano stati ad oggi realizzati. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

6946 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione del percorso ciclopedonale nel Parco fluviale del torrente Savena e del secondo lotto del Nodo di Rastignano e ai conseguenti effetti sul territorio. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6947 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per garantire la messa in sicurezza e l'attività di manutenzione di fiumi e torrenti del territorio piacentino, nello specifico Nure, Trebbia, Arda e Tidone. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

RISOLUZIONI

 

6942 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare una riflessione orientata alla tutela della sicurezza degli operatori di polizia locale e alla promozione del benessere lavorativo della categoria. (06 06 23) A firma della Consigliera: Bondavalli

 

6943 - Risoluzione per impegnare la Giunta a dare piena attuazione alla legge regionale 29 novembre 2019, n. 28 recante "Misure regionali per la prevenzione, il contrasto e la soluzione dei fenomeni di sovraindebitamento". (06 06 23) A firma dei Consiglieri: Costi, Piccinini, Amico, Zamboni, Pigoni, Marchetti Francesca, Zappaterra 

 

6944 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad estendere a tutto il territorio regionale il sistema delle cosiddette "Agende parallele" per gli esami diagnostici e le visite specialistiche di primo accesso. (07 06 23) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Rancan, Pompignoli, Catellani, Rainieri, Bargi, Bergamini, Montevecchi, Occhi, Pelloni 

 

INTERPELLANZE

 

6945 - Interpellanza in merito ai Piani di gestione del rischio di alluvioni relativi al territorio della Regione Emilia-Romagna, alla luce di quanto verificatosi nel mese di maggio 2023. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6951 - Interpellanza in merito ai Consorzi di Bonifica dell'Emilia-Romagna, alla luce di quanto verificatosi nel mese di maggio 2023. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno n.10 prot. NP/2023/719 dell’8 giugno 2023)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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