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Legislatura IX - Commissione II - Verbale del 01/07/2010 pomeridiano

    Testo

                                Verbale n. 2
    Seduta dell'1 luglio 2010
    Il giorno 1 luglio 2010 alle ore 14.30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
    Commissione Politiche Economiche, convocata con nota Prot. n. 19097
    del 23 giugno 2010
    Partecipano alla seduta i Commissari:
    Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
    GRILLINI Presidente Italia dei Valori - 4 presente
    Franco Lista Di Pietro
    CAVALLI Vice Lega Nord Padania 4 presente
    Stefano Presidente Emilia e Romagna
    COSTI Palma Vice Partito Democratico 4 presente
    Presidente
    AIMI Enrico Componente PDL - Popolo della 1 assente
    Libertà
    ALESSANDRINI Componente Partito Democratico 5 presente
    Tiziano
    BARTOLINI Componente PDL - Popolo della 2 assente
    Luca Libertà
    BAZZONI Componente PDL - Popolo della 5 presente
    Gianguido Libertà
    CARINI Marco Componente Partito Democratico 3 presente
    CEVENINI Componente Partito Democratico 3 presente
    Maurizio
    FAVIA Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
    Giovanni Beppegrillo.it
    FIAMMENGHI Componente Partito Democratico 3 presente
    Valdimiro
    MALAGUTI Componente PDL - Popolo della 3 presente
    Mauro Libertà
    NALDI Guido Componente Sinistra Ecologia e 2 presente
    Libertà - Idee Verdi
    NOE' Silvia Componente UDC - Unione di Centro 1 assente
    PAGANI Componente Partito Democratico 3 presente
    Giuseppe
    SCONCIAFORNI Componente Federazione della 2 assente
    Roberto Sinistra
    ZOFFOLI Componente Partito Democratico 3 presente
    Damiano
    E' presente il consigliere FILIPPI in sostituzione di AIMI
    E'altresì presente l'assessore Tiberio RABBONI
    Hanno partecipato ai lavori della commissione: Scandaletti (Uff.
    Stampa Ass. Leg.); Castellini (Servizio Commercio); Cocchi
    (Direzione Gen. Programmazione Terr.): Bertelli (Sottosegretario
    Presidenza): Mazzotti (Direttore Gen. Ass. Agricoltura): Bondi
    (Serv. Affari Giuridici Agricoltura), Diazzi (Diettore Gen. Ass.
    Attività Produttive); Rubini (Direzione Gen. Ass. Attività
    Produttive
    Presiede la riunione: Franco Grillini
    Assiste il Segretario: Giovanni Fantozzi
    Resocontista: Maria Giovanna Mengozzi
    Il presidente GRILLINI dichiara aperta la seduta alle ore 14,40.
    Prima di passare all'ordine del giorno il presidente informa i
    commissari di una visita fatta in mattinata al carcere della Dozza
    di Bologna, alla quale ha partecipato anche il Consigliere Naldi,
    per verificare lo stato delle condizioni del carcere: potrebbe
    esserci un'implicazione che potrebbe riguardare questa Commissione
    in relazione al lavoro e alle attività economico-produttive che
    vengono effettuate o che potrebbero essere organizzate all'interno
    del carcere.
    - Approvazione verbale n. 1 del 17 giugno 2010
    La commissione approva all'unanimità dei presenti.
    C3 - Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema
    di delibera della Giunta regionale recante: Integrazione al
    Programma Annuale ERVET 2010 ai sensi del comma 3, art. 6 della l.
    r. 25/93, come modificato dalle L.R. n. 5/2003 e L.R. 26/2007.
    Il sottosegretario BERTELLI ricorda che la normativa statale impone
    il sesto censimento generale dell'agricoltura, uno strumento che
    serve alla programmazione nazionale, ma anche a quella europea; si
    tratta di un'attività particolarmente delicata per tutto il
    territorio regionale, che viene svolta in collaborazione tra le
    regioni e l'ISTAT nazionale, sulla base di un protocollo d'intesa
    che è stato approvato nella Conferenza unificata del 26 novembre del
    2009.
    Il protocollo d'intesa prevede la possibilità che le regioni, sulla
    base di un finanziamento specifico dell'ISTAT, che per la nostra
    Regione ammonta a 890 mila Euro, possano avvalersi di soggetti
    esterni per tutta l'attività pratica, in parte anche organizzativa,
    di questo complesso censimento.
    A causa della ristrettezza dei tempi, che avrebbero comunque reso
    difficile l'assegnazione di questa attività attraverso una gara, la
    Regione Emilia-Romagna ha scelto di avvalersi di Ervet, la quale
    sicuramente ha le competenze specifiche e le potenzialità per poter
    svolgere tutta l'attività di organizzazione di questo censimento, a
    supporto del servizio Statistico.
    In particolare, i compiti assegnati a Ervet riguardano il
    reclutamento e la formazione dei coordinatori intercomunali del
    censimento, cioè le persone che fisicamente svolgeranno sul campo le
    attività, la loro formazione, la gestione operativa delle attività
    di rilevazione, la revisione dei questionari e l'organizzazione
    della registrazione dei dati da mettere al servizio dell'ufficio
    Statistico regionale, e, naturalmente, il supporto, sia
    amministrativo che di validazione dei dati da mettere a disposizione
    degli stessi uffici regionali.
    Per quest'attività le risorse vengono così suddivise: 690 mila Euro
    saranno destinate direttamente alla retribuzione dei coordinatori
    intercomunali del censimento, cioè agli operatori che svolgeranno
    l'attività sul campo; 200 mila Euro serviranno per le attività
    descritte sopra, che dovranno essere materialmente svolte da Ervet,
    a supporto degli uffici statistici regionali.
    Per dar corso a questa proposta occorre modificare il piano annuale
    di Ervet che la regione approva annualmente e che, naturalmente, non
    poteva comprendere questa attività dal momento che il piano per il
    2010 è stato approvato a novembre dell'anno scorso.
    La Commissione esprime parere favorevole con 30 voti a favore
    (PD-IDV-SEL-V), 12 astenuti (PDL-LN) e nessun contrario.
    119 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge
    finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L. R. 15
    novembre 2001 n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di
    assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio
    finanziario2010 e del bilancio pluriennale 2010 - 2012. Primo
    provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n. 773 del
    14 06 10).
    (Sede consultiva - Parere alla Commissione referente Bilancio,
    Affari generali ed Istituzionali)
    120 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Assestamento del
    Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio
    finanziario 2010 e del Bilancio pluriennale 2010-2012 a norma
    dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento
    generale di variazione. (delibera di Giunta n. 774 del 14 06 10).
    (Sede consultiva - Parere alla Commissione referente Bilancio,
    Affari generali ed Istituzionali)
    La dott.ssa CASTELLINI illustra la variazione di bilancio per la
    parte relativa al commercio.
    Il progetto di legge prevede una dotazione ulteriore di due milioni
    di Euro sul capitolo 25518, che è quello con cui vengono concessi
    dei finanziamenti agli Enti locali per la definizione e attuazione
    di programmi di intervento per i centri commerciali naturali, quindi
    il commercio diffuso nei centri delle città, ma anche nei borghi e
    nelle frazioni.
    La normativa regionale stabilisce una modalità che permette di
    erogare questi contributi, nonostante il dispositivo della
    finanziaria dello Stato del 2006 non consenta di capitalizzare, di
    patrimonializzare a dei privati con risorse derivanti da mutui.
    Con la modalità introdotta con l'articolo 10 bis della legge 41 il
    contributo viene concesso agli Enti locali i quali, al momento della
    concessione, devono impegnarsi ad erogare una quota pari ad almeno
    il 50% del finanziamento che gli viene concesso per interventi di
    privati che siano correlati al progetto di qualificazione
    commerciale presentato dal Comune. Si tratta di progetti che debbono
    nascere da una concertazione fra pubblico e privato e di questa
    concertazione deve essere dato atto nella convenzione che viene
    sottoscritta.
    La proposta di variazione del capitolo consente di mantenere la
    dotazione che era già prevista negli anni precedenti, che è di circa
    6 milioni di euro. Va tuttavia rilevato che negli anni precedenti,
    accanto a questa dotazione, ce n'era una ulteriore, derivante da una
    legge dello Stato, la legge 266, che per quest'anno non prevede
    finanziamenti. Quindi, anche con questo incremento, la dotazione per
    il 2010 è inferiore rispetto alle dotazioni degli anni precedenti,
    mancando le risorse statali.
    Castellini segnala anche che è stato presentato un emendamento
    dell'assessore Melucci che consentirà di ripristinare la possibilità
    per i Comuni di applicare sanzioni nel caso di attività svolte in
    modo abusivo, per la mancanza dei requisiti strutturali o
    professionali; tale facoltà dei comuni era compromessa da un errore
    contenuto nella norma del Dlgs. 59 del 2010, con il quale lo Stato
    ha dato attuazione alla direttiva servizi Bolkestein. Con questa
    modifica è stato introdotto un articolo che, di fatto, sostituisce
    l'articolo 7 del decreto legislativo 114 che disciplina le modalità
    di esercizio delle attività commerciali, però, per un errore di
    tecnica legislativa, l'articolo non sostituisce ma è un articolo
    nuovo. La potestà sanzionatoria dei Comuni, prevista sempre nel
    decreto legislativo 114, fa riferimento a un articolo che è stato
    abrogato dal decreto legislativo 59, di fatto impedendo ai Comuni di
    effettuare un'attività di vigilanza rispetto alle attività
    commerciali.
    La proposta di modifica contiene, peraltro, una clausola di
    cedevolezza, per cui, se lo Stato intervenisse, la norma statale
    avrebbe prevalenza rispetto a quella regionale.
    Emendamento Assessore Melucci
    Dopo l'art. 41 della legge regionale 12 febbraio 2010, n. 4 (Norme
    per l'attuazione della Direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel
    mercato interno e altre norme per l'adeguamento all'ordinamento
    comunitario - legge comunitaria regionale per il 2010) è inserito il
    seguente:
    Art. 41bis (Sanzioni)
    1. Si applica la sanzione amministrativa prevista dall'articolo 22,
    comma 1, del decreto legislativo n. 114 del 1998 nei seguenti casi:
    a) esercizio dell'attività commerciale in violazione delle
    disposizioni dell'articolo 41;
    b) esercizio dell'attività commerciale in violazione di un
    provvedimento di divieto di prosecuzione dell'attività adottato ai
    sensi dell'articolo 19, comma 3, della legge n. 241 del 1990;
    c) esercizio dell'attività commerciale in mancanza dei requisiti
    morali o professionali di cui all'articolo 71 del decreto
    legislativo 26 marzo 2010, n. 59 (Attuazione della direttiva
    2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno) e all'articolo
    6, commi 2 e 5, della legge regionale 26 luglio 2003, n. 14
    (Disciplina dell'esercizio delle attività di somministrazione di
    alimenti e bevande).
    2. A chiunque eserciti l'attività commerciale in mancanza dei
    requisiti morali o professionali di cui al comma 1, lettera c), si
    applicano le sanzioni amministrative previste dall'articolo 22,
    commi 4 e 5, del decreto legislativo n. 114 del 1998.
    3. Le sanzioni previste dal presente articolo si applicano in
    mancanza di diversa disposizione sanzionatoria prevista dalla legge
    dello Stato.
    4. Il Comune è competente a ricevere il rapporto di cui all'articolo
    14 della legge regionale 28 aprile 1984, n. 21 (Disciplina
    dell'applicazione delle sanzioni amministrative di competenza
    regionale), applica le sanzioni amministrative e introita i
    proventi.
    Il Presidente GRILLINI chiede a che punto della finanziaria vada
    inserito questo emendamento.
    La dott.ssa CASTELLINI precisa che la modifica riguarda in realtà la
    legge 4 del 2010.
    Il Presidente GRILLINI vorrebbe capire se si tratta di un
    emendamento sostitutivo dell'intera legge o solo sostitutivo di un
    articolo. Nel primo caso andrebbe precisato che si tratta di un
    emendamento sostitutivo dell'intera legge; nel secondo caso vorrebbe
    capire quale articolo viene ad essere sostituito.
    La dott.ssa CASTELLINI spiega che l'emendamento introduce un
    articolo alla legge 4 del 2010; si riserva comunque di effettuare
    una verifica insieme all'ufficio legislativo, sulla opportunità di
    inserirlo in fondo alla legge finanziaria
    Il Presidente GRILLINI spiega ai componenti della Commissione che la
    proposta di emendamento va votata individualmente; successivamente
    la Commissione esprimerà un parere sull'intero progetto di legge.
    Chiede se qualcuno desidera esprimere un'opinione prima di passare
    alla votazione. In seguito si procederà alla discussione e agli
    altri interventi di illustrazione della manovra, per cui lascerà la
    parola all'assessore Rabboni.
    Il consigliere MANFREDINI chiede alla dottoressa Castellini un
    chiarimento sulla ripartizione: il 50% va ai privati, l'altro 50% va
    agli Enti?
    La dott.ssa CASTELLINI spiega che è stata individuata una modalità
    per fare in modo che anche i privati possano avere delle risorse da
    utilizzare per la riqualificazione: l'Ente locale destinatario delle
    risorse al momento di concessione del contributo deve impegnarsi a
    erogare ai privati una quota pari al 50% di quello che gli è stato
    concesso; questi sono fondi di investimento della Regione che non
    possono essere erogati ai privati. Il Comune deve trovare le risorse
    nel proprio bilancio, che non sono queste, per una quota pari al
    50%, da erogare ai privati.
    Il Presidente GRILLINI, prima di dare la parola all'assessore
    Rabboni, chiede alla Commissione di votare sulla proposta di
    emendamento illustrata dalla dott.ssa Castellini
    La Commissione esprime parere favorevole sulla proposta di
    emendamento con 30 voti a favore (PD-IDV-SEL-V), 14 astenuti
    (PDL-LN-M5S) e nessun contrario.
    L'Assessore RABBONI illustra la variazione di bilancio per la parte
    che si riferisce all'agricoltura, ricordando che nelle competenze
    dell'assessorato ci sono anche la gestione venatoria e l'economia
    ittica.
    La proposta di assestamento di bilancio, riguardo a queste voci,
    prevede nuove risorse per 3 milioni e 120 mila Euro, di cui 700 mila
    Euro in investimenti con indebitamento. La restante parte è spesa
    corrente.
    Per quello che riguarda queste voci di investimento, sono previsti
    due interventi: uno a favore dell'organismo pagatore agricolo Agrea,
    l'Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura, pari a 450 mila
    Euro di nuove risorse, per lo sviluppo di alcuni software gestionali
    ed acquisti di hardware. Tutto questo in relazione ai compiti di
    istituto e agli adeguamenti necessari per stare dentro la rete
    nazionale che, com'è noto, è coordinata dall'agenzia dei pagamenti
    del Ministero dell'Agricoltura, AGEA.
    L'altro intervento nell'ambito degli investimenti è finalizzato al
    rafforzamento dell'attività di prevenzione dei danni alle aziende
    agricole provocate dalla fauna selvatica. Si tratta di 250 mila Euro
    per una serie di acquisti di materiali con funzione di protezione
    dei campi coltivati. Queste risorse verranno poi ridistribuite alle
    Province sulla base di alcuni parametri oggettivi ormai consolidati
    nel tempo.
    Per quanto riguarda la spesa corrente, sono previsti due gruppi di
    interventi: uno sull'agricoltura e l'altro sull'economia ittica.
    Per quanto riguarda l'agricoltura, le nuove risorse sono destinate
    innanzitutto alla promozione dei prodotti agricoli ed alimentari,
    DOP, IGP, i vini DOC della regione Emilia-Romagna.
    La regione è chiamata a svolgere attività di promozione non generica
    dei prodotti agricoli alimentari, ma limitatamente ai prodotti che
    hanno una denominazione tutelata dall'Unione europea o che,
    comunque, fanno riferimento a disciplinari di produzione
    regolamentati dall'UE.
    La proposta di nuove risorse è di 800 mila Euro, destinati in
    particolare a tre specifiche attività. La prima è la manifestazione
    SANA, che si svolge a Bologna all'inizio del mese di settembre e che
    costituisce l'appuntamento italiano più importante nell'ambito delle
    produzioni di qualità a minimo impatto ambientale, in particolare
    quelle che si riferiscono all'ambito delle produzioni biologiche. E'
    tradizione che la Regione partecipi a questo evento assieme ai
    consorzi di tutela e di valorizzazione delle produzioni stesse.
    Il secondo evento è MAFRUT, la più importante fiera ortofrutticola
    che si svolge a Cesena nel quartiere fieristico nel mese di ottobre.
    Quest'anno il ruolo della Regione sarà quello di radunare a Cesena
    in quell'occasione le Regioni ortofrutticole europee e tentare
    insieme di delineare, sui principali argomenti del settore, alcune
    linee condivise da sottoporre agli Stati nazionali e all'Unione
    europea.
    Passando poi al tema della nuova politica agricola comunitaria dopo
    il 2013 per la parte che riguarda l'ortofrutticultura, il rapporto
    tra questo settore e la grande distribuzione organizzata sta
    modificando le ragioni di scambio in modo sensibile, godendo di una
    posizione commerciale di grande forza, al punto che in molti Stati
    europei si sta legiferando a tutela del mondo agricolo; questa
    settimana c'è una discussione in corso nel Parlamento francese e il
    tema andrebbe affrontato anche a livello europeo, così come c'è la
    questione della rivendicazione della origine nazionale delle
    produzioni e della reciprocità sanitaria, fitosanitaria, qualitativa
    tra le produzioni europee e quelle extraeuropee.
    Il bilancio dei pagamenti frutticoli, ortofrutticoli europei con il
    resto del mondo è in progressivo peggioramento, esportiamo di meno e
    importiamo di più. Nello stesso tempo i consumi di ortofrutta in
    Europa sono in una fase di calo; si tratta quindi di temi di una
    certa consistenza.
    La terza iniziativa riguarda la promozione sui mercati esteri delle
    produzioni DOP, IGP, vini DOC e prodotti biologici della regione,
    nell'ambito di un progetto che è già al suo secondo anno di vita,
    che si chiama Deliziando e che la Regione condivide con l'Unione
    regionale delle camere di commercio e con l'Istituto per il
    commercio estero. Si è pensato di mettere insieme le risorse per un
    programma unico e che non si limiti alla promozione istituzionale,
    perché le istituzioni non possono fare promocommercializzazione, che
    potrebbe configurarsi come aiuto di stato che richiederebbe
    l'autorizzazione europea; si procede invece, attraverso le camere di
    commercio, ad aggregare imprenditori piccoli e medi del settore del
    DOP, IGP. Il bilancio di diciotto mesi di attività, ha permesso di
    accertare che sono stati più di mille gli imprenditori della regione
    che hanno partecipato agli incontri con gli oltre 500, 600
    compratori stranieri.
    Per i prossimi dodici mesi questo progetto, che è cofinanziato dalla
    Regione, procederà, grazie anche alle risorse provenienti
    dall'Unione regionale delle camere di commercio e dall'Istituto del
    commercio estero.
    Altra voce di questo bilancio di assestamento riguarda le fitopatie.
    Ci sono delle malattie delle piante che non sono contrastabili con
    le azioni normali o biologiche o chimiche e in quei casi l'unica
    medicina è sradicare il frutteto, se si parla di frutteto. In questo
    caso gli interventi si riferiscono alla sharka e a un fenomeno
    recente che ha già fatto un disastro nel Lazio, la batteriosi del
    kiwi.
    In Emilia-Romagna la situazione è sotto controllo, si sono
    individuati alcuni limitati focolai e quindi alcune situazioni
    aziendali precise dove questa batteriosi è presente; a tutela di una
    delle produzioni più significative della Romagna, appunto il kiwi,
    bisogna intervenire per sradicare i frutteti, salvo poi indennizzare
    il conduttore agricolo: allo scopo sono stati previsti 600 mila Euro
    e accanto a questa dotazione si è anche previsto di presentare un
    progetto di legge brevissimo che appunto legittima ad indennizzare
    gli agricoltori colpiti da queste malattie gravi delle piante a
    tutela di tutto il resto, per evitare un caso come quello del Lazio
    dove la situazione è fuori controllo.
    Per la agrobiodiversità, si procede a un'anticipazione di soldi che
    poi verranno rimborsati nell'ambito del Programma regionale di
    sviluppo rurale, dove sono previste azioni di tutela delle
    biodiversità agricole a rischio di scomparsa, sia vegetali che
    animali. È previsto che l'Unione europea paghi a intervento fatto e
    quindi la Regione è tenuta ad anticipare i soldi che poi saranno
    rimborsati. Si tratta di 380 mila Euro.
    È poi previsto un contributo di 7.500 euro per azienda in tre anni,
    per l'acquisto di riproduttori di razze bovine autoctone; l'acquisto
    avviene nell'ambito delle regole del de minimis europeo, cioè si può
    spendere senza autorizzazione dell'Unione europea fino a un certo
    importo. L'importo è di 40 mila Euro ed è un intervento fortemente
    sollecitato dagli allevatori perché le altre regioni con presenze
    significative di allevamenti di bovini da carni autoctone danno già
    questo contributo agli allevatori che acquistano i riproduttori
    sulla base degli albi genealogici.
    Infine, è prevista un'erogazione alle Comunità montane che sono
    rimaste, per permettere loro di esercitare le funzioni in materia
    agricola che sono state trasferite dalla legge regionale; questa
    previsione può apparire discutibile, ma intanto questa funzione
    viene effettivamente svolta dalle Comunità: fanno l'istruttoria,
    hanno rapporti con le aziende, fanno assistenza tecnica. Si è
    pertanto deciso di sostenere questa attività con un impegno di 340
    mila Euro.
    Ci sono poi 100 mila Euro destinati al centro ippico di Ferrara, che
    è un centro della Regione sul quale da tempo è stato avviato un
    progetto di privatizzazione; attualmente è in corso la ricerca di un
    gestore tramite bando.
    Infine, per quello che riguarda l'economia ittica, la proposta è di
    120 mila Euro per ricerca e sperimentazione. La scelta è resa
    necessaria dall'applicazione, dopo il 1° giugno 2010, del nuovo
    regolamento europeo sulla pesca che ha introdotto regole nuove,
    annunciate da tempo, che avranno sul tessuto territoriale della
    nostra costa, soprattutto da Cesenatico verso il Veneto, un impatto
    molto pesante, perché non si potrà più pescare a strascico dentro le
    tre miglia, ma bisognerà adottare reti dalla maglia più larga.
    È stata perciò predisposta a livello regionale una unita di crisi
    con le associazioni dei pescatori, con le marinerie, e si sta
    lavorando assieme alla Regione Veneto e alle Marche ad un piano di
    gestione locale con l'obiettivo di ottenere da Bruxelles
    l'autorizzazione, previo parere del Ministero, ad alcune pesche
    speciali che sono in continuità con alcune pesche tradizionali, che
    si sono fatte da sempre nella nostra costa, compreso lo strascico,
    cercando di dimostrare che questo può avvenire senza danneggiare la
    capacità riproduttiva del sistema marino di costa.
    La sperimentazione concordata con le marinerie e con le associazioni
    dei pescatori è finalizzata a fare un confronto tra le reti vecchie
    e le nuove, per dimostrare che l'impatto sulla capacità riproduttiva
    delle nuove reti è più pesante delle reti vecchie. Quindi, questa
    ricerca è fondamentale per poter, insieme al Veneto e alle Marche,
    motivare la richiesta di alcune deroghe particolarmente invocate dai
    nostri pescatori.
    Terminato il suo intervento, l'assessore informa i componenti della
    Commissione che sono presenti il direttore generale e il
    responsabile di ragioneria che potranno dire qualcosa di più
    preciso; è anche possibile mettere a disposizione dei consiglieri
    una nota scritta riassuntiva.
    Il Presidente GRILLINI ringrazia l'assessore Rabboni, per essere
    venuto a illustrare personalmente il provvedimento.
    Il presidente informa i componenti della Commissione che l'assessore
    Melucci ha telefonato per spiegare che oggi non poteva partecipare.
    Non ha invece avuto notizie dell'assessore Muzzarelli.
    Grillini ricorda ai capigruppo che la presenza di funzionari o di
    uditori deve essere comunicata alla presidenza, come correttamente
    ha fatto la consigliera Noè, capogruppo dell'Udc, secondo quanto
    prescrive l'articolo 27 punto 6 del regolamento, in modo da sapere
    esattamente chi è presente durante le sedute. Gli uditori possono
    udire, come dice il nome, ma non possono prendere la parola o
    sostituire il consigliere.
    La dott.ssa DIAZZI, nella sua qualità di direttore delle Attività
    produttive, commercio e turismo, sostituisce l'assessore Muzzarelli,
    che non è potuto intervenire perché trattenuto da altri impegni.
    Per quanto riguarda questo assestamento, Diazzi fa innanzitutto
    rilevare l'avvio della nuova programmazione sul fondo straordinario
    di cogaranzia che è partito per 50 milioni di Euro e per un credito
    assicurato di 1,5 miliardi al sistema delle imprese. La manovra
    legata all'assestamento prevede altri due milioni di risorse
    fresche, recupera 16,5 milioni di euro per il finanziamento dei
    principali bandi che riguardano le attività produttive.
    Particolarmente importante è il bando che riguarda le reti
    d'impresa, che è quello su cui vengono poste anche queste risorse
    fresche e che coinvolge circa 900 imprese; il bando è scaduto a
    maggio, quindi è in corso di valutazione, ma si prevedono
    finanziamenti significativi. Questa è una delle forme per reagire
    alla crisi delle imprese, quindi rappresenta per la Regione un'altra
    sperimentazione di bando che tiene conto anche dei nuovi programmi
    di rete previsti a livello nazionale.
    Sono poi in corso di valutazione due ulteriori bandi, che riguardano
    in particolare lo start up di nuove imprese innovative sui fondi
    FESR e le nuove imprese anche in forma cooperativa.
    Un'altra parte dell'assestamento riguarda l'aggiunta di 13,7 milioni
    di euro per il bando enti pubblici energia, attraverso storni fatti
    su altri capitoli e che è particolarmente significativo perché
    quello dell'energia è uno dei motori anche dei piccoli investimenti,
    nonché una delle manovre possibili per contrastare la crisi,
    analogamente a quanto è stato fatto da altre regioni, come, ad
    esempio, la Lombardia.
    Per quanto riguarda gli altri elementi di questa finanziaria, si
    segnala la costituzione di un fondo di risorse regionali per i
    finanziamenti alle imprese. La Regione dal 2009 ha ritenuto di
    utilizzare molto di quanto previsto nella programmazione europea,
    quindi cofinanziare la programmazione europea con capitoli di fondi
    regionali per evitare che ci siano tantissimi bandi l'uno diverso
    dall'altro che richiedono poi, da parte delle imprese, anche solo
    per la comprensione del bando, uno sforzo eccezionale. C'è quindi un
    articolo proposto nel progetto di legge che riguarda appunto
    l'integrazione regionale al programma operativo FESR, per assicurare
    il raggiungimento delle attività sullo start up delle nuove imprese
    innovative.
    C'è poi l'assegnazione che il Ministero ha fatto alla regione Emilia
    Romagna sulla legge 105 del 2006 per un intervento che la fiera di
    Bologna aveva fatto per il casello autostradale, sulla base del
    quale è stata presentata la documentazione e il Ministero ha
    previsto che queste risorse possano essere date alla Regione Emilia
    Romagna; possono poi essere date man mano che un intervento si
    conclude, a favore di Fierebologna, così come prevedevano la legge
    105 del 2006, che è una legge statale, e il decreto attuativo del
    2009. In pratica, si tratta di un fondo per la mobilità al servizio
    delle fiere che è già in funzione in varie regioni.
    Infine, Diazzi richiama, per quanto riguarda il settore commercio e
    turismo, il milione di euro previsto per il progetto della
    Valmarecchia.
    A seguito dell'entrata in vigore della legge 17 del 2009, è avvenuto
    il passaggio dei comuni annessi alla regione Emilia Romagna. Alcuni
    di questi comuni avevano già presentato progetti alla regione
    Marche; in sede comunitaria si è stabilito che tutto ciò che era
    stato presentato ma non era stato concesso a quella data, non poteva
    più essere concesso perché la territorialità della regione Marche e
    quindi del suo programma non avrebbe consentito questo
    finanziamento. Pertanto, si è cercato di recuperare quei progetti e,
    non essendoci piena rispondenza fra le programmazioni delle due
    Regioni, si è previsto un articolo per il finanziamento
    straordinario di questi progetti, che ammonta a circa un milione di
    euro, per sanare questa situazione che si era venuta a determinare.
    Il Presidente GRILLINI ringrazia la dottoressa Diazzi e dà la parola
    ai consiglieri che intendano partecipare alla discussione.
    Il consigliere FILIPPI critica aspramente la manovra finanziaria
    perché ritiene che le risorse non vengano distribuite a quelli che
    ne dovrebbero essere i naturali destinatari, cioè gli agricoltori,
    ai quali viene sempre riservata una parte limitata dei finanziamenti
    complessivamente a disposizione.
    Filippi ritiene che il presidente della Regione, che da molti anni è
    Vasco Errani, diriga a proprio piacimento i finanziamenti destinati
    agli assessorati, avvantaggiando la Romagna rispetto agli
    agricoltori dell'Emilia.
    Il consigliere auspica parità di trattamento tra tutte le città
    della regione Emilia-Romagna.
    Il consigliere FAVIA, in relazione all'intervento del consigliere
    Filippi, ritiene che, trattandosi in questo caso di un assestamento
    di bilancio, bisognerebbe esaminare i dati in modo complessivo.
    Con riguardo invece alla prevenzione dei danni provocati dagli
    ungulati, vorrebbe conoscere l'ammontare delle somme destinate ai
    risarcimenti in rapporto a ciò che viene speso per la prevenzione.
    Nel nord Italia ci sono tecniche di prevenzione che funzionano,
    mediante un isolamento, un recinto elettrico dei campi, e hanno un
    grande successo: fanno risparmiare, perché consentono poi di
    limitare i risarcimenti; forse anche nella nostra regione si
    potrebbe fare di più. Il consigliere vorrebbe capire come vengono
    spesi questi 250 mila Euro. Sono previsti incentivi agli agricoltori
    che decidono di recintare il proprio campo con un reticolato
    elettrico? Oppure vengono trasferiti alle Province, con
    l'indicazione di uno scopo?
    Sotto il profilo procedurale, Favia auspica che, quando la
    Commissione sia chiamata a esprimersi su un atto così importante
    quale è l'assestamento di bilancio, la Presidenza si impegni per
    fare in modo che alle sedute possano partecipare gli assessori di
    riferimento, così che la discussione possa avere il giusto carattere
    politico.
    In secondo luogo, vorrebbe avere a disposizione un prospetto
    relativo all'assestamento di bilancio che contenga i dati
    disaggregati, settore per settore, indispensabile alla Commissione
    per poter svolgere adeguatamente la sua funzione.
    Con riguardo ai 120 mila Euro che sono stanziati per effettuare la
    ricerca sulle reti a strascico, il consigliere vorrebbe capire se
    c'è stata un'istruttoria che giustifichi questa ricerca o se la
    Regione vuole solo sostenere le associazioni di categoria dei
    pescatori contro una scelta dell'Unione europea su un tema
    delicatissimo, quale è quello di prevenire la distruzione del
    nostro patrimonio marino ittico, sul quale sicuramente l'UE ha già
    svolto un'istruttoria lunga e complessa. Gli interessi dei pescatori
    sono certamente meritevoli di tutela e di sostegno, ma bisogna
    trovare un modo diverso per aiutarli.
    Il Presidente GRILLINI ribadisce che l'assessore Melucci aveva
    chiamato per informare della impossibilità a partecipare alla seduta
    odierna, mentre l'assessore Muzzarelli non ha dato proprie notizie.
    Il presidente si impegna a riferire all'assessore la richiesta del
    consigliere Favia.
    Condivide l'idea che l'assessore debba essere presente quando
    vengono affrontati argomenti tanto rilevanti, tuttavia ritiene che
    anche i funzionari abbiano una competenza adeguata ad affrontare
    queste tematiche, che deriva loro dall'esperienza.
    Il consigliere MALAGUTI richiama l'attenzione su un prodotto della
    provincia di Ferrara, la pera, che è molto importante, non solo per
    la provincia di Ferrara e per la regione Emilia Romagna, ma anche
    per l'Italia, e a livello internazionale, per le sue peculiari
    caratteristiche. Il consigliere ritiene che un prodotto del genere
    non sia mai decollato veramente, perché è mancata una promozione
    adeguata, come invece è stato fatto dal Trentino per la mela. Per il
    futuro auspica che vengano previste risorse specifiche per questo
    prodotto, che è unico nel suo genere, sia a livello nazionale che
    internazionale, e che perciò richiederebbe un'attenzione e una
    promozione specifiche.
    Apprezza lo stanziamento di 100 mila Euro per il Centro ippico, per
    il quale si augura che giunga comunque a conclusione il progetto di
    privatizzazione, considerate le ingenti e spesso male utilizzate
    risorse che sono state spese in passato per questo centro; rileva
    tuttavia una disparità di trattamento tra quello stanziamento e i
    120 mila Euro per il comparto dell'ittica, che ha un indotto
    incredibilmente più importante a livello economico.
    Sempre in relazione al comparto ittico, sarebbe auspicabile
    immaginare una forma di risarcimento anche per i problemi delle
    vongole.
    A fronte dello stanziamento di 600 mila Euro per il kiwi, si
    dovrebbe pensare a un maggiore impegno per la promozione della pera
    e per il settore ittico.
    Il consigliere NALDI vorrebbe qualche chiarimento dalla dott.ssa
    Diazzi.
    Sicuramente condivide la scelta di erogare risorse per favorire la
    nascita di reti di imprese o comunque la crescita della dimensione
    delle imprese, perché è evidente che nella realtà attuale la
    frammentazione delle nostre imprese, ma anche l'insufficiente
    dimensione delle stesse, rappresenti un disvalore. Si chiede però se
    non vi sia una contraddizione tra il fatto di finanziare la nascita
    di nuove imprese e, contemporaneamente, le operazioni di scorporo
    aziendale o le scissioni societarie, che spesso sono prodromiche
    alla successiva nascita di nuove imprese.
    In secondo luogo, manifesta le proprie perplessità con riguardo ai
    limiti imposti dall'Unione europea in materia di pesca: vorrebbe
    capire se tali criteri si possano adattare al mare Adriatico o se
    non finiscano per risultare più dannosi che altro.
    Infine, il consigliere vorrebbe capire un po' meglio come funzionano
    gli strumenti che la Regione finanzia per proteggere i campi
    dall'invasione degli animali selvatici.
    Il consigliere ALESSANDRINI non condivide le considerazioni del
    consigliere Filippi secondo cui tutta l'impostazione politica della
    Regione Emilia-Romagna sarebbe finalizzata a favorire la Romagna a
    scapito del restante territorio: questo elemento non traspare da
    quanto è stato detto dall'assessore Rabboni o dalla dottoressa
    Diazzi.
    Dalle illustrazioni fatte emerge invece che si sta facendo un
    indubbio ma doveroso sforzo, per far fronte ad una situazione di
    grande difficoltà e per indirizzare gli interventi laddove si
    ritiene che sia più importante. Anche azioni che potrebbero sembrare
    non funzionali al tema dello sviluppo, come, ad esempio, i 250 mila
    Euro che vengono messi a disposizione di AGREA per l'innovazione del
    software o dell'hardware, rappresentano un modo per cercare di
    velocizzare il rimborso, e quindi per ridurre la burocrazia a carico
    dei produttori agricoli.
    Condivide l'osservazione fatta da qualche collega che chiedeva se
    sia possibile far avere ai commissari un prospetto con i dati del
    bilancio prima della discussione: questo aiuterebbe tutti a
    partecipare alle sedute con maggiore cognizione di causa.
    Il consigliere apprezza particolarmente, sempre nel campo
    dell'agricoltura, gli interventi per cercare di prevenire i danni
    provocati dalla fauna selvatica; esiste già una legge che permette
    di rimborsare in parte gli agricoltori che subiscono danni, ma la
    strada della prevenzione è sempre preferibile, anche perché consente
    di spendere meno e in modo più produttivo.
    Alessandrini ritiene molto utili tutti gli interventi e tutte le
    risorse che vengono destinati ad attività di promozione; in
    particolare, apprezza il progetto Deliziando , perché tende a fare
    una politica di integrazione, grazie alla collaborazione con il
    sistema camerale: coinvolgendo gli operatori privati si riesce a
    lavorare all'estero e a fare ciò che la Regione da sola non potrebbe
    fare, cioè la promocommercializzazione, la vendita e la promozione
    dei prodotti.
    Il consigliere richiama le azioni sulle reti di imprese:
    l'Emilia-Romagna è una regione con un grande dinamismo dal punto di
    vista imprenditoriale, c'è però il grave handicap, rappresentato dal
    fatto che la dimensione delle aziende è fondamentalmente piccola; le
    reti costituiscono un modo per cercare di avere i vantaggi che ha la
    grande impresa in un'ottica di una maggiore crescita. Non dovrà
    naturalmente mancare un'adeguata azione di monitoraggio e di
    controllo per evitare che ci possano essere abusi.
    Altro intervento importantissimo è quello in materia di energie
    rivolto agli Enti locali. Questa Regione, come è stato più volte
    sottolineato recentemente dal presidente Errani e dall'assessore
    Muzzarelli, ha la grande opportunità di lavorare per costruire
    effettivamente la filiera industriale delle energie da fonti
    alternative. Perciò è benvenuto l'intervento verso il privato, verso
    l'imprenditore, ma sono opportuni anche gli interventi verso gli
    Enti locali perché questa filiera industriale funzionerà meglio se
    si riuscirà a fare una politica fondata sull'idea di integrazione.
    Il consigliere CAVALLI intende rivolgere alcune domande
    all'assessore Rabboni.
    Innanzitutto, manifesta qualche preoccupazione con riguardo ai 700
    mila Euro di investimenti con indebitamento: in questo periodo di
    grave crisi la parola indebitamento non può che lasciare perplessi.
    A proposito dei 450 mila Euro a favore di AGREA, fa rilevare che gli
    agricoltori di questa regione si lamentano perché qui i pagamenti
    sono tra i peggiori d'Italia. È auspicabile quindi che venga
    velocizzata la corresponsione delle prossime rate.
    Con riguardo ai 250 mila Euro per il rafforzamento dell'attività di
    prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica, l'unica
    azione che si potrebbe fare per risolvere questo grave problema, più
    che aumentare le recinzioni, è l'abbassamento della linea di
    abbattimento dei cinghiali alla bassa collina o, addirittura, alla
    pianura; questa è l'unica strada per favorire lo spopolamento perché
    ormai vengono abbattuti cinghiali anche nella città di Piacenza.
    In tema di sviluppo rurale, il consigliere voleva capire in che modo
    siano ripartiti i 38 mila Euro per le agrobiodiversità.
    Cavalli manifesta poi qualche perplessità sull'azione a favore della
    mucca autoctona romagnola: la possibilità dell'acquisto con questo
    contributo dovrebbe essere riconosciuta a tutti gli agricoltori.
    Critica lo stanziamento di 100 mila Euro per il Centro ippico di
    Ferrara e si augura che il centro venga chiuso al più presto,
    soprattutto in considerazione del momento attuale di grave crisi.
    Vorrebbe avere qualche informazione più dettagliata sui 120 mila
    Euro per la pesca ittica. Sicuramente condivide la scelta di aiutare
    i pescatori, per evitare che perdano il lavoro. Se effettivamente
    l'Unione europea ha imposto dei parametri che non sono adatti per i
    nostri pescatori è giusto che la Regione si muova per tutelarli;
    teme, tuttavia, che si tratti di una somma irrisoria per fornire un
    aiuto concreto a tutti i pescatori della costa romagnola.
    Il contributo di 600 mila Euro per le malattie delle piante è
    condivisibile, ma dovrebbe essere un ristoro a fronte di tutte le
    malattie e su tutto il territorio regionale.
    La consigliera COSTI intende fare alcune considerazioni e porre una
    domanda.
    Sebbene si tratti dell'assestamento di bilancio, è evidente che si
    tratti di finanziamenti importanti, per milioni di euro, che vanno a
    rafforzare o a integrare le scelte politiche fatte con la legge di
    bilancio del 2010.
    La consigliera, comprendendo l'importanza di queste misure in una
    fase di crisi come quella attuale, vorrebbe capire con esattezza a
    quanto ammontano le risorse per l'agricoltura, sia in conto capitale
    che per spesa corrente, e quante sono le imprese a livello regionale
    che ne usufruiranno.
    Per quanto riguarda tutta la parte delle attività produttive e del
    commercio, condivide la scelta che sta facendo la Regione di
    continuare una politica di sostegno alla qualificazione del nostro
    sistema produttivo, aggiungendo risorse importanti anche in fase di
    assestamento: le reti d'impresa, l'innovazione, gli interventi sulla
    ricerca, sul raccordo tra università e impresa sono tutte azioni
    lungamente sperimentate in questi anni, per cui è particolarmente
    significativo ed importante che ci siano delle risorse aggiuntive,
    perché gli ultimi bandi, perlomeno nella realtà modenese che la
    consigliera conosce meglio, hanno avuto una partecipazione molto
    alta e anche una partecipazione qualitativamente rilevante.
    Non si tratta di operazioni di dismissione di impresa o di cessione
    di rami aziendali, ma di operazioni importanti per aggredire i
    mercati internazionali, per fare ricerca in comune, per costruire
    prodotti nuovi, quindi questi interventi sono fondamentali per
    realtà a forte presenza manifatturiera e queste nuove risorse
    possono rappresentare un ulteriore elemento di vivacizzazione.
    Così come ritiene anche importante l'intervento su tutto il tema
    dell'energia, perché va nella direzione del risparmio, dell'utilizzo
    di fonti alternative e dell'investimento anche in queste imprese. È
    particolarmente apprezzabile il fatto che una quota significativa
    sia rivolta al versante pubblico, si tratta di un altro segnale che
    va nella strada concreta di sostenere una politica che è stata fatta
    di tante tappe, sia di provvedimenti che di finanziamenti diretti.
    Anche su questo tema sarebbe utile avere dall'assessore un quadro
    complessivo, perché quello che è in esame oggi è un assestamento di
    bilancio, che si inserisce in politiche molto più complesse che
    vengono anche da più lontano e che hanno avuto destinazioni forti di
    finanziamento.
    La consigliera sottolinea l'importanza che una parte degli
    investimenti sia stata fatta anche in conto capitale.
    Il consigliere FAVIA vorrebbe qualche ulteriore chiarimento sulla
    spesa corrente per quanto riguarda l'agricoltura.
    Vorrebbe anche replicare brevemente alle considerazioni fatte dal
    consigliere Alessandrini.
    Il consigliere ritiene che sarebbe importante riuscire a creare
    anche in Emilia-Romagna una filiera nel campo delle energie
    rinnovabili che nessuno in Italia ha avuto il coraggio di fare, ma
    che la Germania fa già da tanto tempo: si tratterebbe della
    realizzazione di una raffineria di silicio in questa regione, che
    possa poi creare un distretto di lavorazione delle celle solari. Si
    potrebbe pensare, come oggi si fa spesso, a una società a capitale
    misto che produca (perché in questo momento è strategico) i wafer di
    silicio, cosa che manca in Italia. Ciò permetterebbe di uscire dalla
    situazione attuale, in cui, di fatto, con i finanziamenti si
    finanziano le banche e le industrie tedesche.
    Favia si augura che l'anno prossimo si possa cominciare a ragionare
    in quest'ottica.
    Il Presidente GRILLINI condivide la richiesta di altri consiglieri
    di avere un prospetto sinottico quando si discute di bilancio o di
    assestamento di bilancio. Si fa così in tante amministrazioni;
    l'ottima introduzione dell'assessore e dei funzionari già
    rappresenta un prospetto sinottico, quindi si potrebbero fare tavole
    riassuntive che diano l'idea delle scelte politiche e
    programmatiche.
    Con riguardo alla proposta avanzata dal consigliere Favia sulla
    fabbrica di silicio, ricorda che ci sono molti studi che indicano il
    silicio come una materia che sta per essere superata da altri
    elementi più funzionali, meno costosi e anche più disponibili. In
    linea di massima, comunque, condivide l'idea, ma bisogna scegliere i
    materiali più opportuni.
    Con riguardo al problema degli ungulati, il presidente propone di
    commissionare una ricerca per capire come ridurre la fertilità. Il
    problema è anche quello di cercare di evitare che i cinghiali si
    incrocino con animali diversi, come le scrofe; quindi sarebbe bene
    studiare tecniche per ridurre l'intensità di altri animali, che
    forse potrebbero essere persino più efficaci dei fili elettrici,
    sulla cui pericolosità non si sa molto.
    In materia di agricoltura, il presidente sottolinea che
    l'Emilia-Romagna è una regione nota nel mondo anche per i suoi
    prodotti agricoli e per le eccellenze alimentari e ricorda il
    proprio impegno, negli anni passati, per il riconoscimento di alcuni
    mestieri atavici che esistono da mezzo millennio e non sono mai
    stati riconosciuti, come il mestiere di sfoglina . Grillini è
    consapevole che questa proposta non possa essere attuata dalla
    Regione Emilia Romagna, non essendo appunto di competenza regionale,
    ma ritiene che la valorizzazione e la formazione professionale in
    questo campo siano assolutamente necessarie.
    Nel frattempo, il presidente intende proporre all'assessore una
    richiesta di patrocinio di una manifestazione volta alla
    valorizzazione della sfoglia fatta a mano, e annuncia la propria
    intenzione di proporre al più presto un progetto di legge,
    nell'ottica di valorizzare le eccellenze alimentari della Regione
    Emilia Romagna.
    È anche apprezzabile che l'assestamento di bilancio vada in questa
    direzione, in modo particolare per quanto riguarda i prodotti
    biologici e le fiere, che sono fatte per valorizzare questo tipo di
    produzioni.
    Il presidente giudica preoccupanti i dati da cui emerge la riduzione
    del consumo di ortofrutta e l'aumento delle importazioni; si tratta
    di due fattori assolutamente negativi che la politica regionale deve
    cercare di contrastare: innanzitutto perché il consumo di questi
    prodotti fa parte di quella nota dieta mediterranea conosciuta in
    tutto il mondo, che è uno stile di vita ormai riconosciuto come il
    migliore anche per prevenire l'insorgenza di malattie.
    La regione Emilia-Romagna largamente identificata in passato per la
    sua produzione agricola dovrebbe dare un contributo fondamentale,
    per combattere la riduzione del consumo, tra le cui cause c'è
    sicuramente il fatto che i prezzi della frutta e della verdura al
    dettaglio sono davvero molto alti. Grillini propone un investimento
    per la riduzione dei costi di intermediazione. Non è un'idea nuova,
    ma andrebbe praticata con maggiore decisione.
    Sul tema dell'impresa, il presidente anticipa due elementi di
    riflessione, che intende riproporre in sede di discussione del
    prossimo bilancio, nella consapevolezza che sarà quella la sede in
    cui si potrà trattare davvero delle politiche economiche
    d'investimento.
    La prima questione è l'investimento sulla responsabilità sociale
    dell'impresa: ci sono alcune aziende, come l'OMSA, che chiudono non
    perché siano in crisi, ma perché preferiscono trasferire i propri
    stabilimenti in altri Paesi, come, ad esempio, la Serbia, dove
    possono guadagnare di più, grazie ai costi di produzione inferiori,
    senza interessarsi in alcun modo delle conseguenze economico-sociali
    delle loro decisioni.
    Grillini sollecita al richiamo sul tema della responsabilità sociale
    d'impresa, tema che non era molto presente nella relazione del
    presidente degli industriali Marchesini nel corso dell'assemblea
    della CONFINDUSTRIA.
    Un altro tema fondamentale è quello dello sviluppo tecnologico e
    della banda larga.
    La Regione Emilia-Romagna dovrebbe dare l'esempio, decidendo che
    venga garantita in tutti gli uffici la copertura wifi. In tal senso
    Grillini rivolge un appello all'Assessorato alle Attività
    produttive, ma anche al presidente dell'Assemblea legislativa
    regionale.
    Un reuter wifi costa pochissimo, ed è fondamentale per lo sviluppo
    tecnologico. La banda larga in tutta la regione, gratuita o a costi
    molto bassi, dovrebbe diventare un obiettivo prioritario di questa
    Regione, non solo per motivi d'immagine, ma perché è universalmente
    riconosciuto che la presenza della possibilità di accedere alla
    connessione a banda larga su tutto il territorio regionale
    rappresenta un potente fattore di sviluppo. Lo hanno capito già
    alcune città americane: sebbene, notoriamente, negli Stati Uniti
    tutto abbia un prezzo, in moltissime città americane il wifi è
    gratuito, la banda larga è gratuita ed è fornita addirittura
    dall'amministrazione pubblica.
    Terminato il suo intervento, il presidente passa la parola per la
    replica in primo luogo all'assessore Tiberio Rabboni.
    Nel ringraziare il presidente, l'assessore RABBONI ribadisce che
    l'oggetto in esame è solo una proposta di assestamento del bilancio
    regionale, con una disponibilità importante, ma comunque limitata,
    di nuove risorse, per un totale di circa 3 milioni di Euro.
    Questo non è il bilancio dell'assessorato, è un assestamento del
    bilancio a suo tempo approvato dall'Assemblea legislativa: la logica
    con cui sono state presentate queste proposte di aggiustamento è del
    tutto congiunturale, contingente, per cui sarebbe inesatto darne una
    lettura politico-territoriale.
    Con questa premessa, l'assessore ritiene che questa non sia la sede
    per molte delle osservazioni che sono state fatte dai consiglieri e
    che richiederebbero un approfondimento e una discussione nell'ambito
    della politica regionale più specifica.
    Gli interventi contro la batteriosi del kiwi sono contenuti in
    questa proposta perché la malattia si è manifestata recentemente.
    Discorso analogo vale per il MAFRUT che si tiene nella stagione
    autunnale.
    L'assessore è consapevole dell'importanza delle pere IGP dell'Emilia
    Romagna e, infatti, se ne è già parlato al CIBUS di Parma e se ne
    parlerà anche al MAFRUT.
    La Regione Emilia-Romagna distribuisce già un po' di risorse per
    l'attività del consorzio di tutela della pera IGP, proprio per la
    promozione di questa pera; la Regione non è un consorzio di tutela
    di un prodotto, ma quando si va all'estero o si promuove un evento
    con finalità promozionali, non si manca di promuovere tutto il
    paniere dei prodotti DOP, IGP dell'Emilia-Romagna.
    Rispetto al richiamo al modello Trentino, l'assessore manifesta la
    propria disponibilità a iniziare un lavoro con il mondo dei
    produttori di pere delle tre Province della nostra regione, per
    concordare un marchio collettivo come quello delle mele, però
    l'iniziativa non può partire dalla Regione, ma deve venire da coloro
    che coltivano, raccolgono e commercializzano le pere.
    Con riguardo alle considerazioni del consigliere Filippi, Rabboni
    spiega che i soldi non vanno agli agricoltori; a costoro verrà dato
    circa un miliardo di euro entro il 2013, per il Programma di
    sviluppo rurale; queste risorse sono tutte destinate alle imprese
    agricole e vengono ripartite in modo proporzionale tra tutte le
    Province della regione. Il criterio di ripartizione si ricava
    incrociando tre parametri: superficie agricola utilizzata,
    produzione lorda vendibile e numero delle imprese.
    Quanto al problema della prevenzione dei danni da fauna selvatica
    alle imprese agricole, l'assessore è disponibile a fornire ulteriori
    dettagli. Al momento, rispetto all'obbiettivo di impedire che questi
    ungulati vadano sui terreni coltivati, le reti elettriche sono
    l'unico strumento ad apparire rilevante ed efficace, come risulta
    anche dal giudizio dell'Istituto.
    Queste attività di prevenzione non riguardano tutta la prevenzione
    che si fa in regione perché la Regione attraverso le Province fa
    prevenzione e paga i danni, o delle specie non cacciabili o nelle
    aree protette; invece, i danni che vengono provocati nell'ambito
    delle zone di caccia, negli ATC, sono di competenza degli ATC, degli
    Ambiti Territoriali di Caccia.
    Per quello che riguarda i danni, nel bilancio preventivo 2010 che è
    in corso di utilizzo, ci sono 2 milioni di Euro per indennizzare,
    sulla base delle risultanze delle istruttorie, gli agricoltori
    danneggiati, e con questa cifra la percentuale di rimborso, che
    nell'anno precedente era attorno al 50%, è salita quest'anno fino
    all'80%. Tuttavia, l'obbiettivo dell'assessorato dovrebbe essere
    quello di ristabilire un equilibrio tra agricoltura ed attività
    venatoria.
    Rabboni non ritiene che il problema della prevenzione dei danni
    possa reggersi su questi strumenti: bisogna impegnarsi per ridurre
    la densità degli animali sul territorio in base alle caratteristiche
    agricole, forestali ed infrastrutturali che hanno i territori.
    L'assessore informa i componenti della Commissione che è in corso di
    preparazione, in collaborazione con l'ISPRA, un progetto con questa
    finalità, e si dichiara disponibile a venire a presentarlo
    prossimamente.
    Quanto ai finanziamenti per l'agrobiodiversità, questi vengono
    ripartiti su iniziativa della Regione, perché le Province hanno,
    nell'ambito del Piano di sviluppo rurale su questo settore, la
    possibilità di attingere direttamente a dei finanziamenti. La
    Regione intende predisporre un'azione a carattere regionale che,
    sostanzialmente, prevede la ricognizione di tutto ciò che è a
    rischio di estinzione sul territorio regionale, sia quanto a
    vegetali che animali.
    Venendo ad AGEA e alla questione del ritardo nei pagamenti,
    l'assessore comprende che gli agricoltori siano arrabbiati, ma le
    colpe non sono da attribuire alla Regione Emilia-Romagna, che è
    semmai vittima del fatto che nel nostro Paese ci sono stati dei
    comportamenti scorretti nei confronti dell'Unione europea. Per
    questa ragione dal 2007 l'UE ha deciso di pagare all'Italia solo per
    quello che vede; ha, perciò, imposto di scattare delle fotografie
    aeree su tutto il suolo agricolo italiano; ogni tre anni le foto
    vanno aggiornate. Le foto vengono scattate da AGEA, l'organismo
    nazionale, e spesso queste foto hanno qualche piccolo difetto:
    quando c'è un difetto, il regolamento europeo prevede che si
    blocchino i pagamenti. Attualmente la percentuale di bloccati è
    abbastanza alta, attorno al 25-30%.
    Sempre su questa questione, l'assessore ricorda che una delle
    questioni di cui si sta discutendo al momento è che ci sono alcune
    regioni del sud Italia che sono in ritardo nello spendere i soldi
    del Piano di sviluppo rurale e si sta pensando di fare un piano
    nazionale. Questo ritardo deriva dal fatto che tali Regioni non
    hanno un organismo regionale, come l'hanno il Veneto, la Lombardia e
    l'Emilia Romagna; quelle Regioni si affidano ad AGEA, l'organismo
    nazionale, che è un po' in difficoltà.
    Venendo alla questione della pesca, Rabboni chiarisce che la Regione
    Emilia-Romagna non ha alcuna intenzione di aggirare i regolamenti
    europei. I piani di gestione locale che ammettono anche delle pesche
    speciali, se adeguatamente motivate, sono previsti dal regolamento
    europeo, tant'è che la regione Liguria ha già avuto l'autorizzazione
    da Bruxelles, per un piano di gestione locale, alla pesca a
    strascico.
    Questo intervento non ha lo scopo di dare un po' di soldi ai
    pescatori, perché è chiaro che 120 mila Euro non servono a molto;
    non c'è alcuna finalità assistenziale, né la volontà di violare le
    regole, anche perché il piano deve comunque essere approvato: se non
    ci sono dati tecnico-scientifici inoppugnabili, l'autorizzazione non
    viene rilasciata. La Regione Emilia-Romagna si sta muovendo nella
    consapevolezza di avere alcuni argomenti: la tutela del mare, una
    certa tradizione del mare, il problema dei nitrati.
    Infine, in merito alle osservazioni del Presidente, l'assessore si
    dichiara disponibile a fare una illustrazione generale sulla
    politica agricola regionale, con approfondimenti sui principali
    temi, in modo che sia chiaro cosa pensa la Giunta, cosa pensa
    l'assessore e cosa pensano i componenti della Commissione, per
    cercare di trovare punti di incontro e creare un dialogo tra
    maggioranza e opposizione. Si potrebbe trovare un'occasione ad hoc o
    rimandare l'illustrazione al momento della discussione del bilancio
    2011.
    Il Presidente GRILLINI concorda con la proposta dell'assessore
    Rabboni: sicuramente quello in cui si dovrà affrontare la
    discussione sul nuovo progetto di bilancio può essere il momento
    giusto per chiedere ai vari assessori di fare una presentazione
    delle politiche regionali specifiche dei singoli assessorati, sempre
    che i componenti di questa Commissione non preferiscano chiedere di
    anticipare l'illustrazione con la ripresa dei lavori assembleari a
    settembre.
    Il presidente dà la parola alla dott.ssa Diazzi per una replica.
    La dott.ssa DIAZZI si impegna a riferire all'assessore Muzzarelli il
    rammarico dei componenti della Commissione per la sua mancata
    presenza: l'assessore quest'oggi è stato trattenuto altrove da
    impegni inderogabili, ma sicuramente è disponibile a partecipare in
    futuro alle sedute della Commissione.
    Diazzi spiega che, nella consapevolezza che quest'atto costituisce
    un assestamento, l'Assessorato per le Attività produttive ha
    aggiunto risorse nuove solo per due milioni di Euro, gli altri
    interventi rappresentano effettivamente aggiustamenti, sistemazioni
    o spostamenti.
    Per quanto riguarda le reti d'impresa, Diazzi ricorda che si è in
    fase di piena attuazione del Programma europeo, proprio per questo
    c'è maggiore elasticità rispetto ad altri settori. Per le imprese la
    questione della sovrapposizione dei contributi è aggirata grazie al
    fatto che ogni impresa non può avere più di 200 mila Euro nel
    triennio, 500 mila oggi con la crisi; di fatto non si riesce mai a
    raggiungere il massimo dei contributi per le imprese perché comunque
    le risorse a disposizione non sono particolarmente consistenti.
    Questa misura è stata introdotta per consentire l'avvio di imprese,
    poiché erano tre anni che non veniva utilizzata e anche perché è
    stato fatto un grande lavoro sulla ricerca e sull'innovazione, e lo
    start up era una delle cose che si accompagnava al pacchetto di
    misure che sono sull'asse 1 del POR. Quindi, sul POR ci sono i
    tecnopoli, le nuove imprese, i progetti di ricerca industriale delle
    imprese; le nuove imprese vanno a completare questo primo pacchetto
    di interventi.
    Questo è un momento in cui la vita delle imprese è particolarmente
    movimentata. Se ci sarà modo di informare la Commissione in merito
    al tema della crisi, emergerà che ci sono imprese che oggi sono in
    ristrutturazione, ma che hanno contestualmente presentato progetti
    di ricerca e che magari stanno anche pensando di fare una rete
    d'impresa. Bisogna cercare di essere fiduciosi sulla capacità
    imprenditoriale senza dimenticare di controllare che le regole siano
    tutte osservate. Il progetto sulle reti d'impresa, peraltro, è
    abbastanza innovativo e verrà attentamente monitorato.
    Sarebbe importante riuscire a capire se le reti d'impresa possano
    essere effettivamente lo strumento adeguato per la crescita
    dell'impresa poiché si è visto che è molto complicato realizzare
    fusioni tra imprese, dal momento che ognuno ha la propria visione:
    l'imprenditore emiliano-romagnolo è vivace nel fare impresa ma,
    piuttosto che fondersi con altri, preferisce rinunciare alla propria
    impresa.
    L'idea della crescita attraverso le reti non è scontata; anche dalla
    letteratura economica non appare chiaro se ciò rappresenti la
    soluzione, ma sicuramente permette di fare massa critica e di
    rafforzare oggi le filiere. Il problema vero è se la filiera delle
    energie rinnovabili esista già o se debba essere ricostruita
    complessivamente. Altro problema è se ci sia il silicio qui o da
    un'altra parte in Europa, ma è necessario che tutti i pezzi stiano
    dentro a un contesto e siano in relazione fra di loro; forse le
    politiche di filiera non andavano più di moda, sette o otto anni fa
    e anche la Commissione europea era orientata sulle politiche
    trasversali: meglio fare la ricerca e l'innovazione senza occuparsi
    molto di filiere perché comunque il sistema era in crescita.
    In questo momento, invece, in cui il sistema fa fatica a crescere,
    bisogna capire se le grandi filiere produttive di questa regione
    possano resistere; per questo, nei vari settori, la rete può
    rappresentare uno strumento per presidiare meglio le filiere; Diazzi
    ritiene che proprio questo sia il grande valore aggiunto di questo
    bando, che verrà monitorato e in futuro se ne potrà riparlare.
    Lo stesso bando sui distretti tecnologici, che è stato appena
    chiuso, affida ai capofila di distretto il compito di essere punto
    di riferimento per la ricerca. Dovranno fare il resoconto per
    spiegare come hanno coinvolto le altre imprese e dire se questo è
    stato sufficiente per concludere che questa regione è ancora
    altamente specializzata.
    L'Emilia-Romagna è un punto di eccellenza, la crisi la sta
    attraversando trasversalmente, però il fatto che alcune imprese, ad
    esempio nel settore della ceramica, decidano di reinvestire sulla
    ricerca industriale sta a testimoniare che, nonostante la crisi,
    comunque le imprese continuano ad investire in questa regione.
    La dott.ssa Diazzi fa rilevare che molto in questo momento è legato
    alla ripresa della domanda estera e al sostegno alla domanda
    pubblica, perché, purtroppo, la domanda delle imprese, anche per gli
    investimenti, è molto scarsa. Per questo si è cercato di agire sulla
    domanda anche con le misure per l'internazionalizzazione, già
    previste nel bilancio di previsione 2010. Molto impegno è stato
    rivolto all'internazionalizzazione, la stessa iniziativa dell'Expo
    Shangai è stata ideata per vedere cosa potevano fare le imprese in
    Cina, e ce ne sono più di 300 che faranno iniziative in quel Paese
    in questi mesi.
    Per quanto riguarda il sostegno alla domanda pubblica, che
    rappresenta l'intervento più significativo dell'assessorato, il
    contributo agli Enti locali viene realizzato con questo bando
    dell'energia, in cui si parla anche di fotovoltaico. E' chiaro che
    il conto energia ha giustamente incentivato l'investimento nel
    fotovoltaico, perché la tariffa è agevolata ed è più semplice
    costruire l'impianto; all'interno ci sono però anche altri
    investimenti. L'auspicio è di dare vita a una vera filiera, anche se
    lievemente incompleta. L'importante è che le competenze su questo
    settore si sviluppino e crescano, poi da lì nasceranno nuove
    imprese, ci saranno nuovi processi.
    Diazzi si scusa per non aver portato un documento di sintesi:
    riteneva che il prospetto preparato per i consiglieri nella seduta
    della Commissione Turismo di ieri fosse messo a disposizione anche
    dei componenti di questa Commissione. Si dichiara comunque
    disponibile a fornire questo prospetto anche ai consiglieri di
    questa Commissione per agevolare il loro lavoro.
    Il Presidente GRILLINI richiama una discussione affrontata ieri sul
    tema del turismo. La materia del turismo è strettamente collegata
    con il commercio, per cui appare un po'inappropriato che delle due
    materie si occupino Commissioni distinte. Una soluzione potrebbe
    essere quella di organizzare sedute congiunte quando si affrontano
    atti in materia di turismo. Anche l'assessore sembrava d'accordo con
    questa proposta.
    Anche in occasione della discussione sull'assestamento di bilancio
    sarebbe stato opportuno avere un quadro complessivo ma la cosa non
    era possibile visti i tempi ristretti. Se i componenti della
    Commissione sono d'accordo, la proposta è quindi, per il futuro, la
    trattazione congiunta degli oggetti in materia di turismo.
    Terminata la discussione, il presidente ringrazia i consiglieri
    dell'attenzione e dell'impegno e l'assessore e i funzionari, per la
    partecipazione.
    Chiede ai commissari di esprimere il parere sui due oggetti.
    Con distinte votazioni di identico esito, la Commissione esprime
    parere favorevole con 30 voti a favore (PD-IDV-SEL-V), 14 astenuti
    (PDL-LN-M5S) e nessun contrario su entrambi gli oggetti.
    La seduta termina alle ore 16,45.
    Approvato nella seduta del 16 settembre 2010
    Il Segretario Il Presidente
    Giovanni Fantozzi Franco Grillini
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