Testo
Verbale n. 2
Seduta dell'1 luglio 2010
Il giorno 1 luglio 2010 alle ore 14.30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
Commissione Politiche Economiche, convocata con nota Prot. n. 19097
del 23 giugno 2010
Partecipano alla seduta i Commissari:
Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
GRILLINI Presidente Italia dei Valori - 4 presente
Franco Lista Di Pietro
CAVALLI Vice Lega Nord Padania 4 presente
Stefano Presidente Emilia e Romagna
COSTI Palma Vice Partito Democratico 4 presente
Presidente
AIMI Enrico Componente PDL - Popolo della 1 assente
Libertà
ALESSANDRINI Componente Partito Democratico 5 presente
Tiziano
BARTOLINI Componente PDL - Popolo della 2 assente
Luca Libertà
BAZZONI Componente PDL - Popolo della 5 presente
Gianguido Libertà
CARINI Marco Componente Partito Democratico 3 presente
CEVENINI Componente Partito Democratico 3 presente
Maurizio
FAVIA Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
Giovanni Beppegrillo.it
FIAMMENGHI Componente Partito Democratico 3 presente
Valdimiro
MALAGUTI Componente PDL - Popolo della 3 presente
Mauro Libertà
NALDI Guido Componente Sinistra Ecologia e 2 presente
Libertà - Idee Verdi
NOE' Silvia Componente UDC - Unione di Centro 1 assente
PAGANI Componente Partito Democratico 3 presente
Giuseppe
SCONCIAFORNI Componente Federazione della 2 assente
Roberto Sinistra
ZOFFOLI Componente Partito Democratico 3 presente
Damiano
E' presente il consigliere FILIPPI in sostituzione di AIMI
E'altresì presente l'assessore Tiberio RABBONI
Hanno partecipato ai lavori della commissione: Scandaletti (Uff.
Stampa Ass. Leg.); Castellini (Servizio Commercio); Cocchi
(Direzione Gen. Programmazione Terr.): Bertelli (Sottosegretario
Presidenza): Mazzotti (Direttore Gen. Ass. Agricoltura): Bondi
(Serv. Affari Giuridici Agricoltura), Diazzi (Diettore Gen. Ass.
Attività Produttive); Rubini (Direzione Gen. Ass. Attività
Produttive
Presiede la riunione: Franco Grillini
Assiste il Segretario: Giovanni Fantozzi
Resocontista: Maria Giovanna Mengozzi
Il presidente GRILLINI dichiara aperta la seduta alle ore 14,40.
Prima di passare all'ordine del giorno il presidente informa i
commissari di una visita fatta in mattinata al carcere della Dozza
di Bologna, alla quale ha partecipato anche il Consigliere Naldi,
per verificare lo stato delle condizioni del carcere: potrebbe
esserci un'implicazione che potrebbe riguardare questa Commissione
in relazione al lavoro e alle attività economico-produttive che
vengono effettuate o che potrebbero essere organizzate all'interno
del carcere.
- Approvazione verbale n. 1 del 17 giugno 2010
La commissione approva all'unanimità dei presenti.
C3 - Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema
di delibera della Giunta regionale recante: Integrazione al
Programma Annuale ERVET 2010 ai sensi del comma 3, art. 6 della l.
r. 25/93, come modificato dalle L.R. n. 5/2003 e L.R. 26/2007.
Il sottosegretario BERTELLI ricorda che la normativa statale impone
il sesto censimento generale dell'agricoltura, uno strumento che
serve alla programmazione nazionale, ma anche a quella europea; si
tratta di un'attività particolarmente delicata per tutto il
territorio regionale, che viene svolta in collaborazione tra le
regioni e l'ISTAT nazionale, sulla base di un protocollo d'intesa
che è stato approvato nella Conferenza unificata del 26 novembre del
2009.
Il protocollo d'intesa prevede la possibilità che le regioni, sulla
base di un finanziamento specifico dell'ISTAT, che per la nostra
Regione ammonta a 890 mila Euro, possano avvalersi di soggetti
esterni per tutta l'attività pratica, in parte anche organizzativa,
di questo complesso censimento.
A causa della ristrettezza dei tempi, che avrebbero comunque reso
difficile l'assegnazione di questa attività attraverso una gara, la
Regione Emilia-Romagna ha scelto di avvalersi di Ervet, la quale
sicuramente ha le competenze specifiche e le potenzialità per poter
svolgere tutta l'attività di organizzazione di questo censimento, a
supporto del servizio Statistico.
In particolare, i compiti assegnati a Ervet riguardano il
reclutamento e la formazione dei coordinatori intercomunali del
censimento, cioè le persone che fisicamente svolgeranno sul campo le
attività, la loro formazione, la gestione operativa delle attività
di rilevazione, la revisione dei questionari e l'organizzazione
della registrazione dei dati da mettere al servizio dell'ufficio
Statistico regionale, e, naturalmente, il supporto, sia
amministrativo che di validazione dei dati da mettere a disposizione
degli stessi uffici regionali.
Per quest'attività le risorse vengono così suddivise: 690 mila Euro
saranno destinate direttamente alla retribuzione dei coordinatori
intercomunali del censimento, cioè agli operatori che svolgeranno
l'attività sul campo; 200 mila Euro serviranno per le attività
descritte sopra, che dovranno essere materialmente svolte da Ervet,
a supporto degli uffici statistici regionali.
Per dar corso a questa proposta occorre modificare il piano annuale
di Ervet che la regione approva annualmente e che, naturalmente, non
poteva comprendere questa attività dal momento che il piano per il
2010 è stato approvato a novembre dell'anno scorso.
La Commissione esprime parere favorevole con 30 voti a favore
(PD-IDV-SEL-V), 12 astenuti (PDL-LN) e nessun contrario.
119 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge
finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L. R. 15
novembre 2001 n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di
assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio
finanziario2010 e del bilancio pluriennale 2010 - 2012. Primo
provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n. 773 del
14 06 10).
(Sede consultiva - Parere alla Commissione referente Bilancio,
Affari generali ed Istituzionali)
120 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Assestamento del
Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio
finanziario 2010 e del Bilancio pluriennale 2010-2012 a norma
dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento
generale di variazione. (delibera di Giunta n. 774 del 14 06 10).
(Sede consultiva - Parere alla Commissione referente Bilancio,
Affari generali ed Istituzionali)
La dott.ssa CASTELLINI illustra la variazione di bilancio per la
parte relativa al commercio.
Il progetto di legge prevede una dotazione ulteriore di due milioni
di Euro sul capitolo 25518, che è quello con cui vengono concessi
dei finanziamenti agli Enti locali per la definizione e attuazione
di programmi di intervento per i centri commerciali naturali, quindi
il commercio diffuso nei centri delle città, ma anche nei borghi e
nelle frazioni.
La normativa regionale stabilisce una modalità che permette di
erogare questi contributi, nonostante il dispositivo della
finanziaria dello Stato del 2006 non consenta di capitalizzare, di
patrimonializzare a dei privati con risorse derivanti da mutui.
Con la modalità introdotta con l'articolo 10 bis della legge 41 il
contributo viene concesso agli Enti locali i quali, al momento della
concessione, devono impegnarsi ad erogare una quota pari ad almeno
il 50% del finanziamento che gli viene concesso per interventi di
privati che siano correlati al progetto di qualificazione
commerciale presentato dal Comune. Si tratta di progetti che debbono
nascere da una concertazione fra pubblico e privato e di questa
concertazione deve essere dato atto nella convenzione che viene
sottoscritta.
La proposta di variazione del capitolo consente di mantenere la
dotazione che era già prevista negli anni precedenti, che è di circa
6 milioni di euro. Va tuttavia rilevato che negli anni precedenti,
accanto a questa dotazione, ce n'era una ulteriore, derivante da una
legge dello Stato, la legge 266, che per quest'anno non prevede
finanziamenti. Quindi, anche con questo incremento, la dotazione per
il 2010 è inferiore rispetto alle dotazioni degli anni precedenti,
mancando le risorse statali.
Castellini segnala anche che è stato presentato un emendamento
dell'assessore Melucci che consentirà di ripristinare la possibilità
per i Comuni di applicare sanzioni nel caso di attività svolte in
modo abusivo, per la mancanza dei requisiti strutturali o
professionali; tale facoltà dei comuni era compromessa da un errore
contenuto nella norma del Dlgs. 59 del 2010, con il quale lo Stato
ha dato attuazione alla direttiva servizi Bolkestein. Con questa
modifica è stato introdotto un articolo che, di fatto, sostituisce
l'articolo 7 del decreto legislativo 114 che disciplina le modalità
di esercizio delle attività commerciali, però, per un errore di
tecnica legislativa, l'articolo non sostituisce ma è un articolo
nuovo. La potestà sanzionatoria dei Comuni, prevista sempre nel
decreto legislativo 114, fa riferimento a un articolo che è stato
abrogato dal decreto legislativo 59, di fatto impedendo ai Comuni di
effettuare un'attività di vigilanza rispetto alle attività
commerciali.
La proposta di modifica contiene, peraltro, una clausola di
cedevolezza, per cui, se lo Stato intervenisse, la norma statale
avrebbe prevalenza rispetto a quella regionale.
Emendamento Assessore Melucci
Dopo l'art. 41 della legge regionale 12 febbraio 2010, n. 4 (Norme
per l'attuazione della Direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel
mercato interno e altre norme per l'adeguamento all'ordinamento
comunitario - legge comunitaria regionale per il 2010) è inserito il
seguente:
Art. 41bis (Sanzioni)
1. Si applica la sanzione amministrativa prevista dall'articolo 22,
comma 1, del decreto legislativo n. 114 del 1998 nei seguenti casi:
a) esercizio dell'attività commerciale in violazione delle
disposizioni dell'articolo 41;
b) esercizio dell'attività commerciale in violazione di un
provvedimento di divieto di prosecuzione dell'attività adottato ai
sensi dell'articolo 19, comma 3, della legge n. 241 del 1990;
c) esercizio dell'attività commerciale in mancanza dei requisiti
morali o professionali di cui all'articolo 71 del decreto
legislativo 26 marzo 2010, n. 59 (Attuazione della direttiva
2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno) e all'articolo
6, commi 2 e 5, della legge regionale 26 luglio 2003, n. 14
(Disciplina dell'esercizio delle attività di somministrazione di
alimenti e bevande).
2. A chiunque eserciti l'attività commerciale in mancanza dei
requisiti morali o professionali di cui al comma 1, lettera c), si
applicano le sanzioni amministrative previste dall'articolo 22,
commi 4 e 5, del decreto legislativo n. 114 del 1998.
3. Le sanzioni previste dal presente articolo si applicano in
mancanza di diversa disposizione sanzionatoria prevista dalla legge
dello Stato.
4. Il Comune è competente a ricevere il rapporto di cui all'articolo
14 della legge regionale 28 aprile 1984, n. 21 (Disciplina
dell'applicazione delle sanzioni amministrative di competenza
regionale), applica le sanzioni amministrative e introita i
proventi.
Il Presidente GRILLINI chiede a che punto della finanziaria vada
inserito questo emendamento.
La dott.ssa CASTELLINI precisa che la modifica riguarda in realtà la
legge 4 del 2010.
Il Presidente GRILLINI vorrebbe capire se si tratta di un
emendamento sostitutivo dell'intera legge o solo sostitutivo di un
articolo. Nel primo caso andrebbe precisato che si tratta di un
emendamento sostitutivo dell'intera legge; nel secondo caso vorrebbe
capire quale articolo viene ad essere sostituito.
La dott.ssa CASTELLINI spiega che l'emendamento introduce un
articolo alla legge 4 del 2010; si riserva comunque di effettuare
una verifica insieme all'ufficio legislativo, sulla opportunità di
inserirlo in fondo alla legge finanziaria
Il Presidente GRILLINI spiega ai componenti della Commissione che la
proposta di emendamento va votata individualmente; successivamente
la Commissione esprimerà un parere sull'intero progetto di legge.
Chiede se qualcuno desidera esprimere un'opinione prima di passare
alla votazione. In seguito si procederà alla discussione e agli
altri interventi di illustrazione della manovra, per cui lascerà la
parola all'assessore Rabboni.
Il consigliere MANFREDINI chiede alla dottoressa Castellini un
chiarimento sulla ripartizione: il 50% va ai privati, l'altro 50% va
agli Enti?
La dott.ssa CASTELLINI spiega che è stata individuata una modalità
per fare in modo che anche i privati possano avere delle risorse da
utilizzare per la riqualificazione: l'Ente locale destinatario delle
risorse al momento di concessione del contributo deve impegnarsi a
erogare ai privati una quota pari al 50% di quello che gli è stato
concesso; questi sono fondi di investimento della Regione che non
possono essere erogati ai privati. Il Comune deve trovare le risorse
nel proprio bilancio, che non sono queste, per una quota pari al
50%, da erogare ai privati.
Il Presidente GRILLINI, prima di dare la parola all'assessore
Rabboni, chiede alla Commissione di votare sulla proposta di
emendamento illustrata dalla dott.ssa Castellini
La Commissione esprime parere favorevole sulla proposta di
emendamento con 30 voti a favore (PD-IDV-SEL-V), 14 astenuti
(PDL-LN-M5S) e nessun contrario.
L'Assessore RABBONI illustra la variazione di bilancio per la parte
che si riferisce all'agricoltura, ricordando che nelle competenze
dell'assessorato ci sono anche la gestione venatoria e l'economia
ittica.
La proposta di assestamento di bilancio, riguardo a queste voci,
prevede nuove risorse per 3 milioni e 120 mila Euro, di cui 700 mila
Euro in investimenti con indebitamento. La restante parte è spesa
corrente.
Per quello che riguarda queste voci di investimento, sono previsti
due interventi: uno a favore dell'organismo pagatore agricolo Agrea,
l'Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura, pari a 450 mila
Euro di nuove risorse, per lo sviluppo di alcuni software gestionali
ed acquisti di hardware. Tutto questo in relazione ai compiti di
istituto e agli adeguamenti necessari per stare dentro la rete
nazionale che, com'è noto, è coordinata dall'agenzia dei pagamenti
del Ministero dell'Agricoltura, AGEA.
L'altro intervento nell'ambito degli investimenti è finalizzato al
rafforzamento dell'attività di prevenzione dei danni alle aziende
agricole provocate dalla fauna selvatica. Si tratta di 250 mila Euro
per una serie di acquisti di materiali con funzione di protezione
dei campi coltivati. Queste risorse verranno poi ridistribuite alle
Province sulla base di alcuni parametri oggettivi ormai consolidati
nel tempo.
Per quanto riguarda la spesa corrente, sono previsti due gruppi di
interventi: uno sull'agricoltura e l'altro sull'economia ittica.
Per quanto riguarda l'agricoltura, le nuove risorse sono destinate
innanzitutto alla promozione dei prodotti agricoli ed alimentari,
DOP, IGP, i vini DOC della regione Emilia-Romagna.
La regione è chiamata a svolgere attività di promozione non generica
dei prodotti agricoli alimentari, ma limitatamente ai prodotti che
hanno una denominazione tutelata dall'Unione europea o che,
comunque, fanno riferimento a disciplinari di produzione
regolamentati dall'UE.
La proposta di nuove risorse è di 800 mila Euro, destinati in
particolare a tre specifiche attività. La prima è la manifestazione
SANA, che si svolge a Bologna all'inizio del mese di settembre e che
costituisce l'appuntamento italiano più importante nell'ambito delle
produzioni di qualità a minimo impatto ambientale, in particolare
quelle che si riferiscono all'ambito delle produzioni biologiche. E'
tradizione che la Regione partecipi a questo evento assieme ai
consorzi di tutela e di valorizzazione delle produzioni stesse.
Il secondo evento è MAFRUT, la più importante fiera ortofrutticola
che si svolge a Cesena nel quartiere fieristico nel mese di ottobre.
Quest'anno il ruolo della Regione sarà quello di radunare a Cesena
in quell'occasione le Regioni ortofrutticole europee e tentare
insieme di delineare, sui principali argomenti del settore, alcune
linee condivise da sottoporre agli Stati nazionali e all'Unione
europea.
Passando poi al tema della nuova politica agricola comunitaria dopo
il 2013 per la parte che riguarda l'ortofrutticultura, il rapporto
tra questo settore e la grande distribuzione organizzata sta
modificando le ragioni di scambio in modo sensibile, godendo di una
posizione commerciale di grande forza, al punto che in molti Stati
europei si sta legiferando a tutela del mondo agricolo; questa
settimana c'è una discussione in corso nel Parlamento francese e il
tema andrebbe affrontato anche a livello europeo, così come c'è la
questione della rivendicazione della origine nazionale delle
produzioni e della reciprocità sanitaria, fitosanitaria, qualitativa
tra le produzioni europee e quelle extraeuropee.
Il bilancio dei pagamenti frutticoli, ortofrutticoli europei con il
resto del mondo è in progressivo peggioramento, esportiamo di meno e
importiamo di più. Nello stesso tempo i consumi di ortofrutta in
Europa sono in una fase di calo; si tratta quindi di temi di una
certa consistenza.
La terza iniziativa riguarda la promozione sui mercati esteri delle
produzioni DOP, IGP, vini DOC e prodotti biologici della regione,
nell'ambito di un progetto che è già al suo secondo anno di vita,
che si chiama Deliziando e che la Regione condivide con l'Unione
regionale delle camere di commercio e con l'Istituto per il
commercio estero. Si è pensato di mettere insieme le risorse per un
programma unico e che non si limiti alla promozione istituzionale,
perché le istituzioni non possono fare promocommercializzazione, che
potrebbe configurarsi come aiuto di stato che richiederebbe
l'autorizzazione europea; si procede invece, attraverso le camere di
commercio, ad aggregare imprenditori piccoli e medi del settore del
DOP, IGP. Il bilancio di diciotto mesi di attività, ha permesso di
accertare che sono stati più di mille gli imprenditori della regione
che hanno partecipato agli incontri con gli oltre 500, 600
compratori stranieri.
Per i prossimi dodici mesi questo progetto, che è cofinanziato dalla
Regione, procederà, grazie anche alle risorse provenienti
dall'Unione regionale delle camere di commercio e dall'Istituto del
commercio estero.
Altra voce di questo bilancio di assestamento riguarda le fitopatie.
Ci sono delle malattie delle piante che non sono contrastabili con
le azioni normali o biologiche o chimiche e in quei casi l'unica
medicina è sradicare il frutteto, se si parla di frutteto. In questo
caso gli interventi si riferiscono alla sharka e a un fenomeno
recente che ha già fatto un disastro nel Lazio, la batteriosi del
kiwi.
In Emilia-Romagna la situazione è sotto controllo, si sono
individuati alcuni limitati focolai e quindi alcune situazioni
aziendali precise dove questa batteriosi è presente; a tutela di una
delle produzioni più significative della Romagna, appunto il kiwi,
bisogna intervenire per sradicare i frutteti, salvo poi indennizzare
il conduttore agricolo: allo scopo sono stati previsti 600 mila Euro
e accanto a questa dotazione si è anche previsto di presentare un
progetto di legge brevissimo che appunto legittima ad indennizzare
gli agricoltori colpiti da queste malattie gravi delle piante a
tutela di tutto il resto, per evitare un caso come quello del Lazio
dove la situazione è fuori controllo.
Per la agrobiodiversità, si procede a un'anticipazione di soldi che
poi verranno rimborsati nell'ambito del Programma regionale di
sviluppo rurale, dove sono previste azioni di tutela delle
biodiversità agricole a rischio di scomparsa, sia vegetali che
animali. È previsto che l'Unione europea paghi a intervento fatto e
quindi la Regione è tenuta ad anticipare i soldi che poi saranno
rimborsati. Si tratta di 380 mila Euro.
È poi previsto un contributo di 7.500 euro per azienda in tre anni,
per l'acquisto di riproduttori di razze bovine autoctone; l'acquisto
avviene nell'ambito delle regole del de minimis europeo, cioè si può
spendere senza autorizzazione dell'Unione europea fino a un certo
importo. L'importo è di 40 mila Euro ed è un intervento fortemente
sollecitato dagli allevatori perché le altre regioni con presenze
significative di allevamenti di bovini da carni autoctone danno già
questo contributo agli allevatori che acquistano i riproduttori
sulla base degli albi genealogici.
Infine, è prevista un'erogazione alle Comunità montane che sono
rimaste, per permettere loro di esercitare le funzioni in materia
agricola che sono state trasferite dalla legge regionale; questa
previsione può apparire discutibile, ma intanto questa funzione
viene effettivamente svolta dalle Comunità: fanno l'istruttoria,
hanno rapporti con le aziende, fanno assistenza tecnica. Si è
pertanto deciso di sostenere questa attività con un impegno di 340
mila Euro.
Ci sono poi 100 mila Euro destinati al centro ippico di Ferrara, che
è un centro della Regione sul quale da tempo è stato avviato un
progetto di privatizzazione; attualmente è in corso la ricerca di un
gestore tramite bando.
Infine, per quello che riguarda l'economia ittica, la proposta è di
120 mila Euro per ricerca e sperimentazione. La scelta è resa
necessaria dall'applicazione, dopo il 1° giugno 2010, del nuovo
regolamento europeo sulla pesca che ha introdotto regole nuove,
annunciate da tempo, che avranno sul tessuto territoriale della
nostra costa, soprattutto da Cesenatico verso il Veneto, un impatto
molto pesante, perché non si potrà più pescare a strascico dentro le
tre miglia, ma bisognerà adottare reti dalla maglia più larga.
È stata perciò predisposta a livello regionale una unita di crisi
con le associazioni dei pescatori, con le marinerie, e si sta
lavorando assieme alla Regione Veneto e alle Marche ad un piano di
gestione locale con l'obiettivo di ottenere da Bruxelles
l'autorizzazione, previo parere del Ministero, ad alcune pesche
speciali che sono in continuità con alcune pesche tradizionali, che
si sono fatte da sempre nella nostra costa, compreso lo strascico,
cercando di dimostrare che questo può avvenire senza danneggiare la
capacità riproduttiva del sistema marino di costa.
La sperimentazione concordata con le marinerie e con le associazioni
dei pescatori è finalizzata a fare un confronto tra le reti vecchie
e le nuove, per dimostrare che l'impatto sulla capacità riproduttiva
delle nuove reti è più pesante delle reti vecchie. Quindi, questa
ricerca è fondamentale per poter, insieme al Veneto e alle Marche,
motivare la richiesta di alcune deroghe particolarmente invocate dai
nostri pescatori.
Terminato il suo intervento, l'assessore informa i componenti della
Commissione che sono presenti il direttore generale e il
responsabile di ragioneria che potranno dire qualcosa di più
preciso; è anche possibile mettere a disposizione dei consiglieri
una nota scritta riassuntiva.
Il Presidente GRILLINI ringrazia l'assessore Rabboni, per essere
venuto a illustrare personalmente il provvedimento.
Il presidente informa i componenti della Commissione che l'assessore
Melucci ha telefonato per spiegare che oggi non poteva partecipare.
Non ha invece avuto notizie dell'assessore Muzzarelli.
Grillini ricorda ai capigruppo che la presenza di funzionari o di
uditori deve essere comunicata alla presidenza, come correttamente
ha fatto la consigliera Noè, capogruppo dell'Udc, secondo quanto
prescrive l'articolo 27 punto 6 del regolamento, in modo da sapere
esattamente chi è presente durante le sedute. Gli uditori possono
udire, come dice il nome, ma non possono prendere la parola o
sostituire il consigliere.
La dott.ssa DIAZZI, nella sua qualità di direttore delle Attività
produttive, commercio e turismo, sostituisce l'assessore Muzzarelli,
che non è potuto intervenire perché trattenuto da altri impegni.
Per quanto riguarda questo assestamento, Diazzi fa innanzitutto
rilevare l'avvio della nuova programmazione sul fondo straordinario
di cogaranzia che è partito per 50 milioni di Euro e per un credito
assicurato di 1,5 miliardi al sistema delle imprese. La manovra
legata all'assestamento prevede altri due milioni di risorse
fresche, recupera 16,5 milioni di euro per il finanziamento dei
principali bandi che riguardano le attività produttive.
Particolarmente importante è il bando che riguarda le reti
d'impresa, che è quello su cui vengono poste anche queste risorse
fresche e che coinvolge circa 900 imprese; il bando è scaduto a
maggio, quindi è in corso di valutazione, ma si prevedono
finanziamenti significativi. Questa è una delle forme per reagire
alla crisi delle imprese, quindi rappresenta per la Regione un'altra
sperimentazione di bando che tiene conto anche dei nuovi programmi
di rete previsti a livello nazionale.
Sono poi in corso di valutazione due ulteriori bandi, che riguardano
in particolare lo start up di nuove imprese innovative sui fondi
FESR e le nuove imprese anche in forma cooperativa.
Un'altra parte dell'assestamento riguarda l'aggiunta di 13,7 milioni
di euro per il bando enti pubblici energia, attraverso storni fatti
su altri capitoli e che è particolarmente significativo perché
quello dell'energia è uno dei motori anche dei piccoli investimenti,
nonché una delle manovre possibili per contrastare la crisi,
analogamente a quanto è stato fatto da altre regioni, come, ad
esempio, la Lombardia.
Per quanto riguarda gli altri elementi di questa finanziaria, si
segnala la costituzione di un fondo di risorse regionali per i
finanziamenti alle imprese. La Regione dal 2009 ha ritenuto di
utilizzare molto di quanto previsto nella programmazione europea,
quindi cofinanziare la programmazione europea con capitoli di fondi
regionali per evitare che ci siano tantissimi bandi l'uno diverso
dall'altro che richiedono poi, da parte delle imprese, anche solo
per la comprensione del bando, uno sforzo eccezionale. C'è quindi un
articolo proposto nel progetto di legge che riguarda appunto
l'integrazione regionale al programma operativo FESR, per assicurare
il raggiungimento delle attività sullo start up delle nuove imprese
innovative.
C'è poi l'assegnazione che il Ministero ha fatto alla regione Emilia
Romagna sulla legge 105 del 2006 per un intervento che la fiera di
Bologna aveva fatto per il casello autostradale, sulla base del
quale è stata presentata la documentazione e il Ministero ha
previsto che queste risorse possano essere date alla Regione Emilia
Romagna; possono poi essere date man mano che un intervento si
conclude, a favore di Fierebologna, così come prevedevano la legge
105 del 2006, che è una legge statale, e il decreto attuativo del
2009. In pratica, si tratta di un fondo per la mobilità al servizio
delle fiere che è già in funzione in varie regioni.
Infine, Diazzi richiama, per quanto riguarda il settore commercio e
turismo, il milione di euro previsto per il progetto della
Valmarecchia.
A seguito dell'entrata in vigore della legge 17 del 2009, è avvenuto
il passaggio dei comuni annessi alla regione Emilia Romagna. Alcuni
di questi comuni avevano già presentato progetti alla regione
Marche; in sede comunitaria si è stabilito che tutto ciò che era
stato presentato ma non era stato concesso a quella data, non poteva
più essere concesso perché la territorialità della regione Marche e
quindi del suo programma non avrebbe consentito questo
finanziamento. Pertanto, si è cercato di recuperare quei progetti e,
non essendoci piena rispondenza fra le programmazioni delle due
Regioni, si è previsto un articolo per il finanziamento
straordinario di questi progetti, che ammonta a circa un milione di
euro, per sanare questa situazione che si era venuta a determinare.
Il Presidente GRILLINI ringrazia la dottoressa Diazzi e dà la parola
ai consiglieri che intendano partecipare alla discussione.
Il consigliere FILIPPI critica aspramente la manovra finanziaria
perché ritiene che le risorse non vengano distribuite a quelli che
ne dovrebbero essere i naturali destinatari, cioè gli agricoltori,
ai quali viene sempre riservata una parte limitata dei finanziamenti
complessivamente a disposizione.
Filippi ritiene che il presidente della Regione, che da molti anni è
Vasco Errani, diriga a proprio piacimento i finanziamenti destinati
agli assessorati, avvantaggiando la Romagna rispetto agli
agricoltori dell'Emilia.
Il consigliere auspica parità di trattamento tra tutte le città
della regione Emilia-Romagna.
Il consigliere FAVIA, in relazione all'intervento del consigliere
Filippi, ritiene che, trattandosi in questo caso di un assestamento
di bilancio, bisognerebbe esaminare i dati in modo complessivo.
Con riguardo invece alla prevenzione dei danni provocati dagli
ungulati, vorrebbe conoscere l'ammontare delle somme destinate ai
risarcimenti in rapporto a ciò che viene speso per la prevenzione.
Nel nord Italia ci sono tecniche di prevenzione che funzionano,
mediante un isolamento, un recinto elettrico dei campi, e hanno un
grande successo: fanno risparmiare, perché consentono poi di
limitare i risarcimenti; forse anche nella nostra regione si
potrebbe fare di più. Il consigliere vorrebbe capire come vengono
spesi questi 250 mila Euro. Sono previsti incentivi agli agricoltori
che decidono di recintare il proprio campo con un reticolato
elettrico? Oppure vengono trasferiti alle Province, con
l'indicazione di uno scopo?
Sotto il profilo procedurale, Favia auspica che, quando la
Commissione sia chiamata a esprimersi su un atto così importante
quale è l'assestamento di bilancio, la Presidenza si impegni per
fare in modo che alle sedute possano partecipare gli assessori di
riferimento, così che la discussione possa avere il giusto carattere
politico.
In secondo luogo, vorrebbe avere a disposizione un prospetto
relativo all'assestamento di bilancio che contenga i dati
disaggregati, settore per settore, indispensabile alla Commissione
per poter svolgere adeguatamente la sua funzione.
Con riguardo ai 120 mila Euro che sono stanziati per effettuare la
ricerca sulle reti a strascico, il consigliere vorrebbe capire se
c'è stata un'istruttoria che giustifichi questa ricerca o se la
Regione vuole solo sostenere le associazioni di categoria dei
pescatori contro una scelta dell'Unione europea su un tema
delicatissimo, quale è quello di prevenire la distruzione del
nostro patrimonio marino ittico, sul quale sicuramente l'UE ha già
svolto un'istruttoria lunga e complessa. Gli interessi dei pescatori
sono certamente meritevoli di tutela e di sostegno, ma bisogna
trovare un modo diverso per aiutarli.
Il Presidente GRILLINI ribadisce che l'assessore Melucci aveva
chiamato per informare della impossibilità a partecipare alla seduta
odierna, mentre l'assessore Muzzarelli non ha dato proprie notizie.
Il presidente si impegna a riferire all'assessore la richiesta del
consigliere Favia.
Condivide l'idea che l'assessore debba essere presente quando
vengono affrontati argomenti tanto rilevanti, tuttavia ritiene che
anche i funzionari abbiano una competenza adeguata ad affrontare
queste tematiche, che deriva loro dall'esperienza.
Il consigliere MALAGUTI richiama l'attenzione su un prodotto della
provincia di Ferrara, la pera, che è molto importante, non solo per
la provincia di Ferrara e per la regione Emilia Romagna, ma anche
per l'Italia, e a livello internazionale, per le sue peculiari
caratteristiche. Il consigliere ritiene che un prodotto del genere
non sia mai decollato veramente, perché è mancata una promozione
adeguata, come invece è stato fatto dal Trentino per la mela. Per il
futuro auspica che vengano previste risorse specifiche per questo
prodotto, che è unico nel suo genere, sia a livello nazionale che
internazionale, e che perciò richiederebbe un'attenzione e una
promozione specifiche.
Apprezza lo stanziamento di 100 mila Euro per il Centro ippico, per
il quale si augura che giunga comunque a conclusione il progetto di
privatizzazione, considerate le ingenti e spesso male utilizzate
risorse che sono state spese in passato per questo centro; rileva
tuttavia una disparità di trattamento tra quello stanziamento e i
120 mila Euro per il comparto dell'ittica, che ha un indotto
incredibilmente più importante a livello economico.
Sempre in relazione al comparto ittico, sarebbe auspicabile
immaginare una forma di risarcimento anche per i problemi delle
vongole.
A fronte dello stanziamento di 600 mila Euro per il kiwi, si
dovrebbe pensare a un maggiore impegno per la promozione della pera
e per il settore ittico.
Il consigliere NALDI vorrebbe qualche chiarimento dalla dott.ssa
Diazzi.
Sicuramente condivide la scelta di erogare risorse per favorire la
nascita di reti di imprese o comunque la crescita della dimensione
delle imprese, perché è evidente che nella realtà attuale la
frammentazione delle nostre imprese, ma anche l'insufficiente
dimensione delle stesse, rappresenti un disvalore. Si chiede però se
non vi sia una contraddizione tra il fatto di finanziare la nascita
di nuove imprese e, contemporaneamente, le operazioni di scorporo
aziendale o le scissioni societarie, che spesso sono prodromiche
alla successiva nascita di nuove imprese.
In secondo luogo, manifesta le proprie perplessità con riguardo ai
limiti imposti dall'Unione europea in materia di pesca: vorrebbe
capire se tali criteri si possano adattare al mare Adriatico o se
non finiscano per risultare più dannosi che altro.
Infine, il consigliere vorrebbe capire un po' meglio come funzionano
gli strumenti che la Regione finanzia per proteggere i campi
dall'invasione degli animali selvatici.
Il consigliere ALESSANDRINI non condivide le considerazioni del
consigliere Filippi secondo cui tutta l'impostazione politica della
Regione Emilia-Romagna sarebbe finalizzata a favorire la Romagna a
scapito del restante territorio: questo elemento non traspare da
quanto è stato detto dall'assessore Rabboni o dalla dottoressa
Diazzi.
Dalle illustrazioni fatte emerge invece che si sta facendo un
indubbio ma doveroso sforzo, per far fronte ad una situazione di
grande difficoltà e per indirizzare gli interventi laddove si
ritiene che sia più importante. Anche azioni che potrebbero sembrare
non funzionali al tema dello sviluppo, come, ad esempio, i 250 mila
Euro che vengono messi a disposizione di AGREA per l'innovazione del
software o dell'hardware, rappresentano un modo per cercare di
velocizzare il rimborso, e quindi per ridurre la burocrazia a carico
dei produttori agricoli.
Condivide l'osservazione fatta da qualche collega che chiedeva se
sia possibile far avere ai commissari un prospetto con i dati del
bilancio prima della discussione: questo aiuterebbe tutti a
partecipare alle sedute con maggiore cognizione di causa.
Il consigliere apprezza particolarmente, sempre nel campo
dell'agricoltura, gli interventi per cercare di prevenire i danni
provocati dalla fauna selvatica; esiste già una legge che permette
di rimborsare in parte gli agricoltori che subiscono danni, ma la
strada della prevenzione è sempre preferibile, anche perché consente
di spendere meno e in modo più produttivo.
Alessandrini ritiene molto utili tutti gli interventi e tutte le
risorse che vengono destinati ad attività di promozione; in
particolare, apprezza il progetto Deliziando , perché tende a fare
una politica di integrazione, grazie alla collaborazione con il
sistema camerale: coinvolgendo gli operatori privati si riesce a
lavorare all'estero e a fare ciò che la Regione da sola non potrebbe
fare, cioè la promocommercializzazione, la vendita e la promozione
dei prodotti.
Il consigliere richiama le azioni sulle reti di imprese:
l'Emilia-Romagna è una regione con un grande dinamismo dal punto di
vista imprenditoriale, c'è però il grave handicap, rappresentato dal
fatto che la dimensione delle aziende è fondamentalmente piccola; le
reti costituiscono un modo per cercare di avere i vantaggi che ha la
grande impresa in un'ottica di una maggiore crescita. Non dovrà
naturalmente mancare un'adeguata azione di monitoraggio e di
controllo per evitare che ci possano essere abusi.
Altro intervento importantissimo è quello in materia di energie
rivolto agli Enti locali. Questa Regione, come è stato più volte
sottolineato recentemente dal presidente Errani e dall'assessore
Muzzarelli, ha la grande opportunità di lavorare per costruire
effettivamente la filiera industriale delle energie da fonti
alternative. Perciò è benvenuto l'intervento verso il privato, verso
l'imprenditore, ma sono opportuni anche gli interventi verso gli
Enti locali perché questa filiera industriale funzionerà meglio se
si riuscirà a fare una politica fondata sull'idea di integrazione.
Il consigliere CAVALLI intende rivolgere alcune domande
all'assessore Rabboni.
Innanzitutto, manifesta qualche preoccupazione con riguardo ai 700
mila Euro di investimenti con indebitamento: in questo periodo di
grave crisi la parola indebitamento non può che lasciare perplessi.
A proposito dei 450 mila Euro a favore di AGREA, fa rilevare che gli
agricoltori di questa regione si lamentano perché qui i pagamenti
sono tra i peggiori d'Italia. È auspicabile quindi che venga
velocizzata la corresponsione delle prossime rate.
Con riguardo ai 250 mila Euro per il rafforzamento dell'attività di
prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica, l'unica
azione che si potrebbe fare per risolvere questo grave problema, più
che aumentare le recinzioni, è l'abbassamento della linea di
abbattimento dei cinghiali alla bassa collina o, addirittura, alla
pianura; questa è l'unica strada per favorire lo spopolamento perché
ormai vengono abbattuti cinghiali anche nella città di Piacenza.
In tema di sviluppo rurale, il consigliere voleva capire in che modo
siano ripartiti i 38 mila Euro per le agrobiodiversità.
Cavalli manifesta poi qualche perplessità sull'azione a favore della
mucca autoctona romagnola: la possibilità dell'acquisto con questo
contributo dovrebbe essere riconosciuta a tutti gli agricoltori.
Critica lo stanziamento di 100 mila Euro per il Centro ippico di
Ferrara e si augura che il centro venga chiuso al più presto,
soprattutto in considerazione del momento attuale di grave crisi.
Vorrebbe avere qualche informazione più dettagliata sui 120 mila
Euro per la pesca ittica. Sicuramente condivide la scelta di aiutare
i pescatori, per evitare che perdano il lavoro. Se effettivamente
l'Unione europea ha imposto dei parametri che non sono adatti per i
nostri pescatori è giusto che la Regione si muova per tutelarli;
teme, tuttavia, che si tratti di una somma irrisoria per fornire un
aiuto concreto a tutti i pescatori della costa romagnola.
Il contributo di 600 mila Euro per le malattie delle piante è
condivisibile, ma dovrebbe essere un ristoro a fronte di tutte le
malattie e su tutto il territorio regionale.
La consigliera COSTI intende fare alcune considerazioni e porre una
domanda.
Sebbene si tratti dell'assestamento di bilancio, è evidente che si
tratti di finanziamenti importanti, per milioni di euro, che vanno a
rafforzare o a integrare le scelte politiche fatte con la legge di
bilancio del 2010.
La consigliera, comprendendo l'importanza di queste misure in una
fase di crisi come quella attuale, vorrebbe capire con esattezza a
quanto ammontano le risorse per l'agricoltura, sia in conto capitale
che per spesa corrente, e quante sono le imprese a livello regionale
che ne usufruiranno.
Per quanto riguarda tutta la parte delle attività produttive e del
commercio, condivide la scelta che sta facendo la Regione di
continuare una politica di sostegno alla qualificazione del nostro
sistema produttivo, aggiungendo risorse importanti anche in fase di
assestamento: le reti d'impresa, l'innovazione, gli interventi sulla
ricerca, sul raccordo tra università e impresa sono tutte azioni
lungamente sperimentate in questi anni, per cui è particolarmente
significativo ed importante che ci siano delle risorse aggiuntive,
perché gli ultimi bandi, perlomeno nella realtà modenese che la
consigliera conosce meglio, hanno avuto una partecipazione molto
alta e anche una partecipazione qualitativamente rilevante.
Non si tratta di operazioni di dismissione di impresa o di cessione
di rami aziendali, ma di operazioni importanti per aggredire i
mercati internazionali, per fare ricerca in comune, per costruire
prodotti nuovi, quindi questi interventi sono fondamentali per
realtà a forte presenza manifatturiera e queste nuove risorse
possono rappresentare un ulteriore elemento di vivacizzazione.
Così come ritiene anche importante l'intervento su tutto il tema
dell'energia, perché va nella direzione del risparmio, dell'utilizzo
di fonti alternative e dell'investimento anche in queste imprese. È
particolarmente apprezzabile il fatto che una quota significativa
sia rivolta al versante pubblico, si tratta di un altro segnale che
va nella strada concreta di sostenere una politica che è stata fatta
di tante tappe, sia di provvedimenti che di finanziamenti diretti.
Anche su questo tema sarebbe utile avere dall'assessore un quadro
complessivo, perché quello che è in esame oggi è un assestamento di
bilancio, che si inserisce in politiche molto più complesse che
vengono anche da più lontano e che hanno avuto destinazioni forti di
finanziamento.
La consigliera sottolinea l'importanza che una parte degli
investimenti sia stata fatta anche in conto capitale.
Il consigliere FAVIA vorrebbe qualche ulteriore chiarimento sulla
spesa corrente per quanto riguarda l'agricoltura.
Vorrebbe anche replicare brevemente alle considerazioni fatte dal
consigliere Alessandrini.
Il consigliere ritiene che sarebbe importante riuscire a creare
anche in Emilia-Romagna una filiera nel campo delle energie
rinnovabili che nessuno in Italia ha avuto il coraggio di fare, ma
che la Germania fa già da tanto tempo: si tratterebbe della
realizzazione di una raffineria di silicio in questa regione, che
possa poi creare un distretto di lavorazione delle celle solari. Si
potrebbe pensare, come oggi si fa spesso, a una società a capitale
misto che produca (perché in questo momento è strategico) i wafer di
silicio, cosa che manca in Italia. Ciò permetterebbe di uscire dalla
situazione attuale, in cui, di fatto, con i finanziamenti si
finanziano le banche e le industrie tedesche.
Favia si augura che l'anno prossimo si possa cominciare a ragionare
in quest'ottica.
Il Presidente GRILLINI condivide la richiesta di altri consiglieri
di avere un prospetto sinottico quando si discute di bilancio o di
assestamento di bilancio. Si fa così in tante amministrazioni;
l'ottima introduzione dell'assessore e dei funzionari già
rappresenta un prospetto sinottico, quindi si potrebbero fare tavole
riassuntive che diano l'idea delle scelte politiche e
programmatiche.
Con riguardo alla proposta avanzata dal consigliere Favia sulla
fabbrica di silicio, ricorda che ci sono molti studi che indicano il
silicio come una materia che sta per essere superata da altri
elementi più funzionali, meno costosi e anche più disponibili. In
linea di massima, comunque, condivide l'idea, ma bisogna scegliere i
materiali più opportuni.
Con riguardo al problema degli ungulati, il presidente propone di
commissionare una ricerca per capire come ridurre la fertilità. Il
problema è anche quello di cercare di evitare che i cinghiali si
incrocino con animali diversi, come le scrofe; quindi sarebbe bene
studiare tecniche per ridurre l'intensità di altri animali, che
forse potrebbero essere persino più efficaci dei fili elettrici,
sulla cui pericolosità non si sa molto.
In materia di agricoltura, il presidente sottolinea che
l'Emilia-Romagna è una regione nota nel mondo anche per i suoi
prodotti agricoli e per le eccellenze alimentari e ricorda il
proprio impegno, negli anni passati, per il riconoscimento di alcuni
mestieri atavici che esistono da mezzo millennio e non sono mai
stati riconosciuti, come il mestiere di sfoglina . Grillini è
consapevole che questa proposta non possa essere attuata dalla
Regione Emilia Romagna, non essendo appunto di competenza regionale,
ma ritiene che la valorizzazione e la formazione professionale in
questo campo siano assolutamente necessarie.
Nel frattempo, il presidente intende proporre all'assessore una
richiesta di patrocinio di una manifestazione volta alla
valorizzazione della sfoglia fatta a mano, e annuncia la propria
intenzione di proporre al più presto un progetto di legge,
nell'ottica di valorizzare le eccellenze alimentari della Regione
Emilia Romagna.
È anche apprezzabile che l'assestamento di bilancio vada in questa
direzione, in modo particolare per quanto riguarda i prodotti
biologici e le fiere, che sono fatte per valorizzare questo tipo di
produzioni.
Il presidente giudica preoccupanti i dati da cui emerge la riduzione
del consumo di ortofrutta e l'aumento delle importazioni; si tratta
di due fattori assolutamente negativi che la politica regionale deve
cercare di contrastare: innanzitutto perché il consumo di questi
prodotti fa parte di quella nota dieta mediterranea conosciuta in
tutto il mondo, che è uno stile di vita ormai riconosciuto come il
migliore anche per prevenire l'insorgenza di malattie.
La regione Emilia-Romagna largamente identificata in passato per la
sua produzione agricola dovrebbe dare un contributo fondamentale,
per combattere la riduzione del consumo, tra le cui cause c'è
sicuramente il fatto che i prezzi della frutta e della verdura al
dettaglio sono davvero molto alti. Grillini propone un investimento
per la riduzione dei costi di intermediazione. Non è un'idea nuova,
ma andrebbe praticata con maggiore decisione.
Sul tema dell'impresa, il presidente anticipa due elementi di
riflessione, che intende riproporre in sede di discussione del
prossimo bilancio, nella consapevolezza che sarà quella la sede in
cui si potrà trattare davvero delle politiche economiche
d'investimento.
La prima questione è l'investimento sulla responsabilità sociale
dell'impresa: ci sono alcune aziende, come l'OMSA, che chiudono non
perché siano in crisi, ma perché preferiscono trasferire i propri
stabilimenti in altri Paesi, come, ad esempio, la Serbia, dove
possono guadagnare di più, grazie ai costi di produzione inferiori,
senza interessarsi in alcun modo delle conseguenze economico-sociali
delle loro decisioni.
Grillini sollecita al richiamo sul tema della responsabilità sociale
d'impresa, tema che non era molto presente nella relazione del
presidente degli industriali Marchesini nel corso dell'assemblea
della CONFINDUSTRIA.
Un altro tema fondamentale è quello dello sviluppo tecnologico e
della banda larga.
La Regione Emilia-Romagna dovrebbe dare l'esempio, decidendo che
venga garantita in tutti gli uffici la copertura wifi. In tal senso
Grillini rivolge un appello all'Assessorato alle Attività
produttive, ma anche al presidente dell'Assemblea legislativa
regionale.
Un reuter wifi costa pochissimo, ed è fondamentale per lo sviluppo
tecnologico. La banda larga in tutta la regione, gratuita o a costi
molto bassi, dovrebbe diventare un obiettivo prioritario di questa
Regione, non solo per motivi d'immagine, ma perché è universalmente
riconosciuto che la presenza della possibilità di accedere alla
connessione a banda larga su tutto il territorio regionale
rappresenta un potente fattore di sviluppo. Lo hanno capito già
alcune città americane: sebbene, notoriamente, negli Stati Uniti
tutto abbia un prezzo, in moltissime città americane il wifi è
gratuito, la banda larga è gratuita ed è fornita addirittura
dall'amministrazione pubblica.
Terminato il suo intervento, il presidente passa la parola per la
replica in primo luogo all'assessore Tiberio Rabboni.
Nel ringraziare il presidente, l'assessore RABBONI ribadisce che
l'oggetto in esame è solo una proposta di assestamento del bilancio
regionale, con una disponibilità importante, ma comunque limitata,
di nuove risorse, per un totale di circa 3 milioni di Euro.
Questo non è il bilancio dell'assessorato, è un assestamento del
bilancio a suo tempo approvato dall'Assemblea legislativa: la logica
con cui sono state presentate queste proposte di aggiustamento è del
tutto congiunturale, contingente, per cui sarebbe inesatto darne una
lettura politico-territoriale.
Con questa premessa, l'assessore ritiene che questa non sia la sede
per molte delle osservazioni che sono state fatte dai consiglieri e
che richiederebbero un approfondimento e una discussione nell'ambito
della politica regionale più specifica.
Gli interventi contro la batteriosi del kiwi sono contenuti in
questa proposta perché la malattia si è manifestata recentemente.
Discorso analogo vale per il MAFRUT che si tiene nella stagione
autunnale.
L'assessore è consapevole dell'importanza delle pere IGP dell'Emilia
Romagna e, infatti, se ne è già parlato al CIBUS di Parma e se ne
parlerà anche al MAFRUT.
La Regione Emilia-Romagna distribuisce già un po' di risorse per
l'attività del consorzio di tutela della pera IGP, proprio per la
promozione di questa pera; la Regione non è un consorzio di tutela
di un prodotto, ma quando si va all'estero o si promuove un evento
con finalità promozionali, non si manca di promuovere tutto il
paniere dei prodotti DOP, IGP dell'Emilia-Romagna.
Rispetto al richiamo al modello Trentino, l'assessore manifesta la
propria disponibilità a iniziare un lavoro con il mondo dei
produttori di pere delle tre Province della nostra regione, per
concordare un marchio collettivo come quello delle mele, però
l'iniziativa non può partire dalla Regione, ma deve venire da coloro
che coltivano, raccolgono e commercializzano le pere.
Con riguardo alle considerazioni del consigliere Filippi, Rabboni
spiega che i soldi non vanno agli agricoltori; a costoro verrà dato
circa un miliardo di euro entro il 2013, per il Programma di
sviluppo rurale; queste risorse sono tutte destinate alle imprese
agricole e vengono ripartite in modo proporzionale tra tutte le
Province della regione. Il criterio di ripartizione si ricava
incrociando tre parametri: superficie agricola utilizzata,
produzione lorda vendibile e numero delle imprese.
Quanto al problema della prevenzione dei danni da fauna selvatica
alle imprese agricole, l'assessore è disponibile a fornire ulteriori
dettagli. Al momento, rispetto all'obbiettivo di impedire che questi
ungulati vadano sui terreni coltivati, le reti elettriche sono
l'unico strumento ad apparire rilevante ed efficace, come risulta
anche dal giudizio dell'Istituto.
Queste attività di prevenzione non riguardano tutta la prevenzione
che si fa in regione perché la Regione attraverso le Province fa
prevenzione e paga i danni, o delle specie non cacciabili o nelle
aree protette; invece, i danni che vengono provocati nell'ambito
delle zone di caccia, negli ATC, sono di competenza degli ATC, degli
Ambiti Territoriali di Caccia.
Per quello che riguarda i danni, nel bilancio preventivo 2010 che è
in corso di utilizzo, ci sono 2 milioni di Euro per indennizzare,
sulla base delle risultanze delle istruttorie, gli agricoltori
danneggiati, e con questa cifra la percentuale di rimborso, che
nell'anno precedente era attorno al 50%, è salita quest'anno fino
all'80%. Tuttavia, l'obbiettivo dell'assessorato dovrebbe essere
quello di ristabilire un equilibrio tra agricoltura ed attività
venatoria.
Rabboni non ritiene che il problema della prevenzione dei danni
possa reggersi su questi strumenti: bisogna impegnarsi per ridurre
la densità degli animali sul territorio in base alle caratteristiche
agricole, forestali ed infrastrutturali che hanno i territori.
L'assessore informa i componenti della Commissione che è in corso di
preparazione, in collaborazione con l'ISPRA, un progetto con questa
finalità, e si dichiara disponibile a venire a presentarlo
prossimamente.
Quanto ai finanziamenti per l'agrobiodiversità, questi vengono
ripartiti su iniziativa della Regione, perché le Province hanno,
nell'ambito del Piano di sviluppo rurale su questo settore, la
possibilità di attingere direttamente a dei finanziamenti. La
Regione intende predisporre un'azione a carattere regionale che,
sostanzialmente, prevede la ricognizione di tutto ciò che è a
rischio di estinzione sul territorio regionale, sia quanto a
vegetali che animali.
Venendo ad AGEA e alla questione del ritardo nei pagamenti,
l'assessore comprende che gli agricoltori siano arrabbiati, ma le
colpe non sono da attribuire alla Regione Emilia-Romagna, che è
semmai vittima del fatto che nel nostro Paese ci sono stati dei
comportamenti scorretti nei confronti dell'Unione europea. Per
questa ragione dal 2007 l'UE ha deciso di pagare all'Italia solo per
quello che vede; ha, perciò, imposto di scattare delle fotografie
aeree su tutto il suolo agricolo italiano; ogni tre anni le foto
vanno aggiornate. Le foto vengono scattate da AGEA, l'organismo
nazionale, e spesso queste foto hanno qualche piccolo difetto:
quando c'è un difetto, il regolamento europeo prevede che si
blocchino i pagamenti. Attualmente la percentuale di bloccati è
abbastanza alta, attorno al 25-30%.
Sempre su questa questione, l'assessore ricorda che una delle
questioni di cui si sta discutendo al momento è che ci sono alcune
regioni del sud Italia che sono in ritardo nello spendere i soldi
del Piano di sviluppo rurale e si sta pensando di fare un piano
nazionale. Questo ritardo deriva dal fatto che tali Regioni non
hanno un organismo regionale, come l'hanno il Veneto, la Lombardia e
l'Emilia Romagna; quelle Regioni si affidano ad AGEA, l'organismo
nazionale, che è un po' in difficoltà.
Venendo alla questione della pesca, Rabboni chiarisce che la Regione
Emilia-Romagna non ha alcuna intenzione di aggirare i regolamenti
europei. I piani di gestione locale che ammettono anche delle pesche
speciali, se adeguatamente motivate, sono previsti dal regolamento
europeo, tant'è che la regione Liguria ha già avuto l'autorizzazione
da Bruxelles, per un piano di gestione locale, alla pesca a
strascico.
Questo intervento non ha lo scopo di dare un po' di soldi ai
pescatori, perché è chiaro che 120 mila Euro non servono a molto;
non c'è alcuna finalità assistenziale, né la volontà di violare le
regole, anche perché il piano deve comunque essere approvato: se non
ci sono dati tecnico-scientifici inoppugnabili, l'autorizzazione non
viene rilasciata. La Regione Emilia-Romagna si sta muovendo nella
consapevolezza di avere alcuni argomenti: la tutela del mare, una
certa tradizione del mare, il problema dei nitrati.
Infine, in merito alle osservazioni del Presidente, l'assessore si
dichiara disponibile a fare una illustrazione generale sulla
politica agricola regionale, con approfondimenti sui principali
temi, in modo che sia chiaro cosa pensa la Giunta, cosa pensa
l'assessore e cosa pensano i componenti della Commissione, per
cercare di trovare punti di incontro e creare un dialogo tra
maggioranza e opposizione. Si potrebbe trovare un'occasione ad hoc o
rimandare l'illustrazione al momento della discussione del bilancio
2011.
Il Presidente GRILLINI concorda con la proposta dell'assessore
Rabboni: sicuramente quello in cui si dovrà affrontare la
discussione sul nuovo progetto di bilancio può essere il momento
giusto per chiedere ai vari assessori di fare una presentazione
delle politiche regionali specifiche dei singoli assessorati, sempre
che i componenti di questa Commissione non preferiscano chiedere di
anticipare l'illustrazione con la ripresa dei lavori assembleari a
settembre.
Il presidente dà la parola alla dott.ssa Diazzi per una replica.
La dott.ssa DIAZZI si impegna a riferire all'assessore Muzzarelli il
rammarico dei componenti della Commissione per la sua mancata
presenza: l'assessore quest'oggi è stato trattenuto altrove da
impegni inderogabili, ma sicuramente è disponibile a partecipare in
futuro alle sedute della Commissione.
Diazzi spiega che, nella consapevolezza che quest'atto costituisce
un assestamento, l'Assessorato per le Attività produttive ha
aggiunto risorse nuove solo per due milioni di Euro, gli altri
interventi rappresentano effettivamente aggiustamenti, sistemazioni
o spostamenti.
Per quanto riguarda le reti d'impresa, Diazzi ricorda che si è in
fase di piena attuazione del Programma europeo, proprio per questo
c'è maggiore elasticità rispetto ad altri settori. Per le imprese la
questione della sovrapposizione dei contributi è aggirata grazie al
fatto che ogni impresa non può avere più di 200 mila Euro nel
triennio, 500 mila oggi con la crisi; di fatto non si riesce mai a
raggiungere il massimo dei contributi per le imprese perché comunque
le risorse a disposizione non sono particolarmente consistenti.
Questa misura è stata introdotta per consentire l'avvio di imprese,
poiché erano tre anni che non veniva utilizzata e anche perché è
stato fatto un grande lavoro sulla ricerca e sull'innovazione, e lo
start up era una delle cose che si accompagnava al pacchetto di
misure che sono sull'asse 1 del POR. Quindi, sul POR ci sono i
tecnopoli, le nuove imprese, i progetti di ricerca industriale delle
imprese; le nuove imprese vanno a completare questo primo pacchetto
di interventi.
Questo è un momento in cui la vita delle imprese è particolarmente
movimentata. Se ci sarà modo di informare la Commissione in merito
al tema della crisi, emergerà che ci sono imprese che oggi sono in
ristrutturazione, ma che hanno contestualmente presentato progetti
di ricerca e che magari stanno anche pensando di fare una rete
d'impresa. Bisogna cercare di essere fiduciosi sulla capacità
imprenditoriale senza dimenticare di controllare che le regole siano
tutte osservate. Il progetto sulle reti d'impresa, peraltro, è
abbastanza innovativo e verrà attentamente monitorato.
Sarebbe importante riuscire a capire se le reti d'impresa possano
essere effettivamente lo strumento adeguato per la crescita
dell'impresa poiché si è visto che è molto complicato realizzare
fusioni tra imprese, dal momento che ognuno ha la propria visione:
l'imprenditore emiliano-romagnolo è vivace nel fare impresa ma,
piuttosto che fondersi con altri, preferisce rinunciare alla propria
impresa.
L'idea della crescita attraverso le reti non è scontata; anche dalla
letteratura economica non appare chiaro se ciò rappresenti la
soluzione, ma sicuramente permette di fare massa critica e di
rafforzare oggi le filiere. Il problema vero è se la filiera delle
energie rinnovabili esista già o se debba essere ricostruita
complessivamente. Altro problema è se ci sia il silicio qui o da
un'altra parte in Europa, ma è necessario che tutti i pezzi stiano
dentro a un contesto e siano in relazione fra di loro; forse le
politiche di filiera non andavano più di moda, sette o otto anni fa
e anche la Commissione europea era orientata sulle politiche
trasversali: meglio fare la ricerca e l'innovazione senza occuparsi
molto di filiere perché comunque il sistema era in crescita.
In questo momento, invece, in cui il sistema fa fatica a crescere,
bisogna capire se le grandi filiere produttive di questa regione
possano resistere; per questo, nei vari settori, la rete può
rappresentare uno strumento per presidiare meglio le filiere; Diazzi
ritiene che proprio questo sia il grande valore aggiunto di questo
bando, che verrà monitorato e in futuro se ne potrà riparlare.
Lo stesso bando sui distretti tecnologici, che è stato appena
chiuso, affida ai capofila di distretto il compito di essere punto
di riferimento per la ricerca. Dovranno fare il resoconto per
spiegare come hanno coinvolto le altre imprese e dire se questo è
stato sufficiente per concludere che questa regione è ancora
altamente specializzata.
L'Emilia-Romagna è un punto di eccellenza, la crisi la sta
attraversando trasversalmente, però il fatto che alcune imprese, ad
esempio nel settore della ceramica, decidano di reinvestire sulla
ricerca industriale sta a testimoniare che, nonostante la crisi,
comunque le imprese continuano ad investire in questa regione.
La dott.ssa Diazzi fa rilevare che molto in questo momento è legato
alla ripresa della domanda estera e al sostegno alla domanda
pubblica, perché, purtroppo, la domanda delle imprese, anche per gli
investimenti, è molto scarsa. Per questo si è cercato di agire sulla
domanda anche con le misure per l'internazionalizzazione, già
previste nel bilancio di previsione 2010. Molto impegno è stato
rivolto all'internazionalizzazione, la stessa iniziativa dell'Expo
Shangai è stata ideata per vedere cosa potevano fare le imprese in
Cina, e ce ne sono più di 300 che faranno iniziative in quel Paese
in questi mesi.
Per quanto riguarda il sostegno alla domanda pubblica, che
rappresenta l'intervento più significativo dell'assessorato, il
contributo agli Enti locali viene realizzato con questo bando
dell'energia, in cui si parla anche di fotovoltaico. E' chiaro che
il conto energia ha giustamente incentivato l'investimento nel
fotovoltaico, perché la tariffa è agevolata ed è più semplice
costruire l'impianto; all'interno ci sono però anche altri
investimenti. L'auspicio è di dare vita a una vera filiera, anche se
lievemente incompleta. L'importante è che le competenze su questo
settore si sviluppino e crescano, poi da lì nasceranno nuove
imprese, ci saranno nuovi processi.
Diazzi si scusa per non aver portato un documento di sintesi:
riteneva che il prospetto preparato per i consiglieri nella seduta
della Commissione Turismo di ieri fosse messo a disposizione anche
dei componenti di questa Commissione. Si dichiara comunque
disponibile a fornire questo prospetto anche ai consiglieri di
questa Commissione per agevolare il loro lavoro.
Il Presidente GRILLINI richiama una discussione affrontata ieri sul
tema del turismo. La materia del turismo è strettamente collegata
con il commercio, per cui appare un po'inappropriato che delle due
materie si occupino Commissioni distinte. Una soluzione potrebbe
essere quella di organizzare sedute congiunte quando si affrontano
atti in materia di turismo. Anche l'assessore sembrava d'accordo con
questa proposta.
Anche in occasione della discussione sull'assestamento di bilancio
sarebbe stato opportuno avere un quadro complessivo ma la cosa non
era possibile visti i tempi ristretti. Se i componenti della
Commissione sono d'accordo, la proposta è quindi, per il futuro, la
trattazione congiunta degli oggetti in materia di turismo.
Terminata la discussione, il presidente ringrazia i consiglieri
dell'attenzione e dell'impegno e l'assessore e i funzionari, per la
partecipazione.
Chiede ai commissari di esprimere il parere sui due oggetti.
Con distinte votazioni di identico esito, la Commissione esprime
parere favorevole con 30 voti a favore (PD-IDV-SEL-V), 14 astenuti
(PDL-LN-M5S) e nessun contrario su entrambi gli oggetti.
La seduta termina alle ore 16,45.
Approvato nella seduta del 16 settembre 2010
Il Segretario Il Presidente
Giovanni Fantozzi Franco Grillini