Testo
Verbale n. 21
Seduta del 26 settembre 2011
Il giorno 26 settembre 2011 alle ore 14.16 si è riunita presso la
sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna, Viale A. Moro n. 50, la
Commissione Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport,
convocata con nota prot. n. 29334 del 20 settembre 2011.
Partecipano alla seduta i commissari:
Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
PAGANI Giuseppe Presidente Partito Democratico 5 presente
FIAMMENGHI Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
Valdimiro
LEONI Andrea Vicepresidente PDL - Popolo della 5 assente
Libertà
BARBATI Liana Componente Italia dei Valori - 3 assente
Lista Di Pietro
CASADEI Thomas Componente Partito Democratico 5 assente
CAVALLI Stefano Componente Lega Nord Padania 4 assente
Emilia e Romagna
DEFRANCESCHI Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
Andrea Beppegrillo.it
GARBI Roberto Componente Partito Democratico 2 presente
LOMBARDI Marco Componente PDL - Popolo della 4 presente
Libertà
MALAGUTI Mauro Componente PDL - Popolo della 2 presente
Libertà
MARANI Paola Componente Partito Democratico 2 presente
MEO Gabriella Componente Sinistra Ecologia 2 assente
Libertà -Idee Verdi
MORICONI Rita Componente Partito Democratico 2 presente
NOE' Silvia Componente UDC - 1 assente
Unione di Centro
PIVA Roberto Componente Partito Democratico 2 presente
RIVA Matteo Componente Gruppo Misto 1 assente
SCONCIAFORNI Componente Federazione della 2 assente
Roberto Sinistra
VECCHI Luciano Componente Partito Democratico 2 presente
La consigliera Monica DONINI sostituisce il consigliere
Sconciaforni, il consigliere Mauro MANFREDINI sostituisce il
consigliere Cavalli e il consigliere Gian Guido NALDI sostituisce la
consigliera Meo.
Sono presenti: Abdelkader TALEB OMAR (primo ministro del Governo
Saharawi in esilio), Salek BABA (ministro della cooperazione), Omar
MIH (rappresentante in Italia del Fronte Polisario), Nanna LABAT
(rappresentante dell' Unione donne del Saharawi), Gian Luigi LIO
(Serv. Politiche europee e relazioni internazionali), Marco
CREMONINI e Silvia FIORINI (Serv. Relazioni esterne e internazionali
A.L.), Rudi GHEDINI (Serv. Informazione A.L.).
Presiede la seduta: Giuseppe PAGANI
Assiste il segretario: Adolfo ZAULI
Resocontista: Bruna NULLI
Il presidente PAGANI dichiara aperta la seduta alle ore 14.16.
Sono altresì presenti i consiglieri Donini (in sostituzione di
Sconciaforni), Fiammenghi, Garbi, Lombardi, Malaguti, Marani,
Moriconi, Piva e Vecchi Luciano.
Il presidente PAGANI mette in votazione i verbali n. 19 dell'8
settembre 2011 e n. 20 del 14 settembre 2011.
La commissione approva i verbali all'unanimità dei presenti.
Il presidente PAGANI dà il benvenuto alla delegazione dei Saharawi,
composta dal primo ministro Abdelkader Taleb Omar, dal ministro per
la cooperazione Salek Baba, dal rappresentante del Fronte Polisario
in Italia Omar Mihi e dalla poetessa ed esponente dell'Unione delle
donne saharawi Nanna Labat. Ricorda che le prime iniziative di
solidarietà della società civile con il popolo Saharawi risalgono
agli anni Ottanta. La Regione interviene dal 1999 prioritariamente
nei settori della sanità, delle politiche sociali, ambientali, a
favore delle donne e dei giovani saharawi, con il sostegno al
sistema scolastico, con aiuti umanitari e alimentari, ma anche con
tantissime risoluzioni dell'Assemblea legislativa. L'ultima, del
2010, richiedeva il monitoraggio del rispetto dei diritti umani sia
nel Sahara occidentale sia in Marocco, nonché la continuazione delle
attività di aiuto e cooperazione internazionale della Regione
Emilia-Romagna. Otto provincie e comuni capoluogo di provincia
dell'Emilia-Romagna hanno gemellaggi o rapporti di collaborazione
consolidati con wilayas saharawi, ai quali vanno aggiunti decine e
decine di comuni della nostra regione.
Entra il consigliere DEFRANCESCHI.
L'incontro odierno è un ulteriore segno della storica vicinanza,
dell'amicizia e della solidarietà che lega la nostra regione e i
suoi abitanti al popolo Saharawi. Oggi possiamo conoscere
direttamente dai suoi più alti rappresentanti qual è la situazione
nel Sahara occidentale e nei campi in Algeria. Ringrazia, poi, i
consiglieri che recentemente hanno partecipato alla missione
regionale nei campi saharawi per la loro presenza alla seduta
odierna. I grandi cambiamenti in atto nel Nord Africa fanno crescere
anche tra i Saharawi il desiderio, dopo tanti anni di attesa, di una
soluzione giusta e democratica per il loro popolo. Si augura,
infine, che i grandi organismi internazionali, partendo dall'ONU,
sappiano cogliere quest'opportunità.
Entra il consigliere NALDI (in sostituzione di Meo).
Il dr. LIO ha il compito di occuparsi per la nostra Regione della
cooperazione internazionale e degli aiuti umanitari al popolo
Saharawi. Spiega che l'intervento regionale è rivolto ai campi
profughi in Algeria, dove questo popolo ha costituito uno stato in
esilio. Si tratta di quattro grandi accampamenti, detti wilayas,
cioè province.
Entra il consigliere MANFREDINI (in sostituzione di Cavalli).
La Regione lavora prioritariamente in uno degli accampamenti,
abitati da circa 60.000 persone e che vivono esclusivamente grazie
alla solidarietà internazionale dell'Unione europea, dell'Alto
commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati e di enti locali,
comuni e province, comitati, associazioni e ong. La Regione spende
circa 200.000 euro l'anno per aiutare il popolo Saharawi,
soprattutto in campo sanitario. Gli aiuti sono rivolti ai bambini,
con l'intento di ridare dignità alla loro vita, e all'assistenza
alle donne in gravidanza. Gli investimenti riguardano ambulatori,
presidi attrezzati per far partorire le donne, all'interno dei quali
ci si occupa di formare le ostetriche e di consolidare le conoscenze
del personale saharawi. La Regione lavora nel settore dell'urologia
infantile con delegazioni che partono dal Policlinico di Modena per
realizzare screening e piccoli interventi chirurgici. Medici e
infermieri prestano la loro attività in maniera volontaria durante
le loro ferie, pagandosi persino i biglietti aerei. Cento bambini
ogni anno sono ospitati poi in Emilia-Romagna; la Regione offre loro
l'iscrizione al servizio sanitario regionale per il periodo di
soggiorno, ma delle numerose altre necessità si fanno carico le
associazioni e i privati cittadini. I progetti regionali, poi, sono
finanziati al 50%. Il restante 50% viene messo a disposizione da
associazioni, comitati e ong.
Escono i consiglieri PIVA e GARBI.
Il primo ministro Abdelkader Taleb Omar ringrazia la commissione e
tutti i cittadini della nostra Regione, così vicina al popolo
Saharawi. La Regione Emilia-Romagna è ormai molto conosciuta dai
Saharawi, molti bambini sono stati ospitati nelle città
emiliano-romagnole, molti medici volontari si recano a lavorare nei
campi profughi. E' riconoscente per gli interventi a favore della
salute e dell'istruzione. Gli interventi della Regione sono rivolti
principalmente al campo di Smara, ma anche altri campi ricevono
sostegno, ad esempio mediante libri di scuola. La risoluzione del
conflitto con il Marocco si dimostrerebbe essere anche la soluzione
dei problemi umani del popolo Saharawi. Il territorio del Sahara
Occidentale ha molte risorse naturali, è ricco. I campi profughi si
trovano invece nel sud dell'Algeria, in una zona desertica in cui
non è possibile praticare l'agricoltura. Alcune organizzazioni
internazionali, come l'Alto commissariato per i rifugiati e il
Programma mondiale per l'alimentazione, danno un sostegno e coprono
parte dei bisogni di questo popolo. Aiuti giungono poi dall'Unione
europea, da paesi come la Spagna e la Francia e anche dal paese che
ospita i profughi, l'Algeria, che dà supporto attraverso la
Mezzaluna Rossa. Si tratta d'interventi fondamentali, ma che non
coprono tutti i bisogni. I Saharawi lavorano poi come volontari,
senza stipendio, anche i medici e gli insegnanti, da più di 30 anni,
dal 1975. Alcuni volontari hanno famiglia, alcuni sono ormai
anziani. Il Governo deve trovare gli strumenti per garantire loro
uno stipendio. Mentre i bisogni crescono, a livello mondiale
sussiste una profonda crisi economica. Questo ha ripercussioni sulle
famiglie saharawi che spesso ricevevano aiuti da parenti emigrati in
Spagna che ora hanno perso il lavoro. Il sostegno fondamentale è,
però, essenzialmente politico, rivolto alla soluzione del conflitto.
Quando il popolo Saharawi tornerà nella sua terra, potrà aiutare gli
altri popoli vicini grazie alla pesca, alle miniere di ferro, ai
fosfati, alle risorse di cui dispone. Durante l'esilio i Saharawi
hanno potuto sperimentare la costituzione dello Stato attraverso
l'istituzione del Governo e del Parlamento e assicurando e
sostenendo l'istruzione dei giovani. Al ritorno nella loro terra
l'infrastruttura sarà già stata testata in esilio. Chi sostiene la
causa saharawi sostiene la legalità internazionale; le risoluzioni
delle Nazioni unite sono chiare, ogni anno se ne discute poiché si
tratta di un conflitto di colonizzazione. Ogni anno viene ribadito
il diritto del popolo Saharawi all'autodeterminazione: Il Marocco
non ha sovranità nel Sahara occidentale, ma le Nazioni unite sono
deboli nell'applicare le proprie risoluzioni. La Francia in
particolare, s'impone sostenendo l'argomento che l'indipendenza del
Sahara occidentale potrebbe minare la stabilità del Marocco.
Sostiene, inoltre, che quella zona potrebbe divenire base per il
terrorismo. La realtà è che la Francia sostiene la politica del
Marocco per i propri interessi economici, preferisce la stabilità e
non riconosce la violazione dei diritti umani. La primavera araba
inizia a cambiare le cose, i governi occidentali vogliono sostenere
i diritti dei popoli alla democrazia e alla libertà. Nonostante la
grande attesa, i Saharawi hanno mantenuto un atteggiamento di pace e
non violenza. Ringrazia, quindi, per tutti i progetti della Regione
diretti ai campi saharawi e per il sostegno politico in difesa dei
diritti umani, sottolineando come anche l'Unione europea dovrebbe
avere questa identica posizione. Ricorda, poi, che in questi giorni
al Parlamento europeo è in discussione l'accordo di pesca tra Unione
europea e Marocco. Riguardo all'accordo di pesca chiede che si
realizzi un accordo di libero scambio con il Marocco, precisando,
però, che non comprenda le zone del Sahara occidentale. Il Marocco
deve rispettare i diritti umani. Molti paesi affermano la propria
solidarietà con il popolo Saharawi, ma in Italia è più sincera e
molto diffusa. Ricorda di aver partecipato alla III Conferenza delle
città gemellate con il popolo Saharawi, apprendendo che ci sono ben
283 comuni e province che hanno stretto con loro un patto di
amicizia. L'Italia è fra i paesi che hanno dato maggiore
solidarietà, il Parlamento ha chiesto anche la concessione di uno
statuto diplomatico alla rappresentanza del loro movimento.
Ringrazia, infine, la Regione e la commissione per il costante
sostegno. Si dichiara molto onorato, in particolare, perché ogni
decisione riguardante il suo popolo è stata presa all'unanimità.
Il presidente PAGANI ringrazia il primo ministro per l'apprezzamento
dell'impegno dell'Assemblea legislativa. Ricorda, inoltre, che è in
via di conclusione l'analisi dei progetti del bando triennale e vi
sono sei progetti per il popolo Saharawi, dei quali almeno quattro
saranno approvati con l'impegno di tutti i consiglieri. Sottolinea,
quindi, che il nuovo piano triennale prevede un sostegno economico,
nonostante la situazione di difficoltà finanziaria presente anche
nella nostra Regione.
Il ministro per la cooperazione SALEK BABA desidera chiarire qualche
punto riguardante la cooperazione internazionale con i Saharawi. La
solidarietà e l'appoggio sono molto sentiti, i progetti sviluppati
dalla nostra Regione sono stati concordati con la parte saharawi,
mai imposti, e i risultati sono stati soddisfacenti per tutta la
popolazione. I progetti nel settore della salute, dell'educazione e
dell'alimentazione sono stati indirizzati alla parte più debole e
bisognosa della popolazione. Nell'attesa di una soluzione politica
del conflitto i Saharawi si troveranno sempre in una situazione di
bisogno e necessiteranno di aiuti per rendere la vita in quell'area
più dignitosa. Anche i Saharawi hanno sentito l'effetto della crisi
economica: gli aiuti sono purtroppo diminuiti del 30%. Il sostegno
delle agenzie internazionali copre solo i bisogni di una parte della
popolazione dei rifugiati, circa 120.000 persone, sono ancora in
tanti a non essere raggiunti da alcun aiuto. Questo si ripercuote
sulla salute dei bambini, ad esempio l'anemia è aumentata al 38%.
Assicura che la solidarietà della nostra Regione è imprescindibile e
consente di evitare una catastrofe umanitaria. Il progetto Saharawi
è ambizioso, non solo si desidera assistere e proteggere i
rifugiati, ma anche ricostruire e investire nei territori occupati.
Ringrazia, infine, per il sostegno e la vicinanza della Regione
Emilia-Romagna.
Il consigliere DEFRANCESCHI chiede se vi sia la percezione che la
convivenza con gli occupanti, finora vissuta con atteggiamento
antiviolento da parte del popolo Saharawi, possa sfociare in una
sorta di guerra civile.
Il consigliere VECCHI domanda se la situazione politica in Marocco,
secondo la percezione dei Saharawi, potrà avere una ripercussione
sulla loro vicenda. Inoltre, avendo partecipato alla missione nei
campi di Tindouf insieme ai colleghi Manfredini e Naldi, si sente di
confermare che la questione Saharawi è di pura sopravvivenza; si
può, inoltre, essere orgogliosi della forma di cooperazione
applicata in questi campi, non solo è efficace ma è anche un vero
partenariato fra donatori e beneficiari e comporta un pieno
coinvolgimento dalla progettazione alla realizzazione con la società
civile locale. Per ogni euro versato dalla Regione, si mettono in
movimento tre o quattro euro dagli enti locali e anche un'attività
di volontariato nei territori tali che l'aiuto da noi fornito si può
valutare, come impatto reale, in un milione e mezzo o due. Auspica,
quindi, che l'attività di aiuto alla popolazione Saharawi non si
interrompa.
Il consigliere NALDI ha visitato per la prima volta il popolo
Saharawi ed è stato colpito in modo particolare dall'organizzazione
sociale. La sopravvivenza è assicurata solamente dagli aiuti e dalla
coesione sociale. Il territorio è davvero inospitale. Il 90% dei
sindaci è donna e spesso lo sono i presidenti di provincia. Ha
incontrato il presidente di Afapredesa, associazione che si occupa
di diritti civili nel Sahara occupato, che ha riferito sul loro
impegno nell'educazione alla pace. Si investe sulla pace come
strumento di sostegno della causa Saharawi. Si augura che
l'evoluzione della situazione palestinese sia un precedente positivo
anche per il popolo Saharawi. I dirigenti del Fronte Polisario hanno
grande conoscenza degli equilibri all'interno dell'Europa e dei
popoli del Nord Africa, chiede, quindi, se si ritiene che
l'evoluzione che riguarda in particolare il popolo palestinese possa
contribuire anche al miglioramento della loro situazione.
La consigliera DONINI pone l'attenzione sul ruolo delle donne e
della loro organizzazione politica, l'Unione delle donne Saharawi.
Invita tutti i componenti della commissione a visitare i campi
profughi per dare nuovo valore alla democrazia e alla
partecipazione. L'impegno della Regione nel corso dell'anno ha
comportato polemiche per i costi e i tanti bisogni a cui rispondere
con risorse pubbliche. La vicenda Saharawi è l'ultima questione di
diritto internazionale connessa al processo di decolonizzazione
rimasta aperta riguardo all'autodeterminazione. Il popolo Saharawi
ha abbandonato la guerra armata unilateralmente, ha fatto la scelta
della non violenza e si è posto sotto l'egida dell'ONU. Da 36 anni
intere famiglie sono divise tra il deserto algerino e i territori
occupati del Sahara occidentale. Chiede, quindi, informazioni sulla
situazione attuale nei territori occupati, in quanto rapporti
dell'Alto commissariato ONU denunciano soprusi nei confronti del
popolo Saharawi. Auspica, poi, che la resistenza dei Saharawi porti
al referendum per l'autodeterminazione; il Marocco non può offrire
l'autonomia a un territorio che non gli appartiene.
Il consigliere MANFREDINI consiglia a tutti di leggere il resoconto
della missione nei campi saharawi. Il popolo Saharawi è povero, ma
molto generoso e ospitale. I consiglieri si sono recati in una
scuola, nella quale gli studenti utilizzavano i libri messi a
disposizione dalla nostra Regione, e hanno visto i consultori, gli
ambulatori di cui vanno molto orgogliosi. Ritiene sia necessario
aiutare questo popolo, anche attraverso l'Unione europea che spesso
si ritira davanti al Marocco e alla Francia.
Il consigliere LOMBARDI approfitta dell'occasione per sottolineare
che in commissione Bilancio, da lui presieduta, è all'ordine del
giorno un documento europeo sulla pesca ed è possibile dare
indicazioni al Governo per la proposta in Europa. Al Parlamento
europeo è in discussione una risoluzione sulla possibilità di pesca
del Marocco nelle zone di mare prospicienti il Sahara occidentale.
Si potrebbe raggiungere un accordo per dare indicazioni in merito.
NANNA TALEB pone l'accento sul ruolo fondamentale delle donne nella
costituzione dello Stato Saharawi. La rappresentante dell'Unione
delle donne saharawi ringrazia in modo particolare la commissione,
poiché gli aiuti della Regione giungono direttamente alle donne e ai
bambini, aiutandoli nella difficile vita dei campi profughi. Si
rivolge, quindi, alle donne presenti per ricordare loro che le donne
saharawi hanno dovuto conquistare tutto ciò che sono oggi, superando
gli aspetti negativi che erano presenti nella loro società. Ora le
donne rappresentano il 38% del Parlamento e la loro società è molto
tollerante e molto aperta.
Abdelkader Taleb Omar ringrazia i presenti per le testimonianze di
chi si è recato in visita nei campi e per le parole di sostegno di
tutti. Per quanto concerne la convivenza tra il popolo Saharawi e i
coloni marocchini e il rischio di conflitto, dopo le manifestazioni
nel Sahara occidentale il Marocco ha cambiato atteggiamento. Ora la
repressione non avviene più con l'intervento della polizia, ma
incitando la popolazione civile marocchina contro i Saharawi. Le
manifestazioni sono ora represse direttamente da gruppi di coloni,
come fece l'Indonesia con Timor negli anni settanta. La popolazione
Saharawi, però, non ha odio nei confronti dei marocchini, in quanto
comprende che la situazione dipende dal governo del Marocco. Il
rischio che le manifestazioni si trasformino in un confronto
violento esiste ed è incoraggiato dal governo marocchino. Quando non
ci sono prospettive, cresce la disperazione della popolazione. Il
Marocco, negli anni settanta, temendo l'esercito, lo allontanò
considerandolo un pericolo per la monarchia. Ora la minaccia è,
invece, la popolazione che chiede democrazia e libertà, quindi il
Marocco ora ha di nuovo bisogno dell'esercito per la repressione. Il
mantenimento dell'occupazione del Sahara non è più un elemento che
assicura stabilità in Marocco. E' nato il Movimento 20 febbraio ,
che cerca di operare piccoli cambiamenti nella costituzione del
Marocco. Quello che cerca di ottenere la Palestina all'interno delle
Nazioni unite può essere un esempio anche per il popolo Saharawi. Se
il riconoscimento di uno stato richiede una popolazione, una terra e
un governo, i Saharawi possiedono tutti questi elementi. L'Unione
africana riconosce la Repubblica Saharawi e questo dà loro maggiore
speranza. Tutti gli organi di sicurezza sono presenti nel Sahara
occidentale. Il Marocco non autorizza la presenza della stampa
internazionale e rifiuta la visita degli osservatori internazionali;
se qualcuno riesce a entrare è sempre seguito dalla polizia. Il
Marocco cerca di far passare il messaggio che la situazione è
tranquilla e senza problemi, al contrario di ciò che afferma il
Fronte Polisario. Ringrazia, infine, tutti e rileva l'importanza
della discussione sull'accordo di pesca; è necessario dare un atto
d'indirizzo al Parlamento europeo che sarà un messaggio forte al
Marocco per lavorare alla soluzione del conflitto.
Il presidente PAGANI ribadisce l'impegno, l'aiuto e la solidarietà
della Regione Emilia-Romagna e assicura l'impegno sulle indicazioni
rispetto alla risoluzione dell'Unione europea sulla pesca che
concretizzerà ulteriormente la vicinanza politica alla lotta del
popolo Saharawi.
Dichiara, quindi, chiusa la seduta alle ore 15.44.
Approvato nella seduta del 19 ottobre 2011
Il Segretario Il Presidente
Adolfo Zauli Giuseppe Pagani