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SEDUTA DI MARTEDÌ 13 FEBBRAIO 2024

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 8031

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle iniziative che la Regione intende assumere nei confronti dell'Agenzia delle Dogane, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Governo per evitare la soppressione della sede dirigenziale dell'Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, che avrebbe effetti negativi per le attività economiche e commerciali del territorio. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

COLLA, assessore

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 8043

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se e quando la Giunta intende attivare la procedura di cui all'art. 33 del Regolamento interno in relazione al progetto di legge d'iniziativa popolare "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale", di cui all'oggetto n. 7229. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

DONINI, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 8044

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quali direttive saranno emanate agli Enti locali, ai sensi della L.R. 19/2004, art. 2, comma 1, lett. A), affinché nei propri regolamenti venga abolito il diritto fisso di cui ai commi 2 e 3 dell'articolo 19 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria (D.P.R. n. 285/1990), a seguito della sentenza del Tar Emilia-Romagna n° 91 del 7/2/2024. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

DONINI, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 8046

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la legittimità delle funzioni attribuite al costituito Comitato Regionale per l'Etica nella Clinica. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 8023

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali interventi intenda mettere in campo la Regione per eliminare al più presto i disservizi e i ritardi segnalati dal Comitato per la Ferrovia Porrettana e, in particolare, se non ritenga opportuno, a tal fine, sollecitare RFI a inserire tra le sue priorità il raddoppio dei binari come richiesto dai pendolari. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

BARUFFI, sottosegretario

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 8027

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai ritardi e ai disagi che si sono recentemente verificati sui treni della tratta ferroviaria Parma-Suzzara. A firma dei Consiglieri: Costa, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTA (PD)

BARUFFI, sottosegretario

COSTA (PD)

 

OGGETTO 8039

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul confronto con Parlamento e Governo in merito al percorso per l'approvazione definitiva del disegno di Legge di Delega in materia di esercizio del diritto di voto in comuni situati in altra regione rispetto a quella del comune di residenza per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazioni di assistenza familiare, al fine di renderne possibile l'attuazione in tempo utile per le prossime elezioni europee. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Rossi, Rontini, Gerace

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (IV)

BARUFFI, sottosegretario

PIGONI (IV)

 

OGGETTO 8042

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione, nel caso di sottrazione delle risorse dai conti correnti condominiali, recentemente segnalato a Reggio Emilia, intenda supportare gli enti locali perché si avvii un tavolo di conciliazione con i fornitori di servizi (acqua, gas metano, energia elettrica) dei condomini coinvolti. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

BARUFFI, sottosegretario

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 8030

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di mantenere attiva l'isola ecologica di Gaggio Montano, per garantire ai cittadini la raccolta differenziata dei rifiuti, evitando lo smaltimento in discarica e recuperando risorse a tutela dell'ambiente. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 8034

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere presso quali impianti di termovalorizzazione della regione saranno conferiti i rifiuti urbani provenienti dalla città di Roma, in base alla deliberazione di Giunta regionale n. 2/2024. A firma del Consigliere: Cuoghi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CUOGHI (FdI)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

CUOGHI (FdI)

 

OGGETTO 8045

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'erosione del fiume Taro nei pressi del centro abitato di Fornovo (PR). A firma del Consigliere: Occhi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

OCCHI (Lega)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 8040

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta si stia attivando affinché ARERA, l'Autorità di Regolazione per l'Energia Reti e Ambiente, modifichi la propria delibera al fine di rendere più equi ed accessibili i criteri richiesti per consentire alle imprese alluvionate di accedere agli sgravi relativi ai consumi di energia elettrica, gas e al servizio idrico integrato e alla TARI. A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Dalfiume

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MONTALTI (PD)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

MONTALTI (PD)

 

OGGETTO 7229

Progetto di legge d'iniziativa popolare "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale". (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 12 del 22 febbraio 2023, pubblicata nel BURERT n. 59 del 03/03/2023, e di validità n. 14 del 26 luglio 2023, pubblicata nel BURERT n. 219 del 1° agosto 2023)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

CASTALDINI (FI)

PICCININI (M5S)

ZAPPATERRA (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 7924

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Piano di attività per il biennio 2024-2025 di cui all'articolo 11 della legge regionale 27 marzo 2017, n. 4 concernente norme per la tutela dei consumatori e degli utenti". (156)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

DAFFADA’ (PD)

AMICO (ERCEP)

FACCI (Lega)

DELMONTE (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8054)

PRESIDENTE (Zamboni)

CASTALDINI (FI)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8055)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8056)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 8015

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la produzione di energia rinnovabile tramite impianti eolici e fotovoltaici al largo delle coste, promuovendo l'hub energetico AGNES. A firma dei Consiglieri: Rontini, Zappaterra, Fabbri, Caliandro, Sabattini, Costi, Costa, Gerace, Mumolo, Dalfiume, Pigoni, Montalti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

PIGONI (IV)

OCCHI (Lega)

ZAMBONI (EV)

COSTA (PD)

MASTACCHI (RCPER)

RONTINI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche delle richieste di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetti 805480558056)

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,56

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 254 del giorno 13 febbraio 2024.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 30 e 31 gennaio 2024.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Ha giustificato la propria assenza l’assessore Corsini.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 8031

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle iniziative che la Regione intende assumere nei confronti dell’Agenzia delle Dogane, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Governo per evitare la soppressione della sede dirigenziale dell’Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, che avrebbe effetti negativi per le attività economiche e commerciali del territorio. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Più precisamente partiamo dall’oggetto 8031: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulle iniziative che la Regione intende assumere nei confronti dell’Agenzia delle Dogane, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Governo per evitare la soppressione della sede dirigenziale dell’Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, che avrebbe effetti negativi per le attività economiche e commerciali del territorio.

L’interrogazione è a firma della consigliera Bondavalli. Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Come veniva evidenziato, la mia interrogazione a risposta urgente di oggi ha ad oggetto l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, autorità regolatoria di vigilanza e controllo nel campo delle dogane, che costituisce un importante servizio di supporto per le imprese e lo sviluppo dei territori.

L’Agenzia, articolata in direzioni territoriali, una delle quali è quella che si riferisce ad Emilia-Romagna e Marche, nella nostra regione prevede, come sappiamo, uffici delle dogane in ogni Provincia.

L’Agenzia ha definito una proposta di riorganizzazione dell’attuale assetto degli uffici periferici, che potrebbe comportare la soppressione di venticinque sedi dirigenziali, determinando la loro trasformazione in entità operative, sostanzialmente prive, di fatto, di potestà decisionale.

Anche l’ufficio di Reggio Emilia, territorio al quale appartengo, risulterebbe in quel novero, con conseguenti effetti negativi, in termini di appesantimento dell’operatività quotidiana, per un’area ‒ come sappiamo ‒ imprenditoriale contraddistinta da diversi distretti industriali, quali, ad esempio, ceramica, tessile, meccanica, meccatronica e moda, con forte vocazione all’export. Un tratto distintivo avvalorato dai numeri, in relazione ai quali l’ufficio delle dogane e dei monopoli di Reggio Emilia nel corso del 2023 ha fatto registrare un incremento, sul piano delle esportazioni, pari al 5,4 per cento, producendo introiti per dazi, IVA e altri oneri superiori a 131,5 milioni di euro. Si tratta del 16,5 per cento dell’export complessivo della Regione Emilia-Romagna, prima al riguardo sul piano nazionale.

Ecco, in forza di questi numeri e tenendo conto anche delle pubbliche posizioni assunte in relazione a questo piano di riordino da parte di importanti organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale, sono a chiedere, in questa interrogazione alla Giunta regionale, se e quali confronti intenda attivare con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il Ministero dell’economia e delle finanze, al cui controllo si è sottoposta, e il Governo nazionale finalizzati ad evitare, nell’ambito del procedimento di riorganizzazione territoriale, la soppressione dell’ufficio delle dogane e dei monopoli di Reggio Emilia, declassandolo di fatto ha sede operativa.

Ricordo che questa scelta determinerebbe conseguenze piuttosto negative per il sistema delle imprese, in un’area che è senza dubbio nevralgica della produzione industriale regionale e nazionale, con forte vocazione all’export. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Assessore Colla, prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Gentilissima consigliera, la proposta di organizzazione delle sedi territoriali da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli è sicuramente un motivo di grande preoccupazione per le possibili conseguenze che verrebbero a determinarsi sulle imprese e sull’economia del territorio di Reggio Emilia. Questa preoccupazione peraltro è condivisa dalle associazioni imprenditoriali territoriali. Il volume delle attività dell’Agenzia delle dogane di Reggio Emilia ne testimonia la rilevanza sia nella dimensione regionale che nazionale, come dai dati da lei richiesti e richiamati nell’interrogazione.

Nell’anno 2023 le esportazioni hanno registrato un incremento del 5,4 per cento sul 2022, con conseguenti introiti di dazi IVA e altri oneri pari a oltre 131 milioni di euro. Il solo settore manifatturiero della meccanica e della meccatronica produce oltre 3 miliardi di volume di valore delle merci. Occorre poi sottolineare l’importanza dei settori ceramico, della moda, dalla logistica eccetera.

Molto rilevante è stata anche l’attività di controllo: 1.400 azioni nei luoghi autorizzati presso le aziende, oltre ai circa 3.100 controlli di natura documentale. In totale le operazioni di import effettuate sono state 152.199, mentre le operazioni di export si attestano, nel solo 2023, a 132.565. In ambito accise, in particolare su alcol e prodotti energetici, l’accertato complessivo dell’Ufficio si attesta a oltre 7 milioni di euro.

Un’attività in forte espansione nella realtà reggiana riguarda la denaturazione dell’alcole. Nel 2023 ha registrato 2.584 operazioni con una movimentazione di milioni di litri di prodotto superiore ad un miliardo di carico di imposta.

Per queste ragioni, con lettera formale in data 5 febbraio 2024, ho scritto al Ministro dell’economia e delle finanze, onorevole Giancarlo Giorgetti, al Ministro delle imprese e del made in Italy, onorevole Adolfo Urso, e al Viceministro dell’economia e delle finanze, onorevole Maurizio Leo, evidenziando quanto sopra richiamato. Ho richiesto un confronto al fine di evitare che il processo di riorganizzazione produca conseguenze negative per le imprese di Reggio Emilia, per la Regione e per tutto il Paese.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie.

Ringrazio naturalmente l’assessore Colla per la risposta, una risposta che dà conto dell’immediata iniziativa nei confronti dei Ministeri rispetto a questo Piano di riassetto organizzativo dell’Agenzia delle dogane e soprattutto delle implicazioni negative che ne deriverebbero, rappresentando anche le preoccupazioni delle organizzazioni imprenditoriali del territorio.

La richiesta, come veniva appunto detto poco fa dall’assessore Colla, di un confronto immediato sul progetto di riorganizzazione, è sicuramente una conferma dell’attenzione costante che l’Assessorato, peraltro, riserva alle esigenze del nostro tessuto economico e alle condizioni che ne possono evidentemente sostenere lo sviluppo.

Mi dichiaro dunque pienamente soddisfatta della risposta. Lo sarò ancora di più quando il Ministero risponderà alla richiesta della Regione Emilia-Romagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 8043

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se e quando la Giunta intende attivare la procedura di cui all’art. 33 del Regolamento interno in relazione al progetto di legge d’iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale”, di cui all’oggetto n. 7229. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 8043: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se e quando la Giunta intende attivare la procedura di cui all’articolo 33 del Regolamento interno in relazione al progetto di legge d’iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza 242/19 della Corte costituzionale”, di cui all’oggetto 7229.

L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Noto con dispiacere che il presidente Bonaccini oggi non è in aula. Questo question time era specificatamente rivolto a lui ma evidentemente aveva impegni prioritari. Perché so che è ad un’iniziativa allo sport, va in montagna a Castelnovo ne’ Monti che evidentemente ha ritenuto più importante rispetto a una discussione sul fine vita.

Lo dico perché si tiene bene alla larga da un confronto, mentre chiacchiera amabilmente e pontifica sulla stampa, ma scappa da un confronto che io credo sia quantomeno dovuto.

Parliamo della legge sul fine vita, lo faccio io perché non lo volete fare voi, è un dibattito che, come dicevo, avete voluto spostare tutto sui giornali, e io invece credo che, siccome siamo eletti e siamo tenuti anche ad esprimerci, sia giusto ricondurlo nelle sedi proprie, che sono la Commissione, dove però purtroppo non è neanche iniziato l’iter, a distanza di sei mesi. e l’Assemblea.

Io penso che sia urgente fare chiarezza e doveroso nei confronti di 7.289 sottoscrittori del progetto di iniziativa popolare, che evidentemente non sono sufficienti a che il PdL venga approvato, ma che la maggioranza si è divisa e che il PD stesso lo sia è il segreto di Pulcinella.

Il punto non è neanche più politico, è strettamente partitico, ovvero come evitare spaccature nel PD. Io ho riflettuto su questo e ho deciso che voglio provare a darvi una mano, suggerendovi un’altra strada da intraprendere, provando a vedere cosa succede se su quel PdL interviene colui che sui giornali dice di essere il suo primo sostenitore, il presidente Bonaccini. Come? Chiedendo che si avvalga dell’articolo 33 del nostro Regolamento interno, che gli dà la possibilità di indicare una data precisa in cui discutere il progetto di legge.

Lui ha questa facoltà dal nostro Regolamento e io credo che alle parole debbano seguire i fatti, perché davvero non può, dal mio punto di vista, che destare perplessità la scelta di intervenire tramite deliberazione, che sappiamo essere uno strumento non resistente alle intemperie della politica, che può essere cancellata in 30 secondi con un tratto di penna, senza che nessuno se ne assuma la responsabilità politica e, come diceva, potenzialmente modificabile, con estrema facilità, anche dal successivo Esecutivo regionale o anche da un rimpasto di Giunta.

 Si rende pertanto necessaria, in ogni caso, l’approvazione di una legge ad hoc, che scongiuri l’inaccettabile rischio che il diritto ad una morte dignitosa finisca in balia di eventuali cambi di maggioranza.

Indubbiamente sussistono le ragioni di necessità e urgenza, di cui all’articolo 33 del Regolamento interno che citavo, stante l’imprescindibile esigenza di garantire la stabile e duratura tutela di un diritto entro la fine della legislatura, ormai in scadenza. Perché di certezze su questo punto non siete riusciti ancora a darne.

Io, e concludo, spero di avere una risposta diretta. Mi dispiace che debba essere lei a farlo. Probabilmente oggi questa risposta non l’avrò. Avrei voluto confrontarmi con il presidente, che non c’è e che, ripeto, scappa da un confronto. Spero che la risposta non sia la narrazione di ciò che, come Giunta, avete fatto. Non avete avuto neanche la correttezza di mandare gli atti ai consiglieri. Li avete spiattellati sulla stampa, urbi et orbi. Ormai il contenuto di quei documenti lo abbiamo visto, lo abbiamo letto. Abbiamo trovato le delibere, perché siamo andati noi a cercarle.

Spero che oggi non sia il riassunto di quello che è già stato fatto, ma spero che si risponda alla questione che io pongo, ovvero se e quando intenda attivare la procedura di cui all’articolo 33 del Regolamento interno dell’Assemblea, in relazione al progetto di legge d’iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale”.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Piccinini. Per quello che riguarda l’Assemblea legislativa, quello che io ho sempre dichiarato e che penso è che l’Assemblea legislativa, ovviamente, è sovrana, che il percorso legislativo e le azioni che si sono attivate a livello amministrativo non sono in antitesi né tantomeno alternative e che noi non potevamo rimanere fermi.

Le cito ‒ visto che lei non vuole sentirsi dire la narrazione di questi atti amministrativi ‒ una nota che, invece, è passata molto inosservata, che tutte le Regioni hanno ricevuto dal Ministero della salute, ormai più di un anno fa, il quale ci richiamava al fatto che, nell’attesa di una compiuta definizione legislativa del tema di fine vita da parte del Parlamento, con sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale, aveva ammesso la possibilità di ricorrere all’esecuzione del proposito di suicidio autonomamente e liberamente formatosi in una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da patologie irreversibili, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche, che reputa intollerabili, ma pienamente capace di intendere e di volere... Ovviamente, il Ministero si rifaceva a tutta la sentenza della Corte. Scriveva, ancora il Ministero, che, come già rappresentato alla Regione Marche, allora, in relazione alla nota vicenda del suicidio medicalmente assistito di Federico Carboni, nelle more dell’auspicato intervento legislativo, le strutture del servizio sanitario sono chiamate a dare attuazione in tutti i suoi punti alla richiamata sentenza della Consulta, una volta che la rigorosa procedura di verifica delle condizioni individuate dalla Corte costituzionale sia stata attuata e completata con il previsto coinvolgimento anche del Comitato etico competente.

Quindi la Regione Emilia-Romagna non ha fatto altro che, con delibera di Giunta… Ripeto non è assolutamente alternativo ad un percorso legislativo, ma è immediatamente esigibile la sentenza della Corte costituzionale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Come volevasi dimostrare, non è arrivata nessuna risposta o meglio ci ha raccontato quello che avete fatto. Ricordo che sono passati due anni, più di due anni da quando il Governo vi ha chiesto di dar seguito alla sentenza costituzionale. Lo fate oggi...

 

(interruzione)

 

PICCININI: No, bisogna che le cose però ce le diciamo e che non prendiamo in giro i cittadini. Lo fate oggi perché avete la necessità di sminare il campo da un voto che vi metterebbe in difficoltà. È il segreto di Pulcinella.

Lei sa anche, visto che la responsabilità la demanda all’Assemblea, che oggi c’è la volontà di non votare assolutamente nulla, c’è la volontà di rispedire quell’oggetto in Commissione con un atto amministrativo, senza che nessuno qui dentro si possa esprimere, quindi silenziando l’Assemblea legislativa, e lo sapete molto bene. Aggiungo che qui dentro io sono stata l’unica, nella riunione dei Capigruppo, a mettere in discussione questa modalità di agire, e la presidente lo sa bene. Nonostante abbiate scritto nella convocazione che eravamo tutti d’accordo, non è così, manomettendo l’ordine del giorno, scrivendo cose non vere, e ci sono i verbali.

Dopodiché, sapete che l’Assemblea non deciderà assolutamente niente e che oggi verrà rinviato tutto, nella speranza che la legislatura finisca prima di un voto in aula. Anche qui vorremmo avere delle certezze. Bonaccini si candida? Non si candida? Così avremo un metro di misura per capire entro quando approvare, se mai la vorrete approvare, questa legge. Sono tutte incognite a cui voi oggi non date nessuna risposta. Anzi, mi rispondete per interposta persona, perché, ripeto, il presidente di questa Regione…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera.

 

PICCININI: E concludo, presidente, non è la prima volta che lascia più tempo agli interroganti. Quindi, chiedo un attimo di flessibilità.

Ribadisco, non si prende neanche la responsabilità, il presidente di questa Regione, di venire a chiarire alcuni aspetti che sono fondamentali per dirimere questa questione, compreso il fatto che si è dichiarato favorevole alla legge, eppure non è conseguente con le sue parole. Perché il Regolamento interno dà la possibilità di agire in questo senso, di definire una data precisa in cui discutere questo PdL.

Quindi, è inutile che ci raccontate cose non vere. Siate almeno onesti da questo punto di vista.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8044

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quali direttive saranno emanate agli Enti locali, ai sensi della L.R. 19/2004, art. 2, comma 1, lett. A), affinché nei propri regolamenti venga abolito il diritto fisso di cui ai commi 2 e 3 dell’articolo 19 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria (D.P.R. n. 285/1990), a seguito della sentenza del Tar Emilia-Romagna n.91 del 7/2/2024. A firma del Consigliere: Facci

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso passiamo all’oggetto 8044: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per conoscere quali direttive saranno emanate agli Enti locali ai sensi della legge regionale 19 del 2004, articolo 2, comma 1, lettera A), affinché nei propri Regolamenti venga abolito il diritto fisso di cui al comma 2 e 3 dell’articolo 19 del Regolamento nazionale di Polizia mortuaria, a seguito della sentenza del TAR Emilia-Romagna n. 91 del 7 febbraio 2024.

L’interrogazione è a firma del consigliere Facci.

Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Assessore, i nodi prima o poi vengono al pettine, tutti i nodi.

Parliamo di quei Regolamenti comunali che hanno ancora, hanno sempre avuto al loro interno la previsione di un’imposta sul trasporto delle salme.

La conseguenza era ed è tuttora, in caso di un decesso avvenuto nelle strutture cittadine, prendo il caso del Comune di Bologna perché è il più rilevante, il più dirompente e anche il più esoso come valore dell’imposta, viene preteso per il solo trasporto da e per gli ospedali o cimiteri della nostra area metropolitana, per il solo fatto del trasporto, si esige ai parenti del defunto, oltre a tutto il resto, questa tassa. Tassa che io chiamo una speculazione di fatto sui morti.

Io avevo già interpellato la Giunta l’anno scorso in quanto la Regione disciplina la materia con la legge regionale del 2004, la n. 19, e la Regione in particolare ha una funzione di indirizzo, coordinamento e di alta vigilanza anche attraverso l’emanazione di apposite direttive agli Enti locali e alle aziende sanitarie.

Io chiedevo conto del perché venisse mantenuta questa imposta nonostante la legge statale di riferimento, che è del 1990, in quel momento avesse disciplinato una situazione non più esistente, cioè allora esisteva la privativa comunale, con la liberalizzazione, ovviamente, la privativa comunale è venuta meno, ma la tassa è rimasta.

Chiedevo quindi conto di questo, chiedevo che la Regione intervenisse. La sua risposta un anno fa, a febbraio 2023, sostanzialmente giustificava la possibilità per le Amministrazioni comunali di imporre i propri Regolamenti, richiamando gli articoli nn. 16 e 19 del DPR 285/1990.

Cosa è successo finalmente, perché tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine? Che dieci giorni fa il TAR Emilia-Romagna, accogliendo il ricorso di un punto ricorrente nei confronti del Regolamento del 2018 (era un ricorso del 2018) del Comune di Bologna, ha dichiarato che quel diritto non è dovuto, in quanto quella norma è abrogata implicitamente.

A questo punto, cosa fa la Regione? Da qui la mia interrogazione, in quanto, mantenendo questa funzione di indirizzo e di alta vigilanza rispetto agli Enti locali e avendo anche la facoltà e il dovere di imporre di emanare direttive agli Enti locali, questi oggi dovranno naturalmente adeguare tutti i propri Regolamenti, eliminando questa odiosa tassa.

Vorrei quindi capire oggi la Regione, nell’ambito di queste sue specifiche e precise competenze, cosa intenda fare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie consigliere Facci.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere Facci. La sentenza n. 91 del 7 febbraio 2024, Seconda Sezione, TAR Emilia-Romagna, Sezione di Bologna, in ordine ad un ricorso presentato nei confronti del Comune di Bologna ha annullato la determina dirigenziale del 9 ottobre 2018, recante “Approvazione delle tariffe cimiteriali per l’anno 2018” ed il relativo Allegato tariffario, nella parte in cui è previsto il pagamento del trasporto di salme entro il territorio comunale o da e per il territorio stesso.

Il Collegio, condividendo la sentenza n. 2946 del 2021 della Sezione Seconda del Consiglio di Stato, ha concluso che, per effetto dell’intervenuta abrogazione della privativa comunale sul servizio di trasporto funebre, non è più consentito al Comune fissare le tariffe in cui viene erogato il servizio di trasporto funebre e nemmeno esigere il diritto fisso, di cui ai commi 2 e 3 dell’articolo 19 del Regolamento nazionale di Polizia mortuaria.

È consentito, invece, ai Comuni istituire una tassa per i servizi indivisibili a carico della finanza locale (articolo 149 del decreto legislativo n. 267/2000) per l’autorizzazione ad eseguire il trasporto funebre medesimo.

Il Collegio conclude che il Comune non ha esercitato il potere di cui all’articolo 149, che gli avrebbe consentito di istituire una tassa, bensì quello di cui all’articolo 19, commi 2 e 3, del DPR n. 285/90, esercitando, in questo modo, un potere che non gli compete più, stante l’intervenuta abrogazione tacita della norma che lo fondava, ritenendo, quindi, il ricorso fondato e annullando la determina dirigenziale del Comune di Bologna del 9 ottobre 2018 e il relativo tariffario.

Alla luce di queste novità, quindi, la Regione approfondirà certamente il tema e valuterà, di concerto con gli Enti locali, la necessità o meno di apposite e ulteriori direttive, al fine di assicurare un trattamento adeguato, rispettoso e uniforme sul territorio.

La Regione, come lei sa, ha infatti, in questo caso, un ruolo di coordinamento, raccomandazione e alta vigilanza e non può intervenire emanando direttive estese ai Comuni, perché la potestà di individuare imposte e diritti fissi per servizi pubblici è, su questo tema, attività esclusiva dei Comuni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Sono ben conscio del fatto che l’Amministrazione regionale non possa emanare direttive immediatamente cogenti. Vorrei precisare che lei stesso, nella sua risposta di un anno fa a quella mia interrogazione, mi riferiva che la Regione avrebbe valutato la situazione in essere ‒ che era, ovviamente, la stessa; non c’era ancora la decisione del TAR ‒ nel costituendo tavolo volto alla gestione della legge regionale n. 19/2004. Conto di questo costituendo tavolo, poi, io non l’ho chiesto. Approfitto, ovviamente, di questa situazione per chiedere che cosa è successo, se poi realmente è stato costituito o no. Certo è che, se esiste un tavolo applicativo o, comunque, di gestione della legge n. 19/2004, questa è l’occasione, però, per far valere la funzione di coordinamento. Non avremo la possibilità di intervenire direttamente sui Regolamenti comunali, ma va da sé che, se le Amministrazioni comunali oggi non si adeguano e continuano a imporre un’imposta non più giustificata, che può portare... E lo sto valutando. Apro una parentesi e la chiudo. Io sto valutando se esistono i presupposti per una class action. Noi queste cose non le diciamo dal 7 febbraio, data della sentenza del TAR. Lo diciamo da anni. Io ho iniziato a parlarne in Comune a Bologna dieci anni fa, con Città metropolitana, poi di nuovo in Regione. Ci è voluta la sentenza del TAR per fare capire che forse la speculazione sui morti è una cosa un po’ antipatica, e passatemi questi termini ovviamente molto educati.

Quindi, vigilerò anch’io sulle funzioni di vigilanza che la Regione dovrà esercitare e che lei in questo momento mi ha detto che verrà effettuata. La ringrazio per la risposta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

 

OGGETTO 8046

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la legittimità delle funzioni attribuite al costituito Comitato Regionale per l’Etica nella Clinica. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’oggetto 8046: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la legittimità delle funzioni attribuite al costituito Comitato regionale per l’etica nella clinica.

L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Buongiorno, assessore. Mi permetto. di fare una breve, iniziale sottolineatura sull’interrogazione che ha appena fatto la consigliera Piccinini, per rincuorarla del fatto che nessuno ha paura del voto e della possibile discussione di questa legge. Anzi, per quanto riguarda me, la voglio intensamente, anche perché credo che l’atteggiamento del presidente Bonaccini in questi giorni, ovvero l’idea che un organo come questo possa essere tagliato fuori da una discussione che riguarda la vita delle persone e quindi il popolo e quindi non tener conto dell’Assemblea che è eletta da quel popolo, credo che sia uno dei fatti più gravi avvenuti in questa Assemblea legislativa, perché riguarda un tema, credo, molto rilevante.

Però, la mia interrogazione in questo momento riguarda degli aspetti di irregolarità, io temo, molto gravi, che è giusto rilevare, che è giusto che anche i colleghi sappiano. Come ormai noto a tutti, con la determina dirigenziale venerdì scorso sono state emanate le linee guida per le aziende per introdurre in LEA il suicidio assistito. Come già riportato sulla stampa, è stata, a mio parere, una scorciatoia, scorciatoia duplice.

Intanto, ci stavamo preparando ad un confronto democratico sulla legge che doveva cominciare oggi, proprio qui in Assemblea legislativa, e poi perché la delibera si regge su un artifizio, l’invenzione di un comitato etico, sganciato da ogni parametro normativo nazionale, per obbligare gli ospedali ad un parere entro 42 giorni, ma si tratta di una vera e propria forzatura istituzionale e giuridica.

La sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2017, per dare il parere circa la presenza dei requisiti che escludono il reato di aiuto al suicidio, ha individuato esclusivamente i comitati etici territoriali per tutelare soprattutto i medici e professionisti, per non incorrere in un reato.

Che sono composti sulla base di una disciplina nazionale di riferimento, la legge Lorenzin del 2018, attuati con decreto del Ministero della salute il 26 gennaio 2023, e non comitati inventati da ogni Regione con criteri che non sono pubblici, con bandi che non sono pubblici.

Il Comitato Nazionale di Bioetica, nella risposta che lei ha citato alla consigliera Piccinini nella risposta del 24 febbraio 2023, ad un quesito posto dal Ministero della salute ha ribadito che: solo tali comitati etici territoriali omogenei nel territorio nazionale sono competenti a valutare i famosi quattro requisiti, valutazione che ha anche rilievo penale ed ha espressamente escluso i comitati che potevano proporre le singole Regioni. Ripeto, ha espressamente escluso i comitati che potevano proporre le singole Regioni.

Qui cito, ed è importante farlo, le conclusioni della risposta per evitare che vi siano approcci troppo differenziati o addirittura contrastanti nella valutazione delle condizioni indicate dalla Corte costituzionale, da quella sentenza da cui tutti partiamo e su cui vorremmo discutere.

Immagini, assessore, il mio stupore quando leggendo la sua delibera ho trovato citata la risposta al quesito del Ministero ma con un senso totalmente contrario alle conclusioni.

Cosa intendo dire? Colpo di scena. Quella citata nella delibera non è la risposta del comitato alla domanda fatta dal Ministero. Quella che voi citate, in maniera del tutto irregolare, è presa come fonte del diritto da parte della Giunta ed è esclusivamente una dichiarazione di contrarietà al parere ufficiale scritta e messa agli atti, come così si deve fare, da una minoranza dei componenti della Commissione. Ma lei si rende conto?

Per analogia è come se la mia dichiarazione contraria sul bilancio regionale avesse più peso del bilancio approvato dalla maggioranza. Ma come si fa? Ma come è possibile?

La Regione ha fatto un errore talmente grossolano, ha istituito un comitato contrario alla norma che di fatto permette alla Regione di applicare a suo piacimento canoni che incidono sulla vita e sulla morte, sul diritto civile e sul diritto penale, che vanno a salvaguardare i medici che volontariamente dicono di sì al suicidio assistito. Non è una questione di merito questa, materie che invece non possono essere disciplinate in modo uguale in tutto il territorio nazionale.

Mi fermo qui per adesso e vi chiedo solamente come abbiate fatto a sbagliare in maniera così clamorosa. Spero che non ci sia dolo, spero che non l’abbiate fatto apposta, spero che non abbiate portato tanti consiglieri, anche di maggioranza, a pensare che la vostra fonte sia quella autorevole, prendendo come dispositivo un’opinione contraria ad una minoranza (qui a verbale c’è tutto, gli atti che poi daranno in conferenza stampa).

Qualora vogliate, come spero, ritirarlo oggi stesso, io presenterò una risoluzione che semplicemente chiede il ritiro di una delibera fatta male, in fretta, per motivi che purtroppo conosciamo tutti, per non sottoporsi al voto dell’aula. Spero che questa risoluzione trovi il voto a favore anche di chi oggi siede nella maggioranza.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Donini, prego.

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Castaldini. Non sto a ripetere la sentenza della Corte costituzionale, che ormai sappiamo tutti a memoria, le ricordo l’indicazione del Ministero della salute alle Regioni di fare in modo che le strutture del Servizio sanitario nazionale siano chiamate a dare attuazione in tutti i suoi punti alla richiamata sentenza della Consulta, una volta che la rigorosa procedura di verifica delle condizioni individuate dalla Corte costituzionale sia stata attuata e completata con il previsto coinvolgimento anche del Comitato etico competente.

Le leggo alcuni stralci, poi ovviamente siamo in uno Stato di diritto, lei ha annunciato un ricorso ed è in quella sede che faremo valere le nostre ragioni nel caso.

Il Comitato nazionale di bioetica, nel parere del 23 febbraio 2023, che risponde al quesito del Ministero della salute del 2 gennaio 2023, esplicita chiaramente che - virgolettato – “il Comitato etico deve pertanto esprimere un parere in particolare sull’assenza di situazioni che rivelino profili di eteronomia della decisione per interventi indebiti di terzi, sulla sussistenza di una compiuta informazione prevista all’articolo 1, comma 5, della legge n. 219 del 2017, alla cui stregua il medico deve prospettare al paziente le conseguenze di tale decisione e le possibili alternative, promuovendo ogni azione di sostegno al paziente medesimo, anche avvalendosi dei servizi di assistenza psicologica, sulla stabilità della volontà, che deve manifestarsi in modo costante e interrotto”.

Il parere del Comitato, espressione della sua maggioranza recita: “sulla scorta di questa distinzione acquisita in ambito bioetico, riteniamo che, quanto al Comitato etico territorialmente competente, per dare il parere non vincolante circa l’assistenza al suicidio sia in modo largamente preferibile quello per l’etica nella clinica, e che comunque sia da escludersi il coinvolgimento dei Comitati etici territoriali”.

Si legge ancora (apro virgolette e dopo le darò ovviamente tutta la risposta in via formale): in conclusione, il Comitato etico territorialmente competente è da intendersi quello per l’Etica nella clinica, che prende atto della volontà del malato e interagisce con la Commissione tecnica della struttura sanitaria deputata a verificare la presenza delle condizioni previste dalla Corte costituzionale, al fine di garantire il pieno rispetto della volontà di chi ha chiesto assistenza per il trattamento.

Infine, e chiudo, da ultimo non possiamo non fare un cenno sul fatto che, a fronte ‒ si dice sempre, tra virgolette ‒ dell’inadeguatezza dei Comitati etici territoriali ad assumere un ruolo di questa complessità e delicatezza, tale da non costituire per i pazienti una risorsa realmente efficace ed efficiente, nelle decisioni mediche legate alla fase terminale della vita il loro coinvolgimento in questo tipo di attività potrebbe rallentare l’azione della materia che, viceversa, è loro propria, ovvero quella degli studi clinici sperimentali, a danno di coloro che attendono benefici di trial clinici.

Per gli elementi esplicitati, quindi, argomentati nel parere allegato, non posso condividere le sue valutazioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Assessore, no, nel diritto non esistono opinioni. Mi spiace tantissimo per chi ha scritto la sua risposta, perché evidentemente è la stessa che ha scritto la delibera.

Lei ha citato innanzitutto la premessa, evitando le conclusioni firmate da tutti i membri del Comitato etico nazionale, e ha messo in delibera l’opinione dissonante di sette membri. È quello che lei ha citato adesso. Per cui, siamo di fronte a un fatto gravissimo.

Non commento oltre, perché spero che la ragionevolezza dei miei colleghi porti a votare questa risoluzione, che chiede, appunto, il ritiro di una delibera fatta male, che mette a rischio tutti voi, mette a rischio soprattutto chi l’ha scritta, i funzionari, che evidentemente, in maniera poco garbata, volevano evitare, insieme al presidente Bonaccini, che noi discutessimo di un tema così importante.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8023

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali interventi intenda mettere in campo la Regione per eliminare al più presto i disservizi e i ritardi segnalati dal Comitato per la Ferrovia Porrettana e, in particolare, se non ritenga opportuno, a tal fine, sollecitare RFI a inserire tra le sue priorità il raddoppio dei binari come richiesto dai pendolari. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8023: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali interventi intenda mettere in campo la Regione per eliminare al più presto i disservizi e i ritardi segnalati dal Comitato per la Ferrovia Porrettana e, in particolare, se non ritenga opportuno, a tal fine, sollecitare RFI a inserire tra le sue priorità il raddoppio dei binari come richiesto dai pendolari.

L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Veniamo da settimane in cui la nostra regione è stata interessata da alti tassi di inquinamento atmosferico, smog, con riduzione della circolazione dei veicoli privati. È chiaro, quindi, che il trasporto su ferro, che non ha emissioni, è una delle risposte più efficaci da dare in sostituzione dell’uso dell’auto privata. Ma se il servizio ferroviario non è affidabile, regolare, è chiaro che diventa uno strumento spuntato.

Per questo ho ritenuto opportuno richiamare oggi in Assemblea legislativa le proteste del Comitato per la ferrovia porrettana, che attraverso il suo gruppo Facebook continua a segnalare i forti disagi subiti dai pendolari a causa di ritardi e treni cancellati. Ricordo che sono 11.000 ogni giorno le persone che si servono di questa linea. Stando agli ultimi giorni e alle segnalazioni pervenute al Gruppo di Europa Verde, martedì 6 febbraio il ritardo di 33 minuti del treno delle ore 6,08 da Porretta Terme ha causato la soppressione del treno da Vergato, che doveva arrivare a Porretta alle 7,05, e la concomitante soppressione del treno da Porretta a Vergato. Giovedì 8 febbraio, il ritardo di 22 minuti del treno delle 5,50 partito da Porretta Terme, ha causato ritardi a catena sui treni incrocianti e su quelli successivi, pieni di studenti e lavoratori. Il treno da Porretta delle 7,50 è stato addirittura cancellato.

La mancata comunicazione dei ritardi suscita la comprensibile esasperazione dei pendolari e tra i lavoratori e le lavoratrici c’è chi è costretto a chiedere in extremis permessi di lavoro qualora non disponga di orari flessibili di ingresso al posto di lavoro. Un servizio di trasporto pubblico affidabile, lo dicevo in premessa, è fondamentale per contrastare sia l’inquinamento atmosferico sia il riscaldamento globale, eliminando, soprattutto nel caso del trasporto elettrico, come ovviamente è quello ferroviario, eliminando le emissioni di gas climalteranti, quindi in opposizione anche al tema del riscaldamento globale.

Va riconosciuto che lo scorso 30 gennaio si è tenuto un incontro in videoconferenza tra il Comitato e l’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini, alla presenza anche dei dirigenti regionali di RFI, FER, Trenitalia, TPER e delle strutture competenti di Regione e Città metropolitane. Quindi c’è un’attenzione della Regione, però è chiaro che il ripetersi di questi disagi non è più tollerabile per quelle 11.000 persone, ripeto, che si servono di questa linea.

Il Comitato, successivamente all’incontro, ha reso noto di aver ribadito la necessità di intervenire efficacemente con un piano di manutenzione straordinaria delle infrastrutture per limitare al minimo i singoli guasti. Questo tema della manutenzione è centrale, perché oggi si ripetono guasti anche sulla circolazione ferroviaria nazionale proprio perché i lavori di manutenzione, per ragioni finanziarie, sono stati tagliati, rendendo però il servizio inadeguato.

Nel caso della linea Porrettana, tanto più c’è bisogno di un’attenta manutenzione perché siamo in presenza di una linea mono binario, per cui gli incidenti sulla linea hanno sempre effetti a catena per gli utenti coinvolti; quindi, portano a ritardi e soppressioni di treno.

In merito alla cronica insufficienza del sistema informativo, le aziende che hanno ammesso la difficoltà di fornire aggiornamenti tempestivi sui tempi di risoluzione dei guasti, hanno riconosciuto la necessità di evitare che i pendolari restino a bordo treno o in stazione nella più completa assenza di notizie.

L’assessore Corsini ha annunciato che sarà convocato un secondo incontro per analizzare gli altri temi sottoposti al Comitato, che sono: il raddoppio della linea Porrettana fino a Sasso Marconi; il rafforzamento dei servizi notturni con treni e non solo con bus; la sicurezza del personale viaggiante e di tutti i passeggeri.

Infine, il Comitato ha chiesto rassicurazioni sulle ripercussioni che ci potrebbero essere nella realizzazione della nuova linea passante Porretta-Pianoro. Ricordo che l’istituzione delle linee passanti all’interno della stazione centrale di Bologna, fanno parte del progetto di completamento del servizio ferroviario metropolitano.

Fatte tutte queste premesse, la domanda alla Giunta è: come intende contribuire ad eliminare al più presto i disservizi e i ritardi segnalati dal comitato; e se non ritenga opportuno sollecitare RFI a inserire tra le sue priorità il raddoppio dei binari, come chiedono i pendolari.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In merito ai disservizi sulla linea ferroviaria Bologna- Porretta Terme, oggetto dell’interrogazione della consigliera, che ringrazio per aver riportato l’attenzione dell’aula sul nodo, come a più riprese ho sottolineato non dipendono dalla Regione, che anzi sta facendo il possibile per rendere la tratta più efficiente, tant’è che lo scorso anno i treni hanno viaggiato con un tasso di puntualità superiore al 94 per cento.

Il Governo non ha ancora risposto sulla necessità di finanziare il raddoppio della linea nonostante le reiterate richieste formali.

La linea Porrettana, infatti, oggi è mono binario e di competenza di RFI. Tutti i livelli competenti sono perfettamente consapevoli che il raddoppio è l’unica soluzione praticabile per eliminare i disservizi, di cui anche lei ha dato conto qui oggi.

La Regione continua a monitorare la situazione e chiedere al Governo, Trenitalia, RFI, di intervenire per ridurre i disagi il più possibile.

A questo proposito, in data 30 gennaio 2024, si è tenuta una prima riunione del Comitato per la ferrovia Porrettana per affrontare i problemi della linea, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici, che per quanto riguarda la comunicazione all’utenza.

Alla riunione hanno partecipato, oltre alla Regione, anche RFI FER, Trenitalia TPER e la Città Metropolitana, e una seconda riunione è prevista per il 7 marzo 2024.

Il trasporto pubblico locale, come è noto, è per noi una priorità e la mobilità dei cittadini un diritto che vogliamo sostenere con forza, naturalmente a partire dalle pratiche che presentano più criticità.

Per completezza, allego in ogni caso la presente e il contributo tecnico fornito in merito da Trenitalia TPER, di modo che possa essere nella disponibilità dell’interrogante. Grazie. presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Ringrazio il sottosegretario per la risposta.

È chiaro che è il Governo che non ha ancora risposto in merito al raddoppio; quindi, queste responsabilità devono essere portate alla luce e va sollecitato anche il Ministro dei trasporti Salvini ad aumentare la dotazione del Fondo nazionale per il trasporto. Invece di occuparsi di Bologna 30, farebbe meglio ad occuparsi appunto del Fondo nazionale per il TPL e aumentarne la dotazione, perché lì sta la soluzione all’abbandono dell’uso dell’auto privata, come richiede la lotta all’inquinamento.

Apprendo con favore che il 7 marzo ci sarà un’altra riunione. È chiaro però che, se queste riunioni non portano a mettere RFI di fronte alle sue responsabilità, continueremo a fare riunioni e a non risolvere i problemi, problemi che invece ci sono e a questi 11.000 persone, che si servono di questa linea ferroviaria tutti i giorni, va data una risposta, una risposta che consenta anche di aumentare il numero di chi sceglie la ferrovia per scelta anche ambientale e non solo perché non ha altre alternative a disposizione, e ne patisce le difficoltà.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 8027

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai ritardi e ai disagi che si sono recentemente verificati sui treni della tratta ferroviaria Parma-Suzzara. A firma dei Consiglieri: Costa, Rontini

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8027: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito ai ritardi e ai disagi che si sono recentemente verificati sui treni della tratta ferroviaria Parma-Suzzara.

L’interrogazione è a firma del consigliere Costa.

Prego, consigliere.

 

COSTA: Buongiorno, grazie, presidente.

Proseguiamo sul tema ferroviario, introdotto dalla collega Zamboni, per portare all’attenzione dell’Assemblea i disagi che in un crescendo rossiniano, si stanno verificando sulla linea Parma-Suzzara.

Questa è una linea molto utilizzata da studenti e pendolari rivolti verso l’ateneo universitario di Parma piuttosto che presso i poli scolastici di Guastalla e di Suzzara, tanto studenti e lavoratori in entrata verso l’Emilia-Romagna che arrivano dalla bassa Mantovana, quanto studenti e lavoratori emiliani, che dalle zone di confine valicano verso la Provincia di Mantova e la Lombardia per ragioni di studio e di lavoro.

Io so benissimo che è una linea ferroviaria oggetto di un’importante riqualificazione, tesa alla sua totale elettrificazione, che si concluderà entro ‒ si spera ‒ la fine di quest’anno. Però, nel frattempo, il servizio deve sopravvivere e dovrebbe provare a farlo in maniera dignitosa. Non è quello che sta accadendo dall’inizio di quest’anno scolastico, cioè da settembre in poi. In particolar modo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio i disagi sono enormemente aumentati, non solo e non tanto per i ritardi ormai cronici piuttosto che per la soppressione di determinate corse a causa dei guasti che bloccano dei locomotori, ma addirittura con l’invasione di fumo di alcuni vagoni, fumo proveniente da locomotori diesel, che sono assolutamente vetusti e in esercizio su questa linea ferroviaria.

A me interessava capire, provando a dare voce ai tanti cittadini e al Comitato, con cui ho un rapporto costante e, ahimè, quotidiano di segnalazione di problemi lungo quella tratta, quali fossero le intenzioni della Giunta per porre fine, per quanto possibile, ai disagi che si stanno verificando su quella linea, in attesa del completamento della sua elettrificazione totale e della messa in esercizio dei nuovi locomotori elettrici.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Trenitalia-TPER, interrogata in merito ai due episodi segnalati nell’interrogazione, ha comunicato che sulla linea Parma-Suzzara, fino all’attivazione dell’elettrificazione a cura di FER, i servizi saranno svolti da una flotta composta da automotrice LN72422/LN663668. Altri convogli di ultima generazione, quali convogli Pesa, non sono adatti per l’utilizzo dell’esercizio su una linea con numerose fermate ravvicinate a bassa velocità.

Pertanto, in attesa dell’elettrificazione della linea finanziata da fondi PNRR, pari a 58 milioni di euro, prevista entro il 2025, e dell’introduzione di treni elettrici di nuova generazione, Trenitalia-TPER è impegnata ad assicurare comunque alti livelli qualitativi nelle attività di manutenzione della flotta di automotrici termiche, allo scopo di evitare ulteriori episodi, quali quelli segnalati dal consigliere interrogante, e garantire un adeguato livello di comfort.

La Regione, a sua volta, è impegnata a monitorare costantemente il funzionamento della linea e le relative attività di manutenzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Ringrazio il sottosegretario Baruffi per la risposta. Credo che sull’argomento ci torneremo, magari prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, per fare il punto sul cronoprogramma di elettrificazione della linea e, nel caso dovessero esserci ritardi, valutare altri tipi di erogazione del servizio, quali l’auto-sostituzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8039

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul confronto con Parlamento e Governo in merito al percorso per l’approvazione definitiva del disegno di Legge di Delega in materia di esercizio del diritto di voto in comuni situati in altra regione rispetto a quella del comune di residenza per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazioni di assistenza familiare, al fine di renderne possibile l’attuazione in tempo utile per le prossime elezioni europee. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Rossi, Rontini, Gerace

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 8039: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul confronto con Parlamento e Governo in merito al percorso per l’approvazione definitiva del disegno di legge delega in materia di esercizio del diritto di voto in comuni situati in altre regioni, rispetto a quella del comune di residenza, per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazioni di assistenza familiare, al fine di rendere possibile l’attuazione in tempo utile per le prossime elezioni europee.

Prego, consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno.

L’esigenza di consentire l’esercizio del diritto del voto alle elettrici e agli elettori che, per motivi di studio, lavoro e cura, si trovano in un comune diverso da quello di iscrizione nelle liste elettorali si confronta nel nostro Paese con un quadro normativo incompleto e inadeguato, che determina effetti fortemente discriminatori.

Infatti, le persone che, per ragioni di studio, di lavoro o di cura, si trovino in comuni diversi da quelli di residenza possono esercitare il diritto nonché il dovere civico del voto solo attraverso il rientro nel luogo di residenza, sostenendo i disagi organizzativi ed economici dei viaggi. Questa evidente e annosa criticità è stata oggetto anche di una risoluzione che abbiamo approvato in Commissione assembleare I nella seduta del 7 febbraio, che impegna la Giunta ad agire rispetto al Parlamento e al Governo per giungere all’approvazione della proposta richiamata.

Le elezioni che potrebbero essere interessate dall’introduzione delle modalità di voto oggetto della risoluzione non sono solo quelle di carattere nazionale, quindi europee, politiche, referendum, ma anche le regionali e quelle relative agli enti locali. Il disegno di legge di delega al Governo, già approvato dalla Camera, sta proseguendo il suo iter nella Commissione I del Senato e richiede il parere in sede consultiva di diverse altre Commissioni. La proposta di legge delega prevede l’adozione di successivi decreti legislativi per la sua piena operatività. È quindi indispensabile che l’approvazione definitiva del disegno di legge richiamato avvenga in tempi rapidi, perché si possa pensare che la sua attuazione sia efficace anche in occasione delle prossime elezioni.

È poi di ieri la notizia della presentazione di un emendamento in Commissione da parte di Fratelli d’Italia, che viene definito dagli stessi proponenti, nulla più che una sperimentazione e che francamente trovo parecchio lacunosa. Infatti, si parla esclusivamente delle elezioni europee del 2024, non sono inclusi i lavoratori fuori sede e nemmeno chi è fuori per motivi di cura e di salute. Quindi, esclude una fetta importantissima di coloro che vorremmo coinvolgere attraverso quel disegno di legge. Si rivolge infatti, questo emendamento, solo ed esclusivamente agli studenti universitari.

Quindi, si interroga la Giunta per sapere se ritenga opportuno sollecitare Parlamento e Governo perché si possa giungere in tempi rapidi all’approvazione definitiva del disegno di legge di delega al Governo in materia di esercizio del diritto di voto in Comuni situati in altra Regione rispetto a quella del Comune di residenza in caso di impedimenti per motivi di studio, di lavoro, di cure mediche o prestazioni di assistenza familiare, così da renderne possibile l’attuazione in tempo utile per le prossime elezioni di giugno.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Risponde il sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Con riguardo al disegno di legge delega oggetto dell’interrogazione, in premessa ricordo quanto segue.

Il 4 luglio 2023 la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge contenente una delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi volti a disciplinare le modalità dell’esercizio del voto fuori dal Comune di residenza, nonché una rimodulazione della tariffa agevolata per coloro che intendono recarsi a votare nel Comune di iscrizione elettorale.

Il disegno di legge oggi è all’esame della I Commissione permanente, Affari costituzionali del Senato, come ha ricordato l’interrogante, che nel corso della seduta del primo febbraio 2024 lo ha adottato come testo base, Atto Senato 787, per il seguito dell’esame. Il termine fissato per la presentazione di eventuali emendamenti e ordini del giorno è appunto scaduto ieri alle ore 12.00.

Il ministro Piantedosi il 31 gennaio 2024 ha dichiarato che, tenuto conto che le elezioni europee si svolgeranno l’08 e il 09 giugno prossimo, che il 20 aprile è il termine ultimo per l’emanazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, effettivamente - sto sempre citando tra virgolette - i tempi per l’esercizio della delega legislativa e per i conseguenti adempimenti tecnici organizzativi appaiono oggettivamente ristretti.

Come ricordato nell’interrogazione in oggetto, il 7 febbraio 2024, la Commissione regionale bilancio affari generali ed istituzionali ha approvato all’unanimità la risoluzione 7936, che impegna la Giunta regionale a sollecitare il Parlamento ed il Governo in tutte le sedi istituzionali opportune anche per il tramite dei parlamentari eletti in Emilia-Romagna ad approvare in tempi congrui la legge delega e il conseguente decreto legislativo.

Ciò premesso, la Giunta regionale condivide gli obiettivi contenuti nel disegno di legge delega della risoluzione 7936 e anche il richiamo che la consigliera ha fatto in questo momento in aula.

Per questa ragione si impegna a monitorare lo svolgimento dell’iter parlamentare del disegno di legge, a trasmettere al Parlamento e al Governo la soluzione sopra richiamata, aggiungo a margine, nell’accezione indicata dalla consigliera.

Una Regione come la nostra, tanto più esposta per ragioni di mobilità, di studio, di lavoro, mobilità sanitaria, come giustamente richiamato meriterebbe a tutto il territorio nazionale naturalmente una risposta all’altezza dell’anno del Signore 2024.

Credo quindi che il Parlamento dovrebbe fare presto e bene, e dovrebbe farlo tenendo conto di tutte le sfaccettature che l’interrogante ha richiamato. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ringrazio il sottosegretario per questa risposta, che mi vede pienamente soddisfatta.

Ovviamente questa incapacità del Governo e del Parlamento di agire in questo senso sta lasciando senza risposte circa 5 milioni di persone, che per motivi di studio, di lavoro, di cui oramai di che non possono rientrare per l’esercizio del voto nei loro Comuni di residenza.

È quindi molto importante cercare di muoverci in fretta, per cercare di fare in modo che già nelle prossime elezioni questo sia possibile. Duole dover vedere di nuovo come il Governo e le forze politiche che lo sostengono non parlino la stessa lingua. Questo emendamento, come ricordava adesso il sottosegretario, arriva da Fratelli d’Italia, dopo una risposta negativa del ministro Piantedosi, non più tardi di 10 giorni fa; quindi, per l’ennesima volta non si sa bene a chi dare ascolto in queste comunicazioni un po’ discordanti tra il Governo e i partiti politici che lo sostengono.

Tengo soltanto a ringraziare la consigliera Rossi, che è stata la firmataria, e chi ha steso la risoluzione che abbiamo votato in Commissione, che ha sottoscritto anche questo question time.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

 

OGGETTO 8042

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione, nel caso di sottrazione delle risorse dai conti correnti condominiali, recentemente segnalato a Reggio Emilia, intenda supportare gli enti locali perché si avvii un tavolo di conciliazione con i fornitori di servizi (acqua, gas metano, energia elettrica) dei condomini coinvolti. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 8042: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Regione, nel caso di sottrazione delle risorse dai conti correnti condominiali, recentemente segnalato a Reggio Emilia, intenda supportare gli enti locali perché si avvii un tavolo di conciliazione con i fornitori di servizi (acqua, gas metano, energia elettrica) dei condomini coinvolti.

L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Nelle ultime settimane, diverse notizie sono apparse sui giornali e anche in televisioni circa un caso di un’amministratrice di condominio con sede in Scandiano che ha cessato improvvisamente la sua attività.

La donna avrebbe sottratto risorse dai conti correnti dedicati alle spese dei condomini e affidati alla sua gestione per importi attualmente stimabili nell’ordine di centinaia di migliaia di euro.

La Procura della Repubblica ha avviato un procedimento nei confronti dell’amministratrice per i reati di sostituzione di persona, truffa e appropriazione indebita.

L’accaduto ha esposto inevitabilmente a una serie di difficoltà decine di condomini e centinaia di famiglie, che dovranno, anche in assenza delle risorse finanziarie, sostenere una serie di spese, tra cui, a titolo esemplificativo, le assicurazioni, le utenze comuni, i costi di pulizia e manutenzione di interni ed esterni, nonché la necessità di provvedere nuovamente a pagare fatture in realtà non saldate.

La situazione si sta rivelando grave, sia perché coinvolge numerosi immobili condominiali situati in diversi Comuni della pianura reggiana (Rubiera, Scandiano, Casalgrande), ma si ipotizzano anche altri territori fuori dalla Provincia reggiana coinvolti, sia perché molti condomini, non essendo in grado di ripristinare la capienza dei fondi comuni nell’immediato, si vedono esposti nei confronti dei fornitori, con conseguente rischio di distacco delle utenze a causa della morosità.

Nel caso di fornitori di energia elettrica, si paventa anche una possibile riduzione della potenza erogata, che causerebbe il mancato funzionamento degli ascensori, per esempio, con evidenti ripercussioni sugli utenti anziani o fragili.

Proprio questo sabato, nel Comune di Casalgrande, direttamente ho ascoltato testimonianze in questo senso, di persone anziane che vivono in piani superiori e che non riescono più ad accedere a quelli inferiori perché la potenza elettrica è diminuita.

Considerate le dimensioni del fenomeno, le organizzazioni sindacali e le associazioni dei consumatori hanno messo a disposizione dei condomini le proprie risorse professionali, al fine di minimizzare le conseguenze della mala gestione dell’amministratrice. Anche le Amministrazioni comunali si sono attivate per censire i condomini coinvolti e aiutare le famiglie che dovessero trovarsi in improvvisa difficoltà economica a causa di questa vicenda.

In questo senso, l’interrogazione di oggi intende chiedere, quindi, e sollecitare la Regione a supportare gli Enti locali perché si avviino dei tavoli di confronto con i fornitori di servizi, per evitare i distacchi e, data la morosità incolpevole dei condomini rispetto al mancato pagamento delle utenze, per evitare che questo accada e che, quindi, abbia ripercussioni negative sulle persone, quindi concordare la sospensione di eventuali procedure di recupero degli insoluti, come le riduzioni dei servizi erogati o i distacchi delle forniture per morosità e, nello stesso tempo, sempre la Regione possa aiutare i Comuni coinvolti, gli Enti locali coinvolti per parlare con gli istituti di credito presso cui sono accesi i conti correnti dei condomini, anche attraverso l’ABI, perché ci possa essere una più rapida e celere possibilità di lettura in trasparenza di quelle che sono state delle movimentazioni, che ad oggi appaiono sospette, da parte dell’amministratrice condominiale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio l’interrogante per aver portato all’attenzione dell’aula quanto comparso sulla stampa e sugli organi di informazione in generale in merito alle difficoltà che stanno affrontando diversi condomini e condomini in alcuni comuni del nostro territorio.

Considerate le dimensioni del fenomeno, le confermo che, non appena le amministrazioni locali avranno censito le situazioni coinvolte, saremo disponibili a supportarle nell’avvio e nella gestione di un tavolo di conciliazione, in particolare con i fornitori di servizi, finalizzato a concordare quali misure mettere in campo a sostegno delle famiglie vittime della presunta frode. Uso l’espressione per evidenti ragioni.

Un supporto sarà garantito loro anche nel dialogo con gli istituti di credito, mi pare questo un altro punto delicato, necessario al fine di mettere i nuovi amministratori nelle condizioni di accedere al più presto gli estratti conto condominiali e ridare operatività all’attività prevista. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Mi dichiaro soddisfatto della risposta. In questo momento ho potuto toccare con mano anche la tensione che si respira tra le persone coinvolte in un procedimento anche giudiziario, che deve essere ancora accertato, appurato e chiarito nei confini, ma che coinvolge diverse centinaia di famiglie, non solo ed esclusivamente o potenzialmente solo del territorio reggiano, ma anche su territori più estesi.

Quindi diciamo che, così come le amministrazioni locali si sono date disponibili nel supporto ai condomini e ai condomini, per procedere alle varie modalità attraverso cui rimettere in carreggiata anche queste questioni, credo che l’autorevolezza della Regione a supporto degli enti locali, per una trattativa, una conciliazione prima di tutto con i fornitori, che eviti i distacchi, che eviti anche la riduzione delle forniture per consentire una piena agibilità dei propri appartamenti… Così come facilitare quella che è la acquisizione documentale, che oggi può essere richiesta ai condomini, ma che a volte, proprio perché scottati dal momento e perché magari gli stessi istituti bancari ravvedono delle criticità, in quanto hanno fatto nel corso di queste questioni o non hanno segnalato in maniera immediata quelle che erano le movimentazioni sospette… Credo che l’autorevolezza della Regione possa essere molto utile, da un lato per rassicurare le persone coinvolte, dall’altro per arrivare effettivamente a delle soluzioni concrete, che sciolgano questi nodi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 8030

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’opportunità di mantenere attiva l’isola ecologica di Gaggio Montano, per garantire ai cittadini la raccolta differenziata dei rifiuti, evitando lo smaltimento in discarica e recuperando risorse a tutela dell’ambiente. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8030: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’opportunità di mantenere attiva l’isola ecologica di Gaggio Montano per garantire ai cittadini la raccolta differenziata dei rifiuti, evitando lo smaltimento in discarica e recuperando risorse a tutela dell’ambiente.

L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi. Prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Trattiamo la stazione ecologica di Gaggio Montano che è situata all’interno della discarica di Gaggio Montano, in località Ca’ dei Ladri, discarica che è in fase di chiusura e probabilmente questo in qualche modo giustifica la chiusura della stazione dal primo gennaio 2024 senza nessun preavviso per i cittadini di quelle vallate.

Dopo la chiusura di questa stazione ecologica, per quel territorio abbastanza disagiato dal punto di vista viario, rimangono attive solo due stazioni ecologiche, quelle di Lizzano in Belvedere e quella di Vergato, che distano parecchi chilometri, creando così un grande disagio alla cittadinanza di quel territorio.

Quindi, non si capisce quale sia il motivo della chiusura visto che comunque all’interno della discarica di Ca’ dei Ladri deve comunque rimanere aperto un presidio per la gestione del percolato, quindi il monitoraggio, e per la gestione dell’impianto di produzione di biogas.

Si interroga quindi la Giunta per sapere se non ritenga opportuno mantenere attiva l’isola ecologica, per garantire ai cittadini un corretto servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e per evitare lo smaltimento in discarica indifferenziato degli stessi. Il tutto, chiaramente, a tutela dell’ambiente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde la vicepresidente Priolo, prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Buongiorno, consiglieri.

Io credo che lei sia a conoscenza e sappia che la struttura presenta oggettive condizioni che non ne consentono attualmente la condizione di sicurezza. Essendo del territorio credo che lei ne sia consapevole.

Per la stazione ecologica in argomento, peraltro, situata all’interno dell’area di pertinenza della discarica presente in località Ca’ dei Ladri e quindi con problemi di interferenza tra la gestione della stessa e quella dell’impianto di smaltimento definitivo, la normativa di riferimento è costituita dal decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dal MASE, dell’8 aprile 2008, che prevede la presenza di specifici requisiti tecnico gestionali indicati nell’allegato 1 al medesimo.

Da una veloce lettura delle disposizioni contenute nel citato decreto, è facile ipotizzare che non sia per niente scontata la convenienza ambientale ed economica, che peraltro dovrebbe essere valutata dal Comune interessato nell’ambito dell’attività di gestione del servizio rifiuti, al mantenimento del centro di raccolta, a fronte del necessario adeguamento che andrebbe realizzato ed i successivi oneri relativi alla corretta gestione.

L’esposto a situazioni non compromette tuttavia la possibilità di sviluppare buone pratiche che il gestore del servizio, consultato in proposito per le vie brevi, ha indicato nei seguenti termini: potenziamento dei servizi per il ritiro dei rifiuti ingombranti a chiamata, abilitazione ad accedere ad altri centri di raccolta della montagna con un principio di intercomunalità, attivazione di un centro eco mobile, una volta alla settimana per singolo Comune e per sei ore, trasformazione, come da concessione, dei servizi di Gaggio Montano da inizio febbraio 2025 fino a luglio 2025 tramite inserimento di cassonetti con sistema di riconoscimento utente e misurazione dei rifiuti, studiati per migliorare la raccolta differenziata, al fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal vigente Piano regionale di gestione dei rifiuti per la bonifica 2022-2027.

Questo peraltro correttamente differenzia i valori in funzione della zona di appartenenza, consapevoli delle difficoltà dello svolgimento del servizio in certe aree, quali, ad esempio, quelle della montagna, dove abbiamo differenziato l’obiettivo, che è inferiore rispetto agli altri obiettivi di carattere regionale.

Si possono sviluppare quindi delle progettualità anche all’interno (se si ricorda, consigliere) degli incentivi che noi abbiamo previsto con specifici progetti per la montagna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Priolo.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore e vicepresidente.

Ho immaginato che la motivazione potesse essere quella, ahinoi, comunque ritengo che sarebbe stato più opportuno, prima di chiudere silenziosamente questo punto di raccolta, attivare qualcosa di alternativo e quantomeno dare anche un po’ di informazione ai cittadini, che si sono trovati da un giorno all’altro senza nessuna soluzione.

Soluzione alternativa che è comunque indispensabile, visto quello che sta accadendo nei nostri territori montani, dove le modalità di raccolta stanno cambiando con l’utilizzo dei cassonetti con la tessera, che non consente di inserire all’interno degli stessi quantità importanti di rifiuti, quindi tutto quello che è più ingombrante rispetto alla borsina utilizzata per il classico smaltimento di rifiuti domestici in questo momento non trova altra soluzione se non quella di essere portata nelle discariche che sono molto lontane.

 Credo quindi che sia molto importante avere dei presìdi territoriali, che consentono alle persone, in caso di rifiuti più consistenti rispetto alla classica borsina, di avere comunque la possibilità di conferirli, perché sappiamo bene che il rischio è che i cittadini meno educati, anziché faticare per fare tanti chilometri, magari li buttino in una scarpata.

Sollecito quindi una risposta concreta da questo punto di vista. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8034

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere presso quali impianti di termovalorizzazione della regione saranno conferiti i rifiuti urbani provenienti dalla città di Roma, in base alla deliberazione di Giunta regionale n. 2/2024. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 8034: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere presso quali impianti di termovalorizzazione della regione saranno conferiti i rifiuti urbani provenienti dalla città di Roma, in base alla delibera di Giunta regionale n. 2/2024, a firma del consigliere Cuoghi.

Prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione verte sulla delibera di Giunta n. 2/2024. Questa delibera è stata fatta per risolvere un problema che non è strettamente dell’Emilia-Romagna, ma nasce dalla città di Roma, dove nello scorso dicembre, in particolare il 24 dicembre, a seguito di un incendio, è andato fuori uso un impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti. Per cui, ha necessità di smaltire una quantità pari a circa 3.000 tonnellate a settimana.

La Giunta dell’Emilia-Romagna si è dichiarata disponibile a recepire questa quantità di rifiuti (3.000 settimana, circa 9.200 al mese), suddividendola tra gli impianti dell’Emilia occidentale, quindi gestiti da IREN, che verranno smaltiti nell’impianto di Piacenza o, eventualmente, in quello di Parma, e per altre 8.000 tonnellate al mese, invece, in uno degli impianti gestiti da Hera; quindi, parliamo di Emilia centrale e Romagna. Questo impianto non è ben definito nella delibera, ma si parla dell’impianto più prossimo, senza, peraltro, stabilire quali siano questi criteri di prossimità.

Con questa interrogazione intendiamo capire meglio come si intendano smaltire queste 8.000 tonnellate al mese di rifiuti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Prego, vicepresidente.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Consigliere, le rispondo volentieri, anche se ‒ se si ricorda ‒ di questo argomento ne abbiamo parlato anche in Commissione III, quando ho potuto riferire quello che era lo stato dell’arte e il Piano dei rifiuti, quindi gli indicatori che abbiamo raggiunto. Citando, peraltro, una richiesta di accesso agli atti che ha fatto il consigliere Marchetti, rispetto alla quale avevamo già precisato ‒ ed è uscito già pubblicamente ‒ il fatto che il criterio di prossimità è rispetto al primo impianto in Emilia-Romagna, ovviamente nella distanza da Roma. L’impianto in parola è quello di Bologna, quindi quello della Città Metropolitana, sito in Granarolo. Peraltro, il gestore ha preso contatti direttamente anche con l’Amministrazione comunale interessata. Per cui, quando si parla di impianto più prossimo, si parla di quello di Bologna. Ovvio che ci può essere una riserva qualora ci sia un problema di fermo impianto, che non stiamo avendo. Però l’impianto individuato, per quanto riguarda Hera, è esplicitamente quello di Bologna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, vicepresidente, per la risposta. Effettivamente non facendo parte della III Commissione avevo perso questo passaggio, però torno volentieri sull’argomento, perché il criterio di prossimità è sicuramente stato applicato all’Emilia-Romagna e non poteva essere diversamente, visto che la delibera è stata fatta dall’Emilia-Romagna.

Nasce qualche perplessità per il fatto che, a fronte di questa richiesta del Comune di Roma del 26 dicembre, il 27 dicembre Hera già aveva risposto dando disponibilità, a seguito della quale i primi giorni di gennaio la Giunta si è accodata. Quindi, non si capisce bene se sia Hera a fare quello che dice l’Emilia-Romagna o l’Emilia-Romagna a fare quello che dice Hera. In ogni caso Hera ha messo a disposizione non l’impianto più prossimo di cui dispone sul territorio nazionale, che in particolare sarebbe quello di Isernia, dove la distanza chilometrica è un po’ meno della metà di qualsiasi altro impianto che ci troviamo nella nostra regione, ma ha messo a disposizione quelli dell’Emilia-Romagna, a cui, appunto. poi ci siamo accodati.

Il dubbio prevalente è questo. Abbiamo da poco approvato un Piano aria che ha misure molto restrittive per le aziende, quasi draconiane anche, per l’agricoltura, per i cittadini eccetera. Ora, sappiamo che gli impianti di termovalorizzazione hanno emissioni basse, limitate, controllate e sappiamo anche che, se c’è un problema a livello nazionale, per un interesse più grande è evidente che le Regioni debbano aiutarsi, ma ci rimane il dubbio se la pianura padana nei tre mesi invernali, a cui si rivolge appunto questa delibera qua, siano il luogo migliore dove andare a implementare quello che è il trattamento termico di altri rifiuti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

 

OGGETTO 8045

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’erosione del fiume Taro nei pressi del centro abitato di Fornovo (PR). A firma del Consigliere: Occhi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8045: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’erosione del fiume Taro nei pressi del centro abitato di Fornovo.

L’interrogazione è a firma del consigliere Occhi.

Prego, consigliere.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

È da tempo che nei pressi di Fornovo il fiume Taro sta erodendo fortemente in sponda destra. Sappiamo benissimo che tratti fluviali possono subire nel tempo, nei decenni, anche nei secoli, sicuramente delle modificazioni d’alveo, che possono anche acuirsi e accelerarsi nel tempo. In particolare, negli ultimi due anni è stata erosa in sponda destra una vecchia area demaniale, che attualmente è adibita a parcheggio, che serve anche l’area mercatale del centro abitato di Fornovo di Taro.

Recentemente il Comune di Fornovo con un’ordinanza ha interdetto al pubblico il parcheggio per motivi di sicurezza, perché l’erosione è veramente importante.

Quest’area fu ai tempi riempita con materiale di riporto proveniente dall’allora pista di cantiere che venne realizzata per la ricostruzione del ponte di Fornovo che crollò durante l’alluvione del 1982, e da allora questo parcheggio comunque ha una funzione, diciamo così, pubblica.

È immaginabile che, stante le attuali dinamiche fluviali, il fiume Taro continuerà questa erosione. Potrebbe peggiorare l’erosione di sponda a destra coinvolgendo anche tutta la restante parte del parcheggio e anche la parte bassa del centro storico di Fornovo, perché è allo stesso livello morfologico, diciamo così.

L’area è di competenza dell’Agenzia regionale di Protezione civile, essendo a sud a monte del ponte sul Taro, però mi preme ricordare che l’anno scorso, un paio d’anni fa, c’è stato un importante intervento di AIPO a valle del ponte, un intervento di sistemazione fluviale proprio perché dall’altra parte a valle del ponte il Taro erodeva in sponda a sinistra e quindi c’è stato un intervento di modificazione anche con movimentazione di materiale litoide.

Quindi, noi riteniamo che anche al netto del corpo normativo in materia di aree fluviali, questa è un’area occupata ormai in maniera storica; quindi, anche dalle scelte passate del Comune, bisogna comunque dare priorità alla difesa del centro storico di Fornovo.

C’è anche un tema di disagio, perché a Fornovo c’è un importante mercato che coinvolge anche tutte le valli del Taro e del Ceno, e questo parcheggio chiaramente era fruito da chi veniva al mercato. Qui sono altri problemi di questo tipo.

Quindi chiediamo: se sia a conoscenza la Giunta della criticità segnalata; di come la valuti; e gli interventi che si pensa di mettere in campo per la difesa dell’abitato di Fornovo da questa erosione spondale.

Tra i vari interventi, se intende pensare anche a quello probabilmente più invasivo, si parla anche di realizzare dei muri, però sicuramente l’intervento invasivo ma più risolutivo è quello di deviare il corso del fiume Taro evitando la continua erosione in sponda destra, quindi anche movimentando del materiale litoide proprio per deviare il corso fluviale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Risponde la vicepresidente Priolo. Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Gentile consigliere, come lei può immaginare, la situazione esposta nell’interrogazione è nota, io stessa la conosco e peraltro, fin da ottobre ultimo scorso, quando ci sono stati gli ultimi eventi, i tecnici dell’agenzia dell’ufficio di Parma, insieme al vicesindaco, ai tecnici e al direttore del Parco fluviale del Taro hanno fatto anche diversi sopralluoghi, al fine di valutare ulteriormente e attentamente la situazione a seguito dell’evoluzione degli eventi.

Sono state prese in considerazione tutte le esigenze concomitanti, sia di carattere ambientale che di fruizione pubblica, delle aree perifluviali o in regime di concessione demaniale, e come intervento preliminare, a seguito di specifica richiesta del Comune, l’ufficio territoriale di Parma ha emesso nulla osta alla messa in sicurezza dell’area in questione, mediante taglio e rimozione delle piante pericolanti che si sono verificate.

Si ritiene tuttavia che la pratica di sistemazione e sottrazione di aree golenali demaniali alla libera divagazione degli alberi a morfologia pluricursale, quali il fiume Taro, si sia già dimostrata in passato una pratica costosa, pericolosa e spesso magari ingiustificata.

La difesa dalle alluvioni della parte più bassa del centro storico di Fornovo Taro è svolta, come anche lei ha citato, dal muro idraulico in mattoni che protegge il lato esposto della piazza del mercato ed è protetto a sua volta al piede da una scogliera di massi ciclopici.

L’ufficio territoriale di Parma mantiene sempre alta l’attenzione sull’efficienza strutturale di tale difesa e, per completezza di informazione, si segnala che è in corso di approvazione il progetto di aggiornamento del Piano stralcio dell’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI Po) e delle mappe della pericolosità del rischio di alluvioni (PGRA) del distretto idrografico del fiume Po, fiume Taro, da Bedonia a confluenza con Po, adottata con decreto del Segretario generale dell’Autorità di bacino del 14 aprile 2023.

La tematica oggetto dell’interrogazione è stata peraltro segnalata dal sindaco di Fornovo nell’ambito della Conferenza programmatica, svoltasi il 19 gennaio, a cui io stessa ho partecipato, laddove il Comune ha richiesto di valutare una ridefinizione delle fasce. Nel progetto di aggiornamento, l’area in esame è stata indicata in fascia A, in modo da poter consentire la realizzazione di una difesa a protezione del centro storico e dell’esistente mura, datata 1950, anche quale prosecuzione del breve tratto di difesa spondale esistente nel primo tratto a monte del ponte.

La questione è stata attentamente esaminata con la competente Autorità di bacino del fiume Po e, in occasione di un successivo incontro con l’Amministrazione comunale, è stato evidenziato che la perimetrazione della fascia A non contrasta con la realizzazione di interventi di sistemazione del tratto in oggetto finalizzati alla mitigazione dei fenomeni erosivi.

Si ritiene, infine, di scarsa e probabilmente solo temporanea utilità l’ipotesi di movimentazione di materiale litoide nell’alveo al fine di deviare il corso fluviale della sponda destra verso l’area più centrale. Nella situazione specifica, infatti, la conoide attiva del fiume Taro raggiunge la sua massima ampiezza, ovvero quasi 1.000 metri. È fin troppo facile per il fiume, in queste condizioni marcatamente differenti dell’area fortemente canalizzata, dove ha operato AIPO, come lei ha sottolineato, aggirare la deviazione imposta artificialmente al proprio corso e movimentare rapidamente, a sua volta, il materiale sciolto addossato alla sponda, vanificando in pochissimo tempo un’ingente spesa di soldi pubblici.

Insomma, le condizioni del Taro, che lei conosce, sono differenti a seconda dell’ambito di gestione; pertanto, l’intervento da lei richiesto si vanificherebbe in poco tempo. Per cui, è bene mettere in campo più strategie, come quelle che ho provato ad evidenziarle.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Prego, consigliere.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Grazie, vicepresidente, per la risposta. Sicuramente la movimentazione di materiale in alveo è complessa, va studiata bene, però in alcuni casi si è dimostrata risolutiva. Comunque, l’importante è che venga tenuta alta la guardia. Ci sono foto recenti. Dopo le ultime piogge, c’è stata un’eloquente manifestazione di questa erosione. Sappiamo benissimo quanto anche le alluvioni siano concentrate e come eventi alluvionali potrebbero arrivare in qualsiasi momento, anche di entità superiore al passato.

Quella è un’area sicuramente che in passato, questo è chiaro, è stata... Quella è un’area demaniale in fascia A, considerata alveo fluviale. In passato sono state compiute delle scelte, ma sappiamo quante volte in passato sono state compiute scelte quando ancora non si conoscevano le dinamiche fluviali e anche le dinamiche che possono avvenire nel dissesto idrogeologico. Quindi, attualmente, comunque, quella è una parte del paese importante. C’è un’area mercatale e un parcheggio di un’area mercatale. Il muro speriamo sia sufficiente, però è un’area da tenere sotto stretta osservazione.

Quello è un punto nevralgico. Lo diceva anche lei, vicepresidente. C’è anche la confluenza del Taro con il Ceno. Raggiunge la massima larghezza. Quindi, anche la forza del torrente è massima. La divagazione che il torrente ha, in quel caso anche proprio di tipo fluviale, più che torrentizio, è abbastanza preoccupante, sicuramente preoccupante.

Quindi, teniamo alta l’attenzione e io auspico che nel breve termine, comunque, si avrà una soluzione per difendere quest’area importante del centro storico di Fornovo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

 

OGGETTO 8040

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta si stia attivando affinché ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, modifichi la propria delibera al fine di rendere più equi ed accessibili i criteri richiesti per consentire alle imprese alluvionate di accedere agli sgravi relativi ai consumi di energia elettrica, gas e al servizio idrico integrato e alla TARI. A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Dalfiume

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione. Oggetto 8040: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere come la Giunta si stia attivando affinché ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, modifichi la propria delibera al fine di rendere più accessibili i criteri richiesti per consentire alle imprese alluvionate di accedere agli sgravi relativi ai consumi di energia elettrica, gas, al servizio idrico integrato e alla TARI.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Montalti, Rontini, Caliandro, Zappaterra.

Prego, consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Oggi è il 13 febbraio 2024. Sono passati quasi nove mesi dall’alluvione e ancora migliaia di imprese e migliaia di famiglie non hanno ricevuto dal Governo gli indennizzi promessi, non hanno ricevuto nulla. Oggi trattiamo uno dei tanti problemi che ogni giorno imprese e cittadini si trovano a dover affrontare. In questo caso il tema riguarda l’esenzione e i rimborsi per le utenze dei comuni alluvionati relativi ai consumi di energia elettrica, gas, al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti, sui quali ARERA, che è l’Autorità nazionale, ha deliberato le procedure alla fine del 2023.

Qual è il tema? Che per le utenze domestiche, le procedure previste sono procedure abbastanza lineari, anche se colgo l’occasione per chiedere alla Giunta di attivarsi affinché vengano chiariti alcuni elementi che ancora non permettono a tutti di poter attivare le domande di rimborso. Quello che ci preoccupa di più, però, è l’iter che è stato previsto per la richiesta di esenzione e di rimborso prevista per le imprese, un iter che prevede una serie di condizioni che sono condizioni che rischiano di escludere migliaia di imprese dalla possibilità di attivare il rimborso, imprese alluvionate, che quindi avrebbero tutto il diritto di poter chiedere il rimborso dell’utenza. Perché, voglio ricordare che in quei giorni, per fare un esempio molto semplice, l’acqua è stata utilizzata per lavare via il fango, quindi le bollette che poi sono arrivate ai cittadini e alle imprese derivano direttamente anche dagli interventi di ripristino in emergenza che sono stati fatti. Questo è un esempio di tanti che potrei fare.

La delibera di ARERA, come dicevo, richiede alcune caratteristiche che sono non compatibili con la maggior parte delle imprese. Per esempio, il fatto che ci sia una ricostruzione in sito dell’immobile ad uso produttivo distrutto previa demolizione; oppure la delocalizzazione all’interno della Regione, se necessario, previa demolizione; la delocalizzazione temporanea. Insomma, tutta una serie di elementi che l’impresa dovrebbe attestare ma che evidentemente non corrispondono a tante situazioni di imprese che sono state particolarmente danneggiate e che magari, ripristinando una parte dell’immobile, o comunque cercando di riattivare nel più breve tempo possibile l’attività produttiva, anche per garantire il lavoro, garantire i posti di lavoro, sono rimaste in loco e si sono date da fare.

In tutto questo quindi i criteri che ad oggi la delibera di ARERA prevede, rischiano di escludere, come dicevo all’inizio, la maggior parte delle imprese alluvionate dalla possibilità di chiedere il rimborso e l’esenzione della bollettazione arrivata. Qui parliamo di acqua, luce, gas e di rifiuti. Parliamo, lo ripeto, di migliaia di imprese che ancora non hanno ricevuto dal Governo nulla, non hanno ricevuto nulla e sono passati nove mesi.

Per questo chiedo alla Giunta di attivarsi per far sì che prima di tutto vengano cambiati i criteri ma soprattutto per far sì che a tutte le imprese alluvionate i costi vengano rimborsati, che quindi venga investito il Commissario Figliuolo di questa responsabilità, e per far sì anche che non venga richiesto alle imprese di anticipare il costo delle utenze, ma che vengano rispettate le esenzioni, perché se un’impresa che ha avuto migliaia di danni deve anche sobbarcarsi il costo dell’utenza senza sapere se effettivamente il rimborso le verrà garantito o no, aggiungiamo ingiustizia ad ingiustizia, e questo credo che sia evidente.

È per questo che chiediamo a gran voce che anche questo nodo venga sciolto, che il Governo e il commissario Figliuolo si prendano la responsabilità di ottemperare all’ennesima promessa fatta, che però ancora una volta, purtroppo, rischia di cadere nel vuoto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Prego, vicepresidente Priolo.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Consigliera, come ha sottolineato correttamente lei, siamo di fronte a un’esigenza diversificata tra utenze domestiche e non domestiche, laddove per le utenze domestiche c’è una procedura più standardizzata, che tuttavia, a nostro avviso, sta comportando comunque una fatica da parte delle famiglie rispetto alla possibilità di accedere agli sgravi.

Sono state create delle modulistiche online di riferimento, però noi stimiamo che l’accesso ad oggi a questa possibilità sia molto ridotto rispetto a una platea potenziale, come ad esempio per quanto riguarda la TARI. Noi ipotizziamo che la platea di riferimento possa essere più o meno di 9.000 utenze, ad oggi sono circa 500 quelle che hanno fatto accesso.

Con ATERSIR stiamo provando a fare un lavoro di coordinamento. È ovvio che è necessario provare a mettere anche i gestori nelle condizioni di avere un approccio omogeneo nei confronti dei cittadini.

 Diverso il discorso per le utenze non domestiche, perché ci sono le criticità che lei ha sottolineato, che afferiscono alla particolarità per cui l’accesso è previsto per chi ha delocalizzato anche temporaneamente, ma non per chi, per esempio, ha un fermo impianti; quindi, in questo caso avrebbe diritto comunque a questa possibilità.

Non parliamo soltanto di sgravio r di rimborsi, per le imprese è prevista la perizia, quindi un ulteriore adempimento, e nel dialogo che sto avendo, da una settimana a questa parte, con la struttura commissariale sto chiedendo alla struttura commissariale di emettere apposita FAQ per prevedere nel rimborso a carico del commissario le spese che le imprese hanno sostenuto per le pulizie. In molti casi, le utenze di consumo idrico dell’acqua sono notevolmente aumentate, perché le imprese in autonomia hanno pulito i propri ambienti.

Da questo punto di vista, stiamo condividendo con la struttura commissariale ‒ perché li ho sollecitati, ho parlato personalmente con il colonnello La Torre, che gestisce l’ordinanza per le imprese ‒ di prevedere la possibilità di rimborso di queste imprese, a carico delle imprese, testimoniando l’uso differente del consumo di acqua, quindi producendo il fatto che precedentemente l’acqua utilizzata era, ovviamente, molto più bassa e che nel periodo post alluvione il consumo di acqua è stato molto più alto, a fronte del fatto che, peraltro, c’è la bolletta, quindi la fattura emessa dal gestore, che da questo punto di vista lo può testimoniare.

La struttura commissariale si è detta favorevole all’accoglimento di questa proposta. Pertanto, ho chiesto esplicitamente di prevedere una FAQ...

C’è un po’ di confusione, in effetti, consigliera. Non si sente molto bene.

 

PRESIDENTE (Petitti): Un po’ di silenzio in aula, per cortesia.

Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Verrà data questa interpretazione formale da parte della struttura commissariale. L’altra cosa di cui proverò a farmi carico, come Giunta, nei confronti anche dei gestori, è che le bollette... In questo caso sono già state emesse e il tempo di ristoro della struttura commissariale è differito rispetto alla possibilità di inserire il pagamento in bolletta. Pertanto, dovremmo prevedere un meccanismo, insieme ai gestori, che preveda la sospensione del pagamento in attesa del rimborso da parte del Commissario per quelle imprese che sono in difficoltà anche ad anticipare le utenze legate ai servizi, che in questo momento, in alcuni casi, sono anche molto onerose.

Per cui, c’è una parte positiva di risposta. Credo sia corretto, a fronte di un documento ufficiale, rimborsare queste spese alle imprese. L’altro pezzo di strada da fare è che, se questa interpretazione viene portata avanti, dopo, con i gestori, non dobbiamo entrare in un meccanismo di messa in mora dell’impresa, che nel frattempo non riesce ad anticipare questa spesa.

Porteremo avanti i due filoni, cittadini e imprese, però questa è un’ulteriore possibilità che in questo momento io mi sento di dire che la struttura commissariale, dietro richiesta che ha fatto la Giunta, ha accolto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Priolo.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Ringrazio la vicepresidente per la risposta, la presa in carico del problema e anche per tutto il lavoro che sta portando avanti per i nostri territori.

Voglio solo ribadire, visto che ho terminato il tempo, che non ci fermeremo sino a quando tutte le famiglie, tutte le imprese alluvionate non saranno rimborsate al 100 per cento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Abbiamo concluso con le interrogazioni.

 

OGGETTO 7229

Progetto di legge d’iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale”. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 12 del 22 febbraio 2023, pubblicata nel BURERT n. 59 del 03/03/2023, e di validità n. 14 del 26 luglio 2023, pubblicata nel BURERT n. 219 del 1° agosto 2023)

(Adempimento statutario – Prosecuzione dell’esame in Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 7229: progetto di legge d’iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale”.

Questo progetto di legge d’iniziativa popolare, iscritto e assegnato alla Commissione Politiche per la salute e politiche sociali in data 31 luglio 2023, è tuttora all’esame della Commissione, ma è comunque iscritto al primo punto all’ordine del giorno in base all’articolo 18, comma 5 dello Statuto regionale, che stabilisce che, trascorsi sei mesi dalla presentazione di un progetto di legge popolare senza che l’Assemblea si sia pronunciata, lo stesso è posto al primo punto dell’ordine del giorno della prima seduta utile. L’Assemblea decide nel merito entro i successivi dodici mesi.

I primi sei mesi sono scaduti il 30 gennaio 2024. Pertanto, il progetto di legge prosegue il suo iter di esame nella IV Commissione Politiche per la salute e politiche sociali ai sensi dell’articolo 18, comma 5 dello Statuto regionale e dell’articolo 10, comma 4 della legge regionale n. 34/1999, che ribadisce il disposto statutario, così come concordato nella Conferenza dei presidenti dei Gruppi assembleari.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Intervengo sull’ordine dei lavori per manifestare la mia contrarietà a questo modo di procedere, quindi a che il rinvio in Commissione sia un fatto automatico, perché non lo è. Come ho detto nella Capigruppo, né lo Statuto né il Regolamento interno di questa Assemblea ha disciplinato niente in tal senso. La prassi, perché mi è stata posta a questa obiezione, non è fonte del diritto e non è obbligo giuridico. Si può modificare se c’è la volontà giuridica.

Questa discussione io credo vada fatta oggi. Questa legislatura non è eterna e non c’è nessuna certezza rispetto alla volontà di discutere il progetto di legge – neanche approvarlo, discuterlo ‒ entro i dodici ulteriori mesi previsti ai sei trascorsi. Come dicevo durante il question time, siamo già in ritardo perché sono già passati più di due anni. Ci sono 7.200 persone che aspettano una risposta dalla politica, che chiedono garanzie di approvazione della legge quale strumento giuridico perché la semplice delibera non tutela in via definitiva il diritto all’accesso al suicidio medicalmente assistito in tempi…

 

PRESIDENTE (Petitti): Però questo non è ordine dei lavori, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Mi dissocio, chiedo scusa, all’aggiunta postuma all’ordine del giorno, in cui si dice che, come Capigruppo, eravamo tutti d’accordo nel procedere d’ufficio a mandare il PDL in Commissione.

Dopodiché, io ho presentato un ordine del giorno, su cui mi pare ci siano dei problemi anche solo a iscriverlo, abbinato all’oggetto 7229 ‒ finisco, presidente ‒ in cui chiedo che ci si prenda l’impegno di votare entro sei mesi, o comunque entro la fine della legislatura.

Se non volete fare questo, la mia richiesta è che almeno il rinvio…

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo sull’ordine dei lavori, consigliera.

 

PICCININI: Chiedo, sull’ordine dei lavori, che almeno il rinvio venga votato da quest’aula.

Dopodiché, io ho anche un’altra risoluzione che prevede la stessa cosa. Chiedo in qualche modo di uscire da questa ambiguità, ci prendiamo tutti l’impegno, perché sei mesi sono un tempo congruo per affrontare questo testo di legge e, secondo me, abbiamo tutte le condizioni per farlo e per prenderci questo impegno oggi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Questo passaggio è un adempimento statutario, lo sappiamo, e sono agli atti ordini del giorno e risoluzioni.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie.

Giusto per avere chiarezza rispetto all’iter, perché anche io ho chiesto un’inversione, ho chiesto l’iscrizione di due risoluzioni che chiaramente vorrei abbinare proprio a questo oggetto e volevo semplicemente delle spiegazioni su questo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, saranno trattati nel momento in cui affronteremo le risoluzioni e quindi in quel momento affronteremo anche le risoluzioni che sono state presentate.

Consigliera Piccinini, di nuovo sull’ordine dei lavori?

 

PICCININI: Sì, perché vorrei citare l’articolo 108 del Regolamento, presentazione ordini del giorno, siccome mi pare non ci sia la volontà di procedere a un voto.

Al comma 4, dice: gli ordini del giorno possono essere altresì presentati ai sensi dell’articolo 28, comma 4 della lettera L) dello Statuto.

Mi dispiace, perché...

 

PRESIDENTE (Petitti): Non siamo nel merito del progetto di legge, per questo non possiamo trattare gli ordini del giorno.

 

PICCININI: Se posso finire di citare l’articolo del quale mi vorrei avvalere.

Poi capisco la necessità di impedire in tutti i modi un voto, è chiaro. Mi dispiace, mi dispiace molto, anche perché lei stessa è stata la prima ad esprimersi favorevolmente al progetto di legge.

Secondo lo Statuto all’articolo 28, che disciplina i poteri e le funzioni dell’Assemblea legislativa, al comma 4 della lettera L), dice chiaramente che: spetta all’Assemblea approvare ordini del giorno relativi all’attività della Giunta.

Siccome avete rivendicato, è tutta la mattina che rivendicate il fatto di avere approvato delle delibere e delle determine ‒ finisco, presidente ‒ sul tema, e si dice che è prerogativa dell’Assemblea approvare ordini del giorno relativi all’attività della Giunta, anche con riferimento alla predisposizione di progetti legislativi di particolare...

 

PRESIDENTE (Petitti): Non siamo nel merito, quando entreremo nel merito, affronteremo la risoluzione...

 

PICCININI: Il merito è scritto chiaramente: gli ordini del giorno relativi all’attività della Giunta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera, ha espresso benissimo la sua la posizione ed è terminato il tempo.

 

PICCININI: Anche lei ha espresso la posizione di schivare un dibattito... Mi dispiace, perché è un atteggiamento profondamente antidemocratico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Andiamo avanti. Siamo arrivati all’oggetto...

Prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Scusi, presidente, sempre sull’ordine dei lavori, ancorché si sia tenuta venerdì una Capigruppo dove abbiamo discusso anche dell’ordine dei lavori, abbiamo analizzato gli adempimenti statutari e poi, come ha chiesto la collega Castaldini, se serve un’interpretazione dagli esperti dell’Assemblea, potrà sicuramente essere data, però vorrei che fossero chiari un paio di concetti.

Io ho fatto questo question time, non sono intervenuta fino adesso, la mia posizione è molto chiara sulla legge, come è molto chiara anche quella di altri, ma adesso non stiamo parlando di quello, stiamo parlando dell’ordine dei lavori.

Capisco che faccia più audience dire che non vogliamo votare piuttosto che dire la verità: che non potremmo votare nemmeno se volessimo, per le regole che si è data questa Assemblea, per lo Statuto, per il Regolamento, che non credo sia solo responsabilità della maggioranza far rispettare, almeno se siamo rispettosi dell’Istituzione della quale facciamo parte, così come non è rispettoso interpretare o dare interpretazioni forzate che ci portino in questo caso ad avere un atteggiamento diverso da quello ottenuto nei confronti di altri progetti di legge di iniziativa popolare.

Il rispetto per le procedure e gli adempimenti statutari è la prima garanzia di quanto noi vogliamo dare riscontro ai cittadini, trattando questo progetto di legge come merita di essere trattato, non per slogan. Qualunque altra posizione è il processo alle intenzioni ‒ lo voglio dire ‒, non possiamo votare il rinvio in Commissione perché è già in Commissione il progetto di legge, non saprei come fare a dirlo meglio. Il progetto di legge è già in Commissione, è iscritto al primo punto dell’aula oggi, semplicemente perché il nostro Statuto prevede che, passati sei mesi, ci sia un alert dell’Assemblea, dove viene detto “guardate, c’è quel progetto di legge in Commissione, avete un altro termine per trattarlo, altrimenti lo tratta l’aula” e il passaggio è veramente in questo senso.

Tenevo quindi, presidente, a un punto di chiarezza su questo, perché nessuno qui ha paura di votare. Io son d’accordo con la collega Castaldini. Nessuno ha paura di votare, ma dobbiamo avere rispetto per le procedure che ci siamo dati e rispetto prima di tutto per i cittadini che hanno firmato questo progetto di legge.

Citare l’articolo 33 a sproposito non rende un grande servizio all’informazione, così come non lo rende dire che Bonaccini ha deciso che l’aula non deve votare. Di cosa stiamo parlando? Non è la Giunta che ci dagli ordini. Siamo sovrani nel decidere e io sono per decidere nel rispetto delle regole dello Statuto e del Regolamento interno di quest’aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Piccinini, però lei ha già esaurito il suo tempo.

 

PICCININI: Io chiedo che lei faccia chiarezza rispetto al fatto che dentro i regolamenti non si dice niente sul rinvio automatico. Basta citare norme che non ci sono. Siamo nell’alveo della prassi…

 

PRESIDENTE (Petitti): Ma non è un rinvio. L’ho già detto in maniera chiara. Lo abbiamo detto in Capigruppo e l’ho già detto qui, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: La prassi si può modificare. È stato detto che non c’è nessun timore a votare, votiamo il rinvio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non è un rinvio.

 

PICCININI: Non avete timore a votare? Perfetto, votiamo il rinvio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non è un rinvio. Le regole sono chiare, consigliera.

 

PICCININI: Dopodiché, per uscire dall’ambiguità, allora dichiarate che entro sei mesi quel progetto di legge verrà votato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Quello è un altro tema.

 

PICCININI: Però io chiedo che lei faccia chiarezza e dica chiaramente che è una prassi e che non c’è niente dentro i Regolamenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): È tutto molto chiaro e lo abbiamo condiviso in Capigruppo.

 

PICCININI: Non abbiamo condiviso niente, perché io ero contraria, dopodiché io credo che dobbiamo tutti quanti, davanti ai cittadini di questa regione, assumerci una responsabilità, e lo possiamo fare perlomeno, perlomeno, votando un rinvio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non è un rinvio.

 

PICCININI: Se non volete votare un ordine del giorno o volete opporvi all’abbinamento dell’ordine del giorno, prendiamoci tutti quanti davvero… Lo dico avendo a mente che…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera, ha doppiato il tempo a sua disposizione. Grazie.

 

OGGETTO 7924

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Piano di attività per il biennio 2024-2025 di cui all’articolo 11 della legge regionale 27 marzo 2017, n. 4 concernente norme per la tutela dei consumatori e degli utenti”. (156)

(Dichiarazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’oggetto 7924, proposta d’iniziativa della Giunta recante “Piano di attività per il biennio 2024-2025 di cui all’articolo 11 della legge regionale 27 marzo 2017, n. 4 concernente norme per la tutela dei consumatori e degli utenti”.

La Commissione Politiche economiche ha espresso parere favorevole nella seduta del 6 febbraio con la seguente votazione: 42 voti a favore, nessun contrario e 1 astenuto.

Apriamo la discussione.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Grazie, presidente.

Cari colleghi, il Piano di attività per il biennio 2024-2025, approvato lo scorso 06 febbraio dalla Commissione politiche economiche, costituisce un impegno concreto per la tutela dei consumatori e degli utenti della nostra Regione.

Frutto di un confronto nel Comitato regionale dei consumatori e degli utenti, il Piano conferma gli ambiti prioritari e criteri per l’attribuzione dei finanziamenti già consolidati nelle annualità precedenti.

Le iniziative a tutela dei consumatori si articolano su diversi filoni, partendo dalla promozione della cultura del consumo consapevole, con particolare riferimento alle fasce deboli della popolazione e con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nei confronti delle nuove generazioni, passando attraverso azioni mirate all’informazione, alla formazione e alla sensibilizzazione all’utilizzo responsabile del denaro, al fine di promuovere una cultura finanziaria del risparmio con particolare attenzione anche ai temi dell’indebitamento.

Si arriva ad azioni ed informazioni in merito ai diritti degli utenti e alla fruizione dei servizi pubblici, con particolare attenzione anche alle problematiche dell’accessibilità digitale.

Completano il quadro il contrasto alle truffe, attraverso l’apertura di sportelli per fornire ai cittadini informazioni e suggerimenti per sfuggire ai raggiri e favorire la soluzione extragiudiziale delle controversie fra utenti e fornitori.

400.000 euro di risorse regionali suddivisi tra il 2024 e il 2025, messi a disposizione delle associazioni per la realizzazione di progetti e programmi di tutela.

L’intero plafond delle risorse del 2024 sarà destinato ai programmi di attività, mentre quelli del 2025 verranno dedicati allo sviluppo dei progetti di sensibilizzazione.

L’alternanza tra finanziamenti di programmi e progetti riflette la chiara volontà di massimizzare l’efficacia delle iniziative, sostenendo da un lato le associazioni che assistono i cittadini nelle controversie legali, o nella loro risoluzione in modo extra giudiziale, dall’altro, favorendo le azioni di informazione verso i consumatori ed utenti.

Tutela e maggiore consapevolezza, queste sono le parole chiave.

In conclusione, questa terza edizione del Piano di attività non solo rispetta a pieno la legge del 2017 e le successive delibere attuative mantenendo un impegno chiaro verso la tutela dei consumatori e degli utenti, ma rappresenta anche un ulteriore passo in avanti nel benessere dei cittadini della nostra Regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Intervengo su questo atto anche in ragione di quanto sollevato poco fa durante il question time. È evidente che il supporto che la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione delle associazioni dei consumatori è un passaggio importante, che riesce a garantire una serie di diritti a favore dei singoli, per quanto riguarda il tema delle utenze, ma, lo abbiamo visto anche nel question time presentato questa mattina, anche nei casi controversi, che stanno riguardando alcuni territori reggiani relativamente alle malversazioni presunte di un’amministratrice condominiale.

Di fatto, ciò che le associazioni dei consumatori hanno manifestato in ordine a quello che sul territorio reggiano sta accadendo è sicuramente la loro capacità di supporto e di accompagnamento alle persone nella deriva di una serie di controversie, nell’accompagnarle per risolvere una serie di problemi.

Ricordo, per chi magari non avesse ascoltato quello, che in questo momento, nella provincia di Reggio Emilia, almeno tre condomini di Scandiano, di Rubiera e di Casalgrande sono stati coinvolti da una gestione anomala. Sono in corso accertamenti della Procura relativamente alla conduzione dell’amministratrice condominiale di questi condomini, che li hanno esposti a una serie di rischi: tra questi, il distacco delle utenze, tra questi, la riduzione delle utenze che comporta anche l’impiego sottodimensionato di alcuni servizi condominiali, penso agli ascensori, e questo ha a che fare con quella che è una popolazione fragile all’interno di questi condomini. Proprio le associazioni dei consumatori, anche in ragione del sostegno che la Regione Emilia-Romagna attraverso questo dato conferma e sostiene, sono riusciti in una qualche maniera ad intervenire non solo nella denuncia del caso, ma anche nell’offerta di consulenza e di supporto gratuito nei confronti degli stessi condomini.

Ecco, quindi, che un atto che sembra essere un passaggio anche solo dovuto, in base a una legge regionale che destina delle risorse a queste associazioni assume un rilievo importante anche nella contingenza, ovvero come garantire una serie di diritti alle persone. Fa parte dal mio punto di vista, per il mio modo di vedere, anche di un sistema complessivo degli istituti di supporto ai cittadini. Penso ai servizi che anche l’Assemblea legislativa mette a disposizione attraverso gli istituti di garanzia, attraverso il Difensore civico, la consigliera di parità, che coronano un’attenzione rispetto alle quotidianità delle persone che hanno bisogno di supporto.

In questo senso penso che, oltre ad essere un passaggio che ha avuto la sua discussione all’interno della Commissione, dove nessuno si è espresso contrariamente, dimostri anche la contingenza dei fatti che stiamo osservando per l’episodio che richiamavo poco fa, che ci aiuta a essere particolarmente convinti nel proseguire il nostro tipo di sostegno.

Si tratta di associazioni che liberamente si costituiscono, spesso legate ad organizzazioni sindacali o anche semplicemente associazioni di cittadini. Abbiamo un impianto legislativo che ci consente di sostenerle proprio per l’erogazione di quei servizi in forma gratuita che, in questo e in tanti altri casi, sono risultati utili non solo nel risparmio delle risorse economiche dei consumatori, ma anche nella gestione di vertenze.

Spesso queste associazioni con le risorse regionali attivano delle consulenze, dei rapporti con studi di commercialisti e di avvocati e, a partire da queste risorse, noi riusciamo a dispiegare positivamente l’azione che in autonomia queste associazioni mettono in campo.

Credo che sia un passaggio non solo doveroso, ma molto utile da parte di quest’aula continuare a sostenere questo tipo di iniziativa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola il consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie.

Brevemente, questo è di fatto un atto applicativo di un’importante legge regionale, finalizzata a sostenere tutta l’attività di supporto all’utenza debole, ai consumatori. Non necessariamente chi consuma è un utente debole, però che l’attenzione è riservata a queste fasce, come l’atto stesso dice, meno protette della popolazione.

Questa è ovviamente una legge condivisibile, l’atto amministrativo di applicazione è un atto condivisibile, di cui riteniamo la necessità, perché è corretta questa forma di sostegno. Se vogliamo, non aggiungiamo grandi risorse a quelle che… Non c’è un aumento delle risorse nel corso degli anni, sono sempre quelle e potrebbe forse anche essere il caso di capire di adeguarle al rialzo, perché ritengo, come dicono anche tutte le statistiche, gli studi e le riflessioni che vengono fatte post pandemia, che ci sia stato, ci sia un aumento delle situazioni di difficoltà delle famiglie, l’aumento delle nuove povertà e quindi, in qualche modo, un aumento della tutela che le Istituzioni debbono necessariamente riservare a queste fasce sociali. Quindi, potrebbe anche essere questa l’occasione per dire che questi 400.000 euro sul biennio, quindi 200.000 euro all’anno non sono poi troppi e quindi che andrebbero rivisti.

Quello che voglio evidenziare, come ho ricordato in Commissione in maniera moderatamente critica, però un po’ di critica andrà fatta, è sul fatto che si fa una suddivisione per annualità: il primo anno si sostengono le attività, il secondo anno si sostengono i progetti. Nelle attività non ci sono criteri di ripartizione, semplicemente le attività, chiamiamole ordinarie, da parte delle associazioni in questa attività di supporto all’utenza.

Per quanto riguarda i progetti, viene fatta invece una specificazione. Si specifica di cosa devono occuparsi questi progetti. Successivamente, per quanto riguarda i progetti, si prevedono, e questa è una novità rispetto ai precedenti atti amministrativi i punteggi, mentre prima i punteggi venivano in qualche modo assegnati nella fase poi vera e propria dell’applicazione. Ecco, io credo che in questa individuazione dei punteggi non ci sia una corretta correlazione con gli obiettivi, perché se gli obiettivi di questo atto, così come nella legge, devono essere quelli di sostenere le fasce più deboli, le fasce meno protette soprattutto dal punto di vista di quella che è la questione legata all’indebitamento… Ovviamente non è l’unica, ma è un aspetto che, come dicevo prima, la crisi della pandemia e la crisi economica, le difficoltà, molta gente che comunque ha perso posti di lavoro, ha perso lavoro… Insomma, una congiuntura, ovviamente, di più elementi che ha determinato un aumento della crisi economica. Io credo che questo aspetto avrebbe dovuto ricevere una maggiore valorizzazione, sia in termini di evidenza negli obiettivi di questo atto, sia in termini di punteggi, valori da individuare e da assegnare alle attività che in qualche modo andavano in questa direzione.

Per questo ritengo che questo atto sia importante, sia necessario ma non sia compiuto, non sia completo perché, anche nel sostenere le fasce di consumatori, le fasce di utenti, bisogna valutare quelle che sono le contingenze, bisogna valutare com’è cambiata la società negli ultimi anni, le maggiori difficoltà, le mutate esigenze, le mutate difficoltà. Quindi, anche qua, andare di volta in volta ad individuare parametri, meccanismi premiali che tengano conto di questo. In questo atto questo manca.

Quindi, così annuncio anche il mio voto personale, che sarà di astensione coerentemente con il voto che avevo già rappresentato in Commissione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non vedo altre richieste di intervento.

Se la Giunta non chiede di intervenire per le conclusioni, nominiamo gli scrutatori: Maletti, Daffadà, Evangelisti.

Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto prima di procedere alla votazione. Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie.

Molto velocemente, solo per ribadire quanto già da me detto in Commissione. Crediamo che questo Piano biennale rispetti ciò che la legge si era prefissata di fare, anche grazie agli emendamenti e agli ordini del giorno presentati dal Gruppo Lega in fase di discussione della legge nella scorsa legislatura, quindi il nostro voto sarà favorevole.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre richieste di dichiarazione di voto? Non ne vedo.

Maletti, Daffadà, Evangelisti come scrutatori.

Quindi, procediamo alla votazione per alzata di mano. Vediamo se rientra qualcun altro.

Favorevoli? Contrari? Astenuti? Un astenuto, nessun contrario.

È approvata.

 

La proposta di iniziativa della Giunta è approvata.

 

(La delibera oggetto 7924 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8054)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Adesso sono arrivate alla Presidenza tre richieste di iscrizione e inversione dell’ordine dei lavori.

La prima è a firma della consigliera Castaldini, per trattare prioritariamente il seguente oggetto “Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere entro tre giorni dall’approvazione il parere dell’Avvocatura dello Stato in merito ai possibili rilievi di non conformità al quadro costituzionale di riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni della DGR 194/24 e del DD 2596/24”.

Sulla richiesta di iscrizione, come sapete, si procede con un intervento a favore e uno contro.

Consigliera Castaldini, per l’intervento, ovviamente a favore.

 

CASTALDINI: Grazie.

L’attualità ci chiama oggi a parlare della delibera che istituisce il COREC e della determina che introduce nel sistema sanitario regionale la prestazione del suicidio assistito.

Come abbiamo visto in question time i presupposti per questi atti sono del tutto errati, citati anche in maniera errata dall’assessore Donini in risposta alla mia interrogazione, e anche la conformità al quadro costituzionale di riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni è tutt’altro che chiara.

La sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019 non ha affermato l’esistenza di un diritto incondizionato al suicidio medicalmente assistito. Diversamente, ha solo declinato le condizioni rilevanti ai fini dell’esclusione della responsabilità penale di chi agevola l’esecuzione del proposito.

In questa Regione si sta affermando il contrario. Per questo propongo l’inserimento all’ordine del giorno e l’inversione per la trattazione urgente di una risoluzione che ho depositato per impegnare la Giunta a chiedere, e sottolineo che questa richiesta è una richiesta affinché il Consiglio possa ottenere il parere dell’Avvocatura di Stato sulla legittimità di questi atti amministrativi, per cui, non sulla legge, ma sull’atto che è stato firmato dalla Giunta.

Chiedo quindi l’iscrizione di questa risoluzione per poi poter agire con l’Avvocatura di Stato.

Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Un intervento contro. Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Solo per anticipare che voteremo contro l’inserimento e l’inversione per un motivo molto semplice: c’è una richiesta di chiedere il parere all’Avvocatura dello Stato, ma il parere dell’Avvocatura dello Stato c’è già, sappiamo che è stato chiesto dalla Regione Friuli, è già pubblico...

 

(interruzione della consigliera Castaldini)

 

ZAPPATERRA: Certo, ci arrivo, consigliera Castaldini, stia calma. L’Avvocatura di Stato sulla legge si è già espressa.

Nel frattempo, però, si sono espressi anche molti tribunali ordinari, a partire da quello di Firenze, quindi, quando l’Avvocatura si è espressa non teneva conto delle ultime sentenze dei tribunali ordinari, che sono arrivate.

Per quanto riguarda la delibera di Giunta, do per scontato che la Giunta, così come gli uffici giuridici della Giunta abbiano fatto tutti gli approfondimenti necessari prima di scrivere il testo e di assumere sia l’atto dirigenziale che la delibera di Giunta.

 Dando quindi per scontato che gli approfondimenti giuridici siano già stati fatti, credo che, come aula, dovremmo limitarci alle nostre competenze e non indagare sulla parte tecnica.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zappaterra.

Votiamo con voto elettronico, a questo punto, la richiesta di iscrizione.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Contrari 27

Favorevoli 16

 

È respinta.

 

(La richiesta di iscrizione è respinta)

Consigliere Paruolo, prego.

Registriamo anche il voto contrario del consigliere Paruolo.

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8055)

 

PRESIDENTE (Petitti): È pervenuta un’ulteriore richiesta di iscrizione e inversione dell’ordine dei lavori, a firma della consigliera Castaldini, per trattare prioritariamente il seguente oggetto, la risoluzione 8055, risoluzione che impegna la Giunta a ritirare, per il rischio di profili di illegittimità e le possibili ripercussioni anche penali, la delibera di Giunta regionale n. 194/2024 e la determina dirigenziale n. 2596/2024, a firma della consigliera Castaldini.

Un intervento a favore. Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Intervengo a favore della richiesta di iscrizione e di inversione di questo punto all’ordine del giorno, semplicemente perché questa iscrizione va a richiedere, appunto, l’inserimento all’ordine del giorno di un atto politico.

Se quello che abbiamo fatto oggi, all’inizio della seduta, può essere declinato come un adempimento statutario, quello che viene richiesto è invece un’espressione politica su questa questione, su questa vicenda nello specifico; tant’è che noi siamo a favore dell’iscrizione. Eravamo a favore dell’iscrizione dell’oggetto precedente. Siamo a favore dell’iscrizione di questo oggetto e saremo a favore dell’iscrizione anche dell’oggetto della consigliera Piccinini, perché non ci sottraiamo al dibattito. Pensiamo che sia corretto, anche in quest’aula, se qualcuno lo ritiene, approfondire questa tematica.

Teniamo anche presente che però oggi c’è un grande assente in tutto questo, che è il presidente Bonaccini, che casualmente, sapevamo da mesi, da circa un mese, un mese e mezzo, da qualche settimana che oggi ci sarebbe stato un dibattito delicato in aula, ha pensato bene di andare a prendere un appuntamento nella nostra regione. In tutto questo è stato assente in queste settimane. Insomma, ogni tanto un po’ di espressione bisogna che la si dia. Quando ci sono delle questioni delicate, mi risulta che oggi da quest’aula si scappi e non scappi solo il PD, ma scappi soprattutto il presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Un intervento contro, se qualcuno vuole intervenire. Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Anticipo il voto contrario per quello che ho detto prima sull’ordine dei lavori. È una questione di rispetto: affrontare questi contenuti e anche la legge nella sede deputata della Commissione e seguire l’iter, che ha un suo senso proprio perché il confronto sia il più esauriente possibile. Quindi vale esattamente quello che ho detto prima. Anche rispetto al presidente Bonaccini, delle due l’una. O siamo legislatori sovrani nel prendere delle decisioni o dipendiamo dalla Giunta. Io penso che non possiamo decidere su quelle che sono le nostre prerogative e i nostri compiti, e io credo semplicemente che sia sbagliato anticipare una discussione che sarebbe parziale, nell’ambito di una risoluzione in quest’aula, quando stamattina abbiamo fatto il passaggio per dare seguito agli adempimenti statutari.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zappaterra.

A questo punto, votiamo la richiesta…

Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Il voto elettronico.

Quindi, apriamo la votazione sulla richiesta di iscrizione della risoluzione a firma Castaldini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Contrari 27

Favorevoli 16

 

È respinta.

(La richiesta di iscrizione è respinta)

 

Richiesta di iscrizione di un nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8056)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto siamo arrivati all’ulteriore richiesta di iscrizione e inversione all’ordine del giorno dei lavori a firma della consigliera Piccinini, per trattare prioritariamente il seguente oggetto.

Parliamo dell’oggetto 8056, la risoluzione che impegna l’Assemblea legislativa alla votazione del progetto di legge d’iniziativa popolare, procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale del suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza 242/19 della Corte costituzionale, di cui all’oggetto 7229 entro sei mesi e comunque entro e non oltre la fine della presente legislatura.

La risoluzione è a firma della consigliera Piccinini. Prego, consigliera.

 

PICCININI: Non ci sono più alibi. Io vorrei fare un appello a che quest’aula non si sottragga dalle proprie responsabilità.

Non è un voto sul merito, è un voto per darci dei tempi tecnici, è un voto tecnico in cui decidiamo che quest’aula si assume la responsabilità di affrontare il tema. Non è un voto nel merito, è un voto in cui decidiamo di non andare a fine legislatura, di non far scadere questi termini e di dare risposta a 7.289 persone, che sono molte di più, nella società civile, anche trasversalmente ai partiti. Quindi, la richiesta è di darci dei tempi certi. Altrimenti, io sarò legittimata a pensare che sotto sotto ci sia una certa volontà, sicuramente da parte di qualcuno, di insabbiare la legge.

Dopodiché, se nulla verrà deciso in questo senso, mi assumerò io le responsabilità che oggi questa maggioranza non si vuole assumere, depositando lo stesso progetto di legge a mia firma e chiedendo la nomina urgente del relatore, a vedere se di questi tempi certi alla fine sia dato atto, e quindi se questa legge venga votata entro i sei mesi previsti dal regolamento.

Mi dispiace farlo, non avrei voluto arrivarci, perché io credo che su una decisione così semplice, cioè quella di dirci chiaramente, anche per rispetto dei sottoscrittori, che entro la fine della legislatura noi questo progetto di legge lo votiamo, credo che davvero sia un atto dovuto, e un impegno che tutti quanti qui dentro ci possiamo prendere.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Un intervento contro, se c’è.

 

PICCININI: Presidente, posso?

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego. Chiede il voto elettronico? Perfetto.

Un intervento contrario non ce l’ho.

A questo punto, apriamo la votazione con voto elettronico sulla richiesta di iscrizione della consigliera Piccinini.

Dichiaro aperta la votazione

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Contrari 26

Favorevoli 13

Astenuti 4

 

È respinta.

 

(La richiesta di iscrizione è respinta)

 

OGGETTO 8015

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la produzione di energia rinnovabile tramite impianti eolici e fotovoltaici al largo delle coste, promuovendo l’hub energetico AGNES. A firma dei Consiglieri: Rontini, Zappaterra, Fabbri, Caliandro, Sabattini, Costi, Costa, Gerace, Mumolo, Dalfiume, Pigoni, Montalti

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’oggetto 8015: risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la produzione di energia rinnovabile tramite impianti eolici e fotovoltaici al largo delle coste, promuovendo l’hub energetico AGNES, a firma dei consiglieri Rontini, Zappaterra, Fabbri, Caliandro, Sabattini.

Apriamo il dibattito generale.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

La risoluzione che ho sottoscritto come prima firmataria, che adesso è all’esame dell’aula, riguarda il territorio di Ravenna, ma riguarda l’intero territorio dell’Emilia-Romagna, e mi si consenta di dire che riguarda l’intero Paese.

Se infatti è vero che la città di Ravenna è riconosciuta da oltre 70 anni come capitale europea dell’energia, ambisce in questo quadro a consolidarsi come riferimento internazionale nel settore delle energie rinnovabili, caratterizzandosi da sempre per un’integrazione equilibrata e strategica tra la sfera ambientale, quella industriale e quella turistica, e cercherò, nel corso dell’esposizione di questo atto, di motivare il perché di questa affermazione.

Tutto questo nell’ambito di un percorso di sviluppo sostenibile e all’avanguardia per la nostra Regione.

In quest’aula più volte abbiamo condiviso la necessità di un approdo verso un futuro energetico sostenibile e di quanto dipenda dall’impegno concreto di tutti gli attori del settore, incluse le grandi aziende strutturate, le quali, con le loro competenze, con le loro risorse finanziarie, con le loro possibilità tecnologiche e ingegneristiche sono chiamate a giocare un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione.

Ecco che in questo quadro diventa sempre più necessaria la realizzazione di grandi impianti di energia rinnovabile, che ci permettano di sfruttare in maniera intelligente sia le fonti eoliche che quelle fotovoltaiche.

È in questo contesto che nei mesi e negli anni scorsi, devo purtroppo dire, è stato presentato per il territorio di Ravenna il più grande progetto italiano di produzione di energia rinnovabile con impianti eolici e fotovoltaici off-shore, cioè al largo delle coste.

L’hub energetico AGNES, infatti, è un progetto innovativo e strategico, che integra l’energia eolica, quella fotovoltaica e la produzione di idrogeno verde. È un progetto che, come ricorderanno i colleghi che fanno parte della Commissione Politiche economiche che ho la responsabilità di presiedere, è localizzato oltre le dodici miglia nautiche dalla costa di Ravenna e rappresenta, per tutte queste motivazioni, il primo progetto di questo tipo, che ha una sua unicità nel panorama nazionale.

Penso di poter anche dire che gode di un alto livello di approvazione da parte delle diverse Istituzioni ed è stato accolto molto positivamente anche dalla comunità locale e dagli stakeholders. Ciononostante, nonostante la sua importanza, che riteniamo strategica, durante l’iter ha incontrato… E non ne voglio dare responsabilità, lo voglio anche chiarire con i colleghi che siedono dall’altra parte dell’aula, ad uno piuttosto che all’altro Governo di quelli che si sono succeduti. Cerco su questo di fare una fotografia molto realistica di quello che è successo, avendo accompagnato per quanto possibile il percorso di questo progetto. Dicevo, ha incontrato complicazioni burocratiche e il processo autorizzativo è oggi in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Ministero, per quanto riguarda la compatibilità ambientale.

Ecco che allora questa risoluzione cosa chiede? Chiede di applicare a quel progetto la stessa procedura straordinaria che abbiamo previsto per il rigassificatore. Quest’ultimo, anch’esso situato al largo delle coste di Ravenna, ha completato, come probabilmente ricorderete, il suo iter autorizzativo naturalmente, ma mi piace sottolinearlo, nel rispetto assoluto di ogni singolo passaggio necessario in soli venti giorni, grazie alla guida del commissario Stefano Bonaccini, incaricato dal Governo.

Queste richieste sono state reiterate ai diversi Governi che si sono succeduti, però ad oggi il progetto AGNES non ha ricevuto la stessa possibilità autorizzativa e ha quindi dovuto seguire le tempistiche tradizionali che, anche nel testo dell’atto ho cercato di descrivere in maniera scrupolosa e dettagliata.

Noi riteniamo che sia fondamentale - è un’altra cosa che voglio sottolineare - che la produzione energetica offshore si svolga in maniera sinergica con tutte le altre attività che da tempo sono sviluppate in quel territorio.

Quindi, voglio ricitare la pesca, la pesca al largo e il turismo che tra l’altro, piace ricordarlo, proprio nell’anno passato ha fatto rilevare per la città di Ravenna numeri davvero importanti, interessanti, non scontati, perché venivamo da un maggio, quello degli eventi catastrofici alluvionali, che aveva messo in difficoltà la prospettiva di tante realtà che sul turismo fondano l’economia del nostro territorio.

Dicevo, questo testo raccoglie la petizione che il sindaco di Ravenna ha depositato alcune settimane fa, una petizione che è stata sostenuta e sottoscritta in primis dalla Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, ma anche dalle associazioni economiche e sindacali del nostro territorio.

Le voglio citare nel dettaglio, perché fanno parte del testo della stessa come prime firmatarie insieme al sindaco: Confindustria Romagna; Confimi Industria Romagna; Copagri; AGCI Emilia-Romagna; Confcooperative Romagna; Legacoop Romagna; Confcommercio Ravenna; Confesercenti Ravenna; Confagricoltura Ravenna; Confartigianato Ravenna; CNA Ravenna; CISL Romagna; CGIL Ravenna; UIL Ravenna; CIA Romagna.

Questa petizione ha raccolto ad oggi quasi 18.000 firme di cittadini che l’hanno sostenuta, ed è il motivo per cui abbiamo voluto riproporre, con uno strumento adeguato per un Consiglio regionale, quindi una risoluzione, le stesse richieste che quella petizione, un’intera comunità nel suo complesso fatta di istituzioni, fatta del sindaco, del presidente della Provincia e di tutte le forze economiche e sociali del territorio, ha depositato e sta continuando a raccogliere firme dei cittadini. Una petizione che impegna la Giunta e che chiede alla Giunta di sollecitare il Governo perché venga sostenuta la produzione di energia da impianti eolici e fotovoltaici offshore nell’Alto Adriatico, riducendo al minimo gli impatti paesaggistici, tutelando e promuovendo il turismo che ci impegna a sostenere l’hub energetico di AGNES come progettualità strategica per il territorio emiliano-romagnolo e l’intero Paese, nel rispetto naturalmente di tutte le norme di settore, sbloccandolo dal carico burocratico, velocizzando al massimo l’iter di approvazione, garantendo al contempo sicurezza e qualità del lavoro, ad assicurare alle imprese della pesca e acquacoltura nel territorio della Romagna la possibilità di continuare a svolgere le proprie attività anche all’interno delle aree dedicate all’impianto, definendo insieme protocolli specifici tra le parti interessate e adeguate compensazioni.

Questo impegno vale per la Giunta nei confronti del Governo, ma vale – lo trovate nelle ultime righe dell’impegno – per la Giunta stessa, per quanto di propria competenza.

Spero quindi che su questo ci sia, come c’è stato, il sostegno unanime della comunità ravennate e il sostegno unanime anche di quest’aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Altri in dibattito generale? Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Voglio ringraziare la consigliera Rontini per aver portato questo tema all’interno della nostra Assemblea legislativa e per avere dato spazio, ovviamente, per poter sottoscrivere questa risoluzione.

Lo abbiamo sostenuto e scritto in diverse circostanze: la questione energetica è centrale e strategica per lo sviluppo del sistema economico regionale, ma anche per lo sviluppo del sistema economico dell’intero Paese. Quindi, non possiamo permetterci indugi nella trattazione di questo tema.

Come abbiamo visto nel recente passato, una crisi energetica sicuramente si ripercuote gravemente sul portafogli dei cittadini, delle famiglie, ma non solo. Il rischio ulteriore è quello della chiusura di centinaia di imprese energivore, e il rischio di perdita di migliaia di posti di lavoro.

Ecco perché è così importante lavorare sull’autonomia energetica attraverso cospicui investimenti sulle rinnovabili e soprattutto una decisa accelerazione su tutte quelle che sono le infrastrutture che possono portare verso questo risultato.

Un futuro energetico sostenibile dipende dall’impegno concreto di tutti gli attori, incluse le grandi aziende che grazie alle loro competenze e risorse finanziarie, avanzamenti tecnologici e ingegneristici sono chiamati a giocare un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione.

Risulta sempre più necessaria anche nel territorio emiliano-romagnolo la realizzazione di grandi impianti di energia rinnovabile che ci permettano di sfruttare in maniera intelligente le fonti eoliche e fotovoltaiche.

La produzione di energia rinnovabile riveste un ruolo cruciale per la sostenibilità ambientale e per ridurre la nostra dipendenza dalle fonti fossili. Ecco perché ‒ condivido pienamente questa risoluzione ‒ ritengo indispensabile sostenere questo progetto interamente offshore e, al momento, unico nel panorama nazionale per la produzione di energia da impianti eolici e fotovoltaici nell’Alto Adriatico.

Occorre assolutamente sollecitare il Governo a sostenere, con azioni concrete, l’hub energetico AGNES, sbloccandolo dal carico burocratico e velocizzando al massimo l’iter di approvazione, garantendo, al contempo, sicurezza e qualità del lavoro.

Un progetto che gode, peraltro, di un alto livello di approvazione da parte delle diverse Istituzioni, che è stato accolto molto positivamente dalla comunità locale e da tutti gli stakeholders.

Visto il grado di innovazione e di importanza del progetto, concordo nella proposta di adottare, per questo progetto, la procedura straordinaria, che ha consentito al rigassificatore di Ravenna di avere l’autorizzazione in soli 120 giorni, ovviamente nel rispetto assoluto di ogni singolo passaggio necessario.

Sottolineo che ad oggi risulta presentata tutta la documentazione necessaria per l’approvazione definitiva del progetto sul piano ambientale, così come sono state condotte tutte le osservazioni ricevute. Non ci sono, dunque, motivazioni tecniche che giustifichino ulteriori rallentamenti di questo progetto.

Siamo, quindi, completamente favorevoli a questa risoluzione. Ringrazio di nuovo la consigliera.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Il tema della transizione energetica è sicuramente importante e complicato da affrontare. Non esiste solo una transizione basata su alcune fonti rinnovabili, ma queste fonti rinnovabili devono essere utilizzate in maniera convinta, complessa e integrata.

Abbiamo valutato questa risoluzione. Innanzitutto, bisogna precisare che qualsiasi intervento imprenditoriale, di studio e approfondimento che va nella direzione della transizione energetica ‒ io la chiamo “energetica”, non solo “ecologica”, principalmente energetica ‒ è comunque visto con favore. Il Polo di Ravenna è sempre stato un’eccellenza italiana nello sviluppo anche delle nuove tecnologie, partendo anche dalla tecnologia classica, che è, appunto, l’estrazione di idrocarburi, che quando partì, nel secondo dopoguerra, era considerabile una nuova tecnologia ai tempi.

Ci sono anche altre tecnologie attualmente che devono essere sviluppate nel porto di Ravenna. Parlo in particolare della questione, ormai un po’ vecchia, della cattura di CO2. Anche questa è all’interno di una questione più complessa, di un nuovo sviluppo del polo di Ravenna. Così come in questa risoluzione si cita il PNIEC, ma nel PNIEC è presente anche la necessità di continuare a estrarre idrocarburi anche nel nostro territorio, in particolare in quelle aree, o almeno non smettere la ricerca. Questo per dire che non si è sempre stati favorevoli a tutto nel territorio. In particolare, vi sono state anche divisioni nella maggioranza su quelle che sono tutte le necessità.

La parte, invece, più stringente di questa risoluzione sul progetto AGNES la riteniamo, tuttavia, un po’ fumosa, nel senso che innanzitutto nel primo impegno si parla genericamente di Alto Adriatico. Allora, in alcune parti si fa riferimento al progetto AGNES, poi nell’impegno all’Alto Adriatico. Noi sappiamo benissimo che in alcune zone il dibattito su progetti similari eolico più fotovoltaico il dibattito è ancora molto aperto. Quindi, qui non si chiarisce se si riferisce solo al progetto AGNES o genericamente all’Alto Adriatico.

Il secondo punto di dubbio è che non si specifica nella risoluzione quali sarebbero questi rallentamenti, perché ad oggi nella risoluzione, tra l’altro, si spiegano le pratiche, si spiega la procedura di VIA, si spiega l’autorizzazione unica, la procedura Seveso III, che sono tutte procedure necessarie, ma non è spiegato che cos’è che attualmente sta fermando. Non è specificato che sia in carico al Ministero questo rallentamento o se vi sia, effettivamente, un rallentamento. Sinceramente a noi questo rallentamento non risulta.

Del resto, se è vero che, come in altre parti della risoluzione, vanno tutelate le economie locali, è chiaro che per tutelare appieno le economie locali probabilmente anche la pratica deve essere completa, deve essere ben verificata. Tra l’altro, ancora non mi pare siano messe da nessuna parte o almeno non è specificato nella risoluzione, ma non mi pare che anche attualmente nel dibattito che c’è stato nell’area di Ravenna si siano chiarificate, si siano chiarite quali saranno le compensazioni specifiche per il settore dell’acquacultura, quindi per il settore della pesca e tutto quello che ci va accanto, e quali saranno anche le compensazioni a livello di costi energetici, eventuali compensazioni energetiche per i residenti, per i cittadini dell’area.

Quindi, anche per questo probabilmente gli approfondimenti sono comunque necessari. Sicuramente progetti di questo tipo hanno un’importanza nel PNIEC. Sapete benissimo quello che è la posizione generale sulla necessità che abbiamo di dover raggiungere i famosi 70 gigawatt di potenza rinnovabile al 2030. Qui, però, si parla di un progetto specifico; quindi, un progetto su cui noi siamo tendenzialmente favorevoli, però non crediamo che attualmente ci siano delle necessità di accelerazioni improvvise di un processo, di un progetto, anche perché tutti i vari approfondimenti vanno fatti e in più è anche necessario, quindi, evitare di dare delle accelerazioni improvvise, e non ci risulta che attualmente al Ministero ci sia qualcuno che sta creando dei rallentamenti.

Quindi, per questo motivo e per le altre fumosità, non specificità che ci sono, anticipo che noi, pur condividendo nel complesso il progetto AGNES nei suoi intendimenti, su questa risoluzione ci asterremo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Premetto che io ho sottoscritto la petizione già tempo fa, perché, come Europa Verde, siamo favorevoli da sempre al progetto AGNES, un progetto complesso che unisce il solare e fotovoltaico all’eolico offshore, un progetto che abbiamo sostenuto anche con una iniziativa pubblica che abbiamo tenuto a Ravenna a novembre, in occasione della Fiera che ospita Ravenna Oil and Gas, proprio per sottolineare che oggi è tempo di inversione dall’uso dei fossili e che invece bisogna dare spazio a questo impianto, ma vorrei aggiungere anche all’eolico di Rimini.

Del resto, l’idea di una riviera adriatica eolico solare è un’idea che io ho portato anche all’interno di ordini del giorno, emendamenti al Piano energetico che ho presentato in più di un’occasione.

Quindi, è importante che si faccia di tutto perché l’impianto di Ravenna e anche quello di Rimini vadano in porto. Perché il riscaldamento globale accelera, i costi dell’energia che importiamo non li possiamo sostenere, ed è bene che l’energia ce la produciamo con il sole e il vento che abbiamo gratuitamente.

Io naturalmente non sono d’accordo, perché è noto, con l’impianto citato dal consigliere Occhi di cattura della CO2, sempre a Ravenna, un impianto che energeticamente non ha senso ha solo alti costi.

Così come siamo contrari alle trivelle in Adriatico, posizione sostenuta non solo dal presidente Bonaccini in casa nostra ma anche dal presidente Zaia in Veneto, per gli evidenti problemi che comporta di ingressione del cuneo salino e di subsidenza. Abbiamo visto proprio in occasione dell’alluvione il pericolo che ha corso Ravenna proprio anche a causa della subsidenza.

Quindi, il voto di Europa Verde è favorevole a questa risoluzione. È vero che non è più accettabile che per un rigassificatore ci siano procedure accelerate, che costi più tempo aprire un chiosco di piadine che non fare il rigassificatore.

Vorrei portare anche all’attenzione dell’Assemblea legislativa un altro progetto che mostra tutta la sua inadeguatezza ai nuovi tempi, che è il gasdotto SNAM che da Taranto, da Massafra in provincia di Taranto, attraversando 10 Regioni italiane arriverebbe a Minerbio, qui in Provincia di Bologna. 657 chilometri di gasdotto che è stato progettato nel 2005, quando gli scenari energetici erano completamente diversi.

Oggi è SNAM stessa che evidenzia la marcata riduzione del fabbisogno e quindi l’adeguatezza delle strutture e delle infrastrutture che abbiamo per soddisfare il fabbisogno interno di gas nei vari territori italiani.

Anche questo è un progetto di cui non si sa quasi niente, risale al 2005. Essendo di 657 chilometri è stato valutato in cinque tronconi diversi, quindi cinque valutazioni d’impatto diverse. A detta di un’associazione che si occupa di aspetti legali e criticità ambientali, il Gruppo d’Intervento Giuridico, due di queste valutazioni hanno perso anche di validità, nel senso che la valutazione di impatto ambientale vale per cinque anni; quindi, stanno sollecitando un provvedimento del Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica e del Ministero della cultura che dichiari la perdita di efficacia di questi due decreti relativi a due dei cinque tronconi.

Siamo di fronte quindi ad un trattamento assolutamente inadeguato rispetto a vecchie infrastrutture concepite molto prima che si concretizzasse sia il soddisfacimento dei nostri fabbisogni, sia il nuovo quadro di riscaldamento globale, con procedure autorizzative che non rispecchiano poi il fatto, per esempio, che devono avere applicazione entro i cinque anni di validità. Qui invece parliamo di dodici anni fa.

Non è accettabile, ripeto, che un impianto come quello AGNES veda continui rallentamenti procedurali, idem per l’impianto eolico di Rimini, mentre vanno avanti queste infrastrutture, ripeto, prive di senso energetico e ad altissimo impatto ambientale, perché questo gasdotto di cui parlo adesso attraversa dieci regioni, tocca anche delle aree boschive di pregio. Questo però ha avuto la valutazione di impatto ambientale. AGNES è fermo. Siamo quindi veramente in una situazione paradossale, dove gli impianti che vanno sostenuti restano al palo e quelli assurdi invece vengono valutati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dibattito generale? Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente.

È molto chiara la richiesta che la collega Rontini, prima firmataria di questa risoluzione, fa, la doppia richiesta: da un lato, quella di avere risposta rispetto alla compatibilità ambientale da parte del Ministero competente su questo progetto; dall’altro, che si possa applicare su questo intervento la stessa procedura autorizzativa accelerata che si è applicata per l’autorizzazione del rigassificatore al largo delle coste di Ravenna.

È estremamente chiara.

Vediamo se questa volta Emilia-Romagna chiama e Roma risponderà, con una tempistica di risposta che ci auguriamo assolutamente diversa rispetto a quella attesa per i decreti attuativi, senza i quali la legge che noi abbiamo approvato ‒ prima Regione a farlo ‒ nel maggio del 2022, la prima legge sulle comunità energetiche, restava zoppa o, comunque, parzialmente ferma.

L’Emilia-Romagna avanza questa richiesta, come è abituata a fare, dopo aver fatto appieno i compiti a casa, dopo aver svolto completamente il proprio ruolo dettato dalle prerogative su una materia concorrente, quale quella energetica, attraverso i propri atti. Quali sono questi atti? Noi abbiamo approvato ‒ relatrice collega Pigoni, che è intervenuta poco fa ‒ il Piano di attuazione triennale del Piano energetico regionale. Contestualmente all’approvazione di quel Piano triennale, a valere sul 2022-2024, abbiamo avviato il percorso di redazione e approvazione del nuovo Piano energetico. Piano, tra l’altro, che abbiamo richiamato nel PAIR, che abbiamo approvato alla fine del mese di gennaio, perché è un tassello fondamentale ‒ quel Piano energetico ‒ per il conseguimento degli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria al 2030.

Nel Piano attuativo triennale approvato a ottobre 2022 da questa Assemblea avevamo alcuni obiettivi chiari e alcune linee di intervento altrettanto chiare per fronteggiare quella che all’epoca era l’emergenza dell’aumento dei costi energetici, ma in una strategia di medio-lungo periodo, cioè risolvere la fase acuta legata all’aumento dei prezzi per l’approvvigionamento energetico facendo azioni che, però, poi potessero dispiegare il loro effetto in un percorso di medio-lungo periodo, che ci vedeva impegnati a rendere autonoma, dal punto di vista della produzione energetica, l’Emilia-Romagna, con un contributo assolutamente importante, preponderante delle fonti energetiche rinnovabili.

Quell’obiettivo lo si può e lo si dovrà raggiungere attraverso le già richiamate comunità energetiche, rispetto alle quali abbiamo approvato la legge che richiamavo, ma soprattutto, a partire da novembre 2022, erogato i primi bandi, per fare cosa? Quello che si poteva fare all’epoca, in assenza dei decreti attuativi, che il Governo non emanava, e cioè sostenere lo studio di fattibilità sui territori di quelle stesse comunità energetiche.

Abbiamo, sempre in quella fase, insediato anche una task force che aveva alcuni obiettivi chiari, rispetto ai quali noi abbiamo fatto ciò che era di nostra competenza, ovverosia semplificare, omogeneizzare e accelerare i processi autorizzativi per gli impianti da fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico, eolico) ma – torno a dire – in quelle che erano le nostre potestà regolamentare, cioè quelle parziali rispetto a una materia che è concorrente rispetto al Governo centrale.

In quel piano di attuazione triennale noi immaginavamo anche – sarà la base di partenza dell’elaborazione del nuovo Piano energetico che la Regione è impegnata a fare – un aumento, ad esempio, della capacità di produzione da impianti fotovoltaici di energia di oltre 2,5 gigawatt in più, attestandoci a 4,3 gigawatt complessivi, e una crescita anche delle bioenergie, perché quel piano di attuazione triennale provava a intervenire a 360 gradi, senza escludere una piuttosto che un’altra fonte energetica rinnovabile, e in quel piano, in quel documento strategico noi individuavamo anche un ruolo importante per la produzione di energia da impianti eolici, trovando per questi impianti la collocazione più naturale, stante la conformazione del tutto particolare del nostro territorio regionale, cioè gli impianti offshore al largo dell’Adriatico. Ha fatto bene la collega Zamboni a richiamare, insieme all’impianto di Ravenna, anche quello di Rimini. E anche su questo c’è da richiamare un tratto peculiare del fare amministrativo di questo territorio. È vero, si è partiti, rispetto alla discussione su questi impianti, anche con divergenza di vedute, non rispetto agli obiettivi che attraverso quegli impianti si sarebbero potuti conseguire, ma rispetto a come arrivare alla realizzazione di quegli impianti. Però, il territorio, attraverso la fatica del confronto, ha trovato delle composizioni. Ad esempio, su Rimini la discussione ha fatto sì che quel progetto, rispetto a quanto immaginato in fase iniziale, sia stato modificato ascoltando le osservazioni di Regione, Enti locali, territori e comitati, spostando il suo insediamento molto più lontano dalle coste riminesi rispetto a quanto previsto inizialmente. Su Ravenna c’è una condivisione molto larga, e ha fatto bene la collega Rontini a richiamarlo, perché quello è un impianto che oggi non avrebbe ostacoli, se non quelli burocratici indicati molto puntualmente in questa risoluzione.

Ecco, noi crediamo che, quando un territorio fissa delle linee molto chiare di intervento, riesce a trovare una composizione tra i diversi soggetti che possono essere toccati dalla realizzazione di infrastrutture come queste e quindi a creare una coesione territoriale molto ampia, meriti di essere ascoltato. Io non vorrei che, una volta di più, si perdesse invece l’occasione di dare una risposta urgente e intelligente ai bisogni di un territorio semplicemente perché è un territorio che, ahimè, è governato da un colore politico differente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Come ho già avuto modo di affermare in Commissione quando si è parlato di questo argomento, è scontata l’utilità di impianti come questi sul territorio. Io, però, voglio esprimere, come feci allora, alcuni dubbi sul percorso che è stato fatto, in particolare sulla governance, da una parte; dall’altra, anche su quali possono essere i benefici che possono trarre i cittadini di quel territorio, che in qualche misura subiscono il disagio di interventi così importanti come questo, come quello del rigassificatore eccetera.

Quindi io, anche all’epoca, chiesi quali erano gli interlocutori che stavano lavorando su questo progetto, perché parliamo di una società, di una piccolissima società, se non ricordo male, con 10.000 euro di capitale sociale, quindi una società privata. Io ricordo, quando ero Sindaco, che banalmente per comprare qualche piccola fornitura o per affidare qualche lavoro c’erano delle complicatissime procedure di trasparenza pubblica, di evidenza di gara, appunto, per scegliere i partner che dovevano fornire un servizio o un prodotto.

Quindi, questa procedura mi lascia un pochino così. Non riesco a capire fino in fondo quale percorso stia facendo, perché parliamo di un importantissimo intervento pubblico, gestito da una piccola società privata. È vero, sì, che sarà progressivamente partecipata da qualche ente importante, si sono fatti anche dei nomi, però poi io al momento non ho nessuna garanzia. Quindi, quando parliamo di una società privata, ha una governance privata che in qualsiasi momento può decidere di fare dei percorsi anche differenti rispetto a quelli che sono stati prospettati. Quindi, c’è il rischio che… Il confine è molto labile fra il percorso di bene pubblico, quindi di intervento che ha un beneficio pubblico, rispetto a quello che può diventare una speculazione.

Quindi, questa piccola società, attraverso i passi avanti che farà per l’autorizzazione, si troverà ad avere un bene; quindi, l’autorizzazione diventerà un bene di grandissimo valore.

Io mi chiedo, quando avverrà il passaggio da bene privato a bene pubblico? Quando questo grande valore che sarà messo in campo diventerà un patrimonio del pubblico e non solo di questa piccola società che ha 10.000 euro di patrimonio, a meno che non sia stata implementata nell’ultimo periodo, ma a me non risulta.

Poi, come ho detto prima, c’è il tema del beneficio del territorio. Sicuramente l’energia alternativa, l’energia pulita che produrranno questi impianti, darà un beneficio a tutta la Regione, a tutto il Paese, com’è successo e come succederà con il rigassificatore.

Però, anche all’epoca io dissi che ci sono i cittadini che si vedono le tubazioni, gli impianti, gli scavi, l’impatto fisico vicino alle loro case e io credo che queste persone debbano avere un beneficio diretto; quindi, non si devono sentire ricompensati solo dal punto di vista del beneficio che ne trae la Regione, piuttosto che lo Stato, ma dovrebbero avere un piccolo beneficio diretto anche loro.

Questi sono tutti i passaggi che mi lasciano ancora dei dubbi aperti. È probabile anche che a me sia sfuggito qualcosa.

Per fugare questi dubbi, chiederò alla Giunta nei prossimi giorni, con un atto, di aggiornarmi sull’avanzamento del progetto, in particolare dal punto di vista autorizzativo ma particolarmente dal punto di vista della governance, cosa che avevo chiesto in Commissione.

La trasparenza in particolare nelle attività degli Enti pubblici e per interventi così strategici, io credo che sia fondamentale.

Ad oggi, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa, non mi pare che sia stato un percorso così trasparente. Perché credo che in qualsiasi momento questa società, questa piccola S.r.l., si troverà in mano un grande valore e nessuno ci può dare in questo momento garanzia di che uso ne potrà fare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto? La consigliera Rontini. Altri si scrivono in dichiarazione di voto?

Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Mi si consenta di rispondere velocemente al collega Occhi, che ha definito fumoso questo atto. Sarà mia premura reincontrare la Camera di Commercio di Ferrara e di Ravenna, Confindustria Romagna, Confimi Industria Romagna, Copagri, AGC Emilia-Romagna, Confcooperative Romagna, Legacoop Romagna, Confcommercio Ravenna, Confesercenti Ravenna, Confagricoltura Ravenna, Confartigianato Ravenna, CNA Ravenna, CISL Romagna, CGIL Ravenna, UIL Ravenna, CIA Romagna per spiegargli che l’atto che loro hanno sostenuto, scritto e condiviso insieme al Sindaco di Ravenna è fumoso.

A me pare, nel rispetto delle posizioni politiche, che qui di fumoso ci sia solo la posizione politica del collega, perché è d’accordo sul progetto AGNES, ma non vota la risoluzione, è d’accordo sul progetto AGNES, ma non è a conoscenza del fatto che ci siano dei ritardi, era presente come gli altri anche un po’ di mesi fa, quando li abbiamo auditi in Commissione, e le cose che insieme al Sindaco abbiamo dettagliato nella risoluzione furono oggetto di una comunicazione molto interessante. Noi chiediamo, e mi sembra molto chiaro il punto 2, di sostenere l’hub energetico AGNES come progettualità strategica per il territorio emiliano-romagnolo e l’intero Paese nel rispetto di tutte le norme di settore, sbloccandolo dal carico burocratico e velocizzando al massimo l’iter di approvazione, garantendo al contempo sicurezza e qualità del lavoro.

Chiediamo, come ho riportato nell’illustrazione dell’atto, e come hanno ricordato anche il collega Costa e la collega Pigoni, che a questo progetto venga applicata, perché è un esempio di come fare concretamente con tempi veloci, cose serie che servono al Paese, la stessa procedura accelerata che abbiamo seguito con i rigassificatori sotto la guida del commissario Bonaccini. Se nel primo punto dell’impegno, dove c’è scritto “Alto Adriatico” si vuole presentare un emendamento per sostenere questo atto e andare a dettagliare di nuovo l’inceneritore al largo delle coste di Ravenna, noi siamo disponibili a farlo perché questa petizione riguarda nello specifico quel progetto, tempi rapidi che ci chiedono non solo l’impresa che l’ha depositato, ma tutto il territorio. Ho riletto due volte l’elenco delle sigle sindacali e delle forze economiche proprio per cercare di restituire all’aula la condizione che c’è su questa progettualità, testimoniata anche dagli interventi della collega Zamboni e della collega di maggioranza, anche come segno di unità politica di chi amministra la Regione e questo territorio.

Speravamo nel sostegno unanime dell’aula. Apprezzo, comunque, l’astensione. Mi pare, però, ancora una volta evidente che tutte le volte che un atto arriva in quest’aula, là dove si scrive che si impegna il Governo a fare qualcosa, c’è la ritrosia da parte dei consiglieri che fanno parte della stessa maggioranza alla politica del Governo. Ma noi abbiamo scritto apposta che impegniamo la Giunta regionale a sollecitare il Governo, sì, ma anche a operare, per quanto di propria competenza, per il raggiungimento delle medesime finalità.

Da questa parte dell’aula non abbiamo timore a chiedere al Governo, sì, ma anche alla Giunta regionale, per quanto di propria competenza, di fare le cose bene, di farle nella maniera più veloce, al servizio dei territori e del futuro dei nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Se c’è l’idea di proporre un emendamento, visto che sono le ore 13, ci fermiamo qui.

Io, però, vorrei convocare una Capigruppo veloce per un chiarimento, anche rispetto alle dichiarazioni, prima, della consigliera Piccinini, su Capigruppo e verbale. Credo che tra noi Capigruppo sia corretto questo chiarimento. Quindi, in Sala A una velocissima Capigruppo. Poi abbiamo l’Ufficio di Presidenza.

Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 13,02

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI; Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI; Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI; Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI; Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI; Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI; Marcella ZAPPATERRA.

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Andrea CORSINI.

 

Votazioni elettroniche

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8054)

 

Presenti: 45

Favorevoli: 16

Contrari: 28

Presente non votante: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; PARUOLO Giuseppe

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CATELLANI Maura; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8055)

 

Presenti: 44

Favorevoli: 16

Contrari: 27

Presente non votante: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella;

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CATELLANI Maura; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; POMPIGNOLI Massimiliano

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (oggetto 8056)

 

Presenti: 44

Favorevoli: 13

Contrari: 26

Astenuti: 4

Presente non votante: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; OCCHI Emiliano; PICCININI Silvia; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina;

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella;

Astenuti:

CASTALDINI Valentina; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; GIBERTONI Giulia; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; ZAMBONI Silvia

 

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

È stato presentato il seguente progetto di legge:

 

8033 -  Progetto di legge d'iniziativa consiglieri recante: "Promozione della vendita di prodotti sfusi e alla spina sul territorio regionale dell'Emilia-Romagna per ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio". (09 02 24) A firma della Consigliera: Zamboni

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

7987 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione sull'iter e i tempi previsti per la procedura di riconoscimento della denominazione IGP per l'"Erbazzone reggiano" e sulle iniziative che la Regione intende assumere a tale scopo. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

7988 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle liste di attesa per l'erogazione di esami e visite specialistiche presso l'AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7989 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'iniziativa di installare all'ospedale Infermi di Rimini, lungo alcuni punti di passaggio dei corridoi, delle sagome bianche, a rappresentare 347 medici e infermieri palestinesi, rimasti uccisi nel conflitto. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7990 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione dei tempi di attesa per ottenere gli appuntamenti per eventuali cure/terapie, stabilite in fase di prima visita odontoiatrica, in alcuni ospedali dell'AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7991 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano gli interventi previsti dal prossimo Piano programmatico provinciale riferiti alla manutenzione della Sp 19, strada rilevante per il traffico veicolare del Ferrarese. A firma del Consigliere: Bergamini

 

7992 -  Interrogazione a risposta scritta circa le motivazioni che, in data 1° febbraio 2024, hanno portato a una partenza anticipata della corriera 552 di Tper delle 14,10, dalla fermata di "San Giovanni in Persiceto stazione", rispetto a quanto previsto dall'orario in vigore dal 15 settembre 2023. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7993 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle azioni da intraprendere per dettagliare i requisiti necessari a identificare gli hub urbani e di prossimità e le modalità per la loro costituzione ed il loro riconoscimento, al fine di sostenere lo sviluppo dell'economia urbana e innovare la rete commerciale e dei servizi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

7994 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione sulle iniziative che la Regione intende assumere nei confronti dell'Agenzia delle Dogane, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Governo per evitare la soppressione della sede dirigenziale dell'Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, con effetti negativi per le attività economiche e commerciali del territorio. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Costa, Mori, Soncini

 

7997 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla probabile sospensione di uno studente, rappresentante d'istituto dell'I.T.E.S. Barozzi di Modena. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Maletti, Costi

 

7998 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali ulteriori azioni specifiche la Giunta intenda intraprendere per eradicare dal territorio regionale la presenza della Peste Suina Africana (PSA). A firma dei Consiglieri: Daffadà, Bulbi, Rontini, Caliandro, Sabattini, Gerace

 

7999 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'affluenza dell'utenza al CAU e al Pronto Soccorso di Parma e alla tempistica prevista per l'attivazione della Centrale Operativa Territoriale (COT). A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

8000 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se corrispondano al vero le segnalazioni secondo cui l'ambulatorio medico, sito presso la Casa della Salute di San Lazzaro di Savena (BO), sarebbe in condizioni di degrado e privo di personale sanitario in assistenza ai medici chirurghi che ivi visitano i pazienti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8002 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul futuro dello stabilimento Maserati a Modena. A firma dei Consiglieri: Costi, Sabattini, Maletti

 

8004 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di prorogare lo stato di emergenza per garantire la continuità operativa delle azioni di sostegno ai territori colpiti dagli eventi atmosferici e metereologici di elevata intensità del maggio 2023. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8005 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al problema dei ritardi e delle soppressioni dei treni sulla linea ferroviaria Porrettana. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8006 -  Interrogazione a risposta scritta circa la situazione dei passaggi a livello situati nel comune di Villanova sull'Arda (Piacenza) e le criticità riscontrate per la sicurezza della circolazione stradale e ferroviaria. A firma del Consigliere: Rancan

 

8009 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione in merito all'individuazione di iniziative per accrescere la capacità progettuale del territorio provinciale di Parma nel campo turistico e, in particolare, per sostenere una piena ripresa dell'offerta relativa alle terme. A firma del Consigliere: Gerace

 

8010 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla disponibilità e all'assegnazione di alloggi ERP a Piacenza e nei comuni della provincia. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

8011 -  Interrogazione a risposta scritta circa i lavori di rimozione del guado, realizzato per collegare la valle dell'Idice, Monterenzio, le sue frazioni e altri comuni, a seguito degli eventi metereologici del maggio 2023. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8012 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono le misure adottate negli ultimi anni per fare fronte all'aumento dei tassi di interesse che gravano sui mutui per l'acquisto delle prime case da parte dei cittadini emiliano-romagnoli. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Rainieri, Occhi, Delmonte, Liverani, Montevecchi, Catellani, Rancan, Pompignoli

 

8014 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di introdurre la giornata regionale contro l'abuso e il traffico illecito di droga, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica al contrasto del traffico e consumo di sostanze illecite, stupefacenti e psicoattive, con focus particolare sui rischi per i giovani. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

8020 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se esistono dati aggiornati al periodo post Covid per la Regione Emilia-Romagna sulla copertura del bisogno di cure palliative nei diversi territori. A firma dei Consiglieri: Pillati, Costi, Paruolo, Daffadà, Costa, Soncini, Sabattini, Rontini, Maletti, Caliandro, Zappaterra, Dalfiume

 

8022 -  Interrogazione a risposta scritta sullo stato di manutenzione del torrente Idice, nel tratto che va dal ponte di via Pedagna all'ingresso di via Tomasella. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8023 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali interventi intenda mettere in campo la Regione per eliminare al più presto i disservizi e i ritardi segnalati dal Comitato per la Ferrovia Porrettana e, in particolare, se non ritenga opportuno, a tal fine, sollecitare RFI a inserire tra le sue priorità il raddoppio dei binari come richiesto dai pendolari. A firma della Consigliera: Zamboni

 

8024 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere le iniziative assunte dalla Regione al fine di garantire la reperibilità dei farmaci contenenti enzimi pancreatici a tutti coloro che ne necessitano quali salvavita. A firma del Consigliere: Facci

 

8026 -  Interrogazione a risposta scritta sulle condizioni in cui si trovano le sale d'attesa delle stazioni ferroviarie, lungo le tratte di competenza regionale, nel territorio ferrarese. A firma del Consigliere: Bergamini

 

8027 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai ritardi e ai disagi che si sono recentemente verificati sui treni della tratta ferroviaria Parma-Suzzara. A firma del Consigliere: Costa

 

8029 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle contribuzioni regionali al Teatro Regio di Parma, al Teatro Comunale di Piacenza, al Teatro Valli di Reggio Emilia e al Teatro Verdi di Busseto, negli anni 2021, 2022 e 2023. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

8030 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di mantenere attiva l'isola ecologica di Gaggio Montano, per garantire ai cittadini la raccolta differenziata dei rifiuti, evitando lo smaltimento in discarica e recuperando risorse a tutela dell'ambiente. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8031 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle iniziative che la Regione intende assumere nei confronti dell'Agenzia delle Dogane, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Governo per evitare la soppressione della sede dirigenziale dell'Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, che avrebbe effetti negativi per le attività economiche e commerciali del territorio. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

8032 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai problemi di slittamento e alle difficoltà a frenare riscontrati in alcuni treni della tratta Porretta-Pistoia. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8034 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere presso quali impianti di termovalorizzazione della regione saranno conferiti i rifiuti urbani provenienti dalla città di Roma, in base alla deliberazione di Giunta regionale n. 2/2024. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

8036 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull'entità dei controlli effettuati nei mesi di gennaio e febbraio 2024 ai fini della verifica del rispetto del divieto di circolazione dei veicoli diesel euro 5. A firma della Consigliera: Piccinini

 

8037 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito all'iter autorizzativo del gasdotto SNAM "Rete Adriatica" di 657 km. da Massafra (TA) a Minerbio (BO) e all'opportunità di sollecitare l'avvio di un nuovo procedimento di VIA, tenendo anche conto dell'odierna situazione ambientale e paesaggistica e degli scenari energetici profondamente cambiati nel corso degli anni. A firma della Consigliera: Zamboni

 

8038 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla non praticabilità degli ascensori della stazione ferroviaria del comune di Camposanto (MO) e ai conseguenti disagi per l'utenza. A firma dei Consiglieri: Costi, Sabattini

 

8039 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul confronto con Parlamento e Governo in merito al percorso per l'approvazione definitiva del disegno di Legge di Delega in materia di esercizio del diritto di voto in comuni situati in altra regione rispetto a quella del comune di residenza per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazioni di assistenza familiare, al fine di renderne possibile l'attuazione in tempo utile per le prossime elezioni europee. A firma delle Consigliere: Pigoni, Rossi

 

8040 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta si stia attivando affinché ARERA, l'Autorità di Regolazione per l'Energia Reti e Ambiente, modifichi la propria delibera al fine di rendere più equi ed accessibili i criteri richiesti per consentire alle imprese alluvionate di accedere agli sgravi relativi ai consumi di energia elettrica, gas e al servizio idrico integrato e alla TARI. A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Caliandro

 

8041 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere quali iniziative siano state assunte per la messa in sicurezza ed il ripristino del sentiero dei Gessaroli, all'interno del geosito IT4050027 - ZSC - Gessi di Monte Rocca, Monte Capra e Tizzano. A firma del Consigliere: Facci

 

8042 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Regione, nel caso di sottrazione delle risorse dai conti correnti condominiali, recentemente segnalato a Reggio Emilia, intenda supportare gli enti locali perché si avvii un tavolo di conciliazione con i fornitori di servizi (acqua, gas metano, energia elettrica) dei condomini coinvolti. A firma del Consigliere: Amico

 

8043 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se e quando la Giunta intende attivare la procedura di cui all'art. 33 del Regolamento interno in relazione al progetto di legge d'iniziativa popolare "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale", di cui all'oggetto n. 7229. A firma della Consigliera: Piccinini

 

8044 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quali direttive saranno emanate agli Enti locali, ai sensi della L.R. 19/2004, art. 2, comma 1, lett. A), affinché nei propri regolamenti venga abolito il diritto fisso di cui ai commi 2 e 3 dell'articolo 19 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria (D.P.R. n. 285/1990), a seguito della sentenza del Tar Emilia-Romagna n° 91 del 7/2/2024. A firma del Consigliere: Facci

 

8045 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'erosione del fiume Taro nei pressi del centro abitato di Fornovo (PR). A firma del Consigliere: Occhi

 

8046 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la legittimità delle funzioni attribuite al costituito Comitato Regionale per l'Etica nella Clinica. A firma della Consigliera: Castaldini

 

8048 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la complessità e le tempistiche dei criteri delle nuove procedure pubbliche per l'accreditamento dei servizi sociosanitari. A firma del Consigliere: Rainieri

 

RISOLUZIONI

 

7995 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a operare, nel confronto con le Istituzioni europee e nazionali, per la tutela dei produttori italiani di derivati del pomodoro, affinché vengano messe in atto misure per proteggere i produttori locali dalla concorrenza sleale, promuovere la qualità e la sostenibilità dei prodotti italiani e garantire che i consumatori abbiano accesso a prodotti di alta qualità. (02 02 24) A firma dei Consiglieri: Gerace, Pigoni, Mastacchi, Dalfiume, Rontini, Rainieri, Bondavalli, Zappaterra, Occhi, Caliandro, Sabattini, Fabbri, Bulbi

 

8001 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire presso la Presidenza del Consiglio e il Governo, nonché in sede di Conferenza Stato-Regioni, affinché sia espressa netta contrarietà alle modifiche peggiorative della Direttiva europea in materia di stupro e altri reati contro le donne. (05 02 24) A firma dei Consiglieri: Mori, Marchetti Francesca, Sabattini, Costi, Zappaterra, Dalfiume, Montalti, Rossi, Pillati, Gerace, Costa, Bondavalli, Caliandro, Mumolo, Bulbi, Fabbri

 

8003 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere il proprio provvedimento che con DGR n. 2242 del 18/12/2023 ha stabilito l'aumento della quota di compartecipazione dell'utente/Comune al costo dei servizi "Casa residenza anziani-CRA" e "Centro socio-riabilitativo per persone con disabilità-CSRR". (05 02 24) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Delmonte, Rancan, Liverani, Catellani, Stragliati, Bargi, Montevecchi, Bergamini

 

8013 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire e a integrare con nuove misure le politiche di prevenzione alla siccità e a promuovere l'efficientamento dei sistemi irrigui e l'uso razionale della risorsa idrica in tutti gli ambiti di uso. (07 02 24) A firma della Consigliera: Zamboni

 

8015 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la produzione di energia rinnovabile tramite impianti eolici e fotovoltaici al largo delle coste, promuovendo l'hub energetico AGNES. (08 02 24) A firma dei Consiglieri: Rontini, Zappaterra, Fabbri, Caliandro, Sabattini, Costi, Costa, Gerace, Mumolo, Dalfiume, Pigoni

 

8016 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a mobilitarsi in tutte le sedi opportune per manifestare il proprio sostegno a Julian Assange, opponendosi all'estradizione negli USA ed auspicandone l'immediato rilascio in un'ottica di tutela delle libertà di espressione e di informazione e di difesa dei diritti umani. (08 02 24) A firma della Consigliera: Piccinini

 

8017 -  Risoluzione in merito alla riattivazione, nel più breve tempo possibile, della piena funzionalità della linea ferroviaria Faentina. (08 02 24) A firma del Consigliere: Rontini

 

8019 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo l'adozione di misure di contrasto agli atti di vandalismo sugli impianti destinati alla dissuasione della velocità stradale e forme di sostegno agli Enti Locali per il loro posizionamento e spostamento e il ripristino di manufatti danneggiati. (08 02 24) A firma della Consigliera: Bondavalli

 

8021 -  Risoluzione relativa all'aggiornamento della validità delle esenzioni per patologie croniche e invalidanti. (08 02 24) A firma della Consigliera: Castaldini

 

8025 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso ogni livello istituzionale, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, affinché venga sostenuta la modifica del Regolamento di polizia mortuaria (DPR 285/1990), per impedire alle Amministrazioni comunali di imporre una tassa per il solo passaggio dei trasporti funebri nel territorio di propria competenza. (09 02 24) A firma del Consigliere: Facci

8035 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad interloquire con il Governo in merito alla situazione del Trasporto Pubblico Locale, con particolare riferimento al tema del finanziamento del servizio e della carenza di autisti. (09 02 24) A firma dei Consiglieri: Sabattini, Costi, Maletti, Daffadà, Caliandro, Rossi, Zappaterra, Costa, Amico

 

8047 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a intervenire presso il Commissario Straordinario affinché con i fondi residui vengano sostenute economicamente le famiglie che non possono né anticipare, né usufruire del credito d'imposta per l'acquisto dei beni mobili che hanno perso a causa degli eventi alluvionali. (12 02 24) A firma del Consigliere: Mastacchi

 

INTERPELLANZE

 

7996 -  Interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuno, in considerazione dell'elevata funzione educativa e culturale svolta dai rifugi/santuari degli animali, prevedere anche per queste strutture la possibilità di svolgere attività didattiche con le scuole del territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8007 -  Interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuno avvalersi della disponibilità, da parte di ANAS e del Parco del Delta del Po, a collaborare alle attività di prevenzione degli incidenti causati dalla fauna selvatica, con particolare riguardo alla situazione dei due nuclei di daini di Lido di Classe e Lido di Volano. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8018 -  Interpellanza relativa all'utilizzo nella filiera agroalimentare dei prodotti frutto delle nuove tecnologie di editing genetico TEA-NGT e NBT. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8028 -  Interpellanza circa l'opportunità di aumentare la percentuale del contributo di ATERSIR sulla tariffa del servizio idrico integrato, a copertura degli oneri per l'estensione della rete acquedottistica alle case sparse esistenti sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

7679 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla tutela dell'antica chiesa sconsacrata di San Michele in Quarneto, a Brisighella (RA), attualmente in fase di trasformazione in agriturismo e gravemente danneggiata dall'alluvione del maggio scorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7706 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla ricostruzione del ponte della Motta, tra Molinella e Budrio, crollato a seguito dell'alluvione. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7707 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se esistano disposizioni regionali secondo le quali gli addetti agli sportelli delle Aziende sanitarie non sarebbero tenuti a verificare l'avvenuto pagamento del ticket da parte del paziente, prima dell'erogazione della prestazione sanitaria. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7708 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle iniziative da intraprendere al fine di diffondere una cultura di carattere finanziario tra le varie fasce della popolazione, con particolare riguardo alle categorie deboli. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Facci, Rainieri, Marchetti Daniele, Pelloni, Rancan, Occhi, Pompignoli, Delmonte, Liverani, Stragliati, Catellani, Montevecchi

 

7710 -  Interrogazione a risposta scritta circa i disagi e i disservizi segnalati sul servizio telefonico e di connettività nei comuni dell'Appennino bolognese. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7712 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai requisiti richiesti ai cacciatori per l'iscrizione nell'elenco nazionale dei Bioregolatori. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7714 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano, presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli, i tempi medi di attesa, per pazienti ricoverati ed esterni, per poter effettuare TAC, Risonanze Magnetiche e prestazioni similari. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7718 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per tutelare i soggetti fragili, in particolare pedoni e ciclisti, soprattutto nelle aree urbane del territorio regionale, dagli effetti critici derivanti dall'incidentalità dell'angolo cieco, riscontrabile nella circolazione di particolari veicoli, quali camion e autobus. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

7724 -  Interrogazione a risposta scritta sulle difficoltà segnalate per l'acquisto, presso le rivendite autorizzate, di titoli di viaggio TEP (gestore del servizio di trasporto pubblico in provincia di Parma) e sulle possibili soluzioni per potenziare la rete di vendita degli stessi. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7735 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla proroga della convenzione tra AIPO e il Comune di Monticelli d'Ongina per la gestione e valorizzazione della risalita dei pesci a Isola Serafini. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7740 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno reintrodurre la possibilità per i comuni colpiti dal sisma di concedere proroghe aggiuntive, rispetto alle tempistiche previste dal MUDE (Modello Unico Digitale per l'Edilizia). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7760 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla possibilità di estendere ai minori moldavi l'accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche, garantendo loro opportunità simili a quelle del 'Progetto Accoglienza Bambini di Chernobyl' e dell'assistenza ai bambini Saharawi. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Caliandro

 

7824 -  Interrogazione a risposta scritta sulle prestazioni sanitarie svolte presso i Centri assistenza e urgenza (CAU). A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

7833 -  Interrogazione a risposta scritta circa le funzioni del CAU (Centro Assistenza e Urgenza) di Imola (Bo). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7834 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo al decesso di un anziano avvenuto tra il 15 e 16 dicembre 2023 al CAU (Centro di Assistenza e Urgenza) di Budrio (Bo). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7835 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al rischio, segnalato da notizie di stampa, di dimissioni da parte dei medici in servizio presso l'AUSL della Romagna, a causa della soppressione delle centrali telefoniche provinciali di risposta medica. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7838 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle notizie di recenti aggressioni al personale sanitario del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura di Correggio (RE), riportate dagli organi di stampa e dai sindacati di categoria, e alle azioni da intraprendere a tutela dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori dell'SPDC. A firma della Consigliera: Catellani

 

7839 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla viabilità provvisoria realizzata per consentire i lavori della galleria Monte Mario, a Sasso Marconi, con particolare riguardo al restringimento delle corsie e alle conseguenti ricadute in termini di sicurezza stradale. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

7841 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura del Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) di Casalecchio di Reno (BO), nella serata del 25 dicembre 2023, a causa della mancanza del medico che avrebbe dovuto coprire il turno di notte. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7849 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono le proposte al vaglio della Direzione dell'AUSL della Romagna rispetto alla pronta disponibilità, istituto che ha il fine di garantire interventi assistenziali urgenti e non programmabili. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

7852 -  Interrogazione a risposta scritta sull'orario di servizio del CAU di Imola, con particolare riguardo a quanto accaduto durante la giornata del 24 dicembre scorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7859 -  Interrogazione a risposta scritta circa il bando di gara relativo ai lavori di riqualificazione dell'ex area Wassermann a Borgonuovo, frazione di Sasso Marconi. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7874 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai danni da infiltrazione, causati dalle precipitazioni temporalesche del mese di maggio 2023, nel reparto di Radiologia di Cento. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7875 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione dei lavoratori alle dirette dipendenze di FICO, Fabbrica Italiana Contadina, e al nuovo progetto "Grand Tour Italia", che dovrebbe sostituire FICO a partire dall'aprile 2024. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7888 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle criticità riscontrate nella realizzazione dei lavori di ristrutturazione della Piazza - giardino Ricci nel Comune di Massa Lombarda (RA). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7914 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta sia a conoscenza delle segnalazioni di difficoltà riscontrate nella riscossione dei contributi ministeriali tramite la Carta Borsa di Studio. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Caliandro, Pillati, Mumolo, Rontini, Fabbri

 

7929 -  Interrogazione a risposta scritta sui criteri utilizzati nella ripartizione delle risorse finanziarie assegnate ai comuni alluvionati con la delibera di Giunta regionale n. 2078/2023. A firma del Consigliere: Bulbi, Caliandro

 

7989 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'iniziativa di installare all'ospedale Infermi di Rimini, lungo alcuni punti di passaggio dei corridoi, delle sagome bianche, a rappresentare 347 medici e infermieri palestinesi, rimasti uccisi nel conflitto. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68, comma 1, lettera d) del Regolamento interno:

 

l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa preso atto:

 

della comunicazione alla Presidente dell’Assemblea legislativa, agli atti con prot. 2327 del 30/01/2024, con cui il Consigliere Michele Facci comunica la revoca della adesione al Gruppo Lega Salvini Emilia-Romagna e l’adesione al Gruppo Misto;”;

 

ha adottato la deliberazione n. 9 del 08 febbraio 2024, ad oggetto:

 

“Accertamento e dichiarazione della costituzione dei gruppi assembleari della XI legislatura e presa d'atto della loro consistenza numerica (art. 36 Statuto, art. 6 Regolamento interno, art. 17, comma 3, l.r. 11/2013 e ss.mm.ii.). Modifiche alla deliberazione UP 69/2023.”

 

In data 6 febbraio 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e politiche sociali”, alle interrogazioni oggetti nn. 7749, 7758, 7910

 

7749 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sui ritardi nel rendere disponibili le dosi dei vaccini anti Covid per le categorie di soggetti fragili individuati dalla campagna vaccinale. A firma della Consigliera: Zamboni

 

7758 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se dati sensibili siano stati effettivamente sottratti dai sistemi informatici delle aziende del Servizio Sanitario Regionale della Provincia di Modena, nel corso dell'attacco hacker avvenuto alla fine di novembre 2023. A firma della Consigliera: Castaldini

 

7910 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle azioni necessarie per garantire la modernizzazione e la messa in sicurezza dei sistemi informatici nelle strutture sanitarie regionali. A firma dei Consiglieri: Costi, Sabattini, Maletti, Caliandro, Montalti

 

In data 7 febbraio 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 7863:

7863 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere i risultati, le conclusioni e le soluzioni individuati dai tavoli di lavoro dedicati al PPTU-Bologna città 30. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 113, comma 5 del Regolamento interno, circa la mancata risposta da parte della Giunta nei termini previsti alle interrogazioni oggetto:

 

7683 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato di attuazione delle opere anti-dissesto idrogeologico in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7702 -  Interrogazione a risposta scritta circa le numerose segnalazioni riguardanti forti emissioni odorigene, causate da stabilimenti industriali, che interessano i comuni di Castelnuovo Rangone e Castelvetro (MO). A firma della Consigliera: Piccinini

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

7947 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia la stima della Regione rispetto al numero di veicoli in dotazione alle imprese del territorio emiliano-romagnolo, rientrati, dallo scorso 23 dicembre 2023, nei nuovi obblighi assicurativi. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Facci, Catellani, Liverani, Rainieri, Occhi, Pompignoli, Montevecchi, Delmonte, Rancan

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 3 prot. NP/2024/5 del 12 febbraio 2024)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

 

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