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Legislatura X - Commissione I - Resoconto del 31/10/2017 pomeridiano

    Resoconto n. 33

    Seduta del 31 ottobre 2017

     

    Il giorno 31 ottobre 2017 alle ore 14,30 è convocata, con nota prot. n. AL.2017.54800 del 26/10/2017, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    BERTANI Andrea

    Vicepresidente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    POLI Roberto

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    6

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    3

    assente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia

    2

    assente

    BOSCHINI Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    CALVANO Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CARDINALI Alessandro

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    1

    presente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale

    1

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    6

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    2

    presente

    PRODI Silvia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    PRUCCOLI Giorgio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    presente

    ZOFFOLI Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

     

    È presente la consigliera Barbara LORI in sostituzione di Gianni BESSI

     

    Partecipano alla seduta: Rossana Preus (Gabinetto del Presidente della Giunta), Alessia Benizzi (Servizio coordinamento delle politiche europee, programmazione, cooperazione, valutazione), Valtiero Mazzotti (Direttore generale agricoltura, caccia e pesca), Vittorio Elio Manduca (Resp. Serv. Attività faunistico-venatorie e pesca).

     

    Presiede la seduta: Massimiliano POMPIGNOLI

    Assiste la segretaria: Claudia Cattoli

    Funzionario estensore: Claudia Cattoli

    Trascrizione a cura della segreteria


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    (omissis)

     

    1123 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attribuire alla Regione le funzioni di vigilanza svolte dalla polizia provinciale, disponendo il trasferimento ai ruoli regionali del relativo personale, ovvero attribuendo le stesse funzioni ai Comuni che le eserciterebbero in forma associata. (10 08 15)

    A firma dei Consiglieri: Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli

     

    4672 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti dal Piano d'Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici allo scopo di fornire una necessaria e concreta risposta al preoccupante fenomeno del bracconaggio, ad attivarsi immediatamente per garantire la completa attuazione dell'Azione 1.2.2 del Piano d'Azione, rimuovendo pertanto gli ostacoli giuridici che impediscono la regionalizzazione dei Corpi/Servizi di Polizia Provinciale e Metropolitana competenti in materia di vigilanza ittico/venatoria. (23 05 17)

    A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Alleva, Prodi

     

    Presidente Massimiliano POMPIGNOLI

    Buongiorno. Passiamo agli oggetti 1123 e 4672, che sono abbinati per il medesimo tema. La prima risoluzione è a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini, Sassi e Sensoli e l’altra è a firma Taruffi, Torri, Alleva e Prodi. Vi verrà distribuito adesso un emendamento presentato dal consigliere Bertani sulla risoluzione 1123.

    Sono presenti anche i dirigenti dell’ufficio agricoltura, caccia e pesca, che sono a disposizione, ovviamente, per chiarimenti. Chiedo loro di sedersi. Lascio la parola ai presentatori della risoluzione, al consigliere Bertani e al consigliere Taruffi, successivamente. Oppure decidete voi due chi deve intervenire per primo. Consigliere Taruffi, prego.

     

    Consigliere Igor TARUFFI

    Grazie, presidente. Noi avevamo presentato la risoluzione per i lavori dell’Aula già diversi mesi fa. Poi ci era stato chiesto un po’ di tempo per eventuali riflessioni sul tema. Alla fine abbiamo deciso di portarla nell’ultima Assemblea e di chiedere il trasferimento in Commissione per poter arrivare a una risoluzione congiunta su questo punto, quindi a una unità di intenti.

    La risoluzione prende spunto, come richiamato anche nel titolo stesso della risoluzione, dall’accordo sul Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici proposto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela della salute del territorio e del mare. L’accordo sul Piano d’azione è stato poi assunto dalla Conferenza Stato-Regioni che, ricordo a tutti, è presieduta dal presidente della Regione Emilia-Romagna, nella quale si elencano una serie di azioni che è utile mettere in campo per raggiungere gli scopi dell’accordo e quindi per una maggiore vigilanza faunistico-venatoria e per una serie di altre competenze legate alla Polizia ambientale.

    In particolar modo, il punto che ci premeva sottolineare è che in questo accordo il punto 1.2.2 prevede esplicitamente di rimuovere gli ostacoli giuridici che impediscono la regionalizzazione dei Corpi e Servizi di Polizia provinciale e metropolitana competenti in materia di vigilanza ittico-venatoria in modo da consentire, laddove necessario, ai dipendenti con funzioni di Polizia giudiziaria di pubblica sicurezza, di transitare dalle Province alle Regioni, mantenendo le stesse funzioni, e di prevedere che le Regioni possano conferire la qualifica dell’autorità giudiziaria di PS anche agli operatori regionali di vigilanza ittico-venatoria, ovvero di mantenere le competenze allocate.

    L’ho letto testualmente perché credo che questo sia un po’ il punto centrale della nostra richiesta. Quindi, la risoluzione andava in questa direzione. Chiedevamo e chiediamo un impegno alla Giunta per rimuovere questi ostacoli e procedere nella direzione indicata, considerando anche che da un lato il tanto discusso superamento del Corpo forestale dello Stato e l’accorpamento del Corpo forestale dello Stato all’interno delle forze dei Carabinieri ha prodotto comunque, per essere generosi, qualche problema e sicuramente ha ridotto le attività di vigilanza su queste materie e su altre; dall’altro il Corpo di Polizia provinciale, che negli ultimi mesi e negli ultimi anni è stato sottoposto ad una serie di vicissitudini, più o meno volute, più o meno frutto di errori, di un percorso un po’ accidentato, che alla fine ha però prodotto un risultato: molte persone, diverse unità di personale hanno scelto o di trovare lavoro da altre parti o nel frattempo sono andate in pensione producendo quindi anche una riduzione stessa dei vari Corpi di Polizia provinciale.

    Quindi, in presenza di questa situazione e in presenza di una difficoltà che oggi esiste, legata alla gestione e al superamento del Corpo forestale, di quello che era il Corpo forestale dello Stato, l’idea di tenere insieme le competenze e l’esercizio delle competenze stesse, delle funzioni stesse, e quindi portare in Regione coerentemente questo tipo di competenze e dotare la Regione di un Corpo che noi definivamo Polizia ambientale, ma comunque che si occupasse del tema, secondo noi poteva essere la soluzione migliore, che abbiamo caldeggiato sin dal lontano luglio del 2015, quando abbiamo messo mano alla legge di riordino istituzionale e ricordo uno degli articoli, credo fosse l’articolo 41, se non sbaglio, se la memoria non mi inganna, su cui abbiamo discusso molto proprio perché ponevamo questo problema.

    Ovviamente, nell’articolato di quella legge non siamo riusciti ad ottenere quella che pensavamo sarebbe stata la soluzione più idonea. Ricordo, però, che anche all’epoca approvammo, se non ricordo male, un ordine del giorno, una risoluzione che andava un po’ in questa direzione e quindi, coerentemente con quell’atto di indirizzo, approvato in quel caso dell’Assemblea, quello di oggi sta in questo percorso e quindi riteniamo, speriamo, pensiamo che ci siano tutte le condizioni per un’approvazione. Guardo il Capogruppo in Commissione del Partito Democratico, che casualmente mi sta a fianco e quindi sono sicuro e certo che appena avrò finito di parlare prenderà la parola dicendo che è d’accordo e che potremo proseguire. Mi stupirei se non succedesse così.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie, consigliere Taruffi. Prima di passare la parola al Capogruppo del PD in Commissione, lascio la parola al consigliere Bertani per presentare la risoluzione. Prego.

     

    Vicepresidente Andrea BERTANI

    Grazie, presidente. La nostra risoluzione è più datata, era più vicina a quei giorni in cui si approvò quell’ordine del giorno e quando si approvò la legge di riforma del sistema di governo regionale e locale. Noi chiedevamo all’epoca, perché all’epoca c’era la preoccupazione, poi in parte si è avverata, che una parte del personale fosse allocato all’interno della Polizia locale dei Comuni e quindi non si disperdesse un patrimonio che era quello della Polizia provinciale. Poi si trovò una soluzione intermedia, che era quella in cui la Regione finanzia e coordina in qualche modo le Polizie provinciali rimaste.

    Adesso il tempo è passato. Le Province non sono state abolite. Le Province versano in grosse difficoltà finanziarie e quindi, al di là della convenzione con la Regione, probabilmente è il tempo di trovare una soluzione. Questa soluzione, quella che proponevamo noi all’epoca, ma che mi sembra sia quella che propone anche oggi il collega Taruffi, è quella di valutare e di portare interamente nelle competenze regionali la gestione degli aspetti ambientali e della Polizia provinciale. Per specificare e aggiornare un po’ meglio la nostra risoluzione chiediamo, visto che fra l’altro si è avviato il dibattito sull’autonomia, quando si va a discutere nel dibattito dell’autonomia, visto che abbiamo capito che non sono più quattro i temi sui quali chiediamo autonomia, ma si stanno moltiplicando perché quattro non erano i temi, non erano le competenze, ma erano delle colonne all’interno delle quali ci sono tante competenze, avevo capito in modo diverso io, che erano quattro competenze solo, ma non c’è problema. Io sono contento e preferisco così.

    All’interno di quelle varie competenze, sicuramente, visto che uno dei pilastri è anche l’ambiente, ci sembra il caso che quando si aprirà in maniera un po’ più completa rispetto a quel fogliettino che oggi ci è stato presentato, si parli anche di come in qualche modo regionalizzare la Polizia provinciale. Ovviamente, regionalizzarla è un tipo di approccio legislativo forse un po’ forte, ma potrebbe essere un’opzione o comunque far ricadere sulla Regione la funzione di vigilanza sull’ambiente e quindi poi trovare una sistemazione definitiva per la Polizia provinciale. Anche perché, tirando la questione alla lunga nel tempo, rischiamo di perdere poi delle competenze. Mi sembra di aver capito che c’è un blocco del turnover delle assunzioni e quindi rischiamo di perdere del personale che ha esperienza e di non acquisirne del nuovo che, nel contempo, acquisisca esperienza. Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. È aperta la discussione. Consigliere Molinari, prego.

     

    Consigliere Gian Luigi MOLINARI

    Dove è andato il mio compagno di banco? Lo ringrazio per le parole di fiducia. Credo che la risposta alla proposta di Sinistra Italiana e MDP sia nel quadro di un contesto nazionale di ampie convergenze e collaborazioni che, ovviamente, porteranno a non approvare entrambe le risoluzioni. Penso che la filosofia iniziale della richiesta nasca da una preoccupazione legittima iniziale, che penso abbia attraversato un po’ tutti questi banchi e abbia interessato direttamente anche l’assessorato nella complessa fase del passaggio di competenze, che era una cosa non secondaria, avendo parlato anche con diverso personale delle Province, che era brutalmente il pagamento degli stipendi, quindi il costo di tutto ciò che atteneva alla Polizia provinciale che, in una riforma ancora forse in divenire o comunque da perfezionare, è stato un problema al quale la Regione, con un impegno anche finanziario non indifferente, ha posto soluzione.

    Detto questo, la risoluzione interviene anche sulla questione delle competenze, sulla questione quindi di un passaggio definitivo alla Regione del personale di Polizia provinciale inquadrato all’interno del settore del controllo ambientale, faunistico e ittico. Ad oggi la struttura organizzativa all’interno delle Province è una struttura in cui l’esiguo personale, che sta indubbiamente facendo salti mortali per riuscire a garantire il controllo minimo del territorio, è impegnato su diversi fronti, non esclusivamente, da un punto di vista della Polizia provinciale, il contrasto e quindi la vigilanza sulle strade e non esclusivamente il contrasto ai reati in materia ambientale in cui una delle azioni tipicamente legate ad un’azione dal basso e di conseguenza anche di un riconoscimento di un livello più collegato al territorio come quello oggi della Polizia provinciale dove spesso avviene che le azioni sono svolte in collaborazione, perché questa collaborazione diventa necessaria – ripeto – rispetto (e su questo possiamo essere d’accordo facendo solo una fotografia di quello che è successo) al diverso personale che comunque, nel momento della riforma, ha approfittato facendo scelte personali legate a diverse decisioni anche di mobilità e di spostamento ad altre mansioni.

    Separare oggi e quindi regionalizzare per forza di cose una parte della Polizia provinciale, quindi impiegati in mansioni ad oggi spostati sulla competenza regionale, di fatto sdoppierebbe il personale già esiguo e di fatto impedirebbe, a livello locale, il travaso che spesso accade con colleghi che fino a ieri gestivano competenze unitarie dal punto di vista provinciale. Pertanto, cogliendo la base primaria o comunque anche la prima filosofia della risoluzione, che è quella di segnalare e quindi anche di spostare la discussione…

    Ho visto anche l’emendamento del Movimento 5 Stelle, che è un emendamento che dal nostro punto di vista, pur inserendosi su una risoluzione complessivamente che non voteremo, sposta sul tema del dibattito nazionale dell’autonomia, di conseguenza anche della possibilità di maggiori risorse da investire in questo tema, consentirà, questo lo vedremo per quanto riguarda lo svolgimento del dibattito sul 116, di capire come saranno le prospettive, perché dal punto di vista della situazione delle Province, delle esigenze maggiori che comunque si hanno tutte le volte anche per quanto riguarda il tema del controllo, credo sia necessario, dopo che la Regione ha fatto dei passi importanti, che a questo punto il legislatore nazionale, al di là di legittimi auspici per quanto riguarda l’evitare la frammentazione, di conseguenza agisca per mettere a disposizione risorse vere e concrete e - nel momento in cui le Province ci sono ancora e non sono state quindi tolte per volontà dell’esito del referendum - metta in considerazione di svolgere realmente le competenze originarie e di conseguenza non tramite questo atto, che non sarebbe assolutamente risolutivo di un problema che è più sulla quantità degli organici, al di là delle competenze, ovviamente analizzi il problema non solo dal punto di vista della Regione Emilia-Romagna, ma complessivamente dal punto di vista di tutte le Regioni, perché penso che i problemi che troviamo noi siano problemi che comunque vengono anche trovati altrove.

    Scusate, faccio una nota. C’è molto caldo. Chiedo di abbassare il livello del riscaldamento o di aprire qualche finestra.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie, consigliere Molinari. Cerchiamo di aprire un po’ la finestra, se è possibile. Consigliere Poli, prego.

     

    Vicepresidente Roberto POLI

    Visto che c’è il dottor Mazzotti qui, che ringraziamo, forse potrebbe essere utile, anche ai fini della completezza del quadro delle nostre informazioni e conoscenze, sentire una sua opinione, una sua valutazione quantomeno rispetto allo stato attuale delle cose, che credo sia utile. Non disperderei l’opportunità di ascoltare anche questa illustrazione della situazione attuale.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie, consigliere Poli. Dottor Mazzotti, prego.

     

    Dott. Valtiero MAZZOTTI - Direttore generale agricoltura, caccia e pesca

    Buonasera a tutti. Credo che l’analisi l’abbiate ben individuata nella descrizione delle risoluzioni che avete presentato. Mi riallaccio soprattutto al passaggio che faceva il consigliere Taruffi, in cui si diceva che gli operatori della Polizia provinciale rivestono la qualifica di ufficiali di Polizia giudiziaria. Qui si innesca un problema, che non è facilmente risolvibile, perché il problema è piccolo per la dimensione che ha, che sarebbe quella di un chiarimento definitivo in sede di Costituzione, perché è un conflitto di competenze tra noi e lo Stato non facile da risolvere. Provo a spiegarlo, non essendo un costituzionalista, ma avendo semplicemente letto quello che tutti possono leggere, ovvero la Costituzione, e partecipato a qualche dibattito sul 116.

    Le funzioni di Polizia giudiziaria sono comprese nelle funzioni esclusive dello Stato, quindi l’articolo 117 dice “ad eccezione della Polizia amministrativa” che è quella che competerebbe alle Regioni. Però, assodato che sono Corpi di Polizia giudiziaria e non amministrativa, noi come funzioni regionali possiamo assumere quelle di Polizia amministrativa. Un transito nell’organico regionale… - benché della confusione in giro ce ne sia, perché c’è, mi sembra, una lettera che ha fatto non mi ricordo chi, ma comunque un alto funzionario ministeriale che ha fatto una lettera in cui diceva che era possibile - ma dal punto di vista funzionale, di come potrebbe funzionare la Polizia provinciale in capo alla Regione, noi non abbiamo mai dato un’interpretazione di possibilità, tant’è che quando è stata fatta la legge n. 13 del 2015 fu mantenuta, proprio per salvaguardare l’unitarietà di questi Corpi, considerando che la legge Delrio individuava una via di fuga, ma era quella di metterla nei Corpi di Polizia municipale. Quindi, per salvaguardare l’unitarietà di questi Corpi, noi abbiamo proceduto a cercare, insieme ai colleghi che si occupano di personale, di trovare il modo di dare un trattamento praticamente paritario alle altre figure che, invece, erano transitate in Regione.

    Per cui, nella convenzione quadro che abbiamo fatto con le Province, abbiamo dato copertura alla Polizia provinciale, proprio per evitare una diaspora e un frazionamento di questi Corpi e salvaguardarne, pur se siamo ben consapevoli che sono sottodimensionati rispetto ai compiti che devono svolgere, almeno per salvaguardare quei nuclei che ancora residuavano dopo che abbiamo ereditato la funzione, nel nostro caso della caccia. Non potendo garantire quelle funzioni in capo alla Regione, la soluzione, al momento, in attesa di riforme istituzionali più importanti, poteva essere il referendum, ma la Delrio è rimasta com’è, noi abbiamo fatto una convenzione e quindi andiamo a corrispondere alle Province i costi per il 70% del personale attualmente impiegato nei Corpi di Polizia.

    Ricordo che, oltre alle funzioni sulla guardiania o comunque la lotta antibracconaggio o comunque le classiche attività su caccia e pesca, questi Corpi svolgono anche un ruolo di presidio e di salvaguardia sulle strade. Quindi, se fossimo andati ad appoggiare uno smembramento o comunque a favorire il loro confluire nei Corpi di Polizia municipale, l’avremmo fatto per la parte strade e sarebbe rimasta comunque scoperta la parte relativa alla caccia e alla pesca. Quindi, nello scegliere il sub ottimo, diciamo così, perché l’ottimo non c’è, abbiamo optato per mantenerli uniti in capo alle Province e dotandoli di una dotazione finanziaria che, per l’anno 2017, ammonta a 3,8 milioni di euro e copre all’incirca i due terzi del costo del personale. Non è la soluzione, però non è neanche nelle nostre corde fare una modifica costituzionale che metta chiarezza definitivamente a questa questione. Nell’imperfezione crediamo che la soluzione attualmente adottata sia la meno peggio.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Prego, consigliere Delmonte.

     

    Consigliere Gabriele DELMONTE

    Grazie, presidente. Noi già quando avevamo discusso di questo tema a suo tempo, quando era stata adottata una toppa per mettere insieme la possibilità di mantenere vivo il Corpo di Polizia provinciale, eravamo favorevoli, perché credevamo all’epoca e lo crediamo tuttora che ci voglia una soluzione drastica e definitiva. Ovviamente a un certo punto, poiché non si può procedere in questa direzione, però è anche vero che, piuttosto che mandarli a un livello di Polizia municipale quindi a un livello più basso e soprattutto territorialmente più ristretto, perché ovviamente dopo le competenze, pur rimanendo magari le stesse, erano più limitate a livello territoriale - sappiamo benissimo che non vi è una forza di dotazione per coprire magari un’agente per ogni Corpo di Polizia municipale. La copertura locale sarebbe stata molto molto più ristretta, soprattutto nell’ambito territoriale. Da questo punto di vista è una soluzione che non può essere definitiva e noi crediamo che la regionalizzazione del Corpo, pur mantenendo l’attenzione sul territorio in ambito provinciale e non di area vasta, come si era parlato più volte facendo accorpamenti tra Ferrara con Bologna piuttosto che altri accorpamenti di questo tipo, crediamo che possa essere una soluzione.

    È ovvio che c’è questo limite, dato dalla Costituzione, che non è stato chiarito. È ovvio che andrebbe almeno chiarito come interpretarla, però è anche vero che da questo punto di vista accogliamo l’emendamento fatto dai colleghi del Movimento 5 Stelle, in cui si chiede di mettere sul tavolo della richiesta di autonomia, visto che è sempre più ampia e ormai arriveremo anche qui a chiedere 23 competenze, visto che chiediamo anche la Polizia regionale, però Bonaccini scappa all’estero, insomma, sembriamo quasi la Catalogna, oggi.

    Devo dire che siamo abbastanza d’accordo nella creazione di questo Corpo, però, ripeto, attenzione che non venga accorpato nelle varie Polizie provinciali, che non venga né fatto un livello più basso di Polizia locale, né che vengano accorpate. Che passi in capo la competenza, però chiediamo che gli attuali Corpi siano sempre su base provinciale e che soprattutto si possa anche dare un pò di respiro a quelli che sono gli eventuali concorsi, perché, ovviamente, oggi è tutto completamente bloccato. Quelli che vanno in pensione o che decidono di cambiare mestiere escono, ma senza turnover perché non c’è nessun ingresso. Quindi, rischiamo di avere una Polizia forestale che è stata completamente bloccata su certi fronti e limitata in altri e una Polizia provinciale che va scemando pian pianino in termini di numeri perché vi è solo uscita e non vi è ingresso. Voteremo a favore delle risoluzioni perché crediamo che una soluzione effettiva vada trovata. Va bene la regionalizzazione come è stata fatta in altre Regioni d’Italia. Però, attenzione a come la si fa, perché una regionalizzazione può essere fatta in vari modi e accorpare tutto in un unico Corpo mettendolo in aree vaste non ci trova assolutamente d’accordo.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Consigliere Taruffi, prego.

     

    Consigliere TARUFFI

    Grazie, presidente. A completamento di quello che dicevo prima, siamo consapevoli delle tante sfaccettature che presenta il tema, non a caso sono un paio d’anni almeno che ne discutiamo e sicuramente ne torneremo a discutere anche in futuro. Io volevo ringraziare il dottor Mazzotti, perché ha posto, secondo me, il tema chiaramente in modo molto preciso, anche da un punto di vista tecnico, sottolineando, in sostanza, il conflitto di attribuzione che esiste allo stato, in questo momento, tra competenze regionali e competenze statali, che è il centro ovviamente dal quale bisogna partire. I termini si possono anche migliorare e devo dire, per inciso, due parole le voglio spendere: siccome la richiesta di venire in Commissione, e qui parlo alla parte politica, c’è stata fatta… consigliere Molinari, mi presti attenzione, visto che mi siede di fianco. La richiesta di andare in Commissione è stata fatta poiché eravamo in Aula con la risoluzione. Chiaramente, nel momento in cui qualcuno accetta di andare in Commissione lo fa pensando che poi ci sarà la buona volontà di mettersi d’accordo, perché altrimenti potevamo dirci di no. Siccome è la terza volta che accade, perché è successo con la 194, è successo con il fine vita, diventa poi anche difficile… Gli atti di buona volontà diventano sempre più complicati.

    Collegandomi anche alla spiegazione precisa del dottor Mazzotti, in fondo quando si impegna la Giunta - leggo testualmente il cuore della risoluzione - “a rimuovere gli ostacoli che impediscono la regionalizzazione dei Corpi e Servizi di Polizia provinciale e metropolitana” si va sostanzialmente, io penso, in quella direzione, cioè si chiede alla Giunta di promuovere un’azione, perché qui non è che stiamo dicendo “facciamolo domani mattina”, stiamo dicendo che chiediamo alla Giunta di intraprendere le azioni di propria competenza necessarie al fine di chiarire una situazione che, ad oggi, non è chiara.

    Dopodiché, noi individuiamo anche una possibile soluzione, però sono due anni che diciamo che secondo noi si potrebbe risolvere così. Se non si può risolvere in quel modo, ma si deve risolvere in un altro va bene, però procediamo, perché altrimenti anche qui, dal punto di vista politico, noi non è che possiamo dimenticare che abbiamo fatto un pezzo di strada in Regione e a livello nazionale, pensando che le cose sarebbero andate in un certo modo, poi la realtà invece è andata da un’altra parte e siamo rimasti tutti a metà strada. Che cosa ci deve insegnare questo? Che forse è meglio fare delle riforme complessive organiche, acquisite però, su cose certe e non pensando che facciamo un pezzo e poi ne faremo un altro dopo che qualcuno avrà fatto qualcosa, perché alla fine succede solamente della confusione. Abbiamo fatto un pezzo di legislatura pensando che le Province non ci sarebbero più state, poi ci siamo alzati una mattina e abbiamo scoperto che, invece, le Province ci sono ancora. Allo stato, però, le competenze che avevamo riportato in capo alla Regione pensando che la Provincia non ci sarebbe più stata, chi le svolge? perché per un pezzo il problema è anche questo.

    La Delrio doveva essere completata e non verrà completata, perché di mezzo c’è la volontà del popolo italiano, che non è secondaria. Fare le cose pensando che, poi, i cittadini ti daranno ragione, lavorare in questo modo, alcune volte si va a sbattere. Da alcuni anni lo segnalo e oggi ci ritroviamo qui per l’ennesima volta a fare questo tipo di ragionamento. Ciò detto, voglio ancora essere attento alle sfumature. Il consigliere Molinari, nell’ultima parte del suo intervento, non in modo particolarmente esteso, ha dato il segnale di una volontà di tornare sull’argomento. Noi siamo qui. Sono anni che siamo qui. Speriamo di riuscire a mettere mano a questo tema prima che la legislatura finisca. Se devo guardare quello che succede in giro per l’Italia, penso che sarà difficile che tutto vada bene.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Consigliere Molinari, prego. A seguire, il consigliere Bertani.

    (interruzione)

    Aveva chiesto prima il consigliere Bertani. Se lo ha visto lei, consigliere, va bene. Consigliere Bertani, prego.

     

    Vicepresidente BERTANI

    Anch’io apprezzo le parole del dottor Mazzotti, che essenzialmente dice: “Noi abbiamo provato a mettere una toppa” e la toppa è quella che è. Quindi, i problemi rimangono. Le Province devono continuare a pagarsi i mezzi e il turnover non c’è, quindi la Regione ha fatto quel che ha potuto, forse paga quei due terzi, ma il problema della Polizia provinciale rimane. Non approvando nessuna di queste risoluzioni, nonostante la buona volontà che c’è nelle parole, rimaniamo così e aspettiamo che succeda qualcosa. Secondo me, aspettando che succeda qualcosa, perdiamo queste capacità, perdiamo – come è già avvenuto con il Corpo forestale – qualcuno che vigila sul territorio e sull’ambiente. Su questo, prima o poi, qualcuno - sarà il nostro ambiente - pagherà un prezzo. Temo ce ne accorgeremo troppo tardi.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Consigliere Molinari, prego.

     

    Consigliere MOLINARI

    Rapidamente, perché lo abbiamo già fatto in occasione di una risoluzione, se non sbaglio, proposta del collega Foti. Raccolgo, e sarà tema anche di approfondimento, la sottolineatura fatta dal collega Taruffi, precisando che volentieri, se vuole, possiamo fare un confronto tra chi ha chiesto di spostare in Commissione la risoluzione e chi, poi, fisicamente si ritrova a discuterla. Ogni tanto un raccordo tra i vari livelli di Aula e di Commissione è auspicabile. Colgo, quindi, il suggerimento legittimo anche dal punto di vista politico. Per quanto riguarda il resto, l’apertura c’è a discutere di un problema che esiste, come è emerso dalle parole del dottor Mazzotti, che non pretendiamo di risolvere con una risoluzione, ma sicuramente possiamo attenzionare magari con un provvedimento successivo.

    Sottolineo un’unica cosa, lo abbiamo già detto anche privatamente, ma credo sia giusto ripeterlo. Nel momento in cui si lavora insieme per gran parte del percorso amministrativo e politico, essendoci una sostanziale diversità tra un matrimonio e un amante occasionale, invitiamo il collega Taruffi a considerarci come sposi e non come amanti occasionali e, di conseguenza, a condividere maggiormente i provvedimenti che possono essere condivisi, sui quali possiamo anche trovare una convergenza di obiettivi comuni, magari non nella soluzione definitiva. È un invito che rivolgiamo anche per il futuro, almeno con la mia totale disponibilità politica.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Se non ci sono altri interventi, procediamo con la votazione delle risoluzioni.

    Prima votazione, risoluzione 1123, dove è stato depositato l’emendamento.

    Votiamo l’emendamento 1, proposto dal Movimento 5 Stelle. Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene? L’emendamento non è accolto.

    Votiamo la risoluzione 1123, a firma del consigliere Bertani e altri. Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene? Il voto è non favorevole.

    Votiamo la risoluzione 4672, a firma dei consiglieri Taruffi, Torri, Alleva e Prodi. Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene? La risoluzione non è approvata.

    Ringrazio il dottor Mazzotti e il dottor Manduca per la presenza.

     

    1976 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL) al fine di garantire al personale dei corpi e dei servizi di Polizia Locale adeguati trattamenti infortunistici integrativi e il riconoscimento delle cause di servizio di ogni eventuale conseguente infermità. (18 01 16)

    A firma del Consigliere: Delmonte

     

    3502 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, per chiedere che venga ripristinato il diritto alla "causa di servizio" per gli operatori della polizia municipale e provinciale, ed a valutare, tramite un tavolo tecnico regionale, la fattibilità, l'efficacia e la sostenibilità di eventuali strumenti di tutela infortunistica attivabili dall'Ente Regione, relazionando alla Prima Commissione consiliare circa gli esiti di tale valutazione. (07 11 16)

    A firma della Consigliera: Gibertoni

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Passiamo alla risoluzione 1976, a firma del consigliere Delmonte, in abbinamento alla 3502, a firma della consigliera Gibertoni, la quale ha già dichiarato di volerla ritirare. Consigliere Delmonte, prego.

     

    Consigliere DELMONTE

    Grazie, presidente. Anch’io annuncio la volontà di ritirarla. Noi abbiamo avuto una discussione - stavo guardando le date - a febbraio scorso. La discussione era stata rinviata perché si era aperto un dialogo tra maggioranza e opposizione, anche con gli uffici, per verificare la fattibilità di un fondo integrativo di stampo regionale. A marzo - in realtà, convertito in legge ad aprile - è stato introdotto da una legge nazionale tramite un emendamento l’equo indennizzo anche per le forze di Polizia locale sulle cause di servizio, esattamente come per le forze di Polizia statale. Direi, quindi, che la risoluzione non ha più alcun senso, dal momento che ha già trovato un riscontro normativo. Di questo ne siamo veramente felici. Onestamente, mi era anche sfuggito perché nell’ultimo periodo non avevo ricontrollato. Siamo felici perché la Polizia locale finalmente può avere, da questo punto di vista, una sua dignità. Ovviamente, ritiro la risoluzione in essere.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Entrambe le risoluzioni, quindi, sono ritirate.

     

     

    2767 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo e la Conferenza Stato-Regioni, per promuovere un intervento legislativo volto a concretizzare la proposta dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica circa l'aumento di 1 centesimo delle accise sul tabacco per creare un fondo, specifico a favore dell'Oncologia, in grado di finanziare l'acquisto dei farmaci oncologici e la ricerca in tale settore. (08 06 16)

    A firma dei Consiglieri: Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Passiamo alla risoluzione 2767, a firma del consigliere Delmonte e altri, per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo e la Conferenza Stato-Regioni, per promuovere un intervento legislativo volto a concretizzare la proposta dell’Associazione italiana di oncologia medica circa l’aumento di 1 centesimo delle accise sul tabacco per creare un fondo specifico a favore dell’oncologia, in grado di finanziare l’acquisto dei farmaci oncologici e la ricerca di tale settore. Prego, consigliere Delmonte.

     

    Consigliere DELMONTE

    Grazie, presidente. La illustro brevemente, ma direi che il suo concetto è abbastanza chiaro e, forse, è arrivato all’attenzione di molti altri consiglieri, perché era stato oggetto di una discussione per qualche periodo all’interno di parecchi talk show televisivi e anche di alcune assemblee, in quanto il presidente dell’AIOM (Associazione italiana di oncologia medica) aveva appunto fatto questa proposta, che era quella di formare un fondo nazionale di lotta, ricerca e sperimentazione per le malattie oncologiche - quindi parliamo di tumori - e anche per finanziare la copertura delle spese relative ai farmaci innovativi contro il cancro, che comunque hanno un costo molto, molto elevato. L’idea era stata battezzata “1 centesimo a sigaretta”. Questo è un quasi uno slogan, ma in realtà è anche un fatto concreto, perché va a stabilire proprio una cifra reale su quella che potrebbe essere un’ipotesi di accisa ulteriore. Garantirebbe un fondo di circa 720 milioni di euro l’anno con i numeri attuali di consumo di sigarette.

    Il presidente Carmine Pinto ha dichiarato che si tratta di una cifra che ha senso in un contesto nazionale, dove la spesa per farmaci anticancro ospedalieri continua ad aumentare. Ricordiamo, infatti, che un ciclo completo di terapia medica per il tumore è passato da un costo di 4.000 euro a un costo di 40.000, quindi è lievitato e decuplicato. Secondo i dati forniti, i costi delle terapie in Italia, nel 2014, ultimo dato che abbiamo, ammontano a 3,2 miliardi di euro a carico dello Stato. Quindi, è un costo molto, molto elevato. Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, aveva espresso parere favorevole rispetto a questa iniziativa. Io stesso, con un atto un po’ provocatorio, se volete, durante l’inaugurazione del CORE, il Centro oncologico di Reggio Emilia, ho consegnato questa proposta nelle mani dell’allora presidente del Consiglio Renzi, che, ovviamente, non ha fatto altro che sorridere. Adesso sorride un po’ meno, però era d’accordo con questa iniziativa, almeno verbalmente. Ovviamente, ora non conta più come contava all’epoca e forse non lo sarà più, però sarebbe comunque un bel segnale da parte nostra impegnare la Giunta regionale ad attivarsi presso la Conferenza Stato-Regioni, visto che ne abbiamo anche la Presidenza con il nostro presidente Bonaccini, e presso il Governo almeno per cominciare ad attuare un dialogo su questo tema.

    I costi lievitano davvero molto, le terapie sono, comunque, importanti ed essenziali, quindi non possiamo evitarle. Anzi, dobbiamo cercare di implementarle e di migliorarle ogni giorno, anche al costo che hanno perché non possiamo sacrificare i nostri malati oncologici sull’altare dei soldi. Perciò è giusto darne sempre copertura. Penso anche al discorso fatto nella IV Commissione pochi giorni fa, quando la Lega Tumori è venuta a parlare di prevenzione dicendo che in Italia il 20% della popolazione consuma sigarette e che il fumo provoca il 30% delle cause tumorali. Sono parole esatte pronunciate nella Commissione IV la scorsa settimana. Non voglio addossare le colpe ai fumatori, e non me ne voglia chi lo è qui dentro, però causare un “danno economico” a chi, in parte, contribuisce alla creazione di questi tumori, spesso a sé stessi, perché comunque è un danno che si provocano da soli, credo che almeno possa essere un segnale da parte dello Stato per tutelare i più deboli colpendo, invece, chi il danno lo crea.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Consigliere Molinari, prego.

     

    Consigliere MOLINARI

    L’argomento è di una delicatezza assoluta. Le premesse sono state indubbiamente illustrate dal consigliere Delmonte. Vorrei sottolineare alcuni passaggi. Il primo, innanzitutto, riguarda la reazione con il sorriso, non può che essere una reazione positiva. Possiamo definirlo un atto di gentilezza nei rapporti istituzionali da parte dell’ex presidente del Consiglio. Non so esattamente quando questa proposta venne consegnata al presidente del Consiglio. Sta di fatto che, rispetto anche al citato congresso dell’AIOM, alcune cose sono cambiate rispetto al passato.

    Nel 2017 sono stati istituiti due fondi da 500 milioni a livello nazionale per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto di medicinali innovativi e, inoltre, il fondo per il concorso al rimborso in Regione per l’acquisto di medicinali oncologici innovativi, cosa che all’epoca del congresso dell’AIOM non era ancora stata effettuata, tenendo in considerazione che, probabilmente, sono state raccolte, anche a livello nazionale, dal Governo attuale, le richieste di buonsenso, alla luce delle premesse fatte in origine. Credo sia quasi superfluo ricordare che, in tema di contrasto al tabagismo e di utilizzo di stupefacenti, l’attività di prevenzione è quella indubbiamente preminente e più importante da svolgere. Ovviamente, solo attraverso un’azione che riguarda una corretta informazione per le conseguenze del fumo, così come anche le conseguenze di una scorretta alimentazione, di stili di vita, credo si possa maggiormente affrontare questo tema.

    È pur vero che, al di là della prevenzione, al di là delle risorse istituite a livello nazionale, laddove arriva una proposta la accogliamo come proposta di buonsenso che, indubbiamente, trova l’okay da parte della maggioranza per quanto riguarda una maggiore disponibilità, anche di risorse, attraverso la proposta del famoso centesimo, che potrebbe sviluppare diverse centinaia di milioni di disponibilità a livello nazionale. Prendiamo atto, quindi, che, al di là della prevenzione, purtroppo i casi ci sono e i costi sono elevati per quanto riguarda il trattamento delle patologie discusse. Di conseguenza, il nostro parere su questa proposta di risoluzione sarà positivo, ovviamente tenendo in considerazione che, comunque, già una parte di queste preoccupazioni, delle spinte da parte del mondo scientifico e dell’universo che ruota e si occupa di questo drammatico problema, sono state recepite dal Governo. Se noi, quantomeno attraverso questa proposta, possiamo aumentare anche di un euro la dotazione complessiva, credo sia un’azione che si può provare ad intraprendere.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Altri interventi sul punto? Se non ci sono altri interventi, procederei con la votazione.

    Votiamo la risoluzione 2767: chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene? La risoluzione è approvata.

     

     

    3085 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire nelle sedi opportune per sollecitare la stipula di un’Intesa, nel rispetto dell’articolo 8 della Costituzione, e da approvarsi con legge dello Stato, che regoli i rapporti tra lo Stato e le comunità islamiche italiane. (10 08 2016)

    A firma del Consigliere: Bignami

     

    4540 - Risoluzione per impegnare la Giunta a portare all'attenzione della Conferenza Stato-Regioni, affinché si solleciti il Governo italiano a farsi parte attiva nei confronti del governo del Pakistan e della comunità internazionale, la promozione di iniziative volte alla liberazione di Asia Bibi nel pieno rispetto e nell'affermazione del principio della libertà religiosa, della tutela delle minoranze religiose, e del contrasto ad ogni persecuzione e violazione indiscriminata. (26 04 17)

    A firma del Consigliere: Aimi

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Vi comunico che la risoluzione 3085, a firma del consigliere Bignami, viene rinviata data l’assenza del proponente, così come la 4540, a firma del consigliere Aimi. Vengono entrambe rinviate.

     

    (omissis)

     

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