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Legislatura X - Commissione II - Resoconto del 08/07/2019 antimeridiano

    Resoconto integrale n. 24

    Seduta dell’8 luglio 2019

     

    Il giorno 8 luglio 2019 alle ore 10,30 è convocata in udienza conoscitiva, con nota prot. n. AL/2019/15716 del 27/06/2019, presso l’Aula Magna della Giunta regionale, Bologna, Viale A. Moro n. 30, la Commissione Politiche economiche.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    SERRI Luciana

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    BAGNARI Mirco

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    4

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    BERTANI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    CARDINALI Alessandro

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    GALLI Andrea

    Componente

    Forza Italia

    1

    assente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    assente

    LORI Barbara

    Componente

    Partito Democratico

    5

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    PRODI SILVIA

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    RAINIERI Fabio

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SASSI Gian Luca

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    TAGLIAFERRI Giancarlo

    Componente

    Fratelli d’Italia

    3

    assente

    TORRI Yuri

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    presente

    Sono presenti i consiglieri: Igor TARUFFI; Michele FACCI in sostituzione di Tagliaferri.

    Partecipa alla seduta: Palma COSTI, Assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma.

     

    Presiede la seduta: Luciana SERRI

    Assiste il segretario: Adolfo Zauli

    Funzionario estensore: Adolfo Zauli


    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    8451 -Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: "Sostegno alle imprese localizzate nelle aree montane". (Delibera di Giunta n. 919 del 05 06 19)

    (Relatore consigliere Alessandro Cardinali - Relatore di minoranza consigliere Gabriele Delmonte)

     

    Partecipano

     

    Emanuele ButiConfartigianato Emilia-Romagna

    Mirco ContiCIA Emilia-Romagna

    Marcella ContiniCNA Emilia-Romagna

    Giulia GervasioConfesercenti E-R

    Michele DeodatiSuap Appennino Bolognese

    Ivan MantovaniSindaco di Monterenzio

    Marco PasiDirettore Confesercenti E-R

    Paolo TaglioliAssessore Comune Lizzano in Belvedere

    Maria Elisabetta TanariSindaco Gaggio Montano, Assessore Unione Appennino Bolognese

    Tino VaccariConfartigianato Emilia-Romagna

    Milena ZannaVicesindaco di Valsamoggia

    Francesco ZannoniConfcooperative E-R

     

     

    SERRI.

    Buongiorno a tutti. Diamo inizio ai nostri lavori di Commissione, un’udienza conoscitiva utile a presentarvi questo progetto di legge d’iniziativa della Giunta a sostegno alle imprese localizzate nelle aree montane, utile comunque per raccontare, ma anche per ascoltare e, quindi, raccogliere anche le vostre opinioni.

    Di fianco a me ci sono i due relatori, Cardinali Alessandro, relatore di maggioranza, e Delmonte Gabriele, relatore di minoranza, e l’assessore Palma Costi, alla mia destra.

    Io darei subito la parola al relatore di maggioranza per introdurre l’argomento. Chiedo una cortesia a tutti: oggi siamo in questa sala che normalmente non viene utilizzata e non è attrezzata per fare le Commissioni, quindi abbiamo un sistema di registrazione che non riconosce chi parla, quindi vi chiedo di dire il vostro nome prima di cominciare l’intervento. Grazie.

     

    CARDINALI.

    Buongiorno a tutti e grazie della partecipazione a questa mattinata, dove andiamo a illustrare e, come diceva giustamente Luciana, ad ascoltare anche quelle che possono essere eventuali opzioni, anche se sappiamo che l’assessore ha già fatto alcuni passaggi comunicativi proprio per fare in modo che questa legge che va a interessare i territori montani sia già in parte condivisa, in parte conosciuta e in parte valutabile per quelle che saranno le opzioni che noi potremmo eventualmente tentare, con un limite molto ristretto, di modificare di qua all’approvazione, che dovrebbe essere entro la fine di luglio, però con l’obiettivo di raggiungere il risultato. Quindi, il termine di fine luglio deriva proprio dalla volontà di iniziare il percorso organizzativo con l’autunno, per far sì che per la prossima dichiarazione dei redditi, quindi quella del 2020 relativa al 2019, la cosa possa entrare in vigore. Quindi, l’obiettivo è questo ed è questo che si lega ai tre anni di imposta 2019, 2020 e 2021, quindi un contributo sostanziale e importante per le imprese dei 97 comuni dei territori interamente montani, che avranno l’opportunità fino a 1.000 euro di non pagare più l’IRAP e da 1.000 a 5.000 euro di pagarla per il 50 per cento, quindi complessivamente per avere un aiuto massimo che sarà intorno ai 3.000 euro, visto che la parte da 1.000 a 5.000 verrà riconosciuta per il 50 per cento.

    Questa azione si va a inserire in una serie di azioni che in questi anni sono state realizzate e fatte sui temi della montagna, che non voglio divulgare, ma che non voglio neanche lasciare sola in quel contesto, perché le azioni che ci sono state in questi territori ci mettono nelle condizioni di dire che questo è un passaggio importante, ma non è l’unico passaggio. Del resto, questo è un segno diretto di un aiuto, di uno sconto, che però si va a inserire in un contesto di iniziative, passando per tutte quelle che sono le attività sui fondi europei (POR FESR e FEASR) quindi tutta una serie di iniziative pubbliche e private che hanno fatto sì che nei territori montani e appenninici in questi anni arrivassero risorse importanti. Ma anche per iniziative mirate, come il tema della banda ultra-larga, che ha raggiunto ormai tantissimi comuni nelle parti pubbliche, ma che pian pianino sta raggiungendo anche molte parti private. Questo è un altro aspetto importante che riguarda i territori appenninici, ma che riguarda in modo particolare queste aree che hanno bisogno di avere un segnale forte, che mi sembra che, con una serie di iniziative, siamo riusciti anche a cominciare a mettere in campo, dando così un segnale forte. Si pensi, ad esempio, al tema della telefonia mobile, che rimane un tema difficile, ma un tema che abbiamo voluto, anche qua aggiungendo iniziative e aggiungendo risorse, portare nel territorio, cercando di andare a coprire nei prossimi tre anni, anche qua con iniziative singole, la maggior parte delle aree, anche quelle più disagiate sotto questo profilo.

    È un’iniziativa, questa, che vuole dare un ulteriore segno – io provo a leggerla sotto due fattori – sia per chi c’è già e in modo particolare chi continua a tenere aperte anche delle iniziative che fatica a fine anno a dire “okay, resisto ancora”, sia per chi inizia oggi a pensare che potrebbe, anche in giovane età, invece che andare a fare iniziative in altri luoghi, provare a scommettere nel territorio in cui magari è nato o nei territori in cui magari vive. E questo è un segnale che va un po’ in questa direzione.

    Badate, dico che è un segnale che va un po’ in questa direzione perché ho provato anche da amici commercialisti a farmi dare una mappatura della situazione IRAP e di che cosa stanno pagando nei territori e mi sono accorto che le imprese giovanili e le imprese artigiane in particolare nei vari settori, sia che sia edilizia, sia che sia idraulica o innovazione, sia che sia anche chi si è messo a fare attività artigianale con quella dimensione polivalente nei territori montani, da chi fa lo sgombero della neve a chi mette insieme giornate di pulizia di giardini e di strade, perché fa attività che sono diverse lungo il periodo, ebbene nelle varie prove che ho fatto queste sono tutte realtà che vengono interessate da questa cosa. Quindi, questo è molto importante, perché quello è un territorio dove la possibilità di rimanere e di mettersi a disposizione, con la logica anche della possibilità di fare più cose, che la legge logicamente permette e che le iscrizioni alla Camera di commercio permettono, mette in condizione di poter dare una risposta a quelle attività. Quindi, questo è un segno straordinariamente importante.

    Analogamente è straordinariamente importante prevedere che all’interno sia dato un valore aggiunto e sia raddoppiato il valore per quegli esercizi polifunzionali che si vanno ad aprire nelle frazioni di comuni montani dove pian piano si sono chiuse tutte le attività. Quindi, magari oggi abbiamo anche quest’ulteriore opportunità, che con un’altra legge viene finanziata, ma con questa verrebbe aiutata ulteriormente, dove ci può essere il raddoppio del taglio dell’IRAP, proprio perché hanno questa polifunzionalità, che è fondamentale per i territori perché fanno più servizi, ma è fondamentale anche perché riescono a dare un’opportunità di servizio in quanto rimane lì, nella logica che c’è la persona anziana, ma c’è anche la famiglia giovane che, all’interno di un servizio dedicato ai temi scolastici, alla possibilità di avvicinarsi ai servizi con maggiore facilità, permette anche di poter fare iniziative che, sotto il profilo del servizio alla comunità, in molti casi alla frazione, in molti casi al comune, danno queste risposte. In questo modo, quindi, tengono vivo quello che è uno degli elementi essenziali: avere nei territori una pluralità di servizi che permetta alla famiglia che decide di rimanere a vivere lì di continuare a vivere lì, perché questa è un’ottima opportunità, dal momento che ti senti in molti casi a vivere in ambienti “socialmente più tranquilli”, ma ti mette anche in condizione di poter dare delle opportunità, perché trovi comunque tutti i servizi.

    Come è stata impostata la legge? La legge sconta una problematica che la Regione Emilia-Romagna ha sollecitato anche al Governo, e continueremo a sollecitare, perché sarebbe bastato poter avere l’accoglimento di un emendamento per andare a un ribasso generalizzato per quelle attività in quei comuni e avremmo già fatto lo sconto, senza dover mettere in pratica una burocrazia aggiuntiva. Questo emendamento non è ancora stato approvato, tuttavia insisteremo, come dicevo, quindi si è dovuto mettere in campo un sistema organizzato per poter avere, invece, la possibilità di riconoscere questo rimborso, questo contributo di imposta, che verrà riconosciuto alle imprese che ne hanno diritto, mettendo insieme, però, il classico meccanismo di dover fare un bando, di dover fare una domanda, di dover controllare che la domanda vada bene e, alla fine, di poter garantire che il credito d’imposta venga accettato. Per questo prima dicevo che si è data un’accelerata alla sua approvazione, per fare in modo che, se si riesce a fare l’approvazione entro fine luglio, ci sono le condizioni per fare l’accordo con l’Agenzia delle entrate, ci sono le condizioni perché in autunno possa uscire il bando, ci sono le condizioni perché entro fine ottobre o fine novembre tutti quelli che ne possono avere diritto possano fare domanda, magari tramite le associazioni di categoria, tramite i professionisti propri, ai quali pubblicamente chiedo, da oggi, di essere di grande aiuto sia sotto il profilo della realizzazione della domanda sia sotto il profilo del costo della domanda. D’altronde, sotto questo aspetto bisogna, anche qua, fare in modo che l’opportunità che si mette in campo sia un’opportunità che vada a dare sostegno alle attività commerciali e artigianali.

    Quindi, come dicevo, l’organizzazione dovrebbe andare in questa direzione: a settembre l’uscita del bando, la possibilità di fare questa domanda, questa domanda verrà fatta con un sistema on-line e sarà una domanda che vale per i tre anni successivi, 29019, 2020 e 2021, prendendo a riferimento l’anno 2017 come anno di imposta pagata dell’IRAP, che avrà una firma digitale, perché la procura come documenti prevede antimafia e DURC. Questo è importante dirlo, ma erano i documenti minimali obbligatori per poter mettere. Poi avrà una registrazione, se assegnata, come un aiuto di Stato.

    La regione, da parte sua dovrà fare verifiche e controlli per poter avere la certezza che tutto questo va nella direzione di correttezza. Da questo punto di vista, la collaborazione, come dicevo, con associazioni di categoria e professionisti sarà fondamentale, proprio perché non dobbiamo fare in modo che facciamo perdere delle opportunità, ma dobbiamo fare in modo, invece, che tutti quelli che ne hanno diritto possano avere l’opportunità.

    Come vi ho detto, i Comuni coinvolti sono 97 e le realtà coinvolte sono 11.500 e qualcosa. Parliamo quindi anche di una frammentazione importante, divisa per le varie province, perché comunque 11.000 aziende tra artigiane e commerciali, nei territori montani, sono numericamente una cifra interessante e fondamentale. Termina qua il mio intervento, ringraziandovi ancora.

     

    SERRI.

    La parola al relatore di minoranza, Gabriele Delmonte.

     

    DELMONTE.

    Intanto, grazie per essere qui. Effettivamente, il progetto di legge ha uno spirito che non può che essere condiviso. Stiamo parlando, lo voglio ricordare, di aree in cui è veramente complicato fare impresa, in cui è complicato aprire ed è complicato mantenere viva un’impresa. Stiamo parlando ovviamente di numeri, come ha appena citati: 11.500 realtà circa, che sono quelle che rientrano sotto i 5.000 euro di IRAP annuale. Stiamo parlando comunque di una tipologia di azienda medio-piccola. È importante, quindi, da far sopravvivere in un territorio in cui davvero ogni difficoltà è amplificata. Ogni difficoltà che c’è in tutti i territori lì viene amplificata da un contesto che ovviamente rende difficili molte operazioni.

    Sappiamo di alcuni investimenti che la regione ha fatto, così come lo Stato centrale, ma anche l’impegno dei comuni, degli enti locali, va nella direzione di aiutare queste realtà. È ovvio, però, che dei limiti un po’ infrastrutturali e un po’ geografici portano a delle difficoltà. Quello che andiamo a fare quindi è aiutare queste imprese, la loro sopravvivenza, dandogli una forma di sostegno. Infatti la legge si chiama proprio “Sostegno alle imprese localizzate nelle aree montane”. Io ho l’ambizione di provare a portare questo progetto di legge al termine del suo percorso, perché non sia solo un sostegno, ma possa essere anche un incentivo. Ovviamente sappiamo che con una legge dello Stato, un emendamento potrebbe facilmente rendere questa una forma strutturata nel tempo, quindi non solo limitata al bando. Però è anche vero, secondo me, che si può provare a limare in modo che non diventi solo per chi c’è già, ma perché diventi un’operazione per chi vuole nascere in quel territorio, per chi vuole fare impresa in quel territorio. Ad oggi, ovviamente, tutto quello che possiamo fare e che la legge, attualmente, per come è scritta, fa, è di dare un contributo a chi esiste già. C’era, nel 2017, un contributo già esistente; oppure, per chi è nato dal primo gennaio 2018, fino ovviamente all’apertura del bando. L’impresa che nasce dopo l’apertura del bando, ovviamente, non ha modo di usufruire di questo contributo.

    Secondo me si può provare a ragionare in modo leggermente differente, e stiamo cercando di ragionarci. Magari una vostra opinione in merito, da chi interverrà, ci piacerebbe saperla, per cercare di capire se questo contributo possa essere dato, anche magari in parte, non totalmente, a chi crea la propria azienda dopo l’apertura del bando, magari con un nuovo bando.

    Mi preme sottolineare come il contributo possa essere raddoppiato in caso di esercizi polifunzionali. Ci tengo perché è una norma di cui sono stato relatore sempre io. Ci tengo particolarmente perché l’esercizio polifunzionale a volte svolge un ruolo che è veramente è molto più rispetto a quello dell’impresa semplice, nel senso che è un ruolo di comunità, di controllo, di presidio di un’area. Ricordiamo che sono magari soprattutto piccole attività commerciali che magari lavorano in più ruoli, per dare dei servizi a chi vive in quell’area, che proprio per questo sono state premiate con una legge ad hoc e con contributi anche in parte corrente del proprio esercizio. In questo modo si va a dare un sostegno al contributo IRAP.

    Quello che mi preme di andare ad analizzare in questa legge e poi da attuare in fase di bando sono due cose, le ricordava il collega Cardinali: ovvero, che la partecipazione alle domande possa essere più semplice possibile, anche per non gravare ovviamente di procedure e di costi chi li dovrà richiedere, ma anche chi poi lo dovrà fare, che ovviamente si troverebbe obbligato a dover chiedere un costo elevato di procedura. Cercheremo quindi di tenere la domanda il più semplice possibile.

    Un’altra cosa che andando avanti mi piacerebbe vedere – e qua lancio un messaggio all’assessore – è di non incentivare solo gli esercizi polifunzionali, ma magari anche le imprese giovanili, magari delle start-up che nascono in questi territori, perché è veramente complicato fare altre tipologie di attività in quelle aree. Credo che chi si lancia in imprese innovative sui territori sia quasi un eroe, che quindi sia da incentivare il più possibile. Questo che credo possa essere considerato nell’attuale comma 5, all’articolo 1, magari allargando la platea di chi si vede raddoppiato questo contributo.

    Detto questo, io mi fermo, nel senso che come avrete capito lo spirito è assolutamente condiviso. Si tratta solo di limare alcuni piccoli punti di vista che abbiamo, ma che comunque sono in linea con l’idea di massima di cercare di dare un contributo a quelle aree. Io cerco di renderla un po’ più un incentivo rispetto al sostegno, perché credo che debba essere un messaggio che diamo nel lungo periodo, non solo per chi già c’è. Su questo mi piacerebbe ascoltare la vostra parola, che siete sicuramente professionisti del settore, o provenienti da quelle aree, quindi siamo qui anche per questo.

     

    SERRI.

    Dopo aver ascoltato i due relatori, ora passiamo agli interventi. Io ho tre richieste di interventi. Se ci sono altri che poi hanno deciso di intervenire, vanno all’entrata, in segreteria, a depositare la richiesta.

    Partiamo con Paolo Taglioli, assessore del Comune di Lizzano in Belvedere.

     

    TAGLIOLI, assessore del Comune di Lizzano in Belvedere.

    Vi ringrazio per questa opportunità che avete voluto dare ai territori di montagna, che sicuramente oggi sono sempre più svantaggiati rispetto al passato.

    Noi ci troviamo di fronte ad un’Italia che è sempre più a due velocità. Lo vediamo qui, in ambito regionale, quello che sta succedendo alle imprese, sull’asse della via Emilia: se guardiamo a tante zone della Lombardia, vediamo ottimi risultati che sono davvero soddisfacenti; se guardiamo purtroppo in montagna, ci troviamo di fronte a sempre maggiori aziende che decidono di chiudere, oppure di spostare la loro produzione più vicino alle arterie principali e vediamo sempre meno aziende che invece aprono.

    Quanto alla fiscalità per quello che riguarda le aziende, sicuramente chi è in montagna oggi paga più imposte, più tasse, più accise rispetto a chi si trova in città. Pensiamo ad esempio al settore dei trasporti, pensiamo sui carburanti il peso che hanno le accise, pensiamo a un’azienda che è in montagna, che deve andare a prelevare i prodotti da lavorare, oppure che deve far partire proprie merci: da lì capiamo di cosa si tratta.

    Questa iniziativa è sicuramente qualche cosa di meritevole, di lodevole, che va incontro alle necessità di queste aziende. Quello che io mi permetto di chiedervi, avendone oggi l’opportunità è di pensare a legiferare sempre a più ampio raggio, per cercare di ridurre la pressione fiscale, con le attività che, ricordiamoci, possono garantire un presidio alla montagna, quindi la tutela dal rischio idrogeologico, oltre a tanti altri aspetti positivi per una montagna che noi dobbiamo far emergere, di cui dobbiamo mantenere i valori di un tempo. Grazie.

     

    SERRI.

    Grazie a lei. Passiamo ora a Tino Vaccari, che interviene in rappresentanza di Confartigianato Emilia-Romagna.

     

    VACCARI, Confartigianato Emilia-Romagna.

    Grazie.

    Noi come Confartigianato diamo un giudizio complessivamente positivo di questo disegno di legge. Lo valutiamo come un segnale di attenzione per un territorio, quello della montagna, che ci porta in un settore come il nostro, che è in difficoltà in generale, ma in particolare in montagna.

    Vorrei dare solo due dati per significare questa situazione. Oggi su circa 53.000 imprese che sono residenti nel nostro Appennino, Emilia-Romagna, quasi 18.000 sono artigiane. Il 33 per cento delle imprese sono artigiane e impiegano 34.000 addetti. Ebbene, negli ultimi dieci anni, il calo delle imprese artigiane in montagna in Emilia-Romagna è stato di quasi il 10 per cento (il 9,8 per cento): sono scomparse, cioè, 1.800 imprese ed è stato di oltre quasi il 15 per cento il calo degli addetti: 6.000 addetti [audio incomprensibile]. Voglio significare, quindi, in base a questi dati, quanto sia importante per noi questo disegno di legge, che è certamente un segnale che va nella direzione che noi da tempo auspichiamo.

    Le criticità maggiori le abbiamo riscontrate nel manifatturiero, nelle costruzioni e nei servizi per le imprese di montagna. È chiaro che questo disegno di legge regionale per la fiscalità di vantaggio è solo un aspetto, come è stato detto in più occasioni anche dall’assessore Palma Costi: è una parte di una politica più ampia che deve porsi a tutti i livelli l’obiettivo prioritario di arginare l’abbandono e lo spopolamento, e convincere popolazioni, convincere imprese a vivere in montagna. Questo è il problema fondamentale: vivere in montagna. Questo comporta non solo interventi spot, ma azioni di sistema, coordinate ai vari livelli istituzionali, per affrontare con politiche e risorse adeguate i vari profili di queste aree. Li cito solo per titoli: difesa del suolo, assetto idrogeologico, trasporti, viabilità, servizi sanitari, assistenza, infrastrutture, banda larga, recupero del patrimonio edilizio (che è enorme nei territori montani), scuola, formazione. Occorre, quindi, mettere mano a questi problemi, anche aggiungo, in un quadro istituzionale di maggiori certezze.

    Da tempo noi lo abbiamo sollevato, e so che anche la regione si è posta questo problema: negli ultimi anni, prima le aree vaste, le unioni dei comuni, le province che prima non ci sono e poi tornano ad esserci. Bisogna ridare un po’ di certezza anche istituzionale, che è utile anche quando dobbiamo fare politiche di sviluppo per la montagna.

    Per quanto riguarda le risorse, è importante, veniva citavo prima: intanto, sono molto contento che sia maggioranza che opposizione sostengono sempre questo intervento, questo è positivo, sottintende che tutte le forze politiche riconoscono, almeno, questo è molto importante, l’importanza di questo disegno di legge.

    Volevo segnalare l’importanza dei fondi comunitari per le aree deboli. Lo dico perché siamo ormai in una fase di confronto e discussione per la nuova programmazione 2021-2027, che tra l’altro, a differenza di quello che molti pensavano, non è vero che avrà meno risorse. Ce ne saranno di più, di risorse, nella programmazione comunitaria, e questo è molto importante. Noi l’abbiamo visto, e l’assessore Palma Costi lo può confermare meglio, nel recente bando, quello sugli investimenti, la misura 311 del Fondi UE, che abbiamo fatto come regione Emilia-Romagna, assieme anche alla Cassa depositi e prestiti. Abbiamo visto che le imprese collocate in montagna hanno una percentuale più alta [audio incomprensibile], visto che il contributo a fondo perduto era ben del 35 per cento. Quindi vedete che quando si fanno interventi, misure di questo tipo, risponde, la montagna, pur con tutte le difficoltà [audio incomprensibile].

    Questo è un esempio positivo da cogliere, che voglio sottolineare. Per quanto riguarda, e finisco davvero, in specifico, questo disegno di legge sull’IRAP, anche da parte nostra – è già stato sottolineato prima dal relatore di maggioranza – c’è il rammarico per questo rifiuto del Governo a consentire il taglio automatico dell’imposta. Si parla tanto di autonomia, mi pare che anche oggi sia un tema all’ordine del giorno nel confronto anche col Governo: mi auguro quindi che questo discorso possa prendere piede, perché se ci fosse davvero autonomia, potremmo utilizzare anche questo per dire: scusate, lo riduciamo del 50 per cento senza dover mettere in piedi questo meccanismo, quello del bando, della domanda, della documentazione, della burocrazia e chi più ne ha più ne metta.

    La regione ci ha provato, ma poi non ha trovato una risposta positiva. Speriamo che in futuro ci possa essere. Siamo anche d’accordo – ed è positivo che ci sia nel disegno di legge, proprio per limitare le difficoltà di questa eccessiva burocrazia – su questo impegno della regione a farsi carico della parte burocratica, in larga misura, per quanto attiene all’antimafia, al DURC, [audio incomprensibile] eccetera, con un servizio ad hoc della regione, che raccogliendo la domanda delle imprese in montagna possa almeno mitigare.

    Finisco dicendo che per questo lavoro, come Confartigianato Emilia-Romagna, ma ritengo anche le altre organizzazioni, siamo molto disponibili a collaborare per una gestione semplice ed efficace di questo provvedimento, dopo che è stato approvato, quindi dopo che uscirà il bando, s’intende, potendo anche contare, e questo è importante, su una rete diffusa di nostre sedi nei comuni montani: c’è la Confartigianato, ma ci sono anche tutte le altre organizzazioni. Lo dico perché non ci sono solo i professionisti, per l’amor di Dio, ma ci sono anche le associazioni con le loro sedi che possono davvero aiutare a rendere meno difficoltoso l’accesso a questi benefici. Grazie.

     

    SERRI.

    Grazie a lei.

    La parola a Maria Elisabetta Tanari, Sindaco e assessore dell’Unione appennino bolognese.

     

    TANARI, Sindaco Gaggio Montano, Assessore Unione Appennino Bolognese.

    Buongiorno a tutti.

    Sono Sindaco di Gaggio Montano, nonché assessore delegato alle attività produttive dell’Unione Appenino bolognese. Un comparto quindi abbastanza considerevole della montagna, quantomeno nella provincia di Bologna. Comprende dieci comuni di montagna.

    Cercherò di essere davvero breve su quanto sia complesso, tutti ne abbiamo consapevolezza, fare impresa in montagna. Vorrei invece darvi una lettura positiva, comunque, della montagna, della montagna che reagisce, come ha appena detto chi mi ha preceduto. Credo che questa iniziativa sia assolutamente importante, sia fondamentale per il nostro territorio, che appunto, come ho detto, è un territorio che ha una sua capacità di reazione, una capacità di reazione importante, ancora. Vale la pena, quindi, di investire in montagna, vale la pena di sollecitare le imprese, vale la pena di sostenerle e incentivarle al nascere. È chiaro che dal lavoro, necessariamente passa la vita dei territori, è inevitabile. Chi lavora in montagna vive in montagna e chi vive in montagna, della montagna si occupa. Quindi, da qui passa anche la prevenzione al dissesto, in qualche misura, perché se vivo in montagna mi occupo della mia proprietà, in qualche modo il mio territorio avrà un suo equilibrio maggiore.

    Sì, è vero, perdere un’impresa in montagna vuol dire non averla mai più, perché difficilmente in montagna riaprirò quell’impresa. Fare impresa in montagna necessita di coraggio, lo ripeto ancora: va benissimo, è auspicabile ed è assolutamente opportuno il sostegno. Un sostegno anche di tipo economico che di fatto è un aiuto. Io percepisco sui nostri territori una sofferenza, specialmente dal punto di vista commerciale.

    È chiaro che il mercato “made in internet”, piuttosto che altre modalità prettamente legate a questo periodo storico incidono in maniera maggiore in montagna. I nostri negozi soffrono davvero tanto, così come le piccole imprese. Ed è a queste piccole imprese che si rivolge questa importante iniziativa, che appunto accogliamo con grande favore, perché c’è ancora davvero grande capacità di reazione. Una montagna che cambia, che reagisce, che ha una sua ripresa, anche, dal punto di vista turistico. Una ripresa che secondo me deve essere anche quella intercettata e condotta. Adesso parliamo ovviamente di un altro settore e di altri tipi di interventi, ma credo che anche interventi in questo senso siano fondamentali, cioè intercettare questo nuovo turismo, che di fatto interessa la montagna, un turismo slow, che cammina, che va in bicicletta, che ha bisogno di tempi e di modi diversi, quindi ha bisogno di capacità ricettiva diversa. Stanno nascendo tanti B&B, stanno nascendo diversi modi di accogliere. In questa direzione forse occorrerebbe, e questo è uno spunto che lancio a latere della soddisfazione che esprimiamo per questa ottima iniziativa, che va ad aggiungersi, come è stato detto all’inizio, ad altre iniziative del tutto simili e complementari, mentre questo è uno stimolo che lanciamo, un’attenzione a questa parte di altre attività, di attività legate all’accoglienza, che quindi cambiano e che in questo nuovo processo di cambiamento meritano di essere attenzionate e quindi accompagnate con quanto detto, per ridare ai nostri territori montani quella vocazione turistica che, di fatto, hanno perso con le vecchie caratteristiche di un turismo stanziale, un turismo che tutti abbiamo conosciuto e che adesso si avviano verso un turismo diverso.

    Tornando al merito della questione, accogliamo in maniera assolutamente positiva questa ottima iniziativa che dà respiro alle nostre imprese montane, che sono direttamente connesse alla vita, ai servizi di montagna. 

    Torno a dire che anche i collegamenti non sono secondari, i collegamenti materiali e immateriali. Su questo dovremmo porre l’attenzione, perché questo è uno stimolo ulteriore che diamo. Si sta lavorando molto sulla banda larga. Molti territori sono stati collegati e alcuni sono in attesa di esserlo.

    Nel frattempo nascono delle strutture che riescono comunque a dare risposta alle imprese. […]  La sinergia fra imprese ha dato vita ad un collegamento della banda larga in modo significativo e questo per noi è fondamentale, perché, ripeto, essere collegati con il mondo è ancora rilevante, lo è in maniera immateriale, ma è ancora rilevante in maniera del tutto materiale […].

    Grazie.

     

    SERRI.

    Grazie.

    Chiamo Marco Pasi, che interviene in rappresentanza di Confesercenti Emilia-Romagna.

     

    PASI, Direttore Confesercenti E-R.  Buongiorno.

    Sono Marco Pasi, Direttore di Confesercenti Emilia-Romagna. Noi abbiamo condiviso un giudizio positivo su questa idea che ci viene proposta mi pare dall’assessore Costi e dalla stessa Presidenza, anche se siamo consapevoli che è un provvedimento naturalmente che coinvolge una parte delle imprese, quelle giustamente che pagano l’IVA, [audio incomprensibile]. È un provvedimento positivo per una serie di motivazioni che riteniamo molto importanti. La prima è proprio questa che è stata rimarcata molto bene dalle relazioni introduttive, cioè che si inserisce in un progetto più organico, cioè in una serie di strumenti e interventi che la Regione ha messo in evidenza nel metterli in campo che definiscono appunto una vera strategia per la montagna.

    Passiamo, probabilmente, anche dopo diversi anni, in modo molto concreto dalle parole ai fatti.

    Il secondo aspetto, anche questo molto importante, che sottolinea l’importanza che ha questo territorio non solo per la montagna, ma anche per la pianura, è che c’è o perlomeno si è creata in questi mesi una larga convergenza da parte del mondo politico attorno a questo tipo di provvedimento. Questo credo che sia veramente importante per un territorio che è patrimonio di tutti, naturalmente, non solo di una parte politica o di un’altra. Sono elementi decisamente positivi che definiscono un provvedimento a cui naturalmente teniamo molto. È chiaro che l’aspetto delicato adesso diventa un po’ l’iter e un po’ la realizzazione pratica.

    Colgo anche la sollecitazione del consigliere rispetto al contenimento dei costi. Noi – l’ha detto anche qualcun altro – come associazione abbiamo anche investito in questi anni sul territorio montano. Le associazioni nel loro complesso contribuiscono anche a mantenere puliti questi territori. Da parte nostra sicuramente l’impegno a offrire un servizio ai nostri associati a un prezzo contenuto o comunque non esoso ci sarà.

    È chiaro che la burocrazia deve aiutare, insomma. Il procedimento in questo caso rischia di essere veramente decisivo. Parliamo di aggiornamento di contributi importanti, di dimensioni particolarmente rilevanti. La burocrazia deve essere ridotta al minimo. Benissimo la possibilità di fare la richiesta online, molto bene, ovviamente, il fatto che alcune documentazioni l’ente pubblico se le procuri senza gravare direttamente sull’impresa. Mi rendo conto che non dipende solo dalla Regione, [audio incomprensibile] Agenzie delle entrate che probabilmente ci metterà del suo. Ecco, l’importante è che nella definizione anche con questo ente si arrivi veramente ad una modalità più easy. Da parte nostra, però, l’impegno ci stava tutto e vi rammentiamo naturalmente le condizioni di massima convenienza per tutto il settore che rappresentiamo. 

     

    SERRI.

    Grazie.

    La parola a Marcella Contini, responsabile del Dipartimento politiche industriali del CNA Emilia-Romagna.

     

    CONTINI, CNA Emilia-Romagna. Buongiorno.

    Sono Marcella Contini, CNA Emilia-Romagna.

    Anche da parte mia c’è l’apprezzamento rispetto allo sforzo che è stato espresso dalla Regione in ordine sia politico, quindi nella consapevolezza della difficoltà, della delicatezza di interlocuzione con il Governo centrale di cui la nostra Regione ha dovuto farsi carico, dello sforzo anche amministrativo ed organizzativo di cui si farà carico da adesso in poi, di cui siamo totalmente consapevoli. Siamo a fianco di questo percorso anche noi dall’inizio, dal lancio che l’assessorato aveva fatto della proposta. Lo siamo attraverso tutte le diramazioni della nostra struttura, che è presente a livello capillare sul territorio. Quindi, abbiamo seguito l’iter che ha consentito di arrivare ad oggi anche con il nostro personale tecnico e continueremo a farlo anche in termini comunicativi, perché sappiamo che, nonostante il programma di diffusione che la Regione ha già messo in campo, servirà tanta collaborazione.

    Due parole ulteriori per ribadire l’apprezzamento dell’azione che sta facendo la Regione anche rispetto all’attrattività del territorio in senso lato, in senso complessivo, quindi che parte dalle grandi realtà e con queste le filiere, quindi la legge dell’attrattività, la legge n. 14, sulla quale noi siamo agganciati per portare il tessuto delle piccole e medie imprese insieme alle grandi capofila fino ad arrivare all’azione che con l’assessore ha visto il suo punto di sblocco la settimana scorsa per l’attrattività dei centri storici attraverso uno stimolo agli investimenti delle imprese artigiane e delle botteghe storiche, che riteniamo un prezioso sforzo che assolutamente non era scontato anche in un momento politico come quello attuale.

    Mi fermo qua ribadendo la nostra collaborazione, adesso e anche in futuro, che sarà veramente da volano a questa azione per agganciare ulteriormente realtà spesso più fragili delle altre anche rispetto ai fondi strutturali in essere e anche a venire con la nuova programmazione.

     

    SERRI.

    Grazie.  Prego, voleva intervenire? Dica lei il suo nome perché non ho la scheda.

     

    ZANNONI, Confcooperative E-R.

    Sono Zannoni, Confcooperative E-R. Visto che sono l’unica associazione di rappresentanza presente che non interviene, [audio incomprensibile].

    Velocemente, per associarmi all’apprezzamento delle altre associazioni per questa iniziativa da parte della Giunta che noi abbiamo appoggiato sin dall’inizio.

    È una sottolineatura per dire come [audio incomprensibile] della cooperazione – venerdì abbiamo avuto la conferenza della cooperazione – uno dei temi importanti per il movimento cooperativo è quello del presidio dei piccoli Comuni del territorio, in particolare del territorio montano dove abbiamo molti uffici territoriali che lavorano in maniera originale rispetto a tutto il resto della rete associativa, proprio perché [audio incomprensibile] necessità di un’attenzione, di una seduta particolare. Il tema delle cooperative di comunità è strettamente connesso a questo progetto di legge, proprio per il presidio dei piccoli Comuni e della necessità, secondo il metodo della sussidiarietà, che noi cerchiamo di praticare, di un intervento rispetto a questi territori. Credo che questo progetto di legge vada in quella direzione.  

    Quindi [audio incomprensibile] rispetto [audio incomprensibile] dello sviluppo della montagna.

    Ci tengo semplicemente perché è un tema che ci è molto caro, soprattutto nella frazione territoriale di Modena, di Reggio Emilia e di tutto l’Appennino.

    Scusate se ho rubato tempo in coda, ma era dovuto, e non soltanto da un punto di vista formale.

    Grazie.

     

    SERRI.

    La ringraziamo.

    Noi chiudiamo, con questo intervento, il giro degli interventi.

    Prima di ripassare la parola ai relatori e poi all’assessore per eventuali considerazioni, vorrei ricordarvi i tempi che prevediamo per arrivare all’approvazione. L’obiettivo che ci siamo dati è di approvare la legge entro il mese di luglio, quindi prima della chiusura estiva dell’Assemblea, dell’interruzione estiva. La settimana prossima torneremo in Commissione per esaminare l’articolato e per licenziare, poi, con un parere positivo il progetto di legge, che deve poi passare in Assemblea.

    Noi vi chiediamo, se avete osservazioni, di inviarcele all’indirizzo e-mail da cui avete ricevuto l’invito per la convocazione di oggi. Vi chiederemmo di farlo entro la fine di questa settimana, in modo che i due relatori, i consiglieri che seguono questo progetto di legge, possano esaminare ed eventualmente anche trasformare in emendamenti le vostre osservazioni e le vostre richieste.

    Chiedo ai relatori se vogliono intervenire. Prego, consigliere Cardinali.

     

    CARDINALI.

    Grazie.

    Solo un passaggio per riprendere un concetto che Vaccari nel suo intervento ricordava bene: tenere insieme tutto quello che c’è. Siamo, ormai, nella fase in cui POR FESR, i fondi europei cominciano a fare i bandi finali, però siamo nella fase in cui gruppi di azioni locali sul territorio e la strategia delle aree interne (dove c’è) iniziano, invece, il proprio percorso.

    Devo dire che abbiamo davanti ancora degli step in area di Appennino molto importanti. L’Appennino reggiano, Parma-Piacenza, Valmarecchia. C’è ancora tutto un territorio che vuole sostenere le aree montane [audio incomprensibile] è stato finanziato, in parte, sui temi anche dalla Regione [audio incomprensibile] strategia nazionale ed è stato finanziato proprio con investimenti che [audio incomprensibile] determinati temi. Mi ricollego all’intervento del sindaco, quando diceva che il tema del turismo si evolve in maniera straordinariamente diversa. Lì c’è una fetta di turismo, non solo per l’offerta turistica, ma anche per la possibilità che si dà di creare nuove opportunità di accoglienza, sia in termini formativi che creativi.

    Abbiamo, anche sotto questo spazio, un’idea. Quindi, altre risorse interverranno su quel territorio in maniera importante. Questo messaggio, secondo me, lo dobbiamo leggere sotto il profilo finanziario, almeno per quello che penso io, vivendo in Appennino in maniera costante. Lo dobbiamo prendere come un messaggio economico, ma anche come un messaggio forte, di aver fatto una scelta strategica per quel territorio. Delle volte anche la psicologia non è banale rispetto a questi temi. Quindi, io lo leggerei sotto due profili: l’opportunità di investire finanziariamente, l’opportunità di avere un contributo per farlo e l’opportunità di darti anche una mano per pagare un po’ meno quelle che sono le tasse complessive che magari i tuoi colleghi 20 chilometri più in basso, invece, continueranno a pagare, mentre attendono un aiuto per non farlo.

    Questa è un po’ la lettura che vorrei dare di questa opportunità. Mi sembra che si vada in questa direzione nel governo complessivo.

     

    SERRI.

    Consigliere Delmonte, prego.

     

    DELMONTE.

    Grazie, presidente.

    Per tirare una riga rispetto a quello che è emerso. In particolare, ho apprezzato da parte delle associazioni di categoria il fatto di mettere a disposizione il proprio servizio, soprattutto con costi calmierati il più possibile. Sappiamo che avrà un impatto sul nostro lavoro, quindi è giusto che abbia un costo. Ovviamente, chiediamo e cogliamo favorevolmente il fatto che questo possa essere più agevole e calmierato possibile tra gli associati. Questo è importante proprio perché non stiamo parlando di contributi enormi. Molto spesso sono abbastanza ridotti per quelli più piccoli, per le imprese più piccole. È ovvio che è meglio [audio incomprensibile] con dei costi procedurali.

    È emerso dai vostri interventi un contesto che va oltre quello aziendale, che è quello della tassazione. Possiamo parlare di dissesto idrogeologico, di infrastrutture, di servizi, abbandono e spopolamento. Sono tutte problematiche che riguardano la montagna, che ovviamente non si risolvono minimamente con questo progetto di legge. Questo è un segnale ‒ come diceva il consigliere Cardinali ‒ concreto nei confronti delle aziende. Tutto quello che sta intorno alla vita dell’azienda, dal dissesto idrogeologico fino ai servizi pubblici che vengono [audio incomprensibile] nell’Appennino crediamo sia nettamente migliorabile. L’attenzione che stiamo dando al privato forse non è la stessa che il pubblico sta mettendo in tutti i settori che dovremmo migliorare. Da questo punto di vista, l’impegno deve essere veramente a 360 gradi.

    Spendo giusto una parola come consigliere di un Gruppo partitico che fa parte di questo Governo. In realtà, la posizione all’interno del Governo su questa possibilità del taglio IRAP è leggermente differente rispetto agli schieramenti. Concordiamo che sarebbe molto più semplice poter arrivare a questo emendamento, soprattutto in fase di discussione e approvazione, mi auguro il prima possibile. L’autonomia per le tre Regioni che l’hanno richiesta fino a questo momento, ovviamente, renderebbe più facile tutte le procedure e soprattutto ‒ ripeto ciò che ho detto nell’intervento iniziale ‒ non sarebbe più un sostegno, ma sarebbe un intervento strutturato e di incentivo anche per il futuro. Questo mi auguro che possa arrivare in tempi brevi.

     

    SERRI.

    Do la parola, ora, all’assessore Costi.

     

    COSTI, assessore.

    Parto da quest’ultimo intervento e da quello che noi abbiamo costruito. Davvero devo ringraziare le associazioni di categoria, che sono state preziosissime. Abbiamo iniziato a parlarne alla fine del 2018. I finanziamenti sono stati inseriti nel bilancio del 2019 in modo triennale. È stato un confronto oltre che politico, perché abbiamo condiviso tutti questa scelta, anche tecnico.

    La soluzione che abbiamo trovato credo sia la più semplice alle condizioni date. Questo è un tema importante. Non è l’unico. Rispetto al tema delle imprese e del lavoro, questa è un’operazione sperimentale ‒ siamo l’unica Regione che la sta facendo con questa dimensione a livello nazionale ‒ che ha il vantaggio di concentrarsi su un terreno, su un’area ben definita, ossia le aree montane, su una categoria di imprese, quelle piccole, che oggi soffrono maggiormente, e, soprattutto, che si allargano a tutti i settori. Qui c’è il commercio, ci sono i servizi, c’è il manifatturiero. È un’operazione di dimensione molto vasta.

    È chiaro che questa è una iniziativa con queste caratteristiche all’interno di altre politiche che riguardano proprio le imprese che vengono svolte con canali diversi. Prima si parlava della legge n. 14. Io sono felice che le imprese in montagna abbiano utilizzato la legge n. 14. Io sono felice che le imprese che hanno investito non in montagna abbiano utilizzato e stiano utilizzando delle filiere di piccole e medie imprese che, comunque, sono collocate in montagna, ma questo vale per gli investimenti che diceva prima Tino Vaccari. Anche questa è stata una sperimentazione. Il fondo EuReCa è stata una sperimentazione ben riuscita. La quota di partecipazione delle aziende montane è stata particolarmente alta.

    Mi piace ricordare che stiamo investendo in montagna anche sul tema della ricerca con strumenti nuovi. Sto pensando al Brasimone e a quello che può rappresentare. Si tratta di un insieme. Questo è l’ultimo tassello con una valenza generale spalmata su tutti, ma di azioni che hanno un unico obiettivo, quello di fortificare chi sta facendo impresa in montagna e di costruire le condizioni perché sempre più persone possano o costruirle o addirittura andarle a costruire in montagna.

    Io son d’accordo con il sindaco di Gaggio Montano, con cui abbiamo vissuto vicende dolorosissime. Sappiamo benissimo cosa rappresentano. Abbiamo bisogno del lavoro e delle imprese. Anche sul resto, su cui stiamo intervenendo, si possono avere risposte, dal momento che le nostre aree vengono abitate.

    Per quanto riguarda, invece, il provvedimento in sé, io confermo quello che è stato detto e che anche voi avete riconosciuto: cerchiamo di essere il più semplici possibili. Però, ripeto, non siamo all’interno di una riduzione dell’aliquota, siamo all’interno di un contributo. Sono 11.560 le imprese che ne avranno diritto, più le nuove, che calcoliamo tra 1.500 e 2.000 (questa è la media) per cui voi capite che saranno contributi che dovranno essere vagliati, valutati e quant’altro.

    Ci sono, pertanto, due possibilità. Una è certamente l’accordo sull’autonomia. Tuttavia, anche se si raggiunge l’accordo, deve essere approvato, quindi c’è un iter legislativo molto complicato. Io quello che chiederei è davvero uno sforzo perché passi un emendamento che permette a quelle Regioni che hanno, sì, aumentato l’IRPEF, che è il meccanismo, come voi sapete, che non permette di andare sulla diminuzione dell’IRAP, ma che con risorse proprie – bastano queste paroline “con risorse proprie” – decidono di intervenire. Questo è un emendamento semplicissimo, che ci permetterebbe già oggi di evitare tutto quell’iter e tutto quel dibattito che oggi stiamo facendo.

    Io sono d’accordo con il consigliere Delmonte, perché anche a me piacerebbe avere un iter che non vada a bando e che ogni anno riconosca questo aiuto in modo automatico. In quel caso hai ragione: non è più solo uno sgravio, ma è un incentivo a dire “posso contare rispetto a una certezza immediata”. Questo, però, lo possiamo fare se entriamo nella posizione giuridica della possibilità di intervenire sull’aliquota. Se sto sul contributo, io devo procedere con i bandi.

    Detto questo, come ho già detto anche in Commissione, con questo partiamo, partiamo velocemente, perché è opportuno che noi arriviamo con i tempi che ci siamo detti, anche perché sapete che l’IRAP è complicata, in quanto si paga sull’anno prima, quindi c’è tutto questo meccanismo, ma nulla vieta che, una volta partiti, una volta valutato, una volta verificato, si possa procedere anche per i prossimi anni.

    È chiaro che io mi auguro di poter procedere senza bando, perché in questo modo potremmo abbattere i costi e fare tutti i processi che ci siamo già detti e che è giusto che facciamo. Basterebbero tre parole in una norma nazionale per far vivere un territorio in modo semplice. Credo che le forze politiche, che su tale questione anche in Commissione si sono già espresse, trovino nella regione Emilia-Romagna, proprio nella complessità delle forze politiche, dei territori e delle categorie, la completa adesione. Oltretutto, come abbiamo sempre detto anche per l’autonomia, lavoreremmo con risorse nostre, non con aggiunte o quant’altro.

    Credo, pertanto, che l’impegno che ci possiamo prendere, tutti, sia quello di continuare a fare in modo che, a livello nazionale, possa esserci la prima legge possibile e possa esserci un emendamento che ci permetta di semplificare la vita a tutti.

    Io credo molto in questo provvedimento, perché ritengo che sia davvero un messaggio molto forte rispetto alle piccole imprese, quindi mi auguro davvero che riusciamo, tutti assieme, come abbiamo fatto fino ad oggi, a dare un’ulteriore spinta a un meccanismo ancora più semplice. Se non ci sarà, procederemo come abbiamo detto. Non ci faremo certo scoraggiare.

    Ringrazio davvero tutti, ringrazio i sindaci e le associazioni, perché credo che anche questo sia uno di quei provvedimenti che si scarica a terra e si scarica nelle politiche che i sindaci fanno sui propri territori. Grazie davvero.

     

    SERRI.

    Chiudiamo qua l’udienza conoscitiva. Anch’io mi unisco ai ringraziamenti dell’assessore per il vostro importante contributo.

    Come vi ho detto prima, restiamo d’accordo che, se ci sono osservazioni, le inviate entro la fine della settimana, dimodoché possiamo leggerle ed esaminarle, per poi valutare il prosieguo.

    Grazie e buon rientro a tutti.

     

    La seduta è tolta.

     

     

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