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Legislatura X - Commissione I - Resoconto del 17/06/2019 pomeridiano

    Resoconto integrale n. 21

    Audizione del 17 giugno 2019

     

    Il giorno 17 giugno 2019 alle ore 15,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2019.14221 del 11/06/2019, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    3

    assente

    BERTANI Andrea

    Vicepresidente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    POLI Roberto

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    6

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BAGNARI Mirco

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    BOSCHINI Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    3

    assente

    CALVANO Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CARDINALI Alessandro

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Fratelli d’Italia

    2

    assente

    GALLI Andrea

    Componente

    Forza Italia

    1

    assente

    IOTTI Massimo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    6

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PRODI Silvia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    PRUCCOLI Giorgio

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    SASSI Gian Luca

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    presente

    ZOFFOLI Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

     

    Partecipano inoltre alla seduta: Elena Gaggioli (Vicesindaco del Comune di Altoreno Terme), Andrea Lazzaroni (Presidente Associazione Avvocati in Porretta Terme), Antonio Leonetti (Asso-Consum Emilia-Romagna), Pasquale Liccardo (Presidente del Tribunale di Modena), Saverio Luppino (Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna), Monica Mantovani (Ufficio del Giudice di pace di Finale Emilia), Fernanda Paganelli (Assessore del Comune di Finale Emilia), Giovanni Battista Pasini (UNCEM Emilia-Romagna e Unione Comuni del Frignano), Pierangelo Unibosi (Unione Romagna Faentina), Elisa Vardigli (Ufficio del Giudice di pace di Lugo).

     

    Presiede la seduta: Roberto POLI

    Assiste la segretaria: Claudia Cattoli


    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    -     Audizione dei soggetti interessati sul progetto di legge:

     

    8363 -Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: "Contributi ai comuni per le spese di funzionamento degli uffici del giudice di pace". (21 05 19)

    A firma dei Consiglieri: Bagnari, Lori, Calvano, Rontini, Serri, Zoffoli, Tarasconi, Molinari, Mumolo, Poli, Caliandro, Marchetti Francesca, Cardinali, Sabattini, Campedelli, Bessi, Taruffi

    Relatore consigliere Mirco Bagnari

     

    Presidente Roberto POLI – Vicepresidente della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali

    Buongiorno, direi che possiamo dare inizio ai lavori della Commissione di oggi. Come sapete, si tratta di un’audizione dei soggetti interessati al progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri – di fianco a me c’è il primo firmatario, relatore di maggioranza, il collega Mirco Bagnari –, il cui oggetto è “Contributi ai Comuni per le spese di funzionamento degli uffici del giudice di pace”. L’organizzazione dell’audizione prevede di dare la parola al collega Bagnari, relatore del progetto di legge. Poi, ovviamente, gli eventuali interventi dei nostri graditi ospiti, che oltre che in forma verbale enunciando le loro osservazioni qui oggi, potranno anche inviarle come testo scritto alla segreteria della I Commissione. Per noi naturalmente ogni contributo sarà utile per il prosieguo dei lavori su questo progetto di legge. Quindi, essendo un’audizione e avendo principalmente il compito di ascoltare le opinioni dei nostri ospiti, direi di dare subito la parola al collega Bagnari, per l’illustrazione del testo, e successivamente a coloro che chiederanno di intervenire.

     

    Consigliere Mirco BAGNARI – Relatore della Commissione

    Ringrazio il collega Poli, che presiede la Commissione referente per questo progetto di legge. Come ha già detto, trattandosi di un momento di ascolto, non staremo a farla troppo lunga, anche perché comunque il testo del progetto di legge, come avete visto, è piuttosto sintetico. Faccio solamente qualche considerazione per inquadrare la proposta e spiegarne il senso. Poi abbiamo piacere, visto che abbiamo cercato di fare un’audizione, più che un’udienza conoscitiva vera e propria, proprio per raccogliere degli elementi dai diretti interessati, dalle persone che svolgono dei ruoli nei quali hanno delle competenze su questo tema, di raccogliere degli spunti e delle proposte che, come ricordava bene il collega Poli, potranno poi anche essere inviate successivamente, rispondendo anche all’indirizzo dal quale mi è arrivato l’invito, quello della segreteria della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali.

    Il progetto di legge nasce sostanzialmente, come molte delle iniziative di legge, ma questo in particolare, da alcune sollecitazioni che sono arrivate dal territorio, dai territori. È una questione che in questi anni, in qualche occasione è ricorsa quando abbiamo parlato di diversi temi, non ultimo anche quando si è parlato del progetto dell’Emilia-Romagna, della richiesta di autonomia. Fra i vari temi si è parlato anche di quello della giustizia di pace. La risoluzione è stata approvata dall’Assemblea legislativa proprio per formalizzare la richiesta e gli argomenti sui quali far vertere la richiesta di autonomia. Tra i temi c’è stato anche quello della giustizia di pace: tra l’altro, grazie anche ad un emendamento che ha visto le diverse forze politiche convergere in larga parte, segnale questo, quindi, che ci sono una volontà e un ascolto dei territori e delle esigenze dei territori. E questo credo sia un fatto positivo.

    La vicenda, la conoscete sicuramente meglio voi, nasce a partire dal 2012, da quella che è stata la revisione delle circoscrizioni giudiziarie con la soppressione degli uffici dei giudici di pace e successivamente con la possibilità data ai Comuni che se ne fossero fatti carico, sia per quanto riguarda il funzionamento degli uffici e anche eventualmente per le spese di personale, di tenere aperti questi presìdi che rappresentano un servizio per i territori, i cittadini e le imprese. Da qui quindi nasce questa vicenda che ha portato alcuni Comuni della nostra Regione a farsi carico di manifestare e concretamente di farsi carico di questa spesa, di questo onere perché si è ritenuto, credo correttamente e giustamente, di voler tenere aperto un presidio importante, ripeto, per quanto riguarda i servizi sui territori.

    Tra l’altro va ricordato anche un altro passaggio, al di là di queste vicende: il fatto che a marzo la nostra Regione ha sottoscritto un patto, denominato Patto per una giustizia più efficiente, integrata e digitale vicina ai cittadini, aderendo al progetto uffici di prossimità, che ha visto coinvolta la nostra Regione, il Governo, eccetera, nell’ambito di un progetto europeo di cui alla fine è il Ministero di grazia e giustizia che funge da soggetto coordinatore. Non è strettamente collegato a questo tema, però idealmente è comunque un altro tassello che fa capire che la nostra Regione, per quanto riguarda tutte le opportunità e le occasioni per portare i servizi il più possibile, in un’ottica di prossimità, vicino ai cittadini e ai territori, ha voluto comunque aderire, per dare un segnale importante di cui questo progetto di legge, quello che vogliamo fare, è un passaggio coerente.

    Sostanzialmente, il progetto di legge, come avete visto, mira a dare un contributo a quei Comuni che hanno deciso di farsi carico dell’apertura degli uffici dei giudici di pace per sostenere il funzionamento di questi uffici, quindi con la possibilità di dare un contributo. Nel bilancio di previsione 2019, nell’ottica di tenere aperto un capitolo in vista dell’approvazione di una legge, abbiamo messo una posta di 50.000 euro che vuole essere un passaggio iniziale, per dare corpo al capitolo che consenta di fare l’operazione che sarà consentita dall’approvazione della legge. Stiamo guardando a come cercare di rendere quel capitolo e quella posta di bilancio più consistente, in modo tale anche da poter dare una risposta che sia adeguata.

    Il progetto di legge prevede che entro un mese dalla sua approvazione la Giunta definisca i criteri per la distribuzione delle risorse, in modo da dare concretamente attuazione al progetto di legge.

    Un ultimo passaggio sui precedenti, nel nostro Paese, su questo fronte. Ci sono state due Regioni che sono intervenute: la Sardegna, con un articolo all’interno della legge di bilancio e la Regione Marche con una vera e propria legge, abbastanza simile nell’impianto a quella che noi andiamo a proporre. Abbiamo deciso di fare un’operazione simile a quella della Regione Marche perché essendo Regione a Statuto ordinario, come la nostra, riteniamo che sia la cornice giusta per riuscire a dare legittimità a questa operazione. Io per il momento mi fermerei qui, così non portiamo via troppo tempo e diamo la parola agli intervenuti. Grazie.

     

    Presidente POLI

    Ringrazio il relatore di maggioranza. Chiederei al dottor Pasquale Liccardo, presidente del Tribunale di Modena, di accomodarsi qui vicino a me, per il suo intervento. Poi interverrà Pasini per l’UNCEM. Naturalmente, se ci sono altri che intendono intervenire, vi prego di farlo presente. Prego, dottor Liccardo.

     

    Dott. Pasquale LICCARDO – Presidente del Tribunale di Modena

    Buongiorno, purtroppo devo andare via per impegni che si accavallano in Corte d’Appello qui a Bologna. Prendo atto di questa iniziativa legislativa della Regione. Mi sembra opportuna e va inserita, per le necessità del territorio giurisdizionale che ho l’onore di rappresentare, in quel cambio complessivo della relazione con il territorio che la giustizia, per il tramite delle nuove tecnologie, cerca di attuare. Abbiamo bisogno che alcune delle nostre funzioni giurisdizionali, penso alle amministrazioni di sostegno, penso a tutto ciò che riguarda i soggetti deboli, penso ai TSO, siano più veloci dal punto di vista della loro concretizzazione e siano più facili da realizzare, proprio attraverso la costituzione di uffici sul territorio, di cui gli uffici del giudice di pace possono essere parte.

    Per questo ritengo opportuna questa iniziativa, laddove appunto i Comuni abbiano già dato luogo a un sostegno del giudice di pace: dobbiamo pensare che questi uffici sono un avamposto della giurisdizione che apre ad altre relazioni con il territorio, ripeto, a soggetti deboli, a soggetti svantaggiati. Ripeto soltanto per dire che quell’ufficio, per il tramite delle nuove tecnologie può essere un polo, un luogo di aggregazione di una domanda di giustizia che, anziché avere la necessità di una collocazione centrale, dovuta al tribunale, possa trovare immediata espressione, con formazione, perché c’è guida, bisogna formare, bisogna aiutare l’amministratore di sostegno e i soggetti svantaggiati, che devono essere guidati nella loro relazione con l’ufficio. Che può così essere luogo di conformazione di una domanda di giustizia che poi viene da noi amministrata centralmente. Per questo ripeto che gli uffici del giudice di pace assolvono a una giustizia minore già adesso, con rilievo anche numerico che noi possiamo dare. Ma devono essere il luogo in cui si aggregano anche domande di giustizia che devono essere veicolate presso di noi, e quindi diventano un luogo polifunzionale che permette, a questo punto, di far sì che quella cultura giudiziaria che si è manifestata nella creazione dell’ufficio del giudice di pace permanga e si allarghi anche ad altre domande di giustizia che quel territorio in qualche modo manifesta. Questo è il mio orientamento, il mio pensiero, e come tale lo rendo. Grazie, signori.

     

    Presidente POLI

    Grazie a lei. Adesso chiamerei Battista Pasini, presidente dell’UNCEM.

     

    Giovanni Battista PASINI – Presidente UNCEM e Unione dei Comuni del Frignano

    Buon pomeriggio a tutti. È assolutamente lodevole l’iniziativa che è stata assunta da parte dei consiglieri. Ribadisco che in un Paese normale chi si dovrebbe occupare di questa materia, almeno da un punto di vista economico e finanziario, dovrebbe essere chi ne ha competenza, che è il Ministero della giustizia, evitando, come spesso accade, che si taglino i servizi sul territorio, che sempre vanno a danno delle aree più periferiche, più decentrate, che sono quelle più disagiate. Qui, per accedere ai servizi, quelli che si chiamano cittadini devono fare chilometri e affrontare molto più disagio. Detto questo, però, che è un’amara constatazione e che riguarda questo, come altri settori, l’iniziativa è sicuramente ottima. Che la Regione si assuma un impegno, quello di contribuire, assieme ai Comuni, a mantenere sui territori questo tipo di servizio dei giudici di pace, quindi, va benissimo.

    Chiedo semplicemente un’aggiunta nel titolo e anche nell’articolato, visto che sono i Comuni o le Unioni di Comuni, perché in molti casi sono le Unioni di Comuni che esercitano questa funzione. Fra l’altro, se non vado errato, tutti i Comuni di quell’ambito devono partecipare alla convenzione per la gestione degli uffici di pace. Chiedo di aggiungere “Unione di Comuni”.

    Per quanto riguarda la dotazione finanziaria, il 30% a partire dal 2020, chiedo se nell’ambito della manovra di bilancio prossima, nell’assestamento di bilancio, già fosse possibile aumentare la quota, anche dal 2019. Sicuramente sarebbe una cosa molto apprezzata, ovviamente, perché va nella direzione di dare un contributo ai comuni (o comunque loro unioni). Questo è quanto. Devo far pervenire anche per iscritto tutto questo, o è sufficiente che sia a verbale? Va bene, lo faccio arrivare anche per iscritto. Grazie.

     

    Presidente POLI

    Avvocato Leonetti, prego.

     

    Avv. Antonio LEONETTI – Asso-Consum Emilia-Romagna

    Buongiorno a tutti. Sono Antonio Leonetti, responsabile regionale dell’Asso-Consum, un’Associazione di consumatori che ha un suo mandato da svolgere, a livello non solo nazionale ma anche regionale. Mi sento di tributare un plauso a questa iniziativa. Probabilmente, per tifo ideologico dovrei dire: tributiamo un plauso all’esecutivo o alla maggioranza, ma non è giusto così; oggettivamente, bisogna dire: tributiamo un plauso a questa Assemblea legislativa, perché è un trionfo di democrazia partecipata e partecipativa. Sentire cioè il territorio anche su questa previsione, quindi su questa proposta di legge, è davvero un gesto di democrazia. Io ho vissuto da ex amministratore, quindi anche da avvocato, il trapasso di questa riforma legislativa, non in Emilia-Romagna, perché sono un immigrato calabrese, da poco in Emilia- Romagna, perché per vicende mie personali, e quindi anche associative, mi trovo adesso sul territorio emiliano.

    Ripeto: ho vissuto questa mia esperienza, ho vissuto quindi il travaglio non solo da amministratore, ma anche da avvocato. Ho recepito quindi il dolore, molte volte, anche della cittadinanza, quando si vedeva soppressa una sede, che un presidio di giustizia e di presenza dello Stato, con una forte ricaduta anche dal punto di vista commerciale, da un punto di vista sociale, perché naturalmente tutti gli uffici garantivano alla collettività in quel determinato territorio, un certo ritorno economico.

    Ripeto: non è il caso qui di parlare della giustezza o meno di questa nuova previsione, di questa nuova geografia giudiziaria. Certamente, onorevole Bagnari, presidente, la strutturazione di questa posta nel bilancio è certamente un dato importante, perché viene a consolidarsi, quindi c’è un precedente all’interno del bilancio di questa Regione, di un contributo in favore degli enti locali e di quei presidi ancora esistenti.

    Lei mi ha anticipato, ma adesso mi faccia fare il mio mestiere, o comunque rispettare il ruolo che rivesto. Naturalmente, la Regione Marche ha previsto lo stesso finanziamento di 50.000 euro. Lei l’ha anticipato, ma non è andato nel merito, capisco anche perché: ha parlato della Regione Sardegna: la legge di stabilità del 2018, al comma 17, ha previsto un finanziamento, per il triennio 2018-2019-2020 di 200.000 euro. Chiudo, sono velocissimo perché non voglio sottrarre tempo agli altri.

    Faccio una proposta: rimpinguiamo questo fondo, questo contributo. Sarebbe giusto, come Emilia-Romagna, che rappresenta certamente una delle Regioni all’apice del funzionamento, cercare di arrivare quantomeno a 200.000 euro, perché mi sembrerebbe una cosa giusta. So che non è sempre facile, però è bene attivarsi perché 50.000 euro li vedo un po’ pochini, comunque è già tanto. Grazie.

     

    Presidente POLI

    Grazie a lei. Chiamerei adesso l’avvocato Alessandro Lazzaroni, Associazione Avvocati di Porretta. Quando sento Porretta, naturalmente mi inchino, perché qui c’è il collega Taruffi. Prego.

     

    Avv. Andrea LAZZARONI – Presidente Associazione Avvocati in Porretta Terme

    Grazie. Mi chiamo Alessandro Lazzaroni, sono un avvocato. Sono presidente e rappresento l’Associazione Avvocati in Porretta Terme. Porretta Terme è già sede della sezione distaccata del Tribunale di Bologna (soppressa) e sede dell’ufficio del giudice di pace di Porretta Terme, mantenuto in vita grazie al contributo di – allora – sei Comuni che man mano poi si sono ridotti sostanzialmente a un Comune, il Comune di Alto Reno Terme. Ovviamente, anche io esprimo soddisfazione per questo tipo di proposta legislativa, perché c’è il problema della giustizia di prossimità che deve essere chiaramente risolto e garantito per quei cittadini che non hanno possibilità di accedere ai servizi così facilmente come chi vive nelle città. Poi, c’è tutto il discorso relativo agli operatori, che non sono necessariamente solo gli avvocati, che vivono anche di questo micro-PIL che si crea intorno agli uffici giudiziari.

    Io chiudo il mio intervento con una valutazione, che pongo alla vostra attenzione. È già legge l’ipotesi di allargamento della competenza degli uffici del giudice di pace, quindi vedo nella vostra scelta una scelta lungimirante, perché non voglio dire che l’allargamento degli uffici del giudice di pace darà vita alla nascita di nuovi piccoli tribunali, però l’allargamento della competenza darà molti più servizi diretti al cittadino e, per quel discorso sul micro-PIL che facevo prima, darà opportunità di lavoro a molti operatori commerciali, siano essi commerciali, appunto, o liberi professionisti che operano sul territorio. Ricordiamoci che questo è un problema che non interessa solo gli avvocati, che in questa sede rappresento, perlomeno quelli di Porretta Terme, ma investe anche tutte le figure che ruotano e lavorano intorno agli uffici giudiziari, quindi tecnici, geometri, ingegneri e commercialisti.

    Riallacciandomi al ragionamento che faceva prima il dottor Liccardo, effettivamente l’ipotesi dell’allargamento della competenza può, da un lato, garantire la giustizia di prossimità ai cittadini del territorio e, dall’altro, favorire anche ipotesi di ricrescita economica. Vi ringrazio molto.

     

    Presidente POLI

    Grazie a lei, avvocato. Chiedo se ci sono altri interventi. Prego, avvocato Luppino.

     

    Avv. Saverio LUPPINO - Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna

    Buongiorno, sono l’avvocato Luppino, vengo in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Bologna. Anche come Ordine degli avvocati di Bologna vogliamo, senz’altro, rendere un plauso a questa iniziativa di legge. Riguardo al merito, invece, mi permetto di fare alcune considerazioni, che mi derivano dall’esperienza su quello che potrebbe sembrare lontanissimo nel momento in cui ve lo riferisco, ma quando andiamo a parlare di distribuzione di risorse vedrete che afferrate certamente il concetto. Nella mia rapida esperienza sul Protocollo dell’emergenza abitativa sfratti sulla morosità incolpevole, con i fondi destinati sempre a livello regionale (c’era la dottoressa Gualmini a un altro tavolo della Prefettura), ricordo che, quando era il momento di arrivare, da parte dei Comuni, ad attingere a queste risorse, il fatto che non ci fosse una misura prestabilita dell’entità delle risorse da distribuire creava delle disparità.

    Allora, mi chiedevo – e qui vado alle proposte - se non era forse il caso di aggiungere, laddove fosse possibile, a questa misura, sempre che si intenda una misura strutturale o una tantum, al di là di attingere maggiori risorse o meno, come si auspica, l’ipotesi di capire qual è esattamente la distribuzione delle somme da dare a ogni Comune, per evitare che ci possano essere Comuni che abbiano diritto a maggiori risorse e altri a minori.

    Mi chiedo inoltre se queste risorse, nell’ambito delle competenze specifiche del personale comunale, non sia idoneo distribuirle alla formazione di questo personale, perché naturalmente parliamo di dipendenti che non sono dipendenti del Ministero della giustizia, richiamando l’intervento che faceva prima l’altro rappresentante, ma sono dipendenti comunali, che potrebbero non avere la competenza necessaria e sufficiente per attingere a quelle che sono le risorse prettamente giudiziarie. Quindi, chiedo se è possibile stanziare un’altra somma sulla formazione. Grazie.

     

    Presidente POLI

    La ringrazio. Chiedo se ci sono altri nostri ospiti che intendono intervenire. Se non ci sono altri interventi, darei la parola al collega Bagnari per alcune considerazioni finali.

     

    Consigliere BAGNARI

    Intanto vi ringrazio sia per essere intervenuti sia per i contributi che avete dato. Credo che siano tutti spunti interessanti, ora non sto a riprenderli tutti quanti. È ovvio, riallacciandomi a quello che diceva adesso l’avvocato Luppino, che è giustissimo, che verrebbe anche da pensare di chi sia esattamente la competenza e vada valutato. Sposo un po’ quello che diceva prima Pasini, vale a dire che bisognerebbe che quelle risorse le mettesse il soggetto che dovrebbe essere in teoria interessato per primo a portare avanti questo tipo di discorso.

    Tuttavia, al di là delle questioni che possiamo porre relativamente a livelli istituzionali, competenze eccetera, penso che sia corretto valutare, nel momento in cui andremo a dare quelle risorse che sappiamo, una volta che vengono date ai Comuni, che distaccano anche del personale per questo, se si possa chiarire il fatto che si possono anche utilizzare per questo. Lo valutiamo e vediamo come si possa inserire o all’interno del testo di legge, oppure all’interno dei criteri che andrà a individuare la Giunta per la distribuzione delle risorse.

    Per il resto, al di là del piacere nell’apprendere che è una proposta di legge che viene ritenuta utile, credo sia importante quello che dicevate prima, ossia la proposta eventuale di aumentare le risorse, che è quello che stiamo valutando anche noi. Vedremo fino a dove ci possiamo spingere, ma penso che sarebbe bene, se ci sarà la disponibilità in bilancio, essere coerenti con questo. Anche perché, come veniva ricordato da diversi di voi, a partire dal dottor Liccardo anche e dal dottor Lazzaroni, c’è il tema dell’ampliamento delle competenze.

    D’altronde, adesso stiamo ragionando non a bocce ferme, nel senso che nel 2021 ci sarà un’estensione delle competenze che vanno a toccare i giudici di pace, dove (la dico così, non da esperto) torniamo un po’ quasi alle figure dei vecchi pretori, non avendo dei veri e propri magistrati o pretori. Quindi, si richiederà uno sforzo ancora maggiore ai giudici di pace, una complicazione - se vogliamo - su quelli che saranno gli argomenti e le materie di cui si dovranno occupare. Ma soprattutto emerge, dal mio punto di vista, e anche diversi di voi l’hanno detto, che anche per i temi che dovranno essere affrontati nell’ambito di questa estensione delle competenze, sempre di più si andrà verso persone che hanno difficoltà e situazioni di fragilità, si toccheranno anche piccole cause eccetera che vanno a riguardare il cittadino normale.

    Quindi, credo sia importante dare il più possibile un segnale che sia coerente in questo senso e un supporto anche in termini di risorse, perché credo che faccia parte di quella che è la nostra idea di essere veramente vicini ai territori e ai cittadini, valutando anche, come proponeva Pasini, che ritengo corretto, l’ipotesi di intendere, visto che ci siamo occupati, nell’ambito delle riforme istituzionali, anche di dare sostegno e forza all’Unione dei Comuni, di dare un contributo sia ai Comuni che alle Unioni che decidono di farsi carico di questo servizio nell’ambito dei servizi associati fra Comuni.

    Vi rinnovo, pertanto, il mio ringraziamento e l’invito, anche se abbiamo registrato un po’ di cose, che comunque approfondiremo, a farci pervenire i vostri contributi anche in maniera formale, perché penso che sia importante. Grazie.

     

    Presidente POLI

    Vi ringrazio. Dichiaro conclusi i lavori dell’audizione odierna. Ringrazio i consiglieri componenti della Commissione che sono stati qui oggi. Vi auguro un buon proseguimento di giornata. La seduta è tolta.

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