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SEDUTA DI MARTEDÌ 21 NOVEMBRE 2023

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 7217

Parere di conformità ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo Schema di Regolamento in materia di valutazione ex-ante dell'impatto di genere sui progetti di legge regionale. (143)

(Continuazione discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

AMICO (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

MORI (PD)

CATELLANI (Lega)

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 7378

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale 2023-2024 (art. 6, comma 5, L.R. n. 15/2018)". (144)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

DALFIUME (PD)

PICCININI (M5S)

CATELLANI (Lega)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

CALVANO, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 7463

Parere di conformità ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo Schema di modifica del Regolamento regionale n. 1 del 2 febbraio 2018 "Attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell'ecosistema acquatico e di disciplina della pesca, dell'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne, a norma dell'articolo 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11". (145)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MAMMI, assessore

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 7221

Progetto di regolamento d'iniziativa Giunta recante: "Modifiche al Regolamento regionale 31 ottobre 2007, n. 2 e ss.mm.ii.". (146)

(Esame articolato e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 7402

Relazione sulla clausola valutativa di cui all'art. 10 della legge regionale 10 dicembre 2019, n. 30 "Interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci - Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2014".

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

FACCI (Lega)

ROSSI (PD)

 

OGGETTO 5580

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere progetti che tutelino l'ambiente e l'ecosistema e al contempo il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale, limitando la proliferazione del granchio reale blu (Callinectes Sapidus) e delle altre specie aliene nel Mar Adriatico e sulle coste emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Rossi, Montalti, Bulbi, Zappaterra, Rontini, Costi, Fabbri, Dalfiume, Daffadà

(Ritiro)

OGGETTO 6962

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare misure per contrastare l'eccessiva proliferazione della specie alloctona invasiva del Granchio Reale blu Callinectes Sapidus, al fine di coniugare la tutela dell'ecosistema marino con la protezione e lo sviluppo economico della venericoltura. A firma della Consigliera: Evangelisti

(Ritiro)

Oggetto 7214

Risoluzione per impegnare la Giunta a pubblicizzare l'esistenza, le problematiche e le potenzialità connesse al Granchio blu e alle altre specie marine alloctone, al fine di coniugare la tutela dell'ecosistema marino con la protezione e lo sviluppo economico del settore ittico. A firma dei Consiglieri: Rossi, Evangelisti, Zappaterra, Pigoni, Zamboni, Piccinini, Rancan, Gerace, Amico, Castaldini, Mastacchi, Caliandro, Dalfiume, Pillati, Rontini, Fabbri, Sabattini, Mori, Bulbi, Montalti, Daffadà, Costi, Bondavalli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ROSSI (PD)

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 6659

Risoluzione per impegnare la Giunta affinché sia la Regione Emilia-Romagna ad assumere il ruolo di soggetto propositore della nuova figura professionale di "Capo Mugnaio – Responsabile di Produzione molitoria", al fine di generare ed inserire la nuova qualifica nel Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ), compiendo a tal fine tutte le attività prodromiche necessarie. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli, Delmonte, Catellani, Rancan, Facci, Pelloni, Bergamini, Montevecchi, Occhi, Rainieri, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

LIVERANI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

MALETTI (PD)

 

OGGETTO 7251

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore (6 V/m). A firma dei Consiglieri: Paruolo, Piccinini, Zamboni, Costa, Dalfiume, Montalti, Zappaterra, Pillati, Caliandro, Fabbri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

PARUOLO (PD)

ZAMBONI (EV)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Daniele (Lega)

PARUOLO (PD)

OCCHI (Lega)

CUOGHI (FdI)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 6942

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare una riflessione orientata alla tutela della sicurezza degli operatori di polizia locale e alla promozione del benessere lavorativo della categoria. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

MARCHETTI Francesca (PD)

CATELLANI (Lega)

 

OGGETTO 7240

Risoluzione per impegnare la Giunta a comunicare al Dipartimento amministrazione penitenziaria l'esigenza di una maggiore territorializzazione dei percorsi e a perseguire il progetto di riduzione da due a un reparto della ATSM (Articolazione Tutela Salute Mentale) di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

CATELLANI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 7211

Emendamento oggetto 5580

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 e dall’art. 69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,42

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 239 del giorno 21 novembre 2023.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alla seduta antimeridiana del 7 novembre 2023. Se non vi sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Ha giustificato la propria assenza l’assessore Lori.

Le informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

OGGETTO 7217

Parere di conformità ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo Schema di Regolamento in materia di valutazione ex-ante dell’impatto di genere sui progetti di legge regionale. (143)

(Continuazione discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora agli atti amministrativi, oggetto 7217: “Parere di conformità ai sensi dell’articolo 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di regolamento in materia di valutazione ex-ante dell’impatto di genere sui progetti di legge regionale”. Delibera di Giunta regionale n. 1272 del 25 luglio del 2023.

La Commissione per la parità di diritti delle persone ha espresso parere favorevole nella seduta del 28 settembre 2023 con la seguente votazione: 28 a favore, nessun contrario, 10 astenuti. Discussione generale aperta nella seduta pomeridiana del 25 ottobre 2023. Quindi, ricordo ai colleghi che siamo in discussione generale.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Riprendo il discorso dalla ultima seduta, quando avevamo iniziato a trattare l’oggetto, sottolineando alcuni aspetti e poi farò qualche ragionamento. Allora, innanzitutto è già stato detto da chi mi aveva preceduto che il regolamento in materia di valutazione ex-ante d’impatto di genere sui progetti di legge regionale assume l’aspetto di essere un unicum nel suo genere a livello europeo. Ci sono alcuni regolamenti altrove, penso in Spagna, se non sbaglio, che non trattano con la dovizia con cui il regolamento che abbiamo oggi in approvazione, abbiamo oggi da esprimere il parere di conformità, ha definito.

Arriva questo regolamento dopo che diverse volte, sia in Commissione Parità che in aula lo abbiamo promosso, lo abbiamo sostenuto con degli ordini del giorno e poi con un lavoro che è proseguito. Arriva e segna, dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, un discrimine importante rispetto a un prima e a un dopo, prima dell’approvazione e dopo l’approvazione.

Noi siamo abituati a ragionare in termini di misurazione di impatto soprattutto come pubblica amministrazione, come politica, nel momento stesso in cui la rivolgiamo a terzi. Noi chiediamo, per esempio, ai soggetti di Terzo settore di misurare il proprio impatto sociale delle loro azioni. Difficilmente la misurazione la rivolgiamo a noi stessi o, meglio, la concentriamo prevalentemente sulle politiche, che so, di bilancio, di risultato economico, di questioni che poco hanno a che fare sul tema dell’impatto.

Introdurre un regolamento che misuri l’impatto della legislazione regionale nelle sue varie forme, che siano leggi, ma che siano anche delibere, che siano anche provvedimenti amministrativi, credo che sia una modalità positiva non solo di avere un risultato al termine, cioè non solo di misurare al termine del procedimento quali sono stati i risultati raggiunti, ma di avviare un processo di riflessione, di orientamento anche delle politiche, positivo e sicuramente attivo, che ci consente, per quanto riguarda le politiche di genere, di mettere a fuoco e meglio quelle che sono alcune delle questioni che probabilmente, a volte, con illustrazioni fatte prevalentemente a parole, difficilmente troviamo immediatamente riscontrabili negli atti che ne seguono.

Introdurre la misurazione dell’impatto ex-ante, cioè prima dell’adozione della politica stessa, significa porsi nelle condizioni di attivare una serie di criteri, così come sono riportati all’interno dell’atto che ci troviamo a discutere, per fare queste valutazioni e ci consente eventualmente anche di correggere, precedentemente all’approvazione della politica, gli eventuali errori. Io penso, è stata trattata in aula, scusate, in Commissione, dalla consigliera Mori, la conseguenza dell’iscrizione presso il Registro unico del terzo settore dell’Unione donne d’Italia, che trova un elemento discriminatorio nell’applicazione della norma nazionale. Porsi il tema anticipatamente probabilmente ci consente di scrivere la norma in maniera tale che quella discriminazione non si vada a determinare.

Quindi, è un supporto ai processi e alle politiche importante, spesso e volentieri richiesto a soggetti terzi che hanno a che fare con la pubblica amministrazione, quasi mai alla pubblica amministrazione, per restituire una dignità al nostro agire anche amministrativo e quindi per riuscire a far combaciare ancora meglio quelli che sono i principi di carattere generale con la loro traduzione in atto.

In particolar modo oggi abbiamo aperto la seduta d’aula con un minuto di silenzio in ricordo delle ormai 105 vittime di femminicidio in Italia. Oggi, che di fronte allo scempio che è stato perpetrato nei giorni passati di una ragazza gettata in un burrone, sembra che le politiche pubbliche siano costantemente fallendo rispetto a un contrasto alla violenza di genere.

Quindi, è necessario interrogarsi sull’efficacia delle politiche pubbliche. La valutazione di impatto di genere credo che ci aiuti materialmente a valutare, antecedentemente alla loro adozione, quanto e come i risultati possano essere attesi. Successivamente, una volta che abbiamo questi elementi, misuriamo questi criteri, riuscire a capire laddove è necessario correggere la rotta.

Il Regolamento arricchisce la qualità legislativa dell’agire nostro regionale, arricchisce la qualità dell’azione politica in chiave trasversale. Abbiamo sempre detto che le politiche di genere debbono essere trasversali a tutte quante le azioni di pertinenza e di competenza della Regione Emilia-Romagna.

Credo che attivare uno strumento di questo tipo ci permetta di misurare dalla tutela del paesaggio, alle case protette, fino alla politica industriale, quali possono essere gli strumenti che possiamo mettere in campo per ridare, anzi conferire dignità piena a un pezzo di società così importante come quello femminile.

Rappresenta un mutamento di ottica ulteriore che ci accompagna verso, io credo, un futuro paritario più pienamente paritario e che, rispetto a quanto anche dai banchi dell’opposizione è stato detto l’altra volta, cioè come e quanto ci abbiamo messo per arrivare a questo provvedimento, e soprattutto con chi lo abbiamo misurato, vorrei fare due ultime considerazioni prima di chiudere.

Il primo. Essendo materia inedita l’accuratezza con la quale è stato istruito il percorso ed è stato definito nei dettagli e nei criteri ha richiesto senz’altro un tempo suppletivo di riflessione e approfondimento, tale per cui l’oggetto che oggi ci troviamo a discutere è un oggetto ponderato, ragionato, misurato anche nella sua costruzione. L’identificazione dei criteri per la valutazione dell’impatto è una delle cose più complesse da determinare, perché non può essere solo ed esclusivamente quantitativa. Il meccanismo di misurazione qualitativo ha bisogno di essere accompagnato da dei criteri di carattere oggettivo, e quindi ha bisogno anche di una sua gestazione tale per la quale, al di là dell’impegno preso all’interno di quest’aula, per arrivare oggi alla sua approvazione abbiamo avuto la necessità di misurarci. È una politica nuova, inedita, non raffrontabile con altre presenti. Da questo punto di vista, credo che il tempo abbia giocato dalla nostra parte, anziché costituire elemento di ritardo.

Così come la questione del confronto con le persone... Vorrei ricordare, al di là della discussione che, per esempio, in Commissione Parità abbiamo condotto attorno a questo oggetto, così come a tanti altri che riguardano la Commissione Parità, la innervatura in quelli che sono gli atti programmatori di questa Regione Emilia-Romagna, dal Patto per il clima e per il lavoro al Documento strategico regionale, ai Piani regionali per i fondi strutturali europei. Penso all’FSE e al FESR. La questione di genere l’abbiamo sempre inquadrata e introdotta all’interno di quei contesti, che si rivolgono, sostanzialmente, alla generalità, quindi alla questione di genere nel suo complesso, che non hanno meccanismi di rappresentanza per delega crescente e sufficiente per dire che quello è il soggetto unico depositario o che quelli sono i soggetti unici depositari di una sensibilità che altrove non può essere ricavata.

Noi abbiamo bisogno di costruire una capacità legislativa e amministrativa adeguata ai tempi, rispettosa delle differenze di genere e rispettosa di quelle che sono le condizioni materiali delle persone, che vanno assolutamente superate. Per questo credo che questo passaggio sia assolutamente centrale e importante con l’approvazione di questo Regolamento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Il voto di Europa Verde non può che essere, ovviamente, positivo. Non può non essere positivo perché questa delibera, questo percorso di valutazione ex-ante di impatto di genere nasce, tra l’altro, da una mia interrogazione, con la quale avevo sollecitato l’introduzione di un sistema di analisi simile.

Dov’è l’originalità di una valutazione ex-ante? Che prima di decidere se prendere o meno una misura, si valuta l’impatto, in questo caso di genere. Ovviamente, è uno strumento complesso. Non è che oggi l’Assemblea delibera l’approvazione, spero, di uno strumento di routine. Questo, anzi, è uno strumento innovativo, che penso farà scuola anche per altre Regioni. Non mi risulta sia presente in nessuna legislazione regionale, tantomeno nazionale.

L’impatto di genere ‒ vorrei dire un’altra cosa ‒ non è tendenzialmente a favore di un genere. In quanto impatto di genere, valuta quale genere è più interessato dal provvedimento. Quindi, non va visto come un qualcosa di discriminatorio a vantaggio delle donne e contro gli uomini. Non è un classico provvedimento ‒ come si suol dire ‒ di positive discrimination, cioè di discriminazione positiva, proprio per aiutare il genere socialmente ancora più svantaggiato a superare il gap dello svantaggio. È uno strumento che, in maniera neutra, valuta chi sarà più beneficiato o chi sarà più danneggiato da un provvedimento. Essendo ex-ante, è utile, come analisi, magari per fermare un processo legislativo che possa portare a risultati contraddittori o negativi.

La struttura che ha elaborato questo strumento va non solo ringraziata, ma proprio elogiata. Non era semplice metterlo in piedi. Anche perché, ripeto, non ci sono punti di riferimento.

È positivo che la Regione affronti questa che sicuramente sarà un’ulteriore complicazione nella elaborazione di leggi e, poi, nell’arrivare all’approvazione e, prima ancora, al finanziamento. Però sicuramente è uno strumento innovativo che ci aiuterà in questa strada difficile. Purtroppo, l’ultimo dato agghiacciante di questo femminicidio è che siamo oltre quota 100 già quest’anno. Questo, probabilmente, ha avuto tanta attenzione perché si era creata l’attenzione prima su dove fossero finiti quei due ragazzi. Chiunque di noi ha un minimo di buonsenso, alla sparizione, sapendo che lui era l’ex e che era caratterialmente non adattabile a una situazione di ex, poteva capire come sarebbe finita. Io non mi sono meravigliata. Al massimo pensavo che potesse far fuori anche se stesso. A quel punto lì, ha preferito, invece, sopravvivere a quello che aveva fatto.

Siamo in una situazione veramente ancora di squilibri derivanti da una cultura patriarcale, che purtroppo ‒ vediamo ‒ ha intaccato anche le giovani generazioni, le quali in molti casi non sono abituate al rifiuto. Tutto deve andar bene, non sono educati a dei no. Perché non sono educati a dei no? Perché sono anche spinti al massimo della prestazione e non vengono educati al fatto che ti può capitare che qualcosa va storto, per questo non sei una nullità. Questo cliché, diciamo, nelle dinamiche maschio-femmina, purtroppo, sta riguardando anche proprio i rapporti di sopraffazione della parte maschile su quella femminile.

Quindi, davvero c’è tanto da lavorare. Io non sono tra quelli che pensano che siamo all’anno zero. Io penso, purtroppo, che tutti gli strumenti che abbiamo messo in campo non reggono alla concorrenza di queste distorsioni educative, che, appunto, non allenano già i più piccoli ad accettare i rifiuti, ad accettare i no, ad accettare i passi falsi. Certo, se vengono compressi che tutto deve andar dritto, non impareranno mai. Però ricordiamoci che in queste dinamiche non abbiamo mai visto delle ragazze che uccidono l’ex solo perché son state rifiutate. Quindi, c’è un qualcosa di più in questa incapacità ad accettare i rifiuti e i passi negativi.

Intanto, con questa legge la Regione Emilia-Romagna butterà un fuoco in più, una luce in più sui propri provvedimenti, proprio nell’ottica del superamento dei gap di genere.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Vorrei ringraziare i colleghi e le colleghe per la discussione che si è sviluppata. Senza avere la presunzione, ovviamente, di convincere nessuno, però mi prime riconoscere la qualità di questo provvedimento, che proprio nella maturazione approfondita, che ha visto applicati molti tecnici e molti giuristi, ha dato il senso di uno strumento che davvero segnerà anche un cambio di paradigma, ecco, non soltanto nella qualità della programmazione e della legislazione, ma proprio anche della profondità di lettura dei provvedimenti e dei possibili effetti che i nostri provvedimenti possono sviluppare.

Lo dico perché non voglio trattarlo esclusivamente come uno strumento tecnico e quindi in modo tecnicistico, però l’effettività e l’accountability della nostra legislazione è un elemento molto importante. Chi mi ha preceduto ha richiamato i termini così drammatici dei pensieri che stamattina abbiamo consegnato al tema della violenza sulle donne. Allora io non voglio fare di tutta un’erba un fascio, perché il provvedimento ha un suo profilo molto importante e a 360 gradi, però voglio spiegarmi rispetto al fatto che anche questo può essere uno strumento che attiene e che può confermare, consolidare, rafforzare la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni.

Se è vero che la violenza sulle donne è comunque la punta di un iceberg, che viene nutrito da discriminazioni costanti e da posture di squilibrio in qualche modo nella società, è chiaro che avere una lettura più appropriata, più approfondita degli effetti prima che questi avvengano, può effettivamente, nell’ambito di una considerazione che io ritengo molto vera, cioè che le leggi non sono neutre, ma hanno sempre degli effetti per qualcuno e per altri, che noi confermiamo, consideriamo e vogliamo che siano sempre i migliori possibili, ma possono anche non esserlo, ebbene, questo tipo di regolamento, questo tipo di approccio da parte dell’organizzazione, della struttura della Regione può alimentare un’appropriatezza e una qualità della legislazione, che io ritengo sia veramente un passo in avanti.

Lo dico perché, anche rispetto alle nostre leggi quadro, qualche volta si è avuta l’impressione e sono state commentate come delle leggi bandiera, delle leggi che poi alla fine servono a poco. In realtà quelle che noi possiamo mettere in atto grazie al grado di maturità della nostra comunità regionale e anche di quest’Assemblea, pur con diversi, semmai, accenti, sono leggi che rafforzano un quadro d’insieme, perché se una cosa è chiara a tutti, dal quadro internazionale, all’Europa, all’Italia e finanche alla nostra Regione, è che solo un sistema consapevole a 360 gradi degli elementi discriminatori della nostra società riesce ad attuare appieno l’articolo 3 della Costituzione, ad affermare e a realizzare il principio di uguaglianza, e quindi, in fondo anche a prevenire meglio e a contrastare la violenza sulle donne.

Lo dico perché, se non ci fosse questa coerenza di cammino rafforzato, non sarebbe neanche necessario sforzarsi così tanto, con una tecnica amministrativa così raffinata. È chiaro che siamo all’inizio di un percorso e le schede, che andranno collegate quando noi lo vorremo, quando la Giunta lo vorrà, ai progetti di legge che in qualche modo devono avere questa appropriatezza e quindi possono avere questa valutazione. Ritengo che saranno progetti di legge veramente esemplari rispetto ad un passaggio che non è né ordinario (qualcuno l’ha definito rivoluzionario), né semplice.

Certamente ci sarà uno sforzo organizzativo, ma credo che sia chi voterà a favore, sia chi invece lo contrasterà potrà andare orgoglioso del fatto che, oltre alle parole, oltre ai pensieri profondi e pesanti sulla violenza contro le donne e contro le discriminazioni, ci sono anche delle azioni, delle azioni amministrative di qualità, che possono essere assunte oggi dalla Regione Emilia-Romagna, speriamo domani dal Governo del Paese. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche i colleghi che sono intervenuti. Io sono già intervenuta nel dibattito la volta precedente, semplicemente per dire che il voto che esprimeremo non è tanto collegato al tema di genere oppure a quello del femminicidio, che oggi abbiamo toccato e che probabilmente c’entra soltanto marginalmente, però è il tema del giorno e quindi capisco anche che i colleghi lo vogliano inserire dappertutto.

Il voto che noi esprimeremo è in realtà un voto tecnico, un voto sul Regolamento, sullo schema del Regolamento, circostanza che avevo già palesato nella precedente audizione e che dico anche questa volta, perché mettete insieme indeterminabile nella misurazione, occorrono dei criteri oggettivi faticosi, occorre una necessità di gestazione, occorre accuratezza, occorre ponderazione.

Io anche l’altra volta avevo detto che però non avete sentito le associazioni, che invece avrebbero avuto tanto da dire su questo Regolamento, quindi oggi, a nostro modo di vedere, questo schema, che non è altro che una bozza, perché purtroppo è talmente complesso da essere una bozza, pur trovando condivisione anche rispetto alle parole della collega Mori, per noi non è votabile, perché in realtà non è chiaro e soprattutto ci manca una parte.

In Commissione si era detto “sì, li ascolteremo, ne riparleremo”, però approviamo la bozza oggi, quindi è inutile che poi sentiamo l’associazione che deve intervenire soltanto successivamente.

Il voto che esprimeremo quindi è un voto non nel merito, nel contenuto di per sé, ma soprattutto nel metodo, quindi nello schema, nella bozza di Regolamento, che per noi in realtà non è così chiara come dite voi.

Peraltro – ve ne do atto ‒ ammettete la complessità dell’argomento, che è assolutamente innovativo, quindi a nostro modo di vedere forse la gestazione doveva essere un pochino più lunga. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Il nostro voto sarà favorevole allo schema di Regolamento.

Credo, e oggi ne abbiamo anche in parte discusso, ad un certo punto fatto il lavoro, istruita la pratica, fatta la scelta politica di andare in questa direzione, questo Regolamento approda oggi in aula. È uno strumento aggiuntivo di cui ci dotiamo. Ritengo anche positivo per le ragioni che ho espresso nel mio intervento precedente.

Delle due l’una, o ci abbiamo messo troppo, o ci mettiamo troppo poco, consigliera Catellani.

Credo che siamo arrivati a un punto positivo e determinante per quanto riguarda il nostro agire sia amministrativo che politico.

Senz’altro la difficoltà dell’individuazione dei criteri è qualcosa che accompagnerà qualsiasi elemento di valutazione di impatto.

Essendo un Regolamento avremo anche modo, nelle varie modalità, di poterlo aggiornare mano a mano che anche la società muta, cambia e la nostra legislazione va a implementarsi.

Penso che però introdurre uno strumento di questo tipo all’interno del processo di costruzione legislativa ci aiuti a fare qualche riflessione in più rispetto ad alcune scelte che a volte potrebbero risultare negative per una parte della nostra popolazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri in dichiarazione di voto, nomino Bondavalli, Daffadà e Cuoghi scrutatori.

Mettiamo in votazione per alzata di mano l’atto amministrativo oggetto 7217.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 7217 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 7378

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale 2023-2024 (art. 6, comma 5, L.R. n. 15/2018)”. (144)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 7378, proposta d’iniziativa della Giunta recante: Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale 2023-2024, articolo 6, comma 5.

La Commissione Statuto e Regolamento ha espresso parere favorevole nella seduta del 29 settembre 2023 con la seguente votazione: 29 voti a favore, nessun contrario e 15 astenuti.

Siamo in discussione generale.

Consigliera Dalfiume, prego.

 

DALFIUME: Grazie, presidente.

Parlare del programma 2023-2024, del programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 15/2018, significa, fondamentalmente, entrare nell’argomento della democrazia partecipativa.

Questo è un argomento, un tema in costante evoluzione sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista normativo. Quali sono i riferimenti normativi importanti per noi in questo momento? L’articolo 118 della Costituzione. A seguito della modifica relativa al tema della sussidiarietà, che è stata introdotta nel 2021, questo articolo stabilisce che Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà.

L’altro riferimento, ovviamente, sta nel già citato articolo 5 della legge regionale del 2018. Il concetto di democrazia partecipativa è relativamente recente. È comparso, non a caso, parallelamente alla crisi della rappresentanza democratica nei vari Paesi, dove paiono sorpassati gli strumenti usuali rispetto alle sfide e alle richieste dei diversi attori della società.

Allo stato attuale, nella nostra Regione questo tema della partecipazione è uno dei quattro processi trasversali che sono stati individuati dal Patto per il lavoro e per il clima insieme alla trasformazione digitale, alla semplificazione e alla legalità, che definiscono gli obiettivi e le dinamiche del sistema regionale.

Anche il DEFR 2023-2025 evidenzia l’importanza del coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder nei processi decisionali pubblici come un obiettivo trasversale.

Oltre a questo richiamo all’obiettivo strategico trasversale in tutte le politiche della Regione Emilia-Romagna. vorrei ricordare, prima di entrare nel merito del programma 2024, che proprio nelle sedute, nelle sessioni di discussione che abbiamo fatto in Commissione I ci si è molto concentrati sulla pubblicazione dei bandi, sulla distribuzione di risorse, per distribuire il più possibile queste possibilità, ma il programma regionale sia della Giunta che dell’Assemblea legislativa, per quanto riguarda la partecipazione, mi permetto di dire, è molto più ricco e più importante.

La Regione Emilia-Romagna, ad esempio, partecipa già da tempo e fa parte dell’Associazione italiana per la partecipazione pubblica, che è una APS fondata nel 2011 che ha come scopo quello di promuovere e migliorare la pratica della partecipazione pubblica e della democrazia deliberativa da parte di soggetti individuali, collettivi e istituzionali in relazione a questioni di interesse pubblico ai diversi livelli di governo. Tutto questo, e questo è un aspetto che mi intriga molto, non per scavalcare le sedi istituzionali e della rappresentanza, ma proprio per rivitalizzare la democrazia rappresentativa.

Credo che questa premessa, questa cornice, secondo me, ci aiuta a meglio comprendere quello che è stato fatto in questi anni e quello che la nostra Regione si accinge a fare. Scorrendo semplicemente il sommario della relazione annuale relativa alle attività svolte nel 2022, che è stata presentata nel corso del 2023, troviamo tantissime azioni, tantissimi capitoli, potremmo dire, di attività promosse che riguardano la partecipazione e che sono promosse dalla nostra Regione.

Al primo punto troviamo, appunto, partecipazione in Emilia-Romagna. In questa prima parte della relazione relativa al 2022 si rende conto dei bandi che sono stati emanati, di come sono state distribuite ed utilizzate le risorse. Si rende conto dei soggetti pubblici, ma anche di promozione sociale e del Terzo settore che hanno proposto dei progetti in questo senso e quindi delle finalità e degli scopi. Soprattutto si dà conto anche dell’attenzione che in questi progetti… Rispondendo a quelle che erano le priorità indicate dalla Regione Emilia-Romagna, tantissimi di questi progetti di partecipazione riguardano il tema ambientale, della sostenibilità, delle comunità energetiche, insomma, tutto quello che rientra nelle priorità anche del mandato di questa Regione.

Si parla di collaborazioni istituzionali a supporto dell’ecosistema partecipativo. Si parla di Piano triennale della formazione e i dati ci dicono che la partecipazione alla formazione sulla partecipazione, e non è un gioco di parole, si è incrementata in questi anni e questo è un dato estremamente interessante.

 Si parla anche di partecipazione digitale, delle piattaforme, delle community, delle comunità di partecipazione.

 È stato inoltre istituito un Osservatorio della partecipazione e organizzata la Giornata della partecipazione 2023, che si è svolta qui a Bologna presso la Regione Emilia-Romagna il 22 settembre scorso.

Prima di entrare nel tema, nelle finalità, negli obiettivi prioritari del programma 2023-2024, un’altra cosa che a mio avviso vale la pena di sottolineare è che, ogni volta che la Regione mette a bando delle risorse per raggiungere determinate finalità, lo scopo nell’interesse pubblico non è solamente quello di assegnare risorse e far partire progetti, ma è quello di sviluppare, arricchire, diffondere delle metodologie, dei contenuti, delle buone pratiche,

Se attraverso i bandi e lo sviluppo di questi progetti non si creano nuove competenze e nuove metodologie o non si consolidano queste che sono già state sperimentate, questi investimenti non avrebbero lo stesso significato.

Leggiamo invece dalla relazione delle cose già fatte (approcci, distinzioni tra i vari strumenti della partecipazione, metodologie) l’utilità di avere anche dei facilitatori, dei soggetti preparati, altrimenti staremmo parlando di qualcosa di assolutamente spontaneistico, ma non strutturato e supportato.

Nel programma del prossimo anno si confermano come obiettivi prioritari la promozione dell’innovazione sociale e istituzionale, contribuire ad una maggiore coesione sociale, sostenere l’impegno delle persone nella cura dei beni comuni, e questo non è importante solo quando ci troviamo di fronte a un’emergenza e tutti si rimboccano le maniche o si infilano un paio di stivali per andare a togliere il fango, ma anche in tempi normali, quando siamo fuori dall’emergenza e il rischio è quando i cittadini si disaffezionano al bene pubblico, perché ne risente complessivamente tutta la collettività.

Gli strumenti che vengono riproposti sono le attività della clausola valutativa, il nuovo bando regionale che individua nuovi criteri per diffondere al massimo e consentire anche ai piccoli Comuni di partecipare ai bandi.

Si conferma la convenzione all’Associazione Italiana della partecipazione. Si confermano le comunità, attualmente ne sono attive quattro, le comunità di pratiche partecipative, e tutta una serie di iniziative di comunicazione, nonché – questo è anche un altro progetto molto interessante - la partecipazione al progetto nazionale OGP, Open Government Partnership, cioè la collaborazione per condividere i progetti e le attività tra le varie Istituzioni.

Direi che, senza entrare nel dettaglio, mi fermo qui e vi ringrazio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ricordo che siamo in discussione generale. Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Parliamo oggi di uno strumento, visti i tempi che stiamo vivendo e che ci vedono come società spesso contrapposta, dovuti anche alla pervasività dei social che ci accompagnano ormai quasi quotidianamente nelle nostre giornate, credo che potersi appoggiare su uno strumento di questo tipo sia assolutamente positivo.

L’atto di cui discutiamo oggi fa riferimento alla legge 15, la legge sulla partecipazione che è stata di recente attualizzata, grazie anche a un mio emendamento che ha voluto in qualche modo ricomprendere quella che è un’esigenza trasversale che coinvolge anche e soprattutto le nuove generazioni.

Abbiamo infatti previsto alcune premialità per le iniziative finalizzate alla transizione ecologica direttamente in legge. Questo è sicuramente un punto qualificante e positivo.

Lo dico anche alla luce dei risultati che sono stati presentati e che sono emersi dall’ultimo bando, che da questo punto di vista è stato un vero e proprio successo.

Io all’epoca presentai un ordine del giorno per chiedere di puntare soprattutto sul tema delle Comunità energetiche. Sapete che è un tema che coinvolge tutta una serie di soggetti che devono trovare in qualche modo un punto di accordo all’interno di un percorso condiviso.

 È stato un successo da questo punto di vista sia per quanto riguarda la partecipazione degli Enti locali, quindi i soggetti pubblici, ma anche di soggetti privati, associazioni, imprese. Naturalmente, la Regione Emilia-Romagna ha fatto la propria parte, però purtroppo oggi dobbiamo fare i conti con un impegno che non è reciproco dal punto di vista nazionale, perché, come tutti sapete, le comunità energetiche, strumento fondamentale per rispondere alla necessità di questa Regione, di cui abbiamo parlato anche questa mattina, quindi faccio riferimento, ovviamente, ai cambiamenti climatici, lo strumento delle comunità energetiche a livello nazionale è fermo, perché mancano ancora i decreti attuativi.

Continuiamo a dircelo da mesi e mesi, abbiamo un ministro che continua a dire che i decreti stanno uscendo, che sono prossimi a uscire, che devono uscire entro la fine del mese, non si sa di quale anno a questo punto, perché, purtroppo, ancora questi decreti attuativi non ci sono, tenendo fermi anche i percorsi partecipati virtuosi, messi in campo dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il bando della partecipazione e attraverso il bando relativo alla legge specifica delle comunità energetiche che fa riferimento ai fondi del FESR.

Tutto questo in questo momento è congelato, perché purtroppo mancano ancora i decreti attuativi.

Oggi arriviamo con un po’ di ritardo all’approvazione del programma, l’auspicio è che in breve tempo si possa far uscire i nuovi bandi, che, come dicevo, terranno conto anche di questa nuova sensibilità, di questa nuova esigenza di avere una maggiore attenzione per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica.

Come ho avuto modo di ribadire in questa, ma anche in altre occasioni, anche in altri momenti pubblici, io mi auguro che questa sia una legge sempre più finanziata, sempre più inclusiva e sempre più partecipata, perché, come ricordavo in premessa, è uno strumento che concilia al dialogo e al confronto, a cui oggi non siamo più abituati. È quindi anche un esercizio, se vogliamo, civico con cui dobbiamo riprendere consapevolezza e attitudine al confronto. Questo è uno strumento sicuramente positivo, che ci consente di andare in questo senso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche la presidente di Commissione, Silvia Piccinini. La partecipazione è importante. Ne abbiamo parlato in Commissione quest’anno, ma anche lo scorso anno abbiamo tanto dibattuto anche con la collega Piccinini. Sicuramente, il lavoro fatto quest’anno, anche dagli uffici, è stato un lavoro egregio, che stimiamo e, chiaramente, verso il quale facciamo un plauso. È, però, pendente una trattativa. Quindi, il nostro voto è necessariamente un voto di astensione. Silvia Piccinini lo sa perché ho chiesto più di una volta, ma sarò accontentata, lo so, di questo non ho alcun dubbio, di poter verificare personalmente uno di questi strumenti partecipativi. Leggerlo sulla carta, vedere delle slide o vedere dei numeri, che spesso, quantomeno l’anno scorso, sicuramente non erano perfettamente rispondenti alle richieste nostre (quest’anno lo erano molto di più), poter partecipare direttamente a un procedimento di partecipazione ‒ scusate il gioco di parole ‒ per noi risulta essere fondamentale. Anche perché l’opposizione, tendenzialmente, è tagliata fuori da questi processi. Quindi, ci teniamo almeno una volta a venire.

Ben venga il lavoro fatto, però il voto è di astensione proprio perché è pendente questa trattativa. Stiamo aspettando di poter partecipare direttamente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ringrazio la collega Catellani. Visto che mi chiama in causa, ne approfitto per assicurare che, da questo punto di vista, c’è un dialogo in corso, sia con lei che con gli uffici che con l’assessore Calvano, per provare a costruire almeno due momenti sui territori per andare a toccare con mano il risultato di queste esperienze. Da questo punto di vista, come già detto, peraltro, anche in Commissione, ma lo voglio ribadire anche qui... Penso siano momenti utili a tutti. Noi qui legiferiamo, programmiamo e poi, spesso e volentieri, ci manca la concretezza di quello che viene messo a terra sui territori.

È con piacere che lavoro, lavoreremo, anche insieme alla collega, con cui ci siamo confrontati e continueremo a confrontarci, per costruire questi due momenti, per poter, come dicevo prima, toccare con mano e anche interloquire con i soggetti che sono coinvolti rispetto agli esiti e ai percorsi che stanno venendo avanti sui territori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Il parere e il voto di Europa Verde sono favorevoli a questo documento. Negli obiettivi vengono citati gli obiettivi, appunto, del programma di iniziative della Giunta finalizzato al sostegno della partecipazione 2023-2024. Vengono citati tre documenti chiave dell’indirizzo politico regionale: il Patto per il clima, il DEFR, il programma di mandato. La transizione ecologica viene indicata come di importanza prioritaria e trasversale in quanto presente in tutti e tre i documenti citati.

Senza che io adesso scenda nel dettaglio, voglio solo richiamare alcuni principi base. La partecipazione ha un senso se coinvolge davvero i cittadini in un processo di co-decisione, sennò è un assistere ed esprimersi su decisioni già prese, la cosiddetta DAD, decide, announce, defend. Prima decidi poi annunci in un’assemblea pubblica che cosa hai deciso di fare e difendi, ossia non accetti modifiche a quello che hai deciso. Questa è una pseudo partecipazione. Al massimo è un’informazione civica.

Invece, il programma della Giunta tende proprio ad attivare una partecipazione co-decisionale, come peraltro si fa con tanti strumenti che, per esempio, sono nel manuale delle pratiche partecipative che la Regione ha tradotto nel 2010 dal tedesco, il manuale è a opera di Patrizia Nanz, che, appunto, indica tutte le varie modalità.

Io voglio solo aggiungere, dando evidenza a due risoluzioni di Europa Verde in questo campo: una, la risoluzione che propone alla Giunta di valutare l’attivazione di un’Assemblea regionale dei cittadini sul clima. Cosa significa? Creare uno strumento antagonista rispetto all’organo elettivo che è l’Assemblea? Ovviamente no. Veniva già richiamato dalla consigliera Dalfiume il fatto che assistiamo, ma questo ormai è sotto gli occhi di tutti, a un calo di partecipazione al momento elettorale davvero preoccupante, perché segnala insoddisfazione, distacco degli elettori, quindi dei cittadini e delle cittadine, dal momento elettorale, in cui si scelgono i propri rappresentanti nelle Istituzioni.

Questo disagio va colto anche, appunto, tramite l’offerta di strumenti alternativi, ripeto, alternativi che arricchiscono, non che sono in contrasto con gli iter decisionali delle Istituzioni. Uno di questi, appunto, è l’Assemblea dei cittadini, che nella mia risoluzione è declinata in funzione di un ascolto di proposte per quanto riguarda il contrasto dei cambiamenti climatici, come si fa in tanti Paesi del mondo. Lo fa la Germania, l’ha già fatto la Francia di Macron, quindi non la Francia di un garibaldino dell’ambientalismo. Macron è quanto di più centrista ci possa essere in Francia adesso. Lo fa a Bologna, l’ha fatto anche Milano.

È un modo qui di ascoltare, ma, ripeto, in forma attiva, e di raccogliere proposte, che poi possono essere respinte naturalmente, spiegando perché vengono respinte. Non è che è obbligatorio poi coglierle, ma è anche un momento di coinvolgimento, di condivisione della centralità che oggi deve avere la crisi climatica nelle politiche della Regione.

Ricordiamo che su questo ci son stati dei ragazzi e delle ragazze di Extinction Rebellion, che addirittura hanno attivato uno sciopero della fame per arrivare ad avere questa Assemblea. Ci tengo a chiarire che la mia risoluzione è depositata dal dicembre dell’anno scorso. Quindi, aveva seguito un percorso proprio, che era seguito a un’interrogazione che avevo fatto all’assessore per il bilancio e la partecipazione Calvano, che mi aveva espresso volontà collaborativa per arrivare ad attivare questo strumento.

L’altra risoluzione che abbiamo presentato come Europa Verde è quella che invita la Giunta, ma anche l’Assemblea, a proporre e implementare misure che vadano nella direzione proposta dall’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze. Questa risoluzione è stata inviata anche all’ANCI e all’Ufficio scolastico regionale, in modo che si favorisca l’assunzione di alcuni provvedimenti che questi ragazzi e queste ragazze, che abbiamo incontrato l’anno scorso, con un lavoro fatto in tante scuole attraverso l’Emilia-Romagna hanno portato all’attenzione dell’Assemblea legislativa, proposte che avevano, come perno di nuovo, le politiche ambientali.

Oggi i giovani, siano Extinction Rebellion, siano quelli di Ultima Generazione, che forse attuano le forme di protesta che sono più invise alla popolazione per certi aspetti, però anche questa Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, siamo in una fascia di età pre universitaria… Tutto questo ci dimostra che i giovani oggi sono veramente preoccupati per il loro futuro. Lo vedono veramente a rischio.

Si parla anche di eco-ansia, quindi un’ansia proprio legata agli aspetti ambientali, ai punti interrogativi che vedono sul loro futuro.

Del resto, non facciamo altro che arrivare a dei mesi record della temperatura, prima è stato settembre, poi è stato ottobre, adesso è novembre. Stamattina l’ultima notizia è che il 2023 è l’anno record per l’aumento della temperatura.

Non è per fare il solito intervento su questo, ma per ricordare che da parte dei giovani, ce lo dimostrano tutti questi casi che ho citato, c’è una grandissima attenzione, perché c’è una grandissima preoccupazione per il loro futuro.

Detto questo, il voto di Europa Verde è favorevole al programma, perché vediamo proprio la volontà di fare dei bandi che attivino una vera partecipazione e non solo l’ascolto dei cittadini rispetto a decisioni già prese.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri interventi in discussione generale? Non ci sono interventi in discussione generale, quindi chiedo alla Giunta. Assessore Calvano, prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio i consiglieri che sono intervenuti e soprattutto grazie al lavoro che gli uffici della Regione Emilia-Romagna, impegnati nel redigere, monitorare e implementare il programma di partecipazione, stanno facendo. Un lavoro credo egregio, come emerge dai numeri, come emerge anche da quello che abbiamo visto nella clausola valutativa della legge che abbiamo discusso un po’ di mesi fa. Una legge oltretutto che è quasi un unicum nel panorama delle Regioni italiane, che ha determinato anche importanti momenti di confronto con altre realtà regionali, sia nazionali che di livello europeo.

È un programma, quello che andiamo a presentare nella giornata di oggi, che abbiamo già discusso in Commissione, che si tradurrà ovviamente in un bando che uscirà immediatamente dopo questa discussione, dopo questa approvazione. È, ripeto, un programma che prosegue lungo la traccia assegnata negli anni scorsi ma che viene ulteriormente implementato.

Viene implementato perché si dà conto, all’interno di quello che è il programma, anche delle attività che Regione in via diretta svolge dal punto di vista della partecipazione.

Parlo del programma YOUZ, rivolto alle giovani generazioni, del Piano di tutela delle acque, della strategia regionale per l’Agenda 2030, dei contratti di fiume, del progetto Phoenix, del progetto sui cambiamenti climatici, il progetto Che costa sarà, il Documento triennale di programmazione per la cooperazione internazionale, nonché il Piano regionale integrato dei trasporti.

Sono tutti strumenti di programmazione della Regione Emilia-Romagna e altre attività, che determinano un ampio coinvolgimento dei cittadini nelle scelte che la nostra Regione mette in campo.

Dobbiamo accontentarci di quello che stiamo facendo? No, io credo che si possa dare ulteriore implementazione a questi processi partecipativi. Abbiamo condiviso un mandato con gli uffici che se ne occupano per prendere in considerazione le politiche di partecipazione che sta mettendo in campo l’Unione europea sui suoi strumenti, politiche di partecipazione (guardo la consigliera Zamboni) che passano anche attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini.

Credo che le sperimentazioni fatte in Europa da questo punto di vista siano sperimentazioni che dobbiamo guardare con grande interesse, perché proiettano anche l’Emilia-Romagna su questi temi in un contesto europeo che è assolutamente all’avanguardia, nel quale siamo e vogliamo rimanere e dare il nostro contributo.

In tal senso, il programma incentiva ulteriormente anche nuove modalità di far partecipare i cittadini. In particolare, stiamo ulteriormente implementando la piattaforma di partecipazione digitale a questi progetti, in modo tale che la modalità di coinvolgimento dei cittadini possa essere una modalità che sfrutti al meglio le nuove tecnologie.

I progetti che utilizzeranno la nostra piattaforma di Democracy verranno ulteriormente e particolarmente premiati dal bando di immediata uscita nei prossimi giorni.

Ci siamo dati in questo programma una serie di criteri di indirizzo, sulla base dei quali verranno valutati i progetti. Il primo è legato, ovviamente, alla capacità di queste progettualità di creare valore pubblico attraverso il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni, la promozione della parità di genere e delle politiche a sostegno della transizione ecologica.

Mi ricollego alle parole della consigliera Piccinini, l’anno scorso abbiamo inserito questo elemento tra quelli prioritari per quanto riguarda le progettualità che dovevano essere messe in campo. Ha avuto indubbiamente effetto, perché oltre un terzo dei programmi ha avuto a che fare con la promozione delle comunità energetiche, in stretta sinergia con la normativa che pochi mesi prima avevamo approvato proprio in quest’aula.

Rispetto al tema del valore pubblico, verranno premiate anche le proposte che hanno un obiettivo di trasformazione e che risultano propedeutiche a opere di trasformazione, interventi, progetti di trasformazione delle realtà comunitarie, anche attraverso un collegamento e un’integrazione di questi progetti con quelli che sono altri programmi di carattere regionale (le comunità energetiche, la rigenerazione urbana e altre progettualità che la Regione ha).

Tra i criteri di indirizzo abbiamo inserito anche la capacità di determinare innovazione sociale. Su questo vengono introdotte, come elementi premiali, quelle progettualità che portano avanti progetti di co-programmazione, di co-progettazione, di co-gestione dei beni e di co-erogazione dei servizi pubblici. Ovviamente, tra i criteri di indirizzo c’è quello dell’innovazione digitale. Come dicevo prima, diamo la disponibilità della nostra piattaforma ad essere utilizzata dentro questi processi. Chi lo farà volontariamente verrà premiato, ovviamente, dal bando regionale.

Inoltre, verrà premiata la capacità di determinare un impatto verso l’esterno da parte del progetto, quindi la coerenza tra la decisione finale a seguito del progetto di partecipazione.

Per quanto riguarda i beneficiari, siccome l’obiettivo è cercare di allargare la platea di quelli che potranno godere di questi benefici, daremo una priorità a quei soggetti che non hanno mai ottenuto finanziamenti negli ultimi tre anni, in modo tale da determinare anche una rotazione sui territori di questi progetti, di questa modalità operativa.

Andremo a premiare i soggetti organizzati della società civile, con un’attenzione particolare alla cittadinanza attiva, ai soggetti del mondo del Terzo settore, del volontariato, delle associazioni, della cooperazione, pur con l’adesione dell’Ente titolare nelle decisioni di merito oggetto del processo partecipativo.

Infine, per quanto riguarda le tipologie di Comuni e di Enti che andremo a premiare, ci sono i Comuni più piccoli, quelli sotto i 5.000 abitanti, i Comuni derivanti da fusione, le Unioni dei Comuni e i Comuni nelle aree interne e montane, in modo tale da sviluppare processi partecipativi proprio in quelle realtà che, magari, hanno maggior bisogno di un coinvolgimento della comunità, anche per mettere in campo servizi che, magari, non riescono ad ottenere né da parte dello “Stato” ‒ inteso come Enti pubblici ‒ né da parte del mercato, perché aree, magari, non remunerative per chi vuole fare investimenti. In queste aree diventa fondamentale, quindi, lo stimolo all’organizzazione da parte delle comunità e i processi partecipativi possono servire anche a tutto questo.

Come dicevo, approvato il programma, come spero avverrà in quest’aula… E ringrazio anche per il voto di astensione da parte dell’opposizione, perché mi pare davvero un progetto che può essere utile a tutta la comunità, così come ritengo giusto, guardo la consigliera Catellani, andare anche a vedere cosa succede dentro a questi progetti. Quindi, in raccordo con la presidente della Commissione, Piccinini, credo che davvero si possano organizzare dei momenti di confronto con chi sta realizzando questi progetti per verificarne l’efficacia, il modo in cui vengono messi in campo e anche per raccogliere eventuali sollecitazioni a cose da inserire nei prossimi bandi, nella prossima la programmazione.

Credo che sia un servizio utile che diamo alla comunità emiliano-romagnole e uno stimolo anche affinché la comunità si organizzi, con le caratteristiche che ha sempre avuto l’Emilia-Romagna, cioè di una comunità molto attiva, di una cittadinanza attiva, che è giusto trovi il sostegno e la spalla da parte delle pubbliche amministrazioni a partire dalla nostra Regione, coerentemente con una legge, quella sulla partecipazione, che questa Assemblea negli anni addietro ha fortemente voluto e che, insieme all’Assemblea, gestiamo di anno in anno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Passiamo alle dichiarazioni di voto.

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione il provvedimento oggetto 7378, per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 7378 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Passiamo ora all’oggetto 7463, parere di conformità ai sensi dell’articolo…

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Volevo aggiungere il mio voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei.

 

OGGETTO 7463

Parere di conformità ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo Schema di modifica del Regolamento regionale n. 1 del 2 febbraio 2018 “Attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e di disciplina della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne, a norma dell’articolo 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11”. (145)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Parere di conformità ai sensi dell’articolo 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di modifica del Regolamento regionale n. 1 del 2 febbraio 2018: “Attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e di disciplina della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse alle acque interne, a norma dell’articolo 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11”, con delibera della Giunta regionale n. 1613 del 25 settembre 2023.

La Commissione Scuola, Cultura, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 ottobre 2023, con la votazione 28 a favore, 12 astenuti, nessun contrario. Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Apriamo la discussione generale.

Colleghi, se non ci sono interventi in discussione generale, chiedo all’assessore Mammi se vuole intervenire.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie presidente, grazie consiglieri, grazie anche alla Commissione per il parere favorevole all’introduzione di questo articolo nel nostro Regolamento regionale. Ci consentirà di uniformare gli atteggiamenti e le regole tra demanio marittimo e demanio idrico, cercando ovviamente di salvaguardare gli ecosistemi e anche gli atteggiamenti nei confronti delle imprese di pesca e di acquacoltura alle quali se chiediamo determinate regole e criteri nelle acque nel demanio marittimo, devono esserci anche, ovviamente, nel demanio idrico, visto che in questi anni anche le aree del demanio idrico sono diventate aree di interesse dal punto di vista dell’acquacoltura e della produzione di novellame.

Quindi, abbiamo bisogno di regole omogenee, ce lo chiedono le imprese e cercheremo di costruirle con questa direttiva che entro 180 giorni la Giunta dovrà comporre.

Approfitto anche solo per ringraziare la Commissione, ma anche per prendermi l’impegno di venire nella Commissione competente a riferire rispetto ai contenuti della direttiva, quindi a confrontarmi preventivamente con voi sui contenuti della direttiva stessa prima che venga pubblicata è approvata.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Dichiarazioni di voto? Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, Presidente.

Per anticipare il voto favorevole del Partito Democratico e ringraziare l’assessore Mammi e i funzionari che hanno lavorato a questo provvedimento, che è un provvedimento che risolve moltissimo un problema recente di chi vive di acquacoltura e di molluschicoltura.

Equiparando i criteri per le concessioni dal demanio marittimo al demanio idrico si fa un passo avanti anche in questa fase di straordinaria difficoltà di quelle aziende legata al granchio blu del quale parliamo tutti.

Quindi, siamo assolutamente convinti della bontà di questo provvedimento e speriamo davvero che l’assessore venga in Commissione ad aggiornarci.

È certamente una risposta importante che diamo al settore dell’acquacoltura, che con i cambiamenti climatici e la risalita del cuneo salino adesso riguarda anche i tratti finali dei fiumi e quindi il demanio marittimo.

Visto che quest’aula si sta impegnando sul tema acquacoltura, granchio blu e tutto quello che ne consegue in termini di impatto, la Giunta è impegnata, siamo tutti molto attenti, i colleghi di minoranza anche della provincia di Ferrara, molto attenti sul tema, che fanno interrogazioni e risoluzioni su questo straordinario provvedimento in Commissione si sono astenuti, io spero che oggi in quest’aula possiamo pervenire ad un voto unanime a favore invece dell’approvazione, perché l’astensione mi sembra un’espressione tiepida rispetto ad uno straordinario provvedimento messo in campo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri interventi in dichiarazione di voto? Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione, per alzata di mano, l’oggetto 7463.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 7463 è stata approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 7221

Progetto di regolamento d’iniziativa Giunta recante: “Modifiche al Regolamento regionale 31 ottobre 2007, n. 2 e ss.mm.ii.”. (146)

(Esame articolato e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo al progetto di Regolamento oggetto 7221: “Modifiche al Regolamento regionale 31 ottobre 2007, n. 2 e ss.mm.ii.” con delibera di Giunta 1277 del 25 luglio 2023.

Il testo n. 1/2023, licenziato dalla Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali nella seduta del 15 novembre 2023 con il seguente titolo “Modifiche al regolamento regionale 31 ottobre 2007 n. 2, regolamento per le operazioni di comunicazione e diffusione dei dati personali diversi da quelli sensibili e giudiziari di titolarità della Giunta regionale dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, dell’AGREA, dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, dell’Agenzia regionale Intercent-ER Emilia-Romagna, dell’Ibacn e dei commissari delegati alla gestione dell’emergenza nel territorio regionale”, oggetto di Regolamento composto da 16 articoli.

Siamo in discussione generale.

Se non ci sono interventi in discussione generale, chiedo alla Giunta se qualcuno vuole intervenire.

No, quindi passiamo all’esame dell’articolato.

Chiedo un po’ di attenzione.

Articolo 1.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 2.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 3.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 4.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 6.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 7.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 8.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 10.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 11.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 12.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 13.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 14.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 14.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 15.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 15.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 16.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 16.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull’oggetto.

Nessun intervento in dichiarazione di voto, per cui mettiamo in votazione l’oggetto 7221 con il dispositivo elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 23

Contrari 0

Astenuti 15

 

È approvato.

 

OGGETTO 7402

Relazione sulla clausola valutativa di cui all’art. 10 della legge regionale 10 dicembre 2019, n. 30 “Interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci ‒ Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2014”.

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla comunicazione oggetto 7402: relazione sulla clausola valutativa di cui all’art. 10 della legge regionale 10 dicembre 2019, n. 30 “Interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci ‒ Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2014”.

C’è qualcuno della Giunta che vuole illustrare? Non c’è illustrazione da parte della Giunta, l’illustrazione è stata fatta in Commissione dall’assessore competente.

Passiamo al dibattito generale. Dieci minuti per ogni consigliere.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Brevemente, in quanto questo è un argomento che abbiamo ampiamente dibattuto in Commissione e, se vogliamo, sono diversi anni che dibattiamo la questione del trasporto ferroviario e degli incentivi che la Regione prevede per le imprese del settore, con l’obiettivo di spostare il traffico merci dalla sede stradale alla sede ferroviaria e, eventualmente, anche fluviale. In realtà, l’”eventualmente” andrebbe tolto. Il problema è che non c’è richiesta. Sono svariati anni che i bandi che la Regione mette a disposizione, le risorse che mette a disposizione con questo obiettivo non sono colti dalle imprese del trasporto fluviale.

Oramai ci siamo stancati di ripetere le stesse cose, ma siamo qua, ne parliamo e ci torniamo sopra. Questa clausola valutativa che cosa ci restituisce? Ci restituisce la fotografia di uno stanziamento triennale di circa 3 milioni, 1 milione all’anno. Di questi 3 milioni, l’utilizzo è praticamente poco superiore al 50 per cento. Credo sia un’anomalia. La Regione ha risorse a disposizione e queste risorse a disposizione non sono sfruttate dai soggetti destinatari.

Qual è il problema? È un problema, evidentemente, strutturale. È un problema di non appetibilità del bando. È un problema, forse, di criteri troppo severi. Possono essere tante le condizioni, tante le variabili. Il fatto è che l’obiettivo che questo stanziamento si era prefissato, cioè lo spostamento di trasporto merci da strada a ferro, a sede ferroviaria, ha la finalità di mitigare l’inquinamento, di ridurre l’inquinamento, di ridurre considerevolmente la produzione di CO2. Ci sono, ovviamente, tutta una serie di benefici ambientali. Tant’è che la clausola valutativa ne parla. La seconda parte della clausola valutativa è destinata a sottolineare i benefici ambientali di questa misura che noi discutiamo, che sottolineiamo, che in un qualche modo facciamo nostra.

 Il problema è che occorre – lo diciamo per l’ennesima volta ‒ capire il perché della mancata attrattività di questa misura, 3 milioni destinati... tra l’altro, ricordo che questi milioni dovevano essere addirittura molti di più, all’inizio della discussione sul nuovo Piano aria si parlava di 9 milioni, 3 milioni per anno. Ricordo perfettamente una sessione di approfondimento di questo Piano aria, in cui la previsione era quella di andare per il triennio che stiamo... in realtà, stiamo facendo una clausola valutativa con il termine del 2022, mentre il triennio doveva essere quello dal 2022 al 2024, ma in ogni caso è una misura che, nei desiderata delle Regioni, dovrebbe essere aumentata in maniera importante, però i risultati sono che è sfruttata sostanzialmente al 50 per cento.

 Riteniamo quindi che ci sia un problema strutturale che deve essere risolto rendendo questa misura più appetibile, cercando di capire perché a livello di trasporto fluviale non ci sia alcun tipo di interesse. È vero che il trasporto fluviale delle merci era legato a più ampi investimenti legati a tutta l’area del Po, in un qualche modo coinvolgendo le strutture, l’AIPO in prima battuta, sfruttando anche le risorse importanti che a livello ministeriale e a livello europeo sono sul tavolo, però il punto è che bisogna trovare un punto di svolta, perché diversamente ci troviamo tutte le volte qui a dire “d’accordo, vogliamo raggiungere questi risultati”, ma poi non li raggiungiamo.

 È una clausola valutativa che quindi non ci può soddisfare, pur condividendo lo sforzo, condividendo l’obiettivo, condividendo la finalità che si vuole perseguire.

Una nota procedurale e formale (chiamiamola come vogliamo) la dobbiamo dire ulteriormente, vale a dire il fatto che noi parliamo di una clausola valutativa legata a una norma che è inserita, sostanzialmente, nella legge di bilancio. Noi parliamo dell’articolo 10, che è la legge di bilancio. Di fatto, in passato avevamo una legge ad hoc. Avevamo, fino al 2019 o al 2014 (vado a memoria, non ho i dati sottomano), avevamo una legge ad hoc. Da qualche anno a questa parte, in realtà, si fanno gli inserimenti nella legge di fine anno, che a livello normativo è la stessa cosa. Sono, ovviamente, atti che hanno forza di legge. Non voglio sminuire la portata. Però, se si vuole in qualche modo dare anche una spinta, una veste diversa, dare una chiave di lettura diversa, pubblicizzare, anche, in maniera differente questo tipo di scelta che la Regione sta facendo e vuole fare, cioè quella di implementare il trasporto ferroviario e anche il trasporto fluviale, proprio in un’ottica di beneficio ambientale, io credo che anche la veste debba essere differente. Occorre una tecnica normativa differente. Credo che questo aiuterebbe. Forse. Siccome l’abito non fa il monaco, anche in questo caso, se non andiamo a rimuovere quegli ostacoli che ho citato all’inizio, che impediscono il pieno coinvolgimento delle risorse, il pieno sfruttamento delle risorse, è ovvio che anche la veste nuova non ci porterebbe da nessuna parte. Però entrambe le cose, se utilizzate, se sfruttate in maniera corretta, a mio avviso, potrebbero dare un risultato differente.

Questa è la riflessione ennesima. Bene o male, ci ripetiamo le stesse cose da qualche anno, da quando la clausola valutativa ci restituisce importi che vengono sfruttati solo parzialmente. Vedere risorse regionali sfruttate solo parzialmente, sicuramente un campanello d’allarme, qualcosa che non va c’è. È in sé, è sottinteso. Non potrebbe essere diversamente. Questo è il ragionamento che facciamo. Una clausola valutativa che non può assolutamente soddisfarci.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Come ricordava il collega Facci, oggi dobbiamo esprimere la nostra posizione, il nostro parere rispetto alla clausola valutativa su quella che è stata una legge, a mio avviso, a nostro avviso, importante sugli interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci, che rientra nel novero più ampio della famosa cura del ferro, che tra l’altro la Regione ha promosso un po’ di anni fa e comincia a dare i suoi effetti.

Il collega Facci ricordava che, da quando abbiamo inserito questa possibilità, non sempre (effettivamente è vero) sono stati utilizzati tutti i fondi messi a disposizione, senza però ricordare che negli ultimi anni abbiamo avuto a che fare con una questione che ha impedito di poterla promuovere e anche utilizzare appieno. C’è stata una pandemia, che ovviamente ha impedito e interdetto anche questo tipo di attività.

Altri elementi che negli ultimi due anni sono intervenuti sono elementi comunque importanti, che, a seguito del Covid, hanno messo un mattoncino ulteriore rispetto alla possibilità di poter utilizzare fino in fondo questo obiettivo che la nostra Regione sta dando, sul quale, come lui stesso ricordava, siamo tutti completamente d’accordo, che è ovviamente il tema della guerra, oggi le guerre, del caro gasolio e anche del caro energia.

Detto questo, i numeri parlano chiaro: nel triennio 2020-2022, grazie al milione e mezzo utilizzato sui 3 messi a disposizione di investimenti regionali ci sono stati benefici ambientali e sociali pari a 5,3 milioni di euro, ed è stata evitata l’emissione 32.944 tonnellate di anidride carbonica e di 135.841 chili di ossido di zolfo.

Scorrendo quindi la relazione che ci era stata presentata in Commissione i primi di novembre, si scopre che le politiche che ha messo in campo la nostra Regione hanno permesso di spostare dalle strade dell’Emilia-Romagna alle ferrovie merci trasportate per un totale di 1.511.535 tonnellate, pari a 53.983 veicoli pesanti che percorrono 6 milioni e quasi 500 chilometri nella nostra Regione.

Questi sono dati che a mio avviso devono essere sottolineati per evidenziare l’impatto dell’attuazione della norma. Dopodiché abbiamo anche condiviso in Commissione con il collega Facci che certamente, se c’è la possibilità per le imprese, per le aziende, per il nostro sistema di trasporti di agevolare, incrementare e potenziare questa cura del ferro attraverso la comunicazione, attraverso la sensibilizzazione, attraverso tutte le azioni necessarie da mettere in campo per il massimo soddisfacimento di questa normativa a tutela dell’ambiente, ovviamente si dà un contributo alla lotta anche ai cambiamenti climatici. Questo è un impegno che tutti quanti abbiamo condiviso e che, quindi, riconsegniamo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi sull’oggetto 7402, dichiaro chiusa la discussione.

 

OGGETTO 5580

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere progetti che tutelino l’ambiente e l’ecosistema e al contempo il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale, limitando la proliferazione del granchio reale blu (Callinectes Sapidus) e delle altre specie aliene nel Mar Adriatico e sulle coste emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Rossi, Montalti, Bulbi, Zappaterra, Rontini, Costi, Fabbri, Dalfiume, Daffadà

(Ritiro)

OGGETTO 6962

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare misure per contrastare l’eccessiva proliferazione della specie alloctona invasiva del Granchio Reale blu Callinectes Sapidus, al fine di coniugare la tutela dell’ecosistema marino con la protezione e lo sviluppo economico della venericoltura. A firma della Consigliera: Evangelisti

(Ritiro)

OGGETTO 7214

Risoluzione per impegnare la Giunta a pubblicizzare l’esistenza, le problematiche e le potenzialità connesse al Granchio blu e alle altre specie marine alloctone, al fine di coniugare la tutela dell’ecosistema marino con la protezione e lo sviluppo economico del settore ittico. A firma dei Consiglieri: Rossi, Evangelisti, Zappaterra, Pigoni, Zamboni, Piccinini, Rancan, Gerace, Amico, Castaldini, Mastacchi, Caliandro, Dalfiume, Pillati, Rontini, Fabbri, Sabattini, Mori, Bulbi, Montalti, Daffadà, Costi, Bondavalli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, agli atti di indirizzo.

Oggetto 5580: risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere progetti che tutelino l’ambiente e l’ecosistema e al contempo il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale, limitando la proliferazione del granchio reale blu e delle altre specie aliene nel Mar Adriatico e sulle coste emiliano-romagnole, a firma dei consiglieri Rossi, Montalti, Bulbi, Zappaterra, Rontini.

La discussione generale è stata aperta nella seduta pomeridiana del 7 giugno.

Su questo documento insiste una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

A tale oggetto sono stati abbinati l’oggetto 6962 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare misure per contrastare l’eccessiva proliferazione della specie alloctona invasiva del granchio reale blu, al fine di coniugare la tutela dell’ecosistema marino con la protezione e lo sviluppo economico della venericoltura”, a firma della consigliera Evangelisti, e la risoluzione oggetto 7214 per impegnare la Giunta a pubblicizzare l’esistenza, le problematiche e le potenzialità connesse al granchio blu e alle altre specie marine alloctone, al fine di coniugare la tutela dell’ecosistema marino con la protezione e lo sviluppo economico del settore ittico, a firma dei consiglieri Rossi, Evangelisti, Zappaterra, Pigoni, Zamboni, Piccinini, Rancan, Gerace, Amico, Castaldini, Mastacchi, Caliandro, Dalfiume, Pillati, Rontini, Fabbri, Sabattini, Mori, Bulbi, Montalti, Daffadà, Costi.

Siamo in discussione generale su tutti i provvedimenti.

Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Sono risoluzioni, alcune, che risalgono a prima dell’estate. Nel frattempo, discussioni sul granchio blu in quest’aula ne sono avvenute diverse. Abbiamo approfondito, discusso e sviscerato tutte le tematiche che comportano questa emergenza che riguarda il nostro mare.

Per semplificare, intanto vorrei comunicare il ritiro dell’atto 5580, al quale è collegato un emendamento che è appena stato distribuito della collega Evangelisti. C’è anche una risoluzione presentata dalla collega Evangelisti e lei stessa dichiarerà il da farsi, perché poi insieme abbiamo condiviso in modo unitario con tutti i Gruppi politici di questa Assemblea legislativa delle azioni che sono di fatto racchiuse nell’oggetto 7214, che ovviamente oggi intenderemo votare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Evangelisti, immagino sempre per questa questione...

 

EVANGELISTI: Sì, come anticipato dalla collega Rossi, avevamo presentato come Gruppo una risoluzione, la n. 6962, che ritiriamo e ancor prima ritiriamo ovviamente l’emendamento che avevamo proposto.

Rimane in discussione l’atto 7214.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfetto, quindi, come detto dalle colleghe, i due atti n. 5580 e n. 6962 sono stati ritirati insieme all’emendamento che insisteva sul 5580.

La discussione quindi è sull’oggetto 7214, a prima firma Rossi.

Se non ci sono interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente, soltanto per anticipare, ovviamente, il voto favorevole del Gruppo Fratelli d’Italia a questa risoluzione, che deriva da un lavoro condiviso con tutti gli altri Gruppi, un lavoro credo apprezzabile.

È vero che la risoluzione è datata, perché risale ai primi mesi dell’estate, a luglio, successivamente sui territori ci sono stati incontri che hanno visto protagonista sia la Regione, sia anche il Ministero, abbiamo avuto un ultimo incontro del Ministero con i Sindaci del Delta del Po, successivo a quello di agosto a cui aveva partecipato, unitamente al Ministro, anche l’assessore Mammi, in cui il dottor Borriello, il Capo di Gabinetto del Ministro dell’agricoltura, ha evidenziato come il Governo non abbia lasciato inascoltate le richieste provenienti anche da questa Regione, ma soprattutto dagli allevatori.

Due sono stati gli importanti provvedimenti, 2,9 milioni di euro già emanati e l’altro, di imminente attivazione, 10 milioni di euro. Ovviamente, non si tratta di provvedimenti risolutivi. La direzione è quella di continuare la ricerca di soluzioni, anche coinvolgendo ‒ come chiede la risoluzione ‒ altri Enti, anche l’Università.

Il voto di Fratelli d’Italia sarà un voto a favore. Auspichiamo l’unanimità anche da parte dei Gruppi che l’hanno sottoscritta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione, mettiamo in votazione, per alzata di mano, l’oggetto 7214, a prima firma Rossi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato all’unanimità.

(La risoluzione oggetto 7214 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6659

Risoluzione per impegnare la Giunta affinché sia la Regione Emilia-Romagna ad assumere il ruolo di soggetto propositore della nuova figura professionale di “Capo Mugnaio – Responsabile di Produzione molitoria”, al fine di generare ed inserire la nuova qualifica nel Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ), compiendo a tal fine tutte le attività prodromiche necessarie. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli, Delmonte, Catellani, Rancan, Facci, Pelloni, Bergamini, Montevecchi, Occhi, Rainieri, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 6659: risoluzione per impegnare la Giunta affinché sia la Regione Emilia-Romagna ad assumere il ruolo di soggetto propositore della nuova figura professionale di “Capo Mugnaio ‒ Responsabile di Produzione molitoria”, al fine di generare e di inserire la nuova qualifica nel Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ), compiendo a tal fine tutte le attività prodromiche e necessarie, a firma dei consiglieri Liverani, Pompignoli, Delmonte, Catellani, Rancan, Facci, Pelloni, Bergamini, Montevecchi, Occhi, Rainieri, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi.

Discussione generale. Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Dai territori e operatori di settore emerge la richiesta della formalizzazione della qualifica di “Capo Mugnaio ‒ Responsabile della produzione molitoria”. Questa richiesta risponde, da un lato, all’esigenza degli operatori di settore; dall’altro, va a supporto dei lavoratori che hanno competenze conclamate, ad oggi non riconosciute formalmente, affinché vi sia la creazione di una buona occupazione.

La procedura sorgente per promuovere l’inserimento di nuove qualifiche nel repertorio regionale può essere fatta, oltre che dalle associazioni di categoria, anche direttamente dalla Regione, qualora intenda svolgere un ruolo di regolazione e promozione del settore.

Nel sistema regionale emiliano-romagnolo sono 165 le qualifiche formalizzate dalla Regione, ma nessuna risponde alla richiesta che oggi presentiamo.

Riteniamo che la Regione abbia tutto l’interesse a promuovere anche la figura del Capo Mugnaio, considerato che ha inteso accompagnare e sostenere la porzione del patrimonio storico dei mulini storici regionali, risoluzione del 4 aprile 2019, votata da tutti.

Non formalizzare questa qualifica all’interno del proprio sistema sarebbe incoerente verso il percorso di valorizzazione dei mulini storici, ma soprattutto inopportuno nei confronti di quei lavoratori che ad oggi hanno una professionalità non formalmente riconosciuta.

 Ufficializzare la qualifica di capo mugnaio sarebbe anche un importante supporto alle nostre aziende emiliano-romagnole di settore, che sono alla ricerca di questa figura professionale. È indubbia la necessità di sostenere il mondo del lavoro, tutelando le parti coinvolte. Oggi chiediamo che al capo mugnaio venga dato il riconoscimento che merita.

Sono convinto che la nostra richiesta sia per una politica che incarna gli antichi mestieri e valorizza la tradizione delle nostre zone, e auspico venga supportata da tutti noi indistintamente.

Da un po’ parliamo di questa risoluzione, finalmente oggi siamo arrivati a discuterla. Per fare un piccolo riassunto, in Commissione V l’avevo ritirata perché, parlando con la consigliera Maletti, era stato fatto un percorso per cercare di trovare persone veramente interessate a questa qualifica.

 Tramite questa persona che tiene, come penso tutti noi, ai mulini storici della nostra Regione, si sono trovate tante persone disposte a intraprendere questo lavoro, quindi chiedo ancora una volta la possibilità di inserire questa qualifica, che è molto importante non solo per noi, ma anche per tutte le persone che ce lo hanno chiesto. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Rispetto alla possibilità di inserire nel repertorio regionale delle qualifiche una figura professionale relativa all’attività molitoria, in particolare nell’ambito di strutture storiche, ci sono già stati confronti con alcuni rappresentanti dell’Associazione italiana amici dei mulini storici (AIAMS), in particolare dell’associazione Amici del Molino Scodellino e di una realtà produttiva, il Molino Naldoni di Faenza.

In via generale, l’individuazione e l’iscrizione di una nuova qualifica professionale nel repertorio regionale dell’Emilia-Romagna, viste le disposizioni regionali, presuppone un effettivo fabbisogno di competenze e di professionalità, espresso da un sistema ampio di imprese, che si possa, quindi, tradurre in una effettiva occupabilità per la figura individuata.

Rispetto a tale elemento, considerata la non rilevanza numerica dei mulini storici attivi ed il presupposto che dovrebbe esserne mantenuto il costante funzionamento per poterne garantire la redditività, non sono stati forniti elementi per l’individuazione di una figura specializzata esclusivamente in tecniche tradizionali dell’attività molitoria, da svolgere nell’ambito di strutture di interesse storico.

Preme precisare che a livello nazionale, quindi nei repertori delle altre Regioni, non è ricompresa una qualifica di mugnaio e neppure nel riferimento nazionale comune, costituito dall’Atlante nazionale del lavoro e delle qualificazioni.

Considerati tali presupposti, preme precisare che, per rispondere a un’effettiva richiesta di competenze da parte delle strutture produttive, non è necessario creare nuove qualifiche professionali, ma possono essere attivate misure formative mirate a soddisfare obiettivi formativi finalizzati a sviluppare le competenze professionali necessarie all’esercizio delle attività tipiche e connotative del mugnaio, non solo per lo specifico contesto produttivo del mulino storico, ma con uno sguardo più ampio anche verso le realtà industriali.

I percorsi formativi possono avere a riferimento le qualifiche già presenti nel repertorio regionale delle qualifiche nell’ambito dell’area professionale, progettazione e produzione alimentare, che ricomprende le figure che possono operare nelle filiere e che richiedono, nella fase di progettazione e realizzazione e con il supporto delle imprese, di essere opportunamente declinate, con riferimento allo specifico prodotto e processo.

Il repertorio regionale e l’Atlante nazionale sono costituiti in tale logica, cioè ricomprendono per tutte le figure professionali l’individuazione di macro-processi di lavoro, le conoscenze e le abilità necessarie e richiedono necessariamente, in fase di progettazione dei percorsi e di realizzazione, di essere opportunamente declinati in funzione dell’analisi e della domanda formativa e professionale delle imprese. Pertanto, vennero individuati specifiche filiere e relativi prodotti e processi di lavoro.

Le due figure coerenti di riferimento presenti nel repertorio regionale in particolare sono l’operatore delle lavorazioni di prodotti agroalimentari e il tecnico delle lavorazioni di prodotti vegetali.

Preme infine precisare che le figure già presenti possono essere oggetto di arricchimento, aggiornamento r manutenzione proprio al fine di rispondere ad effettive evidenze espresse dalle imprese e dal territorio.

Cosa vuol dire questo? Che, come diceva il consigliere Liverani, avevamo interrotto l’iter in Commissione proprio per valutare la richiesta da un punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo, e la richiesta era di 20 persone che sono già occupate, che hanno già un lavoro. che magari chiedono una specializzazione specifica rispetto a questi mulini, ma anche per avere connotazioni rispetto alla conduzione di mulini di tipo industriale.

Per questo la Regione rimane aperta a eventuali richieste da parte di queste organizzazioni, ma anche delle organizzazioni datoriali, per prevedere dei percorsi specifici che possano arricchire quello delle figure professionali già in atto. Ma proprio perché riguarda 20 persone che sono già comunque nella filiera produttiva, non si vede la motivazione per creare una nuova qualifica professionale, anche se sappiamo benissimo che questi mulini storici sono importanti per la Regione e siamo disponibili a fare dei percorsi - ripeto - per la qualificazione, per cui il nostro voto è contrario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Maletti.

Altri in dibattito generale? Io non ho nessuno in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto? Non abbiamo dichiarazioni di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione oggetto 6659.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinta.

(La risoluzione oggetto 6659 è respinta per alzata di mano)

OGGETTO 7251

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore (6 V/m). A firma dei Consiglieri: Paruolo, Piccinini, Zamboni, Costa, Dalfiume, Montalti, Zappaterra, Pillati, Caliandro, Fabbri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 7251: risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore, a firma dei consiglieri Paruolo, Piccinini, Zamboni, Costa, Dalfiume, Montalti e altri.

Dibattito generale. Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Per una singolare coincidenza, mentre noi siamo chiamati ad affrontare questo argomento, la Commissione della Camera sta esaminando il decreto-legge all’interno del quale è proprio contenuta la proposta del Governo di innalzare i limiti di tolleranza, di attenzione per quello che riguarda l’esposizione delle persone ai campi elettromagnetici. Lo dico per la cronaca, perché tutto sommato il dibattito è aperto a livello nazionale. Noi interveniamo, con questa risoluzione, esprimendoci in una certa direzione.

Inizio subito dicendo che spesso, in molti casi, siamo chiamati, soprattutto a fronte di esigenze tecnologiche, a dover cercare di bilanciare le esigenze della salute con le esigenze... Pensiamo al campo dei trasporti, della mobilità oppure, in questo caso, della comunicazione. Spesso in questi campi si è in una situazione in cui si ha la sensazione che si debba venire a patti sulla salute delle persone per poter comunicare.

Quindi, l’idea di fondo che sta muovendo in questo momento chi all’interno del Governo ha inserito questo emendamento nella proposta di legge attualmente in discussione alla Camera, quello di innalzare il valore di 6 volt/metro, che attualmente è indicata come soglia tollerabile dove c’è permanenza di persone, per quello che riguarda l’esposizione ai campi elettromagnetici, chi ha questa idea, chi ha fatto questa proposta è perché segue un’indicazione che, in questo momento, lo sviluppo delle nuove tecnologie, l’avvento della nuova generazione telefonica conosciuta come 5G, il moltiplicarsi delle esigenze di utilizzo di questa tecnologia, pensiamo alle nuove frontiere, che in qualche modo iniziamo già a intravedere, come la possibilità di avere degli automatismi nella guida degli autoveicoli e cose di questo genere, che per adesso appaiono futuribili, ma ormai iniziano a essere già in vista, richieda questo sacrificio.

Invece io sono convinto ‒ e questo è il motivo per cui, insieme ad altri colleghi, ho promosso questa risoluzione ‒ che questo non sia vero. Non è vero che abbiamo bisogno di scendere ulteriormente a patti sulla salute dei cittadini innalzando il limite che in Italia da molti anni era stato previsto in 6 volt/metro. Dopo torno un attimo su questo aspetto, perché qualche ritocco era stato già fatto sulla modalità di misurazione di questi 6 volt/metro. Originariamente i 6 volt/metro venivano misurati in un intervallo di pochi minuti, poi è stato detto che questo valore andava preso come riferimento sulla media sulle 24 ore.

Prendere un valore in modo puntuale o prenderlo come media significa in pratica che, per fare la media, si può scompensare un momento di maggiore missione con un momento di minore emissione, quindi già i 6 volt/metro erano stati aumentati attraverso la misura che dice che vanno misurati sull’arco delle 24 ore.

Io invece penso che andasse mantenuta (in questa risoluzione lo diciamo) la modalità di misurazione precedente, che era su 6 minuti.

Questo perché? Non perché c’è semplicemente una preoccupazione, il principio di precauzione rispetto alla salute delle persone per quel che riguarda l’esposizione alle radiofrequenze, ma perché sono fermamente convinto che sia possibile fare quanto è necessario, importante e utile per utilizzare le tecnologie cellulari di nuova generazione, senza bisogno di ritoccare questi limiti.

In realtà, la scelta di innalzarli è una scelta di pigrizia, è una scelta di sostanziale asservimento alla logica economica e finanziaria di chi è chiamato ad installare delle antenne per poter fornire questo servizio, che potrebbe preferire di dover installare meno antenne di maggiore potenza rispetto all’alternativa di installarne di più a minore potenza.

La domanda che dobbiamo farci è: a fronte di due modalità equivalenti con cui possiamo garantire il servizio, scegliamo quella che è più conveniente per i gestori della telefonia mobile dal punto di vista finanziario, cioè mettiamo giù meno antenne a maggiore potenza, così debbono pagare meno canoni di locazione dei tetti o dei pali o delle postazioni su cui queste opere vengono collocate, o facciamo una scelta di tutela della salute dei cittadini, che in questo caso consisteva semplicemente nel non andare a ritoccare al rialzo il limite che era stato vigente in Italia per tanti anni, per venire incontro a questa esigenza che non è un’esigenza tecnica, ma, come tornavo a sottolineare, è un’esigenza commerciale?

L’alternativa è quella di avere più antenne, una maggiore densità soprattutto dove c’è un centro abitato che va coperto in modo capillare, però con una minore potenza, e dal punto di vista della tutela della salute dei cittadini questo sicuramente è più rilevante.

Siamo consapevoli di essere in un settore in cui ci sono sensibilità molto diverse, ci sono persone, luoghi, istituzioni, non solo in Italia, ma a livello nazionale, che fanno profonde battaglie, battaglie molto pesanti contro il fatto che ci sia il wi-fi in un edificio scolastico. Per antenne di wi-fi intendiamo antenne che emettono qualche milliwatt, quindi che hanno valori di campo assolutamente, come ordine di grandezza, inferiori a quelli di cui stiamo parlando. Questa può essere vista, da un certo punto di vista, come un’esagerazione, ma può essere vista anche come una esagerazione l’idea che il limite possa essere alzato senza pericolo per la salute dei cittadini, quando in realtà non c’è una vera esigenza tecnologica che lo richieda.

Se ci fosse veramente, saremmo chiamati a fare delle scelte, anche difficili. Nella sostanza, in altri campi, pensiamo all’inquinamento da traffico automobilistico, eccetera, non sempre si riesce a trovare un punto di equilibrio che tuteli nel massimo modo possibile la salute dei cittadini, nonostante i proclami che spesso a questo fine vengono fatti. Ma qui si potrebbe. Nel periodo in cui sono stato assessore alla salute nel Comune di Bologna, ho coordinato un tavolo di confronto che aveva messo allo stesso tavolo gestori di telefonia mobile, quindi le maggiori sigle che detengono impianti di ripetitori di telefonia mobile, insieme ai comitati dei cittadini, insieme ad altri portatori di interesse, e ovviamente alla presenza degli Enti regolatori, dell’ARPA, dell’azienda USL. Quello che abbiamo ottenuto nella pratica è che, nonostante il limite vigente fosse allora quello di 6 volt/metro dove c’era permanenza di persone, ragionando insieme, collaborando, cercando di far venir fuori tutte le idee migliori, riuscivamo a collocare delle antenne dove, in pratica, l’emissione massima era attorno a 1,5 volt. Stavamo largamente cinque volte più in basso rispetto a quelli che erano i valori previsti dalla legge.

Se, invece, l’atteggiamento è semplicemente quello burocratico, in cui un’Istituzione, un Comune, un Ente locale riceve una richiesta da un gestore che vuole mettere un’antenna, verifica se sta entro i limiti oppure no; se sta entro i limiti, la concede; se non sta entro i limiti, la nega. Questa modalità certamente produce effetti peggiori per quello che riguarda il tema della prevenzione della salute dei cittadini, perché verranno collocate antenne che emettono di più, più vicine ai limiti.

La risposta, quindi, dovrebbe essere quella di una maggiore partecipazione. Abbiamo appena votato in quest’aula un dispositivo e una serie di norme che incentivano la partecipazione, anche in questo tema c’è bisogno di più partecipazione, mentre invece la risposta che si ha è quella di dire “affidiamoci a una trafila burocratica e, tanto per essere sicuri che non ci siano problemi, innalziamo i limiti”.

La proposta che attualmente è in discussione al Parlamento prevede l’innalzamento a 15 volt/metro, quindi una soglia più che raddoppiata. Certamente è vero, c’è chi ricorda che altri Paesi europei hanno soglie ancora più alte, però io credo che questa particolarità dell’Italia di aver tenuto una soglia che ha consentito tranquillamente all’Italia di essere uno dei Paesi dove la rete cellulare, come sapete, e più diffusa e più sviluppata e da maggiore possibilità di poterne usufruirne ai cittadini, siamo riusciti a farlo mantenendo questo limite dei 6 volt/metro.

Io sono profondamente convinto che si potesse continuare in questo progresso tecnologico senza far saltare questa soglia. Ritengo che la stessa cosa pensino non soltanto persone di una parte politica, ma all’interno di ogni parte politica chi è stato più attento sia dal punto di vista della conoscenza di queste tecnologie, sia dal punto di vista dell’attenzione alle istanze dei cittadini. Penso ai tanti cittadini che hanno su questo tema un’attenzione specifica, perché magari sono più direttamente interessati per le antenne che hanno di fronte alle loro case e che riceveranno la simpatica notizia che potrà essere raddoppiato e più che raddoppiato il carico nei loro confronti.

Penso ai cittadini che hanno patologie di tipo elettro sensibile, su cui certo bisogna fare maggiori approfondimenti da un punto di vista sanitario, ma è una realtà che non possiamo ignorare, e credo che la risposta che venga data a livello governativo in questo momento sia una risposta profondamente incompetente dal punto di vista tecnologico e penalizzante dal punto di vista sanitario.

Questo è il motivo per cui, insieme con altri colleghi, abbiamo proposto questa petizione, con un forte invito a sensibilizzare i parlamentari del nostro territorio, perché spingano e invitino il Governo a fare altre scelte, che sono possibili e più compatibili con la tutela della salute dei cittadini, per poter incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie senza toccare questo limite, anzi possibilmente riportandolo a una misurazione puntuale non mediata sull’arco delle 24 ore, perché questo limite ha tutelato finora la salute in modo preventivo dei cittadini italiani, senza danneggiare lo sviluppo della tecnologia, che così poteva continuare, senza bisogno di andare a ritoccarlo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Paruolo.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Voglio ringraziare innanzitutto il consigliere Paruolo, che ha preso l’iniziativa di presentare questa risoluzione, alla quale Europa Verde ha contribuito alla stesura per la precisazione di alcuni passaggi. Abbiamo l’onore, come Europa Verde, di avere Fiorella Belpoggi, una scienziata nota a livello mondiale, che si è occupata per l’Istituto Ramazzini di queste tematiche. Fiorella Belpoggi fa parte del nostro Comitato tecnico-scientifico. Anche lei è assolutamente d’accordo che la decisione presa dal Governo è una decisione che non rispetta il principio di precauzione e cautela, che dovrebbe, invece, essere alla base di qualsiasi decisione si prenda in campo tecnologico, quando questo campo riguarda la salute.

Vale anche in questo periodo, per la riconferma dell’autorizzazione ad usare il glifosato. Questa è un’altra sostanza diffusissima. Si sa che ha delle caratteristiche genotossiche già dimostrate. Però, anche in questo caso, prevalgono gli affari. Il glifosato, questo potente erbicida, spesso viene associato a prodotti agricoli OGM. Quindi, gli OGM nascono già selezionati per poter reggere alle spruzzate del glifosato. Non a caso le multinazionali che vendono questi prodotti li vendono anche in coppia.

Siamo di fronte a una tendenza a sottovalutare gli impatti sanitari di prodotti chimici che si usano o, in questo caso, di una tecnologia che è diffusissima. Pensare oggi di bloccare i cellulari... Lo vediamo anche sui nostri banchi: tutti hanno il cellulare. Anzi, spesso lo usiamo pure durante le sedute. Con il principio di cautela e di precauzione si possono limitare e attenuare gli effetti negativi.

In questo caso, il Governo fa il contrario, con la scusa... Addirittura hanno inserito questo in un procedimento legislativo che riguarda la competitività. L’Italia, per competere con il 5G, deve abbassare i limiti, cioè deve abbassare la sicurezza dei limiti che noi abbiamo oggi di esposizione ai campi elettromagnetici. Come ha spiegato benissimo il consigliere Paruolo, in realtà, tecnologicamente, è possibile. Basta mettere più antenne. Ma mettere più antenne costa. Siccome i pali sono ormai carichi di antenne per la telefonia non 5G, dover aggiungere anche le antenne che servono per il 5G non trova spazio su questi pali, quindi cosa si fa? Invece di metterne di più sul territorio, si dice “beh, sai che c’è? Alziamo i limiti di esposizione”, cioè siamo veramente alla perversione, si preferisce mettere a rischio la salute delle persone anziché mettere qualche antenna in più!

 Sul 5G si è favoleggiato di tutto, dall’internet delle cose che c’entrava o non c’entrava, anche questo internet delle cose, lanciato qualche anno fa, poi si è arenato, per fortuna, si pensava a prodotti di uso domestico e quotidiano dotati di chip, per cui tu a distanza controllarvi che il latte era finito, che pannolino del bimbo era sporco, aberrazioni assurde.

Comunque, oggi siamo di fronte a un provvedimento che, quando noi abbiamo depositato questa risoluzione ad inizio agosto, era solo ventilato, adesso invece ha già avuto il voto positivo del Senato, quindi nella comunità scientifica che segue questa materia c’è grandissimo allarme, perché, come ha dimostrato l’Istituto Ramazzini, tra l’altro con una ricerca che ha dato risultati analoghi a quelli dell’ospedale Örebro di Stoccolma e da una ricerca che ha fatto il National Toxicology Center di New York, le conseguenze sanitarie ci sono, si sviluppa un tipo di tumore particolare che va a toccare la superficie che avvolge il cuore e tutto l’apparato delle nervature intorno alle orecchie, guarda caso dove tieni il cellulare.

Spero quindi che ci sia un voto positivo. È chiaro che noi sollecitiamo il Governo a fare una cosa che il Governo non vuol fare (questo è poco, ma è sicuro), però che almeno arrivino dei segnali dalle Assemblee che rappresentano la cittadinanza, dei segnali trasversali che la salute per noi è ancora un bene prioritario rispetto a tecnologie che comunque, se consideriamo la potenza economica che rappresentano le società di telefonia cellulare, sappiamo che se volessero, non essendo a corto di risorse, potrebbero trovare soluzioni tecnologiche che mettano in sicurezza la salute, ma si preferisce guardare al margine dei profitti che fanno.

Queste risorse, queste ricchezze dovrebbero metterle loro per primi a disposizione della ricerca scientifica. Qualsiasi prodotto chimico, qualsiasi farmaco, prima di essere messo sul mercato, deve passare una serie di step di ricerca scientifica. Questo non è mai avvenuto con la telefonia cellulare. È una tecnologia ‒ ripeto ‒ che muove miliardi di miliardi, ma che non si è mai auto-sottoposta a delle ricerche. Quelli che l’hanno fatto: Ramazzini, Orebro in Svezia, National Toxicology Center di New York. Ma le compagnie della telefonia cellulare non si sono mai interessate di valutare ex-ante, per primo, che cosa mettevano sul mercato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Tanto è già stato detto da chi mi ha preceduto. È stato spiegato molto bene qual è la ragione di questo atto politico, di questa risoluzione, che vede anche la mia firma, anche a seguito di interlocuzioni che abbiamo avuto con il collega Paruolo rispetto ad associazioni o, comunque, persone interessate dalle conseguenze, persone elettrosensibili, persone che, ovviamente, sono preoccupate in prima persona e direttamente per la propria salute.

Giustamente, come si diceva prima, siamo in una situazione paradossale, per cui a livello nazionale si prova a fare gli interessi dei privati, ma questo a discapito della salute dei cittadini. Per noi è una cosa evidentemente inaccettabile. Vale il principio di precauzione, sempre, anche in questo caso. È il motivo per cui io ho voluto sottoscrivere e collaborare alla stesura di questa risoluzione, proprio perché ci sembra inconcepibile che il Governo provi a tutelare gli interessi delle compagnie e evitare loro dei costi, costi che evidentemente, soprattutto in termini di salute pubblica, ricadrebbero proprio sui cittadini e su tutte quelle categorie di persone... Qui citiamo i portatori di pacemaker, ma in generale le persone elettrosensibili o, comunque, con una specifica sensibilità ai campi elettromagnetici. Ci sono, esistono, e non possiamo fare finta che non ci siano.

Ne approfitto per fare la dichiarazione di voto. Il mio voto, ovviamente, su questa risoluzione sarà assolutamente favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Altri in dibattito generale? Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Ho seguito tutti gli interventi fatti dai colleghi di maggioranza che hanno sottoscritto e presentato questa risoluzione, che impegna di fatto il Governo, in tutte le sedi istituzionali opportune e nella Conferenza Stato Regioni, a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici. Il tema è quello dell’innalzamento, senza tanti giri di parole, per quanto riguarda il 5G, ed è sicuramente un tema molto rilevante, che richiede una grande attenzione, perché tutte le preoccupazioni espresse dai vari cittadini che ci sollecitano sono sicuramente basate su studi scientifici, anche portati avanti da eccellenze del nostro territorio (è stato citato, ad esempio, l’Istituto Ramazzini).

Al contempo, però, è chiaro che va fatto un ragionamento più complessivo su sviluppo della rete, trasmissione dati, ammodernamento tecnologico. È innegabile che ormai tutti noi utilizziamo i dispositivi elettronici e le connessioni dati che abbiamo a disposizione, e ce n’è una richiesta sempre maggiore. È chiaro però che, come dicevo prima, è una discussione, visto che il consigliere Paruolo giustamente ha parlato dell’approvazione che c’è stata alla Camera, che dovrà poi passare al Senato, che è ancora in corso.

Dal momento che si chiede con questo atto di intervenire sui nostri rappresentanti istituzionali a livello centrale su una linea ben precisa, credo che sarebbe opportuno, nel più breve tempo possibile a livello regionale, per prendere poi una posizione certa e chiara su un tema che divide (è inutile nasconderlo), fare un approfondimento magari anche nella nostra Commissione competente, invitando qualche rappresentante dell’Istituto Ramazzini, che potrebbe fornirci qualche dato e qualche valutazione puntuale su cui riflettere e su cui fare dei ragionamenti, in modo da comprendere se sarebbe opportuno emendare questa risoluzione e chiedere altre misure al Governo, comunque arrivare ad una discussione seria preparati da persone del settore, che ci potrebbero dare una lettura molto più attenta e puntuale, anche dal punto di vista scientifico.

Conoscendo il consigliere Paruolo, mi sento di rivolgergli questo invito. Anche perché, come dicevo prima, ci sono diverse sensibilità in tutti gli schieramenti. Tant’è che stavo guardando proprio poco fa... Ad esempio, nel 2015 il Partito Democratico uscì con un proprio documento per sponsorizzare il 5G, parlando di un’opportunità per il nostro Paese. È la dimostrazione che non c’è una linea che coincide con tutte le sensibilità interne che i vari Gruppi politici possono avere.

Riuscire ad affrontare, sviluppare un confronto nelle nostre Commissioni competenti con rappresentanti di istituti scientifici locali, notoriamente conosciuti per le loro competenze in questo campo, sarebbe, secondo me, una mossa del tutto intelligente, proprio per dare concretezza a una discussione di questo tipo. Altrimenti si trasformerebbe in uno dei tanti atti volti a strumentalizzare una tematica di questo tipo, che, si sa, potrebbe innescare delle rotture all’interno dei vari schieramenti politici, ma non arriveremmo comunque ad una riflessione seria su un tema, che ‒ ripeto ‒ merita assolutamente attenzione.

Anche noi ci confrontiamo con le rappresentanze dei cittadini, che ci esprimono le loro preoccupazioni, a cui è giusto dare risposte, ma dobbiamo farlo con un report, con dei dati, con degli approfondimenti da svolgere nelle sedi competenti.

L’invito che rivolgo io, nel più breve tempo possibile, ovviamente, non è un tentativo di chiedervi di allungare questa discussione all’infinito, ma nel più breve tempo possibile, magari con la Commissione competente, riuscire ad organizzare una seduta di approfondimento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Telegraficamente, per dire al consigliere Marchetti che non vi era mai stato l’intendimento di fare una polemica contro il Governo. Io sono cosciente ‒ l’ho anche accennato prima ‒ che anche all’interno delle forze di maggioranza ci sono persone che sono...

 

PRESIDENTE (Petitti): In pochi secondi, perché ha finito il tempo. Poi ci sono le dichiarazioni di voto. Le ricordo anche questo.

 

PARUOLO: Solo per dire che la proposta concreta che farei è questa: accogliamo senz’altro l’idea di fare un approfondimento, però la votiamo, perché la discussione è in corso e anche il timing è importante, quindi la mia proposta è quella di dire votiamo e poi facciamo anche l’approfondimento in Commissione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Paruolo.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Ha già risposto il consigliere Paruolo, anch’io avrei proposto di portarla in Commissione, ma c’è una motivazione di questo: la principale è quella che il tema è di stretta attualità ancora oggi, in tante città, compresa la mia, continuano a sorgere antenne, quindi il tema non è solo non mettere nuove antenne problemi, ma anche quello delle antenne stesse, perché anche le antenne sono contestate da coloro che ritengono che ci siano impatti sulla salute.

 Dire quindi che si aumentano i limiti per evitare nuovi costi per i gestori, nuove antenne per il 5G non regge comunque dal punto di vista di chi ritiene che nelle città dal punto di vista non solo della salute ci possono essere dei danni.

 Basta fare una rapidissima ricerca su qualsiasi motore di ricerca perché saltino rapidamente fuori tutte le diverse posizioni, ma quella più accreditata ad oggi è che non vi sia una correlazione diretta tra le onde elettromagnetiche o almeno con i campi elettromagnetici a cui siamo sottoposti mediamente (diverso è il caso di tralicci di alta tensione o altre casistiche specifiche), perché nella media delle esposizioni non vi sono ancora studi sufficienti che testimonino lo sviluppo di tumori o altri tipi di malattie.

Si potrebbe, come è stato detto prima dal consigliere Paruolo, invocare il principio di precauzione, ma spesso si invoca questo principio quando non si hanno studi al riguardo o quando questi studi non hanno portato a conclusioni ben precise e nette in questo senso. C’è anche da dire che è ormai almeno una trentina d’anni che vi sono dei Paesi in cui non vi è alcun tipo di limite, Paesi in via di sviluppo, per esempio, dove c’è una fortissima presenza di impianti di questo tipo, anche in Paesi dove non vi è alcuna regolamentazione, come per esempio il nostro Paese, anche in questo caso non vi è stata una visualizzazione di una correlazione diretta. Motivo per il quale anch’io sollecito il fatto di portare in Commissione... Anche perché, ad oggi, senza aver approfondito il tema anche con degli esperti, e questo dovrebbe essere il tema di una Commissione come quella Ambiente... Vedo che mancano i colleghi Rossi e Caliandro. L’importanza di una Commissione credo sia in questo momento giusta. Altrimenti, il voto di questa risoluzione non potrebbe certamente essere positivo, ma un voto negativo, perché si andrebbe a impegnare il Governo senza avere neanche la conoscenza approfondita delle motivazioni per cui eventualmente è stato proposto un innalzamento di questo tipo.

Può anche essere che sia stata proposta anche a fronte sicuramente di evidenze. Sicuramente qualche approfondimento è stato fatto anche a livello parlamentare. Ma di questo approfondimento noi in questo momento, in quest’aula, non abbiamo contezza. Quindi, anche la discussione sarebbe tutta incentrata sul fatto che qualcuno, in qualche sito internet o in qualche community, ritiene che i campi magnetici siano dannosissimi per la salute. Allora dovrebbe essere così per tantissime altre evidenze che ci possono essere. Allora qui si aprirebbe un tema veramente ancora più ampio. Potremmo aprire il tema di tanti altri componenti ambientali che possono causare danno alla salute, di cui, però, anche in questo caso, non vi è certezza scientifica, non vi è evidenza scientifica.

Secondo noi, un tema così complesso andrebbe affrontato non con una semplice risoluzione da votare così, d’emblée, in aula, ma portato in Commissione per, magari, ascoltare anche gli esperti che abbiamo in Regione. Anche perché noi abbiamo comunque una Giunta, e parlo dei nostri assessori, per esempio l’assessore Colla, ma anche lo stesso presidente Bonaccini, che vedono nello sviluppo infrastrutturale e digitale di questa Regione un punto fermo.

Qui torniamo al solito dibattito che potrebbe sorgere anche all’interno della maggioranza, perché da una parte si vuole un’accelerazione massima sui temi del digitale, sui temi dell’economia, da uno sviluppo economico di cui la nostra Regione si pone sempre ai vertici o comunque vorrebbe essere ai vertici, dall’altra parte chi vuole tirare il freno a mano nei confronti delle nuove tecnologie.

 Secondo me, quindi, un approfondimento potrebbe essere utile anche alle dinamiche interne alla maggioranza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Devo purtroppo ripetere cose che sono già state dette, ma la questione è effettivamente molto controversa. Ci sono sicuramente posizioni contrarie, ma sappiamo che tutto il mondo occidentale e non solo va invece in una direzione diversa da quella che viene proposta da questa risoluzione, conforme a quella in discussione invece alla Camera.

La proposta di innalzamento infatti per i campi elettromagnetici dai 6 ai 15 volt metro serve, come abbiamo detto, per migliorare le comunicazioni in particolare sul 5G, ma comunque per dare una sistemata a tutto il complesso sistema di radiofrequenze che abbiamo, che non vediamo, ma che ci sono continuamente, che escono dai dispositivi cellulari che utilizziamo quotidianamente e che abbiamo sempre con noi, ma anche da semplici telecomandi per la tv, per aprire il cancello, per qualsiasi tipo di attività.

Questi apparecchi non sono nuovi, non sono l’ultima uscita sul mercato, sono cose che esistono nella nostra vita ormai da decenni, con cui abbiamo imparato a convivere, quindi forse bisogna anche mettere da parte i timori che ci sono su qualcosa che effettivamente non si vede, ma la cui efficacia è ovviamente utile a tutti.

 Sono stati citati studi scientifici, ma ce ne sono anche qui non in maniera univoca. In particolare, è stato citato questo studio del Ramazzini, perché nasce anche più vicino a noi. Lo studio del Ramazzini siamo andati a vederlo. Parla di limiti delle conoscenze scientifiche disponibili, sia per quanto riguarda i dati epidemiologici che quelli sperimentali. Alla fine, consiglia di utilizzare un principio di precauzione al fine di ridurre l’esposizione dei rischi che possono sussistere, ma per i quali ancora esistono margini di incertezza. Anche da qui non arrivano risposte precise.

Credo che poche persone in quest’aula, sicuramente non io, possano sostituirsi a chi ha fatto questo tipo di studi, quindi andare a prendere questo studio e confutarlo o confermarlo. Non possiamo, secondo me, fare altro che prenderlo così com’è. Quello che possiamo fare noi, però, è prendere una decisione, che ci compete, cioè raccogliere le informazioni e dare un orientamento, quindi una decisione più politica, se vogliamo.

Se vogliamo parlare di una decisione più politica, proviamo a guardare cosa succede a livello politico. Proviamo a chiederci come mai l’Unione europea ha limiti sui campi elettromagnetici che vanno dai 36 ai 61 volt/metro, quindi oltre quattro volte il limite a cui vorrebbe perlomeno arrivare l’Italia.

Non credo che nessuno abbia mai preso in considerazione questi problemi, che l’Unione europea abbia preso queste decisioni con leggerezza o che abbia addirittura con dolo, volutamente, cercato una soluzione che potesse nuocere ai propri cittadini.

Se questi livelli che l’Unione europea adotta e propone, questi livelli massimi, sono molto, ma molto, ma ancora molto più alti di quelli di cui l’Italia si vuole dotare, mi viene da pensare che tutto questo danno e tutti questi problemi, alla fine, non siano reali e siano solamente dei timori, legittimi, ma che vanno, in qualche modo, accertati.

Per questo credo che la proposta che aveva fatto il collega Marchetti fosse la proposta migliore, quella di dire: proviamo ad approfondire, proviamo a cercare di parlarne in maniera più ampia, senza il vincolo del tempo, senza la spada di Damocle della votazione, proviamo veramente ad aprire un dibattito su questa cosa, tra l’altro superando anche un conflitto di competenza, perché qui possiamo decidere qualsiasi cosa, ma sappiamo anche che, se alla Camera decideranno in maniera diversa, può piacerci o non piacerci, ma sarà quella alla fine la decisione che verrà portata avanti.

Se si vuole discutere di questa cosa, dobbiamo prenderci il tempo, questa risoluzione deve essere portata in Commissione, dobbiamo forse chiamare qualche esperto e sentire qualcuno che venga a raccontarci in un modo o nell’altro, dobbiamo confrontare i vari pareri, le varie versioni, ma credo che non possiamo votarla oggi.

Se dovessimo votarla qui oggi, lo faremmo probabilmente dando quello che è, cioè una connotazione politica e non tecnica al significato di questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione oggetto 7251, a prima firma Paruolo.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 7251 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): La risoluzione oggetto 6961, se non ci sono obiezioni, passa in fondo.

Arriviamo all’oggetto 6942: risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare...

Scusi, consigliera Zappaterra, non l’avevo vista. Prego.

 

ZAPPATERRA: Solo per dire che la risoluzione, di cui manca il firmatario, passa in fondo, va bene, noi siamo d’accordo, però vorrei che rimanesse a verbale che la volta in cui potrà capitare a noi di essere nella stessa condizione nessuno si attaccherà al fatto che viene tolta dall’ordine del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

 

OGGETTO 6942

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare una riflessione orientata alla tutela della sicurezza degli operatori di polizia locale e alla promozione del benessere lavorativo della categoria. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Come dicevo, adesso siamo all’oggetto 6942: risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare una riflessione orientata alla tutela della sicurezza degli operatori di polizia locale e alla promozione del benessere lavorativo della categoria, risoluzione a firma della consigliera Bondavalli.

Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Questa è una risoluzione che è stata depositata prima dell’estate, il 6 giugno, e c’è un tema che questa risoluzione pone al centro, che è assolutamente attuale. Alcune cose sono accadute dopo aver depositato questa risoluzione, che pone al centro un tema ‒ come dicevo ‒ importante, cioè il lavoro, di importanza fondamentale, svolto dagli operatori della Polizia locale, che richiede indubbiamente, da parte nostra, la massima attenzione, anche rispetto alle esigenze di sicurezza e di tutela dei rischi specifici di questa categoria di lavoratori.

Dobbiamo innanzitutto pensare che gli operatori della Polizia locale sono parte integrante delle politiche per la sicurezza territoriale, che la loro attività comporta, proprio per le caratteristiche delle funzioni svolte, dei contesti operativi, l’esigenza di assicurare sempre la propria attività con un elevato livello di equilibrio e di competenza.

Tutto ciò comporta la necessità di accompagnare il lavoro della Polizia locale anche con azioni di sostegno, azioni di sostegno evidentemente su più fronti, anche rispetto e soprattutto ad adeguate forme di supporto psicologico. Non a caso, la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dei contributi annuali che eroga per la promozione, la qualificazione e il migliore svolgimento delle attività di Polizia locale, ha inserito da tempo criteri di priorità legati alla sicurezza degli operatori su più fronti.

Nella risoluzione richiamiamo anche i dati relativi alle aggressioni subite dagli operatori di Polizia locale in Emilia-Romagna, che mostrano un numero costante di oltre 100 episodi all’anno. Anche da questo punto di vista, deriva un po’ l’obiettivo di fondo della risoluzione, diretto a svolgere una riflessione sulla promozione del benessere lavorativo della categoria, arrivando anche a rafforzare gli strumenti della nostra legge regionale. Riflessione che abbiamo anche colto in un dialogo con i sindacati. Risultano, infatti, pervenute anche richieste di un maggiore impegno della Regione rispetto alla tutela dei rischi specifici degli operatori di Polizia locale proprio da parte delle organizzazioni sindacali, di categoria.

Gli impegni che chiediamo alla Giunta. Il primo è quello di avviare una riflessione orientata alla tutela della sicurezza degli operatori di Polizia locale e alla promozione del benessere lavorativo della categoria, attraverso il rafforzamento delle strategie già individuate all’interno della legge regionale. Ad esempio, percorsi di sostegno psicologico di livello regionale e promozione di analisi sul benessere organizzativo nelle strutture di Polizia locale. Poi, il consolidamento della formazione ai rischi specifici della professione, sia nei percorsi di formazione al ruolo sia nell’aggiornamento professionale.

Vorrei dire che la nostra Regione ha, in questo caso, già messo in piedi iniziative che penso in questa sede debbano essere evidenziate, perché ancora una volta mostrano la volontà di agire e anche individuare percorsi innovativi.

Penso ad esempio al progetto sperimentale di supporto psicologico in telemedicina, attivato per gli operatori della Polizia locale. Questo è frutto di una convenzione stipulata tra Presidenza, Assessorato alle politiche per la salute, AUSL di Modena, che coordinava l’iniziativa su tutto il territorio regionale e che ha l’obiettivo di fornire aiuto agli agenti soggetti a situazioni di disagio emotivo lavoro correlato.

C’è poi un altro impegno, quello di avviare un’interlocuzione istituzionale con il Governo nazionale, al fine di sollecitare l’approvazione di strumenti dedicati, quali un Fondo per l’indennizzo in caso di decesso o danni permanenti derivanti da infortunio, subiti dagli stessi operatori nello svolgimento del servizio.

Il Governo sembra avere assunto un orientamento che va in questa direzione, che apre a questa opportunità, quindi è bene che continui questa interlocuzione istituzionale, per poi arrivare a una risoluzione positiva rispetto all’impegno che chiediamo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti. Consigliera Marchetti, prego.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Benissimo.

Dibattito generale? Non ci sono altri in dibattito generale.

Passiamo, allora, alle dichiarazioni di voto. Prego, consigliera Marchetti.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Credo che questa risoluzione sia una risoluzione che trova la piena condivisione da parte del Partito Democratico, proprio perché attiva quella che è una riflessione orientata, come diceva la proponente, alla tutela della sicurezza degli operatori di Polizia locale e alla promozione del loro benessere lavorativo.

Crediamo infatti che il benessere psicofisico delle forze di Polizia locale rappresenti un valore, che può essere compromesso dall’esposizione ad eventi a forte impatto emotivo, definiti eventi critici di servizio.

 Vorrei ricordare come per tali ragioni sia stata recentemente avviata una progettualità, che la consigliera ricordava, di sperimentazione, che credo sarà interessante approfondire – lo dico come proposta ‒ anche in Commissione, rispetto ai risvolti che ha avuto e agli effetti che ha prodotto sul personale.

 Voglio anche ricordare come l’ipotesi che viene richiamata negli impegni, l’istituzione di un fondo di indennizzi per gli operatori di Polizia locale, avanzata anche dalla Regione in sede di Conferenza Stato-Regioni, sia un ambito da continuare a esplorare e a sostenere, proprio perché credo che questa possibilità possa prevedere la concessione di un indennizzo, da riconoscere anche in caso di morte o invalidità permanente subita in corso di svolgimento di servizio, a favore degli operatori di Polizia locale.

Come dicevo, una questione che credo sia opportuno portare avanti, ma soprattutto monitorare sui suoi effetti e anche, credo, in un dialogo che sta avvenendo attraverso le sedi deputate con il Ministro degli interni, che dobbiamo continuare a monitorare e a sostenere.

Per queste ragioni, il Partito Democratico è favorevole.

Ringraziamo la consigliera per aver posto all’attenzione di tutti questa riflessione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Semplicemente per dire che chiederemo il voto per parti separate e siamo a favore di tutto il contenuto, tranne l’ultimo punto, perché, di fatto, il Governo sta già applicando una sua manovra. Di conseguenza, su questo punto non voteremo a favore.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Parti separate. Consigliera Catellani, precisi meglio le due parti. Fino a?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Fino al penultimo punto.

 

CATELLANI: Sì, soltanto l’ultimo punto sarà non a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Benissimo.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazione di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione 6942, a firma Bondavalli, come richiesto dalla consigliera Catellani, in due parti, per parti separate.

Mettiamo in votazione la prima parte, fino al penultimo punto incluso.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 6942 prima parte è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

Mettiamo in votazione la seconda parte.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 6942 seconda parte è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 7240

Risoluzione per impegnare la Giunta a comunicare al Dipartimento amministrazione penitenziaria l’esigenza di una maggiore territorializzazione dei percorsi e a perseguire il progetto di riduzione da due a un reparto della ATSM (Articolazione Tutela Salute Mentale) di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 7240: risoluzione per impegnare la Giunta a comunicare al Dipartimento amministrazione penitenziaria l’esigenza di una maggiore territorializzazione dei percorsi e a perseguire il progetto di riduzione da due a un reparto della ATSM (Articolazione Tutela Salute Mentale) di Reggio Emilia.

La risoluzione è a firma del consigliere Amico. Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Arriva oggi in aula una risoluzione che tocca nuovamente un punto che abbiamo trattato diverse volte sia in aula che all’interno della Commissione, ovvero la condizione delle carceri in Emilia-Romagna. Si concentra in particolar modo su una peculiarità dell’istituto penitenziario di Reggio Emilia, che eredita una situazione all’indomani della definitiva dismissione degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Del resto, la città di Reggio Emilia era sede dell’OPG fino alla sua dismissione, che ha comportato successivamente l’istituzione delle cosiddette residenze REMS, attive però dal 2022 per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, che hanno nuovamente sede a Reggio Emilia.

In ragione della sussistenza dell’ospedale psichiatrico giudiziario, nel corso di questi anni proprio nel carcere di Reggio Emilia è presente una cosiddetta Articolazione Salute Mentale, altrimenti detta ATSM.

Questo per quanto riguarda la storia, una storia che ci racconta come dentro l’istituto penitenziario di Reggio Emilia siano trattati detenuti con patologie psichiatriche, quando questi debbano invece avere altro tipo di trattamento.

Assieme al Garante regionale, sia quello precedente che quello attuale, abbiamo visitato l’articolazione di salute mentale di Reggio Emilia, che versa in condizioni strutturalmente molto critiche, personalmente ho anche rilevato come all’interno dell’articolazione salute mentale fossero presenti dei detenuti che probabilmente non hanno ragione di stare all’interno dell’istituto penitenziario, perché addirittura in stato vegetativo dal punto di vista psichico, tanto che dopo diverso tempo siamo riusciti anche attraverso gli uffici del Garante, per quanto riguarda il Dipartimento di salute mentale della ASL di Reggio Emilia, a trasferire una persona senza fissa dimora, inviata dalle  strutture marchigiane presso l’istituto penitenziario di Reggio Emilia, in un hospice, sostanzialmente, per accompagnarlo nella degenza della propria condizione. Una Articolazione Tutela Salute Mentale che oggi vede la presenza di 48 persone detenute all’interno della stessa, che ‒ va ricordato ‒ dal 2008 in avanti è a cura della Sanità regionale. Infatti, l’accordo Stato-Regioni a partire dal 2008 ha suddiviso le competenze sanitarie, incardinandole nell’organizzazione sanitaria regionale, togliendole, sostanzialmente, all’Amministrazione penitenziaria. Per questo dal 2008 in avanti la Regione Emilia-Romagna si occupa della salute dei detenuti e delle detenute nelle nostre carceri. Per questo la Regione Emilia-Romagna, dal 2008 in avanti, continua a investire, oltre a quelle che sono le risorse che il Governo, che lo Stato destina alla Regione per il trattamento sanitario delle persone detenute sul territorio regionale, altre risorse. In particolare, dispone, quella di Reggio Emilia, a distanza di otto anni dalla dismissione degli OPG, di 50 posti letto, con detenuti che non possono essere accolti nelle Residenze sanitarie per l’esecuzione delle misure di sicurezza istituite dopo la chiusura degli OPG. Le REMS, infatti, sono state destinate solo a chi è stato giudicato incapace di intendere e di volere al momento del reato, mentre maturano, nella presenza, all’interno degli istituti penitenziari altre malattie di carattere psichico.

Si può ritenere, infatti, che l’ATSM di Reggio Emilia abbia concluso oggi la funzione di supporto alla rete penitenziaria extra-regionale.

Con la nota del 15 maggio 2023, la Regione Emilia-Romagna, il Reparto di osservazione psichiatrica di Piacenza ha cessato le funzioni di livello regionale e ricondotto dette funzioni di osservazione psichiatrica ai servizi psichiatrici interni di ogni istituto penitenziario, dando piena attuazione alle previsioni di cui all’articolo 112 del DPR n. 230/2000. Coerentemente al fabbisogno regionale, ai sensi dell’accordo 3 del 22 gennaio 2015, l’ATSM dell’istituto penitenziario di Reggio Emilia, con capienza di 20 posti, contro i 50 oggi presenti, è ritenuto adeguato alla tutela della salute mentale intramuraria degli istituti penitenziari della regione Emilia-Romagna.

Allo stato attuale, all’interno degli istituti di pena le Articolazioni per la Tutela della Salute Mentale sono presenti in 34 istituti penitenziari a livello nazionale, insufficienti a garantire la tutela della salute mentale ai reclusi. Per questo motivo, la Direzione generale detenuti e trattamento svolge una continua opera di promozione per la realizzazione delle suddette strutture detentive con le Regioni e con le Aziende sanitarie locali, che procedono alla definizione del relativo presidio e alla dotazione del personale sanitario.

Questo sollecito che le varie Direzioni dei detenuti praticano nei confronti degli istituti penitenziari a livello nazionale spesso viene disatteso, con la conseguenza che i 20 posti previsti all’interno delle articolazioni di salute mentale sono più che raddoppiati nel caso di Reggio Emilia, perché, laddove l’Amministrazione penitenziaria a livello nazionale non riesce ad assolvere sul territorio di residenza l’accoglienza delle persone destinate a questo tipo di istituto, le invia presso istituti di altre Regioni, da cui ‒ passatemi il termine improprio ‒ l’importazione di persone con patologia psichica detenute all’interno del carcere di Reggio Emilia.

Del resto, questo è vero per l’articolazione di salute mentale, ed è vero anche per quanto riguarda l’istituto penitenziario di Parma in relazione alla sezione medica, tant’è che l’azienda ospedaliera presente all’interno dell’istituto penitenziario di Parma, che prevede la degenza per 40 detenuti, in questo momento ha oltre 200 persone all’interno dell’istituto penitenziario di Parma.

Questo cosa comporta? Non comporta tanto un tema di “respingimento” (passatemi il termine)di detenuti, ma comporta che il livello della qualità dei servizi sanitari presenti all’interno degli istituti penitenziari, in particolare per persone particolarmente fragili come quelle con disagio psichiatrico presenti all’interno dell’istituto di Reggio Emilia, sia una qualità di servizio, una qualità di cura, qualità di accompagnamento fortemente messa a repentaglio, perché se la ASL di Reggio Emilia destina personale adeguato alle 20 persone previste presso l’istituto penitenziario di Reggio Emilia, quando queste persone sono in numero più che doppio è chiaro che sia il personale medico, sia di servizio non è nelle condizioni di operare correttamente.

 All’interno di questo quadro, a seguito di un approfondimento da cui è scaturita la risoluzione di oggi, approfondimento fatto con il Garante, fatto con il Dipartimento di salute mentale di Reggio Emilia, fatto con gli uffici preposti dell’Assessorato alla sanità per provare sia a superare lo stato di cose presente sul territorio regionale, sia a stimolare una discussione complessiva che tratti i detenuti psichiatrici all’interno delle carceri in maniera appropriata, chiediamo con questa risoluzione che la Giunta si impegni a comunicare al Dipartimento amministrazione penitenziaria (DAP) l’esigenza di una maggiore territorializzazione dei percorsi, per evitare che in ATSM vengano costantemente trasferiti pazienti da penitenziari fuori regione per l’assenza di ATSM nelle regioni di provenienza o altri motivi. Così come perseguire il progetto di riduzione da due a un reparto di ATSM, con 20 posti letto, sufficienti per i bisogni della regione. Una decisione che, dimezzando i posti letto, consentirebbe al personale, sanitario e non sanitario, di occuparsi di pazienti per cui ci siano maggiori possibilità di creare progetti terapeutico-riabilitativi individualizzati, attuabili e concreti, anche per vicinanza geografica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ringrazio il collega Amico, perché si tratta di un argomento che è stato oggetto anche di nostri accertamenti. Va da sé che 50 soggetti ospitati in luogo di 20 non è, evidentemente, adeguato. Di conseguenza, condividiamo la necessità di un percorso, anche, non soltanto, di rideterminazione del numero dei soggetti che devono essere ospitati, ma anche le modalità. Parliamo, evidentemente, di soggetti tolti dall’amministrazione penitenziaria, ma che meritano percorsi e cure sicuramente particolari.

Condividiamo l’idea di un percorso volto a valutare meglio come è eseguita questo tipo di gestione anche dall’ASL competente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Altri in dichiarazioni di voto?

Mettiamo in votazione la risoluzione oggetto 7240, a firma Amico.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 7240 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

Consiglieri, sono le ore 17,30. Dichiaro chiusa la seduta pomeridiana.

Buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,30

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI; Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI; Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI, Michele FACCI; Pasquale GERACE, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI; Matteo MONTEVECCHI; Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO; Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessora Barbara LORI.

 

Votazione elettronica

OGGETTO 7221

Progetto di regolamento d'iniziativa Giunta recante: "Modifiche al Regolamento regionale 31 ottobre 2007, n. 2 e ss.mm.ii.". (143)

 

Presenti: 40

Favorevoli: 23

Astenuti: 15

Presenti non votanti: 2

Assenti: 10

 

Favorevoli:

BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Astenuti:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presenti non votanti:

AMICO Federico Alessandro; RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; CALIANDRO Stefano; FABBRI Marco; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; PETITTI Emma; PICCININI Silvia; PILLATI Marilena; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina

 

Emendamento

OGGETTO 5580

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere progetti che tutelino l'ambiente e l'ecosistema e al contempo il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale, limitando la proliferazione del granchio reale blu (Callinectes Sapidus) e delle altre specie aliene nel Mar Adriatico e sulle coste emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Rossi, Montalti, Bulbi, Zappaterra, Rontini, Costi, Fabbri, Dalfiume, Daffadà

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

«Inserire negli impegni alla Giunta un terzo paragrafo così formulato:

Ad attivarsi celermente, coinvolgendo i dipartimenti universitari territoriali, le start-up già operative, le associazioni della pesca come rappresentate nella Consulta Ittica Regionale ed ogni altro soggetto che sia ritenuto portatore di valido contributo, al fine di trovare soluzioni a breve termine per contrastare il proliferare della specie alloctona "granchio blu", crostaceo che sempre più sta mettendo a repentaglio gli investimenti degli acquacoltori nelle aree della Sacca di Gora e delle Valli di Comacchio.»

(Ritirato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

7618 -  Progetto di legge d'iniziativa consiglieri recante: "Registro regionale degli amministratori di condominio". (08 11 23) A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Catellani, Facci, Rancan, Bargi, Delmonte, Montevecchi, Bergamini, Liverani

 

7654 -  Progetto di legge di iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024". (Delibera di Giunta n. 1963 del 13 11 23)

 

7655 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024)". (Delibera di Giunta n. 1964 del 13 11 23)

 

7656 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026". (Delibera di Giunta n. 1965 del 13 11 23)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7616 -  Interrogazione a risposta scritta sui dati relativi ai rifiuti bruciati dal termovalorizzatore di Modena nel 2023, rispetto agli obiettivi del Piano regionale sull'economia circolare e lo sviluppo sostenibile. A firma del Consigliere: Bargi

 

7617 -  Interrogazione a risposta scritta sul problema del dissesto idrogeologico nel territorio appenninico emiliano-romagnolo, anche alla luce dei dati forniti dalle rilevazioni di ISPRA. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7620 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un compenso aggiuntivo riconosciuto a un Dirigente di Unità operativa complessa dell'Ausl Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7621 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle incongruenze rilevate sugli adempimenti e i controlli relativi ai "mercatini degli hobbisti" e "mercatini storici con hobbisti" di cui alla L.R. n. 12/1999. A firma della Consigliera: Catellani

 

7622 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle difficoltà dell'Ausl Romagna nel recupero delle somme per ticket non pagati (Pronto soccorso e visite specialistiche), nel periodo compreso tra il 2018 e il primo semestre del 2023. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7623 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla caccia alle specie cosiddette fossorie, soprattutto alla luce della necessità di far fronte alle problematiche derivanti dal rischio idraulico. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7625 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un evento, organizzato a Goro, per affrontare il problema della proliferazione del granchio blu. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7626 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere, alla luce dell'accordo sul riparto tra le Regioni per il 2023 del Fondo Sanitario Nazionale, in quale misura verrà determinato il finanziamento delle Aziende USL dell'Emilia-Romagna per il 2023. A firma dei Consiglieri: Soncini, Mori, Costa, Amico, Caliandro, Dalfiume, Bondavalli, Rontini, Marchetti Francesca, Costi, Rossi, Mumolo, Pillati, Gerace, Daffadà, Sabattini, Fabbri, Bulbi

 

7627 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di spostare la linea demaniale del tratto prospicente il lungomare di Cattolica, per migliorare la viabilità veicolare e la mobilità ciclistica e pedonale. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

7628 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato deposito, da parte della Città Metropolitana di Bologna, del Piano Neve per la corrente stagione invernale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7629 -  Interrogazione a risposta scritta sull'apertura che sta emergendo all'interno delle istituzioni unitarie europee riguardo a una maggiore flessibilità verso le misure di contenimento numerico dei lupi, comunque limitate a situazioni di evidente necessità. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pelloni, Facci, Bargi, Pompignoli, Catellani, Occhi, Rancan, Delmonte, Liverani, Montevecchi

 

7631 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla discarica Hera-Feronia, sita nel comune di Finale Emilia (MO), con particolare riguardo ai problemi di inquinamento e ai connessi rischi per la salute pubblica. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7632 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione per sapere quali interventi siano possibili per il ripristino degli impianti di Febbio, danneggiati dagli ultimi eventi meteoclimatici che hanno interessato il crinale emiliano, in tempo utile per l'imminente stagione turistica invernale. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Soncini, Costa, Amico, Mori

 

7633 -  Interrogazione a risposta scritta per sollecitare l'Ausl Romagna ad ampliare l'accesso diretto al punto prelievi per le donne in stato di gravidanza. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7634 -  Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento dello status di "sede disagiata" dei presìdi dei Vigili del fuoco nei distaccamenti di Bobbio (PC), Castelnovo Monti (RE) e Vergato (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

 

7635 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa all'interruzione dei servizi di Lepida, verificatasi sabato 11 novembre 2023. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7636 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai recenti malfunzionamenti del software/provider Lepida e della cartella sanitaria elettronica "Sole". A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7637 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare affinché siano ampliate significativamente le prestazioni odontoiatriche che sono incluse nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) odontoiatrici. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7639 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla riduzione delle prestazioni specialistiche in atto presso la Casa della Salute "Terre e Fiumi" di Copparo (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

7640 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al limite di acquisto, a bordo dei bus di TEP S.p.A., di un solo titolo di viaggio per persona con un'unica carta di pagamento elettronico, con particolare riguardo agli effetti su persone bisognose di accompagnatori, come bambini, disabili e anziani. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7641 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a un evento, svoltosi a Goro lo scorso 9 novembre, per fare il punto sulla situazione di emergenza costituita dalla diffusione del granchio blu. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7642 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere il cronoprogramma e le tempistiche per il restauro e l'esposizione al pubblico delle navi romane rinvenute a Comacchio e Ravenna. A firma del Consigliere: Fabbri

 

7643 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere lo stato della progettazione e le tempistiche di realizzazione della difesa a mare a Porto Garibaldi (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

 

7644 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere lo stato di avanzamento del cronoprogramma del Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici ed aree naturali del Parco del Delta del Po (Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

 

7645 -  Interrogazione a risposta scritta sulla crisi di EMS Group Spa e sulla decisone di chiudere lo stabilimento di Fontevivo (PR). A firma del Consigliere: Rainieri

 

7646 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione della frana che, nel febbraio 2023, ha interessato la località di Villa Sassonero, nel comune di Monterenzio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7647 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla ripartizione delle risorse tra i CSV (Centri di Servizio per il Volontariato), con particolare riguardo all'esigenza di tutelare le realtà del volontariato che insistono sul territorio metropolitano di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7648 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni di controllo e di contrasto all'attività di bracconaggio ai danni della specie Lupo sono state adottate in Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7649 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al primo caso confermato di peste suina in Emilia-Romagna e alle azioni necessarie per scongiurare il rischio di diffusione della PSA nel territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7650 -  Interrogazione a risposta scritta circa il criterio di definizione di Area Urbana di Bologna e il sistema di tariffazione adottato dalla società Tper di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7651 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno evitare di utilizzare dati e materiali forniti dalle associazioni dei cacciatori, con particolare riguardo ai censimenti e agli studi sulla fauna selvatica, come nel caso della specie Beccaccia (Scolopax rusticola). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7652 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se il lavoro legale di verifica della regolarità dell'atto di vendita di Ortazzo e Ortazzino (Parco Delta del Po) dell'1 marzo scorso si sia concluso e con quali risultati e se si procederà al passaggio di classificazione della zona di tutela C, rimasta di proprietà privata, a zona B. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7657 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla modalità, scelta dalla Regione Emilia-Romagna, per la presentazione della domanda di contributi, da parte di chi ha avuto il veicolo distrutto o danneggiato dall'alluvione. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

7659 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere gli aggiornamenti in merito all'ipotesi di proroga della convenzione tra il comune di Monticelli d'Ongina (PC) ed AIPO, finalizzata a garantire continuità al servizio di gestione e realizzazione di azioni e iniziative educative, culturali, turistiche e promozionali per la valorizzazione della scala di risalita dei pesci di Isola Serafini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7660 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori di ripristino integrale degli argini della zona di San Lorenzo in Noceto (FC), coinvolta dagli eventi metereologici di maggio 2023. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

7661 -  Interrogazione a risposta scritta sulla violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica e in particolare a quella connessa al disturbo narcisistico della personalità. A firma della Consigliera: Piccinini

 

7662 -  Interrogazione a risposta scritta sui finanziamenti per la prevenzione dei danni da fauna selvatica rivolti ad agricoltori e allevatori che si trovano nelle condizioni di avere i propri terreni e allevamenti distrutti e danneggiati dagli animali selvatici. A firma del Consigliere: Occhi

 

INTERPELLANZE

 

7619 -  Interpellanza in ordine alla situazione dei posti auto per disabili presso l'Ospedale S. Orsola di Bologna. A firma del Consigliere: Facci

 

7630 -  Interpellanza in ordine alle misure idonee a promuovere all'estero la produzione editoriale e degli autori emiliano-romagnoli, in particolare sostenendone la pubblicazione in lingua straniera. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7653 -  Interpellanza per sapere se la Giunta intenda inserire nel PAIR 2030, per le giornate in cui è indetto uno sciopero dei trasporti pubblici, una deroga allo stop forzato dei veicoli privati euro 4 ed euro 5. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONI

 

7624 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi tramite una richiesta di modifica normativa affinché il riconoscimento di indennizzi alle aziende agricole, colpite dall'alluvione, sia vincolato all'aver subito effettivamente un danno catastrofale. (09 11 23) A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7658 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l'opportunità di incentivare, di concerto con gli enti territoriali, la promozione del territorio romagnolo all'interno dell'offerta di Rimini Romagna Capitale italiana della Cultura 2026, continuando a sostenerne la candidatura in tutte le sedi opportune. (17 11 23) A firma dei Consiglieri: Rossi, Marchetti Francesca, Pillati, Bulbi, Sabattini, Dalfiume, Zappaterra, Rontini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

7233 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se immobili già ristrutturati e per nulla degradati, funzionali e funzionanti quali strutture ricettive, possano legittimamente essere oggetto di finanziamento da parte del PNRR M1C3 – Investimento 2.2 "Tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale". A firma del Consigliere: Amico

 

7249 -  Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino e la messa in sicurezza della SP33 "Casolana", colpita dagli eventi alluvionali e calamitosi del maggio scorso. A firma della Consigliera: Piccinini

 

7252 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al ripristino della Strada Provinciale 33 che collega le province di Bologna e Ravenna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7266 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative la Giunta intenda intraprendere per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità e la diffusione del fenomeno della violenza sessuale e sulle modalità di denuncia e di assistenza alle vittime. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Gerace, Pillati, Zappaterra, Caliandro

 

7267 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla ricostruzione e ai lavori di ripristino della strada provinciale SP 33, tenuto conto dell'urgenza e della priorità di tale intervento. A firma del Consigliere: Caliandro, Pillati, Rontini, Mumolo

 

7272 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'utilizzo dei fondi europei concessi dalla Regione Emilia-Romagna al Comune di Forlì per i progetti di recupero e riuso dell'ex Asilo Santarelli. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7348 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al potenziamento della connessione internet nelle località di Cereglio e di Tolè, nel comune di Vergato, con particolare riferimento all'esigenza di usufruire di una adeguata copertura per lo stabilimento "Acqua Cerelia" presso Cereglio e per la Scuola primaria di Tolé. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7385 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda compiere per far sì che il numero di casi di mesotelioma maligno, tumore raro correlato con un'esposizione professionale e/o ambientale ad amianto, si riduca drasticamente. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

7389 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi di manutenzione in programma sulla strada statale 63. A firma del Consigliere: Costa

 

7424 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al piano degli interventi di asfaltatura e manutenzione della SP61 e SP38, con particolare attenzione allo sfalcio e alla potatura di rami, arbusti e siepi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7428 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al fallimento di F.I.CO. (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World presso il Centro Agroalimentare di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

7443 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere i motivi che impediscono la prenotazione delle visite, presso il Servizio Sanitario Regionale, per il rilascio della certificazione agonistica ai minori di 18 anni. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7466 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai disservizi recentemente verificatisi sulla linea ferroviaria Reggio Emilia-Guastalla. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7473 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al rispetto delle condizioni per l'erogazione del finanziamento di 12 milioni di euro per l'ampliamento dell'Aeroporto Giuseppe Verdi di Parma. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7474 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi per garantire maggiore sicurezza urbana realizzati dal comune di Parma, tramite un progetto cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Occhi

 

7479 -  Interrogazione a risposta scritta sull'attività delle imprese multiutility regionali di teleriscaldamento. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7484 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni da intraprendere per scongiurare la riduzione dei servizi di assistenza sanitaria fino ad ora garantiti da Assistenza Pubblica Pellegrino Parmense e da Pubblica Assistenza di Bore, salvaguardando l'operatività delle due organizzazioni di volontariato. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7486 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla verifica della struttura portante dei ponticelli pedonali, posti sopra il Rio Favale, presso il comune di Pianoro (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7498 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'attività ispettiva esercitata dall'Agenzia delle Entrate nei confronti delle imprese che si sono avvalse del credito d'imposta per spese relative ad attività di ricerca e sviluppo. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7506 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle criticità connesse con il numero di dimissioni presentate da medici specialisti in forza all'AUSL di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7524 -  Interrogazione a risposta scritta circa la composizione della commissione esaminatrice per la nomina del Responsabile di Branca specialistica dell'Ausl di Modena. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

In data 15 novembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 7359, 7397, 7442, 7510:

 

7359 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul rinnovo del parco autobus di Tper, in particolare sulla tipologia di mezzi che intende acquistare, l'origine e il tipo di idrogeno (verde, blu o grigio) con cui verranno alimentati gli autobus a idrogeno già acquistati e se intende realizzare la copertura di piazzali e depositi con pannellature fotovoltaiche. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7397 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa le problematiche inerenti la linea ferroviaria Parma-Suzzara. A firma del Consigliere: Occhi

 

7442 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa il progetto di rinaturazione del fiume Po, che prevede, in particolare, la rimozione di pioppi all'interno delle aree golenali. A firma del Consigliere: Occhi

 

7510 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito al quadro esigenziale dei fabbisogni idrici della Val d'Enza nelle province di Reggio Emilia e Parma. A firma dei Consiglieri: Occhi, Delmonte, Catellani

 

In data 15 novembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Bilancio, affari generali ed istituzionali”, alle interrogazioni oggetti nn. 7346, 7522

 

7346 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul potenziamento della rete Internet nei comuni dell'Appennino bolognese, con particolare riguardo alla situazione delle zone di Tolè e Cereglio. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7522 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito all'obbligo di ripresentare, per accedere alle agevolazioni per reddito, la certificazione ISEE già in possesso del Comune di San Lazzaro. A firma della Consigliera: Castaldini

 

In data 16 novembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “per la parità e per i diritti delle persone”, alla interrogazione oggetto n.: 7516

 

7516 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa al rischio di cancellazione di Unione Donne in Italia (UDI) Modena, Ravenna e Ferrara ed eventualmente altre realtà associative, dal Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e alle iniziative da assumere per scongiurare questo esito e per ottenere dal Ministero competente una interpretazione rispettosa sia degli obiettivi antidiscriminatori delle norme nazionali sia delle finalità costitutive dell'Unione Donne in Italia. A firma dei Consiglieri: Mori, Zappaterra, Dalfiume, Pillati, Montalti, Sabattini, Costi, Maletti, Daffadà, Mumolo, Gerace, Marchetti Francesca, Caliandro

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alle interrogazioni sotto riportate ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

7530 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per agevolare l'attività delle edicole, che costituiscono un presidio culturale e una parte di pregio del tessuto urbano. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7628 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato deposito, da parte della Città Metropolitana di Bologna, del Piano Neve per la corrente stagione invernale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 18 prot. NP/2023/771 del 20 novembre 2023)

 

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7663 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di interventi di messa in sicurezza a seguito del cedimento degli argini del fiume Santerno, nell'Imolese. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7664 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla gestione regionale delle aree di allevamento delle vongole a Goro e a Comacchio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7666 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7668 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai disservizi di telefonia mobile registrati nel territorio di Civago e altre frazioni di Villa Minozzo (RE). A firma del Consigliere: Costa

 

7669 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per anticipare, al mese di dicembre 2023, i futuri aumenti contrattuali alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti del Comparto Sanità Pubblica. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7670 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle modalità di calcolo dei tempi effettivi di attesa per fruire di prestazioni presso il Sistema Sanitario Regionale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7671 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se Fer intenda verificare lo stato dell'infrastruttura ferroviaria della linea Reggio Emilia-Ciano, comprese eventuali carenze di tipo impiantistico delle stazioni, al fine di poter individuare soluzioni utili a ridurre i tempi di percorrenza lungo la tratta. A firma del Consigliere: Costa

 

7672 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'implementazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT) sulla linea Reggio-Ciano, con particolare riguardo alla duplice esigenza di garantire gli standard di sicurezza e di limitare i tempi di chiusura dei passaggi a livello. A firma del Consigliere: Costa

 

7673 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato intervento dell'automedica nel caso di un paziente in arresto cardio-respiratorio (ACR), verificatosi a Castel D'Aiano (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

RISOLUZIONI

 

7665 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l'introduzione dell'Atrofia Muscolare Spinale (SMA) fra le patologie oggetto di esame nell'ambito dello Screening Neonatale Esteso (SNE), da realizzarsi per tutte le bambine e tutti i bambini che nascono in Emilia-Romagna. (20 11 23) A firma della Consigliera: Pigoni

7667 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo che le risorse non utilizzate nel 2023 del "Fondo per le politiche in favore delle persone affette da disabilità" siano destinate alle misure per le persone con disabilità e a sollecitare l'urgente adozione dei decreti attuativi previsti dalla legge delega in materia di disabilità. (21 11 23) A firma della Consigliera: Pigoni

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno n. 18 prot. NP/2023/772 del 22 novembre 2023)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti- Rainier

Bergamini - Montalti

 

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