Espandi Indice
Legislatura X - Commissione I - Resoconto del 07/12/2018 antimeridiano

    Resoconto n. 42

    Seduta del 7 dicembre 2018

     

    Il giorno 7 dicembre 2018 alle ore 9,30 è convocata, con nota prot. n. AL.2018.61908 del 29/11/2018, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali in seduta ordinaria e in udienza conoscitiva.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    BERTANI Andrea

    Vicepresidente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    POLI Roberto

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    6

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    BOSCHINI Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    CALVANO Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CARDINALI Alessandro

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    1

    assente

    FACCI Michele

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    GALLI Andrea

    Componente

    Forza Italia

    1

    assente

    IOTTI Massimo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    6

    assente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PRODI Silvia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    PRUCCOLI Giorgio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SASSI Gian Luca

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    SERRI Luciana

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TAGLIAFERRI Giancarlo

    Componente

    Fratelli d’Italia

    1

    assente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    assente

    ZOFFOLI Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

     

    È presente il consigliere Enrico CAMPEDELLI in sostituzione di Gian Luigi MOLINARI.

     

    Sono altresì presenti i consiglieri Stefano CALIANDRO e Giuseppe PARUOLO e l’assessore al Bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità Emma PETITTI

     

    Partecipano alla seduta: Mirto Bassoli (Segreteria regionale CGIL), Tino Vaccari (Segreteria Confartigianato Emilia-Romagna), Gianluca Rusconi (Confindustria Emilia-Romagna), Andrea Lo Massaro (Vicepresidente Associazione SAPAR), Antonio Amoroso (Segretario regionale CISL), Francesco Zanoni (Resp. uff. Sviluppo economico Confcooperative – Alleanza delle cooperative (ACI)), Marco Pasi (Confesercenti Emilia-Romagna).

     

    Presiede la seduta: Roberto POLI

    Assiste la segretaria: Claudia Cattoli

    Funzionario estensore: Alessandro Albani


    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    sugli oggetti:

     

    7570 -Proposta recante: “Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale - DEFR 2019 e rendicontazione degli obiettivi strategici del DEFR 2017”. (Delibera di Giunta n. 1833 del 29 10 18)

     

    7565 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2019”. (Delibera di Giunta n. 1951 del 19 11 18)

     

    7566 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2019-2021 (legge di stabilità regionale 2019)”. (Delibera di Giunta n. 1965 del 19 11 18)

     

    7567 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2019-2021”. (Delibera di Giunta n. 1966 del 19 11 18)

     

    (Relatore consigliere Gianni Bessi

    Relatore di minoranza consigliere Massimiliano Pompignoli)

     

     

    partecipano

     

    Antonio

    Amoroso

    Segretario regionale CISL

     

    Marina

    Balestrieri

    Segreteria regionale CGIL

     

    Mirto

    Bassoli

    Segreteria regionale CGIL

     

    Mario

    Bernardi

    Segretario ABI

     

    Daniela

    Bortolotti

    Segreteria regionale SPI CGIL

     

    Mauro

    Cammarata

    Dirigente bilancio comune di Bologna

     

    Claudio

    Frati

    Assessore bilancio comune di Imola

     

    Alessandro

    Ghetti

    Responsabile ufficio legislativo Coldiretti Emilia-Romagna

     

    Antonio

    Gurrieri

    Confcommercio Emilia-Romagna

     

    Andrea

    Lo Massaro

    Vicepresidente Associazione SAPAR

     

    Lucio

    Malavasi

    Sindaco comune di Rio Saliceto

     

    Rita

    Pareschi

    Responsabile ambiente e territorio Legacoop Emilia-Romagna

     

    Marco

    Pasi

    Confesercenti Emilia-Romagna

     

    Piero

    Peri

    CIA Emilia-Romagna – Tavolo regionale per l’imprenditoria

     

    Gianluca

    Rusconi

    Confindustria Emilia-Romagna

     

    Tino

    Vaccari

    Segreteria Confartigianato Emilia-Romagna

     

    Debora

    Vecchiettini

    FNP CISL Emilia-Romagna

     

    Francesco

    Zanoni

    Resp. uff. Sviluppo economico Confcooperative – Alleanza delle cooperative (ACI)

     

     

    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO.

     

    Presidente Roberto POLI - Vicepresidente della Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali

    Buongiorno a tutti. Grazie per aver accolto l’invito a partecipare ai lavori di questa audizione. Naturalmente siamo qui in mezzo agli addobbi natalizi, in questa cornice un po’ particolare rispetto a come di solito svolgiamo le nostre audizioni e spero che questo renda tutto più sereno anche nella nostra discussione, visto che a Natale si è tutti più buoni.

    Sostituisco il Presidente della Commissione Pompignoli che arriverà un po’ più tardi per altri impegni che aveva, inderogabili. Avremmo l’esigenza di chiudere i lavori della nostra Commissione entro le 13,00, ma credo che i tempi siano sufficienti per consentire a tutti coloro che intendono portare il loro contributo alla nostra discussione di poterlo fare.

    La prima comunicazione che faccio a tutti voi è relativa al fatto che il relatore di maggioranza al bilancio è il collega Gianni Bessi ed è arrivata anche la comunicazione del relatore di minoranza che è il collega Massimiliano Pompignoli.

    Detto questo, naturalmente il mio compito è solo quello di organizzare i lavori della Commissione che avrà questo tipo di modalità: breve intervento del collega Bessi, relatore di maggioranza, l’assessora Emma Petitti ci illustrerà gli indirizzi generali del bilancio, poi, siccome l’audizione serve soprattutto per noi componenti della commissione per ascoltare i suggerimenti e le indicazioni di tutti coloro che vorranno farlo, darò la parola a tutti quelli che hanno già presentato la richiesta di intervento. Naturalmente, se ci sono altri che intendono farlo, compilano il modulo e poi, siccome non ci formalizziamo, anche se non c’è il modulo compilato, è sufficiente che qualcuno eventualmente interessato ce lo faccia notare e gli daremo la parola.

    Naturalmente il bilancio svolge la sua audizione oggi. Lunedì e martedì andrà in Commissione per l’approvazione, per arrivare poi in Aula mi pare nei quattro giorni di Assemblea convocati per la settimana che va dal 18 mi pare fino al 21, ad esaurimento di tutti gli oggetti in discussione, tra cui anche il bilancio della nostra Regione.

    Dico a tutti coloro che interverranno per dare il loro contributo alla nostra discussione che è possibile anche far avere alla segreteria della Commissione I le proprie valutazioni, le proprie osservazioni inviandole per email alla segreteria della Commissione. Credo che molti di quelli che sono qui non è la prima volta che partecipano all’audizione sul bilancio, lo sanno, ma volevo solo ricordarlo.

    Detto questo, direi di dare inizio subito ai nostri lavori e di dare la parola al collega Gianni Bessi.

     

    Consigliere Gianni BESSIRelatore della Commissione

    Grazie, Presidente. Oggi siamo chiamati a questa importante udienza conoscitiva sui riferimenti che andranno, come ha presentato il Vicepresidente, all’Assemblea del 17, 18, 19 e 20 per l’approvazione del bilancio; l’Assessore Petitti illustrerà un’importante manovra che arriva dopo un percorso di legislatura credo importante, partendo dal Patto del lavoro e altri elementi importanti. Con molti dei rappresentanti presenti oggi si è costruito un lavoro costante e anche strategico.

    Si arriva anche con un percorso previsto dell’aggiornamento del Documento Economico Finanziario Regionale che abbiamo approvato lo scorso settembre, l’aggiornamento è determinato dai provvedimenti di legge, ma anche per incrociare chiaramente il momento in cui ci troviamo, dove il Documento Economico Finanziario Nazionale è stato presentato, oggi si avvia alla Camera dei Deputati il bilancio nazionale, quindi credo che sempre di più occorra vedere anche questi aspetti che coordinano e determinano anche l’agenda dei nostri lavori.

    Il punto centrale del bilancio regionale parte dall’accordo con il Governo che definisce il concorso regionale alla nuova finanza pubblica: questo è uno degli aspetti che credo verrà sottolineato sicuramente un po’ da tutti gli osservatori; l’Assessore Petitti e il Presidente Bonaccini hanno seguito questo accordo, essendo un accordo con la Conferenza Stato-Regioni, quindi riguarda tutte le Regioni, ci sono importanti novità e risorse che verranno messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna con una scelta precisa strategica sugli investimenti e tutto si incrocia con l’iter che sta procedendo sul regionalismo differenziato, articolo 116 della Costituzione. Poi, essendo stata illustrata anche recentemente in diversi tavoli nazionali, potrà anche essere l’occasione per un aggiornamento alle importanti associazioni e ai rappresentanti che sono presenti oggi.

     

    Presidente POLI

    Ora darei la parola all’Assessore Emma Petitti per l’illustrazione.

     

    Emma PETITTI - Assessore a Bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità

    Grazie, Presidente. Ringrazio tutti voi per questo importante momento di confronto, quello che ogni anno riserviamo alle associazioni per ascoltarvi, motivare anche il percorso che ci ha portato a presentare questa importante manovra. Sappiamo che parliamo dell’atto più importante e che è anche l’ultimo atto di bilancio di questa Amministrazione; e che riteniamo abbia alcuni tratti salienti che hanno caratterizzato l’intera legislatura del Presidente Bonaccini proprio per le scelte che sono state fatte, ma io partirei da quello che diceva il relatore Bessi: che comunque noi siamo riusciti a costruire questa proposta grazie ad un accordo con il Governo, e credo che il Presidente Bonaccini e le Regioni abbiano rivestito un ruolo importante per arrivare a questo accordo con il Governo, attraverso il quale abbiamo definito il nuovo concorso regionale alla finanza pubblica, anche attraverso un rilancio degli investimenti e che noi abbiamo come Regioni considerato positivo, perché per il 2019 sono stati azzerati i tagli delle risorse alle Regioni in modo strutturale, quindi lo abbiamo ritenuto positivo proprio per questa ragione, ma che allo stesso tempo impegna, ha impegnato molto le Regioni per il fatto che questi nuovi investimenti devono e dovranno essere realizzati con risorse nostre, con importi rilevanti – perché poi diremo qual è il tetto degli investimenti che noi dobbiamo riuscire a realizzare nel 2019 – e con tempistiche stringenti. Quindi le linee dell’accordo tra Regioni e Governo hanno riguardato il fatto che il taglio delle risorse è stato scongiurato, che c’è un saldo di finanza pubblica, c’è un tetto oltre il quale non possiamo andare con le spese e ci sono investimenti regionali da realizzare.

    Partiamo da quello che è stato evitato. Per il 2019 sono stati evitati 212 milioni di tagli alla Regione Emilia-Romagna, quindi questo voi sapete perfettamente che cosa significa: che sono state salvaguardate le politiche sociali, in modo particolare penso a tutte le politiche legate alla non autosufficienza. Noi siamo l’unica Regione a livello nazionale che mette risorse proprie sulla non autosufficienza, ma riusciamo a realizzare queste politiche sociali anche grazie ad un impegno delle risorse statali. Non soltanto, quindi, non ci sarà nessun tipo di incidenza sulle politiche sociali, ma nessuna incidenza anche sul fondo per il trasporto pubblico locale e il fondo sanitario: i capitoli fondamentali che hanno una rilevanza grazie ai contributi statali.

    È evidente che l’azzeramento dei tagli non avrà incidenza soltanto sul 2019, perché poi a cascata si riduce il saldo positivo di finanza pubblica progressivamente in tutto il triennio 2019/21. Più precisamente noi avremo una riduzione di 144 milioni nel 2019, 71 nel 2020 e zero nel 2021, quindi si andrà ad azzerare ovviamente in maniera progressiva. Nel 2019 non si avranno effetti positivi per destinare avanzo, comunque per contrarre nuovo indebitamento per noi fondamentale, ma dal 2020 si avranno effetti positivi significativi, perché saranno 70 milioni quelli da destinare in avanzo o comunque le risorse per contrarre nuovo indebitamento. E dal 2021 non esisteranno più vincoli sull’utilizzo dell’avanzo. Questo per noi ha rappresentato uno dei primi aspetti fondamentali.

    Quali sono gli effetti da subito di questo accordo anche per i nuovi investimenti. I minori tagli sono stati trasformati in maggiori investimenti da realizzare, punto fondamentale dell’accordo, con risorse nostre, questo significa che per la Regione Emilia-Romagna sono complessivamente 68 i milioni che dovranno essere, con risorse proprie, impegnati in investimento e saranno 77 nel 2020 e 87 nel 2021. Questi numeri per darvi l’entità della misura legata agli investimenti. In tutto il triennio parliamo di 360 milioni di spese di investimento da realizzare e dopo vedremo dove la Giunta propone di andare ad impegnare queste stesse risorse. È chiaro che avremo la necessità di definire le tipologie di investimento per poter inserire le scelte strategiche di questa Regione: penso alla messa in sicurezza e al miglioramento sismico, quindi continuare con la politica di messa in sicurezza; penso alla prevenzione del rischio idrogeologico e alla tutela ambientale, sapete quanto in questi anni abbiamo investito in questa direzione; penso a tutto il settore della viabilità e dei trasporti, oltre all’edilizia sanitaria e residenziale pubblica e a tutti quegli interventi a favore di imprese, ricerca e innovazione.

    Quali sono i criteri da rispettare, la tempistica da rispettare. Annualmente dovremo impegnare entro il 31 luglio queste risorse e quindi chiaramente questa tempistica impone ai nostri Assessorati, alla Regione Emilia-Romagna di avere una tabella di marcia molto stringente, perché il mancato raggiungimento produrrà una sanzione di restituzione allo Stato e quindi è evidente che andrà evitato questo sforamento.

    Gli interventi finanziati con avanzo hanno riguardato politiche di welfare e politiche abitative, hanno riguardato un impegno continuo e costante su tutta la materia delle attività produttive, quindi tutti quei capitoli legati alla ricerca, all’innovazione e all’economia sostenibile fortemente sentiti dal nostro sistema produttivo; politiche legate alla difesa del suolo e della costa e risorse importanti proprio per i trasporti, le reti infrastrutturali e materiali.

    È chiaro che all’interno di questo quadro, nel contesto complessivo noi siamo riusciti con questa proposta ad individuare le politiche prioritarie dell’intera legislatura, perché noi in questi cinque anni con le nostre proposte di bilancio abbiamo consolidato e potenziato gli interventi allo stato sociale: voglio ricordare soltanto nel settore del welfare sono state raddoppiate le risorse negli anni; abbiamo sicuramente dato un’accelerazione al programma di attuazione dei fondi strutturali, che non solo sono risorse che abbiamo utilizzato quasi interamente, ma le abbiamo utilizzate in tempi rapidi rispetto alla disposizione temporale, e abbiamo salvaguardato il livello, il miglioramento dell’offerta dei servizi per quanto riguarda il trasporto pubblico locale e anche il settore ferroviario. È evidente che quindi le politiche prioritarie di questa legislatura hanno riguardato alcune scelte fondamentali. Oltre agli interventi legati al dissesto idrogeologico penso all’incentivazione che hanno avuto in questa Regione le politiche culturali, le politiche per i giovani e le politiche sportive. Investimenti importanti sono andati in questa direzione. Allo stesso tempo siamo riusciti, con risposte concrete ai territori, anche ad accompagnare quella delicata, complessa e articolata fase di riordino istituzionale, io dico ancora incompiuta perché sappiamo perfettamente di cosa parliamo: parliamo dell’attuazione della legge Delrio e quindi del sostegno in questa fase ai nostri enti locali e alle nostre Province, non soltanto nella salvaguardia dei livelli occupazionali, ma anche attraverso il sostegno a quei servizi che in questi anni sono stati carenti.

    Come veniva ricordato dal relatore Bessi, siamo anche in una fase molto complessa legata al tema del riordino istituzionale, perché siamo nella fase che il Governo ha aperto con le tre Regioni che hanno sottoscritto la preintesa con il precedente Governo, legato al regionalismo differenziato, nella fase aperta del negoziato legato alle quindici materie su cui noi abbiamo chiesto l’autonomia ed è evidente che il percorso, avendo avuto oggi questa accelerata importante, ci permetterà – se il Governo, come si è impegnato a fare, a sottoscrivere un’intesa nelle prossime settimane - nel 2019 di arrivare anche ad una attuazione della stessa autonomia.

    La manovra complessiva del bilancio 2019 della Regione Emilia-Romagna ammonta complessivamente a 12,4 miliardi di euro. Se poi noi consideriamo anche, avrete avuto modo di vedere nei nostri documenti le partite di giro e il fondo anticipazione di liquidità, l’importo complessivo del bilancio ammonta a 17,1 miliardi di euro.

    Le linee guida che dicevo hanno caratterizzato tutti questi anni legati alla Giunta Bonaccini sono tutti preservati i principi ispiratori, quindi anche l’invarianza della pressione fiscale (anche con questo bilancio viene preservata), alla quale io aggiungo subito l’obiettivo di riduzione per le aree montane. Voi sapete che con questo bilancio diamo una risposta concreta al sistema produttivo che investe nelle aree disagiate, nelle aree montane e a tutto il tema legato alle auto ibride, una priorità ulteriore ai fondi europei e a tutte quelle politiche che hanno caratterizzato il programma di mandato sul Patto per il lavoro. Quindi continuiamo a sostenere le politiche del lavoro e dell’occupazione attraverso gli strumenti che sono propri della nostra Regione, proprio per continuare in quell’impegno che sappiamo essere quello della crescita, della sostenibilità e della riduzione della disoccupazione nella nostra Regione.

    Dicevamo invarianza della pressione fiscale, una fiscalità di vantaggio per le aree montane, quindi per quelle imprese di piccole e medie dimensioni che, localizzate in montagna, hanno la necessità di un maggior sostegno; parliamo di una misura di circa 12 milioni per ogni anno per tutto il triennio a venire, quindi una misura importante che abbiamo deciso di inserire in questo bilancio e la conferma di quei contributi per il pagamento del bollo delle auto ibride che sono state acquistate nel 2019 per tre anni. Quindi 1 milione per ogni anno viene messo a bilancio. Parlavamo dell’utilizzo dei fondi europei, quindi della priorità dell’utilizzo dei fondi europei: sono state aumentate le risorse che verranno utilizzate come cofinanziamento regionale, per il 2019 parliamo di 72 milioni di euro (la media era 59 milioni negli altri bilanci negli altri anni) che sono suddivisi: 15 milioni per il FESR, Fondo sociale europeo 22 milioni, il PSR 29 milioni, il FEAMP 3 milioni.

    Patto per il lavoro. Tutte le scelte fondamentali di questa legislatura sono state individuate nel Patto per il lavoro e i risultati sono evidenti a tutti, non soltanto per la crescita del PIL, che è la più alta a livello nazionale, ma anche per l’importante risultato rispetto alle politiche di export e ovviamente la crescita dell’occupazione e la diminuzione della disoccupazione. Ma non soltanto per quello, perché anche il sistema produttivo, fatto di piccole e medie imprese, grazie agli interventi che sono stati mirati in questa Regione, attraverso le nostre leggi regionali, ha beneficiato di queste scelte. Continuiamo con la politica del contenimento delle spese di funzionamento (da quando ci siamo insediati è stato uno degli impegni che avevamo preso): riorganizzazione istituzionale, riorganizzazione dell’ente Regione con l’obiettivo di semplificare i processi, ma allo stesso tempo di riuscire anche ad individuare nuove risorse da mettere poi concretamente nelle politiche attive della nostra Regione.

    Per quanto riguarda le politiche settoriali che riguardano gli Assessorati fondamentali e quindi la sanità, il sociale, tutto quello che ha a che vedere con lo sviluppo economico, il turismo, l’agricoltura, l’ambiente, la formazione e la cultura, abbiamo nelle politiche sanitarie il consolidamento di tutti gli interventi sullo stato sociale e il contenimento tariffario; è previsto l’abbattimento del super ticket che riguarda circa 33 milioni di euro messi a disposizione di numerose famiglie; è confermato, per quanto riguarda le politiche sociali, l’intervento a sostegno del reddito di solidarietà e quindi tutto il tema legato al contrasto alle povertà per tutto il triennio 2019/21 con 35 milioni di euro all’anno; aumenta la quota destinata ai servizi, anche questa è una politica fondamentale, destinata ai servizi 0-6 anni confermando e dando continuità a quegli interventi dei servizi sociali che hanno permesso il sostegno alla rete e si propone anche di finanziare iniziative dedicate all’housing sociale. In particolare parliamo di innovazione nell’ambito delle politiche per l’affitto e di forme legate all’utilizzo dell’avanzo vincolato. Anche questo tema fortemente sentito dai territori e dalle stesse associazioni.

    Politiche per l’economia. Nel triennio 2019/21, oltre alla fiscalità di vantaggio per la montagna, ci sarà, per quanto riguarda la legge dell’attrattività, risorse aggiuntive per un totale di 31 milioni di euro; la legge dell’internazionalizzazione continuerà ad essere sostenuta con 21 milioni di euro e poi investimenti in infrastruttura di ricerca e progetti specifici legati al Fondo regionale agevolativo per il credito.

    Turismo e commercio continua ad essere un asset che vede un sostegno economico importante. Voi sapete che c’è il progetto su tutto il triennio di riqualificazione della costa: si partirà nel 2019 per poi utilizzare, con la nuova legge che sta costruendo l’Assessore Corsini, che verrà tra l’altro presentata insieme al bilancio in Aula nelle prossime settimane, c’è la volontà di investire e quindi di sostenere progetti di riqualificazione della costa con 20 milioni di euro, contributi di riqualificazioni di strutture ricettive per 25 milioni di euro e poi l’impegno legato alla promo-commercializzazione, agli interventi di impianti sciistici fino a tutto il progetto legato ai centri storici dei Comuni. Per dire che anche rispetto al settore del turismo l’attenzione è ai grandi centri, alla costa, alla riqualificazione, ma anche alle aree interne e ai piccoli centri e allo sviluppo quindi economico e turistico dei piccoli Comuni.

    L’altra politica importante è la politica per l’agricoltura. La voce più consistente, quando parliamo di agricoltura, sono sicuramente gli stanziamenti previsti per il triennio di previsione 2019/21 che riguardano il Programma di sviluppo rurale, che ammonta complessivamente a 29 milioni di euro e si conferma lo stanziamento aggiuntivo di 3 milioni all’anno finalizzati proprio a valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalla silvicoltura. Interventi a sostegno anche al fondo per la pesca (3 milioni di euro) e aggiuntivi interventi per le bonifiche, irrigazioni per oltre 2,6 milioni di euro che arrivano da avanzo vincolato.

    Poi le politiche per il trasporto che vedono l’impegno incrementivo per la manutenzione della viabilità provinciale per 10 milioni di euro. Sapete di che cosa parliamo, parliamo di risorse che devono sostenere la nostra viabilità di Province e anche di alcuni Comuni, che in questo caso non hanno più quel sostegno che arrivava precedentemente dall’ente provinciale, e poi politiche per l’ambiente con le risorse complessive che vanno a sostenere la prevenzione e la tutela ambientale e politiche per la montagna per oltre 65 milioni di euro.

    Chiudo con la formazione, il lavoro e la cultura, perché si confermano i fondi regionali di cofinanziamento dei fondi dell’Unione Europea per oltre 22 milioni di euro per quanto riguarda la formazione, e ovviamente tutti quegli interventi, per noi fondamentali, che riguardano il fondo disabili, il diritto allo studio e gli interventi per il raccordo con l’università.

    Politiche per la cultura, giovani e sport sono state politiche che hanno visto incentivi enormi in questa legislatura; il Presidente Bonaccini ha preso l’impegno di triplicare i fondi sulla cultura, di sostenere l’impiantistica sportiva attraverso un bando rilevante che ha visto la partecipazione di molti Comuni e associazioni e che con questo bilancio vede risorse ulteriori messe a disposizione. Oggi noi quindi abbiamo la necessità – io credo – con il percorso di confronto che ci permetterà anche di raccogliere le vostre istanze, i vostri punti di vista, di dare una risposta importante nel 2019 e sicuramente con gli investimenti che dovremo realizzare entro luglio 2019 a tutto il territorio regionale. L’obiettivo è quello di mantenere impegni politici che sono stati presi, dare sicuramente anche rilevanza a quel Patto per il lavoro che ha caratterizzato la crescita di questa comunità regionale, che è anche il frutto per noi fondamentale di un impegno non soltanto delle istituzioni regionali, ma di tutto il tessuto sociale, economico e locale della nostra Regione. Ora, entro due settimane, avremo la possibilità di, anche attraverso il lavoro che stanno facendo i gruppi e quindi attraverso l’intervento anche di un lavoro fatto di emendamenti, perché sono settimane di confronto intenso che stiamo realizzando insieme ai gruppi, avremo la possibilità di perfezionare, migliorare questa proposta, ma io credo anche dare risposte concrete ad un territorio che le attende. Quindi l’occasione di oggi è raccogliere sulle varie istanze, sulle varie voci il vostro parere e capire anche come nelle prossime due settimane presentarci all’Aula per l’approvazione.

     

    Presidente POLI

    Ora io direi di iniziare subito con il raccolto, quindi chiamerei Mirto Bassoli della segreteria regionale della CGIL.

     

    Mirto BASSOLI - Segreteria regionale CGIL

    Buongiorno a tutti. Grazie all’Assessore e ai Consiglieri, grazie anche per l’ambientazione un po’ natalizia e un po’ Fort Knox che ci ha un po’ disorientato questa mattina.

    Vado rapidamente. Naturalmente a nome della CGIL regionale, noi diamo un giudizio complessivamente positivo dell’impianto della legge di bilancio 2019/21. Ci teniamo a sottolineare, nell’esprimere questo giudizio, che siamo dentro un quadro complesso che ha due principali elementi che produrranno effetti anche su questa Regione: il primo elemento è il rischio di inversione del ciclo economico. Naturalmente questo rischio interviene dopo dieci anni di crisi in un quadro nazionale che era già fortemente carente, perché eravamo comunque fanalino di coda in Europa - il sistema Paese - per quanto riguarda la crescita, e naturalmente sono probabili i riflessi, se ciò avverrà (ma i segnali ci sono tutti) anche in una Regione che pure ha avuto una traiettoria forse la più accelerata a livello nazionale di uscita dalla crisi. Il secondo elemento di quadro sono le scelte che sta operando il Governo con la legge di bilancio, sulla quale non esprimiamo assolutamente lo stesso giudizio che ho prima richiamato per quanto riguarda il bilancio regionale. Certamente è un bilancio, per gli elementi che oggi sono alla conoscenza pubblica, che non produrrà né crescita né lavoro e ha poi una collezione intera di altri aspetti che riteniamo negativi.

    Tuttavia, per tornare a noi e a questo bilancio, c’è un punto che viceversa consideriamo positivo nelle decisioni anche condivise con il Governo, è stato ampiamente richiamato anche dall’Assessore, che è da riferire ai contenuti dell’intesa, in particolare quella del 15 ottobre, in sede di Conferenza Stato-Regioni, con le conseguenti risorse che si libereranno per gli investimenti. Sono state giustamente rielencate. A questo aggiungiamo anche nelle positività lo sblocco, seppur graduale, del Piano periferie. Non ci mettiamo invece assolutamente dentro nelle positività il balletto in corso sulle infrastrutture, con le ricadute e i temi sospesi. In sospeso anche su questa Regione su quell’importante ambito. Si tratta di un aspetto positivo che completa un’azione che in parte era già stata intrapresa nell’ultima parte nella precedente legislatura e che soprattutto risente positivamente di due sentenze della Corte Costituzionale che erano state molto precise rispetto al tema dello sblocco dell’utilizzo degli avanzi di amministrazione. Ma bene, il risultato comunque lo consideriamo positivo. È quindi evidente che il tema degli investimenti pubblici, per questa ragione e in quel quadro che richiamavo sommariamente, è assolutamente centrale, soprattutto perché abbiamo di fronte quelle prospettive. Diciamo che questo tema degli investimenti pubblici, naturalmente insieme ai ragionamenti che noi abbiamo fatto con il Patto per il lavoro rispetto alla necessità di avere in questa Regione, come in parte è avvenuto, una politica industriale e una politica anche di orientamento degli investimenti privati, quindi la positività di avere quella cornice del Patto del lavoro che, pur con i limiti e le contraddizioni tuttora presenti, soprattutto se analizziamo le dinamiche dell’occupazione a fondo, ha dato una mano nel conseguire in questa Regione risultati migliori che in altre parti del Paese. Lo vediamo in diversi settori.

    Le risorse che si liberano sono importanti, quelle che la Regione ha quantificato mi pare significhino un incremento superiore al 20% rispetto agli investimenti dell’anno scorso. Le linee indicate dalla Regione su come utilizzare questi investimenti comprendono effettivamente le principali priorità: sono quei sei titoli che non sto a richiamare, che sono stati ripresi anche questa mattina. Diciamo che i temi ci sono tutti. Noi su questo però diciamo che intanto riterremo opportuno che su questa complessiva partita degli investimenti e delle maggiori disponibilità si convochi il tavolo del Patto per il lavoro, anche tenuto conto che c’è una tempistica piuttosto accelerata, ma c’è da tenere lo sguardo almeno rispetto al triennio. Si convochi il tavolo per una serie di motivi, che può apparire anche ovvio richiamare, ma certamente per approfondire nel dettaglio le ricadute degli investimenti, la loro finalizzazione e anche i riflessi per quanto riguarda il tema del lavoro. Coerentemente ovviamente con le finalità del patto.

    In questo ambito noi insistiamo a porre l’accento sulla necessità di accelerare e intensificare le risorse investite in maniera precisa, non tanto sul capitolo ambiente in senso generale, che pure ha tanti sottotitoli rilevanti, ma sul tema della transizione ecologica, della transizione energetica e quindi certo sulla salvaguardia dell’ambiente. Lo diciamo in un contesto nel quale, non mi riferisco certo alla discussione che è in atto in queste ore sul bilancio dello Stato, ma alla discussione in ambito anche a livello internazionale (è in atto la Conferenza COP24). Sappiamo con certezza che l’Europa non conseguirà al 2030 gli obiettivi di riduzione di emissioni che aveva indicato e sappiamo, dagli studi presenti, che bisognerebbe intensificare di cinque volte gli impegni di riduzione delle emissioni per stare dentro gli accordi di Parigi. Quindi c’è un tema di accelerazione, c’è anche il fatto che sappiamo che in questi ultimi tre anni i dati sono peggiorati invece che migliorati. Questa Regione vive problemi notevoli su questa materia: è stato giustamente richiamato, nonostante il lavoro fatto, perché abbiamo fatto e condiviso il Piano energetico regionale 2030, la nuova legge urbanistica, il Piano della qualità dell’aria, il tema TPL o la gara ferro, per citare. Poche settimane fa abbiamo fatto gli stati generali sulla green economy, però abbiamo bisogno di passare a decisioni operative intervenendo in maniera mirata su alcuni aspetti, sui quali è possibile forse orientare una parte degli investimenti. Mi riferisco in modo particolare al tema del risparmio energetico, della produzione da fonti alternative e naturalmente della mobilità pubblica, che sono terreni sui quali c’è una previsione normativa, c’è un problema di concretizzazione delle misure e di accelerazione delle stesse. Naturalmente anche il rapporto alle disponibilità dei fondi strutturali europei.

    Concludo sul tema della spesa sociale, perché ho preso troppo tempo. Ovviamente condividiamo l’elenco che è stato richiamato di capitoli che vengono salvaguardati o addirittura incrementati: RES, sanità, fondo regionale non autosufficienza, fondo sanità integrativa, sistema 0-6 infanzia, la questione del super ticket. Continuiamo a sollevare una questione, che a noi pare molto rilevante, che attiene alla necessità di ridotare questa Regione di un adeguato fondo per gli affitti. L’anno scorso si è riusciti a provvedere solo con una risposta parziale nell’ordine circa dei 2 milioni in sede di assestamento. Molto meno delle dotazioni degli anni precedenti, almeno quelle fino al 2016. C’è un punto di carenza della politica del Governo a livello nazionale. Certo dobbiamo collocare questo dentro ad una riflessione più complessiva sulle politiche abitative. Alcuni elementi sono stati anche richiamati nell’intervento dell’Assessore. Molta della risposta costruita nel 2017 e del 2018 è stata in capo ai bilanci dei Comuni, abbiamo bisogno però di capire cosa può fare la Regione nel suo bilancio per dare una risposta più rilevante e più significativa.

    L’ultima cosa, faccio solo un rapido cenno, riguarda le ricadute anche in questa Regione del decreto Sicurezza rispetto al tema del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. Ovviamente tralascio il giudizio estremamente negativo su quel decreto; tralascio il fatto che naturalmente nessuno può pensare di fare sconti ad un Governo che ha applicato misure di questa natura, però è evidente che c’è un sistema di accoglienza che in questa Regione è stato una pietra miliare, anche a livello nazionale, che ci sono misure e decisioni che rischiano comunque di gravare sul sistema degli enti locali, se si vuole salvaguardare un sistema che faccia integrazione e salvaguardi politiche che nella nuova impostazione del Governo rischiano di essere totalmente cancellate, soprattutto per la riduzione delle risorse messe in campo, sciagurata, torno a dirlo. È evidente che è una materia delicata e complessa che richiede innanzitutto una riflessione, abbiamo già chiesto unitariamente un tavolo specifico con la Regione, e lo chiederemo anche all’ANCI per ragionare politicamente su che fare, ma può essere sicuramente che, il tema del mettere in campo risorse per rispondere in termini “compensativi”, lo metto tra virgolette perché capisco che compensare una scelta sbagliata del Governo possa apparire una scelta non felice, il tema è però come riusciamo a farci carico, nel contesto di questa Regione, di una situazione che rischia però di produrre invece, se non affrontata, una situazione sul piano sociale grave e pesante.

     

    Presidente POLI

    Dottor Vaccari, Segreteria Confartigianato Emilia-Romagna.

     

    Tino VACCARI Segreteria Confartigianato Emilia-Romagna

    Grazie. Noi come Confartigianato, assieme al Tavolo regionale per l’imprenditoria, abbiamo avuto incontri con il presidente Bonaccini, con gli assessori competenti in preparazione di questo bilancio 2019 e il triennale fino al 2021; abbiamo avuto incontri per presentare richieste condivise soprattutto dalla piccola e media imprenditoria di questa Regione, che è il settore che ha pagato un prezzo più alto in quasi dieci anni di recessione. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo. Cito solo i dati dell’artigianato: in dieci anni in questa Regione, che ha tutti i dati positivi che conosciamo in termini di PIL, di occupazione, eccetera, nonostante questo limite abbiamo perso diciottomila imprese, trentaquattromila addetti e cali a due cifre del credito erogato al sistema delle imprese in Emilia-Romagna. Quindi partiamo da un dato estremamente negativo. Per questo avevamo chiesto e abbiamo chiesto degli incontri di dare priorità agli investimenti per lo sviluppo di questi settori importanti della piccola impresa, anche perché la fase che abbiamo di fronte, diceva giustamente prima anche il rappresentante della CGIL, è che vi sia un rischio di inversione del ciclo economico. Noi già avvertiamo tra i nostri associati stagnazione, incertezza e quindi segnali che ci preoccupano non poco. Ecco perché a maggior ragione il bilancio di questa Regione può assumere un ruolo importantissimo per lo sviluppo futuro del nostro settore. Come priorità abbiamo chiesto di sostenere gli investimenti. Questa è la priorità più importante. Lo dico perché come Confartigianato non lo sosteniamo solo a livello regionale. È già apparsa sulla stampa, dopo le manifestazioni che si sono tenute unitariamente a tutte le organizzazioni imprenditoriali lunedì scorso a Torino, noi come Confartigianato il 13 dicembre manifesteremo a Milano unitariamente, proprio per sostenere, rispetto alla finanziaria del Governo, di prestare anche qui attenzione agli investimenti per il nostro settore, ma più in generale per la piccola impresa soprattutto e anche per le infrastrutture necessarie per tenere alta la competitività. Quindi la priorità che abbiamo chiesto agli investimenti era quella di assecondare, sostenere gli investimenti per l’innovazione, per aumentare la competitività sui mercati interni e internazionali, per rilanciare l’occupazione, specie giovanile, gli investimenti per riequilibrare lo sviluppo regionale verso le aree più deboli (la montagna, il basso Ferrarese, eccetera), anche investimenti per favorire l’accesso al credito che segna ancora un dato negativo per la piccola impresa in questa Regione e con forti preoccupazioni per il futuro, perché già avvertiamo in queste ultime settimane, a fronte anche delle incertezze nazionali sullo spread notiamo da parte della stima bancaria un aumento dei tassi e alcune restrizioni nell’erogazione del credito, specie alle piccole imprese.

    Le risposte che troviamo in questo disegno di legge che la Giunta ha presentato al Consiglio regionale sono risposte che noi giudichiamo rispetto a queste domande complessivamente positive, proprio per le risposte che abbiamo ottenuto leggendo le varie voci di bilancio. Tra le voci che apprezziamo maggiormente quelle ovviamente riferite agli investimenti, in primis quelle per l’accesso al credito, ci sono 10 milioni di euro per l’attivazione a partire – speriamo davvero – da gennaio 2019 nella lettera r) della legge Bassanini, quella che in sostanza impone al fondo centrale di garanzia di operare in controgaranzia con il sistema dei confidi in questa Regione, come avviene già in alcune altre Regioni, in primis la Toscana. Questo consentirebbe di sviluppare una mole di finanziamenti, specie per le piccole e microimprese ben superiore rispetto a quanto avvenuto negli ultimi tempi.

    Ancora sull’accesso al credito importante la riconferma del finanziamento della misura 3.1.1, quella per il Fondo EURECA: per chi investe in questa Regione, per le piccole imprese avere un contributo a fondo perduto e la garanzia anche attraverso la controgaranzia della Cassa depositi e prestiti. È il primo intervento che fa la Cassa depositi e prestiti in tutta Italia. Lo dico perché molti colleghi di altre Regioni stanno chiedendo “come avete fatto in Emilia-Romagna ad attivare su questa misura la Cassa depositi e prestiti”. Questo è molto importante. Però attenzione perché il bando scade il 4 febbraio, è tuttora in corso; la dotazione però, rispetto alla prima tranche che ha avuto un successo enorme, oltre 260 imprese hanno potuto fare investimenti molto importanti e devo dire anche soprattutto nelle zone deboli della montagna, il cui contributo può arrivare fino al 35%; è importante impegnare risorse perché, come noi speriamo, ci sarà una ripresa, se finisse questo clima di incertezza, come auspichiamo, e una ripresa degli investimenti, poter avere anche le risorse che sostengono lo sforzo delle piccole imprese.

    Abbiamo apprezzato ancora il rifinanziamento del Fondo energia e del Fondo Start per il microcredito; per l’export i 21 milioni che diceva prima l’Assessore sono importanti; per i tre bandi che vengono rifinanziati: quello della partecipazione a fiere e mostre, progetti speciali e soprattutto anche in funzione dell’Expo 2020 di Dubai. Già diverse piccole imprese, anche del nostro settore dell’artigianato, partecipano a queste iniziative, anche in funzione dell’Expo 2020. Giudichiamo positivo anche il rifinanziamento per la prima volta, sono 3,5 milioni che per noi sono importanti, per l’artigianato artistico e tradizionale: un settore che spesso viene trascurato, invece noi riteniamo che sia importante perché può avere una funzione anche collegata al turismo e può insegnare anche il mestiere ai giovani, mestieri che si stanno anche perdendo. Ancora giudichiamo positivo il cosiddetto “pacchetto montagna” che non è solo una questione di riduzione dell’IRAP per 12 milioni, e anche l’esclusione dell’IRAP per le startup (cosa importante), ma che nel suo complesso prevede anche interventi contro il dissesto idrogeologico, per la banda ultralarga e anche interventi per il turismo e il commercio con la legge che si sta predisponendo. Questo è un pacchetto molto importante, perché noi riteniamo che bisogna aiutare la gente e le piccole imprese in primis a rimanere in montagna. Faccio presente che nel nostro Appennino sono circa 55 mila imprese, di cui 18 mila (il 33%) sono imprese artigiane. Quindi il contributo che dà l’artigianato al mantenimento delle attività della vita in montagna è un contributo importantissimo.

    Infine un richiamo anche ad un settore molto importante della formazione e dell’apprendistato. Ci sono nel pacchetto che l’Assessore Bianchi ha predisposto per “Giovani plus”, sempre collegato al Patto per il lavoro, 10 milioni. Questi 10 milioni una volta erano pochi, oggi forse sono troppi, se non si modifica la normativa. Prima il contributo era dato per tre anni ai corsi di formazione per l’apprendistato; con il calo delle risorse i tre anni si sono ridotti a uno, quindi basterebbe riportare il contributo almeno a due anni e i soldi riusciamo a spenderli. Faccio presente che nel 2018, quindi dati nazionali recentissimi, in un anno più di 280 mila apprendisti sono stati assunti dalle piccole imprese e l’artigianato è stato il settore che ha assorbito più apprendisti di tutti. Quindi, quando parliamo di disoccupazione giovanile, non dimentichiamo mai gli aspetti positivi che ci sono, ma bisogna continuare a sostenere le risorse per l’apprendistato.

    Concludo dicendo che, al di là di queste richieste specifiche, ci sono temi che elenco solo: quello della semplificazione burocratica, bisogna riattivare un tavolo perché è importante, sono a volte costi impropri molto elevati, specie per le piccole imprese; c’è il problema delle infrastrutture, noi abbiamo presentato un documento assieme al tavolo regionale, ho preso il comunicato stampa che richiama la necessità per le infrastrutture: il Passante, la Cispadana, la Campogalliano-Sassuolo, eccetera. Infine anche gli interventi che sono previsti ci convincono, quelli per quanto riguarda le misure sul sociale e i contributi assistenziali, il fondo non autosufficienza, il reddito di solidarietà. Anche gli interventi sul ticket per ridurre i tempi di attesa in sanità sono interventi che noi giudichiamo positivamente. Riteniamo sia importante anche riprendere in mano il discorso del riassetto istituzionale che proprio so l’Assessore Petitti seguiva, perché è cambiato un po’ il mondo: noi eravamo partiti con le Regioni, aree vaste, i Comuni, fusioni, eccetera; oggi bisogna rivedere un po’ questo assetto e probabilmente legarlo anche al percorso che la Regione ha intrapreso per l’autonomia del 116, che noi abbiamo sempre sostenuto pienamente come Confartigianato; credo che con l’occasione occorra anche rivedere questo assetto che c’è per rendere sempre più queste istituzioni locali funzionali anche allo sviluppo.

    Avete visto che gli obiettivi sono molti, ma, essendo tra l’altro il 2019 l’ultimo anno anche della legislatura, noi come Confartigianato confidiamo che possano essere in larga parte affrontati tutti questi problemi e anche in parte risolti. Noi come Confartigianato, come abbiamo fatto anche in passato, siamo pronti a dare il nostro contributo di idee e di proposte a tutti i livelli.

     

    Presidente POLI

    Adesso Gianluca Rusconi, Confindustria Emilia-Romagna.

     

    Gianluca RUSCONI Confindustria Emilia-Romagna

    Ringrazio la Commissione per questo appuntamento prima della pausa natalizia, dove ci troviamo a discutere su una manovra di bilancio particolarmente importante e significativa, visto che si colloca alla fine della legislatura regionale.

    Inizio con una battuta, nel senso che, non avendo avuto modo di conoscere preventivamente l’intervento di chi mi ha preceduto, in particolar modo la CGIL, vedrete che però alla fine quello che andrò a dire coincide molto con le valutazioni e le osservazioni che ha fatto la CGIL. Quindi probabilmente il mondo del lavoro e dell’impresa per una volta trova delle linee di condivisione.

    Fatta questa battuta, vorrei richiamare la vostra attenzione brevemente su un paio di questioni. La prima è la situazione congiunturale. Noi abbiamo anche di recente pubblicato una nostra indagine che, abbiamo anche apprezzato, è stata richiamata nei lavori della Regione, che fa emergere una situazione di un po’ di preoccupazione. Il quadro che stiamo registrando dal punto di vista macroeconomico non ci fa stare assolutamente sereni. I dati sono da guardare con molta attenzione, in particolar modo quello che tutti guardiamo è sempre il dato del PIL, e il PIL nazionale non ci fa stare tranquilli.

    Un altro dato che ci fa preoccupare è il ricorso agli ammortizzatori sociali. È uscito anche in queste ultime settimane un dato un po’ di preoccupazione circa il ritorno all’utilizzo di questo strumento in maniera anche molto significativa e intensa da parte delle imprese. E questo lo dobbiamo tradurre come una situazione di attesa: le aziende non stanno investendo, sono ferme e questa situazione di blocco la registriamo dopo due anni dove c’è stato un certo dinamismo negli investimenti, frutto delle diverse misure, anche di matrice nazionale, però a seguito di quasi un decennio di crisi economica significativa che ha toccato molto duramente anche il nostro territorio. Quindi la situazione che noi stiamo registrando va assolutamente guardata con molta attenzione. Partendo da questo scenario, abbiamo analizzato la manovra di bilancio della Regione e anticipo subito che anche il giudizio di Confindustria è positivo. Positivo perché abbiamo riscontrato, come anche anticipato da Confartigianato per quanto ci riguarda, diverse misure, che peraltro noi chiediamo da diverso tempo, che hanno trovato un riconoscimento e un riscontro nella manovra di bilancio in esame. Lei, Assessore, ha prima citato la legge n. 14 che è un nostro cavallo di battaglia per quanto riguarda l’attrazione agli investimenti e abbiamo riscontrato una particolare attenzione nella manovra di bilancio in esame. Ma non solo, cito anche ad esempio le misure per l’internazionalizzazione, anche in un’ottica del prossimo Expo di Dubai; cito ad esempio il cofinanziamento per quanto riguarda gli accordi nazionali di sviluppo e cooperazione che sono sempre risorse che vanno al mondo delle imprese; cito tutto il pacchetto legato al turismo che vede un progetto di legge in esame in questi giorni in Commissione, ma che vede un pacchetto di investimenti nel triennio molto ambizioso, con un focus particolare sulla riqualificazione del patrimonio turistico alberghiero nell’ambito della fascia costiera. Quindi, per quanto noi abbiamo sempre il nostro focus sulle attività produttive, perché quello è il tema che noi guardiamo con particolare attenzione, abbiamo analizzato la cosa con positività.

    Ci sono però alcuni richiami, alcune considerazioni che vorremmo fare in questa sede, perché la manovra possa essere magari eventualmente ulteriormente migliorata, e da qui arrivo al collegamento che ho fatto in apertura con gli amici della CGIL. Se c’è un elemento di carenza in questa manovra, è un elemento che riguarda il tema dell’economia circolare e quindi tutto il tema dello sviluppo sostenibile, della green economy, tema che stiamo anche un po’ toccando con mano in maniera incidentale in queste ore, legato alla problematica dei rifiuti. Lo dico perché, se potessimo lavorare a monte rispetto a valle nella gestione di una problematica e quindi poter destinare, nell’ambito delle risorse regionali, ovvero di quelle che saranno le risorse europee nella prossima programmazione dei fondi strutturali, delle misure dedicate al sostegno agli investimenti alle imprese sul versante dell’utilizzo e del recupero degli scarti di produzione, saremmo certamente più virtuosi e sicuramente ci presenteremmo nel panorama europeo che punta su questo tema con le carte sicuramente più in regola di quelle che abbiamo oggi, e sicuramente il sostegno all’innovazione, alla ricerca e agli investimenti delle aziende che possono intervenire sulla filiera della produzione e sul prodotto, nell’ottica di recuperare quelli che sono residui di produzione, in particolar modo sul mondo delle plastiche, oggi oggetto di attenzione, credo che sia un fattore che possa essere considerato, nel momento in cui noi del bilancio non abbiamo visto su questo segmento una particolare attenzione, ben consapevoli di tutte le ristrettezze di misura finanziaria che riguardano il bilancio regionale. Però ricordo a me stesso che nella famosa legge n. 3/99, che a sua volta prevedeva il piano triennale di azione ambientale, che a sua volta prevedeva delle dotazioni finanziarie che consentivano in questo caso all’assessorato competente di poter programmare e mettere a bando delle risorse con valenza triennale per investimenti di questo tipo, vorremmo ritornare a quella stagione, perché siamo certi che la Regione possa avere, nell’ambito delle proprie economie, risorse da poter destinare e dedicare a questo tema, che noi riteniamo centrale e nevralgico.

    Un’altra osservazione che mi permetto di fare riguarda il tema della spesa, il versante spesa sanitaria. È di queste ore l’annuncio della presidenza della Regione sul taglio dei ticket e quindi misure ulteriormente virtuose, l’osservazione che ci permettiamo di fare riguarda un tema un po’ delicato che non riguarda solo la Regione Emilia-Romagna, ma trasversalmente riguarda tutte le Regioni del nostro Paese e riguarda il tema delle cure infraregionali. Mi spiego meglio. La Regione Emilia-Romagna è una delle Regioni, questi sono i dati che ce lo dimostrano, più virtuose e più capaci nella gestione di questa spesa, ma nell’erogazione del servizio; è frutto di politiche consolidate che vedono una partnership fra pubblico e privato e che vedono un saldo attivo (sono dati di bilancio) tra le cure fornite a pazienti che vengono da fuori Regione rispetto a pazienti che dall’Emilia-Romagna vanno in altri territori. Questo è un dato di fatto, è un dato che dimostra come, quando c’è una buona sanità, una sanità che ha anche dei punti di eccellenza, significa che le persone che hanno bisogno di cura vanno dove ci sono le cure migliori. È un’assurdità che in un Paese, che prevede all’articolo 32 la tutela del diritto alla salute, ponga dei limiti di budget al diritto alla salute e alla cura. È un’assurdità! Purtroppo questo sta avvenendo in Conferenza delle Regioni, perché alcune Regioni non hanno disponibilità finanziarie, non so quali siano i motivi, per cui riconoscono alle Regioni più virtuose i pagamenti per prestazioni mediche erogate, quindi ci sono situazioni paradossali per cui anche strutture private accreditate si trovano a dover dire dei no a cittadini italiani che chiedono prestazioni di cura che vengono da altre Regioni. Lo dico perché, se noi invece potessimo essere un pochino più coraggiosi e potessimo porre questo tema sul panorama nazionale, potremmo sicuramente individuare questo segmento anche con un fattore di sviluppo, con un fattore di crescita, perché, avendo delle eccellenze e avendo delle competenze, potremmo certamente fornire un servizio di qualità che può a sua volta generare ricchezza e valore. Questo è un elemento che non è stato particolarmente sviluppato nel panorama nazionale, ma è un elemento che credo possa essere posto all’attenzione in questo momento da parte della Regione, che ha un ruolo importante in sede di Conferenza, e noi abbiamo tutti gli strumenti per poter fornire cura, assistenza e prestazioni, perché poi questo possa generare valore aggiunto al nostro territorio.

    Mi permetto di richiamare la vostra attenzione su un’ultima tematica, che è quella della montagna. Spero che le mie parole non vengano male interpretate. Abbiamo assolutamente capito e condiviso la misura sulla montagna, che è un tema assolutamente delicato e importante perché abbiamo tutti la necessità di preservare quei territori, quelle comunità e anche quelle attività di impresa che si svolgono con fatica in zone che sono ovviamente un pochino più svantaggiate rispetto al resto del territorio; abbiamo qualche perplessità sulla misura (cioè sullo sgravio dell’IRAP), perché siamo consapevoli dei limiti che la normativa nazionale pone rispetto all’utilizzo dello strumento dell’agevolazione fiscale nel contesto nazionale di determinazione delle imposte, quindi, avendo l’Emilia-Romagna già un tetto abbastanza elevato (forse il più elevato) sull’applicazione dell’addizionale IRPEF, farà un po’ più fatica a riuscire a lavorare e fare leva sull’IRAP. Ci siamo chiesti se, a parità di risorse, quelle risorse non potrebbero essere investite diversamente per perseguire lo stesso obiettivo. Magari lavorare su quelle misure che la Regione ha a sua disposizione, che sono incentivazioni sulla ricerca e sull’innovazione e sulla forza lavoro, piuttosto che lavorare sull’IRAP che ha delle sue complessità e difficoltà legate al quadro giuridico normativo nazionale. Quindi ci permettiamo solo di richiamare l’attenzione su questo tema condividendo l’obiettivo, condividendo la finalità, ma sullo strumento magari poter fare una valutazione sul fatto di poter usare quelle risorse per colpire e per andare ad incidere in maniera più positiva rispetto alle imprese e ai lavoratori di quei territori. Grazie per l’attenzione.

     

    Presidente POLI

    Grazie a lei. Saluto il presidente della Commissione che è arrivato, e anche il vicepresidente Bertani che è presente ai nostri lavori. Non l’ho fatto prima, me ne scuso, lo faccio adesso. Chiamerei il signor Lo Massaro Andrea, dell’associazione SAPAR. Prego.

     

    Andrea LO MASSAROVicepresidente Associazione SAPAR (Servizi Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative)

    Grazie a tutti per l’invito. Molto belle parole udite qui dentro con la riduzione della disoccupazione e il sostegno agli investimenti e il Patto del lavoro. L’associazione che oggi rappresento, però, oltre all’attenzione di oggi che la futura regolamentazione regionale, per quanto riguarda l’utilizzo di apparecchi da gioco, produrrà sicuramente nella regione Emilia-Romagna una riduzione di posti di lavoro che noi quantifichiamo in circa 21.000 lavoratori impiegati a diverso titolo nei 7.044 esercizi pubblici in Emilia-Romagna, circa 3.000 lavoratori impiegati in 284 aziende per la gestione di apparecchi da intrattenimento che operano in Emilia-Romagna, circa 600 lavoratori impiegati in 12 aziende di produzione emiliano-romagnole.

    Non mi soffermo in quelle che sono le tematiche proprie del gioco, perché non è questa la Commissione preposta a questa audizione, però ci preme capire qual è la volontà della Regione di risedersi attorno ad un tavolo e trovare una forma che possa andare bene anche alle esigenze di queste aziende e famiglie che operano sul territorio con gli apparecchi. Grazie.

     

    Presidente POLI

    Grazie a lei. Passiamo alla prossima richiesta, che è quella di Antonio Amoroso, segretario regionale della CISL.

     

    Antonio AMOROSO Segretario regionale CISL

    Buongiorno a tutti. Qualche riflessione veloce su alcuni argomenti in particolare. Ovviamente rispetto al contesto le preoccupazioni che esprimeva il collega della CGIL sulle possibili difficoltà che può trovare un sistema economico in prospettiva, ci sono tutte. Non ripeto quelle che sono le iniziative, i contenuti di un ragionamento che stiamo facendo a livello nazionale, che stiamo presentando anche nelle assemblee dei lavoratori rispetto a questo, perché non è questo il luogo né la ragione per la quale qui siamo convocati, ma sicuramente poi si vedrà nei prossimi mesi che cosa succederà nel Paese, in questa Regione, quali saranno le conseguenze, perché, se cambia di molto lo scenario, è chiaro che bisognerà di conseguenza intervenire. Però questo lo vedremo in prospettiva e quindi le scelte di politica economica io credo si vedono nelle loro conseguenze nel tempo. Ognuno poi può esprimere delle sue preoccupazioni e delle perplessità.

    Invece per venire un po’ al bilancio regionale e alle scelte che sono state fatte, certamente dal punto di vista delle entrate noi esprimiamo un parere positivo, nel senso che non si interviene all’incremento della pressione fiscale: c’è una attenzione affinché da anni in questa Regione sul bilancio ci sia compatibilità tra le entrate e le uscite, ovviamente semmai quello che si deve discutere è se la scelta delle priorità di spesa rispetto alle risorse acquisite sono quelle più opportune e giuste. Anche qui complessivamente, tenendo conto dell’insieme della legislatura e delle scelte di bilancio, non si può dire che siamo in una situazione che abbia delle criticità: certamente però ci sono delle situazioni che stanno venendo avanti, che sono già in corso che ci dovrebbero far pensare che, pur nella virtuosità, poi vi dirò quali sono le questioni, del mantenimento o del consolidamento di alcune scelte di bilancio in termini di interventi di spesa, ci sono secondo noi delle emergenze di spesa o comunque delle evoluzioni tali per cui su alcuni aspetti bisognerebbe avere forse un occhio di innovazione un pochino più attento.

    Mi riferisco al tema del welfare e del sociale, soprattutto integrato con il sistema sanitario, perché, se oggi vogliamo veramente parlare di sanità, sarebbe meglio sempre parlare di tutela della salute, perché parlare di tutela della salute significa a tutto tondo mettere insieme gli interventi di carattere sociale con quelli di interesse sanitario e quindi sociosanitario. Quindi l’impostazione, peraltro data in questi anni, della responsabilizzazione anche dei distretti, che una volta si chiamavano sanitari e proprio per questo si chiamano oggi sociosanitari, ci deve far pensare che ci deve essere sempre di più una stretta alleanza tra la programmazione sanitaria e la programmazione sociale, le quali sono accompagnate da un intervento di quadro che fa la Regione, ma una di queste (quella sociale) è poi nella sua realizzazione affidata ai Comuni. Quindi questa questione, questa parola chiave delle sinergie e delle integrazioni di carattere funzionale, di carattere istituzionale e di carattere finanziario deve assolutamente trovare, nella pianificazione futura, una più attenta valutazione.

    Abbiamo sempre apprezzato da anni che il fondo per la non autosufficienza nella Regione Emilia-Romagna è ciò che di meglio si potrebbe avere, visto che nessuna Regione in Italia spende così tanto, ma dico spende perché ha dei progetti, c’è un disegno, e questo disegno con l’invecchiamento della popolazione e poi legata anche all’indebolimento delle reti familiari, tutte quelle cose che noi sappiamo, la precarietà del lavoro, crea delle tensioni nelle famiglie e nei territori che prevedono e necessitano di un aggiornamento di queste politiche.

    Su questo aspetto, fermo restando che abbiamo comunque apprezzato il mantenimento del fondo regionale per la non autosufficienza, sul quale non possiamo fare assolutamente alcuna critica, però dobbiamo dire, per il ragionamento che ho cercato di fare, che in prospettiva tutto questo non può essere sufficiente, perché sono tanti anni che siamo al mantenimento e invece le cose su questo non stanno cambiando, restando l’invecchiamento della popolazione, la disabilità e tutta un’altra serie di tensioni. Quindi una cosa io non ho capito, al di là che ci sono le relazioni, ci sono quindi le spiegazioni, ma poi, siccome vado sempre a guardare le tabelle, mi sono reso conto che nella missione 12 dei diritti sociali e delle politiche sociali, se andiamo a vedere le somme, in realtà nei vari programmi che qui sono indicati - gli interventi per l’infanzia, piuttosto che le politiche abitative, piuttosto che gli interventi per i soggetti a rischio esclusione sociale - in realtà le somme non sono in incremento. Magari sono di mantenimento, in alcuni programmi addirittura in riduzione, per questo volevamo esprimere non solo positività, giustamente detta in maniera costruttiva vorremmo ragionare e cercare di capire un po’ meglio.

    Così come per il diritto alla casa. Le famiglie sono sempre più ristrette, non è più come negli anni 80, noi abbiamo un’indagine anche dalla nostra denuncia dei redditi che non è più come una volta in cui abbiamo l’80, 90% di proprietà di case, questa questione, soprattutto fra i giovani, sta finendo, perché si sta abbassando moltissimo la percentuale di case di proprietà e la precarietà nel lavoro, siamo ormai al 60% che noi rappresentiamo, farsi una casa, pagarsi un affitto con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che vengono sempre più avanti e cerchiamo con il Patto per il lavoro di lavorare sulla qualità del lavoro, si fa quel che si può, però ci sono delle ricadute sociali che hanno bisogno di avere una politica che non è solo di mantenimento con strumenti tradizionali, anche sulle politiche abitative, ma che in prospettiva hanno bisogno di maggiore attenzione. Siccome i bilanci oggi si fanno anche, e queste sono cose che costano molto, con un’ottica pluriennale, io direi che bisognerebbe cominciare ad approfondire meglio e un po’ di più questi aspetti.

    L’altra questione importante che è stata qui richiamata sia dai colleghi della CGIL, ma anche da Confindustria, che è un’altra emergenza, è quella ambientale. Per l’emergenza ambientale bisogna aggredire alcune questioni cruciali: la transizione energetica, sulla quale c’è il piano regionale, ci sono tutti gli interventi nazionali e internazionali, ma bisogna avere investimenti sempre più attenti, anche in prospettiva pluriennale, a risolvere il prima possibile questo problema. Siamo in una situazione delicatissima: qualsiasi cosa si fa possiamo trovare delle controindicazioni e su questo bisognerebbe evitare le polemiche strumentali politiche (la dico così), perché non si può, ogni volta che si vuole fare un intervento sul traffico, sui trasporti, sulla pianificazione urbanistica, la realtà ha la testa dura e queste questioni dell’ambiente non possono essere buttate nell’agone politico, quando la politica si vede sotto i riflettori e ha degli atteggiamenti che non vanno bene. Nelle commissioni, nelle istituzioni, siccome le realtà sono quelle, sono pratiche e sono vere, bisogna trovare delle soluzioni che siano il più possibile efficaci, che siano condivise e che siano finanziate.

    Questa è una raccomandazione che ritengo dobbiamo tenere in considerazione. Se no assistiamo tutte le volte a delle polemiche se funziona o non funziona, le giornate delle targhe pari, delle targhe dispari. Così non risolviamo il problema a nessuno e facciamo solo della polemica politica da una parte e dall’altra. Siccome io faccio il sindacalista e non faccio politica, mi permetto di dire apertamente queste cose.

    Quindi ambiente, dove c’è anche la questione dell’economia circolare. È assolutamente indispensabile che con la legislazione che ci siamo dati, la pianificazione che ci si è dati in Emilia-Romagna, ma anche negli accordi che facciamo, questa cosa assolutamente seguita nella realizzazione complessiva di un virtuoso, integrale ciclo dei rifiuti secondo i principi che ci si è dati. Anche questo richiede adeguate appostazioni di bilancio.

    Diceva, vado un po’ in disordine ma lo riprendo, la questione che ha a che fare anche questa con il tema dei servizi sociali, indipendentemente da come la si pensi sul decreto immigrazione, perché ovviamente ci scontriamo qui, ognuno dice la sua, però quella è una norma intervenuta e, siccome è intervenuta su un contesto che era organizzato e regolato dalla Regione Emilia-Romagna in un certo modo, noi abbiamo chiesto di incontrare la Regione, di incontrare l’ANCI, perché sicuramente le cose cambieranno e bisognerà farvi fronte: anche su questo la realtà ha la testa dura e quindi delle soluzioni vanno trovate. E siccome si erano trovate soluzioni diverse con una legislazione diversa, oggi dobbiamo trovare le soluzioni che siano adeguate a questa nuova situazione.

    L’altra questione per la tutela dell’ambiente è una corretta gestione dei piani del traffico e dell’urbanistica. La parte relativa ai trasporti, agli investimenti sul ferroviario, agli investimenti sul trasporto pubblico locale ci vede dare un giudizio positivo. È chiaro anche qui che in prospettiva all’interno di un pluriennale bisognerà investire sempre di più, perché c’è poco da fare, il tema della tutela ambientale e dell’inquinamento atmosferico non si può non raggiungere e gli abbattimenti degli inquinanti, se non continuando in una direzione che percorre anche delle riconversioni culturali rispetto all’utilizzo dei mezzi. Stiamo facendo dei passi avanti e stiamo migliorando, ma in prospettiva, per le ragioni che adesso ci sono i pasdaran, quelli ideologici dell’ambiente, però le preoccupazioni ci sono realmente, anche relativamente alle ricadute sulla salute, perché, soprattutto nei grandi centri urbani, ci sono problemi di ricadute sugli apparati respiratori. Quindi anche in questa direzione bisognerà continuare a investire sia in termini di spesa corrente, garantendo a tutte le società pubbliche quello che è necessario per rendere concorrenziale il trasporto pubblico locale o ferroviario, il trasporto regionale rispetto all’uso delle automobili. Vanno bene gli interventi, gli incentivi sull’utilizzo, l’acquisto, il bollo delle auto ibride.

    L’ultima cosa. Si è qui discusso che, per avere una società che funzioni, una comunità che funzioni, bisogna investire ovviamente sulle attività produttive: i colleghi in rappresentanza delle associazioni datoriali hanno fatto giustamente il loro mestiere, hanno fatto bene, ma, siccome io faccio il sindacalista, dico un’altra cosa che non è in contraddizione: l’intervento sull’IRAP di agevolazione fiscale sulla montagna mi dà lo spunto per chiedere se si può fare la stessa cosa per un abbattimento dell’IRAP sulle ASP pubbliche, che svolgono un servizio sociale di assoluta rilevanza e che stanno andando in grandissima difficoltà per sostenere il pareggio il bilancio. Questo lo chiedo perché, se si può fare, è bene che si faccia, per le ragioni che vi dicevo e che hanno a che fare con il fondo della non autosufficienza e del sostegno degli interventi sociali di cui c’è bisogno. Grazie.

     

    Presidente POLI

    Grazie a lei. Io ho l’ultima richiesta di intervento, quindi chiamo il dottor Francesco Zanoni, responsabile dell’ufficio economico di Confcooperative – Alleanza delle cooperative.

     

    Francesco ZANONI Confcooperative – Alleanza delle Cooperative (ACI)

    Buongiorno a tutti, grazie. Innanzitutto vorrei fare alcune note e aggiungermi alla valutazione positiva che comunque quasi tutte le associazioni imprenditoriali hanno fatto questa mattina. Devo dire che è un bilancio che noi valutiamo positivamente come approccio, anche perché vediamo la prospettiva dei tre anni del bilancio triennale. Innanzitutto è positivo per gli aspetti che l’assessore prima ha richiamato, cioè è positivo avere “spuntato” nella trattativa con il Governo il no a nuovi tagli, e soprattutto ci preme sottolineare come sul tema degli investimenti, cruciali dal punto di vista delle imprese, che rimangono bloccati per le ragioni che il collega Rusconi prima menzionava, potranno da un punto di vista degli investimenti pubblici avvenire in maniera più decisa, proprio per quanto riguarda lo sblocco degli avanzi precedenti del bilancio regionale e lo vediamo in positivo anche per quanto riguarda tutto il tema del dissesto idrogeologico e della manutenzione del territorio, che chiaramente avrà una ricaduta positiva anche sulle nostre imprese, sulle imprese che rappresentiamo per quanto concerne la possibilità di mettere in circolo e di aprire a bandi pubblici, considerando che comunque nel nuovo codice degli appalti a livello nazionale purtroppo c’è stata una contrazione netta, e mi riferisco in particolare alla sofferenza delle nostre cooperative a noi associate sia dei servizi che delle costruzioni. Quindi ben vengano nuovi investimenti da parte della Regione su quei temi, perché hanno un doppio valore, una doppia valenza sia per quanto riguarda la tutela del territorio, ma anche per quanto riguarda la ripresa di un certo mercato.

    Così come è positivo tutto ciò che prima veniva ricordato: l’impegno sull’edilizia residenziale sociale, lo sblocco per impegnare le risorse avanzate precedentemente. Altrettanto, per quanto ci riguarda, ricordiamo sicuramente un impegno al cofinanziamento dei fondi strutturali che sono arrivati ad essere impiegati in maniera piuttosto sollecita, e quindi tutte cose e tutte osservazioni che prima erano state fatte alle quali noi ci associamo, come alleanza delle cooperative.

    Devo dire che un’altra novità per quest’anno, e qui mi permetto di fare un approfondimento, riguarda l’approccio della Regione rispetto allo sviluppo e al sostegno dei territori montani e delle imprese e delle microimprese in montagna. È pur vero che i finanziamenti e gli incentivi saranno piuttosto frazionati, perché abbiamo comunque piccole microimprese in territori montani e quindi diventa difficile fare e pensare a incentivi considerevoli per medie imprese o imprese più strutturate; noi da questo punto di vista vediamo quindi positivamente comunque l’intervento della Regione con un approccio deciso rispetto alla montagna, perché il territorio montano deve essere in tutti i modi preservato da un punto di vista dello spopolamento, delle attività, sono concetti che credo la maggior parte di noi condivide.

    Da questo punto di vista sulla montagna, in particolare per lo sviluppo dei territori, qui la cooperazione ha fatto una proposta al presidente Bonaccini, agli assessori alle attività produttive e al bilancio rispetto al prossimo anno e alla possibilità di incentivare la nascita di cooperative di comunità. Ci sono Regioni che già lo stanno facendo. Mi ricollego al tema della montagna, perché le cooperative di comunità possono essere uno strumento, in particolare nei territori montani, ma non soltanto quelli svantaggiati, di aggregazione anche delle micro e piccole imprese, delle famiglie, degli imprenditori locali che possono costituire dei punti di riferimento per le comunità locali. Quindi, se è vero che sulla montagna sicuramente ci sono tante microimprese, è pur vero che, dove abbiamo esperienze di cooperative e di comunità che stanno funzionando, anche in Appennino, rispondono alle esigenze di aggregazione delle microimprese. Oppure altri esempi, che abbiamo ad esempio in Trentino, dove anche le cooperative di comunità o gli stessi esercizi commerciali, riuniti in cooperativa, sono anche dei punti di servizio ai cittadini da un punto di vista di quei servizi pubblici che stanno scomparendo nelle piccole frazioni di montagna. Sembra poco, invece è tanto proprio per dei territori che sono svantaggiati. Quindi come alleanza delle cooperative ricordiamo e speriamo che ci siano incentivi da questo punto di vista per lanciare e sostenere una nuova forma, che poi è una forma che trova le sue ragioni proprio nella tradizione della cooperazione che va, con strumenti di sussidiarietà, a dare supporto in territori nella pratica del principio di sussidiarietà.

    Devo dire molto bene, e ancora qui la conferma per quanto riguarda la Regione, sui consorzi fidi. Noi siamo dei sostenitori da sempre, degli sponsor che abbiamo interesse a sostenere e a valorizzare il consorzio fidi, perché anche qui, come cooperazione, ma non soltanto, crediamo sia uno strumento di sussidiarietà molto importante, perché ci permette di avere, poi visti i chiari di luna che si preparano, le garanzie torneranno ancora più importanti rispetto agli anni recenti. Quindi apprezziamo la conferma della Regione per quanto riguarda il fondo regionale di garanzia e di controgaranzia, così come la capitalizzazione e l’impegno che la Regione ha messo sulla capitalizzazione dei consorzi fidi.

    Per ultimo, per non andare per le lunghe, vengo a una nota dolente che dobbiamo assolutamente esplicitare perché per noi è questione quasi di vita o di morte. Sicuramente altre associazioni, in particolare le associazioni sindacali, ma non solo, l’avranno già sentito in altre sedi con l’assessore di riferimento al bilancio, con l’assessore e vicepresidente della Giunta: il fondo regionale per la non autosufficienza. È sicuramente positivo ciò che dice la Regione, viene rifinanziato alla stessa cifra, per quanto ci riguarda noi vediamo purtroppo il bicchiere mezzo vuoto: un problema che ci esploderà da qui ai prossimi mesi, perché i contratti collettivi nazionali di lavoro delle cooperative sociali che rappresentano una parte fondamentale rispetto al welfare andranno ad essere rinnovati su cifre sul 6%, 8% e diventerà veramente molto difficile riuscire a garantire la stessa qualità e lo stesso numero di cooperative in sopravvivenza sul mercato, fatemelo dire in questo modo in maniera molto pesante. Se il fondo per la non autosufficienza rimane costante, i contratti e il costo del lavoro aumenta, è chiaro che faremo fatica a starci dentro. Quindi bene che sia confermato, meno bene che non sia incrementato. È chiaro che questo è un problema di tutte le Regioni, che ha l’Italia, perché il fondo nazionale non esiste più da tempo, comunque sono briciole, quindi la Regione Emilia-Romagna sta già facendo un grosso sforzo, chiediamo che veramente si metta una mano sul cuore e l’altra sul portafoglio, come si dice, passatemi la battuta ormai a quest’ora, però è veramente per noi un punto importante, perché si parla di legalità, avremo un tavolo lunedì pomeriggio sulla logistica con l’assessore Mezzetti, chiaramente anche sul tema dei trasporti, parlo della cooperazione, i contratti collettivi sono importanti e sono anche pesanti, dobbiamo spingere perché i contratti collettivi vengano rispettati in tutti i settori e si fa fatica anche rispetto al quadro a cui mi riferivo prima. Mi è toccato per ultimo dare quest’ultima nota negativa, ma è un problema serio. Quindi chiediamo alla Regione che faccia un ulteriore sforzo rispetto a quello che sta già facendo. Grazie.

     

    Presidente POLI

    Altre richieste di intervento? Prego.

     

    Marco PASI Confesercenti Emilia-Romagna

    Grazie a tutti. Condivido la considerazione sulla delicatezza che assume questo bilancio regionale, da una parte perché ci apprestiamo alla fine della legislatura, ma dall’altra anche perché i dati di previsione sull’economia regionale del 2019 non sono così entusiasmanti, come apparivano alcuni mesi fa. Ci sono alcuni indicatori, come ad esempio il PIL, che ci suggeriscono che ci sarà un rallentamento e quindi le misure, che con questo bilancio si vanno ad adottare, assumono una particolare rilevanza. Dico che anche noi come Confesercenti condividiamo le linee strategiche su cui si è deciso di indirizzare l’utilizzo delle risorse, in particolare l’investimento sul sociale, sui trasporti che vuol dire infrastrutture, sulla fiscalità generale, quindi molto bene anche la previsione per l’anno prossimo di non avere incrementi e l’intervento mirato sulla montagna, che è un territorio veramente strategico per la nostra Regione, per i problemi che può aiutare a creare e a risolvere, se non vede delle politiche buone e positive. Questo intervento della montagna, come ci è stato anche spiegato nell’incontro ad hoc dal presidente, è un pacchetto in realtà di misure e di interventi, per cui la misura di intervento sulla fiscalità, che qualcuno ha richiamato (l’IRAP), la leggiamo come intervento a sostegno delle imprese del territorio, è quel pezzettino dell’intervento sulla montagna che riguarda in particolare le imprese di piccole e medie dimensioni. Per cui, che sia un intervento diretto sull’IRAP o un’altra modalità (se l’IRAP diventa un terreno particolarmente tortuoso da percorrere=) non importa. L’importante è che queste risorse, che richiamava l’assessore (i 12 milioni), vadano a sostegno degli interventi e delle imprese del territorio. Quindi bene le linee strategiche, bene anche gli interventi per i nostri settori. Qui vengo un po’ a casa mia, l’intervento già annunciato diverse volte sulla costa, quello per le strutture ricettive, con i 25 milioni di euro, sugli impianti sportivi.

    Ci aspettiamo molto dalla misura sui centri storici, di cui poco abbiamo parlato in realtà in questi mesi, perché lì c’è un tema molto delicato di equilibrio da affrontare che non riguarda solo le grandi città, quindi complessivamente il tessuto urbano di questa Regione.

    Una raccomandazione un pochino di carattere generale, che abbiamo già espresso anche in udienza conoscitiva sulla legge che si sta discutendo, proprio finalizzata all’intervento sulla costa, è che comunque questi interventi, per la valenza che possono assumere, siano interventi che vedano un protagonismo dei soggetti locali molto forte. Quindi l’auspicio è che non ci sia solo un’interlocuzione istituzionale - non è peraltro nella tradizione della nostra Regione, quindi non credo che vada in quella direzione - ma che veda una partecipazione attiva delle rappresentanze sul territorio, perché è assieme a loro che si possono costruire progetti che abbiano risultati e ritorni positivi.

    L’unica preoccupazione che esprimo anch’io in chiusura in un’area, su un terreno di lavoro che ci deve vedere impegnati nei prossimi mesi riguarda in particolare l’area ambientale, ma un ambito molto specifico, che è l’introduzione e l’applicazione della tariffa puntuale in materia di smaltimento dei rifiuti. Da quello che abbiamo visto, questo rischia di avere un effetto abbastanza impattante sul sistema produttivo. Forse qualche misura di sostegno agli enti locali perché riescano ad introdurre modalità e modi di aiuto, perché purtroppo lo smaltimento costerà molto proprio nelle aree più fragili, quelle dove lo smaltimento è più diseconomico e quindi rischia di riversarsi sui cittadini lavoratori e imprese in modo più importante, determinando un aggravio di costi decisamente rilevante. Quindi la possibilità di mettere in piedi qualche forma di incentivo e di sostegno agli enti locali per aiutare il passaggio al nuovo sistema, forse potrebbe essere una misura da studiare o da mettere in cantiere.

     

    Presidente POLI

    Non ho altre richieste di intervento, quindi chiederei ai due relatori, di maggioranza e di minoranza, se intendono fare un passaggio conclusivo.

     

    Presidente Massimiliano POMPIGNOLI - Relatore di minoranza

    Mi scuso ovviamente per il ritardo, perché purtroppo in autostrada, sempre il problema delle infrastrutture, c’è una fila allucinante, per cui ho fatto tardi.

    Ho ascoltato con attenzione gli interventi a cui sono stato presente, condividendone alcuni passaggi; abbiamo dieci/dodici giorni per lavorare su questo bilancio, come relatore di minoranza ovviamente cercheremo di portare qualcosa in più rispetto alle scelte legate proprio alla Regione Emilia-Romagna sulla distribuzione delle risorse, valuteremo gli interventi puntuali da poter fare. È chiaro che da una prima analisi del bilancio abbiamo accolto ovviamente in maniera favorevole il fatto che sulla montagna si sia intervenuti, sono quattro anni che chiediamo, come opposizioni, di intervenire in maniera sostanziale e sostanziosa sulla montagna: questa è la direzione che sta prendendo la Regione Emilia-Romagna, di cui ovviamente sono contento. Sono contento, anche dal punto di vista ambientale, che hanno accolto le nostre proposte in relazione agli incentivi per la rottamazione delle auto anche per quanto riguarda i privati. Manca a mio avviso ancora qualcosa sulle imprese, sulle infrastrutture, sulla questione sanità, per cui lavoreremo.

    Ovviamente vi chiedo di far pervenire le osservazioni alla Commissione, osservazioni che prenderemo ovviamente in esame per arrivare il 17 dicembre pronti per affrontare una tre giorni di bilancio che sarà sicuramente molto dura, in relazione a quello che poi si andrà a chiedere alla maggioranza da parte dell’opposizione.

     

    Presidente POLI

    Prego, consigliere Bessi.

     

    Relatore BESSI

    Un ringraziamento a tutti per gli interventi, anche per chi non è intervenuto. Una battuta all’amico e collega Pompignoli sulle file in autostrada: da una parte la sicurezza stradale, dall’altra il Governo ci può dare sicuramente una mano per risolvere qualche infrastruttura.

     

    Presidente POLI

    Prego, assessore.

     

    Assessore PETITTI

    Io ringrazio molto i partecipanti a questa udienza conoscitiva, gli interventi, anche le parole di considerazione rispetto al lavoro importante che abbiamo fatto. Fatemi ringraziare anche tutta la struttura qui presente, perché veramente sono settimane di lavoro molto intenso. Siamo, come sa anche il presidente Pompignoli, a continua a disposizione per ogni tipo di confronto, perché questo è lo stile, il metodo che stiamo ormai da anni utilizzando.

    Un paio di precisazioni su alcune questioni che ho sentito. Si parlava di dati, del confronto rispetto alle tabelle. Il confronto è fatto sulle tabelle con il bilancio assestato, cioè dopo aver inserito i trasferimenti statali, mentre più correttamente con il bilancio 2018 noteremo che ci sono degli incrementi. Questo per dire che, se qualcosa non vi torna sui dati e sulle tabelle, questo è il motivo per cui i dati vanno visti nella loro completezza.

    Invece rispetto al tema delle società e del sociale sulle società che intervengono sul sociale, anche questo è stato detto in alcuni interventi dei Comuni, la Regione è già intervenuta con un contributo per l’abbattimento dell’IRAP. Questo per dirvi che, al di là delle risorse dirette che testimoniano l’attenzione sulle politiche, e anche in questo caso ringrazio quanti hanno sottolineato che gli investimenti riguardano il territorio nella sua complessità, quindi tutto quello che ha a che fare con gli investimenti macro fino alle politiche trasversali di attenzione soprattutto, e negli incontri che abbiamo avuto preparatori del bilancio con le associazioni erano stati evidenziati a più riprese: noi abbiamo la necessità e la volontà di dare risposte a tutti, credo che sia fondamentale riconoscerli nella loro completezza.

    Detto questo, nei prossimi giorni ci prepareremo all’Aula, quindi ci sarà l’ulteriore dibattito, però mi sento veramente di ringraziarvi per il vostro contributo, perché è evidente che questo bilancio è per noi un atto fondamentale con cui concludiamo gli impegni politici e quindi sarà necessario dare risposte estremamente concrete alla nostra comunità regionale.

    Non voglio eludere la domanda rispetto al tema delle politiche su giochi, io penso che ci sia il Tavolo per il lavoro che deve trovare anche la sintesi rispetto a queste questioni e agli interventi su cui la Regione Emilia-Romagna ha già avuto una posizione mi sembra piuttosto chiara e piuttosto netta. Quindi, se c’è un problema legato al tema dei posti di lavoro di quel settore, credo che quello sia il luogo: è il Tavolo per il lavoro che deve anche affrontare tematiche così specifiche.

     

    Presidente POLI

    Ringrazio tutti voi per la partecipazione, vi invito di nuovo a mandare le vostre osservazioni alla segreteria della Commissione. Visto il contesto addobbato nel quale ci troviamo, io credo sia anche giusto, a nome della presidenza della Commissione e di tutti i componenti nella stessa, salvo che ci possiamo incontrare anche nei prossimi giorni, rivolgere ovviamente a tutti voi, alle associazioni, ai rappresentanti che sono qui e i loro associati, per i sindacati, alle categorie e ai loro iscritti i migliori auguri per un buon Natale, per una buona fine e un buon principio.

    Un’ultima nota è che da montanaro vero mi fa piacere sentire l’affetto manifestato questa mattina nei confronti della nostra montagna da parte di tutti gli interventi. Buona giornata a tutti e buone feste.

     

    Espandi Indice