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Legislatura X - Commissione IV - Resoconto del 23/05/2017 antimeridiano

     

    Resoconto n. 17

    Seduta del 23 maggio 2017

     

    Il giorno 23 maggio 2017 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2017.24126 del 18/05/2017, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    ZOFFOLI Paolo

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    CARDINALI Alessandro

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    4

    presente

    SENSOLI Raffaella

    Vicepresidente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BAGNARI Mirco

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia

    2

    assente

    BOSCHINI Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    CALVANO Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    CAMPEDELLI Enrico

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    FABBRI Alan

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale

    1

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    assente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    5

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PRODI Silvia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    SASSI Gian Luca

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    SERRI Luciana

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TARASCONI Katia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    presente

    ZAPPATERRA Marcella

    Componente

    Partito Democratico

    4

    presente

     

    Sono presenti i consiglieri: Gianni BESSI in sostituzione di Paolo CALVANO, Gian Luigi MOLINARI in sostituzione di Mirco BAGNARI, Roberto POLI in sostituzione di Marcella ZAPPATERRA per parte della seduta.

     

    È altresì presente l’Assessore alle Politiche per la salute Sergio VENTURI.

     

    Partecipano alla seduta: M. Cavazza (Resp. Serv. Amministrazione del servizio sanitario regionale, sociale e socio-sanitario), A. Brambilla (Resp. Serv. Assistenza territoriale), L. Mazza (Serv. Assistenza territoriale).

     

    Presiede la seduta: Paolo ZOFFOLI

    Assiste la segretaria: Nicoletta Tartari

     


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO.

     

    (omissis)

     

    1637 - Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare nei prossimi atti di programmazione socio-sanitaria obiettivi ed azioni riguardanti, in materia di assistenza alle persone disabili prive del sostegno familiare, il "durante e dopo di noi", favorire la sinergia tra famiglie, associazioni ed Enti locali, applicando inoltre tempestivamente la relativa normativa nazionale. (18 11 15)

    A firma dei Consiglieri: Soncini, Bagnari, Ravaioli, Caliandro, Rontini, Montalti, Zoffoli, Paruolo, Pruccoli, Mumolo, Marchetti Francesca, Cardinali, Serri, Poli, Calvano, Molinari, Iotti, Prodi, Zappaterra

     

    4679 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire affinché si concretizzino le leggi di principio fondamentali sulla disabilità e sia riscritta la legge sul “dopo di noi”. (24 05 17)

    A firma della Consigliera: Sensoli

     

    Presidente ZOFFOLI

    Passiamo alle due risoluzioni collegate: la risoluzione 1637 per impegnare la Giunta a confermare nei prossimi atti di programmazione socio-sanitaria obiettivi ed azioni riguardanti, in materia di assistenza alle persone disabili prive del sostegno familiare, il "durante e dopo di noi", favorire la sinergia tra famiglie, associazioni ed Enti locali, applicando inoltre tempestivamente la relativa normativa nazionale, a prima firma della consigliera Soncini. Sono stati presentati – sempre a firma della consigliera Soncini – 8 emendamenti. Cedo la parola alla consigliera Soncini per l’illustrazione della risoluzione e dei relativi emendamenti.

     

    Consigliera SONCINI

    Grazie presidente. Partiamo dalla considerazione che c’è questa legge che parte dalla necessità di dare una risposta concreta alle persone con disabilità grave una volta che si troveranno sole, quindi senza l’aiuto delle loro famiglie che, nella stragrande maggioranza dei casi, costituiscono l’unico supporto economico e perché non siano l’unico supporto anche affettivo occorre naturalmente che ci sia una comunità che sappia essere attenta e inclusiva. Ci sono delle risorse, si spiegava nel Piano regionale di attuazione, già erogate per il 2016, di 6 milioni 570 mila euro, finanziamento 2017 è previsto per 2 milioni e 800 mila euro, e per il 2018 e per gli anni successivi – ci tengo a sottolineare questo, gli anni successivi – ci si attesta su un finanziamento annuo di 4 milioni di euro. Ci sono due parole chiave su cui vorrei porre l’attenzione e poi ci sono altri temi che emergono nella legge: la prima parola chiave è il tema delle strutture specifiche, cioè no a strutture omologanti e infatti questa legge è una rivoluzione rispetto al discorso delle strutture. C’è una varietà di opzioni che si delineano con questa legge per il “dopo” che tiene conto in qualche modo dell’individualità della persona disabile: dai luoghi di residenza familiare alla stessa casa in cui è vissuta, per larga parte della propria vita, la persona. Le possibilità che sono previste anche da questa legge mirano comunque a tutelare gli affetti e quindi la dignità della persona. Si può rimanere nella propria abitazione, lo si diceva prima, oppure essere ospitati in case famiglia o comunque in gruppi appartamento, cioè strutture di piccole dimensioni che consentano una cura individualizzata della persona, quindi c’è la valorizzazione della specificità e dell’unicità della persona. La seconda parola chiave è l’autodeterminazione, ovvero in qualche modo la possibilità di scegliere dei percorsi individualizzati, perché penso che ogni genitore sappia ciò che è utile per suo figlio, poi è giusto che sia protagonista, dove possibile, e sia rispettata la volontà della persona con disabilità. Quindi la prospettiva cambia: c’è il rispetto per la volontà di compiere delle scelte tra le varie opportunità che si trovano in campo. Naturalmente occorrerà presidiare e porre molta attenzione, proprio perché la legge dà molta responsabilità, chiama in causa le Regioni – per questo la risoluzione – e gli enti locali. C’è una corresponsabilità importante nel compito di programmazione, di individuazione delle modalità per selezionare i progetti da finanziare da parte delle Regioni, che devono prevedere forti elementi di controllo al finanziamento e agli scopi perseguiti dalla legge. Tra l’altro direi che è la prima volta che si affronta in modo così avanzato il diritto alla vita indipendente. Quindi, anche nei progetti innovativi che si andranno a costruire bisogna mettere l’abitare dentro alla cura e su questo, su abitare e cura, c’è un’infinita possibilità di interventi innovativi. Sulla risoluzione ho presentato 8 emendamenti resesi necessari dal fatto che, appunto, siamo ad uno stato per fortuna diverso della legge rispetto al momento in cui io presentai la risoluzione come prima firmataria e assieme a me molti colleghi, perché sappiamo che la legge è stata approvata, che Stato e Regioni hanno approvato il riparto dei fondi, sappiamo che c’è il decreto attuativo. Le Regioni dovevano presentare i piani regionali di attuazione della legge e il 20 aprile il Ministero aveva esaminato tutti i piani regionali e versato i fondi alle Regioni che hanno avuto il piano approvato. Quindi sostanzialmente gli emendamenti sono per riposizionare la legge, dal punto di vista tempistico, alla situazione attuale, quindi direi dovuti. Vorrei sottolineare il fatto che li strumenti operativi richiesti per rendere operativa la legge sono stati approvati anche questi (oggi l’informativa sul punto da parte della Giunta). Per l’”impegnato” nel dispositivo per la Giunta, io ho presentato un ulteriore emendamento sul dispositivo, nel senso che mi sembra importante, anche visto il dibattito ultimo, che ci sia una comunicazione istituzionale e una campagna informativa per fare conoscere la legge e il piano regionale di attuazione alle famiglie, alle associazioni, che già lo conoscono perché sono state già coinvolte nel percorso, sia a livello nazionale che regionale, ma è importante che le famiglie conoscano perché si eviti di dare una rappresentazione magari a volte negativa di qualcosa che in parte è la soluzione del problema che pongono ed è già contenuta. Sicuramente il tema è complesso e le soluzioni non sono semplici, ma c’è un tentativo di dare delle risposte e ci sono delle risorse. Credo che procedere nella costruzione di una dimensione comunitaria che sia fortemente operativa a supporto dei più deboli consente di offrire una migliore qualità di vita per tutti, quindi in questo senso deve essere informata tutta la comunità di questo, e insieme il dispositivo della risoluzione prevede che nella programmazione socio-sanitaria ci sia attenzione per il “durante” – ci tengo qui a sottolineare anche il tema del “durante”, prima è stato ripreso - e il “dopo di noi”, da perseguire appunto nell’ambito della programmazione distrettuale su tutto il territorio regionale, sostenendo le famiglie, le associazioni e in sinergia con gli enti locali. In secondo luogo va garantita, per quanto di competenza, la piena applicazione non solo della legge ma oggi possiamo dire, dopo l’approvazione della Giunta, anche del piano di attuazione regionale. Grazie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Bene. La parola alla consigliera Sensoli per l’illustrazione della sua risoluzione che non ha numero perché è stata presentata questa mattina in abbinamento.

     

    Consigliera SENSOLI

    Grazie presidente. Noi abbiamo ritenuto di dover presentare una risoluzione alternativa a quella presentata dal Partito Democratico perché secondo noi quella presentata dalla maggioranza è totalmente inadeguata alle esigenze dei cittadini. Parto dalla legge: la legge espone dei principi condivisibili, peccato che poi vengano attuati in una maniera che noi assolutamente non condividiamo, anzi, rispetto alla quale anche in Parlamento ci siamo fortemente opposti perché, visto che si parlava di parole chiave, a noi sembra che le parole chiave di questa legge siano trust e fondi speciali con vincolo di destinazione. Ci chiediamo se in realtà questa legge sia a favore delle persone con disabilità grave per favorire la loro autonomia e quindi anche la loro autonoma sopravvivenza dopo il venir meno dei famigliari o delle persone che se ne prendono cura, oppure in realtà se sia una destinazione di fondi al privato, per stessa ammissione poi anche del relatore della legge, la stessa relatrice in Parlamento della legge ha ammesso che lo Stato non ha fondi sufficienti. Bene, ma se noi andiamo ulteriormente ad alimentare, destinando il 40% delle risorse, assicurazioni e fondi privati, oltretutto mettendo anche un vincolo di reddito a cui le famiglie possono aderire, dato che solo le famiglie che hanno un reddito di 20 mila euro annui possono sottoscrivere una destinazione del genere, e andiamo a destinare al pubblico le briciole, il rimanente, con una stima che si aggira intorno ai 30 euro mensili a persona disabile, ditemi voi se questa può essere una misura di sostegno all’indipendenza delle persone con disabilità. A noi sembra un sostegno all’ennesimo tentativo di deviare verso il privato e verso chi se lo può permettere il sostegno ai malati. C’è stata un’ammissione che effettivamente le risorse sono poche e quindi secondo noi bisognava andare ad agire su tutt’altri temi: innanzitutto nella risoluzione presentata dalla maggioranza si parla di una programmazione regionale rispetto alla quale solo loro sono informati perché oggi ci sono state presentate delle slide, anche il consigliere Delmonte ha chiesto il testo di questo piano, perché andare oggi a votare un piano che solo la maggioranza conosce perché ancora non è stato ancora deliberato, ci sembra quantomeno non corretto dal punto di vista temporale. Poi esistono già delle misure a sostegno che poi sono state messe nel cassetto, tante belle parole rimaste senza fondi. Abbiamo una definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali che è da 16 anni che attende un’applicazione e un piano biennale di azioni per le persone con disabilità: cito una cosa fatta dal Governo Letta, capisco che poi Letta è stato poi poco sereno, quindi di conseguenza non ha potuto mettere in pratica quello che aveva scritto, però era un governo della maggioranza, un governo del Partito Democratico, che non ha trovato assolutamente le risorse per attuare questo piano. Le misure c’erano già, astava attuare quello che c’era già in essere e ad oggi – è l’altro punto della nostra risoluzione - andare ad intervenire su questa legge che tutela degli interessi che non sono quelli delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Altri interventi? Marchetti.

     

    Consigliere MARCHETTI D.

    Grazie presidente. È un tema certamente importante, c’è stato anche un dibattito in Parlamento su questo tema. Si può discutere sulla disponibilità economica che purtroppo è quella che è, però sappiamo benissimo quali sono le condizioni di finanziamento per queste settori che spesso non godono di risorse idonee ai compiti che dovrebbero coprire. Però questo è un altro paio di maniche, oggi la discussione penso che debba essere su quello che come Regione vogliamo portare avanti e credo che ci siano diversi aspetti ancora da chiarire. Noi, come Lega, vogliamo seguire con attenzione questo tema. Abbiamo aspettato l’informativa che c’è stata oggi, abbiamo fatto anche delle richieste di chiarimento, il consigliere Delmonte ha chiesto di ricevere ciò che è stato mandato al Ministero per avere ulteriori elementi di valutazione e andare poi a discutere le risoluzioni che sono state presentate. Noi chiediamo di poter perlomeno lavorare con qualche elemento in più, rinviando questi documenti per cercare di capire, con ciò che è a nostra disposizione, che cosa possiamo andare effettivamente a chiedere, migliorare, proporre come Assemblea legislativa. È una proposta che, come Lega, lanciamo sperando di trovare la condivisione anche da parte delle altre forze politiche, in modo da affrontare questo tema con serietà e concretezza e non cercare di arrivare di corsa per mettere il cappello su un tema, che poi lascia il tempo che trova, perché potevamo arrivare anche noi con una risoluzione oggi e finirla lì ed esprimere un voto. Il nostro obiettivo è affrontare il tema con serietà cercando di capire quali sono le criticità che magari sicuramente ci sono in tutto questo progetto e che come istituzione dobbiamo comunque cercare di risolvere e proporre dei miglioramenti.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Soncini.

     

    Consigliera SONCINI

    Quando si scrive una legge di questo tipo si è mossi dall’interesse che le persone possano stare meglio, le persone con disabilità e i loro cari. Ci tengo a sottolineare che la nostra risoluzione è stata presentata tempo fa ed è giunta oggi quella del Movimento 5 Stelle. La consigliera Sensoli citava la questione del trust: il trust è una figura giuridica nuova per l’Italia e ciò non toglie che i vantaggi e i limiti possano essere correggibili, però questa parola, che suscita tanta perplessità perché si pensa che possa enfatizzare la protezione economica più che quella relazionale e umana, semplicemente significa che il trust comporta la possibilità di trasferire da parte dei genitori ai figli beni mobili e immobili, potendo usufruire di sgravi fiscali e quindi c’è la possibilità di rimanere nella propria abitazione essendo agevolati anche dal punto di vista fiscale, con gli sgravi, e dal punto di vista assicurativo, nella propria permanenza. Quindi consentirà di rimanere nella propria permanenza e di ospitare anche – questo ci tengo a dire - presso quella abitazione altre persone con disabilità, dove si costituisca il trust, perché è prevista questa collaborazione tra le famiglie anche sui beni. La risoluzione presentata questa mattina dai 5 Stelle è da respingere: intanto perché, primo aspetto, come si fa a dire… Cioè, le federazioni delle associazioni delle persone con disabilità sono state coinvolte e si sono dette peraltro in qualche modo soddisfatte dalla legge. Sono state coinvolte dall’inizio nel percorso nazionale e poi oggi in quello regionale. È vero: ogni legge è perfettibile, può essere migliorata, ulteriormente aggiustata e certo adesso spetta anche alla Regione, c’è una responsabilità che io sento tutta, c’è un impegno e uno sforzo che ci deve coinvolgere tutti, io spero maggioranza ed opposizione, perché sia attuata nel miglior modo possibile. E certo, anche sull’aspetto economico che prima la consigliera citava: io ritengo che il principio e l’aspetto primo sia un altro, ma al netto dell’aspetto patrimoniale–economico, si pone l’accento su questo perché le famiglie, se si ascolta quello che è stato il percorso nazionale, è stata una richiesta che c’è stata di questa attenzione. Però sottolineo che in questa legge il principio base è la deistituzionalizzazione, quindi l’idea di superare i raggruppamenti anche di 80 persone e di privilegiare il co-housing e altre soluzioni che prima si sono citate e che, come si diceva prima, possono avere la caratteristica anche dell’abitazione. Il fatto di prevedere - ritengo che questo sia molto innovativo - che nelle strutture ci siano 5 persone, al massimo 10 persone, fa sì che ci sia una situazione in qualche modo più vivibile e bella possibile. E poi anche l’idea che, dove possibile, si possa rimanere nella propria abitazione, sottolineando l’aspetto dell’unicità e della specificità della persona. Noi nella risoluzione chiediamo che ci sia attenzione nella programmazione perché abbiamo altri atti di programmazione importanti che vengono avanti: il Piano socio-sanitario, per fare un esempio, già su questo da tempo per la Regione c’erano degli aspetti che erano contenuti nel piano, noi vogliamo che anche adeguandoci alle novità normative siano tenuti in considerazione, quindi spiegavo alla consigliera questo. Le risorse: quale è la scelta? Ce ne sono di risorse, ho ripetuto prima quali sono i fondi. La scelta è tra non fare nulla perché le risorse sono poche e fare perché si parte in un percorso, si inizia a fare un percorso che ci porti finalmente ad una realtà diversa, sulla quale era ora di agire, perché c’è un ritardo. Ecco, io credo che giustamente si sia fatta la scelta di iniziare dal mettere concretamente in pista delle risorse. Poi l’attenzione deve esserci tutta, perché ad esempio si faceva riferimento al fatto che la governance è come nel Fondo regionale della non autosufficienza e quindi una valutazione multidimensionale, che sia fatta da una equipe che deve essere formata, che faccia sì che si arrivi davvero ad un progetto di vita, perché è il progetto di vita che è alla base di un percorso che possa dare a tutti piena dignità. È una legge che fa fare un passo avanti a tutta la nostra comunità: alle persone con disabilità e alle loro famiglie, ma anche a tutti noi cittadini. Perciò voteremo contro alla risoluzione del Movimento 5 Stelle.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Sensoli.

     

    Consigliera SENSOLI

    Grazie presidente. Io mi chiedo come si possa pensare che i nostri disabili possano stare meglio con un euro al giorno e destinando il 40% dei fondi invece al trust o comunque ai fondi vincolati. È uno strumento di politica finanziaria e non sociale, chiamiamolo con il suo nome, questa è politica finanziaria, non sociale. Si parla di disabili con una visione vincolata al mercato finanziario, alle destinazioni delle eredità, e non ad un progetto reale, ad un’assistenza. È vero che dobbiamo deistituzionalizzare, ma deistituzionalizzare non significa mettere a mercato le disabilità, perché, in realtà, questa legge, e la relativa applicazione, tenta di fare questo. È ovvio che poche risorse in più sono sempre utili, ma dipende come le si attuano, perché, visto che dalle audizioni – dice la consigliera Soncini – è emerso il parere favorevole delle famiglie, probabilmente il quotidiano La Stampa si è inventato l’articolo che dice: “Il fallimento del ‘dopo di noi’: famiglie sempre più sole. 40 mila disabili fantasma”. E i genitori hanno dichiarato: “Speriamo che i figli non ci sopravvivano”. Io tutto questo favore in queste dichiarazioni non lo vedo. Alternativa, certo, l’alternativa l’ho dichiarata prima: bastava finanziare quello che c’era già. Ribadiamo che, secondo noi, questo non è uno strumento, oltre tutto senza poi avere… si parla di applicazione regionale, facciamo fatica a dare un parere su un piano di applicazione regionale che non abbiamo letto. Io capisco che voi siete la maggioranza e date fiducia cieca alla Giunta, noi no.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Anche io volevo fare due considerazioni. Intanto di questa legge del “dopo di noi” e di tutto quello che ruota intorno a questo importante tema, è da tanto tempo che se ne parla, è da tanto tempo che ci si confronta, le federazioni delle associazioni e i territori sono stati coinvolti lungamente. Quindi non è un’invenzione mattutina del Governo o della Giunta, ma è un percorso importante che è stato fatto e che, probabilmente, dovrà continuare a essere fatto perché, come tutte le cose nuove, forse, ha in sé anche delle problematiche che lungo la strada dovranno essere riviste, ripensate. Per questo, secondo me, la Commissione può anche farsi carico, rispetto anche a stimoli che sono stati dati, di verificare nel tempo quelle che sono le eventuali risposte o rispondenze delle risorse che vengono date rispetto alle problematiche e ai bisogni che ci sono e ai quali si tenta di dare delle risposte importanti che, a tutt’oggi, erano abbastanza scoperte. L’altra considerazione importante che vorrei fare è che questa volta, non sempre come altre volte, i soldi che sono stati dati sono aggiuntivi rispetto ai finanziamenti del Fondo per la non autosufficienza. Molto spesso siamo abituati a vedere che arriva una legge nella quale è previsto un finanziamento che prende da contesti, da finanziamenti già in essere e che quindi riducono la potenzialità in ragione di una finalizzazione di questi finanziamenti. Questa volta i finanziamenti sono aggiuntivi. “Un euro al giorno per i disabili”: detto così mi suona molto male, ma questi sono in più rispetto a tutti quelli che vengono messi per i disabili. Rispetto ad iniziative nuove che han bisogno di essere testate, qualcuno potrebbe pensare che sia un percorso corretto, qualcun altro no, ma è comunque un percorso lungamente discusso e che è arrivato a queste determinazioni. Potrebbe essere che è la risposta giusta, potrebbe essere che non lo è, potrebbe essere che con altri finanziamenti non tanto importanti potremmo anche arrivare a dare risposte importanti. Mi pare, e concludo, che oggi siamo arrivati ad un traguardo importante, ma anche ad un punto di partenza importante. Noi, nel nostro ruolo di consiglieri regionali, dobbiamo accompagnare questo percorso, valutarlo, verificarlo ed eventualmente anche riprenderlo nella sua discussione, per vedere se lungo la strada è possibile migliorarlo e eventualmente anche, a livello regionale, se è possibile aumentare i finanziamenti, in modo da riuscire a dare quelle risposte che possono diventare adeguate ai disabili regionali su queste tematiche. Delmonte.

     

    Consigliere DELMONTE

    Vorrei ribadire un concetto, che forse non so se è molto chiaro: siamo in Regione e non in Parlamento e quindi quello che noi dobbiamo fare è gestire una legge che c’è, c’è il decreto attuativo, dobbiamo gestire le risorse che sono state ripartite. Possiamo criticare la legge fin che vogliamo, ma possiamo cambiarla noi, qui; una risoluzione che impegna a cambiare una legge la vedo un po’ complicata da poter approvare, soprattutto quando una risoluzione, forse per la fretta, non fa nemmeno un riferimento normativo alla stessa legge, non è presente un riferimento normativo dentro la risoluzione del Movimento 5 Stelle. Detto questo, io ho fatto veramente fatica a ricomporre la risoluzione del Partito Democratico perché sono arrivati 8 emendamenti dello stesso primo firmatario, ovviamente perché andava adeguata una risoluzione che è datata novembre 2015, quindi era normale che fosse così. Nel dispositivo finale – per come sono riuscito a ricomporlo, con gli emendamenti arrivati via mail e gli emendamenti arrivati oggi – mi ritrovo che, se non ho capito male, la prima parte del primo dispositivo non è variata, cioè rimane il fatto che andiamo a confermare delle azioni e a promuovere azioni in direzione della programmazione che in realtà oggi ci è stata spiegata. Quindi stiamo invitando la Giunta a fare qualcosa che in realtà già oggi ci ha illustrato. La seconda parte, invece, è stata modificata. Poi si aggiunge un terzo capoverso nel dispositivo finale, sulla cui formulazione nutro qualche dubbio, non sul principio che per me è giustissimo, prendendo atto di una cosa. Si dice “promuovere una comunicazione istituzionale e una campagna informativa”: scritto così, vuol dire che la campagna informativa non è istituzionale e attualmente ho visto parecchi incontri fatti sul territorio tenuti dalle stesse compagnie assicurative, molto spesso, che vanno ad informare i cittadini, ovviamente con un proprio scopo anche finanziario, ed è ovvio che sia così, per stipulare più polizze possibili. Ma - al di là di quello, che comunque quando c’è informazione va benissimo - non vorrei che con questo dispositivo si andasse a promuovere una campagna informativa di privati, scritto così... Io credo che l’intento non sia quello, però “una comunicazione istituzionale e una campagna informativa” e quindi esclude quella istituzionale, vorrei un attimo capire se si può rivedere... Secondo me stiamo un po’ correndo per nulla, nel senso che noi non abbiamo nessuna intenzione di cofirmare, né di presentare una nuova risoluzione, va benissimo e, se dovessimo arrivare al voto oggi, approveremmo quella del Partito Democratico, però – secondo me – c’è qualcosa da rivedere e un rinvio di una settima, giusto per risistemare, magari porre un testo definitivo senza 8 emendamenti, può servire ad arrivare ad una chiarezza in più che ci permetterebbe di votare un po’ più con coscienza un testo finale.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Soncini? Boschini.

     

    Consigliere BOSCHINI

    Sono d’accordo che non dobbiamo oggi discutere le leggi nazionali, ma che ci sarebbero i temi interessanti dell’applicazione nella nostra Regione e li abbiamo anche discussi fino ad adesso. Però ho sentito delle affermazioni veramente non centrate: se è vero che su La Stampa sono usciti alcuni articoli che davano questa lettura del “dopo di noi, è anche vero che ci sono importanti associazioni nazionali che si sono espresse in maniera molto positiva perché finalmente la legge, dopo una fase necessaria di valutazione dei piani regionali, è entrata nella sua fase attuativa e ci sono già Regioni che hanno le risorse e quindi, come abbiamo visto, cominciano a programmare. Allora non sto neanche a parlare io, ma leggo una frase: “Screditare, dunque, una legge così fortemente voluta e, soprattutto, aspettata da decenni da persone con disabilità e dalle loro famiglie, una legge che segna un punto di svolta in questo Paese e che per questo motivo ha necessità di tempi adeguati per una piena applicazione, non porta a nulla”. È il Presidente nazionale dell’ANFFAS e per me tanto basta.

     

    Presidente ZOFFOLI

    Soncini.

     

    Consigliera SONCINI

    Consigliere, sul primo capoverso del dispositivo, cosa si intende per “programmazione socio-sanitaria”, lei faceva riferimento al piano regionale di attuazione della legge, io spiegavo prima che mi riferisco anche, per esempio, al Piano socio-sanitario, per spiegare questo aspetto. Confermo che il secondo capoverso viene modificato nel senso che, essendoci adesso il decreto attuativo noi chiediamo che urgentemente… Ok. Sull’aspetto della comunicazione istituzionale: il mio intento era semplicemente che sia la Regione, ma non c’è solo la Regione, perché lei sa che sul territorio ci sono anche le fondazioni, ci sono diversi soggetti che, perché in questi anni hanno costruito, possono fare campagna informativa e ho pensato “campagna informativa” perché includeva anche altri soggetti. Se è un problema si può tenere solo “comunicazione istituzionale”, però la spiegazione è questa. La risoluzione del Movimento 5 Stelle in effetti nel dispositivo finale dice proprio di riscrivere la legge sul “dopo di noi”: ha fatto bene il consigliere a ricordare che pensare di poterla riscrivere… a parte che parlare di insuccesso di questa legge mi pare un’operazione strumentale e poco veritiera, anche per le ragioni che si dicevano prima: la legge, adesso, è in fase di attuazione, i fondi alle Regioni sono arrivati. L’ultimo aspetto, i beneficiari: prima forse non si è detto, la priorità è data a coloro che non hanno risorse proprie ma solo, ad esempio, pensioni di invalidità, senza escludere naturalmente le altre persone. Quindi c’è anche questa attenzione, tra i beneficiari c’è da sottolineare questi aspetti di cui magari prima non erano a conoscenza.

     

    Presidente ZOFFOLI

    A questo punto passiamo alle votazioni, se non ci sono altri interventi. Rispetto all’oggetto 1637 votiamo gli otto emendamenti uno alla volta, poi dopo votiamo la risoluzione finale eventualmente emendata. Emendamento n. 1: favorevoli? Contrari? Astenuti? Primo emendamento approvato. Emendamento n. 2: favorevoli? Contrari? Astenuti? Secondo emendamento approvato. Terzo emendamento: favorevoli? Contrari? Astenuti? Terzo emendamento approvato. Ricordo che tutti questi emendamenti sono a firma Soncini. Emendamento n. 4: favorevoli? Contrari? Astenuti? Approvato il quarto emendamento. Quinto emendamento: favorevoli? Contrari? Astenuti? Quinto emendamento approvato. Sesto emendamento: favorevoli? Contrari? Astenuti? Settimo emendamento: favorevoli? Contrari? Astenuti? Ottavo emendamento: favorevoli? Contrari? Astenuti? Approvato. Risoluzione così emendata: favorevoli? Contrari? Astenuti? La risoluzione è approvata. Pongo in votazione la risoluzione a firma Sensoli: favorevoli? Contrari? Astenuti? La risoluzione è respinta. È finita la Commissione. Grazie.

     

     

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