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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 2918

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico ad allevamenti che non fanno uso delle gabbie e sono improntati al benessere animale. (15 03 21) A firma dei Consiglieri: Zamboni, Costi, Caliandro

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Visto

 

̶            l’art. 13 del Trattato di Lisbona (“l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”);

̶            il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 146 - "Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti”.

 

Premesso che

 

̶            è ormai riconosciuto che l’industrializzazione dei sistemi di allevamento intensivi costringe un alto numero di animali a vivere in spazi ristretti con ripercussioni negative sulla loro salute, oltre che sul loro benessere, favorendo la diffusione di virus e batteri che possono essere potenzialmente trasmissibili all’uomo (zoonosi) e all’origine di epidemie e pandemie; inoltre, questa condizione comporta l’impiego massiccio di antibiotici che poi ritroviamo nella carne che consumiamo;

̶            l’utilizzo di gabbie rappresenta uno strumento ancora diffuso a cui si ricorre nei mega-allevamenti intensivi, ragion per cui la loro dismissione potrebbe essere il primo passo verso modalità di allevamento più sostenibili, in grado di contribuire alla tutela della salute degli animali e quindi dei consumatori.

 

Premesso inoltre che

 

̶            contro l’uso delle gabbie negli allevamenti è stata attivata l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the Cage Age”, Stop all’era delle gabbie (negli allevamenti), che lo scorso 2 ottobre si è conclusa con la consegna alla Commissione Europea di quasi 1,4 milioni di firme raccolte e autenticate negli Stati membri, una quantità ben al di sopra del minimo necessario di un milione affinché l’iniziativa sia valida. L’ICE “End the Cage Age” è stata lanciata l’11 settembre 2018 ed è la terza, tra le 75 registrate finora, per numero di firme raccolte;

̶            in particolare, in Italia sono state raccolte oltre 90mila firme, e 21 delle 170 associazioni europee che si sono attivate sono italiane;

̶            la Commissione Europea ha sei mesi di tempo per rispondere alla richiesta “End the Cage Age” – Stop all’era delle gabbie;

̶            Olga Kikou, Direttrice di Compassion in World Farming EU e membro del comitato di cittadini che ha proposto l’iniziativa ha dichiarato: “La gabbia non è soltanto il simbolo del nostro sistema alimentare malato, ma anche il pilastro che tiene ancora in vita un modello di allevamento desueto.

̶            Il sostegno massiccio da parte dei cittadini a questa Iniziativa conferma l’enorme livello di interesse dei cittadini europei nei confronti del benessere animale. Ora la Commissione europea deve ascoltare e farsi avanti con concrete proposte legislative per mettere fine all’uso delle gabbie negli allevamenti all’interno della UE”.

 

Considerato che

 

̶            lo scorso 8 ottobre 86 membri del Parlamento europeo di tutti gli schieramenti politici (PPE, S&D, Renew Europe, Verdi/ALE, ID, GUE-NGL, ECR, NI), hanno scritto alla Commissione europea chiedendo di eliminare gradualmente l'uso delle gabbie negli allevamenti di: galline ovaiole, conigli, scrofe, vitelli, quaglie, anatre, oche, pollastre (giovani galline) e polli da carne;

̶            nella lettera gli eurodeputati condannano il fatto che oltre 300 milioni di animali negli allevamenti in Europa trascorrano tutta o una parte significativa della loro vita rinchiusi in gabbie; e definiscono l'allevamento in gabbia causa di enormi sofferenze, in quanto gli animali non sono in grado di compiere la maggior parte dei loro comportamenti naturali;

̶            dal momento che molti Stati membri hanno già introdotto leggi nazionali che vanno oltre gli standard minimi stabiliti dalla UE, gli eurodeputati hanno esortato la Commissione europea a introdurre pari condizioni per gli allevatori. La lettera chiede infatti l'armonizzazione di questi standard oggi diversi nei vari Stati e il divieto di importazione nella UE di tutti i prodotti che non li rispettano;

̶            l'eurodeputata Eleonora Evi, copresidente del gruppo di lavoro del Parlamento europeo sull'allevamento senza gabbie, ha dichiarato: "La Commissione ha già ammesso la necessità di migliorare il benessere degli animali nella UE e nella sua strategia "Farm to Fork" (Dalla terra alla tavola) ha annunciato una revisione della legislazione sul benessere degli animali. Ora è il momento di trasformare le parole in azione e di realizzare ciò che i cittadini della UE chiedono. …. Mi aspetto che la Commissione prenda in seria considerazione le richieste di questa Iniziativa dei cittadini europei e presenti una legislazione ambiziosa per vietare l'uso delle gabbie nell'allevamento degli animali. Questa straordinaria mobilitazione ed espressione di impegno e partecipazione civica non può essere ignorata dalle nostre istituzioni".

 

 

Sottolineato che

 

̶            la fine dell'uso delle gabbie, come parte di un cambiamento trasformativo nel modo in cui sono allevati gli animali, potrebbe rendere l'agricoltura più sostenibile e portare migliori condizioni di lavoro nelle zone rurali: a dirlo è un nuovo rapporto dell'Istituto per le politiche ambientali europee (IEEP) commissionato da Compassion in World Farming e lanciato il 13 ottobre scorso;

̶            lo studio, che ha l’obiettivo di informare i decisori politici europei su un eventuale divieto dell’uso delle gabbie negli allevamenti, evidenzia i benefici ambientali e sociali correlati al mettere fine all’uso delle gabbie per le galline ovaiole, le scrofe e i conigli nell’UE, come parte di una trasformazione in zootecnia;

̶            Elisa Kollenda, Policy Analyst dell’IEEP, ha dichiarato: “La nostra ricerca ha rivelato che l’avanzamento e la transizione verso un allevamento senza gabbie, come parte di una più ampia transizione verso la sostenibilità, può essere win-win sia per la sostenibilità ambientale che per il benessere animale. La recente strategia Farm to Fork segnala la necessità di rivedere e migliorare la legislazione relativa agli animali negli allevamenti oltre a molti altri avanzamenti per migliorare la sostenibilità della produzione e del consumo”;

̶            la Regione Emilia-Romagna ha già legiferato in materia di benessere animale dedicando risorse con il Programma di Sviluppo Rurale 2007/13 (con la Misura Benessere Animale) e con il Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020, così da migliorare le condizioni di vita degli animali negli allevamenti ed è impegnata a perseguire gli obiettivi di Farm to Fork per incrementare le produzioni biologiche e rendere sostenibili le produzioni alimentari, consapevole che per raggiungere questi risultati occorre modificare radicalmente i modelli di allevamento;

̶            la zootecnia svolge un ruolo fondamentale nella filiera agroalimentare dell’Emilia-Romagna, basti pensare al Parmigiano Reggiano, al Prosciutto e ai salumi DOP e IGP, alle produzioni avicole, con evidenti ricadute economiche e sociali; continuare a migliorare gli standard di benessere animale significa anche tutelare la qualità e la reputazione di questi prodotti;

̶            la presenza di allevamenti in collina e montagna rappresenta in vaste aree l’elemento determinante per limitare l’abbandono e mantenere al contempo un’attività di cura del territorio;

̶            gli interventi infrastrutturali finalizzati ad eliminare l’impiego delle gabbie negli allevamenti sono di portata rilevante e richiedono non solo adeguate risorse economiche ma anche le condizioni autorizzatorie necessarie in tempi rapidi. 

 

Tutto ciò premesso e considerato

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

 

̶            a mettere in campo politiche e strumenti - sia di carattere economico che di indirizzo per i Piani urbanistici - a supporto della transizione ad allevamenti senza gabbie e rispettosi del benessere animale da elaborare attraverso il coinvolgimento degli allevatori dell’Emilia-Romagna, anche mediante forme di sostegno, compatibilmente con le risorse di bilancio e nel quadro di un modello di allevamento sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico;

̶            a proseguire le iniziative a supporto del benessere animale già intraprese;

̶            a intervenire presso il Governo, attraverso la Conferenza Stato-Regioni e in attesa delle decisioni della Commissione Europea, perché siano attivate misure concrete per dare una risposta all’Iniziativa dei Cittadini Europei che ha visto coinvolti associazioni e cittadini italiani, avviando la transizione graduale a modalità di allevamenti senza gabbie, garantendo condizioni generali di benessere, anche al fine di tutelare la reputazione e la competitività del Made in Italy all’estero;

̶            a trasmettere questa risoluzione al Governo italiano.

 

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