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Legislatura X - Commissione IV - Resoconto del 06/02/2017 antimeridiano

     

    Resoconto integrale n. 4

    Seduta del 6 febbraio 2017

     

    Il giorno 6 febbraio 2017 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2017.5011 del 02/02/2017, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    ZOFFOLI Paolo

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    CARDINALI Alessandro

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    4

    presente

    SENSOLI Raffaella

    Vicepresidente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BAGNARI Mirco

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia

    2

    assente

    BOSCHINI Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    CALVANO Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    CAMPEDELLI Enrico

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    FABBRI Alan

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale

    1

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    assente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    5

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SASSI Gian Luca

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    SERRI Luciana

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TARASCONI Katia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Ecologia libertà

    2

    assente

    ZAPPATERRA Marcella

    Componente

    Partito Democratico

    4

    assente

     

    Sono presenti i consiglieri: Gianni BESSI in sostituzione di Paolo CALVANO, Andrea LIVERANI in sostituzione di Alan FABBRI, Manuela RONTINI in sostituzione di Marcella ZAPPATERRA e Andrea BERTANI in sostituzione di Gian Luca SASSI per parte della seduta.

     

    È altresì presente la consigliera Lia MONTALTI (PD).

     

    Partecipa alla seduta: K. Petropulacos (Dir. gen. Cura della persona, salute e welfare).

     

    Presiede la seduta: Paolo ZOFFOLI

    Assiste la segretaria: Nicoletta Tartari


    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Buongiorno a tutti. Iniziamo i lavori di questa Commissione.

     

    - Approvazione dei processi verbali nn. 2 e 3 del 2017.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Partiamo dall’approvazione dei processi verbali nn. 2 e 3: favorevoli? Contrari? Astenuti? Bene.

     

    - Informativa dell’Assessorato Politiche per la salute in merito al percorso di riordino della rete ospedaliera dell’Azienda USL Romagna.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Passiamo al punto successivo: “Informativa dell’Assessorato Politiche per la salute in merito al percorso di riordino della rete ospedaliera dell’Azienda USL della Romagna”. Avevamo richieste di fare questo incontro. Ci sono diverse risoluzioni. Nelle richieste era stato chiesto anche l’intervento del dottor Tonini, direttore generale dell’ASL, e dell’assessorato. Come vedete invece c’è la dottoressa Petropulacos, direttrice generale dell’assessorato e il dottor Campagna - di nome non lo ricordo?... Anselmo, bene – che è il nuovo responsabile degli ospedali della Regione. Non sono presenti né l’uno, né l’altro. Il direttore generale perché i direttori generali debbono rispondere alle conferenze e noi abbiamo il nostro referente che è la direttrice generale, quindi non mi risulta che i direttori generali delle ASL vengano o debbano venire in Commissione. L’altra partita è l’assessore, il quale si è impegnato a venire nel momento in cui avrà preso atto del documento, ne avrà discusso e si sarà confrontato per venirlo poi a presentare in maniera politica. Oggi chiaramente l’illustrazione è un’illustrazione tecnica del piano, sul quale discuteremo anche se è appunto un’informativa. Poi ci saranno le risoluzioni. Anticipo già che è arrivata stamattina, che è in distribuzione, una risoluzione, primo firmatario Mirco Bagnari che si aggiunge alle tre che ci sono. A questo punto do la parola alla dottoressa Petropulacos per iniziare l’informativa.

     

    Direttore PETROPULACOS

    Buongiorno a tutti. Come dal titolo dell’informativa io desidero appunto darvi conto di quello che è il percorso fino ad oggi realizzato relativamente non solo al riordino della rete ospedaliera romagnola ma più in generale sul tema del riordino ospedaliero. Alla fine dell’anno 2015 ― era circa novembre ― abbiamo approvato la delibera 2040, che sostanzialmente declinava nello specifico della nostra Regione quelle che erano le previsioni del DM 70/2015, andando anche a individuare obiettivi specifici per i singoli territori, obiettivi che se ricordate erano individuati tenendo conto che, da un lato, metà del percorso ancora da fare nella nostra Regione era già stato realizzato dalle strutture private accreditate, che aveva visto una rimodulazione della dotazione di posti letto effettivamente posti a carico del sistema sanitario nazionale. La metà del percorso da fare per realizzare il primo obiettivo posto dal DM 70, cioè raggiungere una dotazione di posti letto per 1.000 abitanti, tenuto conto del saldo di mobilità 2013 di 3,7 posti letto per 1.000 abitanti, veniva posto come obiettivo delle singole Conferenze - già individuando la Conferenza di Bologna come unica Conferenza metropolitana, cosa che poi si è realizzata nel prosieguo - individuando le riduzioni che potevano essere realizzate senza intaccare il livello di servizio per i cittadini, vale a dire rimodulando i posti letto di day hospital e quei posti letto con tassi di utilizzo significativamente inferiori rispetto a quello che era l’obiettivo nazionale, che era il 90 per cento, che noi come Regione però abbiamo fissato ad un livello di occupazione più bassa dell’84, e perciò rimodulando i posti letto che avevano un utilizzo inferiore a questo livello. La nostra delibera 2040, evidentemente, è stata valutata, come tutti gli atti di riordino di tutte le Regioni italiane, da un tavolo nazionale che è stato istituito in forma congiunta fra i Ministeri della salute e dell’economia e delle finanze e le Regioni, oltre alla rappresentanza di AGENAS, con il fine di verificare che i singoli provvedimenti, che oltre ai contenuti numerici dovevano garantire anche il rispetto delle ulteriori previsioni del DM 70 in relazione a bacini d’utenza, strutturazione delle reti tempo dipendenti, (bacini d’utenza, cioè unità operative complesse), strutturazione dei bacini di utenza e delle reti tempo dipendenti, nonché definizione del percorso attraverso il quale garantire il raggiungimento dei volumi minimi di attività previsti e ribaditi nel DM 70 per alcune tipologie di attività e soglie di rischio di esito per alcuni specifici aspetti in termini di mortalità, complicanze, o tagli cesarei per l’area materno infantile. Il percorso di valutazione dei provvedimenti è stato molto differenziato, ha previsto anche che venissero fornite dalle Regioni una serie di informazioni aggiuntive; nella fattispecie il nostro provvedimento attuativo del DM 70, cioè la delibera 2040, è stata definitivamente licenziata dal tavolo nazionale il 21 dicembre del 2016. La motivazione di un percorso così lungo è stata legata anche al fatto che la nostra delibera ha molto valorizzato alcuni elementi, già consolidati, di assetti di rete nella nostra regione, in qualche modo non applicando direttamente alcune delle previsioni del DM 70, in particolare rispetto alla classificazione degli ospedali in ospedali di primo, secondo e terzo livello, e così anche per i punti di emergenza. Complessivamente le informazioni aggiuntive hanno permesso di passare il vaglio valutativo ministeriale e di fatto noi oggi abbiamo gli elementi anche di valutazione delle disposizioni di carattere locale, di livello di Conferenza, avendo come punto di riferimento certo i contenuti della 2040. Diversi territori sono già arrivati e ci stanno trasmettendo i loro atti attuativi del riordino ospedaliero dopo il passaggio favorevole in Conferenza; fra questi anche la Romagna, che non ha ancora provveduto all’invio ufficiale da parte della Conferenza e dell’Azienda dei documenti approvati, che sono due: uno riguarda il riordino più complessivo della rete ospedaliera e l’altro riguarda in maniera più specifica la rete oncologica. Entrambi questi documenti, ripeto, avendo fatto punto fermo su quelli che sono i contenuti della 2040, andranno valutati alla luce della loro congruità complessiva e specifica sui diversi contenuti, e questo al fine anche di garantire un’equità di sistema rispetto ai provvedimenti di tutte le Conferenze. Noi contiamo nel giro di un paio di mesi di avere i provvedimenti approvati da tutte le Conferenze. È chiaro che man mano che ci arriveranno faremo le valutazioni; è pur vero che è possibile una valutazione complessiva solo una volta che quella che ne esce è la rete regionale. Ricordo che avendo avuto l’approvazione a fine dicembre del nostro provvedimento, potremo anche partire con il lavoro sulle reti di carattere regionale, di cui una è anche quella oncologica, per cui occorrerà anche in questo caso valutare la congruità fra l’impostazione di livello regionale e l’impostazione dei singoli documenti locali. Detto questo, il percorso è a questo punto: i contenuti specifici del documento che è stato approvato dalla Conferenza, e che non è ancora stato inviato ufficialmente, dovranno essere valutati in questo senso, sia sulle dinamiche quantitative che su quelle qualitative rispetto alla congruità con un’impostazione che, ripeto, è stata studiata ed è stata approvata dal livello nazionale con una modalità che di fatto trasforma alcuni aspetti assistenziali riportandoli al livello di assistenza più corretto, ma non modifica o riduce l’assistenza che viene garantita ai cittadini. Ne approfitto ― l’ha già fatto il presidente ― per presentarvi il dottor Anselmo Campagna che ha sostituito la dottoressa Teresa Montella al Servizio presidi ospedalieri della mia Direzione.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Prima di aprire il dibattito a chi chiede la parola, vorrei anch’io contestualizzare un po’, come persona informata dei fatti, rispetto a come questi documenti sono approdati ad approvazione. Tutti voi sapete che dal primo gennaio 2014 le quattro ASL, ossia Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, con un provvedimento regionale, dopo chiaramente una discussione fatta sui territori, hanno costituito l’ASL unica della Romagna, partendo appunto dal primo di gennaio 2014. Nel primo anno con la direzione Des Dorides sicuramente l’ASL unica non è partita molto bene, ci sono state diverse problematiche che non hanno permesso quella discussione, quella omogeneizzazione dei servizi che doveva essere fatta, anche perché, dobbiamo dirlo, la ASL unica di Romagna venne fatta senza avere determinato prima quelle che dovevano essere un po’ le regole di aggregazione. Da quando c’è quest’assessorato e questa Amministrazione regionale, con la nomina dei nuovi direttori generali e delle nuove organizzazioni si è cominciato - anche sulla base della delibera regionale che richiamava il decreto ministeriale 70, quella che richiamava prima la dottoressa - un lavoro territoriale importante. Prima si è fatto l’atto aziendale, poi si è fatta la riorganizzazione territoriale e poi ci si è messi a lavorare su questi due documenti importanti. Sono discussioni che sul territorio sono state lunghe e complesse e che hanno sempre portato a sintesi, perché alla fine quasi tutti i documenti sono stati votati all’unanimità, anzi tutti i documenti sono stati votati quasi all’unanimità, con pochissime eccezioni, quindi con un coinvolgimento dei territori, delle Conferenze e dei Consigli in maniera importante e ritengo anche adeguata. Per quello che riguarda il riordino ospedaliero, è un confronto importante che la nuova Direzione ha fatto con i territori, rispetto ai territori, partendo appunto dagli atti precedentemente approvati. È uscita una bozza all’inizio di luglio e questa bozza è stata discussa un po’ in tutti i territori, con un confronto sia di scambio fra i territori che all’interno dei territori, con i Sindaci che si sono confrontati, anche in molti casi i Consigli comunali o le Commissioni consiliari, con la Direzione generale, per poter poi arrivare ad una sintesi che il 9 di gennaio di quest’anno ha trovato la votazione positiva di 72 Sindaci e una negativa, Bellaria-Igea Marina, per un problema contingente territoriale. Credo che sia stato uno sforzo importante, un grande risultato. Nel contesto era stato presentato, anche, per l’approvazione un documento relativo alla rete oncologica; in quella Conferenza dei 73 Sindaci venne rinviata l’approvazione per ulteriori approfondimenti. Al 30 di gennaio, anche questa volta con un’aggiunta finale che io reputo veramente importante e fortemente voluta da diversi territori, di aprire un tavolo politico istituzionale dove la Regione è chiamata col suo assessore a fare parte, rispetto a quelle che saranno le tappe per arrivare al Comprehensive Cancer Network ― l’ho detto quasi bene, grazie, CCN da questo momento, così non lo ripeto più – perché con la presenza dell’IRST, Istituto oncologico di ricerca, nel territorio e con l’ASL, questa relazione che porta a creare questa rete oncologica importante credo che sia un atto dovuto e necessario per dare le risposte migliori ai nostri territori. Dicevo che al 30 la rete oncologica è stata approvata con questa aggiunta rispetto alla prima presentazione del 9 di gennaio, con la votazione con un’unica astensione del Sindaco di Meldola, che è il Sindaco del Comune dove risiede materialmente l’IRST, quindi per attenzionare a tutti una volontà di verificare la volontà di valorizzazione massima dell’IRST all’interno della rete oncologica. Questi sono gli atti. Chiaramente tutto il documento, per chi l’ha letto, tende a fare il punto della situazione, ma sicuramente è un work in progress per quello che saranno le evoluzioni della rete ospedaliera territoriale, proprio perché è l’obiettivo massimo a cui secondo me deve tendere è il modello hub and spoke. Questo modello hub and spoke in un contesto da un 1.100.000 e passa abitanti può diventare un punto di riferimento importante, dove i grandi numeri possono permettere dei centri dove si fa ricerca, dove si fanno investimenti importanti rispetto anche ai numeri ridotti di patologie complesse, in modo da riuscire a dare nell’area di Romagna la risposta a quasi tutte le patologie, anche quelle più complesse che hanno numeri più ridotti. E comunque la scelta fatta di un’ASL unica ha permesso una riduzione significativa dei costi amministrativi e questo ha comportato la possibilità di liberare risorse importanti per stabilizzare il personale, per fare i concorsi, per fare gli investimenti e mi pare che queste cose da noi comincino ad andare. È un processo complesso, dove tutti noi dobbiamo stare con gli occhi molto ben attenti che i documenti poi vengano realizzati nella maniera migliore e non c’è ombra di dubbio che se oggi è un passaggio interlocutorio, con risoluzioni anche più territorialmente definite, dovranno essere comunque… La Commissione, di cui appunto io sono presidente, si impegnerà nei prossimi mesi a verificare l’andamento, a verificare l’approvazione da parte dell’assessorato e anche la congruità e la rispondenza delle promesse e degli impegni fatti nei documenti rispetto alle cose che sono realizzate e sono da realizzare, con l’impegno di mantenere questi tavoli di confronto sui territori e con l’impegno anche di adeguare continuamente, dicevo in progress, questi documenti che sono stati approvati perché possono rispondere a quell’aspirazione che chi era presente allora ha deciso l’ASL unica ― io ero presidente della Conferenza territoriale sociale sanitaria del forlivese ― perché venga fatta la migliore organizzazione possibile e possa diventare anche un punto di riferimento per altri territori, che insomma possano vedere in noi un esempio, speriamo positivo, di realizzazione di un progetto. Scusate se l’ho fatta lunga, però è uno di quegli argomenti che bisognava inquadrare, secondo me, bene anche dal punto di vista territoriale. Io l’ho seguito fin dall’inizio prima come presidente della conferenza e poi come presidente della Commissione e quindi ritenevo giusto fare anche queste puntualizzazioni. A questo punto apro il dibattito. Consigliere Bertani, prego.

     

    Consigliere BERTANI

    Prima del dibattito, giusto una questione di metodo. Intanto a me dispiace che l’assessore non venga. Ringrazio chi è venuto a parlare e a illustrarci, ma mi sembra grave che né l’assessore, né il direttore generale Tonini vengano qua, visto che l’altro giorno è andato a fare una posa virtuale della prima pietra dell’ospedale di Cesena. Se è disponibile a fare questi show davanti ai giornalisti, non capisco perché qua noi non possiamo avere queste notizie; poi su questo farò domande. L’altro aspetto è anche la risoluzione del PD, portata qui tre minuti prima dell’inizio della Commissione dopo che ci sono due risoluzioni depositate da tempo: non ci sembra corretto, perché anche l’abbinamento in aula lo facciamo ma l’abbinamento in Commissione a me risulta nuovo. Quindi, magari in altre Commissioni non so se si lavora in maniera diversa, non ci sembra corretto, per cui su questo poi decideremo dopo come comportarci. Questo per quanto riguarda il metodo, poi dopo mi riservo di fare gli interventi di merito. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Per rispondere velocemente. Rispetto alle presenze ― ho già detto prima ― non ho niente da aggiungere. È chiaro che c’è una richiesta anche all’assessore di venire a parlare rispetto al nuovo ospedale di Cesena, a cui facevi riferimento. L’assessore ha detto che viene in Commissione quando ha un progetto di fattibilità perché oggi al momento sono solo percorsi ancora molto da definire. Rispetto alla risoluzione, anche questa Commissione ha fatto ancora abbinamenti dell’ultima ora anche di gruppi di opposizione. Se si ritiene che meritino un ulteriore approfondimento possiamo anche, se si ritiene necessario, rinviare l’approvazione di tutte e quattro le risoluzioni alla prossima volta, dipende da qual è la volontà della Commissione. Ma l’abbinamento è stato fatto ancora in questa Commissione, ritengo che sia un percorso straordinario sicuramente ma perfettamente a posto. Consigliere Bertani, prego.

     

    Consigliere BERTANI

    Adesso intervengo sul merito. Poi dopo magari altri interverranno anche sul metodo di nuovo. Dunque, a me piacerebbe invece avere qualche informazione, visto che è uno degli argomenti all’interno del documento di Area Vasta, sul nuovo ospedale di Cesena, perché appunto qualche giorno fa c’è stata questa posa virtuale della prima pietra, in cui il direttore e il sindaco di Cesena sono andati sul terreno dove pare sorgerà il nuovo ospedale con un progetto in mano. Io guardo quello che è uscito sui giornali: abbiamo già un disegno, abbiamo già una quantificazione di costi, abbiamo già la stima delle superfici, ci dicono che costerà circa 160 milioni per le opere edili, 40 per le attrezzature, fra i 5 e i 12 milioni per viabilità e parcheggi, quindi sembra dalle notizie di stampa che siamo ad un livello avanzato di progettazione, perlomeno di progettazione preliminare. Siccome qua non sappiamo niente, mi piacerebbe avere qualche elemento in più. Inoltre qualcuno dice che è il Sindaco di Cesena che ha richiesto il nuovo ospedale, qualcuno dice che no, è la Regione che l’ha proposto: anche qui piacerebbe capire da dove è nata questa esigenza, perché costruire un nuovo ospedale non è una cosa né buona, né cattiva in sé, bisogna capire se c’è l’esigenza. Allora a me piacerebbe capire se è stato fatto uno studio, prima di tutto, delle esigenze sanitarie di quella zona che fa parte del reticolo della Romagna, perché secondo noi quando si fa un progetto si parte dalle esigenze. Allora, è stato fatto uno studio di fattibilità sulle esigenze di qui ai prossimi vent’anni, sulle esigenze che al momento non sono corrisposte e sulle esigenze che dovranno essere corrisposte di qui ai prossimi vent’anni? Perché se partiamo dal presupposto che abbiamo una bella idea, costruiamo una nuova scatola, allora il presupposto è sbagliato. Guarda caso lo stesso giorno in cui esce sul giornale il progetto, c’è un articolo su Sette Sere, di Legacoop in cui dice: “Che bello noi siamo già qui pronti a costruire”. Allora, è importante riattivare l’economia perché qualcuno può costruire delle scatole o è importante perché ci sono delle esigenze che noi vogliamo andare a colmare? I percorsi sono diversi e quindi vorrei capire se c’è uno studio, o se si ha intenzione di farlo, che dica quali sono le esigenze, quali sono i reparti che andranno in questo nuovo ipotetico ospedale, quali saranno le dotazioni e quale sarà il personale. Perché se si parte a sparare cifre senza avere nessun dato di cognizione a valle, allora secondo noi c’è un errore, anche perché le esperienze ce le abbiamo: se noi pensiamo a Cona, io non vorrei che andiamo a finire in storie come quelle di Cona, visto che parliamo di costruzione e visto che parliamo di cooperative. Quindi il nostro dubbio è questo e a me sarebbe piaciuto appunto avere qui l’assessore e Tonini, ma spero che qualche risposta me la possiate dare anche voi. Visto che sui giornali le notizie ci sono a me sembra strano che in Commissione noi invece le notizie non le possiamo avere. Sempre sull’ASL unica mi piacerebbe sapere invece a che livello è arrivata l’integrazione. Io ero semplice cittadino, come mi sento ancora, quando nel 2013 vennero a Savignano a presentarci il progetto di riunificazione; già allora ebbi qualche dubbio perché ci dissero: “L’unificazione si fa per migliorare le prestazioni ma avremo circa 30 milioni di euro di risparmio l’anno” che rispetto a quanto cuba l’ASL unica per l’Emilia-Romagna vuol dire che non ci sarà nessun risparmio e non ci sarà nessun efficientamento, a parte uno zero virgola. Allora mi piacerebbe sapere, al di là dei risparmi, però se questa integrazione comincia ad essere effettiva. Quindi se lato software, lato amministrazione ― e questo è un aspetto ― lato logistica, lato agende, cartelle, referti si va verso un’integrazione oppure no, perché io avevo notizie che ancora fra ex ASL non ci si riesca a parlare; se si stanno costruendo delle modalità operative uniche o comunque almeno che abbiano un unico metodo di lavoro fra medici, reparti e infermieri. Anche perché se parliamo di hub and spoke poi bisogna che se nell’hub si lavora in un certo modo anche nello spoke si lavori in un certo modo, altrimenti poi l’efficienza e l’efficacia secondo me rischia di cadere. Altre due domande ancora più specifiche sono: la cardiologia di Cesena con l’emodinamica di cui si era parlato, una delle ipotesi era di portarla H24, invece mi pare che nel documento finale l’emodinamica H24 su Cesena non ci sia, quindi quali sono i motivi e se c’è un razionale anche di sicurezza, perché abbiamo avuto dei casi che trasportare il paziente piuttosto che, una delle ipotesi, trasportare l’équipe ci siano dei problemi ben diversi e come mai questa soluzione non si è trovata. Un altro degli aspetti storici di cui si parla nell’ASL unica è quello del laboratorio unico di Pieve Sistina che ha avuto e ha dei costi enormi per quell’affitto e praticamente con quell’affitto ormai ci potevamo essere comprati lo stabile o ce lo potevamo essere costruiti da soli, per capire anche qui a che punto siamo. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Sensoli.

     

    Consigliera SENSOLI

    Grazie, presidente. Faccio un’osservazione di carattere generale e poi alcune domande. Non me ne voglia la dottoressa Petropulacos, non vorrei che il mio intervento venisse interpretato come una mancanza di riconoscimento di professionalità, però semplicemente oggi la dottoressa secondo noi non è la figura adatta. Per riprendere il discorso che ha fatto il mio collega Bertani, a noi serviva l’assessore Venturi in quanto responsabile politico delle scelte che si fanno sul territorio e il dottor Tonini in quanto conosce o dovrebbe conoscere a menadito le situazioni del territorio. Perché le domande che ci sono state poste dai territori sono precise e puntuali, io mi auguro che la dottoressa sia ovviamente in grado di rispondere, ma non è compito suo, francamente le è stata anche data oggi una responsabilità che non le compete, quindi in un certo senso non vorrei nemmeno essere nei suoi panni, perché vorrei anche capire se il dottor Tonini non deve, non può o non vuole venire in Commissione, perché francamente non capisco per quale motivo comunque un dipendente della sanità regionale non si presenti in Commissione qualora richiesto per rispondere a delle domande. Oltretutto riguardo le linee di indirizzo per la riorganizzazione, se le ho io nelle mani da diverso tempo le dovrebbe avere anche l’assessore Venturi. È vero che sulla copia che ho io è scritto “bozza” ma questa bozza è già stata votata, dubito che l’assessore non sia a conoscenza di quello che è stato votato sui territori e quindi a maggior ragione temo che oggi staremo qui a parlare del nulla o fare ragionamenti di carattere vago e generale, perché oggi non eravamo qui a parlare in generale della riorganizzazione ospedaliera, ma dell’ASL unica e capire a quale punto siamo arrivati, visto che sono tre anni che si è costituita, visto che un anno praticamente l’abbiamo perso perché ci abbiamo messo un anno ad avere solo l’atto aziendale, perché poi Des Dorides è stato rimandato a casa (oltretutto poco tempo dopo la costituzione dell’ASL unica la Guardia di Finanza è entrata nell’ASL di Ravenna per capire cosa stava succedendo, visto che partivamo con milioni di euro di buco), sono passati altri due anni e solo al terzo anno si è arrivato ad una bozza: vorremmo capire perché nel frattempo la gente in Romagna continua ad ammalarsi e continua ad aver bisogno di cure e quindi avremmo bisogno di risposte precise. A proposito di risposte precise pongo qualche domanda soprattutto in merito… Magari di Faenza ne parliamo dopo, però mi è stata posta qualche domanda riguardo ad esempio una delle tante situazioni della costa in merito alla Casa della Salute “Santa Colomba” a Savignano, perché – leggo testuale la segnalazione che mi è arrivata – è partito dal primo febbraio l’ambulatorio di osservazione terapia, con la presenza di un infermiere che svolge attività di triage e un medico al secondo piano in uno stanzino, che viene chiamato se serve. Il triage consiste nel dire se il paziente può attendere l’apertura di orario del proprio medico di base o deve essere visto dal medico di turno, anche lui medico di base. Quindi la domanda è: chiediamo se c’è un protocollo d’intesa con i medici di base, costi-benefici e dati sulle affluenze in merito a questo territorio. La radiologia - sempre nella Casa della Salute “Santa Colomba” - da venti giorni svolge solo servizio di esami programmati al mattino e urgenze al pomeriggio per l’assenza di un medico radiologo. Non si sa bene se la diversa programmazione sia legata all’assenza del medico oppure se si tratta di un preludio ad un’ipotetica chiusura del servizio di radiologia. La gestione dei malati cronici, che secondo programma dovrebbe avvenire nelle Case della Salute, non è ancora partita e quindi avremmo bisogno di capire i tempi di realizzazione del progetto. Stessa cosa vale per i servizi di neuropsichiatria infantile territoriali: vorremmo capire come stanno funzionando e a che punto è l’attuazione perché in molti casi ad anno scolastico iniziato ― ormai siamo a metà dell’anno scolastico ― ancora non sia ben chiara quale sia l’organizzazione di questi servizi. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Altre domande o interventi? Cominciamo a far dare risposte intanto alla dottoressa Petropulacos.

     

    Direttore PETROPULACOS

    Relativamente alla mia presenza, non so che dire se non chiarire un aspetto che è quello che riguarda un po’ le linee gerarchiche all’interno del nostro sistema: i Direttori generali sono nominati dalla Giunta, alla Giunta rispondono e la Giunta è rappresentata qui, oggi - in maniera indegna e inefficace - da me. Nel prossimo futuro, quando, appunto, ci sarà oltre da dare un’informativa di carattere generale, da entrare più nel merito di un documento ufficiale… È vero che di bozze ne sono girate tante, ma quando si devono fare valutazioni ufficiali c’è bisogno di avere un documento che ufficialmente vien trasmesso da chi ne ha il compito, altrimenti si rischia sempre di fare un po’ di confusione, di entrare in quelle dinamiche che sono più giornalistiche che non di valutazione sistematica di tutti gli aspetti. Le tematiche che sono state poste come domande, ripeto, esulano da quello che è il quadro, io posso dare qualche elemento che non so quanto possa essere esaustivo, soddisfacente o utile. Sul tema dell’ospedale di Cesena, l’assessore ha chiesto alla componente tecnica dell’assessorato di fare una valutazione di quali erano gli ospedali che rispetto alle necessità di messa a norma del prossimo futuro erano nelle condizioni di maggiore criticità, perché oggettivamente il patrimonio ospedaliero della nostra Regione è altamente eterogeneo allo stato attuale e sono state individuate tre criticità: l’ospedale di Piacenza, l’ospedale di Cesena e una parte rilevante dell’ospedale Sant’Orsola, che anche se ha avuto alcune realizzazioni innovative anche recenti molto importanti, continua ad avere delle stanze senza bagno, per cui evidentemente… Per “messa a norma” io intendo complessivamente antincendio, antisismica e la parte anche di messa a norma, i requisiti alberghieri, compresi quelli previsti dagli standard. Questo è stato il ragionamento, cioè l’individuazione di quelle situazioni nelle quali un intervento semplicemente adattativo delle sedi già esistenti sarebbe stato di difficile realizzazione per continuare a dare risposta ai cittadini. Perché la grande differenza fra un nuovo ospedale e la ristrutturazione pesante di un ospedale già esistente sta nel fatto che nel primo caso è possibile continuare l’assistenza nel vecchio ospedale fino a che non si attiva il nuovo. Evidentemente sono sempre percorsi molto impegnativi e complessi, che non hanno dei costi così differenziati, perché ristrutturare in forma pesante un vecchio ospedale costa circa 2.000 euro al metro quadro e non costa molto di più costruire un ospedale nuovo. Ma, ripeto, la valutazione non è stata tanto legata al fabbisogno della popolazione, che non si prevede nei prossimi vent’anni - se non per un relativo spostamento dall’assistenza alla popolazione giovane verso quella popolazione anziana - si modifichi in maniera macroscopica, ma legata ad un’analisi tecnica di quelle che erano le potenzialità delle sedi già esistenti e Cesena è indubbiamente uno degli ospedali nei quali è più difficile pensare di condurre un percorso di messa a norma della sede esistente mantenendo la funzionalità della medesima. Dopodiché su questa base è stato avviato un gruppo, che però non ha ancora minimamente finito i suoi lavori (perciò io ripeto: della stampa non posso rispondere), per fare un esame di pre-fattibilità che sostanzialmente significa mettere in fila i macro-determinanti delle strutture (posti letto, funzioni e fabbisogno economico) per inquadrare questa necessità in una fattibilità effettiva che poi va portata ad una sua realizzazione. La nuova struttura idealmente dovrebbe anche permettere il superamento della struttura di Pievesestina, contenendo anche quella struttura. Sicuramente l’affitto è molto oneroso, io l’ho vissuto anche in prima persona da direttore generale dell’ASL di Forlì, ma il percorso attivato a suo tempo per l’acquisizione in affitto della struttura è un percorso che non ha avuto quei caratteri di trasparenza che permettano sic et simpliciter o avrebbero permesso nei momenti in cui anche lo stesso contratto lo prevedeva, di superare l’affitto per un acquisto. È un tema che si sta ancora valutando, perché è chiaro che se anche si parla di un nuovo ospedale comunque da qui a là il tempo è molto lungo, anche attraverso uno specifico quesito all’ANAC per comprendere che anche se sono mancati dei tasselli che permettano un passaggio… Cioè oggi la situazione è perfettamente legittima perché è chiaro che l’affitto poteva essere attribuito in quel modo, ma poi l’acquisto richiede dei passaggi diversi per andare in quella direzione. Rispetto al tema dell’emodinamica H24: è un tema di riflessione che trova una problematica relativa al fatto che i numeri previsti anche dal DM 70 per PTCA primarie oggi su un bacino d’utenza come quello della provincia di Cesena non permettono di avere due centri H24 funzionanti nella provincia. Poi, ripeto, è sicuramente un tema da porre alla riflessione, ma oggi come oggi meccanicamente di difficile soluzione in un passaggio solo. Dopodiché: qual è il livello dell’integrazione? L’integrazione è sempre un processo che prevede vari passaggi. Ogni tanto ci sono delle buone notizie, dal primo di gennaio ad esempio tutta l’ASL della Romagna gestisce il personale con un unico software e sono stati felicemente pagati gli stipendi, che è sempre il passaggio che permette di vedere se le procedure di gestione del personale funzionano o non funzionano. Sulle altre tematiche si sta procedendo. È chiaro che partendo da un livello di eterogeneità grande e non avendo la possibilità di fare investimenti in conto capitale in maniera, come dire, libera, dovendo tutti noi rispondere ad un quadro complessivo di controllo della finanza pubblica, chiaramente i passaggi non sono così immediati. Sul fronte degli aspetti invece che non richiederebbero investimenti ma che richiedono un lavoro comune, io auspico che il documento di riordino permetta, nel chiarire anche le relazioni fra i vari punti della rete, di fare un passo avanti decisivo nella maggiore omogeneità delle modalità di presa in carico delle patologie e quant’altro, che sono poi le cose più utili. Il passaggio, fatto ormai molti mesi fa, di riorganizzazione amministrativa mirava un po’ a realizzare qualcosa di analogo sul versante amministrativo e oggettivamente l’unificazione delle responsabilità in capo ai diversi ambiti della gestione amministrativa costituisce anche in questo caso un primo passo. Rispetto ai buchi, non buchi, l’azienda USL della Romagna ha chiuso in pareggio, come tutte le nostre aziende, il bilancio negli ultimi due anni, perciò buchi non ce ne sono. Rispetto agli aspetti sulla Casa della Salute “Santa Colomba” e sui servizi di neuropsichiatria infantile e territoriale, io mi scuso molto ma oggi il tema riguardava il riordino ospedaliero e perciò non ho informazioni a disposizione, anche perché se ci sono delle modifiche dal primo di febbraio non so che dire, non dispongo di queste informazioni. Sui servizi di neuropsichiatria infantile e territoriale so che l’anno 2016 è stato un anno di grande sviluppo, perché indubbiamente era un ambito in cui si erano rilevate delle eterogeneità territoriali molto importanti e sulla scorta anche del piano regionale di assistenza all’autismo c’è stato un avvicinamento significativo agli standard di questo piano che, pur essendo triennale, in Romagna già nel primo anno di applicazione ha fatto segnare una differenza significativa rispetto al passato, però non ho disponibili le informazioni di dettaglio e sono disponibile in una successiva occasione per fornirle.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Anch’io vorrei aggiungere due cose rispetto a quello che è stato detto. La prima è che non c’è ombra di dubbio che nel momento in cui ci sarà la definizione di un progetto di massima, o di quello che è, del nuovo ospedale, si comincerà a discutere e dovrà venire l’assessore a spiegarcelo bene e credo che la Commissione, l’Assemblea avrà un ruolo importante nella definizione di tutto questo. Quindi è un impegno che ci prendiamo e che vigileremo perché venga attuato, al di là delle chiacchiere o delle uscite sui giornali che in questi giorni ci sono state e che sono sicuramente chiare, perché sui giornali… Anche il piano stesso di riorganizzazione ospedaliera prevede un capitolo legato all’ospedale nuovo di Cesena. Per quello che riguarda la riorganizzazione, è chiaro che se si fosse potuto partire da un campo assolutamente non costruito la riorganizzazione della rete ospedaliera di Forlì sarebbe stata molto più facile, proprio perché come tutte le riorganizzazioni o riqualificazioni di stabili da mettere a posto, rispetto a un campo libero dove costruire una casa nuova, è molto più facile programmare e costruire una casa nuova rispetto alla riqualificazione di un edificio vecchio. E qui è chiaro che ci sono tante partite che stanno ormai arrivando a destinazione, altre che invece sono ancora in lavorazione, in discussione, perché prima bisogna fare rilievi. Non dobbiamo dimenticare che il Direttore generale Tonini è entrato a fare il Direttore generale 18-20 mesi fa e quindi neanche due anni. Prima bisognava fare le analisi, gli studi, poi le progettazioni, questi documenti sono indispensabili per poter andare avanti, perché gli atti aziendali senza il piano riorganizzativo… Fra l’altro, la cosa importante che cercheremo di spingere perché venga fatta in fretta è il passaggio successivo che sono i PAL, perché sono quelli che realmente propongono una medicina territoriale che bisogna fare in modo che si cali sui territori con le risorse giuste e importanti. Rispetto alla neuropsichiatria, già la prossima settimana voi sapete ci sarà l’informativa legata alla realizzazione dei PRIA e quindi già in quel contesto chiediamo, chiederò che ci siano delle informazioni più puntuali perché poi nella organizzazione in maniera uniforme sui territori dei piani per l’autismo la neuropsichiatria infantile ha un ruolo importante, quindi chiederemo di avere non solo sull’applicazione dell’autismo ma anche sull’organizzazione... Rispetto alle Case della Salute e agli ambulatori di osservazione e terapia, ne so qualche cosa perché ero il Sindaco di Forlimpopoli quando abbiamo fatto la Casa della Salute di Forlimpopoli con queste prerogative; è il futuro della sanità territoriale. Questo non vuol dire che si realizzano con le bacchette magiche, bisogna mettere in fila tante partite e stare con gli occhi ben puntati e con i fari ben accesi in maniera tale che questi processi e questi percorsi indispensabile per sviluppare una medicina territoriale vengano fatti nel migliore dei modi. Adesso specificamente su questa partita non sono informato, però insomma si può benissimo anche con un’interrogazione veloce avere le risposte adeguate. Lia Montalti.

     

    Consigliera MONTALTI

    Io ho solo un paio di osservazioni, anche per dovere di cronaca. Il fatto a cui il consigliere Bertani si riferiva è stata la semplice presentazione dell’area che il Consiglio comunale ha individuato per il nuovo ospedale il 26 gennaio scorso, quindi non è stata una finta prima posa ma è stato il Consiglio comunale che in un percorso che ancora è in via di definizione ha però indicato la zona di Villa Chiaviche come l’area di costruzione del nuovo ospedale, e questo sta nei compiti del Consiglio comunale. Se altre forze politiche avessero partecipato a quel confronto, forse avrebbero anche informato il consigliere Bertani di qual era il tipo di percorso e anche il tipo di proposta approvata dal Consiglio comunale. Detto questo, mi sembra che la dottoressa Petropulacos abbia anche spiegato bene quelli che sono stati i criteri che sono alla base della scelta di Cesena come città in cui costruire il nuovo ospedale al posto del “Bufalini”. Anche in questo devo dire che credo che il compito di noi consiglieri regionali sia, rispetto a questi progetti, che sono progetti importanti per il nostro territorio, riuscire a mettere da parte quelle che sono le casacche e le appartenenze politiche ma cercare di entrare nel merito di un progetto che è importantissimo e che dà anche una risposta a quelli che sono dei limiti strutturali ed evidenti dell’ospedale Bufalini, che è un ospedale vecchio, costruito in altri tempi, che ha dei limiti strutturali effettivi, per cui la possibilità di poter lavorare alla costruzione di un nuovo ospedale che possa sostituire il “Bufalini” per il nostro territorio è un progetto fondamentale. Colgo anche la disponibilità del presidente Zoffoli e della dottoressa Petropulacos di ritornare in Commissione quando il progetto sarà più maturo, perché è fondamentale anche avere un confronto più approfondito, però andando a lavorare ed entrare nel merito di un progetto che sia più strutturato, più definito e consolidato, anche perché questo ci può permettere davvero di poter entrare nel merito e non ragionare sulle ipotesi. Credo che dobbiamo avere il rispetto ― e qui mi rivolgo anche al consigliere Bertani ― delle funzioni che ciascuna istituzione ha e quindi anche di quell’aspetto di confronto che il nostro Consiglio comunale e il nostro Comune sta portando avanti nel territorio con i cittadini, con le associazioni e con tutti coloro che sono interessati a questo che è un progetto fondamentale per Cesena.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Sensoli.

     

    Consigliera SENSOLI

    Grazie, presidente. Ringrazio la dottoressa per le risposte, però in un certo senso purtroppo mi ha dato la conferma di quello che dicevo. Se c’è una gerarchia allora vediamo di cambiare il Regolamento perché le richieste che abbiamo fatto noi sono perfettamente conciliabili con quello che è il Regolamento. Allo stesso tempo avremmo gradito, ribadisco, la presenza del dottor Tonini perché innanzitutto nella nostra richiesta c’era la nostra volontà di parlare dell’ASL unica Romagna, non della riorganizzazione ospedaliera, punto primo. Punto secondo, non si può scindere la riorganizzazione ospedaliera dalla sanità, dal servizio sanitario di prossimità e dal territorio perché l’una deve essere collegata all’altra. Perché se si parla di riordino ospedaliero e non lo si collega ai servizi sul territorio e ai servizi di prossimità al cittadino, parliamo del nulla perché a questo punto ci date conferma che ci sono dei buchi che ancora non sono stati colmati. Però i cittadini hanno bisogno di risposte, perché poi altrimenti si creano le situazioni per cui si ingolfano i pronto soccorso, il cittadino va in confusione, cerca il luogo dove trova le risposte o dove ha sempre trovato le risposte e magari arriviamo alle situazioni di congestione che poi abbiamo visto anche nelle scorse settimane, purtroppo sono finite sulla stampa. Rispondo anche brevemente al presidente: grazie per averci brevemente accennato alla vostra esperienza sul territorio, però innanzitutto il dottor Tonini, per quanto il suo ruolo comprendo sia estremamente complicato, non è arrivato ieri da Marte ma era prima Direttore dell’ASL di Rimini, poi è andato a Meldola, poi è ritornato in Area Vasta, quindi non è esattamente una persona che prima veniva da tutt’altra e si è dovuto trovare in una situazione a lui completamente sconosciuta. Punto secondo, ripeto, ringrazio per l’esperienza raccontata ma non è lei che mi deve dare delle risposte. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Bertani.

     

    Direttore PETROPULACOS

    Volevo dire una cosa, mi scusi moltissimo: io purtroppo ho avuto venerdì una convocazione per una riunione urgente in AIFA e fra poco me ne volevo andare. Solo una cosa minuscola: il piano di riordino ospedaliero, come diceva il presidente Zoffoli, prelude poi al piano attuativo locale che è quello che ricomprenderà tutta la rete dei servizi. Il piano di riordino ospedaliero necessariamente doveva avere delle tempistiche compatibili con quelle previste dal DM 70, perciò c’è stato un relativo disallineamento, ma questo in tutti i territori, che non vuol dire che non stiamo assistendo le persone, che non si stia facendo nulla, anzi. Ricordo che la nostra Regione è sempre ai primi posti in Italia relativamente al controllo dell’erogazione dei LEA che vuol dire che l’assistenza dovuta viene garantita e anche l’efficienza dei servizi. Perciò non stiamo fermando niente della nostra macchina, stiamo lavorando per migliorarla, tenendo conto anche di quelle che sono tutte le migliori indicazioni che derivano non solo dalla normativa ma anche dalla letteratura.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Consigliera Rontini, aveva chiesto la parola? Prego.

     

    Consigliera RONTINI

    Scusa Andrea. Ho sentito che la dottoressa Petropulacos, che ringrazio per essere qui stamattina, deve andare. Io chiederei che si fermasse, visto che le risoluzioni riguardano temi dell’ASL unica della Romagna e del riordino ospedaliero, che si trattenesse anche durante la discussione di quella perché magari vengono fuori elementi più prettamente tecnici rispetto ai quali c’è bisogno anche di un suo contributo.

     

    Direttore PETROPULACOS

    Mi dispiace moltissimo, però purtroppo non ho il dono dell’ubiquità e l’incontro di AIFA è stato… Però c’è il dottor Campagna che è un esperto di organizzazione ospedaliera. Magari conoscerà meno lo specifico della Romagna, è anche vero che le risoluzioni sono ― come dire ― potestà della Commissione.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Bertani.

     

    Consigliere BERTANI

    Intanto ringrazio la dottoressa per le risposte perché almeno sull’ospedale di Cesena, al di là dei giornali, qualche elemento in più lo abbiamo avuto. Ancora sono pochi, ma capisco che essendoci un gruppo di lavoro che ancora è a livelli iniziali i dati non siano tanti. Invece rispondo alla consigliera Montalti: non mi metto una casacca perché siccome il Sindaco di Cesena, che è del PD, propone l’ospedale, io che sono del Movimento 5 Stelle dico no, che l’ospedale non deve essere fatto. Mi pongo invece appunto di entrare nel merito. Entrare nel merito vuol dire capire – e già qualche elemento ci è stato dato – quali sono le criticità e le necessità e chi ci sta lavorando dal punto di vista tecnico. È chiaro che se parliamo di ruoli, il DG dell’ASL che va sul terreno, non a mostrare il terreno ma a mostrare un progetto – perché sul giornale ci sono le fotografie di un disegno e ci sono i costi – a me sembra che quello (e mi sembra che anche comunque qualcuno di quelli che è intervenuto abbia sottolineato che forse qualcuno ha corso un po’ troppo) non sia opportuno, perché prima ci deve essere una valutazione fatta per bene. E questo è quello che chiediamo noi. Quindi non ce l’ho con il Sindaco, ma ce l’ho magari col DG, che forse è bene che venga a parlare sia nei Consigli comunali, ma anche nei Consigli regionali per conoscere quello che sta succedendo. Per l’emodinamica H24, una delle soluzioni proposte era quella, ovviamente per non far aumentare i costi, di fare e di rendere la disponibilità della squadra dei medici agli spostamenti. Era una delle valutazioni fatte, però al momento mi piacerebbe capire perché è naufragata. Per l’integrazione, anche qui ringrazio per la risposta perché ho capito a che livello siamo: alcuni passi ci sono però per il resto mi sembra che siamo molto indietro. Altra cosa, anch’io ringrazio il presidente Zoffoli perché ha portato la sua esperienza, ma lui oggi non è qui a fare le funzioni dell’assessorato. Invece in alcuni momenti è sembrato che facesse funzioni dell’assessorato. Vanno distinte le due questioni e purtroppo l’assessorato manca. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Io, chiaramente, sono un consigliere come voi. Dico la mia esperienza, dico quello che ho vissuto, non è né una valutazione, né una risposta: come persona informata dei fatti dico quello che so, punto. Poi le valutazioni sono tutte le vostre. Mentre invece l’impegno, rispetto allo studio di fattibilità dell’ospedale nuovo, di portarlo qui nel momento in cui c’è una discussione su uno studio di fattibilità, perché sull’intenzione dell’assessorato di fare l’ospedale nuovo a Piacenza, Cesena e Sant’Orsola è stato detto anche in Assemblea, quindi non è una novità politica. Rispetto invece al progetto, quando ci sarà io sono il più curioso di voi, di conoscerlo e di portarlo qui. Quindi vedremo quando ci sarà. Altri interventi? Liverani.

     

    Consigliere LIVERANI

    Io voglio solo dire due cose. Oggi siamo venuti qui a questa Commissione perché dovevamo ascoltare Tonini e l’assessore Venturi. Perché noi qui dobbiamo dare delle risposte ai cittadini, perché oltre che qui non è un problema politico di partito, qui è un problema di cittadini che richiedono di risolvere delle problematiche. Dato che Tonini è andato in giro in tutti i Consigli comunali facendo delle promesse, dove anche il Partito Democratico ha più volte attaccato Tonini dicendo che non si fa carico delle responsabilità che ha come direttore dell’ASL, io mi chiedo perché oggi qui non sono venuti né l’assessore, né Tonini, perché sono loro che ci devono dare delle risposte su quello che noi andiamo a chiedere dopo nelle risoluzioni. Anche perché queste risoluzioni sono ferme da più di un anno e i problemi ci sono da più di un anno. Casualmente oggi il Partito Democratico si sveglia e fa una risoluzione uguale e identica alla nostra. Noi cosa dobbiamo dire? Cosa dobbiamo fare? Voi siete la maggioranza, avete deciso voi chi è il Direttore dell’ASL di Romagna, decidete voi quasi tutto, ma di quello che richiedono i cittadini non è stato fatto un bel niente. Quindi io mi chiedo oggi questa Commissione a cosa serve. Oltre che a votare la risoluzione dei 5 Stelle, le due presentate dal sottoscritto e una, incidentale, del Partito Democratico. Che si sveglia magicamente oggi? Prima non lo sapeva che c’era questo problema qui? Non lo sapevano? Anche perché come ho i contatti io con i cittadini faentini ce l’avete anche voi. Quindi le problematiche stanno continuando da diversi giorni, da diversi anni e mi chiedo come mai non si vogliono risolvere. Oppure Tonini è solamente lì in quel posto per far rispettare determinati budget, quindi nel senso che noi togliamo i servizi ai cittadini ma a me hanno dato tot budget e devo rispettare quel budget, quindi chi se ne frega dei cittadini. Io penso che sia questa la motivazione. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Io vorrei chiarire bene. Oggi era chiaro che era un’informativa dell’assessorato. Non è la discussione politica, perché la discussione politica la faremo quando è chiaro a tutti il progetto, compreso l’assessorato, in modo che venga a dare le risposte politiche. Che Tonini sia messo lì e che non faccia il confronto con i territori, i Sindaci sono i responsabili, come presidenti e referenti della Conferenza territoriale sociale-sanitaria, della sanità territoriale. Ora, se questi due progetti sono stati votati all’unanimità dopo un confronto che è durato più di un anno, io credo che questo confronto ci sia stato, che compete ai territori e che lo debbono fare i territori. Poi noi possiamo sulle varie problematiche chiedere, confrontarci dal punto di vista politico. Ripeto, oggi qui era prevista una informativa dell’assessorato. Quindi avrebbe dovuto e doveva venire qui a informare rispetto allo stato dell’arte, rispetto il progetto appena… Anche perché tutte le ASL, sulla base della delibera che è stata fatta in dicembre, debbono presentare un piano di riorganizzazione ospedaliera sulla base del DM 70, quindi tutti, non solo l’ASL della Romagna. Fra l’altro dovremmo anche ricominciare a discutere sulle varie reti ospedaliere di competenza regionale, queste sì, rispetto ai dipartimenti sovra aziendali. Per cui sono discussioni che faremo e che oggi non prefigurano nessuna via libera di nessun genere, né politico, né tecnico, rispetto a un documento che non è ancora arrivato neanche all’assessorato e sul quale ci saranno modi e tempi per poter discutere anche a livello politico. Comunque l’introduzione rispetto alla risoluzione la vediamo dopo nella risoluzione. Aveva chiesto la parola la consigliera Manuela Rontini.

     

    Consigliera RONTINI

    Stiamo discutendo delle risoluzioni?

     

    Presidente ZOFFOLI

    Non ancora, finiamo…

     

    Consigliera RONTINI

    Io comunque volevo rispondere ad alcune sollecitazioni che faceva il collega Liverani. Posto che ― l’ho detto anche prima ― non voglio certamente permettermi di capire se è più importante una discussione all’AIFA piuttosto che la presenza in Commissione. Capisco che la sanità è fatta di tanti pezzi tutti da presidiare, tutti importanti per la Regione Emilia-Romagna, per la salute dei cittadini, però risottolineo anch’io il rammarico, mi sarebbe piaciuto che questa discussione sulle risoluzioni… Perché i nostri interventi, come penso anche degli altri colleghi ravennati, li abbiamo posticipati visto che c’erano anche tre atti, più uno, da discutere, avrei preferito… Ma colgo l’apertura: se non ho capito male, la CTSS ha approvato il riordino, mancano ancora le procedure di trasmissione formale all’assessorato, che come da legge di istituzione dell’ASL unica della Romagna ne dovrà prendere atto, e quindi spero che ci sia poi modo ulteriormente di confrontarci in maniera costruttiva. Su quello che diceva il collega Liverani, due specifiche. Allora, la nostra risoluzione non è uguale alla loro, nel senso che innanzitutto la loro è stata presentata a settembre, l’ultima delle due, la nostra tiene già conto del lavoro fatto dalla CTSS. È vero quello che ha detto, cioè il Partito Democratico, anzi i Sindaci, gli amministratori della comunità della Romagna, ed è un dato, che quella bozza di riordino sia stata approvata quasi all’unanimità nonostante mi pare che i colori delle amministrazioni non siamo più negli anni ’50, quindi sono vari e variegati anche nell’ASL unica della Romagna. È stato fatto un lavoro di continuo confronto, appunto, in primis dai Sindaci che siedono nella CTSS, che siedono nell’Ufficio di Presidenza, che hanno presentato dei documenti, degli emendamenti alla prima bozza, l’hanno migliorata e poi l’hanno anche votata e sostenuta. Quindi questo è il metodo che noi intendiamo per fare politica a servizio dei cittadini e delle nostre comunità soprattutto su un tema importante come quello della sanità. Non ci interessa solo mettere il megafono dei problemi, ma trovare insieme anche le risposte in termini di salute e di sanità. Il nostro documento però è uguale a un altro documento, è uguale al documento che l’Unione della Bassa Romagna e l’Unione della Romagna faentina, all’unanimità, all’unanimità, hanno approvato in quei consessi, quindi hanno votato il Movimento 5 Stelle e altri. Lo dico perché tutti e tre i documenti anche delle minoranze hanno dei punti condivisibili, raccontano dei pezzi di quello che è stato l’iter di questi mesi, su temi che ci ha trovati… E l’invito e l’auspicio che io faccio per il futuro, perché ci sono le battaglie ideologiche sui valori su cui nonostante gli sforzi non ci potremo mai trovare d’accordo, ma penso che quando si ragiona di salute e di risposta ai nostri cittadini ci siano le condizioni. Ecco, invito i colleghi di minoranza a provare a tenere lo stesso atteggiamento che i Consigli comunali del nostro territorio su questi temi hanno mantenuto. Io lo ricordo perché sono stata seduta nel Consiglio comunale di Faenza insieme anche al collega Andrea Liverani, c’era ancora Carradori quando approvammo la primissima risoluzione all’unanimità. Il documento del 2015 è stato proposto e votato all’unanimità e così all’ultimo passaggio nelle due Unioni della Romagna faentina e della Bassa Romagna. Quindi noi ci possiamo prendere il rimbrotto di essere arrivati qui stamattina con un documento, ce lo prendiamo, diciamo così, chiedo anche a loro però di qui in futuro non di depositare così tanto per, ma di coinvolgerci, perché sono sicura che possiamo trovare punti di condivisione. Posto che, ad esempio, nell’ultimo documento ci sono già i numeri della riduzione, noi sappiamo che i numeri, ad esempio, del riordino dei posti letto c’è un dato generico che riguarda l’ex provincia di Ravenna; la ripartizione sui tre presidi ospedalieri ancora non è stata data, quindi non avendo io la sfera di cristallo non mi riesce capire poi come già ci possano essere dati. Nella risoluzione, l’ultima, del collega Liverani si impegna la Giunta a rassicurare i cittadini interessati smentendo le voci riguardanti il depotenziamento dell’ospedale di Faenza, è uno dei punti finali. Ecco, su questo non il Sindaco di Faenza che è eletto con una maggioranza, non qualcuno dei consiglieri, ma il direttore del presidio ospedaliero di Faenza, il dottor Davide Tellarini, proprio pochi giorni fa in un’intervista ha fatto un po’ il resoconto di quelli che sono stati gli impegni sul nostro nosocomio e di quelli che saranno di qui al 2020. Sono in ultimazione i lavori che miglioreranno l’accesso al pronto soccorso spostandolo in quella che era la vecchia palazzina dell’AVIS, si sta ancora lavorando per completare l’altra ala, che quindi a lavori ultimati – lui parla dell’estate e dice che dall’osservazione pare che i tempi siano rispettati, io non ho elementi per dire una cosa diversa in un senso o nell’altra – ci saranno mille metri quadrati in più che quindi vorranno dire una maggiore privacy, un migliore triage, una migliore accoglienza e qui è stato fatto un investimento di 4,8 milioni di euro su questo ospedale. Ci sono poi in previsione altri lavori per 7 milioni di euro, vuol dire un impegno di 13 milioni su questo plesso con risorse statali e regionali. Alcune sono state anche oggetto di atti che noi stessi in questa legislatura abbiamo votato quando si è parlato di risorse per miglioramento impiantistico dal punto di vista strutturale, sismico, della logistica. Quindi penso che anche noi stessi, fatte salve le prerogative di maggioranza e di minoranza, possiamo fare noi qualcosa nell’essere a fianco ai nostri cittadini appunto quando pensiamo e abbiamo fatto anche delle discussioni accese con il Direttore. Abbiamo chiesto all’assessore con un question time, di cui ero la prima firmataria, in Aula, di chiedere un impegno sui punti nascita. Sempre noi dobbiamo essere responsabili per non essere solo megafoni di cose di cui non ci sono certezze. Poi mi riservo quando discuteremo di dire altre due cose sugli impegni, ed è qui che mi spiace appunto che non ci sia la presenza dell’assessorato, che chiedo, accompagnando la discussione sulla risoluzione. Quindi proviamo a capire se d’ora in poi su questi temi non tiriamo ognuno dalla propria parte ma c’è un impegno condiviso. Noi la nostra disponibilità in questo senso la mettiamo a fare, come ai livelli territoriali più bassi si è fatto in questi anni, mantenendo l’unità indifferentemente dal colore delle forze politiche.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Mi devono scusare tutti i commissari che non sono della Romagna, visto che oggi abbiamo accentrato la nostra discussione sulla Romagna, ma credo che sia una discussione emblematica che poi dovremo fare anche per gli altri territori. Io credo che il dato più importante di cui dovremmo prendere atto oggi, secondo me ― e i consiglieri e commissari della Romagna lo sanno bene ― è che in questi anni e particolarmente in quest’anno c’è stata una discussione notevolissima nei territori, nei Consigli comunali, nelle circoscrizioni, ovunque, che ha portato i responsabili della sanità territoriale a fare una cosa che secondo me non era neanche lontanamente immaginabile poco tempo fa, proprio perché dei 73 Sindaci sono tanti quelli che non sono più del PD. Hanno votato dopo discussioni ampie nei territori, dopo presenze ampie del direttore generale Tonini sui territori, hanno votato praticamente all’unanimità. Ripeto, il riordino ospedaliero, 72 sì e un no (Bellaria Igea Marina per un problema contingente legato all’auto medicalizzata, dichiarato), e sulla rete oncologica un’astensione (il sindaco di Meldola dove si trova l’IRST). È questo il dato di cui secondo me noi dobbiamo prendere atto anche con soddisfazione, mantenendo la presenza sui territori e mantenendo anche alta la pressione sia dell’assessorato che dei Sindaci, che del direttore generale perché questa integrazione che auspichiamo tutti nella maniera migliore venga fatta sempre di più e che si possano con l’integrazione risparmiare i soldi perché sia possibile fare gli investimenti che ha appena detto la Rontini sull’ospedale di Faenza, ma potremmo dire sull’ospedale di Forlì più di 20 milioni, sull’ospedale di Cesena non ne parliamo, eccetera che questa riorganizzazione oggi permette di fare. È ritornata, che cosa è successo, dottoressa Petropulacos?

     

    Direttore PETROPULACOS

    Sono riuscita, essendo fuori da qui, a telefonare alla segreteria di AIFA ed ho avuto rassicurazioni che non verranno nella riunione di oggi assunte decisioni ma soltanto messi in fila i numeri e concordati dei criteri, che non è poco però non è una situazione che sarà irrecuperabile domani, e sono qua. Chiaramente, ripeto, purtroppo ognuno di noi deve rispondere alle sue dinamiche professionali e del resto è un gruppo di lavoro del quale io faccio parte individualmente e non come funzione e perciò non posso mandare un sostituto.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Prendiamo atto con soddisfazione di questo. Non del fatto che lei manchi a Roma ma del fatto che lei continua ad essere presente nella nostra discussione. Mirco Bagnari, prego.

     

    Consigliere BAGNARI

    Allora siamo in questa zona grigia. Direi che siamo già passati, però siam già sforati in quella che è la discussione sulle risoluzioni…

     

    Presidente ZOFFOLI

    Io direi che a questo punto chiudiamo l’informativa e apriamo la discussione sugli… Allora, prima di passare… Informativa, Bertani, prego.

     

    Consigliere BERTANI

    Riguardo alle parole che prima lei diceva, presidente, sull’audire Venturi e/o Tonini, per capire che quindi a questo punto noi non la reiteriamo la richiesta di audizione perché non è stata soddisfatta. Quindi oggi, l’informativa di oggi non è la risposta alla nostra richiesta di audizione, alla nostra richiesta di indizione di un’Assemblea straordinaria, perché ad oggi questa risposta non è stata data. Per mettere in chiaro questo perché altrimenti la ripresentiamo. Perché se ci dite che la CTSS ancora noi non ce l’abbiamo quindi non ne possiamo parlare, diciamolo però che esiste e c’è, quindi l’informazione l’assessorato ce l’ha. Se poi vogliamo essere formali che la PEC non è ancora arrivata, va bene, però che sia chiaro che questa audizione politica ci deve essere. Oggi abbiamo avuto qualche dato tecnico in più ma questa discussione politica ci deve essere, secondo noi, e su questo capiamoci perché se ci siamo capiti siamo a posto.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Sull’Assemblea straordinaria non deve chiedere alla Commissione, deve chiedere alla Presidente dell’Assemblea. Rispetto alle domande che sono state fatte ribadisco che quella legata all’audizione dell’Assessore rispetto all’ospedale di Cesena rimane lì, oggi non è stato fatto niente di quella partita lì. Quella rimane ferma e c’è l’impegno, ripeto, dall’Assessore di venire qui nel momento in cui ha il progetto di fattibilità. È curioso lei ma sono curioso anch’io di conoscerlo. Rispetto alla discussione politica sulla riorganizzazione, credo che il prossimo giro, spero fra non molto, sia un giro complessivo delle varie ASL dove politicamente si mettono in fila quelle che sono le prospettive e i risultati di quella delibera che, fatta in dicembre, deve comportare non solo sul territorio romagnolo, ma anche dalle altre parti una riorganizzazione complessiva ospedaliera che porta alla riduzione dei posti letto e porta a tutto quello che ne consegue. Quindi adesso credo, spero e chiedo anche all’assessorato che appena arrivano ufficialmente i due progetti del riordino ospedaliero e della rete oncologica che vengano trasmessi anche ai consiglieri in maniera ufficiale così poi se ne prenderà atto ed eventualmente se servono delle discussioni in merito le faremo appositamente, all’interno del complessivo riordino della rete ospedaliera, della rete delle varie patologie a livello regionale. Ho dato, spero, le risposte che chiedeva. A questo punto, chiudiamo l’informativa e apriamo sulle risoluzioni.

     

    1457 -Risoluzione per impegnare la Giunta a mantenere e valutare il potenziamento del servizio di pediatria dell’Ospedale di Faenza, prevedere la specifica preparazione per il personale destinato all’assistenza pediatrica, modificare inoltre la deliberazione della Giunta regionale del 19 12 2011 ripristinando i posti letto riguardanti tale struttura. (19 10 15)

    A firma della Consigliera: Sensoli

     

    2196 -Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi carico delle richieste del Comitato “Giù le mani dalla Pediatria” e del Comune di Faenza circa il reparto del relativo Ospedale, ripristinando comunque, nell’ambito faentino, i parametri contenuti nella delibera della Giunta Regionale del 19/12/2011, ove viene specificato che deve essere garantita la presenza di un pediatra H24. (19 02 16)

    A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli

     

    3185 -Risoluzione circa il riordino ospedaliero dell’Area Vasta della Romagna, in particolare per quanto concerne l’Ospedale degli Infermi di Faenza (RA). (08 09 16)

    A firma del Consigliere: Liverani

     

    Presidente ZOFFOLI

    Le risoluzioni sono quattro, una a firma della consigliera Sensoli, 1457: “Risoluzione per impegnare la Giunta a mantenere e valutare il potenziamento del servizio di pediatria dell’Ospedale di Faenza, prevedere la specifica preparazione per il personale destinato all’assistenza pediatrica, modificare inoltre la deliberazione della Giunta regionale del 19 12 2011 ripristinando i posti letto riguardanti tale struttura”. L’altra è la 2196: “Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi carico delle richieste del Comitato “Giù le mani dalla Pediatria” e del Comune di Faenza circa il reparto del relativo Ospedale, ripristinando comunque, nell’ambito faentino, i parametri contenuti nella delibera della Giunta Regionale del 19/12/2011, ove viene specificato che deve essere garantita la presenza di un pediatra H24”. 3185: “Risoluzione circa il riordino ospedaliero dell’Area Vasta della Romagna, in particolare per quanto concerne l’Ospedale degli Infermi di Faenza (RA)”. Anche queste sono arrivate adesso proprio perché abbiamo cercato di seguire tutti da vicino, i romagnoli sicuramente, quello che era il processo che sui territori veniva fatto e quindi oggi andiamo a discutere e ad approvare le risoluzioni in ragione anche di quello che oggi sappiamo è stato fatto. Quindi Mirco ha la parola.

     

    Consigliere BAGNARI

    Grazie, presidente. Allora, io non formalmente ringrazio doppiamente la dottoressa Petropulacos perché penso che abbia dato dimostrazione di avere grande rispetto anche della discussione che dobbiamo fare. Poi possiamo ovviamente discutere sul fatto se fosse ancora meglio, naturalmente. che ci fosse una parte più politica; posso essere d’accordo, però, ripeto, credo che la presenza della dottoressa sia molto importante e anche segnale di rispetto nei confronti della politica, cosa non sempre scontata. Sulla questione dell’arrivare oggi a discutere delle risoluzioni faccio due considerazioni. Una: non è che perché si è di maggioranza si chiudono gli occhi e si fa finta di niente. Io ho avuto modo di dirlo anche in Assemblea in altre occasioni: quanto più noi discutiamo, non dico in tempo reale ma in tempi ragionevoli, gli atti che vengono presentati dai consiglieri meglio è. Quindi non ho mai nascosto che ci sia e ci sia stata in alcuni casi l’opportunità e sarebbe stato meglio aver anticipato la discussione di alcuni atti e penso che quanto più si riuscirà ad arrivare a questo obiettivo meglio sarà per tutti. In questo caso però devo anche dare atto a questa Commissione e al presidente Zoffoli che ha cercato, proprio perché appunto c’erano degli atti che languivano, di raggruppare tutto ciò che riguardava questo tema e portarlo alla discussione tenuto conto che a questa Commissione, ripeto, al suo Presidente, ma direi anche all’intero Ufficio di Presidenza, non si può certo rinfacciare di non fare delle sedute di Commissione e di non affrontare le questioni, anzi. Quindi io credo che oggi dobbiamo approfittare dell’occasione per discutere complessivamente di questi documenti. L’altra considerazione sui tempi di consegna. Io posso essere d’accordo che è meglio evitare i last minute, chiamiamoli così, però deve valere per tutti. Quindi o ci diamo una regola che vale per tutti e sono d’accordo se la condividiamo, altrimenti se c’è la possibilità di farlo lo fa una volta una forza politica e una volta l’altra. Anche qui mi è già capitato di dirlo in altre occasioni per emendamenti e risoluzioni, quindi senza alcuna polemica ma anzi proprio per dire: “Condividiamo un metodo”. Se vale, vale, quale che sia. Noi credo appunto siamo stati legittimati anche a poter presentare un nostro testo, posto che ― io lo ricorderei per il collega Liverani e per quello che ha detto prima ― il PD non è che è stato a dormire in questi mesi, perché, se l’hanno notato, su tutti i temi che o comparivano sulla stampa o ci venivano segnalati direttamente prima che comparissero sulla stampa, quindi anche anticipandoli, il PD gli atti che fossero risoluzioni o interrogazioni specifiche sui temi li ha presentati, sollecitando l’attenzione della Regione e della Giunta su quelle che sono le problematiche dei territori. Quindi io credo che da questo punto di vista siamo tutti ― scusate la ripetizione ― rappresentanti dei territori quale che sia la casacca che indossiamo, ma credo che stiamo facendo tutti quanti il nostro lavoro e riconosco anche alle minoranze l’attenzione sui temi che riguardano i cittadini, ma non deve essere che uno prende in mano il vessillo di rappresentare i cittadini e gli altri no. Ripeto, gli atti presentati lo dimostrano. Io non starei a ripetere tutto ciò che ha già anche detto la collega Rontini prima sul documento che abbiamo presentato. Faccio una serie di considerazioni. Uno: quello che è contenuto negli atti delle altre forze politiche credo che siano degni di attenzione e di rispetto, noi abbiamo cercato nel nostro documento di fare una panoramica più complessiva su una serie di temi anche più attuali, intervenuti anche dopo rispetto a quelle che erano le precedenti risoluzioni depositate e chiediamo appunto una serie di impegni da parte dell’assessorato, che è evidente che non è che ci porta a dire che l’assessorato deve sostituirsi alle cose che sono di spettanza e di competenza delle Aziende, in questo caso dell’Azienda della Romagna; chiediamo ovviamente un’azione da parte della nostra Regione nei confronti dell’Azienda perché ci sia, venga dimostrata una garanzia appunto di risoluzione dei problemi e anche di andare oltre alla mera e semplice soluzione dei problemi. Noi ovviamente sapendo che c’è stata questa forte attivazione a livello territoriale chiediamo, appunto, che poi, come erano stati gli impegni assunti in precedenza, ci sia una risposta da parte, per esempio, dell’Azienda sulla questione del completare tutte quelle che sono le procedure per rendere il presidio H24 di continuità assistenziale pediatrica operativo; anche questo poi era stato oggetto di un’altra discussione in questa Commissione sul tema appunto, quindi anche questa è una prova che non eravamo stati a dormire nessuno, meno che meno il PD. Chiediamo che ci sia una forte azione che continua quello che si è attivato su questi territori. Quando parliamo di integrazione, io credo, venendo appunto al territorio specifico si parlava di Faenza, quello che riguarda per esempio la provincia di Ravenna, che per quanto ci riguarda conosciamo un pochino meglio, abbia dato dimostrazione in questi mesi proprio di voler lavorare in quella direzione. Da una parte la volontà che è stata ribadita anche nel documento approvato - ancorché non trasmesso definitivamente ma ormai pubblico, direi - di attuare la riorganizzazione ospedaliera ma non di mantenersi solo ed esclusivamente e meramente al rispetto di parametri, potendo anche giocare su una certa elasticità, sul fatto che la stessa Regione ha voluto affermare un principio che tutto il sistema ospedaliero è fatto a rete e quindi si è voluto lavorare proprio per salvaguardare quella che è la presenza sui territori dal punto di vista ospedaliero, cercando ovviamente di dare una caratterizzazione a diversi plessi ed è quello che noi chiediamo anche in questa risoluzione, ripeto, continuando il più possibile questa integrazione che noi abbiamo visto negli ultimi mesi fra Lugo e Faenza, due ospedali se vogliamo di dimensioni minori rispetto a quello che è l’hub di Ravenna ma che hanno voluto fare un lavoro che li porta ad essere perfettamente integrati, quindi anche a scongiurare quello che è un rischio di chiusura proprio perché si cerca di dare un senso e un perché alla presenza di quegli ospedali nell’interesse dei cittadini, migliorando complessivamente la loro risposta. Chiediamo ovviamente che ci sia anche dal punto di vista della medicina territoriale, considerato che siamo convinti che gli ospedali siano fondamentali, ma noi dobbiamo lavorare anche su altri fronti, proprio per evitare anche quell’ ingolfamento dei pronto soccorso e cercare di dare una serie di risposte in maniera più appropriata, più di prossimità e quindi anche dando una concretezza a quello che la Regione ha deciso anche nelle linee di indirizzo sulle Case della Salute. Chiediamo un’attenzione particolare, anche qui lo sappiamo benissimo che non è competenza della Regione andare a fare controlli sul territorio, ma un’attenzione particolare la chiediamo su qualche cosa che riguarda comunque la Regione, noi citiamo il caso degli ausili ma in generale di quelli che sono dei servizi complementari affinché non ci siano più una serie di disservizi che abbiamo visto, che si stanno risolvendo ma che in alcuni punti devono andare risolti definitivamente. Poi un passaggio su quello che noi crediamo sia doveroso da parte della parte politica regionale, il fatto comunque di avere un’attenzione in generale, e di sollecitarla, sul coinvolgimento dei territori ai diversi livelli di rappresentanza, ma anche dei cittadini, proprio su quelle che sono le scelte che si vanno a fare, perché crediamo che sia il modo migliore, proprio anche per rispondere a quello che giustamente sottolineava Liverani, cioè il fatto appunto che non si ingenerino delle paure infondate ma ci sia una condivisione delle informazioni e una spiegazione del perché si fanno determinate scelte.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Sensoli.

     

    Consigliera SENSOLI

    Grazie, presidente. Faccio un’osservazione e poi ho anche una richiesta. Leggendo il dispositivo, gli impegni che chiede il Partito Democratico nella sua risoluzione, direi che insomma è un po’ la dimostrazione che o la ASL unica non ha funzionato o siamo un bel po’ indietro da quando è stata costituita. Quindi è una sorta anche di conferma delle osservazioni e delle eventuali critiche che abbiamo fatto in precedenza. Così come mi fa piacere che la consigliera Rontini sia stata firmataria di un question time in Aula riguardo i punti nascita, ma evidentemente la Giunta non sta ad ascoltare nemmeno la propria maggioranza visto che Lagosanto ha chiuso la settimana scorsa, Castelnovo Monti è ancora in pericolo, l’assessore Venturi non ha risposto a una mia interrogazione ― tempo fa si era impegnato a comunque attivare un percorso di conservazione dei punti nascita al di sotto dei 500 parti l’anno che comunque conservassero degli standard di sicurezza e di qualità e ad oggi pare ancora non sia stato fatto, visto il trend ― e il pericolo per Faenza è che si vada in realtà pian piano verso anche qui una chiusura dei servizi, dato che comunque son stati registrati anche dei cali intorno al 10 per cento delle nascite, mentre invece pare che queste nascite vengano dirottate verso Ravenna, quindi si ha un po’ il timore che in un qualche modo i dati vengano manipolati per far sì che non si rientri all’interno di certi parametri per poi avere una sorta di scusa per depotenziare il servizio. Fatta questa osservazione io chiedo ― non so se lo devo fare in maniera scritta o basta insomma che lo dica adesso quindi metterlo a verbale ― che il nostro dispositivo venga inserito come emendamento all’interno della risoluzione del Partito Democratico, visto che comunque chiediamo delle cose un po’ diverse.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Nel caso, ritirate la risoluzione dopo? Chiedo. Era per chiedere. Va bene, dopo eventualmente. Adesso ha chiesto la parola il consigliere Liverani.

     

    Consigliere LIVERANI

    Grazie, presidente. Io in questo momento mi voglio togliere, dato che ho la casacca verde, me la voglio togliere e parlo da cittadino. Dico quello che mi hanno richiesto i cittadini faentini e di Lugo. Dunque, uno: il rischio chiusura totale pediatria sia di Faenza che di Lugo, anche se è stata scongiurata più volte anche per bocca dell’assessore Venturi. Due: è stato promesso più volte che sarebbe stato riattivato il servizio H 24, sia dall’Amministrazione regionale, sia dal direttore generale Tonini. Ma così non è ancora stato e era stato promesso che dal primo febbraio 2017 sarebbe stato riattivato e tuttora così non è. Io voglio una risposta perché i cittadini mi chiedono delle risposte. Tre: casi urgenti. Se un bambino ha un problema e non viene risolto in 36 ore viene trasferito a Ravenna. È successo un caso, per me vergognoso, che, passate le 36 ore, un bambino è stato trasferito dai propri genitori da Faenza a Ravenna in quanto scadute le 36 ore massime di degenza e la mattina seguente sempre i genitori se lo sono riportati a casa, passando una notte in bianco. Il sobbarcarsi di questi problemi secondo me è un enorme disagio per i cittadini. Per me è una cosa assolutamente gravissima che non deve capitare. Quattro: posto letto in mezzo agli adulti. Secondo me bisogna ripristinare il posto letto nel reparto di pediatria. Non è concepibile trattenere dei bambini in reparti per adulti. Queste sono le cose che abbiamo richiesto da più anni e non sono mai state risolte. Poi ci sono delle altre problematiche che sono venute fuori ultimamente nel reparto di ostetricia. I cesarei programmati vengono sempre e comunque trasferiti a Ravenna e per qualsiasi problema una mamma residente nel territorio faentino è costretta a partorire fuori Faenza. Questa è la verità, non è che sto qui a dire… Parlo da cittadino e non da leghista con la casacca verde. Proprio a Ravenna sono pieni e non sanno come fare. Addirittura è successo che di recente tre mamme non appena partorito siano state costrette a trasferirsi con i neonati da Ravenna a Faenza e Lugo ― cioè, di cosa stiamo parlando, se andiamo avanti così… ― per mancanza di posti di degenza perché a Ravenna erano già programmati altri parti. Poi, per chiudere, nel 2016 ci sono state 630 nascite, sia a Lugo che a Faenza. Invece quest’anno, gennaio 2017, ci sono state circa 35-40 nascite. Se facciamo un conto complessivo annuale vogliono dire 480 nascite per stare alti. Sapendo che il limite minimo per mantenere in funzione la pediatria è quello delle 500 nascite, lo spostamento dei servizi verso Ravenna non sarà altro che diminuire ulteriormente il numero dei parti a Faenza e Lugo costringendoli alla chiusura se i numeri rimangono quelli attuali. Queste due risoluzioni sono volte a capire qual è la volontà della Regione e dell’ASL verso i reparti di pediatria e l’ostetricia di Faenza e Lugo. Noi chiediamo delle risposte perché è inutile che noi stiamo qui a raccontarci delle chiacchiere che il PD è bello, la Lega è bella, i 5 Stelle son belli. Vogliamo avere delle risposte, si hanno, sì o no? Voglio dire, è due anni che parliamo sempre di queste cose, è due anni che fate delle promesse a vanvera perché tanto governate Regione, Comune, l’ASL unica avete deciso voi che direttore metterci. Prendete una decisione: volete ripristinare l’H24, sì o no? Non è che ci vuole tanto. Sì o no, non “forse”, continuamente “forse”. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Manuela Rontini.

     

    Consigliera RONTINI

    Velocemente. La consigliera Sensoli ha fatto l’esegesi del testo del PD. Io non mi permetto di fare l’esegesi del Movimento 5 Stelle, neanche quando davanti a due documenti identici, presentati in Bassa Romagna e in Romagna faentina, in Romagna faentina il Movimento 5 Stelle l’ha votato il documento, in Bassa Romagna non l’ha votato. Non mi permetto io di andare a fare l’esegesi loro e chiederei che lei non facesse la nostra, perché mi pare poco attrezzata. Non so a quale question time si riferiva. Io ho presente il question time che feci che riguardava i punti nascita di Faenza e Lugo e qui, guardi, se vuole le posso consegnare quella che è la rassegna stampa dei giorni successivi a quel question time dove l’assessore Venturi dichiarò che i punti nascita non chiuderanno. Punto. Lugo e Faenza era l’oggetto di quei due punti nascita. Detto questo, nel ribadire alcune delle questioni che già diceva anche il collega Mirco Bagnari, non vorrei tra l’altro essere fraintesa perché c’è l’abitudine poi talvolta da qualcuno di riportare fuori di qui cose diverse da quelle che sono state dette: io penso che sia nostro dovere non dare l’idea… e coi numeri e con le azioni che ho accennato prima, con le parole del direttore Tellarini, penso di aver dato la fotografia di un ospedale che non è assolutamente in dismissione ma che si sta attrezzando per rispondere a quelle che sono le sfide del 2017, alla sanità di oggi che è completamente diverso da quanto succedeva dieci-venti anni fa, visto che in alcuni documenti si citano dati, numeri, posti letto risalenti ad un mondo che oggi, che ci piaccia o no, non c’è più. Questo non vuole neanche dire che va sempre tutto bene, cioè ci sono talvolta delle criticità, ci sono delle cose che non funzionano e il sistema si attrezza per provare a migliorare. Penso che ― lo accennava il collega Bagnari ― le sinergie che Faenza ha costruito in questi anni con Lugo abbiano consentito nel percorso del riordino ospedaliero di mantenere e consolidare tutte le specialità nei due ospedali, cosa che se non si fosse fatto, se non si fosse percorso, se non si fosse iniziata a percorrere questa integrazione non avremmo potuto mantenere. Dall’altra parte chiedo anch’io che la direzione dell’ASL Romagna, l’Azienda proceda tempestivamente con il bando di concorso per individuare quello che sarà il primario dell’unità operativa complessa di ostetricia e di ginecologia che dovrà lavorare sui tre punti nascita individuati di Ravenna, Faenza e Lugo, con caratteristiche diverse perché l’individuazione del primario, questa complessiva riorganizzazione consentirà di dare seguito concreto a quello che è l’impegno che il Direttore generale ha preso in quella seduta del Consiglio comunale a Faenza ― ero presente anch’io ― di tornare a consentire che i parti programmati vengano rifatti anche nel punto nascita di Faenza, riandando a vedere anche il protocollo organizzativo di fine estate. Quindi questi sono impegni concreti che torniamo a puntualizzare e a chiedere che una volta che saranno espletate le procedure concorsuali sul reperimento dei pediatri, da una parte, e sull’individuazione del primario, dall’altra, penso che possano mettere finalmente in una piena operatività, in condizioni di sicurezza, il nostro ospedale, di operare insieme a tutta la struttura sanitaria e infermieristica per dare risposte alle mamme, alle famiglie e ai cittadini della nostra comunità.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Sassi.

     

    Consigliere SASSI

    Grazie, presidente. Anche se non sono romagnolo intervengo, mi accetterete? Ho fatto quarant’anni di riviera romagnola, se serve… Dopo poi glielo spiego… Allora, io non entro tanto nel merito della situazione, ma più che altro di alcune cose che ho sentito, infatti stavo già andando ad avvisare tutti i comitati che i punti nascita non si chiudono, poi mi sono ricordato che a mezzo stampa Bonaccini doveva chiudere anche gli inceneritori e sono ancora aperti, quindi mi sono frenato un attimo e vorrei… Diciamo che prendere impegni a mezzo stampa equivale… a me viene in mente solo il termine “fuffa”, quindi non è così importante o impegnativo un articolo di stampa. Tanto è vero che poi le stesse affermazioni che durante il discorso sul piano rifiuti, si parlava, davano dichiarazioni a Bonaccini di certe cose, lui stesso mi ha detto: “Io non l’ho mai detto”, quindi anche la stampa può essere fallace di verità e di impegno vero. L’impegno vero in un consesso legislativo si prende con degli atti ufficiali, non si prende con i mezzi stampa. E finché io personalmente non vedo una delibera di Giunta che afferma che i punti nascita non si chiudono non ci credo. Non ci credo perché io porto l’esperienza di Castelnovo Monti, del Sant’Anna, sono ancora lì che ballano sulla graticola nonostante certi atti votati anche in Assemblea sui punti nascita. Ricordo un atto votato in Assemblea che chiedeva che si bloccasse, tra virgolette, il riordino finché non si avesse avuto un piano o un documento dettagliato di quello che doveva essere il riordino. Io, non so voi, quel documento ancora, ho visto delle linee guida che giravano ma un documento di riorganizzazione completo come, non so, mi viene in mente il PRIT, il piano aria, il piano rifiuti, cioè dei tomi sul tavolo da leggere, io quello della sanità ancora non l’ho visto, poi magari mi è sfuggito. E questo mi fa venire in mente che speriamo di avere un ottimo timoniere perché stiamo navigando a vista, senza una pianificazione e la Regione è una cosa principale che fa, pianifica. Comunque a parte questo, questo l’ho detto anche a Castelnovo Monti, al teatro Bismantova, durante un incontro con tutta la cittadinanza, sul punto nascita ma non solo sul punto nascita, in quel caso si parlava dell’ospedale ma nessuno ha mai detto che vogliono chiudere gli ospedali quindi io mi sono concentrato solo sul punto nascita perché quello invece l’ha dichiarato anche pubblicamente l’assessore Venturi, dopo la firma dell’atto in Regione, pubblicamente ha dichiarato che il punto nascita sarebbe stato chiuso. Comunque in una festa di partito l’ha detto, quindi anche lì un consesso non ufficiale, magari si è sbagliato, l’hanno interpretato male. Fatto sta che è buona norma ― lo dico semplicemente perché rimanga registrato nella sbobinatura dell’Assemblea e quindi rimanga in memoria ― che quando si fanno delle dichiarazioni di prese di posizione lo si faccia con degli atti ufficiali in mano e non con delle rassegne stampa, perché sennò da domani io faccio uscire la qualunque sulla stampa. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Sensoli.

     

    Consigliera SENSOLI

    Grazie, presidente. Io avrei bisogno di capire a questo punto se accettano l’inserimento dell’emendamento che ho proposto perché non mi è stato risposto a questa domanda. Altra questione. Io non ho fatto l’esegesi, io ho dato una mia opinione quindi invito la consigliera Rontini a non dare giudizi sulla mia capacità di opinione, perché se i territori hanno espresso voti diversi è anche perché sui territori si è ottenuto un risultato diverso e dove si è votato a favore è perché grazie all’attività anche dell’amministrazione si è ottenuto un risultato sul territorio. Quindi si chiama libertà di pensiero e di opinione, rappresentanza del proprio specifico territorio e grazie a Dio noi non abbiamo le linee di partito da seguire dall’alto. Visto che la consigliera Rontini ha così tanta influenza sull’assessorato da far dichiarare all’assessore Venturi che i punti nascita di Lugo e Faenza non chiuderanno, visto che è consigliere regionale, poteva attivarsi anche per quello di Lagosanto che è stato chiuso, per quello di Castelnovo che è ancora in bilico e non occuparsi solo della propria circoscrizione elettorale.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Rontini.

     

    Consigliera RONTINI

    Per rispondere al consigliere Sassi al quale, probabilmente, essendo arrivato, se non sbaglio, a seduta iniziata, forse mancava il pezzo iniziale. Se non sbaglio, la consigliera Sensoli ha iniziato la seduta di Commissione dicendo: “C’è già il documento del riordino, l’abbiamo tutti, eccetera, sui punti nascita è già tutto chiaro; come mai non ne discutiamo qui oggi?”. Lui oggi ha detto: “I documenti ancora non c’è niente, non si è visto niente, eccetera eccetera”. Quindi non riesco a capire i due colleghi del Movimento 5 Stelle cosa stanno dicendo. Invece chiarisco meglio, collega Sassi, che le dichiarazioni dell’assessore Venturi non sono rilasciate a mezzo stampa ma sono la risposta puntuale, ufficiale, formale, virgolettata che l’assessore ha dato in Aula durante la seduta dell’Assemblea legislativa di cui anche lei fa parte, ad un question time depositato e c’è la risposta che fa parte del resoconto integrale dell’Aula. Anche quello è tutto agli atti, quindi non stiamo parlando di dichiarazioni spot fatte in sagre o feste, ma parliamo di una dichiarazione formale fatta in Aula nel momento in cui è stata convocata l’Assemblea legislativa. Io sono disponibile ad occuparmi non solo dei problemi del territorio della provincia di Ravenna ma anche di quello che sono gli altri territori. Ci sono naturalmente i colleghi che stanno seguendo tantissime vicende. Io mi sono fatta carico in quella situazione, com’è mia abitudine fare, di quelle che sono le richieste delle comunità locali. Insieme al collega Bagnari, cofirmatario, e insieme al collega Bessi abbiamo trasmesso, utilizzando gli strumenti che noi abbiamo a disposizione ― perché i consiglieri regionali hanno degli strumenti, le CTSS hanno degli strumenti, i Sindaci hanno degli strumenti ― abbiamo semplicemente trasferito, replicato, reiterato una richiesta che veniva dal territorio della provincia di Ravenna in maniera unitaria, in maniera coordinata e l’abbiamo trasferito qua. Quando saranno espletate tutte le discussioni anche negli altri territori sono a disposizione sua e degli altri territori per procedere con lo stesso percorso qualora i colleghi mi vogliano coinvolgere.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Non abbiamo capito se… Il primo firmatario, è corretto. Vuole esprimersi adesso o si esprime dopo rispetto all’accettazione… Prego, Mirco Bagnari.

     

    Consigliere BAGNARI

    Direi che non abbiamo delle linee di partito che ci vengono imposte. Noi abbiamo fatto, come dicevo, la presentazione di un documento che cercava di raggruppare tutto quello che secondo noi è il pacchetto delle richieste che premono ai nostri territori, attualizzandola anche, quindi riteniamo che i documenti precedenti, tutti e tre, siano superati. Quindi noi voteremo il nostro testo così come è stato presentato.

     

    Presidente ZOFFOLI

    L’emendamento viene posto in voto oppure ritenete che non sia il caso di votare l’emendamento? Perché il primo firmatario deve decidere se accetta di metterla in votazione o no… Si mette in votazione, bene. Chiedo alla dottoressa Petropulacos se ha delle specifiche da fare rispetto alle cose che hanno circolato, se ha delle puntualizzazioni da fare.

     

    Direttore PETROPULACOS

    Una puntualizzazione doverosa rispetto alla decisione inequivoca assunta dalla USL della Romagna di garantire la copertura H24 pediatrica a Faenza che sta trovando delle oggettive difficoltà di realizzazione in relazione alle diverse procedure che la l’Azienda ha attivato e che non hanno dato la effettiva disponibilità di nessun professionista. Oggi i pediatri sono rari, lo vedrete anche dalla rassegna stampa rispetto alla pediatria di libera scelta che è un contesto lavorativo ben preferibile rispetto a quello ospedaliero per un pediatra oggi. Noi abbiamo avuto come Paese una riduzione molto rilevante della disponibilità di specialisti in pediatria ed evidentemente questo dà delle difficoltà concrete, cioè oggi un pediatra è come un organo, un bene indisponibile, non è che si possa pensare… Le decisioni devono essere assunte e mantenute, l’impegno deve essere massimo a prescindere, non può essere certo la scusa “Non li sto trovando”, però finché non trovi le persone da mettere e l’Azienda USL della Romagna ha avuto dalla Regione tutti i nulla osta necessari, sia rispetto al nuovo assetto dell’ostetricia, deciso anche in accordo con la Conferenza, come ci ha rappresentato il dottor Tonini, di avere un unico responsabile per i tre punti nascita che lavori sempre nell’ottica di garantire la sicurezza delle partorienti e dei loro bambini, in modo da mantenere le condizioni di apertura di tra punti nascita che sono tutti oltre i 500 nati all’anno, perciò situazioni molto diverse da quelle che sono intorno ai 100, evidentemente. Però a oggi l’azienda non è riuscita a reperire, né in forma a tempo indeterminato né determinato, i professionisti sufficienti. L’impegno viene mantenuto e io immagino e spero che si riesca a realizzarlo al più presto. Le altre equipes stanno dando un loro supporto, però è anche vero che non possiamo mettere in condizioni di difficoltà tutta la rete pediatrica. L’impegno continua ad essere mantenuto con la massima puntualità, purtroppo senza avere ancora il risultato che si auspica. Devo dire che da qui ad allora attraverso la reperibilità, la pronta reperibilità comunque la presenza in caso di necessità emergente è sempre garantita. Ci capiterà sempre più spesso di avere situazioni nelle quali la scarsa disponibilità di specialisti crea qualche difficoltà e perciò occorre anche lavorare avendo presente che comunque i numeri cambiano, la popolazione della nostra regione ha subito un calo - come quella di tutte le regioni italiane - negli ultimi tre anni molto significativo, parliamo di 17.000 unità, e questo calo è prevalentemente a carico della popolazione pediatrica perché c’è un calo delle nascite che è quasi esclusivamente legato ad una riduzione della coorte di donne in età fertile. Oggi sono in età fertile le donne nate fra gli anni ’80 e gli anni ’90 che hanno fatto segnare già allora un calo della natalità. La ripresa la vedremo fra circa una decina d’anni quando arriverà l’età fertile alla coorte dell’incremento di natalità che abbiamo anche noi registrato fino a tutto il 2010. Sono andamenti demografici che indubbiamente hanno un impatto sulla rete dei servizi, insieme anche a quelli che sono i requisiti di appropriatezza dei ricoveri e di opportunità di livello assistenziale da offrire per affrontare i diversi quadri patologici, anche in età pediatrica. Però, ripeto, la decisione è una decisione che non è minimamente stata messa in discussione, che non verrà messa in discussione, come non verranno messi in discussione i punti nascita. Però sul tema dei protocolli per la sicurezza e sul tema della disponibilità dei professionisti occorre fare un nuovo tentativo.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Bene. A questo punto, mettiamo in votazione le quattro risoluzioni. Prego, Liverani.

     

    Consigliere LIVERANI

    Grazie. Una domanda: ho visto che ci sono stati dei bandi per questo discorso qui, praticamente il contratto veniva proposto a tempo determinato e per questo, da quello che mi risulta, sono andati deserti questi bandi, in base a quello che risulta. Invece quello che è stato fatto a Cesena era a tempo indeterminato e invece lì il pediatra è stato trovato. Volevo capire se è vera questa cosa. Se quello che ho visto io sia vero oppure no. Grazie.

     

    Direttore PETROPULACOS

    Prima era un bando a tempo determinato, perché ha dei tempi molto più brevi, e poi è stato fatto un bando aziendale a tempo indeterminato. Il problema è che nessuno ha accettato la collocazione di Faenza, a quello che so io, allo stato attuale. Poi bisognerà ― ripeto ― ripetere il tentativo. È chiaro, detto con grande franchezza, che per un pediatra che può scegliere dove andare a lavorare, perché oggi i pediatri possono scegliere dove andare a lavorare, lavorare in un contesto con un reparto che fa attività importanti ed articolate sicuramente è preferito, c’è poco da dire. Diciamo che noi non registriamo in ambito pediatrico nessun livello di disoccupazione, mettiamola in questi termini. Sono un po’ come gli specialisti in medicina d’urgenza, prima di specializzarsi hanno già un posto dove andare e sicuramente questo rende complicate le cose. Ripeto, è un tipo di criticità che riguarda un po’ tutto il nostro Paese e anche altri territori della nostra regione.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Bene. A questo punto, pongo in votazione le quattro risoluzioni. La prima, 1457, a firma della consigliera Sensoli: risoluzione per impegnare la Giunta eccetera, eccetera, vi risparmio il resto. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? Risoluzione con parere sfavorevole, respinta.

     

    La Commissione respinge con 11 voti favorevoli (LN, M5S), 25 contrari (PD), nessun astenuto la risoluzione ogg. 1457.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Risoluzione 2196, firmata da Liverani e Pompignoli. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Quindi respinta anche questa.

     

    La Commissione respinge con 11 voti favorevoli (LN, M5S), 25 contrari (PD), nessun astenuto la risoluzione ogg. 2196.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Risoluzione 3185 a firma del consigliere Liverani. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Respinta anche questa.

     

    La Commissione respinge con 11 voti favorevoli (LN, M5S), 25 contrari (PD), nessun astenuto la risoluzione ogg. 3185.

     

    Presidente ZOFFOLI

    A questo punto, pongo in votazione…

     

    Consigliere LIVERANI

    Presidente, volevo anticipare che non partecipiamo al voto a questa risoluzione. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Va bene. Prendiamo atto del fatto che la Lega non partecipa al voto.

    Poniamo in votazione…

     

    (Intervento fuori microfono)

     

    Presidente ZOFFOLI

    Neanche per la votazione degli emendamenti?

     

    Consigliera RONTINI

    Io capisco la posizione della Lega, i 5 Stelle hanno chiesto di emendarla… Tra l’altro sottolineo anche ― ma non voglio riaprire una discussione ― che però le prime due risoluzioni ― non l’ho voluto fare prima ― la 1457 e la 2196 hanno un obiettivo comune, ma per arrivarci chiedono due cose esattamente opposte: le due forze si sono votate entrambe le risoluzioni.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Io devo porre in votazione gli emendamenti. Pongo in votazione e volevo sapere se si astengono dal voto i 5 Stelle per gli emendamenti che hanno proposto o meno. Prego.

     

    Consigliere BERTANI

    Avendo capito che comunque non c’era una volontà di convergere, visto che si parlava di coinvolgimento, a questo punto abbiamo deciso anche noi di non partecipare al voto. Una risoluzione presentata all’ultimo minuto in cui poi non c’è disponibilità di parlarne è difficile e quindi anche noi non partecipiamo al voto.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Va bene, ho capito. Pongo in votazione gli emendamenti, alla risoluzione PD, primo firmatario Bagnari. Favorevoli?

     

    (interruzioni)

    Presidente ZOFFOLI

    Sì, l’emendamento 1 della consigliera Sensoli. Chi è favorevole? Contrari? Astenuti? Non partecipanti al voto? Perfetto.

     

    La Commissione respinge l’emendamento con nessun voto favorevole, 24 contrari (PD) e nessun astenuto. I gruppi assembleari Lega Nord e Movimento 5 Stelle non partecipano al voto.

     

    Presidente ZOFFOLI.

    A questo punto metto in votazione la risoluzione, primo firmatario Mirco Bagnari e altri firmatari Rontini e Bessi. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Quindi unanimità con la non partecipazione al voto dei consiglieri di minoranza.

     

    La Commissione accoglie l’emendamento con 24 voti favorevoli (PD), nessun contrari e nessun astenuto la risoluzione di cui è primo firmatario il consigliere Bagnari. I gruppi assembleari Lega Nord e Movimento 5 Stelle non partecipano al voto.

     

    Consigliere LIVERANI

    Posso? Un’ultima cosa e poi veramente non dico più niente… Nelle varie ed eventuali.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Prego.

     

    Consigliere LIVERANI

    Chiedo con forza di fare un’audizione con presente Tonini e l’assessore Venturi perché ho capito che hanno girato tutti i Comuni (Faenza, Lugo…), hanno girato dappertutto, però avremmo piacere che vengano anche qui in Commissione a dire quello che han detto e anche… Insomma che si prendano un impegno. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Io ho già detto, Liverani, su questa partita che mi era già stata fatta la domanda. Ripeto quello che ho detto prima, che sull’ospedale va bene per l’assessore, per quello che riguarda il riordino ospedaliero sarà contestualizzati assieme agli altri. Se avete delle richieste ulteriori le fate, io le farò avere come al solito all’assessorato che risponderà. Rispetto alla presenza di Tonini ho capito che non è il caso. Prego.

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