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SEDUTA DI MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7715

Proposta recante: "Bilancio di previsione finanziario dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2024-2025-2026". (147)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 7715/1 oggetto 7786 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTA (PD)

PICCININI (M5S)

MONTALTI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7598

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024". (148)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7598/1/3/4/5/6 oggetti 77877789779077917792 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7598/2/7 oggetti 7788 - 7793 - Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTI, relatrice della Commissione

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Zamboni)

DELMONTE (FdI)

 

Ancora sull’oggetto 7598

PRESIDENTE (Zamboni)

CATELLANI, relatrice di minoranza

COSTI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

CATELLANI (Lega)

CALVANO, assessore

MARCHETTI Daniele (Lega)

MONTEVECCHI (Lega)

OCCHI (Lega)

FACCI (Lega)

PELLONI (RCPER)

AMICO (ERCEP)

PIGONI (IV)

MONTEVECCHI (Lega)

COSTI (PD)

DAFFADA’ (PD)

COSTI (PD)

ZAMBONI (EV)

MONTALTI (PD)

 

SESSIONE DI BILANCIO

 

OGGETTO 7754

Comunicazione della Giunta sull'attuazione del Programma di Governo e Relazione della Giunta all'Assemblea legislativa sull'attività della Giunta regionale nel 2022.

 

OGGETTO 7654

Progetto di legge di iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024". (78)

 

OGGETTO 7655

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024)". (79)

 

OGGETTO 7656

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026". (80)

(Relazione della Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

SABATTINI, relatore della Commissione

PRESIDENTE (Zamboni)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 7598 (emendamenti 1 e 11)

Emendamenti oggetti 7598 – 7787 – 7791 – 7792

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,03

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 244 del giorno 19 dicembre 2023.

Ha giustificato la propria assenza l’assessore Mammi.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 5 dicembre 2023.

Colleghi, se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

OGGETTO 7715

Proposta recante: “Bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2024-2025-2026”. (147)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 7715/1 oggetto 7786 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo con l’oggetto 7715, la proposta recante il bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2024, 2025 e 2026.

Ricordo che la Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 13 dicembre 2023, con la seguente votazione: 42 voti a favore, nessun contrario, 4 astenuti. Il parere del Collegio dei revisori dei conti è favorevole.

Apriamo, quindi, la discussione generale sul provvedimento.

Prego, consigliere Costa.

 

COSTA: Buongiorno, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.

Come ha già ricordato, il bilancio ha ottenuto parere favorevole dalla Commissione I e si tratta di un bilancio che si può riassumere brevemente. Il dato più importante credo sia che è a invarianza di stanziamenti da parte del bilancio generale della Regione per il sesto anno consecutivo. È stata una scelta precisa dell’Ufficio di Presidenza, condivisa poi con tutti i Gruppi politici, quella di non richiedere ulteriori risorse dal bilancio generale della Regione, stanti le tante emergenze che questo territorio si sta trovando ad affrontare.

Ciò non di meno abbiamo registrato…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, chiedo un po’ più di silenzio in aula, per favore. Grazie.

 

COSTA: Ciò nondimeno, abbiamo registrato anche nell’Assemblea aumenti di costi per la gestione ordinaria. Un dato su tutti, abbiamo rilevato un aumento del 20 per cento del costo del gas, quindi, ribaltato sulle spese di riscaldamento delle strutture occupate dall’Assemblea e dai suoi uffici.

Abbiamo fatto fronte a queste maggiori spese grazie a un’entrata straordinaria derivante da interessi attivi, stante la importante giacenza che l’Assemblea riesce ad avere con una gestione accorta delle entrate e delle uscite del proprio bilancio. Quindi, quelle maggiori entrate ci hanno permesso di far fronte a queste spese straordinarie, che speriamo poi possano trovare anche un calmieramento nel corso del 2024.

A tal proposito richiamo anche gli interventi di efficientamento sulla struttura che occupiamo, che sono oggetto di un Tavolo a scavalco tra Giunta e Assemblea. Le due strutture tecniche stanno lavorando congiuntamente e devo ringraziare l’assessore Paolo Calvano per l’attenzione che sta dedicando, e anche gli importanti investimenti che sono previsti a partire dal 2025, per un triennio, per ammodernare e raggiungendo standard di efficientamento energetico importanti tutte le strutture occupate dalla Regione.

Nel bilancio 2024 abbiamo inteso accogliere una sollecitazione che ci arrivava dal territorio di maggiori risorse per finanziare i bandi rivolti a studenti e cittadini che vanno a sostenere i viaggi della memoria, piuttosto che le attività per la cittadinanza attiva, alla promozione e la conoscenza dell’Europa.

Lo abbiamo fatto lavorando di concerto con le strutture interne per recuperare a risorse invariate ulteriori disponibilità da mettere a bando.

Da ultimo, il bilancio 2024 dovrà fare fronte a tre gare che si svolgeranno nella parte finale del 2024 per servizi in capo all’Assemblea stessa: manutenzione, facchinaggio, trasporto e vigilanza. Sono tre gare che avremmo voluto già espletare ma per le quali era necessario attendere l’accordo generale Intercent-ER come riferimento per la base d’asta.

Nel bilancio 2024 noi abbiamo immaginato un aumento di costi, stante la dinamica dei prezzi che registriamo da un po’ di tempo a questa parte anche per questi servizi. Abbiamo allocato risorse per far fronte anche a ipotetici ed eventuali aumenti che garantiscano una gestione ordinaria delle attività senza assilli.

Posso già dire che, grazie al lavoro di gestione attenta dei capitoli di spesa del bilancio dell’Assemblea, possiamo immaginare che avremo un consuntivo importante che potrà essere utile a far fronte a eventuali spese straordinarie, emergenze che dovessimo affrontare nel 2024, ma che metterà a disposizione dei Gruppi politici anche risorse da indirizzare a qualche misura straordinaria che si deciderà insieme.

Concludo ringraziando il collega Giancarlo Tagliaferri, questore in Ufficio di Presidenza insieme a me, per la collaborazione che ha assicurato nell’elaborazione del bilancio e tutta quanta la struttura, a partire dal direttore Draghetti.

Ho concluso con l’intervento.

 

PRESIDENTE (Petitti). Grazie, consigliere Costa.

Altri in dibattito generale? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Intervengo per ribadire alcuni aspetti che ho sollevato anche in Commissione, alcuni aspetti positivi e altri su cui io ho delle perplessità che sono anche note.

Per quanto riguarda ad esempio il personale, ci sono aree che vedono determinate carenze, date anche dai dati che mi sono stati forniti attraverso un accesso agli atti. Penso al settore del personale, dove sono andate via 6 persone e ne è entrata solamente una. Penso al settore informatico, anche qui i dati che ‒ ripeto ‒ mi sono stati forniti dalla struttura vedono un’uscita di 6 persone (parlo ovviamente del quinquennio, quindi dal 2020 al 2024) e un’acquisizione di una sola persona in ingresso.

Cito questi dati perché in Commissione, quando ho sollevato questa questione, mi è stato risposto che in realtà non è così e che, per esempio, per il settore informatico abbiamo assunto 6 persone, e mi è stato detto anche con un tono un po’ di sfida.

Io ci tengo a dire che la mia preoccupazione è rispetto al benessere delle persone che lavorano in questa Assemblea; quindi, non è una critica personale nei confronti di qualcuno, ma è un cercare di provare a migliorare il funzionamento proprio dell’Assemblea, perché poi, quando succede che non colmiamo le uscite, il carico di lavoro ovviamente è sulle spalle di quelli che rimangono, e questo va a detrimento del lavoro di tutti quanti.

Dopodiché, se mi si dice che per il settore informatico abbiamo assunto 6 persone, a maggior ragione mi preoccupo ancora di più, perché i problemi sono tuttora evidenti, quindi non abbiamo risolto le criticità che continuiamo a vedere anche quando ci colleghiamo in Commissione, non ultimo addirittura la seduta sul bilancio, quindi, a maggior ragione, mi preoccupo ancora di più se mi viene detto che addirittura abbiamo assunto 6 persone più un dirigente e continuiamo ad avere questo tipo di problemi.

Ci sono altre questioni che sono più di carattere gestionale che economico che riguardano, come dicevo anche in Commissione, i flussi di informazioni che dovrebbero in qualche modo coinvolgerci come consiglieri molto di più, altrimenti succedono delle incomprensioni, penso per esempio al tema della digitalizzazione degli emendamenti, che poi si traducono in problemi reali per i Gruppi stessi. Lo dico anche perché ci sono quelli che io chiamo cortocircuiti, che dal mio punto di vista rischiano di minare la credibilità dell’Assemblea legislativa.

Anche in Commissione, comunque, ho voluto sottolineare anche alcuni aspetti positivi di attività che funzionano e funzionano molto bene, che io auspico vengano resi più strutturali. Da questo punto di vista mi sono confrontata anche con il collega Costa per presentare un ordine del giorno, stiamo ancora affinando gli ultimi dettagli, però c’è la volontà di andare in questo senso. Penso alle attività che vengono fatte, a vario titolo, con i ragazzi delle scuole, che sono attività di sensibilizzazione, per esempio, sui temi ambientali, che io ho trovato molto positive, perché sono innovative, perché parlano a ragazzi che vogliono anche ascoltare, vogliono essere partecipi e vogliono essere cittadini attivi. Lo dico perché ho partecipato direttamente a questi incontri e i feedback che ho ricevuto sono stati estremamente positivi. Quindi, io credo che queste attività vadano assolutamente implementate, perché sono un plus che questa Assemblea può assolutamente mettere in campo.

Il mio, quindi, è un invito davvero a fare meglio. So che il mio intervento non è piaciuto, però purtroppo è anche nostro compito dire le cose che funzionano, ma anche provare a toccare quei punti che sono critici, perché io a volte mi sono trovato in difficoltà. Presidente, glielo dico non perché io voglia attaccare qualcuno, però io penso che la scelta della Giunta di mandare alla COP28 la presidente dell’Assemblea sia un cortocircuito, perché sappiamo tutti che la presidente dell’Assemblea rappresenta i Gruppi presenti in Assemblea e la Giunta ha un ruolo diverso, e quindi io ho bisogno di confrontarmi con la Giunta per gli aspetti politici, non posso certamente chiamare a riferire o fare question time nei confronti della presidente dell’Assemblea, che ha un altro ruolo e che ha portato a questa COP28 delle posizioni evidentemente, anche qui, non concordate.

Io lo voglio dire. E lo dico non per attaccare personalmente qualcuno, ma perché ci sono delle questioni formali che vanno garantite e tutelate e che hanno poi dei riscontri anche di contenuti.

Questi sono solo alcuni degli aspetti che ho voluto sottolineare in Commissione e condividere anche qui con i colleghi in aula perché io credo che tutti quanti possiamo in qualche modo migliorare l’attività dell’Assemblea legislativa e quindi il lavoro dei funzionari e dei dipendenti dell’Assemblea, che io voglio ringraziare per il lavoro che fanno, ripeto, a volte anche in situazioni di difficoltà.

Credo che, come consiglieri che vivono questa Assemblea legislativa sia, nostro dovere, in qualche modo, attivarci perché le cose funzionino sempre meglio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Intanto vorrei partire con un ringraziamento alla Presidenza, ai consiglieri questori e anche ai colleghi dell’Ufficio di Presidenza per il lavoro fatto per chiudere questa proposta di bilancio e anche per il lavoro che si è cercato di fare in questo anno per dare risposta alle sollecitazioni, alle problematiche, alle segnalazioni che da tutti i colleghi dell’Assemblea sono emerse.

Io penso – e qui lo dico anche per rispondere alla collega Piccinini – che il lavoro fatto dall’Ufficio di Presidenza e dalla Presidente dell’Assemblea abbia sempre avuto come spirito e abbia come spirito quello di cercare di migliorare il più possibile il lavoro che noi facciamo in Assemblea legislativa, di sostenere il lavoro dei singoli colleghi, dei singoli consiglieri, le attività strutturali dell’Assemblea legislativa, delle Commissioni, anche con uno sguardo al sostegno delle tante competenze e delle tante professionalità che dentro le strutture di Assemblea ci sono e che noi consiglieri sappiamo bene essere un elemento strutturale fondamentale del lavoro che facciamo.

Vorrei anche cogliere l’occasione di questo mio intervento per ringraziare tutto il personale dell’Assemblea legislativa, il personale delle strutture delle Commissioni che ci permette di fare il nostro lavoro e le tante professionalità, alte, competenti, che davvero rendono l’attività quotidiana dell’Assemblea più semplice e ci danno la possibilità di provare a fare il meglio per rappresentare i cittadini emiliano-romagnoli.

In questo senso, con la collega Piccinini abbiamo sempre aperto un’interlocuzione. Siamo anche contenti che vengano segnalati gli elementi su cui possiamo migliorare, aumentare l’impegno. L’ordine del giorno nasce anche con questo presupposto.

Abbiamo progetti, che sono progetti importanti, a cui partecipano tanti cittadini. “conCittadini” è uno dei progetti storici dell’Assemblea legislativa, uno di quei progetti che ci sta particolarmente a cuore perché rivolto ai più giovani cittadini emiliano-romagnoli, sui quali vogliamo sempre di più dare attenzione e dare una centralità.

Quindi, attraverso il bilancio, che ci mette a disposizione, ovviamente, le risorse, un bilancio che noi cerchiamo di gestire sempre con grandissima sobrietà, perché credo che anche questo sia uno di quegli elementi fondativi e valoriali che tutta l’Assemblea legislativa condivide, attraverso questo bilancio continuiamo a dare gambe a progettualità e a proposte importanti e anche a un’attività quotidiana di rappresentanza democratica dei cittadini emiliano-romagnoli.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Altri in dibattito generale?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Tra l’altro, è stato appena depositato un ordine del giorno a prima firma Piccinini, che adesso distribuiremo. Stiamo facendo le copie. Le distribuiremo. Quindi, qualche minuto di pazienza.

Qualcuno vuole intervenire in dibattito generale sul bilancio dell’Assemblea?

A breve verrà distribuito l’ordine del giorno. Stanno facendo le copie. Se qualcuno intanto vuole iscriversi per intervenire sul bilancio.

Appena abbiamo l’ordine del giorno, passiamo alle dichiarazioni di voto, poi alle votazioni di bilancio e ordine del giorno.

Intanto nominiamo gli scrutatori: consigliera Maletti, consigliera Rossi, consigliera Catellani.

Stanno consegnando le copie dell’ordine del giorno a prima firma Piccinini.

Intanto, l’ordine del giorno è a prima firma Piccinini e poi consigliere Amico, Zappaterra, Zamboni, Bondavalli, Pigoni.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su ordine del giorno e provvedimento.

Chi si iscrive a parlare? Consigliera Zamboni, per dichiarazione di voto. Prego.

 

ZAMBONI. Grazie, presidente.

Voto favorevole sia al bilancio dell’Assemblea legislativa, sia ovviamente all’ordine del giorno che ho sottoscritto…

 

PRESIDENTE (Petitti). Colleghi, un po’ più di silenzio in aula, per cortesia.

Prego.

 

ZAMBONI. Un ordine del giorno che può forse apparire pleonastico, visto che sono attività che già si svolgono, ma che anch’io ho avuto la possibilità di testare sia nell’incontro con l’Assemblea dei ragazzi, sia nei laboratori che sono stati presentati una decina di giorni fa.

Devo dire che effettivamente vedere dei ragazzi coinvolti sulle tematiche ambientali, nel cercare consapevolezza, quindi non indottrinamento ma condivisione, è sicuramente un elemento positivo e quindi è giusto proseguire queste attività, che peraltro sono già state avviate.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti). Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

Gli scrutatori li abbiamo nominati. Li ribadisco: consigliera Maletti, consigliera Rossi, consigliera Catellani.

A questo punto, mettiamo in votazione l’ordine del giorno a prima firma Piccinini, per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’Ordine del giorno 7715/1 oggetto 7786 è approvato per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Mettiamo in votazione il provvedimento, il bilancio dell’Assemblea.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 7715 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 7598

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024”. (148)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7598/1/3/4/5/6 oggetti 77877789779077917792 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 7598/2/7 oggetti 7788 - 7793 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Continuiamo con l’ordine del giorno, più precisamente con l’oggetto 7598: proposta d’iniziativa Giunta recante “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024”.

La Commissione bilancio ha espresso parere favorevole nella seduta del 13 dicembre con la seguente votazione: 28 voti a favore, 18 contrari, nessun astenuto.

La relatrice della Commissione, la consigliera Palma Costi, ha preannunciato di svolgere la relazione orale. La relatrice di minoranza, la consigliera Maura Catellani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Ricordo anche, colleghi, che ciascun consigliere può intervenire nella discussione per un tempo massimo di 20 minuti.

Apriamo il procedimento di discussione e passo la parola alla relatrice della Commissione, la consigliera Costi. Prego, consigliera.

 

COSTI, relatrice della Commissione: Grazie, presidente.

Compito della Nota di aggiornamento del DEFR è, in primo luogo, l’aggiornamento dei dati di contesto, in modo particolare i dati economici e sociali, oltre agli obiettivi su cui sono intervenute modifiche successivamente all’approvazione, che solitamente sappiamo essere entro luglio. Lo abbiamo approvato in ottobre, per poter adeguare gli obiettivi dei singoli Assessorati alle necessità causate dai gravi fatti alluvionali e i dissesti idrogeologici di maggio, al fine, appunto, di rispondere al meglio sia al momento emergenziale che di ricostruzione.

La Nota di aggiornamento ci tengo a precisare che conferma l’impianto programmatorio, che risponde necessariamente agli obiettivi del programma di mandato del presidente, così come modificato negli anni a seguito delle varie emergenze non prevedibili, il Covid, la guerra in Ucraina, e come ulteriormente modificato a seguito degli eventi alluvionali.

La NADEFR segue la Nota di aggiornamento del DEF del Governo, che sappiamo definisce al ribasso i parametri di crescita e riconosce le maggiori criticità del contesto economico mondiale, in continuo cambiamento, di maggiori difficoltà anche nell’Eurozona, e anche i dati sull’Italia non sono confortanti sul versante della crescita e della finanza pubblica. Una Nota di aggiornamento, quella al DEF, quindi da parte del Governo, che preoccupa fortemente una Regione come la nostra per tutto ciò che attiene alle politiche di programmazioni economiche, soprattutto le politiche industriali e di welfare.

Per quanto attiene, invece, alla Nota di aggiornamento della Regione Emilia-Romagna, rimane sulla scia di quanto discusso nel DEFR, dà conto di temi fondamentali, quali gli investimenti, in modo particolare la programmazione PNRR e gli FSC e la parte riferita ai territori romagnoli e appenninici colpiti dagli eventi di maggio.

Anche i dati di contesto della nostra regione confermano come sia l’Emilia-Romagna una regione fortemente europea ed internazionale. Lo dimostra il fatto che manteniamo dei tassi di crescita superiori alla media nazionale, abbiamo performance migliori rispetto al Paese, non solo sul PIL, ma anche sul mercato del lavoro, sulle esportazioni, sulle condizioni economiche delle famiglie e di altri parametri contenuti nella Nota di aggiornamento.

Siamo perfettamente consapevoli di essere parte di un sistema Italia, in un contesto mondiale sempre più difficile, dove sono urgenti politiche nazionali, industriali e sociali fortemente espansive, grazie anche ai fondi del PNRR, che dovrebbe vedere il Governo in un confronto continuo con il sistema decentrato dello Stato per la veloce messa a terra, oltre che ad attuare le riforme previste dallo stesso PNRR. Tutto questo, come dicevo prima, in una situazione di finanza pubblica in peggioramento, con scelte sempre più penalizzanti, il sistema delle Autonomie locali, ad iniziare da Regioni e Comuni, che sappiamo, invece, essere il punto di forza della nostra Repubblica, come recita l’articolo 5 della Costituzione: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali […]; adegua i princìpi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”. Questo per chiarire il mio concetto di autonomia e anche chiaramente di valorizzazione di tutto ciò che è Enti locali e Regioni.

Da parte delle forze che sostengono il Governo ricordo che sono stati tagliati 10 miliardi del PNRR ai Comuni per le piccole opere e potrei continuare anche con tanti altri aspetti, tra cui ciò che ho già detto anche in Commissione I. Mentre assistiamo a tagli sui fondi, per esempio, sulla sanità, generalizzati, esistono fondi extra solo per alcune Regioni per la sanità. Sicilia, Lazio e Molise possono contare in tre anni su 1.350.000.000 euro aggiuntivi.

Sottolineo come questa programmazione nazionale rischi di penalizzare certamente la nostra Regione, ma anche le Regioni del nord. Alla luce di uno scenario con luci e ombre, è ancora più comprensibile la scelta del Governo regionale di continuare a rafforzare una programmazione volta a sostenere i redditi delle famiglie, a rafforzare le politiche di welfare, a valorizzare e sostenere le donne e i giovani, aumentare e sostenere gli investimenti pubblici e delle imprese con un’attenzione particolare alla transizione green e digitale e, come dicevo prima, alle aree alluvionate e dissestate, con il metodo sempre della condivisione, in linea con il Patto per il lavoro e per il clima.

Lo facciamo proponendo un Piano di investimenti che cresce ulteriormente, sono più di 24 miliardi, e soprattutto con un impegno molto forte per la messa a terra di queste risorse, riconfermando tutti i settori già previsti dal DEFR.

Questo è certamente l’elemento fondamentale della Nota di aggiornamento, che aggiorna anche gli effetti di moltiplicazione sul PIL e sull’occupazione, diretti ed indiretti.

Nello specifico, vado brevemente perché ne abbiamo lungamente discusso, sono 34 su 100 gli obiettivi che vengono aggiornati. C’è una rimodulazione delle risorse del PNRR, perché sappiamo che da parte del Governo c’è stato un definanziamento con l’impegno a coprire questi definanziamenti con ulteriori risorse. Per questa Regione sono 640 milioni, però, ad oggi, non sappiamo ancora le opere precise e soprattutto non sappiamo le fonti di finanziamento alternative.

Una nota importante: si è chiusa la ripartizione sul Fondo di coesione 2021-2027 del miliardo destinato alla nostra Regione. Il 40 per cento viene gestito direttamente dallo Stato, il 60 per cento dalla Regione. Questo chiaramente comporta la definizione e sottoscrizione di uno specifico accordo con il Governo, dove questa Regione deve essere messa in grado di sapere dove le risorse che sono state tenute a gestione diretta vanno a cadere rispetto a questa Regione.

Su questo c’è una nota sui fondi. C’è una nota importante perché Regione e Governo stanno portando avanti un lavoro comune per quanto attiene eventuali ulteriori risorse del PNRR da destinare ai territori alluvionati.

Una parte importante della Nota di aggiornamento dà conto degli eventi alluvionali e dissesti in Appennino. Su questo, se permettete, abbiamo lungamente discusso in quest’aula e anche nelle Commissioni, quindi vado abbastanza velocemente. Si dà atto di tutto quello che è stato fatto, sia per quanto riguarda le norme sia per quanto riguarda le ordinanze e anche le procedure.

Il dato importante è che le procedure sono partite perché è stata attivata la piattaforma SFINGE e il Governo ha inserito il credito d’imposta ‒ come sappiamo ‒ all’interno della Finanziaria.

È stata fatta la legge n. 13, per quanto riguarda le donazioni, approvata recentemente in Assemblea. Sono state definite risorse per le famiglie più fragili e sono in attuazione anche atti di programmazione per quanto riguarda l’ordinanza relativa agli interventi per i collegamenti viari.

Sempre a seguito di tutto quello che è accaduto, si è andata a rafforzare tutta la parte che riguarda le programmazioni per il contrasto al rischio idraulico e dissesto idrogeologico, anche con l’aggiornamento e l’attuazione della Pianificazione di bacino, per i bacini che, chiaramente, sono nella nostra regione. Questo obiettivo si sta concretizzando anche con la mappatura dettagliata dei dissesti che si sono verificati nell’Appennino. Sono state introdotte le azioni di prevenzione e mitigazione, in stretto coordinamento con AIPO, quindi con l’Autorità di bacino.

Si sono riviste alcune azioni per i rifiuti, perché ci siamo trovati di fronte a una consistenza e qualità di rifiuti particolarmente importanti. Sono stati prorogati i termini per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, anche questo, per aiutare questi territori.

Abbiamo inserito anche ‒ purtroppo riguarda sempre quest’area ‒ i danni dello sciame sismico che ha colpito in settembre la Provincia di Forlì e Cesena, dove sono state quantificate le risorse ed è stato chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale e anche le prime risorse.

Sempre in termini ambientali, sono state fatte alcune specifiche per quanto riguarda le acque, soprattutto gli interventi finalizzati alla riduzione del livello di perdita, destinando risorse puntuali, dando seguito agli accordi tra Ministero e ATERSIR.

Sul tema aria è stato specificato un risultato atteso che riguarda il valore limite annuale del PM 10. È stata aggiornata anche la pianificazione dello spazio marittimo, anche qua un tema molto importante per noi, ed è stata inserita la legge per il clima, l’approvazione nel 2024, e altri interventi di rafforzamento sia sul patrimonio forestale sia per quanto attiene alla montagna, ma sappiamo che non riguarda solo la montagna. È stata resa adeguata, rispetto alla struttura del DEFR, la collocazione dei distretti biologici, che sappiamo sarà seguita dalla parte, invece, dell’agricoltura.

Sempre per quanto riguarda i territori colpiti, l’altra parte importante è stata tutto l’aggiornamento per quanto riguarda gli obiettivi dell’agricoltura, perché sono state ricollocate delle risorse importanti dalla pianificazione precedente. Sono state gestite chiaramente anche le proroghe per quanto riguarda la concessione dei procedimenti a favore di beneficiari di contributi.

Si è provveduto a formalizzare la proposta per delimitare le zone colpite dagli eventi alluvionali al Ministero per le tre Regioni interessate. Pertanto sono state, da parte del Ministero, stanziate anche le risorse, 50 milioni di euro, ed è stata attivata la riserva di crisi della PAC, che la Commissione europea ha destinato all’Italia per 60 milioni. Chiaramente, questi sono tutti obiettivi che sono stati aggiornati per tutti i pezzi, per come è composto il DEFR, ma sono chiaramente elementi importanti.

Sono poi stati aggiornati alcuni altri elementi importanti. È stata introdotta una parte sulla peste suina africana, che ha impegnato la Regione per quanto attiene il Piano regionale per la gestione, il controllo e l’eradicazione, oltre al coordinamento dei diversi soggetti preposti alla gestione speciale del cinghiale. È Stato inserito il risultato atteso anche con le risorse. Ricordiamo che, per quanto riguarda la peste suina africana, che è un elemento chiaramente drammatico per il nostro Paese e anche per la nostra regione, noi agiamo comunque all’interno di una strategia nazionale, perché su questo c’è un Commissario straordinario ad acta.

Sono state inserite risorse per un milione per la mancata produzione e vendita delle vongole, queste dovute chiaramente al granchio blu. Poi sono stati anche inserite e rafforzate azioni e risorse per l’apicoltura, per conservazione e miglioramento genetico delle razze autoctone e, come vi dicevo, la valorizzazione dei bio-distretti.

In tema di economia, è stato aggiornato l’impegno della Regione sulla legge per quanto riguarda l’attrazione dei talenti, perché deve partire ed è già nella fase di attuazione, così come proseguirà l’impegno per accrescere l’economia sociale regionale.

La parte importante del DEFR oltre a questo riguarda tutto il pezzo sulla sanità. L’avevamo già in parte anticipato quando c’è stato il confronto sul DEFR. Sono state inserite sia il Piano nazionale delle malattie rare 23-26 e il documento per il riordino della rete nazionale delle malattie rare, su cui il Centro di coordinamento dovrà chiaramente lavorare.

Si sono introdotte tutte le modifiche all’interno sia dell’assistenza ospedaliera, dell’innovazione ospedaliera, che per la parte che riguarda invece la parte dei distretti, la riorganizzazione dell’emergenza-urgenza, quindi con tutte le parti corrispondenti, l’introduzione dei CAU, il potenziamento del 118 e anche l’attività che dovrà poi essere sviluppata del 116-117, che, come sappiamo, sarà il numero unico europeo, e l’istituzione delle centrali operative.

Per quanto riguarda l’assistenza territoriale per cui, ripeto, sui CAU credo che abbiamo lungamente dibattuto, sono strutture che servono per ottemperare ad una parte di necessità dei nostri cittadini, alleviare e alleggerire l’accesso diretto ai pronto soccorso in accordo con i medici di medicina generale.

Per quanto riguarda gli ulteriori elementi che sono stati inseriti, c’è l’implementazione della nuova piattaforma regionale di telemedicina.

Sono stati definiti anche gli investimenti per quanto riguarda l’ospedale di Cesena, non tanto gli investimenti ma i risultati attesi, per quanto riguarda l’ospedale di Cesena, che c’è il completamento di progettazione, e lo studio di fattibilità per quanto riguarda invece gli ospedali di Carpi e di Piacenza.

Per quanto riguarda le politiche di welfare, viene definito e specificato uno dei risultati attesi, che è l’approvazione e l’attuazione del nuovo Piano sociale sanitario regionale con le relative schede attuative, quali nuovi strumenti della programmazione locale oltre a specificare, anche nelle politiche per quanto riguarda l’integrazione, l’attivazione della nuova programmazione pluriennale in materia di integrazione.

Per quanto riguarda le infrastrutture stradali si prevede l’avvio dei lavori per la terza corsia dell’autostrada A13 e l’ultimazione dei lavori di parte importante, noi sappiamo che è il nodo di Casalecchio di Reno con il tratto stradale nord del nodo ferro-stradale, l’apertura al traffico invece del primo lotto del Ti-Bre.

Per quanto riguarda la semplificazione edilizia, vengono introdotte due semplificazioni, sempre per aggiornare la nostra legislazione, chiaramente due innovazioni di legislazione statale in campo edilizio in merito alla ristrutturazione e agli interventi di edilizia libera.

Per quanto riguarda la parità, è stato inserito lo strumento attuativo, come da intesa con il Governo, per i centri per gli uomini autori di violenza, che sappiamo essere un punto importante, e sono stati anche previsti ulteriori punti per quanto riguarda la prevenzione della criminalità organizzata, la promozione della legalità e l’area per quanto riguarda la sicurezza urbana, che fanno riferimento alla legge n. 18 e alla legge n. 24.

Anche la Nota di aggiornamento – termino ‒ ha seguito il processo partecipativo previsto dal Regolamento, con l’audizione, con la presentazione e discussione in tutte le Commissioni.

In questo percorso, il testo presentato dalla Giunta ha avuto integrazioni a seguito di emendamenti presentati dai colleghi, che hanno ulteriormente aggiornato il quadro programmatorio. È stato fatto un lavoro di confronto di merito con la collega Catellani, che ringrazio veramente, che ci ha permesso di condividere emendamenti già oggetto di dibattito in fase del DEFR, che abbiamo ulteriormente approfondito e quindi sono stati approvati, in modo particolare quelli riguardanti la sanità.

In questo caso ringrazio chiaramente il collega Marchetti e le colleghe Maletti e Pillati, perché su questi temi hanno avuto l’attenzione per quanto riguarda temi specifici.

Lo stesso lavoro è stato fatto anche per altri obiettivi della NADEFR; quindi, io non posso che ringraziare per questo tipo di impegno che c’è stato.

Pertanto, termino con i ringraziamenti assolutamente dovuti. Oltre alla consigliera Catellani che ho già ringraziato e al suo collaboratore per la serietà e il merito del confronto, voglio ringraziare l’assessore Calvano e tutta la sua struttura per il grande lavoro che è stato fatto, in modo particolare, oltre ai tecnici che sono presenti qui oggi, anche ad Arianna, a tutti i componenti della Giunta.

Voglio ringraziare i presidenti delle Commissioni tutte e anche i loro staff, perché hanno permesso di ordinare e regolare i lavori in modo molto puntuale e molto preciso. Un ringraziamento chiaramente alla I Commissione, quindi al collega Pompignoli e allo staff, perché alla I tocca la parte più pesante di questo lavoro, ai colleghi consiglieri tutti e ai loro staff. Per finire, permettetemi di ringraziare i collaboratori del mio Gruppo, che mi hanno affiancato sempre con pazienza, Fabio, Elena, Cerra e Rita, che chiaramente, facendo anche la mia segretaria, ha comunque collaborato con me al coordinamento di tutti.

Grazie mille a tutti quanti.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola il consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

È solo sull’ordine dei lavori. Ne avevo parlato anche con la presidente Petitti. Abbiamo avuto un qui pro quo prima durante le votazioni, per cui vogliamo specificare come Gruppo Lega che sull’ODG n. 7715/1 noi eravamo contrari. Nelle votazioni ci sono state alzate di mano un po’ differenti. Pensavamo fosse il voto sul bilancio, chiedo scusa.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ringraziamo il consigliere Delmonte. È stata presa nota di questa sua precisazione.

 

Ancora sull’oggetto 7598

 

PRESIDENTE (Zamboni): Diamo adesso la parola alla relatrice di minoranza, consigliera Catellani.

 

CATELLANI, relatrice di minoranza: Grazie, presidente.

Io parto dai ringraziamenti innanzitutto alla collega Palma Costi per la professionalità, mai strumentale, con la quale ha affrontato insieme a me la Nota di aggiornamento. Ringrazio tutti i colleghi, perché hanno contribuito con emendamenti e ordini del giorno. Ringrazio ovviamente anche tutto lo staff del nostro Ufficio Legislativo.

Sulla Nota di aggiornamento – parto dalla fine – il nostro voto è contrario, non tanto per l’insufficienza dei contenuti, che già di per sé sarebbe bastevole, ma soprattutto perché da questa nota emerge l’assenza di pianificazione e programmazione, mancanza tale che ha costretto questa opposizione, purtroppo, nel presentare gli emendamenti a dover recuperare il DEFR, perché, purtroppo, alcune tematiche fondamentali non erano neppure contemplate.

Parto con la sanità, la signora del bilancio. Non a caso ho parlato di una manovra di 13,7 miliardi, di cui 9,6 – e poi saranno sicuramente di più – vocati alla sanità, una sanità affaticata, per voce di tutti, anche per voce vostra. Quindi, quello che vi fa sempre notare il collega Marchetti sul fatto che ci sia un’assenza nella Nota di aggiornamento del DEFR al richiamo di una revisione di un rinnovo del sistema sanitario regionale, che pure prima era prevista, è sicuramente una mancanza fondamentale. L’unica risposta per cui, ovviamente, non date seguito alle lamentele e alle doglianze del collega Marchetti è perché evidentemente non avete idea di come mettere a terra questa riforma, che pure è fondamentale.

Una minima riforma sul sistema sanitario l’avete fatta sull’emergenza-urgenza con i CAU, che sembrerebbero la panacea di tutti i mali. Ricordo che qualcuno vi ha ben osservato, qualche giorno fa, che i pronto soccorso oggi sono sottodimensionati rispetto ai bisogni dell’utenza, lasciati senza posti letto, in condizioni di lavoro non accettabili per precarietà strutturale e organizzativa. Quindi, è evidente che questa miniriforma che avete fatto non è sufficiente.

Sull’adeguamento e innovazione della rete ospedaliera, la richiamate, ma non spiegate come intendete disciplinarla. Sugli ospedali di montagna e aree disagiate fate la stessa cosa senza dare spiegazione e forse, visti i risultati poco satisfattivi di questa sanità, probabilmente sarebbe anche ora che iniziaste a collaborare di più con queste opposizioni che vi offrono e vi hanno sempre offerto numerosissime idee, soprattutto sul tema sanità.

Bravi con il Piano degli investimenti. Ottimo. Ci raccontate che c’è giustamente un più 2,4 per cento rispetto al DEFR, però poi non viene spiegato che sono tendenzialmente fondi PNRR e del Piano nazionale investimenti, poco cofinanziato dalla Regione.

Commercio, attività produttive e lavoro. Assessore Colla, nulla nella Nota, però, tuttavia, devo dire che durante la Commissione qualche spiegazione ci è stata data e quindi apprezzo, gliel’ho detto anche durante la Commissione. Ci avete raccontato che ci sono bandi per 600 milioni, tutti appoggiati sulla S3.

Si spinge tantissimo sulla legge dei talenti, però non viene detto che, purtroppo, dall’esame di Unioncamere emerge che nel secondo trimestre c’è un calo delle imprese attive, un calo dell’imprenditoria e sull’agricoltura, l’industria tra i macrosettori è quella che soffre di più e che c’è una diminuzione delle imprese anche di costruzione. Quando finirà la bolla del Superbonus saranno chiaramente dolori. Le imprese registrate al Registro Imprese sono inferiori. Tutti dati che si discostano parecchio, addirittura si parla di proiezione degli ultimi quindici anni, quindi è un calo.

Tutto bene? Ovviamente no. Quindi, su tutto ciò che è commercio nello specifico quelle che sono le piccole attività commerciali, esercizi di vicinato e i mercati, ci spiegate che nel prossimo triennio saranno investiti circa 26 milioni, 6 addirittura residuati dalla legge n. 41, ma anche in questo caso non ci spiegate come.

Un po’ meglio rispetto a quella che è la riqualificazione delle strutture alberghiere ed extra alberghiere. Qui, da emiliana, faccio soltanto un appunto. Sono quarant’anni che la valutazione la fate in base alle presenze. Magari potremmo fare valutazioni anche ulteriori, altrimenti l’Emilia, in particolar modo Reggio, Parma e Piacenza, soccombono sempre.

Tecnopoli. Anche qui sembra ormai diventato uno slogan quello del Tecnopolo. Peraltro, avremo anche un ordine del giorno. Forse anche sui tecnopoli qualche valutazione va fatta. Siamo sicuri veramente che rispondano a quella che chiamate innovazione sociale? Siamo sicuri che ci sia veramente una specializzazione verticale o che non sia il caso di rivedere qualcosa anche rispetto ai Tecnopoli, che peraltro sono tantissimi? Spesso sono soggetti di ricerca con strutture indipendenti e anche costose e troppo spesso, purtroppo, rispondono ad esigenze tendenzialmente universitarie e troppo spesso poco di concerto con quelle che sono le imprese.

Cultura, sport, scuola, formazione e giovani: nulla.

Sulla montagna dite sempre le stesse cose, ma anche in questo caso non le risolvete mai.

Una Nota di aggiornamento silenziosa. Ma andrebbe anche bene, perché la andiamo ad approvare ‒ oggi c’è un’aula vivace ‒ dopo un DEFR che è arrivato in quest’aula poche settimane fa. Se non fosse che il DEFR era altrettanto fiacco. Quindi, non un DEFR vigoroso, ma un DEFR fiacco, esattamente come la Nota. Quindi, è ovvio che ci risulta molto difficile poter valutare positivamente questo documento.

Tutti gli assessori, quando hanno iniziato il commento alle loro materie, hanno detto che la Nota di aggiornamento doveva essere vista di concerto con il bilancio. Ed è corretto, perché la Nota prevede quelle che sono le linee programmatiche, ma che devono andare di pari passo con i numeri. Il primo a raccontarci questa cosa è stato proprio il principe dei numeri, quindi l’assessore al bilancio, che purtroppo ha risolto la narrativa della Nota di aggiornamento parlando di questo asserito e poi, purtroppo, anche confermato contributo inaspettato. È stato lungo il dibattito in Commissione I. Abbiamo ben spiegato che di inaspettato non c’è niente, che il contributo è assolutamente auto-concordato e approvato dall’Europa, che tanto vi è cara, e anche dalla Corte dei conti.

Quindi, quello che auspico, anche per i contenuti sempre propositivi dell’assessore, è che oggi ci concentriamo meno sul Governo e di più sulla Regione Emilia-Romagna.

Che cos’è la Nota? La Nota è una previsione economico-finanziaria e contiene gli aggiornamenti, anche correlati alle osservazioni dell’Europa e del Governo. Aggiornamenti non ce ne sono. Quindi, davanti a una Nota povera, trascurata e dimessa, davvero emerge poco, proprio poco, su cosa intendete per programmazione, in un momento cruciale, che è quello della fine di un mandato.

Questa inconsistenza ha due nomi: o è confusione o è assenza di idee. Lo ripeto: da questa parte dei banchi siamo prontissimi a darvi una mano. Ovvio che siamo davanti a uno strumento di pianificazione non corretto. Quindi, confermiamo assolutamente il nostro voto contrario.

 

PRESIDENTE (Zamboni): È aperta la discussione generale sul provvedimento.

Chi si iscrive per intervenire? Se non si iscrive nessuno, e mi sembrerebbe strano, si passa alle repliche.

Nell’impasse, scusate, ma io sono costretta a passare alle repliche.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Bene. Nessuno chiede di intervenire.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Sì, certo. Quindi passiamo alle repliche.

Cominciamo con la relatrice della Commissione, Palma Costi.

 

COSTI: Stavo cercando di capire, anche perché ci sono parecchi ordini del giorno e ci sono anche gli emendamenti. Sono arrivati gli ordini del giorno adesso. Stiamo cercando di capire come fare, per cui scusatemi. Sono un attimino attenta anche a questa parte.

Io, onestamente, per quanto attiene alla replica rispetto a questa Nota di aggiornamento, non posso che confermare quanto comunque ho detto in relazione e soprattutto non posso che riconfermare anche quanto ho già esplicitato durante i nostri dibattiti e i nostri confronti in Commissione, nelle diverse Commissioni consiliari.

Io credo che sia ingeneroso qualificare questa Nota di aggiornamento, che chiaramente è una nota di aggiornamento su un documento corposo che abbiamo discusso e ragionato poche settimane fa, perché credo che questo documento vada effettivamente a introdurre quegli elementi di modifica che ci sono stati dal dibattito sul DEFR. Quindi nessuna sottovalutazione. Anzi, proprio un’attenzione molto particolare, molto puntuale, molto precisa di un documento di programmazione che, ricordo, è di una regione che comunque continua ad essere una regione locomotiva, per quanto riguarda tutta la parte economica, che certamente, essendo inserita in questo contesto mondiale ed europeo, ma soprattutto anche nel contesto italiano, rischia di avere delle penalizzazioni.

Proprio per questo, credo che lo sforzo che è stato fatto dalla Giunta e anche dai colleghi, perché poi siamo riusciti anche, come vi dicevo prima, a migliorare ulteriormente il testo, sia stato quello di concentrarsi sui punti fondamentali. Non è un caso che noi ci siamo concentrati in modo preciso e puntuale, oltre ai problemi dei territori colpiti, sul tema degli investimenti. Per noi questo tema degli investimenti è fondamentale. Vorrei ricordare, non per spostare l’attenzione ma perché siamo inseriti in un quadro nazionale che tutti coloro che hanno parlato del PNRR, compresa la Commissione Europea ma chiaramente anche tutte le agenzie di rating che hanno per fortuna, io sono felice di questo, dato comunque un giudizio BBB+ rispetto alla situazione italiana. Credo che tutti abbiano sottolineato l’importanza della messa a terra di investimenti, in modo particolare quelli del PNRR, ma non solo perché i fondi europei sono anche tanti altri, e soprattutto la necessità di attuare tutte le riforme.

Io credo che l’impegno di questa Regione sia un impegno molto forte e molto deciso sia nella parte generale, dove trattiamo i fondi, ma credo anche nella parte specifica, obiettivo per obiettivo.

È chiaro, siamo di fronte a due programmi di Governo che sono alternativi. Per cui, io comprendo ‒ la mia non è una critica ‒ quanto dice la collega Catellani, però siamo di fronte ad un programma di Governo, arricchito nel tempo, che ci porta ad individuare in alcune tematiche fondamentali il nostro asse di azione.

Per cui noi crediamo profondamente nelle autonomie locali, lo crediamo profondamente. Ripeto, io credo che alcune azioni che si stanno svolgendo a livello nazionale sono azioni complicate, complicate, perché ledono le autonomie locali. Non parlo del 117, parlo dell’articolo 5 della Costituzione a cui sono profondamente legata.

Noi come Regione stiamo cercando di fare, per quanto è possibile, perché poi sono ordinamenti diversi e noi non siamo sostitutivi dello Stato nei confronti degli Enti locali, stiamo cercando di fare un lavoro molto importante di coordinamento, di sostegno, proprio perché tutto ciò che gli Enti locali hanno programmato possa essere attuato. Perché una parte dello sviluppo di questa Regione passa anche tramite questo.

Su questo credo che ci sia un tema, permettetemi, di coerenza rispetto a quello che viene fatto a livello nazionale anche con il DEFR.

L’altro tema è che noi siamo convinti, e lo ribadiamo, che la sanità, come la scuola, devono essere pubbliche. Devono essere finanziate dal pubblico e devono essere in grado di rispondere ai bisogni nuovi dei cittadini. Pertanto, le programmazioni che sono state previste nel DEF sono programmazioni ‒ parlo di programmazione, così sto alla parte che interessa questo oggetto ‒ che penalizzano le Regioni a forte presenza del pubblico, a forte presenza del pubblico.

Nessuno di noi ha mai negato che si possa sempre fare meglio, per l’amor di Dio, questo sempre, però la Regione Emilia-Romagna, che ha una strumentazione, ha una struttura pubblica di sanità, dove il privato svolge un ruolo, ma all’interno di un quadro di regole pubbliche, necessita per poter funzionare di due cose: del personale, e su questo – permettetemi ‒ qualche problema c’è stato, per fortuna mi pare corretto, però il personale deve essere pagato e deve essere anche contrattualmente regolato in modo diverso, come abbiamo sempre detto.

Questo non è parlare di altro, è parlare di ciò di cui questa Regione necessita, perché senza il personale la sanità pubblica fa fatica a funzionare, per cui il tema del personale per me rimane uno dei temi fondamentali, così come chiaramente il riconoscimento delle quote di risorse di cui una Regione come la nostra necessita per tanti motivi, compreso il fatto che qua abbiamo una mobilità attiva altissima.

Per questo ‒ permettetemi e scusatemi ‒ vedere che ci sono delle programmazioni annuali che prevedono dei fondi extra Fondo sanitario, che vanno a delle Regioni altre la ritengo una profonda ingiustizia nei confronti di una Regione come la nostra, e non possiamo dire che questo significa parlare di altro, significa parlare di quelle risorse che, se fossero state assegnate anche alla nostra Regione, come sono state assegnate alla Regione Sicilia, ci permetterebbero probabilmente di fare tutta una serie di ulteriori azioni in modo più corretto e coerente.

Su questo voi sapete che c’è anche una norma del 2004 che riguarda la possibilità di assunzione del personale, quindi ci sono anche delle norme che devono essere modificate, per cui io credo che con quello che noi stiamo facendo e soprattutto programmando in un quadro di incertezza, perché ‒ ripeto ‒ sfido qualsiasi azienda a lavorare quando le carte in tavola cambiano ogni sei mesi, è complicato e difficile.

Bene, io credo che questa Regione invece abbia fatto e stia facendo tutto lo sforzo necessario e certamente cercheremo di farlo ancora di più rispetto a problematiche che stanno, comunque, avvenendo, ma non possiamo dire che questa Regione non si pone il tema dei grandi problemi che il Paese, perché noi ragioniamo anche nell’ottica di un Paese, perché – lo ribadisco – se siamo la locomotiva d’Italia, se si ferma l’Emilia-Romagna, probabilmente qualche altro problema ce l’ha anche il Paese, quindi noi stiamo ragionando nell’ottica del benessere dei nostri cittadini, di continuare a produrre ricchezza, buona ricchezza, anche per ridistribuirla, ma anche nell’ottica di un Paese che ha bisogno di questa Regione.

Io capisco l’invito a rivedere le nostre politiche rispetto anche a visioni e a politiche orientate in modo diverso, ma invito i colleghi a rivedere anche le loro posizioni rispetto alle politiche che questa Regione sta portando avanti da tantissimi anni e che, comunque, ci hanno portato a risultati che nella maggior parte dell’Italia non ci sono. Quindi, io capisco che ci possano essere delle critiche, ma non si può certamente demolire un progetto che sta continuando come quello che noi abbiamo messo in campo e di cui la Nota di aggiornamento del DEFR, perché – lo ripeto – il documento di fondo è il DEFR, ne dà conto fino in fondo.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Consigliera Catellani, prego, per la replica.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Intanto soltanto una domanda sull’ordine dei lavori. Vorrei capire se c’è spazio per i miei colleghi per presentare emendamenti e ordini del giorno, oppure se abbiamo già chiuso con la replica e la controreplica.

 

PRESIDENTE (Petitti): Fino all’intervento della Giunta c’è tempo, sugli emendamenti al DEFR.

 

CATELLANI. Quindi, possiamo anche presentarli e spiegarli.

 

PRESIDENTE (Petitti): Anche spiegarli, certo.

 

CATELLANI. Perfetto. Presentarli, spiegarli e raccontarli.

 

PRESIDENTE (Petitti): Certo. Questo tempo del suo intervento e dell’intervento dell’assessore Calvano può essere ancora dedicato agli emendamenti al DEFR.

 

CATELLANI. Procederei con la controreplica, quindi.

Ringrazio sempre la collega Palma Costi. Io credo che la collega debba essere ringraziata anche da tutti i colleghi di maggioranza, perché meno male che c’è la collega Palma Costi. Direi che su questa Nota di aggiornamento il binomio Costi-Catellani e Costi-Catellani sia già abbastanza dirimente sul fatto che non si può replicare all’inconsistenza della Nota di aggiornamento, perché io non ho mai visto – lo dico sorridendo, ma ci sarebbe da piangere – che sulla Nota non ci sia neanche un minimo intervento, neppure sulle accuse pesanti che io ho fatto, da parte dei colleghi di maggioranza. È una cosa che io non ho mai visto. Mi lascia obiettivamente senza parole.

I miei parleranno adesso, perché ordini del giorno ed emendamenti da questa parte si sprecano. Alzo le mani rispetto al fatto che non ci siano interventi assoluti da parte della maggioranza. Questo conferma necessariamente che è una Nota inconsistente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io immagino che i consiglieri Marchetti e Montevecchi vogliano intervenire sugli emendamenti. È giusto? Quindi, dopo.

Adesso abbiamo le conclusioni della Giunta e quindi passo la parola all’assessore Calvano.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Grazie ovviamente ai consiglieri e alle consigliere, in particolare alle due relatrici, con un particolare grazie alla relatrice di maggioranza Palma Costi per il tempo dedicato all’approfondimento, il tempo dedicato al confronto con la Giunta e per non aver lasciato inevasa nessuna richiesta di approfondimento, nonché di eventuale modifica all’interno di questa Nota di aggiornamento al DEFR.

Una Nota di aggiornamento che arriva a ridosso dell’approvazione del DEFR per le ragioni che già conoscevamo. Quindi, una parte consistente del dibattito, legata a quelle che sono le prospettive in termini economico-finanziari e in termini di congiuntura dell’Emilia-Romagna e in termini di obiettivi che la Regione si dà nel prossimo triennio è una discussione che abbiamo ampiamente approfondito nella discussione del DEFR, tanto è vero che in questa Nota di aggiornamento compaiono alcune revisioni, compaiono alcuni aggiustamenti, ma il grosso lo abbiamo discusso all’interno del DEFR.

Questa Nota di aggiornamento ci delinea un quadro che credo dovrebbe far preoccupare tutti. Il quadro è che nelle prospettive più rosee questo Paese, l’Italia, crescerà dell’1 per cento o poco più, nelle prospettive più cautelative, diciamo così, come abbiamo visto nella elaborazione fatta da Prometea, rischia di crescere addirittura di solo lo 0,6 per cento.

In entrambe queste ipotesi, che sono ipotesi che dovrebbero farci preoccupare... Dovrebbero far preoccupare tutti, l’attuale maggioranza in Regione, come l’opposizione. Così come dovrebbe preoccupare l’attuale maggioranza a livello nazionale. Lo dico perché è evidente che questa Nota di aggiornamento al DEFR, confermando le previsioni fatte nel Documento economico-finanziario regionale, ci dice che l’Italia, dopo anni nei quali (2021-2022) è stata capace di trainare l’Europa con tassi di crescita ampiamente superiori alla media europea e assolutamente in linea, se non superiori, con i Paesi con i quali generalmente ci confrontiamo (Francia, Germania e altri), purtroppo questa Nota di aggiornamento ci dice che per il 2023, in fase di conclusione, e per il 2024, a seguire, il tasso di crescita del Paese sarà un tasso di crescita molto preoccupante. Un elemento che davvero ci dovrebbe indurre a una riflessione. Perché dico questo? Perché è evidente che lo sforzo che ha fatto l’Europa nell’offrire all’Italia il NextGenerationEU, che si è, poi, trasformato in PNRR all’interno della programmazione nazionale, era uno sforzo finalizzato a consentire tassi di crescita per il nostro Paese ben superiori a quelli che stiamo vedendo e che sono stati immaginati per il 2023-2024. Questo rende difficile anche le economie nei livelli regionali. Economia nei livelli regionali che, comunque, guardando quella dell’Emilia-Romagna, continuerà a essere un’economia di traino rispetto al resto del Paese. Questo nonostante gli effetti che indubbiamente ci sono stati e ci saranno del post alluvione. Un post alluvione dove, però, va riconosciuto al nostro sistema produttivo di aver reagito con grande forza.

Il dato che tutti utilizziamo, e che va rimarcato, di un Governo che immagina che serva un miliardo di cassa integrazione dopo l’alluvione e che si trova spesi con la cassa integrazione poco più di qualche decina di milione, oserei dire, è il segnale di un’economia che, anche di fronte alla drammaticità di quello che è successo, non si ferma. Anche di fronte a un’alluvione che avrebbe giustificato, ovviamente, un rallentamento, anche coperto da politiche nazionali, è un sistema produttivo che ha deciso di guardare avanti, che ha deciso di andare avanti. Questa è la caratteristica dell’Emilia-Romagna, la caratteristica che sta consentendo a questa Regione, pur in un tasso di crescita basso del Paese, di essere comunque un po’ più avanti. Ed è un merito che parte dalle persone dell’Emilia-Romagna, dai suoi lavoratori e dalle sue lavoratrici, certamente da chi investe nel nostro Paese.

Perché ho voluto citare il PNRR? Io penso che il Governo abbia fatto bene a chiedere la revisione del PNRR, però purtroppo ha sbagliato l’obiettivo. Ha sbagliato l’obiettivo perché il tema non era e non è togliere progetti agli enti locali, senza avere certezza di coperture su quei progetti, su cui spesso ci sono delle obbligazioni giuridicamente vincolanti. Il tema era rafforzare con gli enti locali nell’attuazione del PNRR.

Guardate, il dato non è un dato sconosciuto, perché l’Agenzia di coesione nazionale, che si è deciso in questa legge di bilancio o nella passata, non ricordo, di sopprimere a livello nazionale, decisione legittima ma contestabile da parte del Governo, già ci aveva detto quale sarebbe stato il problema nell’attuazione del PNRR in Italia. Il problema sarebbe stato che i tempi di attraversamento per la messa a terra delle opere pubbliche nel nostro Paese non sono tempi compatibili con i tempi del PNRR.

Quando per un’opera da 100.000 euro siamo in un Paese in cui nel 2018 il tempo medio di attraversamento è tre anni e mezzo e per un’opera superiore ai 100 milioni il tempo di attraversamento diventa 15 anni e un mese, capite bene che rischiano di esser tempi non compatibili con il PNRR. La ricetta non è sottrarre progetti agli enti locali, ma è dare agli enti locali la possibilità di poter avere a disposizione persone, uomini, donne, e competenze che consentissero di superare quell’imbuto rappresentato, purtroppo, dai tempi di attraversamento nella realizzazione delle opere pubbliche del nostro Paese.

Bene la revisione del PNRR, male l’obiettivo. Si è sbagliato l’obiettivo e rischiamo di pagarlo di qui al 2026, a tutti i livelli. Lo dico pur consapevole, ad esempio, che la Regione Emilia-Romagna, per il pezzo di propria competenza, sta procedendo e sta procedendo anche in maniera veloce, sia sul versante della sanità sia sul versante delle ferrovie, così come sul versante degli investimenti che stiamo facendo sulle case, che conosce molto bene la collega Lori, così come l’investimento che stiamo facendo, insieme ai Comuni ovviamente, sul Parco del Delta.

Però quello che è in gestione alle Regioni è pochissimo. Sono giusto queste cose per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna e poche altre per quanto riguarda le altre Regioni, perché sul PNRR, qui non c’è una colpa di qualche Governo, è l’impostazione in sé che è sbagliata. Si è usato un metodo top-down, dall’alto verso il basso, che ha saltato le Regioni e che ha reso più difficile, quindi, l’attuazione del PNRR; perché non credo che sia un caso che le cose della politica di coesione, gestite più direttamente delle Regioni, hanno tempi di attraversamento più brevi di quelli che stiamo assistendo con il PNRR.

Questa doveva essere probabilmente la riflessione da fare. Non è stata fatta. Speriamo che questo non metta in difficoltà il Paese nell’attuazione di questo Piano così importante, la cui attuazione ci potrebbe aiutare ad evitare tassi di crescita che rischiano di essere inferiori a quelli che avevamo prima del 2019.

C’è un’ulteriore riflessione, e poi mi fermo per lasciare all’aula il dibattito sull’approvazione della NADEFR, per poi ritrovarci in un confronto sul bilancio.

Sono successe indubbiamente delle cose in questi quattro anni, ne sono successe tante. C’è stato il Covid, il cui impatto è stato devastante sia sul sistema sanitario che, purtroppo e soprattutto, sulle persone, così come sui sistemi produttivi. C’è stato un caro energia spaventoso, mai visto, anche a seguito, purtroppo, degli eventi bellici. C’è stata una crescita dei tassi d’interesse spaventoso, anche questa mai vista negli ultimi anni. Ci siamo poi trovati di fronte alla crisi ambientale con gli effetti pesanti, pesantissimi, pesantissimi dell’alluvione.

Ha ragione l’opposizione quando dice che è un documento non troppo diverso da quello che avevamo immaginato quando siamo partiti con questa legislatura. Io questo lo considero un merito. Perché all’inizio di questa legislatura ci eravamo presi degli impegni. Avremmo potuto tranquillamente, alla luce delle emergenze che ci sono state, essere giustificati nel dire che quegli impegni non erano raggiungibili. Invece, una parte consistente di quegli impegni - ci torneremo sul bilancio - abbiamo continuato a mantenerli e abbiamo continuato a raggiungerli.

Nel fare questo abbiamo comunque messo in campo risposte rispetto alle emergenze che sono arrivate improvvisamente e in modo non programmabile, non prevedibile. Vale sia per il Covid, purtroppo, che per eventi atmosferici che si ripresentano ogni 200 anni generalmente nella storia di un territorio.

Anche questi li abbiamo affrontati in che modo? Cercando di mantenere fermi i paletti fondamentali ‒ che ha ben elencato la collega Costi nel suo intervento ‒ e al contempo adattando alcune politiche per rispondere a quelle esigenze.

Quindi, di fronte all’emergenza Covid non ci siamo fermati alla mancanza di risorse straordinarie che c’è stata da parte dei livelli centrali nei confronti delle Regioni, soprattutto nei confronti di quelle Regioni che sul Covid hanno pagato un prezzo più elevato.

Guardate, anche qui provo a tener lontana la politica, la scelta di ripartire le risorse Covid non in base a quanto il Covid aveva pesato sui territori, ma in base al numero di persone che risiedono sui singoli territori è stata una scelta sbagliata, sbagliata, che ha messo in difficoltà sistemi sanitari anche molto performanti come quello dell’Emilia-Romagna.

Nonostante questo, però, si sono recuperate le risorse per garantire i servizi e, al contempo, evitare anche quei problemi di bilancio che stanno attraversando tutto il sistema delle Regioni sul versante sanitario. Così come, a fronte dei problemi che ci sono stati sull’alluvione, c’è stata la scelta legittima di un commissario esterno, con il quale lavoriamo bene, come ha già detto più volte il presidente Bonaccini in qualità di sub commissario, così come l’ha detto la collega Priolo e tanti altri, ma indubbiamente ha reso più complicata la gestione.

Nonostante questo, siamo qua a cercare insieme le soluzioni, senza rinunciare agli impegni che ci eravamo presi nei confronti dei cittadini e cercando di ampliare quegli impegni per far fronte a questa emergenza e rimmaginarci anche un’Emilia-Romagna del futuro.

Sul dettaglio delle misure che metteremo in campo, collegate alle cose che dicevo, rimando alla discussione che faremo sul bilancio, che sarà sicuramente una discussione articolata, nella quale potremo davvero confrontarci su che impegni si era presa la Giunta in questi anni e dove siamo arrivati attraverso le nostre scelte di bilancio.

Quello che so è che in questi quattro anni e poco più abbiamo messo in campo una programmazione che ha puntato a far sì che questa Regione potesse continuare ad essere una Regione di traino nei confronti del resto del Paese. Lo sforzo fatto sul versante degli investimenti, lo sforzo fatto sul versante della coesione sociale e territoriale va in questa direzione.

Il dato economico, il dato statistico continua a premiarci, ma, come sapete, non ci accontentiamo mai del dato meramente statistico, perché uno degli obiettivi di questa Regione, e in questa Nota di aggiornamento al DEFR e nel DEFR più in generale, è confermato, uno degli obiettivi è continuare a farla crescere, ma fare in modo che la distribuzione della ricchezza accresca i livelli di coesione nella nostra terra.

Credo che questo sia un obiettivo che dobbiamo continuare a perseguire, anche di fronte a un mondo che cambia, a un mondo che ci offre nuove sfide rispetto alle quali questo territorio, la sua gente, le sue persone sapranno essere nuovamente all’altezza dell’interesse delle nostre comunità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

A questo punto, entriamo nel dibattito sugli emendamenti. Passo la parola al consigliere Marchetti Daniele. Prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Un’illustrazione veloce sugli emendamenti che abbiamo presentato. Anche perché questo è stato un percorso abbastanza anomalo e abbastanza accelerato, se consideriamo che poche settimane fa abbiamo approvato il DEFR. Quindi, ci sono diverse tematiche che si sono sovrapposte con la precedente discussione e che, man mano, magari, hanno trovato un inserimento o hanno reso necessaria la presentazione di un’ulteriore proposta emendativa.

Infatti, nella Nota di aggiornamento non abbiamo ritenuto opportuno e non era stato necessario ripresentare l’adesione al Piano nazionale malattie rare, perché è stato introdotto, e questo ci permetterà di intercettare 50 milioni di euro messi a disposizione dal Governo. La maggioranza ha già inserito, in seguito a una nostra precedente proposta, il tema delle liste d’attesa, in modo da andare a porre fine o a cercare di contrastare il fenomeno delle agende chiuse. Così come il papilloma virus: il contrasto a questo virus ha trovato spazio nella Nota di aggiornamento, grazie sempre a un emendamento che è stato approvato in Commissione.

È stato approvato in Commissione anche il tema del potenziamento della campagna screening contro l’epatite C, presentato a nostra firma. Ci sono tante altre tematiche, ovviamente, che meritano ancora un approfondimento in questa sede. Mi riferisco, ad esempio, a un altro tema importante, che rientra sempre nel capitolo più ampio della prevenzione. Abbiamo presentato un emendamento per chiedere uno screening cardiologico, un po’ sulla traccia di quanto si fa già nei grossi centri abitati. Noi chiediamo di diffondere questa attività in maniera più capillare, soprattutto nei territori più periferici e nei Comuni con un minor numero di abitanti, proprio per diffondere maggiormente questa buona pratica legata sempre alla prevenzione.

Per quanto riguarda sempre il tema della prevenzione, abbiamo presentato anche un altro emendamento, più o meno simile a quello depositato in occasione della discussione del DEFR, che prevede la piena attuazione della legge regionale sulla prevenzione. Questo perché? Perché continuiamo a ribadire che, in realtà, quella legge regionale che fu voluta da tutta l’aula nella passata legislatura non ha mai trovato una piena attuazione o, meglio, non è mai stato avviato quella famosa cabina di regia che dovrebbe coinvolgere anche i soggetti del terzo settore.

Perché continuiamo a puntare fortemente su queste tematiche? Perché, purtroppo, gli anni che ci stiamo lasciando alle spalle hanno visto passare in secondo piano proprio questo tema così fondamentale per la salute pubblica dei nostri cittadini. Quindi, crediamo che sia importante, certo, dar seguito a tutte le azioni contenute in questa normativa voluta e condivisa da tutte le forze politiche, ma è importante farlo dando piena attuazione a tutti gli strumenti che avevamo previsto proprio in quella sede.

Poi ci sono tematiche che ci vedono comunque su posizioni diametralmente opposte. Quando abbiamo discusso il Documento di economia e finanza regionale, avevamo fatto presente, infatti, che in questo documento, così strategico per l’azione politica della Giunta regionale, non vi fossero i CAU, questi strumenti che vengono sbandierati a livello territoriale come la soluzione a tutti i problemi del servizio dell’emergenza-urgenza.

Ora, noi abbiamo sempre detto che in linea di principio questi strumenti sono sicuramente condivisibili ovvero quando parliamo di ambulatori che dovrebbero andare a intercettare quei casi di urgenza differibile che impropriamente si recano presso il pronto soccorso, creando così sovraccarichi di lavoro e difficoltà dal punto di vista organizzativo per i professionisti sanitari che ci lavorano.

Ovvio però che rimangono posizioni differenti, dal nostro punto di vista, sulla realizzazione, sull’apertura di questi cosiddetti centri di assistenza-urgenza, perché innanzitutto quel che noi vogliamo mettere nero su bianco con la nostra proposta emendativa è che questi centri non devono diventare strumenti sostitutivi dei pronto soccorso attualmente operativi a livello territoriale. Quindi, questo è il primo punto su cui noi ci battiamo e che contrastiamo.

Poi innanzitutto, dove vengono aperti ed è prevista una coesistenza con dei pronto soccorso, i centri per l’assistenza-urgenza dovrebbero essere previsti accanto al pronto soccorso stesso, se vogliamo realmente realizzare e creare una sinergia che appoggi una struttura all’altra, in modo da creare un rapporto tra i professionisti sanitari che vengono impiegati dentro a questi ambulatori; perché ci sono dei casi davvero paradossali.

Io riporto l’esempio del territorio da cui provengo, Imola. Dopodomani verrà inaugurato il CAU. Sul nostro territorio, ovviamente, è presente anche un DEA, quindi un pronto soccorso che rimarrà, fortunatamente, operativo. Ma il centro di assistenza urgenza verrà aperto circa a 4 chilometri dal Pronto Soccorso. Oltretutto, verrà aperto in un luogo che dal punto di vista logistico non ha alcun senso, perché viene aperto in un luogo dove non vi è alcun parcheggio, se non a pagamento.

Dopo abbiamo voglia, e mi riferisco in particolar modo al presidente Bonaccini, di andare a promettere in campagna elettorale che renderemo gratuiti i parcheggi presso le strutture ospedaliere, quando quelle nuove che andiamo ad aprire le prevediamo proprio accanto dei parcheggi a pagamento. Non credo che questo sia il modo di provvedere e pianificare l’assistenza territoriale per i nostri cittadini.

Quindi noi crediamo che questo sia assolutamente un punto da tenere al centro della riorganizzazione che attualmente, come Giunta regionale, state cercando di mettere in atto a livello territoriale.

Poi ci sono altre proposte che trovano spazio nei nostri emendamenti. Ad esempio, non legati all’ambito sanitario, ho depositato un emendamento che riguarda la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Questo è un dibattito che stiamo portando avanti ormai da parecchio tempo, perché da quando abbiamo appreso, attraverso alcuni atti che la maggioranza ha depositato, mi ricordo ad esempio una risoluzione del consigliere Mumolo, che impegnava la Giunta ad andare a mettere qualche paletto magari a quei Comuni di orientamento differente al centrosinistra che cercavano di dare più peso agli anni di residenza per accedere agli alloggi popolari.

Visto che questa è una riflessione che, da quel che abbiamo appreso durante l’analisi della clausola valutativa proprio sull’edilizia residenziale pubblica, abbiamo appreso dall’assessore Lori che c’è una riflessione ancora in corso, noi chiediamo, con un emendamento che si va ad inserire proprio nel capitolo che va a gestire le politiche abitative per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica, di lasciare libertà negli atti unici di programmazione dell’edilizia residenziale pubblica ai Comuni di dare comunque peso alla residenza su quel determinato territorio per avere un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie.

Crediamo che questo sia un principio sacrosanto, da difendere, un tema legato all’equità sociale. Perché, come ho già detto in altre occasioni, non possiamo certamente permetterci, in un momento di difficoltà economica, di lasciare indietro un cittadino che magari ha contribuito da anni al benessere del territorio e quindi anche al mantenimento dell’edilizia popolare pubblica.

In ultimo, mi permetto anche di sfruttare questo tempo per illustrare un ordine del giorno che è andato ad accogliere alcuni emendamenti che avevamo presentato come Lega sempre per quanto riguarda il tema prevenzione. In questo caso stiamo parlando in particolare della disostruzione pediatrica, un tema a noi caro fin dalla passata legislatura. Furono avviati dei corsi destinati a questo tipo di attività, che va verso la prevenzione in età pediatrica, corsi destinati, tra il 2021 e il 2022, agli operatori scolastici e familiari, ma che nel 2023 sono stati interrotti.

 Innanzitutto con questo ordine del giorno chiediamo di rifinanziare questo tipo di attività, andando ad attuare semplicemente quella normativa regionale sulla prevenzione che prevede questo tipo di formazione, e inoltre chiediamo di allargare la platea dei destinatari di questi corsi di formazione, sulla traccia di un emendamento presentato al collegato dalla collega Stragliati, a tutta la comunità, non limitandosi soltanto agli operatori scolastici.

Anche questo rientra perfettamente nella cornice di quella legge regionale incentrata sulla prevenzione a 360 gradi, quindi non chiediamo nulla di nuovo, chiediamo soltanto di applicare e di attuare quanto avevamo deciso nella passata legislatura.

Direi che sono rimasto nel tempo che mi è stato concesso, permettetemi una piccola riflessione in conclusione: resta il fatto che comunque, come ha sottolineato anche la collega Catellani, in questa Nota di aggiornamento, così come nel DEFR che sta a monte di tutta questa discussione, non vi è più traccia della famosa riforma del Servizio sanitario regionale, ma su questo avremo modo di confrontarci successivamente, in occasione del bilancio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti.

Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare un mio emendamento al DEFR, che riguarda le politiche adottate dall’Unione europea riguardo il vasto tema Ucraina.

A pagina 46 di 275, nel documento leggo che il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha confermato le priorità dell’Unione europea, per cui la risposta unita all’Ucraina, quindi la futura integrazione della stessa, si intende all’interno dell’Unione europea.

In un successivo paragrafo, leggo, con l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022, l’Unione europea si è trovata di fronte a un contesto inedito, in costante evoluzione, con implicazioni drammatiche da un punto di vista geopolitico, umanitario, economico, sociale, oltre che energetico. La risposta da parte dell’Unione europea è stata finora coesa. La Commissione europea ha approvato, a settembre 2023, 11 pacchetti di sanzioni contro la Russia e ha promesso all’Ucraina ulteriori stanziamenti, pari a 50 miliardi di euro, aggiuntivi, nell’arco di quattro anni.

Vorrei trattare tutti questi punti, molto brevemente, appena citati e spiegare perché mi spingo a chiedere l’abrogazione di tutto quanto il contenuto, poiché non condivido né la posizione né le modalità adottate nel merito dall’Unione europea fino ad oggi.

Innanzitutto, nel documento si parla di aggressioni dell’Ucraina da parte della Russia del 24 febbraio 2022. Okay. Penso si tratti anche di un’estrema semplificazione del contesto, che non aiuta nemmeno a risolverlo, come tutti, immagino, vorremmo. Credo, invece, che solo ed esclusivamente con un approccio di ferma condanna nei confronti della guerra, ma anche delle azioni ed omissioni che hanno contribuito a fomentarla sia possibile affrontare con equilibrio e serietà questo tragico scenario, che auspichiamo possa cessare il prima possibile, per il bene di tutte le popolazioni coinvolte. Un tentativo che risulta, però, complesso, se si intende continuare ad agitare questo pericoloso e incosciente clima da tifo da stadio che si è generato proprio all’interno dell’Unione europea, e non solo.

Questo lo voglio ribadire, a maggior ragione dopo quasi due anni di pensiero unico veicolato dal mainstream sulla guerra Russia-Ucraina e di retorica bellica filo-Zelensky sulla pelle del popolo ucraino.

Si rende sempre più chiara alla maggioranza del Paese la reale e drammatica situazione in cui ci troviamo, ovvero quella di una guerra che non è iniziata soltanto il 24 febbraio 2022 con l’aggressione russa, come ci ha propinato la propaganda a reti quasi unificate, ma che trova le sue origini nel 2014, dopo il colpo di Stato ai danni dell’ex presidente ucraino Janukovyč, dopo otto anni di bombardamenti ai danni del popolo del Donbass da parte di Kiev, che hanno causato migliaia e migliaia di morti, dimenticati e sepolti da molti media occidentali, e dopo le ripetute e ripetute violazioni degli accordi di Minsk. Nel documento ho letto che la risposta da parte dell’Unione europea è stata finora coesa. Sicuramente la maggior parte, ma non mi risulta siano state prese decisioni all’unanimità. Penso ad esempio al caso dell’Ungheria di Viktor Orbán, che ha saggiamente deciso di non inviare armi, come avrebbe dovuto fare anche il nostro Paese, aggiungo, e quindi di non partecipare allo scellerato bellicismo dell’Unione europea e di Biden.

Parliamo dell’Ungheria, cioè lo ha fatto un Paese che si trova all’interno dell’Unione europea e della NATO, dimostrando che si può con coraggio perseguire gli interessi nazionali senza piegarsi ai soliti diktat. Non a caso, proprio Orbàn ha più volte dichiarato che l’Unione europea alimenta la guerra. Questa non è la nostra guerra. Dobbiamo rimanere fuori, sollecitiamo un cessate il fuoco immediato. Sposo integralmente queste parole.

Sempre nel documento leggo, come se fosse un chissà quale mirabolante risultato o geniale idea, che la Commissione europea ha approvato a settembre 2023 undici pacchetti di sanzioni contro la Russia. Anche qui voglio citare sempre una dichiarazione che condivido di Viktor Orbán, che rende bene l’idea, quando ha definito le sanzioni testualmente “arma della politica di guerra di Bruxelles che erano dirette alla Russia, ma hanno colpito l’Europa”. Per farsi comprendere ancora meglio, sempre Orbàn ha dichiarato che “l’Unione europea si è sparata nei polmoni” con le sanzioni alla Russia.

Inoltre, nel documento, come già citato, si fa riferimento al fatto che la Commissione europea ha promesso all’Ucraina ulteriori stanziamenti, pari a 50 miliardi di euro aggiuntivi, nell’arco di quattro anni e nel documento si apre anche ad una futura integrazione dell’Ucraina all’interno dell’Unione europea. Anche qui non mi sembra ci sia coesione come sbandierato, anzi pochi giorni fa è arrivato il veto da parte dell’Ungheria su questi 50 miliardi di euro. Siccome occorre l’unanimità, il veto pesa.

Poi magari qualcuno adesso casca dal pero, ma se l’Unione europea blocca i fondi europei, miliardi, agli ungheresi con la scusa del mancato rispetto dello Stato di diritto, che, tradotto, significa non ci piacciono le vostre leggi a difesa della libertà educativa della famiglia e contro l’indottrinamento nelle scuole, beh, non si deve poi meravigliare o gridare allo scandalo se ci sono Paesi coraggiosi come l’Ungheria, da sempre osteggiati dalla von der Leyen, che oggi fanno pesare quel veto. Lo dico perché i ricatti a cui ci ha tristemente abituato l’Unione europea in tutti questi anni non riguardano solamente l’Ungheria, riguardano dei principi basilari e perciò riguardano tutti.

Per quanto riguarda l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea, sempre Orbàn ha dichiarato che ad oggi questo ingresso è lontano anni luce. Io dico che si potrebbero sicuramente approfondire i motivi a non finire.

Leggo, ad esempio, stamattina un articolo pubblicato dalla “Nuova bussola quotidiana” intitolato “Ucraina nell’Unione Europea, una missione di sconfitta a nostre spese”, di Eugenio Capozzi. Voglio leggere semplicemente una brevissima parte che rende bene l’idea: “Ora, l’avvio dei negoziati per l’adesione all’Unione Europea di Kiev si inserisce proprio in questo solco incoraggiato da Washington pro domo sua. Se e quando l’Ucraina entrerà nell’Unione, infatti, essa verserà in condizioni materiali ed economiche talmente disastrose da essere, ancor più di altri Stati est europei, completamente dipendente dagli aiuti comunitari e la sua entrata imporrà un’imponente e lungo impegno finanziario che ricadrà naturalmente sui Paesi che sono i maggiori contributori al bilancio comune, tra cui l’Italia. Insomma, l’Ucraina diventerà un Paese totalmente assistito con oneri fiscali sempre maggiori imposti a tale scopo sui cittadini europei”.

Conclude l’autore: “Le scelte sbagliate del bellicismo bideniano saranno pagate, come già sulle forniture energetiche, in primo luogo da noi”.

Poi si potrebbe dire che si tratta di uno dei Paesi più corrotti del mondo, dove c’è più di un problema in termini di libertà e democrazia. Poi se vogliamo si può dire anche che ci sono dei battaglioni neonazisti inquadrati nell’esercito irregolare ucraino, esempio l’Azov. Perché non erano simboli paneuropei quelli, poi magari qualcuno ci ha creduto, ma non erano simboli paneuropei anche se leggevano Kant.

Quindi, non si capisce la forzatura fatta per portare questo tema in sede di Consiglio europeo senza avere l’unanimità.

L’Ungheria al momento a questa votazione non ha partecipato, ho letto però che hanno già dichiarato che ci saranno altre occasioni per correggere alla decisione presa.

Quindi, mi pare che ci si trovi davanti ad una vicenda più complessa rispetto a questo schematismo che leggo nel documento. Una vicenda che doveva essere affrontata in modo diverso fin dall’inizio e invece, per quasi due anni, ci hanno raccontato che solo inviando armi si sarebbe potuto porre fine a questa guerra e che solo così avremmo potuto tenere la guerra lontana dal resto d’Europa e da casa nostra.

Sono state appiccicate etichette di ogni tipo verso chiunque osasse proporre una valutazione, una strada diversa da quella intrapresa e chiunque avesse deciso di non accodarsi alla narrazione dominante della guerra che va vinta e dell’avversario che va sconfitto.

Invece, è falso sostenere che spedendo armi si faccia un favore agli ucraini, in questo modo si firma la loro condanna. Così facendo si prolunga soltanto questa guerra, assecondando alcuni interessi economici e geopolitici che non vogliono possa cessare, e ‒ faccio uno spoiler ‒ non sono i nostri interessi.

Assistiamo infatti ad una ferma e generale opposizione a qualsiasi trattativa diplomatica, e l’esito è raccogliere sempre più morti e distruzione.

Per finire, a titolo personale, siccome, come è noto, ritengo che l’invio delle armi tradisca la vocazione dell’Italia a, Paese mediatore ed alimenti piuttosto la guerra e, con essa, il rischio di gravi e non trascurabili escalation, mi auguro vivamente che il Governo italiano faccia dietrofront sull’ottavo pacchetto dei cosiddetti “aiuti militari”, di cui si parla tanto in questi giorni, e che piuttosto possa veramente sposare la linea ungherese, che è l’unica che chiede seriamente il cessate il fuoco e che vuole far parlare quella diplomazia che può davvero portare alla pace possibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Montevecchi.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Volevo presentare due ordini del giorno che abbiamo predisposto. Il primo è quello sull’amianto. È ormai dai primi anni ‘90 che questo minerale è stato bandito, perché ha serie implicazioni sanitarie anche a distanza di tanti anni, ha un periodo di incubazione lunghissimo, ma abbiamo ancora in Italia tantissimi fabbricati che hanno delle coperture prevalentemente in cemento amianto, il famigerato eternit, che veniva realizzato proprio qui in Italia.

Sono stati fatti in passato diversi bandi per le aziende (ce n’è uno in essere per le aziende), per la rimozione dell’amianto, è stato richiesto dalla mia collega Stragliati l’anno scorso un analogo bando per i privati.

Noi chiediamo invece, con questo ordine del giorno, di implementare la possibilità di nuovi bandi per gli Enti locali. Era stato fatto qualche anno fa un bando sulle scuole e quindi pensiamo che ci siano ancora diversi edifici pubblici che hanno questa necessità.

Il secondo ordine del giorno, invece, trae spunto dalle vicende che hanno interessato la nostra Regione negli ultimi mesi, a partire dall’alluvione, e da tutte le discussioni che sono sorte in Commissione e in aula e da tutti gli approfondimenti che abbiamo fatto, ovvero il tema delle risorse. Vi è sicuramente una mancanza di risorse. Ne abbiamo parlato, abbiamo approfondito. Servono più risorse europee, più risorse nazionali, regionali e tutto il resto. Però si può iniziare a ragionare sull’utilizzare quello che si ha già. Noi abbiamo un patrimonio di aziende agricole, di operatori agricoli, contoterzisti, che vivono ancora in montagna, che resistono in montagna. Potremmo utilizzarli per fare delle piccole manutenzioni del territorio, ovviamente incentivandoli, e per mantenere quella conoscenza di gestione del territorio, quel saper fare che è anche un patrimonio che dobbiamo comunque mantenere.

Si parla, magari, delle manutenzioni delle strade interpoderali, delle manutenzioni di alcune parti forestali. È emerso nell’ultima discussione che abbiamo fatto in Commissione III, dove è stato presentato il lavoro della Commissione tecnica. Si parlava di una grande quantità di legname morto all’interno dei boschi, del fatto che i boschi non vengono più manutenuti e del fatto che, a differenza di quello di cui si sente spesso parlare, la presenza dell’uomo è fondamentale per la manutenzione del territorio e per evitare problematiche come quella del dissesto idrogeologico.

Quindi, l’idea di questo ordine del giorno è, magari veicolando insieme anche alle associazioni agricole, la possibilità di utilizzare queste persone che hanno delle capacità. Capacità che noi dobbiamo preservare. Vuol dire anche mantenere le persone a lavorare e vivere in montagna. Queste persone ‒ lo vediamo ‒ magari tagliano la legna, risolvono alcune problematiche del loro territorio, dei loro appezzamenti di terreno, magari hanno smesso di fare direttamente gli allevatori, ma hanno ancora la capacità e i mezzi per poter portare avanti questo tipo di attività.

Secondo noi, quindi, è interessante valorizzare quello che già abbiamo. Ci sono state delle interlocuzioni con la maggioranza ‒ e sono soddisfatto, perché c’è stato un interessamento anche da parte del collega Daffadà e della consigliera Palma Costi ‒ sulla possibilità di addivenire a un passo, a un passetto in più. Noi dibattiamo spesso sulla mancanza di risorse. Cerchiamo di utilizzare quelle risorse umane di capacità che ancora sono presenti nelle nostre montagne, nelle nostre campagne e, in generale, coinvolgere ancora di più il mondo rurale.

Pensiamo a quello che viene fatto, per esempio, quando… Un esempio interessante è quello che viene fatto in caso di grandi nevicate. Abbiamo gli operatori, chiamiamoli operatori agricoli, operatori con le macchine agricole che riescono a mantenere pulite le strade con convenzioni che vengono fatte, appunto, con gli enti locali. Un’idea di questo tipo è quella che ci ha mosso a presentare questo ordine del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Brevemente, presidente.

Volevo solo mettere a verbale che ho firmato in relazione all’emendamento presentato dal collega Montevecchi, appena presentato e illustrato. Volevo specificare e mettere a verbale che l’ho firmato anch’io e che aderisco in tutto e per tutto alle osservazioni politiche e alle critiche che sono alla base della presentazione dell’emendamento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Visto che anche i colleghi hanno presentato, non solo gli emendamenti, l’ordine del giorno. Procederei anch’io a presentare un ordine del giorno a mia prima firma. Peraltro, sono già intervenuto in quest’aula su questo tema. Ogni volta cerco di approfondire il tema, affinare la proposta, cercando di dare un suggerimento alla Giunta. Adesso non è presente oggi l’assessore al welfare Taruffi, ma comunque rimarrà e comunque la discussione verrà riportata.

Il tema, su cui peraltro si è parlato anche di recente, soprattutto in quest’aula, è sull’importanza del fondo della non autosufficienza, sia sul fondo nazionale sia sul fondo regionale e dell’importanza anche delle risorse che sono state aggiunte nell’ultima legge di bilancio prima di questa, legge che prevedeva alcuni, per fortuna, risparmi, e quindi l’immissione di nuove risorse su quel fondo.

Riporto un’esperienza personale, che però anche da un articolo 30 effettuato qualche mese fa, coinvolge non solo il distretto di Vignola, ma anche altri distretti all’interno della Regione Emilia-Romagna, quindi sull’utilizzo dei fondi e sulle funzioni amministrative, tecnico-contabili dell’amministrazione dei fondi regionali o nazionali della non autosufficiente.

Proprio per ribadire in quest’aula che in via prioritaria la Giunta, con proprie disposizioni, che però andiamo quasi alla notte dei tempi, 15 anni fa almeno, 2007, con una DGR 1206 del 2007 e con degli indirizzi attuativi 509 del 2007, che pone in capo alle aziende, sappiamo quanto oggi sono in difficoltà per tanti ovvi motivi, avremmo la possibilità, insieme, rispettando l’autonomia dei territori e l’autonomia delle Commissioni territoriali e sociosanitarie, però dare un indirizzo politico come Assemblea. Potrebbe essere un indirizzo importante, potrebbe essere un’indicazione importante per riportare alle Commissioni territoriali sociosanitarie, dove abbiamo già delle esperienze, a mio avviso molte positive di gestione diretta, delle funzioni tecnico-contabili di questi fondi direttamente in capo agli Enti locali.

Oggi questa delibera, quindi le norme vigenti, pongono in via principale la competenza alle aziende sanitarie locali, prevalentemente, solo in maniera residuale come dispone la Commissione territoriale-sociosanitaria.

Quindi potremmo dare, ovviamente è un indirizzo politico che si dà alla Giunta, eventualmente modificare una propria delibera ponendo a nostro avviso un suggerimento, che è quello in via principale di porre questi capitoli di bilancio in capo agli Enti locali ed eventualmente in subordine alle aziende nel caso in cui gli Enti locali non siano in grado, o non abbiano le competenze, o l’intraprendenza, di poter gestire direttamente questi fondi.

Sappiamo che quanto più la spesa pubblica è vicina agli Enti locali, quanto più è vicina anche ai propri membri elettivi, quindi ai sindaci, agli assessori e anche alle Unioni, perché sappiamo che in alcuni casi ci sono delle Unioni a cui è stato trasferito il compito dei servizi sociali, del welfare e tutte quelle che sono le competenze relative a questo tema importante, che hanno delle esperienze importanti di gestione e un controllo della spesa – penso ‒ più oculato e più diretto rispetto a quello tra il cittadino e le Amministrazioni.

Abbiamo sempre detto e in quest’aula si dice spesso che il front office dello Stato, della Pubblica Amministrazione sono i Comuni e sappiamo quanto si voglia incentivare quei sindaci che possono e vogliono gestire queste risorse.

Sono risorse importanti, non sto a citare le cifre, ma parliamo di oltre 500 milioni di euro per la Regione Emilia-Romagna tra i due fondi, tra Fondo nazionale e Fondo regionale. Solo per il distretto di Vignola, che ha 90.000 abitanti, parliamo di circa 10 milioni di euro, per darvi un ordine di grandezza di quanto potrebbe essere importante per le nostre Amministrazioni, per i sindaci e per gli assessori dare a disposizione direttamente questi fondi, per avere un grado di attenzione e di conoscenza delle realtà locali e anche delle realtà familiari, che ovviamente un sindaco spesso ha, ma che un’azienda per tanti e ovvi motivi difficilmente può avere.

Non c’è da aggiungere altro rispetto a una considerazione di responsabilità, legata al mandato amministrativo elettivo. Credo che maggior responsabilità diamo in capo dei sindaci, che sono stati eletti direttamente, quanto più facciamo un atto democratico.

Supportato dall’esperienza e quindi da vari distretti di Parma, del piacentino e del modenese, posso dire che sono esperienze assolutamente positive, dove la gestione della spesa è oculata.

Ci siamo anche posti il tema nell’ultima Commissione Sanità dei distretti che non spendono le risorse, quindi già non è facile assegnare risorse, sappiamo quanto sia crescente la domanda su questi temi e invece vediamo inevitabilmente alcuni distretti (Reggio piuttosto che la Romagna) che sono in ritardo nell’impegnare la spesa o addirittura metterla a terra, quindi erogare e far arrivare questi fondi dove devono arrivare.

Credo che, se invece questo fosse in capo al Comune, probabilmente la pressione che oggi c’è sui nostri Enti locali... Ci si adopererebbe di più e questi soldi arriverebbero prima e meglio a destinazione.

È un ordine del giorno, un indirizzo politico, un indirizzo verso la Giunta. In buona sostanza, è una richiesta di abrogazione della lettera a) dell’Allegato 1, Capo X, punto secondo. In qualche modo, si vuole indirizzare le Commissioni territoriali sociosanitarie a individuare, caso per caso, dove allocare questi capitoli di spesa; quindi, stimolare le Commissioni territoriali sociosanitarie a, eventualmente, spostare questi soldi dalle aziende agli Enti locali, quindi sostituire il paradigma che in via principale va alle aziende e in via solo subordinata decide la Commissione territoriale sociosanitaria.

Pensavo di essere un po’ più breve, presidente, ma sono stato un po’ lungo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Comunque è stato nei tempi. Grazie, consigliere Pelloni.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Intervengo in merito a quanto abbiamo ascoltato nella presentazione di un emendamento, in particolar modo quello legato alla descrizione di quanto accaduto in Europa, nel Consiglio d’Europa, rispetto a quella che è stata la posizione della Comunità europea a sostegno di un’Ucraina aggredita da parte della Russia il 24 febbraio 2022. Mi chiedo, poiché spesso e volentieri da quella parte dei banchi veniamo tacciati di essere eccessivamente ideologici per quanto riguarda alcune posizioni, penso a quelle della sostenibilità, a quelle della transizione ecologica, se quanto rappresentato prima dai colleghi non sia altrettanto ideologico e, soprattutto, non sia sostanzialmente in forte e netta contrapposizione con quanto ad oggi la posizione italiana di un Governo, che sicuramente non può essere ascritto al Centrosinistra come rappresentanza governativa, sta costruendo. Proprio negli ultimi giorni, la presidente del Consiglio, Meloni, ha rappresentato anche in quella sede un proseguimento nell’appoggio a quella che è la posizione della Comunità europea rispetto a un conflitto drammatico, pesante, lungo e devastante che sta impegnando una porzione europea molto, molto vicina a noi e se non ci sia una contraddizione, di tutto sapore ideologico, all’interno di quei banchi rispetto a quanto il nostro Governo, che ripeto essere non di Centrosinistra, bensì di Destra, sta andando a rappresentare in Europa. Quindi, richiedere la soppressione di alcuni passaggi del DEFR capisco che stia nella scelta del posizionamento specifico e della posizione di qualche consigliere e che sia anche legittimo questo, ma credo che ci debba interrogare su quanto e come ciò che rappresentiamo all’interno del Consiglio regionale, dell’Assemblea regionale e ciò che diamo come Gruppi consiliari di immagine all’esterno non sia effettivamente una contraddizione che qui va a esplodere, soprattutto nel momento stesso in cui i punti di riferimento più volte richiamati sono quelli di un presidente come Orbán, che difficilmente, e non solo per una questione, credo, da ascrivere a un presunto pensiero unico, possa essere iscritto tra quelli particolarmente democratici anche nel suo Paese, tant’è che proprio per quanto riguarda l’Ungheria si è parlato di “democratura” in diverse occasioni.

Capisco che oggi nel contesto dei Governi soprattutto di quella parte europea, avendo visto un avvicendamento in sede polacca, quindi con le elezioni di Donald Tusk quale Presidente del Consiglio polacco, ci sia un po’ di disassamento per chi guardava a quel fronte come a un fronte unitario, che quindi invece in sede europea arriva a essere indebolito. Mi chiedo, siccome spesso e volentieri invece veniamo tacciati da quella parte di parlare da altro, come si possa parlare in questi termini di altro nel momento in cui parliamo di un Documento di economia e finanza regionale e ci accingiamo anche alla discussione sul bilancio e come noi possiamo permetterci di vedere rappresentata una distonia così forte nei banchi della destra rispetto a una posizione, ripeto, del Governo italiano, delle forze politiche che siedono all’interno di questi banchi in situazioni che non sono solo ed esclusivamente delle questioni legate alla coscienza individuale, ma a una lettura sia storica che cronachistica di quello che sta accadendo in quelle terre, in quei momenti.

È chiaro che anche noi siamo perché si arrivi al più presto possibile a un cessate il fuoco e si aprano le posizioni negoziali. Non è sicuramente in una ricostruzione come quella rappresentata da chi mi ha preceduto che ci possiamo riconoscere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Brevissimamente. Soltanto per dire che per l’ennesima volta in quest’aula la maschera è caduta. La maschera dei consiglieri della Lega è caduta di nuovo. Torniamo in questa occasione, non si capisce neanche bene per quale motivo, a riabbracciare il cinismo politico che abbiamo incontrato anche l’ultima volta in cui abbiamo parlato del protocollo d’intesa della nostra Regione con il Consiglio regionale di Kharkiv, in cui appunto si diceva che noi non abbiamo un rapporto di alleanza né commerciale economico, né militare con l’Ucraina e che quindi sarebbe meglio aspettare, prima di prendere delle decisioni, di vedere come va a finire la guerra. Questo fu quello che dissero i consiglieri della Lega nella scorsa occasione.

Anche oggi, attraverso le parole del consigliere Montevecchi, ci rendiamo conto di quanto fosse ipocrita da parte loro tacciare la maggioranza allora di partigianeria politica, per poi parlare oggi, nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale, proprio di questo. Mi ricordo bene che arrivarono attacchi dicendo che portavamo la guerra dentro l’Assemblea legislativa. Oggi addirittura questa cavalcata, non si capisce come ben motivata, da parte del consigliere Montevecchi.

È chiaro che noi pensiamo che la vetocrazia di Viktor Orbán in Europa sia uno dei più gravi problemi che l’Europa deve affrontare, forse dopo Putin…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ più di silenzio in aula, per favore, non si riesce a sentire chi interviene.

 

PIGONI: Il fatto che il consigliere Montevecchi, anche in questa occasione, decida di citare a più riprese Viktor Orbán, quasi come se fosse un modello da seguire per il nostro Paese, Beh Orbán vuole paralizzare l’Unione Europea in vista delle prossime elezioni europee del 2024.

Viene naturale chiedersi, dopo questo intervento, se la Lega governi questo Paese, se sia la principale alleata di Governo, insieme a Fratelli d’Italia, di Giorgia Meloni. Perché mi pare e mi risulta che il Governo di Giorgia Meloni abbia dato linee e detto parole molto chiare sul sostegno all’Ucraina da parte del nostro Paese anche all’interno dell’Unione europea.

Quindi, anche in questo caso trovo questo intervento non solo fuori luogo, anzi non lo è, perché io credo che anche l’occasione di parlare di politica internazionale all’interno della nostra aula possa essere sempre sposata, ma sicuramente una linea che non condividiamo e, non so se sorprendo il consigliere Montevecchi, non condivide nemmeno il suo Governo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Chiedo semplicemente il voto elettronico per entrambi gli emendamenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Prima di passare alle dichiarazioni di voto e poi alle votazioni, abbiamo il dibattito generale sugli ordini del giorno e sugli eventuali emendamenti agli ordini del giorno.

Chi si iscrive a parlare? Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Sono stati presentati 7 ordini del giorno, così faccio anche una specie di dichiarazione di voto rispetto agli ordini del giorno che sono stati presentati.

Mi corre l’obbligo anche qui di ringraziare i colleghi presentatori degli ordini del giorno, perché su molti di questi abbiamo ragionato e sono stati presentati degli emendamenti che sono sostitutivi oppure emendamenti che vanno ad integrare il testo.

Pertanto, noi non approveremo solo 2 ordini del giorno, che sono l’ordine del giorno n. 2, Stragliati ed Emiliano Occhi, su cui però mi corre l’obbligo di esprimere anche un minimo di valutazione, perché il tema è certamente importante, però vorrei ricordare che è ben presente a questa Regione la tematica di questo fattore di rischio.

Ricordo anche che i servizi di medicina del lavoro hanno svolto un monitoraggio delle strutture pubbliche, il censimento tra il 2017 e il 2022, a cui sono seguiti dei piani concreti per la verifica della bonifica di materiali e il 95 per cento di questi piani è stato svolto effettivamente con operazioni di rimozione. Ripeto: sto parlando delle strutture pubbliche, perché l’ordine del giorno si concentra su strutture pubbliche, in modo specifico dei Comuni.

Abbiamo previsto anche la possibilità per i cittadini di smaltire l’amianto in proprio attraverso un meccanismo di micro-raccolte, senza costi per i cittadini. Sono previsti anche finanziamenti, che l’Assessorato Ambiente gestisce proprio per le piccole e medie imprese.

Pertanto, prima di procedere in questo senso sarebbe corretto individuare e capire bene qual è il tipo di problematica che è ancora presente presso le strutture pubbliche dei Comuni, quindi per noi questo ordine del giorno così non è votabile.

Allo stesso modo, voteremo contro il n. 7, quello di Mastacchi. Sul resto, invece, riteniamo che quanto contenuto nell’ordine del giorno effettivamente arricchisca il lavoro politico-amministrativo di questa Assemblea. Quindi, voteremo a favore degli emendamenti e dell’ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Altri in dibattito generale sugli ordini del giorno? Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Intervengo rispetto all’ordine del giorno presentato dal collega consigliere Emiliano Occhi, per dichiarare che siamo favorevoli, come ha già detto la consigliera Costi, e abbiamo anche emendato cercando di arricchire quanto presentato. Sul territorio esistono già delle piccole azioni che, attraverso i Consorzi di bonifica, in sinergia con i Comuni, vengono fatte, vengono attuate rispetto alla manutenzione di strade, di piccoli dissesti. In Provincia di Parma lo chiamiamo “Progetto difesa attiva dell’Appennino”.

Credo sia importante rimarcare l’interesse, con convinzione, di inserire e di prevedere finanziamenti aggiuntivi. Il tutto serve, come è già stato detto, a integrare il reddito, a integrare il reddito di chi già in montagna vive, in montagna lavora, chi in montagna fa piccole manutenzioni delle proprietà, delle strade vicinali, delle strade interpoderali, di quelle strade che hanno bisogno non di grandi interventi, ma di continui piccoli interventi di manutenzione.

Credo che cercare, trovare, implementare, migliorare gli strumenti che consentano alle Amministrazioni locali di avere un rapporto diretto sulla difesa del territorio sia una funzione che la Regione può avere, che deve migliorare, che deve sicuramente aiutare anche i Consorzi di bonifica, insieme alle associazioni di categoria, nel trovare chi è interessato, chi ha dei mezzi che già vengono utilizzati per lo sfalcio dell’erba, per la neve nei periodi invernali, per piccole manutenzioni, che comunque, già anche senza corresponsione di un po’ di denaro, vengono fatte. Chi abita in montagna sa benissimo che queste cose le fa perché ne va della propria sopravvivenza.

Per cui, davvero, votiamo e integriamo convintamente questo ordine del giorno, perché è in linea con quanto in questi anni la Regione ha fatto, di cambio dell’atteggiamento nei confronti delle aree periferiche, soprattutto delle aree collinari e montane.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Daffadà.

Altri sugli ordini del giorno? Io non ho altri iscritti a parlare sugli ordini del giorno.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti, ordini del giorno e provvedimento.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Per quanto riguarda gli ordini del giorno, ho già fatto la dichiarazione.

Per quanto riguarda, invece, gli emendamenti noi esprimeremo parere favorevole al n. 3 e al n. 4 del consigliere Marchetti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Altri in dichiarazioni di voto? Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Velocemente. Per annunciare il voto favorevole di Europa Verde alla Nota di aggiornamento. Ricordo solo che abbiamo presentato quattro emendamenti, che sono stati approvati in Commissione, quindi l’individuazione delle azioni per l’azzeramento delle emissioni climalteranti e per la neutralità carbonica entro il 2050 e il passaggio al 100 per cento di energie rinnovabili entro il 2035, come prevede il Patto per il lavoro e il clima.

Abbiamo, inoltre, aggiunto l’elaborazione su alcuni casi pilota dei programmi, degli interventi di manutenzione e gestione della vegetazione ripariale necessari per la finalità di conseguimento degli obiettivi ambientali sui corsi d’acqua e di mitigazione delle condizioni a rischio idraulico. Questo direi che è un passaggio molto importante, visto, appunto, quanto è accaduto con l’alluvione e la necessità che abbiamo di una gestione della vegetazione ripariale che non sia equiparata all’annientamento, cioè al disboscamento, come purtroppo ci segnalano da alcuni territori. Siamo passati dal non fare niente allo sradicare qualsiasi forma vegetale sia sulle sponde.

Poi abbiamo fatto aggiungere anche l’approvazione della legge regionale sulla promozione della vendita di prodotti sfusi e alla spina. C’è un progetto di legge depositato di Europa Verde che, appunto, sostiene la promozione di questo tipo di vendita, che è indirizzata alla prevenzione della formazione dei rifiuti. Quindi, eliminando il packaging, che si può eliminare attraverso la vendita di prodotti sfusi, penso al riso, cereali vari, pasta, eccetera, o quelli alla spina, i detersivi ad esempio, dove si riusa sempre il medesimo contenitore. In questo modo si agisce a monte della produzione dei rifiuti. Ricordo che questo è il primo obiettivo della gerarchia europea per una gestione virtuosa dei rifiuti.

Poi abbiamo aggiunto anche un passaggio che riguarda il Po, cioè gli investimenti che sono previsti anche da un progetto preso dal PNRR.

Per quanto riguarda la Nota di aggiornamento, restano naturalmente le note nostre obiezioni a investimenti quale la realizzazione della Cispadana, la bretella Sassuolo-Campogalliano. È una battaglia che continuiamo a sostenere anche nei territori ma che qui in Regione ci vede assolutamente in minoranza; quindi, prendiamo atto che con un solo voto non siamo in grado di fermare questo investimento.

Gli altri obiettivi che sono dentro la Nota di aggiornamento ci vedono in linea con quanto appunto prevede il documento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto passiamo alla votazione degli emendamenti. Ricordo che abbiamo 12 proposte di emendamento: 1 a firma del consigliere Montevecchi; una a firma del consigliere Montevecchi e Facci; 10 a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Partiamo quindi con il primo emendamento.

Emendamento n. 1 a firma dei consiglieri Montevecchi e Facci che avevano chiesto voto elettronico su questo emendamento.

Metto in votazione l’emendamento n. 1 con voto elettronico.

Risuoniamo. Lo abbiamo fatto due volte. Lo rifacciamo. Nessun problema.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 37

Contrari 29

Favorevoli 8

 

È respinto.

 

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Vorrei aggiungere il mio voto contrario. Non ci sono riuscita.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Aggiungiamo il voto contrario della consigliera Montalti.

Adesso passiamo all’emendamento n. 2, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 3, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 4, sempre a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 5, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 6, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 7, a firma Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 8, a firma Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 9, a firma Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 10, a firma Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Emendamento n. 11, a firma Montevecchi.

Favorevoli?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Nessun problema.

L’emendamento Montevecchi è stato chiesto di farlo votare con dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento n. 11, a firma Montevecchi.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Contrari 28

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Siamo arrivati all’ultimo emendamento, l’emendamento n. 12, a firma Daniele Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ora passiamo alla votazione degli ordini del giorno.

Ricordo che abbiamo 7 ordini del giorno: uno a firma del consigliere Occhi, su cui insiste, tra l’altro, una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Occhi, Daffadà, Bulbi e Mastacchi; un ordine del giorno a firma dei consiglieri Stragliati e Occhi; un altro a firma del consigliere Bargi; uno a firma dei consiglieri Marchetti Daniele e Stragliati; uno a firma del consigliere Liverani, su cui insiste una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Liverani e Costi; un ordine del giorno a firma del consigliere Pompignoli, sui cui insiste un emendamento a firma dei consiglieri Costi e Pompignoli; uno, l’ultimo ordine del giorno, a firma dei consiglieri Pelloni e Mastacchi.

Partiamo dall’ordine del giorno n. 1, quindi dall’emendamento che insiste sull’ordine del giorno n. 1, a firma Occhi.

L’emendamento ricordo essere a firma dei consiglieri Occhi, Daffadà, Bulbi e Mastacchi.

Mettiamo in votazione l’emendamento, che insiste sull’ordine del giorno n. 1 e che è interamente sostitutivo dell’ordine del giorno.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

A questo punto, essendo sostitutivo dell’ordine del giorno a firma Occhi, decade.

Passiamo adesso all’ordine del giorno n. 2, a firma dei consiglieri Stragliati e Occhi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

(L’Ordine del giorno 7598/2 oggetto 7788 è respinto per alzata di mano)

 

È respinto.

 

Siamo all’ordine del giorno n. 3, a firma Bargi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

(L’Ordine del giorno 7598/3 oggetto 7789 è approvato per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

È approvato.

 

Siamo all’ordine del giorno n. 4, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele e Stragliati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

(L’Ordine del giorno 7598/4 oggetto 7790 è approvato per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

È approvato.

 

Siamo all’emendamento che insiste sull’ordine del giorno n. 5. L’emendamento è a firma dei consiglieri Liverani e Costi ed è sostitutivo dell’ordine del giorno n. 5.

Mettiamo in votazione l’emendamento.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Decade, quindi, l’ordine del giorno n. 5.

Siamo all’emendamento che insiste sull’ordine del giorno n. 6, emendamento a firma dei consiglieri Costi e Pompignoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

(L’Ordine del giorno 7598/6 oggetto 7792 è approvato per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

È approvato.

 

Mettiamo adesso in votazione l’ultimo ordine del giorno, l’ordine del giorno n. 7, a firma Pelloni e Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

(L’Ordine del giorno 7598/7 oggetto 7793 è respinto per alzata di mano)

 

È respinto.

 

Abbiamo concluso emendamenti e ordini del giorno.

Passiamo alla votazione del provvedimento, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale 2024.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

(La delibera oggetto 7598 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

È approvato.

Sessione di Bilancio

 

OGGETTO 7754

Comunicazione della Giunta sull’attuazione del Programma di Governo e Relazione della Giunta all’Assemblea legislativa sull’attività della Giunta regionale nel 2022.

 

OGGETTO 7654

Progetto di legge di iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024”. (78)

 

OGGETTO 7655

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024)”. (79)

 

OGGETTO 7656

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026”. (80)

(Relazione della Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla sessione di bilancio.

Siamo all’oggetto 7754, la comunicazione della Giunta sull’attuazione del programma di Governo e la relazione della Giunta all’Assemblea legislativa sull’attività della Giunta regionale nel 2022.

Poi abbiamo l’oggetto 7654, progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante le disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024.

Ricordo che il testo è stato licenziato in Commissione Bilancio nella seduta del 13 dicembre ed è un progetto di legge composto da 21 articoli.

Poi abbiamo l’oggetto 7655, progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante le disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026, un testo che è stato licenziato dalla Commissione Bilancio sempre nella seduta del 13 dicembre e che è composto da 31 articoli.

Poi l’oggetto, l’ultimo, 7656, che è il progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante il bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026, un testo licenziato anch’esso dalla Commissione Bilancio nella seduta del 13 dicembre. È un progetto di legge composto da nove articoli.

Abbiamo il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

Ricordo che il relatore della Commissione, il consigliere Luca Sabattini, ha preannunciato di svolgere relazione orale; altrettanto il relatore di minoranza, consigliere Stefano Bargi, che ha preannunciato di svolgere relazione orale.

A questo punto passo la parola per la sua relazione al relatore della Commissione, consigliere Sabattini. Prego, consigliere.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

Sono tornato giusto in tempo per fare la relazione di bilancio con grande vostra gioia.

Ci apprestiamo a discutere e approvare in Assemblea il pacchetto di bilancio 2024-2026 dopo il proficuo confronto avvenuto nelle diverse Commissioni, che ci ha dato modo di mettere a fuoco le scelte politiche che sottendono a questa manovra e che oggi sono poste alla valutazione più complessiva dell’Assemblea.

L’Italia ha vissuto anni complicati, caratterizzati da quelli che potremmo definire dei veri e propri shock che hanno imposto, anche a livello regionale, continue revisioni e aggiornamenti delle linee programmatiche.

Dopo la profonda fase di recessione, tra il 2008 e 2012, che per noi è culminata con il terremoto che ha colpito una parte considerevole del territorio emiliano, si sono susseguite una serie di situazioni sfidanti per l’istituzione qual è la nostra, come: l’emergenza sanitaria e sociale causata dalla pandemia del Covid; la guerra Russo-Ucraina; le conseguenze della crisi energetica; l’aumento dell’inflazione; e la destabilizzazione della […] guerra israelo-palestinese. Cui si aggiungono i numerosi eventi estremi causati dal cambiamento climatico. Effetti che, come vediamo purtroppo con sempre più frequenza, anche per la nostra Regione hanno visto la loro punta negativa lo scorso maggio.

Situazione non semplice cui si aggiunge la debolezza strutturale del nostro Paese in un quadro internazionale ed europeo complicato, in forte calo economico, l’Italia presenta parametri di crescita al ribasso rispetto alle previsioni, un debito pubblico alle stelle e in crescita. È di ottobre il record, come certificato dall’Istat.

Un quadro di finanza pubblica in peggioramento, sia per l’anno in corso, che per le previsioni future. Scarse e insufficienti le spese di investimento sia sul capitale intellettuale, sia in tecnologia e servizi come l’istruzione, sanità, infrastrutture e territorio.

Oggi fatichiamo, come sistema Paese, a tenere il passo con la crescita dei bisogni e dei problemi. Anche in considerazione dell’invecchiamento complessivo della popolazione assistiamo al conclamato aumento delle disuguaglianze e l’ampliamento della forbice tra ricchi e poveri.

Contrastare le disuguaglianze diventa così un principio etico, prima ancora che politico. Che le disuguaglianze siano in crescita a livello globale lo dice l’annuale rapporto Oxfam che ci segnala come l’incremento delle disuguaglianze abbia toccato livelli di crescita inediti, mentre per la prima volta a livello mondiale negli ultimi 25 anni sono aumentati anche la povertà e la fame.

Anche in Italia cresce la disuguaglianza sociale. Lo attesta anche la Caritas. Nel nostro Paese, nelle mani del 5 per cento più ricco si trova una ricchezza superiore a quella dell’80 per cento più povero.

Seppur attenuata fortemente dai trasferimenti pubblici emergenziali che abbiamo visto negli anni scorsi, cresce la disuguaglianza dei redditi netti, per cui l’Italia si colloca tra gli ultimi Paesi nell’Unione europea.

La povertà assoluta interessa il 7,5 per cento delle famiglie e il 9,6 degli individui, un fenomeno allarmante che ha visto raddoppiata in 16 anni la quota di famiglie con un livello di spesa insufficiente a garantirsi uno standard di vita minimamente accettabile e che oggi vede quelle più povere maggiormente esposte all’aumento dei prezzi, in primis dei beni alimentari ed energetici.

Un quadro da cui non è esente nemmeno la nostra Regione, anche se collocata in una situazione nettamente migliore rispetto alla stragrande maggioranza delle Regioni italiane.

Proprio il tema del contrasto alle disuguaglianze territoriali, sociali, economiche e di genere costituisce uno dei principali cardini di questa manovra di bilancio regionale, che cerca di agire su più fronti, da un lato sviluppare gli elementi di welfare, che possiamo anche definire solidaristici e perequativi, per sostenere le fasce più fragili e per consentire a tutti, a prescindere dal censo, di accedere al meglio dei servizi essenziali per la crescita personale, scuola, sanità, trasporti in primis, dall’altro l’utilizzo più efficace possibile dei Fondi della programmazione 2021-2027, del Fondo di sviluppo e coesione e dei Fondi PNRR, per poter investire sia nel pubblico che nel privato e far sì che questi investimenti siano motore di crescita e di sviluppo e volano di attrattività.

Due linee di intervento non certo antitetiche, ma complementari a sostegno di famiglie, imprese e territori, di una manovra da 13,7 miliardi, di cui 9,6 destinati alla sanità e 1,8 agli investimenti, mantenendo invariata la pressione fiscale per il nono anno consecutivo, nonostante (ne abbiamo discusso più volte in Commissione) l’inspiegabile taglio di 45 milioni di euro operato dal Governo.

Scelta, quella di mantenere invariata la pressione fiscale, non banale, né scontata, che ci possiamo permettere non certo senza difficoltà, anche grazie ad una gestione oculata di un bilancio regionale che ha visto diminuire progressivamente negli anni il proprio debito.

Nel contrasto alle disuguaglianze, che questa Regione ha preso come bussola del proprio operato, cito solo alcuni punti sul fronte degli incentivi e degli strumenti di welfare: l’impegno di 40 milioni di euro per il trasporto pubblico a sostegno degli abbonamenti per gli studenti e per garantire la gratuità dei bus urbani per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale; la misura d’abbattimento per le rette dei nidi su tutto il territorio regionale, e in particolare la gratuità dei nidi nei territori montani, per una spesa complessiva di circa 40 milioni di euro; la copertura al 100 per cento delle borse di studio tra bilancio regionale e Fondo sociale europeo, a cui si aggiungono i 15,3 milioni di euro per il diritto allo studio scolastico.

La stessa scelta di potenziare il Fondo regionale per la non autosufficienza, rendendo stabile l’aumento del fondo già realizzata nel 2023 per un investimento di oltre mezzo miliardo di euro rientra in questa visione, così come il sostegno alle aziende pubbliche dei servizi alla persona, la conferma degli stanziamenti sul welfare, il finanziamento del recupero degli alloggi di edilizia popolare pubblica per 10 milioni di euro e il sostegno al Fondo affitti con risorse certamente insufficienti rispetto alle esigenze, ma che provano comunque a compensare in parte l’azzeramento relativo al capitolo di bilancio da parte del Governo.

Risorse anche per contrastare le disuguaglianze di genere e tutto ciò che è strettamente connesso al drammatico fenomeno della violenza di genere, la cui diffusione, purtroppo, è innegabile e sotto gli occhi di tutti.

Su questo abbiamo voluto dare un segnale forte anche come Gruppo del Partito Democratico, attraverso l’approvazione in Commissione di due emendamenti specifici, per cui ringrazio tutti i colleghi di maggioranza, e ovviamente, in particolare, la collega Mori. Su questo, devo dire, un plauso anche alla maggioranza di Governo che ieri ha approvato un emendamento dell’opposizione per destinare 40 milioni di euro alla lotta contro la violenza di genere.

Sbaglia chi ritiene che gli interventi appena citati e i tanti che tentano di limitare l’ampliamento della forbice tra ricchi e poveri siano interventi di carattere puramente assistenzialistico. A meno che non si pensi infatti che essere in difficoltà economiche, o indigenti, sia una colpa, o che, per dirla con le parole di un attuale ministro della Repubblica, “i poveri mangiano meglio dei ricchi”, misure che mettano in condizioni tutti di vivere dignitosamente sono indispensabili per dare la spinta a qualsiasi percorso di emancipazione e affrancamento dalla povertà, così come il senso del vivere di una comunità.

La spesa pubblica ha senso, infatti, nella misura in cui è in grado di ridistribuire la ricchezza e diminuire le differenze. Questa è la ragione per cui i padri costituenti pensarono di inserire in Costituzione il principio di progressività. Non si contrastano le disuguaglianze sociali e territoriali se non si agisce su più fronti, politiche che investono sulla crescita economica, politiche di carattere sociale e politiche di equità fiscale.

Questa è la cifra di questa manovra regionale ma, purtroppo, non mi sembra che sia la stessa ottica con cui si muove il Governo nazionale.

Se la sanità privata si arricchisce con l’allungamento delle liste d’attesa di quella pubblica, se il sistema fiscale perde progressività, se il debito pubblico diventa sempre più insostenibile, se la crescita occupazionale ha come contraltare la crescita di lavoro povero, sottopagato e precario in cui le categorie più fragili, giovani e donne in primis sono lasciate ai margini, se la scuola perde il suo ruolo di generatore di competenze, di ascensore sociale, vuol dire che bisogna cambiare strada.

Servono ricette nuove che non si vedono nella legge di bilancio nazionale e che rischia piuttosto di ampliare quelle disuguaglianze che qui in Emilia-Romagna cerchiamo di combattere, anche se con le armi un po’ più spuntate, in un bilancio che comunque fatica a garantire tutte le risorse necessarie per mantenere alta la qualità di tutti i servizi.

Non è penalizzando le autonomie locali e facendo ricadere sugli Enti locali una stagione di tagli lineari, che si risollevano le sorti di un Paese. Non è finalizzando i due terzi di un deficit di manovra di bilancio che per quel deficit ricadrà sulle giovani generazioni. Non è sottofinanziando la sanità pubblica universalistica, o considerando il personale sanitario come mero costo e non come investimento, che aiuti a ricomporre i divari territoriali e sociali. Non è facendo uscire l’evasione fiscale dall’agenda di Governo, che introduci elementi di legalità e di equità. Non è certo inserendo, in provvedimenti sparsi, contributi per la sanità delle Regioni politicamente amiche, che introduci elementi di prospettiva. Come non è riducendo di un anno il percorso di studi nelle scuole tecniche, che aiuti a far ripartire l’ascensore sociale, sempre che tu lo voglia davvero far ripartire.

Permettetemi una piccola stoccata. Non è che prendendo a modello l’uomo più ricco del mondo, parte di quell’uno per cento dei ricchissimi che citavo all’inizio del mio intervento, presentandolo come emblema del successo, perché foriero di profonde contraddizioni, che si inverte la rotta di questo Paese.

Questo non è il modello dell’Emilia-Romagna, così come abbiamo definito nelle linee di mandato di inizio legislatura e nel Patto per il lavoro e per il clima e così come cerchiamo di esprimere anche attraverso questa manovra di bilancio, mantenendo fermi i capisaldi che ci hanno accompagnato in questi anni.

I provvedimenti quindi di contrasto alle disuguaglianze che citavo in precedenza ma anche investimenti, gli investimenti a supporto della sanità, del welfare, della transizione energetica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport, investimenti pubblici che vanno dalla elettrificazione alla messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali, alle infrastrutture culturali, dagli investimenti in sanità a quelli sui ponti e alle infrastrutture della viabilità, fino ai progetti speciali, come il Tecnopolo di Bologna.

Anche investimenti privati per sostenere il credito delle imprese, un rafforzamento delle filiere e i processi di internalizzazione grazie alla legge regionale sull’attrattività, o per rilanciare il commercio e rigenerare i luoghi e le comunità attraverso la nuova legge sull’economia urbana, oppure per sostenere i talenti che vogliono arrivare e restare in Emilia-Romagna, come si è cercato di promuovere attraverso anche in questo caso una nuova legge regionale.

Se oggi i dati Istat dei primi nove mesi del 2023 confermano il primato dell’Emilia-Romagna per esportazione all’estero e certificano il ritorno al livello pre-Covid del tasso di disoccupazione, è in virtù anche dell’impegno profuso per stimolare investimenti, che ha caratterizzato le politiche regionali di questi anni e che viene ripreso e potenziato in questo bilancio triennale, che si è dato come obiettivo per questo scopo l’utilizzo ottimale dei fondi europei e di conseguenza messo a disposizione il necessario cofinanziamento regionale.

Un impegno notevole, che vale nel triennio per i tre fondi circa 350 milioni di euro, necessari per il pieno utilizzo delle risorse europee e per creare quell’effetto moltiplicatore, che sarebbe oggi ulteriormente rafforzato se con lo stesso grado di programmazione si fosse potuto ragionare sui fondi del PNRR e purtroppo sul grande assente di questo bilancio ‒ speriamo per il momento ‒ ovvero la provvista fondamentale data dai Fondi di sviluppo e coesione. Investimenti che hanno come elemento comune, per quanto riguarda la nostra Regione, lo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

Che questa sia la strada giusta da perseguire lo certifica anche il “Rapporto territori 2023” dell’Asvis, secondo cui la Regione Emilia-Romagna registra un livello superiore a quello nazionale in 10 dei 14 obiettivi presi in considerazione dal Rapporto sulla base dell’Agenda 2030 dell’ONU. Obiettivi che sono stati poi declinati nel Patto per il lavoro e per il clima: salute, istruzione, lavoro, crescita economica, infrastrutture, innovazione, energia, consumi e produzione responsabile, dati in crescita anche grazie al lavoro di squadra portato avanti in maniera sistemica in questi anni, con parti sociali, istituzioni, mondo della scuola, del lavoro e del volontariato.

Dati che, pur rendendoci contenti non ci permettono di sederci sugli allori non solo perché anche nella nostra Regione, come nel resto d’Italia, la povertà è in crescita, ma anche per la più generale consapevolezza che da soli si va poco lontano, e senza una condivisione a livello generale di sistema Paese degli obiettivi e delle battaglie che proviamo a esprimere attraverso i documenti programmatori in questa Regione e le scelte di bilancio conseguenti, la strada è comunque fortemente in salita.

Siamo di fronte ad una grande transizione demografica che cambierà la composizione della società nei prossimi anni: nascono meno bambini, si muore di meno e si vive più a lungo. Contemporaneamente, siamo chiamati a compiere una transizione ecologica radicale. Abbiamo pensato che lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e animali e il surriscaldamento globale fossero un prezzo da pagare. Non abbiamo saputo quantificare quanto è vero, questo prezzo per una crescita a ritmi sostenibili.

Oggi sappiamo, anche sulla nostra pelle, che questo prezzo può essere molto, troppo alto, per cui la transizione ecologica energetica è una priorità che questa amministrazione si è data già da tempo. Serve però che questa consapevolezza sia diffusa a livello nazionale e sia soprattutto patrimonio del Governo. Non sono più rinviabili interventi nazionali per la messa in sicurezza dei territori, non è più rinviabile un piano nazionale di adattamento dei cambiamenti climatici. Non è pensabile che un evento di straordinaria portata, sia per intensità che per vastità del territorio colpito, e senza precedenti nel passato, come l’alluvione dello scorso maggio, ci si trovi a rispondere con i medesimi mezzi usati fino a qui.

Credo che siamo tutti coscienti del fatto che l’alluvione della Romagna condizionerà necessariamente non solo il bilancio di cui stiamo discutendo, ma anche i bilanci degli anni a venire.

La sfida della sostenibilità, che è certamente una sfida ambientale, ma anche sociale ed economica, ci fa comprendere che l’essere sostenibile, che oggi non è un vezzo di ambientalisti visionari, è un’esigenza da cui dipende la sopravvivenza e il futuro stesso del nostro sistema economico e di vita.

Una qualche forma di consapevolezza, sebbene la strada sia ancora lunga, è emersa anche nella COP 28 da poco terminata.

Alla stessa stregua, la medesima consapevolezza di sostenibilità serve per difendere la sanità pubblica per la quale è prevista nella manovra nazionale una crescita della spesa dello 0,9 per cento, a fronte di un PIL nominale crescerà del 4,1 per cento.

Un aumento ampiamente insufficiente non accompagnato, tra l’altro, da un Piano straordinario di assunzione, a cui si conferma il tetto di spesa per il personale, mentre l’unico tetto di spesa che viene superato è quello fissato per le strutture private convenzionate.

Stessa cosa dicasi per la parte fiscale della manovra nazionale in cui, per ridurre la progressività nel 2024, scelta personalmente che ritengo assolutamente discutibile, si trovano coperture in deficit a tempo determinato che dovranno essere poi nuovamente individuate se si vorranno confermare le stesse scelte nel 2025, mentre non si mette in campo alcuna misura fiscale a sostegno del salario contrattuale.

Mi fermo qui, anche se l’elenco delle misure nazionali, per cui riversano difficoltà anche sulle Regioni e gli Enti locali, potrebbero continuare.

Mi permetto in questa fase un sentito ringraziamento ovviamente all’assessore Calvano, a tutto lo staff dell’Assessorato, alla dottoressa Bianchi, per la consueta collaborazione. Al collega Bargi con il quale ormai ci confrontiamo sui temi di bilancio da tempo e, purtroppo, per una mia colpevole assenza lo abbiamo fatto un po’ meno in questa sessione di bilancio. Ringrazio ovviamente lo staff della Commissione e tutti i colleghi di maggioranza per la fiducia dimostrata.

Permettetemi anche un ringraziamento, oltre che alla mia collaboratrice, la dottoressa Grenzi, anche alla collega Palma Costi a cui è toccato sorbirsi anche un carico di lavoro aggiuntivo vista la mia assenza non voluta.

Concludo davvero con una breve riflessione. Nelle considerazioni generali del Rapporto del Censis del 2023 sulla situazione sociale del Paese l’Italia viene definita come un Paese dalle mille scie divergenti, ma nessuno sciame, in cui al modello di sviluppo che prevedeva la copertura dei bisogni essenziali, il riconoscimento dell’identità e dei diritti collettivi si sta sostituendo un modello che prevede l’autonoma possibilità di interpretare lavoro, investimenti, coesione sociale senza vincoli collettivi.

“Rimane sullo sfondo il dubbio - cito dal Rapporto - che se ciascuno conquisterà la libertà di essere qualsiasi cosa, senza regole, senza vincoli, senza sciame, non sapremo fare insieme le cose che da soli non siamo in grado di fare, e non sapremo essere tutti insieme ciò che da soli non siamo in grado di essere”.

 Rimane la necessità, a mio avviso, di coniugare a tutti i livelli di Governo qualità e sostenibilità dello sviluppo, giustizia sociale, libertà individuali, equità e partecipazione collettiva. La democrazia gode di buona salute, se animata da questa ambizione di difesa e promozione dei diritti collettivi, in caso contrario finisce per ripiegare su interessi privatistici personali e di partito, e qui è il segno che la democrazia sta degenerando.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie.

Adesso la parola spetterebbe al relatore di minoranza, però sono cinque minuti; quindi, non credo che il consigliere Bargi possa comprimersi in cinque minuti. Per cui, sospendiamo la sessione e riprendiamo i lavori nel pomeriggio.

 

La seduta ha termine alle ore 12,59

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI; Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI; Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI; Pasquale GERACE, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI; Matteo MONTEVECCHI; Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Alessio MAMMI

 

Votazioni elettroniche

OGGETTO 7598

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024". (148)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Montevecchi, Facci

Presenti: 39

Favorevoli: 8

Contrari: 30

Presente non votante: 1

Assenti: 11

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; FACCI Michele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; COSTA Andrea; COSTI Palma; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; MONTALTI Lia

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; CALIANDRO Stefano; DELMONTE Gabriele; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; RONTINI Manuela; STRAGLIATI Valentina

 

Emendamento 11 a firma del consigliere Montevecchi

Presenti: 45

Favorevoli: 13

Contrari: 28

Presenti non votanti: 4

Assenti: 5

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presenti non votanti:

DELMONTE Gabriele; MARCHETTI Daniele; PETITTI Emma; POMPIGNOLI Massimiliano

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo

 

Emendamenti

OGGETTO 7598

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024". (148)

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Montevecchi, Facci

«A pagina 39, nel paragrafo "1.1.3.1 Revisione del bilancio pluriennale dell'UE e attuazione dei Programmi 2021-2027", le parole "La Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha tenuto il discorso annuale sullo Stato dell'Unione (SOTEU) lo scorso 13 settembre, l'ultimo SOTEU prima delle prossime elezioni europee di giugno 2024. Nell'intervento, la Presidente ha ricordato la realizzazione di oltre il 90% degli obiettivi previsti all'inizio del suo mandato - dal Green Deal alla regolamentazione dell'economia digitale; dal programma SURE per salvaguardare i posti di lavoro a Next Generation EU - e confermato le priorità dell'UE: i) la transizione gemella — ovvero green e digitale, ii) il rafforzamento della competitività europea, le migrazioni e le relazioni esterne, iii) soprattutto, la risposta unita all'Ucraina e quindi la futura integrazione della stessa, assieme a Moldova e Balcani occidentali, verso una Unione 30+.

L'impegno green e l'attenzione verso l'industria europea nella transizione energetica sono al cuore dell'agenda politica UE. La Commissione intende perseguire la strategia industriale iniziata con il Critical Raw Materials Act, volta alla promozione dell'industria clean-tech europea. La Presidente ha, pertanto, annunciato una serie di dialoghi sulla transizione con i rappresentanti dell'industria Net-Zero Industry Act. Un altro percorso di confronto a livello europeo sarà lanciato per il settore agricolo con Io scopo di definire le prospettive per l'agricoltura del futuro post 2027.

Con l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, l'Unione Europea si è trovata di fronte ad un contesto inedito, in costante evoluzione, con implicazioni drammatiche da un punto di vista geopolitico, umanitario, economico, sociale oltre che energetico. La risposta da parte UE è stata finora coesa. La Commissione europea ha approvato, al settembre 2023, undici pacchetti di sanzioni contro la Russia ed ha promesso all'Ucraina ulteriori stanziamenti pari a 50 miliardi di euro aggiuntivi nell'arco di 4 anni al fine di sostenere il paese e la sua ricostruzione." sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 2 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 180, al punto 1. "Istituzione dei Centri di Emergenza Urgenza (CAU) territoriali quale individuazione di una nuova modalità di risposta ai bisogni di assistenza e urgenza a bassa complessità presso strutture distrettuali denominate Centri di Assistenza Urgenza (CAU) in capo all'assistenza territoriale, in collegamento con il potenziamento delle Case della Comunità in tutti gli ambiti territoriali della regione" viene aggiunto quanto segue:

“Considerando che i CAU si integreranno nella rete dei servizi territoriali, si ritiene opportuno evidenziare come l'istituzione dei CAU non debba prevedere la soppressione o la conversione degli attuali pronto soccorso, ma agevolare questi ultimi nella gestione delle e urgenze differibili di bassa complessità. Altresì, è necessario che essi siano previsti prevalentemente in prossimità delle strutture di Pronto Soccorso già operative. Inoltre, gli stessi Centri Assistenza Urgenza non dovranno rappresentare un depotenziamento o sovrapposizione con la Continuità Assistenziale.”»

(Respinto)

 

Emendamento 3 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 183, al termine del periodo che termina con le parole "al fine di scongiurare episodi di aggressione purtroppo sempre più all'ordine del giorno" è inserito il seguente periodo: AI fine di supportare al meglio tutte le tecnologie disponibili per i pazienti diabetici, verranno aggiornate le "Linee di indirizzo regionali per un uso appropriato dei dispositivi medici per I 'autocontrollo e I 'autogestione nel Diabete Mellito”»

(Approvato)

 

Emendamento 4 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 185, nella tabella dei risultati attesi, dopo il punto 10. è integrato il punto 10 bis, recante "aggiornamento delle "Linee di indirizzo regionali per un uso appropriato dei dispositivi medici per l'autocontrollo e l'autogestione nel Diabete Mellito" con target per l'annualità 2024.»

(Approvato)

 

Emendamento 5 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 191, nel paragrafo titolato "Attuazione del Piano regionale della Prevenzione 2022-2025", dopo le parole "Agenzie e istituti regionali che Io compongono." sono integrate le parole "Al fine di dare piena attuazione all'art. 7 della L.R. 19/2018 verranno definiti i passaggi attuativi per la costruzione di una piattaforma di adesione alla Cabina di Regia Regionale di coordinamento e monitoraggio del Piano Regionale della Prevenzione per i soggetti del Terzo Settore.”»

(Respinto)

 

Emendamento 6 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 194, al termine del paragrafo titolato "Rafforzare la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro", dopo le parole "di decessi correlati al lavoro della Commissione Europea" è inserita la seguente sezione:

"Studio e programmazione screening cardiovascolare per l'identificazione precoce dei soggetti in condizioni di rischio aumentato per MCNT

AI fine di potenziare gli screening cardiologici della popolazione a rischio aumentato per MCNT residente sul territorio regionale, e di diagnosticare precocemente patologie come la fibrillazione atriale, le malattie valvolari cardiache (stenosi aortica, insufficienza mitralica e tricuspidale) e lo scompenso cardiaco, si rende necessario lo studio e la realizzazione di un progetto sperimentale di screening della popolazione, rivolto in via prioritaria ai centri abitati sotto i 15.000 abitanti. Lo screening sarà finalizzato alla prevenzione attiva nella popolazione in età compresa dai 40 ai 69 anni, tramite chiamata attiva o per visita occasionale dal MMG. "»

(Respinto)

 

Emendamento 7 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 196, nella sezione dedicata agli "Strumenti attuativi", dopo le parole "regionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro dell'Emilia-Romagna" viene aggiunto quanto segue:

"Studio e programmazione screening cardiovascolare per l'identificazione precoce dei soggetti in condizioni di rischio aumentato per MCNT

- Definizione di un piano di azioni per definire i programmi e le modalità di screening

- Collaborazione tra le Aziende Sanitarie e i MMG per effettuare gli screening."»

(Respinto)

 

Emendamento 8 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 196, nella sezione "Altri soggetti che concorrono all'azione" dopo le parole

"Interregionale del Lavoro, INAIL, INPS, ANCI, UPI, VV.FF, Ufficio Scolastico Regionale " sono integrate le parole ", MMG. "»

(Respinto)

 

Emendamento 9 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 197, nella tabella dei risultati attesi, dopo il punto 14 è integrato il punto 14 bis recante: "14 bis. Studio e programmazione screening cardiovascolare per I 'identificazione precoce dei soggetti in condizioni di rischio aumentato per MCNT" con target per I 'annualità 2024.»

(Respinto)

 

Emendamento 10 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 197, nella "tabella dei risultati attesi", dopo il punto 14. è integrato il punto 14 ter: "14 ter. definizione dei passaggi attuativi per la costruzione di una piattaforma di adesione alla Cabina di Regia Regionale di coordinamento e monitoraggio del Piano Regionale della Prevenzione per i soggetti del Terzo Settore" con target per l'annualità 2024.»

(Respinto)

 

Emendamento 11 a firma del consigliere Montevecchi

«A pagina 217, nel paragrafo "4. CONTRASTO ALLA VIOLENZA Dl GENERE E PARI OPPORTUNITA”

Il capoverso recante "Attuazione della LR 15/2019 "Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere": proseguimento attività Tavolo tecnico con funzioni di osservatorio regionale sulle discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere (art. 7 LR 15/2019) e presentazione dei dati di lettura del fenomeno, raccolti anche grazie alla ricerca realizzata dall'Università di Padova sul fenomeno nel corso del 2022." è soppresso.

(Respinto)

 

Emendamento 12 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 226, dopo le parole "cerchi di incentivare il riutilizzo dei patrimoni immobiliari esistenti, finalizzandoli a politiche di housing sociale a costo calmierato" sono integrate le seguenti parole: "Resterà invariata la possibilità per i Comuni, nei propri regolamenti, di incentivare nuclei con anzianità di residenza o lavorativa maggiori attraverso l'attribuzione di specifici punteggi, come da articolo 25, comma 3, lettera b), della L.R. n. 24/2001 e s.m.i.”»

(Respinto)

 

OGGETTO 7787

Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 7598 - Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024". A firma del Consigliere: Occhi

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Occhi, Daffadà, Bulbi, Mastacchi

«Il testo dell'ODG è sostituito dal seguente

Premesso che

il contrasto al dissesto idrogeologico richiede una notevole quantità di risorse per mettere in campo azioni strutturali e non strutturali, che sono allocati almeno in parte tramite le azioni attivabili nel Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 attualmente le risorse disponibili hanno provenienza statale, regionale e dall'UE.

Tra i fondi europei, quelli per lo sviluppo rurale rientrano nell'ambito della multifunzionalità, questi fondi prevedono, tra le finalità, il miglioramento delle condizioni territoriali.

la regione può promuovere il ruolo delle imprese agricole per la difesa del suolo, del territorio e dell'ambiente, attraverso la diversificazione dei redditi aziendali e il miglioramento della qualità di vita, anche attraverso azioni di piccola manutenzione a favore della collettività.

Considerato che

nelle aree rurali sono presenti imprese agricole, imprese per la lavorazione fondiaria conto terzi, imprese agroforestali; queste aziende dispongono di mezzi e competenze per gestire la manutenzione quotidiana di piccole porzioni di territorio nell'ambito

dei servizi ecosistemici, che possono portare benefici collettivi attraverso piccole opere di ripristino e cura del territorio rurale.

la presenza di tali aziende nelle aree rurali ha un preminente ruolo nell'occupazione e previene pertanto lo spopolamento.

si ritiene pertanto utile garantire a queste imprese una fonte alternativa di reddito

mediante accordi con le amministrazioni locali per la manutenzione del territorio, nell'ambito di azioni che possono rientrare nella cosiddetta multifunzionalità; in particolare alcune operazioni indicative potrebbero essere:

manutenzione delle superfici non più coltivate

manutenzione e pulizia di fossi e strade interpoderali

manutenzione e pulizia delle aree boscate

Osservato che

accordi simili sono già in essere per quanto riguarda la pulizia stradale durante e in seguito a precipitazioni nevose.

questo tipo di accordi potrebbero essere concordati o gestiti tramite le associazioni di categoria.

le fonti di finanziamento di questi progetti e accordi potrebbero derivare da finanziamenti regionali nell'ambito della multifunzionalità e di azioni riconducibili come servizi alla comunità.

Tenuto conto che

uno degli obiettivi che si è posta la maggioranza di governo regionale è rivolto alla salvaguardia del territorio montano e nell'ottica di evitare lo spopolamento della montagna è più che necessario mettere in atto delle politiche che possano aumentare le risorse e i servizi necessari per lo sviluppo di quei territori.

Impegna la Giunta Regionale

a valutare l'opportunità di implementare e sviluppare progetti per l'impiego degli operatori del mondo agricolo nelle piccole manutenzioni del territorio, nell'ambito dei cosiddetti servizi ecosistemici a vantaggio della collettività, soprattutto nelle zone rurali.».

(Approvato)

 

OGGETTO 7791

Ordine del giorno n. 5 collegato all'oggetto 7598 - Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024". A firma del Consigliere: Liverani

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Liverani, Costi

«Il testo dell'ODG è sostituito dal seguente:

Premesso che

Il turismo svolge un ruolo cruciale nel contesto del nostro territorio regionale. Le sue affascinanti attrazioni culturali, culinarie e paesaggistiche attraggono visitatori e turisti provenienti da ogni angolo del mondo, apportando un notevole contributo all'economia locale.

La presenza di città d'arte, di parchi come la Valle del Po e la rinomata riviera Romagnola, offrono un'ampia gamma di esperienze turistiche in grado di soddisfare i gusti di tutti.

Dato atto che

Negli ultimi anni si sono sviluppate nuove forme di turismo, spesso itinerante, come il cicloturismo o l'utilizzo di camper, caravan e tende. Per accogliere e soddisfare questa crescente presenza, diventa essenziale la creazione di luoghi dedicati ai camper e alle tende, come campeggi o innovative soluzioni di ricettività open air quali a titolo esemplificativo il glamping.

Il campeggio implica il trascorrere del tempo all'aperto, di solito in tenda o in un camper. Recentemente, per rispondere alle esigenze di una clientela più sofisticata, sull'onda di esperienze condotte in particolare in contesti esteri, sono emersi i glamping, ovvero una forma di campeggio che offre comfort e servizi simili a quelli di un hotel.

Entrambe le tipologie di alloggio contribuiscono a diversificare l'offerta turistica e ad attrarre una gamma più ampia di visitatori.

Allo stato attuale la normativa regionale di settore (LR 16/2004 e smi e relative direttive di attuazione) prevede e disciplina come tipologie di strutture ricettive all'aria aperta: i campeggi, i villaggi turistici ed i marina resort.

L'Assessore al Turismo, al fine di innovare, rafforzare e differenziare ulteriormente l'offerta turistica del territorio, ha rappresentato in varie occasioni l'intendimento di aggiornare la normativa regionale che individua e disciplina le tipologie di strutture ricettive all'aria aperta autorizzabili nella nostra Regione, anche introducendo, come nuove tipologie o specificazioni tipologiche aggiuntive rispetto a quelle attualmente previste e disciplinate, forme di ricettività innovative già operative in altri contesti (quali ad esempio i glamping);

Il Ministero del Turismo ha altresì awiato un percorso con il Coordinamento Turismo delle Regioni per uniformare le tipologie ricettive previste dalle Regioni nelle rispettive normative regionali, fermo restando che le Regioni mantengono in materia competenza legislativa residuale (esclusiva);

Considerato che

La gestione di strutture ricettive all'aria aperta, tantopiù se verranno introdotte tipologie ricettive innovative, richiede una conoscenza approfondita delle esigenze degli ospiti, la capacità di risolvere i problemi in modo efficiente e la padronanza delle normative locali e ambientali. Inoltre, la formazione sulla gestione delle prenotazioni, il marketing e l'utilizzo di tecnologie moderne sono aspetti importanti.

Infatti, la qualità del servizio offerto dagli operatori può influire significativamente sulla reputazione della struttura e del territorio, elementi cruciali per il successo a lungo termine del settore.

È fondamentale quindi una formazione adeguata degli operatori del settore dell'ospitalità open air.

Impegna la Giunta regionale

A promuovere iniziative volte a favorire la recettività open air, intendendosi per tali gli operatori delle varie tipologie di strutture ricettive all'aria aperta che la normativa regionale prevede e disciplina: attualmente campeggi, villaggi turistici e, in esito ad eventuale una modifica normativa, altre forme innovative di ricettività all'aria aperta che la normativa regionale potrà introdurre.».

(Approvato)

 

OGGETTO 7792

Ordine del giorno n. 6 collegato all'oggetto 7598 - Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024". A firma del Consigliere: Pompignoli

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Costi, Pompignoli, Bulbi

«Il testo dell'impegno dell'ODG è sostituito dal seguente:

A promuovere ogni forma di supporto alla comunità coinvolte, di concerto col Governo, in analogia con quanto fatto per la ricostruzione dopo il sisma del 2012 che colpì l'Emilia;

a coinvolgere in modo permanente i Sindaci dei territori colpiti.».

(Approvato)

 

 

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7744 -  Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da intraprendere per risolvere le attuali difficoltà del trasporto pubblico modenese, a causa delle carenze in organico di autisti di autobus. A firma del Consigliere: Bargi

 

7745 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche previste per il completamento della briglia selettiva sul fiume Savio, nel comune di Cesena, e il relativo costo complessivo finale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7746 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al percorso di accoglienza medica avanzata per le persone con disabilità grave, cosiddetto DAMA, al fine di favorirne l'accesso prioritario alle prestazioni sanitarie, soprattutto alla luce di un episodio verificatosi presso il Pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7747 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere i provvedimenti adottati al fine di smaltire le liste di attesa per fruire di prestazioni sanitarie, sia per i soggetti ordinari sia per quelli fragili, con particolare riguardo alla situazione dell'AUSL di Ferrara. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7748 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al crollo di una parte dell'argine roccioso del canale Maggiore, nel comune di Lesignano Bagni in località Stadirano (PR), e alla conseguente interruzione dell'attività delle sette centrali idroelettriche ivi presenti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7749 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sui ritardi nel rendere disponibili le dosi dei vaccini anti Covid per le categorie di soggetti fragili individuati dalla campagna vaccinale. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7750 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai motivi che ostacolano l'attivazione di atti convenzionali con l'Associazione Regionale Vigilanza Antincendi boschivi, V.A.B, Emilia-Romagna, iscritta nell'Elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7752 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano i rapporti e gli incarichi di responsabilità rivestiti dall'attuale Amministratore unico di FER Srl presso altre amministrazioni. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Occhi, Marchetti Daniele

 

7753 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al processo di stabilizzazione del personale della ricerca sanitaria degli Irccs pubblici e degli IZS dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Costa, Rontini, Fabbri, Dalfiume

 

7756 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le cause dell'incidente ferroviario che ha visto coinvolti due treni, tra le stazioni ferroviarie di Forlì e Faenza, nella sera del 10 dicembre 2023. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7757 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai disservizi verificatisi sulla linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme, nella giornata del 7 dicembre 2023. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7758 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se dati sensibili siano stati effettivamente sottratti dai sistemi informatici delle aziende del Servizio Sanitario Regionale della Provincia di Modena, nel corso dell'attacco hacker avvenuto alla fine di novembre 2023. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7760 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla possibilità di estendere ai minori moldavi l'accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche, garantendo loro opportunità simili a quelle del 'Progetto Accoglienza Bambini di Chernobyl' e dell'assistenza ai bambini Saharawi. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Caliandro

 

7761 -  Interrogazione a risposta scritta sulla carenza di personale di custodia e vigilanza del Castello di Torrechiara e sulla proposta dell'Assessore regionale di aggregare la gestione della fortezza monumentale a quella del Complesso monumentale della Pilotta di Parma, per aumentarne l'autonomia gestionale. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7762 -  Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di attesa per la visita presso la Commissione medica per patenti dell'Ausl di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7763 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta ritenga opportuno adottare affinché i lavoratori degli ipermercati Bennet di Cento e Comacchio mantengano i loro diritti contrattuali e occupazionali, in conformità con le normative vigenti, in caso di cessione degli ipermercati. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

 

7766 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al trasferimento di un medico di base ad altra condotta e ai conseguenti disagi arrecati ai suoi assistiti in alcuni centri della Valsamoggia, tra cui Crespellano e Bazzano. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7767 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'annunciata chiusura dello sportello bancario del gruppo Mps (Monte dei Paschi di Siena) a Formignana (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

7770 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'incidente mortale accaduto in data 13 dicembre 2023 sulla SP 20, in frazione Gavaseto di San Pietro in Casale (BO), e alle azioni per la messa in sicurezza della suddetta strada provinciale. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

7771 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul problema del sovraffollamento e sulla ridotta erogazione del riscaldamento nel carcere della Dozza, a Bologna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7772 -  Interrogazione d'attualità a risposta immediata in Aula sullo stato del confronto con il MIT e l'ANAS per il rinnovo del contratto di programma relativo alle varianti alla via Emilia fra Reggio Emilia e Parma, indicando le risorse, necessarie e disponibili, e i tempi. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

7773 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la misura annunciata a settembre 2023 che prevedeva asili nido gratis per i residenti nei comuni montani della Regione. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Occhi

 

7774 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda dar seguito alle istanze del Comitato Salviamo la Biblioteca Ragazzi di San Pietro in Casale, anche favorendo iniziative di incontro e ascolto della cittadinanza e di raccordo tra i diversi Enti coinvolti e in un'ottica di garanzia dei livelli occupazionali del personale interessato. A firma della Consigliera: Piccinini

 

RISOLUZIONI

 

7751 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo e il Parlamento per chiedere l'eliminazione della riduzione dell'indennità di malattia del personale marittimo, proposta nell'articolo 32 del Disegno di Legge 'Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024'. (12 12 23) A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Fabbri, Rontini, Rossi, Daffadà, Dalfiume

 

7759 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere e accompagnare la candidatura del "Volontariato dell'Emilia-Romagna" all'ingresso nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO. (13 12 23) A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Amico, Soncini, Mori, Costa, Caliandro, Marchetti Francesca, Mumolo, Gerace, Dalfiume, Daffadà

 

7764 -  Risoluzione sulla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul monitoraggio del suolo e la resilienza (Normativa sul monitoraggio del suolo) – COM (2023)416 del 5 luglio 2023. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona. (Approvata dalla I Commissione assembleare Bilancio, Affari generali ed Istituzionali in data 13 12 23)

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

7269 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale impatto diretto ha sui progetti dell'Emilia-Romagna la scelta del Governo di tagliare il PNRR, mettendo a rischio alcuni progetti strategici per il Paese e per le Regioni. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Daffada', Zappaterra, Sabattini, Dalfiume, Bulbi, Pillati, Montalti, Rontini, Mumolo, Mori, Costa, Gerace, Costi, Fabbri

 

7475 -  Interrogazione a risposta scritta sulle criticità relative alle condizioni manutentive del complesso di strade che costituisce Via delle Valli, nel comune di Sasso Marconi (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7502 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle ricadute economiche che il meccanismo del payback sui dispositivi medici potrebbe produrre sulle aziende del comparto sanità. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7523 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al pericolo costituito dalla presenza di focolai di Peste suina africana (PSA) nelle zone limitrofe al territorio piacentino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7569 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'inclusione lavorativa delle persone con disabilità. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7582 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo la possibile soppressione del servizio di automedica nel comune di Pianoro (BO), segnalata da notizie di stampa. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7606 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare affinché stazioni ferroviarie e terminal bus, molto frequentati da studenti pendolari, soprattutto minori, siano considerati nel novero dei "luoghi sensibili", ai sensi della L. R. 4 luglio 2013, n. 5, ai fini del possibile esercizio di sale da gioco e sale scommesse o della possibile installazione di slot machine. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7611 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla risposta al Question Time 7540 del 24/10/2023, in cui è menzionata un'irregolarità amministrativa nella vicenda legata alle autorizzazioni sulle linee ferroviarie che da Reggio Emilia arrivano a Ciano D'Enza, Guastalla e Sassuolo. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

7620 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un compenso aggiuntivo riconosciuto a un Dirigente di Unità operativa complessa dell'Ausl Romagna.              A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7633 -  Interrogazione a risposta scritta per sollecitare l'Ausl Romagna ad ampliare l'accesso diretto al punto prelievi per le donne in stato di gravidanza. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7640 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al limite di acquisto, a bordo dei bus di TEP S.p.A., di un solo titolo di viaggio per persona con un'unica carta di pagamento elettronico, con particolare riguardo agli effetti su persone bisognose di accompagnatori, come bambini, disabili e anziani. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7645 -  Interrogazione a risposta scritta sulla crisi di EMS Group Spa e sulla decisone di chiudere lo stabilimento di Fontevivo (PR). A firma del Consigliere: Rainieri

 

7666 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7701 -  Interrogazione a risposta scritta al fine di conoscere le intenzioni della Giunta in merito alla realizzazione dell'opera infrastrutturale "Bretella Campogalliano Sassuolo" e la valutazione della stessa sull'OdG recentemente approvato dal Consiglio Comunale di Modena, con cui si chiede invece la revisione del progetto. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

7709 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un attacco hacker ai sistemi informatici dell'AUSL di Modena, con particolare riguardo all'esigenza di recuperare tempestivamente le prestazioni e le terapie cancellate. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7711 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a un attacco hacker ai danni delle Aziende sanitarie di Modena, avvenuto il 29 novembre, con particolare riguardo all'eventuale sottrazione di dati sensibili e sanitari. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7713 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al recente attacco hacker ai sistemi informatici dell'Ausl di Modena, con particolare riguardo alle ricadute sull'utenza e alle misure da adottare per evitare, in futuro, il verificarsi di simili situazioni. A firma del Consigliere: Bargi

 

In data 4 dicembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e politiche sociali”, alle interrogazioni oggetti nn. 7034, 7056, 7139, 7149, 7245:

 

7034 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa all'iscrizione nell'anno 2021 di un'associazione di promozione sociale nel Registro regionale allora vigente. A firma del Consigliere: Facci

 

7056 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere l'esatta situazione del Pronto Soccorso di Vergato, anche a seguito delle recenti dichiarazioni del Sindacato dei Medici SNAMI di Bologna. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 

7139 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se la Giunta ritenga necessario modificare o integrare la Convenzione tra Ausl e strutture fornitrici di dispositivi per persone con disabilità, prevedendo di addebitare direttamente all'Ausl il costo della riparazione degli ausili sostenuto dalle strutture fornitrici. A firma del Consigliere: Evangelisti

 

7149 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito al servizio di trasporto in ambulanza di persone con disabilità in carrozzina. A firma del Consigliere: Evangelisti

 

7245 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla potestà legislativa regionale dopo la modifica dell'articolo 9 della Costituzione italiana che stabilisce che la legge dello Stato disciplina "i modi e le forme di tutela degli animali". A firma della Consigliera: Zamboni

 

In data 06 dicembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 7643, 7644:

 

7643 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere lo stato della progettazione e le tempistiche di realizzazione della difesa a mare a Porto Garibaldi (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

 

7644 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere lo stato di avanzamento del cronoprogramma del Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici ed aree naturali del Parco del Delta del Po (Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

 

In data 12 dicembre 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche economiche”, alle interrogazioni oggetti nn.7632, 7682:

 

7632 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione per sapere quali interventi siano possibili per il ripristino degli impianti di Febbio, danneggiati dagli ultimi eventi meteoclimatici che hanno interessato il crinale emiliano, in tempo utile per l'imminente stagione turistica invernale. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Soncini, Costa, Amico, Mori

 

7682 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di posticipare la data di inizio dei saldi invernali. A firma del Consigliere: Occhi, Pompignoli

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 01/12/2023 al 14/12/2023:

 

DPGR n. 181 del 01/12/2023

Nomina Componenti Assemblea del Comitato regionale di coordinamento del Volontariato di Protezione Civile

 

DPGR n. 186 del 13/12/2023

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e ss.mm.ii.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 113, comma 5 del Regolamento interno, circa la mancata risposta da parte della Giunta nei termini previsti alle interrogazioni oggetto:

 

7464 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se siano stati approvati i Programmi di manutenzione della vegetazione ripariale, previsti dalla DGR n. 1919 del 04/11/2019, in attuazione della legge regionale n. 7/2014. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7470 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle politiche da adottare per contrastare il continuo e progressivo abbandono delle aree appenniniche e per scongiurare fenomeni di infiltrazione mafiosa, salvaguardando la correttezza e la legalità degli investimenti e degli strumenti di sviluppo economico utilizzati a favore di quelle zone. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7488 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni da intraprendere al fine di porre rimedio alla situazione di accumulo di detriti e di vegetazione, segnalata in zona San Nazzaro (Monticelli d'Ongina), nel Piacentino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7507 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni da intraprendere per garantire il ripristino dell'impianto di messa in sicurezza del Fosso della Castellina, corso d'acqua del comune di Alto Reno Terme (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 21 prot. NP/2023/778 del 18 dicembre 2023)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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