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Legislatura X - Commissione III - Resoconto del 15/03/2018 pomeridiano

    Resoconto integrale n. 8

    Seduta del 15 marzo 2018

     

    Il giorno 15 marzo 2018 alle ore 14,30 è convocata in udienza conoscitiva, con nota prot. n. AL.2018.16356 del 08/03/2018, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    RONTINI Manuela

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    BARGI Stefano

    Vicepresidente

    Lega Nord

    2

    assente

    IOTTI Massimo

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    4

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BAGNARI Mirco

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia

    2

    assente

    CAMPEDELLI Enrico

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    FABBRI Alan

    Componente

    Lega Nord

    1

    assente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia

    1

    assente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Nord

    1

    presente

    LORI Barbara

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico

    5

    presente

    PETTAZZONI Marco

    Componente

    Lega Nord

    2

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    2

    presente

    POLI Roberto

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Nord

    1

    presente

    PRODI Silvia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    PRUCCOLI Giorgio

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    RAINIERI Fabio

    Componente

    Lega Nord

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord

    1

    assente

    RAVAIOLI Valentina

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SASSI Gian Luca

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    2

    presente

    TARASCONI Katia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Italiana

    1

    presente

    TORRI Yuri

    Componente

    Sinistra Italiana

    1

    presente

    ZAPPATERRA Marcella

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

     

    È presente la consigliera Francesca MARCHETTI in sostituzione di Marcella ZAPPATERRA

     

    È presente l’assessore Paola GAZZOLO (assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna)

     

    Partecipano alla seduta: Cristina GOVONI (Resp. Servizio giuridico dell'ambiente, rifiuti, bonifica siti contaminati e servizi pubblici ambientali); Valerio Marroni (Resp. Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale).

     

     

    Presiede la seduta: Manuela RONTINI

    Assiste la segretaria: Samuela Fiorini

    Funzionario estensore: Vanessa Francescon


    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    5981 – Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti» (delibera di Giunta n. 27 del 15/01/2018).

    Partecipano

     

    Fabrizio BaldoniComune di Ravenna

    Massimo Bastelli Perito ind. (Collegio periti ind. di Bologna)

    Valentina BeltrameDir. Arpae SAC di Reggio Emilia –(Arpae)

    Andrea BertoniGeometra (Collegio Geometri Modena)

    Luigi CastagnaPres. Confservizi

    Alberto ContiIng. (WWF Forlì-Cesena)

    Maria Elisa DamianiDir. AUSL Bologna

    Irene De ChiaroArpae Emilia-Romagna

    Federico FoschiniHerambiente

    Andrea GruppioniDir. Medico (AUSL Modena)

    Giuseppe GuidiResp. SUEI (Unione terre fiumi – Fe)

    Tonino LiserraIng. ANBI Emilia Romagna

    Francesca Carla LupoliFunz. ATERSIR

    Marco OdorizziArch. Comune di Mesola

    Fulvio RomagnoliDir. Fisico AUSL di Bologna

    Gianluca RusconiConfindustria

    Roberta SantiniBiologa AUSL di Bologna

    Giuseppe VischettiConfindustria


    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    La presidente RONTINI dichiara aperta la seduta alle ore 14.45.

     

    Presidente RONTINI: Vi ringrazio di essere intervenuti a questa udienza conoscitiva della Commissione assembleare Territorio, Ambiente, Mobilità che oggi è convocata sull’oggetto 5981, il progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti». La Giunta, come sapete, ha deliberato una proposta il 15 gennaio 2018, la Commissione ha poi nominato relatore sul progetto di legge il vicepresidente della Commissione stessa, che è qui a fianco a me, il consigliere Massimo Iotti, a cui poi passerò la parola per una breve introduzione, perché oggi noi siamo qui soprattutto per ascoltare voi, le vostre osservazioni, i vostri spunti, i vostri suggerimenti su questo progetto di legge. Come sapete, li potete poi tradurre in osservazioni scritte che ci potete far avere. Ad ora sono solo due le persone che hanno richiesto di intervenire, dopo vi do più precisamente un timing entro cui far arrivare i vostri contributi, perché poi i consiglieri possano valutare se tradurre quelle osservazioni in proposte di emendamento.

    Noi non abbiamo fretta, nel senso che c’è un’altra seduta di Consiglio regionale prima di Pasqua che dovrebbe essere tra il 27 e il 28 marzo, non andremo però in Aula in quella data, quindi l’ipotesi è di andarci dopo Pasqua. L’Ufficio di Presidenza ci ha fatto pervenire come ipotesi, che poi dovrà essere formalizzata meglio, quella del 17 e 18 aprile come prima seduta del Consiglio regionale dopo Pasqua e quella potrebbe essere la sede naturale in cui noi portiamo in Aula questo progetto di legge.

    Darei quindi la parola adesso al consigliere Massimo Iotti per un focus sui contenuti della proposta e poi mi riservo successivamente, chiarendomi in primis con il relatore, di farvi avere una data entro cui è meglio che ci inviate eventuali contributi scritti. Grazie.

     

    Relatore consigliere IOTTI: Grazie, presidente. Grazie agli intervenuti. Non sto a dilungarmi sui contenuti della proposta di legge, penso che chi è presente oggi, come addetto ai lavori sappia bene di cosa stiamo parlando. Mi limito a riferire il percorso e l’iter che ci porta a questa formulazione di legge.

    Esiste un quadro normativo, in particolare il decreto n. 104/2017 che va sia in attuazione della direttiva dell’Unione europea del 2014, sia quindi in modifica conseguentemente del decreto n. 152/2006 che era il testo di riferimento più esteso che riguarda la materia. Voglio però anche riprendere il fatto che in Regione Emilia-Romagna già esisteva una norma (legge regionale n. 9/99) che sulla materia già disciplinava, in maniera piuttosto articolata, tutto l’argomento relativo alla valutazione di impatto ambientale. Su questo faccio un inciso – è stato anche scritto e detto, ma lo voglio fare – la proposta di legge opera in piena continuità con la precedente legge regionale n. 9/99, quindi si è cercato in tutti i modi di mantenere quei contenuti, naturalmente inserendo gli aggiornamenti dovuti ad un adeguamento relativo alle norme statali. Quindi un aggiornamento del testo con un approccio direi sistematico e il meccanismo di rinvio al testo normativo di riferimento. Questo per prassi è anche utile, perché la modifica di altri provvedimenti nazionali naturalmente evita di dover rimettere mano al testo e credo che questo sia un elemento che, comunque leggendo anche il testo, viene richiamato spesso. Laddove non c’è, naturalmente si opera nella capacità e nella possibilità della Regione di andare nella propria autonomia, ad aggiungere norme e prescrizioni.

    Fatta questa premessa, credo di poter richiamare le novità principali. Intanto le modifiche degli allegati che – sapete – sono una parte piuttosto significativa, perché è l’elencazione nel dettaglio di tutti quegli interventi, di quei progetti e di quelle opere che sono assoggettate di per sé alla valutazione, oppure possono essere sottoposti a verifica di assoggettabilità cosiddetto “screening”. Ora non mi dilungo, perché è bene oggi stare ad ascoltare.

    La novità, contenuta nel testo nazionale, è quella della definizione unica e quindi del provvedimento unico relativo alla procedura, questo significa che i lavori della Conferenza dei servizi si chiudono con un unico provvedimento, che in sé ha il provvedimento di VIA, ma anche tutte le autorizzazioni e tutti i titoli relativi all’attuazione dell’intervento. In parte è una novità, per noi non lo è del tutto, perché già, seppur non con lo stesso modo perentorio, la legge n. 9 prevedeva una procedura molto simile.

    Molto brevemente sull’articolato. Procedure informatizzate, la possibilità di avere la procedura di screening, quindi non con una progettazione preliminare, ma con uno studio preliminare e ambientale, questo anche per favorire la possibilità di andare ad una verifica in tempi più veloci possibile e, da questo punto di vista, credo che la vera novità, sia del provvedimento statale che quindi anche con il nostro provvedimento di legge, è la perentorietà dei tempi. Sul tema del velocizzare le burocrazie e altro sapete bene che è un tema da sempre in discussione, io personalmente non ho fatto il conteggio esatto, gli uffici magari hanno approfondito anche questi percorsi proprio di tempo, posso però dire che la vera innovazione è che questa volta avremo alla fine una procedura, i cui termini sono assolutamente perentori. Che questo ci avvicini o meno ad un testo ed un percorso europeo, così come tutte le altre nazioni, lo auspico, però credo che dobbiamo cercare assolutamente di avere una certezza.

    Altro aspetto: le fasi di verifica preliminare. Riprendendo il decreto n. 152, abbiamo una fase di confronto che credo, nell’evoluzione anche della procedura, sarà assolutamente strategico, perché dovrà definire quello che è il livello di dettaglio progettuale, che è assolutamente utile anche per evitare poi che durante la procedura ci siano richieste di integrazione od altro, quindi viene spostato in una fase precedente. Ma anche la fase di consultazione preliminare (il cosiddetto “scoping”) ha la stessa valenza cioè quella di anticipare il più possibile e di dare un quadro esatto di quella documentazione che deve essere poi fornita alla Conferenza dei servizi.

    Anche qui non mi dilungo: forme di partecipazione (tema sempre piuttosto importante, quando andiamo a definire dei processi di decisione, in questo caso anche di particolare rilevanza sull’ambiente). È stata ripresa la possibilità dell’inchiesta pubblica prevista dal decreto n. 152, ma abbiamo mantenuto nella stessa articolazione dell’articolo 17 l’istruttoria pubblica aperta (già prevista nella legge n. 9), quindi la possibilità durante la procedura anche di un confronto direttamente con tutti i soggetti interessati, ma anche con i cittadini e comitati vari, ed è stata mantenuta anche la possibilità del contraddittorio, che invece opera con chi presenta osservazioni unitamente al proponente.

    Anticipo subito che l’articolo 21, che riguarda gli aspetti più prettamente urbanistici, verrà sostituito. Non cambia nel contenuto, ma viene adeguato sia nel riferimento normativo alla nuova legge urbanistica n. 24/2017 che è stata approvata, perché ancora riportava il riferimento alla legge n. 20, ma a questo proposito è stata anche perfezionata e correlata alle diverse procedure contenute nella stessa legge urbanistica.

    Io mi fermo qui. Se poi ci sono dei chiarimenti. Devo dire che la natura molto tecnica del provvedimento richiede necessariamente poi un supporto anche degli uffici, che non solo hanno lavorato all’elaborazione, ma sta a loro poi dare le corrette interpretazioni che sinceramente attengono davvero ad una competenza specifica. Quindi io mi fermerei, se poi ci sono richieste di chiarimenti, potremmo darli.

     

    Presidente RONTINI: Ringrazio il consigliere relatore Massimo Iotti.

    Qui alla mia destra c’è l’assessore Paola Gazzolo, che ringraziamo per la presenza, così come ringraziamo la dottoressa Cristina Govoni e il dottor Valerio Marroni che sono qui tra le prime file insieme ai funzionari dei loro uffici.

    Chiamerei per il primo intervento l’avvocato Giuseppe Vischetti di Confindustria Emilia-Romagna. Prego.

     

    G. VISCHETTI (Confindustria E-R): Buonasera a tutti e grazie di questa vostra disponibilità all’ascolto dei portatori di interesse. Noi abbiamo fatto espressamente richiesta perché, pur essendo un provvedimento di natura molto tecnica, ha degli impatti significativi sulla vita e sull’attività delle imprese della nostra regione, quindi questi momenti di confronto sono senz’altro utili.

    Una piccola premessa. Noi siamo in una fase in cui, anche grazie ai provvedimenti generali del Governo e anche quelli della nostra Regione, le imprese stanno pian piano uscendo dalla crisi che ha riguardato gli ultimi anni di loro attività e assistiamo (fortunatamente) ad una fase di investimenti che stanno modificando molto le attività delle nostre imprese, i cicli produttivi anche attraverso le norme sull’«Industria 4.0»: insomma ci sono molte attività di adeguamento, di modifica migliorativa dei processi produttivi e degli impianti anche delle nostre imprese. Questo ovviamente comporta una serie di modifiche, di nuove organizzazioni delle attività che senz’altro arriveranno sulle scrivanie degli uffici regionali e stanno già arrivando. A fronte quindi di questo contesto generale, ci sembra importante che questo tipo di attività di recepimento di provvedimenti nazionali possa garantire ed essere un’opportunità per implementare e migliorare quelle semplificazioni che a volte i provvedimenti nazionali recano, oppure mirano ad ottenere, ma non sempre riescono a perseguire efficacemente. In questo contesto, quindi, seppur non dovuta, l’attività di recepimento in un PDL regionale e anche di adeguamento della disciplina previgente nella nostra Regione alle nuove norme del decreto legislativo n. 104/2017 e del testo unico n. 152/2006, come modificato, sono senz’altro un’occasione da sfruttare. Diciamo questo perché nel PDL abbiamo, oltre ad alcuni aspetti positivi che poi citeremo, evidenziato e notato che ci sono alcuni passaggi in cui l’attività di recepimento può rischiare di entrare in contrasto con alcune disposizioni molto puntuali della normativa nazionale. Già in tema di definizioni abbiamo notato che, per quanto concerne per esempio lo stesso articolo 1 del PDL, laddove la norma nazionale (n. 104/2017) fa riferimento per esempio alle procedure di valutazione ambientale, nel nostro provvedimento di recepimento si cita invece la valutazione di impatto ambientale. Possono sembrare differenze di poco conto, ma, trattandosi di definizioni che poi incidono sulla successiva attività degli uffici e anche delle pratiche istruttorie che vengono poi avviate dopo la presentazione di domande da parte dei soggetti interessati (nel nostro caso, ovviamente ci riferiamo alle imprese), potrebbero ingenerare divergenze interpretative che ovviamente comporterebbero la necessità di un approfondimento istruttorio con il conseguente rischio di appesantire un po’ i procedimenti, invece che di agevolarne la più rapida ed efficace conclusione. Quindi da questo punto di vista, benché il consigliere IOTTI abbia già fatto riferimento ad alcune attività e ad alcuni aspetti già noti agli uffici regionali, alla Regione stessa ovviamente, sui quali ci ha pronunciato alcune modifiche puntuali, questa era un’osservazione che avevamo già sviluppato, quindi la riproponiamo solo perché accogliamo con favore questa disponibilità, ma ovviamente invitiamo gli uffici a poter garantire una omogeneità di riferimenti normativi, che è la precondizione per poter efficacemente applicare le norme senza comportare che le stesse possano ingenerare dubbi, soprattutto a volte, su funzionari e sui soggetti chiamati poi singolarmente a valutare queste domande. Ciò detto, come introduzione e in parte come trattazione di questo primo tema, siamo poi ovviamente disponibili a proseguire il confronto, anche nelle nei prossimi giorni e settimane, proprio per cercare di adeguare il più possibile l’omogeneità tra queste due norme.

    Sotto altro profilo riteniamo, invece, che ci siano degli aspetti, sui quali la Regione stessa potrebbe anche instaurare un’attività di confronto con il Ministero per provare a mantenere e a conservare quelle norme di maggior favore che già, a partire dalla legge regionale n. 9/99 e dai suoi successivi atti applicativi e di chiarimento, nella nostra Regione siamo riusciti concordemente ad approvare. Mi riferisco ovviamente ai tempi di conclusione dei procedimenti che, seppur a fronte di una precisazione del testo di legge nazionale che li qualifica come termini perentori (questo era un aspetto che nelle precedenti disposizioni normative non era chiarito in questi termini), quindi, pur qualificandoli come termini perentori, purtroppo li ha previsti in maniera superiore a quelli vigenti già nella nostra Regione. Si tratta di norme che attengono e afferiscono ad una competenza esclusiva statale e quindi ci rendiamo perfettamente conto del fatto che, per un’evidente ripartizione di competenze, non sarebbe possibile in capo alla Regione poter andare a modificare tout court questi termini. Tuttavia, siccome lo stesso provvedimento nazionale che consente alle Regioni di apportare misure e modifiche, in un’ottica di semplificazione e di maggiore efficienza amministrativa rispetto a questi procedimenti, abbiamo pensato di suggerire la possibilità, seguita già in altri provvedimenti in passato, di poter garantire una differenziazione nel rispetto di questi termini procedimentali per esempio per le imprese certificate ISO o EMA. Questo potrebbe in qualche misura anche ridare slancio al tema delle certificazioni ambientali, che negli ultimi tempi ha segnato un pochino un arretramento e un’interruzione. Soprattutto potrebbe poi consentire di introdurre forme di semplificazione e di abbreviazione dei termini procedimentali, che poi avrebbero una ricaduta inevitabile anche sulle procedure ordinarie. Qualora gli uffici riuscissero a mantenere, rispettare termini più brevi per dare risposta alle pratiche istruttorie, ai procedimenti istruttori riferiti alle imprese certificate pensiamo che potrebbe avere un effetto emulativo – passatemi l’espressione – anche sui procedimenti ordinari. Quindi questo è un primo tema meritevole di essere preso in considerazione, a nostro avviso.

    Per quanto riguarda altri aspetti legati a singoli procedimenti, singole previsioni del testo di legge abbiamo fatto riferimento all’articolo 5 e in parte anche all’articolo 6. Riteniamo che la tecnica dei rinvii, a cui faceva riferimento il consigliere IOTTI stesso, sia effettivamente un elemento che complica l’analisi e l’individuazione di un quadro normativo stabile di riferimento, però, laddove possibile, ci auguriamo che possano essere armonizzate il più possibile le previsioni di legge di entrambi i testi di riferimento.

    Sul tema del confronto istruttorio abbiamo notato che, sotto alcuni profili (per esempio lo stesso articolo 12), mantiene la possibilità di fare riferimento ad un confronto preliminare. Tuttavia, in ragione del fatto che questo confronto richiede una specificazione dei progetti, che non sempre può essere garantita in una fase iniziale, sarebbe opportuno poter configurare e mantenere queste forme di dialogo con il soggetto proponente anche eventualmente negli sviluppi successivi delle fasi procedimentali, in modo tale da poter scongiurare il rischio di provvedimenti tout court di contenuto negativo, laddove ci siano delle carenze nell’offerta istruttoria da parte dei soggetti che propongono modifiche, nel nostro caso ripeto delle imprese. Da questo punto di vista, ci sembrerebbe opportuno anche valorizzare alcune previsioni della legge n. 18/2011 in termini di semplificazione che ha enunciato l’obbligo e l’opportunità di realizzare delle analisi di impatto della regolamentazione, delle valutazioni di impatto della regolamentazione prima o in concomitanza con l’adozione di provvedimenti che vanno a modificare una precedente legislazione, una precedente disciplina. Per questi aspetti ovviamente noi comunque manteniamo la più ampia disponibilità al confronto anche nelle fasi successive all’approvazione di questo provvedimento.

    Sui tempi di conclusione abbiamo visto purtroppo però che le normative nazionali hanno appesantito il rilascio di questi provvedimenti, portandoli sino a volte a cinquecento giorni. Le imprese della nostra regione, in generale, hanno bisogno di una certezza del quadro normativo, ma hanno anche bisogno di tempi il più possibile ristretti nella conclusione di questi procedimenti. Ne va dell’efficacia dei loro investimenti, che hanno poi una ricaduta a cascata, come tutti possiamo facilmente immaginare, anche sulla tenuta occupazionale e su altri aspetti di conoscenza di tutti noi, sui quali non sto a dilungarmi, ma lo sforzo che chiediamo il più possibile ai soggetti regolatori, anche all’Amministrazione, è quello veramente di poter usare e utilizzare le attività di recepimento per poter inserire il più possibile forme di semplificazione procedimentale anche, se necessario, provando a instaurare, stabilire un confronto con il Ministero, che sia il più possibile ampio e che possa garantire una disponibilità anche ad intervenire con misure, ripeto, di maggiore accelerazione procedimentale.

    Cogliamo con favore l’annuncio del consigliere IOTTI rispetto alle modifiche dell’articolo 21 del PDL, relative all’autorizzazione unica, perché riconosciamo in questo provvedimento, in questo istituto una forma di semplificazione e quindi l’armonizzazione con i nuovi istituti previsti dalla legge regionale n. 24/2017 sulla pianificazione territoriale urbanistica e governo del territorio, che sicuramente richiederanno.

    Dal punto di vista, infine, di alcune proposte concrete, abbiamo notato che, laddove si parla di attività istruttoria nella fase iniziale di presentazione delle domande, quindi screening e pre-screening, potrebbe essere opportuno al fine sia di aiutare gli uffici e i soggetti che valuteranno quelle domande, sia dare già una griglia di riferimento per i soggetti proponenti, poter in qualche misura adottare delle liste di controllo, laddove alcuni interventi abbiano un contenuto chiaramente migliorativo dei processi produttivi e dell’organizzazione dell’attività di impresa dal punto di vista tecnico. Per esempio, là dove ci sono impianti già oggetto di autorizzazione unica ambientale, o di autorizzazione integrata ambientale, e laddove queste modifiche progettuali o degli impianti abbiano un chiaro impatto positivo, senza possibili diverse interpretazioni, potrebbe essere possibile anche evitare lo stesso passaggio alla verifica di assoggettabilità preliminare. Ovviamente faremo tutto il possibile per trasferire anche la necessità di un approccio culturale e tecnico diverso da parte delle imprese, o comunque ulteriormente migliorativo più che diverso, cercando di portare delle modifiche progettuali il più possibile avvalorate da elementi tecnici, da un approfondimento tecnico già svolto ancor prima che gli uffici regionali ricevano le domande. Però, laddove ci sia questa univocità di conseguenze e ricadute positive delle modifiche degli impianti, potrebbe essere una forma di agevolazione, di riduzione dei tempi di conclusione dei procedimenti, limitatamente in questo caso alle aziende già in AIA o in autorizzazione unica ambientale, di poter eventualmente bypassare anche la pre-verifica di assoggettabilità. Questa può essere una proposta che, nell’ambito delle semplificazioni che il decreto 104 ammette, che potrebbe comunque essere apprezzata dalle imprese e potrebbe in qualche modo valorizzare anche quegli interventi di miglioramento progettuale e impiantistico, che a volte sono frenati da un eccesso non voglio dire di burocrazia, perché sembra una parola dietro la quale ci si nasconde sempre, oppure che serve in via generale ad avanzare delle doglianze, ma, più che da questo punto di vista, riteniamo che possa essere veramente uno strumento di incentivo e di semplificazione. Quindi rispetto a questi temi apprezziamo lo sforzo che la Regione sta svolgendo, ma ci auguriamo che possa tendere sempre di più ad un miglioramento e ad una semplificazione di queste norme in una chiave di maggiore efficientamento.

    Da parte nostra avevamo già depositato delle osservazioni alla fine dell’anno scorso, alla fine del mese di ottobre, le integreremo, anche in ragione delle modifiche che nel frattempo sono intervenute e ovviamente restiamo a più completa disposizione per proseguire il confronto ancor prima che il provvedimento arrivi in Aula.

    Vi ringraziamo per l’attenzione, vi auguriamo buon lavoro e siamo sempre a vostra disposizione.

     

    Presidente RONTINI: Grazie.

    Chiamo adesso il dottor Fabrizio Baldoni del Comune di Ravenna. Naturalmente non appena riceveremo la versione aggiornata delle osservazioni, perché immagino che quelle, a cui lei ha fatto riferimento dell’ottobre scorso, siano il frutto di un confronto con gli uffici della Giunta per il deposito del progetto di legge, quindi è materiale che alla Commissione e ai commissari non è arrivato, ma è bene che noi abbiamo quello aggiornato rispetto alle valutazioni relative al testo depositato. Sarà poi nostra cura farle avere a tutti i commissari. Prego.

     

    F. BALDONI (Comune di Ravenna - Serv. Amb. ed Energia Ufficio Valutazione di Impatto Ambientale): Io mi occupo di istruttorie in termini di VIA, questa mattina abbiamo trasmesso le osservazioni. Sono molto tecniche, chiaramente non le leggerò, solo due dubbi che abbiamo, abbastanza macro, sul ruolo del SUAP che, all’articolo 6 della ex legge n. 9/99, sembra sia stato cassato e quindi volevamo capire se il SUAP ha ancora quel ruolo di intermediario con il proponente, oppure se l’istanza deve essere presentata direttamente dal proponente alle autorità competenti. Poi, visto che sono scaduti i centoventi giorni per l’emanazione della legge regionale, ai sensi della n. 104, se ad oggi la n. 9/99 è ancora in vigore, c’è il rimando totale alla n. 104 oppure se c’è un riferimento per le parti non in contrasto.

     

    Presidente RONTINI: Io ho interloquito visivamente con la segreteria della Commissione, alla quale non sono arrivate le osservazioni, quindi chiederei (quelle che avete trasmesso questa mattina) se ce le può lasciare anche in copia. Adesso le fotocopiamo, in modo da averle.

    Lo dico ad alta voce in modo che sia utile per tutti: l’indirizzo email a cui farle arrivare è quello banalmente da cui avete ricevuto l’invito alla seduta di oggi pomeriggio, che è segrcomIII@regione.emilia-romagna.it.

    Io avevo un punto interrogativo, nel senso che mi hanno detto che la terza persona che aveva manifestato l’interesse ad intervenire lo avrebbe deciso in corso di seduta e quindi lo chiamo ad alta voce, poi mi farà segno se ha valutato di fare un intervento o meno: è il geometra Andrea Bertoni del Collegio dei geometri di Modena? No.

    A questo punto, se non ci sono altre richieste di intervento, abbiamo esaurito, perché erano solo due più un “punto interrogativo”. Penso che ci possa essere lo spazio su due quesiti puntuali che sono arrivati dal Comune di Ravenna per dare due prime risposte molto puntuali. Passerei la parola all’avvocato Cristina Govoni, così si parlano tra tecnici. Prego.

     

    C. GOVONI: La prima domanda era sul SUAP, la risposta è che si presenta direttamente all’autorità competente. Non c’è più il passaggio SUAP nel disegno di legge.

    La seconda era se la legge n. 9/99 è tuttora vigente. È vigente nelle parti non incompatibili con il n. 104, che è vigente dalla sua entrata in vigore dopo quindici giorni di vacatio legislativa, quindi gli allegati, in relazione alle competenze sui progetti, sono quelli del n. 104 e la n. 9 ovviamente è valida nella misura in cui non entra in contrasto con il decreto n. 104.

     

    Presidente RONTINI: A questo punto, come vi avevo promesso in apertura di seduta, qualche informazione in più sui tempi, utile sia ai soggetti esterni, che ai colleghi consiglieri. Noi la prossima settimana, il 22 non faremo Commissione, perché la facciamo il 26 mattina (lunedì) in congiunta con la IV Commissione in congiunta su uno di quegli atti europei su cui siamo chiamati ad esprimerci. Valuteremo insieme se fare Commissione il 29 e poi il 5 aprile sarà la Commissione in cui discuteremo gli emendamenti, voteremo articolo per articolo il progetto di legge, perché quella è l’ultima seduta della Commissione utile per andare in Aula il 17 e 18 aprile, qualora l’Ufficio di Presidenza e la Capigruppo confermino il 17 e 18 aprile. Quindi agli esterni dico che, per avere la certezza – non è un termine perentorio – che il relatore e tutti i colleghi commissari delle diverse forze politiche possano avere il tempo di guardare nel merito le vostre proposte, le vostre osservazioni ed essendo la materia molto tecnica, tra l’altro mi permetto di sollecitarvi a far sì che siano corroborate dalla parte tecnica a supporto, che possano facilitare anche il lavoro della parte politica, io suggerirei di farle arrivare a quella email che vi ho letto prima entro il 28 o 29 marzo, in modo che prima del 5 aprile ci sia un po’ di tempo per approfondirle e istruirle.

    Questo è tutto, grazie per la partecipazione, per l’ascolto e buon pomeriggio.

     

     

    La seduta termina alle ore 15,15.

     

     

     

    La segretaria

    La Presidente

    Samuela Fiorini

    Manuela Rontini

     

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