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Legislatura X - Commissione II - Resoconto del 17/01/2018 pomeridiano

    Resoconto integrale n. 1

    Seduta del 17 gennaio 2018

     

    Il giorno 17 gennaio 2018 alle ore 14,00 è convocata, con nota prot. n. AL/2018/2211 del 11/01/2018, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    SERRI Luciana

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    BAGNARI Mirco

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    4

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    presente

    BERTANI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia

    2

    assente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia

    1

    assente

    IOTTI Massimo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    presente

    LORI Barbara

    Componente

    Partito Democratico

    5

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    presente

    PRODI SILVIA

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    RAINIERI Fabio

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    SENSOLI Raffaella

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    2

    assente

    TORRI Yuri

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    presente

    Sono presenti i consiglieri: Roberto POLI in sostituzione di Sabattini; Katia TARASCONI in sostituzione di Caliandro; Gianluca SASSI in sostituzione di Sensoli.

    È altresì presente l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca Simona CASELLI.

    Partecipano alla seduta: Donato Metta, Direttore Agrea; Francesca Bergamini, Dir. Servizio programmazione delle politiche dell’istruzione, della formazione, del lavoro e della conoscenza; Fabio Abagnato e Roberto Bosi, Servizio cultura e giovani.

    Presiede la seduta: Luciana SERRI

    Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi

    Funzionario estensore: Andrea Bertoli


    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    (omissis)

     

    4655 -Risoluzione per impegnare la Giunta, circa le modalità di misurazione delle superfici agricole riguardanti aiuti e contributi agli operatori del settore, ad attivarsi perché vengano risolti i problemi tecnologici e procedurali emersi affinché gli agricoltori possano presentare senza problemi le domande di contributo, ed a richiedere al Governo l'emanazione di un provvedimento nazionale che eviti sanzioni a carico di agricoltori per dichiarazioni "difformi", effettuate in buona fede, sulla base di documentazioni i cui contenuti sono stati modificati e superati a seguito della introduzione di nuove tecnologie (GIS). (19 05 17). A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini, Molinari, Sabattini, Zoffoli, Cardinali, Campedelli, Montalti, Pruccoli, Zappaterra, Poli, Lori, Serri

     

    SERRI, presidente: Il primo oggetto (4655) è una risoluzione circa le modalità di misurazione delle superfici agricole riguardanti aiuti e contributi agli operatori del settore, ad attivarsi perché vengano risolti i problemi tecnologici e procedurali emersi affinché gli agricoltori possano presentare senza problemi le domande di contributo, ed a richiedere al Governo l'emanazione di un provvedimento nazionale che eviti sanzioni a carico di agricoltori per dichiarazioni “difformi”, effettuate in buona fede, sulla base di documentazioni i cui contenuti sono stati modificati e superati a seguito della introduzione di nuove tecnologie (GIS), primo firmatario il consigliere Bagnari.

    Sono presenti l’assessore che ringrazio, il direttore di AGREA, il dottor Donato Metta che ringrazio ed è presente anche il direttore dell’Assessorato, dottor Mazzotti.

    Do la parola al consigliere Bagnari per l’illustrazione della risoluzione.

     

    BAGNARI: Grazie, presidente. La risoluzione in questione è stata depositata parecchi mesi fa, parliamo del mese di maggio dell’anno scorso, tra l’altro, visto il prolungarsi dei tempi, visto che questo argomento è piuttosto importante per gli agricoltori, ho fatto richiesta di poterlo trattare qui, quindi grazie anche alla presidente dell’Assemblea e alla presidente della Commissione che hanno voluto dare spazio alla trattazione di questa risoluzione.

    È un argomento molto tecnico, però ha delle forti ripercussioni pratiche per gli agricoltori e siamo convinti noi firmatari che serva un intervento politico per provare a trovare una soluzione.

    Brevemente senza voler essere troppo didascalico, ma alcuni elementi forse vanno richiamati.

    AGREA è l’agenzia per le erogazioni in agricoltura della Regione Emilia-Romagna, è stata istituita dalla legge regionale n. 21/2001 e, come organismo pagatore regionale riconosciuto dall’Unione europea, ha competenza relativamente a quella che è l’erogazione di aiuti, contributi e premi previsti da disposizioni comunitarie, nazionali e regionali a favore degli operatori del settore agricolo.

    Per conto della Regione fra le altre cose svolge anche la funzione di verifica delle superfici richieste a premio tramite la misurazione effettuata con strumenti GIS.

    L’attività svolta tramite foto-interpretazione di ortofoto e foto satellitare da parte di personale che ha le competenze adeguate per poterlo fare; le superfici rilevate con questi strumenti vengono poi incrociate con le superfici richieste a premio dagli agricoltori.

    Il problema al centro della risoluzione è rappresentato dalla discrepanza che emerge fra le misurazioni effettuate da AGREA e le reali dimensioni dei terreni talvolta.

    Non vogliamo dire che sia presente continuamente, ma in alcuni casi si è verificata. Questa discrepanza si rileva in particolare per i terreni collinari a causa delle caratteristiche morfologiche del terreno, in particolare relativamente alle pendenze.

    Le misure che vengono effettuate sono proiettate sul piano, per cui sono possibili, considerati gli errori di misurazione dei diversi strumenti, anche a seconda di quella che è la maggiore o minore vetustà probabilmente di questi strumenti, emergono degli errori, delle differenze fra la reale dimensione dell’appezzamento e la foto-interpretazione che viene fatta.

    Foto-interpretazioni fatte nel corso degli anni hanno spesso rilevato delle superfici non uguali per le stesse porzioni di terreno, quindi è evidente che lì c’è una discrepanza da andare a colmare per il fatto che ogni addetto alla rilevazione delle superfici ha un certo margine di discrezionalità e di errore nell’interpretazione relativamente all’uso di questi strumenti.

    Queste difformità sono poi oggetto di pesanti ripercussioni, perché causano delle riduzioni di contributi a volte, recuperi di contributo e sanzioni amministrative.

    I meccanismi di rilevazione delle superfici sono stabiliti a livello comunitario e sono recepiti da AGEA che è l’Agenzia nazionale, l’organismo pagatore nazionale, che ha formalizzato in diversi manuali operativi le modalità di gestione anche delle difformità, l’eventuale fissazione di percentuali di tolleranza che quindi dovrebbero essere gestite in maniera unitaria a livello nazionale, approvata dall’Unione europea.

    Per risolvere questo tipo di problema non basta un provvedimento di un organismo regionale specifico, ma serve uno specifico provvedimento riferito almeno all’intero territorio nazionale, con il quale si stabilisca di non applicare sanzioni economiche agli agricoltori che, avendo impegnato dei propri terreni nell’ambito di questi terreni per cui si richiede un finanziamento, si vedono ridurre le superfici ammesse a contributo e quindi hanno ovviamente delle ripercussioni che tutti possiamo capire.

    Quindi la richiesta che viene avanzata alla Giunta con la risoluzione è di attivarsi perché vengano risolti i problemi tecnologici e procedurali emersi affinché gli agricoltori possano presentare, senza problemi o rischi, le domande di contributo e richiedere al Governo l’emanazione di un provvedimento nazionale che eviti sanzioni a carico di agricoltori per dichiarazioni difformi (effettuate in buona fede ovviamente) sulla base di documentazione i cui contenuti sono stati modificati e superati a seguito dell’introduzione di nuove tecnologie.

     

    CASELLI, assessore: Le risposte tecniche ora le fornirà il dottor Metta, però mi premeva presentarlo nella sua nuova veste, perché lui lavora per AGREA da parecchio con un ruolo dirigenziale, ma dall’inizio di quest’anno è diventato direttore di AGREA in luogo della dottoressa Lorenzini.

    Questo perché Silvia Lorenzini, che è uno dei massimi esperti nazionali e, in quanto tale, era riconosciuta anche ben al di là dell’Emilia-Romagna, ha ritenuto alla fine dell’anno scorso di partecipare ad una selezione di AGEA (organismo pagatore nazionale) per il ruolo del capo di AGEA Coordinamento.

    AGEA a livello nazionale è fatta di due parti (AGEA e AGEA Coordinamento), Silvia ha vinto e quindi attualmente è a capo di AGEA Coordinamento.

    Questa cosa secondo me deve gratificare l’Emilia-Romagna, perché ancora una volta è stato riconosciuto che un’eccellenza professionale viene da qui, ma devo dire che è una cosa rilevante anche ai fini della soluzione del problema di cui stiamo parlando ora.

    La questione posta dal consigliere Bagnari non è indifferente, nel senso che la collaborazione con AGEA, poiché qui si tratta di metodi di misurazione che quindi, per loro natura, devono avere una regolamentazione che deve essere come minimo nazionale, ma essere anche recepita a livello comunitario, visto che quella è la fonte delle risorse, è evidente che avere ad AGEA Coordinamento una figura come Silvia Lorenzini che sa tutto dei sistemi dell’Emilia-Romagna e che inoltre è persona molto competente, dovrebbe darci anche delle garanzie rispetto alla migliore soluzione dei problemi. Quindi ci tenevo ad essere io a presentarvelo, perché è la prima occasione dell’anno che abbiamo di interloquire con la Commissione.

    Adesso lascio la parola al dottor Metta.

     

    METTA, direttore AGREA: Grazie, assessore e grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Io cercherò di rendere questo argomento il più chiaro possibile naturalmente ai non addetti ai lavori, scusandomi in anticipo perché su alcuni aspetti probabilmente la tecnica può anche ingenerare delle conseguenze più noiose. Il mio compito oggi è questo, spero di poterlo assolvere al meglio.

    Direi che le argomentazioni che ha espresso il consigliere Bagnari già introducono l’argomento.

    Quello che vorrei dirvi come premessa generale per andare poi ad una rapida risposta delle questioni sollevate è che noi stiamo attraversando un periodo, che è partito dal 2016 e che arriverà a pieno regime nel 2018 di un cambiamento veramente molto importante dal punto di vista non solo tecnologico, ma anche organizzativo di tutto il nostro sistema degli aiuti.

    Questo cambiamento si chiama in gergo “domanda grafica”, che vuol dire sostanzialmente che abbiamo, sulla base dei regolamenti europei che disciplinano la PAC per il periodo 2014/20, introdotto un sistema di dichiarazione e di trattamento di queste dichiarazioni nelle domande di aiuto che non è più basato su dei dati che riportano gli ettari e la superficie disponibile per ogni particella catastale, da cui poi deriva il calcolo dell’aiuto, ma partiamo da una rappresentazione virtuale della realtà (ortofoto e il GIS) che, in quanto tale, è oggi la punta tecnologica più avanzata che ci consente di avere con una ragionevole fiducia i dati coincidenti con il territorio.

    Finora ci siamo basati su delle informazioni che ci provenivano da una base dati, che è la base dati catastale che anche questa ha un’origine territoriale e che però con gli strumenti di cinquant’anni fa, sessant’anni fa è stata fatta con le normali tolleranze di allora e quindi si è determinato un gap sostanzialmente tra le modalità di misurazione.

    Se io parto da un’azienda, la cui superficie da quelle che sono le superfici indicate in queste base dati del Catasto e poi, quando vado effettivamente a vederla sul territorio e la vedo riproducendone la sua superficie attraverso una foto satellitare o aerea, comunque di una qualità che va via via migliorando anno dopo anno, è naturale che non potremo mai avere delle misurazioni che coincidono e quindi considerate che qualsiasi sistema di misurazione ha comunque una soggettività legata all’operatore, al misuratore.

    Anche tracciare un poligono sul GIS, che vuol dire sostanzialmente andare con il mouse a delimitare una superficie che ha delle caratteristiche di omogeneità, è una cosa che, fatta dallo stesso operatore una volta, cancellata e rifatta non darà mai la stessa superficie e quindi questo è il tema su con il quale noi ci dobbiamo confrontare.

    Questa cosa sulle domande che noi riceviamo annualmente e che riguardano la situazione aziendale di quell’anno non ha delle conseguenze drammatiche, nel senso che, se io vado a rilevare la mia realtà con un sistema di questo tipo, quindi con una poligonazione di superfici sul GIS e lo faccio per quest’anno e quello che faccio oggi non ha incidenza su tutto quello che ho fatto negli anni precedenti, il problema è semplicemente che magari con questo tipo di rilevazione mi ritroverò che quest’anno la superficie della mia azienda risulta leggermente inferiore o anche leggermente superiore a quello che era l’anno scorso e questo mi consente di chiedere l’aiuto per quelle superfici.

    Viceversa per tutta questa grande gamma di aiuti che noi eroghiamo e che sono basati su degli impegni poliennali (impegni che l’agricoltore prende e deve mantenere per minimo cinque anni) significa che, se io faccio la domanda il primo anno e l’Amministrazione mi concede un aiuto su quella superficie, io devo mantenere quell’impegno su quella superficie per almeno cinque anni.

    Se nel terzo anno mi cambia il sistema di misurazione e non sono in grado di raggiungere quel tetto di superficie, a quel punto sto dichiarando meno superficie.

    Questo per le regole europee comporta che non soltanto il pagamento dell’anno è rapportato a quelle superfici, ma devo andare a rivedere le domande degli anni precedenti e, sulla base di questo, andare a recuperare quello che io ho pagato.

    Questo è il rischio che paventava con molta chiarezza il consigliere Bagnari ed è quello che noi abbiamo cercato di affrontare.

    Diciamo che oggi ci troviamo a discutere in quest’Aula di questo tema dopo questa interrogazione del maggio 2017, dopo che sono accadute alcune cose che ci riconoscono la possibilità di trovare delle soluzioni.

    Su questa base tralascerei ulteriori aspetti tecnici, perché forse sono già andato oltre, che stanno a distinguere come questo rischio di dichiarare una superficie inferiore rispetto agli anni precedenti si possa determinare a seconda della tipologia di impegni, cioè abbiamo degli impegni di superficie che possono avere una variabilità e su questi, se io dichiaro meno nell’anno successivo, se sto dichiarando comunque dei terreni e delle superfici che sono ammissibili all’aiuto e non sto trovando un problema relativamente al fatto che negli anni precedenti la superficie che ho dichiarato come ammissibile oggi dalla fotografia mi risulta non ammissibile, perché c’è sopra un fabbricato, uno stagno o una cosa diversa, quello è un caso che sicuramente viene perseguito.

    Ma se io ho la superficie ammissibile così com’era quando ho cominciato l’impegno, questo non è un problema.

     

    (Interruzioni dall’aula)

     

    Sì, ci sono degli esempi sui vigneti, sui prati pascoli, ci sono esempi molto evidenti di situazioni nelle quali, all’atto della verifica sull’ortofoto, c’è una parte di quel terreno che è stato dichiarato, in ragione di queste tabelle, dei dati catastali che avevamo in origine su una parte di superficie che effettivamente non era coltivata e non era neanche coltivabile.

    Quindi questo è un caso in cui il sistema di controllo diventa più incisivo e naturalmente nella rete di questo sistema di controlli i casi di effettiva non corrispondenza vengono comunque raccolti e rilevati.

    Il problema invece c’è su un’altra tipologia di impegni.

    Adesso, per dire dei numeri, stiamo parlando di circa diecimila impegni presi dai nostri agricoltori nelle annualità precedenti, che devono essere gestiti uno per uno e per ciascuno dei quali ci possono essere queste problematiche. Però nell’ambito di questa distinzione che sto facendo ci sono gli impegni, dove la superficie può variare, che sono più consistenti e ci sono impegni dove la superficie non può variare.

    Qui per esempio stiamo definendo che dobbiamo mantenere un prato a pascolo nella sua superficie, abbiamo situazioni in cui ritiriamo dei terreni per vent’anni dalla produzione, abbiamo situazioni in cui ci vengono pagate delle siepi, dei boschetti, quindi delle azioni di carattere prettamente ambientale che vanno ad arricchire l’ambiente dell’azienda e lo rendono più sostenibile dal punto di vista ambientale, aiutano la biodiversità e quindi sono degli aiuti che tra l’altro hanno una certa consistenza. Tra gli aiuti che diamo a superficie sono quelli che hanno i maggiori importi.

    Questi sono degli impegni che hanno una superficie fissa. Su questi può senz’altro accadere quello che è stato paventato: che dalla misurazione con il GIS, quindi con il sistema grafico, ci siano delle superfici inferiori rispetto a quanto è stato dichiarato e pagato negli anni precedenti.

    Noi abbiamo sottoposto questo problema a livello nazionale, quindi questa è un’attività svolta da AGREA come sostenitore di una linea, anche perché noi ne paghiamo le dirette conseguenze di queste cose, perché applicare delle sanzioni è comunque un nostro compito e gestire anche le conseguenze di queste sanzioni è altrettanto gravoso per noi.

    In accordo con le strutture della Regione dedicate a questi aspetti tecnici abbiamo accolto un tavolo di lavoro dove si stavano elaborando alcune possibili soluzioni e vi posso dire che nel mese di dicembre, nell’ambito di un decreto che annualmente il Ministero delle politiche agricole e forestali emana, che riguarda gli aspetti annuali di gestione delle norme di condizionalità che è un aspetto specifico di impegno da parte di tutti gli agricoltori che ricevono aiuti per superficie, è stata introdotta una norma in un articolo («Norme di rinvio») che tratta questo tema indicando che in tutti i casi in cui ci siano delle dichiarazioni di superficie nell’anno in cui è stato attivato il sistema grafico di dichiarazione che risultino inferiori rispetto all’impegno che è tenuto dall’agricoltore negli anni precedenti (e quindi pagato), le riduzioni di superficie che si generino non genereranno recuperi sulle annualità precedenti.

    Questo sostanzialmente vuol dire che, se io ho dichiarato 10,5 ettari e quello è il mio impegno e, dalla misurazione della superficie fatta con questo sistema, in realtà il poligono che io ne derivo è di dieci ettari, mi verranno pagati su quella domanda dieci ettari, perché questa è la rappresentazione della realtà di oggi con gli strumenti di oggi e su questo abbiamo alcun dubbio. Però, nel momento in cui si dimostri che quella differenza tra 10,5 e dieci deriva esclusivamente dal cambiamento del metodo di misurazione, il recupero sulle annualità precedenti non verrà attuato. Questo è un elemento secondo noi fondamentale che consente di affrontare le difficoltà sollevate.

    Naturalmente un decreto non può disciplinare tutti gli aspetti tecnici e noiosi legati alle varie fattispecie che si possano determinare, però ha aperto la strada alla definizione di quelli che sono gli aspetti più di dettaglio, più procedurali.

    Quindi in questa stessa norma di rinvio viene dato il compito agli organismi pagatori, coordinati da AGEA Coordinamento nella forma e nelle vesti che l’assessore Caselli ha appena rappresentato, di individuare gli aspetti più tecnici di calcolo. In sostanza il decreto poteva anche dire che c’è una tolleranza, un X per cento che consente di tollerare la differenza tra la misurazione fatta con il GIS e la misurazione precedente; non abbiamo ritenuto, nel lavoro di supporto fatto per l’emanazione di questo decreto, di dover entrare in questi particolari, in questi dettagli perché, una volta scritto su un decreto che c’è una tolleranza dell’1 per cento, dell’1,5 per cento, quella resta e lasciamo invece ad una definizione di norme procedurali più specifiche degli addetti ai lavori le modalità effettive per andare ad individuare e a distinguere le situazioni in cui effettivamente la differenza deriva solo da misurazione e quelle in cui deriva invece da effettive discrepanze in quello che è stato dichiarato nel passato.

    Naturalmente questa disposizione deve avere tutta una serie di corollari per evitare che, attraverso questa norma, passi la revisione di situazioni precedenti, per cui ci sono comunque delle limitazioni al fatto che, se nelle annualità precedenti sono state applicate delle sanzioni legate a quelle fattispecie che vi ho detto prima (differenze di superficie), quelle rimangono tali. Così come, se la superficie misurata con i nuovi sistemi è superiore a quella di un impegno, la possibilità di pagare la superficie effettivamente misurata oggi esiste solo se nelle regole di quella misura è prevista.

    Se invece abbiamo definito che la superficie è quella, non si potrà pagare di più di quella superficie, perché è concessa come tale. Questi sono dei corollari che fanno parte del nostro lavoro più di carattere tecnico per andare a definire le effettive modalità e dare la chiarezza necessaria a questa cosa.

    Io credo che il contenuto di questa norma che è stata chiusa in termini di definizione, ma non è ancora pubblicata (questo è un decreto che si occupa specificamente di condizionalità, ma è stata introdotta come norma di rinvio con una modalità forse non dedicata nello specifico a questo, comunque è stata quella l’occasione in cui si è potuta inserire), quindi non possiamo ancora operare nei termini che ho detto, però è sicuramente una notizia che ci aiuta nella direzione di evitare agli agricoltori dei problemi derivanti da un’introduzione di una novità che nasce per rendere più fluido tutto il meccanismo di dichiarazione e di pagamento delle domande di aiuto PAC. Questo naturalmente, come tutti i nuovi sistemi, comporta delle difficoltà all’avvio, però, nel momento in cui il procedimento e l’applicativo dà delle risposte chiare a queste situazioni, sicuramente dichiarare una superficie su una realtà effettiva come quella del GIS aiuta ad evitare le anomalie che poi determinano dei rallentamenti nei calcoli degli aiuti e nei pagamenti delle domande.

    Penso di essermi già dilungato abbastanza, direi che posso terminare qui. Sono a disposizione per eventuali richieste di chiarimenti.

     

    SERRI, presidente: Grazie, dottor Metta. Credo che l’esposizione sia stata chiara e ci permetta quindi di entrare nel merito di questo argomento che è molto tecnico e molto particolare.

    Ci sono domande o interventi? Bagnari.

     

    BAGNARI: Solo qualche considerazione. Intanto ringrazio il direttore per la chiarezza, anche se è un argomento molto tecnico. Fa piacere sapere che c’è in prospettiva questo provvedimento in uscita, evidentemente finché non avremo visto com’è nella sua configurazione finale, rimane tutto quanto l’auspicio per le azioni che abbiamo richiesto. Comunque, se questa è la prospettiva, diventa utile e interessante. Mi verrebbe da dire, magari anche capendo quali possono essere i tempi congrui, senza voler fare il punto fra una settimana, di andare in corso d’anno, che sia metà anno o più in là, capiremo anche con il direttore quale può essere un momento in cui fare il punto e capire se quello che si sarà attuato è riuscito a dare una risposta o meno alle esigenze che abbiamo evidenziato.

     

    SERRI, presidente: Altri? Assessore, vuole aggiungere qualcosa? Prego.

     

    CASELLI, assessore: Questi sono i classici temi estremamente tecnici, ma che vanno badati perché hanno delle conseguenze anche politiche.

    Questo è un settore che, da un lato, è beneficiario di parecchi contributi pubblici, come avviene in tutta Europa e anche nel resto del mondo, però, proprio per questa natura, è anche oberato di elementi formali, domande, burocrazie varie e che quindi si sente anche parecchio sotto torchio.

    Da questo punto di vista le tecnologie dovrebbero essere un aiuto e non un problema. Però diciamo che questo passaggio al grafico è un passaggio avvenuto l’anno scorso per la PAC e che dovrà avvenire quest’anno in maniera definitiva anche sul PSR, perché dal 2019 entrambi i pilastri dovranno andare tutti in grafico.

    Sono due passaggi parecchio grossi, rispetto ai quali è evidente che essere fasati con l’organismo nazionale e fare in modo che ci siano delle regole condivise il più possibile chiare è fondamentale.

    Come Conferenza delle Regioni noi avevamo fatto un ordine del giorno che è stato alla base degli interventi normativi fatti finora, che poi continuano anche in forma di circolare, perché man mano AGEA Coordinamento si è proprio impegnata ad intervenire su tutti gli aspetti tecnici.

    Il fatto che ci sia la dottoressa Lorenzini ad AGEA Coordinamento mi conforta da un lato, però dovremo stare molto attenti in corso di periodo sia per questi aspetti legati alle superfici sia per tutto l’aspetto del passaggio in grafico anche del PSR, che è una materia che, da un lato, ha degli aspetti di software (dipendiamo dall’origine di base che è AGEA), ma soprattutto ha poi degli aspetti di buonsenso, nel senso che già il principio, che io troverei normale, di dire che la realtà prevale sul Catasto è un principio che va ben chiarito nell’applicazione, perché noi ci troviamo con dei Catasti che sono vecchissimi (in alcune regioni italiane c’è ancora il tavolare austriaco), per cui è chiaro che passare alle foto dal satellite è un sistema che ci restituisce la realtà vera. Dopo di che però qualunque meccanismo di calcolo e di adattamento o anche solo di sistemazione, perché per esempio uno dei temi che si era posto e che sono stati sottoposti direttamente anche a me, era quello delle pendenze e quindi come si aggiusta la superficie, quando si è in presenza di pendenze importanti.

    Tutto questo può essere ovviamente risolto da un punto di vista ingegneristico (non è neanche tanto difficile), ma il problema è avere una validazione tecnica che poi permetta, in sede di controllo e anche di controllo comunitario, un controllo un domani della Corte dei conti europea di avere un meccanismo riconosciuto, validato che quindi non crea contenziosi, perché il tema fondamentale è questo. Quindi potete ben immaginare che l’argomento è tecnico, però può diventare un argomento su cui, se non c’è chiarezza, gli agricoltori poi giustamente si rivolgerebbero alla politica, quindi la nostra cura è di fare la massima attenzione affinché le regole siano chiare e soprattutto siano regole non vessatorie che è anche poi credo l’intento che ci proponeva il consigliere Bagnari con questo tipo di interpellanza.

     

    SERRI, presidente: Grazie, assessore.

    Io non ho altre richieste di intervento, per cui passiamo al parere. Mettiamo in votazione la risoluzione.

    Favorevoli?

    Contrari?

    Astenuti?

    Ringraziamo l’assessore e il dottor Metta per l’importante contributo.

     

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