Testo
Verbale n. 9
Seduta del 2 dicembre 2010
Il giorno 2 dicembre 2010 alle ore 10,30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro 50, la
Commissione Statuto e Regolamento convocata con nota prot. n. 35152
del 26 novembre 2010.
Partecipano alla seduta i Commissari:
Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
FAVIA Giovanni Presidente Movimento 5 Stelle 2 presente
Beppegrillo.it
MUMOLO Antonio Vicepresidente Partito Democratico 6 presente
POLLASTRI Vicepresidente PDL - Popolo della 6 presente
Andrea Libertà
BARBATI Liana Componente Italia dei Valori 4 assente
Lista Di Pietro
BERNARDINI Componente Lega Nord Padania 4 presente
Manes Emilia e Romagna
BONACCINI Componente Partito Democratico 4 presente
Stefano
CEVENINI Componente Partito Democratico 4 assente
Maurizio
DONINI Monica Componente Federazione della 2 presente
Sinistra
MONARI Marco Componente Partito Democratico 4 presente
MONTANARI Componente Partito Democratico 4 presente
Roberto
MORI Roberta Componente Partito Democratico 2 presente
NALDI Gian Componente Sinistra Ecologia 2 presente
Guido Libertà - Idee Verdi
NOE' Silvia Componente UDC - Unione di Centro 1 presente
VECCHI Alberto Componente PDL - Popolo della 4 assente
Libertà
VILLANI Luigi Componente PDL - Popolo della 1 assente
Giuseppe Libertà
È presente il consigliere Luciano VECCHI in sostituzione di Maurizio
CEVENINI.
Hanno partecipato alla seduta: Rudi Ghedini (Servizio
Informazione).
Presiede la seduta: Giovanni FAVIA
Assiste il segretario: Nicoletta Tartari
Resocontista: Nicoletta Tartari
Il Presidente dichiara aperta la seduta alle ore 10,45.
Sono presenti i consiglieri Bernardini, Donini, Mori, Mumolo, Naldi,
Noè, Pollastri e Luciano Vecchi.
585 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Pollastri:
Riduzione del numero degli Assessori - Modifica allo Statuto
regionale (12 10 10).
Il presidente FAVIA informa la Commissione di avere ricevuto dal
vicepresidente Pollastri la richiesta di parere al Consiglio delle
Autonomie Locali (CAL) sul progetto di legge. La Commissione deve
esprimersi in merito.
Entrano i consiglieri Bonaccini e Montanari.
Il consigliere POLLASTRI, specificando di non aver richiesto il
parere del CAL prima della presentazione del progetto di legge
affinché fosse la Commissione ad esprimersi in tal senso, sostiene
che il progetto di legge in questione risponde alla richiesta di
riduzione dei costi della politica, anche adeguando il numero degli
assessori alle direzioni generali della Regione Emilia-Romagna, cioè
dieci, e accorpando quindi alcune deleghe. Lo stesso numero di
assessori è presente in regioni limitrofe come la Toscana. Ritiene
necessario il vaglio da parte del CAL in quanto si procede ad una
modifica dello Statuto della Regione; inoltre, valuta che la
riduzione nel numero degli assessori della Regione avrà
ripercussioni sui rapporti con gli enti locali.
Entra il consigliere Monari.
La consigliera DONINI osserva che la discussione generale sul
progetto di legge sarebbe quindi da svolgere successivamente al
parere del CAL, del quale, essendo stato istituito nell'ultima parte
della legislatura precedente, si stanno testando ora le modalità di
consultazione. Pur essendo favorevole ad ogni apertura per acquisire
ogni punto di vista nell'elaborazione delle politiche regionali,
esprime dei dubbi circa la competenza del CAL sul progetto di legge,
di cui non rileva alcuna incidenza sull'attività delle autonomie
locali; se l'obiettivo è quello di acquisire un'opinione, può essere
conseguito anche con altri strumenti, quali audizioni degli
organismi rappresentativi degli enti locali. Manifesta inoltre
perplessità, che ha già espresso in precedenti occasioni, su
modifiche a singole parti dello Statuto, che sarebbe invece
opportuno esaminare complessivamente, anche per il loro particolare
iter. Chiede pertanto al consigliere Pollastri di chiarire il motivo
per cui ritiene necessario ottenere il parere del CAL e perché in
questa fase, tenendo presente la possibilità che le decisioni della
Commissione creino un precedente.
Escono i consiglieri Bonaccini e Bernardini.
La consigliera MORI rintraccia una forzatura nell'invio del progetto
di legge al CAL all'inizio dell'esame in Commissione, considerando
che il relatore ha facoltà di richiedere approfondimenti da offrire
poi alla discussione e che una richiesta di parere rivolta al CAL
dalla Commissione potrebbe avallare l'opinione che si tratti di un
testo già discusso e definito dalla Commissione stessa. Esprime
quindi perplessità sia dal punto di vista politico che tecnico su
una richiesta di parere al CAL formulata dalla Commissione prima
dell'avvio della discussione del progetto di legge.
Il consigliere MUMOLO, pur apprezzando la proposta del consigliere
Pollastri, ritiene che le modifiche allo Statuto debbano confluire
in un unico testo. Anche per questo valuta che un parere del CAL in
questo momento, su questo testo, potrebbe essere non produttivo,
proprio per gli scopi che il consigliere Pollastri si prefigge, in
quanto limitato alla sola proposta di riduzione del numero degli
assessori e non rapportato ad un ragionamento complessivo di
riduzione dei costi e maggiore efficienza. Si dichiara quindi
contrario alla richiesta di parere del CAL da avanzare in questo
momento, pur riconoscendo che nel merito il progetto di legge del
consigliere Pollastri rientra nello spirito che tutti stanno
perseguendo.
Il presidente FAVIA osserva, rivolgendosi in particolare alla
consigliera Mori, che dall'articolo 56 del Regolamento interno
risulta chiaro solo che il parere deve essere richiesto entro il
termine dei lavori in Commissione, non vi sono altri riferimenti
alle fasi procedurali. Dunque ritiene che le perplessità manifestate
rivestano carattere politico e pertanto chiede al consigliere
Pollastri di esprimersi in merito.
Entrano i consiglieri Bernardini e Bonaccini.
Il consigliere POLLASTRI conviene che la propria proposta di
modifica statutaria, volta al contenimento e razionalizzazione dei
costi, sia limitata e non organica, tuttavia ritiene che la
riduzione del numero degli assessorati avrebbe delle ripercussioni
nel quadro complessivo dei rapporti tra Regione e enti locali,
quindi la richiesta di un parere del CAL in proposito non sarebbe
infondata sulla base delle disposizioni regolamentari, che a volte
sono tirate da una parte e a volte dall'altra. Prende atto delle
perplessità della maggioranza, espresse anche dal consigliere
Mumolo, al quale riconosce particolare autorevolezza, e pertanto
ritira la propria proposta affinché la Commissione avanzi richiesta
di parere al CAL. Ribadisce tuttavia che ritiene tale proposta
conforme alle disposizioni regolamentari vigenti, oltre che
opportuna dal punto di vista politico.
Il presidente FAVIA ritiene che le competenze del CAL contenute
nello Statuto rendano quasi doverosa, anche se non obbligatoria, la
richiesta di parere nel caso in esame, dato che si tratta di una
modifica statutaria. Dunque ciò che va stabilito è se sia
preferibile acquisire tale parere prima o al termine della
discussione in Commissione.
Il consigliere MONARI considera che l'argomento sia esaurito e la
discussione priva di fondamento; dunque propone di procedere con la
votazione della richiesta che troverà un esito non favorevole.
Il presidente FAVIA non considera priva di fondamento la
discussione, anche per appurare se il consigliere Pollastri conferma
il ritiro della propria richiesta alla luce delle disposizioni
statutarie richiamate.
Il consigliere POLLASTRI si dichiara sorpreso dall'intervento del
consigliere Monari, il quale chiede di porre in votazione una
proposta ritirata, ciò che non ha alcun fondamento regolamentare.
La consigliera DONINI chiede quanti progetti di legge di modifica
dello Statuto siano ancora assegnati alla Commissione, dopo il
ritiro di quelli proposti dalla consigliera Barbati dei quali si era
discusso in passato, anche affinché siano affrontati nello stesso
modo.
Il presidente FAVIA informa che l'unica proposta di modifica
statutaria assegnata è quella in discussione. In mancanza di
ulteriori interventi e in accordo con il consigliere relatore,
rimanda alla prossima seduta la discussione generale sul progetto di
legge oggetto 585.
597 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Monari,
Barbati, Defranceschi, Manfredini, Naldi, Noè, Sconciaforni,
Villani, Costi, Donini, Marani, Meo, Montani, Mori, Moriconi e
Pariani: Istituzione della Commissione regionale per la promozione
di condizioni di piena parità tra donne e uomini (12 10 10).
La consigliera MORI, relatrice del progetto di legge, ringrazia il
presidente per aver inserito il progetto di legge all'ordine del
giorno della seduta anche in mancanza di una propria richiesta,
perché ciò le consente di condividere con la Commissione il percorso
per l'istituzione della Commissione regionale pari opportunità.
L'argomento è di particolare rilevanza, come è emerso anche dalla
discussione sulla sessione comunitaria: le politiche di genere vanno
rese più visibili e incisive trasversalmente. Come relatrice, prima
di aprire la discussione e al fine di fornire elementi utili per la
stessa, vorrebbe interloquire sia con le competenze professionali
che la Regione esprime nell'ambito delle azioni positive delle
politiche di genere, che possono essere strumento di conoscenza e di
informazione anche ai fini delle competenze della istituenda
Commissione, sia con l'Assessorato alle pari opportunità per
approfondire le azioni in corso ed anche per ricevere indicazioni al
fine dell'eventuale coinvolgimento nel percorso dei soggetti che si
occupano di politiche di genere nel territorio e collaborano con la
Regione. Considera che tale approfondimento propedeutico alla
discussione, che possa realizzarsi anche attraverso un'udienza
conoscitiva, rientri tra i compiti del relatore, sia dal punto di
vista regolamentare che politico, al fine di consentire all'intera
Commissione di acquisire quegli elementi di conoscenza necessari per
una discussione consapevole. Su richiesta del presidente, specifica
che ritiene utile aprire la discussione generale appena sarà
possibile, in tempi ragionevoli, condividere con la Commissione gli
elementi di conoscenza a cui ha fatto riferimento.
La consigliera DONINI condivide quanto proposto, considerando
opportuno, oltre che prescritto dal Regolamento, il raccordo tra
l'Ufficio di presidenza della Commissione e la relatrice per
esaminare il percorso dell'esame del progetto di legge e le forme di
approfondimento da realizzare. Ricorda che da tempo si attende
l'attuazione dell'articolo 40 dello Statuto e che a tal fine nella
precedente legislatura le consigliere avevano elaborato un progetto
di legge, anche sulla base di una serie di incontri preparatori con
realtà che operano nell'ambito delle politiche di pari opportunità
(per questo si era destata l'attenzione sul tema). In quel progetto
di legge, che non vide la luce, si delineava una Commissione
composta anche da soggetti esterni all'amministrazione, diversamente
da quanto si prevede nel progetto di legge condiviso trasversalmente
che è oggi in esame, nel quale si prefigura una Commissione di pari
natura delle altre Commissioni assembleari. È convinta che tale
impostazione conferisca maggiore autorevolezza e dimostri
l'attribuzione di una consistente rilevanza al tema del contrasto
alle discriminazioni; tuttavia, è consapevole che sia necessario un
chiarimento con realtà esterne, come dimostrano le osservazioni non
favorevoli inviate dal Centro Italiano Femminile, anticipate anche
nel corso dell'udienza conoscitiva sul progetto di legge del
bilancio. Proprio per questo, apprezza la proposta della relatrice
per individuare un percorso partecipato, da concordare con l'Ufficio
di presidenza della Commissione e da svolgere in tempi non distanti,
al fine di spiegare all'esterno le scelte che sono state fatte e di
esaminare i punti di vista dei molti soggetti, istituzionali ed
associativi, che intendono offrire contributi alla discussione e
alla definizione delle competenze della Commissione per le pari
opportunità da inserire in una legge attesa da molto tempo.
Esce il consigliere Bernardini.
Il presidente FAVIA comunica che aveva ricevuto le anticipazioni
della consigliera relatrice Mori, che riteneva opportuno condividere
con l'intera Commissione, circa il percorso da compiere per l'esame
di un progetto di legge sottoscritto da tutti i gruppi assembleari.
Il consigliere POLLASTRI, proprio perché si tratta di una legge
attesa da anni, si dichiara perplesso circa un'ulteriore dilazione
dei tempi per procedere ad ulteriori approfondimenti. Non sa se ciò
deriva anche da eventuali accordi o polemiche tra le forze politiche
per l'attribuzione della presidenza della Commissione da istituire,
ma in ogni caso ritiene non si debba perdere ulteriore tempo.
Il consigliere MONARI ribatte che non si è perso e non si sta
perdendo tempo, ma si sta svolgendo una riflessione su un tema molto
rilevante, e cioè quale è il ruolo da attribuire alla Commissione
per le pari opportunità, e non certo chi la presiederà. Proprio per
la funzione da attribuire a questo organismo si è creata una
notevole aspettativa fuori dalla Regione, e non solo nel mondo che
si occupa di politiche di genere ma in generale nell'associazionismo
che si occupa di lotta alle discriminazioni. Il mancato approdo alla
costituzione della Commissione nella precedente legislatura è stata
una sconfitta della politica, di tutti gli orientamenti. Proprio per
questo apprezza particolarmente il lavoro della relatrice e di tutte
le consigliere, che ha consentito di arrivare ad un buon testo e che
sta cercando di costruire un percorso condiviso con tutte le
espressioni presenti nel settore, dalle quali emergono a volte
posizioni divergenti, al fine di produrre un risultato non solo più
gradito all'esterno della Regione ma anche più efficace. Valuta che
la questione della presidenza sia di polemica strumentale, perché
ritiene che chiunque vi farà parte avrà le caratteristiche per
poterla presiedere.
La consigliera NOÉ è consapevole della necessità di un percorso di
assoluta condivisione e conferma la delusione di tutti provata nella
scorsa legislatura. Proprio per questo apprezza la comune volontà
raggiunta, al di là di alcune differenziazioni, per costituire
finalmente la Commissione pari opportunità: la cronaca offre
ripetuti esempi di casi che ben avrebbero potuto essere oggetto di
trattazione in tale Commissione, come la giornata mondiale contro la
violenza alle donne celebrata pochi giorni fa. Dichiara la propria
disponibilità ad individuare un percorso condiviso, che possa
rassicurare circa il ruolo di rappresentanza di tutte le sensibilità
che la Commissione dovrà garantire, con tutti gli strumenti
opportuni. Ritiene che non debba essere motivo di preoccupazione chi
la presiederà, giacché, proprio come accade per tutte le altre
Commissioni, compito di tale figura sarà garantire il regolare
svolgimento dei lavori, al di là del proprio pensiero. Dunque si
augura che si svolgano, nel più breve tempo possibile, momenti di
confronto, anche tramite udienza conoscitiva, che consentano di
cogliere le sensibilità di tutti per arrivare alla massima
condivisione possibile.
Esce il consigliere Pollastri.
Il consigliere NALDI apprezza che il progetto di legge attribuisca
alla Commissione competenze riguardo ad ogni discriminazione, non
solo riguardanti il genere, che la connotano diversamente rispetto
alle tradizionali commissioni pari opportunità. Giudica pertanto
utile che nel percorso siano coinvolte realtà che si occupano delle
diverse forme di discriminazione, cogliendo quindi diverse
sensibilità. Va precisato che si discute dell'istituzione della
Commissione, degli strumenti di cui dotarla, non della futura
presidenza, di cui si discuterà a suo tempo. Alle osservazioni del
consigliere Pollastri ribatte che il tempo per ulteriori
approfondimenti non serve per uniformare posizioni che resteranno
diverse, come per esempio quelle che lo differenziano dal Partito
Democratico, ma proprio per chiarire a chiunque innanzitutto quali
sono le funzioni e gli strumenti della Commissione e solo
successivamente della presidenza.
Il consigliere MONTANARI, condividendo l'intenzione di svolgere un
iter rapido di ascolto, riferisce di una propria esperienza di molti
anni fa, quando, in quanto uomo, subì un tentativo di espulsione da
parte di un gruppo di femministe da una manifestazione per l'8
marzo. Proprio per questo plaude al risultato a cui si sta
arrivando, dato che a quei tempi non sarebbe mai stato possibile
pervenire ad una Commissione pari opportunità in cui sedessero anche
degli uomini. Il consigliere Pollastri, come fa il centrodestra,
prende in considerazione solo la presidenza e non il contenuto della
Commissione che si sta istituendo, mentre è proprio questo che
importa, come dimostra la necessità di approfondire il dibattito.
Che siano uomini e donne insieme a discutere di lotta alle
discriminazioni è un punto di approdo di un'evoluzione culturale, al
passo con i tempi; i differimenti non sono affatto tempo perso, se
portano a sintesi avanzate.
Il presidente FAVIA annuncia che, sulla scorta di quanto riferito
dal consigliere Naldi, si confronterà con la relatrice per
coinvolgere nel confronto anche associazioni che si occupano di pari
opportunità in termini generali.
La seduta termina alle ore 11,45.
Approvato nella seduta del 19 gennaio 2011.
Il Segretario Il Presidente
Nicoletta Tartari Giovanni Favia