Testo
Verbale n. 4
Seduta del 5 luglio 2010
Il giorno 5 luglio 2010 alle ore 10,30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, in
Udienza conoscitiva, la Commissione Bilancio Affari generali ed
istituzionali, convocata con nota prot. n. 19606 del 29 giugno 2010.
Partecipano alla seduta i Consiglieri:
Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
LOMBARDI Marco Presidente PDL - Popolo 5 presente
della Libertà
FILIPPI Fabio Vicepresidente PDL - Popolo 1 presente
della Libertà
VECCHI Luciano Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
BARBATI Liana Componente Italia dei Valori - 4 assente
Lista Di Pietro
BIGNAMI Galeazzo Componente PDL - Popolo 3 assente
della Libertà
BONACCINI Stefano Componente Partito Democratico 2 presente
DEFRANCESCHI Andrea Componente Movimento Cinque 2 presente
Stelle
Beppegrillo.It
FERRARI Gabriele Componente Partito Democratico 2 presente
MANFREDINI Mauro Componente Lega Nord Padania 4 assente
Emilia e Romagna
MEO Gabriella Componente Sinistra Ecologia 2 assente
Libertà - Idee Verdi
MONARI Marco Componente Partito Democratico 4 presente
MONTANARI Roberto Componente Partito Democratico 2 presente
MONTANI Daniela Componente Partito Democratico 2 assente
MORICONI Rita Componente Partito Democratico 2 presente
MUMOLO Antonio Componente Partito Democratico 2 presente
NOE' Silvia Componente UDC - Unione di 1 presente
Centro
PARIANI Anna Componente Partito Democratico 4 assente
POLLASTRI Andrea Componente PDL - Popolo 2 presente
della Libertà
SCONCIAFORNI Roberto Componente Federazione 2 assente
della Sinistra
E' presente la Vicepresidente Assessore a Finanze, Europa,
cooperazione con il sistema delle autonomie, valorizzazione della
montagna, regolazione dei servizi pubblici locali, semplificazione e
trasparenza, politiche per la sicurezza Simonetta Saliera
Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
Resocontista: Laura Sanvitale
UDIENZA CONOSCITIVA
5 Luglio 2010 ore 10,30
sui progetti di legge:
119 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale: Legge
finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L. R. 15
novembre 2001 n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di
assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario
2010 e del bilancio pluriennale 2010 - 2012. Primo provvedimento
generale di variazione (delibera di Giunta n. 773 del 14 06 10) -
pubblicato sul Supplemento Speciale del BURERT n. 7 del 15.06.2010
120 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
Assestamento del Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna
per l'esercizio finanziario 2010 e del Bilancio pluriennale
2010-2012 a norma dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40.
Primo provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n.
774 del 14 06 10) - pubblicato sul Supplemento Speciale del BURERT
n. 8 del 15.06.2010
Relatore consigliere Luciano Vecchi
Partecipano:
Amadori Vincenzo CIA Emilia-Romagna
Arcuri Letizia Federazione USB - RDB
Bacchilega Giovanni Carlo FNP - CISL Federazione
regionale pensionati
Bellei Donatella Regione Emilia - Romagna
Bollettinari Stefano Confesercenti Emilia-Romagna
Caruso Cinzia Assessore Comune di Carpi
Casari Carlo Comune di Modena
Cevolani Stefano Ascomfarma
Donati Sergio Federalberghi Emilia-Romagna
Ferrari Francesca Ance Emilia-Romagna
Gazzola Luigi Assessore Comune di Piacenza
Generali Roberto Confservizi Emilia-Romagna
Giorgetti Alessandro Federalberghi Emilia-Romagna
Ghetti Alessandro Coldiretti Emilia-Romagna
Lombardi Carlo Confindustria Emilia-Romagna
Longhi Vladimiro Sindaco Comune di
Bentivoglio
Maltoni Andrea Università di Ferrara
Morganti Enrico Famiglie Insieme Onlus
Nardi Lucio Legacoop Emilia-Romagna
Pasi Marco Confesercenti Emilia-Romagna
Pasini Giovanni Uncem Emilia-Romagna
Battista
Polastri Roberto Assessore Comune di Ferrara
Savigni Rita Confcommercio Emilia-Romagna
Soldati Antonella Regione Emilia - Romagna
Tommasini Moreno Provincia di Bologna
Urban Davide Confcommercio Emilia-Romagna
Vaccari Tino Confartigianato Emilia-Romagna
Venturelli Marco Confcooperative Emilia-Romagna
Zama Guido Tavolo Regionale Imprenditoria
Il presidente LOMBARDI introduce l'udienza conoscitiva sui progetti
di legge di assestamento del bilancio di previsione 2010 e relativa
legge finanziaria regionale, ringrazia i consiglieri presenti e i
partecipanti alla consultazione indetta dalla I Commissione per
ascoltare osservazioni e proposte in vista del successivo esame dei
testi normativi. Cede quindi la parola al consigliere relatore per
l'illustrazione preliminare.
Consigliere relatore Luciano VECCHI:
Buongiorno, anch'io ringrazio tutti i presenti. Questa udienza
conoscitiva si inserisce nell'ambito di una prassi consolidata di
consultazione che la I^ Commissione svolge sui progetti di legge di
bilancio. Il sistema regionale di dialogo con le rappresentanze
della società civile costituisce un utile momento di confronto, sia
per acquisire apporti conoscitivi direttamente dal territorio sia al
fine di commisurare gli obiettivi con i risultati raggiunti.
Questa discussione - sul completamento del bilancio regionale per il
2010 - avviene mentre, a livello nazionale, si sta discutendo di una
manovra finanziaria che - se non modificata - rischia di
modificare la Costituzione reale del Paese, espropriando le
Regioni e il sistema delle Autonomie Locali delle risorse per
assolvere ai compiti che sono loro assegnati. Per l'Emilia-Romagna -
allo stato delle cose - si tratterebbe di una taglio, per il 2011,
di oltre 650 milioni di Euro, quasi il 25% del bilancio
extra-sanitario.
Se così fosse - e discuteremo di ciò domani in una sessione
straordinaria dell'Assemblea Legislativa Regionale - gli scenari
futuri sarebbero inediti ed inquietanti.
Pieno sostegno va all'iniziativa, promossa unitariamente dai
Presidenti di tutte le Regioni italiane, per cambiare profondamente
una manovra ingiusta ed iniqua che va, peraltro, in direzione
opposta ad una federalismo che rischia di soccombere prima di vedere
la luce.
L'assestamento del bilancio 2010, pari a circa 210 milioni di euro,
pone al centro dell'attenzione una valutazione complessiva delle
dinamiche delle risorse e delle spese intervenute nella prima parte
dell'anno, e un momento di attenzione alla gestione del bilancio
stesso, mediante la quale vengono perseguiti gli obiettivi di
governo prefissati. Infatti, attraverso l'assestamento, vengono
aggiornati i residui attivi e passivi, la giacenza di cassa e il
saldo finanziario. Dal lato delle entrate, le previsioni di
competenza e di cassa sono riviste alla luce del quadro di
riferimento, tenendo conto anche della più recente evoluzione del
gettito di ciascuna.
La manovra si sviluppa in un momento particolarmente difficile per
l'economia italiana, a causa del perdurare della crisi economica
internazionale.
Nel 2009 si sono registrati a livello nazionale diversi indicatori
negativi. Il PIL ha segnato una contrazione del 5%, che ha colpito
prevalentemente il sistema industriale, in particolare i settori
edilizio, manifatturiero e turistico. L'inflazione è calata su
valori storicamente bassi, allo 0,8 per cento nella media del 2009
(dal 3,3 dell'anno precedente). Il tasso di disoccupazione ha
registrato nel 2009 un aumento dell'1,6%, dato che ha pertanto
imposto la necessità di ricorrere all'uso di ammortizzatori sociali.
Anche nella regione Emilia Romagna l'occupazione è diminuita
dell'1,2 per cento, pur confermandosi come quella a più alto tasso
di occupazione.
Il progetto di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio
2010 e pluriennale 2010-2012 non poteva dunque che essere elaborato
nel rispetto del contesto sopra enunciato, in linea con la rigorosa
impostazione tenuta nella predisposizione del bilancio di
previsione.
La manovra di assestamento nel suo complesso, con riferimento
specifico ai mezzi regionali propri, ammonta complessivamente a
212,4 milioni di euro circa, di cui 103,7 milioni per spese correnti
e 108,7 milioni per le spese di investimento in conto capitale. Gli
obiettivi si pongono in continuità rispetto alle linee strategiche
2010 adottate in sede di bilancio.
La Regione ha posto interventi in difesa dell'occupazione,
finanziando gli ammortizzatori sociali posti a tutela del posto di
lavoro, a sostegno delle persone, delle famiglie, del lavoro e delle
imprese, per salvaguardare il sistema del welfare e dell'ambiente,
attraverso lo sviluppo sostenibile. Tre sono pertanto le priorità su
cui la Regione propone di concentrare la propria azione ed i propri
finanziamenti autonomi.
Per quanto riguarda la prima priorità, il welfare, si registrano i
seguenti stanziamenti: 60 milioni di euro in sanità per il
mantenimento dell'equilibrio della spesa, 15 milioni di euro per la
manutenzione e l'acquisto di attrezzature sanitarie nonché di
tecnologie a destinazione sanitaria. Nel campo dell'assistenza
sociale si registrano 7 milioni di euro di cui 5 milioni di euro per
il sostegno alle famiglie numerose; 3,5 milioni di euro per
l'accesso ai servizi per la prima infanzia, 1 milione di euro per il
sostegno all'affitto e 1 milione di euro per le emergenze abitative
(sospensione esecuzione procedure di sfratto); 1,5 milioni di euro
per l'autonomia delle scuole e progetti innovativi e 1,2 milioni di
euro per le borse di studio a studenti universitari; 4,66 milioni di
euro per l'edilizia universitaria e l'acquisto di attrezzature e
strutture per studenti universitari; 5 milioni di euro come misure
specifiche per migliorare la competitività del sistema produttivo e
per il sostegno alla qualificazione delle imprese attraverso la
costruzioni di reti di imprese e all'avvio di nuove iniziative
imprenditoriali anche in forma cooperativa; 3,5 milioni di euro per
la riqualificazione delle strutture ricettive presenti sul
territorio dell'Emilia-Romagna per offrire un sostegno a uno dei
settori portanti dell'economia italiana ed emiliano-romagnola, in un
momento di così grave difficoltà per il Paese; 2 milioni di euro per
la riqualificazione di aree commerciali e mercatali.
Per quanto riguarda la seconda priorità, al fine di mantenere
l'impegno assunto dalla regione con il bilancio 2010 di potenziare
la green economy, sono previsti 12,2 milioni di euro per il
potenziamento di investimenti specifici per la dotazione energetica
delle aree, mediante impianti a fonti rinnovabili e la
sperimentazione di moderni sistemi energetici territoriali presso
gli edifici pubblici.
Sulla terza priorità, che è quella del governo del territorio, visto
l'intervento di oltre 22 milioni di euro sulla manutenzione e
ristrutturazione straordinaria delle strade, in maniera particolare
danneggiate dall'inverno inclemente, oltre 5 milioni di euro per il
potenziamento del sistema della Protezione civile regionale e
altrettanti per la messa in sicurezza del territorio e della costa.
Inoltre: alcuni interventi di 9 milioni di euro complessivamente tra
spese correnti e investimento nel campo della cultura e dello sport.
Un investimento consistente per l'estensione della rete veloce
internet, in maniera particolare per garantire l'accesso alle aree
più periferiche e più disagiate. Un intervento aggiuntivo di 3,8
milioni di euro in agricoltura e interventi aggiuntivi sul piano
ambientale.
Voglio aggiungere un'ultima considerazione: questi stanziamenti si
accompagnano ad uno sforzo straordinario che non comincia oggi, ma
che sta trovando un'ulteriore tappa importante, quello del
contenimento delle spese di funzionamento della Regione. Già
sappiamo che la nostra Regione è tra quelle in Italia in cui le
spese di funzionamento, non soltanto del sistema
politico-istituzionale in senso stretto ma complessivo, pesano di
meno sul budget totale, siamo a circa il 2,5%. Tuttavia con questa
manovra si propone di andare ad un contenimento sostanziale di una
serie di oneri, spese, risorse finanziarie destinate al
funzionamento dell'istituzione, sia la Giunta che l'Assemblea
legislativa, in maniera significativa, pesando relativamente poco
sul bilancio complessivo, stiamo parlando di risparmi su una serie
di voci che vanno oltre i 2 milioni di euro, che si aggiungono agli
oltre 600.000 già decisi dall'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea
legislativa di riduzione delle spese di funzionamento stesso.
Questo mi pare sia il quadro. Ovviamente, dal punto di vista della
procedura nel corso dei prossimi giorni raccoglieremo gli
emendamenti sia di provenienza della Giunta regionale che di
elaborazione da parte dei consiglieri e dei gruppi politici. E'
molto importante in questo lavoro avere il supporto e le valutazioni
vostre e di coloro che rappresentano i vari settori della società
regionale. Grazie.
Il presidente LOMBARDI cede quindi la parola ai partecipanti
all'udienza conoscitiva che ne hanno fatto richiesta. Considerata
l'esaustività della relazione introduttiva, la vicepresidente della
Giunta si riserva infatti di intervenire in conclusione di seduta.
Dott. Guido ZAMA - Segretario coordinatore Tavolo regionale
imprenditoria
Buongiorno a tutti. Parlo a nome del Tavolo Regionale
Imprenditoria, che, per chi non lo sapesse, rappresenta 15
organizzazioni di rappresentanza economica regionali. Questo
intervento è di fatto la premessa ad una seria di interventi che le
varie componenti del team andranno ad effettuare, nell'ambito dei
singoli settori specifici, nel proseguo dell'udienza. Conoscitiva.
Al momento solo Confindustria non è presente, e quindi il Tavolo è
ampliamente rappresentativo. Questo intervento fa seguito a quello
già effettuato quando fu presentato il bilancio previsionale nei
mesi scorsi e quindi proseguiamo su questo tipo di percorso, a
supporto e integrazione.
Per quanto riguarda la parte generale, condividiamo le
preoccupazioni e le analisi riportate nella relazione al bilancio
che stiamo discutendo e quindi le grosse difficoltà in cui stiamo
operando tutti. Condividiamo anche il richiamo al notevole ritardo
con cui lo Stato sta trasferendo le risorse alle Regioni, che
determina di conseguenza anche uno slittamento dei pagamenti ai
fornitori, con tutti gli effetti che ciò implica sull'economia
territoriale. Evidenziamo anche un apprezzamento per il lavoro
svolto fino ad oggi dalla Giunta nel proseguire e perseguire quello
che fu l'accordo per il patto di attraversare la crisi attraverso le
politiche di supporto e di sostegno all'economia e all'occupazione,
che ci ha visto tutti impegnati in questi mesi per cercare di
tamponare la grave situazione che stiamo attraversando.
Condividiamo anche la parte del testo in cui si riportano le
pesanti situazioni occupazionali ed economiche che si stanno
attraversando nella nostra regione. Dobbiamo avere ben presente
questo tipo di scenario, perché pur essendo l'Emilia-Romagna la
regione che, rispetto al resto d'Italia, contiene lo stato di
disoccupazione, tuttavia anche nella nostra regione questo tipo di
situazione si sta generando e quindi riteniamo che debba essere
posta una forte attenzione al problema.
Su tale scenario, il richiamo che la Regione fa sullo sforzo che le
piccole e nuove imprese stanno compiendo per trovare nuovi sbocchi
di mercato (richiamo alla volontà di trovare nuovi sbocchi di
mercato all'estero) e l'attenzione che molte aziende stanno ponendo,
nonostante la crisi, all'innovazione ed al rinnovamento del sistema
imprenditoriale (attraverso le domande che sui vari piani di
sviluppo, PSR, POR della Regione stanno facendo le imprese), deve
essere un segnale che comunque abbiamo ancora un sistema economico
che ha voglia di fare e creare. E' su questa volontà e capacità
imprenditoriale che noi riteniamo che la Regione debba puntare per
prepararsi ad affrontare il rilancio del mercato dotando il sistema
imprenditoriale di quei supporti necessari a sostenere queste loro
azioni.
Positivo è anche lo sforzo, richiamato nella relazione, di
contenimento della spesa pubblica che la Regione ha avviato in
questa fase. Riteniamo che questo sforzo debba essere esteso a tutto
il sistema della Pubblica amministrazione, delle istituzioni che
gravitano intorno al sistema pubblico, nel senso del risparmio e del
contenimento delle spese: parliamo delle Province, dei Comuni, delle
Comunità montane ed altri enti, in quanto nella determinazione di
una invarianza nell'ambito della tassazione che non deve essere
toccata, uno dei modi per recuperare risorse per rinvestire è quello
di risparmiare dove è possibile e questi risparmi reinvestirli in
attività produttive.
In questo contesto del contenimento, poi, riteniamo che il tema
delle esternalizzazione non deve essere visto di per sé come un
elemento negativo, in quanto a volte in un processo di
esternalizzazione, come evidenziato dal Tavolo in un suo documento
politico e nella precedente posizione assunta in materia, può essere
anche un elemento con il quale si favorisce un contenimento e una
qualificazione della spesa. Perciò su questo aspetto invitiamo a
fare un' analisi di ciò che può essere opportuno o meno sul piano
delle esternalizzazioni.
Per quanto riguarda le condizioni specifiche e generali, non
possiamo che ribadire l'esigenza di una forte attenzione da parte
della Regione nel destinare le risorse derivanti dai risparmi o da
possibili nuove entrate verso il sistema produttivo. E' nel sistema
produttivo che si genera quella ricchezza e quella occupazione che
sostengono il sistema sociale. Un sistema imprenditoriale forte e
dinamico è l'elemento portante per tutta una economia territoriale,
e quindi, su questo filone, riteniamo che la percentuale di risorse
destinate alle attività imprenditoriali, pur comprendendo lo sforzo
fatto dalla Regione con questo assestamento, possa trovare un
ulteriore sforzo verso questo capitolo generale.
Nello specifico dei tre assi richiamati nella relazione, che
condividiamo come elemento di fondo, ovviamente per noi la priorità
prima riguarda il settore economico. In questo settore gli sforzi
che sono stati richiamati di azione territoriale che guarda al
mercato estero ed alla innovazione debbono essere supportati e
quindi, come dicevo in precedenza, la percentuale di risorse
allocate in questo capitolo forse potrebbe essere ulteriormente
implementata, pur comprendendo ovviamente che la coperta è corta e
che le questioni sono tante, mentre le risorse poche.
Riguardo alla linea 2, la green economy, condividiamo che sia un
settore portante su cui intervenire ed investire. E proprio perché
lo consideriamo settore strategico, riteniamo che si debba fare su
questo capitolo un focus, un'azione integrata di sistema con
definizione di linee e percorsi concordati e condivisi con il
sistema anche imprenditoriale, perché bisogna creare un meccanismo
fluido di trasferimento degli indirizzi alla parte operativa, tale
che non generi situazioni a macchie di leopardo o troppo
restrittive o troppo lassiste, con effetti negativi in un campo e
nell'altro. Quindi bene su questo aspetto politiche e prassi
consequenziali e armonizzate.
Ultimo punto, quello del territorio e dell'ambiente. Ogni volta
richiamiamo l'importanza di queste tematiche, soprattutto quando
avvengono eventi catastrofici e negativi, cui purtroppo il paese è
periodicamente è sottoposto. Ci rendiamo conto che intervenire su
quest'area è, dal punto di vista economico, impegnativo; tuttavia lo
è ancor di più dover ricorrere a sanare i danni che si vengono a
generare. Il concetto della prevenzione e cura in situazioni
critiche è comunque un elemento portante.
Come Tavolo dell'imprenditoria presenteremo una nota scritta nei
prossimi giorni, e, come dicevo all'inizio, seguiranno in questa
sede gli interventi da parte dei nostri componenti, settore per
settore, per dare in maniera più puntuale le singole indicazioni
alla Commissione. Grazie.
Dott. Stefano BOLLETTINARI - Direttore Confesercenti Emilia-Romagna
Buon giorno a tutti. Svolgo alcune considerazioni riguardanti il
turismo ed il terziario, che facciamo come Confesercenti
dell'Emilia-Romagna, a rafforzamento e ad integrazione
dell'intervento che ha appena formulato il coordinatore del Tavolo
regionale dell'imprenditoria.
Intanto esprimiamo un apprezzamento all'impegno della Regione volto
a recuperare queste risorse al fine di affrontare un anno difficile
come il 2010 per i nostri settori e più complessivamente per
l'economia e l'occupazione. Mi riferisco agli stanziamenti
riguardanti la legge regionale 40 e lo stanziamento riguardante
l'APT, così come apprezziamo l'obiettivo di riduzione delle spese di
funzionamento della Regione. Come ha già detto il vicepresidente
della Commissione consigliere Vecchi, anche le imprese del turismo e
del terziario soffrono in questa situazione. Un'altra considerazione
che condividiamo riguarda la questione di destinazione di risorse
provenienti da fonti statali che ci ha preannunciato l'assessore al
turismo Melucci a favore delle imprese turistiche che, in pratica,
si andrebbero a collegare agli interventi sulla riqualificazione, in
raccordo con la legge 40. E' chiaro che questa valutazione dipende
dal fatto che c'è la consapevolezza delle difficoltà pesanti della
finanza pubblica e di quella regionale in particolare. Viene chiesto
alle Regioni ed agli Enti locali di farsi carico in modo quasi
esclusivo della riduzione della spesa pubblica, invece di
riequilibrare il peso tra Stato, Regioni ed Enti locali. E comunque,
in un momento così difficile, anche se è comprensibile che vi siano
delle riduzioni e dei risparmi di spesa improduttive o di spreco
(sicuramente a livello generale sono sempre auspicabili), tuttavia
le riduzioni devono seguire logiche razionali, scelte precise, e non
devono essere generalizzate e a tappeto, a prescindere, come accade
purtroppo in molte parti nell'attuale stesura della finanziaria
nazionale.
Tornando all'assestamento del bilancio regionale, siamo anche
consapevoli però che le esigenze di risorse per lo sviluppo ed il
sostegno del nostro settore, in particolare, sarebbero state
maggiori soprattutto per la riqualificazione delle strutture
turistiche e commerciali, più complessivamente per migliorare il
prodotto ed anche gli altri interventi sul turismo, tenendo presente
che siamo in una situazione di quasi totale assenza del livello
nazionale anche dopo la creazione del ministero.
Dunque, sulla Regione e sugli Enti locali grava un peso complessivo
che riguarda non solo le competenze regionali, ma le strategie
complessive della Regione nei nostri settori. Ovviamente esigenze
che riguardano anche in maniera complessiva gli investimenti
regionali pubblici, come a livello generale gli investimenti
infrastrutturali, soprattutto per quanto riguardo la mobilità,
l'accessibilità e i trasporti che insieme al sostegno alle imprese
sono i nodi fondamentali essenziali per la tenuta e lo sviluppo dei
nostri settori. Siamo preoccupati per il 2011, se dovesse permanere
l'impostazione della finanziaria nazionale o anche se cambierà di
poco.
A nostro avviso occorrerà ripensare complessivamente alla
destinazione delle risorse ed anche alla modalità di erogazione
nell'ambito dei vari settori. Penso per esempio ad un sempre
maggiore ruolo dei Cofidi anche nel turismo e nel terziario, visto
che ci sono delle difficoltà strutturali, ma incominciano ad esserci
delle difficoltà congiunturali anche pesanti, se pensiamo
all'andamento del turismo nei mesi di maggio e giugno che ha messo
in ginocchio il settore nonostante l'impegno straordinario del
sistema imprenditoriale, turistico pubblico e privato in questa
regione.
In ultimo aggiungo, sintetizzando brutalmente, che questa pesante
crisi sta accentuando ancora di più il riposizionamento
dell'economia ed il rapporto tra i settori produttivi. C'è una
ricerca sempre maggiore di occasioni imprenditoriali nel settore
turistico e terziario. Di questo dobbiamo tenere conto e va in
qualche modo organizzata una attenzione sempre maggiore delle
politiche pubbliche in questo settore. Mi riferisco anche al fatto
che questi settori, turismo e terziario, devono essere sempre di più
oggetto di interventi trasversali, ma non sempre è stato così.
Questo non è un dato di adesso, ma un dato che comunque notiamo.
Occorre una maggiore presenza degli interventi pubblici trasversali
nei settori del turismo e del terziario, mi riferisco agli
interventi per l'innovazione sulle nuove imprese, sul credito e
sull'energia. A volte si ha la sensazione che il nostro sia un
settore a parte, mentre invece sta assumendo un peso sempre maggiore
nell'economia regionale e nazionale. Grazie.
Avv. Carlo LOMBARDI - Responsabile Relazioni istituzionali
Confindustria Emilia-Romagna
Buongiorno a tutti. Innanzitutto un ringraziamento su un
provvedimento che non è un atto come dire amministrativo, tecnico,
che verifica lo spostamento sul dato del conto consuntivo, ma un
provvedimento che aiuta a capire le dinamiche di indirizzo della
Regione. E' questa un'occasione importante, perché il tema è
particolarmente delicato e più ancora di altri anni, non solo per
l'andamento dei conti del nostro Paese e del nostro sistema, ma
anche per i risvolti e le soluzioni che si possono avere nei
rapporti tra il Governo centrale e la periferia.
Conosciamo bene la situazione economica attuale e le difficoltà
della Regione, che risente molto del calo dell'export, oltre che
della caduta del prodotto interno lordo, rilevante comunque anche se
inferiore al dato economico nazionale. A livello nazionale gli
ultimi dati divulgati dal Centro studi di Confindustria attestano
una ripresa della produzione industriale significativa, ma siamo
sempre su livelli piuttosto bassi: 1,2%. Sul piano occupazionale
siamo ancora in una fase di c.d. global recovery. Vorrei ricordare
che rispetto al picco della produzione industriale del 2008, il dato
attuale conferma una diminuzione del 17,9%, il che dimostra quanto
sia difficile recuperare il terreno perduto.
Le indagini del centro studi attestano che occorreranno almeno 7
anni per tornare alla situazione pre-crisi e la situazione attuale
conferma la previsione. Non mi dilungo molto anche perché
l'introduzione che ha fatto il consigliere relatore Vecchi è stata
molto chiara e molto lucida.
E' condivisibile l'approccio prudente della Regione di attendere
l'evoluzione dei confronti serrati fra Governo e Regioni, anche
perché c'è il tema dei fondi delle Bassanini, tra le quali anche il
fondo unico, sui quali si sono già soffermati il dott. Zama del
Tavolo regionale Imprenditoria e dal dott. Bollettinari di
Confesercenti. Si tratta di una situazione che desta preoccupazione,
occorre pertanto verificare il risultato del confronto con il
livello nazionale.
Per questo crediamo sia molto apprezzabile l'intervento di
stanziamento di fondi per le reti per la ricerca compiuto dalla
Regione. Rivolgiamo, in tal senso, un ringraziamento non formale e
nemmeno corporativo. Comprendiamo bene l'importanza
dell'internazionalizzazione per il nostro tessuto imprenditoriale,
composto in gran parte da piccole imprese, poiché la sfida attuale
del sistema imprenditoriale è andare dov'è la domanda, posto che se
la domanda è debole in Europa, ancor più scarsa è in Italia. Occorre
andare dove si produce, verso nuovi mercati. Un sistema che sorregge
questo bisogno lancia un segnale positivo e ciò è importante.
Domani presenteremo una indagine, giunta alla sua decima edizione,
concernente gli investimenti delle piccole imprese associate a
Confindustria, svolta su un campione di 700 imprese di vari settori:
metalmeccanica, chimica, carta, piastrelle, alimentari e via
dicendo. Tale indagine mira a comprendere le previsioni rispetto a
quelle dell'anno precedente e gli investimenti delle imprese, ed a
proiettare nell'anno successivo le previsioni di investimenti, oltre
che a sottolineare i temi rispetto ai quali le imprese si sentono in
qualche modo penalizzate nel loro agire quotidiano. Dall'indagine di
quest'anno, emerge un tema molto significativo focalizzato sulla
green economy, investimenti cosidetti nello sviluppo sostenibile.
Possiamo anticipare che le imprese innanzitutto non hanno alcuna
voglia di mollare sul piano degli investimenti. Hanno annunciato
che faranno investimenti in tema di tecnologie verdi, di produzione
sostenibile, investiranno di più rispetto all'anno scorso - anno in
cui si registrava già un aumento rispetto a due anni fa - sulle
tecnologie informatiche. Il che non significa comprarsi un computer,
ma significa dotare la propria catena produttiva di sistemi di
intelligenza che derivano dalle soluzioni e piattaforme informatiche
e consentono quella filiera lunga, oggi indispensabile per chi vuol
fare impresa andando fuori confine. Domani dunque vi sarà una
presentazione molto dettagliata, con il dato emergente ed il segnale
forte che le imprese hanno voglia di investire e non si sentono
depresse, ma voglio andare avanti.
E' chiaro che la preoccupazione principale espressa dagli
interventi che mi hanno preceduto è quella dei trasferimenti
centrali alle imprese e giustamente uno dei temi rilevanti è quello
dei pagamenti dei fornitori. L'Emilia-Romagna non ha, soprattutto in
campo sanitario, un primato come al solito è abituata ad avere, anzi
è nel plotone delle 6 Regioni che pagano peggio, con più ritardo.
Siamo ancora al di sopra dei 200 giorni, il che è francamente molto.
Apprezziamo gli sforzi fatti in precedenza dalla Giunta regionale,
tuttavia è chiaro che questo tema rischia di acuirsi in presenza di
un braccio di ferro di cui ancora non conosciamo gli esiti e le
destinazioni finali verso le Regioni.
Dunque apprezziamo lo sforzo di stanziare maggiori fondi
all'internazionalizzazione ed alla ricerca. Importante poi il
capitolo dedicato alla green economy, lo riteniamo condivisibile, ma
occorre mettere un accento forte sulla ricerca nella green economy,
perché quello è il punto che può consentire un salto di qualità:
investire molto nella ricerca del settore delle tecnologie verdi.
Certo sarebbe stato utile confrontarsi prima su questa manovra, per
capire quali sono le esigenze che, rispetto alle previsioni del
dicembre scorso, hanno determinato una revisione al rialzo nella
previsione delle spese per comprendere bene quali sono le dinamiche
e condividerle, e per corresponsabilizzare tutte le organizzazioni
economiche verso un approccio condiviso e più ampio possibile.
Ci sono alcune voci che avremmo voluto capire come mai hanno
richiesto maggiori fondi, ma non è il caso di entrare nei dettagli.
Ciò che è importante sottolineare è l'opportunità di certe
destinazioni verso il tema dell'internazionalizzazione e su questo
sarebbe opportuno pensare ad un eventuale aumento degli
stanziamenti. Riservandoci di distribuire nei prossimi giorni un
nostro documento, concludo il mio intervento e ringrazio ancora per
la parola.
Dott. Tino VACCARI - Confartigianato Emilia-Romagna
Grazie presidente e consiglieri. Espongo alcune brevi
considerazioni, perché ci riconosciamo nel documento del Tavolo
regionale dell'imprenditoria, del quale non fa parte purtroppo
Confindustria e a cui mi richiamo nel suo intervento conclusivo,
sulla necessità di accelerare i pagamenti ai fornitori da parte
della pubblica amministrazione. Questo punto ci trova d'accordo.
Tuttavia ricordo che da dieci anni è in vigore una legge sulla
subfornitura che manca di attuazione perché fortemente ostacolata da
Confindustria. I tempi di pagamento della pubblica amministrazione
rispetto all'insieme delle imprese sono lunghi, mentre i tempi di
pagamento delle piccole e medie imprese sono più corti rispetto a
quelli degli artigiani. Occorre pertanto essere coerenti.
Parlare di assestamento dopo l'ottima relazione illustrativa del
relatore consigliere Vecchi è imbarazzante in questo momento, perché
generalmente in questa sede ognuno porta le proprie richieste di
maggiori risorse. Rispetto alla manovra del Governo che, nel caso in
cui rimanga invariata, taglia alla Regione Emilia-Romagna risorse
pari a 650 milioni di euro, vi è da prepararsi semmai a restituire.
Si tratta di uno schiaffo al federalismo, parola abusata nell'ultimo
periodo, infatti più si parla di federalismo piu' si assiste ad un
ritorno del centralismo.
Abbiamo un taglio pari all'85% sul fondo unico: nel bilancio 2011
si porrà un problema di risorse per interi settori quali industria,
artigianato, commercio. Dal 2001 i decreti Bassanini stabilivano la
competenza delle Regioni su tali materie. L'unico intervento
significativo è stato il rifinanziamento per la somma di 1,5 milione
di euro del fondo centrale di garanzia. Le piccole e medie imprese
fanno un'enorme fatica per accedere a tale fondo, utilizzando anche
le risorse della Regione del bilancio 2010. Fortunatamente vi è
l'importante fondo dell'Unionfidi, finanziato da risorse del
bilancio regionale 2010, che abbiamo sostenuto con forza, nella
logica politica di tagliare i tradizionali contributi in conto
interessi e in conto capitale, spesso polverizzati, e di puntare
invece tutto sulla garanzia per l'accesso al credito. Questa scelta
funziona: come Unionfidi nei primi cinque mesi di quest'anno abbiamo
registrato un aumento del 45% di pratiche. Quest'anno 15 mila
imprese potranno accedere al credito, in ragione di tale fondo.
Invece che centralizzare il fondo, sarebbe stato opportuno dare un
piccolo contributo alla Regione. Con 150 milioni di euro l'Emilia
Romagna avrebbe risolto il problema dell'accesso al credito per
dieci anni.
Relativamente alle criticità, confermo i problemi del settore
manifatturiero, dell'export, dell'edilizia. Privilegiare gli
ammortizzatori, la creazione di nuove imprese sono linee che
dobbiamo riconfermare. Esprimo apprezzamento per l'assestamento, in
linea con il documento del Tavolo dell'imprenditoria. Se ci fossero
risorse, sarebbe utile cercare di rilanciare gli investimenti:
quello che è stato il punto di forza di questa Regione sta segnando
il passo e registrando il segno negativo su molti indicatori. Gli
stessi interventi per l'accesso al credito sono destinati alle
liquidità aziendali, o al massimo al consolidamento delle passività.
Gli investimenti nell'innovazione, nella ricerca, nel tentativo di
aprire nuovi sbocchi sul mercato internazionale, sono molto scarsi.
Occorre pertanto utilizzare al meglio l'unico strumento rimasto a
disposizione della Regione, ossia il POR 2007-2013, come ho già
anticipato ad un incontro nell'ambito di una riunione del comitato
di sorveglianza del Formez con l'assessore Muzzarelli. La Regione
Emilia-Romagna non è una Regione cialtrona , espressione usata da
un noto ministro, anzi, nella riunione del Comitato di sorveglianza
avvenuta dieci giorni fa, presenti i rappresentanti dell'Unione
europea e il Ministero dell'industria, è emerso come siamo ai
vertici rispetto all'utilizzo della programmazione 2007-2013. Vi
sono ancora risorse, occorre apprestare nuovi bandi entro la fine
del 2010, al fine di rilanciare investimenti sugli assi
fondamentali, come innovazione e reti di impresa. E' necessario
altresì introdurre nuovi criteri per la semplificazione delle
procedure burocratiche (vi sono infatti appesantimenti
insopportabili). Occorre valutare insieme agli assessorati le
modalità per migliorare la situazione dei bandi, rendendoli fruibili
anche per le micro imprese.
E' importante anche fare sistema tra diversi livelli istituzionali,
soprattutto a livello verticale, al fine di una razionalizzazione
delle risorse. Vi sono Province e Comuni impegnati in interventi un
po' scoordinati rispetto alle politiche regionali. Le risorse sono
poche, occorre razionalizzarle. Occorre anche una maggiore
applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Il pubblico
deve esternalizzare al privato tutto ciò che può essere svolto
meglio e in tempi piu' rapidi. Grazie.
Dott. Alessandro Giorgetti - Presidente Federalberghi Emilia-Romagna
Buongiorno a tutti. Mi soffermo subito sugli argomenti principali.
L'impostazione della Regione presentataci dal consigliere Vecchi è
importante, ma alle parole dovrebbero seguire anche i fatti e
spiegherò in seguito anche il perché. Dall'assestamento del bilancio
ci aspettavamo un po' tutti di più, pur sapendo quale fosse la
situazione nazionale e di conseguenza la situazione regionale.
Tuttavia vediamo ancora, anche negli articoli, che vi sono aspetti
che escludono alcune imprese. Penso all'impresa turistica, in quanto
noto con rammarico che in alcuni assi noi siamo completamente
tagliati fuori.
In merito alle varie disposizioni, siamo interessati ai bandi, ma
questi dovevano tener conto anche nei prossimi anni del settore del
turismo, settore imprenditoriale importante della Regione, che a
livello nazionale può essere considerato uno dei settori leader se
non altro nei tavoli che contano, ma viene meno nel momento in cui
si fanno gli assi principali. Mi riferisco al POR, al FESR, e su
questo punto, ad esempio, vorrei capire se nell'articolo 6 che
introduce contributi alle imprese rientri anche il settore
turistico. Basterebbe che i consiglieri aggiungessero nel corso
dell'esame in Commissione o in Aula la possibilità che anche
l'imprese turistiche vi possano rientrare.
Penso anche agli assi sulla green economy, dove tecnicamente
sembrerebbe che noi come imprese non possiamo entrare se non
intermediati da altri Sulla rete di imprese, anche qui, non capisco
come mai siamo esclusi pur rappresentando all'estero
l'Emilia-Romagna con una percentuale del 30%. Anche sul fondo unico
non siamo mai riusciti a capire a chi appartenga, a quale tipo di
imprese e chi ne abbia diritto. Ci farebbe piacere discuterne nel
merito insieme ai rappresentanti politici per chiarire in che modo,
in quale parte e in quale quota noi potremmo parteciparvi, al fine
di offrire le nostre idee come abbiamo sempre fatto, abituati a non
utilizzare soldi pubblici al fine di farne solo profitti privati. Su
questo ci siamo distinti, cercando sempre e continuamente di fare
impresa e mantenere il territorio. Per noi il rapporto
pubblico-privato è un rapporto sano, serio e di scambio di fiducia
tra le parti, sul quale si da un progetto complessivo condiviso.
Risultati comunque se ne sono avuti ma nei nostri confronti ci
aspettavamo delle risorse maggiori.
Notiamo interventi interessanti, come quelli riguardanti
l'aeroporto di Bologna, di Rimini, Forlì e Parma, così come gli
interventi di ricapitalizzazione sulle s. p. a. delle Terme. Sarebbe
stato molto interessante per noi partecipare e capire l'eventualità
di questo aumento di capitale. Ma, in virtù del fatto che crediamo
in un rapporto pubblico - privato, riteniamo che tale rapporto
preveda due aspetti: uno pubblico e l'altro privato, distinti. Non
vi può essere il privato, il pubblico e le società pubbliche che lo
stesso pubblico trasforma poi in società private. Non è la stessa
cosa.
Occorre essere abbastanza chiari nei ruoli e nelle competenze, e
noi avremmo piacere di intervenire nella discussione delle vostre
scelte in quanto, con il taglio di circa 650.000.000,00 euro che
farà il Governo alle Regioni, di risorse non ne possiamo più gettare
al vento, seppure noi non lo abbiamo mai fatto, mentre per le altre
Regioni non possiamo dire altrettanto. Pertanto su questo punto
occorre lavorare assieme.
Siamo un po' insoddisfatti sui 2.000.000,00 di euro per l'APT. Li
riteniamo una risorsa non sufficiente rispetto alle aspettative ed
al momento strategico in cui viviamo, perché lo stimolo alle imprese
non significa solo lo stimolo alle imprese manifatturiere. Pur
essendo stati contenti di avere avuto gli ammortizzatori in deroga -
conquista che abbiamo ottenuto in regione e che hanno dato risultati
ottimi - ricordo che di personale ne abbiamo scaricato poco, in
quanto anche nelle nostre impresse abbiamo tenuto in gran conto il
sociale, il welfare. Se noi dovessimo ragionare solo per
competizione, per l'utile o altro, probabilmente le ruote alle
nostre imprese non basterebbero per spostarci in un'altra regione,
in un altro stato dove c'è convenienza. Noi non siamo quelli. Noi
non fuggiamo. Ci piace combattere sui ruoli e sugli ambiti dei
territori dove stiamo. siamo importanti ed in quanto tali vorremmo
partecipare alle scelte.
Queste sono le cose che mi sentivo di dire dopo aver letto tutti
gli articoli ed aver notato che nel testo vi sono delle disposizioni
che ci escludono. Chiedo ai consiglieri che facciamo mente locale
quando discuteranno dell'assestamento in Assemblea, e se è
possibile, di ragionare e tenete presente che le scelte dovranno
riguardare anche l'impresa turistica alberghiera, che però non è
considerata attività produttiva se non saltuariamente. L'impresa
turistica alberghiera ha dignità, ruolo e competenza a pieno titolo
per partecipare al benessere dell'Emilia-Romagna. Grazie.
Dott. Davide URBAN - Direttore Confcommercio Emilia-Romagna
Buongiorno a tutti. Grazie dell'opportunità, e saluto i colleghi
delle altre organizzazioni economiche presenti oggi, l'assessore ed
il presidente della Commissione per la discussione e per l'occasione
di confronto in questa sede. Vorrei rimarcare un aspetto. E'
evidente che la manovra di assestamento di bilancio vede sicuramente
per il nostro settore, il commercio e il turismo, alcuni aspetti
positivi che non possiamo negare, e cioè 3.500.000,00 euro di
assestamento assegnati alla legge 40 per il settore turismo e i
2.000.000,00 di euro assegnati alla legge 41 per la riqualificazione
dei centri storici. Chiaramente su questo punto non possiamo non
dire che è un aspetto obiettivamente favorevole, tuttavia non faremo
bene il nostro lavoro se non tenessimo in considerazione anche un
altro aspetto, e cioè che se guardiamo le risorse del 2009 assegnate
sul 2010 sia sul commercio che sul turismo, riscontriamo un evidente
calo delle risorse stesse: parliamo sostanzialmente di meno
3.000.000,00 di euro per il settore del turismo e meno 4.000.000,00
di euro per il settore del commercio. Quindi 7.000.000,00 di euro in
meno rispetto agli stanziamenti del bilancio ordinario e
assestamento che erano state assegnate nell'anno precedente.
Ritengo inoltre opportuno mettere in luce alcuni altri elementi, in
occasione di questa udienza conoscitiva. Sulla legge 40,
fondamentale per noi in quanto permette la riqualificazione delle
strutture ricettive alberghiere, sono state assegnate le risorse,
sulla base degli 8.000.000,00 di euro stanziati l'anno precedente
(di cui 6.500.000,00 euro a favore di privati, e 1.500.000,00 a
favore del settore pubblico). Sono stati presentati 415 progetti su
tutto il territorio regionale. Ma di questi solo 59 sono andati a
finanziamento, e ciò non per incompatibilità del progetto, ma per
esigenze di risorse non disponibili pari a 14%. Questo lo diciamo
proprio perché da un lato si vede la volontà ed il tentativo dei
nostri imprenditori del settore alberghiero di investire per la
riqualificazione delle strutture; dall'altro lato si vede una
risposta comunque parziale e gli stessi dati dell'assestamento di
bilancio, seppur positivi, non rispondono pienamente a questo tema
ed a questa problematica.
Aggiungiamo poi le preoccupazioni che sicuramente abbiamo rispetto
alla manovra nazionale. Questa manovra porterà presumibilmente ad un
taglio di 650.000.000, 00 di euro sulla nostra Regione. E da un
punto di vista delle politiche regionali, del ruolo ricoperto dalle
Regioni e della vicinanza delle Regioni rispetto all'interesse delle
imprese, questo è devastante. Mentre oggi siamo qui a discutere sul
fatto che le risorse messe a disposizione non sono comunque
sufficienti per un settore, rischiamo a settembre di trovarci a
discutere di un bilancio 2011 senza risorse economiche.
Pertanto siamo fortemente preoccupati e chiediamo alle istituzioni
sia di maggioranza che di minoranza di intervenire, affinché il
ruolo delle Regioni conquistato in questi anni non venga perso, a
fronte di tagli - lasciatemi passare il termine - ignoranti ,
perché è evidente che bisogna lavorare sul risparmio e sulle
economie e su questi temi anche le nostre categorie di rete di
imprese per l'Italia e noi stessi siamo disponibili. Ma, dall'altro
lato, non è pensabile che vi sia un taglio cieco, soprattutto in
quegli enti che sono così vicini alle imprese come lo sono stati in
questi anni le Regioni. E' evidente che se così fosse - qui parlo in
particolare all'assessore presente oggi - anche le logiche di
finanziamento alle imprese, - se passasse questa linea -, devono in
qualche misura cambiare, in quanto in una situazione di calo di
risorse occorre anche ripensare alle modalità attraverso le quali le
risorse stesse vengono redistribuite per settore economico.
Ricordo che il terziario rappresenta il 63% dell'economia e il
presidente Lombardi lo sa bene perché viene da Rimini e avrà visto
anche la notte rosa di questi giorni e che cosa essa ha
rappresentato per la mole di persone che vi hanno contribuito. Sono
1.200.000 le persone che lavorano nel terziario nella nostra
regione. Crediamo che non sia più giustificabile il fatto che
settori come il terziario siano esclusi su alcuni bandi, che trovano
nell'assestamento di bilancio ingenti risorse pari al 35% per il
settore telematico, e al 12% per la green economy, in forza di bandi
stabiliti nella precedente legislatura.
Capisco che questo sia un assestamento e si stia chiudendo una
legislatura per riaprirne un'altra, ma ripeto in una situazione di
risorse calanti è evidente che occorre un ripensamento sui criteri
di accesso ai bandi. Escludere il nostro settore produttivo non é
piu' giustificabile, sia per l'importanza del comparto, sia per le
richieste di sostegno al processo di innovazione e di crescita,
rivolte dalle nostre imprese al Governo e alle istituzioni. Grazie.
Dott. VINCENZO AMADORI - Direttore CIA Emilia-Romagna
Buongiorno. Pongo due considerazioni. Va apprezzato lo sforzo
della Regione in un quadro complessivo di calo delle risorse. Credo
che tale impegno, volto a rendere più efficiente la macchina
amministrativa per quanto riguarda le Province, le Comunità montane,
nella direzione dell'applicazione del principio di sussidiarietà
verticale, stia dando risultati, però crediamo che ci sia spazio per
un ulteriore miglioramento.
Relativamente alla sussidiarietà orizzontale, quindi all'obiettivo
di esternalizzare tutte quelle attività che rendono ancora più
efficiente la capacità di spesa della nostra Regione, credo che le
performance possano essere suscettibili di ulteriore miglioramento e
sicuramente da tenere in considerazione i suggerimenti proposti nel
corso di questo dibattito. Come agricoltura, ritengo sia importante
lo sforzo della Regione rispetto al cofinanziamento nell'ambito del
piano di sviluppo regionale. Queste risorse destinate
all'agricoltura possono essere utili ai fini di una politica di
investimenti.
Rispetto all'assestamento mi preme far notare - osservazione che
non vuole essere polemica - che viene prevista nel settore
dell'agricoltura la voce di 3 milioni 800 mila euro, specificamente
nell'ambito delle bonifiche, ossia per il mantenimento
dell'efficienza dello scolo delle acque e delle opere di bonifica.
Ritengo che tale importo non debba essere propriamente allocato nel
mondo agricolo, perché ciò va a vantaggio di tutto il sistema
produttivo. Grazie.
Il presidente LOMBARDI ringrazia gli intervenuti e cede la parola
alla vicepresidente della Giunta regionale per le conclusioni.
Vicepresidente assessore regionale alle finanze Simonetta SALIERA:
Grazie. La relazione iniziale del relatore consigliere Vecchi ha
svolto un approfondimento esaustivo dell'assestamento, pertanto mi
limito ad entrare nel merito delle questioni aperte.
Si è cercato, nell'alveo dell'impostazione del bilancio, di seguire
le direttrici che toccavano la situazione di crisi attuale.
L'intervento sul welfare e sul sostegno alle famiglie si giustifica
in ragione dell'impossibilità di far fronte alle richieste da parte
degli enti locali, con evidente rischio di coesione sociale. In
questa fase, forse l'ultima e mi dispiace, abbiamo cercato come
Giunta di sostituire le risorse che lo Stato non ha dato né per il
welfare, né per gli affitti, né per la cultura. Temo che a
settembre, quando discuteremo per ragionare sul prossimo bilancio,
non vi sarà più la possibilità di sostituirsi allo Stato, a causa
dei tagli operati alle Regioni dalla manovra finanziaria. Occorrerà
pertanto discutere con voi e con gli enti locali sulle scelte che
dovremo compiere. Il prossimo bilancio dovrà essere discusso perché
sarà una rivoluzione sostanziale, la riduzione delle risorse
comporterà la necessità di capire come centellinarle per produrre
lavoro.
Relativamente all'assestamento, vi sono 15 milioni che vanno sulla
riqualificazione urbana, il ché si traduce nel creare alloggi
pubblici o con una valenza pubblica. Si tratta di una scelta che
costituisce un volano per la ripresa economica, oltre che una
risposta alla pressante esigenza dell'abitazione. Sul contenimento
delle spese, sottolineo che la Regione da anni sta lavorando su tale
tema, in fase di assestamento si sono recuperate le ultime risorse.
Stiamo lavorando sulla semplificazione degli enti e delle procedure.
La riduzione dei costi comporta un processo negli anni, si discute
di personale con tutte le sensibilità del caso. Il percorso di
semplificazione ha come obiettivi l'efficacia delle azioni su chi ne
deve fruire e l'economia di scala.
Il lavoro verte sul rapporto con gli enti locali, in ragione delle
nuove necessità e del calo forte delle entrate. Occorre pertanto
dirigersi verso un'ottica di superamento delle Comunità montane, ma
anche operare una forte rete perché gli enti locali possano gestire
realmente servizi associati. La legge regionale 10 del 2008 ha fatto
passi avanti, sono due anni di sperimentazione, stiamo analizzando i
dati e stiamo chiedendo agli enti locali un ulteriore passo avanti.
La Regione starà accanto a chi farà questo passo, se avrà le
risorse. Riorganizzare significa operare investimenti, occorre
pensare ai frutti che vi saranno. Si tratta di un tema legato ad un
sistema vero di autonomia. A livello nazionale non si vedono segnali
che vadano in questa direzione. Le contraddizioni sono evidenti tra
le parole e le norme. Dobbiamo far sì che in questa regione ci sia
l'orgoglio e la volontà di trovare strade innovative anche dal punto
di vista istituzionale.
Relativamente alla semplificazione delle procedure, abbiamo bisogno
di rileggere dal basso una serie di atti che sono di per sé
rivoluzionari nel sistema italiano. Nella filiera della procedura,
occorre capire quando il filo disteso dall'Assemblea legislativa per
arrivare all'impresa o al cittadino si è raggomitolato. Dobbiamo
capire i nodi, alcune volte vi è bisogno di riscrivere le norme, in
altri casi vi è la necessità di regolamentare con grande coraggio e
semplicità, nell'individuazione delle responsabilità, allentando la
paura. Semplificazione è avviare un sistema di collaborazione fra le
istituzioni, le organizzazioni, al fine di utilizzare al meglio lo
strumento legislativo. Il risultato è molto difficoltoso, ma con
estrema lealtà occorre tentare.
Relativamente al sistema dei pagamenti, é noto che tutti i livelli
istituzionali soffrono del problema del patto: cassa vuota o risorse
che tardano ad arrivare. Spesso si verifica che la mancanza di
denaro in cassa dipenda dal fatto che i trasferimenti giungono nel
periodo in cui non dovrebbero arrivare. Quindi i problemi sono in
realtà di due tipi: cassa vuota, o cassa piena, in cui però non si
rispetta il patto di stabilità.
Il problema della cassa vuota é generato dalla crisi, che tocca il
sistema degli enti locali, cioè famiglie che non riescono più a
pagare la tassa dei rifiuti o i servizi a domanda individuale.
L'addizionale Irpef, ad esempio, per chi c'è l'ha, non ha più la
dimensione di 3 anni fa. Ed è chiaro che gli enti, che avevano
calibrato le entrate e le spese, e su queste avevano equilibrato i
servizi, ora, con il calo delle entrate, si trovano in grandissimi
difficoltà.
Il secondo problema è dovuto al fatto che abbiamo uno Stato sempre
più centralizzato, a cui versiamo tutto ciò che c'é da pagare in
termini di tasse e dunque a problemi di casse vuote si aggiungono i
minori trasferimenti, anche in termini di competenze, se la manovra
va avanti. Quindi c'è un problema di trasferimenti che si ribalta
sui pagamenti.
La Regione aveva pensato ad una innovazione per mitigare il patto.
Stiamo ragionando su una legge regionale che faccia sistema
all'interno della regione stessa tra i diversi livelli
istituzionali: Regione, Provincia, Enti locali, Comuni, in modo da
mettere insieme le poche o tante potenzialità, in modo che sia la
Regione l'unico riferimento verso il Governo centrale nel rispetto
del patto. E' una situazione completamente nuova ed innovativa. Non
sappiamo come il Governo prenderà questa scelta che si collega molto
al federalismo in termini di responsabilità. Certamente un mese fa,
all'inizio della legislatura, era molto più potente come strumento;
può essere molto meno potente dopo la manovra, se andrà avanti in
questo modo, perché aumenta anche il livello del patto, livello al
quale tutti gli enti pubblici ed enti locali devono sottostare.
Quindi la possibilità di utilizzare le potenzialità formali, ma che
diventano poi sostanziali, sono molto più ristrette.
La stessa Regione avrà una potenzialità da distribuire inferiore.
Nonostante ciò, non abbiamo abbandonato l'idea ed anzi ci stiamo
lavorando perché vogliamo capire fin dove è possibile fare sistema
tra i diversi livelli istituzionali, rendendoli collaborativi a
vicenda e corresponsabilizzandoli. Ciò permetterebbe di abituarci a
ragionare nel senso di un sistema regionale, che quindi aiuta un
processo sul federalismo, semmai arriverà.
Certamente, uno degli aspetti su cui noi abbiamo puntato, e dove ha
puntato sia il bilancio che l'assestamento, e sul quale non possiamo
non fare, è l'innovazione, la ricerca e l'internazionalizzazione.
Solo queste linee possono dare prospettiva futura alle piccole e
medie aziende, e quindi affiancarle al sistema di rete di imprese,
ma anche offrire loro tutti i supporti. Infatti sappiamo benissimo
che la crisi avrà ancora un processo lungo ed il sistema che si sta
approssimando sarà un sistema diverso, al quale ci dobbiamo
preparare prontamente, per fare in modo che vi siano alternative a
ciò che si chiude o ciò che verrà soppresso.
Il sistema Europa inoltre ci impone grande partecipazione, sia sul
piano politico che sul piano istituzionale, sia sul piano
imprenditoriale che su quello universitario, su alcuni settori
grande specializzazione. Dovremo dire dei no su alcuni processi,
perché intensamente ne seguiamo degli altri. Tra questi non solo
l'innovazione e la ricerca, ma anche i fondi strutturali. Occorre
essere dentro il processo per la preparazione dei fondi del 2013.
Non possiamo rimane esclusivamente in queste stanze, ma occorre fare
veramente sistema: sistema-Regione, sistema-Stato, e quindi avere le
idee chiare anche sul come il nostro Governo vuole stare in Europa a
fronte di questa crisi, perché la Regione non può da sola, se il
Governo non parla lo stesso tipo di linguaggio anche in sede
europea.
Sulle altre questioni, che riguardano in particolare le imprese del
settore turistico, non voglio addentrarmi non conoscendo bene in
profondità le cose, ma ne parlerò con gli altri assessori competenti
in materia. Sulle singole questioni poi e sulle occasioni di
misurarsi, avremo possibilità di discuterne nelle sedi di
Commissione ovviamente, ma anche sui tavoli di organizzazioni e
associazioni, sia imprenditoriali che degli enti locali, perché il
bilancio del 2011 richiederà questo confronto in termini di
responsabilità fortissima. Grazie.
Il presidente LOMBARDI ringrazia la vicepresidente e gli intervenuti
e dichiara conclusa l'udienza conoscitiva.
La seduta termina alle ore 12,30.
Verbale approvato nella seduta del 14 settembre 2010.
La Segretaria Il Presidente
Claudia Cattoli Marco Lombardi