Testo
Verbale n. 11
Seduta del 29 marzo 2012
Il giorno giovedì 29 marzo 2012 alle ore 10.00 si è riunita presso
la sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50,
la Commissione Territorio Ambiente Mobilità, convocata con nota
Prot. n. 11490 del 22/03/2012.
Partecipano alla seduta i Commissari:
Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
ZOFFOLI Damiano Presidente Partito Democratico 5 presente
BERNARDINI Manes Vicepreside Lega Nord Padania 4 assente
nte Emilia e Romagna
MARANI Paola Vicepreside Partito Democratico 4 assente
nte
ALESSANDRINI Componente Partito Democratico 2 presente
Tiziano
BARTOLINI Luca Componente PDL- Popolo Della 1 presente
Libertà
BAZZONI Gianguido Componente PDL- Popolo Della 2 presente
Libertà
BIGNAMI Galeazzo Componente PDL- Popolo Della 4 assente
Libertà
CASADEI Thomas Componente Partito Democratico 2 presente
DONINI Monica Componente Federazione Della 2 presente
Sinistra
FAVIA Giovanni Componente Movimento 5 Stelle 2 assente
Beppegrillo.it
FERRARI Gabriele Componente Partito Democratico 5 presente
FILIPPI Fabio Componente PDL- Popolo Della 4 assente
Libertà
MANDINI Sandro Componente Italia Dei Valori 3 assente
MAZZOTTI Mario Componente Partito Democratico 2 assente
MEO Gabriella Componente Sinistra Ecologia e 2 assente
Libertà - Idee Verdi
MORI Roberta Componente Partito Democratico 2 presente
NOE' Silvia Componente UDC- Unione Di Centro 1 assente
PARIANI Anna Componente Partito Democratico 2 assente
RIVA Matteo Componente Misto 1 assente
Sono presenti i consiglieri: Palma COSTI i sostituzione di MARANI;
DEFRANCESCHI in sostituzione di FAVIA.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione: A. Di Stefano (Resp.
Serv. Valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale); P.
Ferrecchi (Dir. Gen. Reti infrastrutturali, logistica e sistemi
mobilità); B. Attili, C. Odone, M. Bernardi (Serv. Legislativo e
qualità della legislazione); E. Bastianin (Serv. Affari legislativi
e qualità dei processi normativi); J. Frenquellucci (Serv.
Informazione e comunicazione istituzionale).
Presiede la seduta: Damiano Zoffoli
Assiste la Segretaria: Samuela Fiorini
Resocontista: Antonella Agostini
Il presidente ZOFFOLI dichiara aperta la seduta alle ore 10.20.
Sono presenti i consiglieri: Alessandrini, Bartolini, Bazzoni,
Casadei, Costi, Donini, Defranceschi, Ferrari, Mori e Zoffoli.
2466 - Relazione per la sessione comunitaria dell'Assemblea
legislativa per l'anno 2012, ai sensi dell'art. 5 della L.R. n.
16/2008.
(Sede consultiva - Parere alla Commissione referente Bilancio,
Affari generali ed istituzionali)
Il presidente ZOFFOLI dà inizio al lavoro per la sessione
comunitaria 2012 spiegando che la seduta odierna servirà soprattutto
per un'illustrazione degli atti di competenza della Commissione per
il corrente anno, mentre nella successiva dovrà essere espresso il
parere in sede consultiva. I pareri in consultiva di questa e delle
altre commissioni saranno oggetto di relazione da parte della
commissione referente - Bilancio, Affari generali ed istituzionali -
all'Assemblea, che si riunirà il 23 aprile prossimo per l'esame
della relazione e per deliberare la risoluzione sulla sessione
comunitaria. Fa presente che è stato trasmesso a tutti i commissari
un documento di lavoro predisposto da un gruppo tecnico, che
ringrazia per l'eccellente sintesi, composto da tre atti importanti:
la delibera di Giunta di approvazione del rapporto conoscitivo per
la sessione comunitaria dell'Assemblea per il 2012 ai sensi dell'
art. 5 della l.r. 16/2008; il programma di lavoro della Commissione
europea per il 2012; la relazione sullo stato di conformità al
diritto comunitario dell'ordinamento regionale (anno 2011). Viene
affrontata sia la fase ascendente, cioè di costruzione delle leggi
europee, che la fase discendente, cioè il lavoro di recepimento
degli indirizzi e direttive comunitarie. Sulla base di questi
documenti, oggi verranno approfonditi i temi dei trasporti e
dell'ambiente con un focus particolare su due indicazioni che sono
contenute nel programma di lavoro della Commissione europea che sono
il VII Programma di azione ambientale e la revisione della Direttiva
VIA. Sono presenti per l'illustrazione l'ingegner Ferrecchi
direttore generale Reti infrastrutturali, logistica e sistemi di
mobilità e l'arch. Di Stefano responsabile del Servizio Valutazione
impatto e promozione sostenibilità ambientale per l'illustrazione.
L'ing. FERRECCHI direttore generale Reti infrastrutturali, logistica
e sistemi di mobilità ricorda che c'è stata di recente l'occasione
di riferire di alcuni aspetti d'indirizzo e principi generali sulle
politiche europee dei trasporti e quindi potrà essere sintetico
nell'illustrazione del documento. Il primo elemento è la creazione,
a livello europeo, di un mercato unico dei trasporti che consenta di
sviluppare una mobilità competitiva, sicura e rispettosa
dell'ambiente. In queste affermazioni c'è il tema della mobilità
sostenibile, che è uno degli aspetti essenziali dello sviluppo della
mobilità. In particolare, i quattro indirizzi fondamentali
richiamati a livello europeo sono: l'internalizzazione dei costi
esterni dei trasporti; la sicurezza (con l'obiettivo di un ulteriore
dimezzamento dei morti al 2020); l'integrazione con la politica
energetica (in particolare la politica 20-20-20); la de
carbonizzazione dei trasporti. Uno dei testi essenziali rispetto
alle politiche dei trasporti è rappresentato dal Libro bianco dei
trasporti : una tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei
trasporti, per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile.
Mette in evidenza, in particolare: il tema dell'integrazione tra
tutti i livelli istituzionali coinvolti nelle politiche europee,
nazionali e locali, perché è necessaria la coerenza tra i diversi
livelli di pianificazione e l'attenzione alla ricerca tecnologica e
all'innovazione, aspetti specifici di richiamo del Libro bianco. Si
tratta di temi interessanti per il settore dei trasporti e, al
riguardo, evidenzia la possibilità di creazione di veicoli puliti e
a bassa rumorosità per tutte le modalità di trasporto, con la
prospettiva di sviluppare combustibili alternativi, al fine di
ridurre l'impatto ambientale e la necessità di definire sistemi
d'informazione per il trasporto pubblico di tariffazione e
pedaggiamento efficienti, soprattutto in relazione alle aree urbane.
Un altro aspetto richiamato dal Libro bianco è quello legato alle
reti TEN-T che devono garantire un'adeguata accessibilità e coesione
a livello europeo, che si sviluppano nella rete core cioè nella rete
principale che garantisce l'accessibilità sulle direttrici
principali e, nella rete complementare, la connettività a tutto il
territorio. Evidenzia che, nella recente revisione che è stata fatta
nelle reti TEN-T, in Emilia-Romagna, oltre ai corridoi
precedentemente già presenti - corridoio 1 Berlino-Palermo che
attraversa l'Emilia-Romagna da nord a sud con una diramazione verso
Milano - si aggiunge anche il corridoio Adriatico-Baltico che da
Danzica si fermava a Vienna (corridoio 23) e che ora prosegue fino a
Ravenna e Bologna. Questi sono gli aspetti essenziali dell'indirizzo
europeo: nella pianificazione regionale molti di questi aspetti sono
stati sottolineati come strategie anche riprese dalla previsione del
piano dei trasporti che è in discussione e recupera parte di queste
attività.
Sull'attività di settore richiama brevemente alcuni aspetti che sono
coerenti con le strategie europee: l'integrazione tariffaria (in
Emilia-Romagna c'è un progetto di tariffazione regionale Mi Muovo
con la tecnologia STIMER); rinnovo dei veicoli circolanti
(l'Emilia-Romagna in relazione anche agli accordi per la qualità
dell'aria ha cofinanziato la riconversione di più di 20 mila veicoli
da benzina a metano e GPL); l'incentivazione dell'uso dei veicoli
elettrici (c'è un piano regionale di realizzazione di infrastrutture
per la ricarica elettrica, caso unico a livello nazionale di
diffusione su più città del sistema di ricarica interoperabile. In
questo momento molte città hanno già avuto l'installazione delle
colonnine e la produzione industriale dei primi veicoli elettrici è
partita e quindi già alcuni veicoli sono disponibili sul mercato).
Rispetto al trasporto pubblico il richiamo va ad un'azione di
rinnovo dei veicoli ferroviari e all'intermodalità promossa a
livello di stazioni; il tema della sicurezza stradale (al 2010 era
previsto il dimezzamento dei morti e questo risultato è stato
raggiunto, ma al 2020 occorre raggiungere un ulteriore
dimezzamento).
Il presidente ZOFFOLI dà la parola all'arch. Di Stefano per la parte
relativa all'ambiente.
L'arch. DI STEFANO precisa di aver consegnato ai commissari due
documenti europei, uno dei quali è la Tabella di marcia verso
un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse che è la
declinazione, nelle materie ambientali e negli intrecci con le altre
tematiche della politica europea, del documento generale del
programma di lavoro della Commissione per il 2012 verso il 2020.
Questo documento è basato essenzialmente sullo sviluppo ulteriore
degli obiettivi principali contenuti nel VI Programma di protezione
ambientale per lo sviluppo sostenibile in Europa, che è stato
aggiornato nel 2006. La Commissione europea ha preannunciato che
presenterà entro la fine di quest'anno il VII Programma.
L'aspetto su cui si basa l'iniziativa europea è lo spostamento, per
quanto possibile, verso la sostenibilità della produzione e del
consumo in Europa. L'accento è posto, con grande attenzione, su
questo elemento e quindi coinvolge non solo progetti tipo command &
control sulle attività produttive, ma anche di cambiamento della
cultura dei comportamenti di ogni singolo cittadino. Secondo le
affermazioni base di questo documento oggi ci si trova di fronte ad
una situazione di duplice sfida: favorire la crescita necessaria per
sostenere l'occupazione e il benessere e contemporaneamente
garantire che essa sia di qualità, per assicurare un futuro
sostenibile. L'economia subirà una profonda trasformazione nei
settori dell'energia, dell'industria, dell'agricoltura, della pesca
e dei trasporti, ma altrettanto profonde trasformazioni saranno
necessarie nel comportamento dei produttori e dei consumatori. Nel
corso del ventesimo secolo l'impiego dei combustibili fossili nel
mondo è cresciuto di 12 volte e il consumo di risorse materiali di
34 volte. In Europa, oggi, ogni cittadino consuma 16 tonnellate di
materiali, 6 delle quali sono sprecate e la metà di queste finiscono
in discarica.
L'obiettivo che si pone l'Unione Europea, citando il World Business
Council for Sustainable Development, è quello che entro il 2050
occorrerà moltiplicare l'efficienza delle risorse da 4 a 10 volte,
con miglioramenti importanti entro il 2020. Questa trasformazione
presuppone un quadro strategico che premi l'innovazione e
l'efficienza delle risorse e che crei le condizioni per nuove
opportunità economiche, per una maggiore sicurezza di
approvvigionamento, grazie alla riprogettazione di prodotti, alla
gestione sostenibile di risorse ambientali, alla promozione del
riciclaggio e del riuso, alla sostituzione di materiali e al
risparmio di risorse. Questi sono gli elementi che l'Unione Europea
pone alla base del futuro piano di sviluppo. A questo riguardo
evidenzia gli aspetti, i temi e gli elementi sui quali si svilupperà
il futuro Piano europeo: rendere l'Europa efficiente nell'impiego
delle risorse; trasformare l'economia sviluppando particolarmente i
consumi e la produzione sostenibile; trasformare i rifiuti in una
risorsa; sostenere la ricerca e l'innovazione; ridurre le
sovvenzioni dannose per l'ambiente e promuovere prezzi determinati
correttamente; capitali naturali e servizi eco sistemici (quindi il
riconoscimento di servizi che l'ambiente e la natura forniscono alla
società e ad ogni singolo cittadino per darne una corretta
valutazione e un corretto sviluppo). Dà lettura, poi, dei
sottocapitoli del documento: servizi ecosistemici, biodiversità,
minerali e metalli, risorse idriche, aria, terre e suoli, risorse
marine.
Elenca, inoltre, altri settori chiave di questo documento:
affrontare il problema dell'alimentazione; migliorare gli edifici;
assicurare una mobilità efficiente. Sottolinea l'importanza della
tabella allegata al documento, che declina con molta precisione
quali sono gli obiettivi che vanno perseguiti. Per quanto riguarda
la riduzione dell'emissione dei gas serra, viene confermata la
riduzione del 20% entro il 2020, con la specificazione che, ove le
condizioni siano favorevoli, bisogna raggiungere il 30% - vi sono
paesi che il 20% di riduzione lo hanno già raggiunto - ma
soprattutto si pone l'obiettivo di ridurre queste emissioni
dell'80-95 % entro il 2050. Questo significa puntare moltissimo
sulla ricerca e l'innovazione in grado di creare nuovi prodotti e
nuovi mercati. In Italia ancora non si è raggiunto il 20%: i dati
dell'Emilia-Romagna si possono trovare nel Piano energetico. Si sta
migliorando ma si è ancora indietro. Fa un esempio: sul mantenimento
della qualità dell'aria è noto che vi è una procedura d'infrazione
europea contro le Regioni del bacino padano, perché vi sono ancora
troppi superamenti di ossidi di azoto nelle PM10. Lo Stato e le
Regioni padane hanno richiesto una proroga per consentire di fare
interventi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari. La proroga è stata
concessa, ma l'impegno è quello di rispettare tutti gli obblighi che
in quel documento sono indicati e sono interventi pesanti. Ad
esempio, nelle zone dove vi sono questi superamenti non è possibile
insediare nuove attività da cui possano derivare emissioni in
atmosfera, a meno che il saldo di queste nuove emissioni non sia
pari zero. Si tratta di uno degli elementi introdotti nella delibera
che l'Assemblea regionale ha approvato sulla possibilità di
localizzare gli impianti da fonti di energia rinnovabile, che sono
le uniche che in questo momento si mettono in moto nelle aree in cui
ci sono questi superamenti, che non è l'intera Pianura padana, ma
buona parte.
E' stato consegnato anche un altro elemento per un approfondimento
sulla VIA, rispetto alla quale questa Commissione ha recentemente
approvato il testo del progetto di legge di riforma. L'Unione
Europea, alla fine del 2011, ha approvato una nuova direttiva che fa
un testo unico, coordinato con tutte le disposizioni, in materia di
valutazione di impatto ambientale, che si ritrovano in diverse
direttive emanate: la 337 del 1985, la 11 del 97, la 35 del 2003, la
4 del 2005, e altre. L'ultima è del 2009 e introduce l'obbligo di
fare la procedura d'impatto ambientale per gli impianti di riduzione
o confinamento della CO2. E' stata messa nel programma di lavoro una
nuova direttiva europea, ma non c'è ancora un testo, il punto di
riferimento è il documento consegnato ed è il rapporto fatto dalla
Commissione europea sull'applicazione ed efficacia della direttiva
VIA. In sintesi, il documento saluta con positività il fatto che in
tutta Europa è stata introdotta una procedura completa di
valutazione d'impatto ambientale e non vi sono più carenze o
omissioni nei vari Stati membri. Un altro punto di forza è la
partecipazione, che è stata formalmente prevista dappertutto, e che
si è andata ampliando nel corso degli anni. Vi sono poi molti
chiarimenti dati dalle sentenze della Corte di Giustizia europea, in
particolare sulla tematica dello spezzatino , cioè dividere
progetti unitari in tanti piccoli progetti, in modo tale da evitare
la procedura di VIA. Questo stesso documento, al terzo punto,
individua i problemi e i possibili interventi di miglioramento. I
problemi riguardano: la procedura di verifica di assoggettabilità;
migliorare la qualità dell'informazione utilizzata nella
documentazione relativa alla VIA; migliorare la qualità della
procedura di VIA; individuare pratiche armonizzate per la
partecipazione del pubblico tra i vari Stati membri e superare le
difficoltà relative alle procedure di VIA transfrontaliere, dove si
scontrano norme procedurali diverse tra i diversi Stati membri,
quando il progetto è unitario e l'impatto è su entrambi gli Stati.
Un altro problema è la barriera linguistica. Al riguardo fa
l'esempio della procedura per un rigassificatore localizzato
offshore in mare tra Trieste e la Slovenia dove uno dei problemi
principali era rendere accessibili le informazioni fornite: in
italiano agli italiani, agli sloveni in sloveno. Sottolinea, infine,
un altro aspetto su cui la Commissione europea punta molto, che è
quello di migliorare il coordinamento tra VIA e altre direttive
previste dalla normativa europea: VIA e IPPC (quella che in Italia
si chiama valutazione integrata ambientale); VIA e biodiversità
(cioè le direttive Habitat e Uccelli, quelle che individuano le aree
SIC e ZPS); VIA e cambiamenti climatici. Questi sono i punti su cui
la nuova direttiva tenterà di dettare norme omogenee. Ci si aspetta
anche una definizione più stringente, una riduzione di margine di
discrezionalità per i singoli Stati membri nella definizione
dell'ambito di applicazione e del tipo di procedure. La direttiva
europea sulla VIA dice semplicemente che deve essere assicurata
l'informazione e la partecipazione, mentre nella nuova direttiva ci
si aspetta che vengano definite le condizioni minime di informazione
e partecipazione e i tempi minimi da rispettare in tutta Europa. Il
testo dovrebbe essere pronto entro la fine dell'anno.
Escono i consiglieri Alessandrini e Casadei.
Il presidente ZOFFOLI osserva che si tratta di obiettivi chiari
anche se complessi ed ambiziosi. Constatato che non vi sono
richieste d'intervento per eventuali approfondimenti, informa i
commissari che l'oggetto, per esprimere il parere in sede
consultiva, sarà all'ordine del giorno della prossima seduta, che si
svolgerà giovedì 5 aprile, insieme ad altri due oggetti: un parere
su un atto della Giunta in materia di accreditamento dei soggetti
preposti alla certificazione energetica degli edifici e una
comunicazione dell'assessore Freda sul Piano di azione ambientale.
La seduta termina alle ore 10.55.
Approvato nella seduta del 26 aprile 2012.
La Segretaria Il Presidente
Samuela Fiorini Damiano Zoffoli