Testo
Verbale n. 2/2005
Seduta del 21 giugno 2005
Il giorno 21 giugno 2005 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in Bologna
Viale A. Moro n. 50, la Commissione Assembleare Bilancio Affari
generali ed istituzionali, convocata con nota prot. n. 9286 del 16
giugno 2005 ed integrata con nota prot. n. 9400 del 20 giugno 2005.
Partecipano alla seduta i Consiglieri:
Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
NERVEGNA ANTONIO Presidente FORZA ITALIA 5 presente
BERETTA NINO Vicepresidente UNITI NELL'ULIVO 7 pre
sente
- DS
MANFREDINI MAURO Vicepresidente LEGA NORD 3 presente
PADANIA EMILIA E
ROMAGNA
AIMI ENRICO componente ALLEANZA 4 presente
NAZIONALE
BORTOLAZZI componente PARTITO DEI 1 presente
DONATELLA COMUNISTI
ITALIANI
CARONNA SALVATORE componente UNITI NELL'ULIVO 5
- DS
GALLETTI GIANLUCA componente UDC - UN. DEM. 1
CRIS. E DI
CENTRO
GUERRA DANIELA componente VERDI PER LA 2
PACE
MANCA DANIELE componente UNITI NELL'ULIVO 1 pre
sente
- DS
MASELLA LEONARDO componente PARTITO DELLA 3
RIFONDAZIONE
COMUNISTA
MONACO CARLO componente PER L'EMILIA - 1 presente
ROMAGNA
MONARI MARCO componente UNITI 3
NELL'ULIVO-DL
MARGHERITA
MONTANARI ROBERTO componente UNITI NELL'ULIVO 2
- DS
NANNI PAOLO componente ITALIA DEI 1
VALORI con DI
PIETRO
RICHETTI MATTEO componente UNITI 4 presente
NELL'ULIVO-DL
MARGHERITA
RIDOLFI RODOLFO componente FORZA ITALIA 4 presente
RIVI GIAN LUCA componente UNITI NELL'ULIVO 2
- DS
ZANCA PAOLO componente UNITI NELL'ULIVO 1
- SDI
Il consigliere Mario MAZZOTTI sostituisce il consigliere Montanari,
la consigliera Gabriella ERCOLINI sostituisce il consigliere
Caronna.
E' presente il Vicepresidente della Giunta Assessore a Finanze.
Europa prof. Flavio Delbono.
Sono altresì presenti: Pasquini (Dir. gen. Risorse finanziarie e
strumentali), Curti (Resp. Serv. Bilancio - Risorse finanziarie),
Bellei, Gaspari (Serv. Bilancio - Risorse finanziarie), Bertuzzi
(Resp. Serv. Amministrazione Valutazione e Sistemi incentivanti del
personale), Ghedini (Ufficio Stampa Assemblea Legislativa)
Presiede la seduta: Antonio Nervegna
Assiste la segretaria: Claudia Cattoli
Resocontista: Chiara Caciagli
Il presidente NERVEGNA dichiara aperta la seduta.
- Illustrazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa
prof. Flavio Delbono dell'assestamento del bilancio di previsione
per l'esercizio 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007 e relativa
legge finanziaria regionale
(oggetti 108 e 109)
Il vicepresidente DELBONO svolge la seguente illustrazione:
Come ormai d'abitudine in questo periodo prendiamo in esame il
provvedimento di assestamento, che si compone di due progetti di
legge approvati dalla Giunta regionale in tempo utile per poterli
sottoporre all'esame della Commissione e poi dell'Assemblea
legislativa prima della pausa estiva.
Credo sia utile, come risulta anche dalla relazione di
accompagnamento, richiamare alcuni elementi di contesto in base ai
quali questo provvedimento è stato preparato e predisposto.
Stiamo parlando di un assestamento di bilancio, che quindi non deve
e non può, se non per motivi eccezionali, sconvolgere l'impianto del
bilancio previsionale 2005 approvato dal Consiglio regionale nello
scorso dicembre. Vi sono tuttavia alcuni elementi di interesse, sui
quali sono a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti e
approfondimenti anche il direttore generale dottor Pasquini e la
responsabile del servizio dottoressa Curti con gli altri
collaboratori.
Ritengo particolarmente utile richiamare il quadro generale di
riferimento, perché si tratta di un contesto con il quale
probabilmente dovremo fare i conti anche in un futuro prossimo:
infatti già dall'assestamento possiamo cogliere alcuni degli
elementi con i quali immagino dovremo misurarci in occasione del
previsionale 2006.
Detto in altri termini, è utile riconoscere quali sono i vincoli e
quali gli elementi che circoscrivono e restringono il perimetro
delle scelte regionali: credo sia importante che l'Amministrazione
regionale ne abbia consapevolezza, anche per relazionarsi con gli
interlocutori esterni (enti locali e mondo economico). Lo dico con
una certa enfasi, perché si tratta di vincoli che o sono nuovi o si
presentano in forma nuova.
Essi sono fondamentalmente tre.
Il primo, che avevamo già considerato nella predisposizione del
bilancio previsionale, ma che oggi si presenta in modo ancora più
cogente a circa metà dell'esercizio, attiene al patto di stabilità.
Il patto di stabilità quest'anno include per la prima volta anche
gli investimenti nella spesa complessiva limitata dai tetti imposti
dalla finanziaria. Quindi agisce sull'intero ammontare delle risorse
disponibili, con l'eccezione della sanità e delle spese per il
personale. Queste sono le due deroghe significative. Anche togliendo
la sanità e il personale, vuol dire che sul nostro bilancio
regionale il patto di stabilità insiste su un ammontare non piccolo.
Se facciamo pari a 7 miliardi di euro circa la somma di fondo
sanitario nazionale di nostra competenza e le spese del personale,
su un bilancio di 11 miliardi di euro, vuol dire che il patto ci
impone un vincolo importante. Vi ricordo che esiste una versione di
competenza e una di cassa e se stiamo in quella di competenza il
patto ci impone di impegnare non oltre quello che abbiamo impegnato
nel 2003, aumentato del 4,8%. Questo è il tetto che insiste sugli
impegni complessivi escludendo sanità e personale.
Anche nel momento dell'assestamento questo dato è importante,
perché occorre monitorare l'andamento degli impegni della spesa
sapendo che alcune risorse, anche se stanziate nel bilancio
previsionale, non potrebbero trovare trasformazione nel momento
dell'impegno, semplicemente perché il patto di stabilità lo
impedisce. Quindi occorre una disciplina ancora più rigorosa degli
stanziamenti, per evitare che questi siano non impegnabili, e men
che meno liquidabili, dato che il patto di stabilità lo impedirebbe.
Questo è il primo elemento su cui voglio attirare la vostra
attenzione: si tratta di un vincolo con il quale avevamo già qualche
consuetudine, la novità consiste nel fatto che sono inclusi anche
gli investimenti.
Il secondo elemento di importante novità è costituito dall'ormai
celebre articolo 3 della legge finanziaria nazionale 2004. Chi era
presente nello stesso periodo della scorsa legislatura si ricorderà
che illustrando l'assestamento dissi dell'esistenza di questo
articolo 3, ma che avevamo motivo di ritenere che venisse eliminato
o sospeso. Infatti proprio in quei giorni con il decreto governativo
n. 168, ne venne sospesa l'efficacia fino al 31 dicembre 2004.
L'articolo 3 della finanziaria 2004 è quello che impedisce a
Comuni, Province e Regioni di finanziare con indebitamento
contributi a soggetti esterni alla pubblica amministrazione, i
cosiddetti privati . In realtà l'accezione è molto più larga,
perché soggetti privati è inteso nel senso civilistico e non nel
senso fisico del termine.
La nostra previsione fu corretta, in quanto le promesse del Governo
furono confermate: l'articolo 3 venne sospeso, ma non abolito; venne
sospeso fino al 31 dicembre 2004, e ciò vuol dire che il Governo non
ha dovuto far nulla per ripristinarne l'efficacia, che è ripresa dal
primo gennaio 2005. Quest'anno, al contrario dell'anno scorso, non
abbiamo motivo di ritenere che venga sospeso di nuovo, e quindi
nella predisposizione dell'assestamento, al contrario dell'anno
scorso, abbiamo dovuto incorporare la presenza di questo vincolo.
Ciò significa che la Regione, come tutti gli altri enti
assoggettati all'articolo 3, si trova nell'impossibilità di
sostituire finanziamenti con indebitamento a finanziamenti con parte
corrente (sarebbe come dire alle famiglie che possono comprare la
casa come prima, ma che devono pagarla entro l'anno; immagino che il
numero di abitazioni acquistate calerebbe).
Abbiamo fatto grossi sforzi per attenuarne l'effetto, ma come
vedrete, in particolar modo per quanto riguarda la parte di spese in
conto capitale, di investimento, sarà totalmente pubblico su
pubblico. Per arginare gli effetti dell'articolo 3 sulle nostre
politiche di bilancio abbiamo cercato di utilizzare al meglio i
mezzi statali, che evidentemente non sono assoggettati all'articolo
3. Pensate alla legge regionale n. 7 del 2002 sull'innovazione,
finanziata anche da mezzi statali che possono trasformarsi in
contributi a soggetti privati, alle imprese ecc, in modo da poter
attenuare l'effetto sui destinatari finali, vale a dire sul sistema
produttivo (agricoltori, imprenditori in generale, varie categorie,
insomma tutti quelli fuoriescono dalla categoria della pubblica
amministrazione).
Abbiamo anche cercato per alcune voci prioritarie di utilizzare
risorse correnti, quando nel passato potevamo invece usare
autorizzazioni contro mutuo (ovviamente non per intero, nel senso
che è impensabile poter sostituire con risorse correnti quelle
risorse che nel passato ci garantivamo attraverso autorizzazioni
contro indebitamento).
Anche il terzo vincolo è nuovo nella sua formulazione.
Qui il riferimento è alla legge finanziaria 2005 e al tipo di
adempimenti e sanzioni a cui è assoggettata la spesa sanitaria. Vi
è un monitoraggio trimestrale della spesa sanitaria. Se la spesa
sanitaria eccede la quota parte del fondo sanitario attribuita alla
Regione in esame, la Regione, con mezzi propri e quindi extra fondo
sanitario, deve eliminare la forbice e fare fronte a questo scarto,
altrimenti scatta un automatismo previsto nella legge finanziaria
stessa, in base al quale sarebbe commissariata la gestione della
sanità di quella Regione e automaticamente occorrerebbe adottare
provvedimenti di natura tributaria, quindi fiscale, per compensare
quel gap tra spesa e risorse del fondo sanitario nazionale. È una
circostanza che evidentemente le Regioni cercano di evitare,
mettendo in conto di trovarsi pronte alle verifiche trimestrali nel
caso in cui ci fosse bisogno di avere dotazioni sufficienti.
Questo è il perimetro dentro il quale ci siamo mossi: patto di
stabilità, articolo 3 (cercando di attenuarne gli effetti) e
prudenza e consapevolezza per quanto riguarda il monitoraggio ed
eventuali integrazioni delle risorse provenienti dal fondo sanitario
nazionale.
Detto questo e andando più nel dettaglio del provvedimento di
bilancio, la manovra è piccola. Nel senso che su un bilancio
revisionale superiore agli 11 miliardi di euro, stiamo parlando di
un provvedimento che, sommando la sua parte corrente e la sua parte
capitale, è di circa 80 milioni di euro (al netto della sanità di
cui dirò tra un attimo).
Quindi l'intervento sul bilancio extra sanitario è di circa 80
milioni di euro. Aggiungo tuttavia che, come risulta anche dalla mia
relazione ed è oggetto di un apposito articolo in legge finanziaria,
ci siamo per così dire cautelati con una norma che dispone la
possibilità, se e in quanto ce ne fosse bisogno, di integrare le
risorse del settore servizio sanitario regionale per l'anno 2005,
fino a 95 milioni di euro. Abbiamo calcolato quello che secondo noi
ragionevolmente è il massimo ammontare di integrazione che dovrebbe
andare dal bilancio regionale al bilancio sanitario e lo abbiamo
già predisposto sia attraverso questa sorta di accantonamento di
bilancio, sia attraverso un articolo nella legge finanziaria
regionale che ci consente eventualmente di effettuare uno
spostamento da una U.P.B. all'altra.
Se lasciamo da parte questa nostra prudenziale reazione al terzo
vincolo che illustravo, la manovra vale circa 80 milioni di euro.
Circa 37 di parte corrente e circa 42 per la parte capitale che, per
quanto detto sull'articolo 3, è pubblico su pubblico, nel senso che
autorizziamo nuove spese in conto capitale solo a favore di soggetti
rientranti nel campo della pubblica amministrazione, quindi soggetti
rispetto ai quali i finanziamenti possono trovare copertura anche
attraverso l'autorizzazione di mutui.
La voce più importante dei circa 37 milioni di euro di parte
corrente, stiamo parlando di circa 13 milioni, sono i
cofinanziamenti di programmi comunitari. Questa per noi è stata una
priorità assoluta per il semplice motivo che in assenza di un nostro
cofinanziamento - e stiamo parlando soprattutto del periodo
2000-2006 per l'agricoltura e l'obiettivo 2 - perderemmo la parte
europea e addirittura in alcuni casi avremmo dovuto restituire
risorse già ricevute, perché ci eravamo impegnati per tutto il
periodo. Quindi si tratta di una necessità assoluta e da sola vale
circa un terzo dell'intero provvedimento per quanto riguarda la
parte corrente.
Abbiamo poi incrementato gli stanziamenti di 2 milioni di euro per
dare copertura al contratto di lavoro del pubblico impiego.
Abbiamo 5,3 milioni di euro di welfare mettendo insieme politiche
diverse, cioè integrazioni sia di una quota parte sul bilancio
regionale del fondo regionale di non autosufficienza, che trova
principale copertura nel fondo sanitario e nel fondo sociale, sia
diritto allo studio e scuola, e quindi stiamo parlando soprattutto
di borse di studio; nel dettaglio si trova poi la scomposizione di
questi 5,3 milioni.
Abbiamo incrementato in modo abbastanza significativo, per quasi 10
milioni di euro, il fondo di riserva per le spese obbligatorie,
consapevolmente sottostimato nel momento del previsionale, sapendo
dell'integrazione in sede di assestamento.
Circa 3 milioni di euro sono destinati ad altri oneri di
funzionamento: stiamo parlando di spese che attengono a fittanze,
economali ed altro.
Abbiamo 1,8 milioni di euro che vanno alla direzione programmazione
territoriale e sistemi di mobilità.
1,25 milioni di euro alla direzione difesa del suolo e ambiente.
Abbiamo 2,75 milioni di euro al settore cultura, in particolare per
sostenere le attività di alcuni centri culturali; anche queste erano
esigenze di cui eravamo ben a conoscenza nel momento del
previsionale e che trovano copertura nel momento dell'assestamento.
Per quanto riguarda le spese di investimento, circa 42 milioni di
euro, tutte pubblico su pubblico per i motivi illustrati, le voci
principali sono:
8,6 milioni di euro per il piano telematico: sapete che il piano
telematico ha una sua scansione, quindi trova copertura finanziaria
su più esercizi e questa è una tranche: stiamo procedendo con la
banda larga e altri progetti, quindi il finanziamento necessario per
completare questo esercizio è stimato in questa cifra;
quasi 4,5 milioni di euro per interventi della difesa del suolo e
della costa, in particolare sulla parte danneggiata da mareggiate;
costa romagnola, parte balneare, ma non solo, anche se è una delle
voci importanti di questi 4.5 milioni di euro;
abbiamo incrementato di 2,5 milioni di euro il capitolo che
finanzia i programmi speciali d'area, istituiti dalla legge n. 30
del 1996; come sapete, si tratta di un capitolo generale dal quale
si attinge, mano a mano che i programmi d'area si materializzano in
esigenze di impegno contabile; l'andamento dei singoli programmi
d'area richiedeva una integrazione, cosa che abbiamo fatto con
questi 2,5 milioni di euro;
6,5 milioni di euro per programmi regionali di investimento nel
campo sanitario: quindi infrastrutture, mobili o immobili, comunque
classificate come investimenti, in particolare di tipo ospedaliero.
Abbiamo onorato un impegno assunto subito dopo il previsionale per
quanto riguarda il finanziamento della legge sulla montagna, la
legge regionale n. 2 del 2004. Abbiamo quasi 2 milioni di euro; la
legge regionale sulla montagna non aveva trovato finanziamento nel
momento del previsionale, ma ci eravamo impegnati a farlo e ora la
finanziamo.
Un'altra voce importante: circa 12 milioni di euro per interventi
sul nostro patrimonio immobiliare; ad esempio, la torre di viale
Moro 30, che come sapete stiamo bonificando perché era insalubre
(erano presenti lana di vetro ed altri materiali tossici). Ora siamo
arrivati al momento di stanziare risorse per potere espletare gli
interventi. Questo è uno, ma non è l'unico: infatti sono compresi
anche altri interventi immobiliari sul nostro patrimonio.
In tema di commercio, anticipo già da ora che la Giunta regionale
potrebbe presentare un emendamento dedicato al settore.
Nel progetto di legge trovate uno stanziamento di 3,5 milioni di
euro a favore dei Comuni, ai sensi della legge regionale n. 41 del
1997, per interventi a favore della distribuzione commerciale, che
poi i Comuni concertano con i loro interlocutori.
Dalla nostra ricognizione svolta, gli effetti più negativi
dell'articolo 3 della finanziaria 2004 sono soprattutto riversati
sulla distribuzione commerciale, diciamo sul terziario in generale e
sulla distribuzione commerciale in particolare.
Infatti mentre per altri settori, per esempio l'industria, vi sono
dei mezzi statali che, transitando per il bilancio regionale (vedi
il caso della legge regionale n. 7 del 2002 sull'innovazione)
possono arrivare ai soggetti privati, così non è per quanto riguarda
il settore del terziario.
Per il turismo abbiamo ancora una parte delle risorse della legge
Carraro-Vizzini che in quanto statali possono andare a beneficio
di soggetti privati. Così non è per il terziario, nel senso che per
quanto riguarda il commercio non vi sono mezzi statali utilizzabili
dalla Regione per allentare e attutire gli effetti dell'articolo 3.
Questa è una parziale risposta: non diamo stanziamenti ai soggetti
privati perché sulla parte corrente è difficile trovare tutte queste
risorse; diamo 3,5 milioni di euro ai Comuni. Può essere che la
Giunta regionale nelle prossime settimane in vista dell'esame del
testo in luglio predisponga un emendamento per cercare di attutire
ulteriormente con qualche altro tipo di intervento gli effetti
dell'articolo 3 sul comparto del terziario, in particolare del
commercio.
Sono a disposizione per eventuali chiarimenti. Grazie.
Il presidente NERVEGNA segnala che nella legge finanziaria regionale
sono presenti alcuni articoli di modifica ad altre leggi regionali e
due articoli attraverso i quali la Regione aderisce a due
fondazioni, rispettivamente la fondazione Stava (articolo 2) e la
fondazione Qualivita (articolo 4).
Ritiene che tali argomenti richiedano una discussione importante
che, svolta nell'ambito dell'assestamento del bilancio con i suoi
tempi contingentati, potrebbe non avere una attenzione adeguata.
Auspica, quindi, che in questa legislatura la legge finanziaria
regionale non diventi un provvedimento omnibus.
Il consigliere RIDOLFI osserva che, come aveva già ripetutamente
sostenuto, quando è stata approvata la legge sulla montagna non vi
erano finanziamenti, si trattava di una legge regionale non
finanziata; solo ora, con l'assestamento, sono stati previsti dei
fondi, a suo parere insufficienti. Considera comunque positivo il
fatto che si cominci ad assegnare delle risorse alla montagna.
Chiede se gli interventi sul patrimonio immobiliare comprendano
all'interno del capitolo anche la realizzazione della nuova torre.
In merito all'articolo 3 della finanziaria nazionale, chiede
chiarimenti sulla possibilità di deroga, richiamando il caso del
porto di Ravenna, dove lo Stato ha finanziato l'autorità portuale
per grossi investimenti, mentre la Regione non ha destinato risorse
al settore.
Il vicepresidente DELBONO quanto agli stanziamenti per la montagna
sottolinea che anche lo Stato nella propria finanziaria non aveva
predisposto fondi e che la Regione al momento dell'approvazione
della legge sulla montagna aveva invece fatto affidamento su una
qualche continuità di mezzi statali che poi non si è verificata.
Per quanto riguarda poi gli interventi immobiliari, precisa che i 12
milioni di euro non ricomprendono i lavori della nuova torre.
Prende infine atto delle notazioni del consigliere Ridolfi relative
al porto di Ravenna, ma chiarisce che l'articolo 3 della finanziaria
non si applica allo Stato, che quindi può stanziare risorse a
qualsiasi soggetto destinatario, anche facendoli transitare
attraverso Regioni, Province e Comuni. Infatti, solo per questi
ultimi, l'articolo 3 dispiega i suoi effetti inibitori.
Secondo il consigliere RIDOLFI il fatto che lo Stato non abbia
stanziato fondi per la montagna non giustifica l'inerzia della
Regione Emilia-Romagna. Ricorda inoltre che solo nel 2004 si è
arrivati all'approvazione della legge regionale, nonostante che già
da qualche anno prima fossero stati presentati dei progetti di legge
in materia, con la proposta di un fondo unico nazionale sulla
montagna, utilizzando fondi regionali e statali; ma la Regione non
ha mai seguito questo tipo di orientamento.
Il presidente NERVEGNA ringrazia il vicepresidente della Giunta per
l'illustrazione svolta e, richiamate le nuove disposizioni dello
Statuto regionale (articolo 50, comma 3 e articolo 31, comma 1,
lettera b)), propone alla Commissione la nomina del relatore,
ricordando anche che, se richiesto da consiglieri rappresentanti un
quinto dei voti assegnati, potrebbe essere nominato il relatore di
minoranza; dopo questo momento, i consiglieri non possono avanzare
richieste per la nomina di ulteriori relatori.
La Commissione concorda di nominare relatore, ai sensi degli
articoli 50, comma 3 e 31, comma 1, lettera b), il vicepresidente
della Commissione consigliere Beretta.
Il presidente NERVEGNA riepiloga quindi l'iter di approvazione
dell'assestamento del bilancio.
Informa che i Presidenti delle Commissioni assembleari hanno
confermato il calendario dei lavori della precedente legislatura e
che quindi la giornata dedicata alle sedute della I Commissione è il
martedì pomeriggio.
Propone quindi la data del 12 luglio 2005 per lo svolgimento
dell'udienza conoscitiva con la società civile e la seduta del 19
luglio 2005 per l'esame degli articoli e degli emendamenti che
saranno presentati.
La Commissione concorda.
- - - - -
-
Approvazione del verbale n. 1 del 2005.
La Commissione all'unanimità dei presenti approva il verbale n. 1
del 2005, relativo alla seduta del 16 giugno 2005.
- - - -
-
Informazione ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 43
del 2001 sulla proroga dell'assunzione con contratto subordinato a
tempo determinato del dirigente dott. ssa Laura Carlini presso
l'IBACN (Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della
Regione Emilia-Romagna)
- Informazione ai sensi dell'articolo 43 della legge regionale n. 43
del 2001 sulla proroga del trattenimento in servizio e contestuale
conferimento di incarico di Direttore generale all'Arch. Giovanni De
Marchi presso la direzione .
-
Informazione ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 43
del 2001 sulla assunzione con contratto subordinato a tempo
determinato del dirigente dott. Andrea Vecchia presso il Gabinetto
del Presidente della Giunta Regionale
BERTUZZI illustra il contenuto dei provvedimenti, riferendo sulle
caratteristiche degli incarichi da ricoprire, sui curricola dei
dirigenti e sulle clausole di rinnovo dei contratti. Si sofferma in
particolare sulle funzioni del dott. Vecchia, collegate alla
riorganizzazione della struttura del Gabinetto del Presidente della
Giunta, alle nuove competenze attinenti la segreteria dell'ufficio
di presidenza della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle
Province autonome, all'attività di relazione, coordinamento e
decisione nei rapporti istituzionali con il Governo centrale.
La Commissione prende atto delle informazioni svolte.
La seduta termina alle ore 15,40.
Verbale approvato nella seduta del 19 luglio 2005.
La Segretaria Il Presidente
Claudia Cattoli Antonio Nervegna