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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1863

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Oggetto:
Testo presentato:
1863 - Risoluzione proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Lombardi, Donini, Defranceschi, Naldi, Barbati, Manfredini, Monari e Noè per impegnare la Giunta a ribadire la necessità di monitorare il rispetto dei diritti umani nel Sahara occidentale e in Marocco e ad attivarsi affinchè l'Unione Europea dia sostegno al piano di pace delle Nazioni Unite e al referendum di autodeterminazione del popolo saharawi (documento in data 12 10 11).

Testo:

                             Risoluzione
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna
Premesso che
Dal 1975, il Sahara Occidentale è occupato dal Marocco e il popolo
saharawi vive separato da 36 anni, tra i territori occupati e i
campi profughi di Tindouf, in Algeria.
Nel 1991 il Piano di Pace dell'ONU determina il cessate il fuoco tra
il Polisario e le forze di occupazione marocchine. Nel 1992 il
Fronte Polisario annuncia la scelta di rinunciare alla violenza per
la risoluzione della questione del Sahara Occidentale
La lotta del popolo saharawi per l'autodeterminazione continua
quindi in modo pacifico per affermare il proprio diritto
all'autodeterminazione, sancito dalla legalità internazionale, anche
attraverso la sentenza della Corte di Giustizia dell'ONU nel 1975.
Da mesi i Saharawi nei territori occupati hanno intensificato la
protesta per ottenere i più elementari diritti: il lavoro, la
dignità, la libertà d'espressione e di associazione, il rispetto dei
diritti umani, la liberazione dei saharawi imprigionati senza un
giusto processo, nonché contro lo sfruttamento illegale delle
risorse naturali della propria terra.
Tutte queste proteste sono sempre represse violentemente dalla
polizia e dall'esercito marocchini, che hanno causato, nel solo mese
di settembre 2011, almeno un morto (domenica 25 settembre 2011),
diversi feriti, nonché numerosi prigionieri.
Considerato che
I saharawi arrestati nel novembre dello scorso anno, nel corso dello
sgombero forzato del campo di Gdeim Izik, e attualmente detenuti nel
carcere di Sale'2, vicino Rabat, hanno lanciato, con un documento,
un appello affinché la comunità internazionale faccia pressione sul
governo del Marocco per il rispetto dei diritti umani nel Sahara
Occidentale.
Nel documento i detenuti si appellano a tutte le organizzazioni
internazionali per i diritti umani, ai Parlamenti nazionali e
regionali, ai governi, alle personalità del mondo dell'arte e dello
spettacolo e a tutte le persone che hanno una coscienza a fare
pressione sul governo marocchino.
I prigionieri, che manifestavano pacificamente nel campo della
dignità di Gdeim Izik, in Sahara Occidentale, riferiscono che i
reclusi nel carcere di Sale'2 sono continuamente sottoposti a
pressioni psicologiche e violenze fisiche, parlando anche di una
situazione sanitaria disastrosa.
Sottolineato che
Sulla base della propria risoluzione del 26 ottobre 2010,
l'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna ha inviato - nel mese di
marzo 2011 - una propria delegazione nei campi di rifugiati saharawi
nel sud dell'Algeria.
Tale delegazione ha constatato come le condizioni di vita dei
profughi saharawi siano estremamente difficili e che l'aiuto e la
cooperazione internazionale siano indispensabili alla sopravvivenza
e allo sviluppo del popolo saharawi.
Si è constatato con soddisfazione come la cooperazione
emiliano-romagnola (sia quella sostenuta direttamente dalla Regione
che quella realizzata da enti locali ed associazioni) sia
particolarmente apprezzata per la sua qualità ed abbia un impatto
positivo per la popolazione, in particolare in campo sanitario,
alimentare e dell'istruzione.
La III Conferenza internazionale delle città gemellate con il popolo
saharawi, svoltasi nello scorso mese di settembre in Italia, ha
confermato lo straordinario valore dell'impegno della società civile
e delle istituzioni locali italiane per la soluxzione positiva della
questione saharawi.
Una delegazione di alto livello del governo della RASD ha visitato
la nostra regione nelle scorse settimane per perfezionare gli
accordi di cooperazione e per sottolineare il ruolo politico
straordinario che viene giocato dall'intera società
emiliano-romagnola per la casua saharawi.
Evidenziato che
La riduzione degli aiuti ai profughi saharawi dovuta alla crisi
mondiale, all'aumento dei territori in guerra o in stato di post
calamità (vedi Corno d'Africa), da parte di tutti i donors
internazionali, a partire dall'UE, dall'ACNUR e dal Ministero degli
Esteri del governo italiano, sta determinando effetti devastanti
sulla popolazione saharawi residente a Tindouf (Algeria).
Si calcola che tale riduzione dovrebbe incidere per circa il 30% del
budget complessivo che equivale a considerare, nel 2012, circa
45.000 profughi privati degli aiuti alimentari.
A questo occorre aggiungere che moltissimi saharawi che vivevano
all'estero, principalmente in Spagna, e garantivano rimesse alle
proprie famiglie a Tindouf, sono rientrati nei campi profughi perché
hanno perso il lavoro.
Nelle istituzioni europee è aperto il dibattito sul rinnovo
dell'accordo di pesca tra UE e Regno del Marocco, al fine di
garantire, in futuro, il rispetto del diritto internazionale e dei
diritti del popolo saharawi, sinora non tenuti in considerazione in
tale accordo.
Tutto ciò premesso e considerato
Impegna la Giunta
A ribadire con forza la necessità di monitorare il rispetto dei
diritti umani e del diritto internazionale nel Sahara Occidentale e
in Marocco, anche con il coinvolgimento dell'Assemblea Legislativa,
e favorendo l'incontro della comunità regionale coi rappresentati di
associazioni marocchine e saharawi, impegnate nel campo della tutela
dei diritti umani in Sahara Occidentale.
A richiedere che in tutte le sedi internazionali si affermi che
anche la MINURSO abbia mandato per il monitoraggio del rispetto dei
diritti umani nel Sahara Occidentale.
A proporre o collaborare nella realizzazione di un importante
progetto infrastrutturale nei cd territori liberati del Sahara
Occidentale, in sinergia con altre regioni italiane ed europee;
A chiedere al Governo italiano, di ripristinare il budget di spesa
destinato agli aiuti bilaterali ai saharawi in maniera da
contribuire alla sopravvivenza di questo popolo.
A proseguire l'opera di monitoraggio dei progetti cofinanziati dalla
Regione Emilia Romagna e sull'effettiva ricaduta sui gruppi più
vulnerabili della popolazione saharawi.
Ad attivarsi in tutte le sedi più opportune affinché l'UE dia
sostegno al Piano di Pace delle Nazioni Unite e al Referendum di
autodeterminazione del popolo saharawi.
A monitorare il rispetto dei diritti umani e portare la solidarietà
regionale alle associazioni saharawi e marocchine che lottano per il
rispetto dei diritti umani, anche attraverso la presenza di
rappresentanti istituzionali nei territori in questione.
A chiedere con forza all'Unione Europea di non siglare accordi con
il Marocco che includono anche le risorse del Sahara Occidentale,
fino a che non venga celebrato il Referendum di autodeterminazione
del popolo saharawi.
Luciano Vecchi (PD)
Marco Lombardi (PDL)
Monica Donini (Fed. Sinistra)
De FRanceschi (Mov. 5 stelle)
Gianluigi Naldi (SEL)
Mauro Manfredini (Lega Nord)
Liana Barbati (IDV)
Marco Monari (PD)
Silvia Noè (UDC)
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