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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1477

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Oggetto:
Testo presentato:
Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto 1284 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento ed al provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017". A firma dei Consiglieri: Bertani, Montalti, Prodi

Testo:

Ordine del giorno collegato all’oggetto 1284

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante:

“Disposizioni collegate alla legge di assestamento ed al provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017”

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

  • il progetto di legge recante “Disposizioni collegate alla legge di assestamento ed al provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017” , oggetto assembleare n. 1284, prevede, all’articolo 4, modifiche alla legge regionale 2 ottobre 1998, n.30 (Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale), stabilendo che gli enti locali, compresa la città metropolitana di Bologna predispongano ed elaborino piani urbani per la mobilità sostenibile (PUMS), alla cui elaborazione possono essere accordati contributi;
  • le misure dirette a sviluppare, fluidificare e rendere più sicura la mobilità ciclabile, le relative infrastrutture e l’utilizzo di biciclette e biciclette elettriche costituiscono un asse fondamentale della strategia per la mobilità urbana sostenibile, quindi per i PUMS,
  • l’impiego quotidiano della bicicletta, soprattutto per la mobilità urbana in sostituzione dell’automobile privata, quali gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, riveste evidente utilità per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altri inquinanti nell’atmosfera, la diminuzione del carico del traffico urbano e l’incremento della sua scorrevolezza, l’esigenza di luoghi e stalli per i parcheggi, comporta una ricaduta positiva sulla salute di ciclisti e pedoni, contribuisce alla sicurezza degli altri ciclisti, perché l’aumento delle persone in bicicletta modera la velocità delle automobili e degli altri mezzi motorizzati; contribuisce all’adozione di uno stile di vita attivo e sano, utile per la salute dei singoli e della popolazione, tale da comportare riduzioni della spesa sanitaria;
  • diversi paesi europei hanno adottati piani nazionali per la ciclabilità, che prevedono interventi infrastrutturali, realizzazione e qualificazione di percorsi ciclabili, eventuali adeguamenti del codice di circolazione, agevolazioni per l’acquisto di biciclette o biciclette elettriche, incentivi connessi all’effettiva percorrenza di determinati chilometraggi; è il caso della Germania, che a partire dai primi anni del 2000 si è dotata di piani nazionali per la mobilità ciclabile: quello attuale ha un orizzonte fino al 2020, interviene su pianificazione della ciclabilità, infrastrutture, sicurezza stradale, cicloturismo, la mobilità elettrica, intermodalità, educazione alla sicurezza stradale, l’innovazione e trasferimento di conoscenze anche a livello istituzionale, prevedendo soluzioni organizzative per le pubbliche amministrazioni, dotazione di fondi per gli interventi di livello nazionale, territoriale e locale, attività di costante monitoraggio;

 

considerato che

 

  • gli spostamenti in biciletta nei tragitti casa-lavoro meritano e richiedono politiche di incentivazione e promozione, ma, prima ancora, devono essere adeguatamente tutelati;
  • permangono, al contrario, nel nostro ordinamento diposizioni relative agli infortuni in itinere che rendono assai difficile il lor riconoscimento allorché questi siano avvenuti in bicicletta, con evidenti penalizzazioni per i lavoratori che scelgono questo mezzo di trasporto, limitando fortemente la corresponsione di indennizzi e, conseguentemente, inibendo e disincentivando il ricorso a forme di mobilità salubri e sostenibili;
  • tali disposizioni, anacronistiche, penalizzano proprio il mezzo che non inquina, non congestiona i centri abitati e non rappresenta quasi alcun pericolo per gli altri utenti
  • mancano fondi strutturalmente dedicati alla realizzazione, alla qualificazione ed alla messa in sicurezza di percorsi ciclabili;

 

premesso, inoltre, che

 

  • la bicicletta costituisce un mezzo di trasporto nato e diffusosi in Europa, così come le biciclette elettriche, il cui mercato ha numeri imponenti (21 milioni di esemplari venduti nel 2014, 8 milioni di unità in più rispetto alle automobili) con oltre 650.000 addetti nelle aziende del settore, così che la bikeeconomics ha un numero di occupati superiore a quello delle industrie minerarie ed estrattive;
  • sulla base di studi effettuati da organizzazioni imprenditoriali in Italia "nel 2014 l'export del settore della bicicletta ha totalizzato un valore di 632 milioni di euro, con una crescita dell'1,4% rispetto all’anno precedente” esportando in particolare in Francia, rivale storica dell’Italia nelle grandi sfide sportive sulle due ruote, ove vengono dirette bici complete e componentistica per 127 milioni di euro, seguita Germania,  Gran Bretagna e Spagna;
  • negli studi effettuati al riguardo dalla European Cyclists’ Federation si legge che “investire in ciclabilità si traduce in miglioramenti rispetto ai trasporti, ai cambiamenti climatici alla sanità. … ogni pista ciclabile … ogni nuovo cittadino messo in sella si traduce in un aumento dell’occupazione. Investire in ciclabilità assicura un ritorno di investimento economico superiore a qualunque altra opzione di trasporto”;
  • L’Emilia-Romagna potrebbe beneficiare in grande misura di politiche dirette allo sviluppo della mobilità ciclabile, alla luce del fatto che già oggi, sulla base di studi della Confartigianato, il 9,3% di chi ha più di 15 anni esce da casa per andare al lavoro in bicicletta: la percentuale più alta dopo quella della Provincia autonoma di Bolzano;

 

considerato, inoltre, che

 

  • il Consiglio dei Ministri UE in materia di trasporti ha individuato la diffusione della mobilità su bicicletta come obiettivo chiave delle politiche per la mobilità e per le infrastrutture, da acquisire attraverso iniziative direttamente finanziabili con diversi fondi comunitari; il Consiglio si è concluso con una dichiarazione nella quale i Ministri e i Segretari di Stato richiedono alla Commissione di considerare la bicicletta come una modalità di trasporto a pieno titolo, di dotarsi di una strategia per la biciletta a livello europeo e di creare, nell’ambito della Commissione uno sportello unico per la bicicletta che aiuti gli Stati membri , le Regioni e le autorità locali a scambiarsi buone pratiche in materia (Dichiarazione di Lussemburgo – 8 ottobre 2015)
  • la diffusione delle biciclette, secondo il Consiglio dell’Unione Europea contribuisce a molti degli obiettivi prioritari dell'UE, quali la riduzione delle emissioni, il miglioramento dell'efficienza energetica, lo sviluppo e la qualificazione di posti di lavoro, la stimolazione di investimenti privati; sono dedicati all’incentivazione di questa forma di trasporto diverse voci del bilancio europeo, fra le quali i programmi Horizon 2020 (programma dedicato alla ricerca), Cosme (dedicato alle Pmi) e i Fondi SIE, cui si aggiunge la richiesta alla Commissione di preparare un masterplan per la promozione della bicicletta a livello europeo;
  • in questo ambito rientra anche programmi quali l’EU cycling challenge , competizione fra città e territori che premia il maggior numero di chilometri realizzati sulle due ruote attraverso la registrazione mediante sistemi di rilevazione GPS; al programma partecipano o hanno partecipato in edizioni passate diverse città emiliano-romagnole;
  • sulla base dell’articolo 20 della legge 9 agosto 2013, n. 98 “Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia”, con uno o più decreti del Ministro delle Infrastrutture, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono revocate le risorse relative ad interventi non avviati del 1° e  2° piano nazionale della sicurezza stradale e destinati in via prevalente alla realizzazione di un programma di interventi di sicurezza stradale, concernenti prevalentemente lo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e pedonali, sulla base delle proposte formulate dalle Regioni;
  • tali decreti attuativi, finora non disponibili, sono stati recentemente annunciati dal Ministro delle Infrastrutture, anche in occasione della richiamata riunione dei Ministri europei dei trasporti;

 

valutata

 

  • l’esigenza di promuovere soluzioni che assicurino pari condizioni di tutela ai lavoratori che, apprezzabilmente, ricorrono alla biciletta per gli spostamenti casa-lavoro, sostenendo l’adozione delle necessarie modifiche normative;

 

impegna la Giunta

 

  • a promuovere nelle sedi interistituzionali Stato-Regioni, nei confronti del Governo e presso le Camere la rapida adozione di adeguamenti normativi che assicurino pari condizioni di tutela ai lavoratori che ricorrono alla bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro
  • a promuovere nelle sedi interistituzionali Stato-Regioni, nei confronti del Governo e delle Camere la richiesta di adozione di un piano nazionale per la ciclabilità, accompagnato dalla programmazione annuale di fondi dedicati alla sua attuazione ed al sostegno della mobilità ciclabile;
  • a prevedere, anche con i necessari adeguamenti del PRIT, la realizzazione delle condizioni infrastrutturali e di misure di promozione e di incentivazione dell’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani;
  • prevedere nel bilancio 2016 specifici finanziamenti per incentivazione all’acquisto di biciclette e biciclette elettriche, collegati ad un “patto di mobilità” per i cittadini e correlati alla effettiva percorrenza in bicicletta di determinati chilometraggi;
  • sostenere l’adesione di iniziative promosse a livello regionale o locale per la partecipazione a programmi comunitari rivolti al sostegno della mobilità;
  • sostenere l’adesione delle città interessate dal piano aria all’EU cycling challenge;
  • a sostenere una progettazione specifica, anche con fondi SIE, per la promozione della ciclabilità.

 

 

I Consiglieri

Andrea Bertani

Lia Montalti

Silvia Prodi

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