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SEDUTA DI MARTEDÌ 16 GENNAIO 2024

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 7895

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle azioni per contrastare le aggressioni al personale sanitario e sul supporto organizzativo, psicologico e legale per lavoratrici e lavoratori del settore sanitario vittime di episodi di minaccia o violenza. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Caliandro, Costi, Rontini, Daffadà

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

BONDAVALLI (BP)

DONINI, assessore

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 7897

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta intenda assicurare un'adeguata assistenza farmaceutica al territorio di Casalfiumanese, in vista dell'imminente chiusura della farmacia di San Martino in Pedriolo. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

MARCHETTI Francesca (PD)

DONINI, assessore

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 7899

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione ritenga opportuno lanciare una campagna informativa fra i medici di medicina generale e i pazienti sull'impiego della cannabis terapeutica nel trattamento del dolore. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

AMICO (ERCEP)

DONINI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 7896

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda agire, nei confronti del Governo, per chiedere il ripristino delle disponibilità del Fondo statale per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Caliandro, Pillati, Costi, Dalfiume, Gerace, Rontini, Daffadà

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PIGONI (IV)

DONINI, assessore

PIGONI (IV)

 

OGGETTO 7900

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula concernente l'approvazione dei bilanci preventivi 2024 delle aziende sanitarie regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 7892

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai criteri di assegnazione degli alloggi ERP, adottati con la deliberazione di Giunta regionale n. 2210 del 2023, con particolare riguardo all'esclusione del requisito della residenzialità storica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Liverani, Rainieri, Montevecchi, Occhi, Delmonte, Stragliati, Bargi, Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

MARCHETTI Daniele (Lega)

LORI, assessora

MARCHETTI Daniele (Lega)

 

OGGETTO 7887

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle criticità riscontrate in merito alla gestione degli appalti di piccoli importi, all'ottenimento del CIG e all'accesso e gestione delle piattaforme digitali. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Costi, Maletti, Caliandro, Pillati, Rontini, Daffadà, Dalfiume

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

SABATTINI (PD)

CALVANO, assessore

SABATTINI (PD)

 

OGGETTO 7898

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il recepimento da parte della Regione Emilia-Romagna dell'ordinanza del TAR del 12 gennaio scorso, relativa alla chiusura della caccia delle specie del Moriglione "Aythya ferina" e della Moretta "Aythya fuligula" nella data indicata da ISPRA. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

GIBERTONI (Misto)

MAMMI, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

 

Saluto ad una scolaresca presente in aula

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7886

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni intenda intraprendere la Giunta regionale per sostenere le attività della montagna, escluse dal bando ristori 5, cosiddetto "Bando Bianco", che hanno comunque subito ingenti cali di fatturato rispetto alle annualità precedenti. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (RCPER)

BARUFFI, sottosegretario

PELLONI (RCPER)

 

OGGETTO 7891

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta stia dando seguito all'attuazione degli impegni previsti dalla risoluzione n. 7721, relativa alla violenza di genere, approvata dall'Assemblea Legislativa il 5 dicembre 2023. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

LORI, assessora

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 7893

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'opportunità di sollecitare, da un lato, il comune di Bologna e la Società Aeroporto Marconi a promuovere un confronto sulle evidenze emerse dallo studio del consigliere Paruolo in modo da ridurre i sorvoli diurni della città, e, dall'altro, l'Ausl di Bologna a mettere a disposizione lo studio sull'impatto sanitario dell'inquinamento acustico generato dal traffico aereo. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

BARUFFI, sottosegretario

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 7884

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per porre gli aumenti delle tariffe delle CRA e dei CSRR a carico del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, al fine di non gravare eccessivamente sui bilanci delle famiglie emiliano-romagnole e dei Comuni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

TARUFFI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 7901

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull'aumento delle quote di compartecipazione ai costi dei servizi nelle Case residenze anziani - CRA e nei Centri socioriabilitativi per persone con disabilità - CSRR, a totale carico dell'utente o del Comune. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pompignoli, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi, Catellani, Rancan, Montevecchi, Liverani, Bergamini, Delmonte, Facci, Occhi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

TARUFFI, assessore

RAINIERI (Lega)

 

OGGETTO 7847

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo (L.R. 20/2014). Priorità e strategie di intervento per il triennio 2024-2026". (150)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

FELICORI, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

 

Richiesta di Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

 

OGGETTO 7371

Risoluzione per impegnare la Giunta a un confronto con il Governo al fine di ottenere le risorse aggiuntive necessarie a garantire la ricostruzione, riparazione e messa in sicurezza delle strade vicinali, interpoderali e rurali, in particolare nelle zone montane e collinari. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Caliandro, Gerace, Daffadà, Dalfiume, Zappaterra, Rontini, Montalti, Rossi, Mori, Sabattini, Costi

(Discussone e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MALETTI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

BULBI (PD)

GERACE (IV)

FACCI (Lega)

BULBI (PD)

 

OGGETTO 4291

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per porre in essere azioni mirate ad un idoneo approfondimento diagnostico in tutti i casi di morte in utero, intrapartum e postpartum e, contestualmente, offrire, a partire dai luoghi di cura, un adeguato supporto psicologico per l'elaborazione del lutto alle donne e ai loro partner, in caso di aborto spontaneo o di morte in utero. A firma delle Consigliere: Stragliati, Catellani

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 6954

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere interventi a favore dell'"agricoltore custode", figura istituita dalla legge regionale n. 1/2008 e posta a salvaguardia della biodiversità. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica “Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’Ordine del giorno”

Emendamenti oggetto 4291

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,55

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 249 del girono 16 gennaio 2024.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiane e pomeridiane del 19 e 20 dicembre 2023 e antimeridiana del 21 dicembre 2023, nn. 244, 245, 246, 247 e 248.

Se non vi sono osservazioni, i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno, inoltre, giustificato la propria assenza i consiglieri Fabbri e Molinari e l’assessore Corsini.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Zamboni): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 7895

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle azioni per contrastare le aggressioni al personale sanitario e sul supporto organizzativo, psicologico e legale per lavoratrici e lavoratori del settore sanitario vittime di episodi di minaccia o violenza. A firma della Consigliera: Bondavalli, Caliandro, Costi, Rontini, Daffadà

 

PRESIDENTE (Zamboni): Cominciamo con l’oggetto 7895: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulle azioni per contrastare le aggressioni al personale sanitario e sul supporto organizzativo, psicologico e legale per lavoratrici e lavoratori del settore sanitario vittime di episodi di minaccia o violenza.

Illustra il question time la consigliera Bondavalli. Prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Registriamo da tempo il susseguirsi di minacce, aggressioni e violenze nei confronti del personale sanitario. Episodi tutt’altro che isolati, ma che ormai sembrano costituire, purtroppo, un vero e proprio fenomeno diffuso in tutto il territorio nazionale, presente anche in Emilia-Romagna.

Limitandoci alle ultime settimane, ha destato particolare clamore la serie di aggressioni molto pesanti da parte di alcuni pazienti nei confronti del personale del servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Correggio, in Provincia di Reggio Emilia. Però, al di là dei singoli casi, l’ampiezza e la gravità della vicenda è chiaramente indicata dagli esiti di una rilevazione svolta attraverso uno specifico questionario del Comitato unico di garanzia dell’Azienda sanitaria che, nel caso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, ha evidenziato episodi di violenza e di molestie che sono assolutamente inaccettabili.

In questo quadro, costituiscono certamente elementi positivi l’accresciuta consapevolezza relativa al fenomeno e l’azione di segnalazione e denuncia che accompagnano gli operatori sanitari e il personale delle organizzazioni sindacali. È evidente, però, come sia necessaria una intensificazione di interventi per rispettive competenze da parte delle Aziende sanitarie locali e anche delle Istituzioni, in relazione alla previsione anche di adeguate misure di prevenzione e protezione e di accompagnamento e sostegno alle vittime.

Questo vale anche in relazione al supporto organizzativo, psicologico e legale da assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori del settore sanitario, vittime di episodi di minaccia o violenza nelle strutture del sistema sanitario regionale; Peraltro, pur tenendo conto del fatto che l’inadeguatezza del finanziamento del Servizio sanitario nazionale palesa i suoi effetti anche qui, anche in ambiti e situazioni delicati come quello oggetto di questa interrogazione.

Dunque, interrogazione nella quale chiedo alla Giunta di conoscere quali azioni possono essere messe in campo per contrastare l’increscioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e se, fra queste, si possa prevedere, come segnalato anche dalle organizzazioni sindacali, forme di supporto organizzativo, psicologico e legale nei confronti di lavoratrici e lavoratori che subiscono aggressioni.

Poi, anche in questa sede chiedo se sia in corso un’interlocuzione rispetto a quello che si diceva prima, dunque riguardo al Governo, in funzione del trasferimento di risorse finanziarie dedicate e naturalmente adeguate.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Bondavalli non solo per aver sollevato in questo question time un tema molto importante e anche, per certi aspetti, attuale, sempre più attuale e anche delle traiettorie di impegno che l’amministrazione regionale intende perseguire proprio per contrastare il fenomeno delle aggressioni.

Le aggressioni da parte degli utenti che accedono ai servizi sanitari rappresentano un fattore di rischio per il personale delle Aziende sanitarie nel corso della loro attività lavorativa ed è necessario promuovere tutte le attività che permettono di prevenire e combattere questo fenomeno. La situazione viene certamente monitorata da tempo, sia analizzando gli infortuni sul lavoro accaduti a livello regionale sia attraverso il sistema delle segnalazioni effettuate dai singoli operatori sanitari oggetto di aggressioni all’interno delle Aziende sanitarie per cui lavorano, che annualmente comunicano alla Regione, le Aziende, a partire dal 2023, su specifica scheda predisposta dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti delle professioni sanitarie e sociosanitarie, tutte le osservazioni.

Quest’ultima modalità è in corso di superamento poiché in via di adozione da parte delle varie Aziende è un sistema di segnalazione informatizzato, che raccoglierà anche le segnalazioni di aggressioni per un’analisi e per un controllo, ovviamente, che siano più tempestivi. I dati sono sempre condivisi con AgeNaS e l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle professioni sanitarie.

L’andamento infortunistico, rilevato dei flussi informativi ufficiali in Regioni e Province autonome, dimostra che gli infortuni in Regione nel periodo 2010-2021 rappresentano circa l’1,8 per cento del totale degli infortuni accaduti nelle strutture sanitarie. Sono 602 in totale.

Sono sostanzialmente stabili nel tempo. Il 62 per cento delle aggressioni riguarda il personale femminile e 60,7 per cento sono dovuti a contatti fisici.

Le segnalazioni di aggressioni fisiche e verbali sono invece in aumento e prevalentemente a carico del personale addetto all’assistenza.

Per quanto attiene alle aggressioni fisiche, il 46 per cento riguarda l’area psichiatrica, dipendenze, mentre le aggressioni verbali sono più frequenti nei pronti soccorso, il 36 per cento.

Per quanto riguarda l’applicazione dell’articolo 7 della legge 313 del 2020, nelle Aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna non sono ancora stati adottati protocolli bilaterali formalizzati, ma sono in corso incontri con le Prefetture finalizzati alla redazione degli stessi.

In diverse Aziende sanitarie sono stati attivati comunque rapporti non formalizzati con le forze dell’ordine locali, definendo criteri interni di chiamata.

In riferimento all’attivazione di specifiche azioni al contrasto del fenomeno, tutte le Aziende sanitarie hanno realizzato interventi sia di tipo tecnologico, sistemi di allarme e videosorveglianza, sistemi insediativi e per l’accesso in determinate aree, sia di tipo organizzativo con la revisione delle procedure di lavoro, in modo che gli operatori non si trovino mai soli in presenza di utenza o pazienti potenzialmente aggressivi.

Inoltre – e concludo – il tema è stato inserito tra gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale 2023-2024 nel corso di formazione per i neoassunti, obbligatorio, e anche nel Piano regionale della prevenzione 2021-2025, di cui sono stati finanziati due progetti che hanno il fine, l’obiettivo, di contribuire a creare, a livello regionale, degli standard di valutazione del fenomeno, fornendo interventi mirati con particolare riferimento al fenomeno della violenza nei confronti degli operatori delle Aziende sanitarie e analisi delle differenze di genere.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Bondavalli per la replica. Prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Donini per la risposta, della quale mi dichiaro soddisfatta per il grado soprattutto di effettiva presa in carico testimoniato dalle azioni espresse e dagli impegni assunti da parte del sistema pubblico regionale sanitario e istituzionale.

L’accurato monitoraggio delle segnalazioni di casi di aggressione all’interno delle Aziende sanitarie è sicuramente uno strumento davvero importante e fondamentale proprio per conoscere nei dettagli questo fenomeno, analizzarlo, adottare soprattutto misure di prevenzione e protezione.

L’adozione, come diceva l’assessore Donini, da parte delle Aziende del sistema informatizzato “SegnalER” contribuisce davvero alla tempestività e anche alla condivisione delle informazioni da un lato e poi delle analisi dall’altro. Poi, senza dubbio, è anche apprezzabile, credo, l’impegno delle Aziende sanitarie rispetto alle dotazioni tecnologiche e all’organizzazione per evitare che gli operatori possano trovarsi ad agire da soli in contesti di potenziale rischio.

Credo anche che debba essere seguito con la massima attenzione l’impegno connesso alla programmazione sanitaria 2023-2024, relativo alla violenza nei confronti degli operatori, all’analisi delle differenze per genere, alla definizione da parte dei medici competenti di un percorso di assistenza psicologica specifico proprio per operatori sanitari.

Chiudo dicendo che comunque ritengo necessario continuare a incalzare il Governo nazionale affinché assicuri le risorse necessarie, anche finanziarie, per affrontare, nel modo più adeguato possibile, davvero uno scenario di oggettiva pericolosità come quello, appunto, che abbiamo descritto in questa interrogazione.

Grazie.

 

OGGETTO 7897

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta intenda assicurare un’adeguata assistenza farmaceutica al territorio di Casalfiumanese, in vista dell’imminente chiusura della farmacia di San Martino in Pedriolo. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

PRESIDENTE (Zamboni): Proseguiamo con l’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula numero 7897, a firma della consigliera Marchetti Francesca: interrogazione per sapere come la Giunta intenda assicurare un’adeguata assistenza farmaceutica al territorio di Casalfiumanese, in vista dell’imminente chiusura della farmacia di San Martino in Pedriolo.

La parola alla consigliera Marchetti per l’illustrazione. Prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Come sappiamo, il servizio farmaceutico, l’assistenza farmaceutica rientra tra le assistenze sanitarie previste per legge ed è un servizio fondamentale per i nostri cittadini.

La legge n. 475 del 1968 prevede la possibilità per i farmacisti titolari di farmacie non sussidiate soprannumerarie per decremento della popolazione, ubicate in comuni della regione con popolazione inferiore a 6.600 abitanti, di essere autorizzati al trasferimento in una sede farmaceutica disponibile per il privato esercizio in altro comune della regione.

La Giunta regionale ha individuato i criteri e le modalità per consentire il trasferimento proprio con la delibera n. 6.693 del 14 ottobre del 2019, procedura di trasferimento che sappiamo bene viene avviata negli anni dispari al termine del procedimento di revisione biennale delle piante organiche delle farmacie, qualora risultino disponibili, per il privato esercizio, sedi farmaceutiche che non siano già transitate in precedenza dalla procedura di trasferimento stessa, considerato che è stata presentata un’unica domanda di trasferimento, che è risultata poi ammissibile, a cui è stato attribuito il punteggio spettante, applicando i criteri stabiliti nella delibera già sopra citata, per poi includerla nella graduatoria regionale, approvata con determinazione n. 10497 del 15 maggio 2023.

Con la determina n. 12078 del 31 maggio 2023 è stata assegnata la sede farmaceutica n. 2 del Comune di Baricella al titolare della farmacia, collocato in prima ed unica posizione della graduatoria, e, in applicazione dell’articolo 4, comma 1, del DL n. 61/2023 il termine perentorio di 180 giorni, che il farmacista deve rispettare per l’apertura della farmacia, decorre dal 1 settembre 2023, con scadenza il 27 febbraio 2024.

La Giunta regionale ha individuato i criteri e le modalità in vigore, a partire dall’anno 2019, per la concessione dei contributi a favore delle farmacie rurali del proprio territorio, in attuazione dell’articolo 21 della legge regionale n. 2 del 2016.

I contributi sono finalizzati a garantire la capillarità dell’assistenza farmaceutica anche nelle zone disagiate e a scarsa redditività e sono pertanto destinati alle farmacie rurali che l’anno precedente alla presentazione della domanda abbiano registrato un basso volume d’affari ai fini IVA.

Considerato che l’assistenza farmaceutica nel territorio comunale di Casalfiumanese, in particolare nella frazione di San Martino in Pedriolo e nella piccola frazione di Sassoleone, in cui sono già in atto una farmacia e un dispensario, rappresentano un presidio fondamentale per un territorio decentrato e appenninico, l’imminente chiusura della farmacia di San Martino in Pedriolo, che gestisce anche il dispensario della frazione di Sassoleone, ha destato particolari preoccupazioni negli amministratori locali, che da subito si sono attivati per trovare una soluzione alternativa con i soggetti istituzionali interessati e coinvolti, per garantire un servizio fondamentale, come dicevamo, per i cittadini.

Ricordo che il territorio del Comune di Casalfiumanese è stato colpito dall’alluvione di maggio, che ha causato particolari danni significativi alle infrastrutture e che, quindi, la chiusura di una farmacia e di un presidio come il dispensario rappresenterebbe un ulteriore disagio per la comunità.

L’accesso ai farmaci sappiamo che è un diritto fondamentale per ogni cittadino. Quindi, la chiusura di un punto di riferimento farmaceutico in una zona decentrata, che vede, certo, sul fronte demografico un decremento, ma una popolazione anziana con un aumento anche dei bisogni, interroga ognuno di noi sull’attivarsi in modo tempestivo a trovare soluzioni per evitare interruzioni nel servizio di assistenza farmaceutica.

Con queste premesse, interroghiamo la Giunta per sapere come intende procedere al fine di assicurare un’adeguata assistenza farmaceutica, in vista dell’imminente chiusura della farmacia di San Martino in Pedriolo, che gestisce anche il dispensario della frazione di Sassoleone.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Marchetti. Come lei richiamava nella sua premessa, l’obiettivo della Regione Emilia-Romagna è quello di assicurare un’adeguata assistenza farmaceutica, in particolar modo nei territori più periferici, garantendo un servizio fondamentale alle comunità, specialmente, in questo caso, riguardante una zona duramente colpita dall’alluvione del maggio 2023.

La Regione ha già attivato le interlocuzioni con il Comune coinvolto, con l’Azienda sanitaria di Imola e le farmacie pubbliche e private per individuare una tempestiva soluzione. La problematica, ovviamente, non dipende dalla Regione in quanto tale, ma scaturisce dalla normativa nazionale che inserisce il Comune coinvolto nell’elenco regionale con popolazione inferiore a 6.600 abitanti aventi farmacie soprannumerarie, poiché il criterio demografico prevede una farmacia ogni 3.300 abitanti.

La farmacia del Sillaro, di San Martino in Pedriolo, che gestisce attualmente anche il dispensario di Sassoleone, nello stesso Comune ha recentemente ottenuto l’assegnazione della sede farmaceutica di Baricella, che ha deciso di accettare, con la conseguente chiusura della stessa in data 4 febbraio 2024.

Quindi, è necessario ‒ sono assolutamente d’accordo con lei ‒ trovare una soluzione adeguata in tempi celeri, visto il trasferimento imminente. Gli incontri con le farmacie pubbliche e private stanno proseguendo e tutti gli Enti coinvolti sono aggiornati sulla situazione, con la disponibilità da parte del Comune a garantire locali adeguati in caso di necessità e l’impegno da parte della Regione e della ASL di Imola a rendere possibili alcune prestazioni rientranti nella farmacia dei servizi, concertato, ovviamente, con le necessità della popolazione. Quindi, stiamo lavorando anche per una soluzione proprio ad hoc su quel territorio. Il lavoro proseguirà quindi in questi giorni e confidiamo in soluzioni che siano a breve termine, con l’obiettivo di garantire due presidi farmaceutici sul territorio e quindi non arretrare rispetto ai servizi esistenti, ma anzi rendere i servizi farmaceutici vicino alle comunità.

È in via di definizione la modalità operativa per un eventuale periodo ponte di consegna dei farmaci, attraverso la collaborazione dell’ASL di Imola, sia per quanto riguarda la farmacia interna sia per l’assistenza domiciliare.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Marchetti Francesca per la replica. Prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Mi considero soddisfatta per la chiarezza, intanto, che ha riportato anche la filiera delle responsabilità dentro il quadro normativo di riferimento, su cui anche la Regione deve attenersi e gli obblighi di legge che la stessa deve rispetto alla composizione demografica, così come è stato bene illustrato.

Ecco, noto e sottolineo con favore che c’è una comunità di intenti da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, come ha bene illustrato l’assessore, a trovare una soluzione tempestiva. Questo perché credo sia un valore e un servizio fondamentale che garantisce un diritto ai cittadini, in particolare, ricordo e sottolineo, in una zona decentrata e colpita dall’alluvione. Quindi, credo e auspico che ci sia una soluzione imminente, che anzi possa addirittura vedere potenziati nei suoi aspetti e nella sua definizione anche i servizi dedicati ai cittadini.

Continueremo naturalmente a vigilare perché credo che i cittadini meritino attenzione e risposta, soprattutto, ripeto, in una zona in cui la popolazione anziana ha sicuramente esigenze e bisogni di avere una prossimità e una assistenza farmaceutica sempre più attenta ai loro bisogni.

Grazie.

 

OGGETTO 7899

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione ritenga opportuno lanciare una campagna informativa fra i medici di medicina generale e i pazienti sull’impiego della cannabis terapeutica nel trattamento del dolore. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Zamboni): Proseguiamo con l’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula n. 7899 per sapere se la Regione ritenga opportuno lanciare una campagna informativa fra i medici di medicina generale e i pazienti sull’impiego della cannabis terapeutica nel trattamento del dolore.

La illustra il consigliere Amico. Prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Torniamo su un argomento che abbiamo trattato in altre occasioni in aula, però con un accento decisamente diverso. Già nel luglio 2014 la Regione Emilia-Romagna ha approvato la legge n. 11, ovvero le disposizioni organizzative per l’erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del servizio sanitario regionale.

Successivamente ha dato corso a quello che è stato poi il decreto ministeriale del 9 novembre 2015 che stabilisce che in Italia gli impieghi di cannabis a uso medico possono riguardare: dolore della sclerosi multipla; spasticità da sclerosi multipla; lesioni di midollo; dolore oncologico; nausea; vomito; cachessia da HIV; glaucoma di Tourette; dolore neuropatico cronico; Parkinson; epilessia; ADHD; e autismo.

Non solo la Regione Emilia-Romagna ha assunto la legge regionale ma ha poi proceduto, attraverso una serie di provvedimenti operativi, per cui tutti i medici emiliano-romagnoli iscritti all’ordine e abilitati alla professione possono prescrivere la cannabis terapeutica attraverso il sistema Sole. Al contrario di altre Regioni, infatti, l’Emilia-Romagna si contraddistingue per permettere anche al medico di base di prescrivere la cannabis terapeutica mutuabile senza la necessità di presentare un piano terapeutico redatto da un medico specialista.

Nel 2023, dopo anni caratterizzati da cronica carenza, ed è stato l’oggetto di diversi question time che ho posto proprio in quest’aula, di approvvigionamento di cannabis terapeutica, si è registrata finalmente un’abbondanza senza precedenti di prodotto disponibile, sia quello prodotto in Italia, presso lo stabilimento farmaceutico di Firenze, sia quello importato da altri Paesi come l’Olanda. Tanto che i fornitori contattano direttamente le farmacie per offrire il prodotto ribaltando la situazione di scarsità vissuta fino al 2022. Situazione che ha comportato una serie di disagi per i pazienti che hanno dovuto ricorrere a volte, o hanno rischiato di dover ricorrere, a metodi illeciti per l’approvvigionamento.

A fronte di questo aumento dell’offerta dal punto di vista delle prescrizioni mediche, sebbene si registri un incremento rispetto agli anni iniziali, la cultura medica italiana mostra ancora resistenze e la maggior parte dei medici di medicina generale non prescrive cannabis terapeutica per mancanza di conoscenza, o per convinzioni personali.

Ciò potrebbe indurre a un aumento del consumo di altri farmaci per il trattamento del dolore, come gli oppioidi, che se assunti per breve periodo e sotto stretto controllo medico sono generalmente sicuri, ma possono causare dipendenza ed essere usati in modo improprio con gravi effetti collaterali.

Sappiamo tutti cosa è successo negli Stati Uniti con il Fentanyl e l’epidemia da abuso di oppioidi che è accaduta negli Stati Uniti e che ancora oggi è in corso.

Da più di dieci anni il Ministero della salute, rafforzato dai dati dell’AIFA, lancia l’allarme sul costante aumento del consumo di analgesici e oppioidi nel nostro Paese. Secondo la Società italiana di tossicologia, in Italia sarebbero ben 350.000 persone dipendenti da oppioidi, di cui 140.000 in trattamento.

In questo quadro, appunto, chiediamo alla Giunta se si ritenga opportuno lanciare una campagna informativa e comunicativa tra i medici di medicina generale e per i pazienti sull’impiego della cannabis terapeutica nel trattamento del dolore.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie al consigliere Amico.

Nella nostra regione i preparati magistrali di base di cannabis per il trattamento a carico del Servizio sanitario regionale riguardano due condizioni cliniche sostanzialmente. La prima è quella della riduzione del dolore, associato alla spasticità con resistenza alle terapie convenzionali o intolleranza ad altri farmaci in pazienti affetti da sclerosi multipla, e riduzione del dolore neuropatico cronico in pazienti con resistenza a trattamenti convenzionali. Sono inclusi nel prontuario terapeutico regionale, come lo sono sia i farmaci di prima linea nel trattamento delle medesime patologie, sia le specialità medicinali a base di cannabinoidi.

Nel 2021 la Giunta regionale ha fatto una deliberazione e sono state diffuse le indicazioni agli Enti del Servizio sanitario regionale in ordine al trattamento del dolore cronico, affrontando anche il tema relativo al ruolo in terapia dei preparati a base di cannabis, superando i pregiudizi anche culturale sul tema e garantendo un controllo e un monitoraggio adeguato.

Partendo da queste indicazioni, anche su sua sollecitazione oggi, credo che sia possibile valutare a livello comunicativo come implementare o aggiornare la comunicazione su questo tema, ovviamente in condivisione con i professionisti, con gli Ordini dei professionisti, con cui continuiamo a consolidare un rapporto di collaborazione.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Amico per la replica. Prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Sono soddisfatto della risposta e sollecito anche la Giunta a porre in essere non solo una valutazione, ma anche un’azione rispetto all’implementazione di momenti formativi per i medici di medicina generale, che sono chiaramente i primi ad essere i terminali di relazione con i pazienti per quanto riguarda il trattamento del dolore, come descritto dall’assessore Donini, che ringrazio.

È chiaro che rispetto all’impiego di alcuni farmaci, quelli oppioidi, ormai con evidenza clinica è evidente che l’impiego di cannabinoidi non produce dipendenza, al contrario degli oppioidi, e che, soprattutto, rispetto ad un sistema che fino a qualche tempo fa presentava delle carenze di approvvigionamento oggi sembra, invece, aver raggiunto un regime di disponibilità sufficiente per offrire e mettere a disposizione questo tipo di preparati a favore dei pazienti, quindi accompagnare un’uscita da quelli che sono impieghi anche impropri di farmaci di questo tipo.

Per cui, se la Giunta ‒ la sollecito in questo senso ‒ nei prossimi mesi, nei prossimi tempi riuscirà a mettere in piedi un rapporto con i medici di medicina generale per dare evidenza non solo della disponibilità, ma anche dei benefici dell’impiego dei preparati cannabinoidi che possono essere utilizzati, riuscirà a rendere ancora più efficace quello sforzo, anche da un punto di vista tecnico e informatico, che è stato messo in piedi dalla Regione, proprio con il sistema SOLE, per la prescrizione di questo tipo di farmaci in maniera più semplice.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie a lei.

 

OGGETTO 7896

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda agire, nei confronti del Governo, per chiedere il ripristino delle disponibilità del Fondo statale per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione. A firma della Consigliera: Pigoni, Caliandro, Pillati, Costi, Dalfiume, Gerace, Rontini, Daffadà

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula n. 7896: interrogazione per sapere se la Giunta intenda agire, nei confronti del Governo, per chiedere il ripristino delle disponibilità del Fondo statale per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

L’interrogazione è a firma della consigliera Pigoni, che ha la parola per l’illustrazione. Prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Abbiamo approvato più di un anno fa, il 12 gennaio 2023, all’interno della Commissione IV, all’unanimità, una risoluzione sul Programma regionale di contrasto ai disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, dati epidemiologici, economici e progetti regionali, con la contestuale audizione della rete regionale di contrasto ai disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, che era stata fatta nella seduta congiunta delle Commissioni IV e V del 24 ottobre 2022. Questa risoluzione sottolineava come nei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione si intersechino diverse problematiche di tipo biologico, psichico, familiare e socioculturale, per le quali sono necessari trattamenti specializzati da parte di équipe operanti in modo integrato, rimarcando, inoltre, quanto questi disturbi siano drammaticamente in aumento, con episodi di esordio in età pediatrica allarmanti, e che la recente esperienza pandemica ha acuito queste problematiche là dove si innestavano in vissuti fragili.

Nello stesso testo sono stati indicati i numeri del fenomeno. Nel 2021 per l’Emilia-Romagna 2.800 i pazienti presi in carico per disturbi del comportamento alimentare, tra i Centri di salute mentale 1.379; neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza 629, con un aumento del 27,5 per cento rispetto al 2020, con situazioni aggravatesi al punto da richiedere il ricovero ospedaliero. Complessivamente 856 persone di tutte le età, di cui 701 donne, l’81,9 per cento, ribadendo inoltre quanto la pandemia da Covid si sia fatta sentire con forza sulla salute mentale, in particolare sui disturbi alimentari, rendendone l’esordio più precoce.

Non a caso nel 2022 la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 820.000 euro, ripartiti tra le Aziende sanitarie del territorio per sostenere il programma di assistenza ai giovani tra i 12 e i 25 anni con disturbi del comportamento alimentare e per supportarne l’assistenza residenziale nelle strutture accreditate. Queste risorse regionali si sono sommate a quelle, 1,9 milioni, di fonte statale per il trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, rese disponibili attraverso il Fondo nazionale istituito dal Governo guidato dal presidente Mario Draghi con la legge 30 dicembre 2021, n. 234, che aveva complessivamente stanziato 25 milioni al fine di finanziare i piani regionali per le patologie legate ai disordini dell’alimentazione.

Questo quadro di positiva collaborazione tra Stato e Regioni, tra Ministero, Assessorato ed Aziende del sistema sanitario regionale, alla base appunto della risoluzione che ho richiamato prima, è ovviamente radicalmente mutato, alla luce della legge del 30 dicembre 2023, ovvero il bilancio 2024 e bilancio pluriennale 2024-2026, approvato dal Parlamento e proposto dal Governo guidato da Giorgia Meloni, che ha cancellato totalmente le risorse stanziate nel biennio, nel prossimo biennio per il Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi alimentari.

Questa operazione rischia, a mio avviso, di indebolire gli sforzi finora compiuti per fronteggiare un’autentica emergenza sociale, che colpisce in modo particolare i giovani e le donne e che si aggiunge al taglio già effettuato dal Governo in carica rispetto alle risorse del fondo a sostegno delle persone con disabilità, colpendo in particolare le persone più fragili e le famiglie, negando servizi essenziali e minando ulteriormente le prospettive di inclusione, di crescita e in sostanza di futuro.

Interrogo, quindi, la Giunta regionale per sapere se intenda agire nei confronti del Governo, anche coinvolgendo la Conferenza dei presidenti delle Regioni e Province autonome e le Commissioni nella quale è articolata per chiedere il ripristino delle disponibilità del fondo statale per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, indicando quali possano essere gli effetti in Emilia-Romagna, in particolare per i servizi territoriali e per i pazienti e le loro famiglie, del taglio operato a livello statale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Pigoni che per prima, anche nei giorni scorsi, ha lanciato questo grido di allarme che noi abbiamo colto e che le Regioni in generale hanno colto, sottolineando pubblicamente da diversi giorni, come appunto fa la consigliera Pigoni, l’importanza di questo argomento. Io la ringrazio per questo, perché è un tema su cui noi non dobbiamo assolutamente allentare la presa, per così dire.

È molto grave, credo, che il Governo abbia deciso di annullare il Fondo per il contrasto all’abbandono degli studi elementari attivo dal 2003 e che mette a disposizione delle Regioni circa 25 milioni di euro, di cui 1,8 milioni destinati alla nostra Regione.

Per la verità, in queste ore si coglie una disponibilità del Governo a ripristinare il Fondo. Io spero che il Fondo venga ripristinato, vogliamo che venga ripristinato per almeno 25 milioni di euro, non uno in meno o addirittura la metà, come si ipotizza, perché questi soldi servono tutti a sostenere le politiche delle Regioni proprio in contrasto ai disturbi alimentari.

Da parte della Regione Emilia-Romagna non verrà meno l’impegno a garantire questa attività fondamentale. Lo abbiamo già detto rassicurando anche i nostri pazienti: nessun Centro regionale cesserà l’attività.

È chiaro che l’azzeramento del Fondo nazionale rischia di disperdere il patrimonio diffuso presente nel nostro Paese e, nel caso di Regioni in cui questa attività è ancora poco strutturata, non come la nostra, si rischiano conseguenze gravissime per questi pazienti.

I dati sono in costante peggioramento, lei lo richiamava anche nella sua premessa, anche in Emilia-Romagna. Nel 2021 sono stati 2008 i pazienti presi in carico, in aumento del 27,5 per cento rispetto all’anno precedente. Addirittura, 856 persone di tutte le età, 82 per cento di sesso femminile, hanno visto aggravarsi la loro situazione e hanno avuto necessità di un ricovero ospedaliero. Più dei due terzi dei pazienti coinvolti ha tra i 12 e i 30 anni. Un incremento del 52 per cento in totale e del 124 cento per quanto riguarda i minori.

Sul territorio regionale hanno sede il 18 per cento delle strutture pubbliche nazionali per la cura di queste patologie. Tant’è che molti vengono a curarsi in Emilia-Romagna anche da fuori Regione.

È necessario quindi continuare il lavoro di prevenzione, di riconoscimento precoce dei disturbi, di presa in carico del paziente e della sua famiglia. Un lavoro di rete, di servizi, in cui équipe multiprofessionali monitorino la complessità psichiatrica e metabolico-nutrizionale di ogni caso, offrendo tutti i livelli di cura.

In un momento in cui i casi sono in aumento, è veramente incomprensibile questa decisione del Governo, che ci auguriamo possa essere rivista subito.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Pigoni per la replica. Prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore. Sarò brevissima in questa replica.

Bene che l’Assessorato abbia deciso di fare chiarezza e sia stato molto netto su questa tematica. Anche nei giorni scorsi, come Italia Viva abbiamo lanciato una petizione a livello nazionale per chiedere il ripristino del Fondo per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Pare veramente assurdo l’atteggiamento del Governo, in modo particolare verso i giovani, le nuove generazioni, perché ormai parliamo puntualmente anche all’interno di quest’Assemblea di tagli lineari, netti su tutto quello che riguarda le nuove generazioni, i ragazzi e anche la prevenzione di un rischio come questo.

In modo particolare mi ha stupito moltissimo un’intervista rilasciata qualche giorno fa dal ministro Abodi sulla stampa. Quando il giornalista chiedeva come mai fosse sparito dalla legge di bilancio il Fondo per i disturbi alimentari, c’è stata l’ennesima arrampicata sugli specchi, per cui la risposta è stata “è una questione che voglio approfondire. Voglio capire se questa voce non esiste più o li abbiamo inseriti da qualche altra parte. Il tema non va sottovalutato”.

Ecco, il modo del Governo di non sottovalutare questo tema, che è veramente problematico ed è in netto aumento, come ci ricordava adesso l’assessore, credo che certamente il modo di non sottovalutare non sia eliminare i 25 milioni del Fondo per i disturbi dell’alimentazione.

Grazie.

 

OGGETTO 7900

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula concernente l’approvazione dei bilanci preventivi 2024 delle aziende sanitarie regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula n. 7900 concernente l’approvazione dei bilanci preventivi 2024 delle Aziende sanitarie regionali.

L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini, che ha la parola per l’illustrazione.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore. Buon anno. Ci ritroviamo oggi, primo Consiglio di quest’anno, e come ogni anno partiamo con tanti buoni propositi, buona volontà. Parliamo, quindi, subito dei bilanci preventivi delle Aziende sanitarie.

Come ben sappiamo, il decreto-legge n. 118 del 2011 dispone che Regioni, Enti locali e loro organismi approvino il bilancio preventivo entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Oggi, quindi, ci dovremmo trovare a discutere dei bilanci previsionali del 2024, a leggere le relazioni dei direttori sulla programmazione aziendale, ad esaminare il Piano triennale degli investimenti, che si occupa di risorse umane. Avrebbe mano il Piano di fabbisogno del personale e potrebbe cominciare per tempo a predisporre eventuali concorsi, e già oggi sapremmo se la nostra sanità, dopo i frenetici anni Covid, è ancora sostenibile e se i debiti accumulati negli ultimi 10 anni hanno cristallizzato una situazione fuori controllo.

Io temo di conoscere già la sua risposta e mi dispiace, ma l’azzardo: manca il riparto del Fondo nazionale; quindi, non sappiamo quanti soldi avremo a disposizione, il che è in parte vero, anche se, conoscendo i criteri storici, un’idea di massima la possiamo già avere; ma al di là dei soldi qui bisogna garantire, come lei ben sa, i servizi ai cittadini.

I bilanci, non lo dico a lei, assessore, che lo sa bene, ma a chi segue da casa, non sono solamente una questione di denaro. È il modo principale che la sanità ha per progettare quali servizi dare e come darli. Dato che le Aziende non sono delle isole, ma sono coordinate e guidate dalla Regione, la Regione fornisce le linee di indirizzo, dice alle Aziende qual è la loro mission e su cosa devono puntare per l’anno che verrà.

Se però le indicazioni, come dico già da tanto tempo, arrivano ad anno inoltrato e a inizio di legislatura i bilanci sono arrivati sempre in ritardo – addirittura un bilancio preventivo è stato approvato il 28 dicembre dell’anno al quale si riferiva – come può la sanità rispondere coerentemente e tempestivamente ai bisogni dei cittadini?

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Castaldini. Buon anno anche a voi.

La risposta l’ha già anticipata lei, però io volevo darle anche qualche notizia. Noi dobbiamo rispettare quello che è l’iter non solo di legge, ma anche pratico, cioè prima lo Stato deve definire quanti soldi dà alla sanità. Lo ha fatto. Ha messo nel Fondo sanitario nazionale 3 miliardi in più rispetto ai miliardi precedentemente aggiuntivi del precedente Governo, ma questi 3 miliardi in più ricordo che sono sostanzialmente a saldo zero, perché 2 miliardi e mezzo sono vincolati per i rinnovi contrattuali, quindi sappiamo già dove e come saranno spesi. In più, le Regioni stanno anche far di conto, per cui nella Finanziaria hanno monitorato quello che è l’innalzamento del tetto del payback farmaceutico, deciso sempre nell’ambito nazionale, che ci costa 500 milioni. Quindi, sostanzialmente il Fondo non ha una incrementalità rispetto all’anno scorso.

Poi il Governo deve comunicare, il Ministero deve comunicare alle Regioni, anche con un’intesa, questi fondi. Questo atto non è ancora arrivato. Poi, però, comincia tutta la discussione interna alle Regioni, che è sempre più difficile. Lo dice chi vi coordina e chi in questi anni ha contribuito a mediare fra opposte sollecitazioni delle Regioni per trovare sempre unanimità nell’ambito delle Regioni, per il riparto del Fondo. Ma, man mano che il Fondo si restringe e che si rende sempre più inadeguato rispetto a quelli che sono i costi del Sistema Sanitario Nazionale, quindi meno soldi e più necessità di servizi, le Regioni faranno sempre più fatica a mettersi d’accordo, perché ci sarà sempre meno flessibilità nella discussione fra le varie Regioni.

Quindi, ci apprestiamo a discutere in questi mesi del riparto con una certa angoscia derivante dal fatto che sappiamo che il Fondo è incapiente, quindi saremo attaccati ad ogni euro del Fondo per cercare un equilibrio fra le Regioni, sperando che il Governo, nel corso del 2024, metta mano ancora ad un incremento del Fondo in modo da rassicurare tutte le Regioni.

Nel frattempo, quello che dice lei noi lo facciamo già, perché noi abbiamo comunque un dato di spesa storica. Non possiamo metterlo nel documento formale del bilancio, ma orientiamo l’attività delle Aziende in un tentativo di garantire da un lato i LEA, cioè i Livelli Essenziali di Assistenza, e questa è la Regione che in Italia li garantisce di più; dall’altro garantire anche una difficile sostenibilità di bilancio, perché è chiaro che anche sul 2024 dovremmo fare quello che è stato fatto per chiudere l’anno 2023 in pareggio, cioè cercare una gestione, la più oculata possibile, delle risorse che abbiamo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Castaldini per la replica. Prego.

 

CASTALDINI: Parto proprio dalla sua risposta, ovvero: noi lo facciamo già. Perché questa domanda non è un esercizio di stile che ripropongo tutte le volte quando sono preoccupata per la mancanza di tempismo, ma perché mi sono ritrovata fra le mani, il 14 dicembre, una valutazione che è stata fatta a campione sul bilancio dell’ASL di Bologna e dell’Azienda ospedaliera universitaria di Modena – cito testualmente – dove: “Mancato rispetto dei termini di adozione e approvazione bilancio preventivo. Come per il 2020. Si rileva che anche il bilancio economico preventivo 2021 è stato approvato oltre i termini prescritti dalla normativa. Questa sezione non può non evidenziare le importanti conseguenze sulla programmazione del servizio sanitario, sia a livello regionale che aziendale, oltre che sui relativi controlli”. Continua, proprio per andare nella direzione in cui lei andava, cioè la preoccupazione rispetto ai LEA: “La Regione – cito sempre la Corte dei conti – deve monitorare costantemente la tenuta dell’equilibrio economico-finanziario degli esercizi futuri, richiamando la necessità di un’urgente riprogrammazione del livello strutturale dei costi del Servizio sanitario regionale, al fine di garantirne la sostenibilità nel tempo, nel rispetto di un’appropriata ed efficiente erogazione dei LEA”.

Non lo dice l’opposizione, non lo dico io, lo dice la Corte dei conti, e spero che questo sia un campanello d’allarme un po’ più pressante per la politica sanitaria in questa Regione.

 

OGGETTO 7892

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai criteri di assegnazione degli alloggi ERP, adottati con la deliberazione di Giunta regionale n. 2210 del 2023, con particolare riguardo all’esclusione del requisito della residenzialità storica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Liverani, Rainieri, Montevecchi, Occhi, Delmonte, Stragliati, Bargi, Rancan

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula n. 7892 in merito ai criteri di assegnazione degli alloggi ERP, adottati con la deliberazione di Giunta regionale n. 2210 del 2023, con particolare riguardo all’esclusione del requisito della residenzialità storica. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Liverani, Rainieri, Montevecchi, Occhi, Delmonte, Stragliati, Bargi, Rancan. La illustra il consigliere Marchetti Daniele. Prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Come si suol dire, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Lo dico perché è da circa un anno che vi rincorriamo per smascherare le vostre reali intenzioni sulla gestione dell’edilizia residenziale pubblica in Emilia-Romagna.

È infatti dall’inizio del 2023 che, una volta giunte alle nostre orecchie alcune voci che lasciavano intendere che vi fosse da parte vostra l’intenzione di eliminare la possibilità a livello comunale di premiare gli anni di residenza nell’assegnazione delle case popolari, abbiamo iniziato ovviamente a discuterne qui in aula. Non a caso venne presentato in quei mesi un nostro progetto di legge, che intendeva porre una maggiore attenzione su questi aspetti della gestione dell’edilizia residenziale pubblica, presentazione di un atto che richiamò evidentemente alla vostra attenzione, smascherandovi immediatamente, con una puntualità da orologio svizzero e anche con una certa prevedibilità, con un atto che venne depositato dal consigliere Mumolo, che chiedeva proprio alla Giunta di avviare una riflessione su una revisione di questi criteri. Il 19 aprile, infatti, a pochi giorni dalla presentazione dell’atto della maggioranza, presentammo un question time in questa sede, sempre rivolto all’assessore Lori, che ha la delega alle politiche abitative, per chiedere se queste richieste pervenute dai banchi della maggioranza fossero condivise anche dalla Giunta. Allora, l’assessore Lori ci disse: “Non riteniamo di dover intervenire sulla normativa. Se dovessimo decidere di farlo, sarà solo a seguito di una puntuale analisi”. Il 29 novembre del 2023 in Commissione III chiesi proprio all’assessore Lori se fosse ancora in corso questa eventuale valutazione, con quali risultati e mi rispose che questa riflessione era allora ancora in corso. Nel frattempo, fu bocciato anche un nostro emendamento alla nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale e oggi abbiamo capito per quale motivo, perché il 18 dicembre 2023 è stata, appunto, approvata in Giunta regionale la delibera che poi discuteremo prossimamente anche in aula.

Chiedo dunque, a questo punto, quali siano state le riflessioni che vi hanno portato a queste conclusioni.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Lori. Prego.

 

LORI, assessora: Rispondo molto volentieri alla sollecitazione del consigliere Marchetti. Proprio a riscontro del quesito posto nell’interrogazione, voglio evidenziare come la delibera approvata lo scorso 18 dicembre riguardi non uno, di cui si è parlato molto, peraltro, in questi giorni, ma diversi aspetti ritenuti utili ad una migliore e più conforma applicazione di quanto stabilito nella delibera di Assemblea legislativa n. 154 del 2018, Atto unico sull’edilizia residenziale pubblica, e dunque relativa all’attuazione della legge regionale n. 24 del 2001.

I temi in questione, che sono diversi, va sottolineato, sono stati evidenziati nell’ambito dell’ascolto e del confronto di merito che ha coinvolto i soggetti gestori del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, i coordinatori dei tavoli provinciali per le politiche abitative, i Comuni capoluogo, in cui si concentra la maggior parte del patrimonio ERP, l’ANCI regionale, i sindacati inquilini e le organizzazioni sindacali.

Le principali innovazioni riguardano il meccanismo per favorire la ristrutturazione degli alloggi attualmente sfitti, perché bisognosi di interventi di recupero superiori a 25.000 euro, attraverso la possibilità di favorirne il recupero e la conseguente riassegnazione in tempi brevi. Come è noto, le liste di attesa tendono ad essere sempre più importanti e purtroppo il nostro patrimonio di edilizia residenziale pubblica è un patrimonio piuttosto vetusto, che, nonostante l’impegno molto rilevante dal punto di vista finanziario che la Regione ha messo in campo in questi anni – ricorderete, 10 milioni di euro ogni anno per le manutenzioni straordinarie –, ancora non riesce a garantire una disponibilità che segua, in modo conseguente, il turnover. Quindi, è assolutamente necessario mettere in campo tutti gli sforzi possibili per ridurre i tempi e anche il numero degli alloggi sfitti.

Ancora, la possibilità per i Comuni di applicare, con gradualità, agli aumenti del canone di locazione che potrebbero verificarsi in seguito all’adeguamento dell’inflazione dei costi massimi di gestione degli alloggi ERP, in particolare nei casi dei nuclei familiari con particolari difficoltà, la cosiddetta fascia di protezione.

Ancora, un altro punto riguarda la possibilità per i Comuni di prevedere nei propri regolamenti l’assegnazione di alloggi ERP alle donne vittime di violenza, quale opportunità ulteriore e aggiuntiva, rispetto alle case rifugio, per il pieno recupero dell’autonomia delle vittime di violenza.

Le condizioni di deroga per le assegnazioni a nuclei familiari in emergenza abitativa, un altro degli elementi su cui sono state date indicazioni nuove rispetto alla DAL 154, finalizzata al giusto equilibrio tra la risposta, l’emergenza e la tutela degli aventi diritto presenti nelle graduatorie.

Oltre a quanto illustrato finora, per la più ampia affermazione anche di un principio di legalità che io credo non dobbiamo ignorare, vi sono due ulteriori modifiche che discendono dal recepimento della giurisprudenza consolidata dal 2014 ad oggi, che con numerose sentenze di Corte costituzionale pronunciatasi contro leggi dell’Abruzzo, della Valle d’Aosta, della Liguria, della Lombardia e delle Marche, in particolare riguardo la necessità di una ripartizione ponderata dei diversi indicatori utilizzati nelle graduatorie, ad esempio: il tempo di permanenza delle graduatorie; la fragilità economica; la presenza di disabili e minori; la numerosità del nucleo familiare; le giovani coppie; la coabitazione. Questo in modo che nessun requisito specifico possa avere un valore preponderante rispetto agli altri.

Ancora, ed ultimo requisito seppure importante, un’equilibrata considerazione del requisito della storicità di residenza che di per sé non rappresenta un indicatore di fragilità.

In questo senso occorre rimarcare come la proposta di modifica alla Delibera di Assemblea Legislativa 154 non elimini affatto il criterio di storicità della residenza, o della permanenza stabile per attività lavorativa nell’ambito regionale previsto in almeno tre anni. Requisito che, come credo sia ben noto, è stato inserito nella delibera 154 nel 2018, ed è confermato in questa proposta che noi abbiamo approvato in Giunta. La delibera di Giunta, in osservanza ai princìpi espressi dalla Corte costituzionale, prevede la non duplicazione nella valutazione di un medesimo requisito di storicità di residenza e privilegia la valutazione di requisiti più appropriati ad evidenziare lo stato di effettivo bisogno del nucleo familiare, come ad esempio il tempo di permanenza delle graduatorie, che tra l’altro contempera sia l’aspetto della storicità di residenza, che di per sé non è appunto rappresentativo di un reale stato di bisogno, come più volte richiamato dalle sentenze della Corte, che ulteriori condizioni soggettive, coerenti con la funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica. Così facendo, viene rafforzata anche la tutela di quanti, a volte per lungo tempo, attendono, pur avendo titolo per l’assegnazione, nelle liste di attesa delle graduatorie.

Ancora, a tal proposito, anche accogliendo la sollecitazione del consigliere Marchetti, l’analisi dei Regolamenti comunali per la formazione delle graduatorie di accesso all’ERP, effettuata su un campione di Comuni, ha restituito un’applicazione di questo criterio, quello della residenzialità storica, estremamente diversificata...

PRESIDENTE (Zamboni): Assessora, mi scusi, la invito a concludere.

 

LORI, assessora: E articolata – un attimo solo che finisco – che rischia di configurarsi quale rilevante il fattore di squilibrio, ed in merito vi sono stati ulteriori pronunciamenti di TAR che ne hanno evidenziato l’incongruità. Ne è un esempio l’esito del ricorso al Regolamento del Comune di Ferrara.

Si sono infatti rilevate situazioni in cui l’attribuzione dei punteggi diversificati, a partire da un anno di residenza, più frequentemente dal quinto e fino al ventesimo anno, senza alcun limite, quindi senza nessun massimale, si è rivelata assolutamente sproporzionata rispetto agli altri requisiti, quindi incapace di rilevare la fragilità e l’effettivo stato di bisogno.

Va inoltre ricordato che la proposta di modifica alla delibera n. 154 costituisce un perfezionamento della stessa come riferimento normativo di settore, da attuare nel pieno rispetto dell’autonomia decisionale dei Comuni, e che gli stessi, naturalmente, potranno recepire senza far venir meno la validità delle graduatorie vigenti.

Vado a conclusione. Credo che il quadro che è stato rappresentato sia sufficiente per dire che le polemiche di questi giorni sono state, oltre che false e fuorvianti, poco adatte ad un atteggiamento di responsabilità, che io mi sento e che penso debba riguardare tutti gli amministratori pubblici, perché ci dicono di una sorta di competizione tra poveri, bisognosi, italiani piuttosto che stranieri, che è una dimensione che non appartiene alla realtà della nostra Regione, dove poco meno dell’80 per cento degli alloggi oggi è occupata da famiglie italiane.

Il problema è mettere in campo tutte le azioni, la coerenza e, naturalmente, la volontà per rispondere a un effettivo stato di bisogno, che naturalmente… Di cui ci dobbiamo occupare ancor prima di arrivare al rispetto di un diritto legittimo, tutelato costituzionalmente, come quello della casa.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde il consigliere Marchetti. Prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Mi permetta, assessore, in tutto quel che abbiamo detto in questi ultimi giorni non vi è nulla di falso. Abbiamo riportato ciò che è contenuto nella vostra delibera e abbiamo contestato un aspetto specifico di quel documento. L’abbiamo letto tutti. Capiamo la difficoltà nel dover entrare nel merito, appunto, di un’iniziativa di questo tipo e quindi, di conseguenza, emerge la necessità di annacquare la discussione, facendo un enorme premessa per poi arrivare in conclusione, smorzando la discussione. Ma il tema è uno, è quello che vi abbiamo domandato con questo question time, ovvero capire le reali analisi che sono state effettuate per arrivare a questa decisione. Io credo che sia giunto il momento da parte vostra di assumervi le vostre responsabilità, senza continuare a nascondervi dietro un dito e tanti giri di parole. In realtà, se andiamo ad analizzare i dati, anche la narrativa che ci sviscerate di volta in volta verrebbe smentita. Infatti, se è vero che la maggior parte degli assegnatari attuali è di cittadinanza italiana, è altrettanto vero, però, che negli ultimi anni, sulla base delle ultime assegnazioni, c’è stato un aumento esponenziale delle assegnazioni affidate, appunto, a cittadini stranieri.

Basta prendere la clausola valutativa dell’integrazione dei cittadini stranieri, che dimostra che, a fronte di una popolazione straniera che rappresenta il 12,8 per cento della popolazione emiliano-romagnola totale, all’interno degli alloggi ERP gli stessi stranieri rappresentano il 38 per cento degli assegnatari. Se andiamo poi a vedere la clausola valutativa che è stata illustrata a novembre in Commissione III, ovvero quella sulla gestione delle politiche abitative, emerge che c’è una forte componente in crescita della popolazione straniera nelle ultime assegnazioni.

Questi sono dati che ci fornite voi. Quindi, non veniteci a dire che facciamo dichiarazioni false. Sono i vostri documenti e i vostri monitoraggi che lo certificano. Quindi, diteci chiaramente che la vostra è un’intenzione politica, ideologica. Smettetela di prenderci in giro, perché è un’offesa anche alla nostra intelligenza. Perché nel momento in cui mesi fa un consigliere o un Gruppo di maggioranza presenta una richiesta di quel tipo, significa che c’è già la condivisione anche da parte della Giunta, non veniteci a raccontare che avete fatto chissà quali valutazioni.

Per noi è fondamentale mantenere al centro dell’assegnazione delle case popolari la residenzialità storica, dando possibilità anche ai Comuni di valorizzare questo parametro per due motivi fondamentalmente. Uno, perché è giusto e doveroso mantenere un certo equilibrio tra il richiedente e il contribuente, perché altrimenti finiremo per garantire servizi a tutti e il sistema di Welfare non si reggerebbe in piedi. Quindi, qui siamo all’abbiccì della gestione amministrativa di un Ente pubblico.

Secondo, crediamo che sia un atto di equità sociale, perché non ci possiamo permettere di sbattere la porta in faccia, in caso di necessità, a chi ha contribuito da più anni al benessere del nostro territorio.

Quindi noi su questo tema, lo diciamo fin da ora, non arretreremo di un millimetro, perché a nostro avviso è fondamentale assegnare le case popolari con priorità a chi vive e contribuisce da più tempo al benessere del nostro territorio.

 

OGGETTO 7887

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle criticità riscontrate in merito alla gestione degli appalti di piccoli importi, all’ottenimento del CIG e all’accesso e gestione delle piattaforme digitali. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Costi, Maletti, Caliandro, Pillati, Rontini, Daffadà, Dalfiume

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula n. 7887 sulle criticità riscontrate in merito alla gestione degli appalti di piccoli importi, all’ottenimento della cassa integrazione guadagni, all’accesso e gestione delle piattaforme digitali.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Sabattini, Costi, Maletti. La parola al consigliere Sabattini per l’illustrazione. Prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.

Apro, ovviamente, ringraziando la Presidenza e i colleghi per avermi concesso qualche minuto in più, vista anche la difficoltà ad arrivare in aula puntualmente. Questa interrogazione nasce da una sottolineatura sollevata da tanti Comuni. Immagino sia arrivata sia ai banchi della maggioranza ma anche dell’opposizione. Qui nasce la necessità di porre questo question time che riguarda, a seguito della modifica del codice degli appalti, che avrebbe portato – dico avrebbe portato e dopo lo spiegherò meglio – dal 1° gennaio 2024 al superamento di quella che era una prassi, una definizione normativa che consentiva agli appalti inferiori ai 5.000 euro di non dover poter procedere senza la richiesta dello smart CIG. La digitalizzazione degli appalti pubblici è certamente un processo fondamentale per la trasparenza e l’efficienza amministrativa, ma ovviamente questo elemento di trasformazione non deve contrastare con l’efficienza, la funzionalità e l’efficacia della messa in campo dell’azione amministrativa, e soprattutto deve tener conto anche della dimensione molto diversa delle strutture amministrative.

È chiaro quindi che questo è un tema che impatta ancora più fortemente su quelle che sono le amministrazioni di piccola entità. È da qui che nasce l’esigenza di questo question time, per sapere come la Regione possa incidere o sollevare questa importante tematica in Conferenza delle Regioni.

È chiaro che da quando abbiamo depositato il question time è subentrato un elemento innovativo e l’interessamento dell’ANCI nazionale ha portato al comunicato dell’ANAC, che sposta al 1 ottobre 2024 questo adempimento.

È chiaro che qui la domanda si aggiorna un po’, e lo faccio direttamente, su come possiamo come Regione accompagnare questo elemento formativo, per poter accompagnare questo elemento di transizione verso nuovi percorsi digitali, che deve essere accompagnato anche da una piattaforma (questo era l’altro elemento di grande difficoltà) che permettesse di abbreviare i tempi di generazione dei CIG abbiamo la necessità di capire anche come possiamo e se possiamo, come Regione, accompagnare anche con la formazione, con l’accompagnamento soprattutto dei piccoli Comuni verso questo nuovo adempimento.

Questo fermo restando che probabilmente la taratura, anche per interventi sotto i 5.000 euro, è una mancanza di sensibilità che ha avuto il legislatore nazionale nel non considerarla all’interno della modifica del Codice degli appalti e forse meriterebbe, forse lo possiamo fare anche nei prossimi nei prossimi mesi, anche un’iniziativa per provare a spingere una modifica diretta proprio del Codice degli appalti, perché abbiamo la necessità di accompagnare tutta quanta l’Istituzione, tutte quante le Istituzioni regionali siano i grandi Comuni ma anche i piccoli Comuni, verso questo elemento di efficienza, dove la digitalizzazione può essere un elemento cardine di miglioramento delle condizioni, ma dall’altra parte può essere anche un freno ulteriore e la generazione di ulteriori disuguaglianze.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Sabattini e tutti coloro che hanno posto il tema.

Il Codice dei contratti, purtroppo, non prevede ipotesi di deroga di esenzione dall’applicazione delle disposizioni sulla digitalizzazione, con riferimento, appunto, a fattispecie particolari di affidamenti o determinate soglie di importi. Le disposizioni di legge vanno applicate a decorrere dal 1 gennaio 2024, indipendentemente dal valore del contratto. Anche l’accesso tramite credenziali SPID è previsto dalle disposizioni di legge e anche in questo caso non sono indicate deroghe.

È ovvio che la Regione e altri enti locali non hanno alcun margine di manovra relativamente alle disposizioni adottate con il decreto legislativo n. 36 del 2023, non potendo prevedere strumenti digitali intermedi o diversi rispetto a quanto previsto relativamente alla gestione totalmente digitale dei contratti pubblici e alla centralizzazione di tutti i dati sulla banca dati nazionale dei contratti pubblici gestiti da ANAC.

Rilevata l’oggettiva difficoltà nell’applicazione delle nuove norme, annunciate a luglio 2023 me entrate in vigore con l’inizio dell’anno, e per consentire un graduale adeguamento alle nuove disposizioni sia da parte delle stazioni appaltanti che dei gestori delle piattaforme, ANAC ha emanato un comunicato del presidente il 10 gennaio 2024, avente, appunto, ad oggetto “Indicazioni di carattere transitorio sull’applicazione delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici in materia di digitalizzazione degli affidamenti di importo inferiore a 5.000 euro”, pubblicato sul sito istituzionale di ANAC.

Le difficoltà derivanti da questa disciplina, così come da voi richiamato, sono evidenti, tant’è vero che, in via transitoria, fino al 30 settembre 2024 è stata messa a disposizione di tutte le stazioni appaltanti una specifica interfaccia web con cui è possibile accedere direttamente alla piattaforma nazionale contratti per gestire i contratti derivanti da affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro, senza dover necessariamente utilizzare fin da subito le piattaforme certificate.

L’utilizzo di questa piattaforma di ANAC rende sicuramente più agevole l’acquisizione del CIG per i contratti di importo inferiore a 5.000 euro, ma resta comunque confermata la necessità di accesso tramite SPID e resta l’obbligo delle trasmissioni dei dati relativi ai contratti gestiti con questa modalità alla banca dati nazionali gestita da ANAC. Al di là di questo strumento transitorio, messo in campo da ANAC, il problema rimane tutto e complica enormemente anche i percorsi di semplificazione che, come Regione, stiamo provando a portare avanti e che, come da voi detto, saranno un passo fondamentale per rendere lo Stato più vicino alle esigenze delle autonomie dei cittadini.

Pertanto, ringraziandovi per il quesito posto, scriverò immediatamente al ministro competente per segnalare quanto vi ho detto. Renderemo partecipe anche le altre Regioni, che ho già sentito nelle nostre interlocuzioni per il tramite della Conferenza, le renderemo partecipi di questa problematica affinché il Governo intervenga a modificare raccogliendo le istanze provenienti dalle Autonomie locali.

Mi permetto di aggiungere che sarà nostra cura comunque essere a fianco delle Amministrazioni locali nel caso in cui la norma non trovi un nuovo perimetro, perché è evidente che, com’è nello stile dell’Emilia-Romagna, intendiamo accompagnare queste fasi transitorie sia per i cittadini che per le Amministrazioni locali, in modo tale che non ci siano effetti negativi sull’attività degli Enti locali con ricadute ovviamente sui cittadini e sulle imprese.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Sabattini per la replica. Prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Credo, anche a nome dei colleghi, ci riteniamo pienamente soddisfatti, anche perché abbiamo aggiornato la domanda in corso di svolgimento e, senza sapere della risposta che avrebbe dato l’assessore Calvano, credo che siano stati sottolineati tutti gli elementi sollevati dal question time, con anche un’azione diretta che sosteniamo pienamente.

Quindi, ribadendo la soddisfazione per la risposta, chiediamo ovviamente di essere anche passo dopo passo informati su quelle che saranno le proposizioni delle altre Regioni e l’effetto di questa azione, che ci vede come Regione capofila di questa azione, chiaramente anche in accordo con l’Associazione nazionale dei Comuni italiana quale partner fondamentale anche per azioni di pressione nei confronti del Governo.

 

OGGETTO 7898

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il recepimento da parte della Regione Emilia-Romagna dell’ordinanza del TAR del 12 gennaio scorso, relativa alla chiusura della caccia delle specie del Moriglione “Aythya ferina” e della Moretta “Aythya fuligula” nella data indicata da ISPRA. A firma della Consigliera: Gibertoni.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Siamo all’interrogazione n. 7898: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa il recepimento da parte della Regione Emilia-Romagna dell’ordinanza del TAR del 12 gennaio scorso, relativa alla chiusura della caccia delle specie del Moriglione “Aythya ferina” e della Moretta “Aythya fuligula” nella data indicata da ISPRA.

L’interrogazione è a firma della consigliera Gibertoni, che ha la parola per l’illustrazione. Prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore Mammi.

Io non ci giro intorno, la sintesi di queste pagine di question time sono quattro parole, ve l’avevo detto, e mi dispiace che non sia stata ascoltata mai l’istanza che io ho portato anche il giorno in cui si è aggiunta la delibera sulla Moretta, perché quello che avevo detto, sia per iscritto che a voce, era – lo cito perché era già scritto nelle altre interpellanze che ho discusso e l’ho detto a voce quel giorno – “prestate così il fianco ad una facile impugnazione della delibera regionale davanti al TAR dell’Emilia-Romagna con ottime probabilità di successo”, e questo è successo infatti. Quello che chiedo con il question time è se la Giunta continui o voglia continuare a porsi al servizio della lobby dei cacciatori, ma quello che vorrei sapere è se tre ordinanze del TAR in due anni possano aver fatto sorgere qualche pallido dubbio nella Giunta oppure niente.

Questa è la domanda che io faccio, senza nessun tipo di particolare desiderio di riaprire cose che ho già detto e dirò di nuovo, perché davvero io non capisco come mai siamo arrivati qui. Il TAR è stato chiamato a pronunciarsi sulla domanda cautelare contenuta nel ricorso per motivi aggiunti, ha confermato quanto già detto nell’ordinanza di settembre, ha riconfermato le considerazioni già fatte e adesso pagate voi le spese dei ricorrenti.

Non c’è bisogno che io sottolinei quello che non dovrebbe sfuggire agli addetti ai lavori, e quanto io dicevo e scrivevo era tranquillamente un’attività alla portata dell’Esecutivo regionale, perché per arrivare a quelle considerazioni era stata sufficiente la lettura della delibera e il confronto con il parere di ISPRA.

Lo sforzo sproporzionato che voi avete fatto, davvero sproporzionato, quasi erculeo, se Ercole fosse stato a favore della caccia e della lobby per la caccia, vi avrebbe portato qui oggi, e mi chiedo per quale motivo, cioè a cosa è servito, se oggi vi fate almeno la domanda perché l’avete fatto. Tutte queste energie, tutto quella forzatura, gli sforzi mostruosi per spostare un uccellino in più nel carniere del cacciatore, un leprotto in più nel carniere, per rendere il carniere più succulento, un uccellino in più di là, un uccellino in più di qua, ma tre ordinanze del TAR in due anni, sposta una moretta in più. Metti la cera, togli la cera. Ma per cosa avete lavorato? Ma per chi avete lavorato? Non avete lavorato per il buonsenso mettendo la cera e togliendo la cera. Avete fatto uno sforzo gratuito e questo lo dico, lo dico perché è un po’ anche… Se non fosse che avete fatto sparare a degli esseri viventi, io, ecco, non concludo. Vedo la situazione, infatti io cerco le parole perché da un lato meritereste che io inserisca di più.

Perché l’avete fatto? Oggi chiedetevelo, tanto non c’è nessun campionato alla fine di tutti questi esercizi per voi, per mettere e togliere la cera. Non l’avete fatto per il buonsenso, non l’avete fatto per il consenso. Continuate a seguire fantasmi. Continuate a seguire i vecchi modi di pensare, di agire, di trattare la convivenza con gli esseri viventi. Io non so come dirvi, in quali parole, in quali lingue dirvi che non c’è più niente di là. Non c’è più niente, non c’è più niente. Inseguite fantasmi.

Nella migliore delle ipotesi, poi ascolterò la sua risposta, penso che voi siate incatenati mani e piedi nella caverna, vedete le ombre. Avete la luce alle spalle, vedete le ombre, ma non vi girate neanche con le cannonate a vedere cosa c’è fuori dalla caverna. Glielo dico io, assessore, cosa c’è: le praterie, il sole, ma soprattutto le praterie. Se le volete leggere in terminologia politica, le praterie sono consenso per voi. Per me sono praterie, per voi sono consenso.

Perché? Per quale motivo sputare sopra questa roba? Io veramente, se lei potesse spiegarmi sociologicamente, sarei molto interessata. Quindi, nella migliore delle ipotesi, non c’è verso che voi vi giriate. Io vi chiedo semplicemente… Assessore, tre ordinanze del TAR in due anni. Niente buonsenso, niente scientificità, cose che ci siamo già detti, anzi che io ho detto nel vuoto. Niente consenso. Inseguire fantasmi, che non esistono, non ci sono. Dall’altra parte, buttare via la possibilità di avere delle praterie.

Se mi spiega per quale motivo fate così, io continuo a chiedervi di uscire dalla caverna. Uscite dalla caverna.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Mammi per la risposta. Prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, consigliera Gibertoni, anche per le emozioni che mi ha fatto provare tra citazioni filosofiche e soprattutto cinematografiche. Chi, come me, è nato nel 1980 quella fase se la ricorda bene. È un film molto noto, con il quale siamo cresciuti tutti. Quindi, grazie per queste emozioni, perché peraltro l’argomento potrebbe anche risultare un po’ noioso, visto che lo abbiamo già trattato molte volte in quest’aula. Siamo un po’ ripetitivi io e lei, ma è giusto, è giusto confrontarci.

Guardi, consigliera, la redazione del calendario venatorio regionale non rappresenta un favore ad alcun soggetto specifico, o a gruppi organizzati, ma è un punto di equilibrio fra tutti i diversi interessi in campo, e rispettoso del valore dell’ecosistema di cui è composto il nostro territorio.

Si basa su informazioni scientifiche, tecniche, competenze professionali, consultazioni, confronti, analisi, ed è anche, naturalmente, rispettoso delle norme nazionali, anche comunitarie e io credo capace di regolamentare in modo corretto l’attività venatoria che viene esercitata sul nostro territorio.

Noi non abbiamo lobby di nessun tipo. Noi, nel momento in cui costruiamo il calendario venatorio, avviamo un percorso trasparente, un percorso democratico di cui dovremmo anche essere molto orgogliosi come consiglieri regionali perché, come sa, siamo l’unica Regione in Italia che porta il calendario venatorio nella Commissione consiliare e per due volte ci siamo ritrovati a discutere, a parlarne, ad analizzarlo anche con punti di vista, come sappiamo, molto diversi.

Questa competenza la esercitiamo sulla base di una legge nazionale, una legge dello Stato che non è cambiata dal 1992, che assegna alle Regioni questa responsabilità, questa competenza.

Noi raccogliamo un parere da ISPRA che, ricordiamo, non è vincolante e che è obbligatorio e se ci discostiamo dal parere di ISPRA lo dobbiamo motivare.

Come ho già detto in altre occasioni, consigliera, ISPRA non la possiamo considerare, quando dice quello che vogliamo sentirci dire, il punto di riferimento assoluto, e invece quando ci dice cose che non ci piacciono, discostarci, come lei a volte ha detto in quest’aula.

ISPRA dà un parere, un parere non vincolante, noi lo analizziamo e poi, se ci discostiamo, motiviamo perché scegliamo in modo diverso.

Se invece questo Paese ritiene che il calendario venatorio non lo debbano fare le Regioni ma lo debba fare un organismo tecnico, deve cambiare la legge nazionale. Io non sarei d’accordo. Credo che sia una materia che non possiamo demandare ai tecnici ma se il Paese, il Parlamento, il Governo decide che quella è la strada, deve cambiare la norma, stabilire che ISPRA faccia il calendario venatorio e a quel punto noi diventiamo notai. Io penso che non dobbiamo essere notai e dobbiamo quindi assumerci responsabilità di quello che decidiamo e di quello che facciamo.

Nel merito, il prossimo calendario venatorio lo costruiremo sempre con un percorso democratico e trasparente, come abbiamo avuto negli ultimi quattro anni.

Penso che dovremo aspettare l’udienza di merito. Noi abbiamo chiesto che sull’attuale calendario venatorio il TAR si esprimesse prima del 31 dicembre. Lo abbiamo chiesto noi, lo ha chiesto il Consiglio di Stato, questo purtroppo non è avvenuto, e io ho anche detto pubblicamente che mi è dispiaciuto che non ci sia stata un’espressione prima del 31 dicembre. Avremmo però bisogno di attendere l’udienza di merito di marzo e, sulla base anche di quello che in quell’udienza ci verrà detto e delle motivazioni ulteriori che porteremo, del nostro punto di vista, sulla base anche di quello costruiremo il prossimo calendario venatorio, che però – lo dico già – non si discosterà da quello che abbiamo costruito nel 2022, da quello che abbiamo avuto nel 2020, nel 2021, che ha avuto pareri positivi in gran parte di ISPRA, che non ha avuto ricorsi nel 2020 e nel 2021, che invece ha avuto il ricorso nel 2022 e nel 2023.

Rispetto alle varie considerazioni che ha fatto, la data di chiusura del 31 gennaio per Moretta e Moriglione è stata decisa in virtù del Piano di gestione nazionale del Moriglione e dei key concept. Anche qui, ci viene detto “non motivate abbastanza le scelte del calendario venatorio”, ma abbiamo preso a riferimento i key concept, abbiamo preso a riferimento il Piano di gestione nazionale del Moriglione e nonostante questo ci è stato chiesto di discostarci anche da questi elementi. Lo trovo un elemento che fa riflettere.

Come tutti sanno e sa anche la consigliera, la pubblicazione sul Bollettino Regionale rappresenta un atto formale, tutte le delibere sono immediatamente eseguibili dalla data di approvazione e gli uffici hanno inoltre provveduto immediatamente a darne comunicazione tramite i canali informativi, attraverso una comunicazione ad hoc, inviata come di consueto a tutti i portatori di interesse, lei compresa.

Chiudo. La Regione ha ottemperato anche alle richieste di ISPRA nel parere relativo al Moriglione e alla Moretta, tranne la data di chiusura. In particolare, ha previsto quanto richiesto dall’Istituto per i corsi. Lo stesso istituto ha espresso apprezzamento per gli interventi di ripristino ambientale rendicontati dalla nostra Amministrazione, che intendono dare risposta a quanto previsto dall’azione 1.3 del Piano nazionale di gestione del Moriglione.

Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Non c’è molto da commentare, cioè io credo che siate ancora, per il momento, in una bolla con la neve che scende, di auto illusione. Io non posso fare nulla con i mezzi che ho, ho solo questo microfono per farvi uscire da lì, però posso dirvi almeno che non è che, se voi non aggiornate il sito, tutto questo non è mai successo. Bisogna che voi aggiorniate il vostro sito dell’Assessorato nella pagina del calendario venatorio, perché, anche se continuate a non aggiornarlo ed è ancora fermo, di fatto le cose sono successe, tre ordinanze del TAR ci sono state, addirittura, per quanto riguarda la beccaccia, l’avete pubblicato tre giorni prima della scadenza, tra quattro giorni non si può più cacciare la povera Moretta, non ce n’è traccia sul sito. Quando lo dite? Alla mezzanotte del giorno prima? È scomparso il calendario tascabile. Io capisco che siano tutte piccole cose fatte per dire a se stessi non è mai successo nulla, non esiste niente. Continuiamo così.

Potrete forse farlo ancora per quanto tempo? Per quanti mesi ancora? Io credo che ormai si tratti di poche settimane, cioè c’è un momento in cui irromperà la realtà. Scelta vostra se restare incatenati nella caverna oppure girare il collo e guardare fuori. Credo che sia la cosa migliore.

Ultima cosa, presidente, due secondi. Non pensiate, questo lo dico a livello, diciamo così, di sociologia politica e anche perché, appunto, sputate sul consenso che ci sarebbe, di essere coperti su questi temi anche soltanto nell’ambito di un’alleanza di qualche tipo. Questi temi, se li delegate, non funzionano più. I cittadini non ci credono più. Le dichiarazioni e le azioni vanno fatte dalla casa madre anche nell’ambito di un’alleanza. Non potete delegare, ve lo dicono i numeri. Ve lo stanno già dicendo i numeri.

Quindi, voi avete messo una bilancia davanti completamente truccata, che non si capisce per quale motivo continuate a usare. È una cosa che grida vendetta al cielo. Mi dispiace solo che facciate gli splendidi sulla pelle degli animali. Questo è il mio cruccio. Continuate così.

 

Saluto ad una scolaresca presente in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Intanto saluto la quarta liceo scientifico del “Manfredo Fanti” di Carpi. Buongiorno, ragazzi e ragazze. Sono qui per seguire i lavori dell’Assemblea.

 

OGGETTO 7886

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni intenda intraprendere la Giunta regionale per sostenere le attività della montagna, escluse dal Bando Ristori 5, cosiddetto “Bando Bianco”, che hanno comunque subito ingenti cali di fatturato rispetto alle annualità precedenti. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’interrogazione 7886: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni intende intraprendere la Giunta regionale per sostenere le attività della montagna escluse dal Bando Ristori 5, cosiddetto “Bando Bianco”, che hanno comunque subito ingenti cali di fatturato rispetto alle annualità precedenti. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Pelloni e Mastacchi.

Prego, consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Buongiorno a tutti. Grazie, presidente. Procedo alla lettura e poi mi riserverò qualche replica dopo la risposta.

A seguito delle stagioni sciistiche 2020-2021 e 2021-2022, pesantemente compromesse dalle restrizioni sanitarie imposte dalla pandemia, anche la stagione 2022-2023 ha presentato forti criticità, criticità legate alla grave carenza di precipitazioni nevose, in particolare sulle montagne appenniniche, compresi i comprensori sciistici dell’Emilia-Romagna. Allo stesso modo, anche in stagione 2023-2024 è al momento caratterizzata… Ovviamente, era datata 11 gennaio. Caratterizzata da quasi totale assenza di neve sulle montagne dell’Emilia-Romagna. Oggi non è molto meglio la situazione. Anzi, purtroppo è prevista anche qualche giornata di pioggia anche sul crinale, che solamente la scorsa settimana sono state imbiancate per la prima volta dall’inizio dell’inverno. In sede di conversione del decreto-legge Milleproroghe 2023, il Parlamento ha approvato lo sblocco dei Fondi residui dei diversi bandi per i ristori Covid-19 con l’articolo 16-ter, che permette l’utilizzo di questi Fondi per il sostegno degli operatori del settore turistico ricettivo termale e della ristorazione, che esercitano la propria attività nei Comuni classificati come montani della dorsale appenninica, a condizione che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi del periodo dal primo novembre 2022, al 15 gennaio 2023, di almeno il 30 per cento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

In sede di assestamento, e prima della variazione generale del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023 alla Missione 7 Turismo Programma 1 sviluppo, la valorizzazione del turismo, sono stati stanziati 4 milioni di euro assegnati complessivamente a sei imprese che gestiscono impianti a fune dei comprensori sciistici dell’Appennino e a 67 imprese, alberghi, campeggi, rifugi, ristoranti, bar, attraverso un bando regionale gestito da Unioncamere.

Il calo di fatturato dell’inverno scorso per le imprese ammesse a finanziamento è stato di 2.541.000 euro per le imprese esercenti di impianti di risalita; di 627.930 euro per gli alberghi; 1.025.000 euro per quelli della ristorazione.

Il bando in questione, tuttavia, non ha previsto ristori per i noleggi sportivi invernali, le scuole, o gli stessi maestri di sci, che al pari delle altre attività ricomprese hanno subito ingenti cali di fatturato. In alcuni casi proprio non hanno quasi potuto lavorare, soprattutto nel periodo natalizio a cavallo tra il 2022-2023.

A tal proposito è stata avanzata una richiesta dal sottoscritto in data 12 luglio 2023, con risoluzione oggetto 7118, per impegnare la Giunta regionale ad includere un nuovo bando di riparto dei Fondi residui per i ristori Covid-19 per la montagna, tutti gli esercizi commerciali, compresi i noleggi di attrezzature per la pratica dello sport invernale e le scuole di sci. Ma la risoluzione non è stata né calendarizzata, né discussa o votata dall’Assemblea legislativa.

Quindi, si interroga la Giunta su quali azioni intenda intraprendere per sostenere e tutelare attività quali noleggi sportivi invernali, le scuole e i maestri di sci esclusi dal Bando Ristori 5, cosiddetto “Bando Bianco”, e tutte le altre attività della montagna appenninica non destinatarie di risorse e contributi, che hanno comunque subito ingenti cali di fatturato rispetto alle annualità precedenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

A riscontro dell’interrogazione, faccio alcune precisazioni preliminari in merito al Bando Ristori 5. Nell’interrogazione viene correttamente indicato il presupposto normativo giuridico che ha permesso la definizione del bando stesso. In particolare, si ribadisce come l’articolo 16.ter del decreto-legge n. 198/2022 abbia espressamente indicato le categorie alle quali poter applicare le disposizioni per l’erogazione dei ristori, in particolare operatori del settore turistico ricettivo, termale e della ristorazione.

Sulla base di questo presupposto sono state individuate le categorie di imprese afferenti alla filiera della neve, che potevano rientrare nella cornice delle disposizioni statali, tenendo presente che le risorse dedicate a tali ristori erano strettamente correlate a un’operazione di svincolo di bilancio, indissolubilmente correlata alla norma in questione.

Per quanto attiene il bando per l’erogazione dei ristori, questo è stato gestito nell’ambito dei collaudati rapporti istituzionali di collaborazione fra la Regione Emilia-Romagna e Unioncamere Emilia-Romagna, che – lo ricordo – hanno permesso di ottenere già ottimi risultati con i bandi per ristori Covid-19, con soddisfazione delle categorie e delle associazioni di imprese. Ciò ha consentito, anche in questo caso, di assegnare alle imprese beneficiarie l’intero stanziamento, pari a 4.067.000 euro. Il sistema camerale consente infatti di operare con grande efficacia nel processo di validazione delle pratiche, naturalmente per le imprese iscritte al Registro delle imprese.

Le categorie dei maestri di sci e scuole di sci operano invece mediante posizioni giuridicamente estremamente diversificate, per la quasi totalità in regime non di impresa, cioè di imprese iscritte al Registro. I maestri di sci si configurano in particolare come persone fisiche, che operano in forma professionale con difficoltà che tale forma comporta nella determinazione a norma di legge del mancato reddito, mentre le scuole operano per gran parte in forma associativa e non in forma di impresa.

Restando nell’ambito delle imprese, per quanto afferisce alle categorie dei noleggiatori di sci e sport invernali, abbiamo raccolto le osservazioni pervenute e le necessità manifestate dai diversi operatori di tale categoria. Al riguardo vi informo che si sta monitorando la fase di conversione in legge del decreto n. 215 del 2023, il cosiddetto “Milleproroghe”, al fine di verificare se, attraverso le proposte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, analogamente a quanto fatto con il Milleproroghe l’anno passato, sarà recepita un’ulteriore disposizione che consenta di liberare dallo svincolo ulteriori residui relativi a finanziamenti statali per ristori, da destinare, appunto, alla crisi neve per le perdite di fatturato di questa categoria.

Parallelamente, nel caso la predetta soluzione non abbia esito positivo, si è altresì provveduto alla modifica del comma 3-bis dell’articolo 11 della legge n. 40, al fine di ampliare gli interventi a favore delle imprese turistiche danneggiate da gravi eventi climatici. Tale presupposto giuridico ci permetterà di verificare, nella fase del prossimo assestamento del bilancio, la disponibilità di risorse regionali per rispondere a queste necessità evidenziate. Quindi, stiamo tentando la strada della via nazionale e abbiamo aperto anche quella dell’intervento regionale.

Per questo motivo l’Assessorato al turismo ha già calendarizzato nelle prossime settimane un incontro con le associazioni di rappresentanza delle imprese per valutare il percorso da intraprendere per la categoria menzionate dall’interrogante.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie al sottosegretario Baruffi per la cortese risposta e anche per il merito della risposta, perché ha aperto alla possibilità che chiedevamo, quella di valutare anche con risorse proprie. Sappiamo che c’è già stato un precedente, perché Regione Emilia-Romagna, anche durante il periodo Covid, man mano che arrivavano dei ristori e delle volte non tutte le categorie venivano coperte, appunto, Regione Emilia-Romagna in alcuni casi si è fatta carico di categorie non coperte.

In questo caso stiamo parlando di maestri di sci e noleggi, attrezzature e articoli sportivi, che magari per varie motivazioni non venivano ricompresi dai ristori nazionali. Sappiamo come, per i maestri di sci, addirittura i maestri di sci ebbero uno stanziamento di un milione di euro. Poi, non arrivarono le richieste sufficienti e addirittura ci fu anche dell’avanzo, che fu messo per l’aeroporto di Forlì. Quindi, per chi ha memoria, appunto, di quest’aula c’è già stata questa… La Regione Emilia-Romagna è riuscita a sopperire in qualche modo magari a dei vincoli nazionali.

Chiudo anche dicendo, ovviamente, con soddisfazione sull’impegno, sperando che possa arrivare lo Stato o, in subordine, la Regione ed effettivamente essere un pochino più celeri, perché comunque Milleproroghe dell’anno scorso, gennaio 2023, i ristori sono arrivati adesso, in alcuni casi, per gli impianti a fune arriveranno tra un mese circa, o meno di un mese.

Quindi, se dovessero arrivare nel Milleproroghe le risorse per i negozi noleggio di sci e maestri di sci, che non siamo qua fra un anno, sperando che ci sia ancora la legislatura in corso, a dover parlare ancora di ristori legati all’annualità 2022-2003 magari nel 2025. Perché sappiamo che la liquidità per figure professionali come maestri di sci, quindi singole persone o piccoli negozi di vicinato, come possono essere i noleggi di sci, una liquidità di quasi due anni è impegnativa. Quindi, non solo riuscire a garantire queste risorse, ma anche in tempi un po’ più ragionevoli.

Grazie dell’attenzione e grazie della risposta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7891

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta stia dando seguito all’attuazione degli impegni previsti dalla risoluzione n. 7721, relativa alla violenza di genere, approvata dall’Assemblea Legislativa il 5 dicembre 2023. A firma della Consigliera: Piccinini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 7891: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere come la Giunta stia dando seguito all’attuazione degli impegni previsti dalla risoluzione n. 7721, relativa alla violenza di genere, approvata dall’Assemblea legislativa il 5 dicembre 2023.

L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini. Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Torniamo a parlare di una piaga del nostro Paese, che è la violenza sulle donne. Il 2024 è appena iniziato e i numeri sono già da bollettino di guerra: sette femminicidi, una donna uccisa ogni 48 ore.

Un tema quello dei femminicidi e della violenza contro le donne che avevamo affrontato nella seduta del 5 dicembre, su richiesta della sottoscritta, a ridosso proprio della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

In quella seduta l’Assemblea ha approvato a maggioranza un atto di indirizzo che ho presentato e che chiedeva tre impegni, su cui tornerò. Perché ieri è partita ufficialmente la nuova campagna istituzionale, “Se te lo dice è violenza”, composta da 12 manifesti, uno per ogni mese dell’anno, da affiggere nelle strade e nelle piazze dell’Emilia-Romagna, rivolte alle donne che si trovano in situazioni a rischio e che ancora hanno difficoltà a riconoscere i segnali, anche di maltrattamenti di tipo psicologico, propri della violenza di genere.

Ricordo che la violenza psicologica in particolare è devastante perché è subdola e non lascia segni visibili. Non è fatta solo di offese eclatanti ma è il ripetersi quotidiano di umiliazioni e denigrazioni che annichiliscono la persona abusata. Allora, nella risoluzione approvata che citavo poc’anzi, oltre ad impegnare la Giunta a moltiplicare gli sforzi di sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini emiliano-romagnoli, al fine di riconoscere le tipologie di violenza anche meno evidenti, come l’abuso narcisistico, soprattutto quando prende la forma cronica di violenza psicologica ed emotiva, che generalmente anticipa la violenza fisica, e ad intervenire nei confronti del Governo per inserire in via strutturale l’insegnamento dell’educazione sentimentale ed affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado.

Chiedevo poi, insieme ai colleghi consiglieri e consigliere che hanno votato favorevolmente l’atto, un impegno cogente ad integrare la citata campagna “Se te lo dice è violenza” con manifesti che si rivolgessero non solo alle donne vittime di violenza, ma direttamente agli abusanti.

Le chiedo quindi, assessora, se e come stia dando seguito all’attuazione degli impegni previsti dalla risoluzione n. 7721, approvata dall’Assemblea legislativa il 5 dicembre.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde l’assessora Lori. Prego.

 

LORI, assessora: Grazie, presidente e gentile consigliera. Procedo in modo articolato con il dare riscontro ai quesiti diversificati che sono stati posti con questa interrogazione.

L’attività di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne è un obiettivo prioritario della nostra Regione, perseguito da anni, sia attraverso il rafforzamento dei servizi di supporto e assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli e figlie, che attraverso la promozione della cultura delle pari opportunità, di educazione al rispetto delle differenze e di contrasto agli stereotipi di genere con azioni di formazione, rivolte a operatori e operatrici della rete, ma anche di sensibilizzazione su questi temi di tutta la cittadinanza e in particolar modo delle giovani generazioni.

Per prevenire e contrastare la violenza di genere è infatti necessario un mutamento culturale profondo, che investa l’intera società, e un’azione trasversale che agisca su vari fronti e in ambiti diversi, coinvolgendo tutti gli attori. In coerenza con la normativa nazionale e internazionale, con la nostra legge regionale n. 6 del 2014, tutti gli interventi realizzati, previsti dal Piano regionale contro la violenza di genere approvato nell’ottobre del 2021, e dalle schede che ne danno attuazione e che contribuiscono a migliorare sempre più l’accesso alla competente e qualificata rete regionale di cure e protezione, di accoglienza, di supporto e assistenza alle donne vittime di violenza, e, dall’altro, attraverso una sensibilizzazione della cittadinanza sul tema, per favorire una prevenzione efficace e la conoscenza della gravità del fenomeno e delle diverse forme di violenza, comprese quelle meno evidenti come quella psicologica. Nella convinzione dell’importanza della sensibilizzazione su questi temi a partire dalle giovani generazioni, nel 2022 è stato sottoscritto un protocollo di collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, per promuovere nelle Istituzioni scolastiche in maniera strutturale la cultura delle pari opportunità e la prevenzione della violenza di genere, e nel 2023 sono state realizzate ben due edizioni di un percorso di formazione rivolto agli insegnanti delle scuole superiori, che ha coinvolto circa 450 insegnanti di tutto il territorio regionale.

Il corso ha illustrato, tra l’altro, diversi tipi di violenza e fornito alle partecipanti e ai partecipanti strumenti non solo per riconoscerle, ma anche per elaborare azioni di prevenzione. Per quanto riguarda lo specifico disturbo narcisistico della personalità, come Assessorato ci impegniamo a sottoporre alle professioniste che organizzano il corso la necessità di un approfondimento da inserire nei futuri moduli formativi delle prossime edizioni.

Dal 2016, inoltre, la Regione finanzia, attraverso bandi biennali e annuali, progetti promossi da enti locali e dal terzo settore diretti a promuovere pari opportunità e contrastare e prevenire ogni forma di violenza. Nei tanti progetti finanziati in questi anni, moltissime sono sia le attività rivolte alle giovani generazioni nelle scuole e in ambito extrascolastico che le iniziative di sensibilizzazione rivolte all’intera cittadinanza, attraverso incontri tematici, workshop, rassegne teatrali e cinematografiche, concerti, utilizzo di social, canali digitali ed altro, che hanno permesso un coinvolgimento molto consistente di persone, peraltro rendicontato anche nel bilancio di genere presentato di recente.

Nell’ultimo bando per la promozione e il conseguimento delle pari opportunità e il contrasto delle discriminazioni, per l’annualità 2023-2024 sono stati finanziati 105 progetti, con 2 milioni e mezzo di euro. Nella precedente edizione, 2021-2022, 2 milioni di euro per 83 progetti che coinvolgono sempre l’intero territorio regionale, compresi i territori montani, che sono sempre più protagonisti anche grazie alle premialità che sono state inserite negli ultimi bandi.

Tra questi, la maggioranza dei progetti ha interessato il settore educativo-formativo, essendo rivolti in via principale alla formazione di bambine e bambini, ragazzi e ragazze e insegnanti e genitori. In molti progetti è stato anche coinvolto il mondo dello sport, con azioni di sensibilizzazione e formazione contro la violenza di genere e contro le discriminazioni. Inoltre, per favorire al riconoscimento di tutte le forme di violenza e intercettare prima possibile potenziali situazioni di emarginazione, discriminazione e violenza, grazie ad un accordo di collaborazione recentemente sottoscritto con ANCI Emilia-Romagna, si è realizzata una formazione specifica rivolta a mediatrici e mediatori interculturali; quindi, professionisti che spesso si interfacciano con vittime di violenza di genere in contesti complessi e talvolta di fragilità.

Sono state recentemente promosse due campagne di comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema che lei richiamava. Una campagna avviata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne dal titolo “Il nostro silenzio non ci proteggerà”, che ha coinvolto, questa campagna, molti dei protagonisti della rete regionale per il contrasto alla violenza di genere che hanno messo a disposizione i loro volti. Quindi, operatrici e operatori dei Centri antiviolenza, ma anche del mondo sociosanitario, psicologi, mediatori, mediatrici culturali, con l’intento, naturalmente, di avvicinare e fornire indicazioni utili a una richiesta di aiuto. L’altra campagna dal titolo “se te lo dice è violenza”, citata nella risoluzione 7721, è appena partita…

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessora, la invito…

 

LORI, assessora: Sì, vado verso la fine.

Dicevo, è appena partita e durerà tutto il 2024. È nata per contrastare la violenza psicologica agita dagli uomini contro le donne. Per quanto riguarda questa specifica campagna, siamo assolutamente disponibili a recepire l’indicazione emersa dall’aula integrando le prossime uscite mensili con un messaggio rivolto direttamente anche agli uomini, che si accompagnerà allo slogan già individuato, abbinando uno slogan più specifico.  Va detto, ultima cosa, che ci siamo occupati lo scorso anno di un ulteriore campagna rivolta specificamente agli uomini maltrattanti che ha avuto titolo “chiedo per un amico”. Ha avuto proprio l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, e soprattutto gli uomini in questo caso, per informarli dell’esistenza di spazi dedicati, i centri per uomini maltrattanti, in cui è possibile ottenere un supporto psicologico e altri percorsi anche di tipo riabilitativo.

Mi fermo qui. Poi ci sono ancora alcuni paragrafi ma li consegnerò alla consigliera.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consegneremo alla consigliera il testo scritto. Grazie.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Ringrazio l’assessora per questa risposta molto articolata, che leggerò molto volentieri.

Le iniziative messe in campo anche in questi anni da parte della Regione sono note, però vorrei mettere l’accento su due questioni che l’assessora ha citato. Una riguarda la formazione che è stata fatta e che verrà fatta sugli abusi narcisistici, che sono quelli più difficili da dimostrare, e l’onere ricade sempre e solo sulle donne maltrattate. Giustamente l’assessora parlava di un cambiamento culturale, ed è il motivo per cui io ho insistito, soprattutto su questa campagna messa in campo dalla Regione, di sensibilizzazione, perché serve lavorare ancora molto su quello che è l’abuso psicologico, partendo dalla non accettazione sociale di questi comportamenti ancora troppo tollerati e considerati non sufficientemente deplorevoli ed esecrabili dalla morale pubblica. Penso che sia giunto il momento di accogliere la sollecitazione che ci viene anche dal dibattito che è purtroppo scaturito dalla morte di Giulia Cecchettin, che è il momento di rivolgersi anche ai maltrattanti e responsabilizzare gli uomini che hanno un ruolo. Parlo di tutti gli uomini, che devono farsi carico di una responsabilità che non può essere solo delle donne vittime, che hanno l’onere di riconoscere i segnali di un abuso prima psicologico e poi, purtroppo, molto spesso anche fisico.

Accolgo quindi positivamente il recepimento da parte dell’assessore delle sollecitazioni che sono venute da quest’aula, per integrare la campagna di sensibilizzazione fatta da quei 12 manifesti che vedremo affissi nelle nostre città, che dureranno per tutto il 2024 e che finalmente si rivolgeranno anche agli uomini maltrattanti. Lo ritengo un grande segnale di civiltà, lo dico fuori da ogni formalismo, perché ci credo veramente e penso che la Regione, in questo momento, stia facendo la cosa giusta. So che non era una cosa scontata ed è un segnale importante di un impegno vero e concreto, che rende soddisfazione al lavoro che abbiamo fatto come consigliere e consiglieri, davvero un segnale importante che questa Regione sta dando. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7893

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all’opportunità di sollecitare, da un lato, il comune di Bologna e la Società Aeroporto Marconi a promuovere un confronto sulle evidenze emerse dallo studio del consigliere Paruolo in modo da ridurre i sorvoli diurni della città, e, dall’altro, l’Ausl di Bologna a mettere a disposizione lo studio sull’impatto sanitario dell’inquinamento acustico generato dal traffico aereo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo adesso con l’interrogazione 7893: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito all’opportunità di sollecitare, da un lato, il comune di Bologna e la società Aeroporto Marconi a promuovere un confronto sulle evidenze emerse dallo studio del consigliere Paruolo in modo da ridurre i sorvoli diurni della città, e, dall’altro, l’AUSL di Bologna a mettere a disposizione lo studio sull’impatto sanitario dell’inquinamento acustico generato dal traffico aereo.

L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni. Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Con questa interrogazione Europa Verde riporta all’attenzione dell’Assemblea legislativa un tema annoso, il problema dell’impatto acustico dell’attività dell’aeroporto Marconi su decine di migliaia di residenti della nostra città.

Io stessa ricevo quasi quotidianamente segnalazioni di voli notturni in orario dedicato al riposo, ma anche di un martellamento quotidiano che soprattutto nell’ultimo periodo festivo ha raggiunto picchi che per i cittadini sono intollerabili. Va ricordato che l’aeroporto Marconi dispone di una sola pista, che può consentire però alternativamente di fare i decolli verso il Bargellino, che è una zona confinante meno abitata, e gli atterraggi da Bargellino, in modo da poter invitare i sorvoli sulla città. Infatti da anni sia Europa Verde che i cittadini chiedono proprio di utilizzare la pista con questa modalità, in modo da evitare i sorvoli, peccato che uno studio che è stato commissionato da aeroporto Marconi e realizzato da ENAV, ed è stato pubblicato nell’aprile del 2023, ha dimostrato che questo uso della pista, ripeto, cercando, appunto, di evitare il sorvolo della città, porta a una diminuzione dei voli orari possibili. In effetti, si evidenzia in questo studio che questa modalità consente di gestire un massimo di 14 movimenti all’ora contro i 26 che, invece, si possono gestire usando la pista con gli atterraggi da un lato e il decollo verso il lato opposto, però, in questo modo, sorvolando Bologna.

In questo quadro è intervenuto uno studio, che è stato realizzato dal consigliere regionale del Partito Democratico Giuseppe Paruolo, che ringrazio per questo lavoro, che è stato reso noto lo scorso 9 gennaio, che ha presentato i risultati, appunto, di un calcolo, che lui stesso ha fatto, sulla modalità di sorvolo della città e quindi su quali voli e perché avvenivano, in quali ore. La faccio breve. Questo studio, in pratica, a cosa voleva rispondere? A quale domanda vuole rispondere e può rispondere? Perché nelle fasce orarie in cui è possibile stare entro la soglia dei 14 voli, quindi limitando i sorvoli di Bologna, non si attua questa possibilità? Facendo il calcolo di quanto avvenuto, quindi sulla base dei dati sui voli fatti e consegnata, appunto, alla Regione dalla società aeroportuale, si è visto che i voli contenuti entro i 14 all’ora; quindi, entro la soglia che consente di gestire decolli e atterraggi da e per Bargellino, potrebbe ridurre di quasi 17.000 voli quelli che impattano, appunto, sulla città. Quindi, sarebbe una riduzione notevole.

È chiaro che non è la risposta completa, però, visto che è stata posta questa soglia ai 14 voli orari per potere utilizzare la pista, come detto, allora almeno in quelle fasce orarie dove ci sono 14 voli utilizzare la pista in quel modo. Questo consentirebbe di ridurre di due terzi i sorvoli a bassa quota diurni.

Resta naturalmente il problema di quelli notturni che, purtroppo, sforano la soglia di rispetto 23,30-6,00. Io anche due giorni fa ho ricevuto una segnalazione di un volo rumoroso di notte.

La nuova procedura che è stata adottata ed entrata in vigore per la gestione dei voli notturni volta a evitare i sorvoli della città nella fascia oraria dalle 23 alle 6 del mattino, ha visto un lieve miglioramento della situazione. I voli notturni che passavano sulla città sono passati da 705, sui 3533 voli nei primi sei mesi del 2023, ai 192 invece nei quattro mesi successivi.

Fatta tutta questa premessa, va aggiunto che c’è un altro punto sul quale si sta battendo da mesi Europa Verde, che è la famosa consegna dello studio completato dell’ASL, lo studio medico, che deve aggiornare i dati di un precedente studio medico dal quale peraltro risultava che i cittadini impattati dal rumore fanno per esempio un uso enorme di calmanti, di tranquillanti, sonniferi, hanno disturbi all’apparato uditivo, eccetera.

Questo studio doveva essere consegnato ad aprile. Quando ho fatto un’ennesima interrogazione a luglio mi è stato detto dall’assessore Corsini che rispondeva: no l’ASL non ha potuto terminare lo studio perché l’aeroporto non ha consegnato le nuove mappe isofoniche. Interpellato il presidente dell’Aeroporto Marconi da me in una Commissione a settembre, mi è stato confermato che i dati loro li avevano già consegnati a giugno. Questo me l’ha confermato anche l’assessore Donini. In poche parole, siamo all’inizio di gennaio e ancora non c’è traccia di questo studio.

Quindi, le due domande che faccio alla Giunta sono: se non ritenga opportuno farsi parte attiva presso l’aeroporto Marconi e il Comune di Bologna perché venga presa in considerazione almeno la modalità da e per Bargellino nelle fasce orarie individuate dallo studio del consigliere Paruolo, che permettono quella gestione; e premere sull’ASL di Bologna perché finalmente completi e consegni lo studio che doveva essere pronto ad aprile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente. Sarò laconico, direi evangelico.

La Regione condivide ogni sforzo e attenzione per qualificare il funzionamento dell’aeroporto Marconi, anche naturalmente al fine di ridurre il più possibile i disagi per la cittadinanza interessata. Siamo quindi certamente disponibili a sollecitare l’esame di ogni utile soluzione in tal senso, insieme al Comune di Bologna e alla società aeroportuale nell’ambito dell’apposito tavolo istituito, tavolo attraverso il quale – ricordo – sono stati condivisi anche i recenti provvedimenti relativi sia alla modifica delle procedure di decollo lato Bologna che alla nuova ordinanza sull’uso delle piste.

È un passo avanti, è possibile realizzarne altri e ci faremo parte attiva in questo senso.

Sì anche per quanto attiene alla seconda questione posta. Ha ragione la consigliera, credo che occorra arrivare a un punto di restituzione pubblica. Per quanto attiene quindi allo studio del possibile impatto sanitario, è mia cura sollecitare la trasmissione tempestiva dello studio stesso e metterlo a disposizione dell’interrogante e di quanti vorranno esaminarne i contenuti. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Non posso che dirmi pienamente soddisfatta, quindi ringrazio il sottosegretario per questa risposta positiva ad entrambi i quesiti.

Accolgo veramente con soddisfazione che la Regione si faccia parte attiva in questo dialogo e sollecitazioni al Comune e all’aeroporto Marconi ad adottare tutte le forme che consentano di ridurre il disagio ormai insopportabile per i cittadini della città di Bologna più impattati, in particolar modo il quartiere Navile.

 Accolgo anche e spero davvero che sia l’ultima volta che io debbo appellarmi alla Giunta perché l’ASL di Bologna consegni questo studio, che è uno strumento importante per capire qual è il grado di disagio che impatta sulla salute di chi è colpito dal rumore.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 7884

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per porre gli aumenti delle tariffe delle CRA e dei CSRR a carico del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, al fine di non gravare eccessivamente sui bilanci delle famiglie emiliano-romagnole e dei Comuni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’interrogazione 7884: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle misure da adottare per porre gli aumenti delle tariffe delle CRA e dei CSRR a carico del Fondo regionale per la non autosufficienza, al fine di non gravare eccessivamente sui bilanci delle famiglie emiliano-romagnole e dei Comuni.

L‘interrogazione è a firma del consigliere Tagliaferri. Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente, assessori, colleghi. Introdurre questa interrogazione a risposta immediata è purtroppo cosa estremamente semplice e drammatica al contempo. Con una deliberazione dello scorso 18 dicembre (forse qualche ingenuo sperava che tale decisione passasse sotto silenzio grazie alle imminenti festività natalizie) la Giunta ha ridefinito il costo di riferimento e la remunerazione dei servizi sociosanitari accreditati, un aumento giornaliero a carico delle famiglie di 4,10 euro pro capite pro die, una “robina”, caro assessore, da 1.500 euro all’anno, l’equivalente di un ulteriore mensilità per, voglio ricordarlo con molta chiarezza, le famiglie di chi è costretto a rivolgersi a Centri socioriabilitativi residenziali per persone con disabilità, che sono poi i soggetti più fragili della nostra società.

Una decisione che scarica non solo sulle famiglie un onere oggettivamente difficilissimo da gestire, ma chiama anche in causa gli enti locali, i Comuni per intenderci, chiamati ad integrare le rette di tali strutture; una decisione inspiegabile e sorprendente, quindi, aspramente criticata da tutti i sindacati confederali, una decisione che stranamente va in controtendenza rispetto al recente passato, quando l’Esecutivo regionale aveva deciso di assorbire gli adeguamenti con il fondo regionale per la non autosufficienza. Da numerose dichiarazioni che abbiamo iniziato a registrare all’indomani dell’insediamento del nuovo Governo nazionale, notiamo il tentativo, che potrei definire goffo e patetico, di addossare ogni colpa sull’Esecutivo nazionale, e siamo certi che l’assessore Taruffi non si vorrà sottrarre, in questa occasione così spinosa, a questo modus operandi, che però si rivela essere solo un’operazione fake-news. Parliamo di fake news perché, a differenza della narrazione che si vuole far passare come vera, l’analisi della delibera regionale, con cui la Giunta ha fatto un regalo di Natale a tante famiglie della regione, testimonia di come l’utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza non sia stato preso in considerazione. Anzi, a dirla tutta, è stato esplicitamente escluso.

Una chiara volontà della Giunta, quindi, di accollare a famiglie e Comuni gli aumenti per venire incontro alle esigenze dei gestori. Giova ricordare a tal proposito che i gestori sono, nella quasi totalità, cooperative molto vicine a determinati schieramenti politici, e nel tentativo di non pagare dazio, a fronte di una decisione così scellerata, si è preferita la codardia, tentando di addossare ogni responsabilità al Governo nazionale. Sbugiardata ogni forma di narrazione alternativa, tanto cara alla Sinistra, chiediamo quindi all’assessore Taruffi come si possa anche solo aver ipotizzato questo aumento in un momento così economicamente difficile, che non solo consegna alla disperazione le famiglie più fragili e bisognose, ma mette in difficoltà anche la sopravvivenza delle stesse strutture per anziani, che inevitabilmente registreranno un calo dei propri ospiti.

Alla luce di tutto ciò chiediamo quindi il ritiro immediato della delibera dello scorso 18 dicembre e auspichiamo l’assolvimento degli aumenti tramite il Fondo regionale per la non autosufficienza.

Soprattutto, vorremmo sapere i reali intendimenti della Giunta per capire se vi sia ancora la volontà di sostenere e valorizzare le strutture assistenziali per anziani e disabili.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere Tagliaferri perché ci dà la possibilità di tornare su un tema sul quale abbiamo discusso più volte anche in Commissione. Evidentemente, il consigliere Tagliaferri non ha seguito bene i lavori della Commissione e anche in quest’aula, perché quando ripetutamente sottolinea che questa Giunta non ha inteso assorbire attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza gli aumenti tariffari, dimentica forse la prima delibera che io ho assunto da neo allora assessore al Welfare, che esattamente questo faceva.

Parliamo del novembre del 2022 e noi abbiamo investito 18 milioni di euro esattamente in quella dimensione, cioè quella di assorbire una parte dell’aumento tariffario sul Fondo regionale per la non autosufficienza che, forse il consigliere Tagliaferri non ricorderà, abbiamo aumentato di 30 milioni nell’ultimo anno e mezzo.

Oggi il Fondo regionale per la non autosufficienza è di 543 milioni di euro. Quello che lo Stato mette per tutte le Regioni italiane – sono numeri, non sono propaganda, i numeri hanno la forza della realtà – sono poco più di 600 milioni. La Regione Emilia-Romagna, da sola, fa quello che lo Stato fa per tutto il Paese. Non è un elemento di propaganda, è un dato di fatto. Con quelle risorse abbiamo coperto, ripeto, aumentando di 30 milioni nell’ultimo anno e mezzo, una prima parte dell’aumento tariffario.

Lei forse non sa, o non ricorda, che le tariffe e le rette a carico dell’utenza sono ferme dal 2009, 15 anni. In 15 anni il mondo è cambiato diverse volte e l’unica cosa che non è mai cambiata sono quelle rette a carico dell’utenza. Parliamo, sì, di un aumento, purtroppo, che abbiamo dovuto introdurre con sofferenza, perché nessuno fa queste scelte a cuor leggero.

Ricordo anche al consigliere Tagliaferri, visto che nella sua interrogazione fa riferimento alla struttura Maruffi di Piacenza che, ad esempio, è una di quelle che non rientra all’interno del sistema accreditato in cui, come il consigliere sa, il costo è esattamente il doppio di quello di cui stiamo parlando adesso.

La vera sfida, quindi, sarebbe, sarà e deve essere, quella di aumentare i posti accreditati e di ridurre il gap tra chi oggi è su un posto accreditato e pagherà 1.600 euro al mese e chi, invece, purtroppo non è in quella condizione e di euro ne paga 3.000 al mese. Questa è la vera sfida che dobbiamo fare insieme e da questo punto di vista non sono elementi per scaricare, non è nella nostra consuetudine, non è mia abitudine scaricare responsabilità a chicchessia, ma discutere dei dati di fatto, e, siccome i dati di fatto dicono che questa Regione – lo ripeto – mette 543 milioni sul Fondo per la non autosufficienza, lo Stato ce ne mette poco più di 600, stiamo aspettando con grande attesa le i decreti attuativi e le risorse che il Governo deve mettere sulla legge delega n. 227 del 22 dicembre 2021 in materia di disabilità e la legge delega n. 33 del 23 marzo, delega al Governo in materia di politiche a favore delle persone anziane, perché lì, mentre noi discutiamo dei 543 milioni, discutiamo di un aumento a carico dell’utenza che sicuramente per noi è un elemento di sofferenza che non abbiamo fatto a cuor leggero, discutiamo delle risorse che daremo ai Comuni per coprire quota parte di quell’aumento che caricheremo anche su di loro, dal Governo si fa presto a concludere la discussione, perché le risorse che il Governo sta mettendo su queste voci le stiamo ancora aspettando.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Bene, assessore, prendo atto della risposta, che mi sembra anche un tantinello fuori tema rispetto a quanto richiesto.

Questa è una scelta politica, quella che avete fatto, quella che avete fatto con la delibera n. 2242 del 2023 parla chiaro: la Giunta regionale ha effettuato una scelta politica, imputando gli adeguamenti delle rette dei CRA e dei CSRR alla tariffa dell’utenza e non al Fondo regionale per la non autosufficienza, come fatto negli anni scorsi.

Non v’è traccia nella motivazione della delibera di mancati trasferimenti di fondi dallo Stato, assumetevi almeno per una volta le vostre responsabilità. Grazie.

 

OGGETTO 7901

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’aumento delle quote di compartecipazione ai costi dei servizi nelle Case residenze anziani-CRA e nei Centri socioriabilitativi per persone con disabilità-CSRR, a totale carico dell’utente o del Comune. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pompignoli, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi, Catellani, Rancan, Montevecchi, Liverani, Bergamini, Delmonte, Facci, Occhi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, l’interrogazione 7901: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sull’aumento delle quote di compartecipazione ai costi dei servizi nelle Case residenze anziani (CRA) e nei Centri socioriabilitativi per persone con disabilità (CSRR), a totale carico dell’utente o del Comune.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Rainieri ed altri. Prego, consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Non illustrerò la mia interrogazione visto che l’ha già fatta il collega Tagliaferri nella sua interrogazione precedente, però mi viene qualche spunto in merito alla non risposta che ha dato l’assessore Taruffi. Intanto non ha risposto se sospendono questo aumento e quindi questo mi sembra abbastanza scorretto nel modus operandi, perché, se viene fatta una domanda, si spera in una risposta. Quindi, gli riformulo la risposta, la domanda che anche noi abbiamo proposto in questa interrogazione, se la Giunta intende annullare questo provvedimento e prevede anche un aggiornamento delle tariffe e dei servizi di lungo degenza a carico delle risorse, appunto, del fondo di cui si faceva prima riferimento.

L’assessore ha dichiarato, ha detto nella risposta al collega che è colpa del Governo. Noi sappiamo che questo Governo è un anno che è in carica, ma gli altri Governi quanti ne hanno messi di soldi? Perché poi dopo è facile dare la colpa a qualcun altro. E invece quanti ne ha messi la Regione? Perché se lei avesse letto i giornali in questi giorni, molte delle persone che non hanno fatto atti, ma hanno parlato di questa questione, non sono solo di Centrodestra, ma sono anche di Centrosinistra, anche di Comuni grandi, che si trovano nella difficoltà di dover sopperire a questa mancanza della Regione Emilia-Romagna.

Quindi, io quello che le chiedo è di rispondere al quesito senza toccare il Governo, ma non perché io difendo il Governo, ma perché non è colpa di questo Governo e non si può sempre scaricare come Regione Emilia-Romagna le colpe a qualcun altro da un anno a questa parte, perché prima si evitava di farlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Taruffi, prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

Dato atto che io rispondo come decido io, almeno questo lo considerate… Consentirete di rispondere come riteniamo, primo. Secondo, io la risposta l’ho data. Se non siete attenti, non è colpa mia. Io ho detto chiaramente che c’è un sistema e, siccome sono cose molto delicate, molto importanti, di cui bisognerebbe trattare con la dovuta attenzione, la dovuta conoscenza, parliamo di un sistema molto delicato, che fornisce assistenza e fornisce la presa in carico di oltre 18.000 persone tra anziani e disabili. È un sistema che ha bisogno di essere aggiornato, ha bisogno di essere rinnovato, ha bisogno di essere riformato per certi aspetti, cosa che stiamo facendo all’interno del percorso di accreditamento.

Ovviamente, non sono i tre minuti che ho adesso il tempo in cui discutere di tutto ciò.

Dobbiamo fare questo aggiornamento, dobbiamo fare questa riforma, ma dobbiamo anche sapere che se non garantiamo la sostenibilità economica al sistema, quello che accade è che quelle 18.000 persone, 16.000 anziani, non li trovano i servizi, non li trovano. Quindi, la responsabilità della politica, e di chi guida le Istituzioni, è innanzitutto garantire la continuità dei servizi, garantire le condizioni attraverso cui i servizi possono essere garantiti, e garantire la sostenibilità economica.

Questa Regione, da questo punto di vista, credo nessuno possa imputare nulla a questa Regione. Perché, ripeto ancora una volta, io non ho scaricato niente a nessuno, non metterete a me in bocca frasi che non ho detto. Io ho parlato di dati di fatto.

Se siete in grado di smentire che questa Regione mette da sola quello che lo Stato mette per tutto il Paese, se siete in grado di smentire questo, fatelo. Altrimenti, prendiamo atto del fatto che la Regione con il proprio fondo regionale per la non autosufficienza sta coprendo e copre una parte molto rilevante dei servizi di cui stiamo parlando.

Non è escluso che aumenteremo ancora le risorse per il Fondo, non lo escludiamo. Siamo però dovuti ricorrere ad una misura che, ripeto, aumenta le rette a carico dell’utenza dopo 15 anni che quelle rette sono ferme, 15 anni, non un giorno, 15 anni, ovviamente in uno scenario economico che ben conoscete, anche per le attività che non sono solo cooperative.

Consigliere Tagliaferri, lo sa bene, lei che viene da Piacenza dovrebbe ben conoscere il dibattito che proprio nel suo territorio si è sviluppato, e dovrebbe ben conoscere la drammaticità delle richieste che hanno avanzato il sistema delle persone e delle realtà che hanno…

 

(interruzione del consigliere Tagliaferri)

 

PRESIDENTE (Petitti): Calma. Consigliere Tagliaferri, per favore. Grazie.

 

TARUFFI, assessore: Così come il consigliere Rainieri ha parlato della sua, io parlo di… Sapete, ragazzi, c’è questo fatto che si chiama democrazia, che capisco che sia un concetto un po’ complesso, però è semplice: uno parla e l’altro ascolta. In fondo è semplice.

Lei, e chi viene da Piacenza, dovrebbe ben conoscere la drammaticità di alcune realtà che vivono in quel territorio, che operano in quel territorio. Perché è facile pontificare, un pochino meno trovare soluzioni.

Allora – e concludo – quello che dico è che noi non solo garantiamo e abbiamo garantito, al momento siamo al lavoro per trovare ulteriori risorse, penso che dovreste darci una mano nel chiedere al Governo di fare la propria parte. Detto questo, siccome noi siamo qui per risolvere i problemi, questo faremo, e l’aumento del fondo su cui stiamo lavorando non escludiamo che possa servire anche per intervenire sul tema di cui stiamo parlando oggi.

Siccome però purtroppo la realtà è che i tempi non sono una variabile indipendente, l’economia e le realtà economiche spesso non hanno la possibilità di accedere a tutte le procedure che stiamo mettendo in campo, anche attraverso una contrattazione – lo ripeto – con il Governo, intanto abbiamo dovuto assumere questa misura.

Siccome stiamo lavorando sul sistema dell’accreditamento e stiamo lavorando per recuperare altre risorse, ovviamente, siccome siamo abituati a fare così, prima si lavora, prima si trovano le soluzioni, poi si danno le risposte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Assessore Taruffi, lei ha parlato di democrazia, nella prima parte della sua risposta “decido io come rispondere” non mi sembra molto democratico, però le lascio la sua intenzione di voler essere democratico a modo suo.

Mi dispiace, perché ancora una volta, come ha detto il collega Tagliaferri, lei ha risposto a me rivolgendosi a Tagliaferri, e da parmigiano essere accorpato a un piacentino mi crea un po’ di problemi, però non è questa la situazione.

Le garantisco che lei non ha dato un bel messaggio ai cittadini emiliano-romagnoli e non ha nemmeno risposto se sospenderete questa situazione, non ha nemmeno risposto se, come e quando verrà aumentato il fondo, e non ha nemmeno detto se utilizzerete questi soldi del fondo per dare una mano agli anziani e agli invalidi.

Mi dispiace quindi, presidente, ma al di là di quella che prendo come battuta che useremo come hashtag, “come decido io rispondo”, alla frase dell’assessore in apertura di risposta, direi che non sono per niente soddisfatto, ma soprattutto l’assessore non doveva rispondere a Fabio Rainieri, doveva rispondere agli elettori e ai cittadini della Regione Emilia-Romagna. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

 

OGGETTO 7847

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo (L.R. 20/2014). Priorità e strategie di intervento per il triennio 2024-2026”. (150)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passiamo agli atti amministrativi, più precisamente all’oggetto 7847, la proposta di iniziativa della Giunta recante: “Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo (L.R. 20/2014). Priorità e strategie di intervento per il triennio 2024-2026”.

La Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità ha espresso parere favorevole nella seduta dell’11 gennaio 2024 con la seguente votazione: 26 voti a favore, nessun contrario e 15 astenuti.

La parola all’assessore Felicori. Prego, assessore.

 

FELICORI, assessore: Scusate, io predico il digitale ma non so neanche usare le card.

Innanzitutto, vorrei ringraziare la Presidenza e i capigruppo di aver voluto calendarizzare celermente l’approvazione del piano triennale e anche la Commissione e la presidente Marchetti per la discussione molto interessante che si è svolta in Commissione. Il programma triennale che proponiamo alla votazione di questa Assemblea si muove sostanzialmente in continuità con il triennio che abbiamo appena concluso; continuità perché diamo un giudizio positivo del lavoro fatto finora; giudizio positivo che si sostanzia in diversi fatti e diversi numeri.

L’ultimo l’abbiamo proprio approvato qualche tempo fa ed è l’ingresso della Regione nella Fondazione Cineteca di Bologna. Auspichiamo, per il prossimo triennio, che questo dia molti frutti non solo nell’azione di tutela, catalogazione e valorizzazione del grande patrimonio filmico della nostra regione, ma anche nei rapporti, che confidiamo crescano in modo fecondo, fra la Cineteca e tutti i Comuni della Regione, in modo che il sistema dell’audiovisivo nell’Emilia-Romagna si rafforzi, articolandosi in tutti i territori.

I dati ci dicono che nel triennio passato abbiamo aumentato le risorse finanziarie per la produzione del 29 per cento. Abbiamo sostenuto 126 opere, contro le 118 del triennio precedente. Il costo totale delle opere finanziarie è passato da 111 milioni a 256 milioni di euro, quindi più che raddoppiato. La spesa che queste produzioni hanno fatto sul territorio dell’Emilia-Romagna è passata da 24 milioni a 46 milioni, quindi raddoppiata. Più aumentava il valore delle produzioni, la ricaduta sul territorio, più diminuiva il contributo pubblico, il nostro contributo, sul totale di queste produzioni che se nel triennio precedente era del 27 pe cento del valore totale, nel triennio ultimo è stato del 20 per cento. Quindi, con minore risorsa pubblica abbiamo mobilitato molte più risorse private.

Già nel triennio da cui siamo usciti abbiamo introdotto alcune novità rispetto alla tradizione pur buona. La prima, abbiamo dato più valore alla produzione di musiche originali per le colonne sonore dei film, e noi sappiamo quanto il cinema può influire positivamente sulle produzioni musicali. Abbiamo anche incentivato le coproduzioni internazionali, cioè la capacità dei nostri produttori di audiovisivo di collegarsi con imprese europee e internazionali in modo da rafforzare anche il mercato di queste produzioni.

Una cosa di cui andiamo abbastanza fieri è che lavoriamo con i grandi autori italiani da Bellocchio, a Giorgio Diritti, Gianni Amelio e Pupi Avati. Abbiamo avuto quest’anno questo exploit del film su Ferrari, quindi una grande produzione mondiale che si è svolta a Modena, a Maranello.

Contemporaneamente, non solo non sottovalutiamo, ma diamo grande importanza alle opere prime e alle opere seconde. Quindi, non lavoriamo solo con le celebrità ma lavoriamo con gli esordienti, con quel mondo nuovo che poi è il cinema di domani.

Un secondo filone di lavoro è quello della formazione, che condivido con l’assessore Colla. Nella formazione dei mestieri del cinema abbiamo investito nel triennio quasi 3 milioni di euro per circa 60 percorsi formativi e abbiamo formato più di 1.000 operatori professionali del settore.

Abbiamo anche a cuore il fatto che si conservino le sale cinematografiche e che, quindi, il mondo del cinema non sia totalmente assorbito dal mondo della televisione, e abbiamo sostenuto quasi 200 sale per oltre 1 milione di euro.

Quali sono i punti per il futuro a cui diamo molta importanza? Direi che la grande novità che ci dovrebbe essere nel triennio ed è il punto chiave del progetto che oggi votiamo è che dobbiamo affiancare al grande lavoro, che abbiamo fatto per sostenere le produzioni, un analogo impegno per quanto riguarda la distribuzione, la circolazione, il mercato di questi prodotti, perché soprattutto per quanto riguarda le opere prime, le opere seconde, diciamo gli esordienti, abbiamo molta produzione anche di qualità che nelle piattaforme, nelle televisioni, nelle sale, nella distribuzione cinematografica non riesce a trovare un’adeguata circolazione.

Siamo presenti in modo vincente in moltissimi festival, ma non altrettanto nella circolazione; quindi, i punti chiave del prossimo triennio sono più impegno sulla distribuzione e, come dicevo prima, rafforzare la rete dell’audiovisivo, mettendo la Cineteca al servizio delle città, in modo che non si duplichino inutilmente le strutture, ma si faccia sistema, valorizzando ciò che è regionale, incardinandolo però sul territoriale.

Ringrazio ancora una volta l’Assemblea, la Commissione e confido naturalmente in un voto unanime dell’Assemblea.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie all’assessore Felicori.

Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Nessun intervento.

A questo punto passiamo alla votazione, per alzata di mano, del provvedimento.

Nominiamo prima gli scrutatori: consigliera Bondavalli, consigliere Paruolo, consigliera Catellani.

Mettiamo in votazione l’oggetto 7847 “Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo”.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 7847 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Richiesta di Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Petitti): Comunico che è pervenuta una richiesta di iscrizione e inversione dell’ordine dei lavori, a firma del consigliere Rancan, per trattare prioritariamente la risoluzione 7903, che impegna la Giunta a eliminare il divieto di applicazione, da parte dei Comuni, di premialità legate all’anzianità di residenza nell’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica.

Un intervento a favore e uno contro. Consigliere Rancan, a favore, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Noi abbiamo chiesto di inserire questa risoluzione urgente all’ordine del giorno di oggi perché, come è stato riportato dagli organi di stampa negli scorsi giorni, nell’ultima settimana la Giunta ha approvato al suo interno una delibera, che poi dovrà venire in Commissione e dovrà andare in aula, che toglie la possibilità ai sindaci di utilizzare quale punteggio premiale, per avere una casa popolare, la residenzialità storica. Noi pensiamo che questa sia una misura sbagliata, una misura pericolosa, che intanto toglie autonomia ai nostri sindaci sui territori. Questo è il primo suggerimento che dò alla Giunta, quindi rivedere questa decisione per non andare a dire ai sindaci quello che devono fare, perché sono loro che conoscono il territorio, sono loro che sanno come funziona la loro comunità e sono stati eletti per prendere decisioni su quella comunità.

In secondo luogo, noi pensiamo sia grave perché questo elimina la predisposizione per cui un amministratore può aiutare, in prima istanza, i cittadini che da più tempo risiedono, pagano le tasse e lavorano su quel territorio. Noi pensiamo quindi che oggi l’Assemblea legislativa regionale debba prendersi la responsabilità di esprimere un parere su questa delibera, prima ancora che inizi l’iter legislativo di questa decisione della Giunta.

Specifico oltretutto, e qui faccio esclusivamente un cappello politico, che secondo me, invece, a livello procedimentale, ci potrebbero essere dei problemi, perché ricordo che l’edilizia residenziale pubblica è stabilità ed è gestita da una legge regionale. Come fa la Giunta a modificare una legge regionale attraverso una delibera? Attenzione, attenzione. Noi abbiamo detto che siamo fortemente contrari a questa misura, che ci opporremo in qualsiasi modo possibile, se la Giunta deciderà di portare avanti questa scelta completamente e assolutamente sbagliata, che ha delle ricadute su chi chiede una casa popolare. Le case popolari non le chiedono quelle persone o quelle famiglie che verosimilmente, tra virgolette, passatemi il termine, stanno bene o non hanno difficoltà, ma vengono richieste da chi ha difficoltà, da chi ha difficoltà. Quindi, noi pensiamo che sia necessario prendere subito una posizione chiara e contraria politicamente a questa delibera di Giunta. Chiedo anche in quest’aula: dov’è l’assessore Bonaccini in questi giorni? Lo chiamo assessore, perché l’assessore Lori praticamente ha parlato semplicemente ed esclusivamente lei su questa cosa; quindi, mi sembra di vedere che in questa fase l’assessore Lori si è comportato più da presidente, perché prendeva tutte le posizioni lei.

Detto ciò, mi aspetto una presa di posizione da Bonaccini su questo tema, perché c’è stato un silenzio assordante. Forse perché c’è un grande imbarazzo dovuto a una linea Schlein che in questa Regione vuole prevalere e che…

 

PRESIDENTE (Petitti): Ha concluso il tempo, consigliere…

RANCAN: …che stacca la maggioranza.

Chiediamo, quindi, una presa di posizione immediata.

Mi dicono che ho ancora 48 secondi. Io non so quale sia la verità. Comunque non c’è problema, io ho fatto il mio intervento e chiedo l’iscrizione e l’inversione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Per un intervento contro, prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Presidente, io ero rimasta che prima degli interventi di merito c’era un minuto per l’intervento a favore e un minuto per l’intervento contro. Il collega Rancan ha già fatto l’intervento di merito, gli è stato consentito, va bene, ci passerò sopra. Io intendo stare alle regole e non entrare…

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono tre minuti, consigliera.

 

ZAPPATERRA: …usando solo un minuto per dire che, al di là della polemica politica che c’è sui giornali, per cui posso comprendere la richiesta del Gruppo della Lega, non la condivido semplicemente perché la delibera di Giunta a breve verrà incardinata in Commissione, verrà in aula come per tutte le delibere. Non è una delibera più urgente di altre, certamente il tema è importante ma lo stesso collega Rancan ha ravvisato una difficoltà, e certamente l’intervento è nato anche dalle sentenze della Corte costituzionale, piuttosto che di tribunali.

Molto semplicemente, presidente, noi riteniamo di non usare su questo tema l’urgenza, perché non ce n’è nessun motivo. Abbiamo tutto il tempo per andare in Commissione a brevissimo, approfondirlo con i sindaci, tra i Gruppi, con la Giunta, poi tornare in aula ed esprimerci.

Quindi, voteremo contro.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto poniamo in votazione la richiesta di iscrizione del consigliere Rancan…

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Poniamo in votazione la richiesta di iscrizione del consigliere Rancan, con voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 15

Contrari 24

 

È respinta.

 

OGGETTO 7371

Risoluzione per impegnare la Giunta a un confronto con il Governo al fine di ottenere le risorse aggiuntive necessarie a garantire la ricostruzione, riparazione e messa in sicurezza delle strade vicinali, interpoderali e rurali, in particolare nelle zone montane e collinari. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Caliandro, Gerace, Daffadà, Dalfiume, Zappaterra, Rontini, Montalti, Rossi, Mori, Sabattini, Costi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passiamo all’oggetto 7371: risoluzione per impegnare la Giunta a un confronto con il Governo al fine di ottenere le risorse aggiuntive necessarie a garantire la ricostruzione, riparazione e messa in sicurezza delle strade vicinali, interpoderali e rurali, in particolare nelle zone montane e collinari.

La risoluzione è a firma del consigliere Bulbi ed altri.

Prego, consigliere. Scusi un attimo, consigliere Bulbi. Prego, consigliera Maletti.

 

MALETTI: Grazie, presidente. Nella votazione precedente io ho votato contro, ma non mi ha preso il voto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene, verifichiamo e rettifichiamo il voto.

Prego, consigliere Bulbi.

 

BULBI: Grazie, presidente.

Le strade vicinali e interpoderali sono di proprietà privata, ma di interesse pubblico. Situate fuori dei centri abitati e realizzate su terreni dei proprietari dei fondi limitrofi, la loro pavimentazione varia da asfalto a sterrato, adattandosi alle caratteristiche del territorio e alle necessità locali. Principalmente impiegate per agevolare l’accesso alle zone rurali e il transito verso i poderi, queste strade costituiscono una viabilità secondaria comunale, svolgono un ruolo significativo nei collegamenti delle zone rurali, sostenendo un traffico che in molti casi va oltre all’accesso ai fondi prospicienti. Tali strade collegano e consentono il loro attraversamento per ricongiungersi alle strade principali. Sono considerate strade di viabilità secondaria, ma per i Comuni e per le loro frazioni spesso assumono rilevante importanza.

Le piogge alluvionali di maggio del corrente anno, dell’anno scorso, hanno danneggiato gravemente la viabilità minore dell’Appennino emiliano-romagnolo, comprese strade comunali, vicinali, interpoderali e private, essenziali per l’accesso alle abitazioni, alle aziende e alle frazioni. Allo stato attuale nei territori, in questi territori queste strade necessitano di urgenti interventi di manutenzione straordinaria. Se non si provvede al loro ripristino e alla ricostruzione, si rischia di aggravare i disagi di chi vive in montagna e nelle zone collinari.

I danni alle strade interpoderali e vicinali suddette includono frane, cedimenti del terreno, allagamenti, dissesti strutturali, danni che rendono molte di queste strade impraticabili o pericolose per il transito. Rilevato che il ripristino e la manutenzione di queste strade rappresenta una priorità fondamentale per le autorità locali e regionali, specialmente nei territori montani e collinari, dove la rete stradale gioca un ruolo cruciale nel superare le sfide che si presentano, in queste aree la presenza di una popolazione anziana accentua l’importanza di tali interventi, poiché senza intervento di ripristino della viabilità vi è il rischio che la popolazione più fragile decida il trasferimento verso le città. Pertanto, il ripristino di queste strade rappresenta una strategia anche per preservare le comunità rurali ed evitare lo spopolamento.

Gli amministratori di questi territori colpiti dalle straordinarie precipitazioni nutrono preoccupazioni riguardo ai possibili ritardi nell’esecuzione dei lavori di ripristino delle arterie principali e secondarie. Questi ritardi potrebbero compromettere le politiche di contrasto allo spopolamento che sono state messe in atto in queste aree. Gli imprenditori, in particolare quelli attivi nel settore agricolo e turistico, si trovano in una situazione difficile da molti mesi. Lottano per resistere, cercando di riaprire di ricominciare la loro attività dopo aver subito gravi danni, che includono perdite e danneggiamenti delle produzioni, cedimenti delle strade poderali, distruzione dei terreni coltivati e abbattimento di frutteti a causa di scostamenti dei terreni, chiusure di attività turistiche a causa dell’interruzione delle vie di comunicazione.

La Regione e i Comuni si sono adoperati e si stanno adoperando per valutare l’entità di questi danni subiti, avviando parallelamente i lavori di riparazione e ripristino delle vie di comunicazione nelle zone colpite. Questo processo ha consentito di individuare le aree più colpite e di quantificare i danni subiti. Tuttavia, le notevoli risorse finanziarie richieste rendono difficile per i Comuni affrontare in modo completo l’onere di tali interventi. Fino a questo momento i Comuni si sono fatti carico degli interventi più urgenti al fine di ripristinare la viabilità nelle aree considerate prioritarie. Le attività di riparazione comprendono l’eliminazione dei detriti, la pulizia delle strade e le istituzioni temporanee di percorsi alternativi al fine di consentire il passaggio in sicurezza. L’entità dei danni è tale che solo un intervento statale, supportato da specifici finanziamenti esistenti, risorse straordinarie, fondi provenienti dall’Unione Europea, può rispondere adeguatamente a questa esigenza.

A dire il vero, è una risoluzione presentata molti mesi fa, ci sono stati e ci sono in questo momento degli interventi anche da parte dello Stato, interessanti, per far fronte a questo problema. I Comuni e la Regione mantengono una costante vigilanza sullo strato di queste strade, al fine di individuare eventuali ulteriori danni o emergenti problematiche. Questo monitoraggio continuo permette di intervenire tempestivamente e di adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza e il pieno funzionamento delle strade. Considerato che è indispensabile procedere alla ricostruzione e al ripristino di queste strade, soprattutto quelle vicinali interpoderali che sono state danneggiate a causa delle abbondanti precipitazioni pluviali avvenute nel corso del maggio dell’anno scorso, questo intervento mira a garantire un accesso sicuro alle aree agricole, oltre a preservare la competitività e la redditività delle aziende che operano in queste zone.

Il Programma di sviluppo rurale 2023-2027 mira a promuovere lo sviluppo sostenibile di queste aree, comprese le aziende agricole e forestali, e il miglioramento delle infrastrutture al loro servizio. Le azioni previste possono includere interventi di manutenzione, riparazione e ampliamento delle strade vicinali, nonché la realizzazione di nuove infrastrutture. L’obiettivo è garantire una migliore accessibilità alle aziende agricole e forestali, facilitando il trasporto delle merci, l’accesso ai campi e le aree boschive e migliorando complessivamente la connettività delle aree rurali.

Tutto ciò premesso e considerato, si chiede di impegnare la Giunta ad un confronto serrato con il Governo in tutte le sedi di confronto, al fine di ottenere le risorse aggiuntive necessarie a garantire la ricostruzione, riparazione e messa in sicurezza delle strade vicinali, interpoderali e rurali, in particolare nelle aree montane e collinari. A ottenere dal Governo l’immediata attivazione di tutte le misure ordinarie e straordinarie per sostenere la ricostruzione di queste aree colpite dalle straordinarie precipitazioni dello scorso anno. A valutare le possibilità di intervento di carattere regionale per promuovere e sostenere le iniziative per la manutenzione delle strade comunali vicinali interpoderali in aree rurali, montane e collinari, anche con i Fondi dello sviluppo rurale 2023-2027.

Grazie.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bulbi.

Siamo in dibattito generale. Consigliere Gerace, prego.

 

GERACE: Grazie, presidente.

Il tema sollevato dal consigliere Massimo Bulbi riguardante le strade vicinali e rurali danneggiate dall’alluvione è di grande rilevanza. Ricordo che già due anni fa, prima del tragico evento climatico in Emilia-Romagna, avevo interrogato la Giunta regionale sulla necessità di migliorare la viabilità rurale vicinale, evidenziando la necessità di un intervento coordinato e supportato dai fondi adeguati naturalmente.

La risposta della Giunta era incoraggiante, prospettando un inserimento di misure specifiche nel nuovo programma di sviluppo rurale a sostegno delle strade vicinali. Oggi, con la risoluzione presentata dal consigliere Bulbi, possiamo trasformare in realtà quell’impegno, affrontando con efficacia i danni dell’alluvione e tutelando il benessere e la sicurezza delle nostre comunità. Le strade interpoderali e vicinali, fondamentali per l’accesso e il sostegno dell’economia nelle aree montane, rurali e collinari, richiedono interventi indifferibili, per prevenire ulteriori isolamenti e vulnerabilità.

Invito pertanto tutti i colleghi a sostenere questa risoluzione, considerata l’importanza di questo tema per le aree rurali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Gerace.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Credo che, per quanto riguarda questa risoluzione, se posso usare un’espressione abbastanza suggestiva, la risoluzione parli di un contesto sicuramente precario, le strade vicinali, le strade secondarie, in particolare quelle collinari, quelle di montagna, che hanno sempre sofferto le avversità climatiche. Coloro che vivono in quei territori sanno perfettamente che gli eventi atmosferici sono il principale nemico di quei territori. Abbiamo una situazione a livello di rischio idrogeologico diffusa in tutta la regione e sappiamo quanto siano, appunto, difficili, quanto sia difficile mantenere la regolarità dei rapporti anche sociali, lavorativi in quei territori. Tuttavia, questa risoluzione è suggestiva perché parla in maniera generica delle strade delle zone rurali, delle zone delle aree montane e comunitari, però in realtà tutto o quasi tutto il cuore di questa risoluzione è incentrato sugli eventi alluvionali di maggio, come appunto una situazione eccezionale, e eccezionale è stata, che ha danneggiato e che ha messo in difficoltà un territorio, ripeto, già precario, già di per sé precario, già di per sé difficile.

Chiede l’ennesimo, ovviamente, appello incondizionato, generale e totale al Governo italiano di intervenire con risorse adeguate. In chiusura, un appello a valutare la possibilità per la Regione se inserire o no nel Programma di sviluppo rurale misure economiche adeguate. Allora, ricordo che nel precedente Programma di sviluppo rurale vi era un’azione specifica sulle infrastrutture viarie, cosa che nella nuova programmazione 2020-2027 non c’è più. Ci sono altre misure, perché l’Europa ovviamente individua nelle politiche comunitarie sempre tutta una serie di misure, spesso non rispondenti alla realtà e alle contingenze. È chiaro, quindi, che a livello di politica regionale forse una riflessione sicuramente dovremmo fare su cosa serve in realtà per lo sviluppo delle zone rurali e magari, appunto, per mantenere le zone rurali in condizioni di efficienza e di efficacia. Ecco, però credo, e qui arrivo poi al punto critico su questa risoluzione, si tradisce l’ennesima volontà di nascondere le responsabilità sul territorio, sul nostro territorio da parte di chi la difesa del suolo la doveva fare da tempo, di chi il rischio idrogeologico lo doveva gestire da tempo, con tutte le risorse che sappiamo essere dedicate a quel tipo di attività. Quanti sono i canali di finanziamento delle misure di prevenzione sulla difesa del suolo del rischio idrogeologico? Sono innumerevoli nonostante i Piani, rischio idraulico, il Piano di gestione, rischio alluvione. L’abbiamo dibattuto ampiamente.

Abbiamo anche il presidente della Regione che è commissario da anni a questa misura di prevenzione ma oggi ce ne dimentichiamo che era stato nominato Commissario per l’attività legata al rischio idraulico e legato al rischio idrogeologico.

Allora oggi succede qualcosa. Giustamente il Governo deve fare la propria parte, la sta facendo, ha nominato il Commissario straordinario, ci sono naturalmente tutta una serie di adempimenti burocratici che, purtroppo ma necessariamente, rallentano gli interventi. Anche perché sappiamo che spesso e volentieri in queste situazioni drammatiche si infilano anche persone che non hanno il diritto ad accedere a finanziamenti o risorse. Ovviamente non siamo noi che dobbiamo fare i poliziotti e gli agenti ma dobbiamo però preoccuparci. Perché sappiamo che laddove ci sono ingenti risorse c’è chi se ne approfitta e questo comporta che le maglie della burocrazia, spesso e volentieri, devono essere strette e per essere strette devono essere anche un po’ lente, nel senso di livello temporale, non allentate. Quindi, oggi il fatto che si voglia di nuovo, rispetto ai fenomeni alluvionali di maggio, tirare per la giacca il Governo che sta facendo la propria parte, lo trovo obiettivamente pretestuoso.

Certamente se devo dare un giudizio sulle osservazioni che vengono fatte rispetto all’importanza di queste strade, di queste infrastrutture a livello di montagna o di collina, certo non posso non aderire a questa impostazione. L’impostazione è corretta. È però un percorso motivazionale che conclude nella richiesta finale che è viziata da questo preconcetto che c’è oggi, ormai da un anno a questa parte, in ogni attività della maggioranza e anche a volte della Giunta, cioè quello di chiedere al Governo anche quello che dovrebbe essere invece chiesto qui, in via Aldo Moro, vale a dire un’oculata attività di prevenzione, un’oculata gestione delle risorse pubbliche, quindi un’attenzione ai territori che non può essere invocata soltanto ogni volta che si verifica un dramma o una disgrazia, salvo poi dare la colpa agli altri.

È, quindi una risoluzione che purtroppo ha questo vizio di partenza, che naturalmente non possiamo non contestare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale sulla risoluzione n. 7371.

Dichiarazioni di voto? Consigliere Bulbi, prego.

 

BULBI: Grazie. Intanto per dire che il Gruppo del Partito Democratico vota favorevole a questa risoluzione, ma vorrei riprendere questa che, come tante altre, è una risoluzione datata, è stata presentata a settembre e in quel momento è stata presentata proprio perché da parte del Collegio dei Sindaci delle colline e delle montagne e le associazioni di categoria, come fra l’altro ho ribadito anche in un incontro fatto in Romagna ieri sera con tutte le associazioni agricole, alla presenza dell’assessore che può confermare quello che sto dicendo adesso, è stato richiesto un impegno forte da parte di tutti per sostenere questi territori e ripristinare anche la viabilità. Grazie al lavoro fatto in questi mesi, al di là della risoluzione, anche da parte della Regione Emilia-Romagna, il Governo si è mosso, il Parlamento si è mosso, ed è stata data la possibilità di fare alcuni interventi all’interno della revisione del PNRR. Fra gli altri (ne cito alcuni) gli interventi per ripristinare i corsi d’acqua, ma anche iniziative e interventi per promuovere l’adozione di pratiche sostenibili nella gestione sia del suolo che dei terreni, per favorire la resilienza a lungo termine dei suoli, arrestarne il degrado e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Ce n’è un’altra che è molto importante, vale a dire la possibilità di fare interventi di ripristino della rete stradale locale e provinciale e questi possono essere compresi anche i lavori tecnici alle infrastrutture complementari, compresi addirittura i ponti. Quindi, penso che, al di là di tutto, anche a livello nazionale si sia capita l’importanza, piuttosto che dire doveva farlo uno, doveva farlo l’altro, di questo tema e, grazie, ripeto, anche alla sollecitazione della Regione Emilia-Romagna, queste cose sono state attivate. Non solo, per quanto riguarda, a proposito di Regione, i fondi attivati con la programmazione 2023-2027, sono stati dati, nella selezione al GAL, degli indirizzi che anche loro hanno delle risorse per poter intervenire a livello di queste strade secondarie, chiamiamole così. Poi sta ad ogni singolo GAL prevedere che tipo e l’entità di questi interventi.

Penso che sia importante continuare in questa direzione, continuare a intervenire nella prevenzione del dissesto idrogeologico. Dico sempre, anche quando parliamo di fiumi, non solo dalla parte finale, ma proprio anche dove nasce il fiume, perché di solito c’è il rischio che spesso la parte iniziale venga sempre abbandonata a sé stessa, con poi tutti i rischi che abbiamo visto che questo può provocare. Quindi, io chiedo proprio un voto favorevole a questa risoluzione proprio per continuare in questa attività tutti insieme e riuscire ad essere veramente vicini alle zone collinari e montane della nostra regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bulbi.

Altri in dichiarazioni di voto? Non ho altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

A questo punto mettiamo in votazione la risoluzione 7371, per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata

 

(La risoluzione oggetto 7371 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 4291

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per porre in essere azioni mirate ad un idoneo approfondimento diagnostico in tutti i casi di morte in utero, intra partum e post partum e, contestualmente, offrire, a partire dai luoghi di cura, un adeguato supporto psicologico per l’elaborazione del lutto alle donne e ai loro partner, in caso di aborto spontaneo o di morte in utero. A firma delle Consigliere: Stragliati, Catellani

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 4291, risoluzione che impegna la Giunta ad attivarsi per porre in essere azioni mirate ad un idoneo approfondimento diagnostico in tutti i casi di morte in utero, intra partum e post partum e, contestualmente, offrire, a partire dai luoghi di cura, un adeguato supporto psicologico per l’elaborazione del lutto alle donne e ai loro partner in caso di aborto spontaneo o di morte in utero.

La risoluzione è a firma delle consigliere Stragliati e Catellani.

Sono state presentate sette proposte di emendamento a questa risoluzione, a firma dei consiglieri Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume e Marchetti Francesca.

A questo punto apriamo il dibattito generale. Prego, consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione porta all’attenzione dell’Assemblea legislativa una tematica di cui non si parla. È stato anche difficile reperire dati al riguardo, ovvero inerenti alle donne che subiscono un aborto spontaneo, o morte in utero durante la gravidanza, che è cosa ben diversa dall’aborto volontario.

L’aborto spontaneo è la più comune causa di morte di un bimbo durante la gravidanza. Nello specifico in Italia la morte in utero viene classificata come tale dopo la ventesima settimana di gravidanza. Prima si parla di aborto spontaneo. Questa definizione, però, esclusivamente di tipo anatomico clinico, non ha nulla a che vedere con gli aspetti psicologici della perdita e con il lutto percepito dalla gestante e dalla coppia.

Per quanto riguarda i dati, come dicevo, non esistono molti studi. Lo studio che viene preso come riferimento è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, rivista britannica, nel 2021, che ha indicato che nel mondo ogni anno si verificano almeno 23 milioni di aborti spontanei. I dati ISTAT per l’Italia evidenziano un’incidenza di aborto spontaneo che oscilla tra il 25 e il 30 per cento delle gravidanze diagnosticate, quindi sono dati clinicamente significativi.

Cosa succede ad oggi quando viene diagnosticato un aborto spontaneo? La donna che deve subire accertamenti clinici, quindi visite specialistiche e, nella peggiore dei casi, anche interventi di tipo chirurgico, il cosiddetto raschiamento, deve condividere luoghi e spazi con donne che invece hanno la fortuna di portare avanti una gravidanza in modo regolare.

Vi assicuro che dal punto di vista psicologico, per queste donne che hanno ricevuto questa diagnosi infausta, non è assolutamente semplice condividere, oltre agli spazi, anche la gioia per chi ha la fortuna di portare avanti una gravidanza in modo regolare. Per cui, è necessario tenere in considerazione l’aspetto psicologico che queste donne vivono in questa situazione così drammatica. È un vero e proprio lutto, ed è un vero e proprio trauma che deve essere elaborato in modo corretto.

Diversamente, queste donne avranno difficoltà ad uscire da questo momento così difficile, a superarlo e a provare nuovamente ad avere una nuova gravidanza. Visto che si parla tanto di denatalità, che è sicuramente un problema del nostro Paese, bisogna aiutare le donne che scelgono di diventare madri, ma che purtroppo per cause naturali non hanno questa fortuna o almeno non ce l’hanno subito, alla prima gravidanza, bisogna aiutarle e supportarle il più possibile. Anche oggi, purtroppo, nella nostra virtuosa Regione Emilia-Romagna, come dicevo, queste donne non hanno nei luoghi di cura percorsi individualizzati, percorsi specifici e differenziati, per cui la risoluzione che portiamo all’Assemblea con la collega Catellani va in questa direzione. Ripeto: è un argomento di cui non si parla, l’idea è quella di accendere il focus su questa tematica e far sì che queste donne abbiano la migliore assistenza possibile, perché purtroppo ad oggi non è così. L’aborto spontaneo, se diagnosticato entro la ventesima settimana, o morte in utero, se diagnosticato dopo la ventesima settimana, rimane ancora qualcosa che viene considerato dal punto di vista meramente clinico e fisiologico, e non dal punto di vista psicologico, perché nella maggior parte dei casi a queste donne non viene garantito neanche il supporto psicologico, alle donne e anche ai mariti, ai compagni e ai familiari.

La nostra risoluzione, a firma mia e della collega Catellani, impegna quindi il presidente della Regione Emilia-Romagna e la Giunta regionale ad attivarsi per porre in essere azioni mirate ad un idoneo approfondimento diagnostico in tutti i casi di morte in utero intra partum e post partum, e contestualmente ad offrire, a partire dai luoghi di cura, un adeguato supporto psicologico per l’elaborazione del lutto nelle donne e nei loro partner che hanno subito un aborto spontaneo o una morte in utero, anche evitando che gli stessi debbano permanere nei medesimi spazi dedicati alle coppie con figli nei momenti successivi all’evento e garantendo quindi percorsi il più possibile diversificati. L’impegno è chiaro e semplice, non chiediamo nulla di trascendentale, ma chiediamo accortezze e maggiore sensibilità per queste donne, di cui – lo ripeto – oggi non si parla. Riteniamo che sia invece molto importante tutelarle e assisterle il più possibile.

Concludo esprimendo un abbraccio affettuoso e tutta la mia solidarietà a tutte le donne che hanno vissuto questa esperienza traumatica e che la vivono tutt’oggi, un pensiero ai tanti bambini mai nati. Desidero ringraziare, inoltre, la collega Maura Catellani, che con me ha scelto di presentare questa risoluzione. Ringrazio anche le collaboratrici del Gruppo Lega, che ci hanno aiutato a scrivere questa risoluzione. Riteniamo che sia scritta bene, anche con grande sensibilità.

Ringrazio le colleghe di maggioranza, con cui c’è stato un bel confronto, in particolare la capogruppo del Partito Democratico Marcella Zappaterra e la presidente della IV Commissione Ottavia Soncini, il collega Paruolo e la presidente della Commissione V Scuola e cultura, Francesca Marchetti. C’è stato un confronto molto, molto costruttivo e ringrazio i colleghi e le colleghe perché davvero io penso che quando si tratta di tematiche come questa la politica si debba unire, come in questo caso. Non ci si deve dividere. Le varie divergenze, le ideologie di partito debbono essere lasciate in secondo piano, perché l’obiettivo principale è dare risposte concrete alle tante donne che vivono questa tragedia di un’interruzione di gravidanza per cause naturali. Per cui ringrazio davvero per il lavoro che è stato fatto.

So che la risoluzione verrà accolta. Anticipo che voteremo favorevolmente gli emendamenti della maggioranza. Noi siamo qui per collaborare, poi sappiamo benissimo che ci sono sensibilità diverse. Per quanto ci riguarda, io, almeno personalmente, anche dal punto di vista professionale, sono d’accordo con tanti colleghi psicologi che dicono che una donna diventa mamma già dalla prima gravidanza, dalla prima ecografia che viene fatta in gravidanza, quindi anche sentendo i primi echi fetali.

È ovvio che poi è un processo delicato e ciascuno reagisce in maniera individuale anche alla diagnosi di aborto spontaneo; però riteniamo veramente che sia importante che la politica ascolti queste donne e faccia tutto il possibile per assisterle, per tutelarle e per dare loro una speranza in futuro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Anch’io ringrazio la collega Stragliati per aver depositato una risoluzione su questo tema, così come ringrazio tutte le colleghe della IV Commissione, che hanno contribuito a dar vita ad un confronto che è stato certamente proficuo. Credo che su questa risoluzione possiamo davvero dire che è l’esempio di come quando il confronto è di merito su temi che toccano da vicino i cittadini tutti i Gruppi sono davvero in grado di fare un lavoro straordinario e pervenire comunque alla condivisione di atti in modo unitario.

È legittimo che ogni tanto ci dividiamo, non siamo d’accordo su tutto, ma credo che su temi come questo sia importante sforzarsi di fare ognuno un passo indietro, o ognuno un passo avanti, ma comunque di produrre atti significativi per le persone.

Non c’è dubbio, ha ragione la collega Stragliati che l’ha scritto nella risoluzione e noi lo condividiamo, che aborto spontaneo e perdita per il natale siano certamente fonte di sofferenza per le donne, per le coppie e anche molto spesso causa di problemi psicosociali, oltre che di disturbi psicologici, depressione, ansia, stress post traumatico, che richiedono un intervento da parte delle politiche pubbliche e della sanità di presa in carico efficace, efficiente e continuamente migliorativa. Quindi, noi condividiamo la risoluzione, accogliamo la proposta e pochissime parole da parte mia per provare a declinare la risoluzione della collega Stragliati nel contesto delle buone pratiche che comunque in questa Regione e in questo Sistema Sanitario Regionale sono già attuate.

Non partiamo da oggi, per fortuna, però condividiamo la necessità di continuare a tenere alta l’attenzione e la necessità di continuare a fare su questo tema uno sforzo importante. La Regione Emilia-Romagna credo dal 2014, forse la prima e unica in Italia, lo dico anche senza tema di smentita, ha predisposto un sistema di sorveglianza della mortalità in utero, prima e durante il parto. Un ulteriore miglioramento è stato introdotto nel 2019 della mortalità neonatale entro i sette giorni di vita. Sono percorsi già coordinati dalla Commissione nascita. La sorveglianza consente di identificare tutti i casi capitati in Regione di nati morti dopo le 22 settimane di gestazione. Ogni caso viene discusso e su di esso vengono avviate indagini specifiche per identificarne la causa con l’obiettivo di consentire ai professionisti una corretta restituzione del problema alla coppia di quanto è avvenuto e, soprattutto, per mettere la coppia e la famiglia in generale nell’ottica di future gravidanze.

Io credo che questo sia un percorso importante, nel quale sia i professionisti che le donne e le coppie possono trovare una presa in carico. Ovviamente l’ambizione che abbiamo sempre è quella di fornire un’assistenza omogenea su tutto il territorio regionale e sono stati predisposti ed elaborati strumenti di presa in carico specifici, che vengono utilizzati da ogni punto nascita, e il gruppo di lavoro sulla sorveglianza della mortalità perinatale ha raccomandato che nelle strutture siano previsti percorsi quanto più diversificati per le coppie che abbiano vissuto l’evento drammatico, con la perdita del proprio bambino, e con diversificati intendiamo una presa in carico non standardizzata, ma veramente specifica rispetto ai casi.

Nel 2015, un altro passaggio importante è stata l’attivazione del progetto per il riconoscimento precoce del disagio psichico prenatale nelle donne prese in carico dal servizio pubblico. Se l’aborto spontaneo avviene quando la donna è già stata presa in carico per la gravidanza, viene attivato il supporto psicologico se ne viene valutata la necessità e se ovviamente la donna e la coppia lo desiderano.

Nei consultori è offerta l’attività psicologica per le problematiche legate alla salute riproduttiva, accessibile senza problemi, sono presenti équipe multiprofessionali nei consultori per la tutela dell’integrità psicofisica e relazionale delle donne e delle coppie interessate.

Questo per dire, presidente, che molto è stato fatto, ma è vero che molto si può ancora fare; quindi, è giusto che questa Assemblea si esprima in modo largamente condiviso sulla risoluzione della consigliera Stragliati, rispetto alla quale – tengo a precisarlo – noi abbiamo fatto alcuni emendamenti, frutto del confronto con le colleghe che hanno presentato la risoluzione.

Non sono emendamenti sostanziali, ma emendamenti legati più al linguaggio, alla formulazione del lessico; quindi, anticipo già il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale.

Chiedo se qualcuno voglia intervenire sugli emendamenti.

Ricordo che ci sono sette proposte di emendamento depositate.

Non ho nessuno sugli emendamenti.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto, dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione ed emendamenti, se qualcuno vuole intervenire. Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Rinnovo i ringraziamenti alla collega Marcella Zappaterra, anche per il suo intervento e per l’apertura nei confronti di questa risoluzione. Sicuramente sono in essere azioni mirate a una tutela di queste donne, ma, ripeto, ritengo che non siano sufficienti anche nella nostra virtuosa regione Emilia-Romagna, per cui l’invito è sicuramente a migliorare queste azioni di presa in carico, sia dal punto di vista diagnostico che dal punto di vista dei percorsi individualizzati che soprattutto, ci tengo a questo aspetto, per il supporto psicologico. Veramente, anche donne che hanno subìto morte in utero al quinto mese di gravidanza, che è veramente una tragedia, so che non è stato chiesto se volessero intraprendere un percorso di supporto psicologico. Ecco, in questo caso ritengo che sia veramente indispensabile, per cui attenzione a questa assistenza, che deve assolutamente essere garantita il più possibile.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altre dichiarazioni di voto? Io non ho altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione gli emendamenti.

Partiamo dall’emendamento n. 1, a prima firma della consigliera Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Emendamento 2, sempre a prima firma della consigliera Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Emendamento n. 3, a prima firma della consigliera Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Emendamento n. 4, a prima firma della consigliera Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Emendamento n. 5, a prima firma della consigliera Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Emendamento n. 6, a firma della consigliera Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Emendamento n. 7, a prima firma della consigliera Zappaterra.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Ora siamo alla votazione sul documento sulla risoluzione n. 4291, a firma delle consigliere Stragliati e Catellani,

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 4291 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6954

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere interventi a favore dell’”agricoltore custode”, figura istituita dalla legge regionale n. 1/2008 e posta a salvaguardia della biodiversità. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora siamo alla risoluzione 6954: risoluzione che impegna la Giunta a promuovere interventi a favore dell’”agricoltore custode”, figura istituita dalla legge regionale n. 1/2008 e posta a salvaguardia della biodiversità.

La risoluzione è a firma dei consiglieri Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti. Prego, consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

La Regione Emilia-Romagna, con la legge regionale 29 gennaio 2008, ha assunto formale impegno a tutelare il patrimonio di razze di varietà locali di interesse agrario, del territorio emiliano-romagnolo.

L’articolo 1, comma 4, prevede infatti che la Regione si impegni ad assumere iniziative volte alla conservazione, tutela e valorizzazione delle varietà delle razze locali di interesse agrario, con particolare riguardo per quelle a rischio di erosione.

Particolarmente importante l’articolo 10 della norma richiamata, con il quale viene istituita a livello regionale la figura del cosiddetto agricoltore custode, il quale provvede alla conservazione in situ e on-farm delle varietà e razze locali a rischio di estinzione iscritte nel repertorio volontario regionale delle risorse genetiche agrarie.

Parimenti è depositato presso il Senato della Repubblica il disegno di legge n. 17 del 2022 recante disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente del territorio, e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura, attualmente all’esame della Nona Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, che si propone di raggiungere le medesime finalità della sopra richiamata legge regionale. In particolare, la salvaguardia dell’ambiente dell’ecosistema anche attraverso il riconoscimento della figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale, che concorre alla protezione del territorio dagli effetti del cambiamento climatico e dal rischio idrogeologico, dagli effetti dell’abbandono delle attività agricole tradizionali, dello spopolamento dei piccoli insediamenti urbani e delle aree rurali marginali.

La materia oggetto della legge regionale n. 1/2008, nonché del citato disegno di legge assume una grande rilevanza a livello regionale e nazionale, tanto da aver suscitato l’interesse di tutte le componenti sociali della nazione, oltre che un largo consenso condiviso.

Non vi è necessità di ricordare, peraltro, l’importanza del settore agricolo per lo sviluppo economico della nostra Regione, testimoniata dai dati del settimo censimento generale dell’agricoltura.

Ad ottobre del 2020 risultano attive in Emilia-Romagna 53.753 aziende agricole, con una superficie agricola utilizzata pari a 1.045.000 ettari, vale a dire il 46,6 per cento della superficie complessiva regionale, ed una superficie agricola totale di 1.326.000 ettari, pari al 59,1 per cento della superficie regionale.

Il ruolo dell’agricoltore quale custode del territorio e tutore dell’ambiente, inoltre, si è dimostrato fondamentale nel corso dei secoli e in particolare negli ultimi anni, soprattutto in quelle aree del Paese progressivamente abbandonate dalla popolazione rurale. È sotto gli occhi di tutti la delicatezza della nostra situazione regionale, in particolare delle aree interne, legata alla ricostruzione post sisma e post alluvione, al rischio di un progressivo spopolamento delle aree rurali dell’area pedemontana, nonché al progressivo degrado idrogeologico, con devastanti conseguenze e calamità sempre più frequenti, i cui effetti possono essere mitigati solo con il lavoro di manutenzione e cura del territorio, posto in essere dagli agricoltori.

Permettetemi quindi una riflessione. Fa sorridere che si discuta oggi questa risoluzione, dopo che la Regione Emilia-Romagna ha deciso di sacrificare la produzione agricola regionale sull’altare dell’ambientalismo, con la pubblicazione del bando “Obiettivo Seminativi”, con il quale si intende incentivare l’abbandono delle produzioni e delle colture, al fine di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Il rischio è evidente, la desertificazione agricola del territorio regionale soprattutto di montagna, dove, a causa dei costi di produzione sempre più elevati e dei prezzi di vendita dei prodotti sempre più bassi, molti agricoltori potrebbero gettare la spugna, essendo in tal senso incentivati dalla Regione.

Noi non ci piegheremo a questa visione ovviamente, siamo convinti che gli obiettivi della lotta al cambiamento climatico e della tutela della biodiversità si perseguano valorizzando il ruolo sociale degli agricoltori e garantendo ad essi, in particolare ai giovani, un riconoscimento economico per le azioni di tutela del territorio che pongono in essere.

Per questo – e mi avvio alla conclusione – chiediamo che la Giunta regionale dia piena, seppur tardiva, attuazione all’articolo 10 della legge regionale 29 gennaio 2008, n. 1, anche utilizzando risorse già destinate nelle direzioni che la legge disciplina e allargando la nozione stessa di “agricoltore custode” non solo alla salvaguardia della biodiversità, ma anche alla cura e alla tutela dell’ambiente e del territorio. Poi, realizzi l’Albo degli agricoltori custodi del territorio e dell’agrobiodiversità, in collaborazione con i Comuni dell’Emilia-Romagna, al fine di dare concretezza a quanto previsto dalla sopracitata legge regionale, in particolare per quanto concerne la manutenzione dei fossi e dei piccoli corsi d’acqua. Poi, riconosca agli agricoltori iscritti nel predetto registro un premio economico a fronte dell’impegno profuso nella salvaguardia della biodiversità e dell’integrità territoriale, anche in funzione di incentivo a svolgere tale attività di tutela. Poi, istituisca la Giornata regionale dell’agricoltore custode del territorio e dell’agrobiodiversità, quale momento di sensibilizzazione rivolto alla cittadinanza in merito alla funzione sociale dell’agricoltore custode. Infine, avvii, d’intesa con le associazioni di categoria, uno studio approfondito e realistico sulla qualità della vita dell’agricoltore, al fine di assumere iniziative che possano semplificarne la sua attività, con particolare attenzione all’imprenditoria agricola giovanile.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Altri in dibattito generale? Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Innanzitutto, ci terrei ad evidenziare che stiamo predisponendo, insieme al collega Tagliaferri, alcuni emendamenti, che sono dati alle stampe in questi minuti; quindi, eventualmente chiediamo di attendere o di rinviare al pomeriggio la possibilità di depositarli, visti l’orario e i tempi che ci separano, oppure, nel caso in cui, invece, arrivassero per tempo, il tempo di poterli firmare ed evidenziare.

Il dibattito su questo argomento parte da una presa di consapevolezza su un tema che effettivamente questa Regione ha affrontato fin dal 2008, come diceva prima il collega Tagliaferri, con la legge regionale n. 1. Si pensò, all’articolo 10, di designare degli agricoltori custodi, proprio per tenere a tutela quel grande patrimonio di biodiversità che questa regione rappresenta e per cercare di tutelare anche gli allevatori che, allo stesso tempo, potevano svolgere un’attività di grande importanza per il nostro territorio.

È stato necessario intervenire successivamente, come ha ritenuto anche il Governo, con due atti di grande importanza, a mio giudizio. Prima nel 2015 e poi nel 2018, i Governi di Centrosinistra pensarono di introdurre questo argomento proprio per adeguare una normativa che non fosse soltanto regionale dell’Emilia-Romagna, ma entrasse in una discussione più ampia. Da qui l’apprezzamento per un’insolita convergenza di posizioni tra il Partito Democratico e Fratelli d’Italia su un argomento che evidentemente è giusto venga affrontato da questa Regione e che, con una punta di orgoglio come Centrosinistra, ci sentiamo di evidenziare che abbiamo fatto prima degli altri, che richiede un nuovo impegno sia perché le realtà di questo territorio (oltre 50.000 aziende) hanno una superficie agricola che rappresenta più di 1.000 ettari di territorio da gestire, quindi un patrimonio di biodiversità, di allevamento che deve far parte dei nostri impegni, e allo stesso tempo per una visione, la necessità di intervenire. Dovremmo farlo a mio giudizio, colleghi, anche in tempi celeri, con un vero e proprio Albo, per evitare possibili improvvisazioni su un argomento così delicato.

 È stato detto ed è utile ripetere che c’è un disegno di legge del 2022 che è intervenuto su questo argomento, un disegno di legge che ci stimola ad intervenire nuovamente su argomenti che sono stati evidenziati nel corso del tempo, come la fase attuativa del nostro provvedimento stesso, ma occorre ricordare che una delle scelte più proficue realizzate è stata quella di creare una aggiornata dell’agricoltore custode del territorio e dell’area della biodiversità, che questa Regione promuove in occasione della Giornata mondiale dell’ONU sulla biodiversità. Si tratta di un’iniziativa divulgativa della biodiversità agraria nell’ambito di progetti MASAF. Questa Regione ha cercato di creare un vero e proprio focus sugli ortaggi tradizionali e su quelli bio-diversi. Per questo motivo la proposta, salvo adeguamenti di condivisione lessicale, non può che vederci favorevoli, perché è nel solco di una tradizione amministrativa bio-sensibile della Regione e del nostro legislatore regionale.

Chiederei, quindi, presidente, poiché non siamo ancora nella possibilità di avere gli emendamenti, che si possa sospendere la discussione e poi riprenderla nel pomeriggio con il deposito, evidentemente, per tutti i colleghi, oppure che si possa sospendere un attimo, giusto il tempo che questi emendamenti siano forniti. Insomma, mi rimetto alla valutazione della Presidenza sulla formula migliore per evitare di perdere del tempo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Sono le ore 13,24, per cui, visto che c’è questa necessità, io direi che possiamo chiudere i lavori qualche minuto prima e riprendere, dopo le interpellanze nel pomeriggio, proprio dall’approfondimento e dal dibattito generale sugli emendamenti depositati.

Grazie a tutti.

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,24

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI; Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Michele FACCI; Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI; Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI; Matteo MONTEVECCHI; Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Irene PRIOLO e i consiglieri Marco FABBRI, Gian Luigi MOLINARI.

 

Votazione elettronica

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

Presenti: 41

Favorevoli: 15

Contrari: 25

Presente non votante: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MARCHETTI Francesca; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella; MALETTI Francesca

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; FABBRI Marco; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; MOLINARI Gian Luigi; ZAMBONI Silvia

 

Emendamenti

OGGETTO 4291

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per porre in essere azioni mirate ad un idoneo approfondimento diagnostico in tutti i casi di morte in utero, intrapartum e postpartum e, contestualmente, offrire, a partire dai luoghi di cura, un adeguato supporto psicologico per l'elaborazione del lutto alle donne e ai loro partner, in caso di aborto spontaneo o di morte in utero. A firma delle Consigliere: Stragliati, Catellani

 

Emendamento 1, a firma delle consigliere Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume, Marchetti Francesca

«Nel primo punto del "Premesso che", le parole:

"morte di un bimbo"

Sono sostituite dalle seguenti:

"morte prematura del feto o dell'embrione"»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma delle consigliere Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume, Marchetti Francesca

«Nel primo punto del "Considerato che" le parole:

"perdita di un bambino"

sono sostituite dalle seguenti:

"morte prematura del feto o dell'embrione"»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma delle consigliere Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume, Marchetti Francesca

«Nel penultimo punto del "Considerato che",

nel periodo:

"donne e le coppie con una storia di aborto o morte in utero",

dopo la parola: "aborto"

è aggiunta la seguente:

"spontaneo"»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma delle consigliere Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume, Marchetti Francesca

«Nell'ultimo punto del "Considerato che", nel periodo:

"Il linguaggio usato per parlare di aborto e morte in utero",

dopo la parola: "aborto"

è aggiunta la seguente:

"spontaneo"»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma delle consigliere Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume, Marchetti Francesca

«Nel primo punto del "Preso atto che", dopo le parole:

"la gestione dell'aborto"

è aggiunta la seguente:

"spontaneo"»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma delle consigliere Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume, Marchetti Francesca

«Nel primo punto del "Ritenuto che", le parole:

"alla coppia colpita da lutto"

sono sostituite con:

"alle coppie che vivono questo evento come un lutto".»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma delle consigliere Zappaterra, Mori, Pillati, Dalfiume, Marchetti Francesca

«Il dispositivo di impegno è sostituito dal seguente:

"A valutare di attivare eventuali azioni mirate ad un idoneo approfondimento diagnostico in tutti i casi di morte in utero, intrapartum e postpartum, e ad offrire a partire dai luoghi di cura e consultori un eventuale supporto psicologico per l'elaborazione, garantendo nel caso percorsi il più possibile individualizzati."»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7829 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'invasione di pappagalli verdi nella pianura bolognese, che ha già causato gravi danni al comparto della frutticoltura. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

7830 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo l'aggiudicazione dei lavori di restauro e risanamento conservativo dello stabile "ex Macello" nel comune di Vignola (Mo). A firma del Consigliere: Pelloni

 

7831 -  Interrogazione a risposta scritta circa le cure domiciliari a pazienti affetti dalla malattia di Anderson–Fabry. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7833 -  Interrogazione a risposta scritta circa le funzioni del CAU (Centro Assistenza e Urgenza) di Imola (Bo). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7834 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo al decesso di un anziano avvenuto tra il 15 e 16 dicembre 2023 al CAU (Centro di Assistenza e Urgenza) di Budrio (Bo). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7835 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al rischio, segnalato da notizie di stampa, di dimissioni da parte dei medici in servizio presso l'AUSL della Romagna, a causa della soppressione delle centrali telefoniche provinciali di risposta medica. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7836 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni da intraprendere per scongiurare la chiusura, anche temporanea, del castello di Torrechiara, nel comune di Langhirano, in provincia di Parma, con particolare riguardo alla possibilità di una sua gestione autonoma. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Gerace

 

7837 -  Interrogazione a risposta scritta circa il rinvenimento di discariche abusive e di rifiuti pericolosi, in particolare contenenti amianto, in varie aree del territorio modenese. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7838 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle notizie di recenti aggressioni al personale sanitario del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura di Correggio (RE), riportate dagli organi di stampa e dai sindacati di categoria, e alle azioni da intraprendere a tutela dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori dell'SPDC. A firma della Consigliera: Catellani

 

7839 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla viabilità provvisoria realizzata per consentire i lavori della galleria Monte Mario, a Sasso Marconi, con particolare riguardo al restringimento delle corsie e alle conseguenti ricadute in termini di sicurezza stradale. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

7841 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura del Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) di Casalecchio di Reno (BO), nella serata del 25 dicembre 2023, a causa della mancanza del medico che avrebbe dovuto coprire il turno di notte. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7845 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato allestimento delle luminarie natalizie nella frazione di Calcara, nel comune di Valsamoggia. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7846 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato rinnovo del contratto di undici esperti, selezionati dalla Regione Emilia-Romagna, per garantire supporto tecnico nella stesura dei progetti legati al PNRR. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7849 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono le proposte al vaglio della Direzione dell'AUSL della Romagna rispetto alla pronta disponibilità, istituto che ha il fine di garantire interventi assistenziali urgenti e non programmabili. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

7851 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al consumo di suolo in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ad un progetto di ampliamento di attività nel comune di Maranello (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7852 -  Interrogazione a risposta scritta sull'orario di servizio del CAU di Imola, con particolare riguardo a quanto accaduto durante la giornata del 24 dicembre scorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7853 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al divieto di transito per i veicoli di massa superiore a 7,5 t. sulle Strade Provinciali 37 Ganzole e 58 Pieve del Pino (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7854 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione per sapere se e in che quantità i rifiuti prodotti a Roma e smaltiti presso l'impianto di Malagrotta verranno bruciati temporaneamente presso il termovalorizzatore di Forlì. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

7855 -  Interrogazione a risposta scritta circa la conservazione e valorizzazione del Casino dei Boschi di Carrega. A firma dei Consiglieri: Gerace, Daffadà

 

7857 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'ottemperanza all'Ordinanza del TAR Emilia-Romagna n. 543, del 7 settembre 2023, riguardo alle date di fine prelievo venatorio di alcune specie. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7858 -  Interrogazione a risposta scritta sui disservizi e i disagi che quotidianamente vengono rilevati sulla linea ferroviaria Porrettana. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7859 -  Interrogazione a risposta scritta circa il bando di gara relativo ai lavori di riqualificazione dell'ex area Wassermann a Borgonuovo, frazione di Sasso Marconi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7860 -  Interrogazione a risposta scritta sulle criticità nell'avvio dell'attività del CAU di Parma e sulla sua dipendenza dal Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore di Parma per quanto riguarda personale, strumentazioni ed erogazione dei servizi. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7861 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se siano previsti lavori di ripristino per la definitiva messa in sicurezza del quartiere Romiti di Forlì, con particolare attenzione al Ponte di Schiavonia e al fiume Montone sottostante. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

7863 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere i risultati, le conclusioni e le soluzioni individuati dai tavoli di lavoro dedicati al PPTU-Bologna città 30. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7865 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle frane che si sono verificate nell'area pianorese della Val di Zena, a causa delle piogge dei giorni scorsi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7867 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni di salvaguardia dei dati sanitari, a seguito dell'attacco hacker dello scorso novembre alle Aziende sanitarie della Provincia di Modena, con particolare riguardo al ruolo di Lepida S.c.p.a. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7868 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle criticità verificatesi nei Pronto Soccorso dell'Ausl di Bologna, in particolare quelle relative all'Ospedale Maggiore, durante il periodo festivo appena trascorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7869 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le intenzioni di aMo (Agenzia per la mobilità di Modena) e di SETA (Società Emiliana Trasporti Autofiloviari) riguardo l'attuale stazione delle corriere di Pavullo (MO). A firma del Consigliere: Bargi

 

7871 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'esercizio della caccia di selezione al cinghiale nel comune di Quattro Castella (RE), all'interno dell'Oasi di protezione della fauna di Bianello, con particolare riguardo agli effetti sulla fauna selvatica presente all'interno dell'area protetta. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7872 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla diffusione del fenomeno delle baby gang in Emilia-Romagna e in particolare nel territorio di Reggio Emilia e per avere evidenza dei risultati ottenuti in virtù dei finanziamenti concessi dalla Regione al comune di Reggio Emilia per progetti di sicurezza urbana. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

7873 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno superare il "Piano di contenimento della nutria" per predisporre un singolo Piano per il contrasto di tutta la fauna con abitudini fossorie. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Facci, Rainieri, Liverani, Occhi

 

7874 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai danni da infiltrazione, causati dalle precipitazioni temporalesche del mese di maggio 2023, nel reparto di Radiologia di Cento. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7875 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione dei lavoratori alle dirette dipendenze di FICO, Fabbrica Italiana Contadina, e al nuovo progetto "Grand Tour Italia", che dovrebbe sostituire FICO a partire dall'aprile 2024. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7877 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al sovraffollamento e ai conseguenti disagi e disservizi all'utenza, che, secondo fonti di stampa, si sarebbero verificati, nei giorni scorsi, presso il Cau di Ferrara. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7878 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'aumento del costo dei servizi CRA - Casa Residenza Anziani e CSRR - Centro Socio-Riabilitativo per persone con disabilità, a far data dal 1° gennaio 2024. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7879 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai lavori di ampliamento delle casse di espansione nella valle del fiume Secchia, nel comune di Rubiera (RE), necessari per far fronte al rischio di alluvioni. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7880 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla decisione dell'Azienda Sanitaria Locale della Romagna di riorganizzare il Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) di Cervia (RA). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7883 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'alienazione della parte pubblica del casinetto e delle aree pertinenti dei boschi di Carrega (PR). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7884 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per porre gli aumenti delle tariffe delle CRA e dei CSRR a carico del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, al fine di non gravare eccessivamente sui bilanci delle famiglie emiliano-romagnole e dei Comuni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7885 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla rottura di tre condotte idriche a Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7886 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni intenda intraprendere la Giunta regionale per sostenere le attività della montagna, escluse dal bando ristori 5, cosiddetto "Bando Bianco", che hanno comunque subito ingenti cali di fatturato rispetto alle annualità precedenti. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

 

7887 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle criticità riscontrate in merito alla gestione degli appalti di piccoli importi, all'ottenimento del CIG e all'accesso e gestione delle piattaforme digitali. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Costi, Maletti

 

7888 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle criticità riscontrate nella realizzazione dei lavori di ristrutturazione della Piazza - giardino Ricci nel Comune di Massa Lombarda (RA). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7889 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a una recente aggressione di un branco di lupi ai danni di un allevamento di cavalli, avvenuta ad Anzola Emilia (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7890 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'attuale stato di manutenzione dei boschi di Carrega (PR). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7891 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta stia dando seguito all'attuazione degli impegni previsti dalla risoluzione n. 7721, relativa alla violenza di genere, approvata dall'Assemblea Legislativa il 5 dicembre 2023. A firma della Consigliera: Piccinini

 

7892 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai criteri di assegnazione degli alloggi ERP, adottati con la deliberazione di Giunta regionale n. 2210 del 2023, con particolare riguardo all'esclusione del requisito della residenzialità storica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Liverani, Rainieri, Montevecchi, Occhi, Delmonte, Stragliati, Bargi, Rancan

 

7893 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito all'opportunità di sollecitare, da un lato, il comune di Bologna e la Società Aeroporto Marconi a promuovere un confronto sulle evidenze emerse dallo studio del consigliere Paruolo in modo da ridurre i sorvoli diurni della città, e, dall'altro, l'Ausl di Bologna a mettere a disposizione lo studio sull'impatto sanitario dell'inquinamento acustico generato dal traffico aereo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7894 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla tassazione delle bevande vegetali alternative al latte. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7895 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle azioni per contrastare le aggressioni al personale sanitario e sul supporto organizzativo, psicologico e legale per lavoratrici e lavoratori del settore sanitario vittime di episodi di minaccia o violenza. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

7896 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda agire, nei confronti del Governo, per chiedere il ripristino delle disponibilità del Fondo statale per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione. A firma della Consigliera: Pigoni

 

7897 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta intenda assicurare un'adeguata assistenza farmaceutica al territorio di Casalfiumanese, in vista dell'imminente chiusura della farmacia di San Martino in Pedriolo. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

7898 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il recepimento da parte della Regione Emilia-Romagna dell'ordinanza del TAR del 12 gennaio scorso, relativa alla chiusura della caccia delle specie del Moriglione "Aythya ferina" e della Moretta "Aythya fuligula" nella data indicata da ISPRA. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7899 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione ritenga opportuno lanciare una campagna informativa fra i medici di medicina generale e i pazienti sull'impiego della cannabis terapeutica nel trattamento del dolore. A firma del Consigliere: Amico

 

7900 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula concernente l'approvazione dei bilanci preventivi 2024 delle aziende sanitarie regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7901 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull'aumento delle quote di compartecipazione ai costi dei servizi nelle Case residenze anziani - CRA e nei Centri socioriabilitativi per persone con disabilità - CSRR, a totale carico dell'utente o del Comune. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pompignoli, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi, Catellani, Rancan, Montevecchi, Liverani, Bergamini, Delmonte, Facci

 

INTERPELLANZE

 

7832 -  Interpellanza riguardo la storica funivia Passo del Lupo-Pian Cavallaro nel Comune di Sestola (Mo). A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

 

7850 -  Interpellanza relativa alle modalità di smaltimento dei quantitativi di pneumatici fuori uso accumulati da gommisti e aziende emiliano-romagnole, con particolare riguardo alla possibilità di autorizzare un maggior numero di ritiri ai consorzi territoriali di raccolta e smaltimento. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

 

RISOLUZIONI

 

7856 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento a trovare soluzioni per evitare la chiusura dell'EBRI (European Brain Research Institute), centro di ricerca internazionale non-profit dedicato alle ricerche sul cervello. A firma del Consigliere: Gerace

 

7862 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo a ripristinare i contributi del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, dando all'Agenzia Dire la possibilità di accedere alla procedura negoziata prevista per gli iscritti all'elenco delle agenzie di stampa di rilevanza nazionale, in modo che la stessa possa ridimensionare significativamente il numero dei licenziamenti previsti. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Mori, Paruolo, Daffadà, Rontini, Caliandro, Pillati, Mumolo, Costi, Bondavalli, Maletti, Sabattini, Zamboni, Amico, Dalfiume, Pigoni, Gerace, Bulbi, Montalti

 

7876 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare le istituzioni competenti affinché provvedano con urgenza al rifinanziamento del "Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione", nel più ampio quadro di un'azione politica di contrasto al fenomeno dei disturbi alimentari e di garanzia di adeguati livelli occupazionali del personale coinvolto. (10 01 24) A firma della Consigliera: Piccinini

 

7881 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a prevede l'uso di vernici antismog nelle future opere e nei futuri interventi pubblici di manutenzione ordinaria e straordinaria e a riconoscere incentivi e premialità connessi all'utilizzo della vernice antismog da parte dei privati. (11 01 24) A firma della Consigliera: Piccinini

 

7882 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per realizzare le scogliere laddove necessarie per costruire difese adeguate alla forza del mare, in luogo di cordoni di sabbia, e a ripristinare a San Mauro Mare la situazione precedente alla chiusura dei varchi per procedere poi al ripascimento, al fine di stabilizzare la linea di costa. (10 01 24) A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

7324 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato in cui versa l'arginatura del fiume Lamone in Via Saldino a Reda a Faenza (RA). A firma del Consigliere: Liverani

 

7488 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni da intraprendere al fine di porre rimedio alla situazione di accumulo di detriti e di vegetazione, segnalata in zona San Nazzaro (Monticelli d'Ongina), nel Piacentino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7507 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni da intraprendere per garantire il ripristino dell'impianto di messa in sicurezza del Fosso della Castellina, corso d'acqua del comune di Alto Reno Terme (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7517 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di contrastare il ricorso al taglio dei boschi al fine di creare una filiera italiana delle biomasse legnose da bruciare a fini energetici. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7521 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al possibile intervento della Regione, ai sensi della L.R. 14/2013, nella manutenzione straordinaria dello storico percorso escursionistico "Sentiero dei Bregoli" a Casalecchio di Reno (BO). A firma dei Consiglieri: Facci, Mastacchi

 

7526 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di posizionare delle reti all'imboccatura dei canali a Comacchio, al fine di ostacolare l'ingresso del granchio blu nelle aree dedicate alla venericoltura. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7527 -  Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di sistemi di contenimento per proteggere l'abitato di via dei Platani, a Fontanelice (BO), da eventuali futuri movimenti franosi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

7528 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'adesione del comune di Rimini al bando, indetto dalla Regione Emilia-Romagna e denominato "Programma Integrato di Edilizia Residenziale Sociale" (PIERS), che ha l'obiettivo di promuovere la realizzazione di un contesto edilizio di natura pubblica e, al contempo, di interventi di riqualificazione urbana. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7531 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle criticità relative ai conti della AUSL di Ferrara e dell'Azienda ospedaliera Sant'Anna, rese note da fonti di stampa. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7546 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un presunto ritardo nell'allertamento del servizio di elisoccorso per far fronte a un caso di codice "rosso avanzato", verificatosi a Carpi (MO). A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

7552 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda finanziare incentivi per i veicoli ibridi acquistati dopo il 2021. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7554 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di sostenere i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, nella gestione della pulizia delle opere idrauliche dei corsi d'acqua interessati. A firma del Consigliere: Occhi

 

7572 -  Interrogazione a risposta scritta sull'utilizzo dei droni a supporto delle associazioni di protezione civile. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Caliandro, Zappaterra, Rontini, Dalfiume, Gerace, Sabattini, Mori, Bulbi, Daffadà

 

7575 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di sospendere la caccia alla specie Moretta (Aythya fuligula), in considerazione anche del parere espresso da ISPRA. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7576 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia lo stato della rete stradale di interesse regionale e, in particolare, dei manufatti quali ponti e viadotti, e quale sia l'ammontare attuale dei fondi disponibili per la loro manutenzione. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7577 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'adozione da parte della Regione Emilia-Romagna del Piano Straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, ai sensi dell'art. 19-ter della legge n. 157 del 1992. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7578 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla gestione del Compendio immobiliare del Casino dei Boschi di Carrega, in provincia di Parma, effettuata dall'Ente parchi Emilia occidentale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7579 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai criteri di applicazione delle riserve di posti adottati nei bandi di concorso 2023 della Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7581 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi da predisporre per far fronte ai danni causati dalle forti precipitazioni verificatesi il 30 ottobre 2023, nelle province di Parma e Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7583 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo lo stato di avanzamento dei lavori per la messa in sicurezza del profilo idraulico del fiume Uso in località Ponte Uso, nel Comune di Sogliano al Rubicone (FC). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7586 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai farmaci prescrivibili per il trattamento della dermatite atopica. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Facci, Bergamini, Stragliati, Marchetti Daniele

 

7605 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori in corso per abbattere alcune piante, poste sul ciglio delle scarpate fluviali del tratto urbano del Santerno, alla luce dell'esigenza di mitigazione del rischio idraulico. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7616 -  Interrogazione a risposta scritta sui dati relativi ai rifiuti bruciati dal termovalorizzatore di Modena nel 2023, rispetto agli obiettivi del Piano regionale sull'economia circolare e lo sviluppo sostenibile. A firma del Consigliere: Bargi

 

7622 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle difficoltà dell'Ausl Romagna nel recupero delle somme per ticket non pagati (Pronto soccorso e visite specialistiche), nel periodo compreso tra il 2018 e il primo semestre del 2023. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7626 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere, alla luce dell'accordo sul riparto tra le Regioni per il 2023 del Fondo Sanitario Nazionale, in quale misura verrà determinato il finanziamento delle Aziende USL dell'Emilia-Romagna per il 2023. A firma dei Consiglieri: Soncini, Mori, Costa, Amico, Caliandro, Dalfiume, Bondavalli, Rontini, Marchetti Francesca, Costi, Rossi, Mumolo, Pillati, Gerace, Daffadà, Sabattini, Fabbri, Bulbi

 

7634 -  Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento dello status di "sede disagiata" dei presìdi dei Vigili del fuoco nei distaccamenti di Bobbio (PC), Castelnovo Monti (RE) e Vergato (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

 

7637 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare affinché siano ampliate significativamente le prestazioni odontoiatriche che sono incluse nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) odontoiatrici. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7639 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla riduzione delle prestazioni specialistiche in atto presso la Casa della Salute "Terre e Fiumi" di Copparo (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

7642 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere il cronoprogramma e le tempistiche per il restauro e l'esposizione al pubblico delle navi romane rinvenute a Comacchio e Ravenna. A firma del Consigliere: Fabbri

 

7646 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione della frana che, nel febbraio 2023, ha interessato la località di Villa Sassonero, nel comune di Monterenzio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7659 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere gli aggiornamenti in merito all'ipotesi di proroga della convenzione tra il comune di Monticelli d'Ongina (PC) ed AIPO, finalizzata a garantire continuità al servizio di gestione e realizzazione di azioni e iniziative educative, culturali, turistiche e promozionali per la valorizzazione della scala di risalita dei pesci di Isola Serafini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7660 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori di ripristino integrale degli argini della zona di San Lorenzo in Noceto (FC), coinvolta dagli eventi metereologici di maggio 2023. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

7661 -  Interrogazione a risposta scritta sulla violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica e in particolare a quella connessa al disturbo narcisistico della personalità. A firma della Consigliera: Piccinini

 

7664 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla gestione regionale delle aree di allevamento delle vongole a Goro e a Comacchio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7668 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai disservizi di telefonia mobile registrati nel territorio di Civago e altre frazioni di Villa Minozzo (RE). A firma del Consigliere: Costa

 

7671 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se Fer intenda verificare lo stato dell'infrastruttura ferroviaria della linea Reggio Emilia-Ciano, comprese eventuali carenze di tipo impiantistico delle stazioni, al fine di poter individuare soluzioni utili a ridurre i tempi di percorrenza lungo la tratta. A firma del Consigliere: Costa

 

7672 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'implementazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT) sulla linea Reggio-Ciano, con particolare riguardo alla duplice esigenza di garantire gli standard di sicurezza e di limitare i tempi di chiusura dei passaggi a livello. A firma del Consigliere: Costa

 

7674 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai tempi di accesso per una visita del Settore Medico Legale dell'Azienda USL Città di Bologna, per il rilascio del contrassegno per la mobilità di persone con ridotta capacità motoria. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7681 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al rapporto addetti/mq per le concessioni relative allo svolgimento di attività di pesca, acquacoltura e attività ad esse correlate, nella Sacca di Goro e a Comacchio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7685 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quando sia prevista l'emissione dei primi decreti di riconoscimento dei danni causati dagli eventi alluvionali del 2023 e la relativa concessione dei contributi da parte del Commissario straordinario. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7687 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'eccezionale numero di accessi presso le strutture di pronto soccorso, dislocate sul territorio della provincia di Bologna, con particolare riguardo alla situazione dell'Ospedale Maggiore e dell'Aosp Policlinico Sant'Orsola. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7736 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'impatto sulla sanità pubblica a seguito dell'attacco hacker alle Aziende sanitarie della Provincia di Modena. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7737 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla riorganizzazione regionale della rete di emergenza-urgenza, con particolare riguardo al rischio di depotenziamento dei presidi ospedalieri. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

7763 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta ritenga opportuno adottare affinché i lavoratori degli ipermercati Bennet di Cento e Comacchio mantengano i loro diritti contrattuali e occupazionali, in conformità con le normative vigenti, in caso di cessione degli ipermercati. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

 

In data 11 gennaio 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità”, alla interrogazione oggetto n. 7700:

 

7700 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali azioni siano state intraprese per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici, gli effetti delle interdittive finora emanate per l'anno 2023, lo stato di definizione del protocollo citato dal Commissario Figliuolo. A firma dei Consiglieri: Amico, Rontini, Dalfiume, Pillati, Costa, Sabattini, Montalti, Mori, Costi, Fabbri, Rossi, Mumolo, Gerace, Caliandro, Daffadà

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 113, comma 5 del Regolamento interno, circa la mancata risposta da parte della Giunta nei termini previsti alle interrogazioni oggetto:

 

7533 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno sollecitare il Ministro competente ad assumere gli opportuni provvedimenti per migliorare le condizioni di vita all'interno dell'Istituto l'Istituto Penale per i Minorenni (IPM) "Il Pratello" di Bologna e prevenire le situazioni critiche di disagio e di violenza. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Amico, Caliandro, Fabbri, Dalfiume, Mori, Pillati, Daffadà, Mumolo, Gerace

 

7609 -  Interrogazione a risposta scritta sull'applicazione del contributo regionale per l'accesso al sistema integrato dei servizi educativi per i bambini in età 0-3 anni, anno educativo 2023/2024, previsto dalla Delibera di Giunta n. 1706/2023, con particolare riguardo alle famiglie residenti nei comuni montani. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7610 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per il completamento della cassa di espansione del fiume Senio. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

7845 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato allestimento delle luminarie natalizie nella frazione di Calcara, nel comune di Valsamoggia. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Politiche per la salute e politiche sociali”, nella seduta del 9 gennaio 2024, ha esaminato la petizione in oggetto:

 

6793 -  Petizione popolare per chiedere il mantenimento dei Servizi Sanitari correntemente offerti presso l'Ospedale SS. Annunziata di Cento (FE). (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 29 del 04 05 23)

 

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 15/12/2023 all’11/01/2024:

 

DPGR n. 192 del 19/12/2023

Aggiornamento della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e ss.mm.ii

 

DPGR n. 195 del 21/12/2023

 

Designazione di un componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione "Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah"

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 1 prot. NP/2024/1 del 15 gennaio 2024)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

 

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