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SEDUTA DI MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7688

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul rischio di chiusura di Holostem terapie avanzate di Modena. A firma dei Consiglieri: Costi, Maletti, Sabattini, Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

COSTI (PD)

 

OGGETTO 7689

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere il motivo per cui l'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po non abbia deliberato l'esercizio del diritto di prelazione per l'area Ortazzo - Ortazzino. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

BARUFFI, sottosegretario

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 7678

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure da adottare per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica, compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

BARUFFI, sottosegretario

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 7692

Interrogazione a risposta immediata in Aula per conoscere le misure previste, in particolare rispetto alla campagna vaccinale e alle soluzioni organizzative negli ospedali, per ridurre l'impatto dei ricoveri causati dal Covid-19 sugli ospedali e su altre strutture residenziali e comunità. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

BARUFFI, sottosegretario

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 7695

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i rimborsi dovuti alle associazioni di volontariato sanitario di Piacenza e provincia per l'annualità 2021. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

STRAGLIATI (Lega)

 

OGGETTO 7696

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al diritto di prelazione da parte dell'Ente Parco Delta del Po sulla compravendita del 1° marzo 2023 dell'area di Ortazzo e Ortazzino e sul passaggio di classificazione da zona di tutela C a zona B per aumentarne il livello di protezione. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

BARUFFI, sottosegretario

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 7698

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, finanziati dai fondi del PNRR e ancora incompleti, saranno terminati o rimarranno al grezzo. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

BARUFFI, sottosegretario

CASTALDINI (FI)

 

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula ogg. 7693 (Ritiro)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7690

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula su quali posizioni intenda assumere la Giunta rispetto alla realizzazione dell'Autostrada Campogalliano-Sassuolo, e se, a questo riguardo, possa indicare i tempi e i prossimi passi per la sua realizzazione. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (IV)

CORSINI, assessore

PIGONI (IV)

 

Saluto ad un gruppo di studenti dell’Università di Bologna

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7694

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla realizzazione del progetto della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, con particolare riguardo all'impatto ambientale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

CORSINI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 7691

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure introdotte finora dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana al fine di tutelare il patrimonio zootecnico e agroalimentare della Regione. A firma dei Consiglieri: Molinari, Daffadà, Gerace, Rontini, Bulbi, Dalfiume

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MOLINARI (PD)

MAMMI, assessore

MOLINARI (PD)

 

Per fatto personale

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

PIGONI (IV)

 

OGGETTO 7697

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali siano, ad oggi, gli aggiornamenti in merito all'ipotesi di proroga della convenzione tra il comune di Monticelli d'Ongina (PC) ed AIPO, al fine di garantire continuità al servizio di gestione e realizzazione di azioni e iniziative educative, culturali, turistiche e promozionali per la valorizzazione della scala di risalita dei pesci di Isola Serafini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

MAMMI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 7549

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Seconda variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025". (77)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

SABATTINI, relatore della Commissione

MARCHETTI Daniele, relatore di minoranza

BONDAVALLI (BP)

SABATTINI (PD)

MARCHETTI Daniele (Lega)

CALVANO, assessore

TARUFFI, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,56

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 240 del giorno 28 novembre 2023.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Colla e Lori.

I consiglieri Amico e Caliandro hanno comunicato che si collegheranno da remoto, a norma dell’articolo 102-bis del Regolamento.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 7688

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul rischio di chiusura di Holostem terapie avanzate di Modena. A firma dei Consiglieri: Costi, Maletti, Sabattini, Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Più precisamente iniziamo dall’oggetto 7688: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul rischio di chiusura di Holostem terapie avanzate di Modena.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Costi, Maletti e Sabattini.

Prego, consigliera Costi.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Aggiungo che ha chiesto di firmare anche la consigliera Pigoni questa interrogazione, a cui ho dato chiaramente l’okay.

Siamo a un anno di distanza da una precedente interrogazione e, come consiglieri rappresentanti del territorio di Modena, siamo qui nuovamente ad esprimere preoccupazione per il rischio di chiusura di Holostem terapie avanzate, che è un centro modenese internazionale di eccellenza in campo della medicina rigenerativa.

È uno spin-off universitario. È nato nel 2008, grazie alla capacità di attrarre talenti e ricordo che è la prima azienda biotecnologica al mondo dedicata allo sviluppo, alla produzione, alla registrazione, alla distribuzione di prodotti per terapie avanzate basati su colture di cellule staminali epiteliali per la terapia cellulare e genica. Ricordo che hanno registrato il primo farmaco al mondo, che è già in distribuzione, per quanto riguarda il tema della ricostruzione delle cornee e stanno lavorando e sono un punto di riferimento, nel panorama scientifico, nazionale e internazionale, per quanto riguarda il tema delle malattie rare. Quindi, è un centro che è collocato a Modena, ma è di valenza italiana, europea e internazionale.

Nello scorso anno il socio di maggioranza, che è una importante impresa farmaceutica della nostra regione e deteneva il 65 per cento delle azioni dell’azienda, ha aperto la procedura di messa in liquidazione e oggi si trova in un limbo abbastanza pericoloso. Sembrava che la vicenda fosse risolta, in quanto c’è stata la manifestazione di interesse di Enea Tech e Biomedical, che è una fondazione di diritto privato, vigilata dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy, che serve proprio per non perdere le eccellenze nate e cresciute sviluppate in questa regione.

Erano state date tutte le assicurazioni ai dipendenti e anche chiaramente al consiglio di amministrazione, però questo doveva essere… Il conferimento del 100 per cento delle quote di Holostem a Enea Tech doveva essere fatto entro l’ottobre scorso. Questo non è stato fatto, per cui oggi siamo in un momento nuovamente di limbo, perché l’assemblea di Holostem ha concesso una proroga ai termini previsti per il conferimento, ma se manca oggi l’autorizzazione al conferimento in Enea del Ministero competente rischiamo effettivamente di perdere questa grande impresa perché rischia di essere chiaramente messa in liquidazione.

Io sottolineo come la chiusura di questo spin-off, oggi è un’impresa, bloccherebbe definitivamente la distribuzione del farmaco che vi dicevo prima, che è quello delle cornee. È un farmaco non sostituibile, perché unico. Ci sono più di trenta ospedali in Europa che stanno attendendo, appunto, questo farmaco, oltre ad infliggere un duro colpo a questo centro di medicina rigenerativa, che ha saputo trasformare la ricerca universitaria in vere terapie in grado di cambiare la vita a tantissimi pazienti.

Ricordo che questo è un esempio, ne abbiamo parlato ieri in Commissione, di che cosa significa applicare concretamente la strategia di specializzazione intelligente in questa regione, e ricordo che questo è uno dei centri, assieme a tanti altri, che ha potuto usufruire di tutti i servizi e anche delle risorse che noi abbiamo messo in campo. Per cui quello che noi… Su questo tema, chiaramente, c’è stata una mobilitazione altissima, anche perché è il centro che sta curando anche l’epidermolisi bollosa, che una delle malattie rare dei cosiddetti “bambini farfalla”. È nata anche una associazione. Questa associazione si è mobilitata. Hanno raccolto più di 60.000 firme anche oggi, per cui noi crediamo che questa sia una azienda che debba assolutamente essere salvata e rimessa nelle condizioni.

Quarantacinque ricercatori, ne aveva ottanta l’anno scorso. Quindi, c’è già stata una perdita di valore, perché il valore di queste aziende chiaramente è il personale, sono le teste, sono le intelligenze, anche questi talenti quindi, che in parte sono venuti anche da fuori dell’Emilia-Romagna. Lo stesso direttore, professor De Luca, ieri ha scritto una lettera appello direttamente al ministro Adolfo Urso, e noi chiediamo alla Regione, che sappiamo aver già seguito anche in passato questa vicenda, cosa ritenga si possa fare ulteriormente, se intenda sollecitare il Ministero per le imprese ed il made in Italy affinché sblocchi immediatamente l’autorizzazione e consenta chiaramente di entrare con forza e di dare vitalità a questa azienda – ripeto - straordinaria non per l’Emilia-Romagna, ma per il mondo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Costi e gli altri consiglieri modenesi che hanno portato all’attenzione nuovamente dell’Aula questa vicenda particolarmente importante e delicata, per ribadire come la Giunta segua con attenzione, negli ultimi giorni in modo pressoché quotidiano, la vicenda e come sia importante la mobilitazione, che anche attraverso gli organi di stampa e la sensibilità diffusa della comunità modenese e non solo ha portato a chiamare a responsabilità anche il Governo rispetto all’esito, che non può non essere positivo, di questa questione.

La consapevolezza di quanto ha ricordato la consigliera Costi la voglio ribadire anch’io, a valore di ciò che questa esperienza rappresenta per il nostro sistema di ricerca, per il nostro sistema sanitario e anche per un ambito di attività di impresa particolarmente significativo e strategico.

La Regione l’ha riconosciuta da sempre, supportando l’attività di ricerca di Holostem attraverso il CIDSTEM, cioè il laboratorio di ricerca industriale che opera nel settore delle biotecnologie e ha sede presso il Centro di Medicina Rigenerativa Stefano Ferrari, come ricordato dalla consigliera, accreditato alla rete dell’alta tecnologia dell’Emilia-Romagna.

Si tratta di un punto di riferimento internazionale per le terapie avanzate mediante l’utilizzo di cellule staminali epiteliali e dispone di un’officina farmaceutica e di produzione autorizzata.

Il CIDSTEM ha potuto sviluppare le attività di ricerca che hanno contribuito all’attività di Holostem attraverso il finanziamento di due progetti sequenziali, uno del bando approvato con delibera della Giunta regionale del 2015, il n. 774, e un altro con il bando approvato nel 2018, il n. 986.

Holostem è diventata la prima azienda biotecnologica al mondo dedicata allo sviluppo, alla produzione, alla registrazione, alla distribuzione di prodotti per terapie avanzate, basati su colture di cellule staminali epiteliali per terapia cellulare genica, rappresentando un punto di riferimento nel panorama scientifico, nazionale e internazionale nel campo delle malattie rare.

La Regione, inoltre, nell’ambito delle attività di propria competenza, ha perseguito l’azione di sostegno a queste fondamentali attività di ricerca.

Ricordo che il Centro Universitario UNIMORE CIDSTEM ha ricevuto un contributo di 500.000 euro a seguito del progetto presentato alla DGR del 2022 n. 2097 “Cellule staminali e medicina personalizzata. Il caso dell’epidermolisi bollosa”, che ricordava anche la consigliera. Per queste ragioni, noi consideriamo l’assoluta rilevanza nel campo della ricerca relativa alle malattie rare attraverso cui Holostem opera.

L’assessore Colla, come dicevo, è in contatto diretto con il ministro Urso, pressoché quotidianamente, affinché venga evitata la liquidazione, ma soprattutto ne sia rilanciata l’attività dal punto di vista delle finalità di ricerca scientifica e produttiva.

Noi siamo confidenti che proprio in questi giorni la situazione possa sbloccarsi, non solo perché non possiamo contemplare uno scenario di tipo diverso, ma perché mi pare che sia evidente o chiaro come si siano determinate tutte le condizioni per una soluzione positiva alla quale il Ministero non può non aderire. Confidiamo, quindi, già nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, di poter dare un aggiornamento all’Assemblea nelle forme che riterremo più utili e direttamente gli interroganti, potendo annunciare un esito che non può che essere positivo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Solo per esprimere la soddisfazione, per me, chiaramente, e per i colleghi che hanno sottoscritto l’interrogazione. Noi continueremo a seguire questa vicenda. Saremo a fianco e chiedo chiaramente anche a tutti i colleghi, non solo quindi di maggioranza, ma anche del centrodestra, di essere con noi su questo tema fondamentale perché riguarda, ripeto, la salute dei nostri cittadini.

Sono anche parzialmente soddisfatta sul fatto che a livello nazionale sembra che si stia aprendo uno spiraglio per una soluzione positiva, perché noi non vogliamo assolutamente pensare che ci possa essere una soluzione non positiva.

Grazie mille.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 7689

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere il motivo per cui l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità ‒ Delta del Po non abbia deliberato l’esercizio del diritto di prelazione per l’area Ortazzo-Ortazzino. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo all’oggetto 7689: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere il motivo per cui l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po non abbia deliberato l’esercizio del diritto di prelazione per l’area Ortazzo-Ortazzino.

L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi. Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente. Buongiorno.

A seguito della sua cessione, sono stati, nei giorni scorsi, numerosi gli articoli di stampa che riguardano l’area di Ortazzo-Ortazzino. Il Comune si era impegnato ad acquisire la proprietà, tanto che nel bilancio 2021-2023 aveva stanziato ben 514.000 euro da trasferire all’Ente Parco, per poterli utilizzare con questa finalità. I fondi sono, poi, scomparsi dai bilanci successivi. Il 19 gennaio 2023 è scaduto il termine per esercitare il diritto di prelazione. Non risultano, dall’epoca, ulteriori delibere per supportare l’Ente Parco nell’acquisizione.

Vista l’importanza di quest’area, anche in considerazione della sua collocazione, anche se dalla ricostruzione dei fatti di stampa si può capire quali siano i motivi, si interroga la Giunta per sapere quale sia il motivo per cui il Comitato esecutivo degli Enti di gestione dei parchi e la biodiversità Delta del Po non ha deliberato l’esercizio del diritto di prelazione entro gennaio 2023, come era previsto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Sono due, questa mattina, le interrogazioni che insistono sul tema, quindi mi ripeterò.

Comincio adesso. In riferimento all’oggetto, alla questione posta dagli interroganti, le motivazioni che abbiamo acquisito dall’Ente Parco in merito al mancato esercizio del diritto di prelazione all’acquisto delle aree Ortazzo e Ortazzino nel gennaio scorso fanno riferimento essenzialmente alla carenza di informazioni da parte del soggetto liquidatore. In particolare, nella comunicazione pervenuta all’Ente Parco non sarebbero state specificate modalità e tempi in cui la vendita avrebbe dovuto perfezionarsi.

A seguito di successivi approfondimenti legali disposti dal medesimo Ente Parco, lo stesso ha comunicato di voler procedere all’esercizio della prelazione per l’acquisto delle zone poste in tutela A e B delle oasi Ortazzo e Ortazzino, in località di Ravenna, aree su cui risulterebbe possibile esercitare tale diritto, come stabilito dalla legge n. 394/91.

A tal fine, sia la Regione che il Comune di Ravenna, come è noto, hanno confermato la disponibilità economica nel concorrere alla istituzione del fondo necessario per l’esercizio concreto della prelazione in parola. In particolare, la Regione ha già trasferito all’Ente Parco 255.000 euro per tale finalità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Mi ritengo parzialmente soddisfatto per l’impegno che la Giunta sta dimostrando, la Regione sta dimostrando nell’acquisizione di quest’area, però non riesco a capire quale sia stato… Non ho capito bene dalla risposta quale sia stato l’intoppo che ha impedito di partecipare entro i termini, e per il suo intero all’esercizio di prelazione, per cui mi posso dire solo parzialmente soddisfatto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie a lei.

 

OGGETTO 7678

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure da adottare per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica, compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo adesso con l’oggetto 7678: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alle misure da adottare per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica, compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità.

L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini. Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Sabato si è celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’11 novembre quel contatore che ormai tutti conosciamo, ha girato un’altra volta: la centocinquesima dall’inizio dell’anno.

La vittima, e non è nemmeno l’ultima, è una giovane ragazza, Giulia Cecchettin, di soli 23 anni, uccisa a coltellate dal suo ex compagno. Un femminicidio che sta facendo rumore, e che finalmente ci obbliga come società a molte riflessioni, private e pubbliche. Ovviamente, è impensabile in dieci minuti affrontare la piaga della violenza sulle donne, per questo ho chiesto un’informativa dedicata nella prossima seduta d’aula.

Ma oggi diventa indispensabile comprendere quali azioni la Regione sta mettendo in campo per prevenire e contrastare la violenza di genere, ricordando sempre che esistono molteplici forme di violenza, spesso coesistenti tra di loro, agite all’interno di relazioni affettive: dalla violenza psicologica, fatta di ricatti, limitazioni alla libertà personale e controllo, fino alla denigrazione e all’umiliazione, a quella economica, passando per comportamenti spia che sono molto sottili e più difficile da riconoscere, ma che spesso sono il preludio e l’anticamera di violenze più gravi come le violenze fisiche, fino ad arrivare al femminicidio.

La violenza psicologica, in particolare, è quella più subdola, ed è definita dall’ultimo Report della Città metropolitana di Bologna anche la più pericolosa, proprio perché invisibile, ma tale da arrecare danni spesso permanenti, allo scopo di rendere la persona insicura, per poterla controllare e sottomettere.

Si tratta di una violenza sistematica e costante, che distrugge la vittima e la rende succube psicologicamente al maltrattante. Tra le patologie che possono portare ad abusi di natura sia psichica che fisica nei confronti della partner, vi è il cosiddetto disturbo narcisistico della personalità, che secondo il DSM-5 è una malattia che affligge circa il 6 per cento della popolazione, di cui il 50-75 per cento uomini, e che si caratterizza per la necessità di ammirazione totale e costante cui fanno da contraltare degradazione e manipolazione della partner.

Come Istituzioni allora abbiamo l’obbligo e il dovere di chiederci se stiamo facendo abbastanza. Per questo chiedo alla Giunta se e come intende sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica, che è quella di cui forse si parla meno, compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità; se e come intende supportare i professionisti del settore sia in termini di formazione che di organico; se e come intende sollecitare le Istituzioni competenti, anche in Conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune, affinché istituiscano adeguati corsi sull’educazione sentimentale e affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ho a disposizione un testo chilometrico, già riveduto e sintetizzato, ma impossibile da comprimere in poche parole. Faccio affidamento sul fatto che l’orientamento dei capigruppo è calendarizzare una discussione approfondita, proprio su istanza della capogruppo Piccinini, per cui rimando a una nota scritta più diffusa. Proverò a rimanere in un tempo canonico.

Negli ultimi anni e ancora più negli ultimi giorni, come ricordato, a seguito del tragico omicidio di Giulia Cecchettin, l’attenzione nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne nel nostro Paese è decisamente aumentata e si è diffusa una più forte consapevolezza della sua gravità, della sua estensione e delle conseguenze che genera a livello individuale e sociale. Parallelamente è cambiata anche la sua rappresentazione nei media e, più in generale, nel dibattito pubblico.

Si tende sempre più spesso a riconoscere come la violenza sulle donne non sia solo l’aggressione a carattere sessuale, ma un fenomeno in cui rientrano molte altre forme di violenza, che, anche laddove non strettamente rilevanti sotto il profilo strettamente penale, sono ugualmente traumatiche per chi le subisce e soprattutto possono spesso precedere violenze ben più gravi.

Nonostante la nuova e fondamentale sensibilità sociale, risulta ancora difficile l’emersione del fenomeno nelle sue vere e reali proporzioni, così come l’individuazione di strategie davvero adeguate allo scopo di prevenirlo e contrastarlo. I numeri che lei ricordava certificano esattamente questo.

Dal punto di vista normativo e di programmazione, la Regione ha prioritariamente declinato l’impegno al sostegno dell’educazione e al rispetto attraverso due importanti atti, come è noto, la legge regionale n. 6 del 2014, legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, che sostiene l’azione in diversi ambiti, compresi quelli rivolti alle giovani generazioni, anche attraverso collaborazioni con le scuole, promovendo un approccio multidisciplinare e interdisciplinare al rispetto delle differenze, al superamento degli stereotipi e delle discriminazioni multiple, allo studio dei significati socioculturali della sessualità e dell’identità di genere, e poi il Piano regionale contro la violenza di genere, ricordo la delibera dell’Assemblea legislativa n. 54 del 2021, che dedica al Capitolo 2 la prevenzione primaria nella lotta alla violenza di genere.

A partire da questi due importanti riferimenti, sono state realizzate diverse azioni volte a sostenere la diffusione di una cultura di rispetto e di prevenzione dei fenomeni di violenza di genere, anche attraverso l’educazione nelle scuole che, è bene ricordarlo, godono di autonomia didattica e organizzativa, che esercitano elaborando un proprio Piano di offerta formativa sulla base del quale scelgono a quali progetti aderire.

Ciò premesso, è proprio per finanziare interventi rivolti alla prevenzione che dall’anno 2016 la Regione approva con fondi propri, pari a circa 1.000.000 di euro all’anno, un bando regionale per la concessione di contributi a sostegno di progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità con contrasto delle discriminazioni e dalla violenza di genere.

Altre attività sono state realizzate in ambito extrascolastico. Ricordo i centri aggregativi, parchi, biblioteche e ludoteche, coinvolgendo complessivamente 7.406 bambini e bambine, ragazze e ragazzi, 2.551 adolescenti, 670 educatori e allenatori, 1.670 genitori.

16 progetti hanno visto il coinvolgimento anche del mondo sportivo con la partecipazione di 4.317 bambini e bambine, ragazze e ragazzi, 516 allenatori, 837 genitori.

Sempre rispetto alla formazione nelle scuole la Regione ha siglato, nel 2022, un protocollo d’intesa triennale con l’Ufficio scolastico regionale, con la finalità di sviluppare una consapevole cultura sociale sui temi delle pari opportunità per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione, il significato dell’essere donne o uomini, ragazze o ragazzi, bambine e bambini nel rispetto dell’identità culturale, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello stesso status economico e sociale, per aumentare la consapevolezza al rispetto di sé e dell’altro e prevenire i rischi anche in ambito digitale.

Nell’ambito del protocollo nel 2022 è stato progettato un percorso di formazione per insegnanti nel secondo ciclo di istruzione e formazione a tema “Educazione alle pari opportunità” e con particolare riferimento al superamento degli stereotipi di genere.

A ottobre 2023 è partita la seconda edizione con una larga partecipazione di insegnanti di tutto il territorio regionale. Lo considero un riscontro decisamente positivo che attesta quell’accresciuta sensibilità di cui poc’anzi parlavo.

Concludo. Altre importanti attività di formazione sono state rivolte ai mediatori interculturali, ai servizi di emergenza e urgenza, in particolare grazie ad un percorso. In collaborazione con ANCI è stato realizzato il percorso formativo “La mediazione interculturale nel contrasto alla violenza di genere” rivolto a mediatrici e mediatori interculturali, professionisti che nell’accesso ai servizi fungono da ponte tra la cultura di provenienza e il sistema valoriale e culturale in arrivo.

Potrei proseguire in ambito sanitario ‒ rimando alla nota scritta ‒ un ambito fondamentale.

Ci tengo a spendere l’ultima parola ‒ so che sono fuori tempo massimo ‒ rispetto alle iniziative che abbiamo intrapreso adesso sul fronte della sensibilizzazione della cittadinanza in generale con la campagna “Se te lo dice, è violenza”, appena lanciata dalla Regione: per tutto il 2024, da gennaio a dicembre 2024, 12 manifesti ‒ uno ogni mese ‒ contenenti frasi diverse vere dette dagli uomini alle donne, affissi in tutte le città per aiutare le donne a chiedere aiuto. Frasi dure come schiaffi, abbiamo detto, che mortificano, umiliano, disorientano e minano l’autostima delle donne. Non sono solo parole, ma è violenza vera e propria. Riconoscerla, chiedere aiuto rivolgendosi ai Centri antiviolenza del territorio è fondamentale per fermarla prima che sia tardi. Parole come quelle della campagna, portate alla luce per rompere ogni velo di ipocrisia su una realtà che non si può far finta di non vedere.

Per quanto riguarda, infine, la Conferenza Stato-Regioni, la nostra Regione, oltre a partecipare costantemente a tutti i tavoli di lavoro politici e tecnici relativi al contrasto e alle pari opportunità, si fa certamente promotore dell’iniziativa che lei ha sollecitato, perché questo è il tempo di una risposta corale di tutte le Istituzioni, nazionali e locali.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Ringrazio il sottosegretario. Mi leggerò con interesse la risposta completa. So che è un argomento complicato che, nel poco tempo che abbiamo, non si riesce ad affrontare in maniera esaustiva. Però io voglio ripartire dalla domanda che ho fatto. Dobbiamo chiederci se stiamo facendo abbastanza. Io credo di no.

Voglio partire da dove abbiamo iniziato con questa interrogazione, cioè dai giovani. Occorre sollecitare le Istituzioni competenti affinché formino le nuove generazioni all’educazione sentimentale. L’Italia è ancora uno dei pochi Paesi dell’Europa occidentale in cui non è previsto l’insegnamento dell’educazione sentimentale. Per comprendere la gravità di una simile carenza, basti pensare che l’ordinamento svedese ne ha sancito l’obbligatorietà ben 66 anni fa. Purtroppo, questo Governo sta affrontando l’argomento in maniera superficiale, prevedendo corsi facoltativi, su base volontaria, al di fuori delle ore curricolari.

E poi c’è un altro aspetto che ci riguarda, sempre come Istituzioni. Io ho letto in questi giorni le aberranti dichiarazioni di alcuni rappresentanti delle Istituzioni, che fanno riflettere. Non ultima una battuta sessista, che abbiamo ritrovato anche questa mattina sui giornali, di un sindaco ad un convegno pubblico, un sindaco del modenese.

Sono tutti segnali che ci danno l’evidenza di quanto lavoro ci sia ancora da fare.

Vorrei fare una puntualizzazione anche sulla campagna di sensibilizzazione citata dal sottosegretario. Penso sia arrivato il momento non solo di parlare alle donne, ma di parlare e di rivolgerci anche agli uomini. Io le ho viste le slide, i 12 manifesti. Purtroppo, credo sia necessario un cambio di prospettiva. Quello “Stai zitta, devi obbedirmi”, “Se te lo dice è violenza”: sarebbe il caso di scrivere “Se lo dici stai esercitando violenza”; “Non sei in grado? Decido io“; “Se te lo dice è violenza”. Scriviamo “Se lo dici stai esercitando violenza”, perché è agli uomini che dobbiamo iniziare a parlare.

Se metti le telecamere in casa per controllare la tua partner, stai esercitando violenza: diciamolo, come istituzione; se la denigri davanti ai figli stai esercitando violenza contro di lei e violenza assistita nei confronti dei bambini.

Affinché questa battaglia noi iniziamo a farla rivolgendoci anche agli uomini, loro non la sentiranno mai come un loro problema. È vero che le responsabilità penali sono individuali, ma ci sono anche quelle morali e culturali che sono collettive e che riguardano tutti quanti.

Spero, aggiungo infine, che questa campagna che è stata ideata dalla Regione possa essere in qualche modo modificata nel senso in cui dicevo, cioè cambiando finalmente prospettiva. È ora ed è il momento di farlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7692

Interrogazione a risposta immediata in Aula per conoscere le misure previste, in particolare rispetto alla campagna vaccinale e alle soluzioni organizzative negli ospedali, per ridurre l’impatto dei ricoveri causati dal Covid-19 sugli ospedali e su altre strutture residenziali e comunità. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 7692: interrogazione a risposta immediata in aula per conoscere le misure previste, in particolare rispetto alla campagna vaccinale e alle soluzioni organizzative negli ospedali, per ridurre l’impatto dei ricoveri causati dal Covid sugli ospedali e su altre strutture residenziali e di comunità.

L’interrogazione è a firma della consigliera Bondavalli. Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

È ovvio che l’approssimarsi della stagione invernale stia facendo registrare sia sul territorio regionale, sia ovviamente anche su quello nazionale, un incremento dei casi da Covid-19 a cui corrispondono in diverse circostanze ricoveri ospedalieri, persone che vengono ricoverate con il Covid e non a causa del Covid, comportando poi naturalmente anche delle conseguenze rispetto all’organizzazione ospedaliera su cui tornerò e su cui si è concentrata anche l’interrogazione presentata questa mattina.

Le caratteristiche di diffusione e severità non sono ovviamente paragonabili a quelle registrate nelle fasi più delicate dell’emergenza sanitaria. Tuttavia, non evitano l’ingenerarsi di preoccupazioni, con particolare riferimento proprio alle implicazioni che possono determinare sull’organizzazione ospedaliera, la quale, per ovvie ragioni, oggi non prevede soluzioni o percorsi specificamente dedicati per i degenti che hanno contratto il Covid.

Secondo i dati settimanali forniti dal ministero della sanità nella nostra Regione, il tasso di occupazione di posti letto ospedalieri da parte di persone affette da Covid-19, oggi è pari all’8,6 per cento nell’area medica, mentre per quanto riguarda la terapia intensiva si attesta al 2,1 per cento.

Il timore è che nei mesi centrali dell’inverno si possa registrare un incremento di ricoveri proporzionalmente significativo rispetto alla situazione attuale.

La ASL del territorio di Reggio Emilia, ad esempio, alla quale appartengo, registra, secondo gli ultimi dati forniti, 101 ricoveri per Covid-19, presentando la possibilità che si possa giungere ad una crescita nelle prossime settimane del 50 per cento.

E allora diviene di conseguenza rilevante l’esigenza di adottare strategie di contenimento, a partire dalla profilassi in ambito sanitario, oppure nelle comunità nelle quali sono ospitate persone contraddistinte da maggiori fragilità, innalzando allo stesso tempo il tasso di copertura delle vaccinazioni per i gruppi target.

Pur dando atto che, sulla base dei dati ministeriali che sono aggiornati al 19 novembre scorso, l’Emilia-Romagna è la seconda Regione per dosi di vaccino somministrate, siamo ad oltre 112.000, sia per quantità sia in rapporto agli abitanti, c’è la necessità comunque di prevenire con massima prudenza una percentuale di occupazione dei posti letto ospedalieri che, anche in virtù di quello che veniva evidenziato prima, potrebbero aumentare.

Per questa ragione, interrogo la Giunta per conoscere, con specifico riferimento alla campagna vaccinale Covid-19, attualmente in corso e rivolta a specifici gruppi target, nonché alla gestione dei ricoveri ospedalieri, quali misure siano previste per attenuare le ricadute sull’organizzazione complessiva degli ospedali e delle altre strutture comunitarie nelle quali siano ospitate persone anziane o che presentano profili di particolare fragilità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Rispetto alla campagna vaccinale anti Covid 2023-2024, la Regione Emilia-Romagna ha fornito le prime indicazioni per l’erogazione in data 6 ottobre 2023, subito dopo la consegna del vaccino anti Covid-19, così come adattato alla nuova variante.

Vista l’iniziale scarsità di dosi consegnate, le somministrazioni sono state riservate prioritariamente agli ospiti e agli operatori delle case residenza per anziani, nonché agli operatori sanitari e sociosanitari.

Sono state, inoltre, indicate le fasi di priorità dell’offerta, così come indicato dal Ministero, a partire dalle altre categorie a rischio, in maniera progressiva, fino al raggiungimento della massima disponibilità del vaccino anti Covid dall’inizio del mese di novembre.

Attualmente la vaccinazione viene somministrata presso le CRA, presso gli studi dei medici di medicina generale, presso i centri vaccinali del Servizio sanitario regionale, Servizi di igiene, sanità pubblica e pediatria di comunità, presso sedi individuate per sedute dedicate, presso le farmacie e, laddove è possibile, nelle Case di comunità. Nelle CRA è prevista l’erogazione a cura del medico di struttura, presso i medici di medicina generale è previsto il libero accesso, previa comunicazione, per motivi organizzativi e logistici, in farmacia è necessaria la prenotazione, nei servizi di igiene e sanità pubblica e pediatria di comunità è possibile presentarsi tramite i canali CUPWeb regionali e il fascicolo sanitario elettronico.

La Direzione generale dell’Assessorato ha ricordato, con una nota del 9 novembre 2023, la necessità, da parte delle Aziende sanitarie, di favorire il più possibile l’accesso alle prestazioni vaccinali, rafforzando la comunicazione relativa all’accesso della prestazione sul proprio territorio agli operatori vaccinatori, quindi servizi vaccinali, medici, farmacie convenzionate eccetera, e di definire misure organizzative tali da garantire una maggiore offerta attiva nella vaccinazione alle categorie interessate.

Ogni giovedì il Settore Prevenzione collettiva e Sanità pubblica dell’Assessorato monitora l’andamento delle vaccinazioni erogate, stratificato per età e per tipologia di operatore vaccinatore. L’ultimo monitoraggio, quello del 23 novembre 2023, ha mostrato i dati rappresentati nella Tabella 2, che poi le trasmetto, e come ricordato dall’interrogante a livello nazionale la regione è la seconda per consumo di vaccini anti-Covid in termini di numeri assoluti, dopo la Lombardia, che ha una popolazione di più del doppio, e registra i livelli più alti osservati a livello nazionale relativamente alle coperture over 60 e over 80, come è possibile osservare dai dati del Ministero della salute riguardanti i dati di report dei vaccini anti Covid-19. Questo per le ragioni che lei indicava naturalmente, cioè prevenire una degenerazione dei sintomi soprattutto sulle fasce di popolazione più fragili è l’elemento fondamentale e prioritario. Ad oggi sono state somministrate 134.853 dosi, di cui l’85 per cento è stato erogato dai medici di medicina generale, l’8 per cento dai SISPI, il 4 per cento dalle farmacie e il 3 per cento in altre strutture.

Noi condividiamo il suo appello. Il nostro impegno, anche attraverso le Aziende ASL, è quello di fornire non solo il massimo di informazione, ma anche il massimo di accessibilità, perché credo che le due cose si tengano, e il nostro obiettivo deve essere quello di mettere in protezione anzitutto tutti i soggetti fragili e poi tutta la popolazione, per evitare il ripetersi di situazioni di crisi generale che abbiamo conosciuto negli anni addietro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio il sottosegretario Baruffi per la risposta fornita, della quale mi dichiaro soddisfatta, attestando, a mio giudizio, un giusto approccio preventivo. È chiaro che c’è preoccupazione anche a livello nazionale per il carico della gestione dei pazienti con Covid all’interno degli ospedali. Abbiamo visto come anche a livello nazionale siano in aumento i casi che si registrano quotidianamente.

Credo che occorra continuare a fare ogni sforzo possibile per provare a insistere sulla comunicazione rispetto all’opportunità e all’esigenza per molte categorie, in particolare quelle evidentemente più fragili, di ricorrere alla vaccinazione, anche a quello antinfluenzale - così ricordiamo anche questa opportunità - proprio per provare a fare ogni sforzo possibile per mettere in sicurezza la nostra popolazione e, anche dal punto di vista organizzativo, le nostre strutture ospedaliere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7695

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i rimborsi dovuti alle associazioni di volontariato sanitario di Piacenza e provincia per l’annualità 2021. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan.

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 7695: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa i rimborsi dovuti alle associazioni di volontariato sanitario di Piacenza e Provincia per l’annualità 2021.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Stragliati e Rancan.

Prego, consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. Grazie, sottosegretario Baruffi.

Parliamo di associazioni di volontariato sanitario. Nello specifico mi riferisco alla convenzione tra ASL di Piacenza, Croce Rossa, ANPAS, quindi pubblica assistenza, Croce Bianca e Confraternita Misericordie della Provincia di Piacenza.

Tale Convenzione prevede infatti che l’ASL eroghi alle associazioni di volontariato sanitario rimborsi a fronte dello svolgimento di servizi sanitari di vario tipo. Trasporti primari in emergenza urgenza extra ospedaliera dal luogo dell’incidente, dal luogo di lavoro, dall’abitazione o comunque da ogni luogo ove è presente l’ammalato, ad un ospedale o ad un’altra struttura sanitaria, pubblica o privata convenzionata.

Trasporti secondari, urgenti e non urgenti, intraospedalieri da un ospedale o ad un’altra struttura sanitaria. Trasporto di pazienti dializzati, trasporto organi, sangue e materiale sanitario.

Dobbiamo rimarcare che le associazioni di volontariato sanitario svolgono un lavoro straordinario e encomiabile, un lavoro imprescindibile senza cui l’intero sistema sanitario regionale non sarebbe in grado di reggere.

Io colgo l’occasione per ringraziare tutti i presidenti, tutti i volontari, il personale amministrativo, il personale dipendente di tutte le associazioni di volontariato sanitario, in quanto davvero senza il loro lavoro, senza il loro operato non sarebbe veramente possibile andare avanti.

Devo dire che sono realtà straordinarie e chi si avvicina a queste realtà non lo fa di certo per motivazioni di ordine economico, ma lo fa per puro spirito solidaristico, per pura volontà di mettersi al servizio della propria comunità e di aiutare gli altri. Non dimentichiamo che durante l’emergenza pandemica, quando tutti eravamo chiusi nelle nostre abitazioni a causa, appunto, dell’emergenza sanitaria, sentivamo la sirena delle ambulanze che continuavano a soccorrere pazienti, ad accompagnarli presso le strutture ospedaliere. Proprio durante l’emergenza sanitaria è emerso il ruolo fondamentale che queste associazioni svolgono.

Devo dire che, anche a fronte della riduzione di tanti servizi, queste associazioni stanno garantendo trasporti molto importanti. Io lo vedo nella mia realtà. Ogni volta che sono a Piacenza incontro l’ambulanza della Pubblica assistenza della Val Tidone, che deve trasportare i pazienti dall’ospedale di Castel San Giovanni, essendo attivo il pronto soccorso solo h12, presso il pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza. Quindi, i trasporti che devono svolgere queste associazioni sono decisamente aumentati, come sono aumentati i costi.

Quindi, a fronte di ciò, è fondamentale garantire i dovuti rimborsi al volontariato sanitario. Diversamente queste realtà saranno sempre più in difficoltà, per cui, sottosegretario Baruffi, alla luce dell’imprescindibile rapporto con il volontariato sanitario già riconosciuto dall’ASL di Piacenza, chiedo quando saranno erogate le somme dovute all’associazionismo sanitario di Piacenza e provincia per l’annualità 2021, in quanto mi risulta che i rimborsi non siano ancora stati erogati e, in caso un conguaglio non sia ancora avvenuto per mancanza di risorse da parte dell’azienda, se la Giunta regionale intende incrementare le risorse a ciò destinate all’interno del bilancio aziendale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Stragliati per aver portato all’attenzione dell’aula non solo e tanto il problema specifico, ma il valore, il riconoscimento che il volontariato sociale e sanitario ha nel nostro territorio.

Quello che lei ha detto davvero riscontrabile su tutta l’Emilia-Romagna. Comunità per comunità, ciascuno di noi è testimone, oltre che beneficiario di questo servizio di assistenza diffusa, su cui può contare non solo la parte più fragile della nostra comunità, ma tutti noi in caso di necessità. Quindi si tratta di un pilastro essenziale, che come tale va riconosciuto, valorizzato e sostenuto nell’imprescindibile apporto che, appunto, le associazioni portano nell’ambito, in particolare, del trasporto sociale e sanitario.

A noi risulta erogata ad oggi l’85 per cento della somma complessiva relativa al 2021 e abbiamo notizia che saranno pagati a breve i conguagli rimanenti, i cui ritardi non sono certo dovuti all’assenza di risorse, ma alla necessità di raccogliere tutti i dati richiesti dalle aziende e di svolgere le opportune verifiche. Come sollecitato dall’Assessorato alle Politiche per la salute, l’azienda ASL di Piacenza provvederà nella giornata di oggi ad inviare alle associazioni dei dati di conguaglio 2021 per la consueta condivisione dell’esito dei controlli. Ecco, un riscontro che avviene congiuntamente prima di procedere alla liquidazione, come da prassi consolidata. Una volta ottenuto il benestare delle associazioni, l’azienda si impegna ad adottare la delibera di liquidazione e a emettere gli ordini entro una settimana.

Giacché mi è noto, anche per mio interessamento passato, come talvolta non sempre i tempi di liquidazione siano così performanti dal punto di vista del sostegno di questa realtà, che viceversa hanno problemi di cassa di un certo rilievo, cito questo aspetto non per derubricare a “non mancano i soldi, ma è un problema di controlli”, ma perché credo che debba essere attenzione di tutte le aziende, oltre che naturalmente di tutte le APS, lavorare affinché questa attività burocratica, in modo concertativo, riscontrato naturalmente da ambo le parti, si svolga in un tempo ragionevole.

È positivo che l’85 per cento sia stato liquidato, quindi non stiamo parlando di un ammanco totale. Stiamo però parlando dell’annualità 2021, nel momento in cui si accinge a concludersi il 2023. Quindi, la sua sollecitazione è stata comunque pertinente e spero che lo sia anche la risposta nei tempi che ho indicato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Ringrazio il sottosegretario Baruffi per la risposta. Sono parzialmente soddisfatta perché mi ha indicato effettivamente delle tempistiche brevi, a seguito della presentazione del mio question time. Sarò completamente soddisfatta quando il 100 per cento dei rimborsi dovuti saranno effettivamente erogati. È vero che lei mi dice, sono stati erogati ad oggi l’85 per cento, ma parliamo del 2021. Ricordiamo annata ancora tragica perché ancora in emergenza sanitaria. Quindi, davvero ci sono alcune realtà più piccole che sono in affanno per quanto riguarda la chiusura dei bilanci.

Io auspico che, per quanto riguarda la mia provincia, la provincia di Piacenza, la nuova convenzione che dovrà essere stipulata, in quanto la convenzione in essere è stata stipulata nel 2018 ed è relativa al periodo 2016-2020… Quindi, è necessario stipulare quanto prima una nuova convenzione e che questa convenzione preveda anche tempistiche certe di erogazione dei rimborsi da parte dell’ASL. Magari questo può essere anche un incentivo rispetto ad altre realtà della nostra Regione, perché davvero le necessità e i bisogni a seguito dell’emergenza sanitaria sono aumentati, però le associazioni di volontariato sanitario davvero hanno visto aumentare anche i costi e le ASL devono assolutamente provvedere ai rimborsi. Perché queste realtà devono essere sostenute e supportate dal punto di vista economico nel migliore dei modi perché, come si è detto, garantiscono servizi imprescindibili e fondamentali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

 

OGGETTO 7696

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al diritto di prelazione da parte dell’Ente Parco Delta del Po sulla compravendita del 1° marzo 2023 dell’area di Ortazzo e Ortazzino e sul passaggio di classificazione da zona di tutela C a zona B per aumentarne il livello di protezione. A firma della Consigliera: Zamboni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’oggetto 7696: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito al diritto di prelazione da parte dell’Ente Parco Delta del Po sulla compravendita del 1° marzo 2023 dell’area di Ortazzo e Ortazzino e sul passaggio di classificazione da zona di tutela C a zona B per aumentare il livello di protezione.

L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni. Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione Europa Verde torna sul tema Ortazzo e Ortazzino sul quale abbiamo già presentato e discusso varie interrogazioni.

Ricordiamo che la prima interrogazione aveva preso spunto dallo scalpore destato nello scorso agosto dalla notizia dell’acquisizione da parte di un’immobiliare, precisamente l’immobiliare CPI Real Estate Italy Spa, riconducibile ad un imprenditore ceco, di un’area enorme di pregio naturalistico all’interno del perimetro del Parco Delta del Po. Un’area che comprende la riserva conosciuta come Ortazzo e Ortazzino contenente l’unica zona classificata A di tutto il Parco del Delta del Po in Emilia-Romagna.

Il mancato acquisto da parte dell’Ente Parco di quell’area così preziose e ricca di biodiversità ed ecosistemi unici, era stato portato alla luce con grande preoccupazione da Italia Nostra.

L’Associazione aveva anche sottolineato l’esiguità della somma con cui era stata acquistata, ovvero 480.000 euro, sufficienti ad accaparrarsi un pezzo di riserva di quasi 500 ettari.

Più avanti è stato anche evidenziato che nel contratto di compravendita tra l’immobiliare Lido di Classe Spa e la CPI Real Estate Italy Spa del 1° marzo 2023, era scritto che: tutti i terreni del comprensorio, ovvero quelli classificati in area A, B e C, oggetto di compravendita, sono ricompresi nell’ambito della Riserva naturale del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, istituito nel 1988 con legge regionale n. 27/1988. A tal riguardo, la parte venditrice precisa di aver effettuato a mezzo comunicazione PE inviata… PEC scusate, quindi posta elettronica inviata il 19 ottobre 2022, la notifica al detto Ente parco, prescritta dall’articolo 15 eccetera, eccetera, ai fini dell’esercizio, entro il termine di tre mesi da detta notifica del diritto di prelazione, eventualmente spettante all’Ente parco.

Poi siamo arrivati al 15 novembre, quando la Regione Emilia-Romagna ha annunciato lo stanziamento, insieme al Comune di Ravenna e l’Ente parco, di 437.000 euro, somma che permetterebbe all’Ente parco di poter esercitare il diritto di prelazione, ma solo sulle aree A e B. Ieri conferenza stampa, da cui appunto è riemerso, pare, ma l’oggetto dell’interrogazione è anche questo, che questo esercizio, pur tardivo, del diritto di prelazione riguarderà le aree A e B, cioè quelle che sono anche più tutelate, mentre l’area C, come tale, è sottoposta a dei gradi di tutela inferiori.

Lo scorso 18 ottobre, rispondendo a una seconda interrogazione di Europa Verde sullo stesso argomento, l’assessora Barbara Lori non aveva escluso la possibilità di approfondire la scelta di riclassificare in fascia di tutela B l’area di Ortazzo Ortazzino, al momento in classe C, al fine di aumentarne il grado di protezione. Va ricordato, sempre in merito a questa possibile riqualificazione da area C ad area B, il parere fornito da ISPRA il 13 novembre ad alcune associazioni che ne avevano fatto richiesta, tra cui Italia Nostra. In questo parere del 13 novembre ISPRA sottolinea che ci sono tutti i motivi, tutti i criteri per poter riclassificare l’aria C in B, quindi garantendone più protezione.

Fatte tutte queste premesse, quindi, su questo iter veramente tormentato di acquisto, su questa possibilità di garantire, nel caso l’area C non venga acquistata da Regione ed Ente parco, in B, Europa Verde chiede alla Giunta se il diritto… di fare chiarezza su questo: se il diritto di prelazione da parte dell’ente parco sulla prima compravendita verrà esercitato sulle tre aree A, B e C o se invece l’area C è esclusa e se si procederà il più celermente possibile al passaggio di classificazione da zona di tutela C a zona B, per aumentare il livello di protezione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Alcune cose le ho detto prima rispondendo al consigliere Mastacchi. Sullo stesso tema insiste questa interrogazione che pone anche altre questioni ricordate.

Ricapitoliamo. Con riferimento ai quesiti posti dall’interrogante e da quanto è emerso dagli approfondimenti legali disposti dall’Ente, il diritto di prelazione, come è noto, può essere esercitato solo per le zone A e B di parco.

A tal fine, come ho detto, la Regione e il Comune di Ravenna hanno confermato la disponibilità economica nel concorrere all’istituzione del fondo necessario e come Regione Emilia-Romagna abbiamo già trasferito all’Ente Parco 255.000 euro per questa finalità.

Confermo quanto indicato dall’assessore Lori: abbiamo dato disposizione per la verifica sulla possibile riclassificazione della zona C a zona B al fine di poter valutare anche intanto la tutela in quanto tale, come ricordava la consigliera, che è la cosa più importante, e poi l’opportunità o meno dell’acquisizione.

Il Parco, anche su nostra indicazione, valuterà la sussistenza delle condizioni tecniche e l’eventuale modifica del Piano Parco.

È positivo che ISPRA abbia rilevato questa potenzialità. Ora tocca al soggetto tecnicamente competente valutare le condizioni specifiche e poi procedere anche alla modifica del Piano per la classificazione medesima. Quindi, avremo modo di tornare anche in tempi più prossimi e ravvicinati su questo tema. L’orientamento dell’Amministrazione è perfezionare intanto la prima cosa, procedere alla tutela e poi verificare anche quali altre azioni intraprendere in questo processo di messa in sicurezza di questo patrimonio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Zamboni, prego.

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Resto perplessa di fronte a questo stralcio dell’area C dall’esercizio del diritto di prelazione, perché nel contratto di compravendita tra l’Immobiliare Lido di Classe e la CPI Real Estate si parlava che essi, ovvero tutti i terreni del comprensorio, quelli in area A, B e C, oggetto di compravendita, sono ricompresi nell’ambito della riserva naturale.

A tal riguardo – quindi tutti e tre – la parte venditrice precisa di avere effettuato, a mezzo di comunicazione PEC, la notifica al detto Ente Parco, prescritta eccetera, eccetera, ai fini dell’esercizio, entro il termine di tre mesi, dalla detta notifica del diritto di prelazione. Quindi, qui sembrerebbe che non sia esclusa l’area C.

Per quanto riguarda la riclassificazione, io direi di non perdere altro tempo, e anche sulla base del riconoscimento della specifica di questa area del parco, si proceda davvero al passaggio da C e B senza, ripeto, perdere altro tempo, tutto il tempo che si è perso in realtà in questi mesi e che adesso si tenta di recuperare forse però perdendo un pezzo di Ortazzo e Ortazzino da acquisire alla proprietà pubblica. Perché poi è questa l’unica garanzia totale di messa in sicurezza di questo territorio, così ricco di biodiversità, da possibili speculazioni ed usi di altro genere.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 7698

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, finanziati dai fondi del PNRR e ancora incompleti, saranno terminati o rimarranno al grezzo. A firma della Consigliera: Castaldini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo ora con l’oggetto 7698: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, finanziati dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e ancora incompleti, saranno terminati o rimarranno al grezzo.

L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini. Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Buongiorno, sottosegretario.

Questa è un po’ una terza puntata di una telenovela che sta andando in scena ormai da sei mesi.

Speravo evidentemente che il confronto fosse con l’assessore Donini, perché ci sono sempre stati altri interlocutori che in un certo senso hanno spiegato, anche dal punto di vista tecnico, la situazione.

Quindi, proverò a porre a lei tutte le perplessità che accompagnano questa lunga vicenda.

Cominciamo da giugno. A giugno di quest’anno l’assessore Taruffi ha risposto ad una mia interpellanza nella quale chiedevo se tutte le Case della Comunità sarebbero state completate come da progetti, dato che i prezzi delle materie prime erano saliti e intravedevo una certa difficoltà a portare a compimento le opere. C’era un’oggettività.

Con mia grande soddisfazione ed un po’ di sorpresa la risposta è stata: sì, i progetti delle Case della Comunità erano tutti perfettamente in salute e non era prevista alcuna modifica ai progetti.

Era stata validata ogni singola opera grazie al maxi tranche bonus di 81 milioni di euro che la Regione era stata capace di farsi erogare dallo Stato che garantiva una copertura adeguata dei rincari dei prezzi.

Ho pensato che ero stata sciocca io a preoccuparmi.

Invece, passano i mesi e a novembre in Commissione uno dei tecnici della sanità si è lasciato sfuggire, temo, che per arrivare ai target, ovvero al completamento dei progetti così come erano stati pensati, c’era bisogno di ulteriori 48 milioni di euro. E dato che questi soldi ancora non ci sono, alcune opere saranno completate, ma stralciando lavori che saranno lasciati al grezzo, quindi solo muri perimetrali senza niente dentro. Ho fatto notare questa cosa con una nota stampa. Lì si è aperto un mondo, perché l’assessore Donini è intervenuto dicendo nessun intervento, perentoriamente… Faccio la voce perentoria. Nessun intervento finanziato dal PNRR rimarrà al grezzo. Poi ha attaccato il Governo, e va bene, tutto quello che ci sta nella diatriba politica.

Non ho risposto perché ho temuto di aver preso un abbaglio, come spesso accade in politica, ed ero certa di essere io in errore. Così, per capire qual era stata l’origine del fraintendimento, ho chiesto di ricevere i documenti che la Regione ha inviato a Roma e può immaginare il mio stupore nel vedere che a giugno, più o meno quando l’assessore Taruffi mi aveva risposto, la Regione richiedeva il nullaosta a un pacchetto di modifiche che lasciano una grossa parte di lavori incompleti.

Sia chiaro, le case della comunità funzioneranno. È giusto dirlo e forse è una scelta sacrosanta e risponderanno ai requisiti minimi strutturali, ma io vengo a lei per avere chiarezza rispetto, appunto, a sei mesi di poca chiarezza. Mi aiuto anche con immagini, perché la cosa che è davvero sorprendente è che sedici case della comunità, cinque ospedali di comunità e anche la nuova ala “Morgagni” di Forlì avranno delle aree, a volte degli interi piani, a volte delle ali lasciati a grezzo. Muri perimetrali, da fuori qualche volta non ci si accorgerà di nulla, ma di fatto dentro non ci sarà niente, non un lettino, non un ambulatorio, non una parete, non un impianto.

Parliamo in ordine di Bellaria, Castelfranco Emilia, Faenza, Forlì, Lugo, Ravenna, Vignola, Pavullo, Parma, San Felice sul Panaro, Nuova Feltria, Rimini, Ravenna e altri: in tutto 22 progetti incompleti. Le faccio qualche esempio? Cesenatico, in rosso è la parte che verrà lasciata al grezzo. Faenza, la parte, diciamo… Sì, gialla è quella che verrà lasciata al grezzo. Bellaria, in questa parte verde che ho rilevato, verrà lasciata al grezzo. Poi ho tante altre immagini, proprio per testimoniare quello che accade.

Allora, come è possibile, assessore, che tutto questo sia successo… Sottosegretario, quindi, invece dell’assessore, sia successo senza che noi sapessimo niente, senza che l’aula di fatto potesse comprendere qual era l’entità dei lavori che non verranno terminati e soprattutto come intende questa Giunta arrivare a trovare non tanto una soluzione, ma vorrei capire quali saranno i prossimi passi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera perché nel giorno in cui il ministro Fitto, ne parleremo anche dopo, riferirà alla cabina di regia della riprogrammazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del definanziamento che ha operato su molti progetti, non ultimo quello della Missione 6, chiedere quale impatto le scelte del Governo di definanziamento abbiano sulle infrastrutture dell’Emilia -credo che sia qualcosa di particolarmente pertinente e rilevante.

Su questo ambito, su cui la Regione opera come soggetto attuatore attraverso le aziende ASL, ribadisco quanto affermato dal collega Donini e dagli altri colleghi: è intenzione della Regione Emilia-Romagna non lasciare alcuna opera incompleta, non ci saranno grezzi, non ci saranno stralci che non siano funzionali.

Riconosco come il Governo abbia provveduto, a fronte di un aumento particolarmente significativo dei costi realizzato su tutte le infrastrutture del Paese (non è un problema della sanità), a finanziare per 91 milioni di euro (non 81, addirittura 91), a inizio 2022 il nostro piano.

Ne mancano all’appello ancora 48. Attraverso una concertazione, che è stata svolta con CTSS e le Amministrazioni locali, naturalmente attraverso le aziende ASL, il quadro è stato costantemente monitorato e siamo nelle condizioni di assicurare gli impegni che abbiamo assunto con i territori, ricorrendo a tutte le risorse disponibili, quindi impiegando tutte quelle del PNRR, impiegando quelle stanziate ad hoc per l’aumento dei costi e impiegando anche quelle della nostra programmazione.

Debbo dire (ne sono testimone anche per un’inaugurazione fatta la settimana scorsa) che anche gli Enti locali non hanno mai fatto mancare il loro impegno in questa direzione. Ho inaugurato l’apertura di un cantiere di una Casa della salute realizzata totalmente a carico di un Ente locale solo una settimana fa, e io credo che questo rapporto di sinergia attraverso una programmazione particolarmente accorta, fatta con le CTSS, ci permetterà di ribadire quanto detto: non ci saranno opere incomplete, ancorché non interamente finanziate con PNRR, e tutte le opere finanziate con PNRR rispetteranno le milestone e le scadenze previste dal Governo, a partire come da ultima da quella del 30 settembre 2023.

Quanto ad eventuali, ulteriori novità dovessero determinarsi nella rinegoziazione, che noi non conosciamo, perché oggi solo sarà presentata in cabina di regia, poi confido in Conferenza delle Regioni e in Parlamento, su questo ci riserviamo di intervenire in un secondo momento. No ho notizia, in ogni caso, che ci sia, rispetto a quanto definito a luglio, un arretramento nel punto di avanzamento sulla Missione 6, quindi questo dovrebbe confortare ulteriormente la consigliera interrogante.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Io sulle intenzioni sono confortata, nel senso che io ne ho tantissime di buone intenzioni. Rimane che il quadro che abbiamo definito, grazie a risposte dell’Amministrazione, un po’ ci preoccupa.

Comprendiamo anche quello che è accaduto rispetto ai tempi che stiamo vivendo, l’aumento dei costi, ma faccio presente che temo nessuno dei sindaci che ho di fatto citato in questo mio intervento è a conoscenza del rischio che c’è rispetto alle Case della Salute e al rischio che queste Case della Salute siano non concluse, non complete e alcune parti siano al grezzo. Quindi, credo sia correttezza parlare con loro, dialogare e capire che tipo di lavoro c’è.

Come credo sia altrettanto corretto dire anche a noi, consiglieri di maggioranza e opposizione, qual è il quadro generale, senza tutte le volte dire di stare tranquilli e che le intenzioni sono delle migliori. Ad oggi, il dato di fatto è quello che io ho riportato qua in aula.

Grazie.

 

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula ogg. 7693 (Ritiro)

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Proseguiamo con le interrogazioni.

L’interrogazione oggetto 7693, a firma del consigliere Amico, è stata ritirata.

 

OGGETTO 7690

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula su quali posizioni intenda assumere la Giunta rispetto alla realizzazione dell’Autostrada Campogalliano-Sassuolo, e se, a questo riguardo, possa indicare i tempi e i prossimi passi per la sua realizzazione. A firma della Consigliera: Pigoni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 7690: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula su quali posizioni intenda assumere la Giunta rispetto alla realizzazione dell’autostrada Campogalliano-Sassuolo e se, a questo riguardo, possa indicare i tempi e i prossimi passi per la sua realizzazione.

L’interrogazione è a firma della consigliera Pigoni. Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno.

L’autostrada Campogalliano-Sassuolo si prefigge di realizzare un duplice collegamento, vale a dire quello lungo l’asse nord-sud tra l’intersezione dell’A22 con la A1 e la Pedemontana che ne costituisce l’asse principale, e lungo la direttrice est-ovest tra la tangenziale di Modena e la via Emilia.

Il progetto, che costituisce parte della complessiva operazione finalizzata alla realizzazione dell’autostrada regionale Cispadana, prevede un asse principale di collegamento tra la A22 e la Pedemontana come prolungamento dell’autostrada A22 in corrispondenza dell’interconnessione con l’autostrada A1 e due rami secondari di raccordo con la tangenziale di Modena e di Rubiera; nonché il nuovo tratto di viabilità in variante alla Strada Statale 9 Via Emilia, variante di Rubiera, altrimenti detta tangenziale di Rubiera.

Si tratta di un’opera fondamentale non solo per il territorio su cui insiste il progetto ma per l’intero bacino attraversato dall’Autobrennero e dal tratto Milano-Bologna dell’A1. Al di là dei numeri che descrivono il percorso di oltre 26 chilometri complessivi su diversi assi, i viadotti, le gallerie artificiali, gli svincoli, acquisisce particolare rilievo la sua funzionalità rispetto allo sviluppo economico del territorio, rappresentando un intervento di assoluta importanza, anzi necessario.

L’autostrada Campogalliano-Sassuolo riqualificherebbe, in un contesto connotato da una forte saturazione della viabilità ordinaria e di quella limitrofa al suo asse, l’intera offerta di mobilità stradale a servizio del comprensorio delle ceramiche, con lo spostamento in particolare della componente dei veicoli pesanti verso collegamenti di tipo autostradale, migliorando efficienza e fluidità rispetto ai centri logistici dell’area.

Sotto questo profilo, la bretella Campogalliano-Sassuolo costituisce un asset fondamentale sia per la sostenibilità economica e la coesione territoriale dell’Emilia centrale, in particolare con un’area connotata da produzioni con un elevato livello di competizione e competitività, sia per la sostenibilità ambientale, per l’effetto che determina rispetto al grave carico attuale di mezzi pesanti sulla viabilità ordinaria.

Il progetto sembra essere giunto ormai alla fase di avvio della sua attesa realizzazione. Nei giorni scorsi il Consiglio comunale di Modena ha approvato un ordine del giorno che chiede di procedere ad un’ulteriore revisione del progetto, rischiando nei fatti di affossarlo. Un moderno sistema di infrastrutture, di mobilità e di logistica opera rispetto al valore aggiunto dell’intermodalità e della coesistenza di più modalità di spostamento, a partire da quelle su ferro e su gomma, senza alimentare competizioni ideologiche improduttive e anche nocive fra ferrovie e strade.

L’Autostrada Campogalliano-Sassuolo Spa è la società impegnata nell’esecuzione delle opere e dei servizi previsti dal contratto di concessione per la progettazione, la realizzazione e la gestione del collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo tra la A22 e la Pedemontana, aggiudicata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. È soggetta alla direzione e al coordinamento di Autostrada del Brennero Spa, che detiene il 51 per cento delle quote della sua compagine societaria.

Al momento, i rinvii e i tempi lunghi che stanno accompagnando le procedure per il rinnovo della concessione della A22, tuttora fermo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si sono riverberati anche su altre operazioni, fra le quali anche l’autostrada Campogalliano-Sassuolo. La strategicità e l’assoluta necessità di procedere alla realizzazione dell’opera è chiaramente indicata nel Piano regionale integrato dei trasporti, PRIT, 2025, di cui appunto abbiamo parlato anche ultimamente.

Interrogo pertanto la Giunta regionale per sapere quali posizioni intende assumere rispetto alla realizzazione dell’autostrada Campogalliano-Sassuolo e se, a questo riguardo, possa indicare tempi e prossimi passi per la sua realizzazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Giulia Pigoni, che mi consente di ribadire, in riferimento all’interrogazione in oggetto, ancora una volta che per la Regione naturalmente questa infrastruttura riveste un’importanza strategica e rientra, come è noto, nella grande rete viaria di interesse nazionale definita dal Piano regionale integrato dei trasporti 2025.

Nel merito delle domande fatte dalla consigliera nell’interrogazione preciso quanto segue. Il 12 novembre 2018, la società concessionaria ha consegnato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che è il soggetto concedente, il progetto esecutivo per la relativa approvazione. Il Ministero ha bloccato in quel momento i tempi, procedendo ad un’analisi costi/benefici del progetto.

Il 21 marzo 2019, gli esperti della struttura tecnica di missione del Ministero hanno completato le valutazioni sulla bretella Campogalliano-Sassuolo, producendo l’analisi costi/benefici che ha dato esito positivo.

Il concessionario, la società Autostrada Campogalliano-Sassuolo, ha poi elaborato, su richiesta del Ministero, un’analisi aggiornata dello studio del traffico per il tratto autostradale compreso tra il collegamento con la Pedemontana a Sassuolo e il bivio con la tangenziale di Rubiera.

Dopo l’approvazione da parte del Ministero del progetto esecutivo, avvenuta nell’autunno del 2019, le attività di esproprio delle aree interessate dalle opere erano state sospese, in quanto parallelamente è in corso una verifica di sostenibilità del piano economico finanziario dell’opera, condizionata dall’esito delle valutazioni circa l’affidamento ad Auto Brennero, che è la società che detiene la maggioranza delle quote nella società Autostrada Campogalliano-Sassuolo, della concessione della A22.

La novità è che sono ora ripartiti, dopo il richiamo del capitale sociale da parte della società Autostrada Campogalliano-Sassuolo, gli espropri. Dato il lungo tempo trascorso dall’avvio dell’iter approvativo dell’opera da parte dello Stato, la Regione da tempo sollecita l’avvio della cantierizzazione, con la richiesta che vengano avviate il prima possibile le attività espropriative, che, come ho appena detto, sono ripartite e che hanno ottenuto una proroga biennale con scadenza nel 2024.

La società Autostrada del Brennero ha avanzato allo Stato una proposta di partenariato pubblico/privato, in relazione alla quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel dicembre del 2022 ha dato parere di sostenibilità.

La proposta, dopo l’esame da parte delle autorità di regolazione dei trasporti, a cui è già stata trasmessa da parte del Ministero, dovrà essere esaminata dal CIPES per poi essere posta a base di una gara pubblica ipoteticamente nel 2024.

Ad oggi si è in attesa della pronuncia di ART, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, sulla proposta di partenariato pubblico privato, proposta che non riguarda solo la gestione della A22, prevedendo il PEF di questa proposta anche i finanziamenti per la realizzazione di altre tratte autostradali quali la Campogalliano-Sassuolo contigua alla A22.

Pertanto, in conclusione confermo che la Regione auspica che la realizzazione dell’opera avvenga nel più breve tempo possibile.

In merito invece alle eventuali richieste di modifica del progetto esecutivo già approvato, si potrebbero eventualmente valutare alcune ottimizzazioni in fase esecutiva, tenendo ovviamente conto di quanto già previsto all’interno della valutazione di impatto ambientale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore per questa risposta che è finalmente molto chiara, non finalmente nei confronti dell’assessore, ma rispetto a quello che abbiamo letto sui giornali nelle ultime settimane.

Credo che quindi la risposta della Giunta regionale sia inequivocabile.

Noi la bretella abbiamo intenzione di farla, la vogliamo per il nostro territorio.

Ci tengo quindi a sottolineare anche in questa sede che chi sostiene che la bretella sia un’opera anacronistica, che non ce ne sia una reale necessità, o che averla o non averla in realtà non vada ad intaccare la competitività del nostro territorio e delle nostre imprese, o che non faccia la differenza sul traffico in entrata e in uscita del distretto ceramico, ad esempio, o ancora a chi non crede in un efficiente sistema gomma-ferro, ma pensa che si possa mettere tutto su ferro, sempre, semplicemente non conosce il nostro territorio, non conosce le nostre imprese, i nostri imprenditori, non conosce anche chi nelle imprese ci lavora e vede un traffico nel distretto ceramico sempre perennemente bloccato perché mancano le infrastrutture.

Molto bene quindi questa chiarezza di cui ringrazio l’assessore e speriamo non ci debba essere più bisogno di dire ancora una volta che la bretella Campogalliano-Sassuolo noi abbiamo intenzione di portarla avanti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

 

Saluto ad un gruppo di studenti dell’Università di Bologna

 

PRESIDENTE (Petitti): Intanto lasciatemi rivolgere un caloroso saluto e un benvenuto a un gruppo di studenti che sono oggi qui con noi e che seguono i lavori dell’aula. Sono un gruppo di studenti del corso di laurea magistrale in giurisprudenza dell’Università di Bologna che sono accompagnati dai loro docenti, i professori Corrado Caruso e Tommaso Francesco Giupponi. Benvenuti a tutti voi.

 

OGGETTO 7694

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla realizzazione del progetto della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, con particolare riguardo all’impatto ambientale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con le interrogazioni.

Siamo all’oggetto 7694: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alla realizzazione del progetto della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, con particolare riguardo all’impatto ambientale.

L’interrogazione è a firma della consigliera Gibertoni. Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore Corsini.

Il mio question time parte da una totale contrarietà rispetto al progetto di bretella. Quindi, fa seguito a una serie di altri atti che io ho fatto anche nella scorsa legislatura su questo tema, abbinato anche quello dell’autostrada Cispadana, ugualmente inutile, impattante in modo grave. Diciamo così, come vivessimo ancora un po’ negli anni Ottanta. Ci si può anche autoconvincere di viverci, però il problema sarebbe tenere degli anni Ottanta soltanto le cose positive e non fare come fa la Giunta Bonaccini, che invece si trascina dietro soltanto il carico negativo di un’epoca in cui dell’ambiente essenzialmente le Istituzioni se ne fregavano.

Quindi, parte da una totale contrarietà alla bretella, al progetto autostradale di bretella Campogalliano-Sassuolo e prende l’avvio, ecco perché question time, da questo ordine del giorno che è stato approvato la settimana scorsa dal Consiglio comunale della città di Modena, un ordine del giorno che chiede… Quindi, approvato dal vostro partito, dal Partito Democratico di Modena, ecco, che chiede di fatto di rivedere il progetto. Mi pare di aver capito un ordine del giorno di cui intendete fare carta straccia, sostanzialmente; quindi, di non prenderlo in considerazione.

Io vedo in questo un po’ ormai il tratto distintivo della Regione Emilia-Romagna. Non mi sentirei neanche in Regione Emilia-Romagna se non vedessi la totale perseveranza nell’errore, che sta diventando il marchio che ci fa dire siamo proprio in Regione Emilia-Romagna. Si fanno errori, si guarda al passato, si persevera negli errori e poi nel dubbio li si sfoggia, ci si vanta degli errori. Si diffondono, si è orgogliosi dei propri marchiani errori. Quindi, mi pare che ci siamo. Siamo in Regione Emilia-Romagna. È proprio la Giunta Bonaccini.

La bretella Campogalliano-Sassuolo, pensata nel 1985, nasceva in un contesto produttivo e infrastrutturale molto diverso da quello attuale, manco a dirlo, e meno attento ai notevoli impatti ambientali dell’opera, quali le pesanti emissioni inquinanti e l’ampia cementificazione necessarie alla sua realizzazione. La storia della bretella Campogalliano-Sassuolo è legata, ovviamente, a doppio filo con quella dell’autostrada regionale Cispadana, concepita nella stessa epoca, nel 1986.

L’opera è ritenuta da tante parti ormai sovradimensionata rispetto agli attuali volumi di traffico e alle soluzioni già esistenti sulla viabilità locale, di cui per la quasi totalità costituirebbe un inutile duplicato dispendioso e insensato, oltre che insostenibile ambientalmente, con un’autostrada a pagamento che duplicherebbe la superstrada già esistente e gratuita, mentre la parte che potrebbe avere un senso è solo il lotto di collegamento fra sistema autostradale, tangenziale di Modena e il nuovo scalo ferroviario di Marzaglia.

Anche dal punto di vista della sostenibilità economica il progetto della bretella risulta sempre più fallimentare, con costi che lievitano in questo caso da 422 a 514 milioni di euro. C’è anche già un ricorso pendente davanti al TAR per l’annullamento del procedimento relativo all’opera, che si vorrebbe risolvere transattivamente con un accordo che svilupperebbe una modifica progettuale delle interferenze della tangenziale con il raccordo ferroviario, che comporterebbe nuovi costi aggiuntivi, quindi costi su costi in termini di euro e in termini ambientali.

Nella compagine societaria del concessionario sono presenti tre soci in difficoltà finanziarie: Coopsette, che dovrebbe essere in liquidazione coatta amministrativa con stato di insolvenza, il Consorzio Stabile Coseam Italia, che dovrebbe essere in procedura fallimentare, e Cordioli, che dovrebbe essere in liquidazione, sono soci di minoranza, ma non è un bel vedere.

Sono pesanti gli impatti ambientali di quest’opera. Infatti, con la realizzazione della bretella si comprometterebbero gli aspetti paesaggistici e naturalistici del fiume Secchia, i fiumi in una Regione che dovrebbe ormai tenerseli nel taschino e voler bene ai nostri fiumi, però ci chiediamo cosa debba ancora succedere perché ci si ricordi che sono comprimari della stessa coesione sociale di questa Regione, la loro manutenzione, la loro possibilità di essere rinaturalizzati.

Si comprometterebbero appunto gli aspetti paesaggistici e naturalistici del fiume Secchia, impedendo la realizzazione di un parco fluviale dello stesso fiume, e verrebbero impermeabilizzati oltre 420.000 metri quadrati di suolo in zone altamente vulnerabili. Quindi si consuma suolo finché ce n’è, fino alla fine del suolo, e soprattutto in zone altamente vulnerabili, una scelta che non ha nulla di strategico, una scelta strategicamente indefinibile, oltre il fallimentare.

Ascolto quindi volentieri la risposta dell’assessore Corsini, che mi ricorderà che comunque questa è la Giunta Bonaccini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera. In parte ho già risposto prima. In riferimento a questa interrogazione, in particolare alla richiesta di rivedere il PRIT (mi attengo naturalmente al testo scritto dell’interrogazione), preciso che non è il PRIT lo strumento che definisce di per sé la fattibilità delle opere in esso contenute, ma il PRIT pianifica il quadro delle infrastrutture ritenute strategiche per la regione Emilia-Romagna. Quindi, riconfermo che per la Regione Emilia-Romagna dal punto di vista strategico la bretella Campogalliano-Sassuolo è un’opera fondamentale, raccordandosi naturalmente anche con la pianificazione nazionale soprattutto con riferimento alle infrastrutture di interesse statale, come è appunto la bretella.

Per quanto riguarda la bretella autostradale, opera di interesse statale, come dicevo, evidenzio che la stessa è oggetto di una concessione vigente fra lo Stato e il concessionario e che pertanto la mera modifica del PRIT non ne determinerebbe in automatico la non realizzabilità.

Ad ogni modo, la Regione Emilia-Romagna condivide la necessità della Campogalliano Sassuolo, come dicevo, in quanto ne riconosce l’utilità, in particolare a servizio del bacino delle ceramiche, comparto di importanza strategica per il sistema economico regionale.

Analogo ragionamento vale per l’autostrada Cispadana, opera in questo caso di interesse regionale, della quale si conferma l’utilità e per la quale c’è un contratto in essere con un concessionario, Autostrada Regionale Cispadana.

In merito alla considerazione per la quale la tangenziale di Rubiera, opera connessa alla bretella autostradale ma da approvarsi con procedimento separato, sarebbe in fase più avanzata rispetto alla Campogalliano-Sassuolo, si precisa che mentre per la Campogalliano-Sassuolo è stato approvato un progetto esecutivo nell’autunno del 2019, per la tangenziale di Rubiera è stato approvato in conferenza dei servizi il solo progetto definitivo relativo al primo stralcio dell’opera complessiva.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Saluti dagli anni Ottanta. Ci mancano le giacche con le spalline e poi diciamo che la fotografia della Giunta è perfetta.

Le ragioni per non realizzare la bretella Campogalliano-Sassuolo sono principalmente tre: impatto ambientale notevole; alto costo inutile; e risorse distratte da quello che è il futuro necessario.

Qual è il nostro futuro necessario? È il trasporto su ferro di merci e persone che qua si continua invece a boicottare. Perché non è che si fanno procedere parallelamente ferro e gomma, qui si boicotta il ferro completamente, si va avanti soltanto per autostrade e poi il ferro si realizzerà in un lontano futuro, non si sa quando.

Impatto ambientale sulle conoidi del Secchia, costo economico insostenibile, mancato potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria, perché ciò che serve appunto è il collegamento ferroviario tra gli scali merci Dinazzano-Marzaglia per diminuire la necessità di spostare appunto merci su gomma tra il distretto ceramico. Le mattonelle poi non sono merci deperibili, non sono mozzarelle, quindi possono essere gestite in un modo diverso. Peraltro, più il materiale è pesante, come nel caso delle mattonelle, più ovviamente l’impatto ambientale è negativo.

Poi la riduzione anche del pendolarismo viario attraverso l’integrazione, l’ammodernamento e l’allungamento delle tratte ferroviarie minori nelle direttrici Reggio-Sassuolo, Modena-Maranello. Quindi, io penso che di tante cose e se ne può parlare, cercando ovviamente di diminuire al minimo gli impatti, ma la discussione che si dovrebbe fare, e che la Giunta Bonaccini non vuole neanche aprire, ha senso solo se togliamo di mezzo la bretella di cui questa maggioranza ha fatto, però, un tabù ideologico, insieme alla Cispadana ricordiamolo, oltre che materia di scambio politico con la concessione ad Autobrennero della A22.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7691

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure introdotte finora dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana al fine di tutelare il patrimonio zootecnico e agroalimentare della Regione. A firma dei Consiglieri: Molinari, Daffadà, Gerace, Rontini, Bulbi, Dalfiume

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 7691: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alle misure introdotte finora dal commissario straordinario per la peste suina africana al fine di tutelare il patrimonio zootecnico e agroalimentare della Regione.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Molinari e Daffadà.

Prego, consigliere Molinari.

 

MOLINARI: Grazie, presidente.

Con decreto-legge n. 9 del 17 febbraio 2022, il Governo ha disposto misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana, imponendo alle Regioni di adottare il Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana. La normativa ha introdotto la figura del commissario straordinario ad hoc, attribuendo diversi compiti, tra cui quello anche di valutare l’efficacia delle misure adottate. L’anno successivo i poteri del commissario sono stati ampliati, anche probabilmente alla luce della valutazione di quelle che erano le azioni e soprattutto l’efficacia delle azioni poste in atto dalle Regioni.

Alla luce di quelle che sono le analisi e il dibattito, anche scientifico, che si è sviluppato attorno alla PSA, il problema è sicuramente rappresentato dall’evitare il contatto tra animali infetti e animali sani e soprattutto il fatto che, tramite gli animali oppure tramite anche l’azione e il contatto dell’uomo, questo problema si sposti da quelle che sono, almeno nel nostro caso, le alte valli o comunque l’Alto Appennino, arrivando in modo micidiale, potremmo dire dal punto di vista economico, agli allevamenti di pianura e di collina.

Dal punto di vista dell’efficacia, nelle zone non ancora contaminate, dell’attività venatoria, ovviamente questo è abbastanza chiaro. Rimane aperto il tema di capire come limitare la circolazione degli animali nelle zone infette, tenendo in considerazione che le esperienze effettuate fino ad oggi di contenimento stanno dimostrando, anche nelle regioni vicine, di avere un’efficacia particolarmente limitata, tant’è che, ahimè, nelle settimane scorse, nei mesi scorsi è stato verificato il primo caso di PSA, quindi di animale contaminato, nel Comune di Ottone, in provincia di Piacenza, con le relative azioni dal punto di vista amministrativo.

Fino a qualche mese fa, c’era la speranza che questo fenomeno potesse arginarsi in modo quasi naturale, però ad oggi siamo di fronte ad una situazione che, a nostro avviso, tende ad essere sottovalutata. Anche in una recente riunione effettuata con il Commissario straordinario a Piacenza è emersa la possibilità, in base alle disposizioni ad oggi in vigore, che il Commissario straordinario avrebbe di adottare atti contingibili e urgenti quasi anche in autonomia, al fine di cercare di capire in modo impattante come si possa affrontare questa situazione, che è emersa, come abbiamo visto, quasi due anni fa, si è lentamente allargata alla Regione Liguria e sta arrivando anche in Emilia-Romagna.

Alla luce di queste considerazioni, interroghiamo la Giunta per cercare di capire quali sono gli interventi programmati fino ad oggi, anche in collaborazione o in autonomia da parte del Commissario, e soprattutto se si ritengano sufficienti le misure introdotte fino ad oggi dal Commissario per la PSA per tutelare il patrimonio zootecnico e agroalimentare della Regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Molinari.

Risponde l’assessore Mammi. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Molinari.

Basterebbe dire “no, le misure ad oggi portate avanti dalla struttura commissariale non sono assolutamente sufficienti per impedire la propagazione del virus”. Del resto, ne è purtroppo dimostrazione il fatto che il virus si è diffuso in molte parti del Paese costantemente, da quando è apparso la prima volta, il 7 gennaio 2021.

Come ho avuto modo di comunicare in molti atti ispettivi in tutti questi mesi, fin da subito la nostra Regione, consapevole dei rischi che la diffusione della peste suina africana avrebbe potuto creare su tutto il territorio regionale, ha chiesto ai Governi, tutti i Governi perché il primo caso è del 7 gennaio 2022, e anche ai due Commissari che si sono alternati, una strategia nazionale chiara, omogenea, concreta e soprattutto coordinata su tutte le Regioni, con la consapevolezza che il virus che ci troviamo a dover contenere si diffonde senza considerare quelli che sono i confini territoriali o amministrativi.

Senza una strategia noi non riusciremo a raggiungere l’obiettivo di un’eliminazione completa del virus dal nostro territorio nazionale, di una eradicazione che deve essere l’obiettivo.

Altri Paesi europei hanno scelto la strada della convivenza, ma questo non è accettabile per il nostro Paese che è un grande Paese produttore di salumi di grande qualità, di prodotti DOP e IGP.

Purtroppo questa strategia nazionale, capace anche di imporsi ai territori e alle Regioni, non è stata portata avanti.

È successo che è stato lasciato alle Regioni di decidere i Piani di contenimento del virus e quindi è accaduto che le Regioni si siano mosse anche in maniera disomogenea per un virus che, ripeto, non conosce i confini amministrativi.

Anche l’attività e l’azione nei territori dove il virus è stato trovato il primo giorno, non è stato all’altezza della sfida, non è stata un’attività decisiva.

Questo approccio di non individuare una strategia nazionale e di applicarla su tutti i territori ha oggettivamente rappresentato un grave errore, soprattutto se viene associato al fatto che non sono mai state realizzate le recinzioni di contenimento al confine con la nostra Regione che, voglio ricordare ancora una volta e con grande orgoglio, rappresenta il cuore della produzione della salumeria nazionali.

Noi non siamo stati fermi, abbiamo adottato misure, tutte le misure per la riduzione della presenza di cinghiali, tutte le misure e le attività che possiamo svolgere come Regione, che naturalmente la legislazione nazionale ci consente di svolgere. Così come siamo stati fortemente impegnati per aumentare i livelli di biosicurezza degli allevamenti.

Abbiamo messo 8 milioni di euro per investimenti a favore degli allevamenti, per proteggerli ed evitare contaminazioni e diffusioni del virus.

Naturalmente tutto questo non è sufficiente se non si affronta questa problematica con decisione anche a livello nazionale, perché la struttura commissariale ha poteri, appunto, straordinari, che consentono di ridurre i tempi, di velocizzare gli interventi, di mettere in campo una strategia in modo più rapido e più concreto, visto i poteri che vengono al commissario assegnati dal decreto. Penso alla possibilità di disporre e coordinare la forza pubblica nelle attività di prevenzione oppure penso alla opportunità anche di realizzare reti di contenimento e di protezione, di potere intervenire anche su ambiti di proprietà privata, che alla Regione naturalmente sono preclusi.

Noi poi ci siamo attivati non solo sul fronte della bio-sicurezza, ma anche sul fronte della riduzione dei cinghiali. Di recente abbiamo avuto un incontro con le polizie provinciali e con le Province, alle quali abbiamo dato l’elenco dei distretti sui quali bisogna intervenire rapidamente per ridurre la presenza di cinghiali. Dobbiamo ridurli ovunque, in tutta la regione, ma ci sono alcuni distretti, per la presenza di allevamenti e per la presenza di un eccessivo numero di cinghiali, sui quali bisogna intervenire. Abbiamo mandato questo elenco. Abbiamo anche, come sapete, messo a disposizione delle risorse nel 2023 e metteremo altre risorse a disposizione delle Province per l’attuazione dei piani di controllo nel 2024.

Più volte in questi mesi abbiamo avuto modo poi di scrivere al commissario, ma anche al Governo, per chiedere di individuare questa strategia chiara ed efficace, ma purtroppo ad oggi penso che non si sia seguita la strada giusta. Emblematico è il caso delle recinzioni mai realizzate, per le quali la nostra Regione aveva assegnato al commissario un anticipo di 2 milioni di euro a dicembre 2022 e per le quali ci ha comunicato solo poco meno di un mese fa l’impossibilità di utilizzarli. Useremo queste risorse per depopolare. Abbiamo già detto al commissario che comunicheremo come intendiamo utilizzarli, proprio perché è assurdo, in questo contesto, che le risorse stanziate non vengano naturalmente utilizzate.

Ecco, dobbiamo poi salvaguardare l’export. Soprattutto nella missione in Giappone abbiamo anche affrontato il tema della peste suina e della possibilità di riaprire le esportazioni in quei Paesi che hanno chiuso, a seguito, appunto, del virus trovato in Italia. Poi dobbiamo in tutti i modi evitare che il virus arrivi negli allevamenti, come purtroppo è accaduto in regioni a noi vicine, come la regione Lombardia, che ha nove focolai. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: Ringrazio l’assessore per la risposta. I contenuti tecnici sono stati anche spiegati. Ovviamente, che dire? La sensazione che poi si respira e si vive anche sul territorio è un po’ quella descritta anche nella risposta dell’assessore. Di fatto, c’è una totale inadeguatezza della risposta commissariale, che ‒ ripeto ‒ anche a sensazione, a pelle è stata del tutto letta anche nella riunione fatta a Piacenza alcuni mesi fa.

Alla luce di tutte queste illustrazioni, io ritengo che in generale dovremmo anche come Assemblea (ovviamente l’invito è anche ad insistere come Giunta) cercare di raggiungere quantomeno quegli equilibri di una politica nazionale (ovviamente, stiamo parlando ad oggi di 3-4 Regioni coinvolte) per cercare di trovare delle soluzioni condivise e, soprattutto, per far comprendere che il problema della PSA è un problema, come ho già detto prima, ampiamente sottovalutato, che rischia di diventare (almeno fino ad oggi lo è) solamente un argomento di ristretto ambito venatorio, ma non è questo il settore che rischia di tracollare rispetto al problema della PSA, che non è molto distante dal punto di vista economico dalle conseguenze che abbiamo visto di recente per quanto riguarda la diffusione della pandemia che ha visto colpiti gli esseri umani.

Noi procederemo insieme per cercare di incalzare comunque il Commissario, e chiedo che questo venga fatto, come ho avuto modo di capire, da parte della Giunta, per cercare di evitare, e non dico tanto di fare prevenzione, perché la prevenzione non è stata fatta, ma quantomeno di mettere un cerotto ad un problema che rischia di esplodere nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

Per fatto personale

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Per fatto personale.

Alla fine del mio question time, ero seduta normalmente al mio banco e stavo riordinando i fogli, quando la consigliera Pigoni di Italia Viva ha sbattuto violentemente il suo palmo aperto sul mio banco, direi molto rumorosamente, con una tracotanza che ho visto raramente in quest’aula, per non dire con una maleducazione mai vista, intimandomi di parlare soltanto di animali, suggerendomi di parlare soltanto di animali.

Non si deve permettere, lei non dovrebbe permetterlo, mi pare quasi scontato e banale dire che in quest’aula un consigliere deve essere libero di presentare gli atti ispettivi che crede o di presentare i propri...

 

PRESIDENTE (Petitti): Io non ho visto o sentito niente...

 

GIBERTONI: Sto raccontando quello che è successo.

Di presentare i propri atti ispettivi. Lo faccio, quindi io parlo di quello che è successo, perché ritengo che non debbano essere normalizzati comportamenti di questo tipo nei confronti di un consigliere o di una consigliera, anche se del Gruppo Misto. Non ho mai accettato atti di bullismo da nessuno, quindi non mi lascio certo intimidire, però ci tengo, visto che lei tutela le prerogative di tutti, a segnalare che sia messo a verbale quello che è successo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Semplicemente per replicare, sempre per fatto personale. Io non credo di avere intimidito o aggredito nessuno. Mi sono limitata, anche fuori microfono, a ribadire il mio punto di vista alla consigliera Gibertoni, ovvero che il posizionamento che ha preso sull’opera di cui stavamo parlando è di chi quel territorio e quelle imprese non le conosce. Se, in qualche modo, la consigliera si è sentita aggredita, me ne scuso, ma non credo di aver assunto comportamenti maleducati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 7697

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali siano, ad oggi, gli aggiornamenti in merito all’ipotesi di proroga della convenzione tra il comune di Monticelli d’Ongina (PC) ed AIPO, al fine di garantire continuità al servizio di gestione e realizzazione di azioni e iniziative educative, culturali, turistiche e promozionali per la valorizzazione della scala di risalita dei pesci di Isola Serafini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione. Oggetto 7697: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali siano, ad oggi, gli aggiornamenti in merito all’ipotesi di proroga della convenzione tra il Comune di Monticelli d’Ongina ed AIPO, al fine di garantire continuità al servizio di gestione e realizzazione di azioni e iniziative educative, culturali, turistiche e promozionali per la valorizzazione della scala di risalita dei pesci di Isola Serafini.

L’interrogazione è a firma del consigliere Tagliaferri. Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Last, but not least.

La risalita dei pesci di Isola Serafini, Monticelli d’Ongina, Piacenza, rischia seriamente di chiudere le porte ai visitatori e agli studenti il 31 dicembre prossimo. Il rischio è stato sottolineato dall’Amministrazione comunale di Monticelli. Il 24 ottobre è stata inviata dalla Giunta comunale una richiesta di chiarimento sul contributo annuale di 30.000 euro da parte della Regione, che, tramite AIPO, dovevano servire per valorizzare e promuovere la risalita, che ‒ ricordo ‒ è costata 7 milioni di euro.

Il lavoro svolto negli ultimi tre anni ha visto una costante crescita, che nell’ultimo anno si stava assestando su numeri non trascurabili. Nel 2021 la risalita dei pesci ha contato 289 visite; nel 2022 sono aumentate a 399; nel 2023, da gennaio a luglio, sono arrivate a 1.248.

Mentre per l’aspetto della manutenzione sono stati riconfermati i 20.000 euro previsti, per quella turistica e didattica, visto che avrebbe interessato anche le scolaresche, ad oggi non è stata data risposta, e ormai già diverse prenotazioni per il 2024 sono rimaste in attesa di una conferma, che purtroppo rischia di non arrivare mai.

Collegate alla visita, alla risalita, fulcro del progetto di valorizzazione, andranno a chiudersi anche il sito internet dedicato, la possibile estensione della visita all’adiacente centrale Enel, e l’Infopoint da poco creato in una palazzina ristrutturata.

Sono tutti molto delusi e amareggiati, l’Amministrazione locale e i cittadini, per questa situazione per la quale comunque stanno ancora aspettando una risposta ufficiale che ormai diventa assolutamente urgente.

Chiedo quindi alla Giunta di prorogare la convenzione tra il Comune di Monticelli e AIPO per garantire continuità al servizio di gestione e la realizzazione di azioni ed iniziative educative, culturali, turistiche e promozionali.

Sottolineo ancora che, in assenza di una proroga, si andranno a vanificare gli sforzi e i risultati raggiunti fino ad ora, privando il territorio rivierasco di un’importante risorsa a carattere ambientale, compromettendo il raggiungimento di quell’auspicata vocazione turistica tanto necessaria per il rilancio del territorio.

La Regione ha un’opportunità di non far sentire ancora una volta la Provincia di Piacenza un territorio di serie B da un punto di vista culturale e turistico. Quindi, confido in una pronta attivazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Risponde l’assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere Tagliaferri. Relativamente alla tematica della scala di risalita dei pesci, la Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle attività post-LIFE legata al progetto Life11nat/it/188 ha in essere una convenzione con AIPO che viene finanziata annualmente con risorse regionali dell’Assessorato Agricoltura caccia e Pesca, per un ammontare di 20.000 euro, che sono necessari a garantire la funzionalità della scala di risalita dei pesci.

Inoltre, alcune attività sono demandate alle associazioni piscatorie nell’ambito delle convenzioni annuali. In particolar modo Arci Pesca svolge un importante ruolo per il monitoraggio del passaggio dei pesci, la pulizia, la manutenzione ordinaria dell’opera.

Il settore attività faunistico venatorio, pesca e acquacoltura, garantisce pertanto il post-LIFE per quanto di propria competenza.

Si specifica che il nostro Assessorato, né per declaratoria delle funzioni, né per gestione dei capitoli di bilancio assegnati, ha competenze dirette in ordine a una convenzione stipulata tra AIPO e il Comune di Monticelli d’Ongina relativa alle iniziative educative, culturali, turistiche, promozionali per la valorizzazione della scala di risalita.

Per quanto però riguarda gli obiettivi di cui sopra, e che lei ha richiamato, si riconosce a tutti gli effetti che la scala può avere una valenza plurima, una valenza ambientale, perché ovviamente contribuisce al ripopolamento ittico nell’intero bacino del fiume Po, a monte di Isola Serafini, prima interdetto per la barriera data dalla centrale dell’Enel, ma svolge, può svolgere e anche già svolge funzioni importanti dal punto di vista turistico ed educative, quale potenziale attrattore di visite guidate per le famiglie, comitive, scolaresche, che potrebbero anche interessare, oltre alla scala, la centrale dell’Enel, la conca AIPo. Per AIPo, inoltre, la presenza dei visitatori è una grande occasione per fare comunicazione diffusa sui temi del Po, della difesa idraulica, della navigazione e della mobilità lenta nonché delle imminenti attività di riqualificazione previste dal PNRR.

L’affidamento in gestione ad AIPo al momento è dunque garantita dalla copertura della convenzione col settore Attività faunistico-venatorie e pesca della nostra Regione. Per rispondere alle altre finalità non strettamente funzionali alla risalita dei pesci, che anche lei ha richiamato nell’interrogazione e che già si stanno facendo in quel territorio, dovremo naturalmente reperire, con appositi capitoli di bilancio, coerenti con gli obiettivi di cui si chiede di rispondere. Mi farò carico di sottoporre questa necessità e questa richiesta legittima ai servizi della Regione che se ne occupano, anche per fare in modo che si possano trovare rapidamente le risorse necessarie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Assessore Mammi, per una volta mi dichiaro soddisfatto della risposta che ha dato, devo dire con grande sensibilità. Voglio fidarmi, voglio avere fiducia di questa attivazione della Giunta. Confido anche nella sensibilità degli assessori direttamente competenti, Corsini e Priolo, che, appunto, penso, non vogliano perdere questa occasione, vista anche l’esiguità della somma, ma l’importanza che riveste invece per il territorio, per un rilancio turistico.

Il territorio è un territorio della bassa, un territorio ampio. Monticelli sta facendo di tutto per rilanciarla. La Regione è stata vicina al territorio di Monticelli, anche durante l’ultimo campionato che c’è stato di motonautica. Quindi, diciamo, la sensibilità è stata dimostrata. Ora questo piccolo sforzo, secondo me, può testimoniare davvero e anche una risposta… Chiedo anche gentilmente una risposta rapida che attende l’amministrazione in positivo o in negativo. Io spero ovviamente in positivo, una risposta che possa consentire anche di avvisare le scolaresche, che, come sapete, devono pianificare per tempo le visite. Siccome c’è molto interesse, vorremmo, appunto, che questa sollecitazione avvenisse in tempi rapidi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

 

OGGETTO 7549

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Seconda variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025”. (77)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo dall’oggetto 7549: progetto di legge d’iniziativa Giunta recante “Seconda variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025”.

Il testo è stato licenziato in Commissione bilancio nella seduta del 22 novembre, è un progetto di legge composto da quattro articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Luca Sabattini, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, il consigliere Marchetti Daniele, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Abbiamo il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti, quindi adesso apriamo la discussione e passo la parola per la sua relazione al relatore della Commissione, consigliere Luca Sabattini.

Prego, consigliere.

 

SABATTINI, relatore della commissione: Buongiorno, presidente. Buongiorno, colleghi. Benvenuti ragazzi ad assistere ai lavori della nostra Assemblea legislativa.

Ci troviamo a discutere la seconda variazione, l’ultima ovviamente in ordine di tempo e anche di possibilità del nostro bilancio regionale, ma, prima di addentrarmi maggiormente nel dettaglio delle motivazioni tecniche e politiche che hanno condotto a questa variazione, mi si conceda un breve preambolo con alcune riflessioni su quella che è la discussione politica centrale che il nostro Paese sta affrontando, che riguarda la manovra di bilancio 2024 oggi in discussione in Parlamento.

Una manovra finanziaria per l’anno 2024 che cuba complessivamente 24 miliardi di euro, con quasi due terzi, quindi 16 miliardi, a debito, e con un restante terzo finanziato da nuove entrate e/o risparmi di spesa, di cui la parte più cospicua è affidata a una spending review delle Amministrazioni centrali, che però, come vedremo, ricade fortemente anche su tutto l’assetto degli Enti locali, Regioni e Comuni.

Queste nuove disposizioni della finanziaria del Governo 2024, attualmente al vaglio del Parlamento, prevedono infatti che le Regioni a Statuto ordinario, per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, assicurino un contributo alla finanza pubblica per 350 milioni. Questa è la quota che viene richiesta solo al comparto delle Regioni a Statuto ordinario. Un contributo che si somma già a quello richiesto con la scorsa Finanziaria 2023-2025, pari a 196 milioni di euro. Un contributo a carico della Regione Emilia-Romagna che si scaricherà all’interno del bilancio 2024, con un taglio che si aggira attorno ai 45 milioni di euro.

Siamo in un momento di trasformazione in atto, in cui si prevede un rallentamento delle attività economiche. Il PIL reale, lo vediamo dalla nota di aggiornamento al DEF, passa dall’1,5 per cento all’1 per cento. Il dato sul PIL nazionale è tra i peggiori d’Europa.

Il peso di questa misura del Governo, unito all’assenza di qualsiasi forma di contributo straordinario, e l’attuale mancanza di certezza in ordine alla delicata questione della riattivazione del Patto di stabilità rischiano di rendere difficoltosa per Regioni, Comuni, Province, Città Metropolitana la costituzione del bilancio di previsione 2024-2026, già provati dal caro-energia, dalle minori entrate, oltre che dalla criticità economica dovuta alla compensazione del rinnovo dei contratti pubblici, nonché dall’impatto molto rilevante della crisi inflattiva.

Tutto ciò non può che far riflettere e porre attenzione ancora maggiore alle scelte di bilancio che questa Assemblea è chiamata a fare.

Entrando in modo più specifico nel merito della variazione in discussione oggi, possiamo dire che essa è possibile grazie anche al verificarsi di alcune condizioni che si sono rese straordinarie. La prima: un aumento delle entrate frutto della transazione avvenuta con l’istituto di credito sottoscrittore di un derivato, che era anche ‒ se ricordavate ‒ il frutto di una risoluzione che avevamo approvato durante l’assestamento di bilancio, che poi ha portato a una transazione che ci permette, oggi, di iscrivere a bilancio una nuova entrata straordinaria di oltre 7 milioni di euro e, purtroppo, alla spesa non sostenuta, e dico “purtroppo” viste le cause che l’hanno portata in essere, alla non disputa del Gran Premio di Imola, con un risparmio nelle casse regionali di 5 milioni di euro.

Quindi maggiori entrate, ma anche dall’altra parte di minori spese date in gran parte sempre per la causa degli eventi alluvionali del maggio scorso, del non rispetto delle tempistiche per quello che riguarda i concorsi pubblici che avrebbero dovuto, in tempi diversi, rimpolpare le fila della nostra struttura regionale.

Un insieme di maggiori entrate e minori spese che complessivamente cuba 23 milioni di euro di cui, e qui c’è una scelta politica sulla quale tornerò un po’ più diffusamente in seguito, quella di destinare queste disponibilità date dalle maggiori entrate e dalle minori spese per 18 milioni di euro al Fondo per la non autosufficienza, per 3 milioni di euro al Fondo di riserva, e per 2 milioni di euro al Fondo imprevisti. Fondi che erano stati stressati in modo diffuso durante la necessità di rispondere alle esigenze impellenti a seguito degli eventi alluvionali del maggio scorso.

Un fondo per la non autosufficienza che, lo ricordo, vede la Regione Emilia-Romagna avere un fondo di 543.000.000 di euro complessivamente, uno dei fondi più rilevanti di tutto il comparto delle Regioni, ma è certamente il fondo della non autosufficienza più rilevante di tutta Italia per quello che riguarda la compartecipazione del bilancio libero della Regione, che vede una compartecipazione del bilancio della Regione per 108 milioni di euro.

Ricordo al dibattito che seguirà a questa relazione, che questa è una scelta precisa che la Regione fa ormai da tanti anni in continua crescita, mettendo a carico del bilancio sanitario regionale una quota certamente rilevante pari a 343 milioni di euro che appunto alimenta il Fondo per la non autosufficienza. Ma la scelta, al contrario di quello che compiono la stragrande maggioranza delle Regioni, di implementare questa quota con il bilancio regionale. È qui che insiste la scelta politica che facciamo con questa variazione di bilancio.

La premessa mi serviva per sottolineare quanto nella discussione che faremo nelle prossime settimane, è di domani l’illustrazione e l’avvio della discussione in Commissione anche per il bilancio 2024, ci dovremo confrontare con un ulteriore bilancio di enorme difficoltà. La scelta di una politica attiva di bilancio ci porta oggi a individuare la priorità tra le priorità per questa amministrazione regionale, che è il Fondo della non autosufficienza.

Pensiamo che questo non sia ovviamente e certamente risolutivo. Probabilmente per quelle che sono le discussioni che abbiamo fatto in tante sedi e certamente nella Commissione sociale e sanitaria, il Fondo per la non autosufficienza dovrebbe avere anche addirittura ordini di grandezza di tipo diverso per riuscire a rispondere a quelle che sono le esigenze sempre crescenti, date anche dalla trasformazione demografica, dall’aumento dei bisogni di cura e di assistenza che tutta quanta la popolazione emiliano-romagnola richiede, come anche una territorializzazione ulteriore, che la vede certamente come una delle sfide con la quale ci dovremo confrontare in futuro.

La scelta di destinare, con questa variazione di bilancio, ulteriori 18 milioni al Fondo per la non autosufficienza risponde esattamente a questa esigenza. Il Fondo non autosufficienza non può essere certamente diminuito in futuro, ma abbiamo la necessità anche di metterlo al riparo da quella che può essere, che sarà una discussione certamente complicata sul bilancio 2024. Ecco, è proprio qui che insiste la proposta, appunto, della Giunta: anticipare uno stanziamento, che vedrà confermare nel suo complessivo anche nel 2024 questo stanziamento, che ha raggiunto i 108 milioni di euro nel corso del 2023.

È chiaro che questo fa un po’ a pugni con quello che è l’orientamento, che leggiamo anche oggi sulla stampa, di quelle che sono le scelte che ad altre latitudini istituzionali si stanno compiendo. Leggere oggi che la riforma del PNRR vede un disinvestimento su tutte quelle che sono le infrastrutture sociali o sull’implementazione di quei servizi che dovrebbero rendere il nostro Paese, non soltanto parte del nostro Paese, come la Regione Emilia-Romagna, al passo con quelli che sono poi i temi che, nel complessivo, spesso abbiamo sottolineato, come tutto il tema dei servizi per la conciliazione di vita e di lavoro (penso certamente agli asili nido), ma anche gli elementi di territorializzazione delle cure sociali e sanitarie, come gli investimenti sulle Case della salute.

Oggi, leggere sulla stampa a nove colonne il grande successo di una rivisitazione di un PNRR, che certamente individua delle priorità, come ad esempio quella della transizione green, che però non può essere ‒ credo ‒ a scapito di elementi che abbiamo fatto noi, anche con le nostre politiche non soltanto di maggioranza, ma anche nelle discussioni con l’opposizione, elementi qualificanti del nostro agire istituzionale in Regione Emilia-Romagna, ma anche all’interno delle sollecitazioni che costantemente vengono poste sull’esigenza di avvicinare la cura al cittadino e non far sentire individui e collettività soli nell’affrontare sia le transizioni che le difficoltà.

Un disinvestimento da questo punto di vista, quindi, che fa il paio anche con una ricentralizzazione delle risorse relative allo spossessamento di risorse che erano state programmate per gli investimenti degli Enti locali, che cozzano un po’ con la direzione che con questa variazione di bilancio vorremmo provare a dare, e sono certo che vorremmo provare a dare anche con il bilancio 2024.

Come è possibile riuscire a fare questa variazione l’ho spiegato dal punto di vista tecnico-politico, però occorre fare un’ulteriore sottolineatura: queste manovre sono possibili anche per un presidio politico molto puntuale e attento delle politiche di bilancio.

La scelta storicamente fatta di non far contrarre alla Regione ulteriori mutui e utilizzare lo strumento del debito autorizzato non contratto permette anche di avere, in una rigidità complessiva del bilancio, alcuni elementi di flessibilità, che dal punto di vista tecnico ci consente di rispettare le normative e, dal punto di vista politico, di provare a inseguire quelle che sono le sfide e le difficoltà che si presentano. Qui ci tengo a sottolineare un ringraziamento anche per il lavoro puntuale fatto dalla struttura dell’Assessorato e certamente, dal punto di vista politico, dall’assessore Calvano.

Badate, però, e su questo voglio chiudere, che riuscire a fare queste operazioni, che in qualche maniera sono anche sartoriali, o la chiusura, il finanziamento di quelle politiche che sono messe in campo dalla strategia, dai documenti strategici, anche con un calo successivo di risorse, non significa nel modo più assoluto che si poteva fare a meno di queste risorse. Non vorrei che, anche nelle discussioni che noi facciamo in quest’aula, il fatto che i tagli ai finanziamenti degli Enti locali e delle Regioni, il tentativo, che comunque proviamo a mettere in campo in modo rispettoso e puntuale, di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati possa significare che quelle risorse erano in eccesso. I tagli alle risorse degli Enti locali, in modo ampio intesi, hanno degli effetti direttamente sui cittadini. Hanno degli effetti perché anche le scelte ‒ passatemi il termine ‒ conservative che noi tentiamo di fare per rispettare sia vincoli che politiche non sono sufficienti per poter rispondere ai crescenti bilanci e alle trasformazioni che abbiamo davanti.

Su questa considerazione chiudo, ribadendo certamente la scelta tecnica, da una parte, ma anche una forte scelta politica.

Mi permetto di ringraziare anche il presidente Pompignoli e il relatore di minoranza Marchetti, per la discussione, anche veloce, che abbiamo fatto di questa variazione di bilancio, per la collaborazione anche nel dibattito che abbiamo avuto, frutto certamente di punti di vista diversi, ma credo, mi auguro, anche della responsabilità nel cercare di cogliere questo elemento di opportunità, che certamente non ci dispenserà da una discussione forse anche più energica sul bilancio 2024.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

Adesso passo, per la sua relazione, la parola al relatore di minoranza, il consigliere Daniele Marchetti. Prego.

 

MARCHETTI Daniele, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Stiamo certamente parlando, come ha già spiegato nel dettaglio il relatore di maggioranza, della seconda variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025.

Una sorta di manovra, una variazione che cuba in sostanza 23 milioni di euro, che è frutto di alcune entrate straordinarie non previste, e alcune minori spese.

Nel dettaglio in sostanza stiamo parlando di due maggiori entrate. Una da 7 milioni di euro, per la chiusura di un contenzioso su prodotti derivati, soluzione indicata da anni ormai anche dal nostro movimento politico. Ricordo interventi già dal 2020 che invitavano la Giunta regionale ad andare proprio in questa direzione, procedimento che oggi in parte si è concluso anche se con un accordo di mediazione.

Stiamo parlando di più 4 milioni di euro che sono frutto di un rimborso parziale su spese sostenute dalla Regione Emilia-Romagna per alcuni servizi offerti alla struttura commissariale del sisma, e minori spese, come dicevo prima.

Giustamente, l’ha ricordato il consigliere relatore di maggioranza Sabattini, l’annullamento del Gran Premio di Formula 1 di Imola, che ha portato ad un risparmio di 5 milioni di euro. Gran Premio giustamente rinviato per cause di forza maggiore, ovvero gli eventi alluvionali. Anche se, lasciatemi dire, che purtroppo sul territorio imolese chi ha responsabilità di governo voleva organizzarlo e tenerlo fino all’ultimo minuto ma fortunatamente qualcun altro, ad un livello istituzionale superiore, ha pensato bene di porre un freno a quella che sarebbe stata assolutamente un’operazione folle. Perché disputare un Gran Premio di Formula 1 quando numerosi territori delle nostre zone finivano sott’acqua, sarebbe stato veramente un atto di ingiustizia e mancanza di rispetto nei confronti delle popolazioni colpite.

 

(interruzione)

 

MARCHETTI Daniele: Lei parla di Ferrara ma c’erano delle frazioni che stavano…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, parliamo al microfono.

 

MARCHETTI Daniele: …finendo sott’acqua proprio in quelle giornate. Quindi, non mi sembrava assolutamente il caso.

Stiamo parlando anche di risparmi dovuti a concorsi sul personale, rinviati sempre a causa dell’alluvione.

Insomma, un pacchetto di risorse pari, come dicevo prima, a 23 milioni di euro, che verranno ricollocate. Stiamo parlando, infatti, di 2 milioni di euro che andranno sul fondo di riserva, 3 milioni di euro che andranno sul fondo spese impreviste e 18 milioni di euro che andranno sul fondo regionale per la non autosufficienza.

Ed è qui che si apre una discussione che ritengo molto importante sia dal punto di vista pratico che politico, perché è un bene investire sicuramente sulle politiche sociali, sul welfare, su tutte quelle misure che vanno incontro alle necessità della cosiddetta popolazione più fragile, dei non autosufficienti che siano anziani o invalidi. Dobbiamo, però, sviluppare alcune riflessioni che abbiamo cercato di lanciare già dalla Commissione Sanità e Politiche sociali, che ha analizzato in primis questa variazione al bilancio, proprio perché il nocciolo della manovra insiste proprio su queste risorse destinate al nostro sociale.

Già in quella sede, anticipammo alcuni dubbi che abbiamo sempre avuto nel corso di questi ultimi anni. Ovvero, come Regione, come territori, i distretti sociosanitari sono in grado di spendere annualmente le risorse che vengono assegnate attraverso il fondo regionale per la non autosufficienza, che è composto sì da varie fonti di finanziamento? Purtroppo in quella sede non eravamo nelle condizioni per sviluppare ragionamenti più puntuali, perché purtroppo il famigerato, ormai, monitoraggio, che attendiamo e attendevamo da anni sulla non autosufficienza, non era ancora giunto tra le nostre mani, nonostante una scadenza prevista dalle normative vigenti regionali, che impongono alla Giunta di presentarsi e relazionare nella Commissione competente entro il 31 ottobre.

Qui mi permetto di dirvi che siete sempre tutti molto veloci, rapidi e celeri ad andare sulla stampa, criticare il Governo, ad annunciare tagli a livello nazionale, che non esistono, sulla non autosufficienza, ma sui vostri compiti siete sempre un pochino più lentini. Allora, adesso affronteremo sicuramente questa discussione nella Commissione competente, ma, come al solito, siete fuori tempo massimo. Il monitoraggio che noi abbiamo sempre chiesto da anni, e che è stato introdotto grazie ad alcuni nostri emendamenti approvati all’unanimità, e questo è corretto ricordarlo, aveva proprio la finalità di analizzare l’effettivo utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza, alla luce di alcune anomalie e criticità che a livello territoriale ci sono sempre state.

 L’obiettivo era quindi quello di ragionare tutti assieme su misure correttive da mettere eventualmente in atto per spendere al meglio queste risorse.

Riconosco la correttezza ‒ devo dirlo ‒ nonostante la mancata discussione per responsabilità della Giunta da parte della Commissione sanità, dell’Ufficio di Presidenza, di tutti gli uffici che seguono e accompagnano i lavori di quella sede nell’inoltrare comunque la documentazione a tutti i consiglieri, soprattutto in vista della seduta della sede referente, quella presieduta dal collega Pompignoli, la Commissione bilancio.

Da questo report che ci è stato inviato, che ovviamente riguarda il 2022, perché il monitoraggio 2023 fa riferimento chiaramente al 2022, scorrendo il tutto ci accorgeremmo che, per quanto riguarda il 2022 e per tutto il territorio regionale, sulla non autosufficienza risulta ancora un residuo finale di 35 milioni di euro, oltre 35 milioni di euro.

Io non so quale sia la proiezione per il 2023, sarebbe stato bello confrontarci, prima di questa discussione in aula, entro i tempi previsti dalle normative regionali, ma immagino che i territori non siano ancora riusciti ad esaurire tutte queste risorse, che per un motivo o per l’altro ci stiamo trascinando dietro.

Io ho ascoltato anche con attenzione le giustificazioni (chiamiamole così) date dal collega relatore di maggioranza Sabattini, che ha cercato di spiegarci che sono di fatto dei residui fisiologici (adesso non uso testuali parole), ma che comunque ad inizio anno ci ritroviamo per far ripartire l’intera macchina sociosanitaria a livello territoriale, ma è una spiegazione che lascia il tempo che trova, è un po’ una difesa d’ufficio.

L’abbiamo interpretata in questa maniera, perché non è soltanto la Lega o l’opposizione a chiedervi di utilizzare queste risorse avanzate, i cosiddetti “residui”, di cui – ripeto - per il 2023 non ho ancora una quantificazione, perché non siamo nelle condizioni di parlarne in maniera dettagliata, però, prendendo sempre il monitoraggio che ho richiamato prima, ci sono dei richiami anche da parte delle organizzazioni sindacali, delle associazioni, di tutti i soggetti del terzo settore, degli Enti locali, dei caregiver, che vi chiedono una cosa ben precisa: programmate le attività in modo da non registrare dei residui così significativi. Vi chiedono di utilizzare i residui, che ci trasciniamo dietro di anno in anno, in servizi. Questo è quello che chiedono. E sono le segnalazioni che vengono riportate nel vostro monitoraggio. Quindi, non sono nostre invenzioni.

Poi, voi ci potete dire che oggi state cercando di rivedere l’intero sistema del sociosanitario. Per carità. Ne possiamo discutere, ci possiamo confrontare, ma i dati, le segnalazioni dimostrano questo, ovvero che quello che abbiamo sempre detto nel corso di questi ultimi anni corrisponde al vero, cioè che la Regione Emilia-Romagna non riesce a spendere tutte le risorse che vengono stanziate per la non autosufficienza.

Poi, le motivazioni possono essere tantissime: problemi nella programmazione, sulle spese previste non sostenute. Sono riportate nel vostro monitoraggio. Non sono residui, così, fisiologici, come avete cercato di lasciarci intendere. Sono problematiche che vanno affrontate. Ed è per questo che nel corso degli anni abbiamo insistito per discutere e confrontarci su un monitoraggio vero e proprio, che abbiamo visto per la prima volta in questi giorni. Da anni è previsto e non lo abbiamo mai esaminato.

Riconosco certamente che per la prima volta arriverà in Commissione, ripeto, fuori tempo massimo, nonostante le promesse che lei ci aveva fatto in una recente Commissione, durante la quale ci aveva detto “vi garantisco che entro il 31 ottobre io verrò in aula, in Commissione Sanità a illustrarvi il monitoraggio”. Stranamente il monitoraggio è sbucato fuori nel momento in cui lo stavo ricordando proprio in Commissione. Siamo proprio al tragicomico, ormai. Però, ripeto, riconosco comunque la correttezza degli uffici, dell’Ufficio di Presidenza, dei colleghi. Nella Commissione Sanità lo abbiamo, per fortuna, ottenuto e esaminato.

In sostanza, ha ragione il consigliere Sabattini quando dice che questa per noi è una discussione politica. È una discussione politica vera e propria. Come ho detto all’inizio di questo mio intervento, voi siete sempre molto rapidi nell’annunciare tagli che non esistono sulla non autosufficienza a livello nazionale, ma poi vi dimenticate di dire che in cassa i territori hanno delle risorse che devono ancora spendere. Questo non lo raccontate.

È chiaro, quindi, che questa è una discussione che si sta sviluppando su un altro piano, quello politico. Ma lasciatemi dire che con le discussioni politiche di stampo ideologico, purtroppo, non si garantiscono servizi in più per quanto riguarda i servizi residenziali, semiresidenziali, domiciliari e tutte quelle iniziative che dovrebbero andare incontro alle esigenze delle persone non autosufficienti e dei caregiver che se ne prendono cura.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Apriamo il dibattito generale sul progetto di legge.

Chi si iscrive a parlare? Io non ho iscritti a parlare in dibattito generale.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Vorrei riportare l’attenzione su questo atto. Ci è sottoposta, oggi, all’attenzione una variazione di bilancio piuttosto rilevante, che consente di ridefinire le finalità di utilizzo ‒ è stato detto ‒ di 23 milioni di euro, frutto di risparmi, frutto di nuove entrate.

Entrando nello specifico, se analizziamo le ragioni che hanno portato a rendere disponibile per la Regione ulteriori risorse non previste all’atto dell’approvazione del bilancio 2023-2025 e le finalità rispetto alle quali ci viene proposto di riorientare le previsioni di spesa, si vede chiaramente come questo progetto di legge non abbia le caratteristiche di ordinarietà. Al contrario, esprime la capacità di resilienza, esprime la capacità di far fronte alle difficoltà, di superarle, che poi è un tratto identitario delle nostre comunità.

La relazione di accompagnamento al progetto di legge, così come anche l’illustrazione da parte dell’assessore Calvano in Commissione, che ringrazio, sono risultate molto chiare nella descrizione delle vicende che ci hanno consentito di disporre di ulteriori entrate. Innanzitutto, è stato detto, il dramma dell’alluvione. Ricordiamo tutti che nelle stesse giornate in cui la Romagna e un po’ tutta la nostra Regione stava vivendo la terza più grande catastrofe naturale dell’anno a livello globale, si sarebbe dovuta svolgere a Imola l’edizione 23 del Gran Premio di Formula 1 del made in Italy dell’Emilia-Romagna.

L’annullamento di questo evento così è stato deciso e non poteva essere diversamente, ha reso disponibili risorse importanti.

L’alluvione ha comportato anche il rinvio di diversi altri appuntamenti, operazioni previste, determinando ulteriori mancate spese.

Poi un altro disastro naturale, vale a dire il sisma che in due episodi ha colpito con severità in particolare l’Emilia nel 12 alla base di un’altra importante entrata, vale a dire il rimborso dei costi sostenuti per i servizi erogati dalla nostra Regione a supporto delle attività di ricostruzione per il periodo 21-22.

Si tratta quindi di un recupero di risorse direttamente connesso, e qui lo voglio ribadire, al grande sforzo che la nostra Regione ha compiuto di fronte a un evento catastrofico e alla ricostruzione di cui si è stati capaci.

Ora, è importante che queste somme, che sono tornate nella disponibilità della Regione e vengono destinate sulla base proprio di questo progetto di legge, è in favore di uno degli interventi identitari dell’azione politica e amministrativa dell’Emilia-Romagna, qui lo voglio ricordare e ribadire, l’incremento della dotazione finanziaria che la Regione mette a disposizione per il fondo per la non autosufficienza.

È un intervento connotante, al punto che il complessivo ammontare delle risorse stanziate dalla Regione su questa voce, e questo spesso viene dimenticato ma penso sia giusto ribadirlo, corrisponde sostanzialmente all’ammontare che lo Stato mette invece a disposizione per tutte le Regioni italiane.

Allora questo è davvero un tratto distintivo di questa Regione, è un impegno politico istituzionale che ci prendiamo, è una scelta politico-istituzionale molto evidente.

La scelta compiuta da questo progetto di legge è chiara, è quella di mettere al primo posto gli interventi a sostegno delle persone in condizioni di maggiore fragilità agendo a supporto di servizi che, in considerazione delle incertezze dei rinvii e dei mancati stanziamenti operati quest’anno dall’Esecutivo nazionale, peraltro confermati anche attraverso la proposta per il bilancio 24, si troveranno a fare i conti con una rilevante riduzione di risorse.

Sono tutte preoccupazioni che sono state espresse dai territori, che abbiamo portato anche già in quest’aula nel corso dei precedenti dibattiti e che ho portato anche nel corso di un question time, appunto le preoccupazioni di tutte quelle associazioni anche che si occupano di persone fragili.

Da questo punto di vista il progetto di legge costituisce una sorta di integrazione anticipata rispetto al bilancio di previsione 2024-2026 e, come è avvenuto con l’assestamento e con il DEFR, testimonia una capacità amministrativa nella ricerca e nel recupero delle risorse che è anche un segno della volontà di provare a fare fino in fondo la propria parte.

Molto bene, dunque, questa seconda manovra di variazione di bilancio sia per quantità di risorse messe a disposizione, che prima, appunto, ho provato a ricordare, sia anche per le corrispondenti destinazioni, scelte, come si diceva, politiche che qui vogliamo anche oggi ribadire e, da un certo punto di vista, anche rivendicare con orgoglio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli. Altri in dibattito generale? Nessuno si iscrive a parlare in dibattito generale? Chiedo, eventualmente, se i relatori vogliono replicare, aggiungere qualcosa al dibattito, consiglieri Sabattini e Marchetti. Dopo abbiamo anche gli interventi, ovviamente, della Giunta.

Visto che non ci sono altri interventi, io procederei con gli eventuali relatori e poi la Giunta. Se non c’è niente da aggiungere, io passo la parola alla Giunta, non è un problema.

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Daniele, vuoi che non abbia niente da aggiungere?

Molto velocemente, anche per rispondere un attimo anche agli argomenti portati all’interno di questa discussione, che mi permette anche di fare un legame con il tema dell’ordine del giorno a sua prima firma.

L’ho voluta definire anche una variazione politica, perché, oggettivamente, come in tutte le variazioni e in questa in particolare, noi avremmo potuto stanziare queste risorse per mettere in protezione una qualsiasi altra politica della Regione. Poteva essere del trasporto pubblico locale, poteva essere qualunque altro tipo di politica.

Abbiamo scelto di farlo con il Fondo per la non autosufficienza. Quando dico in protezione (ce lo siamo detti in Commissione e lo ribadiamo in modo ancora più chiaro qui), la volontà è quella di rispettare l’impegno di finanziare con il bilancio della Regione i 108 milioni di alimentazione del Fondo per la non autosufficienza.

Ricordo soltanto per dovere di cronaca che la quota nazionale sulla non autosufficienza è pari praticamente al nostro Fondo per la non autosufficienza, e infatti la quota nazionale che finanzia il Fondo per la non autosufficienza emiliano-romagnola è di 62 milioni. Ciò vuol dire che sulla non autosufficienza di 4,5 milioni di abitanti emiliano-romagnoli il Governo mette 62 milioni di euro e noi ne mettiamo 108 dal nostro bilancio. Peccato che il bilancio dello Stato abbia ben altra entità rispetto al bilancio della Regione, che, come ricordo, è per l’80 per cento spese sanitarie.

Sinceramente io non ci vedo nulla di ideologico in questa scelta, anche perché, se fosse una scelta ideologica, non riuscirei a comprendere come in tutte le discussioni che abbiamo fatto in tutti questi mesi e in questi anni, anche dai banchi dell’opposizione di sottolineatura dei bisogni non soddisfatti, di servizi da aprire, della necessità di essere più performanti nella presa in carico, sia essa sanitaria che sociale, e la sottolineatura anche corretta di quelle che sono le tante cose alle quali ancora non riusciamo a rispondere, non ci ho visto niente di ideologico.

Non lo definirei ideologico, ma lo definirei più un gioco delle tre carte. Pensare che queste politiche si possano fare con le dichiarazioni d’intento, ma senza risorse è un modo con il quale, purtroppo, ovviamente dalla mia parte politica, si sta confrontando il Governo di Centrodestra che, una volta presa alla prova del Governo, si confronta con quelle che sono anche le difficoltà di aver promesso cento e avere risorse per fare uno. Diciamo che questa non è la prassi che seguiamo tra questi banchi. Anche perché non lo possiamo fare, essendo elementi molto più prossimi ai cittadini.

È chiaro, però, che dall’altra parte possiamo provare a mettere in campo quello che è nelle nostre disponibilità. Ho sentito parlare di residui. Lo leggo anche all’interno dell’ordine del giorno. Nel monitoraggio dei residui sulla non autosufficienza, che ricordo, come abbiamo provato a fare in Commissione, sono residui che... Intanto su 540 milioni parliamo di 35 milioni, circa un 6 per cento, quasi un residuo fisiologico. Però sono residui particolari. Sono, fondamentalmente, quei residui che servono a cofinanziare i progetti che sono a scavalco di competenza dell’anno. È il tesoretto che serve nei primi mesi di programmazione ai Comuni per non fare dei salti dal punto di vista delle prestazioni, dei progetti.

Ricordo a tutti, prima di tutto ai banchi della maggioranza, quanto è stata complicata l’operazione fatta lo scorso anno, quando, attraverso quei residui, abbiamo dovuto finanziare la quota di 3 euro per le tariffe sulle case di residenza. Quelle sono risorse dei Comuni, assegnate ai Comuni. Sinceramente, da parte della forza politica che il collega rappresenta, leggere un ordine del giorno che, in qualche maniera, avvoca un centralismo regionale e una sottrazione di risorse territoriali ‒ ripeto, non stiamo parlando di una percentuale di residui assolutamente fuori scala ‒ è, oltre che non condivisibile da parte della maggioranza, anche particolarmente in conflitto con quello che normalmente la Lega rappresenta come elemento di federalismo, anche attuativo, da parte degli Enti locali.

Quindi, per la costruzione di questa variazione certamente con l’aumento del fondo della non autosufficienza nel 2023 noi vedremo un monitoraggio, questo ve lo anticipo, con residui un po’ più alti rispetto a quelli del monitoraggio del 2022. Perché oggi stiamo assegnando al fondo per la non autosufficienza ulteriori 18 milioni che ci servono dall’altra parte per fare il paio con quello che prevederemo nel bilancio 2024, in modo tale che questi 18, con quello che prevederemo in bilancio 2024, faccia sempre l’alimentazione del fondo per la non autosufficienza di 108 milioni, quota bilancio regionale.

Io continuo a ribadire, e spero di averlo chiarito ulteriormente, che qui non c’è nulla di ideologico ma c’è sicuramente la volontà di una scelta politica chiara che rappresenta certamente una scelta di bilancio ma, per quello che ci riguarda, anche una scelta identitaria di come intendiamo le politiche di chiusura delle disuguaglianze di presa in carico dei cittadini emiliano-romagnoli e passa certamente tanto anche per il fondo della non autosufficienza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Possiamo definirla una replica per modo di dire, anche perché abbiamo ascoltato veramente pochissimi interventi su una manovra che comunque ha una sua rilevanza.

Detto ciò, nulla di ideologico dice il relatore di maggioranza Sabattini. Sarà così ma, a mio modo di vedere le cose, questa discussione sta prendendo assolutamente una piega di stampo ideologico. Si ha questa dimostrazione anche dal fatto che si cerca di stravolgere il senso dell’ordine del giorno che è stato presentato e che non intende assolutamente imporre un centralismo a livello regionale.

Procederò per gradi sviluppando alcuni punti che sono contenuti nell’ordine del giorno che abbiamo presentato, rispondendo anche allo stesso relatore di maggioranza che dice che le azioni non si possono realizzare senza risorse. Questo è più che ovvio.

Il problema è quando ci sono risorse che non riusciamo ad utilizzare. È questo l’elemento che dovremmo iniziare ad analizzare nella sede competente, ovvero la Commissione Sanità, perché sarà pur vero che queste risorse vengono utilizzate anche per quei progetti che comunque vanno e bypassano un’annualità e l’altra, però è altrettanto vero che non possiamo sicuramente, diciamo così, gridare allo scandalo su presunti tagli a livello nazionale, che, ripeto, sulla non autosufficienza non ci sono, per poi dimenticarci di dire che in casa nostra, a livello regionale, a livello distrettuale, non abbiamo un sistema in grado di ricevere e utilizzare queste risorse.

Allora, quello che abbiamo riportato nell’ordine del giorno che il consigliere Sabattini dice di non condividere è quello che vi chiedono i territori. È quello che vi chiede il territorio, quello che vi chiedono le organizzazioni sindacali. È quello che vi chiedono i soggetti del terzo settore, perché, andando a riprendere alcune questioni riprese dal monitoraggio, si fa presente che, ad esempio, servirebbe una programmazione tale da utilizzare completamente le assegnazioni senza generare residui, che i residui siano investiti nei servizi territoriali. Si chiede una flessibilità nell’utilizzo delle risorse per la valorizzazione dei contratti degli assistenti familiari. Queste sono richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali oppure, riprendendo alcune richieste pervenute da parte di responsabili dei servizi sociali territoriali, chiedono un maggior sostegno ai caregiver familiari.

Sono tutte questioni che abbiamo riportato nel nostro ordine del giorno, quindi, non invenzioni della Lega o di chissà quale altra forza di opposizione, e vi chiediamo di dar seguito a queste richieste, perché, nel momento in cui esiste un monitoraggio che permette anche ai portatori di interesse, chiamiamoli così, di avanzare delle proposte e dei suggerimenti per utilizzare al meglio queste importanti, importantissime risorse che annualmente stanziamo, credo che come Regione dovremmo avere il buonsenso di cercare di dar seguito comunque a queste indicazioni, per cercare, ripeto, di utilizzare queste importanti risorse che annualmente stanziamo.

L’altro ragionamento che abbiamo inserito all’interno di questo ordine del giorno non è quello di sottrarre risorse ai territori. Il ragionamento che abbiamo cercato di aprire anche nelle varie sedute di Commissione è: l’attuale sistema della non autosufficienza a livello regionale è in grado, sì o no, di utilizzare tutte queste risorse?

Se non è in grado di utilizzare tutte queste risorse, potremmo iniziare a ragionare di finanziare dei progetti ad hoc, sempre nell’ambito sanitario e sociosanitario, non per altro, ma che possano avere una loro attuazione immediata, senza rispondere magari a qualche vincolo troppo stringente dell’attuale sistema della non autosufficienza? Ci siamo infatti detti per anni che evidentemente l’attuale sistema che gestisce queste risorse è estremamente rigido, ed è per questo che i territori spesso non riescono ad utilizzare queste risorse, non certo per una mancanza di volontà, ma chi ha mai detto questo? Non certo per una mancanza di volontà.

Se ci sono questi residui certificati sul monitoraggio vostro, qualcosa vorrà pur dire. Noi non chiediamo certamente di togliere queste risorse per finanziare qualcosa di meno importante a livello sociale, sanitario e sociosanitario, chiediamo di utilizzare queste risorse nella stessa direzione di quei soggetti del terzo settore, di quegli Enti locali, di quelle organizzazioni sindacali, che ve lo chiedono tramite le segnalazioni che voi stessi avete raccolto grazie a questo monitoraggio, che è stato introdotto ormai da anni, ma che non è mai stato sfruttato al meglio.

Le nostre perplessità nascono proprio da questo punto, cioè non conta presentare anno dopo anno degli stanziamenti record, se poi non riusciamo ad utilizzare queste risorse. Cerchiamo di individuare una modalità per mettere a terra risorse importanti, per un settore come quello del sociosanitario, che ha un estremo bisogno certamente di risorse economiche, ma che evidentemente, ad oggi, non siamo in grado di soddisfare al 100 per cento.

Ci sono dei residui, ma è altrettanto vero che comunque ci sono tantissime necessità che non trovano ancora una loro risoluzione concreta.

L’obiettivo che abbiamo quindi cercato di porre al centro del dibattito, sia in Commissione che oggi qui in aula, è proprio questo: nessuno sta cercando di dire “togliamo risorse dall’autosufficienza per finanziare altre iniziative”. Però, se con questo sistema non siamo in grado di utilizzarle al 100 per cento, potremmo valutare il finanziamento di altri progetti. Io ho riportato anche alcuni esempi durante le Commissioni che hanno esaminato questa variazione al bilancio. Ho ricordato, ad esempio, tantissime richieste che sono pervenute da associazioni, alle quali abbiamo sempre detto che non abbiamo risorse per finanziare delle iniziative. Penso, ad esempio, a quando sono venute le associazioni a porci tematiche forti, come l’endometriosi, come il papillomavirus. Tutte richieste che, purtroppo, non trovano finanziamenti e fondi. Rispondiamo sempre che la coperta è corta.

Nel momento in cui ci sono risorse ulteriori che possiamo mettere nel sociosanitario e nel sanitario, perché non valutare anche di finanziare con una quota parte iniziative di questo tipo? Perché preferite dire “mettiamo 18 milioni in più sulla non autosufficienza” e poi, magari, il prossimo anno ce li ritroviamo sempre lì, senza averli spesi? È questo il vostro obiettivo? Se il vostro obiettivo è questo, ce lo diciamo subito, ma dal nostro punto di vista non vi sarà mai la benché minima condivisione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Abbiamo concluso con le repliche.

Adesso passiamo la parola alla Giunta per le conclusioni. Assessore Calvano, prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Vi rubo pochissimi minuti, perché poi lascio i restanti minuti a disposizione della Giunta al collega Taruffi, che credo, giustamente, vorrà replicare al dibattito che c’è stato in aula sull’utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza. Mi prendo davvero pochi minuti. Due cose credo sia giusto dirle.

Ringrazio il relatore Sabattini e anche la consigliera Bondavalli per i loro interventi. Cos’hanno messo in evidenza? Quello che è. Cioè che ci troviamo in presenza di un’operazione straordinaria. Se c’è un rimprovero che devo fare alle strutture della Regione Emilia-Romagna, qui c’è il dirigente Natali, il direttore Pignatti sicuramente ci sta guardando, e tutti coloro che lavorano dentro la struttura del bilancio, uomini e donne di grande competenza, se io devo fare un rimprovero ‒ ripeto ‒ è che hanno la grandissima capacità di rendere ordinarie cose che sono straordinarie. Perché straordinaria è una variazione di bilancio fatta entro il 30 novembre, perché l’ordinario vorrebbe che le variazioni di bilancio si facciano, in Regione, a luglio con l’assestamento. L’ordinarietà vorrebbe che se, da quel luglio in avanti ci sono risorse aggiuntive per maggiori entrate o per minori spese, si portano in avanzo vincolato e si utilizzano per ridurre i vincoli rappresentati dal DANC o dal FAL, Fondo anticipazione liquidità per essere un po’ più tecnici, ma capiamoci. Se avessero fatto l’ordinario, mi avrebbero detto questo. Mi avrebbero detto ci sono degli avanzi che ci aiuteranno a gestire il rendiconto del 2023, che andremo a discutere nel 2024.

Invece no. Abbiamo condiviso di fare questa operazione straordinaria, che straordinaria è. Ha ragione, consigliera Bondavalli. È obiettivamente un’operazione straordinaria, sia nel metodo che nel merito. Perché è straordinaria anche nel merito? Io, Marchetti, guarda, non avrei voluto, non avrei parlato del Governo. Giuro, oggi non avrei parlato del Governo.

 

(interruzione)

 

CALVANO, assessore: Ma perché ne parlerò molto domani, perché ne parlerò molto domani, quando ci confronteremo sui tagli per vedere se ci sono stati oppure no, ma questa discussione la rinviamo a domani.

Non avrei parlato del Governo, però Marchetti mi ha proprio stimolato a farlo. Perché sapete qual è la differenza, in questa operazione che stiamo facendo, tra il Governo e cosa fa la Regione Emilia-Romagna? Che il Governo annuncia roboanti tasse sugli extra profitti delle banche e poi porta a casa zero. La Regione Emilia-Romagna con le banche ci parla e porta a casa 7 milioni di euro. Questa è la differenza. Lo facciamo e ringrazio anche il Consiglio regionale. Guardo alcuni consiglieri che hanno lavorato su questo, perché ci avevano dato mandato di fare questa cosa qui, di parlare con i soggetti con i quali erano stati stipulati i derivati e capire se c’era una soluzione al problema che si era creato, ed è quello che abbiamo fatto.

Quindi, senza annunciare roboanti tasse, roboanti ricorsi contro qualcuno, ma semplicemente cercando di mettere in campo il buonsenso e la competenza, abbiamo portato a casa 7 milioni di euro. Tanti? Pochi? Io penso che siano tanti, soprattutto considerando la finalità che gli abbiamo dato, perché a quelle risorse, insieme a minori spese che ci sono state, purtroppo… Perché la stragrande maggioranza di quelle minori spese, purtroppo, lo ridico di nuovo, sono state a causa dell’alluvione. Ci sono state minori spese per il Gran Premio di Formula 1, e ringrazio per il gran senso di responsabilità degli amministratori di Imola, dimostrata anche in quella vicenda.

Ci sono state minori spese, perché purtroppo alcune assunzioni che dovevamo fare in determinate tempistiche sono state rinviate a causa della disciplina che è stata messa in campo per l’alluvione. Giustamente il Governo aveva ritenuto opportuno rinviare una parte dei concorsi, e così abbiamo fatto.

Mettendo insieme queste risorse è venuto fuori un pacchetto ‒ e qui dico la seconda cosa per poi lasciare la parola al collega Taruffi ‒ su cui ha ragione Sabattini, noi abbiamo fatto una scelta politica, politica: abbiamo deciso che risorse straordinarie, che hanno l’origine che dicevo in precedenza, dovessero essere dedicate a due priorità.

La prima a favore delle persone più bisognose, perché, quando si parla di Fondo regionale per la non autosufficienza, si parla di questo, di famiglie che hanno dei bisogni legati all’anzianità dei propri cari, legati purtroppo a volte a situazioni di disabilità, legati ad attività di caregiver che si fanno nei confronti dei propri familiari e dei propri cari, ma al contempo 5 milioni li abbiamo dedicati alle emergenze, perché purtroppo abbiamo a che fare costantemente con delle emergenze, e sempre più avremo a che fare con delle emergenze, a causa di eventi atmosferici che ormai hanno assunto una dimensione veramente difficile da gestire, ma rispetto alla quale credo che non ci si debba mai arrendere.

Abbiamo deciso di fare questa operazione straordinaria, tenendo conto di due cose che obiettivamente stanno succedendo, rispetto alle quali tutti dovremmo mettere in campo delle risposte, che sono l’andamento demografico, da un lato, che vede invecchiare la popolazione, quindi aumentarne necessariamente i bisogni, ed ecco il Fondo regionale per la non autosufficienza, e, dall’altra parte, l’emergenza ambientale, che inciderà inevitabilmente sui bilanci pubblici, così come sulle politiche di investimento sia pubbliche che private.

 Noi abbiamo deciso quindi di fare una manovra straordinaria destinata a questo, e credo che sia stata una scelta nel metodo e nel merito opportuna, che ci consentirà anche di affrontare meglio il bilancio del 2024, del quale però parleremo domani, e lì ‒ ve lo dico fin da subito ‒ qualcosa rispetto alle scelte del Governo dovrò necessariamente dirla, anche se non sarà Marchetti a stimolarla, mi verrà in maniera naturale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

Prego, assessore Taruffi.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il collega Calvano per i minuti che mi ha lasciato.

Ovviamente ringrazio il relatore di maggioranza e di minoranza e anche il dibattito che si è svolto qui in Commissione.

La stima che porto per il consigliere Marchetti mi impedisce di rispondere con la verve necessaria alle cose che ha detto, cercherò di stare tranquillo, ma alcune precisazioni bisognerà farle.

Partiamo da un dato, che non è credo banale. Noi siamo una Regione che mette 543 milioni sul fondo regionale per la non autosufficienza. Il Governo… Pompignoli, è inutile che… Perché è un dato di fatto, siccome non stiamo parlando di questioni ideologiche ma di dati di fatto, il Governo mette poco più di 600 milioni. La Regione Emilia-Romagna 543.

Di per sé già questo annullerebbe tutte le discussioni che sono state fatte fino ad adesso, perché poi i problemi stanno in poco posto. Prossimamente la presidente convocherà la Commissione, verrò a fare la discussione sul monitoraggio, però un’avvertenza: non perdiamoci nel guardare il dito anziché la luna. La luna sono le risorse e il dito sono alcune delle questioni che sono state citate.

Sa perché si generano residui, fondamentalmente? Perché, non questo Governo ma in generale i Governi, trasferiscono le risorse, poca quota che trasferiscono per il fondo di non autosufficienza, solitamente nel secondo semestre. Ragione per la quale noi di fatto assumiamo la delibera che attribuisce le risorse ai territori. Lei parlava del monitoraggio dell’anno precedente, ovviamente, però io parlo dell’anno in corso, arriviamo ai primi di settembre.

Quest’anno abbiamo fatto due mesi di anticipo rispetto al solito. Perché noi solitamente siamo in grado di trasferire le risorse per la programmazione dell’anno, ad esempio il 2023, facciamo la delibera della programmazione dei fondi a settembre. Perché? Perché le risorse arrivano mediamente nella composizione complessiva. Perché in quei 543 milioni ci sono i 108 che mette la Regione, che sono disponibili, ci sono i 343 che mette il fondo sanitario regionale, una parte della quota arriva come sapete dal nazionale, poi ci sono i 62 milioni che arrivano dal Governo.

La composizione di questo fondo si traduce e si chiude più o meno quando siamo a metà estate. Quindi noi assumiamo la delibera che ripartisce i fondi a settembre. Quest’anno, ripeto, lo abbiamo fatto con ampio anticipo, perché di solito arriva anche dopo.

Quindi, i residui si generano per questo. Quelle risorse, però, i residui, non è che son perse. Non c’è un euro che va perso. Anzi, noi dovremmo fare tutti insieme la battaglia per capire come aumentare le risorse che destiniamo a quel fondo e, più in generale, alle politiche per gli anziani non autosufficienti e per le persone disabili.

Ma non un euro va perso, perché chiaramente, purtroppo, questo meccanismo che ho spiegato ingenera il fatto che abbiamo una programmazione che è annuale e risorse che, come dire, stanno a cavallo fra due annualità da sempre, per i ritardi che non sono imputabili alla volontà di qualcuno ma alla procedura, al procedimento, che è questo. Dopodiché, siccome non un euro viene perso, consigliere Marchetti, quei 35 milioni di cui parla lei non è che sono soldi che sono avanzati, sono rimasti in un cassetto e non sappiamo cosa farcene. Quindi, allora li destiniamo da un’altra parte. Assolutamente no. Vanno a finanziare progetti…

 

(interruzione)

 

TARUFFI, assessore: No, ma voglio spiegarlo bene. Vanno a finanziare progettualità che sono in corso d’anno e che tra l’anno in corso e l’anno successivo vengono realizzate, cioè non c’è un euro che viene lasciato lì. Non c’è un euro che viene lasciato lì, territorio per territorio. Poi chiaramente e ovviamente noi abbiamo da rispettare alcuni, come sa bene, elementi di correttezza di bilancio e il bilancio è 1° gennaio-31 dicembre, ma non un euro rimane lì; tant’è che, quando abbiamo utilizzato quei residui per fare, una parte di quei residui per fare una manovra straordinaria, cioè riconoscere ai soggetti gestori 3 euro al giorno a posto letto dopo la pandemia eccetera, eccetera, abbiamo dovuto discutere non poco con i Comuni, giustamente, perché quelle risorse andavano a finanziare programmi e servizi che erano già stati in qualche modo cantierati.

Ora però, per dire quindi che non solo un euro viene gettato o rimane lì, ma li impieghiamo tutti, abbiamo bisogno di metterne di più. Guardate che la misura che stiamo assumendo oggi, il progetto di legge che è alla vostra attenzione, alla nostra attenzione, fa sì che, probabilmente, siccome queste risorse saranno liberate prima, riusciremo a metterle nelle disponibilità dei territori prima, può essere che il prossimo anno riusciremo, almeno per una parte, vediamo, stiamo provando a capire se amministrativamente è possibile, a spacchettare, in modo di dare almeno una parte di queste risorse prima ai territori, un lavoro amministrativo che non è né facile né scontato.

Attenzione, parliamo della luna, però. Parliamo della luna, perché io, invece, del Governo voglio parlare. Mentre noi mettiamo 543 milioni di euro a finanziare il fondo per la non autosufficienza, che, ribadisco, serve per dare servizi a persone anziane non autosufficienti o a disabili, il Governo... E non ho sentito una voce, una voce da quest’aula. Non ho sentito una voce.

Il progetto di legge che il Governo sta portando avanti nella legge di bilancio taglia 350 milioni sulla disabilità. Allora vogliamo dire qualcosa o facciamo che “va tutto bene madama la marchesa”? Come non è vero? C’è il progetto di legge alle Camere, vediamo quello che succede: 350 milioni in meno sulla disabilità! Per l’Emilia-Romagna sono 20 milioni meno. Allora, di cosa vogliamo discutere? Il Fondo per la non autosufficienza nazionale, mentre noi stiamo aumentando di anno in anno la quota parte che da sola fa quello che mette lo Stato... risulta che ci sono aumenti per il Fondo per la non autosufficienza nazionale, c’è 1 euro in più che questo Governo mette sul Fondo nazionale per la non autosufficienza? C’è 1 euro in più? No, non c’è.

Allora, prima di venire qua a fare la lezioncina su 1 euro in più, i 35 milioni non è il 4 ottobre, è il 31, preoccupiamoci tutti di fare due cose, due: 1) sostenere con il proprio voto le misure che aumentano il Fondo regionale per la non autosufficienza, perché poi le parole stanno in poco posto, 2) facciamo una battaglia insieme per chiedere al Governo di metterci più soldi, perché io di una Ministra che viene in Emilia-Romagna e fare gli Stati Generali per la disabilità e poi all’atto pratico mette non solo zero, ma taglia sulla disabilità, non solo non me ne faccio niente, ma penso che sia una battaglia che insieme dobbiamo fare per il bene dei cittadini dell’Emilia-Romagna. Se poi vogliamo fare la discussione tra di noi che non era il 4, che non siamo venuti a fare il monitoraggio entro il 31 ottobre, ci riuniamo il 4 dicembre, perché la delibera che ripartisce i fondi arriva a settembre, perché i soldi del Governo arrivano a luglio, va tutto bene, va tutto bene, ma non è una discussione che serve ai cittadini e alle cittadine dell’Emilia-Romagna.

Io vi chiedo due cose molto semplici: ci date una mano a chiedere a questo Governo di mettere più soldi sul Fondo per la non autosufficienza? Ci date una mano a fare sì che il vostro Governo, quello che sostenete, non tagli sulla disabilità? Queste sono le questioni. Dopodiché noi la nostra parte la facciamo.

Segnalo anche ‒ e concludo ‒ che la quota parte del Fondo regionale è aumentata negli ultimi 15 anni di 40 milioni, 28 dei quali sono stati messi nell’ultimo anno e mezzo. Dopodiché possiamo fare tutti i dibattiti del mondo, io sto ai fatti, i fatti dicono questo: noi ci stiamo mettendo più risorse in un periodo complicato, in un momento difficile, e voglio ringraziare l’assessore Calvano tutta la struttura del bilancio perché ha fatto un lavoro straordinario per recuperare queste risorse, non solo queste, ma quelle che abbiamo votato come maggioranza, perché voi avete votato contro, a luglio quando abbiamo aggiunto 28 milioni sul fondo.

Quindi, noi stiamo facendo questo lavoro in un periodo difficile, in un momento complicato, con tutta la situazione che conosciamo di finanza generale, stiamo facendo questo.

Dall’altra parte, ripeto, abbiamo tagli o mancati finanziamenti.

Non voglio parlare della parte sanitaria, perché altrimenti apriamo un capitolo che non finisce più, perché anche qui le parole stanno in poco posto e i numeri, se qualcuno li sa leggere, non mentono mai. Dopodiché, li possiamo rigirare come vogliamo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Taruffi.

Sono le ore 12,58. A questo punto, chiudiamo la seduta del mattino e riprendiamo il pomeriggio dalle ore 14,30 con le nostre interpellanze.

Buona pausa a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,58

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI; Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI; Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI; Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI; Matteo MONTEVECCHI; Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessora Barbara LORI e il consigliere Michele FACCI.

 

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7674 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai tempi di accesso per una visita del Settore Medico Legale dell'Azienda USL Città di Bologna, per il rilascio del contrassegno per la mobilità di persone con ridotta capacità motoria. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7676 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle attività di prevenzione e di vigilanza svolte dalle Strutture Complesse di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SCPSAL) delle Aziende Sanitarie. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7678 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure da adottare per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica, compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità. A firma della Consigliera: Piccinini

 

7679 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla tutela dell'antica chiesa sconsacrata di San Michele in Quarneto, a Brisighella (RA), attualmente in fase di trasformazione in agriturismo e gravemente danneggiata dall'alluvione del maggio scorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7681 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al rapporto addetti/mq per le concessioni relative allo svolgimento di attività di pesca, acquacoltura e attività ad esse correlate, nella Sacca di Goro e a Comacchio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7682 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di posticipare la data di inizio dei saldi invernali. A firma del Consigliere: Occhi

 

7683 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato di attuazione delle opere anti-dissesto idrogeologico in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7685 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quando sia prevista l'emissione dei primi decreti di riconoscimento dei danni causati dagli eventi alluvionali del 2023 e la relativa concessione dei contributi da parte del Commissario straordinario. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7686 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per garantire la salvaguardia del Presidio Ospedaliero Santa Maria di Borgo Val di Taro, che riveste un'importanza strategica per la popolazione della valle omonima e dell'Appennino parmense. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7687 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'eccezionale numero di accessi presso le strutture di pronto soccorso, dislocate sul territorio della provincia di Bologna, con particolare riguardo alla situazione dell'Ospedale Maggiore e dell'Aosp Policlinico Sant'Orsola. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7688 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul rischio di chiusura di Holostem terapie avanzate di Modena. A firma dei Consiglieri: Costi, Maletti, Sabattini

 

7689 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere il motivo per cui l'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po non abbia deliberato l'esercizio del diritto prelazione per l'area Ortazzo - Ortazzino. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7690 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula su quali posizioni intenda assumere la Giunta rispetto alla realizzazione dell'Autostrada Campogalliano-Sassuolo, e se, a questo riguardo, possa indicare i tempi e i prossimi passi per la sua realizzazione. A firma della Consigliera: Pigoni

 

7691 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alle misure introdotte finora dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana al fine di tutelare il patrimonio zootecnico e agroalimentare della Regione.              A firma dei Consiglieri: Molinari, Daffadà

 

7692 -  Interrogazione a risposta immediata in Aula per conoscere le misure previste, in particolare rispetto alla campagna vaccinale e alle soluzioni organizzative negli ospedali, per ridurre l'impatto dei ricoveri causati dal Covid-19 sugli ospedali e su altre strutture residenziali e comunità. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

7693 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni siano state intraprese per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici, gli effetti delle interdittive finora emanate per l'anno 2023, lo stato di definizione del protocollo citato dal Commissario Figliuolo. A firma del Consigliere: Amico

 

7694 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla realizzazione del progetto della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, con particolare riguardo all'impatto ambientale. A firma della Consigliera: Gibertoni

7695 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i rimborsi dovuti alle associazioni di volontariato sanitario di Piacenza e provincia per l'annualità 2021. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

7696 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al diritto di prelazione da parte dell'Ente Parco Delta del Po sulla compravendita del 1° marzo 2023 dell'area di Ortazzo e Ortazzino e sul passaggio di classificazione da zona di tutela C a zona B per aumentarne il livello di protezione. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7697 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali siano, ad oggi, gli aggiornamenti in merito all'ipotesi di proroga della convenzione tra il comune di Monticelli d'Ongina (PC) ed AIPO, al fine di garantire continuità al servizio di gestione e realizzazione di azioni e iniziative educative, culturali, turistiche e promozionali per la valorizzazione della scala di risalita dei pesci di Isola Serafini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7698 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, finanziati dai fondi del PNRR e ancora incompleti, saranno terminati o rimarranno al grezzo. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONE

 

7677 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità. (23 11 23) A firma della Consigliera: Piccinini

 

INTERPELLANZA

 

7684 -  Interpellanza circa l'opportunità di valutare la riformulazione dei criteri di riparto delle risorse regionali del Fondo Sociale Locale, Programma Attuativo 2023, garantendo una quota pari al 3% anche alle aree interne della Regione, al pari dei territori classificati montani ai fini Istat. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Fabbri

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

7216 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle politiche di contenimento della popolazione regionale del Daino. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7231 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'autorizzazione regionale alla caccia in deroga della specie Colombo o Piccione di città, per la stagione venatoria 2023/2024. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7232 -  Interrogazione a risposta scritta sulla situazione delle opere previste dal Prevam - Progetto paesaggistico di restauro e valorizzazione ambientale (Variante di Valico), relative al movimento franoso censito con la sigla MF6, alla viabilità di servizio e alle aree in asservimento temporaneo. A firma del Consigliere: Paruolo

 

7244 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al bando regionale per finanziare la sostituzione delle caldaie a biomassa. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7257 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle problematiche evidenziatesi nella viabilità e nel trasporto ferroviario dell'area nord modenese e alla situazione in cui versa la S.S. n. 12 "dell'Abetone e del Brennero". A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7259 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle forme di caccia al cinghiale da favorire, al fine di limitare lo spostamento degli animali sul territorio, limitando così le probabilità di diffusione della Peste Suina Africana. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7276 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla presenza di una discarica abusiva, sita dietro lo stabilimento dell'ex-zuccherificio del comune di Jolanda di Savoia (FE). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7301 -  Interrogazione a risposta scritta sui possibili interventi di bonifica stradale dalle radici affioranti dei pini nelle località di Lido di Savio e Lido di Classe (RA). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7341 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'iter amministrativo per la costruzione di un Ipermercato nel territorio del Comune di Vignola. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7361 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori del Nucleo Tecnico di Progetto per l'integrazione e l'innovazione nell'organizzazione e nella gestione delle reti ospedaliere e dell'assistenza territoriale della Città Metropolitana (NTdP Città ILOGREAT) e del Gruppo di lavoro Politico-Tecnico Città Metropolitana. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

7363 -  Interrogazione a risposta scritta sull'ordinanza del comune di Bologna che prevede l'attuazione di un piano di controllo e contenimento dei cinghiali nelle zone classificate come urbane. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7386 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al disciplinare approvato dall'ATC 1 di Piacenza circa l'attività di controllo del cinghiale per l'anno 2023. A firma del Consigliere: Rancan

 

7394 -  Interrogazione a risposta scritta sul progetto di un nuovo impianto eolico denominato "Monte Giogo di Villore", alla luce della recente decisione del TAR della Toscana. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7399 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere per quale motivo si è deciso, con la DGR 1407/23, di rendere non più dovuta la previa istruttoria di Arpae, ai fini del rilascio del parere motivato di Valsat, da parte della Città metropolitana di Bologna e delle Province. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pelloni, Marchetti Daniele, Occhi, Facci, Rainieri, Pompignoli, Delmonte

7417 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al riconoscimento giuridico, operato con il decreto ministeriale del 7 marzo 2023, dei santuari degli animali, soprattutto alla luce della recente soppressione di tutti i maiali presenti nel rifugio "Cuori Liberi", in provincia di Pavia. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7436 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle modifiche al calendario venatorio 2023/2024, introdotte a seguito della sentenza del TAR. A firma del Consigliere: Bulbi

 

7438 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure messe in atto dalla Regione a seguito dei diversi decreti commissariali sulla Peste Suina Africana (PSA). A firma del Consigliere: Occhi

 

7440 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure atte a prevenire la moria di fauna ittica presente nei canali dei Consorzi di Bonifica del territorio dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7444 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia stata proposta istanza di sospensione cautelare all'Ordinanza del TAR Emilia-Romagna n. 543 del 7 settembre 2023, riguardante il Calendario venatorio per la stagione 2023/2024. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7483 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al ripristino del manto stradale del comune di Roncofreddo (FC), a seguito del rifacimento della rete fognaria. A firma del Consigliere: Bulbi

 

7511 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle prolungate interruzioni delle linee di telecomunicazione per telefonia fissa e connessione internet, che si sono verificate a Langhirano (PR) nelle giornate del 9 e 10 ottobre 2023. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7518 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di regolamentare, a livello regionale e nazionale, in maniera univoca la figura professionale di onicotecnico/onicotecnica, distinguendola da quella di estetista. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7588 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla possibilità per gli operatori sanitari di svolgere attività di libero professionista al di fuori dell'orario di lavoro. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

In data 20 novembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche economiche”, alla interrogazione oggetto n. 7532:

 

7532 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle azioni straordinarie per il sostegno del settore frutticolo. A firma della Consigliera: Castaldini

 

In data 23 novembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità”, alla interrogazione oggetto n. 7489:

 

7489 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere come la Giunta sia intervenuta nel processo di applicazione del DL 61/2023 e come intenda vigilare affinché i territori ricevano quanto prima le risorse necessarie per ripristinare il patrimonio di edilizia scolastica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Rontini, Piccinini, Caliandro

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 19 prot. NP/2023/774 del 27 novembre 2023)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

 

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