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Legislatura XI - Commissione III - Resoconto del 07/12/2020 antimeridiano

     

    Resoconto integrale n. 27

    Seduta del 7 dicembre 2020

     

    Il giorno 7 dicembre 2020 alle ore 10,00 è convocata, con note prot. n. AL.2020.25123 del 02/12/2020 e AL.2020.25534 del 4/12/2020, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Territorio, ambiente, mobilità, che si svolge in modalità “mista”, cioè con la presenza, in sede, del Presidente, del Vicepresidente Emiliano Occhi, e dei seguenti membri dei Gruppi assembleari: Andrea Costa e Matteo Daffadà (PD), Michele Facci, Simone Pelloni e Massimiliano Pompignoli (Lega), Silvia Piccinini (M5S), nonché degli altri partecipanti in via telematica ai sensi della deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 3 del 27 marzo 2020.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    CALIANDRO Stefano

    Presidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    7

    presente

    OCCHI Emiliano

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    6

    presente

    ROSSI Nadia

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    6

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BULBI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    presente

    COSTA Andrea

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    DAFFADA’ Matteo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    4

    presente

    FELICORI Mauro

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    assente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    PELLONI Simone

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    RAINIERI Fabio

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    TAGLIAFERRI Giancarlo

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    assente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    presente

     

    Sono presenti i consiglieri: Maura CATELLANI (Lega), Palma COST, Roberta MORI e Manuela RONTINI (PD).

     

    Sono altresì presenti gli assessori: Elly Schlein (Vicepresidente e Assessore al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica: Patto per il clima, welfare, politiche abitative, politiche giovanili, cooperazione internazionale allo sviluppo, relazioni internazionali, rapporti con l’UE ), Paolo Calvano (Assessore al bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale), Andrea Corsini (Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio) e Barbara LORI (Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità).

     

    Partecipano alla seduta: A. Greco (Dir. gen. le cura del territorio e dell'ambiente), Diazzi Morena (Dir. gen. le Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell'Impresa M. Cappucci e M. Fabbri (Servizio qualità urbana e politiche abitative), G. Santangelo e R. Ventura (Servizio giuridico del territorio, disciplina dell'edilizia, sicurezza e legalità), R. Moretti (Servizio difesa del suolo, della costa e bonifica).

     

    Presiede la seduta: Stefano CALIANDRO

    Assiste il segretario: Enzo Madonna

    Funzionario estensore: Angelo Baratelli


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

     

    Il presidente CALIANDRO. […] è collegato ma non c’è? Ancora non c’è? Okay.

    Rossi Nadia.

     

    ROSSI. Buongiorno, presidente. Presente.

     

    Il presidente CALIANDRO. Bessi Gianni. Buongiorno.

    Bondavalli Stefania. Buongiorno.

    Bulbi Massimo. Buongiorno.

    La Castaldini Valentina.

    Delmonte Gabriele. Buongiorno.

    Fabbri Marco. Non c’è Fabbri?

    Facci Michele.

    Felicori Mauro.

    Gibertoni Giulia.

    Lisei Marco.

    Mastacchi Marco.

    Ci ha raggiunto il consigliere Occhi.

    Buongiorno, assessore.

    Montalti Lia. Abbiamo la Montalti? Non la vedo, la richiameremo.

    Pelloni Simone.

     

    PELLONI. Presente, buongiorno.

     

    Il presidente CALIANDRO. Buongiorno.

    Pigoni Giulia. Buongiorno.

    Pompignoli è in aula.

    Rainieri Fabio.

    Sabattini Luca. Buongiorno.

    Tagliaferri Giancarlo.

    Taruffi Igor. Buongiorno.

    Zamboni Silvia. Buongiorno.

    Fabbri Marco chiede la parola perché voleva segnalare la presenza, immagino. Vero?

     

    FABBRI. Esatto.

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo, grazie.

    Corsini mi ha segnalato la presenza, avevo già dato conto.

    Poi, dalla chat, Montalti e Palma Costi. Quindi, diamo atto della presenza della consigliera Montalti come membro effettivo e della Palma Costi, che non so se sostituisca qualcuno, ma ce lo comunicherà eventualmente.

    Riparto con il secondo appello.

    Castaldini Valentina.

    Facci Michele.

    Felicori Mauro.

    Gibertoni Giulia.

    Lisei Marco.

    Mastacchi Marco.

    Colleghi, un attimo, c’è un problema tecnico. Voi mi vedete ma io non vedo più lo schermo.

    Okay, ci sono. Dunque, io ero arrivato, se non sbaglio, a Mastacchi Marco. Giusto? Non c’è Mastacchi Marco.

    La Montalti mi ha segnalato la sua presenza in chat, quindi è presente.

    Poi abbiamo Rainieri Fabio e Tagliaferri Giancarlo.

    Chi come la consigliera Costi partecipa ai lavori può segnalarlo in chat e chi invece di voi sostituisce – […] ho dato atto della presenza – altri colleghi in questo caso me lo dica.

    È presente anche la consigliera Catellani Maura in aula. Benissimo. Buongiorno a tutti. Possiamo iniziare i lavori.

     

    Udienza conoscitiva sul seguente progetto di legge

     

    2009 -Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”. (Delibera di Giunta n. 1612 del 16 11 20)

    (Relatore consigliere Andrea Costa – Relatore di minoranza consigliere Massimiliano Pompignoli)

     

    Partecipano

    Francesco Uccellari, Resp.le Settore Urbanistica Comune di Guiglia;

    Moreno Rossi, Resp.le P.O Comune di Rimini;

    Salvatore Scifo, Ingegnere civile delegato all'assetto e territorio Ordine Ingegneri di Bologna;

    Gianluca Giordani, Presidente reg.le Fiaip - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali

    Paolo Marcelli, Architetto Federazione architetti Emilia-Romagna - Tavolo professioni tecniche Emilia-Romagna;

    Anna de Rossi, Presidente Italia Nostra Emilia-Romagna Italia Nostra Onlus;

    Gianluca Rusconi, Vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna;

    Daniele Capitani, Dirigente Settore programmazione e gestione del territorio Comune di Cervia;

    Enrico Mazzolani, Assessore a Edilizia, Urbanistica, Lavori Pubblici, Manutenzioni, Protezione civile Comune di Cervia;

    Anna Marina Foschi, Architetto Italia Nostra, consigliere nazionale;

    Pier Nicola Currà, Architetto Iniziolavori- Pier Currà architettura S.r.l.;

    Federica Balestri, Direttore ANCE Emilia-Romagna Unione regionale costruttori edili - Ance Emilia Romagna;

    Enrico Bussi, Agronomo Rurali Reggiani a.p.s.;

    Alessio esti, Funzionario GGIL ER CGIL Emilia- Romagna.

     

    Il presidente CALIANDRO. Primo oggetto all’ordine del giorno: “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 119 […]”.

    Si tratta di un progetto di legge che deriva dalla Giunta. È un’udienza conoscitiva.

    Il relatore di maggioranza è il consigliere Costa e di minoranza il consigliere Pompignoli. Sono presenti, tra gli altri, da remoto l’assessore Corsini e in presenza l’assessore Lori. Si sono accreditati una serie di rappresentanti di vari settori coinvolti a cui abbiamo chiesto di intervenire o, comunque, la disponibilità ad intervenire. Mi è stato fornito un elenco, che sarà poi l’elenco che seguirò nel dare la parola agli ospiti, ai quali raccomando, vista la corposa partecipazione che ci rallegra, considerato il tema di grande importanza.

    Chiedo ai relatori se hanno intenzione di fare una breve prolusione. Mi confermano i relatori Costa e Pompignoli che hanno intenzione di fare una breve prolusione. Partirei dal relatore di maggioranza, il consigliere Costa.

    Prego, consigliere Costa.

     

    Il relatore consigliere COSTA. Buongiorno, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.

    In accordo con il collega Pompignoli, che è relatore di minoranza, ci siamo detti di tenere i tempi molto corti questa mattina, avendo così tante persone iscritte in udienza conoscitiva. Quindi vi ruberò solamente qualche istante.

    Prima di andare, però, all’oggetto con il quale si aprono i lavori di questa Commissione, consentitemi di esprimere solidarietà alle comunità che sono coinvolte dalle esondazioni che si stanno registrando sul territorio regionale a partire da questo week-end. Con il pensiero sono convinto che siamo tutti vicini agli amministratori, alle forze dell’ordine, al sistema di Protezione civile e del volontariato che si stanno impegnando per fronteggiare le emergenze e limitare, per quanto possibile, il disagio alle comunità coinvolte.

    La cadenza sempre più frequente con cui si registrano questi eventi calamitosi, da un lato, ci dice che il cambiamento climatico è qualcosa non che deve accadere ma che sta già accadendo, è una realtà concreta; e dall’altro ci impone di fare sempre di più e meglio nella cura del territorio. Io sono convinto che dentro i lavori di questa Commissione, che appunto è dedicata, tra gli altri argomenti che ha come competenza, alla manutenzione del territorio e al miglioramento della resilienza, ci sarà il modo – anche viste le importanti linee di credito prossime future che saranno disponibili nel nostro Paese – per trovare insieme le modalità affinché fenomeni come quelli che si sono registrati anche nelle ultime ore possano essere prevenuti sempre di più e sempre meglio. Quindi, confido che sapremo trovare nuove misure di intervento e di miglior cura del nostro territorio così duramente provato.

    Rispetto al progetto di legge di cui discutiamo oggi, sul quale c’è grande aspettativa, come c’è grande aspettativa sullo strumento del superbonus, il progetto di legge interviene su tre norme regionali, la 15 del 2013, la 23 del 2004, la 24 del 2017. Si è reso necessario proprio per agevolare la fruizione di quello strumento che è il bonus 110, sul quale non mancano comunque problemi di applicazione che però esulano dalle competenze regionali, ma sulle quali, sono sicuro, torneremo nel momento della discussione generale, anche perché vi è abbastanza convergenza come indirizzo, spinti da un sano senso di collaborazione pragmatica affinché questo strumento possa essere applicato in quanti più casi e più rapidamente possibile anche nel territorio regionale.

    Un testo, quello del progetto di legge in presentazione oggi, sul quale l’assessore Barbara Lori, che ringrazio per la presenza, e tutta la struttura del suo assessorato hanno fatto un importante lavoro di confronto preparatorio ai lavori di questa commissione e ai lavori dell’aula.

    Cionondimeno l’udienza conoscitiva di questa mattina è un passaggio importante, testimoniato anche dal lungo elenco di soggetti che si sono iscritti a intervenire. E noi ci mettiamo in ascolto, questa mattina, perché ogni contributo può essere utile a migliorare ulteriormente il testo. Sempre nell’ottica della massima condivisione, come è stato fino a questo momento, con l’assessore Lori e con il collega Pompignoli auspicheremmo che eventuali osservazioni siano rese disponibili ai lavori di questa commissione entro questo fine settimana, così da consentirci, le giornate del 14 e del 15 di dicembre – cioè le due che precedono la nuova convocazione del 16, nella quale è prevista la discussione generale e la votazione dell’articolato – di tradurle eventualmente in emendamenti e migliorie del testo. Chi non fosse riuscito a iscriversi ai lavori dell’udienza conoscitiva di questa mattina è comunque invitato a farci pervenire alla posta elettronica della commissione eventuali osservazioni, sempre nel termine, non perentorio ma auspicato, di questo fine settimana.

    Grazie, presidente. Buon lavoro.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio molto. Prego, consigliere Pompignoli.

     

    Il relatore di minoranza consigliere POMPIGNOLI. Grazie, presidente. Ringrazio anche il relatore di maggioranza e mi unisco alla solidarietà per le città coinvolte dall’alluvione proprio di questi giorni. Ringrazio anche tutti i vari partecipanti a questa udienza conoscitiva. Mi dice il presidente che sono tanti, quindi ascolteremo e ascolterò con attenzione tutti i contributi che ci vorranno dare e che noi cercheremo di tradurre poi in eventuali emendamenti o comunque osservazioni da proporre a questo progetto di legge.

    È un progetto di legge – lo diceva bene anche il relatore di maggioranza – molto tecnico. È un articolato complesso, su cui appunto i tecnici dovranno fare una valutazione complessiva di quello che è stata la proposta della Giunta. Io lo dividerei più che altro su due aspetti: uno appunto tecnico, sul quale alcune osservazioni che voglio anticipare rispetto a quello che sarà lo sviluppo della discussione sono a mio avviso molto importanti e sollevate anche dalla parte tecnica. Abbiamo un principio legato allo stato legittimo degli immobili, forse non chiarissimo, ma sul quale ovviamente dovremmo porre l’attenzione. Attenzione anche per quanto riguarda gli archivi dei Comuni, su cui mi sollevano molti tecnici la problematica legata appunto ai titoli che devono essere presentati, quindi, molta importanza hanno anche gli archivi telematici.

    Una perplessità sulla conferenza dei servizi asincrona, laddove in questo progetto di legge è richiesta anche per un semplice e unico atto di assenso. Questo non so se porterà alla semplificazione e agli obiettivi e alle finalità di questa legge, però su questo argomento vorrei che gli stakeholder dicessero qualcosa.

    Un’altra problematica che si può evidenziare è rispetto al concetto della volumetria, quindi demolizione e ricostruzione, come si intende esattamente indicare in questo progetto di legge il legame tra volumetria e ricostruzione e demolizione e allineamento delle scadenze tra POC e PUG. Su questo c’è grande incertezza.

    Dal punto di vista tecnico si passa, poi, più a un punto di vista politico, ma che non va a incidere su quelli che sono gli aspetti della Regione Emilia-Romagna – li ha evidenziati prima il relatore di maggioranza – che è la difficoltà di accesso a questo superbonus. Oggi abbiamo soprattutto i tecnici che devono asseverare la procedura molto in difficoltà per norme non chiarissime. Questo progetto di legge dà l’obiettivo di chiarire e semplificare la procedura, però abbiamo il passaggio successivo, soprattutto per le imprese e per chi deve attuare effettivamente la procedura per l’applicazione del superbonus, in difficoltà. Quindi, su questo ovviamente un tema bisognerà porlo dal punto di vista più che altro politico e con la diffidenza dei tecnici che oggi non sono ancora partiti, o comunque sono partiti in parte, per poter affrontare questa procedura.

    Questi gli elementi molto sintetici su cui si dovranno porre delle osservazioni a questo progetto di legge, quindi ascoltiamo con molta attenzione quello che ci diranno oggi gli intervenuti per poi farne tesoro nell’eventuale discussione del 16 di dicembre. Grazie, presidente.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio. Mi comunicano che c’è stato un disservizio tecnico per l’invio del link all’ingegner Scifo Salvatore, che ci sta seguendo immagino dal link, quindi gli viene rispedita la modalità per intervenire all’audizione. Quindi, ribadendo la richiesta a chi interverrà di stare negli otto minuti, se fosse possibile, do la parola al responsabile Urbanistica del Comune di Guiglia Francesco Uccellari.

    Dottor Uccellari? È collegato il dottor Uccellari? Ce l’abbiamo nell’elenco, potete verificare? Eccolo. Ci sente?

     

    UCCELLARI, responsabile Urbanistica del Comune di Guiglia. Sì, buongiorno.

     

    Il presidente CALIANDRO. Buongiorno. Prego, può intervenire.

     

    UCCELLARI, responsabile Urbanistica del Comune di Guiglia. Salve, buongiorno. Guardi, io sarò molto breve. Ho dato una scorsa […] sono riuscito a dare una scorsa al progetto di legge e come Comune, pur piccolo ma interessato in buona parte da zone vincolate ai sensi del Codice dei beni culturali, mi chiedevo se in questo progetto di legge fosse stato affrontato in qualche modo il tema della modifica alla definizione di ristrutturazione edilizia data dal Testo unico […]

     

    Il presidente CALIANDRO. Uccellari è ancora collegato? Potrei, per l’economia del… Eccolo. Uccellari c’è?

     

    UCCELLARI, responsabile Urbanistica del Comune di Guiglia. Sì, provo a finire, ho qualche problema di connessione.

     

    Il presidente CALIANDRO. Prego.

     

    UCCELLARI, responsabile Urbanistica del Comune di Guiglia. Provo a finire l’intervento, se riesco. Sarò brevissimo. Era solo per specificare che, rispetto alle modifiche all’articolo 3 del DPR 380, quindi come la conformazione della legge 15 regionale edilizia a queste modifiche del Testo unico affronta, se affronta, il tema delle restrizioni rispetto alle zone vincolate del Codice dei beni culturali, che in particolare in caso di demolizione e ricostruzione, prevedono il rispetto oltre che della volumetria e della sagoma, come precedentemente imposto, anche dell’area di sedime soprattutto dei prospetti, cioè di tutte le bucature del fabbricato, cosa che chiaramente impedisce in molti casi il recupero dei vecchi casali rurali, perché imporrebbero la riproposizione di una situazione che non è più aggiornata con le normative attuali.

    Mi chiedevo se, rispetto alla definizione di prospetto o di quali sono le aree vincolate o se solo gli edifici vincolati se ci siano dei chiarimenti o delle possibilità di interpretare in una maniera corretta, che non blocchi tutte le tipologie di interventi di questo tipo in una vasta parte del territorio, e se è stato affrontato e come questo tema in questo progetto di legge. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio. Chiedo scusa, grazie. Darei la parola adesso a Moreno Rossi, responsabile del Comune di Rimini. C’è Moreno Rossi? Non lo vedo. C’è, eccolo, Moreno Rossi c’è. Forse non è davanti alla telecamera? Vedo che lampeggia. Avete fatto la verifica – chiedo alla regia – e non sta rispondendo alla…?

    Certo, come immaginavo. Benissimo, allora andiamo avanti.

    Il dottor Scifo è stato raggiunto dal link, è collegato adesso? Ce l’ho Salvatore Scifo? Come Ordine degli ingegneri di Bologna. Su questa situazione invece c’era stato un difetto di invio di link e il dottor Scifo non riusciva a collegarsi. Però non lo vedo ancora tra…

    Bene, ha ricevuto l’invito, eventualmente lo recupereremo dopo.

    Federazione italiana agenti immobiliari professionali, Gianluca Giordani. Dottor Giordani, ci sente? Noi non la vediamo, non so se deve attivare la telecamera, però possiamo anche ascoltarla senza vederla, non è questo…

     

    GIORDANI, Federazione italiana agenti immobiliari professionali. […] non compare l’immagine, ma poco male, l’importante è che mi sentiate.

     

    Il presidente CALIANDRO. Sì, prego, se può alzare leggermente il volume.

     

    GIORDANI, Federazione italiana agenti immobiliari professionali. Così mi sentite meglio?

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo, perfetto. Prego.

     

    GIORDANI, Federazione italiana agenti immobiliari professionali. Presidente, buongiorno e grazie della parola. Un piccolo preambolo, talmente mi duole constatare come tra i settori economico-produttivi che ancora oggi risentono della crisi iniziata nel 2007-2008 si trovi il comparto immobiliare. L’edilizia infatti continua a soffrire, malgrado negli ultimi anni abbia prodotto il 4 e mezzo per cento del totale IVA a livello nazionale e rappresentato oltre il 6 per cento dell’occupazione del Paese. Dopo aver subìto un drastico calo, vi sono stati però segnali positivi che abbiamo riscontrato e anche il numero delle compravendite stava avendo un rialzo. Però i prezzi hanno continuato, ahimè, comunque a diminuire e questo è stato l’unico caso a livello europeo. La sospensione forzata delle attività economiche che la pandemia ci ha imposto ha avuto un impatto su un settore da cui dipendono oltre un quinto del PIL del Paese e oltre un milione di addetti. Quindi è pertanto indispensabile e improcrastinabile che vengano messe in atto tutte quelle misure di semplificazioni ed incentivi fiscali di cui proprio oggi parliamo, che consentano di sostenere questo strategico settore.

    Abbiamo fatto a livello nazionale delle richieste, delle proposte al Governo centrale. FIAIP vuole oggi proporre anche alla Regione Emilia-Romagna, per quanto di sua competenza, o in alternativa di farsi portavoce di un pacchetto di misure negli ambiti dell’incentivazione alla riqualificazione energetica, all’alleggerimento della fiscalità in ambito immobiliare e all’agevolazione all’accesso alla casa. L’efficienza energetica e la riqualificazione di cui oggi parliamo del patrimonio immobiliare devono essere infatti incentivati come volano per la crescita economica del Paese, al fine di agevolare la transizione verde come anche dall’Europa ci viene indicato. Pertanto, riteniamo assolutamente necessario che vengano rese strutturali le agevolazioni fiscali oggi presenti per tutti gli interventi sugli immobili indipendentemente dalla loro tipologia, ovvero a prescindere dalla loro destinazione d’uso.

    In relazione al superbonus 110 per cento, molto sbandierato dal Governo centrale ma oggi poco praticabile a causa della enorme burocrazia che lo avvolge, si ritiene necessario estenderne la durata sicuramente per almeno un triennio, considerandone la novità e la complessità di accesso, ampliare il novero degli interventi che possano beneficiare di tale bonus a tutte le tipologie di immobili. Riteniamo di fondamentale importanza far rientrare tra gli interventi beneficiari quelli relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche, visto che il 50 per cento dei palazzi nei centri storici sono sprovvisti di ascensore, rendendo di fatto impossibile l’accesso a disabili e anziani.

    In ultimo, si propone quindi di snellire, come già dicevamo, la procedura di accesso limitando quella burocrazia che è ritenuta una delle principali problematiche del nostro Paese. Riteniamo che grazie alla bancabilità di tale misura questa possa divenire un reale volano per l’intera economia, in quanto ricomprende una serie di vantaggi e benefici trasversali in termini di fiscalità e minori consumi domestici, pertanto minori costi per il cittadino, incentivando quindi la riqualificazione energetica, il consolidamento sismico – fondamentale a fronte di quello che è avvenuto negli ultimi anni e di quello che tutt’oggi, ahimè, avviene – e l’accessibilità degli immobili, contribuendo quindi al miglioramento del decoro urbano e riducendo l’impatto ambientale, ma soprattutto contribuiamo in questo modo in maniera decisiva alla valorizzazione dell’intero patrimonio immobiliare nazionale, regionale e provinciale, a tutela del risparmio delle famiglie che è canalizzato per oltre il 60 per cento in immobili di proprietà e rafforza inoltre la più concreta garanzia del nostro debito pubblico, che è rappresentato appunto dalla proprietà immobiliare diffusa.

    Concludo nella speranza che questa commissione, diversamente da quanto avvenuto – qui, ahimè, dobbiamo esserne testimoni – per l’approvazione del nuovo PUC del Comune di Bologna, voglia dar seguito alle proposte e alle osservazioni degli stakeholder del settore immobiliare, sempre disponibili a dare il proprio contributo per il miglioramento delle politiche territoriali.

    Presidente, la ringrazio ancora della parola e ringrazio tutti. Buon lavoro.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio per il suo prezioso contributo. Andrei avanti, a questo punto, con la Federazione architetti dell’Emilia-Romagna e darei la parola all’architetto Paolo Marcelli.

    Verifichiamo che sia collegato e che abbia la possibilità di intervenire l’architetto. Lo vedo. Buongiorno, architetto.

     

    MARCELLI, Federazione architetti dell’Emilia-Romagna. Buongiorno […]

     

    Il presidente CALIANDRO. Abbiamo la sua voce un po’ distorta.

     

    MARCELLI, Federazione architetti dell’Emilia-Romagna. Provo a fare uno spelling più corretto…

     

    Il presidente CALIANDRO. Va bene, la ringrazio. Prego.

     

    MARCELLI, Federazione architetti dell’Emilia-Romagna. Grazie a lei, presidente, dell’invito per la partecipazione a questa preziosa commissione. Innanzitutto mi ha presentato come federazione architetti ma porto qui a voi tutti la voce delle professioni tecniche dell’Emilia-Romagna, che sono riunite in un tavolo tecnico che ha partecipato già al confronto sulla legge regionale 24 del 2017. Un confronto che per me è prezioso e del quale ringraziamo ovviamente l’Amministrazione regionale e questa Assemblea che ci dà voce per portare i nostri contributi.

    Ovviamente, mi unisco alle azioni di solidarietà verso i territori colpiti dagli eventi di questi giorni, che sono eventi che colpiscono tutti e che dimostrano l’attenzione a queste nostre attività.

    Abbiamo partecipato al confronto promosso dall’Amministrazione con l’assessora Lori e, ovviamente, con gli uffici, un confronto che ha fatto in modo che portassimo moltissimi contributi, dei quali ringraziamo.

    Avevo chiesto la parola per intervenire qui oggi in merito ad alcuni aspetti che, secondo noi, rimangono sullo sfondo, ma sono necessari. Abbiamo spesso confuso la parola “semplificazione” con una serie di azioni amministrative volte a incidere, anche pesantemente, sui procedimenti. Riteniamo che oggi sia veramente necessario spostare l’attenzione sull’efficientamento del sistema e del meccanismo anche innovativo nella gestione delle pratiche. Per questo, rispetto al disegno di legge, nel quale abbiamo trovato, ovviamente, moltissimi punti di accordo ‒ adesso non li elencherò tutti ‒ mi preme sottolineare il permesso a costruire convenzionato, l’efficientamento dei procedimenti sulle varianti e anche ringraziare l’Amministrazione regionale per avere da subito preso l’iniziativa per quanto riguarda la sospensione delle norme del PAE, che entravano in contraddizione con le norme del superbonus, con la delibera di Giunta regionale n. 1523 del 2 novembre scorso.

    Quali sono i punti nei quali vorremmo portare il nostro contributo? Sono, di fatto, tre e riguardano segnatamente l’articolo 2 del disegno di legge, l’articolo 6 del disegno di legge e l’articolo 31 del disegno di legge. Partiamo dal primo, quindi dall’articolo 2 del disegno di legge, che innova l’articolo 3 della legge n. 15/2013. Riteniamo che alla spinta innovativa che viene proposta da questo disegno di legge possa ben aggregarsi un’ulteriore spinta verso la digitalizzazione degli archivi informatici dell’Amministrazione comunale. È uno sforzo enorme, ma riteniamo sia indifferibile. Proponiamo che ci sia la possibilità, con questo meccanismo suggerito dall’articolo 3, attraverso il portale, di accedere agli archivi delle pratiche edilizie, quindi di programmare quanto prima un deciso ammodernamento di tali aspetti dei Comuni.

    Questo è aggregato a un tema per noi importantissimo: la certezza dei titoli abilitativi che hanno coinvolto i fabbricati interessati dagli interventi, quindi far sì che il portale possa dare certezza dei titoli, quindi un elenco sistematico [...] anche quando i professionisti con la loro responsabilità vogliono proporre la propria attività.

    Un ulteriore punto riguarda l’articolo 6 del disegno di legge che riguarda e propone un’innovazione importante, che è il nuovo articolo 10-bis, legato allo stato [...] degli immobili. Anche su questo articolo riteniamo che dovrebbe essere importante inserire, cosa? Durante la discussione preparatoria del disegno di legge abbiamo visualizzato la possibilità, in collaborazione con gli Sportelli unici dell’edilizia, di arrivare alla definizione di uno stato legittimo anche al di fuori dei titoli abilitativi. Questa procedura non è stata, poi, riversata nel disegno di legge definitivo, ma riteniamo possa essere comunque attenzionata. È quella che fa collaborare i tecnici e i cittadini con gli Sportelli unici dell’edilizia per definire [...] a dare certezza dei titoli ai cittadini. È un procedimento che riteniamo possa essere inserito nel nostro disegno di legge. Deriva dalle innovazioni, ovviamente, della legge n. 120/2020, quindi riteniamo che il meccanismo di collaborazione su questo punto possa essere attenzionato dal disegno di legge.

    Così come nello stesso articolo riteniamo possa essere utile inserire elementi procedimentali per avere dall’Amministrazione comunale la certificazione dell’elenco dei titoli abilitativi che riguardano un immobile, un’unità immobiliare, in modo che possa essere un riferimento unico, e anche il meccanismo per dare certezza e celerità alla costruzione degli archivi.

    Premetto fin da subito che manderemo un contributo scritto subito dopo nel quale queste parole troveranno migliore sintesi.

    In ultimo, un elemento che ci pare interessante da portare all’attenzione dell’Assemblea è l’innovazione collegata all’articolo 31 del disegno di legge, che introduce l’articolo 39-bis al disegno di legge n. 24/2017. Abbiamo proposto e proponiamo, secondo noi, con un punto di vista di vista ragionevole, l’innovazione dell’articolo, in particolare per quanto riguarda il comma 4 del nuovo articolo, per l’estensione dell’utilizzo del permesso a costruire convenzionato nella rigenerazione urbana e nei Comuni montani [...] riguardare oltre agli interventi per le attività produttive anche gli interventi per la rigenerazione, quindi anche per la residenza nei Comuni montani. È un tema che ci ha coinvolto moltissimo nella discussione. Riteniamo che la legge abbia forza e contenuto, la legge n. 24, per governare anche queste situazioni. L’innovazione che viene proposta dal disegno di legge ci pare interessante che possa essere estesa anche a questi ambiti.

    Come dicevo, manderemo un contributo. Questo contributo sarà in linea con le parole che ho detto e porterà con sé delle riflessioni ulteriori.

    Voglio anche preannunciare che le professioni si stanno muovendo insieme nell’ambito di una serie di riflessioni ulteriori, che abbiamo già condensato in un manifesto per la ripartenza [...] del maggio scorso, che troveranno a breve ulteriori proposte per l’Assemblea [...] l’Amministrazione regionale, tra le quali un tema annoso, di grande difficoltà, che è quello dell’equo compenso e della certezza dei pagamenti [...], laddove anche con questo superbonus stiamo misurando [...] di tutto di più, ormai intollerabili per le professioni. Ricordo che parliamo di oltre 25.000 professionisti impegnati nella Regione Emilia-Romagna che hanno le stesse difficoltà in questo senso.

    Non so se mi sono bruciato tutti i minuti. Se ho ancora qualche secondo, voglio ancora ringraziare di questa opportunità, ricordando che sono a disposizione dell’Assemblea legislativa, con i rappresentanti delle professioni tecniche, quindi tutti gli ordini e i collegi tecnici della Regione Emilia-Romagna, che riguardano tutti i territori delle nostre preziose province.

    Rinnoviamo ancora [...] questa collaborazione che stiamo sperimentando veramente efficace. Vi ringraziamo. Resto a disposizione per ogni vostra eventuale ulteriore necessità. Grazie. Buon lavoro a tutti.

     

    Il presidente CALIANDRO. Architetto, la ringrazio. Poiché non abbiamo avuto un ottimo audio di quello che ha detto, almeno qui in sala, non so se da casa hanno sentito meglio, le chiederei la cortesia di mandarci un paper del suo intervento, in modo tale che venga allegato ai lavori della Commissione e soprattutto diventi patrimonio dei consiglieri che si occuperanno del progetto di legge.

     

    MARCELLI, Federazione architetti dell’Emilia-Romagna. Sarà fatto. Lo manderemo. Vi ringrazio ancora. Mi scuso per l’audio.

     

    Il presidente CALIANDRO. Non si preoccupi. Entro venerdì. In realtà, essendoci aula...

    Adesso abbiamo Italia Nostra ONLUS, la presidente di Italia Nostra Emilia-Romagna, Anna De Rossi.

     

    (interruzione: “Devi dire che tutti quelli che vogliono mandare delle note degli interventi le devono mandare entro venerdì”)

     

    Il presidente CALIANDRO. Certo. L’avrei detto alla fine.

     

    DE ROSSI, presidente Italia Nostra Emilia-Romagna. Buongiorno.

     

    Il presidente CALIANDRO. Buongiorno, dottoressa. Le ricordo gli otto minuti e le do la parola.

     

    DE ROSSI, presidente Italia Nostra Emilia-Romagna. Certo, sarò brevissima. Grazie.

    Intervengo in rappresentanza di Italia Nostra, quale presidente e rappresentante del Consiglio Emilia-Romagna. Innanzitutto vi ringrazio per l’invito e per la possibilità di intervento. Sarò breve perché mi limiterò a delle puntuali osservazioni, che vi trasmetteremo secondo i termini che ci avete indicato, in merito ai punti che maggiormente intendiamo evidenziare, in particolare le criticità che manifesto fin d’ora [...] per due aspetti in particolare.

    Il primo è il rischio di cedere tutela, soprattutto per quanto attiene i centri storici, bene culturale in sé, identitario di una comunità, per il ricorso ‒ si teme ‒ a forme di semplificazione degli iter approvativi degli interventi, sia a livello di programmazione che di autorizzazione, ma pure di deroghe che rispondono al perseguimento di obiettivi economici, con il rischio di favorire speculazioni e anche e soprattutto il riconoscimento di incentivi economici che ben sappiamo. Tutto questo con i princìpi della tutela, a partire da quelli enunciati dall’articolo 9 della Costituzione, che non mi sembra mai superfluo ricordare. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione. Ricordo che questo articolo 9 è tra i primi dodici articoli della Costituzione, quelli fondamentali, intangibili. Riflettiamo sul fatto che quelli che attengono all’iniziativa economica e alla proprietà sono l’articolo 41 e 42.

    Le proposte di modifica alla legge regionale n. 24/2017 e alla legge regionale n. 15/2013 ci paiono estremamente preoccupanti, in quanto possono tradursi in una vera e propria disgregazione del sistema di sostegno alla politica di tutela del territorio, individuando il maggior pericolo proprio con riferimento ai centri storici. Peraltro, io abito in una zona che è stata colpita dal sisma del 2012. Abbiamo visto dei casi, per fortuna poi rientrati. Posso fare l’esempio della costruzione di una torre grattacielo nel pieno centro storico di Medolla, che vedeva coniugare, per l’appunto, quella che era l’esigenza di una riqualificazione, rigenerazione urbana, che era peraltro stata approvata prima del sisma, con un intervento di ricostruzione nel cuore del centro storico, con un intervento che era del tutto improprio.

    Questi sono i pericoli, pericoli concreti. Mi riporto, quindi, fin d’ora a quelle che saranno le osservazioni che presenteremo. Vi ringrazio per la possibilità che ci avete dato di intervenire e auguro buon lavoro a tutti.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. Adesso abbiamo per Confindustria il vicedirettore dottor Gianluca Rusconi. È collegato? C’è Rusconi? Non lo vedo nell’elenco. O sbaglio?

     

    RUSCONI, vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna. Mi sentite?

     

    (interruzione: “Era lui”)

     

    Il presidente CALIANDRO. Il dottor Rusconi?

     

    RUSCONI, vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna. Mi sentite?

     

    Il presidente CALIANDRO. Dottor Rusconi, è lei? Non compare il suo nome. C’è scritto “legislativo”.

     

    RUSCONI, vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna. Sì, sono io.

     

    Il presidente CALIANDRO. Prego. Ha otto minuti.

     

    RUSCONI, vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna. Faccio prestissimo, presidente, perché lascio il nostro intervento alla dottoressa Balestri di ANCE Emilia-Romagna, che parlerà anche per conto nostro. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo. Seguo ancora l’elenco e poi darò la parola alla dottoressa Balestri. Ho in elenco, per il Comune di Cervia, il dirigente del Settore programmazione e gestione del territorio, Daniele Capitani. C’è Daniele Capitani? Non lo vedo. O sbaglio? No, c’è. Forse non è davanti... È giallo. Quando è giallo vuol dire che non è davanti al video.

     

    (interruzione: “È come dici tu”)

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo. Il dottor Capitani non si è fatto trovare in postazione.

     

    (interruzione)

     

    Il presidente CALIANDRO. Le ha scritto che ha delle difficoltà?

    Per il Comune di Cervia abbiamo l’assessore Enrico Mazzolani. Mazzolani è accreditato? Sì? Lo vedete nell’elenco? Io non lo vedo Mazzolani. C’è? In questo elenco qui lo hai visto? No.

     

    (interruzione)

     

    Il presidente CALIANDRO. No, noi guardiamo quelli che sono linkati, non quelli che sono accreditati.

    Mazzolani non è collegato.

    Sempre per Italia Nostra, c’è l’architetto Anna Maria Foschi. La vedo. Buongiorno. Noi non la sentiamo, però. Deve o mettersi le cuffie o regolare il volume del suo computer.

    No. Non la sentiamo, dottoressa. Non ha delle cuffie? Non si sente nulla. Non ha attivato il microfono, da quello che vediamo. Sulle impostazioni, dottoressa Foschi, dove vede la rondella sul suo computer... Ecco, adesso l’ha attivato.

     

    FOSCHI, Italia Nostra. Ho attivato l’audio. La ringrazio e chiedo scusa per il contrattempo.

     

    Il presidente CALIANDRO. Prego.

     

    FOSCHI, Italia Nostra. Riprendo alcune cose dette dalla presidente regionale e in particolare cerco di soffermarmi su alcuni princìpi generali. Sul fatto, per esempio, che la rigenerazione urbana nasce come esigenza di recupero per le periferie degradate. Per i centri storici, però, c’è necessità di una riqualificazione attraverso diverse categorie di manutenzione, restauro e risanamento conservativo, che con questi provvedimenti vengono scardinati e rischiano di non avere più efficacia.

    Inoltre, la combinazione di agevolazioni fiscali e norme di semplificazione rischia davvero di travolgere il patrimonio storico diffuso, senza comprenderne a fondo il valore, le prestazioni meccaniche, anche da un punto di vista sismico, e le tipologie tradizionali, anche dove queste, soprattutto in questa Regione, erano state attentamente analizzate e rientrano già in una pianificazione territoriale diffusa.

    La semplificazione delle norme e la perdita di personale qualificato negli uffici preposti, sia comunali sia statali, quelli provinciali ormai sono ridotti moltissimo, non garantiscono il controllo e soprattutto il raggiungimento degli obiettivi di reale qualificazione edilizia.

    Detto questo, molto velocemente, vorrei soffermarmi su tre punti fondamentali che sono messi in evidenza da questi provvedimenti. Il primo riguarda la disciplina particolareggiata per i centri storici. Questo è un obbligo che esiste sin dalla prima legge urbanistica regionale, la n. 47/78, ribadita dalla legge n. 20/2000 e dalla stessa legge n. 24/2017, cioè il fatto che nei centri storici si interviene con una disciplina particolareggiata che segnala il tipo di intervento per ogni edificio. In questa Regione esiste già in gran parte dei Comuni. Lo sconvolgimento delle norme e soprattutto delle definizioni di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria rischiano di mettere perplessità, come ha benissimo espresso il tecnico del Comune di Guiglia. Vi sono aree vincolate e, in qualche modo, tutelate, che sono le migliori del nostro territorio, che non hanno bisogno di essere riqualificate. Hanno bisogno di essere mantenute e restaurate.

    L’altro discorso è proprio il restauro. Il fatto che l’autorizzazione al restauro avvenga con una CIL vuol dire che viene deprofessionalizzata una delle principali attività degli architetti, esclusiva, direi, per questa categoria. Il restauro è una cosa serissima, che presuppone conoscenze approfondite di tipo tecnico, ma anche di tipo strutturale, non solo estetico, e di materiali, una conoscenza diretta che, oltretutto, implica un lavoro manuale diretto sul posto di piccole imprese, capaci e professionali, che sono la ricchezza del nostro territorio, più che grandi imprese, che rischiano anche di avere problemi di tipo fiscale, per non dire peggio.

    Su questi punti vorremmo che alcune norme venissero modificate o, in ogni caso, tenessero conto di quello che già in questa regione esiste ed è molto importante. Il documento che aveva annunciato anche la presidente regionale lo produrremo certamente in settimana, con un dettaglio più specifico anche relativo ai diversi articoli. Ci premeva soprattutto sottolineare questi aspetti.

    Un ultimo aspetto che volevo sottolineare è il fatto che utilizzare il cambio di definizione per i termini di ristrutturazione e manutenzione straordinaria non solo sconvolge le norme e crea difficoltà agli uffici, ma non è stato capace di individuare tutte le conseguenze che ne vengono, dalla fiscalità alle sanzioni che vengono effettuate in caso di difformità da queste norme. C’è tutta una serie di provvedimenti che vanno valutati con molta attenzione per capire fin dove si spinge questo cambio di parametro, che peraltro era già previsto da leggi statali. Però le Regioni potevano anche calibrarlo sulle loro esperienze. E questa Regione di esperienze ne aveva tante. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie, dottoressa.

    Darei, adesso, la parola all’architetto Currà, InizioLavori, Pier Currà Architettura Srl.

    Pier Nicola Currà c’è?

     

    CURRÀ, InizioLavori, Pier Currà Architettura Srl. Eccomi.

     

    Il presidente CALIANDRO. Prego.

     

    CURRÀ, InizioLavori, Pier Currà Architettura Srl. Buongiorno. Mi sentite?

     

    Il presidente CALIANDRO. Sì. Prego.

     

    CURRÀ, InizioLavori, Pier Currà Architettura Srl. Benissimo. Grazie.

    Saluto lei, presidente, e tutti i partecipanti. Ringrazio davvero per l’invito a presentare il mio contributo a questo progetto di legge. Vi informo che lo faccio a nome di un gruppo di circa 40 professionisti che opera in regione e lo fa con una specifica attenzione ai temi della detrazione fiscale in ambito edilizio, quindi in particolare al cosiddetto “superbonus 110 per cento”.

    Sarò veloce e quanto più possibile preciso. In riferimento soprattutto all’articolo 6 del progetto di legge, al comma 4, osserviamo la necessità di una maggiore chiarezza nel processo che porta a legittimare un fabbricato. In particolare, ci riferiamo al passaggio in cui il comma [...] specifica che, per gli immobili realizzati in un’epoca nella quale non era obbligatorio acquisire il titolo abilitativo, lo stato legittimo sia quello desumibile dalle informazioni catastali di primo impianto o da altri documenti probanti, quali riprese fotografiche, documenti d’archivio, eccetera.

    A questo riguardo riportiamo la criticità di un’applicazione alla lettera da parte degli uffici comunali, che costringerebbe i professionisti a un continuo accesso agli archivi di Stato per recuperare eventuali documenti probanti oppure catasti, per recuperare gli accatastamenti di primo impianto. Sono ricerche molto lunghe e complesse. Quindi, suggeriamo, possibilmente, di specificare che qualsiasi immobile possa essere ritenuto legittimo come riportato al comma precedente, il n. 3, specificando che possa applicarsi come criterio di legittimità la verifica dell’ultimo precedente autorizzativo che riguarda l’intero fabbricato. Questo porterebbe, effettivamente, a una grande semplificazione di tutto il processo.

    In riferimento, invece, al comma 6, sempre dello stesso articolo, riteniamo fondamentale definire meglio che cosa si intenda per “parti di edificio interessate dagli interventi di ristrutturazione”. Ricordo che questo comma è il comma su cui si gioca tutta l’operazione di verifica di ammissibilità degli interventi legati al cosiddetto “superbonus 110 per cento”. Per esempio, se si operasse solamente sulla parte impiantistica, questa richiederebbe una verifica di legittimità, di conformità, oppure no, perché alla definizione tecnica uniforme di edificio... Da quanto riportato nelle DTU, nella definizione di edificio non risulta la componente degli impianti. Che cosa deve fare il tecnico quando opera solamente su questi? Su questo punto chiediamo venga precisata effettivamente quale sia la necessità di verifica della legittimità dell’intervento, che opere devono essere realizzate da parte del professionista, che verifiche devono essere realizzate per assicurarsi che l’intervento sia decisamente e totalmente legittimo.

    Anche noi ci uniamo all’appello del presidente dell’Ordine degli architetti, l’architetto Paolo Marcelli, che richiedeva ‒ come tanti altri ‒ la necessità di mettere in rete l’archivio delle pratiche edilizie del Comune, di ogni Comune, affinché sia possibile consultarlo direttamente da remoto presso gli studi professionali, velocizzando moltissimo l’attività di ricerca e anche, in qualche modo, decomprimendo gli uffici comunali, che oggi si trovano in molti casi a farlo a tu per tu con il tecnico, con procedimenti molto lunghi e complessi. A seguire, certamente, l’opportunità di una norma in grado di imporre a tutte le Amministrazioni la digitalizzazione dell’archivio, anche in concomitanza all’estrazione delle pratiche per le singole verifiche, sarebbe decisamente utile per poter davvero semplificare e velocizzare il nostro operato.

    Ultimo aspetto rilevante. Ci ritroviamo in molti casi a operare interventi di riqualificazione energetica su fabbricati che sono prospicienti la strada pubblica. Molti Comuni non sono dotati di alcuna deroga sulla possibilità di occupare lo sconfinamento verso la strada pubblica, impedendo di fatto la realizzazione di sistemi di coibentazione di questi fabbricati. Chiediamo, quindi, che sia la Regione a esprimersi in tal senso, facilitando le norme comunali, con indicazioni specifiche per favorire questo tipo di interventi. Altrimenti il rischio è che ovunque ci siano edifici prospicienti la strada sia impossibile avere un approccio coerente tra tutti i Comuni nel renderli possibili, proprio a causa di questi sconfinamenti su strada pubblica.

    Detto questo, concludo e ringrazio ulteriormente per avermi dato l’opportunità di partecipare.

    Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio. Passerei, quindi, al direttore di ANCE Emilia-Romagna, la dottoressa Federica Balestri. Dottoressa Balestri? Eccola. Buongiorno.

     

    BALESTRI, direttore ANCE Emilia-Romagna. Mi vedete? Mi sentite?

     

    Il presidente CALIANDRO. Tutto benissimo. Prego.

     

    BALESTRI, direttore ANCE Emilia-Romagna. Buongiorno a lei, presidente, a tutti i consiglieri presenti e all’assessore.

    Come ha ricordato il collega Rusconi, il mio è un intervento condiviso anche da Confindustria Emilia-Romagna.

    Prima di entrare nel merito di questo progetto di legge, vorrei dare un breve rapido inquadramento del nostro settore, del settore delle costruzioni, per capire di cosa stiamo parlando, un settore che rappresenta in termini di investimento il 7 per cento circa del PIL regionale, in termini di occupazione il 15,9 per cento degli addetti all’industria e il 5 per cento dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori delle attività economiche.

    Nel 2019 il settore ha dato lavoro in Emilia-Romagna a circa 105.000 persone, di cui 58.000 dipendenti. Se parliamo, poi, della lunga filiera che il settore rappresenta, parliamo del 21 per cento del PIL regionale, considerando tutte le attività collegate, anche quelle immobiliari.

    In questa lunga e complessa filiera, quindi, il settore delle costruzioni è in grado di attivare l’80 per cento dei settori economici. La ricchezza che si genera ‒ questo è un dato fondamentale ‒ è una ricchezza che si genera sul territorio direttamente, perché si trova qui la stragrande maggioranza delle imprese e dei loro fornitori.

    Come qualcuno prima ricordava, il settore ha subìto una fortissima crisi dal 2009 in avanti, da cui ha cercato di uscire vedendo qualche luce, qualche bagliore fuori dal tunnel negli ultimi due anni. Vi ricordo che il settore in dieci anni ha perso 65.000 posti di lavoro. La pandemia, chiaramente, ha causato una battuta d’arresto, se pensiamo al blocco quasi totale della produzione che c’è stato nei mesi di marzo e aprile. Ma vogliamo essere fiduciosi, se non altro perché la Commissione europea indica per il 2020 una caduta degli investimenti, sì, per quest’anno, del settore pari al 14 per cento, ma con un rimbalzo, poi, del 7,5 per cento per il 2021, un incremento, questo, che è superiore alla previsione della crescita del PIL, che si attesterebbe intorno al 4 per cento nel 2021. Questo dimostra ancora una volta che il settore delle costruzioni può rappresentare una leva fondamentale per la ripresa economica.

    Veniamo al progetto di legge. Prima, però, un breve passaggio su che cosa significa per noi “semplificazioni”, che cosa comporta per noi un procedimento di semplificazione, quindi un accenno doveroso al decreto nazionale n. 76, convertito con legge n. 120, da cui deriva, peraltro, l’impulso legislativo della Regione in ordine a questo progetto di legge. Come sapete, il nostro settore è quello che impatta maggiormente con la Pubblica amministrazione, sia nel mercato pubblico sia nel mercato privato. È chiaro che abbiamo accolto positivamente il fatto che il Governo a livello nazionale abbia posto al centro dell’attenzione del rilancio dell’economia e dell’occupazione il tema delle semplificazioni, da cui è scaturito il decreto nazionale, che porta con sé luci, ma anche ombre. Non mi soffermo a lungo, però ricordo che le disposizioni sugli investimenti pubblici, che hanno toccato prevalentemente, sacrificando le gare, non hanno trovato il nostro consenso, perché si è preferito intervenire sulle gare e non a monte delle gare stesse, dove si innesta il 70 per cento delle cause di blocco stesso delle opere.

    Sul fronte dell’edilizia privata, e qui arrivo al progetto in questione, il Decreto Semplificazioni ha intrapreso un processo di modifica e integrazione del Testo unico dell’edilizia, il DPR n. 380, che non era più rinviabile. Sappiamo che gli uffici legislativi della Regione, che hanno lavorato su questo progetto di legge, hanno partecipato ai tavoli romani, ai tavoli nazionali, che hanno poi portato alla definizione delle norme statali. Da qui, quindi, l’intento meritorio, a nostro avviso, della Regione di adeguare fin da subito le normative regionali rispetto alle norme statali. Una scelta, quindi, condivisa, una scelta tempestiva, perché alcune delle modifiche introdotte dal Decreto Semplificazioni potranno, con l’approvazione di questo progetto di legge, trovare immediata applicazione negli interventi diffusi di recupero e qualificazione del patrimonio edilizio, che ‒ ricordo ‒ cittadini, professionisti e operatori si accingeranno ad effettuare. In primis penso ai tanti, citati da chi prima di me è intervenuto, interventi del superbonus 110 per cento, su cui c’è chiaramente grande aspettativa. Come ANCE, abbiamo chiesto fortemente una proroga, almeno biennale, perché il 110 per cento rappresenta innegabilmente un’occasione straordinaria non solo di riqualificazione del patrimonio esistente in chiave energetica, oltre che sismica, ma anche di rigenerazione urbana. Si tratta di interventi ‒ voglio sottolinearlo ‒ che vanno a consolidare uno dei princìpi fondamentali, peraltro, della legge n. 24, che si innestano all’interno della legge n. 24, vale a dire il principio del consumo di suolo a saldo zero.

    Il testo del progetto di legge oggi in discussione ‒ come ricordava qualcuno che prima di me è intervenuto ‒ è stato oggetto di un confronto serrato, di un confronto costruttivo con l’Assessorato competente in materia, con tutti i rappresentanti che siedono al tavolo di monitoraggio della legge n. 24, quindi con rappresentanti di impresa, quali siamo noi, gli Ordini e le Amministrazioni pubbliche.

    In questa sede mi limito a presentare, non me ne vogliate, alcune proposte emendative molto puntuali ‒ stiamo parlando di un progetto di legge, d’altra parte, molto tecnico ‒ che vanno nella direzione intrapresa, ossia quella della semplificazione delle procedure e del contenimento, e qui lo sottolineo, delle tempistiche di azione della Pubblica amministrazione. Mi riferisco ‒ qui entro nel tecnico ‒ agli articoli 11 e 14 del progetto di legge, che vanno a modificare rispettivamente gli articoli 16 e 19 della legge regionale n. 15/2013, che è appunto la legge della disciplina edilizia.

    Stiamo parlando di disposizioni che riguardano la validità e l’efficacia della SCIA e del permesso di costruire. Tratto prima di tutto il discorso della SCIA, quindi la proroga. Vorrei soffermarmi sull’istituto della proroga, perché questo tratta l’articolo 11. L’istituto della proroga già la legge regionale lo aveva definito, quindi non è un istituto che gode di un proprio automatismo. Riconosciamo e riteniamo assolutamente condivisibile che il nuovo comma introdotto con l’articolo 11 preveda la possibilità di usufruire della proroga della SCIA anche in presenza di contrastanti previsioni urbanistiche sopravvenute, ma esprimiamo qualche perplessità sul fatto che tale proroga sia sub condicione di un passaggio in Consiglio comunale sempre e comunque.

    Riteniamo che si debba prevedere un meccanismo più snello, un meccanismo più veloce, come il passaggio in Giunta. La proroga, come voi potete immaginare, non comporta di per sé un nuovo titolo edilizio. È un continuum di un titolo già originario, già concesso. Per cui, di fronte a previsioni urbanistiche contrastanti, noi proponiamo che si preveda, sì, il passaggio in Consiglio comunale, ma solo nei casi in cui si voglia prorogare l’inizio dei lavori, quindi lavori non ancora iniziati, e non l’ultimazione dei lavori. In quest’ultimo caso, è più efficace, più veloce, più snello un passaggio in Giunta, semplicemente perché l’attività edificatoria è già in fase di esecuzione. A maggior ragione oggi, in questo periodo straordinario che tutti viviamo con la pandemia, è assolutamente fondamentale rendere agevole un passaggio snello come il passaggio in Giunta e non in Consiglio comunale per tutte le tipologie di proroghe derivanti da sopravvenute previsioni urbanistiche contrastanti.

    Il medesimo discorso lo proponiamo anche per l’articolo 13 del progetto di legge, che va a modificare l’articolo 19 della legge n. 15/2013. In questo caso parliamo di permesso di costruire e, anche in questo caso, di proroga. Anche in questo caso le motivazioni sono le medesime, quindi non mi soffermo a lungo. Riteniamo che la proroga del termine di inizio dei lavori, del permesso di costruire debba passare in Consiglio comunale, non quello di ultimazione. Le motivazioni sono le stesse. Il tempo è una variabile preziosa per tutte le imprese, a maggior ragione per quelle del settore edile, che subiscono i tempi della Pubblica amministrazione.

    I consiglieri in aula che ci ascoltano e che hanno iniziato la loro attività politica nell’ambito dei Consigli comunali si ricorderanno la tempistica degli stessi Consigli comunali, che vengono convocati una volta al mese e che hanno ordini del giorno spesso lunghi. Sinceramente, molto spesso capita che le proroghe di questi interventi vengano slittate da un Consiglio all’altro. Significa far passare del tempo, significa un passaggio anche di un paio di mesi. Questo, sinceramente, non riteniamo possa andare nella linea della semplificazione e dello snellimento dei tempi.

    Sempre in un’ottica di massima semplificazione e di riduzione dei tempi di conclusione dei procedimenti, proponiamo di rivedere anche il contenuto dell’articolo 14 del progetto di legge, che va a introdurre un nuovo articolo, l’articolo 19-bis, alla legge n. 15. Anche qui parliamo di permesso di costruire convenzionato. Anche in questo caso, riteniamo che il permesso di costruire convenzionato, l’approvazione delle convenzioni non debba passare in Consiglio comunale, ma riteniamo che la competenza debba essere attribuita alla Giunta comunale in via generale, e non solo su delega e previa deliberazione del Consiglio comunale, come previsto dall’attuale progetto di legge al comma 5. Anche qui, le nostre proposte si muovono sempre con una finalità specifica, che è quella di semplificare i processi, di consentire una riduzione effettiva dei tempi nei procedimenti stessi. Di questo stiamo parlando. Stiamo parlando di un progetto di legge volto alla semplificazione dei procedimenti. Quindi, dobbiamo cogliere tutte le opportunità che l’occasione in questione affida al legislatore per raggiungere questo risultato.

    Ciò che proponiamo non è un passaggio in Giunta solo su delega del Consiglio comunale per l’approvazione del permesso di costruire convenzionato, ma una competenza in Giunta in via generale tout court. Cosa, peraltro, che la legislazione statale, il DPR n. 380 consente. Consente alla legge regionale di prevedere un passaggio sì fatto.

    Il progetto di legge in oggetto, oltre ad adeguare la normativa regionale alle disposizioni del decreto n. 76, il Decreto Semplificazioni, opera anche una significativa e condivisibile semplificazione delle modalità di attuazione di interventi di rigenerazione urbana interessanti piccole aree all’interno del territorio urbanizzato. Ci riferiamo all’articolo 32 del progetto di legge, che introduce un nuovo articolo, il 39-bis della legge n. 24, la legge urbanistica di questa Regione...

     

    Il presidente CALIANDRO. Dottoressa, la richiamo al tempo.

     

    BALESTRI, direttore ANCE Emilia-Romagna. Certo, lo capisco, ma io intervengo anche... Non vorrei rubare sedici minuti sommando gli otto di Confindustria, però cercate di capire. L’articolato è molto complesso.

    Volevo solo ‒ e mi avvio alla conclusione ‒ riferire l’apprezzamento per questa concreta semplificazione applicabile a interventi di piccola portata che i futuri PUG potranno prevedere. I Comuni stanno elaborando, si stanno apprestando a definire i PUG. Quindi, poter inserire questa norma ora è fondamentale per poter consentire una semplificazione, un più ampio ricorso ai permessi di costruire convenzionati all’interno del territorio urbanizzato, per interventi di dimensione limitata, prevedendo, quindi, una modalità di attuazione semplificata.

    Visto il tempo, che ormai sta arrivando alla fine, non mi soffermo, quindi, ma sarà nostra cura presentare in Assemblea legislativa, ai consiglieri, ulteriori proposte che, insieme a Confindustria Emilia-Romagna, avevamo elaborato l’estate scorsa e che avevamo portato all’attenzione della Giunta. Sarà nostra cura portarle all’attenzione anche dell’Assemblea, se non altro quelle che riguardano interventi possibili oggi sulla legge n. 15. Mi riferisco, ad esempio, alla possibilità della variazione di destinazione d’uso per cambiamenti che non comportino un aumento del carico urbanistico.

    Vado in chiusura, presidente, ricordando che le imprese del nostro settore ‒ come dicevo all’inizio ‒ hanno rilevanti e quotidiane relazioni per la loro attività autorizzativa con gli uffici pubblici. Quindi, l’operatività degli stessi rappresenta una necessità assoluta per il nostro settore, sulla cui capacità produttiva è in parte basata anche la ripresa post pandemica.

    Voglio sottolineare che i processi di semplificazione in atto non sono disgiunti dalla capacità effettiva, poi, di chi deve applicarli. E qui mi ricollego all’intervento dell’architetto Marcelli e degli altri architetti che sono intervenuti prima di me sulla necessità di un processo di digitalizzazione degli uffici comunali che sono preposti ai procedimenti pubblici. Sapere che ci sono ancora uffici che hanno le pratiche edilizie cartacee nel 2020 è inverosimile. È inverosimile perché voi dovete unire questo dato, quindi un basso tasso di digitalizzazione dei servizi dediti all’edilizia, con lo smart working della Pubblica amministrazione. Il combinato disposto di questi due elementi, lo smart working e la mancata digitalizzazione, rischia di creare un freno a ciò che, grazie anche a questo progetto di legge, si vuole semplificare, ovvero le tempistiche e i procedimenti.

    Da mesi ‒ e vado a chiudere, presidente, veramente ‒ riscontriamo rallentamenti, ritardi, difficoltà di accesso ad alcune tipologie di uffici, che vanno ad incidere nell’attuazione di provvedimenti importanti, quali il 110 per cento, o interventi legati all’emergenza. Ricordiamo che la ricostruzione post sisma è ancora in atto e da concludersi. Per cui, è fondamentale che ci sia un processo di rigenerazione amministrativa ‒ come la vogliamo chiamare ‒ e di digitalizzazione dei servizi dedicati, preposti all’edilizia, se si vuole far sì che le norme che qui oggi vengono discusse, che andranno in approvazione la settimana prossima, possano avere un’efficacia reale e atterrare, come diciamo noi.

    Grazie dell’attenzione. Sarà nostra cura farvi pervenire un documento.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie, dottoressa. Passo la parola a Enrico Busi, Rurali Reggiani APS. Ce l’abbiamo? No. Alessio Festi, per la CGIL Emilia-Romagna.

     

    FESTI, CGIL Emilia-Romagna. Buongiorno. Mi sente, presidente?

     

    Il presidente CALIANDRO. Buongiorno. Noi non vediamo il suo video.

     

    FESTI, CGIL Emilia-Romagna. Dovrei aver attivato anche il video.

     

    Il presidente CALIANDRO. Per il momento la possiamo ascoltare. Intervenga pure. Il video ancora non lo vediamo. Prego.

     

    FESTI, CGIL Emilia-Romagna. Grazie, presidente.

    Anch’io mi associo ai ringraziamenti per questa opportunità che ci è data di intervento. Effettivamente siamo di fronte a un testo complesso, molto tecnico. Il mio intervento, nei tempi che mi sono dati, riguarderà tre o quattro questioni.

    La prima questione è una valutazione complessiva, generale. Noi condividiamo l’idea di un processo di semplificazione per l’applicazione degli incentivi del 110 per cento. Per cui, bene che la Regione abbia deciso di intervenire da questo punto di vista. Quello che riteniamo, rispetto complessivamente agli elementi previsti nel testo di legge, è che si debba provvedere ad alcune valutazioni che vadano oltre i temi della semplificazione. Un paio di esempi. Occorre, a nostro avviso, declinare il testo anche per quanto riguarda la qualità del costruire.

    Noi siamo una regione ad alto rischio sismico. Tutti i temi che riguardano le tipologie di costruzioni e l’attenzione al rischio sismico, a nostro avviso, devono far parte della legge. Come per quanto riguarda il tema della qualità del costruire e i temi della compatibilità ambientale. Ci sembra che questo testo, che ha questa finalità, debba contemperare i meccanismi di semplificazione che debbono, però, essere significativamente collegati agli impatti ambientali, urbanistici e di carattere sociale, con particolare attenzione ad alcune questioni, ad esempio il rischio sismico, che invece sono, a nostro avviso, non ricomprese nel progetto di legge.

    Altra questione. Mi riferisco in particolare alle previsioni contenute nell’articolo 14, in particolare ai temi legati alla prevenzione e ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. In questa Regione abbiamo una delle legislazioni più avanzate, la n. 18/2016. Sono state introdotte anche le previsioni del nuovo Codice antimafia. Per cui, riteniamo che alcune previsioni di quella legge, in particolare per quanto riguarda i temi dell’edilizia, le previsioni del nuovo Codice antimafia e, ad esempio, l’introduzione di un esplicito riferimento al DURC di congruità siano elementi indispensabili.

    Noi avremmo ingentissime quantità economiche, come abbiamo ribadito anche nel nuovo Patto per il lavoro e per il clima. Il tema della legalità, per cui un meccanismo di semplificazione che, però, ci consenta di tenere alta l’attenzione sul purtroppo forte e presente tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata, che nel settore dell’edilizia vede anche un terreno piuttosto forte, crediamo debba essere ricompreso in questa legge, esplicitandolo e ricomprendendolo all’interno della legge medesima.

    L’ultima questione riguarda, invece, la modifica della legge urbanistica all’articolo 39-bis. Su questo capitolo riteniamo che ci sia un arretramento rispetto a quella legge urbanistica, all’idea di quella legge che noi abbiamo condiviso. Quella legge, oltre agli obiettivi di riduzione del consumo di suolo a saldo zero, proponeva un rafforzamento degli strumenti di pianificazione. Invece alcune di quelle previsioni... Riteniamo sempre positivi i processi di semplificazione, ma di fatto vi è un messaggio sottinteso, ossia che l’eliminazione della valutazione di sostenibilità delle previsioni e il confronto con gli enti sovraordinati semplifica l’attuazione dei piani. Anche questa individuazione di lottizzazione, su cui non sono necessari anche alcuni aspetti di verifica di impatto ambientale, ci pare possa costituire un elemento di pericolo, anche per quanto riguarda il consumo di suolo e, in ogni caso, per una pianificazione organica. Per quanto riguarda quell’articolo, quindi, proponiamo di ritornare allo spirito della legge n. 24. Grazie per l’attenzione.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie a lei. A questo punto, richiamerei i professionisti che si erano accreditati. Ci ha raggiunto nel frattempo l’ingegner Scifo, a cui darei la parola.

     

    SCIFO, Ordine degli ingegneri di Bologna. Presidente, mi sente?

     

    Il presidente CALIANDRO. La sento, ma non la vedo. Se riesce ad attivare la telecamera è meglio. Comunque la posso ascoltare. Prego.

     

    SCIFO, Ordine degli ingegneri di Bologna. Vediamo se riusciamo a collegarci. Ho attivato la mia videocamera.

     

    Il presidente CALIANDRO. No, non la vediamo. Comunque inizi a parlare, perché i tempi, purtroppo, sono contingentati. La ringrazio.

     

    SCIFO, Ordine degli ingegneri di Bologna. Ringrazio l’Assemblea per la possibilità di esprimere un contributo su un tema che ci tocca in maniera importante. Nell’esercizio della professione incontriamo una serie di criticità che rischiano di non essere risolte, ma addirittura aggravate, dalla proposta di legge.

    Mi spiego meglio. Stiamo riscontrando nei Comuni, come Ordine degli ingegneri di Bologna, nell’analisi dei testi di bozza di PUG e Regolamenti edilizi, alcune prescrizioni che i Comuni danno sui fabbricati classificati come “testimoniali” e “documentali”. Su questo mi ricollego agli interventi precedenti. Il tema delle prescrizioni locali che in qualche modo si sovrappongono a quelle regionali nel dare indicazioni sugli interventi possibili sui fabbricati rischia di rendere impossibile l’attuazione delle misure previste dagli ultimi dispositivi di superbonus.

    Faccio un esempio. Laddove i Regolamenti e i Piani urbanistici locali impediscano interventi diversi al restauro e al risanamento conservativo ‒ perdonatemi se il mio intervento è molto tecnico ‒ non è possibile operare sugli aspetti strutturali senza cambiare gli elementi esistenti del fabbricato e neanche su quelli formali architettonici. Quindi, il fatto che alcuni Comuni, per i fabbricati documentali, incrociati con il livello più basso di vincolo scelto dall’Amministrazione, impediscano interventi diversi al restauro rende difficoltosa l’applicazione della normativa nazionale. Quindi, segnalo la possibilità di intervenire sulla sovrapposizione delle prescrizioni locali con quelle regionali, o addirittura nazionali.

    In merito all’articolo 8 della proposta, cioè alla possibilità di derogare ai requisiti del decreto nazionale DM n. 75, segnalo che questo articolo 8 potrebbe essere integrato anche con la possibilità di deroga agli strumenti che prima citavo. Laddove le prescrizioni locali impediscano, per fabbricati di cui magari a volte non viene neanche riconosciuto in maniera esplicita l’elemento di pregio, interventi di riqualificazione è necessario che le misure siano attuabili in deroga a tali prescrizioni.

    A questo riguardo, faccio presente che interventi di coibentazione delle facciate, alterando gli spessori delle facciate, possono modificare anche i requisiti illumino-ventilanti delle finestre. Se non è possibile derogare da tali requisiti, laddove questi requisiti non erano già rispettati in uno stato legittimo, l’intervento sarebbe impossibile. Quindi, è necessario che l’articolo 8 della proposta venga aggiornato dando la possibilità agli operatori del settore di derogare dai requisiti, non soltanto nazionali del DM n. 75, ma anche locali che riguardano il livello più basso di tutela, ad esempio i fabbricati documentali, o le altre prescrizioni locali che impedirebbero l’intervento.

    Anche noi abbiamo riscontrato, come l’architetto Currà, problematiche relative allo start delle coibentazioni sui marciapiedi, a questioni di diritto che dovrebbero essere trattate e risolte dalla norma. Passo poi alla necessità di [...] un problema rilevante, quello dei pareri della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio. Nella proposta di legge non è incluso, ma questa, forse, è l’opportunità per agire sull’articolo 6 della legge regionale n. 15, dove veniva richiesto il parere della Commissione anche per opere interne dei fabbricati classificati come “documentali”, soggetti a CIL o a SCIA. Quello che richiediamo, che snellirebbe i percorsi e alleggerirebbe gli uffici comunali della richiesta di pareri, è restringere la richiesta di pre-parere solo alle opere esterne dei fabbricati documentali.

    Ancora, riguardo agli articoli 21 e 18 della proposta che ci è stata inoltrata, abbiamo le definizioni della manutenzione straordinaria e della ristrutturazione edilizia. Nella definizione della manutenzione straordinaria si parla delle finestrature, dell’involucro. Quello che suggeriamo è di allargare l’intervento a tutte le aperture dell’involucro, pur mantenendo, ovviamente, la sagoma, relativamente alla manutenzione straordinaria, e che questo intervento è sempre consentito anche in deroga alle prescrizioni locali, proprio perché negli ambiti dove la legge si propone di favorire la rigenerazione, cioè negli ambiti dei centri storici, una serie di disposizioni, che sicuramente tutelano il costruito, la qualità del costruito, a volte, in maniera un po’ generalista, impediscono alcune trasformazioni anche quando queste sono di qualità. Tali disposizioni possono impedire la realizzazione degli interventi. Quindi, quello che chiediamo è che la definizione di manutenzione straordinaria sia, nell’articolo 21, […] tutte le aperture dell’involucro e che si recepisca la possibilità di intervenire anche in deroga alle prescrizioni, come dicevo prima.

    Mi manca un minuto e mezzo. Do gli ultimi due input, che sono a livello di semplificazione. Nell’articolo 10, e in realtà non soltanto in quello, viene trattato il tema della richiesta delle integrazioni. Quello che riscontriamo è la necessità di chiedere che tali richieste di integrazione siano sempre supportate da un riferimento delle norme rispetto alle quali il progetto sia in contrato o carente. Altrimenti, si dà facoltà all’ente di richiedere la documentazione anche al di fuori di quello che la normativa prevede. Ogni ente poi sarebbe una […] sua, una fonte di domande diverse di cui il professionista non può fare a meno. Deve per forza rispondere a tutte le domande che gli pervengono. La legge regionale prescrive che i professionisti non possono modificare la modulistica unificata regionale. Questo dovrebbe valere anche per gli enti, perché a volte moduli aggiuntivi e richieste aggiuntive sono richieste nella presentazione dell’istanza e la semplificazione dovrebbe prevedere una soluzione a questo problema.

    In ultimo, c’è l’articolo 14, e concludo. Mi riferisco alla dichiarazione antimafia. Sicuramente è fondamentale che questo aspetto sia trattato. I professionisti, i richiedenti non hanno gli strumenti per sapere a priori, avere informazioni dagli enti di vigilanza, quindi sarebbe opportuno un registro regionale con i soggetti e le imprese che sono in una black list, cioè hanno dei procedimenti in corso in maniera tale che sia l’ente a verificare che l’impresa non rientri nella black list perché il professionista richiedente non ha gli strumenti per farlo. Vi ringrazio.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio.

    Proverei a vedere se ci hanno raggiunto, ma non li vedo linkati,  il Comune di Cervia, con il suo dirigente Daniele Capitani. Però, non mi risulta che si sia più ricollegato, almeno da quello che vedo a video. Se c’è, chiamatelo.

    Diversamente, un secondo tentativo lo farei ancora con i Rurali Reggiani, l’agronomo Enrico Busi, che però anche lui mi risulta non essersi ricollegato.

    In chiusura di questa audizione, quindi, direi che i preziosi interventi e i contributi che sono venuti e sono molto apprezzati dalla Presidenza chiedo chiaramente agli intervenuti di farci pervenire il loro intervento, perché possa essere distribuito ai colleghi relatori di maggioranza e minoranza, nonché ai consiglieri, ma soprattutto se gli è possibile farlo entro venerdì, perché chiaramente il percorso poi di modifica e di presentazione degli emendamenti a cui i relatori sottoporranno il testo che oggi è stato discusso è un percorso che potrebbe tener conto di alcune delle sollecitazioni che sono intervenute fino ad oggi.

    Non so se ci sono dei colleghi che vogliono intervenire o fare domande alle persone audite, perché voi sapete che nell’audizione l’intervento del consigliere regionale non è quello libero, solito, ma semplicemente può fare delle domande a chi è intervenuto per sapere meglio cosa si intendeva. Però, se questa disponibilità o questa richiesta non c’è, ringrazierei chi ci ha seguito per questa prima parte della Commissione, quindi gli auditi e passerei al secondo ordine del giorno.

    Benissimo. A questo punto, stante una richiesta che mi è pervenuta dall’assessore… Prego, consigliere Pompignoli, le chiedo scusa.

     

    Il relatore di minoranza consigliere POMPIGNOLI. Ci diamo una tempistica sulla presentazione degli emendamenti?

     

    Il presidente CALIANDRO. Me lo dovete dire voi.

     

    Il relatore di minoranza consigliere POMPIGNOLI. Volevo un attimo fare il punto. Noi andremo…

     

    Il presidente CALIANDRO. Avevo capito che gli emendamenti andavano presentati entro venerdì?

     

    (interruzione: “In questo fine settimana”)

     

    Il relatore di minoranza consigliere POMPIGNOLI. Se noi abbiamo le proposte, le osservazioni che sono state presentate oggi entro venerdì, io mi terrei almeno lunedì per poter fare gli emendamenti.

     

    Il presidente CALIANDRO. I relatori comunicano ai consiglieri della Commissione che gli emendamenti che dovessero essere ritenuti opportuni da tutti i membri commissari, che quindi possono tenere conto anche delle proposte degli auditi, devono intervenire entro lunedì 14 alle ore 14.

     

    Il relatore di minoranza consigliere POMPIGNOLI. Perfetto.

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo.

    Passo al secondo punto. Mi viene richiesto, da parte dell’assessore Corsini per impellenti esigenze istituzionali, e di buon grado l’assessore Calvano acconsente, che vengono anticipate le interrogazioni. Per l’assessora Lori penso che non ci siano problemi, perché tanto è presente in aula e si libera anche lei. Chiederei di essere messo in contatto con l’assessore Corsini perché l’interrogazione che gli viene proposta dal consigliere Fabbri sia possibile.

    assessore Corsini, c’è?

     

    CORSINI, Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio. Io ci sono, presidente.

     

    Il presidente CALIANDRO. Perfetto. Verifico solo che ci sia anche il collega Fabbri. C’è il consigliere Fabbri? Consigliere Fabbri? Eccolo.

     

    Il consigliere FABBRI. Di nuovo buongiorno.

     

    1933 -Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di inserire nella rete di trasporto pubblico regionale (TPL) il collegamento rivolto agli studenti del plesso superiore “Remo Brindisi” di Lido Estensi e provenienti dalla Provincia di Ravenna.

    A firma del Consigliere: Fabbri

     

    Il presidente CALIANDRO. Passiamo all’oggetto 1933: interrogazione a risposta orale in Commissione circa la possibilità di inserire nella rete di trasporto pubblico regionale (TPL) il collegamento rivolto agli studenti del plesso superiore “Remo Brindisi” di Lido Estensi e provenienti dalla Provincia di Ravenna, a firma del consigliere Fabbri. Risponde l’assessore Corsini.

    Prego, consigliere Fabbri.

     

    Il consigliere FABBRI. Grazie di nuovo, presidente.

    Questa è un’interrogazione abbastanza puntuale, che parte anche da una considerazione generale che è questa: l’Assessorato abbiamo visto già come quest’anno si sia impegnato, soprattutto nei confronti della popolazione scolastica, a introdurre una serie di gratuità al trasporto fino adesso per gli under 14 e poi abbiamo visto nella discussione del bilancio 2021 anche per gli under 19. Quindi, pian piano si sta ampliando tutta la platea dei destinatari di questa importante misura, che fa parte anche del programma amministrativo e quindi anche del bilancio.

    Parto da qui perché comunque abbiamo visto come in fase di applicazione poi ci sono delle situazioni puntuali, soprattutto nelle aree interne, nelle aree più periferiche, non sempre ricomprese all’interno di questi provvedimenti. Non è questo il caso, nel senso che qui stiamo parlando di un trasporto che è quello diretto a un plesso superiore di secondo grado che si trova nella provincia di Ferrara, ma comunque ai confini tra la provincia di Ferrara e quella di Ravenna, dove, fino a pochissimi anni fa, non c’era nessun mezzo di trasporto pubblico che dalla provincia di Ravenna potesse arrivare in questo plesso che, per vicinanza, è più prossimo a Ferrara che non alla provincia di Ravenna. Quindi, l’ente locale al tempo ha attivato un servizio a domanda individuale finanziando completamente questo trasporto, questi studenti in particolar modo di Casal Borsetti e di alcune frazioni come Mandriole e Sant’Alberto Alfonsine, diciamo così, della Bassa Romagna, che non avevano delle linee ricomprese nel TPL.

    Ora, quel servizio a domanda individuale, pur essendo ancora totalmente finanziato o comunque largamente finanziato in questo caso dal Comune di Comacchio, è diventato TPL. Ciononostante, il Comune di Comacchio stanzia annualmente oltre 100.000 euro per un servizio che comunque non è completamente soddisfacente di quelle che sono le esigenze degli studenti provenienti dal bacino ravennate.

    Per questo motivo ho inteso interrogare la Giunta e l’assessore, che ringrazio per la presenza, per capire come ed eventualmente sia possibile a partire dall’anno 2021 inserire pienamente nel TPL regionale questo collegamento che in questo momento ha solo un trasporto abbastanza delimitato.

    Ho fatto questa considerazione introduttiva perché, ripeto, sono tanti nelle aree interne quei servizi che sono ancora a domanda individuale, quindi anche in virtù di rendere […] ci potrebbero essere delle disparità. Ho concluso. Grazie, presidente.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie, consigliere. Prego, assessore Corsini.

     

    CORSINI, Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio. Grazie, presidente. Grazie anche al consigliere Fabbri.

    In riferimento alla richiesta si fornisce una nota ricevuta direttamente dall’Agenzia AMI di Ferrara, che riporta le condizioni di svolgimento del servizio e ovviamente ha anche una considerazione legata alla richiesta fatta dal consigliere Fabbri.

    In particolare, come è certamente noto anche all’interrogante, a far data dall’anno scolastico 2016-2017, il Comune di Comacchio destina risorse al fine di garantire il collegamento tra Lido degli Estensi e alcune località del ravennate. La linea 338, infatti, impiega due vetture al giorno con due coppie di corse in orari utili per l’entrata e l’uscita dall’istituto “Remo Brindisi” di Lido degli Estensi. La linea che è stata istituita ad hoc, pur essendo finanziata da un unico Comune, quello di Comacchio appunto, fa parte, a tutti gli effetti, dell’offerta di trasporto pubblico del bacino provinciale.

    Per quanto concerne la richiesta di inclusione della linea nei servizi minimi, non essendo ancora definito l’ammontare degli stessi per l’anno 2021, anche in considerazione dell’emergenza sanitaria e delle misure attuate finora, oltre che del cambiamento di scenario del trasporto pubblico e della mobilità conseguente, sulla base degli indirizzi politici, della disponibilità finanziaria e naturalmente della richiesta fatta dal consigliere Fabbri, sarà valutata l’opportunità di considerare il collegamento all’interno dei servizi minimi sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. Prego, consigliere Fabbri.

     

    Il consigliere FABBRI. Ringrazio l’assessore Corsini. Mi ritengo soddisfatto della risposta fornita con questo monito a verificare queste situazioni puntuali che non sono solo nel territorio ferrarese, ma in tutto il territorio regionale proprio perché l’obiettivo di fornire questo trasporto gratuito deve essere veramente trasversale a tutti i territori. Sappiamo che magari le grandi città sono pienamente fornite da questo trasporto pubblico locale e quindi credo che sia una buona opportunità anche per fare un focus distinto per ogni provincia.

    Ringrazio l’assessore sia per il riscontro che per l’impegno che mi ha esposto. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. Ringrazio anche l’assessore Corsini, che ha altri impegni istituzionali e quindi può raggiungere… Immagino che da remoto il moto a luogo ormai l’abbiamo eliminato, assessore! La ringrazio per la partecipazione.

     

    CORSINI, Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio. Grazie a voi.

     

    1973 -Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'istituzione, in collaborazione con la Regione Veneto, del Parco Unico del Delta del Po.

    A firma della Consigliera: Zamboni

     

    Il presidente CALIANDRO. Passo all’altra interrogazione, che riguarda la sua collega di Giunta, l’assessora Lori Barbara, che è un’interrogazione rivolta dalla consigliera Zamboni. Chiedo di verificare che la consigliera Zamboni sia collegata, perché possa illustrare la sua interrogazione.

    Nel frattempo do atto dell’oggetto. Si tratta di un’interrogazione circa l'istituzione, in collaborazione con la Regione Veneto, del Parco Unico del Delta del Po. Prego, collega Zamboni.

     

    La consigliera ZAMBONI. Grazie, presidente. Ringrazio anche l’assessora Lori per la risposta che mi darà.

    L’interrogazione riguarda la costituzione del Parco del Delta del Po. Nelle varie premesse ho ricordato che sul territorio dell’Emilia-Romagna sono già stati istituiti due parchi nazionali, Monte Falterona e Campigna e quello delle Foreste Casentinesi e poi l’Appennino tosco-emiliano. C’è un parco interregionale e ci sono quattordici parchi regionali, tra cui il Parco Delta del Po, che, nel corso degli anni, ha subìto varie trasformazioni dal punto di vista della definizione legale dei confini e quindi anche della gestione.

    Va premesso che il Delta del Po rappresenta l’ambiente umido più importante d’Italia ed è anche tra i più rilevanti a livello europeo. Si caratterizza per paesaggi unici, per l’estensione di canneti, valle d’acqua per l’abbondanza della varietà della fauna e più in generale per la ricchezza di biodiversità, al punto che è stato inserito nella rete delle riserve cosiddette “Uomo e Biosfera” dell’UNESCO. È una riserva, un’area MAB, come si dice, appunto Uomo e Biosfera, Man and the Biosphere, del Delta del Po che comprende territori sia che insistono nel Veneto sia che insistono sul territorio dell’Emilia-Romagna per una superficie complessiva di poco meno di 140.000 ettari dei quali il 40 per cento ricade in Emilia-Romagna.

    Venendo allo stato dell’arte legale, con la legge regionale del 2 luglio del 1988 la Regione Emilia-Romagna ha istituito il Parco naturale regionale del Delta del Po, mentre la Regione Veneto ha fatto la stessa scelta, ha fatto lo stesso passo amministrativo con una legge regionale del 1997, anch’essa istituendo un Parco naturale regionale. C’è stato un lungo iter di confronto con la Regione Veneto e con lo Stato, che ha portato alla modifica che è stata varata nel 2017 alla legge 394/91 che prevede l’istituzione “d’intesa con le Regioni Veneto ed Emilia-Romagna” del Parco del Delta del Po, comprendente le aree dei due precedenti Parchi regionali”.

    È chiaro che una gestione unitaria di questo territorio, con il coinvolgimento naturalmente delle comunità e delle Istituzioni locali, consentirebbe una visione uniforme, una progettualità più coordinata e anche di poter disporre di maggiori risorse economiche ed umane, che sono necessarie proprio per preservare quest’area così di pregio.

    Fatte tutte queste premesse, siccome in realtà siamo ancora inchiodati all’esistenza dei due parchi regionali dell’Emilia-Romagna del Veneto, come Gruppo Verde chiediamo alla Giunta in quale maniera intenda operare per garantire la massima tutela e valorizzazione di questo habitat unico al mondo e se intenda a tal fine, per garantire questa tutela nel modo più complessivo, riavviare al più presto il dialogo con la Regione Veneto per verificare, finalmente, la fattibilità del Parco Unico del Delta del Po e avviarne la realizzazione.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. Prego, assessora Lori.

     

    LORI, Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità. Grazie, presidente. Faccio una breve premessa, che fa il paio con quanto sostanzialmente ha illustrato la vicepresidente Zamboni, nel senso che siamo ben consapevoli dell’unicità del Parco del Delta del Po dal punto di vista dell’importanza degli ecosistemi che lo caratterizzano, che riteniamo anche avere un buon livello di conservazione, soprattutto dal punto di vista degli habitat, delle specie che sono presenti in questo ambiente, che di fatto fanno sì che questa sia una realtà di assoluta rarità sia a livello nazionale che europeo.

    Su questa consapevolezza si innesta anche l’impegno che la Regione Emilia-Romagna mette in campo da diverso tempo a sostegno, anche con risorse finanziarie, affinché l’ente di gestione possa davvero interpretare e svolgere un ruolo significativo, non solo dal punto di vista della valorizzazione, ma anche per azioni di conservazione.

    Le risorse riguardano in particolare l’attività di gestione, ma anche di gestione, ad esempio, di habitat specifici, come il complesso vallivo di Comacchio. Tra l’altro, c’è un lavoro importante che è stato fatto in anni abbastanza recenti rispetto al riconoscimento della riserva MAB UNESCO.

    È chiaro che questa grande responsabilità richiede e presuppone un’impostazione di un progetto a lungo periodo, secondo una visione unitaria e una progettualità che naturalmente possa vedere coinvolta anche la parte di Parco che insiste sulla Regione Veneto. Quindi, auspichiamo anche noi che una gestione unitaria del complesso deltizio possa essere riconosciuta nonostante le difficoltà, perché di questo dobbiamo anche prendere atto, che nel tempo si sono verificate e che, di fatto, non hanno permesso né la creazione di un Parco interregionale né tanto meno l’ipotesi di un parco nazionale. Infatti, prendiamo atto, lo diceva anche la vicepresidente Zamboni, delle più recenti modifiche normative della 394 del 1991, che prevedeva appunto l’istituzione del Parco interregionale del Delta, su cui poi è intervenuta la norma del 2017 prevista nella legge 205 determinando, ancora una volta, come condizione preliminare ineludibile alla costituzione del Parco Unico l’intesa tra le due Regioni interessate, Veneto ed Emilia. Ed eccoci qua.

    L’articolo in vigore, non sto a leggerlo, presuppone che ci sia a monte dell’avvio di un percorso questa intesa. Pertanto, noi siamo, così come abbiamo dichiarato peraltro anche negli impegni previsti dal programma di mandato, assolutamente impegnati nel muovere i primi passi per promuovere un dialogo con la Regione Veneto e naturalmente con il Ministero, finalizzato a costruire l’intesa rispetto alla costituzione del Parco Unico. Naturalmente sarà in questo caso particolarmente importante un coinvolgimento attivo fin da subito del Ministero dell’ambiente per poter davvero poi addivenire all’obiettivo ampio dell’istituzione del Parco Nazionale che necessita naturalmente anche di una scelta che non competerebbe più a questo punto alle Regioni, ma naturalmente al Ministero. Sicuramente, per non tediarvi ulteriormente, ci faremo promotori della costruzione di questa intesa con la Regione Veneto e intendiamo avviare, anche in tempi rapidi, questa interlocuzione di cui naturalmente vi daremo conto.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. Prego, consigliera Zamboni.

     

    La consigliera ZAMBONI. Ringrazio molto l’assessore Lori sia per la risposta e sia perché, ovviamente, ma non c’erano dubbi, ha confermato l’interesse della Giunta per la tutela di quest’area naturale così preziosa. La ringrazio anche per averci comunicato che la Regione Emilia-Romagna intende farsi da subito promotrice di queste intese con la Regione Veneto naturalmente coinvolgendo anche il Ministero e informare la Commissione sui passi che verranno fatti e quindi sullo stato dell’arte. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo. La ringrazio.

     

    1954 -Proposta d'iniziativa Giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2021” (DEFR). (Delibera di Giunta n. 1514 del 02 11 20)

    (Relatore Consigliere Rontini Manuela - (Relatore di minoranza Consigliere Catellani Maura)

    (Sede consultiva – parere alla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali)

     

     

    2066 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2021". (Delibera di Giunta n. 1653 del 16 11 20)

     

    2067 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2021-2023 (legge di stabilità regionale 2021)". (Delibera di Giunta n. 1654 del 16 11 20)

     

    2068 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023". (Delibera di Giunta n. 1655 del 16 11 20)

    (Relatore consigliere Manuela Rontini- Relatore di minoranza consigliere Stefano Bargi)

    (Sede consultiva – parere alla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali)

     

    Il presidente CALIANDRO. Passiamo alla proposta relativa alla “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2021 (DEFR)”. Abbiamo presenti in aula la relatrice di maggioranza, Manuela Rontini, e quella di minoranza, Maura Catellani.

    L’oggetto è il 1954 al quale sono chiaramente abbinati anche l’oggetto 2066 “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2021”, l’oggetto 2067 “Disposizioni per la formazione del bilancio previsionale 2021-2023” e l’oggetto 2068 “Progetto di legge bilancio di previsione dell’Emilia-Romagna 2021-2023”.

    Su questo secondo punto la relatrice di maggioranza resta comunque Manuela Rontini, di minoranza invece è il consigliere Bargi, che ha comunicato la sua impossibilità a partecipare ai lavori di oggi.

    Sono argomenti che vengono trattati in una unica modalità.

    Abbiamo poi ricevuto, quindi vi è traccia nel verbale di oggi, le relazioni sintetiche sul bilancio fatte dalla vicepresidente Schlein, dall’assessore Corsini, dell’assessora Lori e poi dall’assessore Colla.

    Sono state tutte inoltrate e quindi non resta che dare la parola evidentemente alle relatrici di maggioranza e minoranza per questa fase. Avevo visto anche l’Assessore Calvano qui nei paraggi della Commissione. Informatelo che stiamo iniziando, in modo tale che se anche lui dovesse essere in qualche modo richiamato da parte degli interventi dei consiglieri possa essere pronto alla risposta, quindi poter seguire il dibattito. Eccolo qui l’assessore Calvano.

    Darei quindi la parola alla relatrice di maggioranza, Manuela Rontini. Prego.

     

    La relatrice consigliera RONTINI. Grazie, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi. Cercherò di essere sintetica, anche se le competenze che riguardano questa Commissione sono tante. Cercherò di essere sintetica perché avete già avuto una lunga mattinata dedicata a tutte la discussione e l’approfondimento che riguarda il progetto di legge sulla semplificazione rispetto al 110 per cento, che penso sia materia utile in generale anche per il lavoro che con le indicazioni del DEFR e di questo bilancio saremo chiamati a fare.

    Mi complimento per le note che sono arrivate in questa Commissione più puntuali delle altre. Lo dico a ragione, avendo presieduto la Commissione nella scorsa legislatura. Qui ci sono i funzionari che hanno sempre inviato anche il materiale esploso ai consiglieri, molto utile per poi andare a vedere nel singolo dettaglio le misure disaggregate e lo dico anche come indicazione di lavoro eventualmente per l’anno prossimo. Saluto la funzionaria che è qui seduta in sala, che ha sempre fatto questo lavoro utile appunto ai nostri lavori e che sarebbe interessante avere anche per gli altri capitoli e per le altre competenze, per le altre Commissioni. Magari ce lo possiamo prendere come impegno per il bilancio di previsione 2022.

    Tornando a noi, sul DEFR poi interverrà nel dettaglio, anche se da un altro punto di vista, la collega Catellani, la cosa che mi preme di dire in questa Commissione, che ha la delega al Patto per il clima, è che è stato aggiunto nella Nota di aggiornamento il nuovo obiettivo che riguarda il presidio del Recovery plan per il rilancio degli investimenti regionali che, come sapete, ha lo scopo di promuovere e di favorire l’accesso a tutte le opportunità di investimento che verranno sia dal Next Generation EU sia dalla programmazione pluriennale 2021-2027.

    Come è noto, i temi dell’attrezzarsi rispetto alla sfida dei cambiamenti climatici, così come quelli che riguardano la transizione energetica, assumeranno un peso rilevante e un orientamento strategico rispetto a tutte le misure.

    Le altre modifiche che riguardano la Nota di aggiornamento al DEFR e che hanno interessato l’aggiornamento rispetto al documento che abbiamo approvato in aula nei mesi scorsi sono modifiche che riguardano la trasparenza, la comunicazione, l’accountability dei dati, così da renderci più facile anche il nostro lavoro di consiglieri, sia in maggioranza che in minoranza.

    Vengo, prima di entrare nel bilancio vero e proprio, ai contenuti del collegato, perché, come diceva il presidente, poi sono diversi gli atti di questo pacchetto che in maggioranza abbiamo valutato di tenere insieme, così come legittimamente la minoranza ha fatto una scelta diversa. Per quanto riguarda il collegato, ci sono alcune modifiche che riguardano le competenze di questa Commissione. Penso all’integrazione che viene fatta nella legge per la montagna, al fine di promuovere l’integrazione delle politiche che concorrono allo sviluppo della montagna delle aree interne con gli strumenti che poi verranno successivamente individuati con delibera di Giunta regionale.

    In questa legislatura – qui c’è l’assessora Lori che saluto e ringrazio – come sapete è stata attribuita una delega specifica, che fa da coordinamento poi anche a tutte le varie azioni che i diversi Assessorati fanno sul tema e quindi è bene aver deciso di implementare, da questo punto di vista, anche la legge.

    Sempre con il collegato vengono attribuite le funzioni di gestione dei siti marini della Rete Natura 2000 all’ente Parco Delta del Po. C’è un posticipo per quanto riguarda i termini di applicazione della tariffa puntuale che erano legati alla fine di quest’anno, a seguito anche della complicazione avvenuta con il Covid, vengono posticipati al 2022. Resta fermo naturalmente l’obiettivo che anzi nel DEFR abbiamo implementato rispetto alla raccolta differenziata, dandoci l’obiettivo dell’80 per cento, di arrivare a quegli obiettivi che avevamo dettagliato e definito nella scorsa legislatura sia con la legge sull’economia circolare che con il Piano regionale di gestione dei rifiuti. Sempre nel DEFR si dice che poi ci sarà, ed è giusto che sia così, una discussione riguardo anche a quella che è l’attualità e l’efficacia delle materie che abbiamo immaginato, perché, per arrivare a raggiungere obiettivi ambiziosi e sfidanti, come ci siamo detti tante volte, è necessario avere un costante monitoraggio sull’efficacia delle azioni che si mettono in campo.

    Vengono poi prorogati anche i termini del fondo di solidarietà ATERSIR a favore dei Comuni colpiti dal sisma del 2012 sempre attraverso il collegato.

    Venendo al bilancio, avete ricevuto tutte le note di dettaglio. Alcune cose sinteticamente, poi qui c’è l’assessore Calvano che accompagna, diciamo così, e gli va reso merito, i lavori di questa programmazione in tutte le Commissioni, quindi eventualmente potrà più puntualmente anche dettagliare. Partendo dalle politiche abitative sono confermati gli 11 milioni di sostegno alla locazione per le famiglie in difficoltà, così come sono confermate le risorse per l’abbattimento delle barriere architettoniche su cui avevamo iniziato a lavorare nella scorsa legislatura.

    Per quanto riguarda l’energia, che è materia a scavallo anche con la II Commissione, verrà approvato, come sapete, nel 2021-2023 il nuovo Piano triennale di attuazione del Piano energetico regionale. C’è la conferma fin da ora delle risorse per far funzionare il Fondo energia attraverso un ulteriore stanziamento al fondo rotativo di 5 milioni di euro. È un fondo rotativo, quindi si alimenta anche delle operazioni di rientro finanziate dal fondo negli anni scorsi. Quel fondo, come sapete, contiene una percentuale, se non vado errata, del 10 per cento per il finanziamento alla diagnosi energetica degli edifici, che precede poi gli interventi in sé per sé. È un fondo che raccoglie sempre il consenso in maniera più larga e diffusa del tessuto di imprese che lo sta utilizzando per efficientare dal punto di vista energetico tanti edifici artigianali e industriali. È previsto il completamento delle azioni che avevamo iniziato a finanziare per il miglioramento della qualità energetica degli edifici e il sostegno alla diffusione dei PAESC.

    Venendo al tema della mobilità sostenibile del TPL, come sapete, vengono confermate le risorse per consentire la gratuità dell’utilizzo del TPL bus e treni regionali agli under 14, misure che vengono estese anche agli under 19 in questo caso per le famiglie che hanno un ISEE inferiore a 35.000 euro.

    Viene fatto un investimento significativo nel triennio per quanto riguarda l’elettrificazione e delle nostre linee ferroviarie regionali con un impegno di 60 milioni di euro e ci sono altre previsioni di impegno per gli adeguamenti tecnologici e anche quelli relativi alla sicurezza del materiale che viene utilizzato sulle nostre linee. C’è una misura straordinaria dovuta al Covid che riguarda il noleggio con conducente, gli NCC, il servizio taxi, di 2 milioni di euro all’interno del complessivo pacchetto di ristori da 31 milioni di euro di cui 10 dei quali sono finanziati con risorse proprie dell’ente, così come è previsto, anche per il 2021, il rifinanziamento della misura che vede contributi fino a 191 euro per tre annualità per l’immatricolazione dei veicoli a basso impatto ambientale.

    Per quanto riguarda, invece, sempre l’Assessorato che fa riferimento ad Andrea Corsini, ma spostandoci sul versante viabilità, logistica e sicurezza, sono confermate le risorse e le attività di navigazione interna. Viene proseguito l’impegno per gli incentivi per il trasporto merci su ferrovia, con uno stanziamento annuale di 1 milione di euro per due anni. Vengono messe a bilancio risorse pari a 4 milioni di euro nel 2021 per quanto riguarda la manutenzione della rete viaria di interesse regionale. C’è la rimodulazione al 2022-2023 dell’investimento che riguarda l’autostrada regionale Cispadana. C’è anche un incremento delle risorse destinato all’attività dell’Osservatorio sulla sicurezza stradale. Veniamo da anni in cui anche in Assemblea legislativa nella scorsa legislatura su questo tema c’erano stati degli impegni trasversali alle forze politiche e con il bilancio 2021 si mantiene fede a questo impegno.

    Velocemente, per quanto riguarda le politiche per la montagna, il Fondo regionale viene alimentato con 5 milioni di euro per ognuna delle tre annualità. Visto il successo della misura che riguarda l’acquisto e la riqualificazione della casa per le giovani coppie che abitano nei Comuni montani, c’è già la previsione di mantenere in vita quella graduatoria appena approvata e rifinanziarla nel 2021 con ulteriori 10 milioni di euro, così da consentirne lo scorrimento.

    C’è un complesso di interventi con un aumento di risorse per quanto riguarda le aree naturali protette e la forestazione, su cui adesso non entro nel dettaglio, ma sappiate che nel triennale le risorse sono aumentate. Continua, invece, l’azione di affiancamento agli enti locali per l’implementazione di tutta la programmazione urbanistica inerente alle modifiche arrivate e approvate con la legge n. 24 del 2017 per cui si prevede uno stanziamento di 1 milione di euro.

    Infine, ma non per ultimo, c’è il tema della difesa del suolo, della costa, delle opere di prevenzione e di messa in sicurezza nel territorio. È un capitolo che è sempre più necessario anche a seguito di quello che è successo nelle ultime ore nel modenese e vede per la prima annualità del triennale uno stanziamento pari a 57 milioni di euro, divisi tra sostegno a quella che è l’opera della protezione civile, interventi di manutenzione straordinaria della rete idrografica, interventi di manutenzione ordinaria anche dei versanti della costa nell’ottica di continuare con quella strategia di prevenzione dei rischi naturali che ci vede impegnati, così come è fondamentale continuare a finanziare il servizio di piena.

    Sono finanziate nel 2021 con 3,4 milioni di euro la messa a dimora dei primi 500.000, oltre ai 500.000 che immaginiamo di piantare e di mettere a dimora, per meglio dire, già nel 2020 con un lavoro che è iniziato e che sta coinvolgendo enti locali, cittadini e associazioni per quanto riguarda il progetto “Mettiamo radici per il futuro”, che ha una particolare attenzione alle aree di pianura, al rimboschimento e alla creazione di boschi urbani, così come prosegue l’attività di bonifica dei siti, l’attività di finanziamento alla rimozione negli edifici scolastici e non dell’amianto per consegnare ai nostri cittadini edifici pubblici in cui lavorare e crescere in piena sicurezza.

    Infine, un’ultima nota su quanto riguarda il progetto demanio che, come sapete, è sotto la gestione di ARPAE di cui ci siamo più volte occupati negli anni scorsi, che vede un incremento di 1 milione di euro per mettersi in pari anche con le tante pratiche. Queste sono naturalmente in maniera molto sintetica le principali azioni che riguardano le materie di competenza della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità, che potremo poi approfondire continuando il lavoro in I Commissione e su cui, lo voglio ribadire, vi sono state consegnate note molto puntuali con le singole voci di spesa che facilitano il nostro lavoro e per cui ringrazio chi ci ha lavorato.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie, consigliera Rontini.

    Prima di dare la parola alla relatrice di minoranza, la consigliera Catellani, comunico che la vicepresidente Schlein sta seguendo i lavori in collegamento online. Prego.

     

    La relatrice di minoranza consigliera CATELLANI. Grazie, presidente.

    Ringrazio anche la collega relatrice di maggioranza per il suo intervento. Come è stato anticipato, il mio intervento sarà limitato soltanto alla Nota di aggiornamento del DEFR.

    Senza volermi ripetere, nella presentazione della Nota si fa cenno alla necessità di dover rivedere al ribasso le previsioni di ottobre. Si parla di grandi contrazioni nelle esportazioni che sono per la nostra Regione un elemento trainante, il tutto corredato da un’incertezza complessiva data proprio dal fatto che anche questa seconda ondata della pandemia ci ha colti forse in parte impreparati.

    Per venire, invece, direttamente all’argomento della Commissione, nello specifico agli obiettivi strategici dettati dalla relazione dell’assessore Corsini, non ho trovato nella relazione delle novità. Le uniche novità sono collegate ai risultati attesi. Vado portando soltanto alcuni esempi, perché sarebbe troppo lungo elencare tutto. Strategie e misure per la ripresa sono le medesime, già indicate nel DEFR. Gli strumenti e le modalità richiamano all’attuazione di numerose leggi: n. 4/2016, n. 5/2016, n. 3/2017, n. 16/2004, n. 40/2002 e via dicendo. L’aver citato queste leggi ci aiuterà sicuramente nel seguire l’evoluzione dell’applicazione dell’attuazione di tutti quelli che sono i programmi e le strategie a questi collegati.

    Sul capitolo “semplificazione” niente di nuovo. Anche in questo caso cambiano soltanto i risultati attesi, tra i quali cito: attuare misure di sostegno ai pubblici esercizi per gli investimenti necessari al riavvio, misure da attivare entro il 31.12.2020.

    Sul capitolo “garanzia della sostenibilità” nel sistema dei trasporti durante e dopo l’emergenza si cita semplicemente una percentuale. Non c’è un numero nella relazione e in questi obiettivi. Sul porto di Ravenna al 31.12 c’è l’assegnazione della gara per la selezione del general contractor per la relazione dei lavori dell’hub portuale. I lavori per la realizzazione dell’hub portuale erano prima inseriti genericamente nel 2021, ora viene dato un termine, un timing al 31.12 successivo per l’avvio.

    I lavori per lo sviluppo della navigazione interna non li elenco, semplicemente evidenzio che anche qui sono state fatte slittare alcune date di avvio e completamento dei lavori. Evidenzio, invece, che nel 2020 emerge l’assegnazione di risorse integrative alla promozione turistica attraverso gli APT, bando e concessione ai progetti di promozione e commercializzazione delle imprese attraverso contributi e progetti speciali dei Comuni, azioni a sostegno e sviluppo della montagna con particolare riferimento alla qualificazione del sistema sciistico, legge regionale n. 17 del 2002. Questo per dire che il timing è cambiato, ma non trovo ancora l’applicazione di quel principio di accountability che tanto viene decantato.

    Giustamente anche la collega Rontini prima ne parlava. Di accountability si parla addirittura nell’incipit della presentazione. Allora, se per accountability noi intendiamo il corretto utilizzo delle risorse della produzione dei risultati in linea con gli scopi istituzionali, lo ripeto, l’ho detto in tutte le Commissioni e lo dico, perché non mi stranirei se tutti gli obiettivi strategici degli assessori non l’avessero riportato, ma se qualcuno mi riporta dei dati numerici e li collega ai timing e qualcuno no è chiaro che l’eccezione la sollevo.

    Sarebbe utile, soprattutto davanti a timing così precisi, anche avere dei numeri, non soltanto delle percentuali. Mi congedo con un appunto. Anche questo l’ho richiamato in tutte le Commissioni, in particolare nella Commissione referente. Ho parlato del Patto per il clima come di una pietra filosofale, del quale tanto si è parlato e rispetto al quale il DEFR è stato proprio costruito, e anche la Nota di aggiornamento, ma che ancora non si era visto nulla. Per fortuna è arrivata questa bozza sulla quale finalmente potremo ragionare su qualcosa di concreto, anche perché al Patto per il clima è legato tutto il sistema della semplificazione di cui giustamente l’assessore Calvano ci ha tanto parlato. Vi ringrazio.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. A questo punto chiedo se ci sono degli interventi. Chiedo chiaramente ai consiglieri in prima battuta e poi dopo mi rivolgerò alla Giunta. Non vedo mani alzate, anche perché siamo in una fase… Chiedo alla vicepresidente Schlein se…

    C’è il Consigliere Facci, scusate. Consigliere Facci, prego.

     

    Il consigliere FACCI. Mi sentite, Presidente?

     

    Il presidente CALIANDRO. Sì, può intervenire.

     

    Il consigliere FACCI. Grazie.

    Riunire sotto un unico punto il DEFR e il bilancio non è semplice. Dovremmo star qui un pomeriggio e non basterebbe. Faccio delle considerazioni, però, partendo dal DEFR, nel senso che questa nota integrativa e l’integrazione, nelle giustificazioni, nelle motivazioni che sono state addotte per in qualche modo evidenziare una serie di azioni, traggono spunto dal mutato scenario socioeconomico, quindi sulla necessità di intervenire con delle modifiche importanti per far fronte alle nuove esigenze che si sono manifestate in tutti i settori della nostra società.

    Ovviamente, mi attengo alle materie di competenza di questa Commissione e parto, non perché lo ritenga più importante, ma sicuramente lo ritengo comunque fra le mie personali priorità, dall’Assessorato alla montagna, aree interne e programmazione territoriale pari opportunità.

    È chiaro che se debbo fare una brevissima scorsa di quelle che sono le impostazioni, già trovo una contraddizione, perché non potrà sfuggire ai consiglieri, prima ancora che alla Giunta o comunque all’assessore, che il sostegno all’imprenditorialità montana è passato dai 12 milioni degli anni scorsi ai 7 milioni del 2020 e del 2021. Quindi, abbiamo già un ridimensionamento. Trovo che questo ridimensionamento non sia affatto giustificato. Come avevo già sollevato nei mesi scorsi, le minori domande che sono state presentate per quanto riguarda le aziende e le imprese nei territori montani e nelle aree interne non sono dovute, a mio avviso, all’assenza dei requisiti, ma sono dovute al fatto che molte imprese non hanno fatto domanda in quanto non a conoscenza del bando e di questa possibilità.

    Ritengo che questo sia un vizio nella comunicazione fra Regione e territori, perché sappiamo che la platea degli aventi diritto era obiettivamente molto, molto più alta e per quello era stata fatta la previsione dei famosi 12 milioni. Siamo passati a 7, non è banale.

    Bando di acquisto e ristrutturazione casa dei giovani. Si parla di circa 330 interventi per anno per arrivare a fine legislatura con 1.500. Come è stato evidenziato recentemente dallo stesso assessore, c’è stata una straordinaria risposta al bando Montagna che ha delle criticità, ma non le voglio evidenziare qui perché mi perderei nei dettagli. Però, c’è stata una particolare risposta, risposta che, però, ovviamente, oggi non si riesce a soddisfare, perché, a fronte di richieste per circa 65 milioni di contribuzione, l’Amministrazione regionale risponde con 10 milioni per anno.

    Se riteniamo che questa sia una misura importante per lo sviluppo della montagna, per la resilienza in montagna, per evitare lo spopolamento eccetera, eccetera, bisogna capire che deve essere modificato il parametro numerico.

    Un altro aspetto che evidenzio, cercando ovviamente di andare molto veloce, è quello legato ai servizi sanitari in montagna, perché mentre si fa riferimento alla riapertura dei punti nascita e si dichiara che saranno fondamentali… Leggo testualmente: “Fondamentale sarà non solo l’apertura dei punti nascita e il rafforzamento della rete delle Case di salute, ma anche il sostegno agli esercizi polifunzionali, farmacie rurali che la Regione intende continuare a supportare”. Benissimo. Abbiamo acquisito finalmente la consapevolezza che i punti nascita in montagna sono fondamentali. Ebbene, io non…

     

    Il presidente CALIANDRO. Consigliere Facci, è saltato il collegamento. Proviamo a vedere se si riesce a recuperare, nel frattempo, l’intervento del consigliere Facci, che dovranno evidentemente nuovamente linkarsi. Non lo vedo ancora collegato. Non lo vedete neanche voi, vero? Credo che abbia un problema di qualità di collegamento. Eccolo qua. Sta tornando. Michele ci sei?

     

    Il consigliere FACCI. Sì, ci sono.

     

    Il presidente CALIANDRO. Prosegui.

     

    Il consigliere FACCI. Non so cosa sia successo. Parlavo di una cosa spinosa ed è saltata la comunicazione!

    Parlavo del fatto che non ho trovato dei riferimenti temporali precisi. Si parla genericamente di “entro la fine della legislatura di dare una risposta a queste esigenze dei servizi sanitari in montagna”. In realtà, però, ricordavo che l’assessore Donini avesse dato sulla questione dei punti nascita, per esempio, una scadenza molto vicina. Si è parlato addirittura di questa primavera. Siamo già a dicembre. Non vedere nella Nota integrativa alcun riferimento temporale e alcuna indicazione trovo che sia a questo punto molto, passatemi il termine, sospetto.

    Su questo bisogna quantomeno essere chiari e trasparenti. Se si ritengono fondamentali, ci dovrà essere comunque una tempistica precisa, e qui non la vedo.

    Quello che è successo nei giorni scorsi, nelle ultime ore, mette il dito nella piaga dell’assoluta debolezza, dell’assoluta fragilità del nostro sistema di gestione del Piano, dell’assenza di un Piano di gestione del rischio alluvioni, l’assenza di un moderno Piano di tutela del territorio, dell’assetto idrogeologico.

    Quando leggo nelle note dell’assessore Priolo che si prevede l’approvazione del nuovo Piano, l’approvazione del primo Piano regionale di Protezione civile, apriamo cantieri eccetera, eccetera, mi chiedo perché non partiamo. Siamo già in ritardo. Già questo lo abbiamo trovato comunque nelle promesse degli anni scorsi. Se tutti gli anni si promette questo, alla fine poi succede quello che sta succedendo, purtroppo. Quindi, bisogna che su questo si passi veramente dalla fase dei proclami alla fase della concretezza.

    Prendo vari spunti. Economia circolare. Siamo in ritardo sulla tariffazione puntuale. In qualche modo l’adeguamento doveva essere entro il 31.12.2020. Siamo a dicembre e infatti su questo mi risulta che c’è una previsione, nelle disposizioni collegate al bilancio, di una proroga su questo aspetto. Credo che su questo siamo in grave ritardo, in grave colpa e, ovviamente, passatemi il termine, nel senso di colpa.

    Noto anche, per esempio per quanto riguarda la mobilità, che c’è un importante cambio di programma in quello che era l’annuncio del presidente Bonaccini di dotare, di rendere gratuito, per tutti gli studenti fino a 19 anni, a partire dal prossimo settembre, il trasporto pubblico locale. Sappiamo qual era stata la polemica: all’inizio della legislatura o, meglio, in campagna elettorale era stato promesso per tutti, poi abbiamo visto che la prima manovra è stata, in realtà, ridotta, si è parlato solo degli under 14, adesso invece si riparla dei 19 anni. Ma qual è la precisazione che leggo nella nota che ci ha dato l’assessore Corsini? Che non sarà per tutti, ma sarà soltanto per coloro che avranno un ISEE inferiore ai 35.000 euro. Quindi, prendiamo atto che non possiamo ritenere che il trasporto pubblico sia gratuito per tutti perché c’è una previsione legata all’ISEE. Giusto o sbagliato, potremmo fare una valutazione di merito su giusto o sbagliato, ma sicuramente possiamo dire e confermare che anche nella nuova programmazione lo sbandierato trasporto pubblico gratuito per tutti non lo sarà con quello che è stato evidenziato.

    Altro aspetto. Relativamente ai contributi per l’immatricolazione dei veicoli a basso impatto ambientale, questo è un rilievo che avevo già fatto: se vogliamo implementare l’utilizzo di mezzi alternativi a combustione non tradizionale, quindi andare incontro a quelle che sono le esigenze di una mobilità sostenibile diversa, green eccetera, eccetera, io ritengo che non debbano essere solo sostenuti i veicoli ibridi con l’elettrico. Qui trovo 3 milioni di euro nel 2021, 2 milioni nel 2022 e 1 milione nel 2023, quindi sostanzialmente 6 milioni di euro sul triennio per contributi a questi veicoli a minore impatto ambientale, ma solo legati all’elettrico, esclusa tutta la parte del GPL e tutta la parte del metano. Credo che questo non sia corretto o, meglio, non sia coerente con le politiche che dovrebbero essere portate avanti.

    Obiettivamente non vedo impegni significativi per quanto riguarda il bilancio della parte mobilità. Vedo che c’è, chiaramente, un grosso supporto – leggasi salvataggio – alle imprese pubbliche del trasporto pubblico. È chiaro. Ha anche, se vogliamo, una propria ratio questo supporto, però dobbiamo capire qual è alla fine il punto di equilibrio con tutto il resto, cioè se alla fine il bilancio del settore deve essere in qualche modo dedicato in buona parte al salvataggio del trasporto pubblico locale. Cioè, si aprono naturalmente tutta una serie di dinamiche.

    Voglio pensare che nelle varie spese per le prestazioni professionali e specialistiche legate al trasporto pubblico regionale e locale ci siano anche i progetti e gli studi di fattibilità che sono stati promessi, per esempio, per la ferrovia Porrettana nel potenziamento del doppio binario fino a Sasso Marconi. È un impegno che verbalmente era stato assunto, ma che non trovo nei dettagli, negli atti che ci sono sottoposti. Voglio pensare che siano le macrovoci dedicate genericamente a quelle che sono le consulenze o gli studi in senso ampio.

    Io concludo, perché potrei stare qua a scorrere tutti i vari volumi che ci sono stati presentati tra DEFR e bilancio. Ritengo che non ci sia, a mio avviso, quel cambio di passo che l’emergenza Covid in qualche modo doveva imporre e, a mio avviso, imponeva, quello appunto di fare degli interventi con priorità differente. Penso, per esempio, alla banda ultralarga, il progetto BU: nello schemino si dice che entro la legislatura verrà completato. Abbiamo visto che la didattica a distanza purtroppo è entrata prepotentemente nelle priorità della società, ma vi sono realtà, specie quelle di montagna o di periferia, che non hanno addirittura il segnale mobile. Qui parliamo di mobilità ultralarga, ma lì non hanno nemmeno il segnale mobile. Allora, doveva essere, questa, una priorità invertita. Cioè, laddove vi sono esigenze come queste che vengono drammaticamente rese evidenti e rese urgenti, occorrerà un cambio di passo e, quindi, spostare anche le voci di bilancio e gli interventi in un senso, anziché in un altro. Questo non lo vedo.

    Ovviamente completerò il mio intervento in maniera anche più ordinata nel corso dell’Assemblea, però già in un primo esame in questa Commissione ritengo che non siano state messe in campo azioni conseguenti a quelle che l’emergenza e la contingenza avrebbero legittimamente imposto.

    Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Prego, consigliera Piccinini.

     

    La consigliera PICCININI. Grazie, presidente. Ringrazio, come sempre, le relatrici e gli assessori presenti.

    Io interverrò su alcune, poche, questioni puntuali, rifacendomi anche ad alcune tematiche sollevate dal collega Facci, partendo dalla questione rifiuti e dalla proroga dell’applicazione della tariffa puntuale. Siccome le motivazioni addotte nella relazione sono due, una legata al Covid e l’altra, però, legata alle gare per l’affidamento del servizio, chiedo se si può fare un quadro della situazione su questo.

    Poi sui punti nascita. Condivido la sollecitazione del collega Facci, però vorrei aggiungere anche un altro tema sempre legato al bilancio, rispetto anche a una risoluzione che è stata approvata in aula, che riguarda l’incentivazione del personale sanitario ad andare a lavorare proprio nelle aree interne e in montagna. Del resto, un’altra problematica legata alla riapertura dei punti nascita è anche questa. Su questo tema stiamo facendo delle verifiche proprio sul bilancio perché quelle risorse devono essere, dal mio punto di vista, stanziate.

    Poi, siccome ci sono diversi interventi legati alla Protezione civile per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria o per l’espletamento dei servizi di piena dei corsi d’acqua, alla luce di quello che è successo ieri, quindi alla luce dell’alluvione di cui tutti siamo venuti a conoscenza, chiederei, siccome è un tema sensibile, che immagino non riguardi solamente la sottoscritta, ma anche altre forze politiche, se fosse possibile recuperare l’intervento dell’assessora Priolo nella prossima seduta, presidente, e quindi fare un punto anche su quello che è avvenuto ieri.

     

    Il presidente CALIANDRO. Lei vuole che l’assessore Priolo venga alla prossima seduta…

     

    La consigliera PICCININI. A riferire…

     

    Il presidente CALIANDRO. A riferire su cosa?

     

    La consigliera PICCININI. Sull’alluvione di ieri e sulle risorse che stiamo dando alla Protezione civile proprio per la manutenzione dei corsi d’acqua e quant’altro.

     

    Il presidente CALIANDRO. Scusi – adesso non vorrei fare il suo lavoro – ma non le conviene fare un question time per mercoledì in Consiglio?

     

    La consigliera PICCININI. Siccome stiamo parlando del bilancio…

     

    Il presidente CALIANDRO. Però, l’alluvione è un fatto…

     

    La consigliera PICCININI. Se non c’è la possibilità…

     

    Il presidente CALIANDRO. No, le possibilità ci sono tutte. Però, le davo un suggerimento per muoverci in maniera più tempestiva. D’altronde, la prossima Commissione è il 16 dicembre, invece il prossimo Consiglio è giovedì 10 dicembre.

     

    La consigliera PICCININI. Va bene, presidente. Valuterò. Però, valuti anche lei se c’è la possibilità.

     

    Il presidente CALIANDRO. Io, come lei sa, posso invitare su richiesta formale. Quindi, una volta che lei avrà fatto questa richiesta formale, il dottor Madonna trasmetterà la richiesta all’Assessorato. Comunque, lo dicevo nel suo interesse. Tutto qui.

     

    La consigliera PICCININI. Siccome stiamo stanziando delle risorse per la Protezione civile anche per questo tema, le due cose erano correlate. Non solo, siccome si parla di Protezione civile, mi piacerebbe – anche qui magari farò una richiesta scritta – avere aggiornamenti sulla riorganizzazione della Protezione civile. Siccome a me arriva qualche critica anche da parte dei sindacati, credo sia utile e opportuno fare un punto anche su questo. Siccome è stato un tema trattato anche nella scorsa legislatura, che riguardava in parte anche lo smantellamento dei servizi tecnici di bacino, su cui c’è stato un ampio dibattito, credo che sia utile riportare anche quello che può essere il prosieguo di quel lavoro in Commissione.

    Infine, e chiudo, per quanto riguarda l’esenzione sottoforma di contributo per tre anni del bollo auto, secondo me stiamo facendo un errore. Stando a quello che scrivete nell’oggetto 2067, concederete questo contributo per l’acquisto di veicoli ad alimentazione ibrida. Avete inserito anche benzina-idrogeno: non mi risulta ci siano autoveicoli di questo tipo. Comunque, l’errore di fondo, secondo me, è incentivare mezzi che sono comunque inquinanti: sono ibridi, ma per una parte utilizzano ancora combustibili fossili. Alla luce di tutto quello che ci siamo detti anche all’interno di questa Commissione, la qualità dell’aria, l’infrazione europea eccetera, eccetera, quello è un mezzo di transizione e quello che bisogna veramente incentivare, sempre dal mio punto di vista, sono i veicoli elettrici. Questo significa che si potrebbe ragionare sull’estendere il contributo già previsto dallo Stato di cinque anni per i veicoli elettrici con un contributo regionale oppure verificare se questo contributo nazionale non è previsto, per esempio, per i veicoli aziendali e, quindi, pensare di introdurre un contributo a livello regionale. Del resto, ribadisco che i veicoli ibridi sono comunque inquinanti, quindi bisogna puntare al massimo e incentivare ciò che è veramente green. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. Prego, consigliere Pelloni.

     

    Il consigliere PELLONI. Grazie, presidente.

    Per certe tematiche riprenderò alcune cose che ha detto il mio collega Facci, ma anche la collega Piccinini, nel senso che noi, oggi, siamo a valutare e prossimamente a votare un bilancio previsionale di inizio mandato, perché è il primo bilancio che vediamo. Lascerei da parte quello di quest’estate, l’assestato, nel senso che quello è stato un bilancio, a mio avviso, un po’ di continuità, mentre questo è quello di primo mandato.

    Su due temi importanti vedo che mancano – almeno ho visto che l’assessore Corsini si è scollegato – l’assessore Corsini e l’assessore Priolo e sono due tematiche importanti soprattutto a livello di previsione e di prospettiva. Però, ne faranno le veci i colleghi assessori Calvano e Lori qui presenti, poi è collegata la Vicepresidente. Riprendo il tema dell’economia circolare e vi dico, da attuale amministratore locale ed ex sindaco che ha portato la raccolta differenziata del proprio comune dal 55 all’85 per cento con il sistema di porta a porta integrale, portando anche a tariffa puntuale, che mi sento particolarmente preso in giro – ve lo dico sinceramente – perché ai miei concittadini abbiamo detto che c’era un riferimento normativo, che era la legge regionale del 2016.

    Il tempo per riuscire ad addivenire al sistema di tariffazione puntuale c’è stato, al di là delle gare e al di là del Covid, perché chi voleva passare a quel tipo di modello, che aveva questa prospettiva e che ha creduto sia all’economia circolare che al principio di quella legge, cioè chi inquina paga, oggi si sente tradito da una proroga, che non è di prospettiva. Quindi, invito veramente la Giunta a ripensare bene a questa proroga, perché è una proroga che va nella direzione opposta rispetto a quello che ci siamo detti dal 2016 ad oggi. Quindi, oggi abbiamo cittadini e concittadini che hanno un sistema virtuoso, che dà risultati importanti soprattutto per il recupero di alcune materie seconde, dal biogas ad altro… Veramente, quello che è emerso – ve lo porto come contributo – in maniera più significativa è che nell’indifferenziata andava tantissima parte organica, che invece è fortunatamente recuperabile con il biogas, con fertilizzanti eccetera, quindi anche con sistemi estremamente poco impattanti. Quindi, da un costo, l’organico, da un puro costo, perché è estremamente pesante, ha un odore particolarmente non gradevole eccetera, può diventare veramente una risorsa.

    Poi c’è il tema che la tariffa puntuale è legata al fatto che spinge la popolazione e tutti i sistemi e i cicli produttivi al principio che dicevo prima, quello di chi più inquina paga, perché un tema è la differenziata, quanto va a recupero, quanto va nell’inceneritore, quanto va in discarica, altro tema è quanti rifiuti pro capite chilo o quintale produciamo. Se non arriviamo in tempi brevi, anche con sanzioni a quegli Enti locali… Dico sanzioni, perché il sistema di ATERSIR funziona così: chi è più virtuoso ha degli incentivi pagati da quei Comuni che sono meno virtuosi. Se io vado a Modena città, ancora oggi trovo tutti i cassonetti aperti, dove trovo di ogni. Allora, non può essere che il comune capofila, il comune capoluogo abbia ancora il sistema aperto, perché genera il fatto anche che chi si è adeguato genera anche la migrazione dei rifiuti, cosa anche spiacevole per certi versi.

    Quindi, aver trovato su questo una proroga al 2022 per una questione di gare e per una questione di Covid… Allora, per il Covid sappiamo purtroppo, ahinoi, che è intervenuto nel febbraio-marzo 2020, gennaio le prime dichiarazioni, ma chi voleva passare a quel livello doveva aver già iniziato da tempo. Evidentemente nessuno ci aveva pensato. Per le gare, sappiamo che queste gare erano attese da quindici anni. Qua vengo al tema gare, perché nel DEFR non ho trovato nulla dal punto di vista di prospettiva legato alle gare, sia sul tema di tutti i servizi, dal servizio idrico al servizio di raccolta rifiuti, ma anche alle grosse multiutility, di cui la maggioranza degli Enti locali sono anche soci, sono azionisti, sia sul tema dei trasporti. Questo bilancio, infatti, negli obiettivi strategici non definisce dove vogliamo andare, se non un richiamo, come negli anni passati, al fatto che si terranno le gare.

    Io ho visto che cosa è successo con la A22 relegata alla Campogalliano-Sassuolo: nel Decreto Ristori-Quater si preannuncia il fatto che il socio pubblico potrebbe liquidare il socio privato affinché si realizzi l’opera. Ebbene, questo lo condivido appieno, perché il tema è questo: per anni abbiamo valutato, anche per i servizi di cui dicevo prima, di dover far delle gare, con il rischio di quello che è successo a Parma, cioè il Ministero dei trasporti che fa un’offerta e va in concorrenza con i nostri Enti locali. Questo potrebbe accadere, come sta accadendo per l’acquedotto di Rimini, dove sta accadendo che la municipalizzata di Roma è in concorrenza con Hera. Benissimo la concorrenza. Però, ricordo che abbiamo i nostri Enti locali che hanno un azionariato importante in quelle multiutility le cui azioni, se un domani dovessero perdere quelle gare, non varrebbero più niente.

    Quindi, dobbiamo fare una scelta importante: o liquidiamo il socio privato e ripubblicizziamo quelle aziende, oppure, come alcuni miei colleghi ex sindaci della zona auspicavano, gli Enti locali si liberano di tutte queste azioni. Ma, allora, potenziamo ATERSIR, potenziamo le authority di controllo e scegliamo un modello più thatcheriano (se vogliamo definirlo così). Però, di questo nel DEFR non si parla. Quindi, i prossimi cinque anni, i prossimi dieci anni continuiamo con il modello delle proroghe, un modello che vede gare infinite, perché troveremo delle partecipate pubbliche o private che litigano fra di loro, come è successo per la gara di Parma, come è successo per la gara di Rimini? È questo.

    Ciò che manca, oggi, in questo bilancio sono le scelte, che la politica deve assumere responsabilmente, scelte estremamente importanti, strategiche, su cui qua saremo chiamati, e ci siamo, a discutere in maniera più pragmatica possibile per trovare una soluzione migliore.

    Ma oggi – vengo al discorso del trasporto pubblico –, al di là delle risorse che possiamo mettere per il rinnovo dei parchi mezzi o eventualmente della possibilità di studiare politiche di gratuità legate al fatto di aumentare, com’era già stato detto, per i 0-14 anni la possibilità che i nostri giovani prendano l’abitudine a utilizzare il mezzo pubblico, occorre incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici soprattutto nelle fasce più verdi della nostra popolazione, fra i più giovani, in maniera tale che si giunga, dopo un’abitudine, a una fidelizzazione rispetto al trasporto pubblico.

    Quasi tutte le nostre aziende di servizio pubblico partecipate dagli Enti locali sono in proroga, di anno in anno, il che non gli permette di fare un piano industriale. Io faccio anche l’imprenditore e molti di voi sanno benissimo che, quando si va in banca eventualmente a chiedere un prestito, o si ha un contratto di servizio o si mettono dei fondi propri, diversamente non si può fare un piano industriale, soprattutto perché abbiamo mediamente delle flotte che hanno tra i dodici e i diciotto anni di durata di servizi. Alcune volte vengono reimmatricolati così sembra più giovane il mezzo. Abbiamo visto anche queste cose.

    Allora, al di là del fatto che la Regione possa mettere 2-3 milioni o 30-50 milioni in più all’anno, qua c’è un tema di prospettiva. Dire: vogliamo fare delle gare, su cui, come vi dicevo prima, c’è tutta la contraddizione di aziende compartecipate pubbliche che si fanno la guerra, andando addirittura anche in Procura, situazione sicuramente poco piacevole, o vogliamo capire dove vogliamo andare? Da questo bilancio io non l’ho capito. Magari sarà un mio limite personale. Però, effettivamente oggi il tema del Covid, come si è detto, può anche segnare un cambio epocale di alcune politiche, soprattutto quelle sanitarie, ma può essere un momento di ripensamento di alcuni servizi, perché alcune ricette che hanno funzionato in passato non è detto che funzioneranno anche nei prossimi anni.

    Oggi ci potrebbe essere la disponibilità di ingenti risorse, che noi dobbiamo investire in alcuni asset importanti, come vi dicevo prima, dal sistema idrico al sistema delle tubazioni del gas, al sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, al sistema di trasporto pubblico. Ebbene, o di quegli asset decidiamo, come Regione, come Ente programmatorio principe del nostro territorio, che cosa vogliamo fare, oppure altrimenti è un bilancio ragionieristico, poco di prospettiva, ma molto di continuità. E lo capisco: buona parte degli assessori e dei consiglieri che sono stati rinnovati hanno avuto il rinnovo della fiducia e forse si sentono un po’ più nel sicuro nel continuare un’azione amministrativa che, ripeto, può aver funzionato, ma non potrà funzionare in eterno, quando non si arriva a fare la tariffazione puntuale sulla base delle motivazioni perché le gare non sono state fatte. Allora non arriveremo mai alla tariffazione puntuale, perché fra due anni saremo punto e accapo. Perché saremo punto e accapo! D’altronde, quei Comuni che non hanno fatto nulla per migliorare la situazione non lo faranno neanche adesso, perché non ci sono né incentivi né disincentivi a voler cambiare il proprio sistema.

    Vorrei affrontare un altro tema importante, già adeguatamente approfondito da chi ha parlato prima di me, tema di cui avevo già parlato in Commissione Sanità, ed è il tema che riguarda il potenziamento del sistema territoriale, che deve essere un po’ più significativo, al di là degli obiettivi. Comunque, quello faceva parte dell’intervento che ho fatto in Commissione Sanità. Questa, dunque, è la terza questione importante che desidero porre alla vostra attenzione, questione che è già stata toccata, e anch’io, presidente, volevo eventualmente valutare con lei e con tutti se fare un’audizione non solo dell’assessore, ma eventualmente anche della Protezione Civile e di AIPO, perché chiaramente – adesso non è il momento, ovviamente, di capire quali sono le responsabilità – parte della Bassa Modenese è finita sott’acqua nuovamente a seguito della rottura di un argine posto a cinquanta metri da quell’argine che si era rotto l’altra volta. Allora qua c’è un tema: è dimensionato male quell’argine? Ci sono le nutrie? Dobbiamo capire. Lo dico perché il tema delle nutrie salta fuori in maniera ricorrente. Però, se quell’argine non riesce a reggere una portata così importante, dobbiamo riuscire a capirne le ragioni.

    Io non faccio l’ingegnere, però penso che la Commissione possa avere un momento di dibattito e di dettaglio un po’ più approfondito rispetto all’aula. Ad esempio, io faccio parte di un gruppo di quattordici componenti e abbiamo a disposizione due soli question time, che credo siano già occupati. Poi se lo presenta la collega, ben volentieri. Però, secondo me, se vogliamo farlo in maniera più dettagliata possibile, dobbiamo capire effettivamente che cosa è successo, per non ripetere magari gli errori che sono stati commessi in passato, semplicemente. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. La Commissione dedicata agli invasi del sistema idrico è assolutamente opportuna. L’anno scorso avemmo una vicenda anche peggiore di questa su altri argini nel bolognese e venne fatto altrettanto. Quindi, sicuramente questa disponibilità della Commissione a riconvocarsi con questi oggetti c’è ed è dovuta, se vogliamo.

    Potremmo anche immaginare di fare, come in parte abbiamo fatto lo scorso anno con alcuni membri, una visita negli invasi per verificare la situazione. Quindi, penso a una Commissione che sia anche conoscitiva, per comprendere qual è il problema, se gli sfalci avvengono. Per esempio, lei prima citava il tema delle nutrie: per chi abita in città è difficile da comprendere il tema delle nutrie e delle volpi; invece, per chi abita a ridosso di argini, che poi straripano perché esplodono dove questi animali hanno fatto le loro tane, è un problema molto sentito. Bisogna soltanto capire se ci vai con gli stivaloni alti o con il tacchetto a verificare le cose.

    Non ho altri interventi. Almeno così mi pare di vedere. Comunque, chiedo conforto alla Segreteria. Scusate, vedo una mano, un attimo. Si è appena prenotata la consigliera Rossi. Prego.

     

    La consigliera ROSSI. Grazie, presidente.

    Un passaggio veloce prima di tutto per ringraziare tutte le relatrici, sia la relatrice di maggioranza che la relatrice di opposizione, e anche gli assessori, che credo stiano facendo un lavoro importante per definire un passaggio, che è quello principale per quanto riguarda la nostra Regione, in un periodo complesso come questo. Il 2020, di fatto, è stato un anno davvero particolare e credo che anche la stesura del bilancio 2021 sia necessariamente una sintesi delle vicende che abbiamo affrontato. Tuttavia, credo che di lavoro ne sia stato fatto tanto, anche se ritengo che ce ne sia ancora tanto da fare, ma sono convinta che si stia andando nella giusta direzione.

    Partiamo da un risultato importante: il bilancio 2021 potrà essere costruito sulla base delle stesse entrate previste per il 2020, quindi in epoca precedente al Covid; inoltre, anche grazie al lavoro del presidente Bonaccini come presidente della Conferenza Stato-Regioni, è arrivato un riconoscimento di valore, un importo rilevante grazie a un accordo che riguarda interventi in tema di territorio, ambiente e mobilità, che ha previsto numerosi contributi, tra cui quelli per il periodo 2021-2034, per la realizzazione di opere pubbliche, la messa in sicurezza di edifici e del territorio in materia anche di viabilità, la messa in sicurezza e lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico, anche con la finalità di ridurre l’inquinamento ambientale, che è un tema importante, come sappiamo, oltre che per la rigenerazione urbana e la riconversione energetica verso fonti rinnovabili, le infrastrutture sociali e le bonifiche ambientali dei siti. Quindi, è un accordo che è in linea con l’attuazione degli obiettivi del programma di mandato, che ricordo bene è stato approvato dalla nostra Assemblea prima ancora che si verificasse tutto il tema Covid.

    Credo che la svolta, rispetto anche agli anni precedenti, sia stata proprio indicata e avviata il 28 febbraio 2020 durante l’enunciazione e la votazione da parte dell’Assemblea del programma di mandato, che come primo punto richiama tutto quello che è previsto nell’Agenda 2030. Dopodiché, ci siamo trovati ad affrontare tutto quello che sappiamo.

    Credo che, al contrario di quanto detto da alcuni colleghi che sono intervenuti, la nostra Regione sia un fiore all’occhiello rispetto anche alle politiche ambientali e alle politiche sulla tutela del nostro territorio, in modo particolare sul dissesto idrogeologico. In modo particolare, voglio ringraziare e unirmi al sostegno a tutti quei territori che stanno vivendo, in questo momento, fasi drammatiche. Inoltre, voglio ringraziare la nostra Protezione civile, perché credo sia tra le più importanti e anche tra le più efficienti di tutto il panorama nazionale. Il fatto stesso di dover affrontare l’aggiornamento dell’organizzazione della Protezione civile per me significa fare un passo avanti necessario proprio per cercare di affrontare al meglio tutto quello che in questo momento – è sotto gli occhi di tutti – accade non soltanto occasionalmente, ma sempre più di frequente.

    Analogamente ritengo sia opportuno l’aggiornamento del Piano di assesto idrogeologico. Anche nelle azioni che abbiamo compiuto fino a qui per affrontare le questioni di urgenza, è fondamentale riuscire a passare a quella situazione sempre più di prevenzione, piuttosto che rincorrere l’emergenza. Credo che sia una chiave di lettura necessaria e fondamentale per quanto riguarda il territorio e per quanto riguarda l’ambiente e insieme dobbiamo cercare di comporre un piano utile per affrontare in futuro questa situazione.

    Credo sia anche importante – lo leggevo anch’io nella nota che è arrivata dall’assessora Priolo – un nuovo Piano di gestione del rischio alluvioni, così come lo sviluppo del progetto del Piano delle coste. Sappiamo essere fondamentale, soprattutto per realtà turistiche, ma in genere per tutte, riuscire a definire e determinare i tempi per il cosiddetto “progettone”. Inoltre, è anche noto che affronteremo l’approvazione della pianificazione dello spazio marittimo, che, come sappiamo, è anch’essa una cornice dentro la quale riusciremo a individuare delle situazioni o, comunque, delle realtà che ci possono aiutare anche rispetto alla decarbonizzazione.

    Ricordo gli intenti della Giunta espressi già il 28 febbraio e ricordo che, considerato l’anno che stiamo affrontando e anche le spese che abbiamo dovuto affrontare per cercare di gestire questa pandemia in termini di supporto, aiuto e prevenzione in modo particolare per quanto riguarda la sanità, riuscire a compiere e a chiudere un bilancio senza avere nessun tipo di modifica in termini economici, a mio avviso, è già un far quadrare i conti. Insomma, è già stato un lavoro molto duro, arduo e importante che ha compiuto la Giunta, in particolare l’assessore Calvano, che ringrazio.

    Una volta che ci siamo posti gli obiettivi, così come sono stati anche esplicitati da queste note che abbiamo ricevuto tutti quanti, ma anche da quello che ha menzionato la relatrice Rontini, penso che con le risorse che arriveranno dall’Europa insieme dovremmo compiere un lavoro puntuale e meticoloso per raggiungere gli obiettivi che tutti quanti ci siamo posti e che ci vogliamo porre per il bene di tutta la nostra regione, che, ripeto, non parte da zero, è sicuramente a un ottimo livello, ma possiamo indubbiamente ancora migliorare. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Ci sono altri interventi? Controllo sempre le manine dell’ultimo secondo. Chiedo all’assessore Calvano, alla vicepresidente Schlein e all’assessore Lori se vogliono replicare al dibattito. Consigliera Piccinini, vuole aggiungere qualcosa?

     

    (interruzione della consigliera Piccinini)

     

    Il presidente CALIANDRO. Non è obbligata.

     

    (interruzione)

     

    Il presidente CALIANDRO. Quindi, mi sta confermando che vuole intervenire?

     

    (interruzione)

     

    Il presidente CALIANDRO. Lei non è obbligata a intervenire. Se vuole intervenire, però, deve farlo al microfono. Cosa vuole fare, dottoressa Greco, vuole intervenire?

     

    (interruzione della dottoressa Greco)

     

    Il presidente CALIANDRO. No, non vuole intervenire. Benissimo. La parola all’assessore Lori.

     

    LORI, Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità. Grazie, presidente. Intervengo rapidamente per fare alcune puntualizzazioni rispetto ad alcune sollecitazioni che sono arrivate.

    Bene il Bando Casa e bene il fatto che questo bilancio confermi ulteriori 10 milioni, che saranno utilizzati per lo scorrimento della graduatoria. Naturalmente credo sia noto l’impegno mio e del presidente Bonaccini rispetto alla possibilità di reperire ulteriori risorse, vista la massiccia adesione a un bando che mai si era fatto prima e di cui, complice anche la pandemia, era molto difficile riuscire a prevedere gli esiti. È un apprezzamento particolare, perché sicuramente l’adesione così massiva a questa iniziativa ci dice che abbiamo individuato una strada che può concorrere a un’azione di contrasto allo spopolamento delle aree montane. Quindi, su questo continueremo a lavorare.

    Rispetto alle altre sollecitazioni in particolare sui temi della sanità, il rafforzamento delle case della salute e i punti nascita, non trattandosi di una politica che viene direttamente gestita dall’Assessorato alla montagna, non ho motivo di non confidare nel massimo impegno del collega Donini, così come il riferimento che è stato fatto dal consigliere Facci alle vicende dell’IRAP. Ricordo due cose. Nel collegato al bilancio, come diceva anche la relatrice di maggioranza, consigliera Rontini, è previsto questo passaggio che prevede una modifica della legge sulla montagna, prevedendo l’istituzione sostanzialmente di un coordinamento politico, ma soprattutto tecnico, proprio per rafforzare anche la capacità di praticare questa delega che, essendo una delega trasversale, ha bisogno di un lavoro forte e che rafforzi le sinergie, che comunque già ci sono.

    Sottolineo, rispetto al bilancio di previsione e rispetto soprattutto ai temi della montagna, la significatività delle risorse legate all’attuazione della legge n. 5, che vedono, oltre ai ristori previsti per le zone rosse di Piacenza, Rimini e Medicina, 14 milioni di euro destinati specificamente agli investimenti degli Enti locali e in particolare dei 119 Comuni montani. Credo che anche questa sia una misura che potrà avere una ricaduta particolarmente positiva sia per gli Enti locali, vista l’entità delle risorse, sia per le imprese locali, visto che parliamo di investimenti. Questa è una partita, è una posta che non è emersa, ma che credo sia assolutamente doveroso segnalare quando si parla di politiche per la montagna. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio. La parola all’assessore Calvano.

     

    CALVANO, Assessore al bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale. Grazie, presidente. Intervengo molto brevemente solo per ribadire, anche in questa sede, il grande lavoro di squadra che la Giunta ha provato a mettere in campo per redigere un bilancio nel quale, così come detto in altre Commissioni, non abbiamo potuto contare su risorse aggiuntive rispetto a quelle che avevamo il 1 gennaio 2020, ma siamo riusciti in via straordinaria, grazie all’accordo con il Governo e alla buona tenuta dei conti della nostra Regione, ad avere perlomeno le stesse risorse del 1 gennaio 2020. Lo dico perché, a fronte di alcune osservazioni che hanno fatto i commissari consiglieri secondo cui mancano una serie di interventi di carattere straordinario, siamo in una condizione esattamente contraria: in assenza di risorse aggiuntive vengono messe in campo attività innovative e aggiuntive, seguendo l’impostazione degli impegni inseriti all’interno delle linee di mandato, alle quali si inizia a dare attuazione proprio con il primo bilancio della nuova legislatura.

    Ci sono alcune cose che, ovviamente, determinano anche un cambio strutturale all’interno della nostra Regione, lo richiamava la collega Lori, sulla montagna con quell’articolo che è stato inserito all’interno del collegato. Dopo aver istituito l’Assessorato, si dà un forte potere di coordinamento politico e tecnico a quell’Assessorato su tutte le politiche che hanno a che fare con i territori montani. Questo salto di qualità e di quantità si nota anche nelle risorse, sia nelle risorse che vengono destinate appositamente agli Enti locali, sia nelle risorse che vengono destinate alla cittadinanza presente e futura della montagna, con le risorse messe a disposizione delle giovani coppie, 20 milioni di euro nel giro di un anno, perché abbiamo messo i primi 10 milioni durante l’assestamento e introdotti gli altri 10 milioni con il bilancio del 2021. Sono 20 milioni di euro per stimolare la residenzialità all’interno delle zone montane, che è un prendere atto di una mobilità e di un nuovo modo delle persone di concepire anche il futuro della propria residenzialità in funzione anche di quello che è successo con il Covid.

    Il Covid ha condizionato enormemente anche una serie di scadenze che avevamo. La scelta fatta dall’Assessorato all’ambiente di questa proroga citata dai consiglieri è inevitabilmente connessa al Covid, così come alle gare in corso. Sarebbe stato sbagliato non fare questa proroga, perché non si sarebbe tenuto conto di una situazione di contesto che è sotto gli occhi di tutti. Lo potrebbe raccontare molto meglio di me la collega assessore Priolo. Però, ci tengo a ribadire che la collega è stata ieri e oggi tutto il giorno nelle zone colpite dall’alluvione, quindi è più che giustificata la sua impossibilità a essere presente qua oggi, alluvione che ci dice quanto, anche in funzione dei futuri stanziamenti del Recovery Plan o, comunque, dei futuri stanziamenti europei o nazionali, questo tema del dissesto idrogeologico debba essere centrale nelle politiche dell’Europa e del nostro Paese.

    Come Regione faremo sempre la nostra parte, ma è evidente che la mole di risorse per poter fare interventi adeguati ed efficaci è tale che implica un’azione coordinata tra Regione, Stato ed Europa, azione che noi siamo pronti a stimolare e a compartecipare, ma sulla quale è inevitabile un coinvolgimento a 360 gradi delle diverse Istituzioni, consapevoli che bisogna aiutare quei Comuni che si trovano in quelle realtà e che stanno facendo sforzi immani. Quindi, un plauso anche a quelle Amministrazioni e a quei sindaci che sono in prima linea quando avvengono fatti di questa rilevanza.

    Pertanto, rispetto alle questioni poste, credo che ci sia all’interno di questo bilancio una serie di risposte importanti. È un bilancio fatto quasi esclusivamente con risorse che sono nelle disponibilità della Regione Emilia-Romagna e, quindi, senza poter contabilizzare ancora quelle che saranno le risorse che arriveranno dalla nuova programmazione europea e speriamo dal Recovery Plan. Nonostante si utilizzino risorse “ordinarie”, si prova comunque a mettere in campo alcuni interventi straordinari rispetto agli anni passati e su questa linea si dovrà proseguire sia per l’uscita dall’emergenza sia per rilanciare la nostra economia e la nostra società nel post Covid. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. La parola alla vicepresidente Schlein.

     

    SCHLEIN, Vicepresidente e Assessore al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica: Patto per il clima, welfare, politiche abitative, politiche giovanili, cooperazione internazionale allo sviluppo, relazioni internazionali, rapporti con l’UE. Grazie. Ho ascoltato anch’io gli assessori Lori e Calvano e condivido quanto stava dicendo l’assessore Calvano, vale a dire che molte delle questioni poste dai consiglieri nel dibattito vertono più sul tema ambientale e sulle competenze della collega Priolo, che è impegnata, anche in queste ore, sul fronte della drammatica esondazione che ha colpito il territorio del modenese e che ci richiama ulteriormente a intensificare gli sforzi di prevenzione tanto sul dissesto idrogeologico quanto più in generale sulle azioni di adattamento e di mitigazione dei cambiamenti climatici, perché questi eventi climatici estremi sempre più intensi che colpiscono purtroppo così duramente le popolazioni, il settore dell’economia e le imprese sono anche dovuti – lo sappiamo – proprio ai cambiamenti climatici che sono in corso. Quindi, massimo sostegno, naturalmente, da parte della Regione c’è, ci deve essere e ci sarà alle popolazioni che sono rimaste colpite, ma bisogna anche vedere come ristorarle velocemente.

    Sui temi, invece, del bilancio aggiungo una cosa. Non è emerso molto dagli interventi puntuali dei consiglieri, allora ci tengo a rimarcarlo io, siccome è tema di competenza di questa Commissione. Voglio solo confermare, come avete forse visto dalla nota, che continua l’impegno della Regione sul fronte delle politiche abitative. Abbiamo confermato uno stanziamento importante di 11.300.000 euro per il sostegno alla locazione destinato alle famiglie in difficoltà sul tema dell’affitto, ma anche attraverso programmi, che poi discuteremo proprio con questa Assemblea, nell’ambito della pianificazione pluriennale delle politiche abitative e anche sugli interventi che serviranno sempre più a incentivare la messa a disposizione di alloggi per affitti medi e lunghi, anche facendo leva sul patrimonio sottoutilizzato esistente.

    Sono, inoltre, confermate le risorse per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per la continuazione di iniziative di formazione e di sensibilizzazione su questo importante tema. Inoltre, voglio confermare che, con ulteriori risorse di avanzo vincolato, è prevista la prosecuzione, nel 2021, del programma pluriennale sulle manutenzioni dell’edilizia residenziale pubblica, che abbiamo avviato questa estate, finalizzato proprio al recupero e alla celere messa a disposizione di alloggi ERP non utilizzati.

    Erano solo queste poche conferme integrative che ci tenevo a porre all’attenzione dei consiglieri, ringraziandoli per i contributi arrivati, su cui sono arrivate anche le risposte dell’assessore Calvano, che ringrazio anch’io per l’opera che ha portato avanti non semplice in questa fase per allestire il bilancio previsionale 2021. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. Vogliono intervenire le due relatrici? Prego, consigliera Rontini.

     

    La relatrice consigliera RONTINI. È tardissimo, quindi faccio davvero veloce.

    Io penso che, quando sarà possibile, raccogliendo la disponibilità della dottoressa Greco, che ha raccolto tutte le sollecitazioni arrivate dai consiglieri, che sono certa sarà sua cura trasmetterle tempestivamente all’assessore Priolo, che, come è stato ricordato, per questioni di emergenza non è potuta essere qui con noi oggi, sia interessante quanto sollecitato dai consiglieri Piccinini e Pelloni, cioè avere il punto riguardo allo stato dell’arte anche delle gare per il servizio di raccolta dei rifiuti.

    Dal punto di vista politico – me lo si consenta – li volevo tranquillizzare, se è possibile, nel senso che la consigliera Piccinini c’era, la legge sull’economia circolare mi pare l’abbiano votata anche loro e abbiano contribuito anche loro alla sua implementazione e alla sua scrittura nella forma che poi è arrivata in aula, mentre all’ex sindaco Pelloni voglio dire che a noi stanno a cuore le politiche di economia circolare, tutto quello che è possibile per far sì che questa Regione possa raggiungere, nei tempi che ci eravamo fissati, le migliori politiche e le migliori azioni sia per la diminuzione alla fonte della produzione dei rifiuti, sia per quanto riguarda la sua corretta raccolta anche ai fini del riuso e riciclo. Quindi, non mancheremo di portarle a termine, pur nel quadro del Covid, da una parte, e dell’attuazione delle gare, dall’altra.

    Io vengo da un territorio, quello della Romagna, dove sono in corso e dove purtroppo non ci è stato possibile mettere in campo progettualità sperimentali che ci avrebbero fatto fare passi avanti sugli obiettivi che ci siamo proposti. Penso vada dato il merito ai Comuni, ai sindaci e alle comunità che, invece, sono intervenuti, anche anticipando la legge regionale. Ricordo, infatti, che quando partimmo con la discussione – sono sicuramente collegati ai nostri lavori sia la consigliera Montalti che il consigliere Sabattini, che sono stati i relatori sia della legge sull’economia circolare che del Piano dei rifiuti – c’erano Comuni che già raggiungevano percentuali superiori agli obiettivi che ci eravamo dati. Quindi, va dato merito a quelle Amministrazioni di essere state lungimiranti. Però, nonostante le contingenze date, non abbiamo perso di vista la direzione di marcia a cui vogliamo far arrivare pian piano tutti i territori dell’Emilia-Romagna, e siamo certi che non lo si faccia con le sanzioni, ma che lo si faccia con un lavoro innanzitutto culturale. Questo, d’altronde, è il motivo per cui in tante scuole dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con le associazioni ambientali, da una parte, e con le multiutility, dall’altra, si fanno tanti progetti per sensibilizzare i nostri giovani ragazzi a un corretto approccio con la differenziata, i rifiuti, insomma tutto quello che riguarda l’economia circolare.

    Peraltro, ci siamo sempre detti che, per arrivare al risultato, dobbiamo portarci dietro tutto il sistema regionale, quindi imprese, associazioni, cittadini, famiglie, che su queste materie hanno interessi tutti legittimi, talvolta anche confliggenti gli uni con gli altri, su cui abbiamo provato a fare sintesi negli anni scorsi con una legge, che poi siamo andati a raccontare anche in altre parti d’Italia e ora vogliamo al più presto portare a risultato.

    Quindi – l’ho fatta lunga, differentemente da quanto avevo detto, e mi scuso – penso che avere anche per mail, quando gli uffici e l’assessore Priolo riusciranno a dedicare un po’ di tempo anche a questo, con la collaborazione della Segreteria della Commissione, sia utile, anche quando faremo la discussione sul pacchetto bilancio, prima per esprimere il parere e poi in aula.

     

    Il presidente CALIANDRO. Grazie. La parola alla consigliera Catellani.

     

    La relatrice di minoranza consigliera CATELLANI. Grazie, presidente.

    Desidero semplicemente ringraziare gli assessori che sono intervenuti oggi, in particolar modo l’assessore Calvano, che ci ha accompagnato durante tutto questo lungo percorso, Commissione per Commissione. Ringrazio anche i consiglieri che sono intervenuti per le riflessioni che ci consentono una disamina migliore rispetto a tutte le tematiche. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio.

    Passerei adesso alle dichiarazioni di voto, ricordando ai colleghi che manca ancora un oggetto da evadere. C’è una comunicazione che deve essere fatta da parte del dottor Moretti. Quindi, dopo la votazione, colleghi, ci sarà anche la comunicazione del dottor Moretti.

    Io metterei in votazione, così come ci siamo accordati nel corso della precedente riunione, gli oggetti 1954, 2066, 2067 e 2068 per chiamata di Gruppo d’appartenenza, quindi con dichiarazione e votazione. Parto dalla maggioranza. Per il Gruppo del Partito Democratico, interviene il presidente Costa. Prego.

     

    Il consigliere COSTA. Mi sono confrontato con la relatrice e la faccio io la dichiarazione di voto, e non la relatrice, che pur è appartenente al mio stesso Gruppo politico. Esprimiamo parere favorevole.

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo. Vado adesso al Gruppo di Bonaccini Presidente. Prego, consigliera Pigoni.

     

    La consigliera PIGONI. Grazie, presidente. Anche noi esprimiamo parere favorevole.

     

    Il presidente CALIANDRO. Non si sente bene purtroppo. Ha il volume troppo basso.

     

    La consigliera PIGONI. Favorevole.

     

    Il presidente CALIANDRO. Favorevole, va bene.

    Per il Gruppo Europa Verde, la consigliera Zamboni. È ancora collegata? Non la vedo più. È andata in pausa. Proviamo, allora, con il Gruppo Emilia-Romagna Coraggiosa. Chiederei al consigliere Taruffi di esprimere il suo voto.

     

    Il consigliere TARUFFI. Parere favorevole.

     

    Il presidente CALIANDRO. Benissimo. La ringrazio. La consigliera Gibertoni non si è mai collegata, vero? Quindi, il Gruppo Misto lo lascio fuori. Per il Movimento 5 Stelle, la consigliera Piccinini.

     

    La consigliera PICCININI. Grazie, presidente. Esprimiamo voto contrario.

     

    Il presidente CALIANDRO. Voto contrario. Il consigliere Mastacchi è ancora collegato? Io non lo vedo. Quindi, il Gruppo Rete Civica non vota. Per la Lega, il consigliere Pelloni.

     

    Il consigliere PELLONI. C’è il consigliere Facci.

     

    Il presidente CALIANDRO. Il consigliere Facci c’è, però non ha chiesto di intervenire.

     

    Il consigliere PELLONI. Voto contrario per la Lega.

     

    Il presidente CALIANDRO. Voto contrario per la Lega. La consigliera Castaldini si è poi collegata? Non c’è la consigliera Castaldini. Per Fratelli d’Italia, il consigliere Lisei.

     

    Il consigliere LISEI. Parere contrario.

     

    Il presidente CALIANDRO. La votazione si conclude qui.

    Comunico, quindi, il parere favorevole in Commissione ai quattro punti all’ordine del giorno.

     

    Comunicazione dell’assessorato alla difesa del suolo e della costa e protezione civile ai sensi dell’art. 6 comma 1, della legge regionale n. 7 del 2016 sulla proposta di deliberazione della Giunta regionale avente ad oggetto: “Quinto provvedimento di integrazione al programma triennale 2020-2022 ed elenco annuale 2020 degli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e sicurezza del territorio - integrazione DGR 722-2020 e 1606-2020”

    (Documentazione inviata ai componenti con nota prot. AL/2020/25512 del 04/12/2020)

     

    Il presidente CALIANDRO. Cedo, adesso, la parola al dottor Moretti perché ci illustri questo quinto provvedimento sul programma triennale degli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico. Consigliera Piccinini, forse le può interessare questo intervento.

    Prego, dottor Moretti.

     

    MORETTI, Servizio difesa del suolo, della costa e bonifica. Buongiorno a tutti.

    Il provvedimento è semplice, ma è molto attuale e puntuale, perché a metà novembre è stato disposto il prelievo di 3 milioni di euro dai fondi per spese per imprevisti per incrementare i due capitoli di spesa del bilancio regionale, uno relativo alla manutenzione ordinaria di versanti, fiumi e costa, uno relativo proprio al servizio di piena. Sono due capitoli che vedono trasferimenti dal bilancio della Regione al bilancio dell’Agenzia. Quindi, abbiamo già fatto un provvedimento intermedio da parte della Giunta che, oltre a impegnare e trasferire i soldi, ha disposto, relativamente ai 2 milioni di euro della manutenzione ordinaria, di riservare 1,6 milioni euro alla manutenzione dei fiumi e 400.000 euro alla costa.

    Proprio giovedì scorso, quindi prima di questi eventi, c’è stato un comitato all’interno dell’Agenzia di protezione civile che ha definito con queste risorse aggiuntive – per dare alcuni numeri, la manutenzione ordinaria passa da 4,5 milioni a 6,5 milioni di euro, il servizio di piena da 1 milione a 2 milioni di euro – gli interventi che verranno realizzati con queste risorse aggiuntive.

    Questo comporta un’integrazione al programma triennale 2020-2022 e, ovviamente, all’annualità 2020, che andrà in Giunta a breve, quindi per legge dobbiamo darne comunicazione a questa Commissione, per gli interventi di prevenzione del dissesto del territorio. Grazie.

     

    Il presidente CALIANDRO. La ringrazio.

    Sulla comunicazione non sono previsti interventi, quindi dichiaro conclusi i lavori della Commissione.

     

     

     

    Il segretario

    Il Presidente

    Enzo Madonna

    Stefano Caliandro

     

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